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Appunti di Teoria dell'Informazione e Codici - Università di Palermo

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48 Capitolo - 5 - <strong>Appunti</strong> <strong>di</strong> <strong>Teoria</strong> dell’Informazione e Co<strong>di</strong>ci<br />

Appare chiaro che la densità <strong>di</strong> probabilità marginale <strong>di</strong> al denominatore della precedente<br />

non ha alcuna influenza sull’argomento che lo rende massimo, pertanto possiamo<br />

ulteriormente scrivere:<br />

˜ argma ( ) ( ) (5.5.4)<br />

5.6 - Funzioni <strong>di</strong> Verosimiglianza.<br />

Un’ulteriore semplificazione della (5.5.3), si ottiene infine se i messaggi<br />

sono tutti equiprobabili. In questo caso, semplificando ulteriormente la notazione, ponendo<br />

cioè ( ) ( ), la regola <strong>di</strong> decisione ottima <strong>di</strong>venta:<br />

deci<strong>di</strong> per ˜ se:<br />

˜ argma ( ) (5.6.1)<br />

La densità <strong>di</strong> probabilità ( ) prende il nome <strong>di</strong> funzione <strong>di</strong><br />

verosimiglianza. Essa, come si può notare, <strong>di</strong>pende sostanzialmente dal canale, che in<br />

questo caso pensiamo costituito dalla cascata del modulatore, del canale AWGN e del<br />

demodulatore.<br />

Un ricevitore che adotta la regola <strong>di</strong> decisione (5.6.1) applica il criterio della<br />

Massima Verosimiglianza MV, o ML (Maximum Likelihood), se si preferisce<br />

l’acronimo inglese.<br />

È opportuno precisare che il criterio MV viene <strong>di</strong> regola adottato, anche quando<br />

la statistica della sorgente non è nota, in questo caso il criterio non è ottimo, non<br />

conduce cioè alla minima probabilità d’errore me<strong>di</strong>a, ma spesso non si può fare altrimenti<br />

non conoscendo la statistica della sorgente, in ogni caso, in genere, la per<strong>di</strong>ta in<br />

termini <strong>di</strong> prestazioni adottando il criterio MV anziché il MAP è in genere accettabile.<br />

5.7 - Le Regioni <strong>di</strong> Decisione.<br />

Ricor<strong>di</strong>amo che ad ogni messaggio corrisponde tramite la (5.2.1) uno ed un<br />

sol punto nello spazio S K . Osserviamo quin<strong>di</strong> che, se è stato trasmesso , allora<br />

all’uscita del demodulatore sarà presente il vettore<br />

, dove<br />

è la realizzazione <strong>di</strong> un vettore <strong>di</strong> variabili aleatorie Gaussiane a me<strong>di</strong>a<br />

nulla e matrice <strong>di</strong> covarianza cioè <strong>di</strong> variabili tra loro mutuamente statisticamente<br />

in<strong>di</strong>pendenti, ne consegue che , per fissato , è anch’esso un vettore <strong>di</strong> variabili<br />

aleatorie mutuamente in<strong>di</strong>pendenti con matrice <strong>di</strong> covarianza e me<strong>di</strong>a<br />

m<br />

.<br />

Si ha pertanto:

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