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sistema informativo corsi d’acqua (catasto delle opere di sistemazione -vari temi) carta morfologico-sedimentologica e dei fenomeni attesi DTM Lidar Metodi di analisi Si utilizzano tutti i temi informativi sopra elencati per individuare tutti i corsi d’acqua, integrandoli con le linee di deflusso evidenziate dalle carte tecniche e dai DTM.verrà prodotto il tematismo denominato “corsi d’acqua. Da tale tematismo, si estrarrà la proposta di reticolo di competenza provinciale ai sensi della L.P. 18/76 art.1 e 1 bis. e L.P. 11/2007 art. 6 comma 8. In tale tematismo verrà individuata, per ogni tratto, l’appartenenza de corso d’acqua ad una o più delle seguenti categorie: - acque pubbliche già iscritte al momento della redazione del piano - particelle del demanio idrico - diffusione o ricorrenza di interventi di sistemazione idraulica e forestale eseguita nel passato (l.p.11/207 art. 6 comma8) - affluenti che confluiscono allo stesso corso d’acqua a monte del primo affluente già iscritto (l.p.18/76 art 1) - corsi d’acqua con attitudine a una funzione di interesse pubblico (l.p.18/76 art 1bis) Questa classificazione verrà effettuata in stretto raccordo con il Servizio Bacini montani, effettuando specifici sopralluoghi per i casi non determinabili cartograficamente. E’ necessario inoltre reperire informazioni presso il Dipartimento Protezione civile e Tutela del territorio sugli interventi di sistemazione idraulica e forestale eseguiti o finanziati sul territorio esaminato. I corsi d’acqua non compresi nel reticolo come sopra identificato, non presentando le caratteristiche richieste, vengono comunque rilevati ed inseriti nel sistema informativo per gli altri usi possibili. Tabelle Caratterizzazione idrografica dei bacini Intensità di sistemazione Nuovi temi informativi corsi d’acqua proposta di reticolo idrografico di competenza esclusiva della provincia proposta laghi di competenza esclusiva della provincia Attività di campagna verifica situazioni di incertezza 2.5. Clima Contenuto del capitolo Si evidenzia la distribuzione spaziale delle principali variabili climatiche, delle piogge intense e di altri fenomeni rilevanti. Si effettua l’inquadramento fitoclimatico dell’area nell’ambito provinciale e una caratterizzazione bioecologica complessiva del clima. Temi informativi per l’analisi pluviofattore di Lang indice igrometrico di Amann indice di continentalità pluviale di Angot classificazione climatica secondo il Worldwide Bioclimatic Classification System distribuzione delle precipitazioni di varia durata e tempi di ritorno di 100 anni distribuzione delle precipitazioni di durata 24 ore e tempi di ritorno di 100 anni suddivisione fitoclimatica del territorio provinciale con in evidenza l’area in esame andamento annuale di precipitazioni e temperature, grafico di Walther e Lieth [fig.2.15] Metodi di analisi Analisi della distribuzione spaziale delle principali variabili climatiche (precipitazioni medie annuali e loro concentrazione stagionale; temperature medie annue, massime del mese più caldo e minime del mese più freddo; quantità e distribuzione delle precipitazioni nevose; venti prevalenti). Analisi del valore e della variazione di alcuni indici climatici evidenziati in allegato 10.2, anche in relazione al dato globale provinciale quali il Pluviofattore di Lang, Indice igrometrico di Documento metodologico per la redazione dei Piani Forestali e Montani ALLEGATI pag.9 di 79
Amann, Indice di continentalità pluviale di Angot, Classificazione climatica secondo il Worldwide Bioclimatic Classification System. Per l’analisi delle precipitazioni intense dovrà essere utilizzata l’elaborazione delle LSPP_TN (AIDI, 200) (1h, 3h, 6h, 12h, 24h, 48h) e gli scrosci (15’-1h), analizzati utilizzando anche i dati esistenti (in particolare reperibili presso il Dipartimento Protezione Civile e Tutela del Territorio, sia come piogge registrate da terra che da radar meteorologico). Lo studio dovrà analizzare anche le risposte dei bacini alle sollecitazioni meteorologiche di alcuni fenomeni meteorologici significativi successi nel passato. Ove le zone nivali e i ghiacciai siano rilevanti, il paragrafo ne deve evidenziare il comportamento idrologico rinvenendo ove reperibile i dati presso il Dipartimento Protezione Civile e Tutela del Territorio. Da queste analisi si deriverà una caratterizzazione bioecologica del clima e una caratterizzazione idrologica dei bacini Contatti Servizio Prevenzione Calamità Pubbliche – Ufficio Previsione e Organizzazione Istituto Agrario di San Michele all’Adige, Dip. Valorizzazione delle Risorse Naturali, U.O. Agrometeorologia, Climatologia e Aerobiologia Meteotrentino 2.6. Analisi complessiva della caratterizzazione ambientale del territorio Contenuto del capitolo Relazione descrittiva sintetica degli elementi caratterizzanti l’area geografica esaminata in relazione ai fattori ambientali esaminati 3. Caratterizzazione antropica del territorio Nel capitolo si indaga il rapporto tra uomo e territorio, con particolare riguardo agli usi di tipo silvo-pastorale; si esaminano l’uso pianificato del territorio e l’uso reale, con evidenziazione delle dinamiche in atto. Fattori da esaminare sono: - le principali unità amministrative - i paesaggi/ecosistemi presenti - gli strumenti di tutela ambientale esistenti - l’articolazione della proprietà - l’uso del territorio in termini storici e di dinamiche in atto 3.1. Comuni amministrativi Contenuto del capitolo Descrizione dei comuni amministrativi considerati dal PFM e delle rispettive superfici Temi informativi per l’analisi confini comunali su base catastale rete viaria provinciale principali centri abitati Tabelle superficie dei territori comunali 3.2. Uso del suolo: lo stato reale Contenuto del capitolo Gli obiettivi del capitolo sono:la descrizione delle forme d’uso del suolo con particolare riguardo agli usi di tipo silvo-pastorale e all’individuazione delle aree a bosco e a pascolo. In merito a quest’ultimo punto si ricorda che la normativa urbanistica richiama i piani forestali per la definizione delle aree a bosco e delle aree a pascolo, nell’ambito dell’inquadramento strutturale del territorio (artt. 39 e 40 delle Norme di attuazione del PUP). La verifica dell’uso del suolo Documento metodologico per la redazione dei Piani Forestali e Montani ALLEGATI pag.10 di 79
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