Manuale Posa Sottofondi - Knauf
Manuale Posa Sottofondi - Knauf
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Istruzioni di <strong>Posa</strong><br />
Edizione 03/07<br />
I <strong>Sottofondi</strong> a Secco
LA SCUOLA DI POSA<br />
LA SCUOLA DI POSA KNAUF<br />
<strong>Knauf</strong> mette a disposizione di tutti gli operatori, nelle proprie Scuole<br />
di <strong>Posa</strong>, la propria esperienza tecnica per l’applicazione dei Sistemi<br />
Costruttivi a Secco.<br />
La gamma dei corsi di apprendimento, di aggiornamento e specializzazione<br />
tecnica è su differenti livelli di approfondimento teorico e pratico. Dotate di<br />
un centro attrezzato per lo svolgimento delle pratiche applicative,<br />
collegato con le aule per le lezioni teoriche, i K-Centri di Pisa, Milano<br />
e Padova sono i luoghi dove si forma l’applicatore del Sistema a Secco.<br />
La Scuola di <strong>Posa</strong> <strong>Knauf</strong> è anche luogo<br />
di scambio di esperienze fra applicatore e<br />
produttore e fra applicatori di aree e settori<br />
diversi, un momento per discutere sulle<br />
situazioni affrontate in cantiere per risolvere<br />
le diverse problematiche legate alla<br />
costruzione degli interni. Per facilitarne la<br />
partecipazione, le lezioni si svolgono in due<br />
giornate piene.<br />
I corsi sono strutturati per fornire un adeguato livello di aggiornamento<br />
circa le tecnologie (materiali, attrezzi, accessori) e le tecniche più<br />
avanzate per l’applicazione dei Sistemi Costruttivi a Secco. Curati da<br />
personale altamente specializzato, forniscono i primi elementi per<br />
avviare i principianti alla professione di applicatore, la formazione del<br />
personale dell’impresa e l’approfondimento delle metodologie più<br />
aggiornate nella realizzazione di soluzioni prestazionali sempre più<br />
complesse (acustica, antincendio, sistemi a base di lastre in cemento).<br />
Corsi di primo livello (A): base<br />
Corsi di secondo livello (B): avanzato<br />
Corsi di terzo livello (C): specialistico<br />
- acustica<br />
- antincendio<br />
- isolamento termico<br />
Corsi di quarto livello (D): sistemi innovativi<br />
- sistema Aquapanel ®<br />
- massetti a secco e controsoffitti<br />
- sistemi curvi <strong>Knauf</strong>ixy ®<br />
Corso (E): capisquadra, rivenditori, imprese edili<br />
Per informazioni: K- Centro <strong>Knauf</strong> Pisa - Tel. 050/692253<br />
K- Centro <strong>Knauf</strong> Milano - Tel. 02/52823711<br />
K- Centro <strong>Knauf</strong> Padova - Tel. 049/7165011
INTRODUZIONE<br />
Un sottofondo a secco sostituisce il tradizionale “massetto” per pavimenti;<br />
se correttamente applicato consente di realizzare pavimentazioni di<br />
elevata qualità in modo pratico e funzionale: gli elementi per sottofondo<br />
sono immediatamente calpestabili dopo l’indurimento della colla e il<br />
rivestimento può essere posato in una fase immediatamente successiva.<br />
In funzione della stratigrafia adottata il sistema permette di proporre<br />
delle soluzioni in grado di rispettare i valori di isolamento dai rumori di<br />
calpestio definite dalle normative vigenti (vedi D.P.C.M. 5.12.1997).<br />
Questo sistema costruttivo, se opportunamente dimensionato, può essere<br />
utilizzato in tutte le tipologie di edifici (abitazioni, uffici, ospedali ecc.)<br />
sia nel caso di nuove costruzioni, sia per ristrutturazioni e riqualificazioni.<br />
INTRODUZIONE<br />
Con le Pavilastre, lastre in gesso rivestito, le lastre Brio, in gessofibra,<br />
le Aquapanel Floor, in fibrocemento ed i pannelli GIFAfloor in<br />
solfato di calcio per pavimenti sopraelevati su piedini, si possono realizzare<br />
i rivestimenti all’estradosso di solai nuovi ed esistenti, per aumentarne<br />
le prestazioni (isolamento da rumore di calpestio, protezione dal fuoco,<br />
isolamento termico) con tutti i vantaggi del sistema costruttivo a secco:<br />
velocità di installazione, leggerezza, pulizia del cantiere, flessibilità, finitura<br />
estetica. Per questo le lastre sono sempre di più impiegate in tutti gli<br />
interventi di ristrutturazione e adeguamento di edifici esistenti, con ottimi<br />
risultati. Il sottofondo a secco non è indicato solo nel caso di ambienti<br />
soggetti a grandi sollecitazioni dinamiche.<br />
In questo manuale si danno tutte le indicazioni basilari per realizzare<br />
in modo corretto il sottofondo più indicato al raggiungimento del risultato<br />
desiderato. Le informazioni si completano con le schede tecniche dei<br />
singoli materiali e sistemi.<br />
1
PRODOTTI<br />
Prodotti<br />
Le lastre per i sottofondi a secco Pavilastre sono costituite da un<br />
nucleo di gesso di cui le superfici e i bordi longitudinali sono rivestiti<br />
di speciale cartone perfettamente<br />
aderente. Il nucleo in gesso<br />
contiene additivi, in minime<br />
percentuali, per migliorarne le<br />
caratteristiche prestazionali di<br />
resistenza al calpestio. Le lastre<br />
in gesso rivestito vengono prodotte secondo gli standard previsti dalla<br />
norma di prodotto EN 520 ed in conformità alla DIN 18180.<br />
Le lastre Brio sono in gesso-fibra<br />
e si presentano come lastre<br />
monolitiche, prive di rivestimento,<br />
caratterizzate da una densità pari<br />
a circa 1200 kg/m 3 e quindi<br />
dall’elevata resistenza meccanica.<br />
Le lastre Aquapanel Floor caratterizzate da elevate prestazioni di<br />
resistenza alle sollecitazioni<br />
meccaniche e resistenza all’acqua,<br />
(resistenza a compressione 20<br />
N/mm 2 , resistenza a flessione<br />
6,9 N/mm 2 e modulo elastico<br />
E ≤ 5000 N/mm 2 ), sono<br />
costituite da inerti minerali (perlite), leganti cementizi (cemento<br />
Portland) ed hanno una densità a secco pari a 1150 kg/m 3 .<br />
Le lastre GIFAfloor sono<br />
costituite da solfato di calcio<br />
opportunamente trattate per<br />
aumentarne la resistenza<br />
all’umidità. Caratterizzate da<br />
una densità pari a 1500 kg/m 3 ,<br />
hanno una struttura e formato tali da consentire una posa sopraelevata<br />
su piedini di supporto, in continuità.<br />
Tutte le quattro tipologie di lastre Pavilastre, Brio, Aquapanel<br />
Floor e GIFAfloor sono collaudate dal punto di vista biologicoabitativo<br />
come da certificazioni rilasciate dall’Istituto di Bioarchitettura<br />
di Rosenheim.<br />
2
Reazione al Fuoco<br />
Le Pavilastre sono caratterizzate da una reazione al fuoco<br />
A2 s1,d0 in conformità alla norma europea di produzione di lastre<br />
in gesso rivestito EN 520 e per la Direttiva Comunitaria sui Prodotti da<br />
costruzione 106/89, entrata in vigore dal 1/10/2006.<br />
Le lastre Aquapanel Floor, lastre Brio e GIFAfloor sono omologate<br />
in “Classe 0” (zero) e quindi incombustibili.<br />
Le prove ed i certificati sono stati eseguiti secondo quanto disposto dal<br />
D.M.I. del 26 giugno 1984 e del D.M.I. del 10/03/2005.<br />
PRODOTTI<br />
Marchio ed identificazione Lastre <strong>Knauf</strong><br />
Le lastre <strong>Knauf</strong> sono contraddistinte con una marchiatura lineare<br />
posizionata centralmente sulla lunghezza della lastra. Tale scritta<br />
identifica il produttore, lo stabilimento, i dati di produzione, la normativa<br />
di riferimento ed il controllo qualità.<br />
Lastre:<br />
Pavilastra<br />
Lastra in gesso rivestito speciale per sottofondi a secco<br />
prodotte secondo EN 520 - tipo DFI.<br />
Campo d’impiego: adatta in ambienti interni non<br />
particolarmente umidi.<br />
Dimensioni: 1250 x 900 mm<br />
Spessori: 12,5 mm<br />
Brio<br />
Brio WF<br />
Lastra in gesso-fibra con bordo battentato per posa in<br />
continuità.<br />
Campo di impiego: adatta in ambienti interni<br />
particolarmente sollecitati meccanicamente e ove<br />
richiesto un riscaldamento a pavimento.<br />
Dimensioni: 1200 x 600 mm<br />
Spessori: 18 mm, 23 mm<br />
Lastra con bordo battentato in gesso-fibra preaccoppiata<br />
con pannello in lana di legno.<br />
Campo di impiego: adatta in ambienti interni<br />
particolarmente sollecitati meccanicamente, con pannello<br />
in lana di legno spessore 10 mm.<br />
Dimensioni: 1200 x 600 mm<br />
Spessori: 18 mm + 10 mm, 23 mm + 10 mm<br />
3
PRODOTTI<br />
Aquapanel Floor<br />
Lastra in cemento fibrorinforzato con bordo battentato.<br />
Campo di impiego: adatta in ambienti interni<br />
particolarmente umidi.<br />
Dimensioni: 570 x 870 mm<br />
Spessore: 22 mm<br />
Aquapanel Floor MF<br />
Lastra in cemento fibrorinforzato con bordo battentato<br />
accoppiata con pannello in lana minerale spessore 10<br />
mm.<br />
Campo di impiego: adatta in ambienti interni<br />
particolarmente umidi.<br />
Dimensioni: 570 x 870 mm<br />
Spessore: 32 mm (22 mm lastra + 10 mm lana<br />
minerale)<br />
GIFAfloor FHB<br />
Lastra impregnata in solfato di calcio con bordo<br />
maschio / femmina, densità 1500 kg/m 3 da posare<br />
su piedini metallici.<br />
Campo di impiego: adatta in ambienti interni.<br />
Dimensioni: 1200 x 600 mm, 600 x 600 mm<br />
Spessori: 25 mm, 28 mm, 32 mm, 38 mm<br />
Accessori per sottofondi F145:<br />
Foglio in polietilene<br />
Foglio in polietilene da 0,2 mm per separare il<br />
solaio in cemento armato che può contenere<br />
dell’umidità residua dal granulare di livellamento.<br />
Foglio in cartone ondulato<br />
Foglio per separare il solaio in legno dal granulare<br />
di livellamento.<br />
Feltro per giunto a parete<br />
Fascia perimetrale coibente, costituita da un apposito<br />
feltro in fibra minerale di spessore 12 mm da<br />
prevedere nel giunto tra massetto e parete.<br />
4
Trockenschuttung PA<br />
Inerte granulare a base di perlite ricoperta di anidrite<br />
idonea per livellamento di sottofondi a secco (colore<br />
chiaro) quando è richiesto un isolamento dal rumore<br />
di calpestio.<br />
PRODOTTI<br />
<strong>Knauf</strong> Forme<br />
Inerte granulare a base di argilla apprettata con<br />
un’umidità residua pari al 2% idonea per livellamento<br />
di sottofondi a secco (colore scuro).<br />
<strong>Knauf</strong> Unterbodenkleber<br />
Adesivo idoneo all’incollaggio dei due strati di<br />
Pavilastre del sistema F145.<br />
<strong>Knauf</strong> Nivellierspachtel 415<br />
Livellante da applicare sulle lastre per pavimentazioni<br />
elastiche sottili e limitata resistenza meccanica<br />
(PVC, linoleum, moquette, ecc.).<br />
<strong>Knauf</strong> Tiefengrund<br />
Fondo impregnante da applicare prima del collante<br />
cementizio necessario per il rivestimento ceramico.<br />
<strong>Knauf</strong> Flaechendicht e<br />
Flaechendicht - Band<br />
Trattamento impermeabilizzante da effettuare<br />
negli ambienti soggetti al dilavamento come<br />
bagni e cucine.<br />
5
PRODOTTI<br />
Accessori per sottofondi F126 e F127:<br />
Foglio in polietilene<br />
Foglio in polietilene da 0,2 mm per separare il<br />
solaio in cemento armato che può contenere<br />
dell’umidità residua dal granulare di livellamento.<br />
Foglio in cartone ondulato<br />
Foglio per separare il solaio in legno dal granulare<br />
di livellamento.<br />
Feltro per giunto a parete<br />
Fascia perimetrale coibente, costituita da un apposito<br />
feltro in fibra minerale di spessore 12 mm da<br />
prevedere nel giunto tra massetto e parete.<br />
Trockenschuttung PA<br />
Inerte granulare a base di perlite ricoperta di anidrite<br />
idonea per livellamento di sottofondi a secco (colore<br />
chiaro) quando è richiesto un isolamento dal rumore<br />
di calpestio.<br />
<strong>Knauf</strong> Forme<br />
Inerte granulare a base di argilla apprettata con<br />
un’umidità residua pari al 2% idonea per livellamento<br />
di sottofondi a secco (colore scuro).<br />
Brio Falzkleber<br />
Adesivo poliuretanico per le lastre Brio.<br />
6
Viti Brio<br />
Viti per lastre Brio lunghezza 17 mm e lunghezza<br />
22 mm in funzione dello spessore delle lastre<br />
rispettivamente 18 mm e 23 mm.<br />
PRODOTTI<br />
<strong>Knauf</strong> Nivellierspachtel 415<br />
Livellante da applicare sulle lastre per pavimentazioni<br />
elastiche sottili e limitata resistenza meccanica<br />
(PVC, linoleum, moquette, ecc.).<br />
<strong>Knauf</strong> Tiefengrund<br />
Fondo impregnante da applicare prima del collante<br />
cementizio necessario per il rivestimento ceramico.<br />
<strong>Knauf</strong> Flaechendicht e<br />
Flaechendicht - Band<br />
Trattamento impermeabilizzante da effettuare<br />
negli ambienti soggetti al dilavamento come<br />
bagni e cucine.<br />
Accessori per sottofondi Aquapanel Floor:<br />
Aquapanel ® Levelling Fill<br />
Inerte granulare a base di perlite per il livellamento<br />
dei sottofondi a secco (colore chiaro).<br />
Aquapanel ® Floor Screws<br />
Viti per lastre Aquapanel floor lunghezza 24 mm<br />
e lunghezza 21 mm in caso di riscaldamento a<br />
pavimento.<br />
7
PRODOTTI<br />
Aquapanel ® Rebate Floor<br />
Adesive PU<br />
Adesivo poliuretanico per lastre Aquapanel ® Floor.<br />
Aquapanel ® Floor Interior Primer<br />
Fondo impregnante per successiva finitura sulle<br />
lastre Aquapanel.<br />
Aquapanel ® Levelling Compound<br />
Livellante da applicare sulle lastre Aquapanel Floor<br />
per pavimentazioni elastiche sottili e limitata resistenza<br />
meccanica (PVC, linoleum, moquette, etc).<br />
Accessori per pavimenti sopraelevati GIFAfloor:<br />
Estrichgrund<br />
Fissativo per creare un appoggio continuo e planare<br />
per il pavimento sopraelevato GIFAfloor.<br />
Piedino M12 GIFAfloor<br />
Supporti metallici regolabili in altezza.<br />
Altezze: min. 30 mm e max 45 mm, min. 40<br />
mm e max 65 mm, min. 43 mm e max 75 mm,<br />
min. 60 mm e max 105 mm, min. 70 mm e max<br />
125 mm, min. 90 mm e max 155 mm, min. 120<br />
mm e max 155 mm<br />
Feltro per giunto a parete<br />
Feltro in fibra minerale per isolare il giunto tra<br />
pavimento sopraelevato e parete per il sistema<br />
GIFAfloor di dimensioni 12 x100 x1000 mm<br />
8
Guarnizione acustica M12<br />
Guarnizione antivibrante in PE da applicare sulla<br />
testa dei piedini.<br />
PRODOTTI<br />
Stüztenkleber<br />
Adesivo poliuretanico per fissare i piedini dei pavimenti<br />
sopraelevati al solaio.<br />
Gewindesicherung<br />
Colla antisvitamento per i piedini M12.<br />
Cornice botola d’ispezione 25/34<br />
Cornice in alluminio per la botola di ispezione DB<br />
spessore 34 mm del Sistema GIFAfloor idoneo per<br />
pavimentazione sopraelevata rivestita con le lastre<br />
in solfato di calcio FHB di spessore 25 mm.<br />
Cornice botola d’ispezione 28/38<br />
Cornice in alluminio per la botola di ispezione DB<br />
spessore 38 mm del Sistema GIFAfloor idoneo per<br />
pavimentazione sopraelevata rivestita con le lastre<br />
in solfato di calcio FHB di spessore 28 mm.<br />
Cornice botola d’ispezione 32/40<br />
Cornice in alluminio per la botola di ispezione DB<br />
spessore 40 mm del Sistema GIFAfloor idoneo per<br />
pavimentazione sopraelevata rivestita con le lastre<br />
in solfato di calcio FHB di spessore 32 e 38 mm.<br />
Lastra GIFAfloor DB FHB<br />
Lastra con bordo inclinato in solfato di calcio, densità<br />
1500 kg/m 3 priva di finitura superficiale per<br />
realizzare botole e zone ispezionabili nei pavimenti<br />
sopraelevati GIFAfloor.<br />
Dimensioni: 600 x 600 mm<br />
Spessori: 34 mm, 38 mm, 40 mm<br />
9
PRODOTTI<br />
Guarnizione fumi<br />
Guarnizione isolante ai fumi (5x2 mm) per le botole<br />
del sistema GIFAfloor.<br />
Profilo FHB-DB 25/34<br />
Profilo di congiunzione in alluminio per le lastre in<br />
solfato di calcio FHB di spessore 25 mm e l’elemento<br />
botola DB di spessore 34 mm.<br />
Profilo FHB-DB 28/38<br />
Profilo di congiunzione in alluminio per le lastre in<br />
solfato di calcio FHB di spessore 28 mm e l’elemento<br />
botola DB di spessore 38 mm.<br />
Profilo FHB-DB 25/34<br />
Profilo di congiunzione in alluminio per le lastre in<br />
solfato di calcio FHB di spessore 32 e 38 mm e<br />
l’elemento botola DB di spessore 40 mm.<br />
Giunto lineare FHB-DB<br />
Giunto lineare per i profili di congiunzione FHB e<br />
DB.<br />
Giunto angolare FHB-DB<br />
Giunto angolare per i profili di congiunzione FHB<br />
e DB (angolo 90°).<br />
Kombipack SK 10+<br />
Kit per incollaggio bordi battentati delle lastre FHB<br />
comprendente colla, solvente pulisci pistola e pistola<br />
a spruzzo.<br />
10
La conservazione dei materiali<br />
Le lastre devono essere immagazzinate in luogo asciutto, sollevate da<br />
terra e protette dall’umidità. Tutti i prodotti per il trattamento delle<br />
superfici devono essere conservati con cura nelle loro confezioni ben<br />
chiuse. I sacchi aperti dei granulari e gli adesivi poliuretanici, dopo l’uso<br />
devono essere richiusi con cura.<br />
Se correttamente conservati, i granulari mantengono le loro caratteristiche<br />
per 6 mesi dalla data di produzione.<br />
I prodotti già pronti per l’uso devono essere protetti dal gelo, dalle<br />
temperature elevate e dalla luce diretta del sole.<br />
Eventuali ulteriori precauzioni, se necessarie, sono indicate sulle<br />
confezioni.<br />
PRODOTTI<br />
Attrezzi per il montaggio<br />
Pistola<br />
Pistola per cartucce per la colla dei piedini M12.<br />
Spatola<br />
Spatola per togliere il collante poliuretanico <strong>Knauf</strong><br />
Integral PU indurito in eccesso.<br />
Set stagge<br />
Set costituito da staggia e due guide da lunghezza<br />
differente (1250 mm e 2500 m) necessario per<br />
la stesura ed il livellamento del granulare.<br />
Spatola dentata<br />
Dentatura idonea per la stesura del collante F145.<br />
11
GENERALITA’<br />
GENERALITÁ<br />
Il Sistema Costruttivo a Secco fa riferimento a materiali ad elevata<br />
standardizzazione che consentono una grande variabilità in fase di<br />
progettazione e montaggio, così da poter modulare le prestazioni dei<br />
sottofondi a secco (pavimenti galleggianti) e dei pavimenti sopraelevati<br />
(sistema GIFAfloor) in funzione dei materiali scelti.<br />
E’ possibile realizzare un sottofondo a secco su qualsiasi tipo di solaio<br />
interno purchè questo permetta un appoggio continuo e planare alle<br />
lastre o ai piedini e si sia individuata la corretta tecnica di posa nonchè<br />
la lastra idonea.<br />
Possono dunque essere progettati e realizzati interventi specifici anche<br />
ad elevato contenuto tecnologico e sempre di semplice realizzazione,<br />
purché se ne curi il dettaglio sia in sede progettuale che costruttiva.<br />
Uno dei maggiori vantaggi del Sistema a Secco consiste infatti nel poter<br />
variare le stratigrafie del materiale isolante (perlite espansa, sabbia,<br />
pannelli in lana minerale, pannelli in lana e fibra di legno, EPS, polietilene<br />
espanso) e delle lastre (gesso rivestito, gesso fibra, fibrocemento e<br />
solfato di calcio) fino a soddisfare, ogni volta, i requisiti di Progetto.<br />
I sottofondi a secco <strong>Knauf</strong> si suddividono in:<br />
1. <strong>Sottofondi</strong> applicati come massetti galleggianti:<br />
- Sottofondo a secco con il rivestimento in Pavilastre, lastre in<br />
gesso rivestito (F145)<br />
- Sottofondo a secco con il rivestimento in lastre Brio, lastre in<br />
gesso fibra (F126 e F127)<br />
- Sottofondo a secco con il rivestimento in Aquapanel Floor,<br />
lastre in fibrocemento (F153 e F154)<br />
12
2. Pavimenti sopraelevati:<br />
- Sistema GIFAfloor con il rivestimento in pannelli di solfato di<br />
calcio appoggiati su piedini (F181).<br />
GENERALITA’<br />
<strong>Sottofondi</strong> a secco<br />
I sottofondi a secco <strong>Knauf</strong> sono composti essenzialmente dai seguenti<br />
componenti principali:<br />
- Strato isolante composto da<br />
granulare a secco a base di<br />
perlite o argilla espansa,<br />
desolidarizzato dalle pareti<br />
perimetrali con apposito<br />
feltro.<br />
- Rivestimento in lastre di<br />
gesso rivestito, gesso fibra,<br />
fibrocemento o solfato di<br />
calcio.<br />
- Piedini per l’appoggio del<br />
pannello in solfato di calcio e<br />
guarnizioni antivibranti (nel caso<br />
del sistema GIFAfloor).<br />
Le diverse lastre a loro volta, si differenziano per le diverse caratteristiche<br />
di resistenza all’umidità, di trasmissione del calore, di resistenza<br />
meccanica, comportamento acustico, ecc..<br />
Il sottofondo a secco, comparabile ad un pavimento galleggiante, è in<br />
13
GENERALITA’<br />
grado di incrementare l’isolamento dal rumore di calpestio di diversi<br />
decibel, in quanto il suo comportamento acustico è riconducibile al<br />
meccanismo della “massa-molla-massa”; il miglioramento della<br />
prestazione dipende dal tipo di lastra e dal tipo di isolante utilizzato.<br />
Il sottofondo a secco, grazie alla sua leggerezza, può essere utilizzato<br />
in tutti quei casi di solette esistenti (soprattutto i vecchi solai di legno)<br />
non adeguate a sopportare il carico del getto di un materiale anche<br />
alleggerito. Nel caso di solette esistenti, eventualmente caratterizzate<br />
da imbarcamento, è necessario valutare con un tecnico l’eventuale<br />
necessità di puntellare la soletta e di procedere con un rinforzo strutturale;<br />
il sottofondo a secco infatti non incrementa la resistenza meccanica di<br />
un solaio.<br />
Esso permette di realizzare un massetto di spessori ridotti all’interno<br />
del quale è possibile inserire i corrugati degli impianti, impiegando dei<br />
tempi di posa rapidi in quanto all’indomani del posizionamento delle<br />
lastre è possibile applicare la finitura desiderata (piastrelle, parquet,<br />
finiture elastiche sottili, ecc). Le lastre consigliate nel caso di pavimenti<br />
riscaldati sono le lastre in gesso-fibra in quanto sono caratterizzate da<br />
una conducibilità termica superiore rispetto alle lastre in gesso rivestito.<br />
Si può in ogni caso far riferimento alla conducibilità termica (λ) della<br />
lastra e dimensionare di conseguenza l’impianto.<br />
Nel caso di applicazione su solette di recente getto, caratterizzate<br />
quindi da eventuali umidità residue, si consiglia l’interposizione di<br />
foglio in polietilene come barriera al vapore e la successiva applicazione<br />
di una delle lastre in gesso rivestito o in gesso-fibra (con o senza<br />
coibente preaccoppiato).<br />
14
Nel caso di locali soggetti ad elevati tassi di umidità quali bagni e<br />
cucine, è necessario utilizzare l’apposita lastra in fibrocemento,<br />
Aquapanel Floor (con o senza materiale coibente preaccoppiato).<br />
GENERALITA’<br />
Pavimento sopraelevato<br />
L’utilizzo di un pavimento sopraelevato, con Sistema GIFAfloor, permette<br />
di avere una grande flessibilità per quanto concerne la distribuzione<br />
interna degli ambienti e la finitura dei pannelli in solfato di calcio.<br />
L’intercapedine al di sotto dei pannelli lascia ampio spazio per l’attrezzabilità<br />
impiantistica. Essendo le lastre del sistema GIFAfloor in solfato di calcio<br />
e creando una superficie planare e<br />
continua, senza fughe tra i pannelli<br />
è possibile scegliere qualsiasi tipo di<br />
finitura superficiale desiderata<br />
(piastrelle, parquet, finiture elastiche<br />
sottili, ecc). Questo aspetto consente di poter pulire le superfici, anche<br />
con macchinari industriali, senza problemi di infiltrazioni d’acqua<br />
all’interno dell’intercapedine e di garantire quindi nel tempo la perfetta<br />
planarità, senza inconvenienti di spostamento dei singoli elementi<br />
e quindi di inciampo da parte degli utenti degli ambienti, tipico invece<br />
dei pavimenti sopraelevati “tradizionali”.<br />
15
GENERALITA’<br />
Riassumendo, i Sistemi per realizzare i sottofondi a secco ed i pavimenti<br />
sopraelevati sono i seguenti:<br />
F145: Sottofondo a secco con Pavilastre <strong>Knauf</strong><br />
F126: Sottofondo a secco con lastre Brio<br />
F127: Sottofondo a secco con lastre Brio WF accoppiate<br />
con materiale isolante<br />
F153: Sottofondo a secco con lastre Aquapanel Floor<br />
F154: Sottofondo a secco con lastre Aquapanel Floor MF<br />
accoppiate con materiale isolante<br />
16
F181: Pavimento sopraelevato con le lastre GIFAfloor<br />
GENERALITA’<br />
Prestazioni dei sottofondi e dei pavimenti sopraelevati<br />
Nel caso dei sottofondi a secco, il rivestimento della soletta può<br />
essere formato da uno o due strati di lastre.<br />
Le diverse lastre per i sottofondi a secco ed i pavimenti sopraelevati<br />
sono in grado di sostenere direttamente in qualsiasi punto della loro<br />
superficie un carico concentrato su un’ area di 4 cm x 4 cm ed un<br />
carico distribuito a m 2 , fino ai carichi di sicurezza indicati nelle tabelle<br />
n° 1 e 2.<br />
Nel caso dei sottofondi a secco, sarà necessario porre attenzione al<br />
tipo di pannello isolante adottato: al di sopra di determinati carichi<br />
i granulari potrebbero subire degli scorrimenti e le lane minerali<br />
schiacciarsi a causa della compressione.<br />
Nella tabella n° 1 oltre alla tipologia di lastra è possibile definire il<br />
tipo di isolante da adottate in funzione dei carichi.<br />
Per i materiali non compresi all’interno della tabella, si consiglia di<br />
contattare il produttore dell’ isolante per verificarne la compatibilità<br />
in funzione della destinazione d’uso.<br />
Negli ambienti soggetti a carichi dinamici, dovuti ad esempio all’uso<br />
di lavatrici, centrifughe o similari, che quindi possono generare delle<br />
vibrazioni al pavimento, non sarà possibile utilizzare i granulari a<br />
secco.<br />
Il tipo ed il numero delle lastre di rivestimento sono scelti in funzione<br />
delle prestazioni che si vogliono ottenere in relazione alla statica,<br />
all’acustica e all’isolamento termico.<br />
17
GENERALITA’<br />
Tabella n. 1:<br />
Dimensionamento lastre Pavilastre e Brio per il<br />
sottofondo a secco secondo le norme DIN 1055-3:<br />
18
GENERALITA’<br />
* Strato sottostante, incollato<br />
19
GENERALITA’<br />
Tabella n. 2:<br />
Dimensionamento lastre Aquapanel Floor per<br />
il sottofondo a secco secondo le norme DIN 1055-3<br />
e DIN 18560-2:<br />
Uso e relativo Categoria Carico Carico<br />
campo di applicazione<br />
distribuito concentrato<br />
Spazi ed ingressi di edifici A2, A3 2,0 kN/m 2 1,0 kN<br />
residenziali, degenze negli<br />
ospedali, camere d’albergo<br />
e relative cucine e servizi<br />
Ingressi in palazzi per uffici, B1,D1 2,0 kN/m 2 2,0 kN<br />
studi medici, sale d’aspetto<br />
compreso l’ingresso, superfici<br />
in centri commerciali fino ad<br />
un’ampiezza di 50 mq,<br />
in edifici residenziali<br />
Atri d’albergo, ospizi, collegi, B2 3,0 kN/m 2 3,0 kN<br />
cucine, ambulatori, comprese<br />
sale operatorie senza<br />
macchinari pesanti<br />
Ambienti con presenza di C1 3,0 kN/m 2 4,0 kN<br />
tavoli, come per esempio aule<br />
scolastiche, caffé, ristoranti,<br />
sale gioco, sale lettura,<br />
sale di ricevimento<br />
Ambienti con grande presenza C2 4,0 kN/m 2 4,0 kN<br />
di sedie come per esempio<br />
le chiese, i teatri o cinema,<br />
sale congresso, auditorium,<br />
sale riunioni, sale d’aspetto<br />
20
Categorie A2, A3, B1, B2, D1<br />
da DIN 1055-3<br />
AQUAPANEL ® Cement Board Floor MF<br />
AQUAPANEL ® Cement Board Floor<br />
Fasoperl ® -TS<br />
AQUAPANEL ® Cement Board Floor<br />
Fasoperl ® -TSN<br />
Spessore<br />
degli strati<br />
33 mm<br />
22 mm<br />
12-1 mm<br />
22 mm<br />
15-1 mm<br />
GENERALITA’<br />
AQUAPANEL ® Cement Board Floor<br />
Fasoperl ® -A8<br />
AQUAPANEL ® Cement Board Floor<br />
WF DEO ≥ 100 kPa<br />
AQUAPANEL ® Cement Board Floor<br />
EPS DEO ≥ 150 kPa<br />
22 mm<br />
8 mm<br />
22 mm<br />
≤ 60 mm<br />
22 mm<br />
≤ 60 mm<br />
AQUAPANEL ® Cement Board Floor<br />
Fasoperl ® -TS<br />
Nivoperl ® , Bituperl ® , Siliperl ® -LS, Siliperl ®<br />
AQUAPANEL ® Cement Board Floor<br />
Fasoperl ® -TSN<br />
Nivoperl ® , Bituperl ® , Siliperl ® -LS, Siliperl ®<br />
AQUAPANEL ® Cement Board Floor<br />
Fasoperl ® -A8<br />
Nivoperl ® , Bituperl ® , Siliperl ® -LS, Siliperl ®<br />
22 mm<br />
12-1 mm<br />
≤ 60 mm<br />
22 mm<br />
15-1 mm<br />
≤ 60 mm<br />
22 mm<br />
8 mm<br />
≤ 200 mm<br />
21
GENERALITA’<br />
Categorie A2, A3, B1, B2, D1<br />
da DIN 1055-3<br />
AQUAPANEL ® Cement Board Floor<br />
WF DEO ≥ 100 kPa<br />
Fasoperl ® -A8<br />
Nivoperl ® , Bituperl ® , Siliperl ® -LS, Siliperl ®<br />
AQUAPANEL ® Cement Board Floor<br />
WF DEO ≥ 150 kPa<br />
Fasoperl ® -A8<br />
Nivoperl ® , Bituperl ® , Siliperl ® -LS, Siliperl ®<br />
Spessore<br />
degli strati<br />
22 mm<br />
≤ 60 mm<br />
8 mm<br />
≤ 100 mm<br />
22 mm<br />
≤ 60 mm<br />
8 mm<br />
≤ 100 mm<br />
AQUAPANEL ® Cement Board Floor<br />
22 mm<br />
Fasoperl ® -TS 12-1 mm<br />
Fasoperl ® -A8<br />
8 mm<br />
Nivoperl ® , Bituperl ® , Siliperl ® -LS, Siliperl ® ≤ 100 mm<br />
AQUAPANEL ® Cement Board Floor<br />
22 mm<br />
Fasoperl ® -TSN 12-1 mm<br />
Fasoperl ® -A8<br />
8 mm<br />
Nivoperl ® , Bituperl ® , Siliperl ® -LS, Siliperl ® ≤ 100 mm<br />
AQUAPANEL ® Cement Board Floor MF<br />
Fasoperl ® -A8<br />
Nivoperl ® , Bituperl ® , Siliperl ® -LS, Siliperl ®<br />
33 mm<br />
8 mm<br />
≤ 100 mm<br />
Nota:<br />
Verificare la portata e la stabilità dei solai portanti ai carichi previsti,<br />
anche in caso di sollecitazioni dinamiche.<br />
22
Categorie C1, C2<br />
da DIN 1055-3<br />
AQUAPANEL ® Cement Board Floor<br />
AQUAPANEL ® Cement Board Indoor<br />
Fasoperl ® -A8<br />
Siliperl ® -LS, Siliperl ®<br />
Spessore<br />
degli strati<br />
22 mm<br />
12,5 mm<br />
8 mm<br />
≤ 60 mm<br />
GENERALITA’<br />
AQUAPANEL ® Cement Board Indoor<br />
AQUAPANEL ® Cement Board Floor<br />
Fasoperl ® -A8<br />
Siliperl ® -LS, Siliperl ®<br />
12,5 mm<br />
22 mm<br />
8 mm<br />
≤ 60 mm<br />
23
GENERALITA’<br />
Tabella n. 3: Tabella dimensionamento lastre per il pavimento<br />
24
sopraelevato GIFAfloor. Parametri statici secondo DIN 1055-3<br />
GENERALITA’<br />
25
GENERALITA’<br />
La spiccata integrabilità impiantistica, grazie alla presenza dello<br />
strato isolante (perlite espansa, sabbia, pannelli in lana minerale,<br />
pannelli in lana e fibra di legno, EPS, polietilene espanso), consente<br />
una elevata flessibilità nel passaggio di impianti elettrici, idraulici e di<br />
riscaldamento radiante.<br />
Esempio di sottofondo a secco integrato con tubazioni per impianti:<br />
Esempio di sottofondo a secco integrato con pavimento radiante:<br />
26
Esempio di pavimento sopraelevato GIFAfloor integrato con tubazioni<br />
elettriche/idriche, pavimento radiante:<br />
GENERALITA’<br />
In combinazione con il sistema di pavimento sopraelevato GIFAfloor è<br />
possibile inserire dei punti singoli di ispezione con apposite botole di<br />
sezione ridotta (circolare o quadrata) oppure prevedere delle zone<br />
totalmente accessibili utilizzando le lastre in solfato di calcio idonee;<br />
esse consentono di intervenire nell’intercapedine anche nel caso di<br />
rivestimenti continui.<br />
27
PRESTAZIONI<br />
1. LE PRESTAZIONI<br />
Le migliori prestazioni si ottengono scegliendo adeguatamente il materiale<br />
isolante (tipologia, spessore, densità) e le lastre di rivestimento (numero,<br />
spessore e tipo di lastra). Vediamo di seguito i criteri di scelta per il<br />
raggiungimento dei principali requisiti fisici.<br />
Per approfondimenti, si rimanda alle specifiche pubblicazioni della<br />
Biblioteca Tecnica <strong>Knauf</strong>.<br />
Isolamento per il rumore da calpestio<br />
e per il rumore aereo<br />
I sistemi leggeri <strong>Knauf</strong> hanno elevate prestazioni<br />
di isolamento acustico in quanto funzionano con<br />
il meccanismo “massa-molla-massa”, che consente<br />
di raggiungere valori di potere fonoisolante molto elevati ed un ottimo<br />
isolamento dal rumore di calpestio. Nel caso dei sottofondi si è in grado<br />
di ricostituire lo stesso meccanismo creando un pavimento galleggiante<br />
che consiste sostanzialmente nel realizzare una “vasca” di materiale<br />
resiliente, al di sopra del solaio strutturale e dello strato di livellamento<br />
contenente gli impianti, al di sopra della quale posare le lastre (di gesso<br />
rivestito, gesso-fibra o fibrocemento) e lo strato di finitura della<br />
pavimentazione. Questa “vasca” dovrà desolidarizzare completamente<br />
la pavimentazione dalle strutture perimetrali. Il materiale resiliente, se<br />
correttamente posato alla soletta e su tutto il perimetro della stanza,<br />
funziona come una molla che smorza le vibrazioni generate dal calpestio<br />
sul pavimento.<br />
E’ il motivo per cui oggi con i sistemi leggeri si realizzano alberghi,<br />
ospedali, uffici, sale cinematografiche, teatri e ambienti in genere in<br />
cui sia richiesto un ottimo confort acustico.<br />
Sarà necessario porre particolare cura nel nodo parete e pavimento<br />
prevedendo il feltro acustico che evita qualsiasi contatto diretto di lastre<br />
e finiture.<br />
Isolamento termico<br />
I sottofondi a secco <strong>Knauf</strong> sono applicabili su uno<br />
strato di lana minerale, oppure di granulare a<br />
base di argilla o perlite espansa, o pannelli tipo<br />
polistirolo o polistirene; in questi casi hanno la<br />
capacità di conferire migliori proprietà di isolamento termico a seguito<br />
28
di un’adeguata scelta del materassino in materiale fibroso, da inserire<br />
al di sopra della soletta.<br />
I sottofondi a secco possono essere integrati con impianti radianti; sarà<br />
necessario fornire prima dell’installazione del sistema, i dati di trasmissione<br />
termica delle lastre al termotecnico, in modo tale che egli possa calcolare<br />
le condizioni di esercizio ed il rendimento dell’impianto di riscaldamento.<br />
Resistenza meccanica<br />
Prove di Laboratorio mostrano la elevata capacità<br />
di resistere agli urti dei sottofondi <strong>Knauf</strong>, in<br />
conformità alle normative vigenti.<br />
A seconda della destinazione d’uso e quindi dei<br />
carichi distribuiti e concentrati che sono previsti in fase di esercizio degli<br />
ambienti, è necessario adoperare lo strato isolante (perlite espansa,<br />
sabbia, pannelli in lana minerale, pannelli in lana e fibra di legno, EPS,<br />
polietilene espanso) ed il tipo e numero di lastra di rivestimento idonei.<br />
Vedi la tabella n. 1 “Tabella di applicazione dei carichi sui sottofondi<br />
a secco <strong>Knauf</strong> in gesso rivestito Pavilastre e in gesso-fibra Brio” e la<br />
tabella n. 2 “Tabella di applicazione dei carichi sui sottofondi a secco<br />
<strong>Knauf</strong> in fibro-cemento lastre Aquapanel Floor”.<br />
PRESTAZIONI<br />
Nel caso dei pavimenti sopraelevati si possono ottenere resistenze<br />
meccaniche ed agli urti sempre crescenti utilizzando lastre GIFAfloor di<br />
spessore maggiore. Vedi la tabella n. 3 “Tabella di applicazione dei<br />
carichi per il sistema GIFAfloor <strong>Knauf</strong>”.<br />
I sottofondi a secco in gessofibra sono resistenti all’impronta di<br />
sedie su rotelle senza l'apporto di ulteriori interventi.<br />
Sulle lastre in gesso rivestito (Pavilastre), per garantire la resistenza<br />
superficiale nel caso di pavimentazioni sottili, deve essere applicata<br />
una rasatura (almeno 2 mm) di un livellante compatibile con il materiale<br />
di rivestimento.<br />
29
SOTTOFONDI A SECCO<br />
2. SOTTOFONDI A SECCO<br />
2.1 SCELTA DELL’ISOLANTE E DELLA LASTRA<br />
DI RIVESTIMENTO<br />
Per il dimensionamento di un sottofondo a secco <strong>Knauf</strong> in lastre, si<br />
deve innanzitutto conoscere esattamente la destinazione d’uso<br />
dell’ambiente o definire una classe di carico limite con il committente.<br />
Noti i carichi di esercizio distribuiti e concentrati, si determina dalla<br />
terza e quarta colonna della tabella n. 1 il tipo di lastra che deve<br />
essere utilizzata, il numero di lastre necessarie e dalla quinta colonna<br />
il materiale isolante compatibile.<br />
Esempio<br />
Si deve realizzare un sottofondo a secco in locali adibiti ad uffici: nella<br />
prima colonna dalla tabella n. 1, “Uso e relativo campo di applicazione”<br />
si cerca la destinazione d’uso indicata dalla committenza; nella seconda<br />
colonna “Carico utile secondo DIN 1055-3” si legge il limite di carico<br />
distribuito e concentrato. Nella quarta colonna “strato portante” si trova<br />
il tipo ed il numero di lastre che è possibile utilizzare: in questo caso<br />
specifico si può scegliere sia le lastre in gesso-fibra Brio, applicate a<br />
strato singolo, spessore 18 mm o 23 mm, che le lastre in gesso rivestito<br />
Pavilastre spesse 12,5 mm in doppio strato. Nella quinta colonna<br />
“Materiale al di sotto dello strato in lastre” si legge il materiale isolante<br />
compatibile: in questo caso è possibile interporre la lana di legno, l’EPS,<br />
il granulare o l’EPO Leicht. Nel caso del granulare a Secco Trockenschüttung<br />
PA è necessario inserire, nello strato sciolto, una Pavilastra di ripartizione<br />
dei carichi dello spessore di 12,5 mm.<br />
Estratto della tabella n.1:<br />
30
2.2 TRACCIAMENTO ALL’ ALTEZZA DELLE<br />
LASTRE DI RIVESTIMENTO<br />
Nel caso di utilizzo di materiali sfusi di riempimento<br />
Definire le differenze di quota:<br />
Tracciare con l’aiuto di una bolla laser un punto di riferimento. Definire<br />
successivamente il punto più alto del pavimento e fare una media delle<br />
differenze d’altezza nell’ambiente.<br />
Calcolo del riempimento:<br />
Definire l’altezza desiderata del riempimento. Nel punto più alto e in<br />
corrispondenza di eventuali tubazioni il riempimento deve essere spesso<br />
almeno 1 cm.<br />
SOTTOFONDI A SECCO<br />
2.3 PREPARAZIONE DELLA SUPERFICIE<br />
ALL’ESTRADOSSO DELLA SOLETTA<br />
Il sottofondo a secco verrà installato su una soletta portante in grado<br />
di reggere i carichi permanenti ed accidentali aggiunti.<br />
Si consiglia di installare le pareti, all’interno degli ambienti, prima della<br />
posa del sottofondo a secco, per migliorare l’efficacia dell’isolamento<br />
acustico del rumore da calpestio e del rumore aereo.<br />
Nel caso il sottofondo venga posato su una soletta portante massiva<br />
(p.es. laterocemento o cemento armato pieno), bisogna evitare di<br />
stendere il materiale isolante (granulare o in pannelli) prima della<br />
completa asciugatura del getto. Se ciò non fosse possibile, posizionare<br />
sulla superficie del solaio un foglio in polietilene. I fogli dovranno essere<br />
31
SOTTOFONDI A SECCO<br />
sormontati di almeno 20 cm in prossimità dei giunti e risvoltati sulla<br />
parete (vedi Figura 1). Nel caso non sia presente alcuna umidità residua,<br />
il foglio in polietilene può non essere utilizzato.<br />
Figura 1<br />
Figura 2 - Sezione del sottofondo a secco di lastre in gesso rivestito<br />
“Pavilastre” e di lastre in gesso fibra “Lastra Brio” su soletta massiva.<br />
Soletta massiva<br />
32
Per i sottofondi posati a diretto contatto con il terreno è<br />
necessario prevedere una protezione all’umidità di risalita, al fine di<br />
evitare che il materiale isolante e le lastre di gesso rivestito o gesso-fibra<br />
si inumidiscano. Il metodo di impermeabilizzazione deve essere<br />
attentamente studiato per ogni situazione specifica.<br />
Nel caso di soletta portante in legno sarà necessario bloccare<br />
meccanicamente le tavole di legno non fisse e sigillare eventuali fessure.<br />
Verificare che il solaio non sia cedevole o non si deformi elasticamente.<br />
Si consiglia di verificare inoltre che la freccia massima della soletta sia<br />
inferiore a 1/300 della luce del solaio. Per materiali resilienti che si<br />
presentano sotto forma di pannelli, posare il materiale come descritto<br />
in Figura 2. Nel caso di utilizzo del granulare, prevedere uno strato<br />
separatore di cartone ondulato, in modo da evitare che questo possa<br />
passare attraverso le fughe del tavolato in legno (vedi Figura 3).<br />
SOTTOFONDI A SECCO<br />
Figura 3 - Sezione del sottofondo a secco di lastre in gesso rivestito<br />
“Pavilastre” e di lastre in gesso fibra “Lastra Brio” su solaio in legno.<br />
Soletta massiva<br />
33
SOTTOFONDI A SECCO<br />
Soletta portante metallica (lamiera grecata)<br />
Nel caso di strutture non eccessivamente sollecitate o aventi le travi<br />
portanti ad interassi ridotti, posare preliminarmente un tavolato in legno,<br />
fissato meccanicamente alle lamiere grecate e procedere successivamente<br />
alla posa del materiale isolante in pannello o granulare (vedi Figura 4).<br />
In tutti gli altri casi è possibile realizzare all’estradosso della lamiera<br />
grecata un massetto armato: in questo caso la posa del pavimento<br />
galleggiante a secco avverrà secondo le indicazioni riguardanti le solette<br />
portanti massive, descritte in precedenza.<br />
Figura 4<br />
2.4 ISOLAMENTO ACUSTICO: RIDUZIONI<br />
DELLE TRASMISSIONI LATERALI ALLE<br />
PARETI PERIMETRALI<br />
Per ridurre le trasmissioni acustiche laterali, applicare a tutte le pareti<br />
perimetrali dell’ambiente una<br />
striscia in materiale resiliente alta<br />
almeno quanto lo spessore del<br />
massetto compresa la sua finitura<br />
(vedi Figura 5). Nel caso in cui<br />
l’altezza della striscia superi lo<br />
spessore della pavimentazione<br />
finita, è necessario prevedere il<br />
taglio della parte eccedente in una fase successiva all’applicazione<br />
34
del rivestimento.<br />
Per quanto riguarda l’isolamento<br />
da rumore di calpestio bisognerà<br />
consultare i dati tecnici dei<br />
produttori di materiali isolanti<br />
specifici per le pavimentazioni.<br />
Figura 5<br />
SOTTOFONDI A SECCO<br />
2.5 POSA DELLO STRATO ISOLANTE<br />
Ultimata la preparazione del fondo all’estradosso della soletta, si inizierà<br />
a posare lo strato isolante, che nel meccanismo della “massa-mollamassa”<br />
corrisponde all’elemento “molla”, ovvero “ammortizzatore”.<br />
Il materiale isolante dovrà essere scelto in base alle caratteristiche<br />
dichiarate nelle schede tecniche di prodotto; per i pannelli sarà necessario<br />
valutare caratteristiche quali la resistenza meccanica, la rigidità dinamica<br />
e la resistenza alla compressione.<br />
<strong>Posa</strong> dello strato isolante in pannelli<br />
<strong>Posa</strong>re i pannelli isolanti ben accostati tra loro, avendo cura di rivestire<br />
in modo continuo il<br />
supporto, per garantire<br />
continuità dello strato;<br />
i giunti tra i pannelli<br />
devono essere sfalsati.<br />
I pannelli isolanti<br />
devono essere posati in<br />
un solo strato .<br />
35
SOTTOFONDI A SECCO<br />
<strong>Posa</strong> dello strato di granulare a secco<br />
Inserire un elemento verticale nel vano porta (pannello in fibre di legno<br />
o asse di legno opportunamente svincolata dalla struttura del solaio<br />
sottostante con materiale resiliente), verso l’interno della stanza, alto<br />
almeno quanto l’altezza del riempimento staggiato (vedi Figura 6),<br />
in modo tale che il materiale rimanga in sede.<br />
Figura 6<br />
Predisporre le guide di riferimento cominciando dalla parete più distante<br />
dalla porta. (vedi Figura 7)<br />
Figura 7<br />
Distribuire il materiale lungo la parete, fino a raggiungere l’altezza<br />
massima del riempimento. Creare delle guide di riferimento, con il<br />
36
granulare, ad interasse pari alla<br />
lunghezza della staggia.<br />
Versare il riempimento nell’area<br />
compresa fra le due guide di<br />
riferimento in quantità non<br />
superiore a quella da staggiare,<br />
evitando di calpestare il granulare già steso.<br />
Livellare il riempimento solo con la staggia e non costipare mai il<br />
SOTTOFONDI A SECCO<br />
granulare mediante compressione.<br />
Non calpestare il riempimento già<br />
staggiato. Preparata una superficie<br />
di ampiezza superiore alla<br />
dimensione della lastra, posare il<br />
primo strato di lastre. Procedere<br />
per strisce in modo tale da non calpestare il granulare e perdere il livello.<br />
Lo spessore minimo del granulare deve essere uguale o<br />
maggiore a 2 cm. In presenza di tubazioni impiantistiche dovrà<br />
essere presente almeno 1 cm di granulare al di sopra di queste.<br />
Nel caso in cui il granulare superi i 30 mm di spessore ed il sottofondo<br />
sia soggetto a carichi concentrati superiori ai 2,5 kN, sarà necessario<br />
interporre nel granulare una lastra in gesso rivestito da 12, 5 mm per<br />
compattare lo strato da un punto di vista meccanico.<br />
Nel caso di solette caratterizzate da una superficie sconnessa si consiglia<br />
di creare un fondo planare e, in caso di piccole porzioni, di riempire le<br />
cavità localmente.<br />
37
SOTTOFONDI A SECCO<br />
2.6 POSA DELLE LASTRE IN GESSO RIVESTITO<br />
“PAVILASTRE”<br />
<strong>Posa</strong>to lo strato isolante in pannelli o in granulare si procederà alla<br />
posa delle Pavilastre.<br />
Nel caso in cui le lastre vengano appoggiate sui pannelli isolanti,<br />
si dovrà iniziare con la posa dalla parete opposta alla porta; la lastra<br />
sarà semplicemente<br />
appoggiata sul pannello<br />
isolante. In prossimità della<br />
porta le lastre possono<br />
essere posate in modo<br />
continuo. Nel caso in cui la<br />
lastra termini sotto la soglia<br />
della porta sarà necessario irrigidire con un asse di legno. Nel caso<br />
invece che le lastre vengano<br />
posate sullo strato di<br />
granulare si dovrà iniziare<br />
dal lato della porta; le lastre<br />
saranno semplicemente<br />
appoggiate sul granulare<br />
(Vedi figura 8).<br />
Per la posa delle Pavilastre è possibile aiutarsi con dei pezzi di lastre<br />
in cartongesso stese sul granulare. In prossimità della porta sarà<br />
38
necessario irrigidire con un asse di legno (Vedi figura 9).<br />
Figura 8 - Schema di posa<br />
ù<br />
SOTTOFONDI A SECCO<br />
finestra<br />
porta<br />
Figura 9 - Giunto nodo porta<br />
39
SOTTOFONDI A SECCO<br />
Il secondo strato di Pavilastre sarà incollato sfalsato rispetto al primo.<br />
Si consiglia di<br />
adoperare un quarto<br />
di lastra per la<br />
partenza.<br />
L’adesione tra i due<br />
strati viene<br />
realizzato con<br />
l’apposito adesivo <strong>Knauf</strong> Unterbodenkleber e mediante<br />
successivo fissaggio<br />
meccanico con<br />
speciali graffe<br />
metalliche.<br />
(Vedi figura 10).<br />
40
Figura 10 - Incollaggio e graffatura<br />
SOTTOFONDI A SECCO<br />
<strong>Posa</strong> delle lastre in gesso rivestito “Pavilastre” in triplo<br />
strato<br />
Nel caso di posa a tre strati verificare chi i giunti di tutti i 3 strati siano<br />
sfalsati fra di loro. I primi due strati saranno posati come indicato nel<br />
paragrafo precedente. Per la posa del terzo strato sarà necessario<br />
tagliare il primo elemento di dimensioni 1000x700 mm, le lastre<br />
successive verranno adattate su questa misura. Sarà necessario garantire<br />
sempre che le giunte siano perpendicolari fra di loro creando una croce.<br />
(Vedi figura 11)<br />
Figura 11 - Schema di posa del terzo strato di lastre<br />
41
SOTTOFONDI A SECCO<br />
Giunti di dilatazione<br />
Sarà necessario prevedere dei giunti di dilatazione solo in prossimità di<br />
eventuali giunti strutturali dell’edificio, in quanto le Pavilastre sono caratterizzate<br />
da un ridotto coefficiente di dilatazione. Il giunto di dilatazione<br />
dovrà essere scelto in funzione delle dilatazioni strutturali previste.<br />
Stuccatura delle giunte e preparazione per la successiva<br />
finitura<br />
Nel caso in cui nell’ultimo strato di Pavilastre, quello a vista, si presentino<br />
delle fessure in quanto non<br />
accostate bene tra loro, sarà<br />
necessario riempire i giunti con<br />
stucco <strong>Knauf</strong> Uniflott in<br />
modo da ottenere una superficie<br />
pronta per la finitura.<br />
La superficie così ottenuta sarà<br />
trattata con mano di fondo<br />
impregnante <strong>Knauf</strong><br />
Tiefengrund per permettere<br />
la finitura finale desiderata.<br />
42
2.7 POSA DELLE LASTRE IN GESSO FIBRA<br />
“BRIO”<br />
<strong>Posa</strong>to lo strato isolante in pannelli<br />
o in granulare, si procederà alla posa<br />
delle lastre Brio o Brio WF, caratterizzate<br />
dal bordo battentato.<br />
Sarà necessario quindi tagliare con<br />
un flessibile a lama diamantata la<br />
battentatura alle lastre che verranno<br />
applicate sul perimetro del locale.<br />
SOTTOFONDI A SECCO<br />
Bordo battentato da tagliare per le lastre perimetrali<br />
<strong>Posa</strong> delle lastre in gesso fibra “Brio” e “Brio WF” in<br />
singolo strato<br />
Nel caso le lastre vengano posate sui pannelli isolanti si dovrà<br />
iniziare dalla parete opposta alla<br />
porta; le stesse saranno<br />
semplicemente appoggiate sul<br />
pannello isolante. In prossimità<br />
della porta le lastre possono<br />
essere posate in modo continuo.<br />
Nel caso in cui la lastra termini<br />
sotto la soglia della porta sarà necessario irrigidire con un asse di legno.<br />
Nel caso le lastre vengano<br />
posate sullo strato di<br />
granulare si dovrà iniziare dal<br />
lato della porta; le “Brio”<br />
saranno quindi semplicemente<br />
appoggiate sul granulare. (Vedi<br />
figura 12).<br />
43
SOTTOFONDI A SECCO<br />
In prossimità della porta sarà necessario irrigidire con un asse di legno.<br />
(Vedi figura 9)<br />
L’ultimo pannello della prima fila dovrà essere tagliato in dimensioni<br />
tali da poterlo incastrare. La parte avanzata potrà essere utilizzata per<br />
iniziare la posa della seconda fila. (Vedi figura 13)<br />
Figura 12 - Schema di posa<br />
Battentatura da tagliare<br />
44
Figura 13 - Schema di posa per la seconda fila di lastra<br />
SOTTOFONDI A SECCO<br />
Prima di procede all’incollaggio delle lastre con la colla Brio Falzkleber<br />
si consiglia di pulire i bordi della battentatura con un pennello umido<br />
in modo da togliere l’eventuale polvere di cantiere e garantire una<br />
perfetta adesione del collante. (Vedi figura 14)<br />
Figura 14 - Pulizia del bordo<br />
Estrudere due cordoni di colla poliuretanica Brio Falzkleber sul bordo<br />
della lastra. (Vedi figura 15). Il cordone deve avere un diametro costante<br />
per garantire in ogni punto la stessa<br />
adesione. Provvedere al sormonto<br />
delle lastre entro 10 minuti dalla<br />
estrusione della colla. (Vedi figura<br />
16). La colla che fuoriesce dal<br />
giunto dovrà essere lasciata<br />
45
SOTTOFONDI A SECCO<br />
asciugare per una notte.<br />
Non eseguire questa operazione quando la temperatura dell’ambiente<br />
sia al di sotto dei 5°C, in quanto la polimerizzazione del collante<br />
verrebbe alterata e ritardata. La temperatura minima deve essere<br />
garantita quindi per tutto il processo di polimerizzazione della colla.<br />
Procedere con l’avvitamento delle due lastre utilizzando le viti Brio,<br />
in grado di perforare le lastre.<br />
L’interasse tra le viti deve<br />
essere di circa 30 cm. (Vedi<br />
figura 17). All’indomani<br />
dell’incollaggio, dopo circa<br />
12 ore, sarà possibile<br />
rimuovere facilmente la colla<br />
fuoriuscita mediante l’utilizzo di una spatola. (Vedi figura 18).<br />
Figure 15 - Schema modalità di incollaggio, avvitamento e pulizia<br />
Figure 16 - 17 - 18 - Modalità di incollaggio, avvitamento e pulizia<br />
<strong>Posa</strong> delle lastre in gesso fibra “Brio” in doppio strato<br />
Nel caso si necessario adoperare un doppio strato di lastre Brio, il secondo<br />
strato sarà incollato e sfalsato rispetto al primo di almeno 20 cm.<br />
46
Si consiglia di adoperare in questo caso un quarto di lastra. L’adesione<br />
tra i due strati viene realizzato con la colla Brio Falzkleber e mediante<br />
successivo fissaggio meccanico con speciali graffe metalliche. (Vedi<br />
figura 19)<br />
Figura 19 - Schema di posa del secondo strato di lastre<br />
SOTTOFONDI A SECCO<br />
Giunti di dilatazione<br />
Sarà necessario prevedere dei giunti di dilatazione solo in prossimità<br />
dei giunti strutturali dell’edificio, in quanto le Lastre Brio e Brio WF<br />
sono caratterizzate da un ridotto coefficiente di dilatazione. Il giunto<br />
dovrà essere scelto in funzione delle dilatazioni strutturali previste.<br />
Preparazione per la successiva finitura<br />
La superficie così ottenuta sarà trattata con mano di fondo impregnante<br />
<strong>Knauf</strong> Tiefengrund per permettere la finitura finale desiderata<br />
senza problemi.<br />
47
SOTTOFONDI A SECCO<br />
2.8 POSA DELLE LASTRE IN CEMENTO<br />
“AQUAPANEL FLOOR”<br />
<strong>Posa</strong>to lo strato isolante in pannelli o in granulare, si procederà alla<br />
posa delle lastre Aquapanel<br />
Floor o Aquapanel Floor MF,<br />
caratterizzate dal bordo<br />
battentato. Sarà necessario<br />
quindi tagliare con un flessibile<br />
a lama diamantata la battentatura<br />
delle lastre che verranno applicate sul perimetro del locale.<br />
Battentatura da tagliare<br />
<strong>Posa</strong> delle lastre in cemento “Aquapanel Floor” e “Lastre<br />
Aquapanel Floor MF” in singolo strato<br />
Nel caso le lastre vengano posate sui pannelli isolanti si dovrà<br />
iniziare dalla parete opposta alla porta; Aquapanel Floor sarà<br />
semplicemente appoggiata sul pannello isolante. In prossimità della<br />
porta le lastre possono essere posate in modo continuo. Nel caso in cui<br />
la lastra termini sotto la soglia della porta sarà necessario irrigidire con<br />
un asse di legno.<br />
Nel caso le lastre vengano posate sullo strato di granulare si<br />
dovrà iniziare dal lato della porta; in questo caso le Aquapanel Floor<br />
saranno semplicemente appoggiate sul granulare. (Vedi figura 20)<br />
In prossimità della porta<br />
sarà necessario irrigidire<br />
con un asse di legno.<br />
L’ultimo pannello della<br />
prima fila dovrà essere<br />
tagliato in dimensioni<br />
tali da poterlo incastrare.<br />
La parte avanzata potrà essere utilizzata per iniziare la posa della<br />
48
seconda fila. (Vedi figura 21)<br />
SOTTOFONDI A SECCO<br />
Figura 20 - Schema di posa<br />
6<br />
5b<br />
5a<br />
4<br />
1<br />
2<br />
3<br />
Battentatura da tagliare<br />
49
SOTTOFONDI A SECCO<br />
Figura 21 - Schema di posa per la seconda fila di lastra<br />
Prima di procede all’incollaggio delle lastre con la colla Aquapanel ®<br />
Rebate Floor Adhesive PU,<br />
si consiglia di pulire i bordi della<br />
battentatura con un pennello<br />
umido in modo da togliere<br />
l’eventuale polvere di cantiere e<br />
garantire una perfetta adesione<br />
del collante.<br />
Estrudere un cordone di colla<br />
poliuretanica Aquapanel ®<br />
Rebate Floor Adhesive PU sul bordo della lastra (Vedi figura<br />
16). Il cordone deve avere un<br />
diametro costante per garantire<br />
in ogni punto la stessa adesione.<br />
Provvedere al sormonto delle lastre<br />
entro 10 minuti dall’estrusione della colla. La colla che fuoriesce dal<br />
giunto dovrà essere lasciata asciugare per una notte.<br />
50
Procedere con l’avvitamento delle<br />
due lastre utilizzando le viti<br />
Aquapanel Floor Screws.<br />
All’indomani dell’incollaggio,<br />
dopo circa 12 ore, sarà possibile<br />
rimuovere facilmente la colla<br />
fuoriuscita mediante l’utilizzo di<br />
una spatola.<br />
Non eseguire questa operazione<br />
quando la temperatura dell’<br />
ambiente è al di sotto dei 5°C in<br />
quanto la polimerizzazione del<br />
collante verrebbe alterata e ritardata.<br />
La temperatura minima deve essere<br />
garantita quindi per tutto il processo<br />
di polimerizzazione della colla.<br />
SOTTOFONDI A SECCO<br />
<strong>Posa</strong> delle lastre in gesso fibra “Aquapanel Floor” in<br />
doppio strato<br />
Nel caso sia necessario adoperare un doppio stato di lastre Aquapanel<br />
Floor, il secondo strato sarà incollato sfalsato, rispetto a quello inferiore,<br />
di almeno 20 cm.<br />
Generalmente si applica come prima lastra, una lastra Aquapanel Indoor<br />
da 12,5 mm e come seconda le lastra Aquapanel Floor. Si consiglia<br />
quindi di adoperare un quarto di lastra per la partenza della posa del<br />
secondo strato. L’adesione tra i due strati viene realizzato con la<br />
colla Aquapanel ® Rebate Floor Adhesive PU e mediante<br />
51
SOTTOFONDI A SECCO<br />
successivo fissaggio meccanico con viti (Vedi figura 22).<br />
Figura 22 - Schema di posa del secondo strato di lastre<br />
Sarà possibile posare la lastra inferiore Aquapanel Indoor girata di 90°<br />
rispetto alla lastra Aquapanel Floor, facendo attenzione a non sovrapporre<br />
i giunti dei due strati. (Vedi figura 23)<br />
Figura 23 - Schema di posa del secondo strato di lastre<br />
52
Giunti di dilatazione<br />
Nel caso delle Aquapanel Floor e Aquapanel Floor MF, pur essendo<br />
caratterizzate da un ridotto coefficiente di dilatazione, sarà necessario<br />
prevedere dei giunti di dilatazione in prossimità dei giunti strutturali<br />
dell’edificio e nel caso di pareti laterali di lunghezza superiore a 10<br />
metri lineari. Il giunto di dilatazione dovrà essere scelto in funzione<br />
delle dilatazioni strutturali previste. (Vedi figura 24).<br />
Figura 24 - Schema di una soluzione di giunto di dilatazione in prossimità<br />
di quello strutturale<br />
1 2 5 4 3<br />
SOTTOFONDI A SECCO<br />
1: Aquapanel Floor<br />
2: pannello isolante<br />
3: Strato isolante granulare<br />
4: Elemento di irrigidimento tipo un asse di legno sp. >19 mm<br />
5: Profilo giunto di dilatazione<br />
Preparazione per la<br />
successiva finitura<br />
La superficie così ottenuta sarà<br />
trattata con mano di fondo<br />
impregnante Aquapanel ®<br />
Interior Primer per<br />
permettere la finitura finale<br />
desiderata senza problemi.<br />
53
SOTTOFONDI A SECCO<br />
2.9 PAVIMENTI RADIANTI<br />
Le lastre possono essere utilizzate sopra i pavimenti radianti. Le lastre<br />
caratterizzate da una conducibilità termica più alta, come le lastre Brio<br />
e le lastre Aquapanel Floor, sono quelle più indicate. Per realizzare<br />
un impianto di riscaldamento a pavimento sarà necessario indicare i<br />
valori ed i dati tecnici di conducibilità termica al termotecnica, che dovrà<br />
dare le indicazioni in merito all’impianto.<br />
Nel caso delle Pavilastre e delle lastre Brio la temperatura di<br />
mandata non deve superare i 30-35°C.<br />
Nel caso delle lastre Aquapanel Floor la temperatura di mandata<br />
non dovrà invece superare i 70°C.<br />
Nei passaggi di porte e per lunghezze oltre 20 m, è consigliato<br />
realizzare dei giunti di dilatazione in grado di consentire movimenti<br />
differenziali.<br />
54
3. PAVIMENTO SOPRAELEVATO SISTEMA<br />
GIFAfloor<br />
3.1 SCELTA DELLA LASTRA DI RIVESTIMENTO<br />
Per il dimensionamento di un pavimento sopraelevato <strong>Knauf</strong><br />
GIFAfloor, si deve conoscere esattamente la destinazione d’uso<br />
dell’ambiente o definire con il committente una classe di carico limite.<br />
Noto il carico di esercizio distribuito e concentrato si determina, dalla<br />
sesta colonna delle tabella n. 3, il tipo di lastra che può essere utilizzata.<br />
Esempio<br />
Si deve realizzare un pavimento sopraelevato presso dei locali ad uso<br />
uffici: nella seconda colonna dalla tabella n. 3, “Parametri statici<br />
secondo DIN 1055-3” si cerca la destinazione d’uso indicatami dalla<br />
committenza; nella quarta e quinta colonna si legge il limite di carico<br />
distribuito e concentrato. Nella sesta colonna “spessore pannello” si<br />
trova quindi il tipo di lastra che è possibile utilizzare: in questo caso<br />
specifico sarà necessario scegliere un pannello di spessore 25 mm.<br />
Estratto della tabella n.3:<br />
PAVIMENTO SOPRAELEVATO SISTEMA GIFAfloor<br />
55
PAVIMENTO SOPRAELEVATO SISTEMA GIFAfloor<br />
3.2 PREPARAZIONE, TRACCIAMENTO<br />
DELLA POSIZIONE, INCOLLAGGIO<br />
E BLOCCO DEI PIEDINI<br />
Il montaggio deve essere eseguito con determinate condizioni<br />
ambientali:<br />
- una temperatura compresa tra i 10°C ed i 35°C<br />
- un’umidità relativa compresa tra il 35% ed il 75%<br />
Verificare innanzitutto che la soletta sia in grado sopportare i carichi<br />
di esercizio trasmessi tramite i supporti del pavimento sopraelevato,<br />
a seconda della destinazione d’uso prevista. Il fondo deve essere stabile<br />
ed asciutto, privo di elementi in distaccamento come per esempio<br />
guaine, olii o vernici.<br />
Eliminare la polvere dall’estradosso<br />
della soletta mediante un accurata<br />
aspirazione meccanica al fine di<br />
garantire una perfetta adesione del<br />
fissativo <strong>Knauf</strong> Estrichgrund.<br />
Segnare a terra le posizioni dei<br />
supporti metallici della prima fila.<br />
Sul perimetro la distanza tra i<br />
supporti deve essere di 300 mm.<br />
Nelle file successive l’interasse dei<br />
piedini sarà di 600 mm.<br />
La distanza dell’asse del<br />
piedino deve essere inferiore<br />
ai 70 mm rispetto agli<br />
spigoli degli elementi. (vedi<br />
figure 25 e 26)<br />
Figure 25 e 26<br />
56
Incollare alla soletta i supporti utilizzando sufficiente quantità di colla<br />
<strong>Knauf</strong> Stützenkleber.<br />
Livellare l’altezza dei piedini mediante<br />
l’utilizzo del laser e della livella ad acqua<br />
da un decimo di millimetro.<br />
Trovata la quota di progetto<br />
incollare sulla parete<br />
perimetrale il feltro in fibra<br />
minerale facendo attenzione<br />
che sia il pannello che la finitura superficiale gli vadano contro (vedi<br />
figura 26).<br />
Prima di appoggiare i pannelli sarà versata la colla antisvitamento<br />
Gewindesicherung nel<br />
foro centrale del piedino e<br />
applicata sulla testa la<br />
guarnizione acustica PE<br />
necessaria per ridurre le trasmissioni<br />
acustiche.<br />
Nel caso di un’altezza superiore ai 500<br />
mm i supporti dovranno essere collegati<br />
tra di loro mediante appositi profili di<br />
rinforzo metallici. (Vedi figura 27)<br />
PAVIMENTO SOPRAELEVATO SISTEMA GIFAfloor<br />
Figura 27 - Schema profilo di rinforzo per pavimenti sopraelevati con<br />
h>50 mm<br />
57
PAVIMENTO SOPRAELEVATO SISTEMA GIFAfloor<br />
3.3 TAGLIO, POSIZIONAMENTO ED<br />
INCOLLAGGIO DEI PANNELLI<br />
<strong>Posa</strong>ti i supporti ed il feltro in fibra minerale si procederà alla posa<br />
del pannello GIFAfloor, caratterizzati dal bordo maschio/femmina.<br />
Sarà necessario quindi tagliare con<br />
un flessibile a lama diamantata<br />
la battentatura del primo elemento<br />
che verrà appoggiato sui supporti<br />
e spinto contro il feltro, facendo attenzione a posizionare la marchiatura<br />
degli elementi verso l’alto. Sarà necessario quindi tagliare il bordo<br />
maschio ai pannelli perimetrali<br />
della prima fila. Estrudere l’apposita<br />
colla nel bordo femmina del<br />
pannello già appoggiato e sul bordo<br />
maschio del pannello da accostare<br />
come indicato in figura 28.<br />
Figura 28 - Estrusione dei cordoni di colla<br />
58
L’ultimo pannello della prima fila dovrà essere tagliato in dimensioni<br />
tali da poterlo incastrare. La parte avanzata potrà essere utilizzata per<br />
iniziare la posa della seconda fila. (Vedi figura 29)<br />
Figura 29 - Schema posa lastre<br />
La colla che fuoriesce dai lati superiori ed inferiori dei giunti è indice di una<br />
stesura in quantità sufficiente e può<br />
essere rimossa il giorno successivo<br />
alla posa. (Vedi figura 30)<br />
Dopo 24 ore (tempo di indurimento<br />
completo della colla) il pavimento<br />
è in grado di sostenere il carico di<br />
esercizio. Il pavimento appena posato non è calpestabile in quanto le<br />
colle nei supporti e nei bordi devono solidificare!<br />
Applicare il fondo impregnante <strong>Knauf</strong> F431 per preparare il pavimento<br />
sopraelevato continuo per la finitura finale.<br />
PAVIMENTO SOPRAELEVATO SISTEMA GIFAfloor<br />
Figura 30<br />
59
PAVIMENTO SOPRAELEVATO SISTEMA GIFAfloor<br />
3.4 NODI PARTICOLARI E GIUNTI DI<br />
DILATAZIONE<br />
Considerare preventivamente i carichi eventuali che potrebbero flettere<br />
i pannelli GIFAfloor oltre la tolleranza massima ammessa.<br />
Per limitare le flessioni previste, dovute ai carichi accidentali o permanenti<br />
installare pannelli con maggiori spessori e/o supporti metallici aggiuntivi,<br />
posizionati nel centro dei pannelli.<br />
In prossimità del vano porta o intorno ai pilastri è necessario integrare<br />
il numero dei supporti come indicato nella figura 31.<br />
Figura 31 - Schema nodo porta e schema nodo raccordo pilastri e pavimento<br />
Nel pavimento sopraelevato GIFAfloor i giunti di dilatazione vanno<br />
effettuati ogni 15 m di pavimento o in presenza del giunto di costruzione<br />
del edificio.<br />
In questo caso sarà necessario prevedere i supporti metallici su entrambe<br />
le parti di pavimento divise dal giunto ad interasse di 30 cm come<br />
indicato in figura 32.<br />
Figura 32 - Schema giunto di dilatazione<br />
60
3.5 INSERIMENTO BOTOLE<br />
Per inserire delle botole di ispezione di piccola dimensione oppure gli<br />
elementi 600x600 mm è necessario prevedere l’aggiunta di supporti<br />
metallici in modo tale che i pannelli mantengano la stabilità. Prima<br />
della posa delle lastre GIFAfloor FHB e degli elementi botola GIFAfloor<br />
DB-FHB bisogna appoggiare sui supporti metallici il profilo di<br />
congiunzione facendo attenzione di adoperare quello idoneo in funzione<br />
dello spessore della lastra prevista da progetto. (Vedi figura 33)<br />
Figura 33 - Schema Inserimento botola<br />
FHB<br />
DB<br />
Profilo FHB-DB<br />
PAVIMENTO SOPRAELEVATO SISTEMA GIFAfloor<br />
61
IL RIVESTIMENTO DI FINITURA SUPERFICIALE<br />
4. IL RIVESTIMENTO DI FINITURA<br />
SUPERFICIALE<br />
Le indicazioni di seguito riportate sono di massima e si rimanda alle<br />
disposizioni del produttore per un maggiore dettaglio circa i materiali<br />
di rivestimento adatti e la posa.<br />
4.1 I RIVESTIMENTI ELASTICI SOTTILI<br />
(PVC, LINOLEUM, MOQUETTE, ETC)<br />
Nel caso di rivestimenti elastici sottili (ad esempio PVC, linoleum) e<br />
per lastre in gesso fibra e gesso rivestito, al fine di evitare che si<br />
evidenzino i bordi, gli elementi di collegamento e le piccole irregolarità,<br />
è necessario rasare la superficie con un livellante di spessore almeno<br />
pari a 2 mm. I giunti tra le lastre e le fughe andranno precedentemente<br />
stuccate con stucco a base gesso <strong>Knauf</strong> Uniflott e successivamente<br />
sarà necessario dare una mano di fondo con <strong>Knauf</strong> Tiefengrund.<br />
Nel caso di Pavilastre, lastre Brio e GIFAfloor si provvederà<br />
alla completa rasatura della superficie con l’autolivellante <strong>Knauf</strong><br />
Nivellierspachtel F415.<br />
Nel caso delle lastre Aquapanel ® Floor, queste dovranno essere<br />
rasate sull’intera superficie con livellante Aquapanel ® Levelling<br />
Compound.<br />
4.2 IL RIVESTIMENTO CERAMICO O IN PIETRA<br />
Utilizzare piastrelle di dimensione massima 33 x 33 cm. Utilizzare<br />
collanti elastici per piastrelle, come adesivi in polvere cementizia con<br />
additivi plastici, adesivi in dispersione o adesivi bicomponenti a base<br />
di resina. Si consiglia di osservare le indicazione del produttore della<br />
colla per i diversi formati di rivestimento adottati, soprattutto per gli<br />
spessori minimi indicati per il letto di colla.<br />
Le lastre di gesso rivestito (Pavilastre) e di gesso fibra (Brio) dovranno<br />
essere trattate preliminarmente con<br />
impregnante <strong>Knauf</strong> Tiefengrund.<br />
Si sconsiglia l’utilizzo delle piastrelle<br />
in grès. Prestare molta attenzione<br />
a non creare continuità strutturali<br />
62
tra la superficie di finitura e le pareti laterali in quanto si ridurrebbero<br />
gli effetti di isolamento acustico da rumore di calpestio e di rumore aereo.<br />
4.3 IL RIVESTIMENTO CON PARQUET PRONTI<br />
O PARQUET A MOSAICO<br />
<strong>Posa</strong>re i parquet con uno schema di posa che consenta le dilatazioni<br />
della superficie in tutte le direzioni (posa a spina di pesce o a scacchi).<br />
In generale è possibile applicare i parquet prefiniti a più strati o i parquet<br />
a mosaico mediante incollaggio continuo sull’intera superficie.<br />
Nel caso del pavimento sopraelevato posare il parquet in modo flottante<br />
o limitare lo spessore dei listelli a 2/3 rispetto allo spessore dei pannelli<br />
GIFAfloor FHB. Per casi specifici, può essere richiesto il fissaggio<br />
meccanico mediante graffatura.<br />
Considerare le indicazioni dei produttori per la posa di parquet e della<br />
relativa colla da utilizzare.<br />
4.4 IL RIVESTIMENTO NEGLI AMBIENTI<br />
INTERNI CARATTERIZZATI DA ELEVATA<br />
UMIDITÀ RELATIVA<br />
In ambienti caratterizzati dalla presenza di acqua come in bagni e<br />
cucine domestiche occorre prevedere il trattamento impermeabilizzante<br />
delle Pavilastre, delle lastre Brio e dei pannelli GIFAfloor FHB<br />
con <strong>Knauf</strong> Flaechendicht (pittura a base di bitume e caucciù) e<br />
Flaechendicht - Band nei punti di collegamento con le pareti.<br />
Negli ambienti interni dove l’umidità relativa è sempre presente a valori<br />
elevati, il rivestimento dovrà essere realizzato necessariamente con le<br />
lastre Aquapanel Floor, in cemento fibrorinforzato.<br />
IL RIVESTIMENTO DI FINITURA SUPERFICIALE<br />
4.5 RESISTENZA ALL’ATTRITO VOLVENTE<br />
Le lastre in gesso fibra “Brio “ e le lastre in fibrocemento “Aquapanel<br />
Floor” sono resistenti all’impronta di sedie su rotelle senza l’apporto<br />
di ulteriori provvedimenti.<br />
Le lastre in gesso rivestito “Pavilastre” posso essere utilizzate in presenza<br />
di sedie su rotella solo se si prevede una rasatura superficiale di almeno<br />
2 mm realizzata con il livellante <strong>Knauf</strong> Nivellierspachtel 415.<br />
63
NOTE<br />
NOTE<br />
64
5. I SUGGERIMENTI DEGLI ESPERTI ...<br />
➔ E' possibile utilizzare il Sistema <strong>Sottofondi</strong> a Secco ed i Pavimenti<br />
Sopraelevati Continui anche in ambienti dove sono presenti carichi<br />
pesanti; in questo caso è necessario conoscere la destinazione<br />
d'uso dei locali nonchè il peso da supportare. Si dovrà quindi fare<br />
riferimento alle tabelle riportate nel presente manuale per<br />
dimensionare spessore e tipologia di lastre da utilizzare.<br />
SUGGERIMENTI<br />
➔ Negli ambienti soggetti a carichi dinamici, dovuti per esempio alla<br />
presenza di lavatrici, centrifughe o similari, che quindi possono<br />
generare vibrazioni sul pavimento, non è consigliabile l'utilizzo<br />
dei granulari a secco.<br />
➔ Nella posa delle lastre GIFAfloor, per pavimenti sopraelevati, si<br />
dovrà utilizzare una sufficiente quantità di colla da stendere sui<br />
bordi. La colla che fuoriesce dai giunti è infatti indice di una stesura<br />
in quantità sufficiente. La colla fuoriuscita sarà eliminata con una<br />
spatola il giorno successivo, quando sarà indurita.<br />
➔ Per migliorare l'efficacia dell'isolamento acustico del rumore da<br />
calpestio e del rumore aereo, è consigliabile installare prima le<br />
pareti e successivamente il sottofondo a secco.
Sede:<br />
Castellina Marittima (PI)<br />
Tel. 050 69211 Fax 050 692301<br />
Stabilimento Sistemi a Secco:<br />
Castellina Marittima (PI)<br />
Tel. 050 69211 Fax 050 692301<br />
Stabilimento Sistemi Intonaci:<br />
Gambassi Terme (FI)<br />
Tel. 0571 6307 Fax 0571 678014<br />
K-Centri:<br />
<strong>Knauf</strong> Milano<br />
Rozzano (MI)<br />
Tel. 02 52823711<br />
<strong>Knauf</strong> Padova<br />
Padova (PD)<br />
Tel. 049 7165011<br />
<strong>Knauf</strong> Pisa<br />
Castellina Marittima (PI)<br />
Tel. 050 69211<br />
<strong>Knauf</strong> Roma<br />
Roma (RM)<br />
Tel. 06 32099911<br />
http://www.knauf.it<br />
e-mail: knauf@knauf.it<br />
Tutti i diritti sono riservati ed oggetto di protezione industriale. Le modifiche dei prodotti illustrati, anche se parziali, potranno essere eseguite soltanto<br />
se esplicitamente autorizzate dalla società <strong>Knauf</strong> s.a.s. di Castellina Marittima (PI). Tutti i dati forniti ed illustrati sono indicativi e la società <strong>Knauf</strong> s.a.s.<br />
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