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Analisi dello status e della distribuzione dei rapaci - Ispra

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al confine con la Toscana, gli avvistamenti sono sporadici e al di fuori<br />

del periodo riproduttivo. La popolazione <strong>dei</strong> Monti <strong>della</strong> Tolfa era stimata<br />

in 3 coppie negli anni ’70 (Chiavetta, 1977) e in 4–5 coppie all’inizio<br />

degli anni ’80 (Petretti & Petretti, 1981; Minganti, 1987; S.R.O.P.U.,<br />

1987; Arcà, 1989); dagli anni ’90 questa popolazione ha mostrato una<br />

tendenza all’aumento (Minganti, 1996, Minganti, 2004, Minganti et<br />

al., 2007) fino alle 9 coppie accertate (e altre 1–3 probabili) nel censimento<br />

effettuato nel 2007; nel 2008 sono state 7 le coppie accertate<br />

e 3 le probabili. Nella stessa zona nei mesi invernali degli ultimi anni<br />

sono stati contati presso i dormitori collettivi più di 100 individui (Minganti<br />

et al., 2007). A causa <strong>della</strong> forte localizzazione e dell’esigua consistenza<br />

<strong>della</strong> popolazione nidificante nel Lazio la specie è considerata<br />

“in pericolo di estinzione” (Calvario et al., 2011).<br />

Fattori di minaccia<br />

Le uniche cause di morte accertata (tre casi in totale) sono riferibili ad<br />

avvelenamento. Le zone a maggior densità riproduttiva sono anche<br />

quelle più lontane da riserve di caccia e allevamento di ovini, quindi risultano<br />

meno esposte al rischio di bocconi avvelenati usati contro le<br />

volpi e i cani randagi. Avvelenamenti possono derivare anche da pesticidi<br />

e rodenticidi sempre più utilizzati nelle attività agricole. Non sono state<br />

registrate uccisioni dirette o saccheggio di nidi, anche se potrebbero<br />

essere queste le cause di fallimenti osservati nel corso di precedenti ricerche.<br />

I progetti di centrali eoliche sui Monti <strong>della</strong> Tolfa e nella limitrofa Maremma<br />

viterbese rappresentano una minaccia diretta in quanto i siti<br />

prescelti per l’installazione delle pale coincidono perfettamente con i sistemi<br />

di correnti aeree utilizzati dai Nibbi reali per le loro attività di volo.<br />

Considerate le abitudine alimentari la specie è esposta al rischio di ingestione<br />

<strong>dei</strong> pallini di piombo sparati dai cacciatori (Pain et al., 2007).<br />

Nel periodo riproduttivo la frequentazione delle aree boscate, dove sono<br />

presenti i siti di nidificazione, per attività ricreative (campeggio libero,<br />

motocross, raccolta di flora selvatica), causa un notevole disturbo alle<br />

coppie. Minacce meno dirette sono rappresentate dalla progressiva erosione<br />

del territorio da parte dell’espansione urbanistica e industriale che<br />

sottraggono al Nibbio reale porzioni importanti di habitat.<br />

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