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Botswana - Ice

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fiscale espansiva programmata dal governo, riducendo gli indicatori di credito sovrano del<br />

paese. Nel frattempo, il Paese e’ stato costretto, nel mese di giugno 2009, a ricorrere ad un<br />

prestito di 1,5 miliardi di dollari della Banca Africana di Sviluppo, il prestito piu’ elevato da<br />

essa mai concesso, a favore del processo di diversificazione economica. Nel mese di ottobre<br />

2009, la Banca Africana ha inoltre approvato un nuovo prestito di 153 milioni di euro al<br />

governo per finanziare specifiche componenti del progetto di centrale elettrica Morupule B ed<br />

associate infrastrutture di trasmissione. Anche la Banca Mondiale ha fornito un prestito di 186<br />

milioni di dollari per finanziare il <strong>Botswana</strong>’s Integrated Transport Project.<br />

La politica di sviluppo economico di lungo periodo del <strong>Botswana</strong> e’ articolata nel documento<br />

governativo “Vision 2016, Long Term Vision for <strong>Botswana</strong>, Towards Prosperity for All”. Il<br />

<strong>Botswana</strong> celebrera’ i cinquant’anni dell’indipendenza nel 2016. Vision 2016 ambisce a<br />

triplicare per il 2016 il reddito pro-capite. A tal fine, e’ necessario raggiungere un tasso di<br />

crescita del 7,9%, con un contributo del settore manifatturiero pari al 30% del PIL, rispetto<br />

all’attuale 4%. Il piano corrente di breve periodo, inscritto in Vision 2016, e’ il National<br />

Development Plan 10 che copre il periodo da aprile 2009 fino a marzo 2016 il cui fine e’ di<br />

accelerare la crescita economica, ridurre la poverta’, diversificare la base economica e creare<br />

maggiori opportunita’ di lavoro sostenibili.<br />

A partire dal maggio 2005, le autorita’ monetarie hanno operato un cambiamento fondamentale<br />

nella politica del tasso di cambio, introducendo il passaggio ad un sistema di cambi<br />

convenzionalmente noto come “crawling peg” (parita’ mobile), in base al quale gli<br />

aggiustamenti, rispetto ad un paniere di valute dominato dal rand sudafricano, vengono<br />

effettuati sistematicamente e gradualmente e non piu’ periodicamente, con l’obiettivo di<br />

eliminare l’insorgenza di shock inattesi all’economia derivanti da svalutazioni repentine e<br />

sporadiche e perseguire un obiettivo di stabilizzazione del tasso di cambio effettivo reale. Nel<br />

2009, il tasso di cambio medio del pula rispetto al dollaro e’ stato di 7,15, rispetto a 6,83 pula<br />

del 2008. Tale indebolimento e’ da ascivere principalmente ai differenziali di inflazione fra il<br />

<strong>Botswana</strong> e i suoi principali partner commerciali. Nel 2010, il pula si e’ mantenuto<br />

sostanzialmente stabile, venendo scambiato, nel mese di settembre 2010, a 6.60 contro il dollaro<br />

e a 9 contro l’euro.<br />

Le prospettive per l’economia del <strong>Botswana</strong> continuano a dipendere fortemente dall’andamento<br />

della domanda internazionale di diamanti e dai suoi riflessi sulle entrate fiscali e quindi sulla<br />

domanda interna, insieme alla possibilita’ per il paese di mantenere invariati i propri programmi<br />

di investimento. Paradossalmente la crisi sperimentata dal paese nel 2009 ha chiaramente<br />

riaffermato la necessita’ di procedere con vigore lungo il processo di diversificazione<br />

dell’economia. Finora gli sforzi tesi in questa direzione non hanno ancora prodotto risultati<br />

apprezzabili ed il sistema economico resta ancora fortemente suscettibile agli shock asimmetrici<br />

esterni. Anche l’enfasi posta sullo sviluppo dei servizi, finalizzata a rendere il paese un centro<br />

finanziario e turistico internazionale, ha prodotto finora risultati inferiori alle attese. Tra gli<br />

aspetti maggiormente critici del futuro sviluppo economico vi sono il problema dell’AIDS, della<br />

disoccupazione e della carenza di risorse umane qualificate che rischiano di rappresentare un<br />

vincolo all’ulteriore rapido sviluppo del paese. Per il 2011 il Fondo Monetario prevede un tasso<br />

di incremento del 5,1% del PIL reale del <strong>Botswana</strong> nel 2011.<br />

b) Grado di apertura del Paese al commercio internazionale ed agli investimenti esteri<br />

L’economia possiede un elevato grado di apertura al commercio internazionale, essendo il<br />

<strong>Botswana</strong> costretto ad importare la maggior parte dei beni capitali e di consumo per alimentare i<br />

propri fabbisogni interni. Nel 2009, la somma di esportazioni ed importazioni di merci e servizi<br />

Rapporti Paese congiunti Ambasciate/Uffici <strong>Ice</strong> estero 1^ sem. 2010

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