Concetta Palmitesta - Alcovacreativa.org
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dispensa<br />
TEMATICA<br />
SAGGISTICA<br />
MONOGRAFICA<br />
<strong>Concetta</strong> <strong>Palmitesta</strong><br />
SCULTORE<br />
NARRATIVA<br />
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AC.book è un’idea di Renato R. Iannone libera da diritti di copyright sul principio della divulgazione e promozione “no profit”
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<strong>Concetta</strong> <strong>Palmitesta</strong><br />
Nata e residente in Miglianico (CH), ha studiato presto l'Istituto Statale d'Arte di Chieti,<br />
ha frequentato l'Accademia delle belle Arti di Brera, è stata docente di ruolo presto<br />
l'I.T.I.S. di Lodi. Ha allestito numerose esposizioni collettive e personali di pittura e<br />
scultura, ottenendo ampi consensi di critica, premi e riconoscimenti.<br />
Ha partecipato a Simposi di scultura.<br />
Le sue opere si conservano in numerose collezioni pubbliche e private e musei. Le<br />
opere di C. <strong>Palmitesta</strong> sono "stranamente evocative", guardandole, è come se ci si<br />
immergesse nella materia e da essa scaturissero i fatti della vita: il dolore, il dubbio,<br />
le azioni. Hanno scritto per C. <strong>Palmitesta</strong>: il Prof. Leo Strozzieri, Prof. Carlo Marcantonio,<br />
Dott.ssa Giovanna Coppa, Proff.ssa Brigida Di Leo, Prof. Gi<strong>org</strong>io Di Cintio.<br />
<strong>Concetta</strong> <strong>Palmitesta</strong> scultrice del presente<br />
di Carlo Marcantonio<br />
- La scultura di <strong>Concetta</strong> <strong>Palmitesta</strong> si sta inserendo con giusto<br />
rilievo nel panorama dell’arte contemporanea. Le sue opere<br />
hanno tutti gli atteggiamenti statuari del lirismo anatomico e i<br />
sentimenti propri della scultura, innestati in un segreto contesto tra<br />
il neoclassico e il tardo neoimpressionista. Il suo amore è la bianca<br />
pietra viva della Maiella madre, ed è in essa che rivela una<br />
profonda unità e coerenza stilistica. La forza espressiva che<br />
immette nelle sue opere, di un impegno decisamente figurativo,<br />
determina una personalità di fiero spessore; le sue robuste, e nello<br />
stesso tempo ieratiche figure muliebri, diventano nella pietra una<br />
mitica interpretazione del senso ancestrale del divenire vitalistico:
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<strong>Concetta</strong> <strong>Palmitesta</strong><br />
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una sorta di risposta reattiva all’invadente delimitazione dell’habitat umano,<br />
una soluzione lirica. L’arte di <strong>Concetta</strong> <strong>Palmitesta</strong> appare svincolata dalle<br />
premesse teoretiche di qualsiasi corrente, così dimostrando una naturale<br />
attitudine alla individualità di un linguaggio personale orientato alla ricerca di<br />
una condizione umana di drammatica coevità. Le figure massicce e umane<br />
di <strong>Concetta</strong> <strong>Palmitesta</strong> ricordano la scultura romanica, statuaria ma viva. In<br />
competizione ci sono capitoli di una storia del passato, riportati con tocchi<br />
assolutamente rinnovatori che aprono parentesi di luce nella scultura<br />
odierna. Le immagini create da questa scultrice, anche con fatica fisica,<br />
suscitano la sensazione del silenzio e della meditazione profonda.
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<strong>Concetta</strong> <strong>Palmitesta</strong><br />
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Testimonianza per la scultrice <strong>Concetta</strong> <strong>Palmitesta</strong><br />
di Leo Strozzieri<br />
Con eleganza formale assai accentuata in ormai più di un decennio di lavoro, <strong>Concetta</strong><br />
<strong>Palmitesta</strong>, scultrice di talento, celebra nelle sue opere la figura umana nel momento in cui<br />
questa abbandona il perimetro ideale per affrontare la dura legge della concretezza e della<br />
realtà quotidiana. In altre parole, la brava artista abruzzese, che recentemente ha avuto una<br />
lusinghiera affermazione nazionale essendo stata incaricata di eseguire sculture per il noto<br />
presepe vivente di Rivisondoli, coglie la figura umana, per lo più voltipuerili, nel momento del loro<br />
passaggio dal non-essere all'essere.Potremmo quindi definire la sua scultura "poesia della<br />
genesi".<br />
Occorre condividere l'efficacia dell'uso della cosiddetta "tecnica del non finito", a cui quasi<br />
sempre <strong>Palmitesta</strong> fa ricorso per eseguire le sue diamantine composizioni formali; grazie ad esse<br />
lei riesce ad esternare il sentimento poetico che l'artista prova dinanzi all'atto creativo che si<br />
genera in laboratorio. Per le sue sculture l'artista si serve della pietra della Majella, materiale<br />
nobile ove sono sedimentati millenni di storia di un territorio a lei familiare e particolarmente caro.<br />
Non pochi scultori abruzzesi hanno avvertito il fascino di questo materiale, a cominciare dal<br />
grande Pietro Cascella. In questo senso <strong>Concetta</strong> <strong>Palmitesta</strong> è in sintonia con tutta una<br />
tradizione di affettività spinta nei confronti di un territorio meraviglioso che sia pure aspro e severo,<br />
estrinseca una inimitabile poesia e<br />
religiosità.<br />
La pietra, dunque, sulla quale<br />
<strong>Palmitesta</strong> con forza e talora con<br />
estrema violenza incide i suoi<br />
sogni, le sue dolcissime melodie<br />
iconiche che farebbero invidia a<br />
quanti, vissuti in ambienti<br />
m e t r o p o l i t a n i , v o r r e b b e r o<br />
a s s a p o r a r e q u e s t o c l i m a<br />
umanistico che si respira nella sua<br />
regione. Dalla pietra volti appena<br />
a b b o z z a t i , m a f i n e m e n t e<br />
accarezzati da una luce aurorale,<br />
sembrano emergere dal sonno<br />
della materia. In certo senso viene<br />
registrato nella pietra l'atto con cui<br />
lo spirito si libera dalla materia: è<br />
questo l'intento ardito di questa<br />
scultrice; e l'incantamento della<br />
liberazione è connotato da una<br />
luminosità radiante, da una<br />
serenità apollinea, come si addice<br />
ad una personalità che si sia<br />
abbeverata alle mirabili fonti<br />
neoclassiche.<br />
Comunque le visioni di <strong>Palmitesta</strong>,<br />
lungi dall'essere radicalmente<br />
idilliache, presentano una<br />
formidabile dialettica concettuale,<br />
significata proprio dalle parti finite e<br />
da quelle non finite (talora lasciate<br />
addirittura nella loro selvaggia e
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<strong>Concetta</strong> <strong>Palmitesta</strong><br />
naturale asprezza e crudeltà). Da questo scontro che<br />
sottintende quello più ideale tra razionalità e caos ne<br />
deriva una tensione e quasi una discesa agli inferi che si<br />
rivela catartica al fine di rendere paradigmatico il<br />
frammento iconico per il resto del blocco informale di<br />
pietra. Si vuol dire che l'artista offre allo spettatore soltanto<br />
qualche tessera della sua visione razionale della reale,<br />
con la pretesa però che questi frammenti siano in grado<br />
di stimolare la fantasia del lettore nel ricostruire l'ampia<br />
scenografia possibile.<br />
In tal senso <strong>Palmitesta</strong> obbliga il fruitore delle sue opere ad<br />
un ruolo attivo, costretto com'è a prefigurare quello<br />
scenario fantasticamente vasto a cui è bene aspirare.<br />
Va poi aggiunto un pensiero circa la dimensione<br />
domestica, elegiaca della sua scultura; anche se<br />
monumentale come si evince da un bel progetto per un<br />
cimitero, si tratta sempre di scultura domestica, poiche<br />
tanta è la grazia, direi femminile, che in essa si deposita,<br />
da sembrare quanto meno temerario ipotizzarne una<br />
collocaziOne metropolitana dispersiva di quei valori<br />
umanistici.<br />
In definitiva ci troviamo di fronte ad un'artista che, a fronte<br />
di una encomiabile perizia tecnica ed una scelta poetica<br />
solidale con la tradizione classica del nostro paese, non<br />
disdegna certe implicanze di modernità. come appunto<br />
quella del conflitto tra logica e caos.
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La scultrice <strong>Concetta</strong> <strong>Palmitesta</strong><br />
di Gi<strong>org</strong>io Di Cintio<br />
Da sempre noi abruzzesi siamo abituati ad attribuire alla mole alpestre della grande<br />
montagna "La Majella" una valenza femminile e materna, da sempre la Sua Visione<br />
accompagna gli emigranti nella memoria e nel cuore, ma non sapevamo, non ci<br />
rendevamo conto che la Sua pietra sapesse parlare ai nostri cuori e alle nostre menti con<br />
una Sua nenia dolcissima viscerale ed oscura, che ci affascina come bambini.<br />
Adesso, guardando le opere di <strong>Concetta</strong>, percepiamo il linguaggio materico di quelle<br />
pietre, sentiamo distintamente nell'anima la voce dell'antica Madre, che esprime la<br />
sofferenza del nascere e dell'esistere, ma che ci accompagna anche nella vita come<br />
una benedizione perenne. Sono lavori svincolati dalle premesse teoriche di qualsiasi<br />
corrente stilistica, forme che sembrano talvolta appena sbozzate, dalle linee forti, senza<br />
alcuna indulgenza decorativa, scolpite con mano amorosa e sicura, fatte di una<br />
sostanza, che sboccia tra le mani di chi sa farla apparire e che coinvolge subito<br />
sentimentalmente con il Suo linguaggio interiore, chi la lavora e chi la contempla, anche<br />
se abruzzese non è.<br />
Certe figure materne sacrali e tuttavia dolcissime, nientaffatto fredde e ieratiche, sono un<br />
canto d'amore cristallizzato nella bianca pietra; un amore anche nostro per la Terra<br />
Madre, per la bianca vetta, che da sempre incombe su di noi, innevata d'inverno e ricca<br />
d'estate di verdi frescure. Davanti al potere evocativo di queste sculture, tornano in monte<br />
i più nascosti sentieri montani, lo scorrere cheto delle s<strong>org</strong>enti, le verdi groppe silenti e il<br />
lontano belar delle greggi, che ci riecheggia nel cuore. Grazie <strong>Concetta</strong> d'aver dato<br />
voce ai nostri cuori e d'aver sciolto la pietra in canto.
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Tracce della "Miglianico Tour<br />
1999"<br />
Performance a cura di <strong>Concetta</strong><br />
<strong>Palmitesta</strong>.<br />
di Giovanna Coppa<br />
Sull'onda dell'entusiasmo per la<br />
mostra d'arte contemporanea<br />
"Arte in Miglianico Tour - La Corsa"<br />
che, su progetto dell'artista<br />
Gabriele Di Labio, indaga sul<br />
"What new?" e presenta le novità<br />
espressive della più recente<br />
produzione artistica regionale, è<br />
nata l'idea di una performance<br />
d a r e a l i z z a r e p r o p r i o i n<br />
occasione della competizione<br />
sportiva. Promotrice ed artefice,<br />
con l'aiuto della pittrice Liliana<br />
Sb<strong>org</strong>ia, l'artista <strong>Concetta</strong><br />
<strong>Palmitesta</strong> che ha <strong>org</strong>anizzato su<br />
tre grandi tele la raccolta delle<br />
impronte dei partecipanti alla<br />
XXIX Miglianico Tour, gara<br />
podistica di livello internazionale<br />
distinta in tre fasi corrispondenti<br />
alle categorie dei partecipanti.<br />
Giunti al traguardo, gli atleti sono<br />
stati invitati a camminare su un<br />
tappeto cosparso di colori e di<br />
seguito sulla tela predisposta per<br />
accogliere le tracce del loro<br />
passaggio. Si sono così realizzate<br />
t r e g r a n d i c o m p o s i z i o n i<br />
variamente strutturate e colorate<br />
in cui l'intervento occasionale degli atleti è stato lo strumento utilizzato da<br />
<strong>Concetta</strong> <strong>Palmitesta</strong> per testimoniare e storicizzare l'evento.<br />
Anche se non del tutto inedita se si considerano precedenti esperienze<br />
concettuali, va riconosciuta la valenza artistica di questa operazione per la sua<br />
unicità nel territorio e per il coinvolgimento emotivo legato all'occasione<br />
specifica.<br />
Si tratta infatti di una testimonianza pregna dell'entusiasmo festoso dell'attimo<br />
presente legato all'ebbrezza della vittoria e alla soddisfazione di aver<br />
partecipato e concluso la gara, che è poi l'unica gara dell'anno ma anche<br />
l'ultima del secolo e del millennio.<br />
Questa considerazione, balenata nel momento finale in cui il sindaco ha<br />
camminato per ultimo sulla tela lasciando idealmente con le sue impronte<br />
anche quelle di tutti i presenti, ha prodotto un fremito misto di malinconia e<br />
ottimismo. Registrare un avvenimento che prelude simultaneamente alla fine e<br />
all'inizio d'un tempo cosi ampio da abbracciare insieme il secolo e il millennio<br />
sembra avviare le celebrazioni del passato e schiudere le aspettative per il<br />
futuro. Non solo: la vittoria di raccogliere le tracce del presente sublimandole
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<strong>Concetta</strong> <strong>Palmitesta</strong><br />
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con il linguaggio di una forma artistica attuale, libera da formalismi precostituiti, sciolta<br />
da contesti sclerotizzati e con il coinvolgimento occasionale dei protagonisti<br />
dell'evento agonistico, esalta lo snocciolarsi inatteso delle vicende e l'intricato svolgersi<br />
delle interazioni piuttosto che l'ispirazione del singolo artista tradotta in forme espressive<br />
più o meno uniche.<br />
In questo <strong>Concetta</strong> <strong>Palmitesta</strong>, coerente con il proprio sè che la induce a realizzare<br />
opere chiarissime e vibranti come la maternità o la recente "Tracce di energia", si rivela<br />
capace di nutrire e coniugare sentimenti forti e contrastanti fermando in una unica<br />
emozione ansia di futuro e nostalgia del passato. Nelle tele accoglienti le tracce della
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<strong>Concetta</strong> <strong>Palmitesta</strong><br />
Miglianico Tour, l'affollarsi delle<br />
impronte variamente disposte e<br />
colorate trasmette quel nobile<br />
senso della vita intesa come<br />
p e r c o r s o i n s t a n c a b i l e e d<br />
infinito,costellato di vicende<br />
c a s u a l m e n t e i n t r e c c i a t e ,<br />
variamente interdipendenti e<br />
significative. La direzione dei passi, i<br />
colori delle impronte, la forza del<br />
calpestio potrebbero fornire gli<br />
auspici per il prossimo secolo, per il<br />
millennio che s'annuncia. Di certo<br />
rigano l'anima al pensiero degli anni<br />
andati e perduti per sempre,<br />
offuscano lo sguardo nel rimpianto<br />
di quanto non è più. Aprono, anche<br />
nuovi e incredibili orizzonti fatti di<br />
cento e mille anni, di cento e mille<br />
speranze, di cento e mille emozioni<br />
comme quella che <strong>Concetta</strong><br />
<strong>Palmitesta</strong> ha concretizzato oggi a<br />
futura memoria. Miglianico, 8<br />
agosto 1999