Seminario Ing. Andrea Galliani AEEG 2012 - TPG
Seminario Ing. Andrea Galliani AEEG 2012 - TPG
Seminario Ing. Andrea Galliani AEEG 2012 - TPG
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
L’incidenza delle fonti<br />
rinnovabili sui mercati e sulle<br />
bollette elettriche<br />
Genova,<br />
26 novembre <strong>2012</strong><br />
Corso di Impianti per l’Energia<br />
<strong>Ing</strong>. <strong>Andrea</strong> <strong>Galliani</strong><br />
Direzione Mercati<br />
Responsabile Unità fonti rinnovabili, produzione di energia e impatto<br />
ambientale<br />
Autorità per l’energia elettrica e il gas
PRIMA PARTE<br />
GLI OBIETTIVI EUROPEI<br />
2 di 51
Politiche ambientali europee per il futuro<br />
A partire dalla situazione attuale, caratterizzata da una forte<br />
dipendenza dal petrolio, l’Unione europea si pone i seguenti obiettivi<br />
strategici:<br />
‣ sostenibilità, perseguita tramite la riduzione delle emissioni dei<br />
gas serra;<br />
‣ sicurezza dell’approvvigionamento, perseguita tramite la<br />
differenziazione delle fonti, lo sviluppo delle fonti rinnovabili e<br />
l’efficienza energetica al fine di dipendere meno da combustibili<br />
importati;<br />
‣ competitività, perseguita tramite la differenziazione delle fonti, lo<br />
sviluppo delle fonti rinnovabili e l’efficienza energetica, al fine di<br />
risentire meno della volatilità dei prezzi degli idrocarburi e dai continui<br />
aumenti.<br />
3 di 51
Obiettivi europei al 2020<br />
A inizio marzo 2007, il Consiglio europeo si è prefissato di<br />
raggiungere entro l’anno 2020:<br />
a) la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra di almeno il 20%<br />
rispetto al 1990, con la proposta di incrementare l’obiettivo al 30%<br />
in caso di accordo internazionale;<br />
b) una quota del 20% di energie rinnovabili sul totale dei consumi<br />
energetici lordi dell’Unione europea, con un contributo minimo del<br />
10% di biocarburanti al consumo di combustibili per autotrazione in<br />
ciascuno dei Paesi membri;<br />
c) risparmio dei consumi energetici dell’Unione europea del 20%<br />
rispetto alle proiezioni, contenute nel recente Libro verde<br />
sull’efficienza energetica della Commissione europea. Questo<br />
obiettivo non è vincolante (a differenza dei primi due) essendo<br />
implicito negli altri sopra riportati.<br />
A seguito di tali decisioni è stato implementato il pacchetto climaenergia<br />
europeo, approvato il 18 dicembre 2008. 4 di 51
I vincoli derivanti dalla nuova direttiva<br />
in materia di fonti rinnovabili<br />
(direttiva 2009/28/CE, parte del pacchetto<br />
clima-energia europeo)<br />
Individua degli obiettivi vincolanti nazionali definiti come “contributo<br />
dell’energia da fonti energetiche rinnovabili al consumo lordo di<br />
energia entro il 2020”. In particolare, per l’Italia il vincolo è pari al 17%.<br />
A denominatore vi sono i Consumi finali di energia (prodotti energetici<br />
forniti a scopi energetici all’industria, ai trasporti, alle famiglie, ai<br />
servizi, all’agricoltura, alla silvicoltura e alla pesca) + Servizi ausiliari<br />
per la generazione di elettricità e calore + Perdite di distribuzione di<br />
elettricità e calore.<br />
A numeratore vi sono i Consumi finali di energia rinnovabile<br />
(elettricità, calore, trasporti) + Misure di cooperazione internazionale<br />
(scambi statistici, progetti comuni).<br />
5 di 51
I vincoli derivanti dalla nuova direttiva<br />
in materia di fonti rinnovabili<br />
(direttiva 2009/28/CE)<br />
Individua anche degli obiettivi vincolanti nazionali definiti come<br />
“contributo dell’energia da fonti energetiche rinnovabili al consumo lordo<br />
di energia destinata ai trasporti entro il 2020”. In particolare, per l’Italia il<br />
vincolo è pari al 10%.<br />
A denominatore vi sono i Consumi finali di energia per i trasporti, pari ai<br />
consumi di benzina + diesel + biocarburanti consumati solo nel trasporto<br />
su strada e su rotaia (non sono considerati i settori aereo e marittimo) +<br />
elettricità consumata nei trasporti (quella attribuibile alle fonti rinnovabili<br />
per trasporti su strada è moltiplicata per 2,5).<br />
A numeratore vi sono i Consumi finali di energia rinnovabile per i<br />
trasporti, pari ai consumi di elettricità da fonti rinnovabili per trasporti non<br />
su strada + (consumi di elettricità da fonti rinnovabili per trasporti su<br />
strada) * 2,5 + (biofuel sostenibili di 2° generazione + biofuel sostenibili<br />
da rifiuti) * 2 + altri biofuel sostenibili utilizzati nei trasporti.<br />
6 di 51
Alcune considerazioni, con riferimento<br />
all’Italia - 1<br />
‣ Obiettivo di utilizzo di fonti rinnovabili per l’Italia = 17% (nel 2010 è<br />
stato raggiunto il 10,1%).<br />
‣ Gli obiettivi europei sono definiti rispetto al consumo finale di energia<br />
primaria anziché alla disponibilità di energia primaria.<br />
‣ Il consumo finale è pari alla disponibilità di energia primaria ridotta<br />
delle perdite derivanti dalle conversioni energetiche che sono tanto più<br />
rilevanti quanto più sono bassi i rendimenti medi. Questi ultimi sono più<br />
elevati nel caso della produzione di calore rispetto al caso della<br />
produzione di energia elettrica.<br />
‣ Ciò implica che l’indicatore su cui si basa la verifica del raggiungimento<br />
dell’obiettivo, attribuisce alla produzione di calore da fonti rinnovabili<br />
un’importanza maggiore rispetto alla produzione di energia elettrica.<br />
7 di 51
Alcune considerazioni, con riferimento<br />
all’Italia - 2<br />
‣ Per raggiungere l’obiettivo vincolante del target al 2020 (il 17% per<br />
l’Italia), è possibile agire, anche simultaneamente, su quattro fronti:<br />
aumentare i consumi di energia elettrica prodotta da fonti<br />
rinnovabili;<br />
aumentare i consumi di calore prodotto da fonti rinnovabili;<br />
aumentare l’utilizzo di biocarburanti;<br />
ridurre i consumi finali totali di energia primaria.<br />
‣ In linea teorica, se si volessero ridurre i consumi di combustibili fossili,<br />
la dipendenza energetica dai Paesi non UE e l’impatto ambientale<br />
(questa è in effetti la finalità delle decisioni dell’Unione europea),<br />
occorrerebbe porre sullo stesso piano il maggiore utilizzo di fonti<br />
rinnovabili e il minore consumo di energia.<br />
8 di 51
Alcune considerazioni, con riferimento<br />
all’Italia - 3<br />
‣ 1 tep di maggior produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili<br />
corrisponde a 11,63 MWh elettrici. Se ciascuno di essi fosse valorizzato<br />
con gli attuali strumenti incentivanti (300 €/MWh nel caso di impianti<br />
fotovoltaici; 80 €/MWh per le altre fonti), si avrebbe un onere annuo<br />
variabile tra circa 3500 euro (nel caso di fotovoltaico) e 930 euro (nel<br />
caso di altre fonti rinnovabili);<br />
‣ 1 tep di maggior produzione di energia termica da fonti rinnovabili<br />
corrisponde a 11,63 MWh termici. Se ciascuno di essi fosse valorizzato<br />
ipotizzando un incentivo unitario pari a 30 €/MWh, si avrebbe un onere<br />
annuo pari a circa 350 euro;<br />
‣ 1 tep di riduzione dei consumi finali per effetto di interventi di<br />
risparmio energetico potrebbe essere valorizzato con gli attuali<br />
strumenti incentivanti (titoli di efficienza energetica). Se ciascuno di essi<br />
fosse valorizzato a 100 €/tep, si avrebbe un onere annuo pari a circa 100<br />
euro.<br />
9 di 51
Alcune considerazioni, con riferimento<br />
all’Italia - 4<br />
‣ Qualora il maggiore utilizzo di fonti rinnovabili e il minore consumo di<br />
energia fossero posti sullo stesso piano converrebbe promuovere<br />
soprattutto l’efficienza energetica, nei limiti del possibile poiché<br />
l’efficienza energetica non è una risorsa inesauribile.<br />
‣ Invece, poiché, nel caso specifico dell’Italia, l’aumento di 1 tep nei<br />
consumi finali da fonti rinnovabili è equiparato alla riduzione di quasi 6<br />
tep nei consumi totali di energia, aumentano i costi che<br />
complessivamente dovrebbero essere sostenuti per soddisfare l’obiettivo<br />
(l’aumento è stimabile tra circa 250 e 500 euro/tep).<br />
‣ Inoltre, conviene privilegiare, almeno nei limiti del potenziale<br />
disponibile, l’utilizzo delle fonti rinnovabili per la produzione di calore.<br />
‣ La scelta di privilegiare l’utilizzo delle fonti rinnovabili per la produzione<br />
di energia elettrica, con gli attuali strumenti incentivanti, è comunque una<br />
scelta costosa.<br />
10 di 51
Il Piano d’Azione Nazionale (PAN)<br />
Consumo finale lordo da fonti rinnovabili nel 2008 e obiettivo al 2020<br />
2008 2020<br />
Consumi<br />
da FER<br />
Consumi<br />
finali lordi<br />
FER/Consumi<br />
finali lordi<br />
Consumi<br />
da FER<br />
Consumi<br />
finali lordi<br />
FER/Consumi<br />
finali lordi<br />
[Mtep] [Mtep] [%] [Mtep] [Mtep] [%]<br />
Elettricità 5,18 30,40 17,04% 8,50 32,23 26,39%<br />
Calore 3,24 58,53 5,53% 10,46 61,19 17,09%<br />
Trasporti 0,72 42,62 1,70% 2,53 39,63 6,38%<br />
Trasferimenti da altri Stati - - - 1,13 - -<br />
Consumo finale lordo 9,14 131,55 6,95% 22,62 133,04 17,00%<br />
Trasporti per l'obbligo 10% 0,34 39,00 0,87% 3,44 33,97 10,13%<br />
11 di 51
Il trend nazionale a consuntivo<br />
Fonte: GSE<br />
12 di 51
L’anno 2010: confronto tra Piano d’Azione<br />
Nazionale (PAN) e dati a consuntivo<br />
Fonte: GSE<br />
13 di 51
Considerazioni conclusive - 1<br />
‣ Sebbene il settore della produzione di energia elettrica da fonti<br />
rinnovabili sia stato quello su cui, fino ad oggi, è stata posta la maggiore<br />
attenzione, i tassi di crescita più marcati sono attesi nel settore della<br />
produzione del calore e nel settore dei biocarburanti.<br />
‣ Peraltro, l’utilizzo delle fonti rinnovabili per la produzione di calore è<br />
molto importante ai fini del raggiungimento dell’obiettivo al 2020 perché è<br />
elevato il potenziale e perché è la soluzione meno costosa.<br />
‣ I dati contenuti nel PAN potrebbero essere già oggi oggetto di modifica.<br />
Infatti, l’obiettivo indicato nel PAN approvato nel giugno scorso per il<br />
fotovoltaico era pari a 8 GW, per una produzione attesa di 9,65 TWh<br />
(corrispondente a 0,83 Mtep). Alla fine del 2011 erano già installati<br />
impianti fotovoltaici per 13 GW. Si stima che nel 2016 venga raggiunto un<br />
obiettivo indicativo di potenza installata a livello nazionale di circa 23 GW,<br />
per circa 27,7 TWh, corrispondenti a circa 2,38 Mtep.<br />
14 di 51
Considerazioni conclusive - 2<br />
‣ La maggior produzione dal fotovoltaico rispetto a quanto indicato nel<br />
PAN (1,55 Mtep prodotti in più corrispondenti a 18 TWh) potrebbe, ad<br />
esempio, comportare l’azzeramento del trasferimento da altri Stati e una<br />
riduzione di 0,45 Mtep derivanti dall’energia elettrica prodotta da altre<br />
fonti rinnovabili, mantenendo costante tutto il resto.<br />
‣ Poiché la produzione di energia elettrica da impianti fotovoltaici è<br />
attualmente quella che presenta il valore unitario dell’incentivo più<br />
elevato, è evidente che l’aumento della produzione fotovoltaica a scapito<br />
di produzioni da altre fonti rinnovabili comporti maggiori costi per il<br />
sistema.<br />
15 di 51
Come raggiungere gli obiettivi al 2020.<br />
Le fonti rinnovabili, il risparmio energetico<br />
e le emissioni di gas serra<br />
Occorrono degli strumenti finalizzati alla promozione delle fonti<br />
rinnovabili e del risparmio energetico, anche ai fini del raggiungimento<br />
degli obiettivi al 2020; occorrono anche strumenti finalizzati a ridurre<br />
l’emissione di gas serra, promuovendo l’efficienza dei processi. A tal<br />
fine analizziamo i seguenti strumenti, con riferimento all’Italia:<br />
‣ Promozione della riduzione dell’emissione di gas serra: emission<br />
trading system;<br />
‣ Promozione del risparmio energetico agli usi finali: titoli di efficienza<br />
energetica (detti anche certificati bianchi);<br />
‣ Promozione delle fonti rinnovabili: certificati verdi o incentivi<br />
amministrati;<br />
16 di 51
SECONDA PARTE<br />
L’IMPATTO DELLA<br />
PRODUZIONE DI ENERGIA<br />
ELETTRICA DA FER SUI<br />
MERCATI<br />
17 di 51
MW<br />
42.000<br />
40.000<br />
38.000<br />
36.000<br />
34.000<br />
32.000<br />
30.000<br />
28.000<br />
26.000<br />
24.000<br />
22.000<br />
20.000<br />
18.000<br />
16.000<br />
14.000<br />
12.000<br />
10.000<br />
8.000<br />
6.000<br />
4.000<br />
2.000<br />
Potenza efficiente lorda da fonti rinnovabili in Italia dal 1996 a oggi<br />
Impianti termoelettrici da biomasse e rifiuti (*)<br />
Impianti fotovoltaici<br />
Impianti eolici<br />
Impianti geotermo-elettrici<br />
Impianti idroelettrici<br />
Impianti fotovoltaici da 3,5<br />
GW nel 2010 a 12,8 GW nel<br />
2011<br />
0<br />
1996anni<br />
1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011<br />
Grafico elaborato da Autorità per l’energia elettrica e il gas.<br />
18 di 51
GWh<br />
85.000<br />
80.000<br />
Produzione lorda da fonti rinnovabili in Italia dal 1996 a oggi<br />
Impianti idroelettrici<br />
Impianti geotermo-elettrici<br />
Impianti eolici<br />
Impianti fotovoltaici<br />
Impianti termoelettrici da biomasse e rifiuti<br />
75.000<br />
70.000<br />
65.000<br />
60.000<br />
55.000<br />
50.000<br />
45.000<br />
40.000<br />
35.000<br />
30.000<br />
25.000<br />
20.000<br />
15.000<br />
10.000<br />
5.000<br />
0<br />
1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011<br />
Grafico elaborato da Autorità per l’energia elettrica e il gas.<br />
19 di 51
EFFETTI SUI PREZZI DI MERCATO<br />
20 di 51
Considerazioni sui prezzi di mercato - 1<br />
I prezzi del mercato all’ingrosso (Borsa elettrica) si collocano su livelli<br />
mediamente più elevati rispetto ai prezzi prevalenti negli altri principali<br />
mercati europei, evidenziando dei differenziali (dell’ordine di almeno 20<br />
€/MWh) che sono riconducibili a diversi fattori:<br />
‣ differente mix tecnologico produttivo (in Italia gli impianti alimentati a<br />
gas naturale rappresentano per circa i 2/3 delle ore del giorno gli impianti<br />
marginali, ossia quelli che determinano il prezzo);<br />
‣ maggiore costo del gas naturale rispetto alla media europea (maggior<br />
costo variabile degli impianti a ciclo combinato italiani dell’ordine dei 10<br />
€/MWh);<br />
‣ maggior costo variabile di produzione degli impianti termoelettrici<br />
italiani connesso con l’onere di acquisto dei certificati verdi (pari a circa<br />
5-6 €/MWh).<br />
21 di 51
Andamento medio orario del PUN<br />
2010 vs 2011<br />
Grafico elaborato da Autorità per l’energia elettrica e il gas.<br />
22 di 51
Considerazioni sui prezzi di mercato - 2<br />
Sta cambiando il profilo di prezzo che si forma sul mercato, in cui si<br />
evidenzia un aumento dei prezzi orari molto più marcato nelle ore<br />
preserali (17-21), ovvero nelle ore in cui cessa progressivamente la<br />
produzione fotovoltaica, rispetto alle ore in cui tale produzione è<br />
presente.<br />
Infatti, la diffusione degli impianti fotovoltaici (la cui produzione è<br />
concentrata nelle ore di picco diurno, in cui cioè fino a pochi mesi fa si<br />
registravano i prezzi di mercato più elevati) comporta una significativa<br />
riduzione del numero delle ore in cui gli impianti termoelettrici hanno<br />
l’opportunità di coprire, prima ancora della quota parte dei costi fissi,<br />
anche le eventuali perdite sui costi variabili registrate nelle ore della<br />
giornata in cui sono costretti a rimanere in servizio a causa dei loro<br />
vincoli tecnici di funzionamento.<br />
23 di 51
Andamento medio orario del PUN<br />
I trimestre 2011 vs I trimestre <strong>2012</strong>:<br />
l’effetto fotovoltaico<br />
Grafico elaborato da Autorità per l’energia elettrica e il gas.<br />
24 di 51
Considerazioni sui prezzi di mercato - 3<br />
Gli ulteriori incrementi nella generazione fotovoltaica hanno, almeno nel<br />
breve periodo, un effetto sempre minore in termini di variazione dei<br />
prezzi di equilibrio nelle ore di maggiore irraggiamento.<br />
Ciò perché, sino a quando la tecnologia marginale ricorrente – ossia<br />
quella che fissa il prezzo di borsa nella maggior parte delle ore – rimarrà<br />
quella a gas, difficilmente il prezzo di mercato può risultare più basso dei<br />
costi variabili degli impianti a gas più efficienti.<br />
Naturalmente ciò non è più vero qualora il prezzo di mercato dovesse<br />
formarsi senza più l’intervento degli impianti termoelettrici: in tali casi,<br />
infatti, il prezzo sarà fissato da tecnologie correlate alle fonti rinnovabili<br />
incentivate, caratterizzare da un costo variabile pressoché nullo, con<br />
conseguenze sulle stesse dinamiche di mercato ad oggi non del tutto<br />
prevedibili.<br />
25 di 51
EFFETTI SUL DISPACCIAMENTO<br />
26 di 51
Introduzione - 1<br />
‣ Un così rapido sviluppo degli impianti alimentati da fonti rinnovabili<br />
non programmabili, richiede necessariamente un’altrettanto rapida<br />
evoluzione regolatoria affinché tali impianti possano essere integrati nel<br />
sistema elettrico e possano avere una penetrazione crescente nel tempo<br />
e sostenibile.<br />
‣ In questo contesto, l’obiettivo dell’Autorità in relazione alle fonti<br />
rinnovabili (soprattutto non programmabili) “elettriche” è quello di<br />
promuovere una piena integrazione degli impianti alimentati da tali<br />
fonti nel sistema elettrico affinché la loro penetrazione possa crescere<br />
nel tempo mantenendosi però sostenibile, garantendo la sicurezza del<br />
sistema elettrico medesimo.<br />
27 di 51
Introduzione - 2<br />
‣ Tale obiettivo si può raggiungere operando in maniera coordinata su<br />
due aspetti:<br />
lo sviluppo delle infrastrutture di rete, ove necessario;<br />
le modalità di gestione delle reti, ovvero il dispacciamento,<br />
promuovendo interventi che riguardino sia i gestori di rete che i<br />
produttori. Occorre un sistema in cui anche le reti di distribuzione,<br />
in particolare quelle dove coesistono produzione e carico,<br />
progressivamente da “passive” diventano “attive” (smart grid).<br />
Analoghe considerazioni devono valere per la gestione degli<br />
impianti di produzione: non è più possibile escludere dall’obbligo<br />
di essere “attivi” gli impianti di piccola taglia (connessi alle reti di<br />
bassa e media tensione) o gli impianti alimentati da fonti<br />
rinnovabili non programmabili poiché la somma delle potenze<br />
installate è ormai tutt’altro che trascurabile.<br />
28 di 51
Sviluppo delle infrastrutture di rete<br />
‣ Lo sviluppo delle infrastrutture di rete persegue diversi obiettivi che<br />
vanno dalla realizzazione di nuove infrastrutture all’adeguamento delle<br />
infrastrutture esistenti al fine di modificarne le modalità di gestione (ad<br />
esempio trasformazione di reti passive in reti attive, ecc.).<br />
‣ L’Autorità, nell’ambito dei propri poteri per lo più di natura tariffaria, sta<br />
cercando di promuovere (seppur in via sperimentale) l’accelerazione<br />
nella realizzazione delle reti o degli elementi di rete nelle zone più<br />
critiche (deliberazione ARG/elt 199/11).<br />
‣ In relazione alle smart grids, l’Autorità ha già promosso 8 progetti<br />
dimostrativi su reti reali, attualmente in corso.<br />
‣ Infine, occorre valutare la realizzazione di sistemi di accumulo che<br />
consentano di sfruttare al meglio la rete disponibile. Con la deliberazione<br />
288/<strong>2012</strong>/R/eel, l’Autorità ha definito i criteri di selezione dei progetti<br />
pilota relativi ai sistemi di accumulo sulla rete di trasmissione dell’energia<br />
elettrica ammessi al trattamento incentivante.<br />
29 di 51
Problemi riscontrati sul dispacciamento<br />
‣ Il forte sviluppo delle fonti rinnovabili non programmabili sta<br />
comportando il manifestarsi di problematiche tecniche (che possono<br />
mettere in crisi la sicurezza del sistema) ed economiche, in parte<br />
associate all’aleatorietà delle fonti. In ordine di criticità:<br />
1. l’influenza sui sistemi di difesa;<br />
2. l’influenza sull’approvvigionamento di risorse, sia nella fase di<br />
programmazione del Mercato per il Servizio di Dispacciamento<br />
(MSD), sia nella fase di gestione in tempo reale del medesimo<br />
mercato (denominata “Mercato di bilanciamento o MB”).<br />
‣ Le situazioni potenzialmente più critiche si possono presentare nei<br />
periodi diurni estivi dei giorni di basso carico (quali le festività), in cui è<br />
molto elevata la produzione da fotovoltaico.<br />
‣ Tali difficoltà sono ulteriormente acuite per effetto delle carenze<br />
infrastrutturali (scarsa magliatura di rete e impianti termoelettrici di<br />
vecchia generazione con scarse capacità di regolazione) delle zone in<br />
cui le fonti non programmabili sono disponibili.<br />
30 di 51
L’influenza sui sistemi di difesa<br />
‣ L’influenza sui sistemi di difesa associata alle fonti rinnovabili non<br />
programmabili deriva dal fatto che per tali impianti, anche tenendo conto<br />
della loro scarsa diffusione, almeno fino al 2008 non è mai stato richiesto<br />
di prestare servizi di rete. Tali obblighi sono stati introdotti nel 2008 per i<br />
soli impianti eolici.<br />
‣ Gli impianti di generazione distribuita, in particolare i fotovoltaici,<br />
presentano ancora sistemi di protezione tarati in modo da prevederne la<br />
disconnessione ogniqualvolta la frequenza fuoriesca dall’intervallo 49,7<br />
Hz - 50,3 Hz. In caso di grave incidente di rete con variazione di<br />
frequenza significativa, si verificherebbe una perdita di generazione pari<br />
all’intera generazione distribuita (effetto “domino”), rendendo di fatto<br />
necessaria l’attivazione del piano di alleggerimento del carico.<br />
‣ Per questo l’Autorità ha previsto, anche per la generazione distribuita,<br />
l’obbligo di modificare le tarature dei sistemi di protezione in modo da<br />
prevederne la disconnessione ogni qualvolta la frequenza fuoriesca<br />
dall’intervallo 47,5 – 51,5 Hz.<br />
31 di 51
L’influenza sull’approvvigionamento di<br />
risorse su MSD - 1<br />
‣ L’influenza sull’approvvigionamento di risorse su MSD trae origine da<br />
due elementi:<br />
a) i profili di produzione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili<br />
non programmabili modificano significativamente l’andamento<br />
dei carichi orari zonali da soddisfare tramite generazione da<br />
impianti programmabili direttamente connessi alla RTN;<br />
b) la carenza di informazioni aggiornate circa il livello e la<br />
localizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili non<br />
programmabili e circa il suo effettivo profilo di produzione orario<br />
zonale non consente né di prevedere adeguatamente la<br />
produzione di tali impianti da offrire sul Mercato del Giorno Prima<br />
(MGP) né di prevedere adeguatamente i fabbisogni orari zonali<br />
residui ai fini dell’approvvigionamento di risorse nella fase di<br />
programmazione di MSD.<br />
32 di 51
L’influenza sull’approvvigionamento di<br />
risorse su MSD (tema a)) - 2<br />
‣ L’elevata penetrazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili non<br />
programmabili comporta la riduzione dei carichi residui, con il<br />
conseguente incremento delle difficoltà di costituzione dei margini di<br />
riserva necessari per l’aleatorietà della fonte e del carico.<br />
‣ Per quanto riguarda gli impianti eolici, nelle aree in cui la fonte risulta<br />
disponibile soprattutto nelle ore notturne, l’incremento della produzione<br />
eolica accentua progressivamente la distanza tra il minimo carico<br />
notturno e il massimo carico mattutino: distanza raccordata dalla rampa<br />
di presa di carico “mattutina”.<br />
‣ Invece, in relazione agli impianti fotovoltaici, essendo la produzione<br />
interamente concentrata nelle ore di luce, l’aumento di tale produzione<br />
accentua progressivamente la distanza tra il minimo carico diurno e il<br />
massimo carico serale: distanza raccordata da una rampa di presa di<br />
carico “serale” più ripida della rampa di presa di carico “mattutina”.<br />
33 di 51
L’influenza sull’approvvigionamento di<br />
risorse su MSD (tema a)) - 3<br />
‣ Al fine di inseguire le rampe (serale e mattutina) risultano necessarie<br />
azioni rapide di bilanciamento realizzate da impianti programmabili con<br />
elevate capacità di modulazione, rapidi tempi di riposta e trascurabili<br />
vincoli di permanenza in servizio notte/giorno.<br />
‣ Le risorse attualmente utilizzate per questo servizio sono le unità<br />
idroelettriche di produzione e pompaggio, che hanno sia potenzialità di<br />
bilanciamento in riduzione nelle ore notturne e di minimo carico diurno<br />
che potenzialità di bilanciamento in aumento nelle ore di massimo carico<br />
mattutino e nelle ore di massimo carico serale.<br />
34 di 51
Consumo e consumo residuo medio orario<br />
nella macrozona Continente nei giorni<br />
feriali e festivi dei mesi di giugno 2010 e<br />
2011<br />
Grafico elaborato da Autorità per l’energia elettrica e il gas.<br />
35 di 51
Consumo e consumo residuo medio orario<br />
nella macrozona Continente nei giorni<br />
feriali e festivi dei mesi di novembre<br />
2010 e 2011<br />
Grafico elaborato da Autorità per l’energia elettrica e il gas.<br />
36 di 51
L’influenza sull’approvvigionamento di<br />
risorse su MSD (tema a)) - 4<br />
‣ L’Autorità è già intervenuta sul tema specifico, limitatamente agli<br />
impianti eolici rilevanti, per i quali è stata resa obbligatoria la fornitura dei<br />
cosiddetti servizi di rete, tra cui la regolazione di potenza, la riduzione di<br />
potenza, l’insensibilità agli abbassamenti di tensione, compatibilmente<br />
con le caratteristiche degli impianti medesimi. E’ stato anche reso<br />
obbligatorio l’adeguamento degli impianti al fine di renderli monitorabili<br />
da parte di Terna.<br />
‣ Per i motivi sopra esposti e compatibilmente con le caratteristiche<br />
degli impianti, l’Autorità ha esteso tali obblighi agli altri impianti alimentati<br />
da fonti rinnovabili non programmabili, a partire dai fotovoltaici la cui<br />
penetrazione, soprattutto in alcune zone d’Italia sta diventando rilevante.<br />
37 di 51
L’influenza sull’approvvigionamento di<br />
risorse su MSD (tema b)) - 5<br />
‣ La carenza di serie storiche, la mancanza di penalizzazioni in caso di<br />
sbilanciamenti (differenze tra programma di immissione e immissione<br />
misurata) e le potenziali inefficienze dei sistemi di previsione, aggravano<br />
i problemi derivanti dall’aleatorietà delle fonti e contribuiscono a:<br />
a) sottostimare sistematicamente la produzione da fonti rinnovabili<br />
non programmabili offerta su MGP e MI dagli utenti del<br />
dispacciamento (produttori o grossisti o GSE);<br />
b) incrementare l’errore di previsione di Terna dei fabbisogni orari<br />
zonali residui da utilizzare ai fini dell’approvvigionamento di<br />
risorse nella fase di programmazione di MSD.<br />
‣ Ciò ha due effetti economici negativi: uno su MGP e uno su MSD.<br />
38 di 51
L’influenza sull’approvvigionamento di<br />
risorse su MSD (tema b)) - 6<br />
‣ La sistematica sottostima della produzione da fonti rinnovabili non<br />
programmabili offerta su MGP e su MI ha come inevitabile effetto quello<br />
di rallentare l’espansione dell’offerta concorrenziale su tale mercato e,<br />
quindi, di ritardare la probabile riduzione dei prezzi di MGP, con<br />
particolare riferimento alle ore di minimo carico diurno dei mesi<br />
caratterizzati dalla massima produzione fotovoltaica.<br />
‣ L’incremento dell’errore di previsione di Terna dei fabbisogni orari<br />
zonali residui aumenta inevitabilmente la domanda di capacità di<br />
regolazione idonea a compensare sovrastime o sottostime dei predetti<br />
fabbisogni. Ai fini di mantenere invariato il livello di sicurezza del sistema<br />
elettrico, Terna deve “approvvigionare” maggiori margini di regolazione di<br />
frequenza e potenza e di regolazione di tensione opportunamente<br />
distribuiti sulla RTN.<br />
‣ A parità di altri fattori, ciò implica un incremento dei costi dell’attività di<br />
dispacciamento e della loro volatilità (con maggiori difficoltà previsionali).<br />
39 di 51
L’influenza sull’approvvigionamento di<br />
risorse su MSD (tema b)) - 7<br />
‣ L’Autorità, nel 2010, ha introdotto un meccanismo premiante in<br />
materia di programmazione delle unità di produzione rilevanti alimentate<br />
da fonti rinnovabili non programmabili. L’Autorità ha anche previsto che il<br />
GSE effettui la previsione giornaliera della produzione aggregata<br />
imputabile alle unità di produzione non rilevanti alimentate da fonti<br />
rinnovabili non programmabili.<br />
‣ Tali interventi non sono però sufficienti. Pertanto l’Autorità sta<br />
rivedendo la disciplina del dispacciamento per le fonti rinnovabili non<br />
programmabili al fine di favorirne l’integrazione nel mercato,<br />
massimizzando i benefici che tali fonti possono apportare su MGP ed MI<br />
(in termini di riduzione dei prezzi) e, di conseguenza, minimizzando le<br />
criticità che tali fonti determinano su MSD.<br />
‣ L’ottimizzazione del servizio di dispacciamento consente di accogliere<br />
una maggiore immissione di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili<br />
non programmabili a parità di rete e di risorse disponibili.<br />
40 di 51
Promozione di una efficiente previsione<br />
dell’energia elettrica immessa in rete - 1<br />
‣ Ferma restando l’esigenza di pervenire rapidamente ad una<br />
situazione a regime che sia il più possibile cost reflective, è stato nel<br />
frattempo previsto un transitorio iniziale.<br />
‣ Durante il periodo transitorio, si prevede l’applicazione di franchigie<br />
non differenziate per fonte, entro le quali gli sbilanciamenti<br />
continuino ad essere valorizzati al prezzo zonale orario, come già<br />
oggi avviene. Più in dettaglio, si prevede che i corrispettivi già oggi<br />
vigenti per le unità di produzione non abilitate si applichino<br />
esclusivamente alla quota dello sbilanciamento effettivo che eccede:<br />
a) il 20% del programma vincolante modificato e corretto del punto<br />
di dispacciamento per il periodo gennaio - giugno 2013;<br />
b) il 10% del programma vincolante modificato e corretto del punto<br />
di dispacciamento per il periodo luglio - dicembre 2013.<br />
41 di 51
Promozione di una efficiente previsione<br />
dell’energia elettrica immessa in rete - 2<br />
‣ Tutto quanto sopra descritto trova applicazione nei confronti degli<br />
utenti del dispacciamento, che non necessariamente coincidono con i<br />
produttori. Infatti, il produttore si potrebbe avvalere, allo scopo, di un<br />
trader. Nel caso di ritiro dedicato, Cip 6, scambio sul posto e tariffa fissa<br />
onnicomprensiva (per gli aventi diritto), la regolazione sopra esposta<br />
trova applicazione nei confronti del GSE che, in tali casi, assume la<br />
qualifica di utente del dispacciamento in immissione.<br />
‣ Per ogni utente del dispacciamento, ciascun punto di dispacciamento<br />
può comprendere una sola unità di produzione rilevante oppure<br />
l’aggregato delle unità di produzione non rilevanti ubicate nella stessa<br />
zona e ricadenti nella stessa tipologia.<br />
42 di 51
Il dispacciamento delle fonti rinnovabili:<br />
ulteriori interventi necessari<br />
Tenendo conto di quanto detto, è necessario:<br />
a) promuovere una maggiore responsabilizzazione degli utenti del<br />
dispacciamento di impianti alimentati da fonti rinnovabili non<br />
programmabili in relazione alla prestazione di servizi di rete e<br />
all’efficiente previsione dell’energia elettrica immessa in rete;<br />
b) valutare una più generale revisione dell’attuale disciplina del<br />
dispacciamento tenendo conto del nuovo contesto strutturale e di<br />
mercato e introducendo una vera e propria regolazione del<br />
dispacciamento sulle reti di distribuzione, affinchè siano davvero<br />
“smart”.<br />
Tali interventi consentono di accogliere una maggiore immissione di energia<br />
elettrica prodotta da fonti rinnovabili non programmabili a parità di rete e di<br />
altre risorse disponibili.<br />
43 di 51
TERZA PARTE<br />
I COSTI DIRETTI DEGLI<br />
INCENTIVI ALLA<br />
PRODUZIONE DI ENERGIA<br />
ELETTRICA DA FER<br />
44 di 51
Quantità di energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili e incentivata<br />
60<br />
55<br />
50<br />
45<br />
Conto energia fotovoltaico<br />
Tariffa fissa onnicomprensiva<br />
Certificati verdi<br />
Cip 6 (solo FER)<br />
40<br />
35<br />
[TWh]<br />
30<br />
25<br />
20<br />
15<br />
10<br />
5<br />
0<br />
2008 2009 2010 2011 <strong>2012</strong><br />
Grafico elaborato da Autorità per l’energia elettrica e il gas.<br />
45 di 51
Costo degli strumenti di incentivazione dell'energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili<br />
[Milioni di euro]<br />
10.500<br />
10.000<br />
9.500<br />
9.000<br />
8.500<br />
8.000<br />
7.500<br />
7.000<br />
6.500<br />
6.000<br />
5.500<br />
5.000<br />
4.500<br />
4.000<br />
3.500<br />
3.000<br />
2.500<br />
2.000<br />
1.500<br />
1.000<br />
500<br />
0<br />
Conto energia fotovoltaico<br />
Tariffa fissa onnicomprensiva<br />
Certificati verdi<br />
Cip 6 (solo FER)<br />
2008 2009 2010 2011 <strong>2012</strong><br />
Grafico elaborato da Autorità per l’energia elettrica e il gas.<br />
46 di 51
Grafico elaborato da Autorità per l’energia elettrica e il gas.<br />
47 di 51
‣ A ciò si aggiungono gli incentivi per le fonti assimilate (Cip 6), in forte<br />
riduzione, che attualmente ammontano a circa 1,3 miliardi di euro<br />
all’anno.<br />
48 di 51
Totale (II trimestre <strong>2012</strong>): 19,09 c€/kWh al lordo delle imposte<br />
Totale (II trimestre <strong>2012</strong>): 16,55 c€/kWh al netto delle imposte<br />
Condizioni economiche di fornitura per una famiglia con 3 kW di potenza impegnata e 2.700<br />
kWh di consumo annuo<br />
49 di 51
Ripartizione percentuale degli oneri generali<br />
Totale (II trimestre <strong>2012</strong>): 3,09 c€/kWh<br />
Condizioni economiche di fornitura per una famiglia con 3 kW di potenza impegnata e 2.700<br />
kWh di consumo annuo<br />
50 di 51
I valori riportati sono riferiti ai clienti domestici in maggior tutela (3 kW e 2.700 kWh annui).<br />
51 di 51