Hod Benessere n° 33 - Marzo 2005 - Anno VIII - Periodico ...
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<strong>Hod</strong> <strong>Benessere</strong><br />
n° <strong>33</strong> - <strong>Marzo</strong> <strong>2005</strong> - <strong>Anno</strong> <strong>VIII</strong> - <strong>Periodico</strong> - Diffusione gratuita
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Viale Col di Lana, 4 - 20136 Milano<br />
oppure e-mail: info@hod.it
Nevrosi o non nevrosi di Paolo Vintani 4<br />
La città dei clown - intervista a Ettore Sacchi<br />
a cura di Marina Robbiani 6<br />
Menopausa, un aiuto all’età che avanza<br />
di Stefania Bortolotti 10<br />
Amore & follia di Carlo Rosso 12<br />
News in pillole: Uno scoop da sballo<br />
di Raffaella Ferrari 16<br />
L’erba racconta: Un “tiramisu” naturale<br />
di Sara Termini 18<br />
A scuola dall’erborista: Depurazione primaverile<br />
L’henné a cura della Dott.ssa Cagnola 20<br />
Liposuzione che fare<br />
intervista a Francesca de Roma<br />
a cura di Marina Robbiani<br />
Vetrina<br />
a cura di Stefania Bortolotti<br />
Fitocosmetici nel trattamento seno<br />
di Umberto Borellini e Luca Perin<br />
Unghie<br />
di Maria Carbotti<br />
Tatuaggio alla henna<br />
di Stefania Santospirito<br />
Speciale Bellezza<br />
Rosmarino, l’erba del mare di Paolo Tedaldi 24<br />
Dolore e medicina palliativa, alcune precisazioni<br />
di Alberto Ambreck e Raffaella Ferrari 39<br />
Asma e stress di Luigi Tonetti 40<br />
Stress e riflessologia di Duccio Ruggeri 43<br />
Follia e stress nella Medicina Tradizionale Cinese<br />
di Caterina Martucci 44<br />
Appuntamento con l’arte - intervista<br />
a Giorgio Bedoni di Lucia Perfetti 46<br />
Contro lo stress impariamo a conoscere<br />
gli “adattogeni di Elena Marinoni 48<br />
Una magnolia per l’ansia<br />
di Andrea De Zanetti 52<br />
Il dito nella torta: Follie a tavola<br />
di Stefano Reina 54<br />
Naturasì 56<br />
L’uso delle spezie: La curcuma<br />
Mini-corso di Cucina con Noi Due<br />
La libreria di Ecoè<br />
58<br />
60<br />
<<br />
DIRETTORE RESPONSABILE: Marina Robbiani<br />
CONSULENTE SCIENTIFICO: Paolo Vintani<br />
CONSULENTE EDITORIALE: Raffaella Ferrari<br />
GRAFICA: Lorena Manzini, Marco Nava<br />
PUBBLICITÀ: Anna Monza<br />
Tel/Fax 02.83.22.442 - <strong>33</strong>5.82.41.756<br />
anna_monza@fastwebnet.it<br />
EDIZIONI ALICE<br />
Via Col di Lana, 4 - 20136 Milano<br />
Tel 02.83.61.347 - info@hod.it - www.hod.it<br />
STAMPA: Sinergie & Soluzioni Grafiche<br />
Via Brianza, 3/5 - Z.I. Sesto Ulteriano<br />
San Giuliano Milanese<br />
Reg.Trib. Milano n° 305 del 22.4.1998<br />
A questo numero hanno collaborato: Alberto<br />
Ambreck, Umberto Borellini, Stefania Bortolotti,<br />
Clementina Cagnola, Maria Carbotti, Ilaria<br />
Comolo, Sergio Dal Barco, Andrea De Zanetti,<br />
Raffaella Ferrari, Elena Marinoni, Caterina<br />
Martucci, Noi Due, Lucia Perfetti, Luca Perin,<br />
Stefano Reina, Carlo Rosso, Duccio Ruggeri,<br />
Paolo Tedaldi, Sara Termini, Luigi Tonetti, Paolo<br />
Vintani.<br />
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a casa?<br />
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Abbonarsi costa 20 euro<br />
per 5 numeri da versare<br />
sul c/c postale<br />
n. 43013200<br />
intestato a:<br />
HOD benessere<br />
Via Col di Lana, 4<br />
20136 Milano<br />
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info@hod.it<br />
HOD <strong>33</strong><br />
3
4<br />
HOD 3 3<br />
Nevrosi<br />
o non nevrosi<br />
✔<br />
Dr. Paolo<br />
Giovanni Vintani<br />
“<br />
Essere o non<br />
essere; qui il<br />
punto: se sia più<br />
nobile per l’animo<br />
subire i sassi<br />
e i dardi dell’oltraggiosa<br />
Fortuna,<br />
o prender<br />
l’armi contro un<br />
mare di triboli e<br />
affrontandoli<br />
chiudere la partita.<br />
Morire-dormire<br />
nulla più: e<br />
con un sonno dire<br />
che mettiamo<br />
fine ai cordogli e<br />
alle mille miserie<br />
che sono il natural<br />
retaggio della<br />
carne, è soluzione<br />
da augurarsi a<br />
mani giunte.<br />
”<br />
(Shakespeare, Amleto,<br />
atto III scena I )<br />
Chissà come in un tranquillo borgo dell’Inghilterra del XVI secolo<br />
qual era Stratford on Avon, Shakespeare poteva immaginare così<br />
bene le frenesie moderne. Nel dramma del giovane Amleto è presente<br />
tutto quello che serve a descrivere i nostri stress e le nostre<br />
follie. Amleto si finge folle per smascherare il regicida, e forse certe<br />
nostre “stranezze” non sono che delle recite per discernere ciò<br />
che accade in questo frenetico mondo. Lo stesso consumo di ansiolitici,<br />
sempre più in aumento, non è forse una spasmodica ricerca<br />
di un sonno riparatore che (ahimé) tale non è? Perché, come<br />
continua Amleto nel suo monologo, “quali sogni potranno sopravvenire<br />
quando siamo già sgrovigliati dal tumulto della vita<br />
mortale”. Sono piuttosto fughe alla ricerca di una serenità presunta,<br />
i problemi non scompaiono di certo con il sonno. Da tutto questo<br />
emerge invece un celato vittimismo, una ricerca disperata di<br />
giustificazioni. In una sola parola: stress.<br />
Io non sono né un sociologo, né tanto meno uno psicologo o un<br />
medico, ma solo un farmacista. Elton John direbbe “ Don’t shoot<br />
me , I am only the piano player!”, non è mio compito l’analisi della<br />
persona che mi trovo di fronte, devo solo consigliarla al meglio,<br />
prenderla per mano e aiutarla in un percorso di guarigione. Ciò non<br />
toglie che il ruolo professionale che il farmacista riveste gli impone<br />
in primo luogo di capire il proprio cliente e di consentire, grazie alle<br />
sue conoscenze, di dare un’oggettiva valutazione della situazione<br />
presentata. Non è nel “sostituire” un farmaco usato (e forse abusato)<br />
da anni con un prodotto naturale che si risolve il problema.<br />
Piuttosto il rischio è di assecondare le tendenze dell’uomo moderno<br />
citate prima, innanzitutto quella ricerca di giustificazioni (“Non<br />
assumerò più quel farmaco, non voglio farmi del male, prenderò solo<br />
prodotti naturali: da oggi!”) che suona come una fuga che si<br />
esaurisce nel giro di poche notti insonni.<br />
Se abbiamo in mente tutto ciò possiamo stabilire degli obbiettivi<br />
reali e non illusori. Se facciamo comprendere quale ruolo ha il<br />
sonno, ma più ancora quale importanza ha la tranquillità quotidiana<br />
per la salute; se aiutiamo a non demonizzare i farmaci ma<br />
a considerarli come armi pericolose talvolta necessarie; se, in poche<br />
parole, cerchiamo di capire le follie dei novelli interpreti sha-
kesperiani quali mezzi di sopravvivenza, possiamo<br />
usare al meglio i nostri consigli. Non è giusto<br />
illudere le persone con presunti risultati miracolistici,<br />
specie se il problema è complesso e<br />
grave.<br />
Fitoterapia dello stress<br />
Le erbe medicinali che possiamo usare quali<br />
complementi terapeutici in uno stato di tensione<br />
psico-fisica sono molte. Ne citerò solo alcune<br />
per offrire un piccolo aiuto pratico. Va anche<br />
detto che la forma farmaceutica da utilizzare<br />
può essere assunta in base alle proprie preferenze:<br />
tisana, tintura madre, capsule (se prodotte<br />
correttamente). Vi immaginate suggerire a<br />
un giovane manager, uno di quelli con i minuti<br />
contati, di prepararsi una tisanina tre o quattro<br />
volte al giorno? O viceversa, dare alla nonnina<br />
per cui “le erbe sono le erbe“ pratiche e voluminose<br />
capsule di estratto secco?<br />
La prima pianta a cui chiedo aiuto è<br />
l’Eleuterococco senticosus, detto Ginseng<br />
siberiano. Fa parte infatti della famiglia del<br />
Ginseng ma non presenta l’effetto a volte eccitante<br />
di quest’ultimo. L’attività farmacologia è tonica<br />
generale, adattogena (un bel termine che<br />
sta a significare il potere di facilitare l’adattabilità<br />
alle situazioni di stress), antidepressivo. Pochi<br />
sanno che questa radice ha anche il dono di diminuire<br />
i tempi di “addormentamento” e migliorare<br />
il sonno: dunque fa dormire meglio, cosa<br />
che a volte è più redditizia che dormire di<br />
più. È utile negli stati di stress, surmenage psico-fisico,<br />
stati di affaticamento, convalescenze,<br />
astenia, ansietà, astenia sessuale. La tintura<br />
madre di Ginseng siberiano (45<br />
gocce tre volte al giorno) è un<br />
ottimo rimedio, anche se si può<br />
assumere anche il decotto della<br />
radice o altri tipi di estratti.<br />
Sembra peraltro che la pianta abbia<br />
un’interessante attività immunostimolante.<br />
L’ansia ha un ruolo<br />
importante nei casi di stress, ed è<br />
impensabile non pensare di attenuare la sua<br />
presenza. Due piante consigliate: Tilia Tomentosa<br />
e Passiflora.<br />
La prima (in questo caso consiglio il macerato<br />
glicemico 1 Dh ), nella ragione di 50<br />
gocce tre volte al giorno in un po’ d’acqua,<br />
può permettere di recuperare una certa serenità<br />
senza problemi di sonnolenza. La Passiflora<br />
incarnata (fiore della passione) è un ottimo<br />
sedativo, leggermente ipnotico, spasmolitico.<br />
Da usare in caso di angoscia, insonnia, ipereccitabilità<br />
nervosa, ansia, stati di stress, palpitazioni<br />
cardiache. Come per l’Eleuterococco, segnalo<br />
la tintura madre nella ragione di 30 gocce<br />
due volte al giorno per poi aumentare la dose<br />
a 50 gocce la sera prima di coricarsi.<br />
Anche se il panorama delle possibilità è molto<br />
più vasto, già con queste poche piante si può<br />
dare quel supporto necessario ad affrontare la<br />
vita in modo più sereno, senza scordare che se<br />
lo stress è reale e l’ansia persiste, è necessario<br />
l’intervento del medico. Infatti non dobbiamo<br />
interpretare l’uso delle medicine non convenzionali<br />
(se non prescritte dal medico) quali sostitutive<br />
ad una terapia in corso. Tra l’altro, il rischio<br />
è di scoraggiarsi per non avere raggiunto<br />
l’obbiettivo sperato. Mai sospendere una terapia<br />
di colpo, specie se contraddistinta dall’uso di ansiolitici;<br />
contengono molecole che danno una dipendenza<br />
psico-fisica e che è indispensabile togliere<br />
gradualmente e con buon senso.<br />
Spesso l’errore della medicina moderna non è<br />
in ciò che si usa ma come, soprattutto quando<br />
si vuole risolvere il problema rapidamente e perentoriamente.<br />
I nostri mali sono dovuti alla<br />
somma di molti fattori e ciò che ci insegnano<br />
in particolare le Medicine<br />
Tradizionali è che la malattia non<br />
è esogena (che viene dall’esterno)<br />
ma ha una natura endogena.<br />
E che la salute è principalmente<br />
una perdita di equilibrio: equilibrio<br />
perso nei sempre più presenti momenti<br />
di stress. ❃<br />
HOD <strong>33</strong><br />
5
6<br />
HOD <strong>33</strong><br />
Intervista a<br />
Ettore Sacchi,<br />
“in arte”<br />
Snàporaz<br />
a cura di<br />
Marina Robbiani<br />
Può succedere che<br />
per un improvviso<br />
dolore la nostra vita<br />
cambi completamente<br />
direzione.<br />
Il vuoto che ci<br />
lascia una perdita<br />
a noi cara è così<br />
grande che per<br />
tentare di capire si<br />
può perfino trovare<br />
la forza di abbracciare<br />
una scelta<br />
che una volta<br />
avremmo definito<br />
con una sola parola:<br />
“folle”.<br />
La città<br />
dei clown<br />
Come nasce l’Associazione Veronica<br />
Sacchi?<br />
Nel 2001, dopo la perdita improvvisa di nostra<br />
figlia Veronica. Da questo momento è nato<br />
il desiderio di creare qualcosa interamente<br />
dedicato a lei. È così che ci è venuta in mente<br />
quest’Associazione, che vuole aiutare i giovani ad<br />
avvicinarsi al volontariato e poi sostenerli, formarli, promuoverli.<br />
Veronica aveva cominciato a fare i primi passi nel sociale<br />
e io e mia moglie ci siamo accorti che i ragazzi hanno<br />
bisogno di essere indirizzati per sfruttare al meglio le loro<br />
possibilità. Abbiamo dunque puntato sulla “clownterapia”, la<br />
famosa medicina del sorriso di Patch Adams. All’inizio il mio<br />
compito era quello di organizzare i corsi di formazione insieme<br />
allo staff di Clown One. Ogni corso, gratuito, dura 4<br />
week-end e una volta “diplomati”, i clown dottori cominciano<br />
il tirocinio nei vari ospedali, orfanotrofi, ricoveri per anziani.<br />
Questo succede ormai settimanalmente, ma all’inizio li<br />
accompagnavo solo qualche volta, un po’ per esserci, un po’<br />
per dar loro coraggio.<br />
E poi?<br />
Mi è successa una cosa molto bella. Un giorno ci hanno<br />
chiesto di andare in una casa di cura per malati psichici, dalle<br />
parti di Genova. È qua che ho deciso il mio battesimo da<br />
clown. Mi hanno dato una giacca colorata e un naso rosso<br />
e ho iniziato. Mi sono comportato bene, forse anche per una<br />
certa predisposizione personale “a fare il cretino”. Ero consapevole<br />
del bisogno di far restare viva la mia ironia.<br />
Cosa le è venuto meglio?<br />
Ho cercato di usare la sensibilità. Mi sembrava importante il<br />
solo fatto di stare con quelle persone, ascoltarle, avere pia-
cere di esserci. La giornata è stata molto intensa<br />
e ho percepito con chiarezza che era<br />
quella la strada che stavo cercando. Era l’inizio<br />
di una nuova vita. Forse cercavo delle<br />
risposte, forse questa strada me l’aveva indicata<br />
mia figlia Veronica. La stessa Liguria<br />
aveva un significato, era il luogo dove<br />
Veronica ha avuto l’incidente. Nulla di casuale<br />
insomma, piuttosto un messaggio.<br />
Ecco. Ho sentito tutto questo come una<br />
motivazione molto profonda e ho continuato,<br />
andando soprattutto dove richiedevano<br />
risposte non facili. Così la settimana dopo<br />
eravamo a Torino, nel carcere delle Vallette,<br />
tra i collaboratori di giustizia, mafiosi pentiti<br />
con pene dai 5 anni all’ergastolo.<br />
Ma tutto questo non bastava.<br />
Sentivo che mi mancava qualcosa. Volevo<br />
capire esattamente perché lo facevo: se per<br />
stare con i ragazzi, per moda (si parla molto<br />
di clown oggi), per sentirmi utile, interessante,<br />
farmi dire che ero una bella persona…<br />
Insomma, avevo bisogno di mettermi<br />
alla prova e ho partecipato a un viaggio organizzato<br />
da Clown One nel sud Italia.<br />
Mattina e pomeriggio senza sosta<br />
in carcere, tra ammalati di tumore,<br />
malati mentali, reparti<br />
pediatrici, un campo profughi.<br />
Infine con delle persone<br />
disabili, tra le esperienze più<br />
dure che abbia mai vissuto.<br />
avuto risposte confortanti, ho visto gente<br />
che rideva, si sentiva bene, ci voleva incontrare<br />
di nuovo.<br />
Una piccola<br />
bimba russa<br />
Cosa l’ha spinta di più, l’emozione o<br />
il dolore?<br />
L’emozione e la sfida che conteneva. Tant’è<br />
che subito dopo decisi di andare in Russia,<br />
15 giorni tra Mosca e S.Pietroburgo. Era anche<br />
un’occasione per conoscere Patch<br />
Adams e non volevo perderla. Patch è davvero<br />
un personaggio speciale, di grande carisma,<br />
genuino, che crede sul serio in quello<br />
che fa. Abbiamo lavorato insieme in strada<br />
ma soprattutto negli orfanatrofi, la Russia<br />
ha circa 2 milioni di orfani tra cui molti bambini<br />
disabili, autistici, ciechi, muti, con cui interagire<br />
e comunicare non era per nulla<br />
semplice.<br />
Neanche la lingua poteva aiutarvi…<br />
È vero, ma io cercavo soprattutto<br />
di stare con quei bambini che<br />
mi parevano messi un po’<br />
peggio. Mi ricordo una bambina<br />
cieca, molto piccola, con la<br />
testa nell’angolo del divano,<br />
il dito in bocca e una<br />
Come ne è uscito?<br />
Sono tornato molto provato.<br />
Profondamen-<br />
"<br />
La<br />
te colpito. Ma<br />
ho visto che la<br />
cosa funzionava.<br />
Non che si<br />
possa guarire<br />
con la clownterapia,<br />
ma ho<br />
vera sfida<br />
nella Vita sta<br />
nel rimanere<br />
pazzi facendo<br />
finta di essere<br />
normali<br />
"<br />
HOD <strong>33</strong><br />
7
8<br />
HOD 3 3<br />
✔<br />
scarpa tenuta in alto con l’altra mano. È come<br />
se mi avesse attratto, volevo capire.<br />
Avevo come me una fisarmonica giocattolo,<br />
gliel’ho messa in mano e l’ho aiutata a<br />
schiacciare i tasti. Lei ha sentito il suono ed<br />
è rimasta colpita, si è come calmata di colpo<br />
e ha tirato giù il braccio con la scarpa.<br />
Poi ha iniziato a sorridere e io sono riuscito<br />
a prenderla in braccio e a tenermela così<br />
quasi per un’ora.<br />
Per ricevere informazioni sui<br />
corsi, ricordando che sono gratuiti,<br />
volontari e aperti a qualsiasi<br />
età:<br />
Associazione Veronica<br />
Sacchi ONLUS<br />
Via Don Guanella 11/2-4<br />
(MM Precotto) - Milano<br />
Tel. 02-27.000.276<br />
oppure <strong>33</strong>5-7573223<br />
ettoresacchi@tiscali.it<br />
veronicasacchi@libero.it<br />
Per fare una donazione,<br />
bonifico a:<br />
Associazione<br />
Veronica Sacchi Onlus<br />
Banca Agricola Mantovana<br />
c/c 10629/20<br />
CAB 01606 - ABI 05024<br />
I ragazzi come reagiscono in mezzo a<br />
tutto questo?<br />
In qualche modo se l’aspettano. Possono<br />
avere delle perplessità sul riuscire a far ridere<br />
alcune persone ridotte molto male,<br />
ma non li ho mai visti spaventati. Anche ultimamente<br />
siamo stati in Argentina, in mezzo<br />
alle “villas”, ai quartieri poveri di Buenos<br />
Aires e nel nord del paese, in un paio di<br />
ospedali e in un riformatorio di ragazzi ex<br />
tossici. Ma pur avendo assistito, soprattutto<br />
in strada, a condizioni di vita incredibili, a situazioni<br />
di abbandono e miseria, si sono<br />
adattati molto bene. Ovviamente questo<br />
aiuta a cambiare molti punti di vista, ogni<br />
cosa si ridimensiona…<br />
Chi paga?<br />
L’Associazione. Fa parte della nostra missione<br />
dare una mano a chi vorrebbe fare un’esperienza<br />
all’estero ma non può pagarsi il<br />
viaggio.<br />
In che modo queste esperienze l’aiutano?<br />
Quando torno da questi viaggi e vado al<br />
Buzzi, dove i bambini sono puliti e tutto è a<br />
posto e sotto controllo, mi sento molto tranquillo,<br />
decisamente più a mio agio di prima.<br />
In secondo luogo sono esperienze importanti<br />
anche da raccontare ai ragazzi. Mentre<br />
per quanto riguarda la mia vita più intima,<br />
mi sento più vicino a mia figlia Veronica.<br />
Sono sicuro che là da dove mi guarda, sarà<br />
sicuramente contenta che suo padre abbia<br />
scelto questa strada. Non avendo una grande<br />
fede, sono riuscito ad “accettare” un po’<br />
meglio quanto è successo proprio grazie a<br />
quello che sto facendo. Mi sono quasi dato<br />
le risposte che cercavo. La rabbia, l’angoscia,<br />
il dolore rimangono, però adesso so di<br />
fare delle cose molto belle per me e per gli<br />
altri e credo di dover dire grazie a Veronica.<br />
Quello che mi spiace è che talvolta si inizia<br />
a prendere certe strade solo davanti a quei<br />
dolori che cambiano la vita. Sarebbe bello<br />
avvicinarsi e partecipare in prima persona a<br />
esperienze del genere a prescindere da<br />
quanto ci è successo.<br />
Le foto di questo articolo sono di Sergio Caminata.
Clown di tutto<br />
il mondo unitevi<br />
Talvolta, durante un viaggio, qualcuno di noi<br />
si chiede come possono rimanere le persone<br />
che avviciniamo e che poi, in qualche<br />
modo, abbandoniamo. È vero, anche se<br />
penso che sia sempre meglio fare qualcosa,<br />
anche poco, che niente. Mi conforta pensare<br />
che questo sia solo l’inizio. Prendiamo<br />
Patch Adams. Sono 15 anni che ogni anno<br />
va negli orfanotrofi russi, ce l’ha fatta<br />
perfino a tirar fuori dei bambini e a trovar<br />
loro dei lavori, farli diventare clown<br />
portandoli con sé e dando così delle piccole<br />
speranze agli altri ragazzini che incontrano<br />
insieme. Anche in Argentina abbiamo<br />
conosciuto un’Associazione locale di clown,<br />
chissà forse anche loro potranno un giorno<br />
formare altri clown. L’importante è la continuità.<br />
La prossima sfida?<br />
Continuare con i corsi e le “uscite” di Milano<br />
al Buzzi, dove da più di un anno andiamo<br />
regolarmente 2 volte la settimana, e poi<br />
al Pini, al piccolo cottolengo Don Orione.<br />
L’attività dell’Associazione va bene ma la<br />
prossima vera sfida, meglio ancora “la missione”<br />
che vorrei organizzare come<br />
Associazione Veronica Sacchi senza appoggiarmi<br />
più a nessuno, è un viaggio in<br />
Palestina o in Afghanistan, negli ospedali da<br />
guerra. Un modo di entrare un po’ più nel<br />
profondo, anche se occorre aspettare che la<br />
situazione diventi meno pericolosa per non<br />
mettere a rischio la vita dei ragazzi.<br />
Il sogno?<br />
Una volta Patch Adams mi ha scritto: “non<br />
smettere mai di seguire i tuoi sogni più selvaggi”.<br />
Ecco, mi piacerebbe diventare un<br />
piccolo Patch Adams italiano, allargare l’attività<br />
e coinvolgere sempre più persone. Le<br />
cose da fare sono tante, e tante le idee.<br />
Pratiche soprattutto, come costruire uno scivolo<br />
per disabili nel nostro spazio e promuovere<br />
dei corsi di ballo, una danza/ginnastica<br />
ideata da una coppia in carrozzella<br />
che insegna anche a persone normali: il<br />
suo nome è danceability ed è una tecnica<br />
di danza che permette a persone "disabili"<br />
di ballare insieme a persone "abili" eliminanco<br />
così il concetto di diversità fra gli uni<br />
e gli altri.<br />
Insomma, la clownterapia lavora.<br />
Quando vedi un bambino sorridere, o una<br />
vecchietta malata informarsi di quando torni,<br />
alla fine è a te che si apre il cuore. A volte<br />
può succedere di sentirti molto stanco,<br />
sfogarti in un pianto, ma è sempre liberatorio<br />
e positivo, anche quando succede ai ragazzi.<br />
Sarà banale, ma sto sperimentando<br />
una cosa molto piacevole: più si dà agli altri<br />
più si riceve. ❃<br />
HOD <strong>33</strong><br />
9
10HOD 3 3<br />
Menopausa,<br />
un aiuto all’età<br />
che avanza<br />
Vampate, insonnia, sudorazioni, sbalzi d’umore<br />
e aumento di peso. Ma anche irritabilità,<br />
ansia, depressione, secchezza della pelle<br />
e perdita d’interesse verso il sesso. Per una<br />
donna su quattro la menopausa rappresenta<br />
un vero e proprio “terremoto”, da cui è difficile<br />
uscire senza l’aiuto del medico.<br />
La terapia ormonale sostitutiva:<br />
parliamone<br />
Grazie ai progressi della scienza medica e al miglioramento delle<br />
condizioni di vita, le statistiche dicono che la donna vive mediamente<br />
82 anni contro i 60 anni dei primi del Novecento. Un<br />
dato che ci deve far riflettere. Mentre la maggioranza delle nostre<br />
bisnonne non sapeva nemmeno cosa fosse il climaterio,<br />
oggi il 95% delle donne raggiunge questa fase della vita.<br />
Gran parte della popolazione femminile vive almeno 30 anni<br />
in post-menopausa, dovendo quindi affrontare i problemi fisici<br />
e psicologici che la cessazione della funzione ovarica comporta.<br />
L’impatto con una condizione nuova della propria femminilità<br />
è spesso traumatico: oggi la donna “over 50” è ancora “giovane”<br />
e ha una funzione rilevante al di fuori del nucleo famidi<br />
Stefania<br />
Bortolotti<br />
La menopausa? Le donne italiane<br />
non sempre ne parlano volentieri. La<br />
vivono infatti come un passaggio<br />
drammatico della vita e per questo la<br />
temono. Per molte è ancora “l’età<br />
critica”. Insomma, il climaterio fa paura.<br />
Complici la timidezza e la vergogna,<br />
molte signore non sfiorano l’argomento<br />
nemmeno con le amiche<br />
più care per non obbligarle a mettere a nudo vissuti magari<br />
sgradevoli. Inoltre, c’è la preoccupazione che una volta privato<br />
l’organismo degli ormoni, aumentino i rischi per la salute.<br />
La menopausa è un evento fisiologico caratterizzato dalla cessazione<br />
della funzionalità ovarica e quindi della fertilità, ma anche<br />
dall’incapacità delle ovaie di produrre quantità sufficienti di<br />
estrogeni, i quali hanno un ruolo importante per il benessere<br />
dell’organismo. Oggi si può fare molto per affrontare questa fase<br />
particolarmente delicata della vita femminile, utilizzando con<br />
intelligenza i mezzi che la medicina propone quando le mestruazioni<br />
cominciano a fare i “capricci”. Uno di questi è la terapia<br />
ormonale sostitutiva.<br />
Pittore preraffaellita, “Venere”.
liare. Ed è proprio questo ruolo sociale a far sì<br />
che le donne vedano con preoccupazione i<br />
cambiamenti provocati dalla menopausa e<br />
siano sempre meno disposte a subirli passivamente.<br />
Per affrontarli al meglio, l’ausilio del<br />
ginecologo è fondamentale.<br />
Afferma il Dott. Enrico Lavelli, Coordinatore<br />
dei Servizi Ambulatoriali di<br />
Ostetricia, Ginecologo della Clinica San<br />
Carlo di Paderno Dugnano (Mi): “La medicina<br />
ha risposto a questa esigenza fornendo<br />
diversi spunti terapeutici, tra cui la terapia ormonale<br />
sostitutiva (HRT, Hormone Replacement<br />
Therapy), che consente di ricreare le<br />
condizioni ormonali simili a quelle che hanno<br />
accompagnato la donna per tutta l’età fertile,<br />
controllando quei fastidiosissimi ‘sintomi’ che<br />
segnano l’esordio della menopausa come<br />
vampate, sudorazioni e insonnia”.<br />
La somministrazione di estrogeni funziona anche<br />
come “tonico” mentale, perché diminuisce<br />
la propensione alla depressione, all’irritabilità,<br />
agli sbalzi d’umore e all’ansia. Questa<br />
terapia può aiutare, almeno in parte, problemi<br />
quali l’osteoporosi. Gli ormoni forniti dall’esterno<br />
sono in grado di contrastare la progressiva<br />
perdita di sostanza ossea e riducono<br />
il rischio di andare incontro a fratture con il<br />
passare degli anni. In più allontanano cistiti,<br />
vaginiti, disturbi urinari e consentono alla<br />
donna di mantenersi attiva sessualmente.<br />
Questa terapia si rivela importante anche sotto<br />
il profilo psicologico, perché durante gli anni<br />
del trattamento aiuta la donna ad accettare<br />
il cambiamento in atto nel suo corpo.<br />
Lo scopo di questa terapia? Alleviare innanzitutto<br />
i sintomi legati alla menopausa<br />
quando causano limitazioni e disagi nella vita<br />
personale, sociale e di coppia, e conservare<br />
l’ombrello protettivo nei confronti di quanto<br />
sopra indicato, di cui la donna è naturalmente<br />
dotata durante l’età fertile. Va comunque<br />
aggiunto che esiste un rischio molto piccolo<br />
di trombosi venosa profonda, embolia pol-<br />
✔<br />
La Clinica San Carlo di Paderno<br />
Dugnano (Mi) sta organizzando,<br />
per il prossimo aprile, i seguenti<br />
corsi aperti a tutti:<br />
● Ripartire con gusto: corso teoricopratico<br />
di educazione alimentare in menopausa.<br />
● Fisioterapia in menopausa: corso<br />
che si prefigge di insegnare a fare la<br />
prevenzione sui disturbi della statica pelvica.<br />
monare e tumore al seno (0,08%), ma le statistiche<br />
dicono che le donne che si sottopongono<br />
a questa terapia si controllano meglio,<br />
sono più attente alla loro salute, permettendo<br />
la diagnosi precoce di un’eventuale neoplasia.<br />
Un’osservazione degna di rilievo: questa terapia<br />
riduce il rischio di ammalarsi di tumori del<br />
colon-retto. Riassume il Dott. Lavelli: “La donna<br />
in menopausa è di fronte a una scelta: invecchiare<br />
naturalmente, o farlo “bene” esaminata<br />
nella sua globalità di persona da competenze<br />
professionali diverse quali ortopedico,<br />
cardiologo, neurologo e internista, aiutate anche<br />
da questa terapia, nel rispetto della sua<br />
volontà. È possibile, sotto controllo medico, ricorrere<br />
ad una terapia ormonale sostitutiva su<br />
misura, scegliendo il dosaggio e la via di somministrazione<br />
preferita (pillole, cerotti, gel,<br />
ovuli…), non dimenticando che è importante<br />
associare alla terapia una corretta alimentazione<br />
e un’adeguata attività fisica. Il risultato è<br />
che questo passaggio, oltre che graduale,<br />
ponga le basi per una migliore salute futura e,<br />
allo stesso tempo, migliori la qualità della vita<br />
presente con l’obiettivo di vivere l’età matura<br />
in maniera più consapevole”. ❃<br />
Per ulteriori informazioni:<br />
Tel. 02.99.03.81<br />
www.clinicasancarlo.it<br />
✔<br />
HOD <strong>33</strong><br />
11
12 Amore & follia<br />
HOD <strong>33</strong><br />
✔<br />
Prof.<br />
Carlo Rosso<br />
“<br />
Vi sono due affermazioni<br />
dell’amore. Innanzitutto,<br />
quando l’innamorato<br />
incontra l’altro c’è l’affermazione<br />
immediata<br />
(psicologicamente: estasi,<br />
entusiasmo, esaltazione,<br />
proiezione folle di un avvenire<br />
appagato; sono divorato<br />
dal desiderio, dall’impulso<br />
di essere felice).<br />
Illudendomi dico di sì a tutto.<br />
A questo fa seguito un<br />
lungo tunnel. Il mio primo<br />
sì è roso dal dubbio, il valore<br />
amoroso è continuamente<br />
minacciato dallo<br />
svilimento. È il momento<br />
della passione triste, il momento<br />
in cui vanno crescendo<br />
il risentimento e<br />
l’oblazione. Da questo tunnel,<br />
tuttavia, io posso uscire…<br />
Ciò che ho affermato<br />
una prima volta posso affermarlo<br />
nuovamente,<br />
senza ripeterlo… voglio il<br />
suo ritorno, non la sua ripetizione.<br />
Io dico all’altro<br />
(vecchio o nuovo): Ricominciamo.”<br />
(‘Nietzsche)<br />
Cosa succede durante<br />
quel passaggio delicatissimo<br />
e pericoloso<br />
che porta dalla fase<br />
dell’innamoramento alla<br />
scoperta dell’amore? Perché è soprattutto in<br />
questo momento che molte coppie “scoppiano”,<br />
gli individui vanno in crisi e non si riconoscono più<br />
nell’altro. L’essere amato sembra di colpo svanire,<br />
per sempre. E a questo punto, cos’è che dobbiamo<br />
considerare più folle: l’innamoramento o<br />
l’amore?<br />
Questa domanda è attuale da circa quattro secoli. Infatti,<br />
è solo dal 1600 che nel mondo occidentale i concetti,<br />
prima antitetici, di matrimonio e amore iniziano a sovrapporsi.<br />
È solo da quel periodo che si è iniziato ad<br />
aspettarsi che i partner dei matrimoni combinati finissero<br />
per amarsi reciprocamente. Poi, verso il XIX secolo, la sequenza<br />
si capovolse: non era il matrimonio ad innescare la<br />
passione erotica, ma era questa a condurre all’amore coniugale.<br />
Tuttavia due sono i fatti che rendono la domanda attuale<br />
e drammaticamente centrale per ognuno di noi. Il primo<br />
è che la rivoluzione sessuale degli anni sessanta ha contribuito<br />
ad aumentare, nel mondo occidentale, l’importanza<br />
del piacere e della gratificazione sessuale, divenute un valore<br />
centrale nell’esistenza delle persone. Così le attese di gratificazione<br />
sessuale che il matrimonio (o la relazione di convivenza)<br />
deve fornire, sono nel tempo considerevolmente<br />
aumentate, e il crescente aumento dei divorzi è in parte interpretabile<br />
come la delusione per una relazione matrimoniale<br />
misurata con questo, abbastanza recente (nella storia<br />
umana), nuovo criterio. La soddisfazione sessuale è divenuta<br />
un diritto inalienabile, un valore ultimo e, spesso, la possibilità<br />
di costruire una relazione viene misurata sulla base di<br />
questo unico riferimento.<br />
Elaine Duillo, “Perfect Circles”, Berkley Books.
Il secondo fatto riguarda la natura dell’alleanza<br />
tra passione e impegno, tra amore e matrimonio,<br />
che è sempre stata instabile. Sui<br />
motivi di quest’instabilità cercherò di dire<br />
qualcosa più avanti. Tuttavia è fin troppo chiaro<br />
come, dal convergere della “storica” difficoltà<br />
a coniugare nel tempo l’amore e la passione<br />
con l’odierna convinzione che la sessualità<br />
sia centrale per il sé (e che la felicità<br />
della vita dipenda dalla sua espressione e gratificazione),<br />
si sia solidificato il dramma amoroso<br />
dell’uomo moderno. Il quale è culturalmente<br />
“obbligato” a vivere in un amore in cui<br />
la passione sessuale è la cartina tornasole<br />
del successo della sua relazione.<br />
Dovremmo dunque pensare<br />
che una relazione d’amore<br />
senza passione è una<br />
buona relazione?<br />
Lo scenario storico/culturale<br />
relativo all’attuale modo<br />
di intendere la relazione di<br />
coppia che ho precedentemente<br />
espresso (come tutte<br />
le modalità interpretative di<br />
un fenomeno), un po’ ci orienta<br />
e un po’ ci ingabbia. Quello<br />
che voglio rilevare è che “le cose”<br />
che tengono insieme una<br />
coppia e che ne costituisco spesso “l’amore”,<br />
ad esempio il rispetto, la stima, i progetti in<br />
corso, l’intimità non sessuale (i più vecchi<br />
possono ricordare l’interpretazione, nella trasposizione<br />
televisiva dei romanzi dell’ispettore<br />
Maigret di G. Simenon, di Andreina Pagnani<br />
- moglie di Maigret - che insieme a lui, di sera<br />
nell’intimità della loro casa, partecipava alla<br />
rielaborazione dei suoi casi in un contesto di<br />
grande intimità completamente asessuata),<br />
sono aspetti molto importanti. Che devono<br />
essere valorizzati anche quando la passione<br />
sessuale tende a declinare, per evitare di chiudere<br />
o giudicare troppo negativamente una<br />
M.C.Escher,<br />
“Gravitazione”,<br />
Cordon Art - Baarn<br />
Olanda 1989.<br />
storia che, pur essendo d’amore, non si conforma<br />
agli standard culturali attuali.<br />
Ma è anche vero che sarebbe meglio<br />
che la nostra storia d’amore continui<br />
ad essere passionale nel tempo!<br />
Ovviamente sì, per due ragioni. Primo: perché<br />
io, come tutti, sono un uomo del mio tempo<br />
e come tale influenzato nei miei giudizi dai<br />
modelli culturali dominanti. Secondo: perché<br />
l’amore passionale (e tutti quelli che lo hanno<br />
provato lo sanno) aggiunge vivacità, profondità<br />
ed eccitazione all’essere vivi. È di<br />
per se stesso già sufficiente a dare<br />
un significato alla propria vita.<br />
Tuttavia esso degenera molto<br />
facilmente in qualcosa<br />
di diverso, molto meno<br />
accattivante, come un<br />
sobrio e sterile rispetto,<br />
un diversivo sessuale,<br />
una compagnia<br />
prevedibile e noiosa,<br />
quando addirittura non si<br />
trasforma in sentimenti che<br />
declinano dall’indifferenza<br />
all’odio.<br />
Perché succede questo?<br />
Ci sono diverse opinioni al riguardo.<br />
L’amore passionale si degraderebbe perché<br />
ispirato dall’idealizzazione, che è di per sé illusoria.<br />
Il tempo sarebbe quindi nemico dell’amore<br />
passionale perché gioca a favore della<br />
realtà e dell’inevitabile disillusione. Oppure,<br />
più semplicemente, si affievolirebbe perché<br />
nutrendosi di novità, mistero e pericolo, si disperde<br />
con la familiarità. L’amore passionale<br />
duraturo sarebbe quindi una contraddizione<br />
in termini. Ma si sostiene anche che l’amore<br />
passionale svanisce perché nulla nel tempo rimane<br />
uguale a se stesso, specialmente nel<br />
campo delle relazioni interpersonali.<br />
C’è un po’ di verità in tutte queste spiegazio-<br />
HOD <strong>33</strong><br />
13
14HOD 3 3<br />
ni, e questo è il motivo per cui tutte sopravvivono<br />
e hanno successo. Io penso però che<br />
l’amore passionale non abbia in sé un’intrinseca<br />
propensione alla decadenza, bensì siamo<br />
noi, membri della nostra relazione, che<br />
facciamo di tutto per degradarlo (e ovviamente<br />
ci sono dei buoni motivi per farlo).<br />
Non esiste una ricetta per mantenere lo<br />
stato di grazia dell’amore passionale.<br />
Siamo noi stessi a darci da fare per soffocare<br />
quell’emozione meravigliosa<br />
che tutti cerchiamo e che ci rammarichiamo<br />
di avere perso, o non trovato.<br />
Si parla spesso di “emozione meravigliosa”,<br />
ma le emozioni sono poco controllabili e prevedibili<br />
nella loro evoluzione. Alla base delle<br />
relazioni stabili c’è il desiderio di affermare il<br />
dominio della sicurezza e della prevedibilità<br />
su ciò che è imprevedibile. Questo fa sì che si<br />
tenda a fissare la molteplicità e la fluidità del<br />
nostro compagno in un pattern comportamentale<br />
prevedibile, e lui o lei, mossi dallo<br />
stesso bisogno, colludono ovviamente con<br />
noi. Abbiamo l’impressione di conoscere a<br />
fondo il nostro compagno. È una conoscenza<br />
attraente che ci fa sentire più sicuri, ma è un<br />
tipo di conoscenza illusoria che uccide la passione<br />
perché trasformiamo il nostro compagno<br />
in un’abitudine. Voglio però rilevare che<br />
l’abitudine non è un elemento intrinseco dell’amore,<br />
ma una sua degenerazione protettiva<br />
rispetto alla condizione di vulnerabilità presente<br />
nell’esperienza dell’amore passionale.<br />
Guardare il nostro compagno e intravedere in<br />
lui/lei la complessa fluidità del suo essere, è<br />
inquietante e ci rassicura poco sulla durata e<br />
tenuta della nostra relazione. Meglio trasformare<br />
il compagno in un’abitudine: sopprime<br />
la passione sessuale ma permette di alimentare<br />
fantasie illusorie di durata.<br />
In poche parole, le storie dei nostri pazienti ci<br />
raccontano che la sicurezza vale di più della<br />
passione sessuale.<br />
Dobbiamo quindi rassegnarci ad amori<br />
sicuri e non passionali?<br />
No, perché rappresentano una sicurezza illusoria.<br />
Pensiamo alle molte relazioni di lunga<br />
durata che poi finiscono. Spesso succede che<br />
uno o entrambi i partner scoprano che le cose<br />
che presumevano dell’altro, che rendevano<br />
l’altro sicuro e noioso erano delle mere invenzioni<br />
su cui entrambi colludevano. Il marito<br />
non era poi così affidabile e la moglie così<br />
devota. “Non era la persona che credevo!” ci<br />
dicono, eppure hanno condiviso con lui/lei<br />
molti anni della loro esistenza, volendo vedere<br />
di quella persona solo ciò che era funzionale<br />
al loro bisogno di sicurezza.<br />
Esiste un consiglio per districarsi in<br />
questa selva di bisogni contrastanti?<br />
Io penso che la conservazione dell’amore<br />
passionale non passi attraverso la risoluzione<br />
dei conflitti di coppia, o cercando in tutti i modi<br />
di inventare delle novità.<br />
Coltivare l’amore passionale è<br />
un’operazione che implica la presenza<br />
di due persone affascinate<br />
dai modi in cui insieme generano<br />
forme di vita, in cui sperano di<br />
poter contare. La capacità di tollerare<br />
la fragilità insita in questa<br />
speranza, intrecciata di realtà e<br />
fantasia, è ciò che ci permette di<br />
guardare al nostro compagno, e<br />
vederlo realmente nella sua realtà<br />
emotiva e, non solo, nei paramenti<br />
forniti dalle nostre proiezioni<br />
difensive. ❃<br />
Prof. Carlo Rosso<br />
Psichiatra, Psicoterapeuta, Prof. a.c.<br />
di Psicologia e Psicopatologia<br />
del Comportamento Sessuale - Università<br />
di Torino - Presidente della Società Italiana<br />
di Psicopatologia Sessuale - Sez. Speciale SIP<br />
rosso.carlo@virgilio.it<br />
✔
Presidente: Prof. C. Rosso<br />
Vice-presidente: Prof. G.G. Rovera<br />
Segr. Sc.: Dott. ssa M. Garombo<br />
S.I.S.P.Se.<br />
è una società senza fini di lucro<br />
costituita da psicologi e psichiatri<br />
esperti nei problemi della sessualità.<br />
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Società Italiana di Sessuologia Clinica e Psicopatologia Sessuale<br />
Sede: Torino - Corso Stati Uniti, 57 Tel./Fax 011 51 71 853
news in pillole<br />
16<br />
Uno scoop da sballo<br />
HOD <strong>33</strong><br />
Acido GhB o “scoop”: si tratta di una sostanza<br />
liquida senza odore che, aggiunta a una bevanda<br />
non è ricooscibile e, secondo la dose<br />
utilizzata, può provocare dalla semplice euforia<br />
ed eccitazione alla completa perdita del<br />
controllo di sé. Quando l’effetto svanisce, rimane<br />
un senso di stordimento e non ci si ricorda<br />
più di quello che si è fatto.<br />
Il suo nome chimico è “acido gamma idrossibutirrico”<br />
(GhB), ma nel gergo giovanile questa<br />
specie di “sciroppo” è stato ribattezzato<br />
“scoop”. In passato gli sono state riconosciute<br />
proprietà anabolizzanti, ansiolitiche, induttrici<br />
del sonno e afrodisiache, ma intorno agli anni<br />
novanta ne è stato limitato il commercio per i<br />
numerosi casi di abuso tra i giovani che lo consideravano<br />
un eccitante, e tra i culturisti che<br />
speravano di gonfiarsi i muscoli assumendolo<br />
a dosi elevate (che si sono rivelate tossiche).<br />
Oggi in Italia la sua vendita è limitata da una<br />
legge che lo inserisce tra le “sostanze stupefacenti<br />
e psicotrope”. La qual cosa significa che<br />
può essere venduto solo<br />
dietro presentazione di<br />
Ricetta Medica Non<br />
Ripetibile, e che l’unico<br />
utilizzo terapeutico ammesso<br />
è il trattamento<br />
dell’alcolismo cronico.<br />
Attenzione al mercato<br />
nero: non a caso<br />
se ne torna a parlare per<br />
un episodio di violenza<br />
avvenuto a Perugia che<br />
Dr. Raffaella Ferrari<br />
ha suscitato l’interesse della Magistratura,<br />
perché la ragazza in questione<br />
riferiva ai medici che l’hanno soccorsa<br />
di non ricordarsi più nulla di<br />
quanto successo. Secondo gli inquirenti<br />
potrebbe aver bevuto un cocktail<br />
in cui era stato messo un po’ di<br />
acido GhB: lo “scoop” è un liquido<br />
incolore al gusto di amarena, che non è facilmente<br />
individuabile se miscelato in un cocktail<br />
a base di frutta. Non è facile procurarselo, se<br />
non attraverso “certi giri”; si può trovare in<br />
qualche rave party come sostituto di ecstasy o<br />
anfetamine perché produce effetti molto simili<br />
all’alcol ma senza il classico malessere postsbornia.<br />
Gli esperti affermano che il GhB non<br />
è altro che “una sostanza che provoca ubriacatura<br />
a metà strada tra un ansiolitico e l’alcol”<br />
e che per il resto si tratta più che altro di una<br />
sorta di bluff.<br />
Nonostante questo non è per nulla una sostanza<br />
innocua: la sua pericolosità si deve al<br />
fatto che la distanza tra la dose “eccitante” e<br />
quella “tossica” è brevissima e si rischia di passare<br />
in modo inconsapevole dal leggero stordimento<br />
di un’ubriacatura ad uno stato di coma<br />
che può portare anche alla morte per problemi<br />
respiratori.<br />
Il modo migliore per non “incappare” nel fantomatico<br />
“effetto scoop”, qualunque esso sia,<br />
rimane a nostro avviso quello di non accettare<br />
bevande da sconosciuti, soprattutto se vi vengono<br />
offerte direttamente in un bicchiere o in<br />
bottiglie non sigillate! ❃
18HOD 3 3<br />
L’erba racconta...<br />
Un “tiramisu” naturale<br />
✔<br />
per l’umore<br />
Dr. ssa Sara Termini<br />
Che stress e che stanchezza<br />
svegliarsi la mattina già di cattivo<br />
umore per problemi di lavoro,<br />
preoccupazioni famigliari e, magari,<br />
anche per delusioni d’amore!<br />
E ritrovarsi allo specchio due<br />
rughe ai lati della bocca al posto<br />
del sorriso. Non c’è nulla di peggio<br />
che l’ansia per spegnere la<br />
gioia di vivere e ritrovarsi con<br />
una memoria che fa sempre più<br />
spesso cilecca.<br />
Tisana dell’ottimismo<br />
Per ritrovare il buon umore spesso è<br />
sufficiente un po’ di relax sorseggiando<br />
una tisana di piante semplici<br />
come l’Iperico, il Crisantemo Americano,<br />
dalle funzioni protettrici sul<br />
fegato, il Biancospino e la Melissa,<br />
dalle delicate proprietà calmanti e<br />
rilassanti.<br />
Due tazze alla sera, una dopo il pasto<br />
e l’altra prima di coricarsi e la vita<br />
diventa più rosa!<br />
Iperico sommità g 40<br />
Crisantemo americano<br />
sommità g 30<br />
Biancospino fiori<br />
mondi g 15<br />
Melissa foglie g 15<br />
Rimedi a misura d’uomo<br />
La cosa più giusta da fare é non affannarsi inutilmente<br />
e imporsi di trovare un po’ di ottimismo<br />
in quello che facciamo, ad esempio cambiando<br />
il nostro punto di osservazione sulla realtà, così<br />
da individuare l’elemento positivo presente in<br />
ogni situazione. Lo stress, non dimentichiamolo,<br />
è un evento benefico che, se limitato nel tempo,<br />
aiuta ad adattarsi al meglio ai cambiamenti dell’ambiente.<br />
La natura è di grande aiuto: ci sono piante antistress<br />
e antifatica che sostengono il buonumore<br />
e sono ottime alleate nella lotta contro l’astenia<br />
fisica e sessuale, oltre che nell’esaurimento psico-fisico<br />
con ridotta capacità di rendimento e di<br />
concentrazione.<br />
I migliori integratori per recuperare l’equilibrio<br />
e il benessere sono le piante officinali toniche.<br />
Il medico potrà suggerirne il corretto utilizzo,<br />
così come potrà consigliarci, in caso di stress,<br />
le piante adattogene: con questo termine, infatti,<br />
si intendono piante ricche di sostanze che<br />
hanno la capacità, in condizioni non patologiche,<br />
di ridurre gli stati di stress, di lenire le depressioni<br />
e aumentare la prestazione fisica e mentale<br />
senza turbare il sonno e indurre effetti collaterali.<br />
Ne segnaliamo 3:<br />
L’Eleuterococco: “meglio”<br />
del Ginseng contro la fatica<br />
L’Eleutherococco (Eleutherococcus senticosus) è<br />
noto anche come Ginseng Siberiano. La parte<br />
utilizzata è la radice che contiene sostanze con<br />
attività tonico/adattogena e immunomodulante;<br />
stimola inoltre la funzione endocrina delle ghian-
dole sessuali, fatto che in qualche modo<br />
giustifica l’uso popolare di questa pianta<br />
come medicamento afrodisiaco e come<br />
stimolante delle capacità sessuali.<br />
La Schisandra:<br />
il frutto afrodisiaco<br />
La Schisandra (Schisandra chinensis) mostra<br />
un’ampia varietà di attività farmacologiche<br />
tra cui una proprietà adattogena simile<br />
a quella del Ginseng e dell’Eleuterococco,<br />
ma con effetti più deboli; stimola il<br />
sistema nervoso centrale agendo sulla resistenza<br />
e sul rendimento lavorativo. La<br />
droga utilizzata è costituita dal frutto complesso<br />
maturo essiccato al sole. Nella<br />
Medicina Tradizionale Cinese il frutto è utilizzato<br />
come tonificante dell’energia del<br />
polmone e tonico maschile, nonché in caso<br />
di tosse, nelle crisi d’asma, nell’insonnia,<br />
nei sudori notturni, nell’impotenza e<br />
nell’esaurimento fisico.<br />
Ginkgo biloba<br />
La Rodiola: una pianta<br />
asiatica dalle proprietà<br />
adattogene<br />
Le radici della Rodiola (Rhodiola rosea,<br />
gold root, Sedum roseum), favoriscono la<br />
reazione dell’organismo allo stress: agiscono<br />
come antidepressivo aumentando il livello<br />
di neurotrasmettitori, serotonina e<br />
dopamina. Riducono altresì il grasso corporeo,<br />
stimolando la produzione di energia.<br />
Importante pure la loro azione antiossidante.<br />
Il Ginkgo Biloba:<br />
l’Albero<br />
preistorico<br />
Per la sua eccezionale longevità,<br />
in Cina e in Giappone,<br />
il Ginkgo (Ginkgo biloba)<br />
era considerato sacro<br />
L’Erba “contro i Diavoli”<br />
Dietro allo stress e ai disturbi che ne derivano<br />
vi è quasi sempre la tensione del<br />
vivere quotidiano. Si può trovare un’aiuto<br />
naturale nell’Iperico, pianta dalle proprietà<br />
antidepressive:<br />
Si dice che l’Iperico (Hipericum perforatum)<br />
o Erba di San Giovanni sia una<br />
pianta scaccia diavoli, per questo il nome<br />
di Hypericum che significa “sopra<br />
l’immagine”, per l’uso antico di appenderla<br />
sopra l’immagine sacra per allontanare<br />
i demoni del male; perforatum<br />
perché in controluce le foglie sembrano<br />
perforate. Tra i componenti dell’iperico<br />
sono presenti un olio essenziale e derivati<br />
fenolici, tra cui un pigmento rosso<br />
chiamato ipericina, da cui deriva il nome<br />
di Erba di San Giovanni in quanto il rosso<br />
ricorda il sangue versato dal Santo<br />
fatto decapitare da Salomé. La festa di<br />
San Giovanni si rifà ad un rito pagano<br />
dei Germani, i quali<br />
usavano addobbare con<br />
l’iperico fiorito i luoghi<br />
dove festeggiavano il<br />
solstizio d’estate.<br />
Questa pianta ha un’azione<br />
rasserenante dell’umore; i più<br />
recenti studi sulle sue proprietà<br />
hanno confermato tali indicazioni<br />
terapeutiche e messo in risalto<br />
la sua azione antidepressiva.<br />
In particolare alcune sostanze<br />
contenute nella pianta sono in grado di<br />
regolare e tonificare le funzioni vitali e<br />
agiscono positivamente sui disturbi nervosi.<br />
In commercio è disponibile un integratore<br />
alimentare di 60 capsule a base<br />
di macerato oleoso di Iperico fiori 200<br />
mg. L’Olio d’Iperico-Alsiroyal è un prodotto<br />
Alsitan distribuito in Italia da:<br />
Dott. C. Cagnola srl - Milano. ❃<br />
si dei templi. Alcuni esemplari di duemila<br />
e veniva coltivato nei presanni<br />
sono sopravvissuti e si possono ancora<br />
ammirare.<br />
19<br />
✔per lo stress<br />
Disegni di Ilaria Comolo.<br />
HOD <strong>33</strong>
20<br />
HOD <strong>33</strong><br />
Il Ginkgo è a buon diritto l’albero più antico<br />
sulla terra; la sua azione curativa ha effetti<br />
benefici nelle malattie legate alla senilità;<br />
esplica un’attività protettrice dell’endotelio<br />
vascolare e favorisce la circolazione,<br />
sia periferica che cerebrale.<br />
È indicato nei disturbi vascolari quali l’insufficienza<br />
cerebrovascolare con deficit<br />
dell’attenzione e della memoria, nell’insufficienza<br />
venosa degli arti inferiori e nella<br />
fragilità capillare. Non deve essere assunto<br />
insieme ad anticoagulanti e antiaggreganti<br />
piastrinici. ❃<br />
Questi nostri consigli<br />
possono essere di aiuto<br />
nei disturbi quotidiani<br />
ma qualora le cose<br />
si complicassero<br />
sarebbe necessario<br />
rivolgersi al medico.<br />
a scuola<br />
Depurazione<br />
Che piante usare<br />
Le piante che agiscono a<br />
livello epatico, o renale,<br />
sono ideali per una depurazione<br />
generica, ma<br />
per sapere cosa ci occorre<br />
molto dipende da<br />
noi. Ecco perché è importante<br />
conoscersi e sapere<br />
amministrare la propria<br />
salute, sapere quali sono i<br />
relativi rimedi da prendere.<br />
✔<br />
Concentrazione, memoria e vitalità:<br />
MEMO5-fiale orali<br />
Memo5 è un prodotto naturale della<br />
Ditta Dott. C. Cagnola a base di piante<br />
quali l’Eleuterococco, la Schisandra, la<br />
Rodiola e il Ginkgo, che in sinergia rendono<br />
il preparato molto efficace per aiutare<br />
l’organismo a superare l’affaticamento<br />
mentale e le difficoltà di concentrazione<br />
causati dallo stress, dallo studio<br />
e dal lavoro. È particolarmente adatto<br />
agli sportivi e a quanti vogliono aumentare<br />
la loro performance atletica. La presenza<br />
del Ginkgo rende il prodotto ideale<br />
per migliorare il microcircolo favorendo<br />
nell’insieme un’azione tonica e stimolante<br />
anche per l’uomo.<br />
MEMO5 si trova in commercio<br />
in flaconcini orali.<br />
per la mente<br />
Memo5 è un prodotto<br />
Dott. C. Cagnola srl - MI<br />
Per depurare il fegato e le<br />
vie biliari, userò delle piante specifiche.<br />
Ce ne sono tantissime, ma la più famosa è<br />
il tarassaco (o dente di cane, dente di leone,<br />
piscialetto), che ha anche un’azione<br />
diuretica. Vanno poi citate il cardo santo, la<br />
chiretta, l’ortica, il cardo mariano e il crisantemo<br />
americano che reputo una pianta<br />
fantastica.<br />
Per depurare il rene si usano invece le<br />
classiche piante diuretiche quali la barba di<br />
mais, il peduncolo di ciliegia, la radice della<br />
gramigna. A proposito della gramigna, in<br />
modo errato si tende a sminuirla considerandola<br />
solo un diuretico. Al contrario contiene<br />
anche l’acido caffeico, una sostanza<br />
che non ha nulla a che vedere con il caffè,<br />
bensì agisce a livello delle vie biliari. Esistono<br />
poi delle piante diuretiche che eliminano<br />
anche le scorie. Tra queste il tè di Giava<br />
e la pilosella.
dall’erborista<br />
primaverile<br />
Dott. ssa Cagnola<br />
Una delle più importanti proprietà<br />
delle piante medicinali è pulire l’organismo,<br />
(anche la pelle naturalmente), ad<br />
esempio con le tisane. Negli anni<br />
passati, la stagione preferita per la depurazione era<br />
la primavera (ricodate i famosi depurativi<br />
primaverili?). Oggi i tempi sono cambiati, pensiamo<br />
all’inquinamento, al diverso modo di vivere, mangiare,<br />
allo stesso uso eccessivo di alcuni farmaci. Tutto questo fa sì che<br />
si depositino nell’organismo molte scorie, o come li chiamiamo adesso,<br />
molti radicali liberi. E la depurazione, in particolare del fegato e del rene,<br />
i due organi per eccellenza addetti a questo compito,<br />
andrebbe fatta più di una volta all’anno.<br />
Disegni di Ilaria Comolo.<br />
Ogni depurazione andrebbe fatta da sola,<br />
e bisognerebbe farla sempre anche prima<br />
di iniziare una cura specifica con le piante<br />
medicinali.<br />
Dosi consigliate: 2 tazze (di circa 200 ml<br />
l’una) di tisana depurativa la mattina e la<br />
sera, lontano dai pasti. La mattina sarebbe<br />
meglio prenderla a digiuno, ma se per abitudine<br />
si fa colazione appena svegli, si può<br />
bere la tisana dopo. A piacere si può anche<br />
aggiungere una terza tisana, oppure diluire<br />
la dose delle 2<br />
tazze in un litro<br />
d’acqua<br />
da sorseggiare<br />
durante<br />
della giornata. Attenzione: le tisane devono<br />
essere sempre bevute tiepide!<br />
Nel caso poi in cui si avesse bisogno di<br />
una depurazione più profonda e marcata,<br />
esistono le classiche piante depurative che<br />
agiscono su tutto l’organismo. Prima fra<br />
tutte la salsa pariglia, seguita dalla bardana.<br />
Si trovano anche degli estratti fluidi (preparati<br />
industrialmente ) da diluire in acqua,<br />
ma non contengono tutti i principi attivi<br />
che estrae la tisana.<br />
HOD <strong>33</strong><br />
Tisane, infusi, decotti<br />
Nell’antichità il termine tisana significava<br />
“mescolanza di piante”. Nel tempo il nome<br />
è rimasto (i francesi dicono “infusion”) anche<br />
se un po’ limitato perché in realtà le tisane<br />
si fanno a decotto, o a infuso.<br />
21<br />
l’arco L’infuso si ottiene in genere con le parti
22<br />
HOD <strong>33</strong><br />
fragili delle piante, i fiori e le foglie.<br />
Viceversa, il decotto si fa con la parte dura<br />
della pianta, la corteccia e la radice. Ma<br />
non è sempre vero neppue questo. Come<br />
sempre, occorre affidarsi alla pratica e alla<br />
conoscenza delle piante perché quando si<br />
trovano delle miscele composte da una radice,<br />
o una corteccia, unita a 4 o 5 foglie,<br />
si dà la preferenza all’infuso.<br />
Inoltre ci sono delle piante quali la malva<br />
di cui si usano le foglie o la gramigna di cui<br />
si usa la radice, che contengono anche<br />
mucillagini: seguendo il nostro ragionamento,<br />
con la prima dovrei fare un infuso<br />
e con la seconda un decotto. Ma non è così:<br />
in questo caso devo fare il decotto anche<br />
per la malva perché per estrarre le<br />
mucillagini ho bisogno di fare bollire la<br />
pianta nell’acqua. Devo dunque sapere<br />
che se faccio l’infuso di malva non serve a<br />
niente. Allo stesso modo è indispensabile<br />
che le piante di partenza siano di buona<br />
qualità, raccolte e conservate bene, che a<br />
colpo d’occhio mostrino colori vivi, verdi e<br />
sfumature diverse. In conclusione: è importante<br />
essere certi della professionalità<br />
del nostro (nostra) erborista, che dovrà anche<br />
darci la giusta spiegazione per ogni tisana.<br />
Un picciolo tira l’altro<br />
Quando si mangiano le<br />
ciliegie, frutto assolutamente<br />
fantastico,<br />
bisognerebbe<br />
tenete i piccioli,<br />
tagliarli e fare<br />
un decotto: è<br />
un ottimo diuretico.<br />
❃<br />
Un’antica tradizione<br />
siciliana<br />
In Sicilia, in particolare a Enna, si usa un<br />
decotto a base di malva, gramigna e<br />
fiore di cactus, quest’ultima molto interessante<br />
proprio per la sua azione depurativa<br />
a livello renale. È un decotto che<br />
appartiene alla nostra tradizione, al<br />
punto che a Palermo esiste ancora qualche<br />
“vecchio” erborista che durante il<br />
periodo primaverile lo<br />
prepara, e la gente va<br />
a berlo direttamente<br />
in erboristeria.<br />
per lla primavera<br />
Per fare l’infuso si versa l’acqua bollente<br />
sulle piante (e non il contrario!), esattamente<br />
come<br />
per il tè. Le dosi<br />
possono variare a<br />
seconda delle tisane, anche se in genere<br />
sono abbastanza standard: in una tazza<br />
(meglio in un tazzone) si prepara un cucchiaio<br />
da tavola di miscela di erbe, su cui<br />
si versano 200 ml di acqua bollente, si<br />
mescola delicatamente, si copre lasciando<br />
in infusione per un quarto d’ora e alla fine<br />
si filtra.<br />
Per il decotto il cucchiaio di erbe va messo<br />
direttamente nell’acqua fredda (che deve<br />
essere di 250 ml perché bollendo un<br />
poco si perde) e il tutto, coperto, va portato<br />
piano a ebollizione per un quarto d’ora;<br />
quindi si cola e si beve. È sempre bene farne<br />
insieme almeno 2 dosi (o anche di più)<br />
perché, per quanto abbassi la fiamma, se<br />
faccio bollire un quarto di litro d’acqua evapora<br />
troppo. Se invece ho più acqua, il tutto<br />
bolle meglio.<br />
Un’altra cosa da fare con il decotto è approfittare<br />
della sua lenta “sobbollitura” per<br />
fare dei fumenti. Fa benissimo quando fa<br />
freddo, ma anche in primavera dove il fumento,<br />
agendo come una sorta di vaporiz-
✔anche per l’estate<br />
Foglie di carciofo cercasi<br />
Del carciofo si mangia il frutto, ma sono<br />
le grandi foglie (quelle che terminano<br />
con una spina lungo il gambo) a contenere<br />
i principi attivi.<br />
Per ottenere un fantastico decotto coleretico<br />
(aumenta la produzione della bile<br />
e, nel caso in cui sia troppo densa, la<br />
rende fluida) e colagogo (stimola la fuoriuscita<br />
della bile attraverso la cistifellea)<br />
basta tagliarle, metterle nell’acqua<br />
con l’aggiunta di un rametto di rosmarino<br />
e farle bollire. ❃<br />
zazione, aiuta a depurare il viso.<br />
Attenzione: le tisane vanno bevute<br />
nell’arco delle 24 ore. Altrimenti, non<br />
avendo conservanti, fermentano; se le lasciate<br />
lì per un giorno, anche in frigor, vi accorgerete<br />
infatti che si forma in superficie<br />
una sottile pellicina scura. ❃<br />
Per ulteriori informazioni:<br />
info.cagnola@tiscali.it<br />
www.dottoressacagnola.it<br />
Vecchio decotto<br />
“alla lombarda”<br />
È il famoso decotto di cassia senna,<br />
manna e tamarindo. Molto popolare, si<br />
fa ancora oggi ed è buonissimo. La cassia<br />
è una pianta molto importante in erboristeria,<br />
di cui esistono diverse varietà<br />
tra cui questa il cui frutto, che si usa per<br />
il decotto, ha un’azione blandamente<br />
lassativa ma soprattutto disinfiammante.<br />
La manna invece è un lattice che<br />
esce dal frassino da cui si estrae la mannite,<br />
che si usa per i bambini molto piccoli<br />
e ha un’azione blandamente lassativa.<br />
E il tamarindo è un’ottima pianta<br />
esotica famosa per il suo estratto, dissetante<br />
ed emolliente. Per il decotto si fa<br />
bollire la misscela in acqua e si beve un<br />
bicchiere al giorno per qualche giorno:<br />
oltre a essere buonissimo, è molto delicato,<br />
ha un’azione depurativa e d’estate<br />
è una bevanda anche molto rinfrescante,<br />
utile anche per contrastare “le aggressioni<br />
esterne” del calore (come le<br />
chiamano i cinesi), e di infiammazioni di<br />
varia natura.<br />
e per i capelli...<br />
D.G. Rossetti, “La ghirlandaia”<br />
L’henné o lawsonia inermis<br />
Ha un’azione riflessante ma non è coprente, perciò non si può mettere su<br />
tutti i capelli, ma solo dove c’è una base giusta. Difatti per l’henné occorre<br />
avere il capello di colore naturale, dal nero al castano.<br />
Attenzione: non adoperate mai l’henné se i capelli sono stati trattati in altro<br />
modo, per esempio con sostanze chimich: potrebbero venir fuori dei colori<br />
incredibili fra cui anche il verde. Non usatelo neppure con i capelli bianchi,<br />
a meno di volere avere in testa un colore rosso carota.<br />
L’hennè neutro, invece, sul capello ha proprietà simili all’ hennè vero e proprio<br />
ma quest’ultimo, è da preferirsi perché esercita un’azione più curativa.<br />
Come si prepara Si cuoce a bagnomaria, una cottura delicata di tutto rispetto<br />
anche in cucina: si prende una piccola pentola con dell’acqua e si<br />
inserisce all’interno un recipiente più piccolo, meglio di metallo. Dentro il<br />
secondo pentolino si mette l’henné precedentemente miscelato in un po’ d’acqua assieme<br />
a un cucchiaio di aceto di mele o vino: il tutto deve formare una “pastetta”.<br />
La giusta consistenza? Per trovarla usate il buon senso, non deve essere né troppo molle<br />
per non colare, né troppo densa perché cuocendo ed evaporando un po’, non si indurisca<br />
troppo. Quindi, sempre girando con un cucchiaio di legno, si cuoce lentamente a bagnomaria<br />
l’henné per una decina di minuti. ❃<br />
HOD <strong>33</strong><br />
23
Liposuzione, che fare?<br />
Intervista a Francesca De Roma<br />
•<br />
A CURA DI MARINA ROBBIANI<br />
Si parla molto di liposuzione, purtroppo spesso a vanvera e con<br />
superficialità, come capita quando di mezzo ci sono i problemi di<br />
estetica. Si tendono a sottovalutare molte questioni,<br />
e così facendo si commettono grossi e talvolta fatali errori.<br />
Prendiamo il caso importante della liposuzione.<br />
Ci troviamo di fronte a una vera e propria operazione chirurgica,<br />
con tanto di esami, anestesia, ricovero in clinica…<br />
In poche parole, l’attenzione non è mai troppa.<br />
Ad esempio, lo sapevate che danneggia il microcircolo<br />
e cambia il tono e il colore della pelle?<br />
Quando si sceglie la liposuzione?<br />
Chiariamo subito una cosa: la liposuzione non dovrebbe sceglierla né la<br />
donna né il chirurgo estetico. Prima di prendere qualsiasi decisione, chi ha<br />
problemi di cellulite dovrebbe passare da una seria professionista. Mai procedere<br />
senza aver fatto prima una serie di trattamenti estetici.<br />
Di che genere?<br />
Dipende sia dall’età sia dal tipo di inestetismo, e cioè se ci troviamo di<br />
fronte a una cellulite edematosa, infiltrata o invece a puro adipe. Sono<br />
vari i fattori che denotano se e come intervenire.<br />
Ci sono dei casi in cui è meglio sconsigliare la<br />
liposuzione?<br />
Io non sono contraria. Preferisco però consigliarla esclusivamente in<br />
quei casi dove si è già “operato” a livello di trattamenti: riducendo<br />
l’adipe, l’edema (la stagnazione della circolazione linfatica, quella<br />
più profonda) e tutto quello che va ridotto. Se però dovesse ancora<br />
rimanere un’ultima zona di cellulite infiltrata, circoscritta e localizzata,<br />
che non va via con niente, allora l’unica cosa che rimane<br />
da fare è la liposuzione.<br />
Altrimenti non è mai consigliabile.<br />
Perché?<br />
Innanzitutto perché è un intervento di chirurgia, e come talecrea<br />
un processo irreversibile. Laddove nel prossimo o<br />
medio futuro si dovesse riproporre il problema, non si può<br />
fare niente.<br />
Dunque la liposuzione non dura per<br />
tutta la vita...<br />
Assolutamente no, non è un intervento risolutivo e definitivo.<br />
Può durare uno o due anni, per ogni corpo è<br />
diverso. Ad esempio, quando si riprende peso la cellulite<br />
torna. Si deposita in un’altra parte ma torna.<br />
Speciale Bellezza<br />
Da “The art of Who framed Roger Rabbit”,<br />
Sotheby’s New York.
ellezza - Speciale Bellezza - Speciale Bellezza - Speciale Bellezza - Speciale Bellezza - Spec ale B<br />
HOD <strong>33</strong><br />
Si può rifare?<br />
Sì, ma non possiamo certo rifare venti liposuzioni,<br />
occorre limitarsi ad una, due al massimo. Ecco perché<br />
sostengo di intervenire solo nei casi<br />
estremi.<br />
Quali vantaggi,<br />
e che danni crea<br />
una liposuzione?<br />
Partendo dal presupposto che si interviene<br />
solo dopo aver fatto una serie di trattamenti,<br />
il vantaggio è togliere quella parte di cellulite infiltrata<br />
su cui non si può proprio più fare niente. Al<br />
contrario, gli svantaggi sono tantissimi, perché<br />
aldilà del fattore rischio<br />
che ogni operazione<br />
comporta, si<br />
hanno davvero<br />
dei danni<br />
irreversibili.<br />
Intanto c’è<br />
una cicatrice.<br />
Poi si sviluppa<br />
una<br />
minore ossigenazione<br />
dei tessuti, il<br />
microcircolo<br />
diventa<br />
deficitario, il<br />
tessuto cambia<br />
colore e<br />
non è più<br />
roseo come<br />
dovrebbe,<br />
l’atonia (causa la ridotta funzione del microcircolo)<br />
arriva prima del tempo, si producono degli svuotamenti<br />
che rendono la parte toccata visibilmente<br />
disomogenea… E adesso proviamo a pensare a<br />
una ragazza attorno ai vent’anni, che fa una liposuzione<br />
e ha un’intera vita davanti a sé…<br />
La scelta del chirurgo mi pare fondamentale.<br />
È importantissimo, e per la serietà e per la manualità,<br />
in modo che possa garantire al meglio il risultato.<br />
Anche se di garanzie non ce ne sono mai…<br />
Dunque<br />
una liposuzione può<br />
anche venire male…<br />
Sì, perché il chirurgo interviene con delle cannule<br />
all’interno di zone “invisibili”, che si trovano tra il<br />
derma e l’ipoderma, facendosi aiutare soprattutto<br />
dall’esperienza, dal tatto. Dalla sua abilità.<br />
Riassumendo, quali sono<br />
i consigli più importanti?<br />
In primo luogo occorre andare da una brava professionista,<br />
che farà una diagnosi estetica e dirà<br />
cosa fare per affrontare il problema attraverso una<br />
serie di trattamenti personalizzati per la propria<br />
cellulite. Laddove poi, in ultima analisi, sarà consigliata<br />
l’operazione, si deve valutare molto seriamente<br />
la professionalità del chirurgo. A questo<br />
proposito, state attente a non farvi abbagliare da<br />
chi vuole farvi spendere poco. Ricordatevi che<br />
andate a fare una vero e proprio intervento di chirurgia.<br />
Perciò, oltre al costo del chirurgo plastico e<br />
della sua equipe, c’è da affrontare la spesa dell’anestesista,<br />
della sala operatoria, degli esami, dei<br />
farmaci prima, durante e dopo…Perché la liposuzione<br />
va fatta solo ed esclusivamente in clinica, in<br />
un posto serio e sicuro dove si deve passare almeno<br />
una notte di degenza, talvolta anche due.<br />
Quanto costa oggi una buona<br />
liposuzione?<br />
Attorno ai 7/8.000 Euro..
ale Bellezza - Speciale Bellezza - Speciale Bellezza - Speciale Bellezza - Speciale Bellezza - Spec<br />
Una volta eseguito<br />
l’intervento,<br />
cosa bisogna fare?<br />
Dopo una decina di giorni, si iniziano<br />
vari trattamenti localizzati, che<br />
durano un mese, un mese e mezzo.<br />
Quello che importa è drenare e<br />
modellare il più possibile per ridare<br />
vita ai tessuti. Esistono varie opportunità,<br />
dal linfodrenaggio alla magnetoterapia<br />
all’LPG: un apparecchio che modella la silhouette<br />
lavorando sulla massa adiposa, sull’edema e<br />
sull’infiltrazione dei tessuti, il cui uso se fatto bene,<br />
con costanza e per un certo periodo, permette talvolta<br />
di evitare la liposuzione.<br />
Immagini tratte da:<br />
“1000 Pin-Up Girls”, Gil Elvgren “Pin-Ups” Taschen ed. - Koln<br />
Francesca De Roma,<br />
estetista diplomata, formata nel Centro Estetico “Maurice Messegue”,<br />
è specializzata in:<br />
Elettrocoagulazione, Bioenergetica,<br />
Scienze dell’Alimentazione-Nutrizionismo,<br />
in Massaggi:<br />
Olistico – Plantoriflessogeno – Tensioriflessogeno – Ayurveda<br />
Kenbiki,<br />
in:<br />
Linfodrenaggio, Podologia, Cosmetologia avanzata,<br />
L.P.G. Medico.<br />
È Presidente di Categoria “APA” Confartigianato di Milano, Membro del<br />
Comitato direttivo “FRAL” Regione Lombardia, Membro del Comitato di<br />
promozione Imprenditoria Femminile in Camera di Commercio,<br />
Artigianato Agricoltura di Milano, Membro del Comitato Scientifico<br />
Confartigianato Nazionale, Membro Gruppo studio P.D.L./Sanità<br />
Regione Lombardia.<br />
La potete trovare presso il:<br />
Centro <strong>Benessere</strong><br />
Via Conca del Naviglio 18 – Milano<br />
Tel. 02.48.01.58.43 – 89.40.08.50<br />
HOD <strong>33</strong>
Seno<br />
Fitocosmetici nel trattamento estetico del seno<br />
Dr. Umberto Borellini e Dr. Luca Perin<br />
Da anni si studiano<br />
numerosi principi<br />
attivi naturali<br />
in grado di svolgere<br />
un’azione emolliente,<br />
idratante e tonificante<br />
sul seno.<br />
Ricoperto da<br />
una epidermide<br />
particolarmente<br />
sottile, il<br />
seno va trattato<br />
con sostanze<br />
naturali specifiche<br />
come i<br />
chitosani, il collagene<br />
marino,<br />
l’acido ialuronico<br />
e la vitamina<br />
E, che oltre a<br />
idratare la pelle<br />
formano un film protettivo e distensivo.<br />
Nell’arco degli ultimi anni si sono aggiunte ulteriori<br />
sostanze funzionali naturali, utili per la formulazione<br />
di cosmetici in grado di trattare una<br />
zona così delicata del corpo della donna.<br />
In particolare questi tipi di creme agiscono sulla<br />
tonicità, troficità ed elasticità dei tessuti, facendo<br />
ingrossare il seno. Applicandole due volte al giorno,<br />
mattino e sera, si dovrebbe cercare<br />
di utilizzare la “giusta dose”.<br />
L'importante è comunque favorire<br />
il loro assorbimento con un massaggio<br />
molto delicato in modo<br />
da non disturbare il seno, struttura<br />
estremamente delicata.<br />
Esistono anche degli integratori a<br />
base di fitoestrogeni che possono<br />
ben supportare l'azione esterna<br />
delle creme.<br />
Revolution,<br />
Via Tucidide, 56 - 20134 Milano<br />
Tel 02 70009670<br />
info@revolutionline.it<br />
Vasily Kandinsky - Courbe dominante • 1936<br />
Da “The art of Who framed Roger Rabbit”,<br />
Sotheby’s New York<br />
30 - HOD <strong>33</strong><br />
Tra gli estratti vegetali eutrofici (stabilizzanti<br />
delle funzioni fisiologiche) e tonificanti, troviamo<br />
quelli ricchi in fito estrogeni, sostanze naturali<br />
contenute in piante come la Salvia, il<br />
Luppolo, l’Orzo, la Soia e il Riso.<br />
E ancora,<br />
tra le più recenti sostanze utilizzate<br />
in ambito cosmetico:<br />
Kigelia Africana: già anticamente la polpa dei<br />
suoi frutti era utilizzata come impacco per sviluppare<br />
le mammelle.<br />
Baobab: ha azione tonificante, rassodante e<br />
antiossidante.<br />
Curcuma: antiflogistica (antinfiammatoria) naturale.<br />
Echinacea: tonificante.<br />
Zenzero: stimolante sul microcircolo.<br />
Mimosa Tenuiflora: anti age.<br />
Serenoa Repens: eutrofica e vellutante.<br />
Prevenire attraverso l’uso sapiente di prodotti<br />
emollienti, idratanti e tonificanti, riporta ad un<br />
concetto di estetica altamente intelligente in cui la<br />
Natura assume un ruolo del tutto preponderante.
Primavera<br />
in Bellezza!<br />
Giovinezza dello sguardo<br />
by Matis<br />
Capelli sani<br />
by Klorane<br />
Bellezza delle Mani<br />
by Nivea<br />
<strong>Benessere</strong> dei piedi<br />
by Collistar<br />
a cura di Stefania Bortolotti<br />
Il contorno occhi è una zona particolarmente<br />
sensibile e vulnerabile che ogni giorno ha<br />
bisogno di cure specifiche… Con i suoi 7<br />
prodotti, la linea Contour des Yeux di MATIS<br />
è studiata “ad hoc” per gli occhi più sensibili.<br />
Il motivo? Rispetta il pH oculare e utilizza<br />
solo ingredienti estremamente delicati e, in<br />
più, ha una tolleranza eccezionale. Il tutto per<br />
la bellezza e il comfort della vostra pelle!<br />
Alla base della bellezza dei capelli?<br />
Un’accurata pulizia… Usare lo shampoo giusto<br />
è fondamentale per avere una capigliatura<br />
bella, luminosa, sana e vitale. Lo<br />
potete scegliere tra gli “shampoo-trattamenti”<br />
di bellezza Klorane, adatti<br />
anche per i capelli delicati dei bambini.<br />
La gamma?<br />
Extra Delicato al Latte di Avena,<br />
Volumizzante al Latte di Mandorla,<br />
Energizzante alla Polpa di Cedro.<br />
In farmacia.<br />
Proprio come gli occhi, le mani esprimono<br />
la nostra personalità... Per mantenerle<br />
giovani e belle più a lungo proponiamo<br />
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Nutriente Rigenerante: a base di<br />
Ceramidi e Olio di Noce di Macadamia,<br />
garantisce ogni giorno il giusto apporto<br />
di quei principi attivi indispensabili per<br />
mantenere la pelle sempre vitale, elastica<br />
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HOD <strong>33</strong> - 31
di nuovo con Voi<br />
su questo HOD:<br />
uno strano<br />
“PINK<br />
NOIR”<br />
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di Marina Tabacchi<br />
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di <strong>Marzo</strong> e Aprile<br />
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e per ricostruzione unghie<br />
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con gel o acrilico<br />
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Nel suo metodo, Elena Vedres ha portato il respiro<br />
della grande cultura mitteleuropea degli anni e dei<br />
luoghi di Freud, Mahler, Schoenberg e dell’espressionismo,<br />
temperato però dalla musicalità viennese.<br />
Una tensione intellettuale costante, la curiosità verso<br />
tutte le forme moderne della danza e del movimento<br />
corporeo (specie verso la modern dance americana<br />
di Martha Graham), la passione per l’arte figurativa<br />
studiata a Firenze, hanno fatto nascere un tipo di ginnastica<br />
assolutamente originale e completa, particolarmente<br />
attenta a migliorare la natura intera e complessa<br />
della donna e quindi a ricercare l’armonia e<br />
l’equilibrio fra i suoi impulsi fisici, psichici ed estetici.<br />
Elena Vedres ha trasmesso la sua impostazione alla<br />
figlia Betty e a una ristretta équipe di insegnanti cresciute<br />
insieme sotto il suo sguardo severo, critico e<br />
affettuoso come in un’antica bottega d’arte:<br />
Donatella Giacometti, Roberta Piloni, Dona Ramponi.<br />
Lo studio Vedres vuole raggiungere il benessere<br />
psico-fisico della donna e, nello stesso tempo,<br />
modellare e rassodare il corpo.<br />
Il metodo accompagna la donna in tutte le fasi<br />
della vita, dandole il senso e il piacere del proprio<br />
corpo; è ideale dai 17 anni sino alla terza età; libera<br />
le adolescenti dalle timidezze, impostandone il<br />
corpo a una crescita equilibrata, ma è soprattutto<br />
fondamentale nella prevenzione di artrosi e<br />
osteoporosi.<br />
Lo studio<br />
è stato fondato<br />
nel 1948<br />
da Elena Vedres,<br />
diplomatasi nel<br />
1932 in danza<br />
e pedagogia<br />
del movimento<br />
all’accademia<br />
Hellerau<br />
Laxenburg<br />
di Vienna<br />
SCUOLA FEMMINILE<br />
DI TECNICA E ARMONIA<br />
DEL MOVIMENTO<br />
Via De Togni 12 - 20123 Milano<br />
tel 02-8056379<br />
www.vedres.com<br />
Le insegnanti hanno il compito di guidare le allieve<br />
in una continua e appassionante ricerca rivolta a<br />
risvegliare una fisicità spesso sopita, e raggiungere<br />
così una migliore percezione di sè. Scoprire come<br />
siamo, apprendere a muoverci più armoniosamente,<br />
conoscere giorno dopo giorno il nostro corpo,<br />
affrontare più preparate i problemi della vita con la<br />
sicurezza che deriva da un corpo più sano, bello ed<br />
equilibrato: ecco in sintesi gli obiettivi che la scuola<br />
Vedres ha di mira.<br />
HOD <strong>33</strong> - <strong>33</strong>
Unghie<br />
Per una pura questione<br />
di estetica<br />
Se volete una mano in ordine<br />
con delle belle unghie, curartele<br />
con regolarità, togliete il più<br />
possibile le pellicine e limatele<br />
con una lima di cartone e non<br />
di diamante (ferro). Per rinforzarle<br />
intingetele nel limone per<br />
un paio di minuti.<br />
Ma quando sono trattate male,<br />
rotte o mangiate, hanno bisogno<br />
dell’estetista.<br />
34 - HOD <strong>33</strong><br />
Si parla molto di ricostruzione delle unghie,<br />
ma in che cosa consiste esattamente?<br />
di Maria Carbotti<br />
Può anche succedere che a<br />
furia di mangiarle vi siate procurate<br />
l’onicofagia, un inestetismo<br />
dell’unghia che la riduce<br />
anche a meno della metà.<br />
Ovviamente tutto questo nasce<br />
da problemi di vario tipo, per<br />
cui l’operazione di rimettere in<br />
sesto le mani non si limita al<br />
“fattore unghie”, ma nonostante<br />
tutto anche l’estetista può<br />
fare qualcosa. Innanzitutto<br />
toglie l’infiammazione attorno<br />
alle unghie e le cura, poi può<br />
ricostruirle. Anche se in genere<br />
io tendo a dire che non è mai<br />
molto bello come primo lavoro<br />
di ricostruzione (ha un aspetto<br />
un po’ troppo bombato), chi<br />
volesse farlo deve sapere che il<br />
lavoro va rifatto ogni settimana,<br />
fino a quando l’unghia normale<br />
non ricresce abbastanza per<br />
poterle dare una giusta forma. E<br />
oltre ad avere molta pazienza, è<br />
fondamentale non cedere al<br />
desiderio di mettersi le dita in<br />
bocca.<br />
Ma c’è anche chi, semplicemente<br />
perché ha le unghie deboli, non<br />
riesce mai a farsele crescere come<br />
vorrebbe. Anche in questo caso le<br />
proprie unghie si possono rinforzare.<br />
Comunque esse siano: lunghe<br />
o corte, a rinforzarle per<br />
averle perfette ci pensa il<br />
“refill”, un’altra un’operazione<br />
di costanza che ha lo<br />
scopo di riprendere ogni<br />
due o tre settimane il lavoro<br />
fatto. Un’unica accortezza:<br />
non strapparsi l’unghia nello<br />
sfortunato caso in cui dovesse<br />
rompersi!<br />
Gel o resina?<br />
Le ricostruzioni possono essere in resina o gel. Purtroppo con la<br />
resina si rischia di non fare respirare l’unghia e di danneggiarla<br />
più facilmente. Con il gel, il materiale che preferisco, l’unghia<br />
invece continua a respirare e alla fine risulta più forte e dura.<br />
Ciò non toglie che si debba essere sempre molto cauti nel limarla,<br />
e che non si possa mai tagliare di colpo, bensì limare piano<br />
fino a quando si raggiunge la lunghezza desiderata.<br />
Vi siete stufate della ricostruzione e volete togliere tutto? Basta<br />
limare la lunghezza e a mano a mano che l’unghia cresce, ritorna<br />
alla normalità.<br />
Per quanto invece riguarda lo smalto, si può lasciare l’unghia<br />
naturale. Altrimenti ci si può sbizzarrire e fare il “french”, applicare<br />
decorazioni artistiche a piacere. Ne esistono di mille fantasie<br />
tra cui a fiorellini, a brillantini…<br />
Anche le unghie dei piedi possono essere ricostruite. Mi è capitato<br />
il caso di una signora che non avendo unghia all’alluce del<br />
piede, non metteva mai sandali né scarpe aperte. Abbiamo fatto<br />
una ricostruzione e l’unghia, aderita sulla pelle e dipinta di rosso,<br />
le è durata per tutto il periodo estivo. La signora psicologicamente<br />
stava meglio, e così dopo anni ha rimesso le scarpe aperte<br />
(queste non sono soddisfazioni?).<br />
Il costo<br />
Mentre una ricostruzione va dai 70 ai 150 euro, il refill si aggira<br />
attorno ai 45/130 euro, e lavori extra come il french o le decorazioni,<br />
dai 5 ai 12 euro.<br />
Salone Bio Naturale Scompiglio di Carbotti Maria<br />
Via F.lli Campi, 2 (angolo viale Monte Nero) - Milano<br />
Tel. 02.55.16.751<br />
Orari<br />
dal Martedì al Venerdì dalle ore 9 alle 19;<br />
il Sabato dalle ore 9 alle 18.30.<br />
Foto da Barry Bish “Barefaced chic”, Kyle Cathie Limited - London.
Tatuaggio<br />
alla henna<br />
di Stefania Santospirito<br />
Da Barry Bish “Barefaced chic”, Kyle Cathie Limited - London.<br />
Da Marty Noble “Celtic ankle bracelets tattoos”, Dover Pubblications Inc. - USA<br />
Tatuaggi di henna e harkouss sono ancora<br />
molto in uso nelle tradizioni arabe e<br />
berbere, soprattutto per quanto<br />
riguarda i matrimoni. Ma<br />
continuano a rappresentare<br />
una vera e propria<br />
moda sia per<br />
le occidentali, attratte<br />
un po’<br />
dalla magia<br />
di un<br />
“gioiello”<br />
tatuato<br />
sulla<br />
pelle,<br />
s i a<br />
per<br />
le<br />
36- HOD <strong>33</strong><br />
ragazze orientali che hanno riscoperto e<br />
rivalutato una vecchia tradizione come raffinato<br />
ornamento da sfoggiare sulle spiagge<br />
e in discoteca.<br />
Tipiche le mani di donna tunisina<br />
tatuate con la henna.<br />
Il tatuaggio alla henna è tradizione antichissima<br />
presso la cultura tunisina e araba in generale,<br />
trasmessa di generazione in generazione, di<br />
madre in figlia. La henna è una pianta spontanea<br />
originaria dell’India, dell’Arabia e<br />
dell’Africa del nord, utilizzata dalle popolazioni<br />
locali per le sue qualità benefiche ed estetiche,<br />
per le quali si ricavano tinture vegetali di varie<br />
tonalità per la colorazione dei capelli e del<br />
corpo. Infatti non è tradizione soltanto araba<br />
usufruire di questa pianta eccezionale. Le sue<br />
radici affondano fino all’Estremo Oriente, tant’è<br />
vero che i disegni delle donne del Sudan,<br />
del Marocco, dello Yemen vengono chiamati<br />
spesso “Mehndi”, termine indiano che indica le<br />
decorazioni delle donne indù. Nei paesi arabi è<br />
di importanza capitale per segnare avvenimenti<br />
importanti quali il matrimonio, tanto da avere<br />
istituito un vero e proprio mestiere, quello della<br />
“hennena”, la donna specializzata nella lavorazione<br />
della henna.<br />
Pianta sacra<br />
La henna viene considerata dalle donne di<br />
paese come un portafortuna dalle virtù magiche.<br />
E mai le superstizioni di paese sono<br />
infondate: difatti le foglie di henna, raccolte<br />
in piccoli cespugli, tritate e spolverizzate,<br />
aggiunte in seguito all’acqua, danno una<br />
soluzione liquida arancione, avente effetti<br />
benefici per i capelli e la pelle. Le mani e i<br />
piedi della giovane sposa decorati per il
Speciale Bellezza - Speciale Bellezza - Speciale Bellezza - Speciale Bellezza - Speciale Bellezza<br />
giorno delle nozze, simbolizzano la felicità<br />
coniugale futura. La henna tunisina viene stesa<br />
sulle mani e sui piedi in maniera uniforme, delineando<br />
forme particolari tratte dalla fantasia<br />
della hennena. Dopo la prima stesura della<br />
henna, gli arti tatuati vengono avvolti da fasce<br />
di cotone per proteggere i contorni del disegno<br />
e la buona riuscita del colore, che più è<br />
nero più viene apprezzato. Gli arti così<br />
avvolti devono stare immobili<br />
senza toccare terra per almeno<br />
tre ore; quindi vengono tolte<br />
le fasce dai piedi e dalle<br />
mani e viene sciacquata la<br />
henna ormai secca. Ciò<br />
che rimane è l’impronta<br />
di pasta scura e corposa<br />
iniziale, che durerà per<br />
molte settimane. Ma la<br />
decorazione non finisce<br />
qui, e infatti a dare un<br />
tocco di eleganza in più<br />
allo henna tunisina è il raffinato<br />
tatuaggio con il “harkouss”,<br />
di durata inferiore a<br />
quello della henna vera e propria,<br />
ma di tinta più nera. La<br />
hannena utilizza tutte le sue<br />
conoscenze in proposito e dosa<br />
sapientemente aromi vegetali e<br />
pietre particolari, per comporre il<br />
miscuglio misterioso e profumato<br />
di harkouss, tradizione soprattutto<br />
tunisina. La caratteristica<br />
prevalente del harkouss è<br />
infatti il suo profumo naturale<br />
alle erbe, più è autentico e forte più è apprezzato.<br />
Con esso la hannena traccia dei punti<br />
intorno ai contorni del tatuaggio già eseguito,<br />
continua con altre decorazioni tratte dalla propria<br />
fantasia e completa la sua opera d’arte,<br />
frutto di ore di lavoro e pazienza. Altre sono le<br />
decorazioni tradizionali arabe di henna, tra cui<br />
spiccano quella marocchina eseguita con lo<br />
stesso impasto di henna disegnato direttamente<br />
sulle mani seguendo motivi di arabeschi e di<br />
fantasia, e rendendo suggestiva<br />
e intrigante la<br />
mano di chi li porta.<br />
Prima<br />
della fasciatura<br />
il tatuaggio viene<br />
reso più scuro attraverso<br />
uno sciroppo a base di<br />
tè e zucchero. L’azione del<br />
calore e dell’umidità permette<br />
di fissare i disegni, che<br />
sbiadiranno a poco a poco solamente<br />
dopo tanto tempo.<br />
Henna da guerriero<br />
Per gli uomini di alcune tribù<br />
dell’Africa aveva un significato ancora più profondo<br />
e mistico. La henna veniva usata per<br />
colorare il corpo prima delle battaglie, e per le<br />
popolazioni Berbere del Nord Africa rappresentava<br />
il fuoco e il sangue, simbolo sacro di<br />
guerra e libertà. I colori impressi sulla pelle<br />
creavano un legame indissolubile fra l’uomo e<br />
le forze della natura e i guerrieri traevano forza<br />
e coraggio da quei segni e colori.<br />
HOD <strong>33</strong> - 37
24<br />
HOD <strong>33</strong><br />
Rosmarino,<br />
l’erba del mare<br />
Il suo nome botanico è<br />
Rosmarinus officinalis<br />
della famiglia delle Labiatae<br />
Illustrazioni di Ilaria Comolo<br />
Etimologia<br />
Dr. Paolo Tedaldi<br />
C’è chi fa derivare il suo nome da ros (“rugiada”) maris<br />
(“del mare”), oppure da rosa maris (“rosa del mare”).<br />
Infine da rhus, “arbusto” o meglio ancora arbusto del<br />
mare, perché l’idea del rosmarino è comunque sempre<br />
legata al mare. Non a caso cresce originariamente<br />
nelle zone costiere e il colore celeste dei suoi<br />
fiori richiama l’acqua marina.<br />
✔<br />
Capelli sani<br />
e… chiari<br />
Contro la caduta dei capelli è<br />
utile frizionarli con un decotto di<br />
rosmarino. E a rendere più luminosa<br />
la tinta naturale<br />
dei capelli biondi<br />
non fa bene solo il<br />
tè alla camomilla,<br />
ma anche<br />
quello di rosmarino.<br />
Tenetelo<br />
pronto per<br />
il momento del<br />
risciacquo. ❃<br />
Miti e tradizioni<br />
Gli Egizi lo mettevano nelle mani dei defunti<br />
per facilitare loro il viaggio all’Aldilà, tradizione<br />
poi diffusasi nell’area mediterranea e soprattutto<br />
in Sicilia, dove le corone dei morti si preparavano<br />
anche con quest’erba, come recita il<br />
proverbio: “Cc’è tant’ervi all’orti e cc’è la rosmarina<br />
pi li morti!”. In seguito, nel ‘600, il rosmarino<br />
conquistò enorme fama presso la<br />
corte di Luigi XIV grazie all’Acqua della regina<br />
d’Ungheria, che si ottiene per distillazione<br />
di due parti di rosmarino e tre di spirito di vino.<br />
Si dice infatti che bevendo e lavandosi<br />
con quest’acqua la regina d’Ungheria, sofferente<br />
di gotta e seminferma, rinacque a nuova<br />
vita, Luigi XIV guarì dai reumatismi e Madame<br />
de Sevigné dalla depressione.
✔<br />
Poesia, proprietà e azioni<br />
Nell’Amleto Ofelia, donando a Laerte un<br />
ramo di rosmarino, ne preannuncia le<br />
proprietà: “Questo è per la rimembranza,<br />
vi prego, amore, ricordate…”, riferendosi<br />
alle capacità del rosmarino di stimolare<br />
la memoria, poiché esso agisce come<br />
tonico della circolazione sanguigna, in<br />
particolare per uso esterno.<br />
Ma del rosmarino vanno sottolineati soprattutto<br />
l’attività batteriostatica (che<br />
controlla la proliferazione batterica) e<br />
l’effetto antiossidante dell’olio essenziale,<br />
due proprietà che possono essere utilizzate<br />
per curare le disfunzioni e i gonfiori<br />
intestinali in conseguenza d’alterazioni<br />
della flora batterica. Inoltre è stato<br />
evidenziato un effetto colagogo (che stimola<br />
la produzione della bile), coleretico<br />
(che stimola la fuoriuscita della bile dalla<br />
cistifellea) e spasmolitico (che elimina<br />
gli spasmi intestinali). Ecco perché può<br />
essere utile prenderlo in caso di ristagno<br />
della bile nella cistifellea.<br />
In fitoterapia<br />
Essendo un tonico del sistema nervoso,<br />
il rosmarino aiuta in casi di mancanza di<br />
energia e di pressione bassa. Inoltre, respirare<br />
i fumi del rosmarino (si ottengono<br />
gettando un po’ di foglie secche su<br />
Lo sapevate che... il rosmarino<br />
non va pulito con l’acqua ma<br />
passato leggermente con una pezzuola<br />
bagnata? Lasciate macerare<br />
per qualche mese alcuni giovani<br />
rami di rosmarino in una bottiglia<br />
di olio d’oliva, e otterrete un ottimo<br />
condimento. ❃<br />
una piastra incandescente), giova agli<br />
asmatici e a chi soffre di catarro bronchiale.<br />
Attenzione però: per uso interno<br />
è bene non superare mai la dose<br />
di 15 g di droga.<br />
Da non trascurare è anche la sua azione<br />
analgesica, si può infatti utilizzare come<br />
unguento in caso di infiammazioni muscolari<br />
e circolazione rallentata. ✽<br />
le ricette<br />
Per la gastrite<br />
Consigliamo un infuso. Prendete<br />
20 g di foglie di rosmarino,<br />
versateci sopra un litro di<br />
acqua bollente, filtrate e bevete<br />
caldo. Da 2 a 3 tazze al dì.<br />
Aceto di rosmarino<br />
Prendete dell’aceto bianco e<br />
unitevi due cucchiaini di rosmarino<br />
tritato. Lasciate a macerare<br />
per 15 minuti, poi filtrate.<br />
Eccezionale.<br />
Bagno afrodisiaco<br />
Prendete 50 g di foglie di rosmarino,<br />
una manciata di salvia<br />
e una di menta e metteteli<br />
in 2 litri di acqua. Dopo 10<br />
minuti di bollitura, gettate il<br />
tutto nella vasca precedentemente<br />
riempita, dove resterete<br />
a mollo per un quarto d’ora.<br />
Oltre a rilassarvi, i bagni in<br />
acqua con rosmarino stimolano<br />
la circolazione.<br />
L’unica controindicazione è<br />
per chi soffre di insonnia e<br />
ipertensione, in questi casi è<br />
meglio farli al mattino. ❃<br />
HOD <strong>33</strong><br />
25
Dal 18 marzo al 12 giugno si<br />
potrà vedere il tempo di Christian<br />
Boltanski. l’artista francese<br />
(Parigi, 1944) oggi riconosciuto<br />
come uno dei più grandi artisti<br />
contemporanei. La mostra,<br />
curata da Jean-Hubert Martin, è<br />
dedicata alla dimensione temporale, al trascorrere del<br />
tempo e alla sua percezione. Le opere, di recente produzione,<br />
sono costruite per permettere al visitatore di<br />
entrare in contatto con la personale elaborazione e-<br />
stetica del concetto di tempo elaborata da Boltanski<br />
durante tutta la sua attività artistica. Il linguaggio artistico<br />
di Boltanski è concettuale, mentre gli oggetti<br />
che impiega nelle sue installazioni sono trattati come<br />
marionette, usati per la loro arcana capacità di evocare<br />
e richiamare alla mente avvenimenti passati, strappandoli<br />
così all’oblio. Sono opere che si focalizzano<br />
sull’ultimo grande dubbio dell’uomo, sprofondano<br />
nella paura della fine sempre minacciosa all’orizzonte.<br />
È la sensazione del passaggio, della precarietà effimera<br />
dell’esistenza, è la domanda insoluta sul senso della<br />
nostra presenza.<br />
PAC - Padiglione d’Arte Contemporanea<br />
via Palestro, 14 - Milano<br />
tel. 02 76009085 - fax 02 78<strong>33</strong>30<br />
segreteria@pac-milano.org- www.pac-milano.org<br />
Uliano Lucas, Milano 1965.<br />
Dal 5 marzo al 2 maggio presso la Galleria d’Arte<br />
Contemporanea Cascina Roma San Donato Milanese<br />
(piazza delle Arti - tel 02.55.60.31.59 - cultura@comune.sandonatomilanese.mi.it)<br />
si tiene la mostra,<br />
curata da Angela Madesani, Per-Turbamenti.<br />
Esposte le opere di ventitre artiste<br />
italiane che tra gli Anni ’60 e ’70<br />
hanno dato un contributo importante<br />
per comprendere un periodo<br />
della storia sociale italiana caratterizzato<br />
da grandi mutamenti nel<br />
mondo del lavoro, nella famiglia,<br />
nella moda, nel costume e nel sesso.<br />
La mostra si snoda attraverso<br />
un percorso che vede accostati lavori<br />
realizzati con diverse tecniche,<br />
dalla pittura alla scultura, dal<br />
video alla fotografia.<br />
Accanto alle opere delle artiste,<br />
alcuni documenti dell’epoca e le fotografie di uno dei<br />
più grandi fotoreporter italiani, Uliano Lucas. Le sue<br />
immagini, testimonianza della vita e dei cambiamenti<br />
del nostro paese, raccontano con grande forza espressiva<br />
la storia d’Italia. Durante la mostra la Galleria<br />
d’Arte Contemporanea ospiterà anche una serie di<br />
eventi legati al tema del femminile nell’arte, nella poesia<br />
e nella politica. ❃<br />
Ristorante<br />
con pizzeria e giardino<br />
Aperto tutto<br />
l'anno,<br />
tutti i giorni,<br />
a pranzo e cena<br />
Col di Lana, 4<br />
20136 Milano<br />
prenotazioni<br />
T&F 02.8376972<br />
* inserite<br />
nel menu<br />
pietanze con<br />
ingredienti<br />
senza glutine<br />
90 posti, sala non-fumatori<br />
Menù take-away, vegeteriani e<br />
per ciliaci - Ottimo rapporto<br />
qualità-prezzo<br />
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Associata A.N.P.S.I.<br />
● Dolori Muscolari ● Reumatismi e Artrosi<br />
● Tensioni Nervose ● Stanchezza e Stress<br />
● Azione Tonica Generale<br />
● Distensione della Muscolatura<br />
● Riattivazione Circolatoria<br />
Giuseppina Gurrera (Ma Anurag Kokil)<br />
GLOBAL STRESS MASSAGE<br />
Massaggio Pranoterapico Profondo e YOGA Passivo YOGA Individuale<br />
Per appuntamento al vostro domicilio in Milano:<br />
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Dolore e<br />
medicina palliativa<br />
alcune precisazioni<br />
Dr. Alberto Ambreck<br />
e Dr. ssa Raffaella Ferrari<br />
In realtà però esistono dei problemi. Cerchiamo<br />
dunque di fare un po’ di chiarezza:<br />
Georgia O’Keeffe, “Jimson Weed”<br />
A seguito di una specifica normativa che la<br />
Giunta Regionale della Lombardia ha emanato<br />
in data 16.12.2004, i farmaci analgesici potranno<br />
essere forniti gratuitamente sia “in caso<br />
di particolari bisogni come nella terapia pediatrica,<br />
sia per migliorare schemi terapeutici<br />
a completamento delle opzioni già disponibili”.<br />
Questo provvedimento ha valore sperimentale,<br />
ma pone la Lombardia in prima linea<br />
nella ricerca di interventi concreti atti a favorire<br />
il controllo del dolore nel paziente terminale<br />
sia in ambito ospedaliero che domiciliare.<br />
In accordo a quanto detto la farmacia Ambreck<br />
che, come già anticipato sullo scorso numero<br />
di <strong>Hod</strong>, ha allestito al proprio interno una camera<br />
sterile, e altre farmacie si stanno attivando<br />
per lo stesso proposito, per rendere attuabile<br />
la terapia del dolore.<br />
1Alcuni farmaci antidolorifici che prima erano<br />
a pagamento oggi sono gratuiti per il cittadino,<br />
perché a carico del Servizio Sanitario<br />
Regionale che li inserisce nel proprio bilancio<br />
annuale alla voce “spesa farmaceutica”.<br />
Peccato però che, essendo questo un provvedimento<br />
Regionale, potranno usufruire delle<br />
agevolazioni solo pazienti residenti o domiciliati<br />
in Lombardia.<br />
Vi ricordiamo che da oggi è possibile richiedere<br />
anche in farmacia tutti i medicinali<br />
per la terapia del dolore prescritti<br />
dal vostro medico di base o dallo specialista.<br />
Nelle farmacie dotate di camera<br />
sterile, con reparto di allestimento preparazioni<br />
antalgiche, è possibile richiedere<br />
anche quei preparati iniettabili che<br />
richiedono sistemi di infusione continua.<br />
Per ordinarli, o saperne di più, potete telefonare<br />
a:<br />
Farmacia Dott. A. Ambreck<br />
via Stradivari 1 Milano<br />
Tel 02.29526966<br />
fax 02.29406405<br />
ambreck.laboratorio@farmasoft.com<br />
✔<br />
HOD <strong>33</strong><br />
39
40HOD 3 3<br />
2La Regione ha autorizzato<br />
la prescrizione a carico del<br />
SSR delle preparazioni galeniche<br />
utilizzate nella terapia<br />
del dolore “quando i<br />
medicinali preconfezionati<br />
normalmente disponibili sul<br />
mercato non siano adeguati<br />
a coprire particolari bisogni”.<br />
Ma sfortunatamente non ha<br />
ancora chiarito quali preparazioni<br />
e soprattutto quali forme<br />
farmaceutiche saranno interamente<br />
a carico del Servizio<br />
Sanitario (e gli elastomeri ?...)<br />
3Milano e la Lombardia si<br />
caratterizzano tra le città e<br />
le regioni meglio attrezzate<br />
per le cure palliative, sia<br />
per la qualità delle strutture<br />
presenti, sia per l’attenzione e<br />
la sensibilità posta verso queste<br />
problematiche. Ma se<br />
possiamo considerare in via<br />
di definizione la difficile questione<br />
“burocratica”, crediamo<br />
che ci sia ancora molto da fare<br />
in merito alla formazione e<br />
all’informazione sul trattamento<br />
del dolore: il cittadino<br />
deve saperne di più e il<br />
medico deve saper utilizzare<br />
gli strumenti che gli vengono<br />
concessi dalle nuove frontiere<br />
della medicina. Basti pensare<br />
che in Italia quasi il 70%<br />
dei pazienti con dolore cronico<br />
non è trattato nel modo<br />
adeguato e che, ad esempio,<br />
non esistono scuole di specializzazione<br />
in terapia del dolore<br />
per i medici di base. ❃<br />
Mimmo Rotella, “Nostalgia rama”, 1975.<br />
Quando il consumo di energia è in eccesso si entra in una<br />
condizione patologica, perversa, assolutamente inutile alla<br />
situazione in cui ci si trova. Anche l’alimentazione sbagliata,<br />
non controllata, produce stress. Quando introduciamo<br />
una sostanza che ci danneggia perché non ci serve, non è<br />
tollerata bene, talvolta è addirittura tossica, l’apparato digerente,<br />
i visceri entrano in allarme e producono stress.<br />
O meglio, dal punto di vista osteopatico, un’alterata mobilità<br />
del sistema viscerale produce sulla colonna vertebrale<br />
(dove è ancorato) zone di rigidità, costringendo il resto della<br />
colonna a compensare tale limitazione funzionale. Fino<br />
a quando, nel momento in cui non ce la fa più, viene fuo-<br />
stress stress stress<br />
stress<br />
Asma e stress<br />
Perché è così di moda lo stress? Perché la<br />
gente ha intuito che nasconde qualcosa di<br />
maligno. Infatti, se da un lato c’è lo stress positivo<br />
- che dà la carica, voglia di fare, libera l’adrenalina<br />
indispensabile per ottenere un risultato<br />
-; dall’altro, a furia di usare quella carica<br />
anche quando non serve più, si rischia un eccesso<br />
di consumo di corpo - mente - anima.<br />
Dr. Luigi Tonetti
i un disturbo, il mal di schiena “questo<br />
sconosciuto”.<br />
Asma vera e asma falsa<br />
Cominciamo innanzitutto a classificare l’asma.<br />
A definirla secondo quanto si vede<br />
clinicamente nel paziente, in vera o falsa.<br />
La vera asma, quella classica, si evidenzia<br />
nella fase espiratoria. Il paziente non riesce<br />
a liberare l’aria che ha accumulato all’interno<br />
del polmone, ha difficoltà a emettere<br />
aria e la sua sofferenza è visibile anche in<br />
alcune caratteristiche fisiche acquisite nel<br />
tempo, come il torace leggermente “a botte”<br />
che ricorda quello dei<br />
malati di enfisema. Tutto<br />
questo è successo perché,<br />
grazie ad una limitazione<br />
funzionale dell’articolazione<br />
costale e vertebrale,<br />
ha perso progressivamente<br />
di mobilità e un<br />
polmone, rimanendo<br />
sempre pieno d’aria, ha<br />
gonfiato la gabbia toracica.<br />
Poi, a mano a mano<br />
che il tempo passa, il vero<br />
asmatico fa sempre più<br />
fatica a emettere aria.<br />
Così come la introduce facilmente,<br />
tanto più difficilmente riesce a<br />
espellerla. La sua patologia è comunque<br />
sempre caratterizzata da un processo infiammatorio<br />
di base e da un bronco-spasmo<br />
con tosse, espettorato e il classico sibilo<br />
che a volte, a seconda del grado di<br />
asma (si va dal 1° al 4° grado) si può sentire<br />
anche senza il fonendo.<br />
La falsa asma, invece, è caratterizzata dal<br />
fenomeno contrario dal punto di vista<br />
meccanico. Il paziente ha un bronco-spasmo<br />
e difficoltà nell’introdurre l’aria. È il<br />
classico paziente che ha il collo “tirato” durante<br />
la respirazione, in cui in particolare si<br />
evidenziano i muscoli accessori alla respirazione.<br />
Muscoli con cui egli si aiuta per introdurre<br />
aria. Solo che in questo caso c’è in<br />
atto un gioco un po’ perverso, inutile. Per<br />
una serie di fenomeni - meccanici, biologici,<br />
emotivi - il falso asmatico crea un laringo-spasmo<br />
che, stimolando il sistema neurovegetativo,<br />
provoca un’iperattività. Che, a<br />
sua volta, produce un bronco-spasmo che<br />
porta a un accumulo di catarro, tosse<br />
espettorante e quant’altro. Oltre che da fattori<br />
scatenanti infiammatori, tutto ciò deriva<br />
dalla cattiva e alterata meccanicità del<br />
movimento respiratorio messo in atto dal<br />
paziente stesso. Ecco perché<br />
respira male. Gli basterebbe<br />
liberare questo fenomeno<br />
per accorgersi di<br />
potere respirare. Di più.<br />
Una volta educato a respirare<br />
in maniera corretta,<br />
vedrebbe che il problema<br />
va lentamente scemando.<br />
Il Metodo Gesret<br />
In particolare è su questo<br />
principio che il Metodo<br />
Gesret ha basato le sue ricerche,<br />
i suoi studi, e a cui<br />
si ispira la sua clinica: liberare<br />
un canale d’aria all’interno del paziente,<br />
cosicché egli torni a respirare in modo<br />
naturale. La base di lavoro di Gesret è di tipo<br />
meccanico. Egli ha trovato che un’alterata<br />
disposizione delle vertebre cervicali su<br />
quelle dorsali producono sulle prime quattro<br />
costole un’alterata mobilità che fa sì<br />
che esse si chiudano invece di aprirsi, producendo<br />
un effetto “a cavatappi” sulla colonna.<br />
Ma se attraverso una serie di manipolazioni<br />
si libera il meccanismo che costantemente<br />
va a stimolare questo ganglio<br />
neurovegetativo, all’improvviso la persona<br />
respira.<br />
HOD <strong>33</strong><br />
41
42HOD 3 3<br />
La causa scatenante<br />
dell’asma<br />
Nel caso della falsa asma, potrebbe essere<br />
un vecchio colpo subito durante un trauma<br />
(fisico ma anche emotivo), a cui il paziente<br />
si è adattato senza avere liberato la legge<br />
meccanica che il colpo stesso ha provocato.<br />
Anzi, adattandosi alla sua lesione,<br />
ha fatto sì che tutto il<br />
corpo si sia adeguato<br />
ad essa. Come se non<br />
bastasse, nel momento<br />
in cui subentrano<br />
altre situazioni che alimentano<br />
e accentuano<br />
tale lesione, egli<br />
permette che meccanicamente si manifesti<br />
uno scompenso che nel tempo non è<br />
più in grado di recuperare. Comincia così<br />
ad avere dei disturbi “inspiegabili”, che in<br />
realtà non sono altro che quel vecchio colpo<br />
avuto anni prima in un incidente, a seguito<br />
di un trauma emotivo o di una forte<br />
situazione di stress. A questo proposito<br />
non dimentichiamo che lo stress, il fatto di<br />
stare sempre in ansia, in attesa, in stato di<br />
eccessivo allarme, produce un aumento<br />
della tensione tendineo-muscolare. Anche<br />
quando viviamo lo stress inconsciamente -<br />
all’interno di una relazione, al lavoro, in famiglia<br />
-, non facciamo che aumentare tutti<br />
Ancora due parole<br />
su Gesret<br />
e il suo Metodo<br />
Nel 1974, dopo la morte del figlio di soli<br />
dieci anni causata da una crisi asmatica,<br />
Jacques R. Gesret si dedica allo studio di<br />
questa patologia. La sua prima scoperta<br />
riguarda i meccanismi fondamentali che<br />
determinano il malfunzionamento del<br />
sistema immunitario. A differenza di<br />
quanto molti sostengono, egli pensa che a<br />
determinare l’asma non possa essere<br />
“un’infiammazione permanente dei tessuti<br />
polmonari”, che viene considerata più<br />
una risposta difensiva dell’organismo che<br />
una causa scatenante dell’asma.<br />
Il suo metodo terapeutico manuale, praticato<br />
dagli osteopati, è in grado di far<br />
sparire nel 90% dei casi tutti i<br />
sintomi (con risultati immediati<br />
nei bambini, e negli adulti a<br />
seconda dell’età del soggetto e<br />
della malattia). Ecco ciò che i<br />
terapeuti restituiscono al<br />
paziente con il Metodo Gesret:<br />
● Il suo equilibrio<br />
● Un buon equilibrio al bacino<br />
● Un’asse corporea corretta<br />
● Mobilità toracica<br />
● Mobilità cervicale naturale.<br />
quei fenomeni che, in ultima analisi, producono<br />
disagio. Un disagio che compensiamo<br />
in vari modi, fino a creare delle patologie<br />
tra cui, non ultima, la forma asmatica.<br />
❃<br />
Dr. Luigi Tonetti<br />
Medico Chirurgo, Osteopata<br />
e Terapeuta “Metodo Gesret”<br />
Centro Medico di Ortopedia<br />
Osteopatia Fisiokinesiterapia AB<br />
BORGONUOVO<br />
Via dell’Annunciata, 12 - Milano<br />
Tel./Fax 02.29.06.19.90/8<br />
ab.borgonuovo@libero.it
Stress e riflessologia<br />
Stress, una parola piccola piccola,<br />
eppure le cause che possono<br />
determinare questo stato di<br />
tensione continua, così come i<br />
sintomi che ne possono derivare,<br />
sono tantissime. Normalmente<br />
ci si riferisce a questo<br />
termine indicando il classico<br />
stress da “logorio della vita moderna”,<br />
come recitava una vecchia<br />
pubblicità di un famoso<br />
amaro digestivo e in effetti, soprattutto<br />
chi vive in una grande<br />
città, sa benissimo a quale tipo<br />
di stress ci stiamo riferendo.<br />
✔<br />
di Duccio Ruggeri<br />
Duccio Ruggeri<br />
naturopata, riflessologo<br />
Piazzale Libia, 2 - Milano<br />
Tel. 02.54.69.858 - <strong>33</strong>8.8522623<br />
HOD <strong>33</strong><br />
Ma questo stato di tensione può intensificarsi ancora di più<br />
in persone particolarmente predisposte, quindi vulnerabili,<br />
ipersensibili e fragili emotivamente, e poi in alcuni precisi<br />
periodi della vita. Innanzitutto durante i grandi cambiamenti,<br />
dai più tristi quali lutti e gravi malattie a trasformazioni più<br />
“semplici” che possono riguardare il lavoro, oppure traslochi,<br />
trasferimenti in altre città, fino a momenti anche belli ma<br />
ugualmente stressanti, come il matrimonio o la nascita di un<br />
figlio.<br />
Ad aggravare ulteriormente questo stato di tensione nervosa,<br />
si aggiungono spesso sintomatologie tra le più disparate,<br />
che vanno dal comune mal di testa alle contratture muscolari<br />
di collo, spalle e schiena, alle gastriti e coliti, fino ad alterazioni<br />
del battito cardiaco o all’ipertensione da stress.<br />
Spesso esiste una tendenza agli spasmi, ma anche stanchezza,<br />
ansia, nervosismo, tristezza o insonnia.<br />
Come fare quindi per rinforzarci e riuscire ad affrontare al<br />
meglio questi periodi, più o meno lunghi, così impegnativi?<br />
In questo contesto le terapie naturali si rivelano di grande utilità. Tra<br />
queste, la riflessologia plantare riveste un ruolo di primaria importanza.<br />
La sua efficacia infatti, è riconosciuta ormai universalmente.<br />
La stessa medicina istituzionale le dà sempre più credito, tanto da<br />
utilizzarla in molti ospedali di tutto il mondo come terapia complementare<br />
anche di patologie particolarmente impegnative. I benefici<br />
che riusciamo ad ottenere con la riflessologia del piede dipendono<br />
dalla sua capacità di intervenire sul sistema nervoso, sia centrale<br />
che vegetativo, così come su quello energetico, sempre il primo<br />
ad alterarsi in situazioni di stress. Va detto anche che particolare<br />
attenzione va data ai punti riflessi delle zone colpite da somatizzazione.<br />
Inoltre la possibilità di lavorare a livello endocrino in generale,<br />
e delle ghiandole surrenali in particolare, permette una regolazione<br />
dell’adrenalina circolante rendendo l’azione dei trattamenti<br />
ancora più profonda e duratura. Infine va ricordato<br />
che lo stress è immuno-soppressore per sua natura,<br />
e che la riflessologia plantare riesce a intervenire<br />
anche a questo livello permettendo, con particolari<br />
tecniche manipolative, di stimolare e migliorare il sistema<br />
immunitario nel suo complesso. ❃ 43
44HOD 3 3<br />
Follia e stress nella<br />
Medicina<br />
Tradizionale Cinese<br />
Dr. ssa Caterina Martucci<br />
✔<br />
Cosa hanno in comune follia e<br />
stress? Tutto e niente. In senso<br />
strettamente medico il termine<br />
follia è oggi sostituito da parole<br />
come nevrosi e psicosi; nei<br />
tempi antichi, invece, era usato<br />
per denominare l’alienazione<br />
mentale e, più in generale, lo<br />
stato psicologico in cui la struttura<br />
della personalità va in pezzi<br />
e l’equilibrio mentale viene<br />
perduto in modo più o meno<br />
grave e duraturo. Lo stress può<br />
in qualche modo precedere o<br />
scatenare il manifestarsi di una<br />
nevrosi o psicosi latente; in<br />
questo senso, specie oggi, lo<br />
stress si relaziona strettamente<br />
con le nevrosi di vario genere e<br />
può scatenare una psicosi latente.<br />
Lo stress,<br />
significato<br />
e prevenzione<br />
Stress è una parola inglese che<br />
indica sforzo, tensione. In senso<br />
medico indica sia gli agenti<br />
aggressori che inducono nell’organismo<br />
uno stato di disequilibrio<br />
(traumi, emozioni,<br />
malattie infettive, fattori climatici…),<br />
sia l’insieme dei fenomeni<br />
metabolici e viscerali che<br />
Qigong per tutti<br />
Il qigong non è mai una semplice ginnastica. Anche quando<br />
la pratica è di tipo prevalentemente dinamico, vale a<br />
dire mirante ad allenare il corpo, non è mai, comunque,<br />
un agire semplicemente finalizzato ad acquisire prestanza<br />
fisica, forza, salute. Il corpo fisico, infatti, è la parte più<br />
esterna dell’essere, la sua circonferenza; è terra di frontiera,<br />
che comunica e interagisce con il mondo esterno,<br />
ma comunica e interagisce anche con il mondo interiore,<br />
laddove risiedono organi e visceri, la mente con pensieri,<br />
emozioni, sensazioni, e ancora più all’interno il sé autentico,<br />
emanazione dell’essenza: un universo da esplorare<br />
alla ricerca della propria unicità e della propria connessione<br />
con l’Essere cosmico, il Dao, Dio o comunque lo<br />
si voglia chiamare, attraverso il ri-conoscimento<br />
della propria essenza originaria. ❃<br />
tali agenti possono provocare.<br />
Stress è oggi più che un termine<br />
medico; è infatti entrato<br />
nell’uso comune. Non vi è individuo<br />
che, tra l’adolescenza e<br />
la vecchiaia, non abbia sperimentato<br />
questa condizione.<br />
Una proprietà caratteristica dell’organismo<br />
è la capacità di<br />
modificarsi, in funzione di un<br />
adattamento alle condizioni di<br />
vita, per svolgere efficacemente<br />
le proprie funzioni fisiologiche<br />
con un minimo dispendio<br />
di energia. L’adattamento interviene<br />
rispetto a tutti i fattori<br />
che tendono a destabilizzare:<br />
climatici (vento, freddo, umidità,<br />
calore…), ambientali (acustici,<br />
luminosi, inquinanti, batteri<br />
e virus…), emozionali.<br />
Le reazioni di adattamento,<br />
che sono di natura nervosa, o-<br />
rmonale, immunitari e psicologica,<br />
possono compensare le<br />
alterazioni fisiologiche indotte<br />
dai fattori stressogeni. Oltre un<br />
certo limite, se l’aggressione è
protratta o particolarmente intensa,<br />
l’organismo esaurisce il<br />
proprio potere di adattamento<br />
e si giunge a una fase di esaurimento.<br />
Si realizza quella condizione<br />
definita di stress cronico<br />
che si manifesta con i segni<br />
e i sintomi più svariati.<br />
Dal punto di vista della<br />
Medicina Tradizionale Cinese<br />
i vari agenti stressogeni,<br />
chiamati in questo contesto xieqi<br />
- fattori potenzialmente patogeni<br />
-, nell’impatto con l’organismo<br />
indurranno dei cambiamenti<br />
che determineranno un<br />
disequilibrio solo se le condizioni<br />
energetiche dell’aggredito sono<br />
inadeguate a “lottare” o ad<br />
adattarsi all’aggressore.<br />
Supponiamo che l’energia del<br />
Polmone sia in deficit: rispetto a<br />
un fattore climatico, a un batterio<br />
o a un virus, i meccanismi di<br />
difesa non saranno adeguati,<br />
per cui non solo potrà comparire<br />
una sindrome da raffreddamento<br />
o influenzale, ma potrà<br />
facilmente complicarsi con problemi<br />
polmonari.<br />
Come può<br />
accadere<br />
che l’energia<br />
sia in deficit?<br />
Ad esempio, se lavoriamo molto<br />
e riposiamo poco. Ma il deficit<br />
sarà ancora più grande se -<br />
cosa molto comune - oltre a lavorare<br />
molto, mangiamo anche<br />
male. Il deficit di energia<br />
avrà sintomi e conseguenze diverse<br />
a seconda che sia coinvolto<br />
un organo o un altro.<br />
Inoltre, potrà complicarsi lentamente<br />
con un deficit di altri<br />
aspetti dell’energia, come lo<br />
yang, il sangue o lo yin.<br />
Ognuna di queste condizioni di<br />
deficit ha un quadro di segni e<br />
sintomi differenti e ognuno<br />
predispone ad ammalare in un<br />
modo specifico.<br />
Se l’energia del corpo, invece<br />
di circolare, ristagna - e questa<br />
è una condizione estremamente<br />
comune nella nostra<br />
società, come conseguenza di<br />
emozioni troppo intense o represse<br />
- comparirà tutto il corredo<br />
sintomatologico che viene<br />
abitualmente denunciato<br />
dalla persona stressata. Si manifesta<br />
tensione intercostale e<br />
allo stomaco, eruttazioni, nausea,<br />
gonfiori addominali, sbalzi<br />
d’umore, depressione, irritabilità,<br />
senso di frustrazione, senso<br />
di distensione al seno prima<br />
dei mestrui. Se il ristagno di<br />
energia si complica con presenza<br />
di “calore/fuoco” potranno<br />
comparire segni e sintomi<br />
più gravi come cefalea, insonnia,<br />
accessi di collera incontrollabile,<br />
emicrania, ipertensione.<br />
E, inoltre, la presenza di “calore/fuoco”<br />
potrà associarsi con<br />
altri fattori patogeni, interni o<br />
esterni, quali il Vento, l’Umidità,<br />
la Secchezza. E comparirà una<br />
vasta gamma di nuovi segni e<br />
sintomi.<br />
Potremmo elencare un ampio<br />
numero di condizioni che rendono<br />
inadeguate le capacità<br />
dell’organismo a fronteggiare i<br />
vari fattori stressogeni, esterni<br />
ed interni al corpo. Ogni persona<br />
ha una sua configurazione<br />
energetica (costituzione) e un<br />
suo stile di vita, che condizionano<br />
e determinano la propria capacità<br />
di adattamento ai cambiamenti<br />
cui la vita ogni giorno<br />
ci espone.<br />
Che fare?<br />
La conoscenza dei propri limiti<br />
e fragilità da proteggere è indispensabile<br />
per sapere quali sono<br />
le cose da fare o non fare<br />
per sottrarsi allo stress e rimanere<br />
in salute. Tuttavia, al di là<br />
della prevenzione, è utile sapere<br />
che cosa quotidianamente ci<br />
può aiutare a capire cosa ci accade,<br />
e come possiamo sottrarci<br />
alla facili scappatoie che temporaneamente<br />
ci fanno sentire<br />
pieni di energie e di buonumore.<br />
Va compreso che per controllare<br />
lo stress non è utile, anzi<br />
è dannoso, ricorrere a dolci<br />
e cioccolato, all’alcool, tabacco<br />
e droghe di varia natura.<br />
È’ utile imparare a riposare<br />
quando si è stanchi, a mangiare<br />
correttamente, a far fluire le<br />
proprie emozioni, respirare<br />
profondamente e ultimo, ma<br />
non meno importante, imparare<br />
a meditare. ❃<br />
✔<br />
www. Energiaperlavita.it<br />
e-mail caterina.martucci@energiaperlavita.it<br />
HOD <strong>33</strong><br />
45
46HOD 3 3<br />
Appuntamento con l’Arte<br />
Che cosa, più<br />
del potersi esprimere,<br />
crea benessere?<br />
Paul Klee - Strada principale e strade secondarie - 1929<br />
Intervista<br />
al Dr. Giorgio Bedoni<br />
a cura di<br />
Lucia Perfetti<br />
Con questo numero<br />
di HOD, inizia la collaborazione<br />
di Lucia<br />
Perfetti, diplomata<br />
all’Accademia di Belle<br />
Arti di Brera, organizzatrice<br />
di eventi<br />
d’arte ed esperta di<br />
educazione alla comunicazione<br />
tramite<br />
la libera espressione<br />
artistica.<br />
La rubrica “Appuntamento<br />
con l’Arte”,<br />
vuole essere uno<br />
spazio dedicato alle<br />
sue diverse forme.<br />
Attraverso interviste<br />
e reportage si<br />
affronteranno temi<br />
riferiti all’arte contemporanea.<br />
Per il “nostro primo appuntamento” ho incontrato il Dr. Giorgio<br />
Bedoni, psichiatra e psicoterapeuta, che utilizza l’Arte come<br />
mezzo terapeutico per i propri pazienti presso il Servizio Psichiatrico<br />
Diagnosi e Cura dell'Azienda Ospedaliera di Melegnano.<br />
Ho avuto il piacere di conoscerlo a una conferenza sull’arteterapia<br />
presso l’ex Ospedale psichiatrico Paolo Pini, all’incirca otto<br />
anni fa, incontrandolo poi nuovamente come docente presso<br />
il Centro di Formazione nelle Arti Terapie “La linea dell’arco” di<br />
Lecco, dove tuttora si occupa di formazione. Parlando di arte e<br />
di benessere non si può non parlare di Giorgio Bedoni:<br />
Da quanto tempo utilizza l’arte nella sua professione<br />
di psichiatra?<br />
Dagli anni della mia formazione come psichiatra presso<br />
l’Università di Pavia anche se, per certi versi, la scoperta delle<br />
profonde connessioni tra arte e psichiatria risale al mio primo<br />
interesse, la poesia.<br />
Come si lega la scrittura all’Arte grafica?<br />
La scrittura è legata all’Arte del Novecento. Si pensi, tra i molti<br />
esempi, alla celebre e paradossale opera di René Magritte “Ceci<br />
n’est pas une pipe” (“Questa non è una pipa”). Anche negli ateliers<br />
di arteterapia i miei stessi pazienti utilizzano la poesia. Spontaneamente,<br />
inseriscono nei prodotti grafici e pittorici parole e<br />
scritte in supporto all’immagine,<br />
talvolta per rafforzarla,<br />
oppure come elemento<br />
narrativo autonomo.<br />
Altri psichiatri famosi<br />
nel passato hanno utilizzato<br />
l’arte come<br />
mezzo terapeutico...<br />
R. Magritte, “Ceci n’est pas une pipe” , Coll. priv.
Vassilij Kandinskij - Primo acquerello<br />
astratto - 1910 (1913).<br />
L’utilizzo dei linguaggi dell’arte nei processi terapeutici<br />
è cosa recente. Tuttavia già a partire<br />
dall’800 si raccolsero le forme d’espressione<br />
dei “folli”, dei bambini e dei popoli ritenuti a<br />
quell’epoca “primitivi”: opere che interessarono<br />
non solo gli psichiatri ma anche gli artisti.<br />
Tra questi spiccavano, indubbiamente, i surrealisti<br />
- Andrè Breton e Max Ernst in modo particolare<br />
- attirati dai linguaggi del sogno, dal pensiero<br />
automatico e dall’impronta infantile di<br />
queste opere. È poi necessario ricordare che<br />
“l’arte dei folli” ha impegnato nel corso del<br />
Novecento la migliore tradizione psichiatrica<br />
europea: si pensi agli scritti di Binswanger (“Tre<br />
forme di esistenza mancata”, 1956 - SE ed.1992)<br />
e di Prinzhorn (“Bildnerei der Geisteskranken”,<br />
1922 - Springer ed., 1995), e in anni più recenti<br />
alle riflessioni di Franco Basaglia (“Kitch ed<br />
espressione figurativa psicopatologica, 1964 Il<br />
Verri n. 15) sulle forme d’arte nella psicosi,<br />
senza dimenticare i lavori fondamentali per<br />
l’arte terapia dello psicoanalista britannico<br />
Donald Winnicott (“Gioco e realtà”, 1971 -<br />
Armando ed.1974).<br />
Gli artisti come si ponevano davanti a<br />
questo fenomeno?<br />
Kandinsky e Klee, i maggiori esponenti dell’epoca,<br />
furono attratti dai disegni dei malati<br />
mentali. Kandinsky si interessò della “scienza<br />
dell’anima”, il che è particolarmente evidente<br />
nei suoi disegni. Anche Klee fu d’accordo, definendo<br />
le opere dei malati mentali uno straordinario<br />
repertorio di studio per l’arte contemporanea.<br />
Klee affermò che “l’Arte non riproduce<br />
ciò che è visibile ma rende visibile ciò che<br />
non lo è”.<br />
Giorgio Bedoni ha scritto diversi saggi su<br />
arte e psicopatologia e si occupa di formazione<br />
nel campo disciplinare delle arti<br />
terapie. È autore, con Bianca Tosatti, di<br />
“Arte e psichiatria. Uno sguardo sottile”<br />
(Mazzotta ed., 2000). Nel dicembre 2004<br />
ha pubblicato con Selene Edizioni il libro<br />
“Visionari. Arte, sogno, follia in Europa”, un<br />
racconto sulle tracce di quegli autori che<br />
dai primi anni del Novecento sollecitano<br />
lo sguardo delle avanguardie artistiche e<br />
gli studi della tradizione psichiatrica e psicoanalitica.<br />
“Visionari” è un viaggio in<br />
Europa attraverso i luoghi, le collezioni e<br />
gli atelier terapeutici che definisce una vera<br />
e propria cartografia che si nutre di coincidenze<br />
storiche, geografiche e culturali.<br />
Un testo che è, nello stesso tempo, un diario<br />
di viaggio, una ricerca al confine tra arte<br />
e psichiatria e uno strumento per la riflessione<br />
sulla pratica dell’arteterapia.<br />
“Il bisogno di espressione è di tutti” scriveva<br />
Kandinsky, “è una necessità interiore”.<br />
Ma i limiti dell’arte allora?<br />
È una domanda cui forse è impossibile rispondere:<br />
le ricordo solo una splendida frase dell’artista<br />
americano Robert Rauschenberg: “la pittura<br />
è un buco nero fra l’arte, la vita e l’avventura”.<br />
Un’affermazione, a mio avviso, che conferma per<br />
via paradossale l’irriducibile natura polisemica<br />
dell’esperienza estetica. In questo senso l’arte si<br />
configura come il luogo del molteplice, dei linguaggi<br />
e delle tecniche, del progetto e del desiderio.<br />
Un’esperienza, come Freud aveva ben<br />
compreso, che attinge ai nostri bisogni più riposti<br />
e segreti e che permette, nel migliore dei casi,<br />
di dare voce alla nostra dimensione infantile e<br />
più autenticamente vitale. ❃<br />
✔<br />
HOD <strong>33</strong><br />
Per segnalazioni, domande,<br />
suggerimenti:<br />
info@luciaperfetti.it 47
48HOD 3 3<br />
Contro lo stress<br />
impariamo a conoscere<br />
di Elena Marinoni<br />
Rhodiola Rosea L.<br />
Gli alti livelli di<br />
stress imputabili alla<br />
vita moderna sono<br />
probabilmente il<br />
principale fattore<br />
responsabile di disturbi<br />
e malattie<br />
croniche ed invecchiamento<br />
precoce.<br />
Quando un fattore<br />
di stress colpisce<br />
l’organismo, il<br />
corpo reagisce innalzando<br />
istantaneamente<br />
i livelli di<br />
quelli che vengono<br />
chiamati “ormoni<br />
dello stress” (corticosteroidi<br />
e catecolamine).<br />
gli “adattogeni”<br />
Quando il fattore di stress si prolunga, ad es. un duro e costante<br />
allenamento atletico, il corpo impara a tollerare questo<br />
stimolo adattandosi ed aumentando la propria resistenza.<br />
La fase di adattamento è un periodo salutare, in cui<br />
il corpo reagisce positivamente dandoci una sensazione di<br />
benessere. La fase di esaurimento sopraggiunge invece<br />
quando il corpo non è più in grado di combattere lo stress<br />
e si arrende. Allora compaiono i primi sintomi di malessere,<br />
che peggiorano rapidamente. Questa terza fase si sviluppa<br />
in genere dopo alcuni mesi, a volte anni, ma è possibile<br />
mantenere sotto controllo lo stato di stress assumendo i<br />
cosiddetti “adattogeni”, sostanze che aiutano l’organismo a prolungare<br />
la fase di adattamento ed a contrastare gli effetti negativi<br />
di uno stress protratto. Gli adattogeni sono sostanze naturali<br />
che aumentano in modo non specifico la resistenza di un<br />
organismo senza disturbarne i normali parametri biologici. I loro<br />
principali effetti sono:<br />
● aumentare la disponibilità di energia durante la giornata<br />
● ridurre la sensazione di stress<br />
● incrementare la resistenza e la vigilanza mentale<br />
● procurare un sonno profondo e riposante<br />
● accelerare significativamente il processo di guarigione e recupero<br />
dopo la malattia.<br />
Un’importante caratteristica di queste sostanze è poi l’innocuità,<br />
in quanto possiedono pochi e non gravi effetti collaterali.<br />
Scoperti nel 1947 dallo scienziato russo Dr. Nicolai Lazarev, che<br />
coniò per l’appunto il termine “adattogeno”, devono al farmacologo<br />
sovietico Dr. Brekhman le più ampie ricerche riguardo<br />
alle piante più importanti, quali il Panax Ginseng (Ginseng coreano<br />
o cinese) e l’Eleuterococco (Ginseng siberiano), ad oggi<br />
conosciuti come adattogeni di prima generazione.<br />
I 3 criteri per identificare un adattogeno sono:<br />
1<br />
Deve essere innocuo e causare il minimo disturbo alle normali<br />
funzioni fisiologiche dell’organismo.
✔per lo stress<br />
Rhodiola rosea<br />
La Rhodiola rosea (Rhodiola russa o siberiana),<br />
eccellente integratore anti-età con<br />
attività adattogenica ed anti-stress,è un<br />
adattogeno di seconda generazione, privo<br />
cioè di effetti collaterali quali costipazione<br />
ed eccessiva eccitazione mentale. In<br />
Russia, nota anche come “radice dorata”, è<br />
usata da secoli per sopportare il rigido clima<br />
siberiano e le problematiche condizioni<br />
di vita dei suoi abitanti. Appartiene alla<br />
famiglia delle Crassulacee e cresce principalmente<br />
ad alta quota nelle aree artiche<br />
europee ed asiatiche. È un pianta perenne<br />
che può raggiungere i 70 cm di altezza e<br />
produce fiori di colore giallo. Per secoli è<br />
stata utilizzata nella medicina tradizionale<br />
russa, scandinava e di altri paesi<br />
nordici, ma sebbene sia stata studiata<br />
come adattogeno dai molti<br />
e svariati effetti salutari, le sue<br />
sorprendenti proprietà rimangono<br />
ancora poco conosciute nel<br />
mondo occidentale. La medicina<br />
popolare utilizzava la Rhodiola per aumentare<br />
la forza fisica, la produttività lavorativa,<br />
la longevità, la resistenza all’altitudine,<br />
per curare la fatica, la depressione,<br />
l’anemia, l’impotenza, i disturbi gastrointestinali,<br />
le infezioni e i disordini nervosi. Nei<br />
villaggi montani della Siberia viene tuttora<br />
regalata alle coppie prima del matrimonio<br />
per accrescere la fertilità ed assicurare la<br />
nascita di figli sani. In Asia centrale, il tè di<br />
Rhodiola è il più efficace trattamento contro<br />
raffreddore e influenza durante i rigidi<br />
inverni. ❃<br />
2<br />
La sua azione deve essere non-specifica<br />
(deve aumentare la resistenza a influenze<br />
avverse di un’ampia gamma di fattori dannosi<br />
di natura fisica, chimica e biologica).<br />
✔<br />
49<br />
parametro corporeo è alto, l’adattogeno lo ri-<br />
3<br />
Deve possedere un’azione normalizzante,<br />
indipendentemente dalla direzione dei<br />
cambiamenti patologici precedenti (se un<br />
porterà nella norma; se il parametro è basso,<br />
lo innalzerà al livello ottimale).<br />
La Rhodiola rosea potenzia e favorisce le prestazioni<br />
fisiche e mentali!<br />
È stata e continua ad essere utilizzata dagli atleti<br />
e dai cosmonauti russi per aumentare l’energia<br />
e la resistenza alla fatica e allo stress. È<br />
cardio-protettiva, normalizza infatti il ritmo cardiaco<br />
dopo l’esercizio intenso. Stimola il sistema<br />
nervoso, migliora le funzioni mentali ottimizzando<br />
l’irrorazione sanguigna a muscoli e<br />
cervello, ed aumenta anche la sintesi proteica.<br />
Si è scoperto che la Rhodiola può aiutare i pazienti<br />
con sindrome depressive, affaticamento<br />
mentale e fisico, perdita di memoria e disfunzioni<br />
cognitive dovute a cause diverse, disfunzioni<br />
sessuali e disordini legati alla menopausa.<br />
I sintomi dell’astenia (fatica, declino della<br />
capacità lavorativa, difficoltà a rimanere svegli,<br />
poco appetito, irritabilità e mal di testa) rispondono<br />
in maniera positiva al trattamento<br />
con Rhodiola rosea. Essa allieva la fatica, l’irritabilità,<br />
la distrazione, il mal di testa, la debolezza<br />
e altri sintomi vegetativi. Stimola il sistema<br />
immunitario in due modi: aumentando le<br />
resistenze dell’organismo contro le tossine<br />
che possono accumularsi durante un’infezione<br />
e rendendo meno suscettibili allo stress<br />
che sopprime il sistema immunitario e distrugge<br />
le nostre difese contro gli attacchi virali<br />
o batterici (quando siamo cronicamente<br />
esposti allo stress, gran parte dell’energia corporea<br />
viene persa senza ragione). Inoltre, poiché<br />
ricca di composti fenolici, aiuta a proteggere<br />
il sistema nervoso dal danno ossidativo<br />
prodotto dai radicali liberi. Infine, attiva un enzima<br />
che gioca un ruolo fondamentale nella<br />
demolizione del grasso immagazzinato nel<br />
tessuto adiposo; assieme all’esercizio fisico,<br />
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l’assunzione della Rhodiola rosea può<br />
essere un eccellente strumento di eliminazione<br />
di grasso in eccesso in persone<br />
con problemi di sovrappeso.<br />
Attenzione però: solo la Rhodiola russa<br />
(nord e ovest Siberia) contiene la concentrazione<br />
di principi attivi responsabile<br />
della sua alta attività farmacologica.<br />
La Rhodiola tibetana, o quella cinese,<br />
non sono altrettanto attive. Questo significa<br />
che anche se molti prodotti sul<br />
mercato contengono Rhodiola, non tutti<br />
hanno una buona attività biologica. I<br />
motivi? Può essere stata effettuata una<br />
cattiva raccolta durante la stagione sbagliata,<br />
oppure tale raccolta è avvenuta<br />
in una regione climatica non idonea alla<br />
pianta o in un’area geograficamente<br />
sbagliata, o sono stati utilizzati metodi<br />
di estrazione non corretti.<br />
I prodotti a base di Rhodiola rosea hanno<br />
dimostrato di avere veramente pochi<br />
effetti collaterali.<br />
La maggior parte degli utilizzatori trova<br />
che migliori l’umore, il livello di energia<br />
e la lucidità mentale. Alcuni, in particolare<br />
coloro che tendono ad essere ansiosi,<br />
potrebbero sentirsi eccessivamente<br />
attivi, nervosi o agitati. Se ciò<br />
dovesse avvenire, basterà semplicemente<br />
diminuire il dosaggio di assunzione,<br />
adattandolo alla propria reattività<br />
individuale. In questi casi, durante le<br />
prime settimane di trattamento la<br />
Rhodiola dovrebbe essere assunta nelle<br />
prime ore della giornata. I preparati a<br />
base di Rhodiola non hanno dimostrato<br />
interazioni con l’assunzione di altri<br />
medicinali, sebbene potrebbero avere<br />
effetti additivi con altri stimolanti. La<br />
Rhodiola viene bene assorbita se assunta<br />
a stomaco vuoto, 30 minuti prima<br />
di colazione e pranzo. ❃
Magnolia officinalis terrestre arborea<br />
(famiglia delle magnoliaceae)<br />
52<br />
HOD <strong>33</strong><br />
✔<br />
Una magnolia<br />
per l'ansia<br />
Disturbi legati al sistema<br />
nervoso centrale quali<br />
ansia e depressione,<br />
possono essere considerati<br />
i mali del secolo. Si<br />
manifestano con nervosismo,<br />
insonnia, disordini<br />
alimentari, abuso di alcolici,<br />
droghe. Tali patologie<br />
che spesso convivono e<br />
si alternano nello stesso<br />
soggetto, sono soventescatenati<br />
dallo stress.<br />
Ed ecco che come ansiolitico,<br />
la magnolia ha un<br />
pregio tutto suo: non<br />
mostra nessuno di quegli<br />
effetti collaterali che sono<br />
propri degli ansiolitici<br />
sintetici.<br />
Dr. Andrea De Zanetti<br />
D’origine cinese, la magnolia è alta da 12 a 22 mm, ha foglie<br />
caduche e fiori dai petali bianchi e carnosi, situati all'estremità<br />
dei rami. I frutti sono oblunghi di circa 15cm. È<br />
uno dei farmaci più popolari della medicina cinese, dove è<br />
conosciuta come hou pu (“spessa spoglia”) in virtù delle<br />
caratteristiche della sua corteccia. Quest'ultima si raccoglie<br />
in autunno o primavera e si usa dopo essere stata seccata.<br />
La sua conservazione, se adeguata in luogo fresco e asciutto,<br />
consente un mantenimento di uno o due anni. Va bene<br />
per la tosse, problemi urinari, asma, ma in particolare è indicata<br />
per contrastare ansia e disturbi ad essa correlati.<br />
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Grazie alle molte sostanze che contiene (tra cui il magnololo e l’onochiolo),<br />
la corteccia della magnolia riduce ansia, nervosismo, insonnia<br />
e tensione muscolare senza creare nessun effetto sedativo.<br />
La sua azione è testimoniata da studi importanti, in particolare nella<br />
Medicina Tradizionale Cinese, dove alcune miscele specifiche di vegetali<br />
secchi sono usate da migliaia di anni per riequilibrare disordini clinici.<br />
Tra queste, il saiboku-to, costituito da corteccia di magnolia e da<br />
altre 12 piante, si utilizza da secoli per la cura di ansia e insonnia.<br />
Da una serie di studi condotti sui ratti, si è capito che I’attività terapeutica<br />
dell’onochiolo per ridurre I'ansia è 5000 volte più potente dell'intera<br />
miscela presente nella pianta. Un altro studio ha confrontato<br />
I'attività di tale principio attivo con un classico ansiolitico sintetico. È stato<br />
così dimostrato che, pur avendo la stessa azione ansiolitica e rilassante,<br />
la magnolia non causa i danni collaterali caratteristici degli ansiolitici<br />
sintetici tra cui amnesia, dipendenza e tolleranza, cioè il rischio di<br />
aumentare vieppiù il dosaggio per ottenere lo stesso effetto. Sono stati<br />
condotti studi anche su un campione di uomini e donne stressati e con<br />
problemi di insonnia i quali, dopo 15 giorni di trattamento con prodotti<br />
che contengono corteccia di magnolia, dichiarano di riposare meglio,<br />
avere meno tensione muscolare e meno disturbi gastrici. Un altro utilizzo<br />
importante si ha nella cura della<br />
fame nervosa. Si sa infatti che nel<br />
20% dei grandi obesi il valore di<br />
cortisolo (un ormone prodotto dal<br />
surrene) subisce, a causa dello<br />
stress, un forte rialzo. Contribuendo<br />
ad abbassare il livello del cortisolo,<br />
la magnolia diminuisce anche lo stimolo<br />
della fame nervosa.<br />
In base a quanto detto, è evidente<br />
che la magnolia può trovare applicazione<br />
in svariate situazioni stressogene,<br />
e risultare sia preventiva che<br />
sintomatica in caso di fame nervosa,<br />
irritabilità, insonnia: tutti sintomi di<br />
squilibrio fisico e mentale. ❃
Il dito nella torta<br />
54<br />
ovvero piccole cronache di sapori<br />
Follie<br />
a tavola<br />
HOD <strong>33</strong><br />
di Stefano Reina<br />
Follia è sperimentazione,<br />
ma è anche la nostra originalità,<br />
affidarsi al proprio lato<br />
artistico per non omologarsi.<br />
Ed ecco che, a partire<br />
dalla scelta degli ingredienti<br />
meno usati, e soprattutto<br />
dalla loro insolita combinazione,<br />
possiamo trasmettere<br />
con gli antipasti quel<br />
“pizzico di follia” ai nostri<br />
ospiti. Il tutto sostenuto da<br />
una degna tavola imbandita,<br />
ad esempio mediante<br />
l’impiego di vere foglie di banano<br />
a guisa di tovaglia su<br />
cui disporre alcuni piccoli<br />
fiori veri o di carta colorata<br />
realizzati con l’Origami, alcune<br />
ciotoline cinesi in lacca<br />
bicolore nera e rossa (o<br />
altre tinte), abbinate a tovaglioli<br />
di carta verde e oro,<br />
posate in plastica nera, bicchieri<br />
marocchini in vetro<br />
rosso decorati d’oro. O ancora<br />
utilizzando fiori veri e<br />
profumati quali le gardenie,<br />
messe a galleggiare in piccole<br />
bacinelle d’ottone riempite<br />
d’acqua.<br />
Spada al pompelmo<br />
rosa<br />
È una ricetta semplicissima che unisce il gusto del pesce affumicato<br />
al profumo del pompelmo rosa. I due ingredienti sono<br />
leggeri e sani. Il pesce dovrebbe occupare un ruolo rilevante<br />
nella nostra dieta quotidiana per il suo apporto di grassi utili alla<br />
prevenzione delle malattie cardiache, mentre il pompelmo è<br />
ricco di vitamina C e, seppur in misura limitata, abbassa la pressione<br />
sanguigna ed è un noto “brucia grasso”.<br />
Ecco come procedere (per 4 persone): Vi occorrono<br />
8 fettine di pesce spada affumicato (lo trovate anche al supermercato),<br />
8 spicchi di pompelmo rosa privati della pellicina<br />
bianca, alcuni fili di erba cipollina fresca, 4 palmiti divisi a metà<br />
(8 pezzi in tutto). Stendete le fettine di spada su un piatto ovale<br />
capiente e posizionate all’inizio di ognuna di queste uno spicchio<br />
di pompelmo rosa e un pezzo di palmito, uno di fianco all’altro.<br />
Arrotolate ogni fettina in modo da ottenere degli involtini,<br />
che legherete con uno o due fili di erba cipollina chiusi con<br />
un nodo (fate con delicatezza per non romperli). Serviteli accompagnati<br />
con un buon vino bianco frizzante ben freddo.<br />
Caprino porcospino!<br />
Ingredienti: 400 g di formaggio caprino fresco di ottima qualità,<br />
una mela golden, un po’ di erba cipollina (anche disidratata),<br />
una manciata di pinoli, del pan carré, paprika, pepe, sale q.b.<br />
Preparazione: Tostate nel tostapane le fette di pancarré e<br />
tagliatele in 4 quadratini. Lavorate in una ciotola il caprino con<br />
un cucchiaio di erba cipollina tritata, pepe e sale a vostro gradimento.<br />
Il composto dovrà essere ben soffice. Tagliate la polpa<br />
di una mela a dadini di circa mezzo cm di lato. Unite i dadini di<br />
mela al formaggio e amalgamate. Tostate in una padella (senza<br />
nessun condimento) i pinoli, facendo attenzione a non bruciarli<br />
(devono prendere un bel colore ambrato) e versateli in un<br />
piatto. Ora spalmate un po’ del composto di formaggio su ogni<br />
quadratino di pancarré tostato dandogli la forma di una cupolina,<br />
cospargete con un pizzico di paprika, e decorate ogni stuzzichino<br />
con i pinoli tostati infilati nel formaggio come se fosse-
✔curiosità nella storia<br />
ro gli aculei del porcospino.<br />
Invitanti!<br />
Conchiglie<br />
a sorpresa<br />
Vi servono stampini a forma di conchiglia,<br />
ad esempio i gusci vuoti<br />
(venduti nei supermercati) solitamente<br />
usati per preparare le capesante<br />
gratinate.<br />
Ingredienti: 100 g di burro a<br />
fiocchetti, prezzemolo tritato, 40 ml<br />
di cognac, 250 g di prosciutto cotto,<br />
150 g di ricotta fresca, pepe<br />
macinato, qualche cetriolino sottaceto.<br />
Preparazione: Frullate la ricotta e<br />
il burro in un mixer sino a quando si<br />
sarà formato un composto morbido e<br />
spumoso. A parte tritate bene il prosciutto<br />
nel mixer e unite le due creme,<br />
aggiustate di sale, unite il cognac,<br />
un po’ di pepe, il prezzemolo e mescolate<br />
per qualche minuto.<br />
Rivestite le conchiglie con un po’ di<br />
pellicola trasparente e riempitele con<br />
la mousse, premendo in modo che<br />
prenda la forma della conchiglia.<br />
Dopo qualche ora di frigo, sformate<br />
le piccole mousse e decoratele con<br />
qualche fettina di cetriolino. Si possono<br />
ottenere risultati divertenti anche<br />
con altri stampini. ❃<br />
Nota Bene: Il prezzemolo contiene<br />
betacarotene, un principio trasformato<br />
dal fegato in<br />
Vit. A e C. Inoltre è<br />
un ortaggio diuretico<br />
e depurativo<br />
(sconsigliato alle<br />
donne in gravidanza).<br />
La ricotta è un<br />
formaggio poco<br />
grasso, con un limitato<br />
contenuto di<br />
proteine rispetto agli<br />
altri formaggi. ❃<br />
A proposito di follia<br />
Trai nobili romani, o alle corti seicentesche, i pranzi<br />
erano degli spettacoli veri e propri. I cuochi amavano<br />
stupire dando alla carne forma di pesci e viceversa,<br />
combinando i colori delle abbondanti spezie,<br />
impiegando ingredienti fuori stagione, l’uva e le fragole<br />
in gennaio… Spesso le pietanze erano frutto<br />
della combinazione di diversi gusti: salato, dolce e<br />
acido. Insomma si voleva ostentare fantasia e ricchezza,<br />
ma si diede anche origine a ricette tuttoggi<br />
basilari, come la maionese, introdotta in Francia nel<br />
‘600 dal Duca di Richelieu.<br />
I romani Per le pietanze i Romani amavano abbinare<br />
sapori opposti, così alla portata dolce ne seguiva<br />
una salata. Ma per insaporire i piatti insipidi<br />
la salsa più usata fu il garum, ottenuto dalla fermentazione<br />
di piccoli pesci salati con l’ausilio di erbe<br />
particolari. Nient’altro che l’avo del nostro dado<br />
da cucina!<br />
A Ferrara Alla corte degli Estensi, si stupivano<br />
gli invitati ai banchetti con invenzioni a dir poco<br />
spettacolari: alcune portate erano letteralmente ricoperte<br />
di foglie d’oro, c’erano statue di zucchero e<br />
paesaggi di pasta in miniatura e, grazie ad accorgimenti<br />
particolari, dei volatili lanciavano lingue di<br />
fuoco dal becco.<br />
Leonardo in cucina Sappiamo quasi tutto<br />
del “genio italiano”, ma forse non tutti sanno dell’esperienza<br />
del giovane Leonardo come cameriere e<br />
cuoco a Firenze. Purtroppo le sue “invenzioni culinarie”,<br />
pur presentate con grande estro artistico, non<br />
ebbero molto successo. Più fortuna incontrarono le<br />
invenzioni: il cavatappi, l’affettatrice e il trita-aglio.<br />
Follie newyorkesi Nella seconda metà<br />
dell’800, nei più famosi ristoranti<br />
di New York era possibile far decorare<br />
il tavolo a seconda del proprio<br />
gusto, con candelieri, lampade e<br />
quant’altro si desiderasse. Si narra<br />
addirittura che per un noto miliardario<br />
fu predisposta a centrotavola<br />
una piccola piscina con cigni! E<br />
a fine pasto, gli ospiti potevano<br />
portarsi a casa il menù, rigorosamente<br />
scritto su fogli d’argento. ❃<br />
Absolut Vodka Collection. Promocard<br />
HOD <strong>33</strong><br />
55
56HOD 3 3<br />
Origine<br />
In passato il miglio era l’alimento base<br />
delle popolazioni africane e asiatiche, ma<br />
è stato anche uno dei cereali più coltivati in<br />
Europa, sostituendo la carne che pochi potevano<br />
permettersi. In questi ultimi anni è stato<br />
riscoperto per le sue virtù naturali che lo<br />
rendono in assoluto il cereale più digeribile.<br />
Caratteristiche nutrizionali<br />
Il miglio presenta alti valori di lecitina e<br />
colina, oltre che di proteine, grassi, carboidrati,<br />
vitamine, sali minerali. È ritenuto utile<br />
per potenziare le difese naturali dell’organismo.<br />
Indicazioni<br />
Per la sua funzione altamente digeribile<br />
è indicato per le gestanti, i bambini e<br />
per tutti coloro che vogliono mantenere e mi-<br />
Crema al miglio e limone<br />
INGREDIENTI ● 100 g di farina di miglio<br />
● 6 dl di latte ● 150 g di ricotta ● 2 cucchiai di<br />
miele ● 2 dl di panna ● 2 limoni: scorza di 1 e<br />
succo di tutti e 2 ● 1 cucchiaio di vaniglia ● una<br />
presa di sale.<br />
PREPARAZIONE Stemperate la farina in 1 dl<br />
di latte e, mescolando, versate la pastella negli<br />
altri 5 dl di latte bollente. Cuocete per 5 minuti<br />
e lasciate raffreddare. Mescolate gli altri ingredienti<br />
e servite tiepido o dopo averlo tenuto in<br />
frigo per un paio di ore. ■<br />
✔<br />
Il Miglio<br />
Miglio al pomodoro<br />
INGREDIENTI ● 1 grossa cipolla ● 3 cucchiai<br />
d’olio extra vergine d’oliva ● 250 g di miglio ●<br />
6 dl d’acqua ● 250 g di polpa di pomodoro o<br />
pomodori pelati ● 1 noce di burro ● panna a<br />
piacere ● sale q.b.<br />
PREPARAZIONE Rosolate la cipolla tritata<br />
nell’olio, unite il miglio e continuate a rosolare<br />
per un momento. Versate l’acqua e cuocete<br />
per 15 minuti ca. a fuoco lento e con coperchio.<br />
Aggiungete gli altri ingredienti.<br />
Una variante: potete aggiungere alla cipolla<br />
peperoni tagliati a tocchetti. ■<br />
gliorare la loro forma fisica. Si ritiene che il<br />
miglio sia un forte alleato dello smalto dei<br />
denti, del vigore dei capelli e della salute della<br />
pelle.<br />
Modalità di cottura<br />
e di consumo<br />
Èreperibile in chicchi decorticati e in fiocchi.<br />
Il chicco è più saporito e cuoce in<br />
15-20 minuti, mentre il fiocco cuoce con le<br />
stesse modalità degli altri cereali (10-15 minuti).<br />
Il miglio in grani si sposa bene nelle<br />
zuppe, con i legumi, le verdure e le erbe profumate.<br />
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intestato a: HOD benessere<br />
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Potete vederla v sul sito<br />
ederla sul sito www<br />
www.hod.it
58HOD 3 3<br />
L’uso delle spezie<br />
Mini-corso di Cucina con Noi Due<br />
La curcuma<br />
Questa volta abbiamo pensato di<br />
parlare di una spezia, la curcuma<br />
(dall’arabo “curcum”, in indiano<br />
“haldi”), molto usata in cucina soprattutto<br />
per il suo colore giallo,<br />
che rende immediatamente piacevole il<br />
primo impatto con il cibo. Il giallo ha tantissimi<br />
significati ma in questo momento,<br />
in cui sono molti i paesi che hanno bisogno<br />
di una preghiera (di qualunque fede<br />
essi siano), diciamo subito che il giallo è il<br />
colore della spiritualità, È un piccolo gesto,<br />
ma per noi vale molto. Non a caso nella filosofia<br />
indiana il colore svolge un ruolo di<br />
importanza basilare. Essa sostiene che il<br />
corpo è composto da aria, acqua, minerali<br />
e calore, mentre l’anima è composta dai<br />
colori. Il colore è dunque il nutrimento dell’anima.<br />
E il giallo rimanda alla radiosità<br />
che risveglia e dà calore, suscitando una<br />
sensazione d’espansione e spingendo al<br />
movimento. È il colore dell’illuminazione e<br />
TRATTORIA LATTERIA<br />
NOI DUE<br />
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CUCINA<br />
VEGETARIANA<br />
NATURALE<br />
E BIOLOGICA<br />
Non si servono alcolici<br />
della redenzione, perciò chi lo preferisce<br />
tende al cambiamento e alla ricerca<br />
del nuovo.<br />
Sempre, quando si parla di spezie, o<br />
meglio ancora della cucina vegetariana,<br />
oltre che fare considerazioni igieniche,<br />
economiche, morali e religiose,<br />
occorre dire che per garantire una<br />
buona salute e prevenire le malattie essa<br />
pone grande importanza alla corretta assunzione<br />
di cibi e bevande. Insegna anche che<br />
una dieta di cibi puri, non contaminati e non<br />
trattati, aiuta il corpo a restare in salute ed<br />
evita l’accumulo di tossine. La curcuma è<br />
usata nella medicina ayurvedica come diuretico,<br />
purificatore del sangue e stimolante.<br />
Originaria dell’Asia tropicale, la curcuma è facile<br />
da usare. Basta non friggerla e aggiungerla<br />
al brodo o a qualsiasi sugo, dare un<br />
piacevole colore alla pietanza. L’unico inconveniente<br />
è che, se non si fa attenzione, colora<br />
un po’ dovunque. Il nostro obbiettivo è<br />
quello di studiare il modo migliore per ottenere<br />
dei “bei” piatti rendendo così grade-<br />
✔<br />
Farro, zucca e cicoria<br />
(per 2 persone)<br />
Cuocete 200 g di farro molto al dente, nel<br />
frattempo fate soffriggere in poco olio extra<br />
vergine d’oliva un cucchiaio di cipolla,<br />
100 g circa di zucca e una manciata di cicoria<br />
tagliata sottile. Fate rosolare a fuoco lento per alcuni minuti,<br />
aggiungendo un mestolino di brodo di verdura per altrettanti<br />
minuti. Unite 2 cucchiai di salsa di pomodoro già<br />
insaporita, amalgamate il tutto con un cucchiaio di curcuma,<br />
sale q.b. e il farro con del brodo, ultimando la cottura.<br />
Guarnite con prezzemolo e olio crudo. ❃
✔<br />
●<br />
vole anche l’aspetto visivo, dal momento<br />
che a tavola il sapore non è sempre l’unico<br />
senso ad essere importante. Vi proponiamo<br />
due ricette facili da realizzare. ❃<br />
Salsa al curry<br />
Ingredienti ● 1 cipolla ● 6 cucchiaini<br />
di olio extra vergine d’oliva o di ghee<br />
● 1 cucchiaino di polvere di curry e<br />
mezza di curcuma ● 2 tazze di brodo e<br />
mezza tazza di latte ● sale.<br />
Preparazione Sbucciate e tritate finemente<br />
la cipolla, ponetela in un tegame,<br />
unite l’olio o il ghee e fatela soffriggere<br />
a fuoco lento senza imbiondirla.<br />
Sciogliete la polvere di curry e la<br />
curcuma con il latte, aggiungetelo al<br />
soffritto, salate e lasciate insaporire<br />
per un minuto. Mescolando, versate il<br />
brodo e continuate la cottura per 15<br />
minuti sempre a fuoco moderato. La<br />
salsa può essere utilizzata per accompagnare<br />
verdure o altro. ❃<br />
Divertente e amara<br />
“I ragazzi irresistibili”, una delle opere<br />
più divertenti e conosciute di Neil Simon,<br />
è andata in scena al teatro Manzoni di<br />
Milano nell’edizione della compagnia La<br />
Contrada del Teatro Stabile di Trieste,<br />
con la regia di Francesco Macedonio.<br />
Johnny Dorelli e Antonio Salines hanno<br />
interpretato i ruoli di Willy Clark e Al<br />
Lewis, due ex attori americani affiatatissimi<br />
in scena, che nella vita si sono sempre<br />
detestati. Si riuniranno dopo 11 anni<br />
di separazione in una “serata-revival” all’insegna<br />
di gag, rancori, acciacchi e solitudini<br />
a confronto. Due ruoli creati per<br />
attori brillanti e perfetti come Johnny<br />
Dorelli, artista eclettico e amato showman<br />
che ha festeggiato i cinquant’anni<br />
della sua fortunata carriera e Antonio<br />
Salines, attore e regista, nome storico della<br />
scena italiana. ❃<br />
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Domenica 13 <strong>Marzo</strong> e il 24 e 25<br />
Aprile MERCATO BIO a Monza,<br />
piazza S.Paolo;<br />
● Domenica 13 <strong>Marzo</strong> e 10 Aprile,<br />
MERCATO BIO ad Appiano Gentile<br />
(CO), piazza della Chiesa;<br />
● Mercoledì 16 <strong>Marzo</strong> e 20 Aprile,<br />
MERCATO BIO a Voghera , piazza<br />
Duomo;<br />
● Domenica 20 <strong>Marzo</strong> e 17 Aprile,<br />
MERCATO BIO a Sesto<br />
S.Giovanni, rondò (fermata MM);<br />
● Sabato 26 <strong>Marzo</strong> e 23 Aprile,<br />
MERCATO BIO a Vimercate (MI),<br />
piazza S.Stefano;<br />
● Domenica 27 e Lunedì 28 <strong>Marzo</strong><br />
(Pasqua) FIERA DELL’ANGELO a<br />
Borgonovo Val Tidone (PC);<br />
● Domenica 27 <strong>Marzo</strong> e 24 Aprile,<br />
MERCATO BIO a Saronno (MI),<br />
piazza Shuster;<br />
● Venerdì 1 Aprile, MERCATO BIO<br />
a Piacenza, via Calzolai;<br />
● Sabato 2 Aprile MERCATO BIO a<br />
Cinisello Balsamo, piazza Costa;<br />
● Sabato 2 e Domenica 3 Aprile,<br />
MERCATO BIO a Brescia, piazza<br />
della Vittoria;<br />
● Domenica 3 Aprile, MERCATO<br />
BIO a Pavia, piazza Duomo;<br />
● Sabato 16 e Domenica 17 Aprile,<br />
MERCATO BIO a Desenzano del<br />
Garda (BS) , piazza Matteotti;<br />
(Stefania Bortolotti)<br />
59<br />
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possiamo imparare a riconoscere in tempo il nostro<br />
stress personale; a distinguere tra quello negativo<br />
e quello positivo; a fronteggiare crisi di ansia<br />
e di ira, ia ndividuare le sorgenti del benessere<br />
personale...<br />
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di Paule Salomon, Ed. L'Età dell'Acquario, pagg. 250,<br />
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Come si costruisce un rapporto di coppia. L'attrazione<br />
fisica non basta ad evitare il conflitto fra i<br />
sessi. Occorrono l'accettazione della responsabilità<br />
di se stessi e la riscoperta del sentimento dell’amore.<br />
30 MODI PER VINCERE LO STRESS<br />
di C. Schriner, Ed. Red, pagg. 157, € 8,50<br />
Le più semplici tecniche di rilassamento per sciogliere<br />
le tensioni muscolari, superare le ansie, modificare<br />
gli atteggiamenti negativi... mentre facciamo<br />
colazione, sotto la doccia, in autobus. Respirazioni<br />
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CHE STRESS!<br />
di Panarei, Ed.Tecniche Nuove, pagg. 192, € 16,00<br />
Lo stress può condizionare la nostra vita, ma potrebbe<br />
anche aiutarci a costruirla. Può insegnarci a<br />
sfuggire le malattie, può essere un modo di vivere<br />
il nostro tempo e, addirittura, una condizione che<br />
ricerchiamo. Questa breve raccolta di saggi vuole<br />
dimostrare proprio che l’assiduo studio dello<br />
stress, forse solo agli albori, sta portando alla luce<br />
una serie di aspetti e conoscenze che ne dipingono<br />
un’immagine meno drammatica, possibilmente<br />
plasmabile, anche grazie al fatto che la farmacologia<br />
e la psicologia ci stanno insegnando a dominare<br />
lo stress e a ridurlo a nostro favore. ❃<br />
COME ORDINARE<br />
tramite telefono o fax<br />
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di Sergio Dal Barco<br />
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Abano Terme (Pd), Farmacia S. Lorenzo<br />
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Asti, Farmacia Dr. Liprandi “Alla torre rossa”<br />
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Asti, Farmacia Garello Dr. Stevano<br />
Asti, Farmacia S. Rocco Dr. Baralis<br />
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Bagnolo in Piano (Re), Farmacia Dr. Panciroli<br />
Barlassina (Mi), Farmacia alla Madonna<br />
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Bosco Mesola (Fe), Farmacia Dr. Schiavoni<br />
Bovezzo (Bs), Farmacia De Michelis<br />
Brescia, Farmacia Castello Dr. Ferrari<br />
Brescia, Farmacia Dr. Schiavo<br />
Brescia, Farmacia Già Spedali Civili<br />
Dr. Rastrelli<br />
Brescia, Farmacia S. Antonio Dr. Saccardi<br />
Brescia, Farmacia Zadei Dr. Marfurt<br />
Bolzano, Farmacia Dr. Franch<br />
Cadoneghe (Pd), Farmacia alla Castagnara<br />
Dr. Stella<br />
Calamandrana d’Asti, Farmacia<br />
di Calamandrana Dr. Morando<br />
Canelli (At), Farmacia Dr. Marola<br />
Canelli (At), Farmacia Dr. Sacco Luigi<br />
Cappella Maggiore (Tv), Farmacia Dr. Marson<br />
Casalnoceto (Al), Farmacia Dr. Montanari<br />
Castel d’Azzano (Vr), Farmacia Dr. Paci<br />
Cazzago Brabbia (Va), Farmacia Dr. Stefini<br />
Cento (Fe), Farmacia Ugo Bassi Dr. Ghini<br />
Chiavari (Ge), Farmacia Bellagamba<br />
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Chiavari (Ge), Farmacia Centrale Dr. Lantermo<br />
Como, Farmacia Internazionale Dr. Tassone<br />
Conegliano Veneto (TV), Farmacia Centrale<br />
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Crema, Farmacia Dr. Granata<br />
Cremona, Farmacia Dr. Leggeri<br />
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Grugliasco (To), Farmacia Dr. Torta<br />
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Lugagnano (Vr), Farmacia Lugagnano<br />
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Mestre (Ve), Farmacia alla Madonna<br />
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Verona, Farmacia Roma Dr. Vecchioni<br />
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