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roberta lanfredini - scienzaefilosofia.it

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S&F_n. 2_2009<br />

paesi in via di sviluppo, viene appena accennato. Comprendere meglio questa relazione<br />

sarebbe forse serv<strong>it</strong>o a gettare un fascio di luce sulle pol<strong>it</strong>iche ambientali degli USA<br />

messe in campo una volta fall<strong>it</strong>o il progetto dell’ALCA e perse quelle “guerre lampo” che<br />

avrebbero dovuto riaffermare la loro egemonia nell’estrazione e nella vend<strong>it</strong>a del<br />

petrolio. Affermare l’ecocompatibil<strong>it</strong>à dei biocarburanti significa infatti poter tagliare il<br />

cordone ombelicale che lega le potenze occidentali a partners parzialmente affidabili e<br />

stabili (Nigeria, Sudan, Angola, etc.) o totalmente inaffidabili (Iran, Venezuela, etc.).<br />

Gli spunti forn<strong>it</strong>i da Vandana Shiva in mer<strong>it</strong>o alle problematiche strettamente connesse<br />

all’ecologia e alla sostenibil<strong>it</strong>à sono, tutto sommato, attuali, interessanti e incisivi. Il<br />

giudizio sul testo diviene invece più severo se si pongono sotto la lente d’ingrandimento<br />

le questioni di carattere più specificamente pol<strong>it</strong>ico messe in gioco dall’autrice come<br />

palinsesto al testo stesso. Sono fondamentalmente due i passaggi spinosi in cui<br />

l’esposizione sembra scricchiolare e farsi scivolosa: in primo luogo, è stato già accennato,<br />

c’è nell’autrice un disprezzo per la tecnologia che a tratti muta in un vero e proprio sacro<br />

terrore. Senza voler arrivare agli eccessi futuristi dell’elogio per la veloc<strong>it</strong>à, per il rumore,<br />

per tutto ciò che è artificiale e meccanico, non si può negare il potenziale “volto umano”<br />

della tecnologia. È scontato dire che i macchinari e gli impianti industriali, oltre al loro<br />

denso fumo, portano con loro la possibil<strong>it</strong>à di ridurre la fatica e il tempo impiegato per il<br />

lavoro. La disoccupazione, secondo l’autrice, sarebbe causata dalla sost<strong>it</strong>uzione della<br />

forza dell’uomo con quella delle macchine: «Il lavoro è energia. Due crisi del nostro<br />

tempo sono profondamente collegate: quella climatica e quella dovuta alla<br />

disoccupazione. […] La sost<strong>it</strong>uzione del lavoro dell’uomo con il lavoro delle macchine che<br />

consumano carbonio fossile è uno dei principali contributi all’inquinamento<br />

dell’atmosfera e alla crisi climatica. Riportare il lavoro alle persone e le persone al lavoro<br />

può rappresentare una soluzione significativa per a crisi delle risorse umane e per quella<br />

dovuta alla mutazione climatica» (p. 220), e non da una cattiva e iniqua distribuzione del<br />

lavoro. La Shiva arriva alla conclusione che per vivere meglio, avere tutti un lavoro, basta<br />

smettere di usare il petrolio, utilizzare i cammelli al posto degli scooters e i buoi al posto<br />

delle macchine agricole. Seguendo questo ragionamento potremmo dire, per paradosso,<br />

che per far diminuire la disoccupazione femminile basterebbe smettere di usare<br />

lavastoviglie e lavatrice, e tornare a lavare piatti e ab<strong>it</strong>i per ore lungo i fiumi o nei lavatoi:<br />

di fronte alle mani gonfie e screpolate a sangue delle nostre nonne siamo certi che anche<br />

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