ADESSO Lebendiges Italienisch (Vorschau)

Die schönsten Seiten auf Italienisch
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09
September
2014
09
Venezia
Faszination Lido: Eine Radtour
jenseits der Lagune.
4 191 345 107502
Toscana
Ursprüngliches Casentino:
Fabelwelt im Herzen Italiens.
INTERVISTA AI REGISTI DI GOMORRA, LA SERIE TV CHE FA DISCUTERE L‘ITALIA
ATTUALITÀ: MARMO DI CARRARA. È POLEMICA SUL FUTURO DELLE CAVE

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EDITORIALE
Cari lettori,
Gianni Rodari ha scritto in una delle sue poesie più belle, Una scuola
grande come il mondo: “Di imparare non si finisce mai / e quel che non
si sa / è sempre più importante / di quel che si sa già”. Se fossi in voi,
comincerei proprio dallo Speciale lingua di questo mese (vedi pag. 32).
Non per sottovalutarvi, ma ci sono alcune parole dell’italiano parlato
di cui è probabile che non conosciate tutti gli usi o il vero e proprio
significato. Possono sembrare termini
sottovalutare
probabile
superfluo
strettamente
unterschätzen
wahrschein-
lich
überflüssig
unbedingt
superflui, oppure non strettamente necessari,
ma se utilizzati al posto e al momento
giusto vi faranno di sicuro brillare
in una conversazione. Guardate
intanto come li usano i nostri autori nel
presentarvi i loro reportage di viaggi…
DER KOMPLETT
NEU ENTWICKELTE
SPRACHKURS
IM MAGAZIN-STIL
Salvatore Viola
Eh s ,
ogni viaggio è davvero una storia a sé e l’Italia
non finisce mai di sorprendermi. Franciacorta,
basta la parola! Un nome solo per una terra
affascinante e un vino semplicemente
eccezionale (vedi pag. 56 ).
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Langenscheidt
3
Valentina Pinton
Ecco...
per vivere davvero un posto bisogna
lasciarsi guidare dai racconti dei
suoi abitanti. È quanto mi è successo
durante la mia avventura nella meravigliosa
valle del Casentino, uno dei
rari luoghi ancora autentici.
(vedi pag. 48 ).
Ma dai,
davvero non conoscete il Lido? È l’isola vicino a
Venezia famosa per il Festival del Cinema: un luogo
incantato e pieno di fascino! Il modo migliore
per visitarla? In bici, naturalmente (vedi pag. 12 ).
Fabrizia Memo
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und Kultur
erleben.“
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Das umfangreiche Kurspaket besteht aus:
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Rossella Dimola
Caporedattrice
ADESSO SETTEMBRE 2014

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SOMMARIO
32
RUBRICHE
SERVIZI
Marcello dell’Utri, von Stefano Vastano
12 VIAGGI: IL LIDO DI VENEZIA
03 Editoriale
Wir treten in die Pedale und entdecken das
Von Rossella Dimola
„andere“ Venedig zwischen Strandleben und
06 Posta prioritaria
mondäner Vergangenheit
Leserbriefe
22 Intervista: Sollima e Comencini
07 Notizie dall’Italia
Schonungslos: Gomorra zeigt die ganze Härte der
Neues aus Italien
Mafia – im Fernsehen. Die Regisseure im Gespräch
mit ADESSO.
26 Scherzi a parte
48 Fine settimana: La valle del Casentino
In einem Tal im Herzen der Toskana scheinen die
Uhren anders zu gehen: Zeit, seine Bewohner kennen
zu lernen
56 A tavola: Franciacorta
Er ist nicht wie die anderen. Er ist einfach nur er
Lachen mit Lucrezia
selbst: der Franciacorta. Und basta.
54 Grandangolo
LINGUA
Gemälde zum Leben
41 Pagine Facili
67 Botta e risposta
Italienisch leicht gemacht
45 Le schede di ADESSO
Sammelkarten, u.a. mit Übersetzungen,Übungen,
Alltagsitalienisch
OPINIONI
20 Italia in diretta
Carraras Marmorbrüche: Jobmotor oder
Umweltkiller?, von Valeria Palumbo
29 Passaparola
Die „Nerds“ kommen!, von Renata Beltrami
62 Tra le righe
30 I misteri dell’arte: Una porta magica a Roma
Seit Jahrhunderten hütet eine Tür die mystischen
Geheimnisse ihres Herrn
47
Das leichte Heft im Heft – Toskana
IN EIGENER SACHE
Liebe Leserinnen, liebe Leser,
die allgemeine Entwicklung der Kosten in den letzten zwei Jahren ist auch an
den Verlagen nicht vorübergegangen. Einen Teil dieser Mehrkosten müssen
wir an unsere Leser weitergeben. Der Preis von ADESSO steigt ab der Ausgabe
9/2014 um 60 Cent, der Preis für das Jahresabonnement um 50 Cent
pro Heft (Preise für das Ausland, unser digitales Angebot sowie unseren
Sprachtrainer finden Sie unter www.spotlight-verlag.de/faq/konditionen). Für
bestehende Abonnements ändert sich zunächst nichts. Der neue Preis wird
erst ab der nächsten Rechnungsstellung fällig. Diese moderate Erhöhung
ermöglicht es uns, Ihnen Ihr Sprachprodukt auch in Zukunft in der bekannten
Qualität zu liefern. Vielen Dank für Ihr Verständnis.
Ihr Spotlight Verlag
Marta Cucchias Webkunst erweckt historische
64 Libri e letteratura
Büchertipps und Leseprobe
Autor des Monats: Wu Ming
Ein Thema – zwei Antworten:
Rundfunkgebühren: Hinausgeworfenes Geld
oder Bildungsbeitrag für alle?
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Venezia
Faszination Lido: Eine Radtour
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Toscana
Ursprüngliches Casentino:
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09
September
2014
© N. Miana
ZEICHENERKLÄRUNG UND LESER-SERVICE
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SETTEMBRE 2014
54
48
12
56 Speciale
lingua
32
Lebendiges
Italienisch:
wie Sie im
Gesprach glanzen.

CONGRATULAZIONI!
Tutta la redazione di
ADESSO si complimenta
con Marina Collaci, che
è arrivata terza al festival
“L’anello debole” di Capodarco
con il reportage
La Candelora, dedicato ai
femminielli napoletani e
uscito sul CD di ADESSO
nel maggio 2014. Il reportage
è collegato all’articolo
Diritto alla fede,
pubblicato nel numero di
ADESSO 05/14, all’interno
della rubrica Grandangolo.
Siamo contenti e orgogliosi
per questo importante
riconoscimento, ottenuto
da una collaboratrice
storica di ADESSO. Marina
Collaci cura ogni mese la
rubrica Botta e Risposta.
Tanti auguri da tutti noi!
dedicato gewidmet
il femminiello (dial.): wie Frauen
auftretende Männer, seit
langem Teil der neapolitanischen
Volkskultur
collegato verbunden
orgoglioso stolz
il riconoscimento
Auszeichnung
ottenuto erhalten
curare betreuen
LA VOCE DEI LETTORI Testo: Christa Gottwald
INCONTRO A SORPRESA
6
Chi vuole raccontare un’esperienza italiana può scrivere* a:
Spotlight Verlag, Redaktion ADESSO, Postfach 1565, D-82144 Planegg,
fax +49 89 85681-360, e-mail: adesso@spotlight-verlag.de.
* Der Verlag übernimmt keine Haftung für eingesandte Texte sowie Bildmaterial. Diese
werden nur im Fall einer Veröffentlichung auf Wunsch an den Absender zurückgesandt.
Gentile redazione, sono
un’entusiasta lettrice della
vostra rivista ADESSO da
molti anni.
Nell’edizione di
giugno, alla prima occhiata
ho visto che nella rubrica
L’autore del mese c’era Fabio
Volo.
A questo proposito,
vorrei raccontarvi la mia
esperienza.
Poco dopo la festa
di Ognissanti, nel novembre
scorso, sono stata con
mio marito a Bologna, che è
la nostra città italiana preferita.
Già da tanto tempo ci abbiamo
lasciato il cuore per la sua ricchezza d’arte, architettura,
musica, cucina. Nelle viuzze del centro medievale ci sono
tanti mercati con i piaceri della tavola, ma c’è anche una libreria
particolare, che si chiama Ambasciatori e che visitiamo
sempre. La libreria si trova all’interno di un edificio vecchio,
ma dentro è costruita in modo moderno, con vetro e
acciaio. A noi piace la sua grande offerta di libri e anche
la presenza di Eataly, con cibi e vini biologici. Ci andiamo
sempre per goderci l’ambiente, gustare un buon piatto di
pasta e comprare libri da leggere nelle sere d’inverno.
Una volta entrati in libreria, ho notato una fila di gente, soprattutto
ragazze. Tutti tenevano in mano lo stesso libro,
dal titolo La strada verso casa. Davanti alla coda ho visto
improvvisamente lo scrittore del romanzo, Fabio Volo, che
ha un grande talento, a mio parere. Lui stava presentando e
autografando la sua nuova opera. Sui tavoli erano impilate
tantissime copie. Ne ho comprata una, poi mi sono messa
in fila, mentre il cuore batteva sempre più forte. Finalmente
sono arrivata davanti a lui!
Era l’occasione giusta per
fare una chiacchieratina con
il simpatico scrittore e ricevere
un autografo con dedica:
“Christa, baci a te. Fabio
Volo”, mi ha scritto. Mi ha
detto di essere lieto di conoscermi
e contento di essere
letto anche in Germania.
Che avventura, fare personalmente
la conoscenza di
Fabio Volo! È un uomo gentile
e aperto, senza atteggiamenti
snob da star! Ho letto
il nuovo romanzo subito dopo il ritorno a casa e ci sono
volute solo poche sere. Già prima avevo letto due libri di
Fabio Volo. II suo stile semplice, moderno e diretto mi piace
molto.
In La strada verso casa mi e piaciuta particolarmente
la descrizione della situazione in famiglia, ovvero
dell’incapacità di comunicare.
Distinti saluti da una vostra fedele lettrice.
l’occhiata
l’esperienza
Ognissanti
lasciare
il cuore in qc.
la viuzza
medievale
la libreria
l’edificio
il vetro
l’acciaio
l’offerta
il cibo
godersi qc.
gustare
notare
la fila
improvvisamente
lo scrittore
Blick
Erlebnis
Allerheiligen
sein Herz an
etw. hängen
Gässchen
mittelalterlich
Buchhandlung
Gebäude
Glas
Stahl
Angebot
Speise
etw. genießen
kosten
bemerken
Schlange
plötzlich
Schriftsteller
a mio parere
autografare
l’opera
impilato
battere
l’occasione f.
la chiacchieratina
la dedica
lieto
l’avventura
gentile
l’atteggiamento
da star
la descrizione
l’incapacità
fedele
meiner Meinung
nach
signieren
Werk
(auf)gestapelt
schlagen
Gelegenheit
Pläuschchen
Widmung
erfreut
Abenteuer
liebenswürdig
Starallüren Pl.
Beschreibung
Unfähigkeit
treu
ADESSO SETTEMBRE 2014

prima pagina
Circa 100 indagati e 35 arresti.
Fanno impressione i numeri
dell’inchiesta sul Mose, il sistema
di dighe mobili per proteggere
Venezia dall’acqua alta. Secondo
la magistratura, la corruzione è
arrivata quasi ai vertici dello stato.
Marco Milanese, sottosegretario
al ministero dell’Economia,
ha preso 500.000 euro – sembra
– per dare 400 milioni di finanziamenti
pubblici al Mose. Il generale
della Guardia di Finanza Emilio
Speziante ha preso mezzo milione
per dare informazioni su alcune inchieste della Finanza:
in particolare quelle sul Consorzio Venezia Nuova, che
assegna gli appalti di costruzione del Mose e delle opere
per la salvaguardia di Venezia. Il suo amministratore delegato,
Giovanni Mazzacurati, ha usato la corruzione per
ottenere consenso, favori e denaro. I suoi riferimenti erano
Piergiorgio Baita, amministratore delegato della Mantovani
Costruzioni – la società che ha vinto più appalti per il Mose
– e Roberto Meneguzzi, amministratore delegato della Holding
di finanziamento Palladio Finanziaria. Coinvolti anche
il sindaco di Venezia Giorgio Orsoni, del Pd, e il senatore
di Forza Italia Giancarlo Galan, da 15 anni governatore del
Veneto. Fra tangenti e fatture gonfiate, 40 milioni di fondi
neri sono stati accumulati a danno della collettività.
NOTIZIE
DALL’ITALIA
di redazione
COSTUME E SOCIETÀ
VENEZIA NELLA BUFERA
la bufera Sturm
l’indagato Beschuldigter
l’arresto Festnahme
fare erschreckend
impressione sein
l’inchiesta Ermittlung
la diga Deich
proteggere schützen
la magistratura Justiz
il vertice Spitze
lo stato Staat
il sottosegretario
Staatssekretär
pubblico öffentlich
la Guardia di Finanza: polizeiliche
Spezialeinheit, die dem Wirtschafts-
und Finanzministerium
untersteht
assegnare vergeben
l’appalto öffentlicher
Auftrag
l’opera Bauwerk
la salvaguardia Schutz
l’amministratore
Geschäftsdelegato
führer
ottenere erhalten
il favore Gefälligkeit
il denaro Geld
la società Gesellschaft
vincere gewinnen
coinvolto verwickelt
il sindaco Bürgermeister
il Pd (Partito democratico): Mitte-Links-Partei
Forza Italia: von Silvio Berlusconi
gegründete Mitte-Rechts-Partei
il governatore: Präsident der Region
il Veneto Venezien
la tangente Schmiergeld
la fattura Rechnung
gonfiato hier: überhöht
i fondi neri pl. Schwarzgeld
a danno di auf Kosten
von
ADESSOaudio
Ascolta l’inchiesta sul tema: cosa pensate dello scandalo del
Mose e di altri scandali simili?
7
Emilio Speziante
Guardia di Finanza
Giovanni Mazzacurati
C. Venezia Nuova
Giancarlo Galan (Fi)
ex governatore del Veneto
Alcuni indagati nell’inchiesta
Mose. Nel luglio
scorso la camera dei
deputati ha votato sì
all’arresto di Giancarlo
Galan, ex governatore del
Veneto.
Marco Milanese
ministero Economia
ADESSO SETTEMBRE 2014

NOTIZIE
DALL’ITALIA
economia e politica
LEGHISTI A CATANIA
Nell’Italia dei paradossi può succedere anche questo:
il paese più leghista di tutti è nel profondo Sud. A Maletto,
in provincia di Catania, alle scorse elezioni europee ha
vinto un giovane candidato della Lega Nord, Antonio Mazzeo,
25 anni, nato e cresciuto in questo paesino siciliano di
4.000 abitanti, ma candidato per il Carroccio. Mazzeo ha
ottenuto infatti il 32,6% dei voti. Maletto è diventata così
la località con la più alta percentuale di voti per la Lega
Nord, un partito che considera i cittadini del Sud “terroni
che non fanno nulla” e vuole l’indipendenza del ricco Nord
Italia. Il segreto che ha portato alla vittoria questo giovane
siciliano del Nord è una campagna elettorale porta a porta,
con un programma che ha convinto i suoi concittadini. Ha
promesso infatti l’uscita dall’euro e di lottare contro l’immigrazione
clandestina e le quote per la produzione
di arance imposte da Bruxelles.
Antonio Mazzeo (a destra)
con il segretario della Lega
Nord Matteo Salvini.
SE POTESSI AVERE...
80 EURO AL MESE
L’aveva promesso e l’ha fatto! Lo scorso maggio i lavoratori
dipendenti che guadagnano tra gli 8.000 e i
24.000 euro lordi all’anno – circa 10 milioni di cittadini
– hanno trovato nella loro busta paga 80 euro in più.
È il famoso bonus mensile promesso dal presidente del
Consiglio Matteo Renzi, diventato realtà con l’approvazione
in parlamento del decreto Irpef, lo scorso aprile.
È una somma che non cambia la vita, ma può offrire un
piccolo sostegno alle famiglie e aiutarle a consumare di
più. Naturalmente non mancano le critiche. Alcuni dicono
che le coperture non ci sono e che l’operazione ha
causato un buco da 9 miliardi di euro; per altri il bonus
è stata solo una trovata elettorale per le elezioni europee
(25 maggio 2014), che per il Partito democratico di
Matteo Renzi sono state un trionfo. Certo è che, per garantire
gli 80 euro in busta paga, Matteo Renzi non può
contare molto sulla vendita all’asta delle auto blu (vedi
ADESSO 07/14, pag. 9). Il premier pensava di ricavare
400.000 euro. Purtroppo, finora l’operazione è stata un
insuccesso: 52 auto sono state messe all’asta su eBay a
partire dallo scorso aprile, ma solo sette sono state vendute.
L’incasso è di soli 50.000 euro circa.
8 Il premier Matteo Renzi.
LEGHISTI A CATANIA
leghista: der Partei Lega Nord
anhängend
le elezioni pl. Wahl
vincere gewinnen
il Carroccio: Bezeichnung für
die Partei Lega Nord, die für eine
starke Föderalisierung Italiens
eintritt
ottenere erhalten
il voto Stimme
il terrone: „Bauerntölpel”, wird
abschätzig für Süditaliener verwendet
l’indipendenza Unabhängigkeit
la vittoria Sieg
la campagna
elettorale Wahlkampf
porta a porta von Tür zu Tür
promettere versprechen
lottare kämpfen
clandestino illegal
imposto auferlegt
80 EURO AL MESE
promettere versprechen
il lavoratore Angestellter
dipendente
guadagnare verdienen
lordo brutto
la busta paga Lohntüte
il presidente del Consiglio: ital.
Regierungschef
l’approvazione
f. Zustimmung
l’Irpef (l’Imposta sul reddito
delle persone fisiche): Einkommenssteuer
offrire bieten
il sostegno Unterstützung
la copertura (finanzielle)
Abdeckung
causare verursachen
il buco (Haushalts)loch
la trovata Gag
elettorale Wahlkampfla
vendita
all’asta Versteigerung
ricavare herausholen
l’insuccesso Misserfolg
RIGORE E FLESSIBILITÀ
il rigore Strenge
la trasgressione Verstoß
la spesa Staatspubblica
ausgaben Pl.
superare überschreiten
Pil (il Prodotto interno lordo):
Bruttoinlandsprodukt (BIP)
mantenere aufrechterhalten
il debito Staatspubblico
schulden
la ripresa Aufschwung
LA PAROLA DEL MESE
RIGORE E FLESSIBILITÀ
Rigore è la parola preferita di Jens Weidmann. Il
presidente della Banca centrale tedesca non accetta
trasgressioni alle regole di Maastricht. Secondo il cosiddetto
patto di stabilità, il deficit della spesa pubblica
italiana non può superare il 3% rispetto al Pil. L’Italia
deve rispettarlo e quindi mantenere il rigore e non aumentare
il debito pubblico, che è già gigantesco. Flessibilità,
invece, è la parola preferita del premier italiano
Matteo Renzi. Per aiutare la ripresa economica di un’Italia
in crisi, è necessaria, secondo lui, un po’ di flessibilità.
L’Italia deve poter investire in infrastrutture e riforme.
© ANSA (5), Ferrovie dello Stato Italiane
ADESSO SETTEMBRE 2014

costume e società
SANTA ROSALIA SUPERSTAR
L’ultima della lista a registrare il proprio marchio religioso è Santa Rosalia, a
Palermo. Sui souvenir ufficiali adesso c’è un logo: tre rose stilizzate con la scritta
Santa Rosalia. The Experience. È facile fare soldi con l’immagine dei santi più
venerati. Il giro d’affari del turismo religioso fattura ogni anno, solo in Italia, 5
miliardi di euro. Qualche esempio: Padre Pio da Pietrelcina fattura 100 milioni
di euro l’anno tra immaginette votive, vere e proprie statue e soggiorni dei devoti.
La canonizzazione di Giovanni
Paolo II ha attirato a Roma, lo scorso
27 aprile, un milione di pellegrini. Si
tratta ovviamente di vere e proprie
star della fede, con tanto di marchio
registrato. Il primo “divo” è San
Francesco, patrono d’Italia dal 1939.
BINARI SENZA TEMPO
ADESSOaudio
Online anhören! Ascolta
uno stralcio del reportage sul
business dei santi www.adesso-online.de/merchandising
Si chiama Binari senza tempo ed è un’iniziativa
della Fondazione FS (“Ferrovie
dello Stato”). Quattro linee ferroviarie storiche
non più usate per il trasporto pubblico
locale sono state riaperte durante l’estate.
Sono quattro itinerari ferroviari insoliti. In
Lombardia c’è la Ferrovia del Lago, che percorre
il Parco dell’Oglio e arriva alle sponde del Lago d’Iseo. La Ferrovia della
Val d’Orcia, in Toscana, va da Asciano a Monte Antico. In Abruzzo, la Ferrovia
del Parco va da Sulmona a Castel di Sangro e passa per Roccaraso e i boschi
della Majella. In Sicilia, la Ferrovia dei Templi parte da Agrigento Bassa e arriva
fino a Porto Empedocle. Gli amanti del turismo ferroviario possono godersi dal
finestrino la vista di paesaggi unici a bordo di carrozze del Novecento.
IL PERCHÉ
TAGLIARE
LA TESTA AL
TORO
Perché si dice “tagliare la testa al
toro”?
Sandra Köhler
Risponde Anna Bordoni, collaboratrice
dell’Istituto dell’Enciclopedia
Italiana.
Molte espressioni linguistiche che
indicano forza fisica fanno riferimento
a questo animale: essere
forte come un toro, parere un toro,
sentirsi un toro (anche con allusione
alla virilità). Altre espressioni sono
legate alla tauromachia. Tra le più
note ricordiamo prendere il toro per
le corna e tagliare la testa al toro.
Qual è modo migliore per non essere
trafitti da un toro? Afferrarlo per le
corna, per bloccargli la testa! Prendere
il toro per le corna, quindi, vuol
dire affrontare direttamente una difficoltà.
Tagliare la testa al toro, invece,
fa riferimento alla decapitazione
dell’animale, ultimo atto della caccia
al toro, un tempo molto diffusa. Si
usa quando si prende una decisione
drastica, oppure quando si hanno
opinioni diverse e si sceglie una soluzione
in modo categorico. Questa
espressione compare in italiano per
la prima volta nel 1869, ma già esisteva
in alcuni dialetti settentrionali.
Per quanto riguarda l’origine, secondo
un bel racconto popolare, un
giorno un toro infila la testa in una
giara e non riesce più a tirarla fuori. Il
proprietario del toro non vuole rompere
la giara per liberare l’animale.
Chiede allora consiglio a un amico.
La soluzione è semplice: salvare la
giara e tagliare la testa al toro!
Inviate i vostri perché a:
adesso@spotlight-verlag.de
9
SANTA ROSALIA
il marchio Marke
il santo Heiliger
venerato verehrt
il giro d’affari Umsatz
fatturare hier:
sich belaufen
il soggiorno Aufenthalt
il devoto Gläubige
la cano- Heilignizzazione
sprechung
attirare anziehen
il pellegrino Pilger
la fede Glaube
con tanto di mit(samt)
il patrono Schutzheiliger
BINARI SENZA TEMPO
il binario Gleis
la fondazione Stiftung
Ferrovie staatliche
dello Stato Eisenbahngesellschaft
l’itinerario Route
il paesaggio Landschaft
percorrere durchfahren
la sponda Ufer
l’amante m./f. Liebhaber, -in
godersi qc. etw. genießen
la vista Aussicht
il Novecento 20. Jahrhundert
IL PERCHÉ
il toro Stier
indicare bezeichnen
fisico körperlich
parere scheinen
l’allusione f. Andeutung
la virilità Männlichkeit
legato a verbunden mit
la tauromachia Stierkampf
noto bekannt
il corno Horn
trafiggere durchbohren
afferrare
la decapitazione
l’atto
la caccia
al toro
diffuso
comparire
settentrionale
infilare
la giara
il proprietario
salvare
packen
Enthauptung
Handlung
Stierkampf
verbreitet
auftauchen
nördlich, hier:
norditalienisch
hineinstecken
Krug
Eigentümer
retten
ADESSO SETTEMBRE 2014

NOTIZIE
DALL’ITALIA
cultura e spettacolo
NOVITÀ AL MUSEO
Ci sono alcune interessanti novità nei musei statali italiani.
Il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini le ha
annunciate lo scorso 1° luglio. Per chi ha più di 65 anni
il biglietto non è più gratuito, come è stato finora. Hanno
invece diritto all’ingresso gratuito i giovani fino a 18 anni e
sono previsti sconti per i ragazzi fino a 25 anni. Tutti possono
entrare gratis la prima domenica del mese, mentre
le chiusure previste sono il primo, il secondo e il quarto
mercoledì del mese. Si moltiplicano le notti bianche della
cultura: due l’anno. I musei e i siti archeologici, in quelle
occasioni, sono accessibili al costo di un euro.
IL DVD DEL MESE
STROMBOLI
TERRA DI DIO
Stromboli Terra di Dio è un capolavoro
del Neorealismo italiano
firmato “Roberto Rossellini”.
Uscito nel 1950, è la storia
di una donna coraggiosa e libera.
La seconda guerra mondiale
è finita da poco e Karin (Ingrid
Bergman) va a vivere in questa piccola isola di pescatori.
Osserva dall’esterno la vita quotidiana del posto, che è
semplice e quasi selvaggia: alcune scene sono come un
vero e proprio documentario. Girato con cura anche durante
le scene epiche e difficili dell’eruzione del vulcano,
il film ha fatto scoprire questa piccola isola siciliana
al grande pubblico e ha visto nascere sul set l’amore tra
il regista e la Bergman.
10
La scalinata
all'interno dei
Musei Vaticani.
VINCI IL DVD DEL MESE
Partecipa all’estrazione [Verlosung] dei DVD in palio. Entro il 23
settembre vai alla pagina www.adesso-online.de/gewinnspiel
oppure spedisci una cartolina al seguente indirizzo: Spotlight
Verlag, ADESSO, DVD del mese – Stromboli Terra di Dio,
Fraunhoferstr. 22, D-82152 Planegg. Per chi non vince, il DVD è in
vendita, insieme a tanti altri capolavori del cinema italiano, da:
MUSIC PARADISE, Rebgasse 49, CH-4058 Basel,
tel. (0041) 61 68192407, fax (0041) 61 6812127.
E-mail imp@musicparadise.ch; www.musicparadise.ch;
Facebook Music Paradise
NOVITÀ AL MUSEO
la novità Neuigkeit
statale staatlich
il bene
culturale Kulturgut
annunciare ankündigen
lo scorso am 1. Juli
1° luglio (dieses Jahres)
il diritto Anspruch
previsto vorgesehen
la notte bianca Lange Nacht
il sito Stätte
l’occasione f. Anlass
accessibile zugänglich
DVD DEL MESE
il dio Gott
il capolavoro Meisterwerk
firmato unterzeichnet,
hier: mit dem
Namen von
coraggioso mutig
la guerra
mondiale Weltkrieg
il pescatore Fischer
osservare beobachten
selvaggio wild
la cura Sorgfalt, Aufmerksamkeit
l’eruzione f. Ausbruch
scoprire entdecken
il/la regista Regisseur, -in
UNESCO
il sito Stätte
il patrimonio
Unesco Weltkulturerbe
meridionale südlich
splendido wunderschön
il paesaggio Landschaft
Dopo le Ville Medicee nel 2013, nel 2014 un nuovo
sito italiano entra nel Patrimonio Unesco. Sono
sei territori del Piemonte meridionale, nelle Langhe, nel
Roero e nel Monferrato, dove si produce vino di qualità.
È il primo riconoscimento Unesco alla cultura del vino,
che qui è antichissima e ha modellato gli splendidi paesaggi
descritti da autori come Pavese. L’Italia è leader
mondiale per numero di siti, che sono 50. Ma non c’è
solo da festeggiare. Altri siti, come Villa Adriana a Tivoli,
hanno rischiato di uscire dalla lista perché vicino sono
stati approvati progetti edilizi discutibili. Non era mai
80
successo prima! Altri siti hanno
urgente bisogno di interventi
di manutenzione, come la
Reggia di Caserta.
sono le candeline che
Sofia Loren spegne il 20
settembre. La famosa attrice
italiana ha deciso di celebrare
questo compleanno speciale
con la sua prima e unica autobiografia.
Il titolo è quello del
celebre film di Vittorio De
Sica: Ieri, oggi, domani.
mondiale weltweit
festeggiare feiern
rischiare Gefahr laufen
approvare bewilligen
edilizio Bauurgente
dringend
l’intervento di Wartungsmanutenzione
arbeit
80 ANNI
la candelina Kerze
spegnere auspusten
l’attrice f. Schauspielerin
celebre berühmt
UNESCO: CHI ENTRA E CHI ESCE

NOTIZIE
DALL’ITALIA
scienza e natura
CHE STALLA!
L’innovazione paga. Lo sanno bene all’azienda agricola
Palombini di Nepi, in provincia di Viterbo. Hanno investito
sull’innovazione e ora raccolgono i frutti, mentre
migliaia di aziende chiudono. La Palombini produce
latte e ha scommesso sul benessere delle mucche e l’efficienza
energetica. Le mucche hanno cuccette singole.
D’inverno bevono acqua
riscaldata. D’estate, la stalla
è ventilata. Tutto si fa
con risparmio di energia:
gli scarti organici alimentano
un impianto a biogas
che dà elettricità a 6.000
persone, oppure diventano
concime, al posto dei
fertilizzanti chimici.
L’azienda ha vinto il
premio “Il Monito del
giardino” (ente Cassa di
Risparmio di Firenze e
Fondazione parchi monumentali
Bardini e Peyron)
come Best practice 2014 nel
campo dell’energia.
la stalla
l’azienda
agricolo
raccogliere
scommettere
su qc.
il benessere
la cuccetta
riscaldato
il risparmio
lo scarto
alimentare
l’impianto
il concime/
il fertilizzante
vincere
il premio
il campo
Stall, auch:
Saustall
Betrieb
landwirtschaftlich
ernten
auf etw.
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ADESSO AGOSTO 2014

VIAGGI - VENEZIA
Al Lido in bici
L’ALTRA VENEZIA
12
Vor dem leisen Murmeln Venedigs erhebt sich zwischen Lagune und Meer
eine Landzunge eigenwilliger Form, deren Faszination bereits Goethe erlag:
Auf dem Drahtesel erfahren wir den Lido – von seinen Sandstränden bis zu
den architektonischen Spuren seiner inspirierenden Vergangenheit.
Testo: Valentina Pinton
Da sinistra: ragazzi sulla
spiaggia del Lido di Venezia;
un tratto della pista ciclabile al
Lido; la chiesa di San Giorgio
Maggiore e il Lido di Venezia
sullo sfondo.

Stamattina sono andato in gondola, col mio angelo
custode, fino al Lido, lingua di terra che chiude
le lagune e le separa dal mare. Sbarcati, abbiamo attraversato
tutto il Lido; ed ecco un violento mugghio: era il
mare, che subito dopo ho veduto slanciarsi sulla spiaggia per
poi ritirarsi. Era appunto mezzogiorno, l’ora del riflusso. Così
ho visto, proprio con questi occhi, anche il mare, che ho seguito
lungo la bella aia di sabbia che si lascia indietro quando si ritira.
l’angelo
custode
sbarcare
il mugghio
slanciarsi
ritirarsi
il riflusso
l’aia di sabbia
l’approdo
Schutzgeist
aussteigen
hier: Geräusch
hochgehen
sich zurückziehen
Ebbe
Tenne
(aus Sand)
Landung
la conformazione
la trama
intessuto
il filo
dorato
lambito
il sussurro
la sfumatura
l’orma
il predecessore
Form
Schussfaden
verwoben
Faden
golden
umspült
Rauschen
Nuance
Spur
Vorgänger
Goethe racconta così il suo primo approdo al Lido, in
gondola, nel 1796. Proprio per la sua conformazione – è
lunga 12 km e larga, al suo massimo, appena uno – e per
la posizione, questa “lingua di terra” fa pensare a una
trama intessuta da tre fili: quel mare che tanto impressionò
Goethe, la sua spiaggia dorata lambita dall’Adriatico
e il sussurro della Laguna e di Venezia, una voce che
parla di una lunga e ricca civiltà. Di questo equilibrio,
che lo rende ricco di sfumature e fascinazioni, il Lido
vive. Sono passati più di duecento anni da allora, ma
sulle orme del nostro illustre predecessore proveremo,
scoprendolo in bicicletta, la stessa impagabile sorpresa.
13

VIAGGI - VENEZIA
Approdiamo all’imbarcadero di Santa Maria Elisabetta
in una mattina di settembre. Il cielo non è terso, ma
tra nuvole e schiarite, il profilo del Lido si staglia ancora
più chiaro e definito contro il cielo, con la cupola dell’imponente
Tempio votivo, diventato oggi sacrario militare.
È impossibile, anche a una prima occhiata, non notare
l’eleganza delle tante ville, più di 200, in un eclettico stile
Liberty e Art déco, che dai primi del Novecento gli regalano
un carattere architettonico distintivo. In particolare
furono la moda dei bagni di mare, la vicinanza di Venezia
e la bellezza della spiaggia di sabbia finissima – dunque,
di nuovo, i nostri “tre fili” – a dare l’impulso decisivo, a
partire dalla metà dell’Ottocento, alla trasformazione del
Lido in famosissima stazione balneare della Belle époque.
Cominciarono a sorgere i primi stabilimenti, attorno a cui
furono costruiti chalet, osterie e chioschi di ristoro, seguiti
da ville e villini e dai primi alberghi. Il Grande Albergo Ausonia
& Hungaria, che si affaccia sull’animatissimo Gran
Viale Santa Maria Elisabetta, è senz’altro l’esempio più affascinante:
i colori della sua facciata in maiolica lasciano
l’imbarcadero
terso
schiarito
stagliarsi
il sacrario
lo stile Liberty
distintivo
la stazione
balneare
sorgere
lo stabilimento
(balneare)
il chiosco
di ristoro
affacciarsi
su qc.
animato
il fiato
proporre
la fascia
il ramo
carico di
cittadino
costeggiare
immerso
incantevole
l’area
ospita…
il cimitero
Landungssteg
wolkenlos
Aufheiterung
sich abheben
Denkmal
Jugendstil
hervorstechend
Badeort
entstehen
Strandbad
Erfrischungsstand
auf etw.
hinausgehen
belebt
Atem
bieten
Streifen
Zweig
voller
städtisch
entlangführen
inmitten
bezaubernd
in dem Gebiet
liegt…
Friedhof
fondato
custodire
la tomba
la stele
funeraria
la suggestione
la sbirciatina
il cancello
di ferro
restituire
la pace
proseguire
giungere
occidentale
il forte
la difesa
legato
sentito
l’Ascensione f.
lo sposalizio
l’erede m./f.
il sindaco
percorrere
il tragitto
lanciare
il corteo
la barca
gegründet
bergen, behüten
Grab
Grabstele
Reiz
verstohlener
Blick
Eisentor
hier: vermitteln
Frieden
weiterfahren
gelangen
westlich
Befestigungsanlage
Verteidigung
verbunden
intensiv gefeiert
Himmelfahrt
Vermählung
Erbe, Erbin
Bürgermeister
zurücklegen
Weg
werfen
Zug
Boot
14
71 anni di Mostra del
Cinema di Venezia
L’Esposizione internazionale d’Arte cinematografica,
il primo festival cinematografico di prestigio a livello
internazionale, nacque nel 1932 da un’idea dell’allora
[damalig] presidente della Biennale di Venezia, il conte
[Graf] Giuseppe Volpi di Misurata. Proprio quell’anno,
dal 6 al 21 agosto, la prima edizione della Mostra del
Cinema di Venezia ebbe luogo [avere luogo: stattfinden]
sulla terrazza dell’Hotel Excelsior e, dal 1937,
nell’adiacente [angrenzend] Palazzo del Cinema e nel
Casinò municipale [städtisch]. Nel 1947 la mostra istituì
un gran premio [Preis] internazionale per il miglior film,
che divenne dal 1950 il noto [bekannt] “Leone d’Oro di
San Marco”. Da oltre 70 anni, tra la fine di agosto e i
primi di settembre il Lido di Venezia diventa palcoscenico
[Bühne] del miglior cinema mondiale, con personalità
e divi che giungono da ogni parte del mondo.
senza fiato. Si va dall’ocra al verde chiaro, all’azzurro, con
bassorilievi che propongono motivi vegetali, interrotti da
fasce colorate e vasi da cui escono rami carichi di frutti,
tra putti e figure femminili.
Lasciamo provvisoriamente l’arteria pulsante del
traffico cittadino. Non va dimenticato, infatti, che questa
è l’unica isola di Venezia dove è permessa la circolazione
di autoveicoli. Pedaliamo lungo Riviera San Nicolò, che
costeggia la laguna ed è immersa nella quiete. Incantevole
non solo per la vista su Venezia, quest’area alberata,
che si affaccia sullo specchio lagunare, ospita tra il verde
dei cipressi l’Antico cimitero israelitico, uno dei più antichi
al mondo, fondato nel 1389. Il giardino silenzioso,
che custodisce tombe e stele funerarie dal secolo XIV al
XVII, è un luogo di rara suggestione. Senza appuntamento
non è possibile visitarlo, ma anche una sbirciatina
attraverso il cancello di ferro restituisce parte del fascino
di questo luogo di pace.
Proseguendo lungo la Riviera, si giunge all’antica
area militare all’estremità occidentale del Lido. I due forti
di San Nicolò (Castel Vecio) e di Sant’Andrea (Castel
Novo) non erano solo punti strategici per la difesa di Venezia,
ma anche luoghi legati a una festa tradizionale,
ancora oggi molto sentita, quella della Sensa (Ascensione),
in cui si celebra il millenario sposalizio di Venezia
con il mare. Ogni anno gli eredi dell’antico dogado, il
sindaco e il patriarca di Venezia, percorrevano sul Bucintoro,
l’imbarcazione dei Dogi, il tragitto da San Marco alla
bocca di porto per lanciare l’anello cerimoniale in mare.
Li accompagnava un corteo di barche storiche. Mentre
© N. Miana (4), Huber/Sime (3), S. Viola
ADESSO SETTEMBRE 2014

IL LIDO DEI DIVI
Qui dall’alto, in senso orario: un piccolo approdo per le imbarcazioni;
il quartiere di Malamocco; la spiaggia che si affaccia sulla laguna;
l’approdo del Grand Hotel Excelsior, dove si è svolta la prima edizione
del Festival del Cinema. Nell’altra pagina: l’entrata del Casinò
municipale, dove si svolge ogni anno il Festival del Cinema.
15

16
L’ALTRA VENEZIA
Dall’alto, in senso orario: il Palazzo del Podestà e il
campanile della chiesa di Santa Maria Assunta;
divertimento nelle acque del Lido; il cimitero
ebraico; Rio Terà a Malamocco; il canale di Santa
Maria Elisabetta; vista su Malamocco.
© Huber/Sime (5), N. Miana (2), S. Viola (2), Look, Celentano/Laif

del forte di San Nicolò esistono soltanto poche rovine,
l’imponente fortezza rinascimentale di Sant’Andrea, al
di là del canale, è stata da poco riportata al suo antico
splendore, ricreando un luogo denso di suggestioni, che
conserva memorie gloriose di un passato lontano.
La cerimonia dello Sposalizio del mare si concludeva
nella vicina chiesa di San Nicolò, che risale all’ XI secolo,
quando fu fondato il complesso benedettino e venne poi
ricostruita nel XVII. Il custode ci racconta un aneddoto
che non tutti conoscono, ovvero che nell’urna di marmo
collocata sull’altar maggiore è conservata parte delle
reliquie di San Nicola di Myra, il patrono dei naviganti
e protettore della flotta veneziana. A lungo contese tra
Venezia e Bari, furono alla fine spartite tra le due città
e la parte più consistente si trova proprio nel capoluogo
pugliese. Attiguo alla chiesa, si trova il chiostro rinascimentale
del XVI secolo, con la sua vera da pozzo e il
convento. Costeggiandolo, si raggiunge l’aeroporto Nicelli,
esempio di architettura anni Trenta perfettamente
conservato. Si tratta di uno dei primi aeroporti civili d’Italia,
scalo di voli nazionali e internazionali già dopo la
prima guerra mondiale. Recentemente è stato oggetto di
un prezioso restauro conservativo e oggi, nelle sue sale,
si può ancora sognare a occhi aperti, immaginando di
vedere atterrare splendidi aeroplani di legno e tela.
Poche pedalate ci separano dal litorale ed eccoci ad
ammirare il mare e la lunghissima spiaggia che corre parallela
al lungomare D’Annunzio. In questa stagione, è
possibile vivere la spiaggia nella pace e nel relax che il
Lido di Venezia e la sua atmosfera sospesa sanno garantire
così bene. In questo lungo viale alberato ci fermiamo
per una breve pausa in un locale che è un’istituzione
per i giovani veneziani, e non solo: El pecador, detto
confidenzialmente Peca. La sua peculiarità non è tanto il
la fortezza Festung
rinascimentale Renaissancelo
splendore Pracht
denso di voller
concludersi enden
risalire a qc. auf etw.
zurückgehen
il custode Aufseher
collocato aufgestellt
il protettore Schutzheiliger
conteso umkämpft
spartire aufteilen
consistente umfangreich
il capoluogo Hauptstadt
attiguo angrenzend
il chiostro Kreuzgang
la vera da pozzo: typisch venezianische
Brunneneinfassung
lo scalo Flugplatz
la guerra
mondiale Weltkrieg
prezioso hochwertig
sognare träumen
atterrare landen
splendido
il legno
la tela
il litorale
ammirare
il lungomare
sospeso
confidenzialmente
la peculiarità
il ciglio
a dispetto
di qc.
spagnoleggiante
ottimo
la narrazione
di volta
in volta
catturato
l’intersezione f.
condurre
wunderbar
Holz
Leinen
Küste
bewundern
Strandpromenade
schwebend
unter
Freunden
Besonderheit
Rand
etw. zum Trotz
spanisch
klingend
sehr gut
Erzählung
von Zeit
zu Zeit
gefangen
Kreuzung
führen
Il Lido tra echi letterari,
artistici e glamour
Già nel XVIII secolo, ai tempi in cui era ancora un
luogo selvaggio, di solitudine e suggestione romantica,
il Lido era frequentato da poeti, spiriti
inquieti e nostalgici, che cantarono la sua magia
nei loro componimenti. Tra questi non solo Goethe
che, come abbiamo già ricordato, ne parlò nel suo
Viaggio in Italia, ma anche Shelley, Alfred De Musset,
Théophile Gautier e Lord Byron, che nei suoi tre anni
di soggiorno veneziano (1816-1819) amava fare
cavalcate al Lido ogni giorno. Anche pittori come
Umberto Boccioni e Amedeo Modigliani lo visitarono
e lo ritrassero nelle loro tele. A partire dal 1850, con
la sempre maggior importanza acquisita dagli
stabilimenti balneari e la costruzione di ville e
grandi alberghi, il Lido
l’eco Echo, diventò sinonimo di lusso
Nachklang
e mondanità. L’isola era
selvaggio wild,
ursprünglich frequentata dal bel mondo
la solitudine Einsamkeit dell’epoca, come descritto
da Thomas Mann nella
il componimento
Werk
il soggiorno Aufenthalt Morte a Venezia, ambientato
nel Grand Hotel Des
la cavalcata Ausritt
il pittore Maler
Bains, e nella versione
ritrarre porträtieren
la tela Gemälde cinematografica di
acquisito gewonnen Luchino Visconti.
nome, quanto il fatto che si trova in un grosso bus inglese
rosso, a due piani, parcheggiato sul ciglio della strada,
giunto direttamente da Taunton, in Cornovaglia. Qui, a
dispetto del nome spagnoleggiante, si possono gustare
panini e hamburger di ogni tipo, con ottimi prodotti locali.
Anche i nomi sono invitanti, per esempio Te spiego,
un’espressione dialettale che chiude, generalmente, la
narrazione di fatti sorprendenti o eccezionali.
Proseguiamo il nostro giro, con lo sguardo di volta in
volta catturato dall’azzurro del mare, alla nostra sinistra,
e dalle belle facciate delle ville, alla nostra destra. Giunti
all’intersezione con il Gran Viale Santa Maria Elisabetta,
il lungomare cambia nome in Marconi, l’arteria che conduce
al cuore più glamour dell’isola: la Città Giardino,
ADESSO SETTEMBRE 2014

VIAGGI - VENEZIA
18
sich vorbeugen
bevorzugen
klettern
verstreuen
Kunstwerk
Gemälde
Fels
gebraucht
aufgespießt
Stöckchen
Strauß
Schutzwall
Wohn-
protendersi
prediligere
arrampicarsi
seminare
l’opera d’arte
il dipinto
la roccia
di recupero
infilzato
lo stecchino
lo struzzo
il baluardo
residenziale
la spiaggia
attrezzata
estendersi
la pineta
il giunco
la canna
la mostra/ Schau,
la rassegna Ausstellung
attirare anziehen
le fattezze pl. Anmutung
appariscente auffällig
neomoresco: orientalisierender,
an maurischen Palästen orientierter
Baustil
richiamare qc. an etw. erinnern
la merlatura Zinnenbesatz
la pista Fuß- und
ciclopedonale Radweg
la fortifi- Festungscazione
anlage
la pietra d’Istria: istrischer Kalkstein
la Serenissima: Venedig
la mareggiata Sturmflut
la scogliera Klippe
Strandbad
sich erstrecken
Pinienwald
Binsengras
Schilfrohr
costruita all’inizio del Novecento in pieno stile Liberty
e Art decò. Una volta oltrepassata l’imponente facciata
dello storico Hotel Des Bains, purtroppo chiuso da anni,
raggiungiamo l’area delle Quattro fontane, che ospita
proprio a settembre, nei palazzi della Mostra del Cinema
e del Casinò municipale, l’annuale rassegna cinematografica
(vedi box). Ma la costruzione che attira immediatamente
l’attenzione ha le fattezze appariscenti dell’architettura
neomoresca, in cui tutto richiama l’Oriente,
secondo la migliore tradizione veneziana, con camini,
cupole, merlature, fontane, terrazze e sfingi: è il Grand
Hotel Excelsior, con l’Hotel Des Bains simbolo, per decenni,
della mondanità di inizio secolo.
Poco lontano, lasciamo la strada per continuare il nostro
giro sulla pista ciclopedonale dei Murazzi, fortificazione
in pietra d’Istria realizzata dalla Serenissima a difesa
del litorale e della laguna dalle mareggiate. A sinistra,
ora, abbiamo solo il mare, non più separato dalla spiaggia,
ma da scogliere di enormi pietroni che si protendono verso
l’acqua. Proprio su queste pietre, d’estate, i veneziani
che non prediligono la sabbia si arrampicano a prendere
stoicamente il sole. Qualche visitatore con ambizioni artistiche
ha seminato qua e là singolari opere d’arte: dipinti
sulle rocce, totem in legno e sculture realizzate con materiali
di recupero, come due vecchie boe nere che, infilzate
in stecchini di legno, si trasformano in struzzi.
Dopo 5 chilometri, il baluardo dei Murazzi lascia di
nuovo posto alla spiaggia: eccoci giunti agli Alberoni,
un piccolo centro turistico e residenziale. Qui, oltre alle
spiagge attrezzate, si estende un’oasi naturale del Wwf
tra pineta, giunchi, canne e dune alte fino a 9 metri.
In bici alla scoperta
delle isole di Venezia
Gli amanti della bicicletta possono conoscere le isole
di Venezia grazie a un affascinante percorso ciclabile
[Fahrradroute], lungo 40 km tra andata e ritorno [hin
und zurück]: la Ciclovia delle isole di Venezia, che dal
capoluogo lagunare porta fino a Chioggia, passando
per il Lido di Venezia e Pellestrina. Il percorso [Radweg]
fa parte del progetto “Cicloturismo Veneto”, elaborato
[erarbeitet] dalla Regione Veneto in collaborazione con
la Provincia e l’Apt. Gli itinerari si possono scaricare in
Pdf al sito www.turismovenezia.it nella sezione Itinerari
cicloturistici della Provincia di Venezia.
ADESSO SETTEMBRE 2014

ARIA DI VACANZA
Qui, dall’alto in senso orario: lungomare del piccolo centro turistico e
residenziale di Alberoni; la spiaggia privata del Gran Hotel Excelsior; il
caratteristico locale El pecador, detto Peca, nel lungomare D’Annunzio.
Nell’altra pagina: vista su Venezia dalle sponde del lido, al tramonto.
Un piccolo paradiso per uccelli marini come fratini,
garzette e gabbiani, ma anche per gli amanti dei luoghi
incontaminati. Noi ci concediamo un po’ di riposo e ci
godiamo il tiepido sole settembrino. Attorno a noi, solo
dune e pace.
Saliamo di nuovo in sella alla bici per costeggiare il
vecchio forte militare degli Alberoni, oggi sede di un
Golf Club, e avviarci verso Malamocco, il cuore antico
il fratino Seeregenpfeifer
la garzetta Seidenreiher
il gabbiano Möwe
incontaminato unberührt
concedersi sich gönnen
tiepido lau
la sella Sattel
la sede Sitz
avviarsi losfahren
l’insediamento Siedlung
lo stupore Erstaunen
il borgo Dorf
minuscolo winzig
la calletta: kleine venezianische
Gasse
ADESSOplus
Nella rubrica Grammatica
fai un esercizio di ortografia sul
Lido di Venezia.
il campiello: kleiner venezianischer
Platz
calpestare treten
il selciato Pflaster
la pavimentazione
Bodenbelag
il mattone Ziegelstein
disposto a im Fischgrätspina
di pesce muster (verlegt)
il cataclisma Naturkatastrophe
distruggere zerstören
nei pressi in der Nähe
di qc. von etw.
il vescovado Bistum
respirare einatmen
ammaliato verzaubert
rapito gefangen
la riva Ufer
il tramonto Sonnenuntergang
il campanile Glockenturm
non solo dell’isola, ma anche, dopo Torcello, dell’intera
laguna. È infatti l’originario insediamento veneziano,
più antico anche di Rialto. Lo stupore è grande, quando
scopriamo che questo pittoresco borgo lagunare è in
tutto e per tutto una minuscola Venezia che si sviluppa
tra callette, case basse dai colori pastello, campielli e
piccoli canali. Non calpestiamo più l’asfalto dei normali
marciapiedi cittadini, ma le classiche pietre veneziane in
selciato grigio e, in alcuni punti, come nella Calle della
Madonna, una pavimentazione ancora più antica, in
mattoni di cotto disposti a spina di pesce. Malamocco
sorse nel XII secolo, dopo che un misterioso cataclisma,
probabilmente una violenta mareggiata, aveva distrutto
l’antica Metamaucus, forse situata nei pressi dell’isola di
Poveglia e un tempo sede del dogado e del vescovado.
In questo piccolo borgo gentile, fatto di quiete e silenzio,
basta vagabondare per le calli e respirare la dolcezza
dell’aria lagunare per rimanere ammaliati da un fascino
senza tempo.
Malamocco è l’ultima tappa del nostro breve viaggio
alla scoperta del Lido di Venezia. Ancora rapiti dall’incanto,
ritorniamo verso l’imbarcadero percorrendo la
riva che guarda Venezia. È ormai il tramonto e il suo
profilo, con il campanile di San Marco e la basilica della
Salute, si staglia lontano all’orizzonte nel suo massimo
splendore.
ADESSO SETTEMBRE 2014

L’ITALIA IN DIRETTA
DI VALERIA PALUMBO
CAVE STORICHE
Gru e ruspe scavano per
estrarre il marmo di Carrara;
vista sul ponte di Vara
all’interno delle cave
Nell’altra pagina, da sinistra: la
meravigliosa statua della Pietà
conservata nei Musei Vaticani.
La statua è stata realizzata da
Michelangelo Buonarroti con
il candido e prezioso marmo
di Carrara; le venature rosate
tipiche di questa pietra; uno
scalpellino al lavoro.
20
Il futuro del marmo di Carrara
Seit Jahrtausenden gewinnt der Mensch Marmor aus den Apuanischen
Alpen – und hat dabei eine bizarre Landschaft geformt. Doch damit
könnte es nun vorbei sein.
«CONSUMÒ MICHELAGNOLO MOLTI ANNI IN
CAVAR MARMI», SCRIVE L’ARTISTA E BIOGRAFO
FIORENTINO GIORGIO VASARI NEL SUO LIBRO,
Le vite de‘ più eccellenti pittori, scultori e architettori (1550).
I marmi in questione erano quelli insuperabili di Carrara,
estratti dalle Alpi Apuane, che sovrastano le coste tirreniche
nel Nord della Toscana. Dopo millenni di scavi, quei
monti oggi offrono una vista incomparabile: quando il
sole tramonta sul mare, risplendono più che se fossero
insuperabile
estratto
sovrastare
lo scavo
incomparabile
tramontare
risplendere
coperto
di ghiaccio
il valore
tutelato
l’ente m.
il bacino
marmifero
lo scontro
essere
stufo di qc.
saccheggiare
il cavatore
unübertrefflich
gewonnen
überragen
Abbau
unvergleichlich
untergehen
glänzen
eisbedeckt
Wert
geschützt
Körperschaft
Marmorgebiet
Auseinandersetzung
etw. satt
haben
plündern
Abbauer
l’assessore m. Referent
il piano pae- Landschaftssaggistico
plan
prevedere vorsehen
la cava Steinbruch
circondato umgeben
l’area protetta Schutzgebiet
sospendere einstellen
riunirsi sich versammeln
l’impresa Grabsteinlapidea
unternehmen
impugnare anfechten
la giunta regionale: Regierung
einer Region
le dimissioni pl. Rücktritt
schierarsi Partei ergreifen
il consigliere regionale: Regierungsmitglied
einer Region
l’ambientalista Umweltschützer
coperti di ghiacci. È una zona ad alto valore paesaggistico,
compresa nel Parco delle Alpi Apuane. Istituito nel 1985,
tutelato da un ente nel 1996 e poi inserito tra i Geoparchi
Unesco nel 2011, il parco si estende per 54.000 ettari in
due province, Lucca e Massa-Carrara. Al suo interno ci
sono zone di straordinario interesse naturalistico e molti
bacini marmiferi. Questo panorama, frutto dell’insolita
e non indolore combinazione con il lavoro dell’uomo,
è oggi al centro di animatissimi scontri. Da una parte ci
sono gli ecologisti, stufi di veder saccheggiare le montagne.
Dall’altra i cavatori, ossia le cooperative e le imprese
che estraggono il marmo. In mezzo, la regione Toscana.
All’inizio del 2014 l’assessore regionale all’Urbanistica,
Anna Marson, scrivendo il piano paesaggistico,
aveva previsto che le cave circondate dall’area protetta
dovessero sospendere l’attività. Su circa 60 cave attive,
l’80% era a rischio chiusura. Gli industriali del marmo
hanno alzato le barricate. Si sono riuniti nel Coordinamento
delle imprese lapidee dell’Apuo-Versiliese, hanno
impugnato la decisione della giunta regionale di fronte
al Tar di Firenze, il tribunale amministrativo regionale,
e hanno chiesto le dimissioni della Marson. Con loro si
sono schierati alcuni consiglieri regionali della stessa coalizione
dell’assessore e, a sorpresa, il presidente dell’Ente
Parco Alpi Apuane (che non è un ambientalista).
ADESSO SETTEMBRE 2014

L’ITALIA IN DIRETTA
in previsione
di qc.
l’approvazione
f.
la serrata
lo sciopero
il proprietario
stravolgere
vietare
danneggiare
restituito
il sentiero
cauto
scontentare
in ballo
la difesa
dell’ambiente
in Voraussicht
auf etw.
Verabschiedung
Aussperrung
Streik
Eigentümer
umkrempeln,
abändern
verbieten
schädigen
zurückgegeben
Pfad
vorsichtig
unzufrieden
machen
auf dem Spiel
Umweltschutz
l’occupazione f.
l’azienda
sostenere
il posto
di lavoro
l’associazione
f.
denunciare
la violazione
la risorsa
idrica
la direttiva
europea
il confine
il circo glaciale
la parete
sorgere
la partita
godere
Beschäftigung
Firma
behaupten
Arbeitsplatz
Verband
anzeigen
Verletzung
Wasserressource
europäische
Richtlinie
Grenze
Kar
Wand
stehen
Spiel
genießen
In Italia, si sa, nulla si decide senza scontri titanici
e così il 30 giugno, in previsione dell’approvazione del
piano, i cavatori hanno fatto una serrata (che è il contrario
dello sciopero: sono i proprietari a chiudere le imprese).
Ma questo non è bastato a fermare il primo “sì”
al piano che è stato comunque rivisto, se non addirittura
stravolto. Il 2 luglio scorso, la Regione Toscana ha
approvato il cosiddetto “Piano cave”, che vieta l’apertura
di nuove cave nell’area del parco naturale, a tutela delle
montagne. In alcuni casi si potranno riaprire quelle
chiuse da non più di 20 anni, ma l’estrazione del marmo
non deve danneggiare aree intatte o restituite alla natura
e non si possono toccare sentieri e i punti panoramici.
Il piano è fin troppo cauto rispetto ai progetti iniziali e
sembra scontentare tutti.
Quali interessi sono davvero in ballo? Difesa dell’ambiente
e occupazione: le aziende sostengono che il piano
paesaggistico mette a rischio tra 1.500 e 5.000 posti di lavoro.
Per questo il presidente della regione Toscana, Enrico
Rossi, ha sostenuto che, entro il 2020, la lavorazione
del marmo deve tornare a essere fatta localmente, mentre
oggi gran parte del marmo estratto è subito portato via.
Durante la serrata dei cavatori, gli ambientalisti – e
in particolare l’associazione Italia Nostra – presentavano
alla Commissione europea per l’ambiente un dossier in
cui la Regione Toscana e il ministero dell’Ambiente venivano
denunciati per violazione delle norme di tutela sia
delle zone protette sia delle risorse idriche. Lo ha scritto
la consigliera nazionale di Italia Nostra Franca Leverotti.
Si tratta di 30 pagine in cui si mostra come, nel Parco
delle Alpi Apuane, si continui a estrarre marmo anche in
aree protette da una direttiva europea, Rete Natura 2000,
che difende la biodiversità. Secondo il dossier, ciò è possibile
perché le concessioni di scavo verrebbero date in
base a carte geografiche che non rispecchiano i reali confini
del parco. Secondo Italia Nostra, le attuali concessioni
mettono a rischio 18 Sic (Siti di interesse comunitario)
e una vasta Zps (Zona di protezione speciale) per gli uccelli.
In più si continua, e si continuerà, a scavare in aree
protette, come nell’Orto di Donna e nello straordinario
Solco di Equi, in teoria protetto dal Codice italiano dei
beni culturali e ambientali perché contiene un circo glaciale.
Per non parlare del Pizzo d’Uccello, l’unica parete
verticale della Toscana, lungo cui sorgono quattro cave
minori. Nel frattempo, denunciano gli ambientalisti, non
sono mai state bloccate le concessioni di nuove cave.
La partita è dunque aperta e ancora una volta le ragioni
dell’ambiente godono di minor fortuna rispetto a
quelle dell’occupazione e del profitto.
Valeria Palumbo: Chefredakteurin der Monatszeitschrift
L’Europeo, Mitglied in den italienischen Gesellschaften
der Historikerinnen und der Literatinnen.
Autorin zahlreicher Bücher in erster Linie über Frauen.
Gebürtige Römerin, lebt und arbeitet in Mailand.
21
ADESSO SETTEMBRE 2014

INTERVISTA
Dentro la vera
GOMORRA
Nicht irgendeine TV-Serie, sondern ein hartes Mafia-Epos, das seine
Zuschauer in Atem hält: Zwei der Regisseure von „Gomorra“ erzählen
über ihre Beweggründe, Inspiration und die Menschen in Neapel.
Testo: Marina Collaci
22
carbonizzato verkohlt
il cero Altarkerze
stretto hier: rein
andarci giù schwere
pesante Geschütze
auffahren
la puntata Folge
tratto da nach
l’inchiesta Untersuchung
la camorra: mafiöse Organisation
in der Region Kampanien
la fiction Spielfilm
il poliziesco Kriminalfilm
dai ritmi serrati schnell
il colpo Coup, Überradi
scena schungseffekt
povero arm
l’edificio Gebäude
lo spaccio Drogenhandel
fatiscente baufällig
occupato besetzt
abusivamente
discordante
il capolavoro
il sindaco
destinare
il guadagno
degradato
il cittadino
denunciare
il rischio
ben
in onda
il/la regista
curare
famigerato
la troupe
gestire
l’impatto
visivo
la verità
Una scena tratta dalla prima puntata della
serie, all’interno delle Vele a Scampia.
illegal
widersprüchlich
Meisterwerk
Bürgermeister
vorsehen
Gewinn
verfallen
Bürger
öffentlich
beklagen
Risiko
ganz
auf Sendung
Regisseur, -in
betreuen
berüchtigt
Filmteam
handhaben
visueller
Eindruck
Wahrheit
DIVANI LEOPARDATI E CADA-
VERI CARBONIZZATI, CERI
ACCESI ALLA MADONNA, KA-
LASHNIKOV, DROGA E RAP IN
NAPOLETANO STRETTO. Ci va
giù pesante, la serie televisiva Gomorra,
12 puntate tratte dal bestseller
di Roberto Saviano. L’inchiesta
sull’impero economico della
camorra ha venduto nel mondo
10 milioni di copie ed era già stata
trasformata in fiction da Matteo
Garrone, nel 2008. Stavolta, però,
lo stile è completamente diverso. Per la TV è diventata
un poliziesco dai ritmi serrati e continui colpi di scena.
Ambientata a Scampia, quartiere povero di Napoli, negli
edifici dello spaccio – le cosiddette “Vele”, enormi palazzi
fatiscenti costruiti negli anni
Sessanta (vedi ADESSO 08/14, pag.
22) e oggi in parte occupati abusivamente
da famiglie povere – racconta
l’epopea di due famiglie camorriste
napoletane, i Savastano e
i Conte. La serie, in Italia, ha provocato
reazioni discordanti: il Corriere
della Sera e molti critici hanno
gridato al capolavoro, il sindaco
di Napoli ha chiesto di destinare
i soldi dei guadagni al quartiere
degradato, mentre alcuni cittadini
hanno denunciato il rischio di una mistificazione della
criminalità. Venduta in ben 40 paesi del mondo, la serie
andrà in onda in Germania dal 10 ottobre su Sky. Abbiamo
incontrato due dei tre registi che ne hanno curato
la realizzazione: Stefano Sollima e Francesca Comencini.
Avete girato la serie in uno dei più famigerati quartieri
di Napoli, Scampia. È stato complicato?
Sollima: Complicatissimo, perché eravamo una troupe
molto grande, una presenza invasiva e tutti, nel quartiere,
sapevano che stavamo girando Gomorra. Abbiamo parlato
con molti abitanti di Scampia. Le comparse erano i ragazzi
del quartiere e abbiamo usato le loro case. Una situazione
molto difficile da gestire, ma questo è ciò che rende la
serie televisiva diversa da qualsiasi altra. C’è un impatto
visivo spettacolare, così come nelle grandi serie internazionali,
ma allo stesso tempo un’attenzione fortissima
per la verità. Io credo molto nella fusione di questi due
elementi, il realismo sì, ma io non girerei mai un documentario;
cioè, quello che abbiamo provato a fare con Gomorra
è un gangster movie tipo Miami Vice, ma a Scampia!
© D. Cruciani
ADESSO SETTEMBRE 2014

INTERVISTA
23
Stefano Sollima (48) e
Francesca Comencini (53),
registi della serie televisiva
Gomorra.

INTERVISTA
Mi piace
Roma
Tutta l’arte italiana
L’accoglienza [freundlicher Empfang] dei napoletani
Non mi piace
Chi parla tanto e fa poco
Il passato glorioso che diventa come una
zavorra [Ballast]
L’incapacità di rappresentarci anche in modo
positivo
24
Stefano Sollima. Figlio del regista Sergio Sollima,
CHI È
è nato a Roma nel 1966. Ha iniziato la sua carriera
come cameraman di documentari girati in zone di guerra
[Kriegsgebiete]. Ha riscosso grande successo [riscuotere
successo: Erfolg haben] come regista televisivo della serie
poliziesca La squadra e poi della serie TV Romanzo criminale,
ispirata alle vicende [Geschichten] della Banda della Magliana.
Per il cinema ha girato il film A.C.A.B.S. All Cops are Bastards.
Francesca Comencini, regista di documentari e film
di forte impegno sociale, con quale spirito hai girato un
poliziesco?
Comencini: Mi interessava analizzare il tipo di rapporto
che si instaura fra alcuni personaggi e l’intreccio
con la loro condizione sociale; non ho mai fatto film in
costume, non ne sarei capace. Mi appassiona raccontare
la contemporaneità, i sentimenti, ma anche i rapporti di
forza all’interno delle classi sociali, dell’organizzazione
del lavoro, in questo caso di un’organizzazione che ha
molto a che vedere con l’economia, con il capitalismo,
anche se nella sua perversione criminale.
l’impegno
lo spirito
instaurarsi
l’intreccio
la condizione
sociale
capace
la contemporaneità
il rapporto
di forza
spietato
apparire
la preghiera
la commozione
la tenerezza
il valore
rovesciato
la sospensione
lo stato
educare
il tasso di alfabetizzazione
Engagement
Geist
entstehen
Verflechtung
soziales
Umfeld
in der Lage
Gegenwart
Kräfteverhältnis
gnadenlos
erscheinen
Gebet
Rührung
Zärtlichkeit
Wert
verkehrt
Aufhebung
Staat
erziehen, bilden
Alphabetisierungsgrad
avvenire
colto
lo sfruttamento
l’obiettivo
la misura
la sceneggiatura
la violenza
atroce
lo stilema
il cinema
d’azione
asciutto
accadere
riproporsi
tradire
verosimile
intero
la peculiarità
in quanto
il potere
crudele
il/la capomafia
geschehen
gebildet
Ausnutzung
Ziel
Maß
Drehbuch
Gewalt
grauenhaft
Stilelement
Actionkino
nüchtern
vorfallen
sich vornehmen
verraten
glaubwürdig
ganz
Besonderheit
als
Macht
grausam
Mafiaboss
Criminali spietati appaiono nella loro normalità,
fatta di preghiere alla Madonna, baci ai figli, commozioni,
tenerezze. La camorra ha un suo sistema di valori,
anche se rovesciato?
Sollima: Scampia è un posto molto vicino a noi. È a
due ore di macchina da Roma, ma tu entri in un mondo
completamente diverso. È come se ci fosse una sospensione
dello stato democratico e, quindi, anche i
riferimenti culturali cambiano. I giovani sono educati
su questi modelli, hanno un tasso bassissimo di alfabetizzazione,
lasciano presto la scuola e la camorra ha interesse
che ciò avvenga, perché nel momento in cui tu
non sei educato, non sei una persona colta, difficilmente
ti emanciperai. Tutto si basa sullo sfruttamento della
povertà, perché tu a una persona povera puoi chiedere
tutto. Se uno comincia a viaggiare e a vedere il mondo,
capisce che ha altri obiettivi ed è ovvio che non hai più il
controllo sociale del territorio.
In che misura lo scrittore Roberto Saviano ha partecipato
alla sceneggiatura?
Comencini: Le scene di violenza, la banalità; la mescolanza
con la vita che continua, rende tutto così atroce ed
elimina alcuni stilemi del cinema d’azione, semplificandoli
e rendendoli più asciutti, in questo mi sono ispirata
a Saviano.
Sollima: Tutto ciò che raccontiamo è accaduto veramente,
purtroppo, anche gli episodi più brutali. È la
realtà raccontata da Roberto Saviano. Ci siamo riproposti
di non tradirla mai. Non volevamo essere verosimili,
ma realistici. Ci siamo confrontati continuamente con i
fatti e abbiamo riscritto intere scene più volte, dopo aver
parlato con la gente di Scampia.
Ogni puntata viene raccontata in prima persona da
uno dei personaggi protagonisti della serie. Francesca,
hai curato la puntata di Imma, la moglie del boss. Una
donna criminale ha alcune peculiarità in quanto donna?
Comencini: Sí e no. Non è vero che il potere criminale,
nelle mani di una donna, sia migliore. È crudele come gli
altri. Imma ha un’evoluzione, diventa lei il capomafia, è
ADESSO SETTEMBRE 2014

INTERVISTA
Mi piace
la bellezza commovente [rührend] di Napoli
la dolcezza con cui i napoletani stanno al mondo
l’abilità artigianale [handwerkliche Fertigkeit] degli
italiani: la nostra troupe con “due pinze e una
tenaglia” riusciva a fare cose meravigliose.
Non mi piace
l’ipocrisia [Heuchelei]
la disonestà [Unehrlichkeit]
il maschilismo [Chauvinismus]
Francesca Comencini. Figlia del regista Luigi
CHI È
Comencini, è nata a Roma nel 1961. Ha debuttato
nel 1984 con il film Pianoforte, che narra [narrare: erzählen] la
storia di due ragazzi tossicodipendenti [drogenabhängige]. Un
forte impegno sociale caratterizza tutte le sue produzioni. Fra
i suoi film più famosi citiamo Mi piace lavorare, incentrato sul
[incentrare su: etw. in den Mittelpunkt stellen] mobbing in ufficio.
Ha girato anche documentari di denuncia [kritisch], come
Carlo Giuliani, un ragazzo, basato sul tragico G8 di Genova.
un’imprenditrice criminale abilissima, che sa far fruttare il
denaro. Un personaggio micidiale, privo di umanità, ma
non assimila modelli maschili. Pur essendo la moglie di
un boss, fa di testa sua. Ma è vero che si parla poco delle
donne di mafia; di solito si cita il loro ruolo di mogli e
madri. Saviano ne parla nel suo ultimo libro, Zero zero zero.
Si teme che i giovani possano sentirsi attratti dal
mondo violentissimo che raccontate, come è accaduto
per Romanzo criminale, la serie ispirata ai killer della
Banda della Magliana. Non temete questo pericolo?
Dal 10
ottobre su
SKY
Deutschland
Gennaro Savastano (l’attore Salvatore Esposito, a sinistra )
e Ciro (Marco D’Amore) in una scena della serie.
Sollima: In Romanzo criminale noi avevamo fatto una
rappresentazione un po’ esaltante di quei ragazzini, che
erano simpatici, belli e si divertivano. Qui abbiamo fatto
un lavoro completamente diverso. Io racconto una cosa
che c’è: la camorra, che esiste da secoli. Noi ci limitiamo
a rappresentare questa realtà. Dovremo invece riflettere
sul fatto che c’è un pezzo d‘Italia che è abbandonato a
se stesso dallo stato. In ogni caso, nessuno può essere
attratto dalle atrocità che raccontiamo. Non c’è nessuna
ambiguità, anche per i ragazzi che vivono lì.
Comencini: È una serie molto dura, che racconta un mistero.
Com’è possibile che personaggi minuscoli abbiano
un potere immenso? Di fatto è una riflessione sul potere
in generale, che spesso viene incarnato da personaggi piccoli
che però decidono della sorte di decine di migliaia di
persone. Io, per esempio, racconto i meccanismi di una
piazza di spaccio, e le piazze di spaccio sono ovunque,
in quelle zone. In ognuna di queste piazze vivono 2.000,
3.000, anche 5.000 persone che sono ostaggio di questo
commercio, che è un supermercato continuo, aperto 24
ore su 24. È un lavoro molto complesso, quello che abbiamo
fatto, e non credo assolutamente che ci sia, come è
stato evocato, rischio di enfasi e immedesimazione.
l’impren- Unter-
ditrice f. nehmerin
abilissimo sehr geschickt
fruttare Früchte tragen
micidiale tödlich
privo
di umanità unmenschlich
assimilare sich aneignen
citare nennen
temere fürchten
attratto angezogen
la Banda della Magliana: kriminelle
Organisation, die ab den
70er Jahren etwa 15 Jahre lang
in Rom operierte
il pericolo Gefahr
la rappre-
sentazione Darstellung
esaltante verherrlichend
riflettere nachdenken
abbandonato
a se stesso
l’ambiguità
minuscolo
incarnato
la sorte
l’ostaggio
evocare
l’enfasi f.
l’immedesimazione
f.
sich selbst
überlassen
Zweideutigkeit
winzig
verkörpern
Schicksal
Geisel
heraufbeschwören
Überhöhung
Hinein-
versetzen
ADESSOplus
Fai l’esercizio sull’uso
della parola padrino nella
rubrica Grammatica.
25
ADESSO SETTEMBRE 2014

SCHERZI A PARTE
DI SILVIA ZICHE
26
il rimedio
infallibile
il tacco
impegnato
l’equilibrio
la felicità
Mittel
unfehlbar
Absatz
beschäftigt
Gleichgewicht
Glück(seligkeit)
ADESSO SETTEMBRE 2014

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PASSAPAROLA
DI RENATA BELTRAMI
La rivincita del nerd
Werte sind im Wandel – Leistung
ist nicht mehr langweilig. Gute
Nachrichten für „Streber“: Die einst
Verlachten gelten endlich als cool.
IL TERMINE INGLESE NERD
È ENTRATO A FAR PAR-
TE DELLA LINGUA QUOTI-
DIANA DI MOLTI PAESI E
DEFINISCE LA VERSIONE
PIÙ MODERNA E TECNO-
LOGICA DELLO STORICO
“SECCHIONE”, l’intellettuale
primo della classe, scarsamente
propenso a socializzare,
una volta sempre curvo sui libri,
oggi sempre davanti al computer.
Lo stereotipo lo vuole
magrolino, oppure obeso e con
gli occhiali spessi, neri, rotti e riparati
con il nastro adesivo. Vestito fuori moda, rigorosamente
senza fidanzata, intelligentissimo ma socialmente
goffo, è uno “sfigato” destinato a subire le angherie dei
bulli. Anche se nel mondo del cinema si riscatta attraverso
un’identità segreta (Clark Kent come alter ego di
la rivincita
il termine
il secchione
scarsamente
propenso
curvo
magrolino
obeso
spesso
rotto
il nastro
adesivo
la fidanzata
goffo
lo sfigato
subire
l’angheria
riscattarsi
la redenzione
trattare
il genietto
ammettere
intravedere
il valore
la severità
la pagella
Revanche
Begriff
Streber
wenig
geneigt
gebeugt
schmal, mager
fettleibig
dick
kaputt
Klebeband
Freundin
unbeholfen
Loser
erleiden
Schikane
sich
befreien
Befreiung
behandeln
kleines Genie
zugeben
erkennen
Wert
Strenge
Zeugnis
il punteggio
notoriamente
per intero
il pudore
a disposizione
la valutazione
far notizia
il traguardo
la condanna
l’appello
la gogna
assicurato
l’allenamento
fare
volontariato
la parrocchia
il compito
curioso
suonare
il trombone
il figo (coll.)
Lo studente del liceo classico Berchet, a Milano,
che ha ottenuto tutti 10 in pagella.
Punktzahl
bekanntermaßen
voll
Anstand
zur Verfügung
Bewertung
Schlagzeilen
machen
Ziel
Urteil
Berufung
Pranger
sicher
Training
ehrenamtlich
arbeiten
Kirchengemeinde
Hausaufgabe
neugierig
klingen
Posaune
cooler Typ
Superman o Peter Parker, alias Spider Man), nella realtà
il nerd vive isolato e senza speranza di redenzione, soprattutto
se insegnanti e genitori continuano a trattarlo
come un fenomeno.
Poco aiuta se personaggi famosi come Bill Gates o altri
giovani genietti informatici, dall’alto dei milioni accumulati,
ammettono di essere stati
nerds. Sono lontani quanto Superman
dalla maggior parte dei primi
della classe di adesso! In compenso,
si intravede qualche cambiamento
di valori alla base, ovvero
nelle scuole, e come molte tendenze
che partono dal basso, forse arriveranno
a modificare i cliché.
Un esempio per tutti: a Milano,
un ragazzo del Berchet, uno dei
licei classici rinomati per la qualità
dell’insegnamento e la severità dei
docenti, è finito su tutti i giornali
perché ha avuto una pagella da record,
tutti 10! In una scuola dove il
punteggio da 1 a 10 viene notoriamente usato per intero,
un 3 rappresenta un miglioramento rispetto all’1 e un 8
non è il massimo. A differenza della maggioranza delle
scuole che, forse per una forma di pudore, pur avendo a
disposizione lo stesso sistema di valutazione, non vanno
mai sotto il 4 né sopra l’8.
A far notizia non è stata l’eccellenza del campione,
ma il modo in cui è stato vissuto un traguardo che,
in passato, sarebbe stato una condanna sociale senza
appello, una gogna assicurata almeno fino alla fine del
corso di studi. Il “secchione” in questione è anche molto
sportivo, ha la fidanzata, tanti amici e, tra un allenamento
di basket e l’altro, trova il tempo per fare volontariato
in parrocchia. Non passa la giornata sui libri, ma semplicemente
si organizza bene, fa i compiti subito per non
doverseli ritrovare alla sera e ammette di essere molto
curioso e interessato alle materie che studia.
Forse i bad boys sono davvero passati di moda e adesso
piacciono quelli bravi.
Lo so, rischio di suonare come un vecchio trombone,
ma lo faccio volentieri. Evviva i nuovi “fighi”.
Renata Beltrami: Buchautorin und unermüdliche
Beobachterin von Trends im Alltagsleben, liefert
Denkanstöße und Kurioses, Neues und
Wissenswertes, aktuell recherchiert.
Ihre Meinung ist gefragt adesso@spotlight-verlag.de
29
ADESSO SETTEMBRE 2014

DIE GEHEIMNISSE DER KUNST
Jeden Monat: Die großen Geheimnisse und
Rätsel der italienischen Kunstgeschichte.
I MISTERI DELL’ARTE
DI DANIELA MANGIONE
1
UNA PORTA DI
In einer zauberhaften Gartenanlage inmitten der
Kapitale findet sich eine jahrhundertealte Tür
voller mystischer Inschriften und zieht bis heute
(nicht nur) Esoteriker aus aller Welt magisch an.
30
IL CIRCOLO DEGLI
ALCHIMISTI
Massimiliano di Palombara
nacque a Roma nel dicembre
1614. Figlio di Oddo V,
marchese di Pietraforte,
e di Laura Ceul, fu un
poeta manierista e grande
appassionato di alchimia.
Frequentò intellettuali,
scienziati e studiosi, tra i
quali l’astronomo Giovanni
Domenico Cassini, il
padre gesuita Athanasius
Kircher e la regina Cristina
di Svezia 1 , che dopo l’abdicazione
si era rifugiata
a Roma.
La villa che si fece costruire
a partire dal 1655
diventò un importante luogo
di ritrovo, discussione
e condivisione di esperimenti
alchemici, che pare
venissero messi in atto dal
marchese e dai suoi amici
in una dépendance. Morì a
Roma nel 1680. Gli scritti
del marchese di Palombara
sono stati pubblicati
nel 1983 in edizione critica
con il titolo La bugia.
il marchese
lo scienziato
lo studioso
la regina
l’abdicazione
rifugiarsi
il luogo
di ritrovo
la condivisione
mettere in
atto
Marquis
Wissenschaftler
Gelehrter
Königin
Abdankung
flüchten
Treffpunkt
Teilen
durchführen
le fronde pl.
nascosto
risalire a qc.
il Seicento
enigmatico
l’epigrafe f.
il gradino
il termine a sé
l’acronimo
rettificare
la pietra
ipotizzare
il locale
accedere a qc.
destinato a
ospitare
eseguire
Laub
versteckt
auf etw.
zurückgehen
17. Jahrhundert
rätselhaft
Inschrift
Stufe
eigener Begriff
Abkürzung,
Akronym
begradigen
Stein
vermuten
Raum
etw. betreten
für, um zu
Raum bieten
durchführen
NEL CENTRO DI ROMA, TRA LE FRONDE
DEI GIARDINI DI UNA DELLE PIAZZE PIÙ
FREQUENTATE DELLA CAPITALE, PIAZ-
ZA VITTORIO, È NASCOSTA UNA PORTA
IN MARMO CHE RISALE ALLA SECONDA
METÀ DEL SEICENTO. Non si tratta, però, di
una porta “normale”. Tradizionalmente è chiamata
Porta magica, o Porta alchemica, o Porta
dei cieli. Ora è isolata, ma in realtà è l’unica
rimasta delle cinque porte di marmo che appartenevano
all’originaria villa del marchese
Massimiliano di Palombara.
Nel marmo di questa
porta sono perfet-
ritenere der Auffas- tamente visibili ancora
sung sein
oggi molti simboli misteriosi
ed enigmati-
la pietra Stein der
filosofale Weisen
lo stipite Pfosten che epigrafi 2 . Su un
susseguirsi aufeinander
folgen gradino di fronte alla
il glifo Glyphe porta si legge VITRIOL,
il piombo Blei
che non va inteso come
lo stagno Zinn
il ferro Eisen termine a sé. Si tratta
il rame Kupfer infatti di un acronimo
l’argento Silber
latino, che completato e
tradotto significa “Visita
l’interno della terra e rettificando troverai una pietra
nascosta”. Alcuni ipotizzano che il riferimento sia
a un locale segreto, a cui accedere passando per quella
porta, probabilmente un locale destinato a ospitare gli
esperimenti alchemici che il marchese di Palombara
era solito eseguire insieme con un famoso medico esoterista
dell’epoca, Francesco Borri. Altri, invece, ritengono
che si tratti di un riferimento alla pietra filosofale.
Lungo gli stipiti della porta 3 sono inscritti simboli
alchemici che si riferiscono alla formula della trasmutazione
della materia e si susseguono i glifi degli elementi
chimici: piombo, stagno, ferro, rame, argento
Qui: la Porta magica
in Piazza Vittorio,
a Roma. Sotto, da
sinistra: particolare
della porta; un pezzo
di oro alchemico.
Nell’altra pagina:
un’allegoria della
trasmutazione.

33 a PUNTATA
PASSAGGIO
2 3
e mercurio. Sulla soglia, una
delle epigrafi recita Si sedes non
is, frase palindroma, ossia leggibile
in entrambe le direzioni,
che tradotta significa, da sinistra
il mercurio
la soglia
recitare
procedere
spronare
Quecksilber
Schwelle
lauten
weiterkommen
anspornen
a destra, “Se ti siedi, non
il coraggio Mut
il tentativo Versuch
procedi”, da destra a sinistra,
l’inno Loblied
“Se non ti siedi, procedi” 4 . È
un motto che spronava all’azione
e al coraggio di ricercare vie
alternative, compresi, evidentemente,
tentativi che andassero
“oltre” la religione cristiana.
ergersi
la meta
il pellegrinaggio
il devoto
aufragen
Ziel
Wallfahrt
Gläubiger
La Porta magica di Piazza Vittorio, inno al movimento e alla
trasmutazione degli elementi vitali, ricorda una serie di misteri
esoterici che continuano a far parte dell’immaginario collettivo:
non a caso la Porta che si erge silenziosa nei giardini
della piazza è ancora oggi meta di pellegrinaggio da parte di
curiosi e devoti esoteristi alla ricerca della pietra filosofale.
4
LA LEGGENDA
UN PELLEGRINO
SCOMPARSO
NEL NULLA
Alla Porta magica è legata una leggenda
che si è tramandata nei secoli: un pellegrino
avrebbe chiesto di dimorare per una notte
nel giardino della
scomparso verschwunden
villa del marchese
di Palombara, alla
tramandare überliefern
ricerca della formula
per trasformare
dimorare wohnen
l’oro Gold
narrare erzählen
la materia in oro. Si
la scia Kielwasser, narra che, la mattina
hier: Spur
seguente, il pel-
la pagliuzza Goldsplitter legrino fosse stato
avvenuto erfolgt visto attraversare la
incidere einschleifen Porta e scomparire,
lasciandosi dietro
una scia di pagliuzze d’oro – a dimostrare l’avvenuta
trasmutazione – e numerose carte, il cui
contenuto fu fatto incidere, appunto, dal marchese
sugli stipiti in marmo della porta.
31
ADESSO SETTEMBRE 2014

32
Speciale
lingua
Cari lettori,
nell’italiano colloquiale ci sono tante
paroline con sfumature di significato che
spesso non hanno una traduzione unica e
univoca e a volte rendono difficile la comprensione o
complicato l’uso in un dialogo. Questo Speciale lingua
vi presenta 31 “paroline magiche”, per farvi sentire
sempre più a vostro agio nell’italiano parlato.
Per iniziare… leggete che cosa è riuscito a creare il nostro
lettore Dr. Ulrich Zimmerer: tanto di cappello!
colloquiale: umgangssprachlich; la sfumatura: Nuance;
univoco: eindeutig; la comprensione: Verständnis;
sentirsi a proprio agio: sich wohl fühlen; tanto di cappello: Hut ab
Quante volte "quanto"!
A quanto pare e per quanto ne so io, usare la parola
“quanto” in quanto tale è più difficile di quanto pensassi.
Sono convinto che “quanto” ha una sua logica, per
quanto bizzarra, no? Vorrei studiarne solo quanto
necessario, quanto prima...
a quanto pare: anscheinend; per quanto ne so io: so viel ich
weiß; in quanto tale: als solche; di quanto: als;
per quanto bizzarra: so bizarr sie auch sein mag;
solo quanto necessario: so viel wie nötig;
quanto prima: so bald wie möglich.
Anna Mandelli
Lehrerin für Italienisch als Fremdsprache,
Lehrbuchautorin, didaktische
Beraterin, Lehrerfortbildnerin und
CELI-Prüferin beantwortet Ihre Fragen
und klärt Zweifelsfälle der Grammatik
und Linguistik.
Lebendiges
Italienisch:
wie Sie im
Gesprach glanzen.
A1
Allora
Uso:
. con valore conclusivo [schlussfolgernd-]
o, in una domanda [Frage-], per sollecitare [zu
etw. auffordern] una conclusione:
> Allora, se le cose stanno così, accetto.
. per cominciare o riprendere [wieder aufnehmen]
un discorso:
> Allora, che cosa stavi dicendo?
Frequenza: molto alta
A2
Più formali di allora sono: pertanto,
di conseguenza, dunque, ebbene, cosicché.
Ma dai
Uso:
. per esprimere sorpresa [Überraschung]:
> “Lo sai che ho deciso di sposarmi?” “Ma dai!”
Frequenza: alta
Per esprimere sorpresa si possono usare anche:
Ma pensa! Davvero!? Non posso crederci!
Anzi
Uso:
. per precisare o correggere:
> Non sei in ritardo, anzi sei in anticipo.
. per dare enfasi [Na;hdruck] a quanto detto prima:
> È andata bene, anzi benissimo.
Frequenza: molto alta
ADESSO SETTEMBRE 2014

Eh s
Ecco
Uso:
. per esprimere accordo [Einverständnis], conferma
[Bestätigung]:
> “Che begli occhi ha Silvana!” ”Eh sì, è veramente
una bella ragazza”.
Frequenza: medio-alta
Eh? è una richiesta di spiegazione, precisazione:
“Riccardo, ti vogliono al telefono”. “Eh!? Che
cosa hai detto? Non ho capito”.
Giusto
Uso:
. per esprimere approvazione [Zustimmung]:
> “Abbiamo deciso di fare pace”. “Giusto! Giustissimo!”
. per richiedere accordo e/o conferma:
> Il 60% dei lettori non è d’accordo, giusto?
Frequenza: medio-bassa
Come richiesta di accordo e/o di conferma si
possono usare anche: No? Vero? Non è vero?
Dico male? Neh? Non è cosí?
Uso:
. per mostrare qualcosa o qualcuno:
> Ecco là la banca che cercavi.
. per indicare qualcosa o qualcuno di inaspettato
[unerwartet]:
> Pensavamo di uscire, ma ecco che piove.
. quando si dà qualcosa:
> Ecco qui il tuo caffè.
. per introdurre [präsentieren] o riassumere
un fatto:
> Ecco il nostro parere [Meinung].
> Ecco come sono andate le cose.
. per indicare esitazione:
> Ecco, vedi, c’è stato un problema.
. per indicare che l’azione del verbo è stata
compiuta [ compiere, hier: beenden]:
> Ecco fatto.
> Eccoli partiti.
Frequenza: molto alta
Boh
Uso:
. esprime dubbio [Zweifel] e incertezza [Unsicherheit]:
> “Come si intitola l’ultimo romanzo di Umberto
Eco?” “Boh!”
Frequenza: alta
33
Dai
Uso:
. per incitare [auffordern], incoraggiare [ermutigen],
esortare [ermahnen]:
> Dai, sbrigati!
> Dai che ce la fai!
Frequenza: alta
Per esortare si possono usare anche:
Su! Coraggio! Forza!
Veramente
Uso:
. per esprimere meraviglia [Verwunderung],
incredulità [Ungläubigkeit]:
> “Questo abito firmato [Designer-] costa quasi
2.000 euro”. “Veramente?”
. per esprimere un’opposizione [Widerspruch]
o una limitazione [Einschränkung]:
> Io, veramente, non sono d’accordo.
. per rafforzare [verstärken] un’affermazione:
> È un film veramente bello.
Frequenza: alta
ADESSO SETTEMBRE 2014

Cioè
Niente
34
Uso:
. per spiegare [erklären] o specificare quanto
appena detto o ripetere con altre parole o con
esempi concreti:
> Cosa pensi delle coppie di fatto, cioè delle
coppie non sposate in chiesa o in comune?
. per riassumere [zusammenfassen] a mo’ di [wie]
conclusione:
> Al Festival di Sanremo canteranno Laura
Pausini, Eros Ramazzotti, Biagio Antonacci,
cioè i migliori.
. per rettificare [richtig stellen] una precedente
affermazione [Aussage]:
> Siamo arrivati sabato, cioè no, domenica.
. per caratterizzare momenti di esitazione [Zögern]
e incertezza:
> Il tuo ragazzo, Renato, ecco… io e lui alla
festa... cioè… hai capito, no?
Frequenza: molto alta
Più formali di cioè sono: ossia, ovvero.
B1
B2
Uso:
. per attenuare [mildern] o limitare ciò che segue:
> “Che cosa c’è che non va?” “Niente, sono
preoccupata per l’esame”.
. come riempitivo [Füllwort] per guadagnare tempo
[Zeit gewinnen]:
> “Signorina, mi parli un po’ delle opere principali
[Hauptwerke] di Dante Alighieri.” “Niente… le
opere maggiori…”
Frequenza: media
Praticamente
Uso:
. sinonimo di “in pratica”, “in sostanza”, “in effetti”,
“quasi”:
> La tua risposta equivale [equivalere: entsprechen]
praticamente a un rifiuto [Absage].
> Il nostro lavoro è praticamente finito.
. sinonimo di “in altre parole”:
> Praticamente mi hai dato della superficiale
[dare del superficiale: jdn. oberflächlich nennen]!
Frequenza: medio-alta
Infatti
Uso:
. per confermare quanto detto prima:
> Si lamentava [lamentarsi: sich beklagen] da
un po’ del marito e infatti dopo un anno lo ha
lasciato.
. nelle risposte come sinonimo di “esattamente”,
“proprio così”:
> “Mi sembri preoccupata [besorgt], c‘è qualcosa
che non va?” “Infatti!”
Frequenza: molto alta
Un sinonimo di infatti è: difatti.
Quindi
Uso:
. per concludere come sinonimo di “perciò”,
“e così”:
> Era molto in ritardo quindi ha preso il taxi.
. per essere più precisi, aggiungendo [aggiungere:
hinzufügen] altre informazioni:
> Il mio vicino è africano, quindi extracomunitario
[nicht der EU angehörend].
. come sinonimo di “poi”, “in seguito”:
> Percorri [percorrere: entlangfahren] la strada
fino al semaforo, quindi gira a destra. Lì c’è
un bar.
Frequenza: molto alta
ADESSO SETTEMBRE 2014

Addirittura
Uso:
. per focalizzare [präzisieren, hervorheben] un elemento
o l’informazione nuova della frase:
> Addirittura vorrebbe che io le chiedessi scusa!
. per esprimere meraviglia e perplessità [Ratlosigkeit]
di fronte a un’affermazione di altri:
> “È venuto apposta [extra] da New York per
conoscermi”. “Addirittura!”
. sinonimo di “persino”, “nientemeno” [sogar]:
> Conosce addirittura il presidente.
. sinonimo di “direttamente”:
> Vediamoci addirittura al binario [Gleis].
Frequenza: alta
Senti
Uso:
. per richiedere attenzione all’interlocutore:
> Senti, sai che ho avuto molta paura?
. per anticipare una domanda o una replica
[Antwort]:
> Senti, quando devi andare dal ginecologo
[Frauenarzt]?
. per anticipare un disaccordo:
> Senti, secondo me stai diventando gelosa
[eifersüchtig] in modo ossessivo [zwanghaft].
Frequenza: alta
Senta si usa quando ci si dà del Lei.
Speciale
lingua
Appunto
Uso:
. per sottolineare [betonen] il punto centrale del
discorso appena fatto:
> “Io non ho paura” è appunto il racconto di un
bambino e del suo modo di guardare il mondo.
. per esprimere accordo:
> “Allora Andrea De Carlo è uno scrittore contemporaneo?”
“Appunto, è nato nel 1952”.
. per affermare qualcosa in modo deciso [entschieden]:
> “È questo che mi volevi dire?” “Appunto!”
Frequenza: molto alta
Ragazzi
Uso:
. con valore esortativo rivolgendosi [sich wenden]
a persone adulte [Erwachsene]:
> Ragazzi, è ora di andare.
. per esprimere calorosa e affettuosa [liebevoll]
confidenza [Vertrautheit]:
> Forza, ragazzi!
Frequenza: alta
35
Mi raccomando
Uso:
. per esortare [auffordern] vivamente qualcuno a
fare qualcosa, per consigliare [raten] a qualcuno
di fare qualcosa
> Mi raccomando, preparati bene per l’esame!
. per ammonire [ermahnen] o esprimere un comando
> Mi raccomando, metti il casco [Helm]!
Frequenza: medio-alta
Mah
Uso:
. per esprimere incertezza o dubbio:
> “Ce la faranno?” “Mah, chi lo sa”.
. per esprimere rassegnazione [Resignation]
o disapprovazione [Missbilligung]:
> Mah, purtroppo non c’è via d’uscita [Ausweg].
Frequenza: medio-alta
ADESSO SETTEMBRE 2014

36
Figurati
Uso:
. per richiamare l’attenzione dell’interlocutore
[Gesprächspartner]:
> Figuratevi che l’hanno sorpresa mentre era
a letto con il suo amante.
. in frasi di cortesia:
> “Posso entrare?” “Certo, si figuri!”
. come risposta negativa:
> “Disturbo?” ”Ma no, figurati!”
. per smentire [widersprechen] il contenuto [Inhalt]
della frase:
> Figurati se accetto la tua offerta [Angebot].
Frequenza: medio-alta
Comunque
Uso:
. per chiudere un discorso:
> Comunque, ci pensiamo noi.
. per introdurre un contrasto:
> Ho molti dubbi, comunque decidi tu: mi fido.
. come sinonimo di “in ogni caso”, “in ogni modo”:
> Io passo comunque a salutarvi prima di partire.
Frequenza: alta
Diciamo (che)
Uso:
. per rafforzare o mitigare [abschwächen] un’affermazione,
un’opinione, una richiesta, un rimprovero
[Vorwurf]:
> Diciamo che sei un po’ ingrassata [zunehmen]
durante le vacanze e dovresti perdere qualche chilo.
. per esemplificare [durch Beispiele erläutern]:
> In alcune situazioni il dialetto può essere usato
con la funzione di incode, diciamo come lingua
che è comune a un gruppetto di persone.
Frequenza: medio-alta
Più formali di diciamo sono: come dire, per così
dire, in qualche modo, in un certo senso.
Speciale
lingua
Magari
Uso:
. per esprimere desiderio [Wunsch], speranza
[Hoffnung]:
> Magari uscisse il sole!
. come sinonimo di “piuttosto”:
> Magari aspetto qui un’ora, ma devo assolutamente
parlargli.
. come sinonimo di “forse”, “probabilmente”,
“chissà”:
> Stasera non vengo al cinema, magari un’altra
volta.
. come sinonimo di “addirittura”, “persino”:
> È disposto [bereit] a venire magari di persona
[persönlich].
Frequenza: alta
Insomma
Uso:
. per concludere, riassumere il senso del discorso:
> Ho capito, insomma, che l’argomento non vi
interessa.
. per esprimere impazienza [Ungeduld], irritazione
[Verärgerung]:
> Insomma, sei pronta sì o no?
. come sinonimo di “così così”:
> “Come stai?” “Insomma”.
Frequenza: molto alta
Ma va'
Uso:
. per esprimere disaccordo [Ablehnung]:
> Invitare anche i Bianchi? Ma va’, hanno sempre
da criticare!
. per esprimere sarcasmo e incredulità:
> Tu iscritto [angemeldet] in palestra [Fitnesscenter]?
Ma va’, se non hai mai fatto sport in vita tua!
Frequenza: medio-alta
ADESSO SETTEMBRE 2014

C1
C2
Accidenti
Manco
Uso:
. come sinonimo di “nemmeno”, “neanche”, “neppure”:
> Sono proprio sfortunata. Non ho vinto manco
un euro.
Frequenza: medio-bassa
Si trova prevalentemente [vorwiegend] nell’italiano
parlato in Meridione [Süditalien].
Uso:
. per esprimere stupore [Erstaunen], rabbia, ira,
disappunto:
> Accidenti, quanto costa questa pelliccia [Pelzmantel]!
. per imprecare [schimpfen]:
> Accidenti a lei!
Frequenza: medio-bassa
Per imprecare si può usare anche:
Maledizione!
Mica
Beh
Uso:
. per rispondere a domande imbarazzanti [peinlich]:
> “A che ora sei tornata ieri?” “Beh, un po’ tardino!”
. per sottolineare la propria convinzione [Überzeu-
gung]:
> E beh! Ci vuole coraggio [Mut] a rischiare la vita
per gli altri.
. per sollecitare una risposta:
> Beh, che cosa vuoi?
Frequenza: alta
Non è che...
Uso:
. per esprimere un dubbio:
> Non sarà che hai l’influenza [Grippe]?
. equivale a una negazione, ma ha un valore
attenuato:
> Non si vedono da tanto tempo, ma non è che
abbiano litigato [litigare: streiten].
Frequenza: medio-bassa;
ADESSO SETTEMBRE 2014
Uso:
. come rafforzativo
di una negazione
e sinonimo
di “per nulla”,
“per niente”,
“minimamente”,
“affatto”:
> Non è mica stata
lei a rompere
il vaso.
Frequenza:
medio-bassa
Deriva dal latino
mica, cioè “briciola di
pane” [Krümel], “piccolissima
parte”. Attraverso
un ampio uso in
frasi negative ha
assunto il significato
attuale. Si
trova soprattutto nel parlato
toscano e in molti
dialetti.
Indice
alfabetico
37
Accidenti (C1-C2) pag. 37
Addirittura (B1-B2) pag. 35
Allora (A1-A2) pag. 32
Anzi (A1-A2) pag. 32
Appunto (B1-B2) pag. 35
Beh (C1-C2) pag. 37
Boh (A1-A2) pag. 33
Cioè (A1-A2) pag. 34
Comunque (B1-B2) pag. 36
Dai (A1-A2) pag. 33
Diciamo (che) (B1-B2) pag. 36
Ecco (A1-A2) pag. 33
Eh sì (A1-A2) pag. 33
Figurati (B1-B2) pag. 36
Giusto (A1-A2) pag. 33
Infatti (B1-B2) pag. 34
Insomma (B1-B2) pag. 36
Ma dai (A1-A2) pag. 32
Magari (B1-B2) pag. 36
Mah (B1-B2) pag. 35
Manco (C1-C2) pag. 37
Ma va’ (B1-B2) pag. 36
Mica (C1-C2) pag. 37
Mi raccomando (B1-B2) pag. 35
Niente (B1-B2) pag. 34
Non è che (C1-C2) pag. 37
Praticamente (B1-B2) pag. 34
Quindi (B1-B2) pag. 34
Ragazzi (B1-B2) pag. 35
Senti (B1-B2) pag. 35
Veramente (A1-A2) pag. 33

Esercizi
Speciale
lingua
Esercizio 2
38
Esercizio 1
MEDIO Completa i dialoghi con la forma adeguata.
1) Domani devo partire per la Cina, ma c’è lo sciopero
[Streik] dei controllori di volo [Fluglotsen].
– ______ come pensi di fare?
a) E allora b) Niente
2) Ho parlato con Daniela. Ha detto che non se ne
fa niente.
– ______? Che significa?
a) Eh sì b) E cioè
3) Secondo te perché non me lo ha detto?
– ______ per non ferirti [verletzen].
a) Ragazzi b) Magari
4) Quanti torni?
– ______, forse la prossima settimana.
a. Mah b. Ma dai
5) Sono 5 euro e 50.
– ______ a Lei.
a) Ecco b) Non è che
6) Ho perso le chiavi!
– ______, e adesso come fai?
a) Accidenti b) Praticamente
7) Hai conosciuto il fidanzato di Chiara?
– Sì, è ______ un tipo interessante.
a) veramente b) insomma
8) Secondo te Franco trova simpatica mia
sorella?
– Ma se non le ha parlato ______ per un minuto!
a) mica b) manco
9) Ma che cos’hai?
– Non sono ______ arrabbiato con te, ma con
tua moglie sì!
a) manco b) mica
ADESSOaudio
Cioè, mah, anzi! Lo speciale lingua di questo
mese è dedicato al linguaggio parlato. Ascolta e fai
l’esercizio. www.adesso-online.de/specialelingua
MEDIO Scegli la forma adeguata fra le tre opzioni.
1) Il viaggio di nozze [Hochzeitsreise] è costato
anzi/addirittura/mah migliaia e migliaia di
euro.
2) Noi, veramente/giusto/ma dai, non ne sappiamo
nulla.
3) Ti telefonerò, infatti/niente/anzi passerò da te.
4) Allora/Magari/Non è che dov’è il problema?
5) “Venite stasera?” “Infatti/Dunque/Mah non
sappiamo”.
6) Insomma/Figurati/Manco se si è ricordato del
nostro anniversario [Hochzeitstag].
7) Senti/Praticamente/Magari avessi vinto!
8) Ma dai/Dai/Addirittura che ce la fai.
9) Bisogna mettere la giacca, l’estate è praticamente/accidenti/ecco
finita.
10) Non le ho potuto parlare insomma/manco/ragazzi
per un minuto.
11) Scendi dall’altalena [Schaukel], mica/dai/praticamente.
Ora tocca agli altri bambini.
12) Accidenti/Non è che/Addirittura, ho la febbre
e non posso partire.
13) Non è arrabbiata, anzi/cioè/ecco mi sembra di
buon umore.
14) Si assomigliano [sich ähneln] molto, beh/giusto/infatti
sono gemelli [Zwillinge].
15) No, non ho comprato il pane… beh/ma va’/
quindi volevo farlo, ma poi me ne sono dimenticato.
16) Sarai affamata [hungrig], appunto/niente/giusto?
17) No, no, è ancora disoccupato [arbeitslos]; magari/insomma/non
è che trovasse lavoro!
18) Non ho capito: ma infatti/allora/diciamo tuo
figlio va all’università o no?
19) Ho visto la macchina dei vicini [Nachbarn] in
garage, anzi/quindi/manco sono tornati dalle
vacanze.
20) Ora vorrei parlare dei casi [Fälle], diciamo/allora/ma
dai, più complessi.
21) Magari/Mi raccomando/Figurati, chiudi bene
tutte le finestre prima di uscire.
ADESSO SETTEMBRE 2014

Esercizio 3
FACILE Scegli per ogni parola la categoria giusta:
non è che • addirittura • mah • magari • ma dai
ecco • ragazzi • dai • accidenti • boh
veramente • cioè • beh • mi raccomando
SORPRESA_____________________________________
ESITAZIONE____________________________________
ESORTAZIONE_ ________________________________
DESIDERIO_____________________________________
IMPRECAZIONE________________________________
DUBBIO________________________________________
Esercizio 4
L'angolo dell'insegnante
Spesso l’ascolto è l’abilità linguistica più
difficile per chi impara una lingua.
La velocità, l’intonazione, la pronuncia,
l’intercalare del parlante rendono tutto più
difficile. Di seguito un’attività didattica per
arginare la difficoltà dell’incontro/scontro con la
lingua autentica:
- Fate una fotocopia della trascrizione di una conversazione
e cancellate tutti i segnali discorsivi.
- Fate ascoltare il dialogo più volte con lo scopo di
completare le lacune, stando attenti anche agli elementi
vocali comunicativi (risate, pause, sospiri…) e
allo stato d’animo del parlante (com’è la persona
che parla: felice, tranquilla, irritata…?).
- Riflettete sull’utilità e sul significato di quelle
parole in quel contesto.
FACILE Ricostruisci i dialoghi unendo le frasi della colonna A con quelle della colonna B.
A
1) Ti va di andare al cinema stasera?
2) Cosa prendi: un Campari o un Prosecco?
3) Scusi, per andare alla stazione?
4) Non trovo più il portafoglio [Geldbeutel]!
5) Vieni in crociera [Kreuzfahrt] con noi?
6) Sono quasi pronta.
7) Com’è successo l’incidente [Unfall]?
8) Ti sei divertito [sich amüsieren] alla festa
di Maria?
B
a) Vada dritto fino al semaforo, poi giri a destra ed ecco, lì vede
già la stazione.
b) Accidenti, non te l’avranno rubato [stehlen]?
c) Magari! Ma sono al verde [blank].
d) No, sono stanca. Magari un altro giorno.
e) Veramente non bevo mai alcolici a quest’ora.
f) Non è che mi sia annoiato, ma sono andato a casa lo stesso
presto.
g) Dai che perdiamo [verpassen] il treno!
h) Niente… pioveva e… ho perso il controllo dell’auto.
39
Esercizio 5
MEDIO Completa i dialoghi con la forma adeguata.
A
1) Domenica vado a fare bungee jumping!
2) Ma come: i pantaloni ti sono stretti [eng]?
3) Andiamo a fare un giro in centro?
4) Come vanno le cose fra te e tuo marito?
5) Chissà perché Ugo non mi ha fatto gli
auguri [Glückwünsche] di compleanno.
6) Hai capito di che lavoro si tratta [sich
handeln]?
7) Forza, racconta, sono curiosa di sapere
com’è stato rivedere il tuo ex.
SEGNALE
DISCORSIVO:
Ragazzi…
Praticamente...
Insomma…
Niente…
Mah…
Diciamo che…
Ma va’…
B
a) andate voi. Io devo scappare [dover
scappare: schnell los müssen] a casa.
b) non proprio benissimo.
c) devo vendere enciclopedie.
d) è stato un po’ imbarazzante all’inizio,
poi piano piano…
e) lo sai com’è fatto.
f) sei matta? È pericoloso [gefährlich].
g) sono un po’ ingrassato nelle ultime
settimane.
ADESSO SETTEMBRE 2014

40
Esercizio 6
FACILE Ricostruisci le frasi riordinando gli elementi
sottolineati.
1) a) Andiamo in fiera [Messe]?
b) Veramente voglia di / andarci / nessuna / io non ho.
________________________________________________
________________________________________________
2) a) Dove vai in vacanza?
b) Mah, forse / non so, / al mare / andrò.
________________________________________________
________________________________________________
3) a) Dove ci incontriamo?
b) Al solito / posto, / ci vediamo / cioè davanti al bar.
________________________________________________
________________________________________________
4) a) Non so se accettare oppure no.
b) Allora sapere, / fammelo / ti / quando / sarai
deciso.
________________________________________________
________________________________________________
5) a) Che cos’hai fatto ieri sera?
b) Ero / ieri / stanco / molto /, infatti mi sono addormentato
prestissimo.
________________________________________________
________________________________________________
6) a) È stato bello il film?
b) È / ha / e / una trama [Handlung] / troppo lungo
/ noiosa, / insomma non vale la pena [sich lohnen]
di vederlo.
________________________________________________
________________________________________________
7) a) Come ti è andato l’esame?
b) Praticamente di / passato / sono / averlo / sicuro /.
________________________________________________
________________________________________________
8) a) Che cosa vuoi?
b) Niente, parlarti / vorrei / permetti / un momento,
/ se /.
________________________________________________
________________________________________________
9) a) Guarda la tua camicia!
b) Accidenti, sono / mi / di / caffè / macchiato /.
________________________________________________
________________________________________________
Esercizio 7
Speciale
lingua
MEDIO Ricostruisci le frasi riordinando gli elementi
sottolineati.
1) Che bello, oggi i musei sono gratuiti.
a) Ecco, benissimo. Ci andiamo?
b) Niente, benissimo. Ci andiamo?
2) Mamma, che bel gattino! Lo compriamo?
a) Ragazzi, compriamolo!
b) Eh sì, compriamolo!
3) Mi sono innamorata di Mario.
a) Insomma, non avevi detto basta uomini per un
po'?
b) Quindi non avevi detto basta uomini per un
po’?
4) Mi sa che ho dimenticato di farti gli auguri.
a) Allora ci sono abituata.
b) Eh sì, ma ci sono abituata.
5) Voglio ricontattare il mio ex.
a) Ma va’, hai già scordato [vergessen] quanto ti
ha fatto soffrire [leiden]?
b) Anzi, hai già scordato quanto ti ha fatto
soffrire?
6) Convinciamo [überzeugen] Giovanna a venire
con noi.
a) Addirittura, se non vuole, non possiamo
obbligarla [zwingen].
b) Senti, se non vuole, non possiamo obbligarla.
7) Sono le sette.
a) Ma dai, è già così tardi?
b) Appunto, è già così tardi?
8) Lucia ha ereditato [erben] un milione di euro.
a) Addirittura!
b) Boh!
9) Sai della separazione [Trennung] di Tiziana
e Vito?
a) Veramente io non ne so nulla.
b) Infatti io non ne so nulla.
Soluzioni: ESERCIZIO 1: 1) a; 2) b; 3) b; 4) a; 5) a; 6) a; 7) a; 8) b; 9) b. ESERCIZIO 2: 1) addirittura; 2) veramente; 3) anzi; 4) Allora; 5) Mah; 6) Figurati; 7) Magari;
8) Dai; 9) praticamente; 10) manco; 11) dai; 12) Accidenti; 13) anzi; 14) infatti; 15) beh; 16) giusto; 17) magari; 18) allora; 19) quindi; 20) diciamo; 21) Mi raccomando.
ESERCIZIO 3: SORPRESA: addirittura, ma dai, accidenti, veramente ESITAZIONE: ecco, cioè ESORTAZIONE: ragazzi, dai, beh, mi raccomando DESIDERIO: magari
IMPRECAZIONE: accidenti DUBBIO: non è che, mah, boh. ESERCIZIO 4: 1) d; 2) e; 3) a; 4) b; 5) c; 6) g; 7) h; 8) f. ESERCIZIO 5: 1) Ma va’, f; 2) Diciamo che, g; 3) Ragazzi,
a; 4) Insomma, b; 5) Mah, e; 6) Praticamente, c; 7) Niente, d. ESERCIZIO 6: 1) Veramente io non ho nessuna voglia di andarci. 2) Mah, non so, forse andrò al mare. 3) Ci
vediamo al solito posto, cioè davanti al bar. 4) Allora fammelo sapere, quando ti sarai deciso. 5) Ieri ero molto stanco, infatti mi sono addormentato prestissimo. 6) È troppo
lungo e ha una trama noiosa, insomma non vale la pena di vederlo. 7) Praticamente sono sicuro di averlo passato. 8) Niente, vorrei parlarti un momento, se permetti.
9) Accidenti, mi sono macchiato di caffè. ESERCIZIO 7: 1) a; 2) b; 3) a; 4) ADESSO b; 5) a; 6) SETTEMBRE b; 7) a; 8) a; 2014 9) a.

PAGINE FACILI
DI MARCO MONTEMARANO
GLI ELETTRODOMESTICI
il microonde
il frullatore
il trapano
il frigorifero
il congelatore
la lavastoviglie
la lavatrice
il forno
l’aspirapolvere
la macchina
del caffè
41
l’asciugatrice
il rasoio
elettrico
il tostapane
il fon
la centrifuga
IN CUCINA, IN BAGNO E, PIÙ IN GENERALE, NEL-
LA NOSTRA CASA, CI SONO OGGETTI ELETTRICI
INDISPENSABILI. Vengono chiamati elettrodomestici.
Sapete perché? Domestici è la parola che si usava, nelle
famiglie ricche italiane, per il personale di servizio. Gli
elettrodomestici, dunque, non sono altro che “servitori
elettrici”. I nomi degli strumenti tecnologici che ci aiutano
nelle faccende di casa sono a volte nomi composti.
Per lavare i piatti e le pentole c’è la lavastoviglie (stoviglie è
il nome collettivo degli oggetti che servono per cucinare
e mangiare). Per togliere la polvere dal pavimento si usa
l’elettrodomestico
indispensabile
il domestico
le faccende
di casa
la pentola
la lavastoviglie
le stoviglie
la polvere
l’aspirapolvere
il capo di
abbigliamento
Haushalts
gerät
unentbehrlich
Bediensteter
Hausarbeit
Kochtopf
Geschirrspüler
Geschirr
Staub
Staubsauger
Kleidungsstück
la lavatrice
l’asciugatrice f.
stirare
il ferro da stiro
impensabile
l’asciugacapelli
m.
il frullatore
il frigorifero
i generi
alimentari
dotato
il congelatore
Waschmaschine
Trockner
bügeln
Bügeleisen
undenkbar
Haartrockner
Mixer
Kühlschrank
Lebensmittel
ausgestattet
Gefrierfach
l’aspirapolvere. La macchina che lava le nostre camicie e
gli altri capi di abbigliamento si chiama lavatrice. Quella
che li asciuga ha semplicemente il nome di asciugatrice.
Se le due funzioni sono combinate, si dice lavasciuga. I
panni vengono poi stirati con un ferro da stiro che oggi,
quasi sempre, è elettrico e ha una serie di funzioni che
un tempo erano impensabili. Alcuni strumenti elettrici
servono per la nostra igiene personale e si usano in bagno,
per esempio il rasoio elettrico o l’asciugacapelli, che
spesso è chiamato brevemente fon o anche fohn (la forma
phone, molto diffusa, è sbagliata). Altri sono di uso comune
in cucina: il frullatore per frutta e verdura, ma anche il
frigorifero, che serve a tenere in fresco i generi alimentari
e spesso è dotato di freezer o congelatore. Può essere considerato
un elettrodomestico anche il televisore, chiamato
anche la TV. In italiano spesso non si fa differenza tra il
televisore, cioè l’apparecchio, e la televisione, che vuol dire
Fernsehen ma spesso è usato come sinonimo di televisore.
Marco Montemarano: Dozent für Italienisch,
Übersetzer, Sprecher, lebt in Deutschland
(München) seit über 20 Jahren.
Seit 1996 schreibt er die Pagine facili.
ADESSO SETTEMBRE 2014

PAGINE FACILI
DIALOGO
MILENA E ANTON USANO
GLI ELETTRODOMESTICI
il rumore
sporcare
il lavandino
la cesta
seccare
il gelsomino
la signora
delle pulizie
Lärm
schmutzig machen
Waschbecken
Korb
trocknen
Jasmin
Putzfrau
MILENA: Anton, puoi dirmi che
cos’è questo rumore?
ANTON: Non preoccuparti, è solo il
frullatore. Sto facendo un frullato di
banane e fragole, ne vuoi anche tu
un bicchiere?
MILENA: Va bene, grazie. Ma non
sporcare tutto come l’altroieri. E
ricordati che devi mettere i piatti
nella lavastoviglie.
ANTON: Va bene. E tu che cosa
stai facendo in questo momento?
MILENA: Sto finendo di pulire il
lavandino. Dopo voglio passare
l’aspirapolvere in salotto. I tappeti
sono sporchi. E poi anche in
camera da letto.
ANTON: Hai acceso la lavatrice?
MILENA: No, aspettavo le tue
camicie. Quando me le dai?
ANTON: Ah, hai ragione. Sono
nella cesta dei panni sporchi,
puoi prenderle tu, per favore?
MILENA: Certo. Anche quella
hawaiana?
ANTON: No, quella la lavo io a
mano. Ah scusa... hai dato l’acqua
alle piante del balcone?
MILENA: No, di solito lo fai tu. Non
farle seccare. E ricordati che il gelsomino
ha bisogno di tanta acqua!
ANTON: Va bene. Pulisco il
frigorifero e poi ci penso io. Da
quando non viene più la signora
delle pulizie, nel fine settimana mi
diverto di più.
MILENA: E risparmiamo anche un
po’di soldi…
42
Esercizio 1*:
1. Anton sta facendo un frullato di banane e
______________.
2. Milena sta pulendo il _______________.
3. I tappeti sono ______________.
4. Milena vuole passare l’______________.
5. La camicia hawaiana sarà lavata ______________.
Esercizio 2*:
1. Quando ha sporcato tutto Anton?
2. Quale pianta ha bisogno di molta acqua?
3. Che cosa vuol pulire Anton prima di dare acqua alle
piante?
4. Chi è che non viene più?
5. Dove sono le camicie?
COLPI
Stavolta, per l’esercizio 3, trattiamo
un argomento un po’… violento! Quali
sostantivi si usano per indicare colpi dati
con una parte del corpo o con un oggetto?
Prima di guardare le soluzioni, provate a
chiedere a un amico italiano!
* SOLUZIONI A PAGINA 36
ADESSO SETTEMBRE 2014

PAGINE FACILI
CRUCIVERBA
Tutte le parole di questo cruciverba sono contenute nelle
Pagine facili. Leggetele attentamente prima di iniziare!
Buon divertimento!
1
4
6
2
5
3
Orizzontali:
4. Un colpo dato con la testa
è una …
7. Per frullare le verdure in
cucina uso il …
8. Un colpo dato con la mano
chiusa è un …
9. Per tenere le cose al
freddo in cucina uso il …
Verticali:
1. Mi hanno regalato un nuovo
… al plasma.
2. Mi asciugo i capelli con l’…
3. Non lavo il bucato a mano
ma in …
5. Il pavimento è sporco, devi
passare l’…
6. Lo sport di Bundu in
italiano si chiama …
7
43
8
9
SOLUZIONI 08.2014
Esercizio 3*:
1. Un colpo dato a mano aperta è uno __________________.
2. Se si usa la mano chiusa è un __________________.
3. Il colpo dato con un piede è un __________________.
4. Dato con la testa è una __________________.
5. E se si usa il gomito si parla di ___________________.
6. Chi usa un martello per colpire dà una __________________.
1
2
P
S
O
3
M
4
O T
5
B N A C R
6
A T O R R E N T E
7
8
F I U M E E A T
A O N T
9 10
L
G O L F O
E
A
G
11
12
R U S C E L L O
A
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ADESSO SETTEMBRE 2014

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Questo mese:
ESERCIZIO
SUL PRESENTE
PROGRESSIVO
6
7
C
8
9
DOMANDA
Hai chiesto indicazioni stradali (Wegbeschreibung)
per raggiungere (e reichen)
i Musei Capitolini, ma il passante (Fußgänger
) ha parlato troppo velocemente
(schne l ) e non hai capito. Che cosa gli
chiedi?
a) Può ripetere, grazie?
b) Può ripetere, per favore?
c) Può ripetere, prego?
D
Il tuo albergatore (Hotelier) parla del
turismo “mordi e fuggi”. Che cosa
intende (intendere: meinen)?
a) turismo di tipo enogastronomico
b) turismo religioso
c) turismo di massimo tre giorni
ne le ci tà d’arte
E
A B
C
D
© 2010 Gru be Media GmbH
© 2010 Gru be Media GmbH
DOMANDA
Hai chiesto indicazioni stradali (Wegbeschreibung)
per raggiungere (e reichen)
i Musei Capitolini, ma il passante (Fußgänger
) ha parlato troppo velocemente
DOMANDApe
(schne l ) e non hai capito. Che cosa gli
a) Può ripetere, grazie?
b) Può ripetere, per favore?
c) Può ripetere, prego?
DOMANDA
Hai chiesto indicazioni stradali schreibung) pe raggiungere (erreichen) reichen)
i Musei Capitolini, ma il passante (Fuß-
(Wegbegänger
) ha parlato troppo velocemente
(schne l ) e non hai capito. Che cosa gli
chiedi?
a) Può ripetere, grazie?
b) Può ripetere, per favore?
c) Può ripetere, prego?
Il tuo albergatore (Hotelier ) parla del
turismo “mordi e fuggi”. Che cosa
intende (intendere: meinen)?
a) turismo di tipo enogastronomico
b) turismo religioso
c) turismo di massimo tre giorni
ne le ci tà d’arte
Il tuo albergatore (Hotelier ) parla del
turismo “mordi e fuggi”. Che cosa
intende (intendere: meinen)?
a) turismo di tipo enogastronomico
b) turismo religioso
c) turismo di massimo tre giorni
nelle ci tà d’arte
RISPOSTA
b) Può ripetere, per favore?
“Per favore”, abbreviato p.f., si usa
quando vuoi chiedere qualcosa in modo
gentile (freundlich). “Prego” si usa
come risposta a chi ringrazia o si scusa:
“Grazie!” “Prego”. “Mi scusi per il
ritardo”. “Prego, non si preoccupi”.
c) turismo di massimo tre giorni
(Kurzurlaub) ne le ci tà d’arte
“Mordi e fuggi” (wörtlich: beiß und
flüchte) indica un’azione compiuta
(vo lzogen) con estrema fre ta
(in größter Eile): Mi ha fatto una visita
mordi e fuggi.
Altare della Patria
Fu eretto (erigere: erbauen) per
celebrare re Vittorio Emanuele I
(1820-1878) e l‘Unità d‘Italia. Si
trova in Piazza Venezia. Iniziato
nel 1885, fu inaugurato (inaugurare:
einweihen) nel 1911. Nel
1921 venne co locata ne la cripta,
situata nel nucleo centrale, la salma
(Leichnam) del Milite Ignoto
(Unbekannter Soldat)
Soldat), , un soldato
sconosciuto caduto (gefa len)
durante la prima guerra mondiale.
I romani lo chiamano “macchina
da scrivere” (Schreibmaschine),
perché ne ricorda la forma. Da la
sua terrazza si ha una splendida
visuale (Aussicht)
su Roma.
G
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2 | Altare
della Patria
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7
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BUNDU,
VERO ITALIANO
L’italiano Leonard
Bundu è campione
europeo di boxe
nella caregoria “pesi
welter”.
il pugno
il pugile
la coscienza
divertirsi
benestante
scoprire
Faustschlag
Boxer
Gewissheit
Spaß haben
wohlhabend
entdecken
SI CHIAMA LEONARD BUNDU, È DI CO- il campione europäischer
LORE E VIVE DANDO PUGNI. È italiano e europeo Meister
a giugno, ad Amburgo, è stato premiato come
“Miglior pugile europeo”. Leonard è un nome glorioso, nel pugilato. E Bundu
ha finalmente la coscienza di essere uno dei migliori. È nato a Freetown,
la capitale della Sierra Leone, ma oggi parla con un bell’accento fiorentino,
preso da sua madre. Da ragazzo, in Africa, si divertiva a fare il gangster
con altri ragazzi della sua età. Ha avuto problemi con la giustizia, anche se
suo padre, architetto laureato in Italia, dove aveva conosciuto la madre di
Leonard, era benestante e lavorava per il governo. Poi, in Italia, Leonard ha
scoperto la boxe. Oggi non è più un ragazzino. Ha 40 anni, che nello sport
sono tanti, ma ha il titolo di campione europeo nella categoria dei “pesi
welter” (circa 67 chilogrammi). Leonard dice di aver avuto pochi problemi
di razzismo, in Italia, a causa del colore della sua pelle. Oggi vive con la sua
compagna a Guidonia e ha due figli, un maschio e una femmina.
Esercizio 4*:
Usando i verbi del testo, costruite il presente progressivo (formato dal
verbo stare + gerundio), come nell’esempio.
sto premiando
io - premiare__________________
1. noi - chiamare_________________
2. loro - avere____________________
3. tu - parlare____________________
4. lei - prendere__________________
5. loro - divertirsi_________________
6. io - laurearsi___________________
7. voi - lavorare__________________
8. lui - dire_______________________
SOLUZIONI: ESERCIZIO 1: 1. fragole; 2. lavandino; 3. sporchi; 4. aspirapolvere; 5. a mano.
ESERCIZIO 2: 1. l’altroieri; 2. il gelsomino; 3. il frigorifero; 4. la signora delle pulizie; 5. nella
cesta dei panni sporchi. ESERCIZIO 3: 1. schiaffo; 2. pugno; 3. calcio; 4. testata; 5. gomitata;
6. martellata. ESERCIZIO 4: 1. stiamo chiamando; 2. stanno avendo; 3. stai parlando; 4. sta
prendendo; 5. si stanno divertendo; 6. mi sto laureando; 7. state lavorando; 8. sta dicendo.
ADESSO SETTEMBRE 2014

IL PROVERBIO DEL MESE
TRADUZIONE
LE SCHEDE DI ADESSO
Non si può avere la botte piena
e la moglie ubriaca
LE FOTOPAROLE
Ein deutsches Wort hat im Italienischen
mehrere Bedeutungen.
1. Sind die Nudeln bereits im Topf?
2. Die Pflanze braucht einen neuen Topf.
VOCABOLARIO
1. il cameriere
2. il barista
3. il bancone
4. l’ordinazione
Al bar
5. la consumazione
al tavolo
6. il conto
7. lo scontrino
1) _________________ 2) _________________
VERBI CON PREPOSIZIONE
ITALIANO COLLOQUIALE
Inserisci la preposizione corretta.
Enrico e Luisa hanno deciso _____ sposarsi.
Pazzesco!
Erano appena riusciti a pareggiare,
ma dopo pochi secondi la squadra avversaria
ha fatto un altro gol. Pazzesco!
espressione colloquiale
45 ADESSO 09.2014
ESERCIZIO
Acca sì o no? Scegli l’opzione giusta.
1) La festa è finita ha/a mezzanotte.
2) Mauro ha/a la play station.
3) I ragazzi non hanno/anno voglia di studiare.
4) Andrea è nato esattamente un hanno/anno fa.
5) Oh/O che sorpresa!
6) Oh/O la borsa oh/o la vita!
ATTENTI ALLE DOPPIE!
sera/serra
Ho piantato diversi nuovi fiori nella
_______________ che si trova in giardino.

ÜBERSETZUNG
1. La pasta è già in pentola?
2. La pianta ha bisogno di un nuovo vaso.
SPRICHWORT DES MONATS
Wasch mir den Pelz,
aber mach mich nicht nass
SAMMELKARTEN
WORTSCHATZ
BILDWÖRTER
1. Kellner
2. Barmann
3. Theke
4. Bestellung
In der Bar
5. Verzehr am Tisch
6. Rechnung
7. Bon
il centesimo
i centesimi
la nave
le navi
ALLTAGSITALIENISCH
VERBEN MIT PRÄPOSITION
Wahnsinn!
Sie hatten gerade erst den Ausgleich erzielt,
da hat die gegnerische Mannschaft noch
ein Tor geschossen. Wahnsinn!
decidere di:
Enrico e Luisa hanno deciso di sposarsi.
ACHTUNG DOPPELKONSONANTEN!
la serra
la sera
Ho piantato [piantare: pflanzen] diversi nuovi fiori
nella serra che si trova in giardino.
ÜBUNG
Soluzioni: 1) a; 2) ha; 3) hanno;
4) anno; 5) Oh; 6) O, o.
Vogliono l’h le forme del verbo “avere” ho,
hai, ha, hanno e le esclamazioni Ah! Ahi! Ahia!
Ahimè! Ohimè! Oh! Uh! Ehi!
46 ADESSO 09.2014

LE REGIONI
D’ITALIA
LOMBARDIA 09.2013
EMILIA-ROMAGNA 10.2013
MARCHE 11.2013
PIEMONTE 12.2013
SICILIA 01.2014
FRIULI-VENEZIA GIULIA 02.2014
LAZIO 03.2014
BASILICATA 04.2014
VALLE D’AOSTA 05.2014
CAMPANIA 06.2014
MOLISE 07.2014
TRENTINO-ALTO ADIGE 08.2014
TOSCANA 09.2014
Sardegna 10.2014
Umbria 11.2014
Liguria 12.2014
Calabria 01.2015
Veneto 02.2015
Abruzzo 03.2015
Puglia 04.2015
ITALIENISCH
LEICHT GEMACHT
ITALIENISCH LEICHT GEMACHT 09/2014 ALLE TEXTE AUF
GIRO D’ITALIA
TOSKANA
Wie gut kennen Sie den „Stiefel“?
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Kultur und Traditionen
der italienischen Regionen.
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ADESSO SETTEMBRE 2014

FINE SETTIMANA
Una valle
INCANTATA
Mitten in der Toskana findet der aufmerksame Reisende ein bezaubernd
schönes, beinahe unbekanntes Tal, das einer anderen Zeit anzugehören
scheint. Wer seinen stolzen Bewohnern Gehör schenkt, wird ihre Herzen
erobern und für einen Augenblick Teil ihrer faszinierenden Welt…
Testo: Fabrizia Memo
48
TOSCANA
FIRENZE
IMMAGINATE DI ESSERE CATA-
PULTATI AL TEMPO IN CUI CAVA-
LIERI E MAGHI ABITAVANO CASTEL-
LI INCANTATI IMMERSI NEL VERDE,
demoni e spiritelli infestavano fitte foreste,
monaci e pellegrini percorrevano lunghi e
tortuosi sentieri per raggiungere santuari
arrampicati sulle rocce. In Toscana, nella
provincia di Arezzo, esiste uno di questi
luoghi magici: la valle del Casentino, protetta
dalle montagne dell’Appennino tosco-romagnolo
e dal massiccio del Prato Magno. Per capirla
davvero, è necessario lasciarsi guidare dagli abitanti del
luogo, che ne conoscono storie e leggende. Chi arriva
qui non è un semplice turista, ma entra a far parte della
comunità della valle, anche se per pochi giorni. Si intuisce
subito dai sorrisi sinceri di persone dagli occhi sapienti,
che cercano di raccontarti più di quanto lo sguardo
del forestiero possa percepire da solo.
Comincia così, il mio viaggio nel Casentino. Mi lascio
guidare, o meglio raccontare da chi queste montagne le
conosce bene, ne ha tracciato i sentieri, ha imparato a
convivere con i passi, le foreste e, soprattutto, con la loro
antica storia. La mia guida si chiama Scipione e, pur non
essendo nato in questa valle, ha capito ben presto che qui
avrebbe messo le sue radici, vicino a quelle ben radicate
di faggi e abeti secolari. Capirò ben presto, dice, perché
questo posto ti strega. La prima tappa è La Chiusa, la sua
azienda agricola, poco distante dal paesino di Stia, nel
cuore del Parco delle Foreste casentinesi, a 50 chilometri
da Arezzo. Come ogni costruzione qui intorno, anche La
Chiusa sorge sulle rovine di un edificio più antico. Basta
osservare gli attrezzi agricoli tradizionali ritrovati intor-
Casentino no alle sue mura e appesi alla parete della
grande sala comune, in cui Scipione e la
moglie Biggi servono deliziosi pasti a base
di prodotti locali. L’imponente casa colonica
in pietra toscana, ristrutturata e pronta a
Arezzo
ospitare i viaggiatori, è stata ricostruita partendo
dal muro di un antico oratorio che,
nell’XI secolo, apparteneva all’eremo di
Camaldoli, poco distante da qui. Non lontano
corrono sentieri che oggi sono meta
degli appassionati di trekking e, nel Medioevo,
erano percorsi da pellegrini diretti al monastero o
all’eremo dei monaci camaldolesi, per poi proseguire
in direzione del santuario francescano di La Verna, a 40
chilometri da qui (vedi ADESSO 04/14, pag. 12).
Impaziente di conoscere la valle, la sera stessa passeggio
in giardino. Tutto intorno, pascoli silenziosi. Sopra
di me, il cielo stellato. E se all’improvviso incontrasil
cavaliere
il mago
il castello
incantato
immerso in
lo spiritello
infestare
fitto
percorrere
tortuoso
il sentiero
il santuario
arrampicato
la roccia
la valle
protetto
guidare
sapiente
il forestiero
Ritter
Zauberer
Burg
verzaubert
inmitten von
Kobold
heimsuchen
dicht
entlanglaufen
gewunden
Pfad
Wallfahrtskirche
hier: hoch oben
Fels
Tal
geschützt
führen
weise
Fremder
percepire
tracciare
convivere
con qc.
il passo
la radice
il faggio
l’abete m.
secolare
l’azienda
sorgere
la rovina
l’attrezzo
appeso
la pietra
l’eremo
la meta
il Medioevo
il monastero
wahrnehmen
abstecken
mit etw. leben
Pass
Wurzel
Buche
Tanne
jahrhundertealt
Betrieb
stehen
Ruine
Gerät
aufgehängt
Stein
Einsiedelei
Ziel
Mittelalter
Kloster
© A. Nardi, Hoffmann/laif

FINE SETTIMANA
49
PIEVI, CASTELLI E BORGHI
MEDIEVALI NEL VERDE
Da sopra: il borgo di Poppi, circondato dalle Foreste
casentinesi, emerge dalla nebbia del mattino; l’interno
della Badia di San Fedele a Poppi.
ADESSO SETTEMBRE 2014

FINE SETTIMANA
50
C’è ancora chi
tira acqua
al suo mulino...
Andrea Grifoni aveva il destino già scritto nel Dna.
È cresciuto, infatti, in un antico mulino ad acqua in
località Pagliericcio, di proprietà della sua famiglia dal
1696. Qui, mentre giocava da bambino, si sporcava di
proposito per assomigliare al suo papà, che come tanti
suoi antenati faceva il mugnaio. Le conoscenze del
mestiere si sono tramandate di padre in figlio per molte
generazioni, fino a costituire una vera e propria tradizione
familiare. Saper macinare correttamente la farina, levigare
la pietra delle macine, costruire e sostituire al momento
giusto le pale di legno azionate dalla forza della corrente
consente oggi ad Andrea di produrre farine genuine
dal sapore sublime, che si
tirare acqua seine Schäf- possono acquistare
al proprio chen ins Tro- direttamente sul posto.
mulino (prov.) ckene bringen Molino Grifoni, località
di proposito absichtlich Pagliericcio 192, Castel
la farina Mehl
San Niccolò.
levigare schleifen Tel. +39 0575 572873.
si un pellegrino o un cavaliere medievale? L’odore del
dolce che Biggi inforna tutte le sere per la colazione mi
riporta alla realtà.
La mattina dopo mi avvio con la mia guida verso l’eremo
di Camaldoli, circondato da una foresta di abeti
bianchi. Purtroppo il tempo è tiranno e non possiamo
andare a piedi. Tuttavia, dopo aver visitato il mistico eremo
e la sua chiesa barocca, dove ancora oggi vivono in
ritiro i monaci, ci incamminiamo per uno dei sentieri che
portano fino alla cima del Monte Penna. Non è difficile
comprendere perché San Romualdo, fondatore dell’ordine
dei camaldolesi, scelse questi luoghi per ricercare la
contemplazione.
Gli abeti bianchi e i faggi d’alto fusto che costeggiano
i sentieri, l’odore del muschio e dei fiori, gli animali
che scappano via al rumore dei passi, sorprendono ed
emozionano anche i camminatori più esperti, che di foreste
ne hanno viste tante, ma forse mai di così autentiche.
Nel Parco delle Foreste casentinesi, infatti, l’intervento
dell’uomo è minimo e spesso prevede solo la cura dei
sentieri, senza alcuna interferenza con la fauna. Lo capiamo
appena arrivati alla fine della nostra passeggiata,
sulla cima del Monte Penna. Il nostro sguardo può raggiungere
da qui le distese appenniniche della confinante
Emilia-Romagna e scorgere, durante le giornate limpide,
il luccichio del Mar Adriatico all’orizzonte. Il versante appenninico
toscano, su cui ci troviamo, è di un verde lussureggiante.
Si distingue anche il primo nucleo del parco,
infornare
avviarsi
circondato
in ritiro
la cima
il fondatore
d’alto fusto
costeggiare
il muschio
scappare via
prevedere
la cura
la distesa
confinante
scorgere
limpido
il luccichio
il versante
lussureggiante
distinguere
in den Ofen
schieben
losgehen
umgeben
zurückgezogen
Spitze
Gründer
hochstämmig
entlang stehen
Moos
flüchten
vorsehen
Pflege
Weite
angrenzend
bemerken
klar
Funkeln
Seite
üppig
erkennen
il nucleo
l’estensione f.
risalire a qc.
il/la custode
il frate
svettare
l’ascesa
il divino
la potenza
ecclesiastico
il conte
la coltivazione
il vigneto
edificare
la fattoria
il torrente
la cantina
la sensazione
collegato
la botte
testimoniare
Kern
Ausdehnung
auf etw.
zurückgehen
Hüter, -in
Mönch
aufragen
Aufstieg
Göttliches
Macht
geistlich
Graf
Bewirtschaftung
Weinberg
bauen
Bauernhof
Wildbach
Weinkeller
Gefühl
verbunden
Fass
bezeugen
la Riserva naturale di Sasso Fratino, dove dal 1959 l’uomo
non è più intervenuto. L’istituzione del parco vero e proprio,
con l’attuale estensione, risale invece al 1993.
Nel Medioevo i custodi della foresta erano i monaci
camaldolesi e i frati francescani di La Verna. Intorno
all’eremo, i camaldolesi hanno mantenuto solo gli abeti
bianchi, che con i loro fusti svettano alti verso il cielo,
metafora dell’ascesa al divino. I camaldolesi erano la potenza
ecclesiastica del Casentino, accanto a quella laica
dei conti Guidi. All’inizio del XIII secolo si dedicano alla
coltivazione di vigneti ed edificano una fattoria chiamata
La Mausolea, lungo il torrente Archiano. Questa fattoria
esiste ancora oggi e ospita, nei sotterranei, la cantina storica
dei monaci. È un ambiente buio, umido e molto simile
a una grotta. Entrandovi si ha davvero la sensazione
di essere stati catapultati in un’altra epoca. Enormi stanze
collegate tra loro da piccole aperture, in contrasto con le
alte mura, ospitano botti alte anche tre metri che risalgono
fino alla metà del 1700, come testimoniano le date
La scalinata in pietra
che costeggia il muro
degli stemmi nel Castello
di Poppi.
ADESSO SETTEMBRE 2014

Lo sapevate che…
Dante Alighieri, durante il suo esilio [Exil] da Firenze, è stato
ospitato nel Casentino dai conti Guidi. Ha soggiornato [soggiornare:
sich aufhalten] nel castello di Romena e nel castello
di Porciano, come ricordano i versi 64-66 del XXX canto
dell’Inferno: Li ruscelletti che de’ verdi colli del Casentin
discendon giuso in Arno, facendo i lor canali freddi e molli.
UN TRIPUDIO DI NATURA E ARTE
Da sopra, in senso orario: la raccolta delle castagne
in autunno; il Parco delle Foreste casentinesi;
un campo di papaveri in primavera; la
chiesa barocca dell’eremo di Camaldoli.
51
impresse nel legno. Le immense botti vengono utilizzate
ancora oggi ed è qui che il vino invecchia, secondo una
tradizione secolare. Il risultato è il Borbotto, nelle varietà
bianco, rosso e passito, che deve il suo nome al caratteristico
sbuffo che fa il vino quando si usa il colmatore di
vetro per riempire la botte fino all’orlo.
Per entrare in contatto con l’anima laica del Casentino
e con i suoi paesini nati come mercatali, ovvero come
mercati medievali ai piedi di castelli arroccati sulle colline,
bisogna scendere a valle, ai confini della foresta, dove
la storia si intreccia con quella della Firenze medicea. Qui
il nome che riecheggia per i vicoli dei borghi ci riporta
© F. Memo (2), Hoffmann/laif, Marka
impresso eingeprägt
il (vino) passito Likörwein
lo sbuffo hier: Gurgeln
il colmatore: Einfüllvorrichtung
mit schmalen Enden, welche zur
Mitte hin breiter wird und den
Wein so „gurgeln“ lässt
l’orlo Rand
l’anima Seele
arroccato thronend
il confine Grenze
intrecciarsi sich verknüpfen
riecheggiare wiederhallen
il vicolo Gasse
il borgo Dorf
la fiaba Märchen
acerrimo erbittert
il nemico Feind
il guelfo Welfe
la supremazia Vorherrschaft
intaccare beschädigen
la battaglia Schlacht
la piana Ebene
il baluardo Bollwerk
schierarsi Stellung
beziehen
in favore zu jdns.
di qcn. Gunsten
il ghibellino Waiblinger
la sorte Schicksal
vincitore siegreich
distruggere zerstören
stabilire aufstellen
il podestà: im Mittelalter durch
Herrscher in ital. Städten eingesetzte
Gouverneure
alla mente poesie e fiabe medievali. I signori indiscussi di
queste terre erano i conti Guidi, acerrimi nemici dei guelfi
fiorentini, la cui supremazia venne intaccata solo dopo
la battaglia nella piana di Campaldino, tra Poppi e Pratovecchio,
nel 1289. Proprio per difendere il suo baluardo,
il castello di Poppi, Guido Novello dei Conti Guidi si
schierò in favore dei ghibellini aretini, decretando così la
propria sorte. I guelfi vincitori, infatti, distrussero quasi
tutti i castelli dei conti Guidi, tranne Poppi, dove i Fiorentini
stabilirono nel 1440 il loro podestà per controllare da
qui l’intera valle. Da allora il castello, che secondo il Vasari
è il prototipo di Palazzo Pitti a Firenze, è sopravvissuto
come rara testimonianza dell’antica potenza dei Guidi.
ADESSO SETTEMBRE 2014

FINE SETTIMANA
52
La torre del castello, che
sorge autorevole su una collina
panoramica, è protetta da
una muratura ricca di merlature.
L’accesso principale è al
di là di questo perimetro e ci
introduce in quello che una
volta era il cortile interno
all’aperto, su cui si affacciano
le terrazze dei piani superiori,
orlate da un portico ligneo e
leggermente inclinate per permettere all’acqua piovana
di defluire. Ai piani superiori si accede attraverso una
grande scalinata in pietra che costeggia un muro decorato
di stemmi, tra cui spicca quello con inciso il nome del
poeta Guido Cavalcanti, che con Dante Alighieri prese
parte alla cruenta battaglia di Campaldino. Oggi conduce
a vivaci saloni affrescati, i cui colori stridono con le pietre
grigie delle pareti portanti. Una di queste porte introduce
addirittura a un’autentica sala del tesoro. Il castello custodisce,
infatti, la Biblioteca Rilliana, un patrimonio librario
che comprende 25.000 volumi, tra cui 700 incunabuli
e 800 manoscritti. Il signor Alessandro Brezzi, che vigila
su questo patrimonio inestimabile, ci apre a una a una le
porte che conducono alle stanze della biblioteca, con gli
antichi scaffali a muro alti sino al soffitto stipati di volumi
antichi rilegati, atti e documenti che narrano le vicende
della valle nel corso dei secoli, sino ad arrivare ad antichi
codici miniati a partire dall’XI secolo. Mentre ci mostra i
preziosi volumi, colgo l’orgoglio che rivedrò negli occhi
di tanti altri personaggi di questa valle.
Ad esempio Claudio Grisolini, che a Stia guida la Tessilnova,
una delle poche aziende a lavorare la lana con
strumenti e tecniche tradizionali, mi racconta con lo stesso
orgoglio la lunga storia della lavorazione della lana in
questa valle, in particolare del panno casentino. Si tratta
del tessuto dai caratteristici colori sgargianti verde e arancio,
resistente e infeltrito, che riparava i pastori e i boscaioli
della valle durante i lunghi e rigidi inverni. Claudio è
figlio d’arte. Suo padre Gabriele lavorava come tessitore
all’interno del prestigioso Lanificio di Stia, che partecipò
all’Esposizione Universale parigina nel 1867 e divenne
fornitore ufficiale di Casa Savoia nel 1918. Quando cessò
la sua attività, Gabriele mise a disposizione alcuni locali
della sua azienda per ospitare il nucleo originario di
quello che sarebbe in seguito divenuto un museo. Oggi
i macchinari d’epoca e il patrimonio di conoscenze delle
arti della cardatura, tessitura e filatura sono custoditi
all’interno dello splendido Museo dell’Arte della lana.
Negli spaziosi locali dove aveva sede l’antico lanificio è
stato allestito un autentico viaggio sensoriale e didattico
alla scoperta di un’arte che in questa valle è conosciuta e
si è affinata sin dall’impero Romano. Il primo documento
che testimonia l’attività di una laniera nel Casentino risale
al 1349 e non è un caso che a Stia, nel cuore della valle,
dal 1830 sino al 2000 il motore propulsivo dell’economia
Qui: il monumento dedicato
a Dante Alighieri a Poppi.
Sopra: i sentieri del Parco
delle Foreste casentinesi.
© F. Memo (3), Anzenberger Agency
autorevole
la merlatura
il perimetro
affacciarsi
su qc.
orlato
il portico
inclinato
defluire
lo stemma
spiccare
inciso
cruento
condurre
affrescato
stridere
il tesoro
custodire
il patrimonio
l’incunabolo
vigilare
inestimabile
stipato
rilegato
l’atto
narrare
la vicenda
gebieterisch
Zinnenbesatz
Stadtgrenze
auf etw.
hinausgehen
gesäumt
Bogengang
geneigt
abfließen
Wappen
hervorstechen
eingemeißelt
blutig
führen
freskengeschmückt
sich beißen
Schatz
hüten
Erbe
Wiegendruck
wachen
unschätzbar
dicht gefüllt
gebunden
Urkunde
erzählen
Geschichte
miniato mit Miniaturen
verziert
cogliere bemerken
la lana Wolle
il panno Tuch, hier: Stoff
il tessuto Stoff
sgargiante leuchtend
il tessitore Weber
l’Esposizione Welt-
(f.) Universale ausstellung
il fornitore Lieferant
la Casa Savoia: ital. Königsfamilie
(1861 bis 1946)
cessare beenden
a disposizione zur Verfügung
la cardatura Kämmerei
la filatura Spinnerei
splendido wundervoll
la sede Sitz
allestire einrichten
la laniera Wollfabrikation
ADESSOaudio
Ascolta un brano
radiofonico che parla delle
specialità del Casentino.
ADESSO SETTEMBRE 2014

l’apice m.
il telaio
il filatoio
svelare
brioso
mettere su
la racchetta
la donazione
l’attacco
Gipfel
Webstuhl
Spinnrad
enthüllen
sprühend
aufbauen
Schneeschuh
Schenkung
Halterung
fedelmente
l’ammirazione
f.
alterare
l’ingerenza
concordare
la cornice
originalgetreu
Bewunderung
verfälschen
Eingriff
übereinstimmen
Rahmen
TRADIZIONE TESSILE E POETI
Qui, da sinistra: il negozio della Tessilnova dove si possono
acquistare prodotti in panno casentino; Alessandro Brezzi,
custode della Biblioteca Rilliana nel castello di Poppi.
fosse proprio il lanificio, che all’apice del suo prestigio
dava lavoro a 500 persone, ospitava 136 telai e produceva
oltre 700.000 metri di stoffa all’anno. I suoi antichi filatoi,
le cardatrici e le ratinatrici, insieme con antichi telai industriali
e artigianali esposti qui dal 2006, sono accompagnati
dalla ricostruzione dei suoni caratteristici della tessitura
e da spiegazioni dettagliate che ne svelano i segreti. Poco
distante dal museo, nella sede della Tessilnova, si trova il
colorato negozio che vende giacche, vestiti, borse e spille.
A pochi passi da qui si nasconde un’altra sorpresa che
non mi aspettavo di trovare tra queste valli. Federico e
Lando sono due briosi e vivaci signori che hanno messo
su, con straordinario entusiasmo, il primo e unico Museo
dello Sci in Italia. In una lunga stanza sono raccolti
più di 2.000 esemplari, tra sci e racchette, provenienti da
tutto il mondo e frutto di donazioni o ricostruzioni dettagliate
fatte dal signor Lando stesso. Il percorso conduce
dai primi sci in legno, con attacchi rudimentali, utilizzati
per spostamenti pratici sulla neve e non per sport, sino ai
modelli professionali olimpionici, fedelmente ricostruiti.
L’ammirazione che ho letto negli occhi degli abitanti
per la loro terra, la sapienza con cui se ne prendono
cura, mi hanno fatto capire perché il Casentino non è
stato alterato da ingerenze esterne. Forse alla fine di questo
racconto concorderete con me nel considerare questa
una valle incantata, che non a caso fa da cornice a uno
dei libri di fiabe più famosi del Novecento, Le novelle della
nonna di Emma Perodi. Il mio consiglio di semplice viaggiatrice
è di andare ad ascoltare personalmente quanto
questa valle ha da raccontare…
53
CASENTINO
DORMIRE E MANGIARE
LA CHIUSA
Agriturismo a conduzione
[Leitung] familiare, in cui l’ospitalità
e la genuinità [Naturreinheit]
sono di casa. Le stanze, doppie e
multiple, sono arredate con mobili
antichi in legno. Per la colazione
e la cena, solo prodotti biologici
o con il presidio Slow Food della
zona. Dall’agriturismo partono molti
percorsi adatti al trekking a piedi.
L’ospitalità di Biggi e Scipione è
davvero eccezionale.
www.agriturismolachiusa.com
CASTELLO DI PORCIANO
Per dormire in un posto suggestivo
ci sono gli appartamenti del castello
di Porciano (nella foto) e le case del
piccolo borgo circostante. Il castello
è stato ricostruito dalla famiglia
Goretti de’ Flamini-Specht. Dalle
stanze del castello si gode una vista
eccezionale su tutta la vallata.
www.castellodiporciano.com
COMPRARE
TESSILNOVA, azienda
produttrice del panno
casentino www.tessilnova.com
LE SELVE DI VALLOLMO, azienda
di allevamento di maiale grigio del
Casentino che fornisce prodotti
dell’arte norcina [Schweinemetzgerkunst].www.leselvedivallomo.it
FONTE DEI SERRI, azienda agricola
biologica di carne chianina Igp.
www.carne-biologica.it
ADESSO SETTEMBRE 2014

GRANDANGOLO
EIN BLICK AUF BESONDERE ITALIENER
54
UNA TRAMA DA FAVOLA
Der Stoff, aus dem Märchen
sind: Marta Cucchia
haucht den Tüchern
der Gemälde Giottos,
Ghirlandaios und Pintoricchios
neues Leben ein
– mit selbst restaurierten
antiken Handwebstühlen.
Testo: C. Carniani Foto: F. Cirri
Perugia, Umbria.
Sembra una favola: una donna
tesse preziose stoffe in una
chiesa sconsacrata, abitata
da uno spettro che nasconde
le forbici per dispetto. È tutto
vero a parte lo spettro, forse,
che non abbiamo visto con i
nostri occhi. Siamo in una chiesa
del 1212, San Francesco
delle Donne. Qui da bambina
Marta Cucchia giocava a tennis
con il fratello e oggi ha il suo
laboratorio tessile, dove porta
avanti il lavoro della bisnonna
Giuditta Brozzetti. Crea a mano
tessuti rinascimentali come si
faceva un tempo, grazie a telai
originali con cui – forse unica
in Italia – lavora. Con la sola
forza della sua gamba preme
un pedale e solleva 3.600 fili e
altrettanti piombi, che insieme
pesano 90 chili. Così, con i
suoi telai a jacquard dell’Ottocento
e altri anche più antichi,
realizza stoffe uniche, come il
“Pintoricchio”, riproduzione del
tessuto che avvolge un Gesù
bambino del celebre pittore, o
la “fiamma di Perugia”, tessitura
medievale di cui si era persa
la memoria. Oggi il laboratorio-museo
vive solo grazie alla
tenacia di Marta.
la trama
la favola
tessere
prezioso
sconsacrato
lo spettro
il dispetto
il tessuto
il telaio
il filo
il piombo
avvolgere
la tenacia
Schussfaden,
Handlung
Märchen
weben
kostbar
säkularisiert
Gespenst
Streich
Stoff
Webstuhl
Faden
(Gewicht aus)
Blei
einhüllen
Beharrlichkeit
ADESSO SETTEMBRE 2014

GRANDANGOLO
Qui: Marta Cucchia (43) tesse a mano stoffe rinascimentali e lavora
ancora con telai del 1700 e del 1800, talvolta anche restaurati
personalmente. Il suo laboratorio si trova all’interno della chiesa di
San Francesco delle Donne a Perugia, la più antica chiesa francescana
della città. Nell’altra pagina, al centro: il tessuto in seta identico a
quello del quadro Sacra Famiglia di Luca Signorelli.
ADESSO SETTEMBRE 2014

L’ITALIA A TAVOLA
BASTA LA PAROLA!
Das ist ja ‘ne Marke! Er perlt edel – ist aber kein Schaumwein. Was
dann? Einfach „der Franciacorta“, erzählen uns seine stolzen Erfinder,
wahre Revolutionäre unter den lombardischen Weinbauern.
Testo: Salvatore Viola
56
NO, SPUMANTE NO! BOLLICINE, POI, È APPENA
SOPPORTABILE. Ecco che ci siamo giocati il titolo
dell’articolo. Poco male. Bollicine d’Italia sarebbe suonato
scontato, persino banale. E Champagne italiano, visto che
si fa nello stesso modo? È escluso, oltre che pretenzioso,
non sarebbe corretto, perché solo lo Champagne originale
può chiamarsi così. E allora? Il Franciacorta è il Franciacorta,
punto e basta. Eh sì, soprattutto in questo caso,
i nomi sono importanti. Dal 2002, secondo una direttiva
europea, “in deroga all’obbligo di indicare la menzione
specifica tradizionale”, come per lo Champagne francese
e il Cava spagnolo, anche per il Franciacorta basta la
parola a indicare provenienza e qualità, senza bisogno
di aggiungere altro. In Italia solo il Marsala e l’Asti (spumante)
possono vantare lo stesso privilegio.
Quella che si è svolta in questo piccolo angolo di Lombardia
compreso tra i fiumi Oglio a est e Mella a ovest,
affacciato a nord sul lago d’Iseo, è una vera e propria rivoluzione
enologica, capace di trasformare completamente
un territorio fino a quel momento a prevalente vocazione
industriale: la provincia di Brescia. Le rivoluzioni, si sa, le
fanno gli uomini, e questa non fa eccezione. Del resto il
periodo è quello giusto, la fine degli anni Cinquanta. Sono
gli anni del boom economico, che sembrano fatti apposta
per uomini intraprendenti, con la testa piena di sogni e di
idee, ma anche delle conoscenze per realizzarle.
Guido Berlucchi, discendente dei conti Lana de Terzi,
ha bisogno di un esperto, un tecnico in grado di migliorare
il suo vino bianco. Nella sua sontuosa dimora si
presenta il giovane Franco Ziliani, appena uscito dalla
scuola enologica di Alba, in Piemonte, terra di grandi vini
rossi. La vera passione di Ziliani, però, è lo Champagne,
e il suo sogno è quello di realizzare in Italia un grande
vino usando il “metodo classico” (vedi box), che allora si
poteva ancora chiamare champenoise. Berlucchi gli offre
questa possibilità e Ziliani non se la lascia sfuggire. Nel
1961 vengono prodotte le prime 3.000 bottiglie di Pinot
di Franciacorta. Il successo è immediato e si ripete a ogni
vendemmia. Berlucchi diventa nel giro di pochi anni sinonimo
di “spumante metodo classico”. Nei ricordi giovanili
di tanti italiani c’è ancora l’espressione farsi un berlucchino,
quando si voleva festeggiare qualcosa.
basta la parola
lo spumante
la bollicina
sopportabile
poco male
scontato
pretenzioso
la direttiva
in deroga
a qc.
indicare
la menzione
la provenienza
vantare
svolgersi
l’angolo
compreso tra
affacciato su
enologico
es spricht
für sich
Sekt
Bläschen
erträglich
macht nichts
vorhersehbar
anmaßend
Richtlinie
in Abweichung
von etw.
angeben
Nennung, hier:
Bezeichnung
Herkunft
aufzuweisen
haben
sich abspielen
Ecke
zwischen
an
Weinbaucapace
prevalente
la vocazione
sembrare fatto
apposta per qc.
intraprendente
il sogno
il/la discendente
il conte
in grado di
sontuoso
la dimora
allora
offrire
lasciarsi
sfuggire qc.
il successo
la vendemmia
nel giro di
festeggiare
in der Lage
vorherrschend
hier: Nutzung
wie gemacht
für etw. sein
unternehmungslustig
Traum
Nachfahr, -in
Graf
fähig
prunkvoll
Wohnsitz
damals
bieten
sich etw. entgehen
lassen
Erfolg
Lese
innerhalb von
feiern
ADESSO SETTEMBRE 2014

Sotto, da sinistra: una
fase della vendemmia
del Franciacorta; le
bottiglie in cantina; a
cavallo tra le vigne.
57
ADESSO SETTEMBRE 2014

L’ITALIA A TAVOLA
58
Da quel momento saranno molti a seguire l’esempio di
Berlucchi e Ziliani, dando vita a quella trasformazione
che ha fatto della Franciacorta il piccolo paradiso enologico
che è oggi. Una trasformazione resa possibile
grazie allo spirito imprenditoriale che, in queste zone, i
contadini hanno nel proprio Dna, come ha detto lo stesso
Ziliani in un’intervista del 2011, quando il Franciacorta
compiva 50 anni e il suo creatore ne festeggiava 80.
Nel 1967 è stata riconosciuta alla Franciacorta la Denominazione
di origine. È nato un consorzio che, da 11
cantine iscritte all’albo dei produttori, ne associa oggi
105, ovvero il 98% delle aziende presenti sul territorio.
Nel 2000 è nata la Strada del vino Franciacorta, una delle
prime in Italia. Le aziende vinicole e le imprese della
zona, in perfetta sinergia, hanno creato le condizioni
per fare della Franciacorta un luogo nel quale il vino
diventa l’occasione per fare conoscenza con un territorio
ricco di bellezze naturali, come il lago d’Iseo, al cui
Questione di “metodo”
Il Franciacorta è prodotto con uve Chardonnay, Pinot
nero e Pinot Bianco. Dopo la raccolta e la spremitura, i
vini base, ricavati dal mosto, vengono imbottigliati con i
lieviti e gli zuccheri. Le bottiglie, accatastate in orizzontale,
restano nella cantina per la
fermentazione. Dopo è il
la raccolta Ernte
momento del remuage o la spremitura Pressen
scuotitura. Le bottiglie, disposte
su cavalletti, vengono
imbottigliare abfüllen
accatastato gestapelt
la fermenfatte
ruotare giornalmente di tazione Gärung
un ottavo di giro e inclinate la scuotitura Rütteln
per far depositare verso il collo
disposto hier: gelagert
della bottiglia i sedimenti, il cavalletto Ständer
far ruotare drehen
che poi sono eliminati nella
inclinare schräg legen
fase della sboccatura. Per depositare ablagern
riportare il volume della bottiglia
la sboccatura Degorgieren
al livello iniziale si aggiun-
lo sciroppo Versand-
ge lo “sciroppo di dosaggio”. di dosaggio dosage
ricco
l’isola lacustre
la riserva
naturale
il castello
il borgo
il convento /
il monastero
recente
risalire a qc.
il monaco
giungere
dissodare
bonificare
il terreno
coltivabile
riunito
la corte
esentato
la tassa
franca
lo spirito im- Unternehmerprenditoriale
geist
il contadino Bauer
compiere alt werden
la denomina- Herkunftsbezione
di origine zeichnung
il consorzio: genossenschaftlicher
Verband
la cantina Weinkeller
essere iscritto Mitglied sein
l’albo Verband,
Kammer
associare aufnehmen,
hier: vereinen
ovvero das heißt
l’azienda Betrieb
vinicolo Weinbaul’impresa
Unternehmen
l’occasione f. Gelegenheit,
Möglichkeit
il luogo Ort
fare cono- etw. kennen
scenza con qc. lernen
reich
Binneninsel
Naturschutzgebiet
Burg
Dorf
Kloster
jung
auf etw.
zurückgehen
Mönch
kommen
roden
urbar machen
Boden
anbaufähig
vereinigt
Hof
befreit
Steuer
Frei-
centro si trova Monte Isola, l’isola lacustre più grande
d’Italia, o la riserva naturale delle Torbiere del Sebino.
E poi ci sono i luoghi che raccontano la storia antica di
questa terra, ricca di castelli, borghi e antichi conventi,
come il monastero di San Pietro in Lamosa o il convento
dell’Annunciata a Rovato.
Se è vero che la storia “del” Franciacorta è recente, quella
“della” Franciacorta è molto antica e risale al tempo in cui,
intorno all’anno 1000, un gruppo di monaci benedettini,
provenienti da Cluny, in Francia, giunsero in queste terre,
all’epoca piuttosto desolate, e si misero a dissodarle e
bonificarle, rendendo il terreno coltivabile. Queste comunità
erano riunite in corti monastiche, molte delle quali
esentate dal pagamento delle tasse, fatto che le rendeva
“corti franche”, da cui pare derivi il nome Franciacorta.
© F. Cattabiani (2), Huber /Sime, G. La Spada
ADESSO SETTEMBRE 2014

INNATA PASSIONE PER IL VINO
Da sinistra: le degustazioni; i vigneti tra le colline; l’enologo Stefano Capelli; una bottiglia di
Berlucchi Cellarius Rose; il lago d’Iseo in Franciacorta; l’ingresso delle cantine Ca’ del Bosco.
Dalla strada della storia ritorniamo a quella del vino, lungo
la quale incontriamo personaggi come Ziliani e i suoi
epigoni, piccoli e grandi. Dai loro racconti, dalle loro storie
capiamo perché Franciacorta è sinonimo di alta qualità.
Cura, competenza e soprattutto passione sono il vero
ingrediente segreto che, insieme con un territorio dalla
grande varietà morfologica e differenti tipi di insolazioni,
che conferiscono al vino una notevole gamma di sapori e
sfumature, fanno del Franciacorta un vino straordinario.
Vale innanzitutto per i piccoli produttori dalla lunga
tradizione, come i Vimercati dell’agriturismo Al Rocol,
che con i prodotti e i piatti della tradizione – come i
casonsei ripieni di carne o il manzo all’olio, cucinati magistralmente
da Mamma Daniela – offrono il loro Franciacorta,
una produzione limitata che vendono direttamente
ai loro ospiti. Dopo l’assaggio, è difficile, infatti,
non acquistare qualche bottiglia. Vale anche per produttori
di un certo rilievo, come i Ricci Curbastro: Riccardo,
discendente di una delle più nobili e antiche famiglie di
Lugo di Romagna, parla di sé e dei suoi antenati come di
“agricoltori” con tradizioni secolari. Tra le aziende agricole
di famiglia c’è anche Il capriolo, che dal 1967 produce
ottimo Franciacorta e lo fa in modo ecologico, a emissioni
zero, tanto da essere una delle poche aziende vinicole
al mondo ad avere ricevuto una certificazione Iso (Iso
14064). Vale per chi, come Maurizio Zanella di Ca’ del
Bosco, di mettersi a fare il vino non ci pensava proprio,
finché un giorno, a metà degli anni Settanta, durante
una gita di coltivatori in Francia, cui aveva partecipato
suo malgrado, rimane affascinato dal modo di produrre
il vino in Borgogna, soprattutto dalla lavorazione manuale.
Decide così di produrre Franciacorta di alta qualità
e chiama il solito Ziliani, per chiedergli di dargli una
mano. Da allora sono passati tanti anni e i vini Ca’ del
Bosco rappresentano un’eccellenza. Sono tra i pochi al
mondo a essere prodotti con uva che, ci spiegano, segue
una specie di “percorso benessere”. “Lavare l’uva” prima
la cura Sorgfalt
l’ingrediente m. Zutat
la varietà Vielfältigkeit
l’insolazione f. Sonneneinstrahlung
conferire verleihen
notevole bemerkenswert
la gamma Spektrum
la sfumatura Nuance
straordinario großartig
l’agriturismo Ferienbauernhof
ripieno gefüllt
il manzo Rindfleisch
magistralmente meisterhaft
l’ospite m./f. Gast m.
l’assaggio Verkostung
acquistare erwerben
il rilievo
l’antenato
l’agricoltore
secolare
ottimo
la gita
il coltivatore
partecipare
suo malgrado
la Borgogna
l’uva
il percorso
benessere
salubre
la materia
prima
altrettanto
Bedeutung
Vorfahr
Landwirt
jahrhundertealt
sehr gut
Rundreise
Weinbauer
teilnehmen
gegen seinen/
ihren Willen
Burgund
Traube
Wellness-
Parcours
bekömmlich
Rohstoff
ebenso
di produrre il vino serve a rendere salubre il frutto e a ridurre
la quantità di solfiti. Il risultato è un vino, pardon,
un Franciacorta straordinario.
Sono solo pochi esempi, ma servono a spiegare che,
per fare un ottimo vino, la materia prima è importante,
ma lo è altrettanto chi lo fa.
SCOPRIRE LA FRANCIACORTA
INFORMAZIONI
STRADA DEL
VINO
Via G. Verdi 53
Erbusco (BS).
+39 030 7760870.
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Ogni anno a giugno
un tour per le cantine
del Franciacorta con
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Ome (BS)
+39 030 6852542.
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SAN FRANCESCO-
Via dei Cappuccini 54
Cologne (BS).
+39 030 7157254.
www.cappuccini.it
DORMIRE
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tersdom und vieles mehr. Aber die Stadt
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gibt es zum Beispiel einen Leuchtturm,
obwohl Rom nicht am Meer liegt? Und
wo ist das Grab
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TRA LE RIGHE
DI STEFANO VASTANO
Marcello
DELL’UTRI
LUOGO E DATA DI NASCITA: Palermo, 11 settembre 1941. STATO CIVILE: è sposato con Miranda Ratti ed è padre di Marco e
Margherita. SEGNI PARTICOLARI: ex dirigente Mediaset, è stato eletto alla camera nel 1996 per Forza Italia, il partito che ha creato
nel 1993 con Berlusconi, poi al senato nel 2001, 2006 e 2008. Non ha passione per la politica, ma un amore sfrenato per i libri. Ha
pubblicato i diari di Mussolini; peccato che fossero falsi...
62
Ein vermeintlich kultivierter
Mann – der für Berlusconi die
Schmutzarbeit erledigte: Als sein
„persönlicher Sekretär“ sorgte der
Palermitaner für beste Verbindungen
zur Mafia.
IL MESE SCORSO (VEDI ADESSO 08/14, PAG. 56),
RACCONTANDO LA VITA DI CLAUDIO SCAJOLA,
ABBIAMO PROMESSO DI SEGUIRE LE VICENDE
DI UN ALTRO NOTO POLITICO, IL PALERMITANO
MARCELLO DELL’UTRI. Un tempo si diceva che l’eminenza
grigia del Belpaese fosse Giulio Andreotti. Processato
per contatti con la mafia, alla fine è stato assolto dal
tribunale di Palermo. Non è andata nello stesso modo
a Dell’Utri, amico di Berlusconi sin dagli anni Sessanta.
Nel suo caso, i rapporti con la mafia sono stati certificati
dalla Cassazione che, il 9 maggio scorso, ha condannato
questo signore così distinto a sette anni di reclusione per
“concorso esterno in associazione mafiosa”.
Una vita che sembra un film, la sua. Nell’ultima scena
a piede libero, il 13 giugno scorso, Dell’Utri è all’aeroporto
di Fiumicino, scortato dall’Interpol. Gli ultimi due
mesi li ha passati in un ospedale di Beirut. Come mai è
finito in Libano? E di cosa lo accusa la giustizia? Dopo un
processo durato 19 anni, per i giudici è assodato che l’ex
senatore “è stato il garante dell’accordo tra Berlusconi e
Cosa Nostra” per 18 anni di seguito, dal 1974 al 1992. “Vi
è la prova, – si legge nella sentenza, – che Dell’Utri aveva
promesso alla mafia precisi vantaggi in campo politico”.
Certo, lui si vede come “prigioniero politico”, come vittima
in un “romanzo criminale” inventato dalla giustizia.
Ci vorrebbe davvero un regista, per narrare le incredibili
avventure di Dell’Utri. Dopo la scena all’ospedale
di Beirut dove era fuggito e il ritorno in Italia, dopo
l’estradizione, un flash back ci riporta agli anni Sessanta,
al primo incontro tra il ventenne Marcello e Silvio Berlusconi
all’Università di Milano. Li unisce subito l’amore
per il calcio e uno straordinario senso degli affari. Berlusconi
sponsorizza il Torrescalla, la prima squadretta allenata
da Dell’Utri. Poi l’inquadratura cambia e la scena si
sposta ad Arcore, in una villa che un tempo era stata di
proprietà dei Casati-Stampa e dal 1974 è la reggia di re
Silvio. Il suo segretario personale è lui, il raffinato Marcello.
E la mafia che c’entra? C’entra: è proprio il “segretario”
a introdurre ad Arcore Vittorio Mangano. Marcello
e Silvio ne parlano come dello “stalliere” della villa, ma
il/la dirigente Führungskraft
Mediaset: von Silvio Berlusconi
gegründete TV-Sendergruppe
eleggere wählen
la camera (dei deputati): ital. Abgeordnetenkammer
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sfrenato ungezügelt
il diario Tagebuch
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la (Corte di) Cassazione: ital.
Revisionsgerichtshof
condannare verurteilen
distinto vornehm
la reclusione Freiheitsstrafe
il concorso Beteiligung
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f. Vereinigung
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degli affari Geschäftssinn
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(ausschnitt)
la proprietà Eigentum
i Casati-Stampa: Mailänder
Adelsfamilie
la reggia Palast
lo stalliere Stallknecht
© ANSA
ADESSO SETTEMBRE 2014

, 13 giugno 2014
“DELL’UTRI RIENTRATO
IN ITALIA, IN CARCERE
A PARMA”.
rientrare: zurückkehren
L’articolo…
FACILE E IN BREVE
Marcello
Dell’Utri (73).
Marcello Dell’Utri, nato
a Palermo nel 1941, è
un ex dirigente, un ex deputato, senatore e amico
da molti anni di Silvio Berlusconi. I due si conoscono
a Milano ai tempi dell’università e nel 1974
Dell’Utri diventa segretario personale di Berlusconi.
Dell’Utri è anche il cofondatore di Forza Italia, il partito
di centrodestra con cui Berlusconi scende in politica
nel 1994. Nel corso degli anni, Dell’Utri viene
però accusato più volte di avere legami con la mafia.
Nel maggio 2014
il/la dirigente Führungskraft la Cassazione condanna
Dell’Utri a set-
il deputato Abgeordneter
il cofondatore Mitbegründer
accusare anklagen te anni di carcere per
il legame Verbindung il reato di concorso
la (Corte di) Cassazione: ital. esterno in associazione
mafiosa. Poco
Revisionsgerichtshof
condannare verurteilen
il carcere Gefängnis prima della sentenza
il reato Straftat definitiva, Dell’Utri
il concorso Beteiligung fugge all’estero, ma
l’associaviene
fermato a Beirut,
in Libano, ed
zione f. Vereinigung
la sentenza Urteil
fuggire fliehen estradato in Italia il
estradare ausliefern 13 giugno.
per il giudice Paolo Borsellino è il “referente di Cosa Nostra
in Lombardia”. Uno stalliere che ad Arcore “aveva la
funzione di protezione del suo datore di lavoro e familiari”,
si legge nella sentenza. Mangano resta due anni ad
Arcore. Sono 30 i pentiti che, nel corso del processo, durato
quasi due decenni, accusano Dell’Utri di essere stato
il tramite della mafia non solo a casa, ma anche nell’impero
di Berlusconi, visto che nel 1982 Marcello diventa
l’amministratore di Publitalia, la macchina pubblicitaria
, 22 giugno 2014
Dell’Utri in cella: “Più libri o
faccio sciopero della fame”.
la cella: Zelle
il pentito Kronzeuge
il tramite Mittelsmann
visto che da
pubblicitario Werbela
Fininvest: Finanzholdinggesellschaft
für Silvio Berlusconis
Eigentum
sull’orlo di am Rande von
il crac Zusammenbruch
fondare gründen
la discesa in campo: Ausspruch
Silvio Berlusconis, der seinen
Gang in die Politik mit einem Einlaufen
auf dem Spielfeld verglich
il manifestino hübsches
elettorale Wahlplakat
fare la fortuna jds. Glück
di qcn. sein
per legittima
difesa aus Notwehr
brillare durch Abweper
assenza senheit glänzen
il legame Verbindung
la galera Knast
minacciare androhen
lo sciopero
della fame Hungerstreik
il carcere Gefängnis
essere inhaftiert
detenuto sein
della Fininvest. Come allenatore
aveva dimostrato
di avere talento e dopo il
Torrescalla aveva allenato,
a Palermo, l’Athletic Club
Bacigalupo. Come manager,
invece, non è il massimo,
se nel 1993 Publitalia
è sull’orlo del crac. Fonda
con Berlusconi Forza Italia,
il partito della “discesa in
campo” nel 1994. Sono una
sua idea i manifestini elettorali
che fanno la fortuna
di Berlusconi e i “circoli
del buon governo” aperti
in mezza Italia. Un amore
puro per la politica? Niente
affatto: in un’intervista
ha detto che in politica lui
ci è entrato “per legittima
difesa”. Non sembra che a
Bruxelles come eurodeputato
abbia cambiato i destini
del Vecchio Continente. Come senatore, ha brillato
per assenza. 50 anni di fedeltà a Berlusconi e oltre 20 in
politica non sono serviti a cancellare i suoi legami con la
mafia, né a salvarlo dalla galera. Ora minaccia lo sciopero
della fame se, nel carcere di Parma dove è detenuto, non
gli daranno più libri.
Stefano Vastano: Deutschlandkorrespondent der
Wochenzeitschrift l’Espresso, kommentiert aktuelle
Themen aus der italienischen Presse.
63
ADESSO SETTEMBRE 2014

LIBRI E LETTERATURA
DI LUCA VITALI
64
UN AMORE
SEGRETO
In questo libro l’autrice si confronta
con il delicato tema dell’omosessualità
maschile vissuta in maniera clandestina.
Guido e Costantino sono
due bambini romani che vivono nello
stesso palazzo: il primo, figlio di
un medico, abita ai piani alti, mentre
l’altro è il figlio del portiere. Tra loro,
prima nel cortile e poi a scuola, si stabilisce una complicità
che presto sfocia in una tormentata relazione sessuale
che dura, sotterranea, nella vita adulta. Guido scappa a
Londra, si integra e diventa docente di storia dell’arte; Costantino
apre un ristorante.
Entrambi si sposano e
sul segreto del loro amore clandestino heimlich
difficile costruiscono ciascuno
una famiglia e una
il cortile Hof
la complicità Zusammenhalt
sfociare münden
vita “normale” e “felice”.
tormentato quälend,
Il racconto delle emozioni
e dei sentimenti intimi
schwierig
sotterraneo unterirdisch,
è trascinante e il romanzo
non delude i suoi let-
la vita adulta Erwachsenen-
hier: heimlich
tori. La rivelazione finale,
leben
che agisce come un colpo scappare fliehen
di scena, pone in una luce
diversa tutta la vicenda.
trascinante
deludere
mitreißend
enttäuschen
Lingua: abbastanza la rivelazione Enthüllung
facile. Genere: romanzo
di sentimenti. Margaret
agire
il colpo
wirken
Coup,
Mazzantini, Splendore, di scena Überraschung
Mondadori, 309 pagine. la vicenda Geschichte
ATTRAZIONE
FATALE
La terza fatica di questa giovane autrice,
giunta alla ribalta con il self-publishing,
vende centinaia di migliaia
di copie e fa di lei una delle principali
autrici del nuovo romanzo rosa
italiano. La vicenda, ambientata a
New York, scorre come in un set cinematografico.
I protagonisti sono
Amalia, una giovane avvocatessa che discende da una
potente famiglia ebrea, e Ryan, procuratore e figlio di irlandesi,
gestori di un pub nella
Grande Mela. Bellissimi
giunto ins Rampenlicht
entrambi, sono nemici fin alla ribalta gekommen
dai tempi del campus universitario.
Ryan è arrivato la vicenda Geschichte
il romanzo rosa Liebesroman
in città fresco di nomina
e i due si ritrovano ora a
fronteggiarsi in tribunale,
decisi ciascuno a demolire
l’odiato avversario. L’attrazione
l’avvocatessa
discendere
potente
ebreo
il procuratore
Anwältin
abstammen
mächtig
jüdisch
Staatsanwalt
dei loro corpi avrà
il gestore Betreiber
il nemico Feind
la meglio e li costringerà,
fresco di qc. kurz nach etw.
dopo una serie di equivoci,
ad accettare la recipro-
l’avversario Gegner
odiato verhasst
ca passione, in un finale
avere Oberhand
annunciato.
la meglio gewinnen
Lingua: facile Genere:
costringere zwingen
romanzo rosa Anna
Premoli, Finché amore
non ci separi, Newton
Compton, 284 pagine.
l’equivoco
reciproco
annunciato
Missverständnis
gegenseitig
angekündigt
utenti del web. Una
sorta di compendio
cartaceo che seleziona
le migliori proposte
della versione online, da portare sempre con sé. Non
solo i turisti, ma anche gli abitanti delle città elencate potranno
trovare suggerimenti utili e intriganti. F. Memo
Italia low cost. Guida anticrisi per viaggiare senza pensieri
tra le meraviglie del Belpaese, BUR Rizzoli, 379 pagine.
IL QUARTO LIBRO
CONSIGLI UTILI DAL WEB
State cercando una guida low cost certificata da turisti esperti e smaliziati? Chi poteva
realizzarla se non TripAdvisor, la community web che raccoglie le recensioni
di viaggiatori che hanno testato in prima persona alberghi, ristoranti e trattorie
in giro per l’Italia? Il libro Italia low cost è una guida anticrisi, per “viaggiare senza
pensieri tra le meraviglie del Belpaese”, come recita il sottotitolo. Segnalate in
pagine di colori diversi, le protagoniste di ciascun capitolo sono le città italiane
più amate, da Nord a Sud. In ogni città vengono indicati gli alloggi più confortevoli,
le trattorie e i ristoranti più apprezzati, i monumenti e le attrazioni da non
perdere. Com‘è ovvio, tutto è rigorosamente a basso costo, seguendo i precetti
della filosofia degli
la guida Reiseführer
smaliziato erfahren,
gewitzt
l’albergo Hotel
senza pensieri sorgenfrei
la meraviglia Wunder, Pracht
il Belpaese: Italien
recitare lauten
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ADESSO SETTEMBRE 2014

LIBRI E LETTERATURA
I cinque autori bolognesi del
collettivo Wu Ming. Nelle foto
sono ritratti sempre con il
volto cancellato.
L’ARMATA
DEI SONNAMBULI
Siamo in piena Rivoluzione francese, nel periodo del Terrore.
Per le strade della capitale c’è il passaggio del corteo
per la decapitazione di Luigi XVI. I grandi rivoluzionari idealisti
sono già tutti morti e Parigi è in mano a bande di carnefici.
La controrivoluzione
avanza, ma a difendere
il popolo si aggira, per i l’armata Armee
tetti della capitale, una figura
misteriosa, un eroe
il sonnambulo Schlafwandler
il passaggio Vorbeimarsch
il corteo Zug
che difende la rivoluzione.
la deca-
Il romanzo offre un quadro
pitazione Enthauptung
nuovo e sanguigno di uno il carnefice Scharfrichter
dei periodi più interessanti avanzare vorrücken
della storia moderna.
difendere schützen
Genere: romanzo aggirarsi sich herumstorico.
Lingua: difficile.
Wu Ming, L’armata dei
sonnambuli, Einaudi, 808
pagine.
l’eroe m.
il quadro
sanguigno
treiben
Held
Bild
hier: lebendig
L’AUTORE DEL MESE
WU MING (2000)
Nato nel gennaio 2000 da una costola del progetto
“Luther Blisset”, con il nome Wu Ming si presenta in pubblico
un collettivo di cinque autori dell’area bolognese.
Roberto Bui, Giovanni Cattabriga, Luca Di Meo, Federico
Guglielmi e Riccardo Pedrini hanno ciascuno una propria
carriera letteraria, ma insieme, pur se con formazioni diverse,
sono autori di numerosi romanzi di carattere epico-storico
tradotti in diverse lingue. Caratteristica comune
a tutti i loro libri è che evidenziano la dinamiche di dominio
e oppressione sociale. Wu Ming è schierato contro il
copyright (sul sito del gruppo è possibile scaricare i testi
integrali) e il fenomeno del
divismo letterario. I suoi
componenti non si fanno
ritrarre in fotografia né
appaiono su altri media,
come la televisione, perché
non vogliono separare
l’immagine dalla voce
e dalle parole. Partecipano
invece a incontri con
il pubblico e sono spesso
in tour, anche con una
propria rock band, con la
quale hanno pubblicato
di recente un disco. Intervengono
spesso anche
sui giornali, prendendo
posizione su questioni
politiche e di rilevanza sociale.
Gestiscono personalmente
un blog, che si
chiama Giap ed è molto
seguito da lettori e fan.
la costola
la formazione
f.
comune
evidenziare
il dominio
l’oppressione f.
essere schierato
contro qc.
il sito
scaricare
integrale
il divismo
il componente
ritrarre
apparire
di recente
intervenire
la questione
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gegen etw.
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kürzlich
eingreifen,
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DAL LIBRO
“Non c’è nessuno, a parte quelli”,
disse Nero indicando tre uomini
nella folla, dall’altra parte della strada.
Sotto i tricorni che portavano in
capo, uno aveva capelli biondi, un
altro grigi e il terzo, visibilmente
più anziano, sembrava calvo.
“Qualcosa è andato storto”.
“Dobbiamo agire comunque”, disse l’altro.
“In cinque?”
“C’è nebbia, nella calca può ben darsi che altri…”
“Può ben darsi è appiglio da poco, mio signore”.
“È quello che abbiamo”.
“Il piano è scoperto. Ci faremo ammazzare senza scopo”.
“Lo scopo lo abbiamo. E se il popolo…”
“Il popolo?” sibilò Nero,
soffocando la rabbia.
la folla Menge
“Questa è plebaglia
il tricorno Dreispitz
anziano alt
sanculotta. Non vedono
calvo glatzköpfig
l’ora di assistere al macello.
Nell’ultimo anno siete la nebbia Nebel
andare storto schief gehen
la calca Gedränge
stato lontano da Parigi.
l’appiglio Halt, Stütze
La città è uscita di senno”. il piano Plan
“Ci sarà pure qualche
ammazzare umbringen
lo scopo Ziel
suddito leale…”
sibilare zischen
“Forse. Ma disposto a suicidarsi
per noi?”
la plebaglia Pöbel
soffocare unterdrücken
“No, a rischiare la vita per
il macello Gemetzel
uscire den Verstand
Sua Maestà!”
di senno verlieren
“Siamo troppo pochi”.
il suddito Untertan
“Che fareste, dunque?”
leale loyal
65
ADESSO SETTEMBRE 2014

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BOTTA E RISPOSTA
DI MARINA COLLACI
113 euro e 50 centesimi è la somma
che gli italiani pagano, ogni anno,
per il canone Rai. In tempi di crisi,
è una spesa che pesa, tanto più
che la maggior parte degli italiani
la considera inutile per vari motivi.
Innanzitutto la scelta dei canali gratuiti
è vasta; poi, chi è interessato a
una programmazione di qualità, che
comprenda un’ampia gamma di film,
documentari, serie, partite di calcio e
concerti, è costretto ad abbonarsi a
una TV pagamento. La Rai, inoltre,
non offre più programmi culturali di
alto livello e, come se non bastasse,
spende i soldi in modi che molti cittadini
non condividono: conduttori
il canone Gebühr
la Rai: öffentlich-rechtliche Rundfunkanstalt
Italiens
pesare belasten
considerare betrachten
vasto, ampio umfangreich
la gamma Auswahl
la partita di calcio Fußballspiel
essere costretto gezwungen sein
offrire bieten
il cittadino Bürger
condividere qc. mit etw. einverstanden
sein
il conduttore Moderator
guadagnare verdienen
sfiorare heranreichen
convinto überzeugt
sprecare verschwenden
il denaro pubblico öffentliche Mittel Pl.
lo stato Staat
rinunciare verzichten
l’abbassamento Senkung
Irpef (l’imposta sul reddito delle persone
fisiche): Lohn- bzw. Einkommenssteuer
la tassa Steuer
il baraccone Saftladen
televisivi come Bruno Vespa o Fabio
Fazio, per fare qualche esempio,
guadagnano cifre astronomiche che
sfiorano i due milioni di euro l’anno.
L’attuale premier Matteo Renzi, convinto
che la Rai sprechi denaro pubblico,
ha chiesto alla televisione di
stato di rinunciare a 150 milioni per
finanziare un abbassamento dell’Irpef,
le tasse dei cittadini. Si aprono
spiragli per una rivoluzione nel cosiddetto
“baraccone” Rai.
Il canone della discordia
Viele italienische Haushalte würden gerne die Rundfunkgebühren sparen – zumal die
Öffentlich-Rechtlichen ihrem Bildungsauftrag kaum noch nachkommen und ihren
Moderatoren astronomische Gehälter zahlen.
67
È ancora necessaria, in Italia,
una televisione pubblica?
Assolutamente no, perché ormai
la televisione non è più un
servizio pubblico. La televisione
italiana offre gli stessi servizi
di una televisione commerciale.
Secondo Lei, si dovrebbe eliminare
il canone?
Sì, o per lo meno calcolarlo in
base al reddito, come qualcuno
ha proposto di fare.
Trova scandalosi gli stipendi
che la Rai offre ai conduttori
televisivi?
Sì, sono stipendi eccessivi.
Una TV pubblica dovrebbe offrire programmi più educativi?
Vorrei vedere più programmi culturali e non inutili talk show.
Devo dire che la cosa è possibile anche senza una televisione
di stato. Ci sono TV come il National Geographic che
offrono ottimi programmi, di alto livello ed educativi, pur essendo
commerciali. E costano meno!
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canone nella rubrica Grammatica.
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Sergio Alberini, di Milano, 48 anni, montatore video [Cutter]
(a sinistra) e Silvio Valente, di Picerno (PZ), 53 anni,
funzionario pubblico [Beamter].
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vorschlagen
Gehalt
Bildungs-
sehr gut
il reddito
proporre
lo stipendio
educativo
ottimo
È ancora necessaria, in Italia,
una televisione pubblica?
Sì, certamente. L’importante è
che sia di qualità!
Secondo Lei, si dovrebbe eliminare
il canone?
No, però sarebbe più semplice
se si pagasse con le tasse
normali, invece di far pagare
una tassa in più. È finanza
pubblica e se non la paghiamo
in un modo, la paghiamo in un
altro, o tassa separata o conteggiata
nell’Irpef. Non vedo la
differenza.
Trova scandalosi gli stipendi
che la Rai offre ai conduttori televisivi?
Sì! Se la Rai spendesse meno, il canone sarebbe più basso.
Gli stipendi altissimi sono uno scandalo, ma non l’unica fonte
di sprechi. Volevano mandare 50 giornalisti ai Mondiali.
Una follia! Mandatene uno e
fateci vedere le partite!
Una TV pubblica dovrebbe
offrire programmi più educativi?
Sì, è un settore in cui la TV
pubblica dovrebbe investire
di più.
conteggiare
la fonte
il giornalista
i Mondiali
la follia
il settore
anrechnen
Quelle
Journalist
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Bereich
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GIRO D’ITALIA
TOSKANA
Wie gut kennen Sie den „Stiefel“?
Eine Reise durch Landeskunde,
Kultur und Traditionen
der italienischen Regionen.

Toscana
TOSCANA IN BREVE
I Romani chiamavano Tuscia queste terre,
abitate dagli Etruschi. Il territorio della
Toscana è prevalentemente collinare.
A nord e a est i principali rilievi sono gli
LIGURIA
Appennini e le Alpi Apuane, famose per
l’estrazione del marmo. Il fiume
principale, l’Arno, attraversa le città
di Pisa e Firenze. A ovest, la Toscana è
bagnata dal Mar Tirreno. Al largo della
costa, tra la provincia di Livorno e quella
di Grosseto, si trova l’Arcipelago toscano,
formato da sette isole (la più grande è
l’Elba) e da una quarantina di isolotti.
In Toscana ci sono importanti università,
come la Scuola Normale Superiore, la
Scuola Superiore Sant’Anna (entrambe a
Pisa) e l’Università per Stranieri di Siena.
L’economia è basata sul turismo e sui
servizi, sull’agricoltura e sull’industria.
Per l’industria ricordiamo la Piaggio di
Pontedera, dove si produce la Vespa, uno
dei simboli dell’italianità in tutto il mondo.
A Siena c’è un importante centro per le
biotecnologie, il Siena Biotech.
ALPI
APUANE
Carrara
MAR
LIGURE
Capraia
Pianosa
Massa
Livorno
Isola
d’Elba
Lucca
Pisa
Montecristo
MAR
TIRRENO
EMILIA-
ROMAGNA
APPENNINO
TOSCO-EMILIANO
fiume
Arno
Pistoia
Siena
COLLINE
METALLIFERE
Isola del
Giglio
Prato
FIRENZE
Grosseto
1. Il luogo di
estrazione di un
pregiato marmo.
a) Lucca
b) Falterona
c) Carrara
fiume
Ombrone
monte
Amiata
fiume
Tevere
Arezzo
LAZIO
UMBRIA
POPOLAZIONE
3.692.828 abitanti
2
LAVORO
Tasso di occupazione:
63,8%
Tasso di disoccupazione:
8,7%
DENSITÀ
ABITATIVA
162 abitanti
per km 2
PIL
106.038,07 milioni
di euro
2% agricoltura
21,9% industria
76,1% servizi
CLIMA
15° temperatura
media annua
SUPERFICIE
22.997 km²
AREE PROTETTE
230.000 ettari
Parco delle Foreste
casentinesi e Parco
della Maremma
PAESAGGIO
25,1% montagna
66,5% collina
8,4% pianura
1966
anno dell’alluvione
a Firenze.
siti Unesco:
Piazza dei Miracoli
a Pisa; i centri storici
di Firenze, Pienza, Siena,
San Gimignano; la Val
d’Orcia e le Ville Medicee.
Giannutri
1507
L’America è disegnata nelle carte geografiche.
Prende il nome dal fiorentino
Amerigo Vespucci, il primo a capire che
questa terra è un nuovo continente.

Toscana
FIRENZE
I Romani fondano la città nel 59 a.C. e la chiamano Florentia. Firenze raggiunge
il massimo splendore fra il Trecento e il Cinquecento. Grazie alla famiglia Medici,
diventa il più importante centro artistico e culturale del Rinascimento. Molti
capolavori dell’architettura risalgono proprio a quel periodo: Palazzo Pitti, il
Duomo con la cupola del Brunelleschi, la chiesa di Santa Maria Novella e il
Palazzo degli Uffizi, dove ha sede uno dei musei più famosi al mondo. Firenze è
stata anche la seconda capitale del neonato Regno d’Italia, tra il 1865 e il 1871.
PERSONAGGI
FAMOSI
In questa regione sono nati Lorenzo
de’ Medici, il Magnifico (1449-1492),
Leonardo da Vinci (1452-1519) e il padre
della lingua italiana e autore della Divina
Commedia Dante Alighieri (1265-1321).
I navigatori Amerigo Vespucci (1454-1512)
e Giovanni da Verrazzano (1485-1528);
Galileo Galilei (1564-1642) e l’inventore
del telefono Antonio Meucci (1808-1889).
Artisti come Cimabue (1240-1302), Giotto
(1267-1337), Brunelleschi (1377-1446),
Donatello (1386-1466), Sandro Botticelli
(1445-1510), autore della Nascita di Venere
e della Primavera, Michelangelo Buonarroti
(1475-1564), famoso per la Cappella Sistina,
la Pietà e il David. Giorgio Vasari (1511-
1574), Amedeo Modigliani (1884-1920) e
Giovanni Fattori (1825-1908). Scrittori come
Francesco Petrarca (1304-1374), Giovanni
Boccaccio (1313-1375), Niccolò Machiavelli
(1469-1527) e Carlo Collodi (1826-1890),
autore del romanzo Le avventure di Pinocchio.
Tra i musicisti citiamo Giacomo Puccini
(1858-1924), compositore della Tosca, di
Turandot e della Madama Butterfly. Il regista
Franco Zeffirelli (1923) e Roberto Benigni
(1952) (nella foto), regista e attore del film
La vita è bella, vincitore di tre premi Oscar.
I cantanti Andrea Bocelli (1958) e Gianna
Nannini (1954). Il ciclista Gino Bartali
(1914-2000), lo scrittore e giornalista Tiziano
Terzani (1938-2004) e la giornalista Oriana
Fallaci (1929-2006).
IL CONSIGLIO
DI COSIMO
A Monterchi, un piccolissimo
paese in provincia
di Arezzo, si può ammirare
la Madonna del Parto,
uno splendido affresco
di Piero della Francesca.
Il pittore ha realizzato il
dipinto, che raffigura una
Madonna in stato interessante,
nel 1460. Perchè
proprio qui? Perchè era il
paese natale della madre.
2. Come si chiama
la torre in
Piazza del Campo,
a Siena?
a) torre del Mangia
b) torre di Pisa
c) campanile di
Giotto
TOSCANA IN BREVE
prevalentemente
vorwiegend
collinare hügelig
il rilievo Erhebung
l’estrazione f. Abbau
al largo vor der
della costa Küste
formato da bestehend
aus
la quarantina etwa vierzig
l’isolotto mittelgroße
Insel
il tasso di Beschäftioccupazione
gungsquote
la densità Einwohnerabitativa
dichte
il Pil Brutto-
(Prodotto inlandsprointerno
lordo) dukt (BIP)
l’area Naturschutzprotetta
gebiet
l’alluvione f. Überschwemmung
disegnare (ein)zeichnen
FIRENZE
fondare gründen
lo splendore Pracht
il Trecento 14. Jahrhundert
il Cinque- 16. Jahrcento
hundert
artistico künstlerisch
il capolavoro Meisterwerk
risalire auf etw.
a qc. zurückgehen
la sede Sitz
la capitale Hauptstadt
neonato hier: neugegründet
il Regno d’Italia: Königreich
Italien
PERSONAGGI FAMOSI
il navigatore
m. Seefahrer
l’inventore m. Erfinder
l’artista m./f. Künstler, -in
citare nennen
l’attore m. Schauspieler
il vincitore Gewinner
il ciclista Radrennfahrer
IL CONSIGLIO DI...
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ammirare bewundern
splendido wunderschön
raffigurare darstellen
in stato inte- hier:
ressante schwanger
il paese
natale Geburtsort
09/2014 - eine Beilage von ADESSO 3

3. Era una
Repubblica
marinara.
a) Pisa
b) Livorno
c) Siena
ICONE
1) Pinocchio è il burattino di
legno più famoso al mondo. Lo
inventa a Firenze Carlo Collodi,
che nel 1881 scrive il romanzo
Le avventure di Pinocchio. Storia
di un burattino. A Pinocchio
è dedicato il Parco di divertimenti
nella città di Collodi.
2) Il marmo di Carrara è uno
dei marmi più pregiati al mondo.
Si estrae nelle Alpi Apuane
ed è stato la materia prima di
opere bellissime, dai tempi degli
antichi Romani a quelli di Michelangelo,
Bernini e Canova, fino a
oggi (vedi ADESSO, pag. 20).
TIPICO TOSCANO!
Patria degli Etruschi, culla del Rinascimento e della lingua
italiana. In Toscana l’arte, l’architettura, la letteratura e la
gastronomia hanno tradizioni antiche. Non c’è quindi un
settore più importante degli altri. In questa vivace regione
sono nati molti simboli dell’Italia famosi in tutto il mondo. E
a voi cosa viene in mente quando pensate alla Toscana?
Il David
Tra il 1501 e il 1504 Michelangelo
Buonarroti realizza questa statua
di marmo, che rappresenta l’eroe
biblico David in lotta contro Golia.
In passato la statua si trovava
in Piazza della Signoria, dove oggi
si può vedere una copia. Dal 1873
l’originale è conservato nella
Galleria dell’Accademia.
PRIMATI
• A Firenze viene fondata la
prima accademia d’arte del
mondo, l’Accademia delle arti
del disegno, nel 1563. Questa
è anche la prima accademia
che ammette una donna,
Artemisia Gentileschi, nel 1616.
• Il Granducato di Toscana è
il primo stato del mondo ad
abolire la pena di morte, nel
1786, con la Riforma Leopoldina.
Torre di Pisa
L’unica torre
pendente al
mondo pesa
più di 14.000
tonnellate e ha
una pendenza di
4 gradi.
Vino
La Toscana
produce ottimi
vini: il Chianti,
con il marchio
del gallo nero, e
i Super Tuscan,
come il Brunello
di Montalcino e
il Sassicaia.
Cipresso
Il cipresso per
gli Etruschi era
un albero sacro.
In passato
ornava i viali
che portano ai
cimiteri. Oggi
è un albero
decorativo.
Mucche
In Toscana ci
sono la chianina
e la maremmana,
da cui si
ricavano carni
molto tenere,
pregiate e povere
di grassi.
• A Larderello si trova la prima
centrale geotermica del mondo,
dove si produce elettricità
dal 1904.
DA FARE
Andate a Pisa la notte della vigilia
della Festa di San Ranieri,
patrono della città. Tra il 16 e il 17
giugno, migliaia di lumini di cera
disegnano i contorni dei palazzi e
dei ponti. L’effetto è unico.
Etruschi
La Toscana
era il cuore
dell’antica
Etruria, tra l’VIII
e il V secolo
a.C. Importanti
siti archeologici
sono Populonia
e Volterra.
Cupola
Nel 1420 Brunelleschi
inizia
a costruire a
Firenze la cupola
del Duomo,
la più grande
cupola in muratura
realizzata
senza centine.
Olive
L’olio extravergine
di oliva
toscano Igp,
grazie al sapore
dolce, è tra i più
apprezzati. Le
olive provengono
da più di 7
milioni di alberi.
Cavalli
Oltre a essere
i protagonisti
del Palio di
Siena, i cavalli
in Maremma
sono il mezzo
di trasporto dei
butteri, i “cowboy”
italiani.
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Toscana
A TAVOLA
Particolarità della cucina toscana è il pane sciapo, cioè senza sale, che mancava
molto a Dante Alighieri durante il suo esilio in Romagna. Il pane non
viene mai sprecato; quando è vecchio, viene usato per numerose ricette,
come la pappa al pomodoro, la ribollita, con cavolo nero e fagioli, e la
panzanella, l’insalata di pane condita con pomodoro e cipolla. Altri prodotti
tipici sono il pecorino toscano, che Plinio il Vecchio già conosceva, la carne
chianina o maremmana, l’olio extravergine d’oliva. Tra i piatti da provare ci
sono i fagioli all’uccelletto, il caciucco, la zuppa di pesce tipica di Livorno, la
bistecca alla fiorentina, i crostini di fegato. Tipico di Firenze è il panino con
il lampredotto (vedi ADESSO 06/14). Tra i dolci ci sono il panforte, tipico
dolce di Natale con mandorle, arance, spezie e zucchero vanigliato; i ricciarelli
di Siena, con mandorle, zucchero e albume d’uovo; il castagnaccio,
tipico delle zone di montagna e a base di castagne; i cantuccini, biscotti alle
mandorle inventati a Prato nel 1858 che si gustano con il Vin Santo, un vino
dolce fatto con uva di tipo Trebbiano e Malvasia.
4. L’isola dove
fu esiliato
Napoleone.
a) Giglio
b) Elba
c) Montecristo
Il “dollaro” fiorentino
A Budapest, se oggi bevete un Tocai, lo pagate in forint. Il nome deriva da fiorino,
la moneta coniata a Firenze nel 1252. All’epoca anche altri stati usano il
fiorino, sul modello di quello fiorentino. Alla fine del Medioevo e all’inizio del
Rinascimento il fiorino è, infatti, la valuta di riferimento
europea. Perché? Nel XIV secolo Firenze è ricchissima,
soprattutto grazie al commercio di lana e seta. Famiglie
fiorentine come i Bardi, i Peruzzi o i Medici fondano
banche che divengono le più potenti d’Europa. Questo
potere economico, insieme con il carattere della città
e l’amore per la cultura, fanno di Firenze la culla del
Rinascimento. Qui nascono, nella loro forma moderna,
le arti figurative (Giotto, Donatello, Brunelleschi), il melodramma
(Camerata de’ Bardi), la teoria politica (Machiavelli),
la scienza (Galileo) e… il gelato (Buontalenti)!
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Leggenda
Sul lato del Duomo di Firenze
che dà su Via dei Servi si vede
una testa di toro in marmo. Secondo
un divertente racconto,
non si trova lì per caso. L’ha
messa lì un carpentiere – si
dice – per prendere in giro il marito cornuto della
sua amante che aveva la bottega proprio lì di fronte.
ICONE
il burattino Marionette
inventare erfinden
dedicato gewidmet
pregiato hochwertig
estrarre gewinnen
l’opera Werk
PRIMATI
ammettere zulassen
il gran- Großducato
herzogtum
abolire abschaffen
la pena Strafe
la centrale Kraftwerk
DA FARE
la vigilia Vorabend
il lumino
di cera Kerze
disegnare zeichnen
il contorno Umriss
TIPICO TOSCANO
la culla Wiege
la torre schiefer
pendente Turm
il gallo Hahn
tenero zart
la muratura Mauerwerk
la centina Lehrgerüst
il mezzo di Transporttrasporto
mittel
A TAVOLA
sprecare vergeuden
la ribollita: toskanische
Gemüsesuppe aus Brot,
Bohnen und Kohl
il cavolo Schwarznero
kohl
il fagiolo Bohne
i fagioli all’uccelletto: Bohnen
in Tomatensauce mit
Salbei und Knoblauch
il crostino: geröstetes und
belegtes Weißbrot
il fegato Leber
il lampredotto: Fleischspeise
aus Rinderlabmagen
la mandorla Mandel
la spezia Gewürz
l’albume m.
d’uovo Eiweiß
LEGGENDA
il toro Stier
il car- Zimmerpentiere
mann
prendere auf den Arm
in giro nehmen
cornuto gehörnt
la bottega Laden
IL DOLLARO FIORENTINO
coniato geprägt
la valuta Währung
la seta Seide
potente mächtig
5

Toscana
COSE DA
VEDERE
LUCCA
È detta “ la città
delle cento chiese”
per i suoi tanti
edifici religiosi. Le
sue mura di epoca
rinascimentale lunghe
4 chilometri
sono ancora intatte
da 500 anni.
GIANNUTRI
L’isola di Giannutri
è un paradiso per i
suoi fondali marini
e per le sue calette.
A Cala Maestra
ci sono i resti di
una villa romana
della prima metà
del II secolo d.C.
PARCO DELLA
MAREMMA
Istituito nel 1975,
ha una superficie
di circa 10.000
ettari. Comprende
aree palustri,
spiagge, zone
rocciose, pinete e
pascoli.
VOLTERRA
È una città medievale
di origini
etrusche, in Val di
Cecina. Da vedere
Palazzo dei Priori,
il Duomo e il
Battistero. Celebre
per la lavorazione
dell’alabastro.
5. Un famoso film ambientato
in Toscana.
a) Non ci resta che
piangere
b) Il postino
c) La vita è bella
6
MODA
La moda italiana nasce a
Firenze il 12 febbraio 1951.
Quel giorno, Giovanni
Battista Giorgini organizza
presso la sua residenza, villa
Torrigiani, la prima sfilata di
moda. C’era anche lo stilista
emergente Emilio Pucci con
le sue creazioni. Firenze è,
inoltre, la patria di grandi
marchi come Gucci, casa di
moda nata nel 1921; Salvatore
Ferragamo, che nel 1927
apre il suo laboratorio fiorentino.
Sono toscani anche
gli stilisti Roberto Cavalli ed
Enrico Coveri. Importante
è anche il distretto tessile
industriale di Prato, tra i più
produttivi nel mondo.
CURIOSITÀ
Il Palio degli asinelli. Per molti il
“palio” è solo quello di Siena e si
corre a cavallo. Invece in molte
cittadine toscane, il palio si corre
sugli asini. Certo, l’asino non ha
la grazia del cavallo, ma la festa
è bella lo stesso. Anche la gara è
emozionante. Tra i più belli c’è il
Palio dei Micci a Querceta (Lucca)
e quello di Carmignano (Prato).
Feste e sagre
Il Palio di Siena è forse la corsa di cavalli più famosa
al mondo. Gareggiano i fantini di 10 contrade. Si
svolge il 2 luglio e il 16 agosto.
La giostra del Saracino (Arezzo) è un torneo
in cui i fantini dei quattro antichi quartieri
della città “combattono” contro il Saracino,
un pupazzo con scudo e mazza, che i fantini
devono schivare. A seconda di dove
si colpisce lo scudo, si fa un punteggio
diverso. Si svolge a giugno e a settembre.
Il Calcio storico fiorentino è un misto di lotta,
rugby e calcio in cui si sfidano i quartieri di Firenze.
Si gioca a giugno in Piazza Santa Croce.
Il Carnevale di Viareggio è famoso in tutto il mondo per i
suoi carri allegorici e satirici di cartapesta.
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Souvenir
L’Officina di Santa Maria
Novella è la farmacia
più antica d’Europa. I
suoi prodotti, profumi e
saponi, sono fatti ancora
come una volta.
Tipici sono anche i sigari
toscani e il panno del
Casentino, un tessuto di
lana impermeabile (vedi
ADESSO, pag. 48).

Toscana
LA VAL D’ORCIA
È un territorio
collinare Patrimonio
dell’Umanità Unesco
dal 2004, con panorami
bellissimi e antichi
borghi, tra cui Pienza,
nota come la “città
ideale del Rinascimento”
per l’urbanistica.
GALLERIA DEGLI
UFFIZI A FIRENZE
È tra i musei più famosi
al mondo, con oltre
1,5 milioni di visitatori
all’anno. Nelle sue
45 sale ci sono oltre
2.200 opere, come i
capolavori di Caravaggio
e Botticelli.
IL FATTO STORICO
LA REPUBBLICA DI SAVONAROLA
Gerolamo Savonarola (1452-1498) è il frate domenicano
che con le prediche contro la corruzione
dei costumi conquista il popolo. Nel 1494 i francesi
cacciano dalla città i Medici e viene fondata la
Seconda Repubblica Fiorentina. Savonarola, con il
favore dei nuovi reggenti, può applicare
i suoi ideali politici. Il papa nel 1497
lo scomunica. Anche i fiorentini
sono sempre più scontenti. Così
nel 1498, Savonarola è condannato
a morte. Il 23 maggio viene impiccato
e il suo corpo bruciato in
Piazza della Signoria.
LO SAPEVATE
CHE...
Il pane a Firenze è senza sale.
Perchè? Una delle ipotesi risale
al 1100, quando Pisa e
Firenze sono in guerra e i pisani
bloccano i rifornimenti
di sale. I fiorentini preferiscono
rinunciare al sale
piuttosto che arrendersi.
PISTOIA
Il cuore di Pistoia è
Piazza Grande. Ci sono
la Cattedrale, con una
facciata in stile romanico,
il campanile, il
Battistero ottagonale
del XIV secolo, Palazzo
Pretorio.
6. La fazione
[Gruppe] politica
a cui apparteneva
[appartenere:
angehören] Dante
Alighieri.
a) guelfi [Welfen]
b) ghibellini
[Waiblinger]
c) Medici
Lingua
Il dialetto toscano, e
in particolare fiorentino,
è la base dell’italiano
che è diventato
lingua nazionale.
Autori come Dante,
Petrarca e Boccaccio
si sono, infatti, affermati
come modelli da
imitare e hanno avuto
molta influenza. Il
dibattito — chiamato
“questione della lingua”
— sullo sviluppo
dell’italiano è durato
fino al XIX secolo.
7 COSE DA VEDERE
le mura pl. Stadtmauer
il fondale Meeresmarino
grund
la caletta kleine Bucht
l’area Sumpfpalustre
gebiet
roccioso felsig
il pascolo Weide
il campanile Glockenturm
ottagonale achteckig
MODA
la sfilata Modenschau
lo stilista Designer
emergente aufstrebend
CURIOSITÀ
la cittadina Städtchen
l’asino Esel
la gara Rennen
SOUVENIR
la farmacia Apotheke
il panno hier: Stoff
il tessuto Stoff
FESTE E SAGRE
la corsa Pferdedi
cavalli rennen
gareggiare zum Rennen
antreten
il fantino Jockey
la contrada Stadtviertel
svolgersi stattfinden
la giostra hier: Turnier
combattere kämpfen
lo scudo Schutzschild
la mazza Keule
schivare ausweichen
colpire treffen
il punteggio Punktzahl
la lotta Ringkampf
il calcio Fußball
il carro Wagen
IL FATTO STORICO
il frate Mönch
il costume Sitte
conquistare erobern
cacciare da verjagen aus
fondare gründen
il favore Gunst
applicare anwenden
condannare verurteilen
impiccare erhängen
bruciare verbrennen
LO SAPEVATE CHE…
la guerra Krieg
il rifornimento
Nachschub
rinunciare verzichten
arrendersi sich ergeben
LINGUA
affermarsi sich durchsetzen
lo sviluppo Entwicklung
7

Toscana
SUPER QUIZ
Hai letto tutto l’ ? Adesso mettiti alla prova!
1. Lo stilista presente alla prima
sfilata di moda italiana.
a) Emilio Pucci
b) Guccio Gucci
c) Salvatore Ferragamo
2. Era la moneta di Firenze.
a) il fiorentino
b) lo scellino
c) il fiorino
3. Quale tra questi personaggi non
è un artista?
a) Amerigo Vespucci
b) Amedeo Modigliani
c) Giovanni Fattori
4. È detta “la città delle cento
chiese”.
a) Firenze
b) Lucca
c) Siena
5. La città dove è nata la
Vespa Piaggio.
a) Prato
b) Firenze
c) Pontedera
6. Chi è l’autore di Pinocchio?
a) Carlo Collodi
b) Niccolò Machiavelli
c) Gianni Rodari
7. Dov’è conservata la statua originale
del David di Michelangelo?
a) Piazza della Signoria
b) Galleria dell’Accademia
c) Palazzo Pitti
8. Quale tra queste feste si svolge
ad Arezzo?
a) la Giostra del Saracino
b) il Palio
c) il calcio in costume
9. È il piatto tipico di Livorno
a) la ribollita
b) il lampredotto
c) il caciucco
10. Quante sono le isole grandi
dell’Arcipelago toscano?
a) 7
b) 40
c) 20
11. L’antico popolo che abitava
in Toscana
a) Greci
b) Sabini
c) Etruschi
12. Quando è stata aperta
l’Accademia delle arti di Firenze?
a) nel 1563
b) nel 1865
c) nel 1494
SOLUZIONI SUPER QUIZ: 1. a; 2. c; 3. a; 4. b; 5. c; 6. a; 7. b; 8. a; 9. c; 10. a; 11. c; 12. a.
1) c. Il pregiato marmo di Carrara viene estratto nelle Alpi Apuane sin dai tempi degli antichi Romani,
quando era noto come marmor lunensis. 2) a. È la torre del palazzo comunale di Siena. Si
chiama così perché Mangia era il soprannome del primo campanaro [Glöckner], soprannominato
“mangiaguadagni” perché sprecava molti soldi. 3) a. Pisa, grazie alla sua potente flotta,
è stata una delle quattro Repubbliche marinare con Venezia, Genova e Amalfi. 4) b. Elba 5) a.
Il film, scritto e interpretato da Roberto Benigni e Massimo Troisi, è ambientato a Frittole, un
immaginario borgo nella Toscana rinascimentale. 6) a. Dante faceva parte dei guelfi bianchi,
opposti alla fazione dei guelfi neri. A Firenze i guelfi si erano divisi dopo la cacciata dei ghibellini.
Quando i guelfi neri prendono il potere, Dante è costretto [gezwungen] ad andare in esilio.
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