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Ballerini Enrico IL RISCHIO NELLE ORGANIZZAZIONI SANITARIE

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<strong>IL</strong> <strong>RISCHIO</strong> <strong>NELLE</strong><br />

<strong>ORGANIZZAZIONI</strong><br />

<strong>SANITARIE</strong><br />

1. Definizione e inquadramento legislativo<br />

2. Il rischio clinico e il rischio non clinico<br />

Dott. <strong>Ballerini</strong> <strong>Enrico</strong><br />

enrico.ballerini@spedalicivili.brescia.it<br />

IPASVI – Brescia, 22-23 ottobre 2010<br />

19-20 novembre 2010<br />

1


BIBLIOGRAFIA/SITOGRAFIA<br />

Cft:<br />

R. Cinotti, “La gestione del rischio nelle organizzazioni sanitarie”, Il Pensiero<br />

Scientifico, 2004;<br />

P. Di Denia et al., “Risk Management: manuale teorico-pratico per le professioni<br />

sanitarie” Carocci Faber, 2008<br />

Siti web:<br />

www.ministerodellasalute.it (sicurezza dei pazienti e gestione del rischio);<br />

www.aicq.it AICQ – associazione italiana cultura qualità ;<br />

http://www.jcaho.org<br />

www.asr.regione.emilia-romagna.it (area accreditamento)<br />

http://www.apsf.net.eu/<br />

2


OBIETTIVI<br />

1. Acquisire conoscenze<br />

2. Acquisire capacità<br />

3. Analisi di casi clinici<br />

3


<strong>IL</strong> GLOSSARIO<br />

Cft:<br />

Glossario Ministero della Salute, 2006<br />

A. Panà et al., “Il rischio clinico – Metodologie e strumenti organizzativi<br />

gestionali” Esse editrice, 2007<br />

4


Quasi evento (Near miss)<br />

Ogni accadimento che avrebbe potuto, ma non<br />

ha per fortuna o abilità di gestione, originato un<br />

evento.<br />

(es. Pavimento bagnato/ preparazione di un<br />

farmaco sbagliato ma non somministrato/<br />

trascrizione di un valore glicemico sulla scheda di<br />

un altro paziente ma intercettato, ecc.).<br />

5


Evento (Incident)<br />

Ogni accadimento che ha causato danno, o ne<br />

aveva la potenzialità, nei riguardi di un paziente,<br />

visitatore od operatore,<br />

Ovvero ogni evento che riguarda il<br />

malfunzionamento, il danneggiamento o la perdita<br />

di attrezzature o proprietà,<br />

Ovvero ogni evento che potrebbe dar luogo a<br />

contenzioso.<br />

6


Incidente (Accident)<br />

Accadimento imprevisto e sfavorevole, causativo di<br />

un danno (evento avverso) per l’utente/cittadino/<br />

paziente o per l’operatore sanitario<br />

(es. cadute, inesatta/ritardata/omessa procedura diagnostica,<br />

terapeutica, chirurgica ecc. che causano danni lievi, disabilità,<br />

morte.)<br />

7


Evento avverso da farmaci (adverse<br />

drug event, ADE)<br />

Evento avverso conseguente all’uso di farmaci<br />

Esempi:<br />

-anafilassi alla penicillina<br />

-emorragia da eparina<br />

-insufficienza renale da aminoglicosidi<br />

-agranulocitosi da cloramfenicolo<br />

Un ADE non rappresenta necessariamente negligenza od<br />

errore.<br />

Può rappresentare negligenza od errore se l’ADE era<br />

prevedibile (anafilassi alla penicillina in paziente con<br />

segnalata allergia alla penicillina).<br />

8


Evento sentinella<br />

Un evento con esiti particolarmente gravi (morte, danno<br />

grave), con dinamica ripetitiva che è indizio (ma non<br />

prova, che viene definita dall’analisi dell’evento) di gravi<br />

disfunzioni nella catena della sicurezza del paziente<br />

Esempio:<br />

- chirurgia sul lato sbagliato<br />

- polmonite da ventilatore<br />

- strangolamento da spondine<br />

-decesso da polmonite (necrotizzante, lipoidea) causata<br />

da utilizzo di SNG erroneamente posizionato nel<br />

polmone<br />

Ministero della Salute, 2006<br />

9


A cura di ASR Emilia-Romagna<br />

10


RIFERIMENTI LEGISLATIVI<br />

Cft:<br />

PSN 2006-2008;<br />

Audizione Ministro Salute presso Commissione Igiene Sanità: 11-12-2007;<br />

Decreto Livia Turco 10-01-2007;<br />

D.M.S. 6 marzo 2003: “Risk Management in sanità: il problema degli errori”;<br />

Ministero della Salute: Osservatorio nazionale sugli eventi sentinella: marzo 2008<br />

www.salute.gov.it/qualità/archivioNormativaQualità<br />

11


<strong>IL</strong> PSN prevede che:<br />

“… Le attività di monitoraggio devono essere condotte<br />

secondo un criterio graduato di gravità di eventi, prevedendo<br />

che i tre livelli (nazionale/regionale/aziendale) possano<br />

promuovere le rispettive azioni, secondo un disegno coerente<br />

e praticabile: deve essere attivato un monitoraggio degli<br />

eventi sentinella…”.<br />

12


<strong>IL</strong> MINISTERO DELLA SALUTE<br />

Il Ministero della Salute ha attivato nel 2005 in<br />

via sperimentale un protocollo per il monitoraggio<br />

degli eventi sentinella con l’obiettivo di<br />

condividere con le Regioni e le Aziende Sanitarie<br />

una modalità univoca di sorveglianza e gestione<br />

degli eventi sentinella sul territorio nazionale a<br />

garanzia dei LEA.<br />

13


NORMATIVA NAZIONALE<br />

D.S.M. 10-01-2007: “Attivazione del sistema<br />

nazionale di riferimento per la sicurezza dei pazienti”<br />

Conferenza Stato/Regioni 20-03-2008: “…gestione del<br />

rischio clinico e la sicurezza dei pazienti e delle cure…”<br />

Decreto del Ministero del lavoro, salute e politiche sociali<br />

11-12-2009: “…Istituzione del sistema informativo per il<br />

monitoraggio degli errori in sanità…”<br />

Conferenza Stato/Regioni 29-04-2010: “…linee di<br />

indirizzo per il miglioramento della qualità e della<br />

sicurezza dei pazienti in terapia antitrombotica…”<br />

14


I documenti ministeriali<br />

• 12 raccomandazioni per la sicurezza del paziente<br />

• Protocollo per il monitoraggio degli eventi sentinella<br />

• 9 Guide per Pazienti/Parenti/Operatori “Uniti per la<br />

Sicurezza”<br />

15


Elenco Eventi Sentinella<br />

16


Come è nato il<br />

Risk Management in Lombardia<br />

18


Alcune iniziative attivate<br />

in questi ultimi anni<br />

19


Circolare n° 46/San del 2004<br />

21


I tre obiettivi<br />

di Regione Lombardia<br />

22


Primo obiettivo.<br />

23


Decreto SIMES 2009<br />

24


DGR n°7289 del 2008<br />

25


Gruppo di coordinamento<br />

per la gestione del rischio<br />

26


Il Comitato<br />

Valutazione Sinistri<br />

27


Consenso informato<br />

29


Consenso informato<br />

30


Prevenzione<br />

rischio caduta<br />

31


Concludendo le strategie<br />

di Risk Management in Lombardia<br />

32


Epidemiologia e costi<br />

Cft:<br />

BMJ – vol 320 del 18 marzo 2000<br />

33


Dimensione del fenomeno<br />

Harvard Medical<br />

Practice Study<br />

To err is Human Australia New Zeland UK<br />

Eventi<br />

avversi (EA)<br />

Eventi<br />

avversi<br />

prevenibili<br />

sul totale<br />

degli EA<br />

Mortalità sul<br />

totale degli<br />

EA<br />

Spesa<br />

Miliardi/ann<br />

o<br />

Fonte<br />

3.7% 4% 16.6% 12.9% 10.6%<br />

58% 53% 53% 35% 47%<br />

13.6% 6.6% 4.9%


Italia: principali aree di riferimento<br />

dei sospetti errori (%)<br />

AREA 2006 2007 2008<br />

Ortopedia/Traumatologia<br />

17,9<br />

16,5<br />

16,3<br />

Oncologia<br />

Ostetricia/Ginecologia<br />

Chirurgia generale<br />

Odontoiatria<br />

Oculistica<br />

Malattie s. circolatorio<br />

Chirurgia cardiovascolare<br />

Otorinolaringoiatria<br />

Medicina generale<br />

Chirurgia estetica<br />

13,4<br />

12,6<br />

11,9<br />

5,4<br />

5,3<br />

5,2<br />

4,9<br />

3,3<br />

3,9<br />

3,3<br />

13,0<br />

10,8<br />

10,6<br />

6,5<br />

6,4<br />

5,0<br />

4,6<br />

3,5<br />

3,4<br />

3,1<br />

12,9<br />

11,1<br />

10,8<br />

6,5<br />

5,9<br />

4,8<br />

4,6<br />

3,6<br />

3,5<br />

3,0<br />

Fonte: Tribunale per i diritti del malato<br />

35


Costi<br />

260 milioni di costi annui dovuti al prolungamento<br />

delle degenze a seguito di errori o eventi avversi.<br />

175 milioni per la raccolta annua di premi di<br />

assicurazione riferiti all’ambito sanitario.<br />

413 milioni i risarcimenti pagati a seguito delle<br />

cause intentate nei confronti di medici e ospedali.<br />

* Dati espressi in Euro Salute inchiesta 2008<br />

36


Costi<br />

Un recente studio inglese ha stimato che il costo degli<br />

Eventi avversi da farmaci (ADE) ammonterebbe a 0,8<br />

miliardi di dollari, approssimativamente 1,5% del bilancio<br />

annuale del sistema sanitario britannico.<br />

(Audit Commition, 2001).<br />

Gli autori del rapporto commentano che “il problema e’<br />

che nessuno conosce la reale entità del problema”; solo<br />

uno fra gli ospedali visitati aveva un sistema per la<br />

rilevazione.<br />

(John Ovretveit, 2004).<br />

37


Esempi di costi conseguenti ad eventi<br />

avversi<br />

Provost et al, Jama 2003<br />

Un’ infezione postoperatoria “costa”<br />

10,89 giorni aggiuntivi di ricovero<br />

rischio di mortalità del 21,96%<br />

costo aggiuntivo di 57.727 US$<br />

Una deiscenza di ferita “costa”<br />

9,42 giornate aggiuntive di ricovero<br />

rischio di mortalità del 9,63%<br />

costo aggiuntivo di 40.323 US$<br />

38


…eventi avversi da farmaci (ADE)<br />

i dati suggeriscono che un ospedale avrebbe<br />

notevoli margini di risparmio implementando<br />

progetti per ridurre gli eventi avversi legati<br />

all’uso degli analgesici (che costituiscono circa il<br />

30% degli ADE) e antibiotici (che costituiscono<br />

circa il 24% degli ADE), probabilmente<br />

migliorando il sistema per ordinare i farmaci<br />

(56% degli errori) e per somministrarli (34%<br />

degli errori).<br />

(Bates et al.,1995)<br />

39


I costi degli errori in Lombardia<br />

Le evidenze di Regione Lombardia (1999-2009 su 15 ASL, 29 AO, 4 Fondazioni) :<br />

- 39.000 sinistri, di quali 23.000 per attività clinico assistenziali, ancora aperti<br />

45% AO, 35% ASL, senza seguito 24% AO, 32% ASL;<br />

- costo medio per sinistro AO 30.000 circa, ASL 21.000;<br />

- 229 milioni di euro liquidati e 397 milioni di euro di riserva a fronte di 580<br />

milioni di euro di premi;<br />

- franchigie per sinistro fino ad € 150000 o aggregate annue da € 200000 a €<br />

1500000, con un valore aggiunto nel periodo di circa € 49 milioni, con esbor<br />

complessivo per le Aziende di € 630 milioni circa;<br />

- oneri connessi alla gestione dell’errore e ad una medicina sempre più<br />

difensivistica con richieste di esami inappropriate;<br />

- extracosto per cadute da € 50 milioni circa a € 140 milioni nelle proiezioni<br />

meno ottimistiche.<br />

40


<strong>IL</strong> <strong>RISCHIO</strong> CLINICO E <strong>IL</strong> <strong>RISCHIO</strong><br />

NON CLINICO<br />

Cft:<br />

R. Cinotti, “La gestione del rischio nelle organizzazioni sanitarie”, Il Pensiero<br />

Scientifico, 2004;<br />

Siti web:<br />

www.ministerodellasalute.it (sicurezza dei pazienti e gestione del rischio);<br />

www.aicq.it AICQ – associazione italiana cultura qualità ;<br />

41


La gestione del rischio<br />

“ Il governo clinico …. si esercita<br />

attraverso l’uso corrente e<br />

sistematico di idonei strumenti<br />

operativi-gestionali tesi ad<br />

evitare i rischi, ad individuare<br />

tempestivamente<br />

e<br />

apertamente gli eventi<br />

indesiderati, a trarre<br />

insegnamento dagli errori…”<br />

Piano sanitario regionale<br />

Regione Emilia-Romagna<br />

1999-2001 e successivi<br />

42


Uno degli aspetti più controversi delle cure mediche<br />

è la capacità di causare disabilità e disagi.<br />

Ovunque le cure mediche vengano dispensate, il<br />

paziente corre il rischio di essere vittima di un danno<br />

in conseguenza involontaria di quelle stesse cure.<br />

Per questo, oggi, la percentuale di danni iatrogeni<br />

causati è diventata un importante indicatore di<br />

qualità delle cure.”<br />

Thomas 2000.<br />

43


Il rischio in sanità<br />

Dal momento che in ogni organizzazione<br />

complessa l’errore e la possibilità di incidente non<br />

sono eliminabili, devono essere utilizzati tutti gli<br />

interventi possibili perché siano, per lo meno<br />

controllabili.<br />

L’errore umano è inevitabile.<br />

Anche il sistema può sbagliare e creare le<br />

circostanze per cui un errore possa verificarsi.<br />

Esse rimangono latenti finché l’errore di un<br />

operatore non le rende manifeste.<br />

44


Esistono due approcci<br />

Verso il<br />

comportamento<br />

umano<br />

Verso le condizioni<br />

nelle quali accade<br />

l’errore<br />

Riduzione della<br />

variabilità inappropriata<br />

dei comportamenti. Gli<br />

sforzi sono tesi al<br />

miglioramento delle<br />

conoscenze e della<br />

formazione individuale.<br />

Il fallimento di sistema<br />

viene trattato<br />

considerando i problemi<br />

nascosti e profondi ed è<br />

volto ad una<br />

rimodellizzazione dei<br />

processi.<br />

45


Cambio di paradigma<br />

L’errore non è più fonte di biasimo.<br />

L’errore è la fonte di apprendimento per evitare il<br />

ripetersi delle circostanze che hanno portato a<br />

sbagliare.<br />

46


Definizione di rischio clinico<br />

Il rischio clinico è la probabilità che un paziente sia<br />

vittima di un evento avverso, cioè subisca un<br />

qualsiasi “danno o disagio imputabile, anche se in<br />

modo involontario, alle cure mediche prestate<br />

durante il periodo di degenza, che causa un<br />

prolungamento del periodo di degenza, un<br />

peggioramento delle condizioni di salute o la morte”<br />

(Kohn, Istitute Of Medicine 1999).<br />

47


Clinical Risk Management<br />

Gestione del rischio clinico consistente:<br />

Nella conoscenza dei rischi di eventi indesiderati.<br />

Nella progettazione di misure organizzative in grado<br />

di prevenire il verificarsi di eventi indesiderati.<br />

Nella progettazione di organizzazioni sicure.<br />

48


Il risk management efficace<br />

Monitor<br />

aggio<br />

delle<br />

misure<br />

messe<br />

in atto<br />

per la<br />

prevenz<br />

ione<br />

dell’err<br />

ore<br />

Conoscenza ed analisi<br />

dell’errore<br />

Individuazione e<br />

correzione delle cause<br />

di errore<br />

Implementazione e<br />

sostegno attivo delle<br />

soluzioni proposte<br />

Sistemi di report, revisione<br />

delle cartelle, utilizzo di<br />

indicatori<br />

Root causes analysis, analisi<br />

di processo, Failure mode and<br />

Effect Analysis (FMEA)<br />

Deve essere articolato e<br />

comprendere tutte le aree<br />

in cui l’errore si può manifestare<br />

nell’interezza del processo<br />

clinico assistenziale<br />

del paziente<br />

49


La sicurezza del paziente<br />

Prevenzione: capacità di progettare e gestire le<br />

organizzazioni in grado di ridurre la probabilità che<br />

si verifichino errori.<br />

Protezione: capacità di recuperare e contenere gli<br />

effetti degli errori che comunque si verificano.<br />

50


Fasi del Processo di<br />

Gestione del Rischio<br />

Identificazione del<br />

rischio<br />

Il processo di gestione del rischio<br />

Analisi del rischio<br />

Trattamento del<br />

rischio<br />

Monitoraggio<br />

IDENTIFICAZIONE<br />

ANALISI E VALUTAZIONE<br />

TRATTAMENTO<br />

M<br />

O<br />

N<br />

I<br />

T<br />

O<br />

R<br />

A<br />

G<br />

G<br />

I<br />

O<br />

51 85


Gli approcci per la gestione del rischio<br />

Sequenza<br />

incidentale<br />

Percorso di<br />

analisi<br />

Errore<br />

attivo<br />

Fattori del<br />

posto di lavoro<br />

Fattori organizzativi<br />

lantenti<br />

Analisi reattiva: è<br />

successiva al verificarsi<br />

dell’incidente e si realizza<br />

analizzando dell’incidente.<br />

Analisi proattiva: analizza<br />

i processi che costituiscono<br />

l’attività al fine di<br />

individuare ed eliminare le<br />

criticità di sistema prima<br />

che si verifichino.<br />

Reason 2002<br />

52


Buon lavoro!<br />

53

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