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Die schönsten Seiten auf Italienisch
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10
Oktober
2014
10
Italia slow
4 191 345 107502
Dort, wo die Gelassenheit spannend wird
Trasimeno Dal pesce all’ottimo tartufo, un lago ricco di sapori
SOCIETÀ: I COGNOMI D‘ITALIA? BUFFI, STRANI, BIZZARRI, SPESSO FANTASIOSI
PAVIA, LA CITTÀ DELLA LOMBARDIA DOVE CULTURA FA RIMA CON PIACERE
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und Kulturen verstehen. Jeden Monat neu.
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EDITORIALE
Cari lettori,
benvenuti a bordo!
Questo mese seguiteci in un viaggio
molto particolare nell’Italia più autentica,
ma per favore, senza fretta!
Su treni a bassa velocità attraverseremo
quattro magnifiche regioni: dalla
Toscana, passando per l’Umbria e il
Lazio, fino in Abruzzo (vedi pag.12).
Un viaggio dove la meta è il viaggio
stesso; dove il treno, le persone
che incontrerete e i luoghi che visiterete
diventeranno un’esperienza
indimenticabile. Cosimo Carniani e
Filippo Cirri, che sono partiti in avanscoperta
per voi, sono tornati entusiasti
delle bellezze di paesini come
Pacentro e di cittadine come Rieti,
Città di Castello o Sulmona: cinque
giorni e 310,5 chilometri di inaspettate
meraviglie, dove la lentezza e la
calma diventano avvincenti!
Interpreti
Cosimo Carniani
Filippo Cirri
Regia
Rossella Dimola
Se questo viaggio fosse un film?
Ecco come ci siamo immaginati
la locandina con i protagonisti,
Cosimo e Filippo (in alto). Location
e scenografia: i treni regionali e le
stazioni come quella di Pierantonio,
fra Città di Castello e Perugia.
Nella foto a sinistra i protagonisti
a Rieti.
Rossella Dimola
Caporedattrice
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Ihren Italienisch-
Wortschatz!
Die ADESSO-App:
Pro Pro Tag ein ein italienischer Begriff
mit mit Audio-Datei für für das
Aussprache-Training
mit mit Erklärung und Beispielsatz
auf auf Italienisch
Übersetzung ins ins Deutsche
la fretta
il treno a bassa
velocità
attraversare
la meta
indimenticabile
l’avanscoperta
inaspettato
la calma
Eile
Bummelbahn
durchqueren
Ziel
unvergesslich
Erkundung
unerwartet
Ruhe
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ADESSO OTTOBRE 2014
SOMMARIO
SERVIZI
12 VIAGGI: ITALIA SLOW
Eine Reise mit Abenteuercharakter: mit dem
Bummelzug entlang dem Apennin von der Toskana
durch Umbrien und Latium bis in die Abruzzen.
22 Intervista: David Rocco
In seinen beliebten TV-Shows bringt der italo-kanadische
Starkoch Menschen und Kulturen zusammen.
32 Italia a tavola: Lago Trasimeno.
Für Fischer ist der See die Zukunft, für
Gourmets Quell vorzüglicher und abwechslungsreicher
Fischgerichte.
54 Fine settimana: Pavia
Kultur und italienischer Charme: beste
Voraussetzungen für einen gelungenen Städtetrip
in die Lombardei.
LINGUA
40 Giocando s’impara
Wortspiele: Spielerisch Italienisch lernen
41 Pagine facili
Italienisch leicht gemacht.
45 Le schede di ADESSO
Sammelkarten, u.a. mit Übersetzungen,Übungen,
Alltagsitalienisch
48 L’italiano per espresso
B2
Verbessern Sie Ihr Italienisch!
I vostri dubbi: der figurative Sprachgebrauch
Una parola tira l’altra: il cane.
52 Lingua viva
Der italienische Konjunktiv, die Verbform mit dem
großen Angstpotenzial... auch für Italiener.
Seguici su
facebook.com/adesso.magazin
OPINIONI
20 Italia in diretta
Nachwuchsprobleme auf italienischen Reisfeldern,
von Valeria Palumbo
29 Passaparola
Die Versuchungen im WWW, von Renata Beltrami
64 Tra le righe
Alba Rohrwacher, von Stefano Vastano
RUBRICHE
03 Editoriale
Von Rossella Dimola
06 Posta prioritaria
Leserbriefe
07 Notizie dall’Italia
Neues aus Italien
25 Scherzi a parte
Lachen mit Lucrezia
26 Botta e risposta
Ein Thema – zwei Antworten:
Tippen oder handschriftlich – verändert es unser Denken?
30 I misteri dell’arte: San Cassiano
Eine kleine, frühmittelalterliche Kirche in der Toskana
mit einer Symbolik, die auf Antike, Alchemie und
Okkultismus hindeutet.
38 Praticamente parlando
Kuriose Familiennamen, die es auf der italienischen
Halbinsel tatsächlich gibt!
47
Das leichte Heft im Heft - Sardinien
59 Approfondimento
Was nicht im Wörterbuch steht.
62 Grandangolo
Yle, das Elfenmädchen aus den Bergen des Apennin.
66 Libri e letteratura
Büchertipps und Leseprobe
Autor des Monats: Tiziano Terzani
IN COPERTINA
Il complesso della Santissima
Annunziata a Sulmona.
© F. CIRRI
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AGOSTO 2014
32
52
12
54 62
Non perdetevi il prossimo numero di ADESSO!
A novembre la rivista festeggia [ festeggiare: feiern ] i suoi 20 anni e, per ringraziarvi
della fedeltà [ Treue ], vi stiamo preparando una sorpresa che farà piacere
[ fare piacere: Freude bereiten ] a voi, ma soprattutto ai vostri amici. Curiosi?
Dal 29 ottobre ADESSO di novembre è in edicola [ Kiosk ].
LA VOCE DEI LETTORI Testo: Isa Dietrich
IN BARCA A VELA NEL MARE DI SARDEGNA
6
Vorrei raccontare un’esperienza indimenticabile della
scorsa estate. Sapevo già da anni della possibilità di imparare
l’italiano in barca a vela in Sardegna, una possibilità
che offre ogni anno la mia insegnante Francesca. L’estate
passata finalmente mi sono decisa, l’ho fatto, ed è stata
un’esperienza meravigliosa. Mi mancano le parole per descrivere
quella settimana.
Era luglio e il tempo era bellissimo, in Sardegna. È stato
meraviglioso, dopo il brutto tempo che c’era stato in
Germania a maggio e giugno. Eravamo solo in sette sulla
barca: gli skipper Gigi ed Enrica, Francesca, l’insegnante,
e quattro passeggeri, ma solo tre di noi hanno fatto il corso
di italiano. Così è stato un corso intensivo e abbiamo
imparato moltissimo. Dopo la lezione (circa due-tre ore al
giorno), abbiamo esercitato la lingua parlando con Gigi,
Enrica e Francesca, che erano molto pazienti, nonostante
le nostre difficoltà. Abbiamo anche imparato un po’ a
navigare, perché potevamo aiutare gli skipper a issare le
vele, “cazzare” o “mollare” le scotte o “timonare” la barca.
Quindi ora conosco anche le parole corrette per le diverse
attività marinare. Ciaika III, così si chiama la barca, è una
barca a vela lunga 13 metri, vecchia, ma bellissima.
I viaggi tra le isole a nord della Sardegna sono stati meravigliosi:
la barca andava nel vento, lottava contro e con le
onde. Ci siamo sentiti liberi e felici con il vento nei capelli
e il sole sulla pelle. Il paesaggio nella Sardegna del Nord
è molto interessante: ci sono rocce di innumerevoli forme
e colori, una festa per la fantasia. Abbiamo navigato ogni
giorno, dopo la lezione, e gettato l’ancora sempre in una
baia diversa, spesso solitaria, sempre meravigliosa. Abbiamo
anche mangiato e bevuto eccellentemente. Gigi ed Enrica
cucinavano per noi ogni giorno. A pranzo c’era per lo
Chi vuole raccontare un’esperienza italiana può scrivere* a:
Spotlight Verlag, Redaktion ADESSO, Postfach 1565, D-82144 Planegg,
fax +49 89 85681-360, e-mail: adesso@spotlight-verlag.de.
* Der Verlag übernimmt keine Haftung für eingesandte Texte sowie Bildmaterial. Diese
werden nur im Fall einer Veröffentlichung auf Wunsch an den Absender zurückgesandt.
L’arrivo in barca all’isola della Maddalena.
più pasta, semplici piatti tipici della Sardegna, sempre molto
gustosi. A cena c’erano piatti più sostanziosi, con carne
o pesce e verdura, accompagnati da vini sardi bianchi o
rossi. Abbiamo vissuto proprio “da Dio”, come dite voi in
Italia. Sento ancora la nostalgia del profumo del mare e delle
erbe sulle isole, del canto dei grilli di notte e delle cicale
di giorno, dello sciabordio delle onde e del verso gabbiani e
ho specialmente nostalgia del dondolio della barca di notte,
un dondolio dolce e leggero, che mi ha cullato nel sonno.
Quando penso a quella settimana, mi sembra di sognare.
la barca a vela
l’esperienza
scorso
la possibilità
decidersi
mancare
meraviglioso
il brutto tempo
essere in sette
moltissimo
paziente
la difficoltà
navigare
issare le vele
cazzare
mollare
la scotta
Segelschiff
Erlebnis
vergangen
Möglichkeit
sich
entschließen
fehlen
wunderbar
Schlechtwetter
zu siebt sein
sehr viel
geduldig
Schwierigkeit
segeln, fahren
Segel hissen
dichtholen
fieren
Schot
timonare
lottare
l’onda
la roccia
innumerevole
gettare
l’ancora
cucinare
gustoso
accompagnato
l’erba
il canto
lo sciabordio
il verso dei
gabbiani
il dondolio
cullare
steuern
kämpfen
Welle
Felsen
unzählig
den Anker
werfen
kochen
schmackhaft
begleitet
Kraut
Gesang
Plätschern
Möwenschreie
Geschaukel
wiegen
ERRATA CORRIGE: L’estensione [Ausdehnung, hier: Größe] della Riserva naturale di Monte Arcosu è di 36.000 ettari, non di 3.600 ettari, come scritto nell’articolo L’oasi Wwf di Monte Arcosu
(ADESSO, 06/14, pag. 18). – Il Brunello di Montalcino, prodotto esclusivamente con uva [Traube] Sangiovese seguendo un disciplinare [Bestimmungen] molto dettagliato, non rientra nella
categoria dei vini Super Tuscan, come indicato in 09/14, pag. 4. Ci scusiamo con i lettori.
prima pagina
il carattere
il comunicato
stampa
i social pl.
ambiguo
fare scuola
entrare
il linguaggio
comune
hier: Zeichen
Pressemitteilung
Social Media
zweideutig
Schule
machen
eingehen
allgemeiner
Sprachgebrauch
Verschrottung
Wechsel
Verwaltung
la rottamazione
il ricambio
l’amministrazione
f.
scommettere
tutto su
metterci la
faccia
il discorso di
apertura
la speranza
cambiare
verso
Italia
riparte
la volta
buona
la svolta
buona
sblocca
Italia
il tentativo
alles auf etw.
setzen
für etw.
einstehen
Eröffnungsrede
Hoffnung
Richtung
ändern
Italien startet
durch
der richtige
Augenblick
die richtige
Wende
Italien
freigeben
Versuch
NOTIZIE
DALL’ITALIA
di redazione
POLITICA
RENZI A TUTTO SLOGAN
IL RENZISMO
Da rottamazione a sblocca
Italia. Gli slogan a effetto
del premier Matteo
Renzi sono entrati ormai
nel linguaggio comune
dei media e dei cittadini.
Parole semplici e
dirette, spesso lanciate
sui profili dei social.
Matteo Renzi usa frasi semplici, chiare e brevi come i
messaggi di Twitter: 140 caratteri al massimo. Già durante
il suo primo giorno a Palazzo Chigi lo hanno capito
tutti: il premier non ama i comunicati stampa; preferisce
twittare e rispondere direttamente sui social. Soprattutto,
non usa il linguaggio complicato e ambiguo della politica,
ma frasi brevi che tutti possono capire. Il suo modo di parlare
– chiamato con ironia
renzismo – ha fatto scuola
e alcune parole sono ormai
entrate nel linguaggio comune.
Qualche esempio: la
rottamazione è il necessario
ricambio generazionale
nella classe politica e nella
pubblica amministrazione;
per dire che scommette
tutto sulle riforme, Renzi
dice ci metto la faccia; i
giovani (lui compreso) sono
la Generazione Erasmus,
citata nel discorso di apertura
nel semestre europeo per dire che l’Europa è ancora
un luogo di speranza. Sono tanti anche gli hashtag lanciati
nel suo attivissimo profilo Twitter: #cambiaverso #italiariparte
#lavoltabuona #lasvoltabuona #sbloccaitalia. Un
difetto dei suoi discorsi? Forse l’inglese non perfetto. In
Internet sono molte le parodie sui suoi tentativi di parlare
come un perfetto anglosassone. Giudicate voi.
Online ansehen!
Guarda il video della conferenza
in inglese di Matteo Renzi
www.adesso-online.de/
renzismo
© ANSA
7
ADESSO OTTOBRE 2014
NOTIZIE
DALL’ITALIA
scienza e natura
8
IL BUS CHE SI GUIDA DA SOLO
L’autobus del futuro? Elettrico e senza conducente!
Non è fantascienza. Il primo esperimento in Europa è
stato fatto in Sardegna: il minibus a 12 posti percorre un
tragitto di circa un chilometro e mezzo sul lungomare
di Torregrande, a Oristano. La velocità massima è di 15
km orari. L’autobus “intelligente” è puntuale, non salta
le fermate e si blocca davanti agli ostacoli. Tutto grazie
a un dispositivo Gps molto tecnologico. Questo sistema
di mobilità urbana fa parte del progetto City Mobil 2. La
Commissione europea lo finanzia in parte e questo autunno,
dopo Oristano, altre città europee – tra cui León,
in Spagna, e La Rochelle, in Francia – proveranno a usare
il minibus senza guidatore. Superata la fase di sperimentazione,
gli autobus elettrici e senza una persona al
volante saranno impiegati all’Expo 2015 di Milano.
UN LATTE DA MILLE
E UNA NOTTE
Dopo il caviale di lumaca (vedi ADESSO 07/14), ecco in
Italia un’altra novità alimentare dalle proprietà favolose.
Ai piedi dell’Etna, in Sicilia, nella contrada Ronzini, località
Trecastagni, è nata la fattoria Gjmàla, il primo allevamento
di dromedari in Italia e il secondo in Europa. Santo Fragalà,
veterinario siciliano, insegna fisiologia equina a Messina ed
è il “papà” di Carmen, Jasmine e Mustafà, le tre femmine
di dromedario dell’allevamento. Il latte di questi animali
è molto prezioso. Lo bevono i bambini intolleranti al latte
vaccino, è cinque volte più ricco di calcio, tre volte più ricco
di vitamina C, povero di caseina e ricco di grassi buoni
polinsaturi. Inoltre viene prodotto in quantità maggiori di
quello di asina, che ha proprietà simili. In media un dromedario
femmina produce 10 litri di latte al giorno, un’asina
produce solo un litro scarso. Il latte di dromedaria costa la
metà. Oltre al latte e ai formaggi, vengono prodotti anche
cosmetici, come bagnoschiuma, shampoo e creme.
Il veterinario Santo Fragalà
e i suoi dromedari.
IL BUS
il conducente Fahrer
la
fantascienza
Science
Fiction
l’esperimento Versuch
il tragitto Strecke
il lungomare Strandpromenade
puntuale pünktlich
saltare hier: auslassen
la fermata Haltestelle
l’ostacolo Hindernis
il dispositivo
Gps
GPS-
Vorrichtung
superato nach
Abschluss
il volante Steuer
impiegare einsetzen
LATTE DI DROMEDARIA
il caviale di
lumaca
Schneckenkaviar
alimentare Lebensmittelfavoloso
fabelhaft
la contrada Gegend
la località Ortschaft
l’allevamento Zucht, Farm
la fisiologia
equina
Pferdephysiologie
prezioso wertvoll
(essere)
intollerante
eine Unverträglichkeit
haben
il latte Kuhmilch
vaccino
polinsaturo vielfach
ungesättigt
l’asina Eselin
in media im Schnitt
scarso hier: knapp
il bagnoschiuma
Schaumbad
LADRI DI BICICLETTE
il ladro Dieb
rubare stehlen
l’antifurto Diebstahlsicherung
il trucco Trick
il telaio Rahmen
ad arco bogenförmig
la ruota Hinterrad
posteriore
la fune di Stahlseil
acciaio
il lucchetto Schloss
tagliare durchschneiden
rovinare kaputt
machen
l’assicura- Versicherung
zione f.
il numero Kennnummer
identificativo
a sei cifre sechsstellig
riscuotere erhalten
il proprietario Eigentümer
LADRI DI BICICLETTE ADDIO!
Tempi duri per chi vuole rubare una bicicletta! È arrivata
sul mercato Frameblock, la prima bici con l’antifurto
integrato. Ci ha pensato un italiano, Matteo Diego Caldiroli,
di Milano Bike. Il trucco è semplice. Caldiroli spiega:
“L’antifurto si trova nel telaio ad arco che parte dal centro
della ruota posteriore e arriva fino a quella davanti: dentro
ci sono una fune di acciaio e un lucchetto. Per rubare la
bici, il ladro deve tagliare anche il telaio e rovinare la bici”.
Una bici rovinata non si può più vendere, quindi perché
rubarla? La Frameblock ha anche l’assicurazione compresa
nel prezzo e un lucchetto che si apre solo con un
numero identificativo a sei cifre. Per riscuotere l’assicurazione
o riparare la bici bisogna conoscere il codice e
quindi solo il vero proprietario può farlo.
ADESSO OTTOBRE 2014
costume e società
VENDESI CASE A 1 EURO
A Gangi, in Sicilia, uno dei borghi più belli d’Italia, si regalano case.
Non è uno scherzo, ma un’idea per combattere lo spopolamento. Come
funziona? Semplice: sono state messe in vendita una ventina di case
diroccate al prezzo simbolico di 1 euro. Chi compra deve dimostrare di
57
avere i soldi per un restauro completo
dell’immobile, cioè circa 35.000
euro. L’unica clausola del contratto
è che il restauro deve
avvenire entro cinque
anni. Su 23 case sono
chilometri è lungo il
tunnel ferroviario più lungo
e profondo del mondo. La roccia
sopra la galleria arriva a 2.300
metri. Si tratta della Galleria del Gottardo,
che in futuro collegherà Milano
e Zurigo in 2 ore e 40. I lavori sono
in corso. Secondo gli ingegneri
svizzeri della Siemens, forse
la galleria sarà inaugurata
già nel 2016.
mettere in
vendita
diroccato
il restauro
la clausola
del
contratto
avvenire
l’elenco
scaricabile
erfolgen
Liste
herunterladbar
entmutigt
scoraggiato
CASE A 1 EURO
vendesi zu verkaufen
il borgo Dorf
regalare schenken
combattere bekämpfen
lo spopolamentrungsab-
Bevölkewanderung
zum
Verkauf
anbieten
verfallen
Renovierung
Vertragsklausel
57
il tunnel Eisenbahn-
ferroviario
tunnel
la roccia Felsen
essere in im Gang
corso sein
inaugurare
eröffnen
IL PERCHÉ
comparire auftauchen
l’ospitalità
adverbiale
Wendung
auf Kosten
anderer
Bezug
la
locuzione
avverbiale
a spese
altrui
il riferimento
impiegare
beschäftigen
Gastfreundschaft
ancora 14 quelle disponibili.
L’elenco è
scaricabile dal sito
www.comune.gangi.
pa.it, nella sezione
Iniziativa casa gratis.
Lo spopolamento
dei paesini in Italia
è un problema serio.
Sono molti i piccoli
centri in cui i giovani,
sempre più scoraggiati,
non trovano lavoro e
sono costretti a emigrare.
il carro
la fabbrica
zu tun
haben
Flugobjekt
derivare
il tentativo
di spiegazione
in
questione
c’entrare
ableiten
Erklärungsversuch
fraglich
l’oggetto
volante
onomatopeico
sazio
utilizzare
lautmalerisch
satt
verwenden
Wagen
hier: Dombauhütte
Zollgebühr
Richter
la tassa
doganale
il magistrato
il governo
verosimile
Regierung
wahrscheinlich
IL PERCHÉ
MANGIARE A UFO
Perché si dice “mangiare a ufo”?
Diedrich Krause
Risponde Anna Bordoni, collaboratrice
dell’Istituto dell’Enciclopedia Italiana.
Il termine ufo compare esclusivamente nella
locuzione avverbiale a ufo, e significa “senza
pagare, a spese altrui”, con particolare riferimento
al mangiare e al bere. L’espressione
mangiare a ufo è spesso usata come sostantivo:
è un mangia a ufo, sono dei mangia a
ufo (si può trovare anche la grafia unita, mangiaufo).
Tra le citazioni famose ricordiamo
Alessandro Manzoni, Promessi Sposi, cap.
30: “Agnese e Perpetua, per non mangiare il
pane a ufo, avevan voluto essere impiegate
ne’ servizi che richiedeva una così grande
ospitalità”. Da dove deriva questa espressione?
Non si sa con certezza. Le ipotesi, però,
sono molte. Riferiamo qui alcuni tentativi di
spiegazione. Sicuramente l’ufo in questione
non c’entra con l’acronimo Ufo, dall’inglese
Unidentified flying object, “oggetto volante
non identificato”. È probabile l’origine onomatopeica:
per esempio esisteva l’esclamazione
uf! per dire “sono sazio”. Un’altra ipotesi, parla
della sigla Auf (Ad usum fabricae, cioè destinato
“a essere utilizzato nella fabbrica”). La
sigla si trovava sui carri che trasportavano il
materiale per la fabbrica di San Pietro e serviva
per segnalare che su quel materiale non si
dovevano pagare le tasse doganali. Un’altra
versione molto originale collega a ufo (“senza
spesa”) alla scritta ex officio (abbreviato in ex
uffo) che si trovava sulle lettere che nel 1400
i magistrati di Firenze inviavano al governo.
La scritta indicava che non si doveva pagare
la spedizione. Tra le ipotesi ancora meno
verosimili c’è quella che si collega all’ebraico
efes, che significa “gratuitamente”.
Inviate i vostri perché a:
adesso@spotlight-verlag.de
9
ADESSO OTTOBRE 2014
NOTIZIE
DALL’ITALIA
cultura e spettacolo
10
LA GRANDE GUERRA IN MOSTRA
La prima guerra mondiale è scoppiata 100 anni fa
(vedi ADESSO, 07/14) e il Mart invita a riflettere sulla
guerra con due mostre. La guerra che verrà non è la
prima inizia il 4 ottobre e resta aperta fino al settembre
2015. La Grande Guerra è il punto di partenza per parlare
più in generale dei conflitti di ieri e di oggi. Il percorso
si snoda in uno spazio espositivo di oltre 3000 m 2 e mette
in mostra accostamenti originali e materiali di natura
e di periodi diversi, come vecchie armi e opere d’arte
sperimentale. Obiettivo dell’iniziativa è far capire che
ogni guerra in fondo è sempre la stessa tragedia. L’esposizione
comprende capolavori delle collezioni Mart
e di musei di tutto il mondo. A partire dall’11 ottobre si
svolge alla Casa D’Arte Depero Calpestare la guerra, una
mostra dedicata all’Afghanistan, dove chi vive la guerra
dal 1979 la racconta con l’aiuto di tappeti e “fazzoletti
di pace”. Una full-immersion, perché il centenario della
Grande Guerra non è una data da commemorare,
spiega il neodirettore del Mart Cristiana Collu, ma “uno
scenario con il quale fare i conti’’, più attuale che mai.
Informazioni: www.mart.trento.it/guerra
LA GRANDE GUERRA
scoppiare ausbrechen
riflettere nachdenken
la mostra Ausstellung
il punto di
partenza
Ausgangspunkt
il percorso Verlauf
snodarsi hier: sich
erstrecken
lo spazio
espositivo
Ausstellungsfläche
l’accostamento
Zusammenstellung
l’arma Waffe
l’opera d’arte Kunstwerk
in fondo im Grunde
il capolavoro Meisterwerk
dedicato gewidmet
il fazzoletto Friedenstuch
di pace
la fullimmersion
vollständiges
Eintauchen
commemorare
gedenken
spiegare erklären
La guerra (1916) del
pittore Giacomo Balla.
fare i conti sich auseinandersetzen
FABRIANO, CITTÀ CREATIVA
comprendere umfassen
l’artigianato Handwerk
le arti (pl.) Brauchtum
popolari
la produzione
della carta
Papierherstellung
l’elettrodomestico
Haushaltsgerät
il riconoscimento
Anerkennung
il legame Bindung
promuovere fördern
edificare errichten
IL CD DEL MESE
l’artista m./f. Künstler, -in
riempire füllen
il sorcino Mäuschen
con affetto herzlich,
liebevoll
il cantautore Liedermacher
la raccolta Sammlung
inedito neu
Tel. +49 89 85681-286
FABRIANO, CITTÀ CREATIVA DELL’UNESCO
La città di Fabriano, nelle Marche, è entrata nella lista
delle Città Creative dell’Unesco. La lista comprende in
tutto il mondo 38 città e in Italia, oltre a Fabriano, c’è solo
Bologna. La categoria di Fabriano è Artigianato e arti popolari,
grazie alla produzione della carta fatta a mano e degli
elettrodomestici (per esempio Merloni, Indesit, Ariston
e Faber). Questo riconoscimento è importante perché aiuta
il turismo e crea un legame tra città capaci di far crescere
la creatività culturale e l’attività economica del territorio.
Francesca Merloni, che ha promosso e coordinato il progetto,
ha detto: ”Edifichiamo il nostro presente e il nostro
futuro attraverso il passato e l’esperienza dei nostri padri”.
IL CD DEL MESE
AMO,
CAPITOLO II
RENATO ZERO
Renato Zero è tra gli artisti italiani che hanno venduto più
dischi. Oggi, a 63 anni, riempie ancora gli stadi di tutta Italia.
Renato Zero per i suoi sorcini – lui stesso chiama così,
con affetto, i suoi fan – non è solo un cantautore, ma un
vero e proprio idolo. Romano, molto eccentrico e con un
grande talento per il canto, Renato Fiacchini – questo è il
suo vero nome – dopo tanti successi ha deciso di produrre
una trilogia. Amo, capitolo I conteneva i successi più famosi:
Amo, capitolo II, uscito nel 2013, è una raccolta di 15 brani
inediti, come Nessuno tocchi l’amore. L’album conferma lo stile
fresco, stravagante e poetico del leggendario cantautore.
VINCI IL CD DEL MESE
Partecipa all’estrazione [Verlosung] dei CD in palio. Entro il 28 ottobre
vai alla pagina www.adesso-online.de/gewinnspiel oppure spedisci
una cartolina al seguente indirizzo: Spotlight Verlag, ADESSO, CD
del mese – Amo, capitolo II, Fraunhoferstr. 22, D-82152 Planegg. Per
chi non vince, il CD è in vendita, insieme a tanti altri capolavori della
musica italiana, da: MUSIC PARADISE,
Rebgasse 49, CH-4058 Basel, tel.
(0041) 61 68192407, fax (0041) 61
6812127. E-mail
imp@musicparadise.ch;
www.musicparadise.ch;
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NOTIZIE
DALL’ITALIA
economia e politica
Betrieb
gründen
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Wettkampf,
Rennen
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Dreizack
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Brunnen
Rennstrecke
verbinden
Leidenschaft
Sportsgeist
Team
Wettrennen
Wirtschafts-
Freud und
Leid
zurückkehren
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Werk
economico
le gioie e i
dolori
tornare
la mostra
lo
stabilimento
significativo
Un modello vintage
della Maserati.
l’azienda
fondare
l’officina
la competizione
discreto
il tridente
il pittore
la fontana
la pista
unire
la passione
l’animo
sportivo
la squadra
la gara
wesentlich
ADESSOaudio
Ascolta se gli italiani
preferiscono le automobili
italiane o quelle straniere.
ALTRI 100
DI QUESTI ANNI!
La Maserati compie 100 anni. Auguri! La storia comincia nel
1914 a Bologna. Alfieri Maserati, meccanico e pilota dell’azienda
Isotta Fraschini, fonda con i fratelli le officine Maserati. All’inizio
lavorano per altre case automobilistiche; nel 1926 creano la prima
auto completa, la Tipo26, un modello da competizione che
ottiene discreti successi. In quell’anno nasce anche il simbolo
della casa automobilistica, il tridente del pittore Mario Maserati.
Il modello è forse la fontana del Nettuno, a Bologna. Le Maserati,
da pista o da strada, diventano presto un simbolo della capacità
di unire passione e tecnica, eleganza e animo sportivo. La
storia non è, però, solo piena di successi: la squadra si ritira dalle
gare; poi, nel 1968, Citroën compra la Maserati. Segue una lunga
crisi economica e la Maserati diventa il simbolo delle gioie e
dei dolori dell’automobilismo italiano. Oggi la Maserati è di Fiat
Chrysler Automobiles ed è in ottima salute. Dal 2004 è tornata a
correre in pista e modelli da strada come Ghibli e Quattroporte
hanno grande successo. Per festeggiare i 100 anni, fino a gennaio
è aperta la mostra Maserati 100 – A Century of Pure Italian Luxury
Sports Cars. È ospitata nel Museo Enzo Ferrari a Modena, molto
vicino allo stabilimento Maserati, e racconta la storia della Casa
del Tridente attraverso i momenti più significativi.
www.maserati100.it, www.museocasaenzoferrari.it
Übung macht
den Meister!
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VIAGGI – ITALIA SLOW
Benvenuti a bordo!
ITALIA SLOW
Abenteuerreise auf Schienen durch Mittelitalien: von Piero della Francesca
in der Toskana zu Umbriens handgefertigten Keramiken und den
sprudelnden Quellen für Roms Trinkwasser in den Abruzzen.
Testo: Cosimo Carniani Foto: Filippo Cirri
12
IL VENTO PROFUMATO DI TI-
GLIO MI ACCAREZZA IL VOL-
TO, MENTRE MI SPORGO DAL
FINESTRINO DEL TRENO. Tre ragazze
cantano allegre e la campagna
risplende al sole di giugno. Siamo
in viaggio lungo la dorsale appenninica,
fra Toscana, Umbria, Lazio e
Abruzzo, a ritmo lento e alla ricerca
dell’Italia più autentica. Io e Filippo,
il fotografo, siamo partiti per
scoprire luoghi poco frequentati dal
turismo, convinti che la loro bellezza
si conceda tanto più pura proprio
per questo. Come mezzi di trasporto
non potevamo che scegliere treni a
bassa velocità, dove la realtà più vera
dei luoghi ti viene incontro e il fluire
del tempo acquista una particolare
dimensione che dispone l'animo alla
contemplazione del paesaggio.
26 GIUGNO
MÜNCHEN HBF
AREZZO
La partenza da Monaco di Baviera, con un quarto d’ora
di ritardo, ben si adatta alla filosofia del nostro viaggio. Le
cuccette non sono comode, ma dormiamo profondamente
fino ad Arezzo.
27 GIUGNO
AREZZO
DERUTA
Alla stazione di Arezzo prendiamo la corriera e i pochi
chilometri che ci separano da Sansepolcro sembrano
durare un’eternità. C’è una nebbia fitta e intorno non
vediamo quasi nulla. A tenerci compagnia, le chiacchiere
tra l’autista e una passeggera. La corriera si arrampica
per strade ripide e a un certo punto, si rivelano paesaggi
degni di un pittore fiammingo. Poco dopo raggiungiamo
la nostra prima tappa, nell’estremo lembo orientale della
Toscana. Ci avventuriamo senza meta per le vie di Sansepolcro
ancora immersa nella nebbia. Sentiamo un canto
celestiale provenire dalla vicina chiesa di Santa Maria dei
Servi. Sono le prove del coro ed entriamo ad ascoltarle.
Quando torniamo sulla strada, la nebbia si è dissolta e gli
il tiglio
accarezzare
la dorsale
appenninica
concedersi
acquistare
l’animo
il paesaggio
il ritardo
la cuccetta
la corriera
Linde
streicheln
Apenninische
Gebirgskette
hier: sich
zeigen
annehmen
Gemüt
Landschaft
Verspätung
Liegewagenplatz
Regionalbus
l’eternità
fitto
l’autista m./f.
ripido
fiammingo
il lembo
orientale
avventurarsi
la meta
immerso
celestiale
dissolversi
Ewigkeit
dicht
Fahrer-, in
steil
flämisch
Zipfel
östlich
sich wagen
Ziel
eingetaucht
himmlisch
sich
auflösen
edifici rinascimentali o tardo-medievali
concentrati intorno a Piazza Torre
di Berta si mostrano in tutto il loro
splendore. Hanno un aspetto severo
e maestoso, che ben testimonia le
travagliate vicende della città, sempre
contesa dalle signorie vicine. La
memoria di quei tempi si perpetua
ogni anno, la seconda domenica di
SÌ, VIAGGIARE!
Qui, dal basso:
Piazza Vittorio
Emanuele II a Rieti;
il capotreno alla
stazione dell’Aquila;
Pacentro, in Abruzzo.
Nell’altra pagina:
Cosimo, il nostro
inviato.
settembre, nel Palio della balestra. La gara
si svolge dal XV secolo e ricorda il tempo
in cui i cittadini partecipavano a esercitazioni
per essere sempre pronti a difendere
la città, in caso di pericolo. Fra i balestrieri
c’era anche il più illustre figlio di Sansepolcro,
Piero della Francesca, di cui si possono
ammirare La Resurrezione e altri capolavori
nel Museo civico. In città sono conservate
anche opere di altri celebri pittori, come la Deposizione di
Rosso Fiorentino, nella chiesa di San Lorenzo, o la Pala di
Sansepolcro del Perugino,
in San Giovanni Evangelista,
nella quale è raffigurata
l’ascensione di Cristo.
Proprio sotto i portici di
questa basilica ci fermiamo
ad ascoltare la gente.
La parlata è ancora sostanzialmente
toscana, ma
si intuisce la vicinanza con
l’Umbria, che raggiungeremo
presto.
Eccoci alla stazione di Sansepolcro,
capolinea della
Ferrovia Centrale Umbra,
l’unica linea che tocca la
città. Non c’è nessuno, a
parte un controllore cui
chiediamo conferma della
validità degli orari… non
si sa mai! Tutto regolare:
all’ora prevista arriva il
l’edificio Gebäude
lo splendore Pracht
testimoniare bezeugen
travagliato leidvoll
la vicenda Geschichte
conteso umkämpft
la signoria: Regierung eines
ital. Stadtstaates
la memoria Erinnerung
perpetuarsi fortleben
il Palio della
balestra
Wettkampf
der Armbrustschützen
la gara Wettbewerb
la resurrezione
Auferstehung
il museo Stadtmuseum
civico
la deposizione
Kreuzabnahme
la pala Altarbild
raffigurare darstellen
l’ascensione f. Himmelfahrt
i portici pl. Arkaden
la parlata Dialekt
intuire erahnen
il capolinea Endstation
la validità Gültigkeit
13
ADESSO OTTOBRE 2014
treno, minuscolo e coperto
di graffiti. Siamo
quasi gli unici passeggeri,
così il capotreno
ci concede di fare qualche
foto nella cabina
di guida. Le dolci colline
della Val Tiberina,
costellate di cipressi e
ulivi, ci scorrono lente
ai lati. La nostra attenzione
è però attratta
da un gran numero
di piante basse, dalle belle foglie
larghe. È tabacco, una coltura molto
importante per queste zone. Poco
lontano si trova infatti Cospaia, minuscola
frazione del comune di San
Giustino, che del tabacco fu per secoli
la “capitale” italiana (vedi box sotto).
Siamo ormai giunti in Umbria e
alla seconda tappa, Città di Castello.
Insieme alla nostra gentilissima gui-
TAPPE FRA
ARTE,
TRADIZIONI E
GASTRONOMIA
Qui da sinistra: un
piatto in ceramica
realizzato a Deruta
nel laboratorio di
Alvaro Binaglia; il
Palazzo del Podestà
a Città di Castello.
Nell’altra pagina,
da sinistra in senso
orario: una scena
di vita quotidiana
a bordo del treno; i
ricami nel laboratorio
della tela umbra
a Città di Castello;
Pierantonio, una
delle tante stazioni
nella tratta tra
Città di Castello e
Perugia.
14
La Repubblica di Cospaia
La storia di Cospaia è a dir poco singolare. Qui,
nel 1441, la Repubblica di Firenze e lo Stato della
Chiesa stabilirono il loro confine lungo un fiumiciattolo
chiamato Rio. Il problema è che i fossi con quel nome
erano due! I Fiorentini segnarono il confine su quello
a nord del paese, lo Stato pontificio su quello a sud.
Cospaia rimase così fuori dai confini di entrambi e si
dichiarò immediatamente indipendente. La minuscola
Repubblica mantenne la propria indipendenza fino al
1826, quando fu incorporata nello Stato pontificio.
Proprio grazie all’esenzione
da tasse e dazi
singolare einzigartig
il confine Grenze
doganali, Cospaia divenne
il principale centro di
il fiumiciattolo/
il fosso
Flüsschen
immediatamente
umgehend smercio e produzione del
tabacco, la cui coltivazione
era del resto comincia-
incorporare eingemeinden
l’esenzione
f.
Befreiung ta proprio qui, nel 1574,
grazie al vescovo Niccolò
la tassa Abgabe
il dazio Zollgebühr Tornabuoni.
doganale
Per approfondire:
lo smercio hier: Handel
Museo del Tabacco
la coltivazione
a San Giustino
Anbau
il vescovo Bischof www.museotabacco.org.
da Fabio Mambrini, andiamo alla Pinacoteca comunale.
Mentre osserviamo i bei dipinti veniamo a sapere che il
palazzo in cui ci troviamo ha un particolare legame con
l’amore. Fu edificato per le nozze di Angelo Vitelli con
Angela Paola dei Rossi di San Secondo Parmense ed è
decorato con affreschi che inneggiano all’amore. La storia
della coppia è però segnata da cupe ombre. C’è una
finestra alla quale la sposa, così la leggenda, in assenza
del marito si affacciava per attirare gli uomini che passavano
per la via. Trascorreva con loro qualche ora felice,
poi li conduceva in una stanza e… li spingeva giù
nel pozzo! Lasciamo il palazzo sentendo, per una volta,
di non essere sfortunati con le donne e, dopo un buon
caffè nella bella piazza centrale, facciamo visita al Laboratorio
della tela umbra. Questa istituzione, dove ancora
oggi si producono eccezionali tessuti secondo la migliore
il capotreno
concedere
la cabina di
guida
costellato di
minuscolo
la frazione
giungere
il legame
edificare
le nozze pl.
inneggiare
Zugführer
erlauben
Führerstand
übersät mit
klein
Ortsteil
ankommen
Bindung
bauen
Hochzeit
lobpreisen
cupo
la sposa
l’assenza
affacciarsi
condurre
il pozzo
essere
sfortunato
la tela
il tessuto
düster
Braut
Abwesenheit
hier: sich am
Fenster zeigen
führen
Brunnen
Pech haben
Tuch
Stoff
Sansepolcro
Città di Castello
Perugia
Deruta
Toscana
Lazio
Umbria
Abruzzo
Acquasparta
San Gemini
Terni Castel Sant'
Angelo
Rieti
Cittaducale
Lago di Paterno
Qui sopra i luoghi visitati dagli
autori lungo la linea ferroviaria a
bassa velocità.
L’Aquila
Raiano
Sulmona
Pacentro
tradizione artigianale, è legata a due
figure straordinarie, Alice Hallgarten-Franchetti
e Maria Montessori.
La prima, nel 1908, fonda con il marito
il laboratorio. Intende salvare la
tessitura artigianale, minacciata dai
telai meccanici, ma soprattutto migliorare
la condizione delle donne
della zona, dando un’opportunità di
guadagno alla loro abilità nella tessitura.
Non è la sua prima impresa
filantropica: qualche anno prima ha
fondato le scuole della Montesca e
di Rovigliano, sperimentando metodi
pedagogici innovativi. L’interesse
per la pedagogia la porta a conoscere
la Montessori ed è proprio
con l’incoraggiamento e il sostegno
finanziario dei Franchetti che la
grande pedagogista pubblica la sua
ADESSO
plus
Fai un esercizio sulla
tratta ferroviaria
Terni-L’Aquila nella
rubrica Grammatica.
www.adesso-online/
intreno
opera capitale, Il metodo della pedagogia scientifica applicato
all’educazione infantile nelle Case dei bambini.
Lasciata Città di Castello partiamo per Deruta, la nostra
terza tappa, un piccolo paese celebre per le sue ceramiche.
Alla minuscola stazione ci aspetta un amico di Filippo,
che ci accompagna a fare un giro nella splendida
campagna e poi nel grazioso paese. Abbiamo anche la
fortuna di visitare il laboratorio di un famoso ceramista,
Alvaro Binaglia. Osserviamo affascinati la maestria con
cui decora un grande piatto, proseguendo la secolare tradizione
che ha dato fama
mondiale alle ceramiche fondare gründen
del posto. Oggi, purtroppo,
molte botteghe hanno la tessitura Weben
intendere beabsichtigen
salvare retten
chiuso, complici la crisi e artigianale handwerklich
minacciato bedroht
gli sciagurati tentativi di
il telaio Webmaschine
industrializzare una produzione
dalla chiara vo-
il guadagno Verdienst
meccanico
l’abilità Fähigkeit
cazione artigianale, ma
l’impresa Unternehmen
quelle che resistono producono
oggetti straordi-
l’incoraggia-
Ermutigung
sperimentare erproben
mento
nari. È davvero un peccato
non poterne comprare applicato angewandt
il sostegno Unterstützung
nessuno, per paura che si infantile kindlich
celebre bekannt
rompa durante il viaggio. fare un giro eine Tour
Ci consoliamo con un aperitivo
al bar, forse l’uni-
machen
il laboratorio Werkstatt
la maestria Geschicklichkeit,
Können
co del paese, discutendo
con i simpatici proprietari secolare jahrhundertealt
dell’argomento preferito dare fama etw. berühmt
dagli italiani che si rispettino,
la politica. È uno di la bottega Laden
a qc. machen
sciagurato unselig
quei discorsi che potrebbero
andare avanti per la vocazione Ausrichtung,
il tentativo Versuch
Neigung
ore, ma noi dobbiamo ripartire.
Non prima di aver peccato
essere un schade sein
mangiato qualcosa, però. il proprietario Eigentümer
15
ADESSO OTTOBRE 2014
VIAGGI – ITALIA SLOW
Ci dirigiamo verso una piccola rosticceria,
dove concludiamo la nostra
conversazione fra supplì di riso
e faraona arrosto, per poi raggiungere
la stazione, che è praticamente
deserta. Nulla si muove, nella quiete
pomeridiana, sconfinata e quasi
surreale. Sarà per il vino bevuto a
pranzo, ma ci sembra di essere in un
luogo di sogno, tanto perfetto è il silenzio
che neppure le cicale riescono
a rompere.
28 GIUGNO
DERUTA
RIETI
16
Più o meno la stessa sensazione ci
coglie il giorno dopo ad Acquasparta,
la nostra quarta tappa. Qui il tempo
sembra davvero essersi fermato.
Da Lallo, per esempio, il parrucchiere
da cui entra Filippo, a caccia di
impressioni come si conviene a un
vero fotografo. Lallo ha un bel locale
d’altri tempi e sarebbe bello farsi tagliare
i capelli… se i pochi che ci restano
non fossero già sin troppo corti!
La visita ad Acquasparta è breve,
ma molto piacevole. Oltre al cinquecentesco
Palazzo Cesi (spesso chiuso),
dove fu fondata con il contributo
di Galileo la più antica accademia
scientifica del mondo, quella dei
Lincei, non ci sono molti altri punti
di interesse per il turista tradizionale,
ma il paese è perfetto per chi cerca
luoghi particolarmente autentici.
Risaliamo in treno e avanziamo lentamente
fra montagne sempre più
alte. Scattiamo così tante fotografie
da suscitare la curiosità di un gruppo
di ragazze. È l’occasione, dopo
aver illustrato il nostro progetto, per
farci consigliare un buon ristorante a
Rieti, la quinta tappa del nostro itinerario.
Con nostra sorpresa, ci consigliano
posti dove mangiare dell’ottimo
pesce di mare. Ma come, pesce
nell’alto Lazio, in mezzo ai monti?
Eppure hanno ragione. Nel locale
che ci hanno suggerito, semplice e
illuminato da una luce troppo forte,
come accade in tanti ristoranti italia-
RIETI IN FESTA
La processione
dei ceri si svolge a
giugno ed è dedicata
a Sant’Antonio.
Durante l’anno
statua del santo è
custodita all’interno
della chiesa di San
Francesco.
ni, mangiamo antipasti eccellenti, fra cui un’insalata di
mare degna delle più rinomate località balneari. Rieti ci
sorprende in generale, per la sua vitalità, allegria ed eleganza.
Al nostro arrivo, c’è tanta gente che passeggia per
le vie, siede nei bei caffè, entra in eleganti negozi, inclusa
una libreria dentro a una chiesa sconsacrata. È lo struscio
del fine settimana, oggi particolarmente intenso perché
è la vigilia della processione dei ceri. L’atmosfera, elettrizzante,
ci ricorda località marittime del Sud in festa. È
strano ritrovarla in mezzo alle montagne del Lazio. Sarà
la rosticceria: typ. ital. Grillrestaurant
mit Speisen zum
Mitnehmen
il supplì di riso: frittierte Reiskrokette
mit Hackfleisch und
Mozzarella
la faraona gebratenes
arrosto Perlhuhn
deserto verlassen
sconfinato grenzenlos
la cicala Zikade
cogliere erfassen
a caccia di auf der Suche
nach
convenirsi sich gehören
d’altri tempi aus alten
Zeiten
cinquecentesco
aus dem 16.
Jahrhundert
il contributo
risalire
avanzare
suscitare la
curiosità
illustrare
l’itinerario
suggerire
illuminato
degno
la località
balneare
l’allegria
sconsacrato
lo struscio
la vigilia
il cero
Beitrag
wieder einsteigen
weiterfahren
Neugier erwecken
erläutern
Route
empfehlen
beleuchtet
würdig
Badeort
Fröhlichkeit
säkularisiert
Flanieren
Vorabend
hier: Prozessionskerze
ADESSO OTTOBRE 2014
VIAGGI – ITALIA SLOW
perché qui si incontra, in un certo
senso, un po’ tutta l’Italia, di cui siamo
nel preciso centro geografico. Il
punto, l’umbelicus Italiae, è segnalato
da un monumento che assomiglia a
una forma di formaggio e che in città
chiamano, appunto, “la caciotta”.
Rimandiamo la visita al giorno dopo
per goderci la città in festa.
29 GIUGNO
RIETI
L’AQUILA
Al mattino apriamo le finestre su
una giornata meravigliosa: il cielo
è terso, l’aria ancora fresca. Abbracciamo
con lo sguardo il paesaggio
e raggiungiamo il treno per Cittaducale,
sesta tappa del nostro viaggio,
dove ci attendono altre sorprese.
Si incomincia con la splendida
piazza centrale e i suoi bei palazzi.
Tanta maestosità si deve a Margherita
d’Austria, figlia naturale di Carlo
V, che qui dimorò a lungo. Dietro la
piazza, Cittaducale riacquista i tratti
di un tipico paesino di provincia. È
la mattina presto di una domenica e
in giro non c’è molta gente. Qualche
gatto ci osserva sbadigliando e nelle
vie si avverte un intenso profumo
di sugo… evidentemente già si cucina!
Anche noi, affamati, ci fermiamo
a mangiare un panino sotto i porti-
L’OMBELICO
D’ITALIA
Qui dall’alto: il
ponte romano sul
fiume Velino, nel
centro di Rieti; il
centro del paesino
di San Gemini;
sulle rive del lago di
Paterno. Nell’altra
pagina, da sinistra:
Piazza del Popolo a
Cittaducale; la campagna
intorno a Todi;
il parrucchiere Lallo
ad Acquasparta.
il monumento Denkmal
assomigliare ähneln
la caciotta: ital. Weichkäse
rimandare al
giorno dopo
auf den
nächsten Tag
verschieben
terso klar
attendere erwarten
dovere a qcn. jdm. verdanken
la figlia naturale
uneheliche
Tochter
dimorare sich aufhalten
riaquistare wieder
annehmen
i tratti pl. Züge
sbadigliare gähnen
avvertire merken
affamato hungrig
il crocchio Gruppe
sprofondato versunken
sinistro unheimlich
il fuoriprogramma
außerplanmäßiger
Ausflug
improvvisarsi spielen
ci della piazza. Mentre osserviamo
la sorgente Quelle
provenire (her)kommen
crocchi di per-
limpido klar
la trota Forelle
sone uscire dalla chiesa pescare fischen
(ecco dov’erano finiti tutti!)
costruire errichten
ascoltiamo alcuni gio-
vani parlare. Veniamo così
sgorgare sprudeln
a sapere dell’esistenza di una misteriosa chiesa sprofondata
e di un lago dalla fama sinistra. Li scegliamo subito
per un fuoriprogramma e ci incamminiamo senza avere
ben capito dove andare, sperando di trovare qualcuno
che ci spieghi meglio la strada. Fermiamo la prima macchina
che passa e abbiamo la fortuna di conoscere Claudio,
che non solo ci dà un passaggio, ma si improvvisa
guida turistica. Ci accompagna alle sorgenti del Peschiera,
da cui proviene direttamente l’acqua di Roma. La limpida
acqua del fiume scorre veloce e Claudio ci racconta
delle trote che qui, da giovane, pescava in abbondanza.
Tutta la zona è ricchissima di acqua e non a caso ben
due imperatori romani, Tito e Vespasiano, vi costruirono
impianti termali, di cui sono ben visibili i resti. È comunque
un’incredibile sorpresa vedere sgorgare una sorgen-
17
ADESSO OTTOBRE 2014
VIAGGI – ITALIA SLOW
18
te dalla porta di una chiesa in mezzo
alla campagna, ormai quasi coperta
dalla vegetazione. È San Vittorino,
sprofondata di vari metri per l’erosione
del suolo provocata dalla sorgente.
Lo spettacolo all’interno è
straordinario: per terra, fra piante
e resti marmorei del tetto crollato,
scorre cristallina l’acqua e l’atmosfera
ha qualcosa di magico. Poco lontano,
a Paterno, si trova un lago vulcanico
assai particolare, largo solo 190
metri e profondo circa 150! La fama
è sinistra perché ogni tanto qualcuno
ci affoga, ma la cosa non sembra
preoccupare i bagnanti, che si godono
il refrigerio. Beati loro! Noi, invece,
dobbiamo sopportare la calura e
risalire sul treno, alla volta dell’Abruzzo.
Intorno a noi il paesaggio si
fa più aspro. Noi, distratti dalla sua
bellezza, nemmeno ci accorgiamo
che L’Aquila, la nostra settima tappa,
è vicina. Le impressioni suscitate
da questa città sono tra le più forti
di tutto il nostro viaggio. Le ferite
del terremoto del 2010 sono ancora
aperte e molti palazzi sono in ricostruzione
o sorretti da impalcature.
Sofia, la nostra guida, ci racconta
storie di solidarietà e tenacia, in una
città che non si rassegna al destino
avverso, ma lo fronteggia fieramente.
È una lotta che appare chiara anche
a chi, come noi, la visita solo per
poche ore. Ci sono luoghi del centro
dove la natura prende il sopravvento,
coprendo di verde la secolare
opera del lavoro umano, altri dove
L’ITALIA PIÙ
AUTENTICA
Qui dall’alto: l’eremo
di San Celestino,
nelle vicinanze di
Sulmona; la Madonna
con bambino di
Giorgio di Andrea di
Bartolo (1412) nella
Pinacoteca di
Città di Castello; due
giovani venditrici di
noccioline durante
il mercato della
domenica all’Aquila.
Nell’altra pagina:
il complesso della
Santissima Annunziata
a Sulmona;
la Fontana delle 99
Cannelle all’Aquila.
il suolo
il tetto
crollato
assai
largo
profondo
affogare
godersi
il refrigerio
sopportare
la calura
farsi più aspro
distratto
la ferita
il terremoto
sorreggere
l’impalcatura
la tenacia
rassegnarsi
a qc.
il destino
Boden
Dach
eingestürzt
sehr
breit
tief
ertrinken
genießen
Abkühlung
ertragen
Hitze
rauer werden
abgelenkt
Wunde
Erdbeben
stützen
Gerüst
Durchhaltevermögen
sich mit etw.
abfinden
Schicksal
avverso
fronteggiare
la lotta
prendere il
sopravvento
riconquistare
la cannella
il ricordo
il merito
la lungimiranza
la tassa
abbandonare
per disastrato
che fosse
memorabile
la consolazione
la decadenza
far fronte
widrig
sich
stellen
Kampf
die Oberhand
gewinnen
zurückerobern
Röhrchen
Erinnerung
Verdienst
Weitsicht
Gebühr
verlassen
so zerstört es
auch war
unvergesslich
Trost
Verfall
ins Auge
schauen
l’uomo riconquista il suo spazio. È il caso della Fontana
delle 99 cannelle, restaurata perfettamente, o di vie da
poco riaperte, dove il terremoto sembra solo un vago ricordo.
Il merito è, per esempio, della lungimiranza con
cui l’Università ha ridotto le tasse attirando migliaia di
studenti e anche di chi ha avuto il coraggio di non abbandonare
la città e di tornare alla propria casa, per disastrata
che fosse. Sofia ci racconta di memorabili grigliate,
nelle quali la gente trovava consolazione e coraggio, e il
nostro spirito commosso va a Benedetto Croce, convinto
che a scrivere la storia non siano decadenza e morte,
ma la generosa attività umana che vi fa fronte. Visitare
L’Aquila, farà bene agli aquilani e certamente anche al
vostro spirito.
ADESSO OTTOBRE 2014
addolcire
arroccato
l’altura
la torma
affollare
benevolo
consono
scorgere
il falco pellegrino
nidificare
la roccia
il gestore
cimentarsi
in qc.
l’eremo
incastrato
lieblicher
werden
verschanzt,
hier: thronend
Hochebene
Schar
bevölkern
wohlwollend
hier: passend
erblicken
Wanderfalke
nisten
Fels
Betreiber
sich an etw.
versuchen
Einsiedelei
eingeklemmt
la litoterapia
strusciarsi
trarre beneficio
da qc.
essere
d’obbligo
la Divina
Commedia
per viltate
(ant.: per viltà)
il rifiuto
spaziare
il polmone
le gioie e i
dolori
ennesimo
la conferma
sperduto
Steinheilkunde
sich reiben
von etw. profitieren
Pflicht sein
Göttliche
Komödie
aus Feigheit
Verweigerung
schweifen
Lunge
Freuden und
Leiden
x-ter
Bestätigung
abgelegen
30 GIUGNO
L’AQUILA
SULMONA
L’ottava e ultima tappa del nostro
viaggio ci conduce a Sulmona. Il
paesaggio si addolcisce e regala immagini
bucoliche di piccoli paesi arroccati
sulle alture. Per esempio Pacentro,
bello e sorprendentemente
vivace. Torme di allegri ragazzini
affollano la piazza centrale sotto lo
sguardo benevolo dei nonni; noi ci
godiamo l’aria della sera e parliamo
di Madonna, la rockstar, la cui famiglia
è originaria di qui. A pochi chilometri
c’è Sulmona una cittadina famosa
per la sua bellezza, dove non
possiamo fare a meno di fermarci.
Ma solo per una breve sosta, perché
preferiamo concentrarci su temi
più consoni alla filosofia del nostro
viaggio, come le vicine Gole di Raiano.
Raggiungibili dall’omonima stazione,
sono profondi canyon, dove
scorgiamo strani uccelli che ci dicono
essere falchi pellegrini. Nidificano
sulle rocce inaccessibili e, qualche
giorno prima del nostro arrivo, i gestori
del parco hanno salvato un piccolo che si era cimentato
nel volo senza esserne ancora capace. Nella riserva
c’è l’eremo di San Venanzio, una costruzione incastrata
fra le rocce e ancora oggi visitata per la litoterapia legata
al culto del santo: in pratica la gente viene qui a strusciarsi
sulle pietre per trarne beneficio. Si sa che l’Abruzzo è
terra di grande spiritualità, per cui è d’obbligo una visita
all’eremo di San Celestino, dove dimorò il famoso papa
che, come dice Dante nella Divina Commedia, “fece per viltate
il gran rifiuto” (Inferno, canto III). È un luogo di grande
interesse non solo storico, ma anche paesaggistico, dal
quale lo sguardo spazia su tutta la Valle Peligna. Salutiamo
Danilo, la nostra guida, e ci riempiamo i polmoni dei
profumi di macchia mediterranea… Poi arriva il momento
di tornare a gioie e dolori della città. Saliamo sull’ultimo
treno stanchi, ma felici. Ne abbiamo avuto l’ennesima
conferma: l’Italia, anche nei suoi angoli più sperduti, è
un paese meraviglioso!
IL CUORE D’ITALIA
INFORMAZIONI
LE LINEE
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19
ADESSO OTTOBRE 2014
L’ITALIA IN DIRETTA
DI VALERIA PALUMBO
RISO AMARO
L’Italia è il maggior produttore
europeo di riso. Tuttavia la concorrenza
asiatica è sempre più
forte e cresce la protesta per
salvare il riso italiano (vedi foto
a fianco). I tempi delle mondine
“alla Riso amaro” (nella penultima
foto a destra, la protagonista
Silvana Mangano) sono lontani.
L’Ente nazionale risi fatica a
trovare mondine italiane in
grado di affrontare il duro lavoro
in risaia. Una mano potrebbe
arrivare proprio dall’Asia.
20
La battaglia del riso
Italien ist als Europas führender Reisproduzent von der asiatischen
Konkurrenz stark bedrängt, wobei eines der Probleme der fehlende Nachwuchs
bei den Reispflückerinnen ist. Hilfe kommt vielleicht aus Asien…
© D. Fracchia
A FARE SCANDALO, NELL’ITALIA DEL 1949, FU-
RONO I PANTALONCINI DI SILVANA MANGANO.
Più che per la denuncia delle condizioni delle mondine
– le ragazze che mondavano, cioè pulivano le risaie dalle
erbacce – Riso amaro di Giuseppe De Santis viene ricordato
ancora oggi per la sensualità della protagonista, allora
diciannovenne. Il film, un classico del Neorealismo,
fu girato nelle campagne vicino a Vercelli, in Piemonte.
Un film duro e di grande impatto, che raccontava di
donne fortissime e disperate.
la battaglia
i pantaloncini
pl.
la denuncia
mondare
Schlacht
kurze Hose
la risaia
l’erbaccia
la sensualità
il/la protagonista
girare
di grande
impatto
disperato
l’associazione
f.
öffentliche
Anklage
Unkraut
jäten
Reisfeld
Unkraut
Sinnlichkeit
Hauptdarsteller,
-in
drehen
mit großer
Wirkung
verzweifelt
Verband
il coltivatore
l’accordo
azzerare
il dazio
favorire
l’azienda
fare incetta di
avanzato
vietato
il proprietario
scendere in
piazza
dismettere
la varietà
crollare
il trimestre
Erzeuger,
Bauer
Übereinkommen
streichen
Zollgebühr
bevorzugen
Unternehmen
hier: aufkaufen
fortschrittlich
verboten
Eigentümer
hier: demonstrieren
aufgeben
Sorte
einbrechen
Quartal
Oggi si torna a parlare di risaie e di mondine. E si torna a
far rumore. Lo scenario, però, è completamente diverso.
In pericolo è lo stesso riso italiano. Secondo la Coldiretti,
l’associazione che riunisce i coltivatori italiani, l’accordo
europeo Everything But Arms (Tutto tranne le armi),
che azzera i dazi, ha favorito le multinazionali. Le grandi
aziende internazionali che si occupano di agricoltura
avrebbero fatto incetta di terreni nei paesi meno avanzati
e farebbero ora coltivare il riso senza proteggere i
lavoratori e usando prodotti chimici vietati da decenni
nelle campagne italiane ed europee. Certo, il problema
non si limita al riso. Tuttavia sono stati proprio i proprietari
e i lavoratori delle risaie di mezza Italia, dal Piemonte
alla Lombardia, dal Veneto all’Emilia-Romagna e alla
Sardegna, a scendere in piazza a metà luglio, in particolare
contro la concorrenza asiatica. Denunciano che nel
2014, in Italia, hanno dovuto dismettere 15.000 ettari, in
passato riservati alla coltivazione del riso. La produzione
della varietà Indica, la stessa che viene importata dalla
Cambogia, è crollata del 22%. Le importazioni cambogiane,
invece, sono cresciute del 360% solo nel primo
trimestre del 2014. Il motivo? Il riso Indica cambogiano
arriva a un prezzo inferiore ai 200 euro a tonnellata,
circa la metà di quanto costa produrlo in Italia. Eppure
l’Italia resta il primo produttore europeo di riso. Lo si
ADESSO OTTOBRE 2014
L’ITALIA IN DIRETTA
coltiva in 216.000 ettari di terreno pianeggiante: chi viaggia
tra il Basso Piemonte e la Bassa Lombardia sa quale
spettacolo unico offrano le risaie, soprattutto nel periodo
dell’allagamento, in primavera (da non mancare al tramonto),
e quale habitat ideale siano per gli uccelli acquatici.
Perfino una metropoli come Milano ha dedicato una
parte dei suoi scampoli di verde a un Parco delle Risaie
(www.parcodellerisaie.it).
Per secoli il riso ha dato lavoro ai braccianti, in particolare
alle donne, anche se le condizioni sono sempre state
durissime. Oggi la Coldiretti denuncia che la concorrenza
cambogiana minaccia oltre 10.000 famiglie, tra dipendenti
e imprenditori. Eppure, sempre in questi mesi, il
problema più urgente è stato l’opposto: trovare le mondine.
A maggio l’Ente nazionale risi, l’istituto pubblico
che si occupa di ricerca e tutela del riso, ha lanciato un
bando per trovare le “eredi” di Silvana Mangano. Come
requisito ha preteso il diploma, meglio se di perito agrario,
o almeno una comprovata esperienza sul campo.
Banditi macchinari e diserbanti, l’Ente vuole che il riso
venga ripulito dalle erbacce a mano. Non è un capriccio:
il Centro ricerche, che funziona come una banca delle
sementi e custodisce circa 2.000 delle qualità esistenti
in Italia, ha bisogno di personale esperto. “Fino all’anno
scorso collaboravano con noi donne di lunga esperienza,
– ha raccontato alla stampa il presidente –, ma ora non
riescono più a stare con i piedi in acqua tutto il giorno”.
Al contrario dei lavoratori che arrivano dalla Cina. E così
il paradosso potrebbe essere che, per salvare il riso italiano
da quello asiatico, l’unica speranza siano… i lavoratori
asiatici. D’altro canto, per immaginare quanto sia faticoso
quel lavoro basta leggere In risaia, il romanzo scritto
nel 1878 dalla marchesa Colombi, ossia da Maria Antonietta
Torriani, cofondatrice misconosciuta del quotidiano
Corriere della Sera: “Alle quattro, quando [Nanna, la
il terreno pianeggiante
l’allagamento
mancare
l’uccello
acquatico
lo scampolo
di verde
il bracciante
minacciare
il/la dipendente
l’imprenditore
m.
urgente
l’ente m.
la ricerca
la tutela
lanciare un
bando
l’erede m./f.
il requisito
pretendere
il perito
agrario
Flachland
Überflutung
fehlen, hier:
verpassen
Wasservogel
kleines Stück
Grünfläche
Tagelöhner
bedrohen
Beschäftigter,
Beschäftigte
Unternehmer
dringend
Körperschaft,
Anstalt
Forschung
Schutz
eine Ausschreibung
veranstalten
hier: Nachfolger,
-in
Anforderung
verlangen
Landwirt
comprovato
il campo
bandito
il diserbante
il capriccio
la banca delle
sementi
custodire
la qualità
collaborare
la stampa
provare
al contrario di
nachgewiesen
hier: Bereich
verbannt
Pflanzengift
Laune
Samenbank
salvare
d’altro canto
faticoso
la cofondatrice
misconosciuto
la fatica
reggere a qc.
abbagliante
dardeggiare
lucente
spossare
volgere
fluttuare
verwahren
Sorte
mitarbeiten
Presse
versuchen
im Gegensatz
zu
retten
andererseits
mühsam
Mitbegründerin
verkannt
Mühe
etw. aushalten
blendend
blitzen
blank
erschöpfen
wenden
schweben
protagonista] uscì dall’acqua dopo tante ore di quella fatica,
non poteva reggere al riflesso abbagliante del grande
piano bianco dardeggiato dal sole. Al lungo guardare
nell’acqua, lucente come uno specchio, gli occhi erano
spossati e non resistevano più alla luce; dovunque li volgesse
vedeva una palla azzurra fluttuarle dinanzi. Oh Signor
Iddio! – pensava – come potrò resistere?”
Valeria Palumbo: Chefredakteurin der Monatszeitschrift
L’Europeo, Mitglied in den italienischen Gesellschaften
der Historikerinnen und der Literatinnen.
Autorin zahlreicher Bücher in erster Linie über Frauen.
Gebürtige Römerin, lebt und arbeitet in Mailand.
21
ADESSO OTTOBRE 2014
INTERVISTA – DAVID ROCCO
Te la cucino io
L’ITALIA
Der italo-kanadische Starkoch David Rocco weiß, wem er seinen Erfolg
zu verdanken hat: seinen italienischen Genen. In seinem Showkonzept
verbindet er das Kochen mit Reisen und anderen Kulturen.
Testo: Salvatore Viola
22
È NATO A TORONTO, IN CANADA, 44 ANNI FA, EP-
PURE DI SÉ DICE DI ESSERE “A TUTTI GLI EFFETTI
ITALIANO! Padre di Pozzuoli (Napoli) e madre di Foggia”.
David Rocco è un cuoco televisivo, una vera celebrità
in Canada e negli Stati Uniti. I suoi cooking shows
– intitolati Dolce India, Amalfi Getaway e Dolce Vita – sono
trasmessi in 150 paesi, Germania compresa. Dopo Dolce
India a giugno, dal 29 settembre in prima serata sull’emittente
del National Geographic, Nat Geo People, ci sono
Amalfi Getaway e Dolce Vita. Un altro che cucina? direte
voi. Come se non ci fossero già abbastanza cuochi e trasmissioni
a spiegarci come mettere insieme un pranzo
per sei persone con gli avanzi del giorno prima o come
in jeder
Hinsicht
Fernseh-Koch
mit dem Titel
Sender
Sendung
a tutti gli
effetti
il cuoco
televisivo
intitolato
l’emittente f.
la trasmissione
mettere
insieme
l’avanzo
il bastoncino
di pesce
surgelato
il piatto
rivolgere a
il responsabile
zusammenstellen
Rest
Fischstäbchen
tiefgefroren
Gericht, Teller
richten an
Leiter, Verantwortlicher
Online ansehen!
Guarda il trailer della serie
Amalfi Getaway.
www.adesso-online.de/
davidrocco
lo chef
stellato
anzi
duettare
deliziare
il palato
il manicaretto
irriverente
i modi (pl.)
sicuri
la stretta di
mano
contagiare
il buon umore
lo spettatore
la puntata
intendere
avercelo nel
sangue
il rapporto
fare parte di
diverso
l’influenza
Sterne-Koch
vielmehr
im Duett
singen, hier:
gemeinsam
kochen
beglücken
Gaumen
Leckerbissen
respektlos
sicheres Auftreten
Händedruck
anstecken
gute Laune
Zuschauer
Folge
meinen
es im Blut
haben
Verhältnis
Teil sein von
anders
Einfluss
trasformare dei comuni bastoncini di pesce surgelato
in un piatto di alta gastronomia. È la prima domanda
che rivolgo ai responsabili di Nat Geo People, durante la
presentazione dello show a Monaco, all’EssZimmer dello
chef stellato Bobby Bräuer, dove siamo ospiti per un
evento speciale; anzi, specialissimo. David e Bobby hanno
duettato, in cucina, per deliziare i nostri palati con
veri manicaretti. La risposta alla mia domanda forse un
po’ irriverente non si è fatta attendere: “Aspetti di vedere
la trasmissione, ma soprattutto di conoscere David”.
Pochi minuti dopo, David è al nostro tavolo. Modi sicuri,
sorriso aperto, stretta di mano decisa. Difficile non lasciarsi
contagiare dalla sua vitalità, dal suo buon umore,
dalla sua energia; in una parola, dalla sua italianità.
“La cucina, il mangiare, sono un modo per far stare insieme
le persone. Molti spettatori mi hanno detto che,
dopo aver visto una puntata del mio show, hanno sentito
il bisogno di invitare la loro famiglia o gli amici a mangiare
da loro. È eccezionale! È proprio quello che voglio
trasmettere”.
Dici spesso: “Io non sono uno chef, sono italiano”. Che
cosa intendi di preciso? Il cibo è nel mio Dna, ce l’ho
nel sangue. Amo cucinare e, attraverso il cibo, mettere
insieme le persone. È una qualità nella quale si possono
identificare molti italiani. Non è una cosa che si impara,
ma uno stile di vita.
Che rapporto hai con l’italiano che è in te? Ottimo! Fa
parte di me e di ciò che sono e non sempre è stato facile
“essere diverso”, in un quartiere molto anglosassone
come quello dove sono cresciuto.
Chi ti ha insegnato a cucinare? Mia madre e mia nonna
mi hanno insegnato tutto quello che so e hanno avuto
una grande influenza sulla mia filosofia a tavola: non si
ADESSO OTTOBRE 2014
LA DOLCE VITA AMALFITANA
Tre momenti della trasmissione Amalfi Getaway, in onda in Germania su
Nat Geo People dal 29 settembre. Tra ricette tipiche, la raccolta dei limoni
e giri in Vespa, David Rocco racconta le tradizioni della “cucina povera”
tipica della Costiera amalfitana. Amalfi è una delle sue città italiane
preferite e qui passa anche le vacanze estive.
INTERVISTA – DAVID ROCCO
Mi piace
cucinare
mangiare
viaggiare
Non mi piace
i biglietti dei parcheggi a pagamento
[Parkscheine]
i pomodori acerbi [unreif]
la fila [Warteschlange ] nei negozi
24
nutrirsi
condividere
sposato
folle
l’impegno
coinvolgere
la scelta
l’attore m.
la laurea
la passione
rispetto a
affollare
innanzitutto
a volte
incredibile
la mente
arricchire
lo scambio
un dare e un
ricevere
sich ernähren
teilen
verheiratet
verrückt
Verpflichtung
miteinbeziehen
Wahl
Schauspieler
Uniabschluss
Leidenschaft
im Vergleich
zu
füllen
vor allem
manchmal
unglaublich
Geist
bereichern
Austausch
ein Geben und
ein Nehmen
il ragù
il manzo
il trito di carne
insaporito
la miscela di
spezie
in genere
al di là di
laggiù
fondamentale
la varietà
fare la
differenza
un filo di
la melanzana
maturo
Fleischsoße
Rind
Hackfleisch
gewürzt
Gewürzmischung
im Allgemeinen
abgesehen
von
dort unten/
drüben
wesentlich
Vielfalt
den
Unterschied
ausmachen
ein paar
Tropfen
Aubergine
reif
mangia solo per nutrirsi! Mangiando, si festeggia la vita
e lo stare insieme in famiglia e con gli amici. Il cibo diventa
così un’esperienza da condividere.
Sei sposato e hai tre figli. A casa cucini tu? La mia settimana
è folle e ho tantissimi impegni di lavoro, ma cerco
sempre di trovare il tempo, soprattutto nel fine settimana,
di cucinare coinvolgendo anche i miei figli. Prepariamo
insieme molti piatti italiani, ma non esclusivamente.
Dietro a un grande uomo c’è spesso una grande donna.
Che ruolo ha avuto tua moglie nella scelta del tuo lavoro?
Be’, in realtà io volevo fare il cinema e per un periodo,
durante l’università, ho fatto l’attore e il modello.
Dopo la laurea in Economia, non avevo le idee chiare.
Sapevo di voler lavorare nel cinema e in televisione e di
avere una vera passione per la cucina. L’idea di mettere
insieme le due cose è stata di Nina, mia moglie. Fino a
quel momento nessuno aveva ancora avuto l’idea di uno
show che combinasse il viaggio con la cucina.
Cos’ha di diverso il tuo show rispetto ai tanti che affollano
le TV di mezzo mondo? Quello che propongo io è
innanzitutto un viaggio, un’esperienza nella quale, grazie
alla cucina, è possibile entrare in contatto e conoscere
persone e culture a volte lontane, come in Dolce India. Si
può imparare tutto da tutti. L’India è stata un’esperienza
incredibile in questo senso, ha aperto la mia mente e ha
arricchito anche il mio modo di cucinare. Con le persone
che ho incontrato c’è stato uno scambio, un dare e un
ricevere…
Un esempio di questo scambio? La Bolognese Garam Masala,
una variante del famoso ragù, in cui al posto del
manzo si usa un trito di carne di agnello o di capra e il
tutto è insaporito dal Garam Masala, una miscela di spezie
con cui in genere si condiscono piatti di carne. Ma
al di là delle ricette, è interessante il fatto che anche laggiù
la cucina gioca un ruolo fondamentale nella cultura
e nella società, un po’ come in Italia.
Qual è per te il segreto di una grande cucina? Semplicità
e ingredienti di altissima qualità. È la giusta combinazione
di questi due elementi, non la complessità a fare
grande una cucina…
Come quella italiana, per esempio... Certo! La cucina
italiana ha in più una varietà di piatti e di ingredienti incredibile.
Gli ingredienti, come dicevo, sono fondamentali.
Il mio preferito è l’olio. Un buon olio di oliva può
fare la differenza. Prendi una ricetta semplicissima come
la caprese. Pomodori, mozzarella di bufala, qualche foglia
di basilico fresco, un filo di ottimo olio d’oliva ed
ecco un piatto facile e fantastico.
La tua ricetta per salvare il mondo? Le melanzane alla
parmigiana! (Ridiamo). Pomodori maturi, mozzarella,
melanzane fritte. Pesante? Forse, ma è buonissima.
David Rocco è nato a Toronto nel 1970 da genitori italiani.
È un cuoco televisivo molto conosciuto in Canada e
CHI È
negli Stati Uniti grazie ai suoi programmi di cucina Dolce Vita,
Amalfi Getaway e Dolce India. Le sue ricette sono contenute
anche in diversi libri di cucina, come David Rocco’s Dolce Vita e
Made in Italy. Vive tra Toronto e Firenze e va in vacanza ad
Amalfi. È sposato e ha tre figli: Emma, Giorgia e Dante.
ADESSO OTTOBRE 2014
SCHERZI A PARTE
DI SILVIA ZICHE
25
il fidanzato
mettere alla prova
Verlobter
auf die Probe
stellen
ADESSO OTTOBRE 2014
BOTTA E RISPOSTA
DI MARINA COLLACI
È TEMPO DI TABLET, TOUCH-
SCREEN E SMARTPHONE. Le nostre
dita corrono velocissime sui tasti
e scrivono ogni giorno, con tocchi
leggeri e poca fatica, fiumi di parole.
Abbiamo raggiunto il nirvana tecnologico.
Eppure sbaglia chi ritiene
che la vecchia scrittura a mano sia
una reliquia del passato. Nuovi studi
dimostrano che la gestualità della
scrittura stimola aree del cervello
diverse da quelle che si attivano
quando le dita volano su una tastiera.
Testa e testo si fondono e scrivere
a mano aiuta a concentrarsi meglio
sui contenuti, stimola la creatività e
l’apprendimento. E poiché a mano
scriviamo poco e male, a sorpresa
stanno nascendo ovunque scuole e
corsi di bella calligrafia.
Ormai la tecnologia è la strada scelta
anche per l’apprendimento nelle
scuole europee. Nell’80% delle
classi inglesi, per esempio, ci sono
strumenti informatici. In Italia sono
stati investiti per la scuola digitale
il tocco
la fatica
sbagliare
la gestualità
il cervello
fondersi
l’apprendimento
la bella calligrafia
il risultato
adeguato
solo 30 milioni di euro (5 euro a studente).
Risultato? Solo il 14% delle
scuole ha strumenti didattici digitali
adeguati.
L’arte di scrivere
Lassen sich unsere Gedanken ebenso in die Tastatur klopfen wie
mit dem Füller auf Papier bringen?
Anschlag
Mühe
sich täuschen
Gestik
Gehirn
verschmelzen
Lernen
Schönschreiben
Ergebnis
geeignet
26
Preferisce scrivere a penna
o con la tastiera?
A dire la verità, più che con
la penna o con la tastiera io
preferisco scrivere con la
matita. La mia matita preferita
è quella Hb scura. Qualcuno
dice che è un segno di insicurezza,
ma sinceramente non
sono d’accordo.
Alcuni neurofisiologi affermano
che i pensieri si sviluppano
in maniera diversa se si scrive
a mano o al computer. Ha mai
vissuto questa esperienza?
Sì, in effetti, io davanti al computer
non mi trovo molto bene perché ho difficoltà a
pensare. Infatti scrivo sempre prima a mano i concetti
e dopo li trascrivo velocemente al computer.
Quali problemi genera la scrittura al computer?
Lo schermo illuminato mi distrae.
Si è perso, con il computer, l’amore per la bella calligrafia?
Più che la bella calligrafia, oggi sono i contenuti che si
sono persi!!
la penna
la matita
affermare
svilupparsi
trascrivere
illuminato
il contenuto
Füller
Bleistift
behaupten
sich entwickeln
übertragen
beleuchtet
Inhalt
Preferisce scrivere a penna o
con la tastiera?
Ormai sono abituata a usare
sempre la tastiera.
Alcuni neurofisiologi affermano
che i pensieri si sviluppano
in maniera diversa se si scrive
a mano o al computer. Ha mai
vissuto questa esperienza?
In effetti, per alcune cose preferisco
la penna, per esempio
quando devo prendere velocemente
appunti durante una
conferenza e schematizzare
a modo mio. Per tutto il resto,
uso il computer. Anche in privato:
se devo scrivere una lettera
Paola Travascio, di Pozzuoli, 42 anni, docente (a sinistra) e
Silvia Galdoni, di Saronno, 46 anni, impiegata [Angestellte ].
Guarda il video
su una scuola
italiana digitale.
www.adesso-online.de/scuoladigitale
a un amico, mando una mail.
Quali problemi genera la scrittura
al computer?
Si tende ad abbreviare le frasi,
a tralasciare la punteggiatura,
a non far caso ai caratteri e ciò
comporta equivoci. Una volta
una collega ci ha scritto una
mail tutta in maiuscolo e noi
pensavano fosse arrabbiata,
invece aveva solo dimenticato
di schiacciare un tasto!
Si è perso, con il computer,
l’amore per la bella calligrafia?
La calligrafia è cambiata in
peggio; quando scriviamo a
mano non capiamo nemmeno
noi cosa abbiamo scritto!
essere abituato
a qc.
prendere
appunti
in maiuscolo
arrabbiato
schiacciare
cambiare in
peggio
tendere a qc.
tralasciare
la punteggiatura
far caso a
l’equivoco
an etw. gewöhnt
sein
mitschreiben,
sich Notizen
machen
zu etw. neigen
auslassen
Zeichensetzung
aufpassen auf
Missverständnis
in Großbuchstaben
wütend
drücken,
betätigen
sich verschlechtern
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Nie wieder
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Per Post: Spotlight Verlag GmbH, Marketing B2B, Fraunhoferstr. 22,
82152 Planegg, Deutschland
PASSAPAROLA
DI RENATA BELTRAMI
I nuovi persuasori occulti
Werbung, die stille Verführerin des
surfenden Konsumenten? Aber hat
sie nicht schon lange vor dem Internet
die allzu menschliche Anfälligkeit
für Manipulationen und Versuchungen
ausgenutzt?
SEMBRA DI ESSERE TORNA-
TI INDIETRO DI 50 ANNI,
quando espressioni come
boom dei consumi suonavano
confortanti, Carosello era
un programma per famiglie
e la pubblicità era “l’anima
del commercio”. C’era
chi scagliava anatemi contro
i “persuasori occulti”, che influenzavano
le nostre scelte, ma nello
stesso tempo si considerava la “grafica
pubblicitaria” un’espressione di arte moderna.
Oggi i nuovi moralisti si scatenano contro colossi come
Google o Facebook, incolpandoli di manipolare i sentimenti
e le emozioni degli utenti in maniera subdola per influenzare
i loro desideri e, di conseguenza, i loro acquisti.
Setacciare i profili per intercettare gusti e interessi è
il persuasore
occulto
geheimer
Verführer
l’espressione
Ausdruck
f.
confortante tröstlich
Carosello vedi pag. 67
la pubblicità Werbung
scagliare
anatemi
hier: verfluchen
scatenarsi sich auflehnen
incolpare beschuldigen
l’utente m./f. Nutzer, -in
subdolo hinterlistig
l’acquisto Einkauf
setacciare sieben, durchkämmen
intercettare abhören,
abfragen
la violazione Verletzung
la privacy Privatsphäre
la relazione Beziehung
modificare verändern
osservare feststellen
la pulsione Trieb
profondo hier: tiefsitzend
far sì che erreichen,
dass
il secolo
l’invenzione f.
la scienza
l’arma
potente
disporre
il discorso
l’eloquenza
coinvolgere
l’interlocutore
m.
l’incanto
la commozione
il corteggiamento
la seduzione
convincere
l’indignato
rozzo
caricaturale
minacciato
la vittima
a misura di
qc.
Jahrhundert
Erfindung
Wissenschaft
Waffe
mächtig
hier: aufbauen
Rede
Redekunst
miteinbeziehen
Gesprächspartner
Zauber
Ergriffenheit
Umwerben
Verführung
überzeugen
Empörter
derb, hier:
rudimentär
karikaturistisch
bedroht
Opfer
an etw. angepasst
una violazione della privacy, affermano in molti.
Viene da chiedersi: la privacy di chi? Di quelli che la postano
quotidianamente su Facebook con tanto di foto, di
collegamenti e tag? E poi, si tratta veramente di manipolazione
emotiva, o è piuttosto un modo come un altro di
orientare i desideri, tipico di ogni relazione umana?
“Anche la scrittura e la lettura, l’arte e la visione sono
attività che modificano la psicologia degli
esseri umani”, osserva Pierluigi Battista
in un interessante articolo sul
Corriere della Sera. “Ne orientano
i desideri, danno voce alle loro
pulsioni più profonde”, fino a
far sì che si desiderino le cose
che desiderano gli altri e l’imitazione
culturale diventa una
seconda natura.
Già molti secoli prima dell’invenzione
degli algoritmi usati dai
giganti del web, la scienza della retorica
aveva definito la persuasione come l’arma
più potente della comunicazione umana, grazie all’ordine
in cui disporre il discorso, all’uso di figure retoriche
e all’eloquenza, molto più importante del contenuto per
coinvolgere l’interlocutore. Il meccanismo non è lo stesso
a teatro o al cinema? L’incanto e la commozione non
sono forme di manipolazione? Il corteggiamento, la seduzione,
la retorica politica non hanno lo stesso obiettivo:
convincere qualcuno a pensarla in un certo modo?
Forse i nuovi indignati esagerano un po’? Secondo Battista
sì. “L’idea di un grande complotto di multinazionali
che vogliono influenzare la nostra psicologia non solo è
ideologicamente rozza, ma anche fondata su un’antropologia
elementare e quasi caricaturale”, un po’ come se
l’individuo fosse una creatura semplice, minacciato da
un mostro che lo vampirizza come una povera vittima.
Forse il gioco incrociato delle influenze non è poi così
occulto, il “lava più bianco” non ci convince più e siamo
proprio noi a volere che qualcuno selezioni per noi acquisti
a misura del nostro profilo. O no? La pubblicità è
l’anima del commercio o il commercio dell’anima? Chissà
se Mark Zuckerberg ha mai sentito questi slogan obsoleti.
A voi la parola.
Renata Beltrami: Buchautorin und unermüdliche
Beobachterin von Trends im Alltagsleben, liefert
Denkanstöße und Kurioses, Neues und
Wissenswertes, aktuell recherchiert.
Ihre Meinung ist gefragt adesso@spotlight-verlag.de
29
ADESSO OTTOBRE 2014
DIE GEHEIMNISSE DER KUNST
Jeden Monat: Die großen Geheimnisse und
Rätsel der italienischen Kunstgeschichte.
I MISTERI DELL’ARTE
DI DANIELA MANGIONE
UNA PIEVE
30
SAN CASSIANO
È un santo e martire
vissuto nel III secolo d.C.,
patrono degli educatori.
Secondo la tradizione, il
giudice lo condanna per
non aver rinunciato alla
fede cristiana. Martirizzato
dai suoi stessi studenti,
i quali lo colpiscono
a morte con gli stiletti
che all’epoca si usavano
per incidere le tavole di
cera, gli stessi con i quali
avevano probabilmente
preso appunti mentre
Cassiano insegnava la sua
ars notaria, una specie di
stenogafia. Nella pieve di
San Cassiano il santo è
rappresentato a cavallo.
L’immagine di cavaliere a
protezione del suo popolo
richiama gli ideali della
cavalleria e conferma l’importanza
dei Templari.
il secolo
l’educatore
m.
il giudice
condannare
martirizzare
colpire a
morte
lo stiletto
incidere
la tavola di
cera
prendere
appunti
la pieve
i (cavalieri)
Templari
Jahrhundert
Erzieher
Richter
verurteilen
martern
hier: erstechen
Griffel
einritzen
Wachstafel
mitschreiben
Pfarrei
Tempelritter
4
Es braucht schon einen aufmerksamen Blick, um
die Symbolik der Figuren und Ornamente in der
kleinen, dem Hl. Kassian geweihten Steinkirche im
toskanischen Apennin zu erkennen und zu deuten.
sorgere hier: stehen È PROPRIO PICCOLA, LA PIEVE DI SAN
la cornice hier: Winkel CASSIANO DI CONTRONE , UN PAESE
serbare bewahren
la traccia Spur DELLA VAL DI LIMA, IN TOSCANA. Datata
772, sorge in una posizione e in una corni-
disseminato verstreut
solitario verlassen ce paesaggistica di straordinaria bellezza e armonia,
eppure le sue pietre serbano traccia di
lo studioso Gelehrter
accadere passieren
la facciata Fassade strani misteri. Sui segni disseminati in questa
la pietra Stein
solitaria pieve continuano a interrogarsi studiosi
di storia medievale e di storia dell’arte.
scorgere bemerken
la lunetta Bogenfeld
enigmatico rätselhaft Questa chiesa, infatti, sembra “parlare” a chi
l’orante m./f. Beter
sia disposto a riservarle la giusta attenzione.
il paganesimo Heidentum
la rupe Felsen La struttura, come ogni tanto accade in Toscana,
è formata da una facciata in pietra bianca
il perimetro Umfang, hier:
Außenseite
la lastra Platte e da un campanile in pietra scura. Sulla facciata,
il pavimento Boden
il visitatore scorge una lunetta con tre
figure enigmatiche: tre figure antropomorfe,
con le braccia alzate e con grandi mani . Si tratta di oranti, figure molto
più legate al paganesimo che al cristianesimo; di oranti si parla anche per
le rupi preistoriche. Gli oranti si ripetono anche lungo il perimetro e in una
lastra collocata nel pavimento dell’abside. Si tratta di sciamani? Sono figure
1
3
34 a PUNTATA
ESOTERICA
propiziatorie? È possibile che
la ripresa di tale simbologia
propiziatorio gnädig
stimmend,
versöhnend
stia a indicare il “Come in cielo
così in terra” del Padre Nonahme
la ripresa Wiederaufstro.
Gli studiosi ritengono più il riferimento Bezug
la Tavola Tabula
probabile, però, il riferimento
smeraldina Smaragdina
al motto della Tavola smeraldina
il fiore dell’apocalisse: Evangelistensymbol
di Ermete Trismegisto: “Ciò
che è in basso è come ciò che è in Form eines
Knotenornaments
il semicerchio Halbkreis
in alto”.
intersecarsi sich
All’interno i mosaici pavimentali
schneiden
sono bianchi, neri e rossi,
legare verbinden
la clessidra Sanduhr
i colori dell’alchimia. È presente
un fiore dell’apocalisse
la lotta Kampf
la scacchiera Schachbrett
, ovvero un simbolo formato una sorta di eine Art von
il ricono- Anerkennung
da quattro semicerchi che si intersecano
e che rappresentano
scimento
i quattro elementi del mondo.
Nella religione cristiana esso è legato anche ai quattro evangelisti,
ma qui richiama la formula alchemica dell’armonia.
Una clessidra e due scacchiere ricordano che il tempo
fugge ed è determinato dalla lotta fra il bene e il male. A chi
sa ascoltare, anche questi simboli parlano dei potentissimi
Templari, molto presenti in Toscana. La scacchiera era infatti
il loro marchio, una sorta di segno di riconoscimento chiaramente
visibile in questa pieve.
2
SIMBOLI PARTICOLARI
LA STELLA
A SEI PUNTE
A dimostrare che la pieve non contiene solo
simbologie cristiane c’è anche una stella a
sei punte, che troneggia fra le immagini scolpite
sulla facciata. La stella a sei punte, infatti,
era collegata alla tradizione cabalistica, dove
rappresentava l’armonia dell’universo attraverso
l’intersezione dei due triangoli, orientati l’uno
verso il basso e l’altro verso l’alto, a simboleggiare
i principi positivi e negativi dell’universo.
Era anche simbolo
troneggiare thronen alchemico di unione
l’intersezione
f. dung
Überschnei-
di fuoco e acqua,
il triangolo Dreieck
quindi ancora di armonia,
questa volta
verso il nach unten
basso
ottenuta attraverso
l’unione f. Verbindung gli elementi.
La facciata della
pieve di San Cassiano
di Controne con il suo
alto campanile
in pietra scura.
31
ADESSO OTTOBRE 2014
L’ITALIA A TAVOLA
SAPORI
VISTA LAGO
Neben Hecht, Aal und Barsch sind Karpfen und Schleie Hauptzutaten für
die regionalen Fischspezialitäten. Besondere Leckerbissen sind außerdem
die typischen Trasimener Bohnen und Käsesorten wie der Crudolone.
Testo: Marina Collaci
32
“LA MIGLIOR VITA È QUELLA DEL PESCATORE.
D’inverno è un po’ dura, ma d’estate facciamo i signori!”
Marcello Zeppittelli, segretario della Cooperativa dei
pescatori di San Feliciano, quest’anno è molto contento:
il livello del lago Trasimeno è più alto di ben due metri a
causa delle piogge e la pesca del persico reale, della tinca,
dell’anguilla, del luccio e della carpa è stata migliore
del previsto. “Quando l’acqua è bassa, il pesce si muove
poco ed è più difficile pescarlo”, spiega. Il lago Trasimeno,
il quarto lago più grande d’Italia, è poco profondo. Lo
alimenta soprattutto l’acqua di origine piovana che scende
dalle colline. Di solito, il lago supera di poco i quattro
metri, ma quest’anno è
arrivato a oltre sei metri
di profondità. Marcello
appartiene a una
famiglia di pescatori
e si muove senza difficoltà
da una piccola
barca all’altra. Passa
fra i molti pali di legno
conficcati nel fango del
fondale. Sono disposti
in perpendicolare
rispetto alla riva e sostengono
una rete conica
fissa chiamata tofo,
che serve a catturare
le anguille. “I pescatori
di mare usano reti
più belle delle nostre, –
commenta con un sorriso,
– ma noi lavoriamo solo mezza giornata e abbiamo il
pomeriggio a disposizione per fare quello che vogliamo!”
Il piccolo paese di San Feliciano è famoso per i vicoli antichi,
stretti e ripidi, il bel lungolago e il verde profumato
della campagna che lo circonda. I pescatori che vivono e
lavorano qui sono ben 45. Da qualche anno, infatti, molti
ragazzi hanno deciso di fare questo mestiere e ben 15 pescatori
hanno poco più di 20 anni. “Forse è l’effetto della
crisi”, riflette il pescatore Marcello, che ha circa 50 anni.
Il lavoro c’è perché i pescatori della Cooperativa di San
Feliciano non solo pescano il pesce, ma lo lavorano, lo
sfilettano, lo congelano, lo vendono al minuto e lo spediscono
ai ristoranti, anche a quelli del lontano Lago di
Garda. Da un po’ di tempo, poi, lo affumicano anche.
vista lago
il pescatore
d’inverno
la cooperativa
il livello
alto
il persico
reale
la tinca
l’anguilla
il luccio
la carpa
basso
profondo
alimentare
l’acqua di origine
piovana
la profondità
la difficoltà
Seeblick
Fischer
im Winter
Genossenschaft
hier:
Wasserspiegel
hoch
Flussbarsch
Schleie
Aal
Hecht
Karpfen
niedrig
tief
speisen
Regenwasser
Tiefe
Schwierigkeit
il palo di
legno
conficcato
il fango
il fondale
perpendicolare
sostenere
la rete
catturare
a disposizione
stretto
ripido
il lungolago
circondare
riflettere
congelare
vendere al
minuto
affumicare
Holzpfosten
hineingesteckt
Schlamm
Seegrund
senkrecht
stützen, halten
Netz
fangen
zur Verfügung
eng
steil
Uferpromenade
umgeben
überlegen
einfrieren
im Einzelhandel
verkaufen
räuchern
© F. COGOLI (11), StockFood
ADESSO OTTOBRE 2014
UN LAGO DI TRADIZIONI
Qui, da sinistra: veduta di Passignano
sul Trasimeno; crocchette
di pesce; pâté di tinca affumicata
con olio, prezzemolo e aglio.
Nell’altra pagina: gli Orsini,
produttori di legumi fagiolina del
Trasimeno.
condire
spalmare
croccante
abbrustolito
la prelibatezza
poroso
il magazzino
il camioncino
la friggitoria
a base di
valere la pena
assaggiare
il pesce
latterino
il cartoccio
la carta paglia
soffriggere
bollire
la salvia
il tramonto
la meta
hier: anrichten
streichen
knusprig
geröstet
Delikatesse
grobporig
Lager
Kleinlaster
Frittenbude
aus
sich lohnen
probieren
Kleiner Ährenfisch
Tüte
Strohpapier
anbraten
kochen
Salbei
Sonnenuntergang
Ziel
33
In particolare, con la tinca affumicata preparano un pâté
che si condisce con olio, prezzemolo, aglio e limone e si
spalma su fette croccanti di pane abbrustolito. Una delle
prelibatezze è il caviale del Trasimeno, che i pescatori preparano
con uova di carpa e di tinca. È ottimo quando viene
aggiunto al sugo di pomodoro per condire i pici, che
sono spaghetti porosi, fatti a mano e tipici della zona. Vicino
al magazzino i pescatori della cooperativa tengono
un camioncino che hanno
trasformato in friggitoria,
dove si possono mangiare
snack a base di pesce. Vale
davvero la pena di assaggiarli:
le crocchette di pesce
latterino sono servite
nel classico cartoccio di
carta paglia; l’anguilla viene
prima soffritta nell’olio
aromatizzato con aglio e rosmarino, poi marinata per 48
ore in una mistura che si ottiene facendo bollire aceto,
vino bianco, cipolla, carote, salvia e zucchero.
D’estate, poi, i pescatori organizzano attività di “pescaturismo”
e accompagnano i visitatori a scoprire le meraviglie
del lago a bordo delle loro barchette. Si parte
la mattina presto, oppure al tramonto, per raggiungere
tre mete: l’isola Maggiore, un villaggio di pescatori del
ADESSO OTTOBRE 2014
L’ITALIA A TAVOLA
1 Per il ripieno [Füllung ] tagliate a cubetti
[Würfel ] il lardo o la pancetta.
2 Lavate e sminuzzate [sminuzzare:
zerkleinern ] le foglie di rosmarino, l’aglio
e una parte di finocchio. Frullate [frullare:
verrühren ] il tutto con il lardo. Potete
utilizzare anche un mixer.
CARPA REGINA
IN PORCHETTA
Ristorante “L’Acquario”
Ingredienti per 4 persone:
1 carpa di 2 kg
2 ciuffetti di finocchio selvatico [wilder Fenchel]
o una manciata di semi di finocchio
1 bicchiere di vino bianco secco
3 cucchiai di aceto di vino bianco
½ bicchiere di olio extravergine di oliva
200 g di lardo [Rückenspeck vom Schwein] di
maiale o pancetta [Bauchspeck]
1 spicchio d’aglio
un rametto di rosmarino
un limone
sale e pepe quanto basta
34
3 Pulite il pesce, squamatelo
[squamare: entschuppen ], evisceratelo
[eviscerare: ausnehmen ], togliete l’interno
delle branchie [Kieme ]. Lavate bene e
asciugate con carta da cucina. Fate due
tagli [Schnitt ] profondi per il ripieno in
senso opposto alla lunghezza.
4 Salate e pepate l’esterno e l’interno
del pesce, anche nelle incisioni
[Einschnitt ]. Riempite la carpa, anche
nei tagli, con i rametti di finocchio, le fette
di limone e il composto [Mischung ] di
lardo e aromi, che spalmerete [spalmare:
verstreichen ] anche all’esterno della carpa.
5 Disponete la carpa su una teglia [Form,
Blech ] e irrorate [irrorare: benetzen ] di olio
e vino bianco. Mettete nel forno preriscaldato
[vorgeheizt ] (180-200 gradi) e fate
cuocere per almeno un’ora.
6 A fine cottura, sfilettate la carpa, disponete
i filetti su un piatto di portata da
forno [feuerfeste Anrichteplatte ] e spruzzate
[spruzzare: bespritzen ] con aceto bianco.
Riscaldate in forno prima di servire.
ADESSO OTTOBRE 2014
L’ITALIA A TAVOLA
Quattrocento, con soli 20 abitanti; l’isola Minore, un piccolo
bosco romantico che sembra galleggiare sull’acqua
e, infine, l’isola Polvese, dove ci sono un monastero e un
castello e che è utilizzata per ricerche scientifiche e attività
didattiche. Qui si fermano per cucinare tutti insieme
il pesce appena pescato. Dalla riva si osservano i cigni
selvatici e il falco pellegrino, gli aironi rossi e cenerini
che fanno il nido fra i canneti; si ammira il panorama dei
borghi medievali che si affacciano sulle rive. Il borgo più
grande è Castiglione del Lago, che si trova su una penisola
calcarea alta 200 metri. La sua fortezza medievale, voluta
da Federico II di Svevia, ha una forma pentagonale,
con cinque torri e tre porte, che si ispira alla costellazione
del Leone. Un altro dei suoi gioielli è Palazzo della Corgna,
una piccola reggia cinquecentesca con gli affreschi
del celebre pittore manierista Niccolò Circignani, detto
il Pomarancio. Da queste parti
in cucina le sorprese non
mancano. Il piatto più celebre
del paese è il tegamaccio, una
zuppa di pesce a base di anguilla,
luccio e pesce persico
che viene cotta in una pentola
di coccio, il tegamaccio, appunto.
La zuppa è insaporita
con un soffritto di verdure,
vino bianco e pomodorini. Bisogna
cuocerla a lungo e, per
non far attaccare il pesce alla
pentola, guai girare il contenuto
con un cucchiaio: si
deve muovere l’intero tegame!
Al ristorante L’Acquario si
può assaggiare un’altra specialità
della zona, la carpa regina
in porchetta, che è una carpa
farcita molto grossa. Il ripieno
è fatto con un battuto di lardo
e prosciutto condito con
sale, pepe, finocchio selvatico,
aglio e rosmarino tritati e
un goccio di aceto (vedi ricetta
a sinistra). Fra le specialità del
La chef Anna
Sagaria e Viola
Chiucchiurlotto
(a destra) del
ristorante
L’Acquario
servono la
specialità
della zona: la
carpa regina in
porchetta.
lago ci sono anche i gamberi,
che si servono aromatizzati
con porri e mandorle, e i filetti
di luccio arrotolati o profumati
con il mirto. Tutti i piatti
vengono accompagnati con
un buon vino Trebbiano della
zona, un Grechetto o un Gamay
perugino. Se dopo averli
assaggiati, volete comprarne
Lo sapevate che…
La Cooperativa di pescatori di San Feliciano nasce nel
1928, durante il fascismo, un’epoca [Zeit] in cui le cooperative
fra lavoratori [Arbeiter] non erano ben viste dalle autorità
[Behörden]. I pescatori, che fino a pochi anni prima erano
molto poveri anche a causa dei prezzi imposti [auferlegt] dai
commercianti [Händler], si uniscono e decidono [decidere:
beschließen] un prezzo unico che il mercato deve accettare.
Diventano più autonomi e padroni di se stessi [Herren ihrer
selbst] e riescono a raggiungere un maggiore benessere
economico [wirtschaftlicher Wohlstand].
il Quattrocento
l’abitante
m./f.
galleggiare
il monastero
il castello
la ricerca
scientifica
il cigno selvatico
il falco pellegrino
l’airone (m.)
rosso
l’airone (m.)
cenerino
il nido
il canneto
medievale
calcareo
la fortezza
Federico II di
Svevia
mancare
la zuppa di
pesce
15. Jahrhundert
Bewohner, -in
schwimmen
Kloster
Burg, Schloss
wissenschaftliche
Forschung
Singschwan
Wanderfalke
Purpurreiher
Graureiher
Nest
Schilf
mittelalterlich
kalkhaltig
Festung
Friedrich II.
von Hohenstaufen
Turm
Sternbild
la torre
la costellazione
la reggia
Königspalast
mangeln,
fehlen
Fischsuppe
la pentola di Tontopf
coccio
appunto eben
insaporire würzen
il soffritto: aromat. Mischung
aus angeröstetem gehacktem
Gemüse
attaccare anlegen
guai wehe
intero ganz
la regina in „Königin im
porchetta Speck“, gefüllter
Karpfen
farcito gefüllt
il ripieno Füllung
il battuto: Emulsion aus kleingeh.
Speck und aromatischem
Gemüse
il lardo Rückenspeck
vom Schwein
il finocchio wilder Fenchel
selvatico
tritato feingehackt
il gambero Krebs
la mandorla Mandel
assaggiare probieren
ADESSOplus
Fai un esercizio sulle
specialità gastronomiche del
lago Trasimeno nella rubrica
Grammatica.
© Huber/Sime
35
ADESSO OTTOBRE 2014
L’ITALIA A TAVOLA
Da sinistra: Antonio e Marco Meloni del
caseificio Fontemanna a Panicale; la fortezza di
Castiglione del Lago.
36
qualche bottiglia, vale la pena di visitare la Cantina del
Trasimeno: qui sono raccolte le uve di 270 soci che coltivano
sui colli del Trasimeno. Lo shopping può continuare a
Piegaro, un piccolo paese in campagna, poco lontano dal
lago. Qui Riccardo e Clelia Cini hanno creato un’azienda
di vini e oli biologici di altissima qualità.
L’Umbria è celebre in tutta Italia anche per i suoi particolarissimi
legumi. Sul Trasimeno esiste un fagiolo così
piccolo che sembra un chicco di riso: si chiama la fagiolina
del Trasimeno, ha un sapore delicato e la buccia sottilissima,
che lo rende molto digeribile. È così buono che basta
bollirlo e condirlo con un filo d’olio per ottenere un piatto
d’alta cucina. Coltivarlo, però, è un lavoro lungo e faticoso.
Nel dopoguerra, infatti, la fagiolina era sparita dalle
tavole umbre. Oggi la ritroviamo per fortuna a Passignano,
un incantevole borgo medievale che si affaccia sul
lago, celebre per la sua rocca longobarda. Flavio Orsini,
uno dei nuovi contadini colti che hanno riscoperto questi
legumi antichi, lo coltiva e lo vende nella sua fattoria
del Seicento. Grazie a lui è tornato sulle tavole anche un
piccolo cecio di colore nero che un tempo non veniva
usato, ma oggi è un vanto di Slow Food.
LAGO TRASIMENO
INDIRIZZI
SAN FELICIANO
Cooperativa dei
pescatori
+39 075 8476005.
info@pescatorideltrasimeno.com
CASTIGLIONE DEL
LAGO
RISTORANTE L’AC-
QUARIO
Corso Vittorio Emanuele
69
+39 075 9652432.
info@ristorantelacquario.it
LA CANTINA DEL
TRASIMENO
Via Roma 236
Castiglione del Lago
+39 075 9652493.
Qui si comprano ottimi
vini come il Trebbiano.
PANICALE
CASEIFICIO FONTE-
MANNA
Via Colombo 30
Colle San Paolo,
Panicale (PG)
+39 075 4656364.
Caseificio in cui acquistare
il Crudolone.
PASSIGNANO
AZIENDA FLAVIO
ORSINI
Località San Donato 34
Passignano
+39 0758 829255;
+39 339 8243379.
flavio.orsini@alice.it
Azienda che produce il
legume fagiolina.
PIEGARO
LA CASA DEI CINI
Voc. Petroso 68,
Pietrafitta (PG)
+39 349 2594845/6.
Azienda di vini e oli.
la cantina
raccogliere
il socio
coltivare
l’azienda
il legume
il fagiolo
il chicco di
riso
la buccia
sottilissimo
digeribile
il filo d’olio
faticoso
il dopoguerra
sparire
incantevole
la rocca
colto
riscoprire
la fattoria
il cecio
Weinkellerei
sammeln
Mitglied
anbauen
Betrieb
Hülsenfrucht
Bohne
Reiskorn
il vanto
immerso
la storia
dell’arte
l’affresco
l’opera
la sarta
ricamare
il tulle
il vestito da
sposa
mettere in
mostra
il merletto
capitare
il lunedì di
Pasquetta
curioso
sfidarsi in una
gara
il casaro
condurre
il latte crudo
Schale
sehr dünn
gut verdaulich
ein paar Tropfen
Öl
mühsam
Nachkriegszeit
verschwinden
entzückend
Burg
gebildet
wiederentdecken
Bauernhof
Kichererbse
Stolz
eingetaucht
Kunstgeschichte
Fresko
Werk
Schneiderin
besticken
Tüll
Brautkleid
ausstellen
Spitze
kommen
Ostermontag
seltsam
sich zum
Wettkampf
herausfordern
Käser
hier: betreiben
Rohmilch
Panicale si trova a pochi chilometri dal lago, immerso nei
boschi e nella campagna. È famoso per le sue torri antiche
e le chiese, che conservano tesori di storia dell’arte.
Nell’ex monastero di clausura di San Sebastiano, per
esempio, si trova un affresco del 1505 che raffigura San
Sebastiano, opera del Perugino. Nel Seicento il paese era
molto conosciuto per le sue sarte, bravissime a ricamare
il tulle per i vestiti da sposa; a loro è dedicato il Museo
del Tulle, che mette in mostra i macchinari e illustra le
tecniche dei merletti. È divertente capitare a Panicale il
lunedì di Pasquetta, perché nel centro della cittadina si
svolge un gioco molto curioso: il ruzzolone o gioco del formaggio.
I contadini si riuniscono in gruppi di quattro o
cinque persone e si sfidano in una gara che consiste nel
far rotolare grandi forme di formaggio lungo le stradine
labirintiche. Vince chi riesce a far rotolare il formaggio
più a lungo. I più grandi casari della zona – sorpresa! –
non sono umbri, bensì sardi! È il caso della famiglia Meloni,
che ormai da generazioni conduce l’azienda Fontemanna.
La loro specialità è il Crudolone, un formaggio
fatto con latte crudo e a bassa temperatura.
ADESSO OTTOBRE 2014
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SOCIETÀ
PRATICAMENTE PARLANDO
Il tuo cognome dice tutto
Kurios anmutende Familiennamen sind in Italien keine Seltenheit.
Häufig beziehen sie sich auf Berufe, Herkunft, Stand oder persönliche
Merkmale und manchmal sind sie auch noch melodiös wie Cantalamessa.
Testo: Marina Collaci
38
COME SI CHIAMAVA IL CAPO DELLA POLIZIA?
MANGANELLI! NO, NON È UNA BARZELLETTA.
Dal 2007 fino al momento della sua morte, nel 2013, Antonio
Manganelli è stato il capo della Polizia italiana. Padre
Raniero Cantalamessa, del resto, è un famoso prelato
e predicatore ancora oggi in attività. È proprio vero che
in svariati casi nomen est omen, come dicevano i latini, il
nome è un presagio. È il caso, per esempio, dell’angiologo
dottor Venosi, dello specialista in liposuzione dottor
Grassi, dell’estetista Occhipinti. Provate un po’ a indovinare:
cosa fa il signor Erotico? Gestisce un sex shop!
Ci sono anche specialisti con cognomi che ti fanno passare
la voglia di andarci, come il dentista dottor Straziosi.
Certo, il cognome non si sceglie e non si può far molto
per liberarsene, ma a volte – anzi, fin troppo spesso – a
un cognome strampalato si abbina un nome in grado di
potenziarne la comicità, forse per gusto sadico dei genitori
o semplicemente per distrazione. Celebre il caso del
signor Felice Mastronzo, che dopo lunghe e complicate
pratiche burocratiche è riuscito a cambiare il cognome in
Mastranzo. Che dire della famiglia Porcelli, che decide
di chiamare il figlio proprio Lino, o della famiglia Culino,
che chiama la figlia Rosa? Abbiamo poi una Lasagna
Emiliana, una Pizza Margherita e i signori Manno Assunta
e Russo Felice. Certo, di cognomi irriverenti, che
sottolineano i difetti, ce ne sono tantissimi, in Italia. Negli
anni Settanta c’erano anche quattro deputati dal cognome
poco onorevole: Piccoli, Brutti, Storti e Malfatti.
I cognomi italiani sono oltre 300.000. Il sistema oggi in
uso è diverso da quello degli antichi Romani, basato su
tre elementi. Prendiamo il caso di Cicerone: il suo praenomen
era Marcus; il suo nomen era Tullius, si riferiva alla
famiglia gentilizia – in questo caso la gens Tullia – e si tramandava
ai figli. Infine c’era il cognomen, che è simile al
nostro soprannome: Cicero (Cicerone) era chiamato così
per via del cece, del porro che aveva sul naso e che era
una caratteristica solo sua. Nei primi anni del Medioevo
c’era un unico nome, per esempio Marco, e ciò valeva
anche per i Germani che si insediarono in Italia. Con il
il capo
Manganelli,
da
manganello
la barzelletta
Cantalamessa,
da cantare
la messa
il predicatore
svariato
il presagio
Venosi, da
venoso
Grassi, da
grasso
Occhipinti, da
occhi pinti
indovinare
gestire
il dentista
Straziosi, da
strazio
strampalato
abbinare
in grado di
la distrazione
komisch
koppeln
fähig zu
hier: Unaufmerksamkeit
aber
Arschloch
Mastronzo,
da ma
stronzo
Porcelli Lino,
da porcellino
Culino Rosa,
da culino rosa
Manno
Assunta, da
M’hanno
assunta
Chef
Schlagstock
Witz
die Messe
singen
Prediger
verschieden
Zeichen, Omen
venös
fett
bemalte
Augen
raten
hier: leiten
Zahnarzt
Pein
Ferkel,
Schmutzfink
rosa Popo
sie haben
mich
angestellt
schlecht
gemacht
in Verwendung
Adels-
überliefern
Spitzname
wegen
Warze,
Wucherung
Merkmal
Russo, da
russare
irriverente
il difetto
il deputato
onorevole
Storti, da
storto
Malfatti, da
malfatto
in uso
gentilizio
tramandare
il soprannome
per via di
il cece, il
porro
la
caratteristica
insediarsi
ampliarsi
la necessità
gestire
l’eredità
distinguere
nobile
l’esigenza
la terra
il denaro
il litigio
la querela
il titolo
nobiliare
il conte
il vescovo
discendere
appartenere
il feudo
schnarchen
pietätlos
Fehler
Abgeordneter
ehrenhaft
krumm, schief
sich ansiedeln
ausbreiten
Notwendigkeit
hier: verwalten
Erbe
unterscheiden
adelig
Bedürfnis
Boden, Land
Geld
Streit
Klage
Adelstitel
Graf
Bischof
abstammen
zugehören
Lehen
tempo, l’ampliarsi dei commerci e la necessità di gestire
meglio le eredità diventò indispensabile distinguere con
certezza una persona dall’altra. Le famiglie nobili furono
le prime a sentire l’esigenza di avere un cognome da abbinare
al nome, per avere la sicurezza che terre e denari
andassero alla persona giusta, senza litigi e querele.
Chi porta come cognome titoli nobiliari quali Barone,
Conte, Marchese, Principe o Vescovo non è detto che discenda
da una famiglia di nobili. Spesso si chiamavano
così contadini o soldati che appartenevano al feudo di un
ADESSO OTTOBRE 2014
L’Italia è uno dei paesi con la maggior varietà di cognomi. Casadei
(casa di Dio) è un cognome tipico romagnolo dato ai trovatelli.
marchese o di un barone, oppure personaggi che assomigliavano
a un nobile, o che venivano presi in giro perché
ricchi, o poveri in canna.
In alcuni paesini del Sud Italia, fino a pochi anni fa, il
cognome era usato per gli atti ufficiali, ma non tra amici:
Enzo D’Anna, per esempio, veniva chiamato così perché
era figlio della signora Anna e per distinguerlo da
Enzo Di Nuccia, figlio della signora Nuccia, mentre il
suo cognome veniva completamente ignorato dai paesani.
Infatti i cognomi più frequenti in Italia, ancora oggi,
sono quelli che derivano da nomi personali: abbiamo i
De Luca, i D’Angelo, i Giordano. A volte terminano con
l’ablativo plurale latino, come nel caso dei De Bellis, “che
appartiene ai Bellis”. Molto diffusi sono anche i luoghi
di provenienza, come Napoli, Palermo, Salerno e così
via. Erano dati spesso a emigranti o a persone che fuggivano
e non di rado appartengono a famiglie di origini
ebraiche: è il caso dei Piperno, provenienti da Priverno.
Molti sono anche i nomi di popoli: Romano, Calabrese,
Puglisi, ma anche Lo Turco, Lo Sardo.
Poi, naturalmente, ci sono gli appellativi come il cognome
Rossi, il più diffuso in Italia. Certo, avere i capelli rossi
doveva rappresentare un’anomalia ed essere quindi
un tratto che si notava subito. Perché, però, questo cognome
si è diffuso così tanto? Le ragioni per cui si porta
lo stesso cognome non sono sempre uguali: può darsi
che un avo avesse i capelli rossi o che indossasse spesso
abiti di quel colore. Anche appellativi che sembrano scabrosi
non sono stati dati sempre con cattive intenzioni:
la signora Sesso viene dal paese omonimo in Romagna e
Fallo è un comune dell’Abruzzo.
Naturalmente moltissimi sono anche i cognomi con i
mestieri, come Fabbro, Molinari, Calzolari. Alcuni sono
di origini germaniche, come Castaldi, Maniscalchi, Siniscalchi;
altri di origini arabe, come Camilleri, il cammelliere,
e Bucceri, il macellaio; o ebraiche, come Bolaffi, il
farmacista.
Un discorso diverso meritano i cognomi che indicavano
la condizione di trovatello. Dal cognome che rimanda al
nome dell’ospedale, della chiesa o dell’istituto di suore
in cui furono lasciati, si può ricostruire la città di origine.
Proietti è un cognome romano; Esposito, che indica la
ruota degli esposti – un meccanismo girevole spesso di
legno in cui i genitori che non avevano la possibilità di
crescere un figlio deponevano il neonato perché altri se
ne occupassero – è un cognome napoletano; Innocenti,
dall’Istituto degli Innocenti e Nocentini sono fiorentini;
Colombo è milanese, perché nell’emblema del brefotrofio
di quella città era scolpito un colombo; i Degli Esposti
sono di Bologna, i Vacondio e i Casadei romagnoli. C’è
poi una sfilza di nomi per indicare l’origine ignota, da
Diolosa a Parentignoti, da D’Incertopadre, e Diotallevi.
Il cognome Eco, come quello dello scrittore, è l’acronimo
di ex coelis oblatus, “donato dal cielo”. Insomma, per ogni
cognome ci sono mille storie da raccontare. Per saperne
di più www.museodelcognome.it.
prendere in
giro
povero in
canna
l’atto ufficiale
ignorare
il paesano
frequente
terminare
molto diffuso
fuggire
di rado
l’appellativo
l’anomalia
il tratto
l’avo
scabroso
con cattive
intenzioni
omonimo
il comune
il mestiere
Fabbro, da
fabbro
Molinari, da
mugnaio
Calzolari, da
calzolaio
Castaldi, da
castaldo
Maniscalchi,
da maniscalco
auf den Arm
nehmen
bettelarm
Urkunde
nicht kennen
Dorfbewohner
häufig
enden
weit verbreitet
fliehen
selten
Beiname
Abweichung
Zug, Merkmal
Vorfahr
heikel
mit bösen
Absichten
gleichnamig
Gemeinde
Beruf
Schmied
Müller
Schuster
Schlossvogt
Hufschmied
Kameltreiber
Metzger
Apotheker
Findelkind
verweisen
hier: ablegen
Drehlade,
Babyklappe
Drehmechanismus
vedi pag. 59
Siniscalchi,
da siniscalco
il cammelliere
il macellaio
il farmacista
il trovatello
rimandare
lasciare
la ruota degli
esposti
il meccanismo
girevole
Istituto degli
Innocenti
il brefotrofio
il colombo
Vacondio, da
va’ con Dio
Casadei, da
casa di Dio
la sfilza
ignoto
Diolosa, da
Dio lo sa
Parentignoti,
da parenti
ignoti
D’Incertopadre,
da di
incerto padre
Diotallevi, da
Dio ti allevi
donato
Seneschall
Findelhaus
Taube
geh mit Gott
Gotteshaus
Reihe
unbekannt
weiß Gott
unbekannte
Eltern
von
ungewissem
Vater
Gott ziehe
dich groß
geschenkt
39
ADESSO OTTOBRE 2014
GIOCANDO S’IMPARA...
DI GIOVANNA IACONO
...DAL VINO ALLA MUSICA!
MEDIO 1 TI INTENDI DI
VINO?*
Trova i vini rossi italiani e unisci
[unire: verbinden] i numeri corrispondenti.
Comparirà il disegno di un
oggetto. Quale?
1. Soave 2. Sangiovese 3. Cannonau
4. Moscato 5. Pigato 6. Barbera
7. Nebbiolo 8. Amarone
9. Fiano d’Avellino 10. Vermentino
11. Nero d’Avola 12. Primitivo 13. Chianti
14. Trebbiano 15. Verdicchio
16. Brunello di Montalcino
2
5
15
4
MEDIO 3 INCONTRI MUSICALI*
Scrivi i nomi degli strumenti musicali. Le lettere
sottolineate in verde formano il titolo di una famosa
opera lirica di Giacomo Puccini.
1) __ __ __ __ __ __ __ __
2) __ __ __ __ __ __ __
3) __ __ __ __ __ __
C
A
O
R
B
O
40
14
3 16
4) __ __ __ __
P
A
10
9
6
Il nome
dell’oggetto è:
8 11
__ __ __ __ __ __
7
12
13
DIFFICILE 2 PAROLE
CHE UNISCONO*
Trova le due parole mancanti [fehlend].
Ogni parola deve essere in relazione
con quella che la precede e con quella
che la segue.
anello
indice
pagina
1
5) __ __ __ __ __ __ __ __ __
M
6) __ __ __ __ __ __ __ __ __
7) __ __ L __ U__ __ __
8) __ __ __ __ __ __ __ __ __ __
Opera di Puccini: __ __ __ __ __ __ __ __
MEHR WORTSCHATZSPIELE FINDEN SIE IN ADESSOplus 10.2014
A
A
F
F
L
* SOLUZIONI A PAGINA 47
ADESSO OTTOBRE 2014
PAGINE FACILI
QUANTE STRADE!
il viale
il segnale di
divieto di fermata
la piazza
il centro abitato
il segnale di
divieto di accesso
il vicolo
la zona
industriale
il ponte
la galleria
segnale di strada
senza uscita
la strada
sterrata
la strada provinciale
il casello
autostradale
l’autostrada
la rotonda
il segnale di divieto
di sosta
41
© Illustration: Georg Lechner, BfGuK
QUESTA VOLTA PARLIAMO DELLE STRADE E DEI
LORO NOMI. La vecchia parola latina via esiste ancora
oggi, in italiano, e può avere sia il significato di “strada”
che quello di “mezzo o strumento per ottenere un fine”.
Tutti sappiamo che le strade delle città normalmente portano
il nome di “via” (Via Garibaldi, Via Giuseppe Verdi).
Ma nell’italiano di oggi, con la complessità dei trasporti e
della circolazione stradale, le strade possono avere molti
nomi. Vediamone alcuni.
Cominciamo dalle strade all’interno di una città. Una
strada larga e con molti alberi si chiama normalmente
viale. Una stradina stretta tra le case, normalmente in un
vecchio quartiere storico o in una zona tradizionale, si
il mezzo
ottenere
il fine
la circolazione
stradale
all’interno di
il viale
il vicolo
collegare
la circonvallazione
il centro abitato
Mittel
erreichen
Ziel
Straßenverkehr
innerhalb von
Allee
Gasse
verbinden
Verbindungstraße
Ort
la cartina
veloce
la carreggiata
l’autostrada
il casello
il pedaggio
la superstrada
la strada
sterrata
il bosco
il sentiero
Plan
schnell
Fahrbahn
Autobahn
Mautstelle
Maut
Schnellstraße
Landstraße
Wald
Pfad
chiama vicolo. Le grandi strade che servono a collegare
diversi quartieri di una città o a uscire dalla città prendono
a volte il nome di circonvallazioni o anche di tangenziali.
Ma i nomi delle vie di circolazione in una città sono
moltissimi.
E fuori delle città? Le strade che mettono in collegamento
diversi centri abitati sono amministrate di solito dalla
provincia o dallo stato e per questo prendono il nome di
strade provinciali e statali (indicate sulle cartine dalle abbreviazioni
SP e SS). Alcune delle strade statali più importanti
in Italia hanno nomi romani: Via Appia, Flaminia,
Salaria. Le strade veloci, con due carreggiate, sono
autostrade quando vi sono caselli per il pagamento del
pedaggio, superstrade negli altri casi.
Una strada non asfaltata si chiama in italiano strada sterrata.
Nelle campagne italiane se ne trovano ancora molte.
E le piccole strade nei boschi e sulle montagne, quelle
dove si può camminare solo a piedi, sono i sentieri.
Marco Montemarano: Dozent für Italienisch,
Übersetzer, Sprecher, lebt in Deutschland
(München) seit über 20 Jahren.
Seit 1996 schreibt er die Pagine facili.
ADESSO OTTOBRE 2014
PAGINE FACILI
DIALOGO
ERIKA E RUGGERO
CERCANO UNA STRADA
noleggiare
la mania
la connessione
il quartiere
mieten
Wahn
Verbindung
Stadtviertel
ERIKA: Ma perché non abbiamo
noleggiato una macchina con
navigatore?
RUGGERO: Perché costava troppo.
Così abbiamo risparmiato 25 euro.
ERIKA: Sempre la tua mania di
risparmiare. Anche lo scorso anno,
in Puglia. Ogni volta perdiamo ore
per trovare i posti in cui vogliamo
andare.
RUGGERO: Veramente sei stata
tu a dire di prendere la macchina
senza navigatore.
ERIKA: Io?
RUGGERO: Sì, hai detto che tanto
hai lo smartphone.
ERIKA: È vero, ma non funziona.
La connessione qui è lentissima.
Non troveremo mai Via D’Azeglio.
RUGGERO: Magari proviamo a
chiedere a un passante. Non deve
essere lontana.
ERIKA: No, guarda, sto cercando
di capire dove siamo dalla cartina.
Ecco, quella a destra deve essere
Via Garibaldi. Da lì poi dobbiamo
prendere la terza a sinistra…
RUGGERO: Ma quella non è Via
Garibaldi: è Via Cavour.
ERIKA: Via Cavour? Ma allora siamo
nel quartiere sbagliato. Fermati,
torna indietro.
RUGGERO: Aspetta, fammi vedere…
ma stai guardando la cartina
di Vicenza!
ERIKA: E allora? Che c’è?
RUGGERO: C’è che siamo a Padova,
amore mio!
42
Esercizio 1*:
1. Erika sta guardando la cartina di ____________.
2. Erika e Ruggero sono a ____________.
3. Erika e Ruggero cercano Via ____________.
4. Lo scorso anno sono stati in vacanza in ___________.
5. La ____________ è lentissima.
Esercizio 2*:
1. La macchina ha un navigatore?
2. Quanto hanno risparmiato Erika e Ruggero?
3. La macchina è di loro proprietà?
4. Chi ha suggerito la macchina senza navigatore?
5. A chi vuole chiedere indicazioni Ruggero?
LA PARTE E IL TUTTO
Molti oggetti che conosciamo sono
formati da piccole parti e ciascuna ha un
nome. Nell’esercizio 3, a scelta multipla,
vi diamo tre opzioni. A voi scegliere quella
corretta, che indica una parte dell’oggetto
principale. Prima di guardare le nostre
soluzioni, provate a chiedere a un amico
italiano! Buon lavoro.
* SOLUZIONI A PAGINA 44
ADESSO OTTOBRE 2014
PAGINE FACILI
CRUCIVERBA
Tutte le parole di questo cruciverba sono contenute nelle
Pagine facili. Leggetele attentamente prima di iniziare!
Buon divertimento!
1 2
3
Orizzontali:
1. Una strada da percorrere a
piedi in montagna è un …
5. Una … è una parte della
casa.
7. Una strada veloce, a due
carreggiate separate e con
pedaggio è un’ …
9. Un comò è formato da …
10. L’uccisione di una persona
si chiama …
11. Una strada molto stretta in
una città è un …
4
7
5
8
6
Verticali:
2. Una strada che aggira in
parte un centro abitato è
una …
3. Il sostantivo che indica
l’atto di rubare è “…”.
4. Sull’autostrada in Italia si
deve pagare il …
6. Un … è una parte del
muro.
8. Uno … è una parte della
scala.
43
9
10
11
SOLUZIONI 09.2014
Esercizio 3*:
1. Il comò
a. il cassetto
b. il cornetto
c. lo scaffale
2. La scala
a. lo scaffale
b. lo scalino
c. lo scaligero
3. La libreria
a. il cassetto
b. lo scaffale
c. la coppetta
4. La casa
a. il fiume
b. la stalla
c. la stanza
5. Il pavimento
a. la mattonella
b. la caffettiera
c. il mattone
6. Il muro
a. la caffettiera
b. il mattone
c. la mattonella
1
2
3
T A L
4
5
E T E S T A T A
L C S V
E I P A
6
V P U I T
I U G R R
S G A A I
O I C P C
7
F R U L L A T O R E
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T E V
8
P U G N O L E
L R
9
F R I G O R I F E R O
ADESSO OTTOBRE 2014
chiedi?
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Italienisch lernen!
Il grafico interattivo
che mostra la
percentuale dei
furti nelle diverse
città italiane.
Questo mese:
ESERCIZIO
SUL PLURALE
C
DOMANDA
D
DOMANDA
Hai chiesto indicazioni stradali (Wegbeschreibung)
raggiungere (erreichen)
i Musei Capitolini, ma il passante (Fußgänger
) ha parlato troppo velocemente
DOMANDApe
(schne l ) e non hai capito. Che cosa gli
a) Può ripetere, grazie?
b) Può ripetere, per favore?
c) Può ripetere, prego?
Il tuo albergatore (Hotelier ) parla del
turismo “mordi e fuggi”. Che cosa
intende (intendere: meinen)?
a) turismo di tipo enogastronomico
b) turismo religioso
c) turismo di massimo tre giorni
ne le ci tà d’arte
Hai chiesto indicazioni stradali (Wegbeschreibung)
pe raggiungere (e reichen)
i Musei Capitolini, ma il passante (Fußgänger
) ha parlato troppo velocemente
(schnell) e non hai capito. Che cosa gli
chiedi?
a) Può ripetere, grazie?
b) Può ripetere, per favore?
c) Può ripetere, prego?
Il tuo albergatore (Hotelier) parla del
turismo “mordi e fuggi”. Che cosa
intende (intendere: meinen)?
a) turismo di tipo enogastronomico
b) turismo religioso
c) turismo di massimo tre giorni
ne le ci tà d’arte
DOMANDA
Hai chiesto indicazioni stradali schreibung) per raggiungere (erreichen)
reichen)
i Musei Capitolini, ma il passante (Fuß-
(Wegbegänger
) ha parlato troppo velocemente
(schnell) e non hai capito. Che cosa gli
chiedi?
a) Può ripetere, grazie?
b) Può ripetere, per favore?
c) Può ripetere, prego?
Il tuo albergatore (Hotelier ) parla del
turismo “mordi e fuggi”. Che cosa
intende (intendere: meinen)?
a) turismo di tipo enogastronomico
b) turismo religioso
c) turismo di massimo tre giorni
ne le ci tà d’arte
E
RISPOSTA
b) Può ripetere, per favore?
“Per favore”, abbreviato p.f., si usa
quando vuoi chiedere qualcosa in modo
gentile (freundlich). “Prego” si usa
come risposta a chi ringrazia o si scusa:
“Grazie!” “Prego”. “Mi scusi per il
ritardo”. “Prego, non si preoccupi”.
c) turismo di massimo tre giorni
(Kurzurlaub) ne le ci tà d’arte
“Mordi e fuggi” (wörtlich: beiß und
flüchte) indica un’azione compiuta
(vo lzogen) con estrema fre ta
(in größter Eile): Mi ha fa to una visita
mordi e fuggi.
F
G
H
I
J
K L M
1
2
3
4
5
CRIMINALITÀ
VERA E PERCEPITA
5
6
7
8
9
A B
C
D
© 2010 Gru be Media GmbH
© 2010 Gru be Media GmbH
Altare della Patria
Fu eretto (erigere: erbauen) per
celebrare re Vittorio Emanuele I
(1820-1878) e l‘Unità d‘Italia. Si
trova in Piazza Venezia. Iniziato
nel 1885, fu inaugurato (inaugurare:
einweihen) nel 1911. Nel
1921 venne co locata ne la cripta,
situata nel nucleo centrale, la salma
(Leichnam) del Milite Ignoto
(Unbekannter Soldat)
Soldat), , un soldato
sconosciuto caduto (gefa len)
durante la prima guerra mondiale.
I romani lo chiamano “macchina
da scrivere” (Schreibmaschine),
perché ne ricorda la forma. Da la
sua terrazza si ha una splendida
visuale (Aussicht)
su Roma.
G
5
F
3
2 | Altare
de la Patria
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A R R I V O
I
J
K
L
6
7
8
M
9
LA CATEGORIA DELLA “PERCEZIONE” HA RISCOSSO SUCCESSO,
NEGLI ULTIMI ANNI. Questa categoria è applicabile anche ai crimini che
avvengono nelle città italiane. Facciamo un esempio: i telegiornali ci danno
ogni giorno notizie di omicidi, di stragi, di massacri all’interno della famiglia
e fuori. Ma in Italia, nel 2012 (dato Istat) ci sono stati 0,9 omicidi ogni 100.000
abitanti, quattro volte meno rispetto all’inizio degli anni Novanta. E l’Italia
è sotto la media europea, che è di 1,2 omicidi
ogni 100.000 abitanti. Anche parlando di altri
reati, quelli contro il patrimonio, le cose sono
diverse da come ce le aspettiamo. Secondo un
grafico interattivo del settimanale l’Espresso,
sempre basato sui dati Istat 2012, la provincia
con meno denunce per furto è Agrigento,
in Sicilia. Qui sono stati denunciati “solo” 229
furti ogni 100.000 abitanti, contro gli 8.100 di
Milano, dove nel 2012, in pratica, un cittadino
su 12 ha subito e denunciato un furto.
Esercizio 4*:
Volgete al plurale le seguenti espressioni del testo.
1. la categoria_____________________
2. ha fatto________________________
3. temperatura reale e percepita___
__________________________________
4. la strage e l’omicidio____________
__________________________________
5. l’altro programma televisivo_____
percepito
la percezione
applicabile
l’omicidio
la strage
la media
europea
il patrimonio
la denuncia
il furto
subire
„gefühlt“
Wahrnehmung,
hier
auch: „Gefühl“
anwendbar
Mord
Massenmord
europäischer
Durchschnitt
Vermögen
Anzeige
Diebstahl
erleiden
__________________________________
6. la cosa è diversa________________
__________________________________
7. il grafico interattivo_____________
__________________________________
8. il telegiornale___________________
__________________________________
SOLUZIONI: ESERCIZIO 1: 1. Vicenza; 2. Padova; 3. D’Azeglio; 4. Puglia; 5. connessione.
Esercizio 2: 1. no; 2. 25 euro; 3. no; 4. Erika; 5. a un passante. Esercizio 3: 1. a; 2. b; 3. b; 4. c;
5. a; 6. b. Esercizio 4: 1. le categorie; 2. hanno fatto; 3. temperature reali e percepite; 4. le stragi
e gli omicidi; 5. gli altri programmi televisivi; 6. le cose sono diverse; 7. i grafici interattivi;
8. i telegiornali.
ADESSO OTTOBRE 2014
IL PROVERBIO DEL MESE
TRADUZIONE
LE SCHEDE DI ADESSO
Cane non mangia cane
LE FOTOPAROLE
Ein deutsches Wort hat im Italienischen
mehrere Bedeutungen.
1. Bei Alarm Knopf drücken.
2. Sie hat mir nur die Hand gedrückt.
3. Er drückte mich gegen die Wand.
VOCABOLARIO
Gli attrezzi per il fai da te
1. il martello
2. le pinze
3. il cacciavite
4. la vite
5. il chiodo
6. il bullone
7. il trapano
8. il metro
9. la brugola
10. la chiave inglese
1) _________________
2) _________________
VERBI CON PREPOSIZIONE
ITALIANO COLLOQUIALE
Inserisci la preposizione corretta.
Devo abituarmi _____ fare colazione alle 8.
Manco per sogno!
Mi ha chiesto di prestargli più di 3.000 euro.
Manco per sogno!
espressione confidenziale
45 ADESSO 10.2014
ESERCIZIO
Scegli la forma opportuna del verbo.
1) Nonostante ero/fossi stanco, sono uscito.
2) Anche se pioveva/piovesse siamo usciti.
3) Siccome fa/faccia troppo caldo, Angela accende
l’aria condizionata.
4) Ve la presto a patto che me la restituite/restituiate
appena possibile.
5) Arriverò puntuale a meno che l’aereo non fa/
faccia ritardo.
ATTENTI ALLE DOPPIE!
rene/renne
Babbo Natale arriva con le _______________
per portare i regali ai bambini.
ÜBERSETZUNG
SPRICHWORT DES MONATS
1. In caso di allarme premere il tasto.
2. Mi ha stretto la mano.
3. Mi ha schiacciato contro il muro.
Pack schlägt sich,
Pack verträgt sich
SAMMELKARTEN
WORTSCHATZ
BILDWÖRTER
Werkzeuge für Heimwerker
1. Hammer
2. Zange
3. Schraubendreher
4. Schraube
5. Nagel
6. Mutter
7. Bohrer
8. Metermaß
9. Inbusschlüssel
10. Schraubenschlüssel
l’orecchio/
l’orecchia
gli orecchi/
le orecchie
la fontana
le fontane
ALLTAGSITALIENISCH
VERBEN MIT PRÄPOSITION
Nicht im Traum!
Er hat mich gebeten, ihm über 3.000 Euro
zu borgen. Nicht im Traum!
abituarsi a:
Devo abituarmi a fare colazione alle 8.
ACHTUNG DOPPELKONSONANTEN!
il rene
le renne
Babbo Natale arriva con le renne per portare
i regali [Geschenke] ai bambini.
ÜBUNG
Soluzioni: 1) fossi; 2) pioveva; 3) fa;
4) restituiate; 5) faccia.
Le congiunzioni nonostante (benché, sebbene,
malgrado), a patto che, a meno che (eccetto che,
salvo che), affinché vogliono il congiuntivo. Invece
anche se e siccome (poiché, giacché, dato che,
visto che) vogliono l’indicativo.
46 ADESSO 10.2014
LE REGIONI
D’ITALIA
LOMBARDIA 09.2013
EMILIA-ROMAGNA 10.2013
MARCHE 11.2013
PIEMONTE 12.2013
SICILIA 01.2014
FRIULI-VENEZIA GIULIA 02.2014
LAZIO 03.2014
BASILICATA 04.2014
VALLE D’AOSTA 05.2014
CAMPANIA 06.2014
MOLISE 07.2014
TRENTINO-ALTO ADIGE 08.2014
TOSCANA 09.2014
SARDEGNA 10.2014
Umbria 11.2014
Liguria 12.2014
Calabria 01.2015
Veneto 02.2015
Abruzzo 03.2015
Puglia 04.2015
ITALIENISCH
LEICHT GEMACHT
JEDEN
MONAT
IM HEFT
47
Zusätzliche sowie zurückliegende
Ausgaben von können
Sie zusammen mit dem Sprachmagazin
ADESSO nachbestellen:
Tel. +49(o)89/85681-16;
E-Mail: abo@spotlight-verlag.de
4
15
2
5
14
3 16
1
* SOLUZIONI DELLA RUBRICA “GIOCANDO S’IMPARA” (PAG. 40):
1 Vini rossi: 2. Sangiovese 3. Cannonau 6. Barbera 7. Nebbiolo 8. Amarone 11.
Nero d’Avola 12. Primitivo 13. Chianti 16. Brunello di Montalcino
L’oggetto misterioso: un fiasco (vedi disegno a lato)
2 anello - dito - indice - libro - pagina
3 1. chitarra; 2. tamburo [Trommel ]; 3. tromba [Trompete]; 4. arpa [Harfe];
5. sassofono; 6. mandolino; 7. flauto; 8. pianoforte
L’opera lirica: Turandot
10
9
6
13
1
7
12
8 11
ADESSO OTTOBRE 2014
L’ITALIANO PER ESPRESSO
DI ANNA MANDELLI
Anna Mandelli: Lehrerin für Italienisch als
Fremdsprache, Lehrbuchautorin, didaktische
Beraterin, Lehrerfortbildnerin und CELI-Prüferin
beantwortet Ihre Fragen und klärt Zweifelsfälle der
Grammatik und Linguistik.
B2
I VOSTRI DUBBI
VERBI IN SENSO
FIGURATO
B2 selbstständige Sprachverwendung
PIOVERE E L’USO FIGURATO DELLE PAROLE
Ich bin ein begeisterter Leser und Lerner. Zu den Sammelkarten
Verbi irregolari – piovere (ADESSO, 09/13, Seite 37) musste ich
jedoch etwas schmunzeln, wenn ich mir die einzelnen Personen
vorstelle, wie sie „regnen“.
Ist das so gewollt oder macht der Computer da was er will?
H. J. Sikor, Willstaett
48
Il verbo piovere è un verbo impersonale e viene coniugato alla
terza persona singolare: piove, pioveva, pioverà, ecc.
Tuttavia, quando piovere viene usato in senso figurato, può
essere coniugato nelle altre persone: Quel giorno sulla città
piovvero bombe. Da lassù
piovemmo in terra.
tuttavia jedoch
Per completezza di informazioni in senso figurato
Sinn
im übertragenen
si è scelto di presentarlo in tutte
le sue forme.
la completezza Vollständigkeit
MEDIO
ESERCIZIO A
Il verbo è usato in senso figurato oppure no?
Metti una crocetta.
REGOLA GENERALE
I verbi che indicano fenomeni meteorologici
(= piovere, diluviare, nevicare, grandinare, tuonare,
lampeggiare, ecc.) hanno sia l’ausiliare essere sia
avere nei tempi composti ormai in ogni livello della
lingua e senza sfumature di significato:
è/ha piovuto, è/ha nevicato, è/ha tuonato.
APPROFONDIMENTO
Il verbo piovere al passato remoto ha forme
irregolari: piovvi, piovesti, piovve, piovemmo,
pioveste, piovvero.
TIPP LESSICALE
Molte metafore sono così frequenti nell’italiano
corrente che le usiamo senza quasi rendercene
conto; per esempio: collo della bottiglia
[Flaschenhals], colpo di telefono [kurzer Anruf],
filo del discorso, [Gesprächsfaden], gamba del
tavolo [Tischbein], salto di qualità [Qualitätssprung],
economia sommersa [Schattenwirtschaft], avere le
mani bucate [das Geld durch die Finger rinnen lassen],
essere uno straccio [elend aussehen], battere
un avversario [einen Gegner schlagen], legarsela
al dito [es sich hinter die Ohren schreiben].
SÌ NO
1) Le critiche piovevano da ogni parte.
2) Ha piovuto tutto l’inverno.
3) La grandine [Hagel] ha devastato [devastare: verwüsten]
le campagne.
4) Gravi lutti [Trauerfälle] hanno devastato la nostra vita.
5) I continui litigi [Streitigkeiten] hanno avvelenato [avvelenare:
vergiften] il loro matrimonio.
6) L’assassino [Mörder] ha avvelenato la vittima [Opfer].
7) Ci imbarchiamo [imbarcarsi: sich einschiffen] a Venezia
per una crociera [Kreuzfahrt] di una settimana.
8) Perché ti sei imbarcato in questa impresa [Unterfangen]
così difficile?
9) Durante la discussione lo hanno demolito.
10) Hanno demolito il ponte.
11) La sua fama [Ruhm] sta tramontando.
12) Il sole è già tramontato.
13) Ieri ho colto [cogliere: pflücken] queste fragole dell’orto.
14) Ora possiamo cogliere il frutto delle nostre fatiche!
15) Devo estirpare [jäten] le erbacce [Unkraut] dell’orto.
16) Dobbiamo riuscire a estirpare il rancore [Groll] dal suo
animo.
ADESSO OTTOBRE 2014
L’ITALIANO PER ESPRESSO
FACILE
ESERCIZIO B
Anche i sostantivi possono essere usati in senso figurato.
Indica in quali frasi.
DILUVIO [strömender Regen,
Schwall]
a ) Il diluvio ha allagato
[allagare: überschwemmen] il
nostro giardino e ha rovinato
tutti i fiori.
b ) Quella chiacchierona
[Klatschbase] mi ha assalito
[assalire: überfallen] con un
diluvio di parole.
FARO [Leuchtturm, leuchtendes
Vorbild]
c ) La Grecia antica è stata
un faro di civiltà.
d) È un faro alto 30 metri.
FAME
e) La fame di denaro può
rovinare le amicizie.
f ) Il problema della fame
nel mondo non è ancora
risolto [risolvere: lösen].
CODA [Schwanz, Warteschlange]
g) Che coda oggi alla posta!
h) Non pestare [treten auf]
la coda al cane!
CALORE
i ) Al mio ritorno dalla
malattia i colleghi mi hanno
accolto con calore.
l ) Oggi il sole ha un calore
eccessivo [übermäßig].
NAUSEA [Übelkeit, Ekel]
m ) Quando ero incinta
[schwanger] avevo spesso la
nausea.
n ) I film porno mi danno
la nausea.
MAREA [Flut]
o) Oggi la marea sale alle 6.
p) Che marea di gente in
spiaggia ad agosto!
VULCANO
q) È un vulcano di idee.
r) L’Etna è un vulcano.
PIUMA [Feder]
s ) Questo è un materasso
di piume?
t ) La valigia non pesa, è
una piuma.
FIORE [Blume, Blüte]
u ) Il girasole [Sonnenblume]
è il suo fiore preferito.
v ) Beato te che sei ancora
nel fiore degli anni.
FACILE
ESERCIZIO C
Completa le frasi inserendo le parole elencate qui di seguito:
salto di qualità • sono uno straccio • colpo di telefono • gamba
del tavolo • le mani bucate • il filo del discorso
1) Prima di passare da me, dammi un ______________________.
2) Ho perso ______________________.
3) Non ho chiuso occhio stanotte e ora ______________________.
4) Ha sposato un tipo con ______________________.
5) Si è rotta la ______________________.
6) Con l’arrivo del nuovo insegnante è evidente un _______________
nel rendimento [Leistung] degli studenti.
_______________________________
___________________________________
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SOLUZIONI:
ESERCIZIO A:
SÌ: 1, 4, 5, 8, 9, 11, 14, 16.
NO: 2, 3, 6, 7, 10, 12, 13, 15.
ESERCIZIO B: Sostantivi usati in senso figurato:
b, c, e, g, i, n, p, q, t, v.
ESERCIZIO C: 1) colpo di telefono 2) il filo del
discorso 3) sono uno straccio 4) le mani bucate
5) gamba del tavolo 6) salto di qualità.
ESERCIZIO 1A: 1. b; 2. c; 3. e; 4. g; 5. h; 6. a;
7. d; 8. f; 9. k; 10. j; 11. i; 12. l; 13. n; 14. m.
1B: 1) trattarmi come un cane; 2) come cane e
gatto; 3) un cane bastonato; 4) fatto da cani.
ESERCIZIO 2: 1. c; 2. f; 3. a; 4. m; 5. i; 6. b;
7. h; 8. d; 9. e.
ESERCIZIO 3: Il cane abbaia [bellt], ringhia
[knurrt], latra [kläfft], uggiola [winselt], guaisce
[jault], scodinzola [wedelt].
Gli altri significati: muggire [muhen]; galoppare
[galoppieren]; nitrire [wiehern]; ruggire
[brüllen]; belare [blöken]; frinire [zirpen];
starnazzare [mit den Flügeln Staub auf wirbeln];
grugnire [grunzen]; pigolare [piepen]; trottare
[traben]; miagolare [miauen].
49
ADESSO OTTOBRE 2014
ESPRESSIONI E PROVERBI
UNA PAROLA TIRA L’ALTRA
• attenti al ... [Vorsicht, bissiger Hund]
• morire come un ... [einsam und
verlassen sterben]
• cantare come un ... [unmusikalisch
sein]
• un ... bastonato [geprügelter Hund]
• fare qualcosa da ... [etw. hundsmiserabel
machen]
• essere come ... e gatto [wie
Hund und Katze sein]
• trattare qualcuno come un ...
[jdn. wie ein Stück Vieh behandeln]
• non c'è un ... [es ist kein
Schwein/Mensch da]
• vita da ... [Hundeleben]
• essere solo come un ... [mutterseelenallein
sein]
• ... che abbaia non morde [bellende
Hunde beißen nicht]
• non svegliare il ... che dorme
[keine schlafenden Hunde wecken]
• menare il ... per l’aia [sich winden
wie ein Aal]
• voler raddrizzare le gambe ai ...
[ein Ding der Unmöglichkeit wollen]
TIPOLOGIA
•... da caccia [Jagd-]
• ... da guardia [Wach-]
• ... da difesa [Schutz-]
• ... da tartufo [Trüffel-]
• ... da slitta [Schlitten-]
• ... da valanga [Lawinensuch-]
• ... da pastore [Schäfer-]
• ... a pelo raso [kurzhaarig]
• ... a pelo lungo
• ... di piccola taglia [klein]
• ... di grossa taglia [groß]
• ... di razza [Rasse-]
• ... bastardo [nicht reinrassig]
• ... randagio [streunend]
• ... poliziotto [Polizei-]
• ... addestrato [abgerichtet]
• ... guida (per i ciechi) [Blinden-]
VERBI
• portare fuori il ...
• tenere il ... al guinzaglio
[an der Leine führen]
• aizzare il ... [hetzen auf]
• sguinzagliare il ... [loslassen auf]
PAROLE DERIVATE
50
PAROLE COMPOSTE
• pescecane [Haifisch]
• accalappiacani [Hundefänger]
• acchiappacani [Hundefänger]
CANE
• canile [Tierheim]
• canino [Eckzahn]
• canicola [Hundstage]
• cagnara [Radau]
• cagnaccio [Köter]
• cagnolino [Hündchen]
• cagnetto [Hündchen]
• cagnone [großer Hund]
MEDIO ESERCIZIO 1A*
Qual è il significato delle espressioni e dei proverbi?
1) come cane e gatto significa…
2) solo come un cane significa…
3) cantare come un cane significa…
4) trattare qualcuno come un cane significa…
5) come un cane bastonato significa…
6) fatto da cani significa…
7) morire come un cane significa…
8) vita da cani significa…
9) non c’è un cane significa…
10) can che abbaia non morde significa…
11) voler raddrizzare le gambe ai cani significa…
12) menare il can per l’aia significa…
13) non svegliare il can che dorme significa…
14) cane non mangia cane significa…
a) mal fatto
b) non andare d’accordo
c) non avere amici
d) senza conforto [Trost]
e) essere stonato
f) dura
g) in modo scortese [unhöflich]
h) avvilito [entmutigt], umiliato [erniedrigt]
i) volere l’impossibile
j) chi minaccia [drohen] tanto a parole, poi non fa niente
k) non c’è nessuno
l) fare giri di parole [Umschreibungen], tirarla in lungo
m) i potenti [Mächtige] sono alleati e complici
n) non stuzzicare [reizen] chi o cosa non dà fastidio.
* SOLUZIONI A PAGINA 49
ADESSO OTTOBRE 2014
UNA PAROLA TIRA L’ALTRA
MEDIO ESERCIZIO 1B*
Ora inserisci le espressioni al posto giusto:
è morto come un cane • come cane e gatto
trattarmi come un cane • non c’è un cane.
1. Non ti permetterò [permettere: zulassen] più di _______.
2. Basta litigare [streiten], ragazzi! Siete ________________.
3. Dopo questa delusione mi sento come ______________.
4. Questo lavoro è da rifare: è _________________________.
FACILE
ESERCIZIO 2*
Le razze dei cani: collega il termine italiano alla parola
tedesca corrispondente.
1) barboncino a) Deutscher Schäferhund
2) volpino b) Bracke
3) pastore tedesco c) Pudel
4) cocker d) Wolfshund
5) sanbernardo e) Dogge
6) bracco f) Spitz
7) mastino g) Dackel
8) cane lupo h) Mastiff
9) alano i) Bernhardiner
51
SUL NOSTRO SITO
www.adesso-online.de
ESERCIZI
Ogni settimana sul nostro sito trovi un
nuovo esercizio. Questo mese: esercizi sui
pronomi, modi di dire con la parola gioco,
i verbi ausiliari e i falsi amici.
CULTURA
• Due volte al mese il quiz culturale
• Una volta al mese il gioco
Indovina il monumento.
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ricevere notizie sull’Italia e restare sempre
aggiornato sui contenuti dei nostri prodotti.
DIFFICILE ESERCIZIO 3*
Cerca i sei verbi che si riferiscono al cane.
SONDAGGIO
SEMESTRE ITALIANO DI PRE-
SIDENZA UE. LA PRIORITÀ È…?
Risultati del sondaggio pubblicato su
ADESSO-online dal 21/ 07 al 20/08 / 2014
ABBAIA
RINGHIA
MUGGISCE
LATRA
UGGIOLA
GALOPPA
NITRISCE
RUGGISCE
BELA
FRINISCE
GUAISCE
STARNAZZA
GRUGNISCE
PIGOLA
SCODINZOLA
TROTTA
MIAGOLA
Impedire le stragi
dei migranti
29%
Accelerare
l'integrazione
politica
18%
CURIOSITÀ
• Le persone hanno le gambe e gli animali hanno le zampe.
• Brutto cane! Cane maledetto! Figlio d’un cane! sono insulti.
Regolamentare
il mercato
finanziario
29%
Rivedere il patto
di stabilità
24%
ADESSO OTTOBRE 2014
LINGUA VIVA
DI DANIELA MANGIONE
Le sorti del congiuntivo
Ähnlich dem deutschen Genitiv ist der italienische Konjunktiv, untrügliches
Zeichen gehobener Ausdrucksweise, oft Opfer sprachlicher Misshandlung.
Mittlerweile gibt es zu seiner Rettung umfangreiche Literatur.
52
la sorte
la decina
la quinta
elementare
il conduttore
il giornalista
la libertà
gli anni (pl.)
Ottanta
l’attenzione f.
tanto per
cominciare
la spia
Schicksal
etwa zehn
Fünfte Klasse
(Grundschule)
Moderator
Journalist
Freiheit
Achtziger
Jahre
Aufmerksamkeit
um einen
Anfang zu
machen
Indikator,
Anzeichen
il linguaggio
Sprache, Ausdrucksweise
Mühe
vermeiden
Gesetz
aufzeigen
(be)urteilen
öffentlich
zum rechten
Maß zurückführen
Furcht
Verschwinden
Schande
falsch
il fastidio
evitare
la legge
additare
giudicare
pubblico
ridimensionare
il timore
la scomparsa
la vergogna
sbagliato
Una scritta su un muro che attesta l’erroneo uso dell’indicativo
al posto del congiuntivo. La frase corretta è: Vorrei che aprissi gli
occhi, come io per te!
POCO PIÙ DI UNA DECINA DI ANNI FA, UNA
QUINTA ELEMENTARE DI TREVISO SCRISSE UNA
LETTERA APERTA AI CONDUTTORI E AI GIOR-
NALISTI TELEVISIVI PERCHÉ RISPETTASSERO DI
PIÙ LE REGOLE DEL CONGIUNTIVO (vedi ADESSO,
03/03). La discussione è continuata e, dopo le libertà degli
anni Ottanta e Novanta, a questo modo verbale è stata
effettivamente riservata maggiore attenzione. Tanto
per cominciare, il congiuntivo è stato dichiarato spia del
linguaggio di registro medio-alto. È vero, nei talk show
e in parlamento i politici sembrano talvolta considerare
il congiuntivo un fastidio da evitare – come il rispetto
delle leggi, d’altronde – ma quanto meno, ora vengono
additati e giudicati sempre più spesso dai media. Tanto
che, davanti a questo pubblico tribunale, qualcuno ha
iniziato a manifestare qualche forma di intolleranza, per
esempio scrivendo pamphlet contro “l’ossessione del
congiuntivo”, forse per ridimensionare i timori di una
sua scomparsa (Salvatore Claudio Sgroi, Dove va il congiuntivo?
Ovvero il congiuntivo da nove punti di vista, Utet,
2013). La vergogna del congiuntivo sbagliato è entrata
L’ANGOLO DELL’ETIMOLOGIA
NOVITÀ
SCAPOLO
L’origine [Herkunft] della parola scapolo mostra quanto il matrimonio sia considerato
in Italia un legame [Bindung]… non sempre dilettevole. Troviamo il termine
nella Venezia del Duecento [13. Jahrhundert], dove designava il marinaio
[Matrose] che aveva finito il periodo di arruolamento [Wehrdienst]: poiché il
capulus era il cappio [Schlinge], una volta diventato ex-capulus, ovvero libero
dal cappio della disciplina militare, era pronto per sposarsi [heiraten]. Il cappio
al quale erano scampati [scampare: entkommen] i marinai è stato identificato
con quello che sarebbe venuto dopo: il matrimonio. Ex-capulus, “colui che è
ancora libero dal cappio”, è diventato scapolo, l’uomo non ancora sposato.
ADESSO OTTOBRE 2014
LINGUA VIVA
NOVITÀ
NOVITÀ
ADESSOaudio
Ascolta un brano radiofonico
sull’uso del congiuntivo.
Bewusstsein
Augenkrankheit
Fluch
Selbststudium
la coscienza
la malattia
degli occhi
la bestemmia
l’autoapprendimento
comprendere
l’incertezza
suddividere
d’opinione
esortativo
l’uso
la fonte
magari
graduato
in rapporto a
gettonato
collaudato
il cenno
la sfumatura
indispensabile
l’abuso
celebre
gradire
la versione
cartacea
andare a ruba
einschließen
Unsicherheit
aufteilen
hier: der
Meinungsäußerung
auffordernd
Anwendung
Quelle
schön wär’s
gestaffelt
im Verhältnis
zu
beliebt, gefragt
bewährt
Hinweis
Nuance
unerlässlich
Missbrauch,
falsche Verwendung
berühmt
mögen
Papierausgabe
reißenden
Absatz finden
PER APPROFONDIRE:*
S. C. Sgroi, Dove va il congiuntivo? Ovvero il congiuntivo
da nove punti di vista, Utet Università, € 21.
L. Chiappini, N. De Filippo, Congiuntivo, che
passione! Teoria e pratica per capire e usare il congiuntivo
in italiano, Bonacci, € 19,90.
D. Mancini, T. Marani, Il congiuntivo, youcanprint, € 15.
V. Della Valle, G. Patota, Viva il congiuntivo! Come e
quando usarlo senza sbagliare, Sperling & Kupfer,
€ 17,95.
SCELTI PER VOI:*
NOVITÀ Edilingua ha inaugurato [inaugurare: eröffnen,
hier: herausgeben] una nuova collana [Verlagsreihe] per
imparare l’italiano attraverso quanto di più leggero e
ameno [unterhaltsam] vi sia tra i vari generi di lettura: i
fumetti [Comic]. Per ora sono usciti “Imparare l’italiano
con” L’alba dei morti viventi [Untoter] e Jack lo squartatore
[Jack the Ripper], di Dylan Dog: € 9 ciascuno.
NOVITÀ È uscita una nuova Grammatica italiana per
l’editore Alpha Test: comprende tutti i settori grammaticali,
dall’ortografia alla fonetica, dall’analisi logica a
quella del periodo. È adatta dunque anche a studenti
che si devono preparare per scuole o università italiane:
€ 9,60.
però nella coscienza comune, tanto che, accanto a racconti
sugli errori dei politici, sono nati gruppi Facebook
come Aspettando il giorno in cui il congiuntivo tornerà di
moda o Il congiuntivo non è una malattia degli occhi. Dentro,
si possono leggere post come: “No, il congiuntivo trapassato
non è una bestemmia”.
Nel frattempo, si sono moltiplicati i libri dedicati al congiuntivo.
Tra i più recenti, segnaliamo Congiuntivo, che
passione!, uscito per Bonacci, un testo completo, adatto
sia all’autoapprendimento che allo studio in classe. È stato
pensato per un pubblico
ampio, che comprende
gli stranieri, ma anche gli
italiani che hanno incertezze
sull’uso di questo
importante modo verbale.
È suddiviso in brevi capitoli,
ognuno dedicato a un
particolare uso del congiuntivo:
con i verbi d’opinione,
nelle frasi esortative
o desiderative, nel
periodo ipotetico o nelle
frasi relative, per fare solo
qualche esempio.
Di tutti gli usi sono forniti
esempi testuali tratti da
fonti diverse: pubblicità,
quotidiani, canzoni, testi
letterari e casi particolari
della lingua parlata.
È molto più frequente di
quanto non si pensi, infatti,
sentirsi dire o dover
usare espressioni come
senta…, magari…, Prego,
faccia pure... o Che resti fra
di noi. Adatto a un livello
compreso tra il B1 e il C2,
il manuale è “fortemente
orientato alla pratica” e
presenta esercizi ben graduati
in rapporto al livello dello studente. Unisce esercizi
e spiegazioni d’uso anche Il congiuntivo, del piccolo
editore youcanprint. Uno dei testi più gettonati, con ristampe
e diverse edizioni in Italia, è il collaudato Viva il
congiuntivo! Come e quando usarlo senza sbagliare. Gli autori,
i linguisti Valeria Della Valle e Giuseppe Patota, illustrano
attraverso cenni alla storia della lingua italiana
le origini di questo modo verbale, in grado di esprimere
le sfumature più sottili e per questo indispensabile anche
nella vita quotidiana. Non mancano esempi di uso
e abuso del congiuntivo, molti tratti dalla cinematografia:
da Fantozzi, con il suo celebre “Facci pure!”, a Fellini,
che diede alla celebre figura femminile di Amarcord il
nome di Gradisca, derivato dal congiuntivo esortativo
del verbo gradire, da lei usato per offrirsi. Dopo aver fornito
le regole essenziali, il libro propone un test di verifica.
La versione cartacea in Italia è andata a ruba. Oggi
è disponibile anche in e-book.
* I prezzi sono indicativi
53
ADESSO OTTOBRE 2014
FINE SETTIMANA
La città del sapere
PAVIA
Seit den Viscontis gilt Pavia als Zentrum für Kunst und Wissenschaft.
Neben kulturellen Highlights wie dem Castello oder der Kartause
kommen aber auch profane Genüsse nicht zu kurz.
Testo: Francesco De Tomaso
54
Per le stradette sassose di Pavia camminavo a lungo
davanti a balconi di ferro battuto, davanti a colonne
incorporate nel muro, archi smozzicati d’antiche porte,
e s’aprivano impreviste, intorno a un misero pino
storto, piazzette dove pareva che gli ultimi secoli fossero
passati invano…
È il taccuino di viaggio di Alberto Arbasino, uno dei più
grandi scrittori italiani: sembra la descrizione di un mondo
remoto e incantato, eppure Arbasino era di Voghera,
a pochi chilometri da Pavia. Questo per dire che, se la
città lombarda è un gioiello anche per chi vive poco fuori
dalle sue mura, figuriamoci per chi arriva da lontano.
Del resto, Pavia è sempre stata un polo d’attrazione per
tutta Europa: la sua università è una delle più antiche e
famose del Vecchio Continente. Ecco perché, in passato,
per quelle stesse “stradette sassose”, si trovarono a passeggiare
con i libri sottobraccio personaggi del calibro di
sassoso
il ferro battuto
la colonna
incorporato
smozzicato
imprevisto
misero
storto
il secolo
passare
invano
il taccuino
remoto
le mura pl.
figuriamoci
il polo d’attrazione
passeggiare
sottobraccio
steinig
Schmiedeeisen
Säule
eingebettet
hier: brüchig
plötzlich
kümmerlich
schief
Jahrhundert
hier: spurlos
vorübergehen
Notizbuch
fern
Stadtmauer
hier: dann erst
recht
Anziehungspunkt
spazieren
unterm Arm
per eccellenza
scendere dalla
cattedra
trascorrere
lo svago
privilegiato
l’itinerario
di ogni sorta
vegliare
la mole
il console
comunale
fare da contraltare
a qc.
suggestivo
affidare
il consulente
andare per le
lunghe
schlechthin
vom Ross
herabsteigen
verbringen
Abwechslung
bevorzugt
Route
jeder Art
wachen
enormes
Ausmaß
Gemeinderat
der Gegensatz
von etw. sein
beeindruckend
übertragen
Berater
sich hinziehen
Alessandro Volta, Ugo Foscolo, Vincenzo Monti e tanti
altri “grandi” che avrebbero fatto la storia d’Italia.
Considerata “la città del sapere” per eccellenza, Pavia sa
anche scendere dalla cattedra e far trascorrere al visitatore
un fine settimana di delizioso svago. Indossate scarpe
comode, quindi, e raggiungete il punto di partenza privilegiato
per un itinerario pavese: Piazza della Vittoria,
ovvero il centro nevralgico di Pavia. Ora guardatevi intorno:
su quella che un tempo si chiamava Piazza Grande,
sotto i portici, si affacciano locali e botteghe tipiche di
ogni sorta. A vegliarli, con la sua notevole mole, è il Palazzo
del Broletto, antica sede dei consoli comunali, cui
fanno da contraltare due tra le più suggestive chiese pavesi:
la romanica Santa Maria Gualtieri, dell’XI secolo, e
il Duomo, voluto nel 1488 da Ascanio Sforza. Il progetto
fu affidato al Bramante e suo consulente fu Leonardo Da
Vinci. I lavori andarono tuttavia per le lunghe, al punto
© Catherine Stuckhard/laif, Huber/Sime, LOOK
ADESSO OTTOBRE 2014
FINE SETTIMANA
55
PICCOLO TESORO
LOMBARDO
Qui dall’alto: il Ponte
Coperto sul Ticino e il
Duomo di Pavia sullo
sfondo; la statua
equestre del Regisole
davanti al Duomo di
Pavia. Nell’altra pagina:
acciottolato in Piazza
della Vittoria.
ADESSO OTTOBRE 2014
LA CHIESA SANTA MARIA
DELLE GRAZIE
La struttura della chiesa è in stile tardo
gotico [spätgotisch]; la facciata e le
decorazioni sono rinascimentali.
LA PARTE SUPERIORE
La parte superiore della facciata è
composta da lunette, bifore,
edicole [Ädikulen] a pinnacolo
[Zinne] e una fascia di logge.
L’INTERNO
L’interno della chiesa è
in stile gotico ed è diviso
in tre navate [Schiffe] da
grandi pilastri [Säulen]
che sostengono le volte a
crociera [Kreuzgewölbe].
IL CANCELLO
Nella navata
centrale si trova una
cancellata in bronzo
e ferro battuto
[Schmiedeeisen].
Risale al 1660 e
separa il transetto
[Querschiff] dal resto
della chiesa.
56
SPOGLIE [sterbliche
Überreste] REALI
Qui si trova il
monumento funebre di
Gian Galeazzo Visconti,
del 1492.
LA FACCIATA
La parte inferiore è quella più antica
ed è stata realizzata, tra gli
altri, da Giovanni Solari, Giovanni
Antonio Amadeo e Gian Giacomo
Dolcebuono.
La Certosa di Pavia
Andare a Pavia senza visitare la celebre Certosa, a
pochi chilometri dal centro, è quasi un delitto. Un
grande viale alberato porta al monastero, sorto per volere
di Gian Galeazzo Visconti, duca di Milano, a partire
dal 1396 e ora gestito dai frati cistercensi. Un progetto
nato da un voto della moglie Caterina e subito concepito
dal duca di Milano come grandiosa celebrazione della
dinastia viscontea. La visita comincia in una piazzetta
con aiuole curatissime, attraverso la quale si arriva alla
chiesa Santa Maria delle Grazie, cuore pulsante del
complesso, con la facciata in stile gotico. Nel transetto
si trova il celebre cenotafio di Ludovico Sforza, detto “il
Moro”, con la sposa bambina Beatrice d’Este, fidanzata
alla tenera età di cinque anni. L’interno della Certosa si
può visitare in parte da soli, poi si arriva a un cancelletto,
dove un monaco è sempre pronto a dare il benvenuto
nel monastero. Si possono così ammirare gli ambienti in
cui vivevano e vivono i frati, dal refettorio alle celle usate
nei secoli passati, chiamate villette. Si trattava infatti di
minuscoli “monolocali” con letto, servizi, dispensa, studio
e un piccolo giardino. In quasi due secoli impiegati
per la costruzione del complesso, si sono avvicendati
i migliori architetti, pittori e scultori, come Bernardo da
Venezia, progettista del Duomo di Milano, il Mantegazza
e il Bergognone.
la Certosa
il delitto
il viale
alberato
il monastero
il duca
gestito
il frate
cistercense
il voto
concepito
l’aiuola
il transetto
il cenotafio
IL CHIOSTRO LATERALE
Il chiostro [Kreuzgang] piccolo contiene
decorazioni in terracotta. Qui si svolgeva la vita
comunitaria dei padri che vivevano nella
Certosa. Le stanze dei monaci [Mönche] si
affacciavano [affacciare: hinausgehen], invece,
sul chiostro grande.
Kartause
hier: Sünde
Allee
Kloster
Herzog
geleitet
Zisterziensermönch
Gelübde
auffassen
Blumenbeet
Querschiff
Gedächtnismonument
la sposa
bambina
il cancelletto
l’ambiente m.
il refettorio
i servizi pl.
la dispensa
avvicendarsi
il pittore
lo scultore
il progettista
Kindsbraut
kleines Tor
Raum
Speisesaal,
Refektorium
hier: Waschraum
Speisekammer
sich
abwechseln
Maler
Bildhauer
Planer
ADESSO OTTOBRE 2014
FINE SETTIMANA
che la cupola venne costruita nell’Ottocento. Ne è valsa
la pena visto che, con i suoi 92 metri e la struttura ottagonale,
è la terza in Italia per dimensioni. Dopo la visita al
Duomo, chi conosce bene Pavia suggerisce di imboccare
l’elegante Via XX settembre e percorrere le poche decine
di metri che portano fino alla bellissima chiesa di Santa
Maria del Carmine: biglietto da visita, le sette guglie
e il grande rosone che la rendono inconfondibile. Poco
oltre, ecco materializzarsi uno degli edifici caratteristici
della Pavia storica, cioè il Castello Visconteo, risalente
al 1360. Costruito per volere di Galeazzo Sforza, un tempo
era collegato tramite un vasto e lussureggiante parco
alla Certosa (vedi pagina 56): l’intera area era in parte destinata
alla caccia e in parte ai terreni agricoli. Una volta
l’interno del Castello era un susseguirsi di appartamenti
con mobilio di gran pregio, poi l’armata francese distrusse
ogni cosa, nel 1527. Adesso, quel che un tempo appartenne
ai Visconti è… di tutti, nel senso che l’edifico ospita
il Museo civico. Poi, finalmente, dopo avere imboccato
Corso Carlo Alberto si giunge al fiore all’occhiello di Pavia:
l’Università. La zona universitaria è un po’ una città
nella città, visto il brulicare di studenti che affollano i
vicoli e i locali. Come dicevamo, l’ateneo ebbe tra le sue
L’ELEGANZA
DELLA CERTOSA
Qui, dal basso: il sarcofago di
Ludovico il Moro e Beatrice d’Este
all’interno della chiesa di
Santa Maria delle Grazie, nella
Certosa di Pavia; la facciata della
Certosa di Pavia.
costruire
valere la pena
suggerire
imboccare
la guglia
il rosone
inconfondibile
l’edificio
lussureggiante
destinato a
susseguirsi
matricole personaggi famosi, compreso un certo Cristoforo
Colombo: non per niente un pizzico delle sue ceneri
è custodito proprio qui, nella biblioteca. Biblioteca che fu
frequentata da Alessandro Volta per documentazione e
poi per i suoi esperimenti. L’inventore della pila girava
per i laboratori dell’edificio centrale dell’ateneo, costruito
da Ludovico il Moro nel 1492, proprio mentre l’ex allievo
Colombo scopriva l’America. Vale la pena di citare,
prima di lasciare l’Università, il Collegio Borromeo e il
Collegio Ghisleri, fondati per gli studenti poveri e gestiti
da religiosi, e le tre torri medievali, ultime superstiti delle
oltre 150 che un tempo erano in città.
Il paradiso
in una torta
di gran
pregio
l’armata
ospitare
il fiore
all’occhiello
brulicare
affollare
il pizzico
le ceneri pl.
custodire
l’inventore m.
la pila
hochwertig
errichten
sich lohnen
empfehlen
einschlagen
Fiale
Rosette
unverwechselbar
Gebäude
üppig
bestimmt für
aufeinanderfolgen
Heer
beherbergen
Aushängeschild
wimmeln
füllen
Prise
Asche
aufbewahren
Erfinder
Batterie
A Pavia, in Corso Strada
Nuova 110, proprio di
fronte agli edifici dell’università,
si trova dal 1878
l’antica Pasticceria Vigoni.
In questo affascinante
caffè storico si rivivono ancora oggi atmosfere Liberty,
tra ottoni, specchi e motivi floreali. Vide la luce
qui, verso la fine dell’Ottocento, il dolce simbolo di
Pavia, la torta Paradiso, nata dalla creatività di Enrico
Vigoni. Il marchese Cusani Visconti si era rivolto al
giovane pasticciere
l’edificio Gebäude con la richiesta di un
rivivere wieder
erleben dolce molto particolare.
Enrico si mise su-
il Liberty Jugendstil
l’ottone m. hier: Messinggegenstanbito
all’opera nel suo
vedere la luce das Licht der laboratorio e riuscì a
Welt erblicken creare una torta squisita,
soffice come una
il pasticciere Konditor
la richiesta Anfrage, hier:
Bestellung nuvola. La leggenda
mettersi sich ans Werk dice che una nobildonna,
tra i primi ad
all’opera machen
soffice locker,
fluffig assaggiarla, esclamò
la nobildonna Edelfrau entusiasta: “Questa
assaggiare probieren torta è un paradiso!”
© Illustrazione: F. Corni. Foto: Huber/Sime, LOOK
57
ADESSO OTTOBRE 2014
Qui: le tre torri medievali
della città. Sotto: le
decorazioni sulla facciata della
basilica di San Michele.
58
Altri tesori di Pavia si trovano nei pressi dell’Università
e sono visitabili nell’ordine che volete, visto che parliamo
di una cittadina dove ogni itinerario si può cambiare
all’ultimo momento. Cominciando dagli edifici religiosi,
San Pietro in Ciel d’Oro, che si trova nell’omonima
piazza, risale al VI secolo ed è famosa perché ospita le
spoglie di Agostino, morto in Algeria, che furono qui
traslate nell’VIII secolo dal re longobardo Liutprando. Si
trovano nella cosiddetta Arca di sant’Agostino, in marmo,
ornata da circa 150 statue e bassorilievi. Guardandosi
intorno si possono poi ammirare altri tesori, tra affreschi
e arredi religiosi, nonché un’altra tomba, quella del
re longobardo Liutprando, cioè proprio colui che aveva
fatto portare qui le spoglie del santo.
La basilica di San Michele, in stile romanico e in pietra
arenaria, è forse il monumento medievale più importante
della città: risale al 1090, anche se l’impianto, così come
lo vediamo oggi, è del 1155. I pavesi lo ricordano come il
luogo in cui fu incoronato Federico I Barbarossa. Appena
usciti dalla chiesa, si può raggiungere l’ultima meraviglia
Lo sapevate che…
Pavia è stata capitale [Hauptstadt]! Fondata [gegründet] dai
Romani con il nome di Ticinum, perchè adagiata [liegend]
sul Ticino, nel 600 d.C. fu capitale del regno dei Longobardi
con il nome di Papia.
storica che offre Pavia: il Ponte Coperto, simbolo della città.
Quello attuale, in realtà, è l’ultimo nato di una “famiglia”
di ponti. La prima versione risale all’antica Roma,
poi il passaggio sul Ticino fu completamente rifatto nel
Trecento e, successivamente, si dovette ancora metterci
mano dopo gli sconquassi della seconda guerra mondiale.
Al di là del Ponte Coperto, ecco il pittoresco quartiere
di Borgo Ticino, ricco di osterie tipiche. La sosta è doverosa
e meritata. Pavia, la colta città del sapere universitario,
sa educare come si deve anche il palato: gustate la
zuppa con uova e crostini o il risotto alla certosina e rane
fritte, ve ne andrete laureati e felici.
© Huber/Sime, Catherine Stuckhard/laif
omonimo
risalire a
le spoglie pl.
traslare
ornato
a ridosso di
l’arredo
colui
la pietra
arenaria
l’impianto
incoronare
in realtà
rifare
mettere mano
a qc.
gleichnamig
zurückgehen
auf
sterbliche
Überreste
überführen
geschmückt
hinter
Gerät
derjenige
Sandstein
Anlage
krönen
in Wirklichkeit
neu machen
an etw. Hand
anlegen
lo sconquasso Zerstörung
doveroso geboten
meritato verdient
come si deve wie es sich
gehört
alla certosina: mit Erbsen, Pilzen,
Garnelen, Knoblauch und
Olivenöl
la rana Frosch
laureato diplomiert
ADESSOplus
Fai un esercizio su questa
città nella rubrica Grammatica.
ADESSO OTTOBRE 2014
APPROFONDIMENTO
DI MARCO MONTEMARANO
La facciata dell’Istituto
degli Innocenti a Firenze.
DA PRATICAMENTE PARLANDO (PAG. 38)
ISTITUTO DEGLI
INNOCENTI A FIRENZE
POCHE ORGANIZZAZIONI POSSONO VANTA-
RE UNA STORIA COSÌ LUNGA. L’Istituto degli Innocenti
di Firenze, dedicato all’infanzia e alla famiglia,
esiste e opera da circa 600 anni. Nel 1421 il progetto
per la realizzazione del complesso che ospiterà l’Istituto
viene affidato a Filippo Brunelleschi. Le decorazioni
azzurre con i putti bianchi in terracotta sono di
Andrea della Robbia. Già nel 1445 vengono ospitati i
primi bambini. Oggi l’Istituto ha lo status di “azienda
pubblica di servizi alla
l’Istituto degli
Innocenti
vantare
dedicato
l’infanzia
operare
la realizzazione
ospitare
affidare
l’azienda
il servizio
gestire
accogliere
il tribunale
l’accoglienza
Institut der
Unschuldigen
Kinder
sich rühmen
gewidmet
Kindheit
tätig sein
Verwirklichung
beherbergen
übertragen
Betrieb
Dienst
leiten
aufnehmen
Gericht
Aufnahme
persona” ed è gestito
dalla Regione Toscana
con la Provincia e il Comune
di Firenze. Anno
per anno vengono accolti
all’Istituto degli Innocenti
bambini e madri
in difficoltà, soprattutto
su indicazione dei tribunali
e dei servizi sociali.
L’Istituto è attivo in molti
progetti di cooperazione
e accoglienza.
DA VIAGGI (PAG. 12)
BENEDETTO CROCE
È considerato il più importante filosofo italiano, ma Benedetto
Croce è stato molto più di questo, nella storia della
cultura italiana a cavallo tra Ottocento e Novecento. Le
sue opere spaziano dalla letteratura alla storia, dal costume
alla politica. Nato a Pescasseroli, in provincia dell’Aquila
(Abruzzo) nel 1866, diventa il principale rappresentante
dell’idealismo filosofico italiano con Giovanni Gentile. A
differenza di quest’ultimo, Croce si distanzia quasi subito
dal fascismo e diventa
uno dei principali ideologi
dell’antifascismo liberale.
(Giovanni Gentile, ministro
di Mussolini e responsabile
della riforma fascista
della scuola, viene ucciso
nel 1944 a Firenze da un
gruppo di partigiani). Nel
1925 Croce firma il Manifesto
degli intellettuali antifascisti
e subito dopo la
seconda guerra mondiale,
ormai anziano, ricopre alcuni
incarichi politici. Critico
anche il suo rapporto
con la Chiesa e con il
mondo cattolico. Croce
muore nel 1952 a Napoli,
seduto nella poltrona della
sua biblioteca.
DA PASSAPAROLA (PAG. 29)
CAROSELLO
“Bambini, dopo Carosello si va a letto!”
Tutti gli italiani che oggi hanno
più di 40 anni ricordano questa frase
della mamma. Carosello, l’intervallo
pubblicitario televisivo fra il telegiornale
della sera e il programma serale della Rai, segnava
il limite tra il mondo dei bambini e quello degli adulti. Andato
in onda per 20 anni,
tra il 1957 e il 1977, era un
contenitore di messaggi
pubblicitari. Gli spot erano
molto diversi da quelli che
conosciamo oggi: erano
lunghi, divertenti e raccontavano
storie. Tra i registi
dei messaggi pubblicitari
di Carosello c’erano Pier
Paolo Pasolini, Ermanno
Olmi e Federico Fellini. Tra
gli attori Vittorio Gassman,
Alberto Sordi ed Eduardo
De Filippo. Carosello è
stato un grande pezzo di
cultura italiana.
essere considerato
a cavallo tra
l’opera
spaziare
il costume
il/la rappresentante
a differenza di
responsabile
uccidere
firmare
ormai
ricoprire
l’incarico
il rapporto
con
la poltrona
ricordare
l’intervallo
pubblicitario
il telegiornale
il programma
serale
andare in
onda
il contenitore
il messaggio
pubblicitario
l’attore m.
un grande
pezzo
gelten
an der Wende
zwischen,
zwischen
Werk
reichen
Brauchtum
Vertreter, -in
im Unterschied
zu
verantwortlich
umbringen
unterzeichnen
bereits
bekleiden
Amt
das Verhältnis
zu
Sessel
erinnern
Werbepause
Nachrichtensendung
Abendprogramm
gesendet
werden
Behälter, hier:
Rahmensendung
Werbebotschaft
Schauspieler
hier: ein wichtiges
Stück
59
ADESSO OTTOBRE 2014
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GRANDANGOLO
EIN BLICK AUF BESONDERE ITALIENER
62
VIVERE TRA GLI ELFI
Zwischen Toskana und
Emilia, in den apenninischen
Bergen, lebt abgeschieden
die Gemeinschaft
der Elfen. Yile, ein
junges Mädchen, ist eine
von ihnen.
Testo: I. Mancusi
Foto: S.Pampallona/ LUZ Photo
Toscana, Pistoia.
Yile Vianello appartiene alla
Comunità degli Elfi insieme a
poco più di 200 persone. I suoi
primi 15 anni li ha trascorsi
nelle montagne dell’Appennino
tosco-emiliano, in una casetta
di legno con la mamma e il fratellino.
Animati dall’amore per
la natura, gli Elfi costruiscono
da soli le proprie case, vivono
di agricoltura e di allevamento
e praticano il baratto. Attingono
l’acqua da sorgenti e pozzi,
si riscaldano e cucinano con
il fuoco a legna e usano le
candele o i pannelli solari per
l’illuminazione, ma anche per i
cellulari e i computer, che sono
l’unica concessione alla vita
moderna, oltre a qualche auto.
I bambini vengono istruiti in famiglia
fino alla quinta elementare,
dalle medie in poi frequentano
le scuole nei comuni vicini.
È questo il momento in cui, per
molte famiglie, l’idillio finisce
e si decide di scendere dalle
montagne e di prendere casa in
paese. È stato così anche per
Yile, che poi ha conosciuto la
regista Alice Rohrwacher e nel
2011 è stata scelta come protagonista
del film Corpo Celeste.
la comunità
costruire
l’agricoltura
l’allevamento
praticare il
baratto
attingere
la sorgente
il pozzo
l’illuminazione
f.
il cellulare
la quinta elementare
le medie
frequentare
decidere
Gemeinschaft
errichten
Landwirtschaft
Viehzucht
Tauschhandel
betreiben
schöpfen
Quelle
Brunnen
Beleuchtung
Mobiltelefon
5. Grundschulklasse
Mittelschule
besuchen
beschließen
ADESSO OTTOBRE 2014
GRANDANGOLO
Qui: Yile Vianello (15), la
ragazza cresciuta nella
Comunità degli Elfi, tra i
boschi dell’Appennino toscoemiliano.
Nell’altra pagina:
la casa di Yile; l’orario delle
attività scolastiche;
Yile con la sua famiglia.
63
ADESSO OTTOBRE 2014
TRA LE RIGHE
DI STEFANO VASTANO
Alba
ROHRWACHER
LUOGO E DATA DI NASCITA: Firenze, 27 febbraio 1979. STATO CIVILE: è fidanzata con Saverio Costanzo, regista. SEGNI
PARTICOLARI: da ragazza ha iniziato con il teatro e studiato Medicina per tre anni, prima di debuttare, nel 2004, al cinema; occhi
da gatta, voce rauca, alta 1,67, ha spuntato il primo David di Donatello nel 2008 e il secondo nel 2009; a 35 anni ha all’attivo 35
film. L’ultimo, Le meraviglie, diretto dalla sorella Alice, ha vinto il CineVision Award al Film Fest di Monaco di Baviera.
64
Ein fast unscheinbares Wesen macht
in starken Charakterrollen als neuer
Star des italienischen Films Furore:
Alba Rohrwacher. Eine Art Anti-Diva,
die derzeit die renommiertesten Preise
der italienischen Filmwelt einsammelt.
PER CAPIRE IL PERSONAGGIO, PARTIAMO DA
UNA FOTO RECENTE. L’ha scattata un paparazzo
all’ultimo Festival di Cannes e ritrae due attrici che più
diverse non potrebbero essere. Monica Bellucci, fasciata
fidanzato verlobt
la voce Stimme
spuntare hier: einheimsen
il David di Donatello: bedeutendster
ital. Filmpreis
la meraviglia Wunder
scattare schießen
ritrarre abbilden
l’attrice f. Schauspielerin
a pois gepunktet
esaltare betonen
esile schmächtig
un filo di eine
Spur von
il trucco Schminke
pallido blass
la damigella Edelfräulein
rinascimentale
Renaissancegettonato
meistgefragt
nei panni di in der Rolle
von
diretto da unter der
Regie von
sì zwar
rivelare verraten
ferreo eisern
cogliere wahrnehmen
animare beseelen
la sfilza Reihe
il Nastro d’Argento: Preis der
Berufsvereinigung italienischer
Filmjournalisten
il Ciak d’Oro: Preis der ital.
Kinozeitschrift Ciak
disdegnare verschmähen
il cortometraggio
Kurzfilm
la pellicola Film
il numero Primzahl
primo
impegnato anspruchsvoll
la Bella addormentata
Dornröschen
ribattezzare (um-)taufen
il casale Bauernhof
allevare züchten
l’ape f. Biene
la verità Wahrheit
l’estraneità Fremdheit
la vanagloria Ruhmsucht
il vizietto kleines
Laster
la parte Rolle
alle spalle hinter sich
da un vestitino a pois che ne esalta le forme, fissa il fotografo
(e il pubblico) con uno sguardo da diva. Accanto
a lei, c’è una ragazzina dal fisico esile, senza un filo di
trucco sul volto pallido, che ricorda una damigella rinascimentale.
È Alba Rohrwacher, l’attrice più gettonata e presente
nel cinema made in Italy degli ultimi 10 anni. L’abbiamo
vista nei panni di Alice, Lucia, Liz, Violetta ed Elisabetta
in film diretti da Silvio Soldini o Antonello Grimaldi,
Luca Guadagnino o Saverio Costanzo. A 35 anni, Alba ricorda
sì una fogliolina leggera trasportata dal vento, “ma
in realtà dentro sono forte”, rivela a chi ancora non conoscesse
la sua ferrea disciplina e non avesse colto “tutto
l’amore per il cinema” che la anima.
Alba è una grande attrice. Ha già collezionato una sfilza
impressionante di David di Donatello, Nastri d’Argento
e Ciak d’Oro; eppure lei non disdegna ruoli anche in
cortometraggi. Ha girato pellicole che hanno riscosso un
grande successo di pubblico, come La solitudine dei numeri
primi (2010), con Saverio Costanzo, ma anche storie
più complesse e impegnate, come Sorelle mai (2010) e Bella
addormentata (2012), con Marco Bellocchio, l’ultimo dei
Maestri del cinema italiano.
C’è chi già l’ha ribattezzata “l’anti-diva” e chi è giunto
a definirla “non un’attrice, ma un’artista” (Saverio Costanzo).
Sicuro è che lei e la sorella Alice sono cresciute
nelle campagne di Poggio del Miglio, in un casale presso
Orvieto. La mamma è un’insegnante di filosofia e il
papà, che si chiama Reinhard, tedesco di Amburgo, è arrivato
in Italia negli anni Settanta per allevare le api. Sì,
una dose di cultura tedesca – “l’impegno nel lavoro, l’amore
per la verità” – Alba se la sente dentro, accanto a
“una sorta di estraneità” per la vanagloria e altri vizietti
italiani. La lingua di Goethe non la parla bene, ma è riuscita
in ogni caso a sostenere la parte di una prostituta di
Berlino Est con traumi alle spalle in Glück (2012) di Doris
ADESSO OTTOBRE 2014
L’articolo…
FACILE E IN BREVE
Alba Rohrwacher
(35).
Alba Rohrwacher, nata
a Firenze nel 1979 da
padre tedesco e madre italiana, è un’attrice. Passa
l’infanzia nella campagna umbra, vicino a Orvieto,
dove il padre lavora come apicoltore. Alba mostra
sin da giovanissima un grande interesse per il mondo
del teatro e poi del cinema. Debutta nel 2004 e
interpreta diversi ruoli secondari. Poi recita in film di
grande successo come La solitudine dei numeri primi,
Sorelle mai, Bella addormentata, solo per citarne
alcuni. La sua bravura sul grande schermo e il
suo talento vengono
l’attrice f. Schauspielerin
l’infanzia Kindheit
umbro umbrisch
l’apicoltore m. Bienenzüchter
mostrare zeigen
giova- sehr jung
nissimo
il ruolo Nebenrolle
secondario
La solitudine dei numeri
primi: Die Einsamkeit der
Primzahlen
mai niemals
la Bella addormentata
Dornröschen
il grande Leinwand
schermo
il riconoscimento
Anerkennung,
Preis
diretto unter der
Regie
fragile zerbrechlich
appariscente auffällig
presto premiati con
riconoscimenti prestigiosi
come il
David di Donatello, il
Nastro d’Argento e,
naturalmente, il
Grand Prix Speciale
della Giuria, che Alba
ha vinto al Festival di
Cannes 2014 con il
film Le meraviglie,
scritto e diretto dalla
sorella Alice. Nonostante
l’aspetto
fragile, delicato e
poco appariscente,
Alba ha un carattere
forte, determinato e
ama le cose semplici
e autentiche.
, 12 maggio 2014
Alba Rohrwacher:
primo ciak in Italia per
Vergine giurata, nuovo film
da protagonista
la vergine: Jungfrau; il/la protagonista: Hauptdarsteller, -in
, 18 giugno 2014
LA TERRA DELLE
MERAVIGLIE DI ALICE
(E ALBA) ROHRWACHER.
Dörrie, non proprio un capolavoro. Con Le meraviglie, il
secondo film diretto dalla sorella Alice, ha conquistato
prima il Grand Prix speciale della giuria a Cannes, poi
il CineVision Award al Film Fest di Monaco di Baviera.
Ci sarebbe da montarsi la testa, con tanti riconoscimenti
internazionali. Invece Alba Rohrwacher è rimasta
con tutti e due i piedi ben piantati per terra e la testa
sul collo. “Ho avuto la fortuna – spiega – di fare i film
che avrei voluto vedere da spettatrice”. Non c’è dubbio:
dopo Mio fratello è figlio unico, film del 2007 di Daniele
Lucchetti, Alba è diventata la nuova regina del cinema
italiano. Una regina, però, che “ama le cose semplici” e
a cui piace, tra un film e l’altro, “tornare nella campagna
umbra dove sono cresciuta”. E che riesce a imparare da
attrici più esperte e mature: da Tilda Swinton, per esempio,
con cui Alba ha girato Io sono l’amore (2009).
Nella foto scattata a Cannes, quella di cui parlavamo
all’inizio e dove compare accanto alla Bellucci, sapete
come si è fatta immortalare Alba? In T-shirt bianca di
cotone e con lo sguardo rivolto non al fotografo, ma al
bel viso della Bellucci. Lei,
Alba, sa bene che il suo è
un viso, come si dice, “particolare”,
di una bellezza
interiore, delicata, persino
fragile. “La bellezza, – dice
lei, – è una condizione
dell’anima, uno sguardo,
un modo di muoversi. Importante
è trovare la propria
e non uniformarsi a
un modello unico”. Speriamo
di vedere ancora
tanti e tanti altri film con
la piccola, grande Alba.
il capolavoro
montarsi la
testa (per qc.)
il riconoscimento
ben piantato
per terra
la spettatrice
il dubbio
umbro
esperto
maturo
immortalare
il cotone
delicato
persino
la condizione
Meisterwerk
sich etw. zu
Kopf steigen
lassen
Anerkennung
fest am Boden
Zuschauerin
Zweifel
umbrisch
erfahren
reif
verewigen
Baumwolle
zart
sogar
Zustand
Stefano Vastano: Deutschlandkorrespondent der
Wochenzeitschrift l’Espresso, kommentiert aktuelle
Themen aus der italienischen Presse.
65
ADESSO OTTOBRE 2014
LIBRI E LETTERATURA
DI LUCA VITALI
66
UNA LEZIONE
PER TUTTI
Un paese dell’Appennino è uno di
quei luoghi in cui la crisi risulta più
dura. Con la scomparsa della cultura
contadina, i valori tradizionali
si sono smarriti. L’ignoranza, l’egoismo
e il sospetto nei confronti
del prossimo sembrano il denominatore
comune. Le donne sono più
deboli, più sfortunate e, come in passato, continuano a essere
le vittime predestinate di una società in cui l’oppressione
non è mai terminata. I mariti sfruttano il proprio vantaggio
sulle mogli, le madri sui figli, i prepotenti sfogano
la propria frustrazione sui
deboli. Anna è una giovane
insegnante arrivata dal
Sud, piena di speranze e
voglia di fare. Ha creduto
di poter trovare nel paese
accoglienza e amore, ma
viene ostacolata e svilita.
Prima di andarsene, trova
il modo di lasciare un segno
diverso, una lezione
per tutti, alunni e genitori
che non hanno voluto
ascoltarla.
Lingua: abbastanza
facile. Genere: romanzo
psicologico. Giulia Fazzi,
Per il bene di tutti, il
Saggiatore, 150 pagine.
la scomparsa
il valore
smarrirsi
nei confronti
di
il denominatore
comune
predestinato
l’oppressione
f.
sfruttare
il vantaggio
sfogare
l’accoglienza
ostacolare
svilire
Verschwinden
Wert
sich verlieren
gegenüber
gemeinsamer
Nenner
vorherbestimmt,
hier:
auserwählt
Unterdrückung
ausnützen
Vorteil
aus-, ablassen
freundlicher
Empfang
behindern
erniedrigen
SE TORNA LA
PREISTORIA
La civiltà è fallita, ma la catastrofe
per l’uomo non è ancora finita e
si chiama fame. Nel Cerchio sono
rimasti solo poche famiglie di sopravvissuti,
inselvatichiti che si
nutrono degli animali che riescono
a cacciare con le ultime munizioni
disponibili. Non ci sono più leggi,
conta solo la volontà del più forte. Il peggio trionfa e le
donne sono fattrici da inseminare per proseguire la stirpe,
ridotte in schiavitù, mentre riemerge la memoria atavica
dell’uomo animale tra
gli animali. Alla ricerca di
la civiltà Zivilisation
nuove leggi tribali, i sopravvissuti
devono tentare
fallire scheitern
inselvatichito verwildert
di uscire dal Cerchio. Un
nutrirsi sich ernähren
romanzo originale e interessante,
maturo e scritto disponibile vorhanden
cacciare jagen
con le idee molto chiare. la legge Gesetz
La lettura all’inizio è difficoltosa,
non per la lingua, inseminare besamen
la fattrice Zuchtstute
ma per l’ombra che avvolge
ogni cosa e costringe il
la stirpe Stamm, Geschlecht
riemergere wieder auftauchen
lettore a fare i conti con le
previsioni più nere sul futuro
che ci attende.
tribale
la memoria Erinnerung
Stammes-
Lingua: abbastanza
facile. Genere: fantascienza.
Carlo D’Amicis,
Quando eravamo prede,
minimum fax, 187 pagine.
l’ombra
avvolgere
fare i conti
con
Schatten,
Dunkel
umhüllen
sich auseinandersetzen
mit
IL QUARTO LIBRO
HAMBURGER
E FANTASIA
Chi l’ha detto che il protagonista del cibo
“mordi e fuggi” è solo americano? Hamburger
all’italiana è un piccolo ma prezioso libro che
raccoglie infinite ricette per chi vuole preparare
un hamburger perfetto e gustoso. Riporta i consigli
su come scegliere il miglior taglio di carne a
seconda della ricetta e svela i segreti per una cottura
a puntino, sia della carne che del pane. Pratiche
e divertenti, le ricette si sviluppano su doppia
pagina: a sinistra i passaggi scritti, a destra la foto di profilo
del panino aperto, con tutti gli ingredienti sospesi nella pagina,
in modo che siano chiari sia il procedimento di preparazione
sia la sequenza. Non aspettatevi ricette noiose: troverete per
esempio l’hamburger Santa Maria Novella, con le cipolle caramellate
e la carne chianina, o quello agrodolce, con il ketchup
alle mele. Insomma, i modi di cucinare il famoso hamburger
sono tanti e divertenti. Nessuno rimarrà deluso, neanche i vegetariani
o gli amanti del pesce.
Fabrizia Memo
Hamburger all’italiana, EDT, 112 pagine, € 9,90.
il cibo “mordi
e fuggi”
raccogliere
gustoso
il taglio di
carne
svelare
a puntino
svilupparsi
Fastfood
sammeln
schmackhaft
Fleischstück
verraten
auf den Punkt
sich entwickeln,
hier: angeordnet
sein
sospeso
la sequenza
noioso
la cipolla
caramellato
chianino
agrodolce
deluso
(in der Luft)
schwebend
Reihenfolge
langweilig
Zwiebel
karamellisiert
vom
Chiana-Rind
süßsauer
enttäuscht
ADESSO OTTOBRE 2014
LIBRI E LETTERATURA
Tiziano Terzani
(1938-2004).
© Cottinelli
L’AUTORE DEL MESE
TIZIANO
TERZANI
Figlio di un meccanico e una cappellaia fiorentini, è inarrestabile
già da ragazzo. Vince un concorso per studiare
giurisprudenza alla Normale di Pisa, poi trova all’Olivetti
un lavoro che lo porta in giro per il mondo. Scopre così
la vocazione per il giornalismo. Si sposa, si licenzia e,
con una borsa di studio, va a New York a imparare il
cinese. Nel 1972 apre a Singapore il primo ufficio di corrispondenza
in Asia di Der Spiegel. Segue la guerra del
Vietnam e, nel 1980, è il primo giornalista occidentale a
entrare nella Pechino del “dopo Mao”. Nel 1990, quando
crolla l’Urss, decide di
raggiungere Mosca via
terra, dalla Cina. Il suo
libro Buonanotte signor
Lenin diventa uno dei
reportage sull’implosione
del comunismo più letti
nel mondo. Dal 1994 vive
in India e nel 1997, quando
gli viene diagnosticato
il cancro, si isola per
dedicarsi alla meditazione
e alla scrittura. Dopo
l’11 settembre torna in
campo per intervenire
contro i proclami di
guerra. Fino alla fine dei
suoi giorni porta ovunque
il suo messaggio di pace,
tolleranza e rispetto per
le altre culture.
la cappellaia Hutmacherin
inarrestabile unaufhaltsam
il concorso Wettbewerb
la giurisprudenza
Rechtswissenschaften
la Normale, Scuola Normale Superiore
di Pisa: Elitehochschule in Pisa
la vocazione Berufung
licenziarsi kündigen
la borsa di Stipendium
studio
il dopo Mao Post-Mao-Ära
crollare hier: auseinanderfallen
decidere beschließen
il cancro Krebs
dedicarsi sich widmen
tornare in
campo
hier: in die
Öffentlichkeit
zurückkehren
il proclama Aufruf
ovunque überall(hin)
ADESSOaudio
Online anhören! Ascolta uno
stralcio del reportage sul pensiero
e la storia di Tiziano Terzani.
www.adesso-online.de/terzani
IL LIBRO DELL’AUTORE
UN’IDEA DI DESTINO
A 10 anni dalla scomparsa del reporter che meglio ha raccontato
il crollo del comunismo orientale, esce una selezione
dei suoi ricchi diari, destinata a diventare un long
seller, come tutti i suoi libri. Sono pagine di appunti privati,
buttati giù tra uno spostamento
e l’altro, piccole
riflessioni che svelano
le incertezze, i dubbi e le
difficoltà di chi ha vissuto
tra guerre e grandi trasformazioni.
Oltre ai periodi
caldi in Estremo Oriente ci
sono gli affetti familiari, il
dialogo con i figli e con la
moglie, compagna di mille
avventure, le riflessioni sul
senso della vita e, infine,
sulla morte sempre più
prossima.
Lingua: facile
Genere: diari.
DAL LIBRO:
21 novembre 1993, Bangkok. Tre giorni di meditazione,
di cibo vegetariano, due di silenzio. L’età contribuisce
alla tolleranza. Ancora alcuni anni fa sarei ripartito il
primo giorno. L’aver resistito m’ha insegnato qualcosa.
Sembra un mondo per i marginali. (...)
In tutto questo c’è qualcosa di terribilmente attraente. Per
questo fra i cinquanta meditatori, la stragrande maggioranza
è fatta di giovani occidentali. Il nostro mondo è in
crisi, non offre soluzioni, non dà speranza e questi vengono
qui a sentire lezioni che ormai non sentono più dal loro
parroco, per giunta hanno il gusto dell’esotico, dell’altro,
e si inginocchiano con soddisfazione davanti a un idolo, a
un dio che con la loro vita non ha molto a che vedere, ma
che proprio per questo lo rende loro accettabile.
“In piedi, in piedi, in piedi…”
una forma di rincoglionimento
da meditatori.
Giorni senza pensare, anzi,
a eliminare il pensiero
concentrandosi sul banale,
il movimento di un piede,
quello dell’ombelico.
Che strana religione:
tutta protesa a dimenticarsi,
senza pensieri, senza
dottrina, senza ispirazione.
(...) Finirò per tornare
cristiano. Vedo nei canti e
nell’inginocchiamento un
senso di assuefazione. Ai
giovani piace la ritualità.
il destino
la scomparsa
il crollo
la selezione
il diario
l’appunto
buttare giù
la riflessione
svelare
l’affetto
l’avventura
prossimo
il silenzio
contribuire
resistere
il marginale
stragrande
offrire
il parroco
per giunta
inginocchiarsi
la soddisfazione
rendere
il rincoglionimento
anzi
l’ombelico
proteso a
l’assuefazione
f.
Schicksal
Ableben
Zusammenbruch
Auswahl
Tagebuch
Notiz, Aufzeichnung
zu Papier
bringen
Gedanke,
Überlegung
offenbaren
Gefühl, Liebe
Abenteuer
nah, bevorstehend
Schweigen
beitragen
durchhalten
Außenseiter
überwältigend
bieten
Pfarrer
obendrein
sich hinknien
Zufriedenheit
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67
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ITALIENISCH LEICHT GEMACHT 10/2014 ALLE TEXTE AUF
GIRO D’ITALIA
SARDINIEN
Wie gut kennen Sie den „Stiefel“?
Eine Reise durch Landeskunde,
Kultur und Traditionen
der italienischen Regionen.
Sardegna
SARDEGNA
IN BREVE
La Sardegna è la seconda isola del Mediterraneo
per dimensioni, dopo la Sicilia. Dal 1948 è una
regione autonoma a statuto speciale. La sua storia
molto antica inizia con la civiltà dei nuraghi.
I nuraghi sono costruzioni in pietra di forma
tronco-conica che è facile vedere ancora oggi:
sono 7.000, circa uno ogni 3 chilometri quadrati.
Tra il X e VIII secolo a.C., nell’isola arrivano i
Fenici, poi i Cartaginesi, i Romani, i Bizantini, gli
Aragonesi e infine, nel 1720, i Savoia.
Anche se le dominazioni sono molte, i sardi
restano legati alle loro tradizioni. Fino alla prima
metà del secolo scorso la popolazione viveva soprattutto
nell’entroterra, praticava la pastorizia
e l’estrazione dei minerali. A partire dagli anni
Sessanta con la “scoperta” della Costa Smeralda,
le attività si spostano sulla costa, grazie allo
sviluppo del turismo. La sua natura intatta e incontaminata
e le sue meravigliose spiagge (vedi
pag. 5), hanno reso la Sardegna famosa
in tutto il mondo.
POPOLAZIONE
1.640.379 abitanti
LAVORO
Tasso di occupazione:
48,4%
Tasso di disoccupazione:
17,7%
DENSITÀ
ABITATIVA
69,04 abitanti
per km 2
PIL
33.025 milioni
di euro
2,8% agricoltura
12,8% industria
74,6% servizi
CLIMA
17,7° temperatura
media annua
SUPERFICIE
24.100,02 km²
PAESAGGIO
13,6% montagna
18,4% pianura
67,9% collina
AREE PROTETTE
32, per esempio il
Parco dell’Asinara,
l’area marina
protetta di Capo
Carbonara-Villasimius,
l’arcipelago
della Maddalena.
1
sito Unesco
Il nuraghe
Su Nuraxi, all’interno
del villaggio nuragico
di Barumini
Asinara
MARE DI
SARDEGNA
San Pietro
Sant’Antioco
Sassari
1. Il liquore tipico
dell’isola.
a) il limoncello
b) la grappa
c) il mirto
27
tra isole minori e isolotti.
4000
anni: l’età dell’oleastro di
Luras, in Gallura.
Olbia-
Tempio
Nuoro
Lago
Omodeo
MONTI DEL
Oristano GENNARGENTU
Iglesias
Carbonia
Lago del
Coghinas
Medio
Campidano
CAGLIARI
MAR
MEDITERRANEO
La Maddalena
Caprera
Ogliastra
Costa
Smeralda
MAR
TIRRENO
2
10/2014 - eine Beilage von ADESSO
Sardegna
CAGLIARI
Il capoluogo della Sardegna è Cagliari. La montagna chiamata Sella del Diavolo
protegge la città. I Fenici utilizzano Karalis come porto commerciale.
Fino all’inizio del Novecento la città è detta anche Casteddu, ovvero Castello.
Proprio nel quartiere di Castello, il più alto della città, si vedono tracce
della Cagliari medievale, quando Pisa dominava la città. Qui ci sono la torre
dell’Elefante, la torre di San Pancrazio e, tra vicoli molto ripidi, la cittadella
dei musei. Nella Cagliari moderna da visitare sono la basilica di Bonaria, Via
Manno e Via Garibaldi, le vie dello shopping, e Via Roma, con il suo porticciolo
turistico. Il Poetto, la lunga spiaggia sul Golfo degli Angeli, è parallelo
all’area protetta delle saline, dove vivono molti fenicotteri rosa.
PERSONAGGI
FAMOSI
Molti sono i politici italiani nati in Sardegna:
Antonio Gramsci (1891-1937)
fondatore del Partito comunista italiano
e autore delle Lettere dal carcere e
dei Quaderni del carcere. Gli ex presidenti
della Repubblica Antonio Segni
(1891-1972), in carica dal 1962 al 1964,
e Francesco Cossiga (1928-2010), dal
1985 al 1992. Enrico Berlinguer (1922-
1984), segretario del Pci dal 1972 fino
alla morte, parente di Francesco Cossiga
e di Antonio Segni. Ricordiamo inoltre
Grazia Deledda (1871-1936), Premio
Nobel per la Letteratura nel 1926 e
autrice di numerosi romanzi e novelle.
Di Sanluri, nella provincia del Medio
Campidano, è Renato Soru (1957), imprenditore,
politico e manager, fondatore
di Tiscali, un’importante azienda
di telecomunicazioni, ed ex presidente
della Regione Sardegna. È
sardo il compositore e trombettista
Paolo Fresu (1961). Di Sassari
è Mario Sironi (1885-1961), uno
dei più importanti pittori futuristi
europei. È nata a Sassari anche la
showgirl Elisabetta Canalis (nella
foto), ex fidanzata di George Clooney.
IL CONSIGLIO
DI VITO
Passate una notte nell’isola
dell’Asinara, dove gli unici abitanti
sono gli asinelli bianchi da
cui l’isola prende il nome. Intorno
a voi avrete solo la natura incontaminata
e il mare trasparente. Al
SognAsinara, un piccolo ostello
e l’unico posto per dormire sull’isola,
si può vivere un’esperienza
unica. Di notte, se guardate il cielo,
vi sembrerà di toccare le stelle
con un dito.
2. La costa frequentata
da personaggi famosi.
a) Costa Azzurra
b) Costa Smeralda
c) Costa Brava
SARDEGNA IN BREVE
per dimensioni
nach
der Größe
a statuto mit Sonderstatus
speciale
iniziare beginnen
tronco- stumpfkegelig
conico
a.C. (avanti v. Chr. (vor
Cristo) Christus)
restare verbunden
legato bleiben
il secolo Jahrhundert
l’entroterra Binnenland
la pastorizia Schafzucht
l’estrazione
f.
Gewinnung
la scoperta Entdeckung
lo sviluppo Entwicklung
il tasso di Erwerbstätigenquote
occupazione
la densità Bevölkerungsdichte
abitativa
il Pil, il
Prodotto
interno
lordo
il sito
l’oleastro
BIP, Bruttoinlandsprodukt
Stätte
Wilder Olivenbaum
CAGLIARI
proteggere schützen
utilizzare nutzen
il porto Handelshafen
commerciale
ripido
il porticciolo
il fenicottero
steil
kleiner
Hafen
Flamingo
PERSONAGGI
il fondatore Gründer
Lettere dal dt. Titel:
carcere Gefängnisbriefe
Quaderni
del carcere
dt. Titel:
Gefängnishefte
Amt
Parteichef
Verlobte
la carica
il segretario
la fidanzata
IL CONSIGLIO DI...
l’asinello Eselchen
l’esperienza Erfahrung
incontaminato
unberührt
toccare le
stelle con
un dito
die Sterne
mit dem
Finger
berühren
10/2014 - eine Beilage von ADESSO 3
PRIMATO
La gola di Gorroppu, nel Parco del Gennargentu,
è larga pochi metri e in alcuni
punti è profonda 500 metri. È la gola
più profonda d’Italia. Visitarla mentre
si risale il fiume che l’ha scavata è uno
spettacolo.
A TAVOLA
Tra i piatti tipici della Sardegna troviamo i culurgiones, ravioli
ripieni di patate e menta. Nell’entroterra ci sono piatti a base
di carne, come il porceddu o maialetto al mirto e i malloreddus
alla campidanese, con sugo di salsiccia e pecorino. Ottimi anche
il miele e il pane carasau, il pane finissimo e croccante chiamato
carta musica nelle altre regioni d’Italia. Un altro tipo di pane è
la spianatina di Ozieri. Il pane carasau condito con un po’ d’olio
è chiamato pane guttiau (nella foto). La Sardegna ha anche
molti formaggi tipici, come il delicato dolce sardo. Tra i dolci, le
sebadas o seadas sono grandi ravioli fritti e croccanti, ripieni di
pecorino e ricoperti di miele; il torrone di Tonara è il tipico dolce
natalizio, le pabassinas sono biscotti con uva passa. Molti anche
i vini: il rosso Cannonau e il bianco Vermentino. Il liquore dell’isola
è il mirto, a base di bacche di mirto. Inoltre, a Carloforte,
nell’isola di San Pietro, sono tipiche le trofie al pesto, in ricordo
della passata dominazione genovese.
Leggenda
Le domus de janas sono
tombe scavate nella pietra
del periodo prenuragico,
datate al 2.500 a.C. Sono
circa 2.000 e, nell’immaginario
sardo, sono diventate
case delle janas. Queste
creature in alcune zone sono
immaginate come fate
bellissime con una voce incantevole; in altre zone
invece sono streghe che escono dai nascondigli
solo di notte.
La pastorizia
Da sempre la pastorizia è un’attività
molto importante per la Sardegna,
dove i terreni adatti all’agricoltura sono pochi. Oltre
metà della superficie dell’isola è utilizzata per
l’allevamento di quasi 4 milioni di ovini, circa il
50% del totale nazionale. A tavola sono squisiti i
formaggi, come il Fiore sardo, il saporito Pecorino
sardo e quello romano, in gran parte prodotto in
Sardegna, nonostante il nome!
3. Tipiche
costruzioni
dell’isola.
a) nuraghi
b) tophet
c) castra
ICONA
• I costumi sardi tradizionali sono
fatti con tessuti colorati, con coralli,
pietre preziose e ricami dorati. Ogni
comune dell’isola ha il suo vestito tradizionale.
• Il territorio sardo è ricco di querce
da sughero. La corteccia si estrae in
estate. In Italia si producono 15.000
tonnellate di sughero all’anno, 12.000
solo in Sardegna.
DA FARE
• Un’esperienza unica è attraversare
alcune aree della Sardegna a bordo
dei trenini verdi. Sono trenini turistici
che percorrono antiche strade ferrate
tra paesaggi meravigliosi,
spesso inaccessibili in
auto. Una delle tratte
più suggestive è quella
tra Alghero e Palau.
www.treninoverde.com
• Al confine del Parco del Gennargentu
c’è Su Gologone, una sorgente di
acqua gelida che ha modellato la
roccia calcarea.
4
Sardegna
SAPORE DI MARE
La Sardegna è un paradiso. A rendere l’isola speciale sono le
numerose spiagge bianche e le calette che si affacciano
sull’acqua limpida, con sfumature dal turchese al verde
smeraldo. Ecco alcune delle più belle e meno conosciute.
1 Isola di Caprera: dal 1982 riserva
naturale. L’intera parte orientale è di
granito rosa. Qui c’è Cala Coticcio
(vedi foto sotto).
2 Isola di Tavolara: ha spiagge bellissime
nella striscia di Spalmatore di
Terra. Vicino ci sono le meravigliose
Piscine dell’isola di Molara.
3 Cala Luna: spiaggia alla foce di un
torrente. L’erosione dell’acqua marina
ha formato alcune grotte. Si raggiunge
solo a piedi o via mare.
4 Cala Goloritzè: piccola spiaggia che
si raggiunge solo a piedi o in barca.
5 Cale di Feraxi: calette isolate nella
bellissima Costa Rei.
6 Serpentara: isola con rocce granitiche
e fondali cristallini. È disabitata e
si raggiunge solo in barca.
7 Isola dei Cavoli: è piccola e disabitata;
qui ci sono fondali azzurri dove
vivono molti pesci, tra cui i barracuda.
8 Chia: spiaggia con dune; intorno
ci sono i boschi di Is Cannoneris (vedi
foto sopra).
9 Cala Zafferano:
spiaggia con
sabbia finissima
che si raggiunge
solo via mare.
10 Cala Lunga:
nell’isola di
4. I simboli della bandiera
[Flagge] sarda.
a) Quattro mori
b) Quattro gigli [Lilie]
c) Quattro chiavi
Cumpoltittu 14
Mal di Ventre 12
La Maddalena
17
Capo Testa 16 1 Caprera
15 Porto Ferro
13 Punta Is
Arutas
2 Tavolara
3 Cala Luna
4 Cala
Goloritzè
Cala Domestica 11
Cale di Feraxi 5
6 Serpentara
Cala Lunga 10 Cavoli 7
Cala Zafferano 9 8 Chia
Sant’Antioco, spiaggia di sabbia grossa
con coralli. Si trova vicino a Cala
dei Tuffi, un’autentica piscina naturale.
11 Cala Domestica: spiaggia di sabbia
ideale per la pesca subacquea. Intorno
le dune sono coperte di macchia
mediterranea.
12 Mal di Ventre: in sardo Malu Entu,
“cattivo vento”, piccola isola con fondali
ricchi di pesci e ricci.
Sulla spiaggia di Cala Valdaro
c’è un nuraghe.
13 Punta Is Arutas: spiaggia
di quarzi colorati. Ha un
fondale profondo ed è frequentata
per il surf.
14 Cumpoltittu: spiaggia a
forma di semiluna con rocce
tutto intorno.
15 Porto Ferro: qui la sabbia
è color giallo-rossastro
(da qui il nome); intorno ci
sono montagne in trachite
rossa.
16 Capo Testa: piccola penisola con
intorno il mare cristallino; le rocce
sono levigate dal vento.
A TAVOLA
ripieno di gefüllt mit
la salsiccia: grobe Bratwurst
il miele Honig
la spianatina: typ. sard.
Brotfladen
delicato mild
natalizio Weihnachtsl’uva
Rosine
passa
la bacca di Myrtenbeere
mirto
la dominazione
Herrschaft
LEGGENDA
la tomba Grab
scavato gegraben
l’immaginario
Vorstellungswelt
la fata Fee
incantevole
bezaubernd
la strega Hexe
il nascon- Versteck
diglio
PASTORIZIA
la Schafzucht
pastorizia
l’allevamento
Zucht
l’ovino Schaf
saporito würzig
PRIMATO
la gola Schlucht
largo breit
profondo tief
ICONE
il tessuto Stoff
il ricamo Stickerei
la quercia Korkeiche
da sughero
la corteccia Rinde
estrarre hier: schälen
DA FARE
la strada Bahnstrecke
ferrata
inaccessibile
unzugänglich
il confine Grenze
la sorgente Quelle
LE SPIAGGE
la caletta kleine Bucht
affacciarsi hinausgehen
la foce di un
torrente
Flussmündung
disabitato unbewohnt
la pesca
subacquea
Unterwasserjagd
il riccio Seeigel
rossastro rötlich
10/2014 - eine Beilage von ADESSO
5
Sardegna
COSE DA
VEDERE
Lingua
In Sardegna c’è una grande
varietà linguistica. La lingua
ufficiale è l’italiano,
ma molti parlano il
sardo, dal 1997 seconda
lingua ufficiale dell’isola.
Si tratta di una lingua
neolatina rimasta
fedele al latino perché
il territorio sardo è
molto isolato. Inoltre
nella città di Alghero
— detta anche Barceloneta,
la “piccola
Barcellona” — si parla
ancora il catalano, ultima
traccia della dominazione
catalano-aragonese. A
Carloforte e a Calasetta resiste
il tabarchino, un dialetto
di origine ligure.
CASTELSARDO
È un borgo
medievale su un
promontorio vulcanico
sopra il Golfo
dell’Asinara. Da
visitare la Rocca di
Bellavista e la chiesa
di Santa Maria
delle Grazie.
ALGHERO
È il capoluogo della
Riviera del Corallo,
con antichi palazzi
in stile catalanoaragonese.
Sono
a pochi chilometri
la riserva naturale
di Capo Caccia e le
Grotte di Nettuno.
È sarda la famiglia più longeva
del pianeta. La famiglia Melis
vive a Perdasdefogu, un paesino
della Sardegna sud-orientale,
nella provincia dell’Ogliastra. Nel
2014 i Melis sono entrati per la
terza volta consecutiva nel Guinness
World Record: nove fratelli
e sorelle, con una media di 93
anni ciascuno, arrivano a ben
837 anni e 10 giorni.
BOSA
Borgo di origine fenicia.
Qui c’è il castello
di Serravalle,
del 1112. Dentro si
trova la chiesa di
Nostra Signora de
Sos Regnos Altos,
famosa per i suoi
affreschi.
Feste e sagre
• La Sartiglia è una giostra equestre medievale.
Si svolge a Oristano l’ultima domenica e il
martedì di Carnevale: 120 cavalieri mascherati,
guidati da Su componidori, il signore della festa,
infilzano al galoppo una stella attaccata a un filo.
GENNARGENTU
È un’ampia zona
montuosa, in gran
parte incontaminata
e selvaggia.
Nelle gole e nei
canyon vivono
mufloni, cervi sardi,
daini e aquile
reali.
Souvenir
La fede sarda è un anello
nuziale fatto a mano
secondo antiche tradizioni,
lavorato in filigrana
d’oro a nido d’ape.
Un CD dei Tenores di
Bitti, che eseguono
a più voci il tipico
canto a tenore sardo,
senza musica.
• La Corsa degli scalzi si tiene a Cabras tra fine agosto e
inizio settembre. Il sabato all’alba la statua di San Salvatore
è portata a piedi nudi da Cabras al borgo di San Salvatore. Il
giorno dopo, al tramonto, è riportata in paese.
5. Quale lingua si
parla ad Alghero,
oltre all’italiano?
a) il castigliano
b) il catalano
c) il basco
LO SAPEVATE CHE...
Vicino a Sassari c’è un’area archeologica unica in Europa, il complesso di Monte
Accodi. Fra i resti, anche del V millennio a.C., il più impressionante è un grande
altare simile alle ziqqurath mesopotamiche. La sua scoperta, nel 1947, è stata
sensazionale, e ancora oggi gli studiosi non sanno molto su questo altare.
6
10/2014 - eine Beilage von ADESSO
Sardegna
TOMBE DEI GIGAN-
TI DI ARZACHENA
Complesso di monumenti
funerari con
corridoi coperti da
lastre di granito e stele,
che rappresentano
la porta verso l’aldilà.
La stele più alta
raggiunge i 4 metri.
I NURAGHI
I monumenti più caratteristici della
Sardegna sono i nuraghi, testimonianza
della civiltà nuragica, che
viveva nell’isola fra la metà del II
e il I millennio a.C. Si tratta di torri
di forma tronco-conica che servivano
forse come abitazioni, luoghi
di culto o per la difesa. Alcuni nuraghi,
collegati da mura, formano
“villaggi”, altri sono isolati e più
complessi, con gallerie, camere
sovrapposte e scale a spirale. In
Sardegna ci sono circa 7.000 nuraghi.
Alcuni sono molto ben conservati
e hanno un ruolo importante:
testimoniano la singolarità dell’isola
e sono un elemento della sua identità.
Da non perdere il villaggio nuragico
di Barumini il più importante
sito archeologico della Sardegna
dove si trova anche Su Nuraxi, nuraghe
patrimonio Unesco. Qui sotto
il nuraghe Capo Testa.
CARLOFORTE
Borgo marinaro
nell’isola di San
Pietro. Le case colorate
ricordano le tipiche
piazzette liguri. Qui si
trova una delle poche
tonnare fisse ancora
attive in Italia.
BASILICA DI
SACCARGIA
La basilica romanico-pisana
in provincia
di Sassari è stata costruita
nel XII secolo.
L’interno ha un’unica
navata e finisce con
un’abside, famosa per
i suoi affreschi.
6. Il nome Asinara
deriva da…
a) asini bianchi
b) miniere di carbone
[Kohlenbergwerk]
c) abitanti dell’isola
IL FATTO STORICO
CARTA DE LOGU
Alla fine della dominazione bizantina
nell’isola ci sono quattro giudicati
indipendenti: il giudicato di Cagliari,
di Torres o del Logudoro, di
Gallura e d’Arborea. Nel 1297 papa
Bonifacio VIII assegna l’isola agli
Aragonesi. La giudicessa Eleonora
d’Arborea contrasta gli Aragonesi e
riesce a unire nel 1395 sotto il suo
governo l’isola sino al 1404. Aggiorna
anche la Carta de Logu, il codice
di leggi di Mariano IV, suo padre. Si
tratta di leggi civili e penali in lingua
sarda, in vigore sino al 1827. La Carta
de Logu è una delle carte più interessanti
del Trecento anche per la
sua modernità: affronta infatti temi
come l’usura e i diritti delle donne.
7 COSE DA VEDERE
il borgo Dorf
il promontorisprung
Küstenvor-
incontaminato
unberührt
la gola Schlucht
il daino Damhirsch
l’aquila Königsadler
reale
il monumento
Grabmal
funerario
la lastra Platte
l’aldilà Jenseits
la tonnara: tradition. Thunfisch-Fanganlage
la navata Kirchenschiff
LINGUA
fedele getreu, treu
la traccia Spur
resistere überdauern
CURIOSITÀ
longevo langlebig
consecutivo hier: in
Folge
ciascuno jeder
SOUVENIR
la fede Ehering
a nido wabenförmig
d’ape
eseguire ausführen
FESTE E SAGRE
la giostra Reiterspiel
equestre
il cavaliere Reiter
infilzare aufspießen
scalzo barfuß
l’alba Morgendämmerung
LO SAPEVATE CHE…
la scoperta Entdeckung
I NURAGHI
la testimonianza
Zeugnis
sovrappostderliegend
übereinan-
la scala a Wendeltreppe
spirale
conservato erhalten
FATTO STORICO
assegnare zuteilen
contrastare entgegentreten
unire vereinen
aggiornare überarbeiten
in vigore in Kraft
affrontare anpacken
l’usura Wucher
10/2014 - eine Beilage von ADESSO 7
SUPER QUIZ
Hai letto tutto l’ ? Adesso mettiti alla prova!
Sardegna
1. Una famosa scrittrice sarda.
a. Oriana Fallaci
b. Grazia Deledda
c. Elsa Morante
2. La spiaggia di Cagliari.
a. Golfo degli Aranci
b. Stintino
c. Poetto
3. Dove si trovano le tombe dei
giganti?
a. ad Arzachena
b. a Tiscali
c. a Bosa
4. Come si chiamano i ravioli sardi?
a. culurgiones
b. trofie
c. pabassinas
5. La famosa giostra equestre sarda.
a. Mamoiada
b. Sartiglia
c. Saracino
6. Dove si trova la sorgente
Su Gologone?
a. sulla Sella del Diavolo
b. nel Gennargentu
c. a La Maddalena
7. Quanti nuraghi ci sono in
Sardegna?
a. 7.000
b. 5.000
c. 9.000
8. Le case delle fate.
a. domus de Maria
b. domus de janas
c. nuraghi
9. L’autore di Lettere dal carcere.
a. Enrico Berlinguer
b. Antonio Gramsci
c. Francesco Cossiga
10. Il nome di un’isola che in sardo
significa “cattivo vento”.
a. Mal di Ventre
b. Compultittu
c. La Maddalena
11. Codice medievale di leggi scritto
in sardo.
a. la Magna Charta
b. il Corpus iuris civilis
c. la Carta de Logu
12. L’isola dove si trova Carloforte.
a. San Pietro
b. Asinara
c. Tavolara
SOLUZIONI SUPER QUIZ: 1. b; 2. c; 3. a; 4. a; 5. b; 6. b; 7. a; 8. b; 9. b; 10. a; 11. c; 12. a.
1. c Il mirto è un liquore molto popolare in Sardegna e si prepara con le bacche e le foglie del mirto
rosso. 2. b In Costa Smeralda (Gallura), fino all’inizio degli anni Sessanta vivevano solo pastori.
Nel 1961 il consorzio Costa Smeralda, con a capo il principe Karim Aga Kahn, compra queste
terre e costruisce strutture turistiche di lusso che i divi e i ricchi di tutto il mondo frequentano
soprattutto in estate. 3. a I nuraghi sono costruzioni di forma tronco-conica in pietra che
si trovano nell’isola dal II millennio a.C. Sulla loro funzione studiosi e archeologi discutono:
forse erano edifici di culto, forse abitazioni o tombe monumentali, forse servivano per la difesa.
4. a I quattro mori, bendati o meno, sono il simbolo della bandiera sarda dal XIII secolo.
L’origine di questo simbolo è incerta e ancora molto discussa. 5. b il dialetto di Alghero è una
variante del catalano ed è un residuo della dominazione degli Aragonesi, arrivati in città nel XIV
secolo. 6. a Gli asinelli bianchi sono gli unici abitanti dell’isola dell’Asinara e vivono liberi.
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10/2014 - eine Beilage von ADESSO