22.11.2014 Views

Arcobaleno 04/2004

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

PERIODICO EDITO DALL’ASSOCIAZIONE ITALIANA DI SCAUTISMO RAIDER “ASSORAIDER”<br />

ANNO 10° N.4 DICEMBRE 20<strong>04</strong> • SPED. IN A.P. ART. 2 COMMA 20/C LEGGE 662/96 • FILIALE DI CA. UFF. PACCHI<br />

//arcobaleno.assoraider.it


Associazione Italiana<br />

di Scautismo Raider<br />

“ASSORAIDER”<br />

Sede Centrale:<br />

00<strong>04</strong>0 Pomezia (RM) - Italy<br />

Via Cavour, 28/B<br />

Tel./Fax +39 06 9122550<br />

segreterianazionale@assoraider.it<br />

www.assoraider.it<br />

//arcobaleno.assoraider.it<br />

ARCOBALENO<br />

è dedicata ai giovani<br />

e a tutti coloro<br />

che intendono reagire<br />

al dilagare di egoismi e<br />

vogliono dimostrare la<br />

possibilità di una fraternità<br />

mondiale come quella scaut.<br />

La rivista contiene inserti<br />

riservati ai lupetti,<br />

esploratori ed esploratrici,<br />

rover e nautici.<br />

ARCOBALENO<br />

vuole assolvere alla<br />

funzione di collegamento<br />

fra tutti gli iscritti<br />

all’associazione nonché<br />

con i genitori<br />

dei più giovani iscritti<br />

perché seguano<br />

quanto viene offerto<br />

ai loro figli in fatto<br />

di formazione del carattere<br />

del futuro cittadino.<br />

<strong>Arcobaleno</strong> redazione e amministrazione:<br />

09127 Cagliari Via Liguria, 82 - Tel. Fax 070 281802<br />

Anno 10° - Numero 4 - Dicembre 20<strong>04</strong><br />

Autorizzazione del Tribunale di Cagliari n. 24 del 23.06.1995. Spedizione<br />

in A. P. art. 2 comma 20/c legge 662/96 Filiale di Cagliari - Ufficio pacchi<br />

Direttore Responsabile: Francesco Cerlienco<br />

Direttore di Redazione: Antonello Simonetti - naz.pubblicazioni@assoraider.it<br />

Segretario di Redazione: Salvatore Roggero - salvrog@tiscali.it<br />

Capiredattori:<br />

Martina Piano c/o Redazione <strong>Arcobaleno</strong><br />

e-mail: marti.piano@tiscali.it<br />

Francesca Zedda - 09121 Cagliari Via Giotto, 25/A<br />

Tel. 070 540882 Cell. 333 9478321- francescajedi@tiscali.it<br />

In attesa del nuovo Caporedattore, a cura della<br />

Segreteria di Redazione<br />

Roberto Natalini - 16<strong>04</strong>3 Chiavari (GE)<br />

Via Martiri della Liberazione, 132/10 Cell. 328 9852620<br />

roberto.natalini@scoutnautici.it<br />

Progetto grafico e realizzazione: S&D sas<br />

09127 Cagliari Via Liguria, 82<br />

Foto di copertina: Verso la meta...<br />

Stampa: LITHOSgrafiche srl<br />

09122 Cagliari Via Garigliano, 11/13<br />

Questo numero è stato consegnato alla stampa il 21.12.20<strong>04</strong><br />

La tiratura di questo numero è di 2.500 copie<br />

<strong>Arcobaleno</strong> è una rivista inviata gratuitamente agli iscritti dell’Assoraider.<br />

Tesseramento annuale anno scaut 20<strong>04</strong>/2005 Euro 30,00. Il pagamento si può<br />

effettuare tramite posta con versamento sul c/c postale n. 35246008 intestato<br />

ad ASSORAIDER. Impegnano la responsabilità della rivista solamente gli<br />

editoriali e gli articoli non firmati. Per gli articoli firmati la responsabilità rimane<br />

all’autore. La riproduzione di articoli, foto e disegni pubblicati su questa rivista<br />

è ammessa a condizione che ne venga citata la fonte. Il materiale inviato ad<br />

<strong>Arcobaleno</strong> non si restituisce.


20-21 Novembre 20<strong>04</strong><br />

destinazione Vicenza<br />

Organizzato dal Comissariato Centrale alla Branca Raider, si è svolto<br />

a Vicenza, il Convegno dedicato al Nostro Fondatore Aldo Marzot<br />

in occasione del Centenario della nascita.<br />

Quella di Vicenza è stata, una due giorni densa d’incontri, racconti, ricordi<br />

ed interventi, che ha visto la partecipazione di circa 150 persone.<br />

Scaut di: Flumini di Quartu, Cirò, Taranto, Ardea, Roma, Pomezia, Ittiri,<br />

Alghero, Cagliari, Catania, Como (con tutta la Sezione), Milano; non si<br />

sono fatti spaventare dalle distanze ed hanno macinato chilometri pur di<br />

non mancare all’evento “Festeggiare Aldo Marzot<br />

nella Sua Vicenza”.<br />

A noi, si sono uniti scaut del: GNGEI, dell’AGE-<br />

SCI, della FSE, dell’ASSISCAUT, dell’AMIS, del<br />

Gruppo Scout Vicenza, del Centro Studi Scout<br />

Baden-Powell e del Centro Studi Scout Carlo<br />

Colombo e tanti altri di Vicenza e località vicine.<br />

Il convegno si è aperto sabato 20 novembre, con<br />

le testimonianze di chi ha conosciuto Aldo Marzot<br />

più da vicino e, con lui, ha condiviso i primi vagiti<br />

della Nostra Associazione.<br />

Al saluto iniziale di Salvatore Massidda sono<br />

seguiti gli interventi delle Autorità Cittadine e Regionali. A seguire, Salvatore<br />

Massidda ha letto ai partecipanti, il messaggio inviato dai figli di<br />

Aldo Marzot; quindi ha annunciato l’intervento più intenso e toccante di<br />

tutta la serata, quello di Renata Baldi Marzot. Renata, con poche e toc-<br />

INTERNAZIONALE EDITORIALE 1 1


canti parole ha parlato di Aldo e della sua purezza di spirito; invitando<br />

tutti gli scaut dell’Assoraider a non tradire, mai, i suoi valori ed a proseguire<br />

sulla strada, del Raiderismo, da lui tracciata.<br />

Gli interventi di Anna Rita Canudo, il nostro Presidente Capo Scaut<br />

Massimo Loi, fratelli Scaut di tutte le Associazioni, si sono susseguiti<br />

per tutto il Pomeriggio. Particolarmente profondi, i<br />

ricordi di un nipote di Aldo e quelli di Enrico Rossi<br />

del GNGEI di Vicenza. Il convegno si svolto<br />

negli splendidi locali del Monte di Pietà di Vicenza<br />

ed, è stato organizzato dalla nostra Associazione,<br />

in collaborazione con la 1ª Circoscrizione -<br />

Centro Storico del Comune di Vicenza e i fratelli<br />

scaut del Gruppo Scout Vicenza. Nell’androne<br />

del palazzo che ha ospitato il convegno, il nostro<br />

Giorgio Meo ha organizzato una mostra con<br />

documenti e scritti di Aldo Marzot.<br />

La serata si è conclusa con una cena in ristorante. La mattina<br />

di domenica si è aperta con gli interventi degli Storici dello<br />

Scautismo presenti in sala, per poi passare al Nostro Raiderismo.<br />

Sono stati due giorni molto vivi ed intensi, si è parlato molto<br />

di Aldo Marzot, di scautismo e di Assoraider. Si sono<br />

rivisti amici e fratelli scaut che non si vedevano da tempo,<br />

si sono conosciuti scaut, che saranno nostri fratelli e si è<br />

scoperta una “Splendida Vicenza” sovrastata da un cielo<br />

limpido ed azzurro. In occasione del Centenario della<br />

nascita del Fondatore, l’Assoraider ha pubblicato un<br />

volume: Aldo Marzot 19<strong>04</strong> - 1976 scritti sullo scautismo,<br />

il volume sarà donato a tutti i Capi della nostra<br />

Associazione.<br />

Ulteriore regalo lo troverete in ultima di copertina,<br />

dove per gentile concessione di Renata Baldi Marzot,<br />

pubblichiamo un dipinto realizzato da Aldo Marzot<br />

nell’ultimo periodo della sua vita terrena. Nel<br />

quadro sono ben evidenti due figure, una nera ed<br />

una bianca. Così Aldo vedeva l’uomo. La parte umana<br />

quella nera e, la parte spirituale più grande, più luminosaquella<br />

bianca, perché questa doveva guidare le azioni dell’uomo.<br />

La Redazione di <strong>Arcobaleno</strong><br />

Nuovo Capo Scaut<br />

Il Consiglio Nazionale dell’Assoraider, riunitosi a Velletri nelle giornate del 4 e 5 dicembre<br />

20<strong>04</strong>, ha eletto Presidente Capo Scaut Antonello Simonetti.<br />

La redazione di <strong>Arcobaleno</strong> e l’Associazione tutta, nel salutare il nuovo Capo Scaut,<br />

rivolgono analogo ed affettuoso saluto a Massimo Loi, Capo Scaut uscente e guida<br />

della nostra associazione negli ultimi 4 anni.<br />

Buona Caccia e Buon Vento dalla Redazione di <strong>Arcobaleno</strong><br />

2 EDITORIALE


Attorno alla rupe<br />

Natale, Natale, ormai siamo vicini<br />

L<br />

’inverno è arrivato, le vetrine dei negozi del centro brillano di tante luci colorate, ed<br />

ormai siamo tutti impazziti presi dalla voglia di andare fuori a comprare i regali di<br />

Natale per tutti. Ma fermatevi un attimo a pensare.<br />

Avete preparato la lettera per Babbo Natale? Una lunga lettera piena di regali che vorreste<br />

trovare sotto l’albero.<br />

Bene, ho una proposta da farvi, no, non voglio che rinunciate ai vostri regali, ma pensate<br />

un po’, invece di chiedere l’ultima versione della consolle per i videogiochi,<br />

magari chiedete la penultima, bellissima lo stesso, e potrete divertirvi un sacco,<br />

però i soldini che farete risparmiare ai vostri genitori potreste metterli da parte e<br />

decidere di donarli a qualche associazione di volontariato. Così potrete aiutare<br />

qualcuno che ha bisogno, o se non volete fare così con la stessa somma potrete<br />

comprare un giocattolo da regalare ad un fratellino meno fortunato di voi.<br />

Se decidete di fare in questo modo con tutto il branco, e mettete le somme raccolte<br />

da ognuno di voi tutte insieme, potrete arrivare ad adottare un bambino bisognoso,<br />

o magari pagargli la scuola per un paio di mesi.<br />

Per voi sarà una bella buona azione, e qualcun altro potrà passare un felice natale.<br />

Aspetto le vostre storie in redazione.<br />

Buona Caccia Zanzara Canterina<br />

Lo sai che...<br />

I l maggior numero di giorni che una persona e‘ stata sveglia<br />

e‘ stato di 264 ore “circa 11 giorni”<br />

D<br />

urante una gara in cui vinceva chi russava più forte, la persona<br />

che ha vinto ha russato più forte del rombo di una<br />

motocicletta....<br />

Un aumento della temperatura corporea aiuta a dormire,<br />

ecco perchè avere un bel bagno caldo prima di andare a letto<br />

è proprio una bella idea!<br />

Charles Darwin, il famoso scienziato, considerando il fatto<br />

che per tutti gli animali è fondamentale dormire, ha<br />

pensato bene di studiare le piante e cercare di<br />

capire se anche loro dormissero. Ma dopo<br />

una serie di esperimenti, è arrivato alla conclusione<br />

che... le piante non dormono mai !!!<br />

I Delfini rimangono sempre mezzo svegli,<br />

questo perché devono sempre risalire alla<br />

superficie del mare per respirare. Per evitare di<br />

annegare, quando dormono mezzo cervello<br />

resta attivo e vigile.<br />

Tutti i mammiferi, gli uccelli, alcuni<br />

peschi e rettili... sbadigliano!!<br />

JAW 3


Curiosita‘<br />

Buona Caccia Lupi<br />

Non sono la prima persona che scrive per salutare il<br />

Branco della Pietra Azzurra e, sicuramente le mie<br />

parole saranno diverse da quelle di chi in branco c’è<br />

rimasto tanto tempo… In ogni modo un grandissimo<br />

abbraccio ai lupi che da marzo ad oggi (28 ottobre<br />

20<strong>04</strong>) mi hanno sopportato, facendomi divertire (a<br />

volte non si capiva chi fosse il lupetto!) e dandomi<br />

tanto… Buona caccia da un Kaa un po’ lunatico, iperattivo<br />

e giocherellone, quello che doveva essere il<br />

riempimento di un “buco” ed è diventato un’esperienza<br />

unica. Gavettoni, cariche, “sabbiature” in<br />

spiaggia, i discorsi seri e quelli un po’ meno, le schitarrate<br />

e le vacanze di Branco (momenti di “esaurimento”<br />

compresi), nottate a fare punteggi… grazie<br />

di tutto.<br />

Enrico Trogu, Kaa<br />

A<br />

lcuni scienziati hanno scoperto da uno scheletro di<br />

“baby” Tirannosaurus Rex, la crescita dei dinosauri. Eh<br />

si! Molte volte quello che sembra solo un “mucchio di<br />

ossa” ha una storia da raccontare e per chi sta attento, ed<br />

ha la pazienza di ascoltarla.<br />

Che cosa hanno fatto questi scienzati: hanno studiato gli<br />

scheletri di diversi baby dinosauri, per capire come faceva<br />

un dinosauro a diventare così grande. Andando a vedere le<br />

singole ossa, hanno potuto determinare quanto peso “metteva<br />

su” ogni gg il baby dinosauro<br />

durante la sua giovinezza e la sua<br />

adolescenza.... Hanno contato<br />

nelle ossicina più piccole, ed in<br />

quelle che non sostenevano<br />

grossi pesi, come le falangi delle<br />

mani, o le costole, sono andati a<br />

vedere gli anelli che si formano gg<br />

per giorno in ogni ossicino, immaginate<br />

di partire da una sfera, e ogni giorno aggiungere<br />

uno straterello intorno, fra i due rimane<br />

come un segno che li divide e la distanza<br />

fra un segno e l’altro ci fa capire di quanto<br />

è cresciuto il nostro dinosauro gg<br />

dopo gg. Cosi dopo attenti studi<br />

ed ore passate in laboratorio<br />

sono arrivati alla conclusione<br />

che ogni gg il nostro baby T-Rex<br />

metteva sù la bellezza di 2.1 kg<br />

durante la sua adolescenza fra i<br />

14 ed i 18 anni di età, non male<br />

per un cucciolo!!! Arrivando<br />

all’età adulta a pesare, pensate<br />

bene, 5000 Kg.<br />

Con lo stesso metodo di andare<br />

a cercare le linee di crescita nelle<br />

ossa, stanno studiando l’evoluzione<br />

di altri dinosauri come<br />

Albertosaurus, Gorgosaurus e<br />

Daspletosaurus, questi ogni<br />

giorno durante la loro adolescenza<br />

non crescevano tanto<br />

come il T-Rex, ma mettevano sù<br />

una media di 480 g al giorno di<br />

peso.<br />

4JAW


Costruiamo i timbri<br />

R<br />

itagliate il cartone in quadrati di 10 cm di lato. Questi saranno le basi<br />

dei vostri timbri. Ritagliate delle strisce di cartone di 5 cm per 2. Piegatele<br />

a metà e formate una V che attacherete con la colla<br />

vinilica sul retro dei quadrati di cartone. Vi servirà come “manico”<br />

per tenere e pressare i timbri.<br />

Con il sagolotto preparate sul davanti dei cartoncini di cm 10 x 10<br />

il disegno che vorrete riprodurre: una farfalla, un fiore, un pallone,<br />

una stella, un lupo, un disegno astratto. Incollate il sagolotto con<br />

la forma desiderata al cartoncino 10 cm per 10 e aspettate che<br />

asciughi per almeno 1 ora.<br />

Una volta asciugato prendete uno dei fogli colorati a vostro piacimento.<br />

Passate la tempera sulla superficie del vostro timbro,<br />

avendo cura di coprire per bene col colore tutto il disegno in rilievo.<br />

Pressate il vostro timbro con cura sul foglio colorato, e voilà, il<br />

vostro disegno è ora impresso sul vostro foglio.<br />

In questo modo realizzando timbri con diverse figure di diverse dimensioni<br />

potrete realizzare i vostri disegni, i vostri cartoncini d’auguri e altro!<br />

Materiale occorrente:<br />

Cartone<br />

Sagolotto<br />

Colla vinilica<br />

Tempere<br />

Fogli di cartoncino<br />

colorati<br />

Il motto del Lupetto<br />

Q<br />

ual’è il motto del Lupetto?? Come? No, non ho sentito bene, dovete<br />

ripeterlo più forte... questo lupo dal pelo grigio non ci sente bene!!!<br />

Ah! Si, adesso l’avete detto bene tutti insieme: il motto del lupetto, per<br />

chi non se lo ricorda... qualche bandarlog in giro.<br />

Comunque dicevamo il motto del Lupetto è Del mio meglio ... ma vi<br />

siete mai chiesti che cosa vuol dire fare del proprio meglio?<br />

Vediamo un po’ di spiegarci: immaginate di fare una gara di corsa.<br />

Fare del proprio meglio non vuol dire “arrivare primi”, certo<br />

chi è arrivato primo sicuramente si è impegnato, ma fare del<br />

proprio meglio vuol dire mettercela tutta per arrivare primi, e<br />

non importa se si arriva primi, secondi, terzi o fra gli ultimi. Fare<br />

del proprio meglio vuol dire mettercela tutta, e se si è ancora<br />

cuccioli e le nostre zampette non sono ancora abbastanza lunghe<br />

per correre veloci, non disperate, presto diventerete dei<br />

lupetti a tutti gli effetti. Ed i Vecchi Lupi, dallo sguardo attento,<br />

sanno sempre riconoscere chi ha fatto “del proprio meglio”.<br />

JAW 5


Campo di Hallowen<br />

I<br />

l giorno 31 ottobre per riaprire le<br />

nostre attività, abbiamo preso<br />

parte, anche se solo per un giorno<br />

al campo di Hallowen che si è<br />

svolto a Riccia. Il Vecchio Lupo tace<br />

e da voce ai suoi lupetti che esprimono<br />

sinceramente tutte le loro<br />

emozioni.<br />

Akela Branco del Fiore Rosso Sezione Deri Taranto 1<br />

Fabio Albano Muta Bianchi<br />

Il 31 ottobre siamo andati a fare una caccia con il gruppo<br />

Scaut a Campobasso. Siamo partiti con il pullman<br />

alle sei di mattina da Lama… questa è stata la mia prima<br />

gita con il gruppo dei lupetti, mi sono divertito molto<br />

e mi sono sentito a mio agio con i Capi Branco. Penso<br />

di aver fatto bene a diventare Scaut per lo spirito di<br />

gruppo che ci caratterizza.<br />

Giulia Basile Muta Bianchi<br />

Una nuova esperienza a Riccia! Bella ed anche movimentata. Conoscere nuovi<br />

amici ed imparare a stare in mezzo a gente che può comportarsi bene e male.<br />

Provare gioia per tutto cio che abbiamo fatto, è stato bello!<br />

Andrea Murciano Muta Bianchi<br />

Arrivati a Riccia ci siamo smistati nelle varie razze diventando tante zucche,<br />

dopo aver svolto i bans è iniziata la prima parte del gioco di Hallowen...<br />

Per me la cosa più bella è stata stare con i miei amici lupetti, sul pullman al<br />

ritorno ci siamo vestiti da mostri ed abbiamo fatto gli scherzi ai fratellini<br />

Esploratori.<br />

Vincenzo Latronico Muta Bruni<br />

L’uscita è stata bellissima. Ci siamo divisi in razze. A me è piaciuto molto il mio<br />

capo razza, era simpatico e bravo. Sono stato fortunato ad essere capitato nella<br />

razza degli spiriti. Il grido degli spiriti: Vecchi Lupi: SPIRITI DIVINI - Lupetti<br />

“Spiriti”: CAMBIEREMO I NOSTRI DESTINI.<br />

Sara Bailardi Muta Bruni<br />

Le mie sensazioni sono state belle e brutte. Belle perché ci siamo divertiti ed<br />

abbiamo conosciuto nuova gente. Brutte perché ci hanno colorato la faccia gialla<br />

come le zucche. Questa giornata è stata molto entusiasmante perché stare<br />

insieme agli altri, in un bosco bellissimo è sempre bello.<br />

Alessia D’Onofrio Muta Neri<br />

Appena arrivati a Riccia ci hanno fatto dipingere la faccia con della pittura arancione<br />

e ci hanno diviso in gruppi che venivano chiamati con alcuni nomi di Hallowen.<br />

Il gioco consisteva nel trovare delle bottiglie, per poi berne il contenuto<br />

per liberarci dell’incantesimo.<br />

6JAW


Buona caccia esploratori!! Si ricomincia alla<br />

grande!! Su questo numero troverete la conclusione<br />

di alcuni articoli pubblicati nel numero<br />

precedente e altri racconti di avventure sempre<br />

nuove e divertenti. Prima di tutto però è arrivato<br />

il momento di presentarvi l’attesissimo speciale sui Teknicamp… Teknicamp? What is<br />

Teknicamp?? Il Teknicamp è un campo tecnico, appunto, riservato a tutti i capi pattuglia,<br />

i vice capi pattuglia e a tutti gli esploratori che ambiscono a diventare buoni capi. E per<br />

questo in un Teknicamp, oltre ad imparare come si gestisce una pattuglia, si approfondiscono<br />

alcune specialità tecniche (per esempio: pionierismo, animazione, topografia…)<br />

Quest’anno, per la prima volta in Assoraider, si sono svolti contemporaneamente 3 Teknicamp:<br />

in Sardegna, in Liguria e in Molise. Hanno partecipato in tanti e il risultato è stato<br />

davvero straordinario!! Ma non voglio anticiparvi nulla…andiamo subito a sfogliare le pagine<br />

di questo:<br />

Speciale Teknicamp 20<strong>04</strong><br />

Buona caccia, Francesca<br />

PS: Inoltre, sul sito http://esploratori.assoraider.it, c’è una pagina dedicata interamente<br />

ai Teknicamp 20<strong>04</strong>, dove troverete anche tutte le foto!!!<br />

Prima uscita di Reparto<br />

Il 30 e il 31 Ottobre<br />

siamo andati in uscita a<br />

S. Lucia di Capoterra (CA)<br />

Quando siamo arrivati, prima che tramontasse<br />

il sole, abbiamo montato la<br />

tenda. Alcuni sono andati a cercare<br />

la legna per il fuoco. La tenda era grande<br />

e ci stavamo tutti anche se un po’ stretti.<br />

Lì vicino c’era una diga, il paesaggio era bellissimo.<br />

Ci siamo divertiti tantissimo, poi è arrivata la notte e verso le<br />

21.00 abbiamo cenato, il tempo passava velocissimo. Dopo<br />

cena i capi ci raccontavano le loro piccole avventure e le<br />

esperienze che avevano fatto altri esploratori prima di noi. La<br />

cosa più bella del loro racconto fu quando Francesca, Federico<br />

e Enrico ci hanno descritto il loro viaggio in Scozia.<br />

Finita la cena siamo andati in tenda a dormire e infatti, dopo<br />

mezz’ora, abbiamo cantato il nostro inno di reparto!!! I capi<br />

reparto assieme a Federico e Enrico ci hanno fatto una sorpresa:<br />

sono venuti di fronte alla tenda ad accompagnare l’inno<br />

con la chitarra e dopo qualche altra canzone ci hanno dato<br />

la buonanotte e ci siamo “addormentati”.<br />

La mattina Francesca ci ha chiamato e abbiamo fatto la ginnastica, la colazione e<br />

poi siamo andati al fiume a lavarci.<br />

Per accendere il fuoco abbiamo raccolto la legna: Matteo, Gianmarco G. e Gianmarco<br />

S. hanno raso al suolo il bosco! Abbiamo fatto un bellissimo fuoco a chiave<br />

e cucinato i wurstel e la pastasciutta. Era tutto buonissimo, ci siamo divertiti un<br />

sacco. Siamo andati a lavare i piatti e poi ad un certo punto ha iniziato a piovere,<br />

ma per fortuna c’erano i teloni montati e ci siamo riparati fino a che i genitori non<br />

sono venuti a prenderci. È stato bellissimo.<br />

Ptg Falchi e Ptg Pipistrelli Rep. Kamelot Sez. Cagliari 1<br />

JEDI 7


Nella terra di B.P.<br />

Cronache del campo estivo 2003 dei Reparti Trapper e Kalewala<br />

Stonehenge<br />

Il quinto giorno di nuovo in viaggio, diretti a Brownsea! Ma prima, una piccola<br />

deviazione per un must dell’Inghilterra: insomma, è uno dei misteri che da<br />

secoli l’umanità tenta di svelare ed è diventato quasi il simbolo di questi luoghi.<br />

Sto parlando chiaramente di Stonehenge (pietre sospese), l’imponente costruzione<br />

circolare costituita da triliti, che sorge nella piana di Salisbury, Inghilterra<br />

sud-occidentale. Le ipotesi su cosa sia in realtà questa composizione si sprecano,<br />

dato che sin dal 1135 studiosi di ogni epoca si sono soffermati, almeno<br />

una volta, su questo mistero.<br />

Brownsea Island<br />

E ora tutti in battello verso Brownsea Island! È…meravigliosa!!! Non<br />

basterebbero cento pagine per decantarne le lodi, sebbene l’isola sia<br />

in realtà lunga soltanto 1 Km e mezzo.<br />

In quanto scaut, è stato commovente anche solo il semplice fatto di<br />

calpestare quella terra, sembrava di essere in un mondo a parte,<br />

immersi nella natura; e gli animali (quasi tutte specie protette, come<br />

gli scoiattoli rossi) ti sfrecciavano accanto senza timori.<br />

Senza contare l’emozione che abbiamo provato davanti alla “Scout<br />

Memorial Stone”: il nostro capo non si voleva più allontanare da lì!<br />

Inoltre l’isola non sembrava affatto così piccola, anche se in gran<br />

parte è occupata da una riserva. Un’altra attrattiva era la presenza<br />

di milioni di scout, provenienti da ogni parte del mondo;<br />

quelli più simpatici erano i portoghesi, che ci hanno accolto in<br />

una maniera incredibile: abbiamo scambiato camicie, fazzolettoni<br />

e tutto quello che si possa immaginare!<br />

Brownsea ci ha colpito profondamente e ci è dispiaciuto lasciarla,<br />

anche se speriamo di tornarci presto, grazie al nostro capo<br />

Ruben Sessa che sembra avere contatti con tutto l’universo<br />

scout inglese!<br />

8 JEDI


seconda parte<br />

Il giorno in cui abbiamo lasciato l’isola è<br />

scoppiata una tremenda tempesta che<br />

ci ha costretto ad affrettarci, altrimenti il<br />

battello sarebbe affondato; mentre noi,<br />

poveri innocenti esploratori arrancavamo<br />

sotto la pioggia, i nostri capi arrivavano<br />

al porto su una Land-Rover! Fortunatamente<br />

la tempesta non ci ha colto in<br />

mare, e (chiaramente) appena abbiamo<br />

toccato terra ha smesso!<br />

Gilwell Park<br />

L’ultima tappa è stata Gilwell Park, il punto di riferimento<br />

dello scoutismo mondiale: qui abbiamo<br />

svolto moltissime attività, fra cui il grass-bob (bob<br />

su una discesa erbosa), crate building (costruire<br />

una pila di casse stando in equilibrio sopra di esse),<br />

go-cart, palla gigante scout e molti altri. A Gilwell<br />

abbiamo soggiornato per quattro giorni, ma due di<br />

essi li abbiamo spesi per visitare Londra.<br />

Il ritorno<br />

Alla fine, a malincuore è arrivato il momento di lasciare l’Inghilterra: certo<br />

che è incredibile il numero di cose che abbiamo visto in soli dieci giorni!<br />

Ruben Sessa<br />

JEDI 9


Il campo estivo de<br />

CIAO A TUTTI!!<br />

SIAMO I RAGAZZI<br />

DEL REPARTO JCHNOS<br />

Q<br />

uesto che leggerete è il resoconto di<br />

come noi abbiamo vissuto il nostro<br />

campo estivo. Noi assieme al Rep.<br />

Mafeking e a tutta la sezione di Ittiri siamo<br />

partiti il 24 Luglio alle 8 del mattino per iniziare<br />

quella che sarebbe stata la nostra avventura a Monte Lerno (Patata).<br />

Quasi arrivati al posto però ecco che i capi ci comunicano la “bella notizia”:<br />

avremmo dovuto percorrere della strada a piedi e, con tutto l’entusiasmo che<br />

vi potete immaginare, abbiamo percorso quella salita, che sembrava non finire<br />

mai. Dopo una mezz’ora sono arrivati i nostri amici di Quartu S. Elena<br />

(adesso amici ma ci dovevate vedere prima…) e, dopo una pausa per riposarci,<br />

abbiamo iniziato a montare gli angoli.<br />

La cosa ci ha tenuti occupati per “poco” tempo (tutto il primo giorno e metà<br />

del secondo circa) prima che tutto fosse pronto. Ma ecco che il campo si<br />

dimostra più interessante quando gli dei dell’antico olimpo vengono a farci<br />

visita: Apollo, Dionisio, Ares, Afrodite, Artemide, Era, Atena, Ermes, Posidone,<br />

Demetra. Eccoli davanti ai nostri occhi!<br />

Ma come sempre c’è l’imbroglio di mezzo…ognuno di loro organizzava delle<br />

gare in proprio onore. Quindi le 7 pattuglie si sono affrontate tutti i giorni,<br />

per una settimana, per aggiudicarsi la vittoria.<br />

La prima gara é stata organizzata da Apollo, il Dio del sole. Ci siamo riuniti<br />

tutti in quello che per il momento sarebbe stato il nostro labirinto e cosa non<br />

10 JEDI


el reparto Jchnos<br />

poteva mancare? Ma è ovvio…il filo di Arianna. Seguendo questo filo andavamo<br />

a finire in alcune “tappe” dove dovevamo cimentarci in esercizi di tecniche<br />

morse (ricevere e inviare messaggi in diversi modi). Il gioco terminava<br />

con la sfida al Minotauro.<br />

A sfida finita dovevamo andare a ritirare i viveri e preparare la cena. I capi<br />

cenavano con noi e chiacchieravamo del più e del meno sino a che verso le<br />

21 iniziava il fuoco di bivacco. Noi partecipavamo entusiasti con delle scenette<br />

molto carine, anche se quelle delle compagnie erano insuperabili. I<br />

capi, dopo il fuoco, ci davano il tempo di chiacchierare. Stavamo tutti assieme<br />

a cantare o parlare sino a che non eravamo troppo stanchi anche per<br />

ascoltare. Di primo mattino, una sana ginnastica e poi…tutti a fare colazione<br />

e a vestirci per l’alza bandiera.<br />

Eravamo proprio belli tutti lì mentre la bandiera s’innalzava e oscillava a causa<br />

del vento. E dopo aver urlato a squarciagola…ecco che riprendono le attività.<br />

Giorno dopo giorno si avvicendavano gare una più divertente dell’altra.<br />

Il lunedì era la giornata dedicata ad Ermes, il Dio protettore dei viaggiatori:<br />

nella sua gara dovevamo trovare dei templi segnati sulla cartina. Martedì era<br />

la giornata dedicata ad Artemide, la Dea che percorreva il mondo di notte: per<br />

lei abbiamo dovuto affrontare una specie di passeggiata comunemente chiamata<br />

hike. Mercoledì era la giornata dedicata a Dionisio, il Dio del vino e delle<br />

feste: in suo onore a tarda mattina abbiamo fatto la gara di cucina mentre<br />

la sera abbiamo costruito il Pantheon per gli Dei.<br />

Giovedì per il padre degli Dei, Zeus, ci siamo sfidati nelle olimpiadi ed infine<br />

venerdì ci siamo fatti i gavettoni e ci sono state le premiazioni.<br />

I momenti più belli sono stati: le notti passate tutti assieme, il passaggio in<br />

Compagnia di Alba e Antonio, l’hike, i fuochi e l’ultima notte. E’ stato bello<br />

andare a letto tardi, ballare, cantare e divertirci, anche se sapevamo che l’indomani<br />

saremmo dovuti andare via.<br />

Le pattuglie che sono arrivate prime a pari merito sono: PanterOrsi del Rep.<br />

Jchnos e LeonAeroni del Rep. Mafeking (ovviamente pattuglie accorpate). La<br />

mattina abbiamo smontato le tende e gli angoli. Col cuore in gola abbiamo<br />

salutato i nostri amici di Quartu S. Elena e ci siamo promessi di sentirci per<br />

telefono o mandarci qualche messaggio. Tornare a casa era una cosa che<br />

nessuno voleva fare…Volevamo restare lì, assieme, ancora per qualche giorno…ma<br />

questo sapevamo che era solo un sogno. Quindi ci siamo salutati e<br />

ci siamo fatti “autografare” sulle braccia. Noi vorremo che quei momenti non<br />

fossero finiti per rivivere ancora il gusto di stare assieme!<br />

Un caloroso saluto agli esploratori del Reparto Impeesa e a tutti voi!!!<br />

Buona Caccia Reparto Jchnos<br />

JEDI 11


Campo estivo 200<br />

Continua dal numero precedente con la storia parallela…<br />

Di chi, per problemi personali, non e‘ potuto partire per l’hike.<br />

REPARTO HERPES:<br />

SULLE ALI DELLA LIBERTA’<br />

VERSO NUOVE INFEZIONI<br />

AL CONFINE DEL PUS<br />

È nato così questo grido, mentre il vero<br />

reparto stava compiendo una difficile prova:<br />

l’hike che ovviamente hanno superato<br />

egregiamente.<br />

Noi con dispiacere non siamo potuti partire,<br />

chi per la schiena, chi per le ginocchia, chi<br />

per malori temporanei…(Eravamo un po’<br />

una discarica o un ospedale…fate voi!)<br />

Siamo rimasti all’ospedale, scusate…volevo dire al campo, con Renato, che<br />

svolgeva il ruolo di capo reparto. Era davvero bravo: si impegnava, ci aiutava<br />

ed era sempre pronto a darci una mano. E con Sara, che credo, anzi sono<br />

sicura, sia ancora emozionata per aver presentato il reparto e per aver quindi<br />

svolto anche se per poco il ruolo di vice capo reparto e da quel giorno non fa<br />

altro che ripetere che lei vuole diventare capo reparto. Tra gli invalidi c’erano:<br />

Luana soprannominata Sampei, che nonostante i suoi problemi alla schiena<br />

voleva andare comunque all’hike; Matteo, che era stato<br />

male la notte; Salvatore, che pur essendo malato è venuto<br />

al campo e ha lavorato tanto; Iacopo, soprannominato<br />

Harry Potter (per la somiglianza) e da questo campo Bagolino;<br />

infine io, Claudia, che appena si metteva a piovere o<br />

avevamo tempo libero, suonavo la chitarra per cantare tutti<br />

insieme allegramente (soprattutto “Zombie” che poi è<br />

diventata la canzone dell’hike, oltre che del campo a furia<br />

di ripeterla).<br />

Appena gli esploratori sono partiti noi ci siamo messi al<br />

lavoro pulendo la sala dove avevamo fatto colazione, ma<br />

subito dopo… tutti a raccogliere i mirtilli! Abbiamo fatto una<br />

gara: io, Sara, Luana e Renato contro Matteo, Bagolino e<br />

Salvatore! Da sottolineare come Matteo raccoglieva i mirtilli (in effetti era una<br />

posizione strana!) si metteva disteso, sembrava un soldato che si voleva<br />

mimetizzare, e quindi anche se poteva vincere il premio per originalità, che<br />

non c’era, la gara l’abbiamo vinta noi raccogliendo un bel po’ di mirtilli. Dopo<br />

questa magnifica passeggiata nel bosco, dove abbiamo incontrato uno splendido<br />

esemplare di rana, siamo corsi a cucinare, anche se non proprio tutti,<br />

perché io e Luana siamo andate a finire di legare i tavoli.<br />

12 JEDI


4 Bagolino “BS”<br />

Mentre si cucinava Salvatore continuava a cercare di<br />

mangiare la panna cruda: “Io la mangio sempre a casa,<br />

è buona!”; noi per il suo bene e anche perché ci faceva<br />

uno strano effetto gliel’abbiamo fatta solo assaggiare e<br />

poi…l’abbiamo tolta dalla portata della sua bocca! Era<br />

tutto pronto e dopo la solita canzoncina, abbiamo iniziato<br />

a mangiare (per alcuni divorare), finché qualcuno è<br />

venuto a trovarci…chi sarà mai? Non avete ancora indovinato?<br />

Niente di meno che la pioggia, anzi un bel temporale!<br />

Allora eravamo un po’ preoccupati per i nostri<br />

compagni in hike, ma subito dopo (scusateci!) abbiamo pensato<br />

a noi che, pure sotto il telino, ci bagnavamo a causa del forte vento! Salvatore,<br />

Bagolino e Sara sono andati in tenda senza finire di mangiare, invece<br />

io, Luana, Renato e Matteo siamo rimasti sotto il telino per evitare di bagnarci<br />

completamente. Fortunatamente avevamo una coperta termica, sotto la<br />

quale Luana ha fatto la macedonia mentre io e Renato tenevamo la coperta,<br />

poi ho dato il cambio alla mia compagna di avventure e ho condito la splendida<br />

e favolosa macedonia che abbiamo subito divorato. La pioggia continuava<br />

e il vento soffiava, ma dalla montagna è sceso un eroe a salvarci, ma<br />

chi? Niente popò di meno del coraggioso Tiziano, che ha portato l’ombrello<br />

con sé e dopo vari turni siamo riusciti a metterci al caldo sotto un tetto, o<br />

meglio nella sala dei lupetti, dove abbiamo aspettato che la pioggia finisse.<br />

Poi abbiamo smontato i gazebo e mentre i ragazzi e Renato scavavano i<br />

canali attorno alla cucina e alle tende per far scolare l’acqua piovana, noi<br />

lavavamo le pentole e sistemavamo le casse. Finite le opere di “restaurazione”,<br />

era già l’ora di preparare la cena e dopo un prelibato pasto con le pance<br />

strapiene da non potersi reggere in piedi, noi continuavamo a cantare, a cantare<br />

e a…cantare! Così la sera ci siamo messi tutti in una tenda e accompagnati<br />

dal suono della chitarra abbiamo cantato<br />

varie canzoni tra cui “Hike” dedicata ai nostri compagni<br />

e, direi ovviamente, “Zombie”.<br />

Verso l’una siamo andati a dormire chi in una tenda<br />

chi in un’altra: i ragazzi erano nella tenda dei<br />

Kobra insieme a Renato, noi ragazze nella tenda<br />

della nostra mitica ptg Delfini.<br />

Dopo una rilassante dormita, tutti in piedi per la<br />

ginnastica: stretching! E dopo una buona e<br />

sostanziosa colazione eravamo pronti per l’alzabandiera:<br />

il momento di Sara.<br />

L’entrata nel quadrato, l’alzabandiera e i gridi di<br />

unità: Sara ha esaudito il suo desiderio, ha pre-<br />

JEDI 13


Buona caccia a tutti! Sono Emy, il capo del Reparto Hermes<br />

di Como. Volevo ringraziare, da parte di tutta la staff<br />

di reparto, la ptg Delfini per l’ottimo pranzetto che ci ha<br />

offerto (sono ingrassata 40 chili! E non vi dico che prelibatezze!)<br />

e soprattutto volevo salutare Sara per lo stupendo<br />

anno passato insieme in Reparto, per la sua voglia<br />

di ridere, fare, per la sua voce (che finalmente abbiamo<br />

sentito!) e come CR ti dico: Non dimenticare mai quello<br />

che hai imparato e soprattutto non dimenticare quello che<br />

sei diventata!<br />

La ptg Delfini ha inventato questa canzone di ptg, che<br />

simboleggia l’unità della ptg e l’amicizia che non tramonterà<br />

mai!<br />

LA PTG PERFETTA<br />

(Sulla musica di “Terra Promessa”)<br />

Siamo i delfini di oggi, pensiamo sempre al reparto<br />

Guardiamo l’oceano, troppo lontano<br />

Lavorare è il nostro dovere, sudare per poi fare<br />

Trovare nuove ambizioni, rispettare tutto e tutti.<br />

Siamo il reparto di oggi, il cuore della sezione<br />

Rispettiamo la legge, la legge dell’amore<br />

E camminando in hike nelle mete più oscure<br />

Anche se ci perdiamo, noi troverem la meta<br />

RIT: Finchè il quadrato ci sarà, i delfini saranno là<br />

Le ptg perfette, un reparto perfetto<br />

Dove crescere i nostri pensieri, noi non molleremo<br />

Ci stancheremo, ma la meta raggiungeremo<br />

Siamo le ragazze di oggi, esploratrici di professione<br />

Con gli obiettivi davanti e sempre pronte a tutto<br />

Gli scout sono così, creare nuove invenzioni<br />

E così ci divertiamo e la legge rispettiamo.<br />

RIT<br />

…noi non molleremo, ci divertiremo<br />

ed insieme il gruppo faremo.<br />

“…CORRI CORRI COME IL VENTO<br />

BRUCIA IL FUOCO CHE HAI DENTRO<br />

TROVA LA FORZA, TROVA IL CORAGGIO<br />

PER AFFRONTARE QUESTO VIAGGIO<br />

PERCORRI LA TUA STRADA,<br />

CI DEVI TENTARE MALE CHE VADA…”<br />

(da “Vento e Libertà” Compagnia dei Cavalieri della Spada e<br />

dell’Anello)<br />

Buona caccia Emy<br />

sentato il reparto e poi abbiamo fatto<br />

il magnifico grido del vero reparto per<br />

paura che qualcuno potesse non<br />

apprezzare la nostra stupenda creatività.<br />

Avevamo riordinato tutto il sottocampo<br />

allora abbiamo cucinato e direi<br />

anche mangiato, ma chissà come<br />

mai si mette sempre a piovere. Ci<br />

siamo rifugiati in tenda e come al solito<br />

accompagnati dalla chitarra abbiamo<br />

cantato…”Zombie”! Ma ovviamente<br />

anche altre canzoni.<br />

Il pomeriggio è continuato mettendo<br />

a posto tutto. Verso le 16.00 attendevamo<br />

il reparto. Impazienti, abbiamo<br />

deciso di incamminarci verso i nostri<br />

compagni e, senza farlo apposta, li<br />

abbiamo subito incontrati e allora<br />

baci e abbracci. Mentre loro raggiungevano<br />

il campo noi ci siamo inoltrati<br />

nella selva oscura che la diritta via (e<br />

anche la meta) non si sapeva, ma<br />

eravamo sempre accompagnati dalla<br />

canzone “Zombie”…<br />

Quando siamo ritornati, i nostri amici<br />

ci hanno raccontato la loro avventura<br />

e poi abbiamo iniziato a cucinare: in<br />

effetti dopo tutti questi episodi la<br />

fame si fa sentire!<br />

Dopo una splendida giornata, la sera<br />

ci siamo riuniti attorno al fuoco tutti<br />

insieme e abbiamo raccontato attraverso<br />

scenette, plastici e bans il fantastico<br />

hike. Ovviamente la canzone<br />

“Zombie” non è mancata e infine per<br />

concludere i dolci e i delicati accordi<br />

di “Hike”.<br />

Claudia (CP Delfini, Reparto Hermes)<br />

14 JEDI


Le foto che accompagnano gli articoli, sono dei vari Teknicamp in tutta Italia


Dietro le quinte<br />

Quest’anno che è appena trascorso è stato un anno intenso e di fermento<br />

per la pattuglia nazionale e a maggior ragione per il capo pattuglia<br />

Antonio.<br />

Gli obiettivi erano molti e ambiziosi, ma l’entusiasmo<br />

quando si parla di lavorare e fare attività vera, quella in cui<br />

ci si sporca le mani con la terra e ci si bagna se piove, è<br />

sempre al massimo.<br />

Da questo nasceva il nostro fermento, sempre impazienti<br />

di unire due pali con un cordino.<br />

Il nostro lavoro lungo tutto l’anno doveva essere incentrato<br />

sul proporre attività agli esploratori e ai loro capi reparto,<br />

che uscissero fuori da quello che era stata fino ad ora<br />

la normale routine delle unità, di far muovere tutti gli scaut<br />

in giro per l’Italia, un po’ nel vero senso del termine e un<br />

po’ solo col pensiero, per intrecciare o rafforzare quel filo<br />

rosso che corre di città in città e unisce idealmente tutti gli esploratori,<br />

per creare quella consapevolezza troppo spesso lasciata alle<br />

parole, che col tempo perdono di significato, in cui ogni scaut sa di<br />

appartenere ad una grande famiglia, con fratelli dietro ogni angolo.<br />

Ma i parenti non visitati spesso vengono dimenticati. E questo non è<br />

bene, un po’ “come incrociare i flussi”, se mi consentite la citazione<br />

colta! :-)<br />

Ecco quale è l’antefatto principale dei Teknicamp di quest’anno.<br />

Esperienza che potremo considerare di rodaggio, per questa sua<br />

natura sperimentale, ne sono stati fatti tre diversi, ma in contemporanea,<br />

la contemporaneità sottolinea il fatto che non erano esperienze<br />

diverse ed isolate, ma voci armoniche di un unico canto.<br />

Ogni campo era leggermente diverso, per contenuti, scalette e<br />

approcci.<br />

Per tre giorni Esploratori con la E maiuscola provenienti dall’alta<br />

pattuglia di diversi reparti si son radunati per cimentarsi in attività<br />

che li impegnassero fattivamente oltre il normale.<br />

Per tre giorni hanno disegnato e appreso i segreti di una carta<br />

topografica, hanno alzato torri e ponti, danzato e cantato attorno<br />

ai fuochi la sera.<br />

Per tre giorni hanno condiviso lo spirito stesso dell’essere esploratori,<br />

e ogni nodo che stringevano era un ancoraggio sicuro a<br />

quello spirito.<br />

16 JEDI


Non in tantissimi hanno risposto alla chiamata, e a loro<br />

andavano i pensieri della pattuglia di topografia mentre<br />

intenti ad ammirare il paesaggio montano dell’entroterra<br />

ligure, sapevano che da qualche parte altri esploratori stavano<br />

perdendo questo momento, o la pattuglia di pionierismo<br />

a Riccia che mentre saliva tutta insieme sulla torretta<br />

per il collaudo finale si rammaricava di non avere altri esploratori<br />

da far salire per mettere alla prova quelle legature<br />

costate tanta fatica; o ancora la pattuglia di animazione sui<br />

monti della Sardegna che guardandosi attorno avrebbe preferito<br />

un cerchio del fuoco di bivacco con il doppio dei partecipanti,<br />

chissà quanto forte sarebbero riusciti a cantare?<br />

Occasioni perse? Forse…ma a noi non interessa, e<br />

a nessuno dovrebbe, probabilmente. Perché chi c’era<br />

lo sa, basta pazientare un anno e poi si torna<br />

insieme a cantare sotto le stelle e quello che è stato<br />

è un ricordo che ci appartiene, ma non è interessante<br />

come scoprire cosa ci attende domani…<br />

Alessio<br />

JEDI 17


Un’avventura indimenticabile..<br />

Siamo partiti con mille insicurezze, paure e voglia di<br />

incontrare nuove persone per confrontarci. Arriva il<br />

fatidico momento di montare le tende, ma già da qui<br />

abbiamo iniziato a collaborare con gli altri gruppi, così<br />

nuove amicizie (e non solo) sono sorte, non solo tra i<br />

ragazzi.<br />

Subito la divisione in pattuglie con originalissimi nomi e<br />

gridi: MACACHI, ERMELLINI e BELUGA.<br />

Le nostre attività si svolgevano in modo molto emotions e<br />

fashion, insomma i capi si sono dati da fare per rendere tutto<br />

il campo “chicchissimo”. Infatti non erano solo divertenti, ma<br />

anche istruttive e formative dalla prima, più semplice per alcuni<br />

e più impegnativa per altri, fino alla riuscita di una vera e<br />

propria missione.<br />

La prima attività consisteva nel convincere un elemento della<br />

nostra ptg a non abbandonare il gruppo, dato che aveva preso<br />

un impegno e soprattutto aveva promesso!!<br />

Il secondo giorno è stato più “produttivo”: abbiamo costruito<br />

fantastici aereoplanini di carta e giocato a un finto monopoli<br />

del nostro fantastico VCR Cesare!!!<br />

Dicendo così non vogliamo sminuire l’attività, anzi ci è servita<br />

per imparare la “modalità di insegnamento” e<br />

organizzare la cassa di pattuglia.<br />

Al pomeriggio i nostri magnifici capi, Emy e<br />

Salvo (wow!!!), ci hanno illustrato come si<br />

organizza un’attività di ptg: “I.P.R.V.”, cioè<br />

idealizzazione, preparazione, realizzazione,<br />

verifica. Successivamente ci siamo specializzati<br />

in gare culinarie e ci siamo dovuti impegnare<br />

lo stesso a creare uniche Crepes con<br />

Nutella.<br />

Il giorno seguente siamo andati ad indagare<br />

sull’aspetto culturale di Moneglia City utilizzando<br />

le informazioni forniteci dalle persone del posto. Suggeriamo a tutti di provare<br />

la tipica e deliziosa... focaccia genovese!<br />

Dopo aver mangiato abbiamo preparato gli zaini per una magnifica missione,<br />

o meglio un hike. Con gli zaini pesanti e nel cuore la gioia (che fantasia!) sia-<br />

18 JEDI


.. con persone indimenticabili<br />

mo partiti: iniziamo subito con<br />

sbagliare strada, ma da attenti<br />

osservatori troviamo la vera<br />

via, tanto che siamo arrivati<br />

prima del previsto alla meta.<br />

Poi, dovendo dormire all’aperto,<br />

siamo tornati un po’ indietro<br />

dove un gentile signore ci<br />

ha offerto alloggio nel suo uliveto<br />

e noi, montati i telini,<br />

abbiamo fatto una veglia e poi<br />

subito a letto (si fa per dire…).<br />

La mattina successiva, svegliati<br />

un’ora prima e, risparmiando<br />

soldi del pullman,<br />

abbiamo deciso di andare a<br />

piedi alla stazione di Moneglia,<br />

dove Raffa e Emy ci aspettavano.<br />

Ogni sera celebravamo la tanto aspettata veglia, subito<br />

dopo il fuoco con bans, scenette, plastici e tanto divertimento.<br />

Conclusa la missione, smontato tutto, abbiamo svolto il<br />

quadrato finale nel quale ci hanno consegnato i certificati e<br />

non sono mancati i pianti!<br />

Dopo i saluti siamo andati al mare e gli unici due che non<br />

hanno partecipato alla nuotata sono stati Emy e Salvo,<br />

chissà come mai...<br />

Questo campo ci ha cambiato sia come persone che come<br />

capi, quindi vorremmo ringraziare tutti i grandi capi, in particolare<br />

Emy e Salvo, i capi pattuglia (e non solo) di Ardea<br />

e di Pomezia.<br />

Caterina (CP Pantere) e Claudia (CP Delfini) Reparto Hermes<br />

PS: Ricordatevi: Prendete la vita<br />

con più smile!<br />

JEDI 19


Il mio Teknicamp<br />

Quelli di quest’anno sono stati i primi Teknicamp della storia dell’Assoraider,<br />

il nostro si è svolto a Seui (NU). Nella “passeggiata” di<br />

11 chilometri dell’andata mi sono infortunato i piedi e sono rimasto<br />

zoppicante per tutta la durata del campo.<br />

Questo ha impedito la mia partecipazione ad alcune attività di movimento,<br />

ma comunque, rimanendo valido almeno intellettualmente,<br />

ho seguito tutte le chiacchierate e le ho trovate molto interessanti e<br />

anche innovative. Ho mangiato a tutti i pasti, salvo proprio l’ultimo<br />

perché ha piovuto a dirotto;<br />

ma soprattutto mi sono divertito<br />

e ho anche potuto riflettere<br />

nei momenti di spiritualità,<br />

come quello della veglia sull’odio.<br />

Anche se ormai non potrò più<br />

prendere parte ad altri Teknicamp<br />

(da esploratore) auguro<br />

a tutti quelli che seguiranno di<br />

partecipare con entusiasmo e<br />

impegno. Buona Caccia.<br />

Husky Tenace Rep. Kamelot<br />

Sez. Cagliari 1<br />

20 JEDI


Tre giorni divertenti e appaganti<br />

È sempre strana la sensazione che si prova al rientro da un<br />

qualsiasi campo, stanchi sì, ma freschi di ricordi che ti portano a<br />

desiderare che il prossimo campo sia dietro l’angolo. All’inizio<br />

del mio sesto anno in reparto, il 5° da capo, l’esperienza del Teknicamp<br />

resterà forse una tra le più belle da conservare per il clima<br />

da favola e un gruppo di esploratori,<br />

che da perfetti sconosciuti, appartenenti<br />

a realtà diverse, si è ritrovato unito<br />

nelle attività, nella voglia di imparare<br />

(ebbene sì, anche la amata-odiata<br />

topografia), ma soprattutto nello spirito<br />

del fare comune.<br />

Ecco cosa è stato per me il Teknicamp, tre giorni<br />

divertenti e appaganti. E penso che lo siano stati<br />

anche per l’alta pattuglia del II Reparto,<br />

che è tornata a casa con il sorriso stampato<br />

sulla faccia, canticchiando il Kamaludu,<br />

vero tormentone del Teknicamp Sardegna.<br />

Personalmente voglio ringraziare tutti<br />

quanti, dalle varie staff di pionierismo,<br />

topografia, animazione e naturalmente<br />

gestione della pattuglia ;-), ai bravissimi<br />

cuochi; ma soprattutto voglio ringraziare gli esploratori che hanno<br />

preso parte a questa ventata di novità perché penso abbiano affrontato<br />

le varie sfide nel migliore dei modi, da veri Capi Pattuglia. Alla<br />

prossima!<br />

Diego (Pluto) Capo del II Reparto Sez. Cagliari 2<br />

JEDI 21


Il Teknicamp del Rep<br />

C<br />

iao a tutti!!! Siamo l’alta ptg del<br />

reparto Jchnos. Questa che vi<br />

racconteremo é una bellissima<br />

esperienza che abbiamo condiviso<br />

con le alte ptg dei Reparti: Mefeking,<br />

Rivendell, Kamelot, Janas e 2°<br />

Reparto.<br />

Il 2 settembre noi siamo partiti, con<br />

destinazione Seui (Nu), per un Teknicamp<br />

(alcuni si staranno chiedendo<br />

che cos’è ma, tranquilli, neanche noi lo sapevamo!).<br />

Il viaggio è stato duro sia per chi è venuto in macchina che<br />

per chi ha fatto della strada a piedi (ma, ovviamente, non<br />

con la stessa fatica). Ad ogni modo verso le 20 circa eravamo<br />

tutti lì e inutile dirvi che avevamo iniziato a spettegolare<br />

su cose come “Guardate quanto si credono quelli!”<br />

oppure “Noi siamo i migliori!” (modestie a parte). Ma poi<br />

siccome dovevamo stare insieme per 3 giorni, abbiamo<br />

cercato di conoscerci e a dire il vero gli altri erano più che<br />

simpatici!<br />

Poi ci siamo conosciuti meglio svolgendo i corsi (Animazione,<br />

Gestione della P.t.g, Pionierismo e Topografia) divisi in gruppi misti:<br />

Dugonghi, Casu, T-Rex e Gufi.<br />

Il nostro tempo volava perché tra giochi, corsi e gare il giorno terminava.<br />

I giochi che abbiamo fatto sono Bandierina Francese, Roverino e uno chiamato<br />

“Assalto al forte”. Questi erano i momenti dove ci divertivamo di più ma<br />

poi dovevamo partecipare ai corsi…Il più temuto era quello di topografia,<br />

anche se alla fine ci ha insegnato com’evitare di perderci (cosa che succede<br />

spesso) negli Hike.<br />

In quello di Gestione della Ptg abbiamo imparato ad affrontare e gestire situazioni<br />

che possono succedere all’interno<br />

della pattuglia e a migliorare il nostro<br />

modo d’essere “Capi”.<br />

In quello di pionierismo abbiamo<br />

costruito un angolo di ptg completo di:<br />

palafitta per la tenda, magazzino, torretta,<br />

tavolo, portale e posa pentole.<br />

Infine a quello di Animazione abbiamo<br />

imparato i concetti principali che servono<br />

per animare un fuoco. Servendoci<br />

del tempo dedicato a questo corso<br />

22 JEDI


arto Jchnos<br />

abbiamo preparato i due<br />

fuochi di bivacco che sono<br />

riusciti più che bene (un grazie<br />

a Federico Z. e a G.Giacomo<br />

M. perché ci avete<br />

insegnato, con “lezioni”<br />

tutt’altro che noiose, quello<br />

che ora sappiamo).<br />

Il fuoco era l’unico momento per stare e divertirci<br />

tutti assieme. Così i giorni sono volati e come<br />

sempre è arrivata la fine. L’ultimo giorno è stato<br />

un po’ triste ma, d’altronde, gli addii lo sono sempre.<br />

I premi sono stati consegnati all’Ammaina<br />

Bandiera: i Dugonghi ne hanno vinto due mentre<br />

i Casu uno.<br />

Un po’ prima di partire ci siamo salutati. Gli<br />

esploratori lo hanno fatto con pacche sulle spalle<br />

o con semplici “Ciao”; mentre le esploratrici,<br />

più sentimentali, si sono salutate con baci,<br />

abbracci e forse anche qualche lacrima.<br />

Crediamo che quest’esperienza resterà impressa<br />

in noi e nelle altre persone che l’hanno vissuta.<br />

Speriamo che gli altri la pensino come noi e<br />

cogliamo l’occasione per salutare quelli che sono<br />

stati i nostri compagni d’avventura: a loro un<br />

caloroso “arrivederci” e a quelli che non c’erano…beh…ci<br />

dovevate essere!!!<br />

Buona Caccia L’ Alta ptg del Rep. Jchnos<br />

Sara, Pierluigi, Alba, Tomas, Maria,<br />

Giuseppe C., Manuela, Giuseppe M., Eliana<br />

Saluti dal Reparto Mafeking di Ittiri<br />

Giovanni “Il Teknicamp è stata un esperienza<br />

bellissima, soprattutto per i capi e i<br />

vice perché ci è servito a migliorare e a<br />

saper affrontare tutti i problemi<br />

della vita. Tanti saluti a Edoardo e<br />

al Reparto Impeesa di Quartu S.E.<br />

che non ha partecipato al Teknicamp<br />

ma ha fatto il campo estivo<br />

con noi.”<br />

Sara “Il Teknicamp mi è piaciuto<br />

molto perché ho imparato molte<br />

cose che servono nella vita scaut.<br />

E, a proposito…volevo salutare i<br />

componenti del gruppo T-REX e le<br />

altre amicizie che ho fatto e anche i Capi<br />

Reparto che sono molto simpatici.”<br />

Antonio “Tanti saluti ai CASU e viva Animazione.”<br />

Mirya “Un saluto particolare alle mie amiche<br />

Janas: Giulia, Silvia, Eleonora e<br />

Francesca. E anche ai DUGONGHI”<br />

Alessandro “Ciao ai DUGONGHI, è stato<br />

bello conoscervi. Aspetto il giorno che vi<br />

rivedrò”<br />

Federica “Un saluto alla pattuglia GUFI e in<br />

particolare a Doddy. Ho imparato tante<br />

cose utili che possono rendere più facile<br />

un campo estivo”<br />

Giuseppe “Tanti saluti a tutti quelli che hanno<br />

partecipato al Teknicamp, mi sono<br />

divertito molto e non vedo l’ora di rivedervi.<br />

Ciao!”<br />

Caterina “Mi sono divertita e ho imparato<br />

nuove cose insieme ai miei amici”<br />

Alessio “È stato molto bello, mi sono divertito!<br />

Ho incontrato nuovi amici con cui ho<br />

fatto amicizia”<br />

Sez. “Andrea Tavera” - Ittiri<br />

JEDI 23


Campo estivo “Onacillep”<br />

CIAO A TUTTI !!!<br />

Siamo la compagnia<br />

Black Hills di Lido dei Pini<br />

e vi vorremmo raccontare<br />

il nostro “disastroso”<br />

campo estivo...<br />

Appena arrivati sotto un sole cocente siamo<br />

entrati subito nello spirito della compagnia…<br />

e abbiamo iniziato a montare tende,<br />

tendoni, cucine e a trasportare gli zaini dei<br />

lupetti. Con noi al campo erano presenti anche<br />

la compagnia di Portocannone ed il quadrato<br />

di Cirò Marina. I primi giorni come compagnie<br />

non eravamo molto compatte, ma col passare<br />

dei giorni abbiamo stretto amicizie, infatti,<br />

abbiamo formato un’unica compagnia chiamata “STICK”. Un evento da<br />

ricordare durante il campo è stato il compleanno di Elisa una nostra<br />

scolta, festeggiato la notte tra il 29 e il 30 giugno. Durante i festeggiamenti<br />

dopo molti richiami, un capo quadrato a caso ci ha mandato a dormire<br />

dicendo con il suo classico accento calabrese: “le cose sono due<br />

o andate a dormire o andate dormire”. Il pomeriggio seguente per vendicarci<br />

di Oscare abbiamo iniziato a fargli dei gavettoni d’acqua che si<br />

sono trasformati in una battaglia<br />

tra compagnie.<br />

La notte stessa siamo partiti<br />

per il mitico hike ma ci siamo<br />

subito ricreduti sul fatto della<br />

difficoltà. Arrivati alla meta, dei<br />

nostri compagni sono dovuti<br />

tornare indietro per far strada<br />

alle pattuglie; nel frattempo chi<br />

era rimasto al rifugio all’aperto,<br />

aveva incominciato a sistemarsi<br />

per trascorrere la notte…<br />

il freddo era insopportabile,<br />

ma abbiamo saputo riscaldarci…!!!<br />

Infatti il nostro capo<br />

compagnia, ha fatto razzia di<br />

sacchi a pelo negli zaini incustoditi.<br />

Negli ultimi giorni del<br />

campo è passato in compagnia un nuovo rover Fabio, che aveva appena<br />

completato la progressione nel reparto e già veniva chiamato dai<br />

capi per il passaggio nella compagnia “che sfortuna”. Questo campo è<br />

stato molto utile per unirci di più, visto che non eravamo molto uniti, difficoltà<br />

e disavventure varie hanno fatto maturare due scolte, tanto che<br />

hanno fatto richiesta di porre la firma sull’agognata carta di compagnia.<br />

Il campo comunque si è concluso alla grande, con la promessa di rivederci<br />

tutti al più presto. BUONA STRADA !!!<br />

24 VOGLIA DI STRADA


Decimo Anniversario<br />

Carissimo fratello scaut, un giorno più o meno lontano qualcuno ci disse<br />

“una volta scaut, per sempre scaut” e chi l’ha veramente vissuto sa che<br />

in fondo a quelle parole c’è una verità, perché anche quando la vita ci ha<br />

allontanati da quei luoghi e da quei volti non ha potuto di certo cancellare i<br />

ricordi dell’esperienze vissute insieme.<br />

È con immenso piacere che vogliamo quindi annunciare il decimo anniversario<br />

della nostra Compagnia ed è in questa occasione che vorremmo rincontrare<br />

chi ha costruito, percorso e difeso quella Strada, che ha lasciato un<br />

segno indelebile nei nostri cuori, perché ad oggi<br />

potessimo goderne anche noi…”<br />

Così alla vigilia del nostro compleanno il 7<br />

dicembre, festeggeremo, lasciando che i ricordi<br />

dei vecchi giochi, gli scherzi e i sorrisi, le faticate<br />

insieme, insomma le discese e le salite<br />

affrontate, siano i veri protagonisti.<br />

Speriamo di essere arrivati all’orecchio di tutti<br />

quelli che sono stati Cavalieri, perché 10 anni<br />

sembrano cambiare la vita in modo quasi assoluto<br />

per alcuni, mentre per altri sembra non siano trascorsi che pochi giorni.<br />

La ricerca non è stata semplice ma siamo ottimisti che darà buoni frutti, la<br />

sera vogliamo che ci siano tutti 50!<br />

La Compagnia è stata fondata l’8 Dicembre 1994, allorché quattro esploratori<br />

ed una esploratrice passarono dal II Reparto di Cagliari. Capo Compagnia<br />

allora era Paolo Cannas. La sede era quella che poi divenne la sezione<br />

di Cagliari 2.<br />

Il 6 Gennaio 1995, durante la loro prima uscita, avendo già evidenziato delle<br />

tematiche di comune interesse, le atmosfere de “Il Signore degli Anelli” di<br />

Tolkien e della saga de “La Spada di Shannara” di Terry Brooks, entrambi<br />

maestri del genere fantasy, e comunque l’ambientazione cavalleresca che<br />

bene si affiancava all’idea di “Servizio”, nacque il nome della Compagnia<br />

come è oggi: “Compagnia dei Cavalieri della Spada e dell’Anello”.<br />

Fu scritta quindi la carta, si scelsero le attività prevalenti, che sono rimaste le<br />

stesse nel tempo: attività scaut classiche, cinefotografia, informatica, manufatti<br />

artistici e sport non comuni. Nel Luglio dello stesso anno, la Compagnia<br />

partecipò al Rovermoot “Sulle Orme del Pellicano”, che li portò a girare l’Italia<br />

in treno fino a Belluno, dove si incontrarono con le altre Compagnie associative,<br />

per salutare l’ultima dimora di Aldo Marzot, fondatore dell’Assoraider.<br />

Nell’Agosto 2000 la Compagnia partecipò anche al suo secondo Rovermoot<br />

a Montella (AV). Ad Ottobre dello stesso anno entra in Compagnia come vice<br />

capo, Giorgia Acciaro, che affianca il capo Compagnia Paolo Cannas, in previsione<br />

di un avvicendamento avvenuto ad Ottobre del 2002.<br />

Da allora la Compagnia continua a le sue attività in una nuova sede ma con<br />

lo stesso spirito di sempre (e confida nel terzo Rovermoot!).<br />

Buona Caccia, dalla vecchiotta ma mai “passata”,<br />

Compagnia dei Cavalieri della Spada e dell’Anello<br />

VOGLIA DI STRADA 25


Arte marinar<br />

La vita comincia... con un nodo, fatto dall’ostetrica all’ombelico, e continua<br />

con nodi quotidiani di ogni genere: alla cravatta, ai lacci delle<br />

scarpe, al fazzoletto, ai capelli, ai pacchi, agli arrosti. Alcune categorie<br />

di persone annodano per professione: i marinai le vele, i pescatori le<br />

reti, i tessitori i tappeti, gli alpinisti le corde da montagna, i chirurghi i fili<br />

di sutura, le infermiere i lacci emostatici, i prestigiatori i fazzoletti.<br />

Ma vediamo quali nodi sono importanti per un marinaio...<br />

Nodo piano: è un nodo che si esegue per unire due cavi di<br />

uguali dimensioni lo si esegue facendo due nodi semplici, è<br />

facile da scogliere ed è molto usato.<br />

Nodo di bandiera: è chiamato anche nodo di scotta e<br />

viene usato per congiungere due cavi di diverso spessore,<br />

in questo caso il cavo più grosso viene ripiegato suse stesso<br />

in modo di formare un doppino, ed il nodo viene fatto col cavo<br />

più piccolo, date le sue caratteristiche viene usato per legare<br />

la sagola alla gassa della bandiera. Si scoglie facilmente<br />

anche quando molto stretto.<br />

Nodo gassa d’amante: È il più marinaro dei nodi; è costituito da un<br />

anello di cavo che viene formato all’estramità di questo. Gli usi sono molteplici,<br />

come ad esempio incappellare una bitta col cavo d’ormeggio, per intugliare<br />

due cavi, per dar volta ad un anello...<br />

È un nodo che può sciogliersi facilmente anche quando il cavo è bagnato<br />

26 BUON VENTO


esca: i nodi<br />

Nodo margherita: serve per accorciare un cavo<br />

troppo lungo, un cavo non si taglia mai!!...<br />

Si usa anche in caso di un cavo rovinato che non può<br />

essere sostituito.<br />

Nodo savoia: si fà ad una estremità<br />

di un cavo per impedire che si sfili da un<br />

passacavo o da un bozzello.<br />

TERMINI<br />

Bitta: colonnina larga e<br />

poco alta, che serve sulle<br />

banchine per legarvi i cavi<br />

d’ormeggio delle navi e,<br />

sulle navi, per avvolgervi<br />

le gomene (grossi cavi).<br />

Incappellare: porre in<br />

opera i nodi a occhio (es:<br />

Gassa d’amante), ovvero<br />

fissarli ad un palo o a una<br />

bitta dopo essere stati<br />

eseguiti<br />

Intugliare: unire due<br />

cavi tramite un nodo<br />

Nodo parlato: si usa<br />

per legare un cavo a se<br />

stesso dopo averlo fatto<br />

passare dentro un anello o<br />

attorno ad una bitta.<br />

Dar volta: avvolgimento<br />

di un cavo intorno a qualcosa<br />

es: bitta, galloccia.<br />

Nodo galloccia: serve per assicurare un cavo alla<br />

galloccia, che si trova fissata alla coperta della barca o<br />

all’albero.<br />

Quelli che vi ho presentato, sono i nodi che un buon<br />

scaut del mare deve saper fare, e per saperli fare, bisogna<br />

provare e riprovare, finchè riuscirete a farli anche ad<br />

occhi... chiusi.<br />

Beh ora non vi resta che provare,<br />

Buon vento fratellini, Delfino Impetuoso<br />

BUON VENTO 27


Che bella e‘ la vita<br />

Ci sfiorano, ci avvolgono, ci attraversano,<br />

ci domano. Sono tante le emozioni<br />

che Special Olympics sa offrire<br />

ad ognuno di noi. Noi, 23 ragazzi, scaut<br />

Assoraider dalle sezioni Cirò e Portocannone,<br />

esperti, assistenti, spinti dalle azioni<br />

di volontariato, sotto le redini di Lucia<br />

Sacco, commissario della sezione Cirò e,<br />

oggi, responsabile nazionale dei volontari<br />

per l’equitazione.<br />

Loro, gli atleti spinti dalla voglia di apprezzare la<br />

vita per quella che è tramite uno sport che si presta<br />

alla crescita morale di ogni singolo individuo. L’equitazione. Noi e loro,<br />

ragazzi che condividono una passione unica ed inimitabile.<br />

Ragazzi minorenni e non, sostenuti da<br />

responsabili competenti: Gabriella Bertinotti, Mauro<br />

Rizzetto, Orlando Filippo, Elena Lucchesi, Roberto<br />

Lambruschi, Nicle lari, Alice Lepore. Incaricati ognuno<br />

a commissioni differenti: dall’amministrazione in<br />

segreteria al puro contatto con i cavalli. Uno tra i<br />

migliori incarichi è l’assistenza agli atleti che si svolge<br />

tra sorrisi ed entusiasmo. Il maneggio è delle<br />

grandi occasioni: il verde e lo splendore paesaggistico<br />

operano in simbiosi con l’entusiasmo e la tensione<br />

degli atleti e di chi con loro assiste ad un felice<br />

scambio di gioie ed emozioni.<br />

Diversi tipi di sensazioni circondano i volti di tutti, l’ansia delle gare si dissolve<br />

nei sorrisi che in ogni momento ci regalano. Il tempo è devastato<br />

dalla gioia di vivere e di essere qui a Special Olympics Games.<br />

Molto spesso ci dimentichiamo di questo, e proprio loro con un semplice<br />

gesto allargano i nostri cuori, la loro forza morale anche di fronte alla<br />

perdita di una gara è notevole, perché l’unico pensiero che veramente<br />

conta è l’amore nei confronti della vita propria e altrui. Perché vincere è<br />

solo un momento di gloria, la gioia di vivere è una gloria eterna.<br />

Vivi l’emozione di una vita semplice a cavallo della fratellanza.<br />

Quadrato Dioscuri<br />

28 BUON VENTO


Festa all’Oasi del WWF<br />

Grande partecipazione alla Festa del primino<br />

organizzata dagli Scaut dell’Assoraider all’oasi del WWF.<br />

Lezione in mezzo alla natura per 150 bambini.<br />

Centocinquanta bambini e almeno altrettanti<br />

genitori hanno invaso, nella giornata di ieri<br />

(19 settembre) l’oasi Wwf delle torbiere di<br />

Albate in occasione della «Festa del primino»,<br />

manifestazione promossa dagli scaut dell’Assoraider<br />

e dedicata ai bambini di 6 anni, che hanno<br />

così potuto vivere una vera e propria lezione a<br />

contatto con la natura, giocando con i genitori<br />

sotto la guida esperta degli animatori per l’occasione<br />

vestiti da dame, cavalieri e maghi.<br />

Al mattino erano una trentina ma, al pomeriggio,<br />

complice il tempo favorevole, il loro numero è cresciuto e gli animatori<br />

hanno faticato non poco. Particolarmente apprezzato e seguito il<br />

laboratorio di oggetti realizzati con materiale di riciclo, come le bottiglie<br />

di plastica, ma anche il percorso all’interno dell’area verde in compagnia<br />

di lumache, dalmata e gatti sotto i quali si nascondevano i giovani<br />

scaut che insieme a un gruppo di obiettori di coscienza si occupano<br />

dell’Oasi.<br />

Tema di questa edizione della festa era il “valore” che sarà oggetto,<br />

nel corso dell’anno scolastico appena iniziato, di un percorso di educazione<br />

ambientale per fasce di età,<br />

suddiviso appunto nel valore della biodiversità,<br />

della natura e del riciclo dei<br />

materiali. Il prossimo appuntamento è<br />

martedì con i ragazzi di 5ª elementare<br />

e la media del plesso di Albate.<br />

L’Oasi e in particolare la cascina Bengasi<br />

saranno a breve oggetto di ristrutturazione<br />

grazie a un contributo della<br />

Fondazione Banca del Monte di Lombardia.<br />

Primo passo il rifacimento del<br />

capanno del lago grande, con materiali<br />

di qualità e possibilità di accesso<br />

ai portatori di handicap.<br />

ASSONOTIZIE 29


Cronaca di un cam<br />

Il nostro commissario<br />

internazionale salvatore zappardino<br />

ci racconta la sua emozionante<br />

avventura<br />

A<br />

rrivo a Gilwell Park molto emozionato,<br />

zaino in spalla e….tanto entusiasmo.<br />

Cerco con lo sguardo in mezzo<br />

alle bandiere issate, all’interno del<br />

grande piazzale, se c’è anche quella italiana.<br />

Mi presento in segreteria per registrare<br />

la mia presenza. Scopro che sono<br />

l’unico italiano presente al campo. Il capo campo nel darmi il benvenuto, dispone che<br />

venga issato il tricolore per segnalare la presenza dell’Italia al campo. Basta dare una<br />

occhiata nel piazzale delle bandiere per rendersi conto quali sono le nazioni presenti.<br />

Sicuramente qualcuno si chiederà: ma che cosa è Gilwell Park per lo Scautismo Mondiale?<br />

Come è nato e per quale scopo? Era il 1918 quando W. De Bois Maclaren, uno<br />

scozzese Commissario di Distretto (in Italia Commissariato Provinciale), si offrì di donare<br />

un terreno adatto ai campi scaut. L’anno seguente effettuato l’acquisto, gli scaut inglesi<br />

prendevano possesso di una vasta tenuta di 22 ettari, vicina al grande parco di Epping<br />

alla periferia nord-orientale di Londra.<br />

Per molti week-end Esploratori e Rovers, con un duro lavoro, ripulirono il terreno, crearono<br />

i primi sentieri e le piazzole per le tende. Nasceva così Gilwell Park, “luogo sacro”<br />

dello scautismo mondiale, ove si sarebbero recati innumerevoli capi di molte nazioni,<br />

etnie, culture diverse, molteplici fedi religiose per apprendere lo “spirito del grande gioco”<br />

e diffonderlo nella propria nazione.<br />

B.P. stesso ha talmente legato il proprio nome al progetto e alla realizzazione di Gilwell<br />

Park e dei suoi campi scuola che, allorchè Re Giorgio V gli conferì il titolo di Lord, non<br />

ebbe dubbi circa l’appellativo da assumere e dichiarò di volersi chiamare Lord Baden-<br />

Powell of Gilwell.<br />

Fin dal momento del suo acquisto B.P. ebbe idee chiare sugli scopi cui Gilwell Park<br />

doveva essere destinato e che, in un articolo sulla rivista inglese dei capi “The Headquarters<br />

Gazete”, nel giugno 1919, definiva per quali scopi stava sorgendo tale struttura:<br />

Un centro di formazione, dove i capi o tutti coloro che intendano diventarlo possano<br />

essere istruiti da scaut anziani ed esperti nell’organizzazione e formazione di Reparti,<br />

nelle attività pratiche di pioneristica, campismo e nel metodo scaut in genere.<br />

Un campo scaut permamente aperto a Reparti e Pattuglie.<br />

Così presero il via i corsi che dopo essere stati inizialmente limitati alla Branca Esploratori,<br />

dal 1921 in poi si aprirono successivamente ai Capi Branco, Capi Compagnia e<br />

Commissari, fino a giungere oggi agli incontri internazionali, ai campi di specializzazione<br />

su tecniche scaut e sulla natura.<br />

L’attività di Gilwell fu interrotta dalla guerra. In questo periodo il parco venne requisito,<br />

devastato ed in una occasione bombardato. Nel 1945 furono riprese le attività. Da quella<br />

data fu un moltiplicarsi di corsi, tanto che nel 1976 risultava che in quel trentennio avevano<br />

frequentato i corsi 25.000 capi provenienti da 145 nazioni e territori.<br />

Si andava - e si và ancora oggi - a Gilwell a scuola di scautismo. Il nostro Aldo Marzot<br />

fu uno dei primi italiani a prendere parte ai Corsi di Formazione per conseguire il Brevetto<br />

Wood Badge ( i famosi tizzoni ) e fu, di seguito, il primo italiano nel conseguire il<br />

brevetto di D.C.C. (Deputy Camp Chief), oggi conosciuto come Brevetto Leader Training.<br />

Tale riconoscimento lo poneva nelle condizioni di poter rilasciare i tizzoni (svol-<br />

30 INTERNAZIONALE


mpo fuori campo<br />

gendo le funzioni vicarie del D.C.C. di Gilwell) dando vita in Italia ad una scuola di formazione<br />

per capi scaut autonoma che ricalcava le direttive della Formazione Capi Internazionale.<br />

Vale la pena ricordare come, in quel periodo, fino al 1968 la numerazione dei brevetti<br />

Wood Badge era unica in tutto il mondo e rilasciata direttamente da Gilwell. Successivamente,<br />

a seguito di una delibera della Conferenza Mondiale, la<br />

gestione della formazione capi fu decentrata alle singole nazioni.<br />

Questo non vuol dire che ogni nazione scaut segue, nel campo<br />

della formazione, una strada diversa. È presente a Ginevra,<br />

all’interno della struttura del Wosm un settore formazione che<br />

supporta le associazioni scaut nazionali anche con un manuale<br />

per Leader Training. Ma chi sono i Leader Trainig? È molto semplice:<br />

si tratta dei famosi “quattro tizzoni”. Alla fine di questo racconto<br />

troverai una nota a riguardo il cammino da seguire per<br />

diventare un capo scaut secondo il cammino oggi enunciato a<br />

Gilwell e dal WOSM.<br />

Lo spirito, il metodo, i contenuti, lo stile, seguiti nei campi scuola<br />

di molte nazioni non si discosta molto da quello di Gilwell e vi<br />

assicuro non è un caso. L’atmosfera di questo posto è unica in<br />

quanto si rifà direttamente alla cultura, alle tradizioni dello scautismo<br />

originario, nelle grandi come nelle piccole cose. Basta<br />

ricordare, ad esempio, come il simbolo dell’accetta conficcata<br />

sul tronco deriva dal Campo Scuola di Gilwell ed è stato fatto<br />

proprio da molte nazioni scaut.<br />

Questo anello di congiunzione tra Gilwell ed il mondo scaut in<br />

generale si riflette anche nei nomi di alcuni Reparti che hanno<br />

fatto proprio tale nome. Infatti anche nell’Assoraider alcune<br />

unità hanno preso il nome di Gilwell.<br />

… “A Gilwell” - affermò B.P. – “è stato costruito qualcosa di più<br />

di un semplice sistema o forma di educazione; è stato generato<br />

uno spirito. Senza lo spirito forma e metodo sono cosa fredda<br />

ed inerte”: I programmi dei Corsi di Gilwell in fondo non possedevano<br />

alcuna novità particolare e non proponevano altro che lo scautismo nella sua forma<br />

originale. Ma proprio in questo risiedeva l’importanza fondamentale di Gilwell per l’amalgama<br />

sostanziale del Movimento Mondiale. John Thurman (Responsabile alla Formazione<br />

Capi di Gilwell dal 1943 al 1969) soleva ripetere che: “non potremo mai tenere unito<br />

lo scautismo attraverso leggi e regolamenti, per quanto solenni essi siano. Esso non potrà<br />

avere altra coerenza che l’unità dei suoi capi, una unità di intenti, di ideali e – fin dove è<br />

possibile – di metodo e di pratica.” Tali concetti saranno da lui ripresi all’Indaba (Convegno<br />

Internazionale per Capi) nel 1951 dove sarà presente il nostro fondatore Aldo Marzot.<br />

Ancora oggi sono tanti i luoghi famosi di Gilwell, che vanta oltre 60 installazioni fisse su un<br />

terreno che raggiunge l’estensione di 40 ettari. Ma non si deve credere che esso sia solo<br />

una sorta di museo scaut, un luogo per nostalgici, anzi oggi è più attivo che mai, un vero e<br />

proprio laboratorio scaut, ove si tengono corsi per capi durante tutto l’anno.<br />

Continua nel prossimo numero<br />

INTERNAZIONALE 31


IL VALORE DI UNA BUONA AZIONE<br />

Ho trovato la seguente storia riguardante il valore di una Buona Azione “spulciando”<br />

la moltitudine di carte, giornali e riviste Scout che, per mia fortuna, ho in casa. È una bella<br />

storia ed ora… la racconto a tutti voi.<br />

Immaginatevi Londra. Londra coperta dalla nebbia, talmente fitta che copre tutta la<br />

città facendola sembrare ancora più grigia di quello che è normalmente. Il traffico completamente<br />

bloccato, gli autobus procedono a passo d’uomo e i lampioni della città sono stati<br />

accesi già intorno a mezzodì ma con scarso effetto.<br />

Immaginatevi un uomo, uno straniero, che cerca a tentoni, non conoscendo la città,<br />

di trovare la sua strada. Perso… perso e si domanda in che direzione deve procedere.<br />

Ad un tratto gli appare un ragazzo che si dirige proprio verso di lui. “Posso aiutarla<br />

signore?” chiede il ragazzo. All’uomo non gli sembra vero e subito risponde “Certo!” “Ho un<br />

appuntamento di lavoro e ti sarei molto grato se mi aiutassi a trovare la strada”. Dall’accento<br />

il ragazzo si rende conto che l’uomo è americano e mentre parla gli prende la valigia<br />

e dice “Mi dia l’indirizzo e la accompagnerò”. Arrivano a destinazione e lo straniero tira fuori<br />

qualche spicciolo per ringraziare il ragazzo. “No grazie” dice il giovane “non certo per aver<br />

fatto una buona azione”. L’americano chiede spiegazioni e si sente rispondere “Perché<br />

sono uno Scout”. “Uno Scout? E cosa vuol dire?” “Non ha mai sentito parlare dei Boy<br />

Scouts di Baden-Powell?” Ovviamente l’americano non ne sa nulla. Il ragazzo gli racconta<br />

qualche particolare ma lo straniero vuole saperne di più. Il ragazzo gli dice allora “Può scoprirlo<br />

qui vicino, in Victoria Street, può parlare con il generale Baden-Powell in persona”.<br />

“Bene, non appena finito andrò dal tuo Generale”. Il ragazzo gli mostra la strada e prima<br />

che l’americano gli possa chiedere il nome, sparisce nella nebbia.<br />

L’americano, un giornalista, William D. Boyce, editore di riviste e giornali, si recò<br />

veramente da Baden-Powell e rimase colpito dalle potenzialità dello scautismo. Ripartì per<br />

l’America e si portò libri e materiale scout. Dopo essersi consultato con amici ed altri decise<br />

di introdurre il movimento scout in America. Ebbene, l’8 febbraio 1910 un apposito comitato<br />

diede vita all’associazione “Boy Scouts of America”.<br />

Ma la storia non finisce qui. Diciassette anni dopo quella famosa sera di nebbia a<br />

Londra, quello Scaut ricevette la più alta decorazione dei Boy Scouts of America: il Bufalo<br />

d’Argento (la normale decorazione consiste in un piccolo bufalo d’argento; in questo caso<br />

il bufalo fu fatto fare appositamente in bronzo su un piedistallo di legno. La cosa particolare<br />

di questa storia è che quello Scaut non ritirò mai il suo premio. Non si è mai saputo chi<br />

fosse! Lo cercarono, B.-P. lanciò un appello perché si facesse riconoscere, ma lo Scaut,<br />

forte del fatto che non si deve mai ricevere alcun compenso per una Buona Azione – neanche<br />

simbolico – non si fece riconoscere!<br />

Il Principe di Galles ritirò il premio al posto del nostro amico ed ora si trova a Gillwell<br />

Park con la seguente dicitura “Allo Scout Sconosciuto la cui fedeltà nel compimento della<br />

Buona Azione quotidiana ha portato il Movimento Scout negli Stati Uniti d’America”.<br />

Il valore di una Buona Azione…appunto!<br />

Sandra Orebi Commissario Nazionale alle Pubbliche Relazioni<br />

32 ASSONOTIZIE

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!