Il Perdono - Centri di Preparazione al Matrimonio
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acchiudere, senza lasciarsi invadere d<strong>al</strong>l’<strong>al</strong>tro. Essere attenti, in ascolto e teneri,<br />
senza <strong>al</strong>tezzosità e con rispetto. Si impara <strong>al</strong>lora a conoscere l’<strong>al</strong>tro nella sua re<strong>al</strong>tà e<br />
<strong>al</strong>lo stesso tempo ci si svela. Si passa da una relazione <strong>di</strong> sogno a una relazione<br />
re<strong>al</strong>e.<br />
Andare nella torre dell’<strong>al</strong>tro e ritornare nella propria. Non restare prigionieri nella<br />
propria torre. Non <strong>di</strong>ventare prigionieri nella torre dell’<strong>al</strong>tro, ma ritrovare in se e<br />
nell’<strong>al</strong>tro la forza <strong>di</strong> vivere, <strong>di</strong> amarsi e <strong>di</strong> amare.<br />
<strong>Il</strong> <strong>di</strong><strong>al</strong>ogo delle torri passa attraverso l’umiltà, una <strong>di</strong>scesa d<strong>al</strong>la sommità <strong>di</strong> una torre<br />
costruita nel tempo. Scendere d<strong>al</strong>la propria torre è riconoscersi nella propria verità<br />
interiore, con la qu<strong>al</strong>e viene rivelata un’<strong>al</strong>tra bellezza. Scendere è svelarsi. Trovare<br />
parole semplici. E’ anche raccontarsi, mettersi a nudo davanti <strong>al</strong>l’<strong>al</strong>tro nella fragilità <strong>di</strong><br />
un’anima che si svela e si espone. Esposizione <strong>di</strong> un volto ad un <strong>al</strong>tro volto. Esporsi è<br />
inst<strong>al</strong>larsi <strong>al</strong>trove, in un luogo <strong>al</strong>tro, un “<strong>al</strong>tro da essere” <strong>di</strong>ce il filosofo Lévinas, una<br />
tenda leggera, con muri più sottili, ma dove lontano d<strong>al</strong>le torri rifugio si <strong>di</strong>venta<br />
<strong>di</strong>sponibili per <strong>al</strong>tro, per l’<strong>al</strong>tro, ma anche <strong>al</strong> vento che soffia sotto la tela ..<br />
Alla luce <strong>di</strong> ciò che vi abbiamo rivelato delle nostre prime emozioni coniug<strong>al</strong>i, potete<br />
capire perché questa immagine sostiene la nostra coppia e ci permette <strong>di</strong> superare i<br />
“frequenti squilibri”. Non è che il cammino sia concluso, ma come <strong>di</strong>ceva il testo che<br />
avevamo scelto come lettura del nostro matrimonio “Dimentichiamo il cammino<br />
percorso, lasciamoci conquistare da Cristo..” (Filippesi 3)<br />
D. e C. Heriard