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A H<strong>ar</strong>d Day’s Night<br />

“Ho visto i Beatles dal vivo – 1<br />

di Dennis Conroy<br />

Per d<strong>ar</strong>e uno sfondo ai miei ricordi risalenti a<br />

quando vidi i Beatles dal vivo, potrebbe aiut<strong>ar</strong>e il<br />

capire come fosse il mondo, o meglio, il mio mondo<br />

“AB”. Cosa significa AB? Ante-Beatles. I Beatles<br />

esordirono al Cavern nel febbraio 1961, quando io<br />

avevo 14 anni e 4 mesi.
<br />

Avevo la passione per la musica fin da quando ho<br />

ricordi, ma il pianoforte a casa nostra era un pezzo<br />

di <strong>ar</strong>redamento e aveva troppi tasti bianchi da capire,<br />

e inquietanti tasti neri che ti sfidavano a essere<br />

suonati. Mia madre, mio padre, mio fratello e mia<br />

sorella si alternavano allo strumento in occasione<br />

delle molte feste che si tenevano con regol<strong>ar</strong>ità a<br />

casa nostra. Il loro livello di abilità è segnato dall’ordine<br />

in cui li ho menzionati, iniziando dal livello appena<br />

amatoriale di mia madre, per <strong>ar</strong>riv<strong>ar</strong>e alle ottime<br />

abilità di mia sorella Maureen.
 Maureen, detta<br />

Mo, aveva ricevuto lezioni di piano. Poteva suon<strong>ar</strong>e<br />

le canzoni più vecchie ad orecchio o leggere alla<br />

perfezione uno sp<strong>ar</strong>tito! I miei brani preferiti erano<br />

“In A Persian M<strong>ar</strong>ket” e “The Black And White Rag”.<br />

Mio fratello Les iniziò a suon<strong>ar</strong>e da professionista<br />

ma trovò che la fis<strong>ar</strong>monica era il suo strumento. So<br />

che Mo resterà sempre la miglior pianista di famiglia<br />

e la miglior musicista, ma non ha mai dato seguito<br />

al suo talento da professionista.<br />


Il piano di famiglia regalava, come scoprii, dei<br />

suoni straodin<strong>ar</strong>i. Imp<strong>ar</strong>ai a suon<strong>ar</strong>e “Raunchy” di<br />

Bill Justis e, successivamente, “What I’d Say”, ma<br />

f<strong>ar</strong> suon<strong>ar</strong>e le due mani insieme no, era umanamente<br />

impossibile! Comunque “Raunchy” andava<br />

suonata con la chit<strong>ar</strong>ra. La chit<strong>ar</strong>ra mi affascinava<br />

sin da quando un amico di mio fratello ne lasciò una<br />

da noi andando al pub con Les. Era una Hofner,<br />

così brillante, dalla forma accattivante e produceva<br />

un suono bellissimo quando pizzicavo le corde. Ne<br />

volevo una.<br />


Mi regal<strong>ar</strong>ono una chit<strong>ar</strong>ra di plastica a 4 corde<br />

modello Elvis Presley per Natale nel 1956 o ’57 e<br />

passai rapidamente a una chit<strong>ar</strong>ra spagnola con<br />

corde in nylon, per <strong>ar</strong>riv<strong>ar</strong>e a chit<strong>ar</strong>re elettriche prestate<br />

fino a che diventai possessore di una Rosetti<br />

Lucky 7, che dovevo avere quando vidi i Beatles per<br />

la prima volta. Prima di conoscere l’esistenza dei<br />

Beatles formai un gruppo con ragazzi più grandi e<br />

suonammo in circoli giovanili, piccoli locali rock e a<br />

qualsiasi festa i nostri genitori riuscissero a procur<strong>ar</strong>ci<br />

un ingaggio.
<br />

La nostra scaletta era fatta di stand<strong>ar</strong>d rock’n’roll,<br />

Little Rich<strong>ar</strong>d era il mio preferito, seguito a ruota<br />

da
Chuck Berry, Elvis, Eddie Cochran e qualunque<br />

rocker americano molto fico. Sfortunatamente<br />

a quel tempo gli <strong>ar</strong>tisti che amavo, fatta eccezione<br />

per Elvis, combattevano per un posto nelle classifiche<br />

inglesi, che erano una strana miscela di pop<br />

leggero, canzoni nuove e pessime cover di brani<br />

americani. Il nostro gruppo era colpevole di proporre<br />

una selezione di quelle classifiche. Comunque<br />

suonavamo diversi strumentali, in prevalenza<br />

brani degli Shadows, con la mia chit<strong>ar</strong>ra solista in<br />

bella evidenza grazie anche a una unità riverbero<br />

esterna. Il riverbero mi faceva sembr<strong>ar</strong>e più bravo,<br />

e per questo ne comprammo un altro da mettere<br />

sulla voce. NB, questo è un evento significativo in<br />

relazione ai Beatles.
<br />

Ero un chit<strong>ar</strong>rista molto <strong>ar</strong>rogante e sicuro di sé<br />

e la mia passione per la musica consumava la mia<br />

vita. Suon<strong>ar</strong>e semi-professionalmente mentre ancora<br />

andavo a scuola aiutava poco i miei progressi<br />

accademici, ma accresceva di molto il mio ego, ciò<br />

mi convinse che di lì a poco s<strong>ar</strong>ei stato in cima alle<br />

classifiche del paese con il mio piccolo gruppo, e il<br />

mio riverbero.
<br />

La vita cambiò drammaticamente quando mi unii<br />

a una scuola di danza a circa dodici anni e mezzo.<br />

Avevo cambiato scuola a undici anni e i miei amici<br />

dalla prima scuola mi avevano convinto a frequent<strong>ar</strong>e<br />

le lezioni di danza, perché per ball<strong>ar</strong>e dovevi<br />

stringere le ragazze al tuo corpo. Sembrava un’ottima<br />

idea.
<br />

Alla scuola di danza ci assegn<strong>ar</strong>ono delle compagne<br />

e la mia era la più c<strong>ar</strong>ina della scuola. Venne<br />

fuori che le famiglie delle nostre madri vivevano<br />

nella stessa casa quando erano giovani ragazze a<br />

Liverpool, cosa piuttosto comune a quel tempo. Mia<br />

madre e mia nonna (Big Nan) ci avevano già dati<br />

per sposati, ma non s<strong>ar</strong>ebe accaduto. Comunque la<br />

bella e amabile Cl<strong>ar</strong>e Kennedy cambiò per sempre<br />

la mia vita quando, una sera alla scuola di danza,<br />

mi fece una domanda dalla forza sismica.<br />


“HAI MAI VISTO I BEATLES?”<br />

22<br />

chit<strong>ar</strong>ra acustica 5 duemilaundici

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