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Botswana - Ice

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domanda di diamanti, contribuendo ad un significativo deterioramento della performance<br />

economica del <strong>Botswana</strong>. Nel 2010, l’attivita’ economica si e’ mostrata in ripresa, grazie al<br />

progressivo rafforzamento della domanda internazionale che ha favorito la produzione di<br />

diamanti che, nel primo semestre, e’ raddoppiata rispetto allo stesso periodo del 2009.<br />

Parallelamente si e’ assistito ad un incremento degli investimenti nel settore minerario<br />

dell’uranio, dei diamanti e del rame. Anche il settore manifatturiero si e’ mostrato in ripresa,<br />

ancorche’ alcuni settori, come il tessile-abbigliamento, restino sotto forti pressioni competitive,<br />

soprattutto al graduale venir meno dei contributi governativi di sostegno, mentre il turismo ha<br />

beneficiato della pubblicita’ positiva associata ai campionati del mondo di calcio in Sud Africa.<br />

Nel World Economic Outlook del mese di aprile 2010, il Fondo Monetario stima una crescita<br />

del 6,3% per l’economia del <strong>Botswana</strong> nel 2010.<br />

Nel 2009, l’inflazione, che nel 2008 ha fatto registrare un netto rialzo rispetto al passato, ha<br />

mostrato un sostanziale rallentamento diminuendo dal 12,8% del mese di gennaio al 5,8% di<br />

dicembre, per una media dell’8,2% nel 2009, rispetto al 12,6% nel 2008. Dal momento che i tre<br />

quarti delle importazioni del <strong>Botswana</strong>, paese privo di sbocchi al mare, provengono dal Sud<br />

Africa, la riduzione della dinamica dei prezzi al consumo in quest’ultimo, unitamente al<br />

rallentamento della crescita dei prezzi dei prodotti alimentari, che rappresentano circa il 22% del<br />

paniere, ed al ridimensionamento di quelli petroliferi, hanno contribuito a tale rallentamento.<br />

Nel 2010, il tasso di crescita dell’indice dei prezzi al consumo si e’ stabilizzato, facendo<br />

registrare il 7,7% nel mese di giugno 2010 ed il 6,7% nel mese di agosto, ancora leggermente al<br />

di sopra dell’intervallo obiettivo del 3-6% della banca centrale, grazie anche all’effetto<br />

calmierante della bassa inflazione in Sud Africa da cui il <strong>Botswana</strong> dipende per<br />

l’approvvigionamento dei beni di consumo.<br />

A partire dalla meta’ del 2008 e per tutto il 2009, i tassi di interesse hanno mostrato una<br />

consistente riduzione, in linea con la traiettoria dell’inflazione. Nel contempo, l’indebolimento<br />

economico ha rappresentato causa di preoccupazione e la politica monetaria e’ diventata<br />

maggiormente accomodante al fine di stimolare la crescita. Il tasso di sconto e’ stato ridotto di<br />

550 punti base dal picco del 15,5% del periodo giugno-novembre 2008 al 10% nel mese di<br />

dicembre 2009, mantenuto su tale livello per i primi nove mesi del 2010. Il prime rate e’ sceso<br />

all’11,5% nel settembre 2010, essendo in media stato pari al 13,8% nel 2009.<br />

L’industria mineraria contribuisce tradizionalmente per la maggior parte delle entrate fiscali,<br />

con le entrate per royalties, dividendi e tasse pari a circa la meta’ delle entrate fiscali totali.<br />

Altra importante fonte di entrate fiscali e’ costituita dalle entrate daziarie dell’unione doganale<br />

SACU. Il governo ha adottato una regola fiscale secondo la quale gli introiti minerari devono<br />

essere devoluti all’espansione della base produttiva dell’economia piuttosto che alla spesa per<br />

consumi. I surplus nel bilancio pubblico, prima della crisi economica internazionale del 2008,<br />

costituivano la norma in <strong>Botswana</strong>, in parte ascrivibili alla bassa capacita’ di spesa in conto<br />

capitale, in parte all’incremento delle entrate minerarie e di quelle doganali associate alla South<br />

African Customs Union (SACU). Tuttavia, dopo aver fatto registrare un surplus pari al 4,8% nel<br />

2007/08 (aprile/marzo), nel 2008/09 il bilancio pubblico ha mostrato un deficit del 5,4% del<br />

PIL, a causa delle ripercussioni della crisi internazionale e della contrazione delle esportazioni<br />

diamantifere che hanno provocato una drastica riduzione delle entrate fiscali, mentre nel<br />

2009/10 il disavanzo ha registrato una sensibile espansione al 15,1% del PIL. Nonostante tale<br />

situazione, il governo intende confermare il proprio impegno relativamente ai propri programmi<br />

di spesa, finalizzati a promuovere la diversificazione economica, la creazione di occupazione e<br />

la riduzione della poverta’ accanto all’intensificazione delle politiche per combattere l’AIDS.<br />

Tuttavia, e’ costretto necessariamente a riconsiderare le proprie priorita’, alla luce della<br />

drammatica riduzione delle entrate associate alla vendita di diamanti. Le stesse agenzie di rating<br />

internazionale Standard & Poor’s and Moody’s hanno espresso riserve di fronte alla politica<br />

Rapporti Paese congiunti Ambasciate/Uffici <strong>Ice</strong> estero 1^ sem. 2010

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