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<strong>Moda</strong><br />

TESSILE | MODA | CALZATURE | GIOIELLI | ACCESSORI | COSMETICI<br />

NOTIZIE<br />

DAGLI USA<br />

61<br />

2007<br />

New York<br />

Volume IV Numero 61<br />

Maggio 2007<br />

Questo numero è online su:<br />

www.ice.gov.it/lifestyle/moda.htm<br />

Realizzato da:<br />

Istituto nazionale per il Commercio Estero<br />

NEW YORK<br />

33 East 67th Street<br />

New York, NY 10021-5949<br />

Tel. (212) 980-1500<br />

Fax (212) 758-1050<br />

Email: newyork@newyork.ice.it<br />

www.italtrade.com - www.ice.gov.it<br />

sommario<br />

2 I negozi “reali” sfidano gli store online<br />

3 L’intervista: Micam, un successo visto dagli Stati Uniti<br />

4 L’evento: Tom Ford e la rivoluzione dell’abbigliamento da uomo<br />

5 Nuove tendenze: la coscienza della moda<br />

6 I love shopping<br />

7 Nuovi segmenti di mercato: Bill Clinton lancia appello ai baby boomers<br />

8 Arriva Glam, il portale rivoluzionario dedicato alle donne<br />

9 Cosmoprof di Bologna, una connessione emozionale<br />

10 Eventi <strong>Moda</strong> Maggio 2007<br />

11 Statistiche I Style - Gennaio-Febbraio 2007


<strong>Moda</strong> Notizie dagli USA<br />

Volume IV Numero 61 - Maggio 2007<br />

2<br />

I negozi “reali” sfidano gli store online<br />

Quella in corso sembra essere una sorta<br />

di sfida all’ultimo cliente e vede fronteggiarsi<br />

i sempre più agguerriti negozi<br />

online e i punti vendita tradizionali, per<br />

nulla disposti a cedere terreno ai nuovi<br />

concorrenti. I negozi, per arginare lo<br />

strapotere di Internet e dei videogiochi,<br />

sempre più spesso prendono in prestito<br />

alcuni spunti tecnologici dagli avversari,<br />

per creare quella che è definita<br />

“un’esperienza unica per lo shopping”<br />

nella quale si mescolano giochi ottici e<br />

simulazioni, effetti speciali e artifici volti<br />

a catturare l’attenzione dei clienti.<br />

I rivenditori tradizionali si sono, infatti,<br />

resi conto che per tenere il passo dei<br />

negozi virtuali, sempre più popolari,<br />

non è più sufficiente vendere prodotti<br />

di buona qualità e offrire un servizio<br />

efficiente, ma occorre differenziarsi e<br />

garantire uno spunto in più. “Nei negozi<br />

sono sempre più spesso utilizzate<br />

tecnologie innovative”, ha sottolineato<br />

Tamara Mendelsohn, analista di Forrester<br />

Research. Esempi di questa nuova<br />

tendenza non sono affatto difficili da<br />

trovare. La società che crea sistemi digitali<br />

IconNicholson ha sviluppato per le<br />

boutique di Nanette Lepore un sistema<br />

di “social retailing” (vendita personalizzata),<br />

che consente ai clienti di vedere<br />

se un vestito è adatto alla propria figura<br />

senza indossarlo ma facendolo riflettere<br />

in speciali specchi che sovrappongono<br />

l’abito all’immagine della persona. Il<br />

sistema consente inoltre di inviare messaggi<br />

via Internet per chiedere il parere<br />

degli utenti del web. “Un tempo si chiedeva<br />

alla commessa un parere sull’abito<br />

appena provato, ora si chiede consiglio<br />

al mondo intero tramite la rete”, ha<br />

spiegato Christopher Euright di IconNicholson.<br />

Altre idee innovative sono arrivate dal<br />

Vecchio Continente. In Finlandia, la società<br />

di Helsinki FogScreen ha messo a<br />

punto un sistema che proietta ologrammi<br />

che consentono di mostrare come un<br />

capo può essere indossato e permettono<br />

ai negozianti di intervenire sull’immagine.<br />

Inizialmente, l’azienda aveva pensato<br />

di vendere il proprio prodotto a casinò<br />

e hotel, ma nell’ultimo anno anche i<br />

negozi hanno cominciato a mostrare un<br />

certo interesse per la tecnologia.<br />

In Inghilterra si punta invece sulla realtà<br />

virtuale, grazie al sistema ideato da<br />

Immersive Display, che consente di trovarsi<br />

immersi in una sorta di gioco tridimensionale<br />

all’interno del quale sono<br />

proiettate immagini.<br />

Display animati che offrono informazioni<br />

sui prodotti sono stati resi disponibili<br />

dalla società canadese DigiCharm,<br />

Fashion-digest<br />

che ha studiato un’apparecchiatura in<br />

grado di mostrare video sui prodotti,<br />

fornire ogni genere di informazioni e di<br />

ottimizzare il prezzo, rendendo immediatamente<br />

visibile i prodotti in saldo e<br />

gli sconti dell’ultimo minuto.<br />

Anche Ibm ha deciso di mettersi al lavoro<br />

in un settore che sta diventando<br />

estremamente redditizio. Il colosso<br />

statunitense si è reso conto che “il mercato<br />

chiede di trovare soluzioni per differenziare<br />

i negozi puntando sulla tecnologia”,<br />

ha detto Mark Campanella,<br />

direttore marketing della società. Per il<br />

momento Ibm si è concentrata sulla sicurezza<br />

e ha messo a punto un sistema<br />

di videosorveglianza che può interagire<br />

con il personale del negozio, segnalando<br />

eventuali comportamenti sospetti da<br />

parte dei clienti.<br />

New Balance, Davis lascia il campo dopo 35 anni<br />

Jim Davis ha fondato New Balance Athletic Shoe 35 anni fa. Ora, dopo avere messo ai piedi<br />

di mezzo mondo le proprie scarpe, ha deciso di cedere a Robert DeMartini l’incarico di<br />

amministratore delegato dell’azienda, che realizza vendite per 1,6 miliardi di dollari l’anno.<br />

“Dopo così tanto tempo, riteniamo sia tempo di cedere il timone a un team manageriale<br />

più giovane e progressista”, ha detto Davis, che manterrà la poltrona di vicepresidente.<br />

Certo, il fondatore della società non ha nulla di cui lamentarsi, considerando il fatto che la<br />

rivista Forbes lo ha incluso nella classifica annuale degli uomini più ricchi, alla posizione<br />

488 con un patrimonio di 2 miliardi di dollari.<br />

Bulgari apre i battenti sulla Fifth Avenue<br />

Finalmente il nuovo negozio monomarca del Gruppo Bulgari ha alzato le saracinesche a<br />

New York, sulla Fifth Avenue. La boutique, la più grande negli Stati Uniti, è stata completamente<br />

rinnovata e ha ora una facciata di vetro alta sei metri e mezzo circa, composta<br />

da undici ampie vetrine che creano un effetto di ampia luminosità. All’interno, in un’area<br />

1.207 metri quadri, si ammirano i capolavori di alta gioielleria e di orologeria di Bulgari;<br />

il secondo piano è dedicato agli accessori donna, e il terzo agli accessori uomo. “Vogliamo<br />

essere aggressivi sui monomarca che sono localizzati nelle città più importanti”, come<br />

dimostrano i casi di New York e di Los Angeles, ha spiegato l’amministratore delegato<br />

Francesco Trapani, ricordando che altri due punti vendita saranno aperti a Costa Mesa, in<br />

California, e Boca Raton, in Florida.


<strong>Moda</strong> Notizie dagli USA<br />

Volume IV Numero 61 - Maggio 2007<br />

3<br />

L’intervista<br />

Micam, un successo visto dagli Stati Uniti<br />

Su una superficie di 73.000 metri quadrati, hanno esposto le proprie novità 1.654 espositori, di cui 500<br />

stranieri. Il successo è stato confermato dall’eccezionale presenza di visitatori provenienti dall’estero<br />

Da anni uno degli appuntamenti più<br />

attesi dagli addetti ai lavori del settore<br />

delle calzature di tutto il mondo, Micam.<br />

The shoe event si è rivelato all’altezza<br />

delle aspettative degli organizzatori. La<br />

fiera, tenutasi a Milano dal 15 al 18 marzo,<br />

è stata visitata da quasi 43.000 persone,<br />

il 2,9% in più rispetto all’edizione<br />

precedente.<br />

Su una superficie di 73.000 metri quadrati,<br />

hanno esposto le proprie novità<br />

1.654 espositori, di cui 500 stranieri. Il<br />

successo della fiera è stato confermato<br />

dall’eccezionale presenza di visitatori<br />

provenienti dall’estero, aumentati del<br />

7,7 per cento, e arrivati in particolare da<br />

Europa e Giappone.<br />

“Sono rimasta molto impressionata<br />

dall’organizzazione e dalla varietà del<br />

programma di appuntamenti. Mi sono<br />

sentita a mio agio e ritengo che anche gli<br />

allestimenti degli stand fossero di alto<br />

livello”, ha dichiarato soddisfatta Dawn<br />

Spilman, responsabile delle pubbliche<br />

relazioni per la boutique Leap Shoe<br />

Lounge di Calabasas in California.<br />

In attesa della prossima edizione, che<br />

si terrà dal 20 al 23 settembre, il presidente<br />

dell’Associazione Nazionale<br />

Calzaturifici Italiani, Rossano Soldini<br />

si è detto “decisamente soddisfatto del<br />

risultato ottenuto, che conferma i tanto<br />

attesi segnali di ripresa che il settore<br />

sta cominciando a fare registrare”.<br />

Dello stesso avviso anche Spilman, che<br />

ha sottolineato l’importanza dell’evento<br />

anche per i rivenditori statunitensi, che<br />

qui trovano idee originali. “Al Micam è<br />

possibile scoprire i nuovi trend e trovare<br />

oggetti unici, introvabili negli Stati<br />

Uniti”, ha detto confermando la propria<br />

presenza anche all’edizione di settembre.<br />

“Invito anche gli altri rivenditori a<br />

fare lo stesso”, ha detto.<br />

Il pubblico decisamente cosmopolita<br />

dell’evento ha potuto seguire anche la<br />

presentazione di oltre 2.000 collezioni<br />

per l’autunno inverno 2007-2008. “Gli<br />

spunti interessanti sono stati numerosi<br />

e intendo vendere nella mia boutique<br />

parte di quello che ho visto a partire<br />

dall’autunno 2007”, ha dichiarato April<br />

Fashion-digest<br />

GAP, quando moda e design<br />

si fondono<br />

Dopo avere cercato e trovato collaborazioni<br />

con i nomi buoni della moda, Gap questa<br />

volta punta al design. Il marchio statunitense<br />

ha creato, in collaborazione con il<br />

Council of Fashion Designers of America<br />

e con la rivista Vogue, la collezione Gap<br />

Design Editions, che sarà disegnata da<br />

Thakoon Panichgul, finalista del premio<br />

Fashion Fund nel 2006, e dalle sorelle Laura<br />

e Kate Mulleavy. Sebbene non abbiano<br />

compiuto neppure trent’anni le due ragazze<br />

sono considerate una sorta di istituzione<br />

nel mondo del design: i loro abiti, venduti<br />

con il marchio Rodarte, sono vere e proprie<br />

opere d’arte concesse a pochi fortunati a<br />

prezzi da capogiro che superano anche i<br />

17.000 dollari.<br />

Per Gap disegneranno capi che saranno<br />

venduti a un prezzo massimo di 88 dollari,<br />

ma non sembrano curarsene perché “il design<br />

infrange le barriere, ci piace l’idea di<br />

portare al marchio idee innovative”.<br />

Wegman, titolare della boutique April<br />

Lane Shoes di Fort Worth in Texas e<br />

presente come visitatore dagli Stati<br />

Uniti alla fiera. “È importante per i rivenditori<br />

stranieri partecipare al Micam<br />

per comprendere come va il mercato internazionale<br />

e in particolare quello italiano.<br />

È inoltre molto interessante potere<br />

prendere contatto con i produttori<br />

minori, che propongono idee originali<br />

e per nulla inferiori a quelle dei grandi<br />

designer”, ha concluso Wegman.<br />

In estate, per gli accessori<br />

è di rigore il colore<br />

Bianco e nero addio: per la prossima estate<br />

in fatto di accessori è di rigore il colore. Le<br />

signore sono avvisate e potranno sbizzarrirsi,<br />

osare e, perché no, divertirsi.<br />

Il rinnovo del guardaroba non può che cominciare<br />

dalle calzature, per esempio scegliendo<br />

i sandali con tacco alto firmati Miu<br />

Miu, ovviamente di vernice rosso fuoco, o<br />

quelli di Pierre Hardy con zeppa e di colore<br />

azzurro cielo.<br />

Chi vuole mantenersi su qualcosa di più<br />

sobrio può concedersi una borsetta amaranto<br />

o una pochette arancione, come<br />

quelle che propongono Christian Louboutin<br />

e Marni.<br />

Decisamente fuori dai canoni consueti invece<br />

la creazione di Louis Vuitton, che ha<br />

reinventato la cartella donandole le tonalità<br />

del rosa e applicazioni arcobaleno. Il colore<br />

è l’elemento caratterizzante anche nei<br />

gioielli, primi fra tutti i collier di Pomellato<br />

e di Oscar de la Renta.


<strong>Moda</strong> Notizie dagli USA<br />

Volume IV Numero 61 - Maggio 2007<br />

4<br />

L’evento<br />

Tom Ford e la rivoluzione<br />

dell’abbigliamento da uomo<br />

Dopo avere dettato legge nella moda<br />

femminile, Tom Ford, ex direttore creativo<br />

di Gucci acclamato a livello internazionale<br />

e conteso dalle più famose<br />

case mondiali, ha deciso di intraprendere<br />

una nuova sfida e di rivoluzionare<br />

il settore dell’abbigliamento maschile. Il<br />

lancio di una nuova linea, accompagnata<br />

dall’inaugurazione di una boutique<br />

di due piani su Madison Avenue a New<br />

York, rappresenta il primo passo in questa<br />

direzione.<br />

Sono in molti a chiedersi come si senta<br />

in questo periodo lo stilista, per il quale<br />

la presentazione di questa collezione<br />

rappresenta una tappa fondamentale e<br />

un banco di prova di notevole importanza,<br />

soprattutto perché Ford è chiamato<br />

a dimostrare di potere avere successo<br />

anche senza avere alle spalle una<br />

casa di moda prestigiosa come Gucci. La<br />

linea appena presentata segna inoltre il<br />

ritorno del guru della moda all’abbigliamento:<br />

dopo avere lasciato la maison<br />

italiana nel 2004, Ford si è dedicato agli<br />

occhiali da sole, in collaborazione con<br />

l’italiana Marcolin Group, e ai profumi,<br />

firmando una fragranza distribuita da<br />

Estée Lauder.<br />

Nella nuova collezione, che spazia dagli<br />

abiti classici, alle camicie, dalle t-shirt<br />

alle cravatte, dagli accessori ai profumi,<br />

si riconosce il tratto dello stilista, che ha<br />

inteso ripensare e rinnovare da cima a<br />

fondo lo stile maschile.<br />

Per il momento, la linea sarà venduta<br />

esclusivamente nella boutique<br />

newyorkese che, non senza una certa<br />

ostentata baldanza, ha aperto i battenti<br />

a pochi passi dai negozi di Gucci e Yves<br />

Tom Ford<br />

Saint Laurent. Per Ford l’impresa non<br />

rappresenta solo una sfida, ma, alla soglia<br />

dei 45 anni, è anche un modo per<br />

dimostrare di avere raggiunto la piena<br />

maturità stilistica. “È una sorta di reazione<br />

a quello che ho fatto finora – ha<br />

detto - il mio istinto mi dice che devo<br />

puntare a qualcosa di nuovo e alla cura<br />

per i dettagli”. A pochi giorni dalla presentazione<br />

della collezione, c’è già chi è<br />

pronto a giurare sul successo dell’operazione,<br />

come David Wolfe, direttore creativo<br />

di Doneger Group: “è stata un’idea<br />

intelligente non associare il proprio<br />

nome a un marchio quando era ancora<br />

troppo vivo il ricordo della sua attività<br />

da Gucci. Ora si sono create curiosità e<br />

grande aspettativa”.<br />

Del resto, anche il momento sembra<br />

propizio come dimostrano analisi secondo<br />

le quali il numero di uomini che<br />

scelgono autonomamente il proprio abbigliamento<br />

è salito lo scorso anno al<br />

75%, dal 52% del 1995, mentre le vendite<br />

di capi maschili sono cresciute del 2,9%<br />

nel 2006 a 54,8 miliardi di dollari.


<strong>Moda</strong> Notizie dagli USA<br />

Volume IV Numero 61 - Maggio 2007<br />

5<br />

Nuove tendenze: la coscienza della moda<br />

La nuova generazione di studenti in fashion design ha, infatti, tutta l’intenzione di impegnarsi<br />

per trasformare le fibre vegetali ed ecologiche in abiti eleganti e glamour. Oltre che, ovviamente, organici.<br />

Lily Cole<br />

Sono finiti i giorni in cui la canapa era<br />

considerata buona solo per produrre<br />

corde e carta. La nuova generazione di<br />

studenti in fashion design ha, infatti,<br />

tutta l’intenzione di impegnarsi per trasformare<br />

le fibre vegetali ed ecologiche<br />

in abiti eleganti e glamour. Oltre che,<br />

ovviamente, organici.<br />

“Voglio dimostrare che un abito può essere<br />

sexy e bellissimo, ma anche etico”<br />

dichiara Lorna Tallowin, una studentessa<br />

della Nottingham Trent University e<br />

rappresentante di quel sempre più folto<br />

gruppo di giovani designer pronti a far<br />

coincidere stile e coscienza sociale. “Uso<br />

la seta di canapa moltissimo: è un tessuto<br />

morbido, delicato, che avvolge bene il<br />

corpo”, continua Tallowin.<br />

In risposta alla crescente domanda degli<br />

studenti, le università iniziano ad<br />

offrire sempre più corsi sullo sviluppo<br />

sostenibile del design, la produzione<br />

etica e l’ecologia, come accade alla New<br />

Academy of Art di Milano o con il progetto<br />

Fashioning an Ethical Industry<br />

proposto dalle scuole di moda inglesi in<br />

collaborazione con l’organizzazione Labour<br />

Behind the Label.<br />

“C’è un gran fermento nelle scuole di<br />

moda”, dice Safia Manney, la fondatrice<br />

del marchio di abiti “etici” People Tree<br />

che ha prodotto le collezioni di tre studenti<br />

della Nottingham Trent usando<br />

tessuti provenienti da commercio equo<br />

e solidale.<br />

Una nuova generazione di designer,<br />

dunque, che vede profitto e principi<br />

come due aspetti del business conciliabili<br />

e che è pronta a farsi carico di<br />

questioni sociali e ambientali lanciando<br />

linee di abiti “responsabili”. “Come<br />

molti miei coetanei, voglio indossare<br />

abiti prodotti secondo regole etiche senza<br />

però dover rinunciare al mio stile”,<br />

dice Rachel Plant, che ha creato la sua<br />

linea di moda chiamata Annie Greenable,<br />

dopo aver discusso una tesi sulla responsabilità<br />

etica nel mondo della moda<br />

presso la Nottingham Trent.<br />

Erin Trabar, come Rachel, ha co-fondato<br />

il suo brand Amana (che in arabo vuol<br />

dire “consegnato secondo fiducia”) dopo<br />

essersi specializzata al London College<br />

of Fashion in tecniche per il commercio<br />

equo nell’industria della moda. Amana,<br />

che ha debuttato lo scorso marzo, usa<br />

cotone, seta e canapa rigorosamente<br />

organici e compensa i danni ambientali<br />

provocati dal trasporto di questi materiali<br />

dal Marocco devolvendo dei contribuiti<br />

a progetti in difesa dell’ambiente.<br />

Sulla stessa lunghezza d’onda è Sarah<br />

Lucy Smith, autrice della linea di lingerie<br />

in canapa e seta Green Knickers,<br />

creata subito dopo aver conseguito la<br />

laurea in eco design presso la Goldsmith<br />

University.<br />

Va inoltre considerato che i nuovi clienti<br />

della moda etica e responsabile, non<br />

si ispirano affatto allo stile hippie tutto<br />

macrame e simboli della pace alla Woodstock,<br />

ma cercano invece completi eleganti,<br />

abiti sexy e borse ben fatte. Non<br />

c’è da stupirsi, dunque, se boutique di<br />

alto livello, siti di acquisti on-line e celebrità<br />

si stiano concentrando su questo<br />

nuovo target di “eco-clienti”.<br />

Come riporta il sito wwd.com, tra queste<br />

boutique c’è la mitica Colette di Parigi.<br />

“Ci piacciono gli abiti che sanno<br />

sintetizzare un buon design e una buona<br />

causa”, spiega Sarah Lerfel, buyer<br />

per Colette che già propone marchi etici<br />

come il peruviano Misericordia e che, da<br />

giugno, venderà la linea di t-shirt disegnate<br />

da Kate Moss e Gwyneth Paltrow<br />

per la raccolta fondi a favore del Climate<br />

Project di Al Gore.<br />

La top model Lily Cole, 18 anni, che ha<br />

posato gratuitamente per pubblicizzare<br />

designer ecologici come Katharine<br />

Hamnett, rappresenta perfettamente la<br />

sempre più folta schiera di giovani, attenti<br />

al taglio dei loro vestiti ma anche<br />

alla provenienza dei tessuti e all’impatto<br />

sociale derivato dalla loro produzione.<br />

E così, anche grandi catene come H&M<br />

o Wal-Mart hanno proposto negli ultimi<br />

anni collezioni (continua a pagina 6)


<strong>Moda</strong> Notizie dagli USA<br />

Volume IV Numero 61 - Maggio 2007<br />

6<br />

I love shopping<br />

Basta guardarsi intorno: nuove boutique del lusso nascono in ogni angolo della città che non dorme mai,<br />

portando il concetto stesso di esclusività ad un nuovo livello<br />

New York continua a sperimentare la fiducia<br />

dei suoi consumatori più facoltosi<br />

che sembrano non averne mai abbastanza<br />

di occasioni di shopping di alto<br />

livello. Per cominciare un giro virtuale<br />

nelle novità dello shopping della Grande<br />

Mela, sotto la guida del sito wwd.<br />

com, non si può che partire dalla mitica<br />

Fifth Avenue. Il 768, infatti, ospiterà a<br />

breve un duo di sofisticata decadenza:<br />

Caudalie, la spa francese super esclusiva,<br />

insieme ai diamanti di A. Link & Co.<br />

Poco più in là, gli appassionati del look<br />

made in Italy potranno godersi la nuova<br />

boutique della linea giovane di Roberto<br />

Cavalli, Just Cavalli, il primo sulla<br />

favolosa via di Manhattan. Al 38 east<br />

dell’esclusiva 57esima strada, invece,<br />

si inaugura, proprio accanto a Jacob &<br />

Co, la nuova boutique di Franck Muller,<br />

mentre la magnifica Madison accoglierà<br />

temporaneamente, al numero 543, la<br />

boutique di Ermenegildo Zegna. Lambertson<br />

Truex, divisione di Samsonite,<br />

ha portato il negozio Via Spiga al 692 di<br />

Madison Avenue e il guru italiano delle<br />

calzature Giuseppe Zanotti sarà invece al<br />

numero 808 di Madison. A Union Squadre,<br />

uno dei nuovi punti caldi della città,<br />

aprirà I battenti il negozio della superstar<br />

olandese del denim, G-Star, all’843<br />

di Broadway angolo 18esima strada.<br />

Nel mitico quartiere di SoHo, invece, si<br />

parla sempre più italiano. Il 49 di Green<br />

Street è infatti illuminato da Luceplan,<br />

luci e lampade da Milano, mentre al 136<br />

della stessa strada si può ammirare l’arredo<br />

italiano contemporaneo di Campaniello.<br />

Nel frattempo, Marc Jacobs ha<br />

aggiunto al suo impero anche il 382 di<br />

Bleeker Street e si mormora che questa<br />

ultima location ospiterà tutte le creazioni<br />

del designer, dalla sua collezione casa<br />

fino a quella dedicata ai bambini, Little<br />

Marc. Lancome e Tod’s, però, non sono<br />

da meno e sembra proprio che Bleeker<br />

Street sarà presto anche la loro nuova<br />

casa. E ancora, nel Greenwich Village,<br />

il negozio di cosmetica Lush diffonde<br />

profumi tra le vie, mentre sarà facile immergersi<br />

nel lusso del Financial Discritc<br />

grazie alla boutique del designer di abiti<br />

maschili Thomas Pink, al 63 di Wall<br />

Street e allo store Canali che propone, tra<br />

gli altri, Tiffany, Armani Casa, Hermes e<br />

BMW, tutto al 25 di Broad Street. Non<br />

resta dunque che lasciarsi andare tra le<br />

avenue della Grande Mela ed assaporare,<br />

insieme all’aria di primavera, il gusto<br />

inconfondibile del lusso metropolitano.<br />

Nuove tendenze: la coscienza della moda (continua da pagina 5)<br />

prodotte con materiali organici provenienti<br />

da commercio equo, mentre<br />

marchi “eco-friendly” come Alter Mundi<br />

Mode di Parigi, From Somewhere di<br />

Londra e Linda Loudermilk di Los Angeles<br />

continuano a richiamare clienti in<br />

tutto il mondo.<br />

Una tendenza, questa, che sembra arrivare<br />

dalla base, dalla strada e non dalle<br />

passerelle: accanto ad un consumo più<br />

attento di cibo e bevande, adesso molti<br />

consumatori si preoccupano che anche i<br />

vestiti che indossano rispondano a certi<br />

standard di sostenibilità. Anche le celebrità<br />

hanno alimentato la nuova “onda<br />

verde”. Il documentario premio Oscar<br />

di Al Gore “An Inconvenient Thruth” ha<br />

contribuito a mettere la questione ambientale<br />

sulle agende delle icone della<br />

moda, così come gli interventi indifesa<br />

dell’ambiente di Leonardo Di Caprio e<br />

Bono Vox degli U2. “Quando la gente<br />

vede delle celebrità indossare qualcosa,<br />

che ci piaccia o no, è subito incuriosita”,<br />

dice Deborah Lindquist, una ecodesigner<br />

che annovera tra le sue clienti<br />

anche Sharon Stone. L’industria della<br />

moda, ora, cerca di trarre vantaggio dal<br />

nuovo trend che fa dell’avere una coscienza<br />

civile e ambientale qualcosa di<br />

“cool”.<br />

Non a caso, uno dei brand più amati<br />

negli Stati Uniti, il gigante del demin<br />

Levi’s ha da poco lanciato una linea di<br />

jeans “ecologici”, la Levi’s Eco ed ha promosso<br />

il “Levi’s 5-01 Day”, una giornata<br />

dedicata al volontariato in tutte le sue<br />

forme promossa dalle modella Summer<br />

Rayne Oakes.


<strong>Moda</strong> Notizie dagli USA<br />

Volume IV Numero 61 - Maggio 2007<br />

7<br />

Nuovi segmenti di mercato: Bill Clinton lancia<br />

appello ai baby boomers<br />

L’ex presidente degli Stati Uniti Bill<br />

Clinton ha lanciato il suo appello agli<br />

uomini e alle donne della sua generazione,<br />

i cosiddetti Baby Boomers, nati nel<br />

secondo dopoguerra e ormai alla soglia<br />

della pensione: immaginare un nuovo<br />

modo per impegnare il proprio tempo,<br />

dedicandone almeno una parte alle sfide<br />

di questo nuovo mondo in cui tutto è<br />

interdipendente a livello globale e i cui<br />

legami sono basati su un fitto e continuo<br />

network di telecomunicazioni così come<br />

sull’economia.<br />

Questo ha aspetti positivi e negativi, ha<br />

sottolineato l’ex presidente: “Significa<br />

che non possiamo sfuggire l’uno dall’altro,<br />

anche se vogliamo”. All’età di 60<br />

anni, Clinton si trova proprio al confine<br />

della generazione dei Boomers, che<br />

negli Stati Uniti conta 78,5 milioni di<br />

persone. Che cosa hanno lasciato queste<br />

persone alle generazioni che verranno?<br />

La domanda si fa si ripropone con sempre<br />

più forza man mano che questa fetta<br />

di società, così simbolica per l’epoca di<br />

cambiamento nel quale è vissuta, si avvicina<br />

alla vecchiaia.<br />

Saranno in grado di sacrificarsi e di lasciare<br />

un mondo migliore di quello che<br />

hanno trovato, e non solo di sfruttarlo<br />

per il proprio benessere personale?<br />

Punti di domanda che non sono naturalmente<br />

sfuggiti al mercato, che sempre<br />

con più attenzione cerca di attingere a<br />

questo bacino di consumatori facoltosi.<br />

I Baby Boomers hanno un’aspettativa<br />

di vita più lunga di quella dei loro<br />

predecessori: secondo il documentario<br />

“The Boomer Century: 1946-2046” trasmesso<br />

a fine marzo dall’emittente Pbs,<br />

Bill Clinton<br />

coloro che, come Clinton, compiranno<br />

65 anni nel 2011 possono aspettarsi di<br />

vivere in media altri 18 anni. “Siamo<br />

cresciuti credendo che non fosse possibile<br />

vivere esistenze davvero autentiche<br />

a meno che non si guardasse al di là dei<br />

nostri ristretti orizzonti. La differenza<br />

è che oggi possiamo davvero farlo” ha<br />

detto l’ex presidente, sottolineando che<br />

tale possibilità è data in larga parte dalle<br />

connessioni veloci “Con Internet abbiamo<br />

il potere di fare qualunque cosa se<br />

un numero sufficiente di persone decide<br />

di agire allo stesso momento e per la<br />

stessa causa. Per questo non possiamo<br />

costruire un mondo senza azioni responsabili<br />

da parte di privati cittadini,<br />

combinata con l’azione del governo”.<br />

Clinton ha parlato per conto di TvLand,<br />

il nuovo canale di Mtv che sarà lanciato<br />

in ottobre, di fronte ad una platea piena<br />

di possibili investitori in pubblicità. L’ex<br />

presidente ha un rapporto che dura da<br />

15 anni con il network, con il quale ha<br />

avviato un programma per combattere<br />

l’obesità e il diabete attraverso la sua<br />

Alleanza per una Generazione Più Sana.<br />

Da parte sua Tv Land incoraggerà il suo<br />

pubblico a restituire alla società quanto<br />

ricevuto attraverso “Cause Chance”, una<br />

promozione per il volontariato, la filantropia<br />

e la responsabilità sociale.<br />

Fashion-digest<br />

Geox si concentra sul marchio<br />

e punta alla crescita in USA<br />

Geox non ha dubbi: la società resta “monomarca”,<br />

cioè concentrata solo sul marchio<br />

della “scarpa che respira”. E’ quanto<br />

ha affermato Luciano Santel, direttore<br />

finanziario di Geox, nel corso della tavola<br />

rotonda organizzata dal roadshow<br />

2007 di Borsa Italiana a New York. “Vogliamo<br />

focalizzarci sul nostro marchio e<br />

non stiamo guardando ad altri”, ha detto<br />

Santel, che ha puntualizzato sulla forte<br />

identificazione del marchio Geox con la<br />

propria collaudata tecnologia. Negli Stati<br />

Uniti la strategia della società in termini<br />

di distribuzione punta sui grandi<br />

magazzini, sui negozi indipendenti e sul<br />

monomarca, come i due punti vendita<br />

Geox a Manhattan. Nel lungo termine,<br />

ha sottolineato Santel, Geox desidera<br />

incrementare la propria quota di ricavi<br />

realizzata negli Stati Uniti dall’attuale<br />

3% al 10 per cento.


<strong>Moda</strong> Notizie dagli USA<br />

Volume IV Numero 61 - Maggio 2007<br />

8<br />

Arriva Glam, il portale rivoluzionario<br />

dedicato alle donne<br />

Nel settembre 2004, quando Samir<br />

Aurora iniziò a presentare al sua idea<br />

di business ai possibili investitori, trovò<br />

molte difficoltà a far comprendere<br />

le potenzialità del suo progetto: Glam,<br />

un sito web di moda rivolto alle donne.<br />

Alcuni investitori tuttavia, lo stavano<br />

aspettando a braccia aperte, convinti<br />

della possibilità di profitti milionari<br />

sfruttando le potenti tendenze demografiche<br />

che stanno rivoluzionando Internet.<br />

E’ il caso di Accel Partners, che<br />

ha investito nell’idea di Aurora 29,5 milioni<br />

di dollari.<br />

A prima vista Glam può apparire poco<br />

diverso dai soliti cocktail di gossip, celebrità,<br />

moda e suggerimenti di stile<br />

che si possono trovare su popolari siti<br />

come Instyle.com e Style.com. Ma con<br />

una ricerca più approfondita si scopre<br />

in fretta che assomiglia meno ad una<br />

rivista di moda e molto di più ad una<br />

macchina per fare soldi. Piuttosto che<br />

creare un semplice portale per le donne,<br />

Glam punta a cavalcare quella che viene<br />

definita la “deportalizzazione del web”,<br />

offrendo agli utenti una serie di link che<br />

li conducono fuori dai propri confini e<br />

in un fitto network di siti partner, blog<br />

e inserzioni pubblicitarie, ciascuno dei<br />

quali fornisce porta profitti al proprio<br />

ospitante.<br />

Uno staff di circa 50 persone elabora il<br />

40% dei contenuti del sito, importando<br />

il resto da riviste partner come Marie<br />

Claire e una rete di circa 250 bloggers<br />

e siti affiliati come Ask Fashion Kitty,<br />

Wickedly Chic e Shoewawa. Glam prevede<br />

di andare in attivo nel secondo<br />

trimestre con profitti basati quasi unicamente<br />

su pubblicità venduta direttamente<br />

online ed estremamente mirata<br />

su base demografica e di ubicazione.<br />

A richiesta, Glam è in grado di distribuire<br />

le inserzioni a determinati bacini<br />

di utenti, con estrema precisione, e<br />

gli inserzionisti sono pronti a pagare il<br />

servizio a peso d’oro: da 20 a 35 dollari<br />

ogni mille ‘click’ solo per far comparire<br />

il marchio, e dai 50 agli 85 dollari per un<br />

Fashion-digest<br />

pubblicità video. Prezzi da capogiro, se<br />

paragonati a quelli per audience meno<br />

lucrose, come quelle dei normali portali,<br />

che vanno da 1 a 5 dollari.<br />

E il network di Glam non sembra intenzionato<br />

a fermarsi ai blog. A settembre<br />

la società ha lanciato GlamSpace, una<br />

comunità virtuale sull’esempio di My-<br />

Space che ora ha 480 mila membri registrati.<br />

Imperativo categorico: comprare capi di campionario<br />

Un bikini firmato Diane Von Furstenberg per 70 dollari, bicchieri di cristallo Baccarat a 36<br />

dollari e orologi Tourneau per 5.000 dollari? Non si tratta di una truffa bensì dell’ultima<br />

moda newyorkese, che sta prendendo piede anche a Los Angeles: acquistare abiti e oggetti<br />

di campionario. Per accaparrarsi gli affari migliori occorre fiuto e una buona dose di<br />

fortuna, perché gli oggetti sono spesso riprodotti in pochissimi esemplari e, come è facile<br />

immaginare, vanno letteralmente a ruba. Non manca qualche inconveniente, come il fatto<br />

che i capi di abbigliamento arrivano spesso dalle sfilate e sono disponibili sono in taglie<br />

piccole, anche se negli ultimi tempi sembra esserci stata un’inversione di tendenza.


<strong>Moda</strong> Notizie dagli USA<br />

Volume IV Numero 61 - Maggio 2007<br />

9<br />

Cosmoprof di Bologna, una connessione<br />

emozionale<br />

Una connessione emozionale. Queste<br />

tre parole riassumono il senso profondo<br />

dell’edizione di quest’anno di Cosmoprof,<br />

il salone della bellezza di Bologna:<br />

dall’accresciuta attenzione per i consumatori<br />

all’alto livello di innovazione<br />

fino al nuovo spirito ambientalista che<br />

copre ogni aspetto, dagli imballaggi al<br />

design degli stand.<br />

Si tratta di tendenze che continueranno<br />

per il resto dell’anno e oltre in tutte le<br />

fiere internazionali che si svolgeranno<br />

da Singapore a Cannes. I cinque giorni<br />

dell’evento, giunto alla quarantesima<br />

edizione, hanno attirato 145,331 visitatori,<br />

il 5% in più rispetto allo scorso<br />

anno. Le società partecipanti hanno<br />

detto di aver ampliato il loro budget di<br />

marketing, presentando nuove categorie<br />

di prodotti nel tentativo di rivolgersi<br />

a fasce di consumatori prima inesplorate.<br />

In Italia queste strategie stanno funzionando<br />

visto che l’industria della bellezza<br />

è in fase di ripresa dopo tre anni di<br />

crisi: nel 2006 il giro d’affari è stato pari<br />

a 8,08 miliardi di euro, in aumento del<br />

2,7% rispetto all’anno precedente. Le<br />

esportazioni sono aumentate del 4,5% a<br />

2,24 miliardi di euro, ma Fabio Franchina,<br />

presidente di Unipro (l’Associazione<br />

Italiana delle Imprese Cosmetiche) ha<br />

commentato: “Questo è ancora nulla<br />

rispetto a quello che potremmo fare”.<br />

Unipro conta di organizzare 21 eventi<br />

per le società italiane di piccole e medie<br />

dimensioni del settore, per lanciare la<br />

distribuzione in tutto il mondo e in particolare<br />

nei mercati emergenti. Sul fronte<br />

interno Franchina ha detto che il lungo<br />

periodo di declino delle profumerie<br />

si è stabilizzato e che i venditori sono<br />

diventati più aggressivi, con strategie<br />

più sofisticate e personali. “Si stanno<br />

decisamente avvicinando ai consumatori”<br />

ha detto, aggiungendo che per quanto<br />

riguarda i prodotti, le società italiane<br />

stanno investendo in ricerca e sviluppo<br />

come mai in passato. I grandi magazzini<br />

Coin, con sede a Venezia, stanno cercando<br />

di avvicinarsi alla clientela più giovane<br />

attraverso una rimodernizzazione<br />

dei suoi 40 negozi da 40 milioni di euro.<br />

Lancerà inoltre una linea cosmetica con<br />

il proprio nome che sarà venduta in circa<br />

50 nuove profumerie che apriranno nella<br />

Fashion-digest<br />

catena gemella Oviesse.Un’altra società<br />

che sta rapidamente ampliando il proprio<br />

mercato è la milanese Deborah. “Abbiamo<br />

modificato strategia per creare valore<br />

attraverso tre fattori: il marchio, il nostro<br />

network e diventando distributori di altre<br />

società di cosmesi” ha spiegato l’amministratore<br />

delegato Gianluca Boneti<br />

“Riteniamo che aprire il nostro network<br />

aggiungerà valore. Diventeremo distributori”.<br />

La maggior parte delle società che<br />

hanno partecipato a Cosmoprof ha comunque<br />

utilizzato questa occasione per<br />

promuovere nuovi prodotti e tecnologie<br />

innovative.<br />

Ferragamo conferma: sbarcherà in borsa<br />

Nel corso del roadshow 2007 di Borsa Italiana, approdato a New York alla metà di aprile,<br />

l’amministratore delegato di Ferragamo Michele Norsa ha rotto gli indugi e ha confermato<br />

che la società ha intenzione di sbarcare in borsa, anche se al momento non sono ancora<br />

stati comunicati tempi e modi dell’operazione, che “richiede senz’altro tempo”. Norsa ha<br />

spiegato che il fatto di diventare pubblica può portare molti vantaggi a un’azienda attiva<br />

nel comparto della moda. In particolare ha fatto riferimento alle “risorse finanziarie” che<br />

lo sbarco in borsa comporta e all’opportunità di “diventare più competitivi, di avere una<br />

forte governance e di essere più trasparenti”.


<strong>Moda</strong> Notizie dagli USA<br />

Volume IV Numero 61 - Maggio 2007<br />

10<br />

Eventi <strong>Moda</strong> Maggio 2007<br />

Promozione della moda italiana presso il piccolo dettaglio USA<br />

23 Aprile - 5 Maggio<br />

J.S. EDWARDS<br />

Baltimore, MD<br />

marchi promossi: Fabio Inghirami,<br />

San Remo, Vitaliano Pancaldi, etc.<br />

4 Maggio<br />

TMB<br />

Lancaster, PA<br />

marchi promossi: Canali, Zanella,<br />

Equilibrio, Stefano Ricci, Romano<br />

Martegani, Toscano, etc.<br />

4 - 6 Maggio<br />

ELENA CICCONE<br />

Boulder, CO<br />

marchi promossi: Missoni, Les Copains,<br />

Peserico, Alviero Martini, Furla,<br />

Roberto Coin, etc.<br />

10 Maggio<br />

HINSDALE CLOTHIERS<br />

Hinsdale, IL<br />

marchi promossi: Mario Tomei, Zanella.<br />

Luigi Bianchi, Ingram, Gianni<br />

Manzoni, Dolce Punta, Italo Ferretti,<br />

Marcello, Serica, etc.<br />

13 - 19 Maggio<br />

LITTLE SHOES<br />

OF PITTSBURGH<br />

Pittsburgh, PA<br />

marchi promossi: Bruno Magli, Donald<br />

J. Pliner, Geox, Naturino, Primigi,<br />

Stonefly, Thierry Rabotin, etc.<br />

(fine Maggio/data non confermata)<br />

R. LEVY’S LTD<br />

Rocky Mount, NC<br />

marchi promossi: Zanella, Tino Cosma,<br />

Romano Martegani, Toscano, Ingram,<br />

Stefano Corsini, Luigi Bianchi Mantova,<br />

Bresciani Hosiery, etc.<br />

8 maggio 2007<br />

Premiazione “Stretch to the Future”<br />

Presso la sede dell’Istituto Nazionale per il Commercio Estero di New York la ditta<br />

RadiciSpandex premierà gli studenti della scuola di moda della Kent State University<br />

nel corso di un evento di networking a cui parteciperà lo stilista Carmen Marc<br />

Valvo.<br />

Fashion-digest<br />

In fatto di stile, Naomi Campbell fa scuola<br />

Naomi Campbell continua a essere una maestra in fatto di stile, basti pensare che è sufficiente<br />

che indossi un paio di stivaletti per farne impennare le vendite, come è successo<br />

di recente con un paio di costosissimi Christian Louboutin. “Li ho indossati per una<br />

giornata e Christian nelle settimane seguenti ha avuto 1.200 ordini”, ha dichiarato la<br />

capricciosa top model orgogliosa dei suoi vertiginosi stivali da mille dollari. “Non era<br />

stato programmato”, ha spiegato Louboutin, che ha dovuto incrementare la produzione<br />

dopo l’inatteso picco di vendite. Chi desidera avere le ormai introvabili calzature dovrà<br />

attendere luglio o agosto, perché, stando a quanto dice lo stilista, per il momento non si<br />

accettano più ordini.


<strong>Moda</strong> Notizie dagli USA<br />

Volume IV Numero 61 - Maggio 2007<br />

11<br />

Importazioni italiane negli USA gennaio-febbraio 2007<br />

Nel settore della maglieria, l’Italia, pur non<br />

avendo una posizione di preminenza nella<br />

classifica dei Paesi fornitori, fa registrare per il<br />

secondo mese consecutivo un incremento, rispetto<br />

allo stesso periodo del precedente anno,<br />

pari all’8,1%.<br />

Va inoltre evidenziato che nel settore gioielleria-oreficeria<br />

si registra un calo delle esportazioni<br />

italiane in USA del 10,37% mentre nel<br />

comparto orologeria si assiste a un decremento<br />

del 26,97%. Il macrosettore cosmetica-profumeria<br />

conferma, purtroppo, i primi dati dell’anno<br />

attestandosi a un meno 3,97% rispetto<br />

allo stesso mese del 2006.<br />

Nel settore calzature si evidenzia un proseguimento<br />

dei dati postivi registrati a gennaio<br />

con un incremento del 6,49%, contemporaneamente<br />

si conferma l’alto gradimento degli<br />

importatori statunitensi per i pellami italiani<br />

(+6,38%) e continua l’andamento favorevole<br />

per il settore pelletteria con un incremento del<br />

26,91%. Nel comparto dei tessuti e filati si registra,<br />

in particolare, un aumento delle esportazioni<br />

verso gli USA del 6,97% per la seta e<br />

del 10.42% per il cotone mentre la lana scende<br />

in febbraio del 15,13%. Se poi si passa a considerare<br />

i dati relativi all’abbigliamento uomo e<br />

donna si nota un’interessante crescita rispettivamente<br />

del 6,39% e del 7,67%.<br />

Infine, nel settore occhialeria si registra un<br />

aumento del 30,74 ma purtroppo contemporaneamente<br />

le importazioni italiane di montature<br />

scendono a gennaio del 3,01%.<br />

Importazioni USA Abbigliamento Uomo in Gennaio - Febbraio 2007 - Milioni di $ USA codice doganale HS 6203<br />

%Quota<br />

%Var.<br />

Class. Paese 2005 2006 2007 2005 2006 2007 07/06<br />

0 Mondo 3,932.84 3,375.16 3,625.19 100 100 100 7.41<br />

1 Cina 576.90 435.77 816.32 14.67 12.91 22.52 87.33<br />

2 Messico 458.47 395.60 344.80 11.66 11.72 9.51 -12.84<br />

3 Bangladesh 169.09 211.28 250.06 4.3 6.26 6.9 18.35<br />

4 India 186.75 192.53 197.58 4.75 5.7 5.45 2.62<br />

5 Indonesia 140.39 145.07 167.16 3.57 4.3 4.61 15.23<br />

8 Italia 130.12 107.85 114.74 3.31 3.2 3.17 6.39<br />

Importazioni USA Abbigliamento Donna in Gennaio - Febbraio 2007 - Milioni di $ USA codice doganale HS 6204<br />

%Quota<br />

%Var.<br />

Class. Paese 2005 2006 2007 2005 2006 2007 07/06<br />

0 Mondo 5,423.13 5,265.20 5,783.33 100 100 100 9.84<br />

1 Cina 1,426.38 1,323.65 2,125.31 26.3 25.14 36.75 60.56<br />

2 Indonesia 276.08 352.92 417.49 5.09 6.7 7.22 18.3<br />

3 India 267.45 373.05 315.73 4.93 7.09 5.46 -15.37<br />

4 Vietnam 200.88 253.79 284.76 3.7 4.82 4.92 12.2<br />

5 Messico 390.94 304.35 258.60 7.21 5.78 4.47 -15.03<br />

12 Italia 107.87 95.40 102.72 1.99 1.81 1.78 7.67<br />

Fonte: U.S. Dept. of Commerce, Bureau of Census


<strong>Moda</strong> Notizie dagli USA<br />

Volume IV Numero 61 - Maggio 2007<br />

12<br />

Importazioni USA Maglieria in Gennaio 2007 - Milioni di $ USA codice doganale HS 61<br />

%Quota<br />

%Var.<br />

Class. Paese 2005 2006 2007 2005 2006 2007 07/06<br />

0 Mondo 4,847.22 4,785.15 5,479.47 100 100 100 14.51<br />

1 Cina 909.15 722.38 1,373.27 18.76 15.1 25.06 90.1<br />

2 Messico 376.87 347.99 284.35 7.78 7.27 5.19 -18.29<br />

3 Honduras 309.90 273.69 273.00 6.39 5.72 4.98 -0.25<br />

4 Indonesia 108.99 177.96 258.95 2.25 3.72 4.73 45.51<br />

5 Vietnam 150.02 197.75 249.89 3.1 4.13 4.56 26.37<br />

25 Italia 59.91 55.55 60.05 1.24 1.16 1.1 8.1<br />

Importazioni USA Calzature in Gennaio - Febbraio 2007 - Milioni di $ USA codice doganale HS 64<br />

%Quota<br />

%Var.<br />

Class. Paese 2005 2006 2007 2005 2006 2007 07/06<br />

0 Mondo 3,078.04 3,130.67 3,425.50 100 100 100 9.42<br />

1 Cina 2,182.96 2,229.06 2,517.72 70.92 71.2 73.5 12.95<br />

2 Italia 226.88 197.43 210.24 7.37 6.31 6.14 6.49<br />

3 Vietnam 101.33 156.59 182.55 3.29 5 5.33 16.58<br />

4 Brasile 189.64 174.80 149.02 6.16 5.58 4.35 -14.75<br />

5 Indonesia 88.51 86.98 72.28 2.88 2.78 2.11 -16.9<br />

Importazioni USA Pelletteria in Gennaio - Febbraio 2007 - Milioni di $ USA codice doganale HS 42<br />

%Quota<br />

%Var.<br />

Class. Paese 2005 2006 2007 2005 2006 2007 07/06<br />

0 Mondo 1,246.60 1,315.66 1,498.28 100 100 100 13.88<br />

1 Cina 870.34 918.45 1,063.46 69.82 69.81 70.98 15.79<br />

2 Italia 96.11 104.44 132.54 7.71 7.94 8.85 26.91<br />

3 Francia 42.95 42.39 53.24 3.45 3.22 3.55 25.61<br />

4 India 29.02 30.98 34.47 2.33 2.36 2.3 11.27<br />

5 Vietnam 21.47 23.50 26.21 1.72 1.79 1.75 11.55<br />

Fonte: U.S. Dept. of Commerce, Bureau of Census


<strong>Moda</strong> Notizie dagli USA<br />

Volume IV Numero 61 - Maggio 2007<br />

13<br />

Importazioni USA Pellami in Gennaio - Febbraio 2007 - Milioni di $ USA codice doganale HS 41<br />

%Quota<br />

%Var.<br />

Class. Paese 2005 2006 2007 2005 2006 2007 07/06<br />

0 Mondo 138.12 137.73 131.29 100 100 100 -4.67<br />

1 Italia 28.99 30.64 32.60 20.99 22.25 24.83 6.38<br />

2 Brasile 12.95 18.94 21.90 9.38 13.76 16.68 15.6<br />

3 Argentina 21.73 19.90 18.31 15.74 14.45 13.94 -8.01<br />

4 Canada 9.88 11.00 7.81 7.16 7.99 5.95 -29<br />

5 Messico 11.46 7.75 7.65 8.3 5.63 5.83 -1.31<br />

Importazioni USA Occhiali in Gennaio - Febbraio 2007 - Milioni di $ USA codice doganale HS 9004<br />

%Quota<br />

%Var.<br />

Class. Paese 2005 2006 2007 2005 2006 2007 07/06<br />

0 Mondo 190.03 214.21 263.28 100 100 100 22.91<br />

1 Cina 94.17 104.35 133.37 49.56 48.72 50.66 27.81<br />

2 Italia 52.27 67.07 87.69 27.51 31.31 33.31 30.74<br />

3 Taiwan 22.51 22.23 23.16 11.84 10.38 8.8 4.22<br />

4 Giappone 8.58 9.55 8.73 4.52 4.46 3.31 -8.6<br />

5 Francia 2.99 2.04 3.42 1.57 0.95 1.3 67.6<br />

Importazioni USA Montature per occhiali in Gennaio - Febbraio 2007 - Milioni di $ USA codice doganale HS 9003<br />

%Quota<br />

%Var.<br />

Class. Paese 2005 2006 2007 2005 2006 2007 07/06<br />

0 Mondo 106.14 120.99 137.22 100 100 100 13.42<br />

1 Cina 37.21 51.87 65.82 35.06 42.87 47.96 26.89<br />

2 Italia 37.95 35.77 34.69 35.75 29.56 25.28 -3.01<br />

3 Giappone 6.50 8.04 9.21 6.12 6.65 6.71 14.49<br />

4 Corea del Sud 6.80 6.24 6.32 6.41 5.16 4.61 1.24<br />

5 Austria 5.43 6.07 6.32 5.12 5.02 4.61 4.11<br />

Fonte: U.S. Dept. of Commerce, Bureau of Census


<strong>Moda</strong> Notizie dagli USA<br />

Volume IV Numero 61 - Maggio 2007<br />

14<br />

Importazioni USA Gioielli in metalli preziosi in Gennaio - Febbraio 2007 - Milioni di $ USA codice doganale HS 7113<br />

%Quota<br />

%Var.<br />

Class. Paese 2005 2006 2007 2005 2006 2007 07/06<br />

0 Mondo 933.54 1,102.13 1,216.33 100 100 100 10.36<br />

1 India 200.04 265.08 360.01 21.43 24.05 29.6 35.81<br />

2 Cina 103.68 133.00 157.54 11.11 12.07 12.95 18.45<br />

3 Tailandia 100.66 114.66 138.70 10.78 10.4 11.4 20.96<br />

4 Italia 116.19 120.56 108.06 12.45 10.94 8.88 -10.37<br />

5 Hong Kong 51.46 59.87 58.55 5.51 5.43 4.81 -2.2<br />

Importazioni USA Orologi in Gennaio - Febbraio 2007 - Milioni di $ USA codice doganale HS 91<br />

%Quota<br />

%Var.<br />

Class. Paese 2005 2006 2007 2005 2006 2007 07/06<br />

0 Mondo 539.43 534.68 585.87 100 100 100 9.57<br />

1 Svizzera 243.60 250.75 325.65 45.16 46.9 55.58 29.87<br />

2 Cina 106.94 95.64 95.86 19.83 17.89 16.36 0.23<br />

3 Giappone 102.86 101.35 88.49 19.07 18.96 15.1 -12.69<br />

4 Messico 16.27 17.38 17.43 3.02 3.25 2.98 0.31<br />

5 Tailandia 23.50 21.99 13.54 4.36 4.11 2.31 -38.4<br />

9 Italia 3.76 4.92 3.59 0.7 0.92 0.61 -26.97<br />

Importazioni USA Profumeria, Cosmetica in Gennaio - Febbraio 2007 - Milioni di $ USA codice doganale HS 33<br />

%Quota<br />

%Var.<br />

Class. Paese 2005 2006 2007 2005 2006 2007 07/06<br />

0 Mondo 1,053.05 1,043.55 1,108.86 100 100 100 6.26<br />

1 Irlanda 353.97 331.06 326.72 33.61 31.73 29.47 -1.31<br />

2 Francia 184.87 188.26 193.11 17.56 18.04 17.42 2.57<br />

3 Canada 132.90 146.77 146.27 12.62 14.07 13.19 -0.34<br />

4 Cina 41.28 46.48 65.29 3.92 4.45 5.89 40.47<br />

5 Regno Unito 45.37 55.53 62.55 4.31 5.32 5.64 12.64<br />

6 Italia 56.21 61.72 59.27 5.34 5.91 5.35 -3.97<br />

Fonte: U.S. Dept. of Commerce, Bureau of Census


<strong>Moda</strong> Notizie dagli USA<br />

Volume IV Numero 61 - Maggio 2007<br />

15<br />

Importazioni USA Filati e tessuti in lana in Gennaio - Febbraio 2007 - Milioni di $ USA codice doganale HS 51<br />

%Quota<br />

%Var.<br />

Class. Paese 2005 2006 2007 2005 2006 2007 07/06<br />

0 Mondo 47.31 48.65 46.14 100 100 100 -5.17<br />

1 Italia 12.28 12.53 10.63 25.96 25.75 23.04 -15.13<br />

2 Messico 3.75 4.92 5.12 7.92 10.11 11.1 4.1<br />

3 Cina 1.87 3.60 5.11 3.95 7.39 11.08 42.18<br />

4 Regno Unito 4.65 3.97 5.03 9.82 8.15 10.9 26.83<br />

5 Canada 4.13 2.90 2.66 8.73 5.96 5.77 -8.26<br />

Importazioni USA Filati e tessuti in cotone in Gennaio - Febbraio 2007 - Milioni di $ USA codice doganale HS 52<br />

%Quota<br />

%Var.<br />

Class. Paese 2005 2006 2007 2005 2006 2007 07/06<br />

0 Mondo 291.23 253.03 217.23 100 100 100 -14.15<br />

1 Cina 32.71 36.47 46.12 11.23 14.41 21.23 26.45<br />

2 Pakistan 64.54 65.27 35.89 22.16 25.8 16.52 -45.02<br />

3 Italia 25.07 21.02 23.21 8.61 8.31 10.68 10.42<br />

4 Corea del Sud 18.08 18.59 18.88 6.21 7.35 8.69 1.54<br />

5 India 12.27 12.01 13.14 4.21 4.75 6.05 9.43<br />

Importazioni USA Filati e tessuti in seta in Gennaio - Febbraio 2007 - Milioni di $ USA codice doganale HS 50<br />

%Quota<br />

%Var.<br />

Class. Paese 2005 2006 2007 2005 2006 2007 07/06<br />

0 Mondo 46.46 46.12 44.37 100 100 100 -3.79<br />

1 India 16.50 16.25 15.30 35.51 35.22 34.48 -5.82<br />

2 Cina 9.78 12.12 12.27 21.05 26.28 27.66 1.26<br />

3 Italia 9.61 8.02 8.57 20.69 17.38 19.32 6.97<br />

4 Corea del Sud 4.27 5.26 3.46 9.2 11.41 7.79 -34.33<br />

5 Regno Unito 2.06 1.78 1.82 4.43 3.87 4.1 2.15<br />

Fonte: U.S. Dept. of Commerce, Bureau of Census

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