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Hod Benessere n° 33 - Marzo 2005 - Anno VIII - Periodico ...

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<strong>Hod</strong> <strong>Benessere</strong><br />

n° <strong>33</strong> - <strong>Marzo</strong> <strong>2005</strong> - <strong>Anno</strong> <strong>VIII</strong> - <strong>Periodico</strong> - Diffusione gratuita


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Viale Col di Lana, 4 - 20136 Milano<br />

oppure e-mail: info@hod.it


Nevrosi o non nevrosi di Paolo Vintani 4<br />

La città dei clown - intervista a Ettore Sacchi<br />

a cura di Marina Robbiani 6<br />

Menopausa, un aiuto all’età che avanza<br />

di Stefania Bortolotti 10<br />

Amore & follia di Carlo Rosso 12<br />

News in pillole: Uno scoop da sballo<br />

di Raffaella Ferrari 16<br />

L’erba racconta: Un “tiramisu” naturale<br />

di Sara Termini 18<br />

A scuola dall’erborista: Depurazione primaverile<br />

L’henné a cura della Dott.ssa Cagnola 20<br />

Liposuzione che fare<br />

intervista a Francesca de Roma<br />

a cura di Marina Robbiani<br />

Vetrina<br />

a cura di Stefania Bortolotti<br />

Fitocosmetici nel trattamento seno<br />

di Umberto Borellini e Luca Perin<br />

Unghie<br />

di Maria Carbotti<br />

Tatuaggio alla henna<br />

di Stefania Santospirito<br />

Speciale Bellezza<br />

Rosmarino, l’erba del mare di Paolo Tedaldi 24<br />

Dolore e medicina palliativa, alcune precisazioni<br />

di Alberto Ambreck e Raffaella Ferrari 39<br />

Asma e stress di Luigi Tonetti 40<br />

Stress e riflessologia di Duccio Ruggeri 43<br />

Follia e stress nella Medicina Tradizionale Cinese<br />

di Caterina Martucci 44<br />

Appuntamento con l’arte - intervista<br />

a Giorgio Bedoni di Lucia Perfetti 46<br />

Contro lo stress impariamo a conoscere<br />

gli “adattogeni di Elena Marinoni 48<br />

Una magnolia per l’ansia<br />

di Andrea De Zanetti 52<br />

Il dito nella torta: Follie a tavola<br />

di Stefano Reina 54<br />

Naturasì 56<br />

L’uso delle spezie: La curcuma<br />

Mini-corso di Cucina con Noi Due<br />

La libreria di Ecoè<br />

58<br />

60<br />

<<br />

DIRETTORE RESPONSABILE: Marina Robbiani<br />

CONSULENTE SCIENTIFICO: Paolo Vintani<br />

CONSULENTE EDITORIALE: Raffaella Ferrari<br />

GRAFICA: Lorena Manzini, Marco Nava<br />

PUBBLICITÀ: Anna Monza<br />

Tel/Fax 02.83.22.442 - <strong>33</strong>5.82.41.756<br />

anna_monza@fastwebnet.it<br />

EDIZIONI ALICE<br />

Via Col di Lana, 4 - 20136 Milano<br />

Tel 02.83.61.347 - info@hod.it - www.hod.it<br />

STAMPA: Sinergie & Soluzioni Grafiche<br />

Via Brianza, 3/5 - Z.I. Sesto Ulteriano<br />

San Giuliano Milanese<br />

Reg.Trib. Milano n° 305 del 22.4.1998<br />

A questo numero hanno collaborato: Alberto<br />

Ambreck, Umberto Borellini, Stefania Bortolotti,<br />

Clementina Cagnola, Maria Carbotti, Ilaria<br />

Comolo, Sergio Dal Barco, Andrea De Zanetti,<br />

Raffaella Ferrari, Elena Marinoni, Caterina<br />

Martucci, Noi Due, Lucia Perfetti, Luca Perin,<br />

Stefano Reina, Carlo Rosso, Duccio Ruggeri,<br />

Paolo Tedaldi, Sara Termini, Luigi Tonetti, Paolo<br />

Vintani.<br />

Vuoi ricevere HOD<br />

a casa?<br />

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Abbonarsi costa 20 euro<br />

per 5 numeri da versare<br />

sul c/c postale<br />

n. 43013200<br />

intestato a:<br />

HOD benessere<br />

Via Col di Lana, 4<br />

20136 Milano<br />

www.hod.it<br />

info@hod.it<br />

HOD <strong>33</strong><br />

3


4<br />

HOD 3 3<br />

Nevrosi<br />

o non nevrosi<br />

✔<br />

Dr. Paolo<br />

Giovanni Vintani<br />

“<br />

Essere o non<br />

essere; qui il<br />

punto: se sia più<br />

nobile per l’animo<br />

subire i sassi<br />

e i dardi dell’oltraggiosa<br />

Fortuna,<br />

o prender<br />

l’armi contro un<br />

mare di triboli e<br />

affrontandoli<br />

chiudere la partita.<br />

Morire-dormire<br />

nulla più: e<br />

con un sonno dire<br />

che mettiamo<br />

fine ai cordogli e<br />

alle mille miserie<br />

che sono il natural<br />

retaggio della<br />

carne, è soluzione<br />

da augurarsi a<br />

mani giunte.<br />

”<br />

(Shakespeare, Amleto,<br />

atto III scena I )<br />

Chissà come in un tranquillo borgo dell’Inghilterra del XVI secolo<br />

qual era Stratford on Avon, Shakespeare poteva immaginare così<br />

bene le frenesie moderne. Nel dramma del giovane Amleto è presente<br />

tutto quello che serve a descrivere i nostri stress e le nostre<br />

follie. Amleto si finge folle per smascherare il regicida, e forse certe<br />

nostre “stranezze” non sono che delle recite per discernere ciò<br />

che accade in questo frenetico mondo. Lo stesso consumo di ansiolitici,<br />

sempre più in aumento, non è forse una spasmodica ricerca<br />

di un sonno riparatore che (ahimé) tale non è? Perché, come<br />

continua Amleto nel suo monologo, “quali sogni potranno sopravvenire<br />

quando siamo già sgrovigliati dal tumulto della vita<br />

mortale”. Sono piuttosto fughe alla ricerca di una serenità presunta,<br />

i problemi non scompaiono di certo con il sonno. Da tutto questo<br />

emerge invece un celato vittimismo, una ricerca disperata di<br />

giustificazioni. In una sola parola: stress.<br />

Io non sono né un sociologo, né tanto meno uno psicologo o un<br />

medico, ma solo un farmacista. Elton John direbbe “ Don’t shoot<br />

me , I am only the piano player!”, non è mio compito l’analisi della<br />

persona che mi trovo di fronte, devo solo consigliarla al meglio,<br />

prenderla per mano e aiutarla in un percorso di guarigione. Ciò non<br />

toglie che il ruolo professionale che il farmacista riveste gli impone<br />

in primo luogo di capire il proprio cliente e di consentire, grazie alle<br />

sue conoscenze, di dare un’oggettiva valutazione della situazione<br />

presentata. Non è nel “sostituire” un farmaco usato (e forse abusato)<br />

da anni con un prodotto naturale che si risolve il problema.<br />

Piuttosto il rischio è di assecondare le tendenze dell’uomo moderno<br />

citate prima, innanzitutto quella ricerca di giustificazioni (“Non<br />

assumerò più quel farmaco, non voglio farmi del male, prenderò solo<br />

prodotti naturali: da oggi!”) che suona come una fuga che si<br />

esaurisce nel giro di poche notti insonni.<br />

Se abbiamo in mente tutto ciò possiamo stabilire degli obbiettivi<br />

reali e non illusori. Se facciamo comprendere quale ruolo ha il<br />

sonno, ma più ancora quale importanza ha la tranquillità quotidiana<br />

per la salute; se aiutiamo a non demonizzare i farmaci ma<br />

a considerarli come armi pericolose talvolta necessarie; se, in poche<br />

parole, cerchiamo di capire le follie dei novelli interpreti sha-


kesperiani quali mezzi di sopravvivenza, possiamo<br />

usare al meglio i nostri consigli. Non è giusto<br />

illudere le persone con presunti risultati miracolistici,<br />

specie se il problema è complesso e<br />

grave.<br />

Fitoterapia dello stress<br />

Le erbe medicinali che possiamo usare quali<br />

complementi terapeutici in uno stato di tensione<br />

psico-fisica sono molte. Ne citerò solo alcune<br />

per offrire un piccolo aiuto pratico. Va anche<br />

detto che la forma farmaceutica da utilizzare<br />

può essere assunta in base alle proprie preferenze:<br />

tisana, tintura madre, capsule (se prodotte<br />

correttamente). Vi immaginate suggerire a<br />

un giovane manager, uno di quelli con i minuti<br />

contati, di prepararsi una tisanina tre o quattro<br />

volte al giorno? O viceversa, dare alla nonnina<br />

per cui “le erbe sono le erbe“ pratiche e voluminose<br />

capsule di estratto secco?<br />

La prima pianta a cui chiedo aiuto è<br />

l’Eleuterococco senticosus, detto Ginseng<br />

siberiano. Fa parte infatti della famiglia del<br />

Ginseng ma non presenta l’effetto a volte eccitante<br />

di quest’ultimo. L’attività farmacologia è tonica<br />

generale, adattogena (un bel termine che<br />

sta a significare il potere di facilitare l’adattabilità<br />

alle situazioni di stress), antidepressivo. Pochi<br />

sanno che questa radice ha anche il dono di diminuire<br />

i tempi di “addormentamento” e migliorare<br />

il sonno: dunque fa dormire meglio, cosa<br />

che a volte è più redditizia che dormire di<br />

più. È utile negli stati di stress, surmenage psico-fisico,<br />

stati di affaticamento, convalescenze,<br />

astenia, ansietà, astenia sessuale. La tintura<br />

madre di Ginseng siberiano (45<br />

gocce tre volte al giorno) è un<br />

ottimo rimedio, anche se si può<br />

assumere anche il decotto della<br />

radice o altri tipi di estratti.<br />

Sembra peraltro che la pianta abbia<br />

un’interessante attività immunostimolante.<br />

L’ansia ha un ruolo<br />

importante nei casi di stress, ed è<br />

impensabile non pensare di attenuare la sua<br />

presenza. Due piante consigliate: Tilia Tomentosa<br />

e Passiflora.<br />

La prima (in questo caso consiglio il macerato<br />

glicemico 1 Dh ), nella ragione di 50<br />

gocce tre volte al giorno in un po’ d’acqua,<br />

può permettere di recuperare una certa serenità<br />

senza problemi di sonnolenza. La Passiflora<br />

incarnata (fiore della passione) è un ottimo<br />

sedativo, leggermente ipnotico, spasmolitico.<br />

Da usare in caso di angoscia, insonnia, ipereccitabilità<br />

nervosa, ansia, stati di stress, palpitazioni<br />

cardiache. Come per l’Eleuterococco, segnalo<br />

la tintura madre nella ragione di 30 gocce<br />

due volte al giorno per poi aumentare la dose<br />

a 50 gocce la sera prima di coricarsi.<br />

Anche se il panorama delle possibilità è molto<br />

più vasto, già con queste poche piante si può<br />

dare quel supporto necessario ad affrontare la<br />

vita in modo più sereno, senza scordare che se<br />

lo stress è reale e l’ansia persiste, è necessario<br />

l’intervento del medico. Infatti non dobbiamo<br />

interpretare l’uso delle medicine non convenzionali<br />

(se non prescritte dal medico) quali sostitutive<br />

ad una terapia in corso. Tra l’altro, il rischio<br />

è di scoraggiarsi per non avere raggiunto<br />

l’obbiettivo sperato. Mai sospendere una terapia<br />

di colpo, specie se contraddistinta dall’uso di ansiolitici;<br />

contengono molecole che danno una dipendenza<br />

psico-fisica e che è indispensabile togliere<br />

gradualmente e con buon senso.<br />

Spesso l’errore della medicina moderna non è<br />

in ciò che si usa ma come, soprattutto quando<br />

si vuole risolvere il problema rapidamente e perentoriamente.<br />

I nostri mali sono dovuti alla<br />

somma di molti fattori e ciò che ci insegnano<br />

in particolare le Medicine<br />

Tradizionali è che la malattia non<br />

è esogena (che viene dall’esterno)<br />

ma ha una natura endogena.<br />

E che la salute è principalmente<br />

una perdita di equilibrio: equilibrio<br />

perso nei sempre più presenti momenti<br />

di stress. ❃<br />

HOD <strong>33</strong><br />

5


6<br />

HOD <strong>33</strong><br />

Intervista a<br />

Ettore Sacchi,<br />

“in arte”<br />

Snàporaz<br />

a cura di<br />

Marina Robbiani<br />

Può succedere che<br />

per un improvviso<br />

dolore la nostra vita<br />

cambi completamente<br />

direzione.<br />

Il vuoto che ci<br />

lascia una perdita<br />

a noi cara è così<br />

grande che per<br />

tentare di capire si<br />

può perfino trovare<br />

la forza di abbracciare<br />

una scelta<br />

che una volta<br />

avremmo definito<br />

con una sola parola:<br />

“folle”.<br />

La città<br />

dei clown<br />

Come nasce l’Associazione Veronica<br />

Sacchi?<br />

Nel 2001, dopo la perdita improvvisa di nostra<br />

figlia Veronica. Da questo momento è nato<br />

il desiderio di creare qualcosa interamente<br />

dedicato a lei. È così che ci è venuta in mente<br />

quest’Associazione, che vuole aiutare i giovani ad<br />

avvicinarsi al volontariato e poi sostenerli, formarli, promuoverli.<br />

Veronica aveva cominciato a fare i primi passi nel sociale<br />

e io e mia moglie ci siamo accorti che i ragazzi hanno<br />

bisogno di essere indirizzati per sfruttare al meglio le loro<br />

possibilità. Abbiamo dunque puntato sulla “clownterapia”, la<br />

famosa medicina del sorriso di Patch Adams. All’inizio il mio<br />

compito era quello di organizzare i corsi di formazione insieme<br />

allo staff di Clown One. Ogni corso, gratuito, dura 4<br />

week-end e una volta “diplomati”, i clown dottori cominciano<br />

il tirocinio nei vari ospedali, orfanotrofi, ricoveri per anziani.<br />

Questo succede ormai settimanalmente, ma all’inizio li<br />

accompagnavo solo qualche volta, un po’ per esserci, un po’<br />

per dar loro coraggio.<br />

E poi?<br />

Mi è successa una cosa molto bella. Un giorno ci hanno<br />

chiesto di andare in una casa di cura per malati psichici, dalle<br />

parti di Genova. È qua che ho deciso il mio battesimo da<br />

clown. Mi hanno dato una giacca colorata e un naso rosso<br />

e ho iniziato. Mi sono comportato bene, forse anche per una<br />

certa predisposizione personale “a fare il cretino”. Ero consapevole<br />

del bisogno di far restare viva la mia ironia.<br />

Cosa le è venuto meglio?<br />

Ho cercato di usare la sensibilità. Mi sembrava importante il<br />

solo fatto di stare con quelle persone, ascoltarle, avere pia-


cere di esserci. La giornata è stata molto intensa<br />

e ho percepito con chiarezza che era<br />

quella la strada che stavo cercando. Era l’inizio<br />

di una nuova vita. Forse cercavo delle<br />

risposte, forse questa strada me l’aveva indicata<br />

mia figlia Veronica. La stessa Liguria<br />

aveva un significato, era il luogo dove<br />

Veronica ha avuto l’incidente. Nulla di casuale<br />

insomma, piuttosto un messaggio.<br />

Ecco. Ho sentito tutto questo come una<br />

motivazione molto profonda e ho continuato,<br />

andando soprattutto dove richiedevano<br />

risposte non facili. Così la settimana dopo<br />

eravamo a Torino, nel carcere delle Vallette,<br />

tra i collaboratori di giustizia, mafiosi pentiti<br />

con pene dai 5 anni all’ergastolo.<br />

Ma tutto questo non bastava.<br />

Sentivo che mi mancava qualcosa. Volevo<br />

capire esattamente perché lo facevo: se per<br />

stare con i ragazzi, per moda (si parla molto<br />

di clown oggi), per sentirmi utile, interessante,<br />

farmi dire che ero una bella persona…<br />

Insomma, avevo bisogno di mettermi<br />

alla prova e ho partecipato a un viaggio organizzato<br />

da Clown One nel sud Italia.<br />

Mattina e pomeriggio senza sosta<br />

in carcere, tra ammalati di tumore,<br />

malati mentali, reparti<br />

pediatrici, un campo profughi.<br />

Infine con delle persone<br />

disabili, tra le esperienze più<br />

dure che abbia mai vissuto.<br />

avuto risposte confortanti, ho visto gente<br />

che rideva, si sentiva bene, ci voleva incontrare<br />

di nuovo.<br />

Una piccola<br />

bimba russa<br />

Cosa l’ha spinta di più, l’emozione o<br />

il dolore?<br />

L’emozione e la sfida che conteneva. Tant’è<br />

che subito dopo decisi di andare in Russia,<br />

15 giorni tra Mosca e S.Pietroburgo. Era anche<br />

un’occasione per conoscere Patch<br />

Adams e non volevo perderla. Patch è davvero<br />

un personaggio speciale, di grande carisma,<br />

genuino, che crede sul serio in quello<br />

che fa. Abbiamo lavorato insieme in strada<br />

ma soprattutto negli orfanatrofi, la Russia<br />

ha circa 2 milioni di orfani tra cui molti bambini<br />

disabili, autistici, ciechi, muti, con cui interagire<br />

e comunicare non era per nulla<br />

semplice.<br />

Neanche la lingua poteva aiutarvi…<br />

È vero, ma io cercavo soprattutto<br />

di stare con quei bambini che<br />

mi parevano messi un po’<br />

peggio. Mi ricordo una bambina<br />

cieca, molto piccola, con la<br />

testa nell’angolo del divano,<br />

il dito in bocca e una<br />

Come ne è uscito?<br />

Sono tornato molto provato.<br />

Profondamen-<br />

"<br />

La<br />

te colpito. Ma<br />

ho visto che la<br />

cosa funzionava.<br />

Non che si<br />

possa guarire<br />

con la clownterapia,<br />

ma ho<br />

vera sfida<br />

nella Vita sta<br />

nel rimanere<br />

pazzi facendo<br />

finta di essere<br />

normali<br />

"<br />

HOD <strong>33</strong><br />

7


8<br />

HOD 3 3<br />

✔<br />

scarpa tenuta in alto con l’altra mano. È come<br />

se mi avesse attratto, volevo capire.<br />

Avevo come me una fisarmonica giocattolo,<br />

gliel’ho messa in mano e l’ho aiutata a<br />

schiacciare i tasti. Lei ha sentito il suono ed<br />

è rimasta colpita, si è come calmata di colpo<br />

e ha tirato giù il braccio con la scarpa.<br />

Poi ha iniziato a sorridere e io sono riuscito<br />

a prenderla in braccio e a tenermela così<br />

quasi per un’ora.<br />

Per ricevere informazioni sui<br />

corsi, ricordando che sono gratuiti,<br />

volontari e aperti a qualsiasi<br />

età:<br />

Associazione Veronica<br />

Sacchi ONLUS<br />

Via Don Guanella 11/2-4<br />

(MM Precotto) - Milano<br />

Tel. 02-27.000.276<br />

oppure <strong>33</strong>5-7573223<br />

ettoresacchi@tiscali.it<br />

veronicasacchi@libero.it<br />

Per fare una donazione,<br />

bonifico a:<br />

Associazione<br />

Veronica Sacchi Onlus<br />

Banca Agricola Mantovana<br />

c/c 10629/20<br />

CAB 01606 - ABI 05024<br />

I ragazzi come reagiscono in mezzo a<br />

tutto questo?<br />

In qualche modo se l’aspettano. Possono<br />

avere delle perplessità sul riuscire a far ridere<br />

alcune persone ridotte molto male,<br />

ma non li ho mai visti spaventati. Anche ultimamente<br />

siamo stati in Argentina, in mezzo<br />

alle “villas”, ai quartieri poveri di Buenos<br />

Aires e nel nord del paese, in un paio di<br />

ospedali e in un riformatorio di ragazzi ex<br />

tossici. Ma pur avendo assistito, soprattutto<br />

in strada, a condizioni di vita incredibili, a situazioni<br />

di abbandono e miseria, si sono<br />

adattati molto bene. Ovviamente questo<br />

aiuta a cambiare molti punti di vista, ogni<br />

cosa si ridimensiona…<br />

Chi paga?<br />

L’Associazione. Fa parte della nostra missione<br />

dare una mano a chi vorrebbe fare un’esperienza<br />

all’estero ma non può pagarsi il<br />

viaggio.<br />

In che modo queste esperienze l’aiutano?<br />

Quando torno da questi viaggi e vado al<br />

Buzzi, dove i bambini sono puliti e tutto è a<br />

posto e sotto controllo, mi sento molto tranquillo,<br />

decisamente più a mio agio di prima.<br />

In secondo luogo sono esperienze importanti<br />

anche da raccontare ai ragazzi. Mentre<br />

per quanto riguarda la mia vita più intima,<br />

mi sento più vicino a mia figlia Veronica.<br />

Sono sicuro che là da dove mi guarda, sarà<br />

sicuramente contenta che suo padre abbia<br />

scelto questa strada. Non avendo una grande<br />

fede, sono riuscito ad “accettare” un po’<br />

meglio quanto è successo proprio grazie a<br />

quello che sto facendo. Mi sono quasi dato<br />

le risposte che cercavo. La rabbia, l’angoscia,<br />

il dolore rimangono, però adesso so di<br />

fare delle cose molto belle per me e per gli<br />

altri e credo di dover dire grazie a Veronica.<br />

Quello che mi spiace è che talvolta si inizia<br />

a prendere certe strade solo davanti a quei<br />

dolori che cambiano la vita. Sarebbe bello<br />

avvicinarsi e partecipare in prima persona a<br />

esperienze del genere a prescindere da<br />

quanto ci è successo.<br />

Le foto di questo articolo sono di Sergio Caminata.


Clown di tutto<br />

il mondo unitevi<br />

Talvolta, durante un viaggio, qualcuno di noi<br />

si chiede come possono rimanere le persone<br />

che avviciniamo e che poi, in qualche<br />

modo, abbandoniamo. È vero, anche se<br />

penso che sia sempre meglio fare qualcosa,<br />

anche poco, che niente. Mi conforta pensare<br />

che questo sia solo l’inizio. Prendiamo<br />

Patch Adams. Sono 15 anni che ogni anno<br />

va negli orfanotrofi russi, ce l’ha fatta<br />

perfino a tirar fuori dei bambini e a trovar<br />

loro dei lavori, farli diventare clown<br />

portandoli con sé e dando così delle piccole<br />

speranze agli altri ragazzini che incontrano<br />

insieme. Anche in Argentina abbiamo<br />

conosciuto un’Associazione locale di clown,<br />

chissà forse anche loro potranno un giorno<br />

formare altri clown. L’importante è la continuità.<br />

La prossima sfida?<br />

Continuare con i corsi e le “uscite” di Milano<br />

al Buzzi, dove da più di un anno andiamo<br />

regolarmente 2 volte la settimana, e poi<br />

al Pini, al piccolo cottolengo Don Orione.<br />

L’attività dell’Associazione va bene ma la<br />

prossima vera sfida, meglio ancora “la missione”<br />

che vorrei organizzare come<br />

Associazione Veronica Sacchi senza appoggiarmi<br />

più a nessuno, è un viaggio in<br />

Palestina o in Afghanistan, negli ospedali da<br />

guerra. Un modo di entrare un po’ più nel<br />

profondo, anche se occorre aspettare che la<br />

situazione diventi meno pericolosa per non<br />

mettere a rischio la vita dei ragazzi.<br />

Il sogno?<br />

Una volta Patch Adams mi ha scritto: “non<br />

smettere mai di seguire i tuoi sogni più selvaggi”.<br />

Ecco, mi piacerebbe diventare un<br />

piccolo Patch Adams italiano, allargare l’attività<br />

e coinvolgere sempre più persone. Le<br />

cose da fare sono tante, e tante le idee.<br />

Pratiche soprattutto, come costruire uno scivolo<br />

per disabili nel nostro spazio e promuovere<br />

dei corsi di ballo, una danza/ginnastica<br />

ideata da una coppia in carrozzella<br />

che insegna anche a persone normali: il<br />

suo nome è danceability ed è una tecnica<br />

di danza che permette a persone "disabili"<br />

di ballare insieme a persone "abili" eliminanco<br />

così il concetto di diversità fra gli uni<br />

e gli altri.<br />

Insomma, la clownterapia lavora.<br />

Quando vedi un bambino sorridere, o una<br />

vecchietta malata informarsi di quando torni,<br />

alla fine è a te che si apre il cuore. A volte<br />

può succedere di sentirti molto stanco,<br />

sfogarti in un pianto, ma è sempre liberatorio<br />

e positivo, anche quando succede ai ragazzi.<br />

Sarà banale, ma sto sperimentando<br />

una cosa molto piacevole: più si dà agli altri<br />

più si riceve. ❃<br />

HOD <strong>33</strong><br />

9


10HOD 3 3<br />

Menopausa,<br />

un aiuto all’età<br />

che avanza<br />

Vampate, insonnia, sudorazioni, sbalzi d’umore<br />

e aumento di peso. Ma anche irritabilità,<br />

ansia, depressione, secchezza della pelle<br />

e perdita d’interesse verso il sesso. Per una<br />

donna su quattro la menopausa rappresenta<br />

un vero e proprio “terremoto”, da cui è difficile<br />

uscire senza l’aiuto del medico.<br />

La terapia ormonale sostitutiva:<br />

parliamone<br />

Grazie ai progressi della scienza medica e al miglioramento delle<br />

condizioni di vita, le statistiche dicono che la donna vive mediamente<br />

82 anni contro i 60 anni dei primi del Novecento. Un<br />

dato che ci deve far riflettere. Mentre la maggioranza delle nostre<br />

bisnonne non sapeva nemmeno cosa fosse il climaterio,<br />

oggi il 95% delle donne raggiunge questa fase della vita.<br />

Gran parte della popolazione femminile vive almeno 30 anni<br />

in post-menopausa, dovendo quindi affrontare i problemi fisici<br />

e psicologici che la cessazione della funzione ovarica comporta.<br />

L’impatto con una condizione nuova della propria femminilità<br />

è spesso traumatico: oggi la donna “over 50” è ancora “giovane”<br />

e ha una funzione rilevante al di fuori del nucleo famidi<br />

Stefania<br />

Bortolotti<br />

La menopausa? Le donne italiane<br />

non sempre ne parlano volentieri. La<br />

vivono infatti come un passaggio<br />

drammatico della vita e per questo la<br />

temono. Per molte è ancora “l’età<br />

critica”. Insomma, il climaterio fa paura.<br />

Complici la timidezza e la vergogna,<br />

molte signore non sfiorano l’argomento<br />

nemmeno con le amiche<br />

più care per non obbligarle a mettere a nudo vissuti magari<br />

sgradevoli. Inoltre, c’è la preoccupazione che una volta privato<br />

l’organismo degli ormoni, aumentino i rischi per la salute.<br />

La menopausa è un evento fisiologico caratterizzato dalla cessazione<br />

della funzionalità ovarica e quindi della fertilità, ma anche<br />

dall’incapacità delle ovaie di produrre quantità sufficienti di<br />

estrogeni, i quali hanno un ruolo importante per il benessere<br />

dell’organismo. Oggi si può fare molto per affrontare questa fase<br />

particolarmente delicata della vita femminile, utilizzando con<br />

intelligenza i mezzi che la medicina propone quando le mestruazioni<br />

cominciano a fare i “capricci”. Uno di questi è la terapia<br />

ormonale sostitutiva.<br />

Pittore preraffaellita, “Venere”.


liare. Ed è proprio questo ruolo sociale a far sì<br />

che le donne vedano con preoccupazione i<br />

cambiamenti provocati dalla menopausa e<br />

siano sempre meno disposte a subirli passivamente.<br />

Per affrontarli al meglio, l’ausilio del<br />

ginecologo è fondamentale.<br />

Afferma il Dott. Enrico Lavelli, Coordinatore<br />

dei Servizi Ambulatoriali di<br />

Ostetricia, Ginecologo della Clinica San<br />

Carlo di Paderno Dugnano (Mi): “La medicina<br />

ha risposto a questa esigenza fornendo<br />

diversi spunti terapeutici, tra cui la terapia ormonale<br />

sostitutiva (HRT, Hormone Replacement<br />

Therapy), che consente di ricreare le<br />

condizioni ormonali simili a quelle che hanno<br />

accompagnato la donna per tutta l’età fertile,<br />

controllando quei fastidiosissimi ‘sintomi’ che<br />

segnano l’esordio della menopausa come<br />

vampate, sudorazioni e insonnia”.<br />

La somministrazione di estrogeni funziona anche<br />

come “tonico” mentale, perché diminuisce<br />

la propensione alla depressione, all’irritabilità,<br />

agli sbalzi d’umore e all’ansia. Questa<br />

terapia può aiutare, almeno in parte, problemi<br />

quali l’osteoporosi. Gli ormoni forniti dall’esterno<br />

sono in grado di contrastare la progressiva<br />

perdita di sostanza ossea e riducono<br />

il rischio di andare incontro a fratture con il<br />

passare degli anni. In più allontanano cistiti,<br />

vaginiti, disturbi urinari e consentono alla<br />

donna di mantenersi attiva sessualmente.<br />

Questa terapia si rivela importante anche sotto<br />

il profilo psicologico, perché durante gli anni<br />

del trattamento aiuta la donna ad accettare<br />

il cambiamento in atto nel suo corpo.<br />

Lo scopo di questa terapia? Alleviare innanzitutto<br />

i sintomi legati alla menopausa<br />

quando causano limitazioni e disagi nella vita<br />

personale, sociale e di coppia, e conservare<br />

l’ombrello protettivo nei confronti di quanto<br />

sopra indicato, di cui la donna è naturalmente<br />

dotata durante l’età fertile. Va comunque<br />

aggiunto che esiste un rischio molto piccolo<br />

di trombosi venosa profonda, embolia pol-<br />

✔<br />

La Clinica San Carlo di Paderno<br />

Dugnano (Mi) sta organizzando,<br />

per il prossimo aprile, i seguenti<br />

corsi aperti a tutti:<br />

● Ripartire con gusto: corso teoricopratico<br />

di educazione alimentare in menopausa.<br />

● Fisioterapia in menopausa: corso<br />

che si prefigge di insegnare a fare la<br />

prevenzione sui disturbi della statica pelvica.<br />

monare e tumore al seno (0,08%), ma le statistiche<br />

dicono che le donne che si sottopongono<br />

a questa terapia si controllano meglio,<br />

sono più attente alla loro salute, permettendo<br />

la diagnosi precoce di un’eventuale neoplasia.<br />

Un’osservazione degna di rilievo: questa terapia<br />

riduce il rischio di ammalarsi di tumori del<br />

colon-retto. Riassume il Dott. Lavelli: “La donna<br />

in menopausa è di fronte a una scelta: invecchiare<br />

naturalmente, o farlo “bene” esaminata<br />

nella sua globalità di persona da competenze<br />

professionali diverse quali ortopedico,<br />

cardiologo, neurologo e internista, aiutate anche<br />

da questa terapia, nel rispetto della sua<br />

volontà. È possibile, sotto controllo medico, ricorrere<br />

ad una terapia ormonale sostitutiva su<br />

misura, scegliendo il dosaggio e la via di somministrazione<br />

preferita (pillole, cerotti, gel,<br />

ovuli…), non dimenticando che è importante<br />

associare alla terapia una corretta alimentazione<br />

e un’adeguata attività fisica. Il risultato è<br />

che questo passaggio, oltre che graduale,<br />

ponga le basi per una migliore salute futura e,<br />

allo stesso tempo, migliori la qualità della vita<br />

presente con l’obiettivo di vivere l’età matura<br />

in maniera più consapevole”. ❃<br />

Per ulteriori informazioni:<br />

Tel. 02.99.03.81<br />

www.clinicasancarlo.it<br />

✔<br />

HOD <strong>33</strong><br />

11


12 Amore & follia<br />

HOD <strong>33</strong><br />

✔<br />

Prof.<br />

Carlo Rosso<br />

“<br />

Vi sono due affermazioni<br />

dell’amore. Innanzitutto,<br />

quando l’innamorato<br />

incontra l’altro c’è l’affermazione<br />

immediata<br />

(psicologicamente: estasi,<br />

entusiasmo, esaltazione,<br />

proiezione folle di un avvenire<br />

appagato; sono divorato<br />

dal desiderio, dall’impulso<br />

di essere felice).<br />

Illudendomi dico di sì a tutto.<br />

A questo fa seguito un<br />

lungo tunnel. Il mio primo<br />

sì è roso dal dubbio, il valore<br />

amoroso è continuamente<br />

minacciato dallo<br />

svilimento. È il momento<br />

della passione triste, il momento<br />

in cui vanno crescendo<br />

il risentimento e<br />

l’oblazione. Da questo tunnel,<br />

tuttavia, io posso uscire…<br />

Ciò che ho affermato<br />

una prima volta posso affermarlo<br />

nuovamente,<br />

senza ripeterlo… voglio il<br />

suo ritorno, non la sua ripetizione.<br />

Io dico all’altro<br />

(vecchio o nuovo): Ricominciamo.”<br />

(‘Nietzsche)<br />

Cosa succede durante<br />

quel passaggio delicatissimo<br />

e pericoloso<br />

che porta dalla fase<br />

dell’innamoramento alla<br />

scoperta dell’amore? Perché è soprattutto in<br />

questo momento che molte coppie “scoppiano”,<br />

gli individui vanno in crisi e non si riconoscono più<br />

nell’altro. L’essere amato sembra di colpo svanire,<br />

per sempre. E a questo punto, cos’è che dobbiamo<br />

considerare più folle: l’innamoramento o<br />

l’amore?<br />

Questa domanda è attuale da circa quattro secoli. Infatti,<br />

è solo dal 1600 che nel mondo occidentale i concetti,<br />

prima antitetici, di matrimonio e amore iniziano a sovrapporsi.<br />

È solo da quel periodo che si è iniziato ad<br />

aspettarsi che i partner dei matrimoni combinati finissero<br />

per amarsi reciprocamente. Poi, verso il XIX secolo, la sequenza<br />

si capovolse: non era il matrimonio ad innescare la<br />

passione erotica, ma era questa a condurre all’amore coniugale.<br />

Tuttavia due sono i fatti che rendono la domanda attuale<br />

e drammaticamente centrale per ognuno di noi. Il primo<br />

è che la rivoluzione sessuale degli anni sessanta ha contribuito<br />

ad aumentare, nel mondo occidentale, l’importanza<br />

del piacere e della gratificazione sessuale, divenute un valore<br />

centrale nell’esistenza delle persone. Così le attese di gratificazione<br />

sessuale che il matrimonio (o la relazione di convivenza)<br />

deve fornire, sono nel tempo considerevolmente<br />

aumentate, e il crescente aumento dei divorzi è in parte interpretabile<br />

come la delusione per una relazione matrimoniale<br />

misurata con questo, abbastanza recente (nella storia<br />

umana), nuovo criterio. La soddisfazione sessuale è divenuta<br />

un diritto inalienabile, un valore ultimo e, spesso, la possibilità<br />

di costruire una relazione viene misurata sulla base di<br />

questo unico riferimento.<br />

Elaine Duillo, “Perfect Circles”, Berkley Books.


Il secondo fatto riguarda la natura dell’alleanza<br />

tra passione e impegno, tra amore e matrimonio,<br />

che è sempre stata instabile. Sui<br />

motivi di quest’instabilità cercherò di dire<br />

qualcosa più avanti. Tuttavia è fin troppo chiaro<br />

come, dal convergere della “storica” difficoltà<br />

a coniugare nel tempo l’amore e la passione<br />

con l’odierna convinzione che la sessualità<br />

sia centrale per il sé (e che la felicità<br />

della vita dipenda dalla sua espressione e gratificazione),<br />

si sia solidificato il dramma amoroso<br />

dell’uomo moderno. Il quale è culturalmente<br />

“obbligato” a vivere in un amore in cui<br />

la passione sessuale è la cartina tornasole<br />

del successo della sua relazione.<br />

Dovremmo dunque pensare<br />

che una relazione d’amore<br />

senza passione è una<br />

buona relazione?<br />

Lo scenario storico/culturale<br />

relativo all’attuale modo<br />

di intendere la relazione di<br />

coppia che ho precedentemente<br />

espresso (come tutte<br />

le modalità interpretative di<br />

un fenomeno), un po’ ci orienta<br />

e un po’ ci ingabbia. Quello<br />

che voglio rilevare è che “le cose”<br />

che tengono insieme una<br />

coppia e che ne costituisco spesso “l’amore”,<br />

ad esempio il rispetto, la stima, i progetti in<br />

corso, l’intimità non sessuale (i più vecchi<br />

possono ricordare l’interpretazione, nella trasposizione<br />

televisiva dei romanzi dell’ispettore<br />

Maigret di G. Simenon, di Andreina Pagnani<br />

- moglie di Maigret - che insieme a lui, di sera<br />

nell’intimità della loro casa, partecipava alla<br />

rielaborazione dei suoi casi in un contesto di<br />

grande intimità completamente asessuata),<br />

sono aspetti molto importanti. Che devono<br />

essere valorizzati anche quando la passione<br />

sessuale tende a declinare, per evitare di chiudere<br />

o giudicare troppo negativamente una<br />

M.C.Escher,<br />

“Gravitazione”,<br />

Cordon Art - Baarn<br />

Olanda 1989.<br />

storia che, pur essendo d’amore, non si conforma<br />

agli standard culturali attuali.<br />

Ma è anche vero che sarebbe meglio<br />

che la nostra storia d’amore continui<br />

ad essere passionale nel tempo!<br />

Ovviamente sì, per due ragioni. Primo: perché<br />

io, come tutti, sono un uomo del mio tempo<br />

e come tale influenzato nei miei giudizi dai<br />

modelli culturali dominanti. Secondo: perché<br />

l’amore passionale (e tutti quelli che lo hanno<br />

provato lo sanno) aggiunge vivacità, profondità<br />

ed eccitazione all’essere vivi. È di<br />

per se stesso già sufficiente a dare<br />

un significato alla propria vita.<br />

Tuttavia esso degenera molto<br />

facilmente in qualcosa<br />

di diverso, molto meno<br />

accattivante, come un<br />

sobrio e sterile rispetto,<br />

un diversivo sessuale,<br />

una compagnia<br />

prevedibile e noiosa,<br />

quando addirittura non si<br />

trasforma in sentimenti che<br />

declinano dall’indifferenza<br />

all’odio.<br />

Perché succede questo?<br />

Ci sono diverse opinioni al riguardo.<br />

L’amore passionale si degraderebbe perché<br />

ispirato dall’idealizzazione, che è di per sé illusoria.<br />

Il tempo sarebbe quindi nemico dell’amore<br />

passionale perché gioca a favore della<br />

realtà e dell’inevitabile disillusione. Oppure,<br />

più semplicemente, si affievolirebbe perché<br />

nutrendosi di novità, mistero e pericolo, si disperde<br />

con la familiarità. L’amore passionale<br />

duraturo sarebbe quindi una contraddizione<br />

in termini. Ma si sostiene anche che l’amore<br />

passionale svanisce perché nulla nel tempo rimane<br />

uguale a se stesso, specialmente nel<br />

campo delle relazioni interpersonali.<br />

C’è un po’ di verità in tutte queste spiegazio-<br />

HOD <strong>33</strong><br />

13


14HOD 3 3<br />

ni, e questo è il motivo per cui tutte sopravvivono<br />

e hanno successo. Io penso però che<br />

l’amore passionale non abbia in sé un’intrinseca<br />

propensione alla decadenza, bensì siamo<br />

noi, membri della nostra relazione, che<br />

facciamo di tutto per degradarlo (e ovviamente<br />

ci sono dei buoni motivi per farlo).<br />

Non esiste una ricetta per mantenere lo<br />

stato di grazia dell’amore passionale.<br />

Siamo noi stessi a darci da fare per soffocare<br />

quell’emozione meravigliosa<br />

che tutti cerchiamo e che ci rammarichiamo<br />

di avere perso, o non trovato.<br />

Si parla spesso di “emozione meravigliosa”,<br />

ma le emozioni sono poco controllabili e prevedibili<br />

nella loro evoluzione. Alla base delle<br />

relazioni stabili c’è il desiderio di affermare il<br />

dominio della sicurezza e della prevedibilità<br />

su ciò che è imprevedibile. Questo fa sì che si<br />

tenda a fissare la molteplicità e la fluidità del<br />

nostro compagno in un pattern comportamentale<br />

prevedibile, e lui o lei, mossi dallo<br />

stesso bisogno, colludono ovviamente con<br />

noi. Abbiamo l’impressione di conoscere a<br />

fondo il nostro compagno. È una conoscenza<br />

attraente che ci fa sentire più sicuri, ma è un<br />

tipo di conoscenza illusoria che uccide la passione<br />

perché trasformiamo il nostro compagno<br />

in un’abitudine. Voglio però rilevare che<br />

l’abitudine non è un elemento intrinseco dell’amore,<br />

ma una sua degenerazione protettiva<br />

rispetto alla condizione di vulnerabilità presente<br />

nell’esperienza dell’amore passionale.<br />

Guardare il nostro compagno e intravedere in<br />

lui/lei la complessa fluidità del suo essere, è<br />

inquietante e ci rassicura poco sulla durata e<br />

tenuta della nostra relazione. Meglio trasformare<br />

il compagno in un’abitudine: sopprime<br />

la passione sessuale ma permette di alimentare<br />

fantasie illusorie di durata.<br />

In poche parole, le storie dei nostri pazienti ci<br />

raccontano che la sicurezza vale di più della<br />

passione sessuale.<br />

Dobbiamo quindi rassegnarci ad amori<br />

sicuri e non passionali?<br />

No, perché rappresentano una sicurezza illusoria.<br />

Pensiamo alle molte relazioni di lunga<br />

durata che poi finiscono. Spesso succede che<br />

uno o entrambi i partner scoprano che le cose<br />

che presumevano dell’altro, che rendevano<br />

l’altro sicuro e noioso erano delle mere invenzioni<br />

su cui entrambi colludevano. Il marito<br />

non era poi così affidabile e la moglie così<br />

devota. “Non era la persona che credevo!” ci<br />

dicono, eppure hanno condiviso con lui/lei<br />

molti anni della loro esistenza, volendo vedere<br />

di quella persona solo ciò che era funzionale<br />

al loro bisogno di sicurezza.<br />

Esiste un consiglio per districarsi in<br />

questa selva di bisogni contrastanti?<br />

Io penso che la conservazione dell’amore<br />

passionale non passi attraverso la risoluzione<br />

dei conflitti di coppia, o cercando in tutti i modi<br />

di inventare delle novità.<br />

Coltivare l’amore passionale è<br />

un’operazione che implica la presenza<br />

di due persone affascinate<br />

dai modi in cui insieme generano<br />

forme di vita, in cui sperano di<br />

poter contare. La capacità di tollerare<br />

la fragilità insita in questa<br />

speranza, intrecciata di realtà e<br />

fantasia, è ciò che ci permette di<br />

guardare al nostro compagno, e<br />

vederlo realmente nella sua realtà<br />

emotiva e, non solo, nei paramenti<br />

forniti dalle nostre proiezioni<br />

difensive. ❃<br />

Prof. Carlo Rosso<br />

Psichiatra, Psicoterapeuta, Prof. a.c.<br />

di Psicologia e Psicopatologia<br />

del Comportamento Sessuale - Università<br />

di Torino - Presidente della Società Italiana<br />

di Psicopatologia Sessuale - Sez. Speciale SIP<br />

rosso.carlo@virgilio.it<br />


Presidente: Prof. C. Rosso<br />

Vice-presidente: Prof. G.G. Rovera<br />

Segr. Sc.: Dott. ssa M. Garombo<br />

S.I.S.P.Se.<br />

è una società senza fini di lucro<br />

costituita da psicologi e psichiatri<br />

esperti nei problemi della sessualità.<br />

Offre consulenze su:<br />

● Problemi della sessualità maschile<br />

● Problemi della sessualità femminile<br />

● Problemi della sessualità di coppia<br />

● Perversioni ed ipersessualità<br />

Se la tua sessualità sta creando<br />

problemi a te e/o al tuo partner,<br />

richiedici una consulenza<br />

gratuita.<br />

Tel. O11 5171853<br />

info@sispse.it<br />

S.I.S.P.Se O.n.l.u.s.<br />

Società Italiana di Sessuologia Clinica e Psicopatologia Sessuale<br />

Sede: Torino - Corso Stati Uniti, 57 Tel./Fax 011 51 71 853


news in pillole<br />

16<br />

Uno scoop da sballo<br />

HOD <strong>33</strong><br />

Acido GhB o “scoop”: si tratta di una sostanza<br />

liquida senza odore che, aggiunta a una bevanda<br />

non è ricooscibile e, secondo la dose<br />

utilizzata, può provocare dalla semplice euforia<br />

ed eccitazione alla completa perdita del<br />

controllo di sé. Quando l’effetto svanisce, rimane<br />

un senso di stordimento e non ci si ricorda<br />

più di quello che si è fatto.<br />

Il suo nome chimico è “acido gamma idrossibutirrico”<br />

(GhB), ma nel gergo giovanile questa<br />

specie di “sciroppo” è stato ribattezzato<br />

“scoop”. In passato gli sono state riconosciute<br />

proprietà anabolizzanti, ansiolitiche, induttrici<br />

del sonno e afrodisiache, ma intorno agli anni<br />

novanta ne è stato limitato il commercio per i<br />

numerosi casi di abuso tra i giovani che lo consideravano<br />

un eccitante, e tra i culturisti che<br />

speravano di gonfiarsi i muscoli assumendolo<br />

a dosi elevate (che si sono rivelate tossiche).<br />

Oggi in Italia la sua vendita è limitata da una<br />

legge che lo inserisce tra le “sostanze stupefacenti<br />

e psicotrope”. La qual cosa significa che<br />

può essere venduto solo<br />

dietro presentazione di<br />

Ricetta Medica Non<br />

Ripetibile, e che l’unico<br />

utilizzo terapeutico ammesso<br />

è il trattamento<br />

dell’alcolismo cronico.<br />

Attenzione al mercato<br />

nero: non a caso<br />

se ne torna a parlare per<br />

un episodio di violenza<br />

avvenuto a Perugia che<br />

Dr. Raffaella Ferrari<br />

ha suscitato l’interesse della Magistratura,<br />

perché la ragazza in questione<br />

riferiva ai medici che l’hanno soccorsa<br />

di non ricordarsi più nulla di<br />

quanto successo. Secondo gli inquirenti<br />

potrebbe aver bevuto un cocktail<br />

in cui era stato messo un po’ di<br />

acido GhB: lo “scoop” è un liquido<br />

incolore al gusto di amarena, che non è facilmente<br />

individuabile se miscelato in un cocktail<br />

a base di frutta. Non è facile procurarselo, se<br />

non attraverso “certi giri”; si può trovare in<br />

qualche rave party come sostituto di ecstasy o<br />

anfetamine perché produce effetti molto simili<br />

all’alcol ma senza il classico malessere postsbornia.<br />

Gli esperti affermano che il GhB non<br />

è altro che “una sostanza che provoca ubriacatura<br />

a metà strada tra un ansiolitico e l’alcol”<br />

e che per il resto si tratta più che altro di una<br />

sorta di bluff.<br />

Nonostante questo non è per nulla una sostanza<br />

innocua: la sua pericolosità si deve al<br />

fatto che la distanza tra la dose “eccitante” e<br />

quella “tossica” è brevissima e si rischia di passare<br />

in modo inconsapevole dal leggero stordimento<br />

di un’ubriacatura ad uno stato di coma<br />

che può portare anche alla morte per problemi<br />

respiratori.<br />

Il modo migliore per non “incappare” nel fantomatico<br />

“effetto scoop”, qualunque esso sia,<br />

rimane a nostro avviso quello di non accettare<br />

bevande da sconosciuti, soprattutto se vi vengono<br />

offerte direttamente in un bicchiere o in<br />

bottiglie non sigillate! ❃


18HOD 3 3<br />

L’erba racconta...<br />

Un “tiramisu” naturale<br />

✔<br />

per l’umore<br />

Dr. ssa Sara Termini<br />

Che stress e che stanchezza<br />

svegliarsi la mattina già di cattivo<br />

umore per problemi di lavoro,<br />

preoccupazioni famigliari e, magari,<br />

anche per delusioni d’amore!<br />

E ritrovarsi allo specchio due<br />

rughe ai lati della bocca al posto<br />

del sorriso. Non c’è nulla di peggio<br />

che l’ansia per spegnere la<br />

gioia di vivere e ritrovarsi con<br />

una memoria che fa sempre più<br />

spesso cilecca.<br />

Tisana dell’ottimismo<br />

Per ritrovare il buon umore spesso è<br />

sufficiente un po’ di relax sorseggiando<br />

una tisana di piante semplici<br />

come l’Iperico, il Crisantemo Americano,<br />

dalle funzioni protettrici sul<br />

fegato, il Biancospino e la Melissa,<br />

dalle delicate proprietà calmanti e<br />

rilassanti.<br />

Due tazze alla sera, una dopo il pasto<br />

e l’altra prima di coricarsi e la vita<br />

diventa più rosa!<br />

Iperico sommità g 40<br />

Crisantemo americano<br />

sommità g 30<br />

Biancospino fiori<br />

mondi g 15<br />

Melissa foglie g 15<br />

Rimedi a misura d’uomo<br />

La cosa più giusta da fare é non affannarsi inutilmente<br />

e imporsi di trovare un po’ di ottimismo<br />

in quello che facciamo, ad esempio cambiando<br />

il nostro punto di osservazione sulla realtà, così<br />

da individuare l’elemento positivo presente in<br />

ogni situazione. Lo stress, non dimentichiamolo,<br />

è un evento benefico che, se limitato nel tempo,<br />

aiuta ad adattarsi al meglio ai cambiamenti dell’ambiente.<br />

La natura è di grande aiuto: ci sono piante antistress<br />

e antifatica che sostengono il buonumore<br />

e sono ottime alleate nella lotta contro l’astenia<br />

fisica e sessuale, oltre che nell’esaurimento psico-fisico<br />

con ridotta capacità di rendimento e di<br />

concentrazione.<br />

I migliori integratori per recuperare l’equilibrio<br />

e il benessere sono le piante officinali toniche.<br />

Il medico potrà suggerirne il corretto utilizzo,<br />

così come potrà consigliarci, in caso di stress,<br />

le piante adattogene: con questo termine, infatti,<br />

si intendono piante ricche di sostanze che<br />

hanno la capacità, in condizioni non patologiche,<br />

di ridurre gli stati di stress, di lenire le depressioni<br />

e aumentare la prestazione fisica e mentale<br />

senza turbare il sonno e indurre effetti collaterali.<br />

Ne segnaliamo 3:<br />

L’Eleuterococco: “meglio”<br />

del Ginseng contro la fatica<br />

L’Eleutherococco (Eleutherococcus senticosus) è<br />

noto anche come Ginseng Siberiano. La parte<br />

utilizzata è la radice che contiene sostanze con<br />

attività tonico/adattogena e immunomodulante;<br />

stimola inoltre la funzione endocrina delle ghian-


dole sessuali, fatto che in qualche modo<br />

giustifica l’uso popolare di questa pianta<br />

come medicamento afrodisiaco e come<br />

stimolante delle capacità sessuali.<br />

La Schisandra:<br />

il frutto afrodisiaco<br />

La Schisandra (Schisandra chinensis) mostra<br />

un’ampia varietà di attività farmacologiche<br />

tra cui una proprietà adattogena simile<br />

a quella del Ginseng e dell’Eleuterococco,<br />

ma con effetti più deboli; stimola il<br />

sistema nervoso centrale agendo sulla resistenza<br />

e sul rendimento lavorativo. La<br />

droga utilizzata è costituita dal frutto complesso<br />

maturo essiccato al sole. Nella<br />

Medicina Tradizionale Cinese il frutto è utilizzato<br />

come tonificante dell’energia del<br />

polmone e tonico maschile, nonché in caso<br />

di tosse, nelle crisi d’asma, nell’insonnia,<br />

nei sudori notturni, nell’impotenza e<br />

nell’esaurimento fisico.<br />

Ginkgo biloba<br />

La Rodiola: una pianta<br />

asiatica dalle proprietà<br />

adattogene<br />

Le radici della Rodiola (Rhodiola rosea,<br />

gold root, Sedum roseum), favoriscono la<br />

reazione dell’organismo allo stress: agiscono<br />

come antidepressivo aumentando il livello<br />

di neurotrasmettitori, serotonina e<br />

dopamina. Riducono altresì il grasso corporeo,<br />

stimolando la produzione di energia.<br />

Importante pure la loro azione antiossidante.<br />

Il Ginkgo Biloba:<br />

l’Albero<br />

preistorico<br />

Per la sua eccezionale longevità,<br />

in Cina e in Giappone,<br />

il Ginkgo (Ginkgo biloba)<br />

era considerato sacro<br />

L’Erba “contro i Diavoli”<br />

Dietro allo stress e ai disturbi che ne derivano<br />

vi è quasi sempre la tensione del<br />

vivere quotidiano. Si può trovare un’aiuto<br />

naturale nell’Iperico, pianta dalle proprietà<br />

antidepressive:<br />

Si dice che l’Iperico (Hipericum perforatum)<br />

o Erba di San Giovanni sia una<br />

pianta scaccia diavoli, per questo il nome<br />

di Hypericum che significa “sopra<br />

l’immagine”, per l’uso antico di appenderla<br />

sopra l’immagine sacra per allontanare<br />

i demoni del male; perforatum<br />

perché in controluce le foglie sembrano<br />

perforate. Tra i componenti dell’iperico<br />

sono presenti un olio essenziale e derivati<br />

fenolici, tra cui un pigmento rosso<br />

chiamato ipericina, da cui deriva il nome<br />

di Erba di San Giovanni in quanto il rosso<br />

ricorda il sangue versato dal Santo<br />

fatto decapitare da Salomé. La festa di<br />

San Giovanni si rifà ad un rito pagano<br />

dei Germani, i quali<br />

usavano addobbare con<br />

l’iperico fiorito i luoghi<br />

dove festeggiavano il<br />

solstizio d’estate.<br />

Questa pianta ha un’azione<br />

rasserenante dell’umore; i più<br />

recenti studi sulle sue proprietà<br />

hanno confermato tali indicazioni<br />

terapeutiche e messo in risalto<br />

la sua azione antidepressiva.<br />

In particolare alcune sostanze<br />

contenute nella pianta sono in grado di<br />

regolare e tonificare le funzioni vitali e<br />

agiscono positivamente sui disturbi nervosi.<br />

In commercio è disponibile un integratore<br />

alimentare di 60 capsule a base<br />

di macerato oleoso di Iperico fiori 200<br />

mg. L’Olio d’Iperico-Alsiroyal è un prodotto<br />

Alsitan distribuito in Italia da:<br />

Dott. C. Cagnola srl - Milano. ❃<br />

si dei templi. Alcuni esemplari di duemila<br />

e veniva coltivato nei presanni<br />

sono sopravvissuti e si possono ancora<br />

ammirare.<br />

19<br />

✔per lo stress<br />

Disegni di Ilaria Comolo.<br />

HOD <strong>33</strong>


20<br />

HOD <strong>33</strong><br />

Il Ginkgo è a buon diritto l’albero più antico<br />

sulla terra; la sua azione curativa ha effetti<br />

benefici nelle malattie legate alla senilità;<br />

esplica un’attività protettrice dell’endotelio<br />

vascolare e favorisce la circolazione,<br />

sia periferica che cerebrale.<br />

È indicato nei disturbi vascolari quali l’insufficienza<br />

cerebrovascolare con deficit<br />

dell’attenzione e della memoria, nell’insufficienza<br />

venosa degli arti inferiori e nella<br />

fragilità capillare. Non deve essere assunto<br />

insieme ad anticoagulanti e antiaggreganti<br />

piastrinici. ❃<br />

Questi nostri consigli<br />

possono essere di aiuto<br />

nei disturbi quotidiani<br />

ma qualora le cose<br />

si complicassero<br />

sarebbe necessario<br />

rivolgersi al medico.<br />

a scuola<br />

Depurazione<br />

Che piante usare<br />

Le piante che agiscono a<br />

livello epatico, o renale,<br />

sono ideali per una depurazione<br />

generica, ma<br />

per sapere cosa ci occorre<br />

molto dipende da<br />

noi. Ecco perché è importante<br />

conoscersi e sapere<br />

amministrare la propria<br />

salute, sapere quali sono i<br />

relativi rimedi da prendere.<br />

✔<br />

Concentrazione, memoria e vitalità:<br />

MEMO5-fiale orali<br />

Memo5 è un prodotto naturale della<br />

Ditta Dott. C. Cagnola a base di piante<br />

quali l’Eleuterococco, la Schisandra, la<br />

Rodiola e il Ginkgo, che in sinergia rendono<br />

il preparato molto efficace per aiutare<br />

l’organismo a superare l’affaticamento<br />

mentale e le difficoltà di concentrazione<br />

causati dallo stress, dallo studio<br />

e dal lavoro. È particolarmente adatto<br />

agli sportivi e a quanti vogliono aumentare<br />

la loro performance atletica. La presenza<br />

del Ginkgo rende il prodotto ideale<br />

per migliorare il microcircolo favorendo<br />

nell’insieme un’azione tonica e stimolante<br />

anche per l’uomo.<br />

MEMO5 si trova in commercio<br />

in flaconcini orali.<br />

per la mente<br />

Memo5 è un prodotto<br />

Dott. C. Cagnola srl - MI<br />

Per depurare il fegato e le<br />

vie biliari, userò delle piante specifiche.<br />

Ce ne sono tantissime, ma la più famosa è<br />

il tarassaco (o dente di cane, dente di leone,<br />

piscialetto), che ha anche un’azione<br />

diuretica. Vanno poi citate il cardo santo, la<br />

chiretta, l’ortica, il cardo mariano e il crisantemo<br />

americano che reputo una pianta<br />

fantastica.<br />

Per depurare il rene si usano invece le<br />

classiche piante diuretiche quali la barba di<br />

mais, il peduncolo di ciliegia, la radice della<br />

gramigna. A proposito della gramigna, in<br />

modo errato si tende a sminuirla considerandola<br />

solo un diuretico. Al contrario contiene<br />

anche l’acido caffeico, una sostanza<br />

che non ha nulla a che vedere con il caffè,<br />

bensì agisce a livello delle vie biliari. Esistono<br />

poi delle piante diuretiche che eliminano<br />

anche le scorie. Tra queste il tè di Giava<br />

e la pilosella.


dall’erborista<br />

primaverile<br />

Dott. ssa Cagnola<br />

Una delle più importanti proprietà<br />

delle piante medicinali è pulire l’organismo,<br />

(anche la pelle naturalmente), ad<br />

esempio con le tisane. Negli anni<br />

passati, la stagione preferita per la depurazione era<br />

la primavera (ricodate i famosi depurativi<br />

primaverili?). Oggi i tempi sono cambiati, pensiamo<br />

all’inquinamento, al diverso modo di vivere, mangiare,<br />

allo stesso uso eccessivo di alcuni farmaci. Tutto questo fa sì che<br />

si depositino nell’organismo molte scorie, o come li chiamiamo adesso,<br />

molti radicali liberi. E la depurazione, in particolare del fegato e del rene,<br />

i due organi per eccellenza addetti a questo compito,<br />

andrebbe fatta più di una volta all’anno.<br />

Disegni di Ilaria Comolo.<br />

Ogni depurazione andrebbe fatta da sola,<br />

e bisognerebbe farla sempre anche prima<br />

di iniziare una cura specifica con le piante<br />

medicinali.<br />

Dosi consigliate: 2 tazze (di circa 200 ml<br />

l’una) di tisana depurativa la mattina e la<br />

sera, lontano dai pasti. La mattina sarebbe<br />

meglio prenderla a digiuno, ma se per abitudine<br />

si fa colazione appena svegli, si può<br />

bere la tisana dopo. A piacere si può anche<br />

aggiungere una terza tisana, oppure diluire<br />

la dose delle 2<br />

tazze in un litro<br />

d’acqua<br />

da sorseggiare<br />

durante<br />

della giornata. Attenzione: le tisane devono<br />

essere sempre bevute tiepide!<br />

Nel caso poi in cui si avesse bisogno di<br />

una depurazione più profonda e marcata,<br />

esistono le classiche piante depurative che<br />

agiscono su tutto l’organismo. Prima fra<br />

tutte la salsa pariglia, seguita dalla bardana.<br />

Si trovano anche degli estratti fluidi (preparati<br />

industrialmente ) da diluire in acqua,<br />

ma non contengono tutti i principi attivi<br />

che estrae la tisana.<br />

HOD <strong>33</strong><br />

Tisane, infusi, decotti<br />

Nell’antichità il termine tisana significava<br />

“mescolanza di piante”. Nel tempo il nome<br />

è rimasto (i francesi dicono “infusion”) anche<br />

se un po’ limitato perché in realtà le tisane<br />

si fanno a decotto, o a infuso.<br />

21<br />

l’arco L’infuso si ottiene in genere con le parti


22<br />

HOD <strong>33</strong><br />

fragili delle piante, i fiori e le foglie.<br />

Viceversa, il decotto si fa con la parte dura<br />

della pianta, la corteccia e la radice. Ma<br />

non è sempre vero neppue questo. Come<br />

sempre, occorre affidarsi alla pratica e alla<br />

conoscenza delle piante perché quando si<br />

trovano delle miscele composte da una radice,<br />

o una corteccia, unita a 4 o 5 foglie,<br />

si dà la preferenza all’infuso.<br />

Inoltre ci sono delle piante quali la malva<br />

di cui si usano le foglie o la gramigna di cui<br />

si usa la radice, che contengono anche<br />

mucillagini: seguendo il nostro ragionamento,<br />

con la prima dovrei fare un infuso<br />

e con la seconda un decotto. Ma non è così:<br />

in questo caso devo fare il decotto anche<br />

per la malva perché per estrarre le<br />

mucillagini ho bisogno di fare bollire la<br />

pianta nell’acqua. Devo dunque sapere<br />

che se faccio l’infuso di malva non serve a<br />

niente. Allo stesso modo è indispensabile<br />

che le piante di partenza siano di buona<br />

qualità, raccolte e conservate bene, che a<br />

colpo d’occhio mostrino colori vivi, verdi e<br />

sfumature diverse. In conclusione: è importante<br />

essere certi della professionalità<br />

del nostro (nostra) erborista, che dovrà anche<br />

darci la giusta spiegazione per ogni tisana.<br />

Un picciolo tira l’altro<br />

Quando si mangiano le<br />

ciliegie, frutto assolutamente<br />

fantastico,<br />

bisognerebbe<br />

tenete i piccioli,<br />

tagliarli e fare<br />

un decotto: è<br />

un ottimo diuretico.<br />

❃<br />

Un’antica tradizione<br />

siciliana<br />

In Sicilia, in particolare a Enna, si usa un<br />

decotto a base di malva, gramigna e<br />

fiore di cactus, quest’ultima molto interessante<br />

proprio per la sua azione depurativa<br />

a livello renale. È un decotto che<br />

appartiene alla nostra tradizione, al<br />

punto che a Palermo esiste ancora qualche<br />

“vecchio” erborista che durante il<br />

periodo primaverile lo<br />

prepara, e la gente va<br />

a berlo direttamente<br />

in erboristeria.<br />

per lla primavera<br />

Per fare l’infuso si versa l’acqua bollente<br />

sulle piante (e non il contrario!), esattamente<br />

come<br />

per il tè. Le dosi<br />

possono variare a<br />

seconda delle tisane, anche se in genere<br />

sono abbastanza standard: in una tazza<br />

(meglio in un tazzone) si prepara un cucchiaio<br />

da tavola di miscela di erbe, su cui<br />

si versano 200 ml di acqua bollente, si<br />

mescola delicatamente, si copre lasciando<br />

in infusione per un quarto d’ora e alla fine<br />

si filtra.<br />

Per il decotto il cucchiaio di erbe va messo<br />

direttamente nell’acqua fredda (che deve<br />

essere di 250 ml perché bollendo un<br />

poco si perde) e il tutto, coperto, va portato<br />

piano a ebollizione per un quarto d’ora;<br />

quindi si cola e si beve. È sempre bene farne<br />

insieme almeno 2 dosi (o anche di più)<br />

perché, per quanto abbassi la fiamma, se<br />

faccio bollire un quarto di litro d’acqua evapora<br />

troppo. Se invece ho più acqua, il tutto<br />

bolle meglio.<br />

Un’altra cosa da fare con il decotto è approfittare<br />

della sua lenta “sobbollitura” per<br />

fare dei fumenti. Fa benissimo quando fa<br />

freddo, ma anche in primavera dove il fumento,<br />

agendo come una sorta di vaporiz-


✔anche per l’estate<br />

Foglie di carciofo cercasi<br />

Del carciofo si mangia il frutto, ma sono<br />

le grandi foglie (quelle che terminano<br />

con una spina lungo il gambo) a contenere<br />

i principi attivi.<br />

Per ottenere un fantastico decotto coleretico<br />

(aumenta la produzione della bile<br />

e, nel caso in cui sia troppo densa, la<br />

rende fluida) e colagogo (stimola la fuoriuscita<br />

della bile attraverso la cistifellea)<br />

basta tagliarle, metterle nell’acqua<br />

con l’aggiunta di un rametto di rosmarino<br />

e farle bollire. ❃<br />

zazione, aiuta a depurare il viso.<br />

Attenzione: le tisane vanno bevute<br />

nell’arco delle 24 ore. Altrimenti, non<br />

avendo conservanti, fermentano; se le lasciate<br />

lì per un giorno, anche in frigor, vi accorgerete<br />

infatti che si forma in superficie<br />

una sottile pellicina scura. ❃<br />

Per ulteriori informazioni:<br />

info.cagnola@tiscali.it<br />

www.dottoressacagnola.it<br />

Vecchio decotto<br />

“alla lombarda”<br />

È il famoso decotto di cassia senna,<br />

manna e tamarindo. Molto popolare, si<br />

fa ancora oggi ed è buonissimo. La cassia<br />

è una pianta molto importante in erboristeria,<br />

di cui esistono diverse varietà<br />

tra cui questa il cui frutto, che si usa per<br />

il decotto, ha un’azione blandamente<br />

lassativa ma soprattutto disinfiammante.<br />

La manna invece è un lattice che<br />

esce dal frassino da cui si estrae la mannite,<br />

che si usa per i bambini molto piccoli<br />

e ha un’azione blandamente lassativa.<br />

E il tamarindo è un’ottima pianta<br />

esotica famosa per il suo estratto, dissetante<br />

ed emolliente. Per il decotto si fa<br />

bollire la misscela in acqua e si beve un<br />

bicchiere al giorno per qualche giorno:<br />

oltre a essere buonissimo, è molto delicato,<br />

ha un’azione depurativa e d’estate<br />

è una bevanda anche molto rinfrescante,<br />

utile anche per contrastare “le aggressioni<br />

esterne” del calore (come le<br />

chiamano i cinesi), e di infiammazioni di<br />

varia natura.<br />

e per i capelli...<br />

D.G. Rossetti, “La ghirlandaia”<br />

L’henné o lawsonia inermis<br />

Ha un’azione riflessante ma non è coprente, perciò non si può mettere su<br />

tutti i capelli, ma solo dove c’è una base giusta. Difatti per l’henné occorre<br />

avere il capello di colore naturale, dal nero al castano.<br />

Attenzione: non adoperate mai l’henné se i capelli sono stati trattati in altro<br />

modo, per esempio con sostanze chimich: potrebbero venir fuori dei colori<br />

incredibili fra cui anche il verde. Non usatelo neppure con i capelli bianchi,<br />

a meno di volere avere in testa un colore rosso carota.<br />

L’hennè neutro, invece, sul capello ha proprietà simili all’ hennè vero e proprio<br />

ma quest’ultimo, è da preferirsi perché esercita un’azione più curativa.<br />

Come si prepara Si cuoce a bagnomaria, una cottura delicata di tutto rispetto<br />

anche in cucina: si prende una piccola pentola con dell’acqua e si<br />

inserisce all’interno un recipiente più piccolo, meglio di metallo. Dentro il<br />

secondo pentolino si mette l’henné precedentemente miscelato in un po’ d’acqua assieme<br />

a un cucchiaio di aceto di mele o vino: il tutto deve formare una “pastetta”.<br />

La giusta consistenza? Per trovarla usate il buon senso, non deve essere né troppo molle<br />

per non colare, né troppo densa perché cuocendo ed evaporando un po’, non si indurisca<br />

troppo. Quindi, sempre girando con un cucchiaio di legno, si cuoce lentamente a bagnomaria<br />

l’henné per una decina di minuti. ❃<br />

HOD <strong>33</strong><br />

23


Liposuzione, che fare?<br />

Intervista a Francesca De Roma<br />

•<br />

A CURA DI MARINA ROBBIANI<br />

Si parla molto di liposuzione, purtroppo spesso a vanvera e con<br />

superficialità, come capita quando di mezzo ci sono i problemi di<br />

estetica. Si tendono a sottovalutare molte questioni,<br />

e così facendo si commettono grossi e talvolta fatali errori.<br />

Prendiamo il caso importante della liposuzione.<br />

Ci troviamo di fronte a una vera e propria operazione chirurgica,<br />

con tanto di esami, anestesia, ricovero in clinica…<br />

In poche parole, l’attenzione non è mai troppa.<br />

Ad esempio, lo sapevate che danneggia il microcircolo<br />

e cambia il tono e il colore della pelle?<br />

Quando si sceglie la liposuzione?<br />

Chiariamo subito una cosa: la liposuzione non dovrebbe sceglierla né la<br />

donna né il chirurgo estetico. Prima di prendere qualsiasi decisione, chi ha<br />

problemi di cellulite dovrebbe passare da una seria professionista. Mai procedere<br />

senza aver fatto prima una serie di trattamenti estetici.<br />

Di che genere?<br />

Dipende sia dall’età sia dal tipo di inestetismo, e cioè se ci troviamo di<br />

fronte a una cellulite edematosa, infiltrata o invece a puro adipe. Sono<br />

vari i fattori che denotano se e come intervenire.<br />

Ci sono dei casi in cui è meglio sconsigliare la<br />

liposuzione?<br />

Io non sono contraria. Preferisco però consigliarla esclusivamente in<br />

quei casi dove si è già “operato” a livello di trattamenti: riducendo<br />

l’adipe, l’edema (la stagnazione della circolazione linfatica, quella<br />

più profonda) e tutto quello che va ridotto. Se però dovesse ancora<br />

rimanere un’ultima zona di cellulite infiltrata, circoscritta e localizzata,<br />

che non va via con niente, allora l’unica cosa che rimane<br />

da fare è la liposuzione.<br />

Altrimenti non è mai consigliabile.<br />

Perché?<br />

Innanzitutto perché è un intervento di chirurgia, e come talecrea<br />

un processo irreversibile. Laddove nel prossimo o<br />

medio futuro si dovesse riproporre il problema, non si può<br />

fare niente.<br />

Dunque la liposuzione non dura per<br />

tutta la vita...<br />

Assolutamente no, non è un intervento risolutivo e definitivo.<br />

Può durare uno o due anni, per ogni corpo è<br />

diverso. Ad esempio, quando si riprende peso la cellulite<br />

torna. Si deposita in un’altra parte ma torna.<br />

Speciale Bellezza<br />

Da “The art of Who framed Roger Rabbit”,<br />

Sotheby’s New York.


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HOD <strong>33</strong><br />

Si può rifare?<br />

Sì, ma non possiamo certo rifare venti liposuzioni,<br />

occorre limitarsi ad una, due al massimo. Ecco perché<br />

sostengo di intervenire solo nei casi<br />

estremi.<br />

Quali vantaggi,<br />

e che danni crea<br />

una liposuzione?<br />

Partendo dal presupposto che si interviene<br />

solo dopo aver fatto una serie di trattamenti,<br />

il vantaggio è togliere quella parte di cellulite infiltrata<br />

su cui non si può proprio più fare niente. Al<br />

contrario, gli svantaggi sono tantissimi, perché<br />

aldilà del fattore rischio<br />

che ogni operazione<br />

comporta, si<br />

hanno davvero<br />

dei danni<br />

irreversibili.<br />

Intanto c’è<br />

una cicatrice.<br />

Poi si sviluppa<br />

una<br />

minore ossigenazione<br />

dei tessuti, il<br />

microcircolo<br />

diventa<br />

deficitario, il<br />

tessuto cambia<br />

colore e<br />

non è più<br />

roseo come<br />

dovrebbe,<br />

l’atonia (causa la ridotta funzione del microcircolo)<br />

arriva prima del tempo, si producono degli svuotamenti<br />

che rendono la parte toccata visibilmente<br />

disomogenea… E adesso proviamo a pensare a<br />

una ragazza attorno ai vent’anni, che fa una liposuzione<br />

e ha un’intera vita davanti a sé…<br />

La scelta del chirurgo mi pare fondamentale.<br />

È importantissimo, e per la serietà e per la manualità,<br />

in modo che possa garantire al meglio il risultato.<br />

Anche se di garanzie non ce ne sono mai…<br />

Dunque<br />

una liposuzione può<br />

anche venire male…<br />

Sì, perché il chirurgo interviene con delle cannule<br />

all’interno di zone “invisibili”, che si trovano tra il<br />

derma e l’ipoderma, facendosi aiutare soprattutto<br />

dall’esperienza, dal tatto. Dalla sua abilità.<br />

Riassumendo, quali sono<br />

i consigli più importanti?<br />

In primo luogo occorre andare da una brava professionista,<br />

che farà una diagnosi estetica e dirà<br />

cosa fare per affrontare il problema attraverso una<br />

serie di trattamenti personalizzati per la propria<br />

cellulite. Laddove poi, in ultima analisi, sarà consigliata<br />

l’operazione, si deve valutare molto seriamente<br />

la professionalità del chirurgo. A questo<br />

proposito, state attente a non farvi abbagliare da<br />

chi vuole farvi spendere poco. Ricordatevi che<br />

andate a fare una vero e proprio intervento di chirurgia.<br />

Perciò, oltre al costo del chirurgo plastico e<br />

della sua equipe, c’è da affrontare la spesa dell’anestesista,<br />

della sala operatoria, degli esami, dei<br />

farmaci prima, durante e dopo…Perché la liposuzione<br />

va fatta solo ed esclusivamente in clinica, in<br />

un posto serio e sicuro dove si deve passare almeno<br />

una notte di degenza, talvolta anche due.<br />

Quanto costa oggi una buona<br />

liposuzione?<br />

Attorno ai 7/8.000 Euro..


ale Bellezza - Speciale Bellezza - Speciale Bellezza - Speciale Bellezza - Speciale Bellezza - Spec<br />

Una volta eseguito<br />

l’intervento,<br />

cosa bisogna fare?<br />

Dopo una decina di giorni, si iniziano<br />

vari trattamenti localizzati, che<br />

durano un mese, un mese e mezzo.<br />

Quello che importa è drenare e<br />

modellare il più possibile per ridare<br />

vita ai tessuti. Esistono varie opportunità,<br />

dal linfodrenaggio alla magnetoterapia<br />

all’LPG: un apparecchio che modella la silhouette<br />

lavorando sulla massa adiposa, sull’edema e<br />

sull’infiltrazione dei tessuti, il cui uso se fatto bene,<br />

con costanza e per un certo periodo, permette talvolta<br />

di evitare la liposuzione.<br />

Immagini tratte da:<br />

“1000 Pin-Up Girls”, Gil Elvgren “Pin-Ups” Taschen ed. - Koln<br />

Francesca De Roma,<br />

estetista diplomata, formata nel Centro Estetico “Maurice Messegue”,<br />

è specializzata in:<br />

Elettrocoagulazione, Bioenergetica,<br />

Scienze dell’Alimentazione-Nutrizionismo,<br />

in Massaggi:<br />

Olistico – Plantoriflessogeno – Tensioriflessogeno – Ayurveda<br />

Kenbiki,<br />

in:<br />

Linfodrenaggio, Podologia, Cosmetologia avanzata,<br />

L.P.G. Medico.<br />

È Presidente di Categoria “APA” Confartigianato di Milano, Membro del<br />

Comitato direttivo “FRAL” Regione Lombardia, Membro del Comitato di<br />

promozione Imprenditoria Femminile in Camera di Commercio,<br />

Artigianato Agricoltura di Milano, Membro del Comitato Scientifico<br />

Confartigianato Nazionale, Membro Gruppo studio P.D.L./Sanità<br />

Regione Lombardia.<br />

La potete trovare presso il:<br />

Centro <strong>Benessere</strong><br />

Via Conca del Naviglio 18 – Milano<br />

Tel. 02.48.01.58.43 – 89.40.08.50<br />

HOD <strong>33</strong>


Seno<br />

Fitocosmetici nel trattamento estetico del seno<br />

Dr. Umberto Borellini e Dr. Luca Perin<br />

Da anni si studiano<br />

numerosi principi<br />

attivi naturali<br />

in grado di svolgere<br />

un’azione emolliente,<br />

idratante e tonificante<br />

sul seno.<br />

Ricoperto da<br />

una epidermide<br />

particolarmente<br />

sottile, il<br />

seno va trattato<br />

con sostanze<br />

naturali specifiche<br />

come i<br />

chitosani, il collagene<br />

marino,<br />

l’acido ialuronico<br />

e la vitamina<br />

E, che oltre a<br />

idratare la pelle<br />

formano un film protettivo e distensivo.<br />

Nell’arco degli ultimi anni si sono aggiunte ulteriori<br />

sostanze funzionali naturali, utili per la formulazione<br />

di cosmetici in grado di trattare una<br />

zona così delicata del corpo della donna.<br />

In particolare questi tipi di creme agiscono sulla<br />

tonicità, troficità ed elasticità dei tessuti, facendo<br />

ingrossare il seno. Applicandole due volte al giorno,<br />

mattino e sera, si dovrebbe cercare<br />

di utilizzare la “giusta dose”.<br />

L'importante è comunque favorire<br />

il loro assorbimento con un massaggio<br />

molto delicato in modo<br />

da non disturbare il seno, struttura<br />

estremamente delicata.<br />

Esistono anche degli integratori a<br />

base di fitoestrogeni che possono<br />

ben supportare l'azione esterna<br />

delle creme.<br />

Revolution,<br />

Via Tucidide, 56 - 20134 Milano<br />

Tel 02 70009670<br />

info@revolutionline.it<br />

Vasily Kandinsky - Courbe dominante • 1936<br />

Da “The art of Who framed Roger Rabbit”,<br />

Sotheby’s New York<br />

30 - HOD <strong>33</strong><br />

Tra gli estratti vegetali eutrofici (stabilizzanti<br />

delle funzioni fisiologiche) e tonificanti, troviamo<br />

quelli ricchi in fito estrogeni, sostanze naturali<br />

contenute in piante come la Salvia, il<br />

Luppolo, l’Orzo, la Soia e il Riso.<br />

E ancora,<br />

tra le più recenti sostanze utilizzate<br />

in ambito cosmetico:<br />

Kigelia Africana: già anticamente la polpa dei<br />

suoi frutti era utilizzata come impacco per sviluppare<br />

le mammelle.<br />

Baobab: ha azione tonificante, rassodante e<br />

antiossidante.<br />

Curcuma: antiflogistica (antinfiammatoria) naturale.<br />

Echinacea: tonificante.<br />

Zenzero: stimolante sul microcircolo.<br />

Mimosa Tenuiflora: anti age.<br />

Serenoa Repens: eutrofica e vellutante.<br />

Prevenire attraverso l’uso sapiente di prodotti<br />

emollienti, idratanti e tonificanti, riporta ad un<br />

concetto di estetica altamente intelligente in cui la<br />

Natura assume un ruolo del tutto preponderante.


Primavera<br />

in Bellezza!<br />

Giovinezza dello sguardo<br />

by Matis<br />

Capelli sani<br />

by Klorane<br />

Bellezza delle Mani<br />

by Nivea<br />

<strong>Benessere</strong> dei piedi<br />

by Collistar<br />

a cura di Stefania Bortolotti<br />

Il contorno occhi è una zona particolarmente<br />

sensibile e vulnerabile che ogni giorno ha<br />

bisogno di cure specifiche… Con i suoi 7<br />

prodotti, la linea Contour des Yeux di MATIS<br />

è studiata “ad hoc” per gli occhi più sensibili.<br />

Il motivo? Rispetta il pH oculare e utilizza<br />

solo ingredienti estremamente delicati e, in<br />

più, ha una tolleranza eccezionale. Il tutto per<br />

la bellezza e il comfort della vostra pelle!<br />

Alla base della bellezza dei capelli?<br />

Un’accurata pulizia… Usare lo shampoo giusto<br />

è fondamentale per avere una capigliatura<br />

bella, luminosa, sana e vitale. Lo<br />

potete scegliere tra gli “shampoo-trattamenti”<br />

di bellezza Klorane, adatti<br />

anche per i capelli delicati dei bambini.<br />

La gamma?<br />

Extra Delicato al Latte di Avena,<br />

Volumizzante al Latte di Mandorla,<br />

Energizzante alla Polpa di Cedro.<br />

In farmacia.<br />

Proprio come gli occhi, le mani esprimono<br />

la nostra personalità... Per mantenerle<br />

giovani e belle più a lungo proponiamo<br />

Nivea Hand Crema Mani<br />

Nutriente Rigenerante: a base di<br />

Ceramidi e Olio di Noce di Macadamia,<br />

garantisce ogni giorno il giusto apporto<br />

di quei principi attivi indispensabili per<br />

mantenere la pelle sempre vitale, elastica<br />

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Stanchezza, gonfiore, indolenzimento,<br />

ma anche ruvidità e ispessimenti…<br />

I piedi meritano la nostra attenzione.<br />

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ruvida da un lato, più morbida dall’altro,<br />

per uno “scrub” più delicato. In<br />

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HOD <strong>33</strong> - 31


di nuovo con Voi<br />

su questo HOD:<br />

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Nel suo metodo, Elena Vedres ha portato il respiro<br />

della grande cultura mitteleuropea degli anni e dei<br />

luoghi di Freud, Mahler, Schoenberg e dell’espressionismo,<br />

temperato però dalla musicalità viennese.<br />

Una tensione intellettuale costante, la curiosità verso<br />

tutte le forme moderne della danza e del movimento<br />

corporeo (specie verso la modern dance americana<br />

di Martha Graham), la passione per l’arte figurativa<br />

studiata a Firenze, hanno fatto nascere un tipo di ginnastica<br />

assolutamente originale e completa, particolarmente<br />

attenta a migliorare la natura intera e complessa<br />

della donna e quindi a ricercare l’armonia e<br />

l’equilibrio fra i suoi impulsi fisici, psichici ed estetici.<br />

Elena Vedres ha trasmesso la sua impostazione alla<br />

figlia Betty e a una ristretta équipe di insegnanti cresciute<br />

insieme sotto il suo sguardo severo, critico e<br />

affettuoso come in un’antica bottega d’arte:<br />

Donatella Giacometti, Roberta Piloni, Dona Ramponi.<br />

Lo studio Vedres vuole raggiungere il benessere<br />

psico-fisico della donna e, nello stesso tempo,<br />

modellare e rassodare il corpo.<br />

Il metodo accompagna la donna in tutte le fasi<br />

della vita, dandole il senso e il piacere del proprio<br />

corpo; è ideale dai 17 anni sino alla terza età; libera<br />

le adolescenti dalle timidezze, impostandone il<br />

corpo a una crescita equilibrata, ma è soprattutto<br />

fondamentale nella prevenzione di artrosi e<br />

osteoporosi.<br />

Lo studio<br />

è stato fondato<br />

nel 1948<br />

da Elena Vedres,<br />

diplomatasi nel<br />

1932 in danza<br />

e pedagogia<br />

del movimento<br />

all’accademia<br />

Hellerau<br />

Laxenburg<br />

di Vienna<br />

SCUOLA FEMMINILE<br />

DI TECNICA E ARMONIA<br />

DEL MOVIMENTO<br />

Via De Togni 12 - 20123 Milano<br />

tel 02-8056379<br />

www.vedres.com<br />

Le insegnanti hanno il compito di guidare le allieve<br />

in una continua e appassionante ricerca rivolta a<br />

risvegliare una fisicità spesso sopita, e raggiungere<br />

così una migliore percezione di sè. Scoprire come<br />

siamo, apprendere a muoverci più armoniosamente,<br />

conoscere giorno dopo giorno il nostro corpo,<br />

affrontare più preparate i problemi della vita con la<br />

sicurezza che deriva da un corpo più sano, bello ed<br />

equilibrato: ecco in sintesi gli obiettivi che la scuola<br />

Vedres ha di mira.<br />

HOD <strong>33</strong> - <strong>33</strong>


Unghie<br />

Per una pura questione<br />

di estetica<br />

Se volete una mano in ordine<br />

con delle belle unghie, curartele<br />

con regolarità, togliete il più<br />

possibile le pellicine e limatele<br />

con una lima di cartone e non<br />

di diamante (ferro). Per rinforzarle<br />

intingetele nel limone per<br />

un paio di minuti.<br />

Ma quando sono trattate male,<br />

rotte o mangiate, hanno bisogno<br />

dell’estetista.<br />

34 - HOD <strong>33</strong><br />

Si parla molto di ricostruzione delle unghie,<br />

ma in che cosa consiste esattamente?<br />

di Maria Carbotti<br />

Può anche succedere che a<br />

furia di mangiarle vi siate procurate<br />

l’onicofagia, un inestetismo<br />

dell’unghia che la riduce<br />

anche a meno della metà.<br />

Ovviamente tutto questo nasce<br />

da problemi di vario tipo, per<br />

cui l’operazione di rimettere in<br />

sesto le mani non si limita al<br />

“fattore unghie”, ma nonostante<br />

tutto anche l’estetista può<br />

fare qualcosa. Innanzitutto<br />

toglie l’infiammazione attorno<br />

alle unghie e le cura, poi può<br />

ricostruirle. Anche se in genere<br />

io tendo a dire che non è mai<br />

molto bello come primo lavoro<br />

di ricostruzione (ha un aspetto<br />

un po’ troppo bombato), chi<br />

volesse farlo deve sapere che il<br />

lavoro va rifatto ogni settimana,<br />

fino a quando l’unghia normale<br />

non ricresce abbastanza per<br />

poterle dare una giusta forma. E<br />

oltre ad avere molta pazienza, è<br />

fondamentale non cedere al<br />

desiderio di mettersi le dita in<br />

bocca.<br />

Ma c’è anche chi, semplicemente<br />

perché ha le unghie deboli, non<br />

riesce mai a farsele crescere come<br />

vorrebbe. Anche in questo caso le<br />

proprie unghie si possono rinforzare.<br />

Comunque esse siano: lunghe<br />

o corte, a rinforzarle per<br />

averle perfette ci pensa il<br />

“refill”, un’altra un’operazione<br />

di costanza che ha lo<br />

scopo di riprendere ogni<br />

due o tre settimane il lavoro<br />

fatto. Un’unica accortezza:<br />

non strapparsi l’unghia nello<br />

sfortunato caso in cui dovesse<br />

rompersi!<br />

Gel o resina?<br />

Le ricostruzioni possono essere in resina o gel. Purtroppo con la<br />

resina si rischia di non fare respirare l’unghia e di danneggiarla<br />

più facilmente. Con il gel, il materiale che preferisco, l’unghia<br />

invece continua a respirare e alla fine risulta più forte e dura.<br />

Ciò non toglie che si debba essere sempre molto cauti nel limarla,<br />

e che non si possa mai tagliare di colpo, bensì limare piano<br />

fino a quando si raggiunge la lunghezza desiderata.<br />

Vi siete stufate della ricostruzione e volete togliere tutto? Basta<br />

limare la lunghezza e a mano a mano che l’unghia cresce, ritorna<br />

alla normalità.<br />

Per quanto invece riguarda lo smalto, si può lasciare l’unghia<br />

naturale. Altrimenti ci si può sbizzarrire e fare il “french”, applicare<br />

decorazioni artistiche a piacere. Ne esistono di mille fantasie<br />

tra cui a fiorellini, a brillantini…<br />

Anche le unghie dei piedi possono essere ricostruite. Mi è capitato<br />

il caso di una signora che non avendo unghia all’alluce del<br />

piede, non metteva mai sandali né scarpe aperte. Abbiamo fatto<br />

una ricostruzione e l’unghia, aderita sulla pelle e dipinta di rosso,<br />

le è durata per tutto il periodo estivo. La signora psicologicamente<br />

stava meglio, e così dopo anni ha rimesso le scarpe aperte<br />

(queste non sono soddisfazioni?).<br />

Il costo<br />

Mentre una ricostruzione va dai 70 ai 150 euro, il refill si aggira<br />

attorno ai 45/130 euro, e lavori extra come il french o le decorazioni,<br />

dai 5 ai 12 euro.<br />

Salone Bio Naturale Scompiglio di Carbotti Maria<br />

Via F.lli Campi, 2 (angolo viale Monte Nero) - Milano<br />

Tel. 02.55.16.751<br />

Orari<br />

dal Martedì al Venerdì dalle ore 9 alle 19;<br />

il Sabato dalle ore 9 alle 18.30.<br />

Foto da Barry Bish “Barefaced chic”, Kyle Cathie Limited - London.


Tatuaggio<br />

alla henna<br />

di Stefania Santospirito<br />

Da Barry Bish “Barefaced chic”, Kyle Cathie Limited - London.<br />

Da Marty Noble “Celtic ankle bracelets tattoos”, Dover Pubblications Inc. - USA<br />

Tatuaggi di henna e harkouss sono ancora<br />

molto in uso nelle tradizioni arabe e<br />

berbere, soprattutto per quanto<br />

riguarda i matrimoni. Ma<br />

continuano a rappresentare<br />

una vera e propria<br />

moda sia per<br />

le occidentali, attratte<br />

un po’<br />

dalla magia<br />

di un<br />

“gioiello”<br />

tatuato<br />

sulla<br />

pelle,<br />

s i a<br />

per<br />

le<br />

36- HOD <strong>33</strong><br />

ragazze orientali che hanno riscoperto e<br />

rivalutato una vecchia tradizione come raffinato<br />

ornamento da sfoggiare sulle spiagge<br />

e in discoteca.<br />

Tipiche le mani di donna tunisina<br />

tatuate con la henna.<br />

Il tatuaggio alla henna è tradizione antichissima<br />

presso la cultura tunisina e araba in generale,<br />

trasmessa di generazione in generazione, di<br />

madre in figlia. La henna è una pianta spontanea<br />

originaria dell’India, dell’Arabia e<br />

dell’Africa del nord, utilizzata dalle popolazioni<br />

locali per le sue qualità benefiche ed estetiche,<br />

per le quali si ricavano tinture vegetali di varie<br />

tonalità per la colorazione dei capelli e del<br />

corpo. Infatti non è tradizione soltanto araba<br />

usufruire di questa pianta eccezionale. Le sue<br />

radici affondano fino all’Estremo Oriente, tant’è<br />

vero che i disegni delle donne del Sudan,<br />

del Marocco, dello Yemen vengono chiamati<br />

spesso “Mehndi”, termine indiano che indica le<br />

decorazioni delle donne indù. Nei paesi arabi è<br />

di importanza capitale per segnare avvenimenti<br />

importanti quali il matrimonio, tanto da avere<br />

istituito un vero e proprio mestiere, quello della<br />

“hennena”, la donna specializzata nella lavorazione<br />

della henna.<br />

Pianta sacra<br />

La henna viene considerata dalle donne di<br />

paese come un portafortuna dalle virtù magiche.<br />

E mai le superstizioni di paese sono<br />

infondate: difatti le foglie di henna, raccolte<br />

in piccoli cespugli, tritate e spolverizzate,<br />

aggiunte in seguito all’acqua, danno una<br />

soluzione liquida arancione, avente effetti<br />

benefici per i capelli e la pelle. Le mani e i<br />

piedi della giovane sposa decorati per il


Speciale Bellezza - Speciale Bellezza - Speciale Bellezza - Speciale Bellezza - Speciale Bellezza<br />

giorno delle nozze, simbolizzano la felicità<br />

coniugale futura. La henna tunisina viene stesa<br />

sulle mani e sui piedi in maniera uniforme, delineando<br />

forme particolari tratte dalla fantasia<br />

della hennena. Dopo la prima stesura della<br />

henna, gli arti tatuati vengono avvolti da fasce<br />

di cotone per proteggere i contorni del disegno<br />

e la buona riuscita del colore, che più è<br />

nero più viene apprezzato. Gli arti così<br />

avvolti devono stare immobili<br />

senza toccare terra per almeno<br />

tre ore; quindi vengono tolte<br />

le fasce dai piedi e dalle<br />

mani e viene sciacquata la<br />

henna ormai secca. Ciò<br />

che rimane è l’impronta<br />

di pasta scura e corposa<br />

iniziale, che durerà per<br />

molte settimane. Ma la<br />

decorazione non finisce<br />

qui, e infatti a dare un<br />

tocco di eleganza in più<br />

allo henna tunisina è il raffinato<br />

tatuaggio con il “harkouss”,<br />

di durata inferiore a<br />

quello della henna vera e propria,<br />

ma di tinta più nera. La<br />

hannena utilizza tutte le sue<br />

conoscenze in proposito e dosa<br />

sapientemente aromi vegetali e<br />

pietre particolari, per comporre il<br />

miscuglio misterioso e profumato<br />

di harkouss, tradizione soprattutto<br />

tunisina. La caratteristica<br />

prevalente del harkouss è<br />

infatti il suo profumo naturale<br />

alle erbe, più è autentico e forte più è apprezzato.<br />

Con esso la hannena traccia dei punti<br />

intorno ai contorni del tatuaggio già eseguito,<br />

continua con altre decorazioni tratte dalla propria<br />

fantasia e completa la sua opera d’arte,<br />

frutto di ore di lavoro e pazienza. Altre sono le<br />

decorazioni tradizionali arabe di henna, tra cui<br />

spiccano quella marocchina eseguita con lo<br />

stesso impasto di henna disegnato direttamente<br />

sulle mani seguendo motivi di arabeschi e di<br />

fantasia, e rendendo suggestiva<br />

e intrigante la<br />

mano di chi li porta.<br />

Prima<br />

della fasciatura<br />

il tatuaggio viene<br />

reso più scuro attraverso<br />

uno sciroppo a base di<br />

tè e zucchero. L’azione del<br />

calore e dell’umidità permette<br />

di fissare i disegni, che<br />

sbiadiranno a poco a poco solamente<br />

dopo tanto tempo.<br />

Henna da guerriero<br />

Per gli uomini di alcune tribù<br />

dell’Africa aveva un significato ancora più profondo<br />

e mistico. La henna veniva usata per<br />

colorare il corpo prima delle battaglie, e per le<br />

popolazioni Berbere del Nord Africa rappresentava<br />

il fuoco e il sangue, simbolo sacro di<br />

guerra e libertà. I colori impressi sulla pelle<br />

creavano un legame indissolubile fra l’uomo e<br />

le forze della natura e i guerrieri traevano forza<br />

e coraggio da quei segni e colori.<br />

HOD <strong>33</strong> - 37


24<br />

HOD <strong>33</strong><br />

Rosmarino,<br />

l’erba del mare<br />

Il suo nome botanico è<br />

Rosmarinus officinalis<br />

della famiglia delle Labiatae<br />

Illustrazioni di Ilaria Comolo<br />

Etimologia<br />

Dr. Paolo Tedaldi<br />

C’è chi fa derivare il suo nome da ros (“rugiada”) maris<br />

(“del mare”), oppure da rosa maris (“rosa del mare”).<br />

Infine da rhus, “arbusto” o meglio ancora arbusto del<br />

mare, perché l’idea del rosmarino è comunque sempre<br />

legata al mare. Non a caso cresce originariamente<br />

nelle zone costiere e il colore celeste dei suoi<br />

fiori richiama l’acqua marina.<br />

✔<br />

Capelli sani<br />

e… chiari<br />

Contro la caduta dei capelli è<br />

utile frizionarli con un decotto di<br />

rosmarino. E a rendere più luminosa<br />

la tinta naturale<br />

dei capelli biondi<br />

non fa bene solo il<br />

tè alla camomilla,<br />

ma anche<br />

quello di rosmarino.<br />

Tenetelo<br />

pronto per<br />

il momento del<br />

risciacquo. ❃<br />

Miti e tradizioni<br />

Gli Egizi lo mettevano nelle mani dei defunti<br />

per facilitare loro il viaggio all’Aldilà, tradizione<br />

poi diffusasi nell’area mediterranea e soprattutto<br />

in Sicilia, dove le corone dei morti si preparavano<br />

anche con quest’erba, come recita il<br />

proverbio: “Cc’è tant’ervi all’orti e cc’è la rosmarina<br />

pi li morti!”. In seguito, nel ‘600, il rosmarino<br />

conquistò enorme fama presso la<br />

corte di Luigi XIV grazie all’Acqua della regina<br />

d’Ungheria, che si ottiene per distillazione<br />

di due parti di rosmarino e tre di spirito di vino.<br />

Si dice infatti che bevendo e lavandosi<br />

con quest’acqua la regina d’Ungheria, sofferente<br />

di gotta e seminferma, rinacque a nuova<br />

vita, Luigi XIV guarì dai reumatismi e Madame<br />

de Sevigné dalla depressione.


✔<br />

Poesia, proprietà e azioni<br />

Nell’Amleto Ofelia, donando a Laerte un<br />

ramo di rosmarino, ne preannuncia le<br />

proprietà: “Questo è per la rimembranza,<br />

vi prego, amore, ricordate…”, riferendosi<br />

alle capacità del rosmarino di stimolare<br />

la memoria, poiché esso agisce come<br />

tonico della circolazione sanguigna, in<br />

particolare per uso esterno.<br />

Ma del rosmarino vanno sottolineati soprattutto<br />

l’attività batteriostatica (che<br />

controlla la proliferazione batterica) e<br />

l’effetto antiossidante dell’olio essenziale,<br />

due proprietà che possono essere utilizzate<br />

per curare le disfunzioni e i gonfiori<br />

intestinali in conseguenza d’alterazioni<br />

della flora batterica. Inoltre è stato<br />

evidenziato un effetto colagogo (che stimola<br />

la produzione della bile), coleretico<br />

(che stimola la fuoriuscita della bile dalla<br />

cistifellea) e spasmolitico (che elimina<br />

gli spasmi intestinali). Ecco perché può<br />

essere utile prenderlo in caso di ristagno<br />

della bile nella cistifellea.<br />

In fitoterapia<br />

Essendo un tonico del sistema nervoso,<br />

il rosmarino aiuta in casi di mancanza di<br />

energia e di pressione bassa. Inoltre, respirare<br />

i fumi del rosmarino (si ottengono<br />

gettando un po’ di foglie secche su<br />

Lo sapevate che... il rosmarino<br />

non va pulito con l’acqua ma<br />

passato leggermente con una pezzuola<br />

bagnata? Lasciate macerare<br />

per qualche mese alcuni giovani<br />

rami di rosmarino in una bottiglia<br />

di olio d’oliva, e otterrete un ottimo<br />

condimento. ❃<br />

una piastra incandescente), giova agli<br />

asmatici e a chi soffre di catarro bronchiale.<br />

Attenzione però: per uso interno<br />

è bene non superare mai la dose<br />

di 15 g di droga.<br />

Da non trascurare è anche la sua azione<br />

analgesica, si può infatti utilizzare come<br />

unguento in caso di infiammazioni muscolari<br />

e circolazione rallentata. ✽<br />

le ricette<br />

Per la gastrite<br />

Consigliamo un infuso. Prendete<br />

20 g di foglie di rosmarino,<br />

versateci sopra un litro di<br />

acqua bollente, filtrate e bevete<br />

caldo. Da 2 a 3 tazze al dì.<br />

Aceto di rosmarino<br />

Prendete dell’aceto bianco e<br />

unitevi due cucchiaini di rosmarino<br />

tritato. Lasciate a macerare<br />

per 15 minuti, poi filtrate.<br />

Eccezionale.<br />

Bagno afrodisiaco<br />

Prendete 50 g di foglie di rosmarino,<br />

una manciata di salvia<br />

e una di menta e metteteli<br />

in 2 litri di acqua. Dopo 10<br />

minuti di bollitura, gettate il<br />

tutto nella vasca precedentemente<br />

riempita, dove resterete<br />

a mollo per un quarto d’ora.<br />

Oltre a rilassarvi, i bagni in<br />

acqua con rosmarino stimolano<br />

la circolazione.<br />

L’unica controindicazione è<br />

per chi soffre di insonnia e<br />

ipertensione, in questi casi è<br />

meglio farli al mattino. ❃<br />

HOD <strong>33</strong><br />

25


Dal 18 marzo al 12 giugno si<br />

potrà vedere il tempo di Christian<br />

Boltanski. l’artista francese<br />

(Parigi, 1944) oggi riconosciuto<br />

come uno dei più grandi artisti<br />

contemporanei. La mostra,<br />

curata da Jean-Hubert Martin, è<br />

dedicata alla dimensione temporale, al trascorrere del<br />

tempo e alla sua percezione. Le opere, di recente produzione,<br />

sono costruite per permettere al visitatore di<br />

entrare in contatto con la personale elaborazione e-<br />

stetica del concetto di tempo elaborata da Boltanski<br />

durante tutta la sua attività artistica. Il linguaggio artistico<br />

di Boltanski è concettuale, mentre gli oggetti<br />

che impiega nelle sue installazioni sono trattati come<br />

marionette, usati per la loro arcana capacità di evocare<br />

e richiamare alla mente avvenimenti passati, strappandoli<br />

così all’oblio. Sono opere che si focalizzano<br />

sull’ultimo grande dubbio dell’uomo, sprofondano<br />

nella paura della fine sempre minacciosa all’orizzonte.<br />

È la sensazione del passaggio, della precarietà effimera<br />

dell’esistenza, è la domanda insoluta sul senso della<br />

nostra presenza.<br />

PAC - Padiglione d’Arte Contemporanea<br />

via Palestro, 14 - Milano<br />

tel. 02 76009085 - fax 02 78<strong>33</strong>30<br />

segreteria@pac-milano.org- www.pac-milano.org<br />

Uliano Lucas, Milano 1965.<br />

Dal 5 marzo al 2 maggio presso la Galleria d’Arte<br />

Contemporanea Cascina Roma San Donato Milanese<br />

(piazza delle Arti - tel 02.55.60.31.59 - cultura@comune.sandonatomilanese.mi.it)<br />

si tiene la mostra,<br />

curata da Angela Madesani, Per-Turbamenti.<br />

Esposte le opere di ventitre artiste<br />

italiane che tra gli Anni ’60 e ’70<br />

hanno dato un contributo importante<br />

per comprendere un periodo<br />

della storia sociale italiana caratterizzato<br />

da grandi mutamenti nel<br />

mondo del lavoro, nella famiglia,<br />

nella moda, nel costume e nel sesso.<br />

La mostra si snoda attraverso<br />

un percorso che vede accostati lavori<br />

realizzati con diverse tecniche,<br />

dalla pittura alla scultura, dal<br />

video alla fotografia.<br />

Accanto alle opere delle artiste,<br />

alcuni documenti dell’epoca e le fotografie di uno dei<br />

più grandi fotoreporter italiani, Uliano Lucas. Le sue<br />

immagini, testimonianza della vita e dei cambiamenti<br />

del nostro paese, raccontano con grande forza espressiva<br />

la storia d’Italia. Durante la mostra la Galleria<br />

d’Arte Contemporanea ospiterà anche una serie di<br />

eventi legati al tema del femminile nell’arte, nella poesia<br />

e nella politica. ❃<br />

Ristorante<br />

con pizzeria e giardino<br />

Aperto tutto<br />

l'anno,<br />

tutti i giorni,<br />

a pranzo e cena<br />

Col di Lana, 4<br />

20136 Milano<br />

prenotazioni<br />

T&F 02.8376972<br />

* inserite<br />

nel menu<br />

pietanze con<br />

ingredienti<br />

senza glutine<br />

90 posti, sala non-fumatori<br />

Menù take-away, vegeteriani e<br />

per ciliaci - Ottimo rapporto<br />

qualità-prezzo<br />

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Associata A.N.P.S.I.<br />

● Dolori Muscolari ● Reumatismi e Artrosi<br />

● Tensioni Nervose ● Stanchezza e Stress<br />

● Azione Tonica Generale<br />

● Distensione della Muscolatura<br />

● Riattivazione Circolatoria<br />

Giuseppina Gurrera (Ma Anurag Kokil)<br />

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Dolore e<br />

medicina palliativa<br />

alcune precisazioni<br />

Dr. Alberto Ambreck<br />

e Dr. ssa Raffaella Ferrari<br />

In realtà però esistono dei problemi. Cerchiamo<br />

dunque di fare un po’ di chiarezza:<br />

Georgia O’Keeffe, “Jimson Weed”<br />

A seguito di una specifica normativa che la<br />

Giunta Regionale della Lombardia ha emanato<br />

in data 16.12.2004, i farmaci analgesici potranno<br />

essere forniti gratuitamente sia “in caso<br />

di particolari bisogni come nella terapia pediatrica,<br />

sia per migliorare schemi terapeutici<br />

a completamento delle opzioni già disponibili”.<br />

Questo provvedimento ha valore sperimentale,<br />

ma pone la Lombardia in prima linea<br />

nella ricerca di interventi concreti atti a favorire<br />

il controllo del dolore nel paziente terminale<br />

sia in ambito ospedaliero che domiciliare.<br />

In accordo a quanto detto la farmacia Ambreck<br />

che, come già anticipato sullo scorso numero<br />

di <strong>Hod</strong>, ha allestito al proprio interno una camera<br />

sterile, e altre farmacie si stanno attivando<br />

per lo stesso proposito, per rendere attuabile<br />

la terapia del dolore.<br />

1Alcuni farmaci antidolorifici che prima erano<br />

a pagamento oggi sono gratuiti per il cittadino,<br />

perché a carico del Servizio Sanitario<br />

Regionale che li inserisce nel proprio bilancio<br />

annuale alla voce “spesa farmaceutica”.<br />

Peccato però che, essendo questo un provvedimento<br />

Regionale, potranno usufruire delle<br />

agevolazioni solo pazienti residenti o domiciliati<br />

in Lombardia.<br />

Vi ricordiamo che da oggi è possibile richiedere<br />

anche in farmacia tutti i medicinali<br />

per la terapia del dolore prescritti<br />

dal vostro medico di base o dallo specialista.<br />

Nelle farmacie dotate di camera<br />

sterile, con reparto di allestimento preparazioni<br />

antalgiche, è possibile richiedere<br />

anche quei preparati iniettabili che<br />

richiedono sistemi di infusione continua.<br />

Per ordinarli, o saperne di più, potete telefonare<br />

a:<br />

Farmacia Dott. A. Ambreck<br />

via Stradivari 1 Milano<br />

Tel 02.29526966<br />

fax 02.29406405<br />

ambreck.laboratorio@farmasoft.com<br />

✔<br />

HOD <strong>33</strong><br />

39


40HOD 3 3<br />

2La Regione ha autorizzato<br />

la prescrizione a carico del<br />

SSR delle preparazioni galeniche<br />

utilizzate nella terapia<br />

del dolore “quando i<br />

medicinali preconfezionati<br />

normalmente disponibili sul<br />

mercato non siano adeguati<br />

a coprire particolari bisogni”.<br />

Ma sfortunatamente non ha<br />

ancora chiarito quali preparazioni<br />

e soprattutto quali forme<br />

farmaceutiche saranno interamente<br />

a carico del Servizio<br />

Sanitario (e gli elastomeri ?...)<br />

3Milano e la Lombardia si<br />

caratterizzano tra le città e<br />

le regioni meglio attrezzate<br />

per le cure palliative, sia<br />

per la qualità delle strutture<br />

presenti, sia per l’attenzione e<br />

la sensibilità posta verso queste<br />

problematiche. Ma se<br />

possiamo considerare in via<br />

di definizione la difficile questione<br />

“burocratica”, crediamo<br />

che ci sia ancora molto da fare<br />

in merito alla formazione e<br />

all’informazione sul trattamento<br />

del dolore: il cittadino<br />

deve saperne di più e il<br />

medico deve saper utilizzare<br />

gli strumenti che gli vengono<br />

concessi dalle nuove frontiere<br />

della medicina. Basti pensare<br />

che in Italia quasi il 70%<br />

dei pazienti con dolore cronico<br />

non è trattato nel modo<br />

adeguato e che, ad esempio,<br />

non esistono scuole di specializzazione<br />

in terapia del dolore<br />

per i medici di base. ❃<br />

Mimmo Rotella, “Nostalgia rama”, 1975.<br />

Quando il consumo di energia è in eccesso si entra in una<br />

condizione patologica, perversa, assolutamente inutile alla<br />

situazione in cui ci si trova. Anche l’alimentazione sbagliata,<br />

non controllata, produce stress. Quando introduciamo<br />

una sostanza che ci danneggia perché non ci serve, non è<br />

tollerata bene, talvolta è addirittura tossica, l’apparato digerente,<br />

i visceri entrano in allarme e producono stress.<br />

O meglio, dal punto di vista osteopatico, un’alterata mobilità<br />

del sistema viscerale produce sulla colonna vertebrale<br />

(dove è ancorato) zone di rigidità, costringendo il resto della<br />

colonna a compensare tale limitazione funzionale. Fino<br />

a quando, nel momento in cui non ce la fa più, viene fuo-<br />

stress stress stress<br />

stress<br />

Asma e stress<br />

Perché è così di moda lo stress? Perché la<br />

gente ha intuito che nasconde qualcosa di<br />

maligno. Infatti, se da un lato c’è lo stress positivo<br />

- che dà la carica, voglia di fare, libera l’adrenalina<br />

indispensabile per ottenere un risultato<br />

-; dall’altro, a furia di usare quella carica<br />

anche quando non serve più, si rischia un eccesso<br />

di consumo di corpo - mente - anima.<br />

Dr. Luigi Tonetti


i un disturbo, il mal di schiena “questo<br />

sconosciuto”.<br />

Asma vera e asma falsa<br />

Cominciamo innanzitutto a classificare l’asma.<br />

A definirla secondo quanto si vede<br />

clinicamente nel paziente, in vera o falsa.<br />

La vera asma, quella classica, si evidenzia<br />

nella fase espiratoria. Il paziente non riesce<br />

a liberare l’aria che ha accumulato all’interno<br />

del polmone, ha difficoltà a emettere<br />

aria e la sua sofferenza è visibile anche in<br />

alcune caratteristiche fisiche acquisite nel<br />

tempo, come il torace leggermente “a botte”<br />

che ricorda quello dei<br />

malati di enfisema. Tutto<br />

questo è successo perché,<br />

grazie ad una limitazione<br />

funzionale dell’articolazione<br />

costale e vertebrale,<br />

ha perso progressivamente<br />

di mobilità e un<br />

polmone, rimanendo<br />

sempre pieno d’aria, ha<br />

gonfiato la gabbia toracica.<br />

Poi, a mano a mano<br />

che il tempo passa, il vero<br />

asmatico fa sempre più<br />

fatica a emettere aria.<br />

Così come la introduce facilmente,<br />

tanto più difficilmente riesce a<br />

espellerla. La sua patologia è comunque<br />

sempre caratterizzata da un processo infiammatorio<br />

di base e da un bronco-spasmo<br />

con tosse, espettorato e il classico sibilo<br />

che a volte, a seconda del grado di<br />

asma (si va dal 1° al 4° grado) si può sentire<br />

anche senza il fonendo.<br />

La falsa asma, invece, è caratterizzata dal<br />

fenomeno contrario dal punto di vista<br />

meccanico. Il paziente ha un bronco-spasmo<br />

e difficoltà nell’introdurre l’aria. È il<br />

classico paziente che ha il collo “tirato” durante<br />

la respirazione, in cui in particolare si<br />

evidenziano i muscoli accessori alla respirazione.<br />

Muscoli con cui egli si aiuta per introdurre<br />

aria. Solo che in questo caso c’è in<br />

atto un gioco un po’ perverso, inutile. Per<br />

una serie di fenomeni - meccanici, biologici,<br />

emotivi - il falso asmatico crea un laringo-spasmo<br />

che, stimolando il sistema neurovegetativo,<br />

provoca un’iperattività. Che, a<br />

sua volta, produce un bronco-spasmo che<br />

porta a un accumulo di catarro, tosse<br />

espettorante e quant’altro. Oltre che da fattori<br />

scatenanti infiammatori, tutto ciò deriva<br />

dalla cattiva e alterata meccanicità del<br />

movimento respiratorio messo in atto dal<br />

paziente stesso. Ecco perché<br />

respira male. Gli basterebbe<br />

liberare questo fenomeno<br />

per accorgersi di<br />

potere respirare. Di più.<br />

Una volta educato a respirare<br />

in maniera corretta,<br />

vedrebbe che il problema<br />

va lentamente scemando.<br />

Il Metodo Gesret<br />

In particolare è su questo<br />

principio che il Metodo<br />

Gesret ha basato le sue ricerche,<br />

i suoi studi, e a cui<br />

si ispira la sua clinica: liberare<br />

un canale d’aria all’interno del paziente,<br />

cosicché egli torni a respirare in modo<br />

naturale. La base di lavoro di Gesret è di tipo<br />

meccanico. Egli ha trovato che un’alterata<br />

disposizione delle vertebre cervicali su<br />

quelle dorsali producono sulle prime quattro<br />

costole un’alterata mobilità che fa sì<br />

che esse si chiudano invece di aprirsi, producendo<br />

un effetto “a cavatappi” sulla colonna.<br />

Ma se attraverso una serie di manipolazioni<br />

si libera il meccanismo che costantemente<br />

va a stimolare questo ganglio<br />

neurovegetativo, all’improvviso la persona<br />

respira.<br />

HOD <strong>33</strong><br />

41


42HOD 3 3<br />

La causa scatenante<br />

dell’asma<br />

Nel caso della falsa asma, potrebbe essere<br />

un vecchio colpo subito durante un trauma<br />

(fisico ma anche emotivo), a cui il paziente<br />

si è adattato senza avere liberato la legge<br />

meccanica che il colpo stesso ha provocato.<br />

Anzi, adattandosi alla sua lesione,<br />

ha fatto sì che tutto il<br />

corpo si sia adeguato<br />

ad essa. Come se non<br />

bastasse, nel momento<br />

in cui subentrano<br />

altre situazioni che alimentano<br />

e accentuano<br />

tale lesione, egli<br />

permette che meccanicamente si manifesti<br />

uno scompenso che nel tempo non è<br />

più in grado di recuperare. Comincia così<br />

ad avere dei disturbi “inspiegabili”, che in<br />

realtà non sono altro che quel vecchio colpo<br />

avuto anni prima in un incidente, a seguito<br />

di un trauma emotivo o di una forte<br />

situazione di stress. A questo proposito<br />

non dimentichiamo che lo stress, il fatto di<br />

stare sempre in ansia, in attesa, in stato di<br />

eccessivo allarme, produce un aumento<br />

della tensione tendineo-muscolare. Anche<br />

quando viviamo lo stress inconsciamente -<br />

all’interno di una relazione, al lavoro, in famiglia<br />

-, non facciamo che aumentare tutti<br />

Ancora due parole<br />

su Gesret<br />

e il suo Metodo<br />

Nel 1974, dopo la morte del figlio di soli<br />

dieci anni causata da una crisi asmatica,<br />

Jacques R. Gesret si dedica allo studio di<br />

questa patologia. La sua prima scoperta<br />

riguarda i meccanismi fondamentali che<br />

determinano il malfunzionamento del<br />

sistema immunitario. A differenza di<br />

quanto molti sostengono, egli pensa che a<br />

determinare l’asma non possa essere<br />

“un’infiammazione permanente dei tessuti<br />

polmonari”, che viene considerata più<br />

una risposta difensiva dell’organismo che<br />

una causa scatenante dell’asma.<br />

Il suo metodo terapeutico manuale, praticato<br />

dagli osteopati, è in grado di far<br />

sparire nel 90% dei casi tutti i<br />

sintomi (con risultati immediati<br />

nei bambini, e negli adulti a<br />

seconda dell’età del soggetto e<br />

della malattia). Ecco ciò che i<br />

terapeuti restituiscono al<br />

paziente con il Metodo Gesret:<br />

● Il suo equilibrio<br />

● Un buon equilibrio al bacino<br />

● Un’asse corporea corretta<br />

● Mobilità toracica<br />

● Mobilità cervicale naturale.<br />

quei fenomeni che, in ultima analisi, producono<br />

disagio. Un disagio che compensiamo<br />

in vari modi, fino a creare delle patologie<br />

tra cui, non ultima, la forma asmatica.<br />

❃<br />

Dr. Luigi Tonetti<br />

Medico Chirurgo, Osteopata<br />

e Terapeuta “Metodo Gesret”<br />

Centro Medico di Ortopedia<br />

Osteopatia Fisiokinesiterapia AB<br />

BORGONUOVO<br />

Via dell’Annunciata, 12 - Milano<br />

Tel./Fax 02.29.06.19.90/8<br />

ab.borgonuovo@libero.it


Stress e riflessologia<br />

Stress, una parola piccola piccola,<br />

eppure le cause che possono<br />

determinare questo stato di<br />

tensione continua, così come i<br />

sintomi che ne possono derivare,<br />

sono tantissime. Normalmente<br />

ci si riferisce a questo<br />

termine indicando il classico<br />

stress da “logorio della vita moderna”,<br />

come recitava una vecchia<br />

pubblicità di un famoso<br />

amaro digestivo e in effetti, soprattutto<br />

chi vive in una grande<br />

città, sa benissimo a quale tipo<br />

di stress ci stiamo riferendo.<br />

✔<br />

di Duccio Ruggeri<br />

Duccio Ruggeri<br />

naturopata, riflessologo<br />

Piazzale Libia, 2 - Milano<br />

Tel. 02.54.69.858 - <strong>33</strong>8.8522623<br />

HOD <strong>33</strong><br />

Ma questo stato di tensione può intensificarsi ancora di più<br />

in persone particolarmente predisposte, quindi vulnerabili,<br />

ipersensibili e fragili emotivamente, e poi in alcuni precisi<br />

periodi della vita. Innanzitutto durante i grandi cambiamenti,<br />

dai più tristi quali lutti e gravi malattie a trasformazioni più<br />

“semplici” che possono riguardare il lavoro, oppure traslochi,<br />

trasferimenti in altre città, fino a momenti anche belli ma<br />

ugualmente stressanti, come il matrimonio o la nascita di un<br />

figlio.<br />

Ad aggravare ulteriormente questo stato di tensione nervosa,<br />

si aggiungono spesso sintomatologie tra le più disparate,<br />

che vanno dal comune mal di testa alle contratture muscolari<br />

di collo, spalle e schiena, alle gastriti e coliti, fino ad alterazioni<br />

del battito cardiaco o all’ipertensione da stress.<br />

Spesso esiste una tendenza agli spasmi, ma anche stanchezza,<br />

ansia, nervosismo, tristezza o insonnia.<br />

Come fare quindi per rinforzarci e riuscire ad affrontare al<br />

meglio questi periodi, più o meno lunghi, così impegnativi?<br />

In questo contesto le terapie naturali si rivelano di grande utilità. Tra<br />

queste, la riflessologia plantare riveste un ruolo di primaria importanza.<br />

La sua efficacia infatti, è riconosciuta ormai universalmente.<br />

La stessa medicina istituzionale le dà sempre più credito, tanto da<br />

utilizzarla in molti ospedali di tutto il mondo come terapia complementare<br />

anche di patologie particolarmente impegnative. I benefici<br />

che riusciamo ad ottenere con la riflessologia del piede dipendono<br />

dalla sua capacità di intervenire sul sistema nervoso, sia centrale<br />

che vegetativo, così come su quello energetico, sempre il primo<br />

ad alterarsi in situazioni di stress. Va detto anche che particolare<br />

attenzione va data ai punti riflessi delle zone colpite da somatizzazione.<br />

Inoltre la possibilità di lavorare a livello endocrino in generale,<br />

e delle ghiandole surrenali in particolare, permette una regolazione<br />

dell’adrenalina circolante rendendo l’azione dei trattamenti<br />

ancora più profonda e duratura. Infine va ricordato<br />

che lo stress è immuno-soppressore per sua natura,<br />

e che la riflessologia plantare riesce a intervenire<br />

anche a questo livello permettendo, con particolari<br />

tecniche manipolative, di stimolare e migliorare il sistema<br />

immunitario nel suo complesso. ❃ 43


44HOD 3 3<br />

Follia e stress nella<br />

Medicina<br />

Tradizionale Cinese<br />

Dr. ssa Caterina Martucci<br />

✔<br />

Cosa hanno in comune follia e<br />

stress? Tutto e niente. In senso<br />

strettamente medico il termine<br />

follia è oggi sostituito da parole<br />

come nevrosi e psicosi; nei<br />

tempi antichi, invece, era usato<br />

per denominare l’alienazione<br />

mentale e, più in generale, lo<br />

stato psicologico in cui la struttura<br />

della personalità va in pezzi<br />

e l’equilibrio mentale viene<br />

perduto in modo più o meno<br />

grave e duraturo. Lo stress può<br />

in qualche modo precedere o<br />

scatenare il manifestarsi di una<br />

nevrosi o psicosi latente; in<br />

questo senso, specie oggi, lo<br />

stress si relaziona strettamente<br />

con le nevrosi di vario genere e<br />

può scatenare una psicosi latente.<br />

Lo stress,<br />

significato<br />

e prevenzione<br />

Stress è una parola inglese che<br />

indica sforzo, tensione. In senso<br />

medico indica sia gli agenti<br />

aggressori che inducono nell’organismo<br />

uno stato di disequilibrio<br />

(traumi, emozioni,<br />

malattie infettive, fattori climatici…),<br />

sia l’insieme dei fenomeni<br />

metabolici e viscerali che<br />

Qigong per tutti<br />

Il qigong non è mai una semplice ginnastica. Anche quando<br />

la pratica è di tipo prevalentemente dinamico, vale a<br />

dire mirante ad allenare il corpo, non è mai, comunque,<br />

un agire semplicemente finalizzato ad acquisire prestanza<br />

fisica, forza, salute. Il corpo fisico, infatti, è la parte più<br />

esterna dell’essere, la sua circonferenza; è terra di frontiera,<br />

che comunica e interagisce con il mondo esterno,<br />

ma comunica e interagisce anche con il mondo interiore,<br />

laddove risiedono organi e visceri, la mente con pensieri,<br />

emozioni, sensazioni, e ancora più all’interno il sé autentico,<br />

emanazione dell’essenza: un universo da esplorare<br />

alla ricerca della propria unicità e della propria connessione<br />

con l’Essere cosmico, il Dao, Dio o comunque lo<br />

si voglia chiamare, attraverso il ri-conoscimento<br />

della propria essenza originaria. ❃<br />

tali agenti possono provocare.<br />

Stress è oggi più che un termine<br />

medico; è infatti entrato<br />

nell’uso comune. Non vi è individuo<br />

che, tra l’adolescenza e<br />

la vecchiaia, non abbia sperimentato<br />

questa condizione.<br />

Una proprietà caratteristica dell’organismo<br />

è la capacità di<br />

modificarsi, in funzione di un<br />

adattamento alle condizioni di<br />

vita, per svolgere efficacemente<br />

le proprie funzioni fisiologiche<br />

con un minimo dispendio<br />

di energia. L’adattamento interviene<br />

rispetto a tutti i fattori<br />

che tendono a destabilizzare:<br />

climatici (vento, freddo, umidità,<br />

calore…), ambientali (acustici,<br />

luminosi, inquinanti, batteri<br />

e virus…), emozionali.<br />

Le reazioni di adattamento,<br />

che sono di natura nervosa, o-<br />

rmonale, immunitari e psicologica,<br />

possono compensare le<br />

alterazioni fisiologiche indotte<br />

dai fattori stressogeni. Oltre un<br />

certo limite, se l’aggressione è


protratta o particolarmente intensa,<br />

l’organismo esaurisce il<br />

proprio potere di adattamento<br />

e si giunge a una fase di esaurimento.<br />

Si realizza quella condizione<br />

definita di stress cronico<br />

che si manifesta con i segni<br />

e i sintomi più svariati.<br />

Dal punto di vista della<br />

Medicina Tradizionale Cinese<br />

i vari agenti stressogeni,<br />

chiamati in questo contesto xieqi<br />

- fattori potenzialmente patogeni<br />

-, nell’impatto con l’organismo<br />

indurranno dei cambiamenti<br />

che determineranno un<br />

disequilibrio solo se le condizioni<br />

energetiche dell’aggredito sono<br />

inadeguate a “lottare” o ad<br />

adattarsi all’aggressore.<br />

Supponiamo che l’energia del<br />

Polmone sia in deficit: rispetto a<br />

un fattore climatico, a un batterio<br />

o a un virus, i meccanismi di<br />

difesa non saranno adeguati,<br />

per cui non solo potrà comparire<br />

una sindrome da raffreddamento<br />

o influenzale, ma potrà<br />

facilmente complicarsi con problemi<br />

polmonari.<br />

Come può<br />

accadere<br />

che l’energia<br />

sia in deficit?<br />

Ad esempio, se lavoriamo molto<br />

e riposiamo poco. Ma il deficit<br />

sarà ancora più grande se -<br />

cosa molto comune - oltre a lavorare<br />

molto, mangiamo anche<br />

male. Il deficit di energia<br />

avrà sintomi e conseguenze diverse<br />

a seconda che sia coinvolto<br />

un organo o un altro.<br />

Inoltre, potrà complicarsi lentamente<br />

con un deficit di altri<br />

aspetti dell’energia, come lo<br />

yang, il sangue o lo yin.<br />

Ognuna di queste condizioni di<br />

deficit ha un quadro di segni e<br />

sintomi differenti e ognuno<br />

predispone ad ammalare in un<br />

modo specifico.<br />

Se l’energia del corpo, invece<br />

di circolare, ristagna - e questa<br />

è una condizione estremamente<br />

comune nella nostra<br />

società, come conseguenza di<br />

emozioni troppo intense o represse<br />

- comparirà tutto il corredo<br />

sintomatologico che viene<br />

abitualmente denunciato<br />

dalla persona stressata. Si manifesta<br />

tensione intercostale e<br />

allo stomaco, eruttazioni, nausea,<br />

gonfiori addominali, sbalzi<br />

d’umore, depressione, irritabilità,<br />

senso di frustrazione, senso<br />

di distensione al seno prima<br />

dei mestrui. Se il ristagno di<br />

energia si complica con presenza<br />

di “calore/fuoco” potranno<br />

comparire segni e sintomi<br />

più gravi come cefalea, insonnia,<br />

accessi di collera incontrollabile,<br />

emicrania, ipertensione.<br />

E, inoltre, la presenza di “calore/fuoco”<br />

potrà associarsi con<br />

altri fattori patogeni, interni o<br />

esterni, quali il Vento, l’Umidità,<br />

la Secchezza. E comparirà una<br />

vasta gamma di nuovi segni e<br />

sintomi.<br />

Potremmo elencare un ampio<br />

numero di condizioni che rendono<br />

inadeguate le capacità<br />

dell’organismo a fronteggiare i<br />

vari fattori stressogeni, esterni<br />

ed interni al corpo. Ogni persona<br />

ha una sua configurazione<br />

energetica (costituzione) e un<br />

suo stile di vita, che condizionano<br />

e determinano la propria capacità<br />

di adattamento ai cambiamenti<br />

cui la vita ogni giorno<br />

ci espone.<br />

Che fare?<br />

La conoscenza dei propri limiti<br />

e fragilità da proteggere è indispensabile<br />

per sapere quali sono<br />

le cose da fare o non fare<br />

per sottrarsi allo stress e rimanere<br />

in salute. Tuttavia, al di là<br />

della prevenzione, è utile sapere<br />

che cosa quotidianamente ci<br />

può aiutare a capire cosa ci accade,<br />

e come possiamo sottrarci<br />

alla facili scappatoie che temporaneamente<br />

ci fanno sentire<br />

pieni di energie e di buonumore.<br />

Va compreso che per controllare<br />

lo stress non è utile, anzi<br />

è dannoso, ricorrere a dolci<br />

e cioccolato, all’alcool, tabacco<br />

e droghe di varia natura.<br />

È’ utile imparare a riposare<br />

quando si è stanchi, a mangiare<br />

correttamente, a far fluire le<br />

proprie emozioni, respirare<br />

profondamente e ultimo, ma<br />

non meno importante, imparare<br />

a meditare. ❃<br />

✔<br />

www. Energiaperlavita.it<br />

e-mail caterina.martucci@energiaperlavita.it<br />

HOD <strong>33</strong><br />

45


46HOD 3 3<br />

Appuntamento con l’Arte<br />

Che cosa, più<br />

del potersi esprimere,<br />

crea benessere?<br />

Paul Klee - Strada principale e strade secondarie - 1929<br />

Intervista<br />

al Dr. Giorgio Bedoni<br />

a cura di<br />

Lucia Perfetti<br />

Con questo numero<br />

di HOD, inizia la collaborazione<br />

di Lucia<br />

Perfetti, diplomata<br />

all’Accademia di Belle<br />

Arti di Brera, organizzatrice<br />

di eventi<br />

d’arte ed esperta di<br />

educazione alla comunicazione<br />

tramite<br />

la libera espressione<br />

artistica.<br />

La rubrica “Appuntamento<br />

con l’Arte”,<br />

vuole essere uno<br />

spazio dedicato alle<br />

sue diverse forme.<br />

Attraverso interviste<br />

e reportage si<br />

affronteranno temi<br />

riferiti all’arte contemporanea.<br />

Per il “nostro primo appuntamento” ho incontrato il Dr. Giorgio<br />

Bedoni, psichiatra e psicoterapeuta, che utilizza l’Arte come<br />

mezzo terapeutico per i propri pazienti presso il Servizio Psichiatrico<br />

Diagnosi e Cura dell'Azienda Ospedaliera di Melegnano.<br />

Ho avuto il piacere di conoscerlo a una conferenza sull’arteterapia<br />

presso l’ex Ospedale psichiatrico Paolo Pini, all’incirca otto<br />

anni fa, incontrandolo poi nuovamente come docente presso<br />

il Centro di Formazione nelle Arti Terapie “La linea dell’arco” di<br />

Lecco, dove tuttora si occupa di formazione. Parlando di arte e<br />

di benessere non si può non parlare di Giorgio Bedoni:<br />

Da quanto tempo utilizza l’arte nella sua professione<br />

di psichiatra?<br />

Dagli anni della mia formazione come psichiatra presso<br />

l’Università di Pavia anche se, per certi versi, la scoperta delle<br />

profonde connessioni tra arte e psichiatria risale al mio primo<br />

interesse, la poesia.<br />

Come si lega la scrittura all’Arte grafica?<br />

La scrittura è legata all’Arte del Novecento. Si pensi, tra i molti<br />

esempi, alla celebre e paradossale opera di René Magritte “Ceci<br />

n’est pas une pipe” (“Questa non è una pipa”). Anche negli ateliers<br />

di arteterapia i miei stessi pazienti utilizzano la poesia. Spontaneamente,<br />

inseriscono nei prodotti grafici e pittorici parole e<br />

scritte in supporto all’immagine,<br />

talvolta per rafforzarla,<br />

oppure come elemento<br />

narrativo autonomo.<br />

Altri psichiatri famosi<br />

nel passato hanno utilizzato<br />

l’arte come<br />

mezzo terapeutico...<br />

R. Magritte, “Ceci n’est pas une pipe” , Coll. priv.


Vassilij Kandinskij - Primo acquerello<br />

astratto - 1910 (1913).<br />

L’utilizzo dei linguaggi dell’arte nei processi terapeutici<br />

è cosa recente. Tuttavia già a partire<br />

dall’800 si raccolsero le forme d’espressione<br />

dei “folli”, dei bambini e dei popoli ritenuti a<br />

quell’epoca “primitivi”: opere che interessarono<br />

non solo gli psichiatri ma anche gli artisti.<br />

Tra questi spiccavano, indubbiamente, i surrealisti<br />

- Andrè Breton e Max Ernst in modo particolare<br />

- attirati dai linguaggi del sogno, dal pensiero<br />

automatico e dall’impronta infantile di<br />

queste opere. È poi necessario ricordare che<br />

“l’arte dei folli” ha impegnato nel corso del<br />

Novecento la migliore tradizione psichiatrica<br />

europea: si pensi agli scritti di Binswanger (“Tre<br />

forme di esistenza mancata”, 1956 - SE ed.1992)<br />

e di Prinzhorn (“Bildnerei der Geisteskranken”,<br />

1922 - Springer ed., 1995), e in anni più recenti<br />

alle riflessioni di Franco Basaglia (“Kitch ed<br />

espressione figurativa psicopatologica, 1964 Il<br />

Verri n. 15) sulle forme d’arte nella psicosi,<br />

senza dimenticare i lavori fondamentali per<br />

l’arte terapia dello psicoanalista britannico<br />

Donald Winnicott (“Gioco e realtà”, 1971 -<br />

Armando ed.1974).<br />

Gli artisti come si ponevano davanti a<br />

questo fenomeno?<br />

Kandinsky e Klee, i maggiori esponenti dell’epoca,<br />

furono attratti dai disegni dei malati<br />

mentali. Kandinsky si interessò della “scienza<br />

dell’anima”, il che è particolarmente evidente<br />

nei suoi disegni. Anche Klee fu d’accordo, definendo<br />

le opere dei malati mentali uno straordinario<br />

repertorio di studio per l’arte contemporanea.<br />

Klee affermò che “l’Arte non riproduce<br />

ciò che è visibile ma rende visibile ciò che<br />

non lo è”.<br />

Giorgio Bedoni ha scritto diversi saggi su<br />

arte e psicopatologia e si occupa di formazione<br />

nel campo disciplinare delle arti<br />

terapie. È autore, con Bianca Tosatti, di<br />

“Arte e psichiatria. Uno sguardo sottile”<br />

(Mazzotta ed., 2000). Nel dicembre 2004<br />

ha pubblicato con Selene Edizioni il libro<br />

“Visionari. Arte, sogno, follia in Europa”, un<br />

racconto sulle tracce di quegli autori che<br />

dai primi anni del Novecento sollecitano<br />

lo sguardo delle avanguardie artistiche e<br />

gli studi della tradizione psichiatrica e psicoanalitica.<br />

“Visionari” è un viaggio in<br />

Europa attraverso i luoghi, le collezioni e<br />

gli atelier terapeutici che definisce una vera<br />

e propria cartografia che si nutre di coincidenze<br />

storiche, geografiche e culturali.<br />

Un testo che è, nello stesso tempo, un diario<br />

di viaggio, una ricerca al confine tra arte<br />

e psichiatria e uno strumento per la riflessione<br />

sulla pratica dell’arteterapia.<br />

“Il bisogno di espressione è di tutti” scriveva<br />

Kandinsky, “è una necessità interiore”.<br />

Ma i limiti dell’arte allora?<br />

È una domanda cui forse è impossibile rispondere:<br />

le ricordo solo una splendida frase dell’artista<br />

americano Robert Rauschenberg: “la pittura<br />

è un buco nero fra l’arte, la vita e l’avventura”.<br />

Un’affermazione, a mio avviso, che conferma per<br />

via paradossale l’irriducibile natura polisemica<br />

dell’esperienza estetica. In questo senso l’arte si<br />

configura come il luogo del molteplice, dei linguaggi<br />

e delle tecniche, del progetto e del desiderio.<br />

Un’esperienza, come Freud aveva ben<br />

compreso, che attinge ai nostri bisogni più riposti<br />

e segreti e che permette, nel migliore dei casi,<br />

di dare voce alla nostra dimensione infantile e<br />

più autenticamente vitale. ❃<br />

✔<br />

HOD <strong>33</strong><br />

Per segnalazioni, domande,<br />

suggerimenti:<br />

info@luciaperfetti.it 47


48HOD 3 3<br />

Contro lo stress<br />

impariamo a conoscere<br />

di Elena Marinoni<br />

Rhodiola Rosea L.<br />

Gli alti livelli di<br />

stress imputabili alla<br />

vita moderna sono<br />

probabilmente il<br />

principale fattore<br />

responsabile di disturbi<br />

e malattie<br />

croniche ed invecchiamento<br />

precoce.<br />

Quando un fattore<br />

di stress colpisce<br />

l’organismo, il<br />

corpo reagisce innalzando<br />

istantaneamente<br />

i livelli di<br />

quelli che vengono<br />

chiamati “ormoni<br />

dello stress” (corticosteroidi<br />

e catecolamine).<br />

gli “adattogeni”<br />

Quando il fattore di stress si prolunga, ad es. un duro e costante<br />

allenamento atletico, il corpo impara a tollerare questo<br />

stimolo adattandosi ed aumentando la propria resistenza.<br />

La fase di adattamento è un periodo salutare, in cui<br />

il corpo reagisce positivamente dandoci una sensazione di<br />

benessere. La fase di esaurimento sopraggiunge invece<br />

quando il corpo non è più in grado di combattere lo stress<br />

e si arrende. Allora compaiono i primi sintomi di malessere,<br />

che peggiorano rapidamente. Questa terza fase si sviluppa<br />

in genere dopo alcuni mesi, a volte anni, ma è possibile<br />

mantenere sotto controllo lo stato di stress assumendo i<br />

cosiddetti “adattogeni”, sostanze che aiutano l’organismo a prolungare<br />

la fase di adattamento ed a contrastare gli effetti negativi<br />

di uno stress protratto. Gli adattogeni sono sostanze naturali<br />

che aumentano in modo non specifico la resistenza di un<br />

organismo senza disturbarne i normali parametri biologici. I loro<br />

principali effetti sono:<br />

● aumentare la disponibilità di energia durante la giornata<br />

● ridurre la sensazione di stress<br />

● incrementare la resistenza e la vigilanza mentale<br />

● procurare un sonno profondo e riposante<br />

● accelerare significativamente il processo di guarigione e recupero<br />

dopo la malattia.<br />

Un’importante caratteristica di queste sostanze è poi l’innocuità,<br />

in quanto possiedono pochi e non gravi effetti collaterali.<br />

Scoperti nel 1947 dallo scienziato russo Dr. Nicolai Lazarev, che<br />

coniò per l’appunto il termine “adattogeno”, devono al farmacologo<br />

sovietico Dr. Brekhman le più ampie ricerche riguardo<br />

alle piante più importanti, quali il Panax Ginseng (Ginseng coreano<br />

o cinese) e l’Eleuterococco (Ginseng siberiano), ad oggi<br />

conosciuti come adattogeni di prima generazione.<br />

I 3 criteri per identificare un adattogeno sono:<br />

1<br />

Deve essere innocuo e causare il minimo disturbo alle normali<br />

funzioni fisiologiche dell’organismo.


✔per lo stress<br />

Rhodiola rosea<br />

La Rhodiola rosea (Rhodiola russa o siberiana),<br />

eccellente integratore anti-età con<br />

attività adattogenica ed anti-stress,è un<br />

adattogeno di seconda generazione, privo<br />

cioè di effetti collaterali quali costipazione<br />

ed eccessiva eccitazione mentale. In<br />

Russia, nota anche come “radice dorata”, è<br />

usata da secoli per sopportare il rigido clima<br />

siberiano e le problematiche condizioni<br />

di vita dei suoi abitanti. Appartiene alla<br />

famiglia delle Crassulacee e cresce principalmente<br />

ad alta quota nelle aree artiche<br />

europee ed asiatiche. È un pianta perenne<br />

che può raggiungere i 70 cm di altezza e<br />

produce fiori di colore giallo. Per secoli è<br />

stata utilizzata nella medicina tradizionale<br />

russa, scandinava e di altri paesi<br />

nordici, ma sebbene sia stata studiata<br />

come adattogeno dai molti<br />

e svariati effetti salutari, le sue<br />

sorprendenti proprietà rimangono<br />

ancora poco conosciute nel<br />

mondo occidentale. La medicina<br />

popolare utilizzava la Rhodiola per aumentare<br />

la forza fisica, la produttività lavorativa,<br />

la longevità, la resistenza all’altitudine,<br />

per curare la fatica, la depressione,<br />

l’anemia, l’impotenza, i disturbi gastrointestinali,<br />

le infezioni e i disordini nervosi. Nei<br />

villaggi montani della Siberia viene tuttora<br />

regalata alle coppie prima del matrimonio<br />

per accrescere la fertilità ed assicurare la<br />

nascita di figli sani. In Asia centrale, il tè di<br />

Rhodiola è il più efficace trattamento contro<br />

raffreddore e influenza durante i rigidi<br />

inverni. ❃<br />

2<br />

La sua azione deve essere non-specifica<br />

(deve aumentare la resistenza a influenze<br />

avverse di un’ampia gamma di fattori dannosi<br />

di natura fisica, chimica e biologica).<br />

✔<br />

49<br />

parametro corporeo è alto, l’adattogeno lo ri-<br />

3<br />

Deve possedere un’azione normalizzante,<br />

indipendentemente dalla direzione dei<br />

cambiamenti patologici precedenti (se un<br />

porterà nella norma; se il parametro è basso,<br />

lo innalzerà al livello ottimale).<br />

La Rhodiola rosea potenzia e favorisce le prestazioni<br />

fisiche e mentali!<br />

È stata e continua ad essere utilizzata dagli atleti<br />

e dai cosmonauti russi per aumentare l’energia<br />

e la resistenza alla fatica e allo stress. È<br />

cardio-protettiva, normalizza infatti il ritmo cardiaco<br />

dopo l’esercizio intenso. Stimola il sistema<br />

nervoso, migliora le funzioni mentali ottimizzando<br />

l’irrorazione sanguigna a muscoli e<br />

cervello, ed aumenta anche la sintesi proteica.<br />

Si è scoperto che la Rhodiola può aiutare i pazienti<br />

con sindrome depressive, affaticamento<br />

mentale e fisico, perdita di memoria e disfunzioni<br />

cognitive dovute a cause diverse, disfunzioni<br />

sessuali e disordini legati alla menopausa.<br />

I sintomi dell’astenia (fatica, declino della<br />

capacità lavorativa, difficoltà a rimanere svegli,<br />

poco appetito, irritabilità e mal di testa) rispondono<br />

in maniera positiva al trattamento<br />

con Rhodiola rosea. Essa allieva la fatica, l’irritabilità,<br />

la distrazione, il mal di testa, la debolezza<br />

e altri sintomi vegetativi. Stimola il sistema<br />

immunitario in due modi: aumentando le<br />

resistenze dell’organismo contro le tossine<br />

che possono accumularsi durante un’infezione<br />

e rendendo meno suscettibili allo stress<br />

che sopprime il sistema immunitario e distrugge<br />

le nostre difese contro gli attacchi virali<br />

o batterici (quando siamo cronicamente<br />

esposti allo stress, gran parte dell’energia corporea<br />

viene persa senza ragione). Inoltre, poiché<br />

ricca di composti fenolici, aiuta a proteggere<br />

il sistema nervoso dal danno ossidativo<br />

prodotto dai radicali liberi. Infine, attiva un enzima<br />

che gioca un ruolo fondamentale nella<br />

demolizione del grasso immagazzinato nel<br />

tessuto adiposo; assieme all’esercizio fisico,<br />

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HOD <strong>33</strong>


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l’assunzione della Rhodiola rosea può<br />

essere un eccellente strumento di eliminazione<br />

di grasso in eccesso in persone<br />

con problemi di sovrappeso.<br />

Attenzione però: solo la Rhodiola russa<br />

(nord e ovest Siberia) contiene la concentrazione<br />

di principi attivi responsabile<br />

della sua alta attività farmacologica.<br />

La Rhodiola tibetana, o quella cinese,<br />

non sono altrettanto attive. Questo significa<br />

che anche se molti prodotti sul<br />

mercato contengono Rhodiola, non tutti<br />

hanno una buona attività biologica. I<br />

motivi? Può essere stata effettuata una<br />

cattiva raccolta durante la stagione sbagliata,<br />

oppure tale raccolta è avvenuta<br />

in una regione climatica non idonea alla<br />

pianta o in un’area geograficamente<br />

sbagliata, o sono stati utilizzati metodi<br />

di estrazione non corretti.<br />

I prodotti a base di Rhodiola rosea hanno<br />

dimostrato di avere veramente pochi<br />

effetti collaterali.<br />

La maggior parte degli utilizzatori trova<br />

che migliori l’umore, il livello di energia<br />

e la lucidità mentale. Alcuni, in particolare<br />

coloro che tendono ad essere ansiosi,<br />

potrebbero sentirsi eccessivamente<br />

attivi, nervosi o agitati. Se ciò<br />

dovesse avvenire, basterà semplicemente<br />

diminuire il dosaggio di assunzione,<br />

adattandolo alla propria reattività<br />

individuale. In questi casi, durante le<br />

prime settimane di trattamento la<br />

Rhodiola dovrebbe essere assunta nelle<br />

prime ore della giornata. I preparati a<br />

base di Rhodiola non hanno dimostrato<br />

interazioni con l’assunzione di altri<br />

medicinali, sebbene potrebbero avere<br />

effetti additivi con altri stimolanti. La<br />

Rhodiola viene bene assorbita se assunta<br />

a stomaco vuoto, 30 minuti prima<br />

di colazione e pranzo. ❃


Magnolia officinalis terrestre arborea<br />

(famiglia delle magnoliaceae)<br />

52<br />

HOD <strong>33</strong><br />

✔<br />

Una magnolia<br />

per l'ansia<br />

Disturbi legati al sistema<br />

nervoso centrale quali<br />

ansia e depressione,<br />

possono essere considerati<br />

i mali del secolo. Si<br />

manifestano con nervosismo,<br />

insonnia, disordini<br />

alimentari, abuso di alcolici,<br />

droghe. Tali patologie<br />

che spesso convivono e<br />

si alternano nello stesso<br />

soggetto, sono soventescatenati<br />

dallo stress.<br />

Ed ecco che come ansiolitico,<br />

la magnolia ha un<br />

pregio tutto suo: non<br />

mostra nessuno di quegli<br />

effetti collaterali che sono<br />

propri degli ansiolitici<br />

sintetici.<br />

Dr. Andrea De Zanetti<br />

D’origine cinese, la magnolia è alta da 12 a 22 mm, ha foglie<br />

caduche e fiori dai petali bianchi e carnosi, situati all'estremità<br />

dei rami. I frutti sono oblunghi di circa 15cm. È<br />

uno dei farmaci più popolari della medicina cinese, dove è<br />

conosciuta come hou pu (“spessa spoglia”) in virtù delle<br />

caratteristiche della sua corteccia. Quest'ultima si raccoglie<br />

in autunno o primavera e si usa dopo essere stata seccata.<br />

La sua conservazione, se adeguata in luogo fresco e asciutto,<br />

consente un mantenimento di uno o due anni. Va bene<br />

per la tosse, problemi urinari, asma, ma in particolare è indicata<br />

per contrastare ansia e disturbi ad essa correlati.<br />

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Grazie alle molte sostanze che contiene (tra cui il magnololo e l’onochiolo),<br />

la corteccia della magnolia riduce ansia, nervosismo, insonnia<br />

e tensione muscolare senza creare nessun effetto sedativo.<br />

La sua azione è testimoniata da studi importanti, in particolare nella<br />

Medicina Tradizionale Cinese, dove alcune miscele specifiche di vegetali<br />

secchi sono usate da migliaia di anni per riequilibrare disordini clinici.<br />

Tra queste, il saiboku-to, costituito da corteccia di magnolia e da<br />

altre 12 piante, si utilizza da secoli per la cura di ansia e insonnia.<br />

Da una serie di studi condotti sui ratti, si è capito che I’attività terapeutica<br />

dell’onochiolo per ridurre I'ansia è 5000 volte più potente dell'intera<br />

miscela presente nella pianta. Un altro studio ha confrontato<br />

I'attività di tale principio attivo con un classico ansiolitico sintetico. È stato<br />

così dimostrato che, pur avendo la stessa azione ansiolitica e rilassante,<br />

la magnolia non causa i danni collaterali caratteristici degli ansiolitici<br />

sintetici tra cui amnesia, dipendenza e tolleranza, cioè il rischio di<br />

aumentare vieppiù il dosaggio per ottenere lo stesso effetto. Sono stati<br />

condotti studi anche su un campione di uomini e donne stressati e con<br />

problemi di insonnia i quali, dopo 15 giorni di trattamento con prodotti<br />

che contengono corteccia di magnolia, dichiarano di riposare meglio,<br />

avere meno tensione muscolare e meno disturbi gastrici. Un altro utilizzo<br />

importante si ha nella cura della<br />

fame nervosa. Si sa infatti che nel<br />

20% dei grandi obesi il valore di<br />

cortisolo (un ormone prodotto dal<br />

surrene) subisce, a causa dello<br />

stress, un forte rialzo. Contribuendo<br />

ad abbassare il livello del cortisolo,<br />

la magnolia diminuisce anche lo stimolo<br />

della fame nervosa.<br />

In base a quanto detto, è evidente<br />

che la magnolia può trovare applicazione<br />

in svariate situazioni stressogene,<br />

e risultare sia preventiva che<br />

sintomatica in caso di fame nervosa,<br />

irritabilità, insonnia: tutti sintomi di<br />

squilibrio fisico e mentale. ❃


Il dito nella torta<br />

54<br />

ovvero piccole cronache di sapori<br />

Follie<br />

a tavola<br />

HOD <strong>33</strong><br />

di Stefano Reina<br />

Follia è sperimentazione,<br />

ma è anche la nostra originalità,<br />

affidarsi al proprio lato<br />

artistico per non omologarsi.<br />

Ed ecco che, a partire<br />

dalla scelta degli ingredienti<br />

meno usati, e soprattutto<br />

dalla loro insolita combinazione,<br />

possiamo trasmettere<br />

con gli antipasti quel<br />

“pizzico di follia” ai nostri<br />

ospiti. Il tutto sostenuto da<br />

una degna tavola imbandita,<br />

ad esempio mediante<br />

l’impiego di vere foglie di banano<br />

a guisa di tovaglia su<br />

cui disporre alcuni piccoli<br />

fiori veri o di carta colorata<br />

realizzati con l’Origami, alcune<br />

ciotoline cinesi in lacca<br />

bicolore nera e rossa (o<br />

altre tinte), abbinate a tovaglioli<br />

di carta verde e oro,<br />

posate in plastica nera, bicchieri<br />

marocchini in vetro<br />

rosso decorati d’oro. O ancora<br />

utilizzando fiori veri e<br />

profumati quali le gardenie,<br />

messe a galleggiare in piccole<br />

bacinelle d’ottone riempite<br />

d’acqua.<br />

Spada al pompelmo<br />

rosa<br />

È una ricetta semplicissima che unisce il gusto del pesce affumicato<br />

al profumo del pompelmo rosa. I due ingredienti sono<br />

leggeri e sani. Il pesce dovrebbe occupare un ruolo rilevante<br />

nella nostra dieta quotidiana per il suo apporto di grassi utili alla<br />

prevenzione delle malattie cardiache, mentre il pompelmo è<br />

ricco di vitamina C e, seppur in misura limitata, abbassa la pressione<br />

sanguigna ed è un noto “brucia grasso”.<br />

Ecco come procedere (per 4 persone): Vi occorrono<br />

8 fettine di pesce spada affumicato (lo trovate anche al supermercato),<br />

8 spicchi di pompelmo rosa privati della pellicina<br />

bianca, alcuni fili di erba cipollina fresca, 4 palmiti divisi a metà<br />

(8 pezzi in tutto). Stendete le fettine di spada su un piatto ovale<br />

capiente e posizionate all’inizio di ognuna di queste uno spicchio<br />

di pompelmo rosa e un pezzo di palmito, uno di fianco all’altro.<br />

Arrotolate ogni fettina in modo da ottenere degli involtini,<br />

che legherete con uno o due fili di erba cipollina chiusi con<br />

un nodo (fate con delicatezza per non romperli). Serviteli accompagnati<br />

con un buon vino bianco frizzante ben freddo.<br />

Caprino porcospino!<br />

Ingredienti: 400 g di formaggio caprino fresco di ottima qualità,<br />

una mela golden, un po’ di erba cipollina (anche disidratata),<br />

una manciata di pinoli, del pan carré, paprika, pepe, sale q.b.<br />

Preparazione: Tostate nel tostapane le fette di pancarré e<br />

tagliatele in 4 quadratini. Lavorate in una ciotola il caprino con<br />

un cucchiaio di erba cipollina tritata, pepe e sale a vostro gradimento.<br />

Il composto dovrà essere ben soffice. Tagliate la polpa<br />

di una mela a dadini di circa mezzo cm di lato. Unite i dadini di<br />

mela al formaggio e amalgamate. Tostate in una padella (senza<br />

nessun condimento) i pinoli, facendo attenzione a non bruciarli<br />

(devono prendere un bel colore ambrato) e versateli in un<br />

piatto. Ora spalmate un po’ del composto di formaggio su ogni<br />

quadratino di pancarré tostato dandogli la forma di una cupolina,<br />

cospargete con un pizzico di paprika, e decorate ogni stuzzichino<br />

con i pinoli tostati infilati nel formaggio come se fosse-


✔curiosità nella storia<br />

ro gli aculei del porcospino.<br />

Invitanti!<br />

Conchiglie<br />

a sorpresa<br />

Vi servono stampini a forma di conchiglia,<br />

ad esempio i gusci vuoti<br />

(venduti nei supermercati) solitamente<br />

usati per preparare le capesante<br />

gratinate.<br />

Ingredienti: 100 g di burro a<br />

fiocchetti, prezzemolo tritato, 40 ml<br />

di cognac, 250 g di prosciutto cotto,<br />

150 g di ricotta fresca, pepe<br />

macinato, qualche cetriolino sottaceto.<br />

Preparazione: Frullate la ricotta e<br />

il burro in un mixer sino a quando si<br />

sarà formato un composto morbido e<br />

spumoso. A parte tritate bene il prosciutto<br />

nel mixer e unite le due creme,<br />

aggiustate di sale, unite il cognac,<br />

un po’ di pepe, il prezzemolo e mescolate<br />

per qualche minuto.<br />

Rivestite le conchiglie con un po’ di<br />

pellicola trasparente e riempitele con<br />

la mousse, premendo in modo che<br />

prenda la forma della conchiglia.<br />

Dopo qualche ora di frigo, sformate<br />

le piccole mousse e decoratele con<br />

qualche fettina di cetriolino. Si possono<br />

ottenere risultati divertenti anche<br />

con altri stampini. ❃<br />

Nota Bene: Il prezzemolo contiene<br />

betacarotene, un principio trasformato<br />

dal fegato in<br />

Vit. A e C. Inoltre è<br />

un ortaggio diuretico<br />

e depurativo<br />

(sconsigliato alle<br />

donne in gravidanza).<br />

La ricotta è un<br />

formaggio poco<br />

grasso, con un limitato<br />

contenuto di<br />

proteine rispetto agli<br />

altri formaggi. ❃<br />

A proposito di follia<br />

Trai nobili romani, o alle corti seicentesche, i pranzi<br />

erano degli spettacoli veri e propri. I cuochi amavano<br />

stupire dando alla carne forma di pesci e viceversa,<br />

combinando i colori delle abbondanti spezie,<br />

impiegando ingredienti fuori stagione, l’uva e le fragole<br />

in gennaio… Spesso le pietanze erano frutto<br />

della combinazione di diversi gusti: salato, dolce e<br />

acido. Insomma si voleva ostentare fantasia e ricchezza,<br />

ma si diede anche origine a ricette tuttoggi<br />

basilari, come la maionese, introdotta in Francia nel<br />

‘600 dal Duca di Richelieu.<br />

I romani Per le pietanze i Romani amavano abbinare<br />

sapori opposti, così alla portata dolce ne seguiva<br />

una salata. Ma per insaporire i piatti insipidi<br />

la salsa più usata fu il garum, ottenuto dalla fermentazione<br />

di piccoli pesci salati con l’ausilio di erbe<br />

particolari. Nient’altro che l’avo del nostro dado<br />

da cucina!<br />

A Ferrara Alla corte degli Estensi, si stupivano<br />

gli invitati ai banchetti con invenzioni a dir poco<br />

spettacolari: alcune portate erano letteralmente ricoperte<br />

di foglie d’oro, c’erano statue di zucchero e<br />

paesaggi di pasta in miniatura e, grazie ad accorgimenti<br />

particolari, dei volatili lanciavano lingue di<br />

fuoco dal becco.<br />

Leonardo in cucina Sappiamo quasi tutto<br />

del “genio italiano”, ma forse non tutti sanno dell’esperienza<br />

del giovane Leonardo come cameriere e<br />

cuoco a Firenze. Purtroppo le sue “invenzioni culinarie”,<br />

pur presentate con grande estro artistico, non<br />

ebbero molto successo. Più fortuna incontrarono le<br />

invenzioni: il cavatappi, l’affettatrice e il trita-aglio.<br />

Follie newyorkesi Nella seconda metà<br />

dell’800, nei più famosi ristoranti<br />

di New York era possibile far decorare<br />

il tavolo a seconda del proprio<br />

gusto, con candelieri, lampade e<br />

quant’altro si desiderasse. Si narra<br />

addirittura che per un noto miliardario<br />

fu predisposta a centrotavola<br />

una piccola piscina con cigni! E<br />

a fine pasto, gli ospiti potevano<br />

portarsi a casa il menù, rigorosamente<br />

scritto su fogli d’argento. ❃<br />

Absolut Vodka Collection. Promocard<br />

HOD <strong>33</strong><br />

55


56HOD 3 3<br />

Origine<br />

In passato il miglio era l’alimento base<br />

delle popolazioni africane e asiatiche, ma<br />

è stato anche uno dei cereali più coltivati in<br />

Europa, sostituendo la carne che pochi potevano<br />

permettersi. In questi ultimi anni è stato<br />

riscoperto per le sue virtù naturali che lo<br />

rendono in assoluto il cereale più digeribile.<br />

Caratteristiche nutrizionali<br />

Il miglio presenta alti valori di lecitina e<br />

colina, oltre che di proteine, grassi, carboidrati,<br />

vitamine, sali minerali. È ritenuto utile<br />

per potenziare le difese naturali dell’organismo.<br />

Indicazioni<br />

Per la sua funzione altamente digeribile<br />

è indicato per le gestanti, i bambini e<br />

per tutti coloro che vogliono mantenere e mi-<br />

Crema al miglio e limone<br />

INGREDIENTI ● 100 g di farina di miglio<br />

● 6 dl di latte ● 150 g di ricotta ● 2 cucchiai di<br />

miele ● 2 dl di panna ● 2 limoni: scorza di 1 e<br />

succo di tutti e 2 ● 1 cucchiaio di vaniglia ● una<br />

presa di sale.<br />

PREPARAZIONE Stemperate la farina in 1 dl<br />

di latte e, mescolando, versate la pastella negli<br />

altri 5 dl di latte bollente. Cuocete per 5 minuti<br />

e lasciate raffreddare. Mescolate gli altri ingredienti<br />

e servite tiepido o dopo averlo tenuto in<br />

frigo per un paio di ore. ■<br />

✔<br />

Il Miglio<br />

Miglio al pomodoro<br />

INGREDIENTI ● 1 grossa cipolla ● 3 cucchiai<br />

d’olio extra vergine d’oliva ● 250 g di miglio ●<br />

6 dl d’acqua ● 250 g di polpa di pomodoro o<br />

pomodori pelati ● 1 noce di burro ● panna a<br />

piacere ● sale q.b.<br />

PREPARAZIONE Rosolate la cipolla tritata<br />

nell’olio, unite il miglio e continuate a rosolare<br />

per un momento. Versate l’acqua e cuocete<br />

per 15 minuti ca. a fuoco lento e con coperchio.<br />

Aggiungete gli altri ingredienti.<br />

Una variante: potete aggiungere alla cipolla<br />

peperoni tagliati a tocchetti. ■<br />

gliorare la loro forma fisica. Si ritiene che il<br />

miglio sia un forte alleato dello smalto dei<br />

denti, del vigore dei capelli e della salute della<br />

pelle.<br />

Modalità di cottura<br />

e di consumo<br />

Èreperibile in chicchi decorticati e in fiocchi.<br />

Il chicco è più saporito e cuoce in<br />

15-20 minuti, mentre il fiocco cuoce con le<br />

stesse modalità degli altri cereali (10-15 minuti).<br />

Il miglio in grani si sposa bene nelle<br />

zuppe, con i legumi, le verdure e le erbe profumate.<br />

■<br />

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sul c/c postale n. 43013200<br />

intestato a: HOD benessere<br />

Via Col di Lana, 4 - 20136 Milano<br />

Potete vederla v sul sito<br />

ederla sul sito www<br />

www.hod.it


58HOD 3 3<br />

L’uso delle spezie<br />

Mini-corso di Cucina con Noi Due<br />

La curcuma<br />

Questa volta abbiamo pensato di<br />

parlare di una spezia, la curcuma<br />

(dall’arabo “curcum”, in indiano<br />

“haldi”), molto usata in cucina soprattutto<br />

per il suo colore giallo,<br />

che rende immediatamente piacevole il<br />

primo impatto con il cibo. Il giallo ha tantissimi<br />

significati ma in questo momento,<br />

in cui sono molti i paesi che hanno bisogno<br />

di una preghiera (di qualunque fede<br />

essi siano), diciamo subito che il giallo è il<br />

colore della spiritualità, È un piccolo gesto,<br />

ma per noi vale molto. Non a caso nella filosofia<br />

indiana il colore svolge un ruolo di<br />

importanza basilare. Essa sostiene che il<br />

corpo è composto da aria, acqua, minerali<br />

e calore, mentre l’anima è composta dai<br />

colori. Il colore è dunque il nutrimento dell’anima.<br />

E il giallo rimanda alla radiosità<br />

che risveglia e dà calore, suscitando una<br />

sensazione d’espansione e spingendo al<br />

movimento. È il colore dell’illuminazione e<br />

TRATTORIA LATTERIA<br />

NOI DUE<br />

Viale Col di Lana, 1<br />

Tel. 02/58.10.15.93<br />

CUCINA<br />

VEGETARIANA<br />

NATURALE<br />

E BIOLOGICA<br />

Non si servono alcolici<br />

della redenzione, perciò chi lo preferisce<br />

tende al cambiamento e alla ricerca<br />

del nuovo.<br />

Sempre, quando si parla di spezie, o<br />

meglio ancora della cucina vegetariana,<br />

oltre che fare considerazioni igieniche,<br />

economiche, morali e religiose,<br />

occorre dire che per garantire una<br />

buona salute e prevenire le malattie essa<br />

pone grande importanza alla corretta assunzione<br />

di cibi e bevande. Insegna anche che<br />

una dieta di cibi puri, non contaminati e non<br />

trattati, aiuta il corpo a restare in salute ed<br />

evita l’accumulo di tossine. La curcuma è<br />

usata nella medicina ayurvedica come diuretico,<br />

purificatore del sangue e stimolante.<br />

Originaria dell’Asia tropicale, la curcuma è facile<br />

da usare. Basta non friggerla e aggiungerla<br />

al brodo o a qualsiasi sugo, dare un<br />

piacevole colore alla pietanza. L’unico inconveniente<br />

è che, se non si fa attenzione, colora<br />

un po’ dovunque. Il nostro obbiettivo è<br />

quello di studiare il modo migliore per ottenere<br />

dei “bei” piatti rendendo così grade-<br />

✔<br />

Farro, zucca e cicoria<br />

(per 2 persone)<br />

Cuocete 200 g di farro molto al dente, nel<br />

frattempo fate soffriggere in poco olio extra<br />

vergine d’oliva un cucchiaio di cipolla,<br />

100 g circa di zucca e una manciata di cicoria<br />

tagliata sottile. Fate rosolare a fuoco lento per alcuni minuti,<br />

aggiungendo un mestolino di brodo di verdura per altrettanti<br />

minuti. Unite 2 cucchiai di salsa di pomodoro già<br />

insaporita, amalgamate il tutto con un cucchiaio di curcuma,<br />

sale q.b. e il farro con del brodo, ultimando la cottura.<br />

Guarnite con prezzemolo e olio crudo. ❃


✔<br />

●<br />

vole anche l’aspetto visivo, dal momento<br />

che a tavola il sapore non è sempre l’unico<br />

senso ad essere importante. Vi proponiamo<br />

due ricette facili da realizzare. ❃<br />

Salsa al curry<br />

Ingredienti ● 1 cipolla ● 6 cucchiaini<br />

di olio extra vergine d’oliva o di ghee<br />

● 1 cucchiaino di polvere di curry e<br />

mezza di curcuma ● 2 tazze di brodo e<br />

mezza tazza di latte ● sale.<br />

Preparazione Sbucciate e tritate finemente<br />

la cipolla, ponetela in un tegame,<br />

unite l’olio o il ghee e fatela soffriggere<br />

a fuoco lento senza imbiondirla.<br />

Sciogliete la polvere di curry e la<br />

curcuma con il latte, aggiungetelo al<br />

soffritto, salate e lasciate insaporire<br />

per un minuto. Mescolando, versate il<br />

brodo e continuate la cottura per 15<br />

minuti sempre a fuoco moderato. La<br />

salsa può essere utilizzata per accompagnare<br />

verdure o altro. ❃<br />

Divertente e amara<br />

“I ragazzi irresistibili”, una delle opere<br />

più divertenti e conosciute di Neil Simon,<br />

è andata in scena al teatro Manzoni di<br />

Milano nell’edizione della compagnia La<br />

Contrada del Teatro Stabile di Trieste,<br />

con la regia di Francesco Macedonio.<br />

Johnny Dorelli e Antonio Salines hanno<br />

interpretato i ruoli di Willy Clark e Al<br />

Lewis, due ex attori americani affiatatissimi<br />

in scena, che nella vita si sono sempre<br />

detestati. Si riuniranno dopo 11 anni<br />

di separazione in una “serata-revival” all’insegna<br />

di gag, rancori, acciacchi e solitudini<br />

a confronto. Due ruoli creati per<br />

attori brillanti e perfetti come Johnny<br />

Dorelli, artista eclettico e amato showman<br />

che ha festeggiato i cinquant’anni<br />

della sua fortunata carriera e Antonio<br />

Salines, attore e regista, nome storico della<br />

scena italiana. ❃<br />

FIERE E MERCATI BIO<br />

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DOVE TROVERETE<br />

ANCHE<br />

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Domenica 13 <strong>Marzo</strong> e il 24 e 25<br />

Aprile MERCATO BIO a Monza,<br />

piazza S.Paolo;<br />

● Domenica 13 <strong>Marzo</strong> e 10 Aprile,<br />

MERCATO BIO ad Appiano Gentile<br />

(CO), piazza della Chiesa;<br />

● Mercoledì 16 <strong>Marzo</strong> e 20 Aprile,<br />

MERCATO BIO a Voghera , piazza<br />

Duomo;<br />

● Domenica 20 <strong>Marzo</strong> e 17 Aprile,<br />

MERCATO BIO a Sesto<br />

S.Giovanni, rondò (fermata MM);<br />

● Sabato 26 <strong>Marzo</strong> e 23 Aprile,<br />

MERCATO BIO a Vimercate (MI),<br />

piazza S.Stefano;<br />

● Domenica 27 e Lunedì 28 <strong>Marzo</strong><br />

(Pasqua) FIERA DELL’ANGELO a<br />

Borgonovo Val Tidone (PC);<br />

● Domenica 27 <strong>Marzo</strong> e 24 Aprile,<br />

MERCATO BIO a Saronno (MI),<br />

piazza Shuster;<br />

● Venerdì 1 Aprile, MERCATO BIO<br />

a Piacenza, via Calzolai;<br />

● Sabato 2 Aprile MERCATO BIO a<br />

Cinisello Balsamo, piazza Costa;<br />

● Sabato 2 e Domenica 3 Aprile,<br />

MERCATO BIO a Brescia, piazza<br />

della Vittoria;<br />

● Domenica 3 Aprile, MERCATO<br />

BIO a Pavia, piazza Duomo;<br />

● Sabato 16 e Domenica 17 Aprile,<br />

MERCATO BIO a Desenzano del<br />

Garda (BS) , piazza Matteotti;<br />

(Stefania Bortolotti)<br />

59<br />

HOD <strong>33</strong>


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Vi propone per questo numero<br />

l’acquisto di:<br />

Via Magenta, 1/a - <strong>2005</strong>3 Muggiò (Milano)<br />

Tel./Fax 039/21.44.401 - E-mail: info@ecoe.it - www.ecoe.it<br />

GESTIRE LO STRESS<br />

di Roberto Rossi, Ed. De Vecchi, pagg. 159, € 9,81<br />

Attraverso numerosi esercizi, questionari e test,<br />

possiamo imparare a riconoscere in tempo il nostro<br />

stress personale; a distinguere tra quello negativo<br />

e quello positivo; a fronteggiare crisi di ansia<br />

e di ira, ia ndividuare le sorgenti del benessere<br />

personale...<br />

LA SACRA FOLLIA DELLA COPPIA<br />

di Paule Salomon, Ed. L'Età dell'Acquario, pagg. 250,<br />

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Come si costruisce un rapporto di coppia. L'attrazione<br />

fisica non basta ad evitare il conflitto fra i<br />

sessi. Occorrono l'accettazione della responsabilità<br />

di se stessi e la riscoperta del sentimento dell’amore.<br />

30 MODI PER VINCERE LO STRESS<br />

di C. Schriner, Ed. Red, pagg. 157, € 8,50<br />

Le più semplici tecniche di rilassamento per sciogliere<br />

le tensioni muscolari, superare le ansie, modificare<br />

gli atteggiamenti negativi... mentre facciamo<br />

colazione, sotto la doccia, in autobus. Respirazioni<br />

guidate, visualizzazioni, automassaggio ...<br />

CHE STRESS!<br />

di Panarei, Ed.Tecniche Nuove, pagg. 192, € 16,00<br />

Lo stress può condizionare la nostra vita, ma potrebbe<br />

anche aiutarci a costruirla. Può insegnarci a<br />

sfuggire le malattie, può essere un modo di vivere<br />

il nostro tempo e, addirittura, una condizione che<br />

ricerchiamo. Questa breve raccolta di saggi vuole<br />

dimostrare proprio che l’assiduo studio dello<br />

stress, forse solo agli albori, sta portando alla luce<br />

una serie di aspetti e conoscenze che ne dipingono<br />

un’immagine meno drammatica, possibilmente<br />

plasmabile, anche grazie al fatto che la farmacologia<br />

e la psicologia ci stanno insegnando a dominare<br />

lo stress e a ridurlo a nostro favore. ❃<br />

COME ORDINARE<br />

tramite telefono o fax<br />

039/21.44.401,<br />

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di Sergio Dal Barco<br />

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■ Aggiunta di € 4,00<br />

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HOD <strong>33</strong><br />

61


Abano Terme (Pd), Farmacia S. Lorenzo<br />

Dr. Pedrina<br />

Asti, Farmacia Corso Savona Dr. Viola<br />

Asti, Farmacia Dr. Liprandi “Alla torre rossa”<br />

Asti, Farmacia Dr. Maggiora<br />

Asti, Farmacia Garello Dr. Stevano<br />

Asti, Farmacia S. Rocco Dr. Baralis<br />

Asti, Farmacia Sanitas Dr. Bocchi Ghibaudi<br />

Bagnolo in Piano (Re), Farmacia Dr. Panciroli<br />

Barlassina (Mi), Farmacia alla Madonna<br />

Dr. Vintani<br />

Bassano del Grappa (Vi),<br />

Farmacia alle Grazie Dr. Todesco<br />

Bergamo, Farmacia Cinque vie Dr. Rolla<br />

Bergamo, Farmacia Dr. Villa<br />

Bergamo, Farmacia Dr. Visigalli<br />

Bosco Mesola (Fe), Farmacia Dr. Schiavoni<br />

Bovezzo (Bs), Farmacia De Michelis<br />

Brescia, Farmacia Castello Dr. Ferrari<br />

Brescia, Farmacia Dr. Schiavo<br />

Brescia, Farmacia Già Spedali Civili<br />

Dr. Rastrelli<br />

Brescia, Farmacia S. Antonio Dr. Saccardi<br />

Brescia, Farmacia Zadei Dr. Marfurt<br />

Bolzano, Farmacia Dr. Franch<br />

Cadoneghe (Pd), Farmacia alla Castagnara<br />

Dr. Stella<br />

Calamandrana d’Asti, Farmacia<br />

di Calamandrana Dr. Morando<br />

Canelli (At), Farmacia Dr. Marola<br />

Canelli (At), Farmacia Dr. Sacco Luigi<br />

Cappella Maggiore (Tv), Farmacia Dr. Marson<br />

Casalnoceto (Al), Farmacia Dr. Montanari<br />

Castel d’Azzano (Vr), Farmacia Dr. Paci<br />

Cazzago Brabbia (Va), Farmacia Dr. Stefini<br />

Cento (Fe), Farmacia Ugo Bassi Dr. Ghini<br />

Chiavari (Ge), Farmacia Bellagamba<br />

Dr. Barilari<br />

Chiavari (Ge), Farmacia Centrale Dr. Lantermo<br />

Como, Farmacia Internazionale Dr. Tassone<br />

Conegliano Veneto (TV), Farmacia Centrale<br />

Dr. Costacurta<br />

<strong>Hod</strong> è distribuito da Viprof in queste farmacie:<br />

Costa Volpino (Bg), Farmacia Dr. Bernardelli<br />

Costa Volpino (Bg), Farmacia Dr. Pennacchio<br />

Cotigliole d’Asti (At), Farmacia Centrale<br />

Dr. Verri<br />

Crema, Farmacia Dr. Granata<br />

Cremona, Farmacia Dr. Leggeri<br />

Erba, Farmacia Dr. Tili<br />

Faenza (Ra), Farmacia Sansoni<br />

Feletto Umberto (Ud), Farmacia Dr. Comuzzi<br />

Genova, Farmacia Caprera Dr. Lagomarsino<br />

Genova, Farmacia della Madonnina Dr. Cerruti<br />

Givoletto (To), Farmacia Gallo<br />

Grugliasco (To), Farmacia Dr. Torta<br />

Lovero (So), Farmacia Dr. Vairetti<br />

Lugagnano (Vr), Farmacia Lugagnano<br />

Dr. Guglielmini<br />

Mantova, Farmacia Cooperativa Mantovana<br />

Merano, Farmacia Maia Bassa Dr. Battisti<br />

Mestre (Ve), Farmacia alla Madonna<br />

Dr. Salvagnin<br />

Milano, Farmacia Affori Dr. Spaggiari<br />

Milano, Farmacia Argonne, Dr. Ambrec<br />

Miano, Farmacia Bligny Dr. Brambilla<br />

Milano, Farmacia Centro Milano Dr. Protasoni<br />

Milano, Farmacia Dr. Ambreck<br />

Milano, Farmacia Formaggia Dr. Travierso<br />

Milano, Farmacia Legnani Dr. De Zanetti<br />

Milano, Farmacia Dr. Marinoni<br />

Modena, Farmacia Buon Pastore Dr. Blandini<br />

Modena, Farmacia S. Chiara Dr. Romani<br />

Modena, Farmacia S.Faustino Dr. Incerti<br />

Montafia (At), Farmacia Santa Chiara<br />

Dr. Ercole e Mura<br />

Monza (Mi), Farmacie Comunali<br />

Nerviano (Mi), Farmacia Dr. Preti<br />

Nizza Monferrato (At), Farmacia Dova<br />

Dr. Boschi<br />

None (To), Farmacia S. Lorenzo None<br />

Padova, Farmacia ai Carmini Dr. Petterle<br />

Padova, Farmacia Arcella Dr. De Poli<br />

Pedemonte (Vr), Farmacia S. Rocco<br />

Piacenza, Farmacia Dr. Dallavalle<br />

Pianezze S. Lorenzo (Vi), Farmacia Dr. Peruzzo<br />

Piovà Massaia (At), Farmacia<br />

S. Francesco Dr. Fasoglio<br />

Portogruaro (Ve), Farmacia Flaborea Dr. Floris<br />

Ravenna, Farmacia S. Biagio Dr. Gueltrini<br />

Ravenna, Farmacia S. Teresa Bambin Gesù<br />

Rivarolo Canavese (To), Farmacia Dr. Garelli<br />

Rivoli (To), Farmacia S. Paolo Dr. Maschietto<br />

Roncegno Valsugana (Tn), Dr. Bellavitis<br />

Rovigo, Farmacia S. Ilario Dr. Simeoni<br />

Sacile Pordenone (Pn), Farmacia Dr. Romor<br />

Samarate (Va), Farmacia Dr. Mosca<br />

San Colombano al Lambro (Mi),<br />

Farmacia Centrale di Dr. Vannini e Bosia<br />

San Damiano d’Asti (At), Farmacia<br />

Dr. Bergonzo<br />

San Giovanni Lupatoto (Vr), Farmacia Garofoli<br />

San Martino Buon Albergo (Vr), Farmacia<br />

Nicolis Dr. Pomari<br />

San Marzano Oliveto (At), Farmacia<br />

S. Marzano Dr. Taddei<br />

San Massimo (Vr), Farmacia Dr. Prati<br />

San Michele al Tagliamento (Ve),<br />

Farmacia Dr. Comelli<br />

Sarmeola di Rubano (Pd), Farmacia Sanfiori<br />

Dr. Pagnan<br />

Sassuolo (Mo), Farmacia Franzoni<br />

Dr. Brancaleoni<br />

Scandiano (Re), Farmacia Lazzaro Spallanzani<br />

Dr. Masonia<br />

Seregno (Mi), Farmacia Dr. Re<br />

Siena, Farmacia Quattro Cantoni Dr. Liserani<br />

Spilamberto (Mo), Farmacia Dr. Violi<br />

Susegana (Tv), Farmacia Dr. Tonolo<br />

Taino (Va), Farmacia di Taino Dr. Fezzardi<br />

Thiene (Vi), Farmacia Dr. Pretto<br />

Torino, Farmacia Algostino Dr. De Michelis<br />

Torino, Farmacia Collegiata S. Maria<br />

Torino, Farmacia Parella<br />

Torino, Farmacia S. Carlo<br />

Torreselle Piombino Desenzano (Pd), Farmacia<br />

Dr. Boesso<br />

Trescore Balneario (Bg), Farmacia<br />

Dr. Mazzoleni<br />

Trento, Farmacia ai Solteri Dr. Gadotti<br />

Trento, Farmacia alla Bolghera Dr. Maestranzi<br />

Trento, Farmacia Gallo Dr. Cainelli<br />

Treviso, Farmacia Dr. Patelli<br />

Trieste, Farmacia all’Aquila Imperiale<br />

Dr. Bulfon<br />

Udine, Farmacia Del Monte Sas Dr. Sartoretti<br />

Udine, Farmacia Zambotto<br />

Venezia, Farmacia al Basilisco Dr. Baldiserotto<br />

Verona, Farmacia Dr. Bacchini<br />

Vicenza, Farmacia Centrale Dr. Valeri<br />

Verona, Farmacia Dr. Coghi<br />

Verona, Farmacia Roma Dr. Vecchioni<br />

Vicenza, Farmacia S. Chiara Dr. Pretto<br />

Villafranca (Vr), Farmacia Dr. Mortari<br />

Villafranca d’Asti (At), Farmacia Dr. Scaletta<br />

Villanova d’Asti (At), Farmacia Dr. Vottero<br />

Vimercate (Mi), Farmacia Dr. Perego<br />

Vittorio Veneto (Tv), Farmacia ai Frati<br />

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Voghera (Pv), Farmacia Dr. Gregotti<br />

Zelo Buon Persico (Lo), Farmacia Dr. Mortari<br />

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