Appunti di Teoria dell'Informazione e Codici - Università di Palermo
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13.1 - Premessa<br />
Capitolo - 13<br />
CODICI CONVOLUZIONALI<br />
I co<strong>di</strong>ci convoluzionali furono proposti per la prima volta da P. Elias nel 1955, e<br />
hanno trovato ampia applicazione dopo che A. J. Viterbi propose nel 1967 un efficiente<br />
algoritmo <strong>di</strong> deco<strong>di</strong>fica. Nei co<strong>di</strong>ficatori convoluzionali la parola prodotta non <strong>di</strong>pende<br />
soltanto dalla parola emessa dalla sorgente al tempo presente, ma anche da quelle<br />
emesse precedentemente. Si tratta quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> un co<strong>di</strong>ficatore dotato <strong>di</strong> memoria.<br />
13.2 - Struttura del co<strong>di</strong>ficatore<br />
Lo schema <strong>di</strong> principio <strong>di</strong> un co<strong>di</strong>ficatore convoluzionale è mostrato in Fig.E<br />
Fig.E 13.1 - Schema <strong>di</strong> principio <strong>di</strong> un co<strong>di</strong>ficatore<br />
convoluzionale<br />
13.1. Dove i simboli emessi dalla<br />
sorgente appartengono ad un alfabeto <strong>di</strong><br />
car<strong>di</strong>nalità assegnata ed i sommatori<br />
operano modulo la car<strong>di</strong>nalità dell’alfabeto.<br />
Lo schema <strong>di</strong> Fig.E 13.1, a prima<br />
vista, non <strong>di</strong>fferisce da quello <strong>di</strong> un<br />
co<strong>di</strong>ficatore per co<strong>di</strong>ci a blocchi, se non<br />
fosse per la <strong>di</strong>mensione dello shift<br />
register d’ingresso che è maggiore <strong>di</strong><br />
quello d’uscita. La <strong>di</strong>fferenza sostanziale<br />
tra il co<strong>di</strong>ficatore <strong>di</strong> figura e quello <strong>di</strong> uno a blocchi, consiste nel fatto che il registro<br />
d’uscita, nel co<strong>di</strong>ficatore <strong>di</strong> figura, viene letto ogni due simboli emessi dalla sorgente.<br />
In generale in un co<strong>di</strong>ficatore convoluzionale il numero <strong>di</strong> simboli che costituiscono<br />
la parola informativa è un sottomultiplo della lunghezza dello shift register<br />
d’ingresso. Il rapporto tra il numero <strong>di</strong> celle dello shift register e il numero <strong>di</strong> simboli <strong>di</strong><br />
sorgente che costituiscono la parola informativa viene denominato lunghezza <strong>di</strong><br />
vincolo (costraint lenght) ( in quel che segue).<br />
Da quanto appena detto segue che la parola <strong>di</strong> co<strong>di</strong>ce non <strong>di</strong>pende soltanto dalla<br />
parola d’ingresso attuale ma anche dalle<br />
sorgente.<br />
Nello schema <strong>di</strong> Fig.E 13.1 la lunghezza <strong>di</strong> vincolo<br />
parole emesse precedentemente dalla<br />
, la parola <strong>di</strong> co<strong>di</strong>ce<br />
<strong>di</strong>penderà pertanto dalla parola corrente e dalle 2 parole informative che la precedono.