con - TopSport

S
SPECIALE
Le RubRiche
4_ Elenco delle aziende citate
8_ Opinioni a confronto
con Flavio Milani, Renato Tolusso,
Michele De Masis, Luciano Grando
10_ Sport Village
69_ Sport Economia
76_ Vetrine Novità Prodotto
Luglio 2012
ommaRio
24
18
21
50
64
81
WELLNESS
L'unione fa il profitto. Fitness e wellness
insieme per una nuova concezione
dell'attività fisica, un business che,
se interpretato nel modo corretto,
può essere la strada giusta per affrontare
e superare la crisi. Che sia in palestra
o in casa propria, il pubblico ha voglia
di star bene e sentirsi bene
SPECIALE DESIGN & RETAIL
La figura del visual merchandiser, nata nei Paesi
anglosassoni, negli ultimi dieci anni ha assunto
sempre più importanza anche in Italia per la sua
capacità di aumentare la vendita del prodotto. Una
tecnica ad alta efficacia commerciale, con grandi
potenzialità nel business sportivo
ATTUALITà MERCATO
Mentre il commercio al dettaglio in genere soffre,
le vendite dirette a domicilio vantano un costante e
progressivo aumento, sia di fatturato che di personale.
Proviamo a capire perché
SPECIALE TENNIS
Il mercato della racchetta e dei suoi accessori deve
fare i conti con la difficile situazione finanziaria in atto
e con una contraddizione al suo interno che lo sta
condizionando
SPECIALE FIERE: LINEAPELLE
L'appuntamento bolognese di aprile si conferma un
momento di riflessione e studio, tra mode e tendenze,
problematiche e prospettive future
INSERTO
SPECIALE
In questo numero la
prima e imperdibile uscita
dell’inserto speciale
dedicato all’universo
Outdoor in tutte le sue
molteplici declinazioni
Spirito
autentico
L’outdoor lifestyle cavalca l’onda
di un importante cambiamento culturale
in atto, per il senso di libertà e benessere
impliciti nelle attività condotte all’aria
aperta. Accessibile a tutti, non è
necessariamente legato a grandi imprese
o pratiche sportive estreme.
Dunque non solo sport e prestazione
ma anche viaggio, contemplazione
e scoperta in ambienti naturali
Inserto Speciale di TopSport - Il Giornale degli Articoli Sportivi - Giugno/Luglio 2012
natural sportstyle
Opinioni di mercato, a confronto Anteprime novità 2013 Ecologia sempre vincente
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2

UN COSTUME A 5 CERCHI
PER LONDRA 2012
Tessuto esclusivo J-LUN TEX:
micro solchi tracciano linee di
flusso continue
DNA high-tech progettato e
testato in esclusiva dal J-Lab
Il capo fa scivolare
acqua su acqua
Coefficienti di attrito e turbolenze
di bracciata ai minimi termini
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PERIODICO PROFESSIONALE INDIPENDENTE
DI INFORMAZIONE E OPINIONE
PER GLI OPERATORI ITALIANI
DELL’ARTICOLO E ABBIGLIAMENTO SPORTIVO
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Matteo Barboni, Luca Gallina,
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Tina Alboresi, Piero Aliprandi, Salvatore Ferraiuolo,
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Grafica
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Media Partnerships
4

ABBIAMO PARLATO IN QUESTO NUMERO DI...
Azienda Pagina Azienda Pagina Azienda Pagina Azienda Pagina
A
Adidas 72, 74, 75, 85,
114, 117, 118
Advansa 95
Aigle 108
Akkua 27, 34, 35, 36, 116, 118
Almagro Nicolas 58
Alpex 4-5, 107, 114,
117, 118, 120
Amer Sports 53
Annibale Mirko 12
Antoniana Minuterie 66
Antonini Riccardo 75
Aquafil 43, 76, 80
Arese Franco 10
ASA 15
Asics 10, 55
Atala Home Fitness 28
Athesis 10
B
Baragnon Stéphanie 73
Bartoli Marion 54
Beard Randall 69, 70
Belletti Francesco 36, 40
Berdych Thomas 54
Berghaus 106
Bernard Gerome 68
Beswick Daniel 52, 54, 55, 56
Bezzi Massimiliano 28, 30, 46
BH Fitness 28, 32
Bianchini Marco 44
Böhm Benedikt 14
Brambilla Andrea 65
Brandt Christian 104
Brugi 10
Burton 70
C
Calcaterra Giorgio 112
Calzat. La Sportiva 77, 79, 96,
100, 101, 115, 118, 119, 120
Campagnolo Fabio 97
Carpisa 17
Carter Chris 70
Carvico 110
Cescutti Simone 52, 54
Civra Dano Francesco 106
Classics 61
Cober 101, 102, 103, 116, 120
Cole Haan 71
Columbia 106
Cook Thomas 73
Cortoni Federico 26, 27
Costa Michil 110
D
Dalla Libera Giuseppe 28, 32
Decathlon 42, 72
De Cesaro Flavio 68
Deha 35
Dekeyser Frédéric 73
Delladio Giulia 100
Delladio Lorenzo 96
Delle Monache Roberto 112
De Masis Michele 9, 90
D’Emilia Alessandro 104
Diadora 13
6
Digi Instruments 28
Di Trani Maurizio 112
Djokovic Novak 52
DNA Distribution 70
Dolomite 87, 108, 116, 119
Dunlop Slazenger 52, 54, 55, 56
Durighello Stefano 68
Dynafit 14, 72
Dyrdek Rob 70
E
Eider 106
Erreà Sport 37, 76, 80
F
Facci Sport 78
Falcone Deolo 46
Far Reti 14, 61, 79
Ferrino 10
Fertitta Lorenzo 71
F.lli Campagnolo 89, 97,
101, 108, 115, 117
Foot Locker 13
Forestier Monique 112
Fraticelli Alberto 52, 54
Fremil International 8
G
Gabel 10
Galfy Robert 72
Gammasport 53, 77
Garant 74
Garlando 29, 34, 36, 39, 40,
42, 53, 55, 60, 76, 79, 114, 120
Garmin 100
Garmont 91, 110, 115, 116, 119
Gartner Sport 117
Gensan 32, 77
GetFit 36, 38, 40
Gilbert 10
Gore-Tex 100, 104
Go Sport 74
Graf Steffi 58
Grando Luciano 9
Granollers Marcel 14
Gravellino Elisabetta 11
Grivel 112
Gusella David 66
H
Head 58, 73
Helly Hansen 75
Hesjedal Ryder 100
High Power 28, 30, 46
Holzer Armin 104
Houlding Leo 106
HTM Sport 52, 59, 60
I
Icon Health&Fitness Italia II cop.,
26, 27, 30, 31, 42, 45
J K
Jack Wolfskin 14, 104
Jaked 3, 17
Joma Sport 1, 12, 15,
56, 59, 63, 78
Joyeusaz Edmond 106
Koch Franz 71, 73
Kunzi 39
L
Land-Mark 10
Laver Rod 58
Lazzarini Cristina 32, 34
Ledraplastic 39
Longoni Sergio 92
López Alberto 13
López Fructuoso 12, 15
López Marina 13
Lorenzi Lorenzo 66
Lorenzi Paolo 56
Lotto Sport 52, 53, 58, 60, 62
Lurve Luca 100
M
Mab 65
Macron 70
Maglificio Gimer 47, 77, 111
Magnini Filippo 11
Magrini Roberta 34, 36
Mammut Sports 74
Martin de Villa Javier 14
Mascadri Gianni 15
McEnroe John 58
Meeting Group 34, 35, 40
Meldolesi Enrico 17
Meldolesi Sport 17
M&M 113,117
Mico Sport 7, 35, 45, 79, 80
Milani Flavio 8
Millet 104
Minchio Francesco 19, 20
Mirò Mireia 14
Mizuno 10
Morlacchi Matteo 97
Mortello Valentina 52, 60
Murray Andy 54
N
Nadal Rafael 14
Nardi Daniele 112
Nike 71, 73, 74
Nordica 77, 80
Nutrilife 44
O
Oberrauch Georg 16, 90
Officina Italiana 10
Original Marines 70
OutDry Technologies 93, 97,
115, 119
P
Parker Mark 71
Pellegrini Federica 10
Pellizzari Martino 10
Pelosi Fabio 36
Peuterey Group 73
Pieker Markus 14
Polanecky Petr 72
Polo Sport 9, 90
Prati Augusto 98
PrimaLoft 75
Project 2010 8, 56, 62
Prosport 119
Puma 71, 73
Punto Azzurro 117
Q
Quiksilver 101
Quinzi Gianluigi 54
R
Radwanska Agnieszka 54
Rafik Hadj Ahmed 15
Raxy Line 76, 109, 115
Ratner Marc 71
Rauter Andreas 72
Reebok 32, 34, 45, 71
Ribola Battista 14
Rihouet Jacky 75
Rosolino Massimiliano 17
Rossi Michele 11
S
Salewa 72, 112
Salomon 98, 106, 108, 112
Schiavone Francesca 54
Schoeller Technologies 66, 99,
116
Scortegagna Fabio 38, 40
Scozzoli Fabio 11
Sharapova Maria 54
Sigg 110
Sport 2000 France 73
Sport Alliance 48-49
Stella McCartney 11
Styl Grand 9
Speedo 11
Sportland 16
Sportler Alpin 16
Sport Specialist 92
Suolificio Montesuole 68
T
Tauro Brenno 40
Tepa Sport 55
Tolusso Francesco 56, 62
Tolusso Renato 8
Tomasini Andrea 97
Tonizzo Stefano 66
Trentin Manuel 36
Trevisan Matteo 56
Trincheri Lorenzo 112
Triumph International 15, 39,
41, 57
TSL 62
TTK 53
U
Umbro 71
Umdasch Shopfitting 19, 20, 78
Under Armour 13
V
Vaude 104, 110
Vibram 68, 106
Viganò Stefano 100
Visinsky Ludek 72
Von Dewitz Antje 110
W X
Wallen August 71
WZ International 30, 78,
80, 105, 114
Y Z
Yamamay 17

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anti-torsione nell’arco plantare e supporto elastico sul collo
del piede studiati per una performance in tutta sicurezza. Struttura
anatomica left and right con zone di ventilazione in maglia a rete.
7

OPINIONI A CONFRONTO
Liberi pensieri in libero mercato
Ma che rumore assordante
In una situazione di crisi generale, far circolare dicerie destabilizzanti carica solo
di ulteriore negatività un sistema di per sé fin troppo instabile
Quando le cose non filano come
si spererebbe, le voci che circolano
assumono maggior vigore,
quasi si volesse con le parole
creare alibi alla mancanza di concretezza.
Sono dicerie fastidiose e inutilmente assordanti,
come sa rendere efficacemente il termine
in inglese, rumors. Molto spesso i dati
vengono decodificati e interpretati a piacere,
nonché piegati ai più specifici opportunismi.
Un’azienda che si possa dire strutturata e
posizionata sul mercato e che già si trova –
come tutti – a fronteggiare le avversità contingenti,
non può certo distrarre risorse o variare
strategie in seguito a pure illazioni, a
meno che non si attui un forte e pericoloso
pressapochismo. Ben più scientificamente e
privatamente bisogna dar conto di ‘progettazione’
e ‘impostazione’ del business. Opero
nel settore dal 1982 e prima di me operva
mio padre, e la chiacchiera è sempre esistita:
è un vizio endemico del mercato, che diventa
più pericoloso ovviamente nei momenti economicamente
più difficili.
Solitamente il rumor si fa circolare per gettare
discredito o comunque mettere in dubbio
la posizione di un brand o una società,
in una competizione più o meno celata;
ma in un contesto di crisi generale, in cui da
un triennio tutte le aziende navigano a vista,
con un fattore climatico che ha ulteriormente
acuito le difficoltà, è facile perdere il lume
della ragione. Non è più una questione tra
due competitor, il problema si allarga fino a
coinvolgere l’intera filiera mettendo sotto dura
pressione l’anello più debole, quello degli
agenti, schiacciati tra le parti. La loro è oggi
una situazione davvero critica, perché non
vendono, o magari propongono aziende che
sono in difficoltà, oppure raccolgono ordini
ridotti senza grandi garanzie di pagamento.
Avviene persino che la merce non arrivi in
tempo sul punto vendita.
Quando si entra in trattativa penso sia umano
farsi scappare qualche illazione un po’
ambigua, per tirare l’acqua al proprio mulino.
D’altronde, oggi come oggi è facile dire
che un’azienda possa avere problemi finanziari.
Anomalo, semmai, è non averne, vista
la congiuntura generale.
Mentre ci sono
aziende impostate in modo da chiudersi ermeticamente
e non far trapelare nulla, ce ne
sono altre che invece hanno sempre attuato
una politica di trasparenza. Ma va anche
sottolineato che le società per azioni pubblicano
bilanci trimestrali, per non parlare
di quelle quotate in borsa, quindi se si vuole
e si sanno leggere i dati, è sempre possibile
avere la visione del reale andamento
economico.
Il vero paradosso della imprenditoria
all’italiana, in un momento così
critico, risiede sempre di più nella
realtà destabilizzante di aziende
piccole e piccolissime con risorse
limitate ed equilibri da sempre
precari.
Nodi che oggi vengono tutti al pettine, specie
in raffronto alle dimensioni più rassicuranti
di molte imprese straniere che sono riuscite
a tessere solidi partneraggi internazionali.
Flavio Milani • Fremil International
Un sistema a rischio futuro
Il nostro è un mercato ormai deregolamentato a rischio di legittimità e sempre meno
credibile a livello internazionale. Come reagire? Condividendo obiettivi e dandosi regole
da rispettare
8
La situazione di mercato che stiamo
vivendo sta facendo impietosamente
emergere tutti i difetti congeniti del
sistema sportivo italiano. Eppure, solo
volendolo, potrebbe rappresentare anche
una fantastica, quanto costruttiva e nuova
opportunità. Nel riconoscere ciascuno i
difetti del proprio modus operandi, ognuno
si risolverebbe ad affrontare (finalmente)
tutte le criticità di gestione e relazione
del proprio business. Generando una nuova
e sana volontà di risolvere positivamente
le cose, scoprendo magari anche il piacere
di condividere gli intenti e dando nuova linfa
ad un mercato sportivo finalmente sano,
equilibrato e stabile.
Bisogna parlare ed affrontare questioni e
comportamenti troppo a lungo irrisolti. Tra
le criticità maggiori, c’è indubbiamente la
mancanza di solidità economica da parte
di molti negozi, messi in serie difficoltà dal
frenatissimo accesso al credito attuato oggi
dalle banche.
La tendenza è dunque diventata
via via quella di appoggiarsi alle
aziende fornitrici ma anche queste
ultime sono in una condizione
precaria e faticano a sostenere un
peso raddoppiato.
Infatti anche per loro le banche non fanno
eccezioni e la mancanza di liquidità è diventata
il comune denominatore del mercato,
pur riconoscendo alle imprese una generale
grande volontà di agevolare il retail in tutti
i modi possibili.
Certo, la stagione è stata davvero pesante,
per tutti, ma a differenza che altrove in
Italia è cresciuto a dismisura anche il fenomeno
dei pagamenti allungati e degli insoluti.
Un problema che scatena gravi ripercussioni
ad effetto domino su tutta la filiera
e che dimostra implacabilmente una ‘italianità’
di cui certamente non possiamo andar
fieri Oltralpe. Un malcostume diffuso che
non fa che aumentare il rischio di impresa,
non dimenticando anche la lungaggine delle
azioni di recupero legale del credito. Penso
che oggi più che mai ognuno dovrebbe
gestire la propria condizione in base al proprio
ruolo, con i rischi e i vantaggi che questo
comporta.
Di sicuro, tutti noi non possiamo che augurarci
una stagione più favorevole, e sta proprio
a ciascuno di noi non compromettere
ulteriormente le sorti di un mercato già molto
compromesso anche da politiche commerciali
inquinate.
Renato Tolusso • Project 2010

Così non va
Certe manovre svuota-magazzino delle aziende
VOLETE PARTECIPARE ALLE
NOSTRE TAVOLE ROTONDE?
Scriveteci a:
opinioni@topsport.it
danneggiano pericolosamente il sistema retail. Una politica per nulla lungimirante,
che rischia di compromettere un futuro già abbastanza incerto
Una via obbligata
Un doveroso ma concreto ottimismo segna la strada da percorrere per evitare
un declino altrimenti irreversibile
Tutti sappiamo che le aziende stanno
subendo pressioni economico-finanziarie
che le portano a dover acquistare o
fabbricare alti quantitativi di merce per riuscire
a contenere i prezzi. Tuttavia in un
momento come questo dove gli armadi di tutti
sono stracolmi non si può più pensare di fare
business in nome di uno sfrenato consumismo.
Lo stesso colosso Ikea sta riportando le
produzioni in Europa. I costi di produzione sono
diventati addirittura più bassi in Piemonte, in
Veneto e in Emilia che non nel Far East. Ciò significa
che qualcuno ci sta indicando probabilmente
la via per non dover acquistare prodotti a
prezzo molto basso ma in quantità sproporzionate
alla reale richiesta. Anche perché una volta
giunta nei magazzini delle imprese, questa merce
deve necessariamente uscire. Se il retail non
è in grado di assorbire più merce, si punta sulla
vendita on-line con offerte civetta, che danneggiano
il punto vendita e creano nuovi conflitti.
I siti specializzati nell’e-commerce acquistano al
50% in meno rispetto ai negozianti e ripropongono
quindi il prodotto a cifre nettamente più
basse, creando una concorrenza spietata, mettendo
di fatto il privato in condizione di comprare
al prezzo uguale a quello a cui compreremmo
noi dettaglianti. E non si tratta di seconda
scelta o di fine serie. Questa operazione getta
discredito sul mondo retail, facendo apparire
quasi come ‘ladri’ i commercianti, oltre a non far
vendere il prodotto. È il modo più deleterio per
dar via l’invenduto, perché se da un lato possono
riuscire a svuotare i magazzini, si trovano
poi a dover fare i conti con i negozianti che
con queste modalità non sono riusciti a svuotare
i propri.
Viene da chiedersi quanto ancora
le aziende avranno intenzione di
sobbarcarsi la rogna di servire il
commerciante, sia esso tradizionale
o facente parte della grande
distribuzione, che tutto sommato
appartiene ad un sistema
‘tradizionale’ di vendita.
Questo modus operandi sta creando un danno
enorme che oggi riscontriamo noi negozianti,
ma che a breve finirà per ripercuotersi sulle
estremamente semplice, occorre però anche
scegliere se abbandonare tutto e lasciar cadere
il Paese, o proseguire con impegno, animati
da un sano ottimismo, una fiducia doverosa ancorché
disillusa. La corsa a una delocalizzazione
sfrenata non potrà rialzare le sorti dell’industria
italiana e l’egoismo di casta deve lasciare
il posto a una reale coesione di tutta la compagine
nazionale. Troppo facile accusare l’eccessivo
costo del lavoro o la mancanza di idee
concrete. È necessario passare ai fatti, a manovre
reali, tangibili che non solo possano migliorare
lo status quo, ma che siano anche capaci
di farci ottenere credito, non solo economico,
ma anche nei confronti di quegli stessi Paesi
a cui guardiamo con interesse come potenziali
mercati.
L’inefficienza è ormai dilagata in ogni ambito e
se la classe politica è un chiaro esempio di inconcludenza
e impreparazione, in ogni campo
e in ogni frangente questo lassismo sta generando
un clima di disinteresse che si ripercuote
su tutto. Stiamo assistendo a un declino ap-
La crisi permane, a livello globale, ma
in Italia ai segni evidenti di una congiuntura
economica estremamente difficile
si somma una gestione del Paese
che lascia tutti sconfortati. Chi ha contat-
ti con l’estero, avverte il dileggio e la ducia nutriti nei confronti di un sistema Italia
sfiche
non vince e non convince. La sensazione
è quella di una ricerca di ripresa, ma con poche
idee e senza gesti concreti che possano far
guadagnare credibilità.
Se i frutti del malgoverno sono sotto gli occhi di
tutti, è altrettanto evidente come manchi una figura
forte, sia essa un partito o una carica dello
Stato, capace di reggere le redini della ‘cosa
pubblica’ prendendo decisioni realmente capaci
di rimettere in moto la macchina economica.
Di fatto, si chiude un ciclo partito con il passaggio
da un’economia agricola a una industriale.
Gli schieramenti contrappongono accuse e
proposte talvolta davvero demagogiche, nella
disperata ricerca di un consenso andato perduto
in oltre vent’anni di malgoverno.
Se trovare delle responsabilità è purtroppo parentemente inarrestabile che sta portando a
negozi@topsport.it
aziende stesse. È assurdo parlare di collaborazione
tra industria e retail se poi la prima si pone
in diretta concorrenza col secondo.
Il problema vero sul fronte distributivo sta ora
diventando internet, di cui non conosciamo ancora
i limiti, grande aiuto nella ricerca e nello
scambio di informazioni, ma al tempo stesso temibile
competitor quando si promuovono azioni
di forte sapore concorrenziale sul prezzo. Al
di là dei possibili benefici immediati le aziende,
così facendo, stanno generando nuove incognite.
Lavorando on-demand e on-line, sarà infatti
impossibile avere delle stime anticipate di vendita,
su cui regolare le produzioni. Inoltre anche
la gestione del commercio on-line prevede dei
costi che non sono poi così irrisori, tra linguaggi
di programmazione software ed azioni di customer
care.
Continuando su questa piega il futuro si presenta
ogni giorno più incerto. Vent’anni fa il pericolo
maggiore era il compratore di stock ed il
mercato parallelo. Oggi la necessità di smaltire
è tale da superare… se stessa. Quanti cadaveri
dovremo vedere sul campo di battaglia prima
che la guerra sia finita?
Michele De Masis • Polo Sport
un declassamento
dell’Italia. Non
tutto, fortunatamente,
è perduto. Esempi
virtuosi non mancano
e ciascuno, nella propria posizione, può contribuire
in maniera fattiva e concreta a un miglioramento.
Inutile nascondersi, ora è tempo
di fatti. Solo così possiamo pensare di affrontare
le sfide che il futuro ci riserva. Impariamo
a prendere esempio dagli altri, da quei Paesi
troppo spesso dileggiati e che invece si stanno
dimostrando estremamente determinati.
Solo un sano spirito costruttivo può farci progredire.
Sia esso operaio o industriale,
fornitore o distributore, ogni
individuo può portare un segnale alla
collettività ed essere d’esempio,
come in una sana famiglia,
salvaguardando quei valori che hanno
saputo rendere grande questo
Paese.
Luciano Grando • Styl Grand
9

sport viLLaGe
a cura di andrea sganzerla
comunicazione eventi sponsorship
10
Asics on-line
Lo sportsystem italiano incontra l’oriente
Per esprimere al meglio i valori
di tecnicità e ricerca della performance,
Asics Italia ha scelto di
collaborare con le più importanti
Federazioni Italiane, tra le quali
Atletica Leggera, Pallavolo, Pugilato,
nonché di sponsorizzare
squadre di calcio e volley, oltre le
più importanti maratone italiane:
Roma, Torino, Venezia e Firenze.
Come afferma Franco Arese,
presidente di Asics Italia: “Asics,
da sempre al fianco di chi ama
lo sport, con questa nuova piattaforma
e specificatamente con
www.asics.it, si pone l’obiettivo
di entrare a stretto contatto con
un numero ancora maggiore di
sportivi, dal semplice appassionato
a chi ricerca informazioni
tecniche e dettagliate sul prodotto
per migliorare le proprie prestazioni.
Sul nuovo sito il contatto
quotidiano con gli utenti, da sempre
punto di forza, sarà potenziato
offrendo l’accesso a contenuti
tecnici esclusivi.”
Grazie anche ad una veste
grafica totalmente rinnovata,
l’utente ha la possibilità
di visualizzare in modo
ancora più impattante
i contenuti video che fanno
parte della campagna
di comunicazione “Made
of sport”, che celebra il
lungo e difficile percorso
che conduce i veri atleti
verso la vittoria personale.
Un viaggio che
rende onore agli atleti che
si rispettano l’un l’altro e che sanno
apprezzare le sfide, la passione, la dedizione che li spingono a inseguire
traguardi molto più nobili e preziosi della fama e della ricchezza.
Nuovo distributore Gilbert per l’Italia
Gilbert, storico marchio di rugby inglese, ha annunciato che il nuovo distributore
esclusivo per l’Italia è Land-Mark S.r.l. di Montebelluna (TV).
L’azienda inglese non ha bisogno di presentazioni: da decenni è apprezzata
per la qualità dei prodotti ed è la prima scelta di molte federazioni
internazionali.
Land-Mark, diretta dal giovane imprenditore
Martino Pellizzari e specializzata nella distribuzione
di prodotti per il rugby, avvicenda la Maspero
Sport che dopo 25 anni passa il testimone.
“La partnership con Gilbert – ha dichiarato
Martino Pellizzari – nasce dalla nostra passione
per il rugby. Per questo Land-Mark si è specializzata
proprio nel rugby e siamo particolarmente
felici che anche Gilbert potrà contare sulla nostra
attenzione per il servizio al cliente che è la
missione principale della nostra azienda.”
Nell’ambito dell’Intesa Operativa sottoscritta tra Ministero dello Sviluppo
Economico, Assosport ed ex ICE a sostegno dell’internazionalizzazione
per il settore degli Articoli Sportivi, il 24 e 25 maggio alcune aziende
italiane sono state protagoniste a Seoul di un’iniziativa singolare, che
ha inteso favorire nuovi e proficui rapporti commerciali tra le aziende dello
Sportsystem Italiano e quelle dell’Estremo Oriente.
Il mercato coreano ha risentito in misura minore della crisi globale, denotando
inoltre una crescita d’attenzione sempre maggiore verso i beni
made in Italy, tra i quali gli articoli sportivi, la cui attività si attesta al
13,8% dell’industria dello sport, pari a 2,87 miliardi di euro. La Corea
del Sud vanta inoltre un’importante tradizione agonistica in diverse discipline
sportive e una diffusa pratica di attività innovative, in risposta a
un’esigenza condivisa di praticare sport per la salute e per il divertimento.
Tale propensione, accompagnata dal continuo aumento e miglioramento
delle infrastrutture, a cui si aggiunge l’atmosfera che si respira alla
vigilia di eventi internazionali come i 17° Giochi PanAsiatici nel 2014
a Incheon e le Olimpiadi Invernali di PeyongChang nel 2018, si traduce in un elevato numero di praticanti di
sport di squadra, outdoor, fitness e discipline legate alla montagna, con una domanda sempre più sensibile
verso i prodotti di elevata qualità, con una tecnologia all’avanguardia e con dettagli curati.
Al progetto hanno aderito sette aziende italiane che hanno avuto l’opportunità di incontrare operatori selezionati
dagli uffici ICE dislocati nell’area dell’Estremo Oriente (Cina, Vietnam, Indonesia, ecc). Tra le imprese presenti
ben 5 sono le associate di Assosport, l’Associazione Nazionale fra i Produttori di Articoli Sportivi: Gabel,
Ferrino, Officina Italiana (brand Vist e Bailo), Brugi e Athesis.
L’iniziativa ha previsto l’organizzazione di incontri B2B con operatori e buyer locali, selezionati dagli uffici ICE
a seconda delle esigenze espresse dalle aziende. È stata organizzata anche una visita alle realtà distributive
e commerciali più rilevanti nella città di Seoul, allo scopo di conoscere da vicino le esigenze di questo mercato
e di coglierne le migliori opportunità.
Federica a fumetti
Le Olimpiadi di Londra si avvicinano
e aumenta l’attenzione sui
grandi campioni che puntano a
prestigiosi risultati: come la nuotatrice
Federica Pellegrini, ambasciatrice
del brand Mizuno, che
si presenta ai giochi olimpici con
uno straordinario palmares (record
mondiale sui 200 e 400 m
stile libero, medaglia d’oro sui
200 m alle Olimpiadi di Pechino
2008, oro sui 400 m ai Campionati
del Mondo di Shangai 2011,
per citare solo i principali successi).
Proprio Federica è la vera e
propria ‘protagonista’ del Rockin’
Jelly Bean, il nuovo costume da
allenamento realizzato da Mizuno,
frutto della collaborazione con
l’omonimo artista e designer giapponese.
Rockin’ Jelly Bean è infatti
anche il nome dell’originale creativo
nipponico, che ha l’abitudine
di presentarsi sempre in pubblico
con il volto coperto da una
maschera da wrestler, diventato
famoso a livello internazionale soprattutto
per aver firmato grafiche,
poster e illustrazioni per celebri
case discografiche (www.Rockinjellybean.com).
È lui l’autore del
divertente e coloratissimo ritratto
di Federica in versione cartoon,
che costituisce il motivo decorativo
del costume. Alle caratteristiche
tecniche di un costume da allenamento
di altissima qualità si
aggiungono così originali e impattanti
elementi grafici, che rendono
il Rockin’ Jelly Bean un indumento
trendy e piacevole da indossare.
Realizzato in tessuto stretch
Exer Suit, uno speciale poliestere
super resistente al cloro, il nuovo
costume è prodotto in due colori
(black/rose e black/blue), nelle
versioni da donna e da bambina.
La linea comprende anche una
cuffia in colore bianco, che riprende
l’inconfondibile grafica del creativo
nipponico

Primo negozio monomarca adidas by Stella McCartney
A Londra, alla fine di maggio
ha aperto il primo negozio monomarca
nei pressi della boutique
di Stella McCartney e vicino
al negozio da bambino
che avevano già inaugurato lo scorso aprile, ed è
il pezzo finale della retail experience “il mondo di
Stella”. Dopo una partnership di 8 anni di successi
tra il brand sportivo e la famosa stilista, l’apertura
di questo negozio è stato un passo naturale per rafforzare
ulteriormente la relazione tra i due brand e
facendo leva sulla competenza e sull’eredità di ciascuno
la cui missione è quella di rendere la donna
fashion e allo stesso tempo mantenerla in forma facendo
sport.
Adidas ha lavorato in collaborazione con Stella Mc-
Cartney per creare un’idea su misura, sfidando i
preconcetti sull’ambiente sportivo. Lo spazio infatti
combina materiali tradizionali e moderni in una commistione
innovativa, con colori nuovi e consistenze
ricercate per lo sport. In tutto il negozio la componente
artistica è mixata con la semplicità funzionale,
Speedo in partnership con Virgin Active
e la sensazione di contrasto è forte ed emozionante.
Il colore e la luce sono integrati con le appenderie
da parete e la linea delle sculture danno la sensazione
di una semplicità totalmente ricercata.
Stella McCartney è stata fortemente coinvolta in
ogni aspetto del progetto, nella selezione dei materiali
e nel layout del negozio. Il punto focale dello
store è costituito da una serie di sculture in legno
laminato che racchiudono gli espositori di abbigliamento
tecnico; le forme delle sculture sono integrate
perfettamente con i materiali e la qualità artigiana.
L’ambiente dello shopping emana una sensazione
di esclusività lasciando comunque i prodotti quale
elemento centrale.
Stella McCartney ha commentato “questo negozio
è una vera celebrazione di quello che abbiamo costruito
negli ultimi 8 anni insieme ad adidas e spero
diventi un luogo dove le donne possano trovare
tutto quello di cui necessitano per lo sport, senza rinunciare
al loro stile. Lo spazio in Brompton Cross è
la cigliegina sulla torta, in quanto riesce ad esprimere
pienamente le diverse sfaccettature del brand”.
È stato ufficializzato agli inizi di giugno l’accordo di partnership che lega Speedo, marchio leader del settore
swimwear, a Virgin Active, la popolare catena di villaggi fitness del gruppo di Richard Branson, leader dell’industria
del fitness e del benessere sul territorio nazionale con un totale di 25 club sparsi lungo tutta la penisola.
Avviato in fase test nel settembre 2011 e decollato a gennaio 2012, l’accordo stipulato tra le due realtà
prevede che, per la stagione 2012/2013, Speedo sarà fornitore ufficiale ed esclusivo del merchandising
del mondo piscina all’interno dei Villaggi Virgin di tutta Italia.
Per l’occasione, l’azienda ha dedicato una collezione di costumi, accessori e supporti per allenamento, che
interpreta nelle linee e nei colori la filosofia Virgin. I capi verranno indossati dai circa 150 addetti delle aree
acquatiche e saranno in vendita in esclusiva presso tutti i punti vendita interni.
L’accordo tra le due aziende rappresenta, per Speedo, uno step strategico all’interno di un più ampio programma
di crescita mirato ad estendere la propria leadership dal mondo consolidato Competitive della piscina
e del nuoto tecnico verso un segmento più ampio di consumatori, quello Swim Fitness ed Health and Wellbeing:
coloro che si avvicinano all’acqua per mantenersi in forma o anche solo per rilassarsi e svagarsi.
“La promessa del nostro marchio è affiancare tutti i cultori del mondo acqua, dagli assidui nuotatori alla ricerca
di performance agli appassionati delle attività acquatiche come l’aquagym e l’hydrobike fino agli amanti
di SPA e centri benessere, senza tralasciare i professionisti della corsia come gli azzurri Filippo Magnini e
Fabio Scozzoli – spiega Michele Rossi, Business Unit Manager di Speedo Italia – con linee di prodotti adatti
ai diversi livelli di acquaticità, coniugando perfomance e tecnicità ad uno stile distintivo: dove c’è acqua, c’è
Speedo! Nel nostro percorso di creazione di un nuovo mondo del nuoto abbiamo scelto la strada delle emozioni
e del consumer engagement per conquistare ed educare i diversi target attraverso una brand experience
positiva e coinvolgente. Con la sua filosofia improntata all’ottimismo e al divertimento, e la sua fortissima
presenza nelle community on e off line del mondo fitness e dell’attenzione alla cura del corpo, Virgin Active è
apparsa da subito il partner ideale a cui legarci per compiere la nostra missione di ‘ambassador’ del piacere
e del benessere che solo l’acqua sa regalare.”
“Ognuno dei 25 club Virgin Active in Italia è dotato di una piscina da 25 metri di almeno 4 corsie che consente
di svolgere sia i corsi di acqua fitness (la classica acqua gym o l’hydrobike) sia i corsi di nuoto per adulti
e bambini, quindi ci è sembrato naturale poter collaborare con Speedo. L’azienda sarà fornitore ufficiale ed
esclusivo del merchandising del mondo piscina all’interno di tutti i club”, ha dichiarato Elisabetta Gravellino,
Marketing and Sales Director di Virgin Active Italia.
Per sancire l’accordo tra le due realtà, Speedo ha presenziato in qualità di ospite d’onore al taglio
del nastro del nuovo Villaggio Fitness Virgin Active Milano Città Studi, con la presenza del management
e l’intervento di uno dei Campioni più promettenti del team di atleti Speedo Italia: il Vice
Campione del Mondo e Campione Europeo Fabio Scozzoli, alla sua prima uscita pubblica dopo i
successi ottenuti ai Campionati Europei di vasca lunga a Debrecen, Ungheria, accompagnato da
Laura Letrari.
La presenza degli atleti al Villaggio inaugura un rapporto di collaborazione che nel corso del
2012/2013 vedrà le due realtà impegnate nella creazione di un nuovo mondo del nuoto attraverso
iniziative e attività congiunte.
Nuova sede
per Tadino 20
Via Eustachi al numero 10:
tra liberty e razionalismo a
metà del lungo viale alberato
nel centro di Milano, nasce
la nuova sede dell’agenzia di
comunicazione Tadino20.
Sono iper creative e ottime
imprenditrici di se stesse.
Sono amiche, sono pazienti
senza barare sulle loro fragilità.
E poi ironiche, forti, piene
di interessi. Sensibilmente
artistiche e razionalmente
presenti, le tre responsabili di
settore sono Angela, Alessia
e Cecilia.
“L’idea di aprire un’agenzia
di comunicazione nasce
da un’eredità familiare; ho
iniziato come grafica in una
grande agenzia di Milano per poi tuffarmi
nell’allora abbondante e complicato
mondo della pubblicità aprendo
l’agenzia Effegrafica poi diventata
e ora conosciuta come ‘Tadino20’”,
esordisce Angela, marketing manager
della società.
“Per quanto mi riguarda, io adoro lo
scambio e la condivisione che l’avvento
dei new media ha reso possibile.
Non ho mai sopportato invece chi si
improvvisa Graphic Designer solo perché
smanetta con una copia ‘craccata’
di Photoshop; un buon prodotto di
comunicazione visiva è frutto di studio,
ricerca, progettazione e buon gusto”,
commenta invece Alessia, art director
e responsabile dell’ufficio grafico.
Cecilia, copywriter e responsabile ufficio
stampa , definisce brillantemente
la parola che rappresenta Tadino20:
“Credo che Tadino20 sia ben riassunta
con la parola ‘energia’: quella che
già trasmette il colore del logo, quella
creativa che si accende per un nuovo
progetto e quella solare che illumina
l’agenzia”.
Una società tutta al femminile, vien fatto
di domandarsi se anche nel settore
della ‘creatività’ si respira la disparità
di opportunità tra donne e uomini…
“Questo è un argomento importante
quanto delicato soprattutto in Italia,
ma devo dire che nel nostro settore
per fortuna non ha ancora preso
piede e una brava art director può benissimo
essere la diretta responsabile
di creativi uomini e viceversa”, sottolinea
ancora Angela.
Come un tratto di matita: leggero ma
incisivo, unico e semplice. Così concepiscono
la comunicazione in Tadino20.
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sport viLLaGe
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Pane e scarpe
Una storia aziendale esemplare, che parte dalla Spagna alla conquista
di un mercato globale. A dispetto della scarsa industrializzazione spagnola
e della crisi interna, un esempio di moderna imprenditoria familiare
che rimanda a grandi successi del calzaturiero sportivo italiano
Rivoluzionario nel calcio. A Fructuoso López si deve
l’idea di introdurre il colore nelle scarpe da calcio, tradizionalmente
solo nera, regalando i primi modelli colorati
bianchi e rossi, a condizione che venissero esposti in
vetrina. Un successo immediato, ripreso in seguito dai
maggiori brand mondiali
Viviamo in tempi in cui scoprire
la solidità di un’azienda di cui
non si conosceva ancora l’anima riempie
di entusiasmo e dà un sano
senso di sicurezza. È quanto è accaduto
dopo aver avuto l’occasione
di visitare di persona i quartieri
generali di Joma a Portillo di Toledo.
TopSport è stata invitata assieme
ad una ventina di negozianti
italiani ad una intensa due giorni di
visita all’azienda ed agli splendidi
dintorni. “Un format che sta diventando
una piacevole abitudine per
i nostri clienti”, commenta soddisfatto
Mirko Annibale, responsabile
della nuova filiale italiana. “È
una fantastica opportunità per dare
concretezza ai discorsi di qualità,
ricerca e servizio customizzato
cui teniamo principalmente.
Questi meeting con i negozi servono
non solo a far conoscere la
proprietà e valutare di persona
l’azienda, ma anche a confrontarsi
apertamente sulle problematiche
organizzative e di prodotto.”
La credibilità dell’azienda è tale
per cui è entrata a far parte delle
12 imprese spagnole cui il Ministero
del Commercio Estero consente
di fare dogana, abbattendo
di fatto tutti i tempi tecnici e burocratici.
“La solidità aziendale si rappresenta
in un magazzino al pronto
con un servizio di riassortimento
entro le 24 ore”, puntualizza ancora
Annibale. Un’organizzazione
ormai comprovata: nelle 6 ore
successive all’arrivo di un ordine
on-line la merce viene spedita.
“La perfezione non esiste, ma esiste
lo sforzo di rendere sempre al
meglio, per la soddisfazione e la ricerca
di soluzioni ai problemi nel
più breve tempo possibile, anche
contro una logica di pura convenienza
economica. Nella gestione
della crescita i problemi si pongono,
ma l’azienda è sempre orientata
alla loro soluzione.” Strategia
chiara, solida di lungo raggio: andare
solo al retail, puntando al servizio
ed alla marginalità.
Di strada ne è stata fatta davvero
tanta, rispetto alle origini, nel
1965: fondata dall’allora diciottenne
Fructuoso López nel classico
sottoscala della propria abitazione
(consuetudine in quegli
anni, anche nei nostri distretti calzaturieri),
l’azienda ha conosciuto
uno sviluppo costante e sempre
maggiore basato sulla dedizione
allo sport ed alla ricerca tecnologica
di López. Oltre alla passione
per la materia, alla perseveranza
ed allo spirito di sacrificio,
trasmessi brillantemente anche ai
5 figli, tutti attivamente coinvolti in
azienda, e pur mantenendosi sempre
saldamente ancorato alle proprie
origini, la forza di Fructuoso è
stata sempre quella di comprendere
appieno il valore delle sponsorizzazioni
e di una visione prospettica
a ampio raggio, legando
il brand Joma a moltissimi personaggi
di rilievo del panorama
sportivo nazionale e internazionale,
soprattutto nel calcio e nel tennis.
Una visione già ai tempi molto
avanzata di un mercato globale e
competitivo.
Oltre a poter vantare 7 filiali dirette
nel mondo,
Joma è attualmente
distribuito
in oltre
settanta Paesi
con una invidiabile
copertura
di tutto il
Centro e Sudamerica
e già
tra i primi 10
player globali
nel settore
sportivo.
Foto di gruppo a chiusura del meeting per il retail italiano, organizzato alla
fine di maggio. scorso
D. Signor Lopez, quando lei ha
cominciato nel 1965, avrebbe
mai immaginato di portare il
marchio Joma ad una dimensione
globale?
R. Si comincia sempre per passione,
io credo, una sorta di sana incoscienza
che non ti fa pensare
tanto a degli obiettivi futuri, quanto
a fare bene nel presente ciò in
cui si crede. Almeno, così è stato
per me e per tutta una generazione
di imprenditori
Oggi tuttavia si disegnano strategie
ferree, si delineano obiettivi
con un rigore perfino scientifico…
Per noi il momento più difficile delle
scelte strategiche è passato,
cioè quello su quale ruolo giocare
nel panorama internazionale. Il
resto a mio parere è in divenire, e
va affrontato – con qualità – giorno
dopo giorno.
Lei come imprenditore ritiene
di aver già realizzato il suo sogno?
Come imprenditore, penso che i
sogni nella vita lavorativa non si realizzano
mai interamente. Si possono
raggiungere dei traguardi,
ma se si ha spirito competitivo e
realmente imprenditoriale questi
stessi obiettivi già raggiunti rappresentano
praticamente subito
dei nuovi punti di partenza per
nuovi traguardi. La sfida è continua,
c’è sempre una nuova avventura
da intraprendere, e pensare
di essere ‘arrivati’ significherebbe
aver perso la vena imprenditoriale
stessa
Ciò che capita, immagino, quando
si decide di vendere la propria
attività.
Una evenienza cui non pensiamo
affatto (anche se non si può mai
dire “mai”). La nostra gestione è
saldamente nelle mani della nostra
numerosa famiglia, tutti i miei
figli ne sono coinvolti con grande
dedizione ed una pressoché perfetta
suddivisione dei ruoli. In questo
senso mi reputo davvero un
imprenditore fortunato.
Qual è stato il momento più difficile
nella sua carriera?
In oltre 40 anni di attività, ce ne
sono stati diversi, ivi compreso la
crisi che stiamo vivendo oggi. Eppure,
quando mi trovo a discuterne
con altri imprenditori spagnoli,
mi viene automatico controbattere
che di momenti difficili ne abbiamo
vissuti parecchi in tanti anni
di attività e sono parte di qualsiasi
percorso economico. Le crisi economiche
sono funzionali allo stesso
sviluppo, spronano i più determinati,
rafforzando capacità e
motivazioni. Non si è imprenditori
se non si è in grado di fronteggiare
le crisi.
Sottoscriviamo il concetto. Tuttavia,
quando la crisi si spinge
nel profondo e manca liquidità,
tutto rischia di immobilizzarsi e
diventare quasi irrisolvibile…
È ciò che capita quando non si
hanno le giuste risorse. Un imprenditore
DEVE sempre avere –
o riuscire a trovare – i mezzi per
affrontare una crisi. Se si dichiara
‘impreparato’, il problema è doppiamente
suo e dare la colpa alla
congiuntura economica serve solo
a peggiorare moralmente e psicologicamente
la situazione
Cosa ritiene i suoi figli abbiano
imparato dal suo esempio?
Appunto in primis a reagire alle
circostanze, che possono ribaltarsi
anche improvvisamente. Tutti i
giorni c’è qualcosa da insegnare
e da apprendere, e nel business è
questo di cui si deve far tesoro.

Sotto, da sinistra, due dei figli López al lavoro:
Alberto, responsabile attività tessili ed abbigliamento
in genere e Marina, responsabile marketing
Credo che Joma sia forse l’unica
azienda sportiva al mondo
con un programma di espansione
globale, eppure ancora solidamente
gestita a livello familiare.
Cosa pensa della logica
delle grandi acquisizioni e concentrazioni
internazionali?
Considero da sempre la caratteristica
gestione ‘padronale’ come
un plus vincente, sicuramente nella
nostra realtà. Capisco che secondo
le moderne teorie manageriali
possa anche essere visto
come un impedimento allo sviluppo,
soprattutto se pensato su
scala globale. Preferisco insistere
ancora una volta sul ruolo di un
imprenditore che, se opera in linea
con i suoi compiti, valuta sempre
le opportunità che offre il mercato,
senza pregiudizi e nell’interesse
dello sviluppo della propria impresa.
La solida unione della nostra
famiglia mi incita a perseguire sulla
strada intrapresa.
Le logiche sempre più competitive
dei mercati spingono alle
più ferree regole matematiche…
A uno che ha cominciato da zero
e ha costruito passo dopo passo
tutta la sua carriera di imprenditore,
come me, sfugge alla comprensione
un’attività legata alla teoria
dei numeri e delle proporzioni
strettamente scientifiche. Riconosco
che una parte ragguardevole
della mia attività è legata alla sfera
emozionale, alla passione che
spinge me ed i miei figli ad operare
con dedizione continua.
Cosa pensa della concorrenza
produttiva dei Paesi orientali?
Siamo approdati produttivamente
in Cina
15 anni fa, una scelta
praticamente obbligata
che abbiamo
affrontato con grande
tempismo e con
idee estremamente
chiare. Controlliamo
saldamente
la produzione delocalizzata
attraverso
la filiale diretta di
Honk Hong. Non mi
ha mai spaventato la concorrenza
basata sul copiare, in Estremo
Oriente come dalle nostre parti.
Operiamo in un mercato maturo,
dove anche il consumatore ha imparato
a distinguere dando il giusto
valore all’autenticità. Sulla base
del miglior rapporto qualità/
prezzo potremo mantenerci competitivi
ed anzi incrementare il business.
Con la forza del servizio e
del pronto assortimento.
Cosa rappresenta per lei l’anima
spagnola del marchio? Non
potrebbe rivelarsi un freno ad
una crescita globale?
Lo ritengo un valore aggiunto, che
cerchiamo sempre di esprimere
nella comunicazione e nel marketing
che sviluppiamo, anche quando
ci rivolgiamo al grande pubblico.
Al di là comunque dell’idioma
suggerito dal nome del marchio,
io credo profondamente nel potere
persuasivo del brand quando
si riesce a comunicarne i valori
autentici. E penso che al mercato
italiano piaccia il ‘sapore spagnolo’,
ma ancor più si debba scegliere
il prodotto con consapevolezza
dei suoi contenuti, non delle pura
facciata.
In chiusura, un suo personale
messaggio al mercato italiano?
Quando si sceglie lo si fa con la
Sopra, uno scorcio della showroom
aziendale, a Toledo. Il tessile ha già
superato nel giro d’affari il business
del footwear, che tuttavia resta
l’anima del brand
consapevolezza di lavorare bene
su tutti i fronti, qualità, prezzo, servizio,
e il nostro marchio rappresenta
questi valori nella sostanza.
Non per marketing. È un concetto
che il retail dovrebbe apprezzare
profondamente, nella giusta
logica di redditività. E se il lavoro
viene svolto bene fino in fondo,
alla fine lo si riesce a comunicare
con successo e soddisfazione anche
al consumatore finale. Questo
è il nostro messaggio ed il nostro
‘credo’ personale e familiare. Perciò
volentieri, e da sempre, ci mettiamo
la faccia.
La capsule Diadora per le Olimpiadi
Sponsorship golfistica
Foot Locker e Diadora si sono uniti per condividere la loro passione per
le sneakers e per celebrare le Olimpiadi 2012 di Londra con la collezione
d’ispirazione vintage-sport “Road To London”. La collezione “Road
To London” in esclusiva da Foot Locker è composta da tre modelli
che simboleggiano alcuni dei più rilevanti sport delle Olimpiadi: running,
tennis e basket.
A rappresentare il running un modello dal design slim e leggero: Clash,
realizzato a partire dalla combinazione di pelle e nylon. Sempre all’interno
del running: Titan, che nasce dalla combinazione di nylon e suede.
La silhouette Ace incarna il tennis mentre il modello Condor rappresenta
il basket. Entrambi i modelli sono realizzati dalla combinazione di pelle
e/o suede. A seconda che si tratti di una scarpa da tennis, da running
o da basket, la linguetta è caratterizzata da un proprio logo che rappresenta
lo sport a cui la scarpa è dedicata. Tutte le scarpe hanno la bandiera
‘Union Jack’ sulla targhetta riposta
sul tallone e/o soletta per onorare
la location della Olimpiadi di quest’anno.
Questi modelli sono disponibili in
diverse varianti colore estive: bianco,
rosso, verde, blu e grigio che includono
tocchi di colore acceso.
La collezione “Road To London” di
Diadora è disponibile solo in Italia dal
17 giugno.
Contigo, brand di bottiglie isotermiche tecnologiche con tenuta ermetica
automatica, annuncia con piacere il proprio sostegno a “Under Armour
Golf Challenge 2012”, circuito golfistico nazionale che comprende 23
tappe e che terminerà il prossimo 30 settembre. Il connubio tra Contigo
e il golf nasce dalle performance delle bottiglie termiche che risultano
ideali in ogni situazione e sono uno strumento molto utile su un campo
di golf, in particolare negli spostamenti da una buca all’altra, grazie alle
loro pratiche e innovative tecnologie che consentono l’utilizzo con una
sola mano e il mantenimento della temperatura interna per diverse ore.
Ogni circuito infatti ha una durata di diverse ore che può tenersi in diverse
condizioni: sole, pioggia, caldo o freddo. Ciò comporta un’evidente
necessità di idratazione
che i giocatori
spesso cercano di
alleviare portandosi
l’acqua in sacca.
Ma è inevitabile che
solo dopo qualche
buca l’acqua diventi
calda e poco rinfrescante,
e che
si consumi un’alta
percentuale di bottigliette
di plastica.
13

sport viLLaGe
PDG 2012: vince Mirò
La Patrouille Des Glaciers, la più
importante competizione di scialpinismo
del mondo, si è conclusa
con un accorciamento del tracciato:
a causa delle elevate temperature
e del crescente pericolo
di valanghe l’Esercito svizzero,
organizzatore della competizione,
ha annullato la gara ad Arolla. Il team
femminile capitanato dall’atleta
Dynafit, la spagnola Mireia Mirò,
si è aggiudicato la vittoria. La
squadra di Mireia ha raggiunto la
meta in 3 ore, 31 minuti e 35 secondi.
Alla competizione anche
un team di giornalisti italiani del
settore montagna che ha concluso
la PDG al 117esimo posto assoluto,
con un tempo di 5 ore, 24
minuti e 11 secondi.
È stata grande la delusione per i
circa 4500 partecipanti alla 43sima
Patrouille des Galciers, vedere
che la gara che tanto hanno
aspettato è stata interrotta a metà
tracciato a causa delle condizioni
atmosferiche. Ma la sicurezza
dei partecipanti viene prima di
tutto. A causa delle temperature
elevate e il conseguente pericolo
di valanghe l’esercito elvetico
ha deciso di interrompere la gara
al Col de Riedmatten (2.919
m). In primo piano sono stati l’entusiasmo
per la gara, l’eccellente
organizzazione e, non ultima,
la cordialità dei militari elvetici.
Circa 1500 cordate da 3 scialpinisti
sono partite in due turni tra
le 21 e le 3 del mattino da Zermatt.
Il percorso portava fino a
quota 3650 m, passando per la
Tete Blanche, fino al Col Bertol
(3268 m), dove le squadre scendevano
fino ad Arolla. Per arrivare
da Zermatt ad Arolla si percorrono
2100 metri di dislivello
positivo e 57 chilometri. Insieme
agli atleti Dynafit Mireia Miró e
Marc Pinsach sono partiti il Team
Manager Javier Martin de Villa e il
Brand Manager Benedikt Böhm.
La partecipazione di 14 dipendenti
Dynafit tra Germania, Austria
e Svizzera è un’ulteriore dimostrazione
dell’entusiasmo del
brand per lo scialpinismo. Come
sponsor principale e fornitore
delle cordate militari lo specialista
di scialpinismo aspetta con
gioia la prossima Patrouille des
Glaciers 2014.
Marcel Granollers alle Olimpiadi di Londra
Marcel Granollers e Rafael Nadal fanno coppia alle Olimpiadi di Londra.
L’eccellente performance degli ultimi mesi dell’atleta testimonial Joma
ha convinto il commissario spagnolo a convocare Granollers affinché
affianchi Nadal nella difesa dei colori iberici nella manifestazione sportiva
più importante del mondo. Nadal ha chiesto di avere Marcel al suo
fianco anche nel torneo di Miami al fine di sincronizzare al meglio i movimenti
in vista dei giochi che li vedranno di certo protagonisti se non vincitori.
In questo momento Granollers è lo spagnolo con il migliore ranking
ATP nel doppio, seguito da Gimeno-Traver, anch’egli sponsorizzato
Joma. Per l’importante manifestazione Joma sta preparando una fornitura
apposita, segreta fino al momento dell’apparizione in campo.
Jack Wolfskin punta sul biathlon
Jack Wolfskin rafforza il suo impegno nello sport invernale: il brand tedesco
di attrezzatura outdoor ha sottoscritto un contratto di sponsorship
di due anni con la società internazionale di marketing sportivo Infront
Sports & Media, che commercializza collettivamente la Coppa del
Mondo di Biathlon IBU quale partner dell’Unione internazionale di biathlon
e delle Associazioni nazionali. L’accordo comprende tutte le gare
della Coppa del Mondo di Biathlon IBU, che avrà inizio con la stagione
2012/13, e proseguirà con i Campionati mondiali di biathlon IBU 2013
a Nove Mesto, nella Repubblica Ceca.
“L’ampliamento del nostro portafoglio di sport invernali con la Coppa
del Mondo di biathlon costituisce un grosso potenziale, volto a rafforzare
in modo sostenibile il nostro marchio sul piano nazionale in un ambiente
autentico e credibile”, dichiara Marcus Pieker, Manager Sponsoring
& Events di Jack Wolfskin. “Anche a livello internazionale siamo in
grado di definire importanti priorità sui mercati, come per esempio in
Scandinavia o in Russia.”
La Coppa del Mondo di biathlon copre l’intera stagione invernale e
comprende nove eventi, che si svolgeranno sui principali mercati europei
dello sport invernale. Come
sponsor degli eventi biathlon IBU,
Jack Wolfskin potrà avvalersi del
prestigioso posizionamento del
marchio nei luoghi in cui si svolgono
le gare, compresi gli spazi
pubblicitari negli stadi e lungo
il percorso, il posizionamento del
logo sui numeri di partenza degli
atleti, nonché diverse possibilità
di promozioni sul posto.
Una sposnsorizzazione in memoria
Retificio FAR è lo sponsor del Torneo
“Riviere degli Ulivi” intitolato
al fondatore dell’azienda Ribola
Battista, in programma dal 15
giugno al 21 luglio 2012, a Sulzano
(BS). La terza edizione del
Torneo “Riviera degli Ulivi” è organizzata
dalla Polisportiva Intercomunale
Centrolago di Sulzano,
ed è un evento consolidato che riscuote
grande successo presso
le squadre partecipanti. Dedicato
ai calciatori dai 16 anni in su,
il torneo premia, oltre alle squadre
vincitrici, il miglior capocannoniere
e il miglior portiere.
Il retificio FAR, specializzato nella
produzione di reti sportive tra
cui reti da calcio e calcetto è naturalmente
il
main sponsor
dell’evento.
Una collaborazione
importante,
che
sottolinea le
sinergie tra
l’azienda e
il territorio,
ma anche
l’attenzione
per i valori
associati allo sport e al pubblico
giovane, atletico e dinamico.
Il programma e gli aggiornamenti
sono disponibili sul sito web
www.centrolago.it.
14

Strategie globali
Triumph combatte il caldo
Forte di un raddoppio del proprio fatturato in
Algeria, Joma ha rinnovato il contratto di sponzorizzazione
con quella che è considerata la
seconda squadra di calcio per importanza del
Paese. MC Alger (Mouloudia Club d’Alger) per
mezzo del suo Direttore, Rafik Hadj Ahmed, ha
dunque confermato il suo contratto di sponsorizzazione
tecnica con l’impresa toledana fino
al 2016. Al fine di rendere più incisiva la propria penetrazione
commerciale nel Paese emergente Nordafricano,
Joma collaborerà con il distributore locale
all’apertura di un negozio specializzato nel merchandising
del Mouloudia, situato nel centro di Algeri.
Mouloudia è in Algeria al secondo posto anche per
numero di sostenitori ed è una delle società più antiche,
se non la più antica, nel panorama calcistico algerino.
È stata infatti fondata nel 1921 ed ha avuto
il suo periodo di maggior splendore negli anni ’70 e
’80 quando arrivò a vincere titoli nazionali e la Coppa
d’Africa.
Lo sviluppo commerciale di Joma prosegue anche
Oltreoceano, in Sud Corea. Dopo aver già aperto
3 negozi monomarca nel lontano Paese del sud-est
asiatico, Joma ha di recente inaugurato un altro punto
vendita, in collaborazione con il distributore locale,
nella città di Gwangju, sede tra l’altro della società
coreana Gwangju Fc partecipante al campionato
di massima divisione di Sud Corea. Questa società,
sponsorizzata Joma, è stata costituita nel 2010 ed
occupa una posizione di metà classifica nel campionato
del suo Paese. La sponsorizzazione del sodalizio
sportivo si accompagna all’apertura del negozio
nell’ambito delle strategie commerciali Joma per una
maggiore visibilità e distribuzione del prodotto.
Con l’obiettivo di posizionarsi tra i primi 5 marchi del
settore entro il 2017 Joma ha dato una svolta alla politica
distributiva attuata fino ad ora in Francia. Dal 1
aprile sta operando con una propria rete commerciale,
essendo venuto a scadere il rapporto che la legava
al distributore locale. Per il momento la rete di
vendita è composta da 7 venditori diretti che rispondono
direttamente alla sede spagnola in attesa che
venga costituita una filiale diretta in Francia. La filiale
francese andrà ad affiancarsi a quelle già esistenti e
direttamente gestite dalla Casa Madre spagnola: Italia,
Germania, Inghilterra, Messico, Hong Kong, Panama,
Danimarca, USA.
(Nelle foto: in alto, il direttore MS Alger con il Presidente
Joma, Fructuoso Lopez, ed il nuovo punto
vendita coreano. Sotto, la squadra algerina)
Un acquario in miniatura anti-calura estiva e contro l’uso dell’aria condizionata per abbattere i consumi elettrici:
è il reggiseno presentato nelle scorse settimane a Tokyo da Triumph, il colosso della lingerie, col nome
di ‘Super Cool Bra’.
Il reggiseno, secondo l’innovativo concetto rinfrescante alla base del singolare pezzo di biancheria intima femminile,
ha un gel all’interno delle coppe disegnate come acquari trasparenti e progettate per trattenere il calore
del corpo. Una soluzione, in altri termini, che rappresenta uno speciale contributo pensato per aiutare a
fronteggiare l’ipotesi di carenza di elettricità estiva a seguito del fermo di tutti i 50 reattori nucleari dopo la crisi
della centrale di Fukushima.
“Chi lo indossa ha una sensazione di fresco sulla pelle”, assicura la società in un comunicato. Per moltiplicare
l’effetto freschezza, anche sotto
il profilo psicologico, sono state aggiunte
decorazioni con foglie di menta e una
piccola campana tradizionale di vetro simile
a quelle che suonano in prossimità
delle case nipponiche in piena estate.
Abbinato al reggiseno ci sono due minigonne:
una in bambù, a mò di nascondiglio,
e un’altra che ricorda una zanzariera.
Nessuno dei capi, tuttavia, è destinato al
mercato: l’unico scopo, oltre che pubblicitario,
è rimarcare il bisogno di essere fantasiosi
per ridurre al minimo i consumi di
energia elettrica per scongiurare il serio rischio
di blackout.
Per passione
e competizione
Il 6 maggio si è conclusa la
lunga stagione dello scialpinismo
agonistico con la 63° edizione
del Trofeo Parravicini, la
più longeva delle gare italiane;
la prima edizione risale infatti
al 1936. Organizzata dal
CAI di Bergamo, si è svolta nelle
Orobie in Alta Valle Brembana
nell’area che fa da anfiteatro
al Rifugio Calvi (m 2015), sopra
Carona (BG).
“La zona del campo gara è rimasta
‘immacolata’ come nel
1936 – ha sottolineato Gianni
Mascadri, Presidente SCI-
CAI Bergamo A.S.D. – e il fascino
di questa manifestazione
è rimasto immutato nel tempo.
Con un paragone da appassionati
di ciclismo si potrebbe definire
il Trofeo Parravicini come
la Parigi-Roubaix dello Scialpinismo.”
La gara, realizzata con il patrocinio
e il contributo di numerose
istituzioni tra cui FISI, Coni,
Regione Lombardia, ha avuto
come sponsor tecnico l’intimo
sportivo ASA. Abbinando
il polipropilene a fibra cava
e il carbonio in soluzione continua,
Tessitura Florida realizza
un underwear con caratteristiche
speciali per l’utilizzo sportivo
ottenendo la certificazione
di tracciabilità di prodotto.
I capi ASA sono leggeri, termici,
traspiranti, antistatici e antiodore
e sono indicati in tutti gli
sport di durata a anche nel tempo
libero.
15

SELL OUT
Il retaIl sportIvo vIsto daI suoI protagonIstI
Le storie, le iniziative, le novità “dentro” i punti vendita
Brunico, best in the Alps
Nel trentacinquesimo anniversario
dalla sua nascita,
il gruppo Sportler, ormai riconosciuto
come la migliore e più
grande catena di negozi di articoli
sportivi nella zona alpina (e tra le
massime realtà di vendita per corrispondenza
d’Italia) ha presentato
lo scorso maggio il nuovo punto
vendita Sportler Alpin. È stata
anche l’occasione per presentare
il gruppo (che conta ad oggi più di
20 punti vendita in Italia, Austria e
Baviera), la sua filosofia aziendale
e le strategie di sviluppo.
A marzo di quest’anno, la Sportler
SpA ha acquisito l’azienda bavarese
Bergzeit. La Bergzeit GmbH
di Holzkirchen, vicino a Monaco,
è per molti appassionati di alpinismo
in Germania il miglior fornitore
di attrezzatura da alpinismo nel
commercio on-line. Gestisce inoltre
due negozi altamente specializzati
in Baviera, con oltre 2700
m² di superficie di vendita, in cui
i clienti trovano prodotti di ottima
qualità delle principali marche
per i segmenti alpinismo, arrampicata,
escursionismo, sci (inverno)
e bicicletta (estate). Grazie a
quest’acquisizione il gruppo punta
a cogliere maggiormente le
possibilità offerte dell’e-commerce
e ad affermarsi come fornitore
multicanale. “Abbiamo riconosciuto
tempestivamente che il collegamento
tra commercio stazionario
Nel giardino della nuova
Alpinhaus Sportler di
Brunico, c’è l’ICE BeAR
IGLOO Sportler: una
grotta di ghiaccio in cui è
possibile testare l’idoneità
dei prodotti invernali
alpini a temperature fino
a -20° C. L’igloo è aperto
tutto l’anno per testare i
prodotti, ma anche per una
breve pausa rinfrescante in
estate oppure semplicemente
come particolarità
dell’esperienza d’acquisto
da Sportler.
e on-line offre ai clienti servizi ancora
migliori, informazioni più dettagliate
sui prodotti e un assortimento
più ampio”, ha dichiarato
Georg Oberrauch, storico patron
del gruppo. “Dal 2005 siamo attivi
nel commercio on-line che, come
azienda a gestione familiare, ci
offre la possibilità di raggiungere i
nostri clienti fino all’Italia meridionale.
Allo stesso tempo puntiamo
molto sulla garanzia di servizio europea,
che accompagna i clienti
anche dopo l’acquisto”. Così, grazie
a questa fusione, la Sportler
SpA accelera la propria espansione
nell’e-commerce con l’obiettivo
di diventare il più grande fornitore
italiano on-line di attrezzatura
sportiva e per alpinismo.
I negozi di articoli sportivi della catena
Sportler, in cui è possibile
sperimentare in prima persona le
attrezzature disponibili, sono specializzati,
oltre che nella vendita di
Il momento in cui viene scoperta
una delle due statue in legno degli
alpinisti estremi Friedl Mutschlechner
e Christoph Hainz, a memoria
della storia alpina. La galleria di
statue in legno rappresenta il contributo
di Sportler alla storia alpina:
sull’esempio del museo delle cere,
nelle filiali Sportler Alpin i migliori
e più famosi scalatori del mondo
vengono raffigurati con statue in
legno a grandezza naturale.
assortimenti completi per il ciclismo
e la corsa, anche nel settore
dell’outdoor e dell’alpinismo. Negli
ultimi anni questi settori hanno
registrato un forte sviluppo sia per
quanto riguarda le vendite nelle filiali
sia per quanto riguarda la vendita
on-ine. La Sportler SpA si impegna
inoltre a organizzare eventi
outdoor, viaggi e corsi sportivi durante
i quali i partecipanti hanno
la possibilità di testare diverse attrezzature
sportive.
16
Sportland cavalca le onde della rete
Il nuovo sito www.sportland-
web.it si presenta non solo
come un canonico sito inter-
net di vendita di prodotti spor-
tivi, ma come una community
virtuale in cui la passione per
lo sport e l’allenamento fungono
da collante, per essere
gli “sportivi al servizio dello
sport”. L’obiettivo è diventare
parte integrante della vita de-
gli utenti e farli interagire tra di loro. Perché gli sportivi sono l’anima
di Sportland che non è più un semplice negozio, ma un modo di vivere
lo sport. Si parla di prodotto attraverso l’esperienza degli utenti e
dei testimonial, consigliando solo ciò che è stato testato, approvato
e selezionato. Il concept è semplice e facilmente navigabile, focalizzato
per singola tipologia di sport con navigazione verticale a scorrimento
continuo.
La parte più istituzionale caratterizzata dalla sezione “Chi siamo” presen-
ta l’azienda, i marchi in vendita e i servizi offerti nei negozi della catena.
A fianco, la sezione “Catalogo” offre la possibilità di sfogliare i cataloghi
e di visualizzare tutte le promozioni presenti nei punti vendita. Infine,
la sezione “Store” pone la rete di vendita al centro dell’attenzione:
tramite uno store locator, presenta i singoli negozi della catena e fornisce
gli orari, le aperture straordinarie, le promozioni attivate e i supporter
che vi lavorano.
La parte più innovativa è a sua volta caratterizzata dalla sezione “Challenge”
che permette agli Evangelist di parlare direttamente con la community
Sportland. I testimonial di Sportland (Evangelist) sono una garanzia
di affidabilità ed esperienza, sono atleti a livello locale e nazionale.
Attraverso il blog possono raccontare le escursioni e le imprese importanti
che hanno compiuto, presentando il “comportamento sul campo” e
mettendo in mostra i prodotti Sportland utilizzati.
Sportland è una catena di negozi per lo sport altamente specializzata
con 19 punti vendita dislocati sul territorio bresciano, bergamasco e
mantovano. Affiliato Sport Alliance, vanta rapporti consolidati e privilegiati
con i più noti marchi nazionali e internazionali, garantendo un vasto
assortimento dei migliori prodotti.

Combattere la crisi (r)innovando
Viviamo tempi strani: vantare una tradizione di oltre mezzo secolo può, di
questi tempi, sembrare addirittura un ‘difetto’ perché difficilmente oggi
la tradizione riesce veramente ad andare a braccetto con l’innovazione.
Nel commercio di articoli sportivi, poi, troppi punti vendita hanno un look
semplicemente… vecchio, e sembrano portare avanti un business d’altri
tempi, a dispetto di gusti e modalità di acquisto e di consumo che stanno
profondamente cambiando.
Quando una solida tradizione commerciale familiare si sposa però con
una decisa volontà di investire nella propria attività, ecco che tutto il
know how accumulato può davvero fare la differenza. È il caso di Meldolesi
Sport, operante nel centro di Ancona dall’ormai lontano 1953,
all’avanguardia nell’articolo ed abbigliamento sportivo e non di meno
nella calzatura, quest’ultimo settore a detta di Enrico (che vi lavora praticamente
dalle origini, dall’età di 13 anni, ed oggi affiancato dai figli) forse
il più strategico per la duplice correlazione tra sport tecnico e tempo
libero.
“La nostra forza sta sicuramente nell’ampio assortimento di articoli trattati,
dalle ultime tendenze per quanto riguarda i più giovani, all’abbigliamento
sportivo per chi vuole essere alla moda con qualità e comfort, sia
uomo che donna, per finire con le linee dedicate ai vari settori specifici,
quali il running, la palestra, l’abbigliamento
per lo sci, il nuoto e il
mare affiancato da tutto ciò che
necessita chi desidera fare snorkeling
o subacquea.”
“Oltre ad un’ampia e selezionata
gamma di prodotti il nostro punto
forte è la disponibilità e l’attenzione
verso la clientela, la gentilezza
e la dedizione nel consigliare
al momento dell’acquisto ed
anche nel post vendita, aspetto
non meno importante, che costituisce
forse il vero valore aggiunto
della nostra vendita e competività
rispetto ai grandi network
da centro commerciale”, dichiara
ancora Meldolesi.
“Da noi il cliente non si sentirà
mai trascurato o abbandonato,
qualsiasi problema dovesse sorgere
sa che sarà risolto con cordialità ed efficienza.”
Proprio la gestione a livello familiare permette a questo negozio di stare
aperti spesso anche di domenica, proprio per dare un impulso nuovo
alle vendite.
“In questo momento difficile, nel quale purtroppo anche nella nostra città
molti sono stati costretti a chiudere o ridimensionare, noi abbiamo voluto
sfidare la crisi, e ci siamo lanciati in questa difficile avventura del rinnovo
totale del negozio”, riconosce con orgoglio Meldolesi.
Alla clientela sorpresa e soddisfatta, oggi il punto vendita appare dunque
completamente rinnovato, in grado di presentare al meglio l’innovazione
dei prodotti esposti, unita ad un sano ottimismo che – proprio in
questi momenti – può ed anzi deve fare la vera differenza.
Jaked festeggia le Olimpidi con nuove aperture
Jaked, brand specializzato nella
produzione di costumi e accessori
tecnici per il nuoto, che vestirà
gli atleti della Federazione Italiana
Nuoto alle ormai prossime Olimpiadi,
ha inaugurato alla fine dello
scorso maggio il suo primo monomarca
in Italia, a Pescara. Ospite
d’onore dell’evento è stato Massimiliano
Rosolino, atleta della Federazione
Nuoto e grande testimonial
del brand.
All’interno dello store di 70 m 2 , viene
esposto tutto il necessario per
il nuoto, sia a livello professionistico
che amatoriale: dagli accessori
professionali alle cuffie, dagli
asciugamani ultra leggeri ai costumi
tecnici, fino ai bikini fantasia per
i più attenti alla moda.
L’insegna che fa parte del portafoglio
di marchi della società campana
Pianoforte Holding SpA (che
possiede anche Carpisa e Yamamay),
ha previsto diverse altre
aperture a ridosso dell’evento
olimpionico, tra cui una a Riccione
ed un’altra a Senigallia.
VUOI PARTECIPARE?
• Hai da poco rinnovato il tuo punto vendita?
• Hai recentemente varato qualche iniziativa speciale per coinvolgere la clientela ed animare il tuo negozio?
• Vuoi condividere in queste pagine la vita del tuo punto vendita con quella di altri negozianti?
• Inviaci belle immagini dell’interno e delle vetrine, corredati da una descrizione del punto vendita
e delle più recenti innovazioni apportate, e le pubblicheremo!
negozi@topsport.it
17

SPECIALE DESIGN&RETAIL
La figura del visual
merchandiser,
nata nei Paesi
anglosassoni, negli
ultimi dieci anni ha
assunto sempre
più importanza
anche in Italia per
la sua capacità di
aumentare la vendita
del prodotto.
Una tecnica ad alta efficacia commerciale,
con grandi potenzialità nel business sportivo
Emozioni in vetrina. Profumi,
immagini, sensazioni. Una sinestesia
commerciale.
Scienza, marketing e psicologia
a braccetto entrano in negozio,
lo studiano, lo guardano, decidono.
Ad ognuno il suo concept, un vestito
cucito su misura dai professionisti
del settore. Si chiamano visual merchandisers.
Nei Paesi anglosassoni
spopolano da anni, qui in Italia, dove
tradizionalmente le mode, ed in questo
caso le buone idee, arrivano dopo,
sono figure che, negli ultimi dieci
anni, sono state in forte ascesa. È
qualcosa di più di una tendenza, è
una scienza artistica in grado di far
vendere più o meno prodotti. Dietro
ci sono studi, prove, esperienze. Che
si fondono. Il sensoriale ed il commerciale
si uniscono in un risultato
piacevole che invoglia il consu-
18

matore ad estrarre il portafoglio.
Perché lo toccano nei suoi istinti primordiali,
nei meccanismi che sfuggono
alla nostra parte razionale e che,
per questo, sono in grado di far arrivare
certi messaggi in modo più diretto.
Un obiettivo complesso e stimolante
alla base del lavoro di ogni visual
merchandiser. Che oggi, come dicevamo,
è una figura fondamentale
nell’allestimento di ogni tipo di negozio.
Che si parli di grossi marchi, di
outlet, di centri commerciali, di negozi
specializzati, di uomo, di donna e
di bambino, l’ultima parola spetta a
lui. La prima regola è racchiusa in
una delle regole d’oro del visual
merchandising: partiamo dal prodotto,
per fare un progetto. Da lì
una serie di valutazioni. A cominciare
dalla correttezza della comunicazione
per il prodotto e dallo sfruttamento
degli spazi. È noto infatti che, a seconda
di come e di dove viene presentato
un prodotto all’interno del
negozio, il consumatore avrà una
percezione diversa di quello che
l’esercente gli propone. Se, ad
esempio, il prodotto viene posizionato
all’ingresso, dal punto di vista del
cliente, il negozio sarà riconosciuto
principalmente come un distributore
di quel determinato prodotto. Quindi,
nel caso di un negozio che ha come
target principale la donna, l’esposizione
all’ingresso di un prodotto a lei
dedicato, fa sì che il consumatore
capisca subito quale sia il core business
di quel punto vendita, anche se
poi propone anche prodotti per l’uomo.
“Se non fai un’esposizione eccellente
– afferma infatti Francesco
Minchio, direttore commerciale di
Umdasch, azienda leader nel settore
– e non hai un’illuminazione ottimale,
non vendi tanto quanto potresti. Oggi
il visual merchandising è una legge
di mercato.” Perché, a volte, il
sensoriale e l’esposizione creano il
business più del prodotto in se stesso.
L’importante è comprendere le
esigenze di ogni tipo di distributore e
di cliente. Il negozio multimarca, ad
esempio, solitamente o lavora attraverso
un corner o attraverso un visual
merchandising molto elaborato
che permette a chi entra di individuare
subito un certo marchio anziché
un altro. Al contrario nel negozio monomarca
il lavoro si concentra maggiormente
sulla quantità dei capi della
collezione e sui colori, promuovendo
in modo chiaro le proposte più
accattivanti ed in linea con le tendenze
e le mode. “Nel multimarca – spiega
infatti Minchio – il primo lavoro è
quello della direzione acquisti che
decide quali marchi scegliere e vendere
in base alla loro valenza attrattiva.
Il visual merchandiser dovrà poi
esporre i prodotti a disposizione in
modo ottimale.” Seguendo criteri ben
precisi, ordinando ad esempio i capi
d’abbigliamento dal caldo al freddo,
dallo scuro al chiaro, a seconda della
taglia e con una logica legata >>
Profumo
di acquisti
È una branca di riferimento delle
cosiddette Neuroeconomie,
ed indica una recente disciplina
volta all’individuazione di canali
di comunicazione più diretti ai
processi decisionali d’acquisto,
mediante l’utilizzo di metodologie
legate alle nuove scoperte
delle Neuroscienze. È il Neuromarketing,
elemento fondamentale
alla base del lavoro di un visual
merchandiser. Che oggi
collega l’esperienza di acquisto
ai fattori sensoriali dei clienti,
dall’aspetto visivo, incentivato
da una corretta illuminazione –
ad esempio luce calda per la
ceramica e fredda per l’abbigliamento
e la calzatura – a
quello tattile, dando la possibilità
al cliente di arrivare alla merce
comodamente, studiando
percorsi che invoglino il consumatore
a fermarsi a guardare
senza intralciare chi, dietro di
lui, potrebbe decidere di continuare
il giro del negozio per
cercare altri prodotti. L’ultima
tendenza in materia di Neuromarketing
è quella di stimolare il
senso olfattivo del cliente, attraverso
profumi ed essenze, oggi
molto utilizzati nell’abbigliamento
e negli accessori.
Nelle immagini di questo servizio, alcune
recenti realizzazioni nel settore
abbigliamento tecnico e sport, curate da
Umdasch Shopfitting.
19

VISUAL DESIGN & RETAIL
>>
all’altezza. Una regola che vale anche
per le scarpe. Quelle esposte
all’ultimo livello, infatti, difficilmente
saranno appetite dal cliente, che
tenderà a considerarle come facenti
parte di un magazzino. Meglio, al loro
posto, posizionare il busto di un
manichino o un’immagine che si collega
alla merce esposta ad un piano
più basso.
Un discorso a parte merita la sistemazione
dei capi d’abbigliamento.
Contrariamente a quanto si potrebbe
intuire, non sempre esporli piegati è
la soluzione migliore e più attrattiva
per il cliente. Se il piegato può andare
bene per la t-shit, la felpa ed il
casual sportivo, l’appeso è preferibile
ad esempio per il capo spalla,
che ha bisogno di essere visto in tutta
la sua lunghezza e non può essere
presentato con un effetto stropicciato.
“Il giusto mix – consiglia Minchio –
sarebbe avere sia il piegato, sia l’appeso.
Dove molto spesso l’appeso è
ciò che il negoziante ha piegato ai
piani superiori. È una tendenza molto
diffusa nei multimarca.” Una scelta, in
certi casi, efficace. Come, a suo modo,
è la lim, “less is more”, una strategia
di vendita che incentiva l’esposizione
di un certo numero di prodotti.
L’esempio migliore riguarda gli occhiali.
L’esposizione di un numero elevato
di questi su una parete tende ad
ingenerare confusione nel cliente che
non riceve un aiuto nella scelta di
quale paio acquistare. Meglio sarebbe,
in quel caso, se il negoziante gli
presentasse un numero limitato di occhiali,
spiegandone in modo accurato
le caratteristiche e consigliando il
consumatore in modo da farlo sentire
capito e soddisfatto nelle sue richieste
ed esigenze. Una concezione di
vendita opposta a quella che si era
diffusa con il boom economico negli
anni Settanta e Ottanta, per cui
l’esporre tanta merce equivaleva a
venderne tanta. Oggi, tuttavia, i tempi
sono cambiati. C’è la crisi e bisogna
adattarsi. Studiando soluzioni adeguate
per ottimizzare le strategie di
marketing. Che mutano, a seconda
delle esigenze. Proprio come il visual
merchandiser, capace di costruire la
soluzione migliore basandosi sugli
elementi chiave dell’allestimento di un
negozio, dall’analisi della categoria
della merce all’individuazione del
cliente tipo e quindi del target di quel
determinato esercizio, dalla zona in
cui è situato il locale da allestire alla
quantità di merce da esporre, fino ai
diversi tipi di negozi da arredare, che
siano specializzati, centri commerciali
o outlet. Il risultato è garantito da studi
sulle tendenze retail, che ogni buon
visual merchandiser fa, mantenendosi
Accessori
in evidenza
Dimmi la categoria di prodotto
che vuoi vendere e ti dirò come
allestire il negozio. Parola di visual
merchandiser, anche se
esistono categorie che risentono
maggiormente di come e di
dove sono presentate. “Partendo
dal presupposto che ogni
prodotto ha bisogno di
un’esposizione corretta – afferma
infatti Francesco Minchio,
direttore commerciale di Umdasch
– nella mia esperienza
gli accessori sono la merce che
beneficia maggiormente del
buon lavoro di un visual merchandiser.
Se il vestire ha un
utilizzo più primario, l’accessorio,
dalla cintura al braccialetto,
al gioiello, è più difficile da rendere
attrattivo. Per farlo occorrerà
un visual merchandising
corretto ed un concept del negozio
che dia importanza, contenimento
e illuminazione corretti.”
aggiornato sulle evoluzioni delle richieste
del mercato e dei consumatori,
proponendo poi un vero e proprio
viaggio sensoriale che orienta l’acquisto.
Creando e alimentando un settore
che è già di per sé un business.
damiano.montanari@topsport.it
20

ATTUALITà MERCATO
QUANDO lo shopping
BUSSA
(alla porta di casa)
Quali sono le ragioni
per cui, mentre il
commercio al dettaglio
in genere soffre,
le vendite dirette a
domicilio vantano un
costante e progressivo
aumento, sia di fatturato
sia di personale?
Nel 2011 – rileva l’Istat
– il commercio fisso
al dettaglio è diminuito
dello 0,7 per cento
rispetto all’anno precedente.
La situazione non può che
preoccupare i negozianti, molti
dei quali hanno visto il proprio
giro d’affari ulteriormente
rallentato nei mesi scorsi dal
maltempo e dalle nevicate che
hanno imbiancato l’Italia. Ma è proprio
nei periodi di difficoltà economica
come quello attuale che tendono
ad affiancarsi, o addirittura ad
affermarsi in modo deciso rispetto
a quelli tradizionali, canali diver- >>
21

ATTUALITà MERCATO
>>
22
si di commercializzazione di prodotti
o servizi.
E infatti, sembra incredibile, c’è un
settore che non risente affatto del
clima generale di crisi, che da oltre
dieci anni lancia segnali positivi sia
in termini di fatturato che di numero
di addetti e si conferma tutt’ora in
perfetta salute. Si tratta delle vendite
a domicilio che, in controtendenza
rispetto all’andamento generale
dell’economia, continuano a registrare
costanti trend di sviluppo.
Univendita (Unione italiana vendita
diretta a domicilio) ha recentemente
confermato che nel 2011 il fatturato
delle imprese associate è aumentato
del 4,9 per cento. In costante
crescita anche il numero degli
occupati.
Altrettanto positivi i risultati rilevati
da Avedisco (Associazione vendite
dirette servizio consumatori), le cui
associate segnalano un andamento
dinamico in tutti i settori merceologici
e un importante segno “più”
tanto nel fatturato complessivo,
quanto nel personale impiegato.
Come mai la crisi economica non
incide sulle cosiddette vendite door
to door? Sempre più popolare e
non intaccata dal crollo dei consumi,
la formula commerciale della
vendita diretta è evidentemente
entrata nelle abitudini dei consumatori,
che apprezzano la possibilità
di fare acquisti comodamente
da casa propria, aspettandosi
di trovare risposte alle loro esigenze
anche grazie alle relazioni
fortemente personalizzate che si instaurano
fra venditori e acquirenti e
alla qualità dei prodotti. Inoltre, la
capillarità del servizio di vendita diretta
garantisce la totale copertura
del territorio, raggiungendo anche
le località più periferiche o non sufficientemente
coperte dal retail.
L’acquisto a domicilio si conferma
uno degli stili di consumo preferiti,
e in casa ormai si compra un po’ di
tutto, dai cosmetici all’abbigliamento,
dagli accessori moda agli alimentari,
detersivi, biancheria, elettrodomestici
e tanto altro ancora.
Nonostante si tratti di una ‘vecchia’
Di pari passo con le vendite televisive, la vendita a domicilio
si conferma, nell’ambito del commercio al dettaglio, una
realtà consolidata, rilevante e tutt’ora in espansione
tecnica di contatto con i consumatori,
questa metodologia di vendita
ha saputo rinnovarsi, allargando i
propri settori e intraprendendo nuove
vie di sviluppo. Lo conferma, per
esempio, il grande successo che,
nel settore dei servizi, hanno registrato
il comparto delle energie alternative
(fotovoltaico) e del turismo,
con la proposta di soluzioni
‘su misura’ di viaggio, vacanza e
tempo libero. Alcuni dei settori più
importanti per fatturato restano comunque
quelli tradizionalmente abbinati
alle vendite a domicilio, cioè
quello degli articoli per la casa e
del comparto alimentare - nutrizionale.
Lo shopping in casa inoltre è estremamente
diffuso. Qualche mese fa
un’indagine promossa da Uniovendita
ha dimostrato che praticamente
il 100 per cento dei consumatori
conosce questa tipologia d’acquisto,
e che ben il 64,6 per cento ne
ha avuto esperienza sia incontrando
un venditore (il 36,6 per cento
degli intervistati), sia partecipando
a party o a riunioni di vendita a domicilio
(il 2,2 per cento). Oltre un
quarto degli intervistati (il 25,8 per
cento) ha avuto a che fare con entrambe
le tipologie. Molti di questi
contatti (38,2 per cento) si sono
tradotti in vendite.
Ma il dato forse più interessante è
l’elevato livello di soddisfazione dei
compratori, attestato dal 91,1% di
loro. Inoltre l’84,6 per cento di chi
ha comprato qualcosa ha a sua volta
consigliato il prodotto a parenti e
amici, sviluppando così un passaparola
che mantiene viva, e anzi rilancia
continuamente la proposta di
acquisto, con un’efficacia probabilmente
superiore ad altre forme di
pubblicità.
Una particolarità delle vendite a domicilio
è quella di essere una prerogativa
tendenzialmente femminile.
Infatti le acquirenti sono soprattutto
donne, ma è prevalentemente ‘in
rosa’ anche chi vende. Le venditrici
– è il risultato della prima inchiesta
italiana sui venditori a domicilio promossa
da Avedisco – sono quasi
l’80 per cento del totale degli addetti,
e non è difficile capire il perché:
caratteristiche quali la flessibi-

lità nell’orario di lavoro e la possibilità
di organizzarsi autonomamente
rendono questa attività particolarmente
appetibile a chi deve conciliare
impegni professionali e privati.
Comunque, la figura degli addetti
alle vendite è varia e articolata: a
fianco di chi opera nel settore in
modo esclusivo e ne ha fatta la propria
professione vi sono tanti che lo
fanno in modo parziale, a lato di altre
attività. Tutti, in ogni caso, hanno
ormai abbandonato le modalità tipiche
del vecchio porta a porta, avvalendosi
di reti di contatti, appuntamenti
con i clienti e soprattutto del
supporto di internet.
Il campo delle vendite a domicilio
assume un significativo rilievo
anche dal punto di vista lavorativo,
perché il numero dei venditori è
in progressivo aumento: e non è
cosa da poco nell’attuale periodo
di gravi difficoltà occupazionali. Se
gli italiani amano comprare in casa,
i consumatori degli altri Paesi non
sono da meno: le vendite dirette
sono molto sviluppate in tutto il
mondo, e si parla di un fatturato
complessivo che si aggira intorno
alla cifra di tutto rispetto di quasi
180 miliardi di dollari.
La vendita a domicilio si conferma
dunque, nell’ambito del commercio
al dettaglio, una realtà consolidata,
rilevante e tutt’ora in espansione.
L’auspicio è che questa ventata di
positività si diffonda anche negli altri
campi. A tale proposito i dati
Istat di fine febbraio fanno ben sperare:
si sta rafforzando il clima di fiducia
dei consumatori, salito di alcuni
punti in percentuale, così come
stanno significativamente migliorando
le aspettative sull’andamento
generale dell’economia italiana.
tina.arboresi@topsport.it
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2012
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L’Indispensabile opera di consultazione per tutti gli operatori di settore
Copyright Edizioni Miglio srl - Divisione Annuari
23

DALLA COPERTINA SPECIALE WELLNESS
24
L’unione fa
Fitness e wellness
insieme per una nuova
concezione dell’attività fisica,
un business che, se interpretato
nel modo corretto, può essere
la strada giusta per affrontare
e superare la crisi

il proFITto
Là dove osano i bicipiti e le videocassette
hanno lasciato il
posto ad applicazioni e macchinari
sofisticati c’è un nuovo
mondo da scoprire. È l’evoluzione
di un concetto che ha fatto storia
e che ora va capito nel suo mutare
sotto i venti dell’informatica e delle
richieste di consumatori alla ricerca
di emozioni e benessere. Novità ed
opportunità si incrociano come fili di
una trama complessa, fino a tessere
una nuova tela. Il fitness, quello delle
tutine aderenti, della musica dance
e dei capelloni, non esiste più.
Oggi la gente, per sudare, vuole
avere anche la garanzia di divertirsi.
L’entertainment è diventato una
priorità per chi costruisce macchinari
destinati a scolpire una
tendenza, prima ancora che muscoli
in cerca di tono. Nuove sensibilità
si fanno largo tra i consumatori.
C’è voglia di star bene e di sentirsi
bene. Il fitness assume una connotazione
wellness. Che sia in palestra
o in casa propria. A ognuno il
suo. La società è frenetica, c’è bisogno
di incastrare attività fisica ed
appuntamenti di lavoro, ma la naturale
propensione dell’uomo, animale
sociale, alla comunicazione, dà linfa
alle palestre. Mentre c’è chi, comodamente
nel proprio salotto, corre a
Central Park grazie agli ultimi ritrovati
dell’informatica. Le chiamano
applicazioni. Cose che noi umani, fino
a qualche anno fa, non potevamo
neanche immaginare. Mentre oggi
sono realtà. Anzi sono un business.
Alimentato da una tendenza che è
diventata filosofia, un modo di intendere
l’attività fisica al passo coi tempi.
Una condizione essenziale affinché
l’evoluzione del mercato non
determini l’estinzione o più semplicemente
l’esclusione dal business
di aziende e negozianti.
>>
25

SPECIALE WELLNESS L’UNIONE FA IL PRO(FIT)TO
>>
Chi l’ha capito da anni è Icon
Health&Fitness, il più grande produttore
e distributore di fitness del
mondo, un riferimento assoluto che
oggi analizza la situazione con la
competenza tipica dei leader. “Il
mondo dell’home fitness e del wellness
– afferma infatti Federico Cortoni,
responsabile vendite Italia di
Icon – ha avuto una grossa evoluzione
negli ultimi anni. In questo settore,
nel lungo periodo, si è registrato
un trend positivo, dovuto all’aumento
della consapevolezza che
l’attività fisica è fonte di benessere e
di salute, anche se la spinta non è
stata sufficiente per far sì che il mercato
abbia retto la crisi.” Perché un
tapis roulant non è una priorità,
quando bisogna fare i conti con
l’acquisto di beni di prima necessità.
Ecco allora che, per incentivare la
spesa dei consumatori, è necessario
far leva su argomenti e motivazioni
forti. Una di queste è il fascino
che l’innovazione del prodotto
esercita sui clienti. Un punto di forza
assoluto di Icon, capace di rivoluzionare
il mercato del fitness nel 1986
con l’invenzione del primo tapis roulant
motorizzato per la casa e nel
1995 con l’introduzione del primo
tapis roulant pieghevole. L’ultimo
gioiello di Icon, è iFit Live, una tecnologia
avveniristica che sfrutta la
tecnologia Google Maps integrata
al concetto di entertainment di cui
Che sia in palestra o in casa propria
il fitness assume sempre più una
connotazione wellness. Il pubblico ha
voglia di star bene e sentirsi bene
parlavamo. Il prodotto stupisce e regala
emozioni direttamente a casa
propria. Gli esercizi personalizzati
caricati automaticamente sull’attrezzo,
e contemporaneamente sul sito
iFit.com, grazie alla connessione wireless
della macchina, sono una novità
assoluta, come la possibilità di
gestire on-line il proprio profilo e seguire
in diretta i propri risultati. Ce
n’è per tutti i gusti. Per chi vuole dimagrire,
per chi fa esercizio per star
bene e per chi vuole aumentare la
propria performance, fino ad arrivare
ad allenarsi per correre una maratona.
Un vero e proprio personal trainer
a casa, costantemente aggiornato
per coinvolgere tutte le fasce
di consumatori. Anche chi fa attività
semplicemente per vincere la noia.
Sì, perché, proprio grazie all’integrazione
di iFit con Google Maps, è
possibile disegnare percorsi virtuali
e provarli in modo assolutamente reale.
“Se, ad esempio, progetto una
corsa dentro Central Park – spiega
infatti Cortoni – il mio programma di
percorso viene scaricato sull’attrezzo
che lo riproduce fedelmente nella
distanza e nell’inclinazione, visualizzandolo,
a seconda delle esigenze,
sui display di Smartphone, televisori
e pc.” Un risultato reso possibile anche
dalla partnership di Icon con
Panasonic. “Con le smart tv, realizzate
per collegarsi a internet senza
nemmeno più appoggiarsi ad un pc,
è possibile correre visualizzando il
paesaggio che si è scelto nel programma
impostato su schermi di
30, 40, 50 pollici. Con un effetto
nuovo, bello e divertente.” Che i negozianti
devono conoscere bene
per poterlo proporre correttamente
ai propri clienti, da informare non
più solo sulla potenza del motore e
sulla larghezza del nastro, ma anche
sulle emozioni che possono provare
utilizzando un attrezzo come iFit. E
come la ciclocamera Le Tour de
France, in grado di riprodurre fedelmente
tutte le tappe della corsa
transalpina anche nell’inclinazione
26
FOTO: GARLANDO

della strada, non solo in termini di
resistenza, ma anche di pendenza,
variabile da -20% a +20%. Il tutto
ad un prezzo fruibile, per un’azienda
che ha le idee molto chiare su come
muoversi nel presente e nel futuro.
“Stiamo tornando sul retail – afferma
infatti Cortoni – e stiamo affrontando
la vendita diretta attraverso
siti web. Vogliamo tornare ad essere
un riferimento per il retail in termini
di innovazione e di rapporto eccezionale
tra qualità e prezzo.” Elementi
distintivi di Icon sia per il marchio
Nordic Track, più dedicato al
retail, sia per Pro Form. Presenti anche
sul web, ma nel rispetto dei
prezzi del retailer, a cui Cortoni dà
un consiglio preciso. “Dovrebbe essere
in grado di fornire maggiore
competenza e servizi e andare oltre
i limiti naturali del web. Come azienda
offriamo un aiuto sotto questo
aspetto, creando una tecnologia vicina
al consumatore. Il prossimo
step potrebbe essere quello di dare
un vero e proprio personal trainer al
consumatore, anche se in passato
abbiamo sperimentato come questo
non sia stato fattibile. Indubbiamente
parliamo di un servizio che oggi
manca, ma a cui il cliente italiano,
soprattutto nella provincia, è ancora
lontano. In ottica di futura crescita è
comunque un aspetto su cui il retailer
potrebbe lavorare per differenziarsi
dalla massa.” A cui va proposto
un concetto di home fitness
nuovo, diverso da quello che, per
colpa di alcuni suoi stessi operatori,
si è rovinato. È necessario far passare
un messaggio di qualità, trasversale,
per raggiungere qualsiasi
tipo di target sportivo. Ed è importante
esporre e proporre il prodotto
in modo adeguato e convincente,
allestendo degli showroom,
per dimostrare come, con certi attrezzi,
il salotto di casa possa diventare
un’alternativa alla palestra per
chi non ha tempo e voglia di frequentare
corsi. L’importante è stare
al passo coi tempi e capire che, come
già accade in altri settori come
la telefonia, bisogna adeguarsi
all’evoluzione della tecnologia, imparando
a vendere tutte le quali- >>
Fatti per i piedi
Dimmi il tuo calzare e ti dirò chi sei. Con Akkua ce n’è per
tutti i gusti, grazie ad una storia recente, ma già ricca di
successi. Ripercorriamo brevemente le tappe dell’ascesa
dell’azienda. Il primo progetto del primo calzare tecnico per
acquafitness risale al 2005. L’anno dopo Akkua diventa
fornitore ufficiale dei XX Giochi Olimpici di Torino e lancia
Wellness Experience, il primo calzare tecnico destinato a
tutte le attività svolte in palestra senza l’utilizzo della scarpa.
Da qui si aprono le porte del barefoot indoor. Nel 2007 viene
prima brevettata e proposta la tecnologia One-Finger, con
alluce separato per la migliorare la stabilità e la direzionalità
del movimento, e poi vengono prodotti i primi calzari tecnici
per attività sportiva e ricreativa dei bambini: Akkuakids pool e
Akkuakids gym. Nel 2008 è la volta di Rheab Socks, primo
calzare tecnico per la
riabilitazione
neurologica ed
ortopedica in palestra,
mentre l’anno
successivo si
impongono
all’attenzione dei
consumatori la
versione Natural Yoga,
il primo calzare
totalmente in fibra
naturale, e Akkua
Action, il calzare per
sport da spiaggia e
rebound, oltre a
Babette, il primo
calzare free time
dedicato al mondo
donna, disponibile nelle
versioni Parigina e
Ballerina. Il salto di
qualità arriva nel 2010,
quando, in
collaborazione con
l’Università La Sapienza
di Roma, Akkua
realizza SSD,
dispositivo medico per
la prevenzione e le
correzioni degli squilibri
posturali. E nel 2011, a
Ispo, lancia R’Evolution,
non una calza, non
una scarpa, ma un
guanto per il barefoot
indoor e outdoor.
L’ultimo gioiello di
Akkua, che progetta e
realizza i suoi prodotti
sempre in Italia.
27

SPECIALE WELLNESS L’UNIONE FA IL PRO(FIT)TO
>>
tà di un prodotto, spiegando in modo
particolare quelle nuove e più
appetibili per i consumatori.
Tra queste merita un posto di rilievo
la novità principale di BH Fitness,
che da tempo ha capito come il futuro
di questo settore sia legato al
wellness. “Siamo tra le aziende con
più esperienza in Europa – afferma
infatti il managing director Italia di
BH Italia, Giuseppe Dalla Libera –
e ci stiamo evolvendo verso un concetto
di fitness vicino al wellness.”
Da qui la scelta del brand di realizzare,
in collaborazione con Tecnovita,
macchinari per la cavitazione e la
risoluzione delle rughe facciali, ideali
per supportare il core business
dell’azienda che oggi è ancora il fitness,
anche se più informatizzato rispetto
al passato. Grazie ad un
agreement con la Apple l’azienda
ha infatti costruito una serie di macchine,
dal tappetto all’ellittico, su
cui, sfruttando il collegamento wireless
della Apple, è possibile utilizzare
iPod, iPad e Tablet. “Scaricando
le App dal sito della Apple e avvalendosi
di quelle già presenti sulla
macchina – spiega Dalla Libera – è
possibile fare giochi in linea, correre
on-line con altri utenti, simulare gare.”
Un’idea rivoluzionaria – ed
esclusiva per l’home fitness – che,
pur determinando un notevole aumento
del divertimento e delle emozioni
per il consumatore, ha influito
solo minimamente – circa il 10% –
sul prezzo del prodotto. Uno scarto
irrisorio per un target medio/alto come
quello di BH Fitness che si sta
distinguendo anche nella realizzazione
di macchine per triatleti, una categoria
di clienti che sta regalando
soddisfazioni soprattutto nel mercato
francese ed in quello dei Paesi
nordici, in attesa di affermarsi anche
in quello italiano. Che, rispetto ai
suoi concorrenti, è ancora orientato
su una distribuzione tradizionale. “La
vendita on-line – rivela infatti Dalla
Libera – in tutta Europa è arrivata al
60%, mentre in Italia, più tradizionalista,
si attesta attorno al 30%. Anche
se credo che, a breve, si arriverà
al 50%.”
Passeggiare... a casa
Slimfit 1590Power prodotta da Atala Home Fitness è una vera
e propria pista d’allenamento che si può ripiegare e riporre
ovunque. È adatta a camminate veloci e corse leggere, e si può
utilizzare comodamente nella propria casa. Grazie al display si
possono controllare le varie velocità e le variazioni di inclinazione.
Dispone anche di un cardiofrequenzimetro palmare.
Parificando, di fatto, due canali di
distribuzione che hanno entrambi
come obiettivo la promozione del
prodotto e che, per questo, vanno
considerati come un valore aggiunto
reciproco e non come due concezioni
antitetiche. “Basta creare – afferma
infatti Massimiliano Bezzi,
gm di High Power – prodotti e marchi
ad hoc per ogni canale distributivo.
Più si vede, più se ne parla,
meglio è per tutti.” Perché si alimenta
un modo di concepire il fitness
sempre più come una filosofia per
combattere lo stress, l’apatia quotidiana
e per avere una prospettiva di
vita maggiore. Un motore che muove
l’impulso alla spesa dei consumatori
in un contesto come >>
Una confortevole protezione
Spenco Medical Corporation, uno dei leader mondiali nel campo della cura del piede, presenta
i Sandals con tecnologia Total Support, progettati per il supporto avanzato del piede, corretto
allineamento, stabilità e massimo comfort. Sono ideati per il benessere dei piedi, per un corretto
supporto posturale e per la prevenzione dei disturbi causati da calzature non adeguate. Gli studi
dimostrano che l’utilizzo di infradito e calzature con suola sottile e senza ammortizzamento influisce
sul modo in cui si cammina e il loro eccessivo uso può causare seri danni, come tendinite, problemi al
polpaccio, al ginocchio, all’anca e alla schiena. Le caratteristiche uniche dei
Sandals li rendono perfetti anche per gli sportivi che cercano comfort
e protezione nel pre-gara e nel recupero post-affaticamento
o dopo un allenamento. Questi prodotti sono realizzati con
materiali di qualità, hanno un look casual e sono ideali
anche per l’utilizzo nel tempo libero, in casa e all’aperto.
Disponibili nella versione per uomo e donna in vari
colori. Sono distribuiti da Digi Instruments.
28
n o v i t à p r o d o t t o n o v i t à p r o d o t t o n o v i t à

SPECIALE WELLNESS L’UNIONE FA IL PRO(FIT)TO
>>
quello italiano che, per rapporto tra
prezzo, qualità e design, può essere
considerato il più competitivo a livello
europeo. Anche grazie all’impegno
di aziende come High Power
che, in seguito ad un grosso investimento
nella Ricerca e Sviluppo attraverso
una nuova collaborazione
ingegneristica riguardante il design
e il software di nuovi prodotti, si appresta
a lanciare sul mercato un
progetto attualmente top secret,
che sarà svelato a settembre. “Sarà
una nuova e lunga strada percorsa
dall’High Power”, anticipa Bezzi, forte
del successo dei brand
dell’azienda, da High Muster a High
Power, da Australian a Bsq, capaci
di soddisfare le esigenze di tutti i
consumatori, da quelli più esigenti e
tecnici a quelli che aquistano d’impulso.
Fermo restando che, oggi, in
Italia, primeggia il concetto del risparmio,
mentre all’estero la situazione
è più complessa, anche se, a
livello mondiale, i consumi nel settore
sono in calo. È quindi necessario
cercare di sfruttare a proprio vantaggio
un momento economicamente
difficile. “La crisi generale – afferma
infatti Bezzi – deve servire a eliminare
i rami secchi e a spingere le
aziende a lavorare meglio, ottimizzando
i processi e sviluppando prodotti
più belli, fruibili e meno costosi,
più adatti al territorio di riferimento.”
Altrimenti le conseguenze potrebbero
essere problematiche. “Le
aziende che vendono direttamente,
ICON HEALTH &
FITNESS
Tel. +33 130564980
www.proformfitness.it
Con certi attrezzi il salotto di casa può
davvero diventare una valida alternativa
alla palestra per chi non ha il tempo o la
voglia di frequentare corsi affollati
ormai molte in questo settore, implodono
e non hanno poi le risorse
per sviluppare un piano aziendale a
lungo termine. In questo modo il
mercato rischia di avvitarsi su se
stesso e di perdere appeal sul consumatore
finale.” Una strada da percorrere
perché questo non accada
non può prescindere dalla professionalità
e dalle scelte dei negozianti.
“Dopo anni di proficua collaborazione
con diversi imprenditori locali
Pelle sempre asciutta
Tecso ripropone nella nuova collezione la linea T.
Si tratta di una linea di abbigliamento seamless dove,
allo scopo di migliorare il livello di isolamento termico
vengono impiegati in combinazione Elitè e Meryl Skinlife.
Infatti, l’impiego combinato dell’Elitè con microfibra a base
di ioni d’argento garantisce un elevato comfort termico ed
una sensazione di pelle sempre asciutta. Elitè, grazie alle
qualità intrinseche, garantisce una perfetta vestibilità
e adattabilità. A queste caratteristiche si unisce il
comfort unico garantito dall’assenza di cuciture,
che permette al capo di aderire perfettamente al corpo come
una seconda pelle. Tecso è distribuito da WZ
International.
Una soluzione al problema dello spazio
e buoni risultati – suggerisce Bezzi
– consiglierei un franchising High
Power, non un contratto rigido, ma
un vestito tagliato su misura per avvicinarsi
sempre di più alle esigenze
di zona.”
Differenti a seconda del territorio,
ma tutte riconducibili, come dicevamo,
ad una nuova
concezione di fitness,
che >>
WZ INTERNATIONAL
Tel. 030 2691 660
www.tecsosport.com
Che l’ellittico sia un attrezzo domestico dalle grandi qualità non
è in dubbio. Il suo movimento fluido, senza impatti ma soprattutto
completo per il corpo ne fa uno strumento ideale per l’allenamento a casa
per giovani e meno giovani. Se però si dovesse cercare un neo a questo
splendido attrezzo, le dimensioni sono sicuramente il limite all’accesso
in molte le case. Pro Form ha risolto anche questo problema creando il
primo ellittico Space Saver ed oggi presenta il nuovo modello 420 ZLE, un
ellittico dal “passo” generoso e fluido, con tanta elettronica a supporto del
comfort (casse acustiche per ascoltare gli MP3, display retroilluminato,
programmi di allenamento) ma, soprattutto, un ingegnoso sistema di
chiusura che permette di dimezzare gli spazi quando non lo si usa.
Pro Form è distribuito da Icon Health & Fitness.
n o v i t à p r o d o t t o n o v i t à p r o d o t t o n o v i t à

Leader per innovazione
Tel. +39 02 38591277
Email salesitaly@iconeurope.com
La multinazionale americana del fitness
ICON HEALTH & FITNESS, presente
sul mercato italiano ed europeo
da più di vent’anni con i marchi
WEIDER, WESLO, PRO FORM, NORDIC
TRACK ed altri si è sempre contraddistinta
per la costante innovazione dei propri
prodotti in termini di caratteristiche e
design.
Il cospicuo investimento che annualmente
viene destinato alla ricerca e allo
sviluppo ha mantenuto l’azienda ai vertici
del settore producendo oltre 250
brevetti e numerosi Trade marks.
Innovazioni come il primo treadmill pieghevole
Space Saver hanno stravolto
il mercato dell’home fitness e, ancora
una volta, il primato nell’innovazione
viene confermato dalla entusiasmante
tecnologia iFit Live in collaborazione
con Google Maps (www.ifit.com).
Ifit Live è la rivoluzionaria tecnologia
che mette in comunicazione l’attrezzo
da fitness (treadmill, ellittico o ciclocamera)
con il web, potendo così creare
una relazione virtuale che permette di
condividere programmi di allenamento
personalizzati, aggiornare il proprio profilo
con i risultati di ogni allenamento e
correre su ogni strada del mondo, proprio
come se si fosse lì.
Con un treadmill compatibile iFit Live
potrete, con estrema semplicità, costruire
un percorso sul vostro PC sfruttando
la tecnologia Google Maps integrata
nel sito iFit.com; attraverso la rete wi-fi
domestica questo percorso verrà scaricato
nel treadmill il quale riprodurrà lo
stesso in termini di distanza ed inclinazione.
Ma la fantastica caratteristica di
iFit Live è quella che vi permetterà di
“entrare” nel percorso visualizzando il
tracciato, anche in modalità Streetview
(letteralmente “dentro la strada”), sul
monitor del computer, sul display di un
iPad o di uno smartphone oppure sul
vostro nuovo Smart TV.
E se siete degli appassionati ciclisti la
novità del 2012 si chiama PRO FORM
“LE TOUR DE FRANCE” la bici d’allenamento
ufficiale del Tour. Questa fantastica
bici riprodurrà qualsiasi strada del
mondo modificando elettronicamente la
resistenza e la sua inclinazione in funzione
della pendenza del percorso, facendovi
“vivere la strada” come se foste
lì. Le strade più famose del Tour (ma
anche quelle del Giro o della Vuelta)
sono a vostra disposizione, nel salotto di
casa.

SPECIALE WELLNESS L’UNIONE FA IL PRO(FIT)TO
>>
Esporre meglio per vendere di più. È
questo il messaggio che arriva da
Giuseppe Dalla Libera, managing
director Italia di BH Italia, che lancia
un messaggio chiaro ai negozianti.
“Devono adeguarsi ai tempi ed essere
consapevoli che la globalizzazione
esiste. È necessario organizzarsi sia
nel punto vendita, sia sul web, per
coprire fette di mercato.” Evitando di
dare poco spazio ai prodotti. “La loro
mancata esposizione è un problema.
Vedere fisicamente certe macchine,
può rendere di più rispetto a una foto
e può aiutare il cliente a capire il
valore del prodotto.” Che oggi non
deve più soddisfare solo gli amanti
dell’estetica. “Il futuro dell’home
fitness – afferma infati Dalla Libera –
è l’entertainment e come azienda
stiamo lavorando su questo
aspetto.”
La crisi generale dovrebbe servire
a eliminare i rami secchi e a
spingere le aziende a lavorare
meglio, ottimizzando i processi
e sviluppando prodotti più belli
Occhio
alla
macchina
32
abbraccia anche altri aspetti della
quotidianità come la nutrizione, le
amicizie e non raramente il modo di
vestire e di viaggiare. Il motivo è la
volontà, forse oggi anche la tendenza,
di vivere una vita cosiddetta
sana, una vita fit, per raggiungere
la quale il primo passo
è necessariamente lo sport. “Il resto
– afferma Cristina Lazzarini,
Reebok Fitness and Training Manager
– è generalmente una conseguenza.
Oggi il fitness è una filosofia.”
Che richiede sempre nuovi investimenti,
anche se, a volte, il mercato
non è pronto. Per questo è necessario
uno sforzo da parte di
aziende e negozianti, che hanno il
compito di sollecitare e stimolare
un’utenza che nutre già grande curiosità
verso il nuovo e che chiede
qualità anche e soprattutto in ciò
che già esiste. È un dato di fatto
che, in quanto tale, determina una
tendenza, ovvero la ricerca della
qualità prima di tutto e di servizi
personalizzati e meno massificati. “È
un po’ la scelta – spiega la Lazzarini
– tra il negoziante sotto casa che ti
chiama per nome e l’anonimato del
mega store.” In comune hanno la
necessità di proporre novità. Quella
di Reebok, oltre alla partnership con
Crossfit, è prima di tutto il modo di
vivere il fitness. Che sia un allenamento
d’elite, duro e faticoso, oppure
una classe step energizzante ed
energetica, la garanzia è il divertimento.
Perché il fitness è uno sport
che deve dare piacere e non
dev’essere solo sacrificio, ma soprattutto
qualità, nell’allenarsi in sicurezza
e con soddisfazione. Obiettivi
che Reebok si è posta nel lanciare
sul mercato la scarpa per l’allenamento
RealFlex, un prodotto ultraleggero
in grado di offrire la perfetta
combinazione di supporto >>
FOTO: ICON

SPECIALE WELLNESS L’UNIONE FA IL PRO(FIT)TO
>>
e stabilità grazie a 76 elementi indipendenti
e multi direzionali posizionati
strategicamente nella suola per
adattarsi a qualsiasi superficie di allenamento.
È la novità che i consumatori
stavano aspettando e che i
negozianti dovrebbero imparare a
spiegare nei minimi dettagli per invogliare
i clienti all’acquisto e a continuare
a preferire la distribuzione
classica. Anche se, a onor del vero,
è giusto riconoscere che oggi il
consumatore ha imparato a scegliere
quello che vuole con consapevolezza
anche on-line. “Non esiste una
distribuzione migliore – dichiara infatti
la Lazzarini – perché se quella
on-line è più adatta ai giovani, quella
classica è ancora molto utile per
chi preferisce vedere il capo indossato
prima di acquistarlo. Ci vuole
un giusto equilibrio.” Insieme alla capacità
di proporre novità, fondamentali
per affermarsi in un mercato che
non è saturo, se ci si sa muovere
nel modo corrretto, creando entusiasmo
nei consumatori.
Sensibili ad un mercato del fitness
che si può considerare in forte sviluppo
per la tendenza italiana di dare
spazio allo sport inteso come benessere
e tempo libero. Non a caso
nei grandi centri urbani della Penisola
sono in netto aumento, anche
in un momento di mercato
difficile come questo, i club che
vengono visti sempre più non solo
come luoghi per fare sport, ma
anche come spazi di benessere
generale, dove rilassarsi, scaricare
la tensione, socializzare ed uscire
dal quotidiano. L’esempio più eclatante
è quello della Lombardia, che
detiene il primato con con più di
mille palestre, quota quasi doppia
rispetto a quella delle altre regioni.
“Vivere il benessere – spiega Roberta
Magrini, responsabile nazionale
e internazionale vendite e marketing
di Akkua – sta diventando
non più un fattore estetico, ma una
vera e propria esigenza fisica ed interiore,
segno di una maggiore consapevolezza
da parte dell’utente del
proprio corpo e delle sue necessità
Passione decennale
fisiologiche che mirano ad una maggior
efficienza a beneficio anche
dell’estetica e della forma fisica.
Non c’è ancora la maturità culturale
nel settore per poter parlare di fitness
come di una vera e propria filosofia,
ma ci stiamo avvicinando
con passi da gigante a questa definizione.”
Motivo per cui oggi è necessario
prestare maggiore attenzione
alle necessità personali del
cliente, che tende a riappropriarsi
del proprio corpo e delle sue sensazioni
primordiali, totalmente dimenticate
nella quotidianità frenetica con
cui deve fare i conti. Cercando alternative
Da oltre quarant’anni, Meeting realizza con
passione e attenzione capi studiati per lo sport e il
tempo libero. Per la sua produzione l’azienda predilige
le fibre naturali: tessuto d’elezione del brand il cotone
100%, morbidissimo e delicato sulla pelle consente la
naturale traspirazione. La collezione Meeting Uomo AI
12/13 si compone di palette più tradizionali come il
blu e il grigio mélange ma sorprende con un invernale verde
bosco e un insolito giallo. Le felpe sono proposte in diverse varianti, classica con
cappuccio o con zip, le stampe hanno effetto vintage, i piumini hanno linee e colori
urban con dettagli cromatici a contrasto, i pantaloni hanno diverse vestibilità
per accontentare tutti i gusti e le esigenze. Nella foto, la T-shirt 100%
cotone con stampa grafica e trattamento vintage.
Soddisfano le esigenze di allenamento
GARLANDO
Tel. 0143 318 500
kettler@garlando.it
Tra le novità della stagione 2012-2013, la linea Axos si presenta con
un gradevole design caratterizzato da linee precise e dall’abbinamento
argento-grigio antracite. Sono 8 i prodotti che la compongono, con diverse
destinazioni d’uso. Tre biciclette da camera: Cycle M, Cycle P e Cycle R,
quest’ultima una confortevole recumbent. Due ellittiche: Cross M e Cross P, la
stazione multifunzione Fitmaster e due vogatori, a soddisfare ampie esigenze
di allenamento. Con Axos Kettler sostituisce la linea Basic, di cui rappresenta
l’evoluzione nel quadro del processo di rinnovamento della gamma iniziato nel
2011, migliorandone l’estetica e le prestazioni. La qualità Axos è offerta a
condizioni molto favorevoli in rapporto alla qualità dei prodotti, decisamente
elevata se paragonata a quella di altri articoli della stessa fascia di
prezzo, risultando particolarmente vantaggiosa per il rivenditore. Per
info e nominativi agenti contattare Massimo Rapetti
in azienda.
34
n o v i t à p r o d o t t o n o v i t à p r o d o t t o n o v i t à

come il training funzionale ed il
barefoot, settori in cui Akkua è leader
indiscusso. “Siamo attualmente
l’unica azienda specializzata in questo
settore. Ci appoggiamo, investendo
costantemente, ad importanti
realtà di ricerca e sviluppo del
movimento, come ELAV, ed è proprio
grazie a ciò che abbiamo lanciato
sul mercato la prima sneaker
barefoot che nasce dal mondo della
calza e non da quello della scarpa.
Si chiama R’evolution e ci sta dando
grandi soddisfazioni.”
D’altra parte i benefici
del prodotto sono evidenti,
dall’appoggio fisiologico
del piede al
caricamento efficace
delle volte plantari,
dal trasferimento ottimale
dell’energia
meccanica all’ottimizzazione
della
locomozione,
dall’aumento
del reflusso venoso
all’ottimizzazione
del treno
ascendente di
vibrazioni meccaniche
naturali e all’aumento
del drenaggio
linfatico. Il tutto raggiunto
grazie ad una
scocca dal disegno
reticolato che garantisce
contempora- >>
Selezione all’acquisto
“Credo possa essere utile per i negozianti specializzarsi ed
essere selettivi sui prodotti che acquistano, per poter meglio
soddisfare le esigenze dei consumatori finali.” Parole di
Brenno Tauro, direttore marketing di Deha, Meeting Group,
che afferma: “Spesso i rivenditori cercano di avere più
prodotti e marche possibili presso il loro punto vendita,
generando confusione al cliente e non solo”. Mentre il
mercato del fitness va considerato nel modo corretto. “È un
settore aperto, in quanto ogni anno aumentano le persone
attente al proprio stile di vita. Inoltre la moda segue tendenze
sempre più informali e quindi anche articoli idonei all’attività
fisica possono essere portati nel tempo libero, a scuola o al
lavoro.” Prodotti come quelli di Deha Meeting
Group. “Non definiamo il nostro target in
base all’età o allo stato sociale, ma in base
allo stile di vita seguito. I nostri articoli
sono ideali, ad esempio, per la
bambina che fa danza, la ragazza
che va in palestra e la signora
che fa pilates.”
Controllo della temperatura
La tecnologia Outlast si avvale di materiali a cambiamento di fase in grado di assorbire,
immagazzinare e rilasciare il calore al fine di garantire un controllo ottimale dell’umidità e della
temperatura. Il principio del funzionamento della tecnologia di Outlast può essere paragonato ad un
cubetto di ghiaccio in un bicchiere d’acqua; quando il cubetto si scioglie, assorbe calore e raffredda l’acqua.
I materiali a cambiamento di fase di Outlast lavorano nella stessa maniera. La tecnologia non lavora per
effetto della capillarità, che regola semplicemente l’umidità allontanando il sudore prodotto dalla pelle,
bensì comincia a lavorare molto prima, facendo in modo di ridurre sensibilmente la produzione di sudore.
Questa calza Mico presenta: polsino a struttura doppia con Lycra; struttura a bassa densità realizzata con
tecnologia Outlast; fascia elastica anti-torsione nell’arco plantare; protezione dell’alluce; punta superpiatta
con cucitura invisibile anti-frizione; struttura anatomica piede destro/sinistro in spugna
di Outlast+cotone; strato di protezione dall’usura in Lycra.
MICO SPORT
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35
à p r o d o t t o n o v i t à p r o d o t t o n o v i t à p r o d o

SPECIALE WELLNESS L’UNIONE FA IL PRO(FIT)TO
>>
neamente deformabilità elastica, tenuta
al piede ed un’efficace traspirazione,
e ad una suola ultrapiatta antisfondamento
(TPU), costituita di
un materiale shock absorber Noene
ultrasottile sotto al tallone. Un prodotto
destinato a far breccia in un
mercato che si sta evolvendo, al
passo con i tempi. “La distribuzione
classica resta ancora vincente in Italia
– afferma infatti la Magrini – ma il
mio consiglio è quello di investire
sempre di più nell’e-commerce, perché
gli italiani cominciano ad avere
fiducia anche se non toccano il prodotto
che acquistano. Stiamo parlando
di un mercato che ha grandi
possibilità di espansione, ma solo
per giovani ed imprenditori preparati.
Non c’è più spazio per l’improvvisazione.”
Anche per questo Akkua
investe totalmente nel made in Italy,
da sempre sinonimo di altissima
qualità.
Una caratteristica che contraddistingue
anche un marchio come GetFit
che, nonostante le difficoltà
dell’economia, guarda avanti con
Il fitness è uno sport che deve dare
piacerre e non dev’essere solo un sacrificio.
Deve offrire soprattutto qualità, ci si deve
allenare in sicurezza e con soddisfazione
entusiasmo. “Bisogna avere le risorse
per investire e non tirare i remi in
barca – afferma il responsabile vendite
Manuel Trentin – perché, nel
momento in cui ci sarà la svolta, bisognerà
essere veloci a ripartire.”
Per ridare slancio ad un settore che,
se negli ultimi cinque anni è stato
molto ridimensionato, negli anni Novanta
e Duemila aveva riscosso
grande successo. E che oggi, al di
là della crisi economica, deve sconfiggere
un altro nemico. “La diffusione
dei prezzi di internet – denuncia
il responsabile marketing dell’azienda,
Fabio Pelosi – è stata una bomba
che ha fatto scoppiare il problema.
Il prezzo di riferimento non è più
quello del punto vendita, ma quello
che si trova su internet, dove non ci
sono le situazioni che creano un costo
aggiuntivo in negozio. Questo
fatto ha distrutto il potenziale di mercato
di chi, per tanti anni, aveva costruito
un servizio per i clienti.” E ha
determinato l’abbassamento medio
del prezzo che ha poi inciso sulla
qualità del prodotto stesso, con la
conseguenza che tanti interlocutori
nel mercato, a livello di distribuzione
e di marchi commerciali, si sono improvvisati,
e che oggi sono rimaste
le società più forti, o quelle proprietarie
di fabbriche, o quelle che hanno
una forza del marchio così importante
da fare la differenza. Per uscire
da questa situazione ci possono
essere più soluzioni. L’ideale sarebbe
commercializzare un prodotto di
buona qualità, con un prezzo corretto
di mercato e con un margine sufficiente
a dare giusti servizi. A >>
Le ultime
tendenze
Comprendere le esigenze del
consumatore è un primo passo per
avere successo nel mercato del
fitness. Le indicazioni in materia di
tendenza del momento arrivano dal
responsabile marketing di Garlando,
Francesco Belletti. “In Italia i prodotti
maggiormente ricercati dal pubblico
sono i tapis roulant, seguiti dalle
cyclette e dalle spin bikes, gli attrezzi
cioè che permettono di compiere gli
esercizi più tradizionali, quali correre o
andare in bicicletta. Si sta
manifestando, tuttavia, un trend di
crescita per le ellittiche, che sono al
contrario molto conosciute e usate nel
nord Europa. Si tratta di attrezzi più
difficili da capire, ma molto completi,
in quanto, a differenza di tapis roulant
e cyclette, impegnano tutti i gruppi
muscolari. Kettler ha
sempre puntato molto
sulle ellittiche, ed è il
leader indiscusso per
questa categoria di
attrezzi, alcune delle
quali, come quella della
linea E-Series e i modelli Unix
EX, Unix E e Vito M, hanno
vinto il premio Plus X Award
2012 per funzionalità, alta
qualità, ergonomia. Come
regola generale, sono in
aumento le richieste di attrezzi
per il cardiofitness, mentre è in
calo il settore dell’isotonico, per
lo più panche per i pesi e
stazioni multifunzione.”
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SPECIALE WELLNESS L’UNIONE FA IL PRO(FIT)TO
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cominciare dallo spazio riservato, fino
ad arrivare all’esposizione dei
prodotti. “Oggi riscontro una frammentazione
delle discipline – afferma
Pelosi – ed una differenziazione
dei cataloghi. Si va verso una specializzazione
che richiede un aumento
di metri quadri da riservare ai prodotti
e questa è un’opportunità che
anche la distribuzione deve essere
in grado di cogliere, dando un assortimento
adeguato, in modo che il
consumatore possa percepire il
punto vendita come specializzato.”
Posizionamento del prodotto in store,
formazione del personale. Sono
questi i segreti da considerare per
avere successo. Creando una shopping
experience emozionale, posizionando
i prodotti all’interno del
punto vendita con un lay out accattivante
che possa valorizzarli. In una
tendenza che dal fitness si sta sviluppando
verso il wellness. “Condivido
questa riflessione – dichiara
Fabio Scortegagna, product manager
di GetFit – che è alla base della
nostra scelta di realizzare attrezzi ed
accessori che portino ad un benessere.”
Non tanto attraverso la compatibilità
con applicazioni per iPhone
e iPod, che verranno comunque
sviluppate in futuro, quanto con accorgimenti
semplici ma efficaci, volti
a soddisfare le richieste di alcune
fasce precise del mercato. Pensiamo
alla persona anziana che ha difficoltà
di spostamento e che nella serie
Route può fruire di macchine con
quattro ruote, contro le classiche
due, che si spostano con due dita e
che, grazie ad una leva di chiusura e
ad un’apertura servoassistita da un
pistone idraulico, possono utilizzare
questi prodotti senza problemi. “Abbiamo
inserito piccoli accorgimenti
tecnici – rivela infatti Scortegagna –
che hanno dato il loro esito nella fase
di vendita”. Una scelta aziendale
che ha portato i suoi frutti. “Il target
medio e la fascia di prezzo si sono
abbassati, ma riusciamo ancora a
vendere prodotti di alta gamma.”
Difficoltà condivise anche nel campo
dell’abbigliamento fitness, >>
Rimini
Wellness,
no trade
Successo oltre ogni
aspettativa per Rimini
Wellness, fiera che, dal 10
al 13 maggio scorsi, ha
portato nella provincia
romagnola ben 228.543
visitatori, quasi 19mila in
più del 2011, con un
aumento pari al 9%.
Grande affluenza di
operatori, buyer e presenter
e tantissimi stranieri,
provenienti in particolare
dalla Russia e dall’Est
Europeo. 400 aziende su
14 padiglioni, 96mila metri
quadri di cui 66mila
outdoor, più di 1500 ore di
lezioni, 500 presenter da
tutto il mondo e 42 palchi
sono solo alcuni dei numeri
che indicano la portata di
questo appuntamento.
Che, tuttavia, nel corso del
tempo si è traformato,
come è cambiato lo stesso
concetto di fitness. “Negli
anni – spiega infatti
Federico Cortoni di Icon –
da essere fitness delle
palestre al trade, è
diventato sempre più
fitness degli utenti della
palestra. L’home fitness è
tutt’altro e oggi in Italia ha
come target il consumatore
che non va in palestra,
perché non riesce ad
andarci, non ha tempo ed
acquista l’attrezzo per
potere continuare a fare
attività fisica giornaliera, o
periodica, nella comodità
dell’ambiente domestico,
con tutti i vantaggi e gli
svantaggi che può
comportare. Oggi Rimini
Wellness non è più la fiera
del trade. L’unica fiera che
vedo multisport è l’Ispo di
Monaco, dove siamo
presenti con una
showroom”.

Un’amica ecologica
Da portare sempre con sé in palestra e
praticando il proprio sport preferito, una Sigg è molto
più di un semplice accessorio, è un simbolo di chi ha una
coscienza ambientale, di chi riempie la propria borraccia
più volte con l’acqua del rubinetto, rispettando la natura,
evitando inutili sprechi causati dall’accumulo di rifiuti plastici
legati al consumo smodato di acque imbottigliate (ma anche
al loro costoso trasporto che contribuisce all’immissione di
CO 2
nell’aria). Sigg è un prodotto di alta qualità 100% Swiss Made,
ricavato da un unico pezzo di alluminio, incanta per la sua
longevità, è facile da pulire ed è riciclabile al 100%, ma
soprattutto garantisce la massima affidabilità.
Sigg è distribuito da Künzi.
Esercizi performanti
Il Disco Dome prodotto da Ledraplastic è ideale per esercizi di
balancing e step. L’articolo si compone della base nera e del disco
color arancio che può essere utilizzato anche singolarmente per chi
vuole sperimentare esercizi di equilibrio più performanti. Ideale anche
per rafforzare gli addominali, consente un training aerobico completo e
coinvolgente.
Innovazione, funzione ed
elevata performance
Da Triumph arriva un’ampia gamma di coppe e taglie per
un intimo sportivo su misura. Perfetto in termini di vestibilità,
funzionalità e comfort, per ogni sport e per ogni livello di intensità
dei movimenti e delle tensioni a cui è sottoposto il corpo, per atleti
o semplici amanti dello sport. Gli innovativi reggiseni sportivi sono
classificati seguendo il misuratore
di azione Triaction: 4 icone
consentiranno di orientare
la scelta del reggiseno
più adatto allo sport
praticato.
TRIUMPH INTERNATIONAL
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SPECIALE WELLNESS L’UNIONE FA IL PRO(FIT)TO
>>
Oggi il fitness è una filosofia che richiede
sempre nuovi investimenti, anche se,
a volte, il mercato non è pronto ad
accogliere determinate novità
che, a causa della crisi economica
internazionale, non ha potuto
espandersi secondo le sue potenzialità
negli ultimi anni, pur riuscendo
a consolidarsi. Tra le aziende
virtuose si è sicuramente distinta
Deha Meeting Group. “Come azienda
– spiega il direttore marketing
Brenno Tauro – ci rivolgiamo quasi
esclusivamente ad un pubblico
femminile, proponendo articoli tecnici
e pratici che si rinnovano ogni
anno sia nei modelli, sia nei tessuti.
Il nostro successo è il frutto di qualità,
stile, tecnologia e prezzo.” E
In un contesto economico incerto la
ricerca di garanzie è un obiettivo
ambito non solo per i consumatori, ma
anche per i distributori. “Se io fossi
negoziante – afferma infatti Fabio
Scortegagna, product manager di
GetFit – sposerei un brand ben
definito che mi desse garanzie,
soprattutto per il servizio post vendita,
per la presentazione del prodotto e per
l’azione di marketing, caratteristiche
deriva anche dall’avere capito che,
in questo settore del mercato del
fitness, il negozio è ancora il mezzo
migliore per arrivare al consumatore,
anche in un periodo in cui la distribuzione
on-line è in crescita.
Mentre per gli attrezzi la complementarietà
dei due canali distributivi
è probabilmente la soluzione migliore,
come dimostra il fatto che
molti commercianti hanno sia il negozio
classico, sia il webstore. Piuttosto
fa riflettere il fatto che, in alcuni
casi, sono stati proprio i punti
vendita tradizionali a decidere di
Garanzie
innanzi tutto
aprire anche il negozio on-line,
mentre in altri i rivenditori on-line
hanno fatto il percorso inverso,
aprendo anche il punto vendita tradizionale.
Soluzioni diverse, ma che
un’azienda come Garlando ha sposato
insieme. “Vanno bene – afferma
infatti il responsabile marketing
Francesco Belletti – sia per i prodotti
a marchio Kettler, sia per
quelli a marchio Toorx. Non riteniamo
invece adeguato il canale distributivo
della grande distribuzione
(GDO). Né Kettler né Toorx saranno
disponibili nei supermercati, ma
esclusivamente per rivenditori e
consumatori in grado di apprezzare
le caratteristiche del prodotto senza
focalizzarsi solo sul prezzo, che
comunque sarà per loro una piacevole
sorpresa.” E un elemento fondamentale
in un mercato particolare
come quello del fitness, cambiato
rispetto al passato perché oggi i
clienti non vogliono più semplicemente
attrezzature per fare ginnastica
in modo tradizionale, ma ricercano
la bellezza fisica e la salute,
considerata in primis come pre- >>
distintive di GetFit.” Impegnata a
proporre un nuovo modo di proporre i
propri prodotti. “Stiamo cercando di
sviluppare, soprattutto per gli
accessori, dei corner self service
dotati di video in cui si spiega il
prodotto per attirare il consumatore
finale.”
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LINEA TRIACTION BY TRIUMPH
Ampia gamma di coppe e taglie
per un intimo sportivo su misura.
Per atleti o semplici amanti dello sport.
Un intimo perfetto in termini di vestibilità,
funzionalità e comfort,
per ogni sport e per ogni livello di intensità
dei movimenti a cui è sottoposto il corpo.
Come il reggiseno Extreme N.
Dal look fashion per un sostegno ottimale,
ideato per attività sportive estreme.
Coppe performate senza cuciture ed
inserti a rete. Tessuto altamente funzionale
con speciali fibre Tactel e Coolmax che
garantiscono un’elevata traspirabilità
e mantenimento della temperatura corporea
costante, per una sensazione di prolungata
freschezza. Spalline larghe e imbottite.
Il capo è testato clinicamente e quindi
certificato “amico della pelle”.
Disponibile fino alla coppa F.
www.triaction.com

SPECIALE WELLNESS L’UNIONE FA IL PRO(FIT)TO
>>
requisito per la bellezza, valore perseguito
all’insegna del piacere e
non della fatica. Per questo motivo
l’abbigliamento e l’attrezzatura
devono essere prima di tutto
esteticamente belli, facili da usare
e dotati di tutti i comfort. Dal
punto di vista del mercato ciò pone
quindi un forte accento sul design
e sulle caratteristiche estetiche del
prodotto, che giocano un ruolo importante
nella scelta. Determinata
anche dalla tendenza sociale del
Icon fa rima con fitness. E
fa rima con business,
grazie ad un fatturato
annuo di un bilione di
dollari, cifre da capogiro per
il più grande produttore e
distributore per il fitness.
Icon Health&Fitness è
specializzata nell’home
fitness e nel mercato
italiano sviluppa e produce
attrezzi propri.
La distribuzione dei propri
marchi (Nordic Track, Pro
Form, Weslo, Weider)
avviene in gran parte
attraverso i rivenditori,
partnership importanti sono
quelle con il gruppo
Intersport e il gruppo
Decathlon, per il quale Icon
disegna e produce appositi
prodotti. Nel 2009, in
seguito alla crisi, la sede
centrale di questo colosso
fitness come mezzo di incontro e di
aggregazione, un dato che ha portato
palestre, piscine e centri fitness
ad attrezzarsi prevedendo zone
di socializzazione, accanto a
quelle più specificamente preposte
all’attività sportiva. Sebbene, che si
parli di fitness sociale o di home fitness,
esista comunque un elemento
in comune, ovvero la ricerca di
qualità, servizio e prezzi corretti da
parte dei consumatori. In un momento
in cui il trend del mercato
Storia
da numero
uno
americano ha deciso di
ristrutturare l’azienda,
attraverso la chiusura della
filiale Italia e la
concentrazione sulla filiale
francese, che è diventata la
capogruppo nel Vecchio
Continente. Recentemente
Icon è tornata sul mercato
italiano. E si è subito
distinta come un
riferimento nel mercato del
fitness.
può considerarsi riflessivo, i marchi
che sono riusciti a garantire questi
tre obiettivi ai propri clienti sono
stati premiati. È il caso di Kettler,
che Garlando rappresenta in esclusiva
sul mercato italiano e che continua
a vendere bene anche in un
mercato in flessione, perché la ricerca
della qualità da parte degli
acquirenti è una costante irrinunciabile.
L’acquisto di un prodotto
Kettler è visto come un investimento
che ripaga, per cui il prezzo non
è considerato un problema ma, al
contrario, rappresenta la certezza
di acquistare un valore che dura
nel tempo. Come la nuova linea di
prodotti home fitness a marchio Toorx,
che cura in particolare il tapis
roulant, la cyclette e le spin bikes,
affari per chi compra e per chi distribuisce,
considerando l’elevatissima
marginalità riservata al rivenditore.
E come i nuovi attrezzi della
linea Axos a marchio Kettler, che,
senza prescindere dal livello qualitativo
cui Ketter ha abituato il >>
42

www.dryarn.com
Dryness is what you wear

SPECIALE WELLNESS L’UNIONE FA IL PRO(FIT)TO
>>
suo pubblico, si pongono in un range
di prezzo decisamente abbordabile
ed offrono al rivenditore un ottimo
ritorno in termini di marginalità.
Con queste premesse, anche in un
momento in cui il trend è in flessione,
si può guardare al futuro con
ottimismo, lavorando con professionalità
sulla selezione dei canali
distributivi e sull’efficienza
del servizio post vendita. Regole
d’oro per far bene facendo
stare bene i propri clienti. Amanti
del fitness che oggi si sentono
più che mai vicini ad una dimensione
wellness. È tempo di capirlo
e di agire di conseguenza. ApproFITtiamone.
aldo.vittorio@topsport.it
Italianità premiante
“La vera forza di un
prodotto italiano, al di là
della qualità intrinseca e
delle offerte commerciali, è
l’affidabilità”, dichiara Marco
Bianchini di Runner. È infatti
capitato di imbattersi in
strumenti asiatici che,
sicuramente dal costo più
contenuto, danno anche
una ridotta sicurezza. Non
mancano casi in cui il materiale plastico si
è scolorito, quando non addirittura sciolto,
o componentistiche ad alta usura che si
deteriorano in maniera fin troppo rapida.
Secondo Bianchini è anche interessante
notare come mentre le aziende made in
Italy cerchino di garantire la massima
assistenza, quelle asiatiche preferiscano
sostituire tutta la macchina, avendo costi
produttivi estremamente inferiori che
spesso però si ripercuotono nella resa
stessa
dell’attrezzo. Per
altro, la rapidità
con cui
vengono
immessi sul
mercato nuovi
modelli rende
difficile la
gestione del
parco ricambi, inconveniente che non accade
quando invece la produzione è italiana e anche
dopo molti anni è sempre possibile trovare il pezzo
da sostituire.
“La crescita dei centri benessere sta aprendo nuovi
ed interessanti scenari, conclude Bianchini, così
come l’attività fisica in spiaggia, anche se la
stagionalità e la limitata offerta, dettata
dall’impossibilità di posizionare certi tipi di
macchine che poco tollerano sole, sale e sabbia,
vedono un maggiore interesse per l’isotonico e
rendono la richiesta difficile da soddisfare da parte
delle aziende orientate al professionale.
A supporto dei muscoli
2xU Short Sleeve Compression Top è un capo sviluppato in
collaborazione con l’Australian Institute of Sport per supportare, attraverso
la compressione graduata, i muscoli della schiena e delle spalle. Ottimale sia
durante l’attività che per il recupero. Fra le caratteristiche principali sono da
annoverare l’ottima flessiblità e libertà di movimento, i filati combinati per un
tessuto ad alta gradazione di denari per supportare tricipiti, bicipiti, pettorali
e deltoidi, la riduzione dell’affaticamento e l’oscillazione del muscolo. Elite
Compression Short è il pantaloncino a compressione graduata sviluppato
con gli esclusivi filati PWX. Il tessuto ad alta gradazione di denari consente
una compressione graduata specifica su quadricipite e femorale; la
compressione, unita ad una diminuzione dell’oscillazione dei muscoli,
riduce l’affaticamento muscolare. Perfetti per l’utilizzo in gara e
in allenamento. 2XU è distribuito da Nutrilife.
44
n o v i t à p r o d o t t o n o v i t à p r o d o t t o n o v i t à

Pronti a tutto
Il Crossfit è un programma studiato per aiutare le
persone ad aumentare le prestazioni del proprio
allenamento, preparandole ad affrontare
qualsiasi sfida fisica e si concentra su movimenti
costanti e funzionali ad alta intensità, al fine di
raggiungere una completa attività di fitness. Per
questo la sinergia tra Reebok e CrossFit appare
come un valore aggiunto per un’azienda leader
di questo settore. Il CrossFit può essere
considerato uno stile di vita, che aggrega tanti
fruitori in una grande community. Allenarsi
duramente, condividere l’esperienza per arrivare
a un obiettivo comune e mettersi in
competizione con se stessi, il tempo e gli altri
compagni CrossFitters, sono tutti fattori che
contribuiscono a creare la stessa motivazione
che si trova in molti altri sport, ed è per questo
che il CrossFit è chiamato The Sport of Fitness.
Una disciplina che porta ad essere sempre
reattivi, come testimoniano i CrossFit Games,
la prima manifestazione che ha lo scopo di
eleggere “the Fittest on Earth”. Quest’anno si è
giunti alla sesta edizione, la seconda di cui
Reebok sarà sponsor ufficiale, e che, come
nel 2011, sarà un evento multi-stage. Con
questa partnership a lungo termine Reebok si
è unita alla CrossFit community e continuerà
a supportare il programma di allenamento
CrossFit e la sua community con un gran
numero di iniziative e attività: sponsorizzazione
dei Reebok CrossFit Games del 2012, l’apertura
dei Reebok CrossFit box e la realizzazione di
nuove collezioni di abbigliamento e scarpe –
RealFlex per i Crossfitter alle prime armi e la
linea co-branded Delta CrossFit per i più esperti.
Un successo per una disciplina di successo. Ad
oggi, ci sono infatti più di 3000 affiliati CrossFit in
più di 57 Paesi in tutto il mondo.
Comfort, vestibilità e leggerezza
La maglia Mico Sport è altamente tecnica e costruita impiegando diversi tessuti
dotati di tramature differenziate per favorire un’eccezionale traspirazione e una rapida
asciugatura in funzione delle diverse zone del busto dell’atleta. Inserti in materiale elastico
per seguire perfettamente l’anatomia con cuciture super-piatte anti-frizione per garantire
comfort e vestibilità elevati. Stampe hi-visibility in materiale rifrangente per proteggere il
runner in condizioni di scarsa visibilità. Il pantaloncino corto con taglio sgambato altamente
tecnico è costruito impiegando un tessuto leggerissimo, resistente e traspirante studiato per
favorire la rapida espulsione del sudore all’esterno. Taglio sagomato con presenza di slip
interno in maglia a rete super traspirante e contenitiva; cordoncino regolabile in vita e
pratico taschino interno anteriore, inserti rifrangenti hi-visibility.
MICO SPORT
Tel. 030 2003 211
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ICON HEALTH & FITNESS
Tel. +33 130564980
www.ifit.com
Vedere, ascoltare, navigare in allenamento
Treadmill di punta del marchio Nordic Track, il T 25.0 presenta
caratteristiche a dir poco stupefacenti per un attrezzo home fitness,
in alcuni casi superiori a quelle dei modelli professionali. Nastro di
corsa “extra large” (56x152 cm), velocità max 22 km/h, regolazione
dell’ammortizzazione anteriore e posteriore, inclinazione regolabile da
-3% (discesa) a + 15%, ventilazione automatica in base alla velocità di
corsa. Ma è nell’elettronica che T 25.0 esprime una tecnologia senza
pari: schermo Touch Screen da 10” a colori, connessione internet wi-fi,
sistema iFit Live integrato. Si potrà navigare su internet o ascoltare
musica o vedere un film in streaming, ma soprattutto scaricare
programmi di allenamento sempre nuovi e personalizzati ed
allenarsi sulle strade del mondo con iFit Live in collaborazione
con Google Maps. Nordic Track è distribuito da Icon
Health & Fitness.
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prodotto novità prodotto novità prodo

SPECIALE WELLNESS L’UNIONE FA IL PRO(FIT)TO
46
Export,
per fortuna
La situazione del mercato
fitness in Italia è
in stallo da ormai un
triennio. Un problema le
cui origini sono legate
all’economia, ed alla
crescente difficoltà delle
imprese ad accedere al credito,
pur non mancando la volontà di innovare
e restare competitivi. In questo
non facile momento è soprattutto
l’export che sta trainando le nostre
imprese capaci di competere con
Usa e Cina, soprattutto in termini di
ricerca e di design.
In Italia, la figura dell’associazione
sportiva, con una gestione diretta di
molti club e palestre, crea particolari
difficoltà e frena la spinta al rinnovo
del parco macchine. Anche perché
le aziende in questi anni hanno lavorato
tantissimo nella ricerca e nello
sviluppo di nuovi sistemi, capaci di
portare delle economie reali alla gestione
di un club. Intendo una semplificazione
del lavoro, una riduzione
degli spazi, un’accelerazione dell’attività
fisica e dei benefici sull’utente
finale.
Penso che il mercato italiano debba
ancora maturare, specie se lo confrontiamo
ad altre realtà europee ed
anglosassoni. Si tratterebbe di un
cambiamento positivo, che sicuramente
porterebbe nuovi fruitori, perché
variegando e targettizzando
maggiormente – fra senior, giovani,
sportivi, donne – l’offerta diventerebbe
più mirata ed incentivante.
Ciò detto, ritengo che ci sia ancora
spazio per molte imprese, a patto
che si lavori in maniera sempre più
precisa. Certo oggi si parla molto di
low cost, ma bisogna stare attenti
quando ciò suppone una mancanza
di servizi che non può sempre risultare
vincente sul consumatore. Se
ad esempio l’utente già allenato ha
Deolo Falcone
Presidente Assofitness
un livello di consapevolezza
e di maturità sufficienti
ad una scelta sicura e positiva,
la guerra al prezzo
può risultare molto rischiosa
e controproducente,
nel momento in
cui il servizio ha come obbiettivo la
salute. Il consumatore di oggi è decisamente
molto più informato di un
tempo, anche l’effetto passaparola
ha la sua importanza, chiede e si attende
dei concreti benefici. In questo
senso le palestre indipendenti,
dove maggiore è il rapporto one to
one, sono più capaci di offrire questo
tipo di risposta.
La promiscuità delle nuove formule
di fitness più orientate al benessere
trasforma le palestre in aree relax e
di socialità con ottimi potenziali di
sviluppo, ma rende anche la formula
sempre meno definita, soprattutto
sul fronte della reale qualità del servizio
richiesto ed erogato. Da questo
punto di vista la specializzazione è
sempre più premiante.
Per fortuna l’attività fisica,
intesa come prevenzione
per la salute, è un concetto
estremamente attuale,
su cui il buon operatore
deve puntare. Lo stesso Governo
dovrebbe tenere presente il valore
di questo settore e della ricaduta
positiva sulla popolazione, contribuendo
ad un abbassamento dei
costi del servizio sanitario. Purtroppo
le difficoltà in cui versa
il Paese non aiutano ad approfondire
la materia a livello istituzionale
e soprattutto a sostenerla
finanziariamente
come la nostra associazione
chiede, ma i
margini di miglioramento
sono reali e
dobbiamo tutti credervi.
Mercato
saturo
C’è chi ritiene che quello del
fitness sia un settore ancora
in espansione. E chi, come
Massimiliano Bezzi, gm di
High Power, è convinto del
contrario. “Il mercato è in
contrazione dopo anni di
forte crescita e questa è la
logica conseguenza di un
settore ormai maturo e
sicuramente saturo. Entrare
significa investire con rientri
incerti a lungo termine,
mentre peggiori sono le
meteore create da
esplosioni di aziende più
grosse probabilmente mal
gestite, che creano instabilità
e turbative sul mercato,
lasciando comunque
strascichi.” Con questi
presupposti l’obiettivo
per il futuro è il
mantenimento di
quanto si è
conquistato
negli anni. “In
Italia – dichiara
infatti Bezzi –
prevedo
contrazione e
consolidamento
delle posizioni,
come accade
quando si
lavora in un
mercato
saturo.”

Offrire
il megliO con
getfit PremiUm
Nuova linea fitness
per uso commerciale
A completamento
della gamma GetFit home
fitness, Sport Alliance
International
ora offre anche una linea
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commerciale: PREMIUM
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Pensata, studiata e sviluppata
per alberghi, centri benessere
ma anche per chi vuole allenarsi
tranquillamente nel comfort di
casa.
La nuova linea è formata da un
tapis roulant, un’ellitica, una
cyclette e un recumbent bike.
Gli attrezzi sono stati prodotti
rispondendo appieno alle
esigenze di un uso commerciale:
telai in acciaio ed alluminio,
piano ammortizzato, nastro
auto-lubrificante, design
accattivante, materiali robusti e
di altissima qualità. La gamma
Premium sarà disponibile a
partire da Settembre 2012.
PREMIUM T9
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DALLA COPERTINA
Ita
lIa
tennis
Il mercato della racchetta e dei suoi
accessori deve fare i conti con la
difficile situazione finanziaria in atto
e con una contraddizione al proprio
interno che lo sta condizionando
50
Un colpo di forbice ed il business si frantuma. Come quando
cade uno specchio, solo che qui i classici sette anni
di guai, indissolubilmente legati alla crisi economica,
non si sconfiggeranno con amuleti e riti propiziatori. Il
mercato del tennis si guarda dentro e scopre in sé mondi contrastanti.
Tra tagli consigliati e voluti, il problema è la forbice
stessa. Da un lato l’aumento dei tesserati, fatto inequivocabile
e per cui rendere merito alla Federazione, dall’altro il
calo delle vendite. Fattori inversamente proporzionali che
sovvertono un’equazione che storicamente ha sempre
regalato tranquillità. Oggi è diverso. Se l’incentivo numerico
dei praticanti non corrisponde ad una
maggiore spesa dei consumatori, significa che
qualcosa si è rotto. E che tutti – aziende, distributori,
negozianti – sono chiamati ad un’azione comune
per far fronte all’emergenza. Cominciando
ad analizzare la situazione attuale.
Gli umori, e i rumori, provenienti dai principali
attori del mercato illuminano un settore che
avrebbe le potenzialità di brillare di luce
propria, ma che al momento è prigioniero
del buio della crisi. Nel saliscendi dei bilanci,
la stabilità è diventata non solo
uno status di cui accontentarsi, ma, in
alcuni casi, anche un obiettivo da
perseguire, soprattutto se, come >>

IL TEMA DEL NUMERO ITA(G)LIA TENNIS
52
>>
Il tennis è un settore che avrebbe le potenzialità
di brillare di luce propria, ma che
è al momento prigioniero del buio della crisi
qualcuno denuncia, nei prossimi
due anni si profileranno all’orizzonte
nuvole cariche di problemi. La crisi
c’è e si sente, ma si può combattere.
Un’interessante proposta di base
da cui cominciare a costruire arriva
da Simone Cescutti, Direttore
Vendite Italia, e da Alberto Fraticelli,
direttore marketing & comunicazione
di Lotto Sport Italia: “Considerando
il numero di tesserati e
praticanti, quello del tennis è un
mercato certamente in crescita, come
confermato dalla ripresa degli
investimenti nei campi da gioco da
parte dei circoli. A livello di distribuzione
continuiamo a lavorare con i
negozianti specializzati che sono il
primo punto di riferimento per gli
appassionati, ma oggi notiamo come
alcune grandi catene sportive
trattino il tennis con un’attenzione
sempre maggiore, anche dal punto
di vista qualitativo dell’offerta.” Lavorare
sul come proporre il
prodotto può essere la chiave
di volta. Soprattutto se
questo rinnovamento coinciderà
con una maggiore specializzazione
da parte del distributore,
aspetto indispensabile per offrire
una scelta ampia ed appagante al
consumatore. Che oggi, nel circuito
commerciale sportivo, guarda ancora
alla racchetta e agli accessori
con interesse. “Il tennis – afferma
infatti Valentina Mortello, ADV &
Communication Dept di HTM Sport
per il marchio Head – rappresenta
attualmente un’isola felice all’interno
del fatturato di un negozio di articoli
sportivi.” Un ottimismo condiviso anche
da Daniel Beswick, general
manager Italia di Dunlop. “L’attuale
situazione del tennis in Italia, tutto
sommato, è molto positiva. Vedo
molto interesse da parte del
grande pubblico. Le scuole sono
piene, i ragazzini si avvicinano a
questo sport, è un momento molto
positivo, anche se è vero che il mo-
mento drammatico a livello finanziario
ha creato un po’ un blocco
sull’acquisto del prodotto”.
Motivo per cui le scelte dei consumatori
sono orientate principalmente
dal prezzo. Ecco perché la
distribuzione on-line è un fenomeno
con cui fare i conti. Da un
lato rappresenta infatti un potenziale
problema per i negozianti sportivi,
che, sul piano esclusivo del prezzo,
non possono competere con le offerte
del web. Dall’altro sono una
spinta importante per la distribuzione
classica che, per stare al passo
coi tempi, è obbligata ad avvalersi
anche di un supporto on-line
nelle sue vendite. È
un’evoluzione che non nasce da
un’esclusione. Se la distribuzione
specializzata tradizionale permette
infatti il confronto e il consiglio tra il
personale qualificato del punto vendita
e l’utente finale – elementi che
restano fondamentali nell’acquisto
soprattutto di calzature e attrezzo –,
la rete resta, dal canto suo, uno
strumento importante per sopperire
alla mancanza di punti vendita ‘classici’,
che possono non essere capillarmente
distribuiti sul territorio. La
soluzione è l’integrazione dei due
aspetti, che, nel loro insieme, soddisfano
completamente le esigenze
dei clienti. Oggi sempre sensibili
all’influenza e al fascino che i grandi
campioni esercitano su di loro, diventando
un elemento chiave della
campagna marketing di tante aziende
leader del settore. È il caso di
Head, che può contare su top players
a livello mondiale come Novak
Djokovic, numero 1 del mondo, >>
Il futuro, oggi
Tra le tante proposte innovative per migliorare il
movimento ed il mercato del tennis in Italia, stupisce
per lungimiranza quella di Dunlop, che ha pensato a
come creare in casa i propri testimonial del
futuro. “Nel 2013 – rivela infatti il general
manager Italia dell’azienda, Daniel Beswick –
vareremo un progetto mondiale rivolto ai
tennisti Under 10, Under 12 e Under 14. Per
fare giocare un ragazzino a livello nazionale,
oggi servono decine di migliaia di euro.
Come azienda abbiamo deciso di aiutare i
genitori dei giovani talenti nelle loro spese
attraverso contributi nelle spese di vitto e
alloggio, incordature di racchette, biglietti
d’aereo e cose simili. In questo modo il
ragazzino crescerà utilizzando il prodotto
Dunlop, contento di usare il nostro telaio, farà
progressi ed il suo coach ne sarà contento. E se
un’azienda concorrente vorrà prenderlo come
testimonial, dovrà venire prima da noi.”
Fernando Velasco

Performance ai
massimi livelli
La linea di
abbigliamento Led
realizzata da Lotto
è caratterizzata da
una grafica che riproduce
il segno caratteristico della
pallina da tennis ed il “Lizard
Green” che la richiama anche
nel colore. Tutti i capi sono
realizzati con l’innovativo
tessuto Deep Dry Tech. I
materiali utilizzati assicurano
velocità di asciugatura, alta
traspirabilità e resistenza
per una massima
performance dell’atleta.
LOTTO SPORT
Tel. 0423 61 81
email@lottosport.com
La sceta dei
campioni
Questa racchetta Wilson è
quella scelta da uno dei
più grandi di sempre,
Roger Federer. Ha peso e
bilanciamento tradizionali
in un unico layup di
grafite intrecciata con
la nuova AmpliFeel
technology per una
risposta ineguagliata.
Utilizzata da qualsiasi
posizione in campo dà una
precisione che sbalordisce.
Il piatto corde è da 90
in2. Peso senza corde
339 g; incordatura 16
x 19; lunghezza 27 in;
sezione 17 mm Flat
Beam. Wilson è
distribuito da Amer
Sports.
Sfidare se stessi
Pensata per chi desidera allenarsi a giocare a tennis da solo e in uno spazio limitato, la base
trainer di Stiga è formata da una vera e propria base in plastica, che diventa stabile quando è
riempita da acqua o sabbia, e da una corda elastica con una pallina morbida leggermente
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depressurizzata all’estremità. Una volta colpita, la palla tirata
rimbalza nuovamente verso il giocatore, simulando
una partita di tennis. Facile da usare, Tennis
Trainer è perfetto sia per i principianti che
vogliono approcciarsi al gioco del tennis, che per
i giocatori più esperti con l’esigenza di allenarsi
da soli su colpi specifici. Distribuita in Italia
da Garlando. Per info e nominativi
agenti contattare Massimo Rapetti
in azienda.
Sulla terra rossa con stile
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Teknology, azienda con sede in provincia di
Udine, è composto da polo e top donna in tessuto
Performa Generation. La gonna è in tessuto
Cooltek.
53

IL TEMA DEL NUMERO ITA(G)LIA TENNIS
>>
Andy Murray, numero 4, e Thomas
Berdych, numero 6, in campo maschile,
e su Maria Sharapova, numero
1 tra le donne e fresca vincitrice
del Roland Garros. Ed è il caso di
Lotto, che si avvale dell’immagine di
David Ferrer, numero 6 al mondo,
Agnieszka Radwanska, Marion Bartoli,
Francesca Schiavone, la prima
italiana a vincere, nel 2010, sulla
terra rossa parigina, Potito Starace
ed il giovane Gianluigi Quinzi, numero
4 del ranking ITF e numero 1
del ranking italiano Under 18. “I testimonial
per Lotto non sono solo
elementi di comunicazione – spiegano
Cescutti e Fraticelli – perché
un testimonial per un’azienda che
sviluppa nuovi prodotti e nuove tecnologie
è anche un tester da un
punto di vista molto tecnico. Per noi
è cruciale poter sviluppare con i nostri
atleti i nuovi prototipi e riuscire
ad apportare l’innovazione che poi
anche gli appassionati e gli amatori
possono utilizzare nei campi di tennis
in tutto il mondo. È importante il
concetto del trasferimento dalla ricerca
per lo sport alla ricerca per la
produzione dell’articolo sportivo. Teniamo
presente che per un testimonial
non esiste contratto che possa
funzionare se il prodotto non funziona.”
Così come è importante cercare
oggi i campioni del futuro,
per risparmiare nel presente >>
Quasi amici
Che si tratti di racchette,
di scarpe, di abbigliamento
o di accessori, la novità
è sempre un elemento
utile per attirare
l’interesse del
consumatore
FOTO: PACIFIC - Ostertag Tanja
Le aziende del tennis devono favorire il retail agendo con strategie commerciali attente e
condivise, per non compromettere equilibri già fragili
54
Il mondo del tennis è in chiara evoluzione, alcune situazioni particolari
meritano attenzione e richiamano alla necessità di chiarire alcune
modalità commerciali altrimenti ambigue. Mi riferisco ad esempio alla
costante ingerenza delle attività commerciali dei circoli tennis a sfavore
del business del dettagliante. Si tratta spesso di associazioni sportive
dilettantistiche che non hanno potere di vendita e che sono addirittura
scopo di lucro, ma che nella realtà dei fatti acquistano e rivendono
tranquillamente, senza spiegare il prodotto né offrire le garanzie che
spesso sono richieste al negoziante. Una formula di vero e proprio
‘sommerso’ ormai conclamata e riconosciuta. D’altronde le aziende
sono spinte ad effettuare queste forniture, quando i negozi non
assecondano le loro esigenze e quelle della stessa clientela finale.
Alcune decisioni di acquisto da parte del retailer non sono canoniche.
Capita ad esempio che i retailer, avendo avuto problemi con l’invernale,
piuttosto che procedere con nuovi acquisti o saldare i debiti contratti,
cambiano azienda fornitrice giustificando la scelta al consumatore
finale come dettata da migliore qualità del nuovo offerente. Un’azione
che evidenzia le difficoltà di un sell-in a rispecchiare un mercato che
pure ha un fortissimo potenziale (in questo basta constatare il numero
di iscritti ai circoli e alle scuole tennis in Italia).

Ritorno al passato
Kadett di Tepa è una sneaker realizzata per la prima volta negli anni
’70 ed è una declinazione della scarpa da tennis proprio come quella
che i campioni usavano sui campi di Wimbledon. Il modello di oggi è
rigorosamente in suede premium che, grazie a un trattamento artigianale
di tamponatura, riporta al passato dando un tocco vintage rétro. Colori
disponibili: Ice, Copy, Grey, Velvet, Forest.
Grandissima
libertà
di movimento
Asics propone per i campi da
tennis il vestito in fine jersey,
slim fit, soffice e leggero, ottimo
compromesso tra comfort e
performance. Collo a V allargato
per essere più liberi nei movimenti.
Il disegno è ispirato agli origami
giapponesi.
Per divertire grandi e piccini
Una rete con stabili sostegni, due racchette e una pallina compongono il set per
il tennis realizzato da Stiga per il divertimento di grandi e piccini e distribuito
da Garlando in Italia. Si monta in pochi secondi su varie superfici e alla fine del
gioco si ripiega e si ripone in uno spazio minimo. La morbida pallina in poliuretano
depressurizzato garantisce un rimbalzo ottimale anche sull’erba, oltre alla sicurezza
per i giocatori. Per i più bravi sono disponibili le racchette Tech 21 e le palline
Advance. Per info e nominativi agenti contattare Massimo Rapetti in azienda.
GARLANDO
Tel. 0143 318 500
stiga@garlando.it
Daniel Beswick, sales manager Dunlop Italia
Dovendo giocoforza reagire, le aziende cercano soluzioni ‘alternativÈ
consentendo ad esempio acquisti diretti, mentre io ritengo che i
negozianti dovrebbero cogliere maggiormente l’opportunità
rappresentata dagli agenti. Questi ultimi, infatti, sono proprio coloro i
quali potrebbero risolvere dei problemi, conoscendo il territorio e
riuscendo a comunicare con le aziende in modo da creare le
condizioni più favorevoli sul territorio stesso.
Questo squilibrio dei rapporti rischia di danneggiare un ambiente
davvero vitale, capace per altro di attrarre anche il pubblico giovane. A
livello federale, i dati danno un incremento continuo negli ultimi sette
anni, sia di tesserati che di spettatori agli eventi. Paradossalmente,
invece, siamo a un punto in cui la crescita del movimento spesso si
traduce in problemi, come nel caso delle scuole tennis in cui vi sono
troppi bambini con un solo maestro a fare lezione di gruppo, con una
conseguente disaffezione alla pratica.
A mio avviso le prospettive per il futuro sono dunque positive, pur
con il permanere di una situazione economica difficile. Come in
ogni momento duro, si affacceranno nuovi metodi per superare
questa fase. È innegabile che potranno avvenire dei cambiamenti,
come nel caso della grande distribuzione, che in Italia non potrà
che crescere ancora. Il piccolo negozio, se non cura in maniera
attenta la propria realtà, rischia di non riuscire a superare questa
evoluzione. Ormai la specializzazione è una condizione necessaria
se non si vuole rischiare di essere fagocitati da competitor più
organizzati. Basta considerare il fatto che di negozi realmente
specializzati nel tennis ve ne sono solo una cinquantina in Italia,
mentre si arriva a 200-250 se si ragiona in termini di negozi
multisport che riescono però a trattare questa disciplina con spazi
dedicati.
Proprio la forza di un marchio leader può, se ben seguito, garantire il
negoziante rispetto al pericolo dell’ingerenza crescente dei circoli.
Anche quando le aziende intervengono direttamente per spingere i
circoli all’acquisto presso il negozio di zona, anche se nata come
azione promozionale in realtà diventa di fatto un’intromissione
commerciale tra circolo e negoziante. Una volta che l’azienda ha il
contatto diretto con il circolo, nel momento in cui il negozio non
risponde alle aspettative, sarà necessario indirizzare il circolo e il
consumatore finale altrove o addirittura gestirlo direttamente.
55

IL TEMA DEL NUMERO ITA(G)LIA TENNIS
>>
ed investire sul domani. Ecco allora
che Project 2010, ed il marchio
Pacific, oltre ad avere nella propria
scuderia elementi come Gulubev e
Mayer, stanno puntando molto su
giovani emergenti come Paolo Lorenzi
e Matteo Trevisan. “È la nostra
politica – spiega il responsabile
marketing dell’azienda, Francesco
Tolusso – volta a scoprire talenti
che, una volta affermati, potranno
essere validi testimonial dei nostri
prodotti”. Mentre Dunlop ha fatto
scelte diverse. “Poter contare sui
testimonial – afferma infatti Beswick
– è molto importante per aiutare il
sell-out del prodotto, ma oggi ci sono
quattro giocatori che possono
avere un peso sulle scelte dei consumatori
e sono della concorrenza.
Come azienda non vogliamo buttare
via milioni di dollari per prendere un
giocatore di punta. Preferiamo consolidare
il mercato della palla da
tennis in cui siamo i numeri uno al
mondo.” Grazie alla ricerca co- >>
Le scarpe dei professionisti
Nel tennis Joma ha definito una linea di
calzature tecniche di alto livello tecnicoqualitativo.
La Pro Roland, per esempio,
è prodotta per i tennisti testimonial
dell’azienda: Marcel Granollers, Juan Carlos
Ferrero, Guillermo Garcia Lopez e Daniel
Gimeno Traver. Si tratta di una scarpa
fabbricata in nylon e microfibra ultra light e
rivestimento interno in foam per migliore
adattabilità della caviglia. L’intersuola
è doppia, in Phylon premodellato, per
maggior ammortizzazione e per apportare
contemporaneamente il massimo della
stabilità. Stabilizzatore nella parte
posteriore e laterale per assecondare
gli spostamenti veloci degli atleti.
Rinforzo nella zona anteriore al fine di
evitare immediata usura. La fabbricazione della
scarpa nel suo insieme è definita “a guanto” con
cucitura intermedia e base in Eva per permettere
il massimo del comfort. La suola è in caucciù
ad alta densità per rendere duratura la scarpa
nonostante le continue frizioni sul terreno.
JOMA SPORT
Tel. 011 19 712 884
joma-italia@joma-sport.com
Tecnica di qualità
Una grande racchetta si costruisce con un grande
progetto. Pacific ha partorito la Pacific X Fast Pro, un
prodotto di qualità che, nonostante la crisi, sta
riscuotendo successo. Come le linee Xforce e Xfeel, la
nuova linea Xfast è stata infatti realizzata con una
costruzione ed un design dal profilo molto
particolare e con l’obiettivo di elevare al massimo
la rigidità nella zona del cuore, pur mantenendo il
“feel” e la prestazione caratteristici di Pacific,
richiesta dai giocatori più aggressivi. Con il
risultato di essere una sorta di racchetta col
“turbo”, grazie alla scelta strategica di avere
un cuore dal telaio più arrotondato che
permette all’attrezzo di rimanere rigido e
stabile al momento dell’impatto, imprimendo
alla palla la massima energia di ritorno.
Una missione insita già nel nome del
prodotto, dal momento che “Fast” sta per
“Full Acceleration Shaft Technology”,
indicando lo stretto legame tra la
tecnica e la qualità della racchetta.
56
CErMAk FrANTISEk

LINEA TRIACTION BY TRIUMPH
Ampia gamma di coppe e taglie per un intimo sportivo su misura.
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per ogni sport e per ogni livello di intensità dei movimenti a cui
è sottoposto il corpo.
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Ideato per intense attività sportive.
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per il massimo della funzionalità e del sostegno.
Tessuto tecnico altamente funzionale
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Il capo è testato clinicamente e quindi
certificato “amico della pelle”.
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57

IL TEMA DEL NUMERO ITA(G)LIA TENNIS
>>
stante e all’utilizzo dei migliori materiali
come la lana ‘milkinnen’ proveniente
dalla Nuova Zelanda, e la
gomma della Malesia. È quindi passato
il tempo in cui i testimonial erano
Rod Laver, John McEnroe e Steffi
Graf, anche se oggi l’azienda può
comunque utilizzare il volto e le prestazioni
di Nicolas Almagro, numero
12 del mondo. D’altra parte questa
è una delle conseguenze delle difficoltà
economiche, che, nel mercato
del tennis, ogni azienda affronta
con decisioni personali, sovvertendo
anche convinzioni che si
erano radicate nel tempo. A cominciare
dalla necessità di essere
presenti a grandi eventi del panorama
mondiale, come gli Internazionali
di Roma, su cui ci sono opinioni
contrastanti. A favore grandi marchi
leader come Head – “essere presenti
è molto importante perché è
l’unica fiera al consumatore che >>
Enorme reattività
La calzatura Raptor Ultra IV di Lotto, disponibile
nella versione sia maschile che femminile,
presenta la tecnologia ReactiveArch che consiste
in una suola dinamica e dalla forma concava
che si flette assecondando i movimenti di
deformazione naturale del piede e favorendo
il ritorno di energia immagazzinata nel senso
del movimento. I benefici che vengono assicurati da
questa nuova suola sono: stabilità durante l’appoggio,
massima ammortizzazione delle forze d’impatto,
reattività nella fase di spinta. I rilievi posti nella parte
superiore del sottopiede permettono un massaggio
plantare che favorisce la circolazione e l’assorbimento
dell’acido lattico. È inoltre presente il sistema Syn-Pulse
che, oltre a garantire ammortizzazione grazie
all’estensione della scocca fino all’avampiede,
fornisce un’eccellente stabilità torsionale negli spostamenti
laterali. La tomaia è in Microfibra Top e nylon mesh, con fori
d’aerazione che garantiscono la massima traspirazione. La scarpa
è arricchita da ReactiveInsole, una soletta con eccezionale
memoria di ritorno e canali di flessione per una perfetta sinergia con la
tecnologia ReactiveArch.
FOTO: PACIFIC - Andrey Golubev
LOTTO SPORT
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All’insegna del dinamismo e dell’efficienza
Il mercato del tennis soffre ma può reagire se lavorerà sul servizio, su partnership
costruttive e su una gestione oculata delle risorse
58
Il mercato del tennis versa in una situazione difficile, anche
perché la sua lettura è complessa ed articolata, dovendo scindersi
tra attrezzo, abbigliamento e calzatura. Sono tre momenti diversi,
tre impulsi differenti di acquisto. In sintesi, mentre le calzature
vengono acquistate perché si consumano, l’attrezzo attira perché è
una novità da provare, per cui vi è lo stimolo a cambiare e
rinnovare l’attrezzatura anche senza una impellente necessità.
Infine vi è l’abbigliamento che è l’aspetto più voluttuario: ormai si
può giocare con un qualsiasi paio di pantaloncini e una qualunque
maglietta. Quest’ultimo, dunque, è quello che più soffre poiché, se
si devono fare delle scelte, l’abbigliamento è la prima cosa a cui il
praticante può permettersi di rinunciare, mentre è sempre
costretto ad acquistare scarpe e palline.
Spostando l’attenzione dai consumi alla distribuzione, non si può
non osservare come sul mercato vi siano oggi specialisti del tennis
che hanno creato un eccezionale rapporto con il territorio, capaci
di consigliare la clientela, dimostrandosi molto preparati, nonché
in grado di gestire in maniera positiva la situazione con i vari
circoli presenti nella propria area. Ovviamente se il negoziante
preferisce diventare un passivo distributore di prodotto, è evidente
che il business finisce per risentirne e che il contatto sul territorio
sia destinato a perdersi o a essere monopolizzato dalle aziende.
Poiché giustamente ogni azienda tende ad avere proprie politiche
commerciali, è bene specificare che la realtà associativa che

Classica precisione
La filosofia Prestige può essere
riassunta in tre concetti:
eredità, precisione e classe.
Leggende del tennis come
Henri Leconte, Thomas
Muster, Goran Ivaniševic,
Gustavo Kuerten e Marat
Safin si sono avvalse
della serie Head Prestige,
inizialmente introdotta nel
1987, e a tutt’oggi ne lodano
la sensibilità e il ‘suono’ unici,
che conoscono soltanto i
tennisti che hanno avuto modo
di impugnare una Prestige.
In linea con la filosofia
Head YouTek di abbinare
tecnologie superiori, volte a
fornire a ciascun tennista
la racchetta giusta
per le sue esigenze
individuali, il nuovo
modello S consentirà a
un numero maggiore di atleti di sperimentare le
caratteristiche di gioco uniche della leggendaria
Prestige. La conformazione speciale e il peso
ridotto della Prestige S conferiscono a questo
modello una maggiore giocabilità per una più
vasta cerchia di tennisti. Head è distribuito da
HTM Sport.
Un incredibile
successo
Nell’ampliamento dei settori sportivi trattati
Joma è entrata anche nel tennis e presenta
una collezione molto ampia, con colori nuovi,
tessuti leggeri e freschi, sia per l’universo
sportivo femminile che per quello maschile.
Le linee si compongono anche di accessori e
di calzature tecniche. L’entrata di Joma nel
tennis è una sferzata di novità che apporterà
sicuramente grandi vantaggi all’intero settore.
I capi sono prodotti con tessuti in microfibra
di ultima generazione, poliestere interlock e
finiture di alta qualità.
JOMA SPORT
Tel. 011 19 712 884
joma-italia@joma-sport.com
Gianni Lanfranco – Presidente Assotennis
presiedo non si permette di influenzare scelte autonome ed
individuali. Se a livello di singola compagine non vi è alcun tipo di
direttiva, è vero che dallo scambio di informazioni è possibile farsi
un’idea dello stato di salute del settore, pur difficilmente
generalizzabile. I negozianti, ma anche le grandi catene, sono i
partner principali dell’associazione, realtà fondamentale per poter
offrire il prodotto ad una larga fascia di consumatori. Mentre,
come detto, alcune splendide realtà, particolarmente dinamiche,
sono perfettamente in grado di gestire la relazione con il cliente,
stanno anche emergendo nuove formule di commercializzazione,
sul cui sviluppo è ancora difficile fare delle previsioni. Internet, ad
esempio, ha delle potenzialità ad oggi solo parzialmente espresse.
Indubbiamente bisogna tenerne conto, perché già sono presenti
alcune realtà che si stanno dimostrando decisamente propositive.
Dal punto di vista imprenditoriale, penso sia ormai strategico
tagliare tutti i costi non necessari alla distribuzione. Nel nostro
caso, ad esempio, è stato creato un magazzino unico centrale
europeo, dove solo gli articoli più importanti e a più alta rotazione
sono dislocati nei magazzini dei vari distributori, filiali o agenti.
Questo per dare sempre più la possibilità al cliente di non
rischiare al buio, ma offrire un servizio di riassortimento il più
possibile preciso. Una strategia che negli ultimi mesi ha premiato
molto, confermando il fatto che la logistica è una voce di costo
che può, se oculatamente trattata, diventare una risorsa preziosa,
dal momento che comunque occorre adoperarsi per alleggerire
quelle che sono le scorte dei clienti.
Sul fronte delle strategie associative, l’obiettivo è quello di avere
un rapporto sempre più vicino con la Federazione, in modo da
pianificare iniziative ed azioni concrete finalizzate alla
promozione e allo sviluppo di questo sport, che è in fondo lo
scopo primario della nostra associazione. Ci piacerebbe poter
dialogare di più con tutti i protagonisti del mercato. Vero è che
fare squadra è difficile nel momento in cui le persone pensano
esclusivamente al proprio bene aziendale. D’altra parte, nessuna
associazione può decidere azioni e politiche commerciali per
conto delle proprie aziende. In Italia è storicamente difficile
creare quella coesione e condivisione di obiettivi tipica invece
all’estero; osservo comunque una crescente predisposizione a
unirsi per confrontarsi e trovare insieme soluzioni che possano
far bene al mercato.
59

IL TEMA DEL NUMERO ITA(G)LIA TENNIS
>>
Una delle conseguenze delle difficoltà
economiche è che, nel mercato
del tennis, ogni azienda affronta i
problemi attuando decisioni personali,
sovvertendo anche convinzioni che si
erano radicate nel tempo
Anche per le più esigenti
Per la donna, Lotto ha creato la linea top di gamma
Natty, studiata per le giocatrici più esigenti. I capi
propongono un mix perfetto tra le migliori tecnologie,
studiate per garantire comfort e traspirazione, ed un
look femminile e ricercato.
LOTTO SPORT
Tel. 0423 61 81
email@lottosport.com
ci sia e, negli anni, è diventato il
quinto torneo più importante al
mondo” – e Lotto – “gli Internazionali
di Roma sono la massima
espressione del connubio tra ‘tennis’
e ‘italianità’, due dei valori più
importanti anche per Lotto. Per questo
è naturale per il nostro brand
essere presente da protagonista, e
lo siamo in molte forme: con i testimonial,
con uno spazio di vendita
dei nostri prodotti, ma anche con le
calzature e l’abbigliamento Lotto
che tantissimi spettatori presenti al
Foro Italico indossano. È impor- >>
Leggera e maneggevole
La Jr Tech 21 di Stiga è una racchetta da tennis leggera e
maneggevole ideale per giovani giocatori fino a 125 cm di altezza.
Telaio in alluminio ultra leggero, stabile e confortevole. Dotata di
pratica custodia. Distribuita in Italia da Garlando. Per info e nominativi
agenti contattare Massimo Rapetti in azienda.
GARLANDO
Tel. 0143 318 500
stiga@garlando.it
Uno sport più accessibile
Ottimismo motivato per Valentina Mortello,
ADV & Communication Dept di HTM Sport
per il marchio Head, che, analizzando la
situazione del mercato del tennis in Italia,
dichiara: “La crisi, ad oggi, ha impattato
poco. Già negli ultimi anni il settore ha
avuto un riposizionamento del valore del
prodotto per il consumatore. Per questo
motivo il tennis è diventato uno sport più
accessibile rispetto al passato”. Anche
perché i suoi praticanti sanno quello che
vogliono. “Oggi il consumatore chiede
prodotti con alta giocabilità e con design
accattivante. Prevedo un buon futuro per
questo settore, favorito dall’incremento
della specializzazione dei punti vendita,
grazie anche al lavoro che sta facendo la
Federazione, che ha aumentato il numero
dei praticanti di questo sport.”
60
novak Djokovic

La perfetta
combinazione
Lo Short Grand Slam prodotto da Classics
è realizzato in uno speciale tessuto
e ha come caratteristica peculiare la
traspirabilità. La combinazione di TPU e
Tricot al suo interno dona al tessuto un
perfetto mix di morbidezza e resistenza.
Tante possibilità di scelta
Il retificio FAR, Fabbrica Artigianale
Reti, specialista nella produzione di reti
e accessori per lo sport, offre un’ampia
gamma di reti e accessori per il tennis.
Il cliente ha la possibilità di scegliere tra
reti lavorate con o senza nodo, rinforzate
nella parte superiore o semplici, tutte
conformi alla norma EN 1510:2004, che
ne attesta le caratteristiche tecniche
e garantisce la qualità e la resistenza
nel tempo. Due i modelli di punta: Rete
Tennis Torneo e Super Torneo realizzate
in treccia di polietilene, secondo le
dimensioni standard, stabilizzate ai raggi UV, idrorepellenti,
fissate con doppia cucitura e cavo d’acciaio, entrambe con
doppi occhielli alle estremità e centro rete in poliestere
con fibbia e gancio inox incluso. Completano la gamma
le Reti da Mini Tennis realizzate secondo le dimensioni
standard (m 7,00 x 0,75). Numerosi gli accessori proposti
a completamento dell’offerta tra cui: stuoie in cocco, pali
di sostegno, nastri segna campo e tanto altro, tutti visibili
sul sito www.far-reti.it nella sezione dedicata a reti e
accessori per il tennis.
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61

IL TEMA DEL NUMERO ITA(G)LIA TENNIS
>>
È importante dare spazio ai giovani
che saranno i campioni di domani, per
risparmiare oggi e investire sul futuro
tante comunque considerare questo
evento nella sua effettiva dimensione
internazionale, come dimostrano
la presenza di tutti i top players, di
spettatori e media stranieri. Anche
sotto questo profilo il valore dell’italianità
dimostra di essere apprezzato
e di successo”.
Decisamente fuori dal coro la voce di
Pacific. “Adesso non conta nulla andare
agli Internazionali – afferma infatti
Francesco Tolusso – perché
spendere decine di migliaia di euro
per avere uno stendino, non ha senso.
Chiaramente se ci si potesse andare
gratuitamente o spendendo una
cifra contenuta, sarebbe diverso, ma,
attualmente, partecipare è uno spreco
e una scelta politica sbagliata.”
Ad ognuno il suo.
La forbice si allarga
e si chiude,
frammentando le
decisioni e creando
una varietà di
situazioni. Anche se ci sono ancora
valori condivisi.
Uno di questi è l’importanza della
qualità e della ricerca tecnologica
nella realizzazione del prodotto. Che
si tratti di racchette, di scarpe, di abbigliamento
o di accessori, la novità
è sempre un elemento utile per attirare
l’interesse del consumatore. Allo
stesso modo il rapporto solido tra distributore
e rivenditore, in una sorta
di alleanza contro la crisi, può essere
l’elemento di svolta. “I negozianti dovrebbero
avere un buon rapporto
con il distributore – propone infatti
Tolusso di Pacific – per avere prezzi
buoni e scontati da riflettere sul pubblico
e sull’acquirente finale”. Una re-
gola che funziona anche quando bisogna
contrastare un colosso come
Decathlon. “Come Dunlop – rivela
Beswick – non lavoriamo con Decathlon,
per tutelare il negozio. I distributori
devono prendere atto della
presenza di un soggetto forte come
quello francese e premiare le aziende
che non lavorano con lui”. Mentre
Lotto promuove “una strategia che
curi in maniera attenta i rapporti con
la rete commerciale e il retail”. L’asse
tra produttore, distributore e consumatore
va consolidato attraverso un
piano comune che possa andare ad
incentivare il mercato attraverso
un’attenta campagna di sensibilizzazione
a cominciare dalle scuole, dove
si formano i praticanti e i clienti di
domani. Due parti della stessa forbice.
Che quando si muoveranno
all’unisono permetteranno al mercato
del tennis di tagliare traguardi oggi
insperati.
damiano.montanari@topsport.it
Le regole d’oro
Ricerca, innovazione, made in Italy. Tre chiavi per
aprire il mercato del tennis, tre regole d’oro che Lotto
sta facendo fruttare. I risultati si notano già nella sua
nuova collezione primavera/estate 2013, incentrata
sull’attenzione particolare al design e all’innovazione
tecnica. Colpiscono alcune tecnologie rivoluzionarie. Come la
ReactiveArch, impiegata nella calzatura Raptor Ultra IV e
consistente in una suola dinamica e dalla forma concava che si
flette assecondando i movimenti di deformazione naturale del
piede e favorendo il ritorno di energia immagazzinata nel senso
del movimento. E come il sistema Syn-Pulse che, oltre a garantire
ammortizzazione grazie all’estensione della scocca fino
all’avampiede, fornisce un’eccellente stabilità torsionale negli
spostamenti laterali, mentre la tomaia in Microfibra Top e nylon mesh
con fori d’aerazione garantisce la massima traspirazione e la
ReactiveInsole, una soletta con eccezionale memoria di ritorno e canali di
flessione, rende il massimo in sinergia con la tecnologia ReactiveArch.
Tecnologia in evidenza anche nell’abbigliamento grazie alle linee Matrix e
Led. La prima, realizzata in Poly Titanium e Poly Jacquard, ha un design
aggressivo e colori fluo, mentre la seconda contraddistinta dal segno della
pallina da tennis e dal “Lizard Green”, è composta dall’innovativo tessuto Deep
Dry Tech. Tocco di femminilità nella linea top di gamma Natty, studiata per le
giocatrici più esigenti. Ed attente alle regole d’oro del mercato del tennis.
62
DAVID FErrEr

REPORTAGE FIERE
Questione di
p E
L L E
64
L’appuntamento
bolognese di aprile
si conferma un
momento
di riflessione
e studio, tra
mode e tendenze,
problematiche
e prospettive future
Un incontro importante, anche
quest’anno, quello
rappresentato da Lineapelle,
la mostra internazionale
di pelli, accessori, componenti sintetici,
modelli per calzatura, pelletteria,
abbigliamento e arredamento. Lo
scorso aprile si sono dati appuntamento
a Bologna gli operatori del
settore, incontrando 1047 espositori
di cui 740 italiani e 307 esteri,
provenienti da 41 Paesi.
Protagoniste assolute, le collezioni
per l’estate 2013, ma anche i riassortimenti
invernali, in un inizio 2012
che si presenta all’insegna della cautela,
anche a causa di un’inaspettata
tensione delle materie prime. Permane
tuttavia un clima fiducioso
che si respira tra i
padiglioni, dettato
dalla consapevolezza
della insuperata capacità
di innovazione
tecnologica e stilistica,
con risultati qualitativi
decisamente
eccellenti. A dimostrarlo,
la crescita
delle esportazioni,
con una notevole attività
su quelli asiatici
e nordamericani.
Relativamente alla congiuntura
2012 e al mercato al consumo, per
la calzatura italiana l’anno è iniziato
in lieve flessione per la fascia media,
ma positivamente per il lusso. Nel
resto d’Europa si registrano lievi cali
per spagnoli e tedeschi, migliori prospettive
per Francia e Portogallo.
Contestualmente si sottolineano decrementi
nelle esportazioni cinesi e
brasiliane. Brilla la pelletteria in Italia
e si registra una crescita decisa anche
per Francia e Spagna, con un
calo dell’export cinese. Nell’abbigliamento
in pelle, in Italia si hanno movimenti
positivi solo per l’alto di
gamma, rialzi in Germania e Turchia,
ribassi per la Spagna, aumenti per
l’export pakistano. Permane invece
una certa incertezza per l’arredamento
imbottito a livello Europa, con
l’eccezione di qualche segnale positivo
dalla Germania. In ripresa la Cina
e risvegli anche in Usa. Buone
anche le prospettive per la domanda
di pelle nella fascia top degli interni
auto.
Da notare anche, a febbraio, la stabilità
dei prezzi al consumo delle
calzature rispetto al mese precedente
in Italia, Germania, Francia e Russia.
Si rilevano invece leggeri aumenti
in Usa, ad eccezione della

calzatura più giovane.
Oltre alla situazione di mercato,
l’Unione Nazionale Industria Conciaria
ha voluto focalizzare l’attenzione
su concetti chiave ed estremamente
attuali come protezionismo
e sostenibilità. La concia, infatti,
ricicla e nobilita uno scarto
dell’industria alimentare, ovvero le
pelli grezze prodotte nel corso della
macellazione. La principale tipologia
animale processata in Italia è
quella bovina, che incide per oltre
¾ sulla produzione conciaria complessiva,
seguita da quella ovicaprina
(quota del 24%) ed altre. La pelle
grezza, o semilavorata allo stadio
di wet blue, è la principale materia
prima del settore. Gli allevamenti
italiani riescono a coprire solo una
minima parte (circa il 5%) del fabbisogno
complessivo, per cui si importa
il restante 95%. L’Unione Europea
fornisce nel suo complesso il
40% circa della materia prima lavorata
dalle concerie italiane. L’accesso
alla materia prima è quindi uno
dei fattori chiave per competere.
Tuttavia alcuni Paesi extracomunitari,
ricchi di allevamenti, ostacolano o
bloccano l’accesso straniero alle
proprie pelli grezze o semilavorate,
tramite restrizioni all’export quali dazi,
quote, mancata concessione delle
necessarie licenze commerciali.
Un fenomeno in costante aumento,
tanto che se nel 2000 veniva sottratto
al libero scambio il 24% delle
pelli grezze mondiali, oggi l’incidenza
è di fatto raddoppiata, arrivando
addirittura al 49,6% del totale. Inoltre,
il 40% delle importazioni italiane
di semilavorato wet blue deve pagare
un dazio all’origine. I Paesi protezionisti,
quali Brasile, India, Pakistan,
Etiopia, Argentina, Nigeria,
Russia e Bangladesh sono spesso
accusati di violare i principi etici in
tema di rispetto dell’ambiente, dei
lavoratori, degli animali, con danni
mediatici che colpiscono tutti, compresa
l’Europa pur all’avanguardia
nella sostenibilità del proprio settore
conciario.
Una problematica, questa, di grosse
proporzioni, specie se si consi- >>
AndreA BrAmBILLA*
La specializzazione vince
In un’economia in generale difficoltà, solo la tecnologia e
l’innovazione consentono alle aziende di restare competitive
Alcune nubi si infittiscono all’orizzonte. Seppure sia innegabile che
in questi ultimi due anni, dopo l’annus horribilis del 2009, si sia
anche osservato un risveglio della produzione in base ad una accresciuta
richiesta dei materiali europei, l’evoluzione resta complessa
e problematica. L’aumento dei costi in Cina, i volumi sempre
maggiori richiesti, i problemi finanziari non indifferenti delle
aziende che non vogliono più pagare in anticipo hanno determinato
una perdita di convenienza nella delocalizzazione nel Far East, riaprendo
contestualmente la possibilità di dar vita a sacche di produzione europea, intendendo
con ciò Nordafrica e Paesi dell’Est, con conseguente richiesta di materiali indirizzata
prevalentemente verso l’Europa Occidentale. Una simile situazione ha riaperto uno
scenario in qualche modo stabilizzatosi a seguito di una congenita diminuzione di fatturati
e volumi.
La parcellizzazione e l’esasperazione dell’offerta restano un dato di fatto, per cui i volumi
continuano a diminuire. Di contro, aumentano le produzioni super specializzate e customizzate,
disegnando uno scenario inedito in cui il costo del prodotto in sé, intendendo
con questo il costo puro, materie prime e costi diretti di produzione, diventa quasi insignificante
nel determinare il prezzo finale, derivante da nuovi fattori quali sviluppo, ricerca
e preparazione, spedizioni, cura del cliente, costi di vendita indiretti.
Se fino all’anno scorso si era dunque registrato un trend tutto sommato accettabile, il
2012 sta dimostrando che la recessione ha colpito durissimo, avviandosi a riproporre difficoltà
analoghe se non superiori a quelle conosciute nel 2009. Gli indicatori sono tutti
negativi, tanto che ormai non si può neanche più parlare di nicchie, siano queste del lusso
o dello sportivo, perché il calo di reddito disponibile in generale nel consumatore finale
è diventato un fattore determinante. Nessuno scenario di consumo standard in questo
momento è applicabile. Tolti i beni di prima necessità, la salute e poco altro, il credito disponibile
è in diminuzione drastica, innescando un processo di generale riposizionamento.
E nessuno può dirsi immune da questo trend.
La nostra strategia punta su una ricerca spasmodica di nuovi materiali, nonché sulla possibilità
di utilizzare o di inventare tecnologie che permettano a costi sostenibili – e tempi
accettabili – una customizzazione anche esasperata. Sono questi a mio avviso i due filoni
su cui si può ancora puntare in termini di sviluppo. Materiali e personalizzazione sono infatti
le principali richieste di mercato, e in fondo le voci economiche che il consumatore
è disposto ad accettare. All’interno di Assosport, il gruppo Assosportex vuole proporsi
proprio a monte della filiera, per raccogliere informazioni di prima mano e veloci, così da
agevolare la ricerca e lo sviluppo di prodotti adeguati ai tempi.
In questi anni abbiamo avuto la fortuna di individuare prodotti estremamente performanti
dal punto di vista tecnico che ci hanno regalato grandi soddisfazioni. Basti pensare che
Mab vanta anche esportazioni dirette in Cina, con una strategia di largo respiro, ‘worldwide’,
che non manca di approfondire ai limiti dell’esasperazione anche i mercati considerati
più ‘di nicchia’. Ci sono incognite che bisogna affrontare giorno per giorno, adeguandocisi.
Una in particolare, la più complessa, anche se apparentemente la più semplice,
è il prezzo finale del prodotto. Non è facile capire quanto queste nicchie possano sopportare
il prezzo considerando i costi che l’azienda deve sostenere per poter realizzare
prodotti estremamente sofisticati, nemmeno lontanamente pensabili solo 5 anni fa. Al di
là di un più o meno sostanziale concetto di made in Italy, oggi il prodotto deve essere valido
per il suo contenuto di innovazione e di design, a prescindere dal luogo di produzione.
Parallelamente, va anche riconosciuto che il consumatore non è più disposto a pagare
per un made in China un prezzo identico ad un più identificato made in Europe. Se la
Comunità Europea permettesse effettivamente di dare atto alla tracciabilità del prodotto,
tutta l’economia comunitaria ne trarrebbe un sicuro vantaggio.
* Presidente mab spa e Consigliere Assosport
65

SPECIALE LINEAPELLE
>>
Oltre alla situazione
di mercato, l’Unione
nazionale Industria
Conciaria ha voluto
focalizzare l’attenzione
su concetti chiave ed
estremamente attuali
come protezionismo e
sostenibilità
dera che l’industria conciaria è presente
in 24 degli attuali 27 membri
dell’Unione Europea, con uniche eccezioni
per Lussemburgo, Malta e
Danimarca. Nonostante la diffusa
presenza di concerie nel territorio,
l’attività produttiva è piuttosto concentrata,
con i primi cinque Paesi
che contano oltre l’85% del valore
della produzione totale dell’industria
conciaria in Europa. L’Italia detiene
il primato, rappresentando oltre il
60% della produzione complessiva
in valore. La Spagna, secondo
principale produttore comunitario,
ha una quota dell’11%, seguita
dalla Germania, che incide per il
6%, dalla Francia con il 5% e dalla
Gran Bretagna con il 3% del valore
comunitario.
Vale ricordare che è appena nato il
marchio che garantisce l’ecosostenibilità
delle pelli ai sensi della Norma
UNI 11427:2011 “cuoio-criteri
per la definizione delle caratteristiche
di prestazione di cuoi a ridotto
impatto ambientale”. Può essere ottenuto
da ICEC (Istituto di certificazione
per l’area pelle) in seguito ai
controlli sulla produzione e sulle
pelli per verificare il rispetto dei limiti
previsti dalla Norma.
dAvId GUseLLA – AntOnIAnA mInUterIe
Virtuosismi premianti
ecofriendly e made in Italy in un mercato dove la competitività
si dimostra attraverso il valore della produzione e l’attenzione
ai dettagli
Assoluta resistenza alla trazione, finiture anticorrosione ben oltre
le caratteristiche standard che si trovano sul mercato, fino alla
fotoluminescenza che consente di distinguersi da quanto attualmente
realizzato dai competitor, spaziando dal trekking all’outdoor,
dal fashion alla spiaggia, fino all’ambiente lavoro. Così Antoniana
Minuterie si presenta al pubblico di Lineapelle, garantendo
la qualità mediante un 100% made in Italy che coinvolge tutta la
filiera, dalla materia prima fino al prodotto finito. Anche l’ambiente
non viene tralasciato, come dimostra la particolare attenzione riservata ai prodotti
biologici ed ecologici, parallelamente a un risparmio sulle materie prime e la produzione,
in modo da abbattere le emissioni di Co 2
, per un’azienda che si pone concretamente
come virtuosa, dimostrandolo attraverso un atteggiamento attento non solo al prodotto
ma anche ai vari processi produttivi.
Una scelta impegnativa che garantisce rendimenti altamente superiori, come si evince
dal confronto con produttori esteri. Il che lascia supporre che il prodotto basico ed economico
resterà nel Far East, mentre le linee di gamma superiore potrebbero portare
anche a un ritorno a produzioni nazionali. Difficile immaginare un ritorno in massa entro
confine, ma è anche vero che la qualità offerta dalle imprese italiane non è paragonabile
a quella di ditte straniere. Senza dimenticare che il made in Italy ha un valore
ancora molto ben percepito nei mercati d’oltralpe e questo consente di avere un vantaggio
non indifferente.
66

LOrenzO LOrenzI - LOrenzI
Andamento
lento
(anzi, positivo)
Flessibilità e novità
sono i punti di forza per
incrementare un business in
cui occorre credere
Lineapelle si conferma
un appuntamento
interessante
per
un’azienda che
spazia dall’arredamento
alla calzatura,
alla pelletteria.
Il nostro stand, sempre affollato
e che ci ha consentito i giusti confronti,
dimostra come il mercato sia sempre –
ed anzi oggi come oggi ancora di più –
alla ricerca delle novità, non negando
soddisfazioni alle imprese che sanno distinguersi.
La microfibra in particolare
registra performance eccellenti, sia nel
tecnico che nel fashion. Anche il fatto di
essere quanto mai flessibili nella produzione
gioca indubbiamente un punto a
favore di chi è in grado di rispondere
alle esigenze con la giusta tempestività.
Noi, ad esempio, siamo in grado di realizzare
articoli personalizzati anche di
soli 50 metri contro i 300 minimi, tradizionalmente
richiesti. Proprio la capacità
di essere flessibili ci consente di essere
sempre competitivi in diversi mercati
e di sviluppare nuovi progetti... ancora
top secret.
steFAnO tOnIzzO – sChOeLLer teChnOLOGIes
L’innovazione chiede spazio
Una rivoluzionaria tecnologia che raccoglie i raggi solari sui
tessuti. Per combattere la crisi (e la concorrenza orientale)
con la forza delle idee
La crisi c’è, ma bisogna anche fare dei doverosi distinguo. Alcune
nicchie danno buoni risultati, specialmente quelle in cui la
tecnologia gioca un ruolo primario e in cui la funzionalità è determinante.
Dove invece il prodotto può essere paragonato ad
altri, la competizione e la contrazione si avvertono maggiormente.
Ad andare meglio sono soprattutto le aziende più rivolte
all’export rispetto a quelle concentrate sul consumo nazionale.
Anche per questo la strategia migliore è quella di diversificare
tanto l’offerta quanto i mercati, in una sorta di ideale compensazione. Un valido esempio
viene dal mondo dello sci: chi fino a ieri ha puntato sulla montagna e sulla neve
oggi guarda con sempre maggiore interesse all’outdoor, così come chi si è focalizzato
sullo sport all’esterno oggi si apre a nuovi ambiti, come il golf, o altre linee adatte a
coprire l’estivo.
Lineapelle offre sempre diverse opportunità, più per la calzatura e gli accessori che non
per l’abbigliamento in senso stretto. La richiesta del ‘nuovo’ che qui si respira è il nucleo
su cui si basa la filosofia di Schoeller, e dunque ci sentiamo a nostro agio nel proporre i
nostri tessuti ad altissima qualità, in combinazione con una tecnologia che offre un valore
aggiunto concreto, ed una funzionalità reale. D’altronde, anche la fascia media cerca
dove possibile il prodotto di maggior qualità, per cui proprio nei momenti di crisi tende a
dare un valore reale a ciò che acquista.
La strategia di Schoeller per i prossimi mesi è quella di un razionale consolidamento delle
proprie posizioni, e in tal senso posso dire senza ombra di dubbio che le nostre prospettive
sono positive. Per l’Italia si prevede un anno piuttosto fermo, con una potenziale
ripresa a partire dal 2013. Ma non per questo fermiamo i nuovi progetti. Dopo il successo
della nostra innovativa tecnologia Cold Black – che riflette i raggi solari ultravioletti respingendo
il calore –, è già da tempo allo studio Warm White, un’altra esclusiva Schoeller
studiata per trattenere il calore sui tessuti chiari. Puntiamo dunque molto sulla stagione
invernale 2013-2014, ritenendo che il mondo della neve abbia un fortissimo bisogno
di innovazione e di tecnologie inedite e difficilmente replicabili.
67

SPECIALE LINEAPELLE
JerOme BernArd – vIBrAm
immobilismo, mai
Le fiere restano un appuntamento
strategico per presentare alla
clientela qualcosa di speciale,
al passo coi tempi che mutano
continuamente
steFAnO dUrIGheLLO e FLAvIO de CesArO – sUOLIFICIO mOntesUOLe
un progetto interessante
se il made in Italy è un must, nobilitare il semilavorato
potrebbe abbattere i costi iniziali senza togliere il valore
di un processo produttivo entro confine
Dopo un 2011 e un inizio 2012 indubbiamente positivi,
nel nostro settore si avvertono sempre più pressanti i
segnali di una crisi annunciata. I prodotti vengono utilizzati
su una gamma medio-alta e di conseguenza i numeri
tendono a ridursi. I grandi brand si stanno muovendo
sempre alla ricerca di nuovi materiali e nuovi
prodotti, evidenziando la necessità di conciliare prezzo
e leggerezza sulla calzatura. La richiesta ormai pressante
e costante di studi su materiali alternativi comporta investimenti notevoli
che non sono certo alla portata di tutte le aziende. Altro fattore chiave è la
flessibilità che deve consentire di far fronte a grossi picchi di produzione adeguandosi
però anche alle contrazioni che possono verificarsi in alcuni periodi.
Una gestione di fatto artigianale che permette di seguire gli andamenti di mercato
senza traumi va in conflitto con una capacità industriale di far fronte con
tempismo anche a grandi produzioni. Fare del vero made in Italy, oggi come
oggi, è una grande sfida ma anche una straordinaria opportunità, soprattutto
in un periodo non facile come questo. La nostra attenzione è attualmente rivolta
a nobilitare i semilavorati che giungono dall’Asia. Un obiettivo importante, se
si considera che il materiale è ciò che fa la differenza, soprattutto in rapporto
al prezzo finale. Partendo da materiali a basso costo e imprimendo a questi il
valore aggiunto delle lavorazioni made in Italy è possibile avere un risultato di
pregio a condizioni economiche ancora accettabili e competitive.
Studio, ricerca e grande
progettualità sono i caratteri
distintivi di Vibram che
anche in occasione di Lineapelle
ha voluto attirare
l’attenzione dei visitatori
con proposte innovative e
sempre interessanti, dopo
un grande lavoro sul disegno e sulle tecnologie.
Nella Vintage Collection puntiamo su una suola
molto particolare; si tratta infatti di una rivisitazione
della storica e rivoluzionaria suola di Bramani,
ormai di 75 anni fa. Partendo dal disegno originario,
la nuova suola è completamente in gomma, e
si propone come vera e propria icona per le calzature
casual, recuperando con nuovo glamour la
storicità e la tradizione della montagna.
Le Fivefingers sono ormai un must irrinunciabile,
capostipiti del trend minimalista e del cosiddetto
barefoot. Partendo dal concept della biomeccanica
del piede sono state progettate suole dagli spessori
molto bassi, leggerissime e con gomma predisposta
solo dove è necessaria, per un’applicazione
davvero eterogenea che spazia dal casual al trail
running.
La tecnologia e l’innovazione sono comuni denominatori
anche nella linea Vi-lite, grazie a materiali
estremamente leggeri e particolarmente performanti
nell’assorbimento degli urti. Siamo convinti
possa diventare un nuovo standard in termini di
comfort e di greep.
Da ultima la tecnologia straordinaria 3D-Cocoon
che permette di limitare l’impatto dei piccoli elementi
del terreno, come ad esempio i sassolini e
altri fattori di disturbo durante la camminata. Applicata
su suole molto sottili, questa formulazione
speciale migliora notevolmente il comfort senza
praticamente farsi notare. Così si difende la qualità
e l’esclusività dei prodotti, anche e soprattutto
in tempo di crisi.
68

GIUGNO 2012
Supplemento Economico Finanziario
di TopSport – Il Giornale degli Articoli Sportivi
FOCUS ON
Tra viral e passaparola
Una recente indagine Nielsen dimostra quanto stia crscendo l’importanza
della fiducia dei consumatori nel cosiddetto ‘earned’ advertising
Nell’era del mercato globale, è veramente
la schiacciante la maggioranza
dei consumatori in tutto il mondo a dichiarare
di fidarsi dei media ‘earned’,
come il passaparola e le raccomandazioni
da parte di amici e parenti, rispetto
a tutte le altre forme di pubblicità.
Un incremento del 18% rispetto
al 2007. Questo è quanto emerge da
un recente studio Nielsen, l’azienda
leader al mondo nelle misurazioni e
analisi relative ad acquisti
e consumi, a
utilizzo e modalità di
esposizione ai media.
I commenti dei consumatori
on-line sono la
seconda forma più affidabile
di pubblicità:
dei consumatori globali
intervistati on-line
Dopo il passaparola e le
raccomandazioni dirette da
parte di amici e conoscenti,
sono i commenti dei
consumatori on-line la
seconda forma più affidabile
di pubblicità
il 70% dichiara, infatti, di fidarsi di questa
modalità di comunicazione, con un
aumento del 15% in quattro anni.
L’indagine Global Trust in Advertising
di Nielsen, condotta intervistando oltre
28.000 utenti internet in 56 Paesi,
dimostra che, anche se quasi la metà
(47%) dei consumatori di tutto il mondo
dichiara di credere agli annunci a
pagamento in televisione, su riviste e
giornali, la fiducia è diminuita rispettivamente
del 24%, 20% e 25% dal
2009. Tuttavia, la maggior parte degli
investimenti pubblicitari vengono indirizzati
ai media tradizionali o a pagamento,
televisione in primis. Nel 2011,
la spesa pubblicitaria globale ha visto
un aumento del 7% rispetto al 2010,
secondo il più recente Global AdView
Pulse di Nielsen. Questa crescita della
spesa è dovuta principalmente a un
aumento del 10% circa della pubblicità
televisiva, considerando che in alcuni
Paesi, compresi Stati Uniti e Cina,
l’investimento pubblicitario è aumentato
rispetto all’anno
precedente.
Mentre chi si occupa
del marketing dei
brand cerca di attivare
strategie pubblicitarie
sempre più efficaci,
l’indagine Nielsen
dimostra che la continua
proliferazione
di messaggi mediatici può avere un
impatto positivo sulla percezione da
parte del pubblico delle diverse forme
di advertising. Anche se la pubblicità
televisiva, grazie alla sua impareggiabile
accessibilità rispetto ad altri
media, continuerà a giocare un ruolo
fondamentale nel contatto con il pubblico,
i consumatori di tutto il mondo
continueranno a considerare le raccomandazioni
degli amici e le opinioni
dei consumatori on-line di gran lunga
come le più credibili. Di conseguenza,
gli investitori di successo cercheranno
il modo migliore per entrare in
contatto con i consumatori e per far
leva sulla loro credibilità sottoforma di
feedback e di esperienze. La ricerca
dimostra che il 58% dei consumatori
globali on-line si fida degli ‘owned media’,
come ad esempio i messaggi sui
siti web aziendali, e il 50% considera
credibile il contenuto delle e-mail che
ha acconsentito a ricevere. Il 40% degli
intervistati a livello mondiale ritiene
efficace il product placement nei programmi
televisivi, mentre il 42% si affida
agli annunci radiofonici e il 41% ai
messaggi pubblicitari proiettati nelle
sale cinematografiche prima dei film.
“La crescita della fiducia nell’on-line
search e nel display advertising nel
corso degli ultimi quattro anni dovrebbe
spingere chi si occupa di marketing
a investire con maggior sicurezza
nella pubblicità in questo mezzo”, ha
affermato Randall Beard, Global Head
Advertiser Solutions in Nielsen. “Molte
aziende stanno già aumentando la
loro attività pubblicitaria a pagamento
nei social network, in parte grazie
all’alto livello di fiducia che i consumatori
ripongono nelle raccomandazioni
di amici e nelle opinioni on-line. I brand
dovrebbero monitorare da vicino questo
canale pubblicitario emergente,
data la sua continua crescita.”
Secondo l’indagine Nielsen, un terzo
degli intervistati a livello globale ha fiducia
nei video e nei banner pubblicitari
sui dispositivi mobili quali tablet o
Smartphone. Circa un terzo (29%) dei
consumatori on-line a livello mondiale
ha dichiarato di fidarsi degli SMS
pubblicitari, con un incremento del
21% dal 2009 e del 61% dal 2007.
Per quanto riguarda la rilevanza del
messaggio pubblicitario, il 50% dei
consumatori on-line a livello mondiale
considera gli spot televisivi personalmente
rilevanti nel momento >>
69

Inserto economIa - Giugno 2012
>>
in cui cerca informazioni sui prodotti
che desidera o di cui ha bisogno;
questo è particolarmente evidente
in Medio Oriente, Africa e Pakistan,
dove il 65% dei consumatori considera
la pubblicità televisiva altamente
pertinente alle proprie esigenze. Al
contrario, solo il 30% degli intervistati
europei reputa rilevanti gli spot televisivi.
Un terzo (33%) degli intervistati
a livello mondiale considera rilevanti
i banner pubblicitari on-line, rispetto
agli annunci sui social network (36%)
e ai video pubblicitari in rete (36%). Il
42% ritiene pertinenti gli annunci nei
risultati dei motori di ricerca.
“L’alto costo della pubblicità nel frammentato
mondo mediatico di oggi
costringe chi si occupa di marketing
a ideare annunci più efficaci ed efficienti”,
conclude Beard. “Al fine di incrementare
il ritorno sugli investimenti
pubblicitari, i marketers hanno bisogno
di assicurarsi che il contenuto e
il messaggio di un annuncio pubblicitario
siano rilevanti per il consumatore
che lo guarda. Mentre ci aspettiamo
di vedere alti livelli di pertinenza in
pubblicità dove il consumatore è attivo
nella ricerca di informazioni, come
ad esempio sul sito web di un brand
o nelle e-mail sollecitate, l’indagine
Nielsen mostra come ci sia ancora
molto potenziale per raggiungere il
giusto pubblico attraverso messaggi
advertiser-driven.”
Macron ancora a Napoli
NEWS
Andamento positivo
per Original Marines
Original Marines (marchio campano di
abbigliamento casual e sportivo, in Italia
con 513 negozi in franchising e 65
propri) ha chiuso il 2011 con indicatori
economici in crescita del 10,5% a
210,4 milioni di euro. L’Ebitda sale del
17,8% a 30,9 milioni di euro per un
margine del 14,7%. L’Ebit, invece, migliora
del 17,2% a 23,9 milioni, creando
un’incidenza sui ricavi dell’11,3%
e l’utile, prima delle imposte, del
16,5% a 21,7 milioni (+10,3%). Tra i
mercati che hanno contribuito più di
altri al conseguimento di questo eccezionale
risultato, emerge quello del
Medio Oriente, gestito dalla società
Lifco, generatrice di un giro d’affari
in crescita del 15,8% a 8,6 milioni di
euro. All’estero, Original Marines, è
presente con 76 punti vendita, di cui
38 gestiti dalla già su citata Lifco, che
ha in avanzata fase di progettazione
l’ulteriore apertura di 12 negozi in Kuwait,
Qatar, Libano e Giordania. Per
quanto riguarda l’Europa Occidentale,
durante l’anno in corso, lo sviluppo
avverrà soprattutto in Francia, Turchia,
Austria, Svizzera, Repubblica Ceca e
naturalmente in Italia, dove di nuove
aperture ne sono state pianificate una
decina.
La Società Sportiva Calcio Napoli e Macron hanno annunciato il rinnovo per altri
3 anni dell’accordo di sponsorizzazione tecnica che già legava le due società
dal 2009.
Il club partenopeo ha voluto così confermare la propria fiducia nell’azienda bolognese
che in questo modo ha visto premiati gli sforzi compiuti negli ultimi
anni per conquistare fette sempre più significative di questo mercato, legando il
proprio nome a molti dei club più rappresentativi del calcio italiano ed europeo
(fra gli altri, il Bologna, il Piacenza, il West Ham, il Leeds United, il Maiorca, il
Monaco, il Lorient, l’AZ Alkmaar, lo Sporting Braga).
L’accordo, che prevede la fornitura non solo dei capi tecnici per tutte le formazioni
del Napoli ma anche di prodotti della nuova linea fashion per il tempo
libero, nasce anche dalla stretta collaborazione tra i tecnici della Macron e lo
staff del club partenopeo, per creare prodotti di elevata eccellenza tecnica e
vestibilità.
“Siamo fortemente soddisfatti della collaborazione che in questi anni ci ha visto
lavorare fianco a fianco con la Macron – ha dichiarato il presidente del Napoli
Aurelio De Laurentiis –. Con loro abbiamo trovato un partner ideale per condividere
il cammino verso quei traguardi di successo che merita la città di Napoli.”
Burton cede settore
skate
Rob Dyrdek, skateboarder statunitense
con 20 anni di carriera agonistica professionale
alle spalle, attore e imprenditore
nel settore televisivo, dallo scorso
17 aprile è il nuovo titolare della DNA
Distribution. L’ha acquisita da Burton
(Snowboarder), a seguito di trattative
iniziate una decina di mesi orsono. Il
pacchetto della cessione comprende
i marchi di skate Alien Workshop, Habitat
e Reflex, sui quali la Dyrdek Enterprises
Inc. intende puntare in modo
più aggressivo a livello mondiale. “Sono
molto orgoglioso di possedere questo
ormai ex ramo dell’azienda Burton, anche
perché si tratta del primo brand che
ha creduto in me come atleta, sponsorizzandomi.”
Chris Carter, direttore generale
e cofondatore della DNA Distribution
continuerà a collaborare con lo
stesso ruolo a Dayton (Ohio), mentre
alla creazione dei modelli e al marketing
provvederà Dyrdek da Los Angeles.
Bene lo Sport retail
in Francia
La vendita degli articoli sportivi in Francia?
Le informazioni riferite alle grandi
organizzazioni di vendita sono tutte (o
quasi) positive, in linea con quanto dichiarano
i responsabili della concentrazione
Go Sport, composta da 21 negozi,
per i quali il 2012 è iniziato bene,
meglio di quanto si potesse prevedere.
Nel primo trimestre i fatturati globali
del gruppo sono aumentati del 6,2%
a più di 167 milioni di euro. A superficie
comparabile, il livello di crescita è
addirittura attestato al 7,6%. Anche in
Polonia, dove Go Sport è presente, è
stato registrato un aumento di incassi
del 9,3%. Un risultato da considerare
globalmente eccellente, soprattutto se
si considera che l’inizio della stagione
invernale 2011/2012 è stato penalizzato
dalla carenza di neve in molte delle
principali stazioni sciistiche francesi.
Nel periodo gennaio/marzo la rimonta è
del 6,7%, attestata sui 112,8 milioni di
euro. Go Sport approfittando di questo
momento favorevole avvierà operazioni
di rilancio che vanno dall’aumento del
capitale all’attivazione dell’e-commerce,
alla ricerca di partner francesi con
cui operare in franchising.
70

Inserto economIa - Giugno 2012
NEWS
Una nuova
federazione
The Ultimate Fighting Championship
(UFC), organizzazione leader del
settore (MMA), celebra con grande
entusiasmo la creazione della nuova
Federazione Internazionale delle Arti
Marziali Miste (IMMAF).
La UFC supporta con tutto il cuore
questa nuova iniziativa ed il suo leader
e presidente August Wallén, che
darà inizio alla prima fase di crescita
concreta della Federazione.
Lorenzo Fertitta, presidente e amministratore
delegato della UFC, nonché
promotore in prima persona della crescita
della UFC, afferma che questo è
il momento giusto per la nascita della
federazione. “In questo momento lo
sport sta avendo una crescita esponenziale
e la creazione di una federazione
globale è la scelta migliore per
ottimizzare le opportunità del momento
in risorse e sviluppando la parte
amatoriale dello sport. Avere un’organizzazione
che supervisiona ed aiuta
a costruire le basi di questo sport a
livello globale aiuterà a migliorare le
regole sulla sicurezza e aiuterà a creare
un modello globale da usare per
entrare in nuovi mercati. È uno dei primi
passi pieni di speranza verso il tanto
atteso desiderio di vedere le MMA
diventare uno sport olimpico.”
“Aspettavamo da tempo la creazione
di questa organizzazione” afferma
Marc Ratner, senior vice president of
Government and Regulatory Affairs.
“Le arti marziali miste sono cresciute
in tutto il mondo in maniera esponenziale
e vogliamo dare il massimo supporto
alla federazione focalizzata nel
creare una serie di regole per la sicurezza
dei fighter. Sono molte le difficoltà
che si affrontano nella creazione
di un’organizzazione internazionale
ma sono sicuro che le soddisfazioni
compenseranno le difficoltà di questo
lungo percorso.”
Gli eventi della UFC sono visti da un
miliardo di famiglie grazie alla capillare
distribuzione televisiva tradotta
in 20 lingue in più di 150 nazioni in
tutto il mondo e 30 sono gli eventi live
trasmessi ogni anno in tv che aiutano
nello sviluppo e nella crescita dello
sport in nuove culture.
Puma erode margini
Il produttore tedesco di articoli sportivi Puma, controllato dal gruppo francese PPR, ha
pubblicato alla fine di aprile scorso i risultati del primo trimestre in calo, i quali riflettono
la difficile situazione del mercato europeo e l’aumento di costo delle materie prime.
La società, nell’esercizio chiuso a fine marzo ha certamente visto aumentare il suo fatturato,
di più del 6%, a 821 milioni di euro, rispetto allo stesso periodo dell’anno prima,
ma il suo utile operativo e l’utile netto sono calati rispettivamente dell’8% (a 102 milioni
di euro) e del 5% (a 74 milioni di euro).
Il fatturato di 368 milioni di euro messo a segno nella regione Europa/Africa/Medio
Oriente ha significato una diminuzione del 2% rispetto al primo trimestre 2011, fatto
che “rispecchia le attuali sfide che deve affrontare l’Europa”, ha commentato in un comunicato
il boss di Puma, Franz Koch.
Il gruppo, che spiega la flessione con le difficoltà economiche nell’area e con le condizioni
climatiche poco propizie alle vendite di capi invernali, sta cercando di ottimizzare
il proprio modello produttivo e di centralizzare alcune funzioni di supporto della zona.
Le altre regioni hanno più che compensato il calo. Le vendite nella zona Asia-Pacifico
progrediscono di più del 10%, a 192 milioni di euro, trascinate dai mercati sudcoreano,
indiano e giapponese. E le Americhe hanno ottenuto un +8,5%, a quasi 261 milioni
di euro, con crescite a due cifre in America Latina. Il Nordamerica, poi, beneficia della
dinamica avviata con la creazione delle joint-venture Janed per l’intimo e soprattutto
Wheat Accessories per lo sviluppo delle sue linee di accessori.
A livello mondiale, sono in particolare gli accessori (+19%), condotti da Cobra Puma
Golf, e l’abbigliamento (+8%), soprattutto il running, il lifestyle e il golf, a trainare la crescita.
Le calzature per contro, pur valendo ancora 415 milioni di euro, sono in ribasso
del 2,1%. Per quanto concerne la redditività, i margini hanno sofferto dell’incremento
dei costi delle materie prime, soprattutto quello del prezzo del cotone.
Puma si definisce comunque fiduciosa per il resto dell’annata, e mantiene il suo obiettivo
di una crescita compresa fra il 5% e il 10% del fatturato, e attorno al 5% dell’utile
netto. Il gruppo punta fra l’altro sugli eventi sportivi di quest’anno, l’Europeo 2012 di
calcio – Puma è sponsor ufficiale dell’Italia – e soprattutto i Giochi Olimpici di Londra.
Il marchio Puma veste fra gli altri lo sprinter giamaicano Usain Bolt.
Reebok firma con i Planet Funk
Reebok ha firmato un accordo con uno dei più famosi gruppi elettro-dance del
panorama italiano, i Planet Funk, band nata nel 1999, che ha già collaborato con
artisti affermati come Jim Kerr, Jovanotti, Raiz, Sally Doherty e Dan Black; è la
prima volta che il gruppo sigla una partnership ufficiale con un brand lifestyle.
L’accordo prevede che la band sia al centro di un piano integrato di comunicazione
che mira a creare un link diretto tra la collezione Classics di Reebok, i
testimonial e il pubblico di riferimento. Saranno inoltre sviluppate in esclusiva per
Athletes World, attività di comunicazione sul punto vendita che troveranno sul
web continuità e completamento.
I Planet Funk, durante il loro imminente tour estivo e in occasione della realizzazione
dei propri video musicali, indosseranno capi del noto marchio sportivo
identificati dalla riconoscibile ‘drop R’, simbolo della collezione Classics.
Nike mette in vendita Cole Haan e Umbro
Nike mette in vendita i brand Cole Haan e Umbro. Il colosso americano dell’abbigliamento
sportivo, come ha spiegato l’amministratore delegato Mark Parker, punta
così a concentrarsi sui marchi principali Nike, Jordan, Converse e Hurley.
Il processo di vendita, si apprende in una nota della società, inizierà presto e dovrebbe
essere completato entro maggio 2013 anche se, secondo la portavoce
Charlie Brooks, non sono ancora state presentate proposte di acquisto.
Nike ha rilevato nel 1988 Cole Haan, specializzata in scarpe in pelle e borse, mentre
l’acquisizione del marchio che realizza scarpe e abbigliamento da calcio è stata
effettuata nel 2008. Dopo la diffusione della notizia il titolo di Nike a Wall Street ha
virato in negativo.
71

Inserto economIa - Giugno 2012
NEWS
Scarpe bestseller in USA
Nel 2011 il fatturato statunitense della
calzatura sportiva ha raggiunto quota
18,4 miliardi di dollari, pari a 13,9 miliardi
di euro. A rivelarlo è lo studio svolto
da Research Irvin Brh su commissione
della National Sporting Goods
Association (NSGA), disponibile da
fine maggio a 250 dollari per gli iscritti
e a 340 dollari per i non soci. Titolo
della pubblicazione: “Sporting Goods
Market 2012”. Si tratta di informazioni
raccolte da TNS Global Market Research
Company con il sistema dell’US
Bureau of Census che consente di
ottenere risultati finali non lontani dalla
precisione. Sono 41.000 le famiglie
americane intervistate. Torniamo al giro
d’affari globale della calzatura sportiva
negli Usa. Rispetto all’anno precedente
le vendite sono aumentate del 5%,
invece del 2% registrato nel 2010. Il
rapporto prende in considerazione 26
tipologie di consumo, con quella delle
scarpe da passeggio al primo posto
(+7% sul 2010, a 4,5 miliardi di dollari
invece di 4,23). Seguono, estrapolate
tra le principali categorie sottoposte
a esame le fashion/sneacker (+8% di
fatturato a 3,86 miliardi di dollari); quelle
per jogging/running (+6% a 2,46
milioni di dollari); le scarpe da cross
training/fitness (+7% a 2,27 miliardi di
dollari) e quelle per il trekking (+3% a
1,2 miliardi di dollari).
Decathlon economizza e la
Cee premia
Tagliare i consumi di energia delle organizzazioni
pubbliche e private: è questo
l’obiettivo dei premi “Green Building” e
“Green Light” promossi dalla Commissione
Europea, insediata a Bruxelles.
Green Light incoraggia a installare sistemi
di illuminazione efficienti, mentre
Green Building promuove edifici virtuosi
nei consumi ottenuti attraverso:
l’isolamento termico; la dotazione di
strutture efficienti per il riscaldamento
e il raffreddamento; sistemi di controllo
intelligenti; pannelli fotovoltaici e
similari. Dei prestigiosi riconoscimenti
di cui sopra, due riguardano aziende
operanti in Italia. Nel caso specifico
Decathlon, che, fatto il raffronto con il
2010, ha ridotto i consumi di 25 suoi
negozi risparmiando 3.994 MWh e la
Coop Lombardia S.c. che i MWh li ha
addirittura dimezzati.
Una filiale salewa
per Cechia e slovacchia
Da sempre Salewa coltiva con alcune nazioni un rapporto di particolare sintonia.
È questo il caso della relazione tra il brand altoatesino e i territori della
Repubblica Ceca e della Slovacchia, Paesi dalla forte tradizione alpinistica,
tanto che Salewa affidò nel 1989 a due pionieri del mercato outdoor, Petr
Polanecky e Ludek Visinsky, la distribuzione dei propri prodotti nell’allora
Cecoslovacchia. Quando nel 2006 Salewa decise la nuova strategia internazionale
che vedeva la centralizzazione delle esportazioni con gestione
diretta dalla propria sede di Bolzano, l’azienda trovò in Sportcentrum Galfy
il giusto interlocutore, in grado di gestire la rete di agenti, ma occupandosi
direttamente delle spedizioni ai punti vendita. L’agenzia Sportcentrum
Galfy è stata fondata da Robert Galfy, una guida alpina IMGA tra i primi
a credere nel brand dell’aquila nera, e che ha utilizzato i prodotti Salewa
anche durante le spedizioni extraeuropee, come la famosa salita al Cerro
Torre del 1981. Galfy ha saputo rappresentare in Repubblica Ceca e Slovacchia
lo spirito Salewa, assicurando fin da subito una forte presenza ai
piedi dei Monti Tatra con punti vendita affidabili e dall’eccellente servizio al
cliente oltre ad aver allestito un importante Dynafit Test Center.
“La maggiore integrazione del mercato Europeo, la forte evoluzione del
settore vendite e il nuovo ruolo assunto dal punto vendita, ha fatto sì che i
mercati della Repubblica Ceca e Slovacchia diventassero ancora più importanti
– commenta Andreas Rauter, Salewa Group Export Director – e
Salewa crede nelle emozioni che il proprio consumatore prova, affiancando
la sua tecnicità e la sua vocazione per l’alta montagna per conquistare
posizioni sempre più elevate nel mercato.”
Sottolineando la continuità nella relazione con i key client, Salewa ha affidato
a Branislav Adamec il ruolo di General Manager. Guida alpina IMGA,
alpinista appassionato di sci, freerider di lungo corso e infinita passione
per l’alpinismo, Branislav Adamec sta costruendo un forte network di collaborazioni
tra partner di fiducia – come il negozio Outdoor Centrum a
Benesov u Semil (sede del primo shop-inshop Dynafit in Repubblica Ceca)
e i negozi di Galfy Sportcentrum a Vysoke Tatry e Poprad.
“Lavoreremo duramente per soddisfare le aspettative dei nostri clienti – ha
aggiunto Adamec – per avvicinare ancora di più i nostri marchi ai consumatori
e ai nostri rivenditori.”
Troppi modelli per adidas
Adidas intende ridurre del 25% gli articoli compresi nelle sue collezioni. A
darne notizia attraverso il Frankfurter Allgemeine Zeitung è il presidente Herbert
Heiner. “Il 20% dei nostri prodotti – ha dichiarato nel corso di un’intervista
– rappresenta circa l’80% del nostro giro d’affari. Noi abbiamo troppi
articoli nelle nostre collezioni, dovevamo fare qualcosa e lo stiamo facendo”.
Ora il brand tedesco delle tre strisce, proprietario anche di marchi Reebok
(abbigliamento e calzature per il calcio e il tempo libero) e TaylorMade (golf),
produce 47.000 modelli diversi. L’idea è di immettere sul mercato prodotti
uguali per tutti i Paesi, in modo da ottenere notevoli economie nella produzione
e nell’immagazzinamento degli stock. Tanto per cominciare – facciamo un
esempio – adidas, riferendosi ai campionati europei di calcio 2012, svoltisi in
Polonia e Ucraina dall’8 giugno all’1 luglio, ha deciso di produrre un pallone
uguale per tutti in tutto il mondo. A tale proposito, è sempre Heiner a precisarlo:
“Riferendoci all’attualità dei dati, possiamo dire che il gruppo è partito
bene e che coerentemente con le previsioni siamo sulla buona strada per
realizzare un fatturato record nel comparto-football, stiamo vendendo milioni
di palloni.”
72

Inserto economIa - Giugno 2012
NEWS
Nuova direzione finanziaria in
Sport 2000 France
Sport 2000 France, gruppo affiliato
a Sport 2000 International, che raggruppa
355 punti vendita in 25 Paesi,
ha nominato direttrice finanziaria Stéphanie
Baragnon affidandole l’incarico
prima ricoperto dal direttore generale
Frédéric Dekeyser, che ora diventa
suo primo superiore di riferimento. Tra
le precedenti esperienze professionali
della Baragnon figurano un analogo incarico
svolto per conto dell’agenzia di
viaggi e vacanze Thomas Cook e quello,
il più recente, di controllore finanziario
della Japan Tobacco.
Postcard diventa italiano
Si è conclusa l’operazione nel contesto
della quale il gruppo italiano controllato
da Peuterey Group S.p.A. ha acquisito
dalla società lussemburghese che
li possedeva l’intero portafoglio dei
marchi “Postcard”, registrati, affermati
in tutto il mondo. Con questo accorpamento,
il gruppo toscano che già
possiede Geospirit, Peuterey e Aiguille
Noire, accresce la notorietà già conquistata
sui mercati internazionali del
winter-wear di lusso.
Quello che pensano i
francesi sullo sponsoring
L’agenzia parigina Sportlab, che ogni
anno redige una classifica che cataloga
i brand maggiormente impegnati
nello sponsoring a livello mondiale, ha
reso noti i risultati dell’indagine svolta
in Francia nel 2011, secondo la quale –
facendo riferimento al football – il 35%
degli intervistati ha designato adidas al
primo posto, Nike al secondo (22%);
entrambe seguite a distanza da Puma,
salita sul terzo gradino del podio con
solo il 5% delle considerazioni raccolte.
Per quanto riguarda altre discipline, a
Nike viene riconosciuto il ruolo di capolista
nel tennis, lasciando alle sue spalle
nell’ordine Lacoste e adidas. Essendo
tutti francesi i classificatori, va da sé
che non poteva non essere preso in
considerazione anche il rugby, sport
nazionale per il Paese. Anche nel gioco
della palla ovale Nike prevale sui rivali
occupando rispettivamente il primo e il
secondo posto con le percentuali del
10 e del 9%.
L’impegno animalista e sull’usato di Puma
Puma ha reso recentemente noto attraverso il proprio chief executive office
Franz Koch, l’impegno dell’azienda a non usare nelle sue collezioni: a) pellicce;
b) pelli di coccodrillo, serpenti, squali e altri pesci; c) piume ricavate da
animali vivi; d) lana merino ottenuta con la pratica dello scuoiamento dell’area
perianale e del taglio della coda dell’animale. L’azienda tedesca, naturalizzata
francese, è tra quelle del settore maggiormente impegnate a difendere l’ambiente
mediante l’adozione di sistemi di lavorazione anti-inquinanti, ai quali
ora aggiunge il ‘plus’ della rinuncia all’uso di materie derivate dallo scuoiamento,
dall’uccisione e della tortura degli animali vivi e rari.
Intanto, il noto brand ha avviato in Germania, un programma di riciclaggio
delle scarpe e dell’abbigliamento per lo sport. L’iniziativa, battezzata “Bring
Me Back” consente all’utenza di “liberarsi dell’ormai considerato inusabile”,
di qualsiasi marca sia. La valutazione avverrà tenuto conto dello stato
dell’usura. Puma si assume l’impegno di riutilizzare il materiale raccolto avvalendosi
della collaborazione di una società statunitense I:CO di Los Angeles
specializzata in attività correlate a questo genere di mercato. È previsto che
nel 2013 l’operazione “Bring Me Back” sarà esportata in tutto il mondo.
Sci, snowboard,
e tennis secondo Head
Ecco i principali dati ripresi da una relazione firmata Head, riguardante il mercato
mondiale degli articoli sportivi, ovviamente correlato ai materiali di propria
produzione per lo sci, lo snowboard, gli sport della racchetta e delle
attività subacquee nel 2011. L’ipotizzabile clientela sarebbe stata costituita
da circa 50 milioni di sciatori e 8 milioni di snowboarder, i quali, in relazione,
avrebbero acquistato 3,2 milioni di paia di sci e 8 milioni di tavole spendendo
nel contesto 310 milioni di euro. Ai quali ne vanno aggiunti 230 milioni per
gli scarponi. Il 65% sarebbe stato venduto in Europa, il 26% negli Stati Uniti
e in Canada, il 9% in Giappone e il rimanente in giro per il mondo. Passando
al tennis, Head ritiene che complessivamente i praticanti fossero circa 8,4
milioni di unità e che il mercato globale abbia prodotto un fatturato di valore
vicino ai 300 milioni di euro, in calo del 5% rispetto all’anno precedente per
quanto riguarda il giro d’affari e del 6% la quantità. Di palle da tennis ne sarebbero
state vendute 23,1 milioni, corrispondenti al controvalore di circa 195
milioni di euro: la stessa quantità del 2010, ma smaltite a prezzo superiore. In
calo, per concludere, il mercato dell’attività sportiva subacquea, ambito in cui
Mares opera con il marchio Mares. Il giro d’affari all’ingrosso, in tutto il mondo,
non ha superato il limite dei 400 milioni di euro. Ha ‘fatto acqua’ quello
della zona Emea (Europa, Medio Oriente, Africa), è rimasto sul livelli del 2010
l’asiatico; a sanare parzialmente la perdita è stato con un apprezzabile +5%
il fatturato negli Stati Uniti.
ELIMINATA L’OUTDOOR
DI SHANGHAI
La Fiera di Francoforte, organizzatrice di
“Outdoor China” in collaborazione con
China Outdoor Commerce Alliance, annuncia
che la seconda edizione che era
stata programmata per i primi di luglio a
Shanghai è stata annullata a causa di “inattese
circostanze”, traducibili nel carente
numero degli espositori prenotati. La nota
che accompagna la notizia precisa che
l’appuntamento è rimandato al 2013.
IL NAPOLI CALCIO
AL MOLO D’IMBARCO
La società Napoli Calcio dispone da
oggi di un nuovo punto vendita a pochi
metri dal mare, dove è possibile acquistare
i fac-simili delle maglie, t-shirt,
sciarpe, bandiere e altri prodotti che
‘ricordano’ le attività agonistiche della
squadra. Location dell’Official Merchandise
SSS Napoli: Molo Beverello,
alle spalle del luogo di imbarco per le
isole del Golfo.
73

Inserto economIa - Giugno 2012
Alla conquista di Garant
ANWR (Acronimo di Ariston-Nord-
West-Ring eG), grande gruppo di acquisto
per i rivenditori di calzature, licenziatario
di Sport 2000 in Germania,
Svizzera e Lussemburgo (6000 aziende
affiliate con 11.000 negozi) rende nota
l’intenzione di acquisire le rimanenti
azioni in circolazione di “Garant Schuh
+ Mode”, altro gruppo formato esclusivamente
da rivenditori di calzature.
Dal 2010 ANWR, il cui giro d’affari si
aggira sui 7 miliardi di euro, possiede
il 70% del Garant Group attraverso la
controllata ANWR Garant International
AG (AGI), che già detiene il 90,42%
delle azioni di Garant.
Primavera inoltrata, è tempo di correre. Podismo e jogging
sono realtà sempre più praticate anche in Italia e sono ormai
un mercato aggredibile per le case di abbigliamento sportivo:
non si è fatta attendere Nike nella risposta al “we all run” di
adidas, nuovo claim che manifesta un posizionamento ben
preciso in questo senso. Nike, che in realtà aveva già fiutato
la profittabilità del settore, realizzando “Nike +” in co-marketing
con Apple, continua a professare la sua strategia social
realizzando un video eccezionale nei contenuti, nella fotografia
e nell’originalità dell’idea: un jogging coast to coast di due
innamorati lontani con il desiderio di incontrarsi. Questa volta
però i due jogger non sono muniti di iPod e cuffiette, ma
cantano e raccontano la loro storia: il jingle infatti si intitola
NEWS
Mammut Sports Group a -3,4%
Il forte franco svizzero sul mercato dei cambi (nel 2011 è stato apprezzato
del 3,8% nei confronti dell’euro e del 3,4% rispetto al dollaro Usa) arreca
pesanti danni all’export degli articoli sportivi dalla Svizzera verso altri Paesi
e anche Mammut Sports Group ne ha pagato le conseguenze, registrando
nel 4,7% il calo del fatturato rispetto all’anno precedente: 210,8 milioni di
CHF (184 milioni di euro) nel 2011; 221,2 milioni di CHF (284 milioni di
euro) nel 2010. La società, che produce e vende abbigliamento, attrezzature
e accessori per gli sport della montagna e dell’escursionismo imputa il caso
a diversi fattori, tra i quali, oltre al su citato cambio sfavorevole del denaro:
a) la richiesta di prodotti meno costosi da parte dei retailer europei, dovuta
alla crisi economico-sociale in essere; b) il carente innevamento registrato
agli inizi della stagione invernale nella stragrande maggioranza delle località
sciistiche dell’intero arco alpino; c) i rivenditori svizzeri di articoli sportivi che,
contrariamente alle abitudini hanno effettuato una parte dei loro approvvigionamenti
all’estero, acquistando in questo caso analoghi prodotti a prezzi più
convenienti. Mammut Sports Group è ormai da lungo tempo sensibilizzata al
problema e per correre ai ripari ha recentemente inaugurato un proprio centro
logistico a Memmingen, nel Sud Occidentale della Germania, da dove ritiene
di potere continuare, come in passato, a operare senza troppi intralci valutari.
Per quanto riguarda l’anno commerciale in corso – lo afferma l’azienda – il
sell-in sta seguendo lo stesso ritmo sofferente, con poche prospettive di miglioramento,
anche se le vendite risultano in crescita in Germania e nei Paesi
dell’Europa Orientate, in Asia e negli Stati Uniti.
Interventi per crescere
Le informazioni riferite alle grandi organizzazioni di vendita francesi di articoli
sportivi sono tutte (o quasi) positive, in linea con quanto dichiarano i
responsabili della concentrazione Go Sport, composta da 21 negozi, per
i quali il 2012 è iniziato bene, meglio di quanto si potesse prevedere. Nel
primo trimestre i fatturati globali del gruppo sono aumentati del 6,2% a
più di 167 milioni di euro. A superficie comparabile, il livello di crescita è
addirittura attestato al 7,6%. Anche in Polonia, dove Go Sport è presente,
è stato registrato un aumento di incassi del 9,3%. Un risultato da considerare
globalmente eccellente, soprattutto se si considera che l’inizio della
stagione invernale 2011/2012 è stato penalizzato dalla carenza di neve
in molte delle principali stazioni sciistiche francesi. Nel periodo gennaio/
marzo la rimonta è del 6,7%, attestata sui 112,8 milioni di euro. Go Sport
approfittando di questo momento favorevole avvierà operazioni di rilancio
che vanno dall’aumento del capitale all’attivazione dell’e-commerce, alla
ricerca di partner francesi con cui operare in franchise.
Nike e adidas, video contro video
Guerra dura con
la concorrenza
Il progetto “Parco Sud” in provincia
di Vicenza, al cui interno sorgerà una
vera e propria cittadella dello sport, è
in avanzata fase di realizzazione. In settembre
a Thiene, in questo contesto,
aprirà i battenti un maxi punto vendita
Decathlon. Alloggerà in un edificio di
3500 metri quadrati, con la superficie
vendita disposta su 2500. Ad animare
il Parco Sud saranno attivi entro l’anno
quattro campi sportivi polifunzionali,
oltre a una grande arena dedicata ai
concerti e allo svolgimento di altre manifestazioni,
anche d’impronta non necessariamente
sportiva. Decathlon non
sarà però il solo importante fornitore
di articoli sportivi operante nella zona.
Dovrà infatti spartire la clientela con
altre realtà concorrenti, ben radicate
nelle sue immediate vicinanze: “Baggio
Sport” e “Cisalfa” per esempio, volendo
citare solo le due più temibili del
circondario.
“I would run to you” (vorrei correre da te), pezzo orecchiabile
e con un testo molto divertente, scaricabile anche su una
pagina dedicata.
Il target scelto da Nike per questa campagna è la popolazione
femminile: il video rende omaggio al girl power ed esalta
la forza di volontà e la tenacia del gentil sesso, specialmente
quando si tratta della persona che si ama. Le inquadrature
delle nuove Nike Free sono da product placement, dato che
la love story raccontata è più vicina ad un corto d’autore che
ad una pubblicità.
Solo nel finale infatti si manifesta il messaggio di Nike: “Run
Stronger” ossia Corri più forte spinto dalla “forza dell’amore”,
ma soprattutto dalle nuove Nike Free Run +.
74

Inserto economIa - Giugno 2012
NEWS
Manovalanza sfruttata in Indonesia
Adidas è finito sul banco degli imputati a seguito di un’inchiesta pubblicata sul quotidiano
inglese the Independent, la quale evidenzia lo sfruttamento cui sono sottoposti
i lavoratori delle aziende che producono per il brand tedesco delle tre strisce
in Indonesia. Gli inviati del giornale hanno constatato che gli operai sono sottoposti
a turni lavorativi stressanti, al limite delle 65 ore settimanali, ricevendo in cambio
stipendi da fame e punizioni se non raggiungono i target produttivi prefissati. La
rivelazione assume particolare rilevanza anche perché adidas dichiara di essere impegnata
a verificare che i dipendenti delle aziende in questione ricevano giusti salari
e lavorino in ambienti sicuri. Ribatte il the Independent: i controlli avvengono effettivamente,
ma trattandosi di visite programmate gli ispettori trovano sempre operai
“costretti a mentire” sull’entità dei salari-base e sulle ore straordinarie (obbligatorie
e non pagate) prestate nei week-end. Sul caso è intervenuto anche il comitato organizzatore
dei Giochi di Londra 2012 (Logoq), il quale ha annunciato la decisione di
agire con i mezzi e gli strumenti di cui dispone per salvaguardare i diritti dei lavoratori.
A tale proposito ricordiamo che il Logoq e tutte le aziende partner (adidas è sponsor
ufficiale della manifestazione) hanno firmato la Ethical Trading Iniziative (ETI).
prada, sponsor Federvela
Prada, che ha battezzato a Palermo la nuova “Luna Rossa Challenge” con la quale
parteciperà alle prossime regate dell’America’s Cup, comunica di avere anche firmato
con la Federazione Italiana Vela un contratto che prevede la fornitura dell’abbigliamento
tecnico alla squadra dei i Giochi Olimpici e Paralimpidi di Londra 2012. Oltre
che sulle divise degli equipaggi e dei correlati addetti ai lavori, il logo Prada spiccherà
sia sugli scafi e sulle vele delle imbarcazioni, sia sui mezzi di appoggio della squadra.
Tutto questo, non solo a Londra, ma in tutte le regate della stagione velica in corso.
Intersport France
incrementa il giro d’affari
Nel 2011 il gruppo di negozi francesi
inquadrati nell’organizzazione internazionale
ICC. Intersport Corporation
(366, compresi 15 aggregati in Belgio)
ha chiuso l’anno fatturando complessivamente
1298 milioni di euro:
+5,4% nel raffronto con i dodici mesi
precedenti. Nei 187 negozi ubicati
in località sciistiche l’incremento del
giro d’affari ha raggiunto quota 7,1%,
in crescita dell’1,7% sul 2010. Con
segno percentuale positivo a due cifre,
risulta inoltre essersi concluso il
primo trimestre delle vendite riferite
all’anno in corso. Commentando questi
risultati il presidente di Intersport
France, Jacky Rihouet, afferma che
“essi riflettono la formidabile dinamicità
dell’insegna nel piano strategico
che mira al conseguimento di un fatturato,
nel 2015, attestato sul miliardo
e 900 milioni di euro”.
Helly Hansen
è in vendita?
A diffondere la notizia è l’autorevole
agenzia di stampa bribritannica
Reuters, secondo la quale la società
Altor Equity Partners, titolare
del noto marchio svedese di abbigliamento
sportivo outdoor Helly
Hansen, ha definitivamente deciso
(rumors che ciò sarebbe accaduto
correvano da tempo) di mettere in
vendita il pacchetto azionario di
maggioranza posseduto. L’operazione-cessione
dovrebbe iniziare
la prossima settimana. avrebbero
dimostrato interesse all’acquisto
gli americani della VF Corporation,
della Columbia Sportswear e
i francesi del gruppo PPR. Quanto
possa costare la cessione non è
noto, ma da fonti bancarie si viene
a sapere che Altor Equity Partner
intende mettere in gara i pretendenti
mettendo alla base della
contrattazione un alto prezzo. Nel
2011 Helly Hansen ha messo a bilancio
un giro d’affari attestato sui
240 milioni di euro.
Affitti troppo cari
Addio al centro commerciale Millennium di Rovereto. Il negozio di articoli sportivi
New Sport, 150 metri quadrati al piano terra, si è trasferito nella vecchia sede della
vicina Mori, luogo di provenienza, verso metà aprile. La decisione è stata presa per
ridurre le spese di gestione, appesantitesi ultimamente, soprattutto a causa del caro
affitti. Il titolare, Riccardo Antonini, la motiva così: “Non potevamo continuare in questa
situazione e abbiamo così preferito ricorrere a una consensuale risoluzione del
contratto d’affitto. La decisione di tornare a Mori è anche dettata dal fatto che con
i risparmi che ricaveremo potremo salvare i livelli occupazionali e abbassare i prezzi
per vendere di più e favorire il pubblico. L’operazione avviene in un’ottica di risparmio,
visto che in tempi come questi un certo tipo di sobrietà è consigliata anche dai
nostri fornitori e da Sport Alliance, il gruppo d’acquisto di cui facciamo parte.”
Cessioni e acquisizioni in PrimaLoft
PrimaLoft Inc., leader mondiale negli isolamenti
termici ad alte prestazioni e filati
utilizzati dai più importanti marchi internazionali
nell’ambito outdoor, moda, arredamento,
ha annunciato di aver sottoscritto
un accordo per l’acquisto del business
prodotti PrimaLoft dalla casa madre Albany
International Corp.
L’acquisto di PrimaLoft è diretto da Michael
Joyce, ex presidente di Albany International
Corp.’s Applied Technology
Group e dal senior management team
di PrimaLoft. L’acquisto del business è
sostenuto da Prudential Capital Group,
che da 20 anni ha relazioni con Albany International
Corp. Prudential Capital Partners,
sponsorizzato da Prudential Capital
Group, ha fornito il finanziamento.
“Questa è un’incredibile opportunità per
il futuro di PrimaLoft e sono entusiasta
di lavorare nuovamente con PrimaLoft e
il suo management team”, ha dichiarato
Michael Joyce, che diventerà presidente
e chief executive officer di PrimaLoft.
“PrimaLoft è cresciuto per diventare il
leader mondiale negli isolamenti termici
e filati. Questa operazione permetterà a
PrimaLoft di continuare la sua crescita,
facendo gli investimenti necessari nel suo
marchio per mantenere e rafforzare la sua
posizione di leadership nel mercato.”
Fonti: Fashion magazine, il sole24 ore,
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comunicazione, www.sportbizreport.it,
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adatti a tutte le attività outdoor invernali. I pullover Salewa
in Dryarn hanno un effetto second skin: sono leggeri
e aderiscono perfettamente alla pelle, oltre a garantire un
eccezionale isolamento termico, permettendo di liberarsi
dell’ingombro dell’abbigliamento multistrato e rendendo
così i movimenti più agevoli nell’attività sportiva. Sono
durevoli e resistenti, asciugano rapidamente e non
hanno bisogno di essere stirati. Dryarn è leggerissimo,
è antibatterico, combatte con successo i
microrganismi nemici della pelle e allo stesso
tempo previene la formazione dei cattivi odori.
Come la lana ha un altissimo potere termico,
ma non trattiene l’umidità e non è soggetto al
fenomeno di pilling. Dryarn è
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Nessun infortunio
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articolazioni inferiori. Il loro utilizzo permette
principalmente la stabilizzazione e una
corretta postura del ginocchio con un
conseguente effetto preventivo sugli infortuni
degli arti inferiori, una maggiore stabilità
e un miglioramento delle performance
nella corsa e delle prestazioni.
Per giocatori moderni
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gli articoli più innovativi e inediti. Come la racchetta a
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un pubblico giovane e moderno, alla continua
ricerca dell’ultimo ritrovato tecnologico e che
apprezza un prodotto particolarmente curato
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di balsa a 7 strati utilizza le tecnologie Crystal
e WRB, mentre il rivestimento in gomma beneficia
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trasportare e comodi da riporre in borsa. Questi teli fanno sempre comodo nel caso sia necessario lavare
il bambino in acqua corrente (da preferire alle salviettine quando possibile). Il loro effetto è morbido
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come su di un normale asciugamano, ma se scappa un ‘bisognino’
fasciatoio, letto, tavolo o sedile posteriore dell’auto
su cui viene cambiato saranno salvi. Come
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ascoltando la musica, ha un foro posto
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un’unica misura, adatta sia all’iPod che
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propone una serie di articoli per praticare sport ad
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rispetto delle normative federali e di sicurezza. Le
porte da beach-soccer sono realizzate in tubolare
di acciaio, diametro 80 mm, sono verniciate di
colore giallo, e sono disponibili nella versione standard
con bossole da cementare o nella versione
con bossole a croce da insabbiare senza realizzare
il plinto in calcestruzzo. Gli impianti basket sono
realizzati in tubolare di acciaio 150x150 mm zincato
e si possono assemblare con diverse tipologie
di tabelloni e canestri, a seconda delle esigenze.
Gli impianti beach-volley sono realizzati in acciaio
zincato, diametro 76 mm, sono dotati di tendirete a
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contenere al massimo il
peso, è concepito per favorire la traspirazione
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maggior tenuta del collo del piede,
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del sangue) e una calzata
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proteico e a rapido assorbimento in grado di fornire un elevatissimo
apporto in amminoacidi essenziali (65%) e BCAA (25%). Il prodotto è di
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stato potenziato con l’aggiunta di enzimi digestivi e vitamine. Le proteine
del siero del latte sono composte da varie frazioni proteiche con proprietà
e vantaggi diversi. Indubbiamente la frazione proteica principale è ricca di
amminoacidi ramificati, sostanze fondamentali per lo sviluppo muscolare in
quanto stimolano la sintesi proteica. Le proteine del siero del latte, inoltre,
vengono digerite ed assorbite dall’organismo più
facilmente e più rapidamente rispetto alle proteine
derivate dalla caseina del latte. Per la loro velocità
di assimilazione sono l’ideale al mattino e nel postallenamento
per favorire il recupero. La presenza di
enzimi digestivi come la Papaina, la Bromelina e la
Beta-galattosidasi in proporzioni uguali è stata introdotta
appositamente per evitare lo squilibrio legato
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interamente in seamless. Questi prodotti sono il perfetto mix
tra tecnologia e design. Le maglie grazie alle zone
tridimensionali in spugna posizionate nei punti
strategici assicurano protezione, isolamento
termico e assoluta traspirabilità. La
particolare struttura di maglia e l’utilizzo
del Meryl Skinlife rendono questi capi
estremamente innovativi. La microfibra
Meryl Skinlife ha la capacità di mantenere
l’equilibrio naturale sulla pelle,
non diminuisce il livello di batteri che
è normalmente presente sulla pelle
ma grazie al suo agente batteriostatico
(ioni d’argento), ne inibisce
la crescita azzerando i cattivi odori
e mantenendo un ottimo livello di
comfort biologico. Il design minimale
rende le maglie adatte a soddisfare gli
atleti più esigenti ma anche tutte quelle
persone che ricercano le massime performance
in fatto di comfort, protezione,
termoregolazione e qualità. Tecso è
distribuito da WZ International.
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un design innovativo
una sceLta
variegata
Le linee coordinate
Joma per il running,
tutte con un colore di
base e composte sia da
calzature tecniche che da abbigliamento,
comprendono capi che soddisfano
le esigenze più diverse della
clientela. L’atleta può scegliere tra i
vari capi a disposizione e comporsi la
sua linea personale che può essere, in base
alle proprie necessità, molto essenziale o
molto ampia. Le calzature sono della collezione
Hispalis e Marathon, scarpe ad alto
contenuto tecnico, rispettivamente di 330
g quella con la massima ammortizzazione
e 205 g quella da competizione. I capi
di abbigliamento invece sono prodotti
tenendo conto delle esigenze dei podisti
sia in tema di traspirabilità e leggerezza per quelli
estivi, sia per le caratteristiche termiche e di totale
protezione da acqua e vento per quelli invernali.
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set basket trasportabile professional, un
dispositivo a manovella con cremagliera
applicata al set regola in maniera facile
e veloce l’altezza di gioco da 260 cm
fino a 305 cm. Interamente prodotto in Italia,
questo set può essere utilizzato sia a livello
ricreativo nel giardino di casa propria o nei
parchi gioco, che a livello professionale per
l’allenamento nei centri sportivi. La particolarità
di questo articolo, coperto da brevetto
europeo, è il design innovativo della base in
plastica che rappresenta in maniera stilizzata
una palla da basket. La base, riempibile con
105 litri d’acqua o 160 kg di sabbia, è dotata
di ruote che permettono un facile e sicuro
spostamento del set, vengono inoltre forniti i
tasselli per il fissaggio a terra. Il set, oltre alla
base, è composto da una colonna a tre sezioni
in acciaio verniciato, tabellone in plastica per
esterno 110x73 cm, canestro regolamentare,
retina, manuale di istruzioni per il montaggio.
Come optional è disponibile una protezione
imbottita da applicare al set che permettere
una maggiore sicurezza durante le fasi di
gioco. Inoltre abbinando un semplice kit è
possibile utilizzare il set basket anche per i
giochi del volley, beach volley, tennis e beach
tennis. Fsport è un marchio distribuito da
Facci, azienda certificata iso 9001: 2008
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utilizzate negli sci World Cup di Nordica,
risponde in modo perfetto alle esigenze
dei moderni sciatori.
Aderisce senza comprimere
La calza da trekking di Mico Sport
presenta eccezionali caratteristiche costruttive,
tra cui: polsino a struttura doppia
con Lycra per la giusta aderenza senza
compressione; maglia in struttura elastica a
media densità in Everdry polyester+ X-StaticXT2
+ Lycra per elevata traspirazione, comfort
di calzata, ventilazione costante e microclima
ideale; azione antibatterica e antiodore su
tutta la calza grazie alle proprietà dell’argento;
fascia elastica anti-torsione nell’arco plantare
e alla caviglia per assicurare il massimo
grip; inserto anti-stress in punta e tallone
per proteggere da impatto e sfregamento;
protezione sotto l’allacciatura della
scarpa; punta con cucitura piatta
anti-frizione; struttura anatomica
piede destro/sinistro in spugna
di Everdry polyester. Disponibile
nei colori: blu mélange,
antracite mélange, sabbia
mélange, grigio mélange.
Sportivi esigenti
Tecnologia e design, sono queste le parole
chiave che descrivono al meglio la nuova collezione
in lana di Tecso. I capi appartenenti a questa linea
esaltano al massimo le possibilità della tecnologia
seamless combinando zone ad elevato livello di
traspirazione ad altre di supporto e compressione.
Tecso ha combinato l’utilizzo della lana merinos
al Dryarn. Molteplici sono i benefici garantiti da
questo abbinamento: la lana mantiene la temperatura
corporea e il Dryarn favorisce il passaggio
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dell’umidità verso l’esterno mantenendo il corpo
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asciutto; in mischia diminuiscono i problemi dell’infeltrimento;
la lana bagnata impiega molto tempo ad
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asciugarsi, in combinazione con il Dryarn vengono migliorati di molto i tempi di asciugatura;
le pieghe che sulla lana spariscono con il vapore, vengono ulteriormente distese
dall’alta resilienza del polipropilene; il comfort del corpo è assicurato dalle due fibre ad
alta coibenza termica e dal basso peso specifico della combinazione; inoltre l’inserimento
di parti in argento rende i capi antibatterici. Tecso è distribuito da WZ International.
Alte performance
Dedicato a tutti gli sportivi, Sixs realizza le sue collezioni
utilizzando Dryarn all’interno del suo punto tessile brevettato
esaltando le caratteristiche del filato e unendo alla tecnologia del
materiale quella della particolare tessitura ottenendo capi
tecnici altamente performanti, che permettono di supportare
le performance dell’atleta anche in condizioni
climatiche variabili. Grazie alla capacità della
microfibra di espellere l’umidità ed il sudore, i
capi realizzati con Dryarn offrono un comfort
assoluto ed elevate prestazioni in termini
di vestibilità controllata e di idrorepellenza.
Grazie ad una eccezionale capacità
d’isolamento termico Dryarn mantiene la
temperatura ideale del corpo proteggendolo
dal freddo e dal caldo ed è ideale per
un utilizzo nei capi dedicati allo sportswear.
Dryarn è distribuito da Aquafil.
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ad applicazione universale grazie ad una scheletratura elastica in resina naturale
aumenta la stabilità articolare e migliora la funzione muscolare dei gruppi ai quali
è applicata, correggendo la postura. La Maglia Fysio è prodotta, progettata e
brevettata in Italia ed è caratterizzata da una resina interna
che aderisce al corpo e da linee verdi per un corretto ancoraggio.
Il suo utilizzo permette principalmente un’apertura
del diaframma e la stabilizzazione della spalla ed una
conseguente correzione della postura di scapola e
schiena che determinano un effetto preventivo sugli
infortuni all’arto, una maggiore ossigenazione
e respirazione che va
ad aumentare i benefici sulle
prestazioni sportive.
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necessariamente legato a grandi imprese
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Dunque non solo sport e prestazione
ma anche viaggio, contemplazione
e scoperta in ambienti naturali
Opinioni di mercato, a confronto Anteprime novità 2013 Ecologia sempre vincente

82
beOut SPECIALE OUTDOOR TREND E CONSUMI
Nell’era della sho
In uno scenario sempre più complesso, alla riduzione
dei consumi si contrappone una sempre più decisa inclinazione
alla qualità, specie da parte del consumatore più esperto
e autenticamente sportivo. Rispondere positivamente alla crisi
si può, cavalcando l’onda dell’acquisto motivazionale
FOTO Fjällräven

83
ppiNg experieNce
Basta guardarsi intorno e, soprattutto,
dentro gli esercizi commerciali,
per accorgersi già a colpo
d’occhio come siano la prudenza
e la rinuncia all’acquisto facile i
sentimenti prioritari – in questi
mesi – nel consumatore. Un contenimento
delle spese che non sta a
significare una rinuncia totale, ma
semplicemente una maggiore oculatezza
alla spesa e il taglio di tutto
ciò che possa apparire – anche dal
punto di vista psicologico – ‘colpevolmente’
superfluo.
Sicuramente le ultime tassazioni
previste dal Governo, i numerosi
posti di lavoro a rischio, il caro benzina
hanno ridotto notevolmente la
capacità del pubblico di spendere,
ammesso che gli anni di crisi non
abbiano ancora intaccato quella
voglia di spendere che è andata di
fatto scemando con il prolungarsi
di questa situazione di incertezza
generale.
Che vi sia un clima di preoccupazione
generale, alimentato anche
da una pressante comunicazione
in questo senso da parte degli
organi di informazione, è un dato
di fatto con cui è necessario
confrontarsi. Basta solo considerare
che ben il 26% degli italiani
temono la perdita del posto di lavoro,
mentre addirittura l’83% reputa
che la propria condizione economica
sia poco positiva, se non addirittura
pessima. Dati, questi – frutto
della ricerca retail Market Analysis
condotta da nielsen per Confimprese
–, che dimostrano come
questo stato di paura per il futuro
si ripercuota poi sulla tendenza
all’acquisto del pubblico, o meglio,
nella resistenza alla spesa. Il 92%
degli italiani, infatti, ritiene che allo
stato attuale delle cose non sia il
momento di affrontare degli acquisti,
ma anzi, potendo, sia meglio
risparmiare denaro (35%). non tutti
hanno disponibilità economiche
(22%), ma anzi nella quotidianità
si vedono costretti a sopportare
qualche rinuncia. la tendenza
predominante è quindi la prudenza,
per via della riduzione dei redditi,
che porta a dover cercare offerte e
proposte più convenienti.
A subire di più questa tendenza
sono i beni voluttuari o ritenuti tali,
come nel caso dell’abbigliamento
(il 63% destina una cifra minore
per nuovi abiti), l’intrattenimento e i
pasti fuori casa (57%-60%). Anche
l’aumento della benzina si riversa
sulle economie individuali e familiari,
con un 44% della popolazione
che rinuncia alla macchina (con un
+8% rispetto al 2011). Parallelamente,
nei beni di largo consumo
si osserva uno spostamento verso
generi più economici, con una
ricerca di riduzione non solo dei
consumi, ma anche con una propensione
alla scelta del canale più
conveniente. A strappare uno tra i
pochi dati positivi è il discount, per
altro non necessariamente solo per
prodotti food & grocery.
le promozioni attirano l’attenzione
del consumatore. Dunque si compra
meno e a prezzi ritenuti migliori,
mediante un processo di razionalizzazione
della spesa che vede
anche un maggiore interessamento
verso i prodotti private label. Il
principale decremento si legge, in
ambito non alimentare, nel -6,5% a
valore, specie nella cura della casa
con un -9% a volume, e nella cura
della persona che segna un -3,1%
anch’esso a volume.
Un simile segnale denuncia l’abitudine
assunta dal consumatore
corrente ad aumentare la frequenza
di acquisto nei supermercati e nei
discount a danno degli ipermer- >>

84 beOut SPECIALE OUTDOOR Trend & Consumi
>>
cati, con la conseguente crescita
dello scontrino medio solo nel
canale discount.
È interessante notare che in
questo scenario il pubblico sta
riconsiderando le scelte abituali
tanto sui brand che sugli store.
Aumenta la sensibilità per il private
label e le promozioni, ma la preferenza
cade su quelle ritenute più
semplici e innovative, oltre che sui
cosiddetti “convenience stores”.
Da ciò che si desidera, quindi, ci
si sposta su ciò che è necessario
e indispensabile avere. Di rilievo
è anche la tendenza dei nuclei
familiari di alta fascia di reddito
all’aumento degli acquisti in tutte
le aree merceologiche, spaziando
dai prodotti più elementari a quelli
a più alto contenuto di servizio,
ma senza tralasciare anche quelli
salutistici e gratificanti. la classe
media, o ciò che più ad essa è
assimilabile, si comporta in maniera
speculare, riducendo gli acquisti
in ogni categoria ad eccezione
dell’ambito salute. I redditi medio/
bassi sono quelli più in sofferenza,
con una contrazione dei consumi e
l’eliminazione progressiva del non
necessario.
Andando ad osservare altri dati,
ci si rende conto che per quanto
le difficoltà siano innegabili, non
si è giunti al capolinea così come
si vorrebbe far credere o come si
potrebbe ipotizzare lasciandosi
trasportare dalle disparate opinioni
dei singoli.
Nel caso specifico del mondo
outdoor, infatti, i numeri sono
decisamente più confortanti e
le informazioni raccolte da NPD
dimostrano come vi sia ancora la
voglia e la possibilità di crescere.
Contravvenendo ad una media
europea in negativo, in Italia il
mondo dell’outdoor ha presentato
un trend di crescita positivo. Il fatturato
generato dall’abbigliamento
del settore ha infatto mostrato
un incremento del 4,5%, dovuto
essenzialmente ad un aumento dei
prezzi medi, a fronte di volumi di
vendita sostanialmente stabili. le
calzature da outdoor rimangono
invece essenzialmente flat rispetto
al 2011, stante il fatto che nonostante
un decremento dei volumi
di vendita, si è assistito ad un pari
incremento del prezzo medio.
Tendenze opposte in termini di pricing.
Il prezzo medio dell’abbigliamento,
infatti, incrementa del 17%,
mentre per le calzature si assiste a
una riduzione del 5%.
Anche nella lettura nPD si rileva la
forza delle offerte come richiamo
per il pubblico. Il 52% degli articoli
da outdoor è stato infatti acquistato
a un prezzo promozionale, tanto
che la proporzione cresce nell’ultimo
quarter raggiungendo il 63%.
Un altro segnale positivo arriva
dal fatturato relativo alle calzature
La comunità outdoor è sempre più
vasta: negli ultimi anni la cerchia
di appassionati di trekking e
arrampicata è andata allargandosi.
Oggi, accanto all’élite di duri e puri
dell’outdoor, sta crescendo una
comunità di ‘amateurs’ determinata
a soddisfare il duplice, nonché
profondo, bisogno di natura e
attività fisica. La montagna sa
appassionare tutti: bambini,
adolescenti, adulti, intere famiglie.
Complice anche una cultura ‘verde’
che sta lentamente facendosi largo,
nella quale la tecnologia gioca un
ruolo importante.
FOTO GArMIn
da outdoor indossate dalle donne
con un’età superiore ai 14 anni, in
crescita, mentre l’abbigliamento regista
invece un calo del 10%. Per
gli uomini si assiste invece a una
tendenza opposta, con il fatturato
legato alle calzature in decremento,
i volumi di vendita in incremento
ma con un prezzo medio che si
contrae generando un turnover
negativo. Al contrario, invece,
l’abbigliamento, che presenta trend
positivi.
Un altro dato molto interessante
è la crescita a doppia cifra dei
volumi di vendita degli articoli da
outdoor utilizzati da consumatori
nella fascia di età 25-34, un target
estremamente importante per lo
sviluppo del settore.
>>

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86 beOut SPECIALE OUTDOOR Trend & Consumi
>>
Passando ad analizzare le modalità
di acquisto, si nota come
quelli on-line siano in decremento.
Gli uomini acquistano il prodotto
sportivo da outdoor soprattutto
per la qualità, mentre per le donne,
il prodotto deve anche avere una
buona vestibilità.
Dunque nonostante la crisi
generale che sembra non voler
La tecnologia
allarga gli orizzonti.
Lo stupefacente
sviluppo della
tecnologia applicata
all’abbigliamento
e alle attrezzature
per l’outdoor, ha
rivoluzionato i livelli di
protezione e di comfort,
moltiplicando nel
contempo le possibilità
di avvicinarsi a discipline
un tempo considerate
inaccessibili ai più. Oggi
fare trekking, hiking,
climbing è possibile
quasi tanto quanto
fare palestra, sempre
che si sia sostenuti
da volontà e istruttori
di fiducia, oltre che
da un ‘equipment’
tecnologicamente ‘doc’
mollare la presa, lo sport, specie
nella sua declinazione outdoor,
continua a imporsi, con fatturati
in ottimo mantenimento e dunque
con un andamento in genere positivo.
Ciò non toglie che, per mantenere
questa tendenza di crescita,
siano necessari sforzi e investimenti,
oltre a una forte attenzione
alle richieste dominanti nel pubblico.
non bisogna infatti dimenticare
come l’età media degli individui si
sia progressivamente allungata e
come i concetti di salute, invecchiamento,
prevenzione stiano
registrando sempre maggiore
interesse da parte del grande pubblico.
Parallelamente, osservando
il segmento giovani, l’abitudine al
conseguimento di obiettivi porta il
target specifico a ricercare sempre
nuove sfide anche a livello personale
ed extra lavorativo. In questo
contesto si inserisce perfettamente
il concetto di outdoor, dando la
possibilità a chi si appassiona a
una pratica sportiva di cimentarsi
in nuove prove in contesti naturali
di assoluto fascino, coniugando
così il benessere personale e il
soddisfacimento del desiderio di
libertà.
Il tempo libero, le vacanze e il relax
sono sempre più importanti per il
pubblico. Il bisogno di evadere,
di lasciarsi alle spalle lo stress
della quotidianità e di tornare a un
contatto primigenio con l’ambiente
circostante sono elementi determinanti
per spiegare la straordinaria
diffusione del concetto stesso di
outdoor. Basti pensare al mondo
dell’alpinismo, dove nell’invernale
come nell’estivo le tante specialità
vedono crescere il numero di
appassionati e specialisti. Che
si tratti di una passeggiata sulle
ciaspole, di free climbing o slacklining,
fino alla vasta gamma dello
sci, del trail running e del mountain
running, tutte queste attività lasciano
prevedere una crescita fortissima
nei prossimi anni. Senza tralasciare
il tradizionale trekking e la
mountainbike, vera esplosione del
momento. le salite a un rifugio o
una malga sono infatti sempre più
frequenti per gli appassionati delle
due ruote, per la conquista di uno
spazio nuovo con mezzi specializzati.
Un panorama che si arricchisce
anche di una nuova opportunità
anche per principianti, anziani e
per tutti coloro che desiderano >>
FOTO DYnAFIT

88 beOut SPECIALE OUTDOOR Parla il Retail
>>
praticare sport dolce, grazie alle
mountain bike elettriche che
lasciano presagire una vera e propria
invasione nei prossimi mesi.
L’aiuto della batteria permetterà
infatti un nuovo accesso al mondo
outdoor anche a quelle fasce di
pubblico non in condizione, altrimenti,
di affrontare certi obiettivi.
Una vera e propria nuova formula
per un allargamento del target,
che garantisce a tutti la possibilità
di godere di scenari mozzafiato e
di un’attività sana e rilassante.
Appare evidente, dunque, come
l’outdoor possa regalare ancora
grandi soddisfazioni a tutta
la filiera, a patto che ciascuno
faccia la propria parte. Leggere
le necessità del pubblico, rispondere
con prodotti mirati e in grado
di regalare le giuste soddisfazioni
all’utilizzatore finale, una qualità
indiscussa che fornisca garanzie
durante l’utilizzo sono elementi
che non possono essere messi in
discussione.
Il pubblico spende meno o forse
meglio, premiando le aziende
capaci di fornire un prodotto
performante a cifre competitive.
Così come premiati sono anche i
punti vendita capaci di presentare
il prodotto nella giusta maniera e,
soprattutto, grazie a una formazione
mirata degli addetti alle
vendite, ancora capaci di fare
la differenza nell’ultimo miglio.
Le informazioni, infatti, circolano
ovunque, dalle riviste alla rete e il
consumatore di oggi è molto più
preparato. Chiede, pone domane
precise e vuole risposte altrettanto
precise. Sa il peso del proprio
acquisto e quindi pretende di
farlo con un margine di garanzia.
In questo, fatta salva la qualità
dell’offerta, gioca quindi un ruolo
determinante il punto vendita e la
capacità di proporre in maniera
vincente e convincente.
Occorre crederci, continuare a
impegnarsi e a investire, per poter
superare questa contingenza
negativa e poter guardare con
serenità al futuro e alla ripresa
tanto attesa.
è il momento
giusto
Cresce la richiesta da parte del pubblico. Occorre
specializzarsi e non perdere l’attimo, perché è proprio
lo spirito outdoor che dà carica al business sportivo
La lancetta punta verso l’alto. La
richiesta del grande pubblico si fa
sentire, puntuale, ad ogni cambio
stagionale e non bisogna lasciarsi
sfuggire l’occasione. Il dilagare di
questa passione per la natura e la
vita all’aria aperta sta diventando
un punto di riferimento per le aziende
così come per il mondo retail.
Impossibile ignorare le richieste
che arrivano da un target davvero
variegato e che di fatto spazia dai 0
ai 99 anni. Ormai tutti, complice la
frenesia della quotidianità e la crisi
che porta ad abbandonare viaggi
esotici a favore della riscoperta del
territorio, guardano con crescente
interesse a un nuovo modo di
godersi il tempo libero. La ricerca
di relax e benessere semplice,
all’esterno, è un dato di fatto e
una tendenza destinata a crescere
anche nel prossimo futuro.
Che si tratti di una scalata o di una
semplice passeggiata in campagna,
la gente ormai entra nei negozi
chiedendo abbigliamento e calzature
specifici per un determinato
tipo di uso. Ha fame di prodotto, a
patto che questo sia giusto, con un
buon rapporto qualità/prezzo e con
quel grado di tecnicità necessario
a godersi le ore all’aperto nella più
assoluta serenità.
Anche lo spazio urbano viene
riconquistato e gli elementi tecnici
sono un must per un sempre
maggior numero di capi, senza per
questo discriminare la vestibilità
che anzi, in Italia, è un elemento
imprescindibile della cultura del
vestire. Proprio quest’ultimo fattore
limita in gran parte lo sviluppo di
un outdoor cittadino, a differenza di
quanto sta già avvenendo nei Paesi
nordici. Nelle metropoli e nei grandi
centri urbani è ancora la moda a
farla da padrone e a non consentire
un ricambio stilistico. Un fattore
culturale, questo, che è intrinseco
allo stile italiano.
Dunque l’outdoor cresce, ma
se apparentemente potrebbe
sembrare una manna dal cielo
per alcuni, non bisogna gestire
la situazione con superficialità.
Attrezzarsi, formarsi, presentare
il prodotto attraverso la giusta
contestualizzazione e un visual
merchandising a regola d’arte
non sono certo elementi su cui
tergiversare. L’outdoor vuole, per
la sua stessa natura, spazi espositivi
importanti, una preparazione
del personale addetto alle vendite
e la capacità imprenditoriale dei
negozianti stessi di proporre novità
e prodotti di un certo tipo a un
pubblico esigente e disposto a
spendere, a patto di trarne concreti
benefici. La specializzazione torna
quindi ad essere un fattore chiave
per diventare il negozio di riferimento
di un certo tipo di pubblico
e non si può pensare a una vendita
così semplice. La gente chiede, si
confronta, arriva con delle domande
e ha precise esigenze da voler
soddisfare. Compito del negoziante
è quindi documentarsi, andare alle
fiere, scoprire le novità più interessanti
e avere la capacità di valorizzarle,
sia nell’esposizione che nella
vendita. >>

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Ricerca, qualità, colore, stile italiano,
grande tradizione manifatturiera.
Questo è l’abbigliamento outdoor di CMP.
Dedicato a chi fa della vita il suo sport preferito.

90 beOut SPECIALE OUTDOOR Parla il Retail
>>
A confermare queste condizioni,
alcuni esperti del settore che
vivono quotidianamente questo tipo
di situazione attraverso lo scambio
diretto con il pubblico.
Michele De Masis di
Polosport conferma
che “Dopo
un periodo di minor
interesse, ora la richiesta
è forte e non bisogna lasciarsi
sfuggire l’occasione. Occorre
preparare i giovani. Un tempo era il
mondo degli scout a fornire il primo
contatto con la natura e il ricordo
di quelle prime avventure restava
tutta la vita, continuando a tenere
legate le persone alla natura, tanto
da spingerle a non abbandonare
la montagna e quello che oggi
definiamo come outdoor. Questa
tendenza era andata scemando
a causa delle tante alternative a
disposizione della gente, ma da
qualche anno c’è un certo ritorno,
dettato forse da un rinnovato
slancio degli oratori che ancora
portano i ragazzi in montagna per i
campi estivi.”
Anche la maggiore attenzione dei
genitori verso i figli e la sedentarie-
tà a cui si sono abituati nell’ultimo
biennio hanno fatto sì che siano aumentate
le vendite di calzature, abbigliamento
e attrezzi per il tempo
libero all’aperto. la gente chiede
elementi tecnici specifici, per avere
la certezza di godere appieno delle
ore di libertà che decide di regalarsi.
Quello che chiede è dunque una
dotazione che consenta di praticare
sport in comodità e sicurezza,
con materiali che proteggano dal
freddo, dall’acqua, dalla sudorazione.
Fino agli insetti. “non dimentichiamoci,
infatti, che in molti casi
si tratta di cittadini che affrontano
un ambiente naturale senza averne
l’abitudine e con la consapevolezza
di non volersi privare del benessere
derivante da una corretta attrezzatura.
Forse le vendite da metà
marzo ad oggi sono state quelle
che hanno dato le maggiori gratificazioni.
Oggi la gente si rende
conto che per non limitare questa
voglia di andare open air è necessario
essere dotati di elementi
specifici, come le scarpe con una
buona rigidità torsionale, prima
trascurate e oggi invece richieste
da molti genitori che non vogliono
tarpare la voglia di avventura dei
FOTO SAleWA
propri figli. Il che dimostra l’acquisizione
di un’educazione da parte
del destinatario finale, forse merito
anche del grande lavoro svolto sia
dalle imprese che da chi copre
l’ultimo miglio. non più solo casa al
mare o al lago, o mete lontane, ma
il riappropriasi della campagna, degli
spazi aperti anche solo appena
fuori dai grandi agglomerati urbani.”
Un limite, o meglio, un confine, è
dettato nelle città da una cultura
modaiola che non permette l’esplosione
di un outdoor urbano come
avviene invece nei Paesi del nord
europa. l’attenzione alla moda,
all’estetica e un certo retaggio culturale
favoriscono ancora il jeans o
il pantalone rispetto ad un abbigliamento
più tecnico per la vita di tutti
i giorni. Così come nella calzatura
la scarpa da tempo libero resiste
e non cede il passo a quella più
propriamente outdoor. “Già oggi,
comunque, stiamo vivendo dei
benefici che ci offre il settore. Ora
bisogna andare oltre. I tempi sono
maturi e la richiesta c’è. Bisogna
saperla cogliere e gestire.”
veri tempi dell’outdoor sono i negozi
di Sportler, precursori di questa
tendenza e veri punti di riferimento
per tutto il retail specializzato, grazie
a un intenso lavoro di preparazione
che ha permesso di realizzare
negozi particolarmente orientati
all’attività all’aria aperta, lanciando
anche mode e tendenze
che hanno fatto scuola.
A parlarne è Georg
Oberrauch, anima di
Sportler e vero appassionato
dello spirito
outdoor originario. “Il mondo è
sempre più regolamentato e la voglia
della gente di cercare più libertà
per la propria vita è sentita come
un valore fortissimo dell’esistenza.
Per questo l’outdoor trova come
appoggio e slancio una base molto
coinvolta che dimostra di proseguire
anche nel futuro. Gli ultimi anni
hanno visto una crescita importante
e si può preventivare una continuazione
di questa tendenza positiva,
anche se in misura minore e non >>

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92 beOut SPECIALE OUTDOOR Parla il Retail
>>
con i numeri che si sono registrati
recentemente.” Non bisogna però
cadere nell’errore di sopravvalutare
questa crescita. C’è chi si
aspetta di raddoppiare quanto fin
qui raggiunto, ma probabilmente
questa visione è un po’ irrealistica
ed eccessivamente positiva,
proprio perché la crescita notevole
degli ultimi anni ha ormai portato
i negozianti sulla cresta dell’onda.
Parallelamente, il retail
ha visto proporsi un gran
numero di nuovi marchi
e possibilità, ma la chiave
di lettura corretta è sicuramente
la massima specializzazione,
del prodotto,
dell’ambiente e del personale.
“Questa è la via che
cerchiamo di percorrere,
legando al prodotto tutta
l’esperienza del personale
e di chi gestisce i punti vendita.
Gli spazi hanno una loro logica
espositiva e una modalità
di presentazione del prodotto che
deve sapere emozionare. Un limite
è rappresentato dalla cultura modaiola
dell’italiano, per cui non credo
che in Italia si possa assistere a
quanto avvenuto in Germania dove
hanno avuto grande seguito marchi
che si sono sviluppati proprio sulla
scia di questa vestibilità urbana e
quotidiana dell’outdoor.”
Ciò non significa che entro i confini
nazionali non vi sia la tendenza
all’outdoor e che questa non si
faccia sentire chiaramente. Anzi, è
pienamente avvertita, ma bisogna
puntare sulla specializzazione per
rafforzare il messaggio e avere successo.
In Italia, tuttavia, c’è ancora
l’idea che il commerciante debba
proporre un po’ di tutto e questo
sicuramente non aiuta. In parte la
colpa è anche della dimensione
media dei punti vendita, poiché la
poca disponibilità di spazio non
permette allestimenti specifici e negozi
multisport dove ogni disciplina
possa godere di un proprio spazio
privilegiato. “Ecco perché sulle piccole
metrature è meglio puntare su
elementi specifici, specializzandosi,
appunto, e andando a diventare
un riferimento per un target ben
preciso. Bisogna però abbandonare
la mentalità, ancora fortemente
radicata, di poter offrire tutto.”
Questo è possibile solo su superfici
molto estese, ma guardando
alla situazione dei negozi italiani,
questa via non è percorribile. Solo
verticalizzando il retail può pensare
di imporsi e vincere la concorrenza.
“Credo che il futuro vada in questa
direzione e che il concetto/messaggio
debba essere chiaro, non solo
per il negoziante, ma anche per
l’acquirente”.
Della stessa opinione anche
Sergio Longoni
di Sport Specialist.
“L’inizio stagione non
è stato proprio favorevolissimo,
a causa di una situazione
meteo incerta, per cui siamo un
po’ in ritardo quest’anno. Tuttavia
il movimento si nota, la richiesta
tiene ed anzi è anche in crescita.
Bisogna ammettere che, analizzando
il panorama retail, le criticità nel
settore specifico sembrano essere
minori che non in altri settori. Non
mancano infatti le soddisfazioni nelle
vendite, pur trovandoci sempre
in una situazione di concorrenza
FOTO PROSPORT
estrema anche su questo tipo di
prodotto e i margini ne soffrono
parecchio, specie nell’alta gamma.
L’abbigliamento in particolare è un
po’ statico rispetto alla calzatura,
forse soprattutto a causa delle condizioni
meteorologiche. Per riuscire
bisogna tuttavia tenere presente
che occorre specializzarsi anche
nell’outdoor, sia che si abbiano
prodotti di alto livello che quelli
economicamente più accessibili.
In ogni caso non può mancare
personale qualificato, un adeguato
assortimento e una competenza
importante in materia, perché
anche nell’outdoor bisogna evitare
la superficialità della proposta. È
comunque un settore che potrebbe
regalare soddisfazioni in futuro, e
che può aiutare i negozianti a sopportare
le difficoltà che si subiscono
in quegli sport che hanno costi
elevati e che quindi sono in maggiore
contrazione. Le persone che
si appassionano a questo mondo
possono affrontare anche spese
molto più contenute, pur ricavandone
piacere, salute e benessere. Un
binomio che si è rivelato vincente
e che quindi può lasciare spazio di
crescita anche al retail.”

94 beOut SPECIALE OUTDOOR Dalla parte dell’Industria
peNsare in prospettiva
La crescita del movimento outdoor in Italia deve passare da un’evoluzione
culturale che ci allinei di più all’Europa. Anche in senso distributivo
L
l’andamento del mercato genericamente
outdoor, seppur con
differenti risvolti, resta positivo. Un
trend quanto mai globale, in cui
le aziende si impegnano molto in
termini di innovazione, tecnicità e
tecnologia. Tutti valori aggiunti che
rendono attuale, interessante e
multifunzione il prodotto outdoor.
I successi di questo settore sono
da ricondurre a molteplici fattori.
Se il benessere e la fuga dalla
quotidianità sono forse lo stimolo
più forte per un popolo di
neofiti e appassionati senza età
e sesso, anche la possibilità di
praticare una disciplina outdoor
senza un eccessivo dispendio
economico diventa una forte
motivazione al ‘consumo’.
Determinante si rivela anche l’approccio
sul fronte distributivo; sempre
più negozianti guardano con
interesse a un segmento che riesce
a regalare qualche soddisfazione
economica in più. resta però in
Italia, rispetto ai Paesi nordici e agli
Stati Uniti, un forte freno dettato da
un retaggio culturale modaiolo. entro
i confini nazionali rimane infatti
fortemente radicata l’attenzione al
fashion che, nonostante la forte
evoluzione dei prodotti outdoor in
termini di vestibilità, limita ancora le
vendite. A ciò è associabile una ancora
scarsa organizzazione del territorio
per riuscire a liberare quella
voglia di svago ed evasione insita
nella ‘passione’ dello stile outdoor.
Gli spazi limitati dei punti vendita
e l’abitudine a non specializzarsi,
preferendo spesso proposte multisport
genera non pochi problemi
nella concretizzazione del business.
L’estero infatti si dimostra
molto specializzato nell’offerta,
con punti vendita e catene dedicate
all’outdoor, quasi a diventare
dei centri propulsivi di un nuovo
modo di essere e di porsi. Anche la
capacità di concentrare l’offerta di
una fascia di prezzo e con caratteristiche
specifiche potrebbe essere
una soluzione adottabile per cercare
di dare ossigeno a un mercato
che sembra voler divampare.
Dal canto loro, le aziende hanno
nel DnA una visione positiva e
prospettica; la crisi preoccupa, ma
bisogna pur affrontare il mercato
con proposte innovative e mirate,
capaci di andare incontro alle
esigenze di chi desidera vivere la
natura in maniera libera ma sicura.
nascono così interessanti collaborazioni,
ad indicare che se il
mercato non può ancora dirsi maturo,
di sicuro ha superato la prima
fase entusiasmante ma disordinata
>>
FOTO FIjAll DOlOMITe

96 beOut SPECIALE OUTDOOR Dalla parte dell’Industria
>>
per lasciare spazio a una crescita
ragionata e strategicamente inquadrata.
Una trasformazione culturale,
quella che si attende e a cui si è
chiamati a contribuire, che potrebbe
rendere l’Italia un nuovo
e redditizio mercato, a patto che
tutti, a qualsiasi livello, lavorino per
riuscire a vincere quella concezione
modaiola che se da un lato è il
simbolo del gusto italiano, dall’altro
è il principale ostacolo al dilagare
della marea outdoor.
Lorenzo Delladio di La Sportiva
conferma il momento positivo
dell’outdoor. “Siamo in fase di
crescita e come azienda non
avvertiamo la crisi sotto l’aspetto
della domanda, proprio perché
c’è la richiesta di prodotti nuovi e
innovativi, nonché di qualcosa che
si distacchi dall’articolo comune,
sia nella calzatura che nell’abbigliamento.
Punteremo su running
e trail runnig, sia per le scarpe
che per il vestiario volto proprio al
mountain running. Le aspettative
sono buone, poiché chi ha già preso
visione dei campionari è rimasto
visibilmente soddisfatto. Abbiamo
continuato ad investire nonostante
i momenti non siano proprio tra i
più felici, ma il risultato ci lascia
sperare in positivo. Da questi
segnali pensiamo che il mondo
dell’outdoor stia tenendo bene,
con una tendenza a una leggera
crescita. Non saranno situazioni
eclatanti, come per gli anni passati,
ma certamente saranno dei segni
positivi rispetto a molti altri settori
che invece sono in sofferenza.
Abbiamo cercato di comprendere
il perché di questo andamento positivo,
perché è giusto indagare le
cause non solo quando le situazioni
sono negative, ma anche quando
procedono bene.” In effetti uno
dei motivi principali dell’affermazione
dell’outdoor è che trattandosi
di uno sport relativamente poco
costoso, anche chi ha difficoltà
economiche può andare in montagna
con uno zainetto sulle spalle,
con un paio di scarpe, una magliet-
ta e un pantaloncino. La voglia di
evadere e fare qualcosa di piacevole
anche poco dispendioso è
sicuramente un grosso incentivo
alla pratica dell’outdoor. L’altro
fattore determinante per questa
tendenza positiva è il fatto che la
gente si accorge sempre più della
necessità di evadere, di ritrovare
una dimensione più umana. Un bisogno
molto sentito tra le persone
e sempre più soddisfatto attraverso
l’attività all’aria aperta. Un fattore
chiave per lo sviluppo è sicuramente
il ruolo giocato dal retail
per vincere una mentalità che deve
essere superata. La cultura diffusa
è ancora fortemente orientata al
fashion più che al tecnico. Molti
negozi fino a poco tempo fa proponevano
i capi classici con marchi di
moda, mentre ora è l’utente finale
stesso che entra nei punti vendita
e chiede il marchio tecnico, il brand
riconosciuto in questo ambiente.
“Anche perché l’outdoor è uno
stile di vita, un modo di essere e
sempre più persone amano vestirsi
in linea con il proprio pensiero, con
un marchio proveniente da questo
mondo. Noi esportiamo in tutto il
mondo e posso affermare che se il
retail italiano riuscirà rapidamente a
seguire la rotta tracciata dagli Stati
Uniti, dove ci sono i negozi specializzati
nell’outdoor e dedicati solo
e soltanto a quel tipo di prodotto,
potrà entrare in questo settore in
maniera forte, ricavandone grandi
soddisfazioni.” Occorre però una
specializzazione e non un po’ di
prodotto messo in un angolino
del negozio. Ci vogliono reparti
specifici legati al mondo outdoor.
Non si dovrebbe relegare l’outdoor
a una piccola parte della propria
Sarà per la crisi, sarà per il prezzo della
benzina, che vola alle stelle, di fatto sono
sempre di più gli italiani che stanno
scoprendo il piacere di spostarsi a piedi o in
bicicletta. Chi per andare a lavorare, chi solo
per godere di una sana passeggiata all’aria
aperta. A totale beneficio della salute, ed
anche del business sportivo
FOTO DOLOMITE

97
offerta, né mescolarlo a prodotti
che nulla hanno a che vedere con
esso. L’outdoor deve essere ben
identificato e indirizzato verso persone
che amano questa tipologia
di attività fisica, anche con l’ausilio
di personale preparato e capace
di coinvolgere il pubblico, non un
semplice porgitore di prodotto.
“Dovremmo arrivare ad avere negozi
interamente dedicati al mondo
outdoor, che in Italia sono ancora
un numero piuttosto esiguo.”
Anche per Fabio Campagnolo di
F.lli Campagnolo “il mondo outdoor
risente in misura inferiore della
forte contrazione dei consumi che
sta colpendo il comparto dell’abbigliamento.
La voglia di evadere
in modo sano, di mantenersi in
forma a contatto con la natura
contribuisce in modo determinante
al mantenimento dei volumi di vendita.
L’outdoor sta contaminando
anche il vestire in città. Sempre più
aziende propongono infatti la linea
‘urban outdoor’, abiti adatti nei
colori e nelle forme alla vita di tutti
i giorni, ma con componenti tecniche
(tessuti antivento ed antiacqua,
traspiranti, cuciture nastrate)
importanti per affrontare anche le
intemperie cittadine.” Le aziende
produttrici guardano con sempre
maggior interesse al mercato
italiano. I volumi sono ancora
piccoli ma i margini di crescita
sono importanti. “Noi punteremo
molto sulla multifunzionalità dei
nostri capi spalla, giacche adatte
a praticare sport, ma che fanno la
loro bella figura anche in città.”
Molto positiva l’impressione di
Andrea Tomasini di Patagonia.
“Abbiamo da poco terminato di
raccogliere tutti i dati a consuntivo
sulle vendite dello scorso anno e
nonostante il momento economico
difficile abbiamo registrato crescite
a doppia cifra, a dimostrazione del
fatto che il settore outdoor è una
grande opportunità per le aziende.
Questi risultati molto buoni credo,
e spero, derivino dal fatto che la
distribuzione sta premiando la
qualità proposta dalle imprese e la
solidità delle stesse. Certo osservando
lo scenario mondiale, le difficoltà
dell’Italia appaiono evidenti
e la stagione invernale non favorevole
ha sicuramente lasciato un pesante
strascico. Per dimensioni e
approccio siamo ancora un’azienda
che ha fatto scelte precise e
che vuole mantenerle rimanendo
coerente con la propria mission. In
questo senso un’attenzione particolare
all’aspetto ecofriendly e una
limitazione dell’impatto ambientale
sono elementi caratteristici del
nostro modo di essere e di porci.”
Questo anche per rispondere
alle esigenze di un consumatore
outdoor che in Italia si dimostra differente
dal resto del mondo. Entro
i confini nazionali, infatti, non sono
molti i consumatori specializzati nel
campo outdoor, poiché la moda e
il fashion occupano ancora molto
spazio.
Certo è che l’outdoor ha avuto un
notevole sviluppo, anche grazie
al fatto che si è smesso di identificarlo
solo ed esclusivamente
come montagna, allargando
quindi il bacino di utenza. Se poi si
considera il fatto che una pratica
sportiva all’aria aperta, foriera di
benessere fisico e psicologico, si
è estesa a un pubblico trasversale
FOTO SALEWA
che supera barriere di età, sesso e
e condizione fisica, si comprende
come l’outdoor abbia trovato un
sempre maggior numero di aderenti.
È chiaro che a livello retail
è importante compiere delle
scelte precise e decidere quale
identità assumere. Se si vogliono
tenere tutti i prodotti e di tutte le
fasce di prezzo, senza puntare a
una clientela ben definita, si rischia
di scontrarsi con realtà molto più
grandi e forti, ponendosi in una
competizione che difficilmente può
premiare il piccolo negoziante.
Anche Matteo Morlacchi di Out-
Dry vede positivamente l’andamento
dell’outdoor, auspicando una
sempre maggiore collaborazione
tra le aziende “È innegabile che
la crisi provochi notevoli differenze
tra i diversi mercati, ma è
comunque possibile riscontrare
un andamento positivo nell’outdoor.
Indubbiamente il settore
tiene e cresce, con un aumento
di interesse per tutto ciò che
ruota intorno ad esso, tanto che
per alcune aziende sono possibili
crescite importanti.”
In Italia si paga ancora una certa
cultura modaiola diffusa che differenzia
molto il nostro mercato rispetto
ad altri Paesi europei come,
ad esempio, la Germania. >>

98
beOut SPECIALE OUTDOOR Dalla parte dell’Industria
>>
Questo freno culturale del consumatore
certamente si riversa anche
sul mondo retail e ci vorrà tempo
perché anche in Italia si possano
avere riscontri simili a quelli esteri.
Forse ci penalizza in parte il territorio
perché, pur essendo un Paese
ricco di bellezze storico-artistiche
e anche naturalistiche, non abbiamo
tuttavia una fruibilità di queste
estesa come nel caso di altri stati
in cui la cultura del territorio è molto
più radicata, così come migliore
è la gestione degli stessi.
“Occorre uno sforzo comune
della filiera per contribuire a uno
sviluppo culturale del mercato
italiano. Per quanto riguarda la
nostra situazione specifica, stiamo
osservando come vi sia un’evoluzione
del nostro ruolo nei confronti
del mercato e come ci sia in
fondo la richiesta di un rapporto
più orizzontale. registriamo infatti
che tra produttori di componenti e
tecnologie e produttori di prodotto
finito si sta generando la tendenza
a fare più sistema, verticalizzandosi
un po’ meno.” Si stanno aprendo
nuove opportunità di collaborazione
tra aziende che prima erano
fortemente concorrenti e che ora
sono più aperte, come nel caso
di aziende fornitrici di componenti
che oggi assumo il ruolo di fornitrici
di prodotto. Un esempio è il
caso di vibram, che con le Five
Fingers ha saputo creare rapporti
importanti con aziende che sono
clienti nel momento in cui acquistano
le suole e competitor nel
caso della calzatura. “Penso quindi
che il settore debba evolvere verso
una tipologia di sistema simile a
quello dell’automobile, settore
più maturo e che quindi è arrivato
prima a instaurare una formula in
cui se agli occhi del consumatore
le case si fanno concorrenza reciproca,
nell’organizzazione globale
sfruttano moltissime occasioni
di collaborazione e sviluppo, per
limitare i costi della ricerca e
dello sviluppo di prodotto. Questo
potrebbe essere il nostro ruolo, ma
sono necessari una certa flessibilità
e apertura mentale, correttezza
nei comportamenti e un modo di
operare dove le informazioni circolino
maggiormente, aiutando le
imprese a fare un percorso chiaro
che le agevoli nella realizzazione di
prodotti innovativi.”
Secondo Augusto Prati di Salomon
“la situazione si dimostra
positiva e stiamo riscontrando
degli ottimi risultati. Si tratta di un
mercato in crescita e sicuramente
interessante per le aziende. noi
siamo presenti sia per quanto riguarda
le calzature che per l’abbigliamento
e gli accessori, coprendo
tutte le tipologie e le richieste.
Problemi di prodotto non ce ne
sono. Chiaramente le aziende
devono continuamente investire in
tecnologia, ricerca e sviluppo. Se
si hanno queste prerogative si può
far fronte al mercato con un po’ più
di serenità.”
Anche il mondo retail sembra iniziare
a proporre il prodotto nella
giusta maniera, poi chiaramente
all’interno dell’outdoor ogni punto
vendita può specializzarsi rispetto
a un altro, ma sostanzialmente i negozianti
italiani sono abbastanza in
linea con i colleghi europei. Certo
specializzarsi in una determinata
merceologia è importante, anche
perché l’outdoor è di fatto un
segmento vastissimo. “le aspettative
sono comunque molto alte per
quanto ci riguarda. Il fatto stesso di
essere entrati in questo mondo e
aver diversificato rispetto a quella
che era l’azienda Salomon prima,
è stata una scelta vincente che
dimostra quanto stiamo credendo
in questa opportunità. Chiaramente
deve rimanere la capacità di sviluppare
novità con cui riuscire ad
accontentare sempre le richieste
del pubblico.”
FOTO DYnAFIT

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EXTRA
100 beOut EXTRA
Solidarietà per il terremoto in Emilia
Fino a qualche settimana fa era un nome sconosciuto ai più, tanto difficile
da pronunciare quanto da ricordare, ma la netta vittoria nell’ultima
domenica di maggio ha fatto di Ryder Hesjedal un campione tutto
da scoprire, trasformandolo nel “discreto straniero” che ha vinto il Giro
d’Italia 2012. Canadese, il primo del Paese della foglia d’acero a vincere
la storica manifestazione ciclistica, 32 anni e tanti chilometri nelle
gambe prima in mountain bike poi su strada. Dal 2008 nel team diretto
da Jonathan Vaughters, ha tenuto testa ai favoriti del Giro, dando prova
di grande tenuta, portando il Team Garmin Barracuda a raggiungere il
traguardo più ambito di questo inizio di stagione.
Per festeggiare la vittoria di Ryder Hesjedal, Garmin Italia e il Team Garmin
Barracuda mettono all’asta due preziose maglie che il campione canadese
ha indossato all’arrivo del Giro d’Italia a Milano. È scattata infatti
l’operazione “Garmin Italia, la Maglia Rosa e la Maglia ufficiale del
Team Garmin autografate da Ryder Hesjedal”, un’iniziativa di solidarietà
in favore delle popolazioni dell’Emilia colpite duramente dal sisma dello
scorso maggio. Il ricavato dell’asta andrà infatti interamente devoluto
alla Pubblica Assistenza di Fidenza impegnata nel soccorso alle persone
così duramente colpite.
L’asta è stata aperta sul sito eBay e l’iniziativa è rimasta attiva fino alle
17.00 di mercoledì 27 giugno. I fondi raccolti verranno utilizzati per l’assistenza
degli ammalati e delle persone con l’abitazione inagibile della
cittadina di Mirandola, danneggiata dal terremoto. L’iniziativa è stata
supportata e comunicata attraverso tutti i canali di comunicazione web
dell’azienda: dal sito
internet al blog,
dalla produzione
di newsletter a tutte
le attività sui social
media. Un’attività
che ha valuto
coinvolgere quanti
più appassionati di ciclismo e non solo, un gesto che dimostra quanto
il ciclismo sia vicino alla gente non solo durante le competizioni, ma anche
in momenti tristi come quelli che stiamo vivendo in questi giorni.
“Vincere un Giro d’Italia significa entrare a far parte dello storia dello
sport Italiano. Vincerlo significa prestigio e notorietà anche presso tutti
coloro che il ciclismo non lo seguono. Per un atleta è il massimo del riconoscimento
sportivo, per l’azienda che lo sponsorizza significa fama e
prestigio, significa insomma avvicinare, rendendolo riconoscibile, il proprio
brand a tutti gli italiani – ha commentato Stefano Viganò, Managing
Director di Garmin Italia (nella foto con Ryder Hesjedal) –. Il ciclismo
è uno sport in cui la solidarietà e l’aiuto tra compagni di squadra sono
componenti fondamentali per il raggiungimento di un obiettivo. La nostra
iniziativa ha voluto dare un aiuto concreto a chi in questo momento
è in difficoltà, a dimostrazione che il ciclismo non è solo vittorie e festeggiamenti,
ma anche occasione di riflessione nei momenti più difficili.”
La Sportiva-Gore-Tex Mountain Running Cup
48.10 e le scuole di sci
Un nuovissimo circuito di corsa
in montagna, una novità assoluta,
che apre una nuova pagina in
un mondo in continua evoluzione
come quello delle competizioni
skyrunning, soprattutto perché
racchiude cinque gare ‘top’. Le
cinque regine, che hanno fatto la
storia di questa disciplina, avranno
sempre validità come prove
dei prestigiosi calendari internazionali,
ma avranno altresì un valore
aggiunto rappresentato dal
nuovo circuito La Sportiva-Gore-
Tex Montain Running Cup.
“L’idea – ha spiegato Giulia Delladio
dell’ufficio marketing La
Sportiva – è nata ispirandosi ad
un circuito simile che la nostra
azienda sostiene negli Stati Uniti.
Questo circuito racchiude 5 fra
le migliore gare skyrunning internazionali,
con classifica dedicata
e un montepremi finale di 10.000
euro”.
Le cinque tappe de La Sportiva-Gore-Tex
Montain Running
Cup si svilupperanno nell’arco
di tre mesi, partendo dalla Valmalenco
Valposchiavo Skyrace
(10 giugno), proseguendo poi
con la Stava Skyrace (24 giugno),
quindi la Dolomites SkyRace
(22 luglio), il Giir di Mont (29
luglio) e la chiusura con le premiazioni
finali il 5 agosto, in occasione
della Red Rock Skymarathon.
Tutti eventi di grande prestigio, inseriti
nei calendari internazionali
Isf, che inevitabilmente riusciranno
a richiamare i più forti atleti del
mondo con una relativa importanza
mediatica. “Proprio per questo
motivo – ha aggiuto Luca Lurve
di Gore-Tex – anche con il nostro
marchio abbiamo deciso di affiancare
La Sportiva, con la quale si
è instaurata una proficua collaborazione
già da molto tempo, in
questa suggestiva avventura organizzativa.
Per filosofia aziendale
affianchiamo il nostro nome solo
a pochi eventi di grande qualità.
Questo circuito è uno di questi.”
Tutte le novità e i risultati aggiornati
sono pubblicati su www.lasportiva.com
e sulla pagina Facebook
ufficiale de La Sportiva.
L’azienda specializzata nell’abbigliamento
tecnico per la montagna
48.10 (o quattromilaottocentodieci,
cioè l’altezza del Monte
Bianco, la più alta delle Alpi) fornirà
dal prossimo inverno e per i
prossimi 4 anni tutte le scuole sci
della regione del nord-est.
Forni di Sopra, Aviano-Piancavallo,
Piancavallo, Ravascletto-Zoncolan,
Passo Pramollo, Fondo
Camporosso, Tarvisio, Sella Nevea,
Aurisina sono i 9 comprensori
friulani dove operano i 350 maestri
che indosseranno l’elegante
divisa caratterizzata dall’inconfondibile
abbinamento: calzoni royal
e giacca tartan (bianco, giallo, nero,
royal). Il completo è lo stesso
che da due stagioni è indossato
dalla scuola sci di Cortina e la sua
giacca Turlin è uno dei modelli di
maggior successo della collezione
di 48.10.
Inoltre la divisa è composta dal
fleece di lana riciclata Pursuit, un
capo già sperimentato con successo
da tanti sciatori, più caldo
del classico fleece sintetico e
con migliori caratteristiche di traspirabilità.
Anche due giacche di
piuma sono parte del kit: il modello
Kiriakou è un piumino leggero
con cappuccio e reversibile (novità
2012/2013): tinta unita e tartan
nella seconda opportunità cromatica
offerta dal reversibile. Il modello
Monte Bianco è invece un
piumino molto leggero e aderente
grazie al tessuto stretch nei fianchi
e nei sottomanica: si indossa come
giacca leggera o in sostituzione
del fleece sotto la giacca esterna.
Entrambi si lavano in lavatrice
e sono facilmente comprimibili.
“Con la fornitura affidata a 48.10
abbiamo voluto offrire un’unica
identità ai maestri di tutta la
regione Friuli – dichiara BB Alberti,
Presidente del Collegio regionale
del Friuli –. Sarà facile riconoscere
i maestri sulle piste
attraverso un capo dal disegno
volutamente originale che non
mancherà di attirare l’attenzione
di tutti gli sciatori.”

A EXTR
La terza edizione della green campaign
Con oltre dieci anni di impegno
nella protezione dell’acqua, la loro
più sacra risorsa, il gruppo Quiksilver
ancora una volta ha voluto
usare la sua notorietà per
sensibilizzare il maggior
numero di persone possibile
ed è per questo motivo
che dal 2009 promuove
la Green Campaign.
Usando slogan scioccanti
attraverso le vetrine dei
propri store, oltre che
molteplici piattaforme
multimediali, Quiksilver e
Roxy hanno raccolto ad
oggi 200.000 euro.
Questi fondi hanno permesso
la costituzione di tre organizzazioni
tutte coinvolte nella
protezione delle risorse
idriche: Surfrider, Coeur
de Foret, Reef & Water
Check, e la realizzazione
dei loro ambiziosi progetti.
Ispirato dallo slogan Hawaiano
“Keep the Country, Country”
che simboleggiava il movimento
di protezione della
costa settentrionale di Oahu
dallo sviluppo incontrollato,
questo messaggio può essere
utilizzato universalmente
da tutti coloro che desiderano
preservare il loro “pezzo
di paradiso”.
La Sportiva e The Network
Solo in Val di Mello, solo sabato 4 maggio, si è potuti tornare in compagnia
di Kilian Fischhuber, Anna Stoehr, Cody Roty, Daniel Woods,
Sean McColl, e Paul Robinson nella speciale anteprima che presenta
alcuni momenti salienti del nuovo film “The Network” by Chuck Fryberger
Films. Per vedere la versione integrale bisognerà attendere l’autunno
2012 ma nel frattempo, il pubblico dei melloblocchisti ha potuto
gustare in anteprima una short-version concepita appositamente da
Chuck per questo evento.
“The Network” accompagna il 6 volte campione del mondo boulder Kilian
Fischhuber e i suoi amici in un tour mondiale di arrampicata: che
lo vedrà protagonista nelle gare di bouldering nelle regioni più remote
del pianeta.
La speciale anteprima ha offerto
un intenso sguardo su alcuni
momenti del viaggio itinerante:
Colorado, Wyoming, Svizzera,
e Las Vegas – con copertura
esclusiva della prima ascensione
della via 8C Meadowlark
Lemon di Paul Robinson.
CMP e lo slacklining
Equilibrio interno e benessere fisico
in un ambiente naturale. Sono
questi i motivi per cui CMP ha
deciso di avvicinarsi alla slacklining
stringendo una partnership
con l’associazione sportiva Arcieri
della Slack. Che cos’è la slacklining?
È un esercizio di equilibrio
e bilanciamento dinamico. Il
nome di questa attività deriva dalla
Slackline, una fettuccia di nylon
tesa tra due punti, sulla quale ci
si cimenta a camminare in equilibrio.
Camminare sulla slack è una
sfida continua che stimola la concentrazione
e l’equilibrio a livello
interiore, il tutto abbinato ad una
formazione e preparazione atletica
mirata.
Un’attività quindi rivolta a tutti, anche
ai bambini, che coniuga allenamento
fisico e mentale a stretto
contatto con la natura.
Tutte le info su: www.cmp.campagnolo.it
e www.arcieridellaslack.it.
>>

EXT
102 beOut EXTRA
Alla scoperta
di un’impresa
Grande ingegno, tecnologia, macchinari
all’avanguardia e personale altamente
specializzato permettono la nascita di un
bastone che non teme la concorrenza
Nel maneggiare un bastone
da sci o da nordic walking
riesce quasi difficile
pensare che dietro un semplice
– si fa per dire – attrezzo ci sia
tanta tecnologia e sforzo produttivo.
Eppure per arrivare al prodotto
finito i passaggi sono tanti
e solo dopo diverse fasi eseguite
con scrupolosa cura, si giunge a
produrre un oggetto che deve arrivare
in negozio assolutamente
perfetto e performante.
TopSport è andata a visitare la
Cober, azienda con sede a Opera
(MI), per vedere nello specifico
le fasi di una lavorazione tanto
minuziosa. Tutto parte da tubi cilindrici
che rappresentano la materia
prima iniziale, rigorosamente
italiana, consegnati a pacchi di
misura, ovvero suddivisi in base alle
misure che andranno poi ad essere
prodotte. Il diametro è identico
dall’inizio alla fine e attraverso
le conifiche si affusola il bastone a
un estremo, così da creare la punta
e conferire al prodotto l’aspetto
ben noto. Il tubo, di fatto entra
in un macchinario contenente due
stampi fatti a cono che picchiano
sul cilindro che ruota, deformandolo.
Ne deriva un leggero allungamento
e al tempo stesso un
ispessimento del materiale nella
parte appuntita, che è anche quella
che subisce le maggiori sollecitazioni
durante l’utilizzo.
Mentre il tubo inizia ad avere una
forma nota, si passa poi a una
fase di raddrizzatura, poiché affusolandosi
tende anche a storcersi
leggermente, subendo così
un processo di rettifica. L’oggetto
viene poi pulito e portato al
reparto verniciatura, dove viene
montato su strutture che lo accolgono
singolarmente, in posizione
verticale. Attraverso un
percorso automatizzato il tubo
subisce un processo di lavaggio,
decappaggio e di trattamenti
per pulirlo prima di andare in
verniciatura. In ultimo, il nastro
lo trasporta fino a una serie di
spruzzatori che sparano una vernice
epossidica, in polvere, senza
solventi, senza produrre scarti,
perché la vernice non utilizzata
cade, viene raccolta e successivamente
riutilizzata, azzerando
gli sprechi e abbattendo l’inquinamento,
a differenza della verniciatura
a liquido, ancora adottata
da molte aziende, che risulta più
invasiva. In seguito i tubi entrano
nel forno a gas che fissa il colore,
regalando il pezzo verniciato.
Parallelamente nell’attiguo reparto
avviene lo stampaggio materie
plastiche, dal momento che
l’azienda produce internamente
anche tutti gli accessori del bastone,
come manopole e rotelle.
Si parte da piccole palline di plastica
e coloranti anch’essi sotto
forma di sferette. È interessante
sottolineare che gli scarti vengono
recuperati in fase di lavorazione
mediante un processo di
macinazione, eliminando di fatto
qualsiasi tipo di spreco. Un impegno
particolare che dimostra come
l’azienda stia puntando moltissimo
sull’aspetto ecologico,
tanto che tutto il possibile viene
riciclato internamente, mentre
quanto non gestibile direttamente
viene affidato a terzi che, in seguito
alla cessione, riutilizzano i materiali
in altre lavorazioni.
Il viaggio non è ancora finito e anzi
si passa ad altre fasi non meno
delicate, prima tra tutte la decorazione
del tubo, che viene fatta
in sublimazione, mediante lo
stampaggio su carta a plotter delle
grafiche con inchiostri speciali,
detti appunto sublimatici. I fogli
vengono posizionati sulla macchi-

RA EXTRA 103
na e sopra vengono posti i tubi.
Successivamente la macchina si
chiude e il colore passa dalla carta
direttamente alla vernice del tubo
mediante un processo di sublimazione,
ovvero un passaggio
dallo stato solido a quello gassoso
senza passare dallo stato liquido.
L’inchiostro solido che è sulla
carta scaldandosi penetra nella
vernice dei tubi, dando la possibilità
di avere infiniti colori, e non
solo uno o due alla volta come in
serigrafia. L’aspetto però più importante
è il fatto che con la sublimazione
il colore diviene indelebile,
resistente al punto che finché
non si scalfisce la vernice in maniera
profonda non si danneggia
la decorazione, mentre con
la serigrafia – che è un inchiostro
appoggiato sopra la vernice
del tubo – si ha un deterioramento
maggiore per la tendenza a
scheggiarsi, ad esempio quando
si tocca la lamina dello sci. Il passaggio
di colorazione avviene poi
con una macchina con inchiostri
a essicazione ultravioletta. Anche
in questo caso si trova un notevole
passo avanti e un’attenzione
particolare all’ambiente. Nella
colorazione tradizionale, infatti, si
utilizzavano colori e solventi e nel
passaggio all’asciugatura in forno
i solventi volatilizzavano. Un processo
che rilasciava nell’aria sostanze
e vapori nocivi e che oggi
viene evitato eliminando i solven-
ti e con una essicazione mediante
la luce ultravioletta e un processo
di fotoessicazione.
Il tubo è quasi pronto e passa alle
ultime fasi di lavorazione, mediante
una macchina progettata direttamente
dall’azienda per montare
i bastoni. Si tratta di robot veri e
propri, con un impianto che monta
i bastoni da discesa a struttura
fissa e un altro che è invece dedicato
agli allungabili, come quelli
da trekking o da nordic walking.
L’operatore carica i bastoni e la
macchina, dotata di una rastrelliera,
si carica un pezzo alla volta
e lo porta avanti. I bastoni avanzano
e a ogni postazione avviene
una lavorazione, come l’innesto
delle punte e delle rotelle, fino al
braccio meccanico che prende le
manopole e le infila sul bastone.
Il processo automatico consente
alla macchina di riconoscere la
coppia di bastoni e quindi monta
un bastone con la rotella destra e
il suo complementare con quella
sinistra, sfruttando così l’incastro
per il confezionamento successivo.
Uno studio riservatissimo
che ha dato vita a una macchina
talmente evoluta che, se rileva il
benché minimo difetto di una fase
di lavorazione, fa in modo che
il bastone venga immediatamente
scartato, non superando quindi la
fase di controllo qualità automatica,
a cui si affianca quella degli
operatori che seguono ogni pro-
cesso automatizzato e procedono
all’accoppiamento dei bastoni.
Infine si passa al confezionamento,
l’applicazione del cartellino e
l’invio al magazzino di stoccaggio
logistico.
Alcuni momenti della lavorazione
del bastoncino, nella sede di Cober,
a Opera (Milano). Molti processi
sono ormai automatizzati,
grazie a robot progettati dall’azienda
stessa.
Da un blocco all’altro con i GPS Garmin
Fino al 6 maggio la Val Masino si è animata di tremila climber nella
manifestazione italiana di bouldering più attesa dagli amanti dell’arrampicata.
Garmin ha rinnovato la partnership con Melloblocco grazie
alla mappatura di tutti i blocchi e alla disponibilità delle coordinate
per tutti, dagli atleti in gara agli appassionati.
Nato nel 2004, Melloblocco è considerato dagli addetti ai lavori
l’evento più prestigioso, e allo stesso tempo più divertente, di bouldering
nel panorama italiano. Perché proprio qui? In questa valle laterale
della Valtellina gli appassionati hanno trovato il luogo ideale dove
potersi esprimere senza limite nell’attività sportiva e divertirsi tra musica
e manifestazioni collaterali.
Anche per l’edizione 2012 Garmin, azienda leader nella navigazione
satellitare, è stata partner della manifestazione, non solo nel ruolo di
sponsor dell’evento, ma anche come supporto tecnico agli appassionati.
L’area dove si trovano i blocchi che rappresentano il campo di
gara è estremamente ampia e questo a volte rende difficile la loro individuazione,
problema che rappresenta uno degli aspetti più delicati
sotto il profilo organizzativo. Come per gli anni passati Garmin ha
mappato tutta la zona di gara, così da poter georeferenziare ogni singolo
blocco e rendere disponibili le coordinate degli stessi sul sito
www.garmin.com/it/extra/download/sport-e-outdoor/val-di-mello. In
questo modo l’accesso al campo di gara è stato veloce, agevole e
soprattutto sicuro, senza possibilità di errore.
Una conferma la partecipazione di Garmin a Melloblocco, che sottolinea
ancora una volta l’importanza dell’utilizzo di un GPS affidabile
nel mondo alpinistico e sportivo. “Abbiamo consolidato la nostra partnership
con Melloblocco per sottolineare l’importanza dell’uso di una
strumentazione adeguata in grado di fornire risposte veloci e sicure
a chi pratica attività come l’arrampicata o più in generale l’escursionismo
– ha dichiarato Luca Sannazzari, Sales & Marketing Manager
della divisione Fitness e Outdoor di Garmin Italia – e l’individuazione
precisa del punto di attacco
di una via alla base
di una parete o di un
blocco di granito in mezzo
a una valle è un elemento
qualificante dei GPS
Garmin”. Spesso climber
e alpinisti spendono tempo
per identificare il punto
di partenza di una scalata,
mentre l’utilizzo di un
navigatore satellitare, riduce
fortemente la possibilità
di errore e la perdita di
tempo.

EXT
104 beOut EXTRA
Jack Wolfskin pensa sempre più in verde
Jack Wolfskin ha ridotto la sua
emissione globale specifica di
CO 2
di oltre il 50% tra il 2007
e il 2011. “Una delle chiavi del
successo è stata la completa ristrutturazione
delle procedure di
acquisto, il cambio dei cicli di produzione
e di consegna, nonché
prescrizioni ecologiche vincolanti
per i trasporti merce a livello mondiale”,
afferma Christian Brandt,
Direttore Operativo. Dal 2008 sono
stati anche analizzati tutti i processi
aziendali per realizzare potenziali
di riduzione sostenibili ed
è stato elaborato un piano d’azione.
Inoltre, l’azienda è finora l’unica
del settore a compensare in
modo coerente tutte le emissioni
di CO 2
inevitabili. Nel 2008 Jack
Wolfskin si era prefissato l’obiettivo
di ridurre la propria emissione
specifica di CO 2
entro il 2011
del 40%, rispetto alla media del
2006 e del 2007. L’azienda include
nel bilancio del CO 2
il proprio
consumo energetico per il riscaldamento
e il consumo di elettricità,
le emissioni durante i viaggi
di servizio e il volume totale di
trasporti in entrata e in uscita. Fin
dall’inizio si è data priorità alla prevenzione
rispetto alla sostituzione
e alla compensazione.
La società ha anzitutto attuato un
gran numero di misure per evitare
le emissioni di CO 2
risultanti dalla
propria attività aziendale, con
l’utilizzo, ad esempio, dell’energia
solare e del fotovoltaico, tramite
la virtualizzazione dei server,
l’impiego di sistemi di videoconferenze
e l’uso coerente di documenti
in carta riciclata e FSC. La
percentuale di carta riciclata con
il marchio dell’Angelo azzurro è attualmente
del 90%. Poiché nella
pianificazione del nuovo centro di
distribuzione l’azienda ha già tenuto
conto di aspetti quali il consumo
di energia e le emissioni di
CO 2
, il nuovo deposito consuma
circa la stessa quantità di energia
per il riscaldamento, malgrado
una superficie tre volte più estesa
dei vecchi siti, che dal 2008 sono
stati trasferiti a Neu Wulmstorf.
Jack Wolfskin ha ridotto la percentuale
di peso trasportato per
via aerea o per via mare delle merci
in arrivo dal 15,9% nel 2007
al 5,4% nel 2011. L’azienda trasporta
oggi la maggior parte del
volume delle merci in arrivo unicamente
via mare (88,2%). A tale
riguardo, risulta vantaggiosa la
vicinanza, scelta deliberatamente,
del deposito centrale europeo
all’aeroporto di Amburgo. Grazie
alla completa ristrutturazione delle
procedure di acquisto, ai cambiamenti
nei cicli di produzione e
di consegna, nonché alle prescrizioni
ecologiche vincolanti per i
trasporti merci a livello mondiale
per quanto riguarda la scelta
dei mezzi di trasporto e la pianificazione
di itinerari, Jack Wolfskin
ha potuto ridurre di oltre il 50%
le sue emissioni globali specifiche
di CO 2
.
La società si assume fino in fondo
la propria responsabilità in modo
coerente: dal 2010 le emissioni
che non può evitare sono
compensate con rimboschimenti
su vasta scala tramite PrimaKlima
- e.V. a livello mondiale – e si
creano nello stesso tempo preziosi
spazi vitali. In tal modo crescono
nel frattempo, su oltre 2,1
milioni di metri quadrati, foreste
supplementari, che di decennio
in decennio vincoleranno nella
loro media di crescita circa 100
tonnellate di CO 2
pro ettaro. Finora
l’azienda ha piantato quasi
500.000 alberi. Le piantagioni
sono effettuate su richiesta di
Jack Wolfskin per un terzo rispettivamente
in Germania, nell’Africa
del Sud e in Nicaragua. Questa
combinazione minimizza i rischi di
eventi naturali locali, quali incendi
boschivi, sradicamenti a causa
del vento o infestazione di insetti.
Millet sulla via della seta
Sogno di una notte di mezza
estate sulle Dolomiti
“Discover the Dolo-Nights” è la nuova iniziativa
del Gore-Tex Experience Tour che propone
agli appassionati di outdoor un esclusivo
tour in versione notturna nel cuore delle
Dolomiti, in compagnia di Stefan Glowacz,
esperto alpinista tedesco.
Saranno sette i fortunati vincitori che potranno
partecipare a “Discover the Dolo-Nights”,
in programma dal 24 al 27 agosto con partenza
prevista da Tires (BZ) nel Parco naturale Sciliar-Catinaccio, massiccio
tra i più famosi per la straordinaria bellezza delle sue cime.
Per avere la possibilità di partecipare al Gore-Tex Experience Tour è necessario
iscriversi on-line al sito www.experience-tour.com e spiegare in
breve la propria passione per la montagna, tramite un racconto “outdoor”.
Visto l’impegno richiesto, la selezione terrà conto dell’esperienza di trekking
di ogni candidato.
A cura di W. L. Gore & Associates, oltre all’organizzazione, i pranzi al
sacco e la cena per la notte trascorsa in baita. In omaggio una giacca
Marmot in membrana Gore-Tex impermeabile e traspirante ideale per le
escursioni, il trekking e le attività outdoor.
Giro a tappe in MTB
della Foresta Nera
La Vaude Mountain Bike Trans Schwarzwald
attira un numero sempre crescente di appassionati
della mountain bike provenienti da
tutta Europa. Diversi sono gli italiani presenti
nell’edizione di quest’anno, segno che la
competizione sta diventando sempre più internazionale.
Trans Schwarzwald 2012, gara a tappe che
si svolgerà in Germania dal 15 al 19 agosto
prossimi, consente di partecipare da soli o
in coppia, con un numero massimo di atleti
fissato in 550, ma si pensa che la competizione
non tarderà a registrare il sold out,
come capitato negli ultimi anni. Trans Schwarzwald
non tarderà a farsi conoscere anche nel nostro Paese, considerato
il fatto che, pur non presentando costi particolarmente elevati,
si pone sulla falsariga delle gare a tappe più rinomate e frequentate
del calendario internazionale. Per esempio è prevista una cerimonia di
premiazioni alla fine di ogni giornata, assistenza tecnica nelle sedi di
tappa, cena collettiva con foto e video per tutte le fasi di gara, un grande
bagaglio ed un regalo a sorpresa da parte di Vaude, main sponsor
della manifestazione. Si può dormire nel campo comune, in hotel o utilizzare
il proprio camper, per chi ha qualcuno disponibile al servizio di
assistenza. Per ogni informazione si può consultare direttamente il sito
http://www.trans-schwarzwald.com/.
Nuova collaborazione per il marchio Millet con Armin
Holzer e Alessandro D’Emilia. Il programma dei due ragazzi,
accompagnati da Brack, Massimo Braconi, freerider
professionista e alpinista d’alta quota, è in fase
di elaborazione. Saranno impegnati quest’estate in sfide
estreme sul Mutzagata, la seconda montagna più alta
del Pamir.
Il marchio Millet, con tutta la sua attrezzatura tecnica,
è fiero di far parte di questo progetto, fatto di passione
per la montagna, impegno, esperienza e coraggio.

EXTRA EXT
106 beOut Eider e il freeride estremo
Tre mesi di osservazioni, di valutazioni
del manto nevoso per riuscire
a portare a termine il progetto.
Una lunga attesa, ma ne è valsa la
pena.
Edmond Joyeusaz e Francesco Civra
Dano, guide Alpine di Courmayeur,
hanno effettuato la prima
salita e discesa con gli sci del canalone
sud dalla Brèches delle Dames
Anglaises sul Monte Bianco.
La discesa presenta pendenze fino
a 55% con un dislivello di 700
metri fino a raggiungere il ghiacciaio
della Brenva, ed un dislivello
totale fino ad Entrèves di 2200
metri. Rappresenta, per le caratteristiche
tecniche e l’ambiente selvaggio
in cui si trova, una delle ultime
grandi imprese di sci estremo
possibili sulla catena del Monte
Bianco.
Affrontare una sfida di questo genere
comporta una meditata e attenta
valutazione: non si deve
tralasciare nulla. Scegliere l’attrezzatura
giusta è fondamentale. Per
questo si sono affidati a Eider, leader
nel settore del freeride, che
ha fornito loro l’abbigliamento tecnico
perfetto.
Lo sci ripido rappresenta la vera
essenza dell’estremo, poche altre
attività possono procurare scariche
di adrenalina simili e nello
stesso tempo garantire incommensurabili
gratificazioni.
Vibram a Londra 2012
Vibram FiveFingers è attivamente
coinvolta per supportare alcuni atleti
italiani nelle loro quotidiane attività
di allenamento in previsione dei giochi
olimpici.
Come ad esempio Marzia Caravelli:
nel 2010 è stata Campionessa italiana
nei 60 e 100 metri ostacoli e nel
2011 ha confermato il suo titolo nei
100 metri ostacoli e nei 200 metri.
Nel 2011 si è piazzata terza ai Campionati
Europei di Atletica a squadre
svoltisi a Stoccolma.
Il suo miglior tempo sui 100 metri ostacoli, stabilito nel glio 2011, è di 13”01.
Lu-
Marzia si è inoltre qualificata per i Campionati Europei di Atletica tenutisi
ad Helsinki, Finlandia, dal 27 giugno al 1 luglio 2012. “Alleno i piedi
in modo concentrato e specifico quasi tutti i giorni, per mantenerne
la forza, l’ampiezza di movimento, la reattività e l’agilità. Per un’ostacolista
come me, l’appoggio e l’uso dei piedi è fondamentale. Devo cercare
di utilizzare al massimo i miei piedi. Ogni piccolo aiuto in più conta.
Per me la differenza tra la qualificazione e l’esclusione, tra il podio
e la classifica generale è una manciata di centesimi di secondo”, dichiara
la Caravelli.
Columbia partner di Zeppelin
Salomon sponsor di Alpago Ecomarathon
Columbia, storico marchio di abbigliamento outdoor,
sarà partner di Zeppelin, il tour operator nato
nel 1998 sinonimo di esperienze autentiche e
conosciuto per la sua affidabilità.
Columbia collaborerà con Zeppelin in qualità di
sponsor tecnico per lo staff di esperti che si occupano
di organizzare e accompagnare in giro per
l’Italia e per il mondo gruppi o persone che hanno voglia di scoprire
posti nuovi e condurre una vacanza attiva. Numerose le offerte, che
spaziano da vacanze in bicicletta a trekking più e meno impegnativi,
come a soggiorni in barca.
Coerente con il proprio spirito votato all’azione e alla sperimentazione,
riassunto dal claim “Trying Stuff since 1938”, Columbia con questa iniziativa
sottolinea ancora una volta la volontà di trasmettere la passione
per l’outdoor, per la vita e l’attività all’aria aperta. Lo staff di Zeppelin
avrà così l’occasione di indossare alcuni fra i capi e le calzature più
tecnologiche dell’azienda di Portland.
Leo Houlding e la prima del Cerro Autana
Non c’è che dire, a Leo l’immaginazione non manca ed è la prova che non
esistono solo gli 8000 quando si parla di avventura. Giungla amazzonica,
condizioni climatiche che mettono a dura prova prima ancora di arrivare
sulla amata roccia. Sembra comunque che il risultato finale sia valso lo
sforzo e presto un nuovo film della crew di Leo Houlding, atleta Berghaus
tra i più prolifici. Obiettivo il Cerro Autana, la “montagna sacra” Venezuelana
al confine con la Colombia e ad una giornata di navigazione e
tre giorni di cammino
dal villaggio più
vicino, ha concesso
alla fine la prima salita
della sua ambita
East Face.
Foto: Alastair Lee.
Dopo il grande successo dell’anno
scorso, Salomon è tornata
all’Alpago EcoMarathon, domenica
17 giugno 2012, in territorio
bellunese, tra le Dolomiti d’Alpago
con spettacolare vista del lago
di Santa Croce ai margini della
famosa foresta del Cansiglio.
Bellissima gara ideata da Mauro
Vuerich e dal suo staff per far
scoprire le bellezze culturali e naturalistiche
di una zona tra le più
incontaminate d’Italia,
l’Alpago EcoMarathon,
organizzata dalla Proloco
di Pieve e Puos
d’Alpago con il patrocinio
di Comunità montana
e dei cinque comuni
Puos, Pieve, Chies,
Tambre e Farra, si è subito
affermata per i suoi
contenuti agonistici interessanti
e per l’itinerario,
42,195 chilometri
classici con dislivello di
2455 metri, unico e incantevole.
Novità 2012 per i trailers
ecologisti, che si
sono sfidati sui tempi
stabiliti nella prima edizione
da Mario Scanu e
Angela De Poi, la prova
di staffetta 2 x 21 km e
la solidarietà per gli amici
emiliani, oltre che la conferma
dell’adesione al progetto “Io Non
Getto I Miei Rifiuti”.
Nuova occasione per Salomon
di rinnovare l’attenzione al sempre
più grande pubblico di sportivi
dediti al Trail Running, con una
ricca premiazione, con i gadget e
con i suoi tecnici, pronti a fornire
informazioni e a spiegare i vantaggi
delle collezioni Footwear e Apparel
specifiche per il settore.

EXT
108 beOut EXTRA
CMP si veste a nuovo on-line
Aigle sugli Champs-Elysées
Una nuova vetrina per CMP, il
marchio di abbigliamento outdoor
e sport di F.lli Campagnolo. È online
infatti il nuovo portale CMP,
completamente rinnovato nella
grafica, nella struttura e nei contenuti.
L’obiettivo è quello di avvicinare
sempre più il marchio a consumatori
e addetti ai lavori, dando
loro la possibilità di trovare, grazie
ad un sistema di navigazione
semplice ed intuitivo, informazioni
sempre aggiornate, sulle collezioni
e sul mondo CMP, in ogni momento
dell’anno.
www.cmp.campagnolo.it offre
ai consumatori tutta una serie di
aree tematiche dedicate: le collezioni,
outdoor e sportswear, con
le informazioni tecniche capo per
capo; la sezione news, costantemente
aggiornata su tutto quello
che succede nel mondo CMP;
lo store locator, per localizzare in
ogni momento il negozio più vicino
dove acquistare un capo CMP;
l’area mediagallery, con video, immagini
e documenti da guardare
e scaricare. A clienti e addetti ai
lavori, invece, il portale dà la possibilità,
grazie all’area riservata e
all’area warehouse, di dialogare
quotidianamente e velocemente
con l’azienda.
Con le sue collezioni di abbigliamento
outdoor pensate per chi
ama vivere tutti i giorni nella natura,
CMP è un marchio dalla forte
vocazione internazionale, distribuito
con successo, oltre che in
Italia, nei negozi outdoor e sport
più popolari d’Europa. Il nuovo sito
permette la navigazione in
tre lingue, così da essere utilizzabile
con estrema facilità
anche dai consumatori stranieri.
Il portale CMP, sempre
con l’obiettivo di avvicinarsi
quanto più possibile agli
utenti, è stato realizzato per
essere accessibile anche
attraverso dispositivi mobili
come palmari, smartphone,
iPhone e Blackberry.
Leader nel settore della gomma dal 1853,
Aigle ha presentato il suo nuovo negozio
sugli Champs-Elysées in occasione
dell’inaugurazione lo scorso 3 maggio.
Questo nuovo spazio riflette tutta l’autenticità
del marchio. Con questa apertura,
Aigle conferma la sua strategia di sviluppo
sia sul mercato francese che a livello
internazionale, raggiungendo così quota
300 negozi.
Posto in una posizione ideale sulla prestigiosa
Avenue des Champs-Elysées, il
negozio presenta una superficie commerciale
di 135 m 2 . Il nuovo punto vendita invita
parigini e turisti a scoprire in un unico
luogo l’essenza dell’universo Aigle attraverso
pezzi emblematici delle competenze
esclusive del marchio come stivali, parka,
scarpe in tela e da vela.
L’arrivo di Aigle sugli Champs-Elysées si
inserisce nella strategia di sviluppo internazionale
attuata da Romain Guinier, Presidente e Amministratore Delegato
dal 2009: “La Francia, il nostro mercato storico, presenta sempre
un enorme potenziale di crescita. Gli Champs-Elysées rappresentano il
culmine di una serie di 5 aperture in un anno tra Parigi e la regione parigina,
dove Aigle conta ormai 15 punti vendita”.
Il mercato internazionale è anche un asse di sviluppo principale per il
marchio (più della metà del fatturato), e lo stivale occupa una posizione
di rilievo. Come sottolinea Romain Guinier, “In Asia prevediamo di passare
da 200 a 250 negozi entro la fine dell’anno. Un vivaio di crescita
strategica per il marchio, che l’anno prossimo festeggerà il suo 160°
compleanno, 160 anni di tradizione e competenza.”
Il Trail Running a Milano
Dolomite Outdoor Experience 2012
Dal 17 al 20 maggio la riviera Ligure è stata protagonista della nona edizione
dell’Outdoor Experience, un’esperienza unica che ha visto la partecipazione
di circa 50 clienti Dolomite, selezionati tra i migliori partner
commerciali dell’azienda trevigiana.
Una grande varietà di territori che spaziano dalle montagne degli Appennini
alla spettacolare riviera, scenografia suggestiva e perfetta per
le escursioni organizzate: la bellissima camminata dalle Batterie per arrivare
all’Abbazia di San Fruttuoso, all’uscita in barca e la visita alla baia
di Portofino.
Un’occasione per vivere a 360 gradi la natura e conoscere da vicino i
nuovi prodotti Dolomite, cogliendo la valenza delle caratteristiche tecniche
delle calzature e apprezzandone la continua ricerca per l’innovazione
e il design.
Sulla scia dell’entusiasmo della prima edizione, da non perdere l’appuntamento
con Salomon City Trail Milano in programma domenica 30
settembre 2012. In esclusiva nello scenario agonistico e sportivo milanese,
la giusta occasione per scoprire le emozioni del Trail Running scoprendo
che la città di Milano offre davvero ogni opportunità per i runner
esperti e appassionati.
Un giro unico di 5 km con partenza nelle vicinanze del campo XXV Aprile
(via Cimabue 24 - MM1 QT8) dove verrà allestito il villaggio e la zona
per l’intrattenimento. Un bel saliscendi impegnativo con salite intense
con picco massimo di altitudine a 160 metri, e discese anche ripide a
coprire tutta l’area di sentieri e sterrato del Monte Stella, così amato dai
runner milanesi. Percorso perfetto, con magnifico scenario della città ai
piedi delle montagne in lontananza, molto apprezzato dai tanti partecipanti
nel 2011. Organizzata da GS Montestella, con un ricco montepremi
finale è riservata alla categorie femminili e maschili Juniores, Promesse,
Seniores, Amatori e Master. Le iscrizioni, a numero chiuso con
500 pettorali disponibili, sono già aperte sul sito www.salomoncitytrailmilano.it,
prezioso anche per le note logistiche, le informazioni sul regolamento
e la gallery fotografica.

EXT
110 beOut EXTRA
Vaude è Climate Neutral
Vaude, azienda tedesca ubicata nel Sud del Paese ha aggiunto un’altra
pietra miliare nel suo cammino per diventare l’azienda più ecologica
all’aperto d’Europa: il quartier generale, tutta la popolazione aziendale in
Tettnang e tutti i prodotti realizzati sono ora climate neutral. Tutte le società
del gruppo che generano emissioni di gas serra sono state rigorosamente
monitorate per ridurne in maniera determinante le emissioni, grazie
alla partecipazione ad un progetto di certificazione denominato: “gold
standard carbon offset non-profit myclimate organization” che è stato assegnato
a Vaude.
La compensazione è calcolata in modo da includere tutta la sede Vaude:
l’intera divisione amministrativa con circa 500 dipendenti, la produzione,
la manutenzione, il Centro Child Care, così come tutta la logistica
dei materiali e dei prodotti connessi con la produzione in loco. L’unica eccezione:
non è ancora incluso nella compensazione il pendolarismo dei
dipendenti.
Antje von Dewitz, Ceo Vaude, è orgogliosa del certificato myclimate: “la
neutralità climatica è una componente importante nel nostro impegno generale
per la sostenibilità e per il nostro futuro. Vaude è la prima azienda
del settore outdoor che è così coerente nel suo impegno e la compensazione
delle emissioni serra in tutto il suo ciclo aziendale Dal 2008 abbiamo
ridotto le emissioni di CO 2
dei nostri dipendenti del 40% per tonnellata
e addirittura il 48% per ogni tonnellata di articoli prodotti. È il nostro
obiettivo come azienda: per esercitare un’attività carbon neutral.”
Il premio dei premi
Garmont è orgogliosa di annunciare che allo scarpone da sci alpinismo
Masterlite, già insignito del premio per l’innovazione ADI Design Index
2011, è stato assegnato il Premio Nazionale per l’Innovazione “Premio
dei Premi” conferito su segnalazione di ADI, Associazione per il Disegno
Industriale.
Il premio è stato consegnato in occasione della Giornata Nazionale
dell’Innovazione il 12 giugno 2012 durante la cerimonia di premiazione
svoltasi al Senato della Repubblica alla presenza del Presidente del
Senato, On. Renato Schifani, e del Ministro dell’Istruzione, dell’Università
e della Ricerca. Il Premio dei Premi, giunto alla sua quarta edizione, è
istituito con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri
presso la Fondazione Cotec, per concessione
del Presidente della Repubblica Italiana ed è
riconosciuto alle migliori esperienze d’innovazione
italiane.
“Siamo molto orgogliosi ed onorati di questo
riconoscimento prestigioso che testimonia
la nostra passione per lo sviluppo
di prodotti innovativi dal design essenziale
e dà prova del nostro impegno nell’offrire ai
nostri clienti prodotti d’eccellenza creati
per migliorare le performance outdoor”,
commenta Achille Morlin,
presidente Garmont.
Carvico e la Maratona
Sigg e i medici senza frontiere
Sigg, l’azienda svizzera produttrice
di bottiglie in alluminio ha
avviato la produzione di una serie
di bottiglie in edizione limitata
con il design Msf. Médecins
Sans Frontières riceve sempre
di più il sostegno di ditte e imprese.
Diverse aziende in Svizzera
vogliono contribuire alle
attività delle organizzazioni
umanitarie e si impegnano per
sostenere le persone che vivono
situazioni di bisogno. Ovviamente
per poter dare vita ad
una collaborazione commerciale
i valori di queste società
devono sposarsi con
quelli di Msf.
Così è nata la cooperazione
con Sigg Switzerland
AG. Le bottiglie
Sigg, prodotte a Frauenfeld
in Svizzera, sono
realizzate in alluminio riciclabile
e sono famose
e apprezzate in tutto
il mondo. Da oltre 100
anni Sigg è sinonimo di design e
qualità. Tutte le bottiglie sono riciclabili
al 100% e contribuiscono
quindi a limitare le emissioni globali
di CO 2
.
Inizialmente utilizzate soprattutto
da escursionisti e appassionati di
montagna, che le apprezzano da
sempre per la loro qualità, leggerezza
e funzionalità, oggi le bottiglie
Sigg riflettono i valori attuali
di sostenibilità e vengono scelte
anche come accessori di lifestyle
alla moda per le attività di tutti i
giorni.
Con la vendita di una Limited Edition
di 3000 bottiglie Msf, Sigg
vuole sostenere l’organizzazione
umanitaria e per l’occasione
è stato realizzato un design speciale.
L’utile delle vendite sarà devoluto
ai progetti di Medici Senza
Frontiere. Le bottiglie di alluminio
riciclabile in edizione limitata
con il design Msf possono essere
acquistate on-line all’indirizzo:
www.sigg.ch/msf.
Il mese di luglio quest’anno viene inaugurato da una delle più entusiasmanti
gare ciclistiche d’Europa: la Maratona dles Dolomites – Enel.
Carvico, leader nella produzione di tessuti tecnici per lo sport è per la
terza volta al fianco delle migliaia di atleti che alle 6.30 del mattino danno
vita alla più celebre granfondo ciclistica europea nell’affascinante
scenario dell’Alta Badia (Alto Adige). Tre i percorsi: Percorso Maratona
(138 km), Percorso Medio (106 km) e Percorso Sellaronda (55 km) –
quest’ultimo semplicemente cicloturistico.
Atleti provenienti da tutto il mondo rendono imperdibile questo evento:
“abbiamo battuto il record di domande d’iscrizione alla nostra gara”, dichiara
entusiasta lo storico organizzatore Michil Costa, che ricorda come
il tema della ventiseiesima edizione sarà il divertimento perché, come
gli disse il Dalai Lama in un incontro davvero speciale “un sorriso
salverà il mondo”. “Ma il motivo più grande per sorridere, per noi della
Maratona – continua Michil Costa – è lo spettacolo naturale al cospetto
del quale si svolgerà la Maratona: le Dolomiti, la loro bellezza, la loro fatica,
il loro rispetto.” Un evento imperdibile non solo per chi segue il ciclismo
quindi, ma anche per i semplici appassionati di sport e amanti della
natura. Anche per questo Carvico è fiera di essere per la terza volta
consecutiva gold sponsor di una manifestazione che condivide gli stessi
ideali e princìpi che guidano da 50 anni l’azienda bergamasca; princìpi
quali il rispetto dell’ambiente, l’impegno, la costante ricerca dell’innovazione
e l’altruismo. Il ciclismo e lo sport più in generale, sono tutto
questo; sono emozioni,
passione, sacrificio,
costanza, impegno.
E per ogni atleta
che vuole praticarlo al
meglio è fondamentale
avvalersi di capi
di abbigliamento altamente
tecnici e performanti
facendo una
scelta consapevole.

EXT
112 beOut EXTRA
Il premio Consiglio a Daniele Nardi
Un nuovo successo per l’atleta del Salewa alpinextrem team Daniele Nardi che sabato
19 maggio, insieme al collega Roberto Delle Monache, ha ricevuto il Premio Paolo
Consiglio per la via “Il seme della follia… (fa l’albero della saggezza)” aperta nel settembre
2011 tra il Bhagirathi III ed il Bhagirathi IV, nel Garhwal, Himalaya indiano. La
premiazione è avvenuta durante l’incontro annuale dei Delegati del Club Alpino Italiano
arrivati da tutta Italia per prendere parte all’Assemblea loro dedicata a Porretta Terme,
in provincia di Bologna. Il prestigioso riconoscimento alpinistico viene assegnato
ogni anno dal Caai, Club Alpino Accademico Italiano, ed è dedicato alle spedizioni
extraeuropee che si distinguono per prime ascensioni. Il filmato di Daniele Nardi ha riscosso
un grande successo tra i circa 600 delegati e presidenti di sezione del Cai:
“Tanti complimenti, tanti inviti ad organizzare serate presso le sezioni – racconta Daniele
– e sopratutto un lungo e sentito applauso durante la proiezione del filmato che ho spiegato dal vivo.” La via è stata aperta dai due alpinisti
in 3 giorni, dal 14 al 16 settembre 2011, è caratterizzata da 1250 metri di sviluppo per 1018 metri di dislivello su terreno di ghiaccio e misto
con difficoltà proposte di WI5+, M6/7, A2/A3. L’itinerario percorre una lingua di ghiaccio che scende verso il basso come uno scivolo verticale
di 1200 metri. Sale tra le cime del Bhagirathi III, alto 6457 metri, e il Bhagirathi IV alto 6193 metri e sbuca sulla cresta sommitale, a circa 200
metri dalla vetta del Bhagirathi III. Questi e ulteriori dettagli tecnici sono stati presentati durante la proiezione del filmato dallo stesso Daniele
Nardi che ha avuto anche un bell’incoraggiamento a proseguire con la sua attività di ‘regista’: “Nonostante la versione mostrata fosse quella breve,
ci è stato anche consigliato di presentarlo all’International Mountain Summit” conclude un soddisfatto Daniele.
Salewa è orgogliosa di aver sostenuto la spedizione e aver dato all’alpinista l’equipaggiamento tecnico necessario per affrontare un’impresa di
questa portata.
Tor Des Geants e i suoi sponsor
Grazie alla credibilità conquistata nelle sue prime due
edizioni, il Tor des Géants, in programma quest’anno
dal 9 al 16 settembre, ha stimolato l’interesse di tre
importanti realtà internazionali che hanno deciso di
collaborare attivamente alla manifestazione.
Tra i partner dell’endurance trail che si corre sulle
Alte Vie della Valle
d’Aosta la new
entry è Montura,
marchio leader
nell’abbigliamento
outdoor. Confermato
l’accordo con
Tecnica. “Siamo
entusiasti di essere
sponsor di un evento
davvero speciale
– dice Maurizio Di Trani, direttore marketing di Tecnica
Group –. Consideriamo il Tor des Géants una
fantastica piattaforma di sport-marketing per comunicare
con la community dei trail-runners di tutto il
mondo.”
Terzo anno di collaborazione anche per Grivel, marchio
indissolubilmente legato alla storia dell’alpinismo
fin dal 1800. I migliori alpinisti della storia hanno
arrampicato e arrampicano tutt’ora affidando la
loro vita e le loro imprese agli attrezzi Grivel. L’azienda,
oltre aver presentato il Tor a tutti gli appuntamenti
internazionali, ha realizzato una linea di prodotti ad
hoc, composta da bastoncini studiati appositamente
per le esigenze di questo tipo di corsa, uno zaino piccolo
e superleggero, una borsa per il viaggio e una
sacca che il concorrente utilizza durante gli spostamenti
da una base all’altra.
Lorenzo Trincheri numero uno nella supermaratona dell’Etna
Un primo gradino sul podio davvero speciale quello per Lorenzo Trincheri, alias ‘camoscio di Dolcedo’, alla
“Supermaratona dell’Etna, da zero a tremila” svoltasi sabato 16 giugno nella suggestiva cornice siciliana alle
pendici dell’Etna.
Una gara di 43,150 metri, a 3000 metri di altitudine, molto sentita da Lorenzo, che al primo anno con il Team
Salomon Carnifast celebra già il terzo successo stagionale, con questo nuovo traguardo raggiunto in 3h
50’38’’, con più di 8 minuti di anticipo sul secondo atleta classificato.
“Sono estremamente soddisfatto della mia prova – ha dichiarato Lorenzo pochi minuti dopo aver tagliato il
traguardo –. Non pensavo di andare così forte e lasciarmi alle spalle un
campione come Giorgio Calcaterra. Si tratta di una gara che mi piace
molto, è davvero dura ed il caldo l’ha resa ancor più impegnativa. Il risultato
ripaga me, e chi giornalmente mi è vicino, di tanti sacrifici. La stagione
è comunque ancora lunga e spero di poter continuare su questa
strada.”
L’occasione per Lorenzo di prolungare la sua serie di successi personali
sarà il prossimo 1 di luglio durante la Montblanc marathon, appuntamento
internazionale che vedrà sfidarsi i migliori atleti internazionali.
Il Team Salomon Carnifast riconferma così l’eccellenza dei suoi atleti trail
running uniti in un team nato dai valori che da sempre costituiscono il
cardine di questa disciplina, come la passione, l’ambizione, il desiderio
di avventura, lo spirito di gruppo e il sacrificio.
Monique Forestier
scala Fish Eye 8c
Dopo l’8b+ dello scorso ottobre,
realizzato in Verdon, l’australiana
Monique Forestier ha salito,
in aprile, la difficile linea Fish
Eye, con difficoltà massima 8c.
Una delle poche ragazze al mondo
a riuscire in una salita di tale
portata. Ha iniziato ad arrampicare
a 25 anni ed ora, mamma di 39
anni, ha orgogliosamente pubblicato
su suo blog http://www.moniqueclimbs.com.au/blog/
la notizia
di questa ripetizione.
La via Fish Eye si presenta come
una parete leggermente strapiombante,
con prese piccole, che richiede
soprattutto elevata resistenza
e movimenti molto precisi
dei piedi. Provata la via lo scorso
anno, questa volta Monique, con i
primi 28 metri saliti a regola d’arte,
ha fatto preparare lo champagne.
A quel punto, la pioggia. Tre
giorni di sosta che si sono rivelati
preziosi perché Monique potesse
completare il percorso. Dopo un
tentativo della Mon Dieu (8a+), si
è riportata sulla Fish Eye. L’ottavo
tentativo, quello della riuscita, che
ha portato l’atleta dritta alla cima
della parete, pronta per la prossima
conquista.

WildClimb, un nuovo
modo di pensare
M&M CALZATURIFICIO SRL
VIA LISBONA 23
MONTEBELLUNA (TV)
Tel. 0423 604 147
Fax 0423 607 491
mmcalza@libero.it
info@ilrisuolatore.it
www.mm-italy.com
www.ilrisuolatore.it
www.wildclimb.it
www.wildsideshoes.com
Wildclimb fa parte del gruppo
M&M Calzaturificio s.r.l. di
Montebelluna (TV), si avvale di una
esperienza di oltre 25 anni nella produzione
di scarpe da montagna a
360 gradi e risuolature di tutte le
marche e modelli presenti sul mercato!
M&M Calzaturificio s.r.l. ha sempre lavorato
per aziende leader sul mercato
internazionale di vari campi tecnici e
ciò da quasi 30 anni. Oltre a svolgere
sempre in maniera seria e meticolosa
il proprio operato è la passione il filo
conduttore del lavoro dall’azienda.
Questo l’ha portata a testare nei laboratori
i materiali più all’avanguardia,
di utilizzarli e di metterli ai piedi dei
migliori atleti. Esperienza sul campo e
esperienza in laboratorio sono una fusione
indistricabile che porta a continui
miglioramenti.
M&M Calzaturificio s.r.l. lavora accomunando
amicizia, professionalità e
passione.
L’idea di creare una propria linea di
scarpette nasce così.
Adesso l’unico fine dell’azienda è
quello di creare oggetti migliorandone
sempre le prestazioni tecniche
con il risultato di migliorare logicamente
i risultati di chi ha creduto in
questa realtà, di chi le dà fiducia e
anche di tutti gli altri, perché no?
L’invito è quello di provare i prodotti,
in tutti i negozi ma anche direttamente
in sede, l’azienda ospiterà tutti volentieri,
come ha fatto fino ad oggi
con tutti coloro che sono oramai diventati
amici.
In casa WildClimb
esite un unico modo
di pensare e realizzare
le cose, quello che
si basa su un nuovo
modo di pensare, che
si rinnova, ogni giorno
con l’esperienza
del giorno precedente
pensando sempre
al futuro.
WildClimb si avvale
della consulenza della
Herodesign per le
sue pubblicità, per il
design, la creazione e
il test di alcuni dei
suoi prodotti.
HITECH
Hi Tech rappresenta l’innovazione in
casa WildClimb.
Per i prodotti viene utilizzata la migliore
tecnologia già presente sul mercato,
quando non è già disponibile, la si
crea; questo è il vero Hi Tech: bisogna
guardare avanti imparando dal
passato per il presente.
H-Torsion System: brevetto della casa
per un sostegno uniforme del piede,
anche laterale, eliminando qualsiasi
sensazione e percezione di rotazione/torsione
del piede all’interno
della scarpetta.
C3 Cotton Weav3D
Intreccio tridimensionale in cotone
naturale. È un materiale di fabbricazione
italiana ideato in toscana. Si
tratta di un intreccio di 3 tipi diversi
di cotone naturale al 100% che rimane
invariato nel tempo. Viene inserito
nel sottopiede della scarpetta d’arrampicata
favorendo la traspirazione.
Viene diminuito drasticamente il sudore
provocato naturalmente dallo
sforzo fisico garantendo nel tempo
un’ottima calzata.

114
beOut nOvità PRODOttO
Tutto il NUOVO
dell’OUTDOOR
MassiMa velocità in Montagna
La scarpa Terrex Fast R Mid e Low offre tutta l’affidabilità e la stabilità necessarie per
arrampicate veloci, nonostante il peso leggero. La suola Traxion con la mescola in
gomma Continental di nuova concezione garantisce l’aderenza al terreno ad ogni
velocità e con ogni condizione atmosferica. Questo livello di sicurezza è favorito
anche dall’avanzata tecnologia tridimensionale Formotion nella zona del tallone.
Due placche sovrapposte scivolano in avanti, indietro e lateralmente
secondo le condizioni del terreno e dell’angolo di contatto. Ciò riduce
la velocità dell’impatto dal tallone alle dita durante le
discese rapide, uniforma le asperità e minimizza l’impatto
sulle articolazioni. L’atleta ha un maggiore controllo
perché nella scarpa Terrex Fast R il piede è posizionato
più in basso e può flettersi in modo naturale, essendo più
vicino al suolo. Inoltre, la complessa sezione tridimensionale
del tallone ha una presa sicura sul tallone stesso per una
dispersione diretta dell’energia sul terreno. Grazie a
materiali leggeri come il Textile Mesh resistente
all’abrasione, punta rinforzata in TPU e un sistema di
ADIDAS
Tel. 039 27 151
www.adidas.it
GARLANDO
Tel. 0143 318 500
info@garlando.it
allacciatura rapida, è la scarpa ideale per gli appassionati
di outdoor che vogliono essere veloci in montagna.
MassiMa sicurezza
Accanto ai trampolini Outdoor, sul mercato da alcuni
anni e ben conosciuti dal pubblico, Garlando ha da
poco introdotto la linea Combi, 4 modelli in cui il
trampolino è fornito con rete di protezione di serie, a
sottolineare l’attenzione alla massima sicurezza.
Indispensabile per evitare pericolose cadute a terra di
bambini, “saltatori” inesperti o al contrario desiderosi di
provare audaci acrobazie, la rete è provvista di un
comodo accesso tramite un’apertura senza cerniere, ed
è realizzata a maglie piccole anti-imprigionamento. È
riservata ai più giovani, per le ridotte dimensioni, la
misura XS (140 centimetri di diametro) che è dotata
anche di una protezione della base del trampolino che,
circondandola completamente, impedisce a bambini e
ad animali domestici l’accesso alla parte sottostante,
per evitare il pericolo di schiacciamento. Adatte anche agli adulti le altre
misure: S (cm 183 di diametro esterno), M (cm 144) e L (cm 305). Per
info e nominativi agenti contattare Massimo Rapetti in azienda.
DivertiMento
sfrenato
ALPEX
Tel. 0423 639 588
www.grouse-creek.com
Grouse One J è un sandalo sportivo per
bambini, ideale per svariati utilizzi, dalla
semplice passeggiata estiva al rafting.
Inoltre è un ottimo aiuto per il relax serale
del piede, dopo giornate di divertimento
sfrenato. Costruito con materiali ad
asciugatura rapida e molto resistenti, il
sandalo Grouse One J presenta un
sottopiede anallergico e con imbottitura
anatomica, tre fasce in velcro strap su
collo-piede, avampiede e tallone, per una
regolazione veloce e personalizzata della
calzata. Il comfort è quindi immediato, e
duraturo nel tempo, poiché le regolazioni
sono aggiustabili a seconda delle
peculiarità del piede. La suola in gomma
fornisce ottime prestazioni in tutte le
condizioni: non tradisce il grip sul bagnato,
mentre la camminata risulta piacevole e
sicura grazie all’estrema flessibilità del
materiale. Tutto questo per la massima
sicurezza dei ragazzi. Grouse One J è
disponibile in tre varianti colore. Grouse
Creek è distribuito da Alpex.
affaticaMento? no, grazie
Resistex Carbon è un tessuto Tecso altamente tecnologico dedicato all’abbigliamento sportivo. Il suo
filato è composto da un filamento continuo di materiale conduttivo a base di Carbonio. Resistex
Carbon blocca le cariche elettriche che si scaricano sul corpo evitando così contrazioni muscolari,
crampi ed affaticamento. La sua azione antistatica migliora il rendimento elettrico del corpo
favorendo la circolazione e l’apporto di ossigeno alle cellule. Secondo alcuni test eseguiti su atleti
professionisti si è notato che indossando una maglia con Resistex Carbon la temperatura corporea è
risultata tre volte inferiore rispetto a quella misurata con una comune maglia in poliestere, la
frequenza cardiaca più bassa di ben quattro battiti al minuto e la concentrazione di acido lattico nel
sangue è risultata circa il 12% in meno. Questo tessuto offre inoltre una
notevole traspirazione ed ottimo comfort. La sua efficacia rimane invariata
anche dopo continui lavaggi. Tecso è distribuito da WZ International.
WZ INTERNATIONAL
Tel. 030 2691 660
info@wz-international.com

115
Trail, viaggio o anche
per tutti i giorni
Questa calzatura Columbia presenta una tomaia traspirante in
mesh con sovralaminature termosaldate antistrappo. Il sistema di
costruzione impermeabile e traspirante OutDry mantiene il piede
asciutto e comodo. Impedendo alla tomaia di assorbire l’acqua,
mantiene invariate le caratteristiche di traspirabilità e peso della
scarpa, evitando anche il proliferare di muffe e batteri. L’intersuola
è realizzata attraverso l’iniezione di pellets in gomma Techlite di
varie densità. Questo permette un cambiamento graduale della
densità dell’intersuola nei punti strategici garantendo un supporto
anti torsione a beneficio
sia di pronatori che di
supinatori. La suola
è in Omni-Grip no
marking, con una
scolpitura del
battistrada che
garantisce ottima
trazione anche in
terreni scivolosi.
TantE parti personalizzabili
Perfette per durare
a lungo
Ottima protezione
Il nuovo Dragontail lt di Garmont è molto stabile e sostenitivo e con una forma tecnica, specifica
per gli scalatori. L’allacciatura estesa fino in punta offre una calzata personalizzata e stabilizza il
piede in modo sicuro. Il sistema di bloccaggio del tallone (“heel lock”) garantisce un alloggio
confortevole alla parte posteriore del piede, aiutando a prevenire le vesciche. Grazie alla suola
GARMONT
Vibram, che assicura un ottimo grip per le performance in arrampicata, Dragontail LT è ideale
Tel. 0423 8726 per il bouldering, i percorsi misti, l’avvicinamento tecnico e l’hiking leggero. È disponibile con o
info@garmont.com senza fodera GoreTex. Sempre da Garmont arriva Sticky Bare, una scarpa dalla calzata
comoda, caratterizzata da una costruzione ispirata al “piede nudo”. La tomaia è realizzata in
pelle di alta qualità e offre un’ottima protezione delle dita grazie al puntale in gomma. La sottile intersuola
in EVA a densità media assicura stabilità e assorbimento degli urti su terreni irregolari, mentre la suola in
gomma offre un’ottima trazione.
OUTDRY TECHNOLOGIES
Tel. 0331 677 611
outdryinfo@outdry.com
La Raxy Line è entusiasta di proporre il nuovo set, composto di tre
parti personalizzabili, per gli appassionati di Nordic Walking. Lo
stickstrap, ideale per tenere unite le racchette, ne facilita il
trasporto e rende pratico e sicuro il riporle comodamente durante
le fermate di ristoro. Il reggi bottiglia, munito di nastro e
moschettone da montagna, dà la possibilità di agganciare le
bottiglie allo zainetto o appenderle alla cintura dei pantaloni.
L’intero set è personalizzabile, con l’immagine aziendale o con
qualsiasi altro messaggio si voglia comunicare, mediante stampa
di qualità e ad alta risoluzione.
RAXY LINE
Tel. 0422 725 691
info@raxyline.com
Ultra Raptor è la calzatura sviluppata da La Sportiva per percorsi
off-road a lunga distanza, competizioni ultra-marathon e sessioni di
allenamento prolungate. La tomaia è in tessuto Air-mesh molto
traspirante ed è assemblata su una piattaforma in EVA morbida a
spessore differenziato (maggiore in punta, inferiore sul tallone) per
un ottimo assorbimento dell’impatto in qualsiasi situazione e
riduzione del ramp-angle. Il sistema di allacciatura è integrato alla
tomaia a mezzo di fettucce cucite sul tessuto elastico interno e
con rinforzi in alta frequenza sul mesh esterno: questo permette di
ripartire la tensione dell’allacciatura su
tutta la tomaia ed avvolgere meglio il
piede per un perfetto comfort di
calzata. Ultra Raptor unisce i
vantaggi in termini di performance
di una costruzione contenitiva a
quelli di comfort derivanti da una
forma comoda e con pianta larga.
Il risultato è un prodotto
indossabile per molte ore
consecutive e adatto per
utilizzo endurance su
qualsiasi tipo di terreno offroad.
CALZATURIFICIO LA SPORTIVA
Tel. 0462 571 800
lasportiva@lasportiva.com
Avventure in alta quota
La nuova collezione PE 2013 di CMP presenta questo softshell da
uomo pensato per le avventure in montagna nel periodo estivo. Il
tessuto a tre strati del capo è così strutturato: lo strato esterno è
elasticizzato e offre protezione dal vento (WP 7000) e dall’acqua,
la membrana intermedia Wind Protect invece dona
al capo una straordinaria traspirabilità e
dispersione dell’umidità corporea (MVP
3000). Gli inserti in stretch performance
all’altezza dei gomiti favoriscono la
mobilità delle braccia. Tante le
caratteristiche funzionali della giacca
tra cui: coulisse regolabile con
cordino, 3 tasche frontali con zip
waterproof e una termosaldata
sull’avambraccio sinistro porta
lettore MP3.
F.LLI CAMPAGNOLO
Tel. 0424 515 411
campagnolo@campagnolo.it

116 beOut NOVITà PRODOTTO
Leggerezza e
design dinamico
Condor Cross gtx è la scelta perfetta per
chi si misura con terreni di tipi differenti,
difficili ma non estremi, percorsi umidi,
bagnati e scivolosi anche in condizioni
impegnative. È un progetto che coniuga
leggerezza e design dinamico con esigenze
backpacking, garantendo performance,
design innovativo e comfort. Dall’ottima
tenuta e dal design made in Italy, Condor
Cross vince anche nel peso e
garantisce performance di alto
livello. Il sistema DAS permette una
calzata confortevole e la suola
Dolomite Vibram Back Bone Base
tenuta e sicurezza per il piede. Il
modello Condor dedicato alla
donna, ha una specifica
forma DAS e colori
più tenui per
chi ama la
montagna e
non rinuncia
allo stile.
DOLOMITE
Tel. 0422 88 41
info@dolomite.it
Facile da utilizzare
I bastoni telescopici della nuova
collezione Summer 2013 della
Cober hanno un nuovo sistema
di bloccaggio con meccanismo
esterno a leva, che si differenzia
da quelli già presenti sul mercato
per il semplicissimo sistema di
regolazione, azionabile
manualmente. L’introduzione del
sistema a leva completa l’offerta
di bastoni da trekking. Un’ampia
gamma di modelli a 3 e a 2
settori, disponibili con o senza
sistema di ammortizzazione e
dotati di manolpole in sughero, in
foam o in plastica doppia
densità. Tutti i bastoni da trekking
montano il puntale filettato che
consente di sostituire la rotella in
base all’utilizzo (estate o
inverno). Nella linea da nordic
walking sono disponibili 4
modelli: uno telescopico a 2
settori e tre a misura fissa. Tutti i
modelli da nordic walking
montano passamani ergonomici
asimmetrici a guantino aperto,
che sostengono il bastone in
posizione anche in fase di
rilascio.
COBER
Tel. 02 57 601 341
info@cober.it
In linea con la natura
Akkua ha sviluppato tre tipologie di prodotti che spaziano dal
free time al fitness al running, con precise caratteristiche
tecniche strettamente legate alla tipologia dell’impegno
meccanico. Il piede ritornerà finalmente a lavorare come è stato
progettato dalla natura, per una piacevole sensazione
dimenticata. I prodotti dell’azienda assicurano: appoggio
fisiologico del piede, caricamento efficace delle volte plantari,
trasferimento ottimale dell’energia meccanica, ottimizzazione
della locomozione, aumento del reflusso venoso, ottimizzazione
del treno ascendente di vibrazioni meccaniche naturali,
aumento del drenaggio linfatico. Si possono seguire tutte le
novità Akkua anche su Akkuaworld
Facebook, Twitter e YouTube.
Un livello impareggiabile
AKKUA
Tel. 030 6821 559
www.akkuaworld.com
I tessuti dalle colorazioni più chiare riflettono i raggi solari
sia visibili che invisibili, mentre quelli dalle colorazioni più
scure li assorbono. La tecnologia coldblack, sviluppata per il
brand Under Armour da Schoeller in collaborazione con Clariant
– azienda leader mondiale nelle lavorazioni chimiche –, aiuta a
ridurre l’assorbimento del calore, in particolare per i capi
scuri. Il risultato è una serie di prodotti disponibili in
un’ampia palette di colori, che concorrono a una
perfetta gestione del calore, proteggendo gli atleti che
praticano sport outdoor anche dai raggi UV. Inoltre
coldblack contiene esclusivamente componenti
certificati bluesign. La funzione igienica di Sanitized –
un trattamento antimicrobico prodotto da Sanitized e
distribuito a livello globale da Clariant – assicura
freschezza, performance e comfort. La combinazione
vincente fra il riflesso dei raggi solari diretti e la
protezione dai raggi UV regala al mercato dell’articolo
sportivo un nuovo e impareggiabile livello di funzionalità.
SCHOELLER TECHNOLOGIES
Tel. 0041 81 786 08 00
info@schoeller-tech.com
Eccezionale tenuta
La scarpa multi-funzione di Garmont, Claw Vented, si presta a diverse attività outdoor:
dall’arrampicata veloce al bouldering, dal fitness all’aperto (active escape) ai viaggi
avventura, garantendo ottime prestazioni in svariate condizioni climatiche. La tomaia in
mesh, altamente traspirante, permette ai piedi di rimanere sempre freschi. Stabilità e
protezione sono assicurati dal sottopiede FrameFlex extralight e dall’intersuola in EVA con
un inserto aggiuntivo dello stesso materiale ma più morbido nella zona del tallone per un
eccezionale assorbimento degli urti. L’inserto Quad Pro svolge una doppia
funzione: avvolge il tallone in modo ottimale, aiutando a prevenire
le vesciche, e assicura ulteriore stabilità compattando il
componente intersuola-suola alla tomaia. La suola
HyperGrip, con 8 tasselli IceLock, offre una tenuta
eccezionale su diversi terreni e in diverse condizioni
climatiche.
GARMONT
Tel. 0423 8726
info@garmont.com

117
liberi Di Muoversi
Da adidas arrivano questi pantaloni tecnici da montagna in Terrex.
Con carbone attivo, alte proprietà di traspirabilità, riduzione degli
odori e protezione UV (50+SPF) con 25% di lana. Inserti Softshell
sulle ginocchia e sul fondo per aumentare la resistenza del
prodotto. Inserti elasticizzati per maggiore comfort e libertà di
movimento. Passanti in vita. Il marchio propone inoltre la Terrex ½
Long Sleeve con tecnologia Climaworm, che fornisce isolamento
termico alle basse temperature, e Formotion, performance e comfort
durante il movimento. Con costruzione body Napping, combina i
vantaggi dei differenti tessuti tecnici posizionati sulle differenti zone
di sudorazione e massima temperatura corporea.
una corsa fluiDa
New Balance M1080, fa parte della categoria A3 massimo
ammortizzamento, pensata per le medie-lunghe distanze. È
pensata per i runner con appoggio neutro che cercano il massimo
in ammortizzamento, che amano correre per molti chilometri nel
massimo comfort, ma che vogliono anche una scarpa traspirante,
leggera nella tomaia e tecnologica. La tomaia è in pelle sintetica e
mesh, robusta e protettiva nei punti dove serve. I supporti sono
tagliati a laser e applicati senza cuciture con l’intersuola in Acteva
Lite e il nuovissimo inserto ammortizzante N2 dal basso profilo ma
con la stessa garanzia di ammortizzamento. La suola N-Durance
nella parte tallonare e gomma soffiata
nell’avampiede garantiscono la massima
leggerezza assicurando una corsa
sempre fluida. New
Balance è distribuito da
Gartner Sport.
GARTNER SPORT
Tel. 0471 062 300
info@gartner-sport.com
ADIDAS
Tel. 039 27 151
www.adidas.it
lunghe escursioni estive
Una delle novità più interessanti della collezione PE
2013 CMP è questa giacca ultraleggera a tre strati
realizzata con tessuto a maglia, dotato di stretch
meccanico, accoppiato con una maglina in
poliestere. Tra questi 2 strati è presente una
membrana dotata di tecnologia wind Protect,
caratteristica che consente di avere a
disposizione un capo impermeabile,
resistente al vento e allo stesso tempo
traspirante (WP 7000 – MVP 3000). La
giacca è dotata di due pratiche tasche
sul davanti con zip waterproof,
protezione per sottogola e profili
elasticizzati sui bordi. Il formato
ultraleggero e il minimo ingombro
rendono questa giacca ideale per i
lunghi viaggi estivi.
F.LLI CAMPAGNOLO
Tel. 0424 515 411
campagnolo@campagnolo.it
alti livelli Di arraMPicate
DeDicato ai giovani esPloratori
Chick di Grouse Creek è uno scarponcino junior dedicato a tutti i
giovani esploratori della montagna, che amano le passeggiate con
la famiglia e le escursioni avventurose. Realizzato in pelle
scamosciata e Cordura, è ribassato sul tendine per alloggiare alla
perfezione la gamba del bimbo. Per proteggere il piede molto
delicato dei bambini è presente un puntale rinforzato in Bycast.
Questo componente molto solido è anche impiegato come
rinforzo laterale per aumentare la resistenza all’abrasione e il
sostegno laterale. Inoltre la pedula è completamente waterproof,
per mantenere asciutto il piede anche nell’abuso di pozzanghere e
torrenti. La suola in gomma è realizzata con
un disegno adatto ad assicurare la massima
trazione anche in condizioni di grip non
ottimali, mantenendo leggerezza e
compattezza. Chick è disponibile in
ben cinque varianti colore, bambino e
bambina. Grouse Creek è
distribuito da Alpex.
Il modello Pantera proposto da Wild Climb è perfetto per
arrampicate di alto livello ed è ideale per placche e vie
leggermente strapiombanti. La costruzione tubolare è in microfibra
con forma arcuata, la tomaia è in microfibra bicomponente con
inserti in lana di vetro e la fodera interna in microfibra accoppiata.
La lingua è in neoprene bordato e la chiusura avviene mediante i
lacci. L’intersuola è in tecnopolimero 0.9 mm e la suola è Vibram.
Al modello viene applicato un trattamento antimicrobico e inoltre
presenta cuciture seamless e tomaia bicomponente. Wild Climb è
un marchio distribuito da M&M Calzaturificio.
M&M CALZATURIFICIO
Tel. 0423 604 147
mmcalza@libero.it
ALPEX
Tel. 0423 639 588
www.grouse-creek.com

118 beOut nOvità PRODOttO
una giacca
iMPareggiabile
La giacca Terrex IceFeather non
scende a compromessi tra
comfort e resistenza. Il
leggerissimo Gore-Tex Pro
Shell a tre strati è
estremamente robusto e
traspirante. Le zip di
ventilazione sui lati e gli
inserti mesh sulle tasche
anteriori forniscono, al
bisogno, un flusso d’aria
fresca. L’ingegnoso taglio
Formotion garantisce
libertà di movimento
nonostante l’aspetto
aderente della sua linea. Ciò significa che
Terrex Feather Jacket rimane confortevole anche
durante movimenti estremi e non si solleva. Il cappuccio
presenta tre possibilità di regolazione, si adatta
comodamente anche con il casco e non restringe il
trovare il ProPrio sentiero
ADIDAS
Tel. 039 27 151
www.adidas.it
campo visivo, nemmeno ruotando la testa. Le tasche impermeabili sulla parte
anteriore e gli elementi riflettenti chiudono la lista dei dettagli di Feather
Jacket. Disponibile in versione uomo e donna.
Per tante attività
I bastoncini telescopici Pordoi di
Grouse Creek sono realizzati in
alluminio anodizzato ultralight,
certificato GS. Questo materiale
conferisce al tempo stesso ideale
leggerezza e rigidità per l’utilizzo in
più attività, come il trekking, il nordic
walking, lo sci alpinismo, lo sci alpino e
il telemark. L’impugnatura è realizzata
con un grip in materiale antiscivolo che
la rende perfetta in condizioni di umido e
pioggia; una chiusura facilmente
regolabile sul polso aggiunge ulteriore
sicurezza. L’ingombro minimo del
bastoncino, completamente chiuso, è di
65 cm, mentre l’apertura massima
raggiunge i 130 centimetri. Il puntale è
realizzato in materiale Widia per avere
grip anche su roccia e selciato; inoltre
sono presenti dei puntali antiscivolo in
gomma, rimovibili, da utilizzare su sentieri
e strade battute. In dotazione i bastoncini
hanno infine le coppette paraschizzi.
Grouse Trekking Poles sono disponibili
nella colorazione bianco/nero, in un’unica
taglia. Grouse Creek è distribuito da
Alpex.
ALPEX
Tel. 0423 639 588
www.grouse-creek.com
Anakonda di La Sportiva è il modello dedicato al mondo fell-running ed orienteering,
particolarmente adatto per utilizzi su terreni morbidi, fangosi e cedevoli. Il doppio mesh
utilizzato per la tomaia, chiuso e resistente in punta e tallone e molto aperto e traspirante
ai lati, è stato concepito per favorire lo smaltimento dell’acqua su terreni bagnati e per
permettere alla calzatura di asciugarsi molto rapidamente durante la corsa. La tomaia è
estremamente contenitiva grazie alla doppia griglia termo-adesivizzata “Skin-Grid” che
struttura la calzatura in modo differenziato a seconda delle aree. Il toe-box è collegato al
sistema d’allacciatura per il massimo controllo dei volumi anche in punta, la griglia
laterale trasporta la forza dell’allacciatura attorno al piede per mantenerlo stabile e
sempre in asse, il tallone con contrafforte intagliato ed incollato direttamente nella
tomaia, contribuisce alla stabilità ed all’ergonomia complessiva. Anakonda permette di avere
il massimo controllo in appoggio mantenendo un peso estremamente contenuto (270 grammi al
mezzo paio). La suola FriXion XF fornisce inoltre il massimo grip su terreni scivolosi. Lo strumento perfetto
nella ricerca del proprio sentiero off-road.
CALZATURIFICIO LA SPORTIVA
Tel. 0462 571 800
lasportiva@lasportiva.com
barefoot in the... worlD
Il barefoot, quello vero, consiste nel muoversi con
il piede completamente scalzo. Oggi, tutti i
vantaggi che ne conseguono, sono ottenibili solo
con un calzare e mai con una calzatura anche se
minimalista. La Divisione Ricerca e Sviluppo di
Akkua in collaborazione con quella di Elav (www.
elav.biz) hanno realizzato R’Evolution, l’unico
prodotto al mondo progettato a partire dalla calza
invece che dalla scarpa. Il processo di Ricerca e
Sviluppo ha comportato un lavoro di studio
biomeccanico e dei materiali per arrivare ad un prodotto che
consente di far lavorare il piede come se fosse scalzo quando
in realtà è ben protetto dal mondo esterno. Si possono seguire
tutte le novità Akkua anche su Akkuaworld Facebook, Twitter e AKKUA
YouTube.
Tel. 030 6821 559
www.akkuaworld.com

119
sicura in ogni situazione
Per rispondere alle particolari esigenze degli escursionisti e degli
amanti di attività outdoor su terreni misti caratterizzati da diversi
gradi di difficoltà e durezza, sottobosco e sentieri fangosi è
richiesta, in fase di progettazione, la massima attenzione al comfort
ed all’affidabilità. È per queste ragioni che il team di R&D Dolomite,
nel realizzare il progetto Sparrow, ha dedicato molte energie e
tempo allo sviluppo di tutte le soluzioni più concrete e innovative
finalizzate ad ottenere livelli di eccellenza assoluta nel comfort e
nella performance complessiva. Ideale per
camminate attraverso sentieri battuti, prati e
sottoboschi, Sparrow Evo High gtx ha suole
innovative Dolomite Vibram dotate di battistrada
con inserti in EVA estrusa, permettono di
ottenere la massima sensibilità in appoggio,
mentre la tecnologia Dolomite Anatomic
System assicura un comfort
eccezionale. La struttura
della scarpa consente un
perfetto supporto del
piede e una straordinaria
DOLOMITE
Tel. 0422 88 41
info@dolomite.it
sensazione di stabilità sia
in salita che in discesa.
affrontare le asPerità
Helios è la calzatura La Sportiva confortevole dal look minimalista
pensata per un utilizzo nel tempo libero e corse off-road su brevi
distanze. Peso eccezionalmente ridotto grazie alla tomaia molto
destrutturata che fa del comfort di calzata e della traspirazione i
suoi punti di forza principali. La tomaia, essenziale, leggera e
traspirante, adotta una soluzione a calza interna “slip-on” che
fascia il piede senza comprimerlo. Questa costruzione permette di
calzare la scarpa anche senza allacciarla, particolare che ne
aumenta la comodità negli utilizzi tempo libero. Punta e tacco sono
rivestiti da una copertura protettiva, mentre i rinforzi in alta
frequenza in corrispondenza dell’allacciatura permettono un’ottima
ripartizione della tensione durante la corsa in allenamento. Helios è
ammortizzante grazie alla tecnologia MorphoDynamic che permette
alla scarpa di adattarsi a tutte le asperità del terreno. Traspirazione,
leggerezza e comfort: il tutto racchiuso nell’essenzialità di Helios.
CALZATURIFICIO LA SPORTIVA
Tel. 0462 571 800
lasportiva@lasportiva.com
seMPlicità e robustezza
PROSPORT
Tel. 0472 649 089
info@pro-sport.bz.it
Il sistema Bioflex di Berghaus presenta un sistema
completamente nuovo basato su principi
biomeccanici, per assecondare l’armonia dei
movimenti, e sulle più avanzate tecnologie per
ottimizzare i carichi. Grazie alla tecnologia dei tubi
Dac, che la rende più rigida seppur dinamica, la
rivoluzionaria cintura lombare, Hyperlink Hipbelt,
sposta la frontiera del comfort e del fit,
ottimizzando lo spostamento dei carichi verso il
bacino. Il movimento 3D della cintura è assicurato
dal nuovo elegante Bioflex Hub che è il fulcro di
tutto il sistema. Il telaio Cross-Load derivato dai
supporti delle tende, ne utilizza la robustezza, la
resistenza e la leggerezza, e con la sua forma a
X porta il mondo degli zaini in una nuova era. Il
telaio supporta lo zaino e accentra il peso sul
Bioflex Hub. Una serie di altri accessori e
accorgimenti, come l’intuitivo sistema di gestione
della misura dello schienale, fanno della gamma di
zaini Bioflex i compagni ideali per i lunghi trekking e il
trasporto di grossi carichi in modo personalizzato e
confortevole. Berghaus è distribuito da Prosport.
si aDatta al PieDe
anche nell’acqua
Se c’è così tanta acqua che non è possibile evitare di
bagnarsi, Columbia ha pensato alla scarpa che drena
l’acqua e che si asciuga il più velocemente possibile. È
un modello da trail adattato all’utilizzo in acqua. La tomaia
è in mesh traspirante con puntalino rinforzato. La
costruzione della tomaia e il sistema di allacciatura
offrono il comfort di una scarpa “normale”. La grande
traspirabilità del materiale permette di mantenere il piede
fresco e di asciugare velocemente in caso si bagni.
L’intersuola in Techlite garantisce leggerezza e
ammoritizzazione. I fori applicati all’intersuola hanno la
funzione di drenare l’acqua
entrata nella scarpa. La
suola è in Omni-Grip no
marking con battistrada
che garantisce ottima
trazione anche in terreni
scivolosi.
OUTDRY TECHNOLOGIES
Tel. 0331 677 611
outdryinfo@outdry.com
GARMONT
Tel. 0423 8726
info@garmont.com
Pensato per l’escursionista con uno zaino pesante, Pinnacle gtx di Garmont è compatibile
con i ramponi semi-automatici. La tomaia, costituita da un unico pezzo di pelle Perwanger, si
adatta perfettamente alla forma del piede. L’inserto per ramponi ha un profilo il più sottile
possibile per ridurre il peso totale, pur garantendo la sicurezza d’utilizzo con i ramponi. Il
sottopiede ultra leggero, in nylon e fibra di vetro, è specificamente studiato per ridurre al
minimo i materiali in eccesso, senza però compromettere la stabilità nell’arco plantare e la
flessibilità nell’avampiede. La costruzione dell’intersuola ad iniezione in PU a tre densità rende
questo scarpone molto compatto e leggero. Il nuovo sistema di bloccaggio del tallone e la
nuova forma garantiscono una calzata ancora più anatomica e confortevole. La suola Vibram
Titus offre tutto il comfort necessario per le lunghe escursioni assicurando, al contempo, la
rigidità richiesta per la sicurezza con i ramponi.

120 beOut nOvità PRODOttO
Mountain running evolution
Quantum 2.0 è l’evoluzione della calzatura da mountain running,
particolarmente consigliata per lunghe percorrenze su terreni duri
grazie alle sue caratteristiche ammortizzanti. La nuova suola con
tecnologia Morphodynamic prodotta in esclusiva da Vibram per La
Sportiva, permette alla suola di adattarsi continuamente alle
asperità del terreno, rendendo la corsa più fluida e l’appoggio più
stabile. Il nuovo design, inoltre, permette una maggiore tenuta in
uscita di curva su terreni bagnati grazie alla presenza dei tasselli
VA, perfettamente integrati con le interfacce “ad onde” del sistema
Morphodynamic. La costruzione ergonomica fornisce comfort e
precisione di calzata senza precedenti per le massime
performance in gara. Il sistema d’allacciatura è integrato con la
struttura ergonomica della tomaia e permette di regolare i volumi
interni e la fasciatura del piede. Il battistrada dal grip eccellente
permette un miglior assorbimento dell’impatto in sinergia con
l’intersuola in schiuma poliuretanica e, grazie alla sua particolare
costruzione, permette di contenere lo spessore del battistrada. La
mescola Vibram garantisce inoltre durata nel
tempo.
CALZATURIFICIO LA SPORTIVA
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lasportiva@lasportiva.com
raggiungere un livello
suPeriore
Per i più ardimentosi, che si sono già
cimentati con il monopattino,
Garlando propone ora gli
skateboard. Di Stiga e in esclusiva
per il mercato italiano, i tre modelli
hanno caratteristiche che si
differenziano in base all’età e al livello
di esperienza del giovane praticante.
Road Rocket 6,0 (dai 5 anni) è la
proposta per iniziare, per passare
poi, quando si è più sicuri, al livello
superiore, con Road Rocket 7,0.
Adatto alla stessa fascia di età, ma
per skater già pratici, ha tavola
concava e di dimensioni maggiori e
porta fino 100 Kg. Dai 7 anni in
avanti, Skateboard 8,0 permette ai
più grandicelli ed esperti di azzardare
qualche prima acrobazia. Tutti i
modelli sono conformi alle norme di
sicurezza EN 71, garantita peraltro
anche dal robusto ma confortevole
casco omologato, e alle protezioni
Junior (5-13 anni) o Senior (dai 10 in
su, adatte anche agli adulti). Ogni set
comprende ginocchiere, gomitiere e
parapolsi regolabili. Per info e
nominativi agenti contattare Massimo
Rapetti in azienda.
GARLANDO
Tel. 0143 318 500
stiga@garlando.it
asseconDa il corPo feMMinile
La giacca tre strati Mary di Grouse
Creek è antivento e antipioggia, ideale
per escursioni con clima freddo,
trekking ad alta quota, alpinismo
e sci in ghiacciaio. Il taglio di
questo softshell è
customizzato e sfiancato per
assecondare il corpo
femminile, il fit è peraltro
personalizzabile con i lacci
che scorrono in vita. Il
cappuccio è rimovibile
con strap, mentre per
agevolare la traspirazione
sono presenti due lunghe
zip lombari. Il polsino è
regolabile con fascia
velcro, per massima
comodità e velocità nella
regolazione. Sono
presenti due ampie
tasche frontali, ideali per
accogliere guanti,
cartine e accessori vari, chiuse da zip
con terminale gommata. La giacca è dotata
infine di un piping catarifrangente ad alta
visibilità. Mary è disponibile in due
colorazioni, ciclamino e nero. Grouse Creek è
distribuito da Alpex.
granDe caPacità
Di assorbiMento
ALPEX
Tel. 0423 639 588
www.grouse-creek.com
Cober presenta la rinnovata collezione di bastoni per la vita all’aria
aperta. Non solo un rinnovamento estetico, ma tante novità a
cominciare dalla linea trekking. Nuovo è il sistema di
ammortizzazione per bastoni telescopici: a 7 anni dal lancio
dell’Adjustable Dumper, sistema brevettato con ammortizzatore
regolabile, il centro ricerche dell’azienda di Opera ha messo a
punto un sistema veramente innovativo, caratterizzato da una
eccezionale progressione della capacità di assorbimento, al variare
del carico esercitato sul bastone. Ciò lo rende confortevole e
sicuro in ogni condizione di utilizzo. I test effettuati hanno dato
risultati che non trovano riscontro nei sistemi tradizionali: nel
grafico è rappresentata la curva estremamente regolare ottenuta
nei test di carico con un valore massimo di 9 kg, confrontata con
quella di un sistema tradizionale a molla.
COBER
Tel. 02 57 601 341
info@cober.it