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Pos. Ita. S.p.A. - Sped. in abb. post. - D.L. 353/2003 (conv. in Legge 27/2/2004 n. 46) art. 1, com 2 e 3, Aut. n°57/2008 CHIETI<br />
Anno 01 - <strong>n.3</strong> / APRILE 2009<br />
PROMOZIONE SOCIALE IN ABRUZZO<br />
UN INNOVATIVO CORSO DI FORMAZIONE<br />
PER OPERATORI DI COMUNITA’<br />
TERAPEUTICHE<br />
La cooperativa <strong>LILIUM</strong>, in collaborazione con l’AIASU,<br />
Associazione Internazionale per le Applicazioni delle<br />
Scienze Umane, presieduta dal Professor Francesco<br />
Br<strong>un</strong>o, organizza a San Giovanni Teatino, presso la<br />
propria sede, <strong>un</strong> <strong>corso</strong> <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> “etico relazionale<br />
per operatori <strong>di</strong> com<strong>un</strong>ità terapeutiche <strong>di</strong> soggetti<br />
portatori <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbi mentali”. Il <strong>corso</strong>, che avrà<br />
la durata complessiva <strong>di</strong> 70 ore, si declinerà in <strong>di</strong>versi<br />
moduli: dalla psicologia generale, a quella dei gruppi,<br />
dalle malattie da stress correlate, alle emergenze psichiatriche,<br />
alle degenerazioni delle com<strong>un</strong>ità.<br />
segue a pag. 15<br />
LA COOPERATIVA SOCIALE <strong>LILIUM</strong>:<br />
SOCIO ATTIVO DELLA COMMUNITY OF<br />
COMMUNITIES<br />
Di Dominique Quattrocchi<br />
La <strong>Coop</strong>erativa <strong>LILIUM</strong> è da due anni membro<br />
della rete Comm<strong>un</strong>ity of Comm<strong>un</strong>ities, <strong>un</strong>a rete <strong>di</strong><br />
com<strong>un</strong>ità terapeutiche presenti nel Regno Unito<br />
e a livello internazionale che aderiscono ad <strong>un</strong>o<br />
standard com<strong>un</strong>e <strong>di</strong> lavoro basato su programmi<br />
<strong>di</strong> costante miglioramento della qualità dei servizi<br />
erogati.<br />
segue a pag. 12<br />
“ANDARE OLTRE LA LEGGE 180”: NUOVE NORME PER GARANTIRE UNA PIU’<br />
ADEGUATA ASSISTENZA PSICHIATRICA<br />
Di Luigia Belli<br />
L’Onorevole Carlo Ciccioli, psichiatra e Vice Presidente della Commissione Affari Sociali – Sanità della Camera, è promotore<br />
e primo firmatario <strong>di</strong> <strong>un</strong>a proposta <strong>di</strong> revisione della legge 180, Accertamenti e trattamenti sanitari volontari e<br />
obbligatori, del 13 maggio 1978, meglio nota come legge Basaglia (dal suo promotore in ambito psichiatrico, Franco<br />
Basaglia). Dall’Onorevole Ciccioli: “Non restaurare i manicomi, né rinnegare la 180, ma andare ....<br />
segue a pag. 14<br />
Convegno Nazionale<br />
Con la partecipazione straor<strong>di</strong>naria<br />
<strong>di</strong> LUCA BARBARESCHI<br />
“ABUSI, MALTRATTAMENTI, VIOLENZE<br />
SU MINORI: I PROFESSIONISTI<br />
S’INTERROGANO”<br />
Il Convegno, organizzato dalla <strong>Coop</strong>erativa Lilium e<br />
promosso dalla Cattedra <strong>di</strong> Psichiatria della Facoltà <strong>di</strong><br />
Psicologia dell’Ateneo D’Ann<strong>un</strong>zio <strong>di</strong> Chieti si terrà a<br />
Pescara il 25 e il 26 giugno 2009<br />
Pescara, 25 e 26 giugno 2009<br />
A pag. 5
LA COOPERATIVA <strong>LILIUM</strong><br />
La cooperativa Lilium opera dall’anno 1986 nell’ambito<br />
dell’accoglienza <strong>di</strong> minori a rischio <strong>di</strong> devianza e/o<br />
tossico<strong>di</strong>pendenza, progettando ed attuando interventi<br />
educativi, con finalità <strong>di</strong> recupero dello svantaggio socio-culturale,<br />
ed interventi terapeutici, con finalità riabilitative<br />
a livello psicologico e sociale.<br />
Gli utenti provengono da tutta l’Italia e dai Paesi Extracom<strong>un</strong>itari<br />
e sono solitamente affidati alla struttura dai<br />
Trib<strong>un</strong>ali per i Minori, dai Servizi Sociali del Com<strong>un</strong>e <strong>di</strong><br />
residenza e/o dal Servizio <strong>di</strong> Neuropsichiatria del territorio<br />
(ASL), e/o dal Ministero <strong>di</strong> Grazia e Giustizia.<br />
La <strong>Coop</strong>erativa Lilium<br />
Inoltre, dal 1993 lavora con gli adulti tossicomani e successivamente<br />
con utenti in doppia <strong>di</strong>agnosi.<br />
Nel 1990 i soci della Lilium hanno progettato e realizzato<br />
la Com<strong>un</strong>ità “Koinè”, che è nata come Com<strong>un</strong>ità<br />
socio-educativa e si è evoluta nel <strong>corso</strong> del tempo in<br />
senso anche terapeutico-riabilitativo, sia dal p<strong>un</strong>to <strong>di</strong> vista<br />
delle figure professionali utilizzate, che dal p<strong>un</strong>to <strong>di</strong><br />
vista dell’utenza.<br />
Essa attualmente è finalizzata all’accoglienza <strong>di</strong> minori<br />
<strong>di</strong> sesso maschile: esposti a rischio <strong>di</strong> devianza per<br />
<strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne familiare, psicologico, materiale e so-<br />
L’onda<br />
anno 1 - n°02 Autorizzazione del Trib<strong>un</strong>ale <strong>di</strong> Chieti Numero 6 del 17/03/08<br />
Comitato <strong>di</strong> Redazione Dominique Quattrocchi, Sandro Ciufici, Luigia Belli<br />
Direttore Responsabile Donato Parete.<br />
Direzione, redazione ed amministrazione<br />
Via Ver<strong>di</strong> 18 - S.Giovanni Teatino(CH) Tel. e Fax 085 9431044 - 085 9431264<br />
www.cooplilium.it - info@cooplilium.it<br />
cio-culturale in genere; con problematiche psichiatriche;<br />
sottoposti a proce<strong>di</strong>menti penali.<br />
Nel 1998 nasce la Com<strong>un</strong>ità terapeutico-riabilitativa<br />
“Nostos”, attualmente finalizzata all’accoglienza <strong>di</strong> minori<br />
<strong>di</strong> entrambi i sessi, affetti da <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>ni psichici <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>verso tipo e che, per vari motivi, non possono fruire<br />
<strong>di</strong> <strong>un</strong>a sufficiente assistenza in famiglia o per i quali sia<br />
in<strong>di</strong>cata <strong>un</strong>a temporanea separazione dal nucleo familiare.<br />
Nel 2000 vengono realizzate le Com<strong>un</strong>ità terapeuticoriabilitative<br />
per doppia <strong>di</strong>agnosi “Il Mandorlo” e “Itaca”,<br />
pre<strong>di</strong>sposte ad accogliere pazienti tossicomani, con patologie<br />
psichiatriche correlate e con <strong>un</strong>a storia <strong>di</strong> cronicità.<br />
La com<strong>un</strong>ità “Il Mandorlo”, in particolare, è nata dalla<br />
tras<strong>formazione</strong> - dettata da esigenze <strong>di</strong> adeguamento<br />
alla domanda esterna e da riflessioni dell’équipe com<strong>un</strong>itaria<br />
- della precedente ed omonima com<strong>un</strong>ità per<br />
soggetti tossicomanici, fondata nel 1993.<br />
Il programma terapeutico-riabilitativo ha l’obiettivo <strong>di</strong><br />
migliorare la qualità della vita dei pazienti, aiutandoli<br />
nella gestione della propria patologia, nell’ass<strong>un</strong>zione <strong>di</strong><br />
responsabilità e <strong>di</strong> <strong>un</strong>a maggiore autonomia.<br />
Nel 2003 nasce la Com<strong>un</strong>ità socio educativa e terapeutico-riabilitativa<br />
“Il Mandorlo Giovani”, pre<strong>di</strong>sposta ad<br />
accogliere soggetti in età evolutiva e giovani (età max<br />
21 anni), <strong>di</strong> sesso maschile, che presentano <strong>un</strong> quadro<br />
<strong>di</strong> patologia psichica <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa gravità e comportamenti<br />
a rischio <strong>di</strong> devianza e/o tossicomania, includendo sia<br />
i ragazzi che hanno in <strong>corso</strong> <strong>un</strong>a misura penale, sia i<br />
ragazzi in affidamento a rischio <strong>di</strong> devianza sociale.<br />
In generale, tutte le com<strong>un</strong>ità Lilium si propongono per<br />
i loro utenti sia come <strong>un</strong> luogo casa, in cui l’ospite trova<br />
accoglienza, protezione e contenimento, sia come <strong>un</strong><br />
luogo <strong>di</strong> appren<strong>di</strong>mento, che consente loro <strong>di</strong> sperimentare<br />
nuove opport<strong>un</strong>ità <strong>di</strong> crescita dal p<strong>un</strong>to <strong>di</strong> vista<br />
cognitivo ed affettivo, nonché <strong>di</strong> potenziare le autonomie<br />
<strong>di</strong> base carenti (nel caso in cui sia previsto <strong>un</strong>programma<br />
terapeutico - riabilitativo). Inoltre permettono<br />
agli utenti <strong>di</strong> incrementare le proprie capacità relazionali,<br />
tramite il graduale coinvolgimento in <strong>un</strong>a serie <strong>di</strong> attività<br />
com<strong>un</strong>i ed attraverso gli scambi con il gruppo degli operatori,<br />
nonché <strong>di</strong> sviluppare <strong>un</strong>a maggiore responsabilizzazione<br />
personale, attraverso la progressiva ass<strong>un</strong>zione<br />
<strong>di</strong> compiti ed impegni (tranne che per gli ospiti più gravemente<br />
compromessi e com<strong>un</strong>que compatibilmente<br />
con le possibilità <strong>di</strong> ogn<strong>un</strong>o).<br />
Stampa Linea Blu srl - San G. Teatino<br />
Grafica Mimai.it - Pescara<br />
Finito <strong>di</strong> stampare Aprile 2009<br />
Spe<strong>di</strong>zione in abb. post, Comma 20/c legge 66296<br />
n.1 PE<br />
Diffusione gratuita - Le richieste per ricevere la<br />
pubblicazione vanno in<strong>di</strong>rizzate alla redazione.<br />
LE ATTIVITA’ DI SOCIALIZZAZIONE: UNO<br />
STRUMENTO DEL PROGETTO TERAPEUTICO<br />
<strong>di</strong> Vincenzo Fusaro<br />
Tra gli aspetti della crescita dei propri ospiti la coop.<br />
<strong>LILIUM</strong> pone particolare attenzione a quelle esperienze<br />
che particolarmente favoriscono l’interazione, il confronto<br />
ed i rapporti con gli altri, soprattutto con i propri<br />
coetanei. Aspetto fondamentale nel progetto terapeutico<br />
dei preadolescenti e degli adolescenti è infatti la<br />
socializzazione con i propri pari quale momento <strong>di</strong><br />
crescita cognitiva, emotivo-affettiva e <strong>di</strong> elaborazione<br />
dell’autostima. Gli obiettivi principali dell’area<br />
riguardano la collaborazione/cooperazione con gli altri,<br />
il rispetto delle scelte altrui, delle opinioni e delle <strong>di</strong>versità<br />
<strong>di</strong> pensiero <strong>un</strong>itamente alla stimolazione del pensiero<br />
autonomo ed all’espressione delle proprie preferenze<br />
ed attitu<strong>di</strong>ni. Le singole attività sono utilizzate dagli<br />
educatori innanzitutto come strumenti per l’osservazione<br />
e la rilevazione delle caratteristiche personali dei ragazzi, Una festa con i ragazzi<br />
con particolare riferimento alle capacità già acquisite o<br />
da acquisire.<br />
Perio<strong>di</strong>camente vengono organizzate pertanto uscite<br />
serali e gite: attività educative e <strong>di</strong> svago, che<br />
prevedono lo spostamento presso località scelte in<br />
riferimento al patrimonio culturale ed alle tra<strong>di</strong>zioni<br />
folcloristiche.<br />
Obiettivo <strong>di</strong> tali attività è favorire nuovi appren<strong>di</strong>menti<br />
e la crescita emotiva e cognitiva dei ragazzi, nonché<br />
facilitarne l’apertura all’esterno, la socializzazione ed il<br />
<strong>di</strong>vertimento.<br />
Con tali attività abbiamo modo <strong>di</strong> osservare il grado <strong>di</strong><br />
maturazione dei ragazzi nell’assumere comportamenti<br />
adeguati a situazioni ed esperienze svolte in luoghi<br />
esterni alla struttura (p<strong>un</strong>tualità negli orari, grado <strong>di</strong><br />
autonomia nella scelta del vestiario adatto, livello <strong>di</strong><br />
partecipazione ed interesse nel conoscere luoghi nuovi,<br />
capacità <strong>di</strong> interagire con gli altri, conoscenza e<br />
rispetto delle regole <strong>di</strong> <strong>un</strong> esercizio pubblico musei,<br />
luoghi sacri, orientamento spazio-temporale) in Gita all’Acqualand <strong>di</strong> Vasto<br />
riferimento all’età, alle problematiche, al senso <strong>di</strong><br />
responsabilità del singolo. Così nell’ultimo anno i nostri<br />
ospiti hanno potuto tra l’altro assistere allo spettacolo<br />
delle fontane <strong>di</strong> Villa d’Este, addentrarsi nelle meraviglie<br />
delle grotte <strong>di</strong> Stiffe, rivivere la poesia <strong>di</strong> Paolo e Francesca<br />
nel castello <strong>di</strong> Gradara ed aggi<strong>un</strong>gere qualcosa<br />
<strong>di</strong> loro alla storia <strong>di</strong> questi posti meravigliosi, portandosi<br />
via, al contempo, impresso il ricordo <strong>di</strong> <strong>un</strong> luogo bello<br />
e <strong>di</strong> <strong>un</strong>’esperienza con<strong>di</strong>visa con i propri compagni.<br />
Hanno vissuto la magia <strong>di</strong> f<strong>un</strong>amboli, trapezisti, pagliacci<br />
e quant’altro caratterizza l’arte circense ed hanno seguito<br />
con interesse le storie dei nostri “Pinocchio” e<br />
compagni a teatro.<br />
Hanno cenato in ristoranti tipici deliziandosi con<br />
l’antica cucina della terra che li ospita, hanno provato<br />
le specialità <strong>di</strong> altri paesi in serate etniche, si sono<br />
tuffati mille volte nel nostro Adriatico ed altrettante<br />
volte hanno solcato il nostro Appennino per far<br />
riecheggiare a valle la gioia delle loro voci... Visita a Villa d’Este
ABUSI, MALTRATTAMENTI, VIOLENZE SU MINORI:<br />
i professionisti si interrogano<br />
CONVEGNO NAZIONALE<br />
Pescara, 25 e 26 giugno 2009<br />
Con la partecipazione <strong>di</strong><br />
LUCA BARBARESCHI<br />
Di Vincenzo Fusaro<br />
Anche quest’anno la <strong>LILIUM</strong> ha scelto <strong>di</strong> festeggiare il<br />
Natale all’insegna dell’amicizia e della collaborazione<br />
con il territorio aprendo le porte della cooperativa alla<br />
citta<strong>di</strong>nanza tutta a cui ha rivolto l’invito al “Natale<br />
insieme 2009” festa con buffet ed animazione, nonché<br />
momento <strong>di</strong> riflessione e con<strong>di</strong>visione con cui<br />
tra<strong>di</strong>zionalmente la <strong>LILIUM</strong> augura buon Natale ad i<br />
propri ospiti.<br />
Tra i partecipanti alla manifestazione la gi<strong>un</strong>ta<br />
com<strong>un</strong>ale <strong>di</strong> San Giovanni Teatino che ha voluto,<br />
ancora <strong>un</strong>a volta, sottolineare con la propria presenza<br />
la storica amicizia <strong>di</strong> cui la <strong>LILIUM</strong> ha l’onore <strong>di</strong><br />
fregiarsi e l’attenzione al sociale, nonché la solidarietà<br />
alla realtà dei nostri ragazzi ed alle loro problematiche.<br />
La stessa, nella persona del sindaco Vincenzo<br />
Caldarelli, e dei suoi assessori, per l’occasione giuria <strong>di</strong><br />
eccellenza, si è detta entusiasta dei lavori che i ragazzi<br />
avevano preparato in occasione della mostra a tema<br />
natalizio allestita per la serata, sottolineando<br />
l’originalità <strong>di</strong> alc<strong>un</strong>i, la precisione <strong>di</strong> altri, l’estro e la<br />
spontaneità che traspirava da ogni opera, lodando con<br />
commozione l’impegno profuso dai ragazzi e dal<br />
personale tutto della <strong>LILIUM</strong> stessa.<br />
Ancora tra i partecipanti come non annoverare il<br />
“circolo anziani <strong>di</strong> San Giovanni Teatino” che si è reso<br />
protagonista <strong>di</strong> <strong>un</strong> esilarante momento <strong>di</strong> animazione<br />
fatto <strong>di</strong> sketch in <strong>di</strong>aletto abruzzese che oltre a farci<br />
sorridere tutti ci ha, per <strong>un</strong> attimo, fatto assaporare<br />
mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>re e tra<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> cui ormai stiamo perdendo<br />
memoria.<br />
Padrone <strong>di</strong> casa il presidente <strong>di</strong> coop. <strong>LILIUM</strong><br />
Gabriele Pompinetti che si è occupato personalmente<br />
dell’accoglienza degli ospiti ringraziandoli per la loro<br />
presenza, sottolineando l’importanza ed il valore <strong>di</strong> <strong>un</strong>a<br />
sempre più fattiva collaborazione con il territorio tutto,<br />
e facendo loro <strong>un</strong> caloroso augurio <strong>di</strong> buon Natale.<br />
L’evento ha attirato l’attenzione <strong>di</strong> alc<strong>un</strong>e testate<br />
giornalistiche e televisioni locali, che piacevolmente<br />
colpiti dalla serata, hanno voluto fare da cassa <strong>di</strong><br />
risonanza ad <strong>un</strong> evento che si prefiggeva, come ogni<br />
anno, al <strong>di</strong> là del passare <strong>un</strong>a piacevole serata,<br />
l’obiettivo <strong>di</strong> far conoscere la realtà dei nostri ragazzi,<br />
oltre che del nostro lavoro, affinché i buoni propositi<br />
che ogni anno facciamo in questo periodo trovino<br />
concreto prosieguo.<br />
L’attore e onorevole<br />
Luca Barbareschi<br />
L’Università G. D’Ann<strong>un</strong>zio <strong>di</strong> Chieti<br />
Il 25 e 26 Maggio 2009 la città <strong>di</strong> Pescara ospiterà il<br />
Congresso nazionale “Abusi, maltrattamenti,<br />
violenze su minori: i professionisti si interrogano”,<br />
organizzato dalla cooperativa <strong>LILIUM</strong> <strong>di</strong> San Giovanni<br />
Teatino (CH) e promosso dalla Cattedra <strong>di</strong> Psichiatria<br />
della Facoltà <strong>di</strong> Psicologia dell’Università<br />
G. D’Ann<strong>un</strong>zio <strong>di</strong> Chieti.<br />
Il Convegno vedrà la partecipazione straor<strong>di</strong>naria<br />
dell’attore e onorevole Luca Barbareschi, da tempo<br />
impegnato nella lotta alla pedofilia e oggi promotore <strong>di</strong><br />
<strong>un</strong>a Legge proprio su questo tema.<br />
E’ proprio da <strong>un</strong>a sua idea che, il 19 aprile 2007, nasce<br />
la Fondazione Luca Barbareschi ONLUS – Dalla parte<br />
dei bambini, che promuove azioni volte a tutelare i bambini<br />
vittime della pedofilia.<br />
La Fondazione porta il suo nome perché Barbareschi<br />
“sta dalla parte dei bambini” avendo vissuto quel dolore<br />
sulla sua pelle e purtroppo “sa cosa si prova”.<br />
La Fondazione si occuperà anche del recupero<br />
dei bambini abusati e ignorati, per questo<br />
creerà dei centri <strong>di</strong> supporto per i genitori dove si<br />
imparerà ad ascoltare i silenzi dei propri figli.<br />
Aiutando le famiglie colpite da questa piaga si cercherà <strong>di</strong><br />
abbattere il muro <strong>di</strong> omertà<br />
e <strong>di</strong> vergogna che circonda<br />
e protegge la pedofilia per<br />
poter finalmente alzare la<br />
testa e den<strong>un</strong>ciare gli abusi.<br />
L’obiettivo principale<br />
del Congresso è quello <strong>di</strong><br />
analizzare le competenze<br />
e le esperienze <strong>di</strong> <strong>di</strong>versi<br />
professionisti (me<strong>di</strong>ci,<br />
psicologi, magistrati, insegnanti,<br />
assistenti sociali,<br />
educatori, forze dell’or<strong>di</strong>ne,<br />
avvocati, giornalisti)<br />
che, da prospettive <strong>di</strong>verse,<br />
si rapportano al tema<br />
dell’abuso e del maltrattamento<br />
o che, nell’attività<br />
quotina, incontrano situazioni<br />
in cui i minori si possono trovare in <strong>un</strong>o stato <strong>di</strong><br />
pregiu<strong>di</strong>zio. Nello specifico, il Congresso intende porre<br />
al centro della riflessione i ruoli e i compiti peculiari <strong>di</strong><br />
ogni professionalità nelle <strong>di</strong>verse f<strong>un</strong>zioni dell’intercettazione,<br />
valutazione e intervento nei casi <strong>di</strong> pres<strong>un</strong>to<br />
abuso o maltrattamento, in<strong>di</strong>viduando i p<strong>un</strong>ti <strong>di</strong> forza, i<br />
no<strong>di</strong> critici, le incertezze, le inadeguatezze e gli errori in<br />
<strong>un</strong> ambito tanto delicato quanto complesso.<br />
Il Congresso, inoltre, vuole offrire ai partecipanti <strong>un</strong>o<br />
spazio com<strong>un</strong>e <strong>di</strong> confronto e <strong>di</strong> interscambio, sollecitando<br />
sp<strong>un</strong>ti <strong>di</strong> riflessione e analisi utili alla corretta<br />
gestione del problema degli abusi all’infanzia, anche - e<br />
soprattutto - in <strong>un</strong>’ottica <strong>di</strong> tutela del minore.<br />
Le principali tematiche trattate riguarderanno: i ruoli e le<br />
competenze professionali, l’adeguatezza delle normative<br />
vigenti e dei modelli organizzativi, la multi<strong>di</strong>sciplinarietà<br />
e le problematiche dell’intervento giu<strong>di</strong>ziario, le<br />
indagini penali e la notizia <strong>di</strong> reato (prendendo in particolare<br />
considerazione l’au<strong>di</strong>zione del minore e la consulenza<br />
tecnica), la perizia psicologica, il ruolo svolto<br />
dalle forze dell’or<strong>di</strong>ne, dai servizi sociali e dalla scuola<br />
nell’ambito dell’abuso in età evolutiva.<br />
Il Convegno avrà carattere inter<strong>di</strong>sciplinare e sarà rivolto<br />
a educatori, giornalisti, insegnati, operatori sociali<br />
e sanitari (assistenti sociali, psicologi, psichiatri, neuropsichiatri<br />
infantili, pe<strong>di</strong>atri, me<strong>di</strong>ci legali, ginecologi,<br />
me<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> famiglia e del pronto soc<strong>corso</strong>), al personale<br />
delle forze dell’or<strong>di</strong>ne, ad avvocati e giu<strong>di</strong>ci, a studenti e<br />
specializzan<strong>di</strong> in materie <strong>di</strong> interesse.
Programma<br />
25 giugno 2009 - Sessione inaugurale<br />
PRIMA PLENARIA: Falsi abusi e danni psicopatologici<br />
I contributi scientifici all’accertamento delle<br />
violenze sui minori<br />
Abusi, maltrattamenti, violenze su minori: dal<br />
“fattoide” alla psicosi collettiva<br />
Andare controcorrente: scagionare il mostro<br />
L’Osservatorio sui Diritti dei Minori: le<br />
<strong>di</strong>storsioni dei me<strong>di</strong>a<br />
La Carta <strong>di</strong> Noto: istruzioni per l’uso<br />
SECONDA PLENARIA: La responsabilità dell’allarme:<br />
protagonisti e modalità <strong>di</strong> den<strong>un</strong>zia<br />
I Giu<strong>di</strong>ci minorili <strong>di</strong> fronte all’abuso<br />
Le Forze dell’Or<strong>di</strong>ne e l’abuso<br />
La violenza “invisibile” della scuola<br />
Cantare e portare la croce: le innumerevoli<br />
responsabilità dell’assistente sociale<br />
Me<strong>di</strong>cina e abuso: il contributo della Psichiatria dell’Età Evolutiva<br />
Me<strong>di</strong>ci e abusi: il contributo della Pe<strong>di</strong>atria<br />
26 giugno 2009<br />
TERZA PLENARIA: Abuso e luoghi <strong>di</strong> intervento<br />
Panoramica sulle esperienze <strong>di</strong> intervento in<br />
Italia. Nuove frontiere <strong>di</strong> sviluppo<br />
Direttive e linee guida in materia <strong>di</strong> abuso su minori:<br />
<strong>un</strong>a rassegna<br />
Di Sandro Ciufici<br />
Nell’ultimo decennio, le problematiche connesse<br />
all’abuso e ai maltrattamenti sui minori hanno ricevuto<br />
<strong>un</strong>’attenzione sempre maggiore. L’accresciuto<br />
interesse verso tale tematica è testimoniato dal<br />
moltiplicarsi <strong>di</strong> contributi teorici prodotti dalle<br />
<strong>di</strong>scipline psicologiche e giuri<strong>di</strong>che, ma anche - e<br />
soprattutto - dall’incremento <strong>di</strong> <strong>di</strong>battiti tra esperti<br />
(psicologi, me<strong>di</strong>ci, assistenti sociali, sociologi,<br />
magistrati, forze dell’or<strong>di</strong>ne, avvocati) che, da<br />
prospettive <strong>di</strong>verse, intervengono in favore<br />
dell’infanzia maltrattata.<br />
Al centro dei <strong>di</strong>battiti e della riflessione scientifica,<br />
sociale e me<strong>di</strong>atica si segnalano: i ruoli e le<br />
competenze professionali, l’adeguatezza delle<br />
normative vigenti e dei modelli organizzativi, la<br />
multi<strong>di</strong>sciplinarità e le problematiche dell’intervento<br />
giu<strong>di</strong>ziario, le indagini penali e la notizia <strong>di</strong> reato, le<br />
modalità e le tecniche <strong>di</strong> ass<strong>un</strong>zione della<br />
testimonianza, la valutazione delle <strong>di</strong>chiarazioni rese<br />
dal minore, l’esigenza <strong>di</strong> integrare e standar<strong>di</strong>zzare gli<br />
approcci <strong>di</strong> intervento. Al <strong>di</strong> là delle consuete controversie<br />
tra categorie professionali, la maggior parte degli<br />
esperti operanti nel settore è concorde nel riconoscere<br />
che, nonostante il proliferarsi nell’ultimo decennio <strong>di</strong><br />
La Com<strong>un</strong>ità terapeutica<br />
La famiglia affidataria e la famiglia adottiva<br />
Scienze infermieristiche e nuove sfide professionali:<br />
l’infermiere dal sanitario al territorio<br />
L’orco esiste: educazione socio-affettiva e ed educazione<br />
alla resilienza nelle scuole<br />
Le nuove proposte <strong>di</strong> legge<br />
Tra educare e rieducare: la fatica quoti<strong>di</strong>ana degli educatori<br />
QUARTA PLENARIA: Perizie e accertamenti<br />
Abusi, maltrattamenti, violenze su minori:<br />
rischi e contrad<strong>di</strong>zioni nei casi <strong>di</strong> mass sexual abuse<br />
Le “nuove frontiere” sull’accertamento dell’atten<strong>di</strong>bilità<br />
testimoniale: la valutazione empirica della suggestionabilità<br />
del minore e la valutazione tecnica della cre<strong>di</strong>bilità<br />
delle testimonianze<br />
Abuso sessuale infantile: proposta <strong>di</strong> <strong>un</strong> albero<br />
decisionale per la valutazione psichiatrico - forense<br />
Abusi, maltrattamenti, violenze su minori:<br />
gli errori giu<strong>di</strong>ziari<br />
Pubblicare notizie sui falsi abusi<br />
Trauma e <strong>di</strong>fese nel bambino abusato<br />
Per la partecipazione al Convegno e per ogni eventuale<br />
in<strong>formazione</strong>, si prega <strong>di</strong> rivolgersi alla dott.ssa Luigia Belli<br />
(cel. 393 1747452) oppure al Dott. Sandro Ciufici (cel. 340 4993735).<br />
norme volte a mo<strong>di</strong>ficare gli scenari <strong>di</strong> intervento clinico,<br />
sociale e giu<strong>di</strong>ziario (la legge 66/96 in tema <strong>di</strong> abuso<br />
sessuale, la legge 269/98 in tema <strong>di</strong> sfruttamento<br />
sessuale dei bambini, la legge 149/2001 <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>fica<br />
della <strong>di</strong>sciplina dell’adozione e dell’affidamento), la<br />
realtà operativa italiana appare ancora caratterizzata da<br />
incertezze, inadeguatezze ed errori sia nelle prassi <strong>di</strong><br />
intervento giu<strong>di</strong>ziarie sia nelle procedure <strong>di</strong><br />
prevenzione, <strong>di</strong>agnosi e cura. Proprio la necessità <strong>di</strong> definire<br />
con precisione i ruoli e i compiti peculiari <strong>di</strong> ogni<br />
professionalità nelle <strong>di</strong>verse f<strong>un</strong>zioni dell’intercettazione,<br />
valutazione e intervento nei casi <strong>di</strong> pres<strong>un</strong>to abuso<br />
o maltrattamento ha portato varie istituzioni (pubbliche<br />
e private) ed esponenti della com<strong>un</strong>ità scientifica (giuri<strong>di</strong>ca<br />
e clinica) alla definizione <strong>di</strong> <strong>un</strong>a serie <strong>di</strong> <strong>di</strong>rettive,<br />
raggruppate in protocolli e linee guida, nel tentativo <strong>di</strong><br />
integrare e coor<strong>di</strong>nare gli approcci inter<strong>di</strong>sciplinari e <strong>di</strong><br />
creare standard operativi con<strong>di</strong>visi.<br />
Tra queste <strong>di</strong>rettive ricor<strong>di</strong>amo:<br />
- Linee guida SINPIA<br />
(Società Italiana Neuropsichiatria Infantile)<br />
Questo documento è il risultato <strong>di</strong> <strong>un</strong> lavoro <strong>di</strong><br />
integrazione e raccordo <strong>di</strong> alc<strong>un</strong>i protocolli esistenti sul<br />
territorio nazionale, relativi al tema degli abusi in età<br />
evolutiva, rappresentativi del contributo <strong>di</strong> agenzie<br />
locali e <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento nazionale e rispondenti a<br />
criteri <strong>di</strong> vali<strong>di</strong>tà, atten<strong>di</strong>bilità, applicabilità clinica e multi<strong>di</strong>sciplinarità<br />
. Il documento si riferisce prioritariamente alle<br />
competenze specifiche del neuropsichiatra infantile nel<br />
per<strong>corso</strong> <strong>di</strong> rilevazione, <strong>di</strong>agnosi e trattamento degli<br />
abusi in età evolutiva e tiene conto delle in<strong>di</strong>cazioni<br />
contenute nel Piano Sanitario Nazionale, nel Progetto<br />
Obiettivo Materno Infantile e nel Progetto Obiettivo<br />
Salute Mentale, riferiti al triennio 2001/2003.<br />
- Linee guida CISMAI<br />
L’esigenza <strong>di</strong> produrre <strong>un</strong> quadro <strong>di</strong> riferimento<br />
com<strong>un</strong>e a livello nazionale per tutti i servizi italiani <strong>di</strong><br />
contrasto al maltrattamento ha indotto il CISMAI<br />
(Coor<strong>di</strong>namento Italiano dei Servizi contro il<br />
Maltrattamento e l’abuso all’infanzia) ad elaborare<br />
<strong>un</strong>a serie <strong>di</strong> <strong>di</strong>rettive, al fine <strong>di</strong> definire le forme, le<br />
f<strong>un</strong>zioni e i meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> intervento nei casi <strong>di</strong> pres<strong>un</strong>to<br />
abuso su minore. Cronologicamente, il primo documento<br />
<strong>di</strong> linee-guida elaborato dal CISMAI è la “Dichiarazione<br />
<strong>di</strong> Consenso in tema <strong>di</strong> abuso sessuale”, approvata<br />
nel 1998 ed aggiornata nel 2001. La Dichiarazione, destinata<br />
principalmente agli operatori psico-socio- sanitari,<br />
ha avuto il compito <strong>di</strong> fornire raccomandazioni per<br />
l’adozione <strong>di</strong> procedure omogenee sia nell’ambito della<br />
valutazione clinica che nel per<strong>corso</strong> giu<strong>di</strong>ziario.<br />
Il secondo documento <strong>di</strong> linee-guida è stato approvato<br />
dal Cismai nel 2000: “Requisiti minimi dei servizi<br />
contro il maltrattamento e l’abuso all’infanzia”. Il<br />
documento è centrato sull’organizzazione e sul<br />
f<strong>un</strong>zionamento dei servizi <strong>di</strong> prevenzione e contrasto<br />
all’abuso. Il Cismai propone l’adozione volontaria <strong>di</strong><br />
modelli organizzativi rigorosi, definendo i requisiti<br />
minimi essenziali organizzativi e metodologici dei<br />
centri per la prevenzione e la cura dei bambini abusati<br />
e maltrattatati.<br />
Il terzo documento, intitolato “Requisiti <strong>di</strong> qualità dei<br />
centri residenziali che accolgono minori vittime <strong>di</strong><br />
maltrattamento e abuso”, rappresenta <strong>un</strong>’ulteriore<br />
articolazione delle <strong>di</strong>rettive precedenti. Il protocollo,<br />
approvato nel 2001, si rivolge agli operatori e ai<br />
responsabili <strong>di</strong> com<strong>un</strong>ità e riba<strong>di</strong>sce la necessità <strong>di</strong> <strong>un</strong>a<br />
forte integrazione interprofessionale. Il lavoro delle<br />
com<strong>un</strong>ità è inteso come intervento complesso dove la<br />
f<strong>un</strong>zione della protezione si <strong>un</strong>isce alla f<strong>un</strong>zione <strong>di</strong><br />
riparazione del danno, attraverso l’offerta <strong>di</strong> esperienze<br />
relazionali correttive e la facilitazione della<br />
rielaborazione delle esperienze traumatiche vissute.<br />
Nel 2003 viene approvato e ratificato il documento <strong>di</strong><br />
linee-guida “Semeiotica me<strong>di</strong>ca dell’abuso sessuale<br />
nei bambini prepuberi. Requisiti e<br />
raccomandazioni”. Il documento definisce i requisiti<br />
minimi organizzativi e <strong>di</strong> accoglienza per<br />
l’effettuazione della visita me<strong>di</strong>ca nei casi <strong>di</strong> sospetto<br />
abuso sessuale e stabilisce procedure con<strong>di</strong>vise per<br />
l’effettuazione della valutazione clinica, rispetto<br />
all’anamnesi, all’esame obiettivo generale, all’esame<br />
dell’area genito-anale, alla <strong>di</strong>agnosi <strong>di</strong>fferenziale e alla<br />
relazione me<strong>di</strong>ca. L’ultimo documento approvato sono<br />
le “Linee-Guida per la valutazione clinica e l’attivazione<br />
del recupero della genitorialità” (2004). Si tratta<br />
<strong>di</strong> linee guida elaborate per definire i criteri relativi alla<br />
valutazione clinica delle competenze genitoriali.<br />
- Carta Di Noto<br />
(Linee Guida Per l’esame del Minore in caso <strong>di</strong><br />
Abuso Sessuale)<br />
La Carta <strong>di</strong> Noto, approvata ufficialmente nel 1996 e<br />
rettificata nel 2002, costituisce ormai <strong>un</strong> riferimento<br />
costante per giurisprudenza, letteratura e dottrina.<br />
Le linee guida presenti nel protocollo contengono<br />
in<strong>di</strong>cazioni volte a garantire l’atten<strong>di</strong>bilità dei risultati<br />
degli accertamenti tecnici e la genuinità delle<br />
<strong>di</strong>chiarazioni, assicurando al minore la protezione<br />
psicologica, nel rispetto dei principi costituzionali del<br />
giusto processo e degli strumenti del <strong>di</strong>ritto<br />
internazionale.<br />
Il documento è stato redatto con l’apporto<br />
inter<strong>di</strong>sciplinare <strong>di</strong> magistrati, avvocati, psicologi,<br />
psichiatri, neuropsichiatri infantili, criminologi e<br />
responsabili <strong>di</strong> Servizi. Tra i firmatari ci sono, oltre a vari<br />
criminologi e docenti Universitari, il Direttore della DIA,<br />
Pierluigi Vigna, l’ex Ministro della Giustizia, Giovanni<br />
Conso, ilPM del Trib<strong>un</strong>ale per i Minorenni <strong>di</strong> Venezia,<br />
Gallavo Sergio, il Presidente della Corte d’Assise d’Appello<br />
<strong>di</strong> Venezia, Luigi Lanza, la dr.ssa Luisella de Cataldo<br />
Neuburger, Presidentessa dell’Associazione Italiana<br />
<strong>di</strong> Psicologia Giuri<strong>di</strong>ca, il dr. Paolo Capri, Presidente<br />
dell’Istituto <strong>di</strong> Formazione e Ricerca Scientifica CEIPA<br />
<strong>di</strong> Roma, la dr.ssa Anita Lanotte, Vice-presidente del<br />
Ceipa, l’avvocato e psicologo Guglielmo Gulotta.<br />
- Linee Guida Deontologiche<br />
per lo Psicologo<br />
Forense<br />
Approvato dal Consiglio<br />
Direttivo dell’Associazione<br />
Italiana <strong>di</strong> Psicologia Giuri<strong>di</strong>ca<br />
il 17 gennaio 1999, le<br />
Linee Guida Deontologiche<br />
per lo Psicologo Forense<br />
consistono in <strong>di</strong>rettive cui<br />
attenersi nell’esercizio<br />
dell’attività psicologica in ambito forense. Il<br />
documento contiene specifiche raccomandazioni<br />
relative all’adozione <strong>di</strong> procedure omogenee sia<br />
nell’ambito della valutazione clinica che nel per<strong>corso</strong><br />
giu<strong>di</strong>ziario, volte a garantire l’atten<strong>di</strong>bilità dei risultati<br />
degli accertamenti tecnici e la protezione del minore.<br />
- Carta <strong>di</strong> Treviso<br />
Anche la categoria dei giornalisti si è m<strong>un</strong>ita <strong>di</strong> <strong>un</strong><br />
protocollo con l’intento <strong>di</strong> <strong>di</strong>sciplinare i rapporti tra<br />
in<strong>formazione</strong> e infanzia.<br />
La Carta <strong>di</strong> Treviso, documento e co<strong>di</strong>ce deontologico<br />
varato ed approvato nel 1990 dall’Or<strong>di</strong>ne dei<br />
giornalisti e dalla FINS (Federazione nazionale della<br />
stampa italiana) - <strong>di</strong> intesa con Telefono Azzurro e con<br />
Enti e Istituzioni della Città <strong>di</strong> Treviso - costituisce<br />
norma vincolante <strong>di</strong> autoregolamentazione per<br />
giornalisti italiani, nonché guida ideale e pratica per<br />
tutta la categoria dei com<strong>un</strong>icatori. Al centro <strong>di</strong> questo<br />
documento, poi approfon<strong>di</strong>to e integrato dal<br />
Vademecum del 25 novembre 1995 e ancora il 30<br />
marzo 2006, c’è il principio <strong>di</strong> <strong>di</strong>fendere l’identità, la<br />
personalità e i <strong>di</strong>ritti del minore vittima o colpevole <strong>di</strong><br />
reati, o com<strong>un</strong>que coinvolto in situazioni che<br />
potrebbero compromettere la sua psiche. Le <strong>di</strong>rettive<br />
contenute al suo interno sanciscono che il
fondamentale <strong>di</strong>ritto all’in<strong>formazione</strong> può trovare dei<br />
limiti quando venga in conflitto con i <strong>di</strong>ritti dei soggetti<br />
bisognosi <strong>di</strong> <strong>un</strong>a tutela privilegiata. Pertanto, fermo<br />
restando il <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> cronaca in or<strong>di</strong>ne ai fatti e alle<br />
responsabilità, va<br />
ricercato <strong>un</strong> equilibrio<br />
con il <strong>di</strong>ritto<br />
del minore ad <strong>un</strong>a<br />
specifica e superiore<br />
tutela della sua<br />
integrità psico-fisica,<br />
affettiva e <strong>di</strong> relazione.<br />
- Linee Guida per le perizie in caso <strong>di</strong> abuso sui<br />
minori dell’Or<strong>di</strong>ne degli Psicologi del Lazio<br />
Nell’ottica del confronto e dell’aggiornamento tra<br />
esperti, l’Or<strong>di</strong>ne degli Psicologi del Lazio ha elaborato<br />
il documento “Linee guida per la <strong>di</strong>agnosi clinicoforense<br />
in relazione all’ascolto dei minori in ipotesi<br />
<strong>di</strong> abuso nell’au<strong>di</strong>zione protetta ed in caso <strong>di</strong> perizia<br />
o consulenza”. La stesura <strong>di</strong> tali linee guida, operata<br />
dai dottori Paolo Capri (coor<strong>di</strong>natore), Alessandro<br />
Crisi, Ester Di Rienzo, Anita Lanotte e Patrizia Pes, è<br />
connessa all’esigenza <strong>di</strong> orientare la com<strong>un</strong>ità<br />
professionale dell’Or<strong>di</strong>ne degli Psicologi del Lazio in<br />
merito alla buona prassi in materia <strong>di</strong> valutazione<br />
clinico-forense dei minori coinvolti nei percorsi<br />
giu<strong>di</strong>ziari dei proce<strong>di</strong>menti penali.<br />
- Linee guida regionali: Emilia Romagna, Piemonte<br />
e Abruzzo<br />
A livello locale, le Regioni Emilia Romagna (2008) 1 ,<br />
Piemonte (2000) 2 e Abruzzo (2007) 3 , dando seguito a<br />
quanto previsto dalla legge nazionale in materia, hanno<br />
definito delle linee guida in materia <strong>di</strong> maltrattamento<br />
ed abuso in danno dei minori, al fine <strong>di</strong> consolidare <strong>un</strong>a<br />
metodologia <strong>di</strong> lavoro inter<strong>di</strong>sciplinare che favorisca<br />
<strong>un</strong>a migliore tutela dei minori, attraverso <strong>un</strong>a più<br />
stretta collaborazione dei <strong>di</strong>versi Servizi e delle<br />
Istituzioni, concretizzata nella costruzione con<strong>di</strong>visa <strong>di</strong><br />
percorsi operativi. Globalmente, negli strumenti si<br />
afferma che l’abuso e il maltrattamento infantile<br />
rappresentano <strong>un</strong> fenomeno complesso e<br />
multi<strong>di</strong>mensionale che richiede <strong>un</strong> approccio<br />
multiagency, in quanto ness<strong>un</strong> singolo servizio può<br />
prevenirlo e trattarlo efficacemente. In particolare, i<br />
protocolli riba<strong>di</strong>scono che il raccordo tra i Servizi<br />
Sociali, i Servizi Sanitari, gli Uffici dell’Amministrazione<br />
della Giustizia (Procure Minorile e Or<strong>di</strong>narie, Trib<strong>un</strong>ali<br />
Minorile e Or<strong>di</strong>nario), le Forze dell’Or<strong>di</strong>ne e le Istituzioni<br />
scolastiche è in<strong>di</strong>spensabile per creare prassi operative<br />
com<strong>un</strong>i e per procedere in modo coor<strong>di</strong>nato nel<br />
doveroso rispetto delle reciproche competenze. In <strong>un</strong><br />
quadro nazionale <strong>di</strong>sarticolato e privo <strong>di</strong> regolamentazione,<br />
la realizzazione <strong>di</strong> questi protocolli ha contribuito<br />
ad <strong>un</strong>a definizione più precisa delle multiformi tipologie<br />
<strong>di</strong> violenza e ha posto le premesse per la creazione <strong>di</strong><br />
standard operativi con<strong>di</strong>visi; la loro applicazione, nei<br />
vari contesti lavorativi, ha avuto <strong>un</strong> peso non solo sull’operato<br />
dei professionisti, ma anche sulla crescita <strong>di</strong><br />
<strong>un</strong>a nuova cultura rispetto alla prevenzione, la tutela e la<br />
cura dei bambini abusati.<br />
1 Linee d’in<strong>di</strong>rizzo in materia <strong>di</strong> abuso sessuale sui minori”<br />
2 Linee guida per la segnalazione e la presa in carico dei<br />
casi <strong>di</strong> abuso sessuale e maltrattamento ai danni <strong>di</strong><br />
minori.<br />
3 Linee guida regionali in materia <strong>di</strong> maltrattamento ed<br />
abuso in danno dei minori<br />
LA VIOLENZA ASSISTITA: UNA FORMA DI VIOLENZA<br />
“FANTASMA” SUL MINORE.<br />
Di Maria Silvia Carlone<br />
La violenza assistita costituisce ancora <strong>un</strong> fenomeno<br />
poco rilevato e den<strong>un</strong>ciato. I vari centri antiviolenza e<br />
le case rifugio per le donne che subiscono violenza e i<br />
centri per la tutela e la cura dei minori vittime <strong>di</strong> abuso<br />
e maltrattamenti hanno fornito <strong>un</strong> grande contributo<br />
per favorire l’emergere del problema .<br />
Il CISMAI (Coor<strong>di</strong>namento Italiano dei Sevizi contro<br />
il Maltrattamento e l’Abuso all’Infanzia) dà <strong>un</strong>a<br />
definizione esauriente <strong>di</strong> ciò che si intende per<br />
“violenza assistita da minori in ambito familiare”:<br />
il fare esperienza da parte del/della bambino/a <strong>di</strong><br />
qualsiasi forma <strong>di</strong> maltrattamento compiuto attraverso<br />
atti <strong>di</strong> violenza fisica (percosse con mani od oggetti,<br />
impe<strong>di</strong>re <strong>di</strong> mangiare, bere e dormire, segregare in casa<br />
o chiudere fuori casa, impe<strong>di</strong>re l’assistenza e le cure in<br />
caso <strong>di</strong> malattia…)<br />
violenza verbale, psicologica (svalutare, insultare,<br />
isolare dalle relazioni parentali ed amicali, minacciare<br />
<strong>di</strong> picchiare, <strong>di</strong> abbandonare, <strong>di</strong> uccidere, <strong>di</strong> suicidarsi<br />
o fare stragi…)<br />
violenza sessuale (stuprare ed abusare sessualmente)<br />
e violenza economica (impe<strong>di</strong>re <strong>di</strong> lavorare, sfruttare<br />
economicamente, impe<strong>di</strong>re l’accesso alle risorse<br />
economiche, far indebitare…)<br />
compiuta su figure <strong>di</strong> riferimento o su altre figure<br />
significative, adulte o minori; s’includono le violenze<br />
messe in atto da minori su altri minori o su altri membri<br />
della famiglia e gli abbandoni ed i maltrattamenti ai danni<br />
<strong>di</strong> animali domestici.<br />
Di tale violenza il/la bambino/a può fare esperienza<br />
<strong>di</strong>rettamente (quando essa avviene nel suo campo<br />
percettivo), in<strong>di</strong>rettamente (quando il minore è a<br />
conoscenza della violenza) e/o percependone gli effetti.<br />
L’aspetto rimarchevole <strong>di</strong> ciò che è insito nel<br />
significato <strong>di</strong> “violenza assistita” non è soltanto il<br />
vedere i gesti <strong>di</strong> violenza, ma anche la costatazione <strong>di</strong><br />
essa attraverso oggetti <strong>di</strong>strutti ed effetti fisici sul<br />
proprio familiare, e <strong>di</strong> conseguenza percepirne<br />
l’angoscia e la <strong>di</strong>sperazione.<br />
Secondo i dati Istat del 2006 sono state 690 mila in<br />
Italia le donne che hanno subito violenze ripetute da<br />
partner e avevano figli al momento della violenza . Il<br />
62,4% ha <strong>di</strong>chiarato che i figli hanno assistito ad <strong>un</strong>o o<br />
più episo<strong>di</strong> <strong>di</strong> violenza. Nel 19,6% dei casi i figli vi<br />
hanno assistito raramente, nel 20,2% a volte, nel 22,6%<br />
spesso. Le donne che hanno subito violenza<br />
ripetutamente dal partner e avevano figli hanno anche<br />
<strong>di</strong>chiarato che nel 15,7% dei casi i figli hanno subito<br />
violenza dal padre: raramente, nel 5,6%, a volte nel<br />
4,9%, spesso nel 5,2%.<br />
Molto complesso risulta l’accertamento delle prove<br />
attestanti questa forma <strong>di</strong> reato e <strong>di</strong> conseguenza la<br />
tutela delle vittime: sono necessari molti referti me<strong>di</strong>ci<br />
comprovanti gravi percosse, e le situazioni <strong>di</strong> violenza<br />
familiare risultano molto eterogenee da potersi<br />
ricondurre a standard ben definiti, per cui l’iter<br />
necessario per l’imputabilità è intriso <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà non<br />
permettendo <strong>un</strong> intervento adeguato <strong>di</strong> tutela e cura dei<br />
minori nei tempi fondamentali per <strong>un</strong>a crescita<br />
psicologica armoniosa.<br />
In caso <strong>di</strong> violenza assistita alc<strong>un</strong>e aree <strong>di</strong> sviluppo<br />
appaiono più compromesse <strong>di</strong> altre:<br />
- legame <strong>di</strong> attaccamento<br />
- adattamento e competenze sociali<br />
- comportamento<br />
- abilità cognitive e problem solving<br />
- appren<strong>di</strong>mento scolastico<br />
Inoltre si riscontrano:<br />
depressione, ansia, inquietu<strong>di</strong>ne, colpa, bassa autostima,<br />
aggressività, crudeltà verso gli animali, tendenza all’atto,<br />
immaturità, <strong>di</strong>fficoltà nel comportamento alimentare, alterazioni<br />
del ritmo sonno veglia, incubi ed enuresi notturna,<br />
scarse abilità motorie, comportamenti autolesivi, uso<br />
<strong>di</strong> alcool, più alta incidenza <strong>di</strong> allergie, infezioni del tratto<br />
respiratorio, cefalea, <strong>di</strong>sturbi gastrointestinali, <strong>di</strong>sturbi<br />
del sonno. I bambini esposti a violenza domestica provano<br />
l’esperienza della confusione, oltre la paura e<br />
l’impotenza, vedono le figure <strong>di</strong> attaccamento da <strong>un</strong><br />
lato terrorizzate e <strong>di</strong>sperate, dall’altro pericolose e<br />
minacciose. Questi bambini provano l’esperienza <strong>di</strong><br />
non esser loro riconosciuta questa sofferenza dai<br />
genitori.<br />
I genitori spesso riferiscono che i figli<br />
dormono in <strong>un</strong>’altra stanza e non sono presenti, o non<br />
capiscono. I minori testimoni <strong>di</strong> violenze vivono altresì<br />
il senso <strong>di</strong> colpa dovuto al privilegio <strong>di</strong> non essere loro<br />
stessi la vittima, e si percepiscono come responsabili<br />
della violenza perché cattivi, e <strong>di</strong> conseguenza<br />
impotenti a mo<strong>di</strong>ficare la situazione, fattori scatenanti<br />
sintomi depressivi, ansia, vergogna e <strong>di</strong>sperazione.<br />
I piccoli possono sviluppare comportamenti adultizzati<br />
d’accu<strong>di</strong>mento verso <strong>un</strong>o o entrambi i genitori ed i<br />
fratelli e <strong>di</strong>ventare protettori mettendo in atto a tal fine<br />
numerose strategie come andare a controllare che<br />
suona alla porta o rispondere al telefono per filtrare le<br />
telefonate del maltrattante, assumendo comportamenti<br />
compiacenti e <strong>di</strong>re bugie, ma anche imparare a dar<br />
ragione all’<strong>un</strong>o o all’altro genitore a seconda delle<br />
circostanze, o in base al fatto <strong>di</strong> stare in quel momento<br />
con l’<strong>un</strong>o piuttosto che con l’altro.<br />
C’è <strong>un</strong>a sorta <strong>di</strong> stravolgimento emozionale in queste<br />
piccole vittime, in quanto la normale espressione <strong>di</strong><br />
sentimenti ed emozioni è trattenuta e ritenuta<br />
pericolosa, in quanto può scatenare violenza, e al<br />
tempo stesso certe condotte violente risultano<br />
perfettamente normali.<br />
Altri aspetti rilevanti riguardano i figli che, dopo la<br />
separazione dei genitori, mettono in atto<br />
comportamenti violenti nei confronti della madre o i<br />
fratelli, rievocando le gesta del padre violento, avendo<br />
appreso <strong>un</strong> modello relazionale <strong>di</strong>storto.<br />
In alc<strong>un</strong>e ricerche si rileva <strong>un</strong>a più alta incidenza negli<br />
adolescenti <strong>di</strong> comportamenti devianti e delinquenziali:<br />
la violenza assistita è considerata <strong>un</strong>a delle cause delle<br />
fughe da casa , del bullismo, della violenza nei rapporti<br />
sentimentali tra adolescenti e dei comportamenti<br />
suicidari.<br />
L’educazione affettiva <strong>di</strong> questi minori in generale è<br />
impregnata <strong>di</strong> stereotipi in genere, connotati da<br />
svalutazione della figura materna e da <strong>di</strong>sprezzo verso<br />
le donne o verso le persone viste come più deboli ma<br />
anche verso gli uomini che a tali stereotipi sembrano<br />
non adeguarsi.Nella violenza domestica i bambini possono<br />
riportare anche danni fisici <strong>di</strong>retti perché colpiti<br />
accidentalmente o perché spinti o picchiati quando cercano<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>fendere la madre e/o i fratelli.<br />
Poiché la violenza può essere perpetrata anche durante<br />
la gravidanza, dai dati <strong>di</strong> ricerca risulta che i figli delle<br />
donne maltrattate in gravidanza alla nascita presentano<br />
<strong>un</strong> peso più basso rispetto ai figli delle donne non<br />
maltrattate. È riscontrato che senza <strong>un</strong> intervento finalizzato<br />
alla protezione fisica e psicologica ed alla cura<br />
degli effetti post-traumatici, i minori sviluppano problematiche<br />
comportamentali e psicologiche cronicizzate<br />
che si trascinano nell’età adulta quali ad esempio<br />
depressione, <strong>di</strong>sturbi d’ansia aggressività, passività,<br />
somatizzazioni, sintomi <strong>di</strong>ssociativi, abuso <strong>di</strong> sostanze<br />
e violenza fisica, psicologica e sessuale ai danni <strong>di</strong><br />
partner e figli e/o <strong>di</strong> terze persone.<br />
Da <strong>un</strong>a ricerca (1998, in Milani e Gatti, 2005) condotta<br />
su 1265 bambini monitorati annualmente dalla nascita<br />
ai 18 anni <strong>di</strong> età, emerge che i bambini esposti ad alti<br />
livelli <strong>di</strong> violenza familiare hanno mostrato <strong>un</strong>a<br />
frequenza <strong>di</strong> questi comportamenti maladattivi da 1,9 a<br />
ben 6,1 volte più alta rispetto ai bambini non esposti a<br />
violenza; la ricerca rivela inoltre che , isolando gli<br />
effettivi altri fattori <strong>di</strong> rischio come il basso livello<br />
socioeconomico o <strong>un</strong> contesto sociale deprivato,<br />
l’esposizione alla violenza domestica sarebbe il fattore<br />
più rilevante nel pre<strong>di</strong>re <strong>un</strong> peggiore adattamento in età<br />
adulta ed in particolare maggiori livelli <strong>di</strong> ansia,
problemi della condotta e <strong>di</strong>pendenza dall’alcool<br />
(Milani, Gatti, 2005)<br />
In generale nella letteratura risulta che l’aver subito e/o<br />
assistito a maltrattamenti intrafamiliari è tra i maggiori<br />
fattori <strong>di</strong> rischio<br />
per lo sviluppo <strong>di</strong><br />
c o m p o r t a m e n t i<br />
violenti nella vita<br />
adulta:<br />
- già negli anni<br />
’80 (Strasss, Gelles,<br />
Steinmetz) era<br />
stato rilevato che<br />
gli uomini che<br />
hanno assistito a<br />
violenza domestica avrebbero 3,5 maggiori possibilità<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>ventare maltrattanti verso la partner.<br />
- in <strong>un</strong>a ricerca degli anni ’90 (Dutton e Hart) svolta<br />
nelle carceri è stato rilevato che gli uomini che<br />
avevano commesso crimii violenti in famiglia<br />
riferivano <strong>di</strong> aver fatto maggiormente esperienza <strong>di</strong><br />
violenza, sia <strong>di</strong>retta che in<strong>di</strong>retta, nella loro famiglia <strong>di</strong><br />
origine rispetto agli uomini che avevano commesso<br />
crimini violenti contro estranei e degli uomini che<br />
avevano commesso altri tipi <strong>di</strong> reati.<br />
Il CISMAI, recentemente, in <strong>un</strong>a lettera aperta alle<br />
forze politiche e in continuità e ad integrazione <strong>di</strong><br />
quanto fatto finora nel nostro Paese, ritiene necessario<br />
ad ogni livello <strong>di</strong> governo, <strong>un</strong> investimento attento ed<br />
efficace a favore <strong>di</strong><br />
questi minori.<br />
Dalla ratifica della<br />
Convenzione<br />
Onu sui <strong>di</strong>ritti del<br />
fanciullo avvenuta<br />
con la legge 27<br />
maggio 1991, n.176<br />
l’Italia ha compiuto passi avanti importanti verso<br />
l’affermazione del <strong>di</strong>ritto dei minori ad essere protetti<br />
da ogni forma <strong>di</strong> violenza e sfruttamento. Non solo<br />
en<strong>un</strong>ciazioni <strong>di</strong> principio, ma atti concreti, quali la<br />
legge 28 agosto 1997, n.285 “Disposizioni per la<br />
promozione <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritti e <strong>di</strong> opport<strong>un</strong>ità per l’infanzia e<br />
l’adolescenza” che, grazie all’istituzione <strong>di</strong> <strong>un</strong>o<br />
specifico fondo per l’infanzia, ha permesso la<br />
creazione <strong>di</strong> sevizi e la sperimentazione <strong>di</strong> nuovi<br />
modelli <strong>di</strong> intervento in molte regioni italiane.<br />
Tra le linee strategiche in<strong>di</strong>viduate dal CISMAI<br />
affinché in Italia si rafforzi e consoli<strong>di</strong> <strong>un</strong>a strategia <strong>di</strong><br />
prevenzione primaria, secondaria e terziaria del<br />
maltrattamento e degli abusi all’infanzia, che sia<br />
trasversale a tutte le politiche <strong>di</strong> settore (settore sociale,<br />
sanitario, educativo, giu<strong>di</strong>ziario, della com<strong>un</strong>icazione),<br />
riporto alc<strong>un</strong>i p<strong>un</strong>ti rilevanti a proposito della violenza<br />
intrafamiliare:<br />
- prevedere legislativamente che nei casi <strong>di</strong> violenza<br />
sulle madri, venga considerato nei percorsi giu<strong>di</strong>ziari il<br />
reato <strong>di</strong> maltrattamento per violenza assistita perpetrata<br />
sui minori, <strong>un</strong>a forma <strong>di</strong> abuso primario, tanto gravi<br />
sono i suoi effetti a livello fisico, psicologico,<br />
cognitivo e relazionale.<br />
- per ciò che concerne la legge sull’affidamento<br />
con<strong>di</strong>viso (Legge 54/2006 “Disposizioni in materia <strong>di</strong><br />
separazione dei genitori e affidamento con<strong>di</strong>viso dei<br />
figli”), pur in accordo con il principio espresso della<br />
bigenitoialità e l’affermazione del <strong>di</strong>ritto dei figli <strong>di</strong><br />
mantenere <strong>un</strong> rapporto continuativo con entrambi i<br />
genitori durante e dopo la separazione, essa appare<br />
caratterizzata dal rischio <strong>di</strong> <strong>un</strong>a pericolosa<br />
semplificazione nella misura in cui intende imporre <strong>un</strong><br />
<strong>un</strong>ico modello <strong>di</strong> affidamento per tutte le separazioni.<br />
L’imposizione dell’affidamento con<strong>di</strong>viso a due<br />
persone che si trovano ad affrontare <strong>un</strong>a separazione<br />
consensuale con alti livelli <strong>di</strong> conflittualità, pone il<br />
rischio <strong>di</strong> produrre effetti quali innalzamento della<br />
conflittualità stessa, strumentalizzazione dei figli e<br />
conseguente <strong>di</strong>sagio tutte le volte in cui la con<strong>di</strong>visione<br />
della responsabilità genitoriale non passa attraverso<br />
<strong>un</strong>a scelta spontanea e consapevole. In tale contesto<br />
legislativo è necessario che tra le circostanze concrete<br />
<strong>di</strong> esclusione dell’affidamento con<strong>di</strong>viso – dove cioè<br />
questo sia giu<strong>di</strong>cato contrario all’interesse del minore- ,<br />
rientrino i casi <strong>di</strong> abuso sessuale e maltrattamenti,<br />
compresa la violenza assistita del minore (anche se la<br />
decisione sull’affidamento dei figli avviene in <strong>un</strong><br />
momento in cui non risulta accertata la responsabilità<br />
penale dell’autore del comportamento violento e pur<br />
nella salvaguar<strong>di</strong>a del principio della pres<strong>un</strong>zione<br />
d’innocenza).<br />
“I BAMBINI SONO DI TUTTI, E TUTTI NE SIAMO<br />
RESPONSABILI”<br />
don Fort<strong>un</strong>ato Di Noto<br />
don Fort<strong>un</strong>ato Di Noto<br />
cultura dell’infanzia,<br />
per prevenire abusi e<br />
maltrattamenti, e<br />
progettare interventi<br />
mirati <strong>di</strong> aiuto<br />
concreto alle vittime<br />
degli abusi sessuali,<br />
attuando la<br />
convenzione dei<br />
Diritti dell’Infanzia<br />
e dell’Adolescenza<br />
del 1989.<br />
In tal senso, l’associazione si erge sulla<br />
convinzione che non basta la repressione, demandata<br />
alle sole forze <strong>di</strong> polizia, per stroncare il turpe<br />
commercio <strong>di</strong> minori nel mondo. Ci vuole anche <strong>un</strong>a<br />
rete capillare <strong>di</strong> persone competenti e motivate, capaci<br />
<strong>di</strong> collegarsi con la società in cui vivono, perché si crei<br />
<strong>un</strong>a mentalità <strong>di</strong> vigilanza, <strong>di</strong> sostegno e protezione<br />
dell’infanzia come tale, rendendo l´abuso, e l´omertà<br />
che lo copre con i suoi paludosi silenzi, <strong>un</strong> crimine<br />
insopportabile per la coscienza collettiva.<br />
Le finalità dell’Associazione sono molteplici e tutte<br />
incentrate sulla tutela del minore.<br />
Esse sono: 1) migliorare la qualità della vita dei<br />
bambini e degli adolescenti per assicurare<br />
<strong>un</strong> sano sviluppo psico-fisico; 2) svolgere iniziative<br />
contro lo sfruttamento sessuale sui minori e contro ogni<br />
altra forma <strong>di</strong> aggressione fisica, culturale, psicologica<br />
e spirituale perpetrata sugli stessi; 3) promuovere e<br />
sostenere iniziative che agevolino proposte educative<br />
della famiglia rivolte alla tutela dei bambini, attraverso<br />
<strong>un</strong> per<strong>corso</strong> <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> nel rispetto della loro<br />
identità culturale, politica, sociale e religiosa; 4)<br />
sostenere e realizzare progetti <strong>di</strong> leggi volte a<br />
migliorare la normativa esistente a tutela dei <strong>di</strong>ritti<br />
inviolabili della persona umana e, conseguentemente,<br />
del fanciullo.<br />
Gli obiettivi <strong>di</strong> Meter sono realmente seguiti da azioni<br />
concrete, grazie alla collaborazione <strong>di</strong> professionisti<br />
che, in modo volontario, danno il loro apporto all’associazione<br />
e forniscono utili servizi su vari fronti.<br />
Nel sito dell’associazione, infatti, si può accedere alla<br />
consulenza psicologica, sociologica, giuri<strong>di</strong>ca, me<strong>di</strong>ca<br />
ed informatica; nonché, il sito permette a chi<strong>un</strong>que<br />
<strong>di</strong> segnalare siti sospetti. In tal senso, l’attività <strong>di</strong><br />
monitoraggio e <strong>di</strong> den<strong>un</strong>cia <strong>di</strong> siti a contenuto pedofilo,<br />
viene portata avanti, da anni, da don Di Noto e dai suoi<br />
collaboratori. I siti pedofili e pedopornografici rilevati<br />
vengono in seguito segnalati, grazie a protocolli<br />
d’intesa, alla Polizia Postale e delle Com<strong>un</strong>icazioni<br />
Italiana, all’FBI, all’Interpol, alla Gendarmeria<br />
francese, alla Polizia spagnola, svizzera, tedesca,<br />
brasiliana, etc.<br />
Moltissimi, poi, sono i Progetti che Meter sostiene<br />
nelle scuole e a livello provinciale e regionale in<br />
collaborazione con le Istituzioni, in cui vengono<br />
coinvolti anche esperti <strong>di</strong> noto calibro nazionale. In<br />
particolare, <strong>un</strong> Progetto che si sta <strong>di</strong>ffondendo sul<br />
territorio con <strong>un</strong> entusiasmo considerevole, è l’apertura<br />
degli “Sportelli Meter” che consiste nella presenza, in<br />
ogni parrocchia o realtà ecclesiale, <strong>di</strong> <strong>un</strong>a sede<br />
dell’associazione – lo Sportello - che faccia capo ad <strong>un</strong><br />
referente e ad <strong>un</strong>o staff scelto <strong>di</strong> operatori, e il cui fine<br />
sia quello <strong>di</strong> fornire supporto ogni qualvolta, sul<br />
territorio, accada <strong>un</strong> abuso a danno <strong>di</strong> minori, ma non<br />
solo. Lo Sportello ha anche il compito <strong>di</strong> promuovere<br />
l’infanzia organizzando corsi, attuando progetti nelle<br />
scuole, e <strong>di</strong>ventando <strong>un</strong> p<strong>un</strong>to <strong>di</strong> riferimento<br />
importante nella realtà dove sorge.<br />
Accanto a queste attività, Meter sostiene altre forme <strong>di</strong><br />
promozione dell’infanzia. Nella sede centrale <strong>di</strong> Avola<br />
è operativo il “Centro <strong>di</strong> Primo Ascolto alle vittime <strong>di</strong><br />
abuso sessuale e <strong>di</strong>sagio infantile” al quale, chi<strong>un</strong>que,<br />
si può rivolgere, anche attraverso il Numero Verde<br />
800 - 455270. Le chiamate e le consulenze sono a totale<br />
carico dell’associazione. E’, inoltre, attivo in sede e<br />
online l’iniziativa “Meter Family Hope” che è <strong>un</strong><br />
progetto volto a dare supporto, reale e virtuale, alle<br />
vittime <strong>di</strong> pedofilia e alle loro famiglie perché il dolore<br />
possa essere elaborato e superato.<br />
Meter celebra ogni anno due importanti momenti: il 25<br />
Aprile, la Giornata della Memoria dei Bambini vittime<br />
della violenza, sfruttamento ed in<strong>di</strong>fferenza (GMBV),<br />
per la quale anche quest’anno <strong>un</strong> dvd <strong>di</strong> 20 minuti,<br />
visualizzabile sul sito, è stato realizzato accanto a Spot<br />
per Ra<strong>di</strong>o e TV; e il 20 Novembre, la Giornata<br />
Internazionale dei Diritti dell’Infanzia. Meter, infine, presenta<br />
<strong>un</strong>a rete <strong>di</strong> contatti internazionali <strong>di</strong> notevole spessore:<br />
referenti in Belgio e Romania, a cui si accostano<br />
rapporti <strong>di</strong> intesa con associazioni in Nigeria, Filippine,<br />
Paraguay ed Australia. Numerose, poi, sono gli interventi,<br />
a vario livello, che don Di Noto assieme ai suoi<br />
collaboratori effettua con i quali pubblica articoli e testi,<br />
<strong>di</strong>sponibili presso la Biblioteca <strong>di</strong> Meter, che conta più <strong>di</strong><br />
755 testi scientifici, <strong>di</strong>vulgativi e informativi.<br />
L’associazione Meter nasce nel settembre 2002 ad<br />
Avola (Siracusa), per volontà del suo fondatore, don<br />
Fort<strong>un</strong>ato Di Noto, che già in precedenza aveva<br />
lavorato in ambito associativo al fine <strong>di</strong> promuovere e<br />
<strong>di</strong>fendere l’infanzia, <strong>di</strong>ventando <strong>un</strong> nome noto in Italia<br />
e all’estero.<br />
La parola greca Meter significa “accoglienza, grembo”<br />
e, in senso più lato, “protezione e accompagnamento”.<br />
Meter prende vita dall’esigenza <strong>di</strong> intervenire nelle<br />
realtà ecclesiali e non ecclesiali per ra<strong>di</strong>care e<br />
promuovere, assieme alla pastorale or<strong>di</strong>naria delle<br />
com<strong>un</strong>ità cristiane, la cultura, i <strong>di</strong>ritti e la tutela<br />
dell’infanzia. Meter vuole essere <strong>un</strong> significativo p<strong>un</strong>to<br />
<strong>di</strong> riferimento in Italia e all’estero, per educare alla<br />
Immagini della celebrazione del 25 aprile, organizzata<br />
dall’Associazione Meter<br />
10<br />
11
LA COOPERATIVA SOCIALE <strong>LILIUM</strong>: SOCIO<br />
ATTIVO DELLA COMMUNITY OF COMMUNITIES<br />
Di Dominique Quattrocchi<br />
La <strong>Coop</strong>erativa <strong>LILIUM</strong> è da due anni membro della<br />
rete Comm<strong>un</strong>ity of Comm<strong>un</strong>ities, <strong>un</strong>a rete <strong>di</strong> com<strong>un</strong>ità<br />
terapeutiche presenti nel Regno Unito e a livello<br />
internazionale che aderiscono ad <strong>un</strong>o standard com<strong>un</strong>e<br />
<strong>di</strong> lavoro basato su programmi <strong>di</strong> costante<br />
miglioramento della qualità dei servizi erogati.<br />
I membri della Rete lavorano tutti nell’area sanitaria,<br />
nel campo dell’istruzione e dell’assistenza sociale, con<br />
programmi rivolti sia a bambini che ad adulti che<br />
presentano solitamente quadri complessi <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbi,<br />
che vanno dal <strong>di</strong>sturbo della personalità, alle<br />
<strong>di</strong>pendenze, alle psicosi.<br />
Comm<strong>un</strong>ity of Comm<strong>un</strong>ities nasce nel Regno Unito in<br />
seno al Reale Or<strong>di</strong>ne degli Psichiatri, più<br />
specificatamente all’interno dell’area dell’Or<strong>di</strong>ne che<br />
si occupa del miglioramento della qualità dei servizi.<br />
La rete, inoltre, lavora in stretta e costante<br />
collaborazione con l’Associazione britannica delle<br />
Com<strong>un</strong>ità Terapeutiche e con la Federazione Europea<br />
delle Com<strong>un</strong>ità Terapeutiche. Le fonti <strong>di</strong><br />
finanziamento provengono dalle quote associative delle<br />
Com<strong>un</strong>ità iscritte e dai proventi <strong>di</strong> <strong>un</strong>a Grande Lotteria<br />
<strong>di</strong> sovvenzione.<br />
Comm<strong>un</strong>ity of Comm<strong>un</strong>ities ha come obiettivo<br />
principale quello <strong>di</strong> permettere alle Com<strong>un</strong>ità membri<br />
<strong>un</strong>o scambio <strong>di</strong> buone prassi per poter arrivare a<br />
definire democraticamente il modello <strong>di</strong> intervento più<br />
adeguato per i pazienti. Il lavoro sinergico e <strong>di</strong> costante<br />
confronto tra le varie com<strong>un</strong>ità implica anche <strong>un</strong><br />
impegno, per ogni singola com<strong>un</strong>ità, a valutare e a<br />
mettere in <strong>di</strong>scussione le proprie modalità operative<br />
con lo scopo <strong>di</strong> arrivare ad erogare servizi <strong>di</strong> livello<br />
sempre più alto.<br />
All’inizio del 2009, Comm<strong>un</strong>ity of Comm<strong>un</strong>ities ha<br />
pubblicato la seconda e<strong>di</strong>zione degli “Standard <strong>di</strong><br />
Servizio per le Com<strong>un</strong>ità Terapeutiche per bambini e<br />
adolescenti”, elaborato in base all’osservazione <strong>di</strong>retta<br />
e all’analisi minuziosa del lavoro svolto dai vari<br />
membri della rete. Tale e<strong>di</strong>zione viene a seguito <strong>di</strong> <strong>un</strong>a<br />
prima, che risale al 2007, e pone le basi strutturali per<br />
la pubblicazione della terza e<strong>di</strong>zione, rivista e<br />
aggiornata, su cui proprio in questi mesi le varie<br />
Com<strong>un</strong>ità aderenti alla rete stanno lavorando.<br />
Nell’ottica <strong>di</strong> <strong>un</strong>o scambio <strong>di</strong> informazioni e <strong>di</strong> buone<br />
prassi finalizzato a migliorare gli standard proposti e<br />
fissati dalla rete, avvengono visite <strong>di</strong> alc<strong>un</strong>e<br />
delegazioni presso altre com<strong>un</strong>ità. La nostra<br />
<strong>Coop</strong>erativa <strong>LILIUM</strong>, <strong>di</strong> fatto, è a pieno titolo<br />
coinvolta in tali attività e proprio in questi giorni sta<br />
organizzando <strong>un</strong>a visita <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o e conoscenza presso<br />
alc<strong>un</strong>e com<strong>un</strong>ità del Regno Unito.<br />
La pubblicazione “Standard <strong>di</strong> Servizio per le<br />
Com<strong>un</strong>ità Terapeutiche per bambini e adolescenti” si<br />
declina in tre sezioni principali: Valori, Norme<br />
Standard e Standard <strong>di</strong> Servizio.<br />
In merito alla prima sezione, Comm<strong>un</strong>ity of<br />
Comm<strong>un</strong>ities ha stabilito <strong>un</strong>a scala <strong>di</strong> 10 valori,<br />
sottoscritti da tutti i membri della rete:<br />
1. Un sano attaccamento è <strong>un</strong>a necessità per lo sviluppo<br />
<strong>di</strong> tutti gli esseri umani e dev’essere inteso come <strong>un</strong><br />
<strong>di</strong>ritto umano <strong>di</strong> base.<br />
2. Un ambiente sano e sicuro è imprescin<strong>di</strong>bile per lo<br />
sviluppo e la crescita dell’in<strong>di</strong>viduo.<br />
3. Le persone hanno bisogno <strong>di</strong> sentirsi rispettate e valorizzate<br />
per poter stare bene. Ogni in<strong>di</strong>viduo è <strong>un</strong>ico<br />
e ness<strong>un</strong>o dovrebbe essere definito o descritto solo in<br />
base ai problemi che presenta.<br />
4. Ogni comportamento ha <strong>un</strong> significato e rappresenta<br />
<strong>un</strong>a forma <strong>di</strong> com<strong>un</strong>icazione che merita comprensione.<br />
5. Il benessere personale nasce dalla capacità <strong>di</strong> ogn<strong>un</strong>o<br />
<strong>di</strong> intessere relazioni che riconoscono la necessità<br />
della reciprocità.<br />
6. La comprensione <strong>di</strong> come ci si relaziona con gli altri e<br />
<strong>di</strong> come gli altri si relazionano con noi conduce alla creazione<br />
<strong>di</strong> migliori relazioni sociali, familiari e <strong>di</strong> lavoro.<br />
7. La capacità <strong>di</strong> influire sull’ambiente in cui si vive e<br />
sulle relazioni è necessaria per <strong>un</strong> benessere personale.<br />
Il coinvolgimento <strong>di</strong> ogn<strong>un</strong>o nel processo decisionale è<br />
fondamentale per costruire <strong>un</strong>a partecipazione con<strong>di</strong>visa,<br />
il senso <strong>di</strong> responsabilità e <strong>di</strong> appartenenza.<br />
8. Non c’è sempre <strong>un</strong>a risposta giusta e spesso utile<br />
per i singoli in<strong>di</strong>vidui, i gruppi e le organizzazioni più ampie<br />
riflettere prima <strong>di</strong> agire in forma imme<strong>di</strong>ata<br />
9. Le esperienze sia positive che negative sono necessarie<br />
per <strong>un</strong> sano sviluppo dell’in<strong>di</strong>viduo, dei gruppi e<br />
delle com<strong>un</strong>ità.<br />
10. Ogni in<strong>di</strong>viduo ha<br />
<strong>un</strong>a responsabilità<br />
verso il gruppo, così<br />
come il gruppo ha <strong>un</strong>a<br />
responsabilità collettiva<br />
verso tutti gli in<strong>di</strong>vidui<br />
che lo formano.<br />
Questa scala <strong>di</strong> valori, con<strong>di</strong>visa da tutti i membri della<br />
Comm<strong>un</strong>ity, rappresenta il quadro dei principi <strong>di</strong> base<br />
e la filosofia su cui si fonda la rete stessa. Ha lo scopo<br />
<strong>di</strong> orientare la definizione della mission delle Com<strong>un</strong>ità<br />
partecipanti alla rete e <strong>di</strong> fornire sp<strong>un</strong>ti <strong>di</strong> riflessione<br />
all’interno dei cicli formativi rivolti agli operatori delle<br />
com<strong>un</strong>ità. Al quadro dei Valori, si affianca quello degli<br />
Standard minimi da rispettare per poter essere membro<br />
della Rete. La definizione degli standard è emersa da<br />
<strong>un</strong> l<strong>un</strong>go lavoro <strong>di</strong> consultazioni, incontri e workshop<br />
che si è tenuto durante tutto l’anno 2005.<br />
La prima struttura elaborata è stata poi ridefinita e<br />
sistematizzata da <strong>un</strong> gruppo <strong>di</strong> esperti e pubblicata per<br />
la prima volta nello stesso anno, il 2005, all’interno della<br />
quinta e<strong>di</strong>zione del “Service Standards for Therapeutic<br />
Comm<strong>un</strong>ities”.<br />
1. La Com<strong>un</strong>ità organizza incontri in forma regolare<br />
2. La Com<strong>un</strong>ità è consapevole del vincolo che<br />
esiste tra la salute emozionale e la qualità<br />
delle relazioni.<br />
3. La Com<strong>un</strong>ità ha stabilito confini, regole, limiti e meccanismi<br />
<strong>di</strong> f<strong>un</strong>zionamento che sono costantemente soggetti<br />
a revisione.<br />
4. La Com<strong>un</strong>ità è <strong>di</strong>sposta anche a correre rischi per<br />
incoraggiare <strong>un</strong> cambiamento positivo.<br />
5. I membri della Com<strong>un</strong>ità collaborano a creare <strong>un</strong><br />
ambiente emotivamente sano affinché si realizzi il<br />
lavoro della Com<strong>un</strong>ità.<br />
6. I membri della Com<strong>un</strong>ità considerano e mettono in<br />
<strong>di</strong>scussione i loro atteggiamenti e i loro sentimenti<br />
verso gli altri.<br />
7. Il potere e l’autorità nelle relazioni vengono utilizzati<br />
in forma responsabile e possono essere messi in<br />
<strong>di</strong>scussione.<br />
8. I membri della Com<strong>un</strong>ità rivestono <strong>di</strong>versi ruoli ed riflettono<br />
<strong>di</strong>versi gra<strong>di</strong> <strong>di</strong> responsabilità.<br />
9. I membri della Com<strong>un</strong>ità trascorrono insieme il tempo<br />
formale <strong>di</strong> lavoro e il tempo libero-<br />
10. Le relazioni tra i membri dello staff e gli utenti sono<br />
caratterizzate dall’informalità e dal mutuo rispetto.<br />
11. I membri della Com<strong>un</strong>ità prendono decisioni<br />
collettive in grado <strong>di</strong> incidere sul f<strong>un</strong>zionamento della<br />
Com<strong>un</strong>ità<br />
12. La Com<strong>un</strong>ità ha <strong>un</strong>a leadership effettiva che<br />
sostiene i processi democratici interni<br />
13. Tutti gli aspetti della vita possono essere soggetti ad<br />
<strong>un</strong>a <strong>di</strong>scussione all’interno della Com<strong>un</strong>ità<br />
14. Tutti i comportamenti e le espressioni emotive possono<br />
essere soggette ad <strong>un</strong>a <strong>di</strong>scussione all’interno<br />
della Com<strong>un</strong>ità.<br />
15. I membri della Com<strong>un</strong>ità con<strong>di</strong>vidono le proprie responsabilità.<br />
Gli standard qui elencati e accordati tra i membri vengono<br />
sottoposti ad <strong>un</strong>a revisione annuale e sono soggetti a mutamenti<br />
finalizzati al miglioramento dei servizi erogati.<br />
A tal fine, la Comm<strong>un</strong>ity of Comm<strong>un</strong>ities ha elaborato<br />
<strong>un</strong> Ciclo Annuale <strong>di</strong> rivisitazione, in ogni com<strong>un</strong>ità,<br />
degli standard raggi<strong>un</strong>ti. Accordati gli standard, infatti,<br />
la Com<strong>un</strong>ità realizza <strong>un</strong>’auto valutazione, analizzando<br />
se i servizi che eroga e le rispettive modalità <strong>di</strong><br />
erogazione rispondono effettivamente ai valori tracciati<br />
e agli standard elaborati dal gruppo <strong>di</strong> esperti della rete.<br />
A ciò, si somma la realizzazione <strong>di</strong> visite tra le varie<br />
com<strong>un</strong>ità (peer – reviews), finalizzato a conoscere<br />
realtà <strong>di</strong>verse e modelli operativi alternativi al proprio,<br />
con l’obiettivo <strong>di</strong> con<strong>di</strong>videre idee, scambiare buone<br />
prassi e progettare insieme interventi sempre migliori. I<br />
risultati che emergono da questa prima fase <strong>di</strong> auto<br />
analisi sono riportati e sistematizzati all’interno <strong>di</strong> <strong>un</strong><br />
report annuale per ogni com<strong>un</strong>ità, in cui la stessa<br />
segnala i nuovi risultati raggi<strong>un</strong>ti e i suoi p<strong>un</strong>ti deboli<br />
e/o <strong>di</strong> forza.<br />
l report locale costituisce la base su cui fondare il<br />
piano d’azione interno<br />
volto a migliorare<br />
i servizi<br />
erogati ai propri<br />
utenti. I vari report<br />
locali, con i loro<br />
aspetti più significativi,<br />
confluiscono<br />
in <strong>un</strong> report<br />
nazionale collettivo,<br />
in grado <strong>di</strong><br />
fornire <strong>un</strong> quadro<br />
globale della situazione<br />
dei servizi<br />
offerti e delle rispettive modalità <strong>di</strong> erogazione, nonché<br />
della qualità del lavoro svolto: <strong>un</strong>a panoramica generale<br />
su tutte le Com<strong>un</strong>ità aderenti alla Rete in cui pianificare<br />
nuove strategie volte ad <strong>un</strong> incremento della<br />
qualità generale. I dati scaturiti dal report annuale <strong>di</strong>ventano,<br />
quin<strong>di</strong>, oggetto <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o e analisi nell’ambito<br />
del Forum annuale che ri<strong>un</strong>isce gli operatori <strong>di</strong> tutte le<br />
Com<strong>un</strong>ità. Il sistema <strong>di</strong> Valori e Standard rappresenta il<br />
primo tentativo, nell’ambito del lavoro svolto dalle Com<strong>un</strong>ità<br />
terapeutiche, <strong>di</strong> identificare modalità <strong>di</strong> lavoro<br />
com<strong>un</strong>i e strutture <strong>di</strong> base in<strong>di</strong>spensabili per poter rendere<br />
davvero operative tali modalità. L’esteso processo<br />
<strong>di</strong> sviluppo delle idee e <strong>di</strong> consultazione tra le parti<br />
evidenzia che i valori e gli standard godono <strong>di</strong> <strong>un</strong><br />
ampio consenso e riflettono l’attuale filosofia e<br />
operatività delle Com<strong>un</strong>ità Terapeutiche. Il desiderio <strong>di</strong><br />
sottoporre a costante verifica il lavoro svolto assicura<br />
che la loro natura organica e <strong>di</strong>namica rimarrà sempre<br />
rilevante. Questo capillare lavoro ci sta conducendo<br />
l<strong>un</strong>go <strong>un</strong> cammino che ci farà raggi<strong>un</strong>gere <strong>un</strong> terreno<br />
com<strong>un</strong>e su cui costruire tutte le com<strong>un</strong>ità terapeutiche<br />
ed identificarle davvero come servizi fondati su <strong>un</strong><br />
forte sistema <strong>di</strong> valori.<br />
12<br />
13
“ANDARE OLTRE LA LEGGE 180”: NUOVE<br />
NORME PER GARANTIRE UNA PIU’ ADEGUATA<br />
ASSISTENZA PSICHIATRICA<br />
Di Luigia Belli<br />
“La nuova normativa” afferma l’On. Ciccioli “è nata<br />
dall’esigenza <strong>di</strong> definire norme certe non solo per<br />
coloro che sono affetti da malattie psichiche e che<br />
necessitano <strong>di</strong> <strong>un</strong>’assistenza adeguata e tempestiva, ma<br />
anche per venire in aiuto a coloro che, coinvolti in<br />
situazioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio psichico <strong>di</strong> familiari o parenti<br />
stretti, non sono sufficientemente tutelati e aiutati dal<br />
sistema sanitario. Per questo è previsto <strong>un</strong><br />
ampliamento <strong>di</strong> centri d’ascolto specialistici che<br />
possono configurarsi come filtro delle varie esigenze<br />
sia per possibili fruitori che per i loro familiari, nel<br />
tentativo <strong>di</strong> evitare sviluppi <strong>di</strong> situazioni che possono<br />
raggi<strong>un</strong>gere altrimenti anche momenti <strong>di</strong> estrema<br />
drammaticità e che, purtroppo perio<strong>di</strong>camente,<br />
leggiamo sulle pagine <strong>di</strong> cronaca.”<br />
L’Onorevole Carlo Ciccioli, psichiatra e Vice<br />
Presidente della Commissione Affari Sociali – Sanità<br />
della Camera, è promotore e primo firmatario <strong>di</strong> <strong>un</strong>a<br />
proposta <strong>di</strong> revisione della legge 180, Accertamenti e<br />
trattamenti sanitari volontari e obbligatori, del 13<br />
maggio 1978, meglio nota come legge Basaglia (dal<br />
suo promotore in ambito psichiatrico, Franco<br />
Basaglia).<br />
Lo psichiatra Franco Basaglia<br />
La legge 180 è <strong>un</strong>a nota e importante legge quadro che<br />
impose trent’anni fa la chiusura dei manicomi e<br />
regolamentò il trattamento sanitario obbligatorio,<br />
istituendo i servizi <strong>di</strong> igiene mentale pubblici.<br />
Successivamente, la legge confluì nella legge 833/78<br />
del 23 <strong>di</strong>cembre 1978, che istituì il Servizio Sanitario<br />
Nazionale.<br />
Ad oltre trent’anni dalla promulgazione della Legge<br />
Basaglia, si rende necessario <strong>un</strong> intervento <strong>di</strong><br />
adeguamento alle nuove esigenze, capace <strong>di</strong> colmare le<br />
lac<strong>un</strong>e esistenti ed agire su tutti quegli aspetti che non<br />
erano previsti nella citata legge ma che, nel <strong>corso</strong> degli<br />
anni, hanno determinato numerose <strong>di</strong>fficoltà operative<br />
a coloro che lavorano in ambito psichiatrico. In<br />
questo contesto si inserisce il <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge pr<br />
omosso.<br />
Dall’Onorevole Ciccioli: “Non restaurare i manicomi,<br />
né rinnegare la 180, ma andare oltre senza<br />
abbandonare i pazienti in strada o alla famiglie,<br />
determinando dei veri e propri manicomi domestici<br />
con i familiari in ostaggio”. Questo è l’in<strong>di</strong>rizzo su cui<br />
si attesta la nuova legge.<br />
Analizzate le <strong>di</strong>fficoltà e gli anacronismi attuali,<br />
l’onorevole Ciccioli propone <strong>un</strong>a serie <strong>di</strong> innovazioni,<br />
sempre alla luce del rispetto della <strong>di</strong>gnità del paziente e<br />
del suo <strong>di</strong>ritto <strong>di</strong> autodeterminazione, principi<br />
<strong>un</strong>iversalmente riconosciuti e corroborati nel<br />
menzionato <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> Legge.<br />
Tra i p<strong>un</strong>ti centrali della sua proposta, si evidenzia il<br />
“contratto terapeutico vincolante” per il proseguimento<br />
delle cure, noto come “contratto <strong>di</strong> Ulisse”: “esso<br />
vincola il paziente, originariamente d’accordo, a farsi<br />
seguire anche a prescindere da <strong>un</strong>a volontà contraria,<br />
manifestata in <strong>un</strong>a fase successiva della malattia”.<br />
L’onorevole Psichiatra Carlo Ciccioli<br />
Ciccioli torna inoltre a riflettere sul Trattamento<br />
Sanitario Obbligatorio, esplicitando la necessità<br />
perentoria <strong>di</strong> regolamentarlo in f<strong>un</strong>zione delle lac<strong>un</strong>e<br />
riscontrate. Propone quin<strong>di</strong> il TSOP, il Trattamento<br />
Sanitario Obbligatorio Prol<strong>un</strong>gato che, afferma, “potrà<br />
essere rinnovato in trattamento volontario con o senza<br />
il vincolo del contratto <strong>di</strong> Ulisse”.<br />
Con l’obiettivo <strong>di</strong> non sovraccaricare i servizi <strong>di</strong><br />
psichiatria e <strong>di</strong> dare <strong>un</strong>a risposta solerte al paziente in<br />
caso <strong>di</strong> emergenza, l’onorevole Ciccioli propone:<br />
1. Ampliamento della presenza psichiatrica nei<br />
servizi sanitari <strong>di</strong> accettazione ed emergenza<br />
2. Creazione <strong>di</strong> centri specialistici <strong>di</strong> ascolto e<br />
orientamento a cui possano rivolgersi sia i<br />
“possibili fruitori”, sia i loro familiari.<br />
3. Obbligo dello psichiatra del Servizio pubblico<br />
<strong>di</strong> offrire assistenza domiciliare nel caso in cui<br />
il paziente, si segnalazione dei familiari o dei<br />
care givers, si rifiuti si seguire le terapie prescritte.<br />
Non ultimo, “il doveroso riconoscimento” ai<br />
rappresentanti delle associazioni dei familiari <strong>di</strong> cui, si<br />
afferma testualmente nel <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> Legge, “troppo a<br />
l<strong>un</strong>go sono state trascurate non solo la voce, ma anche<br />
le esigenze e le necessità”.<br />
UN INNOVATIVO CORSO DI FORMAZIONE PER<br />
OPERATORI DI COMUNITA’ TERAPEUTICHE<br />
La cooperativa <strong>LILIUM</strong>, in collaborazione con<br />
l’AIASU, Associazione Internazionale per le Applicazioni<br />
delle Scienze Umane, presieduta dal Professor Francesco<br />
Br<strong>un</strong>o, organizza a San Giovanni Teatino, presso la<br />
propria sede, <strong>un</strong> <strong>corso</strong> <strong>di</strong> <strong>formazione</strong> “etico relazionale<br />
per operatori <strong>di</strong> com<strong>un</strong>ità terapeutiche <strong>di</strong> soggetti portatori<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbi mentali”. Il <strong>corso</strong>, che avrà la durata<br />
complessiva <strong>di</strong> 70 ore, si declinerà in <strong>di</strong>versi moduli: dalla<br />
psicologia generale, a quella dei gruppi, dalle malattie<br />
da stress correlate, alle emergenze psichiatriche, alle<br />
degenerazioni delle com<strong>un</strong>ità.<br />
Oltre al famoso criminologo Francesco Br<strong>un</strong>o, altri psicologi<br />
arricchiranno l’evento con il loro contributo: la<br />
dottoressa Francesca Lonero, psicologo clinico, la dottoressa<br />
Maria Pia De Giovanni, psicoterapeuta e criminologa,<br />
la dottoressa Daniela Veneruso, psico<strong>di</strong>agnosta<br />
e il dottor Mauro Boza, psicologo e psicoterapeuta.<br />
Il <strong>corso</strong> si rivolge a <strong>di</strong>plomati che, già attivi come operatori<br />
residenziali per minori con <strong>di</strong>sagio psichico, abbiano<br />
il desiderio <strong>di</strong> migliorare le proprie competenze<br />
generali e specifiche sotto il profilo etico – relazionale e<br />
professionale: “alla fine si ritiene che il soggetto debba<br />
imparare soprattutto il saper essere.<br />
Per sapere si intende <strong>un</strong>a con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> conoscenza<br />
delle problematiche inerenti al <strong>di</strong>sagio psichico e alla<br />
gestione <strong>di</strong> tali utenti; per saper essere ci si riferisce alle<br />
capacità e alle attitu<strong>di</strong>ni personali che <strong>un</strong> operatore sociale<br />
deve possedere o sviluppare per poter lavorare in<br />
tale ambito; infine, con saper fare si fa riferimento alle<br />
competenze sviluppate”.<br />
L’operatore che lavora a vario titolo e con <strong>di</strong>verse competenze<br />
in <strong>un</strong>a com<strong>un</strong>ità terapeutica per soggetti portatori<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbi mentali, è <strong>un</strong> protagonista del processo<br />
<strong>di</strong> miglioramento degli utenti e nel loro per<strong>corso</strong> <strong>di</strong> trattamento<br />
<strong>di</strong> riabilitazione.<br />
A prescindere dalle <strong>di</strong>verse competenze <strong>di</strong> ogni operatore,<br />
sia egli <strong>un</strong> infermiere, <strong>un</strong> educatore o <strong>un</strong> animatore<br />
o altro, vi è <strong>un</strong>a competenza particolare e preliminare<br />
che in ogn<strong>un</strong>o dev’essere identificata, valutata ed accresciuta<br />
allo scopo non solo <strong>di</strong> migliorare le terapie e i<br />
trattamenti, ma anche <strong>di</strong> ridurre le conflittualità, i rischi<br />
e le patologie connesse ad <strong>un</strong> lavoro <strong>di</strong> tale portata sociale<br />
e d’aiuto.<br />
L’operatore, infatti, non è solo identificato con la sua f<strong>un</strong>zione,<br />
ma con l’uomo che la vive all’interno <strong>di</strong> <strong>un</strong>a personalità<br />
che può essere <strong>di</strong>versamente caratterizzata in ogn<strong>un</strong>o.<br />
Tale competenza è connaturata alla sua personalità ed è<br />
la matrice <strong>di</strong> ogni altro requisito che serve a svolgere <strong>un</strong><br />
lavoro <strong>di</strong> questo tipo.<br />
Inoltre, queste figure professionali vivono la maggior<br />
parte del loro tempo in gruppo e sono inevitabilmente<br />
costretti ad applicare quelle regole che servono al lavoro<br />
<strong>di</strong> gruppo, nelle relazioni personali e nella gestione e<br />
controllo delle <strong>di</strong>namiche relazionali.<br />
In questo modo, si può <strong>di</strong>re che la natura e lo spazio<br />
delle competenze generali si accresce sempre più<br />
quanto più giovanile è il gruppo e quanto meno finalizzato<br />
e specifico sia il per<strong>corso</strong> <strong>di</strong> riabilitazione.<br />
I minori in com<strong>un</strong>ità, oltre ad essere, per l’app<strong>un</strong>to minori,<br />
sono anche portatori <strong>di</strong> <strong>di</strong>sturbi psichici più o meno<br />
gravi, e quin<strong>di</strong> necessitano <strong>di</strong> approcci e conduzioni<br />
comportamentali molto particolari che implicano competenze<br />
e convinzioni etiche salde e particolarmente<br />
specializzate.<br />
Questo <strong>corso</strong> serve a formare gli operatori sia dal<br />
p<strong>un</strong>to <strong>di</strong> vista etico-relazionale, sia nelle loro competenze<br />
specifiche con soggetti <strong>di</strong> minore età portatori<br />
<strong>di</strong> gravi <strong>di</strong>sturbi psichici e comportamentali.<br />
Il <strong>corso</strong> in<strong>di</strong>vidua le caratteristiche <strong>di</strong> personalità più importanti<br />
dei singoli partecipanti e le in<strong>di</strong>rizza perché esse<br />
siano al meglio utilizzate per gli scopi del loro lavoro.<br />
Verranno utilizzati mezzi au<strong>di</strong>o – visivi, presentazioni<br />
in power point, lezioni frontali, lavori <strong>di</strong> gruppo.<br />
Saranno inoltre fornite <strong>di</strong>spense e materiale <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o.<br />
Per le iscrizioni e per il versamento del contributo, si prega<br />
<strong>di</strong> rivolgersi alla dottoressa Luigia Belli, presso la <strong>Coop</strong>erativa<br />
Sociale <strong>LILIUM</strong>, al numero <strong>di</strong> telefono 085.9431044<br />
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