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PROCESSI E SISTEMI•BONIFICHE<br />
Bonifiche <strong>in</strong> situ<br />
Setti impermeabili nel sottosuolo<br />
con l’applicazione del jetgrout<strong>in</strong>g<br />
n di Fabio Ermolli,IgeamS.r.l., Paolo FranzonieGiulianoDonaera,S<strong>in</strong>geaS.r.l.<br />
Foto su gentile concessione di Pal<strong>in</strong>geo S.r.l. – Carp<strong>in</strong>edolo (BS)<br />
Il “jet grout<strong>in</strong>g” consiste<br />
nell’<strong>in</strong>iezione a volumi<br />
e pressioni controllate<br />
di fluidi stabilizzanti<br />
con o senza l’ausilio di<br />
altri fluidi che<br />
disgregano il terreno, al<br />
f<strong>in</strong>e di tagliare e<br />
rimescolare il materiale<br />
<strong>in</strong> situ ottenendo come<br />
risultato f<strong>in</strong>ale una<br />
mescolanza del terreno<br />
con il fluido <strong>in</strong>iettato al<br />
f<strong>in</strong>e di costituire<br />
elementi consolidati con<br />
caratteristiche di<br />
resistenza meccanica e<br />
permeabilità anche pari<br />
a quelle di un<br />
calcestruzzo. Questa<br />
tecnologia, ormai<br />
matura, è f<strong>in</strong>alizzata<br />
alla realizzazione di<br />
consolidamenti nel<br />
sottosuolo e come<br />
ausilio nelle<br />
applicazioni nel settore<br />
dell’<strong>in</strong>gegneria<br />
ambientale, come nel<br />
caso di setti<br />
impermeabili nel<br />
sottosuolo di siti<br />
contam<strong>in</strong>ati<br />
La “gett<strong>in</strong>iezione” o “jet grout<strong>in</strong>g” è una particolare<br />
tecnica di trattamento dei terreni che consiste nell’<strong>in</strong>iezione<br />
nel terreno di miscele fluide, proiettate ad alta/altissima<br />
velocità nel sottosuolo, <strong>in</strong> grado di determ<strong>in</strong>are, tramite<br />
un fluido stabilizzante, la contemporanea disgregazione,<br />
miscelazione e permeazione del volume di terreno trattato,<br />
f<strong>in</strong>o a formare elementi di varia forma e dimensione<br />
che possiedono caratteristiche geomeccaniche e idrauliche<br />
migliori rispetto a quelle del terreno orig<strong>in</strong>ario.<br />
Questa tecnica, che risale agli anni<br />
60’70’, si è sviluppata <strong>in</strong>izialmente <strong>in</strong><br />
Giappone e, <strong>in</strong> seguito, rapidamente diffusa<br />
e sviluppata nel resto del mondo per<br />
i notevoli vantaggi offerti <strong>in</strong> relazione alle<br />
<strong>in</strong>iezioni convenzionali. Pur essendo nata<br />
nell’ambito dell’<strong>in</strong>gegneria civile, <strong>in</strong>izialmente<br />
f<strong>in</strong>alizzata essenzialmente alla realizzazione<br />
di consolidamenti nel sottosuolo,<br />
mediante il miglioramento delle<br />
caratteristiche meccaniche dello stesso,<br />
questa tecnica, <strong>in</strong> seguito, ha avuto negli<br />
anni recenti un notevole sviluppo f<strong>in</strong>alizzato<br />
alle applicazioni nel settore dell’<strong>in</strong>gegneria<br />
ambientale, <strong>in</strong> particolare nella<br />
realizzazione di setti impermeabili nel<br />
sottosuolo di siti contam<strong>in</strong>ati, dimostrandosi<br />
efficace e risolutrice <strong>in</strong> contesti<br />
ambientali particolarmente critici per<br />
condizioni naturali o condizionati da fattori<br />
antropici.<br />
Le ragioni di questa affermazione risiedono<br />
nel fatto che la gett<strong>in</strong>iezione, pur avendo<br />
particolari limitazioni legate alla tipologia<br />
dei depositi da trattare:<br />
l è una tecnica particolarmente flessibile;<br />
l si adatta a impieghi molto diversi, strutturali,<br />
geotecnici e ambientali;<br />
l presenta notevoli vantaggi economici<br />
ed ecologici nei confronti delle miscele<br />
chimiche tradizionalmente utilizzate<br />
per i trattamenti di impregnazione ed<br />
impermeabilizzazione.<br />
Si tratta, qu<strong>in</strong>di, di una tecnica <strong>in</strong>novativa<br />
che, anche se utilizzata da diversi anni,<br />
solo recentemente si è particolarmente<br />
sviluppata e aff<strong>in</strong>ata, per le applicazioni <strong>in</strong><br />
campo sia geotecnico strutturale che ambientale,<br />
<strong>in</strong> virtù delle precedenti esperienze<br />
e del background acquisito sperimentalmente<br />
con controlli a lungo term<strong>in</strong>e<br />
sulle opere eseguite.<br />
5Foto 1 – Particolare dell’utensile usato per<br />
la gett<strong>in</strong>iezione<br />
34 www.ambientesicurezza.ilsole24ore.com
PROCESSI E SISTEMI•BONIFICHE<br />
FaseA:Perforazione;<br />
FaseB:Iniziojetgrout<strong>in</strong>g;<br />
FaseC:Formazionecolonna<strong>in</strong>estrazione;<br />
FaseD:Colonnesuccessive.<br />
5Figura 1 – Sequenza delle fasi operative<br />
di jet grout<strong>in</strong>g<br />
Latecnologia<br />
Il jet grout<strong>in</strong>g consiste nell’<strong>in</strong>iezione a volumi<br />
e pressioni controllate di fluidi stabilizzanti<br />
(miscele acqua e cemento) con o<br />
senza l’ausilio di altri fluidi (aria e acqua)<br />
che servono per il disgregamento del<br />
terreno. I fluidi <strong>in</strong>iettati a elevate pressioni<br />
tagliano e rimescolano il materiale <strong>in</strong><br />
situ dando come risultato f<strong>in</strong>ale una mix<br />
di terreno e fluido <strong>in</strong>iettato al f<strong>in</strong>e di<br />
costituire elementi consolidati con caratteristiche<br />
di resistenza meccanica e permeabilità<br />
anche pari a quelle di un calcestruzzo.<br />
L’applicazione della tecnologia è schematizzata<br />
<strong>in</strong>:<br />
l fase di perforazione: perforazione<br />
a distruzione di nucleo s<strong>in</strong>o alla profondità<br />
di trattamento richiesta dal progetto<br />
con o senza preforo. La batteria<br />
di aste è provvista, oltre alla testa di<br />
perforazione, di una particolare valvola<br />
eiettrice (monitor) che ha uno o più<br />
ugelli ortogonali all’asse della batteria<br />
dalla quale viene proiettato il fluido <strong>in</strong><br />
pressione;<br />
l fase di estrazione e <strong>in</strong>iezione<br />
programmata: durante la fase di<br />
5Foto 2 – Sonda perforatrice con prolunga<br />
a mandr<strong>in</strong>o per esecuzione jet grout<strong>in</strong>g<br />
estrazione della batteria avviene l’<strong>in</strong>iezione<br />
a pressione variabile, a seconda<br />
delle necessità, f<strong>in</strong>o a 800 atm. È <strong>in</strong><br />
questa fase che, mediante la comb<strong>in</strong>azione<br />
della velocità di rotazione (giri<br />
asta/m<strong>in</strong>), della pressione dell’<strong>in</strong>iezione<br />
(atm) e della velocità di estrazione (risalita<br />
cm/sec) della colonna di aste, è<br />
possibile ottenere volumi di terreno<br />
trattato della forma e delle dimensioni<br />
desiderate.<br />
Il raggio di azione o volume trattato è<br />
legato secondo l’espressioneR=f(P,t,T,j,<br />
d), <strong>in</strong> funzione, qu<strong>in</strong>di:<br />
l della pressione di <strong>in</strong>izione(P);<br />
l del tempo di <strong>in</strong>iezione(t);<br />
l della resistenza al taglio del terreno da<br />
consolidare(T);<br />
l del diametro degli ugelli(j);<br />
l della densità della miscela(d).<br />
Le varie tecniche di seguito schematizzate<br />
hanno <strong>in</strong> comune l’impiego di una miscela<br />
cementizia come fluido stabilizzante,<br />
mentre si differenziano per la tipologia del<br />
fluido disgregante (boiacca [1] acqua –<br />
aria o acqua + aria). Possono essere dist<strong>in</strong>te<br />
tre tipologie esecutive:<br />
l metodo monofluido: la disgregazione<br />
del terreno avviene attraverso l’azione<br />
della miscela cementizia, la quale ha<br />
anche la funzione di stabilizzare il terreno<br />
stesso;<br />
l metodo bifluido: l’azione disgregante<br />
è affidata all’acqua o all’aria immessa<br />
preventivamente alla miscela cementizia,<br />
alla quale è solamente affidato il<br />
compito di stabilizzare il terreno disgregato;<br />
il metodo è adatto a terreni coesivi<br />
e genera colonne di diametro maggiore<br />
rispetto al metodo monofluido;<br />
l metodo trifluido: attraverso gli ugelli<br />
situati sulle aste si immette nel terreno<br />
acqua e aria ad alta pressione; ciò provoca<br />
la disgregazione del terreno, immediatamente<br />
seguita dal getto di miscela<br />
cementizia avente l’esclusiva funzione<br />
di compattare e stabilizzare il<br />
terreno; con questo metodo sono ridotte<br />
le fughe di miscela cementizia e si<br />
possono realizzare colonne di diametro<br />
superiore ai 2 metri.<br />
I metodi sopra descritti permettono di<br />
rimuovere la porzione f<strong>in</strong>e del terreno,<br />
sostituendola con materiale con buone<br />
caratteristiche geotecniche. In particolare,<br />
sabbie e ghiaie trattate con questa<br />
tecnica possono raggiungere resistenze a<br />
compressione variabili tra 1030 MPa. La<br />
medesima tecnica <strong>in</strong> formazioni limosoargillose<br />
sature, con plasticità medio alta,<br />
permette di raggiungere una resistenza a<br />
compressione che non supera i 23 MPa.<br />
Le miscele cementizie utilizzate nel jetgrout<strong>in</strong>g<br />
sono costituite da una sospensione<br />
cementizia con un rapporti cemento/<br />
acqua variabile tra 0,5 e 1,2, <strong>in</strong> funzione:<br />
l della granulometria;<br />
l della permeabilità del terreno;<br />
l delle proprietà meccaniche che si vogliono<br />
ottenere.<br />
Nel caso sia necessario realizzare un setto<br />
impermeabile o comunque una porzione<br />
di terreno con una m<strong>in</strong>ore permeabilità <strong>in</strong><br />
terreni granulari, si aggiunge alla miscela<br />
cementizia un prodotto stabilizzante, <strong>in</strong><br />
genere bentonite.<br />
[1] Impasto quasi liquido di cemento o di calce che viene utilizzato <strong>in</strong> edilizia per il fissaggio dei rivestimenti e per il riempimento delle fughe tra le mattonelle o i mattoni e, con<br />
l’aggiunta di antiossidanti (”boiacca passivante”), per il rivestimento protettivo dei tond<strong>in</strong>i <strong>in</strong> ferro del cemento armato. Viene <strong>in</strong>oltre utilizzato come parte dell’impermeabilizzazione<br />
nelle coperture (dahttp://it.wikipedia.org/).<br />
Tecnologie&Soluzioni<br />
35
PROCESSI E SISTEMI•BONIFICHE<br />
5Figura 2 – Schema di assemblaggio monitortrilama di perforazione<br />
con vari sistemi di valvola di tenuta<br />
Lemodalitàoperative<br />
ð la tecnica prevede l’esecuzione di<br />
un foro di <strong>in</strong>iezione eseguito a rotazione<br />
a distruzione di nucleo del diametro<br />
di circa 100 mm, realizzato con<br />
appositaattrezzaturacostituitadasonde<br />
idrauliche, s<strong>in</strong>o alla profondità prevista,cioèallabasedellacolonnachesi<br />
deverealizzare;<br />
ð dopo aver raggiunto la profondità di<br />
progetto, si <strong>in</strong>izia l’estrazione della<br />
batteriadiaste a velocità predeterm<strong>in</strong>ata,<br />
imprimendo contemporaneamenteunmotodirotazionee<strong>in</strong>iettando<br />
tramite un dispositivo provvisto di<br />
ugelli disposti orizzontalmente (monitor)<br />
un getto fluido viscoso (ad esempio,<br />
acquacementobentonite) che<br />
vienecostrettoafuoriuscire<strong>in</strong>pressione(200600bar);<br />
ð per effetto della rotazione orizzontale<br />
del getto, il terreno circostante viene<br />
asportato o rimescolato e portato <strong>in</strong><br />
superficie e i vuoti creati vengono<br />
riempiti con la sospensione <strong>in</strong>durente.<br />
Ilcontemporaneomovimentoverticale<br />
dello testata di perforazione conduce<br />
alla progressiva formazione di una<br />
colonna cil<strong>in</strong>drica cementata che può<br />
avere diametri variabili <strong>in</strong> funzione dei<br />
parametrioperativi(monofluidomaxF<br />
= 80 cm , bifluido max F = 1500 cm,<br />
trifluidomaxF=2400cm);<br />
ð nelmetodomonofluidoviene<strong>in</strong>iettata<br />
5Foto3–Carotaggio di controllo <strong>in</strong>tegrità<br />
testa colonna jet grout<strong>in</strong>g<br />
la sola miscela<br />
stabilizzante che<br />
agisce contemporaneamente<br />
daagentedisgregatore<br />
e da legante<br />
del terrenorimescolato;<br />
ð nei metodi bifluidoetrifluido<br />
il getto disgregatoreècostituitodaacqua<br />
e/o aria <strong>in</strong> pressionecheprecedono<br />
l’<strong>in</strong>iezione<br />
cementizia, <strong>in</strong><br />
quanto fuoriescono<br />
da ugelli posti alla sommità del<br />
monitor;<br />
ð il sottostante getto di boiacca penetra<br />
nella massa di terreno gia disgregato e<br />
privato<strong>in</strong>partedellasuacomponente<br />
più f<strong>in</strong>e, impregnandolo <strong>in</strong> modo uniforme.<br />
Nella zona <strong>in</strong>teressata dall’<strong>in</strong>iezione<br />
mista di aria e acqua si <strong>in</strong>nesca,<br />
<strong>in</strong>fatti, un meccanismo di air lift<strong>in</strong>g di<br />
risalita, attraverso lo spazio anulare tra<br />
labatteriadiasteeilforo,chesosp<strong>in</strong>ge<br />
aboccaforolepartipiùf<strong>in</strong>idelterreno<br />
disgregato unitamente all’acqua <strong>in</strong> eccesso<br />
e a una piccola percentuale di<br />
boiacca(spurgo);<br />
ð ripetendo questa procedura a un <strong>in</strong>terasse<br />
<strong>in</strong>feriore al diametro ottenuto, si<br />
realizza una parziale compenetrazione<br />
tra i fori adiacenti con la formazione di<br />
unacort<strong>in</strong>acont<strong>in</strong>uadicolonnesecanti.<br />
Icoefficientidipermeabilitàraggiungibili<br />
dipendonodallecaratteristichedelmateriale<br />
<strong>in</strong>iettato dall’asse delle perforazioniedaltipodi<strong>in</strong>iezione;siraggiungono,<br />
tuttavia, coefficienti di permeabilità<br />
dell’ord<strong>in</strong>edi10 7 10 9 cm/s<br />
ð una variante di questo metodo si basa<br />
sull’<strong>in</strong>iezione a getto unidirezionale,<br />
che consente, <strong>in</strong> assenza di rotazione<br />
deldispositivodi<strong>in</strong>iezione,laformazione<br />
di pannelli (e non di cil<strong>in</strong>dri) impermeabilidellospessoredi520cm.<br />
Risultati<br />
Interm<strong>in</strong>igenerali,ilvantaggioassociatoal<br />
sistemadiisolamentoagetto(jetgrout<strong>in</strong>g)<br />
fa riferimento al facile accesso delle attrezzatureeallapossibilitàdiespletamento<br />
delle operazioni anche <strong>in</strong> zone arealmentelimitate.<br />
La rigidità delle colonne o dei pannelli,<br />
tuttavia, rende questi manufatti piuttosto<br />
sensibili ai cedimenti e alle deformazioni<br />
delterrenocircostante.<br />
Ilcontrollodiqualitàdelprodotto,<strong>in</strong>fase<br />
diesecuzionedeltrattamento,ègarantito<br />
daunmonitoraggio<strong>in</strong>temporeale:<br />
l dellequantitàdimiscelaimmessa;<br />
l deiparametriditrattamento;<br />
l dellaprofonditàraggiunta,<br />
l mediante registrazione automatica dei<br />
parametridiperforazionee<strong>in</strong>iezione.<br />
Lecaratteristichedellecolonnedipendonodallacomb<strong>in</strong>azionedialcuniparametri<br />
pr<strong>in</strong>cipali def<strong>in</strong>iti <strong>in</strong> fase di progetto che<br />
possono essere registrati <strong>in</strong> automatico<br />
durantel’<strong>in</strong>iezione:<br />
l velocità di risalita (temporizzatore automaticoconsteppredeterm<strong>in</strong>ati);<br />
l velocità di rotazione della batteria di<br />
perforazione legata alla permanenza<br />
del trattamento alla s<strong>in</strong>gola quota di<br />
<strong>in</strong>tervento;<br />
l pressioneeportatadeifluididi<strong>in</strong>iezione;<br />
l volumedi<strong>in</strong>iezione(solitamenteperml<br />
ditrattamento);<br />
l profonditàraggiunta.<br />
In funzione di questi parametri e delle<br />
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PROCESSI E SISTEMI•BONIFICHE<br />
caratteristiche geotecniche e stratigrafichedeiterreni(granulometria,resistenza<br />
meccanica, permeabilità), si ottengono<br />
colonne con differenti caratteristiche geometricheestrutturali(sivedalafoto4).<br />
Geometriadeitrattamenti<br />
La flessibilità del metodo offre una vasta<br />
gamma di applicazioni per il consolidamentoel’impermeabilizzazionedeiterreni,consoluzionigeometrichechepossono<br />
essereriassunte<strong>in</strong>trecategoriepr<strong>in</strong>cipali:<br />
l elementimonodimensionali;<br />
l elementibidimensionali;<br />
l elementitridimensionali.<br />
Traglielementimonodimensionalioa<br />
s<strong>in</strong>gola colonna la pr<strong>in</strong>cipale applicazione<br />
èperlarealizzazionedioperedisottofondazioned<strong>in</strong>uoviedificiodiedificiesistenti<br />
con geometria simile a quella utilizzata<br />
perlefondazioniprofondeopalificate.<br />
Quando, <strong>in</strong>vece, i trattamenti sono tra<br />
loroaffiancatie/ocompenetratisicostituisconoelementibidimensionalidivaria<br />
tipologiadist<strong>in</strong>titra:<br />
l trattamenticolonnariverticalicont<strong>in</strong>uisu<br />
unaopiùfileconsviluppol<strong>in</strong>eare(paratie)ocircolare(pozzi),perlarealizzazione<br />
di opere di sostegno, impermeabilizzazioneobarrieramento(diaframmi);<br />
l trattamenti colonnari suborizzontali<br />
(ombrelli) realizzati <strong>in</strong> avanzamento rispettoalfrontediscavo<strong>in</strong>gallerieperla<br />
realizzazionedisostegniprovvisoridegli<br />
5Foto4–Scavo di osservazione diametro<br />
colonne jet grout<strong>in</strong>g realizzate con<br />
metodo bifluido<br />
scavi<strong>in</strong>galleria.<br />
Gli elementi tridimensionali si configurano<br />
come una serie di <strong>in</strong>terventi bidimensionalivariamenteaccoppiatitalidacostituirenelcomplessoununicoelementodi<br />
terreno consolidato al quale solitamente<br />
vieneassegnatalafunzionedimigliorareo<br />
lecaratteristichegeotecnicheodicostituireunfronteimpermeabileall’acqua.<br />
Attrezzature<br />
Untipicoimpiantodicantiereperl’esecuzioneditrattamentijetgrout<strong>in</strong>gèorganiz<br />
Colonne di prova<br />
10:23:05<br />
Cantiere:<br />
Zona: 1<br />
Sonda: C6<br />
Colonna:<br />
Profondità impostata: 6,00 D. foro (mm): 800,00 Descrizione ugelli: 3,5 mm<br />
Tstep (s) 25 Vr (g/m<strong>in</strong>) Press (bar) 500 Q (l/m<strong>in</strong>) 200 Volume (lt) Prf Ora 30 50 P aria (bar) 12<br />
6,00 12:14:31 9,1 22 336 130 40 9<br />
5,88 12:14:54 4,9 8 381 141 13 9<br />
5,76 12:15:09 4,9 6 325 141 11 9<br />
5,60 12:15:29 4,9 10 396 141 13 9<br />
5,48 12:15:44 4,9 12 408 143 11 9<br />
5,36 12:16:02 5,0 9 408 147 11 9<br />
5,20 12:16:22 4,6 14 291 150 11 9<br />
5,08 12:16:47 8,6 20 409 152 22 9<br />
4,96 12:17:41 8,9 12 400 150 22 9<br />
4,80 12:18:16 8,6 15 405 150 22 8<br />
4,68 12:18:46 10,6 13 409 147 29 8<br />
4,56 12:19:19 11,0 19 398 150 26 8<br />
4,40 12:20:15 12,2 11 339 147 37 8<br />
4,28 12:20:41 8,8 20 405 152 22 8<br />
4,16 12:21:13 11,1 22 406 145 29 8<br />
4,00 12:21:49 11,1 14 400 143 4 9<br />
Totale litri foro: 1034<br />
L'esecutore:<br />
La direzione:<br />
DAT <strong>in</strong>struments, Tel. +39/0331/812755, www.dat<strong>in</strong>struments.com - JET 4000 AME datalogger<br />
5Figura3–Scheda di registrazione<br />
automatica dei parametri jett<strong>in</strong>g<br />
zatosecondoilseguenteschema(siveda<br />
noanchelafigura5elafoto7):<br />
ð un impianto di <strong>in</strong>iezione composto da<br />
un silos per lo stoccaggio del cemento<br />
<strong>in</strong> polvere associato a un impianto di<br />
miscelazioneautomatico(mescolatore<br />
eagitatore)acontrolloautomaticoper<br />
ilconfezionamentodeifluidodi<strong>in</strong>iezione,costituitogeneralmentedabiacche<br />
di cemento ed eventuali additivi con<br />
rapporti ponderali tra i vari componenti<br />
precedentemente determ<strong>in</strong>ati e<br />
impostati;<br />
5Figura4–Esempi di disposizione<br />
colonne jetgrout<strong>in</strong>g<br />
5Foto5–Impermeabilizzazione e consolidamento terreno con metodologia jet grout<strong>in</strong>g<br />
Tecnologie&Soluzioni<br />
37
PROCESSI E SISTEMI•BONIFICHE<br />
5Foto6–Particolare spurgo di perforazione durante esecuzione di<br />
consolidamento terreno con tecnologia jet grout<strong>in</strong>g<br />
5Figura5–Tipico impianto cantiere jet grout<strong>in</strong>g<br />
5Foto7–Impianto cantiere per esecuzione di jet grout<strong>in</strong>g<br />
ð una pompa di <strong>in</strong>iezione <strong>in</strong> grado di<br />
raggiungere elevate pressioni di <strong>in</strong>iezione<br />
(5060 MPa) <strong>in</strong> base al metodo di<br />
<strong>in</strong>iezione utilizzato (monofluido, bifluido<br />
e trifluido);<br />
ð un compressore per l’aria utilizzato prevalentemente<br />
per la perforazione <strong>in</strong><br />
avanzamento ed eventualmente per il<br />
metodo trifluido (ariaacquacemento);<br />
ð una pompa per l’acqua a elevata pressione<br />
(trifluido);<br />
ð una perforatrice idraulica c<strong>in</strong>golata<br />
(sonda) con slitta di elevata lunghezza<br />
per eseguire <strong>in</strong> risalita l’<strong>in</strong>tero trattamento<br />
<strong>in</strong> cont<strong>in</strong>uo, munita di una batteria<br />
di aste cave di diametro esterno<br />
standard compreso tra 60 e 90 mm, alla<br />
cui estremità <strong>in</strong>feriore è montato solidamente<br />
l’attrezzo di perforazione utilizzato<br />
<strong>in</strong> avanzamento (bit) e il monitor<br />
utilizzato <strong>in</strong> fase di <strong>in</strong>iezione <strong>in</strong> risalita da<br />
cui fuoriesce la miscela stabilizzante. In<br />
superficie la batteria di aste è collegata<br />
tramite una test<strong>in</strong>a di adduzione a un<br />
tubo flessibile (l<strong>in</strong>ea di adduzione) collegato<br />
con la pompa di <strong>in</strong>iezione.<br />
Applicazioniambientalicon<br />
funzionedibarriera<br />
Tra le varie tipologie e f<strong>in</strong>alità di <strong>in</strong>tervento<br />
si sta recentemente diffondendo l’utilizzo<br />
del jet grout<strong>in</strong>g <strong>in</strong> campo ambientale<br />
con la creazione di elementi con funzione<br />
di tenuta idraulica, <strong>in</strong> particolare diaframmi<br />
e “tamponi” di fondo per l’arg<strong>in</strong>amento<br />
e il contenimento di terreni e acque<br />
contam<strong>in</strong>ate.<br />
Nello specifico, il diaframma ha funzione<br />
primaria di costituire una barriera impermeabile<br />
ed è, qu<strong>in</strong>di, necessario che sia<br />
cont<strong>in</strong>uo e che la permeabilità raggiunta<br />
<strong>in</strong> seguito al trattamento <strong>in</strong> sito dei terreni<br />
sia ridottissima. Per questa ragione i s<strong>in</strong>goli<br />
elementi (colonne) vengono realizzati<br />
tra loro accostati e compenetrati con <strong>in</strong>terasse<br />
m<strong>in</strong>ore del diametro delle colonne,<br />
secondo una sequenza cont<strong>in</strong>ua ripetuta<br />
su una o più file.<br />
Tra gli aspetti di maggior rilievo per la<br />
buona riuscita dell’opera vanno ricordati i<br />
controlli <strong>in</strong> operam che consentono di<br />
visualizzare eventuali difetti costruttivi,<br />
quali ad esempio la deviazione delle colonne<br />
dall’asse teorico della perforazione<br />
(non verticalità) e la variazione del diametro<br />
delle s<strong>in</strong>gole colonne .<br />
Questi difetti impedisono, <strong>in</strong>fatti, la compenetrazione<br />
delle colonne per tutta la<br />
lunghezza del diaframma e non garantiscono<br />
la perfetta tenuta idraulica.<br />
L’altra tipica applicazione recente del jet<br />
38 www.ambientesicurezza.ilsole24ore.com
PROCESSI E SISTEMI•BONIFICHE<br />
5Foto8–Scavo di fondazione appoggio cavalcavia perimetrato e impermeabilizzato con<br />
colonne secanti <strong>in</strong> jet grout<strong>in</strong>g monofluido<br />
grout<strong>in</strong>gèlacreazionedeicosiddetti“tamponi”<br />
di fondo. In questo caso, si tratta di<br />
realizzare uno strato di fondo cont<strong>in</strong>uo e<br />
impermeabile di spessore variabile costituito<br />
mediante la compenetrazione spazialedicolonnes<strong>in</strong>golecompenetrategeneralmentediridottaprofondità.<br />
Conclusioni<br />
La tecnica del “jet grout<strong>in</strong>g” ha ormai acquisito<br />
carattere di tecnologia matura f<strong>in</strong>alizzata<br />
non solo alla realizzazione di<br />
consolidament<strong>in</strong>elsottosuolo(sivedano<br />
le foto 5, 6 e 8), ma anche di ausilio nelle<br />
applicazioni nel settore dell’<strong>in</strong>gegneria<br />
ambientale, <strong>in</strong> particolare nella realizzazionedisettiimpermeabil<strong>in</strong>elsottosuolo<br />
disiticontam<strong>in</strong>ati.<br />
La flessibilità di uso e di modulazione <strong>in</strong><br />
funzione delle caratteristiche sito specifiche<br />
(profondità di <strong>in</strong>teresse da trattare,<br />
litologia, zone ad elevata presenza di <strong>in</strong>frastrutture<br />
sepolte, ecc.) determ<strong>in</strong>a un<br />
ventaglio di applicazioni molto articolato,<br />
ditipostrutturali,geotecnicieambientali.<br />
Siriscontrano,<strong>in</strong>oltre,significativivantaggi<br />
economiciedecologic<strong>in</strong>eiconfrontidelle<br />
miscele chimiche tradizionalmente utilizzate<br />
per i trattamenti di impregnazione e<br />
impermeabilizzazione, nonché la possibilità<br />
di eseguire setti impermeabili, sia di<br />
tipo verticale che orizzontali, laddove altre<br />
soluzione più tradizionali non sono<br />
praticabili. La tecnica si sta, <strong>in</strong> particolare,<br />
dimostrando efficace e risolutrice <strong>in</strong> contesti<br />
ambientali particolarmente critici,<br />
percondizion<strong>in</strong>aturaliofortementecondizionati<br />
da fattori antropici, quali <strong>in</strong>frastrutturesepolteesottoservizi,comeisiti<br />
<strong>in</strong>dustriali complessi con il sottosuolo<br />
contam<strong>in</strong>ato.<br />
l<br />
Tecnologie&Soluzioni<br />
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