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GIUGNO <strong>2011</strong><br />
Anno XXVIII<br />
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6<br />
20<br />
30<br />
46<br />
77<br />
Giugno <strong>2011</strong><br />
TENNIS<br />
Le diverse opinioni delle aziende su come<br />
giocare le proprie carte per il futuro del tennis.<br />
Mercato di nicchia o settore in espansione?<br />
PRIVATE LABELS<br />
Privati, ma non troppo. Sempre più<br />
consumatori sono disposti a scoprire<br />
le innovazioni di prodotti ‘alternativi’.<br />
I marchi privati alla conquista di quote<br />
sempre maggiori di mercato<br />
SPORTSTYLE<br />
Declinazioni sul tema fitness. Un settore in<br />
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2<br />
JüRGEN MELZER - FOTO DUNLOP<br />
Le Rubriche<br />
4_ Elenco delle aziende citate<br />
62_ Vetrine Novità Prodotto<br />
67_ Sport Economia
ABBIAMO PARLATO IN QUESTO NUMERO DI...<br />
Azienda<br />
Pagina<br />
Azienda<br />
Pagina<br />
PERIODICO PROFESSIONALE INDIPENDENTE<br />
DI INFORMAZIONE E OPINIONE<br />
PER GLI OPERATORI ITALIANI<br />
DELL’ARTICOLO E ABBIGLIAMENTO SPORTIVO<br />
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Via Emilia Ponente, 26 - 40133 Bologna<br />
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Tina Alboresi, Piero Aliprandi, Matteo Barboni,<br />
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Miglio srl – Via Emilia Ponente, 26 – 40133 Bologna.<br />
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A<br />
Adidas 22, 56, 60,<br />
69, 73, 79, 92<br />
Advanced Distribution 56, 58<br />
Advansa 49<br />
Akron 64<br />
Albonetti Claudio 74<br />
Ande 78<br />
Aquafil 60, 65<br />
Arc’Teryx 92<br />
Asics 23, 25<br />
Assosport 47, 83, 87, 90<br />
Assotennis 56, 58<br />
Ayami 25<br />
B<br />
Back Fitness Italia 30<br />
BasicNet 71<br />
Beckam David 44<br />
Becker Uli 75<br />
Belletti Francesco 34<br />
Beltramello Giampietro 88, 98,<br />
100, 102<br />
Beswick Daniel 54<br />
Bezzi Massimiliano 32, 38<br />
Biagi Max 73<br />
Billabong 71<br />
Black Wolf 28<br />
BootDoc 76<br />
Boss Orange 70<br />
Bread & Butter 74<br />
Buff 26<br />
Buonsembiante Omar 86<br />
Bushnell Performance 93<br />
Businaro Luca 90<br />
C<br />
Cagnotto Tania 43, 62<br />
Cais Emiliano 34, 35, 42<br />
Calzaturificio La Sportiva 69<br />
Carnielli Fitness 38<br />
Casarin Alessandro 74<br />
Cavendish Mark 32<br />
Cébé 93<br />
Cisalfa 69<br />
Cober 87<br />
Columbia 24, 65, 71, 94<br />
Compex 32, 35, 40, 45<br />
Cor Sport 41, 43<br />
Crimi Rocco 74<br />
Crispi Sport 85<br />
D<br />
Dalla Libera Giuseppe 30<br />
Dalla Rosa Patrizia 84<br />
Decathlon 71, 76<br />
Delladio Lorenzo 69<br />
Diadema Distribution 102<br />
Diadora 72<br />
Dimensione Danza 26<br />
Djo Italia 32, 35, 40, 45<br />
Dryarn 62, 65<br />
Dunlop Slazenger Internat. 54, 56<br />
E<br />
Eastpack 70<br />
Elefantino Sport 62<br />
Erreà Sport 3, 63, 64<br />
Errerre 43, 63, 65<br />
Esercito Italiano 83, 91<br />
Essenuoto 38<br />
F<br />
F.a.r. Reti 60, 61<br />
Farinazzo Gian Luca 75<br />
Fenix Outdoor 92, 93, 95<br />
Fenzi Roberto 73<br />
Fibo 72<br />
Fila 26<br />
Fischer 55, 57<br />
Fjällräven 92<br />
Fraticelli Alberto 54, 60<br />
Freddy 26, 27<br />
Fulgent Sun Group 69<br />
G<br />
Gabel 88, 98, 100, 103<br />
Gammasport 50, 58<br />
Garlando 5, 34, 37, 40,<br />
45, 56, 58, 60, 63, 65<br />
Garmin 38<br />
Garmont 75, 84, 96<br />
Gartner Christian 52<br />
Gartner Sports 94<br />
Genesi 34, 42<br />
Gb International 72<br />
Gepfert Amy 72<br />
Get Fit 28<br />
Geospirit 74<br />
Geox 69<br />
GIL II cop., 1, 45, 64<br />
Gipron 102<br />
Globus 33<br />
Grando Luciano 86<br />
Grisport 93<br />
H<br />
Hanwag 93<br />
Harmont & Blaine 73<br />
Harrison James 68<br />
Havas Media 68<br />
High Power 32<br />
Honoré Tanguy 69<br />
Horizon Fitness 42<br />
Hot Stuff 28<br />
I<br />
Iceport 28<br />
I. Go Distribution 96<br />
Innerhofer Christof 74<br />
Intersport Italia 10, 12, 75<br />
Iorio Renzo 74<br />
Iorno Massimiliano 87<br />
Italbastoni 98, 100, 101, 103<br />
J K<br />
Jaked 17, 43, 62, 65<br />
Jansport 93<br />
4
Azienda Pagina Azienda Pagina<br />
Kaikkialla 28<br />
Kappa 71<br />
Kettler 37, 40, 45<br />
L<br />
LaFuma 87<br />
Lanfranco Gianni 56, 58<br />
Lazzari Sandro 74<br />
Ledraplastic 42<br />
Lizard 72<br />
Lotto Sport Italia 54, 60<br />
Lowa 96<br />
M<br />
Macy 28<br />
Maglificio Gimer 59<br />
Manifattura di Bigolino 32, 33,<br />
36, 38, 39<br />
Mannheimer Renato 70<br />
Mantini Pierluigi 74<br />
Maps 51, 64<br />
Mandelli Alessandro 68<br />
Man Socks Italia 72<br />
Marcolin Daniela 85<br />
Ma.Ro. Group 94<br />
Mazzocchi Flavio 10, 11<br />
Meeting Group 27<br />
Meister Walter 74<br />
Menniti Domenico 73<br />
Me°ru’ 28<br />
Mico Sport 24, 49, 70, 84<br />
Mido 74<br />
Milano Riccardo 90<br />
Montera Francesco 74<br />
Moretti Polegato Mario 69, 73<br />
Morzenti Giovanni 74<br />
Mostaccio Alessandro 69<br />
Müller Heinz 74<br />
N<br />
Nathan 28<br />
Nattino Gianpietro 74<br />
New Balance 52<br />
Nike 25<br />
Nordquist Mark 32<br />
Northfeet 48<br />
North Sails 75<br />
O<br />
Oakley 68, 96<br />
Oberalp 96<br />
O’Neil Derek 71<br />
P<br />
Pacific 55, 56, 57, 60<br />
Pampanin Nadia 32, 36<br />
Patagonia 24, 94<br />
Pellizzari Luigi 104<br />
Pelosi Fabio 8, 9<br />
Perenthaler Andrea 98<br />
Peuterey 74<br />
Piber Markus 76<br />
Potito Starace 87<br />
Project 2010 55, 56, 60<br />
Puma 94<br />
Q<br />
Quartiani Erminio 74<br />
Quiksilver 69<br />
Quinzi Gianluca 60<br />
R<br />
R.B. Society 93<br />
Reebok 18-19, 20, 22, 23, 75<br />
Regatta Italia 89<br />
Ricci Stefano 73<br />
Rimini Wellness 21, 83<br />
Robe di Kappa 71<br />
Rosolino Massimiliano 43<br />
Rossi Gianfranco 91<br />
S<br />
Safilo Group 70<br />
Salewa 96<br />
Salomon 63<br />
Sampaoli Andrea Creazioni 63<br />
Sancandi Marco 88<br />
Scarpa 90<br />
Schiavone Francesca 52, 60<br />
Setti Giovanni 84<br />
Sherpa 28<br />
Singing Rock 28<br />
Sorel 71<br />
Sport Alliance International 8,<br />
12, 28-29<br />
Sportful 22<br />
Starace Potito 60<br />
Stella McCartney 22<br />
Stiga 56, 58, 60, 65<br />
Styl Grand 86<br />
Swartz Jeffrey B. 71<br />
T<br />
Tecnica Group 72, 74<br />
Think Pink 72<br />
Timberland 71, 74, 95<br />
Tolusso Francesco 57<br />
Tomasoni Topsail 75<br />
Tommy Hilfiger 70<br />
Tomscheit Olaf 72<br />
Torno Enrico 71<br />
U V<br />
Valsecchi Riccardo 78<br />
Vaude 95<br />
Vibram 91<br />
Vidale Nicola 97, 98<br />
Viel Manuela 74, 87<br />
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SPECIALE STORE BRANDS<br />
ma non troppo<br />
6
La conquista di quote crescenti di mercato da parte<br />
di marchi non blasonati, spesso nemmeno pubblicizzati,<br />
è proporzionata alla disponibilità di un crescente target<br />
di consumatori di scoprire, oltre alla convenienza,<br />
le innovazioni di prodotti ‘alternativi’. Prodotti e brand<br />
che fanno bene anche alle tasche del negoziante<br />
Anche il mercato sportivo,<br />
sull’onda della GDO vede<br />
già da alcuni anni una presenza<br />
che va guadagnando<br />
l’attenzione dei negozianti, e conseguentemente<br />
quella dei consumatori.<br />
Da manuale, al proposito, la crescita<br />
del volume delle vendite di Decathlon<br />
e dei suoi marchi, sempre<br />
più noti al consumatore, tanto da essere<br />
ritenuti erroneamente separati<br />
dal network distributivo del colosso<br />
francese che ne ha invece l’esclusiva<br />
proprietà. Un’ambiguità per altro<br />
fomentata da una comunicazione<br />
pubblicitaria che è andata crescendo<br />
negli ultimi anni. L’ormai notissimo<br />
marchio Quechua, ad esempio,<br />
ha una pianificazione pubblicitaria<br />
dedicata e un proprio sito internet,<br />
da brand ormai riconosciuto e autonomo.<br />
Eccoci dunque a parlare delle private<br />
labels, ormai una realtà che non<br />
solo non può essere ignorata, ma<br />
che sta anzi dando vita a nuove e interessanti<br />
dinamiche commerciali.<br />
I prodotti promossi dalle grandi case<br />
soffrono infatti la competizione di<br />
quelli realizzati per le grandi catene,<br />
a marchio privato, per il fatto che le<br />
private labels sembrano saper rispondere<br />
meglio alle necessità di<br />
grandi gruppi di consumatori. Il pubblico,<br />
come emerge dai dati di vendita<br />
e dalle varie indagini di mercato,<br />
chiede di poter avere accesso a prodotti<br />
di buona o ottima qualità, ma a<br />
cifre abbordabili, anche per via della<br />
generale diminuzione del potere<br />
d’acquisto.<br />
Se si osserva quanto c’è oggi sul<br />
mercato, è facile accorgersi di come<br />
l’acquisto di un prodotto private label<br />
consenta un risparmio circa del<br />
20% rispetto a un prodotto di marca<br />
della stessa categoria. Questo fatto<br />
spiega l’incremento degli acquisti in<br />
questa specifica fascia di prezzo/<br />
prodotto. Non si tratta però solo di<br />
una mera questione di prezzo: è interessante<br />
notare come nelle sue<br />
varie declinazioni è la marca privata<br />
di livello superiore quella che<br />
evidenzia le performance migliori,<br />
a cui fanno capo prodotti di livello<br />
elevato, facilmente comparabili a<br />
quelli di marca ma proposti a cifre<br />
decisamente inferiori (comunque<br />
sempre più alte di quelli che si potrebbero<br />
definire i prodotti ‘usa e<br />
getta’).<br />
De resto, in questi tempi post crisi<br />
– ammesso che si possano definire<br />
realmente post – è evidente che<br />
il consumatore sia sempre meno<br />
propenso alla spesa, ma soprattutto<br />
a concedere qualcosa al superfluo.<br />
Fondamentale è la percezione<br />
che il consumatore ha del rapporto<br />
qualità/prezzo.<br />
Negli ultimi tempi si è registrato un<br />
sostanziale aumento delle azioni promozionali<br />
su prodotti di marca, ma<br />
questo tipo di intervento è andato a<br />
erodere i margini di guadagno sia<br />
della rete di vendita che delle aziende<br />
produttrici, rendendo estremamente<br />
difficile lo sviluppo e la sopravvivenza<br />
stessa del settore.<br />
Proprio questa tendenza del consumatore<br />
ha fatto registrare prestazioni<br />
eccellenti alla marca privata, considerando<br />
il fatto che la quasi totalità<br />
della clientela ha effettuato almeno<br />
un acquisto di questo tipo nell’arco<br />
dell’ultimo anno, secondo le stime<br />
più diffuse. Dunque, il pubblico guarda<br />
con favore questa tipologia di<br />
prodotto, o almeno è disposto a provarlo,<br />
andando anche a inficiare quel<br />
rapporto di fidelizzazione che in passato<br />
ha reso tanto in termini di stabilità<br />
del mercato e introiti economici.<br />
Anche in previsione di una ripresa<br />
economica e di un ritorno alle dinamiche<br />
pre crisi, risulta difficile poter<br />
immaginare che questa fetta di mercato<br />
possa scomparire o essere<br />
completamente riassorbita.<br />
Anzi, sarà interessante comprendere<br />
quanto il consumatore rimarrà ancorato<br />
a queste forme di acquisto anche<br />
quando la sua possibilità di spesa<br />
tornerà a livelli pre crisi. >><br />
7
SPECIALE PRIVATE LABELS<br />
>><br />
Alcuni dubbi da chiarire.<br />
Non mancano questioni poco chiare,<br />
come i risultati della delocalizzazione.<br />
È ormai conclamata la concentrazione<br />
delle produzioni in determinate<br />
aree del mondo, o in specifici<br />
bacini industriali. Alcuni grandi<br />
marchi si sono di fatto appoggiati<br />
alle medesime industrie e, pur cambiando<br />
le linee di prodotto, hanno<br />
dato vita a una certa omologazione.<br />
Il sospetto che su ‘prodotti risparmio’<br />
si accentui questa omogeneità<br />
di risultati porta a pensare che la<br />
maggior parte del mercato possa<br />
essere coperta da prodotti standardizzati.<br />
Ciò in particolare per quanto<br />
riguarda produzioni di massa a<br />
bassissimo costo, dove le economie<br />
al ribasso portano comunque a<br />
immettere nei canali di vendita<br />
qualcosa che rischia davvero di essere<br />
un ‘clone’.<br />
In pratica, il mercato potrebbe essere<br />
sempre più inondato di merce<br />
ben poco caratterizzata, per poter<br />
reggere una competizione sul prezzo<br />
che premia quello più contenuto.<br />
Sono nate per questo quelle che<br />
vengono definite fasce premium – in<br />
un certo senso una contraddizione –<br />
che da un lato mirano a fornire un<br />
prodotto di qualità, mentre dall’altro<br />
tentano di contenere il prezzo, per<br />
essere appetibili da un pubblico che<br />
deve stare attento alla spesa, ma<br />
che non vuole rinunciare alla qualità.<br />
Di fatto, quindi, si possono creare<br />
delle fasce di produzione in correlazione<br />
diretta con la propensione<br />
alla spesa del consumatore.<br />
Anche in questo caso c’è un rischio<br />
di standardizzazione, poiché settorializzando<br />
il consumatore e i consumi,<br />
si finisce per farsi guidare solamente<br />
da logiche di mercato globale<br />
ed economie di scala.<br />
Una situazione molto diffusa che<br />
non lascia estranea neppure l’Italia<br />
– detentrice del prestigioso made<br />
in Italy, universalmente riconosciuto<br />
come garanzia di qualità –, interessata<br />
da questo fenomeno nonostante<br />
l’introduzione di strategie innovative<br />
da parte degli operatori,<br />
volte ad aumentare la riconoscibilità<br />
dei marchi per incentivare la fidelizzazione<br />
del pubblico.<br />
Il valore percepito dal consumatore<br />
deriva dal confronto tra la qualità<br />
del prodotto private label e quello<br />
del prodotto di marca. Un dato<br />
estremamente importante, questo,<br />
perché se nel periodo pre crisi il divario<br />
tra la qualità della marca e<br />
quella del prodotto a marchio era la<br />
principale arma di difesa dei brand,<br />
oggi quel tipo di barriera pare essere<br />
caduto, o almeno, fortemente ridimensionato.<br />
Un atteggiamento che lascia aperto<br />
il tavolo della discussione, perché<br />
se è vero che di denaro da spendere<br />
il consumatore ne ha meno, è altrettanto<br />
vero che l’acquirente non<br />
ha più la percezione del valore di<br />
un prodotto in quanto tale, quanto<br />
piuttosto delle plusvalenze derivati<br />
La dinamica delle private labels ha raggiunto una complessa maturità.<br />
Caratteristiche (e potenzialità) sempre più vicine a quelle dei brand tradizionali<br />
Fabio Pelosi, Sport Alliance International<br />
8<br />
Parlare oggi di private labels sul retail è<br />
decisamente superato: ormai sono ben<br />
note anche a un consumatore sempre più<br />
attento al rapporto qualità/prezzo. Nelle<br />
dinamiche commerciali più moderne, sensibili<br />
ai vantaggi della competitività, è giusto<br />
parlare di exclusive brands, intendendo<br />
naturalmente il fattore di esclusività in<br />
maniera sostanzialmente diversa dal passato. Fino a pochi anni fa, si<br />
è operato con marchi ‘alternativi’ rispetto ai ‘soliti noti’ attraverso il<br />
cosiddetto re-branding, applicando cioè un marchio sconosciuto a<br />
prodotti a basso prezzo (provenienti dai mercati più competitivi del<br />
Far East) senza tuttavia progettualità, né tanto meno una strategia<br />
commerciale a medio-lungo termine. Le tipologie di prodotto potevano<br />
essere le più disparate, perché i prodotti nascevano da richieste<br />
estemporanee e fini a loro stesse, generando un traffico di merce non<br />
inserito in alcun sistema organizzato di assortimento, e dunque senza<br />
una visione completa e d’insieme del mercato e delle sue potenzialità<br />
effettive.<br />
Oggi, al contrario, la gestione delle private labels è diventata quanto<br />
mai strategica nel concept degli assortimenti e della gestione del<br />
magazzino, un andamento ben rappresentato dal modus operandi<br />
delle grandi catene organizzate che oggi possono vantare vere e<br />
proprie linee brandizzate in proprio, sostenute persino da campagne<br />
pubblicitarie e di comunicazione talmente mirate e incisive da poter<br />
tranquillamente reggere il paragone coi brand dello sport storici più<br />
blasonati.<br />
Per gli aderenti ai gruppi d’acquisto si tratta certamente di una<br />
opportunità oggi quanto mai interessante, a patto che al proposito si<br />
sviluppino una coscienza e una giusta consapevolezza imprenditoriale.<br />
Alludo a una vera volontà di aderire a questi nuovi progetti<br />
investendoci le giuste risorse e dando ai prodotti il giusto spazio e<br />
visibilità nei negozi. Requisiti sostanziali per poter vantare quella<br />
esclusività distributiva, che sta alla base di una competizione diretta e
dalla marca, dal marketing,<br />
dalla celebrità e dalla riconoscibilità<br />
di questo. Come<br />
dire che il pubblico in<br />
certi casi fatica a distinguere<br />
la qualità garantita<br />
da un marchio rispetto a<br />
quella di una private label<br />
di fattura media o medio-alta<br />
(definita premium). Ciò che lo<br />
spinge all’acquisto saranno allora<br />
il risparmio e il valore del marchio<br />
stesso.<br />
>><br />
Un rilancio in sette mosse<br />
• Qualità a prezzo interessante per rispondere agli altri retailer/catene<br />
• Diventare un punto di riferimento con prodotti di cui il consumer necessita<br />
• Regionalizzazione come risposta alle diverse richieste territoriali<br />
• Produzioni adatte a ogni tipo di canale e di retailer<br />
• Proporre novità a ritmo non sostenibile dai competitor<br />
• Non eccedere nelle promozioni per non inibire la vendita a prezzo pieno<br />
• Non trascurare la vendita diretta, anche con supporti informatici<br />
Anche in Italia il prodotto a marchio d’insegna dimostra spazi<br />
di sviluppo importanti, nonostante la forza dei grandi brand<br />
e il radicamento di questi fra il pubblico. Segno evidente<br />
delle grandi trasformazioni portate dalla crisi economica<br />
vincente con i marchi cosiddetti ‘storici’. Naturalmente, questi prodotti<br />
per qualità, gusto e appeal devono realmente essere concorrenziali<br />
nei confronti dei marchi leader del settore, garantendo così quel<br />
rapporto qualità/prezzo veramente vantaggioso per il consumatore.<br />
E anche per il dettagliante.<br />
Per riuscire in tutto questo con il giusto successo, occorre<br />
raggiungere una massa critica importante, notevolmente maggiore<br />
rispetto al passato. Oggigiorno infatti non bastano più poche<br />
centinaia di pezzi su cui applicare un marchio, bisogna piuttosto<br />
creare una vera e propria filiera, dotata di una vera organizzazione<br />
ad essa sola dedicata. Bisogna istituire collaborazioni di carattere<br />
internazionale, tavoli di lavoro e partnership per consentire che un<br />
marchio privato si sviluppi come brand, attraverso una piattaforma<br />
che raccolga tutti gli esponenti della filiera, dalla produzione fino<br />
alla vendita finale. Esistono, oggi, figure specializzate, product<br />
manager e specialisti che si dedicano ai vari passaggi, finalizzati<br />
allo sviluppo delle diverse linee e collezioni, ad assicurare il corretto<br />
assortimento di prodotto e, non ultimo, a lanciare una<br />
comunicazione efficace all’interno di un mondo variegato e per<br />
questo anche pericolosamente dispersivo. Ci sono già insegne che<br />
puntano a raggiungere un 25% di prodotti a marchio proprio,<br />
mentre altre, al contrario, faticano ad arrivare a un 3%. Molto<br />
dipende dall’imprenditore, dalla sua volontà e dal coraggio di<br />
investire in questo senso, dal tipo di prodotto, ma anche dal proprio<br />
target di consumatori abituali, dalla determinazione con cui si vuole<br />
spingere questo tipo di merce, motivandosi non solo personalmente,<br />
ma anche attraverso i propri addetti alle vendite. Inutile negarlo:<br />
nelle private labels occorre prima di tutto crederci.<br />
In un sistema economico come quello attuale, stante anche la<br />
richiesta del consumatore di ottenere prodotti di qualità a prezzo<br />
contenuto, si tratta certamente di una sfida interessante e di una<br />
possibilità in più per il negoziante, a patto che ci sia la giusta<br />
convinzione e un modo corretto di proporre questa formula innovativa<br />
soprattutto in rapporto al passato e ai vecchi schemi.<br />
9
SPECIALE PRIVATE LABELS<br />
>><br />
È però altrettanto vero che vi sono<br />
aziende che investono ogni anno ingenti<br />
capitali nell’innovazione, nella<br />
ricerca e nel miglioramento delle<br />
performance dei propri prodotti,<br />
continuando a soddisfare pienamente<br />
le richieste della clientela e<br />
anzi conquistando sempre maggiori<br />
consensi, specie quando incontrano<br />
la piena collaborazione della distribuzione<br />
e propongono un prezzo<br />
che trova un buon posizionamento<br />
sul mercato.<br />
Una competizione, dunque, quella<br />
che si sta profilando all’orizzonte,<br />
estremamente accesa, anche per via<br />
dell’interesse da parte del retail per<br />
il prodotto a marchio, che vede l’ingresso<br />
di figure professionali specializzate<br />
proprio nella gestione di<br />
una gamma sempre più ampia di<br />
prodotti a marchio, con una razionalizzazione<br />
della merce esposta, in<br />
modo da lasciare spazio, accanto ai<br />
brand più blasonati, anche alle private<br />
labels.<br />
Lo scenario, quindi, si complica,<br />
perché è vero che esistono prodotti<br />
che puntano tutto sul basso costo e<br />
che si possono definire ‘usa e getta’,<br />
ma è anche vero che la moda stessa<br />
impone una rotazione del genere. Il<br />
susseguirsi delle collezioni, infatti,<br />
cerca di indurre il consumatore ad<br />
adeguare il proprio armadio alle variazioni,<br />
a volte minime, stagione dopo<br />
stagione. Come dire che per una<br />
certa fascia di consumatori un prodotto,<br />
in termini di qualità, vale l’altro<br />
e, visto che ogni anno per essere alla<br />
moda occorre cambiare, tanto vale<br />
acquistare il prodotto più vantaggioso<br />
economicamente che, anche<br />
se meno prestigioso, è di fatto funzionale<br />
e percepito come non tanto<br />
distante da quello ad alto posizionamento.<br />
Da qui lo sviluppo di quei<br />
prodotti che, pur non essendo di<br />
marchi affermati, sono comunque in<br />
grado di soddisfare le esigenze di<br />
Le private labels sono anche in Italia un elemento determinante<br />
per la distribuzione, seppur con una crescita più lenta rispetto all’estero<br />
Flavio Mazzocchi, Intersport Italia<br />
10<br />
Intersport ha notoriamente una grande<br />
esperienza nell’ambito dei marchi privati.<br />
Lo studio del prodotto, il prototipo, il<br />
campione e tutto ciò che sta dietro la nascita<br />
dello stesso non viene sviluppato dalla singola<br />
nazione, ma dalla sede centrale europea, sulla<br />
base delle richieste di ogni area. Dalle esigenze<br />
di un Paese prende quindi il via il processo<br />
creativo e, a seguire, produttivo, cercando di realizzare una collezione<br />
che ben si adatti a tutte le realtà, oppure, nei casi di Stati molto grandi,<br />
anche pensata appositamente per quel determinato tipo di mercato.<br />
Non vi è dubbio che i marchi privati oggi abbiano un duplice valore. In<br />
primo luogo, la marginalità. È evidente, infatti, che il retail vive di<br />
minori margini rispetto a un tempo, poiché a monte si genera una<br />
concentrazione dei fornitori verso i più grandi e fatalmente questi<br />
ultimi fanno meno sconti, imponendo quindi ai negozianti di comprare<br />
meno bene. A sommarsi a questa situazione c’è la condizione a valle,<br />
perché la percentuale che si vende in periodo di saldi o di promozioni<br />
e non a prezzo pieno è in aumento. In sostanza, dunque, si assiste a<br />
una perdita di margine sia all’ingresso che in uscita, poiché il<br />
fornitore è sempre più concentrato e forte, e impone condizioni<br />
commerciali non buone, mentre il cliente finale tende a procedere<br />
all’acquisto a condizioni economiche particolari che erodono<br />
ulteriormente i margini del retailer. In questa situazione si inserisce la<br />
private label che ha appunto la funzione di garantire una marginalità<br />
ovviamente molto più alta di quella che normalmente un marchio<br />
consente.<br />
Il secondo valore da considerare è il fatto che oggi il consumatore si<br />
è ormai abituato al marchio privato in tutti i settori, essendo venuta<br />
meno l’iniziale reticenza grazie all’azione di insegne molto forti che<br />
hanno garantito loro stesse il prodotto proposto. Attualmente il<br />
mercato è sicuramente alla ricerca di un prezzo più basso rispetto a<br />
una volta, come si può notare dalla caduta del prezzo medio anche<br />
dei marchi principali, e un tale stato di cose porta il consumatore ad<br />
approcciare più favorevolmente prodotti private label, con una<br />
apertura mentale ben diversa dagli anni pre crisi.<br />
Certo l’insegna attraverso marchi propri si espone più di prima, anche<br />
se bisogna sottolineare che di fatto, almeno parzialmente, si è<br />
comunque sempre esposta, dal momento che ponendosi come<br />
proponente di un brand, di fatto si assumeva essa stessa la<br />
responsabilità, se non del prodotto, certamente della proposta stessa.<br />
La forza e le dimensioni di Intersport fanno sì che a volte siano gli<br />
stessi brand a produrre alcuni prodotti, piuttosto che consentire<br />
l’accesso diretto alle medesime fonti produttive, avendo con ciò una<br />
qualità garantita e linee private label premium, anche grazie a uffici<br />
del controllo qualità sul posto.<br />
Il peso di questi prodotti in Italia è però ancora ridotto rispetto al<br />
potenziale che potrebbero esprimere. I dati evidenziano che le<br />
maggiori catene (italiane e non) si aggirano intorno al 20% di<br />
presenza di prodotto a marchio privato, tralasciando Decathlon che si
un consumatore che vuole essere<br />
alla moda senza sentirsi costretto a<br />
pagare cifre folli per permetterselo.<br />
Tutto ciò a meno che l’acquirente<br />
non desideri esibire un particolare<br />
Secondo i dati Nielsen l’arrivo sul mercato di nuovi brand internazionali,<br />
la crescita dei volumi dei negozi e l’incremento degli investimenti pubblicitari<br />
sono indici di una tendenza positiva che, nel breve periodo,<br />
dovrebbe far registrare una ripresa della domanda<br />
marchio prestigioso, di cui riconosce<br />
il valore in termini di notorietà,<br />
senza magari percepirlo come realmente<br />
migliore in termini di fattura,<br />
componenti o materie prime. In questo<br />
caso, il peso maggiore è rivestito<br />
dalla moda, da quel life style che<br />
in un certo senso impone di essere<br />
in linea con certe tendenze per cui<br />
le cosiddette fashion victims riman-<br />
>><br />
attesta sul 70%, contribuendo con la sua esperienza e le performance<br />
espresse a dimostrare come questa sia una via percorribile e che la<br />
forza del marchio privato presso il grande pubblico è incisiva, pur con<br />
le debite differenze di target, prezzo e tipologia di prodotto.<br />
Chi dunque tratta il marchio come asset principale, come nel caso di<br />
Intersport, mira ad arrivare a un 20-25% perché è un valore che offre<br />
un certo equilibrio alla marginalità finale. Nello specifico, per quel che<br />
concerne il progetto franchising, è stata mantenuta questa linea e<br />
l’esperienza sul negozio pilota di Reggio Emilia ha dato importanti<br />
conferme.<br />
Mediamente invece la distribuzione italiana, per una questione<br />
psicologica e di spazi, si comporta in maniera differente. Come hanno<br />
evidenziato gli affiliati, più è esteso il negozio, più il negoziante acquista<br />
in maniera rilevante il marchio privato. Al contrario, più lo spazio è<br />
ridotto – e in Italia sono ancora molti ad avere basse metrature – più si<br />
tende a privilegiare il marchio, tanto è vero che si registra una presenza<br />
media dell’8% come marchio privato, sottostimata rispetto a quel 20%<br />
che si ritiene invece essere il punto d’arrivo.<br />
Probabilmente occorre un po’ di tempo. È vero che le private labels<br />
stanno crescendo, ma a mio avviso forse con un po’ troppa lentezza<br />
rispetto alle esigenze di fine anno, ovvero di bilancio. Probabilmente i<br />
tempi di assorbimento di questo nuovo concetto sono un po’ più<br />
lunghi per l’Italia, ma la progressione è innegabile. Certo non si può<br />
pensare di passare da un 3%, che era il riscontro iniziale fino a poco<br />
tempo fa, al 20% che è l’obiettivo ideale nel giro di una manciata di<br />
stagioni.<br />
In alcune categorie ovviamente questa incidenza è ancora più<br />
rilevante. Nell’abbigliamento running o outdoor, piuttosto che<br />
nell’home fitness, i marchi privati vanno veramente fortissimo. Su altri<br />
prodotti invece, più ci si avvicina al fashion, più si assottiglia il peso<br />
del marchio privato. E se l’esiguità di spazi è un deterrente pesante,<br />
nella scelta forzata si predilige il marchio che ha sempre un certo<br />
appeal sul cliente, rispetto a una private label che consente maggiori<br />
margini ma che ha un prezzo medio ancora più basso e che quindi<br />
porta a considerare più ristretto anche il margine assoluto.<br />
Spesso ci si confronta con titolari di negozio convinti di investire sul<br />
marchio privato che trovano invece delle resistenze da parte dei<br />
propri commessi, più facilitati nella vendita dei prodotti a marchio<br />
noto, venendosi così a creare una barriera all’interno della propria<br />
struttura e nella rete di vendita. Eppure anche i prodotti ‘no brand’<br />
ormai sono una realtà ben nota al consumatore e di conseguenza<br />
queste resistenze non hanno motivo di permanere. Probabilmente con<br />
il tempo si potrà avere una maggiore libertà di sviluppo del marchio<br />
privato, garantito da un’insegna forte e conosciuta e che, nel caso di<br />
Intersport, copre davvero tutti gli ambiti.<br />
Un processo, quindi, quello delle private labels, destinato a crescere,<br />
anche a fronte di una crisi economica che ha lasciato il segno e ha<br />
avvicinato il consumatore a questa tipologia di prodotto destinata a<br />
tenere le quote di mercato. Anzi, a guadagnarne, perché ancora<br />
sottostimata rispetto agli altri settori.<br />
11
SPECIALE PRIVATE LABELS<br />
>><br />
gono ancorate a logiche di immagine<br />
e di prodotto, da cui non desiderano<br />
allontanarsi.<br />
Bisogna inoltre considerare gli ‘specialisti’,<br />
ovvero coloro che, richiedendo<br />
a un prodotto determinate prestazioni,<br />
propendono per soluzioni<br />
di carattere tecnico anche a costi<br />
elevati.<br />
Ecco allora che entro i confini nazionali<br />
sta prendendo piede la segmentazione,<br />
per sviluppare marchi<br />
capaci di rispondere ai diversi target.<br />
In questa situazione, il retail<br />
gode anche del grande vantaggio<br />
di disporre dei punti vendita, in cui<br />
poter raccogliere informazioni, avviare<br />
indagini e comprendere le<br />
istanze della clientela, il tipo di approccio,<br />
i comportamenti dettati dai<br />
driver d’acquisto, potendo così realizzare<br />
dei posizionamenti merceologici<br />
mirati ed efficaci. Cresce,<br />
quindi, il valore del rapporto diretto<br />
sul punto vendita con il consumatore<br />
finale, a discapito di una pubblicità<br />
massiva dall’alto costo e dalla<br />
resa talvolta molto esigua.<br />
12<br />
Gli store brand nel sistema italiano.<br />
Se fino a pochi anni fa i cosiddetti<br />
store brand potevano definirsi un<br />
sostegno al commercio, più aggiuntivo<br />
che sostanziale, oggi questo<br />
settore inizia a reggere e a garantire<br />
il suo contributo significativo alla<br />
corsa del sistema anche in Italia.<br />
Così mentre le marche industriali<br />
performano in leggera negatività o<br />
evidenziano una modesta ripresa,<br />
l’aumento degli store brand appare<br />
in netta crescita, ancor più lampante<br />
se considerato a volume, per unità<br />
di vendite, dove le positività delle<br />
marche commerciali fa pendere ancor<br />
di più la bilancia complessiva, a<br />
dispetto di ogni contrazione.<br />
Interessante è anche la questione<br />
degli assortimenti nella marca commerciale,<br />
specie in relazione a una<br />
situazione che denota ancora una<br />
certa debolezza per i consumi, ma in<br />
cui le referenze inserite nelle linee<br />
premium hanno performato in modo<br />
ottimale. Una prestazione positiva<br />
che trova un solido punto d’appoggio<br />
sull’estensione delle gamme presenti<br />
nei punti vendita, andando a<br />
coprire numerose categorie e contribuendo<br />
così a soddisfare le diverse<br />
esigenze del pubblico.<br />
Rispetto all’estero dove si incontrano<br />
mercati più maturi, entro i confini<br />
nazionali non si nota ancora una<br />
compressione delle private labels<br />
tra top di gamma dall’alto e subbrand<br />
dal basso, ovvero tra prodotti<br />
d’eccellenza e altri simil-discount.<br />
Anzi, nel Belpaese il prodotto a marchio<br />
d’insegna dimostra spazi di sviluppo<br />
importanti, nonostante la forza<br />
dei grandi brand e il radicamento nel<br />
pubblico. Segno evidente delle<br />
grandi trasformazioni portate dalla<br />
crisi economica. Così se l’approccio<br />
alla private label è iniziato per curiosità<br />
e certamente per necessità, il<br />
consumatore ha poi avuto un riscontro<br />
positivo che lo ha portato a sostituire<br />
determinate soluzioni con altre.<br />
Complice potrebbe dirsi anche<br />
l’abitudine nei consumi alimentari.<br />
Se prima l’hard discount era visto in<br />
maniera negativa e gli store brand<br />
con una certa ripugnanza, le restrizioni<br />
economiche hanno avvicinato a<br />
questa categoria di prodotti il grande<br />
pubblico. Contestualmente, la<br />
crescita qualitativa di questi ha vinto<br />
le ritrosie degli acquirenti, fino ad innescare<br />
dei fenomeni di fidelizzazione<br />
che sono proseguiti anche con il<br />
successivo miglioramento, ancorché<br />
parziale, della situazione economica<br />
delle famiglie.<br />
Questa scoperta ha portato<br />
così gli acquirenti ad avventurarsi<br />
in altri campi, a testare<br />
soluzioni economiche ma<br />
soddisfacenti anche, o forse<br />
soprattutto, al di fuori<br />
dell’indispensabile, traendone<br />
ancor più soddisfazione<br />
constatando la validità di<br />
certe scelte e giustificandone<br />
altre meno azzeccate in<br />
virtù del prezzo contenuto.<br />
Si è venuto così a creare<br />
un nuovo modello di consumo,<br />
da tenere nella debita considerazione<br />
per cercare di delineare<br />
con un certo margine di previsione<br />
il futuro e il ruolo che gli store<br />
brand andranno a rivestire nei<br />
Dall’alto, alcuni prodotti a marchio privato<br />
distribuiti da Sport Alliance International e<br />
Intersport. Qui sopra, un esempio della<br />
campagna stampa McKinley che mixa<br />
sapientemente l’informazione tecnica sul<br />
prodotto con quella sul brand.
Visti dal retail<br />
Cooperazione e qualità<br />
Il negozio punta al rapporto con<br />
i fornitori e alla specializzazione<br />
per rispondere alle esigenze della<br />
clientela, cercando di salvaguardare<br />
i propri margini di profitto<br />
Nella selva delle marche il retail cerca di districarsi con una<br />
strategia molto chiara. Partendo dal presupposto che ogni ruota nel<br />
settore debba svolgere il proprio compito, sempre maggiore è il<br />
desiderio di instaurare un rapporto costruttivo e una efficace<br />
collaborazione con i fornitori, dialogando con questi in modo che<br />
possano comprendere le necessità reali del commercio. D’altro<br />
canto, il retail specializzato pone il suo impegno mettendo a<br />
disposizione la propria esperienza e cercando di garantire le migliori<br />
superfici, brand accessibility, consulenza, esposizione. Dunque ruoli<br />
congeniali che entrambe le parti sanno, vogliono e debbono<br />
ricoprire per rispondere alle grandi trasformazioni del mercato.<br />
Occorre però considerare che tali servizi hanno dei costi e tante<br />
volte il fornitore sembra non essere disposto ad accettare i margini<br />
necessari che servono per garantire la massima qualità. Da ciò si<br />
possono comprendere quelle ditte che si orientano maggiormente<br />
verso le private labels. Oggi, infatti, un’azienda deve conseguire un<br />
profitto per recuperare le perdite subite e per far fronte a possibili<br />
flessioni. Per riuscirci deve però cercare di coprire i costi. Certi<br />
fornitori, invece, non concedono i margini necessari di cui oggi il<br />
commercio ha necessariamente bisogno. Anzi, mossi proprio da<br />
questa mentalità contraria, spingono i retailer verso le private<br />
labels, fino a trasformarli in verticalisti specializzati<br />
nell’ottimizzazione dei costi. Collaborando e dialogando apertamente<br />
è invece possibile trovare un punto di intesa, anche per limitare la<br />
presenza di private labels e mantenerla su un livello ottimale che<br />
non dovrebbe superare il 20%. La quota restante dovrebbe invece<br />
essere destinata ai fornitori di marchi che portano avanti lo sviluppo<br />
del prodotto e investono nell’innovazione, offrendo a queste realtà<br />
virtuose la massima brand visibility in un rapporto assimilabile a<br />
quello di partnership.<br />
Una scelta oculata, dunque, che vede magari una riduzione del<br />
numero di fornitori, ma la massima visibilità dei loro prodotti. Con<br />
l’obiettivo, da non perdere mai di vista, della qualità. E se è vero<br />
che certi marchi hanno pensato solo al proprio nome, producendo<br />
in massa e puntando quasi esclusivamente ai massimi ricavi,<br />
fortunatamente si tratta di singoli casi a cui si contrappongono<br />
aziende che investono molto nella qualità e nell’innovazione. Basti<br />
pensare a quanto presentato da certe aziende che ultimamente<br />
hanno consolidato la tendenza a immettere sul mercato ogni anno<br />
delle novità, grazie ai propri reparti innovativi che effettuano<br />
ricerca, offrendo al cliente importanti valori aggiunti, sia nei<br />
materiali che nella tecnicità dei prodotti.<br />
C’è tuttavia chi non confida nei grandi brand. Vi sono infatti anche<br />
numerose piccole aziende che hanno sviluppato al proprio interno<br />
importanti centri di ricerca, molto attenti a studiare prodotti a<br />
marchio privato di ottima qualità. Questo tipo di approccio offre al<br />
negoziante certezze e una certa sicurezza a chi poi deve vendere.<br />
Da qui la scelta di diversi retailer di affidarsi ai marchi privati.<br />
Scelta che, con i doverosi distinguo del caso, è pienamente<br />
condivisibile di fronte a società meno virtuose di altre, poco inclini<br />
alla ricerca, specie nell’attrezzo, concentrando piuttosto i grandi<br />
capitali nella commercializzazione più che nello studio di nuove<br />
soluzioni tecniche. Può anche capitare che le grandi case traggano<br />
spunto dalle case più piccole, ma sono poi costrette a rifarsi ai<br />
marchi privati.<br />
Il prodotto è la conseguenza, quindi si preferisce investire sul<br />
marchio privato in maniera diretta, anche con rapporti stretti e<br />
visite in azienda, cercando di evitare l’omologazione su vasta scala.<br />
prossimi anni. Anche a fronte di un<br />
trend positivo di crescita che ha permesso<br />
alle private labels di conquistare<br />
nuove quote di mercato grazie<br />
alla soddisfacente richiesta del pubblico<br />
di un valido rapporto qualità/<br />
prezzo.<br />
Da uno studio di Deloitte Consumer<br />
Business sul settore retail è emerso<br />
come gli store brand detengano circa<br />
un 15,5% complessivo del mercato<br />
e, considerando un risparmio<br />
medio del 18%, non si può certo dire<br />
che siano solo un elemento marginale<br />
nel mercato. Soprattutto se si<br />
nota come le tipologie di store brand<br />
che crescono maggiormente sono<br />
quelle premium, a cui appartengono<br />
prodotti di alta qualità, di fatto identici<br />
al prodotto di marca ma con costi<br />
decisamente più contenuti. Nonostante<br />
la crescita ancora contenuta<br />
di questa particolare categoria di<br />
prodotto, l’acquirente è sempre meno<br />
disposto a pagare per il superfluo,<br />
prestando forte attenzione al<br />
rapporto tra qualità e prezzo. >><br />
13
SPECIALE PRIVATE LABELS<br />
>><br />
Senza dimenticare la crescita degli<br />
investimenti nell’immagine e nella<br />
promozione dei prodotti private label.<br />
Azione che certo non potrà che<br />
giovare in questa scalata al posizionamento<br />
sul mercato.<br />
Nuove tecnologie, nuove strategie.<br />
Nell’attuale contesto economico,<br />
l’unico modo per continuare ad<br />
avere un mercato con un alto volume<br />
d’affari sembra quello di cambiare<br />
strategia, investendo in varie<br />
formule per trovare la chiave di accesso<br />
all’universo del cliente. In ciò<br />
è di sicuro supporto l’aspetto tecnologico,<br />
poiché è indubbio che<br />
prendere decisioni informate ed efficaci,<br />
richiede basi solide in termini<br />
di dati e capacità di analisi. Bisogna<br />
saper cogliere opportunità per<br />
riorganizzarsi, affrontare meglio le<br />
sfide dei mercati, conoscere di più i<br />
propri clienti. Non solo sconti e offerte,<br />
allora, come chiave di lettura<br />
della situazione attuale, ma anche<br />
tessere fedeltà, indagini sulle preferenze<br />
e la soddisfazione della clientela,<br />
per segmentare il proprio mercato<br />
e raggiungere ogni singolo potenziale<br />
cliente.<br />
La tecnologia, come tutte le innovazioni,<br />
può sicuramente fornire un valore<br />
strumentale non secondario, ma<br />
non è da sopravvalutare. Il valore<br />
dell’impegno umano nel commer-<br />
La territorialità gioca un ruolo di primo piano nelle nuove<br />
strategie di lancio dei brand. Così come lo sviluppo di linee<br />
di prodotto pensate appositamente per i diversi retailer,<br />
attraverso una targetizzazione del pubblico e un intenso<br />
lavoro di scambio tra industria e rete vendita<br />
cio presente e futuro non deve<br />
perdere la preminenza che riveste.<br />
Investire nelle risorse umane,<br />
nella formazione dei collaboratori,<br />
garantire un valido addestramento<br />
professionale è una delle risposte<br />
che il commercio più lungimirante ha<br />
messo in pista anche in questo periodo<br />
di difficoltà economiche. Ciò<br />
nella convinzione che la tecnologia<br />
debba trovare spazio anche nei punti<br />
vendita, senza per questo sostituire<br />
l’apporto umano. Del resto, l’evoluzione<br />
dei mercati incuriosisce<br />
sempre, ma il panorama italiano evidenzia<br />
la forte presenza di piccoli<br />
negozi specializzati, legati alla trasmissione<br />
di emozioni, difficilmente<br />
comunicabili attraverso i canali telematici.<br />
Magari le prossime generazioni<br />
di retailer sostituiranno i sistemi<br />
di vendita emotivi ed emozionali<br />
con la tecnologia, ma per il momento<br />
queste difese sono un baluardo<br />
contro l’invasione da parte di grandi<br />
realtà.<br />
14<br />
In conclusione, risulta difficile riuscire<br />
a formulare previsioni per il<br />
<strong>2011</strong> ma apparentemente lo<br />
sportswear sembra restare il segmento<br />
più dinamico. L’arrivo sul<br />
mercato di nuovi brand internazionali,<br />
la crescita dei volumi dei negozi e<br />
l’incremento degli investimenti pubblicitari<br />
– secondo i dati Nielsen –<br />
sono indici di una tendenza positiva<br />
che, nel breve periodo, dovrebbe far<br />
registrare una ripresa della domanda.<br />
Come già si riesce a intravvedere,<br />
i retailer punteranno sulla capacità<br />
di creare situazioni coinvolgenti<br />
sul punto vendita, in modo da lasciare<br />
un’esperienza significativa per il<br />
consumatore, visto oggi come il vero<br />
protagonista di una strategia di<br />
comunicazione allargata e costruita<br />
proprio intorno a lui. Una specie di<br />
ritorno al passato, nel consolidare<br />
un legame stretto tra negozio e<br />
cliente contro la logica imperante<br />
del libero servizio, ma con una consapevolezza<br />
più moderna, in cui sono<br />
i particolari che fanno la differenza,<br />
e dove l’utilizzo di tutti i cinque<br />
sensi può portare i benefici commerciali<br />
più sorprendenti.
Se questa formula inizia a prendere<br />
sempre più piede, con eventi, incontri,<br />
aperture particolari e una nuova<br />
dimensione del vivere il negozio, è<br />
chiaro che i brand ‘blasonati’ non restano<br />
certo passivamente a guardare.<br />
Per fronteggiare l’avanzata del<br />
prodotto a marchio privato, stanno<br />
approntando strategie che sfruttano<br />
la tendenza di una shopping experience<br />
sempre più coinvolgente. In<br />
primis, sviluppando un livello di qualità<br />
elevato e in qualche modo esclusivo,<br />
che possa attirare l’attenzione<br />
del consumatore, a costi raggiungibili<br />
seppur non comparabili a quelli<br />
delle private label. Parallelamente le<br />
aziende cercano di presentare prodotti<br />
che siano in grado di rispondere<br />
ai desiderata del pubblico, in modo<br />
da indirizzarli con precisione<br />
nell’acquisto di quanto voluto e distoglierli<br />
da un diverso percorso<br />
d’acquisto, certamente più libero e<br />
disordinato. Anche la regionalizzazione<br />
diventa un punto importante,<br />
seppur in questo modo allontandosi<br />
dalle economie di scala e dalle valutazioni<br />
di massa dei grandi volumi di<br />
vendita del passato. Concentrarsi<br />
sulle esigenze di una determinata<br />
regione permette infatti di offrire un<br />
importante valore aggiunto, ancora<br />
di grande appeal sul consumatore.<br />
La territorialità gioca un ruolo di<br />
primo piano nella strategia di recupero<br />
e rilancio del brand. Così<br />
come lo sviluppo di linee di prodotto<br />
mirate per i diversi retailer, attraverso<br />
una targetizzazione del pubblico<br />
e un intenso lavoro di scambio di informazioni<br />
e di input commerciali tra<br />
industria e rete vendita.<br />
Poter offrire al consumatore ciò che<br />
questo chiede è sicuramente un<br />
modo per rispondere a una necessità<br />
e riuscire a colpire nel segno.<br />
Anche la frequenza di immissione<br />
sul mercato di nuovi prodotti è una<br />
strategia che può risultare vincente.<br />
Riuscire a sbaragliare la concorrenza<br />
con un ampio numero di referenze<br />
può infatti creare quel distacco<br />
dai competitor capace di fare la differenza.<br />
Non meno importante è la regolarizzazione<br />
delle promozioni, limitan- >><br />
Abbigliamento<br />
Vince la dispersione<br />
Tra i consumatori si accentua la tendenza,<br />
soprattutto tra gli uomini, alla dispersione<br />
degli acquisti: un modo di comprare<br />
non legato alla fidelizzazione<br />
Se si osserva il modo di acquistare del pubblico, e specialmente di quello maschile,<br />
ciò che emerge è una forte tendenza alla dispersione, ovvero a un acquisto che<br />
esce dagli schemi territoriali di una fidelizzazione forte. Un modello di<br />
comportamento derivante dalla forte specializzazione storica del dettaglio<br />
tradizionale, che ha mantenuto separate le principali categorie merceologiche del<br />
tessile-abbigliamento. Tuttavia un’altra spiegazione è riconducibile alla prevalenza<br />
del mix di canali negli acquisti, nel tentativo di stabilire una sorta di compromesso<br />
tra qualità e contenuto di moda da un lato, e prezzo/convenienza dall’altro.<br />
L’acquirente non è quindi più mosso in maniera passiva a un acquisto guidato e a<br />
una frequentazione consolidata di un punto vendita. In altre parole, si tende ad<br />
acquistare abbigliamento e accessori in diversi punti vendita e a convincere<br />
l’acquirente non è la semplice fidelizzazione ma sono diversi fattori concomitanti,<br />
quali gusto, moda, qualità, disponibilità economica. La pluralità dell’offerta e, se si<br />
vuole, anche una certa standardizzazione, ha portato così il consumatore a<br />
comprare ovunque, dal negozio specializzato alla bancarella, dal grande magazzino<br />
al negozio sotto casa, riuscendo tuttavia a mantenere una certa linearità in termini<br />
di look e gusto personale – fatta eccezione per gli specializzati gli agonisti e gli iper<br />
tecnici che necessariamente devono rivolgersi a punti vendita specializzati.<br />
Una testimonianza questa, non tanto della mancanza di punti vendita adeguati, quali<br />
grandi magazzini e multispecialist store, ma di una prassi consolidata ad alternare<br />
low cost e prodotti di pregio, con la considerazione che in alcuni settori, tra cui<br />
l’abbigliamento, la marca non viene più percepita come un valore così forte e<br />
determinante, soprattutto rispetto al buon rapporto qualità/prezzo.<br />
15
SPECIALE PRIVATE LABELS<br />
>><br />
dole allo stretto necessario, per non<br />
abituare il cliente a comprare solo in<br />
offerta o con il massimo sconto.<br />
Infine, occorre non trascurare la vendita<br />
diretta, senza penalizzare i canali<br />
di vendita tradizionale ma dando<br />
seguito alla fame di contatto diretto<br />
che sembra essere molto apprezzata<br />
dal consumatore.<br />
salvatore.ferraiuolo@topsport.it<br />
Tendenze e logistica<br />
Dove comprare?<br />
Tra delocalizzazione dei punti vendita e e-commerce,<br />
il posizionamento dei negozi diventa un fattore sempre più strategico<br />
Dai segnali che il mercato lascia trapelare,<br />
i grandi magazzini e i family store dovranno<br />
recuperare il ruolo primario con cui erano<br />
sorti, puntando su un aspetto multitarget e<br />
facendo affidamento al potente richiamo<br />
delle private labels, prezioso alleato nella<br />
competizione in termini qualità/prezzo.<br />
Contenuti, quindi, ma anche contenitori,<br />
luoghi con un’identità che attira e, nelle<br />
motivazioni d’acquisto, a volte pesa più<br />
della convenienza, come dimostrano i<br />
negozi specializzati e i factory outlet<br />
center, posizionati i primi in città e i<br />
secondo al di fuori. Dunque,<br />
nell’abbigliamento non si riscontra un forte<br />
concetto di ‘vicinato’, salvo i casi di punti di<br />
vendita tradizionali specializzati e family<br />
store come Oviesse. Rimane il fatto che,<br />
specie nei momenti di crisi, i centri<br />
cittadini sono una garanzia per i brand, per<br />
via della maggiore concentrazione di<br />
persone e turisti, ma anche per la maggiore<br />
ricaduta pubblicitaria in termini di visibilità.<br />
Incuriosisce che anche le private labels si<br />
muovano su questa logica, finendo così per<br />
convivere negli stessi spazi geografici e di<br />
mercato dei brand. Una convivenza forzata,<br />
ma anche una sostanziale analoga<br />
percezione del prodotto, con la<br />
differenziazione determinata dal valore<br />
aggiunto del marchio più che del prodotto<br />
in sé.<br />
Così mentre i centri storici si danno<br />
battaglia a suon di negozi specializzati e<br />
generalisti, cresce l’e-commerce, anche se<br />
rimane al di sotto della media europea e<br />
con grandi differenze tra tipologie di<br />
canale. Crescono, ad esempio, i siti retail,<br />
mentre la grande distribuzione non ha<br />
ancora trovato una via di sviluppo<br />
congeniale. Certo nel Belpaese la crescita<br />
dell’uso di internet denuncia ancora un<br />
certo distacco rispetto a Paesi come<br />
l’Inghilterra dove si passa on-line circa il<br />
doppio del tempo che tra i nostri confini<br />
nazionali.<br />
Sono gli uomini i maggiori ‘internettiani’,<br />
specie al nord, con una certa passione per<br />
Facebook che da solo rapisce il 23% del<br />
tempo trascorso on-line, contro il 12% in<br />
Europa, secondo i dati comScore. E le<br />
vendite su web aumentano del 14,2% nel<br />
2010, pur con un business più contenuto<br />
rispetto a Germania, Francia o Regno Unito.<br />
Pare tuttavia che siano cadute determinate<br />
barriere psicologiche che per anni hanno<br />
impedito lo sviluppo di questa formula di<br />
commercio. Sempre più persone oggi si<br />
fidano ad acquistare on-line e il 95% si<br />
dichiara soddisfatto soprattutto per la<br />
flessibilità dell’esperienza di acquisto. Così<br />
emerge che sale all’incirca all’11%<br />
l’incidenza media dell’e-commerce sul<br />
totale del fatturato aziendale, arrivando al<br />
16% per le aziende operanti nell’ambito dei<br />
servizi (indagine eBit Innovation e<br />
Demoskopea).<br />
A registrare le migliori performance sono le<br />
aste on-line. Una transazione al secondo<br />
secondo eBay.it, che nel 2010 ha segnato<br />
un +5,6% del numero degli acquisti<br />
rispetto all’anno precedente, con<br />
l’abbigliamento al secondo posto dopo<br />
l’elettronica. Un’evoluzione che vede un<br />
aumento notevole, anche grazie ai sempre<br />
maggiori collegamenti da postazioni mobili<br />
e cellulari, e offerte speciali come nel caso<br />
del fenomeno Groupon che è già terzo nelle<br />
classifiche europee, incassando in Italia un<br />
+15% con un indice di crescita maggiore<br />
che in ogni altro Paese Ue.<br />
On-line non solo per gli acquisti però.<br />
Crescono infatti anche i siti di confronto tra<br />
i prezzi. Come emerge dal Terzo<br />
Osservatorio Italiano sull’e-Business<br />
realizzato da eBit Innovation e<br />
Demoskopea, il 98% degi interpellati<br />
raccoglie informazioni sui prodotti o<br />
confronta i prezzi sul web, mentre il 32% lo<br />
fa quotidianamente.<br />
Il 67% procede almeno ad un acquisto online<br />
al mese, mentre l’81% del campione<br />
svolge attività sui social network (il 31%<br />
ogni giorno). Un segnale che anche il social<br />
inizia ad avere il suo peso nella sfera degli<br />
acquisti: il 39% dei navigatori si<br />
documenta da altri acquirenti prima di<br />
procedere, mentre cresce (dal 35% del<br />
2010 al 41% del <strong>2011</strong>) il valore di blog,<br />
forum e community, considerati più<br />
affidabili dei siti istituzionali che restano al<br />
30%.<br />
16
TANIACAGNOTTOSCEGLIEJAKED<br />
shop at Jakedstore.it<br />
17
SPORTSTYLE FITNESS<br />
Reebok<br />
Declinazioni sul tema fitness, dove<br />
la semplicità è solo apparente.<br />
Un settore in fermento che vede<br />
aumentare il numero di appassionati<br />
e, udite udite, anche la spesa per scarpe<br />
e abbigliamento. Fra un esercizio<br />
e l’altro, magliette e leggings diventano<br />
sempre più hi-tech, modellanti,<br />
a compressione, antiodore e dimagranti
yle<br />
Movimento<br />
contagioso<br />
Fitness: termine onnicomprensivo<br />
che estende il suo raggio<br />
d’azione a tutte le discipline,<br />
sempre più numerose,<br />
che hanno in comune il movimento,<br />
soprattutto lo sport indoor a ritmo di<br />
musica, ma non solo. Più in generale,<br />
tutto quello che ha a che fare<br />
con un’attività dinamica con cui si<br />
impara a restare in forma. Una parola<br />
che da una parte include nuove<br />
passioni, ma dall’altra è talmente<br />
ampia da non indicare più una categoria<br />
specifica. Fitness è diventato<br />
anche il semplice walking, la camminata<br />
veloce da fare abitualmente in<br />
città, per ‘accendere’ i muscoli, tonificarli<br />
e mantenersi del peso consigliato<br />
dal medico. Fitness è usare<br />
normalmente la bicicletta, magari al<br />
posto dell’auto, per andare a lavorare<br />
e accompagnare i figli a scuola,<br />
la corsa nel parco dopo l’ufficio...<br />
Poi ovviamente ci sono le attività da<br />
palestra vere e proprie, con o senza<br />
attrezzi, una moltitudine di esercizi<br />
specifici per ogni singola esigenza.<br />
Si aggiungono le attività di rilassamento<br />
come lo yoga, il pilates, le<br />
moltissime forme di danza, moderna<br />
ed etnica. Fatto sta che ad ogni appuntamento<br />
con Rimini Wellness –<br />
di cui si è da poco conclusa l’ultima<br />
edizione – si scoprono nuove ramificazioni,<br />
gym di tendenza, nuove manie<br />
che hanno già contagiato le<br />
stelle dello star system. La verità è<br />
che ogni pretesto è buono per inventarsi<br />
una novità e da lì coinvolgere,<br />
possibilmente divertendosi,<br />
quanta più gente abbia voglia di tenersi<br />
attiva. Le riviste femminili lanciano<br />
ogni settimana qualche disciplina<br />
più o meno esotica, ma non è<br />
Fra le attività preferite in ambito fitness si conferma<br />
l’allenamento della forza, quello che fa uso soprattutto<br />
di pesi per aumentare o anche semplicemente<br />
mantenere più forza possibile nel corso degli anni.<br />
Pare che gli adulti dovrebbero impegnarsi in esercizi<br />
di rafforzamento muscolare almeno due giorni alla<br />
settimana. La passione è assolutamente unisex<br />
questo che conta. Fitness infatti è<br />
diventato sinonimo di benessere, di<br />
star bene con se stessi, col corpo e<br />
con la mente e si è trasformato in<br />
qualcosa che ha a che fare con la<br />
sfera dell’equilibrio psico-fisico, più<br />
ancora che col concetto di competizione<br />
sportiva. Ad essere veramente<br />
straordinaria è la quantità di persone,<br />
sia donne che uomini, che ogni<br />
giorno si impegnano silenziosi e diligenti<br />
in allenamenti stretching, addominali,<br />
prove di resistenza, potenziamento<br />
muscoli, fiato, esercizi per<br />
dimagrire, abbassare la pressione, il<br />
Adidas<br />
colesterolo... Nel senso che ciascuno,<br />
sebbene in misura diversa, ha il<br />
suo livello di coinvolgimento.<br />
Certamente l’insistenza con cui negli<br />
ultimi anni medici, TV, giornali,<br />
trainer, atleti, dietisti hanno sottolineato<br />
l’importanza di mantenersi attivi<br />
per combattere le malattie e rallentare<br />
l’invecchiamento, ha centrato<br />
l’obiettivo. Da una recente indagine<br />
infatti risulta che in Italia il numero<br />
di praticanti di fitness stia crescendo<br />
sensibilmente: dal body<br />
building, alla ginnastica aerobica,<br />
dallo step alla cyclette, fino >><br />
21
SPORTSTYLE FITNESS<br />
22<br />
Stella Mc Cartney per adidas<br />
>><br />
all’acquagym sono solo alcune delle<br />
nuove passioni che coinvolgono<br />
persone di ogni età.<br />
Gli appassionati di queste pratiche<br />
rivelano un profilo culturale parecchio<br />
interessante, dove sono soprattutto<br />
le donne, coerenti e determinate,<br />
a prendersi cura del loro<br />
corpo e della loro anima, giovani,<br />
ma anche coi capelli bianchi, solitamente<br />
istruite, sensibili agli spunti<br />
provenienti dal mondo dei media e<br />
anche fortemente tecnologiche, appassionate<br />
del web e dei nuovi gadget<br />
hi-tech che utilizzano sfrenatamente.<br />
Questa categoria di individui,<br />
che comunque include anche<br />
molti uomini, è già stata ribattezzatta<br />
fitness people, appartiene alle<br />
fasce socio-economiche media e<br />
medio-alta il che si traduce, fra<br />
l’altro, in una disponibilità di spesa<br />
regolarmente investita nella pratica<br />
sportiva e nel wellness in generale.<br />
Benché gli appassionati di fitness<br />
comprendano diverse sfaccettature<br />
e molteplici attività, si distinguono<br />
dagli sportivi classici. Il fitness<br />
infatti parrebbe attrarre soprattutto<br />
chi non ha mai praticato né<br />
pratica altri sport, una sorta di limbo<br />
neutro in cui c’è spazio per diverse<br />
forme espressive; si tratta, in molti<br />
casi, di soggetti che si sono avvicinati<br />
in età più matura all’attività<br />
sportiva, spinti magari dal desiderio<br />
di mantenersi in salute.<br />
Meno sentite sono le classiche motivazioni<br />
dell’attività fisica, per esempio<br />
il gusto della sfida con se stessi<br />
e le proprie capacità. Chi sceglie il<br />
fitness solitamente non ama il rischio<br />
e dello sport apprezza soprattutto<br />
la funzione educativa e la<br />
capacità di dispensare benessere<br />
fisico e bellezza esteriore. Il fitness<br />
si rivela dunque una consapevole<br />
pratica di cura personale, oltre<br />
che un’utile occasione di incontro e<br />
relazione con amici e conoscenti.<br />
Chi pratica il fitness lo fa con costanza<br />
e metodo, per la maggior<br />
parte delle persone con una media<br />
di 2 o 3 volte alla settimana. I fitness-people<br />
pare, fra l’altro, spendano<br />
più della media per esercitare<br />
la pratica sportiva, pur conducendo<br />
solo attività ginnica per lo più in<br />
palestra e non necessitando di attrezzature<br />
particolari per lo sport.<br />
Si stanno moltiplicando i<br />
programmi di salute e<br />
benessere dedicati ai<br />
bambini che sempre più<br />
spesso soffrono di<br />
disturbi alimentari e<br />
soprattutto di obesità. Le<br />
attività fisiche per under<br />
15 si diffondono<br />
parallelamente a corsi di<br />
educazione alimentare,<br />
quasi sempre associati<br />
Emblematici di questa maggiore disposizione<br />
all’esborso economico<br />
sono i dati incoraggianti sull’acquisto<br />
di scarpe e abbigliamento.<br />
Quanto ai luoghi della pratica ginnica,<br />
si tratta soprattutto di centri<br />
privati, in controtendenza rispetto<br />
alla media degli ‘sportivi’ italiani<br />
che, nel 62% dei casi, frequentano<br />
invece strutture sportive pubbliche.<br />
La palestra ideale dei fitness-people<br />
è quella che offre la possibilità di<br />
accedere anche a servizi per il relax<br />
e la cura di sé.<br />
Sportful<br />
Reebok<br />
Reebok
Negli ultimi tempi si rivolge<br />
sempre maggiore attenzione<br />
alla formazione e alla<br />
certificazione degli istruttori<br />
e in particolare dei<br />
personal trainer.<br />
Istruzione,<br />
formazione e<br />
credenziali adeguate a<br />
questa categoria in<br />
espansione sono diventate<br />
sempre più importanti per il<br />
settore del fitness e per le<br />
strutture sanitarie<br />
La scena dell’abbigliamento fitness<br />
è dominata da un guardaroba apparentemente<br />
semplice e fluido,<br />
composto da t-shirt, panta o leggings,<br />
top e felpe, tutto ad alto contenuto<br />
tecnico. L’outfit per il fitness,<br />
dovunque si pratichi, all’aria aperta<br />
o indoor, richiede massimo comfort<br />
per facilitare i movimenti; quindi sono<br />
d’obbligo materiali in Lycra, elastici,<br />
che impediscano sfregamenti<br />
e irritazioni, ovviamente traspiranti.<br />
Le caratteristiche sono ormai comuni<br />
a tutto l’abbigliamento sportivo,<br />
ma si potrebbero estendere a<br />
tutto o quasi il guardaroba formale,<br />
sempre più interattivo con l’ambiente<br />
esterno e con gli effetti che il<br />
movimento e la fatica producono<br />
sul corpo. Nel fitness, come ovunque<br />
in ambito sportivo, è fondamentale<br />
che i tessuti abbiano una gestione<br />
ottimale del sudore, rapidamente<br />
trasportato all’esterno grazie<br />
alla struttura di superfici in grado<br />
di sfruttare le proprietà delle nanotecnologie.<br />
Le t-shirt più innovative<br />
allontanano le sgradevoli<br />
sensazioni di freddo e umido dalla<br />
pelle quando il corpo è sotto sforzo;<br />
a questo aggiungono preziose<br />
qualità antibatteriche e antiodore<br />
che migliorano ulteriormente la qualità<br />
e le performance di prodotti<br />
sempre più evoluti. Naturalmente<br />
trattandosi di capi a diretto contatto<br />
con la pelle, devono avere le medesime<br />
caratteristiche dell’intimo tecnico:<br />
effetti mano pesca, nessuna<br />
ruvidezza, riduzione dell’attrito e<br />
sempre maggiore diffusione di capi<br />
seamless, cioè con superfici prive<br />
di cuciture che naturalmente aggiungono<br />
comfort e rendono possibili<br />
silhouette fluide ed ergonomiche.<br />
Questa, in effetti è una delle<br />
parole d’ordine più ricorrenti del<br />
guardaroba di chi pratica e veste il<br />
fitness. Di particolare importanza la<br />
ricerca che negli ultimi anni tutti i<br />
grandi marchi dedicano, grazie alla<br />
collaborazione con prestigiose<br />
aziende produttrici di fibre e tessuti<br />
hi-tech, all’abbigliamento a compressione<br />
muscolare.<br />
Grazie ancora una volta alle nanotecnologie,<br />
i prodotti sportivi più<br />
all’avanguardia possiedono proprietà<br />
in grado di esercitare pressioni<br />
ad hoc in determinati punti del corpo,<br />
favorendo la circolazione e riuscendo,<br />
attraverso processi piuttosto<br />
complicati, a far sentire meno la<br />
fatica potenziando le funzioni dei<br />
muscoli. Per gli atleti professionisti<br />
questo si traduce in un vero e proprio<br />
miglioramento delle performance<br />
che vede tempi più veloci<br />
di corsa, risultati migliori in acqua,<br />
maggiore scatto e ripresa, insomma<br />
vantaggi tangibili che il dilettante<br />
percepisce soprattutto in termini di<br />
maggiore comfort.<br />
Tutta all’insegna dell’interazione<br />
con la muscolatura la collezione<br />
Reebok Easy Tone, completa di<br />
top senza maniche e t-shirt a mezze<br />
maniche con scollo a V, color indian<br />
magenta in tessuto tecnico elasticizzato,<br />
dotato di bande elastiche sul<br />
retro che attivano i muscoli durante<br />
le normali attività giornaliere oppure<br />
in palestra. Della stessa linea gli<br />
Reebok<br />
Asics<br />
shorts, i panta<br />
e i capri,<br />
sempre in tessuto<br />
tecnico elasticizzato neri, aderenti,<br />
con bande elastiche in grado di creare<br />
resistenza sui principali gruppi<br />
muscolari, favorendo l’attivazione<br />
dei muscoli di glutei, gambe e polpacci,<br />
per attività in e outdoor.<br />
Hi-tech la t-shirt girocollo a mezza<br />
manica, in tessuto tecnico blu malibù,<br />
con stampa logo ZigTech sulla<br />
manica, in riferimento alla tecnologia<br />
ZigTech utilizzata, capace di favorire<br />
una maggiore circolazione sanguigna<br />
restituendo all’atleta un miglioramento<br />
delle performance e una riduzione<br />
della sensazione di fatica.<br />
La Light jacket è realizzata in tessuto<br />
tecnico nero, con zip e grafica<br />
“ZigTech” a contrasto sulle maniche,<br />
forte delle stesse caratteristiche tecniche<br />
della maglietta, che valgono<br />
ovviamente anche per gli shorts. >><br />
Reebok<br />
23
SPORTSTYLE FITNESS<br />
24<br />
>><br />
La semplicità delle silhouette di<br />
ogni capo fitness e outdoor nasconde<br />
in realtà una ricerca molto evoluta<br />
delle strutture e delle superfici.<br />
Vale anche per le t-shirt Columbia<br />
che con la M’s Rapid Rock<br />
Sleeveless Tee propone una maglietta<br />
senza maniche assolutamente<br />
traspirante e a protezione solare:<br />
dalla camminata in montagna, al<br />
trekking, dalla corsa al giro in bicicletta,<br />
è ideale per il fitness oudoor.<br />
Altrettanto valida la W’s Alpine<br />
Aid Tank che ripara dal sole con<br />
la protezione solare 15 e assicura<br />
massima traspirazione ed evaporazione<br />
del calore grazie alla tecnologia<br />
Omni-Wick, che utilizza un<br />
tessuto elasticizzato in due direzioni<br />
e taglio flessibile che la rendono<br />
particolarmente comoda.<br />
Dello stesso tenore le proposte<br />
Patagonia che per la PE 2012<br />
sfidano il mercato con la maglia uomo<br />
Air Flow disponibile con o<br />
senza maniche, garanzia di massima<br />
permeabilità all’aria, rapida rimozione<br />
dell’umidità e peso piuma.<br />
Scollo tondo, cuciture deviate per<br />
non creare sfregamenti e loghi riflettenti.<br />
È realizzata in un tessuto<br />
resistente alle smagliature, dotato<br />
di sistema Gladiodor ® per il controllo<br />
degli odori e oltretutto riciclabile<br />
grazie al Common Threads Recycling<br />
Program.<br />
Gli shorts da uomo e da donna Nine<br />
Trail sono in un tessuto elasticizzato<br />
in 4 direzioni, altamente traspiranti,<br />
resistenti all’umidità grazie<br />
al trattamento Deluge DWR, idrorepellente<br />
a lunga durata. Hanno la<br />
fodera interna preformata a rimozione<br />
dell’umidità ancora più morbida;<br />
due tasche frontali e una posteriore<br />
con zip. Anche questo prodotto è riciclabile.<br />
La maglia da donna Capilene<br />
Stretch ha il fattore di protezione<br />
dal sole 50 UPF che permette di fare<br />
attività fisica anche sotto il solleone,<br />
è in stretch, comoda e traspirante.<br />
Sembra di non averla addosso.<br />
Altissima tecnologia per Mico che<br />
con la linea Oxi-Jet ® realizza prodotti<br />
che dispensano ossigeno, dunque<br />
favoriscono il recupero muscolare,<br />
alleviando la fatica e conser-<br />
vando, anche sotto sforzo, maggiore<br />
energia.<br />
Il benessere dei piedi è fondamentale<br />
nell’attività sportiva e soprattutto<br />
nel fitness. Ecco perché è importante<br />
indossare calze ad alto contenuto<br />
tecnico. La Running Light e il<br />
gambaletto a compressione Mico,<br />
appartengono a una linea di prodotti<br />
concepiti per stimolare la circolazione<br />
venosa e linfatica durante<br />
lo svolgimento della pratica sportiva<br />
ed agire come bendaggio neuro muscolare<br />
per prevenire stress e traumi<br />
dell’apparato muscolo-tendineo.<br />
Il core training diventa di primaria<br />
importanza. Il core, quella fascia<br />
centrale che include il complesso<br />
coxo-lombo-pelvico, fornisce il<br />
supporto per la colonna vertebrale<br />
e il torace favorendo una migliore<br />
postura che, come è noto, è<br />
fondamentale per una buona<br />
salute. Esercitare i muscoli del<br />
core permette di migliorare le<br />
prestazioni negli sport che<br />
richiedono forza, velocità e<br />
agilità. Pilates docet<br />
Columbia<br />
Grazie all’utilizzo di<br />
filati speciali e di<br />
tecnologie produttive<br />
di ultima generazione,<br />
la tensione<br />
della maglia durante<br />
la fase di tessitura<br />
viene regolata in<br />
modo progressivo<br />
partendo dalla zona<br />
piede-caviglia, passando<br />
per quella del tendine d’Achille, salendo<br />
fino al polpaccio.<br />
Il prodotto così ottenuto, indossato<br />
durante l’esercizio dell’attività sportiva,<br />
provoca una stimolazione costante<br />
di un micro-massaggio<br />
(che avviene attraverso la micropressione<br />
della maglia sulla gamba<br />
e, di conseguenza, sul sistema venoso<br />
sottostante), migliorando così<br />
il ‘ritorno’ della circolazione verso<br />
il cuore e velocizzando lo smaltimento<br />
delle sostanze congestionanti.<br />
L’effetto si traduce in una migliore<br />
circolazione che ossigena di più e<br />
Patagonia<br />
meglio, alleviando la<br />
stanchezza e il dolore,<br />
dunque consentendo<br />
di mantenere<br />
più energia.<br />
Mico realizza outfit<br />
completi per ogni<br />
genere di sportivo:<br />
il pantaloncino<br />
corto da uomo running<br />
performance, impiega<br />
un tessuto elastico di poliestere,<br />
resistente e traspirante studiato<br />
per favorire la rapida espulsione<br />
del sudore all’esterno. Ha un taglio<br />
sagomato con cuciture superpiatte<br />
anti-frizione, è superleggero<br />
ed ergonomico, studiato<br />
per aderire senza scivolare, grazie<br />
alla superficie interna con inserti in<br />
silicone, e garantire una vestibilità<br />
senza alcun fastidio. Sul dietro ha<br />
un pratico taschino con zip. La maglia<br />
Mico Running Clean è altamente<br />
tecnica costruita impiegando<br />
diversi tessuti dotati di tramature<br />
Columbia
Mico<br />
differenziate per favorire<br />
un’eccezionale traspirazione<br />
e una rapida<br />
asciugatura in funzione delle<br />
diverse zone del busto dell’atleta.<br />
Ha inserti in materiale<br />
elastico che seguono perfettamente<br />
la muscolatura<br />
con cuciture super-piatte<br />
anti-frizione<br />
a garanzia di comfort e vestibilità<br />
elevati. Stampe ad alta visibilità in<br />
materiale rifrangente proteggono<br />
l’atleta quando si muove in condizioni<br />
di scarsa visibilità.<br />
Sempre più diffusi i pantaloni, leggings<br />
o capri, che esercitano benefici<br />
massaggi muscolari: Ay Seamless<br />
Knee sono i pantaloni della linea<br />
running AYAMi di Asics dedicata<br />
specificamente alle donne che<br />
vogliono riassumere in un capo solo<br />
funzionalità e stile. Realizzati per il<br />
96% in poliammide e per il 4% in<br />
elastan, hanno come prerogativa la<br />
compressione guidata nella zona<br />
del ventre e nell’interno gamba.<br />
L’obiettivo è valorizzare le ‘aree problematiche’<br />
attraverso la compressione<br />
che gradualmente, attraverso<br />
un esercizio costante, contribuisce<br />
a una lenta e benefica trasformazione<br />
del muscolo. La cura dei dettagli<br />
e l’introduzione di nuovi modelli<br />
e stili d’ispirazione giapponese, dovuti<br />
al fatto che la linea è disegnata<br />
dallo stilista Yamashita, sono alla<br />
base della nuova esperienza AYAMi,<br />
caratterizzata, fra l’altro, dall’assenza<br />
di cuciture.<br />
È soprattutto sulle donne, ma non<br />
solo, che si gioca la partita: una volta<br />
indossati questi panta tonificanti,<br />
realizzati da diversi marchi come<br />
Fila e Nike fra gli altri, aiutano a modellare<br />
la figura e quindi giovano<br />
all’aspetto, con giusta soddisfazione<br />
di chi li indossa.<br />
La serie di panta Nike Legend è<br />
sviluppata per le diverse taglie femminili,<br />
dalla extra small alla XXXlarge<br />
e in 4 diverse vestibilità; ogni modello<br />
è stato studiato nei minimi<br />
dettagli, ogni centimetro, il taglio, la<br />
vita, le tasche, tutto è progettato ad<br />
hoc, disegnato per dare supporto<br />
alla silhouette che così risulta più<br />
fluida e sinuosa, dove il capo si<br />
Sempre più diffusi i<br />
programmi di fitness<br />
per anziani. Il<br />
fenomeno della<br />
longevità va letto in<br />
termini assolutamente<br />
positivi: si vive di più,<br />
e gli appartenenti alla<br />
terza età oltre a<br />
maggiore disponibilità<br />
di tempo hanno anche<br />
buona disponibilità<br />
economica. Allenamenti<br />
ad hoc per migliorare lo<br />
stato generale di salute,<br />
prolungando il più possibile<br />
la capacità di rimanere<br />
forti e autonomi<br />
Nike<br />
muove in sintonia col corpo femminile.<br />
Anche le cuciture sul dietro e i<br />
fianchi sono strategiche per modellare<br />
la figura: una cucitura a V unisce<br />
la vita alle gambe accentuando<br />
le curve e la silhouette. Si aggiunge<br />
il particolare, tutt’altro che secondario,<br />
che il Nike Legend è realizzato<br />
in poliestere riciclato: ogni paio di<br />
pantaloni deriva da 10 bottiglie<br />
d’acqua!<br />
Fila ha lanciato l’autunno scorso la<br />
rivoluzionaria collezione femminile<br />
Fitness Toning, dove body, top e<br />
pantaloni migliorano l’efficienza >><br />
Aya m i<br />
25
SPORTSTYLE FITNESS<br />
>><br />
26<br />
dell’allenamento e aiutano a scolpire<br />
la figura. Il Fila Body Toning<br />
System (BTS), nato dall’esperienza<br />
sperimentata con successo sulle<br />
calzature tonificanti, è disegnata per<br />
migliorare l’impatto degli esercizi sui<br />
muscoli, incrementando sensibilmente<br />
l’efficienza dell’allenamento.<br />
BTS utilizza pannelli a doppio strato<br />
realizzati con tessuti Invista Lycra ®<br />
Sport progettati per comprimere i<br />
muscoli attivi. Si apre così uno scenario<br />
inedito e molto creativo che<br />
dà il via a una nuova era di abbigliamento<br />
fitness interattivo con le discipline<br />
sportive. Top, shorts, capri,<br />
panta di ogni lunghezza. Si tratta di<br />
capi che garantiscono un supporto<br />
molto più sostenuto rispetto ai<br />
capi tradizionali in poliestere e<br />
spandex, modellando il corpo e riducendo<br />
l’insorgere della cellulite.<br />
Massimo comfort e significativa<br />
agevolazione del movimento sono i<br />
primi obiettivi del sistema.<br />
Pantaloni certo, magliette, top, ma<br />
anche accessori e bandane. Sono<br />
molto amate dagli sportivi di ogni<br />
disciplina per frenare il sudore durante<br />
l’attività aerobica e il fitness, la<br />
corsa, dovunque ci si impegni nel<br />
movimento. Il marchio Buff ha prodotto<br />
per primo un modello di bandana<br />
multifunzione senza cuciture.<br />
Attualmente i prodotti Buff sono<br />
all’avanguardia perché privilegiano<br />
la protezione solare, la traspirabilità,<br />
il comfort e garantiscono l’efficace<br />
e innovativo trattamento antibatterico<br />
Polygiene ® nonché la certificazione<br />
AITEX che attesta l’assenza<br />
di sostanze nocive sia nei<br />
Fila<br />
componenti del tessuto<br />
sia nei colori.<br />
Polygiene è una tecnica<br />
che consiste nell’applicazione,<br />
in fase di filatura<br />
del tessuto, di ioni<br />
d’argento con la caratteristica<br />
intrinseca di<br />
impedire la proliferazione<br />
dei batteri e la conseguente formazione<br />
di cattivi odori. Oltre al<br />
controllo anti-odore, la tecnologia<br />
Polygiene apporta altri benefici agli<br />
indumenti trattati: li rende più igienici<br />
per l’azione antibatterica, più confortevoli<br />
perché l’argento riduce<br />
l’elettricità statica e disperde calore,<br />
più duraturi mantenendone inalterate<br />
le caratteristiche tecniche. La<br />
tecnologia Polygiene è altamente<br />
efficiente, permanente, sicura e rispettosa<br />
dell’ambiente.<br />
Tecnologia, performance, easy care,<br />
ma anche un’attenzione particolare<br />
agli aspetti moda. Questa, da<br />
sempre è la nota distintiva<br />
delle collezioni Dimensione<br />
Danza che accompagnate dal<br />
medesimo stile, attraversano le<br />
proposte active per la palestra,<br />
la danza, il fitness e il dopo fitness<br />
per approdare ai successivi<br />
momenti di relax.<br />
Capi semplici e funzionali in<br />
stretch jersey o in fresca microfibra,<br />
che si adattano perfettamente<br />
ad ogni tipo di silhouette<br />
femminile, garantendo un’assoluta<br />
libertà di movimento.<br />
Tra le novità assolute spiccano il<br />
leggings con gonnellina aderente<br />
e la t-shirt con corpetto trompe<br />
l’oeil nelle nuances bianco/nero,<br />
grigio/blu, bordeaux/blu per uno<br />
stile decisamente active glam. Per<br />
il fitness del prossimo inverno Dimensione<br />
Danza crea un’ampia<br />
gamma di t-shirt, top, bra da abbinare<br />
a shorts e a capri e leggings<br />
con bande laterali a contrasto,<br />
mentre per le attività fisiche più generiche<br />
non mancano le tradizionali<br />
tute in jersey e interlock con spiritose<br />
sovrapposizioni di impunture<br />
e colori. Le t-shirt più grintose presentano<br />
scritte e claim ispirati al<br />
mondo della danza, mente quelle<br />
più originali sono caratterizzate da<br />
effetti a cascata delle lettere che<br />
Buff<br />
compongono il logo Dimensione<br />
Danza. Tra i colori più glamour<br />
emergono il rubino, il bordeaux e il<br />
grigio melange/antracite per sentirsi<br />
trendy anche facendo sport.<br />
Movimenti morbidi e fluidi grazie ai<br />
capi Freddy pensati per gli amanti<br />
dell’attività sportiva e dello slounge<br />
wear, ovvero il mix tra capi sporty e<br />
lounge. Fitting confortevoli, tessuti<br />
soffici e dettagli preziosi vestiranno<br />
nella stagione più fredda.<br />
dimensione Danza
Per gli amanti del glamour dall’allure<br />
sporty chic Freddy ha pensato<br />
una gamma di capi morbidi e urban<br />
style da portare dalla mattina<br />
alla sera. Dedicati ai ragazzi e alle<br />
ragazze che affrontano con carattere<br />
e personalità le sfide di tutti i<br />
giorni, i pantaloni Freddy dal taglio<br />
slim in denim o in jersey stretch sono<br />
stati pensati per accompagnare<br />
lo sport e il tempo libero. Completano<br />
il look le felpe di cotone con<br />
cappuccio, i leggings color oro satinato<br />
e i piumini lucidi.<br />
Pensati per le più grintose, invece, i<br />
pantaloni di gabardine soft a<br />
stampa camouflage giocata sui toni<br />
del nero-blu-fango o in stile cargo.<br />
Non mancano pantaloni dal taglio<br />
più basico, perfetti anche per il dopo<br />
fitness e addirittura la sera grazie<br />
a qualche tocco di lurex nero o<br />
oro con grandi stampe dai colori<br />
trendy e piccole borchie applicate.<br />
Design graffiante e tessuti super<br />
tecnologici sono il punto di forza dei<br />
capi più sportivi. Quelli più tecnici<br />
vantano tessuti esclusivi come il<br />
D.I.W.O, dry in wet out, una fibra<br />
brevettata da Freddy che favorisce<br />
la traspirazione durante l’attività<br />
sportiva. La palette si tinge dei colori<br />
della metropoli notturna: nero profondo<br />
con qualche lampo di tinte<br />
fluo; rosa per lei e verde per lui. Tra<br />
i materiali utilizzati anche il cotone e<br />
la ciniglia nella palette che spazia<br />
dai grigi melange, tipici dello sport<br />
classico, al blu, al viola e al bianco<br />
avorio.<br />
Il guardaroba maschile si lascia<br />
ispirare dal mondo della boxe. Tra<br />
gli hot piece di questo guardaroba<br />
dal sapore urban, maglioni e felpe<br />
over size dalla linea comoda e avvolgente<br />
da portare sempre con sé,<br />
non solo in palestra. Nero, grigio e<br />
blu i colori dominanti illuminati da<br />
grafiche a contrasto.<br />
Per le amanti della danza, ma perfetti<br />
anche per il relax che segue la<br />
palestra e il fitness Freddy ha creato<br />
un’intera gamma di capi morbidi<br />
e avvolgenti. Linee femminili, morbide,<br />
over size declinate nei toni<br />
polverosi del grigio, del rosa e del<br />
bianco, accompagnando volumi maxi<br />
per maglioni tricot e pantaloni dal<br />
cavallo basso in jersey stretch.<br />
Dettaglio glamour dei pantaloni la<br />
Freddy<br />
Meeting<br />
Freddy<br />
fascia elastica in vita che garantisce<br />
un fitting ultraconfortevole.<br />
Per le nostalgiche degli anni Ottanta,<br />
Freddy ha disegnato una gamma<br />
di capi che ricorda volumi di quegli<br />
anni: felpe ampie e corte abbinate a<br />
pantaloni di nylon mesh a vita alta<br />
riportano in auge gli Eighties, ma in<br />
chiave più attuale, in una gamma<br />
cromatica che spazia dal grigio al<br />
blu attraversati da incursioni di colori<br />
vivaci.<br />
Passione vintage e riscoperta di<br />
valori classici e intramontabili in linea<br />
con una tendenza sempre più<br />
affermata per Meeting che propone<br />
Freddy<br />
la felpa grigio mélange con collo<br />
morbido in colore a contrasto. La<br />
coulisse regolabile e i dettagli con<br />
taglio a vivo conferiscono al capo un<br />
mood urban.<br />
Per Meeting la tuta più nuova è bicolore,<br />
dove il grigio mélange si accompagna<br />
al blu per un look sobrio<br />
e accattivante. La felpa full zip bicolore<br />
ha il logo Meeting vintage, il primo<br />
e originale marchio del brand. Il<br />
pantalone ha coulisse in vita regolabile<br />
e comode tasche. È l’outfit ideale<br />
per il momento del riscaldamento,<br />
per le giornate più fredde e per il<br />
meritato relax che segue lo sforzo.<br />
paola.turcato@topsport.it<br />
27
novità<br />
RUN 110<br />
Velocità massima<br />
16 km/h<br />
Velocità minima<br />
1 km/h<br />
Potenza motore<br />
1,5 HP - 2,5 HP picco<br />
Inclinazione elettrica 0-12%<br />
Dimensione nastro<br />
1260x420mm<br />
Piano ammortizzato<br />
Dimensioni aperto<br />
1600x780x1340mm<br />
Dimensioni chiuso<br />
760x780x1530mm<br />
Dimensioni imballo<br />
1680x730x320mm<br />
Peso netto<br />
62 kg<br />
Peso lordo<br />
74 kg<br />
Peso massimo utente 120 kg<br />
Numero di programmi P1-P12<br />
Consolle<br />
display LCD retroilluminato<br />
Pulsanti velocità ed inclinazione sul corrimano<br />
Tasti rapidi velocità ed inclinazione su consolle<br />
Ruote di trasporto 2<br />
Montaggio<br />
pre assemblato<br />
Certificazione<br />
CE+Rhos<br />
prezzo al pubblico 699,00 €<br />
RUN 210<br />
Velocità massima<br />
18 km/h<br />
Velocità minima<br />
1 km/h<br />
Potenza motore<br />
2 HP - 3 HP picco<br />
Inclinazione elettrica 0-12%<br />
Dimensione nastro<br />
1290x460mm<br />
Piano ammortizzato<br />
Dimensioni aperto<br />
1665x765x1370mm<br />
Dimensioni chiuso<br />
895x765x1510mm<br />
Dimensioni imballo<br />
1730x770x305mm<br />
Peso netto<br />
72 kg<br />
Peso lordo<br />
83 kg<br />
Peso massimo utente 120 kg<br />
Numero di programmi P1-P15<br />
Consolle<br />
display LCD retroilluminato<br />
Pulsanti velocità ed inclinazione sul corrimano<br />
Tasti rapidi velocità ed inclinazione su consolle<br />
Ruote di trasporto 2<br />
Certificazione<br />
CE+Rhos<br />
prezzo al pubblico 999,00 €<br />
www.sportalliance.it – info@sportalliance.it
<strong>2011</strong><br />
Sport<br />
SPORT ALLIANCE NEWS<br />
Alliance International è orgogliosa<br />
di presentare la nuova gamma di tapis roulant<br />
a marchio Get Fit dal design innovativo<br />
Velocità massima<br />
20 km/h<br />
Velocità minima<br />
1 km/h<br />
Potenza motore<br />
3 HP - 4,5 HP picco<br />
Inclinazione elettrica 0-20%<br />
Dimensione nastro<br />
1390x510mm<br />
Piano ammortizzato<br />
Dimensioni aperto<br />
1890x905x1320mm<br />
Dimensioni chiuso<br />
980x905x1620mm<br />
Dimensioni imballo<br />
1950x870x320mm<br />
Peso netto<br />
114,5 kg<br />
Peso lordo<br />
132,5 kg<br />
Peso massimo utente 125 kg<br />
Programmi User<br />
U1-U3<br />
Consolle<br />
display LCD retroilluminato<br />
Pulsanti velocità ed inclinazione sul corrimano<br />
Tasti rapidi velocità ed inclinazione su consolle<br />
Ruote di trasporto 2<br />
Certificazione<br />
CE+Rhos<br />
RUN 310<br />
prezzo al pubblico 1.299,00 €<br />
RUN 410<br />
Velocità massima<br />
20 km/h<br />
Velocità minima<br />
1 km/h<br />
Potenza motore<br />
3 HP - 4,5 HP picco<br />
Inclinazione elettrica 0-20%<br />
Dimensione nastro<br />
1520x510mm<br />
Piano ammortizzato<br />
Nastro ortopedico<br />
2,8mm<br />
Dimensioni aperto<br />
1990x915x1340mm<br />
Dimensioni chiuso<br />
970x915x1780mm<br />
Dimensioni imballo<br />
2040x870x345mm<br />
Peso netto<br />
115 kg<br />
Peso lordo<br />
132 kg<br />
Peso massimo utente 125 kg<br />
Numero di programmi P1-P18<br />
Consolle<br />
display LCD retroilluminato<br />
Pulsanti velocità ed inclinazione sul corrimano<br />
Tasti rapidi velocità ed inclinazione su consolle<br />
Ruote di trasporto 2<br />
Certificazione<br />
CE+Rhos<br />
prezzo al pubblico 1.499,00 €<br />
SPORT ALLIANCE INTERNATIONAL SPA<br />
Via Enrico Fermi, 14 – 39100 Bolzano – Tel. +39 0471 208300 – Fax +39 0471 208310
DALLA COPERTINA SPECIALE HOME FITNESS<br />
Home…<br />
Business<br />
30<br />
Home, sweet home. Casa, dolce<br />
casa. Tra tapis roulant, ellittiche,<br />
elastici, attrezzi compatti<br />
e performanti. Poltrone? No, grazie.<br />
Perché una tartaruga scolpita, che<br />
non è naturalmente la riproduzione<br />
del simpatico animale, vale<br />
un po’ di sudore e fatica.<br />
E così il fuoco si sposta dalla<br />
palestra alla casa, dentro le mura<br />
domestiche, in una dimensione<br />
più intima e personale, segno<br />
inequivocabile di una società che,<br />
anche commercialmente,<br />
corre verso un individualismo<br />
a volte sfrenato. È un trend che<br />
non si può ignorare, ma che<br />
si deve comprendere fino<br />
in fondo per creare<br />
o mantenere un certo business<br />
Fatturati, produzione di nuovi<br />
articoli, clienti affezionati e<br />
neofiti. Tutto è in movimento,<br />
perché sempre più consumatori<br />
vogliono fare movimento.<br />
Ne deriva un mercato stabile che,<br />
pur lottando con la crisi, riesce a rimanere<br />
in linea di galleggiamento e<br />
a farsi notare in certi momenti con<br />
qualche exploit più o meno inaspettato.<br />
“La torta da dividere è sempre<br />
la stessa, ma la capacità di spesa<br />
dei consumatori è in calo”, denuncia<br />
Giuseppe Dalla Libera, Managing<br />
Director della Back Fitness<br />
Italia. “Quattro o cinque anni fa i<br />
fruitori di attrezzi da casa erano<br />
molti di più di adesso, per cui, dovendo<br />
fare un confronto rispetto al<br />
recente passato, i dati non sono<br />
dei migliori, anche se, complessivamente,<br />
possiamo parlare di mercato<br />
stabile.”<br />
Con l’inverno commerciale alle porte<br />
bisogna avere il passo e l’atteggiamento<br />
della formica, evitando<br />
entusiasmi da cicala. “In questo<br />
momento l’unica cosa che<br />
un’azienda deve fare – sottolinea<br />
Dalla Libera – è essere molto corretta<br />
verso i negozianti, portando<br />
avanti una politica commerciale<br />
che darà frutti nel tempo. Dobbiamo<br />
essere seri e comprendere che<br />
non c’è più niente da inventare e<br />
che non si può scoprire l’acqua<br />
calda. Con queste premesse la<br />
svolta può essere una migliore >>
Si c o n s o l i d a<br />
l a t e n d e n z a<br />
a m a n t e n e r s i<br />
in f o r m a<br />
d i r e t ta m e n t e<br />
in c a s a p r o p r i a,<br />
i n c r e m e n ta n d o<br />
il m e r c at o<br />
d e l l’h o m e f i t n e s s<br />
31
HOME FITNESS HOME BUSINESS<br />
>><br />
assistenza al cliente.”<br />
Senza dimenticare che anche<br />
nell’home fitness valgono due concetti<br />
basilari che ritornano in molti<br />
mercati sportivi, in particolare in<br />
questo momento di crisi economica:<br />
qualità e specializzazione. La<br />
prima per i prodotti, la seconda per<br />
negozianti e clienti. Un dato che<br />
emerge è infatti la sempre maggiore<br />
preparazione dei fruitori dell’home<br />
fitness che, quando entrano in<br />
un negozio per comprare o rinnovare<br />
la propria attrezzatura, cercano<br />
competenze e professionalità. “Per<br />
chi vende è una fatica maggiore –<br />
spiega Massimiliano Bezzi, general<br />
manager di High Power – ma è<br />
uno sforzo che i negozianti devono<br />
fare per resistere alle attuali difficoltà<br />
del mercato.” In cui anche le<br />
aziende produttrici come la Manifattura<br />
di Bigolino stanno notando dei<br />
cambiamenti. “Le richieste dei nostri<br />
grossisti – spiega infatti il responsabile<br />
commerciale Nadia<br />
Pampanin – sono cambiate in fun-<br />
MOVIMENTO NATURALE<br />
Migliorare le proprie prestazioni e il proprio<br />
benessere con l’elettrostimolazione<br />
Una visione moderna e affermata a tema<br />
wellness è quella proposta da DJO, azienda<br />
multinazionale che opera nel settore dei prodotti<br />
ortopedici di alta qualità e che ha all’attivo un’ampia<br />
gamma di prodotti leader del mercato indicati per la<br />
riabilitazione, la gestione del dolore e la fisioterapia.<br />
La mission è appunto quella di permettere alle<br />
persone di recuperare la gioia e il comfort della<br />
mobilità naturale, dalla prevenzione al recupero.<br />
Le origini dell’azienda si intrecciano con lo sport<br />
professionale. È stata fondata nel 1978 a Carlsbad in<br />
California nel garage di Mark Nordquist, un giocatore<br />
di football dei Philadelphia Eagles. Soffrendo di<br />
instabilità del ginocchio, si confezionò una<br />
ginocchiera utilizzando una vecchia camera d’aria e,<br />
in collaborazione con due amici, iniziò ad esplorare<br />
le possibilità offerte dal neoprene. I primi prodotti<br />
dell’azienda DonJoy (dal nome della moglie di<br />
Nordquist e di uno dei suoi soci: Donna e Joy) erano<br />
delle ginocchiere realizzate utilizzando vecchie tute<br />
in neoprene. Questo sistema innovativo suscitò<br />
molto interesse e l’azienda intraprese rapidamente<br />
un programma di ricerca e ingegneria che avrebbe<br />
portato a notevoli progressi nel settore dei tutori<br />
ortopedici.<br />
Nel novembre 2007, DJO si è fusa con ReAble, uno<br />
dei maggiori produttori e distributori di prodotti per<br />
elettroterapia clinica, fisioterapia e di una gamma di<br />
impianti chirurgici d’avanguardia. Acquisita l’anno<br />
precedente da una società affiliata di Blackstone,<br />
ReAble è rinomata in particolare per i suoi marchi, tra<br />
cui Compex, un brand di origine svizzera che ha<br />
sviluppato in oltre vent’anni un’esperienza senza<br />
precedenti nei settori della rieducazione, del<br />
trattamento del dolore e dell’allenamento sportivo.<br />
L’elettrostimolazione, tecnologia guida di Compex, si<br />
è imposta con il passare degli anni come l’alleata<br />
insostituibile dei professionisti della salute e degli<br />
sportivi più esigenti. Oggi è una tecnica di<br />
allenamento ampiamente diffusa, utilizzata per la<br />
preparazione fisica, il recupero muscolare, la<br />
prevenzione delle lesioni, la rieducazione o il<br />
trattamento dei dolori. Sostenuti da studi clinici che<br />
ne provano l’efficacia, gli stimolatori Compex<br />
appartengono alla categoria dei dispositivi medici di<br />
classe II e sono conformi ai requisiti della normativa<br />
europea 93/42/CEE.<br />
Il buon funzionamento del corpo è un bisogno<br />
essenziale. Professionisti della salute (come il<br />
medico oppure il fisioterapista), atleti, sportivi<br />
occasionali, persone che soffrono di dolori:<br />
Compex, da specialista dei muscoli, cerca di<br />
accompagnare tutti nella ricerca del benessere e<br />
della performance.<br />
Nella foto: Mark Cavendish, ciclista professionista della<br />
squadra Columbia HTC e testimonial Compex.<br />
N<br />
32
zione delle diverse esigenze del<br />
consumatore finale. Oggi le persone<br />
vogliono fare molto sport per<br />
stare bene e preferiscono raggiungere<br />
questo obiettivo attraverso<br />
ginnastiche dolci come il pilates o<br />
gli esercizi con gli elastici, utilizzando<br />
attrezzi poco ingombranti, ma<br />
efficaci.”<br />
>><br />
L’orientamento sempre<br />
più diffuso in molte grandi<br />
città americane, inglesi e<br />
tedesche vede il praticante<br />
di home fitness avvalersi<br />
della collaborazione di un<br />
personal trainer che lo segue<br />
a casa, esattamente come<br />
farebbe in palestra<br />
Novità Prodotto Novità Prodotto Novità Prodotto Novità Prodotto<br />
Innovazione per il fitness<br />
La Manifattura di Bigolino, accanto alla produzione<br />
standard, propone quest’anno alcune novità di<br />
grande qualità. L’azienda presenta alcuni nuovi<br />
tappetini per la ginnastica a terra, molto belli e<br />
provvisti di occhielli per essere agevolmente appesi,<br />
uno in poliuretano microforato e uno in gomma<br />
NBR con angoli arrotondati. Presenta inoltre un<br />
nuovo Step per l’aerobica e un cerchio Pilates<br />
con maniglie in EVA, da abbinare agli articoli di<br />
produzione dell’azienda. Come novità assoluta i<br />
Kettle Bells assortiti in tre pesi diversi.<br />
Curare il proprio corpo<br />
Globus, che da vent’anni<br />
si occupa di forma<br />
fisica e benessere, oggi<br />
propone un sistema<br />
innovativo di prodotti e<br />
tecnologie per la cura<br />
del corpo, della bellezza<br />
e della salute. Nella<br />
foto il Globus G-Vibe,<br />
che produce vibrazioni<br />
di tipo verticale, ha un<br />
range di frequenza di<br />
15-55 Hz e un range di<br />
ampiezza Low. Dotato<br />
di una potenza di 4G,<br />
presenta un display<br />
Led e ha un peso di<br />
25 kg. Offre inoltre la<br />
possibilità di scegliere<br />
fra vari programmi, tra<br />
cui Free Program, Warm<br />
up, Toning, Slimming,<br />
Stretching e Massage.<br />
MANIFATTURA DI BIGOLINO<br />
Tel. 0439 788 430<br />
info@bbsitalia.eu<br />
33
HOME FITNESS HOME BUSINESS<br />
>><br />
Ecco allora che abbiamo tutti gli indizi<br />
per costruire l’identikit del consumatore<br />
di home fitness, anche se<br />
ogni azienda sembra dare contributi<br />
diversi all’indagine. “Si parla di una<br />
donna che vuole dimagrire – afferma<br />
Francesco Belletti di Garlando<br />
– o di uno sportivo di mezza età<br />
che cerca di costruirsi una piccola<br />
palestra in casa per tenersi in forma.”<br />
Ancora più dettagliata la testimonianza<br />
di Emiliano Cais, amministratore<br />
delegato e responsabile<br />
commerciale di Genesi. “Le caratteristiche<br />
sono un reddito medio alto,<br />
la scarsità di tempo a disposizione,<br />
magari anche la distanza dalla<br />
palestra. Penso a un imprenditore<br />
che, per evitare i problemi legati al<br />
traffico, al parcheggio e alla scomodità<br />
di recarsi in palestra, preferisce<br />
mantenersi in forma a casa.” >><br />
I prodotti più richiesti,<br />
allo stato attuale delle cose,<br />
sono i tapis roulant<br />
e le cyclette, con tutte<br />
le variazioni del caso<br />
Belli, sani e alla moda<br />
Francesco Belletti, responsabile<br />
commerciale di Garlando, fa il punto sul<br />
mercato italiano dell’home fitness<br />
Ricchi, impegnati e con poco tempo da dedicare ai propri<br />
hobby. Non ci sono solo loro ad ingrossare le fila del popolo italiano<br />
dell’home fitness. Perché se è vero che il mantenersi in forma a casa è<br />
uno stimolo che nasce dalla voglia di vedersi e farsi vedere più belli e<br />
alla moda, è altrettanto vero che c’è una parte di clientela che utilizza<br />
gli attrezzi per altre ragioni. “C’è una fascia di persone – conferma<br />
infatti Francesco Belletti, responsabile commerciale di Garlando – che<br />
si avvale degli articoli da home fitness per fare riabilitazione, magari<br />
con l’aiuto di un medico e di un fisioterapista. Si tratta di consumatori<br />
che non amano frequentare l’ambiente della palestra, in cui<br />
prevalgono i concetti di fitness e di bellezza, ma che vogliono<br />
semplicemente recuperare la loro forma dopo un incidente. Per<br />
questo preferiscono lavorare in casa propria, senza mettere in<br />
evidenza le difficoltà legate alla loro condizione di quel momento.”<br />
Anche per questa ragione l’home fitness si apre ad un bacino ampio<br />
di utenti. “Ci sono attrezzi alla portata di tutte le tasche – afferma<br />
infatti Belletti – anche se naturalmente un articolo che Decathlon<br />
vende ad un prezzo più basso di quello di un marchio come può<br />
essere Kettler, non potrà avere la stessa qualità.” Che insieme alla<br />
capacità di restare al passo con i tempi e alla tecnologia<br />
all’avanguardia rappresenta un caposaldo della filosofia del marchio<br />
Kettler. “Abbiamo presentato le nuove linee all’Ispo Winter – spiega<br />
Belletti – a partire dalla linea Advantage, che ha la peculiarità di<br />
essere stata realizzata da uno studio di designer di Milano. Si tratta di<br />
un prodotto dalla tecnologia tedesca dentro una veste italiana, che<br />
piacerà molto al pubblico, perché è stato pensato per il gusto italiano,<br />
coniugando un’ottima qualità ad un buon prezzo.”<br />
FOTO GARLANDO<br />
34
Close the gap!<br />
Photo: Getty Images<br />
Integra l’elettrostimolazione<br />
nel tuo allenamento per:<br />
• Recuperare meglio e piu’ velocemente<br />
• Sviluppare la tua potenza muscolare<br />
• Prevenire i dolori<br />
Compex, la palestra tascabile che ti permette di allenare i muscoli dove e<br />
quando vuoi.<br />
Forza, resistenza aerobica, recupero attivo, sono alcuni dei programmi che ti possono<br />
far scoprire come i kilometri possono essere più brevi, le salite meno ripide, le discese<br />
più veloci.<br />
DJO Italia Srl<br />
Via Leonardo da Vinci, 97<br />
20090 Trezzano sul Naviglio<br />
Milano<br />
www.compex.info www.djoglobal.it it.info@djoglobal.com<br />
35
HOME FITNESS HOME BUSINESS<br />
>><br />
Tracciato il profilo, serve capire il<br />
movente di chi sceglie le mura domestiche<br />
al posto degli ampi spazi<br />
di un luogo in cui muoversi insieme<br />
ad altre persone. Sicuramente non<br />
dipende dalla poca voglia di socializzazione,<br />
che ancora oggi rappresenta<br />
uno dei punti di maggior richiamo<br />
della palestra, ma piuttosto,<br />
come si diceva, dalla comodità e<br />
dalla possibilità di ricavarsi uno<br />
spazio al di fuori della frenesia della<br />
routine quotidiana. Poi è chiaro che<br />
il “fai da te”, per non essere dannoso,<br />
deve avere alle spalle quanto<br />
meno una preparazione di base. “Ci<br />
sono molte riviste sull’home fitness<br />
– afferma infatti Cais – e correre<br />
sul tapis roulant ed usare la cyclette<br />
sono movimenti talmente semplici<br />
che non necessitano di chissà<br />
quale conoscenza alle spalle. È tuttavia<br />
chiaro che il fruitore dell’home<br />
fitness sia solitamente un cliente<br />
che in passato ha già sperimentato<br />
la realtà della palestra.” E che ora,<br />
risparmiando la quota del corso,<br />
può essere autosufficiente nella<br />
preparazione a fronte di una spesa<br />
che può variare in media dai >><br />
Quando l’occhio vuole<br />
la sua parte<br />
Tecnologia ma anche estetica per i prodotti<br />
al centro del mercato dell’home fitness<br />
Macchinari all’avanguardia, tecnologie avvenieristiche, linee<br />
studiate per garantire efficacia e comfort, ma non solo. Gli attrezzi, e<br />
tutto ciò che ruota attorno al mondo dell’home fitness, non possono<br />
prescindere, in alcuni casi, dall’aspetto estetico. A confermare<br />
l’ipotesi è Nadia Pampanin, responsabile commerciale della<br />
Manifattura di Bigolino, che sostiene: “È importante realizzare<br />
prodotti che abbiano un aspetto accattivante e che siano belli da<br />
vedere e non solo pratici nell’utilizzo. Come azienda ci occupiamo di<br />
sacchi da box, di elastici, di bande elastiche per allenamento, di<br />
polsiere, di cavigliere e di attrezzature per la ginnastica dolce, come<br />
figure geometriche da appoggio, oltre a manubri, step, cerchi e tutto<br />
ciò che riguarda il pilates. Nel nostro campo l’aspetto estetico è<br />
importante.” Come le strategie che i negozianti dovrebbero usare<br />
per promuovere gli articoli e i prodotti da home fitness. “Bisogna<br />
soddisfare i clienti – afferma la Pampanin – puntando sulla qualità.<br />
So che può venire la tentazione di scegliere materiali di un certo<br />
tipo per far fronte a prezzi inferiori, ma il made in Italy è una<br />
garanzia e dev’essere un biglietto da visita che conquista la fiducia<br />
dei clienti.”<br />
Se in passato andavano di moda il massaggiatore<br />
e il fisioterapista che passavano da casa a fare una seduta,<br />
oggi tocca al personal trainer essere al centro del mercato<br />
36
HOME FITNESS HOME BUSINESS<br />
>><br />
600 ai 1000 euro, fermo restando<br />
che esistono prodotti dal costo, ma<br />
anche dalla qualità, inferiore, ed articoli<br />
top di gamma che, a fronte di<br />
una composizione decisamente migliore,<br />
si pongono sul mercato con<br />
un prezzo accessibile a consumatori<br />
dal reddito alto.<br />
Al di là di tutte le possibili difficoltà,<br />
rimane comunque un dato di fatto:<br />
oggi l’home fitness è una realtà<br />
del mercato sportivo italiano a<br />
tutte le latitudini, se è vero che<br />
un’azienda come BH trova nella Sicilia<br />
– non certo la regione più ricca<br />
della penisola – un bacino di<br />
utenti particolarmente sensibili agli<br />
attrezzi da casa. Probabilmente anche<br />
per un discorso di tendenza,<br />
che va comunque affrontato nel<br />
modo giusto. “Il mercato italiano –<br />
spiega infatti Massimiliano Bezzi –<br />
è molto legato alla moda e all’immagine.<br />
In questo contesto la cosa<br />
vità Prodotto Novità Prodotto Novità Prodotto Novità Prodotto<br />
Monitorare la propria<br />
prestazione<br />
I Gps da polso della collezione Forerunner<br />
hanno rivoluzionato la gestione degli<br />
allenamenti di podisti e triatleti di tutto il<br />
mondo, ed oggi Garmin stupisce ancora<br />
una volta il mercato<br />
con un nuovo<br />
prodotto elegante<br />
e leggero, sottile<br />
ed estremamente<br />
robusto, resistente<br />
alla pioggia ma<br />
anche al sudore,<br />
che rappresenta<br />
lo stato dell’arte in<br />
fatto di computer<br />
da polso per lo<br />
sport.<br />
Minimo ingombro,<br />
massima compattezza<br />
Il tapis roulant prodotto da Carnielli Fitness da<br />
aperto ha dimensioni di 150 (lu) x 78 (la) x 132<br />
(h) cm, mentre da chiuso è 150 (lu) x 78 (la) x<br />
29 (h) cm. Presenta un motore della potenza<br />
nominale di 1,5 HP. La velocià è regolabile<br />
da 1 a 13 km/h e l’elevazione è 0-10%. La<br />
superficie di corsa è ammortizzata 122x41 cm<br />
e il nastro di corsa è ortopedico. L’inclinazione<br />
della tavola è regolabile elettronicamente. Il<br />
computer, con display LCD, visualizza<br />
le funzioni di velocità, pulsazioni,<br />
distanza, tempo, calorie<br />
consumate, inclinazione.<br />
L’Hand-Pulse con<br />
rilevazione del battito<br />
cardiaco si osserva<br />
direttamente sul display.<br />
Colpo su colpo<br />
Da sempre leader nella produzione di sacchi e colpitori<br />
per boxe e fit boxe, la Manifattura di Bigolino propone<br />
quest’anno alcuni accessori aggiuntivi per queste<br />
discipline. In particolare si tratta di un espositore capace<br />
di portare 4 sacchi boxe alti fino a 180 cm, e di un gancio<br />
ammortizzatore economico, disponibile con o senza<br />
rivestimento. L’azienda propone inoltre un interessante<br />
supporto per pera veloce, massiccio e regolabile in<br />
altezza, che viene fornito completo di Speedball. Inoltre,<br />
sempre per l’allenamento alla boxe, è stata inserita una<br />
nuova corda da salto in pelle accanto alle corde finora<br />
prodotte.<br />
Potenziare<br />
braccia e gambe<br />
L’Aquafitness Treadmill di Essenuoto è il<br />
prodotto ideale per svariati esercizi aerobici,<br />
di gruppo, a circuito, e come coadiuvante<br />
di attività riabilitative e di dimagrimento.<br />
L’impugnatura è ergonomica ed<br />
antiurto e presenta una forma<br />
speciale per il corretto<br />
uso dell’attrezzo. Dotato<br />
di ruote per il trasporto<br />
fuori e dentro la piscina,<br />
presenta inoltre una<br />
base anti scivolo. Il<br />
telaio è in acciaio inox<br />
Aisi 304/316 L e il peso del<br />
prodotto è di circa 30 kg.<br />
38<br />
MANIFATTURA DI BIGOLINO<br />
Tel. 0439 788 430<br />
info@bbsitalia.eu
Serve capire il movente di chi sceglie le mura<br />
domestiche anziché gli ampi spazi di un luogo<br />
in cui muoversi insieme ad altre persone.<br />
Sicuramente non dipende dalla poca voglia<br />
di socializzazione, che ancora oggi rappresenta<br />
uno dei punti di maggior richiamo della palestra,<br />
quanto piuttosto dal fattore comodità<br />
migliore è dare una preparazione ai<br />
clienti, educarli. Le aziende stanno<br />
vivendo un momento difficile, anche<br />
a causa di un mercato web devastante,<br />
e la vendita al consumatore<br />
senza spiegazioni. L’assenza di<br />
un’adeguata assistenza peggiora le<br />
cose. È vero, ci sono le mode legate<br />
ad un prodotto, che possono nascere<br />
perché un personaggio famoso<br />
si avvicina all’home fitness o se<br />
l’attrezzo viene mostrato all’interno<br />
di un evento televisivo o un reality,<br />
ma sono fenomeni che possono durare<br />
sei mesi, poi finiscono. Non si<br />
può costruire un business su queste<br />
basi, è necessario seguire strategie<br />
solide, fare in modo che i consumatori<br />
si affezionino e ritornino a<br />
cambiare le macchine. Il costo del<br />
retail è alto e i nostri clienti hanno<br />
bisogno di avere dei margini.<br />
È necessario muoversi in modo costruttivo<br />
ed efficace.”<br />
FOTO GARLANDO<br />
>><br />
39
HOME FITNESS HOME BUSINESS<br />
>><br />
Individuando innanzi tutto i prodotti<br />
più richiesti che, allo stato attuale<br />
delle cose, sono i tapis roulant e le<br />
cyclette, con tutte le variazioni del<br />
caso. Si passa infatti dai tappeti imponenti<br />
e robusti a quelli più piccoli<br />
e compatti, una soluzione salva<br />
spazio che piace ai più e che permette<br />
al fruitore di posizionarli anche<br />
in appartamenti di dimensioni<br />
modeste. È questa l’indicazione data<br />
dal mercato italiano, contrariamente<br />
a quanto accade in Germania,<br />
dove la macchina per eccellenza<br />
è l’ellittica. Una matrice comune<br />
ai diversi Paesi in cui si pratica l’home<br />
fitness è tuttavia l’esigenza di<br />
sicurezza per lo sportivo che non<br />
può essere completamente “fai da<br />
te”. Da qui il servizio che alcune<br />
aziende stanno studiando e che<br />
prevederebbe la consegna al cliente,<br />
oltre che della macchina, >><br />
È chiaro che chi<br />
pratica home fitness<br />
è una persona che<br />
ha già sperimentato<br />
la palestra. E risparmiando<br />
la quota del corso può<br />
investire in nuovi attrezzi<br />
FOTO HIGH POWER<br />
vità Prodotto Novità Prodotto Novità Prodotto Novità Prodotto<br />
Il tapis roulant di ultima generazione<br />
Si chiama Experience, e assicura un’esperienza di immersione<br />
totale nella corsa, il nuovo tapis roulant della linea Track di<br />
Kettler. Il design di ultima generazione, dalle linee asciutte e<br />
rigorose, sottolinea la notevole cura dei dettagli. La superficie<br />
di corsa di grandi dimensioni (150x51 cm), installata molto<br />
vicino al pavimento, dà un piacevole senso di sicurezza. Il<br />
nastro scorrevole, dotato di sistema ammortizzatore magnetico<br />
brevettato, è rispettoso delle articolazioni e offre il massimo<br />
comfort di allenamento. Il computer con display 3D Black-Matrix<br />
e interfacce USB di collegamento<br />
al software World Tours 1.0 rende<br />
Experience un tapis roulant dalle<br />
caratteristiche eccezionali.<br />
Dopo l’allenamento non<br />
occupa spazio: la sua<br />
superficie d’appoggio<br />
può essere portata<br />
in posizione verticale<br />
per un ingombro minimo,<br />
e l’attrezzo trasportato<br />
confortevolmente grazie al<br />
sistema brevettato Easy<br />
Roller. Per info e nominativi<br />
agenti contattare<br />
Massimo Rapetti in<br />
azienda.<br />
Corpi statuari<br />
L’elettrostimolatore One di Compex<br />
è dedicato sia a uomini che a donne<br />
che desiderano tonificare il proprio<br />
corpo. Si tratta di un prodotto di facile<br />
utilizzo. Dotato di retroilluminazione,<br />
presenta 4 canali indipendenti regolabili<br />
individualmente e batteria ricaricabile.<br />
La forma di impulso è tramite corrente<br />
compensata costante rettangolare.<br />
L’intensità massima di impulso è di<br />
100 mA (694 energy). La frequenza di<br />
impulso è da 1 a 150 Hz. Compex è<br />
distribuito da Djo.<br />
40<br />
GARLANDO<br />
Tel. 0143 318 500<br />
kettler@garlando.it<br />
DJO ITALIA<br />
Tel. 02 48 463 386<br />
it.info@djoglobal.com
HOME FITNESS HOME BUSINESS<br />
>><br />
anche di una tabella con livelli specifici<br />
di allenamento da seguire e,<br />
magari, la possibilità di affiancare<br />
l’esperienza di alcuni medici, fondamentale<br />
per garantire un controllo<br />
sul proprio corpo al momento<br />
dell’esercizio. In questa direzione si<br />
pone l’orientamento sempre più diffuso<br />
in molte grandi città americane,<br />
inglesi e tedesche in cui il praticante<br />
di home fitness si avvale della<br />
collaborazione di un personal trainer<br />
che lo segue a casa esattamente<br />
come farebbe in palestra. “Se in<br />
passato andavano di moda il massaggiatore<br />
e il fisioterapista che<br />
passavano da casa a fare la seduta<br />
– spiega Cais di Genesi – oggi<br />
tocca al personal trainer essere al<br />
Il mercato dell’home fitness<br />
è piuttosto stabile e, pur lottando<br />
con la crisi, riesce a rimanere<br />
in linea di galleggiamento<br />
centro del mercato. È una tendenza<br />
che si sta diffondendo anche in Italia<br />
e di cui si è parlato anche all’ultimo<br />
Rimini Wellness. I vantaggi per i<br />
fruitori sono molteplici, a partire dal<br />
fatto che non si devono spostare<br />
da casa e che possono organizzare<br />
meglio il loro tempo. È un servizio<br />
che ha un certo costo, ma l’utente<br />
che solitamente si serve del personal<br />
trainer a casa non ha pro- >><br />
Novità Prodotto Novità Prodotto Novità Prodotto Novità Prodotto<br />
Comfort e sicurezza<br />
L’ellittica Horizon fornisce il design unico “One-<br />
Step Folding” (richiudibile con una mano)<br />
che permette di salvare spazio e di riporre<br />
agevolmente l’ellittica. L’interfaccia USB offre la<br />
possibilità di connettersi con il PC per aggiornare<br />
i programmi e giocare in maniera interattiva.<br />
Il passo è di 41 cm, spazio minimo tra i piedi<br />
e poggiapiedi antiscivolo per un allenamento<br />
confortevole e sicuro. Inoltre i 16 livelli di<br />
resistenza<br />
garantiscono<br />
una grande<br />
varietà di<br />
opzioni di<br />
allenamento.<br />
Horizon Fitness<br />
è distribuito da<br />
Johnson Health<br />
Tech Group.<br />
L’evoluzione<br />
della preparazione atletica<br />
Un progetto innovativo Gymnic Line a marchio<br />
Ledraplastic: il Disco Sport, una formidabile sintesi tra<br />
Bosu e tavoletta propriocettiva. Nella sua semplicità,<br />
un articolo sportivo poliedrico: un disco da 55 cm<br />
di diametro, realizzato in materiale atossico di PVC,<br />
smussato ai bordi, con una superficie puntinata<br />
ed una a cerchi concentrici, per una maggiore<br />
sollecitazione dei propriocettori cutanei e vestibolari<br />
e una migliore aderenza al suolo. La sua ampiezza<br />
consente spazio per esercizi in coppia, inoltre<br />
sopporta carichi importanti (atleta con bilanciere)<br />
distribuendo omogeneamente i pesi. Pensato per un<br />
allenamento diversificato ed ottimale ad ogni livello,<br />
dal functional training alla preparazione atletica, dalla<br />
riabilitazione alla palestra, offre stimoli inattesi per<br />
esercitazioni sempre più elevate.<br />
42
Tanti esercizi con un solo attrezzo<br />
Dedicato alle appassionate del<br />
mondo pilates e della ginnastica<br />
dolce che desiderano modellare<br />
armoniosamente gambe<br />
e braccia, il Fit Circle Cor<br />
Sport è un cerchio elastico<br />
che consente di eseguire<br />
un’incredibile varietà di<br />
esercizi in piedi e a terra<br />
sfruttando la resistenza<br />
push-pull. Utilizzarlo<br />
è facile: bastano pochi<br />
minuti al giorno e movimenti<br />
molto lenti di spinta sulle<br />
impugnature accompagnati dalla<br />
giusta respirazione. In questo modo è<br />
possibile lavorare su varie fasce muscolari senza<br />
sovraccaricare troppo la schiena, con risultati<br />
efficaci e immediati. All’interno della confezione,<br />
tutte le istruzioni per utilizzarlo al meglio.<br />
Le nuove frontiere del fitness<br />
Alla fiera del fitness, svoltasi dal<br />
12 al 15 maggio, Jaked è stato<br />
presente con una grande novità.<br />
Partner di Fiteducation, Jaked ha<br />
presentato a Rimini il rivoluzionario<br />
J-Fit: la nuova frontiera del<br />
mondo acqua fitness. J-Fit è<br />
solo in apparenza un costume: si<br />
tratta in realtà di uno strumento<br />
di allenamento che permette<br />
all’atleta di lavorare in vasca<br />
totalmente a corpo libero, senza<br />
alcuna ricerca di resistenze. Chi<br />
lo indossa è stimolato a trovare<br />
l’assoluto controllo degli arti e<br />
il raggiungimento della postura<br />
corretta in totale autonomia.<br />
Galleggiabilità, micro massaggi,<br />
velocità: questo training system<br />
è la nuova frontiera del mondo<br />
Jaked. Ancora una volta la ricerca<br />
tecnica e tecnologica di materiali e<br />
sistemi costruttivi, per regalare alte<br />
prestazioni. Una vasca all’interno<br />
dello stand Jaked è stata dedicata<br />
ai corsi acquatici: chiunque ha<br />
potuto cimentarsi con il supporto<br />
dei master trainer di Fiteducation<br />
Acquadivision per lezioni in acqua.<br />
Special guests dello spazio Jaked<br />
sono stati<br />
Massimiliano<br />
Rosolino<br />
e Tania<br />
Cagnotto.<br />
COR SPORT<br />
Tel. 0423 639 007<br />
info@corsport.com<br />
43
HOME FITNESS HOME BUSINESS<br />
>><br />
blemi economici e poi, nonostate la<br />
crisi, la gente è ancora disposta a<br />
spendere per il benessere.” Il futuro<br />
si prospetta quindi sempre più tra<br />
le mura domestiche, anche se Francesco<br />
Belletti di Garlando non vede<br />
un tramonto delle palestre.<br />
“L’home fitness – afferma – non sarà<br />
un canale alternativo, ma parallelo<br />
alla palestra, di cui rappresenta<br />
una ricaduta.” Forse meno comoda<br />
di una poltrona, ma sicuramente più<br />
vantaggiosa per tutti gli operatori<br />
del settore.<br />
aldo.vittorio@topsport.it<br />
Pilates, per uomini veri<br />
Sfatato il pregiudizio che vedrebbe questa<br />
disciplina, parte integrante dell’home fitness,<br />
come un’attività dedicata solo alle donne<br />
“Il” pilates è maschile non solo nel genere del sostantivo che lo<br />
indica. Dimentichiamoci lo stereotipo delle palestra con tante<br />
donne più o meno giovani che cercano una ginnastica dolce per<br />
scaricare le tensioni e rilassarsi. Oggi il pilates è infatti una<br />
disciplina più che mai trasversale, come confermano personaggi<br />
noti dello sport mondiale. È il caso del baronetto ‘Sir’ David<br />
Beckham, da sempre trait d’union tra il mondo fashion e quello<br />
del calcio, che, arrivato a Milano in compagnia della moglie<br />
Victoria, ha scoperto i benefici del pilates niente meno che nelle<br />
sedute del Milan, in compagnia di gente come Gattuso e<br />
Boateng, non proprio delle ballerine in tutù. “Oggi non riesco più<br />
a fare a meno della mia seduta quotidiana di pilates”, ha di<br />
recente dichiarato lo Spice Boy in un’intervista alla Gazzetta dello<br />
Sport. E che dire poi degli All Blacks, i giganti neozelandesi del<br />
rugby, divenuti celebri, oltre che per i risultati sportivi conquistati<br />
sul campo, anche per l’haka, la danza di guerra maori che<br />
ripetono ritualmente prima di ogni partita. Il pilates figura da<br />
tempo nel loro programma di preparazione atletica. Chiosa<br />
glamour: Philippa ‘Pippa’ Middleton, salita agli onori della<br />
cronaca per il ‘lato B’ magistralmente esibito alle nozze reali<br />
della sorella Kate con il principe William, avrebbe affermato che il<br />
merito di cotanto posteriore sarebbe da attribuire all’assidua<br />
frequentazione di lezioni di pilates. Anche in questo caso, un<br />
bell’incoraggiamento ad avvicinarsi al pilates per tutti i maschietti<br />
ancora scettici.<br />
è in arrivo l’edizione<br />
<strong>2011</strong><br />
44<br />
Catalogo Italiano dell’Articolo Sportivo - Buyers’Guide<br />
L’Indispensabile opera di consultazione per tutti gli operatori di settore<br />
Copyright Edizioni Miglio srl - Divisione Annuari
Tecnologia innovativa<br />
per un design di stile italiano<br />
Kettler presenta una gamma di modelli ampliata e aggiornata<br />
anche nella tecnologia. Un ulteriore passo avanti per l’azienda<br />
tedesca leader del fitness a casa, dal 2009 rappresentata<br />
in Italia in via esclusiva da Garlando. La collezione di punta<br />
si chiama Advantage.<br />
Realizzata con la<br />
collaborazione di designer<br />
milanesi, riveste la<br />
tecnologia tedesca con<br />
linee decise di gusto<br />
italiano. Ricca di modelli,<br />
comprende biciclette da<br />
camera, una recumbent,<br />
ellittiche, speed bike, un<br />
vogatore e un tapis roulant.<br />
Si incentra sugli ergometri<br />
la nuova linea E-Series,<br />
per il cardio-fitness.<br />
Sono pensati per l’uso<br />
terapeutico (cardio-training)<br />
ma anche per chi desidera<br />
realizzare particolari<br />
programmi per tenersi<br />
in forma. La precisione<br />
degli strumenti consente<br />
di pianificare e misurare<br />
correttamente i progressi<br />
ottenuti in allenamento.<br />
Promette di fare della corsa<br />
un’esperienza inedita il<br />
tapis roulant Experience<br />
che completa la gamma<br />
Track, aggiungendosi ai<br />
modelli Performance e<br />
GARLANDO<br />
Tel. 0143 318 500<br />
kettler@garlando.it<br />
Motion usciti l’anno scorso.<br />
Per info e nominativi agenti<br />
contattare Massimo Rapetti in azienda.<br />
Un solo obiettivo:<br />
i risultati<br />
L’elettrostimolatore One di Compex<br />
è nuovo nel suo genere. I suoi<br />
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la silhouette maschile e femminile.<br />
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uomini che donne possono trattare<br />
tutte le parti del corpo utilizzando un<br />
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ad aumentare l’elasticità della pelle. La<br />
tecnologia è completamente naturale.<br />
Quando contraiamo un muscolo,<br />
il nostro cervello trasmette questa<br />
informazione sotto forma di segnale<br />
elettrico. Stimolando le fibre nervose con<br />
impulsi elettrici trasmessi dagli elettrodi,<br />
l’elettrostimolazione riproduce questo<br />
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Compex è distribuito da Djo.<br />
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sono nati una decina di anni fa e il brand “Spaziale” è già diventato<br />
un sicuro punto di riferimento, in Italia e all’estero. Le caratteristiche<br />
di questo prodotto sono certe e certificate. L’azienda milanese è<br />
l’unica impresa che sottopone regolarmente il proprio prodotto alla<br />
più completa serie di analisi e test per verificarne qualità e veridicità,<br />
in collaborazione con il Centro Tessile Cotoniero di Busto Arsizio<br />
dal quale ha ricevuto la certificazione Oeko Tex – Fiducia nel Tessile<br />
riconosciuta a livello internazionale. Per chiunque ami la praticità e<br />
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45
PROGETTI & PROMOZIONE<br />
Vendere sport<br />
per educare<br />
alla salute<br />
Colmare il gap culturale<br />
con le altre nazioni<br />
dell’Unione Europea<br />
tramite progetti di educazione<br />
e diffusione dello sport<br />
che coinvolgano, in special modo,<br />
le scuole. È questo uno degli<br />
obiettivi strategici di Assosport:<br />
per pensare ai giovani<br />
ma anche per prevenire<br />
emergenze sanitarie sui senior<br />
46
Un popolo di consumatori<br />
sedentari. È la definizione<br />
con cui Assosport, l’associazione<br />
che raggruppa i produttori<br />
di articoli sportivi, descrive gli italiani.<br />
I dati, purtroppo, sono incontrovertibili.<br />
Oggi il 41% della popolazione<br />
del nostro Paese è sedentario,<br />
il 33,1% è in sovrappeso mentre<br />
il 9,7% risulta obeso. E se lo sport<br />
diventa un fenomeno da guardare<br />
più che da praticare, le conseguenze<br />
che potrebbero ricadere sul sistema<br />
Paese in generale toccherebbero<br />
diversi comparti. L’economia e<br />
la sanità su tutti. Una nazione che<br />
non investe nello sport non è attraente<br />
per gli operatori del settore, a<br />
maggior ragione se, secondo i dati<br />
della ricerca SpeA, il comparto rappresenta<br />
il 7,9% dell’occupazione<br />
totale europea. Così come è palese<br />
che un popolo di sedentari rischia<br />
seriamente di ammalarsi. Tutti sanno<br />
che lo sport è importante per rimanere<br />
in salute, ma forse non tutti si<br />
rendono conto di quanto l’attività<br />
fisica sia potente come mezzo<br />
per prevenire, o addirittura curare,<br />
molte malattie. La voglia di restare<br />
sani è senz’altro una delle motivazioni<br />
che spingono (o a volte costringono)<br />
a praticare sport in tarda<br />
età, ma non altrettanto avviene tra i<br />
giovani, anzi spesso accade il contrario.<br />
Purtroppo quando si è giovani<br />
la differenza in termini di salute<br />
fra una persona sportiva e una sedentaria<br />
è invisibile a occhio nudo:<br />
questa inizia a manifestarsi oltre i<br />
30-40 anni. Dunque, un ragazzo –<br />
specie se non è lungimirante –<br />
spesso non riesce a capire che se<br />
rimane ‘inattivo’ perderà molti anni<br />
della propria vita in salute. Non è<br />
inusuale il fatto che quando ci si<br />
rende conto di tutto questo è troppo<br />
tardi per iniziare. In sostanza,<br />
l’assenza di una cultura radicata<br />
dello sport che educhi gli italiani, fin<br />
da bambini, a essere consapevoli<br />
dell’importanza dell’attività motoria,<br />
è stata sicuramente la maggiore<br />
complice di una vera e propria<br />
emergenza sanitaria testimoniata<br />
dai dati appena descritti. È per questo<br />
che Assosport, attraverso un >><br />
L’azione psicologica<br />
dello sport<br />
Chi pratica sport deve sottoporsi regolarmente a duri allenamenti<br />
durante i quali si mettono alla prova le capacità di determinazione<br />
e resistenza alla fatica. Un’azione sul corpo e sulla mente<br />
di cui lo sportivo può giovarsi per superare i problemi della vita<br />
quotidiana.<br />
Ma come la salute fisica possa influenzare l’emotività, quali meccanismi<br />
(fisiologici e non) sottendano tali processi è ancora oggi<br />
un fatto lontano dal poter essere definito. In questo ci aiutano<br />
branche della scienza quali la psicofisiologia, la medicina e ambiti<br />
di ricerca molto specifici della psicologia della salute e della psicologia<br />
dello sport.<br />
In particolare, solo di recente, l’attenzione sugli aspetti psicologici<br />
attinenti alla pratica sportiva ha permesso il fiorire di studi sperimentali<br />
sugli effetti terapeutici dello sport. Ciò ha chiarito anche<br />
quali siano i meccanismi neurochimici e neurobiologici in grado di<br />
motivare un tono d’umore migliore, una migliore autostima, un’emotività<br />
equilibrata, buona qualità del sonno e delle risposte allo<br />
stress negli sportivi.<br />
Per quanto la scienza ancora non fornisca risposte univoche e<br />
definitive in merito, è comunque interessante seguire i contributi<br />
che la ricerca sta realizzando con soggetti normali e persone affette<br />
da psicopatologie, sia in laboratorio che ‘dal vivo’, ossia mentre<br />
praticano sport o mentre li si coinvolge attivamente in programmi<br />
esperienziali in grado di modificare il loro stile di vita in termini di<br />
maggiore attività.<br />
È stato dimostrato con dati basati su un’evidenza scientifica che<br />
l’attività fisica può e deve essere considerata un comportamento<br />
di auto-protezione della salute. Gli effetti positivi sul tono dell’umore<br />
si manifestano immediatamente, cioè al termine di una sessione<br />
d’esercizio in soggetti a lungo sedentari, ma ovviamente la pratica<br />
continuativa di alcuni mesi permette di raggiungere il massimo<br />
effetto terapeutico. Secondo la psicologa Rosanna De Chiara “Tutte<br />
le principali esigenze umane riescono a trovare nell’attività<br />
sportiva delle occasioni di<br />
soddisfazione, venendone<br />
condizionate in vario modo.<br />
Lo sport comporta frequentemente<br />
un tipo di rapporto<br />
sociale positivo, e forme diverse<br />
di coesistenza e collaborazione.<br />
Tali relazioni<br />
sono alla base della motivazione<br />
sociale e dunque la<br />
pratica sportiva costituisce<br />
una valida alternativa ricreativa<br />
e riequilibrante rispetto<br />
alle occupazioni sedentarie.<br />
Inoltre, la tipicità delle<br />
situazioni di conflitto e di<br />
tensione emotiva dei vari<br />
sport, rappresenta una forma<br />
di arricchimento emozionale<br />
molto gradita<br />
dall’individuo.”<br />
47
SPECIALE VENDERE SPORT PER EDUCARE<br />
>><br />
accordo di collaborazione col Ministero<br />
del Welfare, ha posto le basi<br />
per un progetto denominato “In Movimento”.<br />
L’ambizioso obiettivo è<br />
quello di incrementare la pratica<br />
sportiva in Italia, soprattutto per<br />
quei segmenti di popolazione definiti<br />
‘a rischio’ per via dell’inattività fisica.<br />
Nel concreto, il progetto, attraverso<br />
alcune convenzioni ottenute<br />
da quelle strutture adibite allo sport<br />
che ne vogliono far parte, permetterebbe<br />
ai cittadini, sotto prescrizione<br />
medica, di usufruire di sconti presso<br />
palestre, piscine, impianti convenzionati,<br />
affinché si possa superare<br />
il ‘virus’ della pigrizia.<br />
SCUOLA E SPORT, DUE BINARI<br />
PARALLELI. Un rapporto della<br />
Commissione Europea, al fine di valutare<br />
la qualità dell’educazione fisica<br />
che si pratica nei sistemi scolastici<br />
dei diversi paesi, ha svelato come<br />
l’Italia sia il fanalino di coda<br />
dell’Unione. Era stata la Ddr, per<br />
prima, a capire l’importanza dell’insegnamento<br />
dell’educazione fisica<br />
sin dall’infanzia, educando il bambino<br />
prima al gioco e poi a tutti i gesti<br />
motori di base, senza mai fargli praticare<br />
una singola disciplina fino a<br />
un’età matura. In Italia la situazione<br />
è profondamente diversa. Il nostro<br />
Paese risulta all’ultimo posto per<br />
Se lo sport diventa un fenomeno da guardare più che da<br />
praticare, le conseguenze potrebbero ricadere su diversi<br />
comparti. L’economia e la sanità su tutti. Una nazione che<br />
non investe nello sport, inoltre, non è attraente nemmeno<br />
dal punto di vista commerciale: è vecchia e decadente<br />
monte ore di educazione fisica praticate<br />
al termine del curriculum scolastico,<br />
con solo 528 ore medie<br />
contro il doppio di Portogallo, Grecia,<br />
Spagna, Olanda, Belgio, Danimarca,<br />
Svezia e Norvegia. Fino al<br />
2007/2008 lo sport era materia obbligatoria<br />
solo a partire dai 12 anni.<br />
Sono solo tre anni, infatti, che la disciplina<br />
delle scienze motorie, è stata<br />
resa obbligatoria anche nelle<br />
scuole primarie dell’infanzia. Siamo<br />
ultimi, inoltre, per il trattamento riservato<br />
ai professori di educazione<br />
fisica, laureati in scienze motorie costretti<br />
spesso a ‘sopravvivere’ con<br />
48
Un orientamento più<br />
deciso anche verso la<br />
dimensione salutistica e<br />
culturale dell’attività sportiva<br />
avvalorerebbe la credibilità<br />
del mercato sportivo e la sua<br />
stessa ragione d’essere<br />
scuola primaria solo a partire dal<br />
2007. Un ritardo che ha conseguenze<br />
notevoli sull’esperienza motoria<br />
degli studenti italiani.” Tempo e risorse.<br />
I punti nevralgici del problema<br />
sono questi. La scuola italiana<br />
dedica all’attività fisica degli studenti,<br />
la metà del tempo e delle risorse<br />
economiche degli altri Stati.<br />
La sintesi dell’Eupea non deve stupire.<br />
Già nel 2002 uno studio svolto<br />
a Milano aveva evidenziato che in<br />
Lombardia il 38% dei ragazzi era in<br />
sovrappeso, e che molti di essi avevano<br />
un’alta possibilità di sviluppare<br />
in futuro gravi rischi cardiovascolari<br />
e patologie invalidanti, come il diabete,<br />
la calcolosi biliare, i problemi<br />
osteo-articolari. In genere per ovviare<br />
a tali situazioni si è fatto leva sullo<br />
spirito d’intraprendenza dei<br />
pochi euro al mese. Secondo l’Eupea<br />
(European Physical Education<br />
Association) “È sempre prevalso in<br />
Europa un modello di scuola che<br />
contemplasse l’educazione fisica fin<br />
dalle materne e dalla scuola primaria.<br />
L’unico Paese a fare eccezione<br />
è l’Italia, che di fatto ha previsto<br />
l’educazione fisica come materia di<br />
insegnamento obbligatoria per la >><br />
Trend Healthstyle<br />
Le tendenze dello sport incentivano uno stile di vita sano e sostenibile,<br />
una nuova consapevolezza della salute che fa crescere lo sport<br />
Non è affatto vero che lo sport uccide. Nella società odierna spicca<br />
una nuova tendenza salutistica che si ripercuote in modo determinante<br />
anche sul settore dello sport. Lo sviluppo demografico e il cambiamento<br />
dei valori nella società portano a una maggiore consapevolezza<br />
della salute che punta l’attenzione soprattutto sul fitness, sull’armonia,<br />
sulla bellezza e sulla giovinezza. La cura complessiva di corpo<br />
e spirito va quindi ben oltre la visita del dottore: proprio l’attività sportiva<br />
assume un ruolo centrale nella profilassi delle malattie. Questo<br />
sviluppo ha ripercussioni anche economiche: nel 2009 solo in Germania<br />
sono confluiti ben 20 miliardi di euro nel 2° mercato della salute,<br />
ossia nelle spese per centri di fitness, viaggi sportivi e per la salute,<br />
offerte di wellness e alimentazione bio. Ispo <strong>2011</strong> tiene conto dell’importanza<br />
crescente di questo tema. Come rete leader a livello internazionale<br />
dello sport business, Ispo riprende il tema healthstyle come<br />
argomento chiave, e informa in modo competente e completo sui tanti<br />
aspetti del settore degli articoli sportivi per questo nuovo trend. Le<br />
tendenze attuali del settore dello sport sono infatti un aiuto fondamentale<br />
per il raggiungimento di uno<br />
stile di vita sano e sostenibile.<br />
L’abbigliamento funzionale e di<br />
compressione aumenta la sensazione<br />
di benessere e le prestazioni<br />
degli sportivi. Nuove tecnologie<br />
come quelle applicate negli sci rocker<br />
ampliano il raggio d’azione di<br />
molti sciatori. Oppure le camminate,<br />
che vengono praticate regolarmente<br />
come sport dal 56% dei tedeschi<br />
e che servono a scaricare lo<br />
stress e ad aumentare il fitness.<br />
Solamente i migliori scelgono<br />
Quando richiedi il massimo<br />
livello di performance<br />
e comfort, gli indumenti<br />
realizzati in<br />
aiutano a mantenere il<br />
corpo ad una temperatura<br />
confortevole, qualunque<br />
siano le condizioni meteo e<br />
l’attività fisica.<br />
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sportivi<br />
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trademark of ADVANSA.<br />
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49
SPECIALE VENDERE SPORT PER EDUCARE<br />
>><br />
Il progetto “In Movimento”<br />
ha come obiettivo quello<br />
di incrementare la pratica<br />
sportiva in Italia, soprattutto<br />
per quei segmenti di<br />
popolazione definiti a rischio<br />
per via dell’inattività fisica<br />
singoli istituti scolastici e non su un<br />
sistema condiviso. Fino al 2007, lo<br />
sport nelle scuole elementari non<br />
esisteva. Era demandato, in gran<br />
parte, alla buona volontà delle maestre<br />
o alle iniziative singole dei dirigenti<br />
scolastici attraverso progetti<br />
temporanei. Da tre anni a questa<br />
parte si sta tentando di rimediare.<br />
Pare ci sia stata, a livello istituzionale,<br />
una sorta di presa di coscienza<br />
dell’importanza dello sviluppo armonico<br />
dei bambini, attraverso una<br />
nuova consapevolezza delle potenzialità<br />
del proprio corpo.<br />
Ancora oggi il tempo dedicato allo<br />
sport a scuola viene considerato<br />
dai ragazzi una sorta di svago collettivo,<br />
un momento di rilassamento<br />
magari per chi è stato stressato<br />
dalle ore di italiano e matematica<br />
precedenti. L’apprendimento lascia<br />
dunque il posto allo scarico<br />
delle tensioni. L’educazione motoria<br />
lascia spazio al divertimento<br />
puro. Ciò si riflette sul trionfo<br />
(molto italiano) delle vetrine dei<br />
negozi sportivi orientate al fashion<br />
e al puro lifestyle, a discapito di<br />
una maggiore specializzazione<br />
dell’offerta di prodotti specialistici<br />
tipica, ad esempio, della Germania,<br />
dove le ore di educazione fisica<br />
a scuola sono il doppio delle<br />
nostre e dove, nel comparto sport,<br />
solo nel 2009, sono confluiti ben<br />
20 miliardi di euro.<br />
ezio.petrillo@topsport.it<br />
50<br />
La programmazione della materia<br />
‘scienze motorie’ nelle scuole primarie<br />
oggi, è costituita in primo luogo<br />
da giochi che facciano riconoscere<br />
al bambino la struttura del<br />
proprio corpo, la conoscenza della<br />
destra e della sinistra (lateralità).<br />
Quando poi i ragazzini hanno ben<br />
interiorizzato il proprio lato dominante,<br />
potranno collocarsi in rapporto<br />
con gli altri e con la realtà che li circonda,<br />
usando consapevolmente (e<br />
non meccanicamente) le categorie<br />
spaziali principali, attraverso l’esecuzione<br />
di giochi di gruppo. È così<br />
che i bambini imparano, sin da piccoli,<br />
il rispetto delle regole, lo svolgimento<br />
di un ruolo attivo e significativo<br />
nelle attività di squadra e a<br />
cooperare in un gruppo, grazie al<br />
confronto leale – anche in competizione<br />
– con i compagni.<br />
Ma se l’educazione motoria nell’infanzia<br />
sta facendo registrare dei<br />
passi in avanti, dovuti al notevole<br />
ritardo accumulato negli anni, l’ora<br />
settimanale di educazione fisica<br />
nelle scuole superiori non delinea<br />
certo un quadro incoraggiante.
L’importanza<br />
dello sport per la salute<br />
Nel nostro Paese, evidentemente, molti sottovalutano<br />
i vantaggi di una corretta pratica sportiva,<br />
come la protezione cardiovascolare, il mantenimento<br />
del peso corporeo ideale, il rinforzo delle articolazioni;<br />
il controllo ormonale, ritardo dell’invecchiamento<br />
e soprattutto l’azione psicologica. Tutti questi vantaggi<br />
sono tali solo se lo sport è praticato con una<br />
corretta intensità. Una sana attività fisica induce le<br />
seguenti modificazioni a livello del sistema cardiocircolatorio:<br />
diminuisce la pressione arteriosa, aumenta<br />
l’efficienza cardiaca diminuendo il battito a<br />
riposo, aumenta il colesterolo HDL diminuendo il rischio<br />
cardiovascolare, riduce i trigliceridi e diminuisce<br />
la viscosità del sangue.<br />
Le malattie dell’apparato cardiocircolatorio sono tra<br />
le prime cause di morte nei paesi occidentali. Fare<br />
sport seriamente significa ridurre i fattori di rischio.<br />
Non bisogna trascurare, inoltre, l’importanza di<br />
un’alimentazione corretta, poiché quando il metabolismo<br />
comincia a calare si tende facilmente a<br />
ingrassare. Essere<br />
in peso forma<br />
significa anche proteggere le articolazioni evitando<br />
di schiacciarle col peso in eccesso.<br />
L’attività fisica, unita a esercizi anaerobici stimola<br />
la produzione di ormone della crescita, che tende<br />
a diminuire con l’età, svolgendo quindi un’azione<br />
anti-invecchiamento. Durante e dopo l’attività sportiva<br />
vengono prodotte endorfine che danno un<br />
senso di benessere al soggetto, riducendo lo<br />
stress. Lo sport, inoltre, riduce la concentrazione<br />
degli ormoni responsabili dello sviluppo dei tumori,<br />
come il testosterone.<br />
Sono tutti concetti che, ben oltre la logica commerciale,<br />
dovrebbero riuscire a essere comunicati<br />
anche dal sistema commerciale sportivo, non<br />
solo l’industria ma anche il retail specializzato.<br />
Che invece, perloppiù, sembra puntare quasi tutto<br />
sulla moda oppure sul concetto del tempo libero/<br />
divertimento.<br />
51
DALLA COPERTINA SPECIALE TENNIS<br />
52<br />
maggiore specializzazione”,<br />
battuta liftata<br />
“Occorre<br />
sul lato sinistro del campo<br />
avversario. “Il mercato è stabile,<br />
non crescerà”, passante lungo linea<br />
in contropiede. “Ci sono grandi potenzialità<br />
per un futuro ricco di soddisfazioni”,<br />
volée sotto rete. Le affermazioni<br />
delle aziende sulla situazione<br />
del mercato del tennis sono come<br />
i colpi di un’avvincente partita:<br />
tutte mirano alla vittoria, tutte conoscono<br />
perfettamente i fondamentali<br />
per muoversi con successo in questo<br />
ambiente, ma non sempre le posizioni<br />
collimano, anzi. Chiamiamola<br />
differenza di punti di vista. A volte<br />
anche sostanziale. Parole che diventano<br />
colpi per spostare un’opinione,<br />
incontri combattuti all’insegna di un<br />
maggiore risultato e di un migliore<br />
servizio per i clienti, idee che hanno<br />
la stessa forza sorprendente di un<br />
pallonetto o di un’invenzione capace<br />
di cambiare gli equilibri di un match<br />
più che mai aperto.<br />
Nello scambio di pensieri ci sono<br />
alcuni assunti assolutamente condivisibili.<br />
Il primo è che, nell’attuale<br />
situazione commerciale e in questa<br />
sfavorevole congiuntura economica,<br />
il servizio – questa volta non inteso<br />
come gesto tecnico ma come assistenza<br />
al cliente – è fondamentale,<br />
purché sia un servizio di qualità. In<br />
una sola parola: specializzazione.<br />
“Dopo il crollo di diversi anni fa – afferma<br />
Christian Gartner, titolare di<br />
Gartner, distributore di New Balance<br />
– il tennis ha preso una sua posizione,<br />
rivolgendosi in particolare a un<br />
target di specialisti. Per questo ritengo<br />
che un negozio di sport farebbe<br />
bene a tenere il tennis, anche se<br />
molti non lo fanno più, trattandolo<br />
con la giusta importanza. Guardiamo<br />
gli esempi del running e del calcio. Il<br />
negoziante che non dà consigli tecnici<br />
e che non comprende fino in<br />
fondo le esigenze del cliente, è tagliato<br />
fuori.” Lo stesso deve valere<br />
per il tennis, che non può essere<br />
presentato in modo generalista o<br />
marginale. Se non c’è da parte di chi<br />
vende la conoscenza dei prodotti e<br />
di quello che chiede il mercato anche<br />
la migliore strategia commerciale<br />
non può funzionare. Specializzazione<br />
per chi batte (o vende), specializzazione<br />
per chi riceve (o compra).<br />
La partita ha le sue regole e i<br />
fatturati sono arbitri che non si possono<br />
ingannare. Come i consumatori<br />
che, non essendo in gran parte giocatori<br />
occasionali, non si accontentano<br />
di prodotti di bassa qualità, ma<br />
cercano un oggetto tecnico, di valore.<br />
L’unico problema è che la partita<br />
non sembra potersi trasformare in un<br />
grande torneo, almeno per Gartner,<br />
che sottolinea: “Oggi quello del tennis<br />
è un mercato di nicchia senza<br />
margini di crescita.” Questione complessa<br />
da analizzare, che coinvolge il<br />
movimento alla base, la difficoltà della<br />
gestione e della fruizione delle<br />
strutture e i costi a cui devono far<br />
fronte i praticanti.<br />
Il ragionamento si snoda su alcune<br />
semplici domande: per un gestore<br />
vale di più un campo in cui due sportivi<br />
giocano a tennis o uno in cui dieci<br />
ragazzi praticano il calcio a 5? Per<br />
alcuni il tennis non è uno sport elitario,<br />
avendo costi molto più bassi di<br />
quelli dello sci, ma quante famiglie,<br />
oggi, possono permettersi prodotti<br />
di media qualità, l’abbigliamento idoneo<br />
e la possibilità di giocare in circoli<br />
o scuole che, nella maggior parte<br />
dei casi, non hanno costi propriamente<br />
popolari? E poi quanto influisce<br />
oggi l’assenza – se si eccettua<br />
l’exploit di Francesca Schiavone al<br />
Roland Garros dello scorso anno –<br />
di un/una tennista italiano/a in grado<br />
di richiamare l’attenzione del grande<br />
pubblico su questa disciplina e sul<br />
relativo mercato?<br />
Rispondiamo con ordine, cominciando<br />
dall’analisi delle strutture<br />
che non può prescindere dal target<br />
a cui ci si rivolge. Se infatti il<br />
tennis, come detto, ha un pubblico<br />
di consumatori prevalentemente<br />
specialisti e con una capacità di<br />
spesa media, difficilmente questi rinunceranno<br />
a praticare il loro sport<br />
preferito, dando ai gestori una ragione<br />
per non smantellare strutture che<br />
più di dieci anni fa avevano comunque<br />
un’altra resa rispetto ad oggi. >><br />
Mercato di<br />
nicchia o settore<br />
in espansione?<br />
Le aziende hanno<br />
opinioni diverse<br />
su come giocare<br />
le proprie carte<br />
per il futuro<br />
del tennis
La partita<br />
è aperta<br />
53
TENNIS LA PARTITA È PIÙ CHE MAI APERTA<br />
Le affermazioni delle aziende sulla situazione<br />
del mercato del tennis sono come<br />
i colpi di un’avvincente partita: tutte mirano<br />
alla vittoria, tutte conoscono perfettamente<br />
i fondamentali per muoversi con successo<br />
in questo ambiente, ma non sempre<br />
le varie posizioni collimano, anzi<br />
54<br />
Alla ricerca del meglio<br />
Secondo il direttore marketing<br />
e comunicazione di Lotto, è interessante<br />
osservare il consumatore-tipo in questo campo<br />
Al cuore non si comanda, alla passione per il tennis neppure. Fa riflettere il<br />
dato di mercato che ci viene fornito da Alberto Fraticelli, direttore marketing<br />
e comunicazione di Lotto, che afferma: “C’è un grande interesse per i prodotti<br />
top di gamma, un fenomeno che spiega bene la tipologia dei consumatori del<br />
mercato italiano del tennis, clienti molto attenti e molto appassionati che<br />
vivono questa disciplina sportiva in maniera precisa e rigorosa.” Facendo<br />
una scelta totalizzante. “Chi gioca a tennis – sottolinea Fraticelli – molto<br />
spesso non è un praticante freddo e sporadico, ma uno sportivo<br />
assiduo e continuo e che, proprio per questo, cerca i prodotti<br />
migliori”. La prova del nove viene dai dati dell’azienda. “Come<br />
Lotto abbiamo un’offerta ampia, dal top di gamma ai<br />
primi prezzi, ma abbiamo notato che i prodotti top<br />
suscitano un interesse maggiore nei<br />
consumatori.”<br />
>><br />
Poi è chiaro che certi costi esistono,<br />
per cui il tennista medio cercherà di<br />
‘recuperare’ la spesa cambiando<br />
meno la racchetta o ‘accontentandosi’<br />
di non avere subito il prodotto<br />
lanciato dalla moda del momento.<br />
Nella riflessione gioca un ruolo fondamenale<br />
un dato che viene messo<br />
in evidenza da Daniel Beswick, general<br />
manager della sede italiana di<br />
Dunlop, che afferma: “Negli altri Paesi<br />
europei il mercato del tennis sta<br />
vivendo un momento più piatto rispetto<br />
all’Italia, dove negli ultimi 5-6<br />
anni c’è stata una crescita costante,<br />
anche se non sufficiente per entrare<br />
in competizione con realtà come<br />
quella francese. Se da noi si vendono<br />
ad esempio 280.000 racchette<br />
in un anno, al di là delle Alpi se ne<br />
vendono 800.000 pezzi.” Con questi<br />
numeri è possibile parlare di merca-<br />
to di nicchia? Non per Beswick, che<br />
raccoglie e rilancia: “L’attenzione data<br />
da Sky e dalla nuova televisione<br />
federale del Supertennis è un passo<br />
importante per lo sviluppo di tutto il<br />
movimento e del mercato ad esso<br />
correlato, perché il pubblico vede di<br />
più il gioco, si appassiona e si avvicina<br />
commercialmente a questo settore.<br />
E se è vero che attualmente i<br />
volumi delle vendite sono abbastanza<br />
costanti, è altrettanto vero che la<br />
base del movimento sta crescendo<br />
sensibilmente e che tutte le<br />
scuole di tennis sono piene al<br />
punto da dovere rifiutare ragazzini,<br />
non avendo lo spazio sufficiente ad<br />
ospitarli.” Gartner-Beswick 15-15.<br />
Come gli euro che secondo il general<br />
manager di Dunlop sono sufficienti<br />
per praticare il tennis in un<br />
campo comunale decente, motivo<br />
FOTO: LOTTO<br />
per cui anche il problema economico<br />
verrebbe a cadere. Piuttosto sarebbero<br />
altre le cose che spostano<br />
gli equilibri, fattori che stanno a<br />
monte. “Personalmente – sostiene<br />
infatti Beswick – il problema è che il<br />
sistema educativo italiano è molto<br />
impegnativo, per cui i ragazzi, quando<br />
tornano a casa da scuola, non<br />
hanno molto tempo per dedicarsi allo<br />
sport, a parte due ore alla settimana<br />
che possono essere impiegate<br />
per frequentare un corso. Negli<br />
altri Paesi europei l’impegno scolastico<br />
è meno pesante, soprattutto<br />
alle medie e alle elementari.” Meno<br />
compiti per tutti, la campagna elettorale,<br />
che tra i più piccoli riscuoterebbe<br />
sicuramente un grande successo,<br />
è cominciata. Si preparino i<br />
consumatori di domani, tuttavia, ad<br />
un’inversione di tendenza. Perché<br />
un eventuale ‘sconto di pena’ sui libri,<br />
dovrebbe essere compensato<br />
da una maggiore fatica, nel senso fisico<br />
del termine, sui campi da gioco,<br />
avvicinandosi a più sport, in modo<br />
da costruirsi una sensibilità più spiccata<br />
nei confronti del mercato.<br />
L’equazione sembra semplice. “In<br />
Italia si pratica un solo sport – spiega<br />
Beswick – che, quando diventa<br />
agonistico, diventa costoso.” Ergo,<br />
l’approccio a più discipline prati- >>
TENNIS LA PARTITA È PIÙ CHE MAI APERTA<br />
>><br />
La difficoltà principale dello<br />
sviluppo del tennis, come<br />
di molti altri sport, è<br />
la mancanza in Italia<br />
di bambini che fanno attività<br />
sportiva. La percentuale<br />
di ragazzini obesi e in<br />
sovrappeso è impressionante<br />
cate al livello di base incentiverebbe<br />
non solo il mercato del tennis, ma<br />
tutti quelli legati all’attività fisica, con<br />
un conseguente calo delle spese<br />
per i praticanti.<br />
Utopia? Per ora fa rima con tecnologia.<br />
Nelle racchette, nelle palline,<br />
nelle scarpe, nell’abbigliamento.<br />
Nuove corde per avere una migliore<br />
performance, approcci scientifici<br />
e test fisici per sottoporre le<br />
palline a uno stress maggiore cercando<br />
di perfezionare il gioco ai<br />
massimi livelli. La palla non si deve<br />
gonfiare dopo dieci minuti, i telai devono<br />
fendere meno l’aria per dare al<br />
gesto del tennista maggiore velocità,<br />
la ricerca della perfezione è continua.<br />
Si è arrivati a prendere spunto<br />
dalla natura. Il concetto è racchiuso<br />
in due parole: Bio Mimetic. L’idea è<br />
quella che fu alla base dei costumi<br />
Speedo che, per aiutare l’idrodinamicità,<br />
cercavano di imitare l’effetto<br />
della pelle dello squalo nell’acqua.<br />
Dunlop l’ha ripresa seguendo tre<br />
concetti incisivi, quanto affascinanti:<br />
1) l’aeroskin, che prevede piccoli rilievi<br />
sulla racchetta per aumentarne<br />
la dinamicità e ridurre la turbolenza;<br />
2) l’inserimento di una parte esagonale<br />
in carbonio che, ispirandosi<br />
all’alveare delle api, assorbe le vibrazioni;<br />
3) il geco tac, che, come le<br />
zampe del geco, crea uno screep<br />
molto appiccicoso sull’impugnatura<br />
della racchetta, dando un maggiore<br />
controllo al tennista. Roba da fantascienza,<br />
ma è la realtà.<br />
Altrettanto vero e concreto è il problema<br />
evidenziato da Gianni Lanfranco,<br />
titolare di Advanced Distribution<br />
e presidente di Assotennis:<br />
“La difficoltà principale – denuncia<br />
– è la mancanza in Italia di bambini<br />
che giocano a tennis e che fanno attività<br />
sportiva. La percentuale di ragazzini<br />
obesi e in sovrappeso è impressionante.”<br />
È su di loro che bisogna<br />
lavorare per incentivare un mercato<br />
che ha in sé le potenzialità per<br />
un salto di qualità e di fatturati, purché<br />
si lavori bene tutti insieme e nella<br />
stessa direzione. Sicuramente<br />
quello attuale non è un momento di<br />
‘vacche grasse’, ma diciamo che si<br />
sta mettendo fieno in cascina per<br />
nutrirle a dovere. “Bisogna esse- >><br />
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Per incrementare il mercato del tennis in Italia ci sono diverse strade.<br />
Ecco l’autorevole opinione di un’azienda leader del settore<br />
Si sta bene, ma si potrebbe stare meglio.<br />
Come? Francesco Tolusso, brand<br />
manager responsabile di Pacific, marchio<br />
che ha rilevato Fischer Tennis, ha la sua<br />
visione del mercato italiano del tennis, un<br />
bilancio intermedio tra l’entusiasmo<br />
manifestato da alcune aziende e il<br />
pessimismo evidenziato da altre. “Tre o<br />
quattro anni fa – ricorda infatti Tolusso –<br />
dissi che il tennis era in crescita e avevo<br />
ragione, dal momento che in questo periodo<br />
si è registrato un aumento del 10% delle<br />
vendite e dei personaggi che praticano<br />
questa disciplina. Tuttavia oggi il settore mi<br />
sembra abbastanza stabile, in crescita<br />
leggera, ma non sostanziale. Qualche campo<br />
di calcio a 5 ha lasciato il posto a campi da<br />
tennis e d’inverno i palloni in cui si gioca<br />
sono cresciuti di numero. Noi come leader<br />
nel mondo delle corde, da poco ci siamo<br />
buttati sulle racchette e, dopo essere partiti<br />
benino, ci siamo stabilizzati in una lenta<br />
crescita.” Che non coinvolge tutti i prodotti<br />
legati al tennis. “Le corde e gli accessori<br />
vanno abbastanza – conferma Tolusso –<br />
mentre la racchetta, pur non essendo<br />
venduta in quantità stratosferiche, regge. So<br />
che alcuni marchi del settore hanno<br />
rallentato, ma la situazione è<br />
complessivamente positiva.” Per renderla<br />
migliore una strada ci sarebbe. “Sarebbe<br />
importante che il tennis fosse mostrato con<br />
più frequenza ‘in libertà’ – spiega infatti<br />
Tolusso – nelle tv free e non a pagamento. E<br />
poi ci vorrebbe una maggiore pubblicità in<br />
generale, sia televisiva, sia radiofonica, un<br />
maggiore investimento in questo senso da<br />
parte di tutti.” Alcune proposte non sono<br />
state recentemente realizzabili. “Sarebbe<br />
utile – prosegue Tolusso – che ci fosse ad<br />
esempio la possibilità di andare a Roma per<br />
gli Internazionali con il proprio stand per<br />
tutte le case tennistiche ad un costo<br />
ragionevole. Con il budget che molte aziende<br />
hanno oggi è impensabile affrontare certi<br />
costi, ma, allo stesso tempo, la presenza di<br />
tutte le case tennistiche ad un evento<br />
importante come gli Internazionali giova al<br />
movimento e al mercato nel loro insieme.”<br />
Anche i negozianti devono fare la loro parte.<br />
“Agli esercenti consiglio di scegliere pochi<br />
brand su cui lavorare con continuità nei<br />
Circoli, che oggi stanno diventando una<br />
realtà del mercato, bypassando spesso il<br />
negozio. Servono istruttori che indirizzino gli<br />
iscritti ai corsi verso un marchio preciso e<br />
verso il negozio dove possono acquistare i<br />
prodotti di quel brand.” A fare la differenza<br />
sono spesso i testimonial. “In una scala da 1<br />
a 10 contano 8,5. Se le case produttrici delle<br />
racchette di Nadal e Federer non avessero<br />
quei campioni a veicolare i loro prodotti,<br />
avrebbero un calo significativo delle vendite.<br />
Per questo se Potito Starace, numero uno<br />
italiano e numero 42 del ranking mondiale,<br />
avesse vinto gli Internazionali di Roma, per<br />
noi sarebbe stato un risultato eclatante e un<br />
trampolino di lancio incredibile.” Un po’ come<br />
è accaduto all’azienda che sponsorizza<br />
Francesca Schiavone che, dopo la vittoria al<br />
Roland Garros dello scorso anno, ha fatto<br />
registrare un aumento degli iscritti ai corsi<br />
di tennis in Italia e delle vendite dei prodotti<br />
del marchio che la segue.” Per gli altri brand<br />
ci sono stati vantaggi? “Sempre in una<br />
scala da 1 a 10, dico 4 o 5. Il vantaggio<br />
maggiore è naturalmente dell’azienda<br />
che produce la racchetta usata dal<br />
campione o dalla campionessa. Non a<br />
caso come Pacific stiamo studiando<br />
una strategia per avere presto<br />
testimonial importanti anche a<br />
livello internazionale.” Nel<br />
frattempo l’azienda rimane<br />
comunque una realtà di<br />
riferimento nel mercato<br />
italiano del tennis. “Tecnica<br />
e leggerezza – conferma<br />
Tolusso – sono due<br />
caratteristiche alla base<br />
dei nostri prodotti.<br />
Abbiamo la racchetta<br />
più leggera del<br />
mondo, la Nexus, che<br />
pesa solo 225<br />
grammi con un<br />
piatto corde da<br />
118 grammi, ma<br />
anche prodotti<br />
top di<br />
gamma che<br />
non temono<br />
rivali. Penso alla X Force Light arancione, la<br />
racchetta che Potito Starace usa<br />
attualmente, la X Force da 295 grammi e la<br />
X Force Pro da 320 grammi.” La crescita del<br />
mercato passerà necessariamente<br />
dall’attenzione a tutte le fasce dei<br />
consumatori. “I giovani tennisti e gli agonisti<br />
rappresentano una parte importante dei<br />
clienti – afferma infatti Tolusso – ma non<br />
dimentichiamo i tanti giocatori di mezza età,<br />
anche dai 50 anni in su, che usano una<br />
racchetta top amatoriale con un piatto corde<br />
più largo, utenti che vanno a giocare anche<br />
due o tre volte alla settimana, che non tirano<br />
botte tremende dal fondo del campo come i<br />
giovani e gli agonisti, ma che, per la<br />
continuità con cui si avvicinano a questo<br />
sport, rappresentano senza dubbio un bacino<br />
di utenza su cui investire.”<br />
FOTO: pacific<br />
57
TENNIS LA PARTITA È PIÙ CHE MAI APERTA<br />
58<br />
>><br />
re esigenti e fornire prodotti di qualità”,<br />
sottolinea Lanfranco, che ricorda<br />
l’importanza del “fattore P”, inteso<br />
come prezzo, che oggi ha un’importanza<br />
superiore al passato. Pubblicità,<br />
promozione del prodotto e<br />
buona distribuzione fatta da professionisti.<br />
Un’antica ricetta che,<br />
come in ogni libro di cucina che si<br />
rispetti, garantisce il sapore delle<br />
tradizioni. Tutto molto genuino, assolutamente<br />
democratico. “Lavorare<br />
per far crescere il tennis – spiega<br />
infatti Lanfranco – significa investire<br />
affinché il mercato possa crescere<br />
con vantaggi per tutti.” A partire da<br />
quei bambini di cui parlavamo sopra,<br />
oggetto delle attenzioni del programma<br />
del Coni, che sembra avere<br />
trovato il giusto propellente da mettere<br />
nei serbatoi di aziende e consumatori.<br />
Anche qui il principio è basilare:<br />
una maggiore attività sportiva<br />
incentiva i consumatori a spendere<br />
e le aziende a migliorare offerta e<br />
prodotti. Forse, anzi probabilmente,<br />
il mercato del tennis non avrà mai la<br />
diffusione di quello del calcio, >><br />
Un grande malinteso<br />
Gianni Lanfranco, titolare di Advanced<br />
Distribution e presidente di Assotennis, spegne<br />
la recente polemica sulle palline con la Federazione<br />
Tranquilli, non è successo niente. Si era letto di attriti tra FIT e Assotennis, di scelte<br />
inspiegabili della Federazione, che avrebbe scelto come fornitore Artengo, marchio di Decathlon,<br />
al posto dei brand storici e tradizionali, causando squilibri al mercato. Se ne è parlato, se ne è<br />
discusso, ma, alla stretta dei fatti, tutto sembra essere scoppiato come una bolla di sapone. “No<br />
comment”, è stata la risposta comune di tutte le aziende interpellate. A parlare ci ha pensato Gianni<br />
Lanfranco, titolare di Adavanced Distribution e presidente di Assotennis. “Come associazione – spiega<br />
– non abbiamo problemi con la Federazione, è stato solo un grande malinteso. Assotennis si è riunita<br />
per analizzare il mercato, valutare le possibilità di crescita del tennis, recepire e cercare di trovare<br />
una soluzione alle problematiche delle varie aziende. Tra le nostre attività c’è anche quella di<br />
relazionarci con la FIT e riteniamo che le recenti polemiche siano frutto solo di un malinteso che<br />
prima o poi si chiarirà.” Mano tesa e nessuna condanna verso Decathlon. “La scelta della FIT di<br />
privilegiare Artengo non ha portato alcun danno all’attività – conferma Lanfranco – e<br />
Decathlon è una realtà importantissima che bisogna tenere presente nel mercato del<br />
tennis e che fa la sua parte per incrementare l’attività sportiva. Dall’altra parte vedo<br />
che i negozianti specialistici coccolano i loro clienti, seguendoli e parlando loro<br />
in modo tecnico, mantenendo i contatti con i club e i maestri.<br />
Il vero problema è che bisogna che in Italia i bambini ritornino a<br />
fare sport, riappropriandosi dei loro spazi. Dovremmo essere<br />
tutti un po’ meno egoisti e pensare al benessere<br />
dei nostri figli.”<br />
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non è e non sarà mai uno sport popolare,<br />
ma da qui a dire che un aumento<br />
consistente di chi pratica l’attività<br />
sportiva non porterà dei vantaggi<br />
al movimento e al mercato di<br />
questo settore ne passa parecchio.<br />
In questa direzione si orienta il lavoro<br />
della Federazione Italiana Tennis,<br />
e non solo per avere saputo produrre<br />
un talento del calibro di Francesca<br />
Schiavone che, con il successo<br />
al Roland Garros, dalla scorsa estate<br />
ha determinato un incremento di<br />
iscrizioni ai corsi di tennis, ma anche<br />
per il lavoro che sta facendo sulla<br />
base. Un fenomeno che porta Alberto<br />
Fraticelli, direttore marketing<br />
e comunicazione di Lotto, ad esprimersi<br />
positivamente sulla situazione<br />
attuale del mercato italiano del tennis.<br />
“Dire che è uno sport di nicchia<br />
– afferma – mi sembra eccessivo.<br />
Credo che nel valutare questa differenza<br />
ci sia utile analizzare due elementi:<br />
la pratica e il seguito che uno<br />
sport suscita. E sotto entrambi i profili<br />
il tennis si presenta come uno<br />
sport seguito dal grande pubblico,<br />
vicino alla popolazione. Poi<br />
chiaramente la presenza di giocatori<br />
come la Schiavone o come Potito<br />
Starace, numero uno italiano che ha<br />
recentemente disputato degli ottimi<br />
Internazionali di Roma, non può che<br />
fare bene al mercato.” Che va educato<br />
al tennis, alle sue regole e ai<br />
suoi carismi. Proprio come si fa con<br />
i ragazzini che si avvicinano a questa<br />
disciplina e allo sport in generale.<br />
Una soluzione valida può essere<br />
quella di stimolarne l’attenzione e la<br />
partecipazione attraverso l’organizzazione<br />
di campi estivi, cosa che la<br />
FIT ha fatto e sta facendo con profitto,<br />
forse anche meglio di altre Federazioni.<br />
Oppure entrando nelle<br />
scuole sensibilizzando i ragazzini,<br />
Pensata per chi desidera<br />
allenarsi a giocare a tennis da<br />
solo e in uno spazio limitato, la<br />
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da una vera e propria base in<br />
plastica, che diventa stabile<br />
quando è riempita da acqua<br />
o sabbia, e da una corda<br />
elastica con una pallina morbida<br />
leggermente depressurizzata<br />
all’estremità. Una volta colpita, la<br />
palla tirata rimbalza nuovamente<br />
verso il giocatore, simulando<br />
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sia per i principianti che vogliono<br />
approcciarsi al gioco del tennis,<br />
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possono giocare le aziende, fornendo<br />
un’ampia offerta ai consumatori,<br />
dal top di gamma ai primi prezzi, garantendo<br />
in ogni caso prodotti di<br />
qualità, perfetti per la pratica sportiva.<br />
E poi c’è un target trasversale da<br />
considerare, una fascia ampia che<br />
va dagli anziani ai ragazzini come<br />
Gianluca Quinzi, quindicenne di livello<br />
mondiale, sponsorizzato da<br />
Lotto e simbolo della new generation<br />
che avanza. “Il bacino è ampio<br />
– sottolinea Fraticelli – per cui credo<br />
che i negozianti dovrebbero seguire<br />
da vicino il tennis, magari stando<br />
vicino ai Circoli, sviluppando attività<br />
con loro e in generale mostrandosi<br />
competenti e interessati alle<br />
esigenze dei praticanti.” Specializzazione<br />
e informazione.<br />
Su questi aspetti sono tutti d’accordo.<br />
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poliestere (Ø 6 mm) in quella<br />
inferiore. Caratteristica importante<br />
e distintiva è la possibilità di<br />
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PVC, ma anche sulla rete stessa.<br />
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antibatteriche), Stretch<br />
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61
NOVITà PRODOTTO<br />
NOVITÀ in vetrina<br />
Una selezione di prodotti scelti per innovazione e qualità.<br />
Prossimamente, nelle migliori vetrine italiane di articoli<br />
ed abbigliamento sportivo. Da non perdere<br />
Sesso debole?<br />
Stereotipo superato. Sempre più donne si avvicinano agli<br />
sport da ring o amano coniugarli al fitness per tenersi in forma,<br />
per questo Elefantino Sport lancia dei prodotti a loro dedicati.<br />
Una fascia elastica per un bendaggio alle mani pratico, sicuro e,<br />
perché no, fashion. Prodotta in cotone elastico, lavabile e disponibile<br />
anche in rosso, blu, tricolore.<br />
Da oggi allenarsi è più sicuro grazie<br />
ai guantini in pelle Barrus, completi<br />
di fascia elastica innovativa che<br />
avvolge il polso proteggendolo<br />
senza ostacolare la performance.<br />
Pensato per chi vuole spingersi<br />
oltre i propri limiti senza<br />
rinunciare alla sicurezza.<br />
ELEFANTINO SPORT<br />
Tel. 081 5267 568<br />
info@elefantinosport.com<br />
Un’elegante tecnologia<br />
Grande oblò sulla schiena e inserti<br />
laterali che slanciano la figura:<br />
il modello Sirio di Jaked racchiude<br />
tecnologia ed eleganza. Tessuto<br />
made in Italy altamente resistente<br />
al cloro e alle attività sportive più<br />
intense, garantisce eccellenti doti<br />
di indeformabilità, protezione totale<br />
raggi UV e rapida asciugatura. Il<br />
Sirio, in Revolutional Energy di<br />
Carvico, ha un effetto vellutato<br />
molto particolare e<br />
gradevole sulla<br />
pelle. Disponibile<br />
nei colori<br />
blu o fucsia,<br />
nella foto è indossato<br />
dalla<br />
tuffatrice Tania<br />
Cagnotto.<br />
JAKED<br />
Tel. 0331 7621<br />
ecommercejaked@jaked.it<br />
62<br />
non solo in barca<br />
Il mondo della vela moderna è in continuo movimento<br />
verso la ricerca di capi sempre più leggeri,<br />
tecnici, performanti ma anche fashion. Tessuti che si<br />
adattano al corpo, leggeri e belli da vedere. Dryarn è<br />
tutto questo e molto di più. La microfibra, dermatologicamente<br />
testata, offre un comfort assoluto e la sua<br />
eccezionale capacità d’isolamento termico mantiene<br />
stabile la temperatura del corpo, proteggendolo dal<br />
caldo e dal freddo. Caratteristiche apprezzabili nei<br />
capi sono l’igroscopicità, la capacità di espellere<br />
l’umidità e il sudore garantendo un’elevata vestibilità<br />
e una pelle sempre asciutta, e un’elevata resistenza<br />
all’abrasione. Alford è il tradizionale maglione<br />
sailing, declinato in una versione dai materiali<br />
hi-tech. Questo capo fa parte della collezione Super<br />
Yacht di Slam che include alcuni capi best seller e<br />
indispensabili nel guardaroba della nautica. Dryarn è<br />
distribuito da Aquafil.<br />
AQUAFIL<br />
Tel. 0464 581 218<br />
marketing.textile@aquafil.com
Un’antica tecnica<br />
per nuove sculture<br />
Sampaoli Andrea Creazioni, azienda<br />
con sede in provincia di Padova, propone<br />
le sue creazioni in bronzo. Si tratta di<br />
piccole sculture realizzate con l’antica<br />
tecnica della “fusione a cera persa”, lavorate<br />
a mano e brunite per accentuare e far<br />
risaltare l’effetto dei particolari all’oggetto.<br />
I soggetti rappresentano attrezzi, strumenti<br />
e figure del proprio sport preferito. Le<br />
collezioni realizzate riguardano gli sport di<br />
montagna, mare, pattinaggio su ghiaccio,<br />
ciclismo e motociclismo, nonché la fauna<br />
alpina, cimeli di guerra.<br />
Un nuovo stile fra i pali<br />
Il nuovo completo da portiere Iker è<br />
interamente ideato e realizzato da Erreà<br />
Sport per la nuova stagione. Maglia con<br />
imbottiture classiche sui gomiti e pantaloncini<br />
con imbottiture ai fianchi. Tessuto<br />
Ti-Energy con nanotecnologia, idrorepellente,<br />
resistente e comodo da indossare.<br />
Disponibile in 3 varianti colore.<br />
ERREÀ SPORT<br />
Tel. 0521 3102<br />
info@errea.it<br />
Rapidamente asciutti<br />
L’accappatoio in microfibra Techno è<br />
confezionato in una pratica e brevettata<br />
confezione traspirante. Si tratta di un prodotto<br />
particolarmente morbido e piacevole<br />
al tatto, realizzato utilizzando esclusivamente<br />
microfibra di qualità, certificata<br />
Oekotex Standard 100, a tutela e garanzia<br />
dei consumatori. Super assorbente e<br />
antibatterico, asciuga e si asciuga in un<br />
attimo. Grazie alla particolare confezione,<br />
dopo l’uso può essere tenuto nella sacca<br />
da palestra o riposto ancora umido senza<br />
che si sviluppino cattivi odori. Ideale per<br />
l’uso sportivo o outdoor. Tutta la linea<br />
Techno, accappatoi, teli, set 1+1, accessori<br />
vari, viene supportata da un servizio di<br />
riassortimento rapido per taglia e colore.<br />
Ideale per garantirsi alte rotazioni di vendita.<br />
Techno è distribuito da Errerre.<br />
ERRERRE<br />
Tel. 035 733 531<br />
info@errerre.eu<br />
SAMPAOLI ANDREA CREAZIONI<br />
Tel. 049 9925 046<br />
info@sampaolicreazioni.it<br />
Prima e dopo lo sport<br />
Uniche perché diverse dalla maggior<br />
parte delle scarpe più confortevoli che<br />
risultano spesso troppo piatte e rigide, le<br />
calzature della linea Salomon Relax, nate<br />
per non disperdere le energie muscolari e<br />
per limitare l’affaticamento, sono già molto<br />
apprezzate sia tra gli sportivi più impegnati<br />
che tra quelli più giovani. Ultraleggere e<br />
comodissime supportano al meglio la rullata<br />
senza richiedere nemmeno la minima<br />
sollecitazione, per camminare sempre con<br />
dinamismo, recuperando più velocemente<br />
il benessere ottimale dopo la corsa o qualsiasi<br />
altra attività sportiva intensa. Nella<br />
foto, la versione sandalo, con tomaia in<br />
rete, sottopiede in materiale antimicrobico,<br />
suola anti traccia.<br />
All’aria aperta<br />
Calciobalilla per l’aria aperta, dal gradevole design, è la nuova proposta Garlando<br />
per la prossima stagione estiva. L’originale struttura si abbina a una giocabilità di livello<br />
professionale, mentre la scelta dei colori tiene conto delle esigenze di utilizzo in giardino<br />
come in interni. Open air è costruito con materiali e componenti resistenti agli agenti<br />
atmosferici: il mobile è realizzato in una particolare<br />
miscela di materiali plastici e fibra di<br />
vetro per aumentarne la resistenza, il piano<br />
di gioco è serigrafato con inchiostri che non<br />
sbiadiscono, mentre i particolari in metallo<br />
sono sottoposti a trattamento tropicale<br />
antiruggine. Adatto a restare all’aperto tutto<br />
l’anno, può anche essere comodamente<br />
riposto in poco spazio grazie alle pratiche<br />
gambe pieghevoli che consentono una<br />
chiusura compatta. Per informazioni e nominativi<br />
agenti contattare Massimo Rapetti in<br />
azienda.<br />
GARLANDO<br />
Tel. 0143 318 500<br />
sport@garlando.it<br />
63
NOVITà PRODOTTO<br />
Per i futuri campioni<br />
Erreà propone il guanto Total Grip che<br />
presenta l’aggiunta del sistema di protezione<br />
“Finger save” con stecche removibili.<br />
Il palmo è in lattice supersoft per una<br />
presa e un controllo perfetto in qualsiasi<br />
condizione climatica o di campo. Materiale<br />
traspirante in mesh con ampio bandage a<br />
sostegno del polso. Si tratta di un guanto<br />
di qualità studiato per i futuri campioni e<br />
per chi esige sicurezza in tutte le situazioni<br />
di gioco.<br />
Tanti usi per un solo prodotto tecnologico<br />
L’innovativo tessuto TexWinner<br />
prodotto da Gil – Spaziale Splendy è<br />
stato utilizzato prima di tutto nella Sport<br />
Collection, articolata su tre linee: la prima<br />
declinata su 5 temi bicolor tra i quali tre su<br />
base nero e inserti di colore fluo; la seconda<br />
composta da 4 varianti di accappatoio<br />
in nero con grande logo fluo sulla spalla;<br />
e infine una linea di quattro tinte unite<br />
con grande logo tono su tono. TexWinner<br />
però firma anche l’estensione <strong>2011</strong> della<br />
collezione Classica – di per sé formata<br />
da due dozzine di colori, dai toni più tenui<br />
a quelli più marcati – con una gamma di<br />
nove tinte unite segnalate a prima vista da<br />
un piccolo logo a sinistra, sul petto.<br />
GIL<br />
Tel. 02 70 636 911<br />
marketing@spazialesplendy.it<br />
ERREÀ SPORT<br />
Tel. 0521 3102<br />
info@errea.it<br />
Uno stile tutto italiano<br />
Akron, azienda che ha fatto del<br />
proprio Italian Style il suo tratto distintivo,<br />
presenta la nuova linea Diamond. Nel<br />
rispetto delle normative Fina, presenta<br />
il nuovo tessuto Top Speed Swra che,<br />
avvalendosi di nuovi metodi di finissaggio<br />
Hydro Textile, di trattamenti Super<br />
Water Repellent, di lavorazioni del tessuto<br />
Differential Compression, ha creato una<br />
combinazione vincente diminuendo l’attrito<br />
dell’acqua del 20% rispetto ai normali<br />
costumi competition.<br />
Le scarpe per... girare l’Italia<br />
Gaerne presenta la nuova calzatura<br />
che Alessandro Petacchi e Michele<br />
Scarponi (Team Lampre ISD) utilizzano<br />
durante il Giro d’Italia, l’evento sportivo<br />
più radicato nella storia del nostro Paese,<br />
che attraversa tutto lo stivale, unendolo<br />
in nome della passione per lo sport. La<br />
nuova scarpa è prodotta in esclusiva per<br />
questi due atleti ed elaborata nel modello<br />
di punta della collezione, Carbon G.<br />
Mythos Plus, con suola in carbonio, cinturini<br />
micrometrici brevettati e tallone anti<br />
scalzante. La tomaia è di colore bianco<br />
e la grafica riporta degli inserti di color<br />
“azzurro Italia”, nel tallone è stato inoltre<br />
inserito il tricolore celebrativo del 150°<br />
anniversario dell’unità d’Italia.<br />
Stile confortevole<br />
La Maps ha il piacere di presentare<br />
i suoi nuovi modelli coordinati: giacche<br />
tuta Hulk – Spider, abbinabili al pantalone<br />
Cat. Sono realizzati in tessuto poliestere<br />
microsoft garzato, antistatico e antibatterico.<br />
Questi prodotti, pensati<br />
per il relax degli atleti durante le<br />
pause dagli allenamenti, sono<br />
ideali per tutti coloro che desiderano<br />
indossare capi pratici,<br />
moderni, perfetti per il tempo<br />
libero. Saranno disponibili dal<br />
mese di agosto in 4 varianti di<br />
colore.<br />
64<br />
MAPS<br />
Tel. 030 9935 478<br />
maps@mapsport.it
Per bambini e adulti<br />
I monopattini di Stiga prevedono<br />
alcuni modelli utilizzabili fino a 100 kg di<br />
peso. Favorisce l’acquisizione del senso<br />
dell’equilibrio nei più piccoli Mini Kid 3, realizzato<br />
per la fascia di età dai 3 ai 5 anni,<br />
facilissimo da usare grazie alle tre ruote<br />
che lo mantengono stabile anche in corsa.<br />
A partire dai 6 anni piacerà Charger 120,<br />
accattivante nella sua veste rosso acceso<br />
su un telaio in alluminio e acciaio ultraleggero.<br />
Per togliersi lo sfizio di provare<br />
il divertimento dei figli, Curver 145 (oltre<br />
gli 8 anni) e Creator<br />
200 (dai 10 anni in<br />
su) offrono anche ai<br />
genitori le emozioni di<br />
correre su un monopattino<br />
ultraleggero, maneggevole,<br />
robusto e sicuro, oltre che<br />
esteticamente gradevole. Per<br />
informazioni e nominativi agenti<br />
contattare Massimo Rapetti in<br />
azienda.<br />
GARLANDO<br />
Tel. 0143 318 500<br />
stiga@garlando.it<br />
Moderna ma rÉtro inspired<br />
Grande stile per la nuova collezione<br />
estiva di Sorel, la prima del brand, che con<br />
modelli dal design unico realizza calzature<br />
innovative che non dimenticano la loro<br />
tradizione. Sentry sneaker è la scarpa studiata<br />
per le persone meno convenzionali, i<br />
suoi colori si ispirano alla pop art con contrasti<br />
cromatici accentuati tra le cuciture e<br />
la pelle in nuovo fiore dall’aspetto vintage.<br />
Anche i lacci sono in colori a contrasto<br />
per conferire alla calzatura un’allure<br />
divertente. Sorel è distribuito da Columbia<br />
Sportswear.<br />
Morbidissimi e praticissimi<br />
Gli accappatoi in microfibra per<br />
bambino prodotti da Errerre sono disponibili<br />
in 4 colori nelle taglie per 2,<br />
4 e 6 anni. Realizzati con microfibra<br />
certificata Oekotex Standard 100,<br />
che garantisce l’assenza sul prodotto<br />
di sostanze nocive per l’uomo o<br />
l’ambiente. Certificazione particolarmente<br />
importante in tutti gli articoli<br />
dedicati ai bambini. Sia l’accappatoio<br />
che la confezione sono ricamati con<br />
simpatici animaletti: orsetto, zebra,<br />
gatto ed ippopotamo. Di fatto la confezione,<br />
grazie a dei comodi spallacci,<br />
si trasforma in un divertente ed utile<br />
zainetto.<br />
Unisce la tecnologia al design<br />
Da diversi anni Slam propone capi in<br />
Dryarn, ai quali oggi si aggiunge un’ultima<br />
novità, Alford, un maglione che completa il<br />
total look in Dryarn. Oggi nel mondo della<br />
moda non c’è nulla di simile. Si tratta di<br />
un capo leggerissimo. Grazie all’utilizzo di<br />
Dryarn, Alford protegge in modo eccellente<br />
dagli sbalzi di temperatura. Può essere<br />
indossato, in alternativa alla lana leggera,<br />
anche all’arrivo dei primi freddi. Di<br />
stagione in stagione rimane inalterato nel<br />
tempo grazie ad un’eccezionale resistenza<br />
dei colori offerta da Dryarn, fibra stabile<br />
per eccellenza che non crea fenomeni<br />
di pilling tipici del cotone o della lana. È<br />
easy care, si asciuga velocemente e non<br />
necessita stiratura. Dryarn è prodotto già<br />
tinto e non necessita dei processi di tintura<br />
del tessuto permettendo di risparmiare<br />
energia elettrica, acqua e lo smaltimento<br />
delle reflue di scarico.<br />
Colori in acqua<br />
Il costume intero View di Jaked ha colori<br />
accesi e il logo stampato in grande sul<br />
petto. La grafica è essenziale ma colorata,<br />
ideale per chi sceglie di portare un po’ di<br />
colore e di novità in piscina. Disponibile<br />
sia nella versione blu/verde che in quella<br />
nero/arancione, l’olimpionico di Jaked si<br />
conferma un must in piscina anche per<br />
l’ottimo rapporto qualità/prezzo. Realizzato<br />
con tessuto made in Italy, soffice al tatto<br />
e rapido ad asciugarsi, è indossato anche<br />
dalla campionessa Tania Cagnotto durante<br />
i suoi allenamenti.<br />
ERRERRE<br />
Tel. 035 733 531<br />
info@errerre.eu<br />
AQUAFIL<br />
Tel. 0464 581 218<br />
marketing.textile@aquafil.com<br />
JAKED<br />
Tel. 0331 7621<br />
ecommercejaked@jaked.it<br />
65
RICHIEDETELO!<br />
Edizione<br />
<strong>2011</strong><br />
Catalogo Italiano dell’Articolo Sportivo - Buyers’Guide<br />
L’Indispensabile<br />
opera di consultazione per tutti gli operatori di settore<br />
Copyright Edizioni Miglio srl - Divisione Annuari
GIUGNO <strong>2011</strong><br />
Supplemento Economico Finanziario<br />
di <strong>TopSport</strong> – Il Giornale degli Articoli Sportivi<br />
FOCUS ON<br />
Il fascino dei bigliettoni<br />
Nonostante ormai si possa pagare quasi tutto con la moneta<br />
elettronica, in Italia si continua a preferire l’utilizzo del contante.<br />
Primi segnali di un cambiamento di tendenza<br />
“Se potessi avere mille lire al mese”.<br />
Questo ritornello ha ormai cent’anni,<br />
eppure rispecchia tutt’ora l’atteggiamento<br />
degli italiani verso il denaro.<br />
Si continua infatti a tenere in tasca i<br />
‘bigliettoni’ anche se, al giorno d’oggi,<br />
è ormai possibile fare e acquistare<br />
praticamente tutto senza mai toccare<br />
un soldo.<br />
Il Belpaese è talmente affezionato al<br />
contante da essere agli ultimi posti<br />
per l’utilizzo di bancomat e carte di<br />
credito, sia per le piccole spese che<br />
per i grossi acquisti.<br />
Lo confermano i risultati di una recentissima<br />
indagine sulle modalità di utilizzo<br />
del denaro, promossa dalla Banca<br />
Centrale Europea nell’approssimarsi<br />
del compimento dei primi dieci anni di<br />
vita dell’euro.<br />
Lo studio evidenzia ampi divari fra i<br />
diciassette Paesi coinvolti e grandi<br />
differenze nei comportamenti dei rispettivi<br />
abitanti.<br />
Mentre in Francia, per esempio, il ricorso<br />
al contante si attesta al 15 per<br />
cento circa dei pagamenti, e in tutti gli<br />
altri casi si utilizza la moneta elettronica,<br />
l’abitudine di pagare cash è ai massimi<br />
livelli in Italia, Spagna e Austria,<br />
Paesi in cui, evidentemente, è minore<br />
la fiducia in strumenti di pagamento<br />
quali carte di credito e bancomat.<br />
Questo fenomeno, soprattutto per<br />
quanto riguarda il modesto ricorso<br />
alle carte di credito, potrebbe trovare<br />
spiegazione anche in un atteggiamento<br />
di prudenza, privilegiato rispetto<br />
alla comodità: agli italiani il rischio piace<br />
poco, soprattutto quando si parla<br />
di denaro.<br />
In seguito alla grave crisi degli ultimi<br />
anni, al conseguente cambiamento<br />
dei consumi e alla minore propensione<br />
all’indebitamento delle famiglie, l’utilizzo<br />
delle carte di credito si sta ridimensionando<br />
anche in America, patria<br />
storica del pagamento virtuale, dove si<br />
sta verificando la prima diminuzione di<br />
sottoscrittori di carte di credito degli<br />
ultimi trent’anni. Secondo statistiche<br />
diffuse dal centro di ricerche Chicago<br />
Trans Union i pagamenti con carte di<br />
credito si sarebbero ridotti di oltre l’11<br />
per cento.<br />
Tornando alle abitudini monetarie dei<br />
nostri connazionali, la generalizzata<br />
diffidenza, o in certi casi la scarsa dimestichezza,<br />
verso i pagamenti elettronici<br />
è dimostrata anche dal basso<br />
ricorso ai bancomat, dove solo il 46<br />
per cento della popolazione fa un prelievo<br />
almeno ogni due settimane. Oltre<br />
un terzo degli italiani invece non preleva<br />
mai con questa modalità, preferendo<br />
recarsi direttamente agli sportelli<br />
bancari.<br />
SPESOMETRO AL VIA DAL 1° LUGLIO<br />
Slitta al primo di luglio l’introduzione dello<br />
“spesometro” .<br />
Il provvedimento del direttore dell’Agenzia delle<br />
Entrate del 14 aprile – chiarisce un comunicato<br />
stampa – è stato deciso “in vista dei necessari<br />
adeguamenti, anche di tipo tecnologico, connessi<br />
all’adempimento”.<br />
Gli esercenti avranno così due mesi di tempo<br />
in più per rilevare i dati relativi agli acquisti<br />
di beni e servizi che oltrepassano la soglia dei<br />
3600 euro, Iva inclusa, per i quali non è prevista<br />
l’emissione di fattura.<br />
Secondo le valutazioni della Banca<br />
Centrale Europea ciò potrebbe essere<br />
imputato anche alle commissioni<br />
richieste dalla banche, che spingerebbero<br />
gli italiani a prelevare somme<br />
elevate con minore frequenza.<br />
In Italia si paga praticamente sempre<br />
in contante quando si tratta di spese<br />
inferiori a 20 euro, ma nel 77 per cento<br />
dei casi questo avviene anche per<br />
le spese di importo superiore, fino ai<br />
100 euro.<br />
Analogo comportamento viene registrato<br />
nel 69 per cento degli acquisti<br />
in Austria, e nel 64 per cento di quelli<br />
effettuati dagli spagnoli. In tutti e tre<br />
questi stati si pagano in contanti anche<br />
importi molto superiori, oltre il 30<br />
per cento delle spese dai 200 ai 1000<br />
euro.<br />
Nel 2010 inoltre in Italia è stata effettuata<br />
una media di sole settanta operazioni<br />
annue procapite con carte, bonifici,<br />
addebiti diretti, la metà di quanto<br />
è avvenuto nel resto d’ Europa.<br />
Siamo secondi solo al Lussemburgo<br />
anche per il taglio delle banconote<br />
usate: il 39 per cento degli inter- >><br />
NPD Sports Tracking Europe – Consumer<br />
Panel Apparel e Footwear – Italy.<br />
The NPD Group è una società di ricerche<br />
di mercato fondata nel 1967 negli Stati Uniti, con sede a<br />
Port Washington, NY. È attualmente presente in 19 Paesi al<br />
mondo, e impiega più di 1100 dipendenti, offrendo consulenza<br />
e informazioni di mercato a più di 1700 aziende clienti.<br />
Attraverso i suoi panel, consumer on-line e retail, NPD è la<br />
fonte principale di informazioni per il mercato dello sport.<br />
Il Gruppo è all’avanguardia da più di dieci anni nella rilevazione<br />
di dati per calzature, abbigliamento e attrezzature<br />
sportive.<br />
67
Inserto economia - Giugno <strong>2011</strong><br />
>><br />
vistati ha dichiarato di avere utilizzato<br />
biglietti da 500 euro più di una volta<br />
all’anno. Sono appena nove su cento<br />
in Francia e otto nei Paesi Bassi.<br />
In Italia insomma si continua ad andare<br />
nei negozi con i soldi in tasca.<br />
Nonostante l’uso del contante resti<br />
predominante, la situazione si sta<br />
evolvendo e si assiste a un lento ma<br />
progressivo aumento delle operazioni<br />
fatte con carte e bonifici on-line.<br />
Dal 2005 ad oggi per esempio la media<br />
delle operazioni procapite effettuate<br />
tramite le carte è salita dal 20 al<br />
25 per cento.<br />
Lo ha confermato nell’aprile scorso<br />
Francesco Passcantando, direttore<br />
generale della Banca d’Italia, in una<br />
relazione sul tema “Verso un mercato<br />
più concorrenziale dei servizi di pagamento”,<br />
dove si delinea fra l’altro l’evoluzione<br />
in questo settore.<br />
Il documento, pur sottolineando il<br />
diffuso utilizzo di contanti, evidenzia<br />
chiaramente anche il mutamento<br />
in corso. Le carte prepagate, per<br />
esempio, nel 2005 erano 3 milioni,<br />
nel 2010 ne risultavano in circolazione<br />
oltre 11 milioni, crescita collegata<br />
anche all’estendersi della disponibilità<br />
della rete di accesso ai servizi di<br />
pagamento e di prelievo: oggi sono<br />
operativi oltre 2 apparecchi POS ogni<br />
100 abitanti e quasi un bancomat<br />
ogni 1000 abitanti.<br />
Si stanno sviluppando inoltre i servizi<br />
di pagamento on-line. Attualmente<br />
quasi un quinto dei bonifici si fa attraverso<br />
internet, con un aumento del 20<br />
per cento annuo. Oltre sedici milioni<br />
di utenti privati nel 2010 erano titolari<br />
di conti movimentabili on-line, ambito<br />
nel quale si sta anche riducendo il divario<br />
tra nord e sud: l’anno scorso la<br />
crescita dei conti on-line nelle regioni<br />
del mezzogiorno è stata del 14 per<br />
cento, superiore alla media nazionale<br />
che si è attestata sul 5 per cento.<br />
Il rapporto telematico con le banche si<br />
è consolidato anche nel mondo delle<br />
imprese: nel 2010 erano 1,8 milioni<br />
le imprese che utilizzavano servizi<br />
di on-line banking (con una crescita<br />
del 12 per cento all’anno nell’ultimo<br />
quinquennio); sempre in crescita è<br />
poi il numero di imprese (oggi circa<br />
800.000) che sfruttano i più avanzati<br />
servizi di corporate banking per la<br />
gestione elettronica della tesoreria<br />
aziendale.<br />
NEWS<br />
Lo sport, mercato del futuro<br />
Giovani e i giovanissimi costituiranno il più significativo target di consumatori<br />
di contenuti sportivi nei prossimi dieci anni. Si tratta per lo più di individui ‘appassionati’<br />
che intendono consumare lo sport con una frequenza molto elevata<br />
e attraverso diverse piattaforme e canali tra cui spiccano la tv e il web. Lo si<br />
evince da un’indagine svolta da Havas Sports & Entertainment su più di 2000<br />
individui della fascia 12/35 anni, ubicati nei cinque Paesi chiave per lo sport<br />
nel vecchio continente (Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia e Spagna).<br />
Già oggi il 7% del campione – in particolare nella fascia 21/30 anni – si considera<br />
superfan, cioè segue quotidianamente lo sport attraverso tutte le cinque<br />
piattaforme testate: tv, web, giornali, radio, mobile. Il 72% controlla le news<br />
sulla propria squadra o sugli eventi preferiti almeno una volta al giorno e il 58%<br />
pensa che il proprio consumo di sport aumenterà nei prossimi dieci anni.<br />
Attualmente quasi il 98% degli appassionati di sport guarda contenuti sportivi<br />
in tv, di cui il 57% quotidianamente. Il fatto che già oggi oltre il 58% utilizzi una<br />
tv in Hd e oltre il 65% ne possiede una o abbia pensato di acquistarla, significa<br />
che le nuove piattaforme tv – e tra queste anche il 3D e la tv via internet<br />
– contribuiscono a mantenere gli spettatori fedeli al mezzo.<br />
L’unico media in grado di competere è il web, che attira circa il 53% di fan sportivi<br />
ogni giorno, mentre per carta stampata e radiofonia, oggi rispettivamente<br />
al terzo e quarto posto tra le piattaforme preferite, il futuro non sembra così<br />
roseo. Infatti, quasi il 70% del campione ha dichiarato di volerne ridurre (o al<br />
massimo mantenere) l’utilizzo, nei prossimi dieci anni. Questo si combina con<br />
il fatto che il 99% degli appassionati di sport che già usano internet e telefono<br />
mobile affermano che accederanno ai contenuti attraverso queste piattaforme<br />
più frequentemente nel corso dei prossimi dieci anni. Tra i 5 mercati analizzati,<br />
quello italiano vanta la percentuale più elevata di ‘fanatici’ (8,8%), ed è il più<br />
attivo on-line con l’80% dei nostri giovani connazionali che accede ai contenuti<br />
sportivi via web ogni settimana, frequentando soprattutto i siti ufficiali delle<br />
squadre del cuore. Il mezzo principe rimane comunque la tv (89%), seguito dai<br />
quotidiani (70%), dalla radiofonia (66%) e dal mobile (40%). L’Italia è anche al<br />
comando per la percentuale di fan che visitano i social media del mondo dello<br />
sport (sono inclusi profili Facebook, ufficiali e non, e blog), mentre è al terzo<br />
posto per l’uso di Twitter.<br />
Nel complesso, lo sfruttamento delle potenzialità dei social media presenta ancora<br />
grandi margini di sviluppo in Europa. Infatti, meno del 26% del campione<br />
utilizza Facebook o Twitter per controllare le news sulla propria squadra o sui<br />
propri atleti preferiti. Solo il 15% visita le Facebook fan page ufficiali, mentre<br />
solo il 14% legge i blog e solo il 9% segue personaggi sportivi e competizioni<br />
via twitter. Gli appassionati di sport che sottoscrivono Facebook e Twitter lo<br />
fanno per due ragioni principali, per interagire con gli altri tifosi e per accedere<br />
a notizie e informazioni immediate. Per quanto riguarda infine le Olimpiadi di<br />
Londra 2012, il 94% degli italiani ha dichiarato che intende seguirle. Alla domanda<br />
su quali sono le tecnologie in grado di migliorare la visione di questo<br />
evento, il 49% del campione ha scelto la tv in 3D, mentre il 36% ha optato per<br />
la tv in Hd. “Lo sport è un veicolo ideale per le aziende che vogliano veicolare il<br />
loro messaggio di marca a un pubblico molto ampio, ma profilato – sottolinea<br />
Alessandro Mandelli, Ceo di Havas Media – certo, in un mondo dove l’utilizzo<br />
dei media è sempre più frammentato, gli investitori per far fruttare i loro investimenti<br />
devono inseguire i contenuti in una molteplicità di contesti.”<br />
James Harrison entra in Oakley<br />
James Harrison è stato nominato nuovo brand manager Apparel, Footwear and Accessories<br />
per l’Europa di Oakley. Il manager, 40enne, è stato in precedenza responsabile<br />
marketing dei prodotti di abbigliamento per Asics e ha lavorato 12 anni<br />
per Nike. Il suo predecessore, Urs Egli, assume il ruolo di direttore della categoria<br />
prodotti tecnici di outerwear (Global Category Manager Technical Outerwear).<br />
68
Inserto economia - Giugno <strong>2011</strong><br />
NEWS<br />
Cisalfa e adidas al Foro Italico<br />
Fino alla metà di maggio adidas è stata presente all’interno del Foro Italico in<br />
occasione dei 68esimi Internazionali BNL d’Italia <strong>2011</strong>. L’azienda è uno dei<br />
main sponsor dell’evento che, quest’anno, ha ospitato contemporaneamente, in<br />
un’unica settimana, sia il torneo maschile sia quello femminile.<br />
Numerose le attività proposte da adidas. è stato allestito, in partnership con<br />
Cisalfa, nell’area commerciale del Foro, uno stand di vendita dove, per tutta la<br />
durata del torneo uno staff specializzato ha fornito informazioni tecniche sulle<br />
collezioni Adizero, Barricade e Adipure. Oltre a questo, adidas ha permesso a<br />
tutti gli appassionati di conoscere i campioni che vestono il marchio attraverso<br />
sessioni di autografi e photo opportunity. Oggi adidas veste giocatori del calibro<br />
di Andy Murray, Flavia Pennetta, Fabio Fognini, Ana Ivanovic, Daniela Hantuchova,<br />
Jo-Wilfried Tsonga e Fernando Verdasco.<br />
Quiksilver investe in marketing<br />
Integrando la piattaforma Neolane per la gestione delle piattaforme marketing,<br />
Quiksilver conta di ottimizzare la sua comunicazione fra i clienti finali dell’insieme<br />
dei suoi brand (Quiksilver, Roxy, DC Shoes, Moskova, Libtech). Questo strumento<br />
dovrà facilitare la coordinazione e migliorare la personalizzazione delle campagne<br />
realizzate sui vari media: dai social network alla posta fisica, passando per le e-<br />
mail.<br />
“Avevamo bisogno di uno strumento affidabile per controllare le nostre campagne<br />
marketing e i nostri programmi di fidelizzazione sul continente europeo”, spiega in<br />
un comunicato Tanguy Honoré, direttore dell’e-business di Quiksilver. “In futuro,<br />
i nostri brand saranno capaci di essere più vicini ai nostri clienti, comunicando<br />
attraverso la loro rete preferita, come le applicazioni sulle e-mail e su telefono<br />
mobile, ma anche tramite Facebook e via Twitter.”<br />
La piattaforma dovrebbe consentire di riunire i dati dei clienti della totalità del<br />
gruppo, ma anche, delineando i contorni di alcune informazioni particolari sui visitatori<br />
dei siti web del gruppo, di proporre delle offerte su prodotti specifici a<br />
seconda degli interessi dimostrati dai clienti. Infine, il gruppo potrà personalizzare<br />
le newsletter a seconda della regione da cui proviene il lettore con varie info sui<br />
prodotti e i negozi del settore.<br />
Multa a Cisalfa<br />
A seguito di un esposto del Movimento Consumatori di Torino, i vigili urbani del<br />
Comune di Moncalieri hanno svolto verifiche volte ad accertare se corrispondesse<br />
al vero che nel punto vendita di articoli sportivi Cisalfa, ubicato all’interno del<br />
centro commerciale “45 o Parallelo” fosse stato venduto nel periodo dei saldi invernali<br />
un paio di scarpe adidas a un prezzo scontato che in realtà scontato non<br />
era. L’ispezione, notificata lo scorso 26 aprile al Movimento, ha in effetti accertato<br />
una violazione. Il fatto: una ragazza voleva regalare al fidanzato il modello di scarpa<br />
in questione (prezzo di vendita 119 euro) decidendo però di aspettare l’inizio<br />
ufficiale dei saldi per risparmiare qualche decina di euro sull’acquisto. Sorpresa!<br />
Tornata in negozio a tempo debito, ha scoperto che la scarpa in questione costava<br />
ancora 119 euro e che Cisalfa, per dimostrare che si trattava di “prezzo scontato”,<br />
evidenziava sul cartellino il precedente (inesistente) prezzo di 142 euro. Di qui la<br />
denuncia dell’irregolarità e la verifica che ha determinato una contravvenzione di<br />
mille euro. Il presidente dell’Associazione Consumatori di Torino, Alessandro Mostaccio,<br />
ha commentato così l’accaduto: “Da un supermercato dello sport non ce<br />
lo saremmo aspettati. Dopo questo episodio abbiamo deciso che in avvenire, un<br />
mese prima dei saldi, inizieremo controlli su un paniere di prodotti di moda controllando<br />
una cinquantina di prezzi, con il proposito di tornare a verificarli durante<br />
i saldi: vogliamo capire se si è trattato di un’eccezione oppure casi del genere si<br />
verificano di frequente.”<br />
Nuovo accordo per<br />
La Sportiva<br />
La Sportiva sigla un accordo con il produttore<br />
asiatico Fulgent Sun Group<br />
L’azienda La Sportiva di Ziano di Fiemme<br />
(TN), attiva nella produzione di calzature<br />
tecniche per il mondo outdoor (calzature<br />
per montagna, trekking ed equipaggiamento<br />
da sci alpinismo) ha siglato un<br />
nuovo accordo commerciale con il produttore<br />
asiatico Fulgent Sun Group, già<br />
da diversi anni suo partner produttivo,<br />
che ha portato alla nascita della società<br />
“Fujian La Sportiva Co. Ltd.”, per la distribuzione<br />
dei prodotti e la promozione del<br />
marchio La Sportiva in Cina.<br />
“La società ci permetterà di garantire<br />
un’adeguata disponibilità di prodotto e<br />
di far crescere il marchio La Sportiva a<br />
livello mondiale”, ha detto Lorenzo Delladio,<br />
Amministratore Delegato dell’azienda<br />
trentina. “Saremo in grado di soddisfare<br />
le attuali esigenze del mercato in<br />
termini di flessibilità e di rapidità nelle<br />
consegne. Stabilire un duraturo e solido<br />
rapporto di fornitura e produzione con i<br />
mercati emergenti è un elemento chiave<br />
per la crescita della nostra azienda che<br />
ha 80 anni di storia.”<br />
Geox fattura bene,<br />
ma cala l’utile<br />
Geox Spa ha chiuso il primo trimestre<br />
del <strong>2011</strong> con un fatturato di<br />
345,4 milioni di euro in crescita del<br />
4% rispetto ai 333,1 milioni nel primo<br />
trimestre 2010 e un utile netto di<br />
43,4 milioni. L’Ebitda si è attestato a<br />
79,2 milioni euro, pari al 22,9% dei<br />
ricavi, in calo rispetto ai 93,6 milioni<br />
di euro del primo trimestre 2010.<br />
“Sono soddisfatto di questo inizio<br />
d’anno, sia per i risultati del trimestre,<br />
in linea con le aspettative, ma<br />
soprattutto per il portafoglio ordini<br />
dei nostri clienti multimarca e dei<br />
franchising che, per la prossima stagione<br />
AI <strong>2011</strong>, riporta una crescita<br />
solida dell’8%”, ha commentato Mario<br />
Moretti Polegato, presidente e<br />
fondatore di Geox. “Registriamo una<br />
particolare accelerazione nei mercati<br />
emergenti, in Russia e negli altri paesi<br />
dell’Est Europa, ma soddisfazioni<br />
arrivano anche dalla raccolta ordini<br />
nei mercati più consolidati, come<br />
l’Italia e alcuni Paesi europei.”<br />
69
Inserto economia - Giugno <strong>2011</strong><br />
NEWS<br />
Il democratic wear<br />
di Eastpak<br />
Dopo i giovani stilisti e G-Star, è Eastpak<br />
l’ultimo brand in ordine di tempo coinvolto<br />
nel progetto “democratic wear” di Coin:<br />
come è nello spirito dell’iniziativa, la limited<br />
edition realizzata ad hoc (in questo caso<br />
una versione del Padded Pak’r, lo zaino<br />
più famoso del mondo) è venduta a 10<br />
euro all’interno del department store e il ricavato<br />
va a finanziare iniziative benefiche.<br />
I proventi vengono infatti devoluti ad Amref<br />
e destinati alla costruzione di pozzi in<br />
Africa.<br />
Il lancio di questa nuova mini-collezione è<br />
avvenuto il 21 maggio, a partire dalle 11,<br />
presso il Coin di piazza Cinque Giornate<br />
a Milano: special guest è stato Rezophonic,<br />
collettivo di musicisti fondato dal batterista<br />
Mario Riso, da sempre impegnato<br />
a fianco di Amref.<br />
Safilo Group in crescita<br />
Safilo Group nel primo trimestre <strong>2011</strong><br />
ha registrato un miglioramento dei risultati,<br />
con una crescita delle vendite e un<br />
incremento della marginalità. In particolare<br />
il fatturato è aumentato del 5,1%<br />
a 300,7 milioni di euro rispetto ai 286<br />
milioni registrati nel primo trimestre del<br />
2010. Nel periodo in esame, la performance<br />
delle vendite è stata espressione<br />
del continuo trend di crescita del canale<br />
wholesale, che ha registrato nel periodo<br />
un fatturato di 284,5 milioni di euro, in<br />
aumento del 6,4% rispetto ai 267,5 milioni<br />
del primo trimestre 2010. L’Ebitda è<br />
risultato pari a 40,7 milioni di euro in aumento<br />
del 17,6% rispetto ai 34,6 milioni<br />
di euro registrati nello stesso periodo<br />
2010, mentre l’utile netto di Gruppo ha<br />
raggiunto i 18,4 milioni di euro.<br />
Il core business del Gruppo ha beneficiato,<br />
in particolare, della più sostenuta<br />
domanda di occhiali da sole di fascia<br />
medio-alta da parte dei consumatori<br />
dei Paesi asiatici e americani. In questi<br />
mercati, le collezioni di occhiali dei top<br />
brand in licenza riscuotono un crescente<br />
successo grazie al forte appeal della<br />
proposta commerciale e alla sempre<br />
maggiore penetrazione dei prodotti. Anche<br />
le prime collezioni dei nuovi marchi<br />
in licenza Tommy Hilfiger e Boss Orange<br />
hanno registrato un incoraggiante inizio<br />
d’anno, con vendite che hanno controbilanciato<br />
il fatturato non realizzato per la<br />
cessata distribuzione dei marchi in licenza<br />
non rinnovati.<br />
Mico Sport, ottime performance<br />
Ricerca e innovazione come scelta programmatica del lavoro. Sono queste<br />
le fondamenta su cui è basato il concept operativo del brand bresciano<br />
Mico Sport, il quale sta arricchendo il patrimonio delle sue collezioni di base<br />
con la produzione di capi di abbigliamento ad alto contenuto tecnico/sportivo.<br />
Nata nel 1970 come normale calzificio, sette anni dopo divenne azienda<br />
fornitrice di calze tecnologicamente d’avanguardia a quanti esigevano il<br />
meglio del mercato per potere praticare sport ad altissimo livello. La scelta<br />
della specializzazione non tardò a dimostrare che Mico Sport aveva intrapreso<br />
la strada di un successo che, a partire dal 1990, è sempre cresciuto nel<br />
tempo. Il 1990 è l’anno della definitiva conversione aziendale: Mico Sport<br />
inizia a collaborare con federazioni e atleti, raccogliendo via via sempre più<br />
consensi e sottoscrivendo nel contempo anche importanti contratti di sponsorizzazione,<br />
quali – solo per fare qualche esempio ‘calzante’, preso a caso<br />
tra i tanti – quello che lega l’azienda alla Federsci e al motociclista che mira<br />
alla conquista del iridato della categoria Superstock 1000, Lorenzo Zanetti.<br />
Nel 2010 Mico Sport ha chiuso il bilancio a 6,9 milioni di euro, in progressione<br />
del 7% rispetto all’anno prima, migliorando a sua volta le performance<br />
degli anni precedenti.<br />
La moda è un fenomeno di massa che<br />
tocca l’individuo nelle sue emozioni più<br />
socialmente determinanti. Lo ha stabilito<br />
in modo inequivocabile la ricerca<br />
condotta dall’istituto Ispo di Renato<br />
Mannheimer per conto della Camera<br />
Nazionale della Moda Italiana.<br />
L’analisi condotta su un campione rappresentativo<br />
dell’intera popolazione italiana<br />
tramite un sondaggio, è stata poi<br />
approfondita con focus group dedicati<br />
e infine dettagliata attraverso colloqui<br />
con 11 esperti del settore fashion. Un<br />
campione quantitativo e qualitativo che<br />
gli analisti hanno incrociato per portare<br />
a termine un’indagine che ha il pregio<br />
di aver scandagliato la percezione<br />
dell’intera massa di consumatori, in<br />
accordo con la volontà della Camera<br />
Nazionale della Moda.<br />
Il 49% degli intervistati ha dichiarato<br />
che la moda è importante nella propria<br />
vita, è fonte di gioia, felicità, benessere.<br />
Per il 78% degli intervistati la moda<br />
è un biglietto da visita.<br />
Sfatato il mito di una moda che sottolinea<br />
differenze di categoria sociale,<br />
la moda sa parlare a tutti: il 69% degli<br />
intervistati non è d’accordo con la<br />
frase “scelgo l’abbigliamento anche<br />
per dimostrare la mia appartenenza<br />
a una certa classe sociale o a una<br />
categoria di persone a cui mi sento<br />
vicino” al contrario il 75% si dichiara<br />
d’accordo con la frase “se io mi sento<br />
bene per come sono vestito, allora<br />
Italiani alla moda<br />
mi sento alla moda”.<br />
La moda è una questione legata alla<br />
rappresentazione di sé nel mondo, nella<br />
società. Il 59% degli intervistati ha<br />
dichiarato che “la moda facilita le relazioni”.<br />
I grandi marchi sono amati e ne viene<br />
riconosciuto il valore in termini di immagine<br />
e qualità, ma il consumatore<br />
si è dimostrato self confident: sia per<br />
l’abbigliamento, sia per gli accessori,<br />
una percentuale compresa tra il 78%<br />
e il 79% ha dichiarato che preferisce<br />
cambiare spesso marchio e valutare<br />
brand e posti diversi per cercare cose<br />
nuove. Un dettaglio che dimostra una<br />
maturità di approccio alla moda, che<br />
stupirà gli scettici convinti che il consumatore<br />
sia semplicemente affascinato<br />
dal glamour di questa o quella label.<br />
Al contrario il consumatore è cosciente<br />
dell’importanza intrinseca della moda<br />
e difficilmente ha un rapporto monogamo<br />
con un solo brand, anche se i<br />
luoghi d’acquisto più ambiti restano<br />
le boutique delle grandi maison per la<br />
maggioranza (il 40% degli intervistati<br />
con punte del 52% per i giovani di 18-<br />
25 anni).<br />
Nel corso della conferenza stampa di<br />
presentazione dei risultati della ricerca<br />
Ispo, tenutasi il 13 aprile, il professor<br />
Mannheimer ha evidenziato come la<br />
moda abbia ormai assunto “un ruolo<br />
a che fare con il sentire più che con<br />
l’apparire”.<br />
70
Inserto economia - Giugno <strong>2011</strong><br />
NEWS<br />
Decathlon<br />
bloccata a Trieste<br />
Era un progetto scattato circa cinque<br />
anni fa, sul quale la Fondazione<br />
genovese Gaslini ha già investito<br />
15 milioni di euro. Ma ora i lavori<br />
sono stati bloccati. Siamo a Trieste<br />
nell’area bonificata della zona exoleificio,<br />
dove sarebbero dovuti sorgere<br />
cinque complessi industriali,<br />
uno dei quali destinato all’apertura<br />
di un mega-store Decathlon. L’architetto<br />
Enrico Torno, progettista<br />
impegnato anche nella direzione dei<br />
lavori, afferma che si tratta di un’inconcepibile<br />
delibera comunale che<br />
congela un’opera per la quale sono<br />
stati già spesi centinaia di migliaia<br />
di euro. A causare il blocco dei<br />
lavori, sarebbe stata la pressione<br />
degli esercenti che si oppongono<br />
all’insediamento, in città e dintorni,<br />
di nuove grandi realtà commerciali<br />
concorrenti. Decathlon, vista la<br />
difficoltà ad aprire in questa zona,<br />
dovrà cercare residenza altrove se<br />
vorrà insediarsi a Trieste.<br />
Columbia e Sorel accelerano<br />
le vendite on-line<br />
I marchi di outdoor puntano sul web per<br />
mettere il turbo alle proprie vendite. Mentre<br />
The North Face lancerà a maggio (o<br />
giugno) prossimo i suoi siti di e-commerce<br />
in Francia, Spagna e Italia, dopo aver<br />
dato il via alla vendita online in Inghilterra<br />
e Svezia, Columbia Sportwear Company<br />
ha previsto a sua volta – per i suoi brand<br />
Columbia e Sorel – di estendere il proprio<br />
e-commerce ai mercati europeo e canadese.<br />
Da qui a dopo l’estate <strong>2011</strong>, il gruppo –<br />
che ha lanciato nel 2009 i website di e-<br />
commerce di Columbia e Sorel negli USA<br />
– aprirà due siti di vendita su Internet<br />
per il suo marchio omonimo e per Sorel,<br />
brand in piena ascesa grazie al successo<br />
dei suoi stivaletti. Siti che saranno operativi<br />
attraverso delle piattaforme gestite direttamente<br />
dal gruppo e destinati ai clienti<br />
canadesi, inglesi, tedeschi, francesi, italiani,<br />
olandesi, austriaci e spagnoli.<br />
Uno sviluppo strategico per il gruppo di<br />
prodotti outdoor, che nel 2010 ha realizzato<br />
in Europa, Medio Oriente e Africa<br />
(nella regione EMEA quindi) un fatturato<br />
di 163 milioni di euro sugli 1,10 miliardi di<br />
euro di fatturato globale.<br />
Timberland: ottime vendite, ma margini intaccati<br />
Ricavi in aumento nel primo trimestre del fiscal year per Timberland, che archivia<br />
il periodo a quota 349 milioni di dollari, +10,1% rispetto ai precedenti 317 milioni<br />
(+8,5% a tassi di cambio costanti). Particolarmente positivo l’andamento in Asia<br />
(+17,8%), mentre Nord America ed Europa avanzano rispettivamente dell’8,3% e<br />
del 9,3%. In discesa a doppia cifra (-30,2%) l’utile netto, che passa da 25,7 a 18<br />
milioni di dollari.<br />
Il risultato trimestrale riflette un ridimensionamento dell’utile oprativo da 39,4 a 27,9<br />
milioni (-29,2%), in parte a causa di un potenziamento degli investimenti nei negozi<br />
e nell’advertising, cui si sono aggiunte spese extra in altri ambiti. Nelle vendite il<br />
core business delle scarpe mette a segno un +10%, superando i 248 milioni di<br />
dollari. Analogo l’incremento alla voce abbigliamento e accessori, il cui giro d’affari<br />
è di 94,2 milioni.<br />
Commentando i risultati della società, che al termine del quarter può contare su<br />
229 boutique di proprietà (otto in più in confronto all’analogo trimestre 2010), il<br />
presidente e Ceo Jeffrey B. Swartz esprime ottimismo. “Siamo sulla strada giusta<br />
per progredire ulteriormente, grazie soprattutto ai brand Earthkeepers e Outdoor<br />
Adventure”, afferma, delineando un futuro a breve termine tutto in positivo. “Siamo<br />
convinti – puntualizza – di seguire la strategia giusta, con il team giusto, per essere<br />
l’etichetta numero uno al mondo nell’ambito dell’outdoor.”<br />
Accordo di licenza esclusiva per BasicNet<br />
BasicNet ha siglato con il Gruppo Sport<br />
Master di Mosca un accordo di licenza<br />
esclusiva per la distribuzione dei brand<br />
Kappa e Robe di Kappa in Russia. La<br />
partnership garantisce una penetrazione<br />
del mercato capillare e di alto livello,<br />
con grandi aspettative, anche sotto<br />
l’aspetto della visibilità dei marchi.<br />
Sport Master è leader assoluto nella<br />
distribuzione di abbigliamento sportivo<br />
in Russia e per i territori di Ucraina,<br />
Bielorussia e Kazakistan con oltre 350<br />
negozi. Il Gruppo opera sia nel canale<br />
retail, sia in quello wholesale.<br />
Il settore wholesale e la distribuzione<br />
tramite retailer indipendenti costituiscono<br />
inoltre un’area in forte sviluppo che<br />
Musica & sportswear<br />
vede la penetrazione del mercato russo<br />
da parte di Sport Master anche nelle<br />
aree suburbane tramite il franchising e<br />
il consolidamento dei principali partner<br />
di mercato Sportlandia.<br />
“Questo accordo con la Federazione<br />
Russa e con gli ex Paesi della CSI –<br />
dichiara Franco Spalla, Ad di BasicNet<br />
– costituisce un importante passo per<br />
Kappa e Robe di Kappa, permettendoci<br />
di penetrare un’area geografica molto<br />
significativa con il miglior partner del<br />
mercato. Il marchio Kappa, in particolare,<br />
beneficerà di ulteriore visibilità e di<br />
un rafforzamento del proprio posizionamento<br />
sportivo in vista delle prossime<br />
Olimpiadi invernali di Sochi.”<br />
La ricerca di fonti alternative di business e di sfruttamento commerciale dei propri<br />
asset ha spinto Universal Music a firmare un accordo di partnership con Billabong,<br />
marchio australiano leader a livello mondiale nel settore dell’abbigliamento sportivo<br />
e per il tempo libero. Le due società svilupperanno congiuntamente prodotti e servizi<br />
destinati al mercato coinvolgendo nelle proprie iniziative personaggi della musica<br />
e dello sport: tra i progetti in cantiere rientrano la creazione di compilaton e di<br />
contenuti audio/video in esclusiva per i clienti di Billabong, la produzione di nuovo<br />
merchandising ad hoc, l’organizzazione di concerti ed eventi dal vivo, la realizzazione<br />
di progetti cinematografici e l’allestimento di un servizio musicale dedicato<br />
con offerte di musica in download, streaming radio e tv e musica/video precaricati<br />
su lettori Mp3. “Si tratta di una partnership unica tra due società rivolte al futuro e<br />
che condividono una identica passione nel creare prodotti appetibili ed esperienze<br />
avvincenti per i consumatori” ha spiegato il presidente e Ad di Universal Lucian<br />
Grainge, mentre Derek O’Neil, Ceo di Billabong, ha ricordato che “la musica è<br />
una parte integrante del nostro lifestyle e della nostra cultura, e questa partnership<br />
rafforzerà sicuramente la posizione del nostro marchio”.<br />
71
Inserto economia - Giugno <strong>2011</strong><br />
Fibo da record<br />
NEWS<br />
Fibo <strong>2011</strong>, salone leader internazionale dell’industria del fitness e del settore health,<br />
svoltosi a Essen (Germania) dal 14 al 17 aprile scorsi, ha chiuso i battenti registrando<br />
cifre da record, tanto per quanto riguarda i visitatori (+9,1%, 58.100 contro i<br />
53.200 del 2010), quanto per quel che riguarda gli espositori (+3,7%, 581 contro i<br />
560 dell’edizione precedente). Tutto lo spazio espositivo, 75.000 metri quadrati, era<br />
occupato. Il direttore della fiera, Olaf Tomscheit, ha così commentato il risultato conseguito:<br />
“Consideriamo eccezionali il modo e la rapidità dello sviluppo di Fibo. Nel<br />
2005, anno della prima edizione, gli espositori erano 339 (ora +70%) ed è addirittura<br />
raddoppiato il numero dei visitatori. Nel frattempo l’industria del fitness, wellness ed<br />
health ha fatto passi da gigante e noi, con Fibo, abbiamo dimostrato di essere buoni<br />
compagni di viaggio.” Il boom del mercato della salute è documentato da un sondaggio<br />
effettuato dall’Istituto svizzero Wissler & Partner durante il Salone. Il 60,3% degli<br />
intervistati, selezionati tra titolari di palestre, gestori di circoli sportivi, fisioterapisti<br />
e medici specialisti della riabilitazione fisica, ha dichiarato che la propensione a investire<br />
in prodotti innovativi e attrezzature è forte. Uno ogni sei (il 16,6%) ha invece<br />
precisato di avere commissionato forniture di materiali e attrezzature in fiera.<br />
Il primo giorno feriale prima dell’Epifania e il primo sabato<br />
di luglio, per la durata massima di sessanta giorni: sono le<br />
date di partenza dei saldi invernali e festivi, unificate in tutta<br />
Italia. Le Regioni si sono accordate su queste date di avvio,<br />
omogenee su tutto il territorio nazionale, “al fine di tutelare<br />
– si legge in un documento approvato dalla Conferenza<br />
delle Regioni e Province autonome – il diritto alla normale<br />
concorrenza. Le singole Regioni si impegnano, comunque,<br />
a dare seguito a tale decisione con propri atti.” Sulla materia<br />
la competenza è delle amministrazioni territoriali. La proposta<br />
di un’uniformità nazionale della data di avvio dei saldi<br />
Saldi uguali per tutti<br />
Man Socks Italia acquisisce<br />
Think Pink<br />
Il Gruppo Tecnica ha ceduto il marchio<br />
Think Pink a Man Socks Italia, azienda<br />
produttrice di abbigliamento e accessori.<br />
La conferma arriva da Gb International<br />
Spa (società controllata da<br />
Tecnica Group Spa), che ha siglato<br />
un accordo con l’azienda di Castiglione<br />
delle Stiviere per commercializzare<br />
il marchio a partire dalla collezione PE<br />
2012. Tecnica Group, che ha chiuso il<br />
2010 con un fatturato di 384 milioni di<br />
euro in crescita del 13% sul 2009, con<br />
questa cessione prosegue nel suo piano<br />
di focalizzazione sul core-business<br />
di calzature e attrezzi sportivi.<br />
era stata avanzata lo scorso ottobre da Confcommercio,<br />
auspicando la fine di una parcellizzazione a livello regionale,<br />
che a suo parere “disorienta i consumatori e danneggia<br />
le imprese, soprattutto a causa della ‘transumanza’ della<br />
clientela da una Regione all’alta”. Così è, ma rimane ancora<br />
irrisolto il problema delle diverse esigenze dei negozianti.<br />
Non sono state, infatti, prese in considerazione le esigenze<br />
dei negozi dislocati nelle località sciistiche e/o di vacanza<br />
estiva, dove, alle date che hanno previsto per l’apertura dei<br />
saldi corrispondono invece quelle dell’inizio delle normali<br />
vendite.<br />
Lizard e CUS insieme<br />
Lizard, marchio leader nel sandalo sportivo<br />
con particolare focus sul settore<br />
marine, e il CUS (Centro Universitario<br />
Studentesco) di Trento hanno siglato un<br />
importante accordo che avrà una durata<br />
di 3 anni.<br />
Nasce infatti la Lizard Sailing Academy:<br />
una vera e propria scuola di vela d’altura<br />
ideata per tutti coloro che intendono avvicinarsi<br />
o migliorare il proprio rapporto<br />
con questa disciplina. I corsi infatti sono<br />
suddivisi in 5 livelli (Base, Skipper 1/2/3<br />
e Pre Agonismo) e abbracciano dal neofita<br />
al velista semiesperto già in grado<br />
di condurre sufficientemente bene l’imbarcazione.<br />
Lizard, in qualità di sponsor della scuola,<br />
fornirà le calzature (modello Crew ma<br />
non solo) ai frequentanti del corso per la<br />
patente nautica, agli istruttori e agli atleti<br />
che fanno parte del team nazionale.<br />
Questa collaborazione conferma ancora<br />
una volta l’attenzione che il marchio<br />
trentino rivolge al mondo della nautica<br />
nel tentativo che sempre più appassionati<br />
scoprano e approfondiscano tutti gli<br />
aspetti di questo sport.<br />
Google lancia il suo shopping<br />
Google annuncia il lancio in Italia, Spagna e Olanda della versione beta di Google<br />
Shopping, il servizio che favorisce i contatti tra negozianti e acquirenti sul web.<br />
Secondo la società di ricerche ComScore, lo scorso gennaio i tre quarti degli<br />
europei hanno visitato un sito di e-commerce, con una crescita del 66% rispetto<br />
a un anno fa, trascorrendo in media 52 minuti su siti di vendita on-line (fonte:<br />
Internet Retailer). Google Shopping è un motore di ricerca prodotti che consente<br />
agli utenti di trovare on-line le informazioni sugli articoli, di comparare i prezzi e di<br />
identificare il venditore dal quale effettuare l’acquisto. Gli utenti possono cercare<br />
i prodotti dalla homepage di Google Shopping e hanno anche la possibilità di<br />
cliccare su “Shopping” nel pannello a sinistra della pagina dei risultati di ricerca<br />
per visualizzare i risultati originati esclusivamente da Google Shopping. I retailer<br />
possono registrarsi a Google Shopping gratuitamente, inserendo una lista dei<br />
prodotti che già vendono attraverso i loro negozi virtuali. Yoox Group (retailer/ecommerce),<br />
a tale proposito afferma: “Condividiamo l’efficacia del servizio Google<br />
Shopping, da molto tempo utilizziamo Google Shopping e siamo stati tra i<br />
primi a sperimentarlo sul mercato italiano”. Amy Gepfert, Program Manager di Google<br />
Shopping, a sua volta arricchisce l’informazione aggiungendo: “Gli europei<br />
amano fare shopping on-line e ci auguriamo che Google Shopping consenta agli<br />
utenti italiani di trovare i prodotti sul web più velocemente e facilmente. Google<br />
Shopping consente di vedere un’ampia varietà di prodotti offerti da tanti negozianti<br />
diversi (anche di abbigliamento, calzature e accessori per lo sport) e di raffinare i<br />
propri risultati per potere trovare l’offerta migliore, prima di entrare nel negozio online<br />
ed effettuare l’acquisto.” Inoltre, i negozianti che scelgono di pubblicizzare il<br />
proprio catalogo prodotti, ora possono farlo attraverso le Estensioni di Prodotto di<br />
AdWords. Queste ultime utilizzano le informazioni relative a uno specifico articolo,<br />
inserite dal rivenditore, e le mostrano automaticamente all’interno dell’annuncio,<br />
nel caso siano rilevanti.<br />
72
Inserto economia - Giugno <strong>2011</strong><br />
NEWS<br />
Geox si impegna nello sport<br />
Si è svolta il 15 aprile, a Montebelluna (TV), una conferenza stampa indetta da<br />
Mario Moretti Polegato, per illustrare gli impegni assunti dalle sue aziende, Geox<br />
(Sezione sport) e Diadora, nell’ambito della sponsorizzazione e ricerca. Ha ricordato<br />
che i piloti di F1 della scuderia Red Bull gareggiano e vincono indossando<br />
“scarpe che respirano”, che il modello Geox Tmc è tra i preferiti da molti tra i più<br />
quotati campioni del ciclismo professionistico e che usa scarpe da gara Geox<br />
anche Max Biagi nel motociclismo. “Il nostro Gruppo – ha detto – non si limita a<br />
svolgere ricerche di laboratorio ma punta a sperimentarle sul campo, avvalendosi<br />
della collaborazione di campioni d’alto livello internazionale e al tempo stesso<br />
sostenendo lo sport e i suoi valori.” Riferendosi a Diadora, ha ricordato la recente<br />
acquisizione, enunciato i relativi programmi di sviluppo, mettendo l’accento<br />
sull’assunzione di 150 dipendenti, nonché sul previsto investimento di ulteriori 30<br />
milioni di euro in tecnologie e nell’ampliamento del centro distribuzione. Impegni<br />
di cui hanno dato atto i sindaci del comune e dei comuni limitrofi.<br />
Prospettive di crescita nel balneare<br />
Secondo uno studio dell’NPD Group, nel 2009 il mercato mondiale della moda balneare<br />
(swimwear, beachwear e l’equipaggiamento ad essi legato) ha rappresentato<br />
8,6 miliardi di euro, vale a dire il 4% del mercato globale dello sport, il quale ha fatto<br />
registrare vendite per 213 miliardi di euro. In senso generale, in questi ultimi tre anni,<br />
lo swimwear ha messo a segno performance migliori o uguali – come nel caso del<br />
periodo 2008/2009, con un calo del 2% sui due mercati – a quelle del mercato<br />
mondiale degli articoli sportivi.<br />
Nel 2009 il mercato mondiale della moda balneare ha generato un valore di 8,6<br />
miliardi di euro. Nel dettaglio, le vendite sul mercato mondiale del settore balneare si<br />
dividono nel modo seguente: la pratica cosiddetta sportiva rappresenta 3,82 miliardi<br />
di euro, cioè il 45%, mentre il tempo libero registra 4,74 miliardi di euro, cioè il 55%<br />
delle vendite.<br />
Negli anni a venire, le vendite di prodotti di moda balneare legati al tempo libero dovrebbero<br />
crescere in Cina, in Medio Oriente, in Nordafrica e ancora in Brasile, indica<br />
l’NPD Group; mentre la pratica sportiva legata alle attività in mare o in piscina ha un<br />
futuro roseo davanti a sé nei Paesi Occidentali, dove l’età della popolazione è in costante<br />
aumento e l’attività sportiva come difesa e prevenzione rispetto ai problemi di<br />
salute è sempre più incentivata e valorizzata. Il gruppo di studi fa anche notare come<br />
il segmento di mercato dei prodotti di sport performance sia dominato da un pugno<br />
di marchi, mentre il mercato del beachwear è il terreno di gioco sul quale si muove<br />
una grande quantità di griffe, lasciando presagire un interesse crescente dei brand<br />
di sport performance nei confronti di questo settore.<br />
Infine, il mercato mondiale dello swimwear si sta rivolgendo verso prodotti sempre<br />
più tecnologici, come su coefficienti di protezione solare principalmente destinati ai<br />
bambini, mentre il fulcro della crescita potrebbe venire da una nuova generazione di<br />
costumi da bagno termici, che permettono di nuotare in tutte le acque.<br />
Novità in Harmont & Blaine<br />
Harmont & Blaine, azienda comasca specializzata nella commercializzazione di prodotti<br />
tessili e accessori per abbigliamento, produrrà e distribuirà per i prossimi tre<br />
anni l’underwear e la linea mare firmati Harmont & Blaine. L’accordo di licenza prenderà<br />
il via con la stagione PE 2012. “Quello siglato con Albisetti” ha commentato<br />
l’amministratore delegato di Harmont & Blaine, Domenico Menniti, “è un accordo<br />
importante perché accrescerà il valore del nostro marchio consentendoci di rafforzare<br />
la distribuzione di underwear e abbigliamento mare su vasta scala in mercati<br />
finora poco presidiati.”<br />
Harmont & Blaine, che la scorsa settimana ha acceso le insegne del suo undicesimo<br />
flagship in Cina, questa volta a Shenyang, stima di riuscire a chiudere il primo<br />
semestre <strong>2011</strong> con un giro d’affari attestato sui 26 milioni di euro, contro i 22,6<br />
milioni registrati nello stesso periodo l’anno precedente.<br />
Open space adidas a Roma<br />
Si presenta come un grande open<br />
space di 100 metri quadri il nuovo<br />
monomarca adidas Originals inaugurato<br />
nel centro commerciale I Granai,<br />
a Roma lo scorso aprile. Salgono così<br />
a 13 i flagship italiani del marchio<br />
della divisione Sport Style di adidas,<br />
che punta alla copertura capillare sul<br />
nostro territorio. In vendita le scarpe<br />
storiche del brand – Adicolor, Gazelle<br />
e LA Trainer –, ma non solo.<br />
Progettato dallo studio Colombo<br />
Vantussi e situato in zona Eur, lo spazio<br />
ospita la linea di calzature Mega<br />
– novità della stagione – e l’inedita<br />
collezione di jeans Originals Denim.<br />
Contraddistinte dal logo del trifoglio,<br />
le proposte della label rappresentano<br />
un mix di autenticità sportiva e stile<br />
urbano, valori esaltati all’interno dello<br />
store che presta grande attenzione<br />
anche alla creatività, all’espressività e<br />
all’individualità.<br />
A caccia in sicurezza<br />
La campagna per la sicurezza nella<br />
caccia raggiunge un importante traguardo<br />
grazie all’alta tecnologia dell’industria<br />
tessile pratese, che ha creato<br />
un tessuto corazzato di straordinarie<br />
prestazioni salvavita.<br />
Si chiama Dynafelt, è molto più resistente<br />
del kevlar (già 5 volte più resistente<br />
dell’acciaio) ed è stato testato<br />
con successo, risultando estremamente<br />
protettivo anche da cartucce a pallini<br />
sparate a distanza ravvicinata. Sarà la<br />
grande novità della stagione venatoria<br />
<strong>2011</strong>-2012.<br />
Dynafelt è stato presentato il 4 maggio<br />
alla stampa, nella sede di Confindustria<br />
Toscana, da Roberto Fenzi,<br />
vice-presidente dell’Unione Industriale<br />
di Prato e Ad del Gruppo Lenzi, uno<br />
dei più importanti del distretto tessile<br />
pratese, leader nel settore dei tessuti<br />
non convenzionali, al quale si deve la<br />
creazione del nuovo tessuto.<br />
Con lui l’ingegner Stefano Ricci, responsabile<br />
di Lenzitecnologie, il settore<br />
del gruppo dove Dynafelt è stato<br />
ideato e dove è adesso in produzione.<br />
“Dynafelt”, ha ricordato Fenzi, “è un feltro<br />
speciale ottenuto con la tecnofibra<br />
in polietilene Dyneema della società<br />
olandese DSM.”<br />
73
Inserto economia - Giugno <strong>2011</strong><br />
NEWS<br />
2012 diverso per Mido<br />
Mido, il salone internazionale dell’occhialeria<br />
di Milano, ha annunciato le date<br />
della prossima edizione: si svolgerà nelle<br />
giornate di domenica 11, lunedì 12 e<br />
martedì 13 marzo 2012 presso il quartiere<br />
fieristico di Rho-Pero. Una collocazione<br />
temporale che ha una duplice valenza<br />
di novità.<br />
Da un lato, infatti, viene accolta la richiesta<br />
espressa da espositori e visitatori<br />
di svolgere la fiera nei due giorni della<br />
settimana, la domenica e il lunedì, in cui<br />
molti ottici italiani sono chiusi. Dall’altro<br />
però, almeno per l’edizione 2012, non<br />
si realizzerà la concomitanza con le altre<br />
rassegne milanesi degli accessori, sotto<br />
la sigla All Accessories, lanciata di<br />
recente per puntare proprio sulla sinergia<br />
tra gli eventi.<br />
Nella primavera 2012 le manifestazioni<br />
Micam, Mipel, Mifur e Mido si presenteranno,<br />
infatti, in ordine sparso, a causa<br />
dello svolgimento del salone a cadenza<br />
triennale Ipack-Ima, fissato dal 28 febbraio<br />
al 3 marzo, ma il cui smantellamento<br />
si prolunga nei giorni successivi. Micam,<br />
Mipel, Mifur, che ancora non hanno<br />
comunicato ufficialmente le date 2012,<br />
manterranno presumibilmente la collocazione<br />
già prevista, ossia da domenica 4<br />
a mercoledì 7 marzo, ma mentre le prime<br />
due mostre continueranno a svolgersi a<br />
Rho-Pero, la kermesse sulla pellicceria<br />
troverà spazio al Portello di Fieramilanocity.<br />
Mido, come già detto, si terrà più<br />
avanti: dall’11 al 13.<br />
Tavola rotonda sulla montagna<br />
Presso la Camera dei Deputati si è svolta una tavola rotonda dal titolo “Gli Italiani e<br />
la montagna: nuove opportunità per il turismo e lo sport”. L’evento è stato promosso<br />
dalla FISI‚ la Federazione Italiana Sport Invernali con il contributo di Assosport.<br />
Nella fase introduttiva Giovanni Morzenti, presidente FISI ha presentato i risultati di<br />
una ricerca che la Federazione ha commissionato al prof. Enrico Finzi, di AstraRicerche,<br />
con l’obiettivo di approfondire la conoscenza delle esigenze dei tesserati<br />
FISI, offrire agli operatori della montagna spunti per migliorare l’offerta turistica,<br />
incrementare e promuovere la pratica sportiva in montagna.<br />
Sono seguiti gli interventi dell’On. Pierluigi Mantini‚ presidente Osservatorio parlamentare<br />
per il Turismo; Sandro Lazzari‚ presidente ANEF; Claudio Albonetti, presidente<br />
Assoturismo; Walter Meister, vice presidente Federalberghi; Renzo Iorio, vice<br />
presidente Federturismo; Manuela Viel, direttore Assosport; Francesco Montera‚<br />
direttore generale Promuovitalia; Alberto Zanatta, direttore Tecnica Group; On. Erminio<br />
Quartiani, presidente onorario parlamentari Amici della Montagna; Gianpietro<br />
Nattino, presidente Banca Finnat.; On. Rocco Crimi, sottosegretario di Stato alla<br />
Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega allo sport. Il moderatore è stato<br />
Alessandro Casarin, condirettore TgR, Rai.<br />
Presente per un saluto ai partecipanti Christof Innerhofer, campione del mondo a<br />
Garmisch <strong>2011</strong>.<br />
New entry<br />
in Peuterey e Geospirit<br />
Alice Bon è il nuovo direttore della comunicazione e dell’immagine dei marchi<br />
Peuterey, Peuterey Aiguille Noire e Geospirit di proprietà di G&P Net. La nomina,<br />
coerente con la strategia di sviluppo avviata dal Presidente Francesca<br />
Lusini e dal direttore creativo e consigliere delegato Riccardo Coppola, rientra<br />
nei piani aziendali volti al rafforzamento delle operazioni di internazionalizzazione<br />
dei brand, Far East in testa.<br />
La Bon che ha una decennale esperienza nella funzione PR, in aziende del<br />
fashion come Ralph Lauren, Gucci e Giorgio Armani, opererà dallo showroom<br />
milanese di Via Lodovico il Moro insieme a Giovanni Lusini, nel ruolo di advertising<br />
manager, e al team interno che coordina gli aspetti grafici, la comunicazione<br />
corporate e il product placement.<br />
Bread & Butter frena<br />
sul childrenswear<br />
Non decolla la liaison tra Bread &<br />
Butter e il settore della moda infantile:<br />
gli organizzatori del salone berlinese,<br />
dopo aver sospeso in occasione<br />
dell’edizione dello scorso gennaio<br />
l’area Kids Camp, che aveva esordito<br />
nell’estate 2010, hanno annunciato<br />
che anche il progetto Bread & Butter<br />
Youngstars è stato congelato.<br />
La rassegna era in programma dal<br />
15 al 17 luglio, circa una settimana<br />
dopo il “Tradeshow for selected<br />
brands”, previsto dal 6 all’8. “La nostra<br />
idea – spiega il managing director<br />
dell’ente fieristico tedesco, Karl-<br />
Heinz Müller – era quella di creare<br />
sempre all’interno dell’ex aeroporto<br />
Tempelhof una piattaforma sulle proposte<br />
under 14 indipendente e di<br />
spirito contemporary, sulla falsariga<br />
di Bread & Butter per l’adulto. Infatti,<br />
ero convinto che per il comparto<br />
fosse urgentemente necessario un<br />
rinnovamento.”<br />
A oggi una settantina di nomi hanno<br />
aderito all’iniziativa ma, come sottolinea<br />
Müller, si tratta di realtà per lo<br />
più di piccole dimensioni, mentre le<br />
grandi non hanno risposto all’appello.<br />
“A questo punto – conclude l’artefice<br />
di Bread & Butter – non avevamo<br />
le basi per concretizzare gli obiettivi<br />
ambiziosi che ci eravamo posti. Non<br />
abbiamo potuto fare altro che soprassedere.”<br />
Cresce l’impegno Timberland<br />
per l’ambiente<br />
Un 38% di riduzione delle emissioni<br />
di gas a effetto serra a fine 2010.<br />
Questo quanto annunciato recentemente<br />
da Timberland, società americana<br />
quotata al Nyse. L’attenzione<br />
della società si era concretizzata nel<br />
2006 con la creazione di un programma<br />
ad hoc che in cinque anni<br />
ha già portato a una consistente riduzione<br />
delle emissioni.<br />
E se la riduzione del 50% non è stata<br />
raggiunta nel 2010, “abbiamo in programma<br />
di ottenere questo risultato<br />
entro il 2015 e magari di andare anche<br />
oltre”, ha sottolineato Betsy Blaisdell,<br />
Senior Manager Environmental<br />
Stewardship di Timberland.<br />
74
Inserto economia - Giugno <strong>2011</strong><br />
NEWS<br />
Nuovo nome per Ispo China<br />
Ispo China cambia nome: diventa<br />
Ispo Beijing e l’edizione 2012 rimarrà<br />
aperta un giorno in più. Le principali<br />
fiere tedesche di attrezzature e abbigliamento<br />
sportivo organizzano anche<br />
edizioni in Cina e le prossime edizioni<br />
nell’ordine sono: OutDoor China a<br />
Shanghai. 23/25 giugno <strong>2011</strong> (Messe<br />
Frankfurt); Asia Outdoor a Nanchino,<br />
27/30 luglio <strong>2011</strong> (Friedrischshafen<br />
Messe) e Ispo Beijing, 22/25 febbraio<br />
2012, un giorno in più rispetto<br />
a quest’anno (Messe Muenchen). Il<br />
nome di Ispo Beijing è nuovo di zecca.<br />
Sostituisce il finora esistente Ispo<br />
China e, per quanto riguarda il motivo<br />
del cambiamento – dicono gli organizzatori<br />
– si tratta di un’esigenza dettata<br />
dal non volere in alcun modo confondere<br />
questa con le altre due su citate<br />
fiere. Ispo China <strong>2011</strong> è stata visitata<br />
da 17.700 visitatori.<br />
Vendite in crescita per<br />
Intersport International<br />
Il 2010 ha rappresentato una buonissima<br />
annata per Intersport International.<br />
Coi suoi 5320 punti vendita – di cui<br />
200 nuove aperture nel 2010 – il distributore<br />
di articoli sportivi presente in<br />
39 Paesi ha fatto registrare in effetti un<br />
aumento delle vendite del 9%, a 10,1<br />
miliardi di euro, contro i 9,2 miliardi del<br />
2009. Un risultato dovuto in parte alla<br />
buonissima stagione invernale in Europa<br />
Centrale, in Canada e in Scandinavia,<br />
e in parte agli effetti della Coppa del<br />
Mondo di Calcio svoltasi in Sudafrica.<br />
Da notare che le vendite di Intersport<br />
International sono state incrementate<br />
anche dai risultati delle attività running<br />
e training.<br />
Intersport International cita poi uno<br />
studio della Federation of the European<br />
Sporting Goods Retail Associations<br />
(FEDAS), che svela che il mercato degli<br />
articoli sportivi è aumentato del 3%,<br />
a 39 miliardi di euro nel 2010 in Europa,<br />
e che Intersport vi rappresenta una<br />
quota di mercato del 22%. Tuttavia,<br />
per il <strong>2011</strong> il gruppo prevede di ottenere<br />
una crescita più modesta a causa<br />
di una stagione sciistica che è stata più<br />
piatta, per via delle condizioni meteo rivelatesi<br />
troppo clementi e l’assenza di<br />
avvenimenti sportivi di altissimo livello.<br />
Reebok in corsa per eguagliare adidas<br />
Sulla rivista americana di business e nuove tendenze Bloomberg si legge che Reebok<br />
mira a eguagliare, in percentuale rispetto al fatturato, gli utili della casa madre<br />
adidas entro cinque anni. Il tentativo di scalata è già iniziato, con il risultato del<br />
bilancio chiuso a +12% il 31 dicembre 2010, dopo tre anni di progressivo miglioramento.<br />
L’interesse che si sta registrando a livello internazionale attorno al marchio<br />
è palese e, a tale riguardo Uli Becker, presidente di Reebok, afferma: “Ci siamo<br />
posti obiettivi ambiziosi, ma nei cinque anni che ci siamo presi potranno succedere<br />
molte cose ovviamente positive, sappiamo già di potere contare su buoni margini di<br />
utile alla chiusura finale dei conti nel <strong>2011</strong>. A rendere possibile questa nostra performance<br />
contribuirà il successo che stiamo riscontrando con le scarpe da running<br />
RealFlex e con quelle della linea tonificante femminile Easy Tone.”<br />
Nuova sponsorizzazione per North Sails<br />
North Sails sarà partner ufficiale della Nespresso Cup <strong>2011</strong>. La regata, giunta alla seconda<br />
edizione e dedicata esclusivamente alla classe Wally, si terrà dal 6 all’8 maggio<br />
a Portofino. In base all’accordo il brand di abbigliamento sportivo facente capo alla<br />
Tomasoni Topsail di Rapallo (GE) vestirà tutti gli equipaggi che parteciperanno alla<br />
manifestazione velistica con una polo, realizzata ad hoc per l’occasione, mentre agli<br />
ospiti sarà donato un vip gift per un total look: giacca, polo, cintura e sacca.<br />
CalcioExpo: novità a Firenze<br />
Firenze lancia CalcioExpo, nuovo evento dedicato al mondo del pallone. È stato<br />
messo in calendario da giovedì 8 a domenica 11 settembre e si svolgerà presso il<br />
centro fieristico della Fortezza da Basso dove, per quanto riguarda l’area espositiva,<br />
sugli 8000 metri quadrati espositivi disponibili, verranno proposti prodotti di<br />
vario genere: dai palloni all’abbigliamento tecnico, dall’alimentazione al merchandising.<br />
Si tratterà, secondo quanto affermano gli organizzatori, di una fiera di taglio<br />
innovativo, ravvivata da iniziative che rappresentano le diverse anime del gioco del<br />
calcio. Il pubblico degli appassionati troverà qui rappresentato l’intero mondo calcistico<br />
nazionale: squadre, allenatori e giocatori, federazioni, associazioni ed enti<br />
di promozione, gestori di impianti e chiunque operi professionalmente nel settore.<br />
Il coinvolgimento di tutti i protagonisti di prima grandezza è assicurato anche per<br />
quanto attiene il calcetto e altri sport derivati. Nelle intenzioni, CalcioExpo vuole<br />
essere punto di incontro fra storia e innovazione, l’occasione per conoscere in<br />
profondità il passato, soffermare l’attenzione sul presente, progettare il futuro attingendo<br />
idee e propositi dall’esito dei meeting, incontri e convegni programmati.<br />
Un nuovo distributore per Garmont<br />
Garmont Srl ha annunciato agli inizi di<br />
maggio la nomina di Lifestyle Industries<br />
Group come distributore in Australia<br />
delle calzature outdoor a marchio Garmont.<br />
Lifestyle Industries Group si occuperà<br />
della distribuzione sul mercato<br />
australiano delle linee di calzature Garmont<br />
montagna, hiking e altre attività<br />
outdoor.<br />
Tim Gaul, direttore di Lifestyle Industries<br />
Group (LIG), ha affermato: “LIG può<br />
vantare di essere un eccellente brand<br />
builder. Siamo estremamente lieti di<br />
aggiungere un marchio con la qualità e<br />
l’esperienza di Garmont al nostro business.<br />
Siamo convinti che le soluzioni<br />
tecniche offerte assicureranno il successo<br />
in un mercato dell’outdoor altamente<br />
maturo.”<br />
Commenta Gian Luca Farinazzo, Garmont<br />
Sales and Marketing Manager<br />
International: “Siamo orgogliosi di<br />
dare il benvenuto a Lifestyle Industries<br />
Group nel nostro network internazionale<br />
di vendita e siamo certi che la loro<br />
esperienza e conoscenza del mercato<br />
australiano rafforzerà il rapporto con il<br />
consumatore e promuoverà il marchio<br />
Garmont come leader tecnico di calzature<br />
dalle prestazioni estreme. Un<br />
ringraziamento particolare va anche a<br />
Sitro Group Australia Pty ltd per il loro<br />
supporto nell’assicurare un passaggio<br />
agevole.”<br />
75
Inserto economia - Giugno <strong>2011</strong><br />
NEWS<br />
Wintersteiger acquisisce la maggioranza di BootDoc<br />
Mentre molte aziende procedono ancora<br />
con il freno a mano tirato, la Wintersteiger<br />
AG di Ried im Innkreis punta<br />
sull’espansione e alla fine di aprile<br />
<strong>2011</strong> ha acquisito le quote di maggioranza<br />
della società BootDoc Handels<br />
GmbH di Liezen. La rinomata azienda<br />
della Stiria è specializzata in plantari<br />
per calzature sportive e scarpe per<br />
tutti i giorni, sistemi di analisi, calze a<br />
compressione graduata e scarpette<br />
interne per scarponi da sci in materiale<br />
espanso. Nell’anno di esercizio<br />
scorso ha raggiunto un fatturato di<br />
circa 1,7 milioni di euro.<br />
Grazie a questa acquisizione, due<br />
marchi forti si avvantaggeranno in<br />
futuro di preziosi effetti sinergici. Lo<br />
sviluppo del marchio di successo<br />
BootDoc è così garantito a lungo termine,<br />
tanto più che le due aziende,<br />
nel campo dei prodotti per lo sport,<br />
si rivolgono alle stesse categorie di<br />
clienti. UIteriore spinta verrà data ai<br />
prodotti BootDoc grazie alla loro introduzione<br />
nella rete di distribuzione<br />
globale di Wintersteiger. I clienti in<br />
tutto il mondo si avvantaggeranno in<br />
particolare dei nuovi impulsi ai prodotti<br />
e all’assistenza. “Con l’acquisizione<br />
delle quote di maggioranza di Boot-<br />
Doc è stato possibile fare un importante<br />
passo avanti in direzione dell’ulteriore<br />
sviluppo e dell’ampliamento<br />
di questo importantissimo segmento<br />
di prodotti. Abbiamo acquisito per la<br />
stessa categoria di clienti un solido<br />
marchio con prodotti ben avviati e di<br />
pregiata qualità. In combinazione con<br />
la comprovata qualità di servizio e distribuzione<br />
di Wintersteiger, vogliamo<br />
offrire ai clienti attuali e futuri il miglior<br />
servizio possibile”, questo il commento<br />
dell’ingegner Markus Piber, membro<br />
del consiglio direttivo presso Wintersteiger<br />
per il settore Distribuzione,<br />
Marketing e Pubbliche relazioni.<br />
Wintersteiger potrà contare anche<br />
in futuro sul prezioso know-how<br />
della ditta della Stiria. Infatti presso<br />
la sede della BootDoc Handels<br />
GmbH a Liezen non ci saranno stravolgimenti,<br />
come non ce ne saranno<br />
all’interno del team di lavoro. All’insegna<br />
del motto “a 360° intorno<br />
al piede” i team di Wintersteiger e<br />
BootDoc in futuro remeranno nella<br />
stessa direzione e metteranno in<br />
gioco le loro forze nell’interesse dei<br />
clienti. Mentre BootDoc rimarrà il<br />
centro nevralgico per lo sviluppo di<br />
nuovi prodotti per il benessere dei<br />
piedi, Wintersteiger si occuperà della<br />
vendita mondiale, del marketing e<br />
della logistica. I dettagli di questa<br />
trasformazione sono già in elaborazione.<br />
Al contrario la distribuzione<br />
dei plantari per calzature sportive<br />
Comform’able da parte di Wintersteiger<br />
sul mercato austriaco e su<br />
quello italiano verrà conclusa alla<br />
fine di gennaio 2012.<br />
Dall’UE ok per l’etichettatura<br />
I consumatori europei non rischieranno<br />
più di acquistare inavvertitamente capi<br />
di abbigliamento che contengono parti<br />
in pelle o pelliccia animale e dovranno<br />
essere correttamente informati sulla<br />
composizione degli abiti.<br />
È diventata legge europea l’obbligo<br />
di etichettatura del tessile. La plenaria<br />
di Strasburgo ha approvato definitivamente<br />
il regolamento sull’obbligo<br />
di denominazione delle fibre tessili e<br />
all’etichettatura e al contrassegno della<br />
composizione fibrosa dei prodotti<br />
tessili.<br />
Un megastore Decathlon apre i battenti i primi di giugno negli spazi dell’area<br />
industriale, dietro la zona Caorsana, che fino a qualche tempo fa erano occupati<br />
da Italia Arredo. L’apertura permetterà l’assunzione di circa 60 persone<br />
che entreranno a far parte di una squadra di circa 5000 collaboratori in<br />
Italia.<br />
Nel 2009 Decathlon è diventato il più grande network di negozi per la distribuzione<br />
di articoli per lo sport in Italia e ha registrato la presenza di oltre 19<br />
milioni di clienti. In Italia, Decathlon è oggi presente con 68 negozi, 3 depositi<br />
logistici e 2 uffici di produzione. L’esordio del primo negozio Decathlon<br />
italiano risale al 1993 quando viene aperto il punto vendita di Baranzate<br />
di Bollate (MI), seguito a distanza di due anni da quelli di Corsico (MI) e<br />
Lissone (MB). Il valore della produzione del perimetro retail si è attestato<br />
a 691 milioni di euro in crescita del 12,8% rispetto ai 612,8 milioni di euro<br />
del 2008 calcolati a parità di perimetro. Nel giugno 2009, infatti, Decathlon<br />
ha varato lo spin off delle attività di produzione, ricerca e sviluppo, che sono<br />
confluite nella società Oxyprod. Considerando anche queste attività, il valore<br />
della produzione nel 2009 è stato pari a 881,5 milioni di euro (818,7 nel<br />
2008). La progressione degli store a superfici paragonabili (negozi aperti<br />
da almeno 2 anni), è stata pari al 6,9%. Si conferma, dunque, la crescita<br />
costante degli ultimi anni.<br />
Due sono gli obiettivi che guidano il merchandising: essere negozi rapidi,<br />
per permettere ai clienti di trovare velocemente gli articoli adatti alle proprie<br />
passioni sportive, e garantire la libera miglior scelta, per consentire<br />
ai clienti di comprendere l’offerta in<br />
autonomia e di scegliere il miglior<br />
prodotto in relazione all’utilizzo desiderato.<br />
Il tutto in un’ottica di chiarezza<br />
dell’offerta, disponibilità dello<br />
stock e capacità di favorire l’acquisto.<br />
Decathlon apre a Piacenza<br />
Fonti: Fashion Magazine, il Sole24 ore, Assosport,<br />
Coni, Ansa, AdnKronos, Prima Comunicazione,<br />
www.sportbizreport.it, www.sporteconomy.<br />
it, www.sponsornet.it, www.fashionmag.com<br />
76
Inserto Speciale di <strong>TopSport</strong> - Il Giornale degli Articoli Sportivi - Giugno <strong>2011</strong><br />
www.be-out.it<br />
natural sportstyle<br />
Naturalmente<br />
Liberi<br />
Un universo sportivo e lifestyle<br />
in costante evoluzione.<br />
Capace proprio in periodi<br />
commercialmente difficili di attrarre<br />
e appassionare un pubblico<br />
alla ricerca di emozioni. Naturali<br />
In questo numero: in fiera, l’Outdoor made in Italy. Anticipazioni prodotto 2012
78<br />
LA PAROLA A...<br />
RICCARDO VALSECCHI<br />
Amministratore Delegato<br />
ANDE<br />
lI panorama è complesso.<br />
Sono diversi gli aspetti che il mondo<br />
outdoor deve approfondire, per darsi delle risposte<br />
e puntare a una crescita futura<br />
IL MONDO OUTDOOR MERI-<br />
TA DI ESSERE APPROFONDITO,<br />
poiché alcune precise dinamiche<br />
sono in pratica sempre presenti,<br />
in modo più o meno evidente, e<br />
possono generare numerose e importanti<br />
conseguenze. Tra di esse,<br />
a mio avviso, vale la pena prendere<br />
in esame principalmente i seguenti<br />
aspetti: la scarsa conoscenza del<br />
prodotto da parte del consumatore<br />
italiano e la sua ridotta capacità di<br />
spesa, la mancanza di test specifici<br />
sulla merce, ma anche la trasformazione<br />
del mercato cinese e le<br />
difficoltà della nostra distribuzione<br />
specializzata. Sono tutti fattori che<br />
influenzano pesantemente l’andamento<br />
delle vendite, andando a modificare<br />
le prospettive future, tanto<br />
in meglio quanto in peggio.<br />
Osservando dunque la situazione<br />
per come si prospetta attualmente,<br />
risulta evidente a tutti la crescita di<br />
Decathlon, sia come network distributivo<br />
che come offerta alternativa<br />
di prodotti rispetto ai brand storici.<br />
È sempre più il consumatore stesso<br />
a considerarlo come un’alternativa<br />
reale rispetto al canale di distribuzione<br />
tradizionale; quest’ultimo,<br />
dunque, sembra sempre più in<br />
sofferenza sia per volumi di vendita<br />
che, soprattutto, per capacità di<br />
produrre profitto. Questa è infatti<br />
la nota più dolente di tutto il nostro<br />
settore.<br />
Sul fronte del consumo, il mer-<br />
cato appare ormai spaccato in<br />
due. Da un lato, c’è il consumatore<br />
che ricerca il brand per identificarsi<br />
nella filosofia rappresentata<br />
dallo stesso marchio, e anche per<br />
confermare il proprio status sociale,<br />
con la consapevolezza che la<br />
propria scelta testimonia un must di<br />
qualità. Dall’altro lato, c’è un target<br />
di clientela guidata da una maggiore<br />
cautela nell’acquisto, che quindi<br />
accetta di buon grado di valutare<br />
l’offerta anche no logo, oppure<br />
delle private labels, in cui si riesca<br />
comunque a trovare un prodotto<br />
qualitativamente valido, anche<br />
se non eccessivamente costoso.<br />
Una situazione che va marcandosi<br />
sempre più.<br />
A questa dicotomia si somma<br />
la trasformazione del mercato<br />
cinese, perché se all’inizio la<br />
delocalizzazione ha rappresentato<br />
la salvezza di molte aziende, gli<br />
ultimi rovesci del mercato stanno<br />
costringendo molte aziende a fare<br />
i conti con una vera redditività e<br />
quindi con la capacità di sostenersi<br />
nel tempo, attraverso sani profitti.<br />
Il mercato cinese è fortemente<br />
cambiato: i prezzi sono in costante<br />
e sensibile aumento. La capacità<br />
produttiva che inizialmente sembrava<br />
inesauribile ha raggiunto un<br />
limite, forse anche perché la Cina<br />
sta prestando una forte attenzione<br />
al mercato domestico, col concorso<br />
del governo centrale che spinge<br />
in tal senso. La competitività cinese<br />
non si basa più sul fronte economico,<br />
bensì su quello produttivo.<br />
Tutt’altro che trascurabile è la<br />
scarsa preparazione dell’utente<br />
medio italiano rispetto a quello<br />
estero. La conoscenza dei parametri<br />
di valutazione del livello di performance<br />
sembra abbastanza superficiale,<br />
e quindi può dare origine a<br />
scelte stimolate più dall’attrattiva<br />
esercitata dai cartellini che da una<br />
capacità di riconoscere realmente<br />
la qualità del prodotto. La mancanza<br />
di test specifici universalmente<br />
riconosciuti e, conseguentemente,<br />
di una più coerente regolamentazione,<br />
aumenta esponenzialmente<br />
il rischio di confusione, soprattutto<br />
sulle scelte di consumo da parte<br />
della clientela. A questo proposito,<br />
porto spesso ad esempio le conseguenze<br />
derivate dall’indubbia ambiguità<br />
sulla determinazione della<br />
cosiddetta colonna d’acqua, il cui<br />
risultato può variare enormemente<br />
a seconda del tipo di test che si<br />
effettua, distorcendo significativamente<br />
una realtà che dovrebbe<br />
invece essere scientifica e obiettiva.<br />
Non va invece mai dimenticato<br />
che l’acquisto di un prodotto tecnico<br />
non può prescindere da una<br />
chiara e uniforme scala che indichi<br />
l’effettiva capacità di proteggere da<br />
freddo, acqua e vento.
l’emozione di farcela<br />
13 cime mozzafiato, 4.000 metri di dislivello, attraverso sentieri, vie ferrate<br />
e pareti di grado V. Tutto in circa 12 ore, sembra divertente vero? Due amici, Kogs<br />
e Toni, esplorano i dintorni attraversando la catena montuosa locale, in un giorno.<br />
Perché non parti anche tu?<br />
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© <strong>2011</strong> adidas AG. adidas, the 3-Bars logo and the 3-Stripes mark are registered trademarks of the adidas Group.<br />
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80<br />
beOut SPECIALE OUTDOOR<br />
Cresce l’outdoor, come sembrano<br />
dimostrare i dati relativi alle vendite<br />
del 2010. Certo, non si tratta di<br />
uno sviluppo a doppia cifra e anzi,<br />
a ben guardare, salgono i volumi<br />
ma calano, o meglio, restano fermi i<br />
valori. Segno che per vendere ci si<br />
è dovuti accontentare di cifre ridotte<br />
e margini più ristretti. Nulla a che<br />
vedere, comunque, con cadute verticali<br />
come quelle a cui, purtroppo, la<br />
crisi economica ha abituato aziende<br />
e negozianti, in attesa di una ripresa<br />
che si sperava eclatante ma che in<br />
realtà è molto timida e circospetta.<br />
Resta il fatto che l’outdoor non cessa<br />
la sua marcia inarrestabile verso<br />
l’alto, alla conquista di un posto<br />
speciale nel cuore e nelle case del<br />
grande pubblico, sempre più affascinato<br />
da una pratica sportiva all’aria<br />
aperta che ha finito per diventare<br />
uno stile di vita, con tutto quello che<br />
comporta. E stile di vita significa<br />
anche modo di essere, di sentirsi e<br />
di apparire. Porte aperte dunque per<br />
moda, look, abbigliamento e accessori.<br />
In questo grande mondo che si<br />
Outdoor significa eleganza, bellezza,<br />
natura, curiosità, stile. E soprattutto libertà.<br />
Del corpo in movimento, di gestire<br />
se stessi in città come in montagna,<br />
al mare o in collina. Un’associazione,<br />
quella con il benessere, che lo avvicina<br />
alle altre pratiche sportive, anche al fitness<br />
sente accomunato dalla definizione<br />
outdoor, comprendere bene di che<br />
si tratti esattamente non è facile.<br />
Outdoor è tutto, verrebbe da pensare,<br />
e in un certo senso lo è, per una<br />
svariata serie di ragioni tali per cui<br />
quasi qualunque attività, se praticata<br />
all’aria aperta, diventa outdoor,<br />
in contrapposizione a un indoor<br />
che resiste nelle palestre e nelle<br />
piscine, sotto qualche pallone dei<br />
centri sportivi o dove la pratica della<br />
disciplina impone la fruizione di una<br />
struttura dedicata.<br />
La gente, si sa, cerca il contatto con<br />
la natura, visto il benessere che questa<br />
trasmette, non solo da un punto<br />
di vista fisico, ma anche psicologico.<br />
E se i neofiti attendono la bella<br />
stagione, i più appassionati non si<br />
fanno certo fermare dal maltempo,<br />
anche grazie alle straordinarie<br />
performance che i prodotti di ultima<br />
generazione sono in grado di garantire.<br />
Ormai sotto l’aspetto tecnico<br />
non si teme più nulla. Dal freddo<br />
al vento, dalla pioggia al sudore,<br />
abbigliamento e attrezzatura outdoor<br />
sono di carattere così tecnico<br />
da proteggere i fruitori da qualsiasi<br />
Stile Libero<br />
L’outdoor è una pratica sportiva creativa,<br />
fashion, adatta a ogni luogo e a ogni<br />
situazione, perfetta anche per le famiglie.<br />
E così anche quello che una volta era<br />
‘abbigliamento da montagna’, ora è un<br />
vero e proprio look: alla performance<br />
si unisce lo stile, perché l’outdoor è<br />
un modo di pensare, non solo un’attività
81<br />
ambiente e da qualsiasi condizione.<br />
Via libera dunque all’attività all’aria<br />
aperta, dal prato sotto casa alle vette<br />
più impervie, in base a dove cuore<br />
e community conducano.<br />
Sotto la dicitura outdoor, quindi,<br />
si raccolgono milioni di persone in<br />
tutto il mondo. Gente che cerca<br />
il benessere fuori da un ambito<br />
artificiale, che si incontra prima virtualmente<br />
su Facebook o altri social<br />
network, poi anche fisicamente a<br />
fiere, esposizioni, eventi e anche<br />
dentro ai negozi, divenuti i nuovi<br />
centri di diffusione di questa cultura.<br />
Poi ci sono quelli che l’outdoor lo<br />
declinano a modo proprio, ovvero<br />
in sella a una bici piuttosto che<br />
sul dorso di un cavallo, fino a quelli<br />
che, come pescatori e cacciatori, si<br />
sentono parte della famiglia, poiché<br />
di fatto praticano all’esterno le proprie<br />
passioni. Tuttavia questi sollevano<br />
alcuni conflitti etici, dal momento<br />
che alla base del movimento – se<br />
così possiamo definirlo – outdoor<br />
c’è in primis il rispetto della natura<br />
e, a detta di molti, braccare pesci<br />
e uccelli non è proprio ortodosso.<br />
Il quadretto di famiglia sarebbe poi<br />
ancora più complesso, perché anche<br />
l’allegra scampagnata potrebbe<br />
prestarsi alla definizione di outdoor.<br />
Non mancano poi gli arditi della<br />
domenica che, stanchi di fantozziane<br />
dotazioni, hanno compreso come<br />
avere abbigliamento e accessori<br />
adatti è sicuramente una garanzia<br />
in più di benessere, onde evitare di<br />
farsi rovinare una piacevole giornata<br />
di libertà da qualche inconveniente<br />
tecnico ben poco simpatico.<br />
Che dire poi dei forzati della città<br />
che nell’urban vedono comunque<br />
una declinazione dell’outdoor, o di<br />
quelli che di outdoor hanno ben<br />
poco, tranne il fatto che si vestono<br />
come tali, per comodità, praticità<br />
e, bisogna ammetterlo, anche per<br />
immagine, dimostrando di credere<br />
in quello che da molti viene definito<br />
il nuovo stile casual e che ammanta<br />
il modello di un’aurea di sportività,<br />
dinamismo e giovinezza.<br />
Diventa dunque oltremodo complesso<br />
riuscire a ottenere una definizione<br />
univoca di outdoor, tanto che forse<br />
occorre rinunciare alla ricerca di una<br />
catalogazione chiara. Oppure ci si<br />
può accontentare di definirlo come<br />
uno stroboscopio in cui le diverse<br />
evoluzioni vengono colte, perché il<br />
costante divenire di questa realtà<br />
è sostanzialmente inafferrabile in maniera<br />
definitiva e statica.<br />
Outdoor è ciò che la gente vuole<br />
che sia. Dalla passeggiata al parco<br />
all’arrampicata sportiva, dall’escursione<br />
in grotta fino al pellegrinaggio<br />
verso antiche pievi nei boschi. Tutto<br />
finisce per far capo a un concetto<br />
che ognuno fa proprio a modo suo.<br />
Quelle che emergono sono solo<br />
linee comuni dai labili confini, ma ciò<br />
che conta è che in un momento di<br />
crisi come questo pare che l’outdoor<br />
sia uno dei pochi elementi con<br />
segno positivo che il mercato offre.<br />
Con una crescita sempre più numerosa<br />
dei praticanti/clienti.<br />
A differenziarsi, dunque, sono i<br />
target, ma anche i negozi. Non una<br />
fredda esposizione di prodotto, >><br />
Una fase di ridefinizione<br />
Non una vera crisi, ma una riduzione del prezzo medio. Meglio il femminile<br />
del maschile, mentre la giacca a vento si dimostra il capo trainante<br />
Un anno non esplosivo, il 2010, per il mondo<br />
dell’outdoor che a consuntivo presenta trend leggermente<br />
negativi. Mentre il segmento delle calzature<br />
(trekking/hiking/mountaineering) è essenzialmente<br />
flat, a risentire maggiormente della flessione è il<br />
settore dell’abbigliamento, con un indice negativo<br />
che segna una riduzione in termini di fatturato pari<br />
al 3,5%. Un decremento importante che non è però<br />
riconducibile alla crisi e al calo dei consumi, poiché<br />
i dati raccolti dimostrano come la situazione non è<br />
legata a una riduzione dei volumi di vendita che, in<br />
controtendenza, aumentano del 14%, ma a una forte<br />
riduzione del prezzo medio (-15%). Un ridimensionamento<br />
importante, dove la maggiore circolazione del<br />
prodotto non ha portato a un conseguente beneficio<br />
economico.<br />
I fatturati relativi all’abbigliamento e alle calzature<br />
da outdoor, per le donne con un’età superiore ai<br />
14 anni, evidenziano una crescita dovuta all’incremento<br />
dei volumi di vendita, mentre è il settore maschile<br />
a deludere le aspettative, con una riduzione<br />
del 23% del prezzo medio relativo all’abbigliamento<br />
che ha finito per generare trend negativi in termini<br />
di fatturato.<br />
Regge invece, nel femminile, il calo del prezzo medio<br />
delle calzature per un 12%, compensato da un<br />
incremento del 19% dei volumi di vendita.<br />
Interessante è la crescita del fatturato relativo ai capi<br />
di abbigliamento outdoor utilizzati dai consumatori<br />
per praticare sport, con un approccio differente tra<br />
lui e lei. Il primo procede all’acquisto del prodotto<br />
sportivo da outdoor soprattutto per la qualità, mentre<br />
le donne cercano anche la comodità.<br />
In termini di preferenze sul prodotto, la giacca a vento<br />
è il capo preferito dai consumatori, generando circa<br />
il 16% del valore sul mercato.<br />
Fonte: NPD Sports Tracking Europe – Consumer Panel Apparel e<br />
Footwear – Italy.<br />
The NPD Group è una società di ricerche di mercato fondata nel 1967<br />
negli Stati Uniti, con sede a Port Washington, NY. È attualmente presente in 19 Paesi al<br />
mondo, e impiega più di 1100 dipendenti, offrendo consulenza e informazioni di mercato<br />
a più di 1700 aziende clienti. Attraverso i suoi panel, consumer on-line e retail, NPD è<br />
la fonte principale di informazioni per il mercato dello sport. Il Gruppo è all’avanguardia<br />
da più di dieci anni nella rilevazione di dati per calzature, abbigliamento e attrezzature<br />
sportive.
82 beOut SPECIALE OUTDOOR<br />
>><br />
ma ambientazioni sceniche degne<br />
di un teatro, per un coinvolgimento<br />
emotivo a tutto tondo che cerca di<br />
emozionare e dare massima libertà<br />
a quella shopping experience che<br />
pare andare per la maggiore. E che<br />
in effetti all’estero sta regalando non<br />
poche soddisfazioni a chi si è lanciato<br />
in questo tipo di investimento e di<br />
immagine.<br />
Nel mentre, aziende e associazioni<br />
non si lasciano sfuggire l’occasione<br />
di far conoscere le proprie peculiarità,<br />
a partire dai prodotti del made<br />
in Italy che rispondono con orgoglio<br />
agli assalti stranieri.<br />
Il gigante cinese non fa più paura, o<br />
meglio, ha un modo diverso di dare<br />
grattacapi. Se infatti il Far East era<br />
il punto di riferimento e di approvvigionamento<br />
di quasi tutte le aziende,<br />
il governo centrale si concentra<br />
oggi sui consumi interni, avendo<br />
capito che il più grande bacino di<br />
consumatori ce l’ha a disposizione<br />
in casa propria ed è bene custodirlo<br />
prima che arrivino gli occidentali.<br />
I prezzi crescono, i margini scendono,<br />
l’offerta si ridimensiona e in<br />
molti guardano con rimpianto ai<br />
tempi che furono, dove i guadagni<br />
erano alti e i rischi piuttosto ridotti.<br />
L’economia è cambiata, livellata<br />
al basso, ma ciò non significa che<br />
non possa regalare qualche gioia<br />
a chi riesce a coniugare qualità e<br />
prezzo. Anche perché è quello che<br />
vuole il consumatore, anch’esso<br />
cambiato, desideroso di avere un<br />
prodotto valido senza per questo<br />
dover saltare il pasto o le vacanze.<br />
Magari proprio quelle dove vorrebbe<br />
utilizzare quello che ha comprato.<br />
A rispondere a queste necessità<br />
si prestano le private label che in<br />
versione premium garantiscono<br />
buone performance senza prezzi<br />
da capogiro. Un problema da<br />
risolvere per le aziende brand e un<br />
vantaggio della distribuzione che si<br />
rende conto di come questi prodotti<br />
a marchio privato lascino margini<br />
superiori, pur con un prezzo medio<br />
inferiore. E senza dimenticare che i<br />
grandi brand non concedono grandi<br />
spazi di manovra e le trattative non<br />
sempre danno buoni frutti, mentre<br />
le vendite in saldo o in promozione<br />
ormai sono diventate una triste consuetudine<br />
da cui è difficile sottrarsi.<br />
In questo scenario, l’outdoor vince e<br />
convince. Aumentano i praticanti<br />
che desiderano spendere una<br />
manciata di ore immersi nella<br />
La definizione di outdoor è molto<br />
complessa. I suoi confini sono labili,<br />
tanto che forse occorre rinunciare alla<br />
ricerca di una definizione univoca<br />
natura e in tranquillità, senza brutte<br />
sorprese. Così come cresce la moda<br />
dell’outdoor, in una commistione<br />
tra tecnico e fashion che da un lato<br />
confonde, ma dall’altro appaga. In un<br />
mondo dinamico, perché non coniugare<br />
le positività dell’abbigliamento<br />
tecnico con l’eleganza di un taglia e<br />
cuci fatto a regola d’arte. Del resto,<br />
una giacca può proteggere dal vento<br />
anche nella piazza cittadina, oltre<br />
che in quota. Certo, qualche distinguo,<br />
specie per chi cerca situazioni<br />
estreme, occorre farlo, ma in linea<br />
di massima le linee si addolciscono<br />
e il mondo outdoor strizza l’occhio a<br />
quello femminile. Non più collezioni<br />
per uomini duri con forti richiami al<br />
militare, ma anche capi confortevoli<br />
dall’accresciuta vestibilità a sottolineare<br />
il corpo con forme e colori<br />
ricercati.<br />
Così outdoor diventa eleganza,<br />
bellezza, natura, curiosità, stile,<br />
ma anche libertà. Già, libertà del<br />
corpo in movimento, di gestire se<br />
stessi in città come in montagna,<br />
al mare o in collina. Un’associazione,<br />
quella con il benessere, che<br />
avvicina l’outdoor alle altre pratiche<br />
sportive e alle diverse discipline,<br />
fino al fitness, come dimostra la<br />
prima edizione di PlayOutodoor,<br />
la manifestazione coordinata da<br />
Assosport e inserita all’interno di<br />
Rimini Wellness, la più grande fiera<br />
di settore. Un appuntamento con<br />
il grande pubblico, ma anche la<br />
riprova che outdoor è davvero un<br />
concetto in movimento che spazia<br />
in maniera trasversale tra attività,<br />
stagioni, età, sesso, senza tante<br />
limitazioni.<br />
Un’idea, quella di outdoor, che<br />
affascina, proprio grazie al senso di<br />
libertà, di libera e corretta fruizione<br />
dello spazio, senza costrizioni, tenute<br />
e divise, dove a farla da padrone<br />
è il senso di benessere e dove il<br />
prodotto tecnico offre garanzie di<br />
comfort assoluto. E forse proprio<br />
la regola che non ci sono regole è<br />
quella più amata.<br />
Stile libero in movimento, allora.<br />
matteo.barboni@topsport.it
83<br />
Outdoor<br />
made in Italy<br />
In chiave wellness<br />
Dalla collaborazione tra Assosport, Rimini<br />
Fiera e l’Esercito Italiano nasce PlayOutdoor,<br />
un appuntamento irrinunciabile per il grande<br />
pubblico desideroso di cimentarsi in prove<br />
di abilità e scoprire le novità del settore<br />
Una partnership importante,<br />
quella tra Assosport, Rimini<br />
Fiera e l’Esercito Italiano<br />
che segna la nascita di un nuovo<br />
momento italiano dedicato al mondo<br />
dell’outdoor. Quattro giorni, dal 12 al<br />
15 maggio, in cui l’outdoor sposa il<br />
movimento in concomitanza con Rimini<br />
Wellness – Benessere e Sport<br />
on Stage, punto di riferimento per il<br />
Fitness. Un incontro rivolto al grande<br />
pubblico che ogni anno registra<br />
circa 200.000 visitatori, di cui oltre il<br />
60% rappresentato da famiglie.<br />
I numeri del salone dimostrano di<br />
per sé l’importanza della kermesse:<br />
14 padiglioni, 93.000 m 2 , 360 aziende<br />
espositrici, 194.000 visitatori,<br />
33.000 operatori professionali, 150<br />
milioni di contatti media per il più<br />
grande amplificatore mediatico fieristico<br />
sul grande pubblico, 600.000<br />
visite sul sito internet, 140.000.000<br />
di impressions, oltre 10.000 fans su<br />
Facebook.<br />
Target privilegiato sono i giovani, le<br />
famiglie e le communities di varie<br />
discipline che fanno ‘tendenza’ in<br />
un’area, la riviera di Rimini, tradizionalmente<br />
votata all’ospitalità.<br />
Proprio in linea con la mission e gli<br />
obiettivi prefissati, quest’anno Assosport<br />
ha deciso di puntare su questo<br />
importante contenitore per promuovere<br />
l’outdoor, andando a incontrare<br />
il vasto pubblico all’interno di Rimini<br />
Wellness, in collaborazione con<br />
Rimini Fiera e con le Truppe Alpine<br />
dell’Esercito Italiano. È nata così<br />
l’area PlayOutdoor, con la partecipazione<br />
di numerose aziende associate<br />
del settore e con brand italiani<br />
prestigiosi come Salewa, Scarpa,<br />
Garmont, Crispi, Kefas, Kayland,<br />
Gabel, Cober, Lafuma, Millet, Kong,<br />
Mico, Gore-Tex e Vibram. Accanto<br />
a queste, anche le federazioni e<br />
gli enti istituzionali legati al mondo<br />
dell’outdoor hanno portato la loro<br />
testimonianza cogliendo questa<br />
fondamentale opportunità di scambio<br />
con i visitatori, come nel caso di<br />
Guide Alpine, CAI, Scuola Italiana<br />
Nordic Walking, Associazione Nazionale<br />
Parchi Avventura.<br />
I visitatori hanno così potuto conoscere<br />
le imprese coinvolte da<br />
Assosport, parlare con i referenti e<br />
vedersi illustrare collezioni, attrezzi<br />
e ultime novità, con la possibilità di<br />
provare sul campo i prodotti grazie<br />
all’allestimento di un’area test di circa<br />
400 m 2 , improntata dall’Esercito<br />
Italiano, oltre a una zona denomi- >>
84<br />
beOut SPECIALE OUTDOOR<br />
>><br />
nata Military Fitness, di circa 800 m 2 ,<br />
entrambe adiacenti agli stand.<br />
Una soluzione originale molto gradita<br />
dal vasto pubblico presente che ha<br />
potuto così provare i prodotti delle<br />
aziende, mettendo in relazione diretta<br />
produttori e consumatori finali.<br />
Tante le prove in cui giovani,<br />
giovanissimi e meno giovani sono<br />
stati invitati a cimentarsi: parete di<br />
arrampicata, ponte tibetano, tirolesi,<br />
percorso di Nordic Walking e, in<br />
quello di Military Fitness, sessioni di<br />
allenamento con corsa zavorrata con<br />
zaini, flessioni, crunch, percorsi a<br />
passo di leopardo, e altre suggestive<br />
proposte.<br />
Una prima volta importante<br />
L’adesione a una simile iniziativa non può che giovare alle aziende<br />
del mondo outdoor, creando punti di contatto tutti da sviluppare<br />
Giovanni Setti, Mico Sport spa<br />
Per noi è una prima volta curiosa<br />
e interessante, essendo il<br />
nostro un prodotto che si sposa<br />
con il fitness anche se non è appositamente<br />
pensato per questo tipo di disciplina. Ci<br />
ha spinti la curiosità di vedere in tempo<br />
reale le reazioni del consumatore finale, i<br />
suoi feedback e la percezione del prodotto<br />
finito, ma anche il tipo di penetrazione del<br />
marchio. È fondamentale comprendere se<br />
il brand è riconosciuto anche in questo<br />
mondo, dove non siamo direttamente presenti.<br />
Senza dimenticare, però, che di fatto<br />
i confini dell’outdoor non esistono, poiché<br />
outdoor è un po’ tutto e il contrario di tutto.<br />
Quello che concerne la preparazione estiva,<br />
la montagna, il running, il nordic walking<br />
è infatti riconducibile all’outdoor, per cui<br />
non esistono barriere a questa disciplina<br />
che al suo interno ne racchiude molte.<br />
Ecco perché iniziative come PlayOutdoor<br />
sono estremamente utili, specie per quelle<br />
aziende che hanno un taglio solo outdoor,<br />
per presentarsi a un mondo che ha una<br />
propensione specificamente fitness ma<br />
che ha un punto in comune con l’outdoor,<br />
individuabile nell’allenamento e nella preparazione<br />
atletica. Per questo abbiamo portato<br />
due linee, Mico Running, nostro cavallo di<br />
battaglia per la stagione estiva, e Outdoor<br />
Zero, introdotto nei negozi proprio a partire<br />
da questa stagione, con una tecnologia a<br />
base di argento antibatterico<br />
permanente che abbiamo fornito<br />
anche all’Esercito Italiano.<br />
Se l’Area Military Fitness ha catalizzato<br />
l’attenzione del RiminiWellness,<br />
PlayOutdoor è stato sicuramente un<br />
momento dal grande valore aggiunto<br />
per espositori e partecipanti, grazie<br />
alla grande attrattiva rappresentata<br />
dal test di prodotto. Un’azione,<br />
questa, studiata appositamente con<br />
l’obiettivo di allargare l’utenza di<br />
abbigliamento e attrezzature outdoor,<br />
attraverso la conoscenza di un pubblico<br />
più vicino alla famiglia e meno<br />
allo specializzato della montagna.<br />
PlayOutdoor si è pertanto posto<br />
come un messaggio mirato a<br />
rendere ancor più popolare l’outdoor,<br />
portandolo a contatto con le<br />
grandi masse e il contesto fami-<br />
liare, ponendo l’accento sul test di<br />
prodotto e sul consumo quotidiano.<br />
Lo stesso pay off del logo, “Libera<br />
espressione in movimento”, ha<br />
voluto sottolineare la volontà degli<br />
organizzatori di allargare al massimo<br />
il respiro di questa pratica sportiva,<br />
rendendola democratica, creativa,<br />
fashion, adatta ad ogni luogo e ad<br />
ogni situazione.<br />
Un’azione, quella realizzata da Assosport,<br />
che si inserisce nei programmi<br />
che l’Associazione Italiana dei<br />
Produttori di Articoli Sportivi, che<br />
riunisce circa 200 produttori di abbigliamento,<br />
calzature e attrezzatura<br />
dello sport distribuiti sul territorio<br />
nazionale, ha più volte espresso.<br />
Questa realtà associativa, fondata<br />
nel 1958, ha intrapreso dal 2002<br />
un processo di rilancio con una<br />
Convention Nazionale che ne ha rinnovato<br />
i principi direttivi e la mission,<br />
facendone un punto di riferi- >><br />
L’outdoor è<br />
alla portata<br />
di tutti<br />
La diffusione di questa pratica<br />
non ha limiti, a patto che si<br />
riesca a far conoscere il valore<br />
delle aziende e la qualità dei<br />
prodotti che esse presentano<br />
Patrizia Dalla Rosa, Garmont srl<br />
L’outdoor è una disciplina<br />
che si adatta a tutti, in<br />
maniera naturale. Specie oggi<br />
che si è un po’ perso il contatto con la<br />
natura. Questa partecipazione fieristica<br />
è un’ottima occasione per ricordarlo al<br />
grande pubblico. Non serve chissà cosa<br />
per riprendere questo rapporto positivo<br />
con l’ambiente e sono davvero tante le<br />
attività che si possono praticare e che<br />
sono di fatto alla portata di tutti, in base<br />
alla preparazione e alla propensione<br />
individuale. Si spazia dalla semplice<br />
passeggiata delle famiglie in montagna<br />
alle arrampicate più estreme per le<br />
persone più allenate, ma in realtà non<br />
ci sono limitazioni. Certo non bisogna<br />
partire sprovvisti, né a livello fisico né<br />
nell’attrezzatura, anche in funzione di<br />
ciò che si vuole realizzare, ma ciò che in
85<br />
Più di 2000 persone hanno partecipato<br />
attivamente alle attività organizzate nell’area,<br />
dando un feedback concreto ai prodotti testati<br />
Una prova da affrontare<br />
Uscire dai soliti contesti è difficile ma necessario,<br />
poiché l’outdoor ormai si muove in maniera trasversale<br />
permeando un po’ tutti gli ambiti<br />
Daniela Marcolin, Crispi Sport srl<br />
definitiva è positivo è che l’uomo avverta<br />
questo desiderio di ritornare alla natura.<br />
Per questo abbiamo deciso di portare<br />
una rappresentazione di tutti i nostri<br />
settori, proprio per far comprendere ai<br />
visitatori che esistono in Garmont tante<br />
possibilità, anche con calzature da testare<br />
direttamente per rendersi<br />
conto della comodità fornita<br />
nella pratica reale.<br />
Si tratta di un’esperienza<br />
anomala ma interessante,<br />
mancando il contatto con il<br />
negozio, come accade nelle classiche<br />
fiere di settore. Una prova importate e<br />
particolare, coniugando outdoor, fitness<br />
e mondo militare che però ha una forte<br />
valenza di test, sia per il prodotto che per<br />
il brand. Solo con un contatto diretto con<br />
il pubblico è possibile comprendere le<br />
esigenze reali delle persone e adeguare<br />
il prodotto alle richieste dei consumatori.<br />
Perché se è vero che l’outdoor è un mondo,<br />
è altrettanto vero che al suo interno<br />
di creano diverse correnti, tendenze,<br />
preferenze. Per questo abbiamo portato<br />
più linee, da quelle di stampo militare<br />
utilizzate per il percorso allestito nell’area<br />
PlayOutdoor a quelle più tecniche per<br />
escursionisti, fino alle tendenze più femminili<br />
e giovanili, ricche di colori e forme<br />
aggraziate, per un uso quotidiano pratico<br />
ma sempre raffinato. Questo perché oltre<br />
al tecnico e ai materiali, oggi anche il<br />
design, l’estetica, le finiture e l’appeal<br />
hanno un grosso peso.<br />
Abbiamo quindi affrontato questa evoluzione<br />
che se con il militare tende a voler riaffermare<br />
un ritorno alle origini,<br />
guarda sempre più attentamente<br />
alla moda e al gusto quotidiano.
86<br />
beOut SPECIALE OUTDOOR<br />
Nella zona Military Fitness, tra percorsi<br />
a passo di leopardo e flessioni,<br />
il pubblico ha testato i prodotti delle<br />
aziende sulla parete di arrampicata,<br />
sulle tirolesi, sul ponte tibetano, sul<br />
percorso trekking e nordic walking<br />
>><br />
mento fondamentale per le aziende<br />
italiane dello sport. Una compagine<br />
importante, Assosport, all’interno<br />
dello sportsystem e che rappresenta<br />
una delle maggiori realtà industriali<br />
all’interno del panorama economico<br />
italiano, con 750 aziende in tutta<br />
Italia, 30.000 dipendenti diretti e<br />
un fatturato di circa 11 miliardi, con<br />
il 70% della produzione destinato<br />
all’export.<br />
Le attività si sviluppano in aree di<br />
intervento precise, quali rappresentanza<br />
e lobbying, marketing e<br />
distribuzione, formazione e risorse<br />
umane, area legale/normativa e area<br />
industriale/produttiva, con un forte<br />
Non c’è solo la montagna<br />
Outdoor significa aria aperta, quindi non bisogna limitarsi<br />
a considerare solo le attività svolte in un unico ambito specifico<br />
Omar Buonsembiante, Styl Grand spa<br />
Farsi conoscere dal vasto pubblico<br />
è determinante per chi spazia<br />
nella propria offerta, proponendo<br />
anche prodotti per uso quotidiano. L’outdoor<br />
è molto vario, non bisogna limitarlo<br />
esclusivamente alla montagna, come spesso<br />
erroneamente si tende a fare. Ecco perché<br />
incontrare un pubblico eterogeneo e non<br />
prettamente di settore è un<br />
valido aiuto per farsi conoscere<br />
e per comprendere chi sono i<br />
referenti potenziali per estendere<br />
le proposte. Il pubblico<br />
italiano è ancora un po’ a<br />
digiuno dell’outdoor, anche<br />
perché si ha ancora paura<br />
delle piccole scomodità che si<br />
possono incontrare praticando<br />
attività all’aria aperta. La palestra<br />
forse è vissuta in maniera<br />
più semplice, per cui offrire<br />
un assaggio di cosa sia la vita<br />
outdoor non può che giovare,<br />
anche solo per riscoprire i<br />
luoghi vicino a casa. Anche perché in una<br />
situazione economicamente ancora difficile,<br />
poter dimostrare che l’outdoor è adeguato a<br />
tutte le tasche in base alle diverse esigenze<br />
è determinante per avvicinare i<br />
consumatori e sfatare certi falsi<br />
miti.<br />
impulso alla valorizzazione del made<br />
in Italy e la tutela dalla concorrenza<br />
internazionale a basso costo che si<br />
concretizza in una coerente attività<br />
di lobbying a favore del sistema<br />
presso le istituzioni a livello nazionale<br />
e comunitario.<br />
L’Associazione si pone dunque come<br />
strumento di incontro tra gli imprenditori<br />
per fare squadra e affrontare le<br />
sfide della globalizzazione e l’apertura<br />
di nuovi mercati. Una promozione<br />
delle aziende dello sport che<br />
passi attraverso la valorizzazione<br />
dei loro punti di forza: il know-how,<br />
la vocazione all’eccellenza, il design,<br />
la qualità.<br />
PlayOutdoor si inserisce così all’interno<br />
delle attività di Assosport con<br />
il chiaro intento di creare un contatto<br />
diretto tra pubblico e aziende, non<br />
solo con una presenza espositiva<br />
ma anche con la prova dei prodotti,<br />
volendo così rimarcare il valore<br />
di quanto realizzato dalle imprese<br />
italiane, senza tema di smentite.<br />
Un momento pubblico, quindi, che<br />
Il pubblico<br />
DEVE<br />
CONOSCERCI<br />
L’utilizzatore finale spesso sa<br />
poco o nulla delle aziende.<br />
Una certa attenzione<br />
deve essere riservata anche<br />
agli stranieri che vengono<br />
a prendere ispirazione in Italia<br />
per poi produrre altrove<br />
Luciano Grando,<br />
Styl Grand spa marchio Kefas<br />
L’interesse verso l’outdoor<br />
c’è e si è potuto constatare<br />
fin da subito, non solo da<br />
parte dei giovani, ma anche da parte di<br />
persone di età adulta e famiglie. L’esperimento<br />
è positivo e potrebbe avere un<br />
buon futuro, perché oggi bisogna avere<br />
sempre più contatti con il pubblico e con<br />
gli utilizzatori finali, soprattutto per via<br />
dell’impressione che gran parte di questi<br />
non conoscano la filosofia che sottende<br />
al mondo dei produttori outdoor, chi c’è<br />
dietro al prodotto che trovano in negozio.<br />
Queste persone non conoscono i brand,<br />
o hanno idee confuse, non immaginano
87<br />
affiancando le attività di comunicazione<br />
tradizionali a quelle più<br />
innovative, riporta il consumatore a<br />
un rapporto personale con il brand,<br />
offrendo la possibilità di toccare<br />
con mano il pregio delle realizzazioni<br />
italiane e avviandolo alla pratica di<br />
una disciplina, l’outdoor, dai forti<br />
valori positivi.<br />
Dunque non più solo trekking e<br />
scalate, o altre discipline squisitamente<br />
dedicate alla montagna.<br />
Con una simile iniziativa l’outdoor<br />
arriva anche al mare, per incontrare<br />
a Rimini Wellness i circa 290.000<br />
visitatori presenti a ogni edizione.<br />
L’outdoor dimostra così di non<br />
essere più una disciplina di nicchia,<br />
ma anzi una pratica sportiva<br />
creativa, fashion, adatta a ogni luogo<br />
e a ogni situazione, estremamente<br />
coinvolgente e declinabile in base<br />
alle proprie passioni e al grado di<br />
coinvolgimento desiderato, dimostrandosi<br />
adatta anche alle famiglie.<br />
A testimoniarlo, il cambio di percezione<br />
nell’abbigliamento che >><br />
che alcuni dei marchi più noti sono<br />
italiani e non riconducono il prodotto a<br />
un’area territoriale nazionale. E su questo<br />
le aziende dovrebbero prepararsi molto<br />
di più, imparare a non lasciare troppo<br />
spazio agli americani e ai francesi che<br />
vengono in Italia ad apprendere il knowhow<br />
per poi aggredire il mercato con i<br />
loro prodotti realizzati altrove. In effetti,<br />
le imprese straniere hanno dato prova di<br />
puntare molto sul marketing, mentre in<br />
Italia ci si è sempre concentrati più sulla<br />
produzione che non sulla conoscenza<br />
del brand. Oggi è arrivato il<br />
momento di spiegare e non<br />
limitarsi al fare.<br />
Un’operazione davvero vincente<br />
Bisogna concentrarsi su azioni mirate ed efficaci,<br />
dal ritorno garantito<br />
Manuela Viel, Direzione Assosport<br />
La mission di Assosport è<br />
sempre stata “alleati per<br />
competere” e in tutti i servizi,<br />
le organizzazioni e la gestione delle opportunità<br />
per le aziende, effettivamente<br />
abbiamo sempre avuto come obiettivo il<br />
fare sistema. È da tempo che noi desideriamo<br />
realizzare qualcosa di importante<br />
per l’outdoor che è un settore trainante ed<br />
eccellente in questo momento. Abbiamo<br />
voluto cogliere questa opportunità di Rimini<br />
perché sicuramente si presentava come<br />
un’occasione importante per le aziende<br />
che potevano far testare i prodotti direttamente<br />
al consumatore finale. Un elemento<br />
fondamentale in questo momento è infatti<br />
capire e recepire i messaggi del consumatore.<br />
Grazie anche all’Esercito abbiamo<br />
dato il via a un’operazione che ha aperto<br />
un anno sotto i migliori auspici. L’outdoor<br />
è un settore ormai finalmente pienamente<br />
riconosciuto, anche e soprattutto in<br />
montagna. C’è bisogno di incrementare<br />
Conosciamo il pubblico<br />
Le aziende non devono limitarsi a vendere ai negozi,<br />
ma devono anche approcciare il grande pubblico<br />
e comprenderne caratteri, desideri e aspirazioni<br />
Massimiliano Iorno, Cober srl<br />
Per un’azienda che produce<br />
bastoni l’outdoor può sicuramente<br />
rappresentare una<br />
risorsa, per allargare lo sguardo<br />
oltre il mondo neve e per parlare a un<br />
pubblico che può utilizzare i nostri prodotti<br />
tutto l’anno. In Europa il movimento è un<br />
po’ più solido e bisogna vedere cosa succederà<br />
in Italia. Oltre a vendere ai negozi,<br />
oggi le aziende devono imparare ad essere<br />
più vicine al consumatore che in questa<br />
manifestazione è estremamente eterogeneo<br />
e quindi consente di testare diversi<br />
tipi di approccio. La gente è appassionata,<br />
forse più di alcuni negozianti che ancora<br />
stentano a credere a un outdoor per tutto<br />
l’anno. Abbiamo interessanti novità come<br />
i bastoni telescopici con impugnatura dal<br />
maggior grip, caratterizzati da un made in<br />
Italy che nelle performance e soprattutto<br />
nella durata offre ottime garanzie. È quindi<br />
il numero delle persone che in questo<br />
momento praticano queste discipline.<br />
Per riuscire bisogna concentrarsi su operazioni<br />
che possano dare un alto e<br />
garantito ritorno, approcciando il<br />
pubblico più vasto possibile.<br />
positivo poter spiegare e far provare il<br />
frutto del nostro lavoro ai visitatori e far<br />
capire loro il valore di quanto<br />
stiamo realizzando entro i nostri<br />
confini.
88<br />
beOut SPECIALE OUTDOOR<br />
>><br />
se un tempo era inteso come “da<br />
montagna”, oggi al contrario viene<br />
inteso come un vero e proprio look,<br />
fondendo performance e stile, in una<br />
sorta di nuovo casual che conferma<br />
il fatto che l’outdoor non è semplice<br />
attività fisica, ma anche un modo di<br />
pensare.<br />
La presenza di Assosport e alcuni<br />
tra i brand più rappresentativi ha<br />
inteso dunque a promuovere l’outdoor<br />
anche in una location fuori dal<br />
comune, con un messaggio che va<br />
nella direzione del pay-off “Libera<br />
espressione in movimento”.<br />
Un successo sperato e conseguito<br />
che segna un’importante affermazione<br />
di questa pratica sportiva, ma<br />
anche delle aziende che operano<br />
in questo settore con un livello di<br />
eccellenza di estrema rilevanza. Il<br />
Lottiamo contro la sedentarietà<br />
I veri nemici dell’outdoor non sono le attività indoor, quanto piuttosto<br />
i videogiochi e tutte quelle proposte che non favoriscono il movimento<br />
Giampietro Beltramello, Gabel srl<br />
Aprirsi a un pubblico diverso<br />
dal solito può essere un’ottima<br />
soluzione per trovare nuovi<br />
entusiasti appassionati dell’outdoor e sicuramente<br />
questo tipo di target può essere<br />
estremamente indicato. Trekking, roccia,<br />
nordic walking, arrampicata sono tutte<br />
discipline molto vicine all’ambiente fitness.<br />
Certo l’Italia è più lenta nello sviluppo<br />
dell’out-door rispetto all’estero, ma non<br />
bisogna dimenticare che le attività di tipo<br />
ludico che si praticano in Italia sono molto<br />
all’aria aperta. Stati più a nord, con un<br />
clima peggiore, si sono attrezzati prima per<br />
la fruizione della natura anche in periodi e<br />
condizioni climatiche non ottimali. Tantissimi<br />
luoghi di villeggiatura offrono comunque<br />
grandi opportunità che nel caso dell’Italia<br />
non sono catalogate come uscite organizzate<br />
di trekking, per fare un esempio. Credo<br />
che questo trend sia comunque all’interno<br />
di un’evoluzione sociale che sta avvenendo<br />
in modo globale. Si avverte l’esigenza di<br />
più attività di questo tipo un po’ ovunque<br />
e chiaramente i Paesi che per natura e<br />
clima possono agevolare maggiormente<br />
questa tendenza sono avvantaggiati. Anche<br />
se non bisogna dimenticare che l’outdoor,<br />
per esempio, è l’attività più praticata in un<br />
paese come l’Iran, a testimoniare come questa<br />
attività possa trovare adesioni davvero<br />
ovunque, in qualsiasi clima e con qualsiasi<br />
comparto è in crescita, come si è<br />
visto dall’attenzione dimostrata dal<br />
pubblico, non solo per il prodotto,<br />
ma anche per le aziende produttrici,<br />
raggiungendo così gli obiettivi che<br />
Assosport si era prefissata. Il fatto<br />
stesso che l’outdoor sia multitarget<br />
ed estremamente trasversale<br />
permette di aprire nuove vie che<br />
vedono nascere l’interesse di un<br />
pubblico che va dai zero ai cento<br />
anni, senza alcuna limitazione o<br />
preclusione. Un campo, l’outdoor,<br />
che si presta a tante declinazioni e<br />
a tutte le tasche, con una moltitudine<br />
di formule e con la trasmissione<br />
di valori positivi molto apprezzati.<br />
Tanta montagna, certo, ma non solo,<br />
perché in effetti outdoor è tutto ciò<br />
che trova espressione all’aria aperta.<br />
Certo la grande operosità delle >><br />
potenzialità. Ben vengano quindi integrazioni<br />
con le palestre e le attività indoor,<br />
dal momento che tutti abbiamo bisogno di<br />
effettuare attività fisica, specie nei Paesi più<br />
sviluppati. Chiaramente i punti di contatto<br />
ci sono e sinceramente vedo l’outdoor più<br />
in concorrenza con i videogiochi e i viaggi<br />
tropicali, piuttosto che con il<br />
fitness che non solo non mina<br />
il benessere fisico, ma che anzi<br />
può portare a uno scambio<br />
molto interessante.<br />
Coinvolgiamo<br />
il trade<br />
Il rapporto con negozi<br />
e catene talvolta risulta difficile,<br />
specie nel creare<br />
un coinvolgimento pieno<br />
e un’adesione convinta<br />
al mondo outdoor<br />
Marco Sancandi, LaFuma<br />
Questo test è sicuramente<br />
interessante, specie se si<br />
considera che l’outdoor e la<br />
montagna fanno ancora fatica in Italia<br />
a trovare spazi espositivi in cui potersi<br />
esprimere pienamente. Questo è un mondo<br />
che cresce costantemente, nelle varie<br />
discipline, andando a toccare sempre più<br />
la gente di città, sia per le attività del fine<br />
settimana che per chi vuole svolgere in<br />
maniera più piena certe pratiche, andando<br />
nei parchi e riscoprendo un rapporto<br />
diretto con la natura. Certo non mancano<br />
le difficoltà, specie nel coinvolgimento<br />
di tutte le aziende trade, come negozi<br />
e catene, ed ecco perché un’occasione<br />
come quella fornita dal wellness non può<br />
che essere importante. Anche perché<br />
oggi l’outdoor guadagna nuovi spazi,<br />
arrivando anche ad essere una sorta di<br />
pratica cittadina, portando a una fruizione<br />
outdoor degli spazi urbani, oltre al fattore<br />
moda che denota una tendenza forte ad<br />
adottare lo stile outdoor come look da<br />
un gran numero di persone. Oggi tramite<br />
i social network e internet le informazioni<br />
circolano, così come le tendenze<br />
e i prodotti. Bisogna raggiungere nuovi<br />
target e far conoscere a questi i brand di<br />
riferimento, anche perché ora soprattutto<br />
i giovani vanno in maniera molto diretta<br />
a conoscere le aziende attraverso le fonti<br />
di informazione istituzionali. Incontrare<br />
il pubblico è quindi determinante per<br />
instaurare un certo tipo di<br />
rapporto.
REGATTA ITALIA SRL<br />
Montebelluna (TV)<br />
Showroom Italia:<br />
Tel. 0423 614 140<br />
Fax 0423 247 289<br />
www.regatta.com<br />
italy@regatta.com<br />
Nuova Filiale<br />
grandi progetti<br />
La nota azienda britannica di abbigliamento outdoor, Regatta Ltd, ha<br />
annunciato l’apertura della filiale Italiana a Montebelluna, nel trevigiano<br />
di Manchester non ha bisogno di presentazioni:<br />
in quarant’anni si è imposta nei mercati del nord europa<br />
grazie all’eccellente rapporto qualità/prezzo e alla grande<br />
attenzione al servizio.<br />
L’azienda<br />
Ora vuole entrare in modo stabile anche in Italia aprendo uno showroom<br />
di oltre 300 mq a Montebelluna, in provincia di Treviso.<br />
Regatta Italia srl è diretta da Luigi Pellizzari, veterano dell’articolo<br />
sportivo e già proprietario di Land-Mark, l’azienda che ha introdotto<br />
i marchi Regatta e Dare2B in Italia nel 2009.<br />
“La creazione di Regatta Italia – dichiara Luigi – nasce dalla convinzione<br />
che la presenza diretta dell’azienda sul mercato Italiano<br />
porterà grandi soddisfazioni. Come è successo in Germania, Francia,<br />
Spagna, Olanda ed Est Europa, Regatta potrà così investire in<br />
prima persona e in modo significativo nel mercato italiano. Personalmente,<br />
sono entusiasta di guidare questo progetto che rappresenta<br />
una sfida importante e allo stesso tempo un grande stimolo.”<br />
Il gruppo Regatta è anche proprietario dei marchi Dare2B (mountain<br />
bike, sci, snow board) e Craghoppers (abbigliamento da viaggio ed<br />
avventura) noto per avere tra i suoi testimonial Bear Grylls, l’avventuriero<br />
estremo de “L’ultimo Sopravvissuto” televisivo.<br />
Regatta è un gruppo importante che vende oltre 12.000.000 di capi di<br />
abbigliamento outdoor all’anno in tutto il mondo con quasi 800 dipendenti<br />
e un giro d’affari che sfiora i 200.000.000 di euro.<br />
È presente in tutta Europa, in estremo oriente e, da quest’anno, anche<br />
negli USA.<br />
“Il nostro target è costituito da un consumatore medio, la famiglia,<br />
l’appassionato di vita all’aria aperta qualunque cosa questo voglia<br />
dire, dal trekking al giardinaggio, dal turismo culturale all’avventura<br />
esotica. Il valore del prodotto nel suo rapporto qualità/prezzo è il nostro<br />
punto di riferimento. Vogliamo offrire la massima qualità e la più<br />
avanzata tecnicità al minor prezzo possibile.<br />
E... scusateci se è poco!”<br />
A fianco, Luigi Pellizzari,<br />
Amministratore Regatta Italia<br />
(al centro) insieme a Keith Black,<br />
Presidente del Gruppo Regatta<br />
(alla sua sinistra)<br />
e Paolo De Nardo,<br />
Rappresentante Regatta Nord Est.<br />
Sopra, un alllestimento con la presentazione delle ultime<br />
collezioni <strong>2011</strong>, nel nuovo showroom di Montebelluna. A fianco,<br />
una bella immagine della campagna marketing del<br />
brand britannico, impostata sui concetti di outdoor e natura.
90 beOut SPECIALE OUTDOOR<br />
>><br />
aziende ha un rovescio della medaglia<br />
che è l’eccessiva chiusura delle<br />
ditte nei confronti di una cooperazione<br />
ad ampio respiro. Situazione,<br />
questa, che non ha permesso di<br />
sviluppare una fiera dedicata. Anche<br />
se, di fatto, una formula come quella<br />
di PlayOutdoor ha significato un<br />
grande momento di dialogo con il<br />
pubblico e un primo segnale di un lavoro<br />
di squadra che può essere una<br />
delle migliori strategie per superare<br />
la crisi. Anche perché più che nuove<br />
fiere in questo momento le aziende<br />
sembrano gradire situazioni di<br />
questo genere, che consentano loro<br />
di far conoscere non solo il prodotto,<br />
ma la loro stessa realtà aziendale,<br />
come riaffermazione di brand storici<br />
in risposta all’assalto delle private<br />
label. Grande la soddisfazione degli<br />
organizzatori e delle aziende coinvolte,<br />
un segnale che questo tipo di<br />
strategia può significare un nuovo<br />
approccio da convogliare anche su<br />
altri settori. Per la vittoria di tutti ma,<br />
soprattutto, dell’outdoor stesso.<br />
Siamo riusciti a fare squadra<br />
La forte coesione tra le aziende e un lavoro febbrile ci hanno permesso<br />
di mettere in atto questa azione che è un primo passo verso<br />
la conoscenza dei brand presso il grande pubblico<br />
Luca Businaro, Presidente Assosport<br />
Sono molto soddisfatto, l’affluenza<br />
di pubblico ha premiato<br />
questa promozione che abbiamo<br />
voluto realizzare per l’outdoor. La macchina<br />
organizzativa ha funzionato bene e in soli 4<br />
mesi siamo riusciti a concretizzare il progetto.<br />
Le aziende per la prima volta hanno<br />
fatto gruppo nell’outdoor, e la presenza<br />
degli Alpini ha dato un notevole valore<br />
aggiunto e un contributo determinante per<br />
parlare di montagna, mentre l’ente fiera ci<br />
ha offerto la massima disponibilità. Questo<br />
ha permesso alle imprese di presentarsi<br />
come un unico gruppo dell’outdoor, con<br />
stand indifferenziati a livello di spazi e visibilità,<br />
animati dal desiderio di far provare<br />
alla gente attrezzi tecnici per l’outdoor,<br />
che non è solo l’alpinismo estremo, ma<br />
una promozione della vita e dello sport in<br />
montagna.<br />
L’obiettivo della mia Presidenza è quello di<br />
trasformare quella che è già una grande<br />
Associazione in un gruppo coeso animato<br />
da un forte spirito di squadra, e credo che<br />
questo sia stato un primo esempio a cui ne<br />
seguiranno altri, per differenti segmenti.<br />
Dobbiamo fare squadra per uscire dalla crisi,<br />
ma anche per diffondere la conoscenza<br />
delle nostre realtà aziendali. Facendo circolare<br />
anche la giusta comunicazione. Basti<br />
pensare che per molti l’outdoor è ancora<br />
concepito o recepito solo come alpinismo<br />
e non, come sarebbe giusto, come tempo<br />
libero in ambienti aperti. E in tali ambienti<br />
possiamo camminare con le racchette,<br />
piuttosto che avere un primo approccio alla<br />
montagna oppure fare una scalata. Rimini è<br />
wellness, non solo fitness, ovvero abbraccia<br />
quel gruppo di persone che vogliono stare<br />
bene col proprio corpo. Le statistiche ci<br />
dicono che su 200mila visitatori il 70% è<br />
costituito da famiglie con bambini, ovvero il<br />
target delle aziende del vero outdoor. Oltre<br />
al fatto che far conoscere chi c’è dietro ai<br />
prodotti significa fare cultura del sistema.<br />
Non siamo qui a promuovere i prodotti, ma<br />
a farli provare, per far capire alla gente<br />
cosa vuol dire avere dei prodotti tecnici per<br />
praticare outdoor. Proprio quel tipo di cultura<br />
che manca ancora oggi. Spesso si va<br />
in montagna a fare un’arrampicata senza la<br />
scarpa giusta, indossando un abbigliamento<br />
non consono, mettendo a rischio il piacere<br />
dell’escursione e la propria incolumità. Una<br />
manifestazione importante, dunque, anche<br />
per rimarcare la diffusione anche in città di<br />
capi outdoor e il sempre maggiore utilizzo<br />
di questo abbigliamento confortevole<br />
(oggi anche più bello e trendy), non più<br />
concepito solo per la montagna. Cogliendo<br />
anche l’occasione, con questa manifestazione,<br />
di sottolineare le differenze tra private<br />
labels e quelli che sono i brand storici e<br />
tecnici. La grande distribuzione va avanti<br />
con la strategia delle private labels, ma è<br />
giusto che anche noi enfatizziamo il ruolo<br />
dei brand tecnici, che si devono<br />
distinguere.<br />
Spieghiamo<br />
i lati positivi<br />
La gente inizia a conoscere il<br />
mondo outdoor, ma bisogna fare<br />
capire che la montagna non<br />
è pericolosa, perché questa<br />
errata convinzione persiste<br />
Riccardo Milano, Scarpa<br />
Il contesto è particolare ma<br />
penso sia più che adatto,<br />
perché dobbiamo tentare<br />
di portare il nostro mondo outdoor<br />
all’interno del mondo fitness, dal<br />
momento che il pubblico di riferimento<br />
è costituito da sportivi attivi. Ciò può dar<br />
vita a un’interessante contaminazione<br />
per un target che potrebbe diventare<br />
importante anche per il settore outdoor.<br />
Da quanto emerge dagli scambi con i<br />
visitatori si comprende come la gente<br />
conosca gli sport legati all’outdoor,<br />
ma sia ancora in parte bloccata dalla<br />
paura del pericolo che la montagna<br />
può rappresentare. Per questo bisogna<br />
lavorare per far comprendere che si<br />
tratta di una falsa percezione. Anzi, in<br />
montagna si possono praticare degli<br />
sport in totale sicurezza, esattamente<br />
con le stesse garanzie della palestra. Per<br />
questo la collaborazione con le guide<br />
alpine è la formula che abbiamo scelto<br />
per promuoverci, mostrando alla gente<br />
i percorsi e le bellezze di uno sport<br />
all’aria aperta che necessita ovviamente<br />
delle giuste attrezzature. Per far riconoscere<br />
le aziende attraverso i prodotti ci<br />
vorrà ancora del tempo, ma<br />
è un percorso che è stato<br />
intrapreso e che potrà dare<br />
buoni frutti.
91<br />
Certi valori<br />
fanno bene<br />
alla società<br />
La montagna ha una forte<br />
valenza formativa ed è bello<br />
constatare una riscoperta<br />
dell’individuo e della natura<br />
Generale di Divisione<br />
Gianfranco Rossi,<br />
Esercito Italiano, Alpini<br />
Ben vengano le compenetrazioni<br />
L’outdoor e il fitness non sono due mondi così lontani.<br />
Anzi, nel nostro caso un prodotto si è posto come<br />
trait d’union tra due realtà solo apparentemente distanti<br />
Adriano Zuccala, Vibram spa<br />
Questa partecipazione per noi è<br />
un po’ particolare, perché sicuramente<br />
siamo un’azienda outdoor<br />
per nascita e riconosciuta per questo,<br />
ma riteniamo che il fitness e la ginnastica<br />
al chiuso possano avere vari collegamenti<br />
con l’outdoor. Si tratta comunque di attività<br />
fisica. Inoltre per Vibram, dal puro componente<br />
come la suola per alte performance<br />
siamo entrati nel mondo del prodotto finito<br />
con le rivoluzionarie “scarpe con le 5 dita”.<br />
Queste, nate per l’outdoor, per far percepire<br />
al meglio il terreno, in realtà si stanno<br />
affermando nel mondo soprattutto come<br />
oggetto per la corsa, specie in America.<br />
Con i nuovi modelli oggi si stanno diffondendo<br />
anche nel mondo del fitness e della<br />
ginnastica. Dunque apprezziamo questa<br />
partecipazione in cui ci troviamo con una<br />
doppia veste. Certo che in Italia, con una<br />
grandissima tradizione di outdoor e territori<br />
che non sono secondi a nessuno, potrebbe<br />
Situazioni come quella<br />
che si è venuta a creare<br />
sono modi per proporre un<br />
approccio all’attività fisica. L’aspetto<br />
operativo dell’Esercito Italiano è ormai<br />
ben noto, ma la preparazione fisica<br />
è parte integrante di quella militare.<br />
Il modo per motivare i gruppi e<br />
spingerli verso il limite delle proprie<br />
capacità è un tipo di esperienza che<br />
è bello condividere. Sicuramente poi<br />
gli stimoli che offre la vita all’aria<br />
aperta e in particolare la montagna,<br />
che comporta fatica, impegno, senso<br />
dell’obiettivo, solidarietà di gruppo<br />
per superare i momenti di difficoltà,<br />
sono valori in cui noi crediamo, come<br />
militari e come Alpini. Credo che<br />
abbiamo tutto l’interesse che nella<br />
società questi tratti, di comportamento<br />
e di ideali, si diffondano e trovino<br />
giovani che ci credano, perché è in<br />
questa società che troviamo i nostri<br />
elementi migliori. Certo è che si<br />
avverte sempre di più da parte dei<br />
giovani, ma anche dei meno giovani,<br />
la voglia di riscoprirsi e di<br />
riscoprire anche la natura.<br />
anche esserci una fiera dedicata,<br />
ma quel che serve è una “politica di<br />
fare le cose” giusta e determinata.<br />
Quel che spesso frena è l’individualismo<br />
degli italiani e delle aziende<br />
italiane gelose del proprio ‘piccolo<br />
orticello’ per cui difficilmente si<br />
riesce a mettersi insieme e a fare<br />
qualcosa di strutturalmente grande.<br />
Lo si è constatato in varie occasioni.<br />
Abbiamo grandi eccellenze, ma troppo<br />
chiuse in se stesse:<br />
l’Italia dei comuni anche<br />
nell’industria.
92<br />
beOut novità PRODOTTO<br />
i MUST dell’open air<br />
Un grip senza pari<br />
Terrex Fast è la scarpa adidas per gli sport di montagna. Presenta<br />
numerosi vantaggi, tra cui: la linguetta in EVA, per migliore<br />
vestibilità e comfort; Speed Lacing System, per una calzata veloce<br />
e sicura; High Abrasion Mesh, per aumentare la<br />
resistenza; una nuova unità 3D Formotion<br />
Outdoor per migliore controllo e comfort in<br />
discesa; inserto adiPrene per un maggiore<br />
assorbimento degli urti; un ulteriore<br />
inserto adiPrene per l’avanpiede per<br />
una maggiore ed efficace<br />
propulsione;<br />
protection plate<br />
per proteggere<br />
l’avanpiede e<br />
aumentare la<br />
stabilità.<br />
Femminilità e tecnologia<br />
ADIDAS<br />
Tel. 039 27 151<br />
www.adidas.it<br />
La gonnellina Skort di Arc’teryx (disponibile<br />
anche in versione short) è sì civettuola, ma<br />
anche traspirante, leggera, mai stropicciata,<br />
tenace. Il fit è eccezionale, grazie al<br />
pantaloncino incorporato che<br />
permette di muoversi con agio in<br />
qualsiasi situazione. Il tecno-tessuto<br />
Invigor è abbinato al tessuto<br />
elasticizzato Altavela utilizzato per le<br />
rifiniture nell’area della vita. Una chicca per<br />
viaggiare, andare in spiaggia, correre,<br />
passeggiare, giocare a tennis. Cavallo<br />
sagomato con inserti di cotone; tasche per gli<br />
oggetti indispensabili; fit anatomico; bordo<br />
laminato; protezione<br />
solare UPF<br />
35+. Arc’teryx<br />
è distribuito<br />
da 4Us.<br />
Un buon compagno<br />
in caso di maltempo<br />
Questa robusta giacca Fjällräven a tre strati<br />
è lunga fino a metà coscia, perfetta sia per<br />
il trekking che per l’uso quotidiano. La<br />
lunghezza extra fornisce un’ulteriore<br />
protezione quando si alza il vento. Il<br />
cappuccio staccabile è un buon<br />
compagno in situazioni di<br />
maltempo. Tasche comode: 2<br />
pettorali, 2 laterali con zip, una<br />
Napoleone e una interna. Le<br />
maniche sono preformate con<br />
polsini in velcro. Tessuto Eco-<br />
Shell senza fluorocarboni,<br />
poliestere riciclato e riciclabile.<br />
La giacca presenta inoltre:<br />
extra rinforzi su spalle e<br />
maniche, fessura laterale di<br />
ventilazione a 2 vie, zip doppio<br />
senso. Fjällräven è distribuito<br />
da Fenix Outdoor.<br />
FENIX OUTDOOR ITALIA<br />
Tel. 0472 767 201<br />
www.fjallraven.com<br />
brivido su due ruote<br />
Pure, essenziali, chi non le possiede, le costruisce da sé,<br />
riadattando biciclette vecchie, un rimedio alla crisi, uno status<br />
symbol. La “fixed” di Too Late monta un meccanismo doppio, che<br />
può essere usato a ruota libera per i momenti di relax, e in versione<br />
fixed per provare il brivido della velocità su due ruote. Manubrio<br />
dritto, pipa regolabile per un giro di piacere o una posa da real<br />
biker, forca dritta, cerchio spalla alta, freno unico anteriore montato<br />
centralmente, minimale, versioni shock.
93<br />
IN ogni occasione all’aria aperta<br />
La scarpa da trekking e nordic walking di Grisport presenta una forma affusolata e<br />
discreta che si adatta anche all’utilizzo quotidiano, al viaggio e al tempo libero. Il<br />
battistrada in gomma e l’intersuola in PU le conferiscono leggerezza e stabilità. La<br />
suola Vibram assicura ottima stabilità e lunga durata all’usura. Il puntale è<br />
rinforzato. Le calzature Grisport sono prodotte con l’energia pulita del sole, grazie<br />
all’impianto di pannelli solari installato sulla sede produttiva di Castelcucco (TV).<br />
Vintage, anche NELL’outdoor<br />
Questi zaini fanno parte della linea Heritage. La celebrazione dei<br />
leggendari modelli delle decadi ’70 e ’80 rigorosamente proposti<br />
nelle versioni originali ma sempre di grande attualità. Forti dettagli<br />
vintage, dall’etichetta Jansport d’epoca alle zip in metallo, dal<br />
design retrò fino alle tonalità giocate sugli evergreen senape, nero,<br />
grigio, arancio, blu ceruleo.<br />
Camminare in libertà<br />
La collezione di calzature Hanwag studiate per gli amanti di<br />
trekking leggero, nordic walking, lunghe camminate ed escursioni<br />
giornaliere, si arricchisce con la scarpa Pawnee. Questo nuovo<br />
modello è caratterizzato dall’estrema flessibilità della suola e dalla<br />
leggerezza della scarpa, che permettono una camminata morbida e<br />
confortevole. Tomaia in pelle e Cordura, fodera in Gore-Tex,<br />
imbottitura extra-morbida e suola autopulente Vibram Nemo.<br />
Hanwag è distribuito da Fenix Outdoor.<br />
FENIX OUTDOOR ITALIA<br />
Tel. 0472 767 201<br />
www.hanwag.de<br />
La nuova frontiera<br />
per i CICLISTI<br />
I nuovi occhiali Cycling Tecnology ideati da Cébé sono un<br />
concentrato di soluzioni create ad hoc per gli appassionati di<br />
ciclismo estremo (e non solo). I naselli sono regolabili in gomma<br />
anallergica antiscivolo, mentre le lenti fotocromatiche per adattarsi<br />
a qualsiasi condizione di luce, si inseriscono nella montatura<br />
lasciando lateralmente un’impercettibile fessura che ne impedisce<br />
l’appannamento e la loro ampiezza consente una visione<br />
panoramica a 180°. Inoltre il materiale con cui è realizzata la<br />
montatura è l’avveniristico TR90, un nylon che offre prestazioni<br />
massime relativamente a leggerezza e flessibilità, pesa infatti solo<br />
20 grammi. Cébé è distribuito da Bushnell Performance.<br />
Asciutti, sotto l’acqua<br />
Tra le caratteristiche principali degli Umbrella troviamo la struttura,<br />
quasi del tutto priva di parti metalliche che diminuisce moltissimo<br />
la possibilità di essere colpiti dai fulmini. La copertura degli<br />
ombrelli è in nylon teflonato in modo da far scivolare via le gocce di<br />
pioggia senza far inzuppare l’ombrello. Sarà così possibile<br />
riappenderlo allo zaino e ripartire senza correre il rischio che le<br />
gocce bagnino lo zaino o ancora peggio le gambe. Tutti gli articoli,<br />
inoltre, sono antiribaltamento. I prodotti Umbrella sono un’esclusiva<br />
R.B.Society.
94 beOut NOVITà PRODOTTO<br />
Riparati dalle folate<br />
Questo capo Patagonia da indossare sia<br />
come strato esterno che intermedio,<br />
garantisce ottima comprimibilità, peso<br />
piuma, blocca il vento e disperde l’umidità.<br />
Presenta inoltre due tasche scaldamani<br />
con zip e una tasca interna sul petto per<br />
riporre il vest. È 100% poliestere riciclato<br />
con trattamento Deluge DWR<br />
(idrorepellente a lunga durata); isolamento<br />
PrimaLoft. Il capo è riciclabile grazie al<br />
Common Threads Recycling Program.<br />
Comoda e ordinata<br />
Questo capo di Columbia si adatta molto bene a ogni<br />
attività sportiva. Si tratta di uno smanicato che ripara dal<br />
sole fino a 15UPF con la tecnologia Omni-Shade e grazie<br />
alla tecnologia Omni-Wick allontana velocemente il sudore<br />
dal corpo per una rapida evaporazione. Perfetta per una<br />
corsa nel parco nei mesi estivi, come per una passeggiata<br />
nel bosco o per il trekking, ha il tessuto elasticizzato in<br />
due direzioni e un taglio flessibile che la rendono comoda<br />
e ordinata allo stesso tempo.<br />
Trazione, protezione<br />
e controllo<br />
La suola EverTrack moltiplica la<br />
resistenza all’abrasione mentre le<br />
tecnologie EverGrip e RockShieldPlate<br />
assicurano trazione e massima protezione<br />
nell’impatto con le rocce. Realizzate per gararantire<br />
massimo comfort e potere ammortizzante, queste scarpe<br />
Puma sono studiate per rimanere ancorate a qualsiasi<br />
superficie e proteggere nel contempo dagli agenti<br />
atmosferici grazie alla tomaia in materiale<br />
idrorepellente.<br />
Per una giornata perfetta nella natura<br />
La corsa si fa<br />
più naturale<br />
Passione ed eccellenza sono da sempre il<br />
marchio di fabbrica di New Balance, il<br />
brand americano con la N distribuito in<br />
Italia da Gartner Sports. Per l’estate c’è<br />
una scarpa nuovissima, candidata ad<br />
essere eletta la “the best of” tra le neutre<br />
A3 da running. La tomaia è aggressiva e<br />
moderna nel design ed è progettata per<br />
ridurre al minimo il peso e massimizzare il<br />
comfort di calzata, per una maggiore<br />
flessibilità del piede durante la corsa. Gli<br />
inserti di robusto mesh a maglia larga,<br />
posizionati nei punti strategici, rendono la<br />
scarpa leggera e traspirante, perfetta per le<br />
corse estive. L’efficiente calzata del<br />
retropiede e il soffice rivestimento interno<br />
antiscivolo, rendono il comfort e la<br />
funzionalità della calzata assolutamente<br />
perfetti.<br />
GARTNER SPORTS<br />
Tel. 0471 062 300<br />
info@gartner-sport.com<br />
Per la perfetta riuscita di un pic-nic, Sigg – la storica azienda<br />
svizzera simbolo del movimento eco-logical – propone non<br />
solo plaid o tovaglie a quadretti: a fianco delle ormai note<br />
bottiglie in alluminio, l’azienda presenta<br />
un’offerta di contenitori e<br />
recipienti a chiusura ermetica<br />
divertenti e colorati per un<br />
pranzo immerso nella natura,<br />
sui prati, in riva a un fiume, in<br />
montagna o sulla spiaggia.<br />
Sigg è distribuito da Künzi.<br />
un alleato nelle condizioni estreme<br />
Lo stile distintivo di questo occhiale Sh+ deriva dallo stile unico della<br />
montatura in Grilamid TR90. La particolare curvatura della<br />
montatura permette un’aderenza perfetta al viso<br />
e garantisce inoltre ottimo comfort ed estrema<br />
versatilità, grazie alle lenti intercambiabili.<br />
Questo modello viene proposto in una<br />
specifica custodia rigida ed è dotato di 3 paia<br />
di lenti, da utilizzarsi<br />
a seconda delle condizioni<br />
meteorologiche. Un foam<br />
rimovibile protegge dal<br />
vento ed impedisce<br />
ulteriormente l’appannamento.<br />
Sh+ è distribuito da Ma.Ro Group.
95<br />
Nessun ingombro<br />
Le giacche Softshells Rondane di Vaude<br />
sono leggere, di poco ingombro e sono<br />
un’ottima barriera contro le condizioni<br />
climatiche avverse con forti cali di<br />
temperatura. Questa giacca è<br />
Windproof, completamente<br />
antivento. Presenta maniche<br />
preformate, 2 tasche<br />
anteriori con cerniera, 1<br />
tasca interna, cerniera<br />
frontale, coulisse<br />
regolabile dalla tasca<br />
inferiore, polsini<br />
regolabili, cappuccio<br />
regolabile in larghezza,<br />
possibilità di<br />
ventilazione attraverso<br />
le tasche frontali.<br />
Vaude è distribuito<br />
da Panorama.<br />
Con i piedi per terra...<br />
anche in mare<br />
Le Boat Shoes Formentor Class II di Timberland sono il<br />
massimo in fatto di comfort, traspirabilità, sicurezza e<br />
impermeabilità. La cura dei dettagli le rende un must have<br />
per chi vive il mare. La suola in gomma Gripstick<br />
garantisce una trazione ottimale anche su superfici<br />
critiche, la nuova membrana ion-mask by P2i le rende<br />
totalmente idrorepellenti e i dettagli catarifrangenti<br />
permettono una maggiore visibilità e sicurezza mentre i<br />
lacci con agganci elasticizzati prevengono la rottura in<br />
situazioni critiche. La soletta interna è in X-Static,<br />
antibatterica, antistatica, antistress e termoregolatrice.<br />
TIMBERLAND<br />
Tel. 039 68 431<br />
ritaly@timberland.com<br />
FjäLLRävEN. LA LEggENDA cONTINUA.<br />
Nel 1960 Fjällräven, leggendario marchio svedese, inventa un nuovo modo di concepire l’outdoor life.<br />
Gli zaini, poi le tende, i sacchi a pelo ed infine l’abbigliamento tecnico.<br />
Uno stile essenziale per chi ama la natura e vuole farne parte con rispetto e passione.<br />
Fjällräven è distribuito da: FENIX OUTDOOR ITALIA S.r.l. - tel. +39 0472 767 201<br />
www.fjallraven.com
96 beOut NOVITà PRODOTTO<br />
Open air, pensando all’ambiente<br />
Incorpora un nuovo concetto di strato<br />
termico per le vacanze estive open air, si<br />
chiama Couna Jacket di Salewa ed è amica<br />
dell’ambiente. L’isolamento Primaloft ECO<br />
– composto al 70% di materiale riciclato<br />
proveniente dal circuito post-consumo e al<br />
30% da fibre PrimaLoft vergini – è una<br />
garanzia di calore e ultraleggerezza, totale<br />
idrorepellenza, traspirabilità, comprimibilità.<br />
Ciò che serve per proteggersi dagli umori<br />
altalenanti dell’estate. Couna Jacket non<br />
pesa, è eco-compatibile e regala tanta<br />
sicurezza in più. Gli inserti elastici in<br />
Dynastrecht riducono il volume sui fianchi e<br />
nel sottomanica, così come quelli in<br />
Durastretch antiabrasione sui polsini e sul<br />
fondo. Versatilissima, presenta 2 tasche<br />
laterali e vita regolabile, nella versione<br />
donna è dotata di cappuccio aderente<br />
preformato. Disponibile in versione<br />
donna e uomo, in una varietà di colori.<br />
Salewa è distribuito da Oberalp.<br />
OBERALP<br />
Tel. 0471 242 900<br />
info@oberalp.it<br />
Stabilità<br />
anche sul ripido<br />
Per il trail running e l’allenamento, Garmont<br />
propone Escape, una scarpa con tomaia in<br />
mesh traspirante che permette una<br />
ventilazione ottimale dei piedi. Stabilità e<br />
protezione dalle sconnessioni del terreno<br />
sono garantite grazie al Tri-Axial Chassis.<br />
Due strati di EVA assicurano il massimo<br />
assorbimento degli urti. Volume medio con<br />
spazio in punta per un fit ottimale. La<br />
tomaia presenta, fra le altre cose, un<br />
sistema di allacciatura rapido, un<br />
rivestimento grip e cuscinetto con memoria<br />
di forma per racchiudere ottimamente il<br />
tallone. La suola è ribassata per terreni<br />
dissestati e rocce. Inoltre la mescola<br />
Adhesion garantisce grip ottimale.<br />
GARMONT<br />
Tel. 0423 8726<br />
info@garmont.com<br />
Di corsa, insieme ai bambini<br />
Un sostegno<br />
lungo il cammino<br />
Da quasi 80 anni Lowa accompagna e<br />
sostiene la sana pratica sportiva con un<br />
occhio di riguardo nei confronti del nordic<br />
walking. Il nordic walking è una<br />
passeggiata a ritmo sostenuto (una delle<br />
attività più raccomandate per la salute) con<br />
il supporto di bastoni telescopici molto<br />
leggeri in alluminio oppure in carbonio. I<br />
bastoni assicurano un maggior sostegno<br />
alle ginocchia, alle gambe e ai fianchi. Lowa<br />
è distribuito da G.B. International.<br />
I.go Distribution presenta il passeggino perfetto per la<br />
corsa con ruota fissa da 16 pollici. Tutte le<br />
caratteristiche di massimo comfort per il bambino sono<br />
garantite, come nella famosa versione con ruota<br />
piroettante e bloccabile Joggster Twist. Maniglione<br />
regolabile in altezza, diverse posizioni dello schienale,<br />
ampia capottina parasole con zanzariera integrata,<br />
freno a disco sulle ruote posteriori e tessuto della<br />
seduta in materiale Airgo anti-sudore.<br />
Pronti<br />
a saltare in sella<br />
Oakley propone il bermuda tecnico per<br />
ciclisti, realizzato in tessuto tecnico<br />
resistente alle abrasioni e traspirante,<br />
bicolor nei toni del grigio, con zip a<br />
contrasto gialle, e tasche gialle laterali.<br />
Questi pantaloni sono abbinati a uno short<br />
interno<br />
removibile<br />
dotato di<br />
imbottitura<br />
Cytech Tour<br />
Men, studiata<br />
appositamente<br />
per le esigenze<br />
anatomiche<br />
maschili.
eOut SPECIALE<br />
97<br />
Nordic<br />
Walking,<br />
l’asso di bastoni<br />
In grande crescita il mercato<br />
legato alla camminata<br />
nordica, apprezzata per<br />
le sue molteplici finalità<br />
e per la sua fruibilità da parte<br />
di tutti i consumatori<br />
C<br />
Come a briscola, il mercato cala l’asso. Quello di bastoni,<br />
da Nordic Walking, il nuovo che avanza, in modo regolare,<br />
con quattro punti di appoggio, gambe e braccia che<br />
macinano chilometri all’aria aperta, felici di sentirsi bene<br />
facendosi del bene. Il costo? Non è un problema. Il target?<br />
Ampio, abbraccia praticamente tutti, anche se ad avvicinarsi<br />
alla camminata con i bastoncini sono soprattutto<br />
gli appartenenti alla seconda e alla terza età. L’ambiente in<br />
cui fare movimento? Qualunque, purché non sia troppo ripido<br />
o richieda sforzi eccessivi. Gli amanti dell’adrenalina<br />
e degli sport estremi non abitano qui. Sono tanti quelli che<br />
stanno approcciando uno sport tanto semplice, quanto utile,<br />
nato in Finlandia negli anni Trenta – quando gli atleti di<br />
sci di fondo lanciarono la moda usando i bastoni nei loro<br />
allenamenti estivi – ed esploso successivamente, prima<br />
nei Paesi del nord e poi in Italia. Comanda bastoni, ma il re<br />
di denari è una carta ambita, che chi opera in questo settore<br />
può pescare nel mazzo mescolato dal mercato.<br />
La prima mano è per conoscersi, un giro in cui non si calano<br />
‘scartini’ e si studiano le carte in mano agli altri giocatori.<br />
“Il mercato si sta dividendo in due fasce – commenta<br />
Nicola Vidale, titolare di Vipole – ovvero i principianti, che<br />
si affidano alla grande distribuzione per l’attrezzatura, e i<br />
professionisti, consumatori informati che arrivano al negozio<br />
sapendo già cos’è il nordic walking e che tipo di at- >>
98 beOut NORDIC WALKING. ASSO DI BASTONI<br />
>><br />
trezzatura cercano. Nel caso di Vipole<br />
bastoncini di alta gamma made in<br />
Italy, prodotti artigianalmente usando<br />
i migliori materiali.” Articoli un po’ di<br />
nicchia, se vogliamo, e che necessitano<br />
di una conoscenza importante<br />
da parte del negoziante che deve sapere<br />
quali sono le esigenze del cliente<br />
per poterle soddisfare. Da qui si<br />
origina un continuo feedback tra produttore<br />
e venditore, uno scambio necessario<br />
per comprendere dove stia<br />
andando il mercato e cosa bisogna<br />
dire e fare per ricoprire una parte da<br />
protagonisti. “Bisogna curare particolarmente<br />
il mercato femminile – spiega<br />
Vidale – perché le donne, oltre ad<br />
un prodotto tecnico, chiedono anche<br />
un articolo dal design curato. Parliamo<br />
di un target esigente, che conosce<br />
la materia.” E i materiali, dalle leghe<br />
all’alluminio, per realizzare bastoni<br />
leggeri e resistenti, ergonomici<br />
nell’impugnatura e anallergici, confortevoli<br />
al tatto e con quel tocco di originalità<br />
tutta italiana. Senza dimenticare<br />
i tanti aspetti positivi che il nordic<br />
walking porta con sé, a cominciare<br />
dai benefici che regala all’apparato<br />
cardiorespiratorio e alla postura, fino<br />
a quelli apportati ai muscoli che, in<br />
una semplice camminata, non verrebbero<br />
sollecitati. “E poi – continua Vidale<br />
– non serve un grosso impegno,<br />
né energetico né economico, dal momento<br />
che al supermercato si possono<br />
trovare bastoncini da 12 euro al<br />
paio, mentre per i fruitori più esigenti<br />
ci sono dei top di gamma made in<br />
Italy che hanno un costo dagli 80 ai<br />
90 euro.”<br />
Prezzi complessivamente accessibili a<br />
tutti, ma allora perché, per alcune<br />
aziende, la crescita del nordic walking<br />
in Italia non è così significativa? “In<br />
Italia – afferma infatti Andrea Perenthaler,<br />
responsabile marketing di Italbastoni<br />
– il nordic walking fatica di più<br />
ad affermarsi rispetto a quanto accade<br />
in altri Paesi, come quelli scandinavi<br />
e la Germania, dove si è registrata<br />
una vera e propria esplosione della<br />
camminata nordica. Diciamo che la<br />
crescita c’è, ma è molto lenta. Per<br />
quanto ci riguarda il nordic walking è<br />
stato un grosso business dal 2002 al<br />
2006, poi è andato un po’ esaurendosi.<br />
Credo che la ragione principale sia<br />
stata e sia un problema di mentalità.”<br />
Nell’Europa settentrionale, infatti, è<br />
molto avvertito il discorso della salute<br />
e della prevenzione medica, a differenza<br />
di quanto avviene nel Belpaese. La<br />
svolta potrebbe esserci se, anche in<br />
Italia, si iniziasse a pensare al nordic<br />
walking come ad uno strumento per<br />
migliorare il proprio benessere. Comunque,<br />
per far questo sarebbe prima<br />
necessario che venissero predisposti<br />
percorsi adatti, non solo di alta montagna,<br />
ma anche collinari, quasi pianeggianti,<br />
accessibili da quella fascia di<br />
cinquantenni che rappresenta la parte<br />
preponderante dei consumatori del<br />
FOTO ITALBASTONI<br />
Uno sport,<br />
tanti benefici<br />
Alcuni dei tanti vantaggi di cui possono godere i praticanti del nordic walking<br />
Che facesse bene alla salute, si sapeva, ma che addirittura<br />
fosse oggetto di studi universitari e di iniziative anticrimine è una<br />
piacevole sorpresa. A dare notizia di questi ulteriori benefici del nordic<br />
walking è Gianpietro Beltramello, presidente ed amministratore di<br />
Gabel, che afferma: “Ciò che la nostra azienda si prefigge di fare è<br />
caldeggiare collaborazioni, e supportarle per quel che possiamo, tra<br />
istruttori e strutture universitarie pubbliche, come quelle di Padova e di<br />
Belluno, dove gli istruttori e le scuole di nordic walking danno servizi<br />
alle ASL per mettere in moto attività dedicate a persone che hanno<br />
avuto patologie. A Verona abbiamo poi collaborato con l’associazione<br />
medici sulle patologie del diabete, oltre che con istituti che trattano<br />
le malattie cardiovascolari. Particolare è stato poi il rapporto con<br />
l’Università di Trento, e con il professor Schena in particolare, che<br />
si è occupato di queste ricerche seguendo i fondisti della squadra<br />
nazionale italiana, e con l’Università di Rovereto, che ha approfondito<br />
lo studio sul nordic walking e sui benefici derivanti dall’uso dei<br />
bastoncini. Abbiamo poi avviato anche contatti con il CONI, che<br />
ha faticato ad organizzare cose importanti a livello centrale, ma ha<br />
funzionato bene come attività locale, mentre a Padova, in seguito<br />
ad una collaborazione con l’Assesore allo sport e la Questura, si è<br />
deciso di utilizzare il nordic walking come deterrente per la criminalità<br />
nei parchi. Indirizzare i praticanti nei giardini in orari serali ha infatti<br />
provocato l’effetto di allontanare le persone che usavano quel luogo<br />
pubblico per lo spaccio e per altre attività illecite.”
99<br />
nordic walking. E poi sarebbe necessario<br />
che anche i negozianti facessero<br />
la loro parte, proponendo bastoni<br />
adatti, diversi da quelli da trekking,<br />
che sono telescopici, a due o tre<br />
settori, mentre i bastoni usati nella<br />
camminata nordica sono fissi, più leggeri<br />
e senza vibrazioni, o a due stadi,<br />
più diffusi perché, potendosi regolare<br />
in base all’altezza di chi li utilizza, sono<br />
preferiti dai negozianti che così non<br />
devono trattare forzatamente tanti bastoncini<br />
fissi di tante lunghezze diverse.<br />
Un’ulteriore differenza riguarda poi<br />
i materiali, che variano dall’alluminio,<br />
più resistente, al carbonio, più leggero<br />
ma più delicato e con un costo molto<br />
più alto, anche se, non essendo il nordic<br />
walking una disciplina estrema, si<br />
parla comunque di una durata del prodotto<br />
per un periodo lungo.<br />
Vista la parte dei negozianti, cosa<br />
possono fare le aziende? “Il mercato<br />
del Nordic Walking – analizza >><br />
L’appoggio su quattro punti durante<br />
la camminata ha permesso di migliorare<br />
l’equilibrio di una serie di persone con<br />
un’età non più compatibile con attività<br />
sportive agonistiche, collegando il Nordic<br />
Walking ai concetti di wellness e benessere,<br />
quanto mai moderni e di tendenza<br />
FOTO ITALBASTONI
100 beOut NORDIC WALKING. ASSO DI BASTONI<br />
>><br />
Gianpietro Beltramello, presidente<br />
e amministratore di Gabel – è stato<br />
molto aiutato dalle aziende interessate<br />
a quest’attività, a partire dalla nostra,<br />
che ha sempre riconosciuto la<br />
validità dei tanti vantaggi che l’utilizzatore<br />
ottiene. Non a caso, a livello<br />
mondiale, ci sono istituti e cliniche<br />
che ne comprovano l’efficacia per<br />
combattere le malattie cardiovascolari.”<br />
In questo contesto Gabel ha dato<br />
il suo contributo, lavorando, già dalla<br />
fine dei primi anni Novanta, ad un<br />
programma di sviluppo della camminata<br />
nordica in relazione alla pratica<br />
svolta da persone di una certa età o<br />
con patologie di sovrappeso o difficoltà<br />
cardiovascolari, diffondendo la<br />
disciplina in modo efficace.<br />
L’appoggio su quattro punti (le due<br />
gambe e le due braccia con i bastoncini)<br />
durante la camminata ha permesso<br />
di migliorare l’equilibrio di una<br />
serie di persone con un’età non più<br />
compatibile con attività sportive agonistiche.<br />
La diffusione di questo sport<br />
a livello nazionale ed internazionale è<br />
stata promossa collegando il nordic<br />
walking ai concetti di wellness e di<br />
competizione, anche se quest’ultimo<br />
fattore è un fenomeno raro e limitato<br />
solo a qualche sporadico caso. Alla<br />
base dal lavoro di Gabel c’è comunque<br />
la fiducia che Beltramello nutre<br />
nei confronti del mercato italiano del<br />
nordic walking. “Ci sono enormi >><br />
Tecnica elevata<br />
Vipole si contraddistingue da<br />
sempre per l’elevato contenuto<br />
tecnico dei propri prodotti. Nella<br />
foto: il leggerissimo Nordic Vario<br />
Natura Eva, in alluminio 7075,<br />
con impugnatura in Eva e lacciolo<br />
asimmetrico. Tutti i prodotti Vipole<br />
possono essere personalizzati (per<br />
esempio per associazioni sportive,<br />
rental shop, negozi, strutture<br />
alberghiere) anche per piccole<br />
produzioni (già da 30 paia). La<br />
personalizzazione include anche la<br />
pratica sacca porta bastoncini, in<br />
dotazione su tutta la gamma.<br />
VIPOLE<br />
0424 534 488<br />
info@vipole.it<br />
FOTO GABEL<br />
Migliore trasmissione<br />
della forza di spinta<br />
Tra i bastoncini a lunghezza regolabile della collezione<br />
Nordic Walking, il modello Nw Dls di Italbastoni<br />
rappresenta il top di gamma. Realizzato in lega di alluminio<br />
HSA 6.5 (di derivazione aeronautica), questo bastoncino<br />
a 2 settori (regolazione da 105 a 130 cm) è dotato del<br />
nuovo sistema brevettato di bloccaggio denominato<br />
Dls (Double Locking System), che abbina al tradizionale<br />
sistema a espansore interno la nuova chiusura esterna<br />
a leva QLS; questa combinazione garantisce una forza<br />
di tenuta insuperabile, eliminando il rischio di collasso<br />
del bastoncino derivante dal rischio di allentamento del<br />
tassello espansore. Inoltre permette una regolazione<br />
facile e veloce e consente l’allineamento perfetto del<br />
puntale Nw Wing (con aletta integrata) con la manopola.<br />
L’impugnatura in spugna EVA-foam conferisce al modello<br />
leggerezza e comfort di presa. Il passamano, regolabile<br />
con chiusura a velcro, è specifico per l’attività del nordic<br />
walking; confortevole, offre un ampio appoggio per il palmo<br />
della mano e consente il movimento di rilascio e ripresa<br />
dell’impugnatura. Il modello è anche disponile nella variante<br />
con settore inferiore in carbonio: maggiore leggerezza e<br />
rigidità, abbinate all’elevata capacità di assorbimento delle<br />
vibrazioni delle fibre di carbonio.<br />
ITALBASTONI<br />
Tel. 0463 468 044<br />
info@italbastoni.it<br />
Sei per uno, uno per sei<br />
Gabel ha ideato Fusion, il crossover per lo sportivo<br />
più versatile ed eclettico: sei prodotti in uno, sei sport<br />
con un unico bastoncino. Nordic walking, trekking<br />
e, sulla neve, sci alpinismo, sci alpino, back country,<br />
racchette da neve: questo è Fusion. Estensibile e<br />
dotato di un’ampia gamma di accessori intercambiabili,<br />
che sfruttano appieno le tecnologie che Gabel ha<br />
sviluppato nel tempo, questo prodotto si trasforma<br />
e cambia pelle in un istante. Con l’ausilio di un’agile<br />
guida, perfetto per ogni occasione, sostituisce rotelle,<br />
passamano, scarpette per poi essere comodamente<br />
GABEL<br />
Tel. 0424 561 144<br />
gabel@gabel.net<br />
riposto nello zaino. Novità<br />
immancabile per tutti i punti<br />
vendita che trattano il nordic<br />
walking e l’outdoor.
UN Parere<br />
eccellente<br />
Gli sviluppi e le prospettive di questo<br />
settore, analizzati da un profondo<br />
conoscitore del mercato, recentemente<br />
premiato come migliore istruttore italiano<br />
della specialità<br />
La nascita e lo sviluppo della camminata<br />
nordica in Italia, i benefici che ne derivano,<br />
la tecnica che sta alla base del nordic walking.<br />
A parlarne è Luca Zambolin che, oltre ad<br />
essere stato eletto migliore istruttore italiano<br />
di questo sport, è anche un uomo che vive la<br />
dimensione commerciale di questo mercato,<br />
rappresentando un valido punto di riferimento<br />
per un’azienda come Vipole. “Il nordic walking<br />
– afferma – ha fatto la sua comparsa in Italia<br />
presso il grande pubblico di recente, ma<br />
ha già migliaia di praticanti. In Germania,<br />
in Austria e nei Paesi Scandinavi, essendo<br />
ormai un settore più maturo, il nordic walking<br />
ha toccato, oltre al settore sportivo, anche<br />
quello educativo (scuole e aziende), quello<br />
terapeutico (per combattere obesità, errori<br />
di postura, ipertensione e diabete), quello<br />
della riabilitazione e quello della prevenzione.”<br />
Confermato il successo che questo sport sta<br />
avendo nel nostro Paese. “Il Nordic Walking<br />
– conferma infatti Zambolin – è una delle<br />
attività motorie outdoor in più rapida diffusione<br />
negli ultimi anni grazie ai numerosi benefici<br />
che lo contraddistinguono: miglioramento<br />
dell’efficienza del cuore e dell’apparato<br />
cardiocircolatorio, abbassamento del livello di<br />
glicemia, colesterolo e pressione sanguigna,<br />
miglioramento del metabolismo e aiuto nel<br />
mantenimento del peso ideale. Studi scientifici<br />
confermano l’importanza della tecnica per<br />
poter godere appieno dei benefici del nordic<br />
walking e quindi la necessità di essere seguiti<br />
per più lezioni da istruttori competenti per<br />
l’apprendimento della tecnica corretta, che<br />
si raggiunge anche attraverso l’utilizzo di<br />
bastoncini appositamente studiati per questo<br />
sport. Per questo motivo l’azienda Vipole,<br />
produttrice di bastoncini per gli sport di<br />
montagna, ha richiesto la mia competenza<br />
maturata in anni d’esperienza nel nordic<br />
walking e nel mondo outdoor.”
102 beOut NORDIC WALKING. ASSO DI BASTONI<br />
>><br />
opportunità – afferma – perché questa<br />
è l’attività sportiva che ha avuto la<br />
più grande crescita nella storia. In<br />
Germania, dal 2002 al 2005, siamo<br />
passati da poche centinia di migliaia<br />
a circa 6 milioni di praticanti. In Italia<br />
non ci sono dati precisi ma, considerando<br />
che ci sono sono dai 2000 ai<br />
3000 istruttori, è ragionevole ritenere<br />
che il movimento coinvolga circa<br />
250.000 praticanti.” Numeri di tutto<br />
rispetto, destinati a crescere ancora.<br />
“Nei prossimi due anni – conferma infatti<br />
Beltramello – ci possono essere<br />
le condizioni per raddoppiare o quadruplicare<br />
il numero dei praticanti. Il<br />
nordic walking è una disciplina utile<br />
alla medicina e al benessere e viene<br />
proposta nelle spa, nei centri di riabilitazione<br />
e nei golf club come attività<br />
collaterale, mentre nei centri vacanze<br />
d’estate vengono istituiti dei veri e<br />
propri percorsi dedicati.” Senza dimenticare<br />
le collaborazioni con gli assessorati<br />
allo sport e al turismo di<br />
Province e Comuni, destinati a far<br />
crescere i praticanti di uno sport che<br />
in Inghilterra viene incentivato dal governo<br />
per diminuire la spesa pubblica<br />
per la salute. Non stupisce allora che<br />
un’azienda come Gabel sponsorizzi<br />
un evento come il Nordic Walking<br />
Tour (www.nordicwalkingtour.it), che,<br />
attraverso 15 tappe distribuite nel Triveneto,<br />
punta ad avvicinare la gente<br />
alla camminata nordica.<br />
Una carta vincente da giocare nella<br />
partita del mercato italiano. Conservando<br />
l’asso per l’ultima mano. Di bastoni,<br />
naturalmente.<br />
damiano.montanari@topsport.it<br />
Leggerezza<br />
e flessibilità<br />
Il nordic walking è<br />
un’attività che garantisce<br />
un allenamento total body<br />
di grande beneficio cardiovascolare,<br />
pur con un<br />
limitato carico articolare.<br />
Gipron, azienda da sempre<br />
apprezzata per lo sviluppo<br />
di prodotti di elevata qualità,<br />
propone oggi i bastoni da<br />
nordic walking che offrono<br />
massima performance<br />
e soddisfazione sia al<br />
dilettante, sia all’atleta<br />
più esigente. Nella foto:<br />
bastone in lega di alluminio<br />
55 kg/mm 2 , allungabile,<br />
composto da due sezioni,<br />
con sistema di blocco<br />
Flicklock. Lacciolo studiato<br />
per offrire comfort, presa<br />
stabile e conduzione precisa.<br />
Manopola ergonomica.<br />
Puntale standard + gommino<br />
per terreni duri fornito<br />
come accessorio. Gipron<br />
è distribuito da Giuseppe<br />
Pronzati.<br />
Una camminata<br />
in salita<br />
I bastoncini Guidetti<br />
nascono dalla mente di<br />
un grande professionista<br />
amante del trekking e<br />
del nordic e fit walking:<br />
Pascal Guidetti, il cui<br />
obiettivo è quello di<br />
fornire sempre una<br />
camminata confortevole.<br />
Nel 1998 sviluppò il primo<br />
bastoncino da trekking<br />
con un particolare sistema<br />
telescopico in grado di<br />
adattarsi automaticamente<br />
durante la camminata. La<br />
gamma di prodotti offerta<br />
è tale per cui ognuno potrà<br />
trovare il bastoncino più<br />
adatto alle sue esigenze.<br />
Incredibili e funzionali<br />
brevetti, dal brevetto<br />
che permette lo sgancio<br />
rapido della manopola, al<br />
sistema di sicurezza per<br />
i bastoncini telescopici,<br />
unico al mondo. Guidetti<br />
è distribuito da Diadema<br />
Distribution.<br />
In Italia, il Nordic Walking<br />
fatica ad affermarsi, rispetto<br />
a quanto accade in altri Paesi<br />
come quelli scandinavi e la<br />
Germania, dove si è registrata<br />
una vera e propria esplosione<br />
della camminata nordica.<br />
Questione di mentalità<br />
FOTO GABEL
Leggero e rigido<br />
Italbastoni offre una gamma completa di bastoncini per<br />
il nordic walking. Al top della gamma troviamo il modello<br />
Carbon Trainer, realizzato in fibra di carbonio all’80%,<br />
particolarmente leggero e rigido, con un’elevata capacità<br />
di smorzamento delle vibrazioni. Le misure variano di 5<br />
cm, da 100 cm a 135 cm. Sempre nella gamma Lite,<br />
è disponibile il modello Carbon Walking, con asta al<br />
30% di carbonio. I due modelli sono dotati del<br />
nuovo puntalino con basket integrato e<br />
punta al carburo positive angle, per una<br />
maggiore presa su ogni tipo di terreno;<br />
per l’uso su asfalto e ciottolato invece,<br />
i bastoncini sono forniti di gommino<br />
Nordic Pad leggero e con elevato grip.<br />
L’impugnatura è in bi-materia plasticasughero,<br />
molto leggera e antisudore.<br />
Il passamano regolabile con velcro<br />
è economico e offre un ampio<br />
appoggio per il palmo della mano.<br />
Nella gamma nordic walking ci<br />
sono inoltre 2 modelli regolabili<br />
(83-135 cm), con grafica in<br />
sublimazioni e in serigrafia,<br />
realizzati in lega di allumino<br />
7075, e 2 modelli fissi in lega<br />
Alu 5083, con misure da<br />
ITALBASTONI<br />
Tel. 0463 468 044<br />
info@italbastoni.it<br />
105 cm a 135 cm. Questi<br />
bastoncini sono dotati di<br />
imp. a 2 colori e puntali con<br />
basket intercambiabile e<br />
scarpetta nordic walking.<br />
APPROFITTA DEL<br />
PACCHETTO FUSION 6 in 1<br />
per cavalcare l’onda del Nordic<br />
Walking: 6 attività in un unico bastoncino<br />
NORDIC WALKING<br />
+<br />
SNOW SHOEING<br />
+<br />
ALPINE TOURING<br />
+<br />
BACK COUNTRY<br />
Modello FUSION<br />
Senza shock<br />
Vipole presenta l’ultima<br />
evoluzione del rivoluzionario<br />
sistema Antishock Idraulico<br />
HSA, brevettato, unico nel suo<br />
genere, in grado di garantire<br />
performance di assorbimento<br />
degli urti al suolo e comfort<br />
nettamente superiori a qualsiasi<br />
altro comune sistema antishock.<br />
I prodotti Vipole sono made<br />
in Itlay e vengono tutti forniti<br />
nella pratica Sacca Trekking.<br />
Possono essere personalizzati<br />
anche in piccole tirature (già a<br />
partire da 30 paia). Nella foto il<br />
modello HSA evo3.<br />
+<br />
ALPINE SKIING<br />
+<br />
TREKKING HIKING<br />
+<br />
1956-<strong>2011</strong><br />
VIPOLE<br />
Tel. 0424 534 488<br />
info@vipole.it<br />
GABEL S.r.l.<br />
Via Cassola, 50 - 36027 Rosà - Vicenza<br />
Tel. +39 0424 561144<br />
E-mail: gabel@gabel.it
104<br />
LA PAROLA A...<br />
LUIGI PELLIZZARI<br />
Amministratore<br />
REGATTA ITALIA<br />
Il pubblico vuole vivere il punto<br />
vendita, ma il retail italiano stenta a<br />
cavalcare l’onda di un cambiamento che all’estero<br />
sta già aprendo nuove e ottime opportunità<br />
LA DISTRIBUZIONE STA<br />
CAMBIANDO a livello mondiale e<br />
in tutte le categorie, e questo è ormai<br />
un’assoluta e incontrovertibile<br />
realtà. Il mutamento che è sostanziale<br />
e in costante divenire, produrrà<br />
sicuramente profonde ripercussioni<br />
anche nei mesi a venire. In<br />
questo scenario, peraltro sempre<br />
più globale, l’Italia mostra un preoccupante<br />
immobilismo, un’atavica<br />
ritrosia rispetto al cambiamento,<br />
soprattutto in riferimento ai Paesi<br />
nordeuropei e ancor più agli Stati<br />
Uniti.<br />
Credo sia soprattutto lo shopping<br />
ad essere cambiato, e ad essere<br />
tutt’ora in fase di cambiamento.<br />
Sempre più emozionale ed esperienziale,<br />
spinge a una spesa in cui<br />
la funzionalità, pur esistente, passa<br />
in secondo piano rispetto alla componente<br />
emotiva e sensoriale. Sul<br />
fronte ‘funzionalità’ internet domina<br />
sempre più, con un giro d’affari in<br />
costante crescita. Chi necessita di<br />
un prodotto fa ricerche, si documenta,<br />
e approfitta della ‘navigazione’<br />
per perfezionare e concludere<br />
le sue scelte d’acquisto. Così facendo,<br />
il dettagliante viene completamente<br />
tagliato fuori dai giochi.<br />
Poco tempo, idee chiare e il confronto<br />
con altri utenti sono le armi<br />
vincenti di un canale che – una volta<br />
apprese le sue modalità di utilizzo<br />
– difficilmente poi si abbandona.<br />
Fortunatamente questa non è una<br />
realtà assoluta, tutt’altro. Vi è il<br />
mondo – ancora molto ampio – di<br />
chi acquista per il piacere di farlo,<br />
con tutti i risvolti socio-psicologici<br />
che questa attività comporta. Sotto<br />
questo aspetto il retail è ancora<br />
fondamentale, a patto che comprenda<br />
esso stesso – e per primo<br />
– il valore della propria tipicità. Una<br />
consapevolezza importante, che<br />
deve costituire l’ossatura per un rilancio<br />
e un rafforzamento della propria<br />
identità sul mercato, e in fondo<br />
della ragione stessa della propria<br />
esistenza.<br />
Il percorso di recupero di personalità<br />
e di importanza parte dalla<br />
propria immagine ‘di facciata’.<br />
Dall’insegna del negozio, dalle sue<br />
vetrine e soprattutto dal lay-out<br />
espositivo della merce. L’ambiente<br />
espositivo deve essere accattivante,<br />
il più possibile accogliente, facilmente<br />
fruibile, ma soprattutto in<br />
sintonia con il consumatore. Dunque,<br />
un ambiente in cui esso si riconosca,<br />
trovi gli stimoli, i contatti<br />
e i riferimenti più familiari e in linea<br />
con la propria personalità, filosofia<br />
di vita e interessi.<br />
Purtroppo in Italia, e in generale<br />
nella distribuzione outdoor-style<br />
nostrana, questi concetti non sono<br />
ancora pienamente espressi. Permane,<br />
infatti, una certa generalizzazione,<br />
l’incapacità di offrire un<br />
ambiente stimolante a questa<br />
community di utenti e potenziali<br />
compratori assolutamente identificata<br />
e identificabile. Ben diversamente<br />
avviene all’estero, dove il<br />
negozio sta diventando, proprio<br />
grazie all’outdoor, un’attrattiva e<br />
un punto di riferimento, non solo<br />
per l’acquisto in sé, ma soprattutto<br />
ed in primis come luogo di ritrovo,<br />
di scambio di informazioni, di<br />
esperienze in store.<br />
Facciamocene una ragione e,<br />
accettandola come verità comprovata,<br />
reagiamo positivamente:<br />
non si può più pensare di riuscire<br />
a proporre tutto per tutti in<br />
maniera redditizia dal punto di vista<br />
commerciale. Per regalare<br />
un’esperienza emozionante, con<br />
stimoli sensoriali che non si limitano<br />
solamente al prezzo e al prodotto<br />
bisogna fare di più, essere<br />
diversi. Occorrono più inventiva e<br />
passione per proporsi in maniera<br />
adeguata e vincente. Il potere<br />
economico e la forza data da investimenti<br />
importanti non sono più, a<br />
mio avviso, le componenti essenziali<br />
o comunque decisive per avere<br />
successo, come si è soliti credere<br />
ed in fondo si è ritenuto per<br />
lungo tempo nel settore dello<br />
sport. Quantomeno non necessariamente<br />
nel settore dell’outdoor.<br />
104