anno 20 n° 1/2 2011 - Peoplecaring.telecomitalia.it - Telecom Italia
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A rgomenti 4<br />
21/12/<strong>20</strong>12:<br />
una catastrofe ci salverà?<br />
Fabrizio Sbaffi<br />
C<br />
on l’avvicinarsi del 21/12/<strong>20</strong>12, i mezzi<br />
di comunicazione ci allarmano spesso<br />
sulle catastrofi e conseguente (presunta)<br />
fine del mondo che avverrà, secondo le<br />
profezie dei maya, in questa fatale data.<br />
Cosa succederà, in effetti, il 21/12/<strong>20</strong>12?<br />
Semplicemente nulla che non sia già successo altre<br />
centinaia di volte negli ultimi 4,6 miliardi di anni e<br />
che succede ogni giorno, impercettibilmente, senza<br />
che nessuno di noi se ne accorga.<br />
In quella data avrà termine il ciclo dell’oro, uno dei cinque,<br />
della durata di 5.125 anni ciascuno (totale 25.625<br />
anni), calcolati dagli astronomi/astrologhi Maya. Anche<br />
questo popolo aveva osservato, in tempi remoti, il fenomeno<br />
della precessione degli equinozi.<br />
Non voglio tediarvi con nozioni di astronomia spiccia<br />
ma credo che spiegare di cosa stiamo parlando a chi<br />
non mastica di astronomia non sia male. In parole<br />
povere, l’asse terrestre, attualmente inclinato di<br />
23°,27’ rispetto al piano dell’ecl<strong>it</strong>tica e causa dell’alternanza<br />
delle stagioni, non è fermo ed immutabile<br />
ma possiede un lento movimento circolare attorno al<br />
proprio baricentro; tanto per rendere l’idea, gli astrofili<br />
lo equiparano al movimento di una trottola al termine<br />
della corsa. Al mutare della posizione sulla circonferenza<br />
virtualmente descr<strong>it</strong>ta da uno dei due poli,<br />
variano anche le stelle visibili in cielo. Per questo<br />
motivo, l’equinozio di primavera, che a partire dagli<br />
antichi babilonesi avveniva mentre in cielo troneggiava<br />
la costellazione dell’Ariete, si è successivamente<br />
spostato nei Pesci (non per niente assunto a proprio<br />
simbolo dai primi cristiani); ora si sta avvicinando<br />
all’Acquario. Ovviamente i nomi delle nostre costellazioni<br />
non corrispondono a quelle dai Maya ma il<br />
fenomeno è lo stesso.<br />
Anche la durata della precessione (<strong>anno</strong> platonico),<br />
calcolata in 25.786 anni da Ipparco di Nicea (attorno<br />
al 130 A.C.), coincide (+ o -) con i calcoli dei Maya.<br />
Oltre a quanto sopra esposto, altre conseguenze<br />
sar<strong>anno</strong> il lento mutare delle stagioni, che non sar<strong>anno</strong><br />
più “quelle di una volta” e la variazione della stella<br />
che indica il polo nord celeste. Tra 12.000 anni la<br />
nuova polare sarà la brillante Vega, nella costellazione<br />
della Lira… chi vivrà, vedrà.<br />
Ma… a propos<strong>it</strong>o di catastrofi: quale sarà la più probabile<br />
fine del genere umano, al di là di ipotesi fantasiose,<br />
probabil<strong>it</strong>à quasi certe, e certezze provate?<br />
Potrà il genere umano sopravvivere ad una catastrofe che<br />
generi estinzione di massa? Quali strategie potrà adottare<br />
l’homo sapiens per ev<strong>it</strong>are la propria estinzione?<br />
In effetti, esistono dei rischi che la v<strong>it</strong>a sulla terra<br />
possa scomparire totalmente.<br />
Quali sono?<br />
Rischio n.1: (non è un rischio, è una certezza) per<br />
effetto delle leggi che regolano la v<strong>it</strong>a e l’evoluzione<br />
stellare, fra qualche milione di anni il sole si espanderà<br />
tanto da inglobare in se tutto il sistema solare,<br />
diventando una gigante rossa.<br />
E’ evidente che per questa causa, certa, di estinzione,<br />
un po’ di tempo ne abbiamo. Però, chi ha tempo non<br />
aspetti tempo. E’ già ora per il genere umano di<br />
attrezzarsi per migrare su altri pianeti.<br />
Ecco quindi la necess<strong>it</strong>à della ricerca spaziale, volta<br />
alla scoperta di pianeti atti ad osp<strong>it</strong>are la v<strong>it</strong>a (come la<br />
intendiamo noi terrestri, ma questo è un altro discorso)<br />
e di progettare/inventare tecnologie atte a produrre<br />
i mezzi di trasporto necessari per la migrazione (di<br />
massa o di pochi eletti?).