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10_ottobre - Porto & diporto

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Le risposte delle Istituzioni e del Governo<br />

Il Vice Presidente Confindustria per le Infrastrutture, logistica e mobilità,<br />

Cesare Trevisani, ha espresso l’apprezzamento di Confindustria per il ruolo<br />

che l’industria dell’armamento ha continuato e continuerà ad avere per l’economia<br />

italiana e per l’impegno che le imprese del settore hanno profuso in<br />

questi anni duri di crisi economica dimostrando “l’eccellenza del sapere e<br />

del fare italiano”. Secondo Trevisani per uscire dalla crisi l’Italia ha bisogno<br />

di un sistema trasportistico più competitivo. “Su questi temi, Confindustria<br />

è sempre stata chiara, rimarcando l’esigenza, in ogni sede, di rilanciare gli<br />

investimenti in opere pubbliche, colmare i gap e consentire lo sviluppo di un<br />

sistema logistico in linea con la domanda dell’utenza”. Anche Trevisanai ha<br />

auspicato la conclusione in tempi brevi dell’iter della legge di riforma portuale<br />

approvando in tempi rapidi un testo normativo quanto più possibile condiviso,<br />

che riesca a modernizzare l’impianto così come definito dalla Legge 84/94.<br />

“L’industria del mare e quella dell’armamento in particolare – è intervenuto<br />

il Sottosegretario Gianni Letta portando all’Assemblea il saluto del Presidente<br />

del Consiglio - è da sempre una “forza viva” fondamentale nella storia<br />

italiana nonché strumento indispensabile per la crescita nel Paese.” Parole<br />

stimolate del video “Uniti dal Mare” presentato da Confitarma per raccontare<br />

attraverso il fascino evocativo delle immagini la gloriosa storia d’Italia vista<br />

dal mare.<br />

Letta, dopo aver ricordato che il Governo ha sempre tenuto in grande considerazione<br />

questo settore, ha invitato le giovani generazioni a raccogliere<br />

l’esperienza e i risultati del passato per continuare ad essere protagonisti<br />

nell’economia di un Paese che dal mare ha sempre tratto ricchezza e sviluppo.<br />

Il Ministro Matteoli, unendosi all’appello lanciato dal Presidente d’Amico<br />

per una pronta liberazione dei marittimi ancora ostaggio dei pirati somali, ha<br />

sottolineato il contributo determinante della Confitarma “per la realizzazione<br />

di una flotta di bandiera giovane e attenta ai più elevati standard internazionali<br />

di qualità e sicurezza” perché attraverso “il rilancio del settore marittimo è<br />

possibile quello dell’economia sia italiana che europea”. Il Ministro Matteoli è<br />

intervenuto anche sulla privatizzazione della Tirrenia manifestando l’auspicio<br />

che “la procedura possa concludersi velocemente con esito positivo” con<br />

l’obiettivo di fornire un quadro certo di obblighi per l’espletamento dei servizi<br />

di collegamento marittimo e un accesso non discriminatorio al cabotaggio.<br />

In merito ai porti il Ministro ha auspicato la conferma di un sistema portuale<br />

all’altezza dei concorrenti mediterranei e, in merito alla riforma della legge<br />

84/94, il Ministro ha annunciato che la Commissione Bilancio del Senato ha<br />

approvato un emendamento per sbloccare l’iter parlamentare per l’approvazione<br />

della riforma della legge portuale. Non meno importante per l’Italia,<br />

secondo Matteoli, la politica delle autostrade del mare, grazie alle quali nel<br />

triennio 2007-2009 si sono ridotti del 60% i costi esterni con un risparmio per<br />

la collettività di oltre 411 milioni di euro, cioè 500mila TIR in meno sulle strade,<br />

ribadendo che elemento essenziale del sistema resta l’ecobonus.<br />

formazione continua specifica per i giovani<br />

che vogliono intraprendere le professioni<br />

del mare”.<br />

Ma quali sono i punti di forza e di debolezza<br />

dello shipping nazionale?<br />

Un dato è certo. Nel mondo oltre il<br />

90% fra materie prime, semilavorati e<br />

merci si muove via mare, anche in presenza<br />

di alterne fasi economiche, con<br />

una flotta che supera ormai il miliardo<br />

di tonnellate di portata. Anche il Mediterraneo<br />

mantiene una funzione strategica<br />

nell’unire tre continenti, quello<br />

europeo con quello africano e quello<br />

asiatico. Paesi emergenti che si affacciano<br />

alle sponde Sud del mondo e che<br />

rappresentano mercati di espansione<br />

delle economie più evolute. L’Italia ne<br />

è al centro. Ma se nel passato ha enormemente<br />

beneficiato di questa posizione<br />

strategica oggi il gap è dovuto ad<br />

altri fattori. Quali secondo gli armatori?<br />

“Una eccessiva burocrazia – spiega<br />

D’Amico - che rappresenta un determinante<br />

fattore di debolezza competitiva,<br />

soprattutto in mercati che rispondono<br />

a logiche che vanno oltre quelle nazionali.<br />

Nonostante si tratti di interventi<br />

a costo zero, da due legislature giacciono<br />

nelle stanze di Montecitorio e di<br />

Palazzo Madama disegni di legge di<br />

semplificazione della normativa sul settore<br />

marittimo”.<br />

Il cluster marittimo si lamenta inoltre<br />

del mancato rinnovo, da due anni, degli<br />

sgravi contributivi al cabotaggio con<br />

le isole minori che penalizza gli operatori<br />

italiani rispetto a quelli europei, in<br />

un mercato ormai liberalizzato. A gran<br />

voce inoltre viene richiesto il rifinanziamento<br />

dell’ecobonus per proseguire lo<br />

sviluppo delle autostrade del mare che<br />

sono riuscite a spostare oltre 500mila<br />

tir dalla strada al mare. Uno strumento<br />

che l’Europa intende introdurre a livello<br />

europeo prendendo a riferimento il modello<br />

italiano.<br />

Particolare attenzione è stata posta<br />

ai porti. Dopo aver evidenziato che<br />

gli scali italiani si trovano attanagliati,<br />

in particolare per il transhipment, non<br />

solo dai porti europei ma anche da<br />

quelli del Nord Africa che vantano faraonici<br />

progetti di sviluppo e costi gestionali<br />

competitivi, Paolo D’Amico ha<br />

chiesto ai rappresentanti del governo<br />

di adottare tutte le misure necessarie a<br />

restituire efficienza alla portualità italiana.<br />

“La crisi internazionale e la conseguente<br />

scarsità delle risorse disponibili<br />

– ha ricordato D’Amico - impongono di<br />

razionalizzare al massimo i finanziamenti<br />

pubblici nei porti, dando priorità a<br />

quei progetti di infrastrutturazione che<br />

più rispondono alle esigenze strategiche<br />

del sistema portuale nazionale. Ciò<br />

consentirebbe di intervenire rapidamente<br />

e in modo incisivo sui vincoli che<br />

maggiormente condizionano i traffici<br />

marittimi nei principali porti nazionali.<br />

Cito ad esempio l’annosa problematica<br />

del dragaggio, che in alcune realtà sta<br />

assumendo aspetti di vera e propria<br />

emergenza operativa”.<br />

Insomma, le parole d’ordine di Confitarma<br />

sono state: uomini, navi, innovazione,<br />

tradizione e addestramento.<br />

“Parole – ha concluso D’Amico – che<br />

ricordando il passato descrivono il presente<br />

e delineano il futuro di un settore<br />

che ha radici storiche antiche e che può<br />

dare molto allo sviluppo economico e<br />

sociale dell’Italia.”<br />

Non dimentichiamo la pirateria<br />

Patrizia Lupi<br />

“Sono ancora nelle mani dei pirati la Savina Caylyn e la Rosalia D’Amato<br />

- ha dichiarato accorato Paolo D’Amico condividendo l’ansia delle famiglie di<br />

tutti i marittimi ancora prigionieri - Episodi come questi non dovrebbero più<br />

verificarsi. Per questo Confitarma si è impegnata per ottenere misure che<br />

consentano la difesa attiva degli equipaggi delle nostre navi”. Il Governo e il<br />

Parlamento si sono fatti carico del problema con la legge n. 130 approvata<br />

in agosto. E’ stato messo a punto il progetto NMP Nuclei Militari di Protezione<br />

sul quale c’è un confronto continuo fra armatori e Stato maggiore della<br />

Marina Militare. Ciò che si augura l’armamento è che a breve la disposizione<br />

sia operativa e completata per consentire anche l’imbarco di team privati in<br />

alternativa ai militari in particolare sulle navi adibite a traffici non di linea ove<br />

la programmazione è problematica.<br />

18 - <strong>ottobre</strong> 2011

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