20 - Marinai d'Italia
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Il dopo KURSK<br />
Antonio Tulliani<br />
Socio del Gruppo di Matera<br />
La sala controllo TUP<br />
del sistema tri-nazionale<br />
(FRA-GBR-NOR) NSRS<br />
Virginia (USA), supportato dalla US<br />
Navy in termini, essenzialmente, di Logistica<br />
e Comunicazioni.<br />
Lo strumento principe del quale l’I-<br />
SMERLO si avvale per le attività di coordinamento<br />
e di addestramento, nel campo<br />
della ricerca e soccorso a sommergibile<br />
sinistrato (1) (nella terminologia NA-<br />
TO: DISSUB – Distressed Submarine), è<br />
il precitato sito web, gestito e costantemente<br />
aggiornato dall’Ufficio.<br />
Tramite il sito web è infatti possibile, per<br />
qualunque utente registrato (in particolare<br />
gli Enti e le Autorità che gestiscono<br />
le operazioni subacquee), generare un<br />
allarme relativo ad un possibile incidente,<br />
definire e mantenere aggiornato lo<br />
scenario, avere ben chiara la situazione<br />
dei mezzi di soccorso disponibili in ambito<br />
mondiale, dei relativi tempi di approntamento<br />
e di intervento, delle eventuali<br />
limitazioni e delle connesse necessità<br />
logistiche.<br />
L’AS-34 (Classe Priz)<br />
della Federazione Russa<br />
Una chat line contestualmente disponibile<br />
permette, inoltre, lo scambio in tempo reale<br />
di tutte quelle informazioni necessarie per<br />
il buon esito dell’operazione, minimizzando<br />
in maniera significativa i tempi di reazione.<br />
NOTE<br />
(1) Per Sommergibile sinistrato si intende quel battello<br />
che a seguito di incidente o avaria è posato<br />
sul fondo ed impossibilitato, con i propri mezzi, a<br />
ritornare in superficie.<br />
Della tragedia consumatasi il 12 Agosto <strong>20</strong>00 e che vide protagonista il sommergibile<br />
nucleare della Federazione Russa K-141 Kursk (Атомная подводная<br />
лодка) inabissatosi con 118 uomini a bordo su un fondale di 108 metri di<br />
profondità, a circa 75 miglia nautiche da Severomorsk è stato detto e scritto molto. L’evento<br />
è stato inoltre già trattato e descritto nel numero di Settembre/Ottobre <strong>20</strong>11 del<br />
Giornale <strong>Marinai</strong> d’Italia cui si rimanda per ulteriori dettagli/approfondimenti.<br />
In quel periodo, le Nazioni in possesso della tecnologia necessaria ad operare su<br />
sommergibile sinistrato erano piuttosto limitate. In particolare, nell’ambito dei Paesi<br />
Occidentali, solo Australia, Gran Bretagna, Italia, Stati Uniti, Turchia e Svezia annoveravano<br />
assetti di soccorso (minisommergibili o “Campane” del tipo Mc Cann)<br />
capaci di operare su battelli posati su fondali da 1<strong>20</strong> fino a 600 metri.<br />
equipaggi dei sommergibili in mare. Fu<br />
così che, sotto l’egida della NATO, prese<br />
vita quello che è l’International Submarine<br />
Escape and Rescue Liaison Office<br />
(ISMERLO).<br />
L’ISMERLO<br />
L’ISMERLO (www.ismerlo.org) ha iniziato<br />
le proprie attività nel <strong>20</strong>03, a Norfolk,<br />
IL DOPO KURSK<br />
La tragedia toccò enormemente le coscienze<br />
della Comunità internazionale e,<br />
in particolare, risultò chiara l’esigenza di<br />
poter disporre di un elemento che potesse<br />
monitorare, rispondere e coordinare,<br />
a livello globale, sia gli interventi che le<br />
discendenti esigenze logistiche in caso<br />
di sinistro. Tale consapevolezza cosituì<br />
spunto di riflessione sia in ambito internazionale<br />
che in quello NATO.<br />
Quest’ultima Organizzazione si fece promotrice<br />
di diverse attività volte alla creazione<br />
di un organismo Internazionale<br />
che potesse costituire il raccordo ed il<br />
punto di riferimento per tutte quelle attività<br />
volte a salvaguardare la vita degli<br />
Il minisommergibile<br />
tri-nazionale<br />
(FRA, GBR, NOR)<br />
Nemo del sistema NSRS<br />
Il minisommergibile SRV-300<br />
imbarcato su Nave Anteo (MM)<br />
<strong>20</strong> <strong>Marinai</strong> d’Italia<br />
<strong>Marinai</strong> d’Italia 21
Il dopo Kursk<br />
LA TECNOLOGIA<br />
I MINISOMMERGIBILI<br />
DI SOCCORSO<br />
I minisommergbili di soccorso, o SRV<br />
(Submarine Rescue Vehicles), o PRM<br />
(Pressurized Rescue Modules), sono<br />
mezzi capaci di operare a quote che variano<br />
tra i 300 ed i 600 metri.<br />
Essi, una volta rilasciati dall’Unità Madre,<br />
sono in grado di dirigersi (autonomamente<br />
o guidati tramite un cavo ombelicale)<br />
sul DISSUB, appontare su una<br />
idonea mastra d’appoggio, effetuare<br />
ventosa (2), recuperare il personale presente<br />
a bordo tramite una struttura semisferica<br />
chiamata gonna e tornare in<br />
superficie a bordo dell’Unità Madre.<br />
La maggior parte degli SRV e le relative<br />
strutture di supporto (LARS – Launch and<br />
Recovery System, TUP – Transfer under<br />
Pressure, ecc.) sono aviotrasportabili e<br />
possono essere impiegati sul luogo dell’incidente<br />
purché trovino disponibile, nel<br />
porto di destinazione, una idonea Unità<br />
Madre per le successive operazioni di sistemazione<br />
a bordo, trasferimento sul<br />
luogo dell’incidente ed effettuazione delle<br />
operazioni di soccorso vere e proprie.<br />
L’ATMOSPHERIC<br />
DIVING SUIT (ADS)<br />
ed i REMOTED OPERATED<br />
VEHICLES (ROV)<br />
L’ADS e i ROV sono mezzi in grado di effettuare<br />
lavori subacquei ed operazioni<br />
di “intervento” su un DISSUB a quota<br />
profonda. L’ADS è gestito da un pilota<br />
che opera a pressione atmosferica,<br />
mentre i ROV sono guidati dall’Unità Madre<br />
in maniera remota.<br />
Entrambi i mezzi, sono dotati di sonar, telecamera,<br />
fari, bracci manipolatori, e sono<br />
fisicamente connessi con l’Unità Madre<br />
per mezzo di un cordone ombelicale,<br />
tramite il quale quest’ultima fornisce un<br />
sistema di comunicazioni e l’energia necessaria<br />
ad operare. L’ADS e i ROV sono<br />
generalmente usati per effettuare ricognizioni<br />
visive sul DISSUB, rimuovere<br />
detriti della mastra di appoggio (per consentire<br />
l’appontaggio dell’SRV o dell’-<br />
SRC), collegare le manichette necessarie<br />
per le operazioni di ventilazione e per<br />
la sistemazione dei POD o dei mini-POD<br />
nelle garitte di fuoriuscita o nei tubi lanciafumate.<br />
I POD E I MINI POD<br />
Un ADS della MM<br />
imbarcato su Nave Lech (POL)<br />
durante l’esercitazione<br />
Bold Monarch <strong>20</strong>08<br />
Il ROV Super Skorpio<br />
della US Navy<br />
LA CAMPANA<br />
Lo sviluppo della Campana (o Submarine<br />
Rescue Chamber - SRC) risale alla fine<br />
degli anni <strong>20</strong> del secolo scorso ed è dovuto<br />
a Charles B. Momsen, un Ufficiale<br />
della US Navy, che ne sviluppò il concetto<br />
e ne curò la realizzazione. Tale mezzo,<br />
a forma di pera rovesciata, corre lungo<br />
un cavo di alaggio (in maniera simile a<br />
ciò che avviene per un ascensore) collegato<br />
tra l’Unità in superficie e la mastra<br />
di appoggio o il portello in coperta del<br />
DISSUB. Così come avviene per i minisommergibili,<br />
anche la Campana apponta,<br />
effettua ventosa, recupera il personale<br />
sinistrato e torna in superficie correndo<br />
lungo il citato cavo di alaggio.<br />
La Campana Mc Cann imbarcata<br />
su Nave Anteo effettua prove a secco<br />
durante l’esercitazione SMASHEX <strong>20</strong>09<br />
Il PRM Falcon<br />
del sistema SRDRS (Us Navy).<br />
Notare la gonna<br />
nella parte inferiore del mezzo<br />
Foto US NAVY<br />
I POD e i mini-POD, di forma cilindrica e<br />
a tenuta stagna, rappresentano il mezzo<br />
tramite il quale è possibile fornire al sommergibile<br />
sinistrato quei materiali definiti<br />
ELLS (Emergency Life SupportStore),<br />
Un POD<br />
della Royal Navy<br />
Foto Royal Navy<br />
utili per incrementare i tempi di sopravvivenza<br />
a bordo, in attesa dell’arrivo dei<br />
soccorsi.<br />
Tali materiali possono includere, tra le<br />
altre cose, medicinali, attrezzi, acqua,<br />
canestri o cortine per la rimozione della<br />
CO2, ossigeno, cibo e supporti magnetici<br />
per lo scambio di informazioni.<br />
I POD e i mini-POD possono essere posizionati<br />
dai subacquei (in relazione alla<br />
quota d’intervento) ovvero da ROV o da<br />
ADS rispettivamente nelle garitte di fuoriuscita<br />
o nei tubi lanciafumate (alcune<br />
classi di sommergibili ricevono i POD anche<br />
nei tubi lanciasiluri).<br />
LO SPAG<br />
Submarine Parachute<br />
Assistance Group<br />
Il concetto dello SPAG fu sviluppato in<br />
Gran Breatagna nel 1967 e prevede l’impiego<br />
di un team di personale che, paracadutato<br />
o eli-rilasciato sulla verticale<br />
del batello sinistrato, possa sia fornire<br />
Il ROV VENOM 1K-100<br />
della Federazione Russa<br />
assistenza agli eventuali fuoriusciti (a<br />
quel personale cioè che abbandona il<br />
battello con mezzi autonomi (tute per la<br />
fuoriuscita)), sia stabilire le prime comunicazioni<br />
con il battello allo scopo di conoscere,<br />
per tempo, lo stato del mezzo,<br />
le problematiche in atto, i dati relativi all’atmosfera<br />
interna (in termini di pressione,<br />
presenza di CO2, ossigeno, ecc), la<br />
NOTE<br />
(2) Per ventosa si intende l’operazione di svuotamento<br />
della gonna che, per l’effeto vuoto creatosi,<br />
rimane saldamente posizionata sul portello<br />
di accesso al sommergibile. Una volta pareggiate<br />
le pressioni tra la gonna ed il sommergibile,<br />
è poi possibile aprire i portelli e permettere<br />
il trasbordo del personale.<br />
22 <strong>Marinai</strong> d’Italia<br />
<strong>Marinai</strong> d’Italia 23
Il dopo Kursk<br />
presenza di eventuali feriti e, in generale,<br />
tutto ciò che possa risultare di interesse<br />
per il Coordinatore delle Forze di<br />
Soccorso allo scopo ultimo di stabilire,<br />
per tempo, le migliori strategie di intervento<br />
una volta sulla scena d’azione.<br />
Lo SPAG, una volta in acqua, si avvale di<br />
gommoni e di zattere di salvataggio;<br />
queste, una volta gonfiate e messe in sicurezza,<br />
costituiscono una cittadella<br />
idonea ad ospitare gli stessi operatori e<br />
a stabilire un punto di ricovero e di assistenza<br />
per gli eventuali fuoriusciti. Il<br />
Team è dotato di telefono subacqueo per<br />
le comunicazioni con il battello, di apparecchiatura<br />
satellitare per le comunicazioni<br />
con la catena di comando a terra e<br />
con le forze navali di soccorso e di kit<br />
sanitari per il pronto intervento, ivi incluso<br />
l’ossigeno per la ossigenoterapia di<br />
emergenza.<br />
IL TRASFERIMENTO<br />
IN PRESSIONE<br />
Negli ultimi anni grande valenza ha assunto<br />
il concetto del “trasferimento in<br />
pressione” (TUP – Transfer under pressure).<br />
In uno scenario come quello relativo<br />
ad un sommergibile sinistrato, è ragionevole<br />
prevedere che nel battello, a<br />
causa di entrate d’acqua, si registrerà<br />
una pressione interna superiore a quella<br />
atmosferica. Ne discende che il personale<br />
sopravvissuto sarà, verosimilmente<br />
sottoposto, nelle ore trascorse in attesa<br />
dei soccorsi, ad una pressione significativamente<br />
superiore a quella atmosferica.<br />
Ne consegue che i superstiti, un volta<br />
in superficie, se non sottoposti a trattamento<br />
iperbarico, subiranno uno sbalzo<br />
pressorio estremamente pericoloso.<br />
Un team SPAG misto GBR/ITA si appresta ad imbarcarsi<br />
per l’aviolancio con C-130 durante l’esercitazione<br />
Bold Monarch <strong>20</strong>08<br />
Foto Royal Navy<br />
Per ovviare all’incoveniente si è quindi<br />
reso necessario realizzare:<br />
1 minisommergibili in grado di portarsi<br />
alla stessa pressione del battello sinistrato<br />
per consentire il trasferimento<br />
dei superstiti, senza inconvenienti, in<br />
superficie;<br />
2 idonee strutture ricettive sistemate (o<br />
da sistemare) a bordo dell’Unità Madre<br />
che, raccordate con camere di decompressione<br />
e interfacciate con l’-<br />
SRV (una volta giunto a bordo dell’Unità<br />
Madre), permettono il trasferimento<br />
in sicurezza (senza sbalzi pressori)<br />
del personale nelle citate camere,<br />
per il trattamento più adeguato.<br />
L’interoperabilità tra i sommergibili ed gli<br />
assetti di soccorso delle varie Nazioni<br />
viene regolarmente verificata per mezzo<br />
di esercitazioni, di natura bilaterale, multinazionale<br />
o Internazionale.<br />
L’esercitazione più rimarchevole, in termini<br />
di mezzi e Nazioni partecipanti è la<br />
Bold Monarch, un’esercitazione organizzata<br />
dalla NATO con cadenza triennale<br />
e che, ospitata alternativamente in<br />
Nord Europa e nel Mediterraneo, vede la<br />
partecipazione di uomini e mezzi a livello<br />
Internazionale (3).<br />
In tale ambito, per rimarcare l’elevato<br />
grado di addestramento e cooperazione<br />
raggiunti, val la pena ricordare come nel<br />
corso dell’ultima esercitazione Bold Monarch<br />
(vds anche pagina in Facebook)<br />
(svoltasi nelle acque di Cartagena – Spagna)<br />
nel <strong>20</strong>11, per la prima volta in un<br />
consesso internazionale (4) è stata effettuata<br />
ventosa e trasferimento di personale<br />
tra un sommergibile della Federazione<br />
Russa ed un mezzo di soccorso NATO.<br />
Nella fattispecie il 2 giugno <strong>20</strong>11 Nave<br />
Anteo, della M.M.I., si è portata sulla<br />
verticale del sommergibile Alrose, ha<br />
messo in acqua la Campana Mc Cann<br />
che, dopo aver effettuato ventosa con il<br />
battello posato sul fondo, ha effettuato il<br />
trasferimento in superificie di alcuni<br />
membri dell’equipaggio russo.<br />
È doveroso menzionare, inoltre, l’operazione<br />
condotta il 7 Agosto <strong>20</strong>05 nelle acque<br />
della Kamchatca, allorquando un minisommergibile<br />
della Federazione Russa,<br />
l’AS-28 (classe Priz), intrappolato dal 5<br />
Agosto a 190 metri di profondità, potè tornare<br />
in superficie grazie all’intervento<br />
La Campana Mc Cann<br />
di Nave Anteo (MM)<br />
dopo aver effettuato ventosa<br />
con il sommergibile Alrosa<br />
della Federazione Russa,<br />
ritorna in superficie<br />
Foto US NAVY<br />
della Royal Navy che, con il supporto logistico<br />
della US Air Force potè, utilizzando<br />
il ROV Skorpio gestito dalla JFD (5), intervenire,<br />
tagliare i cavi che tenevano il<br />
battello immobilizzato sul fondo, assicurandone<br />
così il ritorno in superficie.<br />
Tali esempi dimostrano come la buona volontà<br />
ed il livello di cooperazione messi in<br />
atto nel campo del soccorso a sommergibile<br />
tra NATO e Russia ma, in senso più lato,<br />
tra tutte le Nazioni con capacità sommergibilistica<br />
abbiano portato, in quest’ultimo<br />
decennio, a risultati che hanno posto<br />
le basi per una sempre più proficua cooperazione<br />
in ambito internazionale.<br />
n<br />
NOTE<br />
(3) L’alter ego, nel settore “orientale” è l’esercitazione<br />
Pacific Reach che vede la partecipazione<br />
attiva delle Nazioni che si affacciano sull’area<br />
Asia-Pacifico.<br />
(4) Per completezza d’informazione val la pena ricordare<br />
che la Marina Militare aveva già effettuato<br />
con successo, nel 1989, attività di ventosa<br />
e trasferimento di personale con un sommergibile<br />
classe Romeo (della Marina Bulgara) nelle<br />
acque di Varna (Bulgaria).<br />
(5) James Fisher Defense.<br />
La cittadella realizzata<br />
dal gruppo SPAG<br />
misto GBR/ITA<br />
LA STANDARDIZZAZIONE<br />
Perché sommergibili e mezzi di soccorso<br />
di qualunque nazionalità possano interagire<br />
ed operare tra loro, è necessario<br />
raggiungere e garantire nel tempo, a livello<br />
internazionale, alti livelli di standardizzazione.<br />
È necessario cioè, che tutte le Nazioni,<br />
per il tramite di appositi Gruppi di Lavoro,<br />
individuino e adottino comuni procedure<br />
e idonee soluzioni di natura tecnico-progettuale,<br />
in modo da garantire<br />
l’interoperabilità dei sistemi.<br />
L’AS-28 della Federazione Russa<br />
in superficie dopo esser stato liberato<br />
dal ROV Skorpio della Royal Navy<br />
Foto James Fisher Defense web-page<br />
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