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LE PMI ITALIANE: UN QUADRO INTRODUTTIVO - Intertic

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cap 01 libro finanza 22-04-2005 11:22 Pagina 30<br />

Cap. Primo<br />

cazione, destinando le vendite di un numero limitato di prodotti a un esiguo<br />

numero di mercati (in entrambi i casi meno di dieci). Una quota di poco<br />

superiore al 10 per cento realizza un grado elevato di diversificazione, tanto<br />

per i prodotti quanto per i mercati. Il grado di diversificazione per mercati di<br />

sbocco favorisce la permanenza degli operatori sui mercati internazionali:<br />

quelli maggiormente diversificati raggiungono tassi di persistenza compresi<br />

tra l’80 e l’85 per cento.<br />

• Il nucleo forte delle imprese esportatrici<br />

L’analisi della performance delle imprese sempre esportatrici nel periodo<br />

1998- 2001, realizzata su un panel di quasi 30 mila società di capitale, mostra<br />

la loro capacità di realizzare processi di crescita “virtuosi” e di combinare positive<br />

performance a livello di impresa con una notevole capacità di stimolo<br />

dell’occupazione. Tra queste, 6.700 sono a elevata intensità di export (due<br />

terzi del fatturato) e rappresentano il 30 per cento degli addetti e il 57 del<br />

volume di esportazioni delle imprese del panel; altre 15 mila sono a media<br />

intensità di export (40 per cento del fatturato) e rappresentano il 50 per cento<br />

degli addetti e il 40 delle esportazioni.<br />

La maggior parte delle imprese del panel (16.700 su 30 mila) riescono a trarre<br />

profitto dalla presenza sui mercati esteri, anche grazie a un assetto economico<br />

e finanziario equilibrato e a una limitata esposizione commerciale verso<br />

le aree più a rischio di crisi internazionale; in questi raggruppamenti sono<br />

significativamente rappresentati alcuni settori “forti” del made in Italy: apparecchi<br />

meccanici, apparecchiature elettriche e ottiche, prodotti in metallo,<br />

abbigliamento e confezioni. Tuttavia, altri raggruppamenti – che comprendono<br />

oltre 13 mila imprese – presentano crescenti difficoltà a competere sui<br />

mercati internazionali, in termini sia di strategie commerciali sia di equilibri<br />

economico-finanziari interni; tra questi, invece, sono presenti molte imprese<br />

dei settori più tradizionali, quali alimentari, mobilio e calzature.<br />

• Il diverso contributo dei fattori produttivi alla crescita<br />

Quanto, infine, al rallentamento della dinamica della produttività e ai fattori<br />

che determinano la crescita dell’output, le analisi mettono in evidenza che si<br />

rafforzano ulteriormente i contributi alla crescita del fattore capitale e, limitatamente<br />

ai servizi, del fattore lavoro. Il contributo della produttività totale<br />

dei fattori continua invece a diminuire in tutti i principali settori di attività<br />

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