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Relazione Dott. Tedesco - Università degli Studi di Pisa

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INCONTRO DEI COMITATI<br />

UNIVERSITARI PER LA<br />

SPERIMENTAZIONE ANIMALE<br />

Università <strong>di</strong> <strong>Pisa</strong><br />

Sala Cherubini<br />

28 novembre 2007 <strong>Dott</strong>. Vincenzo <strong>Tedesco</strong>


La ricerca biome<strong>di</strong>ca con impiego <strong>di</strong><br />

animali: implicazioni etiche<br />

Sperimentazione i animale = sperimentazione i a<br />

scopo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o e <strong>di</strong> ricerca condotta su animali<br />

da laboratorio da stu<strong>di</strong>osi i che operano in campo<br />

farmacologico, fisiologico, fisiopatologico,<br />

biome<strong>di</strong>co e biologico


Ricerca ed interrogativi etici<br />

La particolare attenzione rivolta da qualche<br />

decennio alla questione della sperimentazione<br />

sugli animali riflette la crescente<br />

consapevolezza, nell'ambito delle varie<br />

scienze, sugli interrogativi etici che la ricerca<br />

pone. È infatti opinione ormai consolidata che<br />

il principio i i della libertà della ricerca deve<br />

coesistere con quello <strong>di</strong> una "scienza con<br />

coscienza”


Dibattito<br />

È in corso da tempo un interessante<br />

t<br />

<strong>di</strong>battito che coinvolge l’opinione pubblica e<br />

la classe politica, in merito alle<br />

problematiche legate alle con<strong>di</strong>zioni <strong>degli</strong><br />

animali nella nostra società. La comunità<br />

scientifica e quin<strong>di</strong> gli Atenei, ne sono<br />

coinvolti in quanto utilizzatori <strong>di</strong> animali per<br />

finalità scientifiche e <strong>di</strong> ricerca.


Cultura antropocentrica<br />

<br />

La cultura antropocentrica,<br />

ntric Questa impostazione, che<br />

chevedel’uomocomeessere rappresenta un imprinting<br />

superiore per eccellenza e culturale molto <strong>di</strong>fficile da<br />

quin<strong>di</strong> padrone assoluto <strong>di</strong><br />

sra<strong>di</strong>care dal senso comune,<br />

tutto ciò che esiste sulla si confronta negli ultimi<br />

terra, comprese gli altri decenni con l’influenza <strong>di</strong><br />

esseri viventi, ha dominato un’emergente<br />

cultura<br />

per millenni il pensiero ambientalista ed animalista<br />

filosofico nel mondo<br />

occidentale,<br />

con<strong>di</strong>zionando<br />

l’atteggiamento dell’uomo<br />

verso l’ambiente e le altre<br />

specie animali.


Statuto <strong>degli</strong> animali<br />

Si è molto scritto e <strong>di</strong>battuto t in questi ultimi<br />

i<br />

decenni sullo “status” <strong>degli</strong> animali, i rapporti con<br />

l’uomo luomo, nonché i doveri <strong>di</strong> quest’ultimo ultimo nei loro<br />

confronti. Il <strong>di</strong>battito ha interessato il settore<br />

scientifico, quello giuri<strong>di</strong>co ed etico/filosofico. Ci<br />

si interroga soprattutto sullo statuto morale<br />

<strong>degli</strong> animali e la visione antropocentrica che ha<br />

influenzato la storia relegandoli al ruolo <strong>di</strong> “res”<br />

(cose inanimate)


Modelli <strong>di</strong> bioetica animale<br />

<br />

I modelli <strong>di</strong> bioetica animale<br />

<br />

Una filosofia molto <strong>di</strong>ffusa<br />

proposti oggi sono tra gruppi sia laici che<br />

molteplici.Ognunohalasua religiosi (sostenuta da<br />

filosofia ed il suo sistema <strong>di</strong><br />

rilevanti dati scientifici)<br />

pensiero. Perciò nei afferma l’intelligenza e la<br />

confronti dello statuto etico sensienza <strong>degli</strong> animali,<br />

<strong>degli</strong> animali vengono<br />

intesa come consapevolezza<br />

presentate svariate <strong>di</strong> esistere e <strong>di</strong> provare<br />

impostazioni, da quelle che sensazioni.<br />

riconoscono nell’uomo doveri<br />

<strong>di</strong>retti nei confronti <strong>degli</strong><br />

animali, a quelle che ne<br />

riconoscono solo o doveri<br />

in<strong>di</strong>retti


Dibattito sulla sperimentazione animale<br />

In conseguenza <strong>di</strong> questo emergente<br />

movimento <strong>di</strong> pensiero la necessità della<br />

sperimentazione animale, la sua utilità<br />

scientifica, e la sua giustificabilità etica<br />

sono tutti argomenti oggetto <strong>di</strong> accese<br />

<strong>di</strong>scussioni in questi ultimi anni anche in<br />

considerazione dei più recenti stu<strong>di</strong> in<br />

materia.


Posizioni sfavorevoli alla<br />

sperimentazione animale<br />

Come è a tuttitti noto, molti movimenti animalisti,<br />

negando la concezione utilitaristica tra<strong>di</strong>zionalmente<br />

assegnata agli animali (come mezzo per la<br />

realizzazione <strong>di</strong> fini) , considerano l'abolizione della<br />

sperimentazione animale fra i propri obiettivi<br />

principali, in quanto ritengono che la<br />

sperimentazione sugli animali sia scientificamente<br />

inefficace e potenzialmente sostituibile con altri<br />

meto<strong>di</strong>. La sperimentazione animale viene condannata<br />

sul piano etico a prescindere dalla sua effettiva<br />

utilità per il progresso in campo me<strong>di</strong>co e scientifico.


Posizioni sfavorevoli alla<br />

sperimentazione animale<br />

L'argomento Largomento più comune riguarda il problema della<br />

generalizzabilità dei risultati ottenuti tramite la<br />

sperimentazione su animali <strong>di</strong>versi dall'uomo. I critici<br />

denunciano che non si possono estendere i risultati <strong>degli</strong><br />

esperimenti sugli animali agli esseri umani a meno che non<br />

si abbiano basi sperimentali solide per sostenere che certe<br />

<strong>di</strong>fferenze tra l’anatomia/fisiologia i l i <strong>degli</strong> animali<br />

equella<br />

10 <strong>degli</strong> esseri umani non siano <strong>di</strong>fferenze che generano<br />

errore.<br />

Ci sono anche posizioni <strong>di</strong>verse come quella recentemente<br />

espressa dal National Research Council nel suo rapporto<br />

pubblicato a giugno 2007 (Toxicity Testing inthe 21°<br />

Century) che stigmatizza l’utilizzo <strong>degli</strong> animali nei<br />

laboratori scientifici a causa della scarsa percentuale <strong>di</strong><br />

informazioni che forniscono per i rischi che le sostanze<br />

chimiche rappresentano per gli esseri umani


Posizioni favorevoli alla<br />

sperimentazione animale<br />

Riguardo all'utilità della sperimentazione<br />

i<br />

animale, la posizione della comunità scientifica<br />

è generalmente <strong>di</strong> segno opposto.<br />

I sostenitori della necessità della ricerca su<br />

modelli animali<br />

sostengono la loro teoria sul<br />

fatto che ad esempio: se i farmaci superano<br />

tutti i test condotti in provetta e al<br />

computer, devono poi essere testati su animali<br />

da laboratorio


Posizioni favorevoli alla<br />

sperimentazione animale<br />

<br />

La ricerca basata su testt Secondo la maggior parte<br />

animali ha avuto un ruolo <strong>degli</strong> scienziati e<br />

fondamentale in larga parte ricercatori, le metodologie<br />

delle scoperte me<strong>di</strong>che<br />

cosiddette alternative alla<br />

sperimentazione animale<br />

dell'ultimo secolo, come ad<br />

sono <strong>di</strong> scarsa atten<strong>di</strong>bilità<br />

esempio i vaccini e agli<br />

in quanto in assenza <strong>di</strong> certe<br />

antibiotici per la informazioni ottenute<br />

prevenzione e il trattamento <strong>di</strong>rettamente da un<br />

delle infezioni e gli<br />

organismo vivente, ogni<br />

anestetici usati in tutte le simulazione porterà a dei<br />

forme <strong>di</strong> chirurgia<br />

risultati dubbi, sulla base<br />

dei quali sarà <strong>di</strong>fficile poter<br />

dar corso a nuove terapie


Voci critiche in seno alla comunità<br />

scientifica<br />

Anche all'interno della comunità scientifica, tuttavia,<br />

esistono voci critiche nei confronti dell'utilità della<br />

sperimentazione animale e dell'affidabilità dei suoi<br />

risultati. Recenti stu<strong>di</strong> hanno ricercato quale correlazione<br />

vi sia tra stu<strong>di</strong> pre-clinici e benefici finali in campo clinico<br />

ed hanno evidenziato una debolissima correlazione,<br />

rilevando ad<strong>di</strong>rittura come in molti casi i risultati della<br />

ricerca sugli animali fosse irrilevante e mettendo quin<strong>di</strong> in<br />

<strong>di</strong>scussione le ragioni stesse della sperimentazione.<br />

Si veda il regolamento europeo Reach (Registration and<br />

Authorisation of Chemicals) ) che è il più complesso atto<br />

legislativo nella storia dell’UE. Si prevedono una serie <strong>di</strong><br />

misure a cui le industrie chimiche si devono conformare<br />

oltre alla necessità <strong>di</strong> con<strong>di</strong>videre le informazioni per non<br />

ripetere inutilmente esperimenti già fatti.


Regolamentazione della<br />

sperimentazione animale<br />

<br />

È noto che la particolare attenzione che il senso<br />

comune de<strong>di</strong>ca a certi argomenti ne anticipa i<br />

processi giuri<strong>di</strong>ci.<br />

In questo senso negli ultimi anni è evidente un<br />

notevole movimento culturale a favore dell’ambiente e<br />

<strong>degli</strong> animali che ha attratto l’attenzione del<br />

legislatore comunitario e nazionale, in quanto il quadro<br />

legislativo risultava carente in questo settore e<br />

meritava <strong>di</strong> essere completato, a tutti i livelli


Decreto Legislativo 116\92<br />

Nella maggior parte dei paesi occidentali il tema della<br />

sperimentazione animale è oggetto <strong>di</strong> regolamentazioni<br />

legislative<br />

In Italia, la sperimentazione animale è regolamentata<br />

principalmente dal Decreto Legislativo n. 116 del 27 gennaio<br />

1992 "Attuazione della <strong>di</strong>rettiva (CEE) n.609/86 in materia <strong>di</strong><br />

protezione <strong>degli</strong> animali utilizzati a fini sperimentali o ad altri<br />

fini scientifici" a cui hanno fatto seguito altre iniziative<br />

legislative. L'obiezione Lobiezione<strong>di</strong> coscienza alla sperimentazione animale<br />

è regolamentata dalla Legge n.413 del 12 ottobre 1993 "Norme<br />

sull'obiezione <strong>di</strong> coscienza alla sperimentazione animale".


Situazione prima del 1992<br />

<br />

Pi Prima del 1992, la sperimentazione i su animali nelle Università<br />

ità<br />

era regolata dalla legge n. 615 del 1941. La legge conferiva ai<br />

<strong>di</strong>rettori <strong>degli</strong> Istituti e Laboratori scientifici la <strong>di</strong>retta<br />

responsabilità <strong>degli</strong> esperimenti su animali che si svolgevano al<br />

lorointerno.Inpraticaai<strong>di</strong>rettorieradatatotalelibertà<strong>di</strong><br />

autorizzare esperimenti su qualunque specie <strong>di</strong> animali oltre che<br />

le prove a semplice scopo <strong>di</strong>dattico, salvo un generico richiamo<br />

alla con<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> “inderogabile necessità” posta dalla ricerca in<br />

programma, senza che fosse peraltro precisato quale ente o<br />

persona dovesse esprimere il giu<strong>di</strong>zio sulla in<strong>di</strong>spensabilità.<br />

Unico vincolo riguardava il titolo che autorizzava a compiere gli<br />

esperimenti che era la Laurea in Me<strong>di</strong>cina e Chirurgia, in<br />

Me<strong>di</strong>cina Veterinaria, in Scienze Biologiche o Scienze Naturali.


Situazione dopo il 1992<br />

Dalla situazione i appena Il Decreto 11692, attuativo<br />

descritta si è passati, con della <strong>di</strong>rettiva C.E.E. n. 86/609<br />

l’emanazione del Decreto del 1986 ha introdotto un<br />

Legislativo n. 116 del 27 gennaio<br />

articolato at regime <strong>di</strong><br />

autocontrollo che fa carico a<br />

1992 ad una normativa che,<br />

qualsiasi figura <strong>di</strong> ricercatore,<br />

riempiendo un vuoto legislativo del rispetto <strong>di</strong> precisi e<br />

<strong>di</strong> decenni, ha profondamente complessi requisiti, limiti e<br />

mo<strong>di</strong>ficato le regole per con<strong>di</strong>zioni stabiliti in ciascuna<br />

l’utilizzazione <strong>degli</strong> animali nella fase <strong>di</strong> utilizzazione <strong>degli</strong><br />

sperimentazione creando un<br />

animali. Il legislatore ha dunque<br />

sistema alquanto restrittivo.<br />

voluto attribuire carattere <strong>di</strong><br />

eccezionalità a tutto il sistema<br />

delle <strong>di</strong>sposizioni che rendono<br />

lecita la sperimentazione<br />

i<br />

animale, nel senso che al <strong>di</strong><br />

fuori dei limiti stabiliti dalla<br />

legge la sperimentazione<br />

animale non è ammessa.


Comitati universitari per la<br />

sperimentazione animale<br />

Negli Atenei italiani i a partire<br />

dall’emanazione del decreto e negli anni a<br />

seguire si sono costituititi spontaneamente<br />

Comitati interni in<strong>di</strong>pendenti, denominati<br />

comitati etici o etico – scientifici con<br />

finalità <strong>di</strong> in<strong>di</strong>rizzo e propedeutica rispetto<br />

all’attività attività sperimentale svolta nelle<br />

strutture universitarie.


Comitato <strong>di</strong> <strong>Pisa</strong><br />

<br />

<br />

Nell’Università i <strong>di</strong> <strong>Pisa</strong> è operante un Comitato <strong>di</strong><br />

Ateneo per la sperimentazione animale, (istituito con<br />

Decreto Rettorale del 13 luglio 1999 n. 01/998) come<br />

organo <strong>di</strong> consulenza del Rettore in materia <strong>di</strong><br />

sperimentazione animale.<br />

Il Comitato è composto da 6 membri, nominati dal<br />

Rettore tra il personale docente, ciascuno in<br />

rappresentanza delle aree scientifiche interessate<br />

all’attività <strong>di</strong> sperimentazione animale, <strong>di</strong> cui uno con<br />

funzioni i <strong>di</strong> Presidente


Comitato <strong>di</strong> <strong>Pisa</strong><br />

Al Comitato t compete promuovere e<br />

controllare la piena osservanza della<br />

normativa a tutela <strong>degli</strong> animali utilizzati a<br />

fini sperimentali e ad altri fini scientifici<br />

(D.Lgs.vo 116/92, legge n. 413\93-obiezione <strong>di</strong><br />

coscienza alla sperimentazione animale), in<br />

tutte le strutture dell’Ateneo interessate, a<br />

<strong>di</strong>verso titolo, e abilitate ad esercitare<br />

attività <strong>di</strong> ricerca sperimentale con utilizzo <strong>di</strong><br />

animali.


Grazie per l’attenzione<br />

v.tedesco@adm.unipi.it

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