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Articolo sull'HDS Italia pubblicato su "IL SUBACQUEO" - Historical ...

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ELITE.<br />

<strong>IL</strong> “CLUB”<br />

di tutti i <strong>su</strong>bacquei<br />

Oggi tutti i <strong>su</strong>b possono<br />

realizzare sogni<br />

affascinanti: diventare<br />

palombari, trovare rare<br />

edizioni di libri e film,<br />

vedere un museo delle<br />

attività <strong>su</strong>bacquee. Tutto<br />

grazie alla Hds <strong>Italia</strong>!<br />

di Stefano Ruia<br />

Palinuro, fine settembre. Siamo in un<br />

bell’hotel, con una splendida vista<br />

panoramica <strong>su</strong>l pittoresco porto.<br />

Sebbene sia mattina presto il tipico<br />

rumore dei compressori d’aria,<br />

proveniente dal vicino diving, fa<br />

presagire un’immersione. Ma questa volta il mio<br />

tuffo non si svolgerà nelle azzurre acque di<br />

Palinuro, bensì nell’affascinante storia della nostra<br />

attività; in particolare in una branca che tanto ha<br />

contribuito alla nascita della <strong>su</strong>bacquea<br />

professionale e allo sviluppo della tecnica: il<br />

mondo dei corallari. Sono qui infatti per<br />

partecipare all’interessantissimo - come sempre -<br />

convegno annuale della <strong>Historical</strong> Diving Society<br />

<strong>Italia</strong>. Al termine dell’intensa giornata non avrò<br />

rimpianti di nes<strong>su</strong>n tipo. È vero: non ho visto<br />

l’acqua se non in splendide immagini, ma in<br />

compenso ho avuto la possibilità di ascoltare<br />

personaggi come - in ordine di “apparizione” -<br />

l’imprenditore della <strong>su</strong>bacquea professionale<br />

Faustolo Rambelli, l’oceanografo Federico De<br />

Strobel, il biologo Francesco Cinelli, i corallari<br />

Leonardo Fusco, Ninni Ravazza e Massimo<br />

Scarpati, l’imprenditore del corallo Antonino De<br />

Simone,il corallaro-giornalista Claudio Ripa, il<br />

campione di pesca <strong>su</strong>bacquea Alessandro Olschki,<br />

terminando con un nome che non ha bisogno di<br />

alcuna presentazione: l’eclettico Comandante<br />

Raimondo Bucher. Nelle otto ore di convegno ho<br />

imparato <strong>su</strong>l corallo, <strong>su</strong>lla <strong>su</strong>a pesca e <strong>su</strong>lle<br />

emozioni che accompagnano quest’attività più di<br />

quanto potessi mai sperare nella mia vita! Come<br />

ogni anno il convegno organizzato dalla Hds<br />

<strong>Italia</strong> si è dimostrato essere un<br />

45


ELITE.<br />

appuntamento cui non possono<br />

assolutamente mancare tutti coloro<br />

che hanno a cuore la cultura<br />

dell’attività <strong>su</strong>bacquea.<br />

L’<strong>Historical</strong><br />

Diving Society<br />

Cerchiamo quindi di capire meglio<br />

la realtà che opera dietro la criptica<br />

sigla “Hds <strong>Italia</strong>”. Precisiamo <strong>su</strong>bito<br />

che si tratta di un’associazione<br />

veramente senza fini di lucro.<br />

“Veramente” nel senso che non ha<br />

un costo di struttura, ma che tutti<br />

coloro che organizzano le attività lo<br />

fanno <strong>su</strong>lla base di un puro<br />

volontariato non retribuito. Anzi…<br />

tutti pagano la quota associativa<br />

annuale. Qualcuno paga persino una<br />

quota maggiorata per essere “socio<br />

sostenitore”. In pratica si tratta di un<br />

vero e proprio “club” di stampo<br />

anglosassone, costituito da<br />

gentiluomini - e gentildonne - che<br />

hanno in comune la passione per le<br />

attività <strong>su</strong>bacquee in generale, da<br />

quelle primordiali raffigurate nei<br />

bassorilievi assiri del 900 a.C. a<br />

oggi. Non poteva non trattarsi di un<br />

club di stampo anglosassone, visto<br />

che la prima <strong>Historical</strong> Diving<br />

Society nacque proprio in Gran<br />

Bretagna nel 1990. Seguirono poi a<br />

ruota il ramo statunitense (1992) e<br />

quello italiano (1994). Oggi Hds è<br />

presente nel mondo in quindici<br />

Paesi. La nostra filiale nazionale fu<br />

fondata <strong>su</strong> iniziativa di alcuni<br />

italiani che erano già iscritti a Hds<br />

Gran Bretagna, come Faustolo<br />

Rambelli e Federico De Strobel.<br />

L’associazione si occupa di diverse<br />

attività, fra le quali uno dei “punti di<br />

forza” è il mantenimento in vita<br />

46<br />

della gloriosa tradizione dei<br />

palombari italiani.<br />

Il palombaro<br />

sportivo<br />

Per questo motivo appena il<br />

Comandante Bucher ha concluso la<br />

<strong>su</strong>a eloquente arringa in difesa del<br />

mare, ci trasferiamo tutti <strong>su</strong>l molo<br />

del porto, dove Gianluca Minguzzi,<br />

responsabile dei corsi da palombaro<br />

sportivo, offrirà una dimostrazione<br />

di immersione in mare. Per scattare<br />

le foto <strong>su</strong>l fondo devo preparare e<br />

indossare le mie attrezzature, ma<br />

resto affascinato nel vedere con<br />

quanta attenzione gli assistenti di<br />

Gianluca, i bravissimi Michele e<br />

Cesare, lo aiutano a indossare le<br />

attrezzature. La vestizione del<br />

palombaro non è semplice.<br />

Dapprima si deve indossare la<br />

“lana”, cioè un indumento che<br />

protegga dal freddo, completarla di<br />

calzettoni, berretta di lana (se rossa<br />

è la “ciuccia” di ordinanza) e quanto<br />

altro serva a mantenersi caldi.<br />

A questo punto si entra nel vestito<br />

in tela gommata attraverso<br />

l’apertura per il collo. Quello<br />

utilizzato da Gianluca è un italiano<br />

originale. Oggi invece questi vestiti<br />

sono costruiti quasi unicamente in<br />

Cina e con qualità non eccelsa.<br />

Il palombaro, seduto <strong>su</strong> una sedia,<br />

attende che gli assistenti sistemino<br />

gli scarponi piombati, i due pesanti<br />

piastroni di zavorra e la base dello<br />

scafandro. A questo punto Gianluca<br />

si alza e si prepara a scendere dalla<br />

scaletta. Mentre entro in acqua ho<br />

tempo di osservare ancora Maurizio<br />

e Cesare mentre gli infilano lo<br />

scafandro, fanno gli ultimi controlli<br />

e infine chiudono il vetro frontale.<br />

Dopo un ultimo check Gianluca<br />

scende verso gli abissi. In acqua,<br />

grazie all’ottimo controllo della<br />

galleggiabilità, può decidere se<br />

levitare a mezz’acqua o camminare<br />

<strong>su</strong>l fondo. Per esigenze di posa gli<br />

chiedo di spostarsi più in basso.<br />

Gianluca si inclina in avanti, nella<br />

tipica posizione del palombaro, e<br />

cammina, seguito dal lungo<br />

ombelicale che dalla schiena si<br />

innalza verso la <strong>su</strong>perficie.<br />

Improvvisamente torno bambino;<br />

ricordo un libro regalatomi da una<br />

zia, le cui pagine avevo con<strong>su</strong>nto a<br />

furia di sfogliarle e <strong>su</strong>lla cui<br />

copertina era presente<br />

un’illustrazione simile a quanto<br />

vedo in questo momento: il<br />

palombaro che lotta <strong>su</strong>l fondo con<br />

una piovra. Manca la piovra - per<br />

fortuna - e il Nautilus in lontananza;<br />

quel libro era, infatti, “Ventimila<br />

leghe sotto il mare” e in copertina<br />

spiccava il manifesto del film che<br />

ne trasse Walt Disney (anche se in<br />

realtà nel film la lotta avviene in<br />

<strong>su</strong>perficie). Mentre sono ancora<br />

sprofondato nei miei ricordi<br />

Gianluca mi risveglia, facendomi<br />

segno che deve tornare in <strong>su</strong>perficie<br />

per la simulazione di emergenza.<br />

TUTTI PALOMBARI!<br />

Un’esperienza da non perdere<br />

Sempre con il solo controllo della<br />

galleggiabilità il novello Capitan<br />

Nemo si innalza verso la <strong>su</strong>perficie,<br />

fra nuvole di castagnole. Mi resta<br />

solo il tempo di pensare “al<br />

prossimo corso di palombaro<br />

sportivo ci sarò anche io!”.<br />

La ricerca storica<br />

Una delle attività che più interessa i<br />

soci della <strong>Historical</strong> Diving Society<br />

di tutto il mondo è senza dubbio la<br />

ricerca storica <strong>su</strong> temi delle attività<br />

<strong>su</strong>bacquee, qualunque esse siano.<br />

Grazie alla enorme mole di<br />

documenti presenti nel nostro<br />

Paese, Hds <strong>Italia</strong> svolge un ruolo<br />

estremamente importante in questo<br />

settore. Le notizie vengono<br />

trasmesse ai soci tramite il<br />

periodico “Hds Notizie”, curato<br />

dall’insostituibile Francesca<br />

Giacché e diretto dall’infaticabie<br />

Gaetano Ninì Cafiero. Vi si possono<br />

trovare perle preziose, come - <strong>su</strong>l<br />

n.37 - la riproduzione a colori degli<br />

appunti e dei disegni di Giovanni<br />

Antonio Nigrone <strong>su</strong>gli “istromenti<br />

Chi volesse provare il piacere di diventare un palombaro non ha bisogno<br />

di sottoporsi al duro addestramento mostrato nel film “Men of Honor”!<br />

Basta iscriversi a uno stage “basic” della Hds, che si svolge a<br />

tempo pieno (circa 14 ore) in un week-end. L’associazione mette a disposizione<br />

le attrezzature tecniche necessarie, gli istruttori e l’acqua. Per partecipare<br />

è necessario un brevetto <strong>su</strong>bacqueo di livello <strong>su</strong>periore (Deep Diver,<br />

Cmas *** o equivalenti) e il certificato medico. A ogni partecipante verranno<br />

dati la tessera associativa Hds <strong>Italia</strong>, il manuale, una maglietta Hds<br />

<strong>Italia</strong>, una clip, due adesivi, un poster, una tessera numerata di palombaro<br />

sportivo e una pergamena come attestato di frequenza. Per ulteriori informazioni<br />

si può mandare una e-mail a palombari.hdsitalia@libero.it oppure<br />

contattare Gianluca Minguzzi al 3496031211 o alla e-mail dsd_hhd@libero.it.


ISCRIVERSI ALL’HDS ITALIA<br />

Un piacere e… un dovere<br />

Nonostante il grande interesse stimolato negli addetti ai lavori, i soci<br />

della Hds <strong>Italia</strong> sono poche centinaia, una piccolissima parte dei <strong>su</strong>bacquei<br />

praticanti. Sicuramente la ridotta partecipazione non può essere<br />

addebitata a un fatto di costi: la quota annuale come socio ordinario<br />

ammonta a soli cinquanta euro. Probabilmente è la scarsa conoscenza<br />

delle attività dell’associazione e l’inesistente pubblicità a non fare lievitare<br />

le iscrizioni. D’altra parte di tratta di un “club” di <strong>su</strong>bacquei che non vi offre<br />

numerose possibilità di immersioni: lo scopo dell’associazione è di promuovere<br />

«la conoscenza della storia dell’immersione nella consapevolezza<br />

che la stessa è una parte importante e significativa dello sforzo tecnologico<br />

compiuto dai nostri avi, e che si compie tuttora, <strong>su</strong>lla strada del sapere<br />

umano». Se non ci crediamo noi <strong>su</strong>bacquei per primi… Iscriversi a<br />

Hds <strong>Italia</strong> non è quindi un fatto di convenienza ma di amore verso la nostra<br />

affascinante attività. Per informazioni visitate il sito all’indirizzo<br />

www.hdsitalia.com.<br />

Grazie a istruttori quale Gianluca<br />

Minguzzi (sopra), oggi tutti possono<br />

provare l’emozione di indossare uno<br />

scafandro (pagina a destra, in alto a<br />

sinistra), seguendo le orme dei veterani<br />

come il nostro Adriano Madonna (pagina<br />

a destra, in alto a destra), anche se non<br />

è così facile come si può pensare, a<br />

iniziare dall’indossare il pesante vestito<br />

di tela gommata.<br />

per annare sopre lacqua e per ognie<br />

profunnita de mare”, nascosti in<br />

manoscritto <strong>su</strong>ll’architettura e<br />

l’idraulica dei giardini da lui<br />

<strong>IL</strong> NUOVO MUSEO<br />

Una localizzazione straordinaria<br />

<strong>pubblicato</strong> alla fine del XVI secolo.<br />

Ma vi si trova anche, per tornare a<br />

tempi più recenti la storia dei vari<br />

componenti delle attrezzature, dalle<br />

pinne all’Ara, e della nascita delle<br />

attività <strong>su</strong>bacquee ricreative. Una<br />

grossa soddisfazione per me, che<br />

negli Stati Uniti ho avuto l’amara<br />

delusione di leggere, in un diffuso<br />

libro per <strong>su</strong>bacquei, che «l’attività<br />

<strong>su</strong>bacquea ricreativa nacque <strong>su</strong>lle<br />

coste della California all’inizio<br />

degli anni Sessanta»… con buona<br />

pace dei numerosissimi pionieri<br />

Pur di avviare al più presto il Museo Nazionale delle Attività Subacquee,<br />

Hds <strong>Italia</strong> dovette accettare un compromesso offerto dal comune di<br />

Ravenna, sempre sensibile alle esigenze dei <strong>su</strong>bacquei, che mise a disposizione<br />

solo alcuni locali, per una <strong>su</strong>perficie totale di circa 250 metri<br />

quadrati, presso un edificio scolastico. Ma ora, sempre grazie all’interessamento<br />

del Comune, è stato raggiunto un accordo con la società Parco della<br />

Standiana, proprietaria del Parco “Mirabilandia”. Appena l’iter burocratico<br />

avrà avuto termine, cominceranno i lavori per la realizzazione della nuova<br />

sede del museo, che disporrà di una <strong>su</strong>perficie di ben 1500 metri quadrati.<br />

Durante il periodo estivo, in cui è aperto il Parco, il museo sarà parte integrante<br />

di Mirabilandia e contribuirà ad avvicinare alle attività <strong>su</strong>bacquee il<br />

grande pubblico. L’accesso al Museo Nazionale delle Attività Subacquee sarà<br />

comunque garantito, con ingresso separato, anche durante il periodo di<br />

chiu<strong>su</strong>ra del Parco. Se a casa avete qualche “cimelio” ecco giunto il momento<br />

giusto per donarlo e trasformarlo in qualcosa di estremamente utile<br />

per tutti i <strong>su</strong>bacquei. Per ulteriori informazioni <strong>su</strong>l Museo si può mandare<br />

una e-mail a hdsitalia@racine.ra.it o contattare Faustolo Rambelli al<br />

3355432810.<br />

italiani e francesi, che a quei tempi<br />

avevano già riviste, fotografi,<br />

campionati, ecc.! Operare per una<br />

corretta informazione è sempre<br />

un’opera lodevole, anche se spesso<br />

sono i posteri a renderne merito. Ma<br />

la ricerca storica della Hds <strong>Italia</strong><br />

non si esplica solo in biblioteche e<br />

soffitte polverose. L’azione “<strong>su</strong>l<br />

campo” è tornata all’attualità con la<br />

vicenda, ormai nota a tutti i<br />

<strong>su</strong>bacquei italiani, del recupero del<br />

prezioso carico dal relitto del<br />

“Polluce”. In questa operazione Hds<br />

<strong>Italia</strong> ha avuto l’importante compito<br />

di coordinare rappresentare tutti gli<br />

sponsor privati. Sostanzialmente è<br />

proprio Hds <strong>Italia</strong> a essersi<br />

interfacciata direttamente con lo<br />

Stato per organizzare e dirigere le<br />

operazioni di recupero.<br />

Il museo<br />

Pezzo forte del fare cultura <strong>su</strong>lla<br />

nostra attività è rappresentato dalla<br />

realizzazione del “Museo Nazionale<br />

delle Attività Subacquee”, a Marina<br />

di Ravenna. L’esigenza di disporre<br />

di uno spazio nel quale offrire al<br />

pubblico e agli studenti la<br />

possibilità di vedere da vicino<br />

strumenti e tecniche delle attività<br />

non poteva che essere un obiettivo<br />

primario di chi vuole divulgare la<br />

<strong>su</strong>bacquea in tutte le <strong>su</strong>e forme. Alle<br />

sale fisse (Marina Militare <strong>Italia</strong>na,<br />

Lavoro <strong>su</strong>bacqueo, Cristo degli<br />

Abissi - dove campeggia anche una<br />

splendida collezione di macchine<br />

fotografiche <strong>su</strong>bacquee) si<br />

affiancano le mostre tenute nella<br />

sala specificamente dedicata. Oltre<br />

ovviamente a esposizioni di<br />

attrezzature, disegni e fotografie<br />

spicca per curiosità la meravigliosa<br />

mostra “La Subacquea di Carta”,<br />

che ripercorre le presenze della<br />

<strong>su</strong>bacquea nel fumetto.<br />

Abbiamo così modo di vedere agire<br />

nel mondo sommerso protagonisti<br />

più o meno famosi di questo mondo<br />

comune a adulti e bambini; si va da<br />

Paperino a Martyn Mistere,<br />

passando per Flash Gordon, Corto<br />

Maltese, Diabolik, Mandrake e<br />

molti altri.<br />

Altre attività<br />

Come se tutto ciò non bastasse, Hds<br />

<strong>Italia</strong> è attiva anche in altri settori.<br />

Un’importante realizzazione, che si<br />

affianca al museo, è la bibliotecacinevideoteca,<br />

nella quale sono<br />

conservate opere letterarie e<br />

cinematografiche di immenso<br />

valore storico. Basti pensare<br />

all’acquisizione dell’intero archivio<br />

cinematografico di Victor De<br />

Sanctis, che nel 1935 realizzò<br />

“Allenamento collegiale”, il primo<br />

filmato <strong>su</strong>bacqueo italiano e dal<br />

1939 diresse le prime 600 ore di<br />

trasmissione televisive dell’Eiar (in<br />

seguito diventata la Rai). In questa<br />

biblioteca sono conservate anche le<br />

registrazioni di tutti e dieci i<br />

convegni Hds <strong>Italia</strong> svolti fino a<br />

oggi. Diventa quindi un importante<br />

punto di riferimento per tutti coloro<br />

che sono interessati alle attività<br />

<strong>su</strong>bacquee e in questo senso già è<br />

stata utile a numerosi studenti per le<br />

loro tesi. Se avete qualche vecchio<br />

libro o filmato ora sapete chi<br />

sarebbe felice di riceverlo in dono!<br />

Infine dal 2000 Hds <strong>Italia</strong> bandisce<br />

un concorso per film e documentari<br />

al quale è possibile partecipare in<br />

più categorie. A questo punto non<br />

potete non avere trovato uno o più<br />

stimoli che vi spronino a conoscere<br />

più da vicino questa importante<br />

associazione culturale, quella<br />

che secondo chi scrive, è<br />

l’unico vero club “<strong>su</strong>perpartes”<br />

dei <strong>su</strong>bacquei.<br />

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