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Customers Magazine UPDATE, Edizione 3/2005 - Phoenix Contact ...

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<strong>UPDATE</strong> SOMMARIO<br />

EDITORIALE<br />

EDITORIALE<br />

I morsetti a<br />

innesto diretto<br />

a tre piani<br />

DTI presentano<br />

le caratteristiche<br />

d’impiego<br />

ideali per la<br />

4<br />

moderna<br />

installazione per edifici. L’innesto diretto<br />

consente il cablaggio dei conduttori<br />

rigidi senza bisogno di utensili. La tecnica<br />

di innesto diretto fornisce un collegamento<br />

affidabile, resistente alle<br />

vibrazioni e ai gas. Segue a pag. 4 – 5.<br />

Editoriale<br />

Francesco Lanzani . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 2<br />

L’intervista<br />

D.ssa Daniela Capaccioli - ANIE . . . . . . . . . 3<br />

In copertina<br />

Tecnica di collegamento<br />

Morsetti a innesto diretto DTI . . . . . . . . . 4–5<br />

Fondamentali<br />

Conversione del segnale<br />

Il nuovo standard Bluetooth . . . . . . . . . . . . 6<br />

Protezioni contro le sovratensioni<br />

Dispositivo di prova Checkmaster . . . . . . 10<br />

Dal campo<br />

Conversione del segnale<br />

AGMS, sistema di controllo wireless . . . . 8–9<br />

Nuovi prodotti<br />

Automationworx . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 7<br />

Protezioni contro le sovratensioni . . . . 11<br />

Tecnica di collegamento . . . . . . . . . . . . . . 11<br />

Connessioni industriali. . . . . . . . . . . . . . . . 12<br />

Attualità<br />

Nuove collaborazioni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 13<br />

<strong>Phoenix</strong> <strong>Contact</strong> in fiera . . . . . . . . . . . . . . . . 14<br />

Servizio lettori<br />

Per richiedere ulteriori informazioni . . . . . 15<br />

Francesco<br />

Lanzani,<br />

Direttore<br />

Generale<br />

Opportunità dai cambiamenti<br />

La capacità di mettersi in gioco per migliorare<br />

Cari lettori,<br />

Il mese appena trascorso ha visto<br />

come principale obiettivo della vita<br />

aziendale la pianificazione delle attività<br />

per l’anno a venire fino alla realizzazione<br />

del documento di budget.<br />

La domanda<br />

che ci poniamo<br />

ogni volta è la<br />

stessa: “cosa<br />

possiamo fare<br />

diversamente<br />

per ottenere<br />

risultati migliori?”<br />

Nello stesso<br />

periodo, ho<br />

avuto l’occasione<br />

di leggere un<br />

libro il quale,<br />

nonostante la<br />

semplicità del contenuto, ha saputo<br />

catturare la mia attenzione. “Who<br />

moved my cheese?”, questo è il<br />

titolo del libro che racconta, attraverso<br />

una metafora, la capacità di<br />

adattamento delle persone ai cambiamenti<br />

della loro vita. I quattro<br />

personaggi coinvolti nella vicenda,<br />

due topi e due folletti, scoprono<br />

che il formaggio abitualmente trovato<br />

in un immaginario labirinto,<br />

viene misteriosamente a mancare,<br />

cambiando d’improvviso le regole<br />

di vita a cui sono abituati. I due topi,<br />

grazie alla capacità di percepire in<br />

anticipo i segnali del cambiamento,<br />

reagiscono in modo da seguire il<br />

loro istinto: “se non c’è più formaggio,<br />

lo andremo a cercare altrove<br />

con lo stesso entusiasmo con cui<br />

abbiamo trovato il primo!” I due<br />

folletti invece, consapevoli delle<br />

loro capacità logiche, non trovando<br />

nessuna ragione razionale perché il<br />

formaggio non debba esser più lì e<br />

timorosi di affrontare ancora il labirinto,<br />

decidono di rimanere ad<br />

attendere che la situazione si “sistemi<br />

da sola”. Questo finché il meno<br />

pavido dei due inizia a capire quanto<br />

sia dannoso farsi dominare dalle<br />

proprie paure e decide di affrontare<br />

la realtà, scoprendo poi un piacevole<br />

entusiasmo nell’intraprendere<br />

una nuova avventura. Ora, la<br />

semplicità della storia è disarmante,<br />

ma le indicazioni che traiamo dalle<br />

differenti reazioni all’inaspettato<br />

cambiamento sono illuminanti.<br />

Troppo spesso infatti ci barrichiamo<br />

dietro il cambiamento indesiderato<br />

per giustificare le nostre difficoltà,<br />

crogiolandoci in questa situazione<br />

senza porvi rimedio immediatamente.<br />

Un nuovo competitor che<br />

cambia gli equilibri di un mercato<br />

stabile e particolarmente remunerativo,<br />

lo spostamento di siti produttivi<br />

dei nostri migliori clienti<br />

verso aree maggiormente convenienti<br />

o anche solamente cambiamenti<br />

relativi alla struttura della<br />

nostra azienda o ad un software a<br />

cui eravamo abituati sono spesso<br />

fonte di grandi frustrazioni per i singoli<br />

o per intere organizzazioni. Finché<br />

non si ha il coraggio di accettare<br />

il cambiamento, possibilmente<br />

anticipandolo, non si avrà la capacità<br />

di adattarsi alla nuova situazione<br />

e godere della novità. Agire<br />

senza farsi guidare dalla paura, dalle<br />

consuetudini, pensando in modo<br />

semplice alla soluzione di un problema<br />

complesso, è ciò che dobbiamo<br />

far nostro perché i cambiamenti,<br />

anche in negativo, saranno<br />

fortunatamente inevitabili.


<strong>UPDATE</strong><br />

L’intervista :<br />

La tecnologia rispetta l’ambiente<br />

Le normative RAEE e RoHS aprono la strada ai prodotti “lead-free”<br />

Il Servizio Centrale Ambiente dell’Anie segue le tematiche ambientali che interessano direttamente e indirettamente<br />

il settore elettrotecnico ed elettronico italiano, dalla legislazione nazionale e comunitaria, alla<br />

normativa tecnica di prodotto. <strong>Phoenix</strong> <strong>Contact</strong> già da tempo si è già adeguata alle nuove direttive e i prodotti<br />

della linea Combicon soddisfano pienamente qualsiasi esigenza legata ai componenti privi di sostanze<br />

tossiche. La redazione di <strong>UPDATE</strong> ha incontrato la D.ssa Daniela Capaccioli, responsabile del Servizio Centrale<br />

Ambiente dell’Anie per chiarire maggiormente alcuni punti delle normative.<br />

<strong>UPDATE</strong>: Può chiarire ai nostri lettori<br />

cos’è la normativa RAEE e<br />

quali sono gli obblighi ai quali il<br />

produttore deve far fronte?<br />

La normativa RAEE, in inglese<br />

WEEE, fa riferimento alla direttiva<br />

2002/96/CE - sui Rifiuti d’Apparecchiature<br />

Elettriche ed Elettroniche,<br />

recentemente trasposta nel nostro<br />

ordinamento nazionale con il<br />

d.lgs 151/<strong>2005</strong>. Il legislatore ha dettato<br />

alcune misure volte a promuovere<br />

il reimpiego, il riciclaggio e<br />

altre forme di recupero dei RAEE,<br />

in modo da ridurne la quantità da<br />

avviare a smaltimento.<br />

A carico dei produttori sono posti<br />

obblighi di non poca rilevanza. La<br />

legge prevede che il produttore<br />

finanzi le operazioni di raccolta, di<br />

trasporto, di recupero, e di smaltimento<br />

delle apparecchiature giunte<br />

a fine vita. Sempre al produttore<br />

compete l’obbligo di indicare,<br />

all’interno delle istruzioni d’uso, il<br />

divieto di smaltirne i rifiuti come<br />

rifiuti urbani, i sistemi di raccolta<br />

degli stessi, i potenziali effetti<br />

sull’ambiente e sulla salute umana e<br />

le sanzioni previste in caso di smaltimento<br />

abusivo di detti rifiuti, nonché<br />

di riportare sul prodotto il simbolo<br />

del cassonetto barrato e,<br />

quando sarà definito a livello europeo,<br />

anche un’ indicazione che<br />

consenta di identificare il produttore.<br />

Infine, mi preme evidenziare<br />

che diverse disposizioni contenute<br />

nel d.lgs. 151/<strong>2005</strong> non sono immediatamente<br />

esecutive, quindi ai produttori<br />

è stato lasciato un ulteriore<br />

lasso di tempo per adeguarsi alla<br />

nuova normativa.<br />

<strong>UPDATE</strong>: Mentre la direttiva RoHS<br />

cosa prevede?<br />

La direttiva 2002/95/CE denominata<br />

RoHS – Restriction of Hazardous<br />

Substances - prevede la restrizione<br />

dell’uso di determinate sostanze<br />

pericolose nelle apparecchiature<br />

elettriche ed elettroniche. Dal 1°<br />

Luglio 2006 i prodotti finiti immessi<br />

sul mercato non dovranno contenere<br />

piombo, mercurio, cadmio,<br />

cromo esavalente, PBB e PBDE.<br />

Desidero sottolineare che la direttiva<br />

non si applica ai componenti e ai<br />

sottoinsiemi ma ai “prodotti finiti”.<br />

Sono previste anche delle esenzioni<br />

per alcune applicazioni, come ad<br />

esempio quella che si riferisce ai<br />

processi di saldatura con un’ ”alta”<br />

temperatura di fusione della lega<br />

saldante, superiore ai normali processi<br />

di saldatura.<br />

<strong>UPDATE</strong>: Quali sono le problematiche<br />

che il produttore deve<br />

affrontare al 1º Luglio 2006?<br />

Un problema sensibile sarà legato<br />

allo smaltimento delle scorte a<br />

magazzino. Da quella data non sarà<br />

possibile immettere sul mercato,<br />

indipendentemente<br />

dalla data di fabbricazione,<br />

prodotti non conformi.<br />

Diventa quindi importante<br />

per i produttori<br />

scegliere fornitori capaci,<br />

già da ora, di fornire prodotti<br />

cosiddetti “RoHS compliant”<br />

in modo da ridurre le scorte<br />

a magazzino di<br />

articoli che non<br />

saranno più<br />

commerciabili.<br />

<strong>UPDATE</strong>: Quali<br />

sono le responsabilità<br />

che le<br />

normative attribuiscono<br />

al produttore?<br />

Il produttore è<br />

responsabile<br />

della conformità del prodotto<br />

immesso sul mercato ed è dunque<br />

suo compito assicurarsi che i componenti<br />

acquistati dai fornitori<br />

siano a loro volta conformi.<br />

Ogni produttore può chiedere ai<br />

propri fornitori delle dichiarazioni<br />

di conformità alle disposizioni<br />

del D.L. Spetta al produttore decidere<br />

se ritiene adeguata un’autocertificazione<br />

del proprio fornitore<br />

o procedere ad ulteriori analisi<br />

presso un laboratorio chimico<br />

accreditato.<br />

D.ssa Daniela<br />

Capaccioli,<br />

responsabile del<br />

Servizio Centrale<br />

Ambiente<br />

dell’Anie<br />

<strong>UPDATE</strong> 3/05 3


ICOPERTINA<br />

N<br />

Il cablaggio senza utensili<br />

Connessione a molla di torsione per inserimento diretto<br />

Tanto nell’impiantistica civile quanto nel cablaggio industriale, si ricorre sempre più frequentemente ai morsetti<br />

a molla. In questi settori la connessione a molla si è infatti affermata da lungo tempo. Oltre alla molla di<br />

trazione come elemento di contatto, anche la cosiddetta connessione a molla di torsione per inserimento<br />

diretto presenta numerosi vantaggi nell’installazione elettrica.<br />

Con i ponticelli a<br />

innesto confezionabili<br />

e i doppi<br />

vani di alloggiamento<br />

per piano,<br />

la ripartizione del<br />

potenziale non è<br />

più un problema<br />

Il principio della molla per inserimento<br />

diretto è assolutamente<br />

semplice: contrariamente a quanto<br />

avviene nella molla a compressione,<br />

il conduttore in questo caso<br />

non viene spinto dall’esterno contro<br />

la barra conduttrice ed in seguito<br />

compresso all’interno contro i<br />

componenti sotto tensione. Questa<br />

soluzione, che a prima vista non<br />

presenta significative differenze dal<br />

punto di vista costruttivo, offre tuttavia<br />

numerosi vantaggi sostanziali<br />

nell’impiego. Lo speciale profilo<br />

della molla, che si apre automaticamente<br />

in caso di pressione, consente<br />

all’utilizzatore di effettuare il<br />

cablaggio utilizzando preferibilmente<br />

conduttori rigidi, senza dover<br />

ricorrere a utensili, inserendo semplicemente<br />

il conduttore nel punto<br />

di serraggio. Da oltre 25 anni<br />

<strong>Phoenix</strong> <strong>Contact</strong> utilizza i vantaggi<br />

della molla a inserimento diretto, in<br />

particolare nella connessione di circuiti<br />

stampati, confermandosi come<br />

una soluzione standard.<br />

Libertà dagli utensili<br />

Gli utilizzatori si avvalgono della<br />

tecnica a molla ad inserimento<br />

diretto nella connessione di apparecchiature,<br />

ma è nell’installazione<br />

elettrica e nell’impiantistica civile<br />

dove sono più evidenti i vantaggi.<br />

È proprio in questo tipo di applicazioni<br />

che lo spazio disponibile per<br />

il cablaggio è limitato e vengono<br />

utilizzati prevalentemente conduttori<br />

rigidi.<br />

Per le applicazioni in questo settore<br />

è disponibile la nuova serie di<br />

morsetti per installazioni DTI<br />

(Direct Terminal for Installation)<br />

per correnti fino a 32 A.<br />

La struttura compatta di questi<br />

morsetti a tre piani risponde in<br />

modo particolare ai requisiti<br />

dell’installazione elettrica e nella<br />

distribuzione.<br />

L’attenzione all’ergonomia e ai problemi<br />

di spazio si è tradotta nella<br />

scelta di non disporre le connessioni<br />

dei conduttori l’una accanto<br />

all’altra ma di sovrapporle. Con uno<br />

spessore di soli 5 mm, questo morsetto<br />

presenta pertanto un ingombro<br />

minimo. Praticità e tempi di<br />

cablaggio rapidissimi sono assicurati<br />

anche dal cono di inserimento dei<br />

conduttori sovradimensionato. Il<br />

morsetto per installazioni DTI,<br />

disponibile per sezioni da 0,25 a<br />

4 mm 2 , può essere utilizzato senza<br />

problemi con tutti i tipi di conduttori,<br />

rigidi o flessibili con capocorda,<br />

senza trattamento preliminare,<br />

preintestati o saldati a ultrasuoni. In<br />

ogni caso la tecnica di innesto<br />

diretto fornisce un collegamento<br />

affidabile, resistente alle vibrazioni e<br />

ai gas.<br />

Distribuire il potenziale<br />

senza usare la forza<br />

I morsetti a tre piani DTI <strong>Phoenix</strong><br />

<strong>Contact</strong> presentano una caratteristica<br />

assolutamente unica: un vano<br />

di alloggiamento doppio per livello<br />

Tutte le caratteristiche che hanno<br />

contribuito al successo della<br />

serie Clipline complete sono<br />

presenti anche nei tre piani del<br />

morsetto per installazioni DTI:<br />

n massimo spazio di connessione<br />

n ampia superficie di siglatura di<br />

ogni punto di serraggio<br />

n sistema di ponticellamento a<br />

innesto flessibile<br />

Per i morsetti a tre piani, come<br />

per tutti i morsetti componibili<br />

della serie Clipline complete,<br />

viene utilizzato un unico programma<br />

di accessori.<br />

Oltre a essere compatibili tra<br />

loro, tutti i morsetti per installazione<br />

<strong>Phoenix</strong> <strong>Contact</strong> possono<br />

essere utilizzati con connessioni<br />

o sezioni di conduttori diverse<br />

senza alcun problema.<br />

4 <strong>UPDATE</strong> 3/05


che consente all’utilizzatore di<br />

distribuire il potenziale in modo<br />

rapido e di facile identificazione.<br />

Grazie al sistema di ponticellamento<br />

a innesto Clipline complete<br />

diventa finalmente possibile realizzare<br />

senza alcuna fatica più collegamenti<br />

trasversali, per esempio per<br />

la distribuzione di un sistema trifase<br />

con potenziali L1/L2/L3 all’interno<br />

di una morsettiera. In questo modo<br />

un cablaggio trifase completo viene<br />

effettuato con due soli morsetti.<br />

Senza utilizzare una grande forza,<br />

per ottenere un ponticellamento di<br />

tipo alternato è sufficiente rompere<br />

i singoli pin di contatto. Una leggera<br />

perforazione della superficie di<br />

contatto permette di ottenere tagli<br />

netti. Sono disponibili versioni di<br />

ponticelli da 2 a 50 poli.<br />

Isolamento del conduttore<br />

neutro<br />

Tutti i morsetti a tre piani DTI sono<br />

equipaggiati per l’inserimento del<br />

conduttore di neutro, nel caso si<br />

richieda il sezionamento del circuito<br />

di neutro l’operazione viene<br />

eseguita inserendo un normale<br />

cacciavite nella squadretta guidata<br />

facendo scivolare la forcella di contatto<br />

sulla barra collettrice N da<br />

3x10 mm. Un’ulteriore protezione<br />

da contatti accidentali viene fornita<br />

dal bloccaggio a scatto del cursore<br />

nella posizione di finecorsa. Gli stati<br />

di collegamento sono indicati<br />

mediante indicazione ottica.<br />

Pratica disponibilità di<br />

numerose versioni<br />

Per i cablaggi standard di circuiti a<br />

corrente alternata o sistemi trifase<br />

completi sono disponibili morsetti<br />

multipolari preconfezionati con il<br />

morsetto per installazioni DTI.<br />

Sono inoltre disponibili numerose<br />

L’isolamento del neutro senza viti<br />

avviene con una barra collettrice<br />

versioni dell’esecuzione base<br />

conformi alle varie disposizioni per<br />

la costruzione di impianti di potenza<br />

in edifici che vanno dal morsetto<br />

passante per conduttori esterni DTI<br />

2,5 L a morsetti per il collegamento<br />

di rete monofase DTI 2,5 PE/L/NT.<br />

La norma DIN VDE 0108 Parte 1<br />

per impianti di potenza in edifici<br />

pubblici quali cliniche, scuole, aeroporti<br />

o impianti sportivi comprende<br />

disposizioni speciali relative alla<br />

misura delle resistenze di isolamento<br />

prima della messa in servizio di<br />

un impianto o in caso di manutenzione.<br />

Devono essere pertanto realizzati<br />

distributori che consentano<br />

una misurazione verso terra senza<br />

disinserire il conduttore neutro. I<br />

morsetti per installazioni con sezionatori<br />

e uscita singola N e versioni<br />

passanti con profili identici soddisfano<br />

questi requisiti.<br />

Specifici problemi di collegamento<br />

possono essere analogamente risolti<br />

con i morsetti base DTI in associazione<br />

con i cosiddetti moduli funzionali,<br />

per esempio per l’alloggiamento<br />

di fusibili.<br />

Roberto Radaelli<br />

Per maggiori informazioni contrassegnare<br />

la casella 1 nella sezione<br />

servizio lettori.<br />

Grazie ai tre livelli<br />

sovrapposti, i<br />

morsetti per<br />

installazioni consentono<br />

di collegare<br />

il circuito<br />

elettrico risparmiando<br />

spazio<br />

prezioso e senza<br />

utilizzare utensili,<br />

mediante la connessione<br />

a innesto<br />

diretto<br />

<strong>UPDATE</strong> 3/05 5


Ready for Industry<br />

Comunicazione dati con Bluetooth anche nell’automazione<br />

Dopo la diffusione della comunicazione dati in modalità wireless in molti settori della vita quotidiana, la<br />

richiesta di maggiore mobilità e flessibilità da parte delle soluzioni di automazione era solo questione di<br />

tempo. Superata la fase della scelta delle tecnologie radio che meglio soddisfacessero i requisiti di applicazioni<br />

industriali in continua crescita - caratterizzata da infinite controversie – oggi sono finalmente disponibili<br />

le prime soluzioni per l’industria.<br />

Lo standard Bluetooth, originariamente<br />

studiato per la casa e l’ufficio,<br />

soddisfa<br />

In sintesi<br />

tutte le condizioni<br />

di affidabi-<br />

Bluetooth si presta a essere utilizzato<br />

anche in ambienti industriali lità e si sta<br />

critici, per esempio in prossimità pertanto imponendo<br />

come<br />

di impianti di saldatura o di convertitori<br />

di frequenza. Il successo alternativa<br />

di Bluetooth si basa su caratteristiche<br />

quali metodo a salto di fre-<br />

di automazione<br />

nelle soluzioni<br />

quenza, correzione automatica sia per i collegamenti<br />

seriali<br />

degli errori, codifica dei dati e<br />

brevi tempi di ciclo che ne garantiscono<br />

l’affidabilità anche in presmissione<br />

di<br />

sia per la trasenza<br />

di una densità di sistemi I/O in modalità<br />

elevata. Bluetooth viene utilizzato deterministica.<br />

in particolare per sostituire cavi Il protocollo<br />

seriali o trasmettere segnali sensori/attuatori<br />

in aree problemati-<br />

consente velo-<br />

Bluetooth<br />

che. Oltre ai convertitori di interfaccia<br />

per la trasmissione di dati sione fino a<br />

cità di trasmis-<br />

seriale, sono disponibili un sistema<br />

di trasmissione I/O IP 20 o Per piccole<br />

412 kBit/s.<br />

box sensori/attuatori nel grado di quantità di dati<br />

protezione IP 67 per l’integrazione<br />

in tutti i bus di campo.<br />

classici collega-<br />

cicliche e per i<br />

menti seriali,<br />

Bluetooth costituisce pertanto una<br />

integrazione economica alle<br />

WLAN, i cui punti di forza sono<br />

costituiti da una velocità di trasmissione<br />

undici volte più alta e dalla<br />

possibilità di integrazione in reti<br />

Ethernet.<br />

Il protocollo FHSS<br />

elimina le interferenze<br />

Convertitore Bluetooth PSI-WL per tutte le inter-<br />

Come WLAN, Bluetooth trasmette<br />

nella banda di frequenze ISM da<br />

2,4 GHz, gratuita e senza licenza in<br />

tutto il mondo, ma utilizza un altro<br />

protocollo di trasmissione, l’FHSS<br />

(Frequency Hopping Spread<br />

Spectrum).<br />

L’intera banda ISM è suddivisa in 79<br />

canali di trasmissione e i dati sono<br />

trasmessi ogni 626 µs, pertanto<br />

1.600 volte al secondo, su un’altra<br />

frequenza. Il vantaggio consiste nel<br />

fatto che eventuali interferenze<br />

possono danneggiare solo piccoli<br />

pacchetti di dati e, con<br />

errori di singoli bit, tali<br />

danni sono corretti<br />

automaticamente.<br />

Le informazioni non<br />

vanno comunque perse<br />

nemmeno nel caso di<br />

distruzione integrale,<br />

perché il pacchetto in<br />

questione viene ripetuto<br />

senza difetti, entro<br />

5 ms, fino a tre volte su facce seriali<br />

un’altra frequenza. Questo metodo<br />

consente un tempo di trasmissione<br />

stabile e un’elevata concentrazione<br />

locale di sistemi in funzione contemporaneamente,<br />

senza perdite<br />

di performance apprezzabili. Bluetooth<br />

raggiunge pertanto un’immunità<br />

ai disturbi radio molto più alta<br />

WLAN.<br />

WLAN e Bluetooth!<br />

La coesistenza problematica tra<br />

collegamenti Bluetooth e WLAN è<br />

ormai superata. Nella versione<br />

Bluetooth 1.2 i canali impegnati<br />

sono riconosciuti automaticamente<br />

ed esclusi dalla sequenza di salto<br />

della frequenza. La chiave su cui si<br />

basa il salto di frequenza è unica in<br />

tutto il mondo per tutti i terminali<br />

6 <strong>UPDATE</strong> 3/05


NUOVI<br />

PRODOTTI<br />

AUTOMAZIONE<br />

Bluetooth e viene generata<br />

dall’indirizzo Bluetooth dell’unità<br />

master che assicura il collegamento<br />

a uno slave. Ogni unità può<br />

essere provvista di una password<br />

per la protezione da accessi non<br />

autorizzati e la contemporanea<br />

codifica dei dati trasmessi a 128 bit.<br />

Un tale collegamento protetto non<br />

è visibile e pertanto non è manipolabile.<br />

Bluetooth in pratica<br />

I convertitori seriali Bluetooth<br />

PSI-WL consentono la trasmissione<br />

di dati in modalità wireless per tutti<br />

i comuni standard di interfacce<br />

seriali. Di particolare importanza<br />

sono la comodità dell’accesso<br />

locale ai controllori per la programmazione<br />

e la diagnostica<br />

mediante un convertitore Bluetooth<br />

montato nel quadro elettrico.<br />

L’accesso può avvenire con<br />

notebook o PDA Bluetooth compatibili.<br />

Un’ulteriore<br />

applicazione<br />

è il collegamento<br />

in rete<br />

master/slave tra<br />

unità di controllo<br />

mobili e fisse,<br />

per esempio in<br />

sistemi di logistica<br />

senza operatore,<br />

o come<br />

alternativa a catene portacavi o<br />

trasmettitori ad anello collettore.<br />

Possono funzionare fino a sette<br />

slave Bluetooth con un collegamento<br />

dati permanente a un<br />

master in una cosiddetta Piconet.<br />

I sistemi di bus di campo<br />

master-slave address oriented<br />

sfruttano così la rete Bluetooth<br />

come alternativa ai cavi per l’installazione<br />

di bus di campo. I convertitori<br />

Bluetooth dispongono di una<br />

diagnostica di linea integrata che<br />

può essere letta, in grado di segnalare<br />

costantemente la qualità del<br />

segnale del collegamento radio. Un<br />

dispositivo di regolazione automatica<br />

provvede ad adattare la potenza<br />

massima di invio alla copertura<br />

richiesta. Ciò riduce le emissioni e<br />

migliora la coesistenza e la portata<br />

di dati nel caso di funzionamento<br />

contemporaneo di più sistemi.<br />

Ing. Marco Caliari<br />

Per maggiori informazioni contrassegnare<br />

la casella 2 nella sezione<br />

servizio lettori.<br />

Applicazioni del<br />

converter Bluetooth<br />

PSI-WL:<br />

programmazione<br />

e diagnostica di<br />

dispositivi mobili<br />

o collegamento in<br />

rete wireless<br />

master/slave in<br />

sistemi di bus di<br />

campo<br />

Factory line Wireless<br />

Accesso e controllo remoto con WLAN<br />

Wireless-LAN-<br />

Access-Point per<br />

standard di trasmissione<br />

radio b e g<br />

Volete controllare il vostro impianto<br />

ed effettuarne la manutenzione<br />

senza fili? Avete<br />

bisogno di un<br />

accesso wireless<br />

High Speed alla<br />

vostra rete Ethernet ,<br />

indipendente dal<br />

luogo in cui ci si<br />

trovi ed esteso a<br />

tutta la superficie?<br />

Allora un wireless LAN<br />

industriale è la soluzione<br />

ottimale per le vostre<br />

esigenze.<br />

L’access point WLAN permette alla<br />

vostre apparecchiature WLAN di<br />

avere un accesso senza fili alla rete.<br />

Nel caso in cui il vostro impianto<br />

non disponesse di un’interfaccia<br />

WLAN, ma di una porta Ethernet,<br />

questo potrebbe allora essere<br />

semplicemente integrato nella rete<br />

attraverso il WLAN Ethernet Client.<br />

L’Access Point WLAN e l’Ethernet<br />

Client supportano gli standard<br />

WLAN a, b e g. In questo modo è<br />

possibile realizzare reti High Speed<br />

con banda a 2,4 GHz o 5 GHz. E’<br />

anche garantita la compatibilità<br />

ascendente verso il diffuso standard<br />

802.11b.<br />

Per maggiori informazioni contrassegnare<br />

la casella 3 nella sezione<br />

servizio lettori.<br />

<strong>UPDATE</strong> 3/05 7


DALC AMPO La lunga via dell’acqua<br />

L’impiego di apparati <strong>Phoenix</strong> <strong>Contact</strong> consente lo scambio di dati tra gli impianti<br />

Nata oltre un secolo fa, AGSM Verona S.p.a. gestisce oggi i servizi di energia elettrica, pubblica illuminazione,<br />

gas metano, teleriscaldamento, acqua potabile, fognatura, depurazione e smaltimento rifiuti della città veneta<br />

e di alcuni comuni limitrofi. Dal 1980 AGSM provvede direttamente anche alla distribuzione dell’acqua potabile<br />

nell’ampio comprensorio montano della Lessinia, alle porte di Verona e, oggi, considerando anche la rete<br />

cittadina, può contare su 60 pozzi e su una rete di oltre mille chilometri di tubazioni. La conduzione degli<br />

impianti di captazione e rilancio è basata sull’uso di un sofisticato sistema di telecontrollo e automazione tra<br />

cui si mette in evidenza l’impiego di moduli di trasmissione senza fili RAD-ISM 2400 di <strong>Phoenix</strong> <strong>Contact</strong>.<br />

Torre di comunicazione<br />

dove è<br />

installata l’antenna<br />

del sistema<br />

wireless di<br />

<strong>Phoenix</strong> <strong>Contact</strong><br />

"Le difficoltà di gestione del sistema<br />

acquedotto della Lessinia sono<br />

legate principalmente a due fattori",<br />

spiega l’ing. Giancarlo Zamboni,<br />

capo reparto dell’Area Telecontrollo<br />

e Automazione di AGSM, "innanzitutto<br />

il primo, la penuria idrica del<br />

territorio dovuta alla struttura carsica<br />

del terreno la quale impone di<br />

ricorrere per circa il 40% dei consumi<br />

ad acqua pompata dalla pianura.<br />

Dai pozzi situati ad una media<br />

di 50 m.s.l.m., con una serie di rilanci,<br />

l’acqua viene pompata fino ai<br />

serbatoi più elevati, a circa 1.500<br />

metri di altezza, da dove viene poi<br />

distribuita agli utenti finali. Ciò si<br />

realizza attraverso 2 lunghe “catene”<br />

di centrali di rilancio e relativi<br />

serbatoi. La seconda difficoltà deriva<br />

dalla vocazione ormai prevalentemente<br />

turistica del territorio: la<br />

zona, infatti, normalmente ospita<br />

poche migliaia di abitanti, che<br />

d’estate, soprattutto<br />

nei periodi<br />

festivi, crescono<br />

notevolmente,<br />

arrivando anche<br />

a quintuplicare il<br />

numero dei<br />

residenti. Di per<br />

sé il sistema nel<br />

suo complesso<br />

è in grado di<br />

garantire portate<br />

anche molto<br />

più elevate del<br />

valore nominale: occorre, però, far<br />

ricorso a tutte le risorse disponibili.<br />

Nei periodi di consumo elevato<br />

tutto deve funzionare alla perfezione,<br />

soprattutto le pompe, gli apparati<br />

di automazione e quelli di telecontrollo:<br />

un guasto qualsiasi può<br />

compromettere la buona qualità<br />

del servizio erogato.".<br />

Parametri sotto controllo<br />

Già da alcuni anni AGSM ha attivato<br />

un sistema moderno d’automazione<br />

e di telecontrollo, che consente<br />

di conoscere in tempo reale lo<br />

stato di ogni parametro della rete<br />

(livello dei serbatoi, portate, pressioni,<br />

stato delle pompe, ecc.) e di<br />

governarne il funzionamento a<br />

distanza. L’AGSM Verona S.p.a. si è<br />

dotata fin dagli anni ’70 di una centrale<br />

operativa di controllo dove<br />

convergono tutte le informazioni<br />

provenienti dagli impianti aziendali.<br />

Conduzione ottimizzata<br />

Avere a disposizione in modo centralizzato<br />

tutte le informazioni relative<br />

ad un processo industriale,<br />

com’è un sistema idrico, consente<br />

di ottimizzare dal punto di vista del<br />

funzionamento ed economico<br />

l’esercizio. E’ comunque evidente<br />

che per far fronte con pochi operatori<br />

(due) alla mole di lavoro che<br />

richiede la teleconduzione di tutti<br />

gli impianti aziendali è stato necessario<br />

dotare ogni impianto di apparati<br />

di automazione.<br />

E’ questa la ragione per cui si parla<br />

sempre congiuntamente di “automazione<br />

e telecontrollo”.<br />

Inoltre l’architettura pensata<br />

dall’AGSM per il proprio sistema di<br />

automazione e telecontrollo è stata<br />

quella di poter assicurare il corretto<br />

funzionamento di ogni singola<br />

centrale telecontrollata anche in<br />

caso di caduta del supporto trasmissivo<br />

con il centro. Ne consegue<br />

che ogni singola centrale è in<br />

grado di operare anche indipendentemente<br />

dai comandi ricevuti<br />

dalla centrale operativa. “La scelta<br />

di questa strategia di controllo ha<br />

fatto nascere l’esigenza di avere un<br />

sistema di scambio dei dati affidabile<br />

non solo tra la centrale e il centro<br />

ma anche tra le singole centrali<br />

dove questo è ritenuto fondamentale<br />

per il corretto funzionamento<br />

del sistema soprattutto in assenza<br />

di collegamento con il centro. Il<br />

collegamento tra le centrali è di<br />

norma complesso in quanto queste<br />

sono di solito in posti difficilmente<br />

raggiungibili, isolati, dove non esistono<br />

linee Telecom già installate”<br />

prosegue l’ing. Zamboni.<br />

Il sistema wireless<br />

“Il problema di cui ha appena<br />

accennato l’ing. Zamboni è stato<br />

risolto con il sistema di trasmissione<br />

senza fili RAD-ISM 2400 di<br />

<strong>Phoenix</strong> <strong>Contact</strong>”, precisa il p.i.<br />

8 <strong>UPDATE</strong> 3/05


DALC AMPO<br />

Luca Bortolameazzi, responsabile<br />

dell’automazione del settore idrico<br />

di AGSM. “L’uso di queste apparecchiature<br />

ci ha consentito di mettere<br />

facilmente in comunicazione<br />

due centrali creando così la possibilità<br />

di scambiare dei dati tra queste.<br />

In particolare, la prima installazione<br />

realizzata da AGSM ha permesso lo<br />

scambio dei dati tra la centrale<br />

dell’acquedotto di Zambelli ed il<br />

serbatoio della Cucca (distanza in<br />

linea d’aria di poco inferiore ai 3km<br />

e con presenza di piccoli ostacoli),<br />

impianti cruciali per l’erogazione<br />

del servizio nell’ambito di una delle<br />

due dorsali del sistema acquedotto<br />

della Lessinia”.<br />

Un prodotto innovativo<br />

“La scelta della comunicazione<br />

wireless deriva sostanzialmente<br />

dalla facilità e dalla rapidità di<br />

installazione tipiche di questa tecnologia,<br />

la scelta del tipo di prodotto<br />

è stata condizionata da un analisi<br />

di mercato la quale ha messo in<br />

evidenza la scarsità di prodotti<br />

similari di pari prestazioni e semplicità<br />

d’impiego.<br />

Inoltre ci garantiva il supporto per<br />

la realizzazione di questa applicazione<br />

la ditta Cora Elettroautomazioni<br />

di Rovereto con la quale<br />

abbiamo instaurato da tempo un<br />

rapporto di collaborazione nel<br />

campo dell’automazioni di centrali<br />

dell’acquedotto.<br />

Supporto qualificato<br />

Come tutti i progetti innovativi, pur<br />

nella sua semplicità, non è stato<br />

semplice mettere a punto tutti i<br />

componenti del sistema, soprattutto<br />

in merito alla scelta e al posizionamento<br />

delle antenne per la ricetrasmissione<br />

dei dati.<br />

La visibilità dei siti risentiva notevolmente<br />

degli ostacoli presenti sul<br />

terreno.<br />

Per la soluzione di questo problema<br />

è stato importante il supporto<br />

tecnico di <strong>Phoenix</strong> <strong>Contact</strong>, che ha<br />

fornito anche un trasmettitore/ricevitore<br />

di prova per poter effettuare<br />

tutti gli esperimenti sul campo<br />

prima dell’acquisto finale.<br />

Il personale tecnico di <strong>Phoenix</strong><br />

<strong>Contact</strong>, dimostratosi di grande<br />

esperienza, ha attivamente partecipato<br />

alle prove, indicando le possibili<br />

cause di inconvenienti e fornendo<br />

i suggerimenti per le soluzioni<br />

da adottare. Alla fine le antenne<br />

selezionate e il posizionamento di<br />

queste in funzione della potenza<br />

degli apparati ha consentito di<br />

avere un collegamento buono<br />

come segnale e affidabile come<br />

struttura.<br />

Tecnologia avanzata<br />

Il sistema bidirezionale<br />

di trasmissione<br />

wireless<br />

utilizza la<br />

frequenza di<br />

2,4 GHz.<br />

Il transceiver<br />

base consente la<br />

trasmissione di<br />

due segnali digitali<br />

on/off e di<br />

un segnale analogico in mA, che,<br />

grazie al connettore bus integrato,<br />

possono essere incrementati facilmente<br />

con l’aggiunta di dispositivi<br />

di espansione.<br />

Gli apparati sono del tutto compatibili<br />

con le logiche di automazione<br />

già esistenti. L’uso di antenne direzionali<br />

assicura la comunicazione<br />

fino ad una distanza di circa 2 Km.<br />

In caso di mancanza del segnale, il<br />

sistema allerta un’uscita che può<br />

essere usata come segnale di sicurezza.<br />

Funzionamento protetto<br />

Il sistema installato da AGSM a<br />

Zambelli-Cucca, in provincia di<br />

Verona, è operativo dalla scorsa<br />

estate. Finora non si sono riscontrati<br />

guasti e neppure anomalie di<br />

qualsiasi tipologia. Ovviamente, gli<br />

apparati sono stati protetti adeguatamente<br />

da scaricatori esterni per<br />

prevenire scariche da sovratensioni<br />

dovuti ai forti temporali estivi.<br />

Ulteriori sviluppi<br />

“AGSM Verona S.p.a. ha avviato da<br />

poco tempo una serie di contatti<br />

per la gestione di sistemi idrici integrati<br />

dei comuni limitrofi”, sostiene<br />

l’ing. Zamboni. “Si tratta di piccole<br />

centrali in piccoli sistemi con architetture<br />

tali da rendere l’uso<br />

dell’apparato RAD-ISM 2400 di<br />

<strong>Phoenix</strong> <strong>Contact</strong> un’applicazione<br />

ottimale.<br />

Visto il buon funzionamento della<br />

prima applicazione, ci sono buone<br />

prospettive di ampliare il numero<br />

delle realizzazioni”.<br />

Giampaolo Fresch<br />

Per maggiori informazioni contrassegnare<br />

la casella 4 nella sezione<br />

servizio lettori.<br />

L’efficiente sistema<br />

wireless<br />

garantisce il perfetto<br />

scambio di<br />

dati fra gli<br />

impianti di AGSM<br />

<strong>UPDATE</strong> 3/05 9


Fondamentali<br />

Protezioni a regola d’arte<br />

Controllo funzionale di scaricatori di corrente atmosferica<br />

Gli scaricatori di corrente atmosferica sono utilizzati in molteplici settori come primo livello di<br />

protezione per sistemi e impianti elettrici ed elettronici. Come dispositivi di protezione del Tipo<br />

1 possono scaricare ripetutamente correnti transitorie senza essere distrutti ma, un<br />

sovraccarico di energia può pregiudicare la loro funzionalità. Allo stesso modo è possibile<br />

che a causa di interventi troppo frequenti si modifichino i parametri e la potenza<br />

di dispersione o la tensione di intervento. La norma DIN V VDE V 0185, Parti<br />

3 e 4, richiede pertanto che i dispositivi di protezione contro le sovratensioni<br />

vengano controllati regolarmente o, dopo un forte sovraccarico, per verificarne<br />

il rispetto dei parametri di base.<br />

Dispositivo<br />

di prova<br />

Checkmaster<br />

Gli scaricatori<br />

di corrente<br />

atmosferica<br />

devono ridurre le conseguenze<br />

elettromagnetiche di un fulmine<br />

entro limiti convenuti. La verifica<br />

secondo la norma DIN V VDE V<br />

0185-4, capoverso 7.1.1 garantisce<br />

che tutti i componenti della protezione<br />

LEMP siano in grado di svolgere<br />

le funzioni previste. A seconda<br />

del grado di protezione, le verifiche<br />

devono essere ripetute a intervalli<br />

da due a sei anni. E' inoltre necessario<br />

effettuare il controllo se l’edificio<br />

è stato colpito da fulmini. Gli<br />

scaricatori di sovratensioni che si<br />

basano su varistori collegati a valle<br />

di scaricatori di corrente atmosferica<br />

possono essere controllati<br />

senza problemi tramite il dispositivo<br />

di prova Checkmaster.<br />

Montaggio qualificato di<br />

scaricatori del tipo 1<br />

L’introduzione della coordinazione<br />

attiva dell’energia (AEC) nell’anno<br />

1998 ha reso possibile per la prima<br />

volta anche un controllo funzionale<br />

dei dispositivi di protezione contro<br />

le sovratensioni del Tipo 1. La perdita<br />

della funzione di triggeraggio e<br />

la conseguente maggiore tensione<br />

di innesco sono visualizzate tramite<br />

LED. La trasmissione a distanza di<br />

questo segnale non è tuttavia possibile.<br />

La nuova generazione di scaricatori<br />

di corrente atmosferica<br />

Flashtrab compact consente tanto<br />

la visualizzazione che la segnalazione<br />

a distanza dell’efficienza<br />

dell’apparecchio di protezione del<br />

tipo 1. La particolarità di questo<br />

dispositivo è il suo funzionamento<br />

meccanico che non richiede alimentazione<br />

ausiliaria. Secondo la<br />

direttiva tecnica relativa ai dispositivi<br />

per la protezione contro le<br />

sovratensioni del tipo 1 VDN, questi<br />

scaricatori di corrente atmosferica<br />

possono essere utilizzati anche nel<br />

sistema di alimentazione primario<br />

(nell’area precontatore). Oltre a<br />

essere dotati di un dispositivo di<br />

monitoraggio interno, gli scaricatori<br />

di corrente atmosferica Flashtrab<br />

compact del tipo a innesto possono<br />

essere verificati anche con il dispositivo<br />

di prova Checkmaster. Ogni<br />

parametro monitorato può spostarsi<br />

all’interno di una finestra di tolleranza<br />

senza che il<br />

dispositivo di protezione<br />

perda la<br />

sua funzionalità.<br />

I possibili risultati di prova sono tre:<br />

dispositivo OK<br />

limiti di tolleranza raggiunti –<br />

consigliata sostituzione<br />

dispositivo di prova difettoso –<br />

necessaria sostituzione<br />

Le norme DIN V VDE 0185-4 e la<br />

futura IEC 62305–4 richiedono<br />

una documentazione dei risultati<br />

della prova. Se viene utilizzato un<br />

dispositivo di prova come<br />

Checkmaster, che memorizza i<br />

protocolli di prova, tali protocolli<br />

possono essere esportati mediante<br />

un’interfaccia e i risultati delle misurazioni<br />

possono essere confrontati<br />

comodamente con quelli dei collaudi<br />

precedenti.<br />

Danilo Carrara<br />

Per maggiori informazioni contrassegnare<br />

la casella 5 nella sezione<br />

servizio lettori.<br />

Funzionamento del dispositivo di<br />

monitoraggio nel dispositivo di<br />

prova Flashtrab compact<br />

10 <strong>UPDATE</strong> 3/05


NUOVI<br />

PRODOTTI<br />

PROTEZIONI CONTRO LE SOVRATENSIONI<br />

TECNICA DI COLLEGAMENTO<br />

Protegge l’energia<br />

Scaricatore di sovratensione per sistemi di alimentazione con 120-140 VAC<br />

La serie di dispositivi di protezione<br />

contro le sovratensioni Valvetrab<br />

compact si arricchisce di nuove<br />

versioni con tensioni di dimensionamento<br />

degli scaricatori di 175<br />

VAC. Questi compatti scaricatori<br />

del Tipo 2 garantiscono una protezione<br />

sicura contro le sovratensioni<br />

a tutti gli alimentatori con tensione<br />

di sistema da 120 a 130 VAC. Per le<br />

reti a tre, quattro o cinque conduttori<br />

viene proposto un modulo di<br />

installazione compatto, completamente<br />

equipaggiato. Questi scaricatori<br />

sono caratterizzati da un livello<br />

di protezione inferiore a 800 V in<br />

associazione a una corrente dispersa<br />

elevata fino a 40.000 A. Con la<br />

versione VALCP 175, la serie degli<br />

scaricatori Valvetrab compact offre<br />

una protezione contro le sovratensioni<br />

a norma per tutti i sistemi di<br />

alimentazione con tensioni di sistema<br />

da 120 a 240 VAC.<br />

Per maggiori informazioni contrassegnare<br />

la casella 6 nella sezione<br />

servizio lettori.<br />

Scaricatore<br />

Valvetrab<br />

compact Tipo 2<br />

con moduli<br />

compatti di soli<br />

12 mm<br />

3, 2, 1... contatto!<br />

Morsetti a innesto diretto con fusibili<br />

I morsetti ibridi riuniscono i vantaggi<br />

di due tecniche di connessione, a<br />

molla e a vite. Per il cablaggio interno<br />

dell’impianto sono disponibili<br />

due connessioni a molla. Sul lato<br />

cliente al contrario è utilizzata la<br />

tecnica a vite, universalmente affermata.<br />

Su entrambi i lati il morsetto<br />

ibrido STU 4-Twin consente la connessione<br />

di connettori con sezione<br />

Il morsetto portafusibili DT 6/2,5<br />

Drehsi consente l’alloggiamento di<br />

fusibili per correnti deboli standard<br />

5 x 20 mm. Come opzione, l’intervento<br />

del fusibile viene segnalato<br />

mediante indicatori luminosi.<br />

Il morsetto componibile con innesto<br />

diretto offre una connessione<br />

da 6 mm 2 sul lato di ingresso e due<br />

connessioni da 2,5 mm 2 sul lato di<br />

uscita. Per effettuare il collegamento,<br />

basta inserire<br />

direttamente i<br />

conduttori rigidi<br />

senza bisogno di<br />

utensili.<br />

Per maggiori<br />

informazioni<br />

contrassegnare<br />

la casella 7 nella<br />

sezione servizio lettori.<br />

Nessun lato oscuro<br />

Morsetti ibridi con connessione a molla e a vite<br />

da 4 mm 2 e<br />

senza capocorda.<br />

Per maggiori<br />

informazioni<br />

contrassegnare<br />

la<br />

casella 8 nella sezione<br />

servizio lettori.<br />

Il fusibile per correnti<br />

deboli viene<br />

utilizzato con un<br />

coperchio a vite<br />

Morsetti ibridi<br />

STU 2,5 Twin e<br />

STU 4 Twin<br />

Sia i morsetti portafusibili a connessione<br />

diretta, sia i morsetti<br />

ibridi, appartengono al sistema di<br />

morsetti componibili Clipline<br />

complete. Entrambi i tipi utilizzano<br />

il programma unificato di<br />

accessori che comprende prese<br />

di prova, ponticelli di riduzione o<br />

materiale di siglatura. Tutti i morsetti<br />

dispongono inoltre di un<br />

doppio vano di alloggiamento<br />

che consente di effettuare la<br />

distribuzione del potenziale con<br />

assoluta flessibilità.<br />

<strong>UPDATE</strong> 3/05 11


NUOVI<br />

PRODOTTI<br />

CONNESSIONI INDUSTRIALI<br />

Obiettivo raggiunto!<br />

Connessione M8 a sei poli<br />

Nella costruzione di macchine speciali<br />

il problema dello spazio è<br />

spesso cruciale e determina la<br />

richiesta di connessioni multipolari<br />

ulteriormente miniaturizzate.<br />

Per questi settori di applicazione,<br />

l’utilizzo del nuovo connettore M8<br />

con sei poli può rappresentare un<br />

vantaggio decisivo.<br />

Connettore M8 nella versione<br />

a sei poli<br />

<strong>Phoenix</strong> <strong>Contact</strong> propone una<br />

gamma di prodotti con cavi preconfezionati<br />

e linee schermate PUR<br />

estremamente ampia, ma è possibile<br />

realizzare versioni alternative<br />

con altri tipi di cavi nel giro di una<br />

settimana.<br />

Per maggiori informazioni contrassegnare<br />

la casella 9 nella sezione<br />

servizio lettori.<br />

Scegliere è facile<br />

La ricerca guidata per collegamenti di circuiti e custodie per elettronica<br />

Il software di progettazione<br />

Combicon Select, con libreria CAD,<br />

integrata consente una ricerca<br />

sistematica e rapida delle connessioni<br />

per circuiti stampati e delle<br />

custodie per l’elettronica<br />

che meglio<br />

rispondono ai<br />

requisiti dell’applicazione.<br />

La selezione,<br />

basata sui<br />

parametri elettrici<br />

e su ulteriori<br />

caratteristiche,<br />

permette di individuare<br />

il prodotto<br />

adatto con estrema<br />

facilità. Il<br />

software, dotato<br />

di funzionalità<br />

estese e nuove<br />

interfacce, può<br />

essere avviato<br />

direttamente all’indirizzo Internet<br />

select.phoenixcontact.com/combicon.<br />

I dati CAD necessari per il layout<br />

del circuito stampato o la costruzione<br />

della custodia possono essere<br />

scaricati da Internet nei formati<br />

standard DXF, STEP, IGES e VRM.<br />

Le schede tecniche forniscono inoltre<br />

tutte le indicazioni per garantire<br />

la conformità del prodotto alle<br />

direttive WEEE e RoHS.<br />

12 <strong>UPDATE</strong> 3/05


Attualità<br />

Grandi collaborazioni<br />

ll Settore Automation and Drives<br />

(A&D) del Gruppo Siemens rafforza<br />

la propria posizione nel settore dei<br />

morsetti componibili modulari e<br />

delle protezioni contro le sovratensioni<br />

per installazioni elettriche grazie<br />

ad una partnership strategica<br />

con <strong>Phoenix</strong> <strong>Contact</strong> .<br />

Le due società hanno convenuto<br />

che, da questo momento, <strong>Phoenix</strong><br />

<strong>Contact</strong> sia responsabile della produzione<br />

e dell'ulteriore sviluppo<br />

dei morsetti componibili per<br />

Siemens. A tal fine, <strong>Phoenix</strong> <strong>Contact</strong><br />

acquisisce i diritti di utilizzo<br />

relativi all'attuale programma Siemens<br />

e l'unità produttiva Siemens<br />

in Grecia. L'accordo prevede inoltre<br />

che, da questo momento, Siemens<br />

acquisti morsetti componibili<br />

e protezioni contro le sovratensioni<br />

(a marchio Siemens) esclusivamente<br />

da <strong>Phoenix</strong> <strong>Contact</strong>.<br />

L'accordo è soggetto all'approvazione<br />

del German Federal Cartel<br />

Office, dei ministeri e delle autorità<br />

regionali greci competenti. Secondo<br />

quanto affermato da Godehard<br />

Schneider, direttore della Divisione<br />

Electrical Installation Technology<br />

(ET) in Siemens A&D: “L'accordo di<br />

cooperazione siglato con <strong>Phoenix</strong><br />

<strong>Contact</strong>, leader nella produzione di<br />

morsetti componibili e protezioni<br />

contro le sovratensioni, consentirà<br />

alla Sezione A&D Siemens di offrire<br />

ai propri clienti un assortimento<br />

completo per quanto riguarda queste<br />

categorie di prodotto. In questo<br />

modo saremo in grado di conseguire<br />

un ulteriore potenziale di crescita<br />

in questo settore attraverso<br />

soluzioni compatibili." I termini dell'accordo<br />

prevedono che a <strong>Phoenix</strong><br />

<strong>Contact</strong> siano conferiti i diritti di<br />

gestione dei morsetti componibili<br />

Siemens e una quota del 25 per<br />

cento nell'unità produttiva di Eviop<br />

Tempo A.E., Vassilikon Evia, in Grecia.<br />

Frank Stührenberg, Vice President<br />

& Global Sales Manager di<br />

<strong>Phoenix</strong> <strong>Contact</strong>, rileva che: "L'accordo<br />

consentirà a <strong>Phoenix</strong> <strong>Contact</strong><br />

di rafforzare la propria posizione<br />

sul mercato mondiale, grazie<br />

alla collaborazione con Siemens e<br />

ci fornirà un nuovo impianto produttivo<br />

nel mercato in crescita del<br />

sud est europeo." Siemens detiene<br />

la quota di maggioranza di Eviop<br />

Tempo, che produce interruttori<br />

magnetotermici, dispositivi a installazione<br />

modulare, fusibili LV-HBC e<br />

morsetti componibili per il mercato<br />

globale, così come interruttori e<br />

prese per il mercato greco.<br />

<strong>Phoenix</strong> <strong>Contact</strong> GmbH & Co. KG,<br />

con sede a Blomberg (Germania) e<br />

Harting Electric GmbH & Co. KG,<br />

con sede a Espelkamp, (Germania)<br />

hanno annunciato una collaborazione<br />

tecnica finalizzata allo sviluppo<br />

di nuovi soluzioni tecnologiche<br />

per la connessione di reti Profinet.<br />

La collaborazione tra le due aziende<br />

verterà in particolare sullo sviluppo<br />

di un nuovo tipo di connettore<br />

con un grado di protezione<br />

più elevato (IP 67) per la trasmissione<br />

di segnali ottici ed elettrici e<br />

l'alimentazione di unità decentrate<br />

in ambienti industriali gravosi.<br />

Grazie all'accordo tra le due<br />

società produttrici leader nella tecnologia<br />

della connessione industriale,<br />

il know-how nella trasmissione a<br />

fibra ottica viene integrato da quello<br />

nella tecnologia a connessione<br />

rapida in ambienti gravosi, a garanzia<br />

del successo del progetto. Ogni<br />

partner si occuperà della commercializzazione<br />

del programma di<br />

prodotti.<br />

Nell'ambito di questo progetto<br />

comune, il sistema di connessione<br />

verrà integrato con una soluzione<br />

nel grado di protezione IP 67, che<br />

trasmetta segnali ottici mediante<br />

fibre multimodali, monomodali,<br />

HCS e polimeriche con un modulo<br />

SC-RJ. I segnali elettrici saranno trasmessi<br />

con connettori RJ 45, mentre<br />

il collegamento dell'alimentazione<br />

elettrica sarà effettuato mediante<br />

la tecnologia di connessione<br />

Combicon.<br />

La soluzione complessiva con uno<br />

standard di connessione per la trasmissione<br />

ottica ed elettrica e uno<br />

standard ampio per la trasmissione<br />

di energia semplificherà l'integrazione<br />

in unità e impianti in reti<br />

Profinet.<br />

L'elemento chiave per la trasmissione<br />

ottica è una soluzione conveniente,<br />

integrata nel transceiver.<br />

<strong>UPDATE</strong> 3/05 13


Attualità<br />

<strong>Phoenix</strong> <strong>Contact</strong> in Expo!<br />

L’innovativo<br />

sistema di controllo<br />

“Plast<br />

Max”, studiato<br />

per la gestione<br />

dell’intero processo<br />

produttivo<br />

Si è recentemente conclusa a<br />

Friedrichshafen la 17 a edizione di<br />

Fakuma, la fiera internazionale<br />

dedicata al mondo della gomma e<br />

della plastica. L’edizione del <strong>2005</strong><br />

ha mostrato le potenzialità di un<br />

mercato in forte espansione con<br />

quasi 1.500 espositori provenienti<br />

da tutto il mondo.<br />

L’appuntamento internazionale è<br />

stato trampolino di lancio per<br />

l’innovativo sistema di controllo<br />

“Plast Max” di <strong>Phoenix</strong> <strong>Contact</strong>,<br />

specificamente studiato per la<br />

gestione dell’intero processo produttivo<br />

di presse ad iniezione. E<br />

proprio una pressa ad iniezione<br />

equipaggiata con “Plast Max” è stata<br />

la protagonista dello stand <strong>Phoenix</strong><br />

<strong>Contact</strong>, dove sono confluiti numerosi<br />

visitatori per osservare da vicino<br />

la proposta<br />

tecnologica.<br />

“Plast Max”<br />

nasce da un’esigenza<br />

specifica<br />

della stessa<br />

azienda tedesca,<br />

che da molti anni utilizza presse ad<br />

iniezione per la propria produzione.<br />

Proprio grazie a questa lunga<br />

esperienza in veste di utilizzatore,<br />

l’azienda è stata in grado di controllare<br />

ed ottimizzare il processo<br />

produttivo dello stampaggio<br />

ad iniezione, in<br />

maniera del tutto<br />

innovativa.<br />

L’impiego di nuovi<br />

algoritmi rende il<br />

macchinario più affidabile,<br />

accurato, preciso<br />

e semplice da utilizzare,<br />

grazie anche<br />

ad un’interfaccia<br />

uomo-macchina di<br />

facile interpretazione.<br />

La possibilità di mettere<br />

in comunicazione<br />

la pressa ad una factory<br />

line (quindi ad un<br />

sistema di gestione a<br />

livello superiore)<br />

rende più dinamico<br />

ed efficace l’intero<br />

ciclo produttivo.<br />

A Fakuma succederà<br />

Plast’06, il principale evento europeo<br />

per l'industria delle materie<br />

plastiche e della gomma, che si<br />

svolgerà a Milano dal 14 al 18 febbraio<br />

2006, nel nuovo polo fieristico<br />

di Rho-Pero.<br />

L’appuntamento con <strong>Phoenix</strong><br />

<strong>Contact</strong> sarà presso il Pad. 18,<br />

stand F01.<br />

Come ogni<br />

anno l’appuntamento<br />

con<br />

SPS/IPC/DRIVES<br />

<strong>2005</strong> di<br />

Norimberga si<br />

rinnova. La<br />

scorsa edizione<br />

ha confermato<br />

il crescente<br />

interesse verso questa<br />

manifestazione che si rivela essere<br />

una delle vetrine di riferimento<br />

delle migliori tecnologie in ambito<br />

di automazione integrata. Sistemi<br />

di controllo, convertitori di segnale,<br />

morsetti componibili, connettori<br />

industriali e la comunicazione<br />

industriale wireless sono alcune<br />

delle soluzioni in mostra presso lo<br />

stand 9-331 <strong>Phoenix</strong> <strong>Contact</strong> al<br />

Pad. 9 dal 22 al 24 novembre.<br />

14 <strong>UPDATE</strong> 3/05


SERVIZIO LETTORI<br />

<strong>UPDATE</strong> 3/05<br />

<strong>Phoenix</strong> <strong>Contact</strong> S.p.A.<br />

Via Bellini, 39/41<br />

20095 Cusano Milanino (Mi)<br />

www.phoenixcontact.it<br />

Per ricevere maggiori informazioni, si prega di<br />

contrassegnare gli argomenti di interesse e<br />

inoltrare copia del presente modulo via fax:<br />

1 Morsetti a innesto diretto DTI<br />

2 Moduli Bluetooth per l’industria<br />

3 Access Point WLAN<br />

4 AGSM controlla acquedotto<br />

con moduli wireless<br />

5 Dispositivo di prova Checkmaster<br />

6 Scaricatore da sovratensione Valvetrab tipo 2<br />

7 Morsetti a innesto diretto DT<br />

8 Morsetti ibridi STU con connessione<br />

a molla e a vite<br />

9 Connettore M8 a sei poli<br />

... oppure inviare una e-mail all’indirizzo di posta<br />

info_it@phoenixcontact.com<br />

Fax<br />

02.66059500<br />

3/05<br />

Vi preghiamo di compilare i seguenti campi<br />

per ricevere la documentazione richiesta:<br />

Nome<br />

Cognome<br />

Funzione<br />

Azienda<br />

Settore<br />

Indirizzo<br />

Città<br />

CAP<br />

Tel.<br />

Fax<br />

Internet<br />

e-mail<br />

Prov.<br />

Presa conoscenza delle informazioni e dei diritti di cui agli articoli 11, 13 e 28<br />

della L. 675/96, esprimo il consenso a che i dati qui contenuti vengano trattati,<br />

comunicati e diffusi da voi e/o da vostri aventi causa per l’attività di promozione e<br />

diffusione dei vostri prodotti ed anche messi a disposizione di operatori qualificati.<br />

Firma<br />

Editore:<br />

<strong>Phoenix</strong> <strong>Contact</strong> S.p.A.<br />

Via Bellini, 39/41<br />

20095 Cusano Milanino (MI)<br />

Tel. 02 66 05 91 - Fax 02 66 05 95 00<br />

e-mail: info_it@phoenixcontact.com<br />

INDIRIZZO<br />

Redazione:<br />

<strong>Phoenix</strong> <strong>Contact</strong> S.p.A.<br />

Marketing Communication Dept.<br />

Antonella Galimberti<br />

Tel. 02 66 05 92 51 - Fax 02 66 05 95 00<br />

e-mail: agalimberti@phoenixcontact.com<br />

Copyright © <strong>2005</strong> by <strong>Phoenix</strong> <strong>Contact</strong><br />

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