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2011 - TopSport

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GIUGNO <strong>2011</strong><br />

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più trasversali e sensibili alle mode,<br />

diventa strategico capire sempre meglio,<br />

e in anticipo, i trend che verranno.<br />

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20<br />

30<br />

46<br />

77<br />

Giugno <strong>2011</strong><br />

TENNIS<br />

Le diverse opinioni delle aziende su come<br />

giocare le proprie carte per il futuro del tennis.<br />

Mercato di nicchia o settore in espansione?<br />

PRIVATE LABELS<br />

Privati, ma non troppo. Sempre più<br />

consumatori sono disposti a scoprire<br />

le innovazioni di prodotti ‘alternativi’.<br />

I marchi privati alla conquista di quote<br />

sempre maggiori di mercato<br />

SPORTSTYLE<br />

Declinazioni sul tema fitness. Un settore in<br />

fermento che vede aumentare il numero di<br />

appassionati e anche la spesa da parte dei<br />

consumatori<br />

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2<br />

JüRGEN MELZER - FOTO DUNLOP<br />

Le Rubriche<br />

4_ Elenco delle aziende citate<br />

62_ Vetrine Novità Prodotto<br />

67_ Sport Economia


ABBIAMO PARLATO IN QUESTO NUMERO DI...<br />

Azienda<br />

Pagina<br />

Azienda<br />

Pagina<br />

PERIODICO PROFESSIONALE INDIPENDENTE<br />

DI INFORMAZIONE E OPINIONE<br />

PER GLI OPERATORI ITALIANI<br />

DELL’ARTICOLO E ABBIGLIAMENTO SPORTIVO<br />

Direzione, Redazione, Pubblicità,<br />

Amministrazione:<br />

Via Emilia Ponente, 26 - 40133 Bologna<br />

Telefono: 051 385 700 (r.a.)<br />

Telefax: 051 384 793<br />

www.topsport.it - info@topsport.it<br />

Direttore Responsabile<br />

Giovanna Glionna<br />

Direttore Editoriale<br />

Michele Glionna<br />

Opinionisti<br />

Fabio Campagnolo, Lucia Casadei, Marco Danieli,<br />

Michele De Masis, Grazia Fornaro, Sergio Longoni,<br />

Georg Oberrauch, Fabio Pelosi, Pierpaolo Pighini, Renato Tolusso<br />

Testi e servizi<br />

Tina Alboresi, Piero Aliprandi, Matteo Barboni,<br />

Orelia Campolo, Monica D’Alessandro, Salvatore Ferraiuolo,<br />

Leonardo Glionna, Lidia Malacarne, Nicola Marra,<br />

Damiano Montanari, Vittorio Nava, Antonio Padovani, Ezio Petrillo,<br />

Francesco Pontelli, Andrea Sganzerla, Guido Siniscalchi,<br />

Paola Turcato, Aldo Vittorio<br />

Segreteria di Redazione<br />

Arianna Pelagalli<br />

Promozione e sviluppo<br />

Michele Francescutti<br />

Antonio De Luca<br />

Giovanni De Risio<br />

Grafica<br />

Silvia Carbonaro<br />

Pubblicazione edita dalle Edizioni Miglio srl – Divisione Periodici. Spedizione in regime<br />

Posta Target Magazine. Registrazione del Tribunale di Milano n. 258 del 28/05/83 e del<br />

Tribunale di Bologna n. 5459 del 20/02/87. Pubblicità inferiore al 45%. Proprietà e<br />

diritti riservati. Manoscritti, foto e disegni, anche se non pubblicati, non saranno restituiti.<br />

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intende rispettare la piena libertà di giudizio. Stampa: Sate Industria Grafica,<br />

Ferrara. Opera depositata a norma di legge presso l’ufficio proprietà Letteraria Artistica<br />

Scientifica Roma. Rivista a carattere culturale ed economico riconosciuta dalla Presidenza<br />

del Consiglio dei Ministri, RNS n° 2003 del 23.10.1986 – ROC 6121.<br />

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avviene in abbonamento postale. Per richiedere l’invio, è necessario sottoscrivere un<br />

abbonamento annuale pari a 20,00 Euro, comprensivo di un’edizione dell’annuario,<br />

PanoramaDati. Dopo aver effettuato il versamento su c/c postale n. 22897409 intestato<br />

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pagamento, unitamente ad una lettera scritta in cui sia espressa la qualifica di appartenenza<br />

al settore (negoziante, fabbricante, rappresentante ecc.). L’abbonamento<br />

decorrerà dal primo numero raggiungibile a far data dal ricevimento del fax. Abbonamento<br />

annuale per l’Italia per non operatori: 40,00 Euro. ARRETRATI: I numeri arretrati<br />

possono essere richiesti direttamente presso gli Uffici delle Edizioni Miglio e vengono<br />

inviati in contrassegno (al costo di Euro 6,00 cad.).<br />

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ed anche opporsi all’utilizzo per finalità di marketing diretto. Basterà scrivere a: Edizioni<br />

Miglio srl – Via Emilia Ponente, 26 – 40133 Bologna.<br />

Media Partnerships<br />

A<br />

Adidas 22, 56, 60,<br />

69, 73, 79, 92<br />

Advanced Distribution 56, 58<br />

Advansa 49<br />

Akron 64<br />

Albonetti Claudio 74<br />

Ande 78<br />

Aquafil 60, 65<br />

Arc’Teryx 92<br />

Asics 23, 25<br />

Assosport 47, 83, 87, 90<br />

Assotennis 56, 58<br />

Ayami 25<br />

B<br />

Back Fitness Italia 30<br />

BasicNet 71<br />

Beckam David 44<br />

Becker Uli 75<br />

Belletti Francesco 34<br />

Beltramello Giampietro 88, 98,<br />

100, 102<br />

Beswick Daniel 54<br />

Bezzi Massimiliano 32, 38<br />

Biagi Max 73<br />

Billabong 71<br />

Black Wolf 28<br />

BootDoc 76<br />

Boss Orange 70<br />

Bread & Butter 74<br />

Buff 26<br />

Buonsembiante Omar 86<br />

Bushnell Performance 93<br />

Businaro Luca 90<br />

C<br />

Cagnotto Tania 43, 62<br />

Cais Emiliano 34, 35, 42<br />

Calzaturificio La Sportiva 69<br />

Carnielli Fitness 38<br />

Casarin Alessandro 74<br />

Cavendish Mark 32<br />

Cébé 93<br />

Cisalfa 69<br />

Cober 87<br />

Columbia 24, 65, 71, 94<br />

Compex 32, 35, 40, 45<br />

Cor Sport 41, 43<br />

Crimi Rocco 74<br />

Crispi Sport 85<br />

D<br />

Dalla Libera Giuseppe 30<br />

Dalla Rosa Patrizia 84<br />

Decathlon 71, 76<br />

Delladio Lorenzo 69<br />

Diadema Distribution 102<br />

Diadora 72<br />

Dimensione Danza 26<br />

Djo Italia 32, 35, 40, 45<br />

Dryarn 62, 65<br />

Dunlop Slazenger Internat. 54, 56<br />

E<br />

Eastpack 70<br />

Elefantino Sport 62<br />

Erreà Sport 3, 63, 64<br />

Errerre 43, 63, 65<br />

Esercito Italiano 83, 91<br />

Essenuoto 38<br />

F<br />

F.a.r. Reti 60, 61<br />

Farinazzo Gian Luca 75<br />

Fenix Outdoor 92, 93, 95<br />

Fenzi Roberto 73<br />

Fibo 72<br />

Fila 26<br />

Fischer 55, 57<br />

Fjällräven 92<br />

Fraticelli Alberto 54, 60<br />

Freddy 26, 27<br />

Fulgent Sun Group 69<br />

G<br />

Gabel 88, 98, 100, 103<br />

Gammasport 50, 58<br />

Garlando 5, 34, 37, 40,<br />

45, 56, 58, 60, 63, 65<br />

Garmin 38<br />

Garmont 75, 84, 96<br />

Gartner Christian 52<br />

Gartner Sports 94<br />

Genesi 34, 42<br />

Gb International 72<br />

Gepfert Amy 72<br />

Get Fit 28<br />

Geospirit 74<br />

Geox 69<br />

GIL II cop., 1, 45, 64<br />

Gipron 102<br />

Globus 33<br />

Grando Luciano 86<br />

Grisport 93<br />

H<br />

Hanwag 93<br />

Harmont & Blaine 73<br />

Harrison James 68<br />

Havas Media 68<br />

High Power 32<br />

Honoré Tanguy 69<br />

Horizon Fitness 42<br />

Hot Stuff 28<br />

I<br />

Iceport 28<br />

I. Go Distribution 96<br />

Innerhofer Christof 74<br />

Intersport Italia 10, 12, 75<br />

Iorio Renzo 74<br />

Iorno Massimiliano 87<br />

Italbastoni 98, 100, 101, 103<br />

J K<br />

Jaked 17, 43, 62, 65<br />

Jansport 93<br />

4


Azienda Pagina Azienda Pagina<br />

Kaikkialla 28<br />

Kappa 71<br />

Kettler 37, 40, 45<br />

L<br />

LaFuma 87<br />

Lanfranco Gianni 56, 58<br />

Lazzari Sandro 74<br />

Ledraplastic 42<br />

Lizard 72<br />

Lotto Sport Italia 54, 60<br />

Lowa 96<br />

M<br />

Macy 28<br />

Maglificio Gimer 59<br />

Manifattura di Bigolino 32, 33,<br />

36, 38, 39<br />

Mannheimer Renato 70<br />

Mantini Pierluigi 74<br />

Maps 51, 64<br />

Mandelli Alessandro 68<br />

Man Socks Italia 72<br />

Marcolin Daniela 85<br />

Ma.Ro. Group 94<br />

Mazzocchi Flavio 10, 11<br />

Meeting Group 27<br />

Meister Walter 74<br />

Menniti Domenico 73<br />

Me°ru’ 28<br />

Mico Sport 24, 49, 70, 84<br />

Mido 74<br />

Milano Riccardo 90<br />

Montera Francesco 74<br />

Moretti Polegato Mario 69, 73<br />

Morzenti Giovanni 74<br />

Mostaccio Alessandro 69<br />

Müller Heinz 74<br />

N<br />

Nathan 28<br />

Nattino Gianpietro 74<br />

New Balance 52<br />

Nike 25<br />

Nordquist Mark 32<br />

Northfeet 48<br />

North Sails 75<br />

O<br />

Oakley 68, 96<br />

Oberalp 96<br />

O’Neil Derek 71<br />

P<br />

Pacific 55, 56, 57, 60<br />

Pampanin Nadia 32, 36<br />

Patagonia 24, 94<br />

Pellizzari Luigi 104<br />

Pelosi Fabio 8, 9<br />

Perenthaler Andrea 98<br />

Peuterey 74<br />

Piber Markus 76<br />

Potito Starace 87<br />

Project 2010 55, 56, 60<br />

Puma 94<br />

Q<br />

Quartiani Erminio 74<br />

Quiksilver 69<br />

Quinzi Gianluca 60<br />

R<br />

R.B. Society 93<br />

Reebok 18-19, 20, 22, 23, 75<br />

Regatta Italia 89<br />

Ricci Stefano 73<br />

Rimini Wellness 21, 83<br />

Robe di Kappa 71<br />

Rosolino Massimiliano 43<br />

Rossi Gianfranco 91<br />

S<br />

Safilo Group 70<br />

Salewa 96<br />

Salomon 63<br />

Sampaoli Andrea Creazioni 63<br />

Sancandi Marco 88<br />

Scarpa 90<br />

Schiavone Francesca 52, 60<br />

Setti Giovanni 84<br />

Sherpa 28<br />

Singing Rock 28<br />

Sorel 71<br />

Sport Alliance International 8,<br />

12, 28-29<br />

Sportful 22<br />

Starace Potito 60<br />

Stella McCartney 22<br />

Stiga 56, 58, 60, 65<br />

Styl Grand 86<br />

Swartz Jeffrey B. 71<br />

T<br />

Tecnica Group 72, 74<br />

Think Pink 72<br />

Timberland 71, 74, 95<br />

Tolusso Francesco 57<br />

Tomasoni Topsail 75<br />

Tommy Hilfiger 70<br />

Tomscheit Olaf 72<br />

Torno Enrico 71<br />

U V<br />

Valsecchi Riccardo 78<br />

Vaude 95<br />

Vibram 91<br />

Vidale Nicola 97, 98<br />

Viel Manuela 74, 87<br />

Vipole 97, 98, 99, 100, 101, 103<br />

W X Y<br />

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Zanatta Alberto 74<br />

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5


SPECIALE STORE BRANDS<br />

ma non troppo<br />

6


La conquista di quote crescenti di mercato da parte<br />

di marchi non blasonati, spesso nemmeno pubblicizzati,<br />

è proporzionata alla disponibilità di un crescente target<br />

di consumatori di scoprire, oltre alla convenienza,<br />

le innovazioni di prodotti ‘alternativi’. Prodotti e brand<br />

che fanno bene anche alle tasche del negoziante<br />

Anche il mercato sportivo,<br />

sull’onda della GDO vede<br />

già da alcuni anni una presenza<br />

che va guadagnando<br />

l’attenzione dei negozianti, e conseguentemente<br />

quella dei consumatori.<br />

Da manuale, al proposito, la crescita<br />

del volume delle vendite di Decathlon<br />

e dei suoi marchi, sempre<br />

più noti al consumatore, tanto da essere<br />

ritenuti erroneamente separati<br />

dal network distributivo del colosso<br />

francese che ne ha invece l’esclusiva<br />

proprietà. Un’ambiguità per altro<br />

fomentata da una comunicazione<br />

pubblicitaria che è andata crescendo<br />

negli ultimi anni. L’ormai notissimo<br />

marchio Quechua, ad esempio,<br />

ha una pianificazione pubblicitaria<br />

dedicata e un proprio sito internet,<br />

da brand ormai riconosciuto e autonomo.<br />

Eccoci dunque a parlare delle private<br />

labels, ormai una realtà che non<br />

solo non può essere ignorata, ma<br />

che sta anzi dando vita a nuove e interessanti<br />

dinamiche commerciali.<br />

I prodotti promossi dalle grandi case<br />

soffrono infatti la competizione di<br />

quelli realizzati per le grandi catene,<br />

a marchio privato, per il fatto che le<br />

private labels sembrano saper rispondere<br />

meglio alle necessità di<br />

grandi gruppi di consumatori. Il pubblico,<br />

come emerge dai dati di vendita<br />

e dalle varie indagini di mercato,<br />

chiede di poter avere accesso a prodotti<br />

di buona o ottima qualità, ma a<br />

cifre abbordabili, anche per via della<br />

generale diminuzione del potere<br />

d’acquisto.<br />

Se si osserva quanto c’è oggi sul<br />

mercato, è facile accorgersi di come<br />

l’acquisto di un prodotto private label<br />

consenta un risparmio circa del<br />

20% rispetto a un prodotto di marca<br />

della stessa categoria. Questo fatto<br />

spiega l’incremento degli acquisti in<br />

questa specifica fascia di prezzo/<br />

prodotto. Non si tratta però solo di<br />

una mera questione di prezzo: è interessante<br />

notare come nelle sue<br />

varie declinazioni è la marca privata<br />

di livello superiore quella che<br />

evidenzia le performance migliori,<br />

a cui fanno capo prodotti di livello<br />

elevato, facilmente comparabili a<br />

quelli di marca ma proposti a cifre<br />

decisamente inferiori (comunque<br />

sempre più alte di quelli che si potrebbero<br />

definire i prodotti ‘usa e<br />

getta’).<br />

De resto, in questi tempi post crisi<br />

– ammesso che si possano definire<br />

realmente post – è evidente che<br />

il consumatore sia sempre meno<br />

propenso alla spesa, ma soprattutto<br />

a concedere qualcosa al superfluo.<br />

Fondamentale è la percezione<br />

che il consumatore ha del rapporto<br />

qualità/prezzo.<br />

Negli ultimi tempi si è registrato un<br />

sostanziale aumento delle azioni promozionali<br />

su prodotti di marca, ma<br />

questo tipo di intervento è andato a<br />

erodere i margini di guadagno sia<br />

della rete di vendita che delle aziende<br />

produttrici, rendendo estremamente<br />

difficile lo sviluppo e la sopravvivenza<br />

stessa del settore.<br />

Proprio questa tendenza del consumatore<br />

ha fatto registrare prestazioni<br />

eccellenti alla marca privata, considerando<br />

il fatto che la quasi totalità<br />

della clientela ha effettuato almeno<br />

un acquisto di questo tipo nell’arco<br />

dell’ultimo anno, secondo le stime<br />

più diffuse. Dunque, il pubblico guarda<br />

con favore questa tipologia di<br />

prodotto, o almeno è disposto a provarlo,<br />

andando anche a inficiare quel<br />

rapporto di fidelizzazione che in passato<br />

ha reso tanto in termini di stabilità<br />

del mercato e introiti economici.<br />

Anche in previsione di una ripresa<br />

economica e di un ritorno alle dinamiche<br />

pre crisi, risulta difficile poter<br />

immaginare che questa fetta di mercato<br />

possa scomparire o essere<br />

completamente riassorbita.<br />

Anzi, sarà interessante comprendere<br />

quanto il consumatore rimarrà ancorato<br />

a queste forme di acquisto anche<br />

quando la sua possibilità di spesa<br />

tornerà a livelli pre crisi. >><br />

7


SPECIALE PRIVATE LABELS<br />

>><br />

Alcuni dubbi da chiarire.<br />

Non mancano questioni poco chiare,<br />

come i risultati della delocalizzazione.<br />

È ormai conclamata la concentrazione<br />

delle produzioni in determinate<br />

aree del mondo, o in specifici<br />

bacini industriali. Alcuni grandi<br />

marchi si sono di fatto appoggiati<br />

alle medesime industrie e, pur cambiando<br />

le linee di prodotto, hanno<br />

dato vita a una certa omologazione.<br />

Il sospetto che su ‘prodotti risparmio’<br />

si accentui questa omogeneità<br />

di risultati porta a pensare che la<br />

maggior parte del mercato possa<br />

essere coperta da prodotti standardizzati.<br />

Ciò in particolare per quanto<br />

riguarda produzioni di massa a<br />

bassissimo costo, dove le economie<br />

al ribasso portano comunque a<br />

immettere nei canali di vendita<br />

qualcosa che rischia davvero di essere<br />

un ‘clone’.<br />

In pratica, il mercato potrebbe essere<br />

sempre più inondato di merce<br />

ben poco caratterizzata, per poter<br />

reggere una competizione sul prezzo<br />

che premia quello più contenuto.<br />

Sono nate per questo quelle che<br />

vengono definite fasce premium – in<br />

un certo senso una contraddizione –<br />

che da un lato mirano a fornire un<br />

prodotto di qualità, mentre dall’altro<br />

tentano di contenere il prezzo, per<br />

essere appetibili da un pubblico che<br />

deve stare attento alla spesa, ma<br />

che non vuole rinunciare alla qualità.<br />

Di fatto, quindi, si possono creare<br />

delle fasce di produzione in correlazione<br />

diretta con la propensione<br />

alla spesa del consumatore.<br />

Anche in questo caso c’è un rischio<br />

di standardizzazione, poiché settorializzando<br />

il consumatore e i consumi,<br />

si finisce per farsi guidare solamente<br />

da logiche di mercato globale<br />

ed economie di scala.<br />

Una situazione molto diffusa che<br />

non lascia estranea neppure l’Italia<br />

– detentrice del prestigioso made<br />

in Italy, universalmente riconosciuto<br />

come garanzia di qualità –, interessata<br />

da questo fenomeno nonostante<br />

l’introduzione di strategie innovative<br />

da parte degli operatori,<br />

volte ad aumentare la riconoscibilità<br />

dei marchi per incentivare la fidelizzazione<br />

del pubblico.<br />

Il valore percepito dal consumatore<br />

deriva dal confronto tra la qualità<br />

del prodotto private label e quello<br />

del prodotto di marca. Un dato<br />

estremamente importante, questo,<br />

perché se nel periodo pre crisi il divario<br />

tra la qualità della marca e<br />

quella del prodotto a marchio era la<br />

principale arma di difesa dei brand,<br />

oggi quel tipo di barriera pare essere<br />

caduto, o almeno, fortemente ridimensionato.<br />

Un atteggiamento che lascia aperto<br />

il tavolo della discussione, perché<br />

se è vero che di denaro da spendere<br />

il consumatore ne ha meno, è altrettanto<br />

vero che l’acquirente non<br />

ha più la percezione del valore di<br />

un prodotto in quanto tale, quanto<br />

piuttosto delle plusvalenze derivati<br />

La dinamica delle private labels ha raggiunto una complessa maturità.<br />

Caratteristiche (e potenzialità) sempre più vicine a quelle dei brand tradizionali<br />

Fabio Pelosi, Sport Alliance International<br />

8<br />

Parlare oggi di private labels sul retail è<br />

decisamente superato: ormai sono ben<br />

note anche a un consumatore sempre più<br />

attento al rapporto qualità/prezzo. Nelle<br />

dinamiche commerciali più moderne, sensibili<br />

ai vantaggi della competitività, è giusto<br />

parlare di exclusive brands, intendendo<br />

naturalmente il fattore di esclusività in<br />

maniera sostanzialmente diversa dal passato. Fino a pochi anni fa, si<br />

è operato con marchi ‘alternativi’ rispetto ai ‘soliti noti’ attraverso il<br />

cosiddetto re-branding, applicando cioè un marchio sconosciuto a<br />

prodotti a basso prezzo (provenienti dai mercati più competitivi del<br />

Far East) senza tuttavia progettualità, né tanto meno una strategia<br />

commerciale a medio-lungo termine. Le tipologie di prodotto potevano<br />

essere le più disparate, perché i prodotti nascevano da richieste<br />

estemporanee e fini a loro stesse, generando un traffico di merce non<br />

inserito in alcun sistema organizzato di assortimento, e dunque senza<br />

una visione completa e d’insieme del mercato e delle sue potenzialità<br />

effettive.<br />

Oggi, al contrario, la gestione delle private labels è diventata quanto<br />

mai strategica nel concept degli assortimenti e della gestione del<br />

magazzino, un andamento ben rappresentato dal modus operandi<br />

delle grandi catene organizzate che oggi possono vantare vere e<br />

proprie linee brandizzate in proprio, sostenute persino da campagne<br />

pubblicitarie e di comunicazione talmente mirate e incisive da poter<br />

tranquillamente reggere il paragone coi brand dello sport storici più<br />

blasonati.<br />

Per gli aderenti ai gruppi d’acquisto si tratta certamente di una<br />

opportunità oggi quanto mai interessante, a patto che al proposito si<br />

sviluppino una coscienza e una giusta consapevolezza imprenditoriale.<br />

Alludo a una vera volontà di aderire a questi nuovi progetti<br />

investendoci le giuste risorse e dando ai prodotti il giusto spazio e<br />

visibilità nei negozi. Requisiti sostanziali per poter vantare quella<br />

esclusività distributiva, che sta alla base di una competizione diretta e


dalla marca, dal marketing,<br />

dalla celebrità e dalla riconoscibilità<br />

di questo. Come<br />

dire che il pubblico in<br />

certi casi fatica a distinguere<br />

la qualità garantita<br />

da un marchio rispetto a<br />

quella di una private label<br />

di fattura media o medio-alta<br />

(definita premium). Ciò che lo<br />

spinge all’acquisto saranno allora<br />

il risparmio e il valore del marchio<br />

stesso.<br />

>><br />

Un rilancio in sette mosse<br />

• Qualità a prezzo interessante per rispondere agli altri retailer/catene<br />

• Diventare un punto di riferimento con prodotti di cui il consumer necessita<br />

• Regionalizzazione come risposta alle diverse richieste territoriali<br />

• Produzioni adatte a ogni tipo di canale e di retailer<br />

• Proporre novità a ritmo non sostenibile dai competitor<br />

• Non eccedere nelle promozioni per non inibire la vendita a prezzo pieno<br />

• Non trascurare la vendita diretta, anche con supporti informatici<br />

Anche in Italia il prodotto a marchio d’insegna dimostra spazi<br />

di sviluppo importanti, nonostante la forza dei grandi brand<br />

e il radicamento di questi fra il pubblico. Segno evidente<br />

delle grandi trasformazioni portate dalla crisi economica<br />

vincente con i marchi cosiddetti ‘storici’. Naturalmente, questi prodotti<br />

per qualità, gusto e appeal devono realmente essere concorrenziali<br />

nei confronti dei marchi leader del settore, garantendo così quel<br />

rapporto qualità/prezzo veramente vantaggioso per il consumatore.<br />

E anche per il dettagliante.<br />

Per riuscire in tutto questo con il giusto successo, occorre<br />

raggiungere una massa critica importante, notevolmente maggiore<br />

rispetto al passato. Oggigiorno infatti non bastano più poche<br />

centinaia di pezzi su cui applicare un marchio, bisogna piuttosto<br />

creare una vera e propria filiera, dotata di una vera organizzazione<br />

ad essa sola dedicata. Bisogna istituire collaborazioni di carattere<br />

internazionale, tavoli di lavoro e partnership per consentire che un<br />

marchio privato si sviluppi come brand, attraverso una piattaforma<br />

che raccolga tutti gli esponenti della filiera, dalla produzione fino<br />

alla vendita finale. Esistono, oggi, figure specializzate, product<br />

manager e specialisti che si dedicano ai vari passaggi, finalizzati<br />

allo sviluppo delle diverse linee e collezioni, ad assicurare il corretto<br />

assortimento di prodotto e, non ultimo, a lanciare una<br />

comunicazione efficace all’interno di un mondo variegato e per<br />

questo anche pericolosamente dispersivo. Ci sono già insegne che<br />

puntano a raggiungere un 25% di prodotti a marchio proprio,<br />

mentre altre, al contrario, faticano ad arrivare a un 3%. Molto<br />

dipende dall’imprenditore, dalla sua volontà e dal coraggio di<br />

investire in questo senso, dal tipo di prodotto, ma anche dal proprio<br />

target di consumatori abituali, dalla determinazione con cui si vuole<br />

spingere questo tipo di merce, motivandosi non solo personalmente,<br />

ma anche attraverso i propri addetti alle vendite. Inutile negarlo:<br />

nelle private labels occorre prima di tutto crederci.<br />

In un sistema economico come quello attuale, stante anche la<br />

richiesta del consumatore di ottenere prodotti di qualità a prezzo<br />

contenuto, si tratta certamente di una sfida interessante e di una<br />

possibilità in più per il negoziante, a patto che ci sia la giusta<br />

convinzione e un modo corretto di proporre questa formula innovativa<br />

soprattutto in rapporto al passato e ai vecchi schemi.<br />

9


SPECIALE PRIVATE LABELS<br />

>><br />

È però altrettanto vero che vi sono<br />

aziende che investono ogni anno ingenti<br />

capitali nell’innovazione, nella<br />

ricerca e nel miglioramento delle<br />

performance dei propri prodotti,<br />

continuando a soddisfare pienamente<br />

le richieste della clientela e<br />

anzi conquistando sempre maggiori<br />

consensi, specie quando incontrano<br />

la piena collaborazione della distribuzione<br />

e propongono un prezzo<br />

che trova un buon posizionamento<br />

sul mercato.<br />

Una competizione, dunque, quella<br />

che si sta profilando all’orizzonte,<br />

estremamente accesa, anche per via<br />

dell’interesse da parte del retail per<br />

il prodotto a marchio, che vede l’ingresso<br />

di figure professionali specializzate<br />

proprio nella gestione di<br />

una gamma sempre più ampia di<br />

prodotti a marchio, con una razionalizzazione<br />

della merce esposta, in<br />

modo da lasciare spazio, accanto ai<br />

brand più blasonati, anche alle private<br />

labels.<br />

Lo scenario, quindi, si complica,<br />

perché è vero che esistono prodotti<br />

che puntano tutto sul basso costo e<br />

che si possono definire ‘usa e getta’,<br />

ma è anche vero che la moda stessa<br />

impone una rotazione del genere. Il<br />

susseguirsi delle collezioni, infatti,<br />

cerca di indurre il consumatore ad<br />

adeguare il proprio armadio alle variazioni,<br />

a volte minime, stagione dopo<br />

stagione. Come dire che per una<br />

certa fascia di consumatori un prodotto,<br />

in termini di qualità, vale l’altro<br />

e, visto che ogni anno per essere alla<br />

moda occorre cambiare, tanto vale<br />

acquistare il prodotto più vantaggioso<br />

economicamente che, anche<br />

se meno prestigioso, è di fatto funzionale<br />

e percepito come non tanto<br />

distante da quello ad alto posizionamento.<br />

Da qui lo sviluppo di quei<br />

prodotti che, pur non essendo di<br />

marchi affermati, sono comunque in<br />

grado di soddisfare le esigenze di<br />

Le private labels sono anche in Italia un elemento determinante<br />

per la distribuzione, seppur con una crescita più lenta rispetto all’estero<br />

Flavio Mazzocchi, Intersport Italia<br />

10<br />

Intersport ha notoriamente una grande<br />

esperienza nell’ambito dei marchi privati.<br />

Lo studio del prodotto, il prototipo, il<br />

campione e tutto ciò che sta dietro la nascita<br />

dello stesso non viene sviluppato dalla singola<br />

nazione, ma dalla sede centrale europea, sulla<br />

base delle richieste di ogni area. Dalle esigenze<br />

di un Paese prende quindi il via il processo<br />

creativo e, a seguire, produttivo, cercando di realizzare una collezione<br />

che ben si adatti a tutte le realtà, oppure, nei casi di Stati molto grandi,<br />

anche pensata appositamente per quel determinato tipo di mercato.<br />

Non vi è dubbio che i marchi privati oggi abbiano un duplice valore. In<br />

primo luogo, la marginalità. È evidente, infatti, che il retail vive di<br />

minori margini rispetto a un tempo, poiché a monte si genera una<br />

concentrazione dei fornitori verso i più grandi e fatalmente questi<br />

ultimi fanno meno sconti, imponendo quindi ai negozianti di comprare<br />

meno bene. A sommarsi a questa situazione c’è la condizione a valle,<br />

perché la percentuale che si vende in periodo di saldi o di promozioni<br />

e non a prezzo pieno è in aumento. In sostanza, dunque, si assiste a<br />

una perdita di margine sia all’ingresso che in uscita, poiché il<br />

fornitore è sempre più concentrato e forte, e impone condizioni<br />

commerciali non buone, mentre il cliente finale tende a procedere<br />

all’acquisto a condizioni economiche particolari che erodono<br />

ulteriormente i margini del retailer. In questa situazione si inserisce la<br />

private label che ha appunto la funzione di garantire una marginalità<br />

ovviamente molto più alta di quella che normalmente un marchio<br />

consente.<br />

Il secondo valore da considerare è il fatto che oggi il consumatore si<br />

è ormai abituato al marchio privato in tutti i settori, essendo venuta<br />

meno l’iniziale reticenza grazie all’azione di insegne molto forti che<br />

hanno garantito loro stesse il prodotto proposto. Attualmente il<br />

mercato è sicuramente alla ricerca di un prezzo più basso rispetto a<br />

una volta, come si può notare dalla caduta del prezzo medio anche<br />

dei marchi principali, e un tale stato di cose porta il consumatore ad<br />

approcciare più favorevolmente prodotti private label, con una<br />

apertura mentale ben diversa dagli anni pre crisi.<br />

Certo l’insegna attraverso marchi propri si espone più di prima, anche<br />

se bisogna sottolineare che di fatto, almeno parzialmente, si è<br />

comunque sempre esposta, dal momento che ponendosi come<br />

proponente di un brand, di fatto si assumeva essa stessa la<br />

responsabilità, se non del prodotto, certamente della proposta stessa.<br />

La forza e le dimensioni di Intersport fanno sì che a volte siano gli<br />

stessi brand a produrre alcuni prodotti, piuttosto che consentire<br />

l’accesso diretto alle medesime fonti produttive, avendo con ciò una<br />

qualità garantita e linee private label premium, anche grazie a uffici<br />

del controllo qualità sul posto.<br />

Il peso di questi prodotti in Italia è però ancora ridotto rispetto al<br />

potenziale che potrebbero esprimere. I dati evidenziano che le<br />

maggiori catene (italiane e non) si aggirano intorno al 20% di<br />

presenza di prodotto a marchio privato, tralasciando Decathlon che si


un consumatore che vuole essere<br />

alla moda senza sentirsi costretto a<br />

pagare cifre folli per permetterselo.<br />

Tutto ciò a meno che l’acquirente<br />

non desideri esibire un particolare<br />

Secondo i dati Nielsen l’arrivo sul mercato di nuovi brand internazionali,<br />

la crescita dei volumi dei negozi e l’incremento degli investimenti pubblicitari<br />

sono indici di una tendenza positiva che, nel breve periodo,<br />

dovrebbe far registrare una ripresa della domanda<br />

marchio prestigioso, di cui riconosce<br />

il valore in termini di notorietà,<br />

senza magari percepirlo come realmente<br />

migliore in termini di fattura,<br />

componenti o materie prime. In questo<br />

caso, il peso maggiore è rivestito<br />

dalla moda, da quel life style che<br />

in un certo senso impone di essere<br />

in linea con certe tendenze per cui<br />

le cosiddette fashion victims riman-<br />

>><br />

attesta sul 70%, contribuendo con la sua esperienza e le performance<br />

espresse a dimostrare come questa sia una via percorribile e che la<br />

forza del marchio privato presso il grande pubblico è incisiva, pur con<br />

le debite differenze di target, prezzo e tipologia di prodotto.<br />

Chi dunque tratta il marchio come asset principale, come nel caso di<br />

Intersport, mira ad arrivare a un 20-25% perché è un valore che offre<br />

un certo equilibrio alla marginalità finale. Nello specifico, per quel che<br />

concerne il progetto franchising, è stata mantenuta questa linea e<br />

l’esperienza sul negozio pilota di Reggio Emilia ha dato importanti<br />

conferme.<br />

Mediamente invece la distribuzione italiana, per una questione<br />

psicologica e di spazi, si comporta in maniera differente. Come hanno<br />

evidenziato gli affiliati, più è esteso il negozio, più il negoziante acquista<br />

in maniera rilevante il marchio privato. Al contrario, più lo spazio è<br />

ridotto – e in Italia sono ancora molti ad avere basse metrature – più si<br />

tende a privilegiare il marchio, tanto è vero che si registra una presenza<br />

media dell’8% come marchio privato, sottostimata rispetto a quel 20%<br />

che si ritiene invece essere il punto d’arrivo.<br />

Probabilmente occorre un po’ di tempo. È vero che le private labels<br />

stanno crescendo, ma a mio avviso forse con un po’ troppa lentezza<br />

rispetto alle esigenze di fine anno, ovvero di bilancio. Probabilmente i<br />

tempi di assorbimento di questo nuovo concetto sono un po’ più<br />

lunghi per l’Italia, ma la progressione è innegabile. Certo non si può<br />

pensare di passare da un 3%, che era il riscontro iniziale fino a poco<br />

tempo fa, al 20% che è l’obiettivo ideale nel giro di una manciata di<br />

stagioni.<br />

In alcune categorie ovviamente questa incidenza è ancora più<br />

rilevante. Nell’abbigliamento running o outdoor, piuttosto che<br />

nell’home fitness, i marchi privati vanno veramente fortissimo. Su altri<br />

prodotti invece, più ci si avvicina al fashion, più si assottiglia il peso<br />

del marchio privato. E se l’esiguità di spazi è un deterrente pesante,<br />

nella scelta forzata si predilige il marchio che ha sempre un certo<br />

appeal sul cliente, rispetto a una private label che consente maggiori<br />

margini ma che ha un prezzo medio ancora più basso e che quindi<br />

porta a considerare più ristretto anche il margine assoluto.<br />

Spesso ci si confronta con titolari di negozio convinti di investire sul<br />

marchio privato che trovano invece delle resistenze da parte dei<br />

propri commessi, più facilitati nella vendita dei prodotti a marchio<br />

noto, venendosi così a creare una barriera all’interno della propria<br />

struttura e nella rete di vendita. Eppure anche i prodotti ‘no brand’<br />

ormai sono una realtà ben nota al consumatore e di conseguenza<br />

queste resistenze non hanno motivo di permanere. Probabilmente con<br />

il tempo si potrà avere una maggiore libertà di sviluppo del marchio<br />

privato, garantito da un’insegna forte e conosciuta e che, nel caso di<br />

Intersport, copre davvero tutti gli ambiti.<br />

Un processo, quindi, quello delle private labels, destinato a crescere,<br />

anche a fronte di una crisi economica che ha lasciato il segno e ha<br />

avvicinato il consumatore a questa tipologia di prodotto destinata a<br />

tenere le quote di mercato. Anzi, a guadagnarne, perché ancora<br />

sottostimata rispetto agli altri settori.<br />

11


SPECIALE PRIVATE LABELS<br />

>><br />

gono ancorate a logiche di immagine<br />

e di prodotto, da cui non desiderano<br />

allontanarsi.<br />

Bisogna inoltre considerare gli ‘specialisti’,<br />

ovvero coloro che, richiedendo<br />

a un prodotto determinate prestazioni,<br />

propendono per soluzioni<br />

di carattere tecnico anche a costi<br />

elevati.<br />

Ecco allora che entro i confini nazionali<br />

sta prendendo piede la segmentazione,<br />

per sviluppare marchi<br />

capaci di rispondere ai diversi target.<br />

In questa situazione, il retail<br />

gode anche del grande vantaggio<br />

di disporre dei punti vendita, in cui<br />

poter raccogliere informazioni, avviare<br />

indagini e comprendere le<br />

istanze della clientela, il tipo di approccio,<br />

i comportamenti dettati dai<br />

driver d’acquisto, potendo così realizzare<br />

dei posizionamenti merceologici<br />

mirati ed efficaci. Cresce,<br />

quindi, il valore del rapporto diretto<br />

sul punto vendita con il consumatore<br />

finale, a discapito di una pubblicità<br />

massiva dall’alto costo e dalla<br />

resa talvolta molto esigua.<br />

12<br />

Gli store brand nel sistema italiano.<br />

Se fino a pochi anni fa i cosiddetti<br />

store brand potevano definirsi un<br />

sostegno al commercio, più aggiuntivo<br />

che sostanziale, oggi questo<br />

settore inizia a reggere e a garantire<br />

il suo contributo significativo alla<br />

corsa del sistema anche in Italia.<br />

Così mentre le marche industriali<br />

performano in leggera negatività o<br />

evidenziano una modesta ripresa,<br />

l’aumento degli store brand appare<br />

in netta crescita, ancor più lampante<br />

se considerato a volume, per unità<br />

di vendite, dove le positività delle<br />

marche commerciali fa pendere ancor<br />

di più la bilancia complessiva, a<br />

dispetto di ogni contrazione.<br />

Interessante è anche la questione<br />

degli assortimenti nella marca commerciale,<br />

specie in relazione a una<br />

situazione che denota ancora una<br />

certa debolezza per i consumi, ma in<br />

cui le referenze inserite nelle linee<br />

premium hanno performato in modo<br />

ottimale. Una prestazione positiva<br />

che trova un solido punto d’appoggio<br />

sull’estensione delle gamme presenti<br />

nei punti vendita, andando a<br />

coprire numerose categorie e contribuendo<br />

così a soddisfare le diverse<br />

esigenze del pubblico.<br />

Rispetto all’estero dove si incontrano<br />

mercati più maturi, entro i confini<br />

nazionali non si nota ancora una<br />

compressione delle private labels<br />

tra top di gamma dall’alto e subbrand<br />

dal basso, ovvero tra prodotti<br />

d’eccellenza e altri simil-discount.<br />

Anzi, nel Belpaese il prodotto a marchio<br />

d’insegna dimostra spazi di sviluppo<br />

importanti, nonostante la forza<br />

dei grandi brand e il radicamento nel<br />

pubblico. Segno evidente delle<br />

grandi trasformazioni portate dalla<br />

crisi economica. Così se l’approccio<br />

alla private label è iniziato per curiosità<br />

e certamente per necessità, il<br />

consumatore ha poi avuto un riscontro<br />

positivo che lo ha portato a sostituire<br />

determinate soluzioni con altre.<br />

Complice potrebbe dirsi anche<br />

l’abitudine nei consumi alimentari.<br />

Se prima l’hard discount era visto in<br />

maniera negativa e gli store brand<br />

con una certa ripugnanza, le restrizioni<br />

economiche hanno avvicinato a<br />

questa categoria di prodotti il grande<br />

pubblico. Contestualmente, la<br />

crescita qualitativa di questi ha vinto<br />

le ritrosie degli acquirenti, fino ad innescare<br />

dei fenomeni di fidelizzazione<br />

che sono proseguiti anche con il<br />

successivo miglioramento, ancorché<br />

parziale, della situazione economica<br />

delle famiglie.<br />

Questa scoperta ha portato<br />

così gli acquirenti ad avventurarsi<br />

in altri campi, a testare<br />

soluzioni economiche ma<br />

soddisfacenti anche, o forse<br />

soprattutto, al di fuori<br />

dell’indispensabile, traendone<br />

ancor più soddisfazione<br />

constatando la validità di<br />

certe scelte e giustificandone<br />

altre meno azzeccate in<br />

virtù del prezzo contenuto.<br />

Si è venuto così a creare<br />

un nuovo modello di consumo,<br />

da tenere nella debita considerazione<br />

per cercare di delineare<br />

con un certo margine di previsione<br />

il futuro e il ruolo che gli store<br />

brand andranno a rivestire nei<br />

Dall’alto, alcuni prodotti a marchio privato<br />

distribuiti da Sport Alliance International e<br />

Intersport. Qui sopra, un esempio della<br />

campagna stampa McKinley che mixa<br />

sapientemente l’informazione tecnica sul<br />

prodotto con quella sul brand.


Visti dal retail<br />

Cooperazione e qualità<br />

Il negozio punta al rapporto con<br />

i fornitori e alla specializzazione<br />

per rispondere alle esigenze della<br />

clientela, cercando di salvaguardare<br />

i propri margini di profitto<br />

Nella selva delle marche il retail cerca di districarsi con una<br />

strategia molto chiara. Partendo dal presupposto che ogni ruota nel<br />

settore debba svolgere il proprio compito, sempre maggiore è il<br />

desiderio di instaurare un rapporto costruttivo e una efficace<br />

collaborazione con i fornitori, dialogando con questi in modo che<br />

possano comprendere le necessità reali del commercio. D’altro<br />

canto, il retail specializzato pone il suo impegno mettendo a<br />

disposizione la propria esperienza e cercando di garantire le migliori<br />

superfici, brand accessibility, consulenza, esposizione. Dunque ruoli<br />

congeniali che entrambe le parti sanno, vogliono e debbono<br />

ricoprire per rispondere alle grandi trasformazioni del mercato.<br />

Occorre però considerare che tali servizi hanno dei costi e tante<br />

volte il fornitore sembra non essere disposto ad accettare i margini<br />

necessari che servono per garantire la massima qualità. Da ciò si<br />

possono comprendere quelle ditte che si orientano maggiormente<br />

verso le private labels. Oggi, infatti, un’azienda deve conseguire un<br />

profitto per recuperare le perdite subite e per far fronte a possibili<br />

flessioni. Per riuscirci deve però cercare di coprire i costi. Certi<br />

fornitori, invece, non concedono i margini necessari di cui oggi il<br />

commercio ha necessariamente bisogno. Anzi, mossi proprio da<br />

questa mentalità contraria, spingono i retailer verso le private<br />

labels, fino a trasformarli in verticalisti specializzati<br />

nell’ottimizzazione dei costi. Collaborando e dialogando apertamente<br />

è invece possibile trovare un punto di intesa, anche per limitare la<br />

presenza di private labels e mantenerla su un livello ottimale che<br />

non dovrebbe superare il 20%. La quota restante dovrebbe invece<br />

essere destinata ai fornitori di marchi che portano avanti lo sviluppo<br />

del prodotto e investono nell’innovazione, offrendo a queste realtà<br />

virtuose la massima brand visibility in un rapporto assimilabile a<br />

quello di partnership.<br />

Una scelta oculata, dunque, che vede magari una riduzione del<br />

numero di fornitori, ma la massima visibilità dei loro prodotti. Con<br />

l’obiettivo, da non perdere mai di vista, della qualità. E se è vero<br />

che certi marchi hanno pensato solo al proprio nome, producendo<br />

in massa e puntando quasi esclusivamente ai massimi ricavi,<br />

fortunatamente si tratta di singoli casi a cui si contrappongono<br />

aziende che investono molto nella qualità e nell’innovazione. Basti<br />

pensare a quanto presentato da certe aziende che ultimamente<br />

hanno consolidato la tendenza a immettere sul mercato ogni anno<br />

delle novità, grazie ai propri reparti innovativi che effettuano<br />

ricerca, offrendo al cliente importanti valori aggiunti, sia nei<br />

materiali che nella tecnicità dei prodotti.<br />

C’è tuttavia chi non confida nei grandi brand. Vi sono infatti anche<br />

numerose piccole aziende che hanno sviluppato al proprio interno<br />

importanti centri di ricerca, molto attenti a studiare prodotti a<br />

marchio privato di ottima qualità. Questo tipo di approccio offre al<br />

negoziante certezze e una certa sicurezza a chi poi deve vendere.<br />

Da qui la scelta di diversi retailer di affidarsi ai marchi privati.<br />

Scelta che, con i doverosi distinguo del caso, è pienamente<br />

condivisibile di fronte a società meno virtuose di altre, poco inclini<br />

alla ricerca, specie nell’attrezzo, concentrando piuttosto i grandi<br />

capitali nella commercializzazione più che nello studio di nuove<br />

soluzioni tecniche. Può anche capitare che le grandi case traggano<br />

spunto dalle case più piccole, ma sono poi costrette a rifarsi ai<br />

marchi privati.<br />

Il prodotto è la conseguenza, quindi si preferisce investire sul<br />

marchio privato in maniera diretta, anche con rapporti stretti e<br />

visite in azienda, cercando di evitare l’omologazione su vasta scala.<br />

prossimi anni. Anche a fronte di un<br />

trend positivo di crescita che ha permesso<br />

alle private labels di conquistare<br />

nuove quote di mercato grazie<br />

alla soddisfacente richiesta del pubblico<br />

di un valido rapporto qualità/<br />

prezzo.<br />

Da uno studio di Deloitte Consumer<br />

Business sul settore retail è emerso<br />

come gli store brand detengano circa<br />

un 15,5% complessivo del mercato<br />

e, considerando un risparmio<br />

medio del 18%, non si può certo dire<br />

che siano solo un elemento marginale<br />

nel mercato. Soprattutto se si<br />

nota come le tipologie di store brand<br />

che crescono maggiormente sono<br />

quelle premium, a cui appartengono<br />

prodotti di alta qualità, di fatto identici<br />

al prodotto di marca ma con costi<br />

decisamente più contenuti. Nonostante<br />

la crescita ancora contenuta<br />

di questa particolare categoria di<br />

prodotto, l’acquirente è sempre meno<br />

disposto a pagare per il superfluo,<br />

prestando forte attenzione al<br />

rapporto tra qualità e prezzo. >><br />

13


SPECIALE PRIVATE LABELS<br />

>><br />

Senza dimenticare la crescita degli<br />

investimenti nell’immagine e nella<br />

promozione dei prodotti private label.<br />

Azione che certo non potrà che<br />

giovare in questa scalata al posizionamento<br />

sul mercato.<br />

Nuove tecnologie, nuove strategie.<br />

Nell’attuale contesto economico,<br />

l’unico modo per continuare ad<br />

avere un mercato con un alto volume<br />

d’affari sembra quello di cambiare<br />

strategia, investendo in varie<br />

formule per trovare la chiave di accesso<br />

all’universo del cliente. In ciò<br />

è di sicuro supporto l’aspetto tecnologico,<br />

poiché è indubbio che<br />

prendere decisioni informate ed efficaci,<br />

richiede basi solide in termini<br />

di dati e capacità di analisi. Bisogna<br />

saper cogliere opportunità per<br />

riorganizzarsi, affrontare meglio le<br />

sfide dei mercati, conoscere di più i<br />

propri clienti. Non solo sconti e offerte,<br />

allora, come chiave di lettura<br />

della situazione attuale, ma anche<br />

tessere fedeltà, indagini sulle preferenze<br />

e la soddisfazione della clientela,<br />

per segmentare il proprio mercato<br />

e raggiungere ogni singolo potenziale<br />

cliente.<br />

La tecnologia, come tutte le innovazioni,<br />

può sicuramente fornire un valore<br />

strumentale non secondario, ma<br />

non è da sopravvalutare. Il valore<br />

dell’impegno umano nel commer-<br />

La territorialità gioca un ruolo di primo piano nelle nuove<br />

strategie di lancio dei brand. Così come lo sviluppo di linee<br />

di prodotto pensate appositamente per i diversi retailer,<br />

attraverso una targetizzazione del pubblico e un intenso<br />

lavoro di scambio tra industria e rete vendita<br />

cio presente e futuro non deve<br />

perdere la preminenza che riveste.<br />

Investire nelle risorse umane,<br />

nella formazione dei collaboratori,<br />

garantire un valido addestramento<br />

professionale è una delle risposte<br />

che il commercio più lungimirante ha<br />

messo in pista anche in questo periodo<br />

di difficoltà economiche. Ciò<br />

nella convinzione che la tecnologia<br />

debba trovare spazio anche nei punti<br />

vendita, senza per questo sostituire<br />

l’apporto umano. Del resto, l’evoluzione<br />

dei mercati incuriosisce<br />

sempre, ma il panorama italiano evidenzia<br />

la forte presenza di piccoli<br />

negozi specializzati, legati alla trasmissione<br />

di emozioni, difficilmente<br />

comunicabili attraverso i canali telematici.<br />

Magari le prossime generazioni<br />

di retailer sostituiranno i sistemi<br />

di vendita emotivi ed emozionali<br />

con la tecnologia, ma per il momento<br />

queste difese sono un baluardo<br />

contro l’invasione da parte di grandi<br />

realtà.<br />

14<br />

In conclusione, risulta difficile riuscire<br />

a formulare previsioni per il<br />

<strong>2011</strong> ma apparentemente lo<br />

sportswear sembra restare il segmento<br />

più dinamico. L’arrivo sul<br />

mercato di nuovi brand internazionali,<br />

la crescita dei volumi dei negozi e<br />

l’incremento degli investimenti pubblicitari<br />

– secondo i dati Nielsen –<br />

sono indici di una tendenza positiva<br />

che, nel breve periodo, dovrebbe far<br />

registrare una ripresa della domanda.<br />

Come già si riesce a intravvedere,<br />

i retailer punteranno sulla capacità<br />

di creare situazioni coinvolgenti<br />

sul punto vendita, in modo da lasciare<br />

un’esperienza significativa per il<br />

consumatore, visto oggi come il vero<br />

protagonista di una strategia di<br />

comunicazione allargata e costruita<br />

proprio intorno a lui. Una specie di<br />

ritorno al passato, nel consolidare<br />

un legame stretto tra negozio e<br />

cliente contro la logica imperante<br />

del libero servizio, ma con una consapevolezza<br />

più moderna, in cui sono<br />

i particolari che fanno la differenza,<br />

e dove l’utilizzo di tutti i cinque<br />

sensi può portare i benefici commerciali<br />

più sorprendenti.


Se questa formula inizia a prendere<br />

sempre più piede, con eventi, incontri,<br />

aperture particolari e una nuova<br />

dimensione del vivere il negozio, è<br />

chiaro che i brand ‘blasonati’ non restano<br />

certo passivamente a guardare.<br />

Per fronteggiare l’avanzata del<br />

prodotto a marchio privato, stanno<br />

approntando strategie che sfruttano<br />

la tendenza di una shopping experience<br />

sempre più coinvolgente. In<br />

primis, sviluppando un livello di qualità<br />

elevato e in qualche modo esclusivo,<br />

che possa attirare l’attenzione<br />

del consumatore, a costi raggiungibili<br />

seppur non comparabili a quelli<br />

delle private label. Parallelamente le<br />

aziende cercano di presentare prodotti<br />

che siano in grado di rispondere<br />

ai desiderata del pubblico, in modo<br />

da indirizzarli con precisione<br />

nell’acquisto di quanto voluto e distoglierli<br />

da un diverso percorso<br />

d’acquisto, certamente più libero e<br />

disordinato. Anche la regionalizzazione<br />

diventa un punto importante,<br />

seppur in questo modo allontandosi<br />

dalle economie di scala e dalle valutazioni<br />

di massa dei grandi volumi di<br />

vendita del passato. Concentrarsi<br />

sulle esigenze di una determinata<br />

regione permette infatti di offrire un<br />

importante valore aggiunto, ancora<br />

di grande appeal sul consumatore.<br />

La territorialità gioca un ruolo di<br />

primo piano nella strategia di recupero<br />

e rilancio del brand. Così<br />

come lo sviluppo di linee di prodotto<br />

mirate per i diversi retailer, attraverso<br />

una targetizzazione del pubblico<br />

e un intenso lavoro di scambio di informazioni<br />

e di input commerciali tra<br />

industria e rete vendita.<br />

Poter offrire al consumatore ciò che<br />

questo chiede è sicuramente un<br />

modo per rispondere a una necessità<br />

e riuscire a colpire nel segno.<br />

Anche la frequenza di immissione<br />

sul mercato di nuovi prodotti è una<br />

strategia che può risultare vincente.<br />

Riuscire a sbaragliare la concorrenza<br />

con un ampio numero di referenze<br />

può infatti creare quel distacco<br />

dai competitor capace di fare la differenza.<br />

Non meno importante è la regolarizzazione<br />

delle promozioni, limitan- >><br />

Abbigliamento<br />

Vince la dispersione<br />

Tra i consumatori si accentua la tendenza,<br />

soprattutto tra gli uomini, alla dispersione<br />

degli acquisti: un modo di comprare<br />

non legato alla fidelizzazione<br />

Se si osserva il modo di acquistare del pubblico, e specialmente di quello maschile,<br />

ciò che emerge è una forte tendenza alla dispersione, ovvero a un acquisto che<br />

esce dagli schemi territoriali di una fidelizzazione forte. Un modello di<br />

comportamento derivante dalla forte specializzazione storica del dettaglio<br />

tradizionale, che ha mantenuto separate le principali categorie merceologiche del<br />

tessile-abbigliamento. Tuttavia un’altra spiegazione è riconducibile alla prevalenza<br />

del mix di canali negli acquisti, nel tentativo di stabilire una sorta di compromesso<br />

tra qualità e contenuto di moda da un lato, e prezzo/convenienza dall’altro.<br />

L’acquirente non è quindi più mosso in maniera passiva a un acquisto guidato e a<br />

una frequentazione consolidata di un punto vendita. In altre parole, si tende ad<br />

acquistare abbigliamento e accessori in diversi punti vendita e a convincere<br />

l’acquirente non è la semplice fidelizzazione ma sono diversi fattori concomitanti,<br />

quali gusto, moda, qualità, disponibilità economica. La pluralità dell’offerta e, se si<br />

vuole, anche una certa standardizzazione, ha portato così il consumatore a<br />

comprare ovunque, dal negozio specializzato alla bancarella, dal grande magazzino<br />

al negozio sotto casa, riuscendo tuttavia a mantenere una certa linearità in termini<br />

di look e gusto personale – fatta eccezione per gli specializzati gli agonisti e gli iper<br />

tecnici che necessariamente devono rivolgersi a punti vendita specializzati.<br />

Una testimonianza questa, non tanto della mancanza di punti vendita adeguati, quali<br />

grandi magazzini e multispecialist store, ma di una prassi consolidata ad alternare<br />

low cost e prodotti di pregio, con la considerazione che in alcuni settori, tra cui<br />

l’abbigliamento, la marca non viene più percepita come un valore così forte e<br />

determinante, soprattutto rispetto al buon rapporto qualità/prezzo.<br />

15


SPECIALE PRIVATE LABELS<br />

>><br />

dole allo stretto necessario, per non<br />

abituare il cliente a comprare solo in<br />

offerta o con il massimo sconto.<br />

Infine, occorre non trascurare la vendita<br />

diretta, senza penalizzare i canali<br />

di vendita tradizionale ma dando<br />

seguito alla fame di contatto diretto<br />

che sembra essere molto apprezzata<br />

dal consumatore.<br />

salvatore.ferraiuolo@topsport.it<br />

Tendenze e logistica<br />

Dove comprare?<br />

Tra delocalizzazione dei punti vendita e e-commerce,<br />

il posizionamento dei negozi diventa un fattore sempre più strategico<br />

Dai segnali che il mercato lascia trapelare,<br />

i grandi magazzini e i family store dovranno<br />

recuperare il ruolo primario con cui erano<br />

sorti, puntando su un aspetto multitarget e<br />

facendo affidamento al potente richiamo<br />

delle private labels, prezioso alleato nella<br />

competizione in termini qualità/prezzo.<br />

Contenuti, quindi, ma anche contenitori,<br />

luoghi con un’identità che attira e, nelle<br />

motivazioni d’acquisto, a volte pesa più<br />

della convenienza, come dimostrano i<br />

negozi specializzati e i factory outlet<br />

center, posizionati i primi in città e i<br />

secondo al di fuori. Dunque,<br />

nell’abbigliamento non si riscontra un forte<br />

concetto di ‘vicinato’, salvo i casi di punti di<br />

vendita tradizionali specializzati e family<br />

store come Oviesse. Rimane il fatto che,<br />

specie nei momenti di crisi, i centri<br />

cittadini sono una garanzia per i brand, per<br />

via della maggiore concentrazione di<br />

persone e turisti, ma anche per la maggiore<br />

ricaduta pubblicitaria in termini di visibilità.<br />

Incuriosisce che anche le private labels si<br />

muovano su questa logica, finendo così per<br />

convivere negli stessi spazi geografici e di<br />

mercato dei brand. Una convivenza forzata,<br />

ma anche una sostanziale analoga<br />

percezione del prodotto, con la<br />

differenziazione determinata dal valore<br />

aggiunto del marchio più che del prodotto<br />

in sé.<br />

Così mentre i centri storici si danno<br />

battaglia a suon di negozi specializzati e<br />

generalisti, cresce l’e-commerce, anche se<br />

rimane al di sotto della media europea e<br />

con grandi differenze tra tipologie di<br />

canale. Crescono, ad esempio, i siti retail,<br />

mentre la grande distribuzione non ha<br />

ancora trovato una via di sviluppo<br />

congeniale. Certo nel Belpaese la crescita<br />

dell’uso di internet denuncia ancora un<br />

certo distacco rispetto a Paesi come<br />

l’Inghilterra dove si passa on-line circa il<br />

doppio del tempo che tra i nostri confini<br />

nazionali.<br />

Sono gli uomini i maggiori ‘internettiani’,<br />

specie al nord, con una certa passione per<br />

Facebook che da solo rapisce il 23% del<br />

tempo trascorso on-line, contro il 12% in<br />

Europa, secondo i dati comScore. E le<br />

vendite su web aumentano del 14,2% nel<br />

2010, pur con un business più contenuto<br />

rispetto a Germania, Francia o Regno Unito.<br />

Pare tuttavia che siano cadute determinate<br />

barriere psicologiche che per anni hanno<br />

impedito lo sviluppo di questa formula di<br />

commercio. Sempre più persone oggi si<br />

fidano ad acquistare on-line e il 95% si<br />

dichiara soddisfatto soprattutto per la<br />

flessibilità dell’esperienza di acquisto. Così<br />

emerge che sale all’incirca all’11%<br />

l’incidenza media dell’e-commerce sul<br />

totale del fatturato aziendale, arrivando al<br />

16% per le aziende operanti nell’ambito dei<br />

servizi (indagine eBit Innovation e<br />

Demoskopea).<br />

A registrare le migliori performance sono le<br />

aste on-line. Una transazione al secondo<br />

secondo eBay.it, che nel 2010 ha segnato<br />

un +5,6% del numero degli acquisti<br />

rispetto all’anno precedente, con<br />

l’abbigliamento al secondo posto dopo<br />

l’elettronica. Un’evoluzione che vede un<br />

aumento notevole, anche grazie ai sempre<br />

maggiori collegamenti da postazioni mobili<br />

e cellulari, e offerte speciali come nel caso<br />

del fenomeno Groupon che è già terzo nelle<br />

classifiche europee, incassando in Italia un<br />

+15% con un indice di crescita maggiore<br />

che in ogni altro Paese Ue.<br />

On-line non solo per gli acquisti però.<br />

Crescono infatti anche i siti di confronto tra<br />

i prezzi. Come emerge dal Terzo<br />

Osservatorio Italiano sull’e-Business<br />

realizzato da eBit Innovation e<br />

Demoskopea, il 98% degi interpellati<br />

raccoglie informazioni sui prodotti o<br />

confronta i prezzi sul web, mentre il 32% lo<br />

fa quotidianamente.<br />

Il 67% procede almeno ad un acquisto online<br />

al mese, mentre l’81% del campione<br />

svolge attività sui social network (il 31%<br />

ogni giorno). Un segnale che anche il social<br />

inizia ad avere il suo peso nella sfera degli<br />

acquisti: il 39% dei navigatori si<br />

documenta da altri acquirenti prima di<br />

procedere, mentre cresce (dal 35% del<br />

2010 al 41% del <strong>2011</strong>) il valore di blog,<br />

forum e community, considerati più<br />

affidabili dei siti istituzionali che restano al<br />

30%.<br />

16


TANIACAGNOTTOSCEGLIEJAKED<br />

shop at Jakedstore.it<br />

17


SPORTSTYLE FITNESS<br />

Reebok<br />

Declinazioni sul tema fitness, dove<br />

la semplicità è solo apparente.<br />

Un settore in fermento che vede<br />

aumentare il numero di appassionati<br />

e, udite udite, anche la spesa per scarpe<br />

e abbigliamento. Fra un esercizio<br />

e l’altro, magliette e leggings diventano<br />

sempre più hi-tech, modellanti,<br />

a compressione, antiodore e dimagranti


yle<br />

Movimento<br />

contagioso<br />

Fitness: termine onnicomprensivo<br />

che estende il suo raggio<br />

d’azione a tutte le discipline,<br />

sempre più numerose,<br />

che hanno in comune il movimento,<br />

soprattutto lo sport indoor a ritmo di<br />

musica, ma non solo. Più in generale,<br />

tutto quello che ha a che fare<br />

con un’attività dinamica con cui si<br />

impara a restare in forma. Una parola<br />

che da una parte include nuove<br />

passioni, ma dall’altra è talmente<br />

ampia da non indicare più una categoria<br />

specifica. Fitness è diventato<br />

anche il semplice walking, la camminata<br />

veloce da fare abitualmente in<br />

città, per ‘accendere’ i muscoli, tonificarli<br />

e mantenersi del peso consigliato<br />

dal medico. Fitness è usare<br />

normalmente la bicicletta, magari al<br />

posto dell’auto, per andare a lavorare<br />

e accompagnare i figli a scuola,<br />

la corsa nel parco dopo l’ufficio...<br />

Poi ovviamente ci sono le attività da<br />

palestra vere e proprie, con o senza<br />

attrezzi, una moltitudine di esercizi<br />

specifici per ogni singola esigenza.<br />

Si aggiungono le attività di rilassamento<br />

come lo yoga, il pilates, le<br />

moltissime forme di danza, moderna<br />

ed etnica. Fatto sta che ad ogni appuntamento<br />

con Rimini Wellness –<br />

di cui si è da poco conclusa l’ultima<br />

edizione – si scoprono nuove ramificazioni,<br />

gym di tendenza, nuove manie<br />

che hanno già contagiato le<br />

stelle dello star system. La verità è<br />

che ogni pretesto è buono per inventarsi<br />

una novità e da lì coinvolgere,<br />

possibilmente divertendosi,<br />

quanta più gente abbia voglia di tenersi<br />

attiva. Le riviste femminili lanciano<br />

ogni settimana qualche disciplina<br />

più o meno esotica, ma non è<br />

Fra le attività preferite in ambito fitness si conferma<br />

l’allenamento della forza, quello che fa uso soprattutto<br />

di pesi per aumentare o anche semplicemente<br />

mantenere più forza possibile nel corso degli anni.<br />

Pare che gli adulti dovrebbero impegnarsi in esercizi<br />

di rafforzamento muscolare almeno due giorni alla<br />

settimana. La passione è assolutamente unisex<br />

questo che conta. Fitness infatti è<br />

diventato sinonimo di benessere, di<br />

star bene con se stessi, col corpo e<br />

con la mente e si è trasformato in<br />

qualcosa che ha a che fare con la<br />

sfera dell’equilibrio psico-fisico, più<br />

ancora che col concetto di competizione<br />

sportiva. Ad essere veramente<br />

straordinaria è la quantità di persone,<br />

sia donne che uomini, che ogni<br />

giorno si impegnano silenziosi e diligenti<br />

in allenamenti stretching, addominali,<br />

prove di resistenza, potenziamento<br />

muscoli, fiato, esercizi per<br />

dimagrire, abbassare la pressione, il<br />

Adidas<br />

colesterolo... Nel senso che ciascuno,<br />

sebbene in misura diversa, ha il<br />

suo livello di coinvolgimento.<br />

Certamente l’insistenza con cui negli<br />

ultimi anni medici, TV, giornali,<br />

trainer, atleti, dietisti hanno sottolineato<br />

l’importanza di mantenersi attivi<br />

per combattere le malattie e rallentare<br />

l’invecchiamento, ha centrato<br />

l’obiettivo. Da una recente indagine<br />

infatti risulta che in Italia il numero<br />

di praticanti di fitness stia crescendo<br />

sensibilmente: dal body<br />

building, alla ginnastica aerobica,<br />

dallo step alla cyclette, fino >><br />

21


SPORTSTYLE FITNESS<br />

22<br />

Stella Mc Cartney per adidas<br />

>><br />

all’acquagym sono solo alcune delle<br />

nuove passioni che coinvolgono<br />

persone di ogni età.<br />

Gli appassionati di queste pratiche<br />

rivelano un profilo culturale parecchio<br />

interessante, dove sono soprattutto<br />

le donne, coerenti e determinate,<br />

a prendersi cura del loro<br />

corpo e della loro anima, giovani,<br />

ma anche coi capelli bianchi, solitamente<br />

istruite, sensibili agli spunti<br />

provenienti dal mondo dei media e<br />

anche fortemente tecnologiche, appassionate<br />

del web e dei nuovi gadget<br />

hi-tech che utilizzano sfrenatamente.<br />

Questa categoria di individui,<br />

che comunque include anche<br />

molti uomini, è già stata ribattezzatta<br />

fitness people, appartiene alle<br />

fasce socio-economiche media e<br />

medio-alta il che si traduce, fra<br />

l’altro, in una disponibilità di spesa<br />

regolarmente investita nella pratica<br />

sportiva e nel wellness in generale.<br />

Benché gli appassionati di fitness<br />

comprendano diverse sfaccettature<br />

e molteplici attività, si distinguono<br />

dagli sportivi classici. Il fitness<br />

infatti parrebbe attrarre soprattutto<br />

chi non ha mai praticato né<br />

pratica altri sport, una sorta di limbo<br />

neutro in cui c’è spazio per diverse<br />

forme espressive; si tratta, in molti<br />

casi, di soggetti che si sono avvicinati<br />

in età più matura all’attività<br />

sportiva, spinti magari dal desiderio<br />

di mantenersi in salute.<br />

Meno sentite sono le classiche motivazioni<br />

dell’attività fisica, per esempio<br />

il gusto della sfida con se stessi<br />

e le proprie capacità. Chi sceglie il<br />

fitness solitamente non ama il rischio<br />

e dello sport apprezza soprattutto<br />

la funzione educativa e la<br />

capacità di dispensare benessere<br />

fisico e bellezza esteriore. Il fitness<br />

si rivela dunque una consapevole<br />

pratica di cura personale, oltre<br />

che un’utile occasione di incontro e<br />

relazione con amici e conoscenti.<br />

Chi pratica il fitness lo fa con costanza<br />

e metodo, per la maggior<br />

parte delle persone con una media<br />

di 2 o 3 volte alla settimana. I fitness-people<br />

pare, fra l’altro, spendano<br />

più della media per esercitare<br />

la pratica sportiva, pur conducendo<br />

solo attività ginnica per lo più in<br />

palestra e non necessitando di attrezzature<br />

particolari per lo sport.<br />

Si stanno moltiplicando i<br />

programmi di salute e<br />

benessere dedicati ai<br />

bambini che sempre più<br />

spesso soffrono di<br />

disturbi alimentari e<br />

soprattutto di obesità. Le<br />

attività fisiche per under<br />

15 si diffondono<br />

parallelamente a corsi di<br />

educazione alimentare,<br />

quasi sempre associati<br />

Emblematici di questa maggiore disposizione<br />

all’esborso economico<br />

sono i dati incoraggianti sull’acquisto<br />

di scarpe e abbigliamento.<br />

Quanto ai luoghi della pratica ginnica,<br />

si tratta soprattutto di centri<br />

privati, in controtendenza rispetto<br />

alla media degli ‘sportivi’ italiani<br />

che, nel 62% dei casi, frequentano<br />

invece strutture sportive pubbliche.<br />

La palestra ideale dei fitness-people<br />

è quella che offre la possibilità di<br />

accedere anche a servizi per il relax<br />

e la cura di sé.<br />

Sportful<br />

Reebok<br />

Reebok


Negli ultimi tempi si rivolge<br />

sempre maggiore attenzione<br />

alla formazione e alla<br />

certificazione degli istruttori<br />

e in particolare dei<br />

personal trainer.<br />

Istruzione,<br />

formazione e<br />

credenziali adeguate a<br />

questa categoria in<br />

espansione sono diventate<br />

sempre più importanti per il<br />

settore del fitness e per le<br />

strutture sanitarie<br />

La scena dell’abbigliamento fitness<br />

è dominata da un guardaroba apparentemente<br />

semplice e fluido,<br />

composto da t-shirt, panta o leggings,<br />

top e felpe, tutto ad alto contenuto<br />

tecnico. L’outfit per il fitness,<br />

dovunque si pratichi, all’aria aperta<br />

o indoor, richiede massimo comfort<br />

per facilitare i movimenti; quindi sono<br />

d’obbligo materiali in Lycra, elastici,<br />

che impediscano sfregamenti<br />

e irritazioni, ovviamente traspiranti.<br />

Le caratteristiche sono ormai comuni<br />

a tutto l’abbigliamento sportivo,<br />

ma si potrebbero estendere a<br />

tutto o quasi il guardaroba formale,<br />

sempre più interattivo con l’ambiente<br />

esterno e con gli effetti che il<br />

movimento e la fatica producono<br />

sul corpo. Nel fitness, come ovunque<br />

in ambito sportivo, è fondamentale<br />

che i tessuti abbiano una gestione<br />

ottimale del sudore, rapidamente<br />

trasportato all’esterno grazie<br />

alla struttura di superfici in grado<br />

di sfruttare le proprietà delle nanotecnologie.<br />

Le t-shirt più innovative<br />

allontanano le sgradevoli<br />

sensazioni di freddo e umido dalla<br />

pelle quando il corpo è sotto sforzo;<br />

a questo aggiungono preziose<br />

qualità antibatteriche e antiodore<br />

che migliorano ulteriormente la qualità<br />

e le performance di prodotti<br />

sempre più evoluti. Naturalmente<br />

trattandosi di capi a diretto contatto<br />

con la pelle, devono avere le medesime<br />

caratteristiche dell’intimo tecnico:<br />

effetti mano pesca, nessuna<br />

ruvidezza, riduzione dell’attrito e<br />

sempre maggiore diffusione di capi<br />

seamless, cioè con superfici prive<br />

di cuciture che naturalmente aggiungono<br />

comfort e rendono possibili<br />

silhouette fluide ed ergonomiche.<br />

Questa, in effetti è una delle<br />

parole d’ordine più ricorrenti del<br />

guardaroba di chi pratica e veste il<br />

fitness. Di particolare importanza la<br />

ricerca che negli ultimi anni tutti i<br />

grandi marchi dedicano, grazie alla<br />

collaborazione con prestigiose<br />

aziende produttrici di fibre e tessuti<br />

hi-tech, all’abbigliamento a compressione<br />

muscolare.<br />

Grazie ancora una volta alle nanotecnologie,<br />

i prodotti sportivi più<br />

all’avanguardia possiedono proprietà<br />

in grado di esercitare pressioni<br />

ad hoc in determinati punti del corpo,<br />

favorendo la circolazione e riuscendo,<br />

attraverso processi piuttosto<br />

complicati, a far sentire meno la<br />

fatica potenziando le funzioni dei<br />

muscoli. Per gli atleti professionisti<br />

questo si traduce in un vero e proprio<br />

miglioramento delle performance<br />

che vede tempi più veloci<br />

di corsa, risultati migliori in acqua,<br />

maggiore scatto e ripresa, insomma<br />

vantaggi tangibili che il dilettante<br />

percepisce soprattutto in termini di<br />

maggiore comfort.<br />

Tutta all’insegna dell’interazione<br />

con la muscolatura la collezione<br />

Reebok Easy Tone, completa di<br />

top senza maniche e t-shirt a mezze<br />

maniche con scollo a V, color indian<br />

magenta in tessuto tecnico elasticizzato,<br />

dotato di bande elastiche sul<br />

retro che attivano i muscoli durante<br />

le normali attività giornaliere oppure<br />

in palestra. Della stessa linea gli<br />

Reebok<br />

Asics<br />

shorts, i panta<br />

e i capri,<br />

sempre in tessuto<br />

tecnico elasticizzato neri, aderenti,<br />

con bande elastiche in grado di creare<br />

resistenza sui principali gruppi<br />

muscolari, favorendo l’attivazione<br />

dei muscoli di glutei, gambe e polpacci,<br />

per attività in e outdoor.<br />

Hi-tech la t-shirt girocollo a mezza<br />

manica, in tessuto tecnico blu malibù,<br />

con stampa logo ZigTech sulla<br />

manica, in riferimento alla tecnologia<br />

ZigTech utilizzata, capace di favorire<br />

una maggiore circolazione sanguigna<br />

restituendo all’atleta un miglioramento<br />

delle performance e una riduzione<br />

della sensazione di fatica.<br />

La Light jacket è realizzata in tessuto<br />

tecnico nero, con zip e grafica<br />

“ZigTech” a contrasto sulle maniche,<br />

forte delle stesse caratteristiche tecniche<br />

della maglietta, che valgono<br />

ovviamente anche per gli shorts. >><br />

Reebok<br />

23


SPORTSTYLE FITNESS<br />

24<br />

>><br />

La semplicità delle silhouette di<br />

ogni capo fitness e outdoor nasconde<br />

in realtà una ricerca molto evoluta<br />

delle strutture e delle superfici.<br />

Vale anche per le t-shirt Columbia<br />

che con la M’s Rapid Rock<br />

Sleeveless Tee propone una maglietta<br />

senza maniche assolutamente<br />

traspirante e a protezione solare:<br />

dalla camminata in montagna, al<br />

trekking, dalla corsa al giro in bicicletta,<br />

è ideale per il fitness oudoor.<br />

Altrettanto valida la W’s Alpine<br />

Aid Tank che ripara dal sole con<br />

la protezione solare 15 e assicura<br />

massima traspirazione ed evaporazione<br />

del calore grazie alla tecnologia<br />

Omni-Wick, che utilizza un<br />

tessuto elasticizzato in due direzioni<br />

e taglio flessibile che la rendono<br />

particolarmente comoda.<br />

Dello stesso tenore le proposte<br />

Patagonia che per la PE 2012<br />

sfidano il mercato con la maglia uomo<br />

Air Flow disponibile con o<br />

senza maniche, garanzia di massima<br />

permeabilità all’aria, rapida rimozione<br />

dell’umidità e peso piuma.<br />

Scollo tondo, cuciture deviate per<br />

non creare sfregamenti e loghi riflettenti.<br />

È realizzata in un tessuto<br />

resistente alle smagliature, dotato<br />

di sistema Gladiodor ® per il controllo<br />

degli odori e oltretutto riciclabile<br />

grazie al Common Threads Recycling<br />

Program.<br />

Gli shorts da uomo e da donna Nine<br />

Trail sono in un tessuto elasticizzato<br />

in 4 direzioni, altamente traspiranti,<br />

resistenti all’umidità grazie<br />

al trattamento Deluge DWR, idrorepellente<br />

a lunga durata. Hanno la<br />

fodera interna preformata a rimozione<br />

dell’umidità ancora più morbida;<br />

due tasche frontali e una posteriore<br />

con zip. Anche questo prodotto è riciclabile.<br />

La maglia da donna Capilene<br />

Stretch ha il fattore di protezione<br />

dal sole 50 UPF che permette di fare<br />

attività fisica anche sotto il solleone,<br />

è in stretch, comoda e traspirante.<br />

Sembra di non averla addosso.<br />

Altissima tecnologia per Mico che<br />

con la linea Oxi-Jet ® realizza prodotti<br />

che dispensano ossigeno, dunque<br />

favoriscono il recupero muscolare,<br />

alleviando la fatica e conser-<br />

vando, anche sotto sforzo, maggiore<br />

energia.<br />

Il benessere dei piedi è fondamentale<br />

nell’attività sportiva e soprattutto<br />

nel fitness. Ecco perché è importante<br />

indossare calze ad alto contenuto<br />

tecnico. La Running Light e il<br />

gambaletto a compressione Mico,<br />

appartengono a una linea di prodotti<br />

concepiti per stimolare la circolazione<br />

venosa e linfatica durante<br />

lo svolgimento della pratica sportiva<br />

ed agire come bendaggio neuro muscolare<br />

per prevenire stress e traumi<br />

dell’apparato muscolo-tendineo.<br />

Il core training diventa di primaria<br />

importanza. Il core, quella fascia<br />

centrale che include il complesso<br />

coxo-lombo-pelvico, fornisce il<br />

supporto per la colonna vertebrale<br />

e il torace favorendo una migliore<br />

postura che, come è noto, è<br />

fondamentale per una buona<br />

salute. Esercitare i muscoli del<br />

core permette di migliorare le<br />

prestazioni negli sport che<br />

richiedono forza, velocità e<br />

agilità. Pilates docet<br />

Columbia<br />

Grazie all’utilizzo di<br />

filati speciali e di<br />

tecnologie produttive<br />

di ultima generazione,<br />

la tensione<br />

della maglia durante<br />

la fase di tessitura<br />

viene regolata in<br />

modo progressivo<br />

partendo dalla zona<br />

piede-caviglia, passando<br />

per quella del tendine d’Achille, salendo<br />

fino al polpaccio.<br />

Il prodotto così ottenuto, indossato<br />

durante l’esercizio dell’attività sportiva,<br />

provoca una stimolazione costante<br />

di un micro-massaggio<br />

(che avviene attraverso la micropressione<br />

della maglia sulla gamba<br />

e, di conseguenza, sul sistema venoso<br />

sottostante), migliorando così<br />

il ‘ritorno’ della circolazione verso<br />

il cuore e velocizzando lo smaltimento<br />

delle sostanze congestionanti.<br />

L’effetto si traduce in una migliore<br />

circolazione che ossigena di più e<br />

Patagonia<br />

meglio, alleviando la<br />

stanchezza e il dolore,<br />

dunque consentendo<br />

di mantenere<br />

più energia.<br />

Mico realizza outfit<br />

completi per ogni<br />

genere di sportivo:<br />

il pantaloncino<br />

corto da uomo running<br />

performance, impiega<br />

un tessuto elastico di poliestere,<br />

resistente e traspirante studiato<br />

per favorire la rapida espulsione<br />

del sudore all’esterno. Ha un taglio<br />

sagomato con cuciture superpiatte<br />

anti-frizione, è superleggero<br />

ed ergonomico, studiato<br />

per aderire senza scivolare, grazie<br />

alla superficie interna con inserti in<br />

silicone, e garantire una vestibilità<br />

senza alcun fastidio. Sul dietro ha<br />

un pratico taschino con zip. La maglia<br />

Mico Running Clean è altamente<br />

tecnica costruita impiegando<br />

diversi tessuti dotati di tramature<br />

Columbia


Mico<br />

differenziate per favorire<br />

un’eccezionale traspirazione<br />

e una rapida<br />

asciugatura in funzione delle<br />

diverse zone del busto dell’atleta.<br />

Ha inserti in materiale<br />

elastico che seguono perfettamente<br />

la muscolatura<br />

con cuciture super-piatte<br />

anti-frizione<br />

a garanzia di comfort e vestibilità<br />

elevati. Stampe ad alta visibilità in<br />

materiale rifrangente proteggono<br />

l’atleta quando si muove in condizioni<br />

di scarsa visibilità.<br />

Sempre più diffusi i pantaloni, leggings<br />

o capri, che esercitano benefici<br />

massaggi muscolari: Ay Seamless<br />

Knee sono i pantaloni della linea<br />

running AYAMi di Asics dedicata<br />

specificamente alle donne che<br />

vogliono riassumere in un capo solo<br />

funzionalità e stile. Realizzati per il<br />

96% in poliammide e per il 4% in<br />

elastan, hanno come prerogativa la<br />

compressione guidata nella zona<br />

del ventre e nell’interno gamba.<br />

L’obiettivo è valorizzare le ‘aree problematiche’<br />

attraverso la compressione<br />

che gradualmente, attraverso<br />

un esercizio costante, contribuisce<br />

a una lenta e benefica trasformazione<br />

del muscolo. La cura dei dettagli<br />

e l’introduzione di nuovi modelli<br />

e stili d’ispirazione giapponese, dovuti<br />

al fatto che la linea è disegnata<br />

dallo stilista Yamashita, sono alla<br />

base della nuova esperienza AYAMi,<br />

caratterizzata, fra l’altro, dall’assenza<br />

di cuciture.<br />

È soprattutto sulle donne, ma non<br />

solo, che si gioca la partita: una volta<br />

indossati questi panta tonificanti,<br />

realizzati da diversi marchi come<br />

Fila e Nike fra gli altri, aiutano a modellare<br />

la figura e quindi giovano<br />

all’aspetto, con giusta soddisfazione<br />

di chi li indossa.<br />

La serie di panta Nike Legend è<br />

sviluppata per le diverse taglie femminili,<br />

dalla extra small alla XXXlarge<br />

e in 4 diverse vestibilità; ogni modello<br />

è stato studiato nei minimi<br />

dettagli, ogni centimetro, il taglio, la<br />

vita, le tasche, tutto è progettato ad<br />

hoc, disegnato per dare supporto<br />

alla silhouette che così risulta più<br />

fluida e sinuosa, dove il capo si<br />

Sempre più diffusi i<br />

programmi di fitness<br />

per anziani. Il<br />

fenomeno della<br />

longevità va letto in<br />

termini assolutamente<br />

positivi: si vive di più,<br />

e gli appartenenti alla<br />

terza età oltre a<br />

maggiore disponibilità<br />

di tempo hanno anche<br />

buona disponibilità<br />

economica. Allenamenti<br />

ad hoc per migliorare lo<br />

stato generale di salute,<br />

prolungando il più possibile<br />

la capacità di rimanere<br />

forti e autonomi<br />

Nike<br />

muove in sintonia col corpo femminile.<br />

Anche le cuciture sul dietro e i<br />

fianchi sono strategiche per modellare<br />

la figura: una cucitura a V unisce<br />

la vita alle gambe accentuando<br />

le curve e la silhouette. Si aggiunge<br />

il particolare, tutt’altro che secondario,<br />

che il Nike Legend è realizzato<br />

in poliestere riciclato: ogni paio di<br />

pantaloni deriva da 10 bottiglie<br />

d’acqua!<br />

Fila ha lanciato l’autunno scorso la<br />

rivoluzionaria collezione femminile<br />

Fitness Toning, dove body, top e<br />

pantaloni migliorano l’efficienza >><br />

Aya m i<br />

25


SPORTSTYLE FITNESS<br />

>><br />

26<br />

dell’allenamento e aiutano a scolpire<br />

la figura. Il Fila Body Toning<br />

System (BTS), nato dall’esperienza<br />

sperimentata con successo sulle<br />

calzature tonificanti, è disegnata per<br />

migliorare l’impatto degli esercizi sui<br />

muscoli, incrementando sensibilmente<br />

l’efficienza dell’allenamento.<br />

BTS utilizza pannelli a doppio strato<br />

realizzati con tessuti Invista Lycra ®<br />

Sport progettati per comprimere i<br />

muscoli attivi. Si apre così uno scenario<br />

inedito e molto creativo che<br />

dà il via a una nuova era di abbigliamento<br />

fitness interattivo con le discipline<br />

sportive. Top, shorts, capri,<br />

panta di ogni lunghezza. Si tratta di<br />

capi che garantiscono un supporto<br />

molto più sostenuto rispetto ai<br />

capi tradizionali in poliestere e<br />

spandex, modellando il corpo e riducendo<br />

l’insorgere della cellulite.<br />

Massimo comfort e significativa<br />

agevolazione del movimento sono i<br />

primi obiettivi del sistema.<br />

Pantaloni certo, magliette, top, ma<br />

anche accessori e bandane. Sono<br />

molto amate dagli sportivi di ogni<br />

disciplina per frenare il sudore durante<br />

l’attività aerobica e il fitness, la<br />

corsa, dovunque ci si impegni nel<br />

movimento. Il marchio Buff ha prodotto<br />

per primo un modello di bandana<br />

multifunzione senza cuciture.<br />

Attualmente i prodotti Buff sono<br />

all’avanguardia perché privilegiano<br />

la protezione solare, la traspirabilità,<br />

il comfort e garantiscono l’efficace<br />

e innovativo trattamento antibatterico<br />

Polygiene ® nonché la certificazione<br />

AITEX che attesta l’assenza<br />

di sostanze nocive sia nei<br />

Fila<br />

componenti del tessuto<br />

sia nei colori.<br />

Polygiene è una tecnica<br />

che consiste nell’applicazione,<br />

in fase di filatura<br />

del tessuto, di ioni<br />

d’argento con la caratteristica<br />

intrinseca di<br />

impedire la proliferazione<br />

dei batteri e la conseguente formazione<br />

di cattivi odori. Oltre al<br />

controllo anti-odore, la tecnologia<br />

Polygiene apporta altri benefici agli<br />

indumenti trattati: li rende più igienici<br />

per l’azione antibatterica, più confortevoli<br />

perché l’argento riduce<br />

l’elettricità statica e disperde calore,<br />

più duraturi mantenendone inalterate<br />

le caratteristiche tecniche. La<br />

tecnologia Polygiene è altamente<br />

efficiente, permanente, sicura e rispettosa<br />

dell’ambiente.<br />

Tecnologia, performance, easy care,<br />

ma anche un’attenzione particolare<br />

agli aspetti moda. Questa, da<br />

sempre è la nota distintiva<br />

delle collezioni Dimensione<br />

Danza che accompagnate dal<br />

medesimo stile, attraversano le<br />

proposte active per la palestra,<br />

la danza, il fitness e il dopo fitness<br />

per approdare ai successivi<br />

momenti di relax.<br />

Capi semplici e funzionali in<br />

stretch jersey o in fresca microfibra,<br />

che si adattano perfettamente<br />

ad ogni tipo di silhouette<br />

femminile, garantendo un’assoluta<br />

libertà di movimento.<br />

Tra le novità assolute spiccano il<br />

leggings con gonnellina aderente<br />

e la t-shirt con corpetto trompe<br />

l’oeil nelle nuances bianco/nero,<br />

grigio/blu, bordeaux/blu per uno<br />

stile decisamente active glam. Per<br />

il fitness del prossimo inverno Dimensione<br />

Danza crea un’ampia<br />

gamma di t-shirt, top, bra da abbinare<br />

a shorts e a capri e leggings<br />

con bande laterali a contrasto,<br />

mentre per le attività fisiche più generiche<br />

non mancano le tradizionali<br />

tute in jersey e interlock con spiritose<br />

sovrapposizioni di impunture<br />

e colori. Le t-shirt più grintose presentano<br />

scritte e claim ispirati al<br />

mondo della danza, mente quelle<br />

più originali sono caratterizzate da<br />

effetti a cascata delle lettere che<br />

Buff<br />

compongono il logo Dimensione<br />

Danza. Tra i colori più glamour<br />

emergono il rubino, il bordeaux e il<br />

grigio melange/antracite per sentirsi<br />

trendy anche facendo sport.<br />

Movimenti morbidi e fluidi grazie ai<br />

capi Freddy pensati per gli amanti<br />

dell’attività sportiva e dello slounge<br />

wear, ovvero il mix tra capi sporty e<br />

lounge. Fitting confortevoli, tessuti<br />

soffici e dettagli preziosi vestiranno<br />

nella stagione più fredda.<br />

dimensione Danza


Per gli amanti del glamour dall’allure<br />

sporty chic Freddy ha pensato<br />

una gamma di capi morbidi e urban<br />

style da portare dalla mattina<br />

alla sera. Dedicati ai ragazzi e alle<br />

ragazze che affrontano con carattere<br />

e personalità le sfide di tutti i<br />

giorni, i pantaloni Freddy dal taglio<br />

slim in denim o in jersey stretch sono<br />

stati pensati per accompagnare<br />

lo sport e il tempo libero. Completano<br />

il look le felpe di cotone con<br />

cappuccio, i leggings color oro satinato<br />

e i piumini lucidi.<br />

Pensati per le più grintose, invece, i<br />

pantaloni di gabardine soft a<br />

stampa camouflage giocata sui toni<br />

del nero-blu-fango o in stile cargo.<br />

Non mancano pantaloni dal taglio<br />

più basico, perfetti anche per il dopo<br />

fitness e addirittura la sera grazie<br />

a qualche tocco di lurex nero o<br />

oro con grandi stampe dai colori<br />

trendy e piccole borchie applicate.<br />

Design graffiante e tessuti super<br />

tecnologici sono il punto di forza dei<br />

capi più sportivi. Quelli più tecnici<br />

vantano tessuti esclusivi come il<br />

D.I.W.O, dry in wet out, una fibra<br />

brevettata da Freddy che favorisce<br />

la traspirazione durante l’attività<br />

sportiva. La palette si tinge dei colori<br />

della metropoli notturna: nero profondo<br />

con qualche lampo di tinte<br />

fluo; rosa per lei e verde per lui. Tra<br />

i materiali utilizzati anche il cotone e<br />

la ciniglia nella palette che spazia<br />

dai grigi melange, tipici dello sport<br />

classico, al blu, al viola e al bianco<br />

avorio.<br />

Il guardaroba maschile si lascia<br />

ispirare dal mondo della boxe. Tra<br />

gli hot piece di questo guardaroba<br />

dal sapore urban, maglioni e felpe<br />

over size dalla linea comoda e avvolgente<br />

da portare sempre con sé,<br />

non solo in palestra. Nero, grigio e<br />

blu i colori dominanti illuminati da<br />

grafiche a contrasto.<br />

Per le amanti della danza, ma perfetti<br />

anche per il relax che segue la<br />

palestra e il fitness Freddy ha creato<br />

un’intera gamma di capi morbidi<br />

e avvolgenti. Linee femminili, morbide,<br />

over size declinate nei toni<br />

polverosi del grigio, del rosa e del<br />

bianco, accompagnando volumi maxi<br />

per maglioni tricot e pantaloni dal<br />

cavallo basso in jersey stretch.<br />

Dettaglio glamour dei pantaloni la<br />

Freddy<br />

Meeting<br />

Freddy<br />

fascia elastica in vita che garantisce<br />

un fitting ultraconfortevole.<br />

Per le nostalgiche degli anni Ottanta,<br />

Freddy ha disegnato una gamma<br />

di capi che ricorda volumi di quegli<br />

anni: felpe ampie e corte abbinate a<br />

pantaloni di nylon mesh a vita alta<br />

riportano in auge gli Eighties, ma in<br />

chiave più attuale, in una gamma<br />

cromatica che spazia dal grigio al<br />

blu attraversati da incursioni di colori<br />

vivaci.<br />

Passione vintage e riscoperta di<br />

valori classici e intramontabili in linea<br />

con una tendenza sempre più<br />

affermata per Meeting che propone<br />

Freddy<br />

la felpa grigio mélange con collo<br />

morbido in colore a contrasto. La<br />

coulisse regolabile e i dettagli con<br />

taglio a vivo conferiscono al capo un<br />

mood urban.<br />

Per Meeting la tuta più nuova è bicolore,<br />

dove il grigio mélange si accompagna<br />

al blu per un look sobrio<br />

e accattivante. La felpa full zip bicolore<br />

ha il logo Meeting vintage, il primo<br />

e originale marchio del brand. Il<br />

pantalone ha coulisse in vita regolabile<br />

e comode tasche. È l’outfit ideale<br />

per il momento del riscaldamento,<br />

per le giornate più fredde e per il<br />

meritato relax che segue lo sforzo.<br />

paola.turcato@topsport.it<br />

27


novità<br />

RUN 110<br />

Velocità massima<br />

16 km/h<br />

Velocità minima<br />

1 km/h<br />

Potenza motore<br />

1,5 HP - 2,5 HP picco<br />

Inclinazione elettrica 0-12%<br />

Dimensione nastro<br />

1260x420mm<br />

Piano ammortizzato<br />

Dimensioni aperto<br />

1600x780x1340mm<br />

Dimensioni chiuso<br />

760x780x1530mm<br />

Dimensioni imballo<br />

1680x730x320mm<br />

Peso netto<br />

62 kg<br />

Peso lordo<br />

74 kg<br />

Peso massimo utente 120 kg<br />

Numero di programmi P1-P12<br />

Consolle<br />

display LCD retroilluminato<br />

Pulsanti velocità ed inclinazione sul corrimano<br />

Tasti rapidi velocità ed inclinazione su consolle<br />

Ruote di trasporto 2<br />

Montaggio<br />

pre assemblato<br />

Certificazione<br />

CE+Rhos<br />

prezzo al pubblico 699,00 €<br />

RUN 210<br />

Velocità massima<br />

18 km/h<br />

Velocità minima<br />

1 km/h<br />

Potenza motore<br />

2 HP - 3 HP picco<br />

Inclinazione elettrica 0-12%<br />

Dimensione nastro<br />

1290x460mm<br />

Piano ammortizzato<br />

Dimensioni aperto<br />

1665x765x1370mm<br />

Dimensioni chiuso<br />

895x765x1510mm<br />

Dimensioni imballo<br />

1730x770x305mm<br />

Peso netto<br />

72 kg<br />

Peso lordo<br />

83 kg<br />

Peso massimo utente 120 kg<br />

Numero di programmi P1-P15<br />

Consolle<br />

display LCD retroilluminato<br />

Pulsanti velocità ed inclinazione sul corrimano<br />

Tasti rapidi velocità ed inclinazione su consolle<br />

Ruote di trasporto 2<br />

Certificazione<br />

CE+Rhos<br />

prezzo al pubblico 999,00 €<br />

www.sportalliance.it – info@sportalliance.it


<strong>2011</strong><br />

Sport<br />

SPORT ALLIANCE NEWS<br />

Alliance International è orgogliosa<br />

di presentare la nuova gamma di tapis roulant<br />

a marchio Get Fit dal design innovativo<br />

Velocità massima<br />

20 km/h<br />

Velocità minima<br />

1 km/h<br />

Potenza motore<br />

3 HP - 4,5 HP picco<br />

Inclinazione elettrica 0-20%<br />

Dimensione nastro<br />

1390x510mm<br />

Piano ammortizzato<br />

Dimensioni aperto<br />

1890x905x1320mm<br />

Dimensioni chiuso<br />

980x905x1620mm<br />

Dimensioni imballo<br />

1950x870x320mm<br />

Peso netto<br />

114,5 kg<br />

Peso lordo<br />

132,5 kg<br />

Peso massimo utente 125 kg<br />

Programmi User<br />

U1-U3<br />

Consolle<br />

display LCD retroilluminato<br />

Pulsanti velocità ed inclinazione sul corrimano<br />

Tasti rapidi velocità ed inclinazione su consolle<br />

Ruote di trasporto 2<br />

Certificazione<br />

CE+Rhos<br />

RUN 310<br />

prezzo al pubblico 1.299,00 €<br />

RUN 410<br />

Velocità massima<br />

20 km/h<br />

Velocità minima<br />

1 km/h<br />

Potenza motore<br />

3 HP - 4,5 HP picco<br />

Inclinazione elettrica 0-20%<br />

Dimensione nastro<br />

1520x510mm<br />

Piano ammortizzato<br />

Nastro ortopedico<br />

2,8mm<br />

Dimensioni aperto<br />

1990x915x1340mm<br />

Dimensioni chiuso<br />

970x915x1780mm<br />

Dimensioni imballo<br />

2040x870x345mm<br />

Peso netto<br />

115 kg<br />

Peso lordo<br />

132 kg<br />

Peso massimo utente 125 kg<br />

Numero di programmi P1-P18<br />

Consolle<br />

display LCD retroilluminato<br />

Pulsanti velocità ed inclinazione sul corrimano<br />

Tasti rapidi velocità ed inclinazione su consolle<br />

Ruote di trasporto 2<br />

Certificazione<br />

CE+Rhos<br />

prezzo al pubblico 1.499,00 €<br />

SPORT ALLIANCE INTERNATIONAL SPA<br />

Via Enrico Fermi, 14 – 39100 Bolzano – Tel. +39 0471 208300 – Fax +39 0471 208310


DALLA COPERTINA SPECIALE HOME FITNESS<br />

Home…<br />

Business<br />

30<br />

Home, sweet home. Casa, dolce<br />

casa. Tra tapis roulant, ellittiche,<br />

elastici, attrezzi compatti<br />

e performanti. Poltrone? No, grazie.<br />

Perché una tartaruga scolpita, che<br />

non è naturalmente la riproduzione<br />

del simpatico animale, vale<br />

un po’ di sudore e fatica.<br />

E così il fuoco si sposta dalla<br />

palestra alla casa, dentro le mura<br />

domestiche, in una dimensione<br />

più intima e personale, segno<br />

inequivocabile di una società che,<br />

anche commercialmente,<br />

corre verso un individualismo<br />

a volte sfrenato. È un trend che<br />

non si può ignorare, ma che<br />

si deve comprendere fino<br />

in fondo per creare<br />

o mantenere un certo business<br />

Fatturati, produzione di nuovi<br />

articoli, clienti affezionati e<br />

neofiti. Tutto è in movimento,<br />

perché sempre più consumatori<br />

vogliono fare movimento.<br />

Ne deriva un mercato stabile che,<br />

pur lottando con la crisi, riesce a rimanere<br />

in linea di galleggiamento e<br />

a farsi notare in certi momenti con<br />

qualche exploit più o meno inaspettato.<br />

“La torta da dividere è sempre<br />

la stessa, ma la capacità di spesa<br />

dei consumatori è in calo”, denuncia<br />

Giuseppe Dalla Libera, Managing<br />

Director della Back Fitness<br />

Italia. “Quattro o cinque anni fa i<br />

fruitori di attrezzi da casa erano<br />

molti di più di adesso, per cui, dovendo<br />

fare un confronto rispetto al<br />

recente passato, i dati non sono<br />

dei migliori, anche se, complessivamente,<br />

possiamo parlare di mercato<br />

stabile.”<br />

Con l’inverno commerciale alle porte<br />

bisogna avere il passo e l’atteggiamento<br />

della formica, evitando<br />

entusiasmi da cicala. “In questo<br />

momento l’unica cosa che<br />

un’azienda deve fare – sottolinea<br />

Dalla Libera – è essere molto corretta<br />

verso i negozianti, portando<br />

avanti una politica commerciale<br />

che darà frutti nel tempo. Dobbiamo<br />

essere seri e comprendere che<br />

non c’è più niente da inventare e<br />

che non si può scoprire l’acqua<br />

calda. Con queste premesse la<br />

svolta può essere una migliore >>


Si c o n s o l i d a<br />

l a t e n d e n z a<br />

a m a n t e n e r s i<br />

in f o r m a<br />

d i r e t ta m e n t e<br />

in c a s a p r o p r i a,<br />

i n c r e m e n ta n d o<br />

il m e r c at o<br />

d e l l’h o m e f i t n e s s<br />

31


HOME FITNESS HOME BUSINESS<br />

>><br />

assistenza al cliente.”<br />

Senza dimenticare che anche<br />

nell’home fitness valgono due concetti<br />

basilari che ritornano in molti<br />

mercati sportivi, in particolare in<br />

questo momento di crisi economica:<br />

qualità e specializzazione. La<br />

prima per i prodotti, la seconda per<br />

negozianti e clienti. Un dato che<br />

emerge è infatti la sempre maggiore<br />

preparazione dei fruitori dell’home<br />

fitness che, quando entrano in<br />

un negozio per comprare o rinnovare<br />

la propria attrezzatura, cercano<br />

competenze e professionalità. “Per<br />

chi vende è una fatica maggiore –<br />

spiega Massimiliano Bezzi, general<br />

manager di High Power – ma è<br />

uno sforzo che i negozianti devono<br />

fare per resistere alle attuali difficoltà<br />

del mercato.” In cui anche le<br />

aziende produttrici come la Manifattura<br />

di Bigolino stanno notando dei<br />

cambiamenti. “Le richieste dei nostri<br />

grossisti – spiega infatti il responsabile<br />

commerciale Nadia<br />

Pampanin – sono cambiate in fun-<br />

MOVIMENTO NATURALE<br />

Migliorare le proprie prestazioni e il proprio<br />

benessere con l’elettrostimolazione<br />

Una visione moderna e affermata a tema<br />

wellness è quella proposta da DJO, azienda<br />

multinazionale che opera nel settore dei prodotti<br />

ortopedici di alta qualità e che ha all’attivo un’ampia<br />

gamma di prodotti leader del mercato indicati per la<br />

riabilitazione, la gestione del dolore e la fisioterapia.<br />

La mission è appunto quella di permettere alle<br />

persone di recuperare la gioia e il comfort della<br />

mobilità naturale, dalla prevenzione al recupero.<br />

Le origini dell’azienda si intrecciano con lo sport<br />

professionale. È stata fondata nel 1978 a Carlsbad in<br />

California nel garage di Mark Nordquist, un giocatore<br />

di football dei Philadelphia Eagles. Soffrendo di<br />

instabilità del ginocchio, si confezionò una<br />

ginocchiera utilizzando una vecchia camera d’aria e,<br />

in collaborazione con due amici, iniziò ad esplorare<br />

le possibilità offerte dal neoprene. I primi prodotti<br />

dell’azienda DonJoy (dal nome della moglie di<br />

Nordquist e di uno dei suoi soci: Donna e Joy) erano<br />

delle ginocchiere realizzate utilizzando vecchie tute<br />

in neoprene. Questo sistema innovativo suscitò<br />

molto interesse e l’azienda intraprese rapidamente<br />

un programma di ricerca e ingegneria che avrebbe<br />

portato a notevoli progressi nel settore dei tutori<br />

ortopedici.<br />

Nel novembre 2007, DJO si è fusa con ReAble, uno<br />

dei maggiori produttori e distributori di prodotti per<br />

elettroterapia clinica, fisioterapia e di una gamma di<br />

impianti chirurgici d’avanguardia. Acquisita l’anno<br />

precedente da una società affiliata di Blackstone,<br />

ReAble è rinomata in particolare per i suoi marchi, tra<br />

cui Compex, un brand di origine svizzera che ha<br />

sviluppato in oltre vent’anni un’esperienza senza<br />

precedenti nei settori della rieducazione, del<br />

trattamento del dolore e dell’allenamento sportivo.<br />

L’elettrostimolazione, tecnologia guida di Compex, si<br />

è imposta con il passare degli anni come l’alleata<br />

insostituibile dei professionisti della salute e degli<br />

sportivi più esigenti. Oggi è una tecnica di<br />

allenamento ampiamente diffusa, utilizzata per la<br />

preparazione fisica, il recupero muscolare, la<br />

prevenzione delle lesioni, la rieducazione o il<br />

trattamento dei dolori. Sostenuti da studi clinici che<br />

ne provano l’efficacia, gli stimolatori Compex<br />

appartengono alla categoria dei dispositivi medici di<br />

classe II e sono conformi ai requisiti della normativa<br />

europea 93/42/CEE.<br />

Il buon funzionamento del corpo è un bisogno<br />

essenziale. Professionisti della salute (come il<br />

medico oppure il fisioterapista), atleti, sportivi<br />

occasionali, persone che soffrono di dolori:<br />

Compex, da specialista dei muscoli, cerca di<br />

accompagnare tutti nella ricerca del benessere e<br />

della performance.<br />

Nella foto: Mark Cavendish, ciclista professionista della<br />

squadra Columbia HTC e testimonial Compex.<br />

N<br />

32


zione delle diverse esigenze del<br />

consumatore finale. Oggi le persone<br />

vogliono fare molto sport per<br />

stare bene e preferiscono raggiungere<br />

questo obiettivo attraverso<br />

ginnastiche dolci come il pilates o<br />

gli esercizi con gli elastici, utilizzando<br />

attrezzi poco ingombranti, ma<br />

efficaci.”<br />

>><br />

L’orientamento sempre<br />

più diffuso in molte grandi<br />

città americane, inglesi e<br />

tedesche vede il praticante<br />

di home fitness avvalersi<br />

della collaborazione di un<br />

personal trainer che lo segue<br />

a casa, esattamente come<br />

farebbe in palestra<br />

Novità Prodotto Novità Prodotto Novità Prodotto Novità Prodotto<br />

Innovazione per il fitness<br />

La Manifattura di Bigolino, accanto alla produzione<br />

standard, propone quest’anno alcune novità di<br />

grande qualità. L’azienda presenta alcuni nuovi<br />

tappetini per la ginnastica a terra, molto belli e<br />

provvisti di occhielli per essere agevolmente appesi,<br />

uno in poliuretano microforato e uno in gomma<br />

NBR con angoli arrotondati. Presenta inoltre un<br />

nuovo Step per l’aerobica e un cerchio Pilates<br />

con maniglie in EVA, da abbinare agli articoli di<br />

produzione dell’azienda. Come novità assoluta i<br />

Kettle Bells assortiti in tre pesi diversi.<br />

Curare il proprio corpo<br />

Globus, che da vent’anni<br />

si occupa di forma<br />

fisica e benessere, oggi<br />

propone un sistema<br />

innovativo di prodotti e<br />

tecnologie per la cura<br />

del corpo, della bellezza<br />

e della salute. Nella<br />

foto il Globus G-Vibe,<br />

che produce vibrazioni<br />

di tipo verticale, ha un<br />

range di frequenza di<br />

15-55 Hz e un range di<br />

ampiezza Low. Dotato<br />

di una potenza di 4G,<br />

presenta un display<br />

Led e ha un peso di<br />

25 kg. Offre inoltre la<br />

possibilità di scegliere<br />

fra vari programmi, tra<br />

cui Free Program, Warm<br />

up, Toning, Slimming,<br />

Stretching e Massage.<br />

MANIFATTURA DI BIGOLINO<br />

Tel. 0439 788 430<br />

info@bbsitalia.eu<br />

33


HOME FITNESS HOME BUSINESS<br />

>><br />

Ecco allora che abbiamo tutti gli indizi<br />

per costruire l’identikit del consumatore<br />

di home fitness, anche se<br />

ogni azienda sembra dare contributi<br />

diversi all’indagine. “Si parla di una<br />

donna che vuole dimagrire – afferma<br />

Francesco Belletti di Garlando<br />

– o di uno sportivo di mezza età<br />

che cerca di costruirsi una piccola<br />

palestra in casa per tenersi in forma.”<br />

Ancora più dettagliata la testimonianza<br />

di Emiliano Cais, amministratore<br />

delegato e responsabile<br />

commerciale di Genesi. “Le caratteristiche<br />

sono un reddito medio alto,<br />

la scarsità di tempo a disposizione,<br />

magari anche la distanza dalla<br />

palestra. Penso a un imprenditore<br />

che, per evitare i problemi legati al<br />

traffico, al parcheggio e alla scomodità<br />

di recarsi in palestra, preferisce<br />

mantenersi in forma a casa.” >><br />

I prodotti più richiesti,<br />

allo stato attuale delle cose,<br />

sono i tapis roulant<br />

e le cyclette, con tutte<br />

le variazioni del caso<br />

Belli, sani e alla moda<br />

Francesco Belletti, responsabile<br />

commerciale di Garlando, fa il punto sul<br />

mercato italiano dell’home fitness<br />

Ricchi, impegnati e con poco tempo da dedicare ai propri<br />

hobby. Non ci sono solo loro ad ingrossare le fila del popolo italiano<br />

dell’home fitness. Perché se è vero che il mantenersi in forma a casa è<br />

uno stimolo che nasce dalla voglia di vedersi e farsi vedere più belli e<br />

alla moda, è altrettanto vero che c’è una parte di clientela che utilizza<br />

gli attrezzi per altre ragioni. “C’è una fascia di persone – conferma<br />

infatti Francesco Belletti, responsabile commerciale di Garlando – che<br />

si avvale degli articoli da home fitness per fare riabilitazione, magari<br />

con l’aiuto di un medico e di un fisioterapista. Si tratta di consumatori<br />

che non amano frequentare l’ambiente della palestra, in cui<br />

prevalgono i concetti di fitness e di bellezza, ma che vogliono<br />

semplicemente recuperare la loro forma dopo un incidente. Per<br />

questo preferiscono lavorare in casa propria, senza mettere in<br />

evidenza le difficoltà legate alla loro condizione di quel momento.”<br />

Anche per questa ragione l’home fitness si apre ad un bacino ampio<br />

di utenti. “Ci sono attrezzi alla portata di tutte le tasche – afferma<br />

infatti Belletti – anche se naturalmente un articolo che Decathlon<br />

vende ad un prezzo più basso di quello di un marchio come può<br />

essere Kettler, non potrà avere la stessa qualità.” Che insieme alla<br />

capacità di restare al passo con i tempi e alla tecnologia<br />

all’avanguardia rappresenta un caposaldo della filosofia del marchio<br />

Kettler. “Abbiamo presentato le nuove linee all’Ispo Winter – spiega<br />

Belletti – a partire dalla linea Advantage, che ha la peculiarità di<br />

essere stata realizzata da uno studio di designer di Milano. Si tratta di<br />

un prodotto dalla tecnologia tedesca dentro una veste italiana, che<br />

piacerà molto al pubblico, perché è stato pensato per il gusto italiano,<br />

coniugando un’ottima qualità ad un buon prezzo.”<br />

FOTO GARLANDO<br />

34


Close the gap!<br />

Photo: Getty Images<br />

Integra l’elettrostimolazione<br />

nel tuo allenamento per:<br />

• Recuperare meglio e piu’ velocemente<br />

• Sviluppare la tua potenza muscolare<br />

• Prevenire i dolori<br />

Compex, la palestra tascabile che ti permette di allenare i muscoli dove e<br />

quando vuoi.<br />

Forza, resistenza aerobica, recupero attivo, sono alcuni dei programmi che ti possono<br />

far scoprire come i kilometri possono essere più brevi, le salite meno ripide, le discese<br />

più veloci.<br />

DJO Italia Srl<br />

Via Leonardo da Vinci, 97<br />

20090 Trezzano sul Naviglio<br />

Milano<br />

www.compex.info www.djoglobal.it it.info@djoglobal.com<br />

35


HOME FITNESS HOME BUSINESS<br />

>><br />

Tracciato il profilo, serve capire il<br />

movente di chi sceglie le mura domestiche<br />

al posto degli ampi spazi<br />

di un luogo in cui muoversi insieme<br />

ad altre persone. Sicuramente non<br />

dipende dalla poca voglia di socializzazione,<br />

che ancora oggi rappresenta<br />

uno dei punti di maggior richiamo<br />

della palestra, ma piuttosto,<br />

come si diceva, dalla comodità e<br />

dalla possibilità di ricavarsi uno<br />

spazio al di fuori della frenesia della<br />

routine quotidiana. Poi è chiaro che<br />

il “fai da te”, per non essere dannoso,<br />

deve avere alle spalle quanto<br />

meno una preparazione di base. “Ci<br />

sono molte riviste sull’home fitness<br />

– afferma infatti Cais – e correre<br />

sul tapis roulant ed usare la cyclette<br />

sono movimenti talmente semplici<br />

che non necessitano di chissà<br />

quale conoscenza alle spalle. È tuttavia<br />

chiaro che il fruitore dell’home<br />

fitness sia solitamente un cliente<br />

che in passato ha già sperimentato<br />

la realtà della palestra.” E che ora,<br />

risparmiando la quota del corso,<br />

può essere autosufficiente nella<br />

preparazione a fronte di una spesa<br />

che può variare in media dai >><br />

Quando l’occhio vuole<br />

la sua parte<br />

Tecnologia ma anche estetica per i prodotti<br />

al centro del mercato dell’home fitness<br />

Macchinari all’avanguardia, tecnologie avvenieristiche, linee<br />

studiate per garantire efficacia e comfort, ma non solo. Gli attrezzi, e<br />

tutto ciò che ruota attorno al mondo dell’home fitness, non possono<br />

prescindere, in alcuni casi, dall’aspetto estetico. A confermare<br />

l’ipotesi è Nadia Pampanin, responsabile commerciale della<br />

Manifattura di Bigolino, che sostiene: “È importante realizzare<br />

prodotti che abbiano un aspetto accattivante e che siano belli da<br />

vedere e non solo pratici nell’utilizzo. Come azienda ci occupiamo di<br />

sacchi da box, di elastici, di bande elastiche per allenamento, di<br />

polsiere, di cavigliere e di attrezzature per la ginnastica dolce, come<br />

figure geometriche da appoggio, oltre a manubri, step, cerchi e tutto<br />

ciò che riguarda il pilates. Nel nostro campo l’aspetto estetico è<br />

importante.” Come le strategie che i negozianti dovrebbero usare<br />

per promuovere gli articoli e i prodotti da home fitness. “Bisogna<br />

soddisfare i clienti – afferma la Pampanin – puntando sulla qualità.<br />

So che può venire la tentazione di scegliere materiali di un certo<br />

tipo per far fronte a prezzi inferiori, ma il made in Italy è una<br />

garanzia e dev’essere un biglietto da visita che conquista la fiducia<br />

dei clienti.”<br />

Se in passato andavano di moda il massaggiatore<br />

e il fisioterapista che passavano da casa a fare una seduta,<br />

oggi tocca al personal trainer essere al centro del mercato<br />

36


HOME FITNESS HOME BUSINESS<br />

>><br />

600 ai 1000 euro, fermo restando<br />

che esistono prodotti dal costo, ma<br />

anche dalla qualità, inferiore, ed articoli<br />

top di gamma che, a fronte di<br />

una composizione decisamente migliore,<br />

si pongono sul mercato con<br />

un prezzo accessibile a consumatori<br />

dal reddito alto.<br />

Al di là di tutte le possibili difficoltà,<br />

rimane comunque un dato di fatto:<br />

oggi l’home fitness è una realtà<br />

del mercato sportivo italiano a<br />

tutte le latitudini, se è vero che<br />

un’azienda come BH trova nella Sicilia<br />

– non certo la regione più ricca<br />

della penisola – un bacino di<br />

utenti particolarmente sensibili agli<br />

attrezzi da casa. Probabilmente anche<br />

per un discorso di tendenza,<br />

che va comunque affrontato nel<br />

modo giusto. “Il mercato italiano –<br />

spiega infatti Massimiliano Bezzi –<br />

è molto legato alla moda e all’immagine.<br />

In questo contesto la cosa<br />

vità Prodotto Novità Prodotto Novità Prodotto Novità Prodotto<br />

Monitorare la propria<br />

prestazione<br />

I Gps da polso della collezione Forerunner<br />

hanno rivoluzionato la gestione degli<br />

allenamenti di podisti e triatleti di tutto il<br />

mondo, ed oggi Garmin stupisce ancora<br />

una volta il mercato<br />

con un nuovo<br />

prodotto elegante<br />

e leggero, sottile<br />

ed estremamente<br />

robusto, resistente<br />

alla pioggia ma<br />

anche al sudore,<br />

che rappresenta<br />

lo stato dell’arte in<br />

fatto di computer<br />

da polso per lo<br />

sport.<br />

Minimo ingombro,<br />

massima compattezza<br />

Il tapis roulant prodotto da Carnielli Fitness da<br />

aperto ha dimensioni di 150 (lu) x 78 (la) x 132<br />

(h) cm, mentre da chiuso è 150 (lu) x 78 (la) x<br />

29 (h) cm. Presenta un motore della potenza<br />

nominale di 1,5 HP. La velocià è regolabile<br />

da 1 a 13 km/h e l’elevazione è 0-10%. La<br />

superficie di corsa è ammortizzata 122x41 cm<br />

e il nastro di corsa è ortopedico. L’inclinazione<br />

della tavola è regolabile elettronicamente. Il<br />

computer, con display LCD, visualizza<br />

le funzioni di velocità, pulsazioni,<br />

distanza, tempo, calorie<br />

consumate, inclinazione.<br />

L’Hand-Pulse con<br />

rilevazione del battito<br />

cardiaco si osserva<br />

direttamente sul display.<br />

Colpo su colpo<br />

Da sempre leader nella produzione di sacchi e colpitori<br />

per boxe e fit boxe, la Manifattura di Bigolino propone<br />

quest’anno alcuni accessori aggiuntivi per queste<br />

discipline. In particolare si tratta di un espositore capace<br />

di portare 4 sacchi boxe alti fino a 180 cm, e di un gancio<br />

ammortizzatore economico, disponibile con o senza<br />

rivestimento. L’azienda propone inoltre un interessante<br />

supporto per pera veloce, massiccio e regolabile in<br />

altezza, che viene fornito completo di Speedball. Inoltre,<br />

sempre per l’allenamento alla boxe, è stata inserita una<br />

nuova corda da salto in pelle accanto alle corde finora<br />

prodotte.<br />

Potenziare<br />

braccia e gambe<br />

L’Aquafitness Treadmill di Essenuoto è il<br />

prodotto ideale per svariati esercizi aerobici,<br />

di gruppo, a circuito, e come coadiuvante<br />

di attività riabilitative e di dimagrimento.<br />

L’impugnatura è ergonomica ed<br />

antiurto e presenta una forma<br />

speciale per il corretto<br />

uso dell’attrezzo. Dotato<br />

di ruote per il trasporto<br />

fuori e dentro la piscina,<br />

presenta inoltre una<br />

base anti scivolo. Il<br />

telaio è in acciaio inox<br />

Aisi 304/316 L e il peso del<br />

prodotto è di circa 30 kg.<br />

38<br />

MANIFATTURA DI BIGOLINO<br />

Tel. 0439 788 430<br />

info@bbsitalia.eu


Serve capire il movente di chi sceglie le mura<br />

domestiche anziché gli ampi spazi di un luogo<br />

in cui muoversi insieme ad altre persone.<br />

Sicuramente non dipende dalla poca voglia<br />

di socializzazione, che ancora oggi rappresenta<br />

uno dei punti di maggior richiamo della palestra,<br />

quanto piuttosto dal fattore comodità<br />

migliore è dare una preparazione ai<br />

clienti, educarli. Le aziende stanno<br />

vivendo un momento difficile, anche<br />

a causa di un mercato web devastante,<br />

e la vendita al consumatore<br />

senza spiegazioni. L’assenza di<br />

un’adeguata assistenza peggiora le<br />

cose. È vero, ci sono le mode legate<br />

ad un prodotto, che possono nascere<br />

perché un personaggio famoso<br />

si avvicina all’home fitness o se<br />

l’attrezzo viene mostrato all’interno<br />

di un evento televisivo o un reality,<br />

ma sono fenomeni che possono durare<br />

sei mesi, poi finiscono. Non si<br />

può costruire un business su queste<br />

basi, è necessario seguire strategie<br />

solide, fare in modo che i consumatori<br />

si affezionino e ritornino a<br />

cambiare le macchine. Il costo del<br />

retail è alto e i nostri clienti hanno<br />

bisogno di avere dei margini.<br />

È necessario muoversi in modo costruttivo<br />

ed efficace.”<br />

FOTO GARLANDO<br />

>><br />

39


HOME FITNESS HOME BUSINESS<br />

>><br />

Individuando innanzi tutto i prodotti<br />

più richiesti che, allo stato attuale<br />

delle cose, sono i tapis roulant e le<br />

cyclette, con tutte le variazioni del<br />

caso. Si passa infatti dai tappeti imponenti<br />

e robusti a quelli più piccoli<br />

e compatti, una soluzione salva<br />

spazio che piace ai più e che permette<br />

al fruitore di posizionarli anche<br />

in appartamenti di dimensioni<br />

modeste. È questa l’indicazione data<br />

dal mercato italiano, contrariamente<br />

a quanto accade in Germania,<br />

dove la macchina per eccellenza<br />

è l’ellittica. Una matrice comune<br />

ai diversi Paesi in cui si pratica l’home<br />

fitness è tuttavia l’esigenza di<br />

sicurezza per lo sportivo che non<br />

può essere completamente “fai da<br />

te”. Da qui il servizio che alcune<br />

aziende stanno studiando e che<br />

prevederebbe la consegna al cliente,<br />

oltre che della macchina, >><br />

È chiaro che chi<br />

pratica home fitness<br />

è una persona che<br />

ha già sperimentato<br />

la palestra. E risparmiando<br />

la quota del corso può<br />

investire in nuovi attrezzi<br />

FOTO HIGH POWER<br />

vità Prodotto Novità Prodotto Novità Prodotto Novità Prodotto<br />

Il tapis roulant di ultima generazione<br />

Si chiama Experience, e assicura un’esperienza di immersione<br />

totale nella corsa, il nuovo tapis roulant della linea Track di<br />

Kettler. Il design di ultima generazione, dalle linee asciutte e<br />

rigorose, sottolinea la notevole cura dei dettagli. La superficie<br />

di corsa di grandi dimensioni (150x51 cm), installata molto<br />

vicino al pavimento, dà un piacevole senso di sicurezza. Il<br />

nastro scorrevole, dotato di sistema ammortizzatore magnetico<br />

brevettato, è rispettoso delle articolazioni e offre il massimo<br />

comfort di allenamento. Il computer con display 3D Black-Matrix<br />

e interfacce USB di collegamento<br />

al software World Tours 1.0 rende<br />

Experience un tapis roulant dalle<br />

caratteristiche eccezionali.<br />

Dopo l’allenamento non<br />

occupa spazio: la sua<br />

superficie d’appoggio<br />

può essere portata<br />

in posizione verticale<br />

per un ingombro minimo,<br />

e l’attrezzo trasportato<br />

confortevolmente grazie al<br />

sistema brevettato Easy<br />

Roller. Per info e nominativi<br />

agenti contattare<br />

Massimo Rapetti in<br />

azienda.<br />

Corpi statuari<br />

L’elettrostimolatore One di Compex<br />

è dedicato sia a uomini che a donne<br />

che desiderano tonificare il proprio<br />

corpo. Si tratta di un prodotto di facile<br />

utilizzo. Dotato di retroilluminazione,<br />

presenta 4 canali indipendenti regolabili<br />

individualmente e batteria ricaricabile.<br />

La forma di impulso è tramite corrente<br />

compensata costante rettangolare.<br />

L’intensità massima di impulso è di<br />

100 mA (694 energy). La frequenza di<br />

impulso è da 1 a 150 Hz. Compex è<br />

distribuito da Djo.<br />

40<br />

GARLANDO<br />

Tel. 0143 318 500<br />

kettler@garlando.it<br />

DJO ITALIA<br />

Tel. 02 48 463 386<br />

it.info@djoglobal.com


HOME FITNESS HOME BUSINESS<br />

>><br />

anche di una tabella con livelli specifici<br />

di allenamento da seguire e,<br />

magari, la possibilità di affiancare<br />

l’esperienza di alcuni medici, fondamentale<br />

per garantire un controllo<br />

sul proprio corpo al momento<br />

dell’esercizio. In questa direzione si<br />

pone l’orientamento sempre più diffuso<br />

in molte grandi città americane,<br />

inglesi e tedesche in cui il praticante<br />

di home fitness si avvale della<br />

collaborazione di un personal trainer<br />

che lo segue a casa esattamente<br />

come farebbe in palestra. “Se in<br />

passato andavano di moda il massaggiatore<br />

e il fisioterapista che<br />

passavano da casa a fare la seduta<br />

– spiega Cais di Genesi – oggi<br />

tocca al personal trainer essere al<br />

Il mercato dell’home fitness<br />

è piuttosto stabile e, pur lottando<br />

con la crisi, riesce a rimanere<br />

in linea di galleggiamento<br />

centro del mercato. È una tendenza<br />

che si sta diffondendo anche in Italia<br />

e di cui si è parlato anche all’ultimo<br />

Rimini Wellness. I vantaggi per i<br />

fruitori sono molteplici, a partire dal<br />

fatto che non si devono spostare<br />

da casa e che possono organizzare<br />

meglio il loro tempo. È un servizio<br />

che ha un certo costo, ma l’utente<br />

che solitamente si serve del personal<br />

trainer a casa non ha pro- >><br />

Novità Prodotto Novità Prodotto Novità Prodotto Novità Prodotto<br />

Comfort e sicurezza<br />

L’ellittica Horizon fornisce il design unico “One-<br />

Step Folding” (richiudibile con una mano)<br />

che permette di salvare spazio e di riporre<br />

agevolmente l’ellittica. L’interfaccia USB offre la<br />

possibilità di connettersi con il PC per aggiornare<br />

i programmi e giocare in maniera interattiva.<br />

Il passo è di 41 cm, spazio minimo tra i piedi<br />

e poggiapiedi antiscivolo per un allenamento<br />

confortevole e sicuro. Inoltre i 16 livelli di<br />

resistenza<br />

garantiscono<br />

una grande<br />

varietà di<br />

opzioni di<br />

allenamento.<br />

Horizon Fitness<br />

è distribuito da<br />

Johnson Health<br />

Tech Group.<br />

L’evoluzione<br />

della preparazione atletica<br />

Un progetto innovativo Gymnic Line a marchio<br />

Ledraplastic: il Disco Sport, una formidabile sintesi tra<br />

Bosu e tavoletta propriocettiva. Nella sua semplicità,<br />

un articolo sportivo poliedrico: un disco da 55 cm<br />

di diametro, realizzato in materiale atossico di PVC,<br />

smussato ai bordi, con una superficie puntinata<br />

ed una a cerchi concentrici, per una maggiore<br />

sollecitazione dei propriocettori cutanei e vestibolari<br />

e una migliore aderenza al suolo. La sua ampiezza<br />

consente spazio per esercizi in coppia, inoltre<br />

sopporta carichi importanti (atleta con bilanciere)<br />

distribuendo omogeneamente i pesi. Pensato per un<br />

allenamento diversificato ed ottimale ad ogni livello,<br />

dal functional training alla preparazione atletica, dalla<br />

riabilitazione alla palestra, offre stimoli inattesi per<br />

esercitazioni sempre più elevate.<br />

42


Tanti esercizi con un solo attrezzo<br />

Dedicato alle appassionate del<br />

mondo pilates e della ginnastica<br />

dolce che desiderano modellare<br />

armoniosamente gambe<br />

e braccia, il Fit Circle Cor<br />

Sport è un cerchio elastico<br />

che consente di eseguire<br />

un’incredibile varietà di<br />

esercizi in piedi e a terra<br />

sfruttando la resistenza<br />

push-pull. Utilizzarlo<br />

è facile: bastano pochi<br />

minuti al giorno e movimenti<br />

molto lenti di spinta sulle<br />

impugnature accompagnati dalla<br />

giusta respirazione. In questo modo è<br />

possibile lavorare su varie fasce muscolari senza<br />

sovraccaricare troppo la schiena, con risultati<br />

efficaci e immediati. All’interno della confezione,<br />

tutte le istruzioni per utilizzarlo al meglio.<br />

Le nuove frontiere del fitness<br />

Alla fiera del fitness, svoltasi dal<br />

12 al 15 maggio, Jaked è stato<br />

presente con una grande novità.<br />

Partner di Fiteducation, Jaked ha<br />

presentato a Rimini il rivoluzionario<br />

J-Fit: la nuova frontiera del<br />

mondo acqua fitness. J-Fit è<br />

solo in apparenza un costume: si<br />

tratta in realtà di uno strumento<br />

di allenamento che permette<br />

all’atleta di lavorare in vasca<br />

totalmente a corpo libero, senza<br />

alcuna ricerca di resistenze. Chi<br />

lo indossa è stimolato a trovare<br />

l’assoluto controllo degli arti e<br />

il raggiungimento della postura<br />

corretta in totale autonomia.<br />

Galleggiabilità, micro massaggi,<br />

velocità: questo training system<br />

è la nuova frontiera del mondo<br />

Jaked. Ancora una volta la ricerca<br />

tecnica e tecnologica di materiali e<br />

sistemi costruttivi, per regalare alte<br />

prestazioni. Una vasca all’interno<br />

dello stand Jaked è stata dedicata<br />

ai corsi acquatici: chiunque ha<br />

potuto cimentarsi con il supporto<br />

dei master trainer di Fiteducation<br />

Acquadivision per lezioni in acqua.<br />

Special guests dello spazio Jaked<br />

sono stati<br />

Massimiliano<br />

Rosolino<br />

e Tania<br />

Cagnotto.<br />

COR SPORT<br />

Tel. 0423 639 007<br />

info@corsport.com<br />

43


HOME FITNESS HOME BUSINESS<br />

>><br />

blemi economici e poi, nonostate la<br />

crisi, la gente è ancora disposta a<br />

spendere per il benessere.” Il futuro<br />

si prospetta quindi sempre più tra<br />

le mura domestiche, anche se Francesco<br />

Belletti di Garlando non vede<br />

un tramonto delle palestre.<br />

“L’home fitness – afferma – non sarà<br />

un canale alternativo, ma parallelo<br />

alla palestra, di cui rappresenta<br />

una ricaduta.” Forse meno comoda<br />

di una poltrona, ma sicuramente più<br />

vantaggiosa per tutti gli operatori<br />

del settore.<br />

aldo.vittorio@topsport.it<br />

Pilates, per uomini veri<br />

Sfatato il pregiudizio che vedrebbe questa<br />

disciplina, parte integrante dell’home fitness,<br />

come un’attività dedicata solo alle donne<br />

“Il” pilates è maschile non solo nel genere del sostantivo che lo<br />

indica. Dimentichiamoci lo stereotipo delle palestra con tante<br />

donne più o meno giovani che cercano una ginnastica dolce per<br />

scaricare le tensioni e rilassarsi. Oggi il pilates è infatti una<br />

disciplina più che mai trasversale, come confermano personaggi<br />

noti dello sport mondiale. È il caso del baronetto ‘Sir’ David<br />

Beckham, da sempre trait d’union tra il mondo fashion e quello<br />

del calcio, che, arrivato a Milano in compagnia della moglie<br />

Victoria, ha scoperto i benefici del pilates niente meno che nelle<br />

sedute del Milan, in compagnia di gente come Gattuso e<br />

Boateng, non proprio delle ballerine in tutù. “Oggi non riesco più<br />

a fare a meno della mia seduta quotidiana di pilates”, ha di<br />

recente dichiarato lo Spice Boy in un’intervista alla Gazzetta dello<br />

Sport. E che dire poi degli All Blacks, i giganti neozelandesi del<br />

rugby, divenuti celebri, oltre che per i risultati sportivi conquistati<br />

sul campo, anche per l’haka, la danza di guerra maori che<br />

ripetono ritualmente prima di ogni partita. Il pilates figura da<br />

tempo nel loro programma di preparazione atletica. Chiosa<br />

glamour: Philippa ‘Pippa’ Middleton, salita agli onori della<br />

cronaca per il ‘lato B’ magistralmente esibito alle nozze reali<br />

della sorella Kate con il principe William, avrebbe affermato che il<br />

merito di cotanto posteriore sarebbe da attribuire all’assidua<br />

frequentazione di lezioni di pilates. Anche in questo caso, un<br />

bell’incoraggiamento ad avvicinarsi al pilates per tutti i maschietti<br />

ancora scettici.<br />

è in arrivo l’edizione<br />

<strong>2011</strong><br />

44<br />

Catalogo Italiano dell’Articolo Sportivo - Buyers’Guide<br />

L’Indispensabile opera di consultazione per tutti gli operatori di settore<br />

Copyright Edizioni Miglio srl - Divisione Annuari


Tecnologia innovativa<br />

per un design di stile italiano<br />

Kettler presenta una gamma di modelli ampliata e aggiornata<br />

anche nella tecnologia. Un ulteriore passo avanti per l’azienda<br />

tedesca leader del fitness a casa, dal 2009 rappresentata<br />

in Italia in via esclusiva da Garlando. La collezione di punta<br />

si chiama Advantage.<br />

Realizzata con la<br />

collaborazione di designer<br />

milanesi, riveste la<br />

tecnologia tedesca con<br />

linee decise di gusto<br />

italiano. Ricca di modelli,<br />

comprende biciclette da<br />

camera, una recumbent,<br />

ellittiche, speed bike, un<br />

vogatore e un tapis roulant.<br />

Si incentra sugli ergometri<br />

la nuova linea E-Series,<br />

per il cardio-fitness.<br />

Sono pensati per l’uso<br />

terapeutico (cardio-training)<br />

ma anche per chi desidera<br />

realizzare particolari<br />

programmi per tenersi<br />

in forma. La precisione<br />

degli strumenti consente<br />

di pianificare e misurare<br />

correttamente i progressi<br />

ottenuti in allenamento.<br />

Promette di fare della corsa<br />

un’esperienza inedita il<br />

tapis roulant Experience<br />

che completa la gamma<br />

Track, aggiungendosi ai<br />

modelli Performance e<br />

GARLANDO<br />

Tel. 0143 318 500<br />

kettler@garlando.it<br />

Motion usciti l’anno scorso.<br />

Per info e nominativi agenti<br />

contattare Massimo Rapetti in azienda.<br />

Un solo obiettivo:<br />

i risultati<br />

L’elettrostimolatore One di Compex<br />

è nuovo nel suo genere. I suoi<br />

programmi di elettrostimolazione sono<br />

creati specificamente per migliorare<br />

la silhouette maschile e femminile.<br />

Con una scelta di 10 programmi, sia<br />

uomini che donne possono trattare<br />

tutte le parti del corpo utilizzando un<br />

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professionale Compex, una tecnologia<br />

altamente riconosciuta e utilizzata da<br />

atleti professionisti e fisioterapisti. La<br />

tecnologia One aiuta a incrementare la<br />

massa muscolare, a scolpire il corpo e<br />

ad aumentare l’elasticità della pelle. La<br />

tecnologia è completamente naturale.<br />

Quando contraiamo un muscolo,<br />

il nostro cervello trasmette questa<br />

informazione sotto forma di segnale<br />

elettrico. Stimolando le fibre nervose con<br />

impulsi elettrici trasmessi dagli elettrodi,<br />

l’elettrostimolazione riproduce questo<br />

processo.<br />

Compex è distribuito da Djo.<br />

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sono nati una decina di anni fa e il brand “Spaziale” è già diventato<br />

un sicuro punto di riferimento, in Italia e all’estero. Le caratteristiche<br />

di questo prodotto sono certe e certificate. L’azienda milanese è<br />

l’unica impresa che sottopone regolarmente il proprio prodotto alla<br />

più completa serie di analisi e test per verificarne qualità e veridicità,<br />

in collaborazione con il Centro Tessile Cotoniero di Busto Arsizio<br />

dal quale ha ricevuto la certificazione Oeko Tex – Fiducia nel Tessile<br />

riconosciuta a livello internazionale. Per chiunque ami la praticità e<br />

l’innovazione unite alla<br />

qualità e alla garanzia<br />

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45


PROGETTI & PROMOZIONE<br />

Vendere sport<br />

per educare<br />

alla salute<br />

Colmare il gap culturale<br />

con le altre nazioni<br />

dell’Unione Europea<br />

tramite progetti di educazione<br />

e diffusione dello sport<br />

che coinvolgano, in special modo,<br />

le scuole. È questo uno degli<br />

obiettivi strategici di Assosport:<br />

per pensare ai giovani<br />

ma anche per prevenire<br />

emergenze sanitarie sui senior<br />

46


Un popolo di consumatori<br />

sedentari. È la definizione<br />

con cui Assosport, l’associazione<br />

che raggruppa i produttori<br />

di articoli sportivi, descrive gli italiani.<br />

I dati, purtroppo, sono incontrovertibili.<br />

Oggi il 41% della popolazione<br />

del nostro Paese è sedentario,<br />

il 33,1% è in sovrappeso mentre<br />

il 9,7% risulta obeso. E se lo sport<br />

diventa un fenomeno da guardare<br />

più che da praticare, le conseguenze<br />

che potrebbero ricadere sul sistema<br />

Paese in generale toccherebbero<br />

diversi comparti. L’economia e<br />

la sanità su tutti. Una nazione che<br />

non investe nello sport non è attraente<br />

per gli operatori del settore, a<br />

maggior ragione se, secondo i dati<br />

della ricerca SpeA, il comparto rappresenta<br />

il 7,9% dell’occupazione<br />

totale europea. Così come è palese<br />

che un popolo di sedentari rischia<br />

seriamente di ammalarsi. Tutti sanno<br />

che lo sport è importante per rimanere<br />

in salute, ma forse non tutti si<br />

rendono conto di quanto l’attività<br />

fisica sia potente come mezzo<br />

per prevenire, o addirittura curare,<br />

molte malattie. La voglia di restare<br />

sani è senz’altro una delle motivazioni<br />

che spingono (o a volte costringono)<br />

a praticare sport in tarda<br />

età, ma non altrettanto avviene tra i<br />

giovani, anzi spesso accade il contrario.<br />

Purtroppo quando si è giovani<br />

la differenza in termini di salute<br />

fra una persona sportiva e una sedentaria<br />

è invisibile a occhio nudo:<br />

questa inizia a manifestarsi oltre i<br />

30-40 anni. Dunque, un ragazzo –<br />

specie se non è lungimirante –<br />

spesso non riesce a capire che se<br />

rimane ‘inattivo’ perderà molti anni<br />

della propria vita in salute. Non è<br />

inusuale il fatto che quando ci si<br />

rende conto di tutto questo è troppo<br />

tardi per iniziare. In sostanza,<br />

l’assenza di una cultura radicata<br />

dello sport che educhi gli italiani, fin<br />

da bambini, a essere consapevoli<br />

dell’importanza dell’attività motoria,<br />

è stata sicuramente la maggiore<br />

complice di una vera e propria<br />

emergenza sanitaria testimoniata<br />

dai dati appena descritti. È per questo<br />

che Assosport, attraverso un >><br />

L’azione psicologica<br />

dello sport<br />

Chi pratica sport deve sottoporsi regolarmente a duri allenamenti<br />

durante i quali si mettono alla prova le capacità di determinazione<br />

e resistenza alla fatica. Un’azione sul corpo e sulla mente<br />

di cui lo sportivo può giovarsi per superare i problemi della vita<br />

quotidiana.<br />

Ma come la salute fisica possa influenzare l’emotività, quali meccanismi<br />

(fisiologici e non) sottendano tali processi è ancora oggi<br />

un fatto lontano dal poter essere definito. In questo ci aiutano<br />

branche della scienza quali la psicofisiologia, la medicina e ambiti<br />

di ricerca molto specifici della psicologia della salute e della psicologia<br />

dello sport.<br />

In particolare, solo di recente, l’attenzione sugli aspetti psicologici<br />

attinenti alla pratica sportiva ha permesso il fiorire di studi sperimentali<br />

sugli effetti terapeutici dello sport. Ciò ha chiarito anche<br />

quali siano i meccanismi neurochimici e neurobiologici in grado di<br />

motivare un tono d’umore migliore, una migliore autostima, un’emotività<br />

equilibrata, buona qualità del sonno e delle risposte allo<br />

stress negli sportivi.<br />

Per quanto la scienza ancora non fornisca risposte univoche e<br />

definitive in merito, è comunque interessante seguire i contributi<br />

che la ricerca sta realizzando con soggetti normali e persone affette<br />

da psicopatologie, sia in laboratorio che ‘dal vivo’, ossia mentre<br />

praticano sport o mentre li si coinvolge attivamente in programmi<br />

esperienziali in grado di modificare il loro stile di vita in termini di<br />

maggiore attività.<br />

È stato dimostrato con dati basati su un’evidenza scientifica che<br />

l’attività fisica può e deve essere considerata un comportamento<br />

di auto-protezione della salute. Gli effetti positivi sul tono dell’umore<br />

si manifestano immediatamente, cioè al termine di una sessione<br />

d’esercizio in soggetti a lungo sedentari, ma ovviamente la pratica<br />

continuativa di alcuni mesi permette di raggiungere il massimo<br />

effetto terapeutico. Secondo la psicologa Rosanna De Chiara “Tutte<br />

le principali esigenze umane riescono a trovare nell’attività<br />

sportiva delle occasioni di<br />

soddisfazione, venendone<br />

condizionate in vario modo.<br />

Lo sport comporta frequentemente<br />

un tipo di rapporto<br />

sociale positivo, e forme diverse<br />

di coesistenza e collaborazione.<br />

Tali relazioni<br />

sono alla base della motivazione<br />

sociale e dunque la<br />

pratica sportiva costituisce<br />

una valida alternativa ricreativa<br />

e riequilibrante rispetto<br />

alle occupazioni sedentarie.<br />

Inoltre, la tipicità delle<br />

situazioni di conflitto e di<br />

tensione emotiva dei vari<br />

sport, rappresenta una forma<br />

di arricchimento emozionale<br />

molto gradita<br />

dall’individuo.”<br />

47


SPECIALE VENDERE SPORT PER EDUCARE<br />

>><br />

accordo di collaborazione col Ministero<br />

del Welfare, ha posto le basi<br />

per un progetto denominato “In Movimento”.<br />

L’ambizioso obiettivo è<br />

quello di incrementare la pratica<br />

sportiva in Italia, soprattutto per<br />

quei segmenti di popolazione definiti<br />

‘a rischio’ per via dell’inattività fisica.<br />

Nel concreto, il progetto, attraverso<br />

alcune convenzioni ottenute<br />

da quelle strutture adibite allo sport<br />

che ne vogliono far parte, permetterebbe<br />

ai cittadini, sotto prescrizione<br />

medica, di usufruire di sconti presso<br />

palestre, piscine, impianti convenzionati,<br />

affinché si possa superare<br />

il ‘virus’ della pigrizia.<br />

SCUOLA E SPORT, DUE BINARI<br />

PARALLELI. Un rapporto della<br />

Commissione Europea, al fine di valutare<br />

la qualità dell’educazione fisica<br />

che si pratica nei sistemi scolastici<br />

dei diversi paesi, ha svelato come<br />

l’Italia sia il fanalino di coda<br />

dell’Unione. Era stata la Ddr, per<br />

prima, a capire l’importanza dell’insegnamento<br />

dell’educazione fisica<br />

sin dall’infanzia, educando il bambino<br />

prima al gioco e poi a tutti i gesti<br />

motori di base, senza mai fargli praticare<br />

una singola disciplina fino a<br />

un’età matura. In Italia la situazione<br />

è profondamente diversa. Il nostro<br />

Paese risulta all’ultimo posto per<br />

Se lo sport diventa un fenomeno da guardare più che da<br />

praticare, le conseguenze potrebbero ricadere su diversi<br />

comparti. L’economia e la sanità su tutti. Una nazione che<br />

non investe nello sport, inoltre, non è attraente nemmeno<br />

dal punto di vista commerciale: è vecchia e decadente<br />

monte ore di educazione fisica praticate<br />

al termine del curriculum scolastico,<br />

con solo 528 ore medie<br />

contro il doppio di Portogallo, Grecia,<br />

Spagna, Olanda, Belgio, Danimarca,<br />

Svezia e Norvegia. Fino al<br />

2007/2008 lo sport era materia obbligatoria<br />

solo a partire dai 12 anni.<br />

Sono solo tre anni, infatti, che la disciplina<br />

delle scienze motorie, è stata<br />

resa obbligatoria anche nelle<br />

scuole primarie dell’infanzia. Siamo<br />

ultimi, inoltre, per il trattamento riservato<br />

ai professori di educazione<br />

fisica, laureati in scienze motorie costretti<br />

spesso a ‘sopravvivere’ con<br />

48


Un orientamento più<br />

deciso anche verso la<br />

dimensione salutistica e<br />

culturale dell’attività sportiva<br />

avvalorerebbe la credibilità<br />

del mercato sportivo e la sua<br />

stessa ragione d’essere<br />

scuola primaria solo a partire dal<br />

2007. Un ritardo che ha conseguenze<br />

notevoli sull’esperienza motoria<br />

degli studenti italiani.” Tempo e risorse.<br />

I punti nevralgici del problema<br />

sono questi. La scuola italiana<br />

dedica all’attività fisica degli studenti,<br />

la metà del tempo e delle risorse<br />

economiche degli altri Stati.<br />

La sintesi dell’Eupea non deve stupire.<br />

Già nel 2002 uno studio svolto<br />

a Milano aveva evidenziato che in<br />

Lombardia il 38% dei ragazzi era in<br />

sovrappeso, e che molti di essi avevano<br />

un’alta possibilità di sviluppare<br />

in futuro gravi rischi cardiovascolari<br />

e patologie invalidanti, come il diabete,<br />

la calcolosi biliare, i problemi<br />

osteo-articolari. In genere per ovviare<br />

a tali situazioni si è fatto leva sullo<br />

spirito d’intraprendenza dei<br />

pochi euro al mese. Secondo l’Eupea<br />

(European Physical Education<br />

Association) “È sempre prevalso in<br />

Europa un modello di scuola che<br />

contemplasse l’educazione fisica fin<br />

dalle materne e dalla scuola primaria.<br />

L’unico Paese a fare eccezione<br />

è l’Italia, che di fatto ha previsto<br />

l’educazione fisica come materia di<br />

insegnamento obbligatoria per la >><br />

Trend Healthstyle<br />

Le tendenze dello sport incentivano uno stile di vita sano e sostenibile,<br />

una nuova consapevolezza della salute che fa crescere lo sport<br />

Non è affatto vero che lo sport uccide. Nella società odierna spicca<br />

una nuova tendenza salutistica che si ripercuote in modo determinante<br />

anche sul settore dello sport. Lo sviluppo demografico e il cambiamento<br />

dei valori nella società portano a una maggiore consapevolezza<br />

della salute che punta l’attenzione soprattutto sul fitness, sull’armonia,<br />

sulla bellezza e sulla giovinezza. La cura complessiva di corpo<br />

e spirito va quindi ben oltre la visita del dottore: proprio l’attività sportiva<br />

assume un ruolo centrale nella profilassi delle malattie. Questo<br />

sviluppo ha ripercussioni anche economiche: nel 2009 solo in Germania<br />

sono confluiti ben 20 miliardi di euro nel 2° mercato della salute,<br />

ossia nelle spese per centri di fitness, viaggi sportivi e per la salute,<br />

offerte di wellness e alimentazione bio. Ispo <strong>2011</strong> tiene conto dell’importanza<br />

crescente di questo tema. Come rete leader a livello internazionale<br />

dello sport business, Ispo riprende il tema healthstyle come<br />

argomento chiave, e informa in modo competente e completo sui tanti<br />

aspetti del settore degli articoli sportivi per questo nuovo trend. Le<br />

tendenze attuali del settore dello sport sono infatti un aiuto fondamentale<br />

per il raggiungimento di uno<br />

stile di vita sano e sostenibile.<br />

L’abbigliamento funzionale e di<br />

compressione aumenta la sensazione<br />

di benessere e le prestazioni<br />

degli sportivi. Nuove tecnologie<br />

come quelle applicate negli sci rocker<br />

ampliano il raggio d’azione di<br />

molti sciatori. Oppure le camminate,<br />

che vengono praticate regolarmente<br />

come sport dal 56% dei tedeschi<br />

e che servono a scaricare lo<br />

stress e ad aumentare il fitness.<br />

Solamente i migliori scelgono<br />

Quando richiedi il massimo<br />

livello di performance<br />

e comfort, gli indumenti<br />

realizzati in<br />

aiutano a mantenere il<br />

corpo ad una temperatura<br />

confortevole, qualunque<br />

siano le condizioni meteo e<br />

l’attività fisica.<br />

Altri indumenti<br />

sportivi<br />

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49


SPECIALE VENDERE SPORT PER EDUCARE<br />

>><br />

Il progetto “In Movimento”<br />

ha come obiettivo quello<br />

di incrementare la pratica<br />

sportiva in Italia, soprattutto<br />

per quei segmenti di<br />

popolazione definiti a rischio<br />

per via dell’inattività fisica<br />

singoli istituti scolastici e non su un<br />

sistema condiviso. Fino al 2007, lo<br />

sport nelle scuole elementari non<br />

esisteva. Era demandato, in gran<br />

parte, alla buona volontà delle maestre<br />

o alle iniziative singole dei dirigenti<br />

scolastici attraverso progetti<br />

temporanei. Da tre anni a questa<br />

parte si sta tentando di rimediare.<br />

Pare ci sia stata, a livello istituzionale,<br />

una sorta di presa di coscienza<br />

dell’importanza dello sviluppo armonico<br />

dei bambini, attraverso una<br />

nuova consapevolezza delle potenzialità<br />

del proprio corpo.<br />

Ancora oggi il tempo dedicato allo<br />

sport a scuola viene considerato<br />

dai ragazzi una sorta di svago collettivo,<br />

un momento di rilassamento<br />

magari per chi è stato stressato<br />

dalle ore di italiano e matematica<br />

precedenti. L’apprendimento lascia<br />

dunque il posto allo scarico<br />

delle tensioni. L’educazione motoria<br />

lascia spazio al divertimento<br />

puro. Ciò si riflette sul trionfo<br />

(molto italiano) delle vetrine dei<br />

negozi sportivi orientate al fashion<br />

e al puro lifestyle, a discapito di<br />

una maggiore specializzazione<br />

dell’offerta di prodotti specialistici<br />

tipica, ad esempio, della Germania,<br />

dove le ore di educazione fisica<br />

a scuola sono il doppio delle<br />

nostre e dove, nel comparto sport,<br />

solo nel 2009, sono confluiti ben<br />

20 miliardi di euro.<br />

ezio.petrillo@topsport.it<br />

50<br />

La programmazione della materia<br />

‘scienze motorie’ nelle scuole primarie<br />

oggi, è costituita in primo luogo<br />

da giochi che facciano riconoscere<br />

al bambino la struttura del<br />

proprio corpo, la conoscenza della<br />

destra e della sinistra (lateralità).<br />

Quando poi i ragazzini hanno ben<br />

interiorizzato il proprio lato dominante,<br />

potranno collocarsi in rapporto<br />

con gli altri e con la realtà che li circonda,<br />

usando consapevolmente (e<br />

non meccanicamente) le categorie<br />

spaziali principali, attraverso l’esecuzione<br />

di giochi di gruppo. È così<br />

che i bambini imparano, sin da piccoli,<br />

il rispetto delle regole, lo svolgimento<br />

di un ruolo attivo e significativo<br />

nelle attività di squadra e a<br />

cooperare in un gruppo, grazie al<br />

confronto leale – anche in competizione<br />

– con i compagni.<br />

Ma se l’educazione motoria nell’infanzia<br />

sta facendo registrare dei<br />

passi in avanti, dovuti al notevole<br />

ritardo accumulato negli anni, l’ora<br />

settimanale di educazione fisica<br />

nelle scuole superiori non delinea<br />

certo un quadro incoraggiante.


L’importanza<br />

dello sport per la salute<br />

Nel nostro Paese, evidentemente, molti sottovalutano<br />

i vantaggi di una corretta pratica sportiva,<br />

come la protezione cardiovascolare, il mantenimento<br />

del peso corporeo ideale, il rinforzo delle articolazioni;<br />

il controllo ormonale, ritardo dell’invecchiamento<br />

e soprattutto l’azione psicologica. Tutti questi vantaggi<br />

sono tali solo se lo sport è praticato con una<br />

corretta intensità. Una sana attività fisica induce le<br />

seguenti modificazioni a livello del sistema cardiocircolatorio:<br />

diminuisce la pressione arteriosa, aumenta<br />

l’efficienza cardiaca diminuendo il battito a<br />

riposo, aumenta il colesterolo HDL diminuendo il rischio<br />

cardiovascolare, riduce i trigliceridi e diminuisce<br />

la viscosità del sangue.<br />

Le malattie dell’apparato cardiocircolatorio sono tra<br />

le prime cause di morte nei paesi occidentali. Fare<br />

sport seriamente significa ridurre i fattori di rischio.<br />

Non bisogna trascurare, inoltre, l’importanza di<br />

un’alimentazione corretta, poiché quando il metabolismo<br />

comincia a calare si tende facilmente a<br />

ingrassare. Essere<br />

in peso forma<br />

significa anche proteggere le articolazioni evitando<br />

di schiacciarle col peso in eccesso.<br />

L’attività fisica, unita a esercizi anaerobici stimola<br />

la produzione di ormone della crescita, che tende<br />

a diminuire con l’età, svolgendo quindi un’azione<br />

anti-invecchiamento. Durante e dopo l’attività sportiva<br />

vengono prodotte endorfine che danno un<br />

senso di benessere al soggetto, riducendo lo<br />

stress. Lo sport, inoltre, riduce la concentrazione<br />

degli ormoni responsabili dello sviluppo dei tumori,<br />

come il testosterone.<br />

Sono tutti concetti che, ben oltre la logica commerciale,<br />

dovrebbero riuscire a essere comunicati<br />

anche dal sistema commerciale sportivo, non<br />

solo l’industria ma anche il retail specializzato.<br />

Che invece, perloppiù, sembra puntare quasi tutto<br />

sulla moda oppure sul concetto del tempo libero/<br />

divertimento.<br />

51


DALLA COPERTINA SPECIALE TENNIS<br />

52<br />

maggiore specializzazione”,<br />

battuta liftata<br />

“Occorre<br />

sul lato sinistro del campo<br />

avversario. “Il mercato è stabile,<br />

non crescerà”, passante lungo linea<br />

in contropiede. “Ci sono grandi potenzialità<br />

per un futuro ricco di soddisfazioni”,<br />

volée sotto rete. Le affermazioni<br />

delle aziende sulla situazione<br />

del mercato del tennis sono come<br />

i colpi di un’avvincente partita:<br />

tutte mirano alla vittoria, tutte conoscono<br />

perfettamente i fondamentali<br />

per muoversi con successo in questo<br />

ambiente, ma non sempre le posizioni<br />

collimano, anzi. Chiamiamola<br />

differenza di punti di vista. A volte<br />

anche sostanziale. Parole che diventano<br />

colpi per spostare un’opinione,<br />

incontri combattuti all’insegna di un<br />

maggiore risultato e di un migliore<br />

servizio per i clienti, idee che hanno<br />

la stessa forza sorprendente di un<br />

pallonetto o di un’invenzione capace<br />

di cambiare gli equilibri di un match<br />

più che mai aperto.<br />

Nello scambio di pensieri ci sono<br />

alcuni assunti assolutamente condivisibili.<br />

Il primo è che, nell’attuale<br />

situazione commerciale e in questa<br />

sfavorevole congiuntura economica,<br />

il servizio – questa volta non inteso<br />

come gesto tecnico ma come assistenza<br />

al cliente – è fondamentale,<br />

purché sia un servizio di qualità. In<br />

una sola parola: specializzazione.<br />

“Dopo il crollo di diversi anni fa – afferma<br />

Christian Gartner, titolare di<br />

Gartner, distributore di New Balance<br />

– il tennis ha preso una sua posizione,<br />

rivolgendosi in particolare a un<br />

target di specialisti. Per questo ritengo<br />

che un negozio di sport farebbe<br />

bene a tenere il tennis, anche se<br />

molti non lo fanno più, trattandolo<br />

con la giusta importanza. Guardiamo<br />

gli esempi del running e del calcio. Il<br />

negoziante che non dà consigli tecnici<br />

e che non comprende fino in<br />

fondo le esigenze del cliente, è tagliato<br />

fuori.” Lo stesso deve valere<br />

per il tennis, che non può essere<br />

presentato in modo generalista o<br />

marginale. Se non c’è da parte di chi<br />

vende la conoscenza dei prodotti e<br />

di quello che chiede il mercato anche<br />

la migliore strategia commerciale<br />

non può funzionare. Specializzazione<br />

per chi batte (o vende), specializzazione<br />

per chi riceve (o compra).<br />

La partita ha le sue regole e i<br />

fatturati sono arbitri che non si possono<br />

ingannare. Come i consumatori<br />

che, non essendo in gran parte giocatori<br />

occasionali, non si accontentano<br />

di prodotti di bassa qualità, ma<br />

cercano un oggetto tecnico, di valore.<br />

L’unico problema è che la partita<br />

non sembra potersi trasformare in un<br />

grande torneo, almeno per Gartner,<br />

che sottolinea: “Oggi quello del tennis<br />

è un mercato di nicchia senza<br />

margini di crescita.” Questione complessa<br />

da analizzare, che coinvolge il<br />

movimento alla base, la difficoltà della<br />

gestione e della fruizione delle<br />

strutture e i costi a cui devono far<br />

fronte i praticanti.<br />

Il ragionamento si snoda su alcune<br />

semplici domande: per un gestore<br />

vale di più un campo in cui due sportivi<br />

giocano a tennis o uno in cui dieci<br />

ragazzi praticano il calcio a 5? Per<br />

alcuni il tennis non è uno sport elitario,<br />

avendo costi molto più bassi di<br />

quelli dello sci, ma quante famiglie,<br />

oggi, possono permettersi prodotti<br />

di media qualità, l’abbigliamento idoneo<br />

e la possibilità di giocare in circoli<br />

o scuole che, nella maggior parte<br />

dei casi, non hanno costi propriamente<br />

popolari? E poi quanto influisce<br />

oggi l’assenza – se si eccettua<br />

l’exploit di Francesca Schiavone al<br />

Roland Garros dello scorso anno –<br />

di un/una tennista italiano/a in grado<br />

di richiamare l’attenzione del grande<br />

pubblico su questa disciplina e sul<br />

relativo mercato?<br />

Rispondiamo con ordine, cominciando<br />

dall’analisi delle strutture<br />

che non può prescindere dal target<br />

a cui ci si rivolge. Se infatti il<br />

tennis, come detto, ha un pubblico<br />

di consumatori prevalentemente<br />

specialisti e con una capacità di<br />

spesa media, difficilmente questi rinunceranno<br />

a praticare il loro sport<br />

preferito, dando ai gestori una ragione<br />

per non smantellare strutture che<br />

più di dieci anni fa avevano comunque<br />

un’altra resa rispetto ad oggi. >><br />

Mercato di<br />

nicchia o settore<br />

in espansione?<br />

Le aziende hanno<br />

opinioni diverse<br />

su come giocare<br />

le proprie carte<br />

per il futuro<br />

del tennis


La partita<br />

è aperta<br />

53


TENNIS LA PARTITA È PIÙ CHE MAI APERTA<br />

Le affermazioni delle aziende sulla situazione<br />

del mercato del tennis sono come<br />

i colpi di un’avvincente partita: tutte mirano<br />

alla vittoria, tutte conoscono perfettamente<br />

i fondamentali per muoversi con successo<br />

in questo ambiente, ma non sempre<br />

le varie posizioni collimano, anzi<br />

54<br />

Alla ricerca del meglio<br />

Secondo il direttore marketing<br />

e comunicazione di Lotto, è interessante<br />

osservare il consumatore-tipo in questo campo<br />

Al cuore non si comanda, alla passione per il tennis neppure. Fa riflettere il<br />

dato di mercato che ci viene fornito da Alberto Fraticelli, direttore marketing<br />

e comunicazione di Lotto, che afferma: “C’è un grande interesse per i prodotti<br />

top di gamma, un fenomeno che spiega bene la tipologia dei consumatori del<br />

mercato italiano del tennis, clienti molto attenti e molto appassionati che<br />

vivono questa disciplina sportiva in maniera precisa e rigorosa.” Facendo<br />

una scelta totalizzante. “Chi gioca a tennis – sottolinea Fraticelli – molto<br />

spesso non è un praticante freddo e sporadico, ma uno sportivo<br />

assiduo e continuo e che, proprio per questo, cerca i prodotti<br />

migliori”. La prova del nove viene dai dati dell’azienda. “Come<br />

Lotto abbiamo un’offerta ampia, dal top di gamma ai<br />

primi prezzi, ma abbiamo notato che i prodotti top<br />

suscitano un interesse maggiore nei<br />

consumatori.”<br />

>><br />

Poi è chiaro che certi costi esistono,<br />

per cui il tennista medio cercherà di<br />

‘recuperare’ la spesa cambiando<br />

meno la racchetta o ‘accontentandosi’<br />

di non avere subito il prodotto<br />

lanciato dalla moda del momento.<br />

Nella riflessione gioca un ruolo fondamenale<br />

un dato che viene messo<br />

in evidenza da Daniel Beswick, general<br />

manager della sede italiana di<br />

Dunlop, che afferma: “Negli altri Paesi<br />

europei il mercato del tennis sta<br />

vivendo un momento più piatto rispetto<br />

all’Italia, dove negli ultimi 5-6<br />

anni c’è stata una crescita costante,<br />

anche se non sufficiente per entrare<br />

in competizione con realtà come<br />

quella francese. Se da noi si vendono<br />

ad esempio 280.000 racchette<br />

in un anno, al di là delle Alpi se ne<br />

vendono 800.000 pezzi.” Con questi<br />

numeri è possibile parlare di merca-<br />

to di nicchia? Non per Beswick, che<br />

raccoglie e rilancia: “L’attenzione data<br />

da Sky e dalla nuova televisione<br />

federale del Supertennis è un passo<br />

importante per lo sviluppo di tutto il<br />

movimento e del mercato ad esso<br />

correlato, perché il pubblico vede di<br />

più il gioco, si appassiona e si avvicina<br />

commercialmente a questo settore.<br />

E se è vero che attualmente i<br />

volumi delle vendite sono abbastanza<br />

costanti, è altrettanto vero che la<br />

base del movimento sta crescendo<br />

sensibilmente e che tutte le<br />

scuole di tennis sono piene al<br />

punto da dovere rifiutare ragazzini,<br />

non avendo lo spazio sufficiente ad<br />

ospitarli.” Gartner-Beswick 15-15.<br />

Come gli euro che secondo il general<br />

manager di Dunlop sono sufficienti<br />

per praticare il tennis in un<br />

campo comunale decente, motivo<br />

FOTO: LOTTO<br />

per cui anche il problema economico<br />

verrebbe a cadere. Piuttosto sarebbero<br />

altre le cose che spostano<br />

gli equilibri, fattori che stanno a<br />

monte. “Personalmente – sostiene<br />

infatti Beswick – il problema è che il<br />

sistema educativo italiano è molto<br />

impegnativo, per cui i ragazzi, quando<br />

tornano a casa da scuola, non<br />

hanno molto tempo per dedicarsi allo<br />

sport, a parte due ore alla settimana<br />

che possono essere impiegate<br />

per frequentare un corso. Negli<br />

altri Paesi europei l’impegno scolastico<br />

è meno pesante, soprattutto<br />

alle medie e alle elementari.” Meno<br />

compiti per tutti, la campagna elettorale,<br />

che tra i più piccoli riscuoterebbe<br />

sicuramente un grande successo,<br />

è cominciata. Si preparino i<br />

consumatori di domani, tuttavia, ad<br />

un’inversione di tendenza. Perché<br />

un eventuale ‘sconto di pena’ sui libri,<br />

dovrebbe essere compensato<br />

da una maggiore fatica, nel senso fisico<br />

del termine, sui campi da gioco,<br />

avvicinandosi a più sport, in modo<br />

da costruirsi una sensibilità più spiccata<br />

nei confronti del mercato.<br />

L’equazione sembra semplice. “In<br />

Italia si pratica un solo sport – spiega<br />

Beswick – che, quando diventa<br />

agonistico, diventa costoso.” Ergo,<br />

l’approccio a più discipline prati- >>


TENNIS LA PARTITA È PIÙ CHE MAI APERTA<br />

>><br />

La difficoltà principale dello<br />

sviluppo del tennis, come<br />

di molti altri sport, è<br />

la mancanza in Italia<br />

di bambini che fanno attività<br />

sportiva. La percentuale<br />

di ragazzini obesi e in<br />

sovrappeso è impressionante<br />

cate al livello di base incentiverebbe<br />

non solo il mercato del tennis, ma<br />

tutti quelli legati all’attività fisica, con<br />

un conseguente calo delle spese<br />

per i praticanti.<br />

Utopia? Per ora fa rima con tecnologia.<br />

Nelle racchette, nelle palline,<br />

nelle scarpe, nell’abbigliamento.<br />

Nuove corde per avere una migliore<br />

performance, approcci scientifici<br />

e test fisici per sottoporre le<br />

palline a uno stress maggiore cercando<br />

di perfezionare il gioco ai<br />

massimi livelli. La palla non si deve<br />

gonfiare dopo dieci minuti, i telai devono<br />

fendere meno l’aria per dare al<br />

gesto del tennista maggiore velocità,<br />

la ricerca della perfezione è continua.<br />

Si è arrivati a prendere spunto<br />

dalla natura. Il concetto è racchiuso<br />

in due parole: Bio Mimetic. L’idea è<br />

quella che fu alla base dei costumi<br />

Speedo che, per aiutare l’idrodinamicità,<br />

cercavano di imitare l’effetto<br />

della pelle dello squalo nell’acqua.<br />

Dunlop l’ha ripresa seguendo tre<br />

concetti incisivi, quanto affascinanti:<br />

1) l’aeroskin, che prevede piccoli rilievi<br />

sulla racchetta per aumentarne<br />

la dinamicità e ridurre la turbolenza;<br />

2) l’inserimento di una parte esagonale<br />

in carbonio che, ispirandosi<br />

all’alveare delle api, assorbe le vibrazioni;<br />

3) il geco tac, che, come le<br />

zampe del geco, crea uno screep<br />

molto appiccicoso sull’impugnatura<br />

della racchetta, dando un maggiore<br />

controllo al tennista. Roba da fantascienza,<br />

ma è la realtà.<br />

Altrettanto vero e concreto è il problema<br />

evidenziato da Gianni Lanfranco,<br />

titolare di Advanced Distribution<br />

e presidente di Assotennis:<br />

“La difficoltà principale – denuncia<br />

– è la mancanza in Italia di bambini<br />

che giocano a tennis e che fanno attività<br />

sportiva. La percentuale di ragazzini<br />

obesi e in sovrappeso è impressionante.”<br />

È su di loro che bisogna<br />

lavorare per incentivare un mercato<br />

che ha in sé le potenzialità per<br />

un salto di qualità e di fatturati, purché<br />

si lavori bene tutti insieme e nella<br />

stessa direzione. Sicuramente<br />

quello attuale non è un momento di<br />

‘vacche grasse’, ma diciamo che si<br />

sta mettendo fieno in cascina per<br />

nutrirle a dovere. “Bisogna esse- >><br />

ovità Prodotto Novità Prodotto Novità Prodotto Novità Prodotto<br />

Aggressivi, con stile<br />

L’adizero Feather è una scarpa da tennis aggressiva, leggera e<br />

veloce, studiata per le esigenze di atleti del calibro di Jo-Wilfried<br />

Tsonga, Fernando Verdasco e Ana Ivanovic. Il sottile telaio in TPU e<br />

la barra interna Torsion garantiscono ai migliori tennisti del mondo<br />

tutta la stabilità di cui hanno bisogno ma anche la scarpa più leggera<br />

possibile per arrivare subito sulla palla. Sul tallone è presente la<br />

tecnologia adiPrene e nell’avampiede c’è adiPrene+, mentre la soletta<br />

Ortholite completa l’adizero Feather. Per prevenire l’usura, adiWear e<br />

adiTuff garantiscono una lunga durata anche sui campi da tennis più<br />

difficili in terra battuta.<br />

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56<br />

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oltre a proporre racchette come quelle della linea<br />

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Televisione libera e Circoli<br />

Per incrementare il mercato del tennis in Italia ci sono diverse strade.<br />

Ecco l’autorevole opinione di un’azienda leader del settore<br />

Si sta bene, ma si potrebbe stare meglio.<br />

Come? Francesco Tolusso, brand<br />

manager responsabile di Pacific, marchio<br />

che ha rilevato Fischer Tennis, ha la sua<br />

visione del mercato italiano del tennis, un<br />

bilancio intermedio tra l’entusiasmo<br />

manifestato da alcune aziende e il<br />

pessimismo evidenziato da altre. “Tre o<br />

quattro anni fa – ricorda infatti Tolusso –<br />

dissi che il tennis era in crescita e avevo<br />

ragione, dal momento che in questo periodo<br />

si è registrato un aumento del 10% delle<br />

vendite e dei personaggi che praticano<br />

questa disciplina. Tuttavia oggi il settore mi<br />

sembra abbastanza stabile, in crescita<br />

leggera, ma non sostanziale. Qualche campo<br />

di calcio a 5 ha lasciato il posto a campi da<br />

tennis e d’inverno i palloni in cui si gioca<br />

sono cresciuti di numero. Noi come leader<br />

nel mondo delle corde, da poco ci siamo<br />

buttati sulle racchette e, dopo essere partiti<br />

benino, ci siamo stabilizzati in una lenta<br />

crescita.” Che non coinvolge tutti i prodotti<br />

legati al tennis. “Le corde e gli accessori<br />

vanno abbastanza – conferma Tolusso –<br />

mentre la racchetta, pur non essendo<br />

venduta in quantità stratosferiche, regge. So<br />

che alcuni marchi del settore hanno<br />

rallentato, ma la situazione è<br />

complessivamente positiva.” Per renderla<br />

migliore una strada ci sarebbe. “Sarebbe<br />

importante che il tennis fosse mostrato con<br />

più frequenza ‘in libertà’ – spiega infatti<br />

Tolusso – nelle tv free e non a pagamento. E<br />

poi ci vorrebbe una maggiore pubblicità in<br />

generale, sia televisiva, sia radiofonica, un<br />

maggiore investimento in questo senso da<br />

parte di tutti.” Alcune proposte non sono<br />

state recentemente realizzabili. “Sarebbe<br />

utile – prosegue Tolusso – che ci fosse ad<br />

esempio la possibilità di andare a Roma per<br />

gli Internazionali con il proprio stand per<br />

tutte le case tennistiche ad un costo<br />

ragionevole. Con il budget che molte aziende<br />

hanno oggi è impensabile affrontare certi<br />

costi, ma, allo stesso tempo, la presenza di<br />

tutte le case tennistiche ad un evento<br />

importante come gli Internazionali giova al<br />

movimento e al mercato nel loro insieme.”<br />

Anche i negozianti devono fare la loro parte.<br />

“Agli esercenti consiglio di scegliere pochi<br />

brand su cui lavorare con continuità nei<br />

Circoli, che oggi stanno diventando una<br />

realtà del mercato, bypassando spesso il<br />

negozio. Servono istruttori che indirizzino gli<br />

iscritti ai corsi verso un marchio preciso e<br />

verso il negozio dove possono acquistare i<br />

prodotti di quel brand.” A fare la differenza<br />

sono spesso i testimonial. “In una scala da 1<br />

a 10 contano 8,5. Se le case produttrici delle<br />

racchette di Nadal e Federer non avessero<br />

quei campioni a veicolare i loro prodotti,<br />

avrebbero un calo significativo delle vendite.<br />

Per questo se Potito Starace, numero uno<br />

italiano e numero 42 del ranking mondiale,<br />

avesse vinto gli Internazionali di Roma, per<br />

noi sarebbe stato un risultato eclatante e un<br />

trampolino di lancio incredibile.” Un po’ come<br />

è accaduto all’azienda che sponsorizza<br />

Francesca Schiavone che, dopo la vittoria al<br />

Roland Garros dello scorso anno, ha fatto<br />

registrare un aumento degli iscritti ai corsi<br />

di tennis in Italia e delle vendite dei prodotti<br />

del marchio che la segue.” Per gli altri brand<br />

ci sono stati vantaggi? “Sempre in una<br />

scala da 1 a 10, dico 4 o 5. Il vantaggio<br />

maggiore è naturalmente dell’azienda<br />

che produce la racchetta usata dal<br />

campione o dalla campionessa. Non a<br />

caso come Pacific stiamo studiando<br />

una strategia per avere presto<br />

testimonial importanti anche a<br />

livello internazionale.” Nel<br />

frattempo l’azienda rimane<br />

comunque una realtà di<br />

riferimento nel mercato<br />

italiano del tennis. “Tecnica<br />

e leggerezza – conferma<br />

Tolusso – sono due<br />

caratteristiche alla base<br />

dei nostri prodotti.<br />

Abbiamo la racchetta<br />

più leggera del<br />

mondo, la Nexus, che<br />

pesa solo 225<br />

grammi con un<br />

piatto corde da<br />

118 grammi, ma<br />

anche prodotti<br />

top di<br />

gamma che<br />

non temono<br />

rivali. Penso alla X Force Light arancione, la<br />

racchetta che Potito Starace usa<br />

attualmente, la X Force da 295 grammi e la<br />

X Force Pro da 320 grammi.” La crescita del<br />

mercato passerà necessariamente<br />

dall’attenzione a tutte le fasce dei<br />

consumatori. “I giovani tennisti e gli agonisti<br />

rappresentano una parte importante dei<br />

clienti – afferma infatti Tolusso – ma non<br />

dimentichiamo i tanti giocatori di mezza età,<br />

anche dai 50 anni in su, che usano una<br />

racchetta top amatoriale con un piatto corde<br />

più largo, utenti che vanno a giocare anche<br />

due o tre volte alla settimana, che non tirano<br />

botte tremende dal fondo del campo come i<br />

giovani e gli agonisti, ma che, per la<br />

continuità con cui si avvicinano a questo<br />

sport, rappresentano senza dubbio un bacino<br />

di utenza su cui investire.”<br />

FOTO: pacific<br />

57


TENNIS LA PARTITA È PIÙ CHE MAI APERTA<br />

58<br />

>><br />

re esigenti e fornire prodotti di qualità”,<br />

sottolinea Lanfranco, che ricorda<br />

l’importanza del “fattore P”, inteso<br />

come prezzo, che oggi ha un’importanza<br />

superiore al passato. Pubblicità,<br />

promozione del prodotto e<br />

buona distribuzione fatta da professionisti.<br />

Un’antica ricetta che,<br />

come in ogni libro di cucina che si<br />

rispetti, garantisce il sapore delle<br />

tradizioni. Tutto molto genuino, assolutamente<br />

democratico. “Lavorare<br />

per far crescere il tennis – spiega<br />

infatti Lanfranco – significa investire<br />

affinché il mercato possa crescere<br />

con vantaggi per tutti.” A partire da<br />

quei bambini di cui parlavamo sopra,<br />

oggetto delle attenzioni del programma<br />

del Coni, che sembra avere<br />

trovato il giusto propellente da mettere<br />

nei serbatoi di aziende e consumatori.<br />

Anche qui il principio è basilare:<br />

una maggiore attività sportiva<br />

incentiva i consumatori a spendere<br />

e le aziende a migliorare offerta e<br />

prodotti. Forse, anzi probabilmente,<br />

il mercato del tennis non avrà mai la<br />

diffusione di quello del calcio, >><br />

Un grande malinteso<br />

Gianni Lanfranco, titolare di Advanced<br />

Distribution e presidente di Assotennis, spegne<br />

la recente polemica sulle palline con la Federazione<br />

Tranquilli, non è successo niente. Si era letto di attriti tra FIT e Assotennis, di scelte<br />

inspiegabili della Federazione, che avrebbe scelto come fornitore Artengo, marchio di Decathlon,<br />

al posto dei brand storici e tradizionali, causando squilibri al mercato. Se ne è parlato, se ne è<br />

discusso, ma, alla stretta dei fatti, tutto sembra essere scoppiato come una bolla di sapone. “No<br />

comment”, è stata la risposta comune di tutte le aziende interpellate. A parlare ci ha pensato Gianni<br />

Lanfranco, titolare di Adavanced Distribution e presidente di Assotennis. “Come associazione – spiega<br />

– non abbiamo problemi con la Federazione, è stato solo un grande malinteso. Assotennis si è riunita<br />

per analizzare il mercato, valutare le possibilità di crescita del tennis, recepire e cercare di trovare<br />

una soluzione alle problematiche delle varie aziende. Tra le nostre attività c’è anche quella di<br />

relazionarci con la FIT e riteniamo che le recenti polemiche siano frutto solo di un malinteso che<br />

prima o poi si chiarirà.” Mano tesa e nessuna condanna verso Decathlon. “La scelta della FIT di<br />

privilegiare Artengo non ha portato alcun danno all’attività – conferma Lanfranco – e<br />

Decathlon è una realtà importantissima che bisogna tenere presente nel mercato del<br />

tennis e che fa la sua parte per incrementare l’attività sportiva. Dall’altra parte vedo<br />

che i negozianti specialistici coccolano i loro clienti, seguendoli e parlando loro<br />

in modo tecnico, mantenendo i contatti con i club e i maestri.<br />

Il vero problema è che bisogna che in Italia i bambini ritornino a<br />

fare sport, riappropriandosi dei loro spazi. Dovremmo essere<br />

tutti un po’ meno egoisti e pensare al benessere<br />

dei nostri figli.”<br />

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ripone in uno spazio minimo. La morbida<br />

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garantisce un rimbalzo ottimale anche<br />

sull’erba, oltre alla sicurezza per i giocatori.<br />

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colore verde, ed è dotato di ganci reggirete in plastica<br />

e macchinetta tendirete interna al palo azionata da una<br />

maniglia esterna asportabile. Gammasport fornisce<br />

anche impianti in acciaio fissi o trasportabili, sedie per<br />

arbitro in acciaio o alluminio, reti<br />

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TENNIS LA PARTITA È PIÙ CHE MAI APERTA<br />

>><br />

vuoi per retaggio, tradizione, strutture<br />

e costi, vuoi perché non è stato,<br />

non è e non sarà mai uno sport popolare,<br />

ma da qui a dire che un aumento<br />

consistente di chi pratica l’attività<br />

sportiva non porterà dei vantaggi<br />

al movimento e al mercato di<br />

questo settore ne passa parecchio.<br />

In questa direzione si orienta il lavoro<br />

della Federazione Italiana Tennis,<br />

e non solo per avere saputo produrre<br />

un talento del calibro di Francesca<br />

Schiavone che, con il successo<br />

al Roland Garros, dalla scorsa estate<br />

ha determinato un incremento di<br />

iscrizioni ai corsi di tennis, ma anche<br />

per il lavoro che sta facendo sulla<br />

base. Un fenomeno che porta Alberto<br />

Fraticelli, direttore marketing<br />

e comunicazione di Lotto, ad esprimersi<br />

positivamente sulla situazione<br />

attuale del mercato italiano del tennis.<br />

“Dire che è uno sport di nicchia<br />

– afferma – mi sembra eccessivo.<br />

Credo che nel valutare questa differenza<br />

ci sia utile analizzare due elementi:<br />

la pratica e il seguito che uno<br />

sport suscita. E sotto entrambi i profili<br />

il tennis si presenta come uno<br />

sport seguito dal grande pubblico,<br />

vicino alla popolazione. Poi<br />

chiaramente la presenza di giocatori<br />

come la Schiavone o come Potito<br />

Starace, numero uno italiano che ha<br />

recentemente disputato degli ottimi<br />

Internazionali di Roma, non può che<br />

fare bene al mercato.” Che va educato<br />

al tennis, alle sue regole e ai<br />

suoi carismi. Proprio come si fa con<br />

i ragazzini che si avvicinano a questa<br />

disciplina e allo sport in generale.<br />

Una soluzione valida può essere<br />

quella di stimolarne l’attenzione e la<br />

partecipazione attraverso l’organizzazione<br />

di campi estivi, cosa che la<br />

FIT ha fatto e sta facendo con profitto,<br />

forse anche meglio di altre Federazioni.<br />

Oppure entrando nelle<br />

scuole sensibilizzando i ragazzini,<br />

Pensata per chi desidera<br />

allenarsi a giocare a tennis da<br />

solo e in uno spazio limitato, la<br />

base trainer di Stiga è formata<br />

da una vera e propria base in<br />

plastica, che diventa stabile<br />

quando è riempita da acqua<br />

o sabbia, e da una corda<br />

elastica con una pallina morbida<br />

leggermente depressurizzata<br />

all’estremità. Una volta colpita, la<br />

palla tirata rimbalza nuovamente<br />

verso il giocatore, simulando<br />

una partita di tennis. Facile da<br />

usare, Tennis Trainer è perfetto<br />

sia per i principianti che vogliono<br />

approcciarsi al gioco del tennis,<br />

che per i giocatori più esperti con<br />

l’esigenza di allenarsi da soli su<br />

colpi specifici. Distribuita in Italia<br />

da Garlando. Per info e nominativi<br />

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senza dimenticare il ruolo attivo che<br />

possono giocare le aziende, fornendo<br />

un’ampia offerta ai consumatori,<br />

dal top di gamma ai primi prezzi, garantendo<br />

in ogni caso prodotti di<br />

qualità, perfetti per la pratica sportiva.<br />

E poi c’è un target trasversale da<br />

considerare, una fascia ampia che<br />

va dagli anziani ai ragazzini come<br />

Gianluca Quinzi, quindicenne di livello<br />

mondiale, sponsorizzato da<br />

Lotto e simbolo della new generation<br />

che avanza. “Il bacino è ampio<br />

– sottolinea Fraticelli – per cui credo<br />

che i negozianti dovrebbero seguire<br />

da vicino il tennis, magari stando<br />

vicino ai Circoli, sviluppando attività<br />

con loro e in generale mostrandosi<br />

competenti e interessati alle<br />

esigenze dei praticanti.” Specializzazione<br />

e informazione.<br />

Su questi aspetti sono tutti d’accordo.<br />

Gioco, partita, incontro.<br />

damiano.montanari@topsport.it<br />

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stabilizzate ai raggi UV e lavorate<br />

senza nodo disponibili in due<br />

diverse varianti. Disponibile la<br />

rete realizzata con bande in PVC<br />

alta tenacità 50 mm, corredata<br />

nella parte superiore di un cavo<br />

in acciaio zincato (Ø 5 mm<br />

rivestito in pvc) e di un corda in<br />

poliestere (Ø 6 mm) in quella<br />

inferiore. Caratteristica importante<br />

e distintiva è la possibilità di<br />

creare stampe personalizzate su<br />

PVC, ma anche sulla rete stessa.<br />

L’azienda propone anche la rete<br />

realizzata con bande perimetrali<br />

in polipropilene ad alta tenacità<br />

40 mm, con<br />

corde in nylon<br />

superiori e<br />

inferiori (Ø 6 mm)<br />

per la trazione.<br />

Questo completo della linea<br />

adidas adipure è quello indossato<br />

anche da Flavia Pennetta. La polo<br />

è in tessuto soffice e leggero,<br />

per una migliore gestione del<br />

sudore e una eccezionale<br />

sofficità al tatto. La gonna<br />

è anch’essa prodotta<br />

con un tessuto<br />

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e presenta<br />

il girovita<br />

elasticizzato,<br />

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è perfetta per il giocatore<br />

di torneo. Tecnicamente e<br />

visivamente simile al modello<br />

da professionista, ha massima<br />

potenza e controllo ma con<br />

il peso ridotto a 295 grammi.<br />

La tecnologia esclusiva e<br />

BasaltX di Asa.Tec viene<br />

impiegata in importanti posizioni<br />

strategiche che conferiscono<br />

più ammortizzazione e un<br />

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qualità eccellente grazie al processo<br />

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e l’accelerazione della palla. È<br />

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di gioco. Pacific è distribuito da<br />

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Head ha deciso, dopo le scarpe, di<br />

riportare strategicamente ‘a casa’ anche la<br />

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tecnico tennis. La linea <strong>2011</strong> tennis è<br />

declinata su tre linee principali: Competition,<br />

Performance e Club, più una linea junior.<br />

Per ciascuna linea è<br />

prevista la versione<br />

uomo e quella donna.<br />

Trait d’union di tutte<br />

le linee è il tessuto:<br />

Cool&Dry (per una<br />

maggior circolazione<br />

dell’aria e quindi una<br />

maggiore traspirazione),<br />

trattamento antibatterico<br />

(il tessuto è trattato<br />

per eliminare il cattivo<br />

odore e ha proprietà<br />

antibatteriche), Stretch<br />

(tessuto elasticizzato<br />

con una particolare<br />

tessitura del filato che<br />

mantiene la leggerezza),<br />

rifinitura Whicking (per<br />

permettere al tessuto di<br />

essere soffice al tatto).<br />

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(Brescia) Italy • Tel. 030 9882018 /9882031<br />

Fax 030 9882026<br />

info@far-reti.it • www.far-reti.it<br />

61


NOVITà PRODOTTO<br />

NOVITÀ in vetrina<br />

Una selezione di prodotti scelti per innovazione e qualità.<br />

Prossimamente, nelle migliori vetrine italiane di articoli<br />

ed abbigliamento sportivo. Da non perdere<br />

Sesso debole?<br />

Stereotipo superato. Sempre più donne si avvicinano agli<br />

sport da ring o amano coniugarli al fitness per tenersi in forma,<br />

per questo Elefantino Sport lancia dei prodotti a loro dedicati.<br />

Una fascia elastica per un bendaggio alle mani pratico, sicuro e,<br />

perché no, fashion. Prodotta in cotone elastico, lavabile e disponibile<br />

anche in rosso, blu, tricolore.<br />

Da oggi allenarsi è più sicuro grazie<br />

ai guantini in pelle Barrus, completi<br />

di fascia elastica innovativa che<br />

avvolge il polso proteggendolo<br />

senza ostacolare la performance.<br />

Pensato per chi vuole spingersi<br />

oltre i propri limiti senza<br />

rinunciare alla sicurezza.<br />

ELEFANTINO SPORT<br />

Tel. 081 5267 568<br />

info@elefantinosport.com<br />

Un’elegante tecnologia<br />

Grande oblò sulla schiena e inserti<br />

laterali che slanciano la figura:<br />

il modello Sirio di Jaked racchiude<br />

tecnologia ed eleganza. Tessuto<br />

made in Italy altamente resistente<br />

al cloro e alle attività sportive più<br />

intense, garantisce eccellenti doti<br />

di indeformabilità, protezione totale<br />

raggi UV e rapida asciugatura. Il<br />

Sirio, in Revolutional Energy di<br />

Carvico, ha un effetto vellutato<br />

molto particolare e<br />

gradevole sulla<br />

pelle. Disponibile<br />

nei colori<br />

blu o fucsia,<br />

nella foto è indossato<br />

dalla<br />

tuffatrice Tania<br />

Cagnotto.<br />

JAKED<br />

Tel. 0331 7621<br />

ecommercejaked@jaked.it<br />

62<br />

non solo in barca<br />

Il mondo della vela moderna è in continuo movimento<br />

verso la ricerca di capi sempre più leggeri,<br />

tecnici, performanti ma anche fashion. Tessuti che si<br />

adattano al corpo, leggeri e belli da vedere. Dryarn è<br />

tutto questo e molto di più. La microfibra, dermatologicamente<br />

testata, offre un comfort assoluto e la sua<br />

eccezionale capacità d’isolamento termico mantiene<br />

stabile la temperatura del corpo, proteggendolo dal<br />

caldo e dal freddo. Caratteristiche apprezzabili nei<br />

capi sono l’igroscopicità, la capacità di espellere<br />

l’umidità e il sudore garantendo un’elevata vestibilità<br />

e una pelle sempre asciutta, e un’elevata resistenza<br />

all’abrasione. Alford è il tradizionale maglione<br />

sailing, declinato in una versione dai materiali<br />

hi-tech. Questo capo fa parte della collezione Super<br />

Yacht di Slam che include alcuni capi best seller e<br />

indispensabili nel guardaroba della nautica. Dryarn è<br />

distribuito da Aquafil.<br />

AQUAFIL<br />

Tel. 0464 581 218<br />

marketing.textile@aquafil.com


Un’antica tecnica<br />

per nuove sculture<br />

Sampaoli Andrea Creazioni, azienda<br />

con sede in provincia di Padova, propone<br />

le sue creazioni in bronzo. Si tratta di<br />

piccole sculture realizzate con l’antica<br />

tecnica della “fusione a cera persa”, lavorate<br />

a mano e brunite per accentuare e far<br />

risaltare l’effetto dei particolari all’oggetto.<br />

I soggetti rappresentano attrezzi, strumenti<br />

e figure del proprio sport preferito. Le<br />

collezioni realizzate riguardano gli sport di<br />

montagna, mare, pattinaggio su ghiaccio,<br />

ciclismo e motociclismo, nonché la fauna<br />

alpina, cimeli di guerra.<br />

Un nuovo stile fra i pali<br />

Il nuovo completo da portiere Iker è<br />

interamente ideato e realizzato da Erreà<br />

Sport per la nuova stagione. Maglia con<br />

imbottiture classiche sui gomiti e pantaloncini<br />

con imbottiture ai fianchi. Tessuto<br />

Ti-Energy con nanotecnologia, idrorepellente,<br />

resistente e comodo da indossare.<br />

Disponibile in 3 varianti colore.<br />

ERREÀ SPORT<br />

Tel. 0521 3102<br />

info@errea.it<br />

Rapidamente asciutti<br />

L’accappatoio in microfibra Techno è<br />

confezionato in una pratica e brevettata<br />

confezione traspirante. Si tratta di un prodotto<br />

particolarmente morbido e piacevole<br />

al tatto, realizzato utilizzando esclusivamente<br />

microfibra di qualità, certificata<br />

Oekotex Standard 100, a tutela e garanzia<br />

dei consumatori. Super assorbente e<br />

antibatterico, asciuga e si asciuga in un<br />

attimo. Grazie alla particolare confezione,<br />

dopo l’uso può essere tenuto nella sacca<br />

da palestra o riposto ancora umido senza<br />

che si sviluppino cattivi odori. Ideale per<br />

l’uso sportivo o outdoor. Tutta la linea<br />

Techno, accappatoi, teli, set 1+1, accessori<br />

vari, viene supportata da un servizio di<br />

riassortimento rapido per taglia e colore.<br />

Ideale per garantirsi alte rotazioni di vendita.<br />

Techno è distribuito da Errerre.<br />

ERRERRE<br />

Tel. 035 733 531<br />

info@errerre.eu<br />

SAMPAOLI ANDREA CREAZIONI<br />

Tel. 049 9925 046<br />

info@sampaolicreazioni.it<br />

Prima e dopo lo sport<br />

Uniche perché diverse dalla maggior<br />

parte delle scarpe più confortevoli che<br />

risultano spesso troppo piatte e rigide, le<br />

calzature della linea Salomon Relax, nate<br />

per non disperdere le energie muscolari e<br />

per limitare l’affaticamento, sono già molto<br />

apprezzate sia tra gli sportivi più impegnati<br />

che tra quelli più giovani. Ultraleggere e<br />

comodissime supportano al meglio la rullata<br />

senza richiedere nemmeno la minima<br />

sollecitazione, per camminare sempre con<br />

dinamismo, recuperando più velocemente<br />

il benessere ottimale dopo la corsa o qualsiasi<br />

altra attività sportiva intensa. Nella<br />

foto, la versione sandalo, con tomaia in<br />

rete, sottopiede in materiale antimicrobico,<br />

suola anti traccia.<br />

All’aria aperta<br />

Calciobalilla per l’aria aperta, dal gradevole design, è la nuova proposta Garlando<br />

per la prossima stagione estiva. L’originale struttura si abbina a una giocabilità di livello<br />

professionale, mentre la scelta dei colori tiene conto delle esigenze di utilizzo in giardino<br />

come in interni. Open air è costruito con materiali e componenti resistenti agli agenti<br />

atmosferici: il mobile è realizzato in una particolare<br />

miscela di materiali plastici e fibra di<br />

vetro per aumentarne la resistenza, il piano<br />

di gioco è serigrafato con inchiostri che non<br />

sbiadiscono, mentre i particolari in metallo<br />

sono sottoposti a trattamento tropicale<br />

antiruggine. Adatto a restare all’aperto tutto<br />

l’anno, può anche essere comodamente<br />

riposto in poco spazio grazie alle pratiche<br />

gambe pieghevoli che consentono una<br />

chiusura compatta. Per informazioni e nominativi<br />

agenti contattare Massimo Rapetti in<br />

azienda.<br />

GARLANDO<br />

Tel. 0143 318 500<br />

sport@garlando.it<br />

63


NOVITà PRODOTTO<br />

Per i futuri campioni<br />

Erreà propone il guanto Total Grip che<br />

presenta l’aggiunta del sistema di protezione<br />

“Finger save” con stecche removibili.<br />

Il palmo è in lattice supersoft per una<br />

presa e un controllo perfetto in qualsiasi<br />

condizione climatica o di campo. Materiale<br />

traspirante in mesh con ampio bandage a<br />

sostegno del polso. Si tratta di un guanto<br />

di qualità studiato per i futuri campioni e<br />

per chi esige sicurezza in tutte le situazioni<br />

di gioco.<br />

Tanti usi per un solo prodotto tecnologico<br />

L’innovativo tessuto TexWinner<br />

prodotto da Gil – Spaziale Splendy è<br />

stato utilizzato prima di tutto nella Sport<br />

Collection, articolata su tre linee: la prima<br />

declinata su 5 temi bicolor tra i quali tre su<br />

base nero e inserti di colore fluo; la seconda<br />

composta da 4 varianti di accappatoio<br />

in nero con grande logo fluo sulla spalla;<br />

e infine una linea di quattro tinte unite<br />

con grande logo tono su tono. TexWinner<br />

però firma anche l’estensione <strong>2011</strong> della<br />

collezione Classica – di per sé formata<br />

da due dozzine di colori, dai toni più tenui<br />

a quelli più marcati – con una gamma di<br />

nove tinte unite segnalate a prima vista da<br />

un piccolo logo a sinistra, sul petto.<br />

GIL<br />

Tel. 02 70 636 911<br />

marketing@spazialesplendy.it<br />

ERREÀ SPORT<br />

Tel. 0521 3102<br />

info@errea.it<br />

Uno stile tutto italiano<br />

Akron, azienda che ha fatto del<br />

proprio Italian Style il suo tratto distintivo,<br />

presenta la nuova linea Diamond. Nel<br />

rispetto delle normative Fina, presenta<br />

il nuovo tessuto Top Speed Swra che,<br />

avvalendosi di nuovi metodi di finissaggio<br />

Hydro Textile, di trattamenti Super<br />

Water Repellent, di lavorazioni del tessuto<br />

Differential Compression, ha creato una<br />

combinazione vincente diminuendo l’attrito<br />

dell’acqua del 20% rispetto ai normali<br />

costumi competition.<br />

Le scarpe per... girare l’Italia<br />

Gaerne presenta la nuova calzatura<br />

che Alessandro Petacchi e Michele<br />

Scarponi (Team Lampre ISD) utilizzano<br />

durante il Giro d’Italia, l’evento sportivo<br />

più radicato nella storia del nostro Paese,<br />

che attraversa tutto lo stivale, unendolo<br />

in nome della passione per lo sport. La<br />

nuova scarpa è prodotta in esclusiva per<br />

questi due atleti ed elaborata nel modello<br />

di punta della collezione, Carbon G.<br />

Mythos Plus, con suola in carbonio, cinturini<br />

micrometrici brevettati e tallone anti<br />

scalzante. La tomaia è di colore bianco<br />

e la grafica riporta degli inserti di color<br />

“azzurro Italia”, nel tallone è stato inoltre<br />

inserito il tricolore celebrativo del 150°<br />

anniversario dell’unità d’Italia.<br />

Stile confortevole<br />

La Maps ha il piacere di presentare<br />

i suoi nuovi modelli coordinati: giacche<br />

tuta Hulk – Spider, abbinabili al pantalone<br />

Cat. Sono realizzati in tessuto poliestere<br />

microsoft garzato, antistatico e antibatterico.<br />

Questi prodotti, pensati<br />

per il relax degli atleti durante le<br />

pause dagli allenamenti, sono<br />

ideali per tutti coloro che desiderano<br />

indossare capi pratici,<br />

moderni, perfetti per il tempo<br />

libero. Saranno disponibili dal<br />

mese di agosto in 4 varianti di<br />

colore.<br />

64<br />

MAPS<br />

Tel. 030 9935 478<br />

maps@mapsport.it


Per bambini e adulti<br />

I monopattini di Stiga prevedono<br />

alcuni modelli utilizzabili fino a 100 kg di<br />

peso. Favorisce l’acquisizione del senso<br />

dell’equilibrio nei più piccoli Mini Kid 3, realizzato<br />

per la fascia di età dai 3 ai 5 anni,<br />

facilissimo da usare grazie alle tre ruote<br />

che lo mantengono stabile anche in corsa.<br />

A partire dai 6 anni piacerà Charger 120,<br />

accattivante nella sua veste rosso acceso<br />

su un telaio in alluminio e acciaio ultraleggero.<br />

Per togliersi lo sfizio di provare<br />

il divertimento dei figli, Curver 145 (oltre<br />

gli 8 anni) e Creator<br />

200 (dai 10 anni in<br />

su) offrono anche ai<br />

genitori le emozioni di<br />

correre su un monopattino<br />

ultraleggero, maneggevole,<br />

robusto e sicuro, oltre che<br />

esteticamente gradevole. Per<br />

informazioni e nominativi agenti<br />

contattare Massimo Rapetti in<br />

azienda.<br />

GARLANDO<br />

Tel. 0143 318 500<br />

stiga@garlando.it<br />

Moderna ma rÉtro inspired<br />

Grande stile per la nuova collezione<br />

estiva di Sorel, la prima del brand, che con<br />

modelli dal design unico realizza calzature<br />

innovative che non dimenticano la loro<br />

tradizione. Sentry sneaker è la scarpa studiata<br />

per le persone meno convenzionali, i<br />

suoi colori si ispirano alla pop art con contrasti<br />

cromatici accentuati tra le cuciture e<br />

la pelle in nuovo fiore dall’aspetto vintage.<br />

Anche i lacci sono in colori a contrasto<br />

per conferire alla calzatura un’allure<br />

divertente. Sorel è distribuito da Columbia<br />

Sportswear.<br />

Morbidissimi e praticissimi<br />

Gli accappatoi in microfibra per<br />

bambino prodotti da Errerre sono disponibili<br />

in 4 colori nelle taglie per 2,<br />

4 e 6 anni. Realizzati con microfibra<br />

certificata Oekotex Standard 100,<br />

che garantisce l’assenza sul prodotto<br />

di sostanze nocive per l’uomo o<br />

l’ambiente. Certificazione particolarmente<br />

importante in tutti gli articoli<br />

dedicati ai bambini. Sia l’accappatoio<br />

che la confezione sono ricamati con<br />

simpatici animaletti: orsetto, zebra,<br />

gatto ed ippopotamo. Di fatto la confezione,<br />

grazie a dei comodi spallacci,<br />

si trasforma in un divertente ed utile<br />

zainetto.<br />

Unisce la tecnologia al design<br />

Da diversi anni Slam propone capi in<br />

Dryarn, ai quali oggi si aggiunge un’ultima<br />

novità, Alford, un maglione che completa il<br />

total look in Dryarn. Oggi nel mondo della<br />

moda non c’è nulla di simile. Si tratta di<br />

un capo leggerissimo. Grazie all’utilizzo di<br />

Dryarn, Alford protegge in modo eccellente<br />

dagli sbalzi di temperatura. Può essere<br />

indossato, in alternativa alla lana leggera,<br />

anche all’arrivo dei primi freddi. Di<br />

stagione in stagione rimane inalterato nel<br />

tempo grazie ad un’eccezionale resistenza<br />

dei colori offerta da Dryarn, fibra stabile<br />

per eccellenza che non crea fenomeni<br />

di pilling tipici del cotone o della lana. È<br />

easy care, si asciuga velocemente e non<br />

necessita stiratura. Dryarn è prodotto già<br />

tinto e non necessita dei processi di tintura<br />

del tessuto permettendo di risparmiare<br />

energia elettrica, acqua e lo smaltimento<br />

delle reflue di scarico.<br />

Colori in acqua<br />

Il costume intero View di Jaked ha colori<br />

accesi e il logo stampato in grande sul<br />

petto. La grafica è essenziale ma colorata,<br />

ideale per chi sceglie di portare un po’ di<br />

colore e di novità in piscina. Disponibile<br />

sia nella versione blu/verde che in quella<br />

nero/arancione, l’olimpionico di Jaked si<br />

conferma un must in piscina anche per<br />

l’ottimo rapporto qualità/prezzo. Realizzato<br />

con tessuto made in Italy, soffice al tatto<br />

e rapido ad asciugarsi, è indossato anche<br />

dalla campionessa Tania Cagnotto durante<br />

i suoi allenamenti.<br />

ERRERRE<br />

Tel. 035 733 531<br />

info@errerre.eu<br />

AQUAFIL<br />

Tel. 0464 581 218<br />

marketing.textile@aquafil.com<br />

JAKED<br />

Tel. 0331 7621<br />

ecommercejaked@jaked.it<br />

65


RICHIEDETELO!<br />

Edizione<br />

<strong>2011</strong><br />

Catalogo Italiano dell’Articolo Sportivo - Buyers’Guide<br />

L’Indispensabile<br />

opera di consultazione per tutti gli operatori di settore<br />

Copyright Edizioni Miglio srl - Divisione Annuari


GIUGNO <strong>2011</strong><br />

Supplemento Economico Finanziario<br />

di <strong>TopSport</strong> – Il Giornale degli Articoli Sportivi<br />

FOCUS ON<br />

Il fascino dei bigliettoni<br />

Nonostante ormai si possa pagare quasi tutto con la moneta<br />

elettronica, in Italia si continua a preferire l’utilizzo del contante.<br />

Primi segnali di un cambiamento di tendenza<br />

“Se potessi avere mille lire al mese”.<br />

Questo ritornello ha ormai cent’anni,<br />

eppure rispecchia tutt’ora l’atteggiamento<br />

degli italiani verso il denaro.<br />

Si continua infatti a tenere in tasca i<br />

‘bigliettoni’ anche se, al giorno d’oggi,<br />

è ormai possibile fare e acquistare<br />

praticamente tutto senza mai toccare<br />

un soldo.<br />

Il Belpaese è talmente affezionato al<br />

contante da essere agli ultimi posti<br />

per l’utilizzo di bancomat e carte di<br />

credito, sia per le piccole spese che<br />

per i grossi acquisti.<br />

Lo confermano i risultati di una recentissima<br />

indagine sulle modalità di utilizzo<br />

del denaro, promossa dalla Banca<br />

Centrale Europea nell’approssimarsi<br />

del compimento dei primi dieci anni di<br />

vita dell’euro.<br />

Lo studio evidenzia ampi divari fra i<br />

diciassette Paesi coinvolti e grandi<br />

differenze nei comportamenti dei rispettivi<br />

abitanti.<br />

Mentre in Francia, per esempio, il ricorso<br />

al contante si attesta al 15 per<br />

cento circa dei pagamenti, e in tutti gli<br />

altri casi si utilizza la moneta elettronica,<br />

l’abitudine di pagare cash è ai massimi<br />

livelli in Italia, Spagna e Austria,<br />

Paesi in cui, evidentemente, è minore<br />

la fiducia in strumenti di pagamento<br />

quali carte di credito e bancomat.<br />

Questo fenomeno, soprattutto per<br />

quanto riguarda il modesto ricorso<br />

alle carte di credito, potrebbe trovare<br />

spiegazione anche in un atteggiamento<br />

di prudenza, privilegiato rispetto<br />

alla comodità: agli italiani il rischio piace<br />

poco, soprattutto quando si parla<br />

di denaro.<br />

In seguito alla grave crisi degli ultimi<br />

anni, al conseguente cambiamento<br />

dei consumi e alla minore propensione<br />

all’indebitamento delle famiglie, l’utilizzo<br />

delle carte di credito si sta ridimensionando<br />

anche in America, patria<br />

storica del pagamento virtuale, dove si<br />

sta verificando la prima diminuzione di<br />

sottoscrittori di carte di credito degli<br />

ultimi trent’anni. Secondo statistiche<br />

diffuse dal centro di ricerche Chicago<br />

Trans Union i pagamenti con carte di<br />

credito si sarebbero ridotti di oltre l’11<br />

per cento.<br />

Tornando alle abitudini monetarie dei<br />

nostri connazionali, la generalizzata<br />

diffidenza, o in certi casi la scarsa dimestichezza,<br />

verso i pagamenti elettronici<br />

è dimostrata anche dal basso<br />

ricorso ai bancomat, dove solo il 46<br />

per cento della popolazione fa un prelievo<br />

almeno ogni due settimane. Oltre<br />

un terzo degli italiani invece non preleva<br />

mai con questa modalità, preferendo<br />

recarsi direttamente agli sportelli<br />

bancari.<br />

SPESOMETRO AL VIA DAL 1° LUGLIO<br />

Slitta al primo di luglio l’introduzione dello<br />

“spesometro” .<br />

Il provvedimento del direttore dell’Agenzia delle<br />

Entrate del 14 aprile – chiarisce un comunicato<br />

stampa – è stato deciso “in vista dei necessari<br />

adeguamenti, anche di tipo tecnologico, connessi<br />

all’adempimento”.<br />

Gli esercenti avranno così due mesi di tempo<br />

in più per rilevare i dati relativi agli acquisti<br />

di beni e servizi che oltrepassano la soglia dei<br />

3600 euro, Iva inclusa, per i quali non è prevista<br />

l’emissione di fattura.<br />

Secondo le valutazioni della Banca<br />

Centrale Europea ciò potrebbe essere<br />

imputato anche alle commissioni<br />

richieste dalla banche, che spingerebbero<br />

gli italiani a prelevare somme<br />

elevate con minore frequenza.<br />

In Italia si paga praticamente sempre<br />

in contante quando si tratta di spese<br />

inferiori a 20 euro, ma nel 77 per cento<br />

dei casi questo avviene anche per<br />

le spese di importo superiore, fino ai<br />

100 euro.<br />

Analogo comportamento viene registrato<br />

nel 69 per cento degli acquisti<br />

in Austria, e nel 64 per cento di quelli<br />

effettuati dagli spagnoli. In tutti e tre<br />

questi stati si pagano in contanti anche<br />

importi molto superiori, oltre il 30<br />

per cento delle spese dai 200 ai 1000<br />

euro.<br />

Nel 2010 inoltre in Italia è stata effettuata<br />

una media di sole settanta operazioni<br />

annue procapite con carte, bonifici,<br />

addebiti diretti, la metà di quanto<br />

è avvenuto nel resto d’ Europa.<br />

Siamo secondi solo al Lussemburgo<br />

anche per il taglio delle banconote<br />

usate: il 39 per cento degli inter- >><br />

NPD Sports Tracking Europe – Consumer<br />

Panel Apparel e Footwear – Italy.<br />

The NPD Group è una società di ricerche<br />

di mercato fondata nel 1967 negli Stati Uniti, con sede a<br />

Port Washington, NY. È attualmente presente in 19 Paesi al<br />

mondo, e impiega più di 1100 dipendenti, offrendo consulenza<br />

e informazioni di mercato a più di 1700 aziende clienti.<br />

Attraverso i suoi panel, consumer on-line e retail, NPD è la<br />

fonte principale di informazioni per il mercato dello sport.<br />

Il Gruppo è all’avanguardia da più di dieci anni nella rilevazione<br />

di dati per calzature, abbigliamento e attrezzature<br />

sportive.<br />

67


Inserto economia - Giugno <strong>2011</strong><br />

>><br />

vistati ha dichiarato di avere utilizzato<br />

biglietti da 500 euro più di una volta<br />

all’anno. Sono appena nove su cento<br />

in Francia e otto nei Paesi Bassi.<br />

In Italia insomma si continua ad andare<br />

nei negozi con i soldi in tasca.<br />

Nonostante l’uso del contante resti<br />

predominante, la situazione si sta<br />

evolvendo e si assiste a un lento ma<br />

progressivo aumento delle operazioni<br />

fatte con carte e bonifici on-line.<br />

Dal 2005 ad oggi per esempio la media<br />

delle operazioni procapite effettuate<br />

tramite le carte è salita dal 20 al<br />

25 per cento.<br />

Lo ha confermato nell’aprile scorso<br />

Francesco Passcantando, direttore<br />

generale della Banca d’Italia, in una<br />

relazione sul tema “Verso un mercato<br />

più concorrenziale dei servizi di pagamento”,<br />

dove si delinea fra l’altro l’evoluzione<br />

in questo settore.<br />

Il documento, pur sottolineando il<br />

diffuso utilizzo di contanti, evidenzia<br />

chiaramente anche il mutamento<br />

in corso. Le carte prepagate, per<br />

esempio, nel 2005 erano 3 milioni,<br />

nel 2010 ne risultavano in circolazione<br />

oltre 11 milioni, crescita collegata<br />

anche all’estendersi della disponibilità<br />

della rete di accesso ai servizi di<br />

pagamento e di prelievo: oggi sono<br />

operativi oltre 2 apparecchi POS ogni<br />

100 abitanti e quasi un bancomat<br />

ogni 1000 abitanti.<br />

Si stanno sviluppando inoltre i servizi<br />

di pagamento on-line. Attualmente<br />

quasi un quinto dei bonifici si fa attraverso<br />

internet, con un aumento del 20<br />

per cento annuo. Oltre sedici milioni<br />

di utenti privati nel 2010 erano titolari<br />

di conti movimentabili on-line, ambito<br />

nel quale si sta anche riducendo il divario<br />

tra nord e sud: l’anno scorso la<br />

crescita dei conti on-line nelle regioni<br />

del mezzogiorno è stata del 14 per<br />

cento, superiore alla media nazionale<br />

che si è attestata sul 5 per cento.<br />

Il rapporto telematico con le banche si<br />

è consolidato anche nel mondo delle<br />

imprese: nel 2010 erano 1,8 milioni<br />

le imprese che utilizzavano servizi<br />

di on-line banking (con una crescita<br />

del 12 per cento all’anno nell’ultimo<br />

quinquennio); sempre in crescita è<br />

poi il numero di imprese (oggi circa<br />

800.000) che sfruttano i più avanzati<br />

servizi di corporate banking per la<br />

gestione elettronica della tesoreria<br />

aziendale.<br />

NEWS<br />

Lo sport, mercato del futuro<br />

Giovani e i giovanissimi costituiranno il più significativo target di consumatori<br />

di contenuti sportivi nei prossimi dieci anni. Si tratta per lo più di individui ‘appassionati’<br />

che intendono consumare lo sport con una frequenza molto elevata<br />

e attraverso diverse piattaforme e canali tra cui spiccano la tv e il web. Lo si<br />

evince da un’indagine svolta da Havas Sports & Entertainment su più di 2000<br />

individui della fascia 12/35 anni, ubicati nei cinque Paesi chiave per lo sport<br />

nel vecchio continente (Francia, Germania, Gran Bretagna, Italia e Spagna).<br />

Già oggi il 7% del campione – in particolare nella fascia 21/30 anni – si considera<br />

superfan, cioè segue quotidianamente lo sport attraverso tutte le cinque<br />

piattaforme testate: tv, web, giornali, radio, mobile. Il 72% controlla le news<br />

sulla propria squadra o sugli eventi preferiti almeno una volta al giorno e il 58%<br />

pensa che il proprio consumo di sport aumenterà nei prossimi dieci anni.<br />

Attualmente quasi il 98% degli appassionati di sport guarda contenuti sportivi<br />

in tv, di cui il 57% quotidianamente. Il fatto che già oggi oltre il 58% utilizzi una<br />

tv in Hd e oltre il 65% ne possiede una o abbia pensato di acquistarla, significa<br />

che le nuove piattaforme tv – e tra queste anche il 3D e la tv via internet<br />

– contribuiscono a mantenere gli spettatori fedeli al mezzo.<br />

L’unico media in grado di competere è il web, che attira circa il 53% di fan sportivi<br />

ogni giorno, mentre per carta stampata e radiofonia, oggi rispettivamente<br />

al terzo e quarto posto tra le piattaforme preferite, il futuro non sembra così<br />

roseo. Infatti, quasi il 70% del campione ha dichiarato di volerne ridurre (o al<br />

massimo mantenere) l’utilizzo, nei prossimi dieci anni. Questo si combina con<br />

il fatto che il 99% degli appassionati di sport che già usano internet e telefono<br />

mobile affermano che accederanno ai contenuti attraverso queste piattaforme<br />

più frequentemente nel corso dei prossimi dieci anni. Tra i 5 mercati analizzati,<br />

quello italiano vanta la percentuale più elevata di ‘fanatici’ (8,8%), ed è il più<br />

attivo on-line con l’80% dei nostri giovani connazionali che accede ai contenuti<br />

sportivi via web ogni settimana, frequentando soprattutto i siti ufficiali delle<br />

squadre del cuore. Il mezzo principe rimane comunque la tv (89%), seguito dai<br />

quotidiani (70%), dalla radiofonia (66%) e dal mobile (40%). L’Italia è anche al<br />

comando per la percentuale di fan che visitano i social media del mondo dello<br />

sport (sono inclusi profili Facebook, ufficiali e non, e blog), mentre è al terzo<br />

posto per l’uso di Twitter.<br />

Nel complesso, lo sfruttamento delle potenzialità dei social media presenta ancora<br />

grandi margini di sviluppo in Europa. Infatti, meno del 26% del campione<br />

utilizza Facebook o Twitter per controllare le news sulla propria squadra o sui<br />

propri atleti preferiti. Solo il 15% visita le Facebook fan page ufficiali, mentre<br />

solo il 14% legge i blog e solo il 9% segue personaggi sportivi e competizioni<br />

via twitter. Gli appassionati di sport che sottoscrivono Facebook e Twitter lo<br />

fanno per due ragioni principali, per interagire con gli altri tifosi e per accedere<br />

a notizie e informazioni immediate. Per quanto riguarda infine le Olimpiadi di<br />

Londra 2012, il 94% degli italiani ha dichiarato che intende seguirle. Alla domanda<br />

su quali sono le tecnologie in grado di migliorare la visione di questo<br />

evento, il 49% del campione ha scelto la tv in 3D, mentre il 36% ha optato per<br />

la tv in Hd. “Lo sport è un veicolo ideale per le aziende che vogliano veicolare il<br />

loro messaggio di marca a un pubblico molto ampio, ma profilato – sottolinea<br />

Alessandro Mandelli, Ceo di Havas Media – certo, in un mondo dove l’utilizzo<br />

dei media è sempre più frammentato, gli investitori per far fruttare i loro investimenti<br />

devono inseguire i contenuti in una molteplicità di contesti.”<br />

James Harrison entra in Oakley<br />

James Harrison è stato nominato nuovo brand manager Apparel, Footwear and Accessories<br />

per l’Europa di Oakley. Il manager, 40enne, è stato in precedenza responsabile<br />

marketing dei prodotti di abbigliamento per Asics e ha lavorato 12 anni<br />

per Nike. Il suo predecessore, Urs Egli, assume il ruolo di direttore della categoria<br />

prodotti tecnici di outerwear (Global Category Manager Technical Outerwear).<br />

68


Inserto economia - Giugno <strong>2011</strong><br />

NEWS<br />

Cisalfa e adidas al Foro Italico<br />

Fino alla metà di maggio adidas è stata presente all’interno del Foro Italico in<br />

occasione dei 68esimi Internazionali BNL d’Italia <strong>2011</strong>. L’azienda è uno dei<br />

main sponsor dell’evento che, quest’anno, ha ospitato contemporaneamente, in<br />

un’unica settimana, sia il torneo maschile sia quello femminile.<br />

Numerose le attività proposte da adidas. è stato allestito, in partnership con<br />

Cisalfa, nell’area commerciale del Foro, uno stand di vendita dove, per tutta la<br />

durata del torneo uno staff specializzato ha fornito informazioni tecniche sulle<br />

collezioni Adizero, Barricade e Adipure. Oltre a questo, adidas ha permesso a<br />

tutti gli appassionati di conoscere i campioni che vestono il marchio attraverso<br />

sessioni di autografi e photo opportunity. Oggi adidas veste giocatori del calibro<br />

di Andy Murray, Flavia Pennetta, Fabio Fognini, Ana Ivanovic, Daniela Hantuchova,<br />

Jo-Wilfried Tsonga e Fernando Verdasco.<br />

Quiksilver investe in marketing<br />

Integrando la piattaforma Neolane per la gestione delle piattaforme marketing,<br />

Quiksilver conta di ottimizzare la sua comunicazione fra i clienti finali dell’insieme<br />

dei suoi brand (Quiksilver, Roxy, DC Shoes, Moskova, Libtech). Questo strumento<br />

dovrà facilitare la coordinazione e migliorare la personalizzazione delle campagne<br />

realizzate sui vari media: dai social network alla posta fisica, passando per le e-<br />

mail.<br />

“Avevamo bisogno di uno strumento affidabile per controllare le nostre campagne<br />

marketing e i nostri programmi di fidelizzazione sul continente europeo”, spiega in<br />

un comunicato Tanguy Honoré, direttore dell’e-business di Quiksilver. “In futuro,<br />

i nostri brand saranno capaci di essere più vicini ai nostri clienti, comunicando<br />

attraverso la loro rete preferita, come le applicazioni sulle e-mail e su telefono<br />

mobile, ma anche tramite Facebook e via Twitter.”<br />

La piattaforma dovrebbe consentire di riunire i dati dei clienti della totalità del<br />

gruppo, ma anche, delineando i contorni di alcune informazioni particolari sui visitatori<br />

dei siti web del gruppo, di proporre delle offerte su prodotti specifici a<br />

seconda degli interessi dimostrati dai clienti. Infine, il gruppo potrà personalizzare<br />

le newsletter a seconda della regione da cui proviene il lettore con varie info sui<br />

prodotti e i negozi del settore.<br />

Multa a Cisalfa<br />

A seguito di un esposto del Movimento Consumatori di Torino, i vigili urbani del<br />

Comune di Moncalieri hanno svolto verifiche volte ad accertare se corrispondesse<br />

al vero che nel punto vendita di articoli sportivi Cisalfa, ubicato all’interno del<br />

centro commerciale “45 o Parallelo” fosse stato venduto nel periodo dei saldi invernali<br />

un paio di scarpe adidas a un prezzo scontato che in realtà scontato non<br />

era. L’ispezione, notificata lo scorso 26 aprile al Movimento, ha in effetti accertato<br />

una violazione. Il fatto: una ragazza voleva regalare al fidanzato il modello di scarpa<br />

in questione (prezzo di vendita 119 euro) decidendo però di aspettare l’inizio<br />

ufficiale dei saldi per risparmiare qualche decina di euro sull’acquisto. Sorpresa!<br />

Tornata in negozio a tempo debito, ha scoperto che la scarpa in questione costava<br />

ancora 119 euro e che Cisalfa, per dimostrare che si trattava di “prezzo scontato”,<br />

evidenziava sul cartellino il precedente (inesistente) prezzo di 142 euro. Di qui la<br />

denuncia dell’irregolarità e la verifica che ha determinato una contravvenzione di<br />

mille euro. Il presidente dell’Associazione Consumatori di Torino, Alessandro Mostaccio,<br />

ha commentato così l’accaduto: “Da un supermercato dello sport non ce<br />

lo saremmo aspettati. Dopo questo episodio abbiamo deciso che in avvenire, un<br />

mese prima dei saldi, inizieremo controlli su un paniere di prodotti di moda controllando<br />

una cinquantina di prezzi, con il proposito di tornare a verificarli durante<br />

i saldi: vogliamo capire se si è trattato di un’eccezione oppure casi del genere si<br />

verificano di frequente.”<br />

Nuovo accordo per<br />

La Sportiva<br />

La Sportiva sigla un accordo con il produttore<br />

asiatico Fulgent Sun Group<br />

L’azienda La Sportiva di Ziano di Fiemme<br />

(TN), attiva nella produzione di calzature<br />

tecniche per il mondo outdoor (calzature<br />

per montagna, trekking ed equipaggiamento<br />

da sci alpinismo) ha siglato un<br />

nuovo accordo commerciale con il produttore<br />

asiatico Fulgent Sun Group, già<br />

da diversi anni suo partner produttivo,<br />

che ha portato alla nascita della società<br />

“Fujian La Sportiva Co. Ltd.”, per la distribuzione<br />

dei prodotti e la promozione del<br />

marchio La Sportiva in Cina.<br />

“La società ci permetterà di garantire<br />

un’adeguata disponibilità di prodotto e<br />

di far crescere il marchio La Sportiva a<br />

livello mondiale”, ha detto Lorenzo Delladio,<br />

Amministratore Delegato dell’azienda<br />

trentina. “Saremo in grado di soddisfare<br />

le attuali esigenze del mercato in<br />

termini di flessibilità e di rapidità nelle<br />

consegne. Stabilire un duraturo e solido<br />

rapporto di fornitura e produzione con i<br />

mercati emergenti è un elemento chiave<br />

per la crescita della nostra azienda che<br />

ha 80 anni di storia.”<br />

Geox fattura bene,<br />

ma cala l’utile<br />

Geox Spa ha chiuso il primo trimestre<br />

del <strong>2011</strong> con un fatturato di<br />

345,4 milioni di euro in crescita del<br />

4% rispetto ai 333,1 milioni nel primo<br />

trimestre 2010 e un utile netto di<br />

43,4 milioni. L’Ebitda si è attestato a<br />

79,2 milioni euro, pari al 22,9% dei<br />

ricavi, in calo rispetto ai 93,6 milioni<br />

di euro del primo trimestre 2010.<br />

“Sono soddisfatto di questo inizio<br />

d’anno, sia per i risultati del trimestre,<br />

in linea con le aspettative, ma<br />

soprattutto per il portafoglio ordini<br />

dei nostri clienti multimarca e dei<br />

franchising che, per la prossima stagione<br />

AI <strong>2011</strong>, riporta una crescita<br />

solida dell’8%”, ha commentato Mario<br />

Moretti Polegato, presidente e<br />

fondatore di Geox. “Registriamo una<br />

particolare accelerazione nei mercati<br />

emergenti, in Russia e negli altri paesi<br />

dell’Est Europa, ma soddisfazioni<br />

arrivano anche dalla raccolta ordini<br />

nei mercati più consolidati, come<br />

l’Italia e alcuni Paesi europei.”<br />

69


Inserto economia - Giugno <strong>2011</strong><br />

NEWS<br />

Il democratic wear<br />

di Eastpak<br />

Dopo i giovani stilisti e G-Star, è Eastpak<br />

l’ultimo brand in ordine di tempo coinvolto<br />

nel progetto “democratic wear” di Coin:<br />

come è nello spirito dell’iniziativa, la limited<br />

edition realizzata ad hoc (in questo caso<br />

una versione del Padded Pak’r, lo zaino<br />

più famoso del mondo) è venduta a 10<br />

euro all’interno del department store e il ricavato<br />

va a finanziare iniziative benefiche.<br />

I proventi vengono infatti devoluti ad Amref<br />

e destinati alla costruzione di pozzi in<br />

Africa.<br />

Il lancio di questa nuova mini-collezione è<br />

avvenuto il 21 maggio, a partire dalle 11,<br />

presso il Coin di piazza Cinque Giornate<br />

a Milano: special guest è stato Rezophonic,<br />

collettivo di musicisti fondato dal batterista<br />

Mario Riso, da sempre impegnato<br />

a fianco di Amref.<br />

Safilo Group in crescita<br />

Safilo Group nel primo trimestre <strong>2011</strong><br />

ha registrato un miglioramento dei risultati,<br />

con una crescita delle vendite e un<br />

incremento della marginalità. In particolare<br />

il fatturato è aumentato del 5,1%<br />

a 300,7 milioni di euro rispetto ai 286<br />

milioni registrati nel primo trimestre del<br />

2010. Nel periodo in esame, la performance<br />

delle vendite è stata espressione<br />

del continuo trend di crescita del canale<br />

wholesale, che ha registrato nel periodo<br />

un fatturato di 284,5 milioni di euro, in<br />

aumento del 6,4% rispetto ai 267,5 milioni<br />

del primo trimestre 2010. L’Ebitda è<br />

risultato pari a 40,7 milioni di euro in aumento<br />

del 17,6% rispetto ai 34,6 milioni<br />

di euro registrati nello stesso periodo<br />

2010, mentre l’utile netto di Gruppo ha<br />

raggiunto i 18,4 milioni di euro.<br />

Il core business del Gruppo ha beneficiato,<br />

in particolare, della più sostenuta<br />

domanda di occhiali da sole di fascia<br />

medio-alta da parte dei consumatori<br />

dei Paesi asiatici e americani. In questi<br />

mercati, le collezioni di occhiali dei top<br />

brand in licenza riscuotono un crescente<br />

successo grazie al forte appeal della<br />

proposta commerciale e alla sempre<br />

maggiore penetrazione dei prodotti. Anche<br />

le prime collezioni dei nuovi marchi<br />

in licenza Tommy Hilfiger e Boss Orange<br />

hanno registrato un incoraggiante inizio<br />

d’anno, con vendite che hanno controbilanciato<br />

il fatturato non realizzato per la<br />

cessata distribuzione dei marchi in licenza<br />

non rinnovati.<br />

Mico Sport, ottime performance<br />

Ricerca e innovazione come scelta programmatica del lavoro. Sono queste<br />

le fondamenta su cui è basato il concept operativo del brand bresciano<br />

Mico Sport, il quale sta arricchendo il patrimonio delle sue collezioni di base<br />

con la produzione di capi di abbigliamento ad alto contenuto tecnico/sportivo.<br />

Nata nel 1970 come normale calzificio, sette anni dopo divenne azienda<br />

fornitrice di calze tecnologicamente d’avanguardia a quanti esigevano il<br />

meglio del mercato per potere praticare sport ad altissimo livello. La scelta<br />

della specializzazione non tardò a dimostrare che Mico Sport aveva intrapreso<br />

la strada di un successo che, a partire dal 1990, è sempre cresciuto nel<br />

tempo. Il 1990 è l’anno della definitiva conversione aziendale: Mico Sport<br />

inizia a collaborare con federazioni e atleti, raccogliendo via via sempre più<br />

consensi e sottoscrivendo nel contempo anche importanti contratti di sponsorizzazione,<br />

quali – solo per fare qualche esempio ‘calzante’, preso a caso<br />

tra i tanti – quello che lega l’azienda alla Federsci e al motociclista che mira<br />

alla conquista del iridato della categoria Superstock 1000, Lorenzo Zanetti.<br />

Nel 2010 Mico Sport ha chiuso il bilancio a 6,9 milioni di euro, in progressione<br />

del 7% rispetto all’anno prima, migliorando a sua volta le performance<br />

degli anni precedenti.<br />

La moda è un fenomeno di massa che<br />

tocca l’individuo nelle sue emozioni più<br />

socialmente determinanti. Lo ha stabilito<br />

in modo inequivocabile la ricerca<br />

condotta dall’istituto Ispo di Renato<br />

Mannheimer per conto della Camera<br />

Nazionale della Moda Italiana.<br />

L’analisi condotta su un campione rappresentativo<br />

dell’intera popolazione italiana<br />

tramite un sondaggio, è stata poi<br />

approfondita con focus group dedicati<br />

e infine dettagliata attraverso colloqui<br />

con 11 esperti del settore fashion. Un<br />

campione quantitativo e qualitativo che<br />

gli analisti hanno incrociato per portare<br />

a termine un’indagine che ha il pregio<br />

di aver scandagliato la percezione<br />

dell’intera massa di consumatori, in<br />

accordo con la volontà della Camera<br />

Nazionale della Moda.<br />

Il 49% degli intervistati ha dichiarato<br />

che la moda è importante nella propria<br />

vita, è fonte di gioia, felicità, benessere.<br />

Per il 78% degli intervistati la moda<br />

è un biglietto da visita.<br />

Sfatato il mito di una moda che sottolinea<br />

differenze di categoria sociale,<br />

la moda sa parlare a tutti: il 69% degli<br />

intervistati non è d’accordo con la<br />

frase “scelgo l’abbigliamento anche<br />

per dimostrare la mia appartenenza<br />

a una certa classe sociale o a una<br />

categoria di persone a cui mi sento<br />

vicino” al contrario il 75% si dichiara<br />

d’accordo con la frase “se io mi sento<br />

bene per come sono vestito, allora<br />

Italiani alla moda<br />

mi sento alla moda”.<br />

La moda è una questione legata alla<br />

rappresentazione di sé nel mondo, nella<br />

società. Il 59% degli intervistati ha<br />

dichiarato che “la moda facilita le relazioni”.<br />

I grandi marchi sono amati e ne viene<br />

riconosciuto il valore in termini di immagine<br />

e qualità, ma il consumatore<br />

si è dimostrato self confident: sia per<br />

l’abbigliamento, sia per gli accessori,<br />

una percentuale compresa tra il 78%<br />

e il 79% ha dichiarato che preferisce<br />

cambiare spesso marchio e valutare<br />

brand e posti diversi per cercare cose<br />

nuove. Un dettaglio che dimostra una<br />

maturità di approccio alla moda, che<br />

stupirà gli scettici convinti che il consumatore<br />

sia semplicemente affascinato<br />

dal glamour di questa o quella label.<br />

Al contrario il consumatore è cosciente<br />

dell’importanza intrinseca della moda<br />

e difficilmente ha un rapporto monogamo<br />

con un solo brand, anche se i<br />

luoghi d’acquisto più ambiti restano<br />

le boutique delle grandi maison per la<br />

maggioranza (il 40% degli intervistati<br />

con punte del 52% per i giovani di 18-<br />

25 anni).<br />

Nel corso della conferenza stampa di<br />

presentazione dei risultati della ricerca<br />

Ispo, tenutasi il 13 aprile, il professor<br />

Mannheimer ha evidenziato come la<br />

moda abbia ormai assunto “un ruolo<br />

a che fare con il sentire più che con<br />

l’apparire”.<br />

70


Inserto economia - Giugno <strong>2011</strong><br />

NEWS<br />

Decathlon<br />

bloccata a Trieste<br />

Era un progetto scattato circa cinque<br />

anni fa, sul quale la Fondazione<br />

genovese Gaslini ha già investito<br />

15 milioni di euro. Ma ora i lavori<br />

sono stati bloccati. Siamo a Trieste<br />

nell’area bonificata della zona exoleificio,<br />

dove sarebbero dovuti sorgere<br />

cinque complessi industriali,<br />

uno dei quali destinato all’apertura<br />

di un mega-store Decathlon. L’architetto<br />

Enrico Torno, progettista<br />

impegnato anche nella direzione dei<br />

lavori, afferma che si tratta di un’inconcepibile<br />

delibera comunale che<br />

congela un’opera per la quale sono<br />

stati già spesi centinaia di migliaia<br />

di euro. A causare il blocco dei<br />

lavori, sarebbe stata la pressione<br />

degli esercenti che si oppongono<br />

all’insediamento, in città e dintorni,<br />

di nuove grandi realtà commerciali<br />

concorrenti. Decathlon, vista la<br />

difficoltà ad aprire in questa zona,<br />

dovrà cercare residenza altrove se<br />

vorrà insediarsi a Trieste.<br />

Columbia e Sorel accelerano<br />

le vendite on-line<br />

I marchi di outdoor puntano sul web per<br />

mettere il turbo alle proprie vendite. Mentre<br />

The North Face lancerà a maggio (o<br />

giugno) prossimo i suoi siti di e-commerce<br />

in Francia, Spagna e Italia, dopo aver<br />

dato il via alla vendita online in Inghilterra<br />

e Svezia, Columbia Sportwear Company<br />

ha previsto a sua volta – per i suoi brand<br />

Columbia e Sorel – di estendere il proprio<br />

e-commerce ai mercati europeo e canadese.<br />

Da qui a dopo l’estate <strong>2011</strong>, il gruppo –<br />

che ha lanciato nel 2009 i website di e-<br />

commerce di Columbia e Sorel negli USA<br />

– aprirà due siti di vendita su Internet<br />

per il suo marchio omonimo e per Sorel,<br />

brand in piena ascesa grazie al successo<br />

dei suoi stivaletti. Siti che saranno operativi<br />

attraverso delle piattaforme gestite direttamente<br />

dal gruppo e destinati ai clienti<br />

canadesi, inglesi, tedeschi, francesi, italiani,<br />

olandesi, austriaci e spagnoli.<br />

Uno sviluppo strategico per il gruppo di<br />

prodotti outdoor, che nel 2010 ha realizzato<br />

in Europa, Medio Oriente e Africa<br />

(nella regione EMEA quindi) un fatturato<br />

di 163 milioni di euro sugli 1,10 miliardi di<br />

euro di fatturato globale.<br />

Timberland: ottime vendite, ma margini intaccati<br />

Ricavi in aumento nel primo trimestre del fiscal year per Timberland, che archivia<br />

il periodo a quota 349 milioni di dollari, +10,1% rispetto ai precedenti 317 milioni<br />

(+8,5% a tassi di cambio costanti). Particolarmente positivo l’andamento in Asia<br />

(+17,8%), mentre Nord America ed Europa avanzano rispettivamente dell’8,3% e<br />

del 9,3%. In discesa a doppia cifra (-30,2%) l’utile netto, che passa da 25,7 a 18<br />

milioni di dollari.<br />

Il risultato trimestrale riflette un ridimensionamento dell’utile oprativo da 39,4 a 27,9<br />

milioni (-29,2%), in parte a causa di un potenziamento degli investimenti nei negozi<br />

e nell’advertising, cui si sono aggiunte spese extra in altri ambiti. Nelle vendite il<br />

core business delle scarpe mette a segno un +10%, superando i 248 milioni di<br />

dollari. Analogo l’incremento alla voce abbigliamento e accessori, il cui giro d’affari<br />

è di 94,2 milioni.<br />

Commentando i risultati della società, che al termine del quarter può contare su<br />

229 boutique di proprietà (otto in più in confronto all’analogo trimestre 2010), il<br />

presidente e Ceo Jeffrey B. Swartz esprime ottimismo. “Siamo sulla strada giusta<br />

per progredire ulteriormente, grazie soprattutto ai brand Earthkeepers e Outdoor<br />

Adventure”, afferma, delineando un futuro a breve termine tutto in positivo. “Siamo<br />

convinti – puntualizza – di seguire la strategia giusta, con il team giusto, per essere<br />

l’etichetta numero uno al mondo nell’ambito dell’outdoor.”<br />

Accordo di licenza esclusiva per BasicNet<br />

BasicNet ha siglato con il Gruppo Sport<br />

Master di Mosca un accordo di licenza<br />

esclusiva per la distribuzione dei brand<br />

Kappa e Robe di Kappa in Russia. La<br />

partnership garantisce una penetrazione<br />

del mercato capillare e di alto livello,<br />

con grandi aspettative, anche sotto<br />

l’aspetto della visibilità dei marchi.<br />

Sport Master è leader assoluto nella<br />

distribuzione di abbigliamento sportivo<br />

in Russia e per i territori di Ucraina,<br />

Bielorussia e Kazakistan con oltre 350<br />

negozi. Il Gruppo opera sia nel canale<br />

retail, sia in quello wholesale.<br />

Il settore wholesale e la distribuzione<br />

tramite retailer indipendenti costituiscono<br />

inoltre un’area in forte sviluppo che<br />

Musica & sportswear<br />

vede la penetrazione del mercato russo<br />

da parte di Sport Master anche nelle<br />

aree suburbane tramite il franchising e<br />

il consolidamento dei principali partner<br />

di mercato Sportlandia.<br />

“Questo accordo con la Federazione<br />

Russa e con gli ex Paesi della CSI –<br />

dichiara Franco Spalla, Ad di BasicNet<br />

– costituisce un importante passo per<br />

Kappa e Robe di Kappa, permettendoci<br />

di penetrare un’area geografica molto<br />

significativa con il miglior partner del<br />

mercato. Il marchio Kappa, in particolare,<br />

beneficerà di ulteriore visibilità e di<br />

un rafforzamento del proprio posizionamento<br />

sportivo in vista delle prossime<br />

Olimpiadi invernali di Sochi.”<br />

La ricerca di fonti alternative di business e di sfruttamento commerciale dei propri<br />

asset ha spinto Universal Music a firmare un accordo di partnership con Billabong,<br />

marchio australiano leader a livello mondiale nel settore dell’abbigliamento sportivo<br />

e per il tempo libero. Le due società svilupperanno congiuntamente prodotti e servizi<br />

destinati al mercato coinvolgendo nelle proprie iniziative personaggi della musica<br />

e dello sport: tra i progetti in cantiere rientrano la creazione di compilaton e di<br />

contenuti audio/video in esclusiva per i clienti di Billabong, la produzione di nuovo<br />

merchandising ad hoc, l’organizzazione di concerti ed eventi dal vivo, la realizzazione<br />

di progetti cinematografici e l’allestimento di un servizio musicale dedicato<br />

con offerte di musica in download, streaming radio e tv e musica/video precaricati<br />

su lettori Mp3. “Si tratta di una partnership unica tra due società rivolte al futuro e<br />

che condividono una identica passione nel creare prodotti appetibili ed esperienze<br />

avvincenti per i consumatori” ha spiegato il presidente e Ad di Universal Lucian<br />

Grainge, mentre Derek O’Neil, Ceo di Billabong, ha ricordato che “la musica è<br />

una parte integrante del nostro lifestyle e della nostra cultura, e questa partnership<br />

rafforzerà sicuramente la posizione del nostro marchio”.<br />

71


Inserto economia - Giugno <strong>2011</strong><br />

Fibo da record<br />

NEWS<br />

Fibo <strong>2011</strong>, salone leader internazionale dell’industria del fitness e del settore health,<br />

svoltosi a Essen (Germania) dal 14 al 17 aprile scorsi, ha chiuso i battenti registrando<br />

cifre da record, tanto per quanto riguarda i visitatori (+9,1%, 58.100 contro i<br />

53.200 del 2010), quanto per quel che riguarda gli espositori (+3,7%, 581 contro i<br />

560 dell’edizione precedente). Tutto lo spazio espositivo, 75.000 metri quadrati, era<br />

occupato. Il direttore della fiera, Olaf Tomscheit, ha così commentato il risultato conseguito:<br />

“Consideriamo eccezionali il modo e la rapidità dello sviluppo di Fibo. Nel<br />

2005, anno della prima edizione, gli espositori erano 339 (ora +70%) ed è addirittura<br />

raddoppiato il numero dei visitatori. Nel frattempo l’industria del fitness, wellness ed<br />

health ha fatto passi da gigante e noi, con Fibo, abbiamo dimostrato di essere buoni<br />

compagni di viaggio.” Il boom del mercato della salute è documentato da un sondaggio<br />

effettuato dall’Istituto svizzero Wissler & Partner durante il Salone. Il 60,3% degli<br />

intervistati, selezionati tra titolari di palestre, gestori di circoli sportivi, fisioterapisti<br />

e medici specialisti della riabilitazione fisica, ha dichiarato che la propensione a investire<br />

in prodotti innovativi e attrezzature è forte. Uno ogni sei (il 16,6%) ha invece<br />

precisato di avere commissionato forniture di materiali e attrezzature in fiera.<br />

Il primo giorno feriale prima dell’Epifania e il primo sabato<br />

di luglio, per la durata massima di sessanta giorni: sono le<br />

date di partenza dei saldi invernali e festivi, unificate in tutta<br />

Italia. Le Regioni si sono accordate su queste date di avvio,<br />

omogenee su tutto il territorio nazionale, “al fine di tutelare<br />

– si legge in un documento approvato dalla Conferenza<br />

delle Regioni e Province autonome – il diritto alla normale<br />

concorrenza. Le singole Regioni si impegnano, comunque,<br />

a dare seguito a tale decisione con propri atti.” Sulla materia<br />

la competenza è delle amministrazioni territoriali. La proposta<br />

di un’uniformità nazionale della data di avvio dei saldi<br />

Saldi uguali per tutti<br />

Man Socks Italia acquisisce<br />

Think Pink<br />

Il Gruppo Tecnica ha ceduto il marchio<br />

Think Pink a Man Socks Italia, azienda<br />

produttrice di abbigliamento e accessori.<br />

La conferma arriva da Gb International<br />

Spa (società controllata da<br />

Tecnica Group Spa), che ha siglato<br />

un accordo con l’azienda di Castiglione<br />

delle Stiviere per commercializzare<br />

il marchio a partire dalla collezione PE<br />

2012. Tecnica Group, che ha chiuso il<br />

2010 con un fatturato di 384 milioni di<br />

euro in crescita del 13% sul 2009, con<br />

questa cessione prosegue nel suo piano<br />

di focalizzazione sul core-business<br />

di calzature e attrezzi sportivi.<br />

era stata avanzata lo scorso ottobre da Confcommercio,<br />

auspicando la fine di una parcellizzazione a livello regionale,<br />

che a suo parere “disorienta i consumatori e danneggia<br />

le imprese, soprattutto a causa della ‘transumanza’ della<br />

clientela da una Regione all’alta”. Così è, ma rimane ancora<br />

irrisolto il problema delle diverse esigenze dei negozianti.<br />

Non sono state, infatti, prese in considerazione le esigenze<br />

dei negozi dislocati nelle località sciistiche e/o di vacanza<br />

estiva, dove, alle date che hanno previsto per l’apertura dei<br />

saldi corrispondono invece quelle dell’inizio delle normali<br />

vendite.<br />

Lizard e CUS insieme<br />

Lizard, marchio leader nel sandalo sportivo<br />

con particolare focus sul settore<br />

marine, e il CUS (Centro Universitario<br />

Studentesco) di Trento hanno siglato un<br />

importante accordo che avrà una durata<br />

di 3 anni.<br />

Nasce infatti la Lizard Sailing Academy:<br />

una vera e propria scuola di vela d’altura<br />

ideata per tutti coloro che intendono avvicinarsi<br />

o migliorare il proprio rapporto<br />

con questa disciplina. I corsi infatti sono<br />

suddivisi in 5 livelli (Base, Skipper 1/2/3<br />

e Pre Agonismo) e abbracciano dal neofita<br />

al velista semiesperto già in grado<br />

di condurre sufficientemente bene l’imbarcazione.<br />

Lizard, in qualità di sponsor della scuola,<br />

fornirà le calzature (modello Crew ma<br />

non solo) ai frequentanti del corso per la<br />

patente nautica, agli istruttori e agli atleti<br />

che fanno parte del team nazionale.<br />

Questa collaborazione conferma ancora<br />

una volta l’attenzione che il marchio<br />

trentino rivolge al mondo della nautica<br />

nel tentativo che sempre più appassionati<br />

scoprano e approfondiscano tutti gli<br />

aspetti di questo sport.<br />

Google lancia il suo shopping<br />

Google annuncia il lancio in Italia, Spagna e Olanda della versione beta di Google<br />

Shopping, il servizio che favorisce i contatti tra negozianti e acquirenti sul web.<br />

Secondo la società di ricerche ComScore, lo scorso gennaio i tre quarti degli<br />

europei hanno visitato un sito di e-commerce, con una crescita del 66% rispetto<br />

a un anno fa, trascorrendo in media 52 minuti su siti di vendita on-line (fonte:<br />

Internet Retailer). Google Shopping è un motore di ricerca prodotti che consente<br />

agli utenti di trovare on-line le informazioni sugli articoli, di comparare i prezzi e di<br />

identificare il venditore dal quale effettuare l’acquisto. Gli utenti possono cercare<br />

i prodotti dalla homepage di Google Shopping e hanno anche la possibilità di<br />

cliccare su “Shopping” nel pannello a sinistra della pagina dei risultati di ricerca<br />

per visualizzare i risultati originati esclusivamente da Google Shopping. I retailer<br />

possono registrarsi a Google Shopping gratuitamente, inserendo una lista dei<br />

prodotti che già vendono attraverso i loro negozi virtuali. Yoox Group (retailer/ecommerce),<br />

a tale proposito afferma: “Condividiamo l’efficacia del servizio Google<br />

Shopping, da molto tempo utilizziamo Google Shopping e siamo stati tra i<br />

primi a sperimentarlo sul mercato italiano”. Amy Gepfert, Program Manager di Google<br />

Shopping, a sua volta arricchisce l’informazione aggiungendo: “Gli europei<br />

amano fare shopping on-line e ci auguriamo che Google Shopping consenta agli<br />

utenti italiani di trovare i prodotti sul web più velocemente e facilmente. Google<br />

Shopping consente di vedere un’ampia varietà di prodotti offerti da tanti negozianti<br />

diversi (anche di abbigliamento, calzature e accessori per lo sport) e di raffinare i<br />

propri risultati per potere trovare l’offerta migliore, prima di entrare nel negozio online<br />

ed effettuare l’acquisto.” Inoltre, i negozianti che scelgono di pubblicizzare il<br />

proprio catalogo prodotti, ora possono farlo attraverso le Estensioni di Prodotto di<br />

AdWords. Queste ultime utilizzano le informazioni relative a uno specifico articolo,<br />

inserite dal rivenditore, e le mostrano automaticamente all’interno dell’annuncio,<br />

nel caso siano rilevanti.<br />

72


Inserto economia - Giugno <strong>2011</strong><br />

NEWS<br />

Geox si impegna nello sport<br />

Si è svolta il 15 aprile, a Montebelluna (TV), una conferenza stampa indetta da<br />

Mario Moretti Polegato, per illustrare gli impegni assunti dalle sue aziende, Geox<br />

(Sezione sport) e Diadora, nell’ambito della sponsorizzazione e ricerca. Ha ricordato<br />

che i piloti di F1 della scuderia Red Bull gareggiano e vincono indossando<br />

“scarpe che respirano”, che il modello Geox Tmc è tra i preferiti da molti tra i più<br />

quotati campioni del ciclismo professionistico e che usa scarpe da gara Geox<br />

anche Max Biagi nel motociclismo. “Il nostro Gruppo – ha detto – non si limita a<br />

svolgere ricerche di laboratorio ma punta a sperimentarle sul campo, avvalendosi<br />

della collaborazione di campioni d’alto livello internazionale e al tempo stesso<br />

sostenendo lo sport e i suoi valori.” Riferendosi a Diadora, ha ricordato la recente<br />

acquisizione, enunciato i relativi programmi di sviluppo, mettendo l’accento<br />

sull’assunzione di 150 dipendenti, nonché sul previsto investimento di ulteriori 30<br />

milioni di euro in tecnologie e nell’ampliamento del centro distribuzione. Impegni<br />

di cui hanno dato atto i sindaci del comune e dei comuni limitrofi.<br />

Prospettive di crescita nel balneare<br />

Secondo uno studio dell’NPD Group, nel 2009 il mercato mondiale della moda balneare<br />

(swimwear, beachwear e l’equipaggiamento ad essi legato) ha rappresentato<br />

8,6 miliardi di euro, vale a dire il 4% del mercato globale dello sport, il quale ha fatto<br />

registrare vendite per 213 miliardi di euro. In senso generale, in questi ultimi tre anni,<br />

lo swimwear ha messo a segno performance migliori o uguali – come nel caso del<br />

periodo 2008/2009, con un calo del 2% sui due mercati – a quelle del mercato<br />

mondiale degli articoli sportivi.<br />

Nel 2009 il mercato mondiale della moda balneare ha generato un valore di 8,6<br />

miliardi di euro. Nel dettaglio, le vendite sul mercato mondiale del settore balneare si<br />

dividono nel modo seguente: la pratica cosiddetta sportiva rappresenta 3,82 miliardi<br />

di euro, cioè il 45%, mentre il tempo libero registra 4,74 miliardi di euro, cioè il 55%<br />

delle vendite.<br />

Negli anni a venire, le vendite di prodotti di moda balneare legati al tempo libero dovrebbero<br />

crescere in Cina, in Medio Oriente, in Nordafrica e ancora in Brasile, indica<br />

l’NPD Group; mentre la pratica sportiva legata alle attività in mare o in piscina ha un<br />

futuro roseo davanti a sé nei Paesi Occidentali, dove l’età della popolazione è in costante<br />

aumento e l’attività sportiva come difesa e prevenzione rispetto ai problemi di<br />

salute è sempre più incentivata e valorizzata. Il gruppo di studi fa anche notare come<br />

il segmento di mercato dei prodotti di sport performance sia dominato da un pugno<br />

di marchi, mentre il mercato del beachwear è il terreno di gioco sul quale si muove<br />

una grande quantità di griffe, lasciando presagire un interesse crescente dei brand<br />

di sport performance nei confronti di questo settore.<br />

Infine, il mercato mondiale dello swimwear si sta rivolgendo verso prodotti sempre<br />

più tecnologici, come su coefficienti di protezione solare principalmente destinati ai<br />

bambini, mentre il fulcro della crescita potrebbe venire da una nuova generazione di<br />

costumi da bagno termici, che permettono di nuotare in tutte le acque.<br />

Novità in Harmont & Blaine<br />

Harmont & Blaine, azienda comasca specializzata nella commercializzazione di prodotti<br />

tessili e accessori per abbigliamento, produrrà e distribuirà per i prossimi tre<br />

anni l’underwear e la linea mare firmati Harmont & Blaine. L’accordo di licenza prenderà<br />

il via con la stagione PE 2012. “Quello siglato con Albisetti” ha commentato<br />

l’amministratore delegato di Harmont & Blaine, Domenico Menniti, “è un accordo<br />

importante perché accrescerà il valore del nostro marchio consentendoci di rafforzare<br />

la distribuzione di underwear e abbigliamento mare su vasta scala in mercati<br />

finora poco presidiati.”<br />

Harmont & Blaine, che la scorsa settimana ha acceso le insegne del suo undicesimo<br />

flagship in Cina, questa volta a Shenyang, stima di riuscire a chiudere il primo<br />

semestre <strong>2011</strong> con un giro d’affari attestato sui 26 milioni di euro, contro i 22,6<br />

milioni registrati nello stesso periodo l’anno precedente.<br />

Open space adidas a Roma<br />

Si presenta come un grande open<br />

space di 100 metri quadri il nuovo<br />

monomarca adidas Originals inaugurato<br />

nel centro commerciale I Granai,<br />

a Roma lo scorso aprile. Salgono così<br />

a 13 i flagship italiani del marchio<br />

della divisione Sport Style di adidas,<br />

che punta alla copertura capillare sul<br />

nostro territorio. In vendita le scarpe<br />

storiche del brand – Adicolor, Gazelle<br />

e LA Trainer –, ma non solo.<br />

Progettato dallo studio Colombo<br />

Vantussi e situato in zona Eur, lo spazio<br />

ospita la linea di calzature Mega<br />

– novità della stagione – e l’inedita<br />

collezione di jeans Originals Denim.<br />

Contraddistinte dal logo del trifoglio,<br />

le proposte della label rappresentano<br />

un mix di autenticità sportiva e stile<br />

urbano, valori esaltati all’interno dello<br />

store che presta grande attenzione<br />

anche alla creatività, all’espressività e<br />

all’individualità.<br />

A caccia in sicurezza<br />

La campagna per la sicurezza nella<br />

caccia raggiunge un importante traguardo<br />

grazie all’alta tecnologia dell’industria<br />

tessile pratese, che ha creato<br />

un tessuto corazzato di straordinarie<br />

prestazioni salvavita.<br />

Si chiama Dynafelt, è molto più resistente<br />

del kevlar (già 5 volte più resistente<br />

dell’acciaio) ed è stato testato<br />

con successo, risultando estremamente<br />

protettivo anche da cartucce a pallini<br />

sparate a distanza ravvicinata. Sarà la<br />

grande novità della stagione venatoria<br />

<strong>2011</strong>-2012.<br />

Dynafelt è stato presentato il 4 maggio<br />

alla stampa, nella sede di Confindustria<br />

Toscana, da Roberto Fenzi,<br />

vice-presidente dell’Unione Industriale<br />

di Prato e Ad del Gruppo Lenzi, uno<br />

dei più importanti del distretto tessile<br />

pratese, leader nel settore dei tessuti<br />

non convenzionali, al quale si deve la<br />

creazione del nuovo tessuto.<br />

Con lui l’ingegner Stefano Ricci, responsabile<br />

di Lenzitecnologie, il settore<br />

del gruppo dove Dynafelt è stato<br />

ideato e dove è adesso in produzione.<br />

“Dynafelt”, ha ricordato Fenzi, “è un feltro<br />

speciale ottenuto con la tecnofibra<br />

in polietilene Dyneema della società<br />

olandese DSM.”<br />

73


Inserto economia - Giugno <strong>2011</strong><br />

NEWS<br />

2012 diverso per Mido<br />

Mido, il salone internazionale dell’occhialeria<br />

di Milano, ha annunciato le date<br />

della prossima edizione: si svolgerà nelle<br />

giornate di domenica 11, lunedì 12 e<br />

martedì 13 marzo 2012 presso il quartiere<br />

fieristico di Rho-Pero. Una collocazione<br />

temporale che ha una duplice valenza<br />

di novità.<br />

Da un lato, infatti, viene accolta la richiesta<br />

espressa da espositori e visitatori<br />

di svolgere la fiera nei due giorni della<br />

settimana, la domenica e il lunedì, in cui<br />

molti ottici italiani sono chiusi. Dall’altro<br />

però, almeno per l’edizione 2012, non<br />

si realizzerà la concomitanza con le altre<br />

rassegne milanesi degli accessori, sotto<br />

la sigla All Accessories, lanciata di<br />

recente per puntare proprio sulla sinergia<br />

tra gli eventi.<br />

Nella primavera 2012 le manifestazioni<br />

Micam, Mipel, Mifur e Mido si presenteranno,<br />

infatti, in ordine sparso, a causa<br />

dello svolgimento del salone a cadenza<br />

triennale Ipack-Ima, fissato dal 28 febbraio<br />

al 3 marzo, ma il cui smantellamento<br />

si prolunga nei giorni successivi. Micam,<br />

Mipel, Mifur, che ancora non hanno<br />

comunicato ufficialmente le date 2012,<br />

manterranno presumibilmente la collocazione<br />

già prevista, ossia da domenica 4<br />

a mercoledì 7 marzo, ma mentre le prime<br />

due mostre continueranno a svolgersi a<br />

Rho-Pero, la kermesse sulla pellicceria<br />

troverà spazio al Portello di Fieramilanocity.<br />

Mido, come già detto, si terrà più<br />

avanti: dall’11 al 13.<br />

Tavola rotonda sulla montagna<br />

Presso la Camera dei Deputati si è svolta una tavola rotonda dal titolo “Gli Italiani e<br />

la montagna: nuove opportunità per il turismo e lo sport”. L’evento è stato promosso<br />

dalla FISI‚ la Federazione Italiana Sport Invernali con il contributo di Assosport.<br />

Nella fase introduttiva Giovanni Morzenti, presidente FISI ha presentato i risultati di<br />

una ricerca che la Federazione ha commissionato al prof. Enrico Finzi, di AstraRicerche,<br />

con l’obiettivo di approfondire la conoscenza delle esigenze dei tesserati<br />

FISI, offrire agli operatori della montagna spunti per migliorare l’offerta turistica,<br />

incrementare e promuovere la pratica sportiva in montagna.<br />

Sono seguiti gli interventi dell’On. Pierluigi Mantini‚ presidente Osservatorio parlamentare<br />

per il Turismo; Sandro Lazzari‚ presidente ANEF; Claudio Albonetti, presidente<br />

Assoturismo; Walter Meister, vice presidente Federalberghi; Renzo Iorio, vice<br />

presidente Federturismo; Manuela Viel, direttore Assosport; Francesco Montera‚<br />

direttore generale Promuovitalia; Alberto Zanatta, direttore Tecnica Group; On. Erminio<br />

Quartiani, presidente onorario parlamentari Amici della Montagna; Gianpietro<br />

Nattino, presidente Banca Finnat.; On. Rocco Crimi, sottosegretario di Stato alla<br />

Presidenza del Consiglio dei Ministri con delega allo sport. Il moderatore è stato<br />

Alessandro Casarin, condirettore TgR, Rai.<br />

Presente per un saluto ai partecipanti Christof Innerhofer, campione del mondo a<br />

Garmisch <strong>2011</strong>.<br />

New entry<br />

in Peuterey e Geospirit<br />

Alice Bon è il nuovo direttore della comunicazione e dell’immagine dei marchi<br />

Peuterey, Peuterey Aiguille Noire e Geospirit di proprietà di G&P Net. La nomina,<br />

coerente con la strategia di sviluppo avviata dal Presidente Francesca<br />

Lusini e dal direttore creativo e consigliere delegato Riccardo Coppola, rientra<br />

nei piani aziendali volti al rafforzamento delle operazioni di internazionalizzazione<br />

dei brand, Far East in testa.<br />

La Bon che ha una decennale esperienza nella funzione PR, in aziende del<br />

fashion come Ralph Lauren, Gucci e Giorgio Armani, opererà dallo showroom<br />

milanese di Via Lodovico il Moro insieme a Giovanni Lusini, nel ruolo di advertising<br />

manager, e al team interno che coordina gli aspetti grafici, la comunicazione<br />

corporate e il product placement.<br />

Bread & Butter frena<br />

sul childrenswear<br />

Non decolla la liaison tra Bread &<br />

Butter e il settore della moda infantile:<br />

gli organizzatori del salone berlinese,<br />

dopo aver sospeso in occasione<br />

dell’edizione dello scorso gennaio<br />

l’area Kids Camp, che aveva esordito<br />

nell’estate 2010, hanno annunciato<br />

che anche il progetto Bread & Butter<br />

Youngstars è stato congelato.<br />

La rassegna era in programma dal<br />

15 al 17 luglio, circa una settimana<br />

dopo il “Tradeshow for selected<br />

brands”, previsto dal 6 all’8. “La nostra<br />

idea – spiega il managing director<br />

dell’ente fieristico tedesco, Karl-<br />

Heinz Müller – era quella di creare<br />

sempre all’interno dell’ex aeroporto<br />

Tempelhof una piattaforma sulle proposte<br />

under 14 indipendente e di<br />

spirito contemporary, sulla falsariga<br />

di Bread & Butter per l’adulto. Infatti,<br />

ero convinto che per il comparto<br />

fosse urgentemente necessario un<br />

rinnovamento.”<br />

A oggi una settantina di nomi hanno<br />

aderito all’iniziativa ma, come sottolinea<br />

Müller, si tratta di realtà per lo<br />

più di piccole dimensioni, mentre le<br />

grandi non hanno risposto all’appello.<br />

“A questo punto – conclude l’artefice<br />

di Bread & Butter – non avevamo<br />

le basi per concretizzare gli obiettivi<br />

ambiziosi che ci eravamo posti. Non<br />

abbiamo potuto fare altro che soprassedere.”<br />

Cresce l’impegno Timberland<br />

per l’ambiente<br />

Un 38% di riduzione delle emissioni<br />

di gas a effetto serra a fine 2010.<br />

Questo quanto annunciato recentemente<br />

da Timberland, società americana<br />

quotata al Nyse. L’attenzione<br />

della società si era concretizzata nel<br />

2006 con la creazione di un programma<br />

ad hoc che in cinque anni<br />

ha già portato a una consistente riduzione<br />

delle emissioni.<br />

E se la riduzione del 50% non è stata<br />

raggiunta nel 2010, “abbiamo in programma<br />

di ottenere questo risultato<br />

entro il 2015 e magari di andare anche<br />

oltre”, ha sottolineato Betsy Blaisdell,<br />

Senior Manager Environmental<br />

Stewardship di Timberland.<br />

74


Inserto economia - Giugno <strong>2011</strong><br />

NEWS<br />

Nuovo nome per Ispo China<br />

Ispo China cambia nome: diventa<br />

Ispo Beijing e l’edizione 2012 rimarrà<br />

aperta un giorno in più. Le principali<br />

fiere tedesche di attrezzature e abbigliamento<br />

sportivo organizzano anche<br />

edizioni in Cina e le prossime edizioni<br />

nell’ordine sono: OutDoor China a<br />

Shanghai. 23/25 giugno <strong>2011</strong> (Messe<br />

Frankfurt); Asia Outdoor a Nanchino,<br />

27/30 luglio <strong>2011</strong> (Friedrischshafen<br />

Messe) e Ispo Beijing, 22/25 febbraio<br />

2012, un giorno in più rispetto<br />

a quest’anno (Messe Muenchen). Il<br />

nome di Ispo Beijing è nuovo di zecca.<br />

Sostituisce il finora esistente Ispo<br />

China e, per quanto riguarda il motivo<br />

del cambiamento – dicono gli organizzatori<br />

– si tratta di un’esigenza dettata<br />

dal non volere in alcun modo confondere<br />

questa con le altre due su citate<br />

fiere. Ispo China <strong>2011</strong> è stata visitata<br />

da 17.700 visitatori.<br />

Vendite in crescita per<br />

Intersport International<br />

Il 2010 ha rappresentato una buonissima<br />

annata per Intersport International.<br />

Coi suoi 5320 punti vendita – di cui<br />

200 nuove aperture nel 2010 – il distributore<br />

di articoli sportivi presente in<br />

39 Paesi ha fatto registrare in effetti un<br />

aumento delle vendite del 9%, a 10,1<br />

miliardi di euro, contro i 9,2 miliardi del<br />

2009. Un risultato dovuto in parte alla<br />

buonissima stagione invernale in Europa<br />

Centrale, in Canada e in Scandinavia,<br />

e in parte agli effetti della Coppa del<br />

Mondo di Calcio svoltasi in Sudafrica.<br />

Da notare che le vendite di Intersport<br />

International sono state incrementate<br />

anche dai risultati delle attività running<br />

e training.<br />

Intersport International cita poi uno<br />

studio della Federation of the European<br />

Sporting Goods Retail Associations<br />

(FEDAS), che svela che il mercato degli<br />

articoli sportivi è aumentato del 3%,<br />

a 39 miliardi di euro nel 2010 in Europa,<br />

e che Intersport vi rappresenta una<br />

quota di mercato del 22%. Tuttavia,<br />

per il <strong>2011</strong> il gruppo prevede di ottenere<br />

una crescita più modesta a causa<br />

di una stagione sciistica che è stata più<br />

piatta, per via delle condizioni meteo rivelatesi<br />

troppo clementi e l’assenza di<br />

avvenimenti sportivi di altissimo livello.<br />

Reebok in corsa per eguagliare adidas<br />

Sulla rivista americana di business e nuove tendenze Bloomberg si legge che Reebok<br />

mira a eguagliare, in percentuale rispetto al fatturato, gli utili della casa madre<br />

adidas entro cinque anni. Il tentativo di scalata è già iniziato, con il risultato del<br />

bilancio chiuso a +12% il 31 dicembre 2010, dopo tre anni di progressivo miglioramento.<br />

L’interesse che si sta registrando a livello internazionale attorno al marchio<br />

è palese e, a tale riguardo Uli Becker, presidente di Reebok, afferma: “Ci siamo<br />

posti obiettivi ambiziosi, ma nei cinque anni che ci siamo presi potranno succedere<br />

molte cose ovviamente positive, sappiamo già di potere contare su buoni margini di<br />

utile alla chiusura finale dei conti nel <strong>2011</strong>. A rendere possibile questa nostra performance<br />

contribuirà il successo che stiamo riscontrando con le scarpe da running<br />

RealFlex e con quelle della linea tonificante femminile Easy Tone.”<br />

Nuova sponsorizzazione per North Sails<br />

North Sails sarà partner ufficiale della Nespresso Cup <strong>2011</strong>. La regata, giunta alla seconda<br />

edizione e dedicata esclusivamente alla classe Wally, si terrà dal 6 all’8 maggio<br />

a Portofino. In base all’accordo il brand di abbigliamento sportivo facente capo alla<br />

Tomasoni Topsail di Rapallo (GE) vestirà tutti gli equipaggi che parteciperanno alla<br />

manifestazione velistica con una polo, realizzata ad hoc per l’occasione, mentre agli<br />

ospiti sarà donato un vip gift per un total look: giacca, polo, cintura e sacca.<br />

CalcioExpo: novità a Firenze<br />

Firenze lancia CalcioExpo, nuovo evento dedicato al mondo del pallone. È stato<br />

messo in calendario da giovedì 8 a domenica 11 settembre e si svolgerà presso il<br />

centro fieristico della Fortezza da Basso dove, per quanto riguarda l’area espositiva,<br />

sugli 8000 metri quadrati espositivi disponibili, verranno proposti prodotti di<br />

vario genere: dai palloni all’abbigliamento tecnico, dall’alimentazione al merchandising.<br />

Si tratterà, secondo quanto affermano gli organizzatori, di una fiera di taglio<br />

innovativo, ravvivata da iniziative che rappresentano le diverse anime del gioco del<br />

calcio. Il pubblico degli appassionati troverà qui rappresentato l’intero mondo calcistico<br />

nazionale: squadre, allenatori e giocatori, federazioni, associazioni ed enti<br />

di promozione, gestori di impianti e chiunque operi professionalmente nel settore.<br />

Il coinvolgimento di tutti i protagonisti di prima grandezza è assicurato anche per<br />

quanto attiene il calcetto e altri sport derivati. Nelle intenzioni, CalcioExpo vuole<br />

essere punto di incontro fra storia e innovazione, l’occasione per conoscere in<br />

profondità il passato, soffermare l’attenzione sul presente, progettare il futuro attingendo<br />

idee e propositi dall’esito dei meeting, incontri e convegni programmati.<br />

Un nuovo distributore per Garmont<br />

Garmont Srl ha annunciato agli inizi di<br />

maggio la nomina di Lifestyle Industries<br />

Group come distributore in Australia<br />

delle calzature outdoor a marchio Garmont.<br />

Lifestyle Industries Group si occuperà<br />

della distribuzione sul mercato<br />

australiano delle linee di calzature Garmont<br />

montagna, hiking e altre attività<br />

outdoor.<br />

Tim Gaul, direttore di Lifestyle Industries<br />

Group (LIG), ha affermato: “LIG può<br />

vantare di essere un eccellente brand<br />

builder. Siamo estremamente lieti di<br />

aggiungere un marchio con la qualità e<br />

l’esperienza di Garmont al nostro business.<br />

Siamo convinti che le soluzioni<br />

tecniche offerte assicureranno il successo<br />

in un mercato dell’outdoor altamente<br />

maturo.”<br />

Commenta Gian Luca Farinazzo, Garmont<br />

Sales and Marketing Manager<br />

International: “Siamo orgogliosi di<br />

dare il benvenuto a Lifestyle Industries<br />

Group nel nostro network internazionale<br />

di vendita e siamo certi che la loro<br />

esperienza e conoscenza del mercato<br />

australiano rafforzerà il rapporto con il<br />

consumatore e promuoverà il marchio<br />

Garmont come leader tecnico di calzature<br />

dalle prestazioni estreme. Un<br />

ringraziamento particolare va anche a<br />

Sitro Group Australia Pty ltd per il loro<br />

supporto nell’assicurare un passaggio<br />

agevole.”<br />

75


Inserto economia - Giugno <strong>2011</strong><br />

NEWS<br />

Wintersteiger acquisisce la maggioranza di BootDoc<br />

Mentre molte aziende procedono ancora<br />

con il freno a mano tirato, la Wintersteiger<br />

AG di Ried im Innkreis punta<br />

sull’espansione e alla fine di aprile<br />

<strong>2011</strong> ha acquisito le quote di maggioranza<br />

della società BootDoc Handels<br />

GmbH di Liezen. La rinomata azienda<br />

della Stiria è specializzata in plantari<br />

per calzature sportive e scarpe per<br />

tutti i giorni, sistemi di analisi, calze a<br />

compressione graduata e scarpette<br />

interne per scarponi da sci in materiale<br />

espanso. Nell’anno di esercizio<br />

scorso ha raggiunto un fatturato di<br />

circa 1,7 milioni di euro.<br />

Grazie a questa acquisizione, due<br />

marchi forti si avvantaggeranno in<br />

futuro di preziosi effetti sinergici. Lo<br />

sviluppo del marchio di successo<br />

BootDoc è così garantito a lungo termine,<br />

tanto più che le due aziende,<br />

nel campo dei prodotti per lo sport,<br />

si rivolgono alle stesse categorie di<br />

clienti. UIteriore spinta verrà data ai<br />

prodotti BootDoc grazie alla loro introduzione<br />

nella rete di distribuzione<br />

globale di Wintersteiger. I clienti in<br />

tutto il mondo si avvantaggeranno in<br />

particolare dei nuovi impulsi ai prodotti<br />

e all’assistenza. “Con l’acquisizione<br />

delle quote di maggioranza di Boot-<br />

Doc è stato possibile fare un importante<br />

passo avanti in direzione dell’ulteriore<br />

sviluppo e dell’ampliamento<br />

di questo importantissimo segmento<br />

di prodotti. Abbiamo acquisito per la<br />

stessa categoria di clienti un solido<br />

marchio con prodotti ben avviati e di<br />

pregiata qualità. In combinazione con<br />

la comprovata qualità di servizio e distribuzione<br />

di Wintersteiger, vogliamo<br />

offrire ai clienti attuali e futuri il miglior<br />

servizio possibile”, questo il commento<br />

dell’ingegner Markus Piber, membro<br />

del consiglio direttivo presso Wintersteiger<br />

per il settore Distribuzione,<br />

Marketing e Pubbliche relazioni.<br />

Wintersteiger potrà contare anche<br />

in futuro sul prezioso know-how<br />

della ditta della Stiria. Infatti presso<br />

la sede della BootDoc Handels<br />

GmbH a Liezen non ci saranno stravolgimenti,<br />

come non ce ne saranno<br />

all’interno del team di lavoro. All’insegna<br />

del motto “a 360° intorno<br />

al piede” i team di Wintersteiger e<br />

BootDoc in futuro remeranno nella<br />

stessa direzione e metteranno in<br />

gioco le loro forze nell’interesse dei<br />

clienti. Mentre BootDoc rimarrà il<br />

centro nevralgico per lo sviluppo di<br />

nuovi prodotti per il benessere dei<br />

piedi, Wintersteiger si occuperà della<br />

vendita mondiale, del marketing e<br />

della logistica. I dettagli di questa<br />

trasformazione sono già in elaborazione.<br />

Al contrario la distribuzione<br />

dei plantari per calzature sportive<br />

Comform’able da parte di Wintersteiger<br />

sul mercato austriaco e su<br />

quello italiano verrà conclusa alla<br />

fine di gennaio 2012.<br />

Dall’UE ok per l’etichettatura<br />

I consumatori europei non rischieranno<br />

più di acquistare inavvertitamente capi<br />

di abbigliamento che contengono parti<br />

in pelle o pelliccia animale e dovranno<br />

essere correttamente informati sulla<br />

composizione degli abiti.<br />

È diventata legge europea l’obbligo<br />

di etichettatura del tessile. La plenaria<br />

di Strasburgo ha approvato definitivamente<br />

il regolamento sull’obbligo<br />

di denominazione delle fibre tessili e<br />

all’etichettatura e al contrassegno della<br />

composizione fibrosa dei prodotti<br />

tessili.<br />

Un megastore Decathlon apre i battenti i primi di giugno negli spazi dell’area<br />

industriale, dietro la zona Caorsana, che fino a qualche tempo fa erano occupati<br />

da Italia Arredo. L’apertura permetterà l’assunzione di circa 60 persone<br />

che entreranno a far parte di una squadra di circa 5000 collaboratori in<br />

Italia.<br />

Nel 2009 Decathlon è diventato il più grande network di negozi per la distribuzione<br />

di articoli per lo sport in Italia e ha registrato la presenza di oltre 19<br />

milioni di clienti. In Italia, Decathlon è oggi presente con 68 negozi, 3 depositi<br />

logistici e 2 uffici di produzione. L’esordio del primo negozio Decathlon<br />

italiano risale al 1993 quando viene aperto il punto vendita di Baranzate<br />

di Bollate (MI), seguito a distanza di due anni da quelli di Corsico (MI) e<br />

Lissone (MB). Il valore della produzione del perimetro retail si è attestato<br />

a 691 milioni di euro in crescita del 12,8% rispetto ai 612,8 milioni di euro<br />

del 2008 calcolati a parità di perimetro. Nel giugno 2009, infatti, Decathlon<br />

ha varato lo spin off delle attività di produzione, ricerca e sviluppo, che sono<br />

confluite nella società Oxyprod. Considerando anche queste attività, il valore<br />

della produzione nel 2009 è stato pari a 881,5 milioni di euro (818,7 nel<br />

2008). La progressione degli store a superfici paragonabili (negozi aperti<br />

da almeno 2 anni), è stata pari al 6,9%. Si conferma, dunque, la crescita<br />

costante degli ultimi anni.<br />

Due sono gli obiettivi che guidano il merchandising: essere negozi rapidi,<br />

per permettere ai clienti di trovare velocemente gli articoli adatti alle proprie<br />

passioni sportive, e garantire la libera miglior scelta, per consentire<br />

ai clienti di comprendere l’offerta in<br />

autonomia e di scegliere il miglior<br />

prodotto in relazione all’utilizzo desiderato.<br />

Il tutto in un’ottica di chiarezza<br />

dell’offerta, disponibilità dello<br />

stock e capacità di favorire l’acquisto.<br />

Decathlon apre a Piacenza<br />

Fonti: Fashion Magazine, il Sole24 ore, Assosport,<br />

Coni, Ansa, AdnKronos, Prima Comunicazione,<br />

www.sportbizreport.it, www.sporteconomy.<br />

it, www.sponsornet.it, www.fashionmag.com<br />

76


Inserto Speciale di <strong>TopSport</strong> - Il Giornale degli Articoli Sportivi - Giugno <strong>2011</strong><br />

www.be-out.it<br />

natural sportstyle<br />

Naturalmente<br />

Liberi<br />

Un universo sportivo e lifestyle<br />

in costante evoluzione.<br />

Capace proprio in periodi<br />

commercialmente difficili di attrarre<br />

e appassionare un pubblico<br />

alla ricerca di emozioni. Naturali<br />

In questo numero: in fiera, l’Outdoor made in Italy. Anticipazioni prodotto 2012


78<br />

LA PAROLA A...<br />

RICCARDO VALSECCHI<br />

Amministratore Delegato<br />

ANDE<br />

lI panorama è complesso.<br />

Sono diversi gli aspetti che il mondo<br />

outdoor deve approfondire, per darsi delle risposte<br />

e puntare a una crescita futura<br />

IL MONDO OUTDOOR MERI-<br />

TA DI ESSERE APPROFONDITO,<br />

poiché alcune precise dinamiche<br />

sono in pratica sempre presenti,<br />

in modo più o meno evidente, e<br />

possono generare numerose e importanti<br />

conseguenze. Tra di esse,<br />

a mio avviso, vale la pena prendere<br />

in esame principalmente i seguenti<br />

aspetti: la scarsa conoscenza del<br />

prodotto da parte del consumatore<br />

italiano e la sua ridotta capacità di<br />

spesa, la mancanza di test specifici<br />

sulla merce, ma anche la trasformazione<br />

del mercato cinese e le<br />

difficoltà della nostra distribuzione<br />

specializzata. Sono tutti fattori che<br />

influenzano pesantemente l’andamento<br />

delle vendite, andando a modificare<br />

le prospettive future, tanto<br />

in meglio quanto in peggio.<br />

Osservando dunque la situazione<br />

per come si prospetta attualmente,<br />

risulta evidente a tutti la crescita di<br />

Decathlon, sia come network distributivo<br />

che come offerta alternativa<br />

di prodotti rispetto ai brand storici.<br />

È sempre più il consumatore stesso<br />

a considerarlo come un’alternativa<br />

reale rispetto al canale di distribuzione<br />

tradizionale; quest’ultimo,<br />

dunque, sembra sempre più in<br />

sofferenza sia per volumi di vendita<br />

che, soprattutto, per capacità di<br />

produrre profitto. Questa è infatti<br />

la nota più dolente di tutto il nostro<br />

settore.<br />

Sul fronte del consumo, il mer-<br />

cato appare ormai spaccato in<br />

due. Da un lato, c’è il consumatore<br />

che ricerca il brand per identificarsi<br />

nella filosofia rappresentata<br />

dallo stesso marchio, e anche per<br />

confermare il proprio status sociale,<br />

con la consapevolezza che la<br />

propria scelta testimonia un must di<br />

qualità. Dall’altro lato, c’è un target<br />

di clientela guidata da una maggiore<br />

cautela nell’acquisto, che quindi<br />

accetta di buon grado di valutare<br />

l’offerta anche no logo, oppure<br />

delle private labels, in cui si riesca<br />

comunque a trovare un prodotto<br />

qualitativamente valido, anche<br />

se non eccessivamente costoso.<br />

Una situazione che va marcandosi<br />

sempre più.<br />

A questa dicotomia si somma<br />

la trasformazione del mercato<br />

cinese, perché se all’inizio la<br />

delocalizzazione ha rappresentato<br />

la salvezza di molte aziende, gli<br />

ultimi rovesci del mercato stanno<br />

costringendo molte aziende a fare<br />

i conti con una vera redditività e<br />

quindi con la capacità di sostenersi<br />

nel tempo, attraverso sani profitti.<br />

Il mercato cinese è fortemente<br />

cambiato: i prezzi sono in costante<br />

e sensibile aumento. La capacità<br />

produttiva che inizialmente sembrava<br />

inesauribile ha raggiunto un<br />

limite, forse anche perché la Cina<br />

sta prestando una forte attenzione<br />

al mercato domestico, col concorso<br />

del governo centrale che spinge<br />

in tal senso. La competitività cinese<br />

non si basa più sul fronte economico,<br />

bensì su quello produttivo.<br />

Tutt’altro che trascurabile è la<br />

scarsa preparazione dell’utente<br />

medio italiano rispetto a quello<br />

estero. La conoscenza dei parametri<br />

di valutazione del livello di performance<br />

sembra abbastanza superficiale,<br />

e quindi può dare origine a<br />

scelte stimolate più dall’attrattiva<br />

esercitata dai cartellini che da una<br />

capacità di riconoscere realmente<br />

la qualità del prodotto. La mancanza<br />

di test specifici universalmente<br />

riconosciuti e, conseguentemente,<br />

di una più coerente regolamentazione,<br />

aumenta esponenzialmente<br />

il rischio di confusione, soprattutto<br />

sulle scelte di consumo da parte<br />

della clientela. A questo proposito,<br />

porto spesso ad esempio le conseguenze<br />

derivate dall’indubbia ambiguità<br />

sulla determinazione della<br />

cosiddetta colonna d’acqua, il cui<br />

risultato può variare enormemente<br />

a seconda del tipo di test che si<br />

effettua, distorcendo significativamente<br />

una realtà che dovrebbe<br />

invece essere scientifica e obiettiva.<br />

Non va invece mai dimenticato<br />

che l’acquisto di un prodotto tecnico<br />

non può prescindere da una<br />

chiara e uniforme scala che indichi<br />

l’effettiva capacità di proteggere da<br />

freddo, acqua e vento.


l’emozione di farcela<br />

13 cime mozzafiato, 4.000 metri di dislivello, attraverso sentieri, vie ferrate<br />

e pareti di grado V. Tutto in circa 12 ore, sembra divertente vero? Due amici, Kogs<br />

e Toni, esplorano i dintorni attraversando la catena montuosa locale, in un giorno.<br />

Perché non parti anche tu?<br />

Rimani al passo su adidas.com/outdoor<br />

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© <strong>2011</strong> adidas AG. adidas, the 3-Bars logo and the 3-Stripes mark are registered trademarks of the adidas Group.<br />

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80<br />

beOut SPECIALE OUTDOOR<br />

Cresce l’outdoor, come sembrano<br />

dimostrare i dati relativi alle vendite<br />

del 2010. Certo, non si tratta di<br />

uno sviluppo a doppia cifra e anzi,<br />

a ben guardare, salgono i volumi<br />

ma calano, o meglio, restano fermi i<br />

valori. Segno che per vendere ci si<br />

è dovuti accontentare di cifre ridotte<br />

e margini più ristretti. Nulla a che<br />

vedere, comunque, con cadute verticali<br />

come quelle a cui, purtroppo, la<br />

crisi economica ha abituato aziende<br />

e negozianti, in attesa di una ripresa<br />

che si sperava eclatante ma che in<br />

realtà è molto timida e circospetta.<br />

Resta il fatto che l’outdoor non cessa<br />

la sua marcia inarrestabile verso<br />

l’alto, alla conquista di un posto<br />

speciale nel cuore e nelle case del<br />

grande pubblico, sempre più affascinato<br />

da una pratica sportiva all’aria<br />

aperta che ha finito per diventare<br />

uno stile di vita, con tutto quello che<br />

comporta. E stile di vita significa<br />

anche modo di essere, di sentirsi e<br />

di apparire. Porte aperte dunque per<br />

moda, look, abbigliamento e accessori.<br />

In questo grande mondo che si<br />

Outdoor significa eleganza, bellezza,<br />

natura, curiosità, stile. E soprattutto libertà.<br />

Del corpo in movimento, di gestire<br />

se stessi in città come in montagna,<br />

al mare o in collina. Un’associazione,<br />

quella con il benessere, che lo avvicina<br />

alle altre pratiche sportive, anche al fitness<br />

sente accomunato dalla definizione<br />

outdoor, comprendere bene di che<br />

si tratti esattamente non è facile.<br />

Outdoor è tutto, verrebbe da pensare,<br />

e in un certo senso lo è, per una<br />

svariata serie di ragioni tali per cui<br />

quasi qualunque attività, se praticata<br />

all’aria aperta, diventa outdoor,<br />

in contrapposizione a un indoor<br />

che resiste nelle palestre e nelle<br />

piscine, sotto qualche pallone dei<br />

centri sportivi o dove la pratica della<br />

disciplina impone la fruizione di una<br />

struttura dedicata.<br />

La gente, si sa, cerca il contatto con<br />

la natura, visto il benessere che questa<br />

trasmette, non solo da un punto<br />

di vista fisico, ma anche psicologico.<br />

E se i neofiti attendono la bella<br />

stagione, i più appassionati non si<br />

fanno certo fermare dal maltempo,<br />

anche grazie alle straordinarie<br />

performance che i prodotti di ultima<br />

generazione sono in grado di garantire.<br />

Ormai sotto l’aspetto tecnico<br />

non si teme più nulla. Dal freddo<br />

al vento, dalla pioggia al sudore,<br />

abbigliamento e attrezzatura outdoor<br />

sono di carattere così tecnico<br />

da proteggere i fruitori da qualsiasi<br />

Stile Libero<br />

L’outdoor è una pratica sportiva creativa,<br />

fashion, adatta a ogni luogo e a ogni<br />

situazione, perfetta anche per le famiglie.<br />

E così anche quello che una volta era<br />

‘abbigliamento da montagna’, ora è un<br />

vero e proprio look: alla performance<br />

si unisce lo stile, perché l’outdoor è<br />

un modo di pensare, non solo un’attività


81<br />

ambiente e da qualsiasi condizione.<br />

Via libera dunque all’attività all’aria<br />

aperta, dal prato sotto casa alle vette<br />

più impervie, in base a dove cuore<br />

e community conducano.<br />

Sotto la dicitura outdoor, quindi,<br />

si raccolgono milioni di persone in<br />

tutto il mondo. Gente che cerca<br />

il benessere fuori da un ambito<br />

artificiale, che si incontra prima virtualmente<br />

su Facebook o altri social<br />

network, poi anche fisicamente a<br />

fiere, esposizioni, eventi e anche<br />

dentro ai negozi, divenuti i nuovi<br />

centri di diffusione di questa cultura.<br />

Poi ci sono quelli che l’outdoor lo<br />

declinano a modo proprio, ovvero<br />

in sella a una bici piuttosto che<br />

sul dorso di un cavallo, fino a quelli<br />

che, come pescatori e cacciatori, si<br />

sentono parte della famiglia, poiché<br />

di fatto praticano all’esterno le proprie<br />

passioni. Tuttavia questi sollevano<br />

alcuni conflitti etici, dal momento<br />

che alla base del movimento – se<br />

così possiamo definirlo – outdoor<br />

c’è in primis il rispetto della natura<br />

e, a detta di molti, braccare pesci<br />

e uccelli non è proprio ortodosso.<br />

Il quadretto di famiglia sarebbe poi<br />

ancora più complesso, perché anche<br />

l’allegra scampagnata potrebbe<br />

prestarsi alla definizione di outdoor.<br />

Non mancano poi gli arditi della<br />

domenica che, stanchi di fantozziane<br />

dotazioni, hanno compreso come<br />

avere abbigliamento e accessori<br />

adatti è sicuramente una garanzia<br />

in più di benessere, onde evitare di<br />

farsi rovinare una piacevole giornata<br />

di libertà da qualche inconveniente<br />

tecnico ben poco simpatico.<br />

Che dire poi dei forzati della città<br />

che nell’urban vedono comunque<br />

una declinazione dell’outdoor, o di<br />

quelli che di outdoor hanno ben<br />

poco, tranne il fatto che si vestono<br />

come tali, per comodità, praticità<br />

e, bisogna ammetterlo, anche per<br />

immagine, dimostrando di credere<br />

in quello che da molti viene definito<br />

il nuovo stile casual e che ammanta<br />

il modello di un’aurea di sportività,<br />

dinamismo e giovinezza.<br />

Diventa dunque oltremodo complesso<br />

riuscire a ottenere una definizione<br />

univoca di outdoor, tanto che forse<br />

occorre rinunciare alla ricerca di una<br />

catalogazione chiara. Oppure ci si<br />

può accontentare di definirlo come<br />

uno stroboscopio in cui le diverse<br />

evoluzioni vengono colte, perché il<br />

costante divenire di questa realtà<br />

è sostanzialmente inafferrabile in maniera<br />

definitiva e statica.<br />

Outdoor è ciò che la gente vuole<br />

che sia. Dalla passeggiata al parco<br />

all’arrampicata sportiva, dall’escursione<br />

in grotta fino al pellegrinaggio<br />

verso antiche pievi nei boschi. Tutto<br />

finisce per far capo a un concetto<br />

che ognuno fa proprio a modo suo.<br />

Quelle che emergono sono solo<br />

linee comuni dai labili confini, ma ciò<br />

che conta è che in un momento di<br />

crisi come questo pare che l’outdoor<br />

sia uno dei pochi elementi con<br />

segno positivo che il mercato offre.<br />

Con una crescita sempre più numerosa<br />

dei praticanti/clienti.<br />

A differenziarsi, dunque, sono i<br />

target, ma anche i negozi. Non una<br />

fredda esposizione di prodotto, >><br />

Una fase di ridefinizione<br />

Non una vera crisi, ma una riduzione del prezzo medio. Meglio il femminile<br />

del maschile, mentre la giacca a vento si dimostra il capo trainante<br />

Un anno non esplosivo, il 2010, per il mondo<br />

dell’outdoor che a consuntivo presenta trend leggermente<br />

negativi. Mentre il segmento delle calzature<br />

(trekking/hiking/mountaineering) è essenzialmente<br />

flat, a risentire maggiormente della flessione è il<br />

settore dell’abbigliamento, con un indice negativo<br />

che segna una riduzione in termini di fatturato pari<br />

al 3,5%. Un decremento importante che non è però<br />

riconducibile alla crisi e al calo dei consumi, poiché<br />

i dati raccolti dimostrano come la situazione non è<br />

legata a una riduzione dei volumi di vendita che, in<br />

controtendenza, aumentano del 14%, ma a una forte<br />

riduzione del prezzo medio (-15%). Un ridimensionamento<br />

importante, dove la maggiore circolazione del<br />

prodotto non ha portato a un conseguente beneficio<br />

economico.<br />

I fatturati relativi all’abbigliamento e alle calzature<br />

da outdoor, per le donne con un’età superiore ai<br />

14 anni, evidenziano una crescita dovuta all’incremento<br />

dei volumi di vendita, mentre è il settore maschile<br />

a deludere le aspettative, con una riduzione<br />

del 23% del prezzo medio relativo all’abbigliamento<br />

che ha finito per generare trend negativi in termini<br />

di fatturato.<br />

Regge invece, nel femminile, il calo del prezzo medio<br />

delle calzature per un 12%, compensato da un<br />

incremento del 19% dei volumi di vendita.<br />

Interessante è la crescita del fatturato relativo ai capi<br />

di abbigliamento outdoor utilizzati dai consumatori<br />

per praticare sport, con un approccio differente tra<br />

lui e lei. Il primo procede all’acquisto del prodotto<br />

sportivo da outdoor soprattutto per la qualità, mentre<br />

le donne cercano anche la comodità.<br />

In termini di preferenze sul prodotto, la giacca a vento<br />

è il capo preferito dai consumatori, generando circa<br />

il 16% del valore sul mercato.<br />

Fonte: NPD Sports Tracking Europe – Consumer Panel Apparel e<br />

Footwear – Italy.<br />

The NPD Group è una società di ricerche di mercato fondata nel 1967<br />

negli Stati Uniti, con sede a Port Washington, NY. È attualmente presente in 19 Paesi al<br />

mondo, e impiega più di 1100 dipendenti, offrendo consulenza e informazioni di mercato<br />

a più di 1700 aziende clienti. Attraverso i suoi panel, consumer on-line e retail, NPD è<br />

la fonte principale di informazioni per il mercato dello sport. Il Gruppo è all’avanguardia<br />

da più di dieci anni nella rilevazione di dati per calzature, abbigliamento e attrezzature<br />

sportive.


82 beOut SPECIALE OUTDOOR<br />

>><br />

ma ambientazioni sceniche degne<br />

di un teatro, per un coinvolgimento<br />

emotivo a tutto tondo che cerca di<br />

emozionare e dare massima libertà<br />

a quella shopping experience che<br />

pare andare per la maggiore. E che<br />

in effetti all’estero sta regalando non<br />

poche soddisfazioni a chi si è lanciato<br />

in questo tipo di investimento e di<br />

immagine.<br />

Nel mentre, aziende e associazioni<br />

non si lasciano sfuggire l’occasione<br />

di far conoscere le proprie peculiarità,<br />

a partire dai prodotti del made<br />

in Italy che rispondono con orgoglio<br />

agli assalti stranieri.<br />

Il gigante cinese non fa più paura, o<br />

meglio, ha un modo diverso di dare<br />

grattacapi. Se infatti il Far East era<br />

il punto di riferimento e di approvvigionamento<br />

di quasi tutte le aziende,<br />

il governo centrale si concentra<br />

oggi sui consumi interni, avendo<br />

capito che il più grande bacino di<br />

consumatori ce l’ha a disposizione<br />

in casa propria ed è bene custodirlo<br />

prima che arrivino gli occidentali.<br />

I prezzi crescono, i margini scendono,<br />

l’offerta si ridimensiona e in<br />

molti guardano con rimpianto ai<br />

tempi che furono, dove i guadagni<br />

erano alti e i rischi piuttosto ridotti.<br />

L’economia è cambiata, livellata<br />

al basso, ma ciò non significa che<br />

non possa regalare qualche gioia<br />

a chi riesce a coniugare qualità e<br />

prezzo. Anche perché è quello che<br />

vuole il consumatore, anch’esso<br />

cambiato, desideroso di avere un<br />

prodotto valido senza per questo<br />

dover saltare il pasto o le vacanze.<br />

Magari proprio quelle dove vorrebbe<br />

utilizzare quello che ha comprato.<br />

A rispondere a queste necessità<br />

si prestano le private label che in<br />

versione premium garantiscono<br />

buone performance senza prezzi<br />

da capogiro. Un problema da<br />

risolvere per le aziende brand e un<br />

vantaggio della distribuzione che si<br />

rende conto di come questi prodotti<br />

a marchio privato lascino margini<br />

superiori, pur con un prezzo medio<br />

inferiore. E senza dimenticare che i<br />

grandi brand non concedono grandi<br />

spazi di manovra e le trattative non<br />

sempre danno buoni frutti, mentre<br />

le vendite in saldo o in promozione<br />

ormai sono diventate una triste consuetudine<br />

da cui è difficile sottrarsi.<br />

In questo scenario, l’outdoor vince e<br />

convince. Aumentano i praticanti<br />

che desiderano spendere una<br />

manciata di ore immersi nella<br />

La definizione di outdoor è molto<br />

complessa. I suoi confini sono labili,<br />

tanto che forse occorre rinunciare alla<br />

ricerca di una definizione univoca<br />

natura e in tranquillità, senza brutte<br />

sorprese. Così come cresce la moda<br />

dell’outdoor, in una commistione<br />

tra tecnico e fashion che da un lato<br />

confonde, ma dall’altro appaga. In un<br />

mondo dinamico, perché non coniugare<br />

le positività dell’abbigliamento<br />

tecnico con l’eleganza di un taglia e<br />

cuci fatto a regola d’arte. Del resto,<br />

una giacca può proteggere dal vento<br />

anche nella piazza cittadina, oltre<br />

che in quota. Certo, qualche distinguo,<br />

specie per chi cerca situazioni<br />

estreme, occorre farlo, ma in linea<br />

di massima le linee si addolciscono<br />

e il mondo outdoor strizza l’occhio a<br />

quello femminile. Non più collezioni<br />

per uomini duri con forti richiami al<br />

militare, ma anche capi confortevoli<br />

dall’accresciuta vestibilità a sottolineare<br />

il corpo con forme e colori<br />

ricercati.<br />

Così outdoor diventa eleganza,<br />

bellezza, natura, curiosità, stile,<br />

ma anche libertà. Già, libertà del<br />

corpo in movimento, di gestire se<br />

stessi in città come in montagna,<br />

al mare o in collina. Un’associazione,<br />

quella con il benessere, che<br />

avvicina l’outdoor alle altre pratiche<br />

sportive e alle diverse discipline,<br />

fino al fitness, come dimostra la<br />

prima edizione di PlayOutodoor,<br />

la manifestazione coordinata da<br />

Assosport e inserita all’interno di<br />

Rimini Wellness, la più grande fiera<br />

di settore. Un appuntamento con<br />

il grande pubblico, ma anche la<br />

riprova che outdoor è davvero un<br />

concetto in movimento che spazia<br />

in maniera trasversale tra attività,<br />

stagioni, età, sesso, senza tante<br />

limitazioni.<br />

Un’idea, quella di outdoor, che<br />

affascina, proprio grazie al senso di<br />

libertà, di libera e corretta fruizione<br />

dello spazio, senza costrizioni, tenute<br />

e divise, dove a farla da padrone<br />

è il senso di benessere e dove il<br />

prodotto tecnico offre garanzie di<br />

comfort assoluto. E forse proprio<br />

la regola che non ci sono regole è<br />

quella più amata.<br />

Stile libero in movimento, allora.<br />

matteo.barboni@topsport.it


83<br />

Outdoor<br />

made in Italy<br />

In chiave wellness<br />

Dalla collaborazione tra Assosport, Rimini<br />

Fiera e l’Esercito Italiano nasce PlayOutdoor,<br />

un appuntamento irrinunciabile per il grande<br />

pubblico desideroso di cimentarsi in prove<br />

di abilità e scoprire le novità del settore<br />

Una partnership importante,<br />

quella tra Assosport, Rimini<br />

Fiera e l’Esercito Italiano<br />

che segna la nascita di un nuovo<br />

momento italiano dedicato al mondo<br />

dell’outdoor. Quattro giorni, dal 12 al<br />

15 maggio, in cui l’outdoor sposa il<br />

movimento in concomitanza con Rimini<br />

Wellness – Benessere e Sport<br />

on Stage, punto di riferimento per il<br />

Fitness. Un incontro rivolto al grande<br />

pubblico che ogni anno registra<br />

circa 200.000 visitatori, di cui oltre il<br />

60% rappresentato da famiglie.<br />

I numeri del salone dimostrano di<br />

per sé l’importanza della kermesse:<br />

14 padiglioni, 93.000 m 2 , 360 aziende<br />

espositrici, 194.000 visitatori,<br />

33.000 operatori professionali, 150<br />

milioni di contatti media per il più<br />

grande amplificatore mediatico fieristico<br />

sul grande pubblico, 600.000<br />

visite sul sito internet, 140.000.000<br />

di impressions, oltre 10.000 fans su<br />

Facebook.<br />

Target privilegiato sono i giovani, le<br />

famiglie e le communities di varie<br />

discipline che fanno ‘tendenza’ in<br />

un’area, la riviera di Rimini, tradizionalmente<br />

votata all’ospitalità.<br />

Proprio in linea con la mission e gli<br />

obiettivi prefissati, quest’anno Assosport<br />

ha deciso di puntare su questo<br />

importante contenitore per promuovere<br />

l’outdoor, andando a incontrare<br />

il vasto pubblico all’interno di Rimini<br />

Wellness, in collaborazione con<br />

Rimini Fiera e con le Truppe Alpine<br />

dell’Esercito Italiano. È nata così<br />

l’area PlayOutdoor, con la partecipazione<br />

di numerose aziende associate<br />

del settore e con brand italiani<br />

prestigiosi come Salewa, Scarpa,<br />

Garmont, Crispi, Kefas, Kayland,<br />

Gabel, Cober, Lafuma, Millet, Kong,<br />

Mico, Gore-Tex e Vibram. Accanto<br />

a queste, anche le federazioni e<br />

gli enti istituzionali legati al mondo<br />

dell’outdoor hanno portato la loro<br />

testimonianza cogliendo questa<br />

fondamentale opportunità di scambio<br />

con i visitatori, come nel caso di<br />

Guide Alpine, CAI, Scuola Italiana<br />

Nordic Walking, Associazione Nazionale<br />

Parchi Avventura.<br />

I visitatori hanno così potuto conoscere<br />

le imprese coinvolte da<br />

Assosport, parlare con i referenti e<br />

vedersi illustrare collezioni, attrezzi<br />

e ultime novità, con la possibilità di<br />

provare sul campo i prodotti grazie<br />

all’allestimento di un’area test di circa<br />

400 m 2 , improntata dall’Esercito<br />

Italiano, oltre a una zona denomi- >>


84<br />

beOut SPECIALE OUTDOOR<br />

>><br />

nata Military Fitness, di circa 800 m 2 ,<br />

entrambe adiacenti agli stand.<br />

Una soluzione originale molto gradita<br />

dal vasto pubblico presente che ha<br />

potuto così provare i prodotti delle<br />

aziende, mettendo in relazione diretta<br />

produttori e consumatori finali.<br />

Tante le prove in cui giovani,<br />

giovanissimi e meno giovani sono<br />

stati invitati a cimentarsi: parete di<br />

arrampicata, ponte tibetano, tirolesi,<br />

percorso di Nordic Walking e, in<br />

quello di Military Fitness, sessioni di<br />

allenamento con corsa zavorrata con<br />

zaini, flessioni, crunch, percorsi a<br />

passo di leopardo, e altre suggestive<br />

proposte.<br />

Una prima volta importante<br />

L’adesione a una simile iniziativa non può che giovare alle aziende<br />

del mondo outdoor, creando punti di contatto tutti da sviluppare<br />

Giovanni Setti, Mico Sport spa<br />

Per noi è una prima volta curiosa<br />

e interessante, essendo il<br />

nostro un prodotto che si sposa<br />

con il fitness anche se non è appositamente<br />

pensato per questo tipo di disciplina. Ci<br />

ha spinti la curiosità di vedere in tempo<br />

reale le reazioni del consumatore finale, i<br />

suoi feedback e la percezione del prodotto<br />

finito, ma anche il tipo di penetrazione del<br />

marchio. È fondamentale comprendere se<br />

il brand è riconosciuto anche in questo<br />

mondo, dove non siamo direttamente presenti.<br />

Senza dimenticare, però, che di fatto<br />

i confini dell’outdoor non esistono, poiché<br />

outdoor è un po’ tutto e il contrario di tutto.<br />

Quello che concerne la preparazione estiva,<br />

la montagna, il running, il nordic walking<br />

è infatti riconducibile all’outdoor, per cui<br />

non esistono barriere a questa disciplina<br />

che al suo interno ne racchiude molte.<br />

Ecco perché iniziative come PlayOutdoor<br />

sono estremamente utili, specie per quelle<br />

aziende che hanno un taglio solo outdoor,<br />

per presentarsi a un mondo che ha una<br />

propensione specificamente fitness ma<br />

che ha un punto in comune con l’outdoor,<br />

individuabile nell’allenamento e nella preparazione<br />

atletica. Per questo abbiamo portato<br />

due linee, Mico Running, nostro cavallo di<br />

battaglia per la stagione estiva, e Outdoor<br />

Zero, introdotto nei negozi proprio a partire<br />

da questa stagione, con una tecnologia a<br />

base di argento antibatterico<br />

permanente che abbiamo fornito<br />

anche all’Esercito Italiano.<br />

Se l’Area Military Fitness ha catalizzato<br />

l’attenzione del RiminiWellness,<br />

PlayOutdoor è stato sicuramente un<br />

momento dal grande valore aggiunto<br />

per espositori e partecipanti, grazie<br />

alla grande attrattiva rappresentata<br />

dal test di prodotto. Un’azione,<br />

questa, studiata appositamente con<br />

l’obiettivo di allargare l’utenza di<br />

abbigliamento e attrezzature outdoor,<br />

attraverso la conoscenza di un pubblico<br />

più vicino alla famiglia e meno<br />

allo specializzato della montagna.<br />

PlayOutdoor si è pertanto posto<br />

come un messaggio mirato a<br />

rendere ancor più popolare l’outdoor,<br />

portandolo a contatto con le<br />

grandi masse e il contesto fami-<br />

liare, ponendo l’accento sul test di<br />

prodotto e sul consumo quotidiano.<br />

Lo stesso pay off del logo, “Libera<br />

espressione in movimento”, ha<br />

voluto sottolineare la volontà degli<br />

organizzatori di allargare al massimo<br />

il respiro di questa pratica sportiva,<br />

rendendola democratica, creativa,<br />

fashion, adatta ad ogni luogo e ad<br />

ogni situazione.<br />

Un’azione, quella realizzata da Assosport,<br />

che si inserisce nei programmi<br />

che l’Associazione Italiana dei<br />

Produttori di Articoli Sportivi, che<br />

riunisce circa 200 produttori di abbigliamento,<br />

calzature e attrezzatura<br />

dello sport distribuiti sul territorio<br />

nazionale, ha più volte espresso.<br />

Questa realtà associativa, fondata<br />

nel 1958, ha intrapreso dal 2002<br />

un processo di rilancio con una<br />

Convention Nazionale che ne ha rinnovato<br />

i principi direttivi e la mission,<br />

facendone un punto di riferi- >><br />

L’outdoor è<br />

alla portata<br />

di tutti<br />

La diffusione di questa pratica<br />

non ha limiti, a patto che si<br />

riesca a far conoscere il valore<br />

delle aziende e la qualità dei<br />

prodotti che esse presentano<br />

Patrizia Dalla Rosa, Garmont srl<br />

L’outdoor è una disciplina<br />

che si adatta a tutti, in<br />

maniera naturale. Specie oggi<br />

che si è un po’ perso il contatto con la<br />

natura. Questa partecipazione fieristica<br />

è un’ottima occasione per ricordarlo al<br />

grande pubblico. Non serve chissà cosa<br />

per riprendere questo rapporto positivo<br />

con l’ambiente e sono davvero tante le<br />

attività che si possono praticare e che<br />

sono di fatto alla portata di tutti, in base<br />

alla preparazione e alla propensione<br />

individuale. Si spazia dalla semplice<br />

passeggiata delle famiglie in montagna<br />

alle arrampicate più estreme per le<br />

persone più allenate, ma in realtà non<br />

ci sono limitazioni. Certo non bisogna<br />

partire sprovvisti, né a livello fisico né<br />

nell’attrezzatura, anche in funzione di<br />

ciò che si vuole realizzare, ma ciò che in


85<br />

Più di 2000 persone hanno partecipato<br />

attivamente alle attività organizzate nell’area,<br />

dando un feedback concreto ai prodotti testati<br />

Una prova da affrontare<br />

Uscire dai soliti contesti è difficile ma necessario,<br />

poiché l’outdoor ormai si muove in maniera trasversale<br />

permeando un po’ tutti gli ambiti<br />

Daniela Marcolin, Crispi Sport srl<br />

definitiva è positivo è che l’uomo avverta<br />

questo desiderio di ritornare alla natura.<br />

Per questo abbiamo deciso di portare<br />

una rappresentazione di tutti i nostri<br />

settori, proprio per far comprendere ai<br />

visitatori che esistono in Garmont tante<br />

possibilità, anche con calzature da testare<br />

direttamente per rendersi<br />

conto della comodità fornita<br />

nella pratica reale.<br />

Si tratta di un’esperienza<br />

anomala ma interessante,<br />

mancando il contatto con il<br />

negozio, come accade nelle classiche<br />

fiere di settore. Una prova importate e<br />

particolare, coniugando outdoor, fitness<br />

e mondo militare che però ha una forte<br />

valenza di test, sia per il prodotto che per<br />

il brand. Solo con un contatto diretto con<br />

il pubblico è possibile comprendere le<br />

esigenze reali delle persone e adeguare<br />

il prodotto alle richieste dei consumatori.<br />

Perché se è vero che l’outdoor è un mondo,<br />

è altrettanto vero che al suo interno<br />

di creano diverse correnti, tendenze,<br />

preferenze. Per questo abbiamo portato<br />

più linee, da quelle di stampo militare<br />

utilizzate per il percorso allestito nell’area<br />

PlayOutdoor a quelle più tecniche per<br />

escursionisti, fino alle tendenze più femminili<br />

e giovanili, ricche di colori e forme<br />

aggraziate, per un uso quotidiano pratico<br />

ma sempre raffinato. Questo perché oltre<br />

al tecnico e ai materiali, oggi anche il<br />

design, l’estetica, le finiture e l’appeal<br />

hanno un grosso peso.<br />

Abbiamo quindi affrontato questa evoluzione<br />

che se con il militare tende a voler riaffermare<br />

un ritorno alle origini,<br />

guarda sempre più attentamente<br />

alla moda e al gusto quotidiano.


86<br />

beOut SPECIALE OUTDOOR<br />

Nella zona Military Fitness, tra percorsi<br />

a passo di leopardo e flessioni,<br />

il pubblico ha testato i prodotti delle<br />

aziende sulla parete di arrampicata,<br />

sulle tirolesi, sul ponte tibetano, sul<br />

percorso trekking e nordic walking<br />

>><br />

mento fondamentale per le aziende<br />

italiane dello sport. Una compagine<br />

importante, Assosport, all’interno<br />

dello sportsystem e che rappresenta<br />

una delle maggiori realtà industriali<br />

all’interno del panorama economico<br />

italiano, con 750 aziende in tutta<br />

Italia, 30.000 dipendenti diretti e<br />

un fatturato di circa 11 miliardi, con<br />

il 70% della produzione destinato<br />

all’export.<br />

Le attività si sviluppano in aree di<br />

intervento precise, quali rappresentanza<br />

e lobbying, marketing e<br />

distribuzione, formazione e risorse<br />

umane, area legale/normativa e area<br />

industriale/produttiva, con un forte<br />

Non c’è solo la montagna<br />

Outdoor significa aria aperta, quindi non bisogna limitarsi<br />

a considerare solo le attività svolte in un unico ambito specifico<br />

Omar Buonsembiante, Styl Grand spa<br />

Farsi conoscere dal vasto pubblico<br />

è determinante per chi spazia<br />

nella propria offerta, proponendo<br />

anche prodotti per uso quotidiano. L’outdoor<br />

è molto vario, non bisogna limitarlo<br />

esclusivamente alla montagna, come spesso<br />

erroneamente si tende a fare. Ecco perché<br />

incontrare un pubblico eterogeneo e non<br />

prettamente di settore è un<br />

valido aiuto per farsi conoscere<br />

e per comprendere chi sono i<br />

referenti potenziali per estendere<br />

le proposte. Il pubblico<br />

italiano è ancora un po’ a<br />

digiuno dell’outdoor, anche<br />

perché si ha ancora paura<br />

delle piccole scomodità che si<br />

possono incontrare praticando<br />

attività all’aria aperta. La palestra<br />

forse è vissuta in maniera<br />

più semplice, per cui offrire<br />

un assaggio di cosa sia la vita<br />

outdoor non può che giovare,<br />

anche solo per riscoprire i<br />

luoghi vicino a casa. Anche perché in una<br />

situazione economicamente ancora difficile,<br />

poter dimostrare che l’outdoor è adeguato a<br />

tutte le tasche in base alle diverse esigenze<br />

è determinante per avvicinare i<br />

consumatori e sfatare certi falsi<br />

miti.<br />

impulso alla valorizzazione del made<br />

in Italy e la tutela dalla concorrenza<br />

internazionale a basso costo che si<br />

concretizza in una coerente attività<br />

di lobbying a favore del sistema<br />

presso le istituzioni a livello nazionale<br />

e comunitario.<br />

L’Associazione si pone dunque come<br />

strumento di incontro tra gli imprenditori<br />

per fare squadra e affrontare le<br />

sfide della globalizzazione e l’apertura<br />

di nuovi mercati. Una promozione<br />

delle aziende dello sport che<br />

passi attraverso la valorizzazione<br />

dei loro punti di forza: il know-how,<br />

la vocazione all’eccellenza, il design,<br />

la qualità.<br />

PlayOutdoor si inserisce così all’interno<br />

delle attività di Assosport con<br />

il chiaro intento di creare un contatto<br />

diretto tra pubblico e aziende, non<br />

solo con una presenza espositiva<br />

ma anche con la prova dei prodotti,<br />

volendo così rimarcare il valore<br />

di quanto realizzato dalle imprese<br />

italiane, senza tema di smentite.<br />

Un momento pubblico, quindi, che<br />

Il pubblico<br />

DEVE<br />

CONOSCERCI<br />

L’utilizzatore finale spesso sa<br />

poco o nulla delle aziende.<br />

Una certa attenzione<br />

deve essere riservata anche<br />

agli stranieri che vengono<br />

a prendere ispirazione in Italia<br />

per poi produrre altrove<br />

Luciano Grando,<br />

Styl Grand spa marchio Kefas<br />

L’interesse verso l’outdoor<br />

c’è e si è potuto constatare<br />

fin da subito, non solo da<br />

parte dei giovani, ma anche da parte di<br />

persone di età adulta e famiglie. L’esperimento<br />

è positivo e potrebbe avere un<br />

buon futuro, perché oggi bisogna avere<br />

sempre più contatti con il pubblico e con<br />

gli utilizzatori finali, soprattutto per via<br />

dell’impressione che gran parte di questi<br />

non conoscano la filosofia che sottende<br />

al mondo dei produttori outdoor, chi c’è<br />

dietro al prodotto che trovano in negozio.<br />

Queste persone non conoscono i brand,<br />

o hanno idee confuse, non immaginano


87<br />

affiancando le attività di comunicazione<br />

tradizionali a quelle più<br />

innovative, riporta il consumatore a<br />

un rapporto personale con il brand,<br />

offrendo la possibilità di toccare<br />

con mano il pregio delle realizzazioni<br />

italiane e avviandolo alla pratica di<br />

una disciplina, l’outdoor, dai forti<br />

valori positivi.<br />

Dunque non più solo trekking e<br />

scalate, o altre discipline squisitamente<br />

dedicate alla montagna.<br />

Con una simile iniziativa l’outdoor<br />

arriva anche al mare, per incontrare<br />

a Rimini Wellness i circa 290.000<br />

visitatori presenti a ogni edizione.<br />

L’outdoor dimostra così di non<br />

essere più una disciplina di nicchia,<br />

ma anzi una pratica sportiva<br />

creativa, fashion, adatta a ogni luogo<br />

e a ogni situazione, estremamente<br />

coinvolgente e declinabile in base<br />

alle proprie passioni e al grado di<br />

coinvolgimento desiderato, dimostrandosi<br />

adatta anche alle famiglie.<br />

A testimoniarlo, il cambio di percezione<br />

nell’abbigliamento che >><br />

che alcuni dei marchi più noti sono<br />

italiani e non riconducono il prodotto a<br />

un’area territoriale nazionale. E su questo<br />

le aziende dovrebbero prepararsi molto<br />

di più, imparare a non lasciare troppo<br />

spazio agli americani e ai francesi che<br />

vengono in Italia ad apprendere il knowhow<br />

per poi aggredire il mercato con i<br />

loro prodotti realizzati altrove. In effetti,<br />

le imprese straniere hanno dato prova di<br />

puntare molto sul marketing, mentre in<br />

Italia ci si è sempre concentrati più sulla<br />

produzione che non sulla conoscenza<br />

del brand. Oggi è arrivato il<br />

momento di spiegare e non<br />

limitarsi al fare.<br />

Un’operazione davvero vincente<br />

Bisogna concentrarsi su azioni mirate ed efficaci,<br />

dal ritorno garantito<br />

Manuela Viel, Direzione Assosport<br />

La mission di Assosport è<br />

sempre stata “alleati per<br />

competere” e in tutti i servizi,<br />

le organizzazioni e la gestione delle opportunità<br />

per le aziende, effettivamente<br />

abbiamo sempre avuto come obiettivo il<br />

fare sistema. È da tempo che noi desideriamo<br />

realizzare qualcosa di importante<br />

per l’outdoor che è un settore trainante ed<br />

eccellente in questo momento. Abbiamo<br />

voluto cogliere questa opportunità di Rimini<br />

perché sicuramente si presentava come<br />

un’occasione importante per le aziende<br />

che potevano far testare i prodotti direttamente<br />

al consumatore finale. Un elemento<br />

fondamentale in questo momento è infatti<br />

capire e recepire i messaggi del consumatore.<br />

Grazie anche all’Esercito abbiamo<br />

dato il via a un’operazione che ha aperto<br />

un anno sotto i migliori auspici. L’outdoor<br />

è un settore ormai finalmente pienamente<br />

riconosciuto, anche e soprattutto in<br />

montagna. C’è bisogno di incrementare<br />

Conosciamo il pubblico<br />

Le aziende non devono limitarsi a vendere ai negozi,<br />

ma devono anche approcciare il grande pubblico<br />

e comprenderne caratteri, desideri e aspirazioni<br />

Massimiliano Iorno, Cober srl<br />

Per un’azienda che produce<br />

bastoni l’outdoor può sicuramente<br />

rappresentare una<br />

risorsa, per allargare lo sguardo<br />

oltre il mondo neve e per parlare a un<br />

pubblico che può utilizzare i nostri prodotti<br />

tutto l’anno. In Europa il movimento è un<br />

po’ più solido e bisogna vedere cosa succederà<br />

in Italia. Oltre a vendere ai negozi,<br />

oggi le aziende devono imparare ad essere<br />

più vicine al consumatore che in questa<br />

manifestazione è estremamente eterogeneo<br />

e quindi consente di testare diversi<br />

tipi di approccio. La gente è appassionata,<br />

forse più di alcuni negozianti che ancora<br />

stentano a credere a un outdoor per tutto<br />

l’anno. Abbiamo interessanti novità come<br />

i bastoni telescopici con impugnatura dal<br />

maggior grip, caratterizzati da un made in<br />

Italy che nelle performance e soprattutto<br />

nella durata offre ottime garanzie. È quindi<br />

il numero delle persone che in questo<br />

momento praticano queste discipline.<br />

Per riuscire bisogna concentrarsi su operazioni<br />

che possano dare un alto e<br />

garantito ritorno, approcciando il<br />

pubblico più vasto possibile.<br />

positivo poter spiegare e far provare il<br />

frutto del nostro lavoro ai visitatori e far<br />

capire loro il valore di quanto<br />

stiamo realizzando entro i nostri<br />

confini.


88<br />

beOut SPECIALE OUTDOOR<br />

>><br />

se un tempo era inteso come “da<br />

montagna”, oggi al contrario viene<br />

inteso come un vero e proprio look,<br />

fondendo performance e stile, in una<br />

sorta di nuovo casual che conferma<br />

il fatto che l’outdoor non è semplice<br />

attività fisica, ma anche un modo di<br />

pensare.<br />

La presenza di Assosport e alcuni<br />

tra i brand più rappresentativi ha<br />

inteso dunque a promuovere l’outdoor<br />

anche in una location fuori dal<br />

comune, con un messaggio che va<br />

nella direzione del pay-off “Libera<br />

espressione in movimento”.<br />

Un successo sperato e conseguito<br />

che segna un’importante affermazione<br />

di questa pratica sportiva, ma<br />

anche delle aziende che operano<br />

in questo settore con un livello di<br />

eccellenza di estrema rilevanza. Il<br />

Lottiamo contro la sedentarietà<br />

I veri nemici dell’outdoor non sono le attività indoor, quanto piuttosto<br />

i videogiochi e tutte quelle proposte che non favoriscono il movimento<br />

Giampietro Beltramello, Gabel srl<br />

Aprirsi a un pubblico diverso<br />

dal solito può essere un’ottima<br />

soluzione per trovare nuovi<br />

entusiasti appassionati dell’outdoor e sicuramente<br />

questo tipo di target può essere<br />

estremamente indicato. Trekking, roccia,<br />

nordic walking, arrampicata sono tutte<br />

discipline molto vicine all’ambiente fitness.<br />

Certo l’Italia è più lenta nello sviluppo<br />

dell’out-door rispetto all’estero, ma non<br />

bisogna dimenticare che le attività di tipo<br />

ludico che si praticano in Italia sono molto<br />

all’aria aperta. Stati più a nord, con un<br />

clima peggiore, si sono attrezzati prima per<br />

la fruizione della natura anche in periodi e<br />

condizioni climatiche non ottimali. Tantissimi<br />

luoghi di villeggiatura offrono comunque<br />

grandi opportunità che nel caso dell’Italia<br />

non sono catalogate come uscite organizzate<br />

di trekking, per fare un esempio. Credo<br />

che questo trend sia comunque all’interno<br />

di un’evoluzione sociale che sta avvenendo<br />

in modo globale. Si avverte l’esigenza di<br />

più attività di questo tipo un po’ ovunque<br />

e chiaramente i Paesi che per natura e<br />

clima possono agevolare maggiormente<br />

questa tendenza sono avvantaggiati. Anche<br />

se non bisogna dimenticare che l’outdoor,<br />

per esempio, è l’attività più praticata in un<br />

paese come l’Iran, a testimoniare come questa<br />

attività possa trovare adesioni davvero<br />

ovunque, in qualsiasi clima e con qualsiasi<br />

comparto è in crescita, come si è<br />

visto dall’attenzione dimostrata dal<br />

pubblico, non solo per il prodotto,<br />

ma anche per le aziende produttrici,<br />

raggiungendo così gli obiettivi che<br />

Assosport si era prefissata. Il fatto<br />

stesso che l’outdoor sia multitarget<br />

ed estremamente trasversale<br />

permette di aprire nuove vie che<br />

vedono nascere l’interesse di un<br />

pubblico che va dai zero ai cento<br />

anni, senza alcuna limitazione o<br />

preclusione. Un campo, l’outdoor,<br />

che si presta a tante declinazioni e<br />

a tutte le tasche, con una moltitudine<br />

di formule e con la trasmissione<br />

di valori positivi molto apprezzati.<br />

Tanta montagna, certo, ma non solo,<br />

perché in effetti outdoor è tutto ciò<br />

che trova espressione all’aria aperta.<br />

Certo la grande operosità delle >><br />

potenzialità. Ben vengano quindi integrazioni<br />

con le palestre e le attività indoor,<br />

dal momento che tutti abbiamo bisogno di<br />

effettuare attività fisica, specie nei Paesi più<br />

sviluppati. Chiaramente i punti di contatto<br />

ci sono e sinceramente vedo l’outdoor più<br />

in concorrenza con i videogiochi e i viaggi<br />

tropicali, piuttosto che con il<br />

fitness che non solo non mina<br />

il benessere fisico, ma che anzi<br />

può portare a uno scambio<br />

molto interessante.<br />

Coinvolgiamo<br />

il trade<br />

Il rapporto con negozi<br />

e catene talvolta risulta difficile,<br />

specie nel creare<br />

un coinvolgimento pieno<br />

e un’adesione convinta<br />

al mondo outdoor<br />

Marco Sancandi, LaFuma<br />

Questo test è sicuramente<br />

interessante, specie se si<br />

considera che l’outdoor e la<br />

montagna fanno ancora fatica in Italia<br />

a trovare spazi espositivi in cui potersi<br />

esprimere pienamente. Questo è un mondo<br />

che cresce costantemente, nelle varie<br />

discipline, andando a toccare sempre più<br />

la gente di città, sia per le attività del fine<br />

settimana che per chi vuole svolgere in<br />

maniera più piena certe pratiche, andando<br />

nei parchi e riscoprendo un rapporto<br />

diretto con la natura. Certo non mancano<br />

le difficoltà, specie nel coinvolgimento<br />

di tutte le aziende trade, come negozi<br />

e catene, ed ecco perché un’occasione<br />

come quella fornita dal wellness non può<br />

che essere importante. Anche perché<br />

oggi l’outdoor guadagna nuovi spazi,<br />

arrivando anche ad essere una sorta di<br />

pratica cittadina, portando a una fruizione<br />

outdoor degli spazi urbani, oltre al fattore<br />

moda che denota una tendenza forte ad<br />

adottare lo stile outdoor come look da<br />

un gran numero di persone. Oggi tramite<br />

i social network e internet le informazioni<br />

circolano, così come le tendenze<br />

e i prodotti. Bisogna raggiungere nuovi<br />

target e far conoscere a questi i brand di<br />

riferimento, anche perché ora soprattutto<br />

i giovani vanno in maniera molto diretta<br />

a conoscere le aziende attraverso le fonti<br />

di informazione istituzionali. Incontrare<br />

il pubblico è quindi determinante per<br />

instaurare un certo tipo di<br />

rapporto.


REGATTA ITALIA SRL<br />

Montebelluna (TV)<br />

Showroom Italia:<br />

Tel. 0423 614 140<br />

Fax 0423 247 289<br />

www.regatta.com<br />

italy@regatta.com<br />

Nuova Filiale<br />

grandi progetti<br />

La nota azienda britannica di abbigliamento outdoor, Regatta Ltd, ha<br />

annunciato l’apertura della filiale Italiana a Montebelluna, nel trevigiano<br />

di Manchester non ha bisogno di presentazioni:<br />

in quarant’anni si è imposta nei mercati del nord europa<br />

grazie all’eccellente rapporto qualità/prezzo e alla grande<br />

attenzione al servizio.<br />

L’azienda<br />

Ora vuole entrare in modo stabile anche in Italia aprendo uno showroom<br />

di oltre 300 mq a Montebelluna, in provincia di Treviso.<br />

Regatta Italia srl è diretta da Luigi Pellizzari, veterano dell’articolo<br />

sportivo e già proprietario di Land-Mark, l’azienda che ha introdotto<br />

i marchi Regatta e Dare2B in Italia nel 2009.<br />

“La creazione di Regatta Italia – dichiara Luigi – nasce dalla convinzione<br />

che la presenza diretta dell’azienda sul mercato Italiano<br />

porterà grandi soddisfazioni. Come è successo in Germania, Francia,<br />

Spagna, Olanda ed Est Europa, Regatta potrà così investire in<br />

prima persona e in modo significativo nel mercato italiano. Personalmente,<br />

sono entusiasta di guidare questo progetto che rappresenta<br />

una sfida importante e allo stesso tempo un grande stimolo.”<br />

Il gruppo Regatta è anche proprietario dei marchi Dare2B (mountain<br />

bike, sci, snow board) e Craghoppers (abbigliamento da viaggio ed<br />

avventura) noto per avere tra i suoi testimonial Bear Grylls, l’avventuriero<br />

estremo de “L’ultimo Sopravvissuto” televisivo.<br />

Regatta è un gruppo importante che vende oltre 12.000.000 di capi di<br />

abbigliamento outdoor all’anno in tutto il mondo con quasi 800 dipendenti<br />

e un giro d’affari che sfiora i 200.000.000 di euro.<br />

È presente in tutta Europa, in estremo oriente e, da quest’anno, anche<br />

negli USA.<br />

“Il nostro target è costituito da un consumatore medio, la famiglia,<br />

l’appassionato di vita all’aria aperta qualunque cosa questo voglia<br />

dire, dal trekking al giardinaggio, dal turismo culturale all’avventura<br />

esotica. Il valore del prodotto nel suo rapporto qualità/prezzo è il nostro<br />

punto di riferimento. Vogliamo offrire la massima qualità e la più<br />

avanzata tecnicità al minor prezzo possibile.<br />

E... scusateci se è poco!”<br />

A fianco, Luigi Pellizzari,<br />

Amministratore Regatta Italia<br />

(al centro) insieme a Keith Black,<br />

Presidente del Gruppo Regatta<br />

(alla sua sinistra)<br />

e Paolo De Nardo,<br />

Rappresentante Regatta Nord Est.<br />

Sopra, un alllestimento con la presentazione delle ultime<br />

collezioni <strong>2011</strong>, nel nuovo showroom di Montebelluna. A fianco,<br />

una bella immagine della campagna marketing del<br />

brand britannico, impostata sui concetti di outdoor e natura.


90 beOut SPECIALE OUTDOOR<br />

>><br />

aziende ha un rovescio della medaglia<br />

che è l’eccessiva chiusura delle<br />

ditte nei confronti di una cooperazione<br />

ad ampio respiro. Situazione,<br />

questa, che non ha permesso di<br />

sviluppare una fiera dedicata. Anche<br />

se, di fatto, una formula come quella<br />

di PlayOutdoor ha significato un<br />

grande momento di dialogo con il<br />

pubblico e un primo segnale di un lavoro<br />

di squadra che può essere una<br />

delle migliori strategie per superare<br />

la crisi. Anche perché più che nuove<br />

fiere in questo momento le aziende<br />

sembrano gradire situazioni di<br />

questo genere, che consentano loro<br />

di far conoscere non solo il prodotto,<br />

ma la loro stessa realtà aziendale,<br />

come riaffermazione di brand storici<br />

in risposta all’assalto delle private<br />

label. Grande la soddisfazione degli<br />

organizzatori e delle aziende coinvolte,<br />

un segnale che questo tipo di<br />

strategia può significare un nuovo<br />

approccio da convogliare anche su<br />

altri settori. Per la vittoria di tutti ma,<br />

soprattutto, dell’outdoor stesso.<br />

Siamo riusciti a fare squadra<br />

La forte coesione tra le aziende e un lavoro febbrile ci hanno permesso<br />

di mettere in atto questa azione che è un primo passo verso<br />

la conoscenza dei brand presso il grande pubblico<br />

Luca Businaro, Presidente Assosport<br />

Sono molto soddisfatto, l’affluenza<br />

di pubblico ha premiato<br />

questa promozione che abbiamo<br />

voluto realizzare per l’outdoor. La macchina<br />

organizzativa ha funzionato bene e in soli 4<br />

mesi siamo riusciti a concretizzare il progetto.<br />

Le aziende per la prima volta hanno<br />

fatto gruppo nell’outdoor, e la presenza<br />

degli Alpini ha dato un notevole valore<br />

aggiunto e un contributo determinante per<br />

parlare di montagna, mentre l’ente fiera ci<br />

ha offerto la massima disponibilità. Questo<br />

ha permesso alle imprese di presentarsi<br />

come un unico gruppo dell’outdoor, con<br />

stand indifferenziati a livello di spazi e visibilità,<br />

animati dal desiderio di far provare<br />

alla gente attrezzi tecnici per l’outdoor,<br />

che non è solo l’alpinismo estremo, ma<br />

una promozione della vita e dello sport in<br />

montagna.<br />

L’obiettivo della mia Presidenza è quello di<br />

trasformare quella che è già una grande<br />

Associazione in un gruppo coeso animato<br />

da un forte spirito di squadra, e credo che<br />

questo sia stato un primo esempio a cui ne<br />

seguiranno altri, per differenti segmenti.<br />

Dobbiamo fare squadra per uscire dalla crisi,<br />

ma anche per diffondere la conoscenza<br />

delle nostre realtà aziendali. Facendo circolare<br />

anche la giusta comunicazione. Basti<br />

pensare che per molti l’outdoor è ancora<br />

concepito o recepito solo come alpinismo<br />

e non, come sarebbe giusto, come tempo<br />

libero in ambienti aperti. E in tali ambienti<br />

possiamo camminare con le racchette,<br />

piuttosto che avere un primo approccio alla<br />

montagna oppure fare una scalata. Rimini è<br />

wellness, non solo fitness, ovvero abbraccia<br />

quel gruppo di persone che vogliono stare<br />

bene col proprio corpo. Le statistiche ci<br />

dicono che su 200mila visitatori il 70% è<br />

costituito da famiglie con bambini, ovvero il<br />

target delle aziende del vero outdoor. Oltre<br />

al fatto che far conoscere chi c’è dietro ai<br />

prodotti significa fare cultura del sistema.<br />

Non siamo qui a promuovere i prodotti, ma<br />

a farli provare, per far capire alla gente<br />

cosa vuol dire avere dei prodotti tecnici per<br />

praticare outdoor. Proprio quel tipo di cultura<br />

che manca ancora oggi. Spesso si va<br />

in montagna a fare un’arrampicata senza la<br />

scarpa giusta, indossando un abbigliamento<br />

non consono, mettendo a rischio il piacere<br />

dell’escursione e la propria incolumità. Una<br />

manifestazione importante, dunque, anche<br />

per rimarcare la diffusione anche in città di<br />

capi outdoor e il sempre maggiore utilizzo<br />

di questo abbigliamento confortevole<br />

(oggi anche più bello e trendy), non più<br />

concepito solo per la montagna. Cogliendo<br />

anche l’occasione, con questa manifestazione,<br />

di sottolineare le differenze tra private<br />

labels e quelli che sono i brand storici e<br />

tecnici. La grande distribuzione va avanti<br />

con la strategia delle private labels, ma è<br />

giusto che anche noi enfatizziamo il ruolo<br />

dei brand tecnici, che si devono<br />

distinguere.<br />

Spieghiamo<br />

i lati positivi<br />

La gente inizia a conoscere il<br />

mondo outdoor, ma bisogna fare<br />

capire che la montagna non<br />

è pericolosa, perché questa<br />

errata convinzione persiste<br />

Riccardo Milano, Scarpa<br />

Il contesto è particolare ma<br />

penso sia più che adatto,<br />

perché dobbiamo tentare<br />

di portare il nostro mondo outdoor<br />

all’interno del mondo fitness, dal<br />

momento che il pubblico di riferimento<br />

è costituito da sportivi attivi. Ciò può dar<br />

vita a un’interessante contaminazione<br />

per un target che potrebbe diventare<br />

importante anche per il settore outdoor.<br />

Da quanto emerge dagli scambi con i<br />

visitatori si comprende come la gente<br />

conosca gli sport legati all’outdoor,<br />

ma sia ancora in parte bloccata dalla<br />

paura del pericolo che la montagna<br />

può rappresentare. Per questo bisogna<br />

lavorare per far comprendere che si<br />

tratta di una falsa percezione. Anzi, in<br />

montagna si possono praticare degli<br />

sport in totale sicurezza, esattamente<br />

con le stesse garanzie della palestra. Per<br />

questo la collaborazione con le guide<br />

alpine è la formula che abbiamo scelto<br />

per promuoverci, mostrando alla gente<br />

i percorsi e le bellezze di uno sport<br />

all’aria aperta che necessita ovviamente<br />

delle giuste attrezzature. Per far riconoscere<br />

le aziende attraverso i prodotti ci<br />

vorrà ancora del tempo, ma<br />

è un percorso che è stato<br />

intrapreso e che potrà dare<br />

buoni frutti.


91<br />

Certi valori<br />

fanno bene<br />

alla società<br />

La montagna ha una forte<br />

valenza formativa ed è bello<br />

constatare una riscoperta<br />

dell’individuo e della natura<br />

Generale di Divisione<br />

Gianfranco Rossi,<br />

Esercito Italiano, Alpini<br />

Ben vengano le compenetrazioni<br />

L’outdoor e il fitness non sono due mondi così lontani.<br />

Anzi, nel nostro caso un prodotto si è posto come<br />

trait d’union tra due realtà solo apparentemente distanti<br />

Adriano Zuccala, Vibram spa<br />

Questa partecipazione per noi è<br />

un po’ particolare, perché sicuramente<br />

siamo un’azienda outdoor<br />

per nascita e riconosciuta per questo,<br />

ma riteniamo che il fitness e la ginnastica<br />

al chiuso possano avere vari collegamenti<br />

con l’outdoor. Si tratta comunque di attività<br />

fisica. Inoltre per Vibram, dal puro componente<br />

come la suola per alte performance<br />

siamo entrati nel mondo del prodotto finito<br />

con le rivoluzionarie “scarpe con le 5 dita”.<br />

Queste, nate per l’outdoor, per far percepire<br />

al meglio il terreno, in realtà si stanno<br />

affermando nel mondo soprattutto come<br />

oggetto per la corsa, specie in America.<br />

Con i nuovi modelli oggi si stanno diffondendo<br />

anche nel mondo del fitness e della<br />

ginnastica. Dunque apprezziamo questa<br />

partecipazione in cui ci troviamo con una<br />

doppia veste. Certo che in Italia, con una<br />

grandissima tradizione di outdoor e territori<br />

che non sono secondi a nessuno, potrebbe<br />

Situazioni come quella<br />

che si è venuta a creare<br />

sono modi per proporre un<br />

approccio all’attività fisica. L’aspetto<br />

operativo dell’Esercito Italiano è ormai<br />

ben noto, ma la preparazione fisica<br />

è parte integrante di quella militare.<br />

Il modo per motivare i gruppi e<br />

spingerli verso il limite delle proprie<br />

capacità è un tipo di esperienza che<br />

è bello condividere. Sicuramente poi<br />

gli stimoli che offre la vita all’aria<br />

aperta e in particolare la montagna,<br />

che comporta fatica, impegno, senso<br />

dell’obiettivo, solidarietà di gruppo<br />

per superare i momenti di difficoltà,<br />

sono valori in cui noi crediamo, come<br />

militari e come Alpini. Credo che<br />

abbiamo tutto l’interesse che nella<br />

società questi tratti, di comportamento<br />

e di ideali, si diffondano e trovino<br />

giovani che ci credano, perché è in<br />

questa società che troviamo i nostri<br />

elementi migliori. Certo è che si<br />

avverte sempre di più da parte dei<br />

giovani, ma anche dei meno giovani,<br />

la voglia di riscoprirsi e di<br />

riscoprire anche la natura.<br />

anche esserci una fiera dedicata,<br />

ma quel che serve è una “politica di<br />

fare le cose” giusta e determinata.<br />

Quel che spesso frena è l’individualismo<br />

degli italiani e delle aziende<br />

italiane gelose del proprio ‘piccolo<br />

orticello’ per cui difficilmente si<br />

riesce a mettersi insieme e a fare<br />

qualcosa di strutturalmente grande.<br />

Lo si è constatato in varie occasioni.<br />

Abbiamo grandi eccellenze, ma troppo<br />

chiuse in se stesse:<br />

l’Italia dei comuni anche<br />

nell’industria.


92<br />

beOut novità PRODOTTO<br />

i MUST dell’open air<br />

Un grip senza pari<br />

Terrex Fast è la scarpa adidas per gli sport di montagna. Presenta<br />

numerosi vantaggi, tra cui: la linguetta in EVA, per migliore<br />

vestibilità e comfort; Speed Lacing System, per una calzata veloce<br />

e sicura; High Abrasion Mesh, per aumentare la<br />

resistenza; una nuova unità 3D Formotion<br />

Outdoor per migliore controllo e comfort in<br />

discesa; inserto adiPrene per un maggiore<br />

assorbimento degli urti; un ulteriore<br />

inserto adiPrene per l’avanpiede per<br />

una maggiore ed efficace<br />

propulsione;<br />

protection plate<br />

per proteggere<br />

l’avanpiede e<br />

aumentare la<br />

stabilità.<br />

Femminilità e tecnologia<br />

ADIDAS<br />

Tel. 039 27 151<br />

www.adidas.it<br />

La gonnellina Skort di Arc’teryx (disponibile<br />

anche in versione short) è sì civettuola, ma<br />

anche traspirante, leggera, mai stropicciata,<br />

tenace. Il fit è eccezionale, grazie al<br />

pantaloncino incorporato che<br />

permette di muoversi con agio in<br />

qualsiasi situazione. Il tecno-tessuto<br />

Invigor è abbinato al tessuto<br />

elasticizzato Altavela utilizzato per le<br />

rifiniture nell’area della vita. Una chicca per<br />

viaggiare, andare in spiaggia, correre,<br />

passeggiare, giocare a tennis. Cavallo<br />

sagomato con inserti di cotone; tasche per gli<br />

oggetti indispensabili; fit anatomico; bordo<br />

laminato; protezione<br />

solare UPF<br />

35+. Arc’teryx<br />

è distribuito<br />

da 4Us.<br />

Un buon compagno<br />

in caso di maltempo<br />

Questa robusta giacca Fjällräven a tre strati<br />

è lunga fino a metà coscia, perfetta sia per<br />

il trekking che per l’uso quotidiano. La<br />

lunghezza extra fornisce un’ulteriore<br />

protezione quando si alza il vento. Il<br />

cappuccio staccabile è un buon<br />

compagno in situazioni di<br />

maltempo. Tasche comode: 2<br />

pettorali, 2 laterali con zip, una<br />

Napoleone e una interna. Le<br />

maniche sono preformate con<br />

polsini in velcro. Tessuto Eco-<br />

Shell senza fluorocarboni,<br />

poliestere riciclato e riciclabile.<br />

La giacca presenta inoltre:<br />

extra rinforzi su spalle e<br />

maniche, fessura laterale di<br />

ventilazione a 2 vie, zip doppio<br />

senso. Fjällräven è distribuito<br />

da Fenix Outdoor.<br />

FENIX OUTDOOR ITALIA<br />

Tel. 0472 767 201<br />

www.fjallraven.com<br />

brivido su due ruote<br />

Pure, essenziali, chi non le possiede, le costruisce da sé,<br />

riadattando biciclette vecchie, un rimedio alla crisi, uno status<br />

symbol. La “fixed” di Too Late monta un meccanismo doppio, che<br />

può essere usato a ruota libera per i momenti di relax, e in versione<br />

fixed per provare il brivido della velocità su due ruote. Manubrio<br />

dritto, pipa regolabile per un giro di piacere o una posa da real<br />

biker, forca dritta, cerchio spalla alta, freno unico anteriore montato<br />

centralmente, minimale, versioni shock.


93<br />

IN ogni occasione all’aria aperta<br />

La scarpa da trekking e nordic walking di Grisport presenta una forma affusolata e<br />

discreta che si adatta anche all’utilizzo quotidiano, al viaggio e al tempo libero. Il<br />

battistrada in gomma e l’intersuola in PU le conferiscono leggerezza e stabilità. La<br />

suola Vibram assicura ottima stabilità e lunga durata all’usura. Il puntale è<br />

rinforzato. Le calzature Grisport sono prodotte con l’energia pulita del sole, grazie<br />

all’impianto di pannelli solari installato sulla sede produttiva di Castelcucco (TV).<br />

Vintage, anche NELL’outdoor<br />

Questi zaini fanno parte della linea Heritage. La celebrazione dei<br />

leggendari modelli delle decadi ’70 e ’80 rigorosamente proposti<br />

nelle versioni originali ma sempre di grande attualità. Forti dettagli<br />

vintage, dall’etichetta Jansport d’epoca alle zip in metallo, dal<br />

design retrò fino alle tonalità giocate sugli evergreen senape, nero,<br />

grigio, arancio, blu ceruleo.<br />

Camminare in libertà<br />

La collezione di calzature Hanwag studiate per gli amanti di<br />

trekking leggero, nordic walking, lunghe camminate ed escursioni<br />

giornaliere, si arricchisce con la scarpa Pawnee. Questo nuovo<br />

modello è caratterizzato dall’estrema flessibilità della suola e dalla<br />

leggerezza della scarpa, che permettono una camminata morbida e<br />

confortevole. Tomaia in pelle e Cordura, fodera in Gore-Tex,<br />

imbottitura extra-morbida e suola autopulente Vibram Nemo.<br />

Hanwag è distribuito da Fenix Outdoor.<br />

FENIX OUTDOOR ITALIA<br />

Tel. 0472 767 201<br />

www.hanwag.de<br />

La nuova frontiera<br />

per i CICLISTI<br />

I nuovi occhiali Cycling Tecnology ideati da Cébé sono un<br />

concentrato di soluzioni create ad hoc per gli appassionati di<br />

ciclismo estremo (e non solo). I naselli sono regolabili in gomma<br />

anallergica antiscivolo, mentre le lenti fotocromatiche per adattarsi<br />

a qualsiasi condizione di luce, si inseriscono nella montatura<br />

lasciando lateralmente un’impercettibile fessura che ne impedisce<br />

l’appannamento e la loro ampiezza consente una visione<br />

panoramica a 180°. Inoltre il materiale con cui è realizzata la<br />

montatura è l’avveniristico TR90, un nylon che offre prestazioni<br />

massime relativamente a leggerezza e flessibilità, pesa infatti solo<br />

20 grammi. Cébé è distribuito da Bushnell Performance.<br />

Asciutti, sotto l’acqua<br />

Tra le caratteristiche principali degli Umbrella troviamo la struttura,<br />

quasi del tutto priva di parti metalliche che diminuisce moltissimo<br />

la possibilità di essere colpiti dai fulmini. La copertura degli<br />

ombrelli è in nylon teflonato in modo da far scivolare via le gocce di<br />

pioggia senza far inzuppare l’ombrello. Sarà così possibile<br />

riappenderlo allo zaino e ripartire senza correre il rischio che le<br />

gocce bagnino lo zaino o ancora peggio le gambe. Tutti gli articoli,<br />

inoltre, sono antiribaltamento. I prodotti Umbrella sono un’esclusiva<br />

R.B.Society.


94 beOut NOVITà PRODOTTO<br />

Riparati dalle folate<br />

Questo capo Patagonia da indossare sia<br />

come strato esterno che intermedio,<br />

garantisce ottima comprimibilità, peso<br />

piuma, blocca il vento e disperde l’umidità.<br />

Presenta inoltre due tasche scaldamani<br />

con zip e una tasca interna sul petto per<br />

riporre il vest. È 100% poliestere riciclato<br />

con trattamento Deluge DWR<br />

(idrorepellente a lunga durata); isolamento<br />

PrimaLoft. Il capo è riciclabile grazie al<br />

Common Threads Recycling Program.<br />

Comoda e ordinata<br />

Questo capo di Columbia si adatta molto bene a ogni<br />

attività sportiva. Si tratta di uno smanicato che ripara dal<br />

sole fino a 15UPF con la tecnologia Omni-Shade e grazie<br />

alla tecnologia Omni-Wick allontana velocemente il sudore<br />

dal corpo per una rapida evaporazione. Perfetta per una<br />

corsa nel parco nei mesi estivi, come per una passeggiata<br />

nel bosco o per il trekking, ha il tessuto elasticizzato in<br />

due direzioni e un taglio flessibile che la rendono comoda<br />

e ordinata allo stesso tempo.<br />

Trazione, protezione<br />

e controllo<br />

La suola EverTrack moltiplica la<br />

resistenza all’abrasione mentre le<br />

tecnologie EverGrip e RockShieldPlate<br />

assicurano trazione e massima protezione<br />

nell’impatto con le rocce. Realizzate per gararantire<br />

massimo comfort e potere ammortizzante, queste scarpe<br />

Puma sono studiate per rimanere ancorate a qualsiasi<br />

superficie e proteggere nel contempo dagli agenti<br />

atmosferici grazie alla tomaia in materiale<br />

idrorepellente.<br />

Per una giornata perfetta nella natura<br />

La corsa si fa<br />

più naturale<br />

Passione ed eccellenza sono da sempre il<br />

marchio di fabbrica di New Balance, il<br />

brand americano con la N distribuito in<br />

Italia da Gartner Sports. Per l’estate c’è<br />

una scarpa nuovissima, candidata ad<br />

essere eletta la “the best of” tra le neutre<br />

A3 da running. La tomaia è aggressiva e<br />

moderna nel design ed è progettata per<br />

ridurre al minimo il peso e massimizzare il<br />

comfort di calzata, per una maggiore<br />

flessibilità del piede durante la corsa. Gli<br />

inserti di robusto mesh a maglia larga,<br />

posizionati nei punti strategici, rendono la<br />

scarpa leggera e traspirante, perfetta per le<br />

corse estive. L’efficiente calzata del<br />

retropiede e il soffice rivestimento interno<br />

antiscivolo, rendono il comfort e la<br />

funzionalità della calzata assolutamente<br />

perfetti.<br />

GARTNER SPORTS<br />

Tel. 0471 062 300<br />

info@gartner-sport.com<br />

Per la perfetta riuscita di un pic-nic, Sigg – la storica azienda<br />

svizzera simbolo del movimento eco-logical – propone non<br />

solo plaid o tovaglie a quadretti: a fianco delle ormai note<br />

bottiglie in alluminio, l’azienda presenta<br />

un’offerta di contenitori e<br />

recipienti a chiusura ermetica<br />

divertenti e colorati per un<br />

pranzo immerso nella natura,<br />

sui prati, in riva a un fiume, in<br />

montagna o sulla spiaggia.<br />

Sigg è distribuito da Künzi.<br />

un alleato nelle condizioni estreme<br />

Lo stile distintivo di questo occhiale Sh+ deriva dallo stile unico della<br />

montatura in Grilamid TR90. La particolare curvatura della<br />

montatura permette un’aderenza perfetta al viso<br />

e garantisce inoltre ottimo comfort ed estrema<br />

versatilità, grazie alle lenti intercambiabili.<br />

Questo modello viene proposto in una<br />

specifica custodia rigida ed è dotato di 3 paia<br />

di lenti, da utilizzarsi<br />

a seconda delle condizioni<br />

meteorologiche. Un foam<br />

rimovibile protegge dal<br />

vento ed impedisce<br />

ulteriormente l’appannamento.<br />

Sh+ è distribuito da Ma.Ro Group.


95<br />

Nessun ingombro<br />

Le giacche Softshells Rondane di Vaude<br />

sono leggere, di poco ingombro e sono<br />

un’ottima barriera contro le condizioni<br />

climatiche avverse con forti cali di<br />

temperatura. Questa giacca è<br />

Windproof, completamente<br />

antivento. Presenta maniche<br />

preformate, 2 tasche<br />

anteriori con cerniera, 1<br />

tasca interna, cerniera<br />

frontale, coulisse<br />

regolabile dalla tasca<br />

inferiore, polsini<br />

regolabili, cappuccio<br />

regolabile in larghezza,<br />

possibilità di<br />

ventilazione attraverso<br />

le tasche frontali.<br />

Vaude è distribuito<br />

da Panorama.<br />

Con i piedi per terra...<br />

anche in mare<br />

Le Boat Shoes Formentor Class II di Timberland sono il<br />

massimo in fatto di comfort, traspirabilità, sicurezza e<br />

impermeabilità. La cura dei dettagli le rende un must have<br />

per chi vive il mare. La suola in gomma Gripstick<br />

garantisce una trazione ottimale anche su superfici<br />

critiche, la nuova membrana ion-mask by P2i le rende<br />

totalmente idrorepellenti e i dettagli catarifrangenti<br />

permettono una maggiore visibilità e sicurezza mentre i<br />

lacci con agganci elasticizzati prevengono la rottura in<br />

situazioni critiche. La soletta interna è in X-Static,<br />

antibatterica, antistatica, antistress e termoregolatrice.<br />

TIMBERLAND<br />

Tel. 039 68 431<br />

ritaly@timberland.com<br />

FjäLLRävEN. LA LEggENDA cONTINUA.<br />

Nel 1960 Fjällräven, leggendario marchio svedese, inventa un nuovo modo di concepire l’outdoor life.<br />

Gli zaini, poi le tende, i sacchi a pelo ed infine l’abbigliamento tecnico.<br />

Uno stile essenziale per chi ama la natura e vuole farne parte con rispetto e passione.<br />

Fjällräven è distribuito da: FENIX OUTDOOR ITALIA S.r.l. - tel. +39 0472 767 201<br />

www.fjallraven.com


96 beOut NOVITà PRODOTTO<br />

Open air, pensando all’ambiente<br />

Incorpora un nuovo concetto di strato<br />

termico per le vacanze estive open air, si<br />

chiama Couna Jacket di Salewa ed è amica<br />

dell’ambiente. L’isolamento Primaloft ECO<br />

– composto al 70% di materiale riciclato<br />

proveniente dal circuito post-consumo e al<br />

30% da fibre PrimaLoft vergini – è una<br />

garanzia di calore e ultraleggerezza, totale<br />

idrorepellenza, traspirabilità, comprimibilità.<br />

Ciò che serve per proteggersi dagli umori<br />

altalenanti dell’estate. Couna Jacket non<br />

pesa, è eco-compatibile e regala tanta<br />

sicurezza in più. Gli inserti elastici in<br />

Dynastrecht riducono il volume sui fianchi e<br />

nel sottomanica, così come quelli in<br />

Durastretch antiabrasione sui polsini e sul<br />

fondo. Versatilissima, presenta 2 tasche<br />

laterali e vita regolabile, nella versione<br />

donna è dotata di cappuccio aderente<br />

preformato. Disponibile in versione<br />

donna e uomo, in una varietà di colori.<br />

Salewa è distribuito da Oberalp.<br />

OBERALP<br />

Tel. 0471 242 900<br />

info@oberalp.it<br />

Stabilità<br />

anche sul ripido<br />

Per il trail running e l’allenamento, Garmont<br />

propone Escape, una scarpa con tomaia in<br />

mesh traspirante che permette una<br />

ventilazione ottimale dei piedi. Stabilità e<br />

protezione dalle sconnessioni del terreno<br />

sono garantite grazie al Tri-Axial Chassis.<br />

Due strati di EVA assicurano il massimo<br />

assorbimento degli urti. Volume medio con<br />

spazio in punta per un fit ottimale. La<br />

tomaia presenta, fra le altre cose, un<br />

sistema di allacciatura rapido, un<br />

rivestimento grip e cuscinetto con memoria<br />

di forma per racchiudere ottimamente il<br />

tallone. La suola è ribassata per terreni<br />

dissestati e rocce. Inoltre la mescola<br />

Adhesion garantisce grip ottimale.<br />

GARMONT<br />

Tel. 0423 8726<br />

info@garmont.com<br />

Di corsa, insieme ai bambini<br />

Un sostegno<br />

lungo il cammino<br />

Da quasi 80 anni Lowa accompagna e<br />

sostiene la sana pratica sportiva con un<br />

occhio di riguardo nei confronti del nordic<br />

walking. Il nordic walking è una<br />

passeggiata a ritmo sostenuto (una delle<br />

attività più raccomandate per la salute) con<br />

il supporto di bastoni telescopici molto<br />

leggeri in alluminio oppure in carbonio. I<br />

bastoni assicurano un maggior sostegno<br />

alle ginocchia, alle gambe e ai fianchi. Lowa<br />

è distribuito da G.B. International.<br />

I.go Distribution presenta il passeggino perfetto per la<br />

corsa con ruota fissa da 16 pollici. Tutte le<br />

caratteristiche di massimo comfort per il bambino sono<br />

garantite, come nella famosa versione con ruota<br />

piroettante e bloccabile Joggster Twist. Maniglione<br />

regolabile in altezza, diverse posizioni dello schienale,<br />

ampia capottina parasole con zanzariera integrata,<br />

freno a disco sulle ruote posteriori e tessuto della<br />

seduta in materiale Airgo anti-sudore.<br />

Pronti<br />

a saltare in sella<br />

Oakley propone il bermuda tecnico per<br />

ciclisti, realizzato in tessuto tecnico<br />

resistente alle abrasioni e traspirante,<br />

bicolor nei toni del grigio, con zip a<br />

contrasto gialle, e tasche gialle laterali.<br />

Questi pantaloni sono abbinati a uno short<br />

interno<br />

removibile<br />

dotato di<br />

imbottitura<br />

Cytech Tour<br />

Men, studiata<br />

appositamente<br />

per le esigenze<br />

anatomiche<br />

maschili.


eOut SPECIALE<br />

97<br />

Nordic<br />

Walking,<br />

l’asso di bastoni<br />

In grande crescita il mercato<br />

legato alla camminata<br />

nordica, apprezzata per<br />

le sue molteplici finalità<br />

e per la sua fruibilità da parte<br />

di tutti i consumatori<br />

C<br />

Come a briscola, il mercato cala l’asso. Quello di bastoni,<br />

da Nordic Walking, il nuovo che avanza, in modo regolare,<br />

con quattro punti di appoggio, gambe e braccia che<br />

macinano chilometri all’aria aperta, felici di sentirsi bene<br />

facendosi del bene. Il costo? Non è un problema. Il target?<br />

Ampio, abbraccia praticamente tutti, anche se ad avvicinarsi<br />

alla camminata con i bastoncini sono soprattutto<br />

gli appartenenti alla seconda e alla terza età. L’ambiente in<br />

cui fare movimento? Qualunque, purché non sia troppo ripido<br />

o richieda sforzi eccessivi. Gli amanti dell’adrenalina<br />

e degli sport estremi non abitano qui. Sono tanti quelli che<br />

stanno approcciando uno sport tanto semplice, quanto utile,<br />

nato in Finlandia negli anni Trenta – quando gli atleti di<br />

sci di fondo lanciarono la moda usando i bastoni nei loro<br />

allenamenti estivi – ed esploso successivamente, prima<br />

nei Paesi del nord e poi in Italia. Comanda bastoni, ma il re<br />

di denari è una carta ambita, che chi opera in questo settore<br />

può pescare nel mazzo mescolato dal mercato.<br />

La prima mano è per conoscersi, un giro in cui non si calano<br />

‘scartini’ e si studiano le carte in mano agli altri giocatori.<br />

“Il mercato si sta dividendo in due fasce – commenta<br />

Nicola Vidale, titolare di Vipole – ovvero i principianti, che<br />

si affidano alla grande distribuzione per l’attrezzatura, e i<br />

professionisti, consumatori informati che arrivano al negozio<br />

sapendo già cos’è il nordic walking e che tipo di at- >>


98 beOut NORDIC WALKING. ASSO DI BASTONI<br />

>><br />

trezzatura cercano. Nel caso di Vipole<br />

bastoncini di alta gamma made in<br />

Italy, prodotti artigianalmente usando<br />

i migliori materiali.” Articoli un po’ di<br />

nicchia, se vogliamo, e che necessitano<br />

di una conoscenza importante<br />

da parte del negoziante che deve sapere<br />

quali sono le esigenze del cliente<br />

per poterle soddisfare. Da qui si<br />

origina un continuo feedback tra produttore<br />

e venditore, uno scambio necessario<br />

per comprendere dove stia<br />

andando il mercato e cosa bisogna<br />

dire e fare per ricoprire una parte da<br />

protagonisti. “Bisogna curare particolarmente<br />

il mercato femminile – spiega<br />

Vidale – perché le donne, oltre ad<br />

un prodotto tecnico, chiedono anche<br />

un articolo dal design curato. Parliamo<br />

di un target esigente, che conosce<br />

la materia.” E i materiali, dalle leghe<br />

all’alluminio, per realizzare bastoni<br />

leggeri e resistenti, ergonomici<br />

nell’impugnatura e anallergici, confortevoli<br />

al tatto e con quel tocco di originalità<br />

tutta italiana. Senza dimenticare<br />

i tanti aspetti positivi che il nordic<br />

walking porta con sé, a cominciare<br />

dai benefici che regala all’apparato<br />

cardiorespiratorio e alla postura, fino<br />

a quelli apportati ai muscoli che, in<br />

una semplice camminata, non verrebbero<br />

sollecitati. “E poi – continua Vidale<br />

– non serve un grosso impegno,<br />

né energetico né economico, dal momento<br />

che al supermercato si possono<br />

trovare bastoncini da 12 euro al<br />

paio, mentre per i fruitori più esigenti<br />

ci sono dei top di gamma made in<br />

Italy che hanno un costo dagli 80 ai<br />

90 euro.”<br />

Prezzi complessivamente accessibili a<br />

tutti, ma allora perché, per alcune<br />

aziende, la crescita del nordic walking<br />

in Italia non è così significativa? “In<br />

Italia – afferma infatti Andrea Perenthaler,<br />

responsabile marketing di Italbastoni<br />

– il nordic walking fatica di più<br />

ad affermarsi rispetto a quanto accade<br />

in altri Paesi, come quelli scandinavi<br />

e la Germania, dove si è registrata<br />

una vera e propria esplosione della<br />

camminata nordica. Diciamo che la<br />

crescita c’è, ma è molto lenta. Per<br />

quanto ci riguarda il nordic walking è<br />

stato un grosso business dal 2002 al<br />

2006, poi è andato un po’ esaurendosi.<br />

Credo che la ragione principale sia<br />

stata e sia un problema di mentalità.”<br />

Nell’Europa settentrionale, infatti, è<br />

molto avvertito il discorso della salute<br />

e della prevenzione medica, a differenza<br />

di quanto avviene nel Belpaese. La<br />

svolta potrebbe esserci se, anche in<br />

Italia, si iniziasse a pensare al nordic<br />

walking come ad uno strumento per<br />

migliorare il proprio benessere. Comunque,<br />

per far questo sarebbe prima<br />

necessario che venissero predisposti<br />

percorsi adatti, non solo di alta montagna,<br />

ma anche collinari, quasi pianeggianti,<br />

accessibili da quella fascia di<br />

cinquantenni che rappresenta la parte<br />

preponderante dei consumatori del<br />

FOTO ITALBASTONI<br />

Uno sport,<br />

tanti benefici<br />

Alcuni dei tanti vantaggi di cui possono godere i praticanti del nordic walking<br />

Che facesse bene alla salute, si sapeva, ma che addirittura<br />

fosse oggetto di studi universitari e di iniziative anticrimine è una<br />

piacevole sorpresa. A dare notizia di questi ulteriori benefici del nordic<br />

walking è Gianpietro Beltramello, presidente ed amministratore di<br />

Gabel, che afferma: “Ciò che la nostra azienda si prefigge di fare è<br />

caldeggiare collaborazioni, e supportarle per quel che possiamo, tra<br />

istruttori e strutture universitarie pubbliche, come quelle di Padova e di<br />

Belluno, dove gli istruttori e le scuole di nordic walking danno servizi<br />

alle ASL per mettere in moto attività dedicate a persone che hanno<br />

avuto patologie. A Verona abbiamo poi collaborato con l’associazione<br />

medici sulle patologie del diabete, oltre che con istituti che trattano<br />

le malattie cardiovascolari. Particolare è stato poi il rapporto con<br />

l’Università di Trento, e con il professor Schena in particolare, che<br />

si è occupato di queste ricerche seguendo i fondisti della squadra<br />

nazionale italiana, e con l’Università di Rovereto, che ha approfondito<br />

lo studio sul nordic walking e sui benefici derivanti dall’uso dei<br />

bastoncini. Abbiamo poi avviato anche contatti con il CONI, che<br />

ha faticato ad organizzare cose importanti a livello centrale, ma ha<br />

funzionato bene come attività locale, mentre a Padova, in seguito<br />

ad una collaborazione con l’Assesore allo sport e la Questura, si è<br />

deciso di utilizzare il nordic walking come deterrente per la criminalità<br />

nei parchi. Indirizzare i praticanti nei giardini in orari serali ha infatti<br />

provocato l’effetto di allontanare le persone che usavano quel luogo<br />

pubblico per lo spaccio e per altre attività illecite.”


99<br />

nordic walking. E poi sarebbe necessario<br />

che anche i negozianti facessero<br />

la loro parte, proponendo bastoni<br />

adatti, diversi da quelli da trekking,<br />

che sono telescopici, a due o tre<br />

settori, mentre i bastoni usati nella<br />

camminata nordica sono fissi, più leggeri<br />

e senza vibrazioni, o a due stadi,<br />

più diffusi perché, potendosi regolare<br />

in base all’altezza di chi li utilizza, sono<br />

preferiti dai negozianti che così non<br />

devono trattare forzatamente tanti bastoncini<br />

fissi di tante lunghezze diverse.<br />

Un’ulteriore differenza riguarda poi<br />

i materiali, che variano dall’alluminio,<br />

più resistente, al carbonio, più leggero<br />

ma più delicato e con un costo molto<br />

più alto, anche se, non essendo il nordic<br />

walking una disciplina estrema, si<br />

parla comunque di una durata del prodotto<br />

per un periodo lungo.<br />

Vista la parte dei negozianti, cosa<br />

possono fare le aziende? “Il mercato<br />

del Nordic Walking – analizza >><br />

L’appoggio su quattro punti durante<br />

la camminata ha permesso di migliorare<br />

l’equilibrio di una serie di persone con<br />

un’età non più compatibile con attività<br />

sportive agonistiche, collegando il Nordic<br />

Walking ai concetti di wellness e benessere,<br />

quanto mai moderni e di tendenza<br />

FOTO ITALBASTONI


100 beOut NORDIC WALKING. ASSO DI BASTONI<br />

>><br />

Gianpietro Beltramello, presidente<br />

e amministratore di Gabel – è stato<br />

molto aiutato dalle aziende interessate<br />

a quest’attività, a partire dalla nostra,<br />

che ha sempre riconosciuto la<br />

validità dei tanti vantaggi che l’utilizzatore<br />

ottiene. Non a caso, a livello<br />

mondiale, ci sono istituti e cliniche<br />

che ne comprovano l’efficacia per<br />

combattere le malattie cardiovascolari.”<br />

In questo contesto Gabel ha dato<br />

il suo contributo, lavorando, già dalla<br />

fine dei primi anni Novanta, ad un<br />

programma di sviluppo della camminata<br />

nordica in relazione alla pratica<br />

svolta da persone di una certa età o<br />

con patologie di sovrappeso o difficoltà<br />

cardiovascolari, diffondendo la<br />

disciplina in modo efficace.<br />

L’appoggio su quattro punti (le due<br />

gambe e le due braccia con i bastoncini)<br />

durante la camminata ha permesso<br />

di migliorare l’equilibrio di una<br />

serie di persone con un’età non più<br />

compatibile con attività sportive agonistiche.<br />

La diffusione di questo sport<br />

a livello nazionale ed internazionale è<br />

stata promossa collegando il nordic<br />

walking ai concetti di wellness e di<br />

competizione, anche se quest’ultimo<br />

fattore è un fenomeno raro e limitato<br />

solo a qualche sporadico caso. Alla<br />

base dal lavoro di Gabel c’è comunque<br />

la fiducia che Beltramello nutre<br />

nei confronti del mercato italiano del<br />

nordic walking. “Ci sono enormi >><br />

Tecnica elevata<br />

Vipole si contraddistingue da<br />

sempre per l’elevato contenuto<br />

tecnico dei propri prodotti. Nella<br />

foto: il leggerissimo Nordic Vario<br />

Natura Eva, in alluminio 7075,<br />

con impugnatura in Eva e lacciolo<br />

asimmetrico. Tutti i prodotti Vipole<br />

possono essere personalizzati (per<br />

esempio per associazioni sportive,<br />

rental shop, negozi, strutture<br />

alberghiere) anche per piccole<br />

produzioni (già da 30 paia). La<br />

personalizzazione include anche la<br />

pratica sacca porta bastoncini, in<br />

dotazione su tutta la gamma.<br />

VIPOLE<br />

0424 534 488<br />

info@vipole.it<br />

FOTO GABEL<br />

Migliore trasmissione<br />

della forza di spinta<br />

Tra i bastoncini a lunghezza regolabile della collezione<br />

Nordic Walking, il modello Nw Dls di Italbastoni<br />

rappresenta il top di gamma. Realizzato in lega di alluminio<br />

HSA 6.5 (di derivazione aeronautica), questo bastoncino<br />

a 2 settori (regolazione da 105 a 130 cm) è dotato del<br />

nuovo sistema brevettato di bloccaggio denominato<br />

Dls (Double Locking System), che abbina al tradizionale<br />

sistema a espansore interno la nuova chiusura esterna<br />

a leva QLS; questa combinazione garantisce una forza<br />

di tenuta insuperabile, eliminando il rischio di collasso<br />

del bastoncino derivante dal rischio di allentamento del<br />

tassello espansore. Inoltre permette una regolazione<br />

facile e veloce e consente l’allineamento perfetto del<br />

puntale Nw Wing (con aletta integrata) con la manopola.<br />

L’impugnatura in spugna EVA-foam conferisce al modello<br />

leggerezza e comfort di presa. Il passamano, regolabile<br />

con chiusura a velcro, è specifico per l’attività del nordic<br />

walking; confortevole, offre un ampio appoggio per il palmo<br />

della mano e consente il movimento di rilascio e ripresa<br />

dell’impugnatura. Il modello è anche disponile nella variante<br />

con settore inferiore in carbonio: maggiore leggerezza e<br />

rigidità, abbinate all’elevata capacità di assorbimento delle<br />

vibrazioni delle fibre di carbonio.<br />

ITALBASTONI<br />

Tel. 0463 468 044<br />

info@italbastoni.it<br />

Sei per uno, uno per sei<br />

Gabel ha ideato Fusion, il crossover per lo sportivo<br />

più versatile ed eclettico: sei prodotti in uno, sei sport<br />

con un unico bastoncino. Nordic walking, trekking<br />

e, sulla neve, sci alpinismo, sci alpino, back country,<br />

racchette da neve: questo è Fusion. Estensibile e<br />

dotato di un’ampia gamma di accessori intercambiabili,<br />

che sfruttano appieno le tecnologie che Gabel ha<br />

sviluppato nel tempo, questo prodotto si trasforma<br />

e cambia pelle in un istante. Con l’ausilio di un’agile<br />

guida, perfetto per ogni occasione, sostituisce rotelle,<br />

passamano, scarpette per poi essere comodamente<br />

GABEL<br />

Tel. 0424 561 144<br />

gabel@gabel.net<br />

riposto nello zaino. Novità<br />

immancabile per tutti i punti<br />

vendita che trattano il nordic<br />

walking e l’outdoor.


UN Parere<br />

eccellente<br />

Gli sviluppi e le prospettive di questo<br />

settore, analizzati da un profondo<br />

conoscitore del mercato, recentemente<br />

premiato come migliore istruttore italiano<br />

della specialità<br />

La nascita e lo sviluppo della camminata<br />

nordica in Italia, i benefici che ne derivano,<br />

la tecnica che sta alla base del nordic walking.<br />

A parlarne è Luca Zambolin che, oltre ad<br />

essere stato eletto migliore istruttore italiano<br />

di questo sport, è anche un uomo che vive la<br />

dimensione commerciale di questo mercato,<br />

rappresentando un valido punto di riferimento<br />

per un’azienda come Vipole. “Il nordic walking<br />

– afferma – ha fatto la sua comparsa in Italia<br />

presso il grande pubblico di recente, ma<br />

ha già migliaia di praticanti. In Germania,<br />

in Austria e nei Paesi Scandinavi, essendo<br />

ormai un settore più maturo, il nordic walking<br />

ha toccato, oltre al settore sportivo, anche<br />

quello educativo (scuole e aziende), quello<br />

terapeutico (per combattere obesità, errori<br />

di postura, ipertensione e diabete), quello<br />

della riabilitazione e quello della prevenzione.”<br />

Confermato il successo che questo sport sta<br />

avendo nel nostro Paese. “Il Nordic Walking<br />

– conferma infatti Zambolin – è una delle<br />

attività motorie outdoor in più rapida diffusione<br />

negli ultimi anni grazie ai numerosi benefici<br />

che lo contraddistinguono: miglioramento<br />

dell’efficienza del cuore e dell’apparato<br />

cardiocircolatorio, abbassamento del livello di<br />

glicemia, colesterolo e pressione sanguigna,<br />

miglioramento del metabolismo e aiuto nel<br />

mantenimento del peso ideale. Studi scientifici<br />

confermano l’importanza della tecnica per<br />

poter godere appieno dei benefici del nordic<br />

walking e quindi la necessità di essere seguiti<br />

per più lezioni da istruttori competenti per<br />

l’apprendimento della tecnica corretta, che<br />

si raggiunge anche attraverso l’utilizzo di<br />

bastoncini appositamente studiati per questo<br />

sport. Per questo motivo l’azienda Vipole,<br />

produttrice di bastoncini per gli sport di<br />

montagna, ha richiesto la mia competenza<br />

maturata in anni d’esperienza nel nordic<br />

walking e nel mondo outdoor.”


102 beOut NORDIC WALKING. ASSO DI BASTONI<br />

>><br />

opportunità – afferma – perché questa<br />

è l’attività sportiva che ha avuto la<br />

più grande crescita nella storia. In<br />

Germania, dal 2002 al 2005, siamo<br />

passati da poche centinia di migliaia<br />

a circa 6 milioni di praticanti. In Italia<br />

non ci sono dati precisi ma, considerando<br />

che ci sono sono dai 2000 ai<br />

3000 istruttori, è ragionevole ritenere<br />

che il movimento coinvolga circa<br />

250.000 praticanti.” Numeri di tutto<br />

rispetto, destinati a crescere ancora.<br />

“Nei prossimi due anni – conferma infatti<br />

Beltramello – ci possono essere<br />

le condizioni per raddoppiare o quadruplicare<br />

il numero dei praticanti. Il<br />

nordic walking è una disciplina utile<br />

alla medicina e al benessere e viene<br />

proposta nelle spa, nei centri di riabilitazione<br />

e nei golf club come attività<br />

collaterale, mentre nei centri vacanze<br />

d’estate vengono istituiti dei veri e<br />

propri percorsi dedicati.” Senza dimenticare<br />

le collaborazioni con gli assessorati<br />

allo sport e al turismo di<br />

Province e Comuni, destinati a far<br />

crescere i praticanti di uno sport che<br />

in Inghilterra viene incentivato dal governo<br />

per diminuire la spesa pubblica<br />

per la salute. Non stupisce allora che<br />

un’azienda come Gabel sponsorizzi<br />

un evento come il Nordic Walking<br />

Tour (www.nordicwalkingtour.it), che,<br />

attraverso 15 tappe distribuite nel Triveneto,<br />

punta ad avvicinare la gente<br />

alla camminata nordica.<br />

Una carta vincente da giocare nella<br />

partita del mercato italiano. Conservando<br />

l’asso per l’ultima mano. Di bastoni,<br />

naturalmente.<br />

damiano.montanari@topsport.it<br />

Leggerezza<br />

e flessibilità<br />

Il nordic walking è<br />

un’attività che garantisce<br />

un allenamento total body<br />

di grande beneficio cardiovascolare,<br />

pur con un<br />

limitato carico articolare.<br />

Gipron, azienda da sempre<br />

apprezzata per lo sviluppo<br />

di prodotti di elevata qualità,<br />

propone oggi i bastoni da<br />

nordic walking che offrono<br />

massima performance<br />

e soddisfazione sia al<br />

dilettante, sia all’atleta<br />

più esigente. Nella foto:<br />

bastone in lega di alluminio<br />

55 kg/mm 2 , allungabile,<br />

composto da due sezioni,<br />

con sistema di blocco<br />

Flicklock. Lacciolo studiato<br />

per offrire comfort, presa<br />

stabile e conduzione precisa.<br />

Manopola ergonomica.<br />

Puntale standard + gommino<br />

per terreni duri fornito<br />

come accessorio. Gipron<br />

è distribuito da Giuseppe<br />

Pronzati.<br />

Una camminata<br />

in salita<br />

I bastoncini Guidetti<br />

nascono dalla mente di<br />

un grande professionista<br />

amante del trekking e<br />

del nordic e fit walking:<br />

Pascal Guidetti, il cui<br />

obiettivo è quello di<br />

fornire sempre una<br />

camminata confortevole.<br />

Nel 1998 sviluppò il primo<br />

bastoncino da trekking<br />

con un particolare sistema<br />

telescopico in grado di<br />

adattarsi automaticamente<br />

durante la camminata. La<br />

gamma di prodotti offerta<br />

è tale per cui ognuno potrà<br />

trovare il bastoncino più<br />

adatto alle sue esigenze.<br />

Incredibili e funzionali<br />

brevetti, dal brevetto<br />

che permette lo sgancio<br />

rapido della manopola, al<br />

sistema di sicurezza per<br />

i bastoncini telescopici,<br />

unico al mondo. Guidetti<br />

è distribuito da Diadema<br />

Distribution.<br />

In Italia, il Nordic Walking<br />

fatica ad affermarsi, rispetto<br />

a quanto accade in altri Paesi<br />

come quelli scandinavi e la<br />

Germania, dove si è registrata<br />

una vera e propria esplosione<br />

della camminata nordica.<br />

Questione di mentalità<br />

FOTO GABEL


Leggero e rigido<br />

Italbastoni offre una gamma completa di bastoncini per<br />

il nordic walking. Al top della gamma troviamo il modello<br />

Carbon Trainer, realizzato in fibra di carbonio all’80%,<br />

particolarmente leggero e rigido, con un’elevata capacità<br />

di smorzamento delle vibrazioni. Le misure variano di 5<br />

cm, da 100 cm a 135 cm. Sempre nella gamma Lite,<br />

è disponibile il modello Carbon Walking, con asta al<br />

30% di carbonio. I due modelli sono dotati del<br />

nuovo puntalino con basket integrato e<br />

punta al carburo positive angle, per una<br />

maggiore presa su ogni tipo di terreno;<br />

per l’uso su asfalto e ciottolato invece,<br />

i bastoncini sono forniti di gommino<br />

Nordic Pad leggero e con elevato grip.<br />

L’impugnatura è in bi-materia plasticasughero,<br />

molto leggera e antisudore.<br />

Il passamano regolabile con velcro<br />

è economico e offre un ampio<br />

appoggio per il palmo della mano.<br />

Nella gamma nordic walking ci<br />

sono inoltre 2 modelli regolabili<br />

(83-135 cm), con grafica in<br />

sublimazioni e in serigrafia,<br />

realizzati in lega di allumino<br />

7075, e 2 modelli fissi in lega<br />

Alu 5083, con misure da<br />

ITALBASTONI<br />

Tel. 0463 468 044<br />

info@italbastoni.it<br />

105 cm a 135 cm. Questi<br />

bastoncini sono dotati di<br />

imp. a 2 colori e puntali con<br />

basket intercambiabile e<br />

scarpetta nordic walking.<br />

APPROFITTA DEL<br />

PACCHETTO FUSION 6 in 1<br />

per cavalcare l’onda del Nordic<br />

Walking: 6 attività in un unico bastoncino<br />

NORDIC WALKING<br />

+<br />

SNOW SHOEING<br />

+<br />

ALPINE TOURING<br />

+<br />

BACK COUNTRY<br />

Modello FUSION<br />

Senza shock<br />

Vipole presenta l’ultima<br />

evoluzione del rivoluzionario<br />

sistema Antishock Idraulico<br />

HSA, brevettato, unico nel suo<br />

genere, in grado di garantire<br />

performance di assorbimento<br />

degli urti al suolo e comfort<br />

nettamente superiori a qualsiasi<br />

altro comune sistema antishock.<br />

I prodotti Vipole sono made<br />

in Itlay e vengono tutti forniti<br />

nella pratica Sacca Trekking.<br />

Possono essere personalizzati<br />

anche in piccole tirature (già a<br />

partire da 30 paia). Nella foto il<br />

modello HSA evo3.<br />

+<br />

ALPINE SKIING<br />

+<br />

TREKKING HIKING<br />

+<br />

1956-<strong>2011</strong><br />

VIPOLE<br />

Tel. 0424 534 488<br />

info@vipole.it<br />

GABEL S.r.l.<br />

Via Cassola, 50 - 36027 Rosà - Vicenza<br />

Tel. +39 0424 561144<br />

E-mail: gabel@gabel.it


104<br />

LA PAROLA A...<br />

LUIGI PELLIZZARI<br />

Amministratore<br />

REGATTA ITALIA<br />

Il pubblico vuole vivere il punto<br />

vendita, ma il retail italiano stenta a<br />

cavalcare l’onda di un cambiamento che all’estero<br />

sta già aprendo nuove e ottime opportunità<br />

LA DISTRIBUZIONE STA<br />

CAMBIANDO a livello mondiale e<br />

in tutte le categorie, e questo è ormai<br />

un’assoluta e incontrovertibile<br />

realtà. Il mutamento che è sostanziale<br />

e in costante divenire, produrrà<br />

sicuramente profonde ripercussioni<br />

anche nei mesi a venire. In<br />

questo scenario, peraltro sempre<br />

più globale, l’Italia mostra un preoccupante<br />

immobilismo, un’atavica<br />

ritrosia rispetto al cambiamento,<br />

soprattutto in riferimento ai Paesi<br />

nordeuropei e ancor più agli Stati<br />

Uniti.<br />

Credo sia soprattutto lo shopping<br />

ad essere cambiato, e ad essere<br />

tutt’ora in fase di cambiamento.<br />

Sempre più emozionale ed esperienziale,<br />

spinge a una spesa in cui<br />

la funzionalità, pur esistente, passa<br />

in secondo piano rispetto alla componente<br />

emotiva e sensoriale. Sul<br />

fronte ‘funzionalità’ internet domina<br />

sempre più, con un giro d’affari in<br />

costante crescita. Chi necessita di<br />

un prodotto fa ricerche, si documenta,<br />

e approfitta della ‘navigazione’<br />

per perfezionare e concludere<br />

le sue scelte d’acquisto. Così facendo,<br />

il dettagliante viene completamente<br />

tagliato fuori dai giochi.<br />

Poco tempo, idee chiare e il confronto<br />

con altri utenti sono le armi<br />

vincenti di un canale che – una volta<br />

apprese le sue modalità di utilizzo<br />

– difficilmente poi si abbandona.<br />

Fortunatamente questa non è una<br />

realtà assoluta, tutt’altro. Vi è il<br />

mondo – ancora molto ampio – di<br />

chi acquista per il piacere di farlo,<br />

con tutti i risvolti socio-psicologici<br />

che questa attività comporta. Sotto<br />

questo aspetto il retail è ancora<br />

fondamentale, a patto che comprenda<br />

esso stesso – e per primo<br />

– il valore della propria tipicità. Una<br />

consapevolezza importante, che<br />

deve costituire l’ossatura per un rilancio<br />

e un rafforzamento della propria<br />

identità sul mercato, e in fondo<br />

della ragione stessa della propria<br />

esistenza.<br />

Il percorso di recupero di personalità<br />

e di importanza parte dalla<br />

propria immagine ‘di facciata’.<br />

Dall’insegna del negozio, dalle sue<br />

vetrine e soprattutto dal lay-out<br />

espositivo della merce. L’ambiente<br />

espositivo deve essere accattivante,<br />

il più possibile accogliente, facilmente<br />

fruibile, ma soprattutto in<br />

sintonia con il consumatore. Dunque,<br />

un ambiente in cui esso si riconosca,<br />

trovi gli stimoli, i contatti<br />

e i riferimenti più familiari e in linea<br />

con la propria personalità, filosofia<br />

di vita e interessi.<br />

Purtroppo in Italia, e in generale<br />

nella distribuzione outdoor-style<br />

nostrana, questi concetti non sono<br />

ancora pienamente espressi. Permane,<br />

infatti, una certa generalizzazione,<br />

l’incapacità di offrire un<br />

ambiente stimolante a questa<br />

community di utenti e potenziali<br />

compratori assolutamente identificata<br />

e identificabile. Ben diversamente<br />

avviene all’estero, dove il<br />

negozio sta diventando, proprio<br />

grazie all’outdoor, un’attrattiva e<br />

un punto di riferimento, non solo<br />

per l’acquisto in sé, ma soprattutto<br />

ed in primis come luogo di ritrovo,<br />

di scambio di informazioni, di<br />

esperienze in store.<br />

Facciamocene una ragione e,<br />

accettandola come verità comprovata,<br />

reagiamo positivamente:<br />

non si può più pensare di riuscire<br />

a proporre tutto per tutti in<br />

maniera redditizia dal punto di vista<br />

commerciale. Per regalare<br />

un’esperienza emozionante, con<br />

stimoli sensoriali che non si limitano<br />

solamente al prezzo e al prodotto<br />

bisogna fare di più, essere<br />

diversi. Occorrono più inventiva e<br />

passione per proporsi in maniera<br />

adeguata e vincente. Il potere<br />

economico e la forza data da investimenti<br />

importanti non sono più, a<br />

mio avviso, le componenti essenziali<br />

o comunque decisive per avere<br />

successo, come si è soliti credere<br />

ed in fondo si è ritenuto per<br />

lungo tempo nel settore dello<br />

sport. Quantomeno non necessariamente<br />

nel settore dell’outdoor.<br />

104

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