Sedimentazione libera.pdf - Ingegneria Sanitaria Ambientale
Sedimentazione libera.pdf - Ingegneria Sanitaria Ambientale
Sedimentazione libera.pdf - Ingegneria Sanitaria Ambientale
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
CORSO DI INGEGNERIA SANITARIA – AMBIENTALE – Prof. Piero Sirini (A.A. 2010-11)<br />
<strong>Sedimentazione</strong> <strong>libera</strong><br />
SEDIMENTAZIONE LIBERA<br />
La sedimentazione rappresenta la più importante operazione unitaria utilizzata nel<br />
settore dell’<strong>Ingegneria</strong> <strong>Sanitaria</strong> – <strong>Ambientale</strong>. La maggior parte dei processi di<br />
trattamento dei fluidi include infatti quasi sempre tale tecnica di separazione, ed anche<br />
da un punto di vista storico la sedimentazione può ritenersi il primo trattamento<br />
utilizzato per la rimozione dei solidi contenuti nelle acque. Va osservato però come si<br />
possano riconoscere in natura meccanismi diversi di sedimentazione in relazione alla<br />
natura delle particelle solide e della loro concentrazione all’interno di un fluido. Si ha in<br />
tal modo, in relazione al diverso comportamento delle sospensioni da trattare, la<br />
necessità di sviluppare teorie diverse che consentano il successivo dimensionamento<br />
delle unità preposte alla rimozione dei solidi. Nel presente paragrafo, verranno dunque<br />
considerate le basi teoriche per la comprensione del meccanismo di sedimentazione di<br />
particelle isolate, utile al fine del dimensionamento del comparto di dissabbiatura.<br />
La sedimentazione di particelle isolate, detta anche sedimentazione <strong>libera</strong> o di tipo I,<br />
riguarda particelle in grado di sedimentare all’interno di un mezzo fluido sotto l’azione<br />
della forza peso, senza che vi sia alcuna interazione tra le singole particelle. In pratica<br />
ogni particella sedimenta all’interno del fluido come se fosse da sola e senza interferire<br />
in alcun modo sul moto delle particelle limitrofe. Tale schematizzazione risulta nella<br />
pratica ingegneristica applicabile ad alcune unità di separazione come i dissabbiatori<br />
degli impianti di trattamento delle acque, ai separatori utilizzati negli impianti per la<br />
rimozione del particolato solido contenuto negli effluenti gassosi, ecc.<br />
La trattazione analitica del problema può essere impostata considerando una particella<br />
immersa in un mezzo continuo densità ρ f in quiete; in tal caso le forze agenti sulla<br />
particella in moto risultano, oltre al peso proprio P, anche la spinta di Archimede S<br />
(detta anche spinta di galleggiamento) e la forza di resistenza F D , come mostrato in<br />
Figura 4.4-3.<br />
1<br />
S = ρ<br />
f ⋅ g<br />
⋅<br />
V<br />
A<br />
P = ρ<br />
s ⋅<br />
g<br />
⋅<br />
V<br />
2<br />
v<br />
F<br />
= C<br />
D<br />
( Re<br />
)<br />
⋅<br />
A<br />
⋅<br />
ρ<br />
f<br />
⋅<br />
2<br />
FIGURA 4.4-3<br />
Forze agenti su una particella immersa in un fluido in quiete.<br />
Assumendo un asse z positivo diretto verso il basso, il secondo principio della dinamica<br />
porge:<br />
d v<br />
P − S − FD = m<br />
d t<br />
(4.4-5)<br />
L’espressione della forza di resistenza F D può essere posta proporzionale, attraverso un<br />
coefficiente di resistenza C D , funzione a sua volta del numero di Reynolds Re, all’area A<br />
della sezione trasversale che si oppone al moto, alla densità ρ f del fluido ed al quadrato<br />
della velocità relativa v fluido - particella, secondo l’espressione:<br />
F<br />
D<br />
2<br />
v<br />
= CD(Re)<br />
⋅ ρ f ⋅ A<br />
(4.4-6)<br />
2<br />
dove il coefficiente C D , assumendo per la particella la forma sferica, risulta a sua volta,<br />
per valori del numero di Reynolds inferiori a 10 4 , dall’espressione:
CORSO DI INGEGNERIA SANITARIA – AMBIENTALE – Prof. Piero Sirini (A.A. 2010-11)<br />
<strong>Sedimentazione</strong> <strong>libera</strong><br />
24 3<br />
C D (Re) = + + 0.34<br />
(4.4-7)<br />
Re Re<br />
Annullando il secondo membro della Relazione (4.4-5) e sostituendo a P ed S le relative<br />
espressioni, si ha:<br />
ρ gV − ρ gV = C<br />
s<br />
f<br />
D<br />
2<br />
v<br />
2<br />
( Re) ρ A<br />
da cui risulta possibile determinare il valore della velocità limite di sedimentazione che<br />
risulta:<br />
v =<br />
( ρ − ρ )<br />
2gV s f<br />
CDρ<br />
f A<br />
che nel caso di particelle sferiche, essendo il rapporto V A= 2D 3 , risulta (formula di<br />
Newton):<br />
( ρ − ρ )<br />
f<br />
4 g s f D<br />
v = (4.4-8)<br />
3 CDρ<br />
f<br />
La Relazione (4.4-6) non consente di ricavare direttamente il valore della velocità limite<br />
di sedimentazione poiché il coefficiente C D dipende a sua volta, a mezzo del numero di<br />
Reynolds (adimensionale) da v, in quanto:<br />
φ<br />
ρ<br />
φ ⋅ v ⋅ D ⋅ v ⋅ D ⋅ f<br />
Re = =<br />
(4.4-9)<br />
ν f µ f<br />
con:<br />
µ f , viscosità cinematica, [N·s/m 2 ]<br />
D, dimensione caratteristica (ovvero il diametro nel caso di particella sferica), [m]<br />
ρ f , densità del fluido, [kg/m 3 ]<br />
ρ f , viscosità dinamica del fluido, [kg/m 3 ]<br />
φ, fattore di forma, che tiene conto delle irregolarità della particella, [adim]<br />
In Appendice E sono riportati le proprietà fisiche dell’acqua al variare della<br />
temperatura.<br />
Il valore della velocità limite di sedimentazione può essere dunque ricavato per<br />
iterazioni successive, così come mostrato nell’Esercizio 4.4-2.<br />
Per valori del numero di Reynolds minori di 0.3 (regime laminare), gli ultimi due<br />
addendi della Relazione (4.4-7) incidono percentualmente sul valore di C D per meno del<br />
7%, sicché si può porre in queste condizioni:<br />
24<br />
C D (Re) ≈<br />
Re<br />
che sostituita nella Relazione (4.4-8) consente di ottenere direttamente il valore della<br />
velocità limite di sedimentazione, ovvero (formula di Stokes):<br />
2<br />
1 ( ρs<br />
− ρ f ) ⋅ D<br />
v = g<br />
(4.4-10)<br />
18 µ f<br />
con ovvio significato dei simboli.<br />
2
CORSO DI INGEGNERIA SANITARIA – AMBIENTALE – Prof. Piero Sirini (A.A. 2010-11)<br />
<strong>Sedimentazione</strong> <strong>libera</strong><br />
PROBLEMA 4.4 – 2<br />
3<br />
<br />
Si calcoli la velocità limite di sedimentazione di una particella avente le seguenti<br />
caratteristiche:<br />
diametro:<br />
D = 420 [µm]<br />
densità del solido: ρ s (@20°C) = 2600 [kg/m 3 ]<br />
fattore di forma:<br />
φ = 0.85 [adim]<br />
e che sedimenti in acqua alla temperatura T = 20°C, a cui corrispondono i seguenti<br />
valori per il peso specifico e la viscosità dinamica e cinematica (cfr. Appendice F):<br />
peso specifico dell’acqua: ρ w (@20°C) = 998.2 [kg/m 3 ]<br />
viscosità dinamica dell’acqua: µ w (@20°C) = 1.002×10 -3 [N·s/m 2 ]<br />
viscosità cinematica dell’acqua: ν w (@20°C) = 1.003×10 -6 [m 2 /s]<br />
SOLUZIONE<br />
Applicando la Relazione (4.4-10) per calcolare la velocità limite di sedimentazione<br />
secondo Stokes, si ha:<br />
v =<br />
1<br />
18<br />
g<br />
2<br />
−6<br />
( ρs − ρw) ⋅ D 1 ( 2600 − 998.2) ⋅ ( 420 × 10 )<br />
= 9.81<br />
= 0.154[ m / s ]<br />
µ 18<br />
−3<br />
w<br />
1.002 × 10<br />
È necessario tuttavia verificare se le ipotesi poste a base della stessa relazione risultino<br />
verificate, ovvero se il regime di moto risulta laminare. Nel caso esaminato, dalla<br />
Relazione (4.4-9) si ha:<br />
2<br />
−6<br />
vD 0.154 ⋅ 420 × 10<br />
Re = φ = 0.85<br />
ν<br />
−6<br />
w 1.003 × 10<br />
= 54.814<br />
( > 0.3 )<br />
da cui risulta evidente come l’ipotesi di regime laminare non sia verificata.<br />
Per il calcolo della velocità limite di sedimentazione è necessario allora applicare<br />
iterativamente la Relazione (4.4-8) fino a convergenza del risultato. Quale valore di<br />
primo tentativo v (1) si può ad esempio assumere il valore di velocità precedentemente<br />
ricavato, da cui, attraverso il numero di Reynolds ad esso associato Re (1) , è possibile<br />
determinare il valore di primo tentativo del coefficiente di resistenza C D mediante la<br />
Relazione (4.4-7):<br />
C 1)<br />
24 3<br />
24 3<br />
= + + 0.34 = + + 0.34 1.183 ,<br />
Re Re 54.814 54.814<br />
( D =<br />
noto il quale si può determinare un valore di secondo tentativo v (2) della velocità di<br />
sedimentazione utilizzando l’espressione di Newton:<br />
v<br />
( 2 )<br />
=<br />
4<br />
3<br />
g<br />
( ρ − ρ ) D 4 9.81⋅<br />
( 2600 − 998.2)<br />
s<br />
C<br />
ρ<br />
w<br />
=<br />
3<br />
⋅ 420 × 10<br />
1.183 ⋅ 998.2<br />
−6<br />
= 0.086[ m / s ]<br />
D w<br />
Dalla relazione precedente discende che i valori di secondo tentativo del numero di<br />
Reynolds e del coefficiente di resistenza risultano:<br />
Re (2) = 30.610<br />
C D (2) = 1.666<br />
Noto C D (2) , è possibile poi calcolare un nuovo valore v (3) della velocità, procedendo<br />
iterativamente come indicato, fino al raggiungimento della condizione:<br />
|v (j+1) - v (j) | < ε,<br />
essendo ε un valore piccolo a piacere assegnato.<br />
In definitiva, si ottiene che il valore della velocità di sedimentazione per la quale il<br />
procedimento indicato giunge a convergenza si ottiene dopo nove iterazioni, così come<br />
riportato nella successiva Tabella 4.4-1:
CORSO DI INGEGNERIA SANITARIA – AMBIENTALE – Prof. Piero Sirini (A.A. 2010-11)<br />
<strong>Sedimentazione</strong> <strong>libera</strong><br />
4<br />
TABELLA4.4-1<br />
Riepilogo dei calcoli eseguiti per la determinazione della velocità limite di sedimentazione.<br />
Dati<br />
Diametro della particella, D 420.00 [µm]<br />
Densità del fluido, ρ w(@20°C) 998.20 [kg/m 3 ]<br />
Viscosità dinamica del fluido, µ w(@20°C) 1.002E-03 [Ns/m 2 ]<br />
Fattore di forma della particella, φ 0.85 [adim.]<br />
Densità del solido, ρ s(@20°C) 2600.00 [kg/m 3 ]<br />
Limite prefissato, ε 0.00001 [m/s]<br />
Risultati<br />
Volume della particella 3.879E-11 [m 3 ]<br />
Peso della particella 1.009E-07 [kg]<br />
v L (Stokes) di primo tentativo 0.154 [m/s]<br />
v L (Stokes) di primo tentativo 9.22 [m/min]<br />
Iterazione v (j) Re C D(Re) v (j+1) ε<br />
[m/s] [adim.] [adim] [m/s] [m/s]<br />
1 0.154 54.658 1.185 0.086 0.067431<br />
2 0.086 30.676 1.664 0.073 0.013470<br />
3 0.073 25.886 1.857 0.069 0.003882<br />
4 0.069 24.505 1.925 0.068 0.001239<br />
5 0.068 24.065 1.949 0.067 0.000408<br />
6 0.067 23.919 1.957 0.067 0.000136<br />
7 0.067 23.871 1.959 0.067 0.000046<br />
8 0.067 23.855 1.960 0.067 0.000015<br />
9 0.067 23.849 1.961 0.067 < 0.00001<br />
ed infine:<br />
v = v (9) = 0.067 [m/s] = 4.023 [m/min]<br />
COMMENTO. Si osservi come il valore reale della velocità limite di sedimentazione<br />
calcolato per iterazione, risulti di circa 2.3 volte inferiore a quello determinato per<br />
applicazione diretta della formula di Stokes. L’applicazione non corretta delle relazioni<br />
esposte potrebbe comportare errori nel dimensionamento delle unità di dissabbiatura<br />
estremamente rilevati.<br />
Le precedenti considerazioni consentono di sviluppare interessanti criteri dimensionali<br />
delle unità di rimozione dei solidi, utilizzate negli impianti di <strong>Ingegneria</strong> <strong>Sanitaria</strong> –<br />
<strong>Ambientale</strong>. I risultati ottenuti sono infatti applicabili direttamente al dimensionamento<br />
delle unità di dissabbiatura degli impianti di trattamento delle acque, ovvero ai più<br />
semplici comparti di rimozione del particolato solido contenuto negli effluenti gassosi.<br />
Peraltro, l’estensione dei risultati ottenuti è altresì applicabile anche ad unità di<br />
separazione apparentemente più complesse, quali ad esempio i separatori centrifughi.<br />
Consideriamo dunque dapprima il caso dei separatori a flusso longitudinale continuo,<br />
ovvero di unità di forma prismatica attraversate da una portata volumetrica costante Q.<br />
Le ipotesi poste alla base delle successive considerazioni sono le seguenti:<br />
(a) la velocità longitudinale, ovvero in direzione y, del fluido all’interno del comparto<br />
risulta essere costante lungo tutte le sezioni di area σ = BH = cost trasversali al<br />
moto, e pari al rapporto tra la portata volumetrica costante Q e l’area σ; il moto del<br />
fluido all’interno del dispositivo è dunque uniforme e con profilo rettangolare delle<br />
velocità lungo l’altezza;<br />
(b) la componente orizzontale della velocità delle particelle da rimuovere è sempre<br />
uguale alla velocità media sopra definita;<br />
(c) la componente verticale della velocità delle particelle da rimuovere è pari alla<br />
velocità limite di sedimentazione, determinabile con una delle relazioni ricavate in<br />
precedenza;<br />
(d) non si ha risospensione da parte del fluido delle particelle rimosse;<br />
(e) le particelle in ingresso risultano essere uniformemente distribuite sull’intera<br />
sezione traversale σ e dunque lungo l’altezza H del dispositivo.
CORSO DI INGEGNERIA SANITARIA – AMBIENTALE – Prof. Piero Sirini (A.A. 2010-11)<br />
<strong>Sedimentazione</strong> <strong>libera</strong><br />
5<br />
σ* = L ⋅ B<br />
z<br />
Q<br />
D 1<br />
v s1<br />
v f<br />
D 0<br />
D 2<br />
v f<br />
Q<br />
H<br />
v s0<br />
v f<br />
v s2<br />
B<br />
y<br />
x<br />
L(<br />
D 1 )<br />
L( D 0 )<br />
FIGURA 4.4-4<br />
Separatore a flusso longitudinale.<br />
Si supponga dunque che una particella di diametro D 0 immersa nel fluido si trovi alla<br />
quota H nella sezione di ingresso al dispositivo, di cui non risulti ancora definito lo<br />
sviluppo longitudinale L (vedasi Figura 4.4-4). Se Q è la portata volumetrica influente,<br />
allora la componente orizzontale della velocità del fluido, e dunque per ipotesi della<br />
particella, risulta:<br />
v f<br />
Q Q<br />
= =<br />
(4.4-11)<br />
A B ⋅ H<br />
La componente verticale della velocità risulterà definita in relazione alle caratteristiche<br />
della particella (densità, diametro) e del fluido (temperatura, e dunque viscosità<br />
dinamica e densità), e seguirà una delle leggi ricavate per la velocità limite di<br />
sedimentazione in relazione al valore assunto dal numero di Reynolds. Senza togliere<br />
generalità al problema, si può dire che per fissate caratteristiche del fluido e della<br />
particella, la velocità limite di sedimentazione si può considerare una funzione del solo<br />
diametro, sicché potremo scrivere:<br />
v<br />
s<br />
α<br />
= v ( D )<br />
s<br />
Ad esempio nel caso in cui la particella ricadesse nel campo di applicabilità della legge<br />
di Stokes, si avrebbe:<br />
v<br />
2<br />
g ⋅(<br />
ρs<br />
− ρ f ) ⋅ D0<br />
s =<br />
=<br />
18µ<br />
f<br />
v ( D<br />
La traiettoria percorsa dalla particella di diametro D 0 risulterà dunque dalla<br />
composizione di due vettori velocità, costanti, e sarà dunque rettilinea, staccando alla<br />
quota z = 0 un segmento di lunghezza L(D 0 ) che dipende appunto dal diametro della<br />
particella. Assunto tale valore come dimensione longitudinale del dispositivo, si osserva<br />
come particelle che entrano alla stessa quota H, ma di diametro D 1 > D 0 , ricadranno<br />
all’interno del dispositivo entro una lunghezza L(D 1 )
CORSO DI INGEGNERIA SANITARIA – AMBIENTALE – Prof. Piero Sirini (A.A. 2010-11)<br />
<strong>Sedimentazione</strong> <strong>libera</strong><br />
la quota parte di particelle di diametro D 2 che verranno rimosse dalle altre. Tale altezza<br />
h(D 2 ) è ovviamente una funzione del diametro e, dall’ipotesi di uniforme distribuzione<br />
delle particelle lungo l’altezza, è possibile definire il corrispondente rapporto di<br />
rimozione, dato da:<br />
h( D )<br />
r r( D )<br />
2<br />
2 = 2 =<br />
H<br />
che rappresenta, per ogni fissato diametro D j
CORSO DI INGEGNERIA SANITARIA – AMBIENTALE – Prof. Piero Sirini (A.A. 2010-11)<br />
<strong>Sedimentazione</strong> <strong>libera</strong><br />
dalla CDD associando ad ogni diametro, per condizioni al contorno fissate (temperatura,<br />
densità del fluido e delle particelle), il corrispondente valore della velocità limite di<br />
sedimentazione calcolata con le espressioni ricavate in precedenza. In tal modo la CVS<br />
consente di ricavare, per ogni assegnato valore della velocità di sedimentazione, e<br />
dunque per il corrispondente diametro, la percentuale di particelle che presentano una<br />
velocità di sedimentazione uguale o inferiore al valore considerato.<br />
P<br />
1<br />
7<br />
P 0<br />
D 0<br />
D<br />
(a)<br />
P<br />
1<br />
P 0<br />
dP<br />
P<br />
∫ 0<br />
vsj<br />
0<br />
dP<br />
v sj<br />
v 0<br />
v<br />
(b)<br />
FIGURA 4.4-6<br />
Curve di Distribuzione Dimensionale di Velocità di <strong>Sedimentazione</strong> delle particelle.<br />
Detto ciò può essere ricavata, per data CVS e per assegnate dimensioni del dispositivo,<br />
nota che sia la portata volumetrica influente, l’efficienza globale E di rimozione.<br />
Determinato infatti il valore della velocità di overflow v 0 , attraverso la CVS è possibile<br />
individuare la percentuale P 0 di particelle con velocità di sedimentazione inferiore o<br />
uguale a v 0 ; in tal modo la quantità (1 – P 0 ) risulterà pari alla frazione di particelle<br />
completamente rimosse dal dispositivo. Per la restante frazione, atteso che per ogni<br />
diametro D j è nota dalla CDD la percentuale ∆P j di particelle aventi diametro<br />
nell’intorno di D j , e che per tale percentuale la rimozione risulta nel rapporto r j =<br />
h(D j )/H, dovrà essere considerata la sommatoria dei termini r j ∆P j nell’intervallo [0, P 0 ),<br />
per cui in definitiva l’efficienza globale di rimozione risulta:<br />
E<br />
N<br />
( 1 − P0 ) + rj<br />
⋅ ∆Pj<br />
=<br />
∑= j 1<br />
dove N è pari al numero degli intervalli in cui è stato suddiviso l’intervallo [0,P 0 ).<br />
Osservando che:
CORSO DI INGEGNERIA SANITARIA – AMBIENTALE – Prof. Piero Sirini (A.A. 2010-11)<br />
<strong>Sedimentazione</strong> <strong>libera</strong><br />
ϑ<br />
h( D j ) H ⋅ vs(<br />
D j ) vsj<br />
r j = =<br />
=<br />
H ϑH<br />
⋅ vs(<br />
D0<br />
) v0<br />
8<br />
ed essendo la velocità di overflow costante, risulta:<br />
E<br />
1<br />
= (1 − P 0 ) + vsj<br />
⋅ ∆ P j<br />
v0∑=<br />
j 1<br />
N<br />
(4.4-12)<br />
Ovvero per distribuzioni dimensionali continue:<br />
P 0<br />
1<br />
E = (1 − P0 ) + vsjdP<br />
(4.4-13)<br />
v0<br />
∫0<br />
il cui significato fisico è mostrato in Figura 4.4-6 (b).<br />
Nel successivo Problema 4.4-3 viene illustrato come valutare l’efficienza conseguibile<br />
con un bacino di sedimentazione, una volta che siano assegnate la velocità di overflow e<br />
la Curva di Distribuzione Dimensionale delle particelle.<br />
PROBLEMA 4.4 – 3<br />
<br />
La distribuzione dimensionale dei solidi contenuti in un’acqua reflua è stata ricavata da<br />
analisi di laboratorio ed è riportata nella successiva Tabella 4.4-2. Il materiale granulare<br />
risulta caratterizzato da un valore costante della densità dei solidi pari a 2600 [kg/m 3 ].<br />
Se la temperatura dell’acqua è di 20°C, si determini, dopo aver tracciato la curva di<br />
distribuzione delle velocità di sedimentazione (P% = f(v s )), la frazione in peso rimossa<br />
da un bacino di sedimentazione a flusso longitudinale dimensionato per una velocità di<br />
overflow di 4500 [m 3 /m 2. d]. Si assuma per il fattore di forma φ il valore 0.85. Le<br />
proprietà fisiche dell’acqua alla temperatura di 20°C risultano (cfr. Appendice F):<br />
viscosità dinamica, µ w (@20°C) = 1.002 . 10 -3 [N . s/m 2 ], densità del fluido, ρ w (@20°C) =<br />
998.2 [kg/m 3 ].<br />
TABELLA 4.4-2<br />
Distribuzione dimensionale dei solidi influenti nel sedimentatore a flusso longitudinale.<br />
Diametro, D<br />
[µm]<br />
Trattenuto, T<br />
[%]<br />
Diametro, D<br />
[µm]<br />
Trattenuto, T<br />
[%]<br />
420 45 135 14<br />
300 9 115 10<br />
190 11 95 8<br />
SOLUZIONE<br />
A partire dai dati della precedente tabella si calcola il valore della percentuale in peso<br />
cumulata P di particelle di dimensioni inferiori al corrispondente diametro e la relativa<br />
velocità di sedimentazione, così come riportato nella successiva Tabella 4.4-3:<br />
TABELLA 4.4-3<br />
Passante percentuale cumulato e velocità di sedimentazione.<br />
Apertura setaccio, D<br />
Passante cumulato, P<br />
[µm]<br />
[%]<br />
Velocità di sedimentazione, v s<br />
[m/min]<br />
420 55 4.02<br />
300 46 2.55<br />
190 35 1.25<br />
135 21 0.69<br />
115 11 0.52<br />
95 3 0.37<br />
Risulta dunque possibile tracciare la Curva di Velocità di <strong>Sedimentazione</strong>, così come<br />
mostrato in Figura 4.4-7.
CORSO DI INGEGNERIA SANITARIA – AMBIENTALE – Prof. Piero Sirini (A.A. 2010-11)<br />
<strong>Sedimentazione</strong> <strong>libera</strong><br />
9<br />
60<br />
Passante cumulato [%]<br />
50<br />
40<br />
30<br />
20<br />
10<br />
P 0<br />
0<br />
0<br />
0 1 2 3 4 5<br />
Velocità di sedimentazione [m/min]<br />
v 0<br />
FIGURA 4.4-7<br />
Curva di velocità di sedimentazione.<br />
Si calcoli ora la frazione di particelle caratterizzate da una velocità di sedimentazione<br />
inferiore alla velocità di overflow v 0 , ovvero il valore del passante cumulato percentuale<br />
P 0 corrispondente a tale velocità. Nel caso in esame, si ha:<br />
m<br />
v 0 = 4500 = 3.125<br />
d<br />
Interpolando linearmente i dati di Tabella 4.4-3 (così come graficamente illustrato in<br />
Figura 4.4-7), si ottiene:<br />
m<br />
min<br />
( 55 − 46 )( 3.125 − 2.55 )<br />
P 0 =<br />
+ 46 = 49.5<br />
4.02 − 2.55<br />
Per calcolare l’efficienza globale di rimozione dei solidi conseguibile, si può applicare<br />
la Relazione (4.4-12), nella quale i termini della sommatoria rappresentano le aree dei<br />
rettangoli indicati in Figura 4.4-8. Tali aree possono essere calcolate facendo<br />
riferimento allo schema di Tabella 4.4-4.<br />
60<br />
Passante cumulato [%]<br />
P 0<br />
50<br />
40<br />
30<br />
20<br />
10<br />
0 1 2 3 4 5<br />
Velocità di sedimentazione [m/min]<br />
FIGURA 4.4-8<br />
Determinazione grafica dei termini della Relazione (4.4-12)<br />
L’efficienza globale di rimozione vale pertanto:<br />
54.63<br />
E = ( 100 − 49.5 ) + = 67.96%<br />
3.125<br />
v 0
CORSO DI INGEGNERIA SANITARIA – AMBIENTALE – Prof. Piero Sirini (A.A. 2010-11)<br />
<strong>Sedimentazione</strong> <strong>libera</strong><br />
10<br />
TABELLA 4.4-4<br />
Calcolo dei termini della Relazione (4.4-12).<br />
P v s ∆P<br />
v s<br />
vs<br />
⋅ ∆P<br />
[%] [m/min] [%] [m/min] [% m/min]<br />
49.5 3.125<br />
3.5 2.84 9.99<br />
46 2.55<br />
11 1.90 20.90<br />
35 1.25<br />
14 0.97 13.58<br />
21 0.69<br />
10 0.61 6.05<br />
11 0.52<br />
8 0.45 3.56<br />
3 0.37<br />
3 0.19 0.56<br />
0 0<br />
Σ = 54.63<br />
COMMENTO.<br />
Nel caso in cui tutte le particelle siano dello stesso diametro D inferiore a quello<br />
corrispondente alla velocità di overflow, l’espressione dell’efficienza globale di<br />
rimozione assume una forma particolarmente semplice, spesso utile nella pratica<br />
applicativa. In tal caso infatti nell’espressione dell’efficienza di rimozione la quantità<br />
(1-P 0 ) risulta nulla e la sommatoria di riduce ad un solo termine, per cui risulta:<br />
v ( D ) v ( D ) v ( D ) L<br />
E s s L B s ⋅<br />
= = ⋅ ⋅ =<br />
(4.4-14)<br />
v0<br />
Q<br />
v f ⋅ H<br />
In particolare, nel caso in cui possa essere applicata l’espressione di Stokes per la<br />
velocità limite di sedimentazione, si ha:<br />
v ( )gD<br />
s ( D ) ⋅ L ρ s − ρ f<br />
E = =<br />
v ⋅ H 18µ<br />
v H<br />
f<br />
Il modello utilizzato per ricavare la Relazione (4.4-12) si basa sull’assunzione che il<br />
flusso idraulico e dunque le particelle in esso contenute, non subiscano rimescolamento<br />
alcuno; in tal caso dunque le particelle di diametro assegnato danno luogo all’interno<br />
del dispositivo ad una superficie di separazione (la cui traccia a-a sul piano y-z ha<br />
pendenza v s /v f (cfr. Figura 4.4-9), al disopra della quale non vi sono particelle mentre al<br />
disotto la concentrazione di queste rimane costante sezione per sezione (modello Block -<br />
Flow, BFM).<br />
Una diversa modellazione del problema può essere ottenuta considerando che si abbia<br />
rimescolamento all’interno di ogni volume incrementale del sedimentatore a flusso<br />
longitudinale (Mixed-Flow Model, MFM). Con riferimento alla successiva Figura 4.4-9,<br />
si consideri dunque un volume infinitesimo di spessore misurato in senso longitudinale<br />
pari a dy e sia N y il numero di particelle (per ora di stesso diametro D) uniformemente<br />
distribuite lungo l’altezza ed in ingresso a detto volume incrementale. Considerando<br />
valido il BFM, si può dunque determinare la percentuale di particelle rimosse in<br />
corrispondenza di detto volume incrementale che, con riferimento alla Relazione (4.4-<br />
14), risulta:<br />
N y+<br />
dy − N y v ( D ) dy<br />
E<br />
s ⋅<br />
y =<br />
= −<br />
N y v f ⋅ H<br />
dove il segno meno è necessario poiché N y+dy < N y .<br />
La precedente può essere scritta in forma sintetica come segue:<br />
dN ⎛ v ( D ) ⎞<br />
= −⎜<br />
s ⎟dy<br />
N ⎜ v f H ⎟<br />
⎝<br />
⋅<br />
⎠<br />
e poiché il termine tra parentesi tonde al secondo membro è costante, l’integrazione<br />
f<br />
f<br />
2<br />
L
CORSO DI INGEGNERIA SANITARIA – AMBIENTALE – Prof. Piero Sirini (A.A. 2010-11)<br />
<strong>Sedimentazione</strong> <strong>libera</strong><br />
porge:<br />
N<br />
L<br />
∫ dN<br />
⎟ ⎟ ⎞<br />
⎜<br />
⎜ ⎛ v<br />
= −<br />
s(<br />
D )<br />
N<br />
⎝<br />
v f ⋅ H<br />
⎠∫<br />
N0<br />
0<br />
Gli estremi di integrazione sono il numero di particelle in corrispondenza della sezione<br />
di ingresso y = 0, N 0 , ed il numero di particelle in corrispondenza della sezione di uscita<br />
a distanza y = L, N L , per cui si ha:<br />
e dunque:<br />
L<br />
dy<br />
⎛ N v ( D )<br />
ln L ⎞ ⎛ ⎞<br />
⎜ s ⎟<br />
⎜<br />
L<br />
N<br />
⎟ = −<br />
⎝<br />
⎜<br />
0 ⎠ v f H ⎟<br />
⎝<br />
⋅<br />
⎠<br />
⎛ ⎞<br />
⎜<br />
vs<br />
⋅L<br />
− ⎟<br />
⎝<br />
v f ⋅H<br />
⎠<br />
N L = N0<br />
⋅ e<br />
In definitiva dunque l’efficienza globale di rimozione risulta in tal caso:<br />
z<br />
⎛ ⎞<br />
⎜<br />
vs<br />
⋅L<br />
− ⎟<br />
N −<br />
⎝<br />
v ⋅H<br />
= 0 N L<br />
f<br />
E = 1 − e ⎠<br />
(4.4-15)<br />
N0<br />
11<br />
D 2<br />
v f<br />
Q<br />
v s2<br />
a<br />
Q<br />
H<br />
x<br />
dh<br />
dy<br />
L<br />
(a)<br />
a<br />
B<br />
y<br />
z<br />
D 2<br />
v f<br />
v s2<br />
C y<br />
C y + dy<br />
Q<br />
Q<br />
H<br />
x<br />
dh<br />
dy<br />
L<br />
(b)<br />
FIGURA 4.4-9<br />
Modelli concettuali: (a) Block-Flow; (b) Mixed-Flow<br />
B<br />
y<br />
Confrontando le Relazioni (4.4-14) e (4.4-15), si può osservare come per diametri<br />
sufficientemente piccoli i due modelli diano luogo agli stessi valori di efficienza, mentre<br />
al crescere delle dimensioni delle particelle il MFM fornisca efficienze globali di<br />
rimozioni inferiori; l’applicazione dei due modelli rende conto altresì di un diverso<br />
accumulo delle particelle rimosse in senso longitudinale sul fondo del dispositivo.
CORSO DI INGEGNERIA SANITARIA – AMBIENTALE – Prof. Piero Sirini (A.A. 2010-11)<br />
<strong>Sedimentazione</strong> <strong>libera</strong><br />
PROBLEMA 4.4 – 1<br />
12<br />
<br />
Si valuti l’efficienza globale di separazione di un sedimentatore a flusso longitudinale<br />
che presenta le seguenti dimensioni: (a) altezza, H = 2 [m]; (b) larghezza, B = 3 [m]; (c)<br />
lunghezza, L = 10 [m], che tratta una portata volumetrica, Q = 1 [m 3 /s]. Si assuma che la<br />
distribuzione dimensionale dei solidi presenti nell’influente sia di tipo normale con<br />
media µ D = 100 [µm] e deviazione standard, σ D = 30 [µm].<br />
Si assumano altresì i seguenti dati:<br />
- Densità del fluido, ρ w (@20°C) = 998.2 [kg/m 3 ];<br />
- Viscosità dinamica del fluido, µ w (@20°C) = 1.002×10 -3 [N . s/m 2 ];<br />
- Fattore di forma, φ = 1.0 [adim.];<br />
- Densità del solido, ρ s (@20°C) = 2600 [kg/m 3 ];<br />
Si analizzi il problema applicando i modelli: (a) Block-Flow; (a) Mixed-Flow.<br />
SOLUZIONE<br />
La distribuzione dimensionale dei solidi presenti nell’influente può essere diagrammata<br />
a mezzo delle seguenti funzioni di Excel ® : (a) DISTRIB.NORM(D;µ D ;σ D ;FALSO) per la<br />
funzione probabilità di massa e (b) DISTRIB.NORM(D;µ D ;σ D ;VERO) per la distribuzione<br />
cumulativa.<br />
Assumendo dunque un valore incrementale ∆D = 10 [µm] per i diametri, si possono<br />
calcolare i valori dei passanti percentuali cumulati corrispondenti ai diversi diametri<br />
mediante la funzione di cui al precedente punto (b). Per ogni intervallo di diametri è<br />
altresì possibile calcolare il valore del diametro medio, D m , e della frazione in peso<br />
corrispondente, F. Ad ogni valore del diametro medio è dunque possibile associare il<br />
corrispondente valore della velocità di sedimentazione limite, calcolato secondo le<br />
espressioni di Stockes ovvero Newton, (vedi Problema 4.4-2) in relazione al valore<br />
assunto dal numero di Reynolds. Nel foglio allegato vengono riportati i calcoli svolti<br />
PROBLEMA 4.4 – 2<br />
<br />
Si valuti l’efficienza globale di separazione del sedimentatore a flusso longitudinale di<br />
cui al Problema 4.4-1, assumendo che i solidi in ingresso abbiano una distribuzione<br />
dimensionale monogranulare di diametro D = 200 [µm]. Si analizzi il problema
CORSO DI INGEGNERIA SANITARIA – AMBIENTALE – Prof. Piero Sirini (A.A. 2010-11)<br />
<strong>Sedimentazione</strong> <strong>libera</strong><br />
applicando i modelli: (a) Block-Flow; (b) Mixed-Flow. Si determini altresì la<br />
distribuzione analitica della curva di accumulo dei materiali nei due casi.<br />
SOLUZIONE<br />
Si analizzano di seguito le due ipotesi separatamente.<br />
IPOTESI 1) MATERIALE MONOGRANULARE, D = 200 [µm], MODELLO BLOCK-FLOW<br />
i. Determinazione della velocità limite di sedimentazione v L (D)<br />
Applicando la legge di Stokes, si ha:<br />
2<br />
−6<br />
2<br />
( ρ<br />
s<br />
− ρ<br />
w<br />
) D 1 9.<br />
81( 2600 − 998.<br />
2)( 200 × 10 )<br />
=<br />
0 0348<br />
1 g<br />
v ( D)<br />
= =<br />
−3<br />
18 µ<br />
w<br />
18 1.<br />
002 × 10<br />
ovvero:<br />
v L<br />
( D)<br />
= 0.<br />
0348 × 60 = 2.<br />
09 [m/min]<br />
L<br />
.<br />
[m/s]<br />
Applicando la legge di Newton, e considerando quale valore di primo tentativo la<br />
velocità limite di sedimentazione ricavata in precedenza, v L1 = 0.034 [m/s], ottenuta per<br />
applicazione della legge di Stokes, si ha:<br />
I ITERAZIONE<br />
−6<br />
vL1D<br />
vL1D<br />
0.<br />
0348( 200 × 10 )<br />
Re<br />
1<br />
= ϕ = ϕ = 1.<br />
0<br />
= 6.<br />
94<br />
−3<br />
ν µ ρ 1.<br />
002 × 10 998.<br />
2<br />
C<br />
v<br />
w<br />
24<br />
Re<br />
w<br />
3<br />
w<br />
24<br />
6.<br />
94<br />
( Re ) = + + 0.<br />
34 = + + 0.<br />
34 = 4 93<br />
D 1 1<br />
.<br />
1 Re1<br />
6.<br />
94<br />
4 g<br />
3 C<br />
( ρ<br />
s<br />
− ρ<br />
w<br />
)<br />
( Re)<br />
ρ<br />
D<br />
4 9.<br />
81<br />
3<br />
3<br />
−6<br />
( 2600 − 998.<br />
2)( 200 × 10 )<br />
= 0 0292<br />
L 2<br />
=<br />
=<br />
.<br />
D1 w<br />
4.<br />
93 × 998.<br />
2<br />
II ITERAZIONE<br />
−6<br />
vL2D<br />
vL2D<br />
0.<br />
0292 200 × 10<br />
Re = ϕ = ϕ = 1.<br />
0<br />
= 5<br />
−3<br />
ν µ ρ 1.<br />
002 × 10 998.<br />
2<br />
C<br />
v<br />
( )<br />
81<br />
2<br />
.<br />
w<br />
w w<br />
24<br />
Re<br />
3<br />
24<br />
5.<br />
81<br />
( Re ) = + + 0.<br />
34 = + + 0.<br />
34 = 5 71<br />
D 2 2<br />
.<br />
2 Re<br />
2<br />
5.<br />
81<br />
4 g<br />
3 C<br />
( ρ<br />
s<br />
− ρ<br />
w<br />
)<br />
( Re)<br />
ρ<br />
D<br />
4 9.<br />
81<br />
3<br />
3<br />
−6<br />
( 2600 − 998.<br />
2)( 200 × 10 )<br />
= 0 0271<br />
L 3<br />
=<br />
=<br />
.<br />
D2 w<br />
5.<br />
71×<br />
998.<br />
2<br />
[m/s]<br />
[m/s]<br />
Si eseguono dunque ulteriori iterazioni, sino a che la differenza tra due successivi valori<br />
di velocità di sedimentazione non risulti inferiore ad un limite prefissato, ε, piccolo a<br />
piacere, ovvero:<br />
v<br />
Lj<br />
− v L ( j− 1)<br />
Fissando il valori di ε = 0.00001, nella Tabella x.x-x seguente si riepilogano le<br />
calcolazioni eseguite:<br />
TABELLA x.x-x<br />
Riepilogo dei calcoli eseguiti per la determinazione della velocità limite di sedimentazione.<br />
Dati<br />
Diametro della particella, D 200.00 [µm]<br />
Densità del fluido, ρ w(@20°C) 998.20 [kg/m 3 ]<br />
Viscosità dinamica del fluido, µ w(@20°C) 1.002E-03 [Ns/m 2 ]<br />
Fattore di forma della particella, φ 1.0 [adim.]<br />
Densità del solido, ρ s(@20°C) 2600.00 [kg/m 3 ]<br />
Limite prefissato, ε 0.00001 [m/s]<br />
Risultati<br />
Volume della particella 4.189E-12 [m 3 ]<br />
Peso della particella 1.089E-08 [kg]<br />
v L (Stokes) di primo tentativo 0.035 [m/s]<br />
v L (Stokes) di primo tentativo 2.09 [m/min]<br />
Iterazione v (j) Re C D(Re) v (j+1) ε<br />
[m/s] [adim.] [adim] [m/s] [m/s]<br />
1 0.0348 6.943 4.935 0.0292 0.005684<br />
2 0.0292 5.811 5.715 0.0271 0.002062<br />
3 0.0271 5.400 6.075 0.0263 0.000817<br />
4 0.0263 5.237 6.233 0.0260 0.000335<br />
≤ ε<br />
13
CORSO DI INGEGNERIA SANITARIA – AMBIENTALE – Prof. Piero Sirini (A.A. 2010-11)<br />
<strong>Sedimentazione</strong> <strong>libera</strong><br />
5 0.0260 5.170 6.301 0.0258 0.000140<br />
6 0.0258 5.143 6.330 0.0258 0.000059<br />
7 0.0258 5.131 6.342 0.0257 0.000025<br />
8 0.0257 5.126 6.347 0.0257 0.000010<br />
9 0.0257 5.124 6.349 0.0257 < 0.00001<br />
Si osserva dunque come risultino necessarie nove iterazioni per ottenere il valore della<br />
velocità di sedimentazione limite con l’accuratezza richiesta; peraltro, il reale valore<br />
della velocità limite di sedimentazione, ovvero v L = 0.0257 [m/s] = 1.543 [m/min],<br />
risulta circa il 26% inferiore a quello stimato per applicazione della legge di Stokes,<br />
valida per Re < 0.3.<br />
La velocità di avanzamento longitudinale del fluido risulta:<br />
Q 1<br />
v f = = = 0.1667 [m/s]<br />
BH 3⋅<br />
2<br />
L’efficienza globale di rimozione si ricava dunque applicando la Relazione (4.4-14),<br />
ovvero:<br />
v ( D ) L 0.0257 10<br />
E s ⋅ ⋅<br />
= = = 0.77<br />
v f ⋅ H 0.1667 ⋅ 2<br />
IPOTESI 2) DISTRIBUZIONE NORMALE, CON MEDIA µ D = 200 [µm] E DEVIAZIONE<br />
STANDARD, σ D = 50 [µm], MODELLO BLOCK-FLOW<br />
La costruzione della curva cumulata della distribuzione dimensionale (cdf), partendo<br />
dalla curva di densità (<strong>pdf</strong>), può essere eseguita a mezzo di un foglio elettronico di<br />
calcolo (Excell ® ) per valori discreti. Si può scegliere come passo un valore costante e<br />
pari al 10% dell’area sottesa dalla <strong>pdf</strong>. Il valore del diametro corrispondente alle aree<br />
0.1, 0.2, …, ecc. si ottiene a mezzo della funzione: (Continuare….)<br />
IPOTESI 3) DISTRIBUZIONE NORMALE, CON MEDIA µ D = 100 [µm] E DEVIAZIONE<br />
STANDARD, σ D = 10 [µm], DISTRIBUZIONE NORMALE DEI TEMPI DI RESIDENZA CON MEDIA<br />
µ θ = 3.60 [min] E DEVIAZIONE STANDARD σ θ = 1.20 [min].<br />
In tal caso ogni particella di diametro D i in ingresso nell’unità di sedimentazione sarà<br />
caratterizzata da un proprio tempo di residenza θ Hi . Si possono selezionare dunque<br />
diverse coppie di valori dalle corrispondenti distribuzioni a mezzo delle seguenti<br />
funzioni:<br />
D i = INV.NORM(CASUALE();µ D ;σ D ) = INV.NORM(CASUALE();100;10)<br />
θ Hi .= INV.NORM(CASUALE();µ θ ;σ θ ) = INV.NORM(CASUALE();3.60;1.20)<br />
Ogni particella potrà inoltre entrare ad un’altezza h i , misurata rispetto al fondo del<br />
comparto, che può essere selezionata in base alla funzione:<br />
h i = H*CASUALE()<br />
Si assuma ora che il tempo di residenza della particella considerata abbia influenza solo<br />
sulla componente orizzontale della velocità di avanzamento mentre che la velocità di<br />
sedimentazione si mantenga diversamente costante e pari al valore limite, v si . La<br />
particella di diametro D i caratterizzata dalla velocità limite di sedimentazione v si<br />
percorrerà, durante il tempo di residenza θ Hi , uno spazio s i dato da:<br />
si = v si × θHi<br />
Se dunque risulterà che:<br />
si ≥ h i la particella verrà rimossa dal comparto,<br />
mentre se:<br />
s i < h i la particella non verrà rimossa ed uscirà dal comparto con la corrente fluida<br />
effluente.<br />
Utilizzando il Metodo Montecarlo, si può dunque determinare l’efficienza di rimozione,<br />
così come riportato di seguito; nel caso particolare sono stati utilizzati 1000 tentativi.<br />
Detta efficienza potrà essere determinata sia in numero che in peso.<br />
Si può osservare come l’efficienza di rimozione delle particelle risulti:<br />
E% = 79.90% (in numero)<br />
E% = 79.53 (in peso)<br />
Detti valori oscilleranno (le oscillazioni si possono ottenere a mezzo del tasto F9)<br />
piuttosto abbondantemente, dato il piccolo numero di tentativi. Si verifichi il numero di<br />
tentativi che consentono di ottenere una maggiore robustezza del dato.<br />
14
CORSO DI INGEGNERIA SANITARIA – AMBIENTALE – Prof. Piero Sirini (A.A. 2010-11)<br />
<strong>Sedimentazione</strong> <strong>libera</strong><br />
15<br />
PROBLEMA 4.4 – 3<br />
<br />
Si valuti l’efficienza globale di separazione del sedimentatore a flusso longitudinale di<br />
cui al Problema 4.4-1, considerando altresì che le particelle siano caratterizzate da una<br />
distribuzione normale dei tempi di residenza con media µ θ = 3.60 [min] e deviazione<br />
standard σ θ = 1.20 [min] il cui effetto influenzi la sola componente longitudinale della<br />
velocità di avanzamento e non la velocità di sedimentazione.<br />
PROBLEMA 4.4 – 4<br />
<br />
La distribuzione dimensionale dei solidi contenuti in un’acqua reflua è stata ricavata da<br />
analisi di laboratorio ed è riportata nella successiva Tabella X.X-X. Si determini la<br />
distribuzione dimensionale teorica che meglio adatta i dati sperimentali e la frazione in<br />
peso rimossa da un bacino di sedimentazione a flusso longitudinale dimensionato per<br />
una velocità di overflow di 4500 [m 3 /m 2. d]. Allo scopo si assumano i seguenti dati:<br />
- Densità del fluido, ρ w (@20°C) = 998.2 [kg/m 3 ];<br />
- Viscosità dinamica del fluido, µ w (@20°C) = 1.002×10 -3 [N . s/m 2 ];<br />
- Fattore di forma, φ = 0.85 [adim.];<br />
- Densità del solido, ρ s (@20°C) = 2600 [kg/m 3 ].<br />
TABELLA X.X-X<br />
Distribuzione dimensionale dei solidi influenti nel sedimentatore a flusso longitudinale.<br />
Diametro, D<br />
[µm]<br />
Trattenuto, T<br />
[%]<br />
Diametro, D<br />
[µm]<br />
Trattenuto, T<br />
[%]<br />
420 45 135 14<br />
300 9 115 10<br />
190 11 95 8<br />
PROBLEMA 4.4 – 5<br />
<br />
Si valuti l’efficienza globale di separazione del sedimentatore a flusso longitudinale di<br />
cui al Problema 4.4-1, assumendo che i solidi in ingresso abbiano una distribuzione<br />
dimensionale monogranulare di diametro D = 200 [µm] e che la distribuzione verticale<br />
delle velocità possa essere espressa dalla seguente relazione:<br />
g ⋅ J ⎛ 1 2 ⎞<br />
v( z ) = ⎜ z ⋅ zm<br />
− z ⎟<br />
ν w ⎝ 2 ⎠<br />
in cui:<br />
g = accelerazione di gravità, 9.81 [m/s 2 ];<br />
J = pendenza piezometrica, [m/m];<br />
v w (@20°C) = viscosità cinematica del fluido, = 1.003×10 -6 [m 2 /s];<br />
z = altezza d’acqua misurata a partire dal fondo della unità di separazione, [m];<br />
z m = altezza d’acqua media nell’unità di separazione, [m].<br />
PROBLEMA 4.4 – 6<br />
<br />
Un sedimentatore a flusso longitudinale presenta un’altezza, H = 2 [m], una lunghezza,
CORSO DI INGEGNERIA SANITARIA – AMBIENTALE – Prof. Piero Sirini (A.A. 2010-11)<br />
<strong>Sedimentazione</strong> <strong>libera</strong><br />
L = 10 [m] ed una larghezza, B = 3 [m] e tratta una portata volumetrica, Q = 0.15 [m 3 /s].<br />
ed una velocità media di avanzamento del fluido v w = 0.17 [m/s]. Si consideri ora una<br />
particella di diametro assegnato, D, appartenente ad una distribuzione dimensionale dei<br />
solidi di tipo normale con media µ D = 80 [µm] e deviazione standard, σ D = 8 [µm], che<br />
entra nella sezione di ingresso ad un’altezza h
CORSO DI INGEGNERIA SANITARIA – AMBIENTALE – Prof. Piero Sirini (A.A. 2010-11)<br />
<strong>Sedimentazione</strong> <strong>libera</strong><br />
17<br />
APPENDICE F<br />
PROPRIETÀ FISICHE DELL’ACQUA
TRATTAMENTO DELLE ACQUE REFLUE 18<br />
TABELLA F-1<br />
Proprietà fisiche dell’acqua<br />
Temperatura Peso specifico Densità Modulo di<br />
Elasticità *<br />
Viscosità<br />
Dinamica<br />
Viscosità<br />
Cinematica<br />
Tensione<br />
Superficiale **<br />
Pressione di<br />
Vapore<br />
T<br />
[°C]<br />
γ<br />
[kN/m 3 ]<br />
ρ<br />
[kg/m 3 ]<br />
E/10 6<br />
[kN/m 2 ]<br />
µ×10 3<br />
[N . s/m 2 ]<br />
ν×10 6<br />
[m 2 /s]<br />
σ<br />
[N/m]<br />
p v<br />
[kN/m 2 ]<br />
0 9.805 999.8 1.98 1.781 1.785 0.0765 0.61<br />
5 9.807 1000.0 2.05 1.518 1.519 0.0749 0.87<br />
10 9.804 999.7 2.10 1.307 1.306 0.0742 1.23<br />
15 9.798 999.1 2.15 1.139 1.139 0.0735 1.70<br />
20 9.789 998.2 2.17 1.002 1.003 0.0728 2.34<br />
25 9.777 997.0 2.22 0.890 0.893 0.0720 3.17<br />
30 9.764 995.7 2.25 0.798 0.800 0.0712 4.24<br />
40 9.730 992.2 2.28 0.653 0.658 0.0696 7.38<br />
50 9.698 988.0 2.29 0.547 0.553 0.0679 12.33<br />
60 9.642 983.2 2.28 0.466 0.474 0.0662 19.92<br />
70 9.589 977.8 2.25 0.404 0.413 0.0644 31.16<br />
80 9.530 971.8 2.20 0.354 0.364 0.0626 47.34<br />
90 9.466 965.3 2.14 0.315 0.326 0.0608 70.10<br />
100 9.399 958.4 2.07 0.282 0.294 0.0589 101.33<br />
* Alla pressione atmosferica. ** In contatto con aria<br />
G. Tchobanoglous. E.D. Schroeder: Water Quality