natural sportstyle - TopSport

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Preview Summer 2011
INFRAFIGO
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BloodyBay

Inserto Speciale di TopSport - Luglio 2010
S ommario
Luglio/Agosto 2010
11
IL FASCINO DISCRETO DEL LATO B
Le meraviglie del physiological footwear. Alla scoperta
di un mondo che negli Stati Uniti impazza già da tempo,
ha conquistato un numero crescente di marchi
di calzature, sportive e non, e che si dice stia
per affermarsi prepotentemente anche in territorio europeo
24
SPECIALE GRUPPI DI ACQUISTO
Connessioni di rete. In Italia i gruppi di acquisto sono ormai
una realtà consolidata. Ma Decathlon, con un progetto
di sviluppo di affiliazione, apre a nuove incognite.
Curiosità, ammirazione e silenzi in uno scenario distributivo
in sicura evoluzione
42
SPECIALE BEACH
Una miniera sulla sabbia. Molti negozianti faticano a
dedicare spazio agli sport da spiaggia, che tuttavia
rappresentano un mercato interessante anche in questo
periodo di crisi economica
52
SPECIALE TENNISTAVOLO
Il tennistavolo è una disciplina sportiva riconosciuta che,
con un mercato che cerca di reagire alla crisi, sebbene
sia pesantemente assorbito da Decathlon, cerca
di fare un definitivo salto di qualità
natural sportstyle
In questo numero:
2
87
INSERTO SPECIALE
Le Rubriche
6 Elenco delle aziende citate
8 Orizzonti di Georg Oberrauch
10 Troppo Cool di Grazia Fornaro
63 TopSport Economia
70 Vetrine Novità Prodotto
78 SportVillage
83 SportPanorama
Mercato Italia
Trail Running
Identikit di un sistema
Un fenomeno in ascesa
Outdoor lifestyle
All’insegna dell’ecologia
Novità Prodotto - Tra Ricerca e Tecnologia - Opinioni a confronto - Fatti e persone - Eventi speciali

ABBIAMO PARLATO IN QUESTO NUMERO DI...
PERIODICO PROFESSIONALE INDIPENDENTE
DI INFORMAZIONE E OPINIONE
PER GLI OPERATORI ITALIANI
DELL’ARTICOLO E ABBIGLIAMENTO SPORTIVO
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Leonardo Glionna, Marcello Majonchi,
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Vittorio Nava, Antonio Padovani, Francesco Pontelli,
Paola Turcato, Aldo Vittorio
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Sporting Trade Association
Azienda
Pagina
A
Adidas
38, 63, 84, 112, 114, 126, 136
Aicad 154
American Needle 68
Amorini 115
Andro 53
Angaran Claudio 109
Apex Award 79
Aquafil 111
Armstrong Billie Joe 69
Arc’Teryx 79
Arena 51
Ariu Alessandro 43, 44
Artcrafts International
112, 113, 152
Asics 126, 132
Asolo 126
Assofitness 65
Assosport 67, 69
Atomic 37
Avia 15
B
Baroni Ginger 66
Basic Agency 155
Basso Ivan 82
Bazin Fred 68
Bear 67
Beausire Marc-Henri 68
Becker Surf and Sport 69
Bedin Enrico 69
Belletti Francesco
54, 55, 56, 58, 62
Benetton Group 69
Berghaus 93, 133, 150, 153
BH Fitness 3
Billabong 69
BloodyBay 1, 71, 76
BMW 81
Bopanna Rohan 78
Borgognoni Giorgio 69
Brambilla Andrea 69
Brescia Rossella 13
Brooks 15, 64, 126, 132
Buff Sportswear 157
Bunch 67
Azienda
Pagina
Burton 81, 84
Businaro Luca 69
Butterfly 54
C
Cacao 70
Calzaturificio La Sportiva
109, 112, 120, 122-123,
126, 127, 136, 143, 148,
149, 151, 153, 157
Calzaturificio S.C.A.R.P.A. 82
Calzaturificio Zamberlan 157
Camelbak 135
C.A.M.P. 67
Canada Goose 79
Canducci Gabriele 67
Cataldo Dario 78
Caulonque Baptiste 66
Cavasin Massimo 69
CH3 74, 150
Champion Fitness 16
Chanex 94, 106
Christensen Helena 11
Chouinard Yvon 69
Cicli Pinarello 69
Cisalfa 24, 27
Cisolla Alberto 44
CMP
III cop.
Cober 113, 152, 157
Codega Eddy 67
Colmar 51, 69, 79
Colombo Giulio 69
Colvet 109
Conte of Florence 51, 66
Cool-T 80
Cornilleau 53, 62
Corolli Eros 65
Cor Sport 59, 60, 62
Crispi Sport 101, 150, 158
D
Dainese 69
Debortoli Jean 79
Decathlon 24, 25, 26, 27,
30,32,33, 34, 36, 37, 38, 53, 56
DeFeet 151, 154
De Lauso Andrea 100
Delladio Lorenzo 149
4

Azienda Pagina Azienda Pagina
De Masis Michele 34
Destro Stefano 79
D.Fens Tec 74
Diadora 81
Diard Jean Luc 133
Dimensione Danza 66
Dolomite 117, 153,
155, 156, 160
Double A 72
Doyle 72
Dreyfus Robert Louis 68
Dr. Scholl 17, 18
Dryarn 82, 111, 130, 134, 159
Dus Antonio 121
Dynafit 159
Dynastar 37
E
EFX Italia 73, 82
Eider 68, 79
Eliasch Johan 78
E.R. Rovera 53, 54, 56
Expo Riva Schuh 67
EyeSport 43, 50, 72
Garlando 54, 55, 56,
57, 58, 60, 62, 73, 77, 81
Garmin 133, 142, 159
Garmont
69, 116, 119, 150, 154, 156
Gartner Sports 41
Gerell Pär 62
Get Fit 94, 106
Ghitalla Marco 55
GIL 22-23, 71, 76
Globus Italia 21,77
Gore-Tex 120, 134, 147, 159
Grivel 133
Gronell 69, 150
Gruppo Tecnica 131
H
Häglofs 155
Hainz Cristoph 138-141
Havelaar Max 83
Head 37, 78
Helly Hansen 160
Hi-Tec 132
Hot Stuff 94, 106
F
Faiplast – Action Sport 51
Falcone Deolo 65
FAR Reti 47, 77
Fas Pendezza 71, 79
Fenix Outdoor 152
Ferrino 92, 158
FIPAV – Federazione
Italiana di Pallavolo 43
FITET – Federazione
Italiana Tennistavolo 55
FitFlop 15
FjällRäven 118, 149, 152
Frandklin&Marshall 69
Fregona Lucio 79
Fremil International 51, 69
Forma 40, 74
Fratelli Campagnolo III cop.
FTX 153
G
Gaerne 78
Gammasport 45
I
Idea 49, 70
Ingrosso Paolo 48
Intersport 24, 25, 26, 27,
28, 29, 30, 32, 40, 64, 85, 100
Investitori Associati 24
Italian Outdoor Group 92
J
Jaked 9, 70, 76
Jellici Matteo 143
JK Fitness II cop., 70, 74
Joma 64, 81
Jones Dan 65
K
Kaikkialla 94, 106
Kayland 132, 154
Kehrer Simon 112
Kettler 56, 57, 58, 60, 62, 73
Kilgore Marcia 15
Krawinkel Winand 112, 114
Kunzi 147
ROSSIGNOL LANGE SRL
Via S. Gaetano, 243
31044 Montebelluna
Treviso - Italy
Tel. +39 0423 616611
Fax +39 0423 603133
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5

ABBIAMO PARLATO IN QUESTO NUMERO DI...
Azienda Pagina Azienda Pagina Azienda Pagina Azienda Pagina
6
L
Lafuma 68, 79, 135
Land-Mark 105
Lavia Alberto 66
Leahy Patrick 68
Le Chameau 68
Le Coq Sportif 68
Lefevere Patrick 82
Ligety Ted 78
Limatore Alberto 80
Lizard 154
L.M.O. 79
Lo.Ga. 140, 151, 154
Longoni 27
Longoni Sergio 36
Longo Toni 79
Lorenzato Gianni 69
Lotto Sport Italia 50, 69, 78
Lowa 132
Lowe Alpine 155
Lowe Alpine
Mountain Marathon 130
Lundqvist Jens 58
M
Mab 69
Macron 69
Madamar 67
Maglificio Gimer 61, 63
Magnini Filippo 80
Mammut 136, 151
Manifattura M. Colombo 51, 69
Marchand Yves 68
Marcy 94, 106
Marmot 79
Marsupio 151
Massaroni Eric 66
Mattner Jesse 67
Mazzocchi Aldo 159
Mazzocchi Flavio
28, 29, 30, 32, 38
MBT 11, 12, 13, 15, 17, 20
McInnis Bill 13
Meattelli Andrea 115
Menegon D. Montanari 116
Mephisto 17, 18
me°ru’ 107
Messner Reinhold 138, 158
MGM 155
Mico Sport 71, 129,
134, 153, 156
Milani Flavio 69
Millet 68
Mizuno 67, 126
Mognol Moreno 46, 48
Molin Luca 79
Moncler 66
Mondinelli Silvio 158
Montrail 130
Montura 79, 159
Mossa Giangiacomo 147
Mountain Hardware 156
MountainSmith 152
Müller Karl 12
N
Nalesso Andrea 69
National Sporting
Goods Association 85
Negri Luca 81
New Balance 14, 41, 132
Nike 34, 38, 63, 64, 84, 144
Nimb Anne 109
Nordsen 134, 152
Norrona 134, 154
Northfeet 77, 99
Novation 154
Nov.Ita 157
NPD Group 27, 33, 85, 99
O
Ober 68
OberAlp 90, 121, IV cop.
OberSpeedo 50
Oberrauch Georg 24
Oberrauch Heiner 90
Oberrauch Elisabeth 79
Oberrauch Ruth 104, 148
Odlo 82, 145, 157
Odolini Marco 24
Olmo Marco 111
O’Neill 51
Onitsuka San Kihachiro 71
Onitsuka Tiger 71
Outback ’97 156
OutDoor 120, 133, 159
OutDry 69
Outwet 82
Oxbow 68
Oxylane 37
P
Panatta Rudy 80
Panatta Sport 80
Panzeri Mario 158
Papermoon 70
Parisotto Sandro 82
Patagonia 50, 69, 79
Pavanello Gianluca 69
Peak Performance 109, 151
Pellizzari Luigi 105
Pelosi Fabio 28, 29, 30,
33, 34, 38
Perrotti Carla 158
Pinarello Andrea 69
Pini Marina Debra 69
Piras Andrea 69
Pitti 10
Plaber 110, 152
Plastotex 130
Poggi Mirko 53, 56, 62
Polartec 79, 88
Ponziani Simone 112, 113
Primaloft 91, 103
Prins Wilco 66
Prisma 39, 73
ProSport 93, 133, 150, 153
Puma 64, 69, 84
Q
Quiksilver 66
Qureshi Aisam-Ul-Haq 78
R
Rabajoli Giorgio 92
Raxy Line 31, 70, 71
Red 72
Reebok 11, 13, 14, 68
Regatta 141
Rietveld 67
Righetti Dario 65
Rip Curl 50, 66
Risport
Rossignol Lange 7, 71, 74
Roces 69
Rock&Tone 14
Rollerblade 158
Romanzi Enrico 125, 128
Rossi Antonio 22-23
Rossi Valentino 56
Rossignol 37
Rovera Gianni 54, 56
Ruffini Remo 66
Ryka 16
S
Sacconi Maurizio 65
Sagotec 72, 144
Saive Jean-Michel 62
Salewa 90, 104, 121, 135,
142, 147, 148, 160, IV cop.
Salewa Rock Show 104
Salomon 126, 130, 136, 137
Sbrissa Federico 121
Scagliarini Sauro 120
Sciannimanico Franco 55
Schildkrot 53
Scott 136
Sgarbossa Matteo 110
Sherpa 94, 106
Shred 78
Sigg 147, 148
Singing Rock 95, 106
SKA Italia 19, 75
Skechers 14, 16, 17
Skimium 37
Skov Mie 60
Socrep 151
Sonatore Ilaria 159
Spataro Marco 124, 125, 128
Spaziale Splendy 22-23, 71, 76
Speedo 50, 80
Spoga 82, 145, 157
Sport 2000 25, 26, 38
Sport 2000 Francia 26, 65
Sport Alliance Int. 24, 25, 26,
27, 28, 29, 30, 32, 33, 35,
38, 40, 94-95, 100, 106-107
Sporting Goods
Manufacturers Association 85
Sportland 24
Sportler 24, 26, 33, 79
Sport Point Group 24, 26, 27
Sport Specialist 36
Sportzun 51
SportyDoo 81
SpringBoost 16, 17

Azienda Pagina Azienda Pagina Azienda Pagina Azienda Pagina
Stella Andrea 160
Stiga 56, 58, 60, 62
Stretch Walker 18, 20
Swiss Masai 11
T
Tailor 69
Tani Mauro 67
Tecnica 126, 133, 136
Tessari Marco 37
Teva 132, 152
Teva Extreme
Outdoor Games 112
The North Face 66, 79, 100
The North Face Ultra Trail
du Mont-Blanc 100, 128, 130,
134, 135
Think Pink 49
Tianwei Feng 60
Timberland 34, 65
Tomba Alberto 56
Tor des Géants 125, 128,
130, 133, 135
Torrione 126
Trezeta 155
Trotti Elisa 55
Trubalance 14
Twinner 26
U
Umbro 64
Umdasch Shop
Concept Italia 76, 143
V
Vaude 79
Vibram 136, 144, 149, 150
Vidale Nicola 111
Viganò Stefano 142, 159
Vipole 111, 124, 155, 156
Vivisport 44, 46, 48
Volcano Trail Sicily 130
Völkl 94, 106
Vostes Yannick 62
W/X/Y
West Scout 51
Wild Roses 79
W.L. Gore&Associati 69
Wood & Rock 1, 71, 76
ERRATA CORRIGE
XDrums 71
Xin Xu 60
Yue Guo 60
Z
Zanatta Giancarlo 69
Ziegler Claudia, Florian 104
3T 53, 56, 62
48.10 134
Sul numero di Maggio 2010 di TopSport – Il Giornale degli Articoli
Sportivi, a pagina 98, abbiamo pubblicato un redazionale che
conteneva alcune imprecisioni. Le calze sono state realizzate in
collaborazione con Gustav Thöni, non con Stefania Belmondo
(testimonial Bee1, con la quale invece sono state realizzate le
calze per lo sci di fondo).
Bee1 è diventato fornitore ufficiale AMSI dal 2010, non dal 2001
come abbiamo erroneamente riportato.
Infine, Bee1 viene distribuito da Frogline sas e non da Pieffe Sport.
Ce ne scusiamo con i lettori e con i diretti interessati.
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ORIZZONTI
di Georg Oberrauch
Sei regole
per un mercato etico
Bastano pochi ma importanti accorgimenti per poter ridare stimolo a un sistema
che altrimenti rischia di non riuscire a venir fuori da una condizione difficile
8
Si parla tanto di etica, di correttezza
e di azioni necessarie a
questo scopo, ma in mezzo a
tanto discutere si rischia di perdere
di vista quello che è già piuttosto
evidente. Ci sono infatti alcune regole
di base – appunto, etica – che se
applicate potrebbero dare un grosso
aiuto al sistema nel suo insieme, in
questo momento difficile per tutti.
Per prima cosa, valutare le modalità
di pagamento, evitando costi
aggiuntivi. Il sistema italiano del
non pagamento, infatti, crea dei
costi aggiunti al punto che alla fine
“paga quello che non paga”. Tutte
le fabbriche hanno un ricarico di
rischio di mancato incasso che
incide molto sul costo. Se tutti pagassero
in maniera puntuale, questo
ricarico che finisce nelle tasche di
avvocati, consulenti, banche e altri
andrebbe a ridursi, risanando molti
bilanci, specie se consideriamo che
incide per almeno un 3%. Se poi si
pensasse di più, in maniera seria e
ponderata, ad obbligazioni e altre
formule creditizie, si potrebbe far
circolare del denaro che resta fermo
nelle banche e che invece potrebbe
fornire utili importanti, a patto che gli
imprenditori siano disposti a metterci
la faccia e rischiare in maniera
concreta e matura.
In secondo luogo bisognerebbe
imparare a coinvolgere i collaboratori
nell’attività e conseguentemente
nei risultati, motivandoli e
rendendoli più responsabili attraverso
una partecipazione agli utili. Un
incentivo che sicuramente andrebbe
a premiare quei talenti non sfruttati
che giacciono improduttivi in molte
aziende italiane.
Non meno importante sarebbe il riuscire
a creare alleanze commerciali
con i colleghi, imparando gli uni dagli
altri. Per far questo bisognerebbe
riuscire ad instaurare un’atmosfera
di piena fiducia e un vero spirito
di team. Una soluzione che eliminerebbe
tanti malumori, ma anche
tanti costi. Un altro passo decisivo
è quello di chiudere le vie della
furbizia attraverso un nuovo spirito di
chiarezza e di dialogo. Tutti cercano
di proteggersi in qualche modo, e
questo atteggiamento comporta costi
e difficoltà che, a ben guardare,
risultano assolutamente inutili.
Non meno importante sarebbe
eliminare certi atteggiamenti da “primadonna”
per lasciare spazio a una
apertura mentale per nuove vie del
cosiddetto learning by doing. Bisognerebbe
infatti smettere di sentirsi
già arrivati, perdendosi in sterili
discussioni. L’esperienza è importante,
ma non deve essere un cemento
che blocca la strada verso nuovi
percorsi, in un mondo in continuo
cambiamento. Occorre quindi aprire
la mente e modificare radicalmente
l’atteggiamento attuale.
Non possiamo non focalizzare
l’attenzione su un altro punto, ovvero
lo sviluppo di contratti semplici,
chiari, quasi ritornando alla
tradizionale e insostituibile stretta
di mano. Oggi c’è la tendenza a
riempire pagine su pagine, infarcite
di clausole che alla fine quasi non
consentono di comprendere cosa si
sta firmando. Occorrono più fiducia,
più serietà. Può sembrare un sogno,
eppure è un qualcosa che io riesco
a vivere con parecchi colleghi, a
dimostrazione del fatto che tornare a
un business etico si può veramente.
E si deve.
Certo, per riuscire a fare tutto
questo vi è un punto fondamentale,
ovvero un invito a stabilire
delle regole etiche dove si possa
finalmente dialogare alla stessa
altezza, guardandosi negli occhi.
Bisogna recuperare uno spirito in
cui tutti i partecipanti vincono, una
filosofia che sostengo da tanti anni
e che definirei un approccio win
win. Un affare è tale se lo è effettivamente
per tutti, come mi diceva
sempre mio padre. Ecco perché
occorre un’etica fondata sul reciproco
rispetto umano e commerciale,
senza sfruttare furbizia e potenza per
prevaricare sul partner in business
che alla fine non è partner, piuttosto
una vittima vessata.
Sono convinto quindi che occorra
fare un passo in dietro per poi
trovare la forza di realizzare uno
slancio in avanti. Solo così potremo
recuperare quelle forze che possano
dare impulso al mercato e far godere
tutta la filiera dei suoi frutti positivi.
georg.oberrauch@topsport.it
Dai grossi numeri di un tempo – dimezzati e poi ancora dimezzati –
si passerà ad un’economia diversa e più cauta

TROPPO COOL
di Grazia Fornaro*
Voglia di... leggerezza
Da Pitti Uomo, come sempre, input importanti sui nuovi trend dell’abbigliamento.
Lo sportswear è il trend prevalente, le case di camiceria artigianale inseriscono linee
informali. Emergono i marchi d’avanguardia, giovani, innovativi e sconosciuti
10
Pitti continua ad imporsi a livello
mondiale per la capacità di
presentare collezioni innovative in
spazi collegati tra di loro: il contatto tra
le aziende e i compratori è quanto mai
diretto, non ci sono più le rigide barriere
tipiche degli stand chiusi di un tempo, a
confermare nell’informalità una sorta di
percorso ideale che conduce il visitatore
alla ricerca di un continuo rinnovamento.
Una formula fieristica che riesce a
innovare e sorprendere ogni nuova
stagione, invitando l’operatore ad
apprezzare sempre più le novità dei
progetti presentati, quasi a diventarne
complice. Firenze è la location ideale dove
incontrarsi e confrontarsi, in un grande
cosmo di colori e proposte. Le collezioni
sono a dimensione dell’operatore, per
cercare di contrastare e superare una crisi
globale, che coinvolge ormai tutti, nessuno
più escluso. Per superare l’impasse, è
parere comune, ci vorrà probabilmente
più di una stagione; tuttavia l’impegno di
molte aziende italiane piccole e medie è
oggi più che mai tangibile. Personalmente,
ritengo che siano proprio le piccole
creatività italiane a poter fare nel prossimo
futuro la differenza e costituire il motore
della ricrescita economica della moda.
Sono convinta che per un negoziante
alla ricerca di personalità e nuova
spinta commerciale sia decisamente
stimolante poter proporre alla clientela
idee veramente nuove e diverse, lontano
dai soliti marchi o dalle catene, e
dall’ormai massificata logica del grande
nome, in cui spesso la delocalizzazione
delle produzioni ha reso il prodotto più
opaco e meno artigianale. Una tendenza
confermata dal Nord Europa, dove molti
compratori dalla Svezia, Danimarca e
dintorni stanno da tempo cambiando
la rotta delle distribuzioni. Proprio per
questo, nonostante una crisi generale
stanno consolidando l’importazione del
made in Italy, aumentando il fatturato di
alcune case italiane, di cui apprezzano
l’artigianalità.
L’estate 2011, come abbiamo potuto
vedere al Pitti di Firenze, ha dunque
presentato molte novità, soprattutto in
fatto di colori e nei trattamenti dei capi.
In perfetta sintonia con la disposizione
della struttura degli stand ricreata dalla
designer d’interni Patricia Urquiola: è la
conferma della ricerca di leggerezza, con
le sue disposizioni davvero innovative
e informali, come la maggior parte dei
prodotti esposti.
Volendo operare una estrema sintesi
di quanto osservato tra gli oltre mille
espositori della 78 a edizione di Pitti
Uomo, c’è da dire che il trend più definito
e trasversale tra le collezioni è quello
di un nuovo abbigliamento informale,
decisamente ricercato, ma anche un po’
sgualcito, che sembra appena uscito dalla
valigia di un globetrotter. Un viaggiatore
moderno e globale, pronto ad indossare
capi dallo stile free, non convenzionali,
ricchi di personalità, l’informale per un
uomo particolarmente informato. Si
tratta di un nuovo codice estetico che
riproporziona, accorciando e stringendo,
giacche e pantaloni. Anche nei mitici
pantaloni-cargo, le linee tendono ora
ad essere decisamente più asciutte.
L’attenzione si sposta sul dettaglio, le
imperfezioni fanno tendenza. Tra i must
della stagione estiva 2011, spiccheranno
sicuramente le sovrattinture speciali,
operate tanto sulle camicie di cotone
quanto sui capispalla. Tra le nuove
proposte più espressive dello sportswear,
Chactwin merita una segnalazione
particolare per i raffinatissimi capispalla,
dalle nuove tecniche di tinto capo, con
tessuti giapponesi speciali e originalissime
finiture interne da sartoria. Si distingue
anche la linea Camplin, che propone solo
caban in cotone trattato, con un effetto di
sovratintura consumato dalla salsedine,
e persino il fischietto da vero marinaio,
anche in versione scozzese.
Sul fronte dei colori, ritornano i toni
della terra – i kaki, i corda, i verdi - e i
particolari lavaggi ad effetto vintage,
come anche i rammendi, le rotture, le
piccole abrasioni dei colli in piquet, magari
abbinati ai nuovi ibridi, tipo le camicie
composte di piquet e jersey, nonché
le polo con le maniche di cotone: una
spiritosa e informale risposta all’estate che
verrà. Un vero must le camicie in cotone
jersey o in maglia, in cui le imperfezioni
e le nuove miscele di materiali sono
studiate in modo da formulare un inedito
percorso di stile, un tocco di artigianalità
inconsueto e inatteso, capace di rendere
i capi diversi l’uno dall’altro. È così che il
nuovo informale diventa originale, capace
di attrarre l’attenzione e di esonerarsi
dalla massificazione seriale. Il messaggio
che traspare è chiaro: nuovi spazi per
nuovi piccoli marchi, pronti a rispondere
alle esigenze di un consumatore curioso,
sempre desideroso di aggiornare il proprio
guardaroba, ma più attento alla spesa.
Piccole emergenti realtà che provano a
dare una risposta alternativa ad una crisi
profonda, che è anche crisi di idee e di
coraggio di cambiare, e di cui abbiamo
tutti, invece, un disperato bisogno.
grazia.fornaro@topsport.it
Nasce un nuovo codice estetico che riproporziona, accorciando,
sia le giacche che i pantaloni. Uno stile free, non convenzionale
* stilista

yle
Physiological
FOOTWEAR
Le meraviglie del physiological
footwear. Alla scoperta
di un mondo che negli Stati Uniti
impazza già da tempo,
ha conquistato un numero
crescente di marchi di calzature,
sportive e non, e che si dice stia
per affermarsi prepotentemente
anche in territorio europeo
IL FASCINO
(DISCRETO)
DEL LATO B
Parliamo di scarpe, stavolta non di sneakers
alla moda, per lo più supertecnologiche
con nuovi dettagli colorati, catarifrangenti
o in mesh e nemmeno ci occuperemo
delle runner shoes di ultima generazione, dotate
di suole antiurto e inserti che enfatizzano la spinta
propulsiva dell’avampiede, migliorando le performance
dell’atleta.
L’argomento del contendere è il physiological
footwear che come dice il termine, molto ha in
comune con l’evoluzione tecnica e la ricerca in
ambito sportivo. Per chi ci segue con attenzione,
il servizio è un’ulteriore appendice di quanto affrontato
nel numero di maggio di TopSport, in cui
abbiamo approfondito il dietro le quinte dell’hitech
sportivo. La mini indagine svela l’appassionata
ricerca su fibre, tessuti e meccanismi che
sempre più interagiscono con il corpo umano
animando prodotti sempre più dinamici. Le scarpe
terapeutiche rientrano in questa specifica categoria
a cui, sul finire degli anni Novanta, ha dato
il via MBT, acronimo di Masai Barefoot Technology,
conosciuta anche come Swiss Masai.
HELENA CHRISTENSEN
PER REEBOK
>>
11

SPORSTYLE FOOTWEAR
>>
È un’azienda svizzera che produce
calzature tecnologicamente all’avanguardia,
e che vanta il primato di aver
immesso sul mercato mondiale il physiological
footwear, settore merceologico
nuovo di zecca e attualmente in
forte ascesa. Fondata dall’ingegnere
svizzero Karl Müller nel 1998 a Roggwil
in Svizzera, vicino a San Gallo,
MBT costruisce in anteprima assoluta
scarpe che tonificano i muscoli,
anche quelli che normalmente si ignora
di avere, proteggono la schiena,
le articolazioni, in breve difendono
dagli eventuali danni delle calzature.
Le MBT, definite provocatoriamente
dai loro stessi inventori anti-shoe,
progettate per essere utilizzate prima
e dopo gli allenamenti e le gare, possono
contribuire a prevenire gli infortuni,
inoltre accelerano i tempi di
recupero dopo l’attività fisica e il processo
riabilitativo dopo gli infortuni.
Scarpe rivoluzionarie dunque, capaci
di aiutare l’atleta, e chiunque scelga
di indossarle, a rimanere sano e in
forma. Il “miracolo” di questi modelli
consiste nel rafforzare la piccola muscolatura
che normalmente tende ad
essere trascurata, migliorando così la
postura, l’equilibrio, riducendo il carico
sulle articolazioni degli arti inferiori
e della colonna vertebrale. Per capire
il funzionamento delle scarpe tonificanti,
è importante tenere conto del
fatto che il tronco svolge una funzione
fondamentale nel processo
di stabilizzazione. Allenarsi su
superfici instabili rafforza i
muscoli stabilizzatori. Da
qui nasce il principio
che ispira la costruzione
di tutti i marchi
che, da MBT in poi,
hanno sposato la
Le calzature tonificanti nascono sull’onda dell’interesse
globale per il cosiddetto wellness, dilagato in tutto
il mondo intorno alle metà degli anni Novanta. Il
benessere, la conquista di una condizione psicofisica
sinonimo di piacere, relax e salute diventano una
priorità dell’essere umano. Ogni attività al di là del
lavoro, sport, vacanze e tempo libero, deve concorrere
a costruire una sorta di stato di grazia temporaneo.
L’azienda Swiss Masai intuisce per prima che il
progresso della tecnologia può determinare un nuovo
modo di concepire il walking
causa del physiological footwear.
La suola basculante di queste speciali
calzature, la Dual Board Construction,
è studiata in modo da
provocare un’instabilità anteriore,
posteriore e laterale, inducendo una
maggiore attività muscolare. Il risultato
di questa sorta di allenamento
è un miglioramento della circolazione
e del metabolismo, con l’ulteriore
effetto di portare più ossigeno
e nutrienti ai muscoli, innescando un
processo più rapido di eliminazione
delle tossine. In sintesi, i muscoli assumono
più velocemente le sostanze
di cui hanno bisogno, eliminando altrettanto
in fretta ciò che non serve.
Un effetto benefico di cui si avvantaggia
immediatamente l’atleta, nonché
le persone con problemi di ginocchio
e schiena che migliorando la postura,
attenuano i disagi a carico del
piede, dell’anca, salendo fino alla
colonna lombare e al tratto cervicale.
I continui cambi di appoggio e di
carico non obbligano il corpo a una
postura fissa, e si riflettono su tutte le
articolazioni portanti. Le scarpe terapeutiche
sono concepite in allungamento,
nel senso che l’appoggio del
tallone al suolo avviene accentuando
la flessione dorsale, determinando il
continuo allungamento dei muscoli
posteriori della coscia e della gamba:
a un maggior allungamento corrisponde
una maggiore contrazione.
Ecco perché le calzature terapeutiche
risultano tonificanti. Determinano un
disequilibrio sul piede, che, riflesso in
un’attività muscolare riequilibrante,
interessa in particolare la muscolatura
glutea; questa caratteristica le
rende particolarmente appetibili per
le donne che vogliono tenersi in forma
e che scelgono il walking come
attività preferita.
MBT progetta suole sempre più
evolute e interattive; Dry&Cool, un
sistema che favorisce una buona circolazione
dell’aria all’interno della
scarpa, espellendo il sudore e
contribuendo a mantenere un
buon microclima. Neurostimolanti,
ergonomiche,
queste calzature ottimizzano
il consumo di
energia necessaria per
stare in piedi e cammi-
12

MBT
REEBOK
REEBOK
Le scarpe tonificanti risolvono con
successo l’esigenza soprattutto
femminile, di sentirsi in forma,
possibilmente dimagrire, senza bisogno
di andare in palestra, perché manca
il tempo, perché si è indolenti. Una
passeggiata quotidiana indossando
calzature specifiche con suola basculante,
rappresenta un’ottima possibilità di
soddisfare il bisogno di mantenersi sani
svolgendo attività consuete.
nare: in sintesi si procede più velocemente,
senza sforzo e si contribuisce
a modellare la figura. Ecco perché lo
slogan di diversi marchi che realizzano
scarpe terapeutiche è proprio:
“indossa le nostre scarpe che il
tuo girovita si stringerà”.
Sullo stesso stile l’headline Reebok
per la linea EasyTone che così recita:
“ti rimetteremo in forma”, e
infatti promette di migliorare la tonicità
di tendini e polpacci dell’11% e
dei glutei del 28% rispetto agli effetti
di una normale scarpa da ginnastica!
A garanzia di quest’effetto l’utilizzo di
un sistema di capsule di bilanciamento
che sfrutta una nuova tecnologia
ideata da un ex-ingegnere della
Nasa. Con Reebok le donne di tutto
il mondo hanno la chance di rimettere
in forma sedere e gambe,
sfruttando la tecnologia messa
a punto da Bill McInnis, attualmente
capo del dipartimento
Advance Technology di Reebok.
Il principio è quello ormai
acquisito: la suola all’interno
della scarpa genera
un’instabilità che per essere
corretta trasforma il movimento
in un intenso lavoro dei
muscoli alla ricerca dell’equilibrio.
Una scarpa scomoda dunque?
Forse non è il termine giusto,
certamente la camminata a bordo
delle EasyTone e di qualsiasi scarpa
tonificante, va conosciuta e gestita
ed è molto probabile che all’inizio del
suo uso abbia come primo effetto un
certo indolenzimento dei muscoli...
ma è un buon segno, significa
che stanno lavorando e il successo,
con un po’ di allenamento, è assicurato.
Il sistema si adatta
ai movimenti del piede e
garantisce una perfetta tenuta,
evitando pressioni nei
punti sbagliati, compreso il
sistema di allacciatura che,
ad esempio, quando ci si
siede, può essere facilmente
allentato.
Le prime a sperimentare le
EasyTone sono state le donne
americane; proprio negli States
la scarpa è letteralmente
andata a ruba, battendo
anche il record di velocità
di vendita on-line.
LA PALESTRA
SEMPRE CON SÉ
Fra gli obiettivi principali
c’è la conquista,
per tutte
le donne che non
hanno tempo di andare
in palestra, di
restare in forma senza
cambiare abitudini.
La scarpa terapeutica
aiuta a svolgere
un quotidiano, continuo
training durante qualsiasi
attività, in casa o
in ufficio, nella passeggiata
fra il lavoro
e la spesa, i figli e lo
shopping, sempre e
ovunque.
Reebok Easytone è
realizzata in morbida
pelle primo fiore
e mesh per garantire
comfort, sostegno e
traspirabilità, utilizza
la tecnologia SmoothFit
per prevenire irritazioni
del piede, infatti
tutte le cuciture sono
nascoste all’interno o
all’esterno della tomaia
o addirittura eliminate; la
fodera antibatterica e la
soletta interna permettono
di gestire l’umidità e
mantenere un ambiente
costantemente gradevole
all’interno della scarpa.
Sette i modelli disponibili,
studiati per ogni tipo
di attività e qualsiasi
stile personale,
dalla sportiva
che non perde
mai un allena- >>
ROSSELLA BRESCIA
PER REEBOK
13

SPORSTYLE FOOTWEAR
>>
mento e userà la EasyTone Smoothfit
Sunsa, alla donna più casual che
sceglierà la EasyTone Trend.
L’esplosione che il fenomeno toning
footwear, come lo chiamano oltreoceano,
sta avendo negli Stati Uniti,
ha indotto un colosso come New
Balance, l’ultimo marchio in ordine
di tempo, a buttarsi a capofitto
nel business, seguendo Reebok e
Skechers – e ha fatto bene, dato
che si stima il volume d’affari mondiale
intorno ai 2 billioni di dollari
all’anno. Impossibile non cavalcare
l’onda: ecco dunque le scarpe da
passeggio e i sandali Rock&Tone
distribuiti nelle più grandi catene
americane. La collezione si completa
con una linea alta gamma denominata
Trubalance, che alla fine di
luglio sarà venduta in negozi fashion
come Fred Segal a Los Angeles, e
nella catena di lusso Nordstrom in
diverse città USA. New Balance amplia
il suo coinvolgimento nel settore
wellness con un prodotto hi-tech
che tonifica i muscoli e che aiuta a
bruciare calorie durante la camminata,
mantenendo nel contempo un design
elegante, esaltato da una tomaia
in nappa e mesh, dalla silhouette leggera
e slanciata. Il marchio conferma
la tradizionale attenzione alle donne
e alle loro esigenze di benessere in
termini fisici, ma anche della mente
e dello spirito, e tocca diverse discipline
sportive. Sempre in prima linea
come sponsor tecnico della celebre
Alla base del physiological
footwear c’è una ricerca
tecnologica approfondita,
suole e intersuole studiate
in modo da determinare
un minimo squilibrio che
induce chi cammina a
cercare continuamente un
bilanciamento. L’effetto si
traduce nell’allenamento
di muscoli normalmente
trascurati, con il positivo
effetto di rassodare
gambe, polpacci e glutei
NEW BALANCE
Race for the cure, la maratona destinata
alla raccolta fondi per la cura
contro il cancro femminile, New Balance,
che nella ricerca si avvale della
collaborazione di esperti medici e
atleti professionisti, ancora una volta
ha le donne al centro dei suoi interessi.
Bruciare calorie, quindi perdere
peso, è obiettivo primario dello
star bene con se stessi, chiodo fisso
per la stragrande maggioranza delle
donne. Qualsiasi attività si pratichi
– corsa, camminata, discipline outdoor,
training o altro – New Balance
è all’avanguardia nella proposta di
articoli che potenziando energia,
sostegno ed equilibrio fra sé e l’ambiente,
prezioso contributo nel cammino
per la conquista della propria
unità psico-fisica.
Salire i gradini della scala che dovrebbe
condurre al raggiungimento
del proprio benessere è qualcosa
che va ben oltre il semplice concetto
di comfort: ecco perché anche
una scarpa speciale come
quella tonificante, può trasformare
l’esperienza sportiva, il tempo libero,
nonché le comuni attività di
movimento svolte nell’arco della
giornata, in un’esperienza definita
da qualcuno addirittura emozionale.
Per quanto sembri paradossale,
a tratti esagerata, la pretesa
che lo sport in genere e tutte le
azioni dinamiche, persino le più banali
siano in grado di trasformare la
propria percezione di sé e del contesto
in cui ci si muove, sembra in
realtà un obiettivo molto concreto.
Soprattutto, e forse sta proprio in
questo l’evoluzione, una richiesta
di benessere globale patrimonio di
chiunque si dedichi a una qualsiasi
disciplina sportiva. Ciascuno reclama
la sua fetta di wellness, quasi
come un diritto e per averla è disposta
a spendere.
14

Il fenomeno delle anti-shoe, termine
battezzato da chi queste scarpe le ha
inventate, MBT, è letteralmente esploso in
questi anni negli Stati Uniti, dove diversi
marchi si sono attrezzati per inserire nelle
loro collezioni prodotti ad hoc. L’ipotesi
degli esperti di marketing è che a breve
anche in Europa, dove queste scarpe sono
già presenti, ma non ancora in modo
massiccio, siano sul punto di imporsi sul
mercato con un forte impatto.
È per questo che MBT alla recente
Design Week di Milano, ha organizzato
un evento dal titolo “Emotional
Feet” a cui hanno partecipato
più di 2.500 visitatori. Insieme al
prodotto si promuovono concetti,
a volte anche rarefatti, ai confini
dell’esoterico... Una provocazione
forse, nemmeno del tutto inedita: è
noto che oggi per vendere servono
oltre ai contenuti la capacità di stimolare
ed emozionare il pubblico,
in una relazione sempre più stretta
fra funzione del prodotto e coinvolgimento
sensoriale del consumatore.
Scegliere, acquistare significa
in certi casi entrare in relazione
con un’atmosfera, prendere parte
a un fenomeno, interagire con un
contesto animato da altre persone
e soprattutto da sensazioni per lo
più legate a un’idea di benessere.
Un paio di scarpe per il walking
non può limitarsi ad essere confortevole,
non fare male, lasciar
traspirare il piede e possibilmente
durare nel tempo, deve sempre
più avere altri effetti, determinare
reazioni ulteriori, prima fra tutte
contribuire a far dimagrire, facendo
sentire le consumatrici belle, in
sintonia con se stesse e il resto del
mondo. In una parola, alle calzature
all’avanguardia si chiede di essere
altamente interattive e in armonia
con l’umore. Da questo momento
in poi l’articolo smette di essere
solo un prodotto e si evolve in un
vero e proprio stile. Quando poi
riesce ad affermarsi anche come
fenomeno di moda, la metamorfosi
è completa; successivamente
la difficoltà è continuare nel tempo
e conservare intatto il fascino
e questo succede solo e soltanto,
se oltre alla superficie che scatena
l’appeal e il contorno, foriero di
messaggi subliminali, si mantiene
salda un’offerta di qualità e contenuti
ad alto tasso di tecnologia e
funzionalità.
Ecco perché sono soprattutto marchi
già affermati nella ricerca di
prodotti ergonomici, con una certa
esperienza nel settore delle calzature
funzionali, a giocare la carta
delle scarpe tonificanti.
Non mancano però aziende che iniziano
la loro storia recentemente: è
il caso delle inglesi FitFlop la cui
fondatrice, Marcia Kilgore, già creatrice
della linea di cosmetici Soap
& Glory e della catena Bliss Spa,
ex-personal trainer e impegnatissima
mamma-manager, si lancia nel
settore delle scarpe con l’obiettivo
di crearne un tipo che renda più
efficace la camminata, facendola
diventare una forma di ginnastica,
nonché un modello alla moda. Per
gli aspetti tecnici del progetto ingaggia
due esperti di biomeccanica
dell’Università Southbank di
Londra, e dopo due anni di studi
e prove, arriva nei negozi il primo
paio di sandali FitFlop. Il pubblico
mostra di gradire da subito, visto
che le vendite, dal debutto nel
2007 alla fine del 2009, sono stimate
nell’ordine di 4 milioni di paia
di sandali in 48 Paesi. FitFlop fra
l’altro ha ricevuto il “Sigillo di Accettazione”
(Seal of Acceptance)
dell’Associazione Podologi Americani.
Un riconoscimento assegnato
dopo rigorose valutazioni scientifiche
e riservato ai prodotti
che dimostrano di
procurare beneficio
alla salute del piede.
Ora FitFlop sta introducendo
la tecnologia
Microwobbleboard
in attesa di
brevetto in altri nuovi
modelli, in modo da
offrire a
donne, uomini
e bambini i vantaggi
delle creazioni
FitFlop tutto l’anno.
Sandali, ma anche
ciabatte, zoccoli,
a breve scarpe
da ginnastica, da
escursionismo/
trekking e persino
stivali in cuoio.
Analogo riconoscimento
per il modello
iburn Avia, la prima
scarpa tonificante
certificata dall’associazione
americana
di Medici Podologi.
Avia, marchio americano,
sponsor della
Nazionale di Triathlon
USA, alla cui guida
c’è la famiglia Turner,
fondatrice di Brooks,
è leader negli
sport di resistenza,
>>
FITFLOP
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SPORSTYLE FOOTWEAR
AVIA IBURN
RYKA
>>
specializzata nella produzione
di scarpe da corsa e più recentemente
entrata con successo
nel business del physiological
footwear. Insieme
a iburn, ishape la scarpa tonificante,
anatomica con suola
intermedia che favorisce la
stabilità, procurando immediato
comfort e incrementando il consumo
di calorie.
Dal running al fitness all’insegna di
calzature che potenziano i muscoli
senza fatica, fondendo in una sola
scarpa le funzioni e le proprietà
tonificanti alle caratteristiche del
modello ideato per uno specifico
sport. Ryka, marchio nato nel
1987, ha concentrato i suoi sforzi
sulle scarpe funzionali da donna,
specifiche per il fitness.
Si affida allo stesso settore anche
Champion che, per ora solo negli
Stati Uniti, ha da poco lanciato sul
mercato una nuova linea di calzature
tonificanti ad hoc per questa
disciplina, con la prerogativa di
avere un prezzo particolarmente
economico e quindi accessibile a
un vasto numero di acquirenti. Con
le Champion Fitness, il marchio
avvia un processo di democratizzazione
del fenomeno physiological
footwear, mettendo a disposizione
di qualsiasi portafoglio
prodotti che comprendono scarpe
fitness e ciabatte, benefiche e salutari
per tutto il corpo. Già per la
fine dell’anno sono previsti nuovi
modelli sia da uomo che da donna.
16
SPRING BOOST
Dal marchio americano Skechers
arrivano le Shape-Ups, progettate
per migliorare la vita cambiando
modo di camminare. All’interno
della scarpa c’è una suola dinamica,
definita “a dondolo”,
destinata a simulare la camminata
su una superficie
morbida come la
sabbia. L’effetto iniziale
è quello di avvertire un
leggero disagio, perché
il modo di camminare
non è abituale; ecco perché
Skechers consiglia

Il physiological footwear attraversa
longitudinalmente il settore calzaturiero,
coinvolgendo tanto i marchi sportivi
quanto quelli già specializzati in scarpe
anatomiche. L’ulteriore salto di qualità
è nel passaggio, già attraversato dalla
pionieristica MBT di realizzare modelli
che abbinano alla sofisticata tecnologia,
un design attuale che competa nello
stile con le griffe internazionali che fanno
tendenza.
MEPHISTO
di cominciare, se non si è allenati,
con 25, 30 minuti di passeggiata
al giorno, aumentando la durata
del tempo gradualmente. L’allenamento
risulterà via via più semplice
e naturale, mentre nel frattempo i
muscoli inizieranno a tonificarsi.
Le Shape-Ups si compongono di
una tomaia in pelle pregiata, camoscio
e nylon mesh traspirante,
per garantire sostegno e comfort.
La soletta estraibile, realizzata in
materiale iniettato, sottoposto a
un trattamento antibatterico per
prevenire odori sgradevoli, fornisce
il necessario supporto all’arco
plantare. Riduce la sudorazione e
migliora la traspirazione. L’intersuola
è realizzata in poliuretano ad alta
densità per garantire sostegno e
stabilità al piede in fase di appoggio.
La zeppa cinetica è in poliuretano,
offre elasticità e capacità di
assorbire l’impatto, proteggendo il
corpo mentre i muscoli lavorano.
Ricerca e tecnologia made in Switzerland
anche per SpringBoost,
l’azienda che con le sue scarpe
tonificanti copre i d i -
versi settori: outdoor,
walking, fitness
e urban. Il
marchio ha brevettato
la Dorsi
Technology,
una piattaforma
che incorpora
principi biomeccanici
grazie ai quali aumentano la
forza e la potenza del piede,
guadagnando in velocità e
slancio verticale; migliora
la postura, si
rinforza la fibra
muscolare in zone
normalmente trascurate,
è garantita maggior
efficienza nell’uso dell’energia durante
l’allenamento e la competizione
e inoltre, in base alle esigenze
dei diversi sport, vengono individuate
soluzioni specifiche e su
misura. Le suole interne anatomiche,
collocate sotto al metatarso,
hanno un design ergonomico che
favorisce la torsione del piede,
ottimizzando la fase propulsiva e di
spinta.
Non sono solo i marchi prettamente
sportivi a seguire il fiume in piena
delle anti-shoe, benché gli atleti
professionisti siano i più interessati
alle conquiste tecnologiche, sinonimo
di maggiore comfort e miglioramento
delle performance, primi fra
tutti i runners, velocisti e maratoneti.
Prestigiosi marchi di calzature
comode che con lo sport attivo
hanno ben poco a che fare, ma che
da sempre sono specializzati nella
produzione di modelli destinati a
chi ha particolari esigenze, si sono
lanciati con successo nel settore.
Dato che i benefici di questi prodotti
sono assolutamente universali
e a vantaggio di qualsiasi consumatore,
giovane,
anziano, sovrappeso
SKECHERS
o perfettamente in forma, pigro o
dinamico, donna, uomo o bambino,
l’opportunità di vestire tutti i piedi
del mondo è un’occasione imprescindibile.
LE SCARPE CHE CURANO
Dall’esperienza Dr. Scholl nasce
Starlit, una scarpa unisex che
racchiude movimento, vitalità, benessere
e buon gusto ponendo
in primo piano l’importanza di una
camminata corretta che regala benessere
e salutare dinamismo.
La tecnologia Exercise, che consente
a piedi e gambe di svolgere
una benefica ginnastica semplicemente
camminando, è stata inventata
nel 1959 da Dr. Scholl con
l’originale e ormai mitico zoccolo
in legno Pescura, da allora costantemente
migliorato. Starlit riprende
i principi di anatomia e biomeccanica
da sempre alla base della
ricerca Dr. Scholl, creando un per-
>>
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SPORSTYLE FOOTWEAR
DR. SCHOLL
>>
fetto connubio con la ricerca stilistica,
base della nuova gamma. Le
Starlit migliorano l’attività muscolare
dei polpacci stimolando una
più efficiente circolazione sanguigna;
garantiscono sollievo dai dolori
causati dal limitato movimento
delle articolazioni di caviglia, anca
e dita dei piedi grazie alla particolare
suola rigida e curva. Ideali per
ogni tipo di dolori al tallone, dell’arco
plantare, del piede piatto, dolori
da artrite metatarsale e delle dita
del piede, favoriscono una corretta
postura.
Mephisto, fra le aziende leader a
livello mondiale nell’ambito delle
scarpe confortevoli, ha creato la
linea Sano che, oltre a prevenire
tensioni muscolari e dolori alla
schiena, aumenta la condizione
fisica e procura nuova vitalità. Le
Sano promettono di bruciare in
fretta le calorie, proteggere tendini
e articolazioni, tonificando addominali,
gambe e glutei. Con un po’ di
allenamento, semplicemente camminando,
si perderebbe una taglia!
Non c’è donna che alle soglie della
prova costume, non sia disposta a
correre il rischio di dimagrire senza
troppi sforzi.
ll segreto di tutti i modelli è la tecnologia
della soletta. Il sistema di
assorbimento urti IPS, Integrated
Power Stimulator, integrato nel
tacco, assorbe l’energia prodotta
in fase di appoggio, la comprime
e la trasmette al piede in maniera
potenziata come ulteriore impulso
di spinta durante la fase di movimento
in avanti, cioè dal tallone alla
punta del piede. Il sistema Multi
Vibration, posizionato in tutta
la zona dell’avampiede, durante
il movimento provoca una mirata
instabilità, che durante l’andatura
normale attiva anche muscoli solitamente
a riposo. Il risultato è una
sensazione di movimento morbido,
naturale e sano.
STRETCH WALKER
STRETCH WALKER
I benefici delle scarpe tonificanti
stimolazione della circolazione
rassodamento di gambe, addominali e glutei
miglioramento della postura e della condizione fisica
attivazione della muscolatura normalmente trascurata
allentamento delle tensioni muscolari
alleviamento delle pressioni su articolazioni e colonna
vertebrale
generale miglioramento del fisico
eliminazione rapida delle calorie in eccesso
recupero veloce e conseguente diminuzione
della fatica
camminare diventa un’esperienza di benessere
l’attività quotidiana si trasforma in allenamento
18
Dall’Olanda tutta l’esperienza delle
scarpe Stretch Walker, che
combinano una suola innovativa
giapponese e la tecnologia ela- >>

SKA presenta il cursore “Coda di rondine”, l’esclusivo sistema di innesto
che rende i cursori delle chiusure lampo divisibili doppio cursore solidali fra
loro, facilitando enormemente l'abbinamento di un capo tecnico.
Un altro passo avanti che la ricerca SKA mette a disposizione del pubblico.
un incastro perfetto

SPORSTYLE FOOTWEAR
20
>>
sticizzata X-Sensible, per dare
vita a una rivoluzionaria scarpa da
passeggio. Il fondo della calzatura
è costituito da due parti morbide
in EVA e da una parte centrale di
rinforzo che è il punto di bilanciamento
da cui inizia il passo. Questo
fondo innovativo facilita la
camminata e migliora la postura
del corpo. La sensazione di chi
indossa un paio di Stretch Walker
è di camminare sulla sabbia, la
superficie che, com’è noto, per la
schiena risulta più adatta. Simbolo
di comfort e salute, queste scarpe
si prefiggono come obiettivo massimo
equilibrio ed estrema facilità
nel procedere.
GINNASTICA SENZA PALESTRA,
ANCHE IN UFFICIO
Evidentemente sneakers, scarpe
sportive e sandali sono ideali per
supportare le caratteristiche tecniche
delle scarpe appena descritte,
ma lo sforzo delle aziende è di applicare
la tecnologia che stimola e
rassoda i muscoli anche ai modelli
dallo stile formale, affinché i vantaggi
di queste calzature si estendano
a tutte le silhouette indistintamente,
a prescindere dai materiali
utilizzati. Funzione, design e contenuto
moda si fondono in prodotti
sempre più evoluti, anche dal punto
di vista estetico. Lo stesso MBT,
pioniere assoluto delle cosiddette
anti-shoe, ha presentato all’ultima
edizione del GDS, una nuova linea
di scarpe eleganti e sofisticate con
anima MBT, tecnologica, interattiva
e atletica e abito chic. Cuoio e pelle
pregiati, silhouette di gran classe
per competere con le massime
griffes internazionali.
Ad ogni stagione si ha la sensazione
che tutto l’immaginabile sia stato
progettato e realizzato, e invece
siamo certi che la creatività, unita
alla tecnologia, riuscirà anche nel
mondo delle calzature, a riservare
nuove e incredibili sorprese e, ancora
una volta, a stupire con straordinari
“passi in avanti”.
paola.turcato@topsport.it
Nel corso degli
anni il guardaroba
dello sportivo,
parallelamente a quello
di qualsiasi individuo
anche in abiti formali, si
arricchisce di prodotti
interattivi, modelli che una
volta indossati stabiliscono
una relazione dinamica
col corpo e in base ai suoi
movimenti, per esempio
alla fatica a cui è sottoposto
o ai muscoli che vengono
attivati, inducono specifiche
reazioni. Le scarpe,
sostenendo tutto il corpo,
diventano fondamentali
nel processo di conquista
del benessere
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asciutto il lato a contatto con la pelle.

DALLA COPERTINA
In Italia, i gruppi di acquisto
sono ormai una realtà consolidata.
Ma Decathlon, con un progetto
di sviluppo di affiliazione, apre
a nuove incognite.
Curiosità, ammirazione e silenzi
in uno scenario distributivo
in sicura evoluzione
el panorama sportivo italiano,
la difficile contingenza
economica rende di
grande attualità l’argomento
gruppi d’acquisto – o centrali
d’acquisto che dir si voglia – società
di servizi a supporto del retail.
Oggi contiamo tre di queste realtà.
Ma aggiungiamo che, mentre continua
a macinare tassi di crescita
straordinari e unici, Decathlon ha
recentemente presentato a mezzo
comunicato stampa un’iniziativa che
ha tutto l’aspetto di una discesa in
campo, per quanto parziale e solo
suggerita, come quarto player.
Visto il diniego da parte del gruppo
francese di rilasciarci un’intervista, il
dilemma ci è rimasto. A questo punto
procediamo per deduzioni, oltre
che attraverso le risposte fornite dai
due principali gruppi, Intersport e
Sport Alliance. Il terzo, Sport Point
Group, non ha anch’esso risposto
all’appello, ma dal sito internet ci è
possibile dedurre mission e area
operativa.
Sport Alliance è una società partecipata
da due imprenditori dell’articolo
sportivo, Marco Odolini e Georg
Oberrauch, rispettivamente con
le note insegne Sportland e Sportler.
A Sport Alliance sono collegate
circa una settantina di ragioni sociali
attraverso un contratto di affiliazione.
I partecipanti sono definiti partner,
perché già nella parola si intende
descrivere quello che è inteso
essere il risultato che l’organizzazione
vorrebbe ottenere, ovvero una
relazione stretta con il gruppo d’acquisto,
che prende in considerazione
non soltanto l’acquisto dei prodotti
ma tutti gli aspetti gestionali e
operativi del fare il negoziante di articoli
sportivi oggi. Il che sottende
uno scambio di informazioni e una
possibilità di confronto tra imprenditori
su tutti i temi che hanno a che
fare con l’attività imprenditoriale del
dettagliante di articoli sportivi in Italia.
Intersport è invece una società
oggi capitalizzata da una società di
gestione del risparmio (SGR) SPA,,
Investitori Associati, che ha rilevato
dalla famiglia Mancini, ex proprietaria
di Cisalfa, la maggioranza della
società, e di Intersport Italia, con un
98% di punti vendita associati. Anche
qui sussiste un contratto di affiliazione,
ma mentre Sport Alliance
non ha una una voce di spesa legata
al marketing, in Intersport questa
è presente. In altre parole, Sport Alliance
fa pagare una fee annua che
prevede una cifra minima relativa al
costo di gestione del rapporto commerciale,
mentre Intersport chiede
una quota annua per l’affiliazione ed
un’altra in percentuale come contributo
per la comunicazione.
Entrambi i gruppi hanno un sistema
di fatturazione centralizzata: gestendo
direttamente i rapporti commerciali
con i fornitori, si fanno ripagare
dai consociati. Ambedue le realtà >>
CONNESSIONI
24

di RETE
25

SPECIALE GRUPPI D’ACQUISTO
>>
vendono poi linee di prodotto a
marchio privato. Sport Alliance è
anche importatore e distributore,
per cui il prodotto importato può essere
più liberamente venduto sia ai
consociati che ad aziende terze
operanti sul territorio italiano.
Il terzo gruppo è l’ex Twinner, oggi
Sport Point Group, che a differenza
di Intersport e Sport Alliance è un
consorzio in cui tutti gli imprenditori
che vi partecipano hanno una quota
paritetica, e con un consiglio di amministrazione
eletto. Questa realtà
non prevede una gestione della fatturazione,
per cui si definiscono i
contratti con i fornitori ma non vengono
dati ai fornitori dei servizi di
centralizzazione della fatturazione,
evitando così le problematiche del
recupero del credito che invece
hanno gli altri due gruppi. Questa è
la realtà che ha recentemente preso
come marchio di riferimento Sport
2000, abbandonando l’originario
Twinner, attraverso un accordo con
Sport 2000 Francia che è la licenziataria
del marchio per tutto il sud
Europa. Questa organizzazione si è
imposta sin dall’inizio per la gestione
del noleggio di sci, avendo così
tra i propri consociati non solo negozianti
puri, ma anche noleggiatori.
Per quanto la realtà italiana sia diversa
da quella francese, non è un
caso che anche il progetto italiano
di Decathlon preveda un chiaro sviluppo
sul fronte del noleggio.
26
I VANTAGGI DI FARE GRUPPO
Fondamentalmente il gruppo d’acquisto
nasce per creare forze di
squadra nei confronti del fornitore,
al fine di ottenere sconti o convenzioni
commerciali migliori rispetto alla
sola forza individuale. Ma una moderna
organizzazione d’acquisto,
pur continuando a gestire questa situazione,
oggi si spinge ben oltre.
L’attività commerciale si concentra
maggiormente, infatti, sul marketing,
sulla comunicazione e sui vari
aspetti di gestione, legati al rapporto
con i fornitori e alla gestione del
punto vendita. Ecco allora nascere
l’opportunità di corsi di formazione
per il personale, piuttosto che sul
Nelle immagini, dall’alto: uno dei punti vendita
diretti aperti da Intersport Italia e, sotto,
uno dei negozi Sportler, appartenenti
al Gruppo Sport Alliance.

conto economico, la gestione delle
risorse, andando al cuore dei criteri
gestionali ed organizzativi del retail.
Altrettanto basilare è il piano degli
acquisti, da attuare in maniera pragmatica
e ben più scientifica rispetto
al passato, lontano da concetti personali
e umorali del tipo “mi piace,
non mi piace”. Oggi il mercato impone
un altro tipo di approccio
spingendo a ragionare più sul
“quanto ne ho venduto, quanto me
ne serve, quanto ne vendo prima
dei saldi, con quanto margine l’ho
venduto, quanto ne ho venduto durante
i saldi e con che margine”.
Una formula molto più asettica per
un verso, ma fondamentale per affrontare
il mercato in maniera efficiente,
consapevole e razionale.
Se questi sono gli elementi principali,
di grande rilevanza è anche
l’aspetto legato alla logistica e ai
riassortimenti. Il concetto di magazzino
“never out of stock” proposto
da Intersport, ad esempio, prevede
all’incirca un migliaio di articoli che
il retailer affiliato, a mezzo web, può
valutare e verificare in tempo reale,
ordinandoli secondo disponibilità e
con la certezza di riceverli entro 48
ore. Questo grazie a un impianto logistico
di tutto rispetto, con due
magazzini da 4000 metri quadrati.
In questo caso, il gruppo d’acquisto
dimostra tangibilmente il vantaggio
di poter essere un referente unico
per molte tipologie merceologiche e
con una disponibilità di pronto >>
A destra:
il grafico elaborato da
Sport Alliance sulla
distribuzione sportiva
italiana, aggiornato al
2009. Secondo i dati
forniti da Assosport
su fonte NPD,
il mercato sportivo
italiano è stimato in 7
miliardi di euro.
LONTANI dalla PRECISIONE
Un altro annoso problema del mondo dell’articolo
sportivo è da sempre la scarsa disponibilità dei dati e della
loro attendibilità. È sempre molto difficile dare delle cifre
precise: i dati che si possono raccogliere mostrano questa
grande difficoltà nel percepire esattamente come stanno le
quote di mercato, anche perché se si parla di contenitori
puramente sportivi bisognerebbe andare a togliere quella
che è la parte modaiola che – soprattutto in Italia – è un
elemento che distorce il senso di qualsivoglia analisi. Ciò
anche a causa della scarsa informatizzazione degli
operatori e di una chiusura mentale, oggi fortunatamente
in riduzione, per cui la richiesta di dati è sempre stata
intesa come una violazione della privacy e del segreto
aziendale. Oltre a ciò, la mancanza di uniformità nel dare
le categorie merceologiche e l’affidabilità nel seguire
parametri certi e incontrovertibili.
Senza dimenticare la promiscuità di generi e canali che
spesso non consente di avere una visione d’insieme
coordinata. Basti pensare che una parte del fatturato nel
comparto delle scarpe sportive è realizzato da contenitori
di calzature civili, quali Pittarello, Scarpe&Scarpe, Bata,
solo per citarne alcune. È quindi difficile esprimere un
giudizio su dati precisi, perché il mercato italiano è
veramente ‘disordinato’.
Ragionevolmente, se si parla di grandi catene come
Cisalfa, Longoni e dei negozi Intersport in Italia,
aggiungendo anche Decathlon, Sport Alliance e Sport
Point Group, è plausibile affermare che una buona parte
del mercato appartenga a una o all’altra di queste realtà.
Di imprenditori indipendenti ne esistono comunque ancora
molti, si può calcolare che detengano circa un 25% del
mercato, anche se prendendo in esame anche la grande
distribuzione i parametri mutano e la percentualee
“free” aumenta. Nel novero delle cifre bisogna poi
capire se chi fa parte del mercato può anche
avere un interesse a collegarsi a un gruppo
d’acquisto. Non bisogna infatti tralasciare
quelle realtà talmente piccole in termini di
dimensioni e fatturati che fanno fatica ad
avere un interesse
reale a collegarsi a
una realtà più
grande. Sono
proprio quelli che
fanno fatica a uscire
dal proprio negozio, a
partecipare alla vita
associativa, magari non
hanno nemmeno un
commesso o qualcuno che
possa sostituirli nelle vendite
nelle giornate in cui dovrebbero
dedicare il proprio tempo a
quello che richiede in termini
partecipativi la vita in un gruppo
d’acquisto.
27

SPECIALE GRUPPI D’ACQUISTO
>>
magazzino spesso strategica, in
grado di abbattere sensibilmente la
media di 42 fornitori calcolata per
un negozio generalista di articoli
sportivi. A chiudere il panorama dei
vantaggi, non vanno dimenticati le
condizioni e i servizi bancari spesso
migliori, fino ad arrivare ai contatti
con assicurazioni, gestori telefonici
etc.
Per quanto il vantaggio di stare in
un gruppo d’acquisto sia palese e
immediato, la maggior parte dei negozi
italiani ancora non è legata a
queste realtà (vedi prospetto a pag.
27), e l’asset distributivo resta anche
molto diverso a seconda delle
aree geografiche. Nel nord Italia oggi
c’è una presenza delle catene talmente
rilevante che un negozio non
affiliato fatica non poco a sopravvivere.
Diversa la situazione nel centro
e nel sud, dove non c’è ancora,
o perlomeno non è ancora arrivata,
questa estrema presenza della
grande superficie sportiva. Di conseguenza,
lo spazio di sopravvivenza
e di azione di un negozio indipendente
è più facile. La crescita
dei network interregionali e nazionali
è una tendenza irreversibile che
lascia supporre una trasformazione
graduale anche nel centro e nel sud
del nostro Paese.
Non bisogna neppure dimenticare
che ci sono negozi che si sono nel
FACCIA a FACCIA
POLITICHE…
“QUELLO CHE CONTA sono i concetti. Noi siamo
un gruppo d’acquisto, sia perché siamo presenti in
vari paesi, sia perché rappresentiamo un gruppo di
imprenditori che si sono affiliati a noi.
Garantendo ottimi prodotti a prezzi assolutamente
convenienti, con campagne pubblicitarie alle spalle
e un’alta marginalità, supportiamo i nostri affiliati e
diamo loro indicazioni su quelli che sono, secondo
noi, prodotti che il negoziante non dovrebbe non
avere.
Non sentiamo quindi l’esigenza di imporre obblighi
d’acquisto: i nostri affiliati possono comprare poco
o molto, possono comprare un brand oppure no.
Non esiste un obbligo di acquisto perché pensiamo
che derivi solo dalla nostra sede centrale
bolognese essere capaci di offrire il meglio. Una
sfida, questa, anche verso noi stessi: la struttura
deve essere molto propositiva, in modo che quando
un prodotto viene acquistato, significa che abbiamo
svolto un buon lavoro.”
Flavio Mazzocchi, Intersport Italia
“DARE UNA DEFINIZIONE di gruppo o centrale
d’acquisto non è semplice. ‘Centrale’ sembrerebbe
un termine più spersonalizzato rispetto a gruppo,
ma sottende una visione, un approccio che
l’imprenditore che si rivolge a una piattaforma
intermedia dovrebbe prima sdoganare nella propria
testa. Sport Alliance si definisce un network, c’è la
volontà che il progetto venga inteso come il
riassunto di una serie di elementi. I partecipanti a
questa piattaforma, che funge da anello di
congiunzione, dovrebbero essere un numero più
elevato possibile. Parlare di ‘centrale d’acquisto’
vorrebbe significare che al di là delle dimensioni e
del peso dei singoli partecipanti, la presenza è
indifferenziata, sulla base di un criterio non selettivo
che mette insieme una parte del mercato che ha
esigenze il più possibile comuni, in un discorso di
business to business. È un aspetto a livello
imprenditoriale importante da valutare, se si
desidera un rapporto speculativo o strategico: in
questa direzione devono essere fatte le scelte da
parte dei singoli. Oggi è opportuno chiedersi se per
realtà medie e piccole è sufficiente pensare a un
rapporto speculativo, ovvero allo sconto in più,
piuttosto che il mettersi insieme per fare un
percorso comune, rafforzando le proprie strategie
nel mercato, rispetto al resto della concorrenza che
vi opera. Un lavoro, questo, molto più profondo, che
necessita di un impegno molto maggiore in termini
di tempo ed energie, e anche di partecipazione. Nel
primo caso, infatti, si firma un contratto, si paga
quel che si deve pagare, si prende quel che si deve
prendere e poi si procede autonomamente. Se
invece si parla di partnership, come nel secondo
caso, è necessario sentirsi membro di una famiglia,
e in questa logica ricevere, certo, ma anche dare.”
Fabio Pelosi, Sport Alliance
28

frattempo specializzati, che si sono
conquistati una identità ben precisa
e una verticalizzazione che oggi può
serenamente permettere di vivere
senza doversi affiliare. Ed anche il
fatto che alcune zone restano molto
particolari, perché l’influenza delle
grandi catene è relativa: gli entroterra,
i luoghi di villeggiatura, sulle coste
così come in montagna. Escludendo
le grandi città e i centri commerciali,
ci sono ancora moltissi- >>
“LE NOSTRE INIZIATIVE di comunicazione sono
esclusivamente rivolte al consumatore finale. Sono state fatte
scelte molto radicali, ma con grande coerenza. In particolare,
comunichiamo solo sport, rivolgendoci sempre solo al
consumatore finale. Non crediamo infatti che
l’intermediazione sia per noi la parte strategica. Strategico è
invece il fatto che il consumatore finale entri nei negozi
Intersport, identificandoli immediatamente dall’insegna. In
realtà prima ancora abbiamo sviluppato un’altra azione.
Siamo andati a parlare col consumatore finale, ci sono state
delle iniziative dove questo cercava il prodotto che noi
comunicavamo e l’affiliato si è reso conto che l’insegna
sarebbe stata importante per creare un collegamento.
Pensiamo che con una sorta di ideale passaparola, il
messaggio che passa è “io in Intersport ho dei benefici”. Se
nel mercato passa la parola che stare in Intersport sia utile
perché ci sono tutta una serie di vantaggi, questo è il miglior
risultato possibile da comunicare ai potenziali affiliati, siano
essi anche già appartenenti ad altri gruppi competitor. Noi
non abbiamo la politica di smantellare o minare l’operato
degli altri. Il fatto che ci siano dei competitor va bene, è
giusto e produtivo, e se qualcuno è venuto da noi lo ha fatto
per sua scelta. Del resto, di negozi non affiliati con nessuno
ve ne saranno ancora almeno altri 1000 in Italia. Di richieste
per entrare nel gruppo ne riceviamo costantemente, ma
stiamo bene attenti a valutarle, perché essendo un gruppo
d’acquisto, siamo noi a esporci con i fornitori. Nel rapporto
tra domanda ed offerta è più alta la domanda, e questa è una
valutazione anche strategica da gestire. Oggi un negozio di
meno di 250 m 2 da noi non entra, così come se non sceglie
di esporre in vetrina la nostra insegna. Ci interessa molto di
più la qualità che la quantità, non ci mettiamo in competizione
per un puro obiettivo numerico. Le richieste ci sono, le
valutiamo, però l’accesso è molto ponderato e decisamente
selettivo. Il nostro è un contratto di affiliazione che ha una
durata media di 2 o 3 anni. Teoricamente in questo periodo si
è vincolati, ma si può uscire dal gruppo con una disdetta
anticipata di sei mesi. Ovviamente devono prima essere
sanate tutte le situazioni economiche in essere, in termini di
ordini e pagamenti.”
Flavio Mazzocchi, Intersport Italia
…E STRATEGIE
“SPORTALLIANCE È ANCORA piccola e ha bisogno di
crescere ancora, anche se i risultati sono già molto
soddisfacenti. Dobbiamo però sempre più connettere le
diverse realtà le une con le altre, nel concreto. Oggi non
conta tanto il volume per il volume, quanto piuttosto la qualità
di questo volume: se oggi non si riesce ad esprimere una
direzione unitaria, in quanto somma di un certo numero di
realtà, questo resta un numero sulla carta ma mai qualcosa
di veramente interessante per il fornitore. Il rischio che si
corre è di non avere visibilità nel mercato. Se non c’è forza
d’insieme, crescere per crescere non ha senso. Bisogna
svilupparsi tenendo ben chiaro in mente che il primo lavoro
da svolgere oggi è creare compattezza, sulle scelte
dell’assortimento, sui fornitori, sui servizi da dare, in termini di
qualità e strumenti. Allo stesso modo occorre compattezza
nelle azioni di marketing e di comunicazione, che vanno
portate avanti insieme. Questa crescita è più facile nel
momento in cui si riescono a raggiungere tali obiettivi. Una
volta conseguiti i risultati, sorge il passaparola. Del resto, se
si riesce a far bene il proprio mestiere e si garantiscono
benefici concreti – quanto maggiori se ne danno ai fornitori e
quanti se ne possono dare ai propri consociati – allora sono
gli stessi imprenditori a cercare il gruppo d’acquisto.
Al tempo stesso è inutile trattenere quei consociati che
desiderano staccarsi dal gruppo. Da questo punto di vista
c’è una grande differenza tra l’Italia e l’estero. Oltre confine,
infatti, hanno messo in atto delle clausole molto più vincolanti
all’interno dei contratti di associazione. Trattandosi poi di
rapporti che hanno durata anche ventennale o trentennale (i
gruppi d’acquisto all’estero si sono sviluppati molto prima
che in Italia), sicuramente è molto più difficile staccarsi. Tra
l’altro, ci sono dei fondi (alimentati attraverso dei bonus
trattenuti anno dopo anno) che vengono persi dai consociati
in caso di uscita. Questo costituisce sicuramente un
deterrente importante. Il contratto di Sport Alliance non è per
niente vessatorio, perché la stessa genesi del gruppo
d’acquisto nasce per volontà di imprenditori del settore. Si è
quindi cercato di fare le cose così come le vive, in termini
positivi e negativi, un negoziante. Non ha senso voler
trattenere qualcuno che non trova soddisfazione nelle proprie
esigenze ed aspettative. Ci sono chiaramente delle regole
che devono essere rispettate, soprattutto per quello che
riguarda i termini economici, legati ai pagamenti delle merci
ordinate. Nel giro di sei mesi da quando matura la sua
decisione all’uscita, un consociato Sport Alliance può
staccarsi dal gruppo senza alcun onere aggiuntivo.”
Fabio Pelosi, Sport Alliance
29

SPECIALE GRUPPI D’ACQUISTO
30
Tre sono i gruppi d’acquisto
a caratura nazionale, sul
mercato sportivo italiano.
Ognuno con un proprio modo
di supportare il retailer
in relazione alla fetta
di mercato che gli appartiene
>>
me località “di provincia” in cui il negozio
“vecchia edizione” ha ancora
buoni margini e spazi per sopravvivere.
Se anche questi fattori possono fornire
delle motivazioni per non entrare
in un gruppo d’acquisto, resta il
fatto che, stando a quanto offerto,
entrarvi porta comunque dei vantaggi,
e non solo per non spaventarsi
all’arrivo di altri players. Si potrebbe
anche affermare che non ci sono
controindicazioni a farne parte. Oltre
agli sconti, infatti, si hanno momenti
di confronto, meeting, una
maggiore apertura mentale, un confronto
di esperienze con gli altri affiliati
e con la centrale.
Come riconosce Fabio Pelosi, responsabile
di Sport Alliance: “Probabilmente
vi sono negozi che hanno
raggiunto una dimensione tale
per cui nel rapporto con i fornitori
pensano di aver raggiunto il massimo,
riuscendo comunque alla fine
dell’anno a raggiungere un utile.
Che però poi questo utile non possa
essere migliore nel caso in cui
queste realtà fossero collegate a
una piattaforma più allargata è tutto
da discutere. E qui c’è una differenza
sostanziale tra l’imprenditore italiano
e quello estero, ovvero la curiosità,
la voglia di capire cosa c’è
fuori dalla propria finestra, come si
nota anche nelle fiere di settore e
nel modo di visitarle dell’operatore
medio italiano”. Manca insomma la
curiosità di confrontarsi apertamente
con il “mondo” sportivo: questo
resta uno tra i più seri limiti del fare
retail sportivo in Italia.
Utilizzare persino esclusivamente
l’insegna del gruppo ha le sue
problematiche. Come ci racconta
Flavio Mazzocchi di Intersport. “In
questi ultimi anni, vi sono stati negozi
che volevano mettere esclusivamente
l’insegna del gruppo, ri-
nunciando alla propria, ma così facendo
ogni negozio mostrava un layout
assolutamente diverso l’uno
dall’altro. Da qui la riflessione del
gruppo di ricercare un’omogeneità,
per dare la possibilità a un affiliato
di poter lasciare un giorno la sola
insegna Intersport, ma anche di poter
offrire un ambiente interno simile”.
Così, da tre anni è partito il progetto
Intersport di un negozio pilota
di proprietà, a Reggio-Emilia. Si
tratta di un esperimento nato per
portare una maggiore verticalizzazione
del gruppo all’interno del negozio,
costruendo un know-how
idoneo, al fine di far proprie le esperienze
del negoziante. Una cultura,
quella di un negozio, totalmente diversa
da quella di un gruppo e che
forse per questo spaventa molti potenziali
affiliati. Da qui la diversa
esperienza di Brescia, costruita come
quella di Reggio: non più del
20% di private labels, per essere
una catena di negozi che collabora,
vive e vende brands, senza essere
la fotocopia di Decathlon, ma anzi
creare una valida alternativa sul
mercato. Tuttavia, tra le regole ferree,
quella di dire “no” allo sportswear,
al puro fashion (che in sostanza
esula dal vero contesto sportivo),
ma solo aziende con un contratto
con Intersport, e un layout totalmente
nuovo, con aree chiare, visibili
e ben identificate. Ogni settore
ha tutto il prodotto di quel determinato
sport, dalle maglie alle calzature,
in modo che l’acquirente possa
andare nel negozio a seconda delle
proprie necessità, e trovare in
un’area specifica tutto ciò che gli
occorre. Un ulteriore passo è stato
quello di studiare e lanciare un franchising,
per i soli affiliati Intersport,
che prevede un layout preciso e la
mono-insegna, in modo che, dovunque
entri, il consumatore abbia l’impressione
di entrare nello stesso
negozio Intersport di qualsiasi zona
d’Italia. La prima esperienza delle
tre previste per il 2010 in questo
senso si è realizzata a Mestre. “Un
franchising così impostato permette
di cogliere al massimo le marginalità
che il gruppo riesce a ottenere, >>

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SPECIALE GRUPPI D’ACQUISTO
>>
superiori a quelle che oggi mediamente
un negozio riesce a ottenere,
derivandone le risorse per istruire il
personale, investire in comunicazione,
ecc.”, dice ancora Mazzocchi. Lo
scopo appare evidente: creare
un’alternativa a Decathlon, vantando
una superficie di 1000 metri quadri
di esposizione in centri commerciali
o 600 m 2 nei centri abitati, con un
brand molto forte e ben pubblicizzato.
“Una sorta di unione nell’unione:
da un lato la capacità del gruppo di
comunicare, saper comprare, esporre
secondo un valido visual merchandising,
dall’altro la maggiore
capacità dell’imprenditore locale di
avere relazioni, fare accordi, conoscere
e radicarsi nel territorio”, conclude
Mazzocchi.
RESPIRO INTERNAZIONALE
Se dal particolare ci si sposta verso
l’internazionale, si palesano altre
forze, e differenti concezioni, che
fanno comunque parte del DNA di
un gruppo d’acquisto. Per Intersport,
ad esempio, è assolutamente
un grandissimo vantaggio avere un
apparato internazionale, a partire
dal confronto, con esperienze diverse,
dove la distribuzione è addirittura
più avanti di quella italiana. Intersport
ha attualmente 11 marchi propri
che coprono la prima fascia di
prezzo. Tutto questo ha un’ottimizzazione
centralizzata nella sede europea,
per cui si ottengono benefici in
fase di acquisto, in fase di controllo
qualità e in fase di consegna. “Per
avere un’idea del risparmio, basta
pensare che sui 38 Paesi in cui Intersport
è presente, abbiamo non
38 stilisti, prototipisti ecc, ma un
unico ufficio che se ne occupa per
tutti i territori”, riconosce Mazzocchi.
Inoltre, la massima centralizzazione
anche a livello internazionale consente
di coordinare tutta una serie
di vantaggi su leggi e normative, come
il tema della qualità del fornitore
che rispecchia tutti quei parametri e
valori, sia ecologici che salutari che
etici. Ci sono anche alcuni momenti
Sotto: un settore del nuovo format espositivo attuato nei negozi diretti di Intersport
Italia, presentando mondi sportivi ben definiti. A destra, Flavio Mazzocchi.
in cui l’internazionalità riunisce esigenze
di tutti i Paesi, come nel caso
dei Mondiali, avvenimento che impatta
su tutte le nazioni e che consente
di rapportarsi coi fornitori a livello
di continente, con budget rilevanti
e azioni di marketing e comunicazione
che si ripercuotono, solo in
Europa, su 5000 punti vendita, per
ricavi di 9,2 miliardi di euro.
Anche per Sport Alliance l’internazionalizzazione,
soprattutto a livello
europeo, conta molto, per volume,
storia, organizzazioni. Ciò non toglie
Penso che
la prima vera
concorrenza di
Decathlon sia verso
l’industria. Comunque,
ogni azione di questo
gruppo risponde a una
strategia mirata, degna
sempre della massima
attenzione
32

che proprio questa strutturazione
possa anche comportare degli
svantaggi. “Le grandi dimensioni piramidali,
in momenti di mercato come
quelli attuali, possono essere foriere
di limiti legati ai costi fissi e a
un assorbimento di una parte importante
dei vantaggi che questi gruppi,
cumulando gli sconti grazie ai
grandi volumi d’acquisto, possono
offrire agli associati”, sostiene Fabio
Pelosi. Certo è che l’internazionalità
è sicuramente un sostegno alla riconoscibilità
del marchio, in grado di
contrastare catene come Decathlon
e altre che in futuro avranno necessità
e desiderio di allargarsi rispetto
ai Paesi in cui possono essere leader.
Il vantaggio che possono avere
è proprio nella riconoscibilità del
marchio per poter far diventare i
propri contenitori, che oggi appartengono
singolarmente a Intersport.
In Italia si sconta un’arretratezza
importante in tanti elementi. Non
soltanto a livello di contenitori medi,
se si parla di realtà di piazza, ovvero
delle insegne storiche. C’è una forte
necessità di una evoluzione e di investimenti
che oggi tanti imprenditori
non se la sentono più di fare.
Molto spesso, ancora oggi, la cultura
media dell’imprenditore non prende
in considerazione in modo adeguato
i fondamenti che sono necessari
per dare uno sviluppo positivo,
anche economico,
alla propria azienda.
Con ciò non si intendono
solo l’acquisto
o lo sconto,
ma anche la rotazione,
il magazzino, il
margine medio, solo
per citare alcuni
fattori. L’aspetto
economico in termini
di redditività, in
sostanza, in Italia è ancora eccessivamente
sottovalutato. Non meno
importante è la gestione dei dati,
dove si profila un problema importantissimo.
Le quote di mercato dei
Oltre al vantaggio acquisto
agevolato, il gruppo
d’acquisto tiene conto
del magazzino, della
rotazione, del margine
medio e di altri fattori che
in Italia sono sottovalutati
singoli operatori nelle varie aree di
riferimento e dei singoli brand sono
un elemento ancora sconosciuto.
Solo NPD sta gestendo una parte
dei dati dello sport, soprattutto nel
settore delle calzature sportive, ma
in tanti altri settori, rispetto ad altri
mondi distributivi, si sconta una arretratezza
veramente grave. Non bisogna
infine trascurare i servizi e il
collegamento di filiera
nell’ottimizzazione
dei costi tra
industria e distribuzione.
“In Italia si
parla troppo di
sconto e troppo
poco del margine
generale aziendale,
che è frutto di tutta
una serie di elementi
che necessitano
di un open book con l’industria,
difficile da realizzare per la diffidenza
di fondo, la mancanza di
abitudine e la mancanza di approccio
di una buona parte dell’im-
>>
Sotto: l’interno di un punto vendita del gruppo Sportler, in cui si può osservare la disposizione
in buona evidenza dell’insegna luminosa Sport Alliance.
33

SPECIALE GRUPPI D’ACQUISTO
>>
prenditoria, sia a livello di distribuzione
che di produzione”, commenta
al proposito Pelosi.
La grande differenza, oggi, è da
vedere nella maggiore capacità
manageriale della distribuzione
estera rispetto a quella italiana.
Ciò deriva soprattutto dal fatto che
ci sono molti più negozianti che sono
diventati veri grandi imprenditori,
PRO e CONTRO PRO e CONTRO PR
34
I gruppi d’acquisto
offrono sicuramente
diversi vantaggi, ma
anche l’indipendenza
garantisce uno status
che può diventare
vincente se si
applicano alcune
regole
Michele De Masis,
negoziante indipendente
IL CORAGGIO
DI SCEGLIERE
Entrare in un gruppo può rappresentare la fine della
ricerca, e a lungo andare la moria del mercato. Io faccio ricerca
costantemente, e non voglio assolutamente avere le
vetrine uguali a quelle di qualcun altro nella mia città. Tutto
ciò senza presunzione, non sapendo se sia giusto o sbagliato,
se mi porterà a un premio o, al contrario, a una penalizzazione.
Tuttavia voglio che il prodotto che è tra le mura
del mio negozio sia diverso da quello di un altro negozio,
perché non mi voglio appiattire.
Ho un’opinione di quello che faccio, un rispetto assoluto
per quello che fanno gli altri, ma voglio essere diverso. I
robot non mi piacciono. Ho dei sentimenti, una mia sensibilità,
delle opinioni e pretendo di essere diverso dagli altri,
distinguermi dalla massa. Chi invece dovesse preferire il
prodotto massificato, uguale per tutte le vetrine e i negozi
della città, ovviamente potrà rivolgersi ai gruppi di acquisto.
Vorrà dire che il pubblico, seppur una nicchia, sarà costretto
a venire a vedere anche le mie vetrine, poi deciderà
dove comprare.
Ho ricevuto proposte di affiliazione anche recentemente,
ma seppur con grande rispetto, sia per i gruppi che per
me stesso e per quello che penso, ho rifiutato, perché non
desidero trattare i marchi che trattano gli altri. Ho rinunciato
a trattare Nike quando quelli che non lo esponevano
vendevano poco e niente. Il pubblico mi ha dato ragione e
recentemente sto adottando questo metodo anche con
Timberland. Quando mi si dice che per avere le scarpe devo
esporre anche l’abbigliamento, indico educatamente la
porta del negozio. Il tempo mi ha dato ragione e ripeto
sempre che tra i 50 milioni di abitanti dell’Italia, o i 2 milioni
e mezzo di Milano, la città in cui vivo, ci saranno sempre
e comunque qualche migliaio di individui non interessati a
indossare o calzare Nike o Timberland. Io non ho mai accettato
imposizioni.
I rischi dell’entrare a far parte di un gruppo sono dunque
l’omologazione, l’appiattimento, la spersonalizzazione. Inoltre,
il muoversi in gruppo porta meno pragmatismo rispetto
all’azione individuale. Operare in comunità produce più
pensieri, discussioni, ragionamenti, dovendo rendere conto,
giustamente, al gruppo. Io invece preferisco essere solo,
avere più agilità, decidere autonomamente, avere il potere
domani mattina, in base a quanto emerge dalla mia
clientela, di cambiare, aggiungere e togliere, senza prolungare
i tempi e senza dover sostenere nessuno.
Certo un gruppo d’acquisto strappa prezzi vantaggiosi ai
fornitori, oltre a garantire altri servizi, come la formazione.
Proprio su questo c’è da dire che il negoziante o la formazione
se la fa in modo autonomo, oppure ha bisogno di
qualcuno che lo formi. Io partecipo a tutte le fiere del mondo
e investo molto del mio tempo a farmi spiegare il prodotto
in prima persona dalle aziende. Pur con tutta la stima
che nutro per rappresentanti e comunicatori, preferisco
andare alla fonte.
Certo da come si presenta il mercato, i gruppi d’acquisto
sono destinati a crescere, perché il negoziante si sta sentendo
davvero molto solo in questo momento. Io in ogni
caso non mi spavento davanti alle solitudini commerciali. Il
gruppo dovrebbe sostenere in ogni caso il singolo negoziante
con una forza consorziata, mentre io preferisco fare
da me. Non per una subalternanza, ma perché desidero
che il cliente sia il mio principale referente. In questo trovo
la mia soddisfazione come imprenditore e anche, visti i
rapporti che si instaurano, come persona.
Credo che molto dipenda dalle convinzioni, dai supporti e
dagli appoggi. Non è detto che un claudicante debba per
forza avere la stampella. D’altra parte, atleti senza un arto

e che quindi sono riusciti a dotarsi
di una struttura, non solo in termini
di metratura, ma anche di formazione,
crescita culturale, organizzazione.
Basti pensare al fatto che oggi
qualsiasi negozio all’estero tendenzialmente
usa il computer, analizza
dei dati, conosce bene quanto vende
di una categoria merceologica,
un brand, con che margine, che giacenza
è in magazzino. Mediamente
in Italia questo non succede. In Italia
si lavora più sulla sensibilità, sulle
relazioni interpersonali. La logistica
e la gestione informatizza consentono
una visione in tempo reale delle
necessità, al di là delle problematiche
territoriali e infrastrutturali del
Belpaese, ma da sole non possono
giustificare le difficoltà del settore.
Analogamente, chi ha fatto un salto
dimensionale di un certo tipo si dota
anche, oppure ha la struttura
economica per potersi dotare, di figure
che si occupino oggi di comunicazione,
di marketing e merchandising,
allestendo regolarmente vetrine
ed esposizioni particolari all’interno
dei punti vendita, appoggiandosi
a società di consulenza o formando
il personale. In Italia il singolo
imprenditore pensa ancora troppo
spesso di essere lui a dover >>
RO e CONTRO PRO e CONTRO PRO e CONTR
vincono persino le olimpiadi, naturalmente se quelle per diversamente
abili. Allo stesso modo, non amando che qualcun
altro decida per me, ho fatto la mia scelta, operando
nei prodotti di nicchia. Pur non avendo la sfera di cristallo,
da 25 anni ricevo delle conferme. A volte si rifiuta l’ingresso
in un gruppo per amore dell’individualismo, o perché
non si hanno i requisiti, o per mancanza di affinità. Se devo
essere sincero, pur non essendo interessato, se proprio
dovessi indicare con quale dei vari player ho più affinità, indicherei
SportAlliance. Mi piace di più la loro filosofia, e mi
pare che destinino più tempo alla ricerca,
pur essendo più piccoli di Intersport,
o forse proprio per questo.
Corro da solo, lo ripeto, e proprio non
mi passa per la testa nemmeno lontanamente
un contatto con Decathlon.
Non posso non ammettere che sono
davvero molto bravi con i loro negozi,
anche se al di là del buongiorno molto
cortese della persona che mi vede entrare,
forse gli unici ad accorgersi che
sono entrato nella struttura sono le telecamere.
Questo è un concetto troppo
distante dal mio pensiero. Da sempre,
nel mio negozio, cerco di dare al
cliente la massima assistenza: anche nei momenti di intenso
lavoro sono sempre premurosamente preoccupato di
fargli capire, anche solo con una pacca sulla spalla, che
l’ho notato, che so che sta aspettando e che qualcuno a
breve sarà a sua disposizione.
La spersonalizzazione assoluta non mi piace, ma in parte la
colpa è anche del negoziante. Certo, ora c’è la generazione
abituata ai supermercati, quella che ha fretta e che si è
abituata a servirsi da sola e che sa che in un unico negozio
(Decathlon) può trovare tutto. Quella che generalizza e
pensa che tutto ormai sia made in China, e che tanto valga
andare dove costa meno. Tuttavia bisogna rilevare che
spesso il cliente non trova un commesso preparato, capace
di offrire il valore aggiunto del servizio e dell’informazione,
e allora finisce per servirsi da solo in un supermercato
dello sport, come è appunto Decathlon. Se il cliente non si
sente supportato e garantito in negozio, è normale che faccia
altre scelte.
Per comprendere il successo che sta ottenendo questo tipo
di realtà bisogna però anche fare qualche distinguo. Da
“Certo un gruppo
d’acquisto strappa prezzi
vantaggiosi ai fornitori,
e garantisce altri servizi.
Io partecipo a tutte le fiere
del mondo e investo molto
del mio tempo a farmi
spiegare il prodotto in prima
persona dalle aziende”
un paio d’anni Decathlon punta a una classe medio bassa,
quella che soffre di più i colpi della crisi, e non solo.
Quest’ultima infatti era abituata a comperarsi un prodotto
di livello alto che oggi non riesce più a permettersi, dal momento
che negli anni le abbiamo riempito gli armadi. Con
le nostre offerte, svendite, saldi, abbiamo saturato il mercato
e chi ha utilizzato maggiormente questa debolezza negli
anni passati non ha davvero più posto in guardaroba. Di
conseguenza non ha ancora bisogno di tornare nel negozio
tradizionale. Il vantaggio oggi riguarda la classe alta,
dove noi ci siamo spostati verticalizzando.
Chi invece sta godendo della
classe medio bassa che prima stentava
a comperare è proprio Decathlon
che ha compreso il nostro sistema, e
con grande bravura ha saputo approfittare
di questa situazione che si è venuta
a creare. Ecco allora che le scarpe
che 5 anni fa si compravano a 35
euro, oggi da Decathlon si trovano a
19 euro. Si sono strutturati in modo da
rivolgersi alla classe che non aveva
esagerato negli acquisti, non aveva
approfittato della politica errata lanciata
dal retail italiano. Ed è una classe
che oggi ha bisogno di prodotto che costi poco, che duri –
seppur decisamente poco – e che ancora non si è accorta
di questo. Pertanto stanno beneficiando della classe che
sta comperando.
A fronte di questa situazione e della crescita da un lato dei
gruppi e dall’altro di Decathlon, non resta che avere la forza
di resistere con personalità e impegno, e aspettare un
quinquennio. Credo che allora si sarà veramente delineato
quello su cui potremo fare affidamento. Questa crisi, che
viene enormemente enfatizzata dai mezzi d’informazione,
ma che è reale, fa diventare il consumatore maggiormente
dubbioso su quello che vuole fare. Chi supererà questo lustro
probabilmente avrà un futuro in ascesa, ma oggi non
c’è nessuna possibilità di cambiare il corso dell’economia.
Tutti comunque ne stanno soffrendo: il retail, la grande distribuzione,
i gruppi e anche Decathlon. Anche perché se il
negozio non vende, anche i gruppi sono soggetti alle medesime
problematiche. Nel frattempo, prepariamoci a portare
sulle spalle un fardello veramente pesante.
35

SPECIALE GRUPPI D’ACQUISTO
>>
gestire questi aspetti, perdendo di
vista il fatto che ci sono grandi evoluzioni
anche in quel senso, o perché
per mancanza di risorse non si
può permettere un visual merchandiser
che possa portare quell’aria di
novità ormai indispensabile. Da qui
il motivo per cui i gruppi d’acquisto,
oltre a prezzi vantaggiosi, stanno
operando verso una educazione del
negoziante cercando di colmare
queste lacune.
LA QUESTIONE DECATHLON
Se i gruppi d’acquisto sono una
realtà sempre più presente sul mercato
italiano, un altro grande player
si presenta e pare abbia intenzione
di muoversi verso formule di affiliazione
che spaventano e preoccupano
non pochi operatori. Già, perché il
player in questione non è altri che
Decathlon, realtà francese che in pochi
anni ha saputo conquistare un’importantissima
quota di mercato.
Grandi investimenti, bassi prezzi, lancio
di private label che stanno diventando
insegne sempre più note, la
capacità di offrire ampie superfici in
cui è possibile trovare veramente
ogni genere di prodotto. Tante le parole
spese, pro e contro un fenomeno
commerciale che ha saputo imporsi e
che oggi pare guardare con interesse
sia ai negozi non affiliati ai gruppi di
acquisto, sia a territori in cui le grandi
PRO e CONTRO PRO e CONTRO PR
36
Avere il sostegno
di una realtà forte
è molto importante,
ma non può
rispondere a tutte
le esigenze. Per
quanto il negoziante
sappia cogliere ogni
tipo di vantaggio
comune, l’impegno
a livello individuale
resta il vero ‘fattore
x’ di un successo
commerciale
Sergio Longoni,
Sport Specialist
INSIEME, MA
CON PERSONALITÀ
I gruppi d’acquisto sono un’importante realtà nel
mercato italiano. Servono a mediare le esigenze dei negozi
retail con quelle delle aziende produttrici. Da una parte vi è
la necessità di avere prezzi che consentano un giusto ricarico,
dall’altra la necessità di una produzione “indirizzata”
che consenta di ottimizzarla e di ridurre i relativi costi.
Personalmente sono un sostenitore dei gruppi di acquisto
e, infatti, attualmente faccio parte di Intersport, una realtà
europea che svolge una funzione a mio avviso estremamente
importante: ottenere un prezzo buono con un ordine programmato
per tempo.
Del resto, la mia azienda è indirizzata ai consumatori che
considerano lo sport una parte importante della loro vita.
Proprio per questo cerco di indirizzare le mie scelte su prodotti
specializzati in ogni singolo sport. Non è detto che
sempre ci riesca, ma è certo che le aziende sono sensibili a
portare avanti prodotti che contengano un plus di differenza
sui prodotti basic. Ecco allora perché un punto di vendita
di sport, in base alla propria filosofia e ai propri obiettivi,
può trovare nel gruppo di acquisto non solo una sinergia,
ma una proposta che da solo non riuscirebbe ad ottenere,
in riferimento a quantità prodotto, prezzo, consegna.
Credo pertanto che nel futuro i gruppi d’acquisto saranno il
tramite fra retail e produttore per proporre articoli sempre
più validi, e in linea con le esigenze del mercato. Al contra-

catene faticano ad arrivare.
Pur non avendo un riscontro diretto,
dal comunicato stampa emesso nei
mesi scorsi sono in molti ad essersi
fatti l’idea che Decathlon abbia deciso
di scendere in campo.
In Italia, infatti, è arrivato Skimium, e
la nuova insegna Oxylane che interpretano
la “doppia anima del nuovo
brand: noleggio di sci via internet e
vendita delle Marche Passione in
negozi non Decathlon”. In sostanza,
un brand che si propone come sito
internet per noleggio di attrezzatura
sciistica e rivenditore delle Marche
Passione di Decathlon a negozi terzi.
Nel comunicato si legge che attraverso
il portale si offre la possibilità
alla clientela di noleggiare sulla
rete attrezzatura da montagna. L’attrezzatura
si ritira poi presso i negozi
diventati partner commerciali di
Skimium in alcune delle più rinomate
stazioni sciistiche italiane. Oggi
si contano 11 punti vendita, che dovrebbero
arrivare a 40 il prossimo
anno. Se il noleggio riguarda diverse
delle marche più note (Atomic,
Head, Dynastar, Rossignol...), quello
che ha lasciato un po’ interdetti è
stato il fatto che “l’altra anima del
progetto Skimium è Skimium.pro,
un network di negozi affiliati, situati
per lo più in stazioni turistiche di
medie-grandi dimensioni, che distribuiranno
le Marche Passione, le
storiche marche prodotte direttamente
da Decathlon e vendute sinora
nei punti vendita con questa insegna”.
Un’azione che in effetti spaventa,
perché se già Decathlon ha sottratto
fatturati attraverso i grandi centri,
questa nuova dinamica dimostra
una nuova strategia del gruppo
francese. Nel comunicato, infatti, si
legge che “si tratta certamente di
un modello completamente nuovo
e, per certi versi, ‘rivoluzionario’ –
prosegue Marco Tessari – infatti le
Marche Passione potranno d’ora in
poi essere acquistate ovunque, anche
in negozi con insegna diversa
da Decathlon. Questo ci darà la
possibilità di presidiare, in maniera
capillare, anche bacini d’utenza in
cui le nostre marche non erano
presenti”. Una dichiarazione chiara,
cui segue una ulteriore specifica:
“Non solo attrezzatura sciistica, ma
anche prodotti per le passeggiate
in montagna, l’alpinismo, la pesca,
il nuoto e il fitness… Ogni negozio
affiliato a Skimium.pro sceglierà
autonomamente la gamma dei prodotti
per soddisfare le esigenze
della propria clientela e diventerà,
dunque, distributore delle Marche
Passione in Italia”.
RO e CONTRO PRO e CONTRO PRO e CONTR
Sarebbe stato interessante comprendere
che tipo di affiliazio-
>>
rio, il negozio di articoli sportivi altamente specializzato in
uno o due sport potrebbe fare a meno dei gruppi d’acquisto,
perché la clientela non discute i prezzi e la scelta degli
articoli è indirizzata al top, al meglio per ogni singolo sport.
I gruppi d’acquisto significativi, sul
Un punto vendita
di sport, in base alla propria
filosofia e ai propri obiettivi,
può trovare
nel gruppo di acquisto non
solo una sinergia, ma una
proposta che da solo non
riuscirebbe ad ottenere,
in riferimento a quantità
prodotto, prezzo, consegna
mercato italiano, a mio avviso, possono
contarsi sulle dita di una sola
mano. La filosofia d’approccio deve
tener presente le esigenze di ogni
retail e non tutte possono essere
completamente soddisfatte. Ecco
perché ritengo che far parte di un
gruppo d’acquisto sia importante,
ma non bisogna trascurare il giusto
mix merceologico tra private-label e
acquisti mirati con ogni singola
azienda. L’obiettivo è che il mix di
prodotti prescelti costituisca la base
per le esigenze del nostro consumatore.
In merito a quanto si è potuto sapere e leggere di Decathlon,
vorrei fare una premessa: Decathlon è una grossa realtà
a livello italiano ed europeo. Ha portato avanti un discorso
di sport, soprattutto legato alla famiglia. Si tratta di un
grosso competitor che, partendo dal mercato francese, ha
saputo sfruttare, in modo intelligente, le private-labels di cui
dispone. La politica di prezzo è un’arma vincente per chi si
avvicina allo sport. Ben venga, dunque! Lo sport diventa un
obiettivo e quindi il consumatore ha esigenza, man mano, di
prodotti sempre più specifici per ogni singola disciplina. Si
rivolge, così, anche a noi, ai nostri punti di
vendita con un personale specializzato,
che può indicare ad ogni consumatore il
prodotto più idoneo alle sue esigenze.
Noi abbiamo una nostra filosofia legata ai
marchi e alla ricerca continua che le
aziende fanno per dare un prodotto ottimale
a chi pratica lo sport in maniera continuativa.
La nostra politica è quella di essere
Specialisti dello sport, e abbiamo intenzione
di continuare su questa strada.
A fronte di questi ragionamenti, sono convinto
che in futuro esisteranno due tipologie
di negozi sportivi: i generici e gli specializzati.
La decisione che ho preso di
rafforzare l’azienda nella sola Lombardia
dipende dalla mia profonda convinzione di essere “Lo Specialista”
e poter dare al consumatore finale prodotti validi,
di marca, al giusto prezzo. I nostri punti vendita sono sinonimo
di affidabilità, serietà, immagine, prezzo, varietà di prodotti
per ogni singolo sport e i competitors sono per noi
uno stimolo a migliorarci continuamente.
37

SPECIALE GRUPPI D’ACQUISTO
Sopra, il flagship store di Sport2000,
recentemente inaugurato a Landsberg (Germania)
>>
38
ne è prevista, con quale contratto,
con quali vincoli, approfondendo
poi in termini di acquisti, insegne e
altri temi legati a questa recente
strategia, ma il nostro invito ad un
confronto non è stato raccolto.
A questo punto, le parole dei due
interpellati dei rispettivi gruppi
d’acquisto possono forse chiarire
meglio, se non la questione, almeno
il punto di vista dei diretti competitor.
Fabio Pelosi commenta:
“Personalmente stimo molto i competitor
forti. Penso che se è vero
che Decathlon farà questo passo,
sarà perché alle spalle ha effettuato
uno studio sui punti di forza e sui
punti deboli degli altri”. Sta poi al
singolo imprenditore valutare se rafforzare
ulteriormente una realtà come
quella di Decathlon, che si è andata
a prendere velocemente una
fetta importante della torta del mercato
italiano (circa il 15%). “Preferisco
pensare che il progetto Sport
Alliance sia la vera alternativa per
un negoziante indipendente che
vuole essere parte di una forma comune
di associazione, e che cerca
di ottimizzare al massimo i risultati.
Un altro grande player
già protagonista sul mercato,
si presenta con un progetto
di espansione e una nuova
formula di affiliazione. Come
competere con Decathlon?
Questi gli obiettivi di una centrale:
contenere i costi e portare il massimo
dei vantaggi agli associati, portare
cioè una forma di imprenditoria
che opera a livello locale a far parte
di una realtà che abbia una rilevanza
nazionale. Credo che a livello strategico
sia molto più interessante rafforzare
una strategia come quella di
Sport Alliance piuttosto che una
strategia di dominator – quella che
ha già oggi sul mercato Decathlon”.
Secondo Flavio Mazzocchi, la notorietà
di certi marchi propri, come
Quechua per gli sport invernali, e
l’attività della montagna in genere,
possono agevolare questo progetto
di crescita commerciale. Inizialmente
non interessato ad aprire punti
vendita nelle stazioni alpine, Decathlon
con il noleggio on-line ha
trovato una soluzione per poter cominciare
a vendere a terzi i propri
materiali. “Ma la prima e vera concorrenza
di Decathlon è a mio avviso
verso l’industria. Già con i propri
punti vendita dispone di un parco
assortimento composto per il 70%
circa da prodotti a marchio proprio.
Questo gli permette di espandere il
proprio giro d’affari fino a un fatturato
che arriva a 7 miliardi di euro a livello
mondiale, tanto che si pone
come il terzo gruppo in ambito sportivo
dopo Nike e Adidas. Se quindi
possiamo dire che Decathlon è già
concorrente nei confronti dei produttori
leader mondiali, con questo
passaggio si apre la strada anche
ad altre opportunità”. Proponendo i
prodotti a terzi, in settori di nicchia
ma probabilmente strategici per
l’immagine, in ragione dei volumi realizzati
oggi come oggi non è un business
consistente, mentre probabilmente
lo è a livello di immagine.
“Si tratta decisamente di un’azione
più che mai ben studiata, e una minaccia
in più nel mercato, che deve
essere ben compresa per ssere poi
affrontata competitivamente”.
matteo.barboni@topsport.it

SPECIALE GRUPPI D’ACQUISTO
INSEGNE COMUNI
VISIBILITÀ O PERDITA
DI IDENTITÀ?
Esiste nel nostro Paese un retroterra
culturale che a volte si scontra con le
evoluzioni del mercato. Se infatti
razionalmente si sarebbe portati a vedere
tutta la convenienza di entrare e far parte di
un gruppo d’acquisto, vi è però quella parte
irrazionale, o meglio, sentimentale, che ad
esempio non accetta la convivenza di un
nome e un marchio diverso dal proprio.
Come dire, una identità violata, per quelli
che non accettano di vedere il proprio
nome associato a quello di un altro. Già,
perché se nell’entrare in un gruppo di
acquisto di vincoli ne esistono pochi,
tuttavia il problema delle insegne c’è. La
vera svolta di Intersport, ad esempio, è stata
quella di puntare sul marchio e oggi il
riconoscimento della realtà Intersport nel
mercato è palesemente superiore a quella
di tempo, diventata nel frattempo una vera e
propria insegna riconoscibile a livello
internazionale. Un passaggio fondamentale,
perché è chiaro che nel momento in cui
questa insegna diventa più visibile nascono
tutta una serie di iniziative su vasta scala
dirette al grande pubblico. Per assurdo, vi
sono stati negozi che hanno preferito
sostituire la propria insegna e tenere solo
quella del gruppo d’acquisto, perché di fatto
questo comunica, fa pubblicità e operazioni
di marketing, rafforzando sempre più la
conoscenza e la visibilità del marchio. Non
dimentichiamo infatti che con la riduzione
sempre più forte dei margini, un negozio ha
ben poche risorse per riuscire a sviluppare
azioni forti – sia dentro che fuori dal punto
vendita. Anche Sport Alliance chiede alle
realtà che aderiscono al network di esporre
nel 50% delle loro vetrine un’insegna
luminosa mono o bifacciale dalle
dimensioni di 120x80 cm, che rende
riconoscibile al consumatore finale
l’appartenenza al gruppo. Che si tratti
dunque di un’insegna o di una vetrofania,
molti negozi sono ancora restii ad accettare
questo tipo di abbinamento. Lo vivono
ancora come una perdita di personalità, di
identità e forse anche di indipendenza,
anche sulla base della poca conoscenza di
ciò che i gruppi d’acquisto rappresentano.

DALLA COPERTINA
42

Una miniera
sulla SABBIA
Molti negozianti faticano a dedicare
spazio agli sport da spiaggia,
che tuttavia rappresentano un mercato
interessante anche in questo periodo
di crisi economica
Molti li snobbano, ma chi
lo fa rischia di gettare
al vento un’occasione
che, numeri alla mano,
sembrerebbe alquanto propizia,
sia per risollevarsi oggi sia per sognare
domani. Sì, perché gli sport
da spiaggia non solo accomunano
sempre più persone – dai turisti
desiderosi di muoversi all’aria
aperta nei periodi di vacanza estiva,
agli atleti che praticano questa
disciplina in modo professionale
– ma si stanno affermando come
movimento di assoluto interesse
anche per le aziende che lavorano
in questo campo. Tante discipline
(volley, soccer, tennis) ma un
unico comune denominatore: the
beach, la spiaggia, la sabbia, un
elemento che riporta la memoria
a quando si giocava da bambini e
che oggi può essere una potenziale
miniera per chi ha e per
chi avrà il coraggio di esplorare
concretamente questa branca del
mercato.
Non per niente, alcune importanti
aziende hanno deciso di avvicinarsi
agli sport da spiaggia, in
particolare al beach volley, che
sembra celare in sè interessanti
prospettive economiche. È il caso
di Double A e del suo marchio
Eye, da quest’anno sponsor della
Nazionale italiana e del campionato
italiano di beach volley. “Siamo
entrati in questo settore quest’anno
– racconta l’amministratore unico
dell’azienda, Alessandro Ariu
– perché si era creata un’opportunità
importante. Essendo scaduto
l’accordo con il vecchio sponsor,
la FIPAV, la Federazione Italiana
di Pallavolo, aveva indetto un
bando a cui abbiamo partecipato.”
Vincendo per una ragione ben
precisa. “Ci hanno scelto perché
abbiamo trattato la Nazionale di
beach volley meglio di quella di
calcio, ideando per essa una linea
personalizzata, dalle ciabattine alle
maglie, fino ai cappellini. Volevamo
legare il nostro marchio alla Na-
>>
43

SPORT ON THE BEACH
I rapporti che si instaurano
con le squadre di beach
volley possono essere
fruttuosi anche quando
comincia la stagione
della pallavolo indoor
>>
zionale, perché questo ci avrebbe
portato, e in effetti oggi ci porta,
un vantaggio in termini di appeal
nei confronti dei nostri clienti.”
Con conseguenze decisamente
interessanti. “La maggior parte dei
giocatori di beach volley – afferma
infatti Ariu – d’inverno gioca a pallavolo,
anche se ci sono i professionisti
di beach volley. Per questo
allacciare dei rapporti commerciali
con loro può essere molto fruttuoso,
perché può portare a dei
guadagni collegati anche quando
termina la stagione del beach
volley e comincia quella della
pallavolo indoor. Nel nostro caso,
come azienda producevamo già
materiale tecnico (borse, completi,
tute) per giocatori di pallavolo. Ma
essere entrati nel beach volley ci
ha portato un grande vantaggio.”
Incassi per tutto l’anno, quindi, ma
solo per chi ha il coraggio di farsi
avanti nel mondo giusto. “Quella
degli sport da spiaggia – sottolinea
infatti Ariu – può essere una
parte del mercato molto interessante,
se si stimolano bene i consumatori.
Come è già accaduto in
passato per il windsurf, bisogna
creare un’immagine che possa
essere recepita dai clienti. Poi i
negozianti cerchino di collaborare
nel creare una rete di vendita.”
Perché, soprattutto in un momento
economicamente difficile come
quella attuale, il modo migliore per
reagire alla crisi è continuare a
proporre novità. “In Italia – conferma
Ariu – la piccola distribuzione,
con cui noi ci rapportiamo, soffre
ma resiste. In questo contesto è
importante riuscire a differenziarsi,
e il modo migliore per farlo è lavorare
con marchi che non operano
nella grande distribuzione. Lo scopo
è specializzarsi.” Ecco allora
che la linea replica della Nazionale
italiana prodotta da Double A può
essere una soluzione interessante.
“Noi produciamo il pantaloncino
per l’uomo, il costume da donna,
le pettorine, le borse, i marsupi, il
trolley, i cappellini, le ciabattine.
Abbiamo fatto uno studio approfondito
sul prodotto e abbiamo
scelto di lavorare con una cura del
prodotto quasi maniacale, personalizzando
addirittura le etichette
e puntando molto sul pantaloncino
uomo e sul costume donna cool
dry in poliestere. I negozianti che
hanno voluto acquistare la nostra
linea hanno scelto prodotti molto
specializzati e che, sono sicuro,
piaceranno molto ai clienti. Lo
FOTO VIVISPORT
CISOLLA AL WORLD TOUR 2010
44

dico pensando all’esperienza diretta che abbiamo
avuto con i consumatori finali, che ci hanno confermato
l’entità di un movimento consistente. È vero,
il beach volley è uno sport di nicchia che si pratica
in maniera abbastanza povera ed arrangiata a livello
amatoriale, ma, dando i giusti stimoli ai consumatori,
potremo toglierci delle soddisfazioni. Noi quest’anno
saremo presenti in nove tappe del campionato italiano
in tutta Italia, grazie al grande sforzo fatto dalla
FIPAV, e siamo sicuri che il ritorno ci sarà. I negozianti,
dal canto loro, diventino promotori di esigenze per i
consumatori, che, per quello che abbiamo visto, possono
essere ricettivi in questo settore del mercato.
L’importante è creare argomenti, dare novità, muoversi,
mentre le grandi aziende sono un po’ ingessate.
>>
La Capitale del
BEACH SOCCER
Spettacolo al Circo Massimo dove si è
disputata l’Eurocup 2010 del calcio su sabbia
Non c’è solo il calcio tradizonale ad infiammare il pubblico.
A Londra come a Roma. Dopo la rincorsa scudetto
sfumata all’ultimo giornata di serie A, gli amanti
capitolini dell’arte pedatoria hanno infatti potuto godere
dello spettacolo dell’Eurocup 2010, la Coppa Europa del
beach soccer, in una cornice tanto nuova quanto suggestiva.
La manifestazione si è infatti giocata al Circo Massimo,
dove è stata allestita un’area di 6700 metri quadrati,
in una zona compresa tra l’Aventino e il Palatino, in una
location in cui sono stati ricavati il rettangolo di gioco in
sabbia, gli spalti con circa 2500 posti a sedere, gli spogliatoi
degli atleti, l’area stampa, un villaggio fun e un’area
vip, comprensiva di terrazza al primo piano dove accogliere
ospiti d’onore ed autorità. Visto il successo dell’iniziativa,
la Lega Nazionale Dilettanti, che gestisce il beach
soccer, ha confermato la sua volontà di continuare a scegliere
Roma come polo centrale per lo sviluppo di questa
disciplina sportiva.
Nella foto sotto: il campo di beach soccer allestito a giugno 2010
in Shoreditch Park, nel cuore di Londra.
45

SPORT ON THE BEACH
>>
Entrare ora in questo mercato
significherebbe stare davanti agli
altri quando la situazione economica
migliorerà. Per dare qualche
numero, noi stiamo crescendo
al ritmo del 90% l’anno. Questo
significa che, in tempi normali, la
crescita sarebbe del 150%.”
Cifre al miele che evidenziano un
trend positivo confermato anche
da Moreno Mognol, amministratore
delegato di Vivisport, azienda
leader negli impianti e nella
sicurezza. “Per quanto ci riguarda
– conferma infatti Mognol – que-
>>
Il re degli sport
da spiaggia
Grande successo per il beach
tennis, lo sport sulla sabbia che sta
conoscendo la crescita maggiore
Cresce il beach volley, tiene il beach soccer, ma lo
sport da spiaggia che sta crescendo più di tutti è
senza dubbio il beach tennis. A rivelare questo interessante
trend di mercato, anche per i risvolti positivi
che porta con sè, trattandosi di un terreno finora poco
esplorato dai negozianti, è Moreno Mognol, amministratore
delegato di Vivisport. “Non mi sbilancio se dico
che il mercato legato agli sport da spiaggia non è in
diminuzione, anzi. Il beach volley ci sta regalando delle
belle soddisfazioni, ma anche il beach soccer, campo in
cui noi siamo presenti come sponsor tecnico dell’IBS
(Italian Beach Soccer), la Nazionale italiana. Rappresenta
una branca interessante, sebbene abbia bisogno
di spazio per essere praticata. In questo contesto la disciplina
sportiva sulla sabbia che sta avendo maggiore
successo è quindi il beach tennis, che ha bisogno di
poco spazio ed è alla portata di tutti. Tra tutti i beach
sport è senza dubbio quello che oggi sta registrando
l’aumento maggiore di praticanti.”
46

anima

SPORT ON THE BEACH
Alcune aziende affermano
che in questo settore la crisi
non si percepisce. Forse perché
in ambienti come questi viene
premiata la qualità, anche
da parte dei rivenditori
>>
sto mercato non è male. Io ci
sono da tanti anni e devo dire
che non ho mai sentito la crisi.”
Anche perché la Vivisport è
presente in modo importante
ai principali eventi del settore.
“Abbiamo cominciato a
realizzare impianti polivalenti
a Roma dieci anni
fa – ricorda Mognol – ed
ora siamo presenti nella
Capitale come sponsor
tecnico dei Mondiali
di beach volley che
si stanno disputando.”
In ambienti
come questi viene
premiata la qualità,
anche da parte
dei rivenditori.
“Nel mercato
degli impianti
sportivi, nella nostra esperienza, i
negozianti sono un po’ scavalcati,
perché noi trattiamo direttamente
con le Federazioni, anche se è
vero che forniamo rivenditori di
un certo livello, negozianti che si
muovono con rappresentanti e
che sono ben organizzati.” Senza
perdere mai di vista la sicurezza,
un tratto distintivo dei prodotti di
Vivisport. “Gli impianti che forniamo
– racconta infatti Mognol
– sono tutti dotati di protezioni
che diamo sempre in dotazione.
Anche il palo e la bussola sono
piantati 40 cm sotto la sabbia.
Nella nostra esperienza non si
sono mai verificati incidenti.” Sarà
anche per questo motivo che il
mercato degli sport da spiaggia
sta crescendo, forte di un numero
sempre maggiore di praticanti che
potrebbero diventare interessanti
consumatori domani. Ora la palla
passa ai negozianti e a chi lavora
nel settore. Tutti chiamati a compiere
quei piccoli passi necessari
a trasformare un filone nascosto
sotto la sabbia in una miniera da
cui attingere risorse importanti.
damiano.montanari@topsport.it
FOTO VIVISPORT
PAOLO INGROSSO
48

SPORT ON THE BEACH
LA DONNA CONTEMPORANEA IN UN COSTUME
Libera e selvaggia, attiva indipendente, sportiva, amante della
natura, femminile e sexy. Così è la donna Rip Curl: è una fan della
moda vintage e casual, che arriva direttamente dalle città del surf.
Ecco il completo Hysteria, composto di costume a triangolo e short,
da indossare in caso di partite per una piena libertà di movimento.
Le collezioni Rip Curl si
contraddistinguono per
l’offerta di capi ecologici
e per il mood sempre
internazionale.
DA PORTARE SEMPRE NEL BORSONE
Ideale per le partite di beach volley sotto il sole in spiaggia, Lotto
propone il pallone in morbido PVC, cucito a mano e con grafica
resistente all’usura.
PER GIOCARE IN PIENA LIBERTÀ
I Wavefarer non si spostano durante l’attività
sportiva e hanno rapidi tempi di asciugatura.
Realizzati al 100% in nylon da 146 grammi,
sono dotati di cuciture laterali angolate e
pince posteriori per dare una migliore linea;
le cuciture sono ribattute per garantire una
maggiore durevolezza. Fodera in rete per il
drenaggio. Riciclabili attraverso il Common
Threads Recycling Program di Patagonia.
COLORI IN LIBERTÀ
Il due pezzi Speedo Adilson, della linea
Originals, è dedicato a chi ama fare attività
fisica in piscina, ma anche in spiaggia.
Perfetto per il beach volley, grazie al
reggiseno a fascia e allo slip con coulisse
in vita per regolarlo al meglio intorno alla
propria figura. Il comfort è garantito dalla
composizione del tessuto: l’80% di Nylon
ad alta asciugatura e la restante parte in
Elastan conferiscono aderenza al corpo. Un
gusto per il colore che si articola nelle forme
più diverse, ma che trasmette comunque un
positivo, freschissimo messaggio d’estate:
Adilson è disponibile nelle varianti colore blu/
azzurro e nero/rosso corallo, nelle taglie dalla
40 alla 50. Distribuito da OberSpeedo.
UNA LINEA PER IL BEACH VOLLEY
La tappa italiana dello Swatch FIVB World
Tour 2010 ha sancito ufficialmente la nuova
partnership fra Eye Sport e il beach volley
nazionale. Con la linea creata per la nazionale
italiana, l’azienda sarda è diventata fornitore
tecnico delle rappresentative nazionali e del
campionato italiano. Le tute, le polo, le t-shirt, i
bermuda e tutti gli altri prodotti ufficiali, perfetti
per questo sport da spiaggia, ma anche per il
tempo libero, sono venduti in replica da Eye
Sport in tutta Italia.
EYE SPORT
Tel. 070 2359 990
info@eyesportwear.com

UN REVIVAL ISPIRATO
La collezione uomo di Conte of Florence guarda
con ammirazione gli anni ’60, gli anni in cui
la classe e l’eleganza erano frutto di un mix
perfetto tra gusto e sapienti regole stilistiche.
Attraverso ricami regimental e scudetti si
sviluppa una collezione ricca di dettagli.
Le linee sagomate, insieme alla silhouette
asciutta, conferiscono ai capi un look molto attuale
e dinamico. I vacanzieri bermuda sono realizzati in un turbinare di fantasia: dal micro quadro agli
scozzesi, passando per la divertente riga materasso. Nell’immagine un costume in nylon con profili a
contrasto, perfetto anche per le partite di beach volley.
AZZURRO, LILLA O NERO?
LINEE PURE E COLORI ESSENZIALI
Il beach volley è sicuramente la scelta numero 1 sulle
spiagge di tutto il mondo quando si vuole conciliare
sana attività fisica al puro divertimento. Arena,
attenta alle esigenze di tutti coloro che amano gli
sport acquatici, presenta per la P/E 2010 una linea
dedicata che si ispira al Lightech: capi in cui materia
e luce si combinano armoniosamente per creare nuove
forme, dove design e colori minimal esaltano la pura
performance fatta di brillantezza, strutture invisibili e
forme pulite. Gracy è lo short nero comodo e femminile,
ingentilito da bande laterali a contrasto di colore bianco.
PER LE GRANDI SFIDE
Pahala è il bikini in lycra con stampa floreale rétro molto curato
nei dettagli, ma a prova di qualsiasi partita di beach volley
o racchettoni. Nell’immagine, una foto del modello su fondo
azzurro, ma è disponibile anche nelle versioni fondo lilla e fondo
nero. Slip modello Hotpants con cintura a cordoncini
colorati e reggiseno a triangolo con
allacciatura all’americana e cerchio
ornamentale centrale, imbottitura
removibile. O’Neill è distribuito da
Sportzun.
Il Maxivolley Faiplast-Action Sport si
caratterizza per la velocità di montaggio e
per la possibilità di utilizzo su tre diverse
posizioni. È particolarmente adatto per
ragazzi e piccoli che possono giocare con
un’attrezzatura adatta alla loro altezza: due
pali, le basi, la rete e due tiranti e il gioco è
pronto. Per chi vuole utilizzarlo nella funzione
tennis, basta usare la prima sezione dei pali
laterali. Il Maxivolley Faiplast-Action Sport
per grandi sfide sulla sabbia, in giardino, al
campeggio.
FAIPLAST
Tel. 0376 723 223
info@faiplast.it
ASCIUGANO VELOCEMENTE
Per la PE 2010 Colmar
propone gli short da bagno
in tinta unita, caratterizzati
da cuciture a contrasto
e clip per la chiusura.
Realizzati in tessuto opaco
e trattato idrorepellente
per una facile e veloce
asciugatura, sono l’ideale
per le partite a beach
volley, fresbee, racchettoni.
Colmar è distribuito
da Manifattura Mario
Colombo.
UN RITORNO
IN SPIAGGIA
Partito a giugno con la tappa italiana
di Firenze, il Campionato del mondo di
beach Volley 2x2 maschile e femminile
del Tour WVBF Federazione Mondiale e
FIBV Federazione Italiana Beach Volley,
l’evento sportivo più atteso da tutti
gli appassionati di beach volley, sarà
sponsorizzato anche per quest’anno in
Italia da West Scout.
Nel mese di luglio, 21-22-23, Lignano
Sabbiadoro (UD) ospiterà la seconda
tappa italiana, per poi passare a S.
Marinella (RM), Diamante (CS) e la
tappa conclusiva di Giardini Naxos,
nel cuore dell’estate, dal 15 luglio all’8
agosto, con il Campionato Italiano
Challenge FIBV di Beach Volley 2x2
maschile e femminile. Atleti internazionali
con tanta voglia di divertimento e sano
spirito di competizione, regaleranno
al pubblico italiano uno spettacolo
sportivo di altissimo livello, in un’arena
interamente sponsorizzata da West Scout.

DALLA COPERTINA
Il rilancio
è sul TAVOLO
52
FOTO GARLANDO

Oggi il tennistavolo è una
disciplina sportiva riconosciuta.
In questo mercato che cerca
di reagire alla crisi, sebbene
sia pesantemente assorbito
da Decathlon, cerca di fare
un definitivo salto di qualità
Lo chiamavano ping-pong,
ma oggi, per tutti, è il tennistavolo.
Cambio di generazione
e crescita del movimento,
che assume una sua connotazione,
una sua identità e, tutto
sommato, quella professionalità che
forse, in passato, mancava agli occhi
dei più. Con conseguenti risvolti
positivi sul relativo mercato. Questa
la prima analisi che emerge da un
settore che, pur rimanendo di nicchia,
annovera tra i propri tesserati
circa 24.000 atleti, senza contare i
milioni di amatori sparsi in giro per
l’Italia. Numeri alla mano, quindi,
siamo di fronte ad un fenomeno in
forte espansione, che, nonostante
la crisi, manda segnali positivi.
Buon per le aziende, un po’ meno
per la piccola distribuzione, che,
come vedremo, sta combattendo
contro un colosso che si sta rivelando
più forte e pericoloso della recessione
economica.
“La crisi si fa sentire”, commenta infatti
Mirko Poggi, responsabile marketing
di 3T, azienda importatrice di
marchi importanti come Cornilleau,
Andro e Schildkrot. “Ma i problemi
maggiori ci sono da quando Decathlon
è entrato nel mercato italiano.”
Un colpo che ha fatto male a molti rivenditori
nostrani, soprattutto per
due motivi. “Il negozio tradizionale –
conferma Poggi – non ha di solito gli
spazi per tenere tavoli da ping-pong
montati fuori, mentre Decathlon può
permettersi di esporli senza problemi.
In più i prezzi tenuti da Decathlon
sono impossibili per un negozio, con
tutti i passaggi che ci sono. Per questo,
dallo scorso marzo, come azienda
abbiamo deciso di vendere diret-
>>
FOTO E.R. ROVERA
53

TENNISTAVOLO TEMPO DI RILANCIO
54
>>
tamente noi al consumatore finale,
perché quello era l’unico modo per
poter fare gli stessi prezzi del gruppo
francese, che sono gli stessi
che noi facevamo ai nostri rivenditori.”
Il futuro del tennistavolo, secondo
Poggi, è segnato. “Credo
che ci sarà un rapporto sempre più
diretto tra le aziende produttrici e i
consumatori finali. Decathlon è il
primo gruppo in Europa per articoli
sportivi, e vende anche su internet.
Con questi presupposti è un colosso
e, in qualsiasi mercato, il colosso
non si contrasta. D’altra parte
come si può competere con loro se
si fanno da soli il tavolo di primo
prezzo?” Orizzonti neri per Poggi,
prospettive meno disastrose per
Gianni Rovera, titolare di E.R. Rovera,
sponsor della Nazionale italiana
di tennistavolo: “Noi produciamo
tavoli e, sebbene la crisi si senta
come in altri settori, il mercato del
tennistavolo è abbastanza costante.
Per fare un paragone, va meno
male del fitness. Il problema Decathlon?
È una catena che sicuramente
dà fastidio nel tennistavolo,
ma la sua presenza non ci fa fasciare
la testa più di tanto, anche perché
noi, lavorando con la grande distribuzione,
probabilmente abbiamo
sentito questo problema meno dei
nostri concorrenti. La grande distribuzione
ha infatti dei cicli, dei momenti
in cui vende la merce, e in
quel periodo è competitiva tanto
quanto Decathlon, anche se come
numeri accusiamo un piccolo calo.”
E.R. Rovera ha la distribuzione in
Italia del marchio Butterfly, un marchio
storico che non è presente in
Decathlon e che è lo sponsor tecnico
della Nazionale Italiana. Discorso
diverso per la piccola distribuzione,
come conferma Francesco
Belletti, responsabile marketing
Garlando: “Competere sul fattore
prezzo con Decathlon è sempre difficile,
considerato che il gruppo ha
fatto del prezzo il suo punto di forza.
Non potendo pensare di vincere
da questo punto di vista bisogna al-
Nelle foto a lato: campionati
mondiali a squadre a Mosca 2010.

lora imporsi sotto il profilo della
consulenza e del servizio: assistere
il cliente nell’acquisto aiutandolo a
scegliere il modello più adatto alle
sue esigenze, offrire servizi aggiuntivi
quale il trasporto a domicilio e il
montaggio, tenere a disposizione le
parti di ricambio in modo da provvedere
tempestivamente alle richieste.
Il rapporto personale con il
cliente, che si sente assistito e talvolta
addirittura coccolato, acquista
un notevole peso nella scelta finale
di dove compiere l’acquisto. Sono
caratteristiche queste che Decathlon
non può ovviamente garantire.
Detto questo, il prezzo è comunque
un criterio di scelta. Per questo motivo
Garlando cerca di mettere in
grado i piccoli dettaglianti suoi
clienti di offrire punti prezzo il più
possibile vicini a quelli di Decathlon,
garantendo loro nel contempo
ottimi margini.”
Questa ed altre le strade da percorrere
per incrementare il mercato
del tennistavolo che, numeri
alla mano, rappresenta una risorsa
da coltivare. “Il ping-pong –
conferma infatti Belletti di Garlando
– è uno sport assai popolare, e
vanta un’ampia platea di giocatori,
sia a livello hobbistico che a livello
agonistico. Il passare del tempo
non ne scalfisce la diffusione, e il
mercato sembra autoalimentarsi anno
dopo anno. Per incrementare ulteriormente
il numero di clienti, in
questo periodo difficile per l’economia,
ci siamo impegnati a sviluppare
modelli entry level che rendano
possibile virtualmente a tutti avvicinarsi
a questo sport. Inoltre il miglioramento
costante del rapporto
qualità-prezzo, l’attenzione alla sicurezza
e alla funzionalità e la ricerca
di soluzioni salva-spazio che permettono
di riporre il tavolo in spazi
più ristretti sono tutti elementi che
non possono che aumentare la diffusione
del ping-pong. In più l’attività
agonistica dei club deve essere
adeguatamente supportata per >>
A fianco: un momento di gioco
alle Olimpiadi di Pechino 2008.
Mai così bene
LA PAROLA ALLA FEDERAZIONE
Con circa 24.000 iscritti il tennistavolo ha raggiunto
la quota record di tesserati della sua storia grazie
a una costante promozione del movimento
Se il tennistavolo ha tanto successo in Italia, il merito è anche della FITET,
la Federazione Italiana Tennistavolo, che in questi ultimi anni ha lavorato
molto per la promozione e lo sviluppo del movimento. “Ci siamo mossi ed
impegnati alacremente per migliorare la comunicazione e la nostra immagine
– afferma infatti il presidente della Federazione, Franco Sciannimanico –
attivandoci in iniziative come il Torneo VIP o il Progetto Scuole. Il nostro è uno
sport che tutti conoscono e che, come ping-pong, hanno giocato almeno una
volta, ma bisogna far capire alla gente che il tennistavolo è una disciplina
sportiva olimpica e non solo un passatempo. Tutto il lavoro che abbiamo
fatto ha prodotto grandi numeri, tanto che oggi abbiamo raggiunto il record
di tutti i tempi come tesserati, aggirandoci attorno ai 24.000 atleti, che, tengo
a sottolineare, sono tutti reali. Il problema piuttosto è quello delle palestre e
la mancanza di una quotidianità del tennistavolo.” Non la sensibilizzazione,
per cui la FITET ha fatto e sta facendo tanto. “I nostri
primi interlocutori – conferma infatti il presidente
Sciannimanico – sono i ragazzini delle prime elementari.
Ad esempio in Puglia e a Mantova abbiamo dato
un milione di palline e racchette, per promuovere il
movimento. I risultati? Non c’è stato un aumento
delle società sul territorio, ma perché mancavano i
dirigenti, per cui ora facciamo anche corsi di formazione
per dirigenti ed arbitri. Per dieci anni la Federazione
ha faticato a crescere, anche per una questione
di risorse, ma adesso ci sono la necessità e la voglia
di fare. I primi risultati stanno arrivando, se pensiamo
che agli ultimi campionati italiani assoluti di Ponte di
Legno e alle partite del nostro massimo campionato
ci sono state le telecamere di Rai Sport Satellite. A
questo punto ci manca un grosso risultato sportivo,
sperando che le società possano collaborare attivamente
alla crescita del movimento.”
FOTO FITET - ELISA TROTTI
FOTO FITET - GHITALLA
55

TENNISTAVOLO TEMPO DI RILANCIO
>>
creare una solida base di appassionati
ed in questa mission Stiga è
all’avanguardia.” Uno dei marchi
principali commercializzati da Garlando,
sempre più azienda di riferimento
nel mercato del tennistavolo.
“Garlando – racconta Belletti –
produce e commercializza tennis
tavoli da oltre vent’anni, e oggi importa
su base esclusiva per il mercato
italiano i tavoli Stiga (dal
2008) e Kettler (dal
2009). Si tratta di
un prodotto tradizionalmente
legato al
calciobalilla (il prodotto
per cui è nata
l’azienda) perché si
utilizza negli stessi
spazi ricreativi. È
stato quindi naturale cominciare a
produrre ping-pong. All’inizio i modelli
erano due o tre, poi, con il
tempo, sono aumentati e ora, sommando
tutti i marchi prodotti o commercializzati,
arriviamo a ben oltre
venti referenze, con in più la possibilità
di scegliere il colore del piano
di gioco tra il tradizionale verde e il
blu, che è il trend del momento.”
Un’offerta variegata per un target
tutt’altro che élitario. “I tavoli e il
materiale per questo sport – racconta
Francesco Belletti di Garlando
– sono venduti tramite la nostra
rete di rivenditori specializzati. Abbiamo
più canali di distribuzione:
webstore, negozi di articoli sportivi,
rivenditori tradizionali Garlando che
trattano anche prodotti come calciobalilla
e biliardi. Gli utenti finali
sono di vario tipo: vanno dalla famiglia
alla comunità, dall’albergo al
campeggio con area attrezzata per
i clienti, per comprendere anche
scuole, oratori, circoli sociali, club,
palestre, ecc. La varietà delle nostre
proposte ci permette di soddisfare
ampiamente tutte le esigenze
e le richieste. Grazie all’ampia gamma
di accessori disponibili, inoltre,
con racchette top di livello, e la
possibilità di avere i ricambi, offriamo
un servizio che risulta particolarmente
accattivante.” In linea con
un’apertura al grande pubblico anche
Mirko Poggi di 3T: “Fino al
2009 abbiamo venduto l’85% dei
tavoli da ping-pong ai rivenditori e il
15% ai privati e agli amatori, ma solo
il 20% del giro si riferisce agli
agonisti. I numeri? Per 5-10.000
agonisti ci sono milioni di amatori. Il
tennistavolo come sport è di nicchia,
ma come praticanti no. Il modo
per rilanciarlo? Servirebbe un
atleta che vincesse e che fosse un
personaggio tipo Alberto Tomba in
passato e Valentino Rossi oggi”.
Una posizione condivisa anche da
Gianni Rovera: “Anche se Rovera è
sponsor della Nazionale italiana di
tennistavolo, nonché fornitore ufficiale
della Federazione per i tavoli, i
nostri accessori sono rivolti all’hobbistica”.
In questo contesto diventa importante
muoversi nella giusta direzio-
Non potendo pensare di essere competitivi con competitor come
Decathlon, che puntano tutto sul fattore prezzo, bisogna allora
imporsi sotto il profilo della consulenza e del servizio, assistendo
la clientela a 360 gradi. Il rapporto personale con il cliente acquista
un notevole peso nella scelta finale di dove compiere l’acquisto
>>
56
FOTO GARLANDO

TENNISTAVOLO TEMPO DI RILANCIO
>>
ne, percorrendo più di una strada
per ritagliarsi uno spazio nel mercato,
a partire dalla presenza alle principali
manifestazioni legate al tennistavolo
e alla sponsorizzazione di
manifestazioni ed atleti. “È sicuramente
utile – afferma infatti ancora
Belletti – anche se noi non partecipiamo
come Garlando, perché la
nostra linea non si rivolge agli sportivi
che fanno le competizioni, sebbene
alcuni dei nostri modelli siano
adatti agli allenamenti pre-competizione.
Stiga, invece, ha una linea
per le competizioni ufficiali e sponsorizza
molti tornei in tutto il mondo,
l’ultimo dei quali è stato il Campionato
Europeo tenutosi a San
Pietroburgo nel 2008. Non a caso
tra i più importanti tornei mondiali
di tennistavolo organizzati da club
locali e giocati su tavoli Stiga ci sono
lo Stiga Trophy in Austria e lo
Stiga Prague Open, che si tiene
nella capitale della Repubblica Ceca
ogni anno. Oltre ai tornei, poi,
Stiga crede molto nelle sponsorizzazioni
ai singoli atleti e vanta nomi
di tutto rispetto, come Jens Lundqvist,
uno dei migliori giocatori di
ping-pong del mondo, noto per lo
stile spettacolare (il suo effetto preferito
è il topspin, che fa fare alla
pallina una parabola tale che, anche
colpendola sotto il livello del tavolo,
la si piazza sulla parte avversa- >>
Il futuro è adesso
Le novità e la ricerca
tecnologica sono due
aspetti fondamentali
per poter essere
competitivi nel mercato
del tennistavolo di oggi
Il sapore è quello della tradizione,
dei ricordi di un passato più
o meno recente. Il colore, ma soprattutto la sua composizione,
rimandano invece a progetti avveniristici,
tra nuovi brevetti e tecnologie sempre più efficienti. Il
mix che ne esce è la forza dei prodotti che il mercato
del tennistavolo propone oggi, come conferma Francesco
Belletti di Garlando, un’azienda che molto sta
dando e facendo per far crescere questo sport: “Noi
teniamo a presentare novità – l’ultima si chiama Garden
Outdoor. Nonostante abbiamo scelto lo stesso
nome di un vecchio classico ormai in pensione da anni,
si tratta di un prodotto completamente nuovo. La
caratteristica principale è la robustezza che lo rende
idoneo all’uso intensivo da parte di collettività, oltre al
fatto che può essere lasciato all’aperto tutto l’anno
perché resiste alle intemperie. Con un telaio molto resistente,
è l’alternativa ideale al ping-pong con struttura
fissa in cemento. Garden Outdoor, invece, anche se
con un po’ di fatica per il suo peso, ha la possibilità di
essere spostato. Una novità per il mercato italiano sono
poi i modelli Kettler per l’esterno: hanno il piano
gioco sotto rinforzato da una struttura in Alu-Tec sinonimo
di resistenza elevata e di lunghissima durata. Si
trova sui modelli Match e Champ Outdoor. Tra i brevetti
c’è invece il sistema di sbloccaggio Compact & Security
(C&S) che si trova sui modelli Garlando. Questo
sistema brevettato garantisce due importanti vantaggi:
la sicurezza della persona, poiché consente di
aprire e chiudere i piani gioco trovandosi a lato del tavolo
e quindi fuori dalla portata di caduta nel caso essi
sfuggano di mano, e la possibilità di mantenere una
FOCUS ON
posizione ergonomica durante tutte le fasi dello sbloccaggio,
evitando di assumere un’errata postura”. La
migliore testimonianza di come oggi esista una ricerca
avanzata, tecnologica e scientifica, nel tennistavolo.
“Può sembrare strano a tanti – racconta ancora Belletti
– per via del fatto che il ping-pong ha una struttura
apparentemente molto semplice, una telaio e due piani,
ed ha un’immagine associata alla tradizione (tutti ci
ricordiamo di aver giocato a ping-pong qualche volta
da ragazzi), ma è un prodotto ultramoderno, con alle
spalle una continua evoluzione nella tecnologia e soprattutto
nella ricerca dei materiali, che si vogliono
sempre più duraturi, sempre più resistenti, sempre più
in grado di garantire alla pallina un rimbalzo perfetto.
Per esempio alla Kettler è dagli anni Sessanta che gli
ingegneri tedeschi hanno scoperto che l’alluminio
multistrato era ottimo come materiale per i tavoli per
esterno.” L’ultima tecnologia nata da questo processo
ultraquarantenne si chiama Alu-Tec e garantisce rigidità
e stabilità molto alte al piano gioco, oltre che un
rimbalzo della pallina che soddisfa i migliori giocatori.
Alla Stiga invece si giocano la partita sul piano della
meccanica, e hanno perfezionato sistemi di apertura e
chiusura molto comodi e sicuri. Ad esempio il Compact
Storage System (CSS) che fa sì, quando il pingpong
è piegato, che occupi uno spazio piuttosto ristretto.
Altre varianti sono il Compact System (CS) che
impedisce l’apertura accidentale del tavolo quando è
piegato e il Super Compact System, mentre lo Handle
Safety System (HSS) consiste in un pratico maniglione
di sicurezza per aprire e chiudere il tavolo senza
correre rischi. I tavoli Garlando vantano quindi il sistema
C&S, una sicurezza per i tavoli compatti,
senza dimenticare
che quasi
tutti i nostri
modelli sono
adatti per persone
sulla sedia
a rotelle.
58

TENNISTAVOLO TEMPO DI RILANCIO
>>
ria) e per la grande
energia che mette in
tutte le partite. Membro
della nazionale di
tennistavolo svedese e
in forza alla squadra tedesca
del Werder Brema,
si allena tutti i giorni
presso lo Stiga Elite
Center a Bröndby, vicino
a Copenhagen, dove
vive. Lo stesso centro
dove si allena anche
la danese Mie Skov. Di livello
mondiale sono anche il cinese Xu
Xin, attualmente il numero 7 al mondo,
che in un anno ha rimontato
100 posizioni in classifica, e la sua
conterranea Guo Yue, così come
Feng Tianwei, di Singapore, la numero
2 al mondo nella classifi-
Diventa strategico riuscire
a percorrere più di una strada
per ritagliarsi un proprio spazio
nel mercato. Fondamentale
la presenza alle principali
manifestazioni
e la sponsorizzazione
di eventi ed atleti
>>
Sopra: un momento dei Campionati Europei dello scorso settembre.
60
IL TOP DI GAMMA
Non deluderà i clienti esigenti e gli sportivi
di alto livello Champ 5 Outdoor di Kettler.
Resistente alle intemperie, ha il piano gioco di
aumentato spessore rispetto ad altri modelli
per esterno con sotto-rivestimento in Alu-
Tec. Questo innovativo materiale, creato da
esperimenti che Kettler ha iniziato negli anni
’60, conferisce un’elevata stabilità e rigidità
del piano, confermata anche da severi test di
laboratorio. Altre caratteristiche d’eccezione
sono il sistema di chiusura e di guida con
doppia sicurezza automatica, la rete fissa con
tenditore automatico e la possibilità di regolarne
l’altezza, il carrello di trasporto antiribaltamento
con quattro coppie di ruote orientabili con
superficie in gomma e due freni di sicurezza in
diagonale. La struttura porta racchette integrata
ha una copertura antipioggia che protegge
le racchette. La cura dell’estetica – il piano
in blu ultramarino (antiriflesso) e l’elegante
telaio color silver (in alluminio) – sottolineano
la qualità del prodotto. Per info e nominativi
agenti, contattare Massimo Rapetti.
GARLANDO
Tel. 0143 318 500
kettler@garlando.it
PERFETTO PER L’USO HOBBISTICO E RICREATIVO
Winner Outdoor è il prodotto Stiga per l’uso all’aria aperta, distribuito
in Italia in esclusiva da Garlando. Costruito in
materiali di elevata qualità, resistenti
agli agenti atmosferici, è dotato di
alcune tra le migliori tecnologie Stiga.
Il nuovo sistema di chiusura automatica
compatta CS impedisce il rischio di apertura
accidentale dei piani quando il tavolo è piegato,
riducendo inoltre lo spazio necessario per
riporlo. Molto comodi i porta racchette e palline
incorporati nel telaio e le quattro ruote, di cui
due ruotano a 360° per facilitare tutti gli spostamenti.
Conforme alle norme europee sulla sicurezza previste
per la categoria, il tavolo rende possibile allenarsi da soli
sollevando uno dei due piani, ed è anche adatto all’uso da parte
di persone con ridotta mobilità. Per info e nominativi agenti:
Massimo Rapetti.
PRATICI, SICURI E FACILMENTE TRASPORTABILI
I tavoli da ping-pong firmati Cor Sport sono disponibili nella versione
da interno e da esterno, con telaio in acciaio verniciato, sistema di
bloccaggio che fissa il tavolo a terra e ampio movimento durante
gli spostamenti – grazie alla presenza di 4 ruote, di cui 2 girevoli.
Il tavolo outdoor presenta un piano in resina melaminica da 4
mm di spessore che permette di resistere alle aggressioni
degli agenti atmosferici, compresa
la salsedine, per questo è perfetto
anche in riva al mare; mentre i
tavoli indoor sono dotati di un piano
in agglomerato dello spessore di 16 o 19
mm, di colore laccato blu. I tre modelli,
una volta chiusi, possono essere protetti
da polvere e umidità grazie ad uno
speciale e robusto copritavolo.
GARLANDO
Tel. 0143 318 500
sport@garlando.it
COR SPORT
Tel. 0423 639 007
info@corsport.com

TENNISTAVOLO TEMPO DI RILANCIO
62
>>
ca delle donne, appartenente alla
Chinese Super Liga. Altri grossi nomi
supportati da Stiga sono lo svedese
Pär Gerell, che gioca nel
campionato tedesco, il belga Jean-
Michel Saive, vincitore di oltre 130
medaglie, e il numero 2 in Belgio,
Yannick Vostes. Tutti questi atleti
sono la conferma che Stiga crede
fermamente nel fatto che, chi produce
ping-pong e racchette da
competizione, non possa prescindere
da questo genere di sponsorizzazioni”.
Più cauto in materia Mirko
Poggi di 3T: “Per i produttori è
importante farsi conoscere, per gli
altri no”.
Guardando la situazione del mercato
del tennistavolo in Italia,
quindi, il bicchiere è mezzo pieno.
“Possiamo affermare – sostiene
Belletti – che la nostra esperienza
nel mercato del tennistavolo è
una storia di successo, che ci vede
in crescita costante anche in un
mercato riflessivo quale è stato
quello dello scorso anno. E la stagione
in corso conferma il trend positivo
e l’acquisizione di nuove quote
di mercato. Oltre alla crescente
affermazione dei ping-pong Garlando,
abbiamo saputo acquisire la distribuzione
in esclusiva di due importanti
marchi, Kettler e Stiga, le
cui quote di mercato sono parimenti
in crescita. Dietro a tali marchi ci
sono aziende particolarmente esigenti
e selettive nella scelta dei
partner commerciali. Aver saputo
meritare la loro fiducia è un riconoscimento
che ci rende orgogliosi.
Sebbene non esistano statistiche
ufficiali, riteniamo che gli oltre 7000
tavoli che prevediamo di vendere
nel 2010 ci assegnino una quota di
oltre il 40% del mercato italiano,
mercato che include anche le vendite
di Decathlon.” Un colosso da rispettare,
ma non da temere. Perché
nel tennistavolo di oggi e di domani,
più che nel tennistavolo di ieri,
c’è e ci sarà spazio per chi saprà
posizionarsi in un mercato che, per
le sue attuali caratteristiche, merita
assolutamente di essere valorizzato.
aldo.vittorio@topsport.it
UN GIOCO DA RAGAZZI (DI OGNI ETÀ)
Il ping-pong è una delle attività estive preferite sia
da grandi che da piccini, uno sport perfetto per
trascorrere le lunghe serate in compagnia degli
amici divertendosi: una sfida appassionata per
sviluppare le proprie abilità e i propri riflessi.
La vasta gamma di prodotti Cor Sport propone
una linea interamente dedicata, completa di molti
accessori e adatta alle diverse esigenze sportive di
professionisti o semplici appassionati: tavoli da interno e
da esterno facilmente trasportabili e dotati di supporti e reti, oltre a
numerosi modelli di racchette e palline, progettati per ciascun livello
di tecnica con un attento studio dei materiali. Il servizio Cor Sport
garantisce la consegna dei tavoli senza alcuna spesa di trasporto.
COR SPORT
Tel. 0423 639 007
info@corsport.com
UNA ELEVATA QUALITÀ NEL RIMBALZO DELLA PALLINA
Nilo è il tavolo da ping-pong
prodotto da Garlando, si utilizza
all’aria aperta ed è ideale sia
per l’uso amatoriale che per
l’allenamento pre-competizioni.
Dotato del sistema di sbloccaggio
brevettato Compact & Security
C&S, Nilo si apre e si chiude da
una posizione laterale, restando
al di fuori della portata di caduta
dei piani e mantenendo una
posizione ergonomica durante
tutte le fasi dello sbloccaggio. Il
porta racchette e palline incorporato nel telaio, le quattro ruote doppie rotanti a 360° per spostarlo
con facilità, rete e tendirete permanenti aumentano la comodità d’uso del prodotto. Nilo può essere
usato da persone su sedia a rotelle, o per giocare da soli sollevando uno dei due piani ed è conforme
alle norme europee sulla sicurezza previste per la categoria. Per info e nominativi agenti, contattare
Massimo Rapetti.
PER GIOCARE ANCHE DA SOLI
La gamma dei tavoli ping-pong Cornilleau Sport raggruppa
dei tavoli concepiti per il massimo piacere nel gioco,
grande comfort nell’utilizzo e sicurezza assoluta, e si
distingue per un design innovativo ed accattivante.
Sollevando uno dei piani si può giocare da soli. Il tavolo
500 Outdoor è adatto per esterni grazie al piano in resina
stratificata da mm 7, alla finitura antiriflesso e al bordo
in acciaio da mm 60 con trattamento anticorrosivo. Le
gambe (mm 120x60) sono realizzate in doppio tubo in
acciaio con trattamento anticorrosivo, interno in resina e
sono regolabili alla base. Il tavolo è dotato di ruote doppie
da mm 150 per lo spostamento con freni di bloccaggio,
sistema di chiusura Compact con DSI doppia sicurezza,
protezioni agli angoli del tavolo e maniglioni laterali per
il sollevamento. I sostegni rete fissi, in ABS, si ritraggono
alla chiusura del tavolo. Nella confezione sono compresi
rete regolabile, porta palline e porta racchette in ABS.
L’azienda fornisce una garanzia di 10 anni sui piani da
esterno su: deformazione entro le norme Europee (mm 10
e mm 15), distacco piano dal bordo, cancellazione linee
bianche. Cornilleau è distribuito in Italia da 3T.
3T
Tel. 0108 606 842 - 3ttt@3ttt.it
GARLANDO
Tel. 0143 318 500
sport@garlando.it

Luglio-Agosto 2010
Supplemento Economico Finanziario
di TopSport – Il Giornale degli Articoli Sportivi
Calcio d’inizio
Il Mondiale incrementerà le vendite dei prodotti
calcistici? Adidas e Nike confrontano le loro leadership
ancora una volta, a suon di investimenti milionari
Gli ultimi dati di mercato e giro d’affari
recentemente diramati provano
ancora una volta, direttamente sul
campo, che i maggiori players sportivi
a livello mondiale sono adidas e
Nike. Una prova di forza che si dimostra
in occasione dei Mondiali di
calcio 2010, dove i due competitor
si danno battaglia attraverso sponsorizzazioni
milionarie.
Alla tradizionale riunione con gli investitori
di inizio maggio, Nike ha
presentato una stima del giro d’affari
del solo settore calcio che si aggira
attorno agli 1,7 miliardi di dollari
(più altri 0,2 miliardi di dollari, se si
aggiunge Umbro). Quasi contemporaneamente
a queste dichiarazioni,
adidas ha annunciato prevedere brillantemente
di raggiungere un nuovo
record di fatturato nel settore calcio,
toccando quota 1,5 miliardi di euro.
La comparazione diretta risulta comunque
difficile, considerato che la
chiusura dell’anno fiscale è diversa
tra le due compagnie (alla fine di
maggio per Nike), e pertanto include
solo nelle stime di adidas il giro d’affari
derivante dai Mondiali .
Dalle previsioni diramate a fine giugno,
se finora Nike sembrava avere
una leadership più forte nel calcio, in
quanto a gruppo, dopo aver acquisito
tre anni orsono il marchio inglese
FOCUS ON
Umbro con il balzo di vendite inaspettato
di adidas indicherebbe una
quota di mercato (nelle calzature)
del 34 percento mondiale rispetto al
31 per cento di Nike.
Sul fronte degli andamenti dei singoli
mercati, in particolare quelli europei,
la lotta è veramente agguerrita,
soprattutto da una comparazione
diretta sulle quantità delle calzature
vendute, per le quali adidas vanta
una leadership comprovata sui
5 maggiori mercati europei con un
38% rispetto al 35% di Nike. In particolare,
mentre sui mercati tedesco
e francese adidas continua a vantare
un primato storico inattaccabile,
con oltre il 40% del mercato, Nike
guadagna il primo posto nelle classifiche
di vendita sui mercati inglese,
italiano e spagnolo.
Ai Mondiali 2010 Nike è presente
con la sponsorizzazione di 9 team
nazionali, tra cui i favoriti e fortissimi
Brasile e Olanda. Le squadre indossano
per la prima volta capi in jersey
derivato da poliestere interamente
riciclato da bottiglie di plastica. Secondo
quanto dichiarato dalla stessa
azienda, si tratta della presenza
più consistente mai registrata ai
Mondiali, sia in termine di sponsorizzazioni
dirette sia come investimenti
in comunicazione e marketing. Tra le
Abbigliamento e accessori per lo sport
Cosa è successo nel 2006
Durante il Mondiale 2010 della FIFA
le vendite di prodotti legati al calcio
dovrebbero incrementarsi nettamente. A
seguito dell’ultima Coppa del Mondo del
2006 svoltasi sul suolo tedesco, il giro
d’affari del settore magliette e calzature
da calcio ha fatto registrare una progressione
del 13% rispetto al 2005 nei
cinque più grandi paesi europei (Francia,
Italia, Germania, Gran Bretagna, Spagna),
come riporta NPD Group. La sola adidas
ha venduto circa 3 milioni di maglie
repliche e 15 milioni di palloni Teamgeist
nel 2006.
Sempre nel 2006 il fatturato del settore
magliette e scarpe da calcio ha fatto registrare
un aumento del 13% nei mercati
delle cinque “grandi” potenze europee.
Il giro d’affari è cresciuto fino a 1,7
miliardi di euro. Una crescita guidata
principalmente dall’aumento nelle vendite
delle magliette delle squadre nazionali
di Inghilterra e Germania, che all’epoca
arrivarono a 200 milioni e 50 milioni di
euro. Le magliette delle squadre di Italia,
Francia e Spagna hanno anch’esse fatto
registrare degli aumenti di vendita, ma più
limitati.
Sempre secondo il “Global Sports Market
Estimate” di NPD Group, nel 2008 il
mercato mondiale del football era valutato
8,4 miliardi di euro, di cui 380 milioni
di euro per la Francia, quasi 1,2 miliardi
per la Gran Bretagna e 662 milioni per la
Germania.
iniziative, anche quella del temporary
shop di Milano (vedere box dedicato)
e l’allestimento a soggetto di
tutto il piano terra del flagship store
di Parigi.
Adidas risponde con la sponsorizzazione
di 12 squadre (tra cui Germania,
Argentina e Spagna, oltre
alla nazionale sudafricana), oltre ad
essere Official partner della Fifa.
Grandi volumi di vendite si sono cominciati
a registrare sin da maggio
scorso particolarmente in Messico
e Spagna. Anche sul mercato tedesco
l’andamento delle prime vendite
è sulla stessa linea di quello registrato
quattro anni orsono, quando
i Mondiali si sono tenuti sul suolo
tedesco. Incrementi sensibili di volumi
ovviamente sul suolo sudafricano,
con la vendita di oltre duecento- >>
63

INSERTO ECONOMIA - Luglio-Agosto 2010
>>
mila repliche già a maggio 2010 e
una versione low-cost più alla portata
del giovane target africano andata
velocemente esaurita. Adidas
sta utilizzando strategicamente la
partnership con Fifa e la nazionale
sudafricana per promuovere diverse
iniziative collaterali, incentrate sulla
salute e sulla scolarizzazione. Inevitabili
le polemiche, in particolare
sui ricarichi delle maglie prodotte
esclusivamente da fabbriche locali
e rivendute con incrementi giudicati
eccessivi, nonché sulle regole
strettissime di utilizzo del logo dei
Mondiali, imposte dalla Fifa. L’entusiasmo
e la partecipazione collettiva
sono indubbiamente andati aumentando
di settimana in settimana, e
molti hanno cominciato a paragonare
questi Mondiali alla epica edizione
2005 della Coppa del Mondo
di Rugby, anch’essa svoltasi in Sudafrica
con incredibile successo e
partecipazione collettiva.
Ma anche gli altri maggiori marchi
di calcio hanno incrementato le loro
attività di promozione e comunicazione.
Puma, ad esempio, oltre a fornire
7 squadre nazionali ai Mondiali
2010, ha investito sugli artisti africani
con messaggi dedicati all’ambiente
e allo sviluppo economico, e vanta
la presenza più massiccia in quanto
a sponsorizzazioni di squadre partecipanti
alla Coppa delle Nazioni Africana.
Oltre a questi tre primi marchi
leader sul mercato mondiale, almeno
altri 3 brands meritano di essere
citati in quanto sponsor ufficiali delle
nazionali di calcio: Umbro per la
squadra inglese, Brooks per il Cile e
Joma per l’Honduras.
NEWS
A Milano, per i Mondiali 2010,
IL PRIMO TEMPORARY STORE DI NIKE
È stato inaugurato a metà dello scorso maggio, a Milano in Corso Vittorio
Emanuele, il primo Nikefootball store d’Italia interamente dedicato
ai calciatori e alla cultura del calcio. Il nuovo Temporary Store è un
innovativo spazio di oltre 800 m 2 – articolato su tre livelli – che proietta
gli appassionati di calcio in uno spazio multi esperienziale e interattivo
che rappresenta un nuovo modo di concepire il retail.
L’ingresso, a livello terra, è dedicato ai principali prodotti football, quali
le maglie ufficiali delle squadre Nike, l’abbigliamento training e le calzature
tecniche sia con tacchetti che per le superfici artificiali. Tra i servizi
esclusivi, viene fornita l’opportunità di personalizzazione delle maglie
gara con nomi e numeri così come le scarpe potranno essere personalizzate
da una apposita embroidery machine.
Il livello superiore è allestito con la gamma di prodotti sportswear tra i
quali la collezione Amplify Football, linea lifestyle ispirata al mondo del
calcio. Qui è stato allestito il corner Nike ID che consente di creare la
propria scarpa customizzata con la consulenza di personal designers.
Al livello inferiore ci si può invece immergere in prima persona nel mondo
del football. Qui infatti è stato allestito un vero e proprio campo
in erba sintetica con annesso spogliatoio, dove chiunque può testare
la propria abilità di calciatore seguendo i training proposti dai tecnici
ufficiali Nikefootball+.
Inoltre sempre al livello inferiore è prevista un’area dedicata a Nike
(RED), il progetto mondiale che si pone l’obiettivo di coinvolgere e
sensibilizzare nella lotta contro l’Aids in Africa, è possibile realizzare
fotografie con i prodotti Nike (RED) il cui intero ricavato andrà in beneficenza.
“Il Nikefootball Store rivoluziona il rapporto tra il brand e chi pratica
lo sport, rendendolo sempre più interattivo e personale”, ha affermato
Andrea Rossi, General Manager di Nike Italy. L’obiettivo è quello di
coinvolgere il calciatore in una sport experience a 360 gradi.
Il design dello store si ispira autenticamente al calcio: spogliatoi, campi
di allenamento, luoghi in cui il mister annuncia la formazione della squadra
che scende in campo. Nikefootball Store si pone insomma come il
punto più alto e innovativo dell’esperienza di brand nell’industria dell’articolo
sportivo e nel contatto col consumatore a livello di retail.
Intersport adotta i colori della Coppa del Mondo
In occasione del Mondiale di Calcio, Intersport dà il via
a una collaborazione con vari produttori di articoli sportivi
e rivede l’arredamento dei suoi negozi sulla base del
tema Sudafrica.
La catena di abbigliamento tecnico e articoli sportivi in
genere venderà in esclusiva la scarpa Adipure bianca
e oro firmata adidas, il cui testimonial è il calciatore ex
Milan e ora in forza al Bordeaux Yohann Gourcuff. Accanto
a Puma poi, Intersport è lo sponsor (già a partire
dall’ottobre 2009) delle nazionali del Ghana, del Camerun
e della Costa d’Avorio. L’azienda ha così ottenuto
una nuova ed ulteriore visibilità, specialmente durante
i raduni di allenamento di queste squadre, che si sono
svolti nei pressi di Parigi fino ai giorni precedenti l’inizio
della World Cup.
Contemporaneamente Intersport, che possiede 5500
negozi in 37 paesi e realizza un fatturato di 1,13 miliardi
di dollari, allestisce per questo periodo i suoi spazi
con i colori del Sudafrica. Dalle bandiere alle porte d’ingresso,
dagli archi d’entrata negli spazi dedicati fino alle
magliette di impiegati e commessi, i negozi Intersport si
vestiranno dei colori della Coppa del Mondo
64

INSERTO ECONOMIA - Luglio-Agosto 2010
NEWS
L’Europa del calcio non conosce crisi
tra boom di ricavi e stipendi d’oro
In Italia il rapporto stipendi/ricavi
più alto d’Europa. Complessivamente
le entrate del calcio europeo
nel 2008/2009 sono arrivate
a 15,7 miliardi di euro. “La costante
crescita dei ricavi del calcio
europeo dimostra una tenace
resistenza alla crisi economica
– ha sottolineato Dan Jones, partner
dello Sport Business Group
di Deloitte – dimostrando così sia
la fedeltà dei tifosi sia l’alto grado
di attrattiva che il calcio mantiene
nei confronti di sponsor e media.
Senza dubbio, la sfida più grande
del settore non è dunque rappresentata
dalle entrate ma dalla
necessità di attuare un maggior
controllo dei costi, in particolare
degli stipendi dei giocatori e delle
operazioni di calcio mercato.”
E la Serie A? Di certo non regna
Sport2000 France
lancia un’applicazione
per iPhone
Il gruppo francese di negozi di articoli
sportivi, supporter storico della
nazionale di calcio, approfitta dei
campionati mondiali in Sudafrica
per lanciare un’applicazione iPhone
che consente di acquisire tutte
le informazioni relative all’équipe e
alla sua partecipazione ai mondiali.
I possessori di iPhone, dopo aver
installato gratuitamente l’applicazione
Sport 2000 iFoot, potranno
ovviamente utilizzarla anche per informarsi
sui prodotti disponibili nei
600 punti vendita della catena e
sulla localizzazione degli stessi. Con
questa iniziativa Sport2000 France
ha fatto un ulteriore passo in avanti
sulla modernizzazione di un network
che ha salde radici internazionali ed
è rappresentata anche in Italia dagli
oltre 200 negozi associati al gruppo
consortile Sport Point Group.
l’austerity. “Per la prima volta
dalla stagione del 2001/2002
– chiarisce Dario Righetti, partner
di Deloitte, responsabile del
Consumer business – gli stipendi
dei giocatori della Serie A hanno
superato un 1 miliardo di euro
giungendo fino a 1,093 miliardi
di euro (+12%) nella stagione del
2008/2009, il più alto livello mai
registrato. La crescita ha ripreso
il suo trend, dopo che nelle cinque
stagioni precedenti a quella
del 2007/08 gli stipendi avevano
subito un taglio, seppur esiguo.
Il rapporto stipendi/ricavi (principale
indicatore di performance
economico-finanziario) della Serie
A è tornato a superare il 70%,
ed è il più alto tra tutte e cinque le
principali Federazioni calcistiche
europee”.
È Deolo Falcone di Teca il nuovo Presidente
del Gruppo Assofitness di Assosport.
Eros Corolli (Gruppo P&G), Presidente
uscente, assume il ruolo di Vice.
Il Gruppo riunisce circa 30 aziende del
comparto con l’obiettivo di rappresentare,
tutelare e valorizzare il settore fitness.
Tra le priorità individuate dal Gruppo Assofitness,
una maggiore professionalità
da parte degli operatori e la messa a
punto di specifiche strategie di mercato,
fondamentali per la crescita del settore.
“Durante l’ultima assemblea di Assofitness
– ha commentato Falcone – si è ribadita
la necessità di maggiori confronti
con gli operatori di settore che, secondo
una mia personale opinione, hanno bisogno
di continui stimoli per una maggiore
diversificazione e specializzazione.
Le strade da percorrere sono molteplici
e si rivolgono a diversi target. Di certo
non si può pensare di soddisfare tutti
gli interlocutori, ma sono convinto che
in Italia sia necessario che i fitness club
abbiano una precisa specializzazione
per dare risultati reali a chi si avvicina
allo sport. In molti vogliono avvicinarsi
all’esercizio fisico perché ne hanno capito
l’importanza, perciò si deve lavorare
A Forte dei Marmi il primo
Store 2.0 Timberland in Europa
Timberland ha inaugurato a Forte dei
Marmi il suo primo Store 2.0: questo
punto vendita, il cui concept farà
da modello per le prossime aperture
del brand nel 2010, si focalizza sul
footwear e rappresenta il primo ecoconscious
shop del marchio a livello
europeo.
Timberland ha infatti ideato uno spazio
costruito con processi e strumenti
a basso impatto ambientale, che
impiega materiali riciclati e riutilizzati:
i pavimenti e gli impianti in legno, ad
esempio, sono 100% recycled, l’illuminazione
con il sistema Hvac – che
si avvale di refrigeranti non basati sul
clorofluorocarbone – consente un notevole
risparmio energetico.
L’insegna 2.0 rappresenta la vetrina
ideale per prodotti e iniziative ecofriendly,
fra cui spicca l’Earthkeepers
boat shoe 2.0, la prima scarpa da barca
realizzata per essere completamente
disassemblata dopo l’uso, in modo
da riciclare le singole componenti fino
al 90%.
Nuova presidenza in Assofitness
in sinergia affinché gli utenti possano
trovare una risposta soddisfacente alle
proprie esigenze”.
Tra le linee guida del nuovo Presidente
c’è la massima attenzione al progetto
“inMovimento” per l’incremento della
pratica sportiva in Italia, già avallato dal
Ministro del Welfare Maurizio Sacconi. Il
progetto mira ad incentivare l’esercizio
fisico rivolgendosi soprattutto alle fasce
di popolazione più affette da disturbi
legati alla sedentarietà (malattie cardiovascolari,
metaboliche, osteoarticolari
etc.).
“Ci sono – spiega il neo eletto Presidente
– degli importanti esempi di progetti
negli altri Paesi a cui possiamo ispirarci,
Paesi in cui il fitness è già fortemente
associato alla salute. Sarebbe di grande
interesse confrontarsi con gli enti
preposti e ragionare sulle economie finalizzate
a sviluppare iniziative per sensibilizzare
sul binomio buona condizione
fisica-sport”.
I progetti nel cassetto sono tanti: si
attende ora l’elezione del nuovo Presidente
di Assosport per delineare un programma
al fine di promuovere l’attività
sportiva nel suo insieme.
65

INSERTO ECONOMIA - Luglio-Agosto 2010
NEWS
Rip Curl Europa potenzia la sua organizzazione commerciale
All’interno della rete Core (specializzata in surf e snow shop) Wilco Prins, precedentemente
responsabile prodotti wetsuit e tutto-terreno per Rip Curl, va ad
acquisire la direzione Europa del marchio. “Una nomina che si accompagna alla
creazione di équipes commerciali specificatamente dedicate alla Francia, al Regno
Unito, alla Spagna, al Portogallo e alla Svezia, a complemento dei team locali”,
è stato sottolineato all’interno di Rip Curl.
Eric Massaroni acquisisce la direzione Europa del Retail. Il dirigente, che in precedenza
ha lavorato per Zadig & Voltaire come Vicedirettore Generale, avrà la
mission di mantenere il ritmo d’apertura di negozi (circa dodici all’anno) del brand
e di far crescere le performance della rete.
“L’ambizione di Rip Curl è quindi triplice; essere presente dovunque il mondo del
surf e dello snow vive e si crea, sviluppare la nostra rete di negozi a nostro nome
ed essere un partner di riferimento per la totalità dei nostri clienti”, afferma Baptiste
Caulonque, Direttore Generale Europa incaricato delle Operazioni.
The North Face
scommette su Berlino
The North Face ha inaugurato all’inizio
del mese di giugno un nuovo punto vendita
a Berlino. Lo spazio, di due piani, si
sviluppa su 300 m 2 di superficie espositiva.
Si tratta del settimo negozio in Germania
e del secondo nella capitale tedesca.
In onore dell’importante passato
di Berlino, gli ambienti del monomarca
sono stati arricchiti da una campagna
creata appositamente per l’occasione:
su poster promozionali, volantini, schermi
informativi e, addirittura, su una t-shirt
in edizione limitata spiccano i simboli
più rappresentativi della città e della sua
tradizione, uniti agli elementi iconografici
che da sempre sintetizzano la filosofia
outdoor del marchio.
Conte of Florence lancia
la pelletteria con Mazzini Moda
Conte of Florence ha concluso un accordo
di licenza con Mazzini Moda per
una nuova linea di pelletteria, che sarà
presentata a luglio. Nate entrambe a
Firenze nel 1952, le aziende puntano
a raggiungere un buon livello distributivo
già nelle prossime due stagioni.
Battezzata Conte of Florence Black,
la neonata label sarà distribuita tramite
la rete vendita Mazzini in Italia e
all’estero, alla quale si affiancheranno
alcuni monomarca dell’etichetta
sportiva toscana e alcuni distributori
Conte of Florence selezionati. L’offerta
di prodotto comprenderà borse da
uomo e donna, portafogli e piccola
pelletteria.
Quiksilver lancia un sito per personalizzare i propri boardshort
Arriva la bella stagione e il momento delle vacanze da trascorrere al mare, e così
Quiksilver lancia il suo primo sito dove gli appassionati possono personalizzare i
propri boardshort del brand, chiamato my-boardshort.com.
La proposta di Quiksilver è quella di poter “customizzare” i propri pantaloncini bermuda
tecnici per il mare, la vela, o la tavola da surf, potendo scegliere fra materiali
innovativi ispirati all’abbigliamento per la neve, la lunghezza del pantaloncino (tre
quelle disponibili), il colore (fra i dieci possibili) e i motivi stampabili.
Le creazioni verranno poi realizzate nei laboratori della sede Quiksilver Europa,
situata a St. Jean De Luz, nei Paesi Baschi francesi, e consegnate a domicilio entro
un mese dall’ordine.
Nel secondo trimestre del suo esercizio fiscale 2010 (terminato il 30 aprile 2010),
Quiksilver ha realizzato un fatturato di 388,5 milioni di euro, con un calo del 5%
rispetto allo stesso periodo del 2009. Tuttavia, il risultato prima delle imposte, degli
interessi e degli ammortamenti è pari a 51,7 milioni di euro, contro i 37,6 milioni
dell’anno scorso, mentre il debito netto del gruppo è in calo.
Dimensione Danza
investe sulla Cina
Dimensione Danza ha inaugurato alla
metà di giugno il suo secondo monomarca
in Cina facendo il bis a Pechino.
Il nuovo spazio è ospitato all’interno
dell’Ifc mall. Salgono così a nove i punti
vendita del marchio all’estero, che si
aggiungono ai 10 attivi in Italia.
Il concept store punta a offrire alla
clientela una particolare shopping experience:
accanto a complementi d’arredo
che evocano il mondo della danza
come la sbarra da plié e lo specchio,
intense luci al neon e storiche locandine
dei musical più famosi fanno da
sfondo a manichini di ballerine danzanti
con indosso i must have di stagione.
“La Repubblica Popolare è senza dubbio
un mercato in forte crescita, ricco
di interessanti opportunità”, ha affermato
Ginger Baroni, direttore creativo
del brand. “Grazie al riscontro ottenuto
dall’apertura del primo monomarca nella
capitale cinese all’interno del Solana
Lifestyle Shopping Park, e forti del
contributo della nostra partner Lulu
Huan, stiamo progettando, nel corso
dei prossimi anni, altre inaugurazioni in
selezionate location.”
Nuovo AD in Moncler
Dal 15 luglio Alberto Lavia sarà il nuovo
Amministratore Delegato del Gruppo
Moncler: il suo ultimo incarico in ordine
di tempo è stato quello di CEO di
Façonnable, marchio francese di proprietà
della società libanese M1 Group.
“L’ingresso di Lavia rappresenta un
ulteriore potenziamento della struttura
manageriale”, dichiara il presidente di
Moncler, Remo Ruffini. La posizione riservata
a Lavia è stata creata ex novo
all’interno della realtà con quartier generale
in Veneto, che ha fatturato 372
milioni di euro nel 2009, con un incremento
del 23% circa sul 2008, grazie
al dinamismo non solo dell’omonimo
marchio, ma anche delle altre linee:
Henry Cotton’s, Marina Yachting e
Coast+Weber+Ahaus.
Ruffini sottolinea il “momento di grande
sviluppo ed espansione dell’azienda”,
senza far riferimento a un obiettivo
che probabilmente sarà raggiunto nella
primavera del 2011: la quotazione in
Borsa.
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INSERTO ECONOMIA - Luglio-Agosto 2010
NEWS
La manovra finanziaria
risparmia l’Ice
Tra gli enti pubblici soppressi dalla manovra
finanziaria non figura l’Istituto per il
Commercio Estero: una novità importante
rispetto alle bozze che erano circolate
negli ultimi giorni e che rasserena gli animi
degli addetti ai lavori.
Secondo quanto scrive Il Sole 24 Ore,
quindi, l’ente che ha il compito di sviluppare,
agevolare e promuovere i rapporti
economici e commerciali italiani con
l’estero – compresi quelli del sistemamoda,
con particolare attenzione alle
esigenze delle piccole e medie imprese
– potrà proseguire il suo lavoro, che
interessa anche il tessile-abbigliamento
nazionale.
L’Ice – che ha la propria sede centrale a
Roma e dispone di una rete composta
da 17 uffici in Italia e 116 in 88 Paesi
del mondo – si occupa anche di rafforzare
la presenza promozionale dello sport
italiano nel mondo: ne sono un esempio
recenti iniziative promosse in Cina e in
Olanda, di cui TopSport ha ampiamente
parlato.
Ice collabora infatti attivamente con l’Assosport
per organizzare missioni esplorative
in mercati che potrebbero diventare
sbocchi interessanti per l’articolo e
l’abbigliamento sportivi italiani.
Nuovi orizzonti per Bear
Il marchio californiano famoso per il surf
wear è passato alla Madamar, realtà romagnola
che ha rilevato la Bunch, società
proprietaria dell’etichetta, dal fondo
di investimenti Atlantis Partner.
Guidata da Mauro Tani, affiancato
dall’amministratore delegato Gabriele
Canducci, Madamar è specializzata nella
produzione di beachwear e intimo per
numerosi marchi. Per Bear è stato messo
a punto un piano di sviluppo che verte
sul rinnovamento della distribuzione,
allo scopo di aumentare nei prossimi tre
anni il fatturato da cinque a dieci milioni
di euro. Ad oggi l’etichetta è distribuita
in 450 punti vendita ma l’obiettivo è di
incrementare questo numero, consolidando
le reti distributive oltre confine,
soprattutto negli Stati Uniti. Insieme al
marchio Bear Madamar ha acquisito
anche Rietveld, etichetta di nicchia del
surf wear nella scuderia di Bunch, legata
all’universo delle grafiche.
Expo Riva Schuh: oltre 10mila i visitatori alla 74esima edizione
Con 10.201 operatori del settore accreditati si è chiuso il sipario su Expo Riva
Schuh, la manifestazione dedicata al prodotto calzaturiero di volume. 5916 i
visitatori provenienti dall’estero.
In particolare, il rendez-vous fieristico inaugurato il 12 giugno ha accolto delegazioni
straniere provenienti da Arabia Saudita, Dubai, Giordania, India, Iran,
Israele, Kazakistan, Kuwait, Libano, Siria e Uzbekistan, che hanno raggiunto la
cittadina trentina grazie alla missione organizzata con Ice Roma e Ice Dubai,
nell’ambito dell’accordo per l’attività di internazionalizzazione concertato con
il ministero per lo Sviluppo Economico.
“Siamo soddisfatti per diversi motivi, commenta il presidente dell’ente organizzatore.
In primo luogo per il dato dei visitatori in tenuta, che consideriamo
decisamente positivo alla luce della congiuntura economica. In secondo luogo
perché siamo diventati ancora più internazionali, anche grazie al coinvolgimento
di Paesi decisamente interessanti per il business delle nostre aziende.”
Un’importante novità di questa edizione è stata l’inaugurazione di una nuova
soluzione espositiva utilizzata per ora solo da un gruppo di espositori, ma che
rappresenta un progetto in progress: si tratta del primo passo di un programma
di riorganizzazione degli spazi, al fine di renderli più fruibili agli operatori,
che sarà completato con il moderno e funzionale assetto logistico del nuovo
quartiere, di prossima realizzazione.
C.A.M.P. mette radici in U.S.A.
C.A.M.P., il produttore italiano di equipaggiamento
e dispositivi per il climbing
e la sicurezza in montagna, ha
costituito C.A.M.P. USA Inc., una sussidiaria
di cui detiene il 100% di proprietà.
La nuova società, con headquarter
a Boulder (Colorado), ha lo scopo
di servire il mercato nord-americano
sostituendo il distributore indipendente
che se ne è occupato fino ad oggi.
Così facendo C.A.M.P. ritiene di poter
operare con maggiore efficienza. La direzione
di C.A.M.P. USA sarà affidata
a Jesse Mattner, direttore delle vendite
e marketing con sei anni di esperienza
Mizuno in attivo sul mercato europeo
Le vendite del produttore nipponico di
articoli sportivi sono calate in Giappone
e sui continenti asiatico e americano,
ma questa diminuzione è leggermente
compensata dai risultati dell’Europa:
terzo mercato del brand dopo Giappone
e America. Sull’esercizio 2009 (conclusosi
il 31 marzo 2010), Mizuno ha avuto
un calo nel rendimento della sua attività
dell’8,2%, con un fatturato sceso a 1,31
miliardi di euro, contro gli 1,42 miliardi
del 2008; un calo imputabile per un terzo
alle fluttuazioni dei tassi di cambio.
Peraltro, l’utile operativo cresce fino ai
in azienda.
“Questo è un grande passo per noi”, ha
detto Eddy Codega, presidente e CEO
di C.A.M.P. “Siamo cresciuti significativamente
negli anni recenti e questa è
stata un’operazione indispensabile per
rafforzare la nostra posizione e comunicare
il nostro impegno all’affezionata
clientela americana.”
Attualmente C.A.M.P., che distribuisce
i propri prodotti in più di 80 Paesi nel
mondo, sta vivendo un momento particolarmente
favorevole sia per quanto
riguarda il sell-out primaverile, sia per
quanto concerne il sell-in invernale.
25,7 milioni di euro.
Infatti, a tasso di cambio costante, le
vendite 2009 in Europa sono aumentate
di 5,2 milioni di euro, soprattutto in
Inghilterra, Germania e Francia e principalmente
grazie al footwear (+ 5%) e al
golf. Sul mercato nazionale dell’azienda,
il Giappone, il fatturato fa registrare una
diminuzione, dovuta da una parte al calo
dei prezzi sugli articoli di footwear, ma
dall’altra anche ad un calo delle vendite
totali. L’Asia ha visto l’emergere di un
certo numero di nuovi marchi locali che
sono entrati in concorrenza con Mizuno.
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INSERTO ECONOMIA - Luglio-Agosto 2010
NEWS
PRIMO MONOMARCA LE COQ SPORTIF A PARIGI
Le Coq Sportif ha scelto Parigi per inaugurare il suo primo
flagship store: un negozio di 160 metri quadrati disposti su
due piani al numero 1 di rue Montmartre, all’incrocio tra il mondo
giovane e popolare del quartiere di Les Halles e quello più
borghese-chic di Etienne Marcel.
Una sede scelta con meticolosa accuratezza; l’apertura di
questo monomarca – cui seguiranno quelli di Milano, Barcellona
e Londra – segna una tappa importante nel progetto
di rilancio intrapreso nel 2005 da Marc-Henri Beausire, Yves
Marchand e Robert Louis Dreyfus, attraverso il fondo di investimenti
svizzero Airesis.
“Nel 2006 – ricorda Fred Bazin, direttore commerciale del
brand – le Coq Sportif contava 25 impiegati e 25 milioni di
euro di giro d’affari. Nel 2009, gli impiegati erano 190 e il fatturato
pari a 77 milioni e mezzo di euro, con un +20% rispetto
al 2008.” E il primo trimestre del 2010 sembra annunciare
un’annata ancora migliore, con tassi di crescita già a due cifre.
Bazin ha annunciato, inoltre, l’apertura di un centro di sviluppo
tessile, dedicato alla creazione dei prototipi delle collezioni e
al sourcing del brand, situato in un distretto rinomato come
Romilly. Una scelta che sottolinea l’importanza del prodotto
nel processo di riposizionamento del marchio: le Coq Sportif
punta sulla qualità delle materie prime, su fornitori dal savoir
faire confermato e il design dei capi, che coniuga fit, attenzione
ai dettagli e al comfort; un marchio transgenerazionale, in
cui tutti possono riconoscersi.
La Corte Suprema degli Stati Uniti dà torto a NBL/Reebok
La Corte Suprema degli Stati Uniti, annullando
due precedenti sentenze (prima
istanza e appello), ha deliberato,
con voto unanime, alla fine dello scorso
maggio che la Lega Nazionale di Football
Americano (NFL) non può dare in licenza
la commercializzazione di prodotti contrassegnati
con il logo delle sue 32 associazioni
sportive federate. I motivi del
contendere: un produttore di cappellini
per lo sport, l’American Needle, si era
visto annullare un contatto di fornitura
alla squadra di football locale perché la
NFL aveva già affidato a Reebok il compito
di fornire abbigliamento e accessori
occorrenti a tutte le squadre federate e
dato in licenza l’utilizzo di tutti i loghi. La
reazione di American Needle non si fece
attendere: denunciò la NFL per abuso di
potere e violazione della legge americana
E-commerce in Italia: +794% in sei anni
anti-monopoli.
Intervenuto sul caso, l’autorevole senatore
democratico, Patrick Leahy, ha detto:
“Questa decisione rappresenta una vittoria
per i tifosi e per tutti gli americani,
perché conferma l’importanza del mantenimento
della concorrenza sul mercato.
La legge anti-monopolio stimola la libera
concorrenza, a vantaggio del consumatore,
il quale avrà maggiori possibilità di
scelta a prezzi più convenienti”.
Anche se nell’immediato questa sentenza
dà ragione solo ad American Needle,
essa fornirà certamente spunti per la soluzione
di molti altri analoghi casi oggetto
di contese tra squadre e leghe degli altri
sport professionistici: basket, calcio, baseball,
hockey su ghiaccio in primo piano,
possibilmente aprendo le porte a nuove
partnership e opportunità di sponsoring.
CarrelloViaggi, libri, CD, biglietti per concerti, ma anche prodotti tipici, animali, giocattoli,
accessori personali e articoli sportivi. Sono sempre più numerosi gli oggetti
in vendita su internet, e sempre di più gli italiani che comprano on-line.
5775 le imprese del commercio elettronico attive in Italia nel 2009, in crescita del
25,9% dal 2008 e del 794% dal 2004.
Lombardia e Lazio sono le regine delle vendite on-line con, rispettivamente, il 18,4%
(+884,3% in quattro anni, +29,2% dal 2008) e il 12,8% (+968,1% in quattro anni,
+14,3% dallo scorso anno) del totale italiano di settore. Seguono Campania (8,9%
nazionale) e Piemonte (8,4%). Tra le province, prime Roma con 589 imprese, Milano
con 489 e Torino con 286 mentre tra le crescite più rilevanti in un anno si registrano
a Isernia, Nuoro ed Enna (+100%).
Tra gli italiani che hanno utilizzato internet nell’ultimo anno, il 24,4% ha ordinato o
comprato merci e servizi on-line. Oltre cinque milioni e seicentododici mila fanno acquisti
su internet. Comprano soprattutto biglietti ferroviari e aerei (38,4%) e vacanze
(27,6%). Ma anche libri e riviste (27,1%), abiti e articoli sportivi (21,9%), film e musica
(20,8%) e biglietti per spettacoli (17,6%). Le regioni più navigate dello shopping
online sono Lombardia (20,6%), Lazio (10,6%) ed Emilia-Romagna (9,7%).
Sono questi i risultati di un’elaborazione della Camera di Commercio di Milano su dati
registro imprese al quarto trimestre 2009, 2008 e 2004 e su dati Istat al 2009.
ANNO IN ROSSO
PER LAFUMA
Lafuma ha ridotto nettamente le
sue perdite nel primo semestre
dell’esercizio 2009-2010, ma il
gruppo di maglieria e abbigliamento
sportivo prevede di andare in deficit
nell’anno e, secondo un comunicato
reso pubblico a giugno, prospetta di
chiudere un sito produttivo nell’Alta
Marna.
La perdita netta del semestre che
va da ottobre 2009 alla fine di marzo
2010 è stata limitata a 800.000
euro, contro una perdita di 3,2 milioni
sullo stesso periodo di un anno
prima.
Come il gruppo – che possiede in
particolare i marchi Millet, Eider, Oxbow,
Ober e Le Chameau – aveva
anticipato, il suo risultato operativo
è stato positivo, con un utile di
900.000 euro. In compenso, il fatturato,
già pubblicato, è calato del
6,4%, a 121,3 milioni di euro.
Le Chameau ha in progetto quello
di raggruppare le sue attività industriali
in Francia nell’unico sito di
Pont d’Ouilly (Calvados), fatto che
implica la chiusura della fabbrica
per la produzione di stivali situata a
Chateauvillain (Alta Marna)”. Lafuma
non fornisce alcun dato preciso sulle
eventuali conseguenze in termini
d’impiego di questa ristrutturazione.
Peraltro, il gruppo rende noto di aver
“firmato un accordo per la creazione
di una impresa in compartecipazione
col suo partner coreano LG
Fashion, in vista di uno sviluppo del
marchio in Cina”.
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INSERTO ECONOMIA - Luglio-Agosto 2010
NEWS
Billabong compra Becker Surf and Sport e si vota alla musica
Billabong potenzia la sua rete distributiva. Il brand di surfwear s’impadronisce
infatti di Becker Surf and Sport, un’azienda californiana di cinque negozi per
il surf presente in rete e con la sede fisica nel Sud della California sin dagli
anni ’70.
L’ammontare in denaro di questa acquisizione non è stato rivelato, ma si sa
che la compravendita non include la divisione Becker Surfboards. Quest’operazione
s’iscrive in una più ampia strategia di sviluppo della rete di distribuzione
Billabong, visto che fa seguito all’acquisizione, perfezionata alla fine del
2009, del leader americano dei siti di vendita specializzata nell’abbigliamento
surfwear Swell.com.
Intanto, Billabong prosegue le sue incursioni nel mondo della musica. Dopo
le serie limitate Red Hot Chilli Peppers, Foo Fighters e Metallica, il brand di
surfwear questa volta si unisce ai Green Day e lancia per questa estate il
body short Mass Hysteria. Un paio di short per il surf in edizione limitata con
l’immagine del gruppo: il logo griffato Green Day campeggia su un tessuto
a scacchi bianconeri (fatti con il materiale Eco Supreme Suede riciclato e
riciclabile). “Amiamo lavorare su progetti creativi e ci siamo molto divertiti a
realizzare questa collaborazione”, spiega Billie Joe Armstrong, il cantante e
compositore dei Green Day.
Una limited edition
per il mercato italiano
Franklin&Marshall e Puma lavoreranno
fianco a fianco per l’ideazione e la realizzazione
di sneaker in limited edition in
esclusiva per il mercato italiano. L’intesa
si concretizzerà a partire dalla primavera-estate
2011 (per la durata di quattro
stagioni) e riguarderà il modello Dallas.
Nata nel 1977 come scarpa training, la
Dallas si diffonde successivamente nel
mondo Football, diventano poi famosa
nella comunità B-boy (costituita dai
ballerini di breakdance e dai sostenitori
della cultura hip-hop) di tutta Europa.
Attualmente è rieditata nella collezione
Puma Archive.
La distribuzione sarà affidata ai canali
Franklin&Marshall, attraverso 70
punti vendita italiani, e mediante il sito
www.franklinandmarshall.com, nella sezione
e-shop.
Piani di espansione
Oltreoceano per Gronell
A partire dal 7 luglio i prodotti Gronell
sono disponibili anche sui mercati
americano e canadese, grazie ad
un accordo di distribuzione con Sport
Hansa LLC, società con sede nel Colorado
specializzata proprio nella gestione
commerciale di brand europei
autenticamente nell’outdoor. La società,
per stringere partnership concrete e
costruttive con le aziende rappresentate,
è solita organizzare periodici viaggi
in Europa per i suoi principali buyers,
con una formula incentive di grande
successo.
Fondata nel 1937 a Verona, Gronell si
è imposta sul mercato delle calzature
tecniche sportive, implementando
fortemente la ricerca sia in termini di
design che di materiali, grazie ad una
forte partnership con OutDry e la sua
rivoluzionaria membrana.
PATAGONIA AI MASSIMI
NONOSTANTE LA CRISI
Patagonia ha registrato i massimi risultati
di sempre durante gli ultimi due anni
contraddistinti dalla crisi economica,
secondo una recente intervista rilasciata
a Entrepreneur Magazine dal suo
fondatore e proprietario Yvon Chouinard.
Il fatturato dovrebbe aggirarsi intorno
ai 340 milioni di dollari (circa 277
milioni di euro) nell’ultimo anno fiscale
terminato nell’aprile 2010, superiore di
25 milioni di dollari rispetto all’anno precedente.
Nell’anno fiscale terminato nell’aprile
2008 Patagonia aveva fatturato 270 milioni
di dollari.
Alla domanda sui motivi di una performance
così positiva durante un periodo
di recessione, Chouinard, cha ha fondato
Patagonia nel 1974, ha risposto:
“Penso che la chiave di sopravvivenza in
un periodo di crisi sia la qualità. Il principale
fattore è che, durante una crisi
economica, i consumatori smettono di
avere atteggiamenti di acquisto irrazionali.
Invece di scegliere prodotti fashion
spendono di più per un capo multifunzione
che duri a lungo. Un’altra ragione
dei nostri ottimi risultati è che non siamo
indebitati. Possiamo estendere il credito
ai nostri distributori che sono in difficoltà
e non sempre hanno accesso al finanziamento
bancario. Questi intermediari
stanno inoltre eliminando i brand minori
che avevano in portafoglio favorendo un
marchio come il nostro che sono certi
che venderà e gli sarà consegnato nei
tempi corretti”. Chouinard ha inoltre sottolineato
il successo del programma da
lui co-fondato “1 percent for the Planet”
che dona l’1% dei profitti a organizzazioni
ambientaliste, così come del progetto
di riciclaggio Common Threads
Recycling Program che garantisce che
nessuno dei prodotti Patagonia finirà
mai in una discarica.
Luca Businaro, nuovo presidente Assosport
È l’Amministratore Delegato di Novation S.p.A., Luca Businaro,
il nuovo Presidente di Assosport: il 25 giugno 2010 l’Associazione
Nazionale fra i Produttori di Articoli Sportivi si è riunita
per eleggere il Presidente e il Consiglio Direttivo che continueranno
il lavoro iniziato 8 anni fa sotto la presidenza di Giancarlo
Zanatta. Sette miliardi di euro, questo il fatturato del comparto
sportivo in Italia nello scorso anno. Rispetto al 2009 si è registrato
un calo del 2%. Numeri comunque confortanti perché
rispetto ad altri settori, lo sportsystem non ha subito un crollo
delle vendite. Solo l’abbigliamento ha subito una flessione del
6%. Giulio Colombo (Manifattura Mario Colombo - Colmar),
Gianni Lorenzato (Lotto Sport Italia), Gianluca Pavanello (Macron)
sono i neo-eletti Vicepresidenti. Entrano nel Consiglio
Direttivo: Enrico Bedin (Garmont), Giorgio Borgognoni (Tailor),
Andrea Brambilla (Mab), Massimo Cavasin (Roces), Flavio Milani
(Fremil International), Andrea Nalesso (Dainese), Andrea
Pinarello (Cicli Pinarello), Marini Debra Pini (W.L.Gore & Associati),
Andrea Piras (Benetton Group).
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NOVITÀ PRODOTTO
I Bestsellers
da VETRINA
COLORI E QUADRI E FANTASIA
Dal 2010, Idea S.p.A. affianca ai
marchi Papermoon e Cacao – leader
nell’abbigliamento per bimbi e ragazzi da
0 a 14 anni – la produzione e distribuzione
delle collezioni Tru Trussardi Junior e
Baby, Navigare, Think Pink e Rifle Junior
e Kid. Diventando, di fatto, il polo primario
in Italia della produzione e distribuzione di
abbigliamento per i bimbi sia per lo sport
che per il tempo libero.
La missione aziendale per il 2010 è sicuramente
tesa ad aumentare la presenza
dello storico Brand Think Pink junior nei
punti vendita del bambino e dello sport.
Per la nuova collezione P/E 2011 si prevede
una svolta importante nel mondo del
bambino Think Pink: saranno proposti capi
dai colori brillanti e attuali pur mantenendo
lo storico “calanque” abbinato a polo,
t-shirt e felpe ricercate sia nello stile che
nei materiali con un unico comune denominatore:
il mondo dell’adulto. Questo
perché i piccoli sempre più vogliono
vestirsi come mamma e papà.
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di un meeting, di un evento, di una convention,
sia che venga portato al collo sia
che venga portato al polso. Il portabadge
è personalizzabile riproducendo immagini
fotografiche o loghi, e puo essere arricchito
con una vasta gamma di accessori,
tra i quali la fibbia take-off, il portatelefono,
il portabottiglie ecc. Per vedere l’intera
gamma di articoli è possibile visitare il sito
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NON SOLO TECNICA
Jaked è anche stile e moda nel nuoto.
Accanto alla linea di costumi da competizione,
top di gamma del marchio sponsor
ufficiale della Federazione Italiana Nuoto,
Jaked presenta oggi una ampia collezione
di spugne, borse e abbigliamento. E
naturalmente costumi e accessori perfetti
anche per i clienti più fashion. Un esempio
per tutti Il costume modello Zipper, stampato
con un soggetto esclusivo, parte di
una linea ironica e divertente, per chi ama
distinguersi anche in piscina.
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sulla base di tale dato. Come non contare infine
sull’affidabile e veloce assistenza che la JK Fitness
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il pattinaggio su rotelle. Concepito come
top di gamma, estremamente elegante
nella forma, è realizzato in materiali
pregiati, con caratteristiche di resistenza
e allo stesso tempo leggerezza. La fodera
interna è in microfibra Future che, grazie
allo speciale trattamento in aloe vera, offre
speciali caratteristiche di traspirabilità. La
tomaia è realizzata in poliestere traspirante
e PVC madreperlato, che offrono nella
loro combinazione estrema resistenza.
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UN VERO PRODOTTO ITALIANO
Xdrums si presenta sempre più innovativa
nel settore fitness, hip-hop, danza e
tempo libero, e si distingue per la qualità
dei tessuti, per la comodità nell’indossare
i capi, per le ottime rifiniture e per essere
un vero prodotto italiano. Nello specifico,
propone due modelli adatti ad ogni stile.
Lei indossa un pantalone in jeans con
fascione in cotone e polsino alla caviglia,
con un tocco glamour: i profili d’argento
laterali. La canotta è incrociata sul dietro.
L’uomo super sportivo di Xdrums indossa
un pantalone in jeans con tasche arricciate
sul davanti e tagli con zip e lacci, e una
canotta con tessuto in costina.
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LA RINASCITA DELLE LAY-UP 72
Le storiche LAY-UP 72, le sneakers
da basket icona del nipponico brand
Onitsuka Tiger nato a Kobe nel 1949 per
volere di Kihachiro Onitsuka San, vengono
riproposte e attualizzate.
Lanciate per la prima volta nel 1972,
quando la maggior parte delle sneaker da
basket erano ancora realizzate in canvas,
le LAY-UP 72 presentavano un’innovativa
tomaia in nylon che le rendeva estremamente
leggere e più adatte alle performance.
Le stripes (la firma della tigre) venivano
sostituite con un’altra inusuale novità: una
scritta colorata sulla tomaia posizionata in
verticale all’altezza del tallone.
Oggi, più di trent’anni dopo, la nuova
versione risulta più evoluta e sempre più
leggera ma fedele all’originale con una
tomaia in cordura nera, verde scura o blu
navy, una suola di gomma vulcanizzata in
puro stile basket e il logo originale sul tallone
per sottolineare il retaggio di qualità
del brand e a testimonianza dell’heritage
sportiva di sempre.
Mico presenta la calza Argento light,
pensata per il running. Innumerevoli sono
gli accorgimenti realizzati per il comfort
dell’atleta. Polsino a struttura doppia con
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traspirabilità, ventilazione costante e
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dei materiali.
UN CATALOGO COMPLETO
Con un assortimento completo in molteplici
combinazioni di colore – ventuno
per il calcio, otto per la pallavolo
e due per il basket – Eye veste
i tre sport più praticati in Italia.
La qualità dei materiali, il taglio
e la personalizzazione
dei capi rendono i
prodotti Eye facilmente
riconoscibili e
ampiamente
apprezzati
dagli atleti.
Un’attenzione
per il dettaglio, per
il comfort e per lo
stile riscontrabile in
tutti i capi e in tutti
gli accessori della
linea, che, oltre ai
completi da gioco,
comprende anche
indumenti per l’allenamento
e per
il tempo libero.
NUOVA COLLEZIONE, NUOVI MOTIVI, NUOVI ACCESSORI
L’asse stilistico delle nuove creazioni
Spaziale Splendy per il 2010 si muove su
tre pilastri: la Sport Collection, la Pacific
Collection e la Africa Collection, integrata
con la Coloured Africa, un’estensione che
richiama il motivo animalier. Per queste
ultime due collezioni l’articolazione delle
varie linee si muove secondo uno stretto
concetto di coordinazione tra il telo da
spiaggia a stampa fotografica e l’accappatoio
proposto con i profili o le maniche
coordinate allo stesso disegno. All’interno
della Pacific Collection si aggiungono poi
nuovi accessori come una capace borsa
mare, realizzata con la stessa microfibra e
caratterizzata da ampie e pratiche tasche.
La collezione quindi si presenta non più
come un semplice aggregato di prodotti,
ma come un sistema di complementi
mare, perfetti anche per essere un originale
regalo tessile.
QUALE SCEGLIERE?
LA POLO GIOIOSA
SPAZIALE SPLENDY
Tel. 02 70 636 911
marketing@spazialesplendy.com
La prossima stagione estiva l’infradito più
infrafigo che ci sia si chiamerà BloodyBay.
Solcherà i mari e conquisterà le spiagge,
portando con sé la nuova e affiscinante storia
del Pirata Calico Jack che faceva base nella
baia Jamaicana BloodyBay. I modelli sono tantissimi
e coloratissimi, non c’è che l’imbarazzo
della scelta. Ma questa è un’altra storia...
BloodyBay è distribuito da Wood & Rock.
WOOD & ROCK
Tel. 0473 247 006
info@woodandrock.com
La collezione estiva Doyle 2010 è rappresentata da sempre dal contrasto bianco e
blu. Infatti, poiché Doyle significa ‘mare’, la collezione è bianca, candida, leggera, trasparente,
evanescente, pulita, incontaminata, calma, cristallina, perfetta, silenziosa… libera.
Ma per questa stagione, oltre al rigore del bianco e blu, il brand ha presentato una parte
della collezione piena di colore. Il prodotto principale è la Polo Color: una polo a due
bottoni, colletto double face, una parte unita e una a righe, parasudore e bordo manica
in contrasto, 100% piquet di cotone, tinto in pezza e molto fresco al tatto. La Polo Color
è consegnata in un imballo di cartone leggero con grafica di impatto multicolor. Doyle è
distribuito da Red.
RED
Tel. 0523 782 711- info@doylesport.com
72
EYE Sport by Double A
Tel. 070 2359 990
info@eyesportwear.com

UN NUOVO CENTRO LOGISTICO
E 20 ANNI DI SUCCESSI
L’inaugurazione di un nuovo centro
logistico a Villafontana (Verona) è stato il
momento scelto da Prisma Spedizioni e
trasporti internazionali per ricordare l’avvio
– vent’anni fa – dell’azienda da parte di un
gruppo di operatori con grande esperienza
nelle spedizioni. In questi vent’anni di
grandi trasformazioni, Prima si è evoluta
passando dall’essere spedizioniere per
i paesi di lingua tedesca, a provider di
servizi logistici globali, con partenze
regolari da e per 22 Paesi europei ed
extraeuropei, in collaborazione con 42
corrispondenti internazionali. Inoltre è oggi
perfettamente in grado di offrire soluzioni
di logistica integrata, grazie agli importanti
investimenti infrastrutturali sostenuti. La
copertura del nuovo magazzino di Villafontana
è stata studiata per ospitare un
impianto fotovoltaico di circa 6mila Kwh,
mentre la coibentazione del tipo a risparmio
energetico permette di mantenere
una temperatura costante all’interno degli
ambienti. La metratura di cui oggi Prisma
dispone e di 27mila m 2 dislocati su 3
diverse location: Verona Interporto, Vallese
di Oppiano e l’ultima nata a Villafontana.
La qualità del servizio e il rapporto con la
clientela si accompagnano ad una stabilità
organizzativa e finanziaria di prim’ordine,
nonché a un’attenzione al rispetto di tutte
le normative vigenti. (Nella foto: Stefano
Pasinato, Amministratore Delegato, insieme
al padre, Raffaello, Presidente.)
Prisma
Tel. 045 9216 611
prisma@prismaspedizioni.com
UTILE E VERSATILE
La Raxy Line propone la bandana multifunzione
personalizzabile con il logo aziendale o con l’immagine di
una manifestazione. Si può utilizzare nello sport come copricapo,
come fasciatesta, come bandana, come sciarpa,
come fermacapelli, come polsino, evidenziando il proprio
marchio o sponsor.
RAXY LINE
Tel. 0422 725 691
info@raxyline.com
STIMOLANO I PUNTI ENERGETICI
Il business
di EFX Italia ha
licenza da EFX
Holographic Performance
Technology
come partner per lo
sport (e non
solo).
L’azienda
è
impegnata
nello
sviluppo, nella
commercializzazione,
vendita
e concessione
EFX ITALIA
Tel. 081 988 092
efxitalia@gmail.com
di licenze della tecnologia olografica di
EFX. Il sistema energetico od olografico
personale di questa tecnologia influisce
sul rendimento fisico e sul benessere generale
di chi lo usa, in modo da armonizzare
l’energia del corpo e delle bio-correnti.
EFX funziona come un diapason (un pezzo
di metallo elastico a forma di U, che quando
si colpisce genera un’onda sinusoidale
quasi impercettibile): quando entra in
contatto con il campo di energia del corpo
umano lo porta ad un livello di frequenza
molto basso, migliorando il flusso di energia.
EFX è stato progettato per attivare
ed allineare il corpo in modo naturale:
quando il corpo è in armonia e i muscoli
sono rilassati, aumenta il flusso sanguigno
e quindi il corpo funziona utilizzando tutto
il suo potenziale. Il risultato è un aumento
di equilibrio, energia, concentrazione e
forza, il miglioramento di flessibilità, raggio
di movimento e circolazione, e la riduzione
dello stress. In altre parole, migliora le
prestazioni. L’ologramma può essere utilizzato
e incorporato su polsiere, bracciali,
collane e pendenti, sugli attrezzi sportivi e
sull’abbigliamento. Le etichette possono
essere attaccate, cucite, applicate o
saldate a una vasta gamma di materiali o
di merci. Sopportano temperature fino a
50° C e sono impermeabili. Le etichette
e gli ologrammi possono essere prodotte
in qualsiasi formato e sono disponibili in
tessuto, silicone, gomma, mylar, polimeri,
metalli, etc .
LA MARATONA SI CORRE
IN SOGGIORNO
Anche se piove, nevica, o fa freddo
con il tapis roulant Marathon TX5 Kettler
è possibile allenarsi in modo professionale
comodamente a casa. Distribuito
in esclusiva da Garlando, si rivolge agli
sportivi più appassionati e a chi ha particolari
esigenze di preparazione atletica
in vista di gare o per fini riabilitativi. Le
superfici di corsa di grandi dimensioni
(150 x 51 cm) e installate molto vicino
al pavimento danno un piacevole senso
di sicurezza. Il nastro scorrevole, dotato
di sistema ammortizzatore magnetico
brevettato, è rispettoso delle articolazioni
e offre il massimo comfort di allenamento.
Il computer con display 3D Black-Matrix
e interfacce USB di collegamento al software
World Tours rende il Marathon TX5
un nastro scorrevole dalle caratteristiche
eccezionali. Dopo l’allenamento Marathon
non occupa spazio: la sua superficie
d’appoggio può essere portata in posizione
verticale per un ingombro minimo
e l’attrezzo trasportato confortevolmente
grazie al sistema brevettato Easy Roller.
La sicurezza di Marathon è certificata dal
marchio TÜV-GS. Per informazioni contattare
Massimo Rapetti.
GARLANDO
Tel. 0143 318 500
kettler@garlando.it
73

NOVITÀ PRODOTTO
RISPARMIO INTELLIGENTE
IL TOP DI GAMMA
SULLA SCIA DEI MONDIALI
La spin bike JK Fitness Racing 4200,
ottima spin bike semi professionale, si contraddistingue
per la solidità del telaio, che le
conferisce una spiccata rigidità durante l’esercizio
tanto da avere una portata massima di
130 kg. La Racing 4200 presenta un volano
da 24 kg, sistema frenante a doppio tampone,
sella regolabile in verticale e in orizzontale
e rilevamento della frequenza cardiaca, che
completano il quadro di un prodotto che darà
grandi soddisfazioni a quanti vogliano allenarsi
tra le pareti di casa.
JK FITNESS
Tel. 049 5842 533
info@jkfitness.com
Dance è il modello Risport concepito per la danza,
elegante nel design, con linguetta termoformata decorata
e ricamo laterale che caratterizza tutto il top di gamma
Risport. Il profilo posteriore abbassato e imbottito
garantisce un miglior comfort e una migliore flessione
della gamba. Anche in questo caso la fodera interna è
in microfibra Lorica per una migliore resistenza e una
migliore traspirazione.
RISPORT - ROSSIGNOL LANGE
Tel. 0423 616 611
info@risport.it
I calcetti realizzati da Forma con le griffes ufficiali delle maggiori squadre italiane
di calcio, sono i prodotti più cool. I modelli disponibili soddisfano le esigenze di ogni
segmento di mercato. Il modello Minigoal, dedicato ai più giovani, è stato rinnovato con
alcune significative migliorie: le porte sono di metallo e le sponde del campo digradanti
richiamano gli spalti di un vero stadio; le sue dimensioni lo rendono adatto ad ogni ambiente.
Junior è un modello regolamentare destinato ad adulti e bambini, grazie alle aste
telescopiche: imbattibile nel rapporto qualità/prezzo, ha campo da gioco con angolari,
ed è corredato di segnapunti e palline. Il posto d’onore spetta al calcetto regolamentare
Official, che renderà le sfide con gli
amici davvero emozionanti. Dal design
elegante e moderno, è dotato di
segnapunti, sistema di ritorno palline su
entrambi i lati di gioco, gambe regolabili
in altezza; campo da gioco con top
in policarbonato trasparente, profili e
angolari. Disponibili i brand Inter, Milan,
Juventus, Napoli e Roma.
IL SEGRETO DEL COMFORT
CH3, azienda vicentina specializzata
nella produzione di abbigliamento
tecnico sportivo, ha scoperto la formula
per ottenere il massimo comfort. La linea
D.FensTec prende il nome da D.Fens,
una fibra in polipropilene con proprietà
tecniche decisamente superiori a quelle
che vengono normalmente utilizzate nel
confezionamento. CH3 ha studiato e
prodotto D.Fens, una fibra cava con un
peso specifico di gran lunga inferiore a
quello delle fibre naturali (lana e cotone)
o di quelle sintetiche (poliammide o
poliestere), garantendo perciò un tessuto
molto più leggero. La particolare trama,
che caratterizza l’abbigliamento tecnico
D.FensTec, consente di imprigionare un
volume maggiore d’aria assicurando di
conseguenza un migliore isolamento termico
e il mantenimento del calore corporeo
a livelli ottimali. La struttura ad imbuto
e
l’impermeabilità della fibra garantiscono
inoltre la massima traspirazione: il sudore
non viene assorbito, ma espulso verso gli
stati esterni, mantenendo la pelle calda
e
asciutta, senza sviluppo batteriologico.
Per assicurare agli atleti un abbigliamento
intimo che dia la massima
traspirabilità e
il
massimo comfort
CH3 ha
proporzionato
il
volume dei
tessuti in
base alle
diverse
stagioni e
condizioni
climatiche.
Inoltre, grazie
alla combinazione
tra D.Fens
e XLA, la
rivoluzionaria
fibra
elastica
sviluppata e prodotta
da Dow
Chemical, i
capi acquistano
una
maggiore
elasticità,
aderiscono
meglio al
corpo, permettendo
così
una migliore
evaporazione
del sudore.
74
FORMA
Tel. 0332 608 011
info@formasport.it

Al SERVIZIO
del mercato

NOVITÀ PRODOTTO
UN COMFORT MIGLIORE
La nuova collezione 2010 di Spaziale
Splendy registra un notevole arricchimento.
Il tema dello sport è approfondito
e declinato in due linee differenti che
utilizzano entrambe un nuovo Tessuto-non-
Tessuto di microfibra italiana (Texwinner,
brevettato e depositato, esclusiva di
Spaziale Splendy) frutto della ricerca
degli ultimi anni. Il nuovo tessuto evidenzia
performance ancora migliori: è più rapido
a trasferire l’umido dal lato interno a quello
esterno e si asciuga più rapidamente,
mantenendo inalterati il peso e la praticità
del capo. Le due linee che compongono
la Sport Collection interpretano gli stilemi
estetici tipicamente sportivi: in un caso c’è
una linea di accappatoi unisex, realizzati
in due nuances cromatiche (corallo e blu
elettrico, entrambi con fondo in blu navy),
caratterizzata da una modellatura particolarmente
curata, sottolineata nei cambi
cromatici da un profilo bianco a coda di
topo e da un grande logo floccato sulla
manica. Nell’altro caso è il raffinato e
atletico nero a dominare la scena, interrotto
da un grande e importante logo
floccato Spaziale Splendy in quattro tinte
fluorescenti che decora tutta la manica
sinistra e viene ripreso anche nell’asciugamano
coordinato.
SPAZIALE SPLENDY
Tel. 02 70 636 911
marketing@spazialesplendy.com
UN APPROCCIO GLOBALE
Specializzata nell’ideazione di soluzioni di arredo rivolte al dettaglio non food,
Umdasch Shop-Concept opera per conto di brand internazionali e nel campo del travel
retail business. Forte di un servizio a 360 gradi legato alla progettazione e al design di
spazi chiavi in mano, in meno di 50 anni ha curato oltre 50mila negozi in 50 Paesi, e in
un anno serve in media 300mila metri quadri di superficie di vendita. Fra i suoi clienti di
spicco nel mondo della moda figurano nomi quali Calvin Klein Collection, Ballantyne, Ralph
Lauren Europe, Levi’s, Nike, Belstaff. Umdasch Shop-Concept fa parte dell’Umdasch
Shopfitting Group che, nel 2009, ha realizzato un fatturato di 193 milioni di euro. Nel
tempo questa realtà, con casa madre in Austria e uffici produttivi e commerciali in Europa
e Medio Oriente, ha abbandonato
l’immagine di arredatore in senso
tradizionale, diventando un polo
intorno al quale ruotano professionaltà
legate a comparti che vanno
dallo store branding allo shopfitting,
dall’architettura al merchandising. A
ciò si aggiunge un’intensa attività di
seminari internazionali volti alla formazione,
più una serie di iniziative
editoriali che spaziano da newsletter
a magazine informativi.
UMDASCH SHOP-CONCEPT
Tel. 0039 0471 958 700
e-mail: uscbz@umdasch.com
QUALE SCEGLIERE?
La prossima stagione estiva l’infradito
più infrafigo che ci sia si chiamerà
BloodyBay. Solcherà i mari e conquisterà
le spiagge, portando con sé la nuova e
affiscinante storia del Pirata Calico Jack
che faceva base nella baia Jamaicana
BloodyBay. I modelli sono tantissimi e
coloratissimi, non c’è che l’imbarazzo della
scelta. Ma questa è un’altra storia... BloodyBay
è distribuito da Wood & Rock.
UNA LINEA AZZURRA
Campioni non si nasce, si diventa,
anche cominciando dall’abbigliamento.
Scelto dalla Federazione Italiana Nuoto
per suoi costumi ad alto contenuto tecnologico,
il marchio Jaked fornisce alla FIN
anche tutto l’abbigliamento
ufficiale
per i suoi atleti, per le
occasioni da podio
ma anche per
l’allenamento
lontano dai
riflettori.
Da qui la
collezione
Jaked
Italia,
con capi
in tessuto
tecnico ed
articoli dal taglio
più morbido ed
informale. tutti
rigorosamente nei
colori Azzurri.
JAKED
Tel. 0331 7621
ecommercejaked@jaked.it
76
WOOD & ROCK
Tel. 0473 247 006
info@woodandrock.com

RETI FACILMENTE POSIZIONABILI
Sono realizzate in rete di treccia di polipropilene e nylon alta tenacità (Ø 6 mm) stabilizzata UV
le reti da calcetto a maglia esagonale prodotte da FAR. Lavorate senza nodo, vengono rifinite nel
dettaglio con una bordatura lungo tutto il perimetro e vengono fornite complete di una corda per
l’aggancio. Facilmente posizionabili, sono disponibili nelle misure standard (calcetto e ridotte). Così
come la maggior parte dei prodotti ideati e realizzati da FAR, anche le reti da calcetto sono testate
e risultano conformi alla norma EN 748:2004 che ne garantisce la qualità e la durata. La rete,
disponibile nel colore bianco viene utilizzata anche per confezionare le reti calcio ridotte (4,00x2,00
m) e le reti calcetto (3,00x2,00 m). In abbinato alle reti da calcetto FAR offre anche la possibilità di
acquistare le porte calcetto regolamentari in tubo tondo di acciaio (Ø mm 80), verniciato a polvere
in colore bianco, facilmente trasportabili da un’area all’altra e disponibili nelle misure regolamentari
m 3x2.
FAR Fabbrica Artigianale Reti
CONTRO GLI INESTETISMI DELLA CELLULITE
Tel. 030 9882 018
info@far-reti.it
Le ricerche condotte da Globus attraverso il proprio centro di ricerca e le
collaborazioni con diverse Università di tutto il mondo, hanno permesso di sviluppare
LipoZero, una nuova linea di apparecchiature qualitativamente avanzate
e basate sul metodo della cavitazione. La cavitazione è il nuovo trattamento
che sostituisce la liposuzione e consiste nella formazione di cavità gassose
all’interno del tessuto adiposo: queste poi collassano ed implodono grazie agli
ultrasuoni. L’onda d’urto produce l’implosione delle bolle all’interno del liquido
interstiziale, ma è in grado di danneggiare solo cellule adipose, per via della
bassa frequenza. Le cellule adipose vengono poi espulse dal corpo tramite il
sistema linfatico, che le porta a reni e fegato. L’innovativa linea include quattro
modelli, dalla versione Basic al top di gamma. LipoZero Excel è una macchina
palmare, con caratteristiche di tipo professionale, per poter fare direttamente
a casa propria i trattamenti estetici che si fanno normalmente in un centro di
bellezza. Il design e
l’intuitivo menù grafico
sono stati studiati per
un facile utilizzo. Include
7 diversi programmi
per il modellamento, il
massaggio e il drenaggio
del proprio corpo.
AL SERVIZIO DEI FABBRICANTI
DI CALZATURE
Northfeet è un’azienda giovane, che si è fatta
apprezzare sul mercato per l’offerta di una serie di
servizi che spaziano dal montaggio delle calzature al
controllo qualità, ripasso e riparazione, dalla consulenza
al packaging dei prodotti. La Northfeet fornisce
servizi a fabbricanti di calzature, distributori e marchi
internazionali che producono all’estero. Entrando nel
dettaglio, la Northfeet si è specializzata nel montaggio
di calzature sportive e casual, con lavorazione
fondo chiuso, strobel e ideal, ma può soddisfare le
esigenze di tutti i tipi di calzature. A livello di controllo
qualità, l’azienda veneta è in grado di creare il checkup
completo del prodotto finito, spaziando dalla
tenuta di suola e tacco al controllo minuzioso di tutte
le componenti della scarpa: occhielli, ganci, eventuali
pieghe di fodera, sottopiede e tallonetta, e così
via. La Northfeet esegue,
inoltre, tutte le lavorazioni di
finissaggio (dalla stiratura
alla spazzolatura, alla riparazione
dei difetti), servizi di
logistica e packaging.
GLOBUS ITALIA
Tel. 0438.7933
info@globusitalia.
com
NORTHFEET FOOTWEAR
Tel. 0423 621 888
northfeet@interfree.it
DIVERTIMENTO E FITNESS ALL’ARIA APERTA
Garlando propone diversi prodotti per lo sport all’aria aperta: tabelloni da basket,
trampolini e porte per il gioco del calcio. 7 modelli di tabelloni da basket soddisfano le
esigenze dei bambini (altezza ridotta o regolabile) e degli adulti (prodotti semiprofessionali
e professionali). Permettono di tenersi in forma praticando una attività aerobica
i trampolini Garlando, cinque modelli per l’esterno e quattro per l’interno, completi di
accessori. Le porte da calcio prevedono modelli con bersagli o con parete a rimbalzo
per allenarsi anche da soli e un modello regolamentare per il gioco del calcetto. La linea
Stiga per il badminton, distribuita da Garlando, si compone di racchette e accessori per
godersi la vita all’aria aperta praticando uno sport tra i più attuali. Per info e nominativi
agenti contattare Massimo Rapetti in azienda.
GARLANDO
Tel. 0143 318 500
sport@garlando.it
77

SPORT VILLAGE
COMUNICAZIONE EVENTI SPONSORSHIP
Lotto a Wimbledon per promuovere la pace
Pace e sport: sono questi i valori
che Lotto Sport Italia e Peace &
Sport portano a Wimbledon dando
concreto sostegno ai tennisti
Rohan Bopanna e Aisam-Ul-Haq
Qureshi, rispettivamente di nazionalità
indiana e pakistana, che disputeranno
il doppio maschile nel
terzo torneo del Grande Slam, in
programma da lunedì 21 giugno
fino a domenica 4 luglio.
Per favorire questa iniziativa, Lotto
Sport Italia ha realizzato per
Bopanna e Qureshi t-shirt e felpe
da indossare durante le sessioni
di allenamento e di riscaldamento
nel pre-partita. Lo slogan è decisamente
di forte impatto: “Stop
War, Start Tennis”.
Amici da oltre 10 anni, Rohan e
Aisam fanno squadra di doppio
da 3 anni, ottenendo numerosi
successi. I loro rispettivi Paesi
vivono una situazione di conflitto
e tensione nella regione
del Kashmir a seguito dell’indipendenza
dall’Impero Britannico
nel 1947. Con questa iniziativa
si vuole enfatizzare quanto lo
sport sia in grado di unire e avvicinare,
come dimostra la solida
partnership tra i due giocatori.
Entrambi hanno deciso, infatti,
di promuovere la pace tramite lo
sport da quando, giunti alla finale
del loro primo torneo ATP di doppio
a Mumbai nel 2007, al loro ingresso
in campo li ha accolti uno
stadio gremito di bandiere pakistane.
Sinonimo di tennis da oltre
trent’anni e recentemente impegnata
nel movimento “FreeFrom-
Laces” per promuovere attività di
liberazione da vincoli, l’azienda di
Montebelluna ha deciso di ribadire
il proprio legame con questa
disciplina, appoggiando l’iniziativa
di solidarietà che vede due
tennisti professionisti provenienti
da India e Pakistan giocare e allenarsi
insieme a Wimbledon, per
favorire il dialogo e la distensione
tra le loro nazioni.
Head firma con Ted Ligety
Dario Cataldo artista per Gaerne
78
Head annuncia l’arrivo di un altro
brillante atleta nel suo team,
l’americano Ted Ligety, un fantastico
specialista dello slalom e
uno degli atleti con più personalità
della squadra americana.
Ha terminato la stagione scorsa
al settimo posto della classifica
generale, nono nel 2009 e quinto
nel 2008. Era già famoso per
essere un freestyler e un amante
della neve fresca già dai suoi
10 anni, tanto da ottenere il soprannome
di ‘Ted Shred’ (Ted
che riduce a brandelli, che si spinge
fin oltre i propri limiti) dal suo
allenatore di Park City Ski Team.
Un soprannome che gli è rimasto
anche nella carriera dopo i giochi
Olimpici del 2006, quando Ted
ha dato prova della sua determinazione
come uomo d’affari quando,
insieme con un altro uomo
d’affari italiano, ha lanciato Shred,
il suo marchio per occhiali, mascherine
e caschi.
Il CEO di Head, Johan Eliasch,
è ancor più felice e orgoglioso
del nuovo arrivato nel Head Racing
Team. “La sua personalità
così combattiva e il suo stile così
unico lo rendono un valore aggiunto
a tutto il gruppo, grazie
anche alla sua forte personalità,
Ted è un Head
Rebel nato. È veramente
entusiasmante vederlo
gareggiare, ha
ottime capacità. I risultati
dei test sono
stati fantastici,
mi aspetto grossi
risultati nella prossima
stagione.”
Il ciclista abruzzese della QuickStep, secondo a 5” nell’undicesima tappa
del 93° Giro d’Italia da Lucera a l’Aquila – la tappa più lunga della
“corsa rosa” – oltre ad essere un ottimo atleta è anche un artista della
calzatura. Ha infatti dato libero sfogo alla sua fantasia e ha personalmente
disegnato, per il secondo anno consecutivo, tutta la grafica delle
sue nuove scarpette Gaerne Carbon G.Myst Plus. “La grafica è stata
scelta per andare un po’ contro tendenza. La moda ultimamente impone
il bianco come unico colore esteticamente accettabile, mentre il nero
viene completamente snobbato e i colori e i disegni all over visti come
pacchiani e inutili”, ha affermato Cataldo.
Per questo la scelta di andare all’inverso. Un nero discreto, che non attiri
l’attenzione, e la grafica nascosta all’interno della calzatura, così che
vada solo all’occhio di chi apprezza qualcosa di diverso, senza metterla
troppo in vista. Cataldo era alla ricerca di qualcosa di personale.
Tra i colori ci sono quelli sociali (QuickStep), il giallo del tour, il tricolore,
e persino il rosa con la sagoma di un corridore sulla linea del traguardo.
Gli appassionati riconosceranno la sagoma e l’occasione.

Esplorare Sportler virtualmente
Dalla fine di giugno 2010, tutte le filiali di Sportler
adesso possono essere visitate ed esplorate on-line,
grazie a speciali foto panoramiche a 360 gradi
disponibili sul sito www.sportler.com.
Con l’aiuto di una fotocamera speciale sono state scatta-
ti speciali fotogrammi panoramici a 360 gradi di ogni reparto delle filiali. Di seguito sono
stati elaborati con un software apposito e infine inseriti nel sito.
“Con questi fotogrammi a 360 gradi diamo a tutta la clientela e a chiunque possa essere interessato
a conoscerci meglio la possibilità di ‘entrare’ nelle nostre filiali e di percepirne l’atmosfera”,
ha dichiarato Elisabeth Oberrauch della direzione Sportler, commentando l’iniziativa e il relativo,
importante investimento.
L’oscar dei capi ad alta tecnologia
Polartec, LLC – produttore dei
tessuti ad altissima prestazione
Polartec – annuncia
i vincitori europei
e nordamericani
dell’edizione
2010 dell’ormai
celeberrimo
Apex Award,
l’oscar dei
capi tecnologici.
Questo
riconoscimento
prestigioso
viene
assegnato
ai capi
più
innovativi
realizzati con tessuti Polartec, disponibili nei
negozi a partire dall’autunno 2010. I vincitori
sono stati scelti da un comitato di giudici in base
ad una serie di criteri quali: design, funzionalità,
fit e utilizzo innovativo dei tessuti Polartec.
Dopo aver esaminato dozzine di capi candidati,
i giudici hanno selezionato 12 vincitori europei
e 12 vincitori nordamericani. I capi premiati
sono davvero di grande appeal, e spaziano
dall’abbigliamento capace di resistere al fuoco,
alle leggerissime e performanti giacche softshell.
Tra i vincitori Europei dell’Apex Award 2010 ricordiamo
Eider, Montura, Vaude, Colmar, Wild
Roses e, tra quelli americani, Patagonia, Canada
Goose, Arc’Teryx, Marmot, The North Face.
Oltre ad un prestigioso award di cristallo firmato
Tiffany, tutte le aziende vincitrici potranno
prendere parte ad un programma di promozione
basato sulla creazione di etichette personalizzate
utili per distinguere i capi sul punto
vendita. Inoltre Polartec si impegna a sostenere
i vincitori Apex con attività indirizzate ai media
ed eventi. I precedenti vincitori Apex possono
confermare l’efficacia di tale programma
di promozione (nella foto, uno dei vincitori europei:
Colmar MD 9312 Women’s Full Zip Tecnofleece
– Polartec Thermal Pro).
Lafuma sponsor della Prealpi Bike Run Marathon
Lafuma ha vestito con una t-shirt personalizzata i 500 volontari dallo staff dell’evento.
Si è svolta il 9 maggio 2010 l’attesa Prealpi Bike Marathon, con un notevole successo di pubblico
e di partecipanti, circa 900 tra atleti professionisti e dilettanti appassionati, che si sono sfidati
a Mel (Belluno) nelle gare di mountain bike, nordic walking e corsa. I vincitori della 6° edizione
sono Lucio Fregona nella corsa a piedi e Toni Longo nella marathon mountain bike. Per gli
eventi non competitivi, Jean Debortoli e Luca Molin hanno vinto il Trofeo del Donatore, e Stefano
Destro si è imposto nella prova di nordic walking.
Lafuma ha partecipato come sponsor dello staff organizzativo, composto da quasi 500 preziosi
volontari che hanno permesso lo svolgersi puntuale delle gare e degli appuntamenti durante
tutta la giornata. Una partecipazione che conferma l’attenzione del brand verso eventi importanti
per il territorio locale a cui l’azienda
si sente fortemente legata (la
sede Lafuma Italia - L.M.O. srl è a
Montebelluna). Sempre più consistente
è anche l’importanza che
la disciplina del nordic walking
sta guadagnando tra gli appassionati
di montagna, e a cui Lafuma
dedica da alcuni anni una
linea specifica di abbigliamento,
calzature e accessori.
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Alberto Limatore
vince con Cool-T
Alberto Limatore ha vinto anche la
quarta prova del campionato italiano
di bike trial, svoltasi a Parma
domenica 13 giugno 2010. Il pluricampione,
dopo una brutta partenza
caratterizzata da parecchi
errori commessi nel primo giro, e
nonostante il caldo e la stanchezza,
ha vinto la gara, che ha impegnato
atleti provenienti da tutta
Italia con un secondo e terzo giro
quasi perfetti.
Alberto Limatore, 12 volte campione
italiano assoluto, vincitore della
Coppa del Mondo e Vice Campione
del Mondo, durante tutta la gara
ha indossato una coppia di Cool-T
rossi, l’innovativo accessorio
studiato per aiutare sportivi e non
ad affrontare in maniera migliore il
caldo e a concentrarsi meglio nelle
competizioni, grazie alla sua efficacia
nel ridurre la sudorazione e
il battito cardiaco.
Mens sana in corpore sano
Speedo e Magnini contro la malaria
Il brand leader mondiale del nuoto ha donato 35.000 costumi per combattere
la malattia che ogni anno uccide tre milioni di persone, di cui
gran parte bambini al di sotto dei cinque anni. “Dobbiamo raggiungere
il milione di nuotatori il prossimo 25 giugno per sostenere Against Malaria
Foundation”, ha dichiarato Filippo Magnini.
Nonostante la malaria sia una malattia curabile, resta la causa di morte
per oltre tre milioni di persone ogni anno, un valore impressionante perché
concentrato al 90% nel continente africano, ma soprattutto, perché
oltre il 70% delle vittime sono bambini al di sotto dei cinque anni. Per
combattere la malaria e prevenire il contagio, la soluzione ideale è consentire
alle persone che vivono nei territori colpiti dal male, di dormire
sotto una zanzariera: una soluzione che resta il mezzo più economico e
duraturo, oltre che il più efficace in assoluto.
Tra le associazioni che più si battono nella lotta contro questa sottile
guerra c’è AMF, la Fondazione contro la malaria, che da alcuni anni
è promotrice dell’iniziativa World Swim Against Malaria, l’evento mondiale
che si terrà il prossimo 25 giugno e che vuole portare in acqua un
milione di nuotatori in tutto il pianeta. L’obiettivo è proseguire nella raccolta
fondi per l’acquisto di zanzariere LLIN a lunga durata, ovvero specifiche
zanzariere impregnate di insetticida che hanno effetto mortale
contro gli insetti per 4-5 anni. Queste zanzariere sono efficaci perché
funzionano in due modi: da una parte sono barriere meccaniche contro
le zanzare portatrici di malaria e dall’altra l’insetto muore al solo contatto
con la rete.
Tutta la somma raccolta da AMF viene destinata all’acquisto delle zanzariere,
il cui costo è di 5 dollari ognuna, e i costi accessori dell’iniziativa
quali spese di spedizione, viaggi, stampa, web e tanto altro, sono
sostenuti da aziende e sponsor della fondazione, cosicché ogni donazione
è al 100% destinata alle popolazioni colpite dalla malaria. Una iniziativa
della massima trasparenza: www.worldswimagainstmalaria.com
consente di vedere ogni singola offerta e il Paese a cui è destinata. Dal
2005, la AMF ha raccolto oltre due milioni di dollari, una somma che ha
permesso l’acquisto di mezzo
milione di zanzariere e la
protezione di un milione
di persone dalla malaria
(nella foto, Magnini ai
Mondiali di Roma
2009).
Panatta Sport è istato l fornitore della macchine per il fitness de La Pupa e il Secchione, che ha concluso la
seconda edizione lunedì 7 giugno su Italia 1. Panatta Sport, tra i principali produttori europei di macchine per
il fitness, ha messo a disposizione del programma 2 runner Pininfarina, nella declinazione Gold e Platinum, e
una serie di macchine isotoniche Fit Evo, inserite nelle villa di Tivoli dove si è svolto il reality.
“Un programma che, in modo leggero, ha voluto educare a trovare il giusto equilibrio tra forma fisica e sviluppo
intellettuale”, ha detto il Prof. Rudy Panatta, fondatore di Panatta Sport. “Questo corrisponde
alla nostra filosofia di vita.”
Durante le puntate domenicali delle 21.30 e la striscia
giornaliera delle 14.00, le attrezzature sono state utilizzate
dai concorrenti nella routine quotidiana e in alcune
situazioni che li hanno messi in condizione di gareggiare
per il successo finale.
La scelta delle produzioni televisive nell’utilizzo delle
macchine Panatta Sport, in particolar modo la linea
cardiofitness Pininfarina, è testimone della crescente riconoscibilità
del brand Panatta Sport.com
Diadora
con il Giro Donne 2010
In occasione della presentazione
delle due tappe Trevigiane del Giro
d’Italia Femminile, organizzata il 28
maggio a Riese Pio X, sono state
presentate in anteprima la Maglia
Rosa, sponsorizzata da Diadora e
la Maglia Ciclamino, sponsorizzata
da Pasta Zara. Due ospiti d’eccezione,
per testimoniare l’impegno
e la passione per lo sport da
parte delle rispettive aziende: Enrico
Moretti Polegato, Presidente di
Diadora, e Furio Bragagnolo, Presidente
di Pasta Zara.
Diadora è entrata nel ciclismo professionistico
nei primi anni ’80,
contribuendo a scrivere in più di
25 anni le pagine più belle della
storia di questo sport. Nel corso
degli anni sono stati numerosi
i successi ottenuti dagli atleti
Diadora, sia su strada che su pista,
nelle competizioni più prestigiose:
Tour de France, Giro d’Italia,
Olimpiadi e record dell’ora. Alla
tradizione dei grandi campioni che
hanno scelto Diadora si aggiungono
oggi anche Cadel Evans e Tatiana
Guderzo, campioni mondiali
su strada 2009.
“Il nome Diadora – spiega il Presidente
Enrico Moretti Polegato –
deriva dal greco ‘condividere doni
e onori’, un concetto che sottolinea
lo spirito di squadra e la condivisione
dei successi. Per rilanciare
un marchio storico che da sessant’anni
rappresenta l’Italia sportiva
abbiamo pensato di compiere
un primo passo attraverso una
sponsorizzazione tinta di rosa, il
Giro d’Italia Femminile. Credo molto
nel binomio donne-sport anche
per l’ineguagliabile tocco di grazia
e di femminilità che le atlete sanno
conferire ad una disciplina di per
sé già molto affascinante come
il ciclismo, ed è perciò con enorme
orgoglio che presento la maglia
rosa ufficiale, ovviamente targata
Diadora, del 21° Giro d’Italia
Femminile Internazionale. Il 4 luglio
si è tenutala terza tappa del giro,
una prova a cronometro a noi molto
cara: si parte, infatti, dal piazzale
di Diadora per raggiungere il traguardo
posto nella vicina Geox, la
nostra sorella, ad emblema di un
gemellaggio tra due realtà che oggi
rappresentano un’unica, grande
famiglia.”

Joma sponsorizza
la società di calcio a 5
più forte al mondo
Inter Movistar e Joma hanno recentemente
ufficializzato l’accordo
che legherà l’importante azienda
sportiva con il club che attualmente
ha più titoli in Spagna. Si tratta
di un grande evento mediatico per
Joma, che esprime così la sua leadership
nel futsal internazionale.
Inter Movistar è attualmente considerata
la miglior squadra di Calcio
a 5 del mondo. La società che ha
vinto più titoli in assoluto in Spagna,
e la prima a vincere tutte le
competizioni alle quali ha partecipato
in una sola stagione. Costituita
nel 1977 da un famoso giornalista
sportivo, negli ultimi anni la
società si è dedicata ad opere a
sfondo sociale – come la Gira Movistar
Megacrack ,che permette ai
bambini in tutta la Spagna di giocare
con i
migliori professionisti.
Nel 2009
la manifestazione
ha coinvolto
più
di 50.000
bambini.
Burton & BMW
Summer Experience
Dopo il successo degli stop invernali
in occasione del Burton
Demo Tour, torna la partnership
vincente tra BMW Group Italia
e Burton Italia. Per tutta l’estate
Burton accompagnerà nelle località
preferite gli amanti degli action
sport, dando loro la possibilità
di testare la nuova BMW X1 e
la nuova BMW Z4.
Il primo appuntamento è stato a
Torbole Sul Garda, dove i curiosi
e gli appassionati di motori in possesso
della patente di guida, hanno
potuto provare le ultime nate
in casa bavarese avvalendosi dei
preziosi consigli dei piloti della
storica scuola BMW “Guidare e
Pilotare”.
Alle prime 10 persone che si sono
iscritte al test drive, in regalo gadget
ed una consumazione da utilizzare
presso il Wind’s Bar.
Shoppydoo lancia Sportydoo
Nasce un nuovo blog verticale dedicato interamente allo sport e a tutto
ciò che può essere utile per gli appassionati delle diverse discipline.
Sportydoo è curato nei contenuti da Luca Negri, collaboratore del gruppo
7Pixel, che di sport se ne intende: è stato infatti campione del mondo
di canoa in Canada, Ungheria, atleta olimpico ad Atlanta ’96 e, da un
po’ di tempo è anche appassionato di corsa oltre che convinto sostenitore
della dimensione amatoriale dello sport.
Nella home page di Sportydoo i post spaziano da argomenti generali
che riguardano le varie attività sportive, a consigli, servizi, accessori e
novità che ruotano in qualche modo intorno all’universo sportivo. Alcuni
post, per esempio, riguardano la tecnologia e suggeriscono utili applicazioni.
Come Sportics e Trailguru, che si servono del GPS dell’iPhone
e possono essere consultate in tempo reale per ricavare posizione, distanza,
velocità di percorrenza, altimetria, oppure permettono di archiviare
questi dati per elaborarne statistiche o condividerle con amici.
La
grafica di Sportydoo è
semplice ma curata e colorata,
e ricca di immagini. A destra
della home page è disponibile
una galleria di foto,
associate ai post, e una classificazione
dei temi per categoria.
Si va dall’allenamento
agli accessori, dalle scarpe
alle tipologie di sport, fino a
una suddivisione per marche
dei prodotti segnalati.
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SPORT VILLAGE
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Quick Step indossa calzature Scarpa
A partire dal Giro dItalia 2010 i corridori e lo staff del team
Quick Step indosseranno per il loro tempo libero le calzature
del calzaturificio S.C.A.R.P.A. Spa, azienda italiana leader
nel settore delle calzature tecniche da montagna.
Fondata nel 1938, l’azienda produce presso la sua sede di
Asolo (Italia) calzature ad alte prestazioni per l’escursionismo,
lo sci, l’alpinismo, il climbing, il trail running e per altre
discipline outdoor. Il Calzaturificio è di proprietà della famiglia
Parisotto dal 1956. Nel 2005 ha anche inaugurato il
suo quartier generale statunitense a Boulder, Colorado.
La recente tappa del Giro d’Italia con arrivo ad Asolo, città
sede dell’azienda, è stata l’occasione per un incontro fra i
corridori del team e i vertici dell’azienda, la quale era anche
uno dei main sponsor della tappa. “Per la nostra azienda
è un onore essere al fianco di una squadra così importante
nel panorama ciclistico internazionale”, spiega Sandro
Parisotto. “Si tratta di un’occasione di visibilità importante
e di prestigio per tutti noi. La nostra azienda, oggi presente
in 31 nazioni, è leader in varie discipline quali l’alpinismo,
lo sci alpinismo e l’arrampicata non solo in termini di
prodotto, ma anche per le numerose ed importanti imprese
sportive che il nostro team di atleti internazionale effettua
ogni anno sulle cime del mondo. La partnership con il
team Quick Step donerà valore aggiunto all’immagine della
nostra azienda, da sempre impegnata a sostenere attività
sportive sia a livello locale che internazionale.”
“Siamo molto soddisfatti di questa partnership”, ha commentato
il team manager Patrick Lefevere. “Questo brand
è diventato conosciuto e apprezzato per la qualità e lo stile
nel settore delle calzature tecniche. I nostri corridori indosseranno
le calzature nei momenti di tempo libero nel corso
delle competizioni alle quali prenderemo parte.”
Una showroom al servizio del retail
Da circa un anno e mezzo Spoga, importatore esclusivo
per l’Italia di Odlo da ormai un ventennio, ha un moderno
showroom a Bolzano, ormai regolarmente visitato dai clienti
dell’Alto Adige e del Trentino. Lo showroom è molto facile
da raggiungere, situato vicino all’uscita del Casello Autostradale.
Lo showroom ha quasi 200 m² di esposizioni,
ed espone sempre la collezione più attuale, ora ad esempio
quella relativa all’estate 2011. All´interno dello showroom
è altresì possibile osservare una proposta completa di
arredamento fornita dalla Odlo International (che ha la sua
sede in Svizzera): gondole, pareti e tavoli di appoggio per
esporre il prodotto nella maniera più versatile ed attuale.
Outwet E Dryarn,
l’intimo dei campioni
31 maggio 2010: Ivan Basso vince
la 93° edizione del Giro d’Italia.
Un trionfo per il ciclista di Gallarate
che, dopo aver dominato l’edizione
del Giro nel 2006 si è riconfermato
campione in un’edizione
difficile e appassionante, caratterizzata
da ritmi elevati e grande
agonismo. Il trionfo di Ivan Basso
è un successo anche per Outwet
e Dryarn, che il campione ha fatto
salire sul gradino più alto del
podio. Outwet è sponsor ufficiale
Liquigas dal 2009: tutti i ciclisti
della squadra indossano, in gara
e in allenamento, intimo Outwet.
Il ciclismo è uno sport che richiede
un’enorme sforzo e un grande
impegno fisico. Anche l’abbigliamento
tecnico riveste un ruolo
importante nella resa della performance
sportiva; Outwet ha scelto
Dryarn per il suo abbigliamento intimo
perché questa fibra in grado
di controllare due aspetti fondamentali
di un’ attività sportiva così
intensa quello termico e quello
della traspirazione, tra loro strettamente
legati. Dryarn non assorbe
l’umidità prodotta dal corpo durante
l’attività fisica, ma la raccoglie
dalla pelle, la trasferisce lungo
la superficie delle fibre e la smaltisce
all’esterno con un’efficienza
di scambio tra pelle, tessuto e
ambiente, tale da non sbilanciare
il sistema di termoregolazione e
conservare la pelle asciutta.
82

panorama
TREND GLOBALI
Prodotti verdi
per salvaguardare l’ambiente
L’ambiente che ci circonda è sempre più a rischio e
le aziende non possono trascurare questo problema.
È necessario che i brand si impegnino nella realizzazione
di prodotti che implichino il minore impatto sull’ecosistema
In un’epoca in cui l’ambiente non può
più essere un problema da sottovalutare,
le aziende devono avere come
scopo principale quello di salvaguardarlo.
Switcher, in particolare, applica
il principio della sostenibilità fin dal
1992, anno del summit sull’ambiente
tenutosi a Rio, tanto da riuscire a convertire
la visione globale del congresso
in iniziative concrete.
Il famoso brand svizzero ha appena
lanciato la sua prima collezione di prodotti
con polietilene tereftalato riciclato
(PET), per la quale
sono stati sviluppati
dieci modelli, e ha
l’obiettivo di produrre
entro il 2011 articoli
La sfida nel design e nello sviluppo
di prodotti verdi deve essere
condotta attraverso la trasparenza
e la credibilità
solo in cotone organico, di cui ad oggi
ne fabbrica tredici.
Nelle dinamiche di questa azienda,
occupano un posto di primaria importanza
i cosiddetti “prodotti verdi”,
che usano materiali non tossici, sono
fabbricati a partire da risorse riciclabili
o rinnovabili, rendono i prodotti che si
usano più efficienti e duraturi e sono riciclabili
o biodegradabili. Tale impegno
nasce anche dal fatto che la sopravvivenza
a lungo termine di un’azienda
ultimamente è in dubbio se non può
salvaguardare la sua
continuità attraverso
il rispetto dell’ambiente
e della comunità
in cui opera.
Alcuni punti chiave del Programma
di Responsabilità Sociale di Switcher
Promozione del commercio equo e solidale: le nuove collezioni sono state realizzate con l’etichetta
Max Havelaar.
Proseguimento della cooperazione con Helvetas per acquistare cotone organico in Mali e
Burkina Faso: ne sono state ordinate più di 100 tonnellate nel 2009.
Compensazione delle emissioni di CO per 300.000 pezzi nel 2009.
2
Accrescere il valore del cartone per l’imballaggio riutilizzandolo (26%) o riciclandolo (74%).
Calcolo degli equivalenti di CO per ciascun prodotto nel catalogo del 2010.
2
Cooperazione con Myclimate.org.
Valutazione dell’indice dell’acqua nella catena logistica in India.
Sistema di recupero del sale: installazione di un sistema per il recupero di importanti quantità
di sale in seguito al consumo di acqua, per riutilizzarle e riciclare l’acqua (tecnica utilizzata
per oltre il 60% dei prodotti venduti).
Installazione di 26 turbine a vento per generare una sufficiente quantità di energia per i mulini
(tecnica utilizzata per oltre il 60% dei prodotti venduti).
Uso di fibre naturali.
Il 98% dei prodotti Switcher sono dotati di un respect code, in modo da permettere la tracciabilità
di 15 milioni di prodotti.
Un altro punto di forza di Switcher è
la sua capacità di comunicare con gli
acquirenti basandosi sulla trasparenza
e sull’informazione. Seguendo questa
linea di pensiero, la tracciabilità
dà accesso ai consumatori finali per
i seguenti aspetti: neutralizzazione e
calcolo della CO 2
, condotte sociali,
cotone organico e materiali riciclabili.
Uno dei principali campi di ricerca
dell’azienda è quello della nanotecnologia,
soprattutto nell’ambito di indumenti
per sport all’aria aperta e da
viaggio, molto leggeri e dalle grandi
performance.
Le sfide nel design e nello sviluppo di
prodotti verdi sono fondamentalmente
due, ovvero la trasparenza e la credibilità.
Per quanto riguarda la prima, grazie
al codice del DNA integrato in ciascuno
dei sei milioni di prodotti realizzati
ogni anno, la gente ha accesso a tutte
le informazioni che illustrano la catena
logistica del consumatore e del bene
industriale, inserendo il codice nel sito
web www.respect-code.org. L’azienda
oltre a fondarsi sulla trasparenza, tracciabilità
e visibilità, adotta anche misure
per migliorare le condizioni di vita
delle persone coinvolte nel processo
di produzione degli articoli.
Per quanto concerne la credibilità, si
fa riferimento ai tre principali materiali
che appartengono alla categoria dei
prodotti ecologici, ovvero cotone, lana
merino e PET, che sono fibre naturali
o riciclate. La sfida più grande è ottenere
la credibilità di questi prodotti,
attraverso il ruolo svolto dai controlli,
dalle certificazioni, e dagli standard
cui equipararsi.
L’obiettivo dello sviluppo sostenibile
viene portato avanti anche grazie alla
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Quindici bottiglie vuote in PET
bastano per realizzare una giacca
in polietilene tereftalato
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realizzazione di indumenti che tengano
caldi a partire da bottiglie vuote.
Infatti, per aiutare l’ambiente, parte
della collezione di Switcher oggi è
realizzata con materiali derivati da
bottiglie di polietilene tereftalato riciclato.
Quindici bottiglie vuote in PET
sono sufficienti per creare una giacca
in polietilene tereftalato. Dati scientifici
dimostrano che oltre il 90% di
bottiglie in PET può essere riciclato e
usato per realizzare filati in poliestere.
Tali filati richiedono un minore utilizzo
di energia nel processo di produzione
rispetto ai comuni filati in poliestere.
Un basso consumo di energia e di
acqua insieme a una riduzione dell’inquinamento
dell’aria sono le principali
caratteristiche dei prodotti in PET,
contribuendo a minori ripercussioni
sul clima.
Appare dunque evidente che, poiché
l’ambiente sta soffrendo e i suoi problemi
stanno diventando sempre più
gravi, molte aziende del settore dovrebbero
seguire lo stesso cammino
verso la sostenibilità intrapreso dal
brand svizzero.
La Cina richiede
delle verifiche
La World Trade Organization
(WTO) ha acconsentito di verificare
se le tariffe anti-dumping
dell’Unione Europea sulle calzature
cinesi danneggino ingiustamente
gli esportatori provenienti dal
Sol Levante. La Cina ha chiesto
l’intervento della WTO dopo che
mesi di consultazioni con l’Unione
Europea non avevano portato
a una soluzione. La Cina ha presentato
il reclamo a febbraio, due
mesi dopo la decisione dell’UE di
continuare a imporre per 15 mesi
i dazi sulle scarpe di cuoio provenienti
dalla Cina e dal Vietnam, per
aiutare i produttori del sud a competere
contro le calzature importate
dalle compagnie come Nike Inc.
e adidas AG. Secondo il Ministro
del Commercio cinese, le leggi
anti-dumping adottate dall’Unione
Europea sono state discriminatorie
nei confronti della Cina.
Adidas e Burton:
lavoro di squadra
Adidas originals e Burton stanno
collaborando per creare una collezione
a edizione limitata di abbigliamento
e calzature per uomo
con la finalità di essere indossate
dopo le attività in montagna. La
linea, che consisterà in 21 capi
d’abbigliamento e 7 modelli di
scarpe, appariranno per la prima
volta sul mercato a novembre, su
scala mondiale. I prezzi andranno
più o meno dai 40 ai 350 dollari
per l’abbigliamento, e dai 90 ai
200 per le scarpe. Secondo Ben
Pruess, vice presidente di adidas
originals, il brand sportivo aveva
bisogno di prodotti di transizione
caratterizzati dalla sensibilità di
Burton, ma che potessero essere
indossati dopo la montagna. Ci
sono, inoltre, buone prospettive
che il rapporto di collaborazione
tra i due brand continui in futuro
e si rafforzi.
Dazi anti-dumping fino al 2012
Gli attuali dazi anti-dumping del 48,5% per le biciclette esportate
dalla Cina all’Europa e del 34,5% per le biciclette fabbricate
in Vietnam, rimarranno in vigore fino al 2012. Tale decisione
è stata presa nell’ambito del regolamento dell’Unione Europea
per le procedure di dumping. L’articolo 11 di questo regolamento
prescrive quanto segue: “un provvedimento definitivo in materia
di anti-dumping scade dopo cinque anni dalla sua imposizione o
dopo cinque anni dalla data di conclusione della revisione più recente
che abbia riguardato sia il dumping che l’eventuale danno,
a meno che non venga stabilito in una revisione che la scadenza
rischierebbe di comportare il persistere o la reiterazione del dumping
e del danno. Il riesame in previsione della scadenza è avviato
su iniziativa della Commissione, o su richiesta presentata da o per
conto dei produttori comunitari, e le misure restano in vigore in
attesa dell’esito di tale di revisione”. Normalmente, le revisioni della
scadenza sono completate entro 12 mesi, ma ne possono richiedere
fino a 15. Se la Commissione Europea impiegasse 15 mesi
per decidere sul ritiro o la continuazione delle misure anti-dumping,
i dazi rimarrebbero in vigore quasi fino al 1° gennaio 2012, più precisamente
fino ad agosto 2011.
Puma contro
le emissioni
di anidride carbonica
Puma, azienda che si occupa
di articoli sportivi, compenserà
le sue emissioni di CO 2
in modo
da diventare la prima società neutra
del settore nell’ambito dei consumi
di anidride carbonica. A tale scopo,
il brand attuerà in Africa una serie
di progetti che prenderanno in considerazione
le necessità delle comunità
locali, la conservazione della
biodiversità e i programmi CRS.
Grazie al suo impegno a lungo termine
per la sostenibilità, finalizzato
alla riduzione del consumo di energia
e acqua, dei rifiuti e delle emissioni
di CO 2
del 25% entro il 2015,
le emissioni di anidride carbonica
diminuiranno su base annuale. Inoltre
Puma farà in modo che i vari
84

Il rapporto
della NPD
Secondo l’NPD Group, Inc.
(National Purchase Diary),
compagnia leader nelle ricerche
di mercato, le vendite complessive
delle scarpe da corsa mostrano
segni di flessione in alcuni mercati
globali chiave, e dei miglioramenti
nel campo degli acquisti da parte
degli atleti professionisti. I mercati
chiave in cui le vendite sono diminuite
sono presenti negli Stati
Uniti e in Europa. Negli Stati Uniti,
dopo segni positivi durati tre anni,
le vendite sono calate dello 0,9%
nel 2009. Un andamento simile è
stato riscontrato in Europa, dove
la flessione è stata pari allo 0,1%. I
mercati internazionali che fanno ancora
registrare una crescita sono il
Canada, dove le vendite che sono
state interessate in qualche modo
dalla crescita dell’ultimo periodo
sono adidas, Asics, e Nike, insieme
a Saucony, Puma e Brooks.
Collaborazione
tra SGMA e NSGA
La Sporting Goods Manufacturers Association (SGMA) e la National
Sporting Goods Association (NSGA) hanno stabilito di lavorare insieme
a progetti e iniziative di comune interesse. La decisione presa
di comune accordo è stata quella di lavorare come una squadra in relazione
a determinati argomenti relativi al mondo degli articoli sportivi,
piuttosto che competere. La chiave del successo di questa iniziativa
sarà il reciproco rispetto da parte dei due gruppi e l’immediata individuazione
delle strade da percorrere in modo da mettere in atto dei
miglioramenti. Ad esempio, hanno in programma di unire le forze per
promuovere una legislazione che sia favorevole all’industria sportiva,
come destinare fondi al Carol M. White P.E.P Act e al disegno di legge
denominato PHIT (Personal Health Investment Today).
Intersport rilancia la sua immagine sul web
Nel marzo del 2010 Intersport ha
rilanciato il suo sito web internazionale
intersport.com in quanto
parte integrante del nuovo Brand
Concept chiamato Sport to the people.
In contemporanea, il Gruppo ha
anche realizzato la prima piattaforma
uffici e negozi utilizzino elettricità
proveniente da risorse rinnovabili, in
linea con la sede centrale in Germania.
Dato che il calcio rappresenta
un aspetto importante dell’attività
della compagnia, risulta naturale
che abbia accettato la richiesta da
parte della United Nations Environment
Programme (UNEP), affinché
le varie federazioni calcistiche che
prendono parte ai mondiali in Sudafrica
azzerino i propri consumi derivanti
dagli spostamenti. Tali progetti
di compensazione non includono le
emissioni di anidride carbonica derivanti
dal trasporto dei prodotti.
internet pan-europea per appassionati
di corsa. Già nel decennio scorso,
la rete è diventata uno strumento
sempre più importante per la vita
di tutti i giorni. Oggi, gli acquirenti la
usano in maniera attiva per cercare
prodotti, negozi, servizi e ispirazione.
Ecco perché il marchio sportivo ha
deciso di rilanciare la sua immagine
on-line. Nel corso di questa operazione,
alcuni strumenti pre-esistenti
sono stati mantenuti, come quello
preposto alla ricerca internazionale
di negozi e prodotti, a causa del suo
vasto utilizzo da parte degli utenti.
Nei prossimi mesi, la maggior parte
dei paesi che rientrano nel circuito
di questo grande network allestiranno
le homepages nazionali seguendo
tale nuovo approccio, basato fra
l’altro sull’uso di strumenti di social
media. Dal sito internet si può accedere
anche alla prima piattaforma
internet pan-europea, disponibile in
7 lingue, e che integra i siti nazionali
di 19 stati. La piattaforma non solo
fornisce informazioni sulle caratteristiche
di vari prodotti e sulle ultime
notizie, ma contiene anche suggerimenti
sull’allenamento, l’alimentazione
e la salute degli appassionati
della corsa ad ogni livello.
a cura di Monica D’Alessandro 85

RICHIEDETELO!
Edizione
2010
Catalogo Italiano dell’Articolo Sportivo - Buyers’Guide
L’Indispensabile
opera di consultazione per tutti gli operatori di settore
Copyright Edizioni Miglio srl - Divisione Annuari

Inserto Speciale di TopSport - Il Giornale degli Articoli Sportivi - Luglio/Agosto 2010
www.be-out.it
natural sportstyle
In questo numero:
Mercato Italia
Identikit di un sistema
Trail Running
Un fenomeno in ascesa
Outdoor lifestyle
All’insegna dell’ecologia
Novità Prodotto - Tra Ricerca e Tecnologia - Opinioni a confronto - Fatti e persone - Eventi speciali

Inserto Speciale di TopSport - Luglio/Agosto 2010
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natural sportstyle
UNIVERSO OUTDOOR
Complesso, con mille declinazioni, miriadi di sfaccettature,
sottili sfumature. E forse proprio per questo, numeri alla mano,
sembra essere uno dei pochi settori a non aver risentito della crisi
COMUNICARE NATURA PER VENDERE
La disponibilità di luoghi votati all'outdoor e la competenza tecnica
dei praticanti impone standard molto elevati
GLI EMERGENTI CHE NON SPAVENTANO
L'Oriente e il fenomeno della private label. Nuovi players, potenziali
porte di accesso ad una clientela allargata, da conquistare con qualità
122 FENOMENO TRAIL
Dalle origini alle declinazioni e molteplici
sfaccettature odierne. Il trail running
è decisamente l’area di mercato
emergente nell’outdoor. E il settore dove
molte aziende credono e investono di più
142
OLTRE L'ULTIMA FRONTIERA
Oggi più che mai l’evoluzione dell’outdoor passa attraverso il lavoro
di scienziati ed ingegneri per realizzare prodotti più avveniristici
146 WE ARE ECO FRIENDS
Sempre più aziende operanti
nel mondo outdoor sposano
una linea di salvaguardia e di promozione
dell’ambiente, seguendo gli impulsi
provenienti dagli Stati Uniti
LE RUBRICHE
90 La parola a... Heiner Oberrauch
91 La parola a... Giorgio Rabajoli
105 La parola a... Luigi Pellizzari
115 La parola a... Andrea Meattelli
116 La parola a... Damiano Menegon
150 Vetrine Novità Prodotto
158 Extra

90
LA PAROLA A...
HEINER OBERRAUCH
Presidente
OBERALP
Il mondo dell’outdoor batte la crisi,
grazie a un mix di fattori.
Il sistema è maturo,
attenzione dunque a sedersi sugli allori
TRA UNA SETTIMANA in Salewa
festeggiamo i 75 anni di storia, e la
bella cosa, quando si festeggia un
compleanno così, è quando si è vitali
come mai. Ma data l’importanza
dell’evento, è anche tempo di
bilanci.
L’outdoor è forse l’unico mercato
che cresce ancora nel segmento
dell’articolo sportivo. Tanto che
quasi possiamo dire “benvenuta la
crisi” perché il 2009 è stato l’anno
migliore, e il 2010 si sta dimostrando
ancora superiore all’anno
precedente. Questo perché forse
la gente nei momenti difficili si ricorda
i valori importanti, come la
natura, l’amicizia... Questi sono, in
effetti, valori che la montagna riflette.
Bisogna però aver ben chiaro il fatto
che l’outdoor e la montagna non
funzionano se non si ha l’anima.
Molte aziende cercando di entrare
nel mercato, ma non hanno successo
proprio perché operano soltanto
per il business, senza essere
autentici. Montanari, appassionati
e turisti hanno la sensibilità per avvertire
se un’azienda si lancia in
questo mondo solo per denaro o
se crede invece in quello che propone.
Ovviamente il guadagno è
importante, ma è più la conseguenza
di un buon fare, e non può
essere l’unico scopo.
Un altro elemento da considerare
è la segmentazione dei cluster.
L’outdoor riunisce tante community
differenti, con diversi modi di approcciarsi,
di scambiarsi informazioni,
di vivere il concetto stesso di
outdoor, come sport e come lifestyle.
Comprendere i diversi linguaggi
che caratterizzano il target
permette di arrivare al consumatore
rispondendo a bisogni precisi.
Un fattore, questo, importante anche
per il negoziante che deve sapere
che target vuole affrontare.
Ecco perché nei negozi più preparati
queste diverse tendenze si riconoscono
nei prodotti, nell’arredamento
e, più in generale, in tutto
ciò che concorre a realizzare il visual
più idoneo.
Queste positività non devono però
trarre in inganno. Ci sono degli
elementi critici e bisogna porvi rimedio
prima che possano trasformarsi
in problematiche più grandi.
È il caso, ad esempio, della rete di
distribuzione e dei negozi specializzati
in Italia. Vi è infatti una grossa
possibilità di specializzarsi e anche
di spiegare al consumatore finale
il valore del prodotto, evitando
di lasciare il mercato alle grandi
catene e al basso prezzo. Se non
ci sono persone motivate a promuovere
l’outdoor, questo rischia
di perdere appeal. Mancano anche
testimonial forti, ma ci sono tante
discipline ed è importante essere
aperti a queste realtà in crescita.
In tanti, ad esempio, non avevano
dato il giusto peso allo snowboard,
e oggi abbiamo visto quanto ha
preso piede. Ecco perché conoscere
il mondo outdoor può consentire
di trovare nuove opportunità
ai retailer.
La stessa apertura dovrebbero
averla sia le istituzioni che le aziende.
Nel primo caso, si osserva come
all’estero vi sia una promozione
decisamente più forte, attenta, non
solo a livello di comunicazione, ma
anche di pratica. Ormai in tutte le
scuole vi sono delle pareti per far
avvicinare i ragazzi al climbing,
mentre in Italia tutto questo è molto
lontano. Allo stesso modo, anche
le amministrazioni locali dovrebbero
sostenere questo avvicinamento
ai territori, perché oltre allo
sport entrano in gioco tanti
aspetti di carattere culturale. Rischiamo
di essere lenti, ritardati da
lungaggini burocratiche, e questo
non fa bene all’outdoor.
Analogamente, proprio questo individualismo
rende difficile l’unione
tra le aziende, una stretta collaborazione,
la capacità di fare lobbing
per far valere le proprie necessità
o per coordinare comunicazione e
promozione. Questa disgregazione
si nota molto nel tessile, ma anche
la calzatura, con il grande distretto
di Montebelluna, avrebbe la forza
di creare qualcosa di importante,
facendo valere maggiormente la
voce degli operatori. Basti dire che
le aziende tedesche, al contrario,
hanno saputo lavorare bene insieme.
Non a caso la fiera di riferimento
si tiene in Germania.
90

PRIMALOFT ®
THE NEXT GENERATION
IN YARN TECHNOLOGY
Da anni PrimaLoft ®
è leader nella tecnologia
dell’isolamento ad alte
prestazioni per l’abbigliamento
sportivo, da lavoro e militare.
Ora aggiunge un nuovo must
al suo range di prodotti:
PrimaLoft ® Yarn Technology*,
la nuova generazione della
tecnologia applicata ai tessuti.
Prodotti morbidi, resistenti,
sempre asciutti e ancor
più efficaci nel trasferimento
dell’umidità.
Quick Draw Technology
Sistema di trasferimento dell’umidità
3
A
2
B
1
3
2
1
L’umidità sottoforma di vapore
fuoriesce dalla superficie.
A
B
L’umidità sottoforma di vapore viene
“spinta e attirato” attraverso le fibre.
PrimaLoft Yarn allontana
l’umidità dalla fonte.
Fibra PrimaLoft
Fibra di lana
www.primaloftyarn.com
2010
* Brevetto in registrazione
91
2010

92
LA PAROLA A...
GIORGIO RABAJOLI
Direttore Vendite
FERRINO
La carenza di politiche di promozione del
territorio, l’incapacità di fare lobby da parte
degli operatori e certi atteggiamenti eccessivamente
restrittivi frenano il mercato. Sosteniamo
l’outdoor. Aiutiamo, credendoci, lo sviluppo di
un settore tra i più dinamici e fortunatamente
in grande crescita
LO STATO DI SALUTE dell’outdoor
è buono, come dimostrano i dati
presentati all’Ispo sull’andamento
nei Paesi dell’area germanica. Se il
dato europeo è confortante, per
quanto riguarda l’Italia non abbiamo
dati ufficiali di riferimento, ma – da
quanto riportato dai buyer – non ci
sono stati tagli negli acquisti da parte
delle grandi catene e a livello distributivo.
Dunque anche nel Belpaese
il mercato tiene, pur in un
contesto che è a dir poco difficile.
Ciò anche perché la minor disponibilità
di denaro ha portato le persone
a preferire il week-end o la scampagnata
fuori porta ai viaggi organizzati
all’estero. Tutto ciò ha comportato
un aumento del consumo e un
avvicinamento di una più ampia fetta
di pubblico, compensando la minor
capacità di spesa.
Ciò che lascia perplessi è la mancanza
di una politica di sostegno offerta
dallo Stato e dalle Amministrazioni
locali, con poche eccezioni. Invece
che lanciare queste forme di
turismo in espansione e fondamentali
per far conoscere luoghi italiani
che tutti ci invidiano, non si riscontra
un forte coinvolgimento di autorità e
organi preposti allo sviluppo del territorio.
Un caso paradigmatico è
quello di Santiago rispetto alla Via
Francigena. Mentre all’estero vi è un
sostegno economico, burocratico e
amministrativo, in Italia non si registra
un vivo interesse per una promozione
coordinata e forte di un
percorso straordinario. Accade così
che mentre il tragitto di Santiago riceve
un grande flusso di persone
che ne seguono il tracciato a piedi,
in bicicletta, a cavallo, solo per fare
un esempio, da noi sono ormai
vent’anni che si parla del percorso
della Francigena, ma di fatto non sono
state intraprese azioni concrete
per la conoscenza del territorio, lo
sviluppo di un turismo attratto da
questa camminata, né sono stati
stanziati fondi importanti per supportarla.
Una mancanza grave, se si
pensa a quanti paesi beneficerebbero
di un flusso turistico importante.
Un altro esempio è costituito dal circuito
ciclabile del Lago di Costanza,
ogni anno percorso da più di
100.000 persone.
La cosa ancor più sorprendente è
che l’outdoor è ormai un argomento
trattato in diverse occasioni, e non
si può considerare, se non nelle sue
forme più performanti, come un fenomeno
di nicchia. Basta sfogliare
le riviste generaliste per rendersi
conto della sua diffusione e del radicamento
sempre maggiore nella popolazione.
Eppure per la poca attenzione
delle amministrazioni locali si
spende in altre situazioni (ad esempio
per le stazioni sciistiche) e non
si investe in maniera decisa e determinante
in questo settore.
La colpa, occorre dirlo, è anche degli
operatori e della scarsa capacità
di questi di fare lobby, ma al contrario
ognuno prosegue da sé senza
dar vita a una forza unita capace di
dar consistenza a esigenze e richieste.
I marchi outdoor hanno dato un
piccolo contributo negli ultimi anni,
creando una Associazione, Italian
Outdoor Group, il cui scopo è proprio
la promozione dell’outdoor. Certo
è che anche la burocrazia e il sistema
turistico non aiutano. Se paragoniamo
il costo di un campeggio
in Italia con le tariffe estere, è lampante
la differenza. Senza contare le
limitazioni a cui da noi si è sottoposti.
Chiaramente non si possono invadere
parchi e riserve, ma non si
può nemmeno costringere chi desidera
un contattato con la natura a
sostare in campeggi dove sono favoriti
i bungalow e dove il caro prezzi
rende sconveniente la soluzione in
tenda. Occorrono politiche di incentivazione,
sia nei prezzi che nella
reale possibilità di fruire del patrimonio
naturale, con regole, ovviamente,
ma senza atteggiamenti eccessivamente
restrittivi. L’eccesso di normative,
il costo dei pernottamenti e una
politica restrittiva rischia infatti di inibire
una tendenza che invece ha voglia
di crescere.
92

PROFESSIONISTI
Con i marchi Singing Rock e Sherpa,
Sport Alliance si presenta agli operatori
con una gamma di prodotti per l’outdoor
al top in fatto di qualità, ricerca,
autenticità
Sherpa
Il marchio Sherpa Adventure Gear è un autentico brand del Nepal che -
come suggerisce il nome - ha come sua stessa ragione d’essere quella di
supportare e dare lavoro al popolo degli Sherpa, impegnandosi anche nel
sociale (costruzione di scuole e partnership con industrie nazionali di lavoro
a domicilio), nonché nel supporto concreto alle mitiche guide Sherpa
dell’Everest, le famose “tigri”, veri eroi sulla neve. Il risultato è una collezione
dalla forte personalità, composta da capi unici nel loro genere, prodotti con
un elevatissimo standard qualitativo, in molti casi realizzati ancora a mano.
L’obiettivo di sviluppare un brand che punta all’integrità non può generare
uno sviluppo “incontrollato”. Il 95% della linea firmata Sherpa è realizzata in
fabbriche di proprietà, in modo da poter controllare direttamente i margini e
far ricadere i risparmi di costo sul prezzo al consumatore finale. Queste le
premesse di un marchio la cui finalità è dare, ben oltre la pura logica del
profitto, un contributo sociale, economico ed ecologico. Da segnalare il
progetto di un’associazione non profit che garantisca la salute, l’educazione
e il benessere dei bambini sfortunati del Nepal. “Prendiamo molto sul serio
il nostro ruolo di azienda e cittadini del mondo”, aggiungono i responsabili
del marchio, la cui proprietà è anch’essa di nazionalità sherpa. L’azienda è
fortemente impegnata a istruire gli sherpa di Kathmandu per far sì che
possano lavorare all’interno della sua organizzazione in diverse aree dello
sviluppo prodotto, delle vendite e del customer service. Per ogni capo
venduto vengono destinati 50 centesimi di dollaro ad una Fondazione attiva
su tutti questi fronti.
Chi sceglie di acquistare un prodotto Sherpa lo fa con la consapevolezza
che lo stesso avrà un impatto diretto sulle vite di queste popolazioni,
nel rispetto del pianeta e della sua umanità.
RETE AGENTI ITALIA (in via di definizione anche altre aree)
PIEMONTE, VALLE D’AOSTA E LIGURIA. BRUNO PERUCCA - Cell. 336 473330 - brunoperucca@tiscali.it
VENETO EFRIULI. Pietro Scocco - Cell. 335 6023026 - piscocco@tin.it
TRENTINO ALTO ADIGE. Luca dal Lago - Cell. 347 9732733 - lucadallago@alice.it
www.sportalliance.it - info@sportalliance.it

SPORT ALLIANCE NEWS
DELLA MONTAGNA
Singing Rock
Durante il primo decennio di vita, i fondatori di Singing Rock – due
alpinisti cechi e un venditore belga – si sono imposti sul mercato
grazie ad una produzione up-to-date dotata dei macchinari più moderni.
Imbracature e funi sono i due cavalli di battaglia nonché top sellers,
tanto che stanno contribuendo a diffondere la grande reputazione di
Singing Rock anche al di fuori del climbing. Per arricchire e completare
la propria offerta, il brand produce anche dispositivi di ancoraggio,
moschettoni, carrucole... insomma una collezione completa di
equipaggiamenti da scalata e per i vigili del fuoco ed attività di
soccorso, speleologia, lavori in quota.
Un gruppo di esperti top climber lavora a stretto contatto con il team di
progettazione Singing Rock, per ideare prodotti dall’elevatissimo
standard di design e di funzionalità.
Ogni imbracatura, corda o moschettone, prima di entrare in produzione
ed essere immesso sul mercato è sottoposto a test severissimi. Tra i
protagonisti dell’affiatatissimo team di lavoro vanno segnalati il
soccorso speleologico ceco e Kota 1000, che testano regolarmente
tutti gli attrezzi per speleologia. Alcune soluzioni particolarmente
funzionali sono state sviluppate da noti alpinisti portatori di handicap.
Singing Rock lavora anche a stretto contatto con alcuni corsi di ferrata
in Cesky Raj e Krkonose, per lo sviluppo di prodotti mirati anche ad un
pubblico non-arrampicatore. Le soluzioni più innovative sono coperte
da brevetti. Le corde da arrampicata e speleologia con la tecnologia
Route44, così come il sistema di imbracatura con fibbie Rock&Lock,
sono due degli ultimi esempi dell’approccio innovativo del team design
di Singing Rock. Soluzioni altamente funzionali che stanno veramente
entusiasmando i climbers. L’abilità tecnologica e la concreta strategia
commerciale sono gli elementi che stanno imponendo Singing Rock
tra i brands protagonisti del mercato.
DISTRIBUZIONE ESCLUSIVA PER L’ITALIA:
SPORT ALLIANCE INTERNATIONAL SPA
Via Enrico Fermi, 14 – 39100 Bolzano - Tel. +39 0471 208300 – Fax +39 0471 208310

96
INSERTO SPECIALE OUTDOOR
Complesso, con mille declinazioni,
miriadi di sfaccettature, sottili
sfumature. E forse proprio
per questo, numeri alla mano,
sembra essere uno dei pochi settori
a non aver risentito della crisi
UUn nome che racchiude in sé un
mondo, in cui si raggruppano un
gran numero di persone accomunate
da una grande passione per la
natura e l’aria aperta, e da un sentito
coinvolgimento nello sport. Una
definizione forse anche banale per
una realtà in crescita costante che
si manifesta in tantissime formule,
caratterizzata da differenti approcci,
filosofie, ma anche tecnologie,
attrezzi, pratiche.
Cercare una definizione univoca per
l’outdoor è praticamente impossibile,
sia per la mancanza di rilevazioni
di mercato specifiche che per i
labili confini di così tante e variegate
discipline sportive, in una tale vastità
di declinazioni che rende impossibile
avere una valutazione univoca e
onnicomprensiva.
Comunque sia, è certo che il segmento
outdoor nel suo variegato
insieme sia in costante aumento,
direttamente correlato alla crescita
del turismo e la pratica sportiva
all’aria aperta. Sta cambiando anche
il rapporto con la montagna, perché
c’è meno propensione a intenderla
come insieme di attività estreme
esclusivo appannaggio per gli appassionati
ed i “puristi”. Al contrario,
è in via di sempre maggiore sviluppo
un turismo di montagna di persone
che fanno trekking moderato, in un
ambiente forse un po’ più a misura
d’uomo. Bisogna poi considerare
anche i viaggi dalla mattina alla
sera e quindi non riscontrabili dalle
prenotazioni alberghiere, ma che
confermano in linea generale che
la gente si sta accorgendo di come
ci siano tante pratiche montane in
cui cimentarsi senza dover per forza
affrontare escursioni e ascese di 4 o
5 ore per sentieri molto difficili.
Esiste oggi tutta un’offerta di servizi
per le famiglie, gli appassionati della
natura che non sono strettamente
legati all’attività sportiva. Dunque
il concetto di outdoor si è via via
allargato, non è solo un’ascesa o
una corsa in altura, o un sentiero
particolare, o una ferrata, ma anche,
molto più semplicemente, vivere la
natura. Esattamente come quando
si andava in campagna con i
nonni quando si era ragazzi, fino al
concetto decisamente blando di >>

98 INSERTO SPECIALE OUTDOOR
>>
una scampagnata fuoriporta, genere
agriturismo o pic-nic nel parco vicino
a casa. Nel momento in cui si cerca
di evadere dalla propria quotidianità
fatta di spazi geometrici, che si tratti
di una vacanza in tenda o di una
gita al lago, lo spirito che muove le
persone è lo stesso. E parla outdoor,
soprattutto come modo di essere,
stile di vita.
Anche i luoghi stessi dell’outdoor
sono in trasformazione: non più
solo Dolomiti, ma anche un giro del
Chianti in bicicletta, un’escursione
alle Cinque Terre o persino al mare,
a Pantelleria. I viaggiatori stanno
riscoprendo le giornate in semplicità
a contatto con la natura, mentre i
servizi e la comunicazione stanno
migliorando in questo senso, rendendo
l’outdoor più accessibile che
in passato.
Con una cultura orientata al
benessere, al wellness e ad una
maggior cura del tempo libero,
questo è diventato un trend
trasversale alle varie generazioni e
classi socioeconomiche del mondo
occidentale. Oggi siamo un po’ tutti
alla ricerca di un contatto più stretto
con la natura, da riscoprire, come si
legge su stampa specializzata, ma
anche generalista. Basti pensare
alla diffusione di informazioni, mete,
attività, anche se la criticità di questo
sistema in via di trasformazione è
delegata ai servizi, all’utente che
non in tutti i luoghi d’Italia riscontra
situazioni all’altezza dell’aumento
della richiesta.
Ovviamente l’Alto Adige e le Alpi
in genere sono molto strutturati
per loro stessa natura, ma stanno
crescendo anche realtà minori per
un turismo più economico, magari
più vicine ed accessibili, con attività
differenziate e davvero alla portata
di tutti. Ne sono un chiaro esempio
i parchi avventura, un modo diverso
per andare dentro alla natura,
sicuramente più invitante, specie per
i bambini, che andare a un parco
giochi con le solite giostre. Poi la
varietà offre tante scelte, e molte
zone si sono specializzate, magari
nella campagna, nel trekking marittimo,
con una crescente presenza di
servizi collaterali all’attività sportiva
in senso stretto.
Continuando a voler parlare di outdoor,
comprenderne la vera anima è
difficile, proprio perché non ne esiste
una sola, ma tante, anzi tantissime.
Si tratta, almeno scendendo alle
radici delle sue origini, di una forma
di sport che viene dal nord, dal sapore
mitteleuropeo e anglosassone
che spopola negli Usa e in Germania.
Proprio quest’ultima si conferma
come patria naturale di questo trend
cultural sportivo, tanto che pare che
un tedesco su due pratichi l’escursionismo.
Secondo una ricerca
rappresentativa intitolata “L’escursionismo
come mercato del futuro”, uno
studio che ha permesso di avere
La distribuzione è un fattore molto
delicato nel mondo dell’outdoor,
trattandosi di una categoria molto
settoriale ed estremamente specifica,
che lavora e che funziona molto
bene all’interno di un vero e proprio
passaparola all’interno di una comunità
FOTO GARMIN

99
un quadro preciso sull’escursionista
attivo e sugli aspetti economici
del mercato del tempo libero e del
turismo, sarebbero infatti oltre 40
milioni i cittadini tedeschi che effettuano
regolarmente un’escursione a
piedi. La popolarità delle attività del
tempo libero in montagna è dimostrata
anche dal numero degli iscritti
all’Associazione alpina tedesca che
negli ultimi decenni ha riscontrato
ogni anno una crescita costante
del numero dei partecipanti regolarmente
registrati con circa 37.000
nuovi membri, pari a una crescita del
4,57%, con record nel 2009.
Spesso il passaggio tra le singole
discipline quali il walking, l’escursionismo
o l’alpinismo è graduale. Ma
con certezza si può affermare che le
attività all’aria aperta hanno raggiunto
un vasto pubblico. Gli escursionisti
sono il gruppo target di gran
lunga più importante, e sempre secondo
la ricerca effettuata per conto
dell’Associazione tedesca, l’equipaggiamento
preferito dagli escursionisti
attivi è rappresentato da una giacca
a vento impermeabile (92%), seguito
da uno zaino di piccolo volume
(80%), dagli scarponi da escursione
(72%), dal sacco a pelo (62%) e
una da carta escursionistica (58%).
Qualunque sia il prodotto acquistato
dagli escursionisti, il criterio decisivo
per l’acquisto dell’equipaggiamento
è la combinazione tra qualità e
funzionalità.
Ciò che accomuna tutti i produttori
di equipaggiamento per l’outdoor,
è la conoscenza dell’attrattività e
il grande potenziale del mercato
dell’escursionismo. Gli escursionisti,
Le consuete e periodiche
rilevazioni di mercato
condotte da NPD Group
parlano chiaro: osservando
il target, le consumatrici
con età superiore a 14 anni
realizzano un trend positivo
migliore rispetto agli uomini,
guidato dall’abbigliamento,
grazie soprattutto ad un minor
decremento nei prezzi. Gli
uomini con età superiore a 14
anni confermano invece crescite
soprattutto nelle calzature, così
come nel trimestre precedente.
Focalizzando invece sulle
tendenze d’acquisto principali
del target di riferimento, la
maggior parte dei consumatori
utilizza i capi di abbigliamento da
outdoor per il tempo libero, con
infatti, spendono in media 92 euro
l’anno per l’equipaggiamento, come
risulta dalla medesima ricerca. Se si
prende questo valore come punto
di partenza e lo si moltiplica per il
numero di tutti gli escursionisti in
Germania, si ottiene un volume di
mercato attuale di 3,7 miliardi di >>
RICERCHE DI MERCATO
DONNE alla RISCOSSA
una percentuale che si aggira
intorno al 65%. Nonostante
ciò, il segmento però risulta
in calo, mentre si mantiene
stabile il fatturato generato dai
capi utilizzati principalmente
per attività sportiva. A guidare
la scelta del consumer è
sicuramente la qualità del
prodotto, senz’altro il fattore
principale, anche se, proprio
per il contesto economico
attuale, è però la possibilità di
avvantaggiarsi di offerte speciali
o riduzioni di prezzo il fattore che
registra l’incremento maggiore
rispetto all’anno precedente.
(Fonte: NPD Sports Tracking
Europe – Consumer Panel Apparel
e Footwear – Italy.)

100 INSERTO SPECIALE OUTDOOR
>>
euro all’anno. Senza dimenticare che
in questa cifra non sono inclusi gli
acquisti del resto della popolazione
per equipaggiamenti outdoor.
Quanto di tutto questo sopra detto
potrebbe allo stato attuale rapportarsi
sul mercato italiano? Difficile
stabilirlo con precisione, anche se
dando uno sguardo ai numeri è possibile
rendersi conto della portata di
quello che all’inizio era visto come
un fenomeno per pochi, ma che oggi
è sempre più un settore di massa.
Gli iscritti al Cai in Italia sono circa
350.000, mentre i praticanti degli
sport alpinistici sono oltre 700.000
(fonte Cai). Ben 2.300.000 sono gli
sciatori, 450.000 gli snow-boarder,
per un fatturato nel settore neve
che supera il miliardo di euro. Non
meno interessanti le cifre delle
due ruote: ciclismo e Mtb vantano
oltre 100.000 tesserati e almeno
2.000.000 di praticanti (fonte
Aicma-Federciclismo).
Non meno importante è anche il
risvolto economico: 2,7-3,0 punti di
PIL, investimenti in opere pubbliche,
turismo, trasporti, media tradizionali
e media innovativi, occupati diretti e
indiretti, una moltitudine di piccole
e medie imprese che operano nel
manifatturiero, made in Italy, organizzazione
di micro e macro eventi,
innovazione tecnologica ed export.
Numeri importanti, anzi, impressionanti,
anche se uno sguardo
macroeconomico di settore risulta
difficile da reperire e forse anche da
stabilire, a causa delle forti differenziazioni
e degli sconfinamenti da un
ambito all’altro. Specie se, analizzando
le tendenze che stanno emergendo
sempre più prepotentemente,
nella grande community dell’outdoor
finisce il rocciatore così come la famiglia
che opta per una passeggiata
in collina.
Gli uomini dimostrano di possedere
una maggiore propensione verso la
pratica dello sport, e questo è un
dato noto a tutti, ma il divario tra i
sessi è decisamente in progressiva
riduzione, e in contemporanea si
assiste alla presenza di una domanda
di attività fisico sportiva che inizia
a coinvolgere segmenti non trascurabili
appartenenti ad aree sociali
e generazionali di norma estranee
alla pratica fisico sportiva, come gli
anziani. Le cause di questa tendenza
si legano da un lato a motivazioni di
carattere ludico, e dall’altro alla cura
del proprio corpo, in modo da preservare
livelli adeguati di benessere
psico fisico.
Proprio questa commistione tra
contatto con la natura e ricerca
di un reale wellness personale
potrebbe essere, ed in parte è
certamente, la chiave di lettura
dell’aumento registrato nel mondo
outdoor, in termine di volumi e
valori, rispetto al mondo dell’articolo
sportivo, sensibilmente colpito
dalla recessione economica che ha
coinvolto tutto il mondo del retail. Se
infatti l’insieme degli sport ciclistici,
atletica leggera – che comprende
anche footing, jogging e altre attività
atletiche – e gli sport invernali, del
DIFFICILE, APPASSIONANTE OUTDOOR
Le caratteristiche del mondo
distributivo italiano non sono
semplici, ma vi sono buone
possibilità per ottenere risultati
pienamente soddisfacenti
Andrea De Lauso
Country Manager
The North Face Italia
Nel corso del 2009 il marchio The North Face ha consolidato la posizione
di leadership nel mercato dell’outdoor, nonostante in Italia vi sia un aspetto
critico costituito dalla frammentazione del mercato outdoor in tanti piccoli
negozi a conduzione familiare – oltre alla mancanza di catene di negozi specializzati
nel segmento specifico a carattere nazionale, come ad esempio Blacks in Inghilterra o
Globetrotter in Germania. Tuttavia le partnership con i gruppi Sport Alliance e Intersport
hanno permesso al brand di contare su una distribuzione più organizzata, omogenea e
orientata all’universo outdoor.
Stiamo cercando di supportare la distribuzione outdoor garantendo innovazione e tecnicità,
oltre ad un margine sufficiente per il canale outdoor, e prestando particolare attenzione alle
poche ma concrete realtà distributive di grandi dimensioni emergenti per quando riguarda
il canale sportivo generalista, soprattutto attraverso la categoria calzature ed equipment
(travel). Inoltre ci stiamo approcciando alla distribuzione lifestyle che, specie nelle ultime
due stagioni, si è dimostrata interessata a prodotti di ispirazione o derivazione outdoor e
tecnica, portando avanti contemporaneamente anche eventi di grande richiamo come il
The North Face Ultra Trail du Mont Blanc, che per l’edizione 2010 (che prenderà il via il
27 agosto) vanta ben 2300 iscritti. Stiamo infatti cercando di avvicinare i consumatori agli
sport non ordinari, e insegnare ai giovani l’amore e la passione per la montagna
e tutti gli sport outdoor che ci vedono in prima fila.

101
ghiaccio e di montagna si posizionano
tutti attorno alla quota di due
milioni di praticanti presenti a livello
nazionale, è certamente significativo
il forte peso raggiunto dalle attività
sportive all’aria aperta, facendo con
ciò riferimento ad una concezione
della pratica sportiva che esce dagli
schemi consueti propri dell’attività
tradizionale, privilegiando valori più
legati al rapporto con l’ambiente a
motivazioni di carattere ecologico
e naturalistico. La stessa evoluzione
dei consumi sportivi e delle
opzioni effettuate in questo ambito
delineano dunque la presenza di
un quadro generale dove paiono
coesistere tradizione e innovazione,
con l’esistenza di fenomeni diffusi
in cui le trasformazioni di carattere
sociale e culturale si sovrappongono
ad abitudini e tendenze storicamente
consolidate.
Un target in evoluzione, dunque,
con un mercato che regge nonostante
la difficile situazione
economica, dove la qualità si dimostra
la carta vincente nelle vendite,
in concomitanza con la ricerca di
offerte e prezzi speciali. Anche se
la tanto attesa ripresa economica,
preannunciata da qualche debole
segnale positivo, non ha dato i
risultati da tutti sperati e invocati, il
mercato dell’outdoor ha infatti tenuto
e per alcuni segmenti è addirittura
in controtendenza. Si registra infatti
un lieve calo di performance per il
mondo outdoor inteso come abbigliamento
più calzature, nell’anno
terminante a marzo 2010, con un
indice del -3%, influenzato sicuramente
dal segmento abbigliamento.
Resistono invece le calzature nelle
varie declinazioni trekking, hiking,
mountaineering. Dagli ultimi dati
(NPD-Consumer Panel 12ME end
2009 vs. 2008), l’abbigliamento total
apparel market scende con -7,3%
mentre l’outdoor apparel tiene con
-1,1%. Una situazione nettamente
positiva è quella rappresentata dal
mondo della calzatura, con un total
footwear market a +1,2% e un outdoor
footwear a +14,7% (vedi box a
pag. 102).
Non meno importanti sono i trend
generici di riferimento, come l’ecologia,
e il forte ritorno della pratica
sportiva all’aperto cui si è già fatto
più volte riferimento. Un’altra voce
da non trascurare è però quella
relativa al turismo sportivo, definibile
come un’estensione dello sport alle
attività di loisir/vacanza, o di sportivizzazione
della vacanza che ben si
compenetra con quella ricerca >>
È certo che il segmento outdoor
nel suo variegato insieme sia
in costante aumento, direttamente
correlato alla crescita del turismo
e alle pratiche sportive all’aria aperta
SPECIALISTA DELLA MONTAGNA A DAL 1975
NEVADA HTG
ABSS - DTL
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tel. 0423 524211 crispi@crispi.it
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102 INSERTO SPECIALE OUTDOOR
>>
di relax, benessere fisico e contatto
con la natura. Una situazione dai
risvolti interessanti per tante realtà,
dai produttori di attrezzature e
abbigliamento agli operatori turistici,
che possono così cercare il modo di
sfruttare alcune valenze attrattive di
un territorio tutto l’anno così da allungare
la stagione turistica, puntando
su una destagionalizzazione della
vacanza e creando un’alternativa alla
tradizionale vacanza “spiaggia, sole,
mare”, secondo un concetto di diversificazione
della vacanza stessa.
Si tratta di un fenomeno che sta
progressivamente acquisendo una
chiara e distinta identità rispetto
alle più tradizionali e diffuse forme
di turismo – culturale, balneare,
termale – visti gli interessanti risultati
sia in termini economici che di
movimento turistico che è in grado
di generare. L’ammontare complessivo
del business legato ad esso è
stimabile tra i 7 e gli 8mld di euro, in
crescita rispetto ai 5mld di euro del
2003 (stime Nomisma) e la spesa
per turismo sportivo ha un’inciden-
>>
Una voce
da non trascurare
è quella relativa
al turismo sportivo,
definibile come
un’estensione
alle attività di loisir
e alla ricerca
di relax e benessere
SPORT
TURISMO
TIPOLOGIE
DI TURISMO SPORTIVO
SPORT TURISMO
PRINCIPALI SOGGETTI
COINVOLTI
Tutti i viaggiatori che condizionano la meta
del proprio viaggio in virtù della possibilità
o meno di praticare un determinato sport
TURISMO
SPORTIVO
IN SENSO
STRETTO
TURISMO SPORTIVO/BUSINESS
Alla componente sportiva si aggiunge
quella professionale-lavorativa
TURISMO SPORTIVO DI LOISIR
La pratica di un determinato sport, a livello
amatoriale, rappresenta la base, il perno
dello spostamento
Attivo: atleti professionisti delle FSN
e delle società sportive professionistiche
Passivo: Dirigenti e dipendenti CONI, CSN
e delle società sportive professionistiche
Praticanti a livello amatoriale che
si spostano per partecipare a: gare,
allenamenti, stages ecc.
TURISMO SPORTIVO
DI SPETTACOLO
Pubblico live dello sport sia di livello
amatoriale che professionistico

yarn technology
PrimaLoft, la grande famiglia
del climate comfort, da anni leader
nella tecnologia dell’isolamento
per capi high performance, aggiunge
un nuovo must al suo range: PrimaLoft
Yarn, dalle caratteristiche esclusive.
Yarn technology
I ricercatori di Albany, dove ha sede
PrimaLoft, sostengono che non si tratta
semplicemente di un nuovo prodotto,
ma della nuova generazione tecnologica
di tessuti hight performance. PrimaLoft
Yarn è un nuovo filato di altissima qualità
che combina le proprietà idrofobe della
fibra PrimaLoft, con le proprietà idrofile
della Lana Merino, formando un “campo
di forze” dinamico che allontana l’umidità
dalla pelle mantenendo l’utilizzatore in
condizioni perfette di comfort. Oltre alla
versione fibra sintetica e fibra naturale
PrimaLoft Yarn è disponibile nella
versione 100% PrimaLoft, costituita
da microfibre con un diametro pari
alla metà delle fibre di cachemire e
ottimizzata per garantire l’asciutto in
ogni condizione. PrimaLoft Yarn è già
utilizzato per intimo, calze, pullover.
Quick Draw Technology
Sistema di trasferimento dell’umidità
A
B
3
2
1
A Fibra PrimaLoft
B Fibra di lana
3 L’umidità sottoforma di vapore
fuoriesce dalla superficie.
2 L’umidità sottoforma di vapore viene
“spinta e attirato” attraverso le fibre.
1 PrimaLoft Yarn allontana l’umidità dalla fonte.
La grande famiglia
Quando PrimaLoft presentò la sua prima
microfibra - che a tutte le caratteristiche
della piuma d’oca aggiungeva la totale
idrorepellenza (ed oggi anche una
maggiore traspirabilità e comprimibilità) -
il mondo dell’abbigliamento outdoor ne
fece immediatamente uso, avendo scoperto
gli enormi vantaggi dell’insulation
technology.
Su questa strada PrimaLoft ha continuamente
fatto innovazione migliorando
le sue tecnologie e proponendo prodotti
sempre più specialistici. Fra gli ultimi
che sono entrati a far parte di questa
grande famiglia che fa del comfort legato
al controllo degli elementi una delle sue
mission, ricordiamo Infinity e Eco:
PrimaLoft Infinity
PrimaLoft Infinity è l’isolamento a filo
continuo più morbido e comprimibile oggi
disponibile sul mercato. È largamente
impiegato nei sacchi letto di alta gamma
perché all’elevata efficienza termica
unisce una comprimibilità davvero unica,
che fa risparmiare il 20% di spazio nello
zaino, e - naturalmente - peso.
PrimaLoft Infinity trova ora applicazione
anche nell’abbigliamento, soprattutto
nelle giacche.
PrimaLoft Eco 70%
L’impegno verso l’eco-sostenibilità è
sempre stato naturale nelle aziende
americane; a maggior ragione ad Albany
che ha da subito sviluppato prodotti il
più possibile rispettosi dell’ambiente,
sia nell’ambito dell’abbigliamento che
in quello delle calzature.
Da oggi un ulteriore passo avanti,
la famiglia PrimaLoft presenta a
Friedrichshafen Primalof Eco 70%
recycled.

104 INSERTO SPECIALE OUTDOOR
>>
za del 6/7% sul totale della spesa
complessiva per il turismo in Italia
(stime Censis Servizi, 2007). Lo
sport si rivela così essere sempre
più protagonista delle vacanze degli
italiani affermandosi tra le prime 5
attività a cui i vacanzieri del Belpaese
si dedicano maggiormente nel
loro periodo di ferie. Secondo gli
ultimi dati Isnart relativi al turismo nel
2007, complessivamente gli italiani
in vacanza hanno praticato attività
sportive (15,2%) e nel 2,8% dei casi
assistito a spettacoli sportivi. Occorre
poi rilevare che l’appartenenza ad
un Circolo/Associazione sportivo/a
comincia, seppur lentamente, ad
affermarsi come uno dei canali attraverso
i quali organizzare/prenotare
la propria vacanza sia in Italia (0,4%)
che all’estero (0,2%), secondo un
fenomeno che per gli operatori possono
sicuramente essere una leva
importante per lo sviluppo sia dello
sport che del turismo in Italia.
In particolare, è possibile individuare
quattro diverse tipologie di
turismo sportivo rientranti in due
macro categorie: lo sport-turismo e
il turismo sportivo in senso stretto.
Ognuna delle due presenta precise
peculiarità nelle modalità di gestione
e sfruttamento della vacanza e
conseguentemente diverse tipologie
di turisti sportivi (sport turisti, turisti
sportivi per business, turisti sportivi
per loisir, turisti sportivi per spettacolo).
Resta il fatto che lo sport è una leva
emozionale sempre più forte, e che
la ricerca stessa di un coinvolgimento
sempre più attivo, naturale, di
sana competizione con se stessi più
che con gli altri indirizza un sempre
maggior numero di persone verso la
pratica delle discipline outdoor.
matteo.barboni@topsport.it
NUOVE FORME DI COMUNICAZIONE
Gli eventi sono
una caratteristica del mondo
outdoor. Internet
e le situazioni live sono i canali
con cui i brand parlano
in maniera diretta alla clientela
comunicando i propri valori
Ruth Oberrauch,
Marketing Manager
Italy Salewa
Il Salewa Rock Show è un evento con cui tentiamo di coinvolgere la climb
community nei vari paesi, per emozionare e al tempo stesso coinvolgerli
nel mondo Salewa. Attraverso i nostri atleti, determinate situazioni, consigli
ed esperienze, si raggiunge un alto tasso emozionale, anche perché l’arrampicata
non è soltanto una disciplina sportiva, ma un vero e proprio stile di vita, un modo di
pensare e vivere la montagna in maniera assolutamente originale.
È interessante notare come da uno sport individuale traggano origine gruppi numerosi
che cercano qualcosa di proprio, anche nella scelta dei marchi. Del resto, i giovani
parlano molto tra loro, confrontano le esperienze, si scambiano informazioni, utilizzano
internet. Il web e i social network alimentano tutta una serie di rapporti e scambi che
a nostro avviso cresceranno ulteriormente in futuro.
Gli eventi sono grandi momenti di comunicazione, fondamentali nell’outdoor, perché
entrano in gioco diversi mezzi che danno vita a un contatto diretto con il consumatore
finale. Il solo rapporto qualità prezzo non è più l’elemento principale. L’emozione
e la passione per un certo marchio sono diventati dei fattori fondamentali
da trasmettere in ogni maniera possibile, più o meno tradizionale, più
o meno istituzionale.
FOTO CLAUDIA ZIEGLER - FLORIAN RIEGLER

LA PAROLA A... 105
In un mercato sempre più soggiogato
dai grandi, c’è bisogno di
una forte identità. Occorre insomma
che il retail comprenda l’importanza di darsi
una chiara identità e partecipare a fiere ed
eventi in grado di fornire la reale
percezione della situazione
LUIGI PELLIZZARI
Amministratore
LAND-MARK
SONO SEMPRE STATO un sostenitore
della specializzazione e
degli eventi fieristici, che purtroppo
in Italia negli ultimi anni
hanno subito un forte calo. Dispiace
che nel Belpaese non si
riesca a mettere insieme aziende
produttrici e dettaglianti sportivi
e/o outdoor. Senza identificazione
e specializzazione si fa il gioco
dei grandi gruppi internazionali
(uno su tutti: Decathlon),
che trovano nella frammentazione
e nella genericità locale la loro
principale opportunità di penetrazione.
Nonostante la crescita di alcuni
gruppi italiani, questo mercato
resta ancora parcellizzato e con
molti operatori troppo generici.
Una fiera potrebbe forse contribuire
allo sviluppo dell’identità e
della specializzazione dei negozi
con l’aiuto delle aziende produttrici
(o dei distributori). Senza un
punto di aggregazione si perde
però anche questa opportunità
di incontro e comunicazione.
Non a caso in Italia la figura del
negozio outdoor spesso non è
ben identificata, al contrario di
quanto accade negli Stati Uniti
e in Inghilterra, dove il segmento
outdoor è fortemente caratterizzato
ed autonomo. Da noi ci sa-
rebbe addirittura un’opportunità
in più, in quanto il negozio outdoor
ha la possibilità di trattare
lo sci in modo importante durante
l’inverno, cosa che in Inghilterra
e in molte parti degli Stati
Uniti, ad esempio, è molto limitata.
Bisogna dire che in altri Paesi
Europei il dettaglio sportivo specialistico
tiene bene grazie ad
una evoluzione e a un aggiornamento
continuo dell’offerta. Nella
stessa Francia, dove
Decathlon è molto più presente
che in Italia, il negozio sportivo
indipendente e specializzato non
sta perdendo posizioni.
In Italia prevale ancora il consueto
conformismo che si somma
ad un certo ritardo nell’adeguarsi
a standard commerciali ed
operativi oramai consolidati nei
principali mercati europei.
Forse proprio partecipando alle
fiere internazionali si potrà constatare
quanto il panorama stia
cambiando e quanto il mercato
sia dinamico in questo momento,
e in rapida evoluzione. Dovremo
muoverci. Ne va della nostra
stessa sopravvivenza.
Sarebbe un peccato se gli operatori
italiani subissero il cambiamento
invece di contribuire a
governarlo e ad indirizzarlo.
Sono certo però che il meglio
del retail sportivo Italiano saprà
stare al passo e chissà che, in
un futuro non troppo distante,
sia proprio l’Italia a proporre
nuovi orizzonti anche nel nostro
campo, come è successo così
spesso nella nostra storia.
105

ALLE ORIGINI
Con i marchi Kaikkialla e me°ru’
Sport Alliance offre due valide alternative:
prodotti outdoor e tempo libero
dall’ottimo rapporto prezzo-qualità
Kaikkialla
Kaikkialla è un termine finlandese che significa ‘ovunque’. Già dal
nome, dunque, questo marchio rispecchia la principale aspirazione di tutti
gli appassionati di outdoor. Non importa che si sia in alta montagna, nei
boschi o al parco a fare jogging: ciò che conta è essere ben equipaggiati,
ovunque ci si trovi. Come comune denominatore, solo il gusto di vivere
all’aperto che la natura risveglia in ciascuno di noi.
Con Kaikkialla, il mondo dell’outdoor approda a una nuova dimensione:
divertimento, gioia di vivere, spensieratezza, freschezza e allegria da
condividere insieme agli altri, ovunque, a prescindere da dove ci si trovi.
Con il suo approccio ironico e comunicativo, Kaikkialla è un marchio
sorridente, che si distingue dal mondo eroico, freddo ed egocentrico di
molti competitor del settore outdoor.
Forte di questo nuovo mix capace di conquistare tutti, selvaggio
(primitivo/naturale), ma pur sempre di valore, moderno e
pieno di gioia di vivere, Kaikkialla interpreta la vita in modo unico,
rivoluzionando il concetto stesso che sta alla sua base. Tradizione e
modernità dunque, ma anche naturalezza e urbanstyle.
Sport Alliance presenta questo marchio dal nome insolito con l’obiettivo,
da un lato, di soddisfare le esigenze dei professionisti dell’outdoor in un
segmento di mercato di fascia alta e, dall’altro, di rispondere alle
aspirazioni degli sportivi per hobby e degli amanti delle escursioni nel
tempo libero. Pertanto il brand dovrebbe avere anche un tocco urbano, in
modo da potersi affermare nel tempo come marchio lifestyle. Il
posizionamento di mercato è medio-alto, pensato per un target più
dilettante che professionista, capace di cogliere nel prodotto valori come
la sensibilità, la comunicatività, la simpatia, il senso di responsabilità, ma
anche la lunga durata, la freschezza, l’indipendenza, l’originalità,
l’atemporalità data da una certa sobrietà.
La combinazione di colori accesi e di tonalità sbiadite è un segnale di
autonomia che contribuisce a dare alla linea un aspetto ancora più trendy.
www.sportalliance.it - info@sportalliance.it

SPORT ALLIANCE NEWS
DELLA NATURA
me°ru
ru’
Perché scegliere me°ru’? Perché è una linea di abbigliamento
outdoor e tempo libero in grado di sostituire molti marchi
contemporaneamente, grazie ad una gamma di proposte molto ampia,
dallo straordinario e vincente rapporto qualità-prezzo.
Me°ru’ rappresenta la perfetta sintesi di tutta la migliore esperienza,
competenza e solidità dei più importanti retailers specializzati d’Europa,
con l’intento di perseguire un unico obiettivo: la migliore redditività. Che
sia una tenda per il prossimo fine settimana piuttosto che un pile per
l’escursione in montagna: me°ru’ è sempre la soluzione ideale per molte e
diverse esigenze.
Un marchio che non promette lifestyle, funzionalità
avanzate o materiali di eccellenza, quanto piuttosto
estrema praticità, funzionalità e convenienza.
Ridotto all’essenza, offre esattamente ciò che serve per un
utilizzo outdoor “normale”. Dai professionisti dell’outdoor
agli escursionisti della domenica, tutti possono trovare nel
brand l’equipaggiamento adatto alle loro esigenze.
Il concept di Me°ru’, exclusive brand di proprietà di Sport
Alliance, richiama un luogo mistico: “l’asse del mondo’,
ovvero dove nascono i quattro fiumi del’Asia
e da cui si diramano i quattro punti cardinali. Il
Punto di riferimento per eccellenza, nel quale il mondo
ha visto la luce.
Me°ru’ è dunque concepito per soddisfare un’esigenza
fondamentale di tutti coloro che entrano in contatto con il
mondo dell’outdoor. Tutti vorrebbero avvicinarsi il più
possibile all’origine della natura – sia chi si sta organizzando
per conquistare i quattromila metri, sia chi si appresta a
trascorrere un fine settimana all’aria aperta in un campeggio
turistico. Un punto di origine estremamente individuale, ma nel
contempo universale perché appartenente alla sfera di
ciascuno.
Anche il nuovo carattere utilizzato per il marchio me°ru’
rispecchia il linguaggio espressivo e i simboli delle cartine
geografiche e delle mappe GPS, per trasmettere
immediatamente un messaggio chiaro e funzionale.
SPORT ALLIANCE INTERNATIONAL SPA
Via Enrico Fermi, 14 – 39100 Bolzano - Tel. +39 0471 208300 – Fax +39 0471 208310

108 INSERTO SPECIALE OUTDOOR
Comunicare
natura per
VENDERE

La disponibilità di luoghi votati
all’outdoor e la competenza tecnica
dei praticanti impone standard
molto elevati. E un continuo
interscambio di informazioni
tra tutti gli attori della filiera
109
Nel segmento outdoor il consumatore
è molto esigente, alla continua
ricerca della massima funzionalità e
dettagli sempre più particolari. Ogni
persona attenta a questo settore,
infatti, cerca capi che abbiano un
valore aggiunto, in un panorama
ormai abbastanza omogeneo e dove
già chi è appassionato possiede
un buon numero di capi. Questa la
scelta fatta da Peak Performance,
che si muove in questa direzione
cercando di dotare la collezione di
un valore aggiunto in termini di accorgimenti
tecnici, qualità, design e
performance, come conferma Anne
Nimb, Country Manager della filiale
italiana Peak Performance Italy:
“In Italia il mercato dell’outdoor tecnico
è ancora più esigente rispetto
ai paesi scandinavi (Peak Performance
è un marchio svedese, ndr),
anche per il fatto che giochiamo in
casa e abbiamo le montagne a portata
di mano. Abbiamo quindi puntato
non su una collezione commerciale
ma molto mirata, dedicata agli
amanti e ai professionisti di questo
sport, con la linea Black Light che
cerca di soddisfare tali esigenze.”
Qualsiasi marchio tecnico deve
quindi porre molta attenzione a quella
che sembra essere una delle maggiori
criticità, la formazione/informazione.
Le informazioni sui contenuti
tecnici dei prodotti, informazioni tali
da essere in grado di condizionarne
l’acquisto, spesso rischiano di
perdersi nel passaggio dalla casa
madre al personale del negozio,
che è poi in diretto contatto con il
cliente finale. Senza puntare il dito
verso nessuno, non si può però non
registrare un fenomeno fisiologico
che in alcuni casi può determinare il
successo o meno di un prodotto, e
di conseguenza dell’azienda che lo
produce.
Per far fronte a questa problematica
le soluzioni sono soggettive,
ma l’obiettivo comune è quello di
fare arrivare al cliente, sia inteso
come negoziante, sia come cliente
finale, la quantità e la quantità di
informazioni necessarie per mettere
in condizioni l’acquirente di fare la
scelta per lui ottimale.
Fondamentale è quindi instaurare
con il mondo retail un rapporto
dinamico di collaborazione e interscambio
di notizie sull’andamento
del mercato in generale e poi,
naturalmente, sull’andamento della
categoria specifica.
Un impegno costante, questo, che
premia con ottime performance La
Sportiva, come emerge dalle parole
di Claudio Angaran, Marketing Manager
La Sportiva, secondo il quale,
riferendosi alla crescita che continua
da qualche anno, “se dovessimo
riferirci alla nostra specifica realtà
>>
Nel 2009 il Club Alpino Italiano ha tesserato 315.032 soci,
e per il 2010 già in moltissimi hanno chiesto di entrare
nell’associazione che da oltre 140 anni coltiva la passione per
la montagna. Tra gli iscritti 96.612 sono donne, 218.420 uomini:
uno sport preferito dal sesso maschile, ma che coinvolge sempre
più adepte. Tra il 2008 e il 2009 i tesserati sono aumentati del 2%,
con un picco di circa il 40% in Puglia e dell’8% nelle Marche

110 INSERTO SPECIALE OUTDOOR
>>
potremmo affermare che lo stato di
salute del mercato dell’outdoor è
buono e ci aspettiamo che questo
trend possa mantenersi anche per il
2010”.
Il bilancio è dunque positivo, ma
bisogna adottare alcuni accorgimenti.
Primo tra tutti, l’aumento di qualità
dell’immagine, Se infatti la situazione
generale pare in ripresa, grazie
soprattutto a degli inverni favorevoli,
l’equilibrio resta sempre comunque
troppo altalenante e precario. È
inutile negare che esistono anche
delle problematiche. Basti pensare
alla concorrenza dei prodotti economici,
il legame imprescindibile con il
clima, la crisi economica, l’aumento
del prodotto offerto contro la diminuzione
della richiesta. Tutte questioni
che meriterebbero specifiche analisi
e approfondimenti. Basti per tutti il
fatto che l’acquisto viene solitamente
programmato per tempo dalla
clientela, ma poi avviene in modo
ravvicinato in relazione all’utilizzo. Se
consideriamo che le vacanze italiane
iniziano da metà luglio in avanti, si
cade nei saldi. Un problema, questo,
che tutti i negozianti hanno, non solo
con la calzatura ma con tutto l’outdoor
in generale, perché spesso la
marginalità viene fortemente ridotta.
Bisognerebbe quindi che le aziende
cercassero di stimolare le vendite
prima della stagione dei saldi in
modo da permettere ai negozianti di
fare delle marginalità.
Tra le maggiori criticità emerge la
quantità di prodotto offerto, che o
si differenzia o la richiesta rischia di
essere sempre più scarsa e a soffrirne
sono soprattutto i piccoli produttori.
Di questo avviso è certamente
Matteo Sgarbossa di Plaber, che in
un 2010 di crescita e di conquista
di nuovi mercati, pur con l’assenza
di strabilianti segnali di ripresa, è
convinto che “occorre se possibile
offrire sempre nuove idee a prezzi
competitivi, mantenendo il prodotto
di qualità e aumentando la qualità
dell’immagine, perché ormai si vende
un’idea o l’aspetto del prodotto
prima di ogni altra cosa”.
Resta forte, in generale, la percezione
che, specie per una piccola
azienda, sia indispensabile ricavarsi
una nicchia offrendo prodotti di alto
livello contraddistinti dal plus tipico
dei prodotti made in Italy: qualità,
design innovativo, contenuti tecnici
di primo livello, ottenuti con l’impiego
del top dei materiali e tecnologie
attualmente disponibili sul mercato.
Tutto ciò tenendo continuamente
sotto controllo tutto quello che
succede nel settore: è indispensa-

111
Sta cambiando anche
il rapporto con la montagna,
perché c’è meno propensione
a intenderla come insieme
di attività estreme, esclusivo
appannaggio
per gli appassionati e per i puristi
bile avere tempi di reazione molto
brevi per seguire le nuove tendenze
– come è stato per il nordic walking,
più recentemente per lo SkiTouring
e per il ritorno in voga dell’uso delle
racchette da neve.
Non da ultimo vengono le strategie
di mercato. Tra queste, secondo
Nicola Vidale di Vipole, “una buona
strategia customer oriented può
segnare la differenza tra un prodotto
anonimo che viene acquistato
seguendo il metodo del prezzo migliore,
e un prodotto apprezzato da
distributore, negoziante e soprattutto
l’utente finale, per i suoi contenuti
che lo differenziano dai prodotti
concorrenti”. È quindi importante
che la rete distributiva sia convinta
di vendere un buon prodotto, e sia
>>

112 INSERTO SPECIALE OUTDOOR
>>
consapevole dei contenuti tecnici
di ciò che sta vendendo: l’uso delle
migliori leghe, materie plastiche, l’assemblaggio
fatto a mano, il controllo
qualità pezzo per pezzo.
Anche in questo caso la comunicazione
è fondamentale: coinvolgere i
propri partner commerciali a dimostrazioni
sul campo, visite ai reparti
di produzione, spiegando e motivando
il perché di determinate scelte,
dimostrare che dietro a un buon
prodotto esiste una progettazione a
monte e un continuo feedback nel
migliorarlo.
Anche per adidas non c’è crisi, ma
le aziende devono garantire la credibilità
del marchio attraverso prodotti
realizzati con tecnologie premium e
lavorando con la outdoor community.
La frammentazione del mercato
multisportivo vs quello specifico del
settore impone infatti un alto livello
di tecnicità e di innovazione legata
ad effettivi benefici funzionali, per
una penetrazione sul punto vendita
con prodotti di alta gamma attraverso
l’attivazione di leve di marketing
specifiche per la categoria e partnership
con i clienti. Ecco perché,
secondo Winand Krawinkel,
Director Marketing Sport Performance
& Style adidas, “nel rapporto tra
aziende e mondo retail, i vari canali
lavorano in modo assolutamente
differenziato con logiche commerciali,
azioni di trade marketing e
assortimenti prodotto assolutamente
specifici, con differenti approcci
dedicati a monomarca, key account,
clienti wholesale tradizionali”.
È evidente che un simile livello di
FOTO SIMON KEHRER - LA SPORTIVA
MOMENTI LIVE
Gli eventi che coinvolgono
la community outdoor
costituiscono una splendida
occasione per confrontarsi
e vivere uno stile di vita
condiviso da un numero
crescente di appassionati
Simone Ponziani,
Presidente
e AD di Artcrafts
International,
distributore del brand
Teva in Italia
“I Teva Extreme Outdoor Games sono nati 9 anni fa dall’idea di portare il
format americano della manifestazione anche in Italia, per creare un evento
interamente dedicato al mondo outdoor e al suo ‘lifestyle’, che di fatto allora
non esisteva nel panorama degli appuntamenti sportivi italiani. L’Italia è stata l’unica
tra i distributori europei del marchio Teva ad accettare la sfida di ricreare oltreoceano
il mood dei Teva Mountain Games del Colorado, e ritengo sia proprio questo il motivo
del successo sempre crescente.
Dopo le prime 7 edizioni di Rassa (Valsesia), con quella nuova di Ivrea, quella
dello scorso anno, in cui il nuovo scenario urbano e naturalistico ha regalato nuove
emozioni a tutti noi, sia nella messa a punto delle nuove competizioni che nel tentativo
(più che riuscito!) di adattare il nostro evento alle nuove condizioni paesaggistiche.
In più, nel corso degli anni, si è accentuata, nel contesto dell’evento, la parte più
lifestyle del mondo outdoor, quel caratteristico ‘way of life’ che gli appassionati degli
sport all’aria aperta ben conoscono e che tutti gli spettatori dei TEOG hanno potuto
toccare con mano: libertà di aggregazione, contatto con la natura, musica,
colore, vitalità e divertimento ma anche relax e contatto con se stessi.
Il mood del nostro brand Teva, insomma.

Con una cultura orientata
al benessere, al wellness
e ad una maggior cura
del tempo libero, questo
è diventato
un trend trasversale
alle varie generazioni
e classi socio-economiche
del mondo occidentale.
Oggi siamo un po’ tutti alla
ricerca di un contatto più
stretto con la natura, da
riscoprire, come si legge
sulla stampa specializzata,
ma anche generalista
FRIEDRICHSHAFEN
15-18 lugio 2010
Hall A7 stand 206
specializzazione impone necessariamente una
capacità di trasferimento di informazioni notevole
– che è alla base del rapporto tra produttori e
mondo retail, per arrivare poi al cliente finale. La
difficoltà principale si presenta nell’istruzione e
nella formazione del personale, sia aziendale che
commerciale, ovvero le attività interne e la vendita
del prodotto secondo i canali individuati. Teva
ha lavorato per risolvere questo problema attraverso
due tipi di attività specifiche, come spiega
Simone Ponziani, Presidente e Amministratore
delegato di Artcrafts International, distributore
del brand Teva in Italia: “una è quella del rappresentante
tradizionale che opera mediante le
clinic e l’istruzione nel punto vendita, in aprile e
maggio. L’altra è un team di due persone che si
sposta per l’Italia per fare comunicazione con il
negoziante e spiegare tutto quello che è il brand
Teva al di fuori dell’aspetto commerciale”.
La distribuzione è un fattore molto delicato nel
mondo dell’outdoor, trattandosi di una categoria
molto settoriale ed estremamente specifica, che
lavora e che funziona molto bene all’interno di
un vero e proprio passaparola all’interno di una
comunità. Fondamentale è quindi raggiungere
questa community, fatta di consumer e di retailer,
con la difficoltà che deriva dal fatto di interloquire
con persone molto specializzate. Il consumatore
normalmente cerca un prodotto molto
specifico e riconosce un brand particolare non
già per la sua attività, ma per singole tipologie di
prodotto utili all’attività che svolge. Quindi >>

114 INSERTO SPECIALE OUTDOOR
>>
per la scarpetta da arrampicata si
rivolge a un brand, per la giacca si
rivolge a un altro brand e ognuno ha
le sue grandi preferenze.
Non ultima, una considerazione
spetta alla non facile penetrazione
del mercato, perché i retailer ragionano
molto per redditività lineare e
specie in questa fase economica
operano in un’ottica di sostituzione
di marchio. Quindi quando vanno a
valutare l’inserimento di una gamma
all’interno del proprio reparto
outdoor, la analizzano in sostituzione
a un altro marchio che oggi ha una
redditività certa per loro. Da qui le
Il target è in evoluzione, con un mercato
che regge nonostante la difficile
situazione economica, dove la qualità
si dimostra la carta vincente
nelle vendite, in concomitanza
con la ricerca di offerte e prezzi speciali
numerose area test con progetti
pilota in previsione del sell-out e
delle campagne vendite, particolarmente
utili a recepire il sentimenti
del mercato e le azioni in-store per il
posizionamento di un brand.
salvatore.ferraiuolo@topsport.it
Una forte tecnologia
e un alto contenuto di servizio,
muovendosi con progetti pilota
e una presenza specializzata.
Questa la filosofia di adidas
Winand Krawinkel,
Director Marketing
Sport Performance
& Style adidas
UN BRAND ATLETICO
Tra le componenti fondamentali anche l’attenzione
all’ambiente, che anche attraverso tutta una serie di studi
non solo quantitativi ma anche qualitativi, ci porta ad
affermare che l’impegno adidas è una realtà vera.
Da almeno un paio d’anni adidas sta lavorando con un progetto
che si chiama Better place, fondamentalmente basato su un
rating dei prodotti sviluppati, in base alla loro ecocompatibilità.
Materiali utilizzati, tipologia di costruzione, provenienza creano
una sorta di ranking, così che quelli originati con un
processo al 100% ecocompatibile e derivante da prodotti
riciclati sono identificati da una b verde.

LA PAROLA A... 115
La corsa verso un profitto sfrenato, lo
sfruttamento delle risorse, la ricerca di un
guadagno sproporzionato cozzano contro un’etica
ambientalista e sensibile. Quale futuro per
l’outdoor? Vanno riconsiderate alcune priorità
proprio perché ci troviamo in un mondo – quello
sportivo - che si fregia di un’etica diversa dal
puro business
ANDREA MEATTELLI
Direttore Commerciale
AMORINI
UN TEMA DELICATO per questo
settore è sicuramente non solo la
ricerca dei materiali, ma anche
quella del profitto. La situazione di
globalizzazione in cui ci siamo ritrovati
è sempre tesa alla ricerca
del guadagno. Si produce a costo
10, poi a causa dei vari passaggi
(trasporto, dazi doganali, le varie
intermediazioni) si arriva a un ammontare
di costo che è salito a 50.
A questo punto il produttore va a
dividere quello share di 50 tra distributori
e agenti e porta il prezzo
finale, che andrà a pesare sul consumatore,
a 100. Dunque aumentando
ancora di più il gap tra produttore,
rivenditore e utente finale.
La maggior parte dei brand che
sono sul mercato si sono tutti spostati
per la produzione tra Cina e
paesi dell’Indocina. Il grosso problema
non è solamente etico: chiediamoci
da dove vengono gli ampi
profitti per ragionare su quale futuro
aspetti l’outdoor. Il settore infatti
potrebbe avere uno sviluppo maggiore,
ed essere più sensibilizzato,
anche a livello territoriale. Se, ad
esempio, pensiamo che in Italia il
mercato delle tende è concentrato
sullo 0,4% del mercato locale, e
se consideriamo alcune grandi distribuzioni
finali, che propongono
prodotti usa e getta e pensiamo
che al contempo vengono proposti
prodotti di alta qualità, ma che
hanno talvolta lo stesso produttore,
sorge un dubbio. Forse il mercato
europeo è un mercato maturo,
e sarebbe opportuno fare un
passo indietro al fine di riuscire a
valutare se questa spasmodica ricerca
di profitto, arrivati a questo
punto di saturazione, è quello che
noi desideriamo. O piuttosto cercare
di indirizzarci a quello che era
il sano motivo e movimento di
espressione dell’outdoor, ovvero
vivere all’aria aperta momenti ed
emozioni.
Stiamo ritornando alle condizioni di
qualche decennio fa. Mi sento di
dire candidamente che non si tratta
di fobia nei confronti dei prodotti
cinesi, perché se sono realizzati
con gli adeguati standard qualitativi
rispettano le richieste dell’utente
finale. Il problema di fondo è come
attraverso questo gap noi riusciamo
a risparmiare. Da ciò la mia
considerazione: ci sono aziende
che spostano la produzione in
Paesi in cui non ci sono controlli
sulla sostenibilità ambientale ai soli
fini di un loro vantaggio economico.
L’abbattimento dei costi non va
ad avvantaggiare né il consumatore
finale, né gli altri attori della partita,
né naturalmente i Paesi la cui
manodopera viene sfruttata a basso
costo. Mi chiedo: è questo lo
spirito con cui il settore outdoor
amplia il suo mercato? Una situazione
di questo tipo non è più sostenibile.
Non dimentichiamo che
si parla sì di globalizzazione, ma
che non abbiamo un corrispettivo
in termini di integrazione. Un paradosso
che parte dalle produzioni
asiatiche, dallo sfruttamento delle
popolazioni per trarne un profitto
che finisce in Europa, e che poi
viene reinvestito, in gran parte, al
di fuori dell’Europa stessa.
Si può dire che in Europa restano
soltanto la commercializzazione
e il consumo.
Nel contempo ci si incontra in fiera,
dove moltissimi brand di settore
si ritrovano a combattere tra di loro.
A ben guardare, non è una battaglia
che si combatte a suon di
qualità, di innovazioni e slogan proambiente,
ma decisamente è una
questione di prezzo. La considero
una situazione drammatica, soprattutto
se ripenso al passato, a
quando era lo spirito d’avventura a
guidare le scelte e il mercato le seguiva
per dare all’outdoor qualità,
tecnicità ed innovazione che, certamente,
portava altri profitti, ma
aveva un valore complessivo ben
diverso da quello odierno.
115

116
LA PAROLA A...
DAMIANO MENEGON
Responsabile marketing
e comunicazione
GARMONT
Difficile poter arrivare al 100%, ma di certo
bisognerebbe lavorare sulla produzione
cinese, che gioca un ruolo primario nella produzione
attuale di articoli sportivi. Proviamo tutti a
essere davvero ecofriendly. Se la
Cina venisse sensibilizzata alle tematiche ambientali,
sarebbe un grosso aiuto al mondo outdoor
che tanto cerca un basso impatto ambientale
IN UN MOMENTO di stallo economico
bisogna riuscire a entrare e
mantenersi stabili e forti in quei
Paesi dove c’è una situazione economica
non agevole, con conseguente
mancanza di liquidità e voglia
di investire, che si riflette anche
sulle tipologie di attività di
marketing e promozione che riusciamo
a proporre e a gestire. Tra
queste, il contenimento dei costi e
dell’impatto ambientale.
Occorre però segnalare che le
persone in questo momento comprano
meno prodotti, e li chiedono
sempre meno meno inquinanti. A
ben guardare, c’è un controsenso
di base: i prodotti ecofriendly costano
di più. Come si fa a far capire
al consumatore che vuole sostenere
il business consapevole
che deve spendere di più? Oltretutto,
in un momento come questo,
in cui c’è meno disponibilità
economica...
Per sua natura, il mondo dell’outdoor
è legato a filo doppio all’ambiente.
Del resto, se non ci fosse
la natura il settore outdoor non
avrebbe ragione di esistere. Purtroppo
le azioni comuni sono difficili
da realizzare, ci sono oggettive
difficoltà di interazione con gli altri
attori del mercato. Esistono infatti
diverse associazioni che riuniscono
i vari produttori e i marchi, ma il
confronto con le altre aziende è
sempre molto difficile: sussistono
problematiche di dialogo, invidie,
false guerre in atto. Risulta quindi
pressoché impossibile ottenere
dati ed effettuare azioni condivise.
Le aziende investono sì in comunicazione,
ma poi spesso non sono
realmente attente al problema
dell’ambiente. Capita di vedere
un’azienda la cui comunicazione
punta su un prodotto riciclato, ma
al tempo stesso si tace il fatto che
la stessa azienda ne produca poi
centinaia di migliaia di altri ultra inquinanti.
Nonostante ciò, le aziende
puntano molto su questa trasmissione
di informazioni al consumatore
finale, perché sicuramente
porta a una percezione del brand
più positiva rispetto a un brand
che invece non comunica questa
attenzione nei confronti della salvaguardia
dell’ambiente. Ovviamente
ci sono aziende virtuose e
aziende viziose che si ammantano
di meriti non proprio così corrispondenti
al vero. Esiste una grande
circolazione delle informazioni,
ma il rischio di essere tacciati di
poco amore per la natura è limitato,
perché nei forum e nei blog, e
nelle varie community on-line, si
parla più di temi come la tecnicità,
la qualità, la tipologia di attrezzatura
giusta per un tipo di attività,
piuttosto che dell’ambiente, soprattutto
in Europa.
A differenza del vecchio continente,
l’America è molto più sensibile,
ad esempio, all’impatto ambientale
di una scarpa o di un’azienda,
specialmente con i problemi che
sta vivendo ora. C’è molta attenzione
da parte del consumatore
americano su questi temi: questo
spiega perché ci sono brand che
in Europa non ottengono attenzione,
mentre invece negli States penetrano
molto di più.
In Asia, al contrario, il concetto di
rispetto dell’ambiente non esiste.
Proprio per questo lo sviluppo di
un nuovo sistema è legato a quello
che rappresenta il polmone del
mondo outdoor – vale a dire la Cina,
il Sudest Asiatico o più in generale,
l’Asia. Riuscire a instaurare
il sentimento ecofriendly presso il
grande produttore cinese e portare
le fabbriche a produrre in modo
controllato potrebbe essere la
strada da percorrere, con risultati
positivi, credo, nel medio periodo,
grazie a una presa di coscienza
seria e consapevole.
116

Quattro passi dentro al mito.
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118 INSERTO SPECIALE OUTDOOR
GLI EMERGENTI CHE
NON SPAVENTANO
L’Oriente e il fenomeno delle private
labels. Nuovi players, potenziali porte
di accesso a una clientela allargata,
da conquistare con qualità
Ill mercato sta diventando sempre
più globale, invaso da prodotti
provenienti dall’Estremo Oriente a
bassissimo prezzo, definibili quasi
come “usa e getta” che attirano
sempre più clienti nascondendo dietro
a prezzi sempre più bassi qualità
scadente. Tutto questo rischia di di-
stogliere la fascia media di clientela,
l’utente non esperto che spesso si
avvicina per la prima volta al mondo
outdoor desideroso di dotarsi
dell’attrezzatura necessaria e che da
sempre rappresenta lo zoccolo duro
del mercato.
Il trend registrato dimostra come
cresca sempre più, sia nella calzatura
che nell’abbigliamento, l’attenzione
al wellness, con la richiesta di
prodotti multitasking, comodi, non
invasivi, performanti ma con sexappeal
e comfort immediato già al
primo utilizzo come comune denominatore.
Un insieme di requisiti particolarmente
difficile da raggiungere,
sia per l’Oriente che per la private
label, perché necessitano di moltissima
ricerca e sviluppo. Se dunque
il divario tecnico è ancora capace
di fare la differenza, è pur vero che
l’invasione di prodotti di massa non
si arresta. Non necessariamente,
però, questo assalto deve essere
interpretato in maniera negativa o >>
FOTO FIJÄLLRÄVEN

120 INSERTO SPECIALE OUTDOOR
La carta vincente sta nella capacità
di creare una linea di prodotti che
soddisfano chi chiede performance
>>
preoccupante. Forse in maniera un
po’ ardita si possono anche valutare
come un interessante veicolo di
attrazione sul neofita che può approcciare
il mondo outdoor con una
spesa minore, salvo poi appassionarsi
e quindi investire maggiormente,
provando direttamente il valore
aggiunto di prodotti di qualità e alta
gamma. Il know-how, lo stile e le
capacità tecniche italiane e, in una
visione allargata, delle grandi case
internazionali, hanno sempre fatto la
differenza, ma occorre continuare a
investire per essere sempre al top e
competitivi sui mercati mondiali.
Fondamentalmente si impone un approccio
alla categoria molto tecnico,
sviluppando prodotti altrettanto specifici.
Da ciò derivano una ricerca
e uno sviluppo i cui risvolti devono
ovviamente soddisfare le esigenze
di chi pratica attività outdoor anche
in modo intenso, minimizzando gli
elementi negativi e aumentando al
massimo livello la componente di
comfort e di leggerezza, senza an-
dare a intaccare tutti quelli che sono
i fondamentali fattori di protezione.
La forza dei brand deriva quindi
loro da un patrimonio di credibilità
conquistato negli anni, ma le nuove
presenze sul mercato devono essere
uno stimolo a sviluppare centri di
ricerca che consentano di andare a
costrui-re prodotti e capi ideali in relazione
al suo utilizzo principale, ad
esempio attraverso lo studio dei movimenti
specifici di ciascuna attività
sportiva, per poi costruire prodotti
che abbiano un posizionamento
delle cuciture e dei tagli adatti alla
pratica di una particolare attività.
Ovviamente l’outdoor, rispetto ad
altre categorie, impone anche come
pre-requisito tutta una serie di tecnologie
branded che si acquistano
sul mercato, come i tessuti in Gore-
Tex, Wind-stopper, e a tutta la loro
famiglia, che hanno poi tutta una
serie di standard in termini di produzione,
di vincoli e di test prima di
poter commercializzare il prodotto.
La carta vincente si dimostra quindi
la capacità di creare una linea di
prodotti che soddisfano chi chiede
performance, ma con tutta la fruibilità
e la comodità di chi vuole godere
di un momento di relax. Un dna di
performance insieme a comodità,
ma con quel pizzico di estetica e design
in grado di ammantare di una
certa piacevolezza anche l’attrezzo
più tecnico o il capo più specifico.
Un traguardo, questo, ancora
ben lontano dall’essere raggiunto
dai player emergenti, ma non per
questo irraggiungibile. Investimenti,
studio, ricerche e test sono
quindi una garanzia per un futuro
in crescita. Se il prodotto a basso
prezzo e qualità mediocre avvicina
il curioso poco facoltoso, è proprio
la capacità di fare la differenza, e di
saperla comunicare, a consentire
poi di soddisfare le esigenze dei
nuovi appassionati. Una considerazione
importante, visto il trend del
mercato e i nuovi driver d’acquisto
che stanno dimostrando la crescita
esponenziale dell’accesso al mondo
dell’outdoor da parte del grande
pubblico. Un potenziale da curare
attraverso prodotti di qualità, confortevoli,
belli, che giustifichino una
spesa superiore attraverso una resa
decisamente convincente.
lidia.malacarne@topsport.it
FOTO FRIEDRICHSHAFEN
FOTO LA SPORTIVA
FOTO SAURO SCAGLIARINI

LE NUOVE VETTE
dell’AQUILA
Antonio Dus (nella
foto), direttore
generale della Divisione
Footwear
di Salewa è alla
guida di un team
di 22 esperti di
R&S: “Il nostro
compito non è solo
quello di disegnare
e sviluppare
scarpe da trekking e scarponi da
sci sottolinea Antonio Dus
ma è puntare ad una ‘ innovazione
integrata’ dove il processo inizia
dall’ analisi di mercato e termina con
le consegne ai rivenditori. Siamo focalizzati
– prosegue Dus – sulla ricerca
di base, sui nuovi materiali,
polimeri, metalli e sulle tecniche innovative
per combinarli.” Due sono
i punti di forza della Divisione
Footwear di Salewa: “Il primo è l’ innovazione
commerciale e distributiva,
grazie alla perfetta integrazione
in un gruppo grande, organizzato
e particolarmente esperto in distribuzione
e marketing, e a questo
si aggiunge l’ innovazione di prodotto
e di processo, grazie a tutta
l’ esperienza in ambito R&S accumulata
dalle risorse umane locali e
dai fornitori partner dell’ area di
Montebelluna”. In sintesi, un’ area
organizzata a network che ha nella
conoscenza e nell’ esperienza calzaturiera
il suo inestimabile valore
aggiunto, che è diventato patrimonio
di Salewa e del suo Gruppo.

122
OUTDOOR TENDENZE
Fenomeno
>>

123
È curioso come i neologismi in
poco tempo trasformino parzialmente
il loro significato: nascono
per identificare qualcosa che prima
non c’era, ma con la inevitabile
evoluzione successiva perdono
l’esatto significato iniziale. Molti
anni fa con la parola jogging non
c’era nessun dubbio di sbagliare
definizione: chiunque corresse,
rapido o lento, su brevi o lunghe
distanze, poteva definirsi jogger.
Figurarsi poi se si facevano delle
distinzioni sul fondo dove si correva.
Poi il termine venne sopravanzato
da altri più specifici, e
oggi jogging è sinonimo di corsa
lenta praticata da neofiti nel tentativo
di sdoganarsi da una pigra
esistenza. Se inizialmente era un
vanto praticarlo, oggi è preferibile
nemmeno pronunciarlo.
Negli anni ’80 si correvano le gare
di “corsa in montagna”. Erano
pochi partecipanti, gare brevi e
non particolarmente affascinanti
per via della totale ricerca della
prestazione atletica che lasciava
poco spazio alla poesia dei luoghi,
non sempre, suggestivi. Poi
arrivarono le ski-race, che invece
erano in aree molto attraenti, ma
sempre ad altezze fuori dai canoni
della normalità, che lasciarono
la disciplina nelle mani di pochi
eletti atleti che dovevano combinare
buone doti di maratoneti a
quelle di alpinisti. Più marketing
che sostanza. È curioso però notare
come questi neologismi
prendono dei significati differenti:
in Francia con questo termine si
comprendono ancora oggi tutte
le gare in montagna, qualun- >>
TRAIL
Dalle origini
alle declinazioni
e molteplici
sfaccettature
odierne.
Il trail running
è decisamente
l’area di mercato
emergente
nell’outdoor,
e il settore dove
molte aziende
credono e
investono di più
FOTO LA SPORTIVA

124 TENDENZE FENOMENO TRAIL
>>
que sia l’altezza del percorso. Anche
la recente Federazione considera
tali le gare anche se non si
svolgono su altezze elevate. In Italia
invece è rimasto il significato
originale, e la nuova disciplina del
Trail Running è qualcosa di ben definito:
corsa su terreni sterrati, con
buone pendenze da superare e chilometraggi
lunghi che di fatto sarebbe
più corretto definire trekking
che running. Quando l’unità di misura
internazione (i 42 km della maratona)
viene superata abbondantemente,
allora diventano ultra trail,
sia che passino i 50 km o addirittura
i 100, 200 o, in pochi casi, anche
oltre. Spesso sono in tappa
unica. E se mancano le montagne?
Si cambia nome, ma la sostanza resta
la stessa: eco-maratone. Piatte
o con lievi dislivelli, evitando accuratamente
l’asfalto e all’interno di
parchi o zone verdi, con distanza intorno
ai 42 km, ma senza l’esasperazione
della precisione maniacale
di quelle sull’asfalto.
QUALCOSA DI PIÙ SULLA VERA ORIGINE
DEL TRAIL. Certamente il passato recente
delle corse “sui sassi” può
far dedurre che il Trail sia la naturale
evoluzione della corsa in montagna
e delle sky-race. Non proprio
corretto: se non avessimo avuto altri
fenomeni di massa su discipline
aerobiche come la maratona (quella
di 42 km sull’asfalto) e del
triathlon (entrato con forza nel programma
olimpico per lo straordinario
successo di adepti nel mondo),
non si sarebbe potuto creare il serbatoio
di partecipanti che incrociano
le varie discipline della fatica su
lunghe distanze. Un altro fenomeno
significativo, inesistente in Italia, ma
importante soprattutto in Francia e
Stati Uniti, che hanno avuto il merito
di aver inventato e divulgato le
adventure race, o più semplicemente
i raid: gare multisportive rigorosamente
in outdoor e quasi sempre
a squadre, una sorta di super triathlon
in luoghi selvaggi dove la via la
si deve trovare con bussole e mappe.
Il Raid Gauloises è stato l’antesignano
della disciplina, ha fatto
FOTO MARCO SPATARO
scuola e ha generato figli e figliocci
ovunque. I raid sono stati certamente
un fenomeno di tendenza, ma
non ha mai mostrato le stimmate
della disciplina da numeri altissimi:
troppo costosi, impegnativi e a volte
pericolosi a causa di territori dove
l’errore si paga caro. Il Trail è la
semplificazione del Raid: navigazione
senza bussola perché si seguono
sentieri o piste identificate, gara
individuale, disciplina unica e facile
(camminare e correre), economica,
avventurosa, ma con pericoli molto
bassi e regole semplici, pronti-via e
chi arriva primo al traguardo ha vinto.
Cosa? Proprio nulla: medaglietta,
maglia di finisher, forse il pasta
party, ma non sempre.
CHI LO PRATICA E PERCHÉ. Tutti gli
sport aerobici che richiedono lun-

125
FOTO MARCO SPATARO
Foto: Tor des Geants, Gressoney,
su concessione dell’Assessorato
Turismo della Val d’Aosta
In Francia con questo termine
si comprendono ancora oggi
tutte le gare in montagna,
qualunque sia l’altezza del
percorso. Anche la recente
Federazione considera tali
le gare anche se non si
svolgono su altezze elevate.
In Italia invece è rimasto il
significato originale, e la nuova
disciplina del trail running
è qualcosa di ben definito:
corsa su terreni sterrati, con
buone pendenze da superare
e chilometraggi lunghi che
di fatto sarebbe più corretto
definire trekking che running
FOTO ENRICO ROMANZI

126 TENDENZE FENOMENO TRAIL
ghi allenamenti e solide motivazioni
non sono attività per ragazzini, ma
di amatori con meccanismi mentali
che assicurino allenamenti frequenti
e regolari, magari anche abbienti
e che possono permettersi di “giocare
a fare l’atleta” per qualche anno
della loro vita. Il trailer, nonostante
indossi un pettorale e guardi
spesso al cronometro al polso,
non è un competitivo esasperato:
la gara è con se stesso, col la sfida
che il territorio offre, con la fatica
che è la compagna costante, anche
se mitigata da territori che fanno
sentire parte di un mondo che è
sconosciuto ai più. Proprio per
quest’ultimo motivo molti sono cittadini
che hanno lavori di grande
normalità e che cercano nell’avventura
un compenso. Sono maratoneti,
alcuni in attività, altri decisamente
ex che non sopportano più di fare
i 42 km nel tempo target alla loro
portata (purtroppo sempre spostato
un po’ più avanti). Sono scialpinisti,
ciclisti, sciatori di fondo,
Se nelle scarpe da maratona ci sono dei
codici accettati da tutti i produttori e che
la quasi totalità degli utenti capisce, nel
trail siamo ancora nella fase primordiale.
Il tempo e il marketing faranno crescere
in breve tempo la conoscenza specifica
triathleti che hanno la stessa voglia
di cambiare o alternare purificandosi
nelle montagne, da soli o in compagnia
di appassionati come loro
occasionalmente trovati sulla strada.
E poi ci sono gli altri, quelli che
l’agonismo non l’hanno mai fatto e
accettano la logica del pettorale e
dei tempi limite perché farsi una
camminata ad un passo sostenuto,
con altri compagni d’avventura, potendo
contare su una buona organizzazione
che fornisce assistenza,
sentendosi parte di una comunità
attiva e amante della natura, è appagante.
Così appagante che anche
i non-atleti si schierano con
soddisfazione accanto agli atleti
veri senza sentirsi frustrati, anche
grazie alla condivisione dell’obiettivo:
arrivare al traguardo entro il
tempo limite e senza acciacchi.
Un altro elemento di successo è
rappresentato dalle aziende che
sono protagoniste e che colgono
l’opportunità. Il trail è una curiosa
calamita che ha incredibilmente attirato
due diversi mondi che mai si
erano sovrapposti, i produttori di
calzature sportive tecniche (Asics,
Mizuno, Brooks, adidas e le altre)
con quelle di pedule e scarpe da
sci (Salomon, Sportiva, Tecnica,
Asolo, ecc.). È insolito verificare
come, pur da partenze diverse e
percorsi tecnici opposti, tutte le
aziende sanno offrire al mercato
splendidi prodotti performanti e
pieni di tecnologie. L’analisi delle
suole è quanto di più complesso ci
possa essere e quanto le aziende
devono ancora fare per comunicare
in maniera semplice, ma esaustiva
al consumatore del perché la loro
è fatta con quei disegni, quei rilievi,
quegli interstizi, che vantaggi
dà e per quale utenza ideale è stata
progettata. Se nelle scarpe da
maratona ci sono dei codici accettati
da tutti i produttori e che la
quasi totalità degli utenti capisce
(pronatori/supinatori/neutri o ultraleggere/intermedie/stabili/ammortizzate),
nel trail siamo ancora nella
fase primordiale. Il tempo e il marketing
faranno crescere in breve
tempo la conoscenza specifica.
Anche l’estetica poi ha un ruolo importante:
il trail ha un codice estetico
originale che non fa il verso a
quello dei cugini adulti della maratona,
così stereotipato al punto che
spesso la marca si legge solo dal
logo al fianco. I modelli trail potreb-
FOTO TORRIONE

RAPTOR
Photo © Patitucciphoto
LA SPORTIVA® is a trademark of the shoe manufacturing company “La Sportiva S.p.A” located in Italy (TN)
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128 TENDENZE FENOMENO TRAIL
bero nel tempo influenzare anche
con la loro estetica le scelte dei
consumatori, orientandoli su quei
modelli perché versatili al punto da
essere usati non solo “sui sassi” e
come alternativa alle classiche pedule,
massicce e poco fashion.
La sovrapposizione di due mondi
così apparentemente lontani sta
generando interessanti rumors: si
prevede che prima o poi alcuni
marchi outdoor che stanno ben cimentandosi
nel trail con le multinazionali
della scarpa, possano in un
tempo non lontano presentare una
extension di collezione con modelli
da strada. Alcuni prototipi stanno
già macinando chilometri nei piedi
di tester credibili, e se il progetto
industriale avanzerà sarà molto interessante
verificare cosa genio e
fantasia outdoor saprà dare alla
strada.
Il mercato è in crescita anche dal
punto di vista dell’offerta merceologica
che esula dalle sole calzature.
Fanno parte del grande business
anche l’abbigliamento e gli accessori
(zaini, cronografi, occhiali, bastoncini).
Persino in queste merceologie
la linea trail inizia ad avere
dignità in tante importanti aziende
del settore outdoor. Come per le
scarpe, la leggerezza è la prima caratteristica
che va privilegiata. Intorno
a questo principio fondamentale
tutte le altre caratteristiche e interpretazioni
ruotano in maniera accessoria.
I numerosi produttori di
tessuti stanno mettendo a punto
materiali sconosciuti fino a pochi
anni fa. Peccato che spesso non
sono riconoscibili perché non brandizzati,
e la descrizione del produttore
quasi sempre lacunosa per
evitare di farsi cannibalizzare dal
materiale.
Molti anni fa, quando il parametro
Il mercato è in crescita anche dal
punto di vista dell’offerta merceologica
che esula dalle sole calzature.
Fanno parte del grande business
abbigliamento e accessori (zaini,
cronografi, occhiali, bastoncini)
FOTO MARCO SPATARO
Ancora immagini
di Tor des Geants -
Gressoney, Valle
d’Aosta.
della colonna d’acqua introdusse il
concetto di impermeabilità del tessuto
incrociato con la traspirazione
sembrò un passo epocale. Certamente
la competenza di appassionati
sempre più tecnologici spingerà
ad una informazione più approfondita.
Nel frattempo ci si compiaccia
dell’estetica.
Un doveroso accenno, prima di
concludere, agli eventi sportivi a tema
trail. Non c’è dubbio che la manifestazione
più importante al mondo
sia la North Face Ultra Trail du
Mont Blanc: 27-28 agosto, 166
km con 9600 metri di dislivello da
percorrere al massimo in 46 ore.
Partenza e arrivo a Chamonix. Sarà
l’ottava edizione. Le iscrizioni telematiche
avvengono in poche ore e
creano alcune migliaia di frustrati
trailer rifiutati. Per partecipare alla
UTMB (ci si deve abituare a questo
vezzo da trailer francesi di esaspe-
FOTO ENRICO ROMANZI

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prova la resistenza dei nostri capi: li hanno portati oltre i limiti. Ora
abbiamo bisogno di te, per correre fino allo strenuo delle tue forze,
per osare l’estremo. Non importa cosa c’è intorno, non importa
quanto tempo ci devi impiegare, non importa se c’è la pioggia o c’è il
sole. L’importante è non arrendersi mai. Sei pronto a portarci con te?
Iscriviti subito alla selezione 2010 su micobetatester.it

130 INSERTO TENDENZE
rare gli acronimi) vengono da tutto
il mondo, numerosi i giapponesi, gli
americani e tanti altri. Molto numerosi
i trail anche in Inghilterra, dove
una delle più gloriose è la LAMM
(anche gli inglesi non scherzano
nell’accorciare il nome della Lowe
Alpine Mountain Marathon, prima
edizione nel 1994): una due giorni
a coppie nelle Highland scozzesi
con percorsi sempre differenti ogni
anno. In Italia si è partiti tardi, ma
alcune bella manifestazioni già si
fanno nelle Alpi fino in Sicilia (Volcano
Trail Sicily).
Nel 2010 assisteremo ad una grande
prima per merito della regione
Valle d’Aosta, che sosterrà un ambizioso
progetto che andrà in totale
concorrenza coi vicini francesi
dell’UTMB. Sarà il Tor des Géants
(dal patois, la lingua parlata in Valle
d’Aosta, Giro dei Giganti): 330 km
per 24.000 metri di dislivello positivo
con partenza e arrivo a Courmayeur,
percorrendo per intero le Alte
Vie 1 e 2 concatenate in un “anello
della fatica” da percorrere in un
tempo massimo di 150 ore. Sarà la
gara più impegnativa al mondo, ma
non ha spaventato i quasi 400
iscritti (per ora) a parteciparvi. Un
pool totalmente italiano di aziende
fra le quali spicca Tecnica, new entry
nel Trail, e Grivel. Poi 48.10
confezionerà maglie di gara e divise
per l’organizzazione con tessuti
appositamente studiati da Dryarn e
Plastotex.
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PERCHÉ AVRÀ SUCCESSO
La North Face Ultra
Trail du Mont Blanc è
oggi la manifestazione
più seguita
dalla community
internazionale.
La popolarità arriva se gli eventi
sopravvivono alle mode, se l’entusiasmo
iniziale è seguito da passioni vere e se molti
plus riescono a mantenere alta la percezione
di avvenimenti di sport pieni di fascino dove
i protagonisti, tutti e non solo i primi, sono
da ammirare per l’abnegazione profusa. Se
questa analisi viene accettata da molte
aziende, e loro iniziano a studiare prodotti
specifici che si evolvono nel tempo, che
creano marketing e il conseguente vortice di
azioni, è inevitabile che il sistema si
moltiplichi generando ulteriore proselitismo.
Dopo pochi anni dagli albori dove il merito di
aver visto lontano va riconosciuto a Salomon
per l’Europa e Montrail per gli Stati Uniti, fior
di aziende, ma anche piccole e medie,
hanno in collezione una linea per il trail
running che viene evoluta con grande
attenzione in un crescendo di design,
tecnologia e fantasia che l’outdoor non
sempre è capace di offrire.

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La New Balance 876 è un modello
trail molto ammortizzato grazie
all’intersuola Abzorb e C-Cap.
Il Rockstop 2 è una piastra
protettiva flessibile che impedisce
alle rocce e alla vegetazione
di perforare la suola della scarpa
senza irrigidire l’appoggio. Il peso
di soli 366 grammi evidenzia la
matrice running dell’azienda
americana.
Cascadia è il modello di punta del
trail running, e il modello 2011
subisce un aggiornamento
sostanziale rispetto alle
precedenti 5 versioni. Innanzitutto
la suola è completamente
cambiata nel disegno, con piccoli
rilievi rotondi, oltre alle proporzioni
di appoggio, specificatamente
studiate per i terreni non asfaltati
e al rinforzo della zona
dell’avampiede.
TECNICITÀ ELEGANTE
Il giovane marchio Kayland
presenta Crosser Mesh, il modello
caratterizzato dalla tomaia
completamente realizzata in
tessuto air mesh tridimensionale.
L’intersuola ammortizzante in
Phylon è integrata da uno shank
in poliuretano iniettato per
garantisce stabilità.
www.brooksrunning.it
www.novation.it
www.artcrafts.it
www.lowa.it
PERFORMANTE
E IMPERMEABILE
Argon di Lowa vanta un brevetto
che permette di ottenere una
fodera in Gore-Tex cucita alla
tomaia nel collarino, poi incollato
alla soletta. Il fondo è sigillato con
un nastro in Gore-Tex per garantire
la perfetta impermeabilità della
soletta della scarpa. La linea
è molto classica, ma efficace come
un prodotto tedesco
(rigorosamente made in Europe)
deve essere.
SIA PER FIUMI
CHE PER SENTIERI
Fortemente ispirata dall’esperienza
degli sport-sandals, il modello
Forge Pro di Teva ha ottime
caratteristiche per fornire buona
trazione su superfici bagnate,
ma anche sterrati impegnativi
come il battistrada, invertito
sul tallone per fare più trazione
in discesa.

133
TUTTO SOTTO
CONTROLLO
www.garmin.it
Uno strumento appositamente
pensato per tutti gli appassionati
della montagna che combina diverse
funzioni per la massima sicurezza
e divertimento: cronometro,
cardiofrequenzimetro, bussola,
altimetro, ma soprattutto GPS
con tante funzioni personalizzabili
e comodo interfaccia
per memorizzare sul pc.
OTTIMA VERSATILITÀ
E PESO CONTENUTO
Remote 8+4 pesa
solo 500 grammi, ma
dispone di tutti gli
accessori utili per il
trail running come il
sistema Active Link,
che permette una
maggiore flessibilità
nell’aggancio e
posizionamento degli
spallacci, la tasca
hydration system, la
cintura staccabile per
ridurre il peso al
minimo.
www.pro-sport.bz.it
www.grivel.com
UN BASTONCINO
CON DEDICA
Un sistema originale e brevettato
per sbloccare i segmenti dei
bastoni: una pressione sul bottone
in corrispondenza dello snodo e si
evitano i grippaggi delle parti
interne. Il modello Tor des Géants
è dedicato a tutti i trailer, e per
ricordare che l’azienda è nella
regione dei quattro quattromila
dove si svolge la competizione.
SEMPLICE, ANZI GENIALE
Si chiama TRS MAX il rivoluzionario sistema per togliere alla scarpa da trail running
il momento statico, cioè il passaggio dall’appoggio del tallone sul terreno alla fase
di spinta dell’avampiede, che rappresenta l’evoluzione del Tecnica Rolling System
lanciato nel 2009. Un progetto nel quale l’azienda crede e investe moltissimo
Tecnica ha in progetto di diventare il
punto di riferimento delle calzature
tecniche del trail running, applicando
nuovi concetti innovativi che stanno
rivoluzionando il mondo della corsa
in outdoor. La prima collezione è
stata presentata nel 2009, ed è
arrivata sul mercato nella primavera
di questo anno. Un’ulteriore
evoluzione si può verificare con i
prodotti della collezione 2011 che
stanno per essere presentati alla
fiera di Friedrichshafen. Il
protagonista di questa accelerazione
stilistica e concettuale è Jean Luc
Diard, responsabile del team di
progettazione di Tecnica, al quale va
il merito di aver portato la sua
straordinaria esperienza in un settore
in grande progresso.
La base dalla quale è partito il
progetto è il TRS (Tecnica Rolling
System), cioè l’idea di togliere alla
scarpa il momento statico, ovvero il
passaggio dall’appoggio del tallone
sul terreno alla fase di spinta
dell’avampiede. Con il Tecnica
Rolling System, attraverso una
innovativa forma della suola, questa
impasse viene superata e si offre
all’atleta una spinta meno faticosa e
più morbida. Inoltre le superfici delle
differenti aree della suola sono state
aumentate per distribuire meglio
l’impatto sul terreno, soprattutto nella
zona dell’avampiede. Nella ricerca di
questo delicato equilibrio si è
cercato di offrire prestazioni
performanti anche nella fase di
spinta dell’avampiede per evitare
perdita di trazione e dispersione di
energia, nonché la migliore tenuta
laterale per ulteriore efficienza
dinamica e, non ultima, la sicurezza
dell’atleta.
In tutte le fasi di ricerca e
sperimentazione non si è mai perso di
vista il fatto che l’utilizzatore è un
agonista che non potrebbe usare in
allenamento e gara calzature
eccessivamente pesanti.
Paradossalmente i modelli della
collezione TRS MAX peseranno
meno (100 grammi in meno della più
leggera sul mercato), nonostante
l’ampia suola (+30% di superficie
d’appoggio), e un cushioning doppio
rispetto a calzature analoghe prodotte
con le tecnologie tradizionali.
Dopo la ricerca applicata alle diverse
caratteristiche si è passati sul campo
di gara: il team internazionale di
Tecnica è composto da atleti di
diverse nazioni che hanno gareggiato
con prodotti e materiali da testare,
consentendo di mettere a punto con
la prova sul campo i modelli che man
mano arriveranno sul mercato.
Nel mosaico costruito intorno alla
disciplina, Tecnica lancerà nel 2011
l’iniziativa “Catch me if you can”, una
competizione vera che userà il
concetto dell’handicap golfistico,
dove i tempi cronometrati ad atleti
eccellenti su percorsi prestabiliti e
monitorati verranno confrontati con
quelli corretti dal coefficiente di
merito di ogni volonteroso, non
necessariamente dotato di
straordinarie doti atletiche.
Jean Luc Diard “in azione” mentre testa
i nuovi prodotti. Tecnica tiene molto
al coinvolgimento diretto e all’esperienza
del capo del team di progettazione.

134 FENOMENO TRAIL NOVITÀ 2011
TERMICA
E SEMPRE ASCIUTTA
48.10 (l’altezza del Monte Bianco)
è il marchio di Punto Azzurro che
contraddistingue collezioni
dedicate allo sci e al trekking. Di
48.10 sarà la maglia ufficiale che
ogni trailer del Tor des Géants (il
trail Running valdostano più lungo
del mondo) riceverà. È confezionato
con filato Dryrarn, creato pensando
proprio alle necessità termiche e di
sudorazione di atleti superdinamici,
come Marco Olmo, vincitore di due
edizioni consecutive dell’Ultra Trail
del Monte Bianco.
UNO SCUDO
DA 280 GRAMMI
La Dri 1 jacket è il capo
leggerissimo dall’ingombro minimo
indispensabile per chi interpreta
l’outdoor in leggerezza e
performance. Zip d’aerazione sotto
le braccia e cappuccio integrato
regolabile la rendono una giacca
ulteriormente tecnica.
www.4810nts.com
www.gorerunningwear.it
www.4810nts.com
www.norrona.com
www.nordsen.it
MANICHE CHE
SI RISVOLTANO
FINO AI GOMITI
L’originale inserto ad X assicura
la massima libertà di movimento
pur con un’ottima vestibilità grazie
agli inserti in tessuto stretch nella
parte posteriore. Le zone spalle e
fianchi sono dotate di inserti che
garantiscono resistenza alle
abrasioni provocate dagli zaini.
Originale la zip sull’avambraccio,
che consente di poter risvoltare la
manica all’altezza del gomiti. La
giacca è disponibile in versione
femminile e maschile, con taglio
sagomato sulle differenti anatomie.
La giacca X-Running AS è
realizzata in laminato Windstopper
Active Shell, antivento e
traspirante
ELASTICO PER
SEGUIRE I MOVIMENTI
La caratteristica principale di un
calzone per il trail è la totale
comodità: non deve creare
impedimento ai movimenti e
possibilmente non fare avvertire
nemmeno il capo indossato. Solo
se il tessuto è estremamente
elastico e segue le movenze della
corsa tutta la concentrazione può
essere focalizzata sul gesto
atletico. I pantaloni trail running
Nordsen sono disponibili in tre
lunghezze e offrono buon comfort
grazie ai tagli ergonomici, inserti
in rete e cuciture piatte.
PIÙ CHE UNA
CALZA, UN’OPERA
DI INGEGNERIA
Mico propone la calza a struttura
differenziata realizzata su base di
Lycra e maglia in Coolmax. Inserto
di protezione del collo del piede in
spugna di Tactel per contenere le
sollecitazioni della calzatura.
Rinforzo nella soletta sagomato
anatomicamente per piede destro e
sinistro. Inserto in poliammide antiusura
e anti frizione nel punto di
maggiore pressione delle dita.
www.mico.it
www.dryarn.com
IL FILATO PERFETTO
Il filato Dryarn è stato concepito
per attività fisiche dove la
sudorazione è abbondante e dove
le temperature possono essere sia
calde che fredde. La estrema
rapidità, superiore rispetto ad altri
filati in polipropilene, di trasferire
l’acqua all’esterno e di asciugare
rapidamente, rendono il Dryarn il
materiale più adatto a confezionare
capi altamente performanti.

135
www.nov-ita.com
LEGGERISSIMO
E CAPACE
Un vero zaino di soli 360 grammi e
pensato per il trail. Può portare la
sacca idrica 2 borracce, oltre a un
discreto volume per l’attrezzatura.
www.lafuma.com
Dagli inventori degli zaini con sistema
d’idratazione Camelbak OctaneXCT è il
leggerissimo accessorio (300 g) adatto
alla corsa. Il contenitore per i liquidi (2 l)
e la cannuccia offrono il trattamento agli
ioni d’argento, che garantisce
l’abbattimento al 99,9% di batteri e
funghi dalle superfici del contenitore e
da quelle che sono a contatto con i
liquidi. L’apertura del contenitore è
ampia per facilitare il rapido
riempimento, l’aggiunta di ghiaccio e
la pulizia.
LEGGERISSIMO, MA
SALDO SULLE SPALLE
Single Track è lo zaino di Salewa di
12+3 l. Progettato per il trail running, ha
l’obiettivo di ridurre drasticamente il
peso lasciando immutata la tecnicità e il
comfort di un attrezzo indispensabile. Ha
l’attacco per il sistema di idratazione,
l’attacco per la luce e il copri zaino
integrato.
www.salewa.it
TRE LITRI E NON SENTIRLI
Enduro 18 è lo zaino idrico che
riunisce le migliori caratteristiche
degli zaini tecnici progettati da The
North Face. È dotato di due
borracce da 0,5 l facilmente
accessibili e di un serbatoio idrico da
2 l per distribuire in modo uniforme il
peso, adattandosi perfettamente
all’anatomia toracica del corpo.
Inoltre questo zaino è dotato
esternamente di numerosi inserti
riflettenti e di doppia asola per
trasportare i bastoni da trekking.
LA LEGGEREZZA PER PRIMA
www.thenorthface.com
TOR DE GÉANTS
L’evento italiano al quale i trailers di tutto
il mondo vorranno partecipare
IN CALENDARIO
Va dato merito alla lungimiranza della Regione
Autonoma Valle d’Aosta se avremo
prossimamente in Italia una grande gara di trail
running, gara che nell’ambizioso progetto
valdostano diventerà in futuro uno degli eventi
del settore più importanti al mondo, al quale
nella vita almeno una volta si dovrà partecipare.
Il palcoscenico dell’impresa è quanto di più
naturale e da sempre fruibile nella regione dei
“quattro quattromila”: le Alte Vie. I due percorsi
corrono praticamente paralleli seguendo
l’orografia della Dora: l’Alta Via 1 è quella più a
nord che tocca Monte Bianco, Cervino e Monte
Rosa, mentre l’Alta Via 2 più a sud lambisce il
Gran Paradiso e il suo Parco Nazionale, oltre al
Parco Regionale del Mont Avic. Unendo queste
due arterie alpine si è ottenuto un circuito di
330 km per 24.000 metri di dislivello positivo.
Domenica 12 Settembre 2010 partirà da
Courmayeur la prima edizione del Tor des
Géants (dal patois, la lingua comunemente
parlata in Valle d’Aosta, Giro dei Giganti).
Nello stile del trail running, nonostante la
distanza e il dislivello al limite dell’umano, sarà
un’ultramaratona no-stop che si concluderà
inequivocabilmente dopo 150 ore (ore 16:00
di Sabato 18 settembre). Parteciperanno atleti
di diverse nazioni (attualmente 16) e
l’aspettativa di bruciare le tappe è alta grazie
alle coperture televisive e giornalistiche
internazionali. Inoltre il Tor de Géants
rappresenta qualcosa di molto più ampio del
pur straordinario evento sportivo: è una
intelligente valorizzazione del territorio che,
attraverso la notorietà creata dalla
competizione e dalla sua ricerca d’estremo,
comunica al mondo intero che nella piccola
regione italiana è concentrato un patrimonio
naturale incomparabile e facilmente fruibile. Le
Alte Vie e i quattromila saranno i protagonisti
insieme agli atleti di un racconto dove lo sport,
la natura, la salvaguardia del territorio andranno
a toccare le sensibilità di milioni di amanti della
montagna e della natura nel mondo che, se non
saranno motivati a partecipare alla gara, molto
più probabilmente saranno attirati dal percorso
che, nello stile più consono, potrà essere
vissuto in un più tradizionale trekking. Per il
bene della montagna e della sua conservazione
auguriamoci che altre iniziative del genere
verranno sviluppate.

136 FENOMENO TRAIL NOVITÀ 2011
UN PO’ DI TRIATHLON
Nella categoria Multisport rientra
anche il modello Apex, una
calzatura sviluppata appositamente
per la ricerca di leggerezza e
performance. Apex si
contraddistingue anche per
l’innovativo sistema di allacciatura
con elastico attorno alla caviglia
(tipo split, come nelle scarpe da
triathlon) e suola Vibram Reptilia.
UN PO’ DI MOUNTAIN
BIKE NELLA SUOLA
La suola SHARC (Scott High
Abrasion Rubber Compound) con
scolpitura “copiata” dai copertoni
di mtb e il cuscinetto
ammortizzante posteriore LyteGel,
fanno della scarpa Scott Aztec
un ottimo modello per la corsa
in outdoor.
IL CARRARMATO
SI IRROBUSTISCE
Era solo gomma nera e la
chiamavano “carrarmato”. Ora la
suola è il punto di partenza delle
calzature performanti. Per il Trail
Vibram presenta una suola con
inserti in carbonio per fornire
rigidità, migliore bilanciamento e
tanto comfort, abbassando la
spiacevole sensazione dei sassi
calpestati in corsa.
www.socrep.it
www.vibram.com
www.lasportiva.com
www.tecnica.it
www.amersports.com
www.acerbis.com
www.adidas.com
RIDUZIONE ECCELLENTE
DEI VUOTI INTERNI
La suola con il MorphoDynamic
Technology crea un maggiore
volume di materiale ammortizzante
che, riducendo drasticamente il
peso dello calzatura, assolve il
bisogno di leggerezza e
ammortizzazione. Il modello
quantum offre anche allacciatura
integrata nella costruzione
ergonomica che elimina i vuoti
interni, dando stabilità al piede e
consentendo una corsa più
reattiva.
POLIVALENTI
Le XR Crossmax di Salomon
combinano buone caratteristiche
di stabilità, protezione e trazione
delle scarpe per il running su
strada con quelle necessarie per il
trail. Questa è la prima scarpa che
unisce questi due mondi.
LADIES AND GENTLEMAN…
THE ROLLING SHOES
L’evoluzione del concetto TRS
(Tecnica Rolling System) ha il suo
apice nel modello TRS Max. la
calzatura più leggera e sofisticata
per il Trail. Grazie all’ulteriore
contenimento del peso,
nonostante l’aumento della
superficie d’appoggio, la versione
più agonistica della collezione TRS
sarà la scarpa usata dagli atleti del
Team Tecnica e dagli atleti che
cercheranno la massima
performance senza nulla togliere a
comodità e sicurezza.
OTTIMA PRESA
E AMMORTIZZAZIONE
Su una suola appositamente
progettata da Continental (per
avere massima aderenza anche su
bagnato) si è costruito una scarpa
eccezionalmente ammortizzata,
grazie alla grande esperienza di
adidas e ai materiali brevettati
ecocompatibili.

136 FENOMENO TRAIL NOVITÀ 2011
UN PO’ DI TRIATHLON
Nella categoria Multisport rientra
anche il modello Apex, una
calzatura sviluppata appositamente
per la ricerca di leggerezza e
performance. Apex si
contraddistingue anche per
l’innovativo sistema di allacciatura
con elastico attorno alla caviglia
(tipo split, come nelle scarpe da
triathlon) e suola Vibram Reptilia.
UN PO’ DI MOUNTAIN
BIKE NELLA SUOLA
La suola SHARC (Scott High
Abrasion Rubber Compound) con
scolpitura “copiata” dai copertoni
di mtb e il cuscinetto
ammortizzante posteriore LyteGel,
fanno della scarpa Scott Aztec
un ottimo modello per la corsa
in outdoor.
IL CARRARMATO
SI IRROBUSTISCE
Era solo gomma nera e la
chiamavano “carrarmato”. Ora la
suola è il punto di partenza delle
calzature performanti. Per il Trail
Vibram presenta una suola con
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rigidità, migliore bilanciamento e
tanto comfort, abbassando la
spiacevole sensazione dei sassi
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RIDUZIONE ECCELLENTE
DEI VUOTI INTERNI
La suola con il MorphoDynamic
Technology crea un maggiore
volume di materiale ammortizzante
che, riducendo drasticamente il
peso dello calzatura, assolve il
bisogno di leggerezza e
ammortizzazione. Il modello
quantum offre anche allacciatura
integrata nella costruzione
ergonomica che elimina i vuoti
interni, dando stabilità al piede e
consentendo una corsa più
reattiva.
POLIVALENTI
Le XR Crossmax di Salomon
combinano buone caratteristiche
di stabilità, protezione e trazione
delle scarpe per il running su
strada con quelle necessarie per il
trail. Questa è la prima scarpa che
unisce questi due mondi.
LADIES AND GENTLEMAN…
THE ROLLING SHOES
L’evoluzione del concetto TRS
(Tecnica Rolling System) ha il suo
apice nel modello TRS Max. la
calzatura più leggera e sofisticata
per il Trail. Grazie all’ulteriore
contenimento del peso,
nonostante l’aumento della
superficie d’appoggio, la versione
più agonistica della collezione TRS
sarà la scarpa usata dagli atleti del
Team Tecnica e dagli atleti che
cercheranno la massima
performance senza nulla togliere a
comodità e sicurezza.
OTTIMA PRESA
E AMMORTIZZAZIONE
Su una suola appositamente
progettata da Continental (per
avere massima aderenza anche su
bagnato) si è costruito una scarpa
eccezionalmente ammortizzata,
grazie alla grande esperienza di
adidas e ai materiali brevettati
ecocompatibili.

138
THE COMMUNITY IL PERSONAGGIO
L’ascesa
dell’erede
I
Inizio anni Settanta, in una malga in
quota in Val Pusteria, un bambino
accudisce il bestiame per la sua
famiglia e, guardando le montagne
cicostanti e l’imponente Zillertaler,
sogna e pensa ad alta voce:
“Un giorno le scalerò”. Oggi quel
bambino è cresciuto ed è diventato
Christoph Hainz, uno dei più grandi
alpinisti in campo internazionale, un
uomo che ai riflettori della notorietà
preferisce la luce del tramonto che
si scorge dietro le rocce, un uomo
che, con le sue incredibili imprese
sul campo, si è guadagnato il rispetto
e la stima di sua maestà Reinhold
Messner, un uomo che, oggi più che
mai, ci svela quali emozioni porti con
sé l’attività all’aria aperta, sentendosi
intimamente parte della natura
e della montagna, antagonista ed
amica allo stesso tempo.
Emozioni no limits che, tuttavia,
sono aperte al pubblico. La strada
per arrivarci è racchiusa in un
termine anglosassone: outdoor.
Concetto ampio, uno scrigno che
cela in sé storie di persone che
amano e scelgono la montagna e lo
sport all’aria aperta, incrementando
un mercato che cresce e si nutre di
input sempre maggiori. Oltre che
di personaggi come Hainz, nato a
Selva dei Molini, in Val Pusteria, in
Alto Adige, il 23 luglio 1962 in un
rifugio di montagna a 1500 metri.
Cresciuto tra le malghe ad alta quota,
per lui le montagne sono state
fin da subito una sfida per misurarsi
con se stesso: “Fin da bambino –
racconta infatti Christoph – il mio
sogno era di scalarle. Il primo tentativo
ricordo di averlo fatto da solo,
con scarpe da ginnastica e pantaloni
corti. Sono arrivato proprio vicino
alla vetta del Grande Mesule”. Tutto
da solo. In tutti i sensi. “Nessuno
mi ha mai influenzato o ispirato, e
in famiglia non c’è una tradizione
alpinistica. Io sono stato il primo, la
passione per la montagna è nata
completamente da me.”
Da lì Cristoph ha scalato le tappe,
superando i propri limiti e quelli di
chi lo aveva preceduto, con l’umiltà
che lo contraddistingue e quello
stile che lo ha reso inconfondibile
anche agli occhi di Reinhold
Messner, un’icona dell’alpinismo di
tutti i tempi, che lo ha inserito, unico
alpinista ancora in attività, nel suo
museo, il Messner Mountain Museum
di Castel Firmiano (Bolzano),
omaggiandolo con queste parole:
“Quello di Hainz è un alpinismo mai
visto prima”. Che il diretto interessato
spiega in questo modo: “Sono
un alpinista all around (ndr. uno
dei migliori e capace di attestarsi
nell’élite mondiale dell’arrampicata
su ghiaccio, su misto e su roccia,
andando decisamente controcorrente
nell’era della specializzazione)
perché mi voglio divertire e perché
mi annoierei a dovermi allenare per
un anno intero sulla stessa sequenza
di movimenti per poi affrontare
un’unica via impegnativa”. Fantasia,
tecnica e coraggio, per farsi incoronare
da Messner come suo erede,
un titolo che lusinga Christoph. “Il
giudizio di Messner per me ha un
grande valore – racconta l’altoatesino
– e confesso che apprezzo la
Christoph Hainz, designato
dal grande Messner
come suo successore,
racconta se stesso
e il suo rapporto con
l’outdoor e la montagna
>>

139
sua stima. So che lui si è documentato
sulle mie attività, sulle vie nuove
che ho aperto, con chiodi fino al 9°
grado. Però devo anche dire che il
suo giudizio non mi ha condizionato
a compiere cose esagerate. Sono
sempre stato con i piedi per terra.
Il posto che mi ha riservato nel suo
museo è stata una sua scelta, credo
nata soprattutto dopo la scalata più
veloce della nord dell’Eiger che ho
fatto nel 2003 in 4 ore e mezza.”
Quando un alpinista ben allenato ci
impiega normalmente due giorni.
È chiaro che, con queste premesse,
Hainz viva un rapporto molto
intimo con il mondo outdoor e
con il mercato che lo alimenta. “È
evidente – afferma infatti Christoph
– che oggi l’outdoor rappresenti un
grande mercato. Tuttavia, per me,
è qualcosa di più, è la mia vita, sia
per il lavoro che faccio come guida
alpina, sia per la passione che nutro
per l’alpinismo estremo.” In questo
contesto il giudizio di Hainz sull’importanza
di avere un’adeguata attrezzatura
e prodotti all’avanguardia
appare estremamente rilevante. “Per
spingere le nostre prestazioni ad
un livello sempre più alto è necessario
avere un’attrezzatura leggera,
di ottima funzionalità, e in grado di
proteggere, se c’è bisogno. Queste
sono le caratteristiche principali che
poi vengono applicate nella realizzazione
dei prodotti per tutto l’outdoor,
dal trekking all’escursionismo in alta
montagna. Credo inoltre che sia
importante, per chi lavora in questo
settore, avere un rapporto diretto
con chi vive in prima persona la
montagna. A mio avviso le aziende
che sviluppano i migliori prodotti
sono infatti quelle che, durante lo
sviluppo, coinvolgono maggiormente
i propri collaboratori qualificati,
come gli alpinisti e le guide alpine.”
È anche grazie a loro se il mercato
dell’outdoor, e in particolare
gli articoli che vengono proposti
ai consumatori, hanno compiuto
progressi negli ultimi anni. “I passi
in avanti – ritiene Hainz – sono di
natura tecnica. Sono stati introdotti
materiali più leggeri, più funzionali e
più resistenti, e che quindi permettono
di potersi muovere meglio.
Questi prodotti, poi, vengono
testati dagli atleti professionisti nel
processo di sviluppo degli articoli
che permettono prestazioni sempre
più importanti.”
Prestazioni alle quali sono legati
alcuni dei ricordi più belli di Hainz:
“Avrei molte cose da raccontare,
ma ci sono degli episodi che mi
sono rimasti dentro maggiormente.
Ad esempio la via aperta sul
Shivling (Gharwal Himal) con Hans
SEMPRE PIÙ IN ALTO
La carta d’identità di uno dei migliori alpinisti
all around in circolazione
Kammerlander. C’era brutto tempo
ed è stata un’impresa veramente
impegnativa e pericolosa. Ricordo
ancora le dodici ore di discesa in
corda doppia, dalle 4 del pomeriggio
fino alle 4 del mattino, e della
sensazione terribile, fermo in tenda,
con le fette di patate crude sugli
occhi bruciati. Ma ricordo anche la
solitaria del Fitz Roy in Patagonia,
dal campo base Rioblanco in vetta
in 9 ore: lungo la via franco argentina
c’era un vento fortissimo e ho
perso una piccozza nel primo tiro
>>
Christoph Hainz è nato il 23 luglio 1962 a Selva dei Molini, in Val
Pusteria, in un rifugio a 1500 metri di altezza. Dopo avere ottenuto il
diploma in una scuola professionale per automeccanici ed avere svolto
il servizio militare, ha seguito un corso di formazione per Guide Alpine
e Maestri di Sci e, successivamente, uno per maestro di arrampicata
sportiva e guida di canyoning. Sposato con Claudia, da cui ha avuto
un figlio e una figlia, Christoph, dal 1997 ad oggi, ha compiuto grandi
imprese alpinistiche, alcune delle quali memorabili, come il leggendario
tour del 2003 in solitaria sulla parte nord dell’Eiger. Hainz impiegò
appena 4 ore e mezza per colmare il dislivello di 1800 metri, coprendo un
tragitto che un alpinista ben allenato affronta normalmente in due giorni.
Fedele al suo motto – “La via è la meta, per questo mi godo ogni sinolo
passo” – Christoph si è conquistato la stima e il rispetto di tutti i grandi
del circuito, in particolare di Reinhold Messner, che lo ha incoronato suo
erede. Oggi Hainz, che di mestiere fa la guida alpina, è un atleta di punta
dell’alpineXtrem Team di Salewa e continua a vivere la montagna con
amore e rispetto, pronto a intraprendere nuove, grandi imprese.

140 THE COMMUNITY IL PERSONAGGIO
>>
difficile, e così ho dovuto fare tutto il
resto della scalata con una sola piccozza.
E farlo non è semplice come
dirlo”. Nella carriera di Christoph
si annoverano anche momenti da
prendere con un sorriso. “Quando
ero un principiante dell’arrampicata,
con l’obiettivo di fare la Cima
Grande sulla normale, ho scalato
un’altra montagna, la Cima Auronzo.
Arrivato in vetta mi sono reso
conto con stupore che intorno a me
c’erano altre cime ancor più grandi.
Una sensazione importante. E poi
sorrido ancora all’idea di quelle volte
che portavo con me l’otto, pur non
sapendo come usarlo!”
Per compiere certe imprese
servono motivazioni, che possono
essere utili per capire quanto possa
dare l’outdoor a chi lo pratica. “La
principale motivazione – spiega
Hainz – è sicuramente l’ambizione
di andare avanti e anche di misurar-
mi con altri, con i numerosi giovani
che si affacciano all’alpinismo. E
poi le emozioni che mi può dare la
natura, la sua grandiosità, che solo
in montagna si può trovare. E non
sempre le emozioni sono “bello, positivo,
felice, eccitante”, ma a volte
sono anche “pericoloso, temibile,
debole, insicuro”. D’altra parte, per
me, la montagna è la parte più bella
della Creazione e mi impone tanto
rispetto. Quando però vado a fare
una prima salita, la montagna è
anche un’antagonista. Con condizioni
meteo favorevoli si possono
fare esperienze fantastiche, ma in
caso di cattivo tempo (o di mancanza
di esperienza o peggio ancora
di sopravvalutazione di se stessi)
può verificarsi l’esatto contrario.”
Senza pensare alle grandi imprese,
l’outdoor porta comunque con sé
importanti benefici anche per chi,
di solito, non fa attività sportiva.
“Una gran parte della popolazione –
ritiene infatti Christoph – non ha più
un rapporto normale con la natura.
Molte persone stanno chiuse negli
uffici tutto il giorno davanti ad un
computer. È per questa ragione che
è necessario andare fuori, anche
perché spesso la nostra alimentazione
è troppo pesante e i cibi non
vengono bruciati senza quel movimento
che si fa nel tempo libero.”
Poi un messaggio ai giovani e a
chi ancora non si è avvicinato al
mondo dell’outdoor. “In montagna
si possono vivere sensazioni uniche
e inimitabili, io stesso sono riuscito
a conoscere meglio il mio corpo, le
mie capacità. Camminando si può
riflettere su tanti aspetti della vita, e
poi c’è la soddisfazione della conquista
della vetta, non importa quale
sia. La fatica? Andar per monti fa
bene alla salute e poi, come si dice,
se ti fa male tutto, allora vuol dire
che sei vivo!”
damiano.montanari@topsport.it

STEP INTO
CLIMATE COMFORT
Come vorreste far sentire i vostri piedi? Estesi studi fisiologici mostrano che i nostri
piedi raggiungono una temperatura di comfort ottimale in un microclima asciutto, ad
una temperatura non inferiore ai 28°C e non superiore ai 32°C.
In Asolo ® e Gore ® lavoriamo assieme per poter rendere il comfort dei piedi la
ragione principale del nostro business. La nostra nuova gamma di calzature è molto di
più di un prodotto impermeabile, piuttosto che traspirante – rappresenta il comfort totale,
studiato appositamente per mantenere i piedi asciutti e comodi.
Lavorando assieme, abbiamo progettato ogni singolo scarpone nei minimi dettagli per
poter perseguire questo fi ne. Abbiamo ricercato, testato e selezionato i migliori materiali
e componenti, ed abbiamo utilizzato avanzate tecnologie di costruzione per poter
garantire questo comfort. Il risultato è una calzatura che garantirà la fuoriuscita del
calore e dell’umidità in eccesso, portando e riuscendo a mantenere il piede nella zona
ottimale di comfort, compresa tra 28°C e 32°C.
La calzatura pertanto non sarà né troppo calda né troppo fredda, ma asciutta, confortevole
e perfettamente termoregolata, indipendentemente dalle condizioni atmosferiche
affrontate.
GORE-TEX ® , GORE-TEX ® GUARANTEED TO KEEP YOU DRY, GORE ® e design
sono marchi di proprietà della W.L. GORE & Associates.
www.asolo.com

142
OUTDOOR SCIENZA E TECNOLOGIA 1 a PUNTATA
OLTRE
L’ULTIMA
FRONTIERA
Oggi più che
mai l’evoluzione
dell’outdoor passa
attraverso il lavoro
di scienziati
ed ingegneri per
realizzare prodotti più
avveniristici
Il futuro è oggi. O almeno questo è
l’obiettivo. Perché il mondo dell’outdoor
non può prescindere dall’apporto
dato dalla tecnologia, sempre
più presente nei prodotti, sempre
più fondamentale nel precorrere i
tempi per anticipare la concorrenza,
proponendo articoli, fino a qualche
tempo fa, inimmaginabili. Per
questo abbiamo deciso di cominciare
un’inchiesta sul rapporto tra
outdoor, scienza e tecnologia, una
relazione tanto forte quanto interessante
da esplorare. In questa
prima puntata abbiamo preso in
analisi l’evoluzione del mercato
dei navigatori satellitari e delle
calzature, facendo riferimento
a due aziende leader nei
rispettivi settori.
“Il rapporto tra outdoor e
tecnologia per noi è fon-
damentale – afferma infatti Stefano
Viganò, responsabile marketing
di Garmin, leader mondiale nei sistemi
di navigazione per motonautica,
aviazioni, nautica, automotiv,
sport e outdoor – perché l’elettronica,
di cui ci occupiamo, è una
scienza pazzesca, in cui, appena si
scopre qualcosa di innovativo, si
trovano immediatamente altri nuovi
campi collegati da esplorare. È una
crescita esponenziale, che porta alla
realizzazione di strumenti fantastici.”
Che in particolare negli ultimi
anni hanno registrato un’evoluzione
incredibile, perfettamente sintetizzata
dal paragone di Viganò: “Confrontare
i navigatori di dieci anni fa
con quelli attuali è come rapportare
i primi televisori in bianco e nero e
a valvole con i 42 pollici di oggi dotati
di tecnologia al plasma”. Una
FOTO SALEWA

143
Il rapporto
tra outdoor
e tecnologia
si fa sempre più
imprescindibile
vera e propria rivoluzione copernicana,
che ha coinvolto i consumatori,
stimolandoli nell’acquisto attraverso
costanti e continue novità,
che, d’altra parte, costituiscono
l’essenza dell’industria elettronica
ed informatica. Il nuovo, nel momento
in cui viene
realizzato, è già vecchio. Questo
l’assunto base da cui si parte e che
dà impulsi forti alla ricerca, i cui ultimi
ritrovati non finiscono di stupire.
Ecco allora che nell’ultima versione
del navigatore satellitare da
outdoor di Garmin troviamo l’applicazione
della tecnologia bird’s
eyes, letteralmente “gli occhi
dell’uccello”, che, con un abbonamento
di costo contenuto, riesce
ad identificare la zona in cui ci si
vuole recare attraverso il download
di fotografie di quella zona effettuate
dal satellite. Un servizio a cui si
aggiunge poi la possibilità di avere
una fotocamera incorporata al navigatore,
integrata nella sua funzione
dalla cosiddetta custom map, che,
attraverso l’analisi della foto appena
scattata del paesaggio o della
zona, ne registra le coordinate, indicando
esattamente la posizione
in cui ci si trova. Tre piccole meraviglie
in un oggetto leggero, che
con le batterie pesa più o meno
come un cellulare e che verrà proposto
ai consumatori con un prezzo
dai 300 ai 500 euro. Un prodotto
che indica bene la stretta relazione
tra tecnologia e outdoor e
l’importanza della buona riuscita di
questo binomio. “Oltre ad avere un
articolo di grande bellezza tecnologica
– spiega infatti Viganò – chi
acquisterà questo navigatore potrà
usufruire di uno strumento davvero
molto utile per aumentare la sicurezza
durante l’attività all’aria aperta.”
Andando in montagna o in
escursione è importante avere con
sé un navigatore che permette di
essere ritrovati. Con il GPS basta
una telefonata e si è immediatamente
localizzati. Tra l’altro con i
navigatori di ultima generazione
non ci si deve più nemmeno preoccupare
di segnare i sentieri, perché
basta seguire le coordinate inserite
ed indicate dal GPS. A cui lavorano
professionalità elevate. “La nostra
azienda – racconta infatti Viga-
nò – è stata fondata da due ingegneri
ed oggi è costituita al 60-
70% da ingegneri.”
Figure basilari anche per chi, come
La Sportiva, leader mondiale
nell’arrampicata sportiva e azienda
in grande ascesa sulla calzatura
sportiva in generale, vive il mercato
dell’outdoor da un altro punto di vista,
quello delle calzature. “Nel nostro
caso – conferma infatti il responsabile
ricerca e sviluppo
dell’azienda, Matteo Jellici – la
scienza e la tecnologia possono
aiutare lo sviluppo e l’evoluzione
dei prodotti per quanto riguarda i
materiali che li costituiscono, perché
la parte dei test che le calzature
subiscono successivamente è
più oggettiva, così come l’aspetto
ergonomico della scarpa è decisamente
meno scientifico.” Il fuoco si
stringe allora sui materiali, che, grazie
agli studi di ingegneri ed esperti
del settore, sono riusciti a coniugare
una funzione antishock ad una
migliore resistenza. Ci sono degli
standard e delle innovazioni. Alla
prima categoria appartiene l’EVA
(sigla che indica la formula chimica
dell’etilvinilacetato) espansa, molto
utilizzata dalle aziende per la sua
capacità di creare smorzamento
durante la corsa. Si tratta di una >>

OUTDOOR SCIENZA E TECNOLOGIA, 1 a PUNTATA
>>
soluzione abbastanza tradizionale per chi lavora
in questo settore, anche se c’è chi, come La
Sportiva, ha orientato i propri studi e le proprie
sperimentazioni sul poliuretano espanso, minimizzandone
gli aspetti negativi (soprattutto il peso)
ed esaltandone al contempo quelli positivi (la
capacità di assorbimento e il ritorno elastico nel
tempo è superiore a quello dell’EVA). Un risultato
importante, ottenuto attraverso una leggera modifica
della formula del poliuretano espanso che
oggi ha la stessa credibilità di altri sistemi di assorbimento
dello shock, dal capostipite “air” utilizzato
da Nike, che sfruttava delle sacche d’aria
compressa, tuttavia soggette a dei vincoli interni
di forma e utilizzo, oltre ad una certa delicatezza
nell’uso (bastava prendere un chiodo per rovinare
definitivamente la calzatura), ai gel siliconici
usati da Asics, utili per il ritorno elastico che avevano
in seguito allo schiacciamento. Altro discorso
per differenti settori dell’outdoor, a partire
dall’arrampicata, dove gli studi principali si concentrano
sulle gomme d’aderenza. “È la congiunzione
tra il piede e la roccia – spiega Jellici de La
Sportiva – e insieme a Vibram portiamo avanti da
anni uno studio per lo sviluppo di mescole sempre
più performanti, considerando non solo
l’esperienza degli atleti, ma anche e soprattutto i
test performanti eseguiti in laboratorio.” Tra tante
ricerche, un punto fermo. “Siccome il peso è uno
dei fattori che determina sempre di più l’aspetto
di scelta di un prodotto – spiega infatti Jellici – i
materiali usati sono sempre più sintetici e tessili,
nella ricerca del compromesso migliore tra la resistenza
della pelle e la traspirazione e la leggerezza
della scarpa tipiche del tessuto.”
(Continua sul prossimo numero...)
FOTO GARMIN

ODLO «zoned function»
«climate regulation» :
Tiene caldo o fresco grazie a particolari
inserti climatizzanti, per ottimizzare clima
corporeo e prestazioni.
«free move» :
Illimitata libertà di movimento grazie al
tessuto lavorato senza cuciture ed elastico al
massimo.
«3-dimensional-fit» :
Aderenza 100% col body-fit-passform grazie
alla sagomatura differenziata men and ladies.
Il principio ODLO dei tre strati
3L stretch windproof cubic
«effect by ODLO»
La fi bra funzionale «effect by ODLO» blocca
la riproduzione dei batteri, grazie agli ioni
d’argento, impedendo così la formazione di
cattivi odori. Il tessuto quindi non usa prodotti
chimici, è assolutamente innocuo per la pelle
e favorisce un clima corporeo ottimale.
Inventore del principio dei 3 strati,
ODLO propone un assortimento
perfettamente coordinato. Il primo
strato garantisce una gestione
ottimale dell’umidità, il secondo
assicura un ottimo clima corporeo,
il terzo protegge dall’aria e dalle
intemperie
Il tessuto elastico protegge
in modo affidabile dall’effetto
windchill. Si riduce in talmodo
il formarsi di umidità
e il pericolo di surriscaldamento.
Sul lato interno
ODLO «cubic» regola in modo ottimale il clima corporeo. Per il
massimo comfort e il miglior rendimento

146
INSERTO OUTDOOR ED ECOLOGIA, 1 a PUNTATA

147
Sempre più aziende
operanti nel mondo outdoor
sposano una linea di salvaguardia
e di promozione dell’ambiente.
La tendenza ecologista, ormai
globale, coinvolge traversalmente
tutto il mondo dello sport
Lavorano con la natura, e, con
un’adesione sempre maggiore, anche
per la natura. Sono le aziende
che investono nel mercato dell’outdoor,
che è attività sportiva all’aria
aperta, a contatto con l’ambiente,
sempre più tutelato. E lavorare con
la natura implica delle responsabilità
davanti alle quali gli operatori non
si tirano indietro, consapevoli di
quanto l’ecologia faccia ormai parte
del mondo outdoor. Proprio per
questo, noi di BeOut abbiamo scelto
di fare un viaggio alla scoperta
delle ultime tendenze in materia, di
seguire quella voce che viene da oltreoceano
e che non è solo fashion,
ma reale esigenza. Come uno Stato
che vive grazie alla sua storia tutela
i propri beni culturali, così le aziende
che vivono di outdoor hanno deciso
di difendere l’ambiente, proponendo
prodotti in linea con questa
posizione. Ed ecco allora che troviamo
borracce biodegrabili, abbigliamento
realizzato con fibre naturali e
premiando il lavoro degli abitanti del
Terzo Mondo, oppure calzature così
ecologicamente avanzate da vincere
uno dei più prestigiosi premi a livello
internazionale. Tutto in questa
prima puntata.
A cominciare proprio dalle borracce
SIGG, divenute un vero e proprio
oggetto di culto, dopo essere state
fotografate tra le mani di politici, attori,
star della musica e del cinema
ed essere diventate soprattutto il
simbolo di una nuova rivoluzione
ecologica. La parete interna dela
borraccia è infatti rivestita con una
lacca naturale a base d’acqua assolutamente
inodore, la cui formula è
segretamente custodita dal Consiglio
d’Amministrazione dell’azienda.
Questo rivestimento è particolarmente
elastico, tanto da resistere
anche in caso di caduta della borraccia,
ed è inoltre in grado di non
venire intaccato dall’acidità di bevande,
quali drink energetici o semplici
spremute di frutta, garantendo
così che il gusto della bibita resti
inalterato. Mantenere la borraccia
inodore è semplicissimo: basta lavare
regolarmente bottiglia e tappo
(smontabile) con acqua calda. Il rivestimento
interno, a sua volta, è indistruttibile
e inalterabile e soddisfa
al 100% i requisiti della Food &
Drug Administration americana,
mentre anche l’esterno è inalterabile
ed ecologico, grazie a una verniciatura
impressa a stampa, con lacche
in polvere senza solventi. Le “Original
Swiss bottles” rispondono quindi
a tutte le esigenze di uso sia per
il tempo libero che per le più diver-
se attività sportive, grazie anche a
grafiche esterne che le rendono
personali per ogni impiego. Dietro
la scelta dell’azienda produttrice un
dato che fa pensare: in Europa,
ogni giorno, 30 milioni di bottiglie di
plastica finiscono in discarica e ci
vogliono fino a 1000 anni per far sì
che la plastica si consumi completamente.
SIGG tenta di ridurre al
minimo questo smisurato consumo
di plastica grazie al fatto che le borracce
svizzere possono essere
riempite con l’acqua delle fontane o
del rubinetto di casa che molte ricerche
scientifiche hanno certificato
essere assolutamente pura e ricca
di sali minerali, quanto quella confezionata
con metodo industriale. Una
scelta vincente, che sottolinea l’attenzione
dell’azienda all’ecologia,
sempre più vicino al mondo
outdoor. “Il rapporto tra outdoor ed
ecologia – conferma infatti Giangiacomo
Mossa, Brand Manager
SIGG in Kunzi – è strettissimo. Outdoor
significa vita all’aria aperta,
entrare in contatto con la natura e
quindi avere obbligatoriamente un
atteggiamento assolutamente rispettoso
e di difesa dell’equilibrio
della terra. Per questo continuiamo
a lavorare in modo eco-sostenibile,
a partire dal materiale che utilizziamo,
fino ad arrivare a tutto il processo
produttivo.”
Seguendo una linea condivisa da
un’altra azienda del settore come
Salewa, che ha puntato molto sulla
scelta di materiali naturali o composti
da sostanze di riciclo, pur senza
rinunciare alla tecnicità dei suoi capi.
È qui che entrano in gioco le fibre
ecologiche, ma al contempo
molto funzionali, come l’Organic
Cotton, il risultato di una coltivazione
biologica controllata, priva
dell’uso di fertilizzanti, pesticidi e
defolianti, e l’African Cotton, un tessuto
coltivato in Africa da piccoli
agricoltori sulle pianure fluviali, con
un procedimento che fa crescere le
piante sfruttando le precipitazioni
naturali al posto dell’irrigazione artificiale
normalmente utilizzata e che
in altre regioni del mondo ha >>
FOTO SALEWA

148 INSERTO TENDENZE
>>
provocato danni ambientali. L’utilizzo
dell’African Cotton è una scelta
precisa da parte di Salewa, che così
vuole dare il proprio sostegno alle
piccole imprese familiari dell’Africa,
potenziando le capacità concorrenziali
del cotone africano. Novità che
lanciano sfide, come l’introduzione
del dry’ton Mandras Eco, un tessuto
composto per il 50% da Organic
Cotton e per il restante 50% da poliestere
riciclato, e che verrà pre-
sentato nella collezione della prossima
primavera, mentre nel campo
dei tessuti merita certamente una
citazione il Polygiene, che agisce
sulla superficie del capo, impedendo
la proliferazione di microrganismi
come batteri e funghi responsabili
dei cattivi odori. Un trattamento
considerato ecologico, dal momento
che contiene sali d’argento che
si ottengono dall’argento riciclato,
ma anche perché un capo trattato
L’impegno dei brand sportivi
a favore dell’ambiente
si rispecchia tanto
nei prodotti quanto
nelle operatività aziendali
con Polygiene può essere indossato
più a lungo prima di essere lavato,
consentendo di risparmiare energia,
acqua e detersivo. Idee e novità
tutte in linea con la visione che Salewa
ha del rapporto tra outdoor ed
ecologia. “I due mondi – afferma infatti
Ruth Oberrauch, Marketing
Manager Salewa per l’Italia – sono
strettamente legati e interconnessi.
Non si può parlare di attività sportiva
all’aria aperta senza inevitabilmente
affrontare l’impatto che essa
ha sull’ambiente. E lo stesso vale
anche al contrario: normalmente i
fautori dell’ecologia sono utenti outdoor,
a volte senza neanche saperlo.
La sensibilità ecosostenibile è
tanto più sviluppata quanto maggiore
è la passione per la montagna,
per l’alpinismo o semplicemente per
il trekking. Ne abbiamo la prova
ogni volta che interagiamo con i nostri
testimonial: gli alpinisti che sviluppano
insieme a noi le soluzioni
Salewa sono i primi fruitori professionali
di outdoor, ma sono anche i
difensori dell’ambiente.” Che l’azienda
punterà a proteggere di più già
nell’immediato futuro, anche con iniziative
originali. “In azienda – rivela
infatti Ruth Oberrauch – ci sono
gruppi di lavoro che analizzano e
sviluppano nuovi materiali; in particolare
nel campo dell’abbigliamento
siamo sempre più attenti all’utilizzo
del cotone organico e di fibre riciclate.
Ma non solo, perché
dal punto di vista aziendale,
il nuovo quartier generale
di Salewa, che vedrà
la luce nel 2011, sarà
Due esempi
di impegno
diretto sul fronte
ambientalista:
il prestigioso
riconoscimento
conferito a La Sportiva
dalla rivista americana
Backpaper e la
campagna ecologica
delle borracce SIGG.

149
un esempio di soluzioni edilizie ecosostenibili.
Sarà infatti dotato di un
impianto fotovoltaico di ultima generazione
in grado di produrre grandi
quantitativi di energia elettrica. L’impegnativo
progetto prevede che i
tetti della nuova sede vengano attrezzati
con pannelli fotovoltaici ad
alto rendimento, così da trasformare
un semplice tetto in una vera centrale
elettrica.” Guadagnando, tutelando
l’ambiente.
Ecologia al centro del modus operandi
anche in La Sportiva, che dal
2003 ha introdotto il sistema di certificazione
ambientale ISO 14001
che permette di monitorare ogni
aspetto ambientale legato alle attività
dell’azienda a 360 gradi: dalla
produzione della sede di Ziano di
Fiemme, a quelle di aziende terziste
o fornitrici di materie prime e semilavorati.
Non solo, il sistema di certificazione
autoimpone la ricerca del
miglioramento continuo anche in
campo ambientale, una ricerca che
ha portato ad adottare soluzioni come
l’impiego di impianti di aspirazione
a carboni attivi, la sperimentazione
di collanti a base acquosa e il recupero
di più del 50% degli scarti
derivanti dall’attività produttiva. In
questo contesto l’approccio sostenibile,
oltre che ai processi, viene
applicato anche ai prodotti con l’introduzione
di linee realizzate utilizzando
materiali eco-compatibili, come
nel caso degli scarponcini da hiking
FC Eco che utilizzano suole, intersuole
e lacci in materiali riciclati
proveniente dai rispettivi cicli di lavorazione
dei semilavorati e che, come
tutti i prodotti realizzati con queste
tecniche o materiali a basso impatto
ambientale, è riconoscibile
nella proposta commerciale
dell’azienda perché contrassegnato
dal logo eco-friendly. Non stupisce
allora il riconoscimento, ottenuto da
La Sportiva per il secondo anno
consecutivo, dalla rivista americana
Backpaper, internazionalmente riconosciuta
come la più autorevole nel
mondo outdoor, che ha premiato
con il backpacker editors’ choice
award uno scarponcino da hiking
de La Sportiva appartenete alla serie
hiking FC (flex control). Inoltre
l’FC Eco 3.0 Gore-Tex è stato insignito
del prestigioso Green Award
2010, premio che viene assegnato
al prodotto outdoor che più si contraddistingue
sul mercato per l’utilizzo
di materiali ecologici o di processi
produttivi eco-friendly. L’intersuola
di questo scarponcino di taglio medio
è in EVA ottenuta utilizzando
materiali riciclati derivati dal ciclo
produttivo, evitando in questo modo
la produzione di scarti di lavorazione,
mentre la suola Vibram Eco-step
compound con Impact Brake System
utilizza anch’essa il 30% di
materiali riciclati, riducendo l’impatto
ambientale a parità di prestazioni.
I lacci sono quindi in poliestere riciclato
al 100%. “Il backpacker green
choice award va a premiare l’impegno
che La Sportiva, azienda trentina
situata ai piedi delle Dolomiti,
pone da sempre nel rispetto per
l’ambiente nel quale opera – afferma
l’amministratore delegato
dell’azienda, Lorenzo Delladio –
ed è un importante segnale che la
direzione intrapresa con la produzione
di prodotti che siano il più
possibile eco-compatibili, è quella
giusta.”
(Continua sul prossimo numero...)
INIZIATIVE
SAVE THE ARCTIC FOX
Non è solo uno slogan che risveglia le coscienze su uno dei tanti
problemi di questo pianeta, ma l’impegno concreto di persone che,
animate dalla medesima filosofia di vita, contribuiscono a migliorare
la sorte di una delle specie animali a rischio di estinzione. La volpe
artica vive sulle alte montagne della Svezia e nella tundra, oltre il
circolo polare artico. Preda ambita dai cacciatori, sempre più
agguerriti e numerosi, per il suo prezioso e caldissimo pelo, potrebbe
sparire dalla faccia della terra privandoci così di uno degli esemplari
più suggestivi del panorama nordico.
Per evitare che ciò accada l’università di Stoccolma è scesa in campo
istituendo un progetto di studio per salvare dall’estinzione la Alopex
Lagopus (nome latino) denominato SEFALO+, con l’obiettivo di
raddoppiare gli esemplari di quella che rappresenta il simbolo della
Scandinavia.
Anche Fjällräven, azienda storica di abbigliamento tecnico per chi
ama vivere la natura, dai primi anni ’90 aderisce a questo progetto
per dare l’opportunità a tutti gli appassionati di trekking di provare
una grande emozione incontrando nelle loro escursioni la volpe artica
e i suoi splendidi cuccioli. Da qui nasce la linea “Save the arctic fox”
che promuove l’iniziativa secondo la quale, per ogni prodotto
acquistato, Fjällräven dona 5 euro al progetto.
Non solo. Fjällräven organizza ogni anno ad agosto un importante
evento al quale possono prendere e
parte tutti coloro che desiderano
esplorare le terre del Nord della Svezia e
vivono in simbiosi con le meraviglie della
natura. La loro quota di partecipazione azione
contribuirà ai fondi destinati a salvare la
volpe bianca. Il Fjällräven Classic è un
evento-trek di lungo raggio che dal
2005 vede 8 gruppi di appassionati ati
trekkers sfidarsi amichevolmente su
un percorso di 110 km, un’esperienza enza
davvero unica, nella suggestiva
cornice di un deserto mozzafiato, un’emozione che
rimarrà scolpita nella mente e nel cuore per sempre.
Il primo gruppo partirà il 6 agosto da Nikkaluokta, un piccolo villaggio
vicino a Kiruna, perduto nell’estremo nord della Svezia. Nell’arco di
sette giorni si raggiungerà Keronbacken (ancora più a nord) per
ammirare insieme uno dei più straordinari paesaggi artici, passando
per montagne e scenari lunari, verdi spianate e distese rocciose,
costeggiando sponde di laghi e tagliare il traguardo con la
consapevolezza di aver visto un angolo di paradiso proprio qui, su
questa terra.

150
OUTDOOR NOVITÀ ESTATE 2011
i MUST
dell’open air
RICCA DI ACCORGIMENTI
Temperance JKT è la giacca da alpinismo più
leggera della nuova collezione Berghaus.
Realizzata in Pro Shell a 3 strati, con
l’inserimento di pitzip per la stagione A/I
2010. Le linee pulite, il peso minimo e le
dimensioni della giacca impacchetta la
rendono un classico da alpinismo per tutto
l’anno. Segnaliamo anche il cappuccino
Raptor con alloggiamento per l’elmetto, le zip
water resistant con flap interno, due capienti
tasche esterne, una tasca interna in mesh,
coulisse in vita elastica e aggiustabile, spalle
rinforzate per l’abrasione e impermeabilità.
Berghaus è distribuito da Prosport.
UN COMFORT
IMMEDIATO
GARMONT
Tel. 0423 8726
info@garmont.com
PROSPORT
Tel. 0472 649 089
info@pro-sport.bz.it
DUE RITROVATI TECNOLOGICI
IN UN SOLO PRODOTTO
Gronell e CH3 uniscono la loro esperienza e il loro know-how per dar vita a
S+Ability (si legge stability) un’innovativa linea di scarponi da montagna.
Questa linea combina la sicurezza, la resistenza e l’elevata qualità degli
scarponi Gronell alle proprietà di due ritrovati tecnologici rivoluzionari.
Da un lato, la fodera in microfibra Dry-Fast di Gronell in grado di
assicurare una traspirazione rapida e totale, per garantire il
massimo comfort. Dall’altro, gli inserti in biominerale S+Ability
brevettati da CH3, che sprigionano il lontano
infrarosso, un raggio con una particolare lunghezza
d’onda che influisce positivamente sulla stabilità
corporea. Il risultato è uno scarpone che assicura
la massima prestazione su ogni tipologia
di percorso.
Per gli appassionati dell’arrampicata, che
ricercano una scarpa tecnica ma versatile
per tutti i giorni, per avvicinamento,
scrambling e arrampicata indoor, è nata
Sticky Lizard/GTX. Dall’ottima calzata, è
molto leggera e si distingue dalla forma
tecnica per scalatori: la forma più stretta
nella zona delle dita e l’allacciatura estesa
fino in punta assicurano prestazioni
eccellenti nell’avvicinamento e nel
bouldering. Ottimo grip grazie alla mescola
della suola Vibram iper-aderente. Il puntale
in gomma molto ampio protegge le dita e
resiste all’abrasione. La costruzione ADD
della tomaia la rende molto comoda, da
utilizzare anche in città, ogni giorno.
Disponibile nelle versioni colore masai/
earth, baltic/ciment, santorini/plaster, soleil/
black, bamboo/conifer.
UN RESTYLING DI TUTTO RISPETTO
Harahorn GTX è studiato per il backpacking. La tomaia è in camoscio
idrorepellente, un tessuto ad alta tenacità. La costruzione è Wrapping Frame Work,
il sottopiede è a struttura differenziata con inserto antitorsione, il puntale è protetto
da gomma, la suola è Vibram con mescola Supergrip e intersuola ammortizzante.
Un paio di Haraorn (taglia 42) pesa solo 600 grammi. Il modello è disponibile nelle
taglie dalla 37 alla 47 Eu, nel colore silver/blue.
CRISPI SPORT
Tel. 0423 524 211
crispi@crispi.it

151
5 CARATTERISTICHE
E 1 TECNOLOGIA
Quantum è l’evoluzione della calzatura da Mountain Running:
grazie alla tecnologia Morphodynamic che permette alla suola di
adattarsi continuamente alle asperità del terreno, rende la corsa
più fluida e l’appoggio più stabile. Il sistema d’allacciatura è
integrato con la struttura ergonomica della tomaia e permette di
regolare i volumi interni e la fasciatura del piede. L’innovativa
tecnologia Morphodynamic Technology permette alla scarpa di
adattarsi continuamente alla conformazione del terreno grazie alla
particolare costruzione del blocco suola/intersuola, dove una
schiuma poliuretanica morbida riempie i tasselli della suola
creando dei moduli di interfaccia (MDI) estremamente
ammortizzanti e adattabili al terreno, garantendo così
ammortizzazione e fluidità nell’appoggio ma anche
stabilità e durata. La suola super aderente, con
la caratteristica forma ad onde, permette
anch’essa un miglior assorbimento
dell’impatto in sinergia con
l’intersuola in schiuma
poliuretanica e, grazie alla
sua particolare
costruzione, permette di
contenere lo spessore del
CALZATURIFICIO LA SPORTIVA
Tel. 0462 571 800
lasportiva@lasportiva.com
IDEALE PER GLI SPORTIVI
PIÙ ESIGENTI
Dalla loro prima apparizione sul mercato i sacchi a pelo della
linea Kompakt di Mammut hanno da subito ottenuto importanti
riconoscimenti come, ad esempio l’Outdoor Gear of the Year
2003, 2006 e 2007, a testimonianza dell’altissimo livello qualitativo e di
funzionalità raggiunto. Con il nuovo Ajungilak Kompact Recycled si apre una
nuova era nel settore dei sacchi a pelo sintetici, un prodotto in cui il 98% del materiale
utilizzato proviene dal riciclaggio di bottiglie di plastica ad eccezione della sola cerniera lampo. La
fodera, l’imbottitura e persino il sacchetto di contenimento sono il frutto di un procedimento produttivo in cui
“reciclare” è la parola d’ordine. Naturalmente, come tutti i sacchi a pelo Kompact, il range di utilizzo è molto
ampio: da +22° C a -5° C, il peso ed il volume si assestano su valori molto interessanti (1500 grammi e 7.5
litri) e la forma con Ergonomic Foot offrendo il massimo comfort. Mammut è distribuito da Socrep.
battistrada senza però
compromettere le performance
di durata.
Non è un segreto: DeFeet è il marchio che ha rivoluzionato le calze
sportive. Prima di DeFeet, le calze per gli sportivi sono rimaste le
stesse per decenni. La calza è il “condotto” fra il piede e la
scarpa,e durante l’attività deve essere leggera, trasportare il
sudore in modo assoluto, quindi restare asciutta e fresca. Inoltre,
non deve aggiungere volume nelle zone sbagliate. DeFeet è tutto
questo.
LO.GA.
Tel. 031 396 510
info@principiabikestore.com
DALLE BOTTIGLIE DI PLASTICA
ADATTO PER CHI AMA
VIAGGIARE LEGGERO
La caratteristica primaria di Trek 20 Marsupio
è l’estensione del corpo con soffietto a
seconda del carico. Ha un utilizzo
polivalente, e lascia soddisfatti tutti i suoi
utenti. È dotato di dorso Freedom Air per
mantenere la schiena asciutta, ha spallacci
imbottiti e regolabili in rete traspirante,
cinturino pettorale scorrevole, cintura a vita
regolabile, nastri di compressione laterali,
tasca frontale a soffietto e la comoda
tasca in rete porta borraccia. Presenta
inoltre porta piccozza, cinghie porta
sci e copri zaino impermeabile,
inserito sul fondo.
IL PIACERE DELLA SFIDA
Qualità, funzionalità e durata sono le parole chiave della collezione
Active di Peak Performance. Per la PE 2011 tutto ruota intorno alle
attività outdoor, a tutto un mondo ancora da scoprire. La gamma
Adventure comprende capi concepiti per l’utilizzo atletico, dal
primo strato allo strato intermedio, fino alle giacche Shell
superleggere e ai pantaloni. Nuovi colori per capi multifunzionali da
utilizzare nei diversi momenti della giornata. La traspirabilità è una
delle caratteristiche principali, per il massimo comfort e durata in
qualsiasi performance. Nuovi pantaloni tecnici e giacche Shell
impermeabili e antivento in tessuti ultra leggeri, da portare con sé
durante le escursioni, là dove il minimo ingombro, la comprimibilità
e la leggerezza sono le caratteristiche più richieste. I materiali top
di gamma utilizzati vanno dalla membrana Gore-Tex Pro Shell 3L
per le giacche, grande utilizzo dei materiali 4 way stretch per una
vestibilità ottimizzata.

152 INSERTO NOVITÀ PRODOTTO
COME SEMPRE,
UNA VASTA OFFERTA
Anche quest’anno la storica azienda
italiana di bastoni sarà presente alla
fiera di Friedrichshafen (padiglione
A7, stand 206) con la collezione
per le discipline estive. L’offerta è
completa ed articolata, con attrezzi
per le varie specialità. Per il trekking
Cober propone una gamma molto
ampia di bastoni allungabili: ben 19
modelli (di cui 16 a tre settori), per
poter offrire un ampio ventaglio di
scelta, in grado di soddisfare tutte
le più svariate richieste. Si parte dai
modelli più sofisticati – in lega di
alluminio Ergal, con sistema
antishock regolabile (Adjustable
Dumper brevettato, nella foto),
impugnatura ergonomica in
schiuma espansa e puntale in widia
– fino ad arrivare ai modelli più
economici, che si
fanno apprezzare
per l’ottimo
rapporto qualità
prezzo.
COBER
Tel. 02 57 601 341
info@cober.it
SOLETTA
E TOMAIA INTEGRATE
Sempre nell’ottica di una nuova definizione
delle calzature anfibie, il modello Itunda di
Teva è stato completamente ridisegnato
per fornire maggior comfort, maggiori
trazione e protezione, è adatto ad una
grande varietà di attività a contatto con
l’acqua. La scarpa è caratterizzata da rapidi
drenaggio e asciugatura, e fornisce un
livello ottimale di protezione. Utilizza la
nostra forma performante da scarpa anfibia
con ampio spazio in punta per mantenere il
comfort. La tecnologia del soletto
avvolgente Topsole Wrap Technology per
avere il tallone e il collo del piede ben saldi.
La versione femminile viene realizzata con
una forma specifica da donna che ha una
linea più snella e più femminile per quanto
riguarda calzata, performance ed estetica.
Da segnalare anche lo speciale
rivestimento in PU per
un’imbottitura più
confortevole.Teva è
distribuito da Artcrafts
International.
SCEGLIERE RESPONSABILMENTE
Resistente e indistruttibile grazie al tessuto G-1000 Eco, la
Skog Jacket di Fjällräven tutela l’ambiente anche per le sue
componenti in cotone organico e fibre di poliestere riciclato:
sempre un passo avanti quando si tratta di responsabilità
ambientale. La giacca è lunga e robusta, con zip a doppio
cursore, cappuccio staccabile e regolabile, due tasche
frontali, più due tasche pettorali e due tasche interne,
maniche pre-formate con velcro. Tessuto: G-1000 Eco,
65% poliestere riciclato, 35% cotone organico. Fjällräven
presenta al prossimo salone OutDoor, che si svolgerà dal
15 al 18 Luglio a Friedrichshafen, alcuni dei prodotti della
nuova collezione PE 2011. Il denominatore comune è
dato dall’impegno di ridurre al minimo l’impatto
ambientale per poter conservare incontaminati quei
paradisi naturali in cui il trekker scopre meraviglie, vive
emozioni e apprezza il valore tecnico dei tessuti Fjällräven.
Distribuito da Fenix Outdoor Italia.
IL PROFILO DELLA LIBERTÀ
FENIX OUTDOOR ITALIA
Tel. 0472 767 201
www.fjallraven.com
Nordsen offre una proposta è estremamente interessante e ricca di novità anche per la
collezione estiva, che sarà presentata ad OutDoor 2010 presso lo stand A4/500.
Nordsen è tecnologia e qualità: tessuti Coolmax e in fibra di bamboo, chiusure zip YKK,
materie prime che garantiscono performance sicure con
elevata impermeabilità, ottima traspirabilità, protezione
antivento e dai raggi UV, asciugatura rapida. L’intimo
è in polipropilene, mentre i tessuti della
maglieria tecnica sono rigorosamente Made
in Italy. Il controllo qualità in ciascuna fase
produttiva assicura inoltre elevati standard
per ogni capo. Nordsen offre nuove
opportunità per distinguersi, anche
attraverso una distribuzione
particolarmente selezionata e
specializzata, una valida alternativa in
un settore in costante crescita con una
buona marginalità per il negoziante e
un servizio di riassorbimento efficiente
e rapido. Ad OutDoor sarà lanciata
anche la nuova campagna
pubblicitaria: il claim “Feel Nordsen”
invita a scoprire i valori del prodotto,
mentre la grafica si coordina ai nuovi
materiali POP per il retail.
PER I FOTOGRAFI PIÙ CREATIVI
MountainSmith è un marchio americano che
sin dal 1978 disegna e crea zaini e borse per il
settore outdoor, e dal 2002 una
particolarissima linea photo distribuita con
estremo successo in tutti gli Stati Uniti. I punti
di forza di MountainSmith sono l’esperienza
nel settore (oltre 25 anni), la qualità (qualità
riconosciuta e distribuita dai più importanti
negozi del settore foto ed outdoor in USA) e
l’innovazione (i primi a creare lumbar pack e
travel storage e una linea photo outdoor
dedicata al fotografo professionista ed
amatore). MountainSmith è distribuito in Italia
da Plaber.

153
UNA FIBRA NATURALE PER UN TESSUTO TECNICO
La Bamboo, disponibile sia per uomo che per donna, è una maglia girocollo altamente
tecnica, costruita impiegando un innovativo tessuto a doppia struttura di poliestere nobile
unito a fibra di Bamboo. Le proprietà di questa fibra rendono la maglia fresca e rilassante
al tatto e all’indosso, leggera ma tenace, non allergica e salutare, impermeabile ai raggi
UV, traspirante e di rapida asciugatura. Comfort e vestibilità sono assicurati dalla struttura
dei tagli e dalle cuciture piatte che eliminano qualsiasi fastidio.
MICO SPORT
Tel. 030 2003 211
info@mico.it
CALZATURIFICIO
LA SPORTIVA
Tel. 0462 571 800
lasportiva@lasportiva.com
UN POLIURETANO
DI NUOVA CONCEZIONE
Pensata specificatamente per il piede femminile e
per il trekking, Gamma offre massimo comfort
grazie alla forma ergonomica che lavora in
sinergia con la struttura antishock suola/
intersuola, agevolando la camminata e
addolcendo l’impatto con il terreno.
Adotta la tecnologia
Symbios System:
evoluzione del
concetto di comfort
della calzatura
ottenuta grazie
all’unione di elementi
quali leggerezza,
costruzione ergonomica, linguella
integrata ed intersuola, in grado di
operare in sinergia per massima
comodità e benessere del piede.
All’ambiente interno della calzatura contribuisce la linguella
integrata nella tomaia realizzata in tessuto stretch: questa
costruzione monostrato evita la formazione di pieghe e strati
superflui di materiale per comfort di calzata ottimale.
L’Intersuola è realizzata in EVA e poliuretano agile di nuova
concezione, che unisce i vantaggi di leggerezza dell’EVA a
quelli di robustezza del poliuretano tradizionale. Il battistrada
è Vibram con Impact Brake System.
UN MODO PER VIVERE LA NEVE
FTX nasce dalla passione
per la montagna, dall’idea
di viverla in un modo
diverso, alternativo,
appagante e salutistico,
più semplice, sicuro ed
economico dello sci e di
tutte le altre discipline
invernali. Le ciaspole sono
progettate e realizzate
interamente in Italia da un
team di tecnici, medici e
preparatori atletici
appassionati dello sport e
della vita all’aria aperta. I
bastoncini telescopici in
lega di alluminio leggera
7075 con sistema
Antishock sono ideali per
l’uso con le ciaspole, per il
nordic walking e per il
trekking.
FTX
Tel. 0423 665 267
info@ftx.it
UNA PASSIONE TUTTA ITALIANA
Da oltre cent’anni Dolomite lascia il segno nella storia delle più
gloriose esplorazioni ad alta quota, tutta la storia di Dolomite è la
concreta testimonianza di una grande passione. Alla firma Dolomite
sono legati i più grandi successi dello sport e dell’alpinismo, tra cui
la conquista del K2 e le vittorie in Coppa del Mondo di Sci,
conseguiti da scalatori e sciatori professionisti, tutti italiani, che
insieme a Dolomite hanno raggiunto traguardi da record. Cougar
HP Pro GTX, che fa parte della categoria Expert, è la grande novità
della nuova collezione 2011. Ha tomaia in
dlm balistic fiber + dlm elastic fiber,
fodera in Gore-Tex, sottopiede in EVA
bidimensità e rinforzo in carbonio, suola
Vibram Dolomite + PU DAS system.
L’allacciatura è nascosta con
bloccalaccio a scomparsa, ha collarino
soffietto e ghetta elasticizzati, per un
maggiore comfort.
DOLOMITE
Tel. 0422 88 41
info@dolomite.it
UN’INCREDIBILE LEGGEREZZA
Sviluppata da un prototipo usato da Leo Houlding
sul Monte Asgard, la Asgard JKT è tra le più
leggere giacche in Gore-Tex Pro Shell. Le
caratteristiche innovative e uniche sono disegnate
per offrire il massimo comfort e protezione, per
scalare nelle condizioni più estreme come sull’isola
di Baffin o su qualsiasi altro terreno impegnativo.
Dispone di cappuccio fisso con coulisse
aggiustabile con una sola mano e compatibile con
l’elmetto. Ha maniche preformate, zip Riri doppio
cursore water resistant con flap interno, un
innovativo sistema di ventilazione 3D per la miglior
circolazione dell’aria all’interno. La coulisse in vita
è elastica e aggiustabile, ha un fit Bergonomic
tagliato per la performance atletica, asola di
aggancio arricciata per evitare incastri e un
nuovo inserto stretch sotto le ascelle per
un’ottimale libertà di movimenti. Berghaus è
distribuito da Prosport.
PROSPORT
Tel. 0472 649 089
info@pro-sport.bz.it

154 INSERTO NOVITÀ PRODOTTO
ASSICURA STABILITÀ IN DISCESA E
SU TERRENI SCONNESSI
String è la novità assoluta di Lizard per la PE 2011. La tomaia è realizzata in pelle o PU
nabuk e rete 3Dair, il plantare è anatomico, foederato in pelle scamosciata, e l’intersuola è
in PU, con esclusiva suola in gomma Vibram. String è dotata di sistema di
chiusura Quick Fit System by Lizard: contraddistingue le calzature
con una tomaia molto morbida e una particolare chiusura rapida
con laccio che avvolge il piede in modo uniforme, assicurando
una calzata salda e confortevole. Inoltre, è stata utilizzata la
tecnologia 3Dair: Tessuto Airnet doppia tramatura
traspirante e resistente alle abrasioni. Disponibile
nei colori brown, black, red, grey e green.
Lizard è distribuito da Aicad.
IN VETTA VELOCI & LEGGERI
Pochi brand sono sensibili all’ambiente come Norrøna:
norvegese purosangue, nato in un paesaggio naturale
rigoglioso ed estremo, da sempre sperimenta
soluzioni eco-sostenibili ad altissima prestazione.
La popolare linea falketind oggi cambia volto, e
diviene il simbolo di un nuovo modo di
intendere l’avventura in montagna. Un modo
più rispettoso e attento all’integrità del
paesaggio, riassumibile con l’invito a
“viaggiare veloci e leggeri”, evitando di
lasciare tracce del proprio passaggio. Il
nome Falketind, non è certo casuale: si
riferisce ad una delle vette-simbolo della
Norvegia (2067 metri), musa degli alpinisti
d’ogni angolo d’Europa. La giacca soft-shell
ultraleggera, realizzata con i tessuti flex1 e
Windstopper Soft Shell offre eccellente
traspirabilità, ottime proprietà stretch, fit perfetto.
Ideale per tutte le attività aerobiche e dal ritmo
sostenuto, è confortevole, anti-vento, idrorepellente
grazie al trattamento DWR. La costruzione estremamente raffinata
prevede rinforzi sulle spalle, sul cappuccio e sulle anche per
ottimizzare l protezione da vento e pioggia.
DICUREZZA COI RAMPONI
E ASSORBIMENTO DEGLI URTI
Icon Plus GTX è la scarpa adatta ad alpinisti tecnici
e veloci. Adatta per competizioni di ice climbing, spedizioni in
quota, alpinismo misto. Compatibile con i ramponi automatici, ha
un’ottima calzata, la tomaia con design hi-tech e una nuova
costruzione con tessuto sintetico 3D, ottimo contro l’abrasione.
L’intersuola è studiata appositamente per l’ice climbing. Icon è
estremamente rigida per la sicurezza nell’utilizzo dei ramponi,
ma con un rocker sufficiente ad agevolare la camminata. La
fodera Gore-Tex Duratherm e la costruzione a nido d’ape
dell’intersuola creano un ambiente termicamente isolato per
il piede. Il comfort addizionale proviene dal nuovo inserto
assorbi-impatti nella zona del tallone e dal mix
microporosa/fibra di vetro dell’intersuola.
GARMONT
Tel. 0423 8726
info@garmont.com
STUDIATA PER LE GUIDE
Apex Dual Guide è una scarpa
leggera e resistente per
trekking impegnativi e
prolungati, adatta a
salite alpinistiche di
media difficoltà. La
tomaia è in microfibra
alleggerita, un
tessuto traspirante
e altamente
resistente
all’abrasione con
Suede Perwanger.
L’allacciatura,
asimmetrica, è
completa di Ankle Lock System
e fettuccia passante per una tenuta
superiore sullo snodo della caviglia. Bootie
in tessuto 4 strati con membrana eVent
raspirante e waterproof completa di fodera
in Cocona per una migliore dissipazione
dell’umidità corporea. Suola multistrato
Vibram Mulaz comleta di intersuola
posteriore IADS Dual con sistema
ammortizzante PU Dual Density integrato in
un TPU Injected Shank e pianta in Eva
microporosa multistrato a densità variata.
Studiata per l’utilizzo di ramponi semiautomatici.
Kayland è distribuito da
Novation.
DEDICATE AGLI SPORTIVI
Le Aireator hanno cambiato il concetto
tradizionale di calza grazie all’introduzione
dei bordi a maglia piatta e della tessitura
con trama per l’aerazione. Le calze DeFeet
sono state indossate in tante vittorie nel
Tour de France, Parigi-Roubaix, Campionati
del Mondo, e in molte altre competizioni.
Questi prodotti sono ideali per pedalare
con la bicicletta da strada o con la
mountain bike in ogni luogo e in qualsiasi
condizione. DeFeet ha assunto lo stesso
impegno per le calze negli sport invernali
come per la corsa e per il ciclismo.
LO.GA.
Tel. 031 396 510
info@principiabikestore.com

155
SOLO 440 GRAMMI
Fa parte della linea Trezeta Multifunction il modello Kashmir Mid
Caribou Mouton, che monta la suola Vibram Super Ventilation
Rubber. La tomaia è realizzata in WP suede
Leather 1,4-1,6 mm e textile, il sottopiede è
Flexible Multifunction, il plantare è Comfort
Foam Absorber, e la fodera è waterstopper.
Naturalmente, sono presenti la tecnologia
Natural Ventilation e la protezione Liquid
Rubber. Un concentrato di
tecnologia quindi per tutti gli
amanti del trekking, che
troveranno una soluzione
per tutte le loro esigenze.
PERSONALIZZABILI ANCHE
IN PICCOLE QUANTITÀ
L’azienda emergente produttrice di bastoncini da
trekking e nordic walking Made In Italy, Vipole,
presenterà all’OutDoor la nuova gamma di bastoncini
caratterizzati dal design innovativo e da avanzati
contenuti tecnici. Grazie agli investimenti fatti sulle più
avanzate tecnologie digitali, e l’utilizzo della tecnologia
di stampa CromoSintesi (in esclusiva), Vipole offre la
possibilità di produrre bastoncini personalizzati
(es. per Associazioni Sportive, Rental Shop, Negozi,
Strutture Alberghiere…) a prezzi contenuti anche per
piccole produzioni (già da 25-50 paia). Vipole sarà
presente all’OutDoor di Friedrichshafen allo stand
310, Halle B5.
VIPOLE
Tel. 0424 534 488
info@vipole.it
MASSIMO EFFETTO RIPSTOP
La linea Hyperlite di Lowe Alpine è stata ora estesa anche a
zaini di più piccole dimensioni, ideali per le attività di hiking
giornaliere. Il modello Yocton è estremamente leggero ma
allo stesso tempo molto resistente grazie al tessuto
Dyneema. Nella versione 35 Litri, rappresenta uno
zaino ultra leggero (solo 0,93 grammi) utilizzabile
tutto l’anno, e se si dispone della moderna
attrezzatura leggera da campeggio, può essere
utilizzato anche per le brevi escursioni. Porta fino a
10 kg in modo del tutto confortevole. È dotato di
coperchio estendibile e di tenditori nella parte
superiore che consentono di aggiungere
occasionalmente del carico addizionale. Inoltre sono
presenti tutti gli accorgimenti che ne fanno un
compagno di escursione ideale: larga tasca
frontale elastica, tasche laterali elasticizzate,
clip per chiavi, pannello SOS, tasca interna nel
coperchio dello zaino, inserto per bastoncino da
trekking che ne assicura l’ottimo aggancio, tasca per
idratazione, spallacci ventilati.
GRIP, SOSTEGNO, STABILITÀ
Condor Cross è un progetto che coniuga leggerezza e design
dinamico con esigenze backpacking. La linea propone calzature
che, rispettando la forte tradizione di Dolomite nello sviluppo di
prodotti da montagna, offrono sia
performance (grazie alla
tecnologia das e alla suola
Dolomite Vibram) che un
design innovativo. Condor
Cross GTX ha tomaia
realizzata in pelle
scamosciata 1,6-1,8
idrorepellente e
traspirante, fodera in
Gore-Tex, sottopiede con
zeppa anatomica in EVA
e rinforzo in pp mm 4.
L’allacciatura è classica con
laccio. Disponibile nelle varianti
colrore rosso/nero e nocciola/nero.
ECCELLENTE TRASPIRAZIONE
Arete Jacket di Haglöfs è realizzato con
materiali tecnici (Gore-Tex Performance
Shell 2-Layer e il Gore-Tex Pro Shell 3-
Layer) senza tralasciare il design più
moderno. L’abbinamento di materiali tecnici
di altissima qualità rendono questa giacca
incredibilmente leggera, impermeabile e
molto resistente, adatta ad ogni tipo di
escursione e attività outdoor. La giacca
dispone inoltre di elementi inseriti con
grande ingegno come il cappuccio
regolabile in 3D in Gore-Tex Pro Shell 3-
Layer. Nel collo è integrata una morbida
protezione per il mento che elimina
sgradevoli irritazioni. La pratica tasca
frontale e le due ampie tasche laterali
scaldamani sono laminate e dotate di
cerniere impermeabili. Le aperture integrate
per la ventilazione
sono facilmente
regolabili per
consentire il
passaggio di aria
fresca sotto le
braccia.
Completano
l’equipaggiamento i
pantaloni Flint,
realizzati con un
rinforzo sulle
caviglie e sulle
ginocchia. Haglöfs,
brand svedese
specialista degli
sport outdoor, è
distribuito da Basic
Agency.
DOLOMITE DIVISIONE
TECNICA
Tel. 0422 88 41
info@dolomite.it

156 INSERTO NOVITÀ PRODOTTO
LEGGERE E SPORTIVE
Dolomite presenta la linea Robin, una linea fresca e innovativa per
gli amanti del viaggio e della vita all’aria aperta. Materiali ultraleggeri
e un design assolutamente anatomico la rendono curiosa e
frizzante. Sono perfette per viaggiare in totale comfort, ma anche
per chi ama vivere tutti i giorni all’aria aperta. Rimangono inalterate
le caratteristiche qualitative della nuova collezione SS 2011: suola
in gomma Dolomite ed EVA Das system, allacciatura classica con
laccio. Disponibile nei cilori nero/turchese, arento/vinaccia, bue/
perla, bianco/turchese, verde/limone, nero/limone.
DOLOMITE DIVISIONE TECNICA
Tel. 0422 88 41
info@dolomite.it
PER TUTTE LE OCCASIONI
Elmoro long sleeve è davvero un capo
praticissimo, da avere sempre con
sé: dall’outddor alle vacanze, dalla
città alla gita fuori porta. Il
tessuto Dispersed Hex Pique
con tecnologia Chitosan per
il controllo degli odori, offre
freschezza, grande
traspirabilità, leggerezza,
comfort. Il design semplice e
lineare moltiplica la versatilità; la zip
riflettente – oltre a costituire un
dettaglio insolito e divertente –
aumenta la sicurezza in caso di
escursioni notturne. Anello per il
pollice, tasca-custodia incorporata
per occupare il minor spazio nello
zaino, cuciture piatte, protezione
solare UPF 25. Colori: Lava; Blue
Chip. Mountain Hardwear è
distribuito da Outback ‘97.
DISPONIBILE IN CORTO E IN LUNGO
La calza da trekking Lightweight di Mico è realizzata con polsino Antistress in Lycra
per conferire la massima aderenza senza compressione. La maglia a bassa densità in
Coolmax+Lycra offre elevata traspirabilità e un piede sempre asciutto. La protezione
anatomica nella soletta è costruita differenziando piede destro/sinistro in maglia di
polipropilene Micotex+Lycra, mentre alla caviglia e nell’arco plantare è presente una
fascia elastica anti-torsione. Il collo del piede viene protetto sotto l’allacciatura della
scarpa e dei malleoli laterali. Ci sono inoltre delle zone di ventilazione laterali alla
soletta, la punta seamless con super comfort con cucitura invisibile anti frizione, e
protezione punta e tallone ammortizzante, anti-urto, anti-usura e anti-stress in
Cordura.
MICO SPORT
Tel. 030 2003 211
info@mico.it
IN VERSIONE RIVISTA E MIGLIORATA
Vipole presenterà all’OutDoor 2010 la
nuova collezione 2010-2011 di bastoncini
da trekking e nordic walking. Molte le
novità: la gamma comprenderà anche la
nuova generazione di bastoncini HSA
evo2, il rivoluzionario sistema Antishock
Idraulico, brevettato, in grado di garantire
performance di assorbimento degli urti al
suolo e comfort nettamente superiori a
qualsiasi altro comune sistema antishock.
Rispetto alla versione 2009, il sistema
HSA evo2 è stato rivisto nell’idraulica e
nei componenti interni, ottenendo un
risparmio di peso del 20% e un
comportamento dinamico ancora più
fluido e confortevole. Vipole sarà presente
all’OutDoor di Friedrichshafen allo stand
310, Halle B5.
FORMA FILANTE
Sticky Boulder è lo scarponcino pensato per lo scalatore che
ritiene importante la stabilità e la leggerezza nell’avvicinamento. La
versione con fodera in Gore-Tex si differenzia per impermeabilità e
traspirazione. Le caratteristiche della suola Vibram (intersuola a due
densità di microporosa, sottopiede FrameFlex Lite, mescola
SuperTrek e suola Q811 by Vibram) forniscono trazione in
avvicinamento e scalata. Ideale per terreni misti, bouldering tecnico
e per le superfici dure di ogni giorno. La calzatura adotta
un’allacciatura asimmetrica estesa fino in punta,
che garantisce stabilità al piede in scalata o
bouldering. La forma molto filante è un
buon compromesso per arrampicatori
occasionali. Ottimo grip grazie alla
mescola SuperTrek di Vibram.
VIPOLE
Tel. 0424 534 488
info@vipole.it
GARMONT
Tel. 0423 8726
info@garmont.com

157
PARTICOLARMENTE FASCIANTE
TAGLIO FEMMINILE
Fringe è il modello che La Sportiva ha studiato per avvicinamenti
tecnici e sentieri di approccio alle falesie. La forma ergonomica
lavora in sinergia con la struttura antishock suola/intersuola per un
comfort di calzata senza precedenti e precisione in fase di
camminata e arrampicata. L’intersuola è realizzata in EVA e
poliuretano Agile di nuova generazione, che unisce i vantaggi di
leggerezza dell’EVA a quelli di robustezza del poliuretano. La
costruzione evita la formazione di volumi vuoti e aumenta
sensibilmente precisione e comfort di calzata. Fringe adotta la
tecnologia Symbios System: evoluzione del concetto di comfort
della calzatura ottenuta grazie all’unione di elementi quali
leggerezza, costruzione ergonomica ed intersuola in grado di
operare in simbiosi e in sinergia continua per il massimo
benessere del piede. La Suola è Vibram con Impact
Brake System e climbing zone in punta. Disponibile
sia con fodera in Gore-Tex Extended comfort,
sia in tessuto anti-scivolo.
CALZATURIFICIO LA SPORTIVA
Tel. 0462 571 800
lasportiva@lasportiva.com
La collezione Buff Sportswear 2010
propone un abbigliamento tecnico e
funzionale caratterizzato da un taglio
ergonomico realizzato in materiali ad
alta tecnologia, traspiranti,
ultraleggeri ed elastici, a rapida
asciugatura e con trattamento
antibatterico. I capi da donna sono
realizzati in microfibra di Polyester
Microfresh traspirante, ultraleggero
ed elastico per offrire massimo
comfort e vestibilità, le cuciture sono
elastiche e resistenti. Per una
maggiore traspirazione, è stato
utilizzato il Coolmax
ExtremePerformance in
corrispondenza delle zone di maggior
sudorazione. Buff® is a registered
trademark property of Original Buff,
S.A., distribuito in Italia da Nov.Ita.
A TU PER TU CON LE STELLE
NOV.ITA
Tel. 011 6467 743
info@nov-ita.com
I PRODOTTI SONO
GARANTITI 2 ANNI
Nella linea per la pratica del nordic walking
di Cober si trovano 3 modelli a misura fissa
(di cui due in composito e uno in alluminio)
e un modello allungabile, con sistema di
regolazione a clip, che consente il perfetto
allineamento tra manopola e puntale al
variare della lunghezza del bastone. Questo
modello e i due in composito sono dotati di
impugnatura ergonomica con passamano
asimmetrico regolabile e avvolgente,
realizzato in materiale anallergico e
traspirante. Da segnalare che tutti i bastoni
Cober sono prodotti in Italia con sistemi
completamente
automatizzati, che
garantiscono uno
standard qualitativo
superiore. Accanto alla
linea da trekking e da nordic
walking, l’azienda di Opera
propone una linea di bastoni
per il passeggio,
caratterizzati da una
decorazione realizzata in
termosublimazione con
effetto che ricorda i vecchi
bastoni in canna di bamboo.
Queste ed altre novità
saranno esposte allo stand
Cober all’OutDoor di
Friedrichshafen, Pad. A7,
Stand 206.
COBER
Tel. 02 57 601 341
info@cober.it
Comodo e leggero, Zamberlan 760 Steep GT è uno scarponcino da backpacking
ideale per l’on e l’off trail. Tomaia in nabuk e scamosciato Hydrobloc per una eccellente
resistenza all’acqua. Membrana Gore-Tex per assicurare un’alta protezione dagli
elementi esterni. Star Trek ottimizza cushioning, grip, comfort e
leggerezza: ha puntalino accentuato per un massimo di
protezione, zeppa in microporosa per potenziare shock
absorption, un’ampia zona di appoggio in punta e in tacco
per una migliore aderenza e durata, grandi canali di
scarico per un’azione autopulente, chiodi multidirezionali
per un’ottimizzazione dell’appoggio, della
rullata e della spinta/trazione, e infine tacco
sottosquadra per una frenata sicura. L’hiking
boot 760 Steep GT di Zamberlan si è
recentemente aggiudicato uno dei 15 premi
dell’edizione 2010 dei Backpacker Editors’
Choice Awards per i materiali innovativi e le
alte performance assicurate.
DALL’INTERNO VERSO L’ESTERNO
Le escursioni portano ogni giorno qualcosa di nuovo, eccitante, inatteso.
Anche per quanto riguarda il tempo atmosferico. I prodotti multifunzionali
Odlosono stati realizzati sul principio «inside-outside»: dall’interno
verso l’esterno. A partire dalla pelle, tessuti leggeri e traspiranti,
combinati a materiali impermeabili all’aria e all’acqua, assicurano
il massimo comfort e una protezione affidabile. Infine Effect by
Odlo blocca i cattivi odori. Il tessuto quindi non usa prodotti
chimici, è assolutamente innocuo per la pelle e favorisce un
clima corporeo ottimale. Il tessuto elastico 3L stretch
windproof protegge in modo affidabile dall’effetto windchill. Si
riduce in tal modo il formarsi di umidità e il pericolo di
surriscaldamento. Nell’immagine, la giacca softshell 3M
Cubic Alpha, realizzata in tessuto elastico 3D stretch
windproof cubic, dal taglio free move. Odlo, distribuito in
Italia da Spoga, alla Fiera OutDoor di Friedrichshafen:
Padiglione B 4, Stand 500.
SPOGA
Tel. 0473 565 199
info.odlo@spoga.it

EXT
158 OUTDOOR EXTRA
140° ANNIVERSARIO PER FERRINO
Il 6 giugno l’azienda torinese ha organizzato un evento al Castello del
Valentino, che rappresenta alla perfezione lo spirito di Ferrino. Infatti
il parco che lo circonda è il punto di riferimento per lo sport e la vita
all’aperto in città, e l’edificio storico ospita oggi la sede del Politecnico,
ponte tra passato e futuro.
L’evento per celebrare i 140 anni di attività di Ferrino sintetizza le varie
anime del marchio: nel cortile del Castello è stato allestito un campo
base Ferrino, protagonista la tenda piramidale che ospitava Casa Italia
durante la spedizione “K2 cinquant’anni dopo” del 2004.
All’interno dello spazio ottenuto dall’unione di 2 tende “campo base”
l’azienda torinese ha realizzato un divertente “cinema da campo” proiettando
a ciclo continuo il filmato inedito Caleidoscopio Ferrino, prodotto
appositamente per l’occasione. Un video emozionale sul mondo
del brand. un’immersione coinvolgente per i 5 sensi, dove la successione
di immagini trattate con l’effetto della specchiatura ha creato un
effetto straniante ed ipnotico.
Nella Sala delle Colonne si poteva poi visitare un’esposizione di prodotti
storici Ferrino, e gli ospiti hanno assistito a un originale “cinema
in alta quota”: un’inedita videoinstallazione all’interno dello spazio ottenuto
unendo tre tende Ferrino ha proiettato a ciclo continuo dei video
emozionali sul mondo del brand. Un’immersione multisensoriale coinvolgente
nelle imprese e nelle avventure sostenute e promosse da Ferrino
nel corso dei decenni.
Protagonisti dell’alpinismo e dell’avventura come Reinhold Messner,
Silvio Mondinelli e Carla Perrotti, la donna che ha attraversato vari deserti
in solitaria, hanno fatto da corollario alla presentazione del libro
“Outdoor design dal 1870”, dedicato alla vicenda imprenditoriale Ferrino,
che inaugura la collana Play Design di Electa. Particolarmente
coinvolgenti sono stati anche gli intermezzi musicali e le coreografie
appositamente realizzate dal gruppo Arke’, viaggi virtuali danzati, che
hanno giocato in modo ironico e coinvolgente con gli oggetti tipici della
produzione Ferrino, tende usate come ali di farfalla, oppure lampade
frontali per creare originali effetti ottici e luminosi.
Rollerblade
allo Urban Sport Village
Rollerblade ha presentato la collezione
2010 in uno degli eventi
più cool del momento alla Galleria
di Porta Roma – il centro
commerciale più visitato
d’Italia. Dal 22 al 30
maggio lo Urban Sport Village
ha ospitato atleti professionisti,
amanti dello
sport, curiosi e giovani
principianti che hanno testato
i nuovi modelli Rollerblade,
partecipato a
sessioni freestyle su piste
mini pipe, ma anche
provato altre discipline,
dall’arrampicata al beach
volley, dal fitness allo
skateboard. L’evento,
che attrae ogni anno
molti appassionati, è
l’occasione ideale per provare
gratuitamente i pattini della collezione
Urban. Una collezione per
chi ama correre su strada che garantisce
stabilità e controllo, calzata
sicura e ottimo comfort per
chi ama lo stile metropolitano.
Panzeri sull’himalaya Con Crispi
Mario Panzeri ha raggiunto lo scorso maggio il suo 11esimo 8000. Dopo
sette ore di salita Panzeri ha finalmente toccato la vetta dello Shisha
Pagma. Una performance straordinaria, ottenuta anche grazie alle adeguate
attrezzature in dotazione, tra cui lo scarpone Crispi Top 8000.
Tra le caratteristiche salienti di questa calzatura dall’altissimo profilo tecnico,
vanno segnalate la scarpetta interna estraibile, la tomaia in nylon
ad alta tenuta rinforzato, la ghetta in Cordura e Kevlar, la fodera in PE e
alluminio, la protezione in gomma del bordo e infine la suola Vibram con
intersuola ammortizzante e attacco ramponi.

RA EXTRA 159
Consegna Eco-Precisa
con gli urban bike
messengers
Un’avventura
straordinaria con Dryarn
1700 chilometri in 17 giorni risalendo
in canoa il fiume Niger, dalla
Guinea al Niger attraverso il Mali.
È questa l’impresa straordinaria
compiuta da Aldo Mazzocchi, l’avvocato
bresciano che per passione
sfida se stesso, i suoi limiti e la
natura vivendo avventure estreme
e affascinanti in giro per il mondo.
2005. Alaska. Iditarod Trail Invitational.
1100 miglia a piedi nella
gelata Alaska.
2007. Australia. 5000 chilometri
in mountain bike attraverso il pae-
Girano per le vie della metropoli
milanese sfrecciando con le loro
biciclette e un “sacco” di posta
sulle spalle. Sono gli Urban Bike
Messengers, i pony express in bicicletta,
veloci ed ecosostenibili.
Nati negli anni ’80 tra le vie e
i grattacieli di New York, le frecce
degli “urban messengers” sono diventate
ben presto figure leggendarie
della Grande Mela, non solo
per il loro sprezzo del pericolo tra
le insidie del traffico cittadino, ma
anche perché la scelta dell’uso
della bicicletta coincideva con un
nuovo lifestyle. Non solo pony express
su velocipede, ma un modo
concreto di combattere il congestionamento
del traffico nelle nostre
città. Una scelta consapevole
di mobilità alternativa estremizzata,
e per questo di grande appeal.
E come tutti i grandi fenomeni culturali
nati in America, ben presto
questi solcano l’oceano per giungere
nella vecchia Europa, e qui
trovano una nuova dimensione.
È quello che è successo a Milano,
dove da oltre un anno opera
Urban Bike Messengers, la società
fondata da tre amici con la passione
per il colpo di pedale e che
realizza il servizio di pony express
in bicicletta in tutta la città meneghina,
e anche oltre i confini della
tangenziale.
Tra i partner che la società Urban
Bike Messengers ha raccolto intorno
a sé c’è Garmin, il leader
mondiale della navigazione satellitare,
che trova in questa iniziativa
un connubio dalla forte valenza
comunicativa.
“Abbiamo scelto di sostenere Urban
Bike Messengers per sottolineare
la valenza trasversale dei
nostri GPS – ha commentato
Stefano Viganò, Sales & Marketing
Manager della divisione Sport
e Outdoor di Garmin Italia – infatti
i nostri prodotti trovano applicazione
in diversi campi, dallo sport
al mondo dell’escursionismo, ma
gli stessi possono essere utilizzati
anche per un uso professionale.”
se da est a ovest.
2010. Niger. 1700 chilometri in
canoa risalendo il Niger
3 grandi imprese, che Aldo ha
compiuto indossando Dryarn, il
filato tecnico e amico della natura
(Dryarn è 100% riciclabile) che
lo accompagna in tutte le sue avventure.
Per affrontare un viaggio simile
Aldo ha scelto ancora una volta
Dryarn perché le sue caratteristiche
intrinseche lo rendono il filato
ideale per chi debba sottoporre il
proprio corpo a grande stress, affrontando
sbalzi di temperatura e
condizioni ambientali avverse.
Nuova partnership Gore-Tex e Montura
Per soddisfare gli sportivi e gli appassionati di montagna più esigenti,
nasce la partnership tra Gore-Tex e Montura, sinergia vincente per innovazione
e qualità.
Protagonisti nel mondo Outdoor, Gore-Tex per la grande esperienza e
attitudine alla ricerca, Montura per il dinamismo e la creatività, hanno
unito le rispettive competenze per sviluppare concept e tematiche legate
alle nuove proposte di abbigliamento tecnico.
Grande l’affinità di intenti e la proficua collaborazione raggiunta per la
realizzazione dei primi capi nella collezione SS 2011, che verrà presentata
in occasione di OutDoor 2010 a Friedrichshafen. Un ulteriore significativo
incremento è già definito per la collezione Inverno 11/12.
“Gli obiettivi Montura sono legati ai prodotti top di gamma, per i quali –
afferma Roberto Giordani, Amministratore Unico di Tasci, giovane realtà
italiana proprietaria del marchio – siamo costantemente alla ricerca di
partner di alto livello. Gore-Tex rappresenta un elemento di forza e qualità
funzionale alle nostre aspettative. Entrambi puntiamo sulla ricerca e
sullo sviluppo, fattori strategici per un futuro competitivo.”
Scialpinismo al femminile
Si è svolto a Praxmar il clinic organizzato da Dynafit che ha ospitato un
gruppo selezionato di ragazze appassionate di scialpinismo provenienti
da otto nazioni. Nell’esclusivo team femminile l’Italia è stata rappresentata
da Ilaria Sonatore, venticinquenne di Aosta che ha potuto vivere
un’esperienza unica: «Ho vissuto a contatto con sette “colleghe” che
al termine sono diventate mie amiche d’alta quota».
Hanno dato un tocco di grazia ad una disciplina che è sempre stata dominio
del maschio. Oggi però, le cose sono cambiate, e a raggiungere
le vette innevate con un paio di sci e pelli di foca non ci sono solo uomini
rudi e ragazzi muscolosi. Lo scialpinismo degli ultimi decenni, infatti,
ha visto crescere sempre più la “quota rosa” del mercato, e finalmente
si può dire che anche le donne sono vere protagoniste della disciplina.
Ed è per dare valore all’altra metà del cielo che il marchio leader mondiale
nello scialpinismo, ha organizzato il primo Dynafit Women Skitouring
Camp, un evento internazionale che ha visto la partecipazione di
otto ragazze in rappresentanza di altrettante Paesi, selezionate tra le
centinaia di candidate che hanno lasciato il proprio curriculum nei punti
vendita qualificati da Dynafit in Germania, Austria, Svizzera, Italia, Francia,
Spagna, Norvegia e Stati Uniti.
Durante il camp, svoltosi a Praxmar nel Tirolo austriaco a metà aprile, le
ragazze hanno potuto perfezionare la propria tecnica di salita e discesa
grazie ai preziosi consigli di un paio di Guide Alpine (ovviamente donne)
e al termine hanno superato l’esame: conquistare la vetta del Lampsen,
a 2876 metri, e ridiscendere con i propri Dynafit Ladys Special ai piedi,
gli sci studiati appositamente per lo scialpinismo femminile.
In rappresentanza dell’Italia c’era Ilaria Sonatore, venticinquenne di Aosta,
con una passione sfrenata per la montagna, tanto da essere prossima
alla laurea in geologia e lavorare presso la Fondazione Montagna
Sicura di Courmayeur sulle tematiche riguardanti la sicurezza in montagna,
i rischi naturali e l’ambiente alpino.
“È stata una esperienza straordinaria – ha commentato al ritorno una
raggiante Ilaria – dove ho incontrato altre ragazze provenienti da tutto
il mondo che come me provano un grande amore per la neve e per
la montagna.”
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EXT
160 OUTDOOR EXTRA
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Alla scoperta della
Patagonia con Dolomite
Il brand trevigiano ha sponsorizzato
la spedizione speleoglaciologica
dell’Associazione La Venta
Esplorazioni Geografiche. L’Associazione
La Venta torna dopo 15
anni in Patagonia: 18 persone, tra
cui un giapponese, un argentino e
una messicana, dal 12 febbraio,
sino al 4 Marzo 2010 si sono misurate
con un’esperienza davvero
unica. Ai loro piedi calzature Dolomite,
il marchio storico dell’outdoor,
da sempre al fianco di chi
ama mettersi alla prova e affrontare
sfide con se stessi e con la natura.
I modelli Dolomite rappresentano
la soluzione ideale per chi vuole
vivere la montagna con la sicurezza
e la qualità di prodotti Made in
Italy. È attraverso un diario di viaggio
di una delle protagoniste della
spedizione che scopriamo tutto
il fascino della Patagonia e delle
sue bellezze. Scopo principale di
questa avventura era quello di verificare
lo stato di “salute” del ghiacciaio
Moreno e delle sue straordinarie
grotte glaciali a 15 anni esatti
dalla spedizione del 1995, che regalò
agli esploratori quella che è (o
forse è meglio dire “era”) la più lunga
grotta endoglaciale mai rilevata.
La seconda parte del viaggio è
stata invece dedicata alla prospezione
di altri due ghiacciai: l’Ameghino,
situato poco a nord del Moreno,
e il Viedma, una delle più
grandi lingue glaciali defluenti dallo
Hielo Continental.
Con Dolomite alla scoperta del Chiapas
L’Associazione La Venta torna in Chiapas. Da oltre vent’anni il team sperimenta
sempre nuove avventure in Messico: un modo di affrontare la vita
e le sfide in piena sintonia con la mission di Dolomite. Gli speleologi
italiani hanno esplorato tantissime grotte, tra cui la Cueva del Rio La
Venta, conosciuta finora per oltre 14 km di grandi gallerie, pozzi, sale.
Ultima missione, dal 27 marzo al 29 aprile 2010. Sedici italiani, uno spagnolo
e cinque messicani, organizzati in tre campi sono partiti con grandi
obiettivi: ritornare all’Ombligo del Mundo, nel cuore della selva, per
realizzare riprese, foto e video ed esplorare meglio i dintorni; effettuare
ricognizioni nei dintorni della colonia Lázaro Cárdenas spingendosi anche
più a nord, nella zona del rancho Valle Acosta; esplorare la grande
Cueva del Puercoespín, scoperta ed esplorata inizialmente dal Grupo
Espeleológico Jaguar di Tuxtla Gutierrez, e successivamente dal team
La Venta per diversi chilometri.
Durante la spedizione per il gruppo si è verificata qualche brutta sorpresa,
ma anche entusiasmanti scoperte. Ancora una volta Dolomite
ha sostenuto l’impresa: ai piedi del Team calzature Made in Italy per il
massimo del confort e della sicurezza. (ph. Archivio La Venta - Natalino
Russo).
Al via Spirito Libero
Partita da Jesolo, Spirito Libero è
l’attività velica gratuita per persone
disabili a bordo del primo catamarano
al mondo senza barriere.
“lo Spirito di Stella” è il primo
catamarano al mondo senza barriere architettoniche ideato dal vicentino
Andrea Stella.
Il tour Spirito Libero, con partenza da Jesolo il primo maggio e arrivo a
Genova il 10 ottobre, quest’anno farà tappa in nove porti d’Italia: dopo
Jesolo si sposterà a Rimini, Porto San Giorgio, Pescara, Taranto, Augusta,
Alghero, La Spezia, Genova. Il progetto coinvolge ogni anno 700
persone, tra disabili, accompagnatori, medici e fisioterapisti, e dà loro la
possibilità di trascorrere una giornata a bordo del catamarano.
L’iniziativa è resa possibile grazie al supporto de Il Gioco del Lotto, Volkswagen
Mobility, Fondazione Giorgio Panto, Gi Group, Helly Hansen.
Salewa festeggia
su Youtube
Con 75 primavere alle spalle,
Salewa è certamente il brand
europeo di maggior esperienza
nel campo dell’abbigliamento
e dell’attrezzatura da montagna:
tre quarti di secolo vissuti
alla costante ricerca di prodotti
sempre più innovativi e in grado
di dare risposte qualificate alle richieste
degli alpinisti. Per festeggiare
questo importante traguardo,
l’azienda avvia un’iniziativa
promozionale basata sui nuovi
media che coinvolgerà tutti gli
appassionati (e non solo) di montagna
in Europa, e anche oltre i
confini continentali. In palio c’è la
realizzazione del proprio sogno, o
meglio, la salita a quella vetta che
abbiamo sempre sognato. Questa
può essere l’occasione giusta
per provarci.
Dopo aver scelto un compagno
di avventura e aver condiviso la
scelta con lui della montagna da
scalare, si passa alla fase mediatica.
La coppia di alpinisti dovrà
girare un breve video di presentazione
del proprio progetto, uno
spot nel quale concentrare in modo
divertente e spiritoso, il “perché”
i due partecipanti vogliono
salire in vetta alla loro montagna.
Come si vede dall’esempio del
link www.salewa.com/75, non è
determinante essere dei registi
professionisti, ma l’importante è
avere fantasia e un pizzico di autoironia.
Si potrà registrare il video
nella propria lingua, senza
curarsi della difficoltà della vetta
scelta: da un 8000 in Nepal alla
montagnetta dietro casa, a insindacabile
giudizio del team. E per-
sino sulla disciplina non ci sono
limitazioni: dall’alpinismo su roccia
al trekking, dallo scialpinismo
alla mountain bike.
Una volta prodotto il video, sarà
necessario pubblicarlo su Youtube
facendo attenzione a rinominare
il file scrivendo all’inizio del nome
“Salewa 75 - …”. Ma il lavoro
a questo punto non è finito, perché
il duo partecipante dovrà fare
promozione di se stesso chiedendo
ad amici, parenti, colleghi
di vedere il proprio movie, così da
aumentare il contatore di persone
che hanno visionato il film.
A metà giugno 2010 il movie che
avrà registrato il maggior numero
di click vincerà un completo
Salewa del valore di 2000 Euro
(un set per ognuno dei componenti
del team) e la possibilità di
scalare la propria montagna con
l’affiancamento di un fotografo
professionista che documenterà
l’impresa passo dopo passo.