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RIFLESSIONI SULLA GUERRA - I.C. “G. Galilei” Tradate

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<strong>RIFLESSIONI</strong> <strong>SULLA</strong> <strong>GUERRA</strong><br />

La guerra è una pratica umana in cui gli uomini si uccidono a vicenda solamente per poter affermare la<br />

propria supremazia, per conquistare un territorio, per ottenere la libertà, per poter diffondere i propri<br />

ideali. Ma si può fare a meno della guerra?<br />

Credo che la guerra sia inevitabile, visto che siamo esseri umani capaci di odiarci a tal punto e non credo<br />

che si possa vivere in pace ed armonia con tutti. La tecnologia è ormai parte integrante della società e della<br />

nostra stessa vita e non potremmo farne a meno. Ma la tecnologia si sviluppa maggiormente in guerra. Un<br />

ottimo esempio sono gli aerei: usati in guerra principalmente per bombardare e fare ricognizioni, sono ora<br />

i mezzi più sicuri al mondo e i più veloci. Oppure i<br />

codici per avviare sequenze militari sono diventati il<br />

linguaggio base del computer. Però è brutto<br />

pensare che la tenologia si sviluppa maggiormente<br />

quando cerchiamo di ucciderci a vicenda. Bisogna<br />

pensare che la guerra richiede un elevato costo per<br />

acquistare munizioni, armi e veicoli, per il<br />

mantenimento della fanteria, per i veivoli. Basti<br />

pensare che un solo caccia costa oltre 15 milioni di<br />

dollari.<br />

In tempo di guerra, il cibo scarseggia e tutte le<br />

persone abili al lavoro vengono spedite in guerra appena compiono 18 anni e senza neanche<br />

addestramento. Di conseguenza, non c'è nessuno che lavora e porta lo stipendio a casa e nessuno può<br />

mangiare.<br />

La guerra, in realtà, scoppia per colpa dei capi di stato e dei diplomatici perchè a<br />

qualcuno non va bene qualcosa deciso da un altro. Di conseguenza, sono i cittadini<br />

comuni ad andare in guerra e non i capi di stato. Basti pensare che i capi di stato<br />

vogliono vincere a tutti i costi e si giunge alle armi di distruzione di massa, come nel<br />

1945 quando sganciarono la bomba Little Boy su Hiroshima durante la seconda<br />

guerra mondiale.<br />

La guerra è distruzione, orrore. Ma dopo la guerra, il modo di pensare cambia: si<br />

accresce la cultura. Cambiano i quadri, cambiano i libri, cambia tutto. La prima cosa<br />

che cambia è il cinema: dopo le guerre di Corea e del Vietnam, i film americani sono cambiati: basti pensare


a film del calibro di Full Metal Jacket, che parla della vita nelle caserme durante la guerra del Vietnam,<br />

oppure a Salvate il soldato Ryan, altro film di guerra sulla seconda guerra mondiale.<br />

Anche la pittura cambia: basti pensare ai quadri dipinti durante la<br />

rivoluzione francese, come La libertà che guida il popolo, dove vi è<br />

la Libertà, rappresentata come figura femminile con una bandiera<br />

francese in mano, che scavalca le trincee insieme ad un seguito di<br />

rivoltosi.<br />

La musica cambia più degli altri generi d'intrattenimento: le<br />

canzoni cambiano e diventano, da canzoni per intrattenere, vere<br />

proteste contro la guerra: basti pensare a Bob Dylan con le sue<br />

canzoni contro la guerra, come Blowin' in the wind oppure Knocking on the Heaven door, oppure anche a<br />

Fabrizio de Andrè con la sua Guerra di Piero.<br />

E infine, la letteratura, che si nutre dei racconti dei reduci che l'hanno vissuta in prima persona.<br />

La guerra si può riassumere in due parole: orrore e distruzione, ma ha un risvolto positivo: il progresso.<br />

Cultura e tecnologia si sviluppano maggiormente in tempo di guerra, anziché di pace. Ma continuo a<br />

credere che le guerre potranno finire solo quando finirà il genere umano, perchè è proprio il genere umano<br />

che scatena le guerre: noi tutti non possiamo vivere senza essere superiori o più potenti di un altro.<br />

Senatore Luciano, 3 F

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