L'essiccazione e la distillazione delle piante aromatiche ed officinali
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Raccolta e Tempo balsamico<br />
Essiccazione - Distil<strong>la</strong>zione<br />
<strong>delle</strong> <strong>piante</strong> <strong>aromatiche</strong> <strong>ed</strong> <strong>officinali</strong><br />
LAORE SARDEGNA<br />
TECNICO: IVO PORCU<br />
1
Tempo Balsamico<br />
• Il Tempo balsamico è il momento migliore per <strong>la</strong> raccolta <strong>delle</strong> specie <strong>aromatiche</strong> in<br />
quanto i costituenti “principi attivi” sono maggiormente contenuti negli organi del<strong>la</strong><br />
pianta. E’ bene che <strong>la</strong> raccolta venga effettuata in caratteristici momenti del<strong>la</strong><br />
giornata e varia a seconda del<strong>la</strong> specie e <strong>delle</strong> parti da raccogliere.<br />
Raccolta degli organi ipogei<br />
• Radici di <strong>piante</strong> annuali: vengono raccolte, in genere, insieme al<strong>la</strong> parte aerea, prima<br />
del<strong>la</strong> fioritura (generalmente in primavera).<br />
• Radici di specie bienni: vengono raccolte dopo <strong>la</strong> caduta <strong>delle</strong> foglie e l’avvizzimento<br />
del fusto, in genere, al<strong>la</strong> fine del 1° anno di vita, nel tardo autunno.<br />
• Radici di specie perenni: vengono raccolte nel tardo autunno, dal 2° fino al 5° anno<br />
di vita, scegliendo radici di qualche anno, in cui si è avuto un accumulo dei principi<br />
attivi, trascurando nel contempo quelle più vecchie spesso legnose e poco attive.<br />
• Radici di alberi e arbusti: vengono raccolte da <strong>piante</strong> che hanno raggiunto il<br />
completo sviluppo.<br />
• Rizomi, tuberi e bulbi: vengono generalmente raccolti da pianta di 2-3 anni, dopo il<br />
disseccamento del<strong>la</strong> parte aerea. Fa eccezione il rizoma di felce maschio (in piena<br />
vegetazione: in estate), <strong>la</strong> valeriana (durante o poco dopo <strong>la</strong> fioritura. I bulbi,<br />
bulbo-tuberi e rizomi da <strong>piante</strong> a fioritura estiva-autunnale, si raccolgono nel<br />
periodo di riposo prima del<strong>la</strong> fioritura e non in primavera.<br />
LAORE SARDEGNA<br />
TECNICO: IVO PORCU<br />
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Tempo Balsamico<br />
La raccolta degli organi ipogei deve essere effettuata secondo <strong>la</strong><br />
seguente metodologia:<br />
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scavare il terreno con strumenti adatti;<br />
fare attenzione a non rompere e ammaccare gli organi;<br />
ricoprire <strong>la</strong> buca prodotta;<br />
eliminare <strong>la</strong> terra attraverso lo scuotimento <strong>ed</strong> il raschiamento<br />
degli organi con l’ausilio di spazzole e stracci;<br />
evitare il <strong>la</strong>vaggio, soprattutto nelle radici contenenti saponine e<br />
mucil<strong>la</strong>gini; il <strong>la</strong>vaggio deve essere limitato a casi partico<strong>la</strong>ri<br />
(terreni argillosi o fangosi);<br />
eliminare, con appositi tagli, barbe, radichette, base dei fusti (al di<br />
sopra del colletto), gemme, parti guaste o alterate.<br />
scegliere gli esemp<strong>la</strong>ri migliori, più sani e flessibili;<br />
preparare il materiale per l’essiccazione (es. taglio longitudinale<br />
dei materiali più grossi).<br />
LAORE SARDEGNA<br />
TECNICO: IVO PORCU<br />
3
Tempo Balsamico<br />
Raccolta degli organi epigei<br />
Turioni: (es. asparago, rusco), vengono raccolti ancora teneri, prima che<br />
compaiano le fibre legnose.<br />
Gemme: (es. pino, pioppo), vengono raccolte in prossimità del<strong>la</strong> schiusura.<br />
Piante erbacee: vengono in genere raccolte all’inizio del<strong>la</strong> fioritura, allorchè si<br />
raggiunge il completo stadio vegetativo. Alcune si raccolgono prima del<strong>la</strong><br />
fioritura (melissa, parietaria), altre in frutto (erba morel<strong>la</strong>). Le erbe si<br />
raccolgono in giornate belle <strong>ed</strong> asciutte, prive di rugiada, si recidono, m<strong>ed</strong>iante<br />
falcetto o coltello curvo, alcuni centimetri dal suolo, si privano <strong>delle</strong> zone<br />
indurite, dei rami troppi grossi, <strong>delle</strong> foglie secche o ingiallite o ma<strong>la</strong>te, nonché<br />
<strong>delle</strong> parti intaccate. Si trasportano in ceste, disposti in mazzi, senza pressare<br />
il materiale.<br />
Fusti: <strong>la</strong> raccolta è limitata quasi esclusivamente al fusto del<strong>la</strong> dulcamara, che<br />
viene raccolto dopo il 2°-3° anno, dal<strong>la</strong> primavera a tutto l’autunno, anche dopo<br />
<strong>la</strong> caduta <strong>delle</strong> foglie.<br />
Cortecce: (di rami e radici) – per le <strong>piante</strong> di quercia, sambuco, dafne,<br />
melograno, al<strong>la</strong> ripresa vegetativa visto che in primavera <strong>la</strong> pianta è ricca di<br />
linfa e con cellule partico<strong>la</strong>rmente turgide e quindi di facile decorticazione. Va<br />
effettuata con coltelli di osso o acciaio inox, evitando quelli in ferro, che<br />
reagendo con i tannini del<strong>la</strong> corteccia, danno luogo all’annerimento dei tessuti.<br />
LAORE SARDEGNA<br />
TECNICO: IVO PORCU<br />
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Tempo Balsamico<br />
Raccolta degli organi epigei<br />
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Foglie: vengono in genere raccolte quando i fiori stanno per spuntare o<br />
quando questi sono appena abbozzati. Per alcune specie come <strong>la</strong> melissa si<br />
preferisce anticipare <strong>la</strong> raccolta sino ad un mese prima del<strong>la</strong> fioritura, in<br />
altre come <strong>la</strong> malva, sia spetta che termini <strong>la</strong> fioritura. Dall’eucalipto si<br />
raccolgono le foglie falciformi, che risultano più <strong>aromatiche</strong>. I rametti<br />
fogliati si raccolgono in primavera ad esempio il rosmarino. Le foglie devono<br />
essere raccolte in giornate asciutte, per evitare che fermentino <strong>ed</strong><br />
anneriscano.<br />
Fiori: <strong>la</strong> raccolta dei fiori avviene in genere all’inizio o poco prima dell’antesi,<br />
comunque prima che questi vengano fecondati. Alcuni fiori devono essere<br />
raccolti in boccio per vari motivi: 1 - non perdere il profumo (arancio, rosa);<br />
2 – evitare <strong>la</strong> disorganizzazione da post-maturazione (biancospini, capolini di<br />
composite); 3 – evitare una degradazione dei principi attivi desiderati.<br />
Sommità fiorite: (parte terminale dei rametti fogliati con infiorescenze e<br />
fiori) – in genere si raccolgono all’epoca del<strong>la</strong> fioritura in cui le foglie<br />
contengono gli stessi principi attivi o le essenze contenute nei fiori (es.<br />
<strong>la</strong>biate) <strong>ed</strong> anzi il loro contenuto aumenta con <strong>la</strong> fioritura.<br />
LAORE SARDEGNA<br />
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Tempo Balsamico<br />
Raccolta degli organi epigei<br />
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Frutti: i frutti secchi deiscenti si raccolgono a maturità completa, cioè<br />
a completo sviluppo del pericarpo e dei semi. Per questo ci si basa sul<br />
partico<strong>la</strong>re colore che tipicamente distingue il frutto maturo. I frutti<br />
indeiscenti vengono raccolti in epoche diverse a seconda del<strong>la</strong> zona in<br />
cui sono concentrati i principi attivi; per esempio nelle ombrellifere in<br />
cui in genere interessa il pericarpo e non tanto il seme, si raccolgono<br />
prima del<strong>la</strong> completa maturazione no essiccazione. I frutti carnosi che<br />
continuano a maturare anche dopo distaccati dal<strong>la</strong> pianta, si raccolgono<br />
immaturi. I frutti che devono essere utilizzati o essiccati subito, si<br />
raccolgono completamente maturi.<br />
Semi: i semi dei frutti secchi vengono raccolti quando i frutti sono<br />
completamente maturi; i semi molto piccoli non si raccolgono<br />
iso<strong>la</strong>tamente, ma insieme ai rametti dell’infiorescenza che vengono<br />
essiccati naturalmente in modo che si abbia il distacco m<strong>ed</strong>iante<br />
battitura o trebbiatura. Attraverso apposita setacciatura vengono<br />
ripuliti dal materiale estraneo.<br />
LAORE SARDEGNA<br />
TECNICO: IVO PORCU<br />
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Tempo Balsamico<br />
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La raccolta degli organi epigei deve essere effettuata secondo <strong>la</strong> seguente<br />
metodologia:<br />
Può essere effettuata in qualsiasi tempo <strong>ed</strong> in qualsiasi ora del<strong>la</strong> giornata<br />
anche se è sicuramente consigliabile evitare quando il terreno è bagnato.<br />
Evitare <strong>la</strong> raccolta di esemp<strong>la</strong>ri o parti guaste, ammuffite, marcescenti,<br />
avvizzite e ma<strong>la</strong>te in genere.<br />
La parti erbacee devono essere deposte in ceste, in sacchi (traspiranti),<br />
senza pressare.<br />
I rizomi e le cortecce <strong>ed</strong> i semi, <strong>ed</strong> in generale il materiale meno delicato,<br />
possono essere deposti anche in sacche di te<strong>la</strong>.<br />
In generale è bene evitare sacchi di p<strong>la</strong>stica per favorire <strong>la</strong> traspirazione<br />
<strong>delle</strong> biomasse fresche.<br />
Le varie specie e le varie parti raccolte vanno ben separate e distinte.<br />
Contrassegnare subito <strong>la</strong> specie raccolta con cartellini identificativi: specie,<br />
parte raccolta, luogo, data, ora, località o ambiente di raccolta.<br />
Limitare i fenomeni fermentativi <strong>delle</strong> biomasse fresche raccolte, evitando<br />
pressature nei recipienti di raccolta.<br />
Ripulire e fare <strong>la</strong> cernita del materiale raccolto, e provv<strong>ed</strong>ere subito<br />
all’essiccazione o al<strong>la</strong> distil<strong>la</strong>zione <strong>delle</strong> specie <strong>aromatiche</strong>.<br />
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Mese<br />
Gennaio<br />
Febbraio<br />
Marzo<br />
Aprile<br />
Maggio<br />
Tempo Balsamico<br />
Bergamotto<br />
LAORE SARDEGNA<br />
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Pianta<br />
Abete bianco, Abete rosso, Carrubo, Cipresso, Lichene<br />
is<strong>la</strong>ndico.<br />
Asparago, Borsa di pastore, Bosso, Cappero, Fumaria,<br />
Genziana, Nocciolo, Olivo, Olmo, Pesco, Pino silvestre,<br />
Pioppo, Prugno, Quercia, Salice rosso, Vio<strong>la</strong> mammo<strong>la</strong>.<br />
Acero, Agrifoglio, Ai<strong>la</strong>nto, Betonica, Betul<strong>la</strong>, Biancospino,<br />
Calendu<strong>la</strong>, Carciofo, Castagno, Centocchio, Crescione,<br />
Ef<strong>ed</strong>ra, Fito<strong>la</strong>cca, Frago<strong>la</strong>, Frango<strong>la</strong>, Frassino, Lentisco,<br />
Manna, Mentastro, Noce, Ontano, Ortica, Rovo, Salice<br />
bianco, Tamerici, Tarassaco, Tiglio, Valeriana, Vio<strong>la</strong> del<br />
pensiero.<br />
Acetosa, Aglio orsino, Altea, Arancio amaro, Asperu<strong>la</strong>,<br />
Bago<strong>la</strong>ro, Camomil<strong>la</strong>, Celidonia, Ciliegio, Cineraria, Edera,<br />
Erba Roberta, Erba ruggine, Finocchio marino, Fiordaliso,<br />
Malvone, Prezzemolo, Rosa canina, Sambuco.<br />
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Tempo Balsamico<br />
Mese<br />
Giugno<br />
Luglio<br />
LAORE SARDEGNA<br />
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Pianta<br />
Agrimonia, Amarena, Avena, Bocca di leone, Borragine,<br />
Cam<strong>ed</strong>rio, Caprifoglio, Cardo ben<strong>ed</strong>etto, Dragoncello,<br />
Erisimo, Eucalipto, Frago<strong>la</strong>, Lampone, Malva comune,<br />
Malva silvestre, Margherita, Millefoglio, Mirtillo, Mirto,<br />
Nepetel<strong>la</strong>, Ortica bianca, Parietaria, Pervinca, Pesco, Menta<br />
puleggio, Rosmarino, Ruta, Salvia, Timo, Verbasco,<br />
Veronica, Vulneraria.<br />
Achillea moscata, Alchemil<strong>la</strong>, Alloro, Altea, Arancio dolce,<br />
Arnica, Artemisia, Assenzio, Bardana, Basilico, Betonica,<br />
Bistorta, Capelvenere, Carciofo, Cardo mariano, Carota,<br />
Centaurea minore, Cetriolo, Cicoria, Coda cavallina,<br />
Corbezzolo, Corniolo, Cotogno, Cumino dei prati, Edera,<br />
Elicriso, Eufrasia, Farfara, Frassino, Genepì, Genzianel<strong>la</strong>,<br />
Iperico, Issopo, Lavanda, Marrubio, Meliloto, Melissa,<br />
Menta piperita, Mentastro, Mentone, Mugo, Origano,<br />
Pimpinel<strong>la</strong>, Salvia desoleana, Salvia sc<strong>la</strong>rea, Santolina,<br />
Tiglio, Verbena.<br />
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Mese<br />
Tempo Balsamico<br />
LAORE SARDEGNA<br />
TECNICO: IVO PORCU<br />
Pianta<br />
Agosto Aglio, Alchechengi, Anice verde, Carrubo, Cipol<strong>la</strong>,<br />
Coriandolo, Finocchio, Fito<strong>la</strong>cca, Giaggiolo, Girasole,<br />
Luppolo, Maggiorana, Mirtillo, Nocciolo, Noce, Olmaria,<br />
Peperoncino, Piantaggine, Prezzemolo, Prugni, Psillio,<br />
Santoreggia, S<strong>ed</strong>ano, Uva ursina, Vite.<br />
Settembre Aneto, Angelica selvatica, Arnica, Bistorta, Ca<strong>la</strong>mo<br />
aromatico, Calendu<strong>la</strong>, Cappero, C<strong>ed</strong>rina, Cicoria, Ginepro<br />
rosso, Nigel<strong>la</strong>, Ortica, Pungitopo, Quercia, Rosa canina,<br />
Rovo, Tamerici, Tarassaco, Valeriana.<br />
Ottobre Acetosa, Altea, Asfodelo, Asparago, Bardana, Borsa di<br />
pastore, Carlina, Carota, Corniolo, Crespino, Enu<strong>la</strong>, Erba<br />
ruggine, Genziana, Ginepro comune, Giuggiolo, Limone,<br />
Liquirizia, Malva silvestre, Valreriana rossa, Vulneraria,<br />
Zafferano.<br />
Novembre<br />
Dicembre<br />
Agrifoglio, Alloro, Finocchio, Nespolo, Olmo.<br />
Arancio amaro, Arancio dolce.<br />
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Essiccazione<br />
• L’essiccazione è il trattamento attraverso il quale viene eliminata<br />
gran parte del contenuto acquoso <strong>delle</strong> <strong>piante</strong>, o di una sua parte,<br />
in modo da bloccarne <strong>la</strong> composizione chimica e le proprietà<br />
farmacologiche connesse, imp<strong>ed</strong>endone l’attività enzimatica,<br />
permettendo quindi <strong>la</strong> trasformazione del<strong>la</strong> pianta in droga;<br />
• Attraverso l’essiccazione si evitano fermentazioni, gli<br />
ammuffimenti, e le variazioni di colore <strong>ed</strong> organolettiche (odore<br />
e sapore), che coinvolgono <strong>la</strong> droga;<br />
• L’essiccazione è tanto migliore quanto più è completa, rapida <strong>ed</strong><br />
eseguita a temperature quanto più contenute. Si è solititi<br />
pertanto consigliare di non superare i 40° C e completare<br />
l’operazione in 5-10 giorni;<br />
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Essiccazione<br />
• Le modificazioni fondamentali che si hanno a seguito del processo di<br />
essiccazione sono:<br />
• A) perdita di peso: varia a seconda del contenuto acquoso del<strong>la</strong><br />
pianta; in genere <strong>la</strong> droga fresca si riduce in quel<strong>la</strong> secca al 20-25%<br />
(1/4 - 1/5) del peso iniziale. Si ha maggior perdita nei petali, e poi in<br />
successione: foglie, fusti erbacei, radici, rizomi, cortecce e semi.<br />
• B) variazione del<strong>la</strong> colorazione: in genere si verificano <strong>delle</strong><br />
decolorazioni per cui spesso i fiori diventano giallicci, le foglie<br />
grigiastre, gli organi contenenti tannini ossidando imbruniscono o<br />
diventano rossicci;<br />
• C) variazione dell’odore: in genere l’odore si affievolisce, soprattutto<br />
nelle specie <strong>aromatiche</strong>, a volte diventa più intenso o compare un<br />
profumo (es. valeriana, vaniglia), a volte si modifica (es. meliloto).<br />
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Essiccazione<br />
• L’essiccazione dei prodotti è un processo<br />
piuttosto complesso, in sintesi:<br />
l’aria entra nel prodotto ad una temperatura<br />
superiore a quel<strong>la</strong> del prodotto stesso e con basso<br />
contenuto di umidità;<br />
durante il passaggio nel<strong>la</strong> biomassa c<strong>ed</strong>e calore<br />
<strong>ed</strong> assorbe acqua uscendo così a temperatura<br />
inferiore, teoricamente a quel<strong>la</strong> di saturazione<br />
(umidità pari al 100%).<br />
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Essiccazione<br />
• Su queste considerazioni di carattere generale, si può<br />
effettuare un dimensionamento di massima di un<br />
impianto di essiccazione o, meglio, verificare <strong>la</strong><br />
rispondenza dell’impianto stesso (in termini termo -<br />
tecnici <strong>ed</strong> operativi) alle esigenze aziendali, calco<strong>la</strong>ndo:<br />
La quantità di acqua da asportare<br />
<strong>la</strong> quantità di calore necessario per <strong>la</strong> vaporizzazione<br />
dell’acqua presente nel prodotto<br />
<strong>la</strong> conseguente quantità d’aria necessaria<br />
le caratteristiche del venti<strong>la</strong>tore<br />
le caratteristiche dello scambiatore di calore.<br />
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Essiccazione<br />
• L’essiccazione può essere effettuata o sfruttando <strong>la</strong><br />
temperatura ambientale, oppure quel<strong>la</strong> artificiale. Si<br />
distingue pertanto:<br />
• effettuata a calore naturale:<br />
effettuata al sole (parziale – totale);<br />
effettuata all’ombra (all’aperto – in ambienti aerati).<br />
• effettuata a calore artificiale:<br />
tradizionale (stufe, essiccatoi);<br />
liofilizzazione.<br />
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Essiccazione<br />
• In ogni caso il materiale da essiccare va sempre disteso in<br />
strati sottili su superfici adatte: so<strong>la</strong>i, te<strong>la</strong>i, cannucci, reti in<br />
p<strong>la</strong>stica, stuoie, <strong>ed</strong> altro ancora, che possono essere disposte<br />
anche su più piani sovrapposti (se all’ombra) oppure in<br />
mazzetti.<br />
Resa<br />
• Con l’essiccamento si ha una notevole perdita di peso che<br />
varia principalmente a seconda del<strong>la</strong> parte essiccata del<br />
vegetale. Così con i petali, contenendo l’80-90% d’acqua,<br />
danno un rendimento del 10-12%, mentre all’estremo<br />
opposto abbiamo le cortecce che rendono il 50-605 <strong>ed</strong> i<br />
semi con l’80-90%.<br />
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Essiccazione naturale al sole<br />
• L’essiccazione naturale al sole di tipo totale si applica ai<br />
frutti carnosi (fichi, uva, ecc.), funghi, semi, cortecce <strong>ed</strong><br />
organi sotterranei (radici, rizomi, tuberi, alcuni bulbi), a volte<br />
anche ai fiori (in questo caso si ricoprono con un foglio di<br />
carta per evitare i raggi diretti del sole). Non si applica sulle<br />
parti erbacee (foglie, fusti);<br />
• L’essiccazione parziale: tecnica più frequente, per poi<br />
proseguir<strong>la</strong> all’ombra; in questo caso l’essiccamento è più<br />
rapido. Nel periodo estivo e per le parti di pianta delicate<br />
l’esposizione al sole deve essere brevissima, per evitare<br />
modificazioni dei principi attivi e decolorazioni.<br />
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Essiccazione naturale all’ombra<br />
E’ praticata nel<strong>la</strong> stagione estiva, nelle regioni a clima caldo<br />
asciutto;<br />
• Il materiale disteso su strati sottili, <strong>la</strong> notte va ricoperto, per<br />
evitare che l’umidità notturna possa compromettere o<br />
allungare l’essiccazione;<br />
• Questa pratica va effettuata in ambienti aerati, dotati di<br />
aperture rego<strong>la</strong>bili;<br />
• Gli ambienti più adatti sono i granai, so<strong>la</strong>i, capannoni e<br />
simili, esposti possibilmente a Sud o Est;<br />
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Essiccazione a calore<br />
artificiale<br />
• Disidratazione: è <strong>la</strong> pratica che consente l’essiccazione<br />
dell’erba fresca (75-80% di umidità) ponendo<strong>la</strong> a contatto<br />
con aria fortemente riscaldata;<br />
• Essiccazione: l’essiccazione a calore artificiale viene<br />
effettuata in forni, stufe, essiccatoi o locali ad aria<br />
condizionata, muniti di una sorgente artificiale di calore<br />
control<strong>la</strong>to e rego<strong>la</strong>bile, oltre ad un sistema di<br />
venti<strong>la</strong>zione, per rinnovare l’aria riscaldata;<br />
• L’essiccazione inizia a 20-25° C. per poi essere portata<br />
sino a 35-40°C., evitando di cuocere le erbe con<br />
temperature superiori, ad eccezione <strong>delle</strong> radici di<br />
genziana o di china in cui su può arrivare a 60-80°C.<br />
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Essiccazione attraverso<br />
<strong>la</strong> deumidificazione<br />
“Sistema di essiccazione che condiziona l’ambiente di essiccazione<br />
anziché il prodotto”<br />
(con questo sistema si producono ottime qualità di essiccati )<br />
• l’azienda deve disporre di un locale possibilmente non umido che possa essere<br />
iso<strong>la</strong>to il più possibile con l’ambiente esterno per quanto riguarda gli scambi di<br />
aria;<br />
• le <strong>piante</strong> da essiccare vengono disposte in strato sottile (10-12 cm) su graticci;<br />
• quantitativo di prodotto caricabile per m2 di graticcio, non può superare 3-4 kg/m2;<br />
• il deumidificatore deve avere le seguenti caratteristiche: potenzialità (litri/24 ore)<br />
in condizioni ideali di funzionamento. M3 di aria trattata in un ora <strong>ed</strong> indicazione<br />
<strong>delle</strong> dimensioni in m3 per il quale il deumidificatore è consigliato. Range ideale di<br />
funzionamento: temperatura 6-12 ° C (max 32° C). Umidità minima 30-40%.<br />
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Stabilizzazione<br />
• I tre tipi di essiccazione visti, avvengono a temperature<br />
che variano dai 30 ai 60° C.. Tali temperature non sono<br />
sufficienti a denaturare gli enzimi, che quindi vengono<br />
inibiti temporaneamente.<br />
• Con questa tecnica si devono inibire gli enzimi, il metodo<br />
più usato è quello di P. Goris, che sfrutta i valori<br />
dell’alcool etilico. La droga viene posta in autoc<strong>la</strong>ve dove<br />
vengono immessi i vapori di etanolo prodotti da una<br />
caldaia e <strong>la</strong>sciata per 1-5 minuti, a seconda del materiale<br />
da stabilizzare.<br />
• Dopo di che le droghe vegetali vengono seccate ad aria<br />
calda <strong>ed</strong> imbal<strong>la</strong>te.<br />
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Liofilizzazione<br />
• Si tratta di una ultraessiccazione sotto alto vuoto, previa<br />
frantumazione e possibilmente polverizzazione per<br />
macinazione <strong>delle</strong> biomasse, in partico<strong>la</strong>ri condizioni di<br />
temperatura (basse) e previo conge<strong>la</strong>mento (surge<strong>la</strong>to).<br />
• L’acqua presente, extra <strong>ed</strong> intracellu<strong>la</strong>re, viene eliminata per<br />
sublimazione, passando dallo stato di ghiaccio a quello di<br />
vapore.<br />
• Il materiale liofilizzato, si conserva in contenitori ermetici, e<br />
può durare anni.<br />
• E’ un prodotto solubilissimo nell’acqua, facilmente utilizzabile<br />
nei preparati galenici.<br />
• E’ sicuramente il sistema migliore di conservazione, unico<br />
inconveniente è dato dall’alto costo energetico.<br />
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Surge<strong>la</strong>zione<br />
• E’ riservata a quelle droghe che con il calore anche<br />
moderato perdono i principi attivi. Il metodo è assai<br />
poco utile nel commercio al minuto, mentre è<br />
vantaggioso per le grandi industrie.<br />
• La droga viene rapidamente raffr<strong>ed</strong>data a -30° C., e<br />
conservata poi a –20° C., in contenitori impermeabili<br />
per evitare <strong>la</strong> sublimazione dell’acqua.<br />
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Essiccazione<br />
• L’essiccazione quindi è una pratica molto importante per<br />
assicurare una migliore presentazione del prodotto<br />
erboristico, e di conseguenza ottenere un maggior valore<br />
aggiunto per il produttore agricolo.<br />
• Richi<strong>ed</strong>e sempre un’attenzione partico<strong>la</strong>re, attrezzature<br />
idonee e tanta esperienza nel settore specifico.<br />
• Inoltre tale operazione rappresenta un’utilità per<br />
l’acquirente, in quanto facilita lo stoccaggio e meglio<br />
risponde alle esigenze dell’industria estrattiva.<br />
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Impiantistica <strong>ed</strong> attrezzature<br />
per l’essiccazione<br />
Essiccazione ad armadio,<br />
<strong>la</strong>vorazione essiccato,<br />
certificazione<br />
confezionamento.<br />
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Impiantistica <strong>ed</strong> attrezzature<br />
per l’essiccazione<br />
Impianto di<br />
essiccazione a<br />
cabina, con<br />
deumidificazione.<br />
Impianto di essiccazione a cabina con<br />
carrelli grigliati che consentono rapidi<br />
tempi di carico e scarico.<br />
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Impiantistica <strong>ed</strong> attrezzature<br />
per l’essiccazione<br />
Taglierina a ghigliottina<br />
Per <strong>la</strong> preparazione del taglio tisana. Per ottenere prodotti a<br />
dimensione variabile si usa <strong>la</strong> taglierina a taglio incrociato.<br />
Richiesto dall’industrie aromatico - essenziere e farmaceutiche.<br />
Taglio: 1- 3 cm<br />
Droga contenente <strong>la</strong><br />
polvere derivante dal<br />
taglio<br />
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Impiantistica <strong>ed</strong> attrezzature<br />
per l’essiccazione<br />
Vaglio oscil<strong>la</strong>nte sovrapposto<br />
Per <strong>la</strong> setacciatura e <strong>la</strong> calibratura <strong>delle</strong> droghe secche<br />
e per l’eliminazione dei corpi estranei.<br />
Normalmente abbinato ad impianto per aspirazione polveri.<br />
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Impiantistica <strong>ed</strong> attrezzature<br />
per l’essiccazione<br />
Setaccio<br />
Per <strong>la</strong> setacciatura e <strong>la</strong> calibratura <strong>delle</strong> droghe secche<br />
e per l’eliminazione dei corpi estranei.<br />
Normalmente abbinato ad impianto per aspirazione polveri.<br />
LAORE SARDEGNA<br />
TECNICO: IVO PORCU<br />
29
Impiantistica <strong>ed</strong> attrezzature<br />
per l’essiccazione<br />
Mulino per polveri<br />
Per ridurre <strong>la</strong> droga secca in polvere, molto richiesta dall’industria<br />
farmaceutica per <strong>la</strong> preparazione di compresse, ecc.<br />
LAORE SARDEGNA<br />
TECNICO: IVO PORCU<br />
30
Impiantistica <strong>ed</strong> attrezzature<br />
per l’essiccazione<br />
Confezionamento e stoccaggio<br />
LAORE SARDEGNA<br />
TECNICO: IVO PORCU<br />
31
La Distil<strong>la</strong>zione <strong>delle</strong> erbe <strong>officinali</strong><br />
Le leggi fisiche e chimiche che rego<strong>la</strong>no <strong>la</strong> distil<strong>la</strong>zione di <strong>piante</strong> <strong>ed</strong> erbe <strong>aromatiche</strong> od<br />
<strong>officinali</strong> o parte di esse sono le stesse valide per quelle dei liquidi alcolici. In questo<br />
caso <strong>la</strong> separazione non avviene fra acqua <strong>ed</strong> alcool bensì fra acqua e oli essenziali (o<br />
essenze) contenuti nei vegetali.<br />
Cosa stabilisce <strong>la</strong> legge<br />
In Italia l'uso degli apparecchi di distil<strong>la</strong>zione è rego<strong>la</strong>to, dal punto di vista fiscale, da<br />
una serie di norme ben precise che tendono a control<strong>la</strong>re <strong>la</strong> produzione, tra l'altro, dei<br />
liquidi alcolici sui quali, come è noto, vengono applicate <strong>delle</strong> imposte di fabbricazione.<br />
La materia è rego<strong>la</strong>mentata dal Reggio Decreto n° 762 del 25.11.1909 il quale, all'art. 1,<br />
stabilisce, fra l'altro, che chiunque detenga o intende costruire apparecchi atti al<strong>la</strong><br />
distil<strong>la</strong>zione, rettificazione o trasformazione degli spiriti o al<strong>la</strong> concentrazione dei vini e<br />
liquidi alcolici deve farne denuncia all'UTIF. Esso esonera da tale obbligo solo i pubblici<br />
scientifici per distil<strong>la</strong>tori di capacità inferiore ai 20 litri, adoperati esclusivamente a scopi<br />
scientifici. Tuttavia con una circo<strong>la</strong>re del 09.09.1925, per motivi pratici legati al controllo<br />
sul<strong>la</strong> fabbricazione, si consente che siano esenti dal<strong>la</strong> osservanza e dall'obbligo di<br />
denuncia i detentori dei piccoli apparecchi di vetro o in metallo, dotati di caldaia di<br />
capacità inferiore ai 3 litri, destinati ad usi diversi dal<strong>la</strong> fabbricazione degli spiriti.<br />
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32
La Distil<strong>la</strong>zione <strong>delle</strong> erbe <strong>officinali</strong><br />
A<strong>la</strong>mbicco a fuoco diretto.<br />
Provoca idrolisi e bruciatura<br />
degli oli essenziali.<br />
Cosa si estrae<br />
Sono molte le <strong>piante</strong> che contengono, in diversa quantità oli<br />
essenziali. Sono liquidi mobili o vischiosi, più o meno vo<strong>la</strong>tili, costituiti<br />
da mesco<strong>la</strong>nze di composti terpenici, molto variabili da specie all'altra.<br />
Ad essi si deve il profumo dei fiori e di altre parti del<strong>la</strong> pianta.<br />
Gli oli essenziali sono prodotti dalle <strong>piante</strong> e raccolti all'interno di<br />
partico<strong>la</strong>ri organelli contenuti nelle cellule vegetali detti vacuoli. La<br />
liberazione del profumo avviene in genere dopo l'essiccamento o lo<br />
spezzettamento o lo schiacciamento, operazioni che favoriscono <strong>la</strong><br />
rottura <strong>delle</strong> pareti del<strong>la</strong> cellu<strong>la</strong> e dei vacuoli con <strong>la</strong> conseguente<br />
fuoriuscita <strong>delle</strong> sostanze in esse contenute.<br />
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33
La Distil<strong>la</strong>zione <strong>delle</strong> erbe <strong>officinali</strong><br />
Essenza (olio essenziale)<br />
Con questo termine si definisce generalmente i principi attivi contenuti<br />
nei vegetali, che si possono ricavare per distil<strong>la</strong>zione. Queste sostanze<br />
sono vo<strong>la</strong>tali cioè tendono con molta facilità a passare allo stato<br />
gassoso. Nelle <strong>piante</strong> le cellule che li immagazzinano possono trovarsi<br />
un pò in tutte le parti: nei fiori, ma anche nelle foglie, nelle gemme, nei<br />
semi, nei frutti e persino nel legno e nelle radici. Attualmente il metodo<br />
che consente di ottenere un prodotto di qualità è <strong>la</strong> distil<strong>la</strong>zione in<br />
corrente di vapore. La materia vegetale da distil<strong>la</strong>re c<strong>ed</strong>e al vapore le<br />
sue sostanze vo<strong>la</strong>tili che, dopo <strong>la</strong> refrigerazione, si separano di nuovo e<br />
possono essere raccolte in preziose goccioline: gli olii essenziali.<br />
Nell'acqua di distil<strong>la</strong>zione rimane una picco<strong>la</strong> parte di estratto che, come<br />
sottoprodotto del<strong>la</strong> distil<strong>la</strong>zione, viene utilizzato come acqua aromatica.<br />
Gli usi degli oli essenziali sono in : Fitocosmesi, Aromaterapia,<br />
Profumeria, Fitoterapia, Alimentare.<br />
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La Distil<strong>la</strong>zione <strong>delle</strong> erbe <strong>officinali</strong><br />
TECNICHE DI ESTRAZIONE<br />
Le uniche tecniche di estrazione che danno prodotti adatti e consentiti dal<strong>la</strong> legge<br />
per un uso terapeutico sono <strong>la</strong> spremitura e <strong>la</strong> distil<strong>la</strong>zione in corrente di vapore.<br />
Nell'industria cosmetica e per <strong>la</strong> preparazione dei profumi si utilizzano oggi in <strong>la</strong>rga<br />
misura essenze estratte dai vegetali con l'impiego dei solventi vo<strong>la</strong>tili, in seguito a<br />
loro volta distil<strong>la</strong>ti.<br />
Spremitura o pressatura<br />
E' il metodo che si adotta per ottenere gli oli essenziali contenuti nel<strong>la</strong> scorza degli<br />
agrumi. Un tempo eseguita manualmente, questa operazione è oggi affidata ad<br />
apposite macchine (presse idrauliche - torchi), che estraggono contemporaneamente<br />
il succo dai frutti, e l'essenza dalle scorze.<br />
Torchi inox: Qualunque preparato erboristico che prev<strong>ed</strong>a l'infusione <strong>delle</strong> erbe in<br />
solventi (acqua, alcool, ecc.) necessita al<strong>la</strong> fine <strong>la</strong> spremitura <strong>delle</strong> <strong>piante</strong>, in<br />
quanto <strong>la</strong> parte di solvente imbevuta nelle fibre è <strong>la</strong> più ricca di principi attivi. Allo<br />
stesso modo però dobbiamo evitare che il prodotto che noi otteniamo venga<br />
inquinato da materiali non idonei (vernici, ferro, ecc.), ecco perchè si dovrebbe<br />
usare il torchio in acciaio inox, anche per <strong>la</strong> facilità di pulizia del torchio in tutte le<br />
sue parti.<br />
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35
La Distil<strong>la</strong>zione <strong>delle</strong> erbe <strong>officinali</strong><br />
LA QUALITA' DEGLI OLI ESSENZIALI<br />
La qualità è tra i requisiti più importanti negli oli essenziali.<br />
Un altro, aspetto importante è legato al ciclo vitale del<strong>la</strong> pianta, per cui si par<strong>la</strong> di<br />
momento balsamico, che sta ad indicare il periodo di massima concentrazione<br />
dei principi odorosi. Questo momento balsamico può variare in re<strong>la</strong>zione alle<br />
diverse parti del<strong>la</strong> pianta (le foglie e i fiori, per esempio) o a seconda dell'ora del<br />
giorno. E' buona norma raccogliere le parti del<strong>la</strong> pianta da distil<strong>la</strong>re alle prime ore<br />
del giorno evitando le giornate molto umide e piovose.<br />
Deterpinazione degli oli essenziali<br />
Una volta prodotte le essenze, non tutte si possono utilizzare allo stato grezzo,<br />
perchè maleodoranti e volte addirittura contenenti sostanze tossiche. E' dunque<br />
essenziale per quanto costoso, proc<strong>ed</strong>ere a una purificazione per alcuni oli, che<br />
miri a ottenere prodotti stabili, più concentrati, meglio conservabili, soprattutto che<br />
non contengano sostanze irritanti o aggressive come i terpeni, m<strong>ed</strong>iante <strong>la</strong><br />
deterpinazione.La maggiore o minore accuratezza del<strong>la</strong> purificazione influisce sul<strong>la</strong><br />
qualità e quindi sul prezzo dell'essenza, anche perchè nel corso del<strong>la</strong> <strong>la</strong>vorazione<br />
si perdono consistenti quantità di olio grezzo. In linea di massima è bene diffidare<br />
dei prodotti a prezzo troppo basso.<br />
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La Distil<strong>la</strong>zione <strong>delle</strong> erbe <strong>officinali</strong><br />
Test di qualità degli oli essenziali<br />
Per verificare <strong>la</strong> buona qualità di un olio essenziale si eseguono vari tipi di test.<br />
Quelli organolettici, che si affidano cioè a percezione dei sensi (aspetto, colore, e<br />
soprattutto odore), possono in qualche misura essere effettuati anche dal<br />
consumatore. Un modo molto empirico ma efficace di assicurarsi l'olio "giusto" è<br />
quello di non consumare del tutto <strong>la</strong> confezione di un prodotto sperimentato come<br />
buono e servirsene come, campione, per confronto, al momento del nuovo<br />
acquisto.<br />
I test fisici (densità, solubilità in alcol, indice di rifrazione, ecc.) e quelli chimici<br />
(titolo dei principali costituenti, indice di acidità, ricerca di sostanze estranee,<br />
ecc.)sono invece di competenza specialistica, che vi ricorre il produttore<br />
veramente affidabile.<br />
Conservazione oli essenziali<br />
Il calore, <strong>la</strong> luce, l'aria e l'umidità possono compromettere <strong>la</strong> qualità <strong>delle</strong> essenze.<br />
E' dunque necessario conservarle in recipienti in vetro scuro ermeticamente chiusi<br />
e in un ambiente fresco e asciutto.<br />
LAORE SARDEGNA<br />
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La Distil<strong>la</strong>zione <strong>delle</strong> erbe <strong>officinali</strong><br />
Distil<strong>la</strong>zione in corrente di vapore<br />
I distil<strong>la</strong>tori in acciaio Inox sono studiati appositamente per l'estrazione di oli<br />
essenziali dalle <strong>piante</strong> <strong>officinali</strong>.<br />
Essi funzionano sfruttando il principio del<strong>la</strong> distil<strong>la</strong>zione in corrente di vapore e del<br />
recupero <strong>delle</strong> acque <strong>aromatiche</strong> per dare <strong>la</strong> massima resa in oli essenziali.<br />
I distil<strong>la</strong>tori sono composti da:<br />
- produzione di vapore (caldaia a bassa pressione a gas o a gasolio);<br />
- a<strong>la</strong>mbicco in acciaio inox per il contenimento <strong>delle</strong> <strong>piante</strong> <strong>officinali</strong> (completo di<br />
al<strong>la</strong>cci in acciaio inox per l’entrata del vapore, degli spurghi e di un organo per<br />
l’espansione dello stesso vapore);<br />
- cestello in acciaio inox per <strong>la</strong> preparazione <strong>delle</strong> erbe;<br />
- coperchio in acciaio inox con chiusura rapida o a morsetto;<br />
- condensatore a fasci tubieri in acciaio inox;<br />
- fiorentina in acciaio inox o in vetro temperato per <strong>la</strong> raccolta degli oli essenziali.<br />
LAORE SARDEGNA<br />
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La Distil<strong>la</strong>zione <strong>delle</strong> erbe <strong>officinali</strong><br />
COME FUNZIONANO<br />
Dopo aver acceso <strong>la</strong> caldaia per <strong>la</strong> produzione del vapore, si inserire <strong>la</strong> biomassa<br />
vegetale officinale da distil<strong>la</strong>re all’interno dell’a<strong>la</strong>mbicco tramite il suo apposito<br />
cestello, quindi si chiude il coperchio e si apre <strong>la</strong> mandata del vapore dopo aver<br />
aperto gli spurghi. Successivamente si apre l’acqua di raffr<strong>ed</strong>damento e si inizia a<br />
distil<strong>la</strong>re.<br />
Il vapore, salendo, estrae l'olio essenziale dalle <strong>piante</strong> e lo trascina in alto nel<br />
condensatore in acciaio .<br />
Il prodotto condensato scende nel<strong>la</strong> fiorentina, e, mentre l'olio rimane nel<strong>la</strong> parte<br />
superiore, le acque <strong>aromatiche</strong> ritornano nel<strong>la</strong> caldaia passando per il tubo di<br />
recupero o si recuperano nel<strong>la</strong> parte bassa del<strong>la</strong> stessa fiorentina.<br />
Il rendimento <strong>delle</strong> <strong>piante</strong> <strong>officinali</strong> in olio essenziale dipende da molti fattori: dal<br />
tipo di pianta, dal<strong>la</strong> corretta raccolta, dallo sminuzzamento del<strong>la</strong> biomassa<br />
eliminando eventualmente le parti più dure e legnose, dal momento di raccolta<br />
(tempo balsamico) .<br />
Qualsiasi parte del<strong>la</strong> pianta può essere sottoposta a distil<strong>la</strong>zione: è solo necessario<br />
che i prodotti aromatici non subiscano alcuna denaturazione ad opera dell'acqua o<br />
dell'alta temperatura, essendo queste due fasi indispensabili nell'effettuazione<br />
dell'operazione. Il principio del<strong>la</strong> distil<strong>la</strong>zione è basata sul<strong>la</strong> proprietà di<br />
separazione di due liquidi di diversa densità, capaci di ricondensarsi a differenti<br />
temperature.<br />
LAORE SARDEGNA<br />
TECNICO: IVO PORCU<br />
39
La Distil<strong>la</strong>zione <strong>delle</strong> erbe <strong>officinali</strong><br />
rosmarino<br />
maggiorana<br />
menta<br />
<strong>la</strong>vanda<br />
gelsomino<br />
aranci o (fiori)<br />
pianta officinale<br />
biomassa distil<strong>la</strong>ta<br />
(quantità)<br />
1 Kg.<br />
1 Kg.<br />
1 Kg.<br />
1 Kg.<br />
1 Kg.<br />
1 Kg.<br />
resa in olio essenziale<br />
2 gr.<br />
2 gr.<br />
2 gr.<br />
10 gr.<br />
0,1 gr.<br />
1 gr.<br />
rosa (fiori)<br />
1 Kg.<br />
1 gr.<br />
cardo (semi secchi)<br />
1 Kg.<br />
1 gr.<br />
finocchio (semi secchi)<br />
1 Kg.<br />
30-40 gr.<br />
citronel<strong>la</strong> (foglie)<br />
1 Kg.<br />
1 gr.<br />
basilico (foglie)<br />
1 Kg.<br />
2,5 gr.<br />
ginepro (bacche secche)<br />
1 Kg.<br />
10-20 gr.<br />
eucalipto (foglie fresche)<br />
1 Kg.<br />
10-20 gr.<br />
alloro (foglie secche)<br />
1 Kg.<br />
10-20 gr.<br />
sal via<br />
1 Kg.<br />
10-20 gr.<br />
coriandol o (semi secchi)<br />
1 Kg.<br />
5-10 gr.<br />
issopo<br />
1 Kg.<br />
5-10 gr.<br />
timo<br />
1 Kg.<br />
5-10 gr.<br />
rosmarino (cimette fiorite)<br />
1 Kg.<br />
5-10 gr.<br />
valeriana (radici fresche)<br />
pino (rami e foglie)<br />
assenzio (foglie fresche)<br />
1 Kg.<br />
LAORE SARDEGNA 1 Kg.<br />
TECNICO: IVO PORCU<br />
1 Kg.<br />
5-10 gr.<br />
2,5 gr.<br />
2,5 gr.<br />
40
La Distil<strong>la</strong>zione <strong>delle</strong> erbe <strong>officinali</strong><br />
pianta officinale<br />
coriandolo (semi secchi)<br />
issopo<br />
timo<br />
rosmarino (cimette fiorite)<br />
valeriana (radici fresche)<br />
pino (rami e foglie)<br />
assenzio (foglie fresche)<br />
maggiorana<br />
origano<br />
dragoncello (erba fresca)<br />
melissa<br />
camomil<strong>la</strong> (capolini)<br />
geranio<br />
ruta<br />
giaggiolo (rizomi secchi)<br />
biomassa distil<strong>la</strong>ta<br />
(quantità)<br />
1 Kg.<br />
1 Kg.<br />
1 Kg.<br />
1 Kg.<br />
1 Kg.<br />
1 Kg.<br />
1 Kg.<br />
1 Kg.<br />
1 Kg.<br />
1 Kg.<br />
1 Kg.<br />
1 Kg.<br />
1 Kg.<br />
1 Kg.<br />
LAORE SARDEGNA<br />
TECNICO: IVO PORCU<br />
1 Kg.<br />
resa in olio essenziale<br />
5-10 gr.<br />
5-10 gr.<br />
5-10 gr.<br />
5-10 gr.<br />
5-10 gr.<br />
2,5 gr.<br />
2,5 gr.<br />
2,5 gr<br />
2,5 gr<br />
1-3 gr.<br />
2,5 gr.<br />
1-3 gr.<br />
1 gr.<br />
1 gr.<br />
1 gr.<br />
41
La Distil<strong>la</strong>zione <strong>delle</strong> erbe <strong>officinali</strong><br />
Impiantistica per <strong>la</strong> distil<strong>la</strong>zione con flusso di<br />
vapore ottimizzato, per ottenere oli essenziali<br />
di elevata qualità<br />
Caldaia per <strong>la</strong> produzione<br />
di vapore<br />
LAORE SARDEGNA<br />
TECNICO: IVO PORCU<br />
42