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Versione .pdf - Consiglio regionale del Piemonte

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montagna debbano svolgere insieme alcune funzioni,<br />

come la polizia locale, il sociale, i trasporti,<br />

l’urbanistica, le scuole. La norma è più stringente<br />

per i Comuni sotto i mille perché devono svolgere<br />

insieme tutte le loro funzioni. L’obiettivo è chiaro:<br />

risparmiare sui costi continuando a erogare servizi<br />

di qualità ai cittadini. Il nostro disegno<br />

di legge vuole aiutare i piccoli<br />

Comuni e accompagnarli in questo<br />

percorso. Per questo abbiamo modificato<br />

alcuni parametri, come ad<br />

esempio i limiti minimi demografici<br />

da raggiungere, che erano troppo<br />

vincolanti, prevedendo due soglie:<br />

3mila abitanti per la montagna e la<br />

collina, e 5mila per la montagna.<br />

Siamo però convinti che il limite<br />

demografico non tenga conto <strong>del</strong>le<br />

tante specificità territoriali: per questo<br />

sono previste <strong>del</strong>le deroghe, che considerino la<br />

morfologia <strong>del</strong> nostro territorio”.<br />

Alcuni sindaci dei Comuni inferiori ai mille abitanti<br />

hanno espresso preoccupazione per la perdita <strong>del</strong> bilancio<br />

in caso di unione con altri Comuni.<br />

“Proprio per evitare questo rischio abbiamo scelto di<br />

tutelare le piccole realtà, derogando, in parte e per<br />

le competenze <strong>del</strong>la Regione, al comma 4 <strong>del</strong>l’art.<br />

16 <strong>del</strong>la manovra di agosto, prevedendo che, in caso<br />

di unione con Comuni sopra i mille abitanti, il Comune<br />

inferiore ai mille non perda il proprio bilancio.<br />

Questo infatti era il principale problema che<br />

l’articolo 16 poneva ai nostri enti e, se la norma non<br />

verrà impugnata, consentirà ai sindaci di scegliere<br />

liberamente se associarsi attraverso l’Unione o la<br />

Convenzione. Contiamo di poter difendere questa<br />

scelta anche davanti a una possibile impugnativa <strong>del</strong><br />

governo tenuto conto <strong>del</strong>la realtà piemontese”.<br />

OGGI È NECESSARIO<br />

CREARE FORME<br />

CONSORTILI<br />

CHE IN MONTAGNA<br />

GARANTISCANO<br />

LO SVILUPPO,<br />

MA CHE CONSENTANO<br />

ANCHE AI COMUNI<br />

DI POTER SVOLGERE<br />

IN FORMA ASSOCIATA<br />

LE FUNZIONI<br />

Il riordino degli enti locali riguarda anche le Comunità<br />

montane?<br />

“Le Comunità montane nate con la riforma <strong>del</strong> 2008<br />

non sono pienamente in grado - o almeno non tutte -<br />

di rispondere ai bisogni dei Comuni. Nel disegno di<br />

legge prevediamo si trasformino, su<br />

libera scelta dei Comuni, in una o più<br />

Unioni, con confini decisi dagli enti e<br />

una governance più snella, che svolgano<br />

le funzioni fondamentali e quelle<br />

tipicamente montane. Le Comunità<br />

montane che funzionano potranno<br />

replicare il medesimo mo<strong>del</strong>lo, acquisendo<br />

più competenze rispetto a prima.<br />

Oggi è infatti necessario creare<br />

forme associative che in montagna garantiscano<br />

lo sviluppo, ma che consentano<br />

anche ai Comuni di poter svolgere<br />

in forma associata le funzioni”.<br />

Le diverse posizioni in <strong>Consiglio</strong><br />

Il <strong>Piemonte</strong> è una regione ricca di realtà e di esperienze<br />

associative: Unioni di Comuni, Comunità<br />

montane, Comunità collinari, Consorzi di servizi<br />

sociali.<br />

“Non tutti, nel corso <strong>del</strong> tempo, hanno assunto una<br />

grande forza qualitativa - afferma il capogruppo <strong>del</strong><br />

Pd Aldo Reschigna -. La proposta di legge n. 191,<br />

presentata dal Partito Democratico, parte dalla consapevolezza<br />

che tali realtà rappresentano comunque<br />

dei luoghi dove i Comuni hanno cominciato a<br />

lavorare insieme e chiede di sottoporle a revisione<br />

critica per rendere più forte la gestione associata dei<br />

servizi da parte degli enti locali”.<br />

La speranza è che “nel corso <strong>del</strong> lavoro in Commissione<br />

si possa arrivare alla costituzione di un testo<br />

condiviso e unitario che possa assumere alcuni<br />

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