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Sedimentazione libera.pdf - Ingegneria Sanitaria Ambientale

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CORSO DI INGEGNERIA SANITARIA – AMBIENTALE – Prof. Piero Sirini (A.A. 2010-11)<br />

<strong>Sedimentazione</strong> <strong>libera</strong><br />

SEDIMENTAZIONE LIBERA<br />

La sedimentazione rappresenta la più importante operazione unitaria utilizzata nel<br />

settore dell’<strong>Ingegneria</strong> <strong>Sanitaria</strong> – <strong>Ambientale</strong>. La maggior parte dei processi di<br />

trattamento dei fluidi include infatti quasi sempre tale tecnica di separazione, ed anche<br />

da un punto di vista storico la sedimentazione può ritenersi il primo trattamento<br />

utilizzato per la rimozione dei solidi contenuti nelle acque. Va osservato però come si<br />

possano riconoscere in natura meccanismi diversi di sedimentazione in relazione alla<br />

natura delle particelle solide e della loro concentrazione all’interno di un fluido. Si ha in<br />

tal modo, in relazione al diverso comportamento delle sospensioni da trattare, la<br />

necessità di sviluppare teorie diverse che consentano il successivo dimensionamento<br />

delle unità preposte alla rimozione dei solidi. Nel presente paragrafo, verranno dunque<br />

considerate le basi teoriche per la comprensione del meccanismo di sedimentazione di<br />

particelle isolate, utile al fine del dimensionamento del comparto di dissabbiatura.<br />

La sedimentazione di particelle isolate, detta anche sedimentazione <strong>libera</strong> o di tipo I,<br />

riguarda particelle in grado di sedimentare all’interno di un mezzo fluido sotto l’azione<br />

della forza peso, senza che vi sia alcuna interazione tra le singole particelle. In pratica<br />

ogni particella sedimenta all’interno del fluido come se fosse da sola e senza interferire<br />

in alcun modo sul moto delle particelle limitrofe. Tale schematizzazione risulta nella<br />

pratica ingegneristica applicabile ad alcune unità di separazione come i dissabbiatori<br />

degli impianti di trattamento delle acque, ai separatori utilizzati negli impianti per la<br />

rimozione del particolato solido contenuto negli effluenti gassosi, ecc.<br />

La trattazione analitica del problema può essere impostata considerando una particella<br />

immersa in un mezzo continuo densità ρ f in quiete; in tal caso le forze agenti sulla<br />

particella in moto risultano, oltre al peso proprio P, anche la spinta di Archimede S<br />

(detta anche spinta di galleggiamento) e la forza di resistenza F D , come mostrato in<br />

Figura 4.4-3.<br />

1<br />

S = ρ<br />

f ⋅ g<br />

⋅<br />

V<br />

A<br />

P = ρ<br />

s ⋅<br />

g<br />

⋅<br />

V<br />

2<br />

v<br />

F<br />

= C<br />

D<br />

( Re<br />

)<br />

⋅<br />

A<br />

⋅<br />

ρ<br />

f<br />

⋅<br />

2<br />

FIGURA 4.4-3<br />

Forze agenti su una particella immersa in un fluido in quiete.<br />

Assumendo un asse z positivo diretto verso il basso, il secondo principio della dinamica<br />

porge:<br />

d v<br />

P − S − FD = m<br />

d t<br />

(4.4-5)<br />

L’espressione della forza di resistenza F D può essere posta proporzionale, attraverso un<br />

coefficiente di resistenza C D , funzione a sua volta del numero di Reynolds Re, all’area A<br />

della sezione trasversale che si oppone al moto, alla densità ρ f del fluido ed al quadrato<br />

della velocità relativa v fluido - particella, secondo l’espressione:<br />

F<br />

D<br />

2<br />

v<br />

= CD(Re)<br />

⋅ ρ f ⋅ A<br />

(4.4-6)<br />

2<br />

dove il coefficiente C D , assumendo per la particella la forma sferica, risulta a sua volta,<br />

per valori del numero di Reynolds inferiori a 10 4 , dall’espressione:


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<strong>Sedimentazione</strong> <strong>libera</strong><br />

24 3<br />

C D (Re) = + + 0.34<br />

(4.4-7)<br />

Re Re<br />

Annullando il secondo membro della Relazione (4.4-5) e sostituendo a P ed S le relative<br />

espressioni, si ha:<br />

ρ gV − ρ gV = C<br />

s<br />

f<br />

D<br />

2<br />

v<br />

2<br />

( Re) ρ A<br />

da cui risulta possibile determinare il valore della velocità limite di sedimentazione che<br />

risulta:<br />

v =<br />

( ρ − ρ )<br />

2gV s f<br />

CDρ<br />

f A<br />

che nel caso di particelle sferiche, essendo il rapporto V A= 2D 3 , risulta (formula di<br />

Newton):<br />

( ρ − ρ )<br />

f<br />

4 g s f D<br />

v = (4.4-8)<br />

3 CDρ<br />

f<br />

La Relazione (4.4-6) non consente di ricavare direttamente il valore della velocità limite<br />

di sedimentazione poiché il coefficiente C D dipende a sua volta, a mezzo del numero di<br />

Reynolds (adimensionale) da v, in quanto:<br />

φ<br />

ρ<br />

φ ⋅ v ⋅ D ⋅ v ⋅ D ⋅ f<br />

Re = =<br />

(4.4-9)<br />

ν f µ f<br />

con:<br />

µ f , viscosità cinematica, [N·s/m 2 ]<br />

D, dimensione caratteristica (ovvero il diametro nel caso di particella sferica), [m]<br />

ρ f , densità del fluido, [kg/m 3 ]<br />

ρ f , viscosità dinamica del fluido, [kg/m 3 ]<br />

φ, fattore di forma, che tiene conto delle irregolarità della particella, [adim]<br />

In Appendice E sono riportati le proprietà fisiche dell’acqua al variare della<br />

temperatura.<br />

Il valore della velocità limite di sedimentazione può essere dunque ricavato per<br />

iterazioni successive, così come mostrato nell’Esercizio 4.4-2.<br />

Per valori del numero di Reynolds minori di 0.3 (regime laminare), gli ultimi due<br />

addendi della Relazione (4.4-7) incidono percentualmente sul valore di C D per meno del<br />

7%, sicché si può porre in queste condizioni:<br />

24<br />

C D (Re) ≈<br />

Re<br />

che sostituita nella Relazione (4.4-8) consente di ottenere direttamente il valore della<br />

velocità limite di sedimentazione, ovvero (formula di Stokes):<br />

2<br />

1 ( ρs<br />

− ρ f ) ⋅ D<br />

v = g<br />

(4.4-10)<br />

18 µ f<br />

con ovvio significato dei simboli.<br />

2


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<strong>Sedimentazione</strong> <strong>libera</strong><br />

PROBLEMA 4.4 – 2<br />

3<br />

<br />

Si calcoli la velocità limite di sedimentazione di una particella avente le seguenti<br />

caratteristiche:<br />

diametro:<br />

D = 420 [µm]<br />

densità del solido: ρ s (@20°C) = 2600 [kg/m 3 ]<br />

fattore di forma:<br />

φ = 0.85 [adim]<br />

e che sedimenti in acqua alla temperatura T = 20°C, a cui corrispondono i seguenti<br />

valori per il peso specifico e la viscosità dinamica e cinematica (cfr. Appendice F):<br />

peso specifico dell’acqua: ρ w (@20°C) = 998.2 [kg/m 3 ]<br />

viscosità dinamica dell’acqua: µ w (@20°C) = 1.002×10 -3 [N·s/m 2 ]<br />

viscosità cinematica dell’acqua: ν w (@20°C) = 1.003×10 -6 [m 2 /s]<br />

SOLUZIONE<br />

Applicando la Relazione (4.4-10) per calcolare la velocità limite di sedimentazione<br />

secondo Stokes, si ha:<br />

v =<br />

1<br />

18<br />

g<br />

2<br />

−6<br />

( ρs − ρw) ⋅ D 1 ( 2600 − 998.2) ⋅ ( 420 × 10 )<br />

= 9.81<br />

= 0.154[ m / s ]<br />

µ 18<br />

−3<br />

w<br />

1.002 × 10<br />

È necessario tuttavia verificare se le ipotesi poste a base della stessa relazione risultino<br />

verificate, ovvero se il regime di moto risulta laminare. Nel caso esaminato, dalla<br />

Relazione (4.4-9) si ha:<br />

2<br />

−6<br />

vD 0.154 ⋅ 420 × 10<br />

Re = φ = 0.85<br />

ν<br />

−6<br />

w 1.003 × 10<br />

= 54.814<br />

( > 0.3 )<br />

da cui risulta evidente come l’ipotesi di regime laminare non sia verificata.<br />

Per il calcolo della velocità limite di sedimentazione è necessario allora applicare<br />

iterativamente la Relazione (4.4-8) fino a convergenza del risultato. Quale valore di<br />

primo tentativo v (1) si può ad esempio assumere il valore di velocità precedentemente<br />

ricavato, da cui, attraverso il numero di Reynolds ad esso associato Re (1) , è possibile<br />

determinare il valore di primo tentativo del coefficiente di resistenza C D mediante la<br />

Relazione (4.4-7):<br />

C 1)<br />

24 3<br />

24 3<br />

= + + 0.34 = + + 0.34 1.183 ,<br />

Re Re 54.814 54.814<br />

( D =<br />

noto il quale si può determinare un valore di secondo tentativo v (2) della velocità di<br />

sedimentazione utilizzando l’espressione di Newton:<br />

v<br />

( 2 )<br />

=<br />

4<br />

3<br />

g<br />

( ρ − ρ ) D 4 9.81⋅<br />

( 2600 − 998.2)<br />

s<br />

C<br />

ρ<br />

w<br />

=<br />

3<br />

⋅ 420 × 10<br />

1.183 ⋅ 998.2<br />

−6<br />

= 0.086[ m / s ]<br />

D w<br />

Dalla relazione precedente discende che i valori di secondo tentativo del numero di<br />

Reynolds e del coefficiente di resistenza risultano:<br />

Re (2) = 30.610<br />

C D (2) = 1.666<br />

Noto C D (2) , è possibile poi calcolare un nuovo valore v (3) della velocità, procedendo<br />

iterativamente come indicato, fino al raggiungimento della condizione:<br />

|v (j+1) - v (j) | < ε,<br />

essendo ε un valore piccolo a piacere assegnato.<br />

In definitiva, si ottiene che il valore della velocità di sedimentazione per la quale il<br />

procedimento indicato giunge a convergenza si ottiene dopo nove iterazioni, così come<br />

riportato nella successiva Tabella 4.4-1:


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<strong>Sedimentazione</strong> <strong>libera</strong><br />

4<br />

TABELLA4.4-1<br />

Riepilogo dei calcoli eseguiti per la determinazione della velocità limite di sedimentazione.<br />

Dati<br />

Diametro della particella, D 420.00 [µm]<br />

Densità del fluido, ρ w(@20°C) 998.20 [kg/m 3 ]<br />

Viscosità dinamica del fluido, µ w(@20°C) 1.002E-03 [Ns/m 2 ]<br />

Fattore di forma della particella, φ 0.85 [adim.]<br />

Densità del solido, ρ s(@20°C) 2600.00 [kg/m 3 ]<br />

Limite prefissato, ε 0.00001 [m/s]<br />

Risultati<br />

Volume della particella 3.879E-11 [m 3 ]<br />

Peso della particella 1.009E-07 [kg]<br />

v L (Stokes) di primo tentativo 0.154 [m/s]<br />

v L (Stokes) di primo tentativo 9.22 [m/min]<br />

Iterazione v (j) Re C D(Re) v (j+1) ε<br />

[m/s] [adim.] [adim] [m/s] [m/s]<br />

1 0.154 54.658 1.185 0.086 0.067431<br />

2 0.086 30.676 1.664 0.073 0.013470<br />

3 0.073 25.886 1.857 0.069 0.003882<br />

4 0.069 24.505 1.925 0.068 0.001239<br />

5 0.068 24.065 1.949 0.067 0.000408<br />

6 0.067 23.919 1.957 0.067 0.000136<br />

7 0.067 23.871 1.959 0.067 0.000046<br />

8 0.067 23.855 1.960 0.067 0.000015<br />

9 0.067 23.849 1.961 0.067 < 0.00001<br />

ed infine:<br />

v = v (9) = 0.067 [m/s] = 4.023 [m/min]<br />

COMMENTO. Si osservi come il valore reale della velocità limite di sedimentazione<br />

calcolato per iterazione, risulti di circa 2.3 volte inferiore a quello determinato per<br />

applicazione diretta della formula di Stokes. L’applicazione non corretta delle relazioni<br />

esposte potrebbe comportare errori nel dimensionamento delle unità di dissabbiatura<br />

estremamente rilevati.<br />

Le precedenti considerazioni consentono di sviluppare interessanti criteri dimensionali<br />

delle unità di rimozione dei solidi, utilizzate negli impianti di <strong>Ingegneria</strong> <strong>Sanitaria</strong> –<br />

<strong>Ambientale</strong>. I risultati ottenuti sono infatti applicabili direttamente al dimensionamento<br />

delle unità di dissabbiatura degli impianti di trattamento delle acque, ovvero ai più<br />

semplici comparti di rimozione del particolato solido contenuto negli effluenti gassosi.<br />

Peraltro, l’estensione dei risultati ottenuti è altresì applicabile anche ad unità di<br />

separazione apparentemente più complesse, quali ad esempio i separatori centrifughi.<br />

Consideriamo dunque dapprima il caso dei separatori a flusso longitudinale continuo,<br />

ovvero di unità di forma prismatica attraversate da una portata volumetrica costante Q.<br />

Le ipotesi poste alla base delle successive considerazioni sono le seguenti:<br />

(a) la velocità longitudinale, ovvero in direzione y, del fluido all’interno del comparto<br />

risulta essere costante lungo tutte le sezioni di area σ = BH = cost trasversali al<br />

moto, e pari al rapporto tra la portata volumetrica costante Q e l’area σ; il moto del<br />

fluido all’interno del dispositivo è dunque uniforme e con profilo rettangolare delle<br />

velocità lungo l’altezza;<br />

(b) la componente orizzontale della velocità delle particelle da rimuovere è sempre<br />

uguale alla velocità media sopra definita;<br />

(c) la componente verticale della velocità delle particelle da rimuovere è pari alla<br />

velocità limite di sedimentazione, determinabile con una delle relazioni ricavate in<br />

precedenza;<br />

(d) non si ha risospensione da parte del fluido delle particelle rimosse;<br />

(e) le particelle in ingresso risultano essere uniformemente distribuite sull’intera<br />

sezione traversale σ e dunque lungo l’altezza H del dispositivo.


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<strong>Sedimentazione</strong> <strong>libera</strong><br />

5<br />

σ* = L ⋅ B<br />

z<br />

Q<br />

D 1<br />

v s1<br />

v f<br />

D 0<br />

D 2<br />

v f<br />

Q<br />

H<br />

v s0<br />

v f<br />

v s2<br />

B<br />

y<br />

x<br />

L(<br />

D 1 )<br />

L( D 0 )<br />

FIGURA 4.4-4<br />

Separatore a flusso longitudinale.<br />

Si supponga dunque che una particella di diametro D 0 immersa nel fluido si trovi alla<br />

quota H nella sezione di ingresso al dispositivo, di cui non risulti ancora definito lo<br />

sviluppo longitudinale L (vedasi Figura 4.4-4). Se Q è la portata volumetrica influente,<br />

allora la componente orizzontale della velocità del fluido, e dunque per ipotesi della<br />

particella, risulta:<br />

v f<br />

Q Q<br />

= =<br />

(4.4-11)<br />

A B ⋅ H<br />

La componente verticale della velocità risulterà definita in relazione alle caratteristiche<br />

della particella (densità, diametro) e del fluido (temperatura, e dunque viscosità<br />

dinamica e densità), e seguirà una delle leggi ricavate per la velocità limite di<br />

sedimentazione in relazione al valore assunto dal numero di Reynolds. Senza togliere<br />

generalità al problema, si può dire che per fissate caratteristiche del fluido e della<br />

particella, la velocità limite di sedimentazione si può considerare una funzione del solo<br />

diametro, sicché potremo scrivere:<br />

v<br />

s<br />

α<br />

= v ( D )<br />

s<br />

Ad esempio nel caso in cui la particella ricadesse nel campo di applicabilità della legge<br />

di Stokes, si avrebbe:<br />

v<br />

2<br />

g ⋅(<br />

ρs<br />

− ρ f ) ⋅ D0<br />

s =<br />

=<br />

18µ<br />

f<br />

v ( D<br />

La traiettoria percorsa dalla particella di diametro D 0 risulterà dunque dalla<br />

composizione di due vettori velocità, costanti, e sarà dunque rettilinea, staccando alla<br />

quota z = 0 un segmento di lunghezza L(D 0 ) che dipende appunto dal diametro della<br />

particella. Assunto tale valore come dimensione longitudinale del dispositivo, si osserva<br />

come particelle che entrano alla stessa quota H, ma di diametro D 1 > D 0 , ricadranno<br />

all’interno del dispositivo entro una lunghezza L(D 1 )


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<strong>Sedimentazione</strong> <strong>libera</strong><br />

la quota parte di particelle di diametro D 2 che verranno rimosse dalle altre. Tale altezza<br />

h(D 2 ) è ovviamente una funzione del diametro e, dall’ipotesi di uniforme distribuzione<br />

delle particelle lungo l’altezza, è possibile definire il corrispondente rapporto di<br />

rimozione, dato da:<br />

h( D )<br />

r r( D )<br />

2<br />

2 = 2 =<br />

H<br />

che rappresenta, per ogni fissato diametro D j


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<strong>Sedimentazione</strong> <strong>libera</strong><br />

dalla CDD associando ad ogni diametro, per condizioni al contorno fissate (temperatura,<br />

densità del fluido e delle particelle), il corrispondente valore della velocità limite di<br />

sedimentazione calcolata con le espressioni ricavate in precedenza. In tal modo la CVS<br />

consente di ricavare, per ogni assegnato valore della velocità di sedimentazione, e<br />

dunque per il corrispondente diametro, la percentuale di particelle che presentano una<br />

velocità di sedimentazione uguale o inferiore al valore considerato.<br />

P<br />

1<br />

7<br />

P 0<br />

D 0<br />

D<br />

(a)<br />

P<br />

1<br />

P 0<br />

dP<br />

P<br />

∫ 0<br />

vsj<br />

0<br />

dP<br />

v sj<br />

v 0<br />

v<br />

(b)<br />

FIGURA 4.4-6<br />

Curve di Distribuzione Dimensionale di Velocità di <strong>Sedimentazione</strong> delle particelle.<br />

Detto ciò può essere ricavata, per data CVS e per assegnate dimensioni del dispositivo,<br />

nota che sia la portata volumetrica influente, l’efficienza globale E di rimozione.<br />

Determinato infatti il valore della velocità di overflow v 0 , attraverso la CVS è possibile<br />

individuare la percentuale P 0 di particelle con velocità di sedimentazione inferiore o<br />

uguale a v 0 ; in tal modo la quantità (1 – P 0 ) risulterà pari alla frazione di particelle<br />

completamente rimosse dal dispositivo. Per la restante frazione, atteso che per ogni<br />

diametro D j è nota dalla CDD la percentuale ∆P j di particelle aventi diametro<br />

nell’intorno di D j , e che per tale percentuale la rimozione risulta nel rapporto r j =<br />

h(D j )/H, dovrà essere considerata la sommatoria dei termini r j ∆P j nell’intervallo [0, P 0 ),<br />

per cui in definitiva l’efficienza globale di rimozione risulta:<br />

E<br />

N<br />

( 1 − P0 ) + rj<br />

⋅ ∆Pj<br />

=<br />

∑= j 1<br />

dove N è pari al numero degli intervalli in cui è stato suddiviso l’intervallo [0,P 0 ).<br />

Osservando che:


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<strong>Sedimentazione</strong> <strong>libera</strong><br />

ϑ<br />

h( D j ) H ⋅ vs(<br />

D j ) vsj<br />

r j = =<br />

=<br />

H ϑH<br />

⋅ vs(<br />

D0<br />

) v0<br />

8<br />

ed essendo la velocità di overflow costante, risulta:<br />

E<br />

1<br />

= (1 − P 0 ) + vsj<br />

⋅ ∆ P j<br />

v0∑=<br />

j 1<br />

N<br />

(4.4-12)<br />

Ovvero per distribuzioni dimensionali continue:<br />

P 0<br />

1<br />

E = (1 − P0 ) + vsjdP<br />

(4.4-13)<br />

v0<br />

∫0<br />

il cui significato fisico è mostrato in Figura 4.4-6 (b).<br />

Nel successivo Problema 4.4-3 viene illustrato come valutare l’efficienza conseguibile<br />

con un bacino di sedimentazione, una volta che siano assegnate la velocità di overflow e<br />

la Curva di Distribuzione Dimensionale delle particelle.<br />

PROBLEMA 4.4 – 3<br />

<br />

La distribuzione dimensionale dei solidi contenuti in un’acqua reflua è stata ricavata da<br />

analisi di laboratorio ed è riportata nella successiva Tabella 4.4-2. Il materiale granulare<br />

risulta caratterizzato da un valore costante della densità dei solidi pari a 2600 [kg/m 3 ].<br />

Se la temperatura dell’acqua è di 20°C, si determini, dopo aver tracciato la curva di<br />

distribuzione delle velocità di sedimentazione (P% = f(v s )), la frazione in peso rimossa<br />

da un bacino di sedimentazione a flusso longitudinale dimensionato per una velocità di<br />

overflow di 4500 [m 3 /m 2. d]. Si assuma per il fattore di forma φ il valore 0.85. Le<br />

proprietà fisiche dell’acqua alla temperatura di 20°C risultano (cfr. Appendice F):<br />

viscosità dinamica, µ w (@20°C) = 1.002 . 10 -3 [N . s/m 2 ], densità del fluido, ρ w (@20°C) =<br />

998.2 [kg/m 3 ].<br />

TABELLA 4.4-2<br />

Distribuzione dimensionale dei solidi influenti nel sedimentatore a flusso longitudinale.<br />

Diametro, D<br />

[µm]<br />

Trattenuto, T<br />

[%]<br />

Diametro, D<br />

[µm]<br />

Trattenuto, T<br />

[%]<br />

420 45 135 14<br />

300 9 115 10<br />

190 11 95 8<br />

SOLUZIONE<br />

A partire dai dati della precedente tabella si calcola il valore della percentuale in peso<br />

cumulata P di particelle di dimensioni inferiori al corrispondente diametro e la relativa<br />

velocità di sedimentazione, così come riportato nella successiva Tabella 4.4-3:<br />

TABELLA 4.4-3<br />

Passante percentuale cumulato e velocità di sedimentazione.<br />

Apertura setaccio, D<br />

Passante cumulato, P<br />

[µm]<br />

[%]<br />

Velocità di sedimentazione, v s<br />

[m/min]<br />

420 55 4.02<br />

300 46 2.55<br />

190 35 1.25<br />

135 21 0.69<br />

115 11 0.52<br />

95 3 0.37<br />

Risulta dunque possibile tracciare la Curva di Velocità di <strong>Sedimentazione</strong>, così come<br />

mostrato in Figura 4.4-7.


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<strong>Sedimentazione</strong> <strong>libera</strong><br />

9<br />

60<br />

Passante cumulato [%]<br />

50<br />

40<br />

30<br />

20<br />

10<br />

P 0<br />

0<br />

0<br />

0 1 2 3 4 5<br />

Velocità di sedimentazione [m/min]<br />

v 0<br />

FIGURA 4.4-7<br />

Curva di velocità di sedimentazione.<br />

Si calcoli ora la frazione di particelle caratterizzate da una velocità di sedimentazione<br />

inferiore alla velocità di overflow v 0 , ovvero il valore del passante cumulato percentuale<br />

P 0 corrispondente a tale velocità. Nel caso in esame, si ha:<br />

m<br />

v 0 = 4500 = 3.125<br />

d<br />

Interpolando linearmente i dati di Tabella 4.4-3 (così come graficamente illustrato in<br />

Figura 4.4-7), si ottiene:<br />

m<br />

min<br />

( 55 − 46 )( 3.125 − 2.55 )<br />

P 0 =<br />

+ 46 = 49.5<br />

4.02 − 2.55<br />

Per calcolare l’efficienza globale di rimozione dei solidi conseguibile, si può applicare<br />

la Relazione (4.4-12), nella quale i termini della sommatoria rappresentano le aree dei<br />

rettangoli indicati in Figura 4.4-8. Tali aree possono essere calcolate facendo<br />

riferimento allo schema di Tabella 4.4-4.<br />

60<br />

Passante cumulato [%]<br />

P 0<br />

50<br />

40<br />

30<br />

20<br />

10<br />

0 1 2 3 4 5<br />

Velocità di sedimentazione [m/min]<br />

FIGURA 4.4-8<br />

Determinazione grafica dei termini della Relazione (4.4-12)<br />

L’efficienza globale di rimozione vale pertanto:<br />

54.63<br />

E = ( 100 − 49.5 ) + = 67.96%<br />

3.125<br />

v 0


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<strong>Sedimentazione</strong> <strong>libera</strong><br />

10<br />

TABELLA 4.4-4<br />

Calcolo dei termini della Relazione (4.4-12).<br />

P v s ∆P<br />

v s<br />

vs<br />

⋅ ∆P<br />

[%] [m/min] [%] [m/min] [% m/min]<br />

49.5 3.125<br />

3.5 2.84 9.99<br />

46 2.55<br />

11 1.90 20.90<br />

35 1.25<br />

14 0.97 13.58<br />

21 0.69<br />

10 0.61 6.05<br />

11 0.52<br />

8 0.45 3.56<br />

3 0.37<br />

3 0.19 0.56<br />

0 0<br />

Σ = 54.63<br />

COMMENTO.<br />

Nel caso in cui tutte le particelle siano dello stesso diametro D inferiore a quello<br />

corrispondente alla velocità di overflow, l’espressione dell’efficienza globale di<br />

rimozione assume una forma particolarmente semplice, spesso utile nella pratica<br />

applicativa. In tal caso infatti nell’espressione dell’efficienza di rimozione la quantità<br />

(1-P 0 ) risulta nulla e la sommatoria di riduce ad un solo termine, per cui risulta:<br />

v ( D ) v ( D ) v ( D ) L<br />

E s s L B s ⋅<br />

= = ⋅ ⋅ =<br />

(4.4-14)<br />

v0<br />

Q<br />

v f ⋅ H<br />

In particolare, nel caso in cui possa essere applicata l’espressione di Stokes per la<br />

velocità limite di sedimentazione, si ha:<br />

v ( )gD<br />

s ( D ) ⋅ L ρ s − ρ f<br />

E = =<br />

v ⋅ H 18µ<br />

v H<br />

f<br />

Il modello utilizzato per ricavare la Relazione (4.4-12) si basa sull’assunzione che il<br />

flusso idraulico e dunque le particelle in esso contenute, non subiscano rimescolamento<br />

alcuno; in tal caso dunque le particelle di diametro assegnato danno luogo all’interno<br />

del dispositivo ad una superficie di separazione (la cui traccia a-a sul piano y-z ha<br />

pendenza v s /v f (cfr. Figura 4.4-9), al disopra della quale non vi sono particelle mentre al<br />

disotto la concentrazione di queste rimane costante sezione per sezione (modello Block -<br />

Flow, BFM).<br />

Una diversa modellazione del problema può essere ottenuta considerando che si abbia<br />

rimescolamento all’interno di ogni volume incrementale del sedimentatore a flusso<br />

longitudinale (Mixed-Flow Model, MFM). Con riferimento alla successiva Figura 4.4-9,<br />

si consideri dunque un volume infinitesimo di spessore misurato in senso longitudinale<br />

pari a dy e sia N y il numero di particelle (per ora di stesso diametro D) uniformemente<br />

distribuite lungo l’altezza ed in ingresso a detto volume incrementale. Considerando<br />

valido il BFM, si può dunque determinare la percentuale di particelle rimosse in<br />

corrispondenza di detto volume incrementale che, con riferimento alla Relazione (4.4-<br />

14), risulta:<br />

N y+<br />

dy − N y v ( D ) dy<br />

E<br />

s ⋅<br />

y =<br />

= −<br />

N y v f ⋅ H<br />

dove il segno meno è necessario poiché N y+dy < N y .<br />

La precedente può essere scritta in forma sintetica come segue:<br />

dN ⎛ v ( D ) ⎞<br />

= −⎜<br />

s ⎟dy<br />

N ⎜ v f H ⎟<br />

⎝<br />

⋅<br />

⎠<br />

e poiché il termine tra parentesi tonde al secondo membro è costante, l’integrazione<br />

f<br />

f<br />

2<br />

L


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porge:<br />

N<br />

L<br />

∫ dN<br />

⎟ ⎟ ⎞<br />

⎜<br />

⎜ ⎛ v<br />

= −<br />

s(<br />

D )<br />

N<br />

⎝<br />

v f ⋅ H<br />

⎠∫<br />

N0<br />

0<br />

Gli estremi di integrazione sono il numero di particelle in corrispondenza della sezione<br />

di ingresso y = 0, N 0 , ed il numero di particelle in corrispondenza della sezione di uscita<br />

a distanza y = L, N L , per cui si ha:<br />

e dunque:<br />

L<br />

dy<br />

⎛ N v ( D )<br />

ln L ⎞ ⎛ ⎞<br />

⎜ s ⎟<br />

⎜<br />

L<br />

N<br />

⎟ = −<br />

⎝<br />

⎜<br />

0 ⎠ v f H ⎟<br />

⎝<br />

⋅<br />

⎠<br />

⎛ ⎞<br />

⎜<br />

vs<br />

⋅L<br />

− ⎟<br />

⎝<br />

v f ⋅H<br />

⎠<br />

N L = N0<br />

⋅ e<br />

In definitiva dunque l’efficienza globale di rimozione risulta in tal caso:<br />

z<br />

⎛ ⎞<br />

⎜<br />

vs<br />

⋅L<br />

− ⎟<br />

N −<br />

⎝<br />

v ⋅H<br />

= 0 N L<br />

f<br />

E = 1 − e ⎠<br />

(4.4-15)<br />

N0<br />

11<br />

D 2<br />

v f<br />

Q<br />

v s2<br />

a<br />

Q<br />

H<br />

x<br />

dh<br />

dy<br />

L<br />

(a)<br />

a<br />

B<br />

y<br />

z<br />

D 2<br />

v f<br />

v s2<br />

C y<br />

C y + dy<br />

Q<br />

Q<br />

H<br />

x<br />

dh<br />

dy<br />

L<br />

(b)<br />

FIGURA 4.4-9<br />

Modelli concettuali: (a) Block-Flow; (b) Mixed-Flow<br />

B<br />

y<br />

Confrontando le Relazioni (4.4-14) e (4.4-15), si può osservare come per diametri<br />

sufficientemente piccoli i due modelli diano luogo agli stessi valori di efficienza, mentre<br />

al crescere delle dimensioni delle particelle il MFM fornisca efficienze globali di<br />

rimozioni inferiori; l’applicazione dei due modelli rende conto altresì di un diverso<br />

accumulo delle particelle rimosse in senso longitudinale sul fondo del dispositivo.


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<strong>Sedimentazione</strong> <strong>libera</strong><br />

PROBLEMA 4.4 – 1<br />

12<br />

<br />

Si valuti l’efficienza globale di separazione di un sedimentatore a flusso longitudinale<br />

che presenta le seguenti dimensioni: (a) altezza, H = 2 [m]; (b) larghezza, B = 3 [m]; (c)<br />

lunghezza, L = 10 [m], che tratta una portata volumetrica, Q = 1 [m 3 /s]. Si assuma che la<br />

distribuzione dimensionale dei solidi presenti nell’influente sia di tipo normale con<br />

media µ D = 100 [µm] e deviazione standard, σ D = 30 [µm].<br />

Si assumano altresì i seguenti dati:<br />

- Densità del fluido, ρ w (@20°C) = 998.2 [kg/m 3 ];<br />

- Viscosità dinamica del fluido, µ w (@20°C) = 1.002×10 -3 [N . s/m 2 ];<br />

- Fattore di forma, φ = 1.0 [adim.];<br />

- Densità del solido, ρ s (@20°C) = 2600 [kg/m 3 ];<br />

Si analizzi il problema applicando i modelli: (a) Block-Flow; (a) Mixed-Flow.<br />

SOLUZIONE<br />

La distribuzione dimensionale dei solidi presenti nell’influente può essere diagrammata<br />

a mezzo delle seguenti funzioni di Excel ® : (a) DISTRIB.NORM(D;µ D ;σ D ;FALSO) per la<br />

funzione probabilità di massa e (b) DISTRIB.NORM(D;µ D ;σ D ;VERO) per la distribuzione<br />

cumulativa.<br />

Assumendo dunque un valore incrementale ∆D = 10 [µm] per i diametri, si possono<br />

calcolare i valori dei passanti percentuali cumulati corrispondenti ai diversi diametri<br />

mediante la funzione di cui al precedente punto (b). Per ogni intervallo di diametri è<br />

altresì possibile calcolare il valore del diametro medio, D m , e della frazione in peso<br />

corrispondente, F. Ad ogni valore del diametro medio è dunque possibile associare il<br />

corrispondente valore della velocità di sedimentazione limite, calcolato secondo le<br />

espressioni di Stockes ovvero Newton, (vedi Problema 4.4-2) in relazione al valore<br />

assunto dal numero di Reynolds. Nel foglio allegato vengono riportati i calcoli svolti<br />

PROBLEMA 4.4 – 2<br />

<br />

Si valuti l’efficienza globale di separazione del sedimentatore a flusso longitudinale di<br />

cui al Problema 4.4-1, assumendo che i solidi in ingresso abbiano una distribuzione<br />

dimensionale monogranulare di diametro D = 200 [µm]. Si analizzi il problema


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<strong>Sedimentazione</strong> <strong>libera</strong><br />

applicando i modelli: (a) Block-Flow; (b) Mixed-Flow. Si determini altresì la<br />

distribuzione analitica della curva di accumulo dei materiali nei due casi.<br />

SOLUZIONE<br />

Si analizzano di seguito le due ipotesi separatamente.<br />

IPOTESI 1) MATERIALE MONOGRANULARE, D = 200 [µm], MODELLO BLOCK-FLOW<br />

i. Determinazione della velocità limite di sedimentazione v L (D)<br />

Applicando la legge di Stokes, si ha:<br />

2<br />

−6<br />

2<br />

( ρ<br />

s<br />

− ρ<br />

w<br />

) D 1 9.<br />

81( 2600 − 998.<br />

2)( 200 × 10 )<br />

=<br />

0 0348<br />

1 g<br />

v ( D)<br />

= =<br />

−3<br />

18 µ<br />

w<br />

18 1.<br />

002 × 10<br />

ovvero:<br />

v L<br />

( D)<br />

= 0.<br />

0348 × 60 = 2.<br />

09 [m/min]<br />

L<br />

.<br />

[m/s]<br />

Applicando la legge di Newton, e considerando quale valore di primo tentativo la<br />

velocità limite di sedimentazione ricavata in precedenza, v L1 = 0.034 [m/s], ottenuta per<br />

applicazione della legge di Stokes, si ha:<br />

I ITERAZIONE<br />

−6<br />

vL1D<br />

vL1D<br />

0.<br />

0348( 200 × 10 )<br />

Re<br />

1<br />

= ϕ = ϕ = 1.<br />

0<br />

= 6.<br />

94<br />

−3<br />

ν µ ρ 1.<br />

002 × 10 998.<br />

2<br />

C<br />

v<br />

w<br />

24<br />

Re<br />

w<br />

3<br />

w<br />

24<br />

6.<br />

94<br />

( Re ) = + + 0.<br />

34 = + + 0.<br />

34 = 4 93<br />

D 1 1<br />

.<br />

1 Re1<br />

6.<br />

94<br />

4 g<br />

3 C<br />

( ρ<br />

s<br />

− ρ<br />

w<br />

)<br />

( Re)<br />

ρ<br />

D<br />

4 9.<br />

81<br />

3<br />

3<br />

−6<br />

( 2600 − 998.<br />

2)( 200 × 10 )<br />

= 0 0292<br />

L 2<br />

=<br />

=<br />

.<br />

D1 w<br />

4.<br />

93 × 998.<br />

2<br />

II ITERAZIONE<br />

−6<br />

vL2D<br />

vL2D<br />

0.<br />

0292 200 × 10<br />

Re = ϕ = ϕ = 1.<br />

0<br />

= 5<br />

−3<br />

ν µ ρ 1.<br />

002 × 10 998.<br />

2<br />

C<br />

v<br />

( )<br />

81<br />

2<br />

.<br />

w<br />

w w<br />

24<br />

Re<br />

3<br />

24<br />

5.<br />

81<br />

( Re ) = + + 0.<br />

34 = + + 0.<br />

34 = 5 71<br />

D 2 2<br />

.<br />

2 Re<br />

2<br />

5.<br />

81<br />

4 g<br />

3 C<br />

( ρ<br />

s<br />

− ρ<br />

w<br />

)<br />

( Re)<br />

ρ<br />

D<br />

4 9.<br />

81<br />

3<br />

3<br />

−6<br />

( 2600 − 998.<br />

2)( 200 × 10 )<br />

= 0 0271<br />

L 3<br />

=<br />

=<br />

.<br />

D2 w<br />

5.<br />

71×<br />

998.<br />

2<br />

[m/s]<br />

[m/s]<br />

Si eseguono dunque ulteriori iterazioni, sino a che la differenza tra due successivi valori<br />

di velocità di sedimentazione non risulti inferiore ad un limite prefissato, ε, piccolo a<br />

piacere, ovvero:<br />

v<br />

Lj<br />

− v L ( j− 1)<br />

Fissando il valori di ε = 0.00001, nella Tabella x.x-x seguente si riepilogano le<br />

calcolazioni eseguite:<br />

TABELLA x.x-x<br />

Riepilogo dei calcoli eseguiti per la determinazione della velocità limite di sedimentazione.<br />

Dati<br />

Diametro della particella, D 200.00 [µm]<br />

Densità del fluido, ρ w(@20°C) 998.20 [kg/m 3 ]<br />

Viscosità dinamica del fluido, µ w(@20°C) 1.002E-03 [Ns/m 2 ]<br />

Fattore di forma della particella, φ 1.0 [adim.]<br />

Densità del solido, ρ s(@20°C) 2600.00 [kg/m 3 ]<br />

Limite prefissato, ε 0.00001 [m/s]<br />

Risultati<br />

Volume della particella 4.189E-12 [m 3 ]<br />

Peso della particella 1.089E-08 [kg]<br />

v L (Stokes) di primo tentativo 0.035 [m/s]<br />

v L (Stokes) di primo tentativo 2.09 [m/min]<br />

Iterazione v (j) Re C D(Re) v (j+1) ε<br />

[m/s] [adim.] [adim] [m/s] [m/s]<br />

1 0.0348 6.943 4.935 0.0292 0.005684<br />

2 0.0292 5.811 5.715 0.0271 0.002062<br />

3 0.0271 5.400 6.075 0.0263 0.000817<br />

4 0.0263 5.237 6.233 0.0260 0.000335<br />

≤ ε<br />

13


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<strong>Sedimentazione</strong> <strong>libera</strong><br />

5 0.0260 5.170 6.301 0.0258 0.000140<br />

6 0.0258 5.143 6.330 0.0258 0.000059<br />

7 0.0258 5.131 6.342 0.0257 0.000025<br />

8 0.0257 5.126 6.347 0.0257 0.000010<br />

9 0.0257 5.124 6.349 0.0257 < 0.00001<br />

Si osserva dunque come risultino necessarie nove iterazioni per ottenere il valore della<br />

velocità di sedimentazione limite con l’accuratezza richiesta; peraltro, il reale valore<br />

della velocità limite di sedimentazione, ovvero v L = 0.0257 [m/s] = 1.543 [m/min],<br />

risulta circa il 26% inferiore a quello stimato per applicazione della legge di Stokes,<br />

valida per Re < 0.3.<br />

La velocità di avanzamento longitudinale del fluido risulta:<br />

Q 1<br />

v f = = = 0.1667 [m/s]<br />

BH 3⋅<br />

2<br />

L’efficienza globale di rimozione si ricava dunque applicando la Relazione (4.4-14),<br />

ovvero:<br />

v ( D ) L 0.0257 10<br />

E s ⋅ ⋅<br />

= = = 0.77<br />

v f ⋅ H 0.1667 ⋅ 2<br />

IPOTESI 2) DISTRIBUZIONE NORMALE, CON MEDIA µ D = 200 [µm] E DEVIAZIONE<br />

STANDARD, σ D = 50 [µm], MODELLO BLOCK-FLOW<br />

La costruzione della curva cumulata della distribuzione dimensionale (cdf), partendo<br />

dalla curva di densità (<strong>pdf</strong>), può essere eseguita a mezzo di un foglio elettronico di<br />

calcolo (Excell ® ) per valori discreti. Si può scegliere come passo un valore costante e<br />

pari al 10% dell’area sottesa dalla <strong>pdf</strong>. Il valore del diametro corrispondente alle aree<br />

0.1, 0.2, …, ecc. si ottiene a mezzo della funzione: (Continuare….)<br />

IPOTESI 3) DISTRIBUZIONE NORMALE, CON MEDIA µ D = 100 [µm] E DEVIAZIONE<br />

STANDARD, σ D = 10 [µm], DISTRIBUZIONE NORMALE DEI TEMPI DI RESIDENZA CON MEDIA<br />

µ θ = 3.60 [min] E DEVIAZIONE STANDARD σ θ = 1.20 [min].<br />

In tal caso ogni particella di diametro D i in ingresso nell’unità di sedimentazione sarà<br />

caratterizzata da un proprio tempo di residenza θ Hi . Si possono selezionare dunque<br />

diverse coppie di valori dalle corrispondenti distribuzioni a mezzo delle seguenti<br />

funzioni:<br />

D i = INV.NORM(CASUALE();µ D ;σ D ) = INV.NORM(CASUALE();100;10)<br />

θ Hi .= INV.NORM(CASUALE();µ θ ;σ θ ) = INV.NORM(CASUALE();3.60;1.20)<br />

Ogni particella potrà inoltre entrare ad un’altezza h i , misurata rispetto al fondo del<br />

comparto, che può essere selezionata in base alla funzione:<br />

h i = H*CASUALE()<br />

Si assuma ora che il tempo di residenza della particella considerata abbia influenza solo<br />

sulla componente orizzontale della velocità di avanzamento mentre che la velocità di<br />

sedimentazione si mantenga diversamente costante e pari al valore limite, v si . La<br />

particella di diametro D i caratterizzata dalla velocità limite di sedimentazione v si<br />

percorrerà, durante il tempo di residenza θ Hi , uno spazio s i dato da:<br />

si = v si × θHi<br />

Se dunque risulterà che:<br />

si ≥ h i la particella verrà rimossa dal comparto,<br />

mentre se:<br />

s i < h i la particella non verrà rimossa ed uscirà dal comparto con la corrente fluida<br />

effluente.<br />

Utilizzando il Metodo Montecarlo, si può dunque determinare l’efficienza di rimozione,<br />

così come riportato di seguito; nel caso particolare sono stati utilizzati 1000 tentativi.<br />

Detta efficienza potrà essere determinata sia in numero che in peso.<br />

Si può osservare come l’efficienza di rimozione delle particelle risulti:<br />

E% = 79.90% (in numero)<br />

E% = 79.53 (in peso)<br />

Detti valori oscilleranno (le oscillazioni si possono ottenere a mezzo del tasto F9)<br />

piuttosto abbondantemente, dato il piccolo numero di tentativi. Si verifichi il numero di<br />

tentativi che consentono di ottenere una maggiore robustezza del dato.<br />

14


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<strong>Sedimentazione</strong> <strong>libera</strong><br />

15<br />

PROBLEMA 4.4 – 3<br />

<br />

Si valuti l’efficienza globale di separazione del sedimentatore a flusso longitudinale di<br />

cui al Problema 4.4-1, considerando altresì che le particelle siano caratterizzate da una<br />

distribuzione normale dei tempi di residenza con media µ θ = 3.60 [min] e deviazione<br />

standard σ θ = 1.20 [min] il cui effetto influenzi la sola componente longitudinale della<br />

velocità di avanzamento e non la velocità di sedimentazione.<br />

PROBLEMA 4.4 – 4<br />

<br />

La distribuzione dimensionale dei solidi contenuti in un’acqua reflua è stata ricavata da<br />

analisi di laboratorio ed è riportata nella successiva Tabella X.X-X. Si determini la<br />

distribuzione dimensionale teorica che meglio adatta i dati sperimentali e la frazione in<br />

peso rimossa da un bacino di sedimentazione a flusso longitudinale dimensionato per<br />

una velocità di overflow di 4500 [m 3 /m 2. d]. Allo scopo si assumano i seguenti dati:<br />

- Densità del fluido, ρ w (@20°C) = 998.2 [kg/m 3 ];<br />

- Viscosità dinamica del fluido, µ w (@20°C) = 1.002×10 -3 [N . s/m 2 ];<br />

- Fattore di forma, φ = 0.85 [adim.];<br />

- Densità del solido, ρ s (@20°C) = 2600 [kg/m 3 ].<br />

TABELLA X.X-X<br />

Distribuzione dimensionale dei solidi influenti nel sedimentatore a flusso longitudinale.<br />

Diametro, D<br />

[µm]<br />

Trattenuto, T<br />

[%]<br />

Diametro, D<br />

[µm]<br />

Trattenuto, T<br />

[%]<br />

420 45 135 14<br />

300 9 115 10<br />

190 11 95 8<br />

PROBLEMA 4.4 – 5<br />

<br />

Si valuti l’efficienza globale di separazione del sedimentatore a flusso longitudinale di<br />

cui al Problema 4.4-1, assumendo che i solidi in ingresso abbiano una distribuzione<br />

dimensionale monogranulare di diametro D = 200 [µm] e che la distribuzione verticale<br />

delle velocità possa essere espressa dalla seguente relazione:<br />

g ⋅ J ⎛ 1 2 ⎞<br />

v( z ) = ⎜ z ⋅ zm<br />

− z ⎟<br />

ν w ⎝ 2 ⎠<br />

in cui:<br />

g = accelerazione di gravità, 9.81 [m/s 2 ];<br />

J = pendenza piezometrica, [m/m];<br />

v w (@20°C) = viscosità cinematica del fluido, = 1.003×10 -6 [m 2 /s];<br />

z = altezza d’acqua misurata a partire dal fondo della unità di separazione, [m];<br />

z m = altezza d’acqua media nell’unità di separazione, [m].<br />

PROBLEMA 4.4 – 6<br />

<br />

Un sedimentatore a flusso longitudinale presenta un’altezza, H = 2 [m], una lunghezza,


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<strong>Sedimentazione</strong> <strong>libera</strong><br />

L = 10 [m] ed una larghezza, B = 3 [m] e tratta una portata volumetrica, Q = 0.15 [m 3 /s].<br />

ed una velocità media di avanzamento del fluido v w = 0.17 [m/s]. Si consideri ora una<br />

particella di diametro assegnato, D, appartenente ad una distribuzione dimensionale dei<br />

solidi di tipo normale con media µ D = 80 [µm] e deviazione standard, σ D = 8 [µm], che<br />

entra nella sezione di ingresso ad un’altezza h


CORSO DI INGEGNERIA SANITARIA – AMBIENTALE – Prof. Piero Sirini (A.A. 2010-11)<br />

<strong>Sedimentazione</strong> <strong>libera</strong><br />

17<br />

APPENDICE F<br />

PROPRIETÀ FISICHE DELL’ACQUA


TRATTAMENTO DELLE ACQUE REFLUE 18<br />

TABELLA F-1<br />

Proprietà fisiche dell’acqua<br />

Temperatura Peso specifico Densità Modulo di<br />

Elasticità *<br />

Viscosità<br />

Dinamica<br />

Viscosità<br />

Cinematica<br />

Tensione<br />

Superficiale **<br />

Pressione di<br />

Vapore<br />

T<br />

[°C]<br />

γ<br />

[kN/m 3 ]<br />

ρ<br />

[kg/m 3 ]<br />

E/10 6<br />

[kN/m 2 ]<br />

µ×10 3<br />

[N . s/m 2 ]<br />

ν×10 6<br />

[m 2 /s]<br />

σ<br />

[N/m]<br />

p v<br />

[kN/m 2 ]<br />

0 9.805 999.8 1.98 1.781 1.785 0.0765 0.61<br />

5 9.807 1000.0 2.05 1.518 1.519 0.0749 0.87<br />

10 9.804 999.7 2.10 1.307 1.306 0.0742 1.23<br />

15 9.798 999.1 2.15 1.139 1.139 0.0735 1.70<br />

20 9.789 998.2 2.17 1.002 1.003 0.0728 2.34<br />

25 9.777 997.0 2.22 0.890 0.893 0.0720 3.17<br />

30 9.764 995.7 2.25 0.798 0.800 0.0712 4.24<br />

40 9.730 992.2 2.28 0.653 0.658 0.0696 7.38<br />

50 9.698 988.0 2.29 0.547 0.553 0.0679 12.33<br />

60 9.642 983.2 2.28 0.466 0.474 0.0662 19.92<br />

70 9.589 977.8 2.25 0.404 0.413 0.0644 31.16<br />

80 9.530 971.8 2.20 0.354 0.364 0.0626 47.34<br />

90 9.466 965.3 2.14 0.315 0.326 0.0608 70.10<br />

100 9.399 958.4 2.07 0.282 0.294 0.0589 101.33<br />

* Alla pressione atmosferica. ** In contatto con aria<br />

G. Tchobanoglous. E.D. Schroeder: Water Quality

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