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Le risposte delle Istituzioni e del Governo<br />
Il Vice Presidente Confindustria per le Infrastrutture, logistica e mobilità,<br />
Cesare Trevisani, ha espresso l’apprezzamento di Confindustria per il ruolo<br />
che l’industria dell’armamento ha continuato e continuerà ad avere per l’economia<br />
italiana e per l’impegno che le imprese del settore hanno profuso in<br />
questi anni duri di crisi economica dimostrando “l’eccellenza del sapere e<br />
del fare italiano”. Secondo Trevisani per uscire dalla crisi l’Italia ha bisogno<br />
di un sistema trasportistico più competitivo. “Su questi temi, Confindustria<br />
è sempre stata chiara, rimarcando l’esigenza, in ogni sede, di rilanciare gli<br />
investimenti in opere pubbliche, colmare i gap e consentire lo sviluppo di un<br />
sistema logistico in linea con la domanda dell’utenza”. Anche Trevisanai ha<br />
auspicato la conclusione in tempi brevi dell’iter della legge di riforma portuale<br />
approvando in tempi rapidi un testo normativo quanto più possibile condiviso,<br />
che riesca a modernizzare l’impianto così come definito dalla Legge 84/94.<br />
“L’industria del mare e quella dell’armamento in particolare – è intervenuto<br />
il Sottosegretario Gianni Letta portando all’Assemblea il saluto del Presidente<br />
del Consiglio - è da sempre una “forza viva” fondamentale nella storia<br />
italiana nonché strumento indispensabile per la crescita nel Paese.” Parole<br />
stimolate del video “Uniti dal Mare” presentato da Confitarma per raccontare<br />
attraverso il fascino evocativo delle immagini la gloriosa storia d’Italia vista<br />
dal mare.<br />
Letta, dopo aver ricordato che il Governo ha sempre tenuto in grande considerazione<br />
questo settore, ha invitato le giovani generazioni a raccogliere<br />
l’esperienza e i risultati del passato per continuare ad essere protagonisti<br />
nell’economia di un Paese che dal mare ha sempre tratto ricchezza e sviluppo.<br />
Il Ministro Matteoli, unendosi all’appello lanciato dal Presidente d’Amico<br />
per una pronta liberazione dei marittimi ancora ostaggio dei pirati somali, ha<br />
sottolineato il contributo determinante della Confitarma “per la realizzazione<br />
di una flotta di bandiera giovane e attenta ai più elevati standard internazionali<br />
di qualità e sicurezza” perché attraverso “il rilancio del settore marittimo è<br />
possibile quello dell’economia sia italiana che europea”. Il Ministro Matteoli è<br />
intervenuto anche sulla privatizzazione della Tirrenia manifestando l’auspicio<br />
che “la procedura possa concludersi velocemente con esito positivo” con<br />
l’obiettivo di fornire un quadro certo di obblighi per l’espletamento dei servizi<br />
di collegamento marittimo e un accesso non discriminatorio al cabotaggio.<br />
In merito ai porti il Ministro ha auspicato la conferma di un sistema portuale<br />
all’altezza dei concorrenti mediterranei e, in merito alla riforma della legge<br />
84/94, il Ministro ha annunciato che la Commissione Bilancio del Senato ha<br />
approvato un emendamento per sbloccare l’iter parlamentare per l’approvazione<br />
della riforma della legge portuale. Non meno importante per l’Italia,<br />
secondo Matteoli, la politica delle autostrade del mare, grazie alle quali nel<br />
triennio 2007-2009 si sono ridotti del 60% i costi esterni con un risparmio per<br />
la collettività di oltre 411 milioni di euro, cioè 500mila TIR in meno sulle strade,<br />
ribadendo che elemento essenziale del sistema resta l’ecobonus.<br />
formazione continua specifica per i giovani<br />
che vogliono intraprendere le professioni<br />
del mare”.<br />
Ma quali sono i punti di forza e di debolezza<br />
dello shipping nazionale?<br />
Un dato è certo. Nel mondo oltre il<br />
90% fra materie prime, semilavorati e<br />
merci si muove via mare, anche in presenza<br />
di alterne fasi economiche, con<br />
una flotta che supera ormai il miliardo<br />
di tonnellate di portata. Anche il Mediterraneo<br />
mantiene una funzione strategica<br />
nell’unire tre continenti, quello<br />
europeo con quello africano e quello<br />
asiatico. Paesi emergenti che si affacciano<br />
alle sponde Sud del mondo e che<br />
rappresentano mercati di espansione<br />
delle economie più evolute. L’Italia ne<br />
è al centro. Ma se nel passato ha enormemente<br />
beneficiato di questa posizione<br />
strategica oggi il gap è dovuto ad<br />
altri fattori. Quali secondo gli armatori?<br />
“Una eccessiva burocrazia – spiega<br />
D’Amico - che rappresenta un determinante<br />
fattore di debolezza competitiva,<br />
soprattutto in mercati che rispondono<br />
a logiche che vanno oltre quelle nazionali.<br />
Nonostante si tratti di interventi<br />
a costo zero, da due legislature giacciono<br />
nelle stanze di Montecitorio e di<br />
Palazzo Madama disegni di legge di<br />
semplificazione della normativa sul settore<br />
marittimo”.<br />
Il cluster marittimo si lamenta inoltre<br />
del mancato rinnovo, da due anni, degli<br />
sgravi contributivi al cabotaggio con<br />
le isole minori che penalizza gli operatori<br />
italiani rispetto a quelli europei, in<br />
un mercato ormai liberalizzato. A gran<br />
voce inoltre viene richiesto il rifinanziamento<br />
dell’ecobonus per proseguire lo<br />
sviluppo delle autostrade del mare che<br />
sono riuscite a spostare oltre 500mila<br />
tir dalla strada al mare. Uno strumento<br />
che l’Europa intende introdurre a livello<br />
europeo prendendo a riferimento il modello<br />
italiano.<br />
Particolare attenzione è stata posta<br />
ai porti. Dopo aver evidenziato che<br />
gli scali italiani si trovano attanagliati,<br />
in particolare per il transhipment, non<br />
solo dai porti europei ma anche da<br />
quelli del Nord Africa che vantano faraonici<br />
progetti di sviluppo e costi gestionali<br />
competitivi, Paolo D’Amico ha<br />
chiesto ai rappresentanti del governo<br />
di adottare tutte le misure necessarie a<br />
restituire efficienza alla portualità italiana.<br />
“La crisi internazionale e la conseguente<br />
scarsità delle risorse disponibili<br />
– ha ricordato D’Amico - impongono di<br />
razionalizzare al massimo i finanziamenti<br />
pubblici nei porti, dando priorità a<br />
quei progetti di infrastrutturazione che<br />
più rispondono alle esigenze strategiche<br />
del sistema portuale nazionale. Ciò<br />
consentirebbe di intervenire rapidamente<br />
e in modo incisivo sui vincoli che<br />
maggiormente condizionano i traffici<br />
marittimi nei principali porti nazionali.<br />
Cito ad esempio l’annosa problematica<br />
del dragaggio, che in alcune realtà sta<br />
assumendo aspetti di vera e propria<br />
emergenza operativa”.<br />
Insomma, le parole d’ordine di Confitarma<br />
sono state: uomini, navi, innovazione,<br />
tradizione e addestramento.<br />
“Parole – ha concluso D’Amico – che<br />
ricordando il passato descrivono il presente<br />
e delineano il futuro di un settore<br />
che ha radici storiche antiche e che può<br />
dare molto allo sviluppo economico e<br />
sociale dell’Italia.”<br />
Non dimentichiamo la pirateria<br />
Patrizia Lupi<br />
“Sono ancora nelle mani dei pirati la Savina Caylyn e la Rosalia D’Amato<br />
- ha dichiarato accorato Paolo D’Amico condividendo l’ansia delle famiglie di<br />
tutti i marittimi ancora prigionieri - Episodi come questi non dovrebbero più<br />
verificarsi. Per questo Confitarma si è impegnata per ottenere misure che<br />
consentano la difesa attiva degli equipaggi delle nostre navi”. Il Governo e il<br />
Parlamento si sono fatti carico del problema con la legge n. 130 approvata<br />
in agosto. E’ stato messo a punto il progetto NMP Nuclei Militari di Protezione<br />
sul quale c’è un confronto continuo fra armatori e Stato maggiore della<br />
Marina Militare. Ciò che si augura l’armamento è che a breve la disposizione<br />
sia operativa e completata per consentire anche l’imbarco di team privati in<br />
alternativa ai militari in particolare sulle navi adibite a traffici non di linea ove<br />
la programmazione è problematica.<br />
18 - <strong>ottobre</strong> 2011