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1967 - Vojna i mir (Guerra e pace). (Fig. 40) Il film viene girato dal<br />
regista Sergej Bondarčuk con una incredibile profusione di mezzi e<br />
disponibilità finanziarie messe a disposizione dal governo dell’Unione<br />
Sovietica guidato da Breznev. L’intenzione è probabilmente quella di<br />
rinvigorire nei cittadini l’idea della guerra patriottica contro gli invasori<br />
della Santa Russia. 120.000 soldati e cavalieri dell’Armata Sovietica<br />
prendono parte alle riprese che durano tre anni. Per l’arredamento degli<br />
interni vengono presi in prestito dai maggiori musei della nazione mobili,<br />
quadri e altri oggetti rigorosamente dell’epoca.<br />
Il film, rispettoso quasi pignolescamente della verità storica, è un<br />
gigantesco affresco di immagini di rara bellezza diviso in quattro parti<br />
per un totale di 8h di proiezione: Andrej Bolkonskij; Nataša Rostova;<br />
1812; Pierre Bezukov.<br />
Il regista è riuscito dare alla sua opera la stessa vastità spaziotemporale<br />
del romanzo di Tolstoj che coinvolge la vita di uno sterminato<br />
numero di personaggi tra di loro legati da una infinità di relazioni<br />
personali durante un periodo tragico della patria nello sconfinato<br />
territorio della Russia. Nelle sale cinematografiche italiane viene<br />
programmato diviso in due parti, Nataša e L’incendio di Mosca per un<br />
totale di 4h:30 min di proiezione. <strong>Al</strong> film sono stati assegnati nel 1969 il<br />
Premio Oscar e il Golden Globe. (Fig. 41)<br />
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