Saluto di Luigi Leoni Membro del Comitato ... - RnS Lombardia
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<strong>Saluto</strong> <strong>di</strong> <strong>Luigi</strong> <strong>Leoni</strong> <strong>Membro</strong> <strong>del</strong> <strong>Comitato</strong> Regionale <strong>di</strong> Servizio <strong>del</strong>la Lombar<strong>di</strong>a<br />
Rendo grazie al Signore per il momento <strong>di</strong> preghiera carismatica comunitaria che ci ha donato.<br />
Desidero innanzitutto porre l’attenzione su alcune pagine tratte dal Sinodo dei Vescovi sulla “Nuova<br />
Evangelizzazione”<br />
LE PROPOSITIONES<br />
DEL SINODO DELLA NUOVA EVANGELIZZAZIONE<br />
Proposizione 34<br />
Domeniche e giorni festivi<br />
L’Eucarestia deve essere la sorgente e il culmine <strong>del</strong>la nuova evangelizzazione. I padri sinodali esortano tutti<br />
i fe<strong>del</strong>i a rinnovare la loro comprensione e il loro amore per la Celebrazione eucaristica, dove le loro vite<br />
sono trasformate e unite a Cristo che offre la sua propria vita alla gloria <strong>di</strong> Dio Padre, per la salvezza <strong>di</strong> tutto<br />
il mondo. Anche se c’è un contrasto tra la domenica cristiana e la domenica secolare, la domenica deve<br />
essere recuperata per la nuova evangelizzazione, secondo l’insegnamento <strong>del</strong> beato Giovanni Paolo II <strong>del</strong>la<br />
Dies Donini. La domenica, con il suo carattere sacro e speciale legato alla messa domenicale, deve essere il<br />
centro <strong>del</strong>la vita cattolica. La partecipazione piena, consapevole e attiva alla liturgia da parte <strong>del</strong>la comunità<br />
intera ne è lo scopo. L’anno liturgico con le sue feste deve essere accompagnato da un vero programma <strong>di</strong><br />
evangelizzazione, soprattutto a Natale e a Pasqua.<br />
Proposizione 35<br />
Liturgia<br />
La degna celebrazione <strong>del</strong>la santa liturgia, il dono più prezioso <strong>di</strong> Dio per noi, è la fonte <strong>del</strong>la più alta<br />
espressione <strong>del</strong>la nostra vita in Cristo (cf Sacrosanctum Concilium, n.10). È, perciò, la prima e più potente<br />
espressione <strong>del</strong>la nuova evangelizzazione. Attraverso la sacra liturgia Dio desidera manifestare la bellezza<br />
incomparabile e incessante per noi, e noi, da parte nostra, desideriamo offrire ciò che è più bello nella<br />
nostra adorazione <strong>di</strong> Dio in risposta al suo dono. Nello scambio meraviglioso <strong>del</strong>la sacra liturgia, in cui il<br />
cielo scende sulla terra, la salvezza è a portata <strong>di</strong> mano, suscitando il pentimento e la conversione <strong>del</strong> cuore<br />
( Mt 4, 17; Mc 1, 15).<br />
L’evangelizzazione nella Chiesa richiede una liturgia che elevi il cuore degli uomini e <strong>del</strong>le donne verso Dio.<br />
La liturgia non è solo un’azione umana ma un incontro con Dio che conduce alla contemplazione e<br />
all’amicizia profonda con Dio. In questo senso, la liturgia <strong>del</strong>la Chiesa è la migliore scuola <strong>del</strong>la fede.<br />
Proposizione 36<br />
Dimensione spirituale <strong>del</strong>la nuova evangelizzazione<br />
L’agente principale <strong>del</strong>l’evangelizzazione è lo Spirito Santo, che apre i cuori e li converte a Dio. L’esperienza<br />
<strong>di</strong> incontrare il Signore Gesù, resa possibile dallo Spirito che ci introduce nella vita trinitaria, accolta in uno<br />
spirito <strong>di</strong> adorazione, <strong>di</strong> supplica e <strong>di</strong> lode, deve essere fondamentale in tutti gli aspetti <strong>del</strong>la nuova<br />
evangelizzazione. È la <strong>di</strong>mensione “contemplativa” <strong>del</strong>la nuova evangelizzazione, che viene nutrita<br />
continuamente attraverso al preghiera, cominciando con la liturgia, in particolare l’Eucaristia, fonte e<br />
culmine <strong>del</strong>la vita <strong>del</strong>la Chiesa.
Di conseguenza, proponiamo che la preghiera venga incoraggiata ed insegnata sin dall’infanzia. I bambini e i<br />
giovani devono essere educati nella famiglia e nelle scuole a riconoscere la presenza <strong>di</strong> Dio nella loro vita, a<br />
lodarLo, a rendere grazie per i doni ricevuti da Lui e a chiedere allo Spirito Santo <strong>di</strong> guidarli.<br />
Ho voluto leggere le proposizioni <strong>del</strong> Sinodo dei Vescovi per <strong>di</strong>rvi che il vostro cammino è prioritario nella<br />
nuova evangelizzazione. Infatti, attraverso il ministero <strong>del</strong>la liturgia noi possiamo attingere alla fonte<br />
primaria <strong>del</strong> Mistero <strong>del</strong>la grazia che il Signore ci dona.<br />
E’ per la vostra gioia. Nel ministero liturgico tutti noi siamo chiamati a vivere le più alte espressioni<br />
<strong>del</strong>l’annuncio <strong>del</strong>la salvezza per ogni uomo.<br />
Nell’ufficio <strong>del</strong>le Letture <strong>di</strong> giovedì <strong>del</strong>la quinta settimana <strong>del</strong> tempo <strong>di</strong> Pasqua, in un suo scritto il Vescovo<br />
S. Gaudenzio <strong>di</strong> Brescia celebra l’Eucarestia con parole stupende, meravigliose. I santi sono stati ispirati<br />
dallo Spirito Santo per celebrare il Mistero grande <strong>del</strong>l’Eucarestia, in cui noi ci tuffiamo come in un grande<br />
oceano, aperti a vivere in modo sempre più intenso, ogni giorno <strong>di</strong> più, il dono <strong>del</strong>la vita <strong>di</strong>vina in noi.<br />
Quaggiù ci prepariamo a vivere ciò che in pienezza vivremo in Para<strong>di</strong>so per tutta l’eternità, chiamati al<br />
banchetto celeste. Di esso già pregustiamo in anticipo la dolcezza ogni volta in cui celebriamo l’Eucarestia<br />
insieme, la comunione, la nostra festa con Gesù Risorto e vivo.<br />
Non posse<strong>di</strong>amo le parole adatte per esprimere tutta la ricchezza <strong>del</strong>la grazia, ma già ora il Signore ce ne<br />
rivela la bellezza al punto che la nostra fede <strong>di</strong>venta solida e incrollabile. Anche se noi parliamo <strong>di</strong> realtà<br />
che non possiamo abbracciare in tutta la loro profon<strong>di</strong>tà, è lo Spirito Santo che ci mette nel cuore una fede<br />
così forte, che non può venire meno, né ci può essere tolta.<br />
Qualcuno ci potrebbe obbiettare: “tu parli <strong>di</strong> cose ci cui non abbiamo <strong>di</strong>mostrazioni concrete, voglio<br />
toccare con mano quanto tu affermi.” Noi possiamo rispondere che la nostra certezza, la nostra fiducia si<br />
fondano sulla parola <strong>di</strong> Gesù. E’ lo Spirito Santo che ci mette nel cuore questa fede, che è molto più che<br />
toccare con mano, perché i nostri sensi materiali potrebbero essere fallaci. Il Signore l’ha detto anche<br />
attraverso la Parola che ci ha donato in preghiera, noi non abbiamo più visioni fallaci, non abbiamo più<br />
timore <strong>di</strong> essere ingannati nei nostri sensi, dalla nostra mente che può avere anche <strong>di</strong>storsioni, perché Lui ci<br />
dà vere visioni, noi siamo immersi nello Spirito per vedere quello che Lui ci prepara per la nostra gioia già su<br />
questa terra, certi <strong>di</strong> vivere con Lui la realtà celeste <strong>del</strong>la comunione profonda nello Spirito Santo con il Suo<br />
Corpo e con il Suo Sangue.<br />
Attingiamo con gioia alla bellezza <strong>del</strong>la comunione d’amore!<br />
Contempliamo Gesù risorto, presente e vivo in mezzo a noi con il suo Corpo glorioso.<br />
Vi voglio leggere un breve passo tratto dagli scritti <strong>di</strong> s. Gaudenzio da Brescia per cogliere ciò che il Signore<br />
ha messo nel suo cuore, come nel cuore <strong>di</strong> tutti coloro che sono stati ispirati dallo Spirito Santo per vivere<br />
in profon<strong>di</strong>tà il Mistero grande <strong>del</strong>l’ Amore.<br />
Anche voi, attraverso questo ministero, vivete quoti<strong>di</strong>anamente nel cuore <strong>di</strong> Gesù, mossi dallo Spirito Santo<br />
crescendo nel suo amore. Alleluja!<br />
Le parole che lo Spirito Santo ha messo nel cuore <strong>di</strong> S. Gaudenzio:
«La carne <strong>del</strong> sacrificio è quella <strong>del</strong>l’Agnello <strong>di</strong>vino, il sangue è quello Suo. Infatti il Pane <strong>di</strong>sceso dal cielo ha<br />
detto: Il Pane che io darò è la mia carne per la vita <strong>del</strong> mondo». Molto giustamente il Suo sangue viene<br />
in<strong>di</strong>cato anche sotto il segno <strong>del</strong> vino. Lo <strong>di</strong>ce Egli stesso nel Vangelo «Io sono la vera vite». Il vino offerto<br />
nella Messa come sacramento <strong>del</strong>la passione <strong>di</strong> Cristo è il suo sangue. Per questa ragione il patriarca<br />
Giacobbe aveva profetizzato <strong>di</strong> Cristo <strong>di</strong>cendo: «Egli laverà nel vino la sua veste e nel sangue <strong>del</strong>l’uva il suo<br />
mantello» (Gen 49, 11). Avrebbe, infatti lavato nel proprio sangue la veste <strong>del</strong> nostro corpo <strong>di</strong> cui Egli stesso<br />
ci aveva rivestito. Egli Creatore e Signore <strong>di</strong> tutte le cose produce il pane dalla terra e dal pane produce<br />
sacramentalmente il Suo corpo» Compie quest’unità profonda tra la terra e il cielo, una unità che il Signore<br />
riesce a creare con il pane prodotto dalla terra che Lui trasforma nel Pane <strong>del</strong> cielo, produce<br />
sacramentalmente il suo Corpo “perché lo ha promesso e lo può fare. Egli inoltre che ha fatto <strong>del</strong>l’acqua<br />
vino, dal vino fa il suo sangue” . Che abisso <strong>di</strong> profon<strong>di</strong>tà d’amore!<br />
Oggi è con noi don Gianluigi Corti, docente <strong>di</strong> Sacra Scrittura, biblista. E’ autore <strong>di</strong> libri che ci fanno<br />
comprendere come il suo cuore è ripieno <strong>di</strong> Spirito Santo. Ci parlerà <strong>del</strong>l’annuncio, <strong>del</strong>la Proclamazione<br />
<strong>del</strong>la Parola. Nel mistero <strong>del</strong>la salvezza che celebriamo, la Parola si fa carne e si fa vita per noi.<br />
Ascolteremo la riflessione che don Gianluigi farà sulla parola tratta dalla Lettera ai Romani al capitolo 10,<br />
che ci richiama con urgenza all’evangelizzazione.<br />
Il piano nazionale <strong>del</strong>la nuova evangelizzazione, sostenuto da parte <strong>di</strong> Salvatore Martinez e dal CN, per tutti<br />
i gruppi <strong>del</strong> Rinnovamento d’Italia, è fortemente caldeggiato nel quadriennio corrente anche dal <strong>Comitato</strong><br />
Regionale. Piero Sebastiano, il nostro Coor<strong>di</strong>natore Regionale desidera che noi tutti, nei nostri incontri,<br />
viviamo con un respiro volto all’evangelizzazione.<br />
Anche la preghiera <strong>di</strong> oggi ce lo ha confermato. lo Spirito Santo ci ha toccato nel cuore, ci ha acceso <strong>di</strong> zelo<br />
per donare il lieto annuncio. Lo sentiremo dalle parole <strong>di</strong> don Gianluigi sul quale pregheremo affinché lo<br />
Spirito Santo lo riempia <strong>di</strong> grazia e possa far crescere nel nostro cuore lo zelo per la Proclamazione <strong>del</strong>la<br />
Parola perché tutti gli uomini ascoltino il kerygma, l’Annuncio <strong>del</strong>la salvezza, capace <strong>di</strong> trasformare i cuori.<br />
Secondo la parola <strong>di</strong> Gesù, il semplice Annuncio trasforma il cuore <strong>di</strong> ogni uomo nel modo sublime che lo<br />
Spirito Santo, solo Lui, conosce. Che anche noi possiamo essere chiamati tutti i giorni <strong>del</strong>la nostra vita a<br />
proclamare che Gesù è vivo in mezzo a noi!<br />
Nel libro “Spalanca il cuore a Gesù e annuncia il Vangelo” <strong>di</strong> cui è autore Salvatore Martinez, il nostro<br />
Presidente Nazionale, u<strong>di</strong>tore al Sinodo dei Vescovi, è riportato il suo pronunciamento. In esso si legge:<br />
“la Chiesa ha bisogno <strong>del</strong>la sua perenne Pentecoste (quella che abbiamo vissuto noi oggi) ha bisogno <strong>di</strong><br />
fuoco nel cuore, <strong>di</strong> Parola sulle labbra, <strong>di</strong> profezia nello sguardo” . Sono parole pronunciate dal servo <strong>di</strong> Dio<br />
Paolo VI nell’u<strong>di</strong>enza <strong>del</strong> 1972, anno nel quale stava per nascere in Italia il Rinnovamento.<br />
È bello che oggi noi viviamo l’ avverarsi <strong>di</strong> un evento desiderato. E’ anche l’attualizzazione <strong>del</strong>la promessa<br />
che ci ha fatto il Signore “la Parola non tarderà!” e non ha tardato, è una Parola che si è attuata.<br />
Il riconoscimento da parte nostra che Dio ha attuato la sua Parola è il riconoscimento più grande <strong>del</strong>la Sua<br />
maestà, <strong>del</strong>la Sua regalità. Noi riconosciamo nella fede che Lui è veramente il Signore <strong>del</strong>la nostra vita. La<br />
nostra vita terrena è brevissima in confronto all’eternità, ma nel soffio <strong>del</strong>la nostra vita Lui ha attuato la sua<br />
Parola, l’ha vissuta dentro noi, con noi, per noi e noi la ren<strong>di</strong>amo viva con la nostra comunione profonda,<br />
con i nostri incontri <strong>di</strong> fraternità. C’è bisogno <strong>di</strong> quel fuoco che il Signore ci ha donato effondendo il suo<br />
Spirito e noi vogliamo tenerlo vivo in noi.
L’ultima parola che vi consegno è tratta dal pronunciamento dei Vescovi a margine <strong>del</strong> Sinodo che è stato<br />
tenuto l’anno scorso:<br />
“Siamo convinti che la forza <strong>del</strong>lo Spirito <strong>del</strong> Signore può rinnovare la sua Chiesa” e aggiungono “se questo<br />
rinnovamento fosse affidato alle nostre forze ci sarebbero seri motivi <strong>di</strong> dubitare! Ma la conversione come<br />
l’evangelizzazione nella Chiesa non ha come primi attori noi, poveri uomini, bensì lo Spirito stesso <strong>del</strong><br />
Signore.”<br />
Alleluja, amen, alleluja!