DI MAGAZINE - ANNA RITA PILOTTI - LORIBLU by DONNAIMPRESA MAGAZINE
http://www.donnaimpresa.com LORIBLU SEGNA UNA TAPPA IMPORTANTE NELLA STORIA CONTEMPORANEA DELLA MODA, UN RARO ESEMPIO DI BELLEZZA TUTTA ITALIANA. L’AZIENDA, LEADER NELLA PRODUZIONE DI CALZATURE “GIOIELLO” DA DONNA, È OGGI ANCHE L’ESPRESSIONE PIÙ RAFFINATA DI UNO STILE TUTTO AL MASCHILE: SCARPE ED ACCESSORI PER LEI E PER LUI A CONSACRARE UNA GRIFFE INIMITABILE NEL PANORAMA NAZIONALE. È la rappresentazione del bello senza eccessi, simbolo indiscusso di eleganza ed accuratezza; è il sinonimo della grazia delle forme, dell’armonia dei colori. È Loriblu: l’azienda che più di tutte le altre è riuscita ad entrare nell’inconscio di quanti, uomini e donne, amano farsi notare, per stile. Le sue calzature sono il risultato di una meticolosa ricerca di materiali e di accuratezza nel design. Loriblù seduce, ammalia, incanta. Non semplicemente un prodotto “Made in Italy”, bensì una calzatura in cui l’estro creativo si fonde a quella accuratissima lavorazione artigianale tramandata da generazione in generazione, propria del nostro territorio fermano. A rappresentare Loriblu, una (...)
http://www.donnaimpresa.com
LORIBLU SEGNA UNA TAPPA IMPORTANTE NELLA STORIA CONTEMPORANEA DELLA MODA, UN RARO ESEMPIO DI BELLEZZA TUTTA ITALIANA. L’AZIENDA, LEADER NELLA PRODUZIONE DI CALZATURE “GIOIELLO” DA DONNA, È OGGI ANCHE L’ESPRESSIONE PIÙ RAFFINATA DI UNO STILE TUTTO AL MASCHILE: SCARPE ED ACCESSORI PER LEI E PER LUI A CONSACRARE UNA
GRIFFE INIMITABILE NEL PANORAMA NAZIONALE.
È la rappresentazione del bello senza eccessi, simbolo indiscusso di eleganza ed accuratezza; è il sinonimo della grazia delle forme, dell’armonia dei colori. È Loriblu: l’azienda che più di tutte le altre è riuscita ad entrare nell’inconscio di quanti, uomini e donne, amano farsi notare, per stile. Le sue calzature sono il risultato di una meticolosa ricerca di materiali e di accuratezza nel design. Loriblù seduce, ammalia, incanta. Non semplicemente un prodotto “Made in Italy”, bensì una calzatura in cui l’estro creativo si fonde a quella accuratissima lavorazione artigianale tramandata da generazione in generazione, propria del nostro territorio fermano. A rappresentare Loriblu, una (...)
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
>>>>><br />
ASCENSORI<br />
SALIRE E SCENDERE IN UN BATTITO D'ALI<br />
Di<br />
autunno 2008<br />
donna impresa magazine<br />
SPECIALE<br />
BUSINESS<br />
AL FEMMINILE<br />
www.donnaimpresa.com<br />
TECNOLIFTsrl<br />
porto san giorgio (ap/fm)<br />
Proprietà editoriale e progetto grafico <strong>DI</strong>.DONNA<br />
STORIA DELLA<br />
DANZA<br />
dal classico<br />
AL CONTEMPORANEO<br />
DOSSIER<br />
PROSTITUZIONE<br />
i numeri del sesso<br />
a pagamento<br />
LEWIS<br />
il brand<br />
che fa moda<br />
JACK<br />
NOTTE ROMANA AL PIPER<br />
CON VIOLANTE PLACIDO<br />
storia di<br />
copertina<br />
<strong>ANNA</strong><strong>RITA</strong><br />
<strong>PILOTTI</strong><br />
Lady Loriblu
BAG s.p.a. www.nerogiardini.it<br />
MADE IN ITALY<br />
NEL PROSSIMO<br />
NUMERO <strong>DI</strong>ETRO LE QUINTE<br />
BACK STAGE<br />
SOMMARIO<br />
il magazine è on-line su www.donnaimpresa.com<br />
4 STORIA <strong>DI</strong> COPERTINA<br />
Annarita Pilotti si racconta<br />
guarda la rubrica<br />
11 SPECIALE DONNE<br />
a cura di Valeriana Mariani<br />
guarda la rubrica<br />
31 BELLE SCOPERTE guarda la rubrica<br />
Alida Adorante e Chiara Tarullo<br />
35 STORIA DELLA DANZA<br />
a tu per tu con Lola Fejzo<br />
guarda la rubrica<br />
44 FORUM guarda la rubrica<br />
la questione femminile<br />
47 EVENTI CULTURALI<br />
l’ eredità di Luigi Einaudi<br />
guarda la rubrica<br />
49 MIXER guarda la rubrica<br />
l’alfabeto immaginario di Paolo Sistilli<br />
53 INDOSSARE IL TEMPO guarda la rubrica<br />
Linea Marche: Vic Matiè e O.X.S. i due brand vincenti<br />
55 Levi’s 501, l’intramontabile sex-appeal del denim<br />
57 quando la vacanza lascia il segno<br />
61 ABITARE IL TEMPO guarda la rubrica<br />
69 L’OROSCOPO D’AUTUNNO SEGNO PER SEGNO<br />
71 DOSSIER PROSTITUZIONE guarda la rubrica<br />
i numeri del sesso a pagamento<br />
83 JACK /BELLA VITA guarda la rubrica<br />
notte romana al Piper con Violante Placido<br />
89 ITINERARI GASTRONOMICI<br />
i primi d’Italia<br />
guarda la rubrica<br />
guarda la rubrica<br />
MODA<br />
NOVEMBRE 2008<br />
T. 0734 440277 MOBILE 333 8999379 - 3391309721 info@donnaimpresa.org<br />
ROMA roma@donnaimpresa.com- MILANO milano@donnaimpresa.com - PORTO SAN GIORGIO redazione@donnaimpresa.com<br />
I testi e le foto sono coperti da copyright. E’ vietata la riproduzione parziale o totale salvo espresso consenso degli autori. Info: b.baldassarri@dimagazine .it
<strong>LORIBLU</strong><br />
SEGNA UNA TAPPA<br />
IMPORTANTE NELLA<br />
STORIA<br />
CONTEMPORANEA<br />
DELLA MODA, UN RARO<br />
ESEMPIO <strong>DI</strong> BELLEZZA<br />
TUTTA ITALIANA.<br />
L’AZIENDA, LEADER NELLA<br />
PRODUZIONE <strong>DI</strong><br />
CALZATURE “GIOIELLO”<br />
DA DONNA, È OGGI<br />
ANCHE L’ESPRESSIONE<br />
PIÙ RAFFINATA <strong>DI</strong> UNO<br />
STILE TUTTO AL<br />
MASCHILE: SCARPE ED<br />
ACCESSORI PER LEI E PER<br />
LUI A CONSACRARE UNA<br />
GRIFFE INIMITABILE NEL<br />
PANORAMA NAZIONALE.<br />
È la rappresentazione del bello senza<br />
eccessi, simbolo indiscusso di eleganza<br />
ed accuratezza; è il sinonimo della<br />
grazia delle forme, dell’armonia dei<br />
colori. È Loriblu: l’azienda che più di<br />
tutte le altre è riuscita ad entrare<br />
nell’inconscio di quanti, uomini e donne,<br />
amano farsi notare, per stile. Le sue<br />
calzature sono il risultato di una<br />
meticolosa ricerca di materiali e di<br />
accuratezza nel design. Loriblù seduce,<br />
ammalia, incanta. Non semplicemente<br />
un prodotto “Made in Italy”, bensì una<br />
calzatura in cui l’estro creativo si fonde<br />
a quella accuratissima lavorazione<br />
artigianale tramandata da generazione in<br />
generazione, propria del nostro territorio<br />
fermano. A rappresentare Loriblu, una<br />
Storia di<br />
copertina<br />
di Valeriana Mariani<br />
<strong>ANNA</strong><strong>RITA</strong><br />
<strong>PILOTTI</strong><br />
sono passate<br />
poche<br />
settimane<br />
dall’ anniversario<br />
della mia nascita...<br />
eppure non e poi<br />
cosi’ lontano<br />
quel giugno1958...<br />
donna: Annarita, moglie del caposaldo<br />
dell’azienda, Graziano, e mamma di quattro<br />
splendidi ragazzi. Preparata, dal carattere<br />
deciso, Annarita è una manager che sa<br />
essere straordinariamente razionale nella<br />
gestione di cose di ordine professionale ma<br />
che conserva un atteggiamento romantico<br />
nei confronti delle cose della vita. Una<br />
mamma premurosa che non si sottrae alle<br />
responsabilità familiari, nonostante sia una<br />
donna molto impegnata. Una moglie che ha<br />
imparato a vivere consapevolmente le<br />
ansie, le fatiche e le gioie del quotidiano<br />
non indugiando mai sulla realizzazione di<br />
quel progetto di vita che da più di trent’anni<br />
la lega indissolubilmente all’uomo che ha<br />
conosciuto quando era ancora una<br />
maestrina d’asilo; quell’uomo che è<br />
diventato suo marito e il padre dei suoi<br />
figli…quell’uomo che stima profondamente<br />
sia dal punto di vista personale che<br />
professionale ed alle cui capacità<br />
attribuisce il successo dell’azienda.<br />
Annarita oggi è una splendida cinquantenne<br />
nei confronti della quale il tempo è stato<br />
clemente in quanto le ha regalato un<br />
fascino e un sex-appeal rari...una donna<br />
amabile che ti accoglie sempre con un<br />
sorriso...preziosa, come le sue calzature.<br />
In occasione del suo 50esimo compleanno Annarita, suo<br />
marito Graziano, titolare con lei della Loriblu e stilista in<br />
azienda, ha voluto regalarle una festa speciale e, per<br />
l’occasione, uno splendido sandalo gioiello in edizione<br />
unica, realizzato solo per lei. L’evento, che si è svolto al<br />
Babaloo, una delle più prestigiose discoteche della riviera<br />
adriatica, è stato per lei un susseguirsi di emozioni, grazie<br />
alla presenza di tutti coloro che nei diversi momenti della<br />
vita le hanno fatto compagnia. Dagli amici della<br />
giovinezza, quando nel piccolo paese dov’è nata, Penna<br />
S. Giovanni, in provincia di Macerata, ha fatto prima la<br />
benzinaia poi la maestra d’asilo, agli ex colleghi della<br />
polizia in quanto è stata la prima donna poliziotto delle<br />
Marche, fino a tutto lo staff che l’affianca in Loriblu. Una<br />
vita densa di esperienze ed avventure, riassunte e<br />
condensate in un video che è stato proiettato a sua<br />
insaputa regalatole dalla sua famiglia e realizzato da Map,<br />
per la regia di Matteo Carlocchia. Alla festa, oltre a vip,<br />
imprenditori e politici della regione Marche, era presente<br />
anche l’attrice ex Miss Italia Denny Mendez, sua grande<br />
amica. Nella vita di ogni persona Annarita, il 50esimo<br />
compleanno rappresenta allo stesso tempo un punto di<br />
arrivo ma anche un punto di partenza, per lei?<br />
Per me è stata innanzi tutto l’occasione per una grande festa<br />
da condividere insieme al mio staff ed agli amici più cari, con i<br />
miei figli e con mio marito che ha voluto farmi dono di una<br />
creazione esclusiva: un sandalo di color rosso scintillante<br />
adorno di luminosissimi strass e gioielli Swarovsky il cui<br />
disegno del gioiello è la stilizzazione del simbolo del segno<br />
zodiacale “Gemelli”, sotto il quale sono nata. Un sandalo che<br />
ho amato fin da subito e che ho voluto indossare la sera stessa<br />
in cui l’ho ricevuto, durante la festa per il mio compleanno.<br />
Inaspettato, quanto commovente, è stato poi quel filmato a cui<br />
si riferiva e che è stato proiettato in sala…una sorta di<br />
excursus nel tempo con romantiche foto d’annata che mi
1976:<br />
ritratto di una<br />
diciottenne<br />
...certi ricordi non sono affatto sbiaditi. Il tempo,<br />
in fondo ha questo straordinario potere:<br />
intervenire sui nostri ricordi per farci<br />
riassaporare più intensamente i momenti più<br />
belli e sopire ogni nostro più intimo tormento.<br />
ritraevano dall’ infanzia fino ad oggi, e che, le giuro, ha fatto<br />
emozionare tutti.<br />
Il marchio Loriblu nasce nei primi anni '70 con la produzione di<br />
calzature da donna. In un trentennio si trasforma da bottega<br />
artigiana ad impresa industriale con una produzione non più<br />
esclusivamente femminile, seppure ancora oggi rimanga il fiore<br />
all’occhiello a livello internazionale per il sandalo gioiello,<br />
accessorio irresistibile considerato la massima espressione<br />
della seduzione. Tacchi alti, a volte vertiginosi, e cascate di<br />
cristalli per quello che è considerato un must nel guardaroba di<br />
una donna. Indossati sotto un abito da sera ma anche con i jeans<br />
per un’occasione importante o una cena informale, sono<br />
protagonisti assoluti e, come ogni gioiello che si rispetti, non<br />
passano mai di moda. Mi dica Annarita, che cosa rende così<br />
preziose le vostre calzature da renderle tanto desiderabili…una<br />
sorta di sogno proibito per qualsiasi donna?<br />
Il disegno stilistico raffinato che esalta la femminilità, la cura dei<br />
dettagli che non sottrae attenzione al comfort, gli abili accostamenti<br />
cromatici a volte anche audaci ma mai esasperati, il meticoloso<br />
operato dei nostri artigiani che lavorano con grande maestria pellami<br />
pregiati, broccati delicati, rasi e sete e che incastonano cristalli<br />
Swarovski originali ancora rigorosamente a mano, sono da ritenersi i<br />
punti di forza delle nostre creazioni.<br />
Loriblu è sinonimo di femminilità ostentata o sussurrata?<br />
La donna Loriblu è una donna contemporanea, sicura di sé che vuole<br />
poter esprimere al meglio la propria personalità, che sa reinventarsi,<br />
che ama la propria femminilità cercando di esaltarla in ogni modo<br />
possibile, ma sempre con grazia ed un pizzico di ironia.<br />
In uscita la nuova campagna pubblicitaria, sempre firmata Map, che mira a<br />
rafforzare il posizionamento del brand Loriblu nel segmento alto del mercato<br />
delle calzature e degli accessori moda donna/uomo. La campagna, scattata<br />
da Sandro Brant e interpretata dal modello Samuel Paljk dietro la direzione<br />
creativa di Antonella Mazzarella, rende le creazioni Loriblu protagoniste di<br />
vere e proprie opere d’arte dove il nudo dell’uomo diventa un sottile gioco di<br />
seduzione dell’immaginario collettivo. Ancora una volta, la collezione<br />
Autunno/Inverno di calzature e accessori è un concentrato di classe,<br />
eleganza e raffinatezza: dal vero “must have” Loriblu, il sandalo gioiello, agli<br />
stivali e ai tronchetti, pur sempre i sovrani dell’inverno, alle decolletée più<br />
prestigiose o alle platforms più alte, fino alle stringate maschili più rigorose.<br />
Veri e propri capolavori insomma, dedicati a chi non vuole un semplice<br />
accessorio, ma uno strumento per distinguersi ed evidenziare la propria<br />
unicità…<br />
La collezione autunno-inverno ideata come sempre da mio marito Graziano, si è<br />
ispirata alla perfezione scultorea del corpo maschile. L’obiettivo è quello di<br />
trasmettere, con un mood raffinato e moderno, l’emozione di avere ai piedi un vero<br />
e proprio gioiello.<br />
La conosciamo Annarita come un’imprenditrice affermata ma anche per il<br />
suo impegno nel sociale attraverso iniziative di vario genere sia a sostegno<br />
delle grandi associazioni umanitarie che lavorano per la tutela dei diritti<br />
dell’uomo e la salvaguardia dei minori, che per l’interesse che rivolge al<br />
nostro territorio marchigiano sia nello sport quanto nella promozione della<br />
cultura. Sappiamo inoltre che fa parte della Commissione Pari Opportunità<br />
nel Comune di Porto Sant’Elpidio, città nella quale risiede, che è consigliere<br />
in Confindustria Fermo nella sezione calzature e che, di recente, è stata<br />
nomitata membro del Comitato per la Promozione dell’ Imprenditoria<br />
Femminile presso la Camera di Commercio di Ascoli Piceno. Non posso non<br />
complimentarmi con lei per i risultati che ha raggiunto in ambito<br />
professionale ma soprattutto per il suo occuparsi dei problemi collettivi per i<br />
quali non lesina il suo tempo...<br />
Sa, nella vita ho imparato che la felicità si cela dietro piccole cose: un successo, un<br />
sorriso, un gesto. Non le nego che essere riuscita a realizzare quel sogno cresciuto<br />
insieme a un giovanissimo figlio dei fiori e una maestrina d’asilo, è certamente<br />
appagante…è un po’ come fermarsi sulla sommità di una vetta un po’ affaticati ma<br />
con in cuore la gioia di potersi quietare un attimo dopo tanta fatica. Ma la felicità<br />
non risiede solo nella realizzazione di un desiderio per quanto ambizioso…la felicità<br />
dobbiamo principalmente ricercarla nel nostro quotidiano, fra le persone che<br />
amiamo, fra quelle che ci sono amiche, ma anche fra quelle che non conosciamo e<br />
che sappiamo essere meno fortunate di noi. Aiutare qualcuno, così come<br />
contribuire ad una giusta causa, donano essenzialmente una sorta di benessere<br />
dell’anima. Le donne poi, maggiormente rispetto agli uomini, hanno una particolare<br />
percezione del “bene” in senso ampio ed una più significativa predisposizione al<br />
“giusto”. È un peccato che la vita politica si privi in maniera così significativa del loro<br />
contributo nei luoghi di potere…lì dove si decide, dove si legifera. Purtroppo invece,<br />
le donne, quando decidono di occuparsi della “cosa pubblica” non arrivano mai,<br />
salvo che in rarissime eccezioni, ai vertici del sistema.<br />
Donne e potere: deficit di democrazia?<br />
Gli uomini non vorranno mai perdere il potere che hanno tra le mani…spetta<br />
dunque a noi donne combattere contro le discriminazioni che ci costringono a<br />
rivestire ruoli marginali. Che si parli di imprese o associazioni, la musica non<br />
cambia. L'uguaglianza delle donne e degli uomini é un diritto fondamentale per<br />
tutte e per tutti e rappresenta un valore determinante per la democrazia. Per essere<br />
compiuto pienamente, il diritto non deve essere solo riconosciuto per legge, ma<br />
deve essere effettivamente esercitato e riguardare tutti gli aspetti della vita: politico,<br />
economico, sociale e culturale. La partecipazione della donne alle decisioni è alla<br />
base della società democratica; in tal caso dobbiamo promuovere le pari<br />
opportunità in tutti gli ambiti, contrastare gli stereotipi e combattere la<br />
discriminazione e i pregiudizi collegati. Certo, qualcosa è cambiato rispetto a<br />
decenni fa: l’angelo del focolare ha subìto una metamorfosi ma non è stata<br />
radicale, non è stata completa, non è stata sostanziale. Le è stata riconosciuta una<br />
sfera maggiore di interessi e di occupazioni e la donna lavoratrice è una realtà<br />
ormai acquisita dalla nostra cultura. A supporto di ciò è incontestabile che in certi<br />
settori, per esempio nell’insegnamento, nell’educazione o nella salute, il ruolo delle<br />
donne sia preponderante, ma questa femminilizzazione del mondo del lavoro,<br />
come la chiamano i sociologi, ha rigidi ed invalicabili limiti. Si è “concesso” un<br />
anni60’<br />
Annarita con il papà, la mamma<br />
e il fratello<br />
1987:<br />
anni80’<br />
Annarita (a destra<br />
nella foto)<br />
MAESTRA D’ASILO<br />
a Penna San Giovanni<br />
DONNA POLIZIOTTO<br />
un decennio importante<br />
e indimenticabile<br />
nella foto: in mimetica<br />
nella Scuola di Polizia<br />
di Trieste
allargamento del campo d’azione delle donne ma non si è loro riconosciuto<br />
un diritto pieno e completo di partecipazione al mondo politico o sociale né,<br />
tanto meno, si è loro concesso di essere protagoniste nel ricostruire, o<br />
anche solo modificare, il sistema in cui operano. A parlarne, sembra che<br />
tutto sia lì lì per cambiare, tanto anomala sembra, oggi, una società che<br />
vede relegate le donne agli ultimi posti di tutte le classifiche riguardanti<br />
l’occupazione e la loro attiva partecipazione alla vita politica del Paese in<br />
cui vivono. E invece restano solo parole. Perché nella realtà dei fatti, poi, le<br />
donne vengono ancora discriminate e la loro emancipazione viene frenata<br />
da molti pregiudizi. Troppo pochi gli esempi di donne di potere perché si<br />
possa affermare che la loro presenza sia il frutto di una nuova cultura che<br />
riconosce opportunità e meriti a prescindere dal sesso. Sì, le donne<br />
lavorano, fanno anche carriera, ma quasi mai fino al top; la stanza dei<br />
bottoni resta loro inaccessibile, il massimo che finora hanno ottenuto è di<br />
partecipare al gioco del potere secondo regole scritte da uomini. Una<br />
maggiore presenza femminile gioverebbe al futuro di tutti noi. Con ciò non<br />
mi riferisco ad una sterile contrapposizione uomo-donna, sia chiaro, ma ad<br />
una visione diversa di intendere, forse, regole e valori. Io credo che la<br />
nostra esclusione dai luoghi di potere non debba e non possa poggiare solo<br />
sul pregiudizio ma, eventualmente, sulla considerazione dei risultati<br />
raggiunti. Io non ho la presunzione di dire che noi donne siamo meglio o più<br />
capaci degli uomini; credo però che, come ogni uomo, abbiamo il diritto di<br />
mostrare ciò di cui siamo capaci sul campo, di dire la nostra opinione e di<br />
dare il nostro apporto alla società in cui viviamo; e vogliamo far questo non<br />
riproponendo un modello prettamente maschilista ma valorizzando la nostra<br />
essenza femminile, la nostra innata flessibilità, ricchezza e risorsa per il<br />
nuovo mondo del lavoro, il nostro forte senso di responsabilità e di integrità,<br />
valori per i quali, forse per natura, siamo portate a batterci anche più<br />
duramente che certi uomini.<br />
Il suo tono di voce e la passione con la quale mi parla dei diritti delle<br />
donne mi lasciano intuire che forse anche a lei è capitato di non<br />
vedersi riconosciuto un merito…<br />
Ha ragione, è capitato anche me, recentemente, all’interno della<br />
associazione di categoria in cui sono iscritta. Posso dirle che nonostante<br />
avessi il pieno appoggio di 22 aziende calzaturiere non sono riuscita ad<br />
essere eletta a rappresentare il mio settore se non da semplice consigliere<br />
senza rappresentanza nell’esecutivo. Anche ai vertici di Confindustria<br />
Fermo,<br />
solo uomini…e questo penso sia un dato significativo qualora si<br />
volesse riflettere sul concetto di pari opportunità. E’ importante esprimerle<br />
queste nostre amarezze affinché si rimuovano gli ostacoli per una<br />
eguaglianza sostanziale tra uomini e donne, nel rispetto della<br />
democrazia e della persona, la cui applicazione concreta incontra notevoli<br />
difficoltà a causa di pregiudizi e condizionamenti ancora troppo radicati<br />
nella società. Io sono fiduciosa e spero che in un futuro prossimo la donna<br />
conquisti un ruolo di pari importanza a quello maschile e che donne e<br />
uomini imparino a convivere pacificamente, a rispettarsi e stimarsi in<br />
funzione delle proprie differenze.<br />
La vita è….<br />
Per me la vita è essere, la vita è speranza e sfida, è crescere e conoscere,<br />
imparare. E’ essere vivi. La vita è vita non si può spiegare a parole e<br />
ognuno di noi impara vivendola. La vita è fatta di piccoli gesti quotidiani: la<br />
prima sigaretta del mattino, una carezza, un bagno caldo quando si è<br />
stanchi, l’abbraccio di una madre, avere qualcuno che ti dice che sei<br />
importante. La vita è cercare di trovare cose positive anche dove scendono<br />
le lacrime perchè sono più le salite che le discese e solo a noi sta decidere<br />
di voler risalire quando cadiamo in basso. E’ guardare al passato<br />
sorridendo, è la nascita di un figlio, avere amici sinceri. La vita è essere<br />
svegli per poter vedere la verità. E’ amare ed essere amati, essere forti da<br />
riuscire ad andare avanti ed imparare a ricucire ferite che ti segnano e che ti<br />
porterai dietro per sempre. La vita è non aspettarsi troppo e guardare ogni<br />
cosa come fosse un piccolo miracolo. La realtà quotidiana va intrisa di<br />
valori, va intessuta di piccole azioni che testimoniano l'orientamento di un<br />
pensiero, di un anelito, che danno ancora più potere a una alta visione<br />
perché questa si aggancia concretamente alla realtà. Alla fine sono le idee<br />
che cambiano il mondo, ma solo quelle che col mondo sanno trovare un<br />
collegamento concreto e costruttivo, solo quelle che sanno incidere sulla<br />
L’IMPEGNO<br />
<strong>LORIBLU</strong><br />
NEL<br />
SOCIALE<br />
<strong>LORIBLU</strong> ÈDA<br />
SEMPRE MOLTO<br />
ATTENTA<br />
ALL’AMBITO<br />
SOCIALE: NON<br />
SOLO È PARTNER<br />
VARI ENTI NEL<br />
SOSTEGNO <strong>DI</strong><br />
INIZIATIVE <strong>DI</strong><br />
VALORE<br />
CULTURALE,<br />
SOCIALE,<br />
TURISTICO,MA<br />
ANCHE <strong>DI</strong> MOLTE<br />
ASSOCIAZIONI<br />
SPORTIVE E<br />
UMANITARIE.<br />
<strong>DI</strong>
ealtà. Un amico in<br />
difficoltà, un impegno<br />
necessario per la<br />
salvaguardia di un<br />
parco, un gesto di<br />
attenzione nei<br />
confronti di una<br />
categoria di persone<br />
svantaggiate, una<br />
scelta etica sul<br />
proprio posto di<br />
lavoro; l'ispirazione è<br />
il valore che vogliamo<br />
esprimere e la tecnica<br />
diventa il modo<br />
concreto con cu<br />
possiamo incidere sul<br />
reale. Non c'è<br />
soddisfazione più<br />
grande dello scoprire<br />
che, grazie a quello<br />
che abbiamo fatto,<br />
qualcuno ha sorriso,<br />
qualcuno ha<br />
mangiato, qualcuno si<br />
è salvato. La vita<br />
è uscire<br />
dall’indifferenza, dalla<br />
estenuante<br />
sensazione che tutto<br />
ormai sia noto e<br />
scontato, dalla<br />
passiva accettazione<br />
di visioni indotte da<br />
altri per ritrovare la<br />
capacità di chiedersi<br />
"che cosa è davvero<br />
importante?",<br />
provando a<br />
rispondersi in prima<br />
persona, valutando<br />
autonomamente idee<br />
e stili di vita,<br />
confrontando<br />
senzazioni diverse e<br />
scegliendo quello che<br />
davvero risuona<br />
dentro, con<br />
autenticità. Si<br />
acquista così la<br />
capacità di vedere la<br />
realtà, momento per<br />
momento, e di<br />
provare stupore e<br />
meraviglia per il<br />
miracolo quotidiano<br />
dell' avere un tetto<br />
sulla testa, una tavola<br />
sempre imbandita,<br />
libertà di parola,<br />
salvaguardia dei diritti<br />
fondamentali…o<br />
anche semplicemente<br />
di avere gli occhi per<br />
vedere il colore dei<br />
fiori.<br />
2008<br />
I MIEI PRIMI<br />
cinquant’anni<br />
2007<br />
i coniugi Graziano e Annarita con i figli<br />
da sinistra<br />
Michela, Riccardo, Claudia e Sara<br />
:
Patrizia<br />
27 23 33<br />
Jessica e Vania Alida e Chiara<br />
I FONDAMENTALI<br />
PER AVERE<br />
SUCCESSO<br />
DONNA IMPRESA <strong>MAGAZINE</strong><br />
MILANO - ROMA<br />
PORTO SAN GIORGIO<br />
ITALY<br />
BUSINESS AL FEMMINILE<br />
a cura di Valeriana Mariani<br />
Barbara<br />
17<br />
Un’azienda per avere successo può puntare sull’innovazione dei<br />
processi, grazie alla quale è in grado di sviluppare le competenze<br />
giuste per abbattere gli elevati costi dell’inefficienza aziendale<br />
fisiologica. Il capitale conseguito con l’attività produttiva dovrebbe<br />
continuamente essere reinvestito in ulteriori miglioramenti, ovvero<br />
nello sviluppo di nuovi prodotti e/o processi, soprattutto attraverso<br />
l’investimento in capitale umano.<br />
continua a pag. 30/31<br />
Gaia Eleonora<br />
19 29<br />
Mary<br />
25<br />
Valeriana<br />
Mariani<br />
Editore<br />
Donna Impresa Magazine<br />
Presidente Uapi<br />
Confartigianato<br />
Donne Impresa<br />
Province di<br />
Ap/Fm<br />
Presidente<br />
di Aziende Associate<br />
Presidente Nazionale<br />
<strong>DI</strong>.Donna<br />
INTERNATIONAL<br />
www.donnaimpresa.com 13
CURRICULUM VITAE<br />
Amministratore Delegato del Gruppo<br />
alberghiero UNA S.p.A (UNA Hotels, UNA<br />
Resorts e UNA WAY) Elena David nasce<br />
nel 1961 a Prato, dove ancora risiede<br />
insieme al marito e ai loro due figli.<br />
Laureata in Economia e Commercio<br />
all’Università di Firenze, instaura il suo<br />
legame con il mondo alberghiero fin dalla<br />
laurea, realizzando una tesi sulle<br />
condizioni evolutive delle aziende<br />
alberghiere fiorentine. Nel 1990 entra in<br />
Starhotels dove inizia un’intensa carriera<br />
professionale che la porta a ricoprire<br />
diversi ruoli fino a quando, nel 1998,<br />
diviene Consigliere di Amministrazione e<br />
Direttore Generale della Catena. Nel<br />
luglio del 2000, grazie agli ottimi risultati<br />
conseguiti, è chiamata dal Gruppo<br />
Immobiliare Fusi per dirigere la fase di<br />
start up e sviluppo di un ambizioso<br />
progetto: costituire un nuovo e<br />
competitivo polo alberghiero italiano che<br />
viene lanciato sul mercato con il brand<br />
UNA Hotels & Resorts. Oggi<br />
Amministratore Delegato Elena David è<br />
alla guida del Gruppo alberghiero fin<br />
dalla nascita dell’azienda. Una storia,<br />
quella di UNA, il cui successo si è basato<br />
sulle scelte coraggiose che Elena David<br />
ha compiuto, insieme al suo team di<br />
manager, con l’obiettivo preciso di<br />
caratterizzare la personalità della catena<br />
attraverso una visione innovativa<br />
dell’ospitalità. Precursori fin dal 2000 di<br />
quello che sarebbe stato definito negli<br />
anni seguenti il marketing “emozionale”,<br />
Elena David e il suo management hanno<br />
infatti da sempre contraddistinto UNA<br />
Hotels & Resorts quale interprete<br />
originale di una nuova filosofia della<br />
ricettività alberghiera italiana. Un<br />
approccio, quello della David, da sempre<br />
caratterizzato dalla continua ricerca di<br />
nuove opportunità per dare impulso alla<br />
crescita non solo dell’azienda che guida<br />
ma dell’intero settore alberghiero italiano.<br />
In quest’ottica rientra il progetto UNAWAY<br />
che nel 2004 segna la nascita di una linea<br />
d’alberghi multi target per offrire un<br />
punto di sosta a chi viaggia, per lavoro o<br />
per svago. Lo sviluppo rapidissimo della<br />
catena ha valorizzato tutte le possibili<br />
modalità tecniche, dalle tradizionali<br />
acquisizioni immobiliari fino all’affilizione<br />
in franchising per approdare infine, prima<br />
tra le catene in Italia, all’internazionale<br />
contratto di management. Grazie a<br />
queste scelte, in poco tempo UNA si è<br />
posizionata tra i primi gruppi alberghieri<br />
italiani con 27 strutture ricettive presenti<br />
in Lombardia, Emilia Romagna, Toscana,<br />
Lazio, Campania e Sicilia, per un totale di<br />
oltre 2700 camere, con un fatturato di 55<br />
milioni nel 2007 e circa 850 dipendenti.<br />
IL SETTORE<br />
ALBERGHIERO<br />
SECONDO ELENA<br />
Amministratore delegato di Una Hotels & Resorts, è<br />
diventata presidente dell'Aica, l'Associazione italiana<br />
catene alberghiere, per il biennio 2008-2010. Laureata in<br />
Economia e Commercio, ha sempre svolto la propria<br />
carriera nel settore alberghiero. Tra gli altri<br />
riconoscimenti nel 2004 è stata insignita del prestigioso<br />
Premio Bellisario, dedicato alle donne nell'impresa del<br />
turismo e del tempo libero, nel 2007 ha ricevuto il Premio<br />
Eccellenza 2007, patrocinato da Manageritalia, da<br />
Confcommercio e dal Centro di formazione per il<br />
management del terziario (Cfmt).<br />
Come vede il ruolo di Aica, Associazione italiana catene alberghiere,<br />
all'interno di Federturismo Confindustria?<br />
Federturismo è un'organizzazione che rappresenta tutta la filiera del settore<br />
turismo. Come Aica e quindi associazione di catene alberghiere, ci poniamo<br />
come punto di riferimento per tutte le proposte relative a questa categoria. Ma gli<br />
hotel sono solo una delle componenti del turismo che comprende anche le<br />
infrastrutture, l'offerta museale, i tour operator, ecc. dalle quali non possiamo<br />
prescindere. Queste realtà, che dovrebbero promuovere l' incoming verso l'italia,<br />
spesso operano senza comunicare tra di loro.<br />
Quali i programmi futuri?<br />
Per quanto riguarda i programmi futuri di Aica ci sarà quello di sostenere<br />
l'allineamento di costo del lavoro, aliquota Iva e pressione fiscale a quelli degli<br />
altri paesi Ue in modo da rendere i prezzi delle strutture italiane più competitivi, la<br />
destagionalizzazione dell'offerta, la formazione del personale che ha un ruolo<br />
essenziale per migliorare il servizio e quindi la qualità dell'offerta.<br />
Tra i suoi progetti c'è quello di ampliare la base associativa…<br />
Tutti i gruppi alberghieri, anche i più piccoli dovrebbero essere aggregati da un<br />
elemento comune, e questo perché le associazioni sono strumenti di<br />
rappresentanza, e per loro stessa natura quindi non possono che volerla<br />
ampliare. Estendersi è fondamentale per avere più forza e poter meglio<br />
raggiungere gli obiettivi comuni.<br />
Uno dei suoi cavalli di battaglia è quello della formazione del personale:<br />
cosa pensa occorra fare in proposito?<br />
Attualmente la formazione del personaleèacaricodell'azienda e si svolge<br />
prevalentemente mediante corsi e training on the job . Questi costi, già di per sé<br />
onerosi, sono aggravati dagli elevati turnover caratteristici delle figure<br />
professionali alberghiere, per cui gli sforzi sostenuti dall'azienda vengono<br />
rapidamente perduti. L'Associazione si prefigge di mettere a disposizione gli<br />
strumenti per cogliere tutte le forme di finanziamento disponibili: Ebit, fondi<br />
interprofessionali, fondi impresa, fondi europei. Inoltre occorre promuovere figure<br />
professionali nuove, come per esempio quelle legate alla web technology e alla<br />
customer satisfaction .<br />
Ha dichiarato in più occasioni che è importante sviluppare la “cultura del<br />
turismo”: come?<br />
Molti mestieri connessi al mondo alberghiero sono diventati mestieri cosiddetti<br />
“residuali”, gli italiani non preferiscono più certi ruoli ritenendoli poco gratificanti.<br />
In varie occasioni di mie docenze universitarie ho cercato di illustrare quali<br />
opportunità il settore offra: per esempio, è più facile diventare direttore di albergo<br />
che di banca con anche più gratificazioni personali. Bisogna far tornare il Paese<br />
a considerare che l'ospitalità e il servizio al cliente sono l'esercizio di un'arte, il<br />
servizio non è servire. Ciò si raggiunge diffondendo il concetto che il turismo è.<br />
ROMA<br />
ITALY<br />
un' importante risorsa industriale<br />
del Paese, come è stato nel<br />
tempo per il settore<br />
automobilistico e per la moda.<br />
Si parla di alberghi e quindi<br />
anche di vacanze: gli italiani<br />
continuano a preferire l'hotel<br />
tradizionale o si orientano,<br />
anche per questione di<br />
risparmio, verso altre scelte,<br />
per esempio abitazioni private,<br />
agriturismi? Il fenomeno della<br />
ricettività extra- alberghiera è<br />
economicamente un dato<br />
importante. Attualmente il numero<br />
di posti letto in queste strutture è<br />
assimilabile come numero a quello<br />
delle strutture alberghiere. Tuttavia<br />
di questa forma di ricettività fanno<br />
parte anche realtà, come per<br />
esempio quella delle case in<br />
affitto, delle quali i numeri non<br />
sono disponibili, spesso legate ad<br />
un'economia sommersa. Esse<br />
alterano e possono danneggiare<br />
la valutazione della realtà<br />
alberghiera perché svincolate da<br />
ogni controllo amministrativo.<br />
E sulle famose “stelle” degli<br />
alberghi, qual è il suo pensiero?<br />
Come più volte ho dichiarato, la<br />
ritengo una proposta meritevole<br />
perché tenta di rendere omogeneo<br />
e trasparente un tema centrale per<br />
la qualità dell'industria. Infatti da<br />
un primo esame dello schema di<br />
decreto, emergono diversi aspetti<br />
su cui le imprese ritengono si<br />
debba lavorare e su cui sono<br />
pronte a offrire il proprio<br />
contributo. Tuttavia esse, che<br />
conoscono i meccanismi<br />
competitivi del mercato, non<br />
hanno potuto incidere sul corpo<br />
normativo e quindi sussiste<br />
legittima riserva.<br />
Infine una domanda personale.<br />
Lei ha ricevuto molte<br />
onorificenze, si dedica anche<br />
alla carriera universitaria: come<br />
concilia questi impegni con la<br />
vita privata?<br />
Per gestire tanti e diversi ambiti<br />
occorre una mentalità organizzata<br />
ma bisogna anche fare dei<br />
sacrifici. La comprensione nelle<br />
persone che mi sono accanto mi<br />
aiuta ma alcune rinunce sono<br />
inevitabili. Però la passione per il<br />
mestiere mi dà la forza per<br />
sostenere il carico di impegni e il<br />
desiderio e la volontà di andare<br />
avanti.<br />
15<br />
www.donnaimpresa.com<br />
Elena David
BUONE NOTIZIE<br />
PER GLI AMANTI<br />
DELLE PATATINE<br />
FRITTE<br />
È FINITA L'ERA DELLA DEMONIZZAZIONE; QUESTO<br />
PIATTO, AD<strong>DI</strong>TATO PER ANNI COME UNO <strong>DI</strong> QUELLI DA<br />
EVITARE, RIENTRA SULLA TAVOLA DALLA PORTA<br />
PRINCIPALE. MANGIARE LE PATATINE FRITTE,<br />
PURCHÉ BEN PREPARATE, NON È DANNOSO PER LA<br />
SALUTE E, ANZI, METABOLIZZARE QUESTO ALIMENTO<br />
FAVORISCE LA FUNZIONALITÀ DEL FEGATO, LO<br />
SOSTIENE UNO STU<strong>DI</strong>O PUBBLICATO SULL'ULTIMO<br />
NUMERO DELLA RIVISTA JOURNAL OF THE SCIENCE<br />
OF FOOD AND AGRICULTURE. A QUESTO PUNTO SONO<br />
PRONTE PER ESSERE FRITTE IN OLIO EXTRAVERGINE<br />
D'OLIVA, DA PREFERIRE A QUALSIASI ALTRO TIPO <strong>DI</strong><br />
OLIO; OPPURE PER UNA PRATICA COTTURA AL<br />
FORNO, SANA E LEGGERA, SENZA ODORI E SENZA<br />
GRASSI AGGIUNTI.<br />
GIOVANE,<br />
BELLA E <strong>DI</strong><br />
TALENTO<br />
Qual è il segreto del grande successo dell’azienda Mc CAIN<br />
Barbara?<br />
Il successo di McCain in Italia e nel resto del mondo si fonda su 3<br />
principi: qualità, innovazione e servizio. La qualità dei prodotti è legata<br />
alla profonda conoscenza della materia prima da parte del reparto di<br />
agronomia McCain, che da sempre lavora fianco a fianco con gli<br />
agricoltori per ottimizzare le tecniche produttive, sviluppare nuove<br />
varietà di patate e per migliorare la produzione in qualità e quantità.<br />
L’innovazione è la forza del marchio McCain che ha saputo portare<br />
valore aggiunto e differenziazione in un mercato come quello delle<br />
patate surgelate, fino a pochi anni fa sostanzialmente una commodity.<br />
Il servizio sta nella capacità di McCain di osservare e capire i<br />
consumatori e gli utenti finali dei suoi prodotti, sia nell’ambito Retail<br />
che nella Ristorazione, al fine di proporre sempre per prima le<br />
soluzioni ai problemi quotidiani della cucina. McCain vanta all’interno<br />
del suo portfolio prodotti unici come Kid Smile, le divertenti faccine col<br />
sorriso per animare la tavola dei bimbi; il purè fatto al 100% con sole<br />
patate naturali, pratico e veloce anche nel micro-onde; forno country,<br />
patatine dal taglio a steakhouse ideali per la carne e le grigliate;<br />
Golden Log, dal taglio lungo, sottile e super-croccante; Frit’up le<br />
patatine velocissime pronte in soli 2 minuti e mezzo al micro-onde; a<br />
questi prodotti si aggiungono poi grandi classici come le patatine<br />
originali, forno chips, mini croquettes e tante altre novità che si<br />
preparano ad invadere le tavole degli italiani con gusto, croccantezza<br />
e naturalità. La gamma McCain studia e mette a disposizione degli<br />
operatori del Food Service, "prodotti-soluzione" in grado di rispondere<br />
a 360° alle esigenze della Ristorazione Classica, Moderna e<br />
Collettiva…ci spieghi in maniera più esaustiva… Da vedere con<br />
Giancarlo Rossi – Sales & Marketing Director Food Service Su scala<br />
mondiale la multinazionale canadese, presente in 120 paesi, fattura<br />
oltre 4 miliardi di euro e vanta una quota di mercato del 31%. In Italia,<br />
mercato in cui è presente da 30 anni nel food service (con una quota<br />
di mercato di oltre il 50% e dal 2001 anche nel retail (dove è arrivata a<br />
detenere una quota intorno al 20%) il business vale 80 milioni di euro.<br />
Lei Barbara che oggi rappresenta l’azienda come Sales &<br />
Marketing Director Retail marketing manager Alimentari Italia, ci<br />
racconta come e quando è iniziata la sua carriera all’interno della<br />
McCain?<br />
La mia carriera in McCain è iniziata 3 anni fa, in qualità di Direttore<br />
Marketing Retail. Dopo 7 anni di esperienza in Masterfoods sugli<br />
snack al cioccolato era tempo di passare a qualcosa di salato! Da<br />
Marzo 2008 ricopro anche la funzione di Direttore Vendite Retail e<br />
attualmente la mia squadra si compone di 10 persone.<br />
Come nasce la Campagna firmata Armando Testa?<br />
McCain produce e commercializza patatine fritte, che rappresentano<br />
uno dei cibi più divertenti e golosi al mondo: di conseguenza anche la<br />
sua comunicazione è sempre stata divertente, ironica e simpatica,<br />
prevalentemente concentrata in TV. La strategia di comunicazione<br />
dei McCain Bros firmata da Armando Testa si basava su una brand<br />
idea forte, impattante, divertente, cambiando l’approccio alla<br />
comunicazione per adattarsi ad un consumatore che avvicina sempre<br />
di più la comunicazione a una forma d’arte o perlomeno di<br />
intrattenimento. La strategia di comunicazione dei McCain Bros si<br />
basava su una brand idea molto forte, legata a un key visual (i<br />
personaggi patate animate McCain Bros)eaunkeysound (la<br />
canzone “My name is Potato” cantata dalla band dei McCain Bros)<br />
estremamente flessibile e quindi declinabile su tutti i media con<br />
messaggi diversi a seconda dei target di riferimento. La strategia<br />
media adottava un approccio multimedia / multitarget: da Internet alla<br />
TV, dalla stampa alle promocard, dalla free-press agli eventi, dal<br />
guerrilla marketing al viral marketing. McCain ha creato con questa<br />
nuova campagna un patrimonio di grande valore: i suoi personaggi<br />
McCain Bros. Questi characters si prestanto particolarmente allo<br />
sfruttamento su eventi, con l’obiettivo di farli conoscere ancora meglio<br />
al grande pubblico, di riscuotere un certo interesse mediatico e<br />
soprattutto di divertire il consumatore, portando la marca McCain<br />
sempre più vicina alle sue scelte.<br />
McCAIN è partner delle Nazioni Unite per “L’anno internazionale<br />
della patata 2008″…quali gli obiettivi?<br />
Nelle parole del nostro CEO mondiale Dale Morrison: “McCain ha<br />
maturato durante i suoi 50 anni di attività una forte conoscenza nel<br />
campo delle patate. Impieghiamo più di 150 agronomi professionisti<br />
che condividono le loro competenze e i processi agricoli sostenibili e<br />
altamente produttivi con i coltivatori locali in tutto il mondo. Grazie alle<br />
nostre conoscenze e alla nostra presenza globale ci troviamo in una<br />
posizione unica che ci permette di sostenere al meglio gli obiettivi<br />
delle Nazioni Unite circa l’educazione sul valore delle patate. Il nostro<br />
supporto si esprime inoltre attraverso l’aiuto ad introdurre la<br />
coltivazione delle patate in paesi in via di sviluppo che necessitano di<br />
prodotti ad alto nutrimento e di soluzioni a basso costo”. Attualmente,<br />
tra le altre, un’importante iniziativa che McCain sta sostenendo<br />
riguarda lo sviluppo di una coltivazione di patate in Congo, Africa.<br />
di Stefano Brusoni<br />
McCAIN<br />
BERGAMO - ITALY<br />
Laureata con 110<br />
e lode<br />
in Economia Aziendale con indirizzo Marketing all’Università<br />
Bocconi di Milano, Barbara Galli ha nel suo background<br />
professionale un’esperienza di tutto riguardo: dagli esordi come<br />
account presso l’agenzia pubblicitaria Leo Burnett, a Product<br />
Manager del mensile femminile Glamour in Conde’ Nast, fino<br />
alla settennale esperienza in Masterfoods (Mars Inc.), che l’ha<br />
portata a ricoprire diversi ruoli nell’ambito del marketing e dello<br />
sviluppo prodotti anche a livello europeo. Oggi è Director<br />
Marketing e Vendite Retail per McCain Italia.<br />
17<br />
www.donnaimpresa.com<br />
Barbara Galli
GAIA.DELUCA@POSTE.IT<br />
L’IMMAGINE CHE<br />
CERCHI<br />
Lavora come referente per il centro Italia di alcune fra<br />
le più importanti agenzie di Milano che si occupano di<br />
moda e comunicazione ma anche con una rosa di<br />
aziende di fama nazionale ed internazionale tra le quali<br />
Wella, uno dei più grandi fornitori di cosmetici al<br />
mondo. Gaia, una giovane donna appena trentenne<br />
bella e saggia, a distanza di quasi un decennio di<br />
esperienza maturata nel settore e forte dei risultati<br />
ottenuti, si accinge a trasformare la sua preziosissima<br />
struttura on line, in una realtà stabile e<br />
gerarchicamente organizzata. La sua agenda conta<br />
centinaia e centinaia di numeri di ragazzi e ragazze<br />
provenienti da tutta italia, selezionatissimi. “Il mio<br />
passato di fotomodella” mi dice “mi ha insegnato<br />
molte cose, prima fra tutte che nel lavoro bisogna<br />
affidarsi a persone oneste e responsabili”.<br />
Lei mi precisava quanto fosse importante lavorare con agenzie<br />
credibili…<br />
È fondamentale soprattutto perchè parliamo di professioni in cui molto spesso<br />
si impiegano ragazzi e ragazze minorenni la cui consapevolezza nei confronti<br />
delle cose della vita è rapportata alla loro giovanissima età. Non è raro in<br />
quegli ambiti trovarsi in circostanze a dir poco imbarazzanti, o addirittura<br />
pericolose e quando non si possegga si quel pizzico di scaltrezza che<br />
purtroppo è esclusivo dono dell’esperienza, si rischia di commettere errori<br />
irrimediabili. Non sono rari i fatti di cronaca che parlano di fatti scabrosi,<br />
spesso anche tragici. È consigliabile pertanto, nel momento in cui si decida di<br />
inoltrarsi nei sentieri della moda o della tv, poter lavorare per strutture serie<br />
che procacciano gli affari…che intermediano per loro conto, al fine di scartare<br />
tutte quelle “occasioni” che molto spesso sono semplici specchietti per le<br />
allodole.<br />
Mi parli della sua professione e soprattutto mi spieghi a chi si rivolge…<br />
Io sono una sorta di intermediario, gestisco le transazioni fra chi offre e chi<br />
richiede taluni servizi. I miei clienti sono essenzialmente Enti, aziende,<br />
agenzie di moda, enti fieristici ecc., tutti coloro i quali necessitano di ragazzi e<br />
ragazze, per eventi più o meno formali, che abbiano determinati requisiti<br />
estetici o accademici.<br />
La sua giornata tipo?<br />
Il mio è un lavoro di relazioni. Indispensabili ai fini della gestione, il telefonino<br />
e la rete. Il computer in particolare è lo strumento principale attraverso il quale<br />
intreccio relazioni sia per ciò che concerne la promozione dei servizi che per<br />
confrontarmi con altre realtà con le quali instaurare nuove collaborazioni.<br />
Inutile dirle che le ore trascorse di fronte al monitor sono moltissime..questo<br />
però non mi pesa perché amo il mio lavoro e poi perchè, da bon leone, non<br />
amo indugiare sui miei progetti.<br />
Lei è una donna affermata che non ha perso il contatto con la<br />
realtà…una donna con “i piedi per terra” come abitualmente siamo soliti<br />
definire tutte quelle persone che non si lasciano andare a facili<br />
entusiasmi…<br />
La ringrazio per il complimento, ma sa, io provengo da un contesto familiare<br />
semplice in cui quello che si era valeva certamente molto di più di quanto si<br />
CIVITANOVA MARCHE<br />
ITALY<br />
www.donnaimpresa.com 19<br />
Gaia De Luca
possedesse. Sono cresciuta con questi principi e, le dirò che sono<br />
stati un forte elemento di crescita, una sorta di stella polare dalla<br />
quale non allontanarsi. Questa mia visione della vita vorrei poterla<br />
trasmettere ai giovani che tendono a perdere di vista alcuni valori di<br />
riferimento importanti…perché nessuna conquista professionale, per<br />
quanto ambiziosa, potrà mai renderci felici se dimentichiamo di aver<br />
rispetto di noi stessi.<br />
Dedica il suo successo di oggi a sua nonna con la quale è<br />
cresciuta…<br />
Crescere con la nonna è una realtà comune a tante famiglie nelle<br />
quali la mamma e il papà costretti ad estenuanti turni di lavoro sono<br />
costretti, loro malgrado, a non potersi occupare dei figli a tempo<br />
pieno. Le nonne, per lo meno nelle famiglie tradizionali, assurgevano<br />
al compito di crescere i nipoti, almeno fino a quando non erano<br />
sufficientemente autonomi. Lei però è stata, e lo è tuttora in quanto è<br />
una donna di una straordinaria longevità ed apertura mentale, una<br />
nonna speciale, così come lo era mio nonno. Entrambi sono sempre<br />
stati il mio punto di riferimento, i miei migliori “amici”.<br />
La crisi della famiglia Gaia, almeno di quella tradizionalmente<br />
intesa, è un concetto ormai acquisito dall’opinione pubblica; la<br />
quasi totalità degli osservatori mette in evidenza cambiamenti<br />
profondi, che riguardano sia gli aspetti morfologico/strutturali,<br />
sia le coordinate relazionali, sia le basi valoriali su cui si fondano<br />
le coppie e le relazioni di genere, sia le modalità con cui vengono<br />
interpretate le funzioni genitoriali. Questi fenomeni sono<br />
caratterizzati da una palese discontinuità con un passato, anche<br />
recente, in cui la famiglia era un’istituzione solida; un gruppo<br />
umano più o meno allargato con regole, leadership, meccanismi<br />
comunicativi, stabiliti da chi (quasi sempre uomini) deteneva<br />
l’autorità e il compito di governarla. Oggi questi scenari<br />
appaiono sfocati e indeboliti: l’immagine delle famiglie attuali è<br />
decisamente più sfaccettata e complessa. E’ bene sottolineare<br />
che, se di crisi si tratta, essa non riguarda soltanto le forme di<br />
aggregazione familiare innovative rispetto al passato (come ad<br />
esempio le famiglie di fatto, le famiglie ricomposte, i nuclei mono<br />
parentali, ecc.), ma anche la famiglia nucleare tradizionale,<br />
struttura storicamente più consolidata e diffusa. Vere e proprie<br />
“crisi evolutive”…<br />
La società globalizzata, il processo d’individualizzazione, l’esigenza di<br />
flessibilità e l’imperante precarietà, disegnano scenari quotidiani<br />
inediti per far fronte ai quali i soggetti elaborano strategie di<br />
adattamento, nuovi bisogni e desideri, che possono stravolgere<br />
profondamente le fondamenta della relazionalità familiare. Dobbiamo<br />
tenere presente che la situazione attuale (sociale, economica,<br />
culturale) è complessa, densa di contraddizioni e spinte anche<br />
notevolmente divergenti tra loro. Si prefigurano scenari ambivalenti:<br />
da un lato le situazioni di “crisi”provocano perdita di equilibrio,<br />
disorientamento e necessità di trovare nuove coordinate di<br />
riferimento, dall’altro, viceversa, si aprono inedite possibilità di<br />
sviluppo e crescita. Sotto certi aspetti possiamo pensare alle famiglie<br />
contemporanee come ambienti fragili, instabili e deboli sul piano<br />
formativo e questo crea disorientamento nelle nuove generazioni, e<br />
ingovernabilità. Questo indebolimento delle forme di organizzazione<br />
tradizionali porta i ragazzi all’ apatia con conseguenze spesso<br />
devastanti. Anoressia, droga, alcol, prostituzione…a cercare di<br />
soddisfare le carenze affettive, il disagio sociale ma anche forse<br />
semplicemente per sentirsi più sicuri e meno soli.<br />
La fragilità dei ragazzi è un grosso business da gestire...<br />
Purtroppo si. Tanti giovani finiscono per essere prede di facili illusioni.<br />
Nailsworld cerca account e<br />
collaboratori in tutta Italia<br />
nella foto: Gaia e Michele con le stupende bar ladies del Cafè Florian: Marta e Daniela (a sinistra nella foto)<br />
i recapiti di Gaia:mobile 328.0508173 - gaia.deluca@libero.it
PERCEPIRE ASCOLTARE<br />
VALORIZZARSI:<br />
LE LEVE PER UNA RELAZIONE EFFICACE IN AZIENDA<br />
In occasione del 6° Congresso Annuale delle Assistenti di Direzione, organizzato da Secretary.it in<br />
collaborazione con Il Sole 24 ORE Formazione, è stata annunciata la nascita del Comitato<br />
Esecutivo, un organo istituzionale che vede la partecipazione del Management della community<br />
affiancato da diverse Assistenti di Direzione provenienti da imprese di diversi settori. Presieduto<br />
da Jessica e Vania Alessi, rispettivamente Direttore Editoriale e Direttore Marketing/Commerciale,<br />
insieme a otto Assistenti di Direzione del Top e Middle Management provenienti dal settore della<br />
consulenza, dell’industria, dei servizi e istituzioni, Secretary.it ha già all’ordine del giorno temi<br />
importanti di carattere operativo e non solo: si pensa infatti ad una certificazione delle<br />
competenze delle Assistenti, volta a validare le competenze ed attitudini professionali di ciascuna<br />
e a qualificarla professionalmente attraverso percorsi continui di aggiornamento, in linea con il<br />
management delle aziende nelle quali operano. Un progetto nato nel 2000 da un’idea di Jessica e<br />
Vania che, nell’arco delle loro esperienze lavorative e dopo alcuni viaggi all’estero, si resero conto<br />
della mancanza in Italia di una realtà che offrisse servizi rivolti in esclusiva alle Assistenti di<br />
Direzione, ruolo aziendale che sta diventando con il passare del tempo sempre più manageriale e<br />
strategico. L’azienda rappresenta in Italia l’unico portale gratuito nato per essere il punto di<br />
riferimento per tutte le Assistenti e le Segratarie di Direzione, le Manager Assistant, le Executive<br />
Assistant che, attraverso la semplice iscrizione, possono usufruire quotidianamente di una serie<br />
di supporti operativi e strategici nello svolgimento della propria attività lavorativa oltre che<br />
partecipare a molteplici eventi formativi nel corso dell’anno.<br />
Jessica, ci spieghi quale la mission della società che rappresenta in qualità di Direttore Editoriale…<br />
Valorizzare il ruolo delle Assistenti di Direzione, profilo oggi sempre più manageriale che svolge un lavoro immenso, sconosciuto ai più,<br />
talvolta frainteso, ancora più spesso non riconosciuto ma che in azienda assume un ruolo decisamente strategico e delicato. Lo scopo è<br />
quello di lavorare all’assessment della figura di Assistente in maniera strutturale, identificando le aree di attività, le proposte e i progetti per<br />
garantire profili e riconoscimenti all’altezza di chi lavora in aziende fortemente globali, che annoverano tra i propri valori l’apertura,<br />
l’innovazione e la flessibilità al cambiamento.<br />
Secretary.it in cifre?<br />
Ad oggi contiamo più di 6.000 iscritte, di cui il 30.6% svolge un ruolo Junior, il 35.8% Senior e il 33.6% Responsabili. Il 22.5% ha 45 anni o<br />
più, il 46% ha un’età compresa tra i 35 e i 45 anni, il 31.6% tra i 25 e i 35 anni, l’1.2% ha meno di 25 anni. Sono provenienti da settori diversi:<br />
il 19% dalla Consulenza e Servizi, più del 10% dal Commercio e dalla Distribuzione, più dell’8% da aziende Chimiche e Farmaceutiche, la<br />
stessa percentuale dal settore Energia/Meccanica/Metallurgia. Il 7.5% da Associazioni/Enti/Istituzioni, il 6.9% da Banche e Istituzioni<br />
Finanziarie, il 6.7% da IT/Internet ecc…. Molte sono le Assistenti del Presidente e del Vice Presidente, dell’Amministratore Delegato e del<br />
Direttore Generale (per un totale del 46%), l’8.8% lavora con il Direttore Commerciale/Vendite, il 6% con il Direttore<br />
Finanziario/Amministrativo ecc… La maggior parte delle Iscritte proviene da aziende operanti nel Nord Italia (più del 60%) rispettando così la<br />
concentrazione economica e industriale del Paese. Il 95%<br />
CURRICULUM VITAE<br />
VANIA ALESSI<br />
39 anni, laureata in economia e commercio, conosce e<br />
parla fluentemente 4 lingue e ha maturato esperienza di<br />
manager assistant/project per 13 anni;<br />
JESSICA ALESSI<br />
36 anni, esperienze televisive per 15 anni, conosce e<br />
parla fluentemente 4 lingue. Fonda nel 1997<br />
desecretarias.com in Argentina.<br />
INSIEME LANCIANO SECRETARY.IT IN ITALIA A FINE 2001<br />
parla correntemente l’Inglese, il 55% conosce due lingue e<br />
il 20% tre lingue. Circa il 15% è laureato, di cui più di metà<br />
appartiene alla fascia d’età pari o inferiore ai 25 anni, a<br />
confermare che oggi fare l’Assistente di Direzione è<br />
diventata una scelta di carriera.<br />
Quali, i futuri eventi?<br />
Secretary.it parteciperà a fiere varie di settore tra<br />
settembre e novembre (No frills, Shock the monkey Roma,<br />
Biz TRavel Forum). Inoltre in Autunno si svolgeranno i<br />
prossimi One day Seminar. La prossima primavera / estate<br />
si svolgerà invece il Secretary Day, un grande e ambizioso<br />
appuntamento dedicato alle Assistenti di Direzione la cui<br />
data è ancora da stabilire.<br />
Barbara Robecchi<br />
MILANO - ROMA<br />
ITALY<br />
www.donnaimpresa.com 23<br />
Jessica e Vania Alessi
DONNE,<br />
diritto e...<br />
MARY È L’ESEMPIO <strong>DI</strong><br />
COME IL PROVENIRE<br />
DA UNA FAMIGLIA<br />
AGIATA NON SIA<br />
OBBLIGATORIAMENTE<br />
UNO SVANTAGGIO,<br />
MA<br />
NEMMENO UN<br />
PRIVILEGIO.<br />
PAPÀ GIANNI IN QUESTO SENSO NON HA FATTO SCONTI E SI È<br />
COMPORTATO COME UNO <strong>DI</strong> QUEGLI ANTICHI ALLENATORI CHE<br />
PREPARAVANO IL GLA<strong>DI</strong>ATORI PER LE FATICHE DEI GIOCHI<br />
IMPERIALI; IL RISULTATO UNO DEGLI AVVOCATI PIÙ BRILLANTI DEL<br />
FORO AQUILANO: MARY CORSI PER L’APPUNTO. NON LASCIATEVI<br />
ING<strong>ANNA</strong>RE DALL’AVVENENZA E DAL SORRISO COME AMA<br />
RIPETERE L’ALLENATORE, CIOÈ PAPÀ GIANNI “MARY È UNO SQUALO<br />
CON I DENTI RIVOLTI ALL’INDENTRO, QUANDO AZZ<strong>ANNA</strong> NON MOLLA<br />
PIÙ”. UNA CARRIERA GIÀ LUMINOSA MA APPENA AGLI ALBORI<br />
QUELLA <strong>DI</strong> MARY LA QUALE ESERCITA LA PROFESSIONE FORENSE<br />
DA SOLI CINQUE ANNI, CHE COMUNQUE SONO STATI SUFFICIENTI<br />
PER VINCERE L’80% DELLE CAUSE INTENTATE NEL CAMPO DEI<br />
SINISTRI STRADALI. L’AVVOCATO CORSI È INOLTRE UN’AUTORITÀ<br />
RICONOSCIUTA NEL SETTORE DELLA CONCILIAZIONE DEL <strong>DI</strong>RITTO<br />
DEL LAVORO, E DA QUALCHE MESE RICOPRE IL PRESTIGIOSO<br />
INCARICO <strong>DI</strong> COMPONENTE DEL COMITATO PER LA PROMOZIONE<br />
DELL’IMPREN<strong>DI</strong>TORIA FEMMINILE PRESSO LA C.C.I.A.A. <strong>DI</strong> TERAMO,<br />
IN RAPPRESENTANZA U.N.C.I. (UNIONE NAZIONALE COOPERATIVE<br />
ITALIANE). IL SEGRETO <strong>DI</strong> QUESTO SUCCESSO? IL LAVORO E<br />
L’IMPEGNO COSTANTE A <strong>DI</strong>SPETTO DELLA SUDDETTA AGIATEZZA<br />
FAMILIARE CHE AVREBBE IN QUALCHE MODO GIUSTIFICATO<br />
EVENTUALI PISOLINI SUGLI ALLORI, MARY INVECE SI ACCONTENTA<br />
<strong>DI</strong> POCHE ORE <strong>DI</strong> SONNO DE<strong>DI</strong>CANDO TUTTO IL RESTO ALLA<br />
PROFESSIONE E ALLA FAMIGLIA, QUANDO HA UN PO’ <strong>DI</strong> TEMPO PER<br />
SE LO IMPIEGA PER DARE SFOGO ALLA SUA PASSIONE: IL CANTO, E<br />
SUL PALCO MARY CORSI ECCELLE COME NELLE AULE <strong>DI</strong><br />
TRIBUNALE.<br />
di Sabatino Furnari<br />
L’AQUILA<br />
AQUILA-ITALY<br />
ITALY<br />
www.donnaimpresa.com 25<br />
Mary Corsi
L' AZIENDA IGV<br />
OFFRE DA 40 ANNI LA<br />
QUALITÀ DEL “MADE<br />
IN ITALY”.<br />
il suo successo, commerciale e tecnologico, nazionale e<br />
internazionale, ne è la misura. la passione del suo fondatore,<br />
l’ingegner giuseppe volpe, e tutti i collaboratori, ne rappresentano<br />
l’anima, la forza vitale. ciò che igv è oggi, sintetizza l’esperienza e la<br />
tradizione che vengono dal passato, in combinazione con<br />
l’entusiasmo e la creatività rivolti al futuro. fin dalla sua fondazione nel<br />
1966, igv si distingue per la tenacia e la solidità. nasce come azienda<br />
specializzata nella progettazione e produzione di apparecchiature<br />
elettriche per porte, quadri di manovra e altri componenti per<br />
ascensori. tra il 1970 e 1972, con la nuova fabbrica di segrate<br />
(milano), allarga la propria offerta, fino a realizzare impianti completi,<br />
entrando anche nel settore delle pompe e dei pistoni per ascensori<br />
idraulici. nel 1993 ottiene la certificazione iso 9001. nel 1996 entra in<br />
funzione lo stabilimento di vignate (milano) e, due anni dopo, igv<br />
lancia sul mercato un prodotto destinato a fare la storia dell’azienda e<br />
a influenzare tutto il settore ascensoristico. il nome domuslift diventa il<br />
sinonimo di ascensore domestico. un prodotto che “fonda” una<br />
nicchia di mercato e sulla cui scia molti arriveranno solo in un<br />
secondo tempo. tra il 1999 e il 2006, igv lancia sul mercato nuovi<br />
prodotti: ascensori senza locale macchina; componenti per<br />
modernizzazioni impianti e montacarichi.<br />
UNA STRAOR<strong>DI</strong>NARIA<br />
MANAGER<br />
FIGLIA <strong>DI</strong> UNO DEI CAPISAL<strong>DI</strong> DELL’AZIENDA, OVVERO IL MAESTRO DEL LAVORO FILIBERTO SAVARESE<br />
Nel 2005, la IGV è stata premiata tra le 500 imprese più dinamiche d’Europa. Dato confortato dal<br />
numero record di DomusLift prodotti nel 2006: 2.020 impianti. Una cifra che fa dell’azienda di Vignate<br />
una delle prime del settore in Europa. IGV prosegue nel solco di una tradizione di successo: oltre 45<br />
milioni di euro di fatturato, 58% della produzione destinato all’esportazione (Europa, Russia, Medio<br />
Oriente, Australia e USA), oltre190 collaboratori fra i quali alcune decine di donne impiegate sia negli<br />
uffici che nei reparti.<br />
Quali sono Patrizia le funzioni che lei ricopre all’interno<br />
dell’azienda?<br />
Sono Responsabile Servizi Generali. Mi occupo del<br />
coordinamento, gestione, e contrattualistica dei servizi interni ed<br />
esterni dell’azienda. Quindi si spazia dalle manutenzioni ordinarie<br />
e straordinarie (lavori edili, elettrici, meccanici) ai contratti e<br />
gestione del parco automezzi, mezzi di trasporti interni, gestori<br />
telefonia eccetera…eccetera. Insomma arrivano tutti qui, dai<br />
fornitori esterni alle funzioni e colleghi interni all’azienda.<br />
Patrizia con il papà Filiberto<br />
Patrizia<br />
Può descrivermi la sua giornata lavorativa - tipo?<br />
La particolarità della mia giornata tipo è proprio quella di non averne una<br />
“tipo“. Entro in ufficio e quasi sempre devo modificare parte dei<br />
programmi che mi ero prefissata in quanto subentrano necessità da<br />
risolvere al “minuto“ ed è importante avere la giusta reattività e flessibilità<br />
per la risoluzione del problema.<br />
Allo stato attuale cosa la soddisfa di più nel suo lavoro?<br />
Il raggiungimento degli obiettivi e la risoluzione dei problemi. Non avere<br />
pendenze.<br />
Quanto e come incide la vita privata su quella<br />
lavorativa?<br />
Cerco sempre di tenere separati i problemi del<br />
privato anche se talvolta, in momenti particolari,<br />
è inevitabile che qualche pensiero affiori ma,<br />
secondo me, è<br />
importante non farli pesare all’ambiente<br />
circostante.<br />
Lavorare con una figura genitoriale...<br />
Personalmente ho avuto la fortuna di avere un<br />
padre che è stato ed è di grande aiuto alla mia<br />
crescita professionale. E’ riuscito ad infondere le<br />
sue conoscenze tecniche dandomi l’opportunità<br />
di poterle gestire in maniera abbastanza<br />
autonoma. Anche se lavorare con una figura<br />
genitoriale non è così semplice come si può<br />
pensare. Qualche parere diverso lo abbiamo<br />
avuto soprattutto per quanto riguarda<br />
l’argomento “innovativo”. Lui più conservatore, io<br />
moderatamente innovatrice. Normalmente si è<br />
portati a pensare che essendo “figlia di” possa<br />
avere avuto qualche tipo di agevolazione ma non<br />
è così, almeno nel mio caso. Per crescere e<br />
dimostrare le capacità professionali ho dovuto<br />
faticare il doppio e forse più, proprio per questi<br />
due motivi: dimostrare che essere “figlia di” non<br />
ha influito sulle capacità e, non dimenticando<br />
un piccolo particolare, sono donna<br />
Le lancio una piccola provocazione Patrizia.<br />
Umberto Veronesi ha dichiarato che “Le<br />
donne sono migliori degli uomini. Sono più<br />
coraggiose, più aperte sul piano intellettuale.<br />
Meno conformiste. La donna ha un carica<br />
vitale positiva, e la capacità di rimanere una<br />
persona senza farsi seppellire dal ruolo che<br />
riveste”. Ma se è vero che siamo così<br />
straordinarie, e noi ci sentiamo forti di queste<br />
convinzioni, perché non riusciamo ad essere<br />
unite, a sostenerci e, in molti casi, addirittura<br />
a fidarci delle altre donne?<br />
Il motivo per il quale noi donne non riusciamo ad<br />
essere coese proprio non lo so . Continuo a<br />
pensarci, trovo mille giustificati motivi ma non la<br />
risoluzione. Evidentemente si innescano dei<br />
comportamenti “primordiali” che forse solo il<br />
tempo e la fatica di investire al cambiamento<br />
possono risolvere. E poi dipendono molto anche<br />
dalle risorse che ogni persona possiede, donna<br />
o uomo che sia. Certo è che ad oggi nonostante<br />
tutte le battaglie e la fatica per riuscire ad<br />
equipararci allo stesso trattamento economico e<br />
di credibilità degli uomini, la nostra condizione<br />
non è cambiata di molto e non ha portato a<br />
grandissimi risultati. Le posizioni importanti e di<br />
successo continuano ad essere occupate dagli<br />
uomini pur avendone, talvolta, meno titolo.<br />
Quindi è meglio rassegnarci all’evidenza e<br />
continuare a rimboccarci le maniche ..con<br />
rinforzo ovviamente. Ma devo dire, per onestà, di<br />
avere a che fare anche con molti uomini che,<br />
quando si parla di lavoro, riescono a non vederti<br />
o meglio a vederti a-sessuata (quello che<br />
ovviamente preferisco). Discutono, concordano,<br />
rispettano la “persona“ indipendentemente dal<br />
sesso rendendo la trattaviva fluida e sgombra da<br />
eventuali reticenze .<br />
IGV<br />
MILANO - ITALY<br />
27<br />
www.donnaimpresa.com<br />
Patrizia Savarese
CURRICULUM VITAE<br />
Eleonora Bertorelli fa il proprio<br />
ingresso in Savills Residential Italy in<br />
veste di Director – Head of Residential,<br />
per la costituzione della filiale del<br />
Gruppo a Milano. Gli studi in Scienze<br />
Politiche all’Università Statale di<br />
Milano vengono integrati con una<br />
specializzazione in Marketing and<br />
Sales. Successivamente intraprende<br />
un percorso specialistico in ambito<br />
architettonico presso l’Istituto<br />
Nazionale di Bioarchitettura, con il<br />
Prof. Ugo Sasso, precursore del<br />
settore in Italia. Esperienza che le<br />
consente – agli albori di questa<br />
disciplina – di conoscere e studiare<br />
progetti in ambito nazionale e<br />
internazionale.<br />
Una profonda conoscenza del settore<br />
immobiliare residenziale caratterizza il<br />
profilo della manager, che in oltre 20<br />
anni di attività ha maturato una<br />
professionalità a tutto tondo,<br />
occupandosi sia dell’attività<br />
commerciale che degli aspetti<br />
marketing dei progetti.<br />
Entra in giovane età all’interno del<br />
Gruppo Fininvest dove viene prescelta<br />
per un percorso di crescita aziendale<br />
nello sviluppo immobiliare core<br />
business del marchio Edilnord. In<br />
aggiunta alle attività di promozione e<br />
sviluppo immobiliare, Eleonora<br />
Bertorelli ricopre il ruolo di team<br />
builder per le nuove risorse. A<br />
seguito della lunga collaborazione con<br />
il Gruppo Fininvest per il progetto di<br />
Milano 3 e degli ottimi risultati<br />
conseguiti, viene investita della totale<br />
responsabilità dello sviluppo di un<br />
complesso residenziale di grande<br />
successo – Milano Visconti – che la<br />
vede diretto referente dell’imprenditore<br />
per tutti gli aspetti economici,<br />
commerciali e di marketing.<br />
Consulente in Pirelli Real Estate, sia<br />
per lo sviluppo del Progetto Malaspina<br />
che per il lancio del franchising Pirelli<br />
RE, in parallelo approccia l’attività<br />
imprenditoriale, avviando una società<br />
di consulenza e promozione<br />
immobiliare di grande successo.<br />
Ricercata da Savills, sceglie di<br />
abbracciare l’ambizioso obiettivo di<br />
introdurre sul mercato italiano lo stile e<br />
le peculiarità dell’azienda britannica.<br />
Eleonora Bertorelli è di recente entrata<br />
a far parte dell’AREL, Associazione<br />
Real Estate Ladies, presieduta da<br />
Barbara Polito del Gruppo Carlyle.<br />
UNA DONNA ALLA<br />
GUIDA <strong>DI</strong> SAVILLS<br />
RESIDENTIAL ITALY<br />
IN ITALIA IL MARCHIO INTERNAZIONALE SAVILLS CHE<br />
ATTUALMENTE CONTA PIÙ <strong>DI</strong> 180 UFFICI E AFFILIATE IN AMERICA,<br />
EUROPA, ASIA E AUSTRALIA, AFRICA E ME<strong>DI</strong>ORIENTE<br />
La prestigiosa società britannica Savills, fondata nel 1855<br />
e quotata alla Borsa di Londra, ha deciso di offrire anche<br />
in Italia, in maniera strutturata, la propria consulenza nel<br />
settore degli immobili di pregio. Da sempre sinonimo di<br />
immobili di prestigio e di alta rappresentanza, Savillis è la<br />
prima società nel Regno Unito per transazioni effettuate<br />
in questo settore, presente oggi con 180 uffici nel<br />
mondo. Anche in Italia, come tradizionalmente nel Regno<br />
Unito, è stata aperta una filiale diretta, per preservare lo<br />
stile di lavoro e lo standard qualitativo dei servizi Savills.<br />
Per far questo, la società ha costruito uno staff di<br />
altissimo livello guidato da Eleonora Bertorelli, una<br />
professionista dotata di solida professionalità nel settore<br />
e di esperienze internazionali, che racchiude in sé<br />
l’affabilità italiana, il rigore e l’affidabilità dello stile<br />
inglese.<br />
Perché l’Italia Eleonora?<br />
Con una sede principale a Milano e uffici anche a Roma, Savills<br />
Residential Italy rappresenta il punto di partenza per una ulteriore<br />
diffusione del brand nel Vecchio Continente. La tradizione culturale<br />
e artistica italiana, la strategica posizione geografica e la mancanza<br />
di un interlocutore internazionale specializzato hanno spinto la<br />
società a porsi in Italia come trait d’union tra le esigenze locali e un<br />
mercato che va sempre più globalizzandosi. Nel 2008 le energie<br />
saranno concentrate soprattutto sulla piazza di Milano, la città<br />
italiana che sta più internazionalizzando lo stile dell’abitare,<br />
sensibile alla disponibilità di servizi di alto livello anche nel<br />
residenziale.<br />
Un approccio internazionale…<br />
Valutazioni certe, serietà, riservatezza, consulenza obiettiva e<br />
costante assistenza nel corso di tutte le fasi del processo di acquisto<br />
o vendita di un immobile: sono queste le caratteristiche dei<br />
consulenti Savills, che portano sul mercato immobiliare italiano<br />
metodologie di lavoro riconosciute a livello internazionale. Inoltre,<br />
la costante collaborazione con la casa madre e con le altre filiali di<br />
Savills nel mondo, garantiscono il servizio “cross border”,<br />
consentendo di offrire a tutti i clienti una visibilità worldwide delle<br />
offerte immobiliari, opportunità immobiliari internazionali e<br />
affaccio sui mercati emergenti.<br />
Quali, le previsioni di esercizio 2008?<br />
Savills Residential Italy si inserisce in uno scenario di mercato<br />
favorevole. Secondo le ultime ricerche datate 2007 hanno sofferto<br />
quasi esclusivamente le transazioni di immobili di livello medio e<br />
medio-basso, e lo stesso andamento è previsto per il 2008, mentre è<br />
risultato in crescita il settore degli immobili di pregio. Rivolgendosi<br />
per vocazione a un target alto Savills confida in ottimi risultati già<br />
nel 2008<br />
Laura Bugliosi<br />
SAVILLS RESIDENTIAL ITALY<br />
MILANO<br />
ROMA<br />
www.donnaimpresa.com 29<br />
Eleonora Bertorelli
UNA NOTTE ROMANA AL PIPER CON VIOLANTE PLACIDO<br />
IN UN IN<strong>DI</strong>MENTICABILE BRIN<strong>DI</strong>SI COLLETTIVO.<br />
servizio curato dal nostro inviato MARCELLO ROMANELLI. Di seguito il racconto...<br />
www.captainjack.it<br />
hot<br />
2008<br />
piper<br />
www.captainjack.it<br />
A SPASSO CON<br />
sopra nella foto:Jack in un momento di meritato<br />
relax al Cafè Florian di Porto San Giorgio - ITALY
“RAGAZZO TRISTE<br />
COME COME TE..<br />
AH AH…”.<br />
<strong>by</strong> VIOLANTE PLACIDO<br />
nella foto: la bellissima e bravissima Violante Placido in un momento emozionante al Piper di Roma<br />
ROMA<br />
ITALY<br />
Marcello Romanelli<br />
“Ragazzo triste come come te.. ah ah…”. Sono passati anni, tanti anni da<br />
quel ritornello cantato nella pancia del Piper da una fanciulla chiamata Patty.<br />
Dopo tanti anni quel ritornello ritorna tra quelle stesse mura. Ma al centro<br />
della pista non c’è più Patty Bravo, ma Violante. Violante come Violante<br />
Placido. Ebbene si, la figlia di Michele è brava. Tanto brava. La sua esibizione<br />
viene applaudita con una piccola standig ovation di un pubblico selezionato.<br />
Violante si muove, balla, sorride e si diverte. Si diverte nel regno di Patty, ma<br />
in questa serata, è lei la star, ma non solo lei…seguiteci! Bentornati al Piper.<br />
Bentornati in una discoteca ancora viva, sempre più viva quando si<br />
organizzano serate di questo genere. Il live premia sempre. Il popolo della<br />
notte si presenta puntuale all’appuntamento con le Hilfiger Session. Una<br />
serata organizzata proprio dalla linea d’abbigliamento che porta la firma del<br />
gruppo Tommy Hilfiger Corporation. Un gruppo che disegna, fa produrre e<br />
commercializza abbigliamento sportivo per uomo e donna. Un gruppo che in<br />
questa notte del Piper è il vero protagonista della serata. Il bar è aperto.<br />
Bevuta libera per tutti. L’evento Hilfiger session è un evento itinerante per<br />
tutta l’Europa e sono organizzate in partnerschip con Sony Bmg Europe e<br />
Rolling Stone Italia. La caratteristica di queste serate è il contatto che si crea<br />
tra l’artista e il pubblico. Un contatto diretto. Non c’è palco. L’artista è<br />
circondato da dieci, venti, trenta, sessanta, novanta puff. Non solo Violante<br />
Placido. “Signori e signore è con noi Mario Biondi…”. Cosi lo presenta<br />
Violante Placido. E la staffetta continua. Con un Mario Biondi che canta “ This<br />
is what you are…” e fa venir i brividi anche a chi questa discoteca la<br />
frequentava negli anni belli. Lo stesso Mario Biondi tra una canzone e l’altra<br />
alza la testa, si gira verso destra, poi a sinistra, si guarda intorno e non può<br />
fare a meno di dire: “ Oh..ma qui siamo al Piper”. Emozionato. Il Piper si<br />
presenta ancora come il palcoscenico naturale per esibizioni dal vivo che<br />
lasciano il segno. E la bella Violante confessa: “ Non potevo non provare a<br />
cantare una canzone di Patty Bravo in questa discoteca. Vi assicuro che è<br />
una goduria difficile anche da raccontare…”. Non sono più gli anni 70 e<br />
l’esigenze di riempire la discoteca con altro genere di musica, è un’esigenza<br />
non solo di sopravvivenza economica, ma anche di tendenza. Nei fine<br />
settimana, infatti, il Piper è invaso dai ragazzini, ma quando si organizzano<br />
serate live il Piper si trasforma e riprende quota. Tra i puff, infatti, il commento<br />
è unanime: “Qui dentro bisogna fare solo live. Ogni sera. Altro che<br />
discoteca…”. Un commento in una pausa di venti minuti che consente<br />
ancora di ordinare “drink, drink e drink….”. Su e giù con in mano bicchieri di<br />
prosecco, champagne, ma va forte anche “ l’americano sbagliato, grazie..”.<br />
Prego. Si ritorna in pista. Ritorna la musica con i Cor Veleno, Lara Martelli e<br />
The Niro. Giovani italiani forti e belli, giovani italiani che al Piper si trovano “<br />
un gran bene”. Mario Biondi e Violante Placido salutano insieme un pubblico<br />
che per una notte ha ritrovato il locale dei sogni. Qui un tempo si riusciva<br />
anche a sognare un mondo migliore, oggi si fa più fatica, ma se chiudi gli<br />
occhi: “ This is what you are…”. Si sogna lo stesso. Basta la voce di Mario<br />
Biondi e il gioco è fatto.
PORTO SAN GIORGIO<br />
UNA ESTATESPETTACOLARE<br />
4<br />
7<br />
1<br />
RIDERE FA BENE ALLA SALUTE<br />
Il ventuno agosto scorso, un’Arena Europa gremita ha salutato la chiusura<br />
della prima edizione di Scabaret, la rassegna comica che ha portato a Porto<br />
San Giorgio 4 tra i migliori interpreti della comicità italiana. Sotto un cielo<br />
stellato e in una sontuosa cornice di pubblico, il bravissimo Marco Marzocca<br />
ha portato sul palco Ariel, il mitico collaboratore domestico filippino reso<br />
celebre da Zelig. Marzocca ha chiuso nel migliore dei modi una rassegna di<br />
successo che ha visto salire sul palco della rinnovata Arena Europa artisti<br />
del calibro di Paolo Migone, Max Giusti e Maurizio Battista. Grazie<br />
all’impeccabile organizzazione della pro loco e alla sapiente direzione<br />
artistica, Scabaret ha avuto un ottimo riscontro di pubblico e di critica, tanto<br />
che Giampiero Marcattili, uno die titolari delllo storico Caffè 900, nonchè<br />
uno dei “Fab four” ideatori di Scabaret. si sblilancia: “ Siamo entusiasti del<br />
riscontro avuto e le tante risate del numeroso pubblico ci ripaga del grande<br />
sforzo che abbiamo sostenuto per riportare a Porto San Giorgio il grande<br />
Spettacolo. Nel ringraziare il Sindaco, l’amministrazione tutta e Slot Casinò,<br />
Sponsor che ha creduto in noi quando Scabaret era solo un progetto su<br />
carta, chiudiamo questa prima edizione di Scabaret con la consapevolezza<br />
di aver curato ogni piccolo particolare di una rassegna che ha riscosso un<br />
grande successo. Cominceremo subito a lavorare all’edizione del prossimo<br />
anno, che immaginiamo ancora più prestigiosa ed entusiasmante.” Quello<br />
che invece preme ricordare a Gianluigi Coleffi (patron di Ottava Musa,<br />
azienda leader nazionale in editoria specializzata e distribuzione di film in<br />
home video) è che “grazie a Scabaret, è rinato uno dei luoghi più amati dai<br />
turisti negli anni ’60 e ’70. E’ stato quasi commovente rivedere L’Arena<br />
Europa gremita di 1200 persone dopo tanti anni di plumbea assenza dal<br />
3<br />
2<br />
panorama turistico che la nostra città vanta.” Dal canto suo<br />
Matteo Balbi, astro nascente tra i d.j. marchigiani, ci tiene a<br />
precisare che “Quello che abbiamo realizzato è un piccolo<br />
miracolo, che non sarebbe mai stato possibile concretizzare<br />
senza la sinergia creatasi tra l’amministrazione, la pro loco e<br />
lo sponsor, tra pubblico e privato. È stato massacrante, ma<br />
davvero entusiasmante: siamo felici di aver contribuito a far<br />
ridere migliaia di residenti e turisti e il piacere di aver riportato<br />
il “grande spettacolo” a Porto San Giorgio non ha prezzo,”<br />
PROTAGONISTI <strong>DI</strong><br />
SCABARET<br />
LA <strong>DI</strong>REZIONE ARTISTICA<br />
I quattro responsabili della direzione artistica di Scabaret<br />
sono gli stessi che da anni portano le migliori tribute band<br />
italiane ed europee sul palco di Coverland all’insegna del<br />
motto “il cuore della musica batte nel cuore di Porto San<br />
Giorgio”. I quattro si augurano che Scabaret segua le orme<br />
di Coverland, che giunto alla sua quarta edizione, è già<br />
divenuto una rassegna di riferimento internazionale nel<br />
panorama delle tribute band. I “fab four” sono: Giampiero Marcattili, cotitolare del Caffè 900 di Porto San Giorgio; Matteo Balbi, noto D.J.<br />
marchigiano. Gianluigi Coleffi, titolare di Ottava Musa edizioni. Raffaele Niccià, editorialista di Ottava Musa e titolare di Pea Cosmetics Italia.<br />
L’ AMMINISTRAZIONE Dal Sindaco Andrea Agostini all’Architetto Scotece, dall’assessore Panichi a Mario Lattanzi e alle sue infaticabili<br />
collaboratrici, all’amministrazione comunale che è stata determinante alla riapertura dell’Arena Europa e al suo ritorno agli antichi fasti.<br />
LA PRO LOCO Non ci sarebbe stato Scabaret senza il sostegno pratico<br />
e determinante della Pro Loco e dei suoi attivissimi e generosissimi<br />
6<br />
collaboratori.<br />
LO SPONSOR Credere e finanziare un progetto presentato su carta non<br />
è mai cosa facile, Paolo Oliboni, imprenditore dal fiuto sopraffino, lo ha<br />
fatto ed ha garantito a Scabaret, oltre al decisivo supporto economico,<br />
anche un imprevisto e gradito plusvalore in termini di ospitalità e<br />
glamour.<br />
NELLE FOTO<br />
5<br />
1 - Paolo Migone<br />
2 - Max Giusti<br />
3 - Maurizio Di Battista<br />
4 - Max Giusti con le Hostess di Scabaret<br />
5 - Giampiero Marcattili, Marco Marzocca<br />
e il dj Matteo Balbi<br />
6 - Raffaele Niccia e Paolo Oliboni<br />
7 -Maurizio Di Battista e Gianluigi Coleffi<br />
le foto del servizio sono di Giacomo Ricci
il valore<br />
DELLE RISORSE UMANE, FONTE<br />
<strong>DI</strong> INNOVAZIONE AZIENDALE<br />
IL KNOW-HOW E LA MOTIVAZIONE DEI KNOWLEDGE WORKER È LA<br />
MIGLIOR RISORSA PER LO SVILUPPO DELL’IMPRESA INNOVATIVA<br />
Un elevato capitale finanziario, mezzi strumentali e patrimoniali in abbondanza spesso non sono<br />
sufficienti per garantire un futuro anche solo di “sopravvivenza” all’azienda. Assicurare continuità<br />
produttiva e stabilità se non crescita sul mercato significa essere innovativi ovvero investire sul<br />
capitale aziendale più prezioso: la risorsa umana.<br />
Essere una piccola impresa certamente aiuta a sviluppare nuove idee<br />
ma quando le dimensioni iniziano ad essere quelle di una grande<br />
azienda multinazionale, mantenere una certa “vivacità” organizzativa<br />
e produttiva potrebbe essere un problema. Un buon inizio sarebbe<br />
quello di cercare di mantenersi “semplici” nella gestione delle risorse<br />
umane, del ciclo produttivo, degli approvvigionamenti e così via. La<br />
complessità, infatti, rappresenta un freno per lo sviluppo aziendale, in<br />
presenza della quale spesso un’organizzazione non può far altro che<br />
attendere il proprio declino sino ad arrivare al fallimento. Come<br />
spesso accade, nel momento in cui il vertice aziendale decide di<br />
adottare una specifica strategia di mercato, senza condividerla con la<br />
struttura organizzativa, comunicandola in modo superficiale e poco<br />
chiaro, la complessità viene esasperata sino a scoraggiare l’impegno<br />
delle risorse umane nel raggiungimento dell’obiettivo finale: il profitto.<br />
Essere un’azienda di successo nel mercato concorrenziale del XXI<br />
secolo è ormai sinonimo di innovazione, alla base della quale ci<br />
devono essere una “struttura organizzativa semplice” e una “strategia<br />
condivisa” ad ogni livello gerarchico, al fine di dare un senso alle<br />
attività lavorative quotidiane di ciascuno. In tal modo, la strategia<br />
aziendale, se realmente innovativa, condurrà al successo per mezzo<br />
anche di una forte componente motivazionale presente nelle risorse<br />
umane. Recentemente le aziende si sono accorte che il vantaggio<br />
competitivo e la creazione di valore sono frutto del capitale<br />
intellettuale, rappresentato dalle conoscenze, dalle relazioni e dalle<br />
innovazioni che maturano attraverso le relazioni tra collaboratori,<br />
clienti e fornitori. È sempre più diffuso un fabbisogno di “intelligenza<br />
collettiva” che si autogenera attraverso la creazione di contesti di<br />
lavoro in cui vengono fatte emergere e valorizzate le idee di tutti gli<br />
impiegati, acquisendo una specie di “leadership collettiva”.<br />
L’introduzione di originali strumenti di comunicazione interna possono<br />
favorire la condivisione di idee che, attraverso linee guida ben precise<br />
e un contesto adeguato, a loro volta possono dar vita ad un processo<br />
di innovazione continua. In talune situazioni la rete diventa un nuovo<br />
modo di essere delle organizzazioni che per avere successo sono<br />
quasi costrette a puntare sullo sviluppo di una “leadership della<br />
comunità”, attraverso la quale tutti i partecipanti possono: accedere a<br />
conoscenze di tante discipline mettendole a fattor comune; avere<br />
dimestichezza con le vie per accedere a nuova conoscenza;<br />
sviluppare tante relazioni in modo da moltiplicare la conoscenza già<br />
acquisita e interiorizzata; essere protagonisti al momento opportuno<br />
lasciando spazio ad altri una volta conclusa la proprio mission.<br />
Un fattore motivazionale, rappresentato dal bisogno dei<br />
lavoratori di partecipare e vivere “esperienze trasformative”.<br />
I lavoratori ormai non accettano più di buon grado di seguire un<br />
copione già scritto dal leader ma hanno il desiderio e sono incentivati<br />
solo se resi partecipi della scena che si sviluppa passo dopo passo<br />
seguendo la direzione indicata dal teamwork. In questa situazione un<br />
lavoratore potrà avere la sensazione di essere protagonista della vita<br />
aziendale e sarà motivato ad agire seguendo una certa direzione<br />
comune, favorendo lo sviluppo di processi innovativi per garantire il<br />
successo dell’impresa.<br />
Sviluppo di talenti a lungo termine<br />
Non esiste il miglior approccio per sviluppare e conservare a lungo le<br />
professionalità delle proprie risorse umane. Esiste, però, un<br />
approccio ideale per ogni particolare realtà aziendale. In paesi dove<br />
c’è un basso livello di turnover lavorativo, come può essere il mercato<br />
del lavoro Giapponese, si adotteranno approcci molto differenti<br />
rispetto a paesi in cui è presente un elevato livello di turnover, come il<br />
mercato del lavoro dei paesi occidentali, anche se l’obiettivo finale è e<br />
rimane quello di coltivare/investire su risorse ad alto potenziale per<br />
garantire un alto rendimento nel lungo periodo. Quando un’azienda è<br />
in grado di elaborare un eccellente processo di “knowledge-building”,<br />
può puntare allo sviluppo di competenze chiave per qualsiasi<br />
esigenza di breve periodo, per il problem solving, per la pianificazioni<br />
a lungo termine e per lo sviluppo di capacità manageriali. Uno dei<br />
metodi migliori per sviluppare talenti a “non perdere” è forse<br />
rappresentato dal far partecipare un gruppo di risorse selezionate ad<br />
un progetto pilota innovativo, i cui componenti hanno come obiettivo<br />
di progetto quello di ottenere un risultato per l’azienda e come<br />
obiettivo formativo quello di apprendere quali strumenti utilizzare nella<br />
gestione di un progetto e di quale approccio servirsi per creare un<br />
sistema di memorizzazione e condivisione della conoscenza<br />
acquisita. Siccome le situazioni interne ed esterne alle aziende sono<br />
in continuo cambiamento, i partecipanti al progetto devono essere in<br />
grado di ripensare e trasformare l’obiettivo dello stesso sulla base del<br />
valore del profitto atteso. In tal senso si sviluppano forti relazioni con<br />
gli operatori esterni, ovvero con i fornitori che riconosceranno il valore<br />
del rapporto di relazione instaurato in future attività comuni. Questo<br />
approccio può garantire all’impresa e ai propri lavoratori una cultura<br />
aziendale orientata alla trasformazione continua. Se l’obiettivo è<br />
quello di investire sulle risorse umane nel lungo periodo, un altro<br />
approccio efficace è rappresentato dalla creazione di Teamwork, delle<br />
Comunità “eterogenee” in cui le persone possono lavorare in<br />
squadra guidati e trascinati da una nuova forma di “leadership<br />
collettiva”. Quando un gruppo di lavoro mostra di avere una<br />
“coscienza” significa che le risorse umane che lo compongono sono<br />
fortemente coese, soddisfatte dell’ambiente in cui operano e delle<br />
persone con cui si confrontano quotidianamente, dove ciascuno<br />
conosce quello che deve fare e le aspettative che hanno gli altri<br />
membri sul suo comportamento nelle diverse circostanze aziendali. I<br />
Team di questo genere possono essere considerati dei veri e propri<br />
“organismi viventi” guidati da modelli mentali talmente condivisi da far<br />
sembrare le decisioni prese frutto di una unica mente. Questo<br />
modello risulta essere vincente soprattutto in situazioni che<br />
richiedono delle scelte rapide e di prendere decisioni velocemente. Il<br />
“punto di vista multiplo” produce idee innovative che accrescono il<br />
valore dell’impresa sia in termini di migliori prodotti e processi sia in<br />
termini di sviluppo delle risorse umane. Le quali oltre ad accrescere il<br />
proprio livello conoscitivo ed esperenziale, maturano anche un forte<br />
senso di appartenenza che consente all’azienda di fidelizzare i<br />
migliori talenti cresciuti al proprio interno. L’errore più comune<br />
commesso dalle imprese è rappresentato dalla prassi di far guidare<br />
un teamwork da un leader carismatico, riconosciuto quale miglior<br />
esperto in materia. Tale situazione porterà sicuramente il “capo” a<br />
soffocare le idee diverse dalle sue, evitando di farle emergere,<br />
portando la risoluzione dei problemi ad un certo conformismo che ne<br />
blocca il miglioramento.<br />
Strategia, cultura e risorse umane: innovazione<br />
La strategia per un’azienda è indubbiamente il driver principale del<br />
successo, ovvero rappresenta il percorso per raggiungere l’obiettivo<br />
di creare valore (innovare) nella misura adeguata per competere con<br />
successo. Pianificare una strategia significa essere in grado di<br />
misurarne l’efficacia, impegnare le risorse materiali e immateriali in<br />
modo efficiente e garantire la condivisione degli obiettivi da<br />
raggiungere da parte di tutta l’organizzazione. La strategia è<br />
fortemente influenzata dalla cultura presente in azienda e come<br />
logica conseguenza dalle risorse umane che la costituiscono.<br />
L’imperativo strategico del mondo aziendale degli ultimi anni è<br />
rappresentato dall’innovazione che per essere efficace in azienda,<br />
deve essere caratterizzata da: Continuità: non esiste il “momento<br />
giusto” per innovare, ma ogni occasione è buona per migliorare<br />
qualcosa. Uno dei nemici principali dell’innovazione è la staticità, il<br />
fatto di agganciarsi ad un successo consolidato senza avere la<br />
capacità di mettersi in discussione. Globalità: l’innovazione spesso è<br />
intesa solo ed esclusivamente quella del prodotto, tale visione può<br />
essere allargata considerando innovazione anche cambiamenti<br />
migliorativi di ogni aspetto organizzativo dal processo operativo alle<br />
metodologie di gestione sino a ricomprendere l’azienda nella sua<br />
globalità. Diffusione: l’innovazione ovviamente non deve essere<br />
privilegio di pochi eletti ma anzi il processo innovativo deve essere<br />
condiviso da tutta l’impresa ad ogni livello gerarchico. Anche chi<br />
esegue compiti meramente esecutivi è chiamato a fare uno sforzo nel<br />
migliorare la propria operatività. L’innovazione è deputata ad avere<br />
successo nelle organizzazioni, dalle più semplici alle più complesse,<br />
soprattutto quando: è parte integrante della strategia d’impresa; è<br />
fortemente radicata nella cultura aziendale; le risorse umane sono<br />
fortemente motivate ad assumere comportamenti innovativi. Un<br />
elemento di sicuro insuccesso per le sorti dell’azienda, anche in<br />
presenza di tali condizioni favorevoli, è rappresentato dalla scarsa<br />
capacità di valorizzare le idee migliori da parte del management.<br />
Conclusioni<br />
Un caso di eccellenza aziendale per capacità innovativa è oggi<br />
sicuramente rappresentato dalla Apple. Una ricerca sull’innovazione<br />
del Boston Consulting Group ha fatto emergere che i tre fattori chiave<br />
alla base del successo dell’azienda di Steve Jobs sono: una profonda<br />
comprensione dei gusti dei consumatori; uno straordinario cocktail di<br />
tecnologia e design; una potente macchina di marketing. Da alcune<br />
interviste fatte a diversi CEO è risultato che la Apple “conosce ciò che<br />
vuole il consumatore prima che il consumatore stesso se ne renda<br />
conto, e gli racconta quale sarà il suo futuro.” Da un’intervista ad<br />
Enzo Biagini, AD di Apple in Italia, è emerso che: “Per Apple<br />
innovazione significa ricerca e sviluppo di prodotti, hardware,<br />
software e servizi, tecnologicamente innovativi, belli, di qualità,<br />
semplici da utilizzare nel rispetto delle esigenze manifeste o latenti<br />
degli utenti finali. Questa tensione all’innovazione e alla ricerca<br />
alimenta un posizionamento competitivo aziendale di differenziazione<br />
rispetto a ciò che è disponibile sul mercato. L’innovazione si estende<br />
oltre all’offerta anche a molti processi aziendali, di comunicazione, di<br />
distribuzione, di modalità di vendita.” A far la differenza ovviamente<br />
sono sempre le persone che però devono essere orientate nella<br />
direzione giusta per perseguire efficacemente ed efficientemente gli<br />
obiettivi pianificati. “La nostra leadership crea allineamento<br />
nell’organizzazione non attraverso l’imposizione ma con la forza e la<br />
credibilità dei risultati di business. E, nonostante le grandi dimensioni,<br />
Apple rimane un’azienda molto snella e agile, capace di mantenere<br />
vivo lo spirito creativo interno e la comunicazione diffusa a tutti i<br />
livelli.” Un altro caso significativo di impresa innovativa è<br />
rappresentato dal “Cirque du Soleil”, un’azienda che ha fatto della<br />
sua creatività un marchio doc. Le Cirque ha intuito in anticipo rispetto<br />
alla concorrenza che l’arte come il business si muove in avanti verso<br />
il progresso, la staticità non è apprezzata dalla clientela in qualsiasi<br />
tipo di mercato ci si trovi. Un altro aspetto che fa di questa impresa la<br />
più innovativa nel suo campo è la centralità e l’importanza del lavoro<br />
di squadra. Lo spirito è quello di lavorare insieme per produrre<br />
un’unica sinergia, il gruppo si muove in squadra per dare più forza<br />
possibile all’esibizione, esaltando l’indispensabilità dell’equilibrio nel<br />
team. La strategia del Cirque fin dagli albori ha puntato su delle<br />
scelte precise per arrivare a tutti pur rispettando la sensibilità dei<br />
singoli Paesi. Ad esempio, la musica utilizzata per gli spettacoli è<br />
priva di testi, solo suoni che veicolano il messaggio, così lo spettacolo<br />
risulta essere accessibile in qualsiasi posto del mondo senza<br />
problemi di traduzione. I temi adottati risultano essere universali<br />
come il valore dei bambini, dei sogni, l’importanza dell’amore che tutti<br />
capiscono indipendentemente dalla cultura d’origine. Al Cirque viene<br />
curata oltre all’innovazione negli spettacoli anche quella nel business,<br />
ovvero viene coltivata la creatività non solo degli artisti , ma anche<br />
degli artigiani, dei tecnici, degli impiegati. I candidati vengono valutati<br />
sulla base delle loro capacità di mettersi in gioco in squadra, di<br />
condividere le loro idee e il loro talento, di assumersi responsabilità.<br />
Se il prodotto offerto deve essere “unico”, significa applicare<br />
l’innovazione ad ogni cosa, dalla scenografia agli studi, dal marketing<br />
alle strategie di vendita.<br />
Considerati questi casi aziendali di eccellenza,<br />
le aziende dovrebbero puntare molto di più<br />
sulla creatività e sull’innovazione attraverso<br />
investimenti consistenti sulle persone, in modo<br />
da poter disporre di risorse competenti con<br />
elevate capacità necessarie per sviluppare la<br />
giusta fiducia/partecipazione da parte dei<br />
singoli che si organizzano in team di lavoro<br />
orientati all’innovazione. Infine, va ricordato che<br />
il successo di un’impresa innovativa dipende<br />
molto anche dal sistema esterno nella quale<br />
questa è inserita. Il terreno diventa assai fertile<br />
nel momento in cui nel “sistema paese” è<br />
presente un forte investimento nella ricerca e<br />
nell’università con alla base un moderno<br />
sistema di istruzione in grado di garantire una<br />
certa sensibilità alla formazione continua e<br />
permanente.<br />
di Marco Bianchini<br />
www.donnaimpresa.com 31
speciale<br />
donna<br />
BELLE SCOPERTE<br />
“Principessa”<br />
Alida Adorante e Chiara Tarullo:<br />
UNA MAMMA E UNA FIGLIA<br />
UNITE DALLA PASSIONE PER LA<br />
FOTOGRAFIA<br />
di Sabatino Furnari<br />
In un sereno pomeriggio (forse pioveva ma quando si esce<br />
per certe dolci incombenze è sempre sereno) di circa tre<br />
anni fa Deborah e Marco risalivano il corso dell’Aquila con<br />
una meta ben precisa: il fotografo che avrebbe curato il<br />
servizio per il loro imminente matrimonio; fotografo già<br />
scelto da Deborah e, pertanto, la decisione era<br />
assolutamente insindacabile soprattutto dall’aspirante<br />
marito che, se ci teneva a rimanere tale conservandosi in<br />
salute, doveva tacere e approvare. Ma la futura sposina<br />
non aveva fatto i conti con le Forche Caudine delle<br />
emozioni improvvise: “Per arrivare allo studio fotografico<br />
che avevo scelto – racconta Deborah – era necessario<br />
passare davanti allo studio Principessa che allora non<br />
conoscevo. Ebbene, mi è bastato vedere l’album esposto<br />
in vetrina per cambiare idea su chi avrebbe reso immortale<br />
uno dei giorni più belli della nostra vita”. E già perché il<br />
giorno più bello in assoluto doveva ancora arrivare: esso<br />
si materializzò quando la felicità di Marco e Deborah venne<br />
completata dall’arrivo di Aurora, alla quale Alida e il marito<br />
Sergio non solo hanno avuto il piacere di offrire il servizio<br />
per il battesimo. A questo infatti si è aggiunto l’onore di<br />
reggere (come si dice da queste parti per intendere il far da<br />
padrino e madrina di battesimo) la piccola Aurora. Una<br />
storia come le tante che capitano nello Studio Principessa,<br />
dove ogni fine anno c’è la chiamata a raccolta degli sposi<br />
per l’irrinunciabile rito della pizza tutti insieme. La<br />
cerimonia sarebbe in teoria riservata alle coppie dell’anno<br />
che sta per concludersi ma Alida e Chiara sono abbastanza<br />
elastiche su questo punto.<br />
Cosa ci ha a che fare la Scienza Medica con la fotografia? A meno che uno non<br />
faccia il radiologo, nulla. E allora? E allora, per amore, si può abbandonare la<br />
Facoltà di Medicina e Chirurgia a due esami da una brillante laurea e approdare,<br />
per caso, alla fotografia per farne la passione professionale di una vita. Una vita da<br />
Principessa scarrozzata qua e la dal Principe sul bianco destriero quella di Alida<br />
Adorante; che nel 1981 abbandona la succitata carriera medica e le brume aquilane<br />
per seguire il marito Sergio agente assicurativo, nella solatia Bari e qui iniziare per<br />
caso a fotografare matrimoni con un’idea precisa: fare di ogni donna una<br />
Principessa almeno per un giorno. E quale migliore occasione del giorno delle<br />
nozze? “Quando – spiega Alida – ogni donna diventa una Principessa piena di luce<br />
come quella che mi apparve nell’obbiettivo tanti anni fa sulla laguna di Venezia<br />
dove ho lavorato dopo Bari catapultata dal sud la nord sempre per amore di Sergio<br />
mio marito, il quale un giorno in Piazza San Marco (dicesi Piazza San Marco) mi<br />
disse che gli mancavano i Quattro Cantoni ( punto strategico del centro dell’Aquila)<br />
e che voleva tornare all’ombra del Gran Sasso”. Ora, con tutto il rispetto per<br />
L’Aquila, quando una fa la fotografa sulla laguna veneta e un marito se ne esce con<br />
una frase del genere che fa? Semplice; lo porta all’Aquila e lo impicca quattro volte:<br />
una per ognuno dei summenzionati Cantoni! Alida no: impacchetta obbiettivi,<br />
diaframmi, pellicole e figlie e parte per L’Aquila dove inizia una nuova avventura. Ma<br />
andiamo per ordine: “A Bari – racconta Alida – vado a far sviluppare certe foto mie<br />
personali e gli scatti piacquero al fotografo che mi propose di dargli una mano per<br />
un matrimonio, io accetto in cambio di 50.000 lire e va a finire che gli sposi scelgono<br />
per l’album quasi tutti i miei scatti, e così è cominciata la mia carriera di fotografa.<br />
Dopo un po’ di tempo le 50.000 a servizio non mi bastavano più e volevo aprire un<br />
negozio, e così mi dovetti rimettere a studiare per fare gli esami al Rec. A Bari non<br />
c’era verso di trovare un locale ma alla fine riuscii ad aprire a Cellamare un paesino<br />
che oggi è praticamente dentro Bari, e ancora ringrazio il sindaco dell’epoca senza<br />
l’aiuto del quale il sogno del negozio sarebbe rimasto tale. Invece da lì è iniziata una<br />
bella carriera”. Bella e all’insegna delle cocciutaggine abruzzese perché Alida con la<br />
fotografia c’entrava poco o nulla come spiega la figlia Chiara che condivide con lei il<br />
lavoro e le soddisfazioni: “Mamma le foto non le sapeva fare, i fotografi in famiglia<br />
stavano dalla parte di papà, nonno era stato anche fotografo di guerra”. A maggiora<br />
ragione la scelta di Alida ha del fiabesco: da fotografa dilettante a poetessa della<br />
luce è un bel salto che la nostra, ha fatto con coraggiosa grazia e con il pallino della<br />
crescita professionale ed imprenditoriale: presto infatti i negozi diventano due e<br />
danno lavoro a 5 ragazzi baresi tolti letteralmente dalla strada. E mentre Alida si<br />
prepara ad aprire i battenti del terzo negozio arriva il marito Sergio il quale le<br />
annuncia il suo trasferimento a Venezia, dove per un anno dovrà fare da solo<br />
www.donnaimpresa.com 33
Uno scorcio dello Studio Fotografico<br />
Principessa<br />
C.so Vittorio Emanuele 139 - L’Aquila<br />
Tel. 0862 414267<br />
perché Alida non può lasciare i lavori a metà. Anche la laguna veneta si rivela<br />
piena di successi per la nostra Principessa dello scatto che riesce a cambiare il<br />
modo asciutto e sbrigativo dei veneti di concepire il servizio fotografico del<br />
matrimonio: “Riuscii a cambiare le usanze dei veneziani che si accontentavano di<br />
dieci foto per tutta la cerimonia e che un album degno di tale nome non lo<br />
avevano mai visto, poi un bel giorno Sergio se ne uscì con la frase relativa alla<br />
nostalgia per i Quattro Cantoni e decidemmo di tornare all’Aquila dove non iniziai<br />
subito a lavorare, anzi non ne avevo nessuna voglia”. Ma la passione è troppo<br />
forte e poi, come spiega Chiara con una punta canzonatoria: “Mamma non può<br />
stare senza lavorare che gli prende la depressione”. “E invece così mi prende<br />
l’infarto specialmente quando litigo con te”, ribatte Alida. E si perché mamma e<br />
figlia discutono (eufemismo) spesso e sempre per motivi tecnici su<br />
un’inquadratura o su un particolare, e sono liti furibonde con i fulmini che<br />
schizzano fuori dal negozio, ma che come i temporali estivi durano pochi minuti e<br />
soprattutto non lasciano tracce, se non positive sulla qualità del lavoro. A proposito<br />
di Chiara, esempio perfetto di figlia d’arte, c’è da sottolineare come la<br />
Principessina affronti le sfide imprenditoriali con leggerezza: “Avevamo bisogno di<br />
un nuovo negozio in centro, per metter insieme sala posa, laboratorio e show<br />
room, un giorno ho visto che si vendeva un locale vicino alla cattedrale di San<br />
Bernardino e ho deciso di comprarlo, così possiamo fare anche tre matrimoni per<br />
volta e io posso far lavorare i miei ex colleghi di studi dell’Accademia<br />
dell’Immagine”. Chiara si è infatti diplomata nella prestigiosa scuola aquilana<br />
voluta da Gabriele Lucci e dove insegnano personaggi come Dante Ferretti e<br />
Vittorio Storaro, quest’ultimo grandissimo direttore della fotografia, vincitore di tre<br />
premi Oscar ( Apocalypse Now, Reds, L'ultimo imperatore), con il quale Chiara ha<br />
tenuto un brillante seminario. “ La scuola è stata importantissima per me, ma<br />
credo di aver imparato moltissimo rubando il mestiere a mamma e papà,<br />
lavorando con loro sul campo, inventando inquadrature nuove per i matrimoni;<br />
specialmente in chiesa quando gli sposi sono impegnati e non ti puoi intromettere<br />
per spostarli o metterli in condizioni di luce ideali, e allora devi inventare per poi<br />
scegliere gli scatti più belli. E da queste scelte che spesso nascono le famose<br />
litigate con mamma; anche perché prendiamo fuoco tutte e due facilmente ma<br />
altrettanto rapidamente ci spegniamo”. L’importante è che resti accesa la scintilla<br />
della creatività che consente ai lavori dello Studio Principessa di essere<br />
immediatamente riconoscibili per la loro inconfondibile luce, non a caso per<br />
illustrare il servizio abbiamo scelto foto di oggetti e non di persone: volevamo<br />
mostrarvi il livello della qualità dove essa si confonde con la massima difficoltà: gli<br />
oggetti non si commuovono, non sorridono, non si mettono in posa, non cambiano<br />
espressione, stanno lì e come Totò pensano: “Vediamo sto’ fesso dove vuole<br />
arrivare”. Con gli oggetti è tutta questione di luce, colori e manico; non si può<br />
barare le foto o le sai fare o vai a pescare. E adesso parte la grande sfida delle<br />
Principesse, il nuovo negozio bello luminoso, affascinante ma anche impegnativo,<br />
non solo sotto il profilo economico ma anche per quello che riguarda il rapporto<br />
immagine qualità: voglio dire che quando uno compera una Ferrari deve anche<br />
saperla guidare, se no fa una figura peggiore che andare in giro con una 127<br />
Rustica (chi ha più di 35 anni sa di cosa parlo). Ma le Principesse sono avvezze<br />
alle alte velocità del mercato e ai cambiamenti in corsa, anche se la prossima<br />
volta che papà Sergio se ne dovesse uscire con un cambio repentino di città sarà<br />
bene che si comperi davvero una Ferrari e che corra forte, ma forte.<br />
Danza e Storia<br />
COME SI PUÒ<br />
SI CHIEDERÀ<br />
FORSE QUALCUNO<br />
IN FONDO ESSA<br />
CON LA DANZA:<br />
UNIRE LA STORIA<br />
DA BAMBINE.<br />
UN CLASSICO SOGNO<br />
NON È CHE<br />
Visione assai superficiale e restrittiva di una disciplina che Curt<br />
Sachs definì " la madre delle arti ", ritenendo egli stesso limitativa<br />
questa definizione: la danza è, prima che arte, espressione della<br />
vita. Sin dall'antichità la danza è stata uno strumento con cui<br />
l'uomo esprimeva i propri stati d'animo o con cui marcava eventi<br />
importanti della propria esistenza: l'uomo primitivo le attribuiva un<br />
significato sacro, propiziatorio e rituale. Danzando egli tentava di<br />
ottenere i favori del Dio, cercava il contatto col divino, con la<br />
dimensione trascendente. La danza è comunicare attraverso il<br />
gesto, svuotato del proprio significato pratico: con il movimento il<br />
corpo si perde nello spazio e nel tempo, e nella danza moderna il<br />
ballerino è un artista che ha il ruolo di cogliere ed esprimere, nella<br />
realtà modellata dall'uomo a propria utilità e immagine, tutto ciò<br />
che sfugge agli altri. Nell'antica Grecia la danza è parte<br />
fondamentale della tragedia: i cori cantano la crudeltà del divino di<br />
fronte alla sventura dell'uomo e danzano per avvicinarsi al Dio,<br />
privati del proprio autocontrollo, trasportati dalla furia dionisiaca.<br />
Come tutte le forme d'arte, la danza ha conosciuto, però, anche<br />
periodi difficili: partendo dal concetto che danzando l'uomo<br />
riunisca in sé sia l'anima che il corpo, è facile capire perchè la<br />
Chiesa vi abbia combattuto contro una lunga lotta. Nel 398, il<br />
Concilio di Cartagine commina la scomunica per chi assiste a<br />
spettacoli teatrali nei giorni festivi. Sant'Agostino definisce la<br />
danza "follia lasciva, roba del diavolo". Il contatto con il divino può<br />
avvenire, per la religione cristiana, solo con la morte, dopo che<br />
l'uomo ha umiliato e non certo esaltato il proprio corpo, il quale è<br />
l'unico ostacolo che si pone fra l'anima e lo spirito divino. Nel<br />
Medioevo la danza è espressione della donna e del maligno: sono<br />
le streghe a danzare durante i loro sabba; essa continua, però a<br />
vivere nelle manifestazioni popolari in occasioni di feste e ben<br />
presto inizia a diffondersi anche fra le classi sociali più elevate,<br />
nelle corti e nei castelli. Poichè eseguire salti, volteggi e<br />
capriole,viene considerato dai signori poco aristocratico, essi li<br />
sostituiscono con passi più lenti e copposti. Tramandate per via<br />
pratica durante tutto il Medioevo, solo nel Rinascimento si<br />
cominciano a codificare i passi che contraddistinguono le singole<br />
danze. In questo periodo, in special modo in Italia e in Francia, si<br />
afferma nelle corti principesche la figura del maestro di ballo, che<br />
conferisce maggiore prestigio a feste e a cerimonie. Le danze più<br />
in voga allora furono di origine italiana o francese, tra le prime : la<br />
pavana (lenta), il saltarello (veloce); tra le seconde: la gavotta<br />
(moderata), la bourrè (veloce). Tra il XIV e il XVI la danza inizia ad<br />
assumere la forma del balletto vero e proprio: nascono le figure del<br />
coreografo e del ballerino professionista, si sviluppano,<br />
soprattutto in Francia, le Accademie di danza e nel '700 si<br />
definiscono le posizioni e i passi base, oltre all'introduzione del<br />
tutù e delle scarpette da punta. A questo punto non è difficile<br />
comprendere come la danza sia stata nei secoli, e sia anche oggi,<br />
espressione della cultura e dei movimenti di pensiero, come abbia<br />
subito ma anche influenzato la musica e la letteratura. Grandi<br />
personaggi storici avevano una sfrenata passione per il balletto:<br />
Re Luigi XIV deve proprio il suo appellativo di Re Sole al ruolo che<br />
ebbe in un famoso balletto, "Ballet de la nuit", in cui egli<br />
impersonò il Sole. Sino ad adesso si è parlato di danza e balletto<br />
come se fossero sinonimi, ma così non è: il balletto come forma<br />
d'arte si è sviluppato nell'era moderna, mentre la danza, più<br />
genericamente e nella sua forma più semplice risale alla preistoria,<br />
come manifestazione istintiva dell'uomo. Ne consegue che la<br />
storia del balletto, raffrontata a quella della danza, ne rappresenti,<br />
dal punto di vista cronologico, soltanto un'esigua parte. Poichè la<br />
storia della danza e del balletto ricoprono comunque un arco di<br />
tempo assai vasto, non si può iniziare a scoprirne la storia più<br />
recente senza dare uno sguardo, prima, alle premesse nei secoli<br />
antecedenti.<br />
35<br />
www.donnaimpresa.com
Uno scorcio dello Studio Fotografico<br />
Principessa<br />
C.so Vittorio Emanuele 139 - L’Aquila<br />
Tel. 0862 414267<br />
perché Alida non può lasciare i lavori a metà. Anche la laguna veneta si rivela<br />
piena di successi per la nostra Principessa dello scatto che riesce a cambiare il<br />
modo asciutto e sbrigativo dei veneti di concepire il servizio fotografico del<br />
matrimonio: “Riuscii a cambiare le usanze dei veneziani che si accontentavano di<br />
dieci foto per tutta la cerimonia e che un album degno di tale nome non lo<br />
avevano mai visto, poi un bel giorno Sergio se ne uscì con la frase relativa alla<br />
nostalgia per i Quattro Cantoni e decidemmo di tornare all’Aquila dove non iniziai<br />
subito a lavorare, anzi non ne avevo nessuna voglia”. Ma la passione è troppo<br />
forte e poi, come spiega Chiara con una punta canzonatoria: “Mamma non può<br />
stare senza lavorare che gli prende la depressione”. “E invece così mi prende<br />
l’infarto specialmente quando litigo con te”, ribatte Alida. E si perché mamma e<br />
figlia discutono (eufemismo) spesso e sempre per motivi tecnici su<br />
un’inquadratura o su un particolare, e sono liti furibonde con i fulmini che<br />
schizzano fuori dal negozio, ma che come i temporali estivi durano pochi minuti e<br />
soprattutto non lasciano tracce, se non positive sulla qualità del lavoro. A proposito<br />
di Chiara, esempio perfetto di figlia d’arte, c’è da sottolineare come la<br />
Principessina affronti le sfide imprenditoriali con leggerezza: “Avevamo bisogno di<br />
un nuovo negozio in centro, per metter insieme sala posa, laboratorio e show<br />
room, un giorno ho visto che si vendeva un locale vicino alla cattedrale di San<br />
Bernardino e ho deciso di comprarlo, così possiamo fare anche tre matrimoni per<br />
volta e io posso far lavorare i miei ex colleghi di studi dell’Accademia<br />
dell’Immagine”. Chiara si è infatti diplomata nella prestigiosa scuola aquilana<br />
voluta da Gabriele Lucci e dove insegnano personaggi come Dante Ferretti e<br />
Vittorio Storaro, quest’ultimo grandissimo direttore della fotografia, vincitore di tre<br />
premi Oscar ( Apocalypse Now, Reds, L'ultimo imperatore), con il quale Chiara ha<br />
tenuto un brillante seminario. “ La scuola è stata importantissima per me, ma<br />
credo di aver imparato moltissimo rubando il mestiere a mamma e papà,<br />
lavorando con loro sul campo, inventando inquadrature nuove per i matrimoni;<br />
specialmente in chiesa quando gli sposi sono impegnati e non ti puoi intromettere<br />
per spostarli o metterli in condizioni di luce ideali, e allora devi inventare per poi<br />
scegliere gli scatti più belli. E da queste scelte che spesso nascono le famose<br />
litigate con mamma; anche perché prendiamo fuoco tutte e due facilmente ma<br />
altrettanto rapidamente ci spegniamo”. L’importante è che resti accesa la scintilla<br />
della creatività che consente ai lavori dello Studio Principessa di essere<br />
immediatamente riconoscibili per la loro inconfondibile luce, non a caso per<br />
illustrare il servizio abbiamo scelto foto di oggetti e non di persone: volevamo<br />
mostrarvi il livello della qualità dove essa si confonde con la massima difficoltà: gli<br />
oggetti non si commuovono, non sorridono, non si mettono in posa, non cambiano<br />
espressione, stanno lì e come Totò pensano: “Vediamo sto’ fesso dove vuole<br />
arrivare”. Con gli oggetti è tutta questione di luce, colori e manico; non si può<br />
barare le foto o le sai fare o vai a pescare. E adesso parte la grande sfida delle<br />
Principesse, il nuovo negozio bello luminoso, affascinante ma anche impegnativo,<br />
non solo sotto il profilo economico ma anche per quello che riguarda il rapporto<br />
immagine qualità: voglio dire che quando uno compera una Ferrari deve anche<br />
saperla guidare, se no fa una figura peggiore che andare in giro con una 127<br />
Rustica (chi ha più di 35 anni sa di cosa parlo). Ma le Principesse sono avvezze<br />
alle alte velocità del mercato e ai cambiamenti in corsa, anche se la prossima<br />
volta che papà Sergio se ne dovesse uscire con un cambio repentino di città sarà<br />
bene che si comperi davvero una Ferrari e che corra forte, ma forte.<br />
Danza e Storia<br />
COME SI PUÒ<br />
SI CHIEDERÀ<br />
FORSE QUALCUNO<br />
IN FONDO ESSA<br />
CON LA DANZA:<br />
UNIRE LA STORIA<br />
DA BAMBINE.<br />
UN CLASSICO SOGNO<br />
NON È CHE<br />
Visione assai superficiale e restrittiva di una disciplina che Curt<br />
Sachs definì " la madre delle arti ", ritenendo egli stesso limitativa<br />
questa definizione: la danza è, prima che arte, espressione della<br />
vita. Sin dall'antichità la danza è stata uno strumento con cui<br />
l'uomo esprimeva i propri stati d'animo o con cui marcava eventi<br />
importanti della propria esistenza: l'uomo primitivo le attribuiva un<br />
significato sacro, propiziatorio e rituale. Danzando egli tentava di<br />
ottenere i favori del Dio, cercava il contatto col divino, con la<br />
dimensione trascendente. La danza è comunicare attraverso il<br />
gesto, svuotato del proprio significato pratico: con il movimento il<br />
corpo si perde nello spazio e nel tempo, e nella danza moderna il<br />
ballerino è un artista che ha il ruolo di cogliere ed esprimere, nella<br />
realtà modellata dall'uomo a propria utilità e immagine, tutto ciò<br />
che sfugge agli altri. Nell'antica Grecia la danza è parte<br />
fondamentale della tragedia: i cori cantano la crudeltà del divino di<br />
fronte alla sventura dell'uomo e danzano per avvicinarsi al Dio,<br />
privati del proprio autocontrollo, trasportati dalla furia dionisiaca.<br />
Come tutte le forme d'arte, la danza ha conosciuto, però, anche<br />
periodi difficili: partendo dal concetto che danzando l'uomo<br />
riunisca in sé sia l'anima che il corpo, è facile capire perchè la<br />
Chiesa vi abbia combattuto contro una lunga lotta. Nel 398, il<br />
Concilio di Cartagine commina la scomunica per chi assiste a<br />
spettacoli teatrali nei giorni festivi. Sant'Agostino definisce la<br />
danza "follia lasciva, roba del diavolo". Il contatto con il divino può<br />
avvenire, per la religione cristiana, solo con la morte, dopo che<br />
l'uomo ha umiliato e non certo esaltato il proprio corpo, il quale è<br />
l'unico ostacolo che si pone fra l'anima e lo spirito divino. Nel<br />
Medioevo la danza è espressione della donna e del maligno: sono<br />
le streghe a danzare durante i loro sabba; essa continua, però a<br />
vivere nelle manifestazioni popolari in occasioni di feste e ben<br />
presto inizia a diffondersi anche fra le classi sociali più elevate,<br />
nelle corti e nei castelli. Poichè eseguire salti, volteggi e<br />
capriole,viene considerato dai signori poco aristocratico, essi li<br />
sostituiscono con passi più lenti e copposti. Tramandate per via<br />
pratica durante tutto il Medioevo, solo nel Rinascimento si<br />
cominciano a codificare i passi che contraddistinguono le singole<br />
danze. In questo periodo, in special modo in Italia e in Francia, si<br />
afferma nelle corti principesche la figura del maestro di ballo, che<br />
conferisce maggiore prestigio a feste e a cerimonie. Le danze più<br />
in voga allora furono di origine italiana o francese, tra le prime : la<br />
pavana (lenta), il saltarello (veloce); tra le seconde: la gavotta<br />
(moderata), la bourrè (veloce). Tra il XIV e il XVI la danza inizia ad<br />
assumere la forma del balletto vero e proprio: nascono le figure del<br />
coreografo e del ballerino professionista, si sviluppano,<br />
soprattutto in Francia, le Accademie di danza e nel '700 si<br />
definiscono le posizioni e i passi base, oltre all'introduzione del<br />
tutù e delle scarpette da punta. A questo punto non è difficile<br />
comprendere come la danza sia stata nei secoli, e sia anche oggi,<br />
espressione della cultura e dei movimenti di pensiero, come abbia<br />
subito ma anche influenzato la musica e la letteratura. Grandi<br />
personaggi storici avevano una sfrenata passione per il balletto:<br />
Re Luigi XIV deve proprio il suo appellativo di Re Sole al ruolo che<br />
ebbe in un famoso balletto, "Ballet de la nuit", in cui egli<br />
impersonò il Sole. Sino ad adesso si è parlato di danza e balletto<br />
come se fossero sinonimi, ma così non è: il balletto come forma<br />
d'arte si è sviluppato nell'era moderna, mentre la danza, più<br />
genericamente e nella sua forma più semplice risale alla preistoria,<br />
come manifestazione istintiva dell'uomo. Ne consegue che la<br />
storia del balletto, raffrontata a quella della danza, ne rappresenti,<br />
dal punto di vista cronologico, soltanto un'esigua parte. Poichè la<br />
storia della danza e del balletto ricoprono comunque un arco di<br />
tempo assai vasto, non si può iniziare a scoprirne la storia più<br />
recente senza dare uno sguardo, prima, alle premesse nei secoli<br />
antecedenti.<br />
35<br />
www.donnaimpresa.com
PROFESSIONE BALLERINA<br />
“LA<br />
mia vita<br />
in punta di piedi”<br />
lola FAJZO<br />
nella foto: Lola Fejzo con il marito Joe Artid Fejzo<br />
Lola Fejzo è la splendida signora che<br />
insegna nella scuola GISELLE Danza e<br />
Musica di Porto San Giorgio, della quale<br />
è titolare insieme al marito, il cantautore<br />
Joe Artid Fejzo . Nata a Tirana e<br />
diplomata all’Accademia dello Stato e<br />
nel 1983, Lola entra a far parte della<br />
Compagnia del Teatro dell’Opera di<br />
Tirana dove diventa nello stesso anno<br />
Prima Ballerina quindi “ Etoile “. Dopo<br />
svariati spettacoli chiude la carriera<br />
come danzatrice con “ GISELLE “<br />
insieme ad Anna Razzi nei palcoscenici<br />
d’Italia. Nel 1990 si stabilisce Italia e due<br />
anni dopo, forte della esperienza<br />
lavorativa maturata e al grado di<br />
professionalità raggiunto fonda la<br />
scuola Giselle (www.giselle.it) che<br />
quest’anno festeggia il suo 18-esimo<br />
anno di vita culturale.<br />
Come è iniziata questa avventura qui nelle Marche ?<br />
Dopo la nascita di mia figlia Alina a Roma, ho deciso di<br />
abbandonare il palcoscenico per dedicarmi<br />
all’insegnamento. Non fu una cosa facile il passaggio dai<br />
palcoscenici alle sale piccole di danza…se ripenso al<br />
coraggio di portare in scena i primi allievi, tra i quali<br />
alcune bambine che non sapevano neanche cosa<br />
fossero le punte, mi prende ancora adesso l’agitazione.<br />
E pensare che la Danza mi ha dato la forza e la<br />
costanza di lavorare duro e avere dei buoni risultati nel<br />
tempo.<br />
Quanto è importante studiare la danza in maniera<br />
corretta?<br />
Lo studio della danza in modo giusto è molto<br />
importante… Partendo dalla propedeutica o pre-danza,<br />
una metodologia artistica che comprende principi ed<br />
esercizi rivolti in maniera specifica ai bambini. E’ fondata<br />
sull’educazione motoria e sull’aspetto ludico e creativo;<br />
un vero e proprio avvio per quello che sarà lo studio<br />
della danza classica e delle discipline che da esse<br />
ramificano. Da un lato la danza codificata attraverso<br />
metodiche esecutive trasmette la tecnica, dall’altra parte<br />
fuoriesce il linguaggio creativo che rintraccia elementi di<br />
base della crescita: sollecita la memoria, costruisce la<br />
forma, proietta all’esterno l’abilità personale, mette in<br />
luce l’ interiorità, rinforza la loro personalità e la<br />
sicurezza individuale, apre la via alla comunicazione tra<br />
dentro e fuori.<br />
“Il corpo è come una pianta. Come la pianta…cresce e<br />
occupa sempre più spazio. Lasciate che il corpo si<br />
allunghi nello spazio, non fermate la sua crescita.”<br />
Mi parli del rapporto ballerino-palcoscenico e di<br />
come viene sviluppato il contatto con altri<br />
insegnanti o altre realtà di danza…<br />
Una delle cose più importanti da fare per un ballerino è<br />
proprio “vivere” il Palcoscenico. Il mestiere della danza<br />
s’impara proprio lì, cominciando dal contatto con gli<br />
spettatori fino al sudore del successo. Proprio per questo<br />
ho svolto un corso biennale presso la Scala di Milano<br />
dove mi è stato riconosciuto il titolo per l’insegnamento<br />
delle classi inferiori, base della Scuola di danza, che<br />
fonda la struttura futura e solida delle ballerine. Un<br />
aspetto molto importante sono gli STAGES organizzati<br />
nella nostra scuola, con importanti nomi del<br />
Palcoscenico e della TV, dove i ragazzi hanno la<br />
CRONOLOGIA<br />
DELLA DANZA E DEL<br />
BALLETTO DAL 1600<br />
AD OGGI<br />
PREMESSA<br />
Dopo il Rinascimento la danza trovò il suo grande protettore in Luigi XIV di<br />
Francia, detto il Re Sole, che permise ai migliori artisti di lavorare senza<br />
preoccupazioni, garantendo loro un vero e proprio stipendio. Ottimo<br />
ballerino lui stesso, il Re Sole nobilitò con la sua presenza i balletti di corte e<br />
si servì, tra gli altri, del compositore di origine italiana Giovanni Battista Lulli.<br />
I soggetti erano quasi tutti ispirati ai miti greci e latini, rielaborati per<br />
celebrare la figura del re e il trionfo delle arti. Anche il celebre<br />
commediografo Molière (che aveva collaborato ai soggetti di diversi<br />
spettacoli di danza) usò il balletto come "intervallo" tra un atto e l'altro delle<br />
sue commedie. E proprio Molière creò una forma di spettacolo che<br />
rappresenta un passo avanti verso la nascita del balletto classico moderno:<br />
la comédie ballet (commedia balletto), rappresentazione teatrale in cui la<br />
danza non serviva solo da riempitivo, ma accompagnava le parti recitate.<br />
Dopo la morte di Luigi XIV, avvenuta nel 1715, il balletto conobbe un periodo<br />
di declino e tornarono alla ribalta le danze di corte, come i minuetti e le<br />
gavotte da eseguirsi durante le feste. Le compagnie che presentavano<br />
spettacoli di pantomima danzata e di balletto si esibivano soprattutto nei<br />
teatri, dove gli spettacoli brillanti e divertenti incontravano il gusto del<br />
pubblico; la danza, insomma, era considerata una forma di spettacolo<br />
particolarmente frivolo e "leggero". In questo periodo il balletto resta nelle<br />
mani delle prime grandi professioniste, che divennero stelle invidiate e<br />
ammirate in tutte le corti d'Europa e ridonarono nuovo prestigio alla danza.<br />
Nel 1726 debuttò all'Opéra di Parigi la sedicenne Marie Anne Cupis de<br />
Camargo, destinata a diventare la più grande "virtuosa" d'Europa: a quanto<br />
pare riusciva ad eseguire salti, piroette, e passi difficilissimi, che nessuno<br />
era mai stato capace di eseguire. Fu lei, inoltre, la prima ad accorciare la<br />
lunghezza dei costumi di scena, in modo da potersi muovere con più<br />
scioltezza. Furono le grandi virtuose e i loro maestri che, nel XVIII secolo,<br />
svilupparono la tecnica della danza classica; nello stesso periodo i maestri<br />
di danza italiani diffondevano l'arte del balletto anche in Austria e Russia.<br />
Nel 1760 Jean Georges Noverre pubblicò il trattato "Lettere sulla danza" nel<br />
quale invocava l'unità di danza, musica e scenografia e l'eliminazione delle<br />
danze per proprio piacere. Nella sua riforma Noverre portò ad una divisione<br />
netta tra danza meccanica e danza d'azione intendendo egli per la prima la<br />
danza che si affidava al puro tecnicismo e per la seconda quella che si<br />
basava su un racconto che per essere capito aveva bisogno dell'apporto sia<br />
della pantomima che della danza pura e quindi necessitava di sentimento,<br />
espressività ed energia capace di commuovere ed interessare.<br />
In polemica col Noverre fu il fiorentino Gasparo Angiolini (1731-1803), il<br />
coreografo italiano che contribuì all'evoluzione pantomimica della danza<br />
(misurata per l'italiano, camminata per il francese), il quale rimproverava al<br />
suo collega francese, nelle sue Lettere sopra i Balli Pantomimi (1773), di<br />
essere troppo concettuoso affermando egli che l'opera del coreografo<br />
dovesse basarsi soprattutto sull'ispirazione e sull'estro creativo e non<br />
dovesse essere condizionata dai precetti. La danza stava rompendo col<br />
Classicismo e stava per entrare nell'epoca che l'avrebbe vista protagonista,<br />
l'epoca romantica.
Lola Fejzo in un momento<br />
di danza<br />
possibilità di confrontarsi con altre metodologie e diverse<br />
tecniche d’insegnamento…le cito solo alcuni dei maestri che<br />
sono stati con noi: Ljudmill Ciakali ( MAS di Milano ), la<br />
professoressa Marit Bech ( Norvegia ) Kledi, Anbeta, M°<br />
Odoardo, Maria Bordoni…fino ai Maestri ospiti dagli USA,<br />
ovvero Christopher Huggins e Theresa Ruth Howard dalla<br />
più famosa scuola americana di Alvin Ailey il 25 e 26 ottobre<br />
2008, M° Massimo Perugini per il Contemporaneo e altri.<br />
Quello che oggi mi riempie il cuore di gioia è vedere le<br />
ballerine uscite dalla nostra scuola far parte di importanti<br />
compagnie e Teatri come, ad esempio, Ljudmilla Anisimova<br />
al Kirov ( Russia ) Jessica Andrenacci in Svezia, Sara<br />
Cimadamore nel mondo dello spettacolo e film, Maria Sole<br />
Fornarelli nella Compagnia della Rancia ecc. Pensi che solo<br />
nell’ultimo anno il successo delle nostre allieve ha fatto si che<br />
dei Premi importanti avessero il nome della Giselle Danza: il<br />
secondo Premio conquistato a Firenze su 3500 ballerini<br />
provenienti da tutto il mondo, il Concorso “Expression”, a<br />
luglio, dove ci siamo aggiudicati il primo Premio Gruppo e il<br />
II° premio Solisti Classica a Bolzano Danza, l’ultimo<br />
spettacolo originale ideato da me con le musiche di Puccini<br />
“Tosca”, fino alla partecipazione come ospiti<br />
all’inaugurazione dell’arena di Villa Vitali il 23 agosto scorso.<br />
Tutti questi riconoscimenti al merito fanno si che il lavoro<br />
duro e il sudore nelle sale di danza sia ampiamente<br />
ricompensato..anche se, devo essere sincera, il premio più<br />
grande è provare, ogni volta, l’emozione dei lunghi applausi.<br />
Un buon insegnante è anche un buon ballerino Lola?<br />
Non è indispensabile essere per forza un ballerino di palco<br />
per essere un buon insegnante, però, per poter trasmettere il<br />
mestiere bisogna averlo vissuto profondamente e sudato con<br />
emozioni. Oggi nelle scuole trovi invece tanti insegnanti che<br />
si basano solo sulla teoria o che sono troppo giovani,<br />
addirittura appena usciti dalle Accademie o dai vari Stages.<br />
Questo sta a significare che troppo spesso ci si dimentica di<br />
una cosa importantissima, ovvero che la danza è una<br />
disciplina artistica che possiede una forte componente<br />
psicologica della quale non si può non tener conto se<br />
vogliamo trasmettere generosamente all’Allievo tutta<br />
l’esperienza vissuta e accumulata nel corso della nostra<br />
carriera. L’allievo, come un bambino che si prende per mano<br />
durante una passeggiata, va misurato e accompagnato<br />
attraverso le lezioni verso quella che diventerà la sua<br />
professione o anche solo la sua passione. Bisogna poi uscire<br />
dalla sala, seguire le prove, creare gli spettacoli per far sì che<br />
i sogni dei piccoli danzatori diventino realtà…una realtà fatta<br />
di applausi che li accompagneranno nel difficile ma stupendo<br />
sogno dei ruoli sul palcoscenico. È poesia, è musica, una<br />
simbiosi, la realtà di un arte di natura muta che comunica<br />
attraverso il corpo, che riflette l’anima…<br />
VERSO IL BALLETTO<br />
ROMANTICO<br />
La rivoluzione francese non risparmiò neanche il mondo della danza, che fu<br />
investita dalle conseguenze di questo evento storico. Già nel 1792, il 2<br />
ottobre, a Parigi si rappresentò Offrande à la Liberté, la cui coreografia era<br />
composta sulla musica della Marsigliese. Dal punto di vista contenutistico, si<br />
tendeva ad abbandonare i temi mitologici per calarsi nella realtà,<br />
introducendo trame e problematiche intese ad avvicinare i diversi ceti sociali<br />
fra di loro. Il ballo mitologico, non scompariva completamente, ma<br />
presentava agganci significativi a tematiche sociali ed umane. Accanto ad<br />
esso si accompagnavano il ballo storico (con particolare riferimento al<br />
mondo dell'impero romano), il ballo eroico. I personaggi che ruotavano<br />
intorno a ques'arte fuorono costretti ad una sorta di diaspora per l'Europa,<br />
verso nazioni più comprensive verso gli artisti, come non lo era allora la<br />
Francia repubblicana: il francese Jean Georges Noverre, maestro di ballo<br />
dell'Opéra, dovette emigrare in Inghilterra, dove terminò la sua carriera<br />
come coreografo del Teatro di Drury Lane di Londra, mentre il ballerino<br />
italiano Gaetano Vestris, anche lui maestro di ballo dell'Opéra, dopo la<br />
rivoluzione perse la sua pensione reale e si trovò in gravi difficoltà<br />
economiche. L'Ottocento lo si può considerare il secolo della ballettomania,<br />
con la nascita di teatri e scuole di danza "professioniste"annesse, come<br />
accadde a Mosca, nel 1805, quando venne aperto il Teatro Bolshoi. Durante<br />
la prima metà del XIXº secolo fu ancora un Italiano, il ballerino napoletano<br />
Salvatore Viganò, che realizzò e sviluppò le idee nuove espresse da<br />
Noverre nelle sue lettere sulla danza. Nei balletti creati da Viganò, infatti, il<br />
virtuosismo tecnico e la pantomima non erano<br />
due momenti di spettacolo separati, ma si fondevano in un'unica, nuova<br />
forma di spettacolo, molto vicina al balletto classico romantico, il<br />
"coreodramma" cioè l'azione espressa in termini di danza. I balletti che<br />
Viganò rappresentò alla Scala di Milano impressionarono profondamente<br />
anche lo scrittore francese Stendhal, che descrive il lavoro meticoloso del<br />
grande coreografo e la cura che metteva nelle sue creazioni. Il 10 giugno<br />
1822, a Vienna, debuttò come prima ballerina Maria Taglioni, che nel balletto<br />
"La Silphide" indossò per prima le scarpette da punta e il tutù romantico,<br />
diventando il simbolo del balletto classico ottocentesco; grandi poeti e<br />
scrittore ispiravano o scrivevano i soggetti dei nuovi spettacoli di danza; i più<br />
grandi musicisti creavano partiture che ancor oggi sono la base del grande<br />
repertorio classico. Il balletto conobbe il suo periodo di maggiore splendore,<br />
anche perché il Romanticismo scelse questa forma di spettacolo per<br />
esprimere i suoi ideali artistici. Basti pensare a balletti come "Giselle" o "La<br />
Silphide", dove i personaggi vivono storie d'amore romantiche e tragiche, al<br />
confine tra realtà e sogno, tra storia e leggenda. Sul piano formale e stilistico<br />
si sviluppava il concetto di danza come linguaggio artistico del corpo,<br />
capace di raggiungere le somme vette del dramma e della poesia. I<br />
maggiori centri di elaborazione coreutica furono Parigi, Vienna, Stoccarda.<br />
Si portò a compimento quel processo iniziato negli ultimi decenni del XVIIIº<br />
secolo, che vedeva il ruolo del maitre de ballets trasformarsi da ordinatore di<br />
danze a coreografo vero e proprio. Si poneva in termini seri il problema del<br />
rapporto tra le musiche e le danze. C'erano i sostenitori della ballabilità di<br />
qualsiasi musica. C'era invece chi, al fine di esaltare il ruolo primario della<br />
danza come fatto espressivo, riteneva giusto che fossero composte delle<br />
musiche ad hoc per i singoli balletti. Altri preferivano utilizzare le grandi<br />
composizioni musicali come base per le danze, senza sottilizzare su<br />
problemi di compatibilità. Le nuove tendenze e l'insieme delle problematiche<br />
connesse erano i chiari elementi della caratterizzazione romantica della<br />
danza ottocentesca. Anche in Russia, nella seconda metà del XIXº secolo,<br />
l'arte del balletto acquistò grandissima importanza. Il merito fu soprattutto di<br />
un Italiano, il grande ballerino e maestro Enrico Cecchetti, che, dopo essersi
esibito in tutta Europa e negli Stati Uniti, si trasferì in Russia, dove<br />
gli zar erano diventati grandi protettori della danza, e divenne il<br />
Maestro della Scuola di Danza Imperiale. Sarà proprio Cecchetti a<br />
formare la prima grande generazione di ballerini russi: insegnante<br />
al Teatro Imperiale di Pietroburgo e direttore del balletto della<br />
Scuola Imperiale di Varsavia, avrà tra i suoi allievi Anna Pavlova,<br />
Michel Fokine e Vaslav Nijiski. In questo periodo il ballerino e<br />
maestro di danza Marius Petipa diventò direttore della compagnia<br />
di balletto di Pietroburgo: fu lui a creare con il musicista Piotr Il'ic<br />
Ciaikovski "La bella Addormentata", lo "Schiaccianoci"e"Illago<br />
dei cigni", che restano i più famosi tra i balletti classici. I ballerini<br />
russi che uscivano dalla Scuola Imperiale erano ormai considerati i<br />
più bravi del mondo, e proprio in quegli anni si formò la<br />
generazione di danzatori che avrebbero dato vita alla famosa<br />
compagnia di balletto Diaghilev.<br />
L'EPOCA DEI<br />
BALLETS RUSSES<br />
Nel 1909 qualcosa accadde: l'impresario russo Diaghilev decise di<br />
portare a Parigi una compagnia costituita di ballerini scelti fra i<br />
migliori elementi dei due teatri: il Bol'šoj moscovita e il Marijinskij<br />
pietroburghese. L'esordio avvenne la sera del 18 maggio 1909 al<br />
Théâtre du Châtelet con il seguente programma Le Pavillon<br />
d'Armide , le Danze Polovesiane da Il principe Igor di Borodin e Le<br />
Festin con musiche di autori vari. Un avvenimento per la<br />
singolarità e l'eccezionalità del procedimento teatrale: tre balletti<br />
anziché un `ballo grande' che occupasse l'intera serata, alla<br />
maniera ottocentesca. Diaghilev si rese subito conto che di lì era<br />
nato il balletto moderno e una delle compagnie di maggior<br />
prestigio di sempre, Les Ballettes Russes, portatori d'innovazione.<br />
La prima guerra mondiale tagliò Diaghilev fuori dalla Russia ma le<br />
tournée europee continuarono e la compagnia poté effettuare<br />
anche un viaggio negli Usa (1916-17). Anni duri, difficili per ragioni<br />
finanziarie ma Diaghilev riusciva a riemergere ogni volta e a<br />
riottenere scritture per la sua compagnia. I più grandi artisti del<br />
momento da Cocteau a Picasso, da Stravinskij a Fokine, da<br />
Massine a Balanchine, dai due fratelli Bronislava Nijinska e il<br />
fragile Vaslav Nijinskij riuscirono, nella completa fusione delle<br />
espressioni, a creare qualcosa di memorabile e di duraturo che<br />
viaggiò per i cammini del mondo e che, con il passare del tempo,<br />
non si disperse ma si rinforzò grazie alla forza, alla bontà<br />
dell'ispirazione. Si potrebbero classificare con i nomi dei vari<br />
coreografi le fasi della compagnia: Fokine (1909-12 e 1914);<br />
Nijinskij (1913); Massine (1915-1920 e 1925-1928); Nijinska<br />
(1922-1926); Balanchine (1926-1929). Quindi anche un periodo<br />
russo, un altro francese, ancora un altro delle avanguardie<br />
storiche con il quale prematuramente si chiuse un ciclo utile al<br />
rinnovamento della danza d'arte, alla perfetta fusione degli<br />
elementi artistici arrivando al vagheggiato balletto moderno. Fra i<br />
ballerini si leggono i nomi di Pavlova, Karsavina, Nijinskij, Nijinska,<br />
Mordkin, Bolm, Spessivtseva, Danilova, Dolin, Lifar, Balanchine.<br />
Michel Fokine, primo coreografo dei Ballets Russes fu uno dei più<br />
importanti della sua epoca. Per le sue innovazioni, fu il precursore<br />
dello stile neoclassico che mise in opera in modo assai vario,<br />
grazie alla sua cultura e alla molteplicità dei suoi interessi: percepì<br />
che il balletto doveva trovare nuove forme di espressione. Ne "Aci<br />
e Galatea" applicò la sua teoria preferita, secondo la quale si<br />
doveva trovare un nuovo stile di movimento per ogni danza; quindi<br />
per una danza di fauni, invece di usare la tecnica accademica,<br />
ricorse ad un movimento acrobatico, pieno di capriole, interpretati<br />
da Vaslav Nijinsky. Le idee di Fokine si divulgarono attraverso i<br />
suoi insegnamenti. Maître de ballet molto apprezzato, non si<br />
accontentava di trasmettere una tecnica perfetta, ma obbligava i<br />
suoi allievi a dare un senso ad ogni passo che stavano<br />
eseguendo, formando così degli interpreti completi. Vaslav<br />
Nijinsky seguendo le tracce del suo mastro Fokine decise di<br />
abbandonare la danza accademica e di concepire un nuovo tipo di<br />
movimento. L'illusoria leggerezza e facilità del balletto classico<br />
lasciano il posto a un senso di pesantezza; la simmetria viene<br />
eliminata; per esprimere la qualità arcaica della musica vengono<br />
introdotte sequenze ripetitive camminando, battendo a terra i piedi,<br />
e con salti pesanti. Benchè molti dei contemporanei<br />
considerassero le sperimentazioni di Vaslav Nijinsky come una<br />
strada a senso unico, dal punto di vista artistico le sue idee<br />
innovative sono state oggi ampiamente rivalutate. La prima fase<br />
dei Ballets Russes si concluse verso il 1914 con l'allontanamento<br />
di Nijinsky e di Fokine, per poi terminare definitivamente nel 29<br />
con la morte di Diaghilev e la partenza di Balanchine, ultimo<br />
coreografo dei B.R, per l'America. Qua gli vennero offerte la<br />
direzione della Scuola e della Compagnia dell'American Ballet di<br />
New York. Negli Stati Uniti Balanchine collaborò anche alla<br />
creazione della compagnia della Ballet Society, che nel 1948<br />
divenne il New York City Ballet: questa e l' American Ballet sono a<br />
tutt'oggi i depositari del lavoro di Balanchine, cioè del suo stile e<br />
del suo repertorio.<br />
LA DANZA<br />
MODERNA<br />
La definizione Danza Moderna nasce nel XXº secolo per indicare<br />
un nuovo concetto di danza, un modo libero di interpretarla:<br />
l'aggettivo moderna è usato in opposizione a classica, che sta ad<br />
identificare invece una danza legata al rispetto di regole e canoni<br />
formali. Non bisogna però pensare che la danza moderna non<br />
avesse, e non abbia, legami con la danza accademica: la<br />
ribellione dei suoi fondatori nasce dall'imposizione delle regole in<br />
questa direzione. In definitiva la danza moderna è un' evoluzione<br />
stilistica e culturale verso forme libere di rappresentazione,<br />
affermatasi grazie ad avanguardie artistiche che possedevano due<br />
caratteristiche fondamentali: la preparazione tecnica e il volontà di<br />
sfidare il sistema: furono l'americana Isadora Duncan e il russo<br />
Serge de Diaghilev che dettero il via a questa ribellione,<br />
nonostante le difficoltà ad abbattere i rigidi principi-base della<br />
tradizione accademica; tra tutti i continenti, l'Europa fu quello che<br />
si dimostrò più pronto e più sensibile a cogliere i fermenti dei nuovi<br />
movimenti artistici. Per circa due secoli, in special modo con<br />
l'avvento del Barocco, la danza è stata "vittima" del rigore<br />
stilistico, delle regole, delle codifiche, delle rigide nozioni<br />
accademiche sulle posizioni di testa, piedi e corpo e<br />
dell'ossessione per la perfezione tecnica, a forte scapito<br />
dell'espressività. Ovviamente ciò che ha prodotto la danza<br />
classica resta qualcosa di importante e di eccezionale, ma a<br />
partire dal XXºsecolo ad essa si affianca la nuova scuola della<br />
danza Moderna, con le sue innovazioni e i suoi nuovi artisti.<br />
Questo tipo di "rivoluzione" era già stata avvertita prima del 1900:<br />
il primo "eretico" della danza classica era stato J. George Noverre,<br />
nella metà del 1700; egli, che fu il teorico del "ballet d'action"<br />
negando quella che lui stesso definì "danza accademica", ovvero<br />
il puro tecnicismo, affermava la necessità che danza e teatro si<br />
fondessero insieme, aspirazione che avrebbe trovato la sua<br />
compiuta realizzazione soltanto nel XXº secolo. Solo la danza<br />
moderna, nella ricerca di fusione con il teatro, nell'aspirazione ad<br />
essere una danza fatta di espressione e emozione, legata agli<br />
eventi della vita e non alle favole romantiche, nella sua concezione<br />
diversa del movimento, lontano dalla simmetria imposto<br />
dall'accademismo, poté essere la risposta pratica a ciò che<br />
Noverre aveva teorizzato secoli prima. È indispensabile, parlando<br />
di danza moderna, fare una netta distinzione tra due termini che<br />
troppo spesso vengono confusi tra loro: "balletto moderno" e<br />
"danza moderna". Con il primo termine si intende la corrente<br />
riformatrice del balletto accademico fondata dall'impresario russo<br />
Sergeh Diaghilev. I personaggi-simbolo di questo movimento<br />
coreografico sono stati Fokine, Nijinskij e Massine, e dello stesso<br />
spirito innovatore sono stati Serge Lifar e George Balanchine. Per<br />
capire la filosofia del balletto moderno è particolarmente<br />
esplicativa la lettera inviata da Fokine al "Times", che viene<br />
indicata come il manifesto estetico del balletto moderno: Ciò che<br />
ricorre nel nuovo balletto è la libertà: la libertà dei danzatori, dei<br />
musicisti, dei coreografi, degli scenografi. Nessuna componente<br />
va considerata dipendente dall'altra, ma ciascun elemento deve<br />
considerarsi paritario agli altri: solo in questo modo si potrà<br />
realizzare la vera fusione tra le arti, ispirandosi al principio<br />
dell'espressione, senza vincoli, della creatività. Dopo la parentesi<br />
di statico accademismo animato da un artificioso spiritualismo<br />
dualistico di origine cattolica, agli inizi del nostro secolo prende il<br />
via quella corrente di danza che va sotto il nome di "danza<br />
moderna", e che non è, come il balletto russo d'avanguardia,<br />
soltanto una riforma, ma assume il senso di una vera e propria<br />
rivoluzione. Nel tentativo di ricomporre il significato originario della<br />
danza come modo di espressione concreto, indissolubilmente<br />
legato alla reale esperienza umana, questo movimento è volto<br />
verso la ricerca di nuovi moduli espressivi che prescindessero<br />
completamente dagli schemi imposti dalla lunga tradizione del<br />
balletto classico. L'obiettivo era un tipo di movimento espressivo<br />
che annullasse ogni artificiosa scissione tra esteriorità e interiorità,<br />
tra forma e contenuto. Isadora Duncan, Ruth Sto Denis, Martha<br />
Graham, Doris Humprey, Mary Wigman sono le avanguardie<br />
femminili della danza del Novecento. Esse proclamarono<br />
apertamente la loro indipendenza dal conformismo sia come<br />
artiste sia come donne, rivendicando la potenza del movimento<br />
espressivo senza prescindere mai dalla concezione anti-dualistica<br />
dell'individuo come totalità, e cercando i temi per le loro danze non<br />
in un'evasione dall'esperienza concreta dell'uomo contemporaneo,<br />
bensì, viceversa, sviscerandone la problematicità, mettendone in<br />
rilievo la drammatica realtà psicologica e sociale. Le teorie e le<br />
idee di Isadora Duncan contribuirono in maniera decisiva a<br />
frantumare le regole che ormai imbavagliavano la Danza. Ecco i<br />
suoi principi fondamentali: ballare a piedi nudi. liberare il corpo dal<br />
tutù, danzare senza uno schema precostituito, trovare la fonte<br />
dell'ispirazione dentro se stessi e non nelle fredde nozioni dei<br />
maestri, inventare moduli espressivi direttamente sulla scena e<br />
non negli esercizi alla sbarra. Isadora Duncan era più che una<br />
semplice ballerina: era la personificazione stessa dell'aspirazione<br />
femminile. Ella andava ricercando la sorgente originaria del<br />
danzare e la trovò in un impulso interiore, situato nel plesso solare<br />
che da avvio al movimento. Le sue coreografie traevano<br />
ispirazione dai movimenti dei fenomeni naturali come il respiro<br />
(breath rhythm), le onde del mare (wave rhythm) e il suo modo di<br />
danzare derivava da azioni quotidiane, quasi banali, come<br />
camminare, correre, piccoli e grandi salti: un normale "repertorio di<br />
movimento" degli esseri umani.<br />
In America insieme alla Duncan altre due importanti ballerine<br />
riuscirono ad imporsi sull'egemonia maschile che imperversava<br />
nella danza: Loie Fuller e Ruth Saint-Denis. La Fuller optò per un<br />
tipo di danza che sfruttasse giochi di luci e di colori proiettati sulle<br />
gonne o sui drappeggi che ella indossava ed agitava danzando,<br />
rinnegando ogni forma di virtuosismo ballettistico, anche perché<br />
aveva studiato poca danza. Il suo più grande successo lo ottenne<br />
a Parigi dove fu scritturata dalla Folies Bergères nel 1892. Molto<br />
spesso le sue coreografie si ispiravano ad elementi od oggetti<br />
della natura: il fuoco, il giglio, la farfalla e così via, e ciò si<br />
uniformava con lo stile dell'Art Nouveau, incentrato su motivi<br />
floreali delle linee semiliquide e sinuose. La Fuller fece continui<br />
esperimenti con l'illuminazione elettrica, con gelatine colorate,<br />
proiezioni di diapositive e con altre tecnologie della scena teatrale.<br />
Interessata alla scienza, frequentò Marie e Pierre Curie, che da<br />
poco avevano scoperto il radio, e creò una Radium Dance, che<br />
simulava la fosforescenza di quell'elemento. In Europa, dopo il<br />
1910, si stava preparando un'altra rivoluzione nella danza: il<br />
promotore fu Rudolf Laban. Dai suoi studi sulla danza e sul<br />
movimento ebbe origine la forma chiamata Ausddrucktanz o<br />
danza espressiva. Lo si ricorda per l'opera di teorico<br />
nell'insegnamento e per l'invenzione del sistema di notazione della<br />
danza : la Laban-notation. Laban creò un linguaggio che<br />
codificasse i vari movimenti umani mediante simboli. Attraverso<br />
questo metodo costruito scientificamente si possono<br />
rappresentare graficamente tutte le forme del movimento umano.<br />
Qualsiasi danza, indipendentemente dall'origine e dallo stile, può<br />
essere descritta, e quindi riprodotta, attraverso l'uso di un<br />
linguaggio basato sulle geometrie, o mediante un linguaggio<br />
simbolico. L'essenziale è che questo linguaggio venga compreso e<br />
decodificato. L'aspetto di maggior rilievo nella sua danza era il<br />
concetto di flusso di movimento, che considerava essenziale per<br />
comprendere anche il moto della vita di ogni giorno. Egli chiamò<br />
l'analisi qualitativa del movimento e delle sue motivazioni<br />
Eucinetica. La Modern dance degli anni Trenta e Quaranta<br />
interpretò veramente molte delle complessità e delle contraddizioni<br />
del mondo moderno: proiettata nel futuro, proponeva la visione di<br />
una società ideale, ma aveva anche saputo diventare<br />
introspettiva, intensamente personale nell'esplorare il passato.<br />
Al di là delle differenze degli stili creati, la Modern dance ha avuto<br />
come tratto unificante la ricerca dell'espressione dei sentimenti<br />
con il movimento in contrapposizione a uno sfoggio tecnico<br />
puramente decorativo, tipico della danza accademica che l'aveva<br />
preceduta. Essa si è affermata negli anni perchè ha saputo<br />
camminare di pari passo con l'idea di innovazione, di progresso e<br />
ha saputo esprimere i problemi e i conflitti della società: basti<br />
vedere come la danza abbia reagito di fronte alla protesta, alla<br />
cultura hippie, dando vita, forse, ad uno dei migliori musical mai<br />
creati,"Hair". Incentrato su problematiche sollevate negli anni<br />
sessanta, ma ancora di assoluta attualità come la morale, la<br />
sessualità, il razzismo, la violenza, l'individualismo, l'uso di droghe,<br />
la pace e l'amore, "Hair" continua ad essere replicato in tutto il<br />
mondo a distanza di anni. In concomitanza con i problemi razziali<br />
e le lotte che avvenivano nei "ghetti" afroamericani, è nata una<br />
nuova forma di danza, piena di risentimento e voglia di protesta,<br />
l'Hip-Hop. L'Hip-Hop, infatti, è una vera e propria forma di cultura<br />
urbana svilupattasi tra i musicisti rap, che coinvolge la musica<br />
(Rap, Reggae e R&B), la danza e la moda. Ad ispirare le<br />
coreografie sono i forti messaggi e i moventi ginnici provenienti da<br />
una realtà come quella della strada in cui questo fenomeno si è<br />
sviluppato e dal quale ha preso il termine di break dance.
ED OGGI?<br />
NEL MONDO SONO ESPLOSI I RITMI<br />
AFRO-CUBANI E I BALLI<br />
ISPANO-LATINO-AMERICANI.<br />
LA DANZA SPOSTA IL PROPRIO<br />
CENTRO D'INNOVAZIONE NEL<br />
CONTINENTE AMERICANO (SUD E<br />
NORD). NASCONO NUOVI BALLI: IL<br />
TANGO, CHE SI ABBATTE SULLE PISTE<br />
EUROPEE CON LA FORZA <strong>DI</strong> UN<br />
CICLONE, NEGLI USA SI AFFERMANO<br />
IL RAGTIME, IL GENERE JAZZ ED IL<br />
R&B.<br />
Si sviluppano decine di danze, una più innovativa dell'altra: dal fox trot al charleston, dal boogie woogie al rock 'n' roll, dalla rumba al<br />
cha cha, dal paso doble al samba, dal mambo al genere caraibico, alla disco dance. I nuovi balli sono accomunati dalla voglia di<br />
divertirsi, dall'omogeneità dei gusti estetici e delle mode, dal nuovo modo di intendere il mondo, come globalità. Con l'avvento del<br />
cinema, della televisione e della multimedialità, anche la danza ha dovuto fare i conti con queste nuove tecnologie. Il cinema ha<br />
spesso raccontato sul grande schermo la danza e il mondo che dietro di essa si cela, cercando di evidenziare spesso la psicologia<br />
dei ballerini e la loro estrema fragilità. La televisione è stata letteralmente invasa dai ballerini, a partire dagli anni '60, con i grandi<br />
varietà del sabato sera, sino ai giorni nostri in cui telefilm e real-scuole non mancano quasi mai nel palinsesto. Ma i "professionisti del<br />
teatro" cosa ne pensano?
OPINIONI<br />
GIANNI ALEMANNO<br />
Sindaco di Roma<br />
“Che le donne siano una<br />
risorsa imprenditoriale in<br />
più lo dimostra il<br />
successo delle imprese<br />
rilevate da mogli e da<br />
figlie”.<br />
MARA CARFAGNA<br />
Ministro alle Pari<br />
Opportunità<br />
“Siamo l'unico Paese<br />
ormai in Europa che<br />
manca di un'organica<br />
politica a favore della<br />
famiglia. Questo non è più<br />
possibile in una Nazione<br />
che culturalmente e<br />
socialmente ha avuto nella<br />
famiglia il suo perno<br />
centrale”<br />
LUCIO GAR<strong>DI</strong>N<br />
Tutti gli uomini sono bui.<br />
Siamo così "bui" che le<br />
donne si sentono sempre<br />
più "sole". Per questo<br />
riescono a "far luce" sulle<br />
nostre vite meglio di noi.<br />
Nonostante ciò, ci sono<br />
ancora molte cose<br />
umanamente<br />
incomprensibili<br />
dell'universo femminile. Tra le tante, il fatto che quando una<br />
t' invita a casa sua (amica, conoscente, vicina o parente che<br />
sia), la prima cosa che dice appena solchi la porta è «scusa<br />
il disordine». Tenendo conto che il più delle volte si riferisce<br />
a un vaso che non è perfettamente simmetrico rispetto allo<br />
specchio, la risposta di qualsiasi essere umano dotato di<br />
vista dovrebbe essere "quale disordine?" Io di solito<br />
rispondo "ma figurati...proprio ieri ho visto qualcosa di simile:<br />
era un documentario su Bagdad".<br />
44 www.donnaimpresa.com<br />
a CONFRONTO<br />
RULA JEBREAL<br />
Giornalista<br />
“In Italia, come in genere<br />
nei Paesi occidentali, il<br />
maschilismo è più<br />
raffinato, sofisticato.<br />
In apparenza c’è una<br />
grande apertura, si<br />
straparla di uguaglianza<br />
ma la sostanza è<br />
uguale: tu donna non<br />
puoi decidere nulla, non<br />
puoi gestire neanche<br />
una piccola fetta di<br />
potere. Ad esempio, è<br />
difficile che alle donne<br />
sia consentito di<br />
esprimere le loro<br />
opinioni.”<br />
ADRIANA CAVARERO<br />
Insegnante di filosofia politica<br />
all'Università di Verona e Visiting<br />
Professor presso la New York<br />
University.<br />
“Se l'aspetto esteriore di una<br />
donna influisce nella sua ascesa<br />
al potere? Influisce perché ciò<br />
che viene ritenuto importante ed<br />
essenziale, in una donna, è la<br />
bellezza del suo corpo.<br />
Storicamente, quando una donna<br />
mira ad occupare posizioni<br />
importanti e di dominio, vengono<br />
sempre enfatizzate la sua<br />
bellezza e la sua corporeità,<br />
intese allo stesso tempo quali<br />
segni di inferiorità. Mentre l'uomo<br />
viene generalmente giudicato per<br />
la sua intelligenza e per le sue<br />
capacità, la donna è valutata<br />
soprattutto in base al suo aspetto<br />
fisico: un individuo di sesso<br />
femminile deve essere<br />
affascinante, per assecondare il<br />
desiderio maschile. La donna in quanto corpo, storicamente, si pone nella<br />
posizione dell'oggetto, mentre il maschio diviene il soggetto del desiderio.<br />
Se una donna raggiunge posizioni di potere usando il corpo, si potrebbe dire<br />
che ella approfitta - a mio avviso giustamente - di questa componente.<br />
Si tratta tuttavia di un comportamento paradossale, perché sfrutta un<br />
elemento che pone la donna in posizione di inferiorità all’interno dell’ordine<br />
simbolico del potere, ossia dei valori che contano nella opinione comune”.<br />
BRUNO BALDASSARRI<br />
Sociologo<br />
“Raramente, capita che gli<br />
uomini in genere parlano male<br />
delle donne. E perché mai<br />
dovrebbero? Ci pensano già le<br />
altre donne a farlo...con una<br />
comunicazione davvero<br />
efficace e puntuale”.<br />
ENRICO BRACALENTE<br />
Imprenditore<br />
“Alle donne piace lavorare bene. Allenate, anche<br />
dalla molteplicità dei ruoli, alla responsabilità e<br />
sostenute da una dose maggiore di attenzione,<br />
fantasia e applicazione, quando lavorano<br />
sviluppano un sistema di relazioni che produce<br />
fiducia e soddisfazione. Perfezioniste, a volte quasi<br />
eccessivamente diligenti, magari anche portate a<br />
sbrigare una pratica in più piuttosto che una in<br />
meno, per vedere riconosciuta la loro capacità,<br />
pretendono molto da se stesse ma anche molto<br />
dagli altri. Con il loro comportamento incidono<br />
notevolmente sul clima aziendale, sulle<br />
performance, sull’efficienza e sui risultati”.<br />
DANIELA SANTANCHÈ<br />
Presidente del partito “La<br />
Destra”<br />
“Quello dei giovani è un tema che mi<br />
sta a cuore. Tanto quanto la grande<br />
questione femminile...ma seppure le<br />
donne in Italia siano ancora<br />
discriminate nel lavoro, nella politica,<br />
all’interno stesso della famiglia,<br />
ritengo che a soffrire più di tutti per i<br />
tanti problemi del presente siano i<br />
giovani, i nostri figli. A differenza del<br />
passato, anche recente, per i ragazzi<br />
e le ragazze di oggi è più facile<br />
perdersi tra mille possibilità: viaggi,<br />
scambi culturali, internet e altrettanti<br />
pericoli: droga, anoressia, bullismo,<br />
depressione. E se questi giovani non<br />
hanno più che solide basi familiari e<br />
punti di riferimento, il rischio di cadere<br />
in queste tremende trappole - che<br />
coinvolgono individui di famiglie<br />
benestanti e meno che vivono sia in<br />
grandi che piccole città-èaltissimo. Sono convinta che c’è molto lavoro a cui dedicarsi<br />
ma sono anche certa che i giovani e le donne sapranno inventare il nuovo, saranno i due<br />
“soggetti” che faranno il futuro della nostra nazione”.<br />
Forum<br />
LA QUESTIONE FEMMINILE<br />
settembre 2008<br />
DOMENICO DE MASI<br />
Sociologo del lavoro e scrittore<br />
“Nella società industriale la creatività era pericolosa<br />
ma con la fine dell’epoca industriale è nata la<br />
necessità di accogliere le emozioni nel tempio<br />
maschile della razionalità, l’azienda, e quindi<br />
accogliere perfino le donne”.<br />
LUISA MURARO<br />
Filosofa<br />
“L’assenza delle donne da certi luoghi non squalifica<br />
le donne, ma quei luoghi”
OLIVIERO TOSCANI<br />
Fotografo<br />
“È una cosa schifosa, è il<br />
mercato del bestiame, siamo<br />
contro la prostituzione in<br />
strada e però non diciamo<br />
nulla contro quella televisiva.<br />
Io dico che Miss Italia è la più<br />
grossa violenza contro le<br />
donne, un esempio di<br />
inciviltà. Ragazzine su tacchi<br />
a spillo e in costume di fronte<br />
a porci cinquantenni.<br />
Immagino una campagna<br />
contro la violenza sulle<br />
donne che usi proprio Miss<br />
Italia. Ma la responsabilità è<br />
anche delle donne che<br />
vogliono essere più 'fighe'<br />
che intelligenti”.<br />
ROSA GENTILE<br />
Presidente Nazionale Donne Impresa<br />
Confartigianato<br />
“Le difficoltà del mondo del lavoro, delle politiche<br />
del lavoro, le viviamo<br />
innanzitutto sulla<br />
nostra stessa pelle di<br />
donne, di imprenditrici,<br />
di datrici di lavoro. A<br />
noi per prime non<br />
vengono riconosciuti<br />
diritti come quello ad<br />
una maternità tutelata<br />
anche in caso di<br />
gravidanza a rischio.<br />
Così come non siamo<br />
sostenute nel lavoro di<br />
cura che dobbiamo<br />
svolgere per i nostri<br />
figli e per i nostri<br />
familiari”.<br />
STEFANIA PRESTIGIACOMO<br />
Ministro all’ Ambiente<br />
''Le violenze e le molestie sulle donne nel nostro paese sono<br />
moltissime, troppe, inaccettabili in un paese civile. E' un male<br />
oscuro che contamina la nostra societa' dall'interno, come<br />
testimonia il fatto che la gran parte delle violenze, delle<br />
molestie, dei ricatti sessuali non viene da estranei, ma da<br />
amici, congiunti, o spesso dal partner”<br />
ALFREDO GATTAFONI<br />
Imprenditore<br />
E' quello che almeno la metà del<br />
pianeta da sempre sospettava,<br />
mentre l'altra metà lo negava...<br />
con ampie argomentazioni.<br />
Secondo lo studio di una<br />
psicologa americana, le donne<br />
parlano tre volte più degli<br />
uomini: una media di 20mila<br />
parole al giorno per le femmine,<br />
contro le 7mila dei maschi, a<br />
confermare il ricco florilegio di<br />
storielle e proverbi sul tema<br />
"donne e parole"<br />
“L'eredità di Luigi<br />
Einaudi:<br />
la nascita dell'Italia repubblicana e la<br />
costruzione dell'Europa" La mostra ospitata al<br />
Palazzo del Quirinale per quasi un trimestre e conclusasi<br />
nel mese di luglio, si trasferirà ora a Milano presso il<br />
Palazzo della Regione dal 24 ottobre al 25 gennaio 2009.<br />
PER CIÒ CHE CONCERNE INVECE L’APPUNTAMENTO ROMANO, È DOVEROSO RICORDARE CHE LA GUIDA ALLA<br />
MOSTRA DEL GIORNO 25 GIUGNO, ORGANIZZATA IN ESCLUSIVA DALLA FONDAZIONE EINAU<strong>DI</strong> PER L’ASSOCIAZIONE<br />
“L’ALBA DEL TERZO MILLENNIO” E PER LE PRESTIGIOSE PERSONALITÀ AD ESSA COLLEGATE, È STATA PRESIEDUTA DA SARA<br />
IANNONE. FRA GLI OSPITI: LA PRINCIPESSA DANIELA PACELLI, LA DOTT.SSA MARINA PANETTA <strong>DI</strong>RETTRICE DELLA<br />
BIBLIOTECA ANGELICA, IL MARCHESE ANTONIO BASSANO CERVO <strong>DI</strong> TUFILLO, IL PREFETTO FULVIO ROCCO, IL<br />
<strong>DI</strong>RETTORE GENERALE MINISTRO DEL TESORO MARIO BASILI, IL PRESIDENTE BEPPE SANGIORGI, MARIA GIOV<strong>ANNA</strong> ELMI,<br />
FRANCESCA ROSSI, L'IMPREN<strong>DI</strong>TORE PAOLO SCARFOGLIO FERRARA,BEATRICE SCIARRA MENNINI, IL <strong>DI</strong>RETTORE DEL<br />
MINISTERO DELL'AGRICOLTURA CRISTIANO CAROCCI. La mostra, prima di una serie di iniziative pensate per celebrare il sessantesimo<br />
anniversario dell'elezione di Luigi Einaudi a Presidente della Repubblica (1948), è stata promossa dalle due Fondazioni, di Roma e di Torino,<br />
intitolate a Luigi Einaudi, realizzata in collaborazione con la Presidenza della Repubblica e la Banca d'Italia e con il patrocinio del Senato della<br />
Repubblica, della Camera dei deputati e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Curata da Roberto Einaudi, l'esposizione ha riproposto la<br />
figura di Luigi Einaudi come economista liberale, professore all'Università Bocconi di Milano e all'Università di Torino, viticoltore nel suo podere a<br />
Dogliani, raffinato collezionista di libri rari, giornalista de "La Stampa", "Corriere della Sera" e "The Economist", direttore di riviste scientifiche come<br />
la "Riforma Sociale" e la "Rivista di storia economica", Governatore della Banca d'Italia dal 1945 al 1948, Presidente della Repubblica dal 1948 al<br />
1955. Opere d'arte, fotografie, testimonianze inedite e oggetti quotidiani, provenienti dagli archivi dello Stato, dalla Presidenza della Repubblica,<br />
dalla Banca d'Italia, dalla Camera dei Deputati, dalla Fondazione Corriere della Sera, dalle Fondazioni intitolate a Luigi Einaudi, dalla famiglia<br />
Einaudi e da collezioni private, documentano le fasi della vita di quest' intellettuale e statista di alto rigore morale e forte impegno civile. Le opere in<br />
mostra, oltre a far luce sulla figura di Einaudi, hanno concorso alla ricomposizione della memoria storica dell'Italia. Ricostruiti nella mostra i tre studi<br />
di Luigi Einaudi: lo studio alla Banca d'Italia dove progettò la stabilizzazione della lira; lo studio al Quirinale, da dove garantì la ripresa della vita<br />
democratica dell'Italia repubblicana; lo studio-scala di San Giacomo, prediletto luogo di appartata riflessione. All'interno degli ambienti evocati o<br />
ricostruiti hanno trovato posto i documenti, gli oggetti, i quadri, gli arredi, i dipinti e le sculture originali. Il percorso della mostra si è articolato in più<br />
sezioni affidate a studiosi coordinati da Pierluigi Ciocca: dall'infanzia alla prima guerra mondiale, agli anni oscuri del fascismo e della guerra, alle<br />
proposte einaudiane per l'Europa, alla Consulta e alla Costituente, dove nacquero le nuove istituzioni democratiche, alla ricostruzione economica<br />
come Governatore della Banca d'Italia e Ministro del Bilancio, fino alla Presidenza della Repubblica.<br />
La mostra è stata guidata dal professor Giovanni Cipriani esperto di libri<br />
e documentazioni storiche. nella foto a sinistra Sara Iannone.<br />
Eventi<br />
culturali<br />
FRANCO ZEFFIRELLI<br />
Regista<br />
“una donna che genera una vita è una donna premiata qualunque sia la sua<br />
situazione, qualunque siano i conti da pagare, qualunque siano i suoi problemi<br />
emozionali: ha il marito, non ha il marito, ha quello che lo ricatta, quello che l’ha<br />
abbandonata. Il privilegio di portare la vita è un privilegio che gli uomini non hanno:<br />
noi siamo inferiori alle donne per questo. Il miracolo di sentir germogliare nel<br />
proprio ventre una nuova vita, il vederla sbocciare e vederla venir su rende voi<br />
donne più forti”.<br />
www.donnaimpresa.com<br />
47
OLIVIERO TOSCANI<br />
Fotografo<br />
“È una cosa schifosa, è il<br />
mercato del bestiame, siamo<br />
contro la prostituzione in<br />
strada e però non diciamo<br />
nulla contro quella televisiva.<br />
Io dico che Miss Italia è la più<br />
grossa violenza contro le<br />
donne, un esempio di<br />
inciviltà. Ragazzine su tacchi<br />
a spillo e in costume di fronte<br />
a porci cinquantenni.<br />
Immagino una campagna<br />
contro la violenza sulle<br />
donne che usi proprio Miss<br />
Italia. Ma la responsabilità è<br />
anche delle donne che<br />
vogliono essere più 'fighe'<br />
che intelligenti”.<br />
ROSA GENTILE<br />
Presidente Nazionale Donne Impresa<br />
Confartigianato<br />
“Le difficoltà del mondo del lavoro, delle politiche<br />
del lavoro, le viviamo<br />
innanzitutto sulla<br />
nostra stessa pelle di<br />
donne, di imprenditrici,<br />
di datrici di lavoro. A<br />
noi per prime non<br />
vengono riconosciuti<br />
diritti come quello ad<br />
una maternità tutelata<br />
anche in caso di<br />
gravidanza a rischio.<br />
Così come non siamo<br />
sostenute nel lavoro di<br />
cura che dobbiamo<br />
svolgere per i nostri<br />
figli e per i nostri<br />
familiari”.<br />
STEFANIA PRESTIGIACOMO<br />
Ministro all’ Ambiente<br />
''Le violenze e le molestie sulle donne nel nostro paese sono<br />
moltissime, troppe, inaccettabili in un paese civile. E' un male<br />
oscuro che contamina la nostra societa' dall'interno, come<br />
testimonia il fatto che la gran parte delle violenze, delle<br />
molestie, dei ricatti sessuali non viene da estranei, ma da<br />
amici, congiunti, o spesso dal partner”<br />
ALFREDO GATTAFONI<br />
Imprenditore<br />
E' quello che almeno la metà del<br />
pianeta da sempre sospettava,<br />
mentre l'altra metà lo negava...<br />
con ampie argomentazioni.<br />
Secondo lo studio di una<br />
psicologa americana, le donne<br />
parlano tre volte più degli<br />
uomini: una media di 20mila<br />
parole al giorno per le femmine,<br />
contro le 7mila dei maschi, a<br />
confermare il ricco florilegio di<br />
storielle e proverbi sul tema<br />
"donne e parole"<br />
L'eredità di Luigi<br />
Einaudi:<br />
“la nascita dell'Italia repubblicana e la<br />
costruzione dell'Europa" La mostra ospitata al<br />
Palazzo del Quirinale per quasi un trimestre e conclusasi<br />
nel mese di luglio, si trasferirà ora a Milano presso il<br />
Palazzo della Regione dal 24 ottobre al 25 gennaio 2009.<br />
PER CIÒ CHE CONCERNE INVECE L’APPUNTAMENTO ROMANO, È DOVEROSO RICORDARE CHE LA GUIDA ALLA<br />
MOSTRA DEL GIORNO 25 GIUGNO, ORGANIZZATA IN ESCLUSIVA DALLA FONDAZIONE EINAU<strong>DI</strong> PER L’ASSOCIAZIONE<br />
“L’ALBA DEL TERZO MILLENNIO” E PER LE PRESTIGIOSE PERSONALITÀ AD ESSA COLLEGATE, È STATA PRESIEDUTA DA<br />
SARA IANNONE. FRA GLI OSPITI: LA PRINCIPESSA DANIELA PACELLI, LA DOTT.SSA MARINA PANETTA <strong>DI</strong>RETTRICE DELLA<br />
BIBLIOTECA ANGELICA, IL MARCHESE ANTONIO BASSANO CERVO <strong>DI</strong> TUFILLO, IL PREFETTO FULVIO ROCCO, IL<br />
<strong>DI</strong>RETTORE GENERALE MINISTRO DEL TESORO MARIO BASILI, IL PRESIDENTE BEPPE SANGIORGI, MARIA GIOV<strong>ANNA</strong><br />
ELMI, FRANCESCA ROSSI, L'IMPREN<strong>DI</strong>TORE PAOLO SCARFOGLIO FERRARA,BEATRICE SCIARRA MENNINI, IL <strong>DI</strong>RETTORE<br />
DEL MINISTERO DELL'AGRICOLTURA CRISTIANO CAROCCI. La mostra, prima di una serie di iniziative pensate per celebrare il<br />
sessantesimo anniversario dell'elezione di Luigi Einaudi a Presidente della Repubblica (1948), è stata promossa dalle due Fondazioni, di Roma e<br />
di Torino, intitolate a Luigi Einaudi, realizzata in collaborazione con la Presidenza della Repubblica e la Banca d'Italia e con il patrocinio del Senato<br />
della Repubblica, della Camera dei deputati e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Curata da Roberto Einaudi, l'esposizione ha riproposto<br />
la figura di Luigi Einaudi come economista liberale, professore all'Università Bocconi di Milano e all'Università di Torino, viticoltore nel suo podere<br />
a Dogliani, raffinato collezionista di libri rari, giornalista de "La Stampa", "Corriere della Sera" e "The Economist", direttore di riviste scientifiche<br />
come la "Riforma Sociale" e la "Rivista di storia economica", Governatore della Banca d'Italia dal 1945 al 1948, Presidente della Repubblica dal<br />
1948 al 1955. Opere d'arte, fotografie, testimonianze inedite e oggetti quotidiani, provenienti dagli archivi dello Stato, dalla Presidenza della<br />
Repubblica, dalla Banca d'Italia, dalla Camera dei Deputati, dalla Fondazione Corriere della Sera, dalle Fondazioni intitolate a Luigi Einaudi, dalla<br />
famiglia Einaudi e da collezioni private, documentano le fasi della vita di quest' intellettuale e statista di alto rigore morale e forte impegno civile. Le<br />
opere in mostra, oltre a far luce sulla figura di Einaudi, hanno concorso alla ricomposizione della memoria storica dell'Italia. Ricostruiti nella<br />
mostra i tre studi di Luigi Einaudi: lo studio alla Banca d'Italia dove progettò la stabilizzazione della lira; lo studio al Quirinale, da dove garantì la<br />
ripresa della vita democratica dell'Italia repubblicana; lo studio-scala di San Giacomo, prediletto luogo di appartata riflessione. All'interno degli<br />
ambienti evocati o ricostruiti hanno trovato posto i documenti, gli oggetti, i quadri, gli arredi, i dipinti e le sculture originali. Il percorso della mostra<br />
si è articolato in più sezioni affidate a studiosi coordinati da Pierluigi Ciocca: dall'infanzia alla prima guerra mondiale, agli anni oscuri del fascismo<br />
e della guerra, alle proposte einaudiane per l'Europa, alla Consulta e alla Costituente, dove nacquero le nuove istituzioni democratiche, alla<br />
ricostruzione economica come Governatore della Banca d'Italia e Ministro del Bilancio, fino alla Presidenza della Repubblica.<br />
La mostra è stata guidata dal professor Giovanni Cipriani esperto di libri<br />
e documentazioni storiche. Nella foto a sinistra Sara Iannone.<br />
Eventi<br />
culturali<br />
FRANCO ZEFFIRELLI<br />
Regista<br />
“una donna che genera una vita è una donna premiata qualunque sia la sua<br />
situazione, qualunque siano i conti da pagare, qualunque siano i suoi problemi<br />
emozionali: ha il marito, non ha il marito, ha quello che lo ricatta, quello che l’ha<br />
abbandonata. Il privilegio di portare la vita è un privilegio che gli uomini non hanno:<br />
noi siamo inferiori alle donne per questo. Il miracolo di sentir germogliare nel<br />
proprio ventre una nuova vita, il vederla sbocciare e vederla venir su rende voi<br />
donne più forti”.<br />
www.donnaimpresa.com<br />
47
PAOLO SISTILLI E’NATO IN ITALIA.<br />
E’<strong>DI</strong>PLOMATO ALL’ACCADEMIA <strong>DI</strong> BELLE ARTI <strong>DI</strong> UTRECHT DOVE DA<br />
30 ANNI VIVE E LAVORA. ESPONE REGOLARMENTE IN <strong>DI</strong>VERSI PAESI<br />
EUROPEI ED E’ PRESENTE IN COLLEZIONI PUBLICHE E PRIVATE.GLI<br />
ULTIMI ANNI I SUOI LAVORI SONO UNA RICERCA CONTINUA FRA<br />
DEGLI ALFABETI IMMAGINARI, UNA RICERCA FRA FANTASIA E<br />
CONCETTO; IMMAGINARI NON PERCHÈ FRUTTO <strong>DI</strong> FANTASIA MA<br />
PERCHE’ PAOLO, IN OGNI LETTERA TROVA LA FORZA ISPIRATRICE, IL<br />
PENSIERO CHE L’HA GENERATA, L’ESSENZA CHE CONSERVA, LE<br />
SENSAZIONI E L’ATOMOSFERA <strong>DI</strong> EPOCHE CARICHE <strong>DI</strong> QUEL GESTO<br />
UMANO CHE LE RENDEVANO PODEROSE. ALFABETO IMMAGINARIO<br />
PERCHE’ LONTANO DAL RAZIONALE, PERCHÈ COSTRUITO SU<br />
CROMATISMI...UN CONTINUO MOVIMENTO IN UN <strong>DI</strong>VENIRE <strong>DI</strong><br />
SOVRAPOSIZIONI <strong>DI</strong> MODULI <strong>DI</strong> COLORE <strong>DI</strong> BLU <strong>DI</strong> ROSSI E<br />
GRADAZIONI <strong>DI</strong> OCRE, VER<strong>DI</strong>, GRIGI E BAGLIORI <strong>DI</strong> ORO E BIANCO.<br />
ALFABETO IMMAGINARIO E PERCHE’NO...ALFABETO MUSICALE.<br />
COLORE E TECNICA RAFFORZANO IL CONCETTO <strong>DI</strong> ARCHEOLOGIA<br />
DELLA COMUNICAZIONE RESTITUENDOCI LO STUPORE DELLA<br />
RISCOPERTA <strong>DI</strong> FRAMMENTI <strong>DI</strong> ANTICHI MURI POMPEIANI E, NEL<br />
CONTEMPO INVITANDOCI, AD UNA RAPRESENTAZIONE E RIFLESSIONE<br />
SU QUESTO STRUMENTO <strong>DI</strong> SAPORE STORICO, RICERCA SPIRITUALE<br />
E SPECULAZIONE IMMAGINATIVA CHE E’ L’ALFABETO<br />
Paolo Sistilli nació en Italia. Se licenció en la<br />
Academia de Arte de Utrecht y ya hace treinta<br />
años que vive y trabaja como artista profesional<br />
en los Países Bajos. Realiza exposiciones en<br />
varios países europeos. Su obra forma parte de<br />
colecciones públicas y privadas, tanto en los<br />
Países Bajos como fuera del país.Durante los<br />
últimos años, sus obras se centran alrededor del<br />
Alfabeto Immaginario. Demuestran una continua<br />
investigación del tema y constituyen un<br />
inspirador reflejo del pensamiento conceptual<br />
que tiene Paolo Sistilli al respecto.El Alfabeto<br />
Immaginario es ficticio. Procede de la fantasía,<br />
pero es mucho más que mera ficción. En cada<br />
letra se manifiesta además la fuerza creadora<br />
del pensamiento racional.Y cada letra evoca<br />
tiempos milenarios, la influencia de la historia<br />
humana. La obra respira un ambiente de<br />
tiempos pasados en los que se combinan el mito<br />
y la realidad.El Alfabeto Immaginario se<br />
encuentra a mucha distancia del fácil juego de<br />
colores vivos.Al contrario, consiste en sutiles<br />
tonalidades transparentes de los colores gris,<br />
ocre, asfalto, negro y blanco como una sonata<br />
para cuatro notas.La idea su<strong>by</strong>acente está<br />
basada en la ‘arqueología de la comunicación’.<br />
Llega el momento en el que un mensaje pierde<br />
su significado comunicativo y cae en el olvido.<br />
Lo que queda es el texto, escrito en muros o<br />
pintado sobres paneles. En el curso de los<br />
tiempos se van borrando los textos debido a las<br />
condiciones meteorológicas. Pierden el<br />
significado directo y se convierten en un alfabeto<br />
Mixer<br />
ARTE<br />
nuevo, un alfabeto imaginario.El Alfabeto<br />
Immaginario investiga el ambiente de los<br />
remanentes de estos textos. Borrados por el<br />
tiempo, despojados de sus colores y reducidos a<br />
unos tonos muy finos.Las obras de Paolo Sistilli<br />
evocan una sensación de antiguos muros<br />
pompeyanos?O es el ambiente de unos viejos<br />
carteles de publicidad descolorados por el sol y<br />
el esmog? Las dos cosas provocan un mismo<br />
sentimiento del valor del tiempo y estimulan una<br />
consideración filosófica sobre el alfabeto.<br />
www.donnaimpresa.com<br />
49
GIUSEPPE<br />
Capriotti<br />
La ricerca<br />
della dimensione<br />
cromatica,<br />
delle forme<br />
arcane,<br />
e dei suoni<br />
armoniosi<br />
del classicismo.<br />
Tengano<br />
per mano<br />
un filo di luce<br />
illuminando<br />
pensieri<br />
futuri.<br />
L’evoluzione<br />
delle figure.<br />
abbraccia<br />
l’arte portando<br />
la mente a<br />
pensieri<br />
enigmatici.<br />
LA MOSTRA <strong>DI</strong> GIUSEPPE CAPRIOTTI E’ STATA ALLESTITA PRESSO IL PALAZZO DEI CAPITANI AD ASCOLI PIENO<br />
L’ARTE DÀ<br />
SAPORE ALLA<br />
VITA<br />
Mixer<br />
LIBRI<br />
LIBRO CHAT-LINE<br />
Mirka Cesari<br />
“Questo mio viaggio virtuale ha<br />
dato risvolti davvero particolari e<br />
nell'interno di questo libro<br />
troverete storie vere vissute<br />
direttamentedameestoriedi<br />
centinaia di donne e uomini di<br />
ogni età e ceto sociale<br />
intervistate in questi anni, che mi<br />
hanno raccontato molte volte<br />
con paura e molte altre con<br />
stupore e incredulità. Leggendo<br />
questo libro troverete storie che<br />
vi faranno sorridere, altre vi<br />
faranno piangere e molte altre<br />
spero vi facciano riflettere”.<br />
www.donnaimpresa.com<br />
51
ABITARE IL TEMPO<br />
24/24h.<br />
assistenza<br />
elevators<br />
PROFESSIONALIFT<br />
porto san giorgio (ap/fm)<br />
ITALY<br />
THE HUMAN LIGHT<br />
Una campagna di comunicazione all’altezza di una tradizione di qualità e di innovazione. La nuova campagna stampa<br />
ARTEMIDE, lanciata nel settembre 2008, conferma la leadership del brand che da sempre ha nella comunicazione<br />
una delle leve strategiche del proprio successo. Il concept esprime la competenza e il prestigio di una Azienda che con<br />
i propri prodotti continua a scrivere la storia della luce, del design e del Made in Italy: le lampade ARTEMIDE sono<br />
concepite per offrire le migliori condizioni di luce all’uomo, in tutte le situazioni in cui vive – lavoro, relax, tempo libero,<br />
concentrazione. La filosofia di riferimento di questo concept è costituita da “The Human Light”, la visione che da<br />
tempo guida l’Azienda e la impegna a mettere le tecnologie e il design al servizio delle esigenze dell’uomo di oggi.<br />
“In forma semplice e immediata” commenta Ernesto Gismondi, Presidente di ARTEMIDE GROUP;”riconfermiamo il<br />
nostro modo esclusivo di guidare l’esplorazione del mondo della luce, fedeli ai valori del Made in Italy, che consentono<br />
al brand di essere sinonimo privilegiato delle luce in tutto mondo”.<br />
Il claim della nuova campagna “I LIGHT YOU”, firmata da LA SCUOLA <strong>DI</strong> EMANUELE PIRELLA, esalta la mission di<br />
ARTEMIDE dichiarata nel pay off “the Human Light”, creando un immediato rapporto di comunicazione, di reciproca<br />
affettività, tra uomo e lampada. Articolata in 6 soggetti che vedono protagoniste alcune delle più significative lampade<br />
ARTEMIDE, la campagna sarà “on air” su magazine, stampa d’arredamento e periodici di settore.<br />
Artemide Group S.p.A. ITALY<br />
www.donnaimpresa.com<br />
61
INTERNI D’AUTORE<br />
www.miamcucine.it<br />
& cucine<br />
arredamenti<br />
FERMO<br />
ITALY<br />
MIAM SEDE VIA F.EGI<strong>DI</strong> 123 - FERMO - TEL. 0734/223543 ESPOSIZIONE VIA SIMONETTI 10 - PORTO SAN GIORGIO<br />
Le suggestioni e le tendenze della moda si<br />
traducono in una produzione di qualità,<br />
nell'uso sapiente dei materiali e nelle<br />
lavorazioni. Divani e poltrone realizzati<br />
"artigianalmente", sinonimo di design,<br />
comfort ed eleganza. Mobili, oggetti<br />
d'arredo, complementi ed accessori dal<br />
carattere unico, fortemente personalizzanti<br />
e personalizzati. I colori della collezione si<br />
vestono di tinte sfaccettate, chiare e<br />
luminose. Bianco e avorio, sabbia, perla e<br />
color ghiaccio reinterpretano le varianti<br />
scure del piombo e del nero. Si esaltano<br />
nei riflessi lucidi, vivaci ed ammiccanti di<br />
consolle laccate rosso corallo e di preziosi<br />
vasi verde brillante. Forte componente<br />
decorativa i tessuti utilizzati, frutto di<br />
impegno e di continua ricerca, declinati in<br />
molteplici varianti e finiture. Velluti e sete,<br />
filati e trame pregiate dal manto morbido e<br />
prezioso. Ciniglia e raso per versatili ed<br />
eleganti geometrie, trame "strutturate" e<br />
setose quelle realizzate in fettuccia di<br />
cotone intrecciato. Le proposte per i<br />
rivestimenti in pelle partono da una vasta<br />
gamma di varianti lisce, scamosciate<br />
oppure arricchite di polveri argentate.<br />
Dedicate specialmente agli imbottiti più<br />
classici, ma largamente utilizzate in<br />
abbinamento ai tessuti anche negli<br />
elementi dal design moderno. Direttamente<br />
dal mondo della moda la nuovissima ecopelle<br />
effetto intreccio con i loghi FF a<br />
rilievo; artigianalità e glamour in questo<br />
materiale composto da fettucce incrociate<br />
a motivi alternati, una lavorazione preziosa<br />
e sorprendente sia nei risultati che nelle<br />
applicazioni. Si aggiungono poi molteplici<br />
tipologie di pelli stampate, più classiche: la<br />
pelle stampa "poesia", una variante del<br />
disegno cachemire dai riflessi madreperla.<br />
Sempre presenti le tradizionali e versatili<br />
stampe effetto coccodrillo, iguana,<br />
microcroco, galuchat; quelle stampate con<br />
il logo FF, macro e micro, utilizzate anche<br />
sui mobili a giorno, nell'accessorio tessile o<br />
sugli schienali. Elemento storico di Fendi<br />
Casa la pelliccia, utilizzata largamente su<br />
plaid e cuscini, morbidi e preziosi; i manti di<br />
volpe, zibellino, visone e orylag ne<br />
esaltano l'eleganza e la raffinatezza.<br />
Eccellenza stilistica tradotta nella scelta<br />
delle materie prime, nella lavorazione e<br />
cura dei particolari, nell'attenzione al<br />
dettaglio di ogni singola proposta. La<br />
Selleria: l'impuntura realizzata a mano sui<br />
profili degli imbottiti e sugli accessori. La<br />
speciale laccatura "pianoforte" applicata<br />
secondo precisi rituali su tavolini, mobili e<br />
consolle. La tradizionale soffiatura a bocca<br />
dei mastri vetrai di Murano, per la<br />
creazione di oggetti unici come lampadari e<br />
vasi in vetro. Onice, marmi e graniti per la<br />
realizzazione di tavoli e tavolini. Tappeti in<br />
lana e seta pregiata interamente annodati<br />
a mano.<br />
FEN<strong>DI</strong> CASA<br />
PROTAGONISTA DEL<br />
LUSSO CONTEMPORANEO<br />
NELLA COLLEZIONE<br />
PRESENTATA<br />
A VERONA<br />
ALLA 23a E<strong>DI</strong>ZIONE<br />
<strong>DI</strong> ABITARE IL TEMPO
BYBLOS È LA SOLUZIONE IDEALE<br />
PER CHI, PUR AVENDO PROBLEMI <strong>DI</strong><br />
SPAZIO, NON VUOLE RINUNCIARE<br />
AD AUMENTARE OCCASIONALMENTE<br />
LE SUPERFICI UTILI.<br />
Da consolle lineare ed elegante, infatti, Byblos può trasformarsi, con un semplice gesto e grazie ad<br />
un meccanismo a scomparsa, in un tavolo, passando da 50 cm ad una lunghezza di due metri.<br />
Grazie alla geometria compatta e funzionale, Byblos di Sicea è una consolle che può essere<br />
utilizzata come utile piano d'appoggio e che può trovare collocazione anche in ambienti molto<br />
ridotti, inserendosi nella casa con stile e discrezione. Nella versione 'aperta' invece, può assumere<br />
ben tre lunghezze offrendo varie e molteplici possibilità d'impiego, aumentando così la potenzialità<br />
utilizzo degli spazi. Disponibile in rovere tinto wengè e ciliegio, Byblos si conferma un elemento<br />
d'arredo particolarmente attuale e capace di incontrare concretamente le esigenze del vivere<br />
moderno.<br />
>Gli impianti:<br />
elettrici<br />
fotovoltaici<br />
>I sistemi:<br />
domotica<br />
sicurezza<br />
comunicazione<br />
automazione<br />
>Il controllo:<br />
accessi<br />
Piero Scoccia<br />
mobile 337.789221<br />
impianti tecnologici civili ed industriali<br />
a casa o in azienda avrai sempre la necessità di collegare<br />
controllare muovere connettere...<br />
via camposanto 11_torchiaro_63020_ponzano di fermo_ap/fm_tel. e fax 0734.630209_infosytec@libero.it<br />
R<br />
COSA SONO<br />
GLI IMPIANTI<br />
ELETTRICI<br />
ÈLA<br />
intelligenti?<br />
DOMOTICA...<br />
SONO IMPIANTI ELETTRICI<br />
INTELLIGENTI CHE RENDONO LA<br />
CASA UN LUOGO UNICO PER<br />
CONFORT, SICUREZZA E BENESSERE.<br />
Con un Impianto elettrico intelligente è possibile fondere i diversi<br />
apparati di un'abitazione sfruttandone appieno le potenzialità.<br />
Domotica vuol dire integrazione intelligente degli apparati. Infatti,<br />
con unico sistema, si possono comodamente gestire: sicurezza<br />
(fughe di gas, incendio, allagamento, antintrusione, TV a circuito<br />
chiuso, allarmi tecnici, chiamate di soccorso), climatizzazione<br />
(caldaie, condizionatori, temperature nei vari ambienti),<br />
illuminazione, motorizzazioni (tende, scuri, serrande, basculanti,<br />
cancelli, porte), prese elettriche, consumi elettrici, comunicazione<br />
(telefonia/dati, video-citofonia), multimedialità (TV SAT, cinema in<br />
casa, diffusione audio/video), irrigazione, elettrodomestici, ecc.<br />
Servirsi degli impianti elettrici intelligenti significa voler bene a se<br />
stessi e ai propri familiari..perchè un impianto domotico aumenta la<br />
qualità della vita, riduce lo stress e rende sicura la vostra abitazione.<br />
IMPIANTI TERMICI. IDRICI. <strong>DI</strong><br />
CON<strong>DI</strong>ZIONAMENTO per<br />
aziende e privati sfruttando<br />
le più moderne tecnologie<br />
per il risparmio energetico.<br />
via a.kulisciof 64 _63014 montegranaro (ap/fm) _italy<br />
tel/fax 0734.892542 _ info@torquatitecnoimpianti.it
Abitazioni di<br />
pregio a 200<br />
metri dal<br />
mare?<br />
un sogno<br />
possibile<br />
NELLE FOTO I<br />
COMPLESSI<br />
RESIDENZIALI:<br />
Lido di Fermo (ap/fm)<br />
FOTO 1<br />
Marina di Altidona (ap/fm)<br />
FOTO 2<br />
MARCHE - ITALY<br />
1 2<br />
Una società edile a gestione familiare artefice di molteplici<br />
plessi abitativi sia di uso pubblico che privato. Una carriera<br />
iniziata circa trent'anni fa che si occupa della costruzione e<br />
della vendita diretta dei suoi immobili aventi prevalentemente<br />
destinazione residenziale, commerciale, terziaria. Moreschini,<br />
da sempre all' avanguardia nell' applicare le nuove tecnologie<br />
e i nuovi materiali nelle sue costruzioni, con il proposito di<br />
affermare la qualità e la sicurezza al di sopra di ogni altra<br />
cosa, si colloca in sintonia con le esigenze degli acquirenti.<br />
L’impresa ha operato ed opera attualmente nel territorio del<br />
fermano: a Marina di Altidona, a Pedaso, a Porto San<br />
Giorgio, Lido di Fermo, a Porto Sant' Elpidio, a<br />
Montegranaro, Montegiorgio, ad Alba Adriatica in<br />
provincia di Teramo ed a Fiano Romano in provincia di<br />
Roma. Lo staff dell' impresa, composto da una squadra di<br />
operatori qualificati che coprono tutti i settori: amministrativo,<br />
tecnico ed esecutivo, consente di seguire tutte le fasi della<br />
realizzazione di un' opera dalla progettazione alla consegna.<br />
La lottizzazione in localtà Marina di Altidona è in fase di<br />
ultimazione e comprende la costruzione di più edifici<br />
residenziali. Di imminente chiusura infatti quattro palazzine a<br />
tre piani e tre villette a due piani, tutte con vista mare. Le<br />
rifiniture interne sono di grande pregio con infissi in legno,<br />
porte in noce nazionale o laccate, portoncini blindati in<br />
massello, pavimenti e rivestimenti di prima scelta, impianti<br />
autonomi di riscaldamento, vasche idromassaggio, video<br />
citofoni, impianti tv terrestre e satellitare, predisposizione<br />
allarmi antintrusione e condizionamento, ascensori e persiane<br />
in alluminio con lamelle orientabili.<br />
MORESCHINI COSTRUZIONI<br />
VIA APRUTINA 22<br />
2<br />
63016 MARINA <strong>DI</strong> ALTIDONA (AP/FM)<br />
TEL. E FAX. 0734.931766<br />
www.moreschinisrl.it - moreschinisrl@virgilio.it<br />
MARCHE<br />
ITALY
INDOSSARE IL TEMPO<br />
Il nuovo punto vendita aziendale<br />
nasce presso l’antica Fornace di<br />
Serra de’ Conti (AN), recuperata e<br />
restaurata dall’azienda a<br />
testimonianza dell’impegno e<br />
dell’orgoglio di appartenenza al<br />
territorio.<br />
nella foto da sinistra: Silvia Curzi Product Manager, Nenella Imbriglia responsabile<br />
publiche relazioni Linea Marche e la giovanissima Valentina Curzi, ventiduenne<br />
studentessa che ha posato per le campagne pubblicitarie dell’aazienda di famiglia.<br />
OGGI, CON I SUOI<br />
DUE BRAND<br />
VIC MATIÉ<br />
O.X.S.<br />
E ,<br />
LINEA<br />
MARCHE<br />
È<br />
PRESENTE IN TUTTO<br />
IL MONDO CON<br />
CIRCA 1.400 PUNTI<br />
VEN<strong>DI</strong>TA TRA NEGOZI<br />
MULTI BRAND E<br />
DEPARTMENT STORE<br />
<strong>DI</strong> ALTO LIVELLO: IL<br />
NUOVO FACTORY<br />
STORE <strong>DI</strong> SERRA DE’<br />
CONTI SI AGGIUNGE<br />
AI 5<br />
FLAGSHIPSTORES<br />
AZIENDALI <strong>DI</strong><br />
MILANO, ROMA,<br />
CATANIA E<br />
DUSSELDORF.<br />
nella foto: Renato Curzi presidente di Linea Marche<br />
Aperto il nuovo Factory Store della Linea Marche, azienda di Arcevia (AN)<br />
leader nelle calzature con i marchi Vic Matié e O.X.S. La location scelta per il<br />
nuovo punto vendita ha un grande valore simbolico per l’azienda guidata da<br />
Renato Curzi, in quanto è l’antica fornace di Serra de’ Conti, recuperata e<br />
restaurata per testimoniare l’orgoglio di appartenenza ed i valori del territorio in<br />
cui sono nati i brands Vic Matié e O.X.S., oggi diffusi in tutto il mondo. La<br />
ristrutturazione dell’antica fornace (costruita nel 1884, prima attività industriale<br />
della zona), è stata condotta in un’ottica di valorizzazione culturale, nel massimo<br />
rispetto dei luoghi, portando alla luce una delle rare manifatture esistenti in<br />
Europa a pianta circolare. Il factory store è stato ricavato nei locali dell’allora<br />
essiccatoio, ed al piano superiore si completa con uno showroom, destinato a<br />
riunioni di lavoro, meeting e presentazioni delle collezioni. L’idea di aprire un<br />
punto vendita diretto è scaturita dal voler offrire alle consumatrici e consumatori<br />
la possibilità di avere a disposizione l’intera collezione, come nei flagshipstores<br />
di Roma e Milano. Visitare l’antica fornace oltre che riservare vantaggiose<br />
opportunità di shopping, consentirà di trascorrere del tempo in completo relax in<br />
un luogo che ha mantenuto inalterate le caratteristiche di valore paesaggistico e<br />
storico e nel quale gli amanti della buona tavola possono coccolare i loro più<br />
“golosi” desideri; la struttura ospita infatti anche il Coquus Fornacis, ovvero un<br />
ristorante ricavato nella ex casa del fattore, che propone le specialità della<br />
tradizione gastronomica locale ed ottimi verdicchi locali.<br />
www.donnaimpresa.com<br />
53
La nuova<br />
campagna<br />
pubblicitaria<br />
realizzata dal<br />
fotografo<br />
newyorchese<br />
David Vasiljevic<br />
LIVE<br />
UNBUTTONED<br />
Levi’s 501<br />
“live Unbuttoned”<br />
celebral’intramontabile sex appeal<br />
di questa icona dell’original denim<br />
.<br />
Negli anni ‘80, il jeans Levi’s® 501® con risvolto indossato<br />
con una t-shirt da nick kamen, divenne il codice<br />
d’abbigliamento di una generazione osessionata dallo stile. Ed<br />
e’ proprio così che verra’ celebrata in una serie di scatti<br />
fotografici della nuova campagna Levi’s® 501® ‘Live<br />
Unbuttoned’ Il nuovo volto della campagna sara’ il “sexy boy” -<br />
Josh Beech, carismatico solista ventiduenne della rock band<br />
alternativa Snish. “Levi’s® 501® e’ intramontabile in quanto ha<br />
un design unico e ineguagliabile. Sono semplici, essenziali,<br />
assolutamente non elaborati, e questo conferisce loro un<br />
fascino contemporaneo e universale”, dice Nicola Formichetti,<br />
fashion director di origini nipponiche-italiane, incaricato di<br />
definire il look della campagna autunno/inverno 2008 dei<br />
Levi's® 501®.A 31 anni, Formichetti rappresenta già un punto di<br />
riferimento per stylists e fashion insider grazie alla sua sofisticata<br />
capacita’ di comprendere la cultura giovanile di tutto il mondo e alla<br />
sua abilita’ nel catturare l’essenza del carattere cool<br />
contemporaneo, che traduce in immagini sensazionali, per bibbie<br />
della moda come Dazed and Confused, V, Another Man, Arena<br />
Homme e Vogue Hommes Japan.La campagna, realizzata dal<br />
fotografo newyorchese David Vasiljevic, e’ un composite in bianco<br />
e nero con straordinarie immagini essenziali che immortalano Josh<br />
Beech mentre indossa levi’s® 501® solo con una t-shirtoapelle<br />
nuda con i suoi tatuaggi per una sensualita’ naturale. Voluta la<br />
semplicità del look: “la bellezza del 501® jeans nasce dalla loro<br />
versatilità, dal fatto che li si può indossare in un milione di modi<br />
grazie alla loro costruzione - le possibilità adattarli al proprio corpo sono<br />
potenzialmente infinite”, dice Formichetti.“Live Unbuttoned” scandirà<br />
l’intera comunicazione pianificata da levi’s® per supportare il 501® jeans<br />
nel fall-winter 2008. il claim gioca sul significato dell’elemento connotante<br />
del 501® jeans, la chiusura button-fly, una storica caratteristica di questi<br />
jeans che Levi’s® ha mantenuto inalterata nel corso degli anni. La<br />
campagna prevede tutti i media: dalla stampa periodica maschile, alle<br />
affissioni, alle vetrine degli store di tutta Europa, a partire da Settembre.<br />
Inoltre, un sito web dedicato www.501.com, presentera’ a tutto il mondo<br />
giovani artisti emergenti di ogni categoria, che si raccontano ‘sbottonando’<br />
le loro passioni. La nuova collezione di jeans Levi's® 501® SS09 propone<br />
23 finissaggi diversi – un ventaglio di sfumature colore, da quelle scure<br />
del denim dal look rigido a quelle sbiadite dal sole del denim più leggero.
BeautyServices<br />
via torino 5/7 grottammare (ap) 0735.587643<br />
www.beautyservices.it<br />
Una pelle senza macchia, semplicemente baciata dal sole. Dorata, liscia, in una parola: splendida. Uno stato di grazia che il sole non regala a tutti.<br />
Ma anche chi, per i motivi più disparati, porta impressi sul volto i segni di un’estate poco generosa può contare oggi su molte tecniche dolci, capaci<br />
di restituire alla pelle ciò che il sole le ha tolto: la salute e la bellezza. Senza bisturi, senza effetti collaterali, senza rischi. I trattamenti chimici, che si<br />
effettuano dallo specialista, sono attualmente più in voga rispetto ai mezzi fisici, perché sono molto meno invasivi. Stiamo parlando soprattutto dei<br />
peeling (dall'inglese to peel, sbucciare) che, grazie all'utilizzo di una o più sostanze applicate sulla pelle, sono in grado di rimuovere a fondo gli<br />
strati cutanei, stimolando il ricambio cellulare e la rigenerazione naturale della cute. Non richiedono un'esfoliazione meccanica, perché la rimozione<br />
dello strato corneo avviene grazie a un processo chimico di distacco delle cellule morte. In base all'entità della loro azione, i peeling si distinguono<br />
in superficiali, medi e profondi, a seconda della sostanza utilizzata, della sua concentrazione e del tempo di applicazione. Meno invasive ed<br />
egualmente efficaci, le maschere: ottima quella della nuova Linea viso Seductage un trattamento estetico antietà globale ad azione distensiva,<br />
volumizzante e ristrutturante. L’azione sinergica dei suoi tre macrocomplessi consente di ottenere su tutti i tipi di pelle un effetto Stretch intenso<br />
mirato e modulabile in base alle proprie caratteristiche regalando un’azione antiaging no stop su viso colle e contorni delicati.<br />
nella foto in basso:<br />
un momento della presentazione delle tecniche di applicazione dei<br />
prodotti Seductage in una platea di professioniste del settore estetico<br />
BeautyServices<br />
E’ ESCLUSIVISTA DEI PRODOTTI<br />
BIOLINE - LCN - CERRI - MURAD. M - STEFANO ANSELMO<br />
ROGNONI <strong>DI</strong>VISIONE SALUTE - Q-MED<br />
27 luglio 2008<br />
HAPPY HOURS<br />
NELLA SPLEN<strong>DI</strong>DA CORNICE DELLO CHALET SABYA<br />
BEACH BEAUTY SERVICES HA PRESENTATO LA<br />
Linea viso Seductage<br />
<strong>by</strong> BIOLINE<br />
Quando<br />
la vacanza<br />
lascia il segno<br />
la pelle parla di noi, è la nostra immagine,<br />
condiziona e riflette il nostro stato di salute.<br />
Ogni giorno, la nostra pelle è sotto pressione, aggredita dagli agenti atmosferici e indebolita dallo stress e dai ritmi<br />
frenetici. Per questo averne cura diventa un gesto consapevole di primaria importanza.<br />
www.donnaimpresa.com<br />
49
che fare?<br />
Innanzi tutto ricominciare col riprendere le buone abitudini.<br />
Il benessere psicofisico è un progetto infinito che giorno<br />
dopo giorno realizziamo facendo le scelte migliori,<br />
diventando consapevoli, adottando uno stile di vita che ci<br />
aiuta a stare meglio con noi stessi e con gli altri. Siamo<br />
consapevoli che una volta tornate dalle vacanze è difficile<br />
rimettersi in carreggiata perchè, abituate ad un<br />
alimentazione molto ricca e, siamo sincere, molto poco<br />
contollata, ricominciare a mangiare sano e diminuire le dosi<br />
diventa problematico. Innanzitutto bisogna ricordare che<br />
“purificarsi” non è sinonimo di “punirsi” con una diete rigide<br />
e malinconice che ci faccia rimpiangere ogni minuto il buffet<br />
del villaggio vacanze o le indimenticabili cene a lume di<br />
candela, ma sono più che sufficienti due settimane<br />
“disintossicanti” a base di frutta e verdura per ritrovare il<br />
proprio peso forma e proseguire poi con un’alimentazione<br />
sana e controllata. E poi bere molto. Almeno due litri di<br />
acqua al giorno in condizioni normali, inutile dire che per<br />
depurarsi la quantità di liquido da ingerire dovrebbe essere<br />
di molto superiore, all’incirca sui tre litri, per rendere più<br />
tonica la pelle, liberare l’organismo dalle tossine, rendere<br />
più elastici i tessuti e, ovviamente, dedicare almeno<br />
un’ora tre volte a settimana ad una sana attività fisica,<br />
magari all’aria aperta.<br />
dolce vita<br />
sotto il sole<br />
addio…<br />
Non riesci a riprendere il ritmo? Giù di tono già a metà mattina? Il tuo sonno è una altalena di<br />
risvegli? Ricomincia il mal di testa o la difficoltà a digerire i pranzi veloci in mensa o i panini<br />
megacalorici? A livello fisico al rientro ci sentiamo fuori fase, la soglia della sopportazione èazero<br />
come pure l’interesse per il lavoro…<br />
IL PIEDE È UNA PARTE IMPORTANTE DEL<br />
NOSTRO CORPO IN QUANTO È LA STRUTTURA<br />
ANATOMICA SU CUI AGISCONO TUTTI I<br />
CARICHI STATICI E GENERATI DAL<br />
MOVIMENTO CORPOREO. PERTANTO IL PIEDE<br />
DEVE ESSERE PROTETTO, E CURATO<br />
CERCANDO <strong>DI</strong> PREVENIRE ANCHE LE<br />
PATOLOGIE PIÙ BANALI. UNA COSTANTE E<br />
BUONA CURA DEL PIEDE AIUTA AL<br />
BENESSERE FISICO ED ALLEVIA LE TENSIONI.<br />
CE LO INSEGNA ROBERTA AMURRI, TITOLARE<br />
DELLO STU<strong>DI</strong>O “LA LIBELLULA” A PORTO<br />
SAN GIORGIO (MARCHE).<br />
Qualsiasi patologia a livello plantare richiede l’approccio di un super esperto, podologo o dermatologo, a seconda<br />
dei casi. Il consiglio è di evitare assolutamente il fai da te, non solo inutile, ma anche controproducente. Ecco i<br />
principali “inconvenienti”, che possono interessare la zona dei piedi: i duroni, callosità diffuse localizzate<br />
soprattutto sulla pianta del piede o sul calcagno; le verruche, infezioni virali causate dal Papova virus, veicolate<br />
con maggior facilità frequentando ambienti umidi e poco puliti; le ulcere, escavazioni della superficie cutanea<br />
difficili a cicatrizzarsi; gli occhi di pernice callosità che compaiono tra le dita dei piedi di forma rotondeggiante e<br />
con un punto nero al centro circondato da un’areola rosso-biancastra; l’iperidrosi plantare, ovvero l’eccessiva<br />
sudorazione dei piedi. Ininfluente che siano grandi centri specializzati piuttosto che piccoli ambulatori, quello che è<br />
fondamentale sono certamente il grado di competenza, l’igiene e, dato per nulla sottovalutabile, la cortesia del<br />
professionista al quale ci affidiamo. In tal senso, ci sentiamo di consigliarvi alcuni strutture che rispondono ai<br />
requisiti di “eccellenza” ai quali abbiamo or ora accennato.<br />
Abbiamo scelto per voi<br />
A Milano per esempio, da corso Vercelli c’è una spa dedicata alla salute degli arti molto, molto esclusiva che, non<br />
a caso, si chiama Mani&Piedi. Da segnalarvi il “Lushly”, un trattamento ispirato ad un antico rito polinesiano che<br />
termina in un massaggio di pietre laviche calde e oli essenziali. A Napoli invece presso l’hotel Parker’s la spa<br />
Marc Messegué presenta un’offerta davvero ricca. Dal trattamento anti-età eseguito con una miscela di olio di<br />
avocado, mandorle dolci e rosa mosqueta fino alla riflessologia plantare ayurvedica. Nel centro Italia, e<br />
precisamente in via XX Settembre a Porto San Giorgio (Marche), vi segnaliamo un vero“gioiellino” di benessere<br />
per i piedi: “la Libellula” la cui titolare, Murri Roberta, sappiamo essere una donna di straordinario talento e<br />
cordialità specializzata in estetica del piede, concetto innovativo che unisce elementi tecnici riguardanti l’anatomia<br />
degli arti inferiori. Spostandoci a nord, a Riva del Garda (Trento) la Spa&Fitness dell’Hotel du Lac et du Parc<br />
propone un rituale olistico al sapone nero che culmina in un delicato massaggio a base di olio di oliva e di argan, in<br />
grado di rendere lucida la pelle e, insieme, di nutrirla in profondità. Non lontano c’è chi punta sui massaggi thai: è il<br />
centro benessere dell’Hotel Maria a Modena, dove si sceglie, per esempio, fra il thai da 50 minuti che favorisce la<br />
circolazione sanguigna grazie a digitopressioni effettuate dal ginocchio giù fino ai piedi, o il massaggio thai<br />
riflessologico che fa leva sui punti riflessologici della pianta del piede: ideale come terapia per ristabilire l’equilibrio<br />
e combattere lo stress, oltre che per migliorare la circolazione sanguigna.I piedi diventano infine il fulcro di<br />
un’inusuale terapia detossinante alla spa dell’Hotel Adler di Ortisei (Bolzano): per trenta minuti si lasciano i piedi in<br />
immersione in una vasca con acqua e sale, in cui è inserito un dispositivo generatore di elettrodi. Quando<br />
l’apparecchio è in funzione si creano nell’acqua delle cariche positive e negative che permettono alle cellule di<br />
disintossicarsi e di assorbire i nutrienti più facilmente.
a cura di Mirka Cesari<br />
L’OROSCOPO<br />
ARIETE dal 21 Marzo al 20 Aprile<br />
AMORE: l’autunno d’amore esplode già dai primi giorni di settembre, e vi<br />
regalerà sorprese, su sorprese…nuovi amori, ritorni di fiamma, gravidanze,<br />
fidanzamenti, matrimoni. I favoriti saranno quelli non più giovanissimi, quindi<br />
cari lettori e lettrici non disperatevi perché l’estate è servita per farvi fare gli<br />
incontri giusti e l’autunno servirà per farvi innamorare. Un proverbio dice che:<br />
“solo chi ama senza speranza conosce il vero amore”. (Pablo Neruda)<br />
LAVORO: tanto, troppo lavoro si svilupperà in questo inizio di autunno.<br />
Metterete in agenda agganci vantaggiosi per il vostro 2009, si mostrerà un<br />
autunno pieno di appuntamenti validi per la vostra professione del futuro.<br />
Conoscerete delle persone, che condivideranno a pieno le vostre idee e<br />
diverranno poi utili in seguito.<br />
SALUTE: la salute non vi darà molti problemi, fate però attenzione a ciò che<br />
mangiate, il vostro fegato è un po’ appesantito e potrebbe ribellarsi.<br />
Controllate specialmente le pietanze molto piccanti o troppo condite e i dolci<br />
che potrebbero farvi ingrassare.<br />
FORTUNA: non siete ancora molto baciati dalla fortuna, però l’estate vi ha<br />
creato basi fortunate per l’autunno, quindi solo dopo il 15 settembre se volete<br />
azzardate un po', potreste vincere qualcosa di interessante.<br />
AFFINITA’ <strong>DI</strong> COPPIA: le vostre affinità saranno magnifiche con l’esigente<br />
Capricorno, ci sarà amore, passione, sesso...insomma un’ intesa perfetta!<br />
Ottima intesa l’avrete anche con lo Scorpione, del quale voi subirete sempre il<br />
fascino. Buoni anche i rapporti con il Cancro e i Gemelli, evitate invece il<br />
segno del Sagittario e se avete compagni o compagne del segno dei Pesci,<br />
attenzione allo stress perché sarete messi faranno così tanti capricci, che non<br />
li sopporterete sicuramente a lungo.<br />
TORO dal 21 Aprile al 20 Maggio<br />
AMORE: un autunno pieno di realizzazioni amorose, vi sentirete più sicuri di<br />
voi stessi. Questo non accadeva da molto tempo, al punto tale che troverete la<br />
forza di dire anche dei “No”. I rapporti di lunga data potrebbero subire<br />
l’influenza di Saturno, ma se i sentimenti sono saldi supererete queste insidie<br />
alla grande. Un proverbio dice: “Chi troppo vuole..nulla stringe!!” Attenzione..<br />
LAVORO: dal mese di settembre ci saranno dei piccoli inconvenienti che vi<br />
agiteranno un pochino, ma la fine di ottobre rimetterà a posto ogni cosa e vi<br />
ritroverete a dicembre stracolmi di impegni, ma anche di spese, tuttavia la<br />
vostra tenacia vi premierà! E sarete vincitori sulle avversità.<br />
SALUTE: la vostra salute è abbastanza buona, dovete fare solo attenzione ai<br />
colpi d’aria sul collo e alla gola, potreste avere infiammazioni e dolori. Mi<br />
raccomando di non esagerate con i dolci rischiereste di fare alzare il diabete.<br />
FORTUNA: la dea si era momentaneamente scordata di voi, per ma<br />
quest’ autunno vi darà molte soddisfazioni, quindi non disperate.<br />
AFFINITA’ <strong>DI</strong> COPPIA: quando vedete rosso da buoni tori vi trasformate, beh!<br />
Sarà un autunno all’insegna del rosso, vi ritroverete alla perfezione con quelli<br />
del vostro stesso segno e vi innamorerete perdutamente...alcune beghe con i<br />
Pesci e il Cancro: troppo gelosi, sconsigliati Gemelli, Leone e Bilancia.<br />
GEMELLI dal 21 Maggio al 20 Giugno<br />
AMORE: un autunno non molto tranquillo starete col pensiero di voler<br />
consolidare a tutti i costi i rapporti. Se siete già in coppia o se già avete un<br />
amore. Se invece siete soli andrete alla ricerca dell’amore per la vita...Ma chi<br />
ve lo fa fare?? Godetevi quest’autunno perchè sarete i più corteggiati di tutto<br />
lo zodiaco. Aspettavate da tempo di essere notati e corteggiati! Quindi non<br />
abbiate fretta…Il proverbio dice che: “la calma è la virtù dei forti.!”<br />
LAVORO: sarà un autunno di cambiamento per le vostre finanze, che<br />
promette essere uno dei migliori della vostra vita. In termini strettamente<br />
monetari,sarebbe difficile andare meglio di così, come avrete modo di notare<br />
dalla fine di ottobre fino alla fine dell’anno!<br />
SALUTE: questo è un segno d’aria e governato da Mercurio che influisce sui<br />
nervi quindi sarà un autunno all’insegna dello stress, ma solo ed<br />
esclusivamente perché non siete mai contenti di nulla. Tenete d’occhio<br />
apparato respiratorio e polmoni, se fumate, perché non decidete di smettere?<br />
FORTUNA: bravi gemelli è il momento di tentare la fortuna, specialmente nel<br />
mese di Novembre, concorsi, lotto e gratta e vinci vi saranno alleati…quindi<br />
non fatevi sfuggire questa opportunità.<br />
AFFINITA’ <strong>DI</strong> COPPIA: ottimi i rapporti con quelli del segno dell’Acquario,<br />
sarete felici e spregiudicati con loro! quindi non vi annoierete di certo. Bene<br />
anche con Leone, Gemelli e Sagittario...mi raccomando non fatevi asfissiare<br />
dal Cancro e dai Pesci.<br />
CANCRO dal 22 Giugno al 22 Luglio<br />
AMORE: per quanto riguarda i rapporti personali, sarà un autunno come mai<br />
non avete avuto, se non addirittura la migliore in assoluto. Stravolgerete ogni<br />
situazione e vivrete un periodo favoloso, vecchie fiamme che si<br />
ripresenteranno, corteggiamenti, inviti, regali (anche preziosi) insomma,<br />
sfruttate al massimo la situazione, siete i vincitori...il pianeta Giove è la vostra<br />
carta vincente. Il proverbio dice: “che c’è un tempo per lavorare...e uno per<br />
amare!”.<br />
LAVORO: molti di voi avranno una nuova vita, assai più ricca e abbastanza<br />
piena...i processo di abbattimento della vostra vecchia esistenza, e la<br />
costruzione di quella nuova, comporterà ovviamente un sacco di spese, ma il<br />
risultato finale sarà comunque splendido.<br />
SALUTE: in questo autunno le zone interessate sono il seno e il ventre per le<br />
donne, con qualche minaccia di gastriti; per voi maschietti invece... potreste<br />
essere colpiti da attacchi di ulcera, ma a novembre svanirà tutto, mi<br />
raccomando però, tenete sotto controllo la vista.<br />
FORTUNA: Giove vi protegge e quindi siete i più fortunati e azzardate tutto.<br />
Buona Fortuna!<br />
AFFINITA’ <strong>DI</strong> COPPIA: amore, dedizione, rispetto e tanta voglia di famiglia,<br />
quindi siete il segno da sposare, la combinazione perfetta è col segno dei<br />
Pesci, perchè sono sognatori come voi. Se volete fare un fine anno di SESSO<br />
sbizzarritevi con il segno dello Scorpione, farete faville!!! Buoni i rapporti col<br />
Toro. No ad Acquario, Gemelli e Leone.<br />
LEONE dal 23 Luglio al 23 Agosto<br />
AMORE: siete sempre alla ricerca di consolidare quei rapporti che ancora<br />
sono un po’ pericolanti, quindi voi già in coppia abbiate fede che ci riuscirete.<br />
Invece i single sono solo predisposti al divertimento, e a farsi trasportare dai<br />
sensi, ma vi consiglio che questo autunno strano invece pensaste seriamente<br />
a sistemarvi. Ma voi cosi testardi non mi ascolterete. Un proverbio dice: “che<br />
meglio un uovo oggi, che la gallina domani”.<br />
LAVORO: in ambito lavorativo, siete tentati ad abbandonare le corse alle<br />
promozioni, questo vi permetterà di avere più tempo libero e concentrarvi su<br />
quelli che sono i vostri sogni lavorativi. I momenti difficili sono terminati e sarà<br />
un autunno proficuo.<br />
SALUTE: cari Leoni il vostro segno si infiamma facilmente, quindi frenatevi<br />
per non dover combattere con la pressione alta, e la circolazione in generale.<br />
Non premete troppo sull’acceleratore della vita, portatevi più rispetto.<br />
FORTUNA: Che dirvi.. siete sempre i soliti, amate gli azzardi come nel gioco,<br />
però evitatelo fino al 20 di settembre e risparmiate perché a novembre la dea<br />
fortuna vi terrà d’occhio e qualcosa succederà.<br />
AFFINITA’ <strong>DI</strong> COPPIA: voi quando amate, lo fate con intensità quindi per voi<br />
segni dell’estate che sono stati Sagittario, Toro e Bilancia, anche in autunno vi<br />
soddisferanno, si aggiunge il segno del Capricorno sbalorditivo come non lo<br />
avevate mai conosciuto. Lasciate perdere: i Pesci, troppo fragili di fronte al<br />
ruggito del Leone, anche l’Acquario e i Gemelli.<br />
VERGINE dal 24 Agosto al 23 Settembre<br />
AMORE: quest’autunno vi mostrerà in tutto il vostro splendore e sarete<br />
premiati, perché sarete pieni di novità affettive che vi porteranno a<br />
fidanzamenti e a matrimoni. Questa volta avrete l’impressione di essere<br />
passati a un livello superiore,senza il rischio di tornare indietro. Il proverbio<br />
dice: “chi fortuna ha in amore, sfortuna ha al gioco”.<br />
LAVORO: l’autunno sarà all’insegna della riscossa e alla fine di tutti i<br />
problemi che state affrontando fin dal 2007. Abbiate ancora un po’ di<br />
pazienza e non azzardate troppo, specialmente per il fattore economico, ma<br />
dopo settembre vi sentirete tranquilli e vedrete interessanti opportunità.<br />
SALUTE: siete troppo ansiosi, rilassatevi di più, altrimenti scaricherete tutto<br />
nell’intestino e nel fegato e potreste avere fastidi e non godervi tutte le belle<br />
sorprese di quest’autunno.<br />
FORTUNA: solo in novembre potreste essere baciati dalla fortuna, ma non<br />
insistete troppo se tardano ad arrivare i risultati, il prossimo anno sarà davvero<br />
il più fortunato in assoluto...quindi abbiate pazienza e aspettate.<br />
AFFINITA’ <strong>DI</strong> COPPIA: sarete attratti dal segno dei Pesci, ma fate attenzione<br />
potreste rimanerne delusi. Meglio il segno del Capricorno specialmente sotto<br />
le lenzuola. Non male con Acquario e Toro, ma evitate Gemelli e Vergine.<br />
BILANCIA dal 23 Settembre al 22 Ottobre<br />
AMORE: l’eclissi di quest’anno darà un nuovo senso di immediatezza e scopo<br />
alle vostre questioni personali e sentimentali. Quindi proprio l’autunno vi<br />
regalerà un compagno o una compagna...poi con l’arrivo di Venere congiunto a<br />
Marte, diverrà tutto più semplice...cioè anche quelle persone che pensavate<br />
non vi volessero, si rifaranno avanti. Il proverbio dice: “l’amore nuovo và e<br />
viene, l’amore vecchio si mantiene”.<br />
LAVORO: per il vostro lavoro sarà comunque un anno ottimo, spero avrete<br />
preso l’estate come riposo, per ricaricare le batterie e per fare il punto della<br />
situazione. La seconda metà dell’anno sarà migliore anche per le vostre finanze<br />
e finalmente salderete quei debiti che vi assillavano.<br />
SALUTE: dovete stare attentissimi ai vostri ossicini…siete predisposti a artriti<br />
,colpi della strega, dolori alle braccia. Non dimenticate anche che il vostro punto<br />
debole sono i reni…quindi attenzione, mi raccomando bevete di più, (acqua)…<br />
naturalmente.<br />
FORTUNA: vi ha un attimo abbandonati sia per l’estate che per l’autunno...però<br />
la dea della fortuna vi riprenderà per mano a dicembre e vi succederanno<br />
situazioni super fortunate che non vi aspetterete di sicuro.<br />
AFFINITA’ <strong>DI</strong> COPPIA: andare d’accordo con voi non è sempre facile, siete<br />
troppo estetici quindi i Sagittari sono in grado di soddisfarvi. Gli Arieti saranno<br />
perfetti, ma solo nel letto.. quindi approfittate. Buone intese con Acquario e<br />
Leone. Evitate Pesci e Vergine e non scatenate le gelosie dello Scorpione.<br />
SCORPIONE dal 23 Ottobre al 22 Novembre<br />
AMORE: siete i soliti confusionari e anche quest’autunno desiderate tutto e non<br />
volete rinunciare a nulla, al contrario sarete costretti a cedere a qualcosa…o a<br />
qualcuno. Voi soliti egoisti vorreste la moglie o il marito, l’amante e, se ci fosse<br />
anche qualcun’ altro, meglio... siete incontentabili!. Ci saranno dei ritorni di<br />
fiamma con compagni/e di vecchia data, vivrete coinvolgimenti sentimentali che<br />
potrebbero costruire anche il vostro futuro. In definitiva avrete molto da fare. Il<br />
proverbio dice che: “amare ed essere amati, fa sentire il calore da ambo i lati”.<br />
LAVORO: l’eclissi avvenuta in agosto significa per voi un netto cambiamento<br />
nel lavoro: probabilmente cercherete una nuova posizione, non tanto per lo<br />
stipendio che potrà darvi, ma per il ruolo che comporta, per quello che vi<br />
permetterà di esprimere e far parlare di voi. Comunque i soldi non<br />
mancheranno anche se vi piace spendere molto.<br />
SALUTE: dovete fare attenzione ai denti e ai colpi d’aria che potrebbero<br />
obbligarvi a letto. Attenzione alla schiena e alle scottature. Insomma sarà un<br />
autunno tranquillo ma fate attenzione ai primi freddi.<br />
FORTUNA: e’ meglio non farsi prendere dal vizio del gioco, perché potreste<br />
farvi del male. Inizialmente la fortuna sembra dalla vostra parte ma<br />
improvvisamente può essere traditrice. Quindi usate moderazione in ciò che<br />
pensate di fare.<br />
AFFINITA’ <strong>DI</strong> COPPIA: vi mostrerete più passionali del solito, quindi sfoderate<br />
tutte le vostre tecniche amatorie. Intesa perfetta con il segno dell’Ariete, anche<br />
se rischiate che vi sfianchi. Bene con Cancro, Pesci e Leone. Non fatevi<br />
abbindolare dalla Bilancia, perché è traditrice, quindi stateci alla larga.<br />
SAGITTARIO dal 23 Novembre al 21 Dicembre<br />
AMORE: la vostra vita sentimentale con l’autunno è diventata più luminosa,<br />
con momenti di estrema dolcezza specialmente dalla fine di settembre, è<br />
iniziato per voi un periodo da ricordare. L’inizio dell’anno era stato un po’<br />
pesante, ma da adesso vi rilasserete e vedrete molto bene come agire con il<br />
vostro amore, che verso la fine dell’anno potrebbe coronare molte coppie in<br />
crisi. Siate sempre sinceri vi apprezzeranno di più. Il proverbio dice: “che Amor<br />
che nulla amato, Amar perdona”(Dante Alighieri).<br />
LAVORO: lasciate andare alcune imprese un po’ troppo azzardate e sarete<br />
premiati nel vostro lavoro. Un autunno all’insegna del guadagno, quindi cercate<br />
di resistere alla tentazione di spendere denaro, non appena lo avete messo in<br />
tasca. Giove vi assiste ma non approfittate.<br />
SALUTE: La salute vi darà un po’ fastidio, potresti accusare dolori agli arti<br />
inferiori. Giove si fa sentire con la sua influenza su fegato, colecisti e nervi<br />
sciatici e reumatismi.<br />
FORTUNA: la fortuna vi sarà alleata quindi approfittate...giocate ad ogni gioco,<br />
evitate però i casinò, quelli sarebbero traditori e trascinatori per voi...potreste<br />
rimanere delusi ma soprattutto senza soldi.<br />
AFFINITA’ <strong>DI</strong> COPPIA: il partner ideale per l’autunno e anche per tutto l’anno è<br />
il segno del Leone, vi esalterete a vicenda. Buona intesa con Bilancia, con gli<br />
Acquario invece accontentatevi dell’amicizia, e anche con i Pesci. Evitate il<br />
segno del Cancro e il segno dello Scorpione perché sono troppo gelosi.<br />
CAPRICORNO dal 22 Dicembre al 20 Gennaio<br />
AMORE: e’ dall’estate che la sfera sentimentale va a gonfie vele, dovete solo<br />
smettere di preoccuparvi e godervi l’amore. Giove vi proteggerà tutto l’anno e<br />
rimarrà con voi fino all’ inizio dell’anno nuovo, rendendovi felici e fortunati. Se<br />
accetterete qualche rischio e cambiamento non immaginerete cosa sarà<br />
capace di regalarvi l’ Amore!! Dovete solo crederci fino in fondo. Il proverbio<br />
dice: “quello che non succede in una vita….succede in un minuto”.<br />
LAVORO: da settembre si apriranno nuove opportunità, anche in nuovi settori<br />
quindi godetevi questo autunno così proficuo di novità inaspettate. Anche il<br />
vostro settore finanziario non avrà dei cedimenti. Pensate alle vostre ambizioni<br />
e cercate di realizzarle perché è l’anno giusto.<br />
SALUTE: se state troppo al sole anche in questo periodo ricordatevi che siete<br />
predisposti alle dermatiti e alle scottature. Controllate i movimenti specialmente<br />
con le ginocchia, i piedi e le ossa in generale.<br />
FORTUNA: siete abbastanza fortunati nella vita per quest’autunno. Quindi<br />
accontentatevi e non rischiate col gioco potreste perdere tempo e soldi.<br />
AFFINITA’ <strong>DI</strong> COPPIA: buona compatibilità con il segno del Toro, altro segno di<br />
terra che è in grado di far abbassare la guardia al diffidente Capricorno. Intesa<br />
e sorprese con un travolgente Ariete. Grandi coccole con il segno del Cancro<br />
non male con Scorpione e Pesci. Grandi battaglie con il segno del Sagittario,<br />
evitate i Gemelli troppo farfalloni per voi.<br />
AQUARIO dal 21 Gennaio al 19 Febbraio<br />
AMORE: l’eclissi di quest’anno cadrà proprio sui rapporti personali,<br />
obbligandovi anche a cambiamenti drastici. Nei rapporti di lunga data possono<br />
verificarsi indifferenze e stranezze, ma con l’inizio dell’autunno tutto tornerà alla<br />
normalità. Quindi non abbattetevi portate pazienza senza distogliere attenzioni<br />
al vostro ruolo. Il proverbio dice che: “chi si accontenta gode!”<br />
LAVORO: anche nel lavoro dovete modificare qualcosa, ma l’autunno è<br />
perfetto per fare il punto della situazione e quindi sarete carichi di impegni.<br />
Finanziariamente sarà positivo ma attenzione alle tentazioni e alle spese<br />
pazze, specialmente voi donne dell’Acquario sempre con voglie strane di<br />
spendere anche per il superfluo<br />
SALUTE: possibili problemi circolatori, quindi gonfiori alle gambe e alle caviglie.<br />
Siete anche al limite per esaurimenti nervosi. Si consiglia sana attività fisica.<br />
FORTUNA: la vostra fortuna sta nell’aspettare tempi migliori, quindi l’autunno<br />
serve per non rischiare e aspettare che arrivi l’inverno dove sarete invidiabili da<br />
tutti, per quanto sarete fortunati<br />
AFFINITA’ <strong>DI</strong> COPPIA: grandi innamoramenti con Acquari, Bilancia e Leone,<br />
però il massimo sarà proprio con il vostro stesso segno, farete un’ unione colma<br />
di amore e passione, coccole e sesso, tanto sesso. Non avvicinatevi agli<br />
Scorpioni, ai Gemelli e al Capricorno anzi, se riuscite a farlo, ignorateli proprio.<br />
PESCI 20 dal Febbraio al 20 Marzo<br />
AMORE: sarete continuamente messi alla prova in questo autunno, sarebbe il<br />
momento di dichiarare tutto ciò che avete dentro e che continuate a<br />
nascondere, perché potrebbe essere la vostra arma vincente per tenersi stretti i<br />
rapporti in po’ in crisi. Farete molti progetti, ma fate in modo che non rimangano<br />
solo progetti! Come accade sempre. Realizzatevi in amore è inutile aspettare. Il<br />
proverbio dice che: “chi si ferma è perduto!”<br />
LAVORO: siete spinti dalla voglia di indipendenza, e potreste anche realizzare i<br />
vostri sogni lavorativi, però dovete essere più convincenti anche con voi stessi,<br />
soprattutto per sanare le vostre finanze azzardate e se chiedete l’aumento, vi<br />
sarà concesso. Proponete le vostre idee e sarete premiati. L’autunno è ottimo<br />
per realizzare di tutto.<br />
SALUTE: siete soggetti a stati ansiosi, vi consiglio di calmarvi e cercare di dare<br />
un senso di rilassamento a quest’autunno. Siete anche soggetti a problemi ai<br />
piedi e alle infiammazioni alla gola. Ma molto dipenderà da come vi preparerete<br />
ad affrontare la vita.<br />
FORTUNA: siete abbastanza fortunati pertanto quando andrete a comprare il<br />
giornale nei vostri giorni di riposo, azzardate con qualche gratta e vinci..non si<br />
sa mai che vinciate!...Buona fortuna!<br />
AFFINITA’ <strong>DI</strong> COPPIA: avrete un autunno trepidante e andrete d’accordo con i<br />
segni simili a voi…Cancro e Scorpione sarebbero perfetti…ma voi tanto, dopo<br />
un po,’ comunque vi annoiate. Farete sessualmente scintille con Vergine e<br />
Capricorno. Coccole dall’Ariete.<br />
Mirka Cesari, nota Psicologa e Grafologa ha realizzato questo oroscopo in<br />
collaborazione con i più famosi astrologi della Tv che con immenso piacere le hanno<br />
regalato informazioni, e lei da appassionata astrologa, ha curato la stesura per i lettori<br />
di Donna Impresa, aggiungendo qualcosa che la caratterizza sempre! Sperando che<br />
tutti ne traggano il meglio e lo utilizzino come speranza e incoraggiamento.
La storia<br />
È con un decreto del 1859, voluto da Camillo Benso conte<br />
di Cavour per favorire l'esercito francese che appoggiava i<br />
piemontesi contro l'Austria, che si autorizza l'apertura di<br />
case controllate dallo Stato per l'esercizio della prostituzione<br />
in Lombardia. Il 15 febbraio 1860 il decreto fu trasformato in<br />
legge con l'emanazione del "Regolamento del servizio di<br />
sorveglianza sulla prostituzione".Nascono le cosìdette "case<br />
di tolleranza", perché tollerate dallo Stato. Ne esistono di tre<br />
categorie: prima, seconda e terza. La legge fissava le tariffe,<br />
dalle 5 lire per le case di lusso alle 2 lire per quelle popolari,<br />
e altre norme come la necessità di una licenza per aprire<br />
una casa e di pagare le tasse per i tenutari, controlli medici<br />
da effettuare sulle prostitute per contenere le malattie<br />
veneree. Ancora, il testo definitivo della legge Crispi,<br />
approvato il 29 marzo 1888 vietava di vendere cibo e<br />
bevande, e feste, balli e canti all'interno delle case di<br />
tolleranza e l'apertura di case in prossimità di luoghi di culto,<br />
asili e scuole. Le persiane avrebbero dovuto restare sempre<br />
chiuse. Da qui i bordelli presero il nome di "case chiuse".<br />
Giovanni Nicotera, ministro degli Interni, nel 1891, deciderà<br />
di ridurre le tariffe per limitare la prostituzione libera, che non<br />
subiva il controllo sanitario.Nel 1900, si leva qualche voce<br />
per la chiusura delle case di tolleranza a seguito<br />
dell'attentato dell'anarchico Bresci a re Umberto I. Bresci<br />
avrebbe trascorso alcuni giorni a meditare in un bordello<br />
prima dell'attentato, ma le minacce di chiusura, pronunciate<br />
dal Presidente del Consiglio Saracco, rientrano.Sarà Filippo<br />
Turati, nel 1919 a riaprire la querelle, ma per tutto il<br />
fascismo non si registrarono variazioni di merito nella<br />
legislazione sulla prostituzione se non una disposizione di<br />
Mussolini degli anni '30 che imponeva ai tenutari di isolare<br />
le case con muri detti "del pudore" alti almeno dieci metri.Il<br />
20 settembre 1958, a seguito di un lungo dibattito nel<br />
Paese, è stato introdotto il reato di sfruttamento della<br />
prostituzione e le case di tolleranza sono state<br />
definitivamente chiuse con la cosìdetta legge Merlin di<br />
Angelina Merlin del Partito Socialista. La legge punisce lo<br />
sfruttamento della prostituzione o lenocinio. Da allora<br />
numerosi sono stati i tentativi di modificare la legge. Nel<br />
2003 un disegno di legge di Umberto Bossi e Stefania<br />
Prestigiacomo varato dal Consiglio dei ministri vietava la<br />
prostituzione nelle strade, ma la ammetteva nelle case<br />
private e al chiuso ma non avrebbe ripristinato le case di<br />
tolleranza. Nella Legislatura passata, l'8 febbraio 2007,<br />
l'onorevole Franco Grillini ha presentato una proposta di<br />
legge, tesa a disciplinare l'esercizio della prostituzione e ad<br />
affermare la dignità e il diritto alla sicurezza e salute delle<br />
persone che si prostituiscono. La legge Merlin del ‘58, a<br />
detta di molti, a così lunga distanza dalla sua approvazione,<br />
non è idonea a gestire il fenomeno della prostituzione in<br />
Italia che, di fatto, rimane una realtà presente e costante di<br />
fronte alla quale è difficile chiudere gli occhi...<br />
CURIOSO...SCOPRIRE CHE<br />
a Porto San Giorgio, una cittadina della costa marchigiana,<br />
nel lontano 1993 e’ stata approvata una delibera del<br />
consiglio comunale che simbolicamente abrogava la legge<br />
Merlin aprendo la strada alla riapertura delle case<br />
chiuse.<br />
di Patrizia Maroni<br />
Prostituzione<br />
DAL DECRETO DEL 1859 ALLA BOSSI-FINI 2003<br />
www.donnaimpresa.com<br />
71
Quanto<br />
vuoi?<br />
Il volto<br />
nascosto<br />
di<br />
una delle<br />
industrie<br />
"SONO <strong>DI</strong> CHI MI COMPRA"<br />
più potenti<br />
al mondo…<br />
LO <strong>DI</strong>SSE ANCHE ROBERTO BENIGNI IN <strong>DI</strong>RETTA<br />
RAI AD UNA STRAOR<strong>DI</strong>NARIA RAFFAELLA CARRÀ IN<br />
MALCELATO <strong>DI</strong>SAGIO RISPETTO ALLA VIVACITÀ<br />
DEL PREMIO OSCAR DELLA SIMPATIA, IN UNO <strong>DI</strong><br />
QUEI MOMENTI TELEVISIVI CHE CHI HA AVUTO LA<br />
FORTUNA <strong>DI</strong> VIVERE IN <strong>DI</strong>RETTA, UN GIORNO,<br />
POTRÀ RACCONTARE AI SUOI NIPOTINI “IO<br />
C’ERO”…<br />
rubrica a cura di Bruno Baldassarri
Ci sono<br />
“quelle”<br />
che lo fanno per scelta:<br />
Ci sono quelle di lusso che lo fanno dietro generosi onorari che vanno dai 350 euro<br />
per un'ora fino a qualche migliaio di euro per un week end (fatturato annuo sui 200<br />
mila), quelle che lo fanno per necessità e per lo più lavorano per poche decine di euro<br />
sulla strada, quelle che lo fanno da tutta la vita perché è il mestiere più vecchio del<br />
mondo e l’unico che non ha mai subito inflessioni, quelle che lo utilizzano come<br />
trampolino di lancio: l'attrice porno rumena, l’aspirante soubrette, la modella.<br />
Ci sono quelle che utilizzano il sesso come merce di scambio per pagarsi l’affitto o le<br />
spese universitarie così i soldi non spesi possono servire per l’acquisto di abiti firmati<br />
o per l’ultimo jeans alla moda o per “svelte” (da non confondersi con sveltine) scalate<br />
professionali. Ci sono quelle, in larga percentuale straniere, che intanto lo fanno a<br />
pagamento nell’attesa del colpo (??!!) di fulmine che avviene sempre con<br />
l’imprenditore maturo dotato di un saldo conto in banca e quelle che abitualmente si<br />
mettono a 90° “per fame”, ma solo per un pasto consumato in un ristorante alla moda,<br />
come se cibarsi a casa propria di cose semplici (pane, pasta, latte) fosse poco<br />
dignitoso. Da Maradona a Rooney, Hugh Grant, Mick Jagger, Michael Douglas:<br />
l'elenco di testimonial è sterminato. Un sondaggio on line tra i clienti "comuni" ha<br />
dato questi risultati: esigenze fisiche 35%, impossibilità di fare altrimenti esperienze<br />
trasgressive 27 %, insoddisfazione del proprio rapporto 25%. E, infine, uno su quattro<br />
ha risposto: per risparmiare.<br />
che sono<br />
costrette:<br />
Accanto a questo mondo fatto di scelte<br />
consapevoli c’è però un’altra triste realtà:<br />
quella delle vittime della droga e del raket:<br />
l'eroinomane ammalata di Aids piuttosto che la<br />
ragazzina appena dodicenne sequestrata e<br />
costretta a prostituirsi nei paesi occidentali<br />
anche per 10 euro a prestazione sotto la<br />
continua minaccia di inaudite violenze<br />
la<br />
prostituzione<br />
in cifre<br />
75 mila - E’ il numero di studentesse, in Italia,<br />
che offre prestazioni sessuali occasionalmente<br />
in cambio di denaro per mantenersi agli studi,<br />
dicono. Tra le «escort di lusso» part time ci<br />
sono anche modelle e casalinghe.<br />
50 mila - Le prostitute che esercitano la<br />
professione, in strada (il 65%) o in<br />
appartamenti, secondo il Ministero delle Pari<br />
Opportunità. Le straniere sono oltre la metà. Il<br />
20% è minorenne.<br />
9 milioni - Gli uomini che ogni anno ricorrono<br />
al mercato del sesso a pagamento. Secondo una<br />
stima il giro d’affari s’aggira intorno al miliardo<br />
di euro..<br />
mercati<br />
emergenti:<br />
quando è<br />
lei a pagare<br />
Li e' in gioco il potere. Il potere anche sociale ed economico della donna, e'<br />
in gioco una superiorita' di ruoli, non e' affatto un gioco di seduzione. Nulla<br />
a che vedere con l'uomo che ti desidera, nulla a che vedere con quelli<br />
"gratis" qui e' lei che piega lui al suo potere: e' lei che decide dove andare.<br />
E non si discute. E' lei che dice basta o ancora.<br />
Oggi, a distanza di qualche anno il fenomeno della prostituzione sembrerebbe essersi un po’ modificato<br />
perché c’è un nuovo grande business legato alla prostituzione maschile…non quella tradizionale di gay o
transessuali da strada, bensì quella legata a<br />
“montatori”, così perlomeno li chiamano a Cuba,<br />
dotati di particolari requisiti fisici. A pagare stavolta,<br />
e anche profumatamente, sarebbero le donne.<br />
Circa 300mila al giorno i contatti giornalieri a siti 'ad<br />
hoc' rivolti a donne di varia età e che propongono<br />
una carrellata di profili maschili per tutte le cifre e<br />
tutte le prestazioni e oltre 8 mila le transazioni che<br />
“vanno a buon fine” se così possiamo<br />
ipotizzare...Fino a qualche anno fa era ancora un<br />
tabù: oggi l’amore a pagamento è una vera e<br />
propria moda che dilaga tra le esponenti del gentil<br />
sesso, ben due su dieci. Da una ricerca condotta<br />
da una sessuologa è emerso infatti che sempre più<br />
donne cercano su Internet uomini a pagamento per<br />
trascorrere notti d'amore. Il target delle cacciatrici di<br />
sesso a pagamento? Sono donne di mezza età (il<br />
38% hanno fra i 30 e i 40 anni, il 25% tra i 40 e i<br />
50), quasi 1 su 4 (23%) lavora come imprenditrice,<br />
anche se zoccolo duro della clientela degli escort si<br />
compone in gran parte anche di donne manager<br />
(19%), consulenti (15%), libere professioniste<br />
(14%) e impiegate (13%). Meno rappresentate altre<br />
categorie, quali lavoratrici part-time (8%) e<br />
casalinghe (5%). La maggior parte di queste donne<br />
vive per lo più in contesti metropolitani (il 37% in<br />
città tra i 100.000 e i 500.000 abitanti). Non sono<br />
tutte necessariamente single (35% del panel): il<br />
21%, risultano coniugate. Un caso a parte è<br />
rappresentato dalle divorziate, che ammontano al<br />
27%.<br />
Ma cosa spinge una donna a<br />
regalarsi dei momenti di piacere<br />
mettendo mano alla tasca?<br />
Incredibile, ma vero: la voglia di<br />
fare del buon sesso (22%) non è<br />
l'unica motivazione. Per il 18%,<br />
infatti, tutto nascerebbe da carenze<br />
affettive, mentre per il 16% sarebbe<br />
tutta una questione di curiosità. Per<br />
il 9%, invece, è puro divertimento.<br />
La maggior parte (26%) comunque<br />
vuole solo passare qualche ora con<br />
un escort quale diversivo per<br />
evadere dalla faticosa routine<br />
quotidiana.<br />
Quanto ai costi per affittare un bellone,<br />
non ci sono tariffe standard. I prezzi<br />
variano a seconda della qualità della<br />
'merce', del tempo che si intende<br />
trascorrere in compagnia dell'uomo e dei<br />
servigi che gli vengono richiesti. Per un<br />
week-end con un escort di classe, dunque,<br />
ci si deve rassegnare a spendere almeno<br />
1.000 euro, mentre per una prestazione<br />
'usa e getta' è possibile cavarsela anche<br />
con 100 euro. Tra i siti più cliccati<br />
www.gigolo.it e www.ragazzisuper.com; si<br />
rivolge invece a un pubblico selezionato<br />
www.eliteescorts.co.nz, una vera e propria<br />
vetrina online di corpi per accompagnatori<br />
di alto bordo.<br />
Ma<br />
perché<br />
si<br />
tradisce?<br />
perchè condividere il letto tutte<br />
le notti "fino a che morte non<br />
ci separi" è un' impresa difficile..<br />
CHI È IL CLIENTE CHE SI RIVOLGE ALLE PROSTITUTE (UOMO O DONNA)?<br />
E' SEMPRE ITALIANO? DOVE NASCE IL BISOGNO DEI CLIENTI? ALL'ORIGINE<br />
<strong>DI</strong> QUESTA PRATICA VI SONO MOTIVAZIONI ASSAI ETEROGENEE: VI È LA<br />
SOLITU<strong>DI</strong>NE, LA <strong>DI</strong>FFICOLTÀ A INSTAURARE DELLE RELAZIONI CON LE<br />
PROPRIE COETANEE, MA ANCHE IL DESIDERIO <strong>DI</strong> UNA SESSUALITÀ SCISSA<br />
DALLA <strong>DI</strong>MENSIONE AFFETTIVA, <strong>DI</strong> UN RAPPORTO <strong>DI</strong>SIMPEGNATO, CHE<br />
NON RICHIEDE UN GROSSO SFORZO NÉ IN TERMINI RELAZIONALI, NÉ IN<br />
TERMINI ECONOMICI. E POI C'È SEMPRE UN DESIDERIO <strong>DI</strong><br />
TRASGRESSIONE, <strong>DI</strong> FARE QUALCOSA <strong>DI</strong> PROIBITO CORRENDO IL<br />
RISCHIO <strong>DI</strong> ESSER RICONOSCIUTI, IL SENSO <strong>DI</strong> ONNIPOTENZA CHE DÀ IL<br />
FATTO <strong>DI</strong> SCEGLIERE, <strong>DI</strong> COMPRARE LA DONNA OGGETTO <strong>DI</strong> DESIDERIO<br />
A CUI SI DÀ DEL DENARO E, CON CIÒ, SI PENSA <strong>DI</strong> TROVARSI IN UNA<br />
RELAZIONE PA<strong>RITA</strong>RIA... <strong>DI</strong>SINTERESSANDOSI, NELLA GRAN PARTE DEI<br />
CASI, DELLE <strong>DI</strong>NAMICHE <strong>DI</strong> SFRUTTAMENTO, <strong>DI</strong> ABUSO E <strong>DI</strong> VIOLENZA IN<br />
CUI QUESTE RAGAZZE SI TROVANO.
la prostituzione nel mondo<br />
fra concessioni e divieti<br />
In casi estremi, in riferimento ad alcuni codici legali, in particolare di paesi musulmani, la<br />
prostituzione è sanzionata con la "pena di morte"; in altri paesi invece si verifica il<br />
fenomeno opposto, in quanto le prostitute pagano regolarmente le tasse e sono<br />
sindacalizzate, ad esempio nei Paesi Bassi, dove i bordelli possono farsi pubblicità (unico<br />
limite è che prostitute devono avere raggiunto la maggiore età).<br />
Le leggi variano notevolmente in base al ruolo che si ricopre (prostituto/prostituta, cliente, protettore).<br />
La situazione legale in Germania, in Svizzera (dove la discussione sull'età minima per prostituirsi è al<br />
centro di uno scontro vivace tra chi sostiene che la soglia debba essere abbassata a 16 anni e chi sostiene<br />
debba essere mantenuta a 18), ed in Nuova Zelanda è simile a quella dell'Olanda.<br />
Nello stato australiano del Nuovo Galles del Sud, qualsiasi persona di età superiore ai 18 anni può<br />
offrire prestazioni sessuali in cambio di denaro. In un altro stato australiano, Victoria, una persona che<br />
desideri svolgere l'attività di prostituta può richiedere una regolare licenza. Le prostitute che lavorano in una<br />
propria attività o in attività altrui devono essere registrate. Le "sex-workers" individuali non necessitano di<br />
alcuna registrazione o licenza.<br />
In alcuni paesi ancora, lo statuto legale della prostituzione può variare in base all'attività: in Giappone, per<br />
esempio, la prostituzione "vaginale" è contro la legge, mentre il sesso orale a pagamento è legale e colui<br />
che lo compie è come se non esercitasse affatto la prostituzione.<br />
In Turchia invece la prostituzione di strada è legale, così come la prostituzione nei bordelli regolati dal<br />
governo. Tutti i bordelli devono però avere una licenza così come la devono avere tutte le lavoratrici.<br />
Nel Regno Unito la prostituzione non è formalmente illegale ma diverse attività di contorno ad essa lo<br />
sono. In Inghilterra ed in Galles ad esempio è illegale per una prostituta attirare clienti in strada o in un<br />
luogo pubblico o per un potenziale cliente richiedere persistentemente prestazioni, anche se da un veicolo<br />
motorizzato, e possedere o dirigere un bordello. Vietata anche la prostituzione minorile, sia per ciò che<br />
concerne l’offerta (quando i ragazzi/e sono di età inferiore ai 18 anni), che per il cliente. Illegale infine il<br />
controllo della prostituzione (lenocinio). In Inghilterra e Galles il governo sta considerando l'ipotesi di<br />
concedere l'apertura di piccoli bordelli, fermo restando il divieto di prostituirsi lungo le strade. Una<br />
situazione simile si verifica in Scozia, dove la prostituzione in sé non è illegale ma lo sono le attività ad<br />
essa associate. Un progetto di legge che istituisse delle zone di tolleranza per la prostituzione era stato<br />
promosso nel Parlamento Scozzese, ma non è riuscito a diventare legge.<br />
In soli due Stati degli Stati Uniti è considerato legale comprare e vendere prestazioni sessuali. Bordelli<br />
legali sono presenti in diverse contee del Nevada e del Rhode Island, dove la compravendita del sesso non<br />
è illegale, ma lo sono la prostituzione per le strade e i bordelli. In Canada, la prostituzione in sé è legale,<br />
ma anche in questo caso la maggior parte delle attività collaterali non lo sono. Non è legale ad esempio<br />
vivere esclusivamente di prostituzione senza essere di alcuna utilità alla società (strumento questo per<br />
ostacolare il fenomeno del lenocinio) ed è illegale inoltre (per ambo le parti) negoziare in un luogo pubblico,<br />
inclusi i bar. Per mantenere una parvenza di legalità, le agenzie di accompagnamento organizzano un<br />
incontro tra l'accompagnatrice (o accompagnatore) ed il cliente. La Corte Suprema Canadese ha stabilito<br />
nel 1978 che, per essere condannati per adescamento, l'atto deve essere “pressante e persistente”. Allo<br />
stesso modo in Bulgaria dove la prostituzione in se è legale ma la maggior parte delle attività collegate<br />
(come il lenocinio) sono fuorilegge. In Brasile e Costa Rica, la prostituzione in proprio è legale, ma<br />
guadagnare dalla prostituzione altrui è illegale.<br />
In Thailandia la prostituzione è illegale così come stabilito dal "Prevention and Suppression Act, B.E. 2539"<br />
del 1996. Nel 1949, l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato la “Convenzione per la<br />
soppressione del traffico di persone e lo sfruttamento della prostituzione altrui”, affermando che la<br />
prostituzione forzata è incompatibile con la dignità umana, richiedendo a tutte le parti coinvolte di punire i<br />
protettori e i proprietari dei bordelli e gli operatori e di abolire tutti i trattamenti speciali o la registrazione<br />
delle prostitute. La convenzione fu ratificata da 89 paesi ma la Germania, i Paesi Bassi e gli Stati Uniti non<br />
parteciparono.<br />
oggi<br />
in Italia<br />
Arriva il reato di prostituzione: cliente rischia l'arresto. Il ministro per le Pari Opportunità Mara<br />
Carfagna presenta il disegno di legge con il quale il governo intende riscrivere l'intero quadro<br />
normativo e porre un argine allo sfruttamento di giovani, spesso minorenni. Quattro articoli per<br />
riformare l'intera legislazione in materia di prostituzione a partire dalla legge Merlin che nel 1958<br />
abolì le case chiuse. La riforma scritta durante l'estate dal ministero delle Pari Opportunità intende<br />
contrastare il fenomeno della prostituzione e non solo, introdurre una nuova regolamentazione<br />
vietando la prostituzione di strada ma senza entrare nel merito dell'esercizio in forme e luoghi<br />
In Svezia è legale vendere sesso,<br />
ma è illegale il lenocinio e dal 1999<br />
anche comprare servizi sessuali. La<br />
ragione di questa legge è nella<br />
protezione delle prostitute, poiché<br />
molte di loro sono state forzate a<br />
prostituirsi da qualcuno o dalle<br />
necessità economiche. La Norvegia<br />
ha lo stesso codice della Svezia, a<br />
parte il fatto che non è illegale<br />
comprare sesso. Chi si prostituisce<br />
generalmente è visto dai governi<br />
come persona oppressa, mentre i<br />
loro clienti sono visti come<br />
oppressori. Nel caso di prostituzione<br />
minorile, in Olanda essere clienti (a<br />
meno che il cliente sia egli stesso<br />
minore di 16 anni) o protettori è<br />
illegale, ma in tal caso non è illegale<br />
prostituirsi. Nella maggior parte dei<br />
paesi dove la prostituzione è<br />
criminalizzata, chi si prostituisce<br />
viene arrestato e perseguitato più<br />
dei clienti.<br />
La prostituzione è legale per i<br />
cittadini in Danimarca, ma è illegale<br />
trarne profitto. In questo paese la<br />
prostituzione non è regolata come<br />
nei Paesi Bassi, bensì il governo<br />
cerca attraverso interventi sociali di<br />
portare le persone fuori da essa<br />
indirizzandole verso altri mestieri, e<br />
cerca di ridurre al contempo l'introito<br />
delle attività criminali e altri effetti<br />
collaterali negativi derivanti dalla<br />
prostituzione.
“privati". Due le novità principali. Le sanzioni per i clienti e il divieto di prostituirsi nei<br />
luoghi aperti al pubblico. Cosa accade effettivamente a una prostituta e al cliente che<br />
vengono fermati da una volante?<br />
la nuova“filosofia del<br />
buon costume”<br />
Il nuovo disegno di legge scritto e presentato dal ministro delle pari opportunità Mara<br />
Carfagna, molto semplice nel contenuto, in quanto è composto da pochi articoli, prevede<br />
l’introduzione del reato di prostituzione se esercitato su strada e comunque in luoghi anche<br />
se nascosti ma aperti al pubblico. La norma che prevede l’arresto per il soggetto esercitante<br />
tale attività su strada ovvero in luoghi pubblici, prevede anche una contravvenzione da<br />
elargire al cliente, al fine di arginare il fenomeno per quanto concerne l’esercizio su strada e<br />
quindi sotto gli occhi di tutti. La nuova normativa comunque non risolverà il problema della<br />
prostituzione in se ma porterà le prostituta all’esercizio del meretricio in luoghi chiusi e quindi<br />
negli appartamenti. Tale cambiamento porterà sollievo a milioni di cittadini, che ogni sera ed<br />
in alcune aree anche di giorno, assistono impotenti allo scempio della vendita del sesso e,<br />
paradosso anche davanti agli occhi delle FF.OO che fino ad oggi non avevano norme penali<br />
di contrasto al fenomeno in questione. Che cosa succederà? La volante che intercetta una<br />
prostituta in strada o comunque in un luogo aperto al pubblico nel mentre che esercita la<br />
vendita del sesso, sarà accompagnata presso gli uffici di Polizia ove a cura degli operanti, gli<br />
verrà contestata la violazione di “esercizio delle prostituzione in strada ovvero in luogo aperto<br />
al pubblico”. La contestazione, non prevede l’arresto materiale della prostituta ma con una<br />
apposita nota verrà denunciata all’Autorità Giudiziaria, il cui Giudice di turno e comunque<br />
competente, deciderà quale sanzione irrogare ( arresto o multa ). Diversa sarà la posizione<br />
del cliente, il quale una volta identificato gli verrà contestata l’infrazione e quindi sarà<br />
costretto a pagare una contravvenzione il cui importo che non è stato ancora definito,<br />
probabilmente sarà di qualche migliaia di euro. Diversa ancora sarà la posizione di chi sfrutta<br />
le prostitute i quali vedranno la loro pena aumentare vorticosamente e per i quali: nella<br />
flagranza di reato, saranno passibili di arresto obbligatorio; mentre se scoperti a seguito di<br />
indagini c.d. indirette, si vedranno destinatari di ordine di cattura e per cui saranno associati<br />
alle patrie galere, per rimanerci per lungo tempo (si parla di una pena di dodici anni di<br />
reclusione). A questo punto, è doveroso sottolineare come, lo Stato Italiano, che non ha<br />
inteso modificare la c.d. “Legge Merlin”, che come noto nel 1958 decretava la chiusura<br />
definitiva delle “case di tolleranza”; con il disegno di legge in esame intende “nascondere” il<br />
fenomeno della prostituzione, applicando il famoso proverbio “occhio non vede cuore non<br />
duole” nel senso che togliere le meretrici dalla strada fa si che si bendano gli occhi dei<br />
cittadini e anche di coloro che hanno il dovere di contrastare il fenomeno dello sfruttamento e<br />
del favoreggiamento della prostituzione a cura della criminalità organizzata che, di contro,<br />
opererà in sordina e lontano dagli occhi del primo “critico” e cioè il cittadino. Inoltre il disegno<br />
di legge farà si che le prostitute, ovvero i loro “protettori”, creeranno dei “condomini del<br />
sesso”, copiando in sintesi i “quartieri a luci rosse” già esistenti negli altri paesi Europei, con<br />
la differenza che in Italia non saranno controllati dallo “Stato” ma sempre dalla criminalità<br />
organizzata che opererà con un nemico in meno “Il Cittadino”.<br />
di VI&TE<br />
il futuro della<br />
prostituzione? non sarà<br />
soltanto carnale, anzi...<br />
La diffusione a tappeto di Internet e delle nuove tecnologie relative già oggi ha creato un<br />
nuovo ramo di servizi che potremmo chiamare di meta-prostituzione: il cosiddetto cibersesso,<br />
ovvero l'interazione erotica a pagamento per interposta Rete. E' un settore del quale non si<br />
vedono i confini. Già oggi giovani ragazze si guadagnano onestamente da vivere<br />
semplicemente facendo quello che va loro di fare davanti ad una webcam e chi vuole vedere<br />
paga il biglietto d'ingresso. Ci sono poi le interazioni One to One a mille o più lire al minuto,<br />
ed ogni giorno ne salta fuori una nuova. Ma siamo poi sicuri che si possa ancora parlare di<br />
prostituzione? Potrebbe essere l'occasione giusta per inaugurare l'etichetta di operatrici<br />
sessuali. Per operare, operano. E da tutte le parti lo guardi, mi sembra proprio che si tratti di<br />
sesso.<br />
Provocazioni<br />
ERAVAMO IL PAESE DEI LATIN LOVER.<br />
SIAMO UN POPOLO <strong>DI</strong> CLIENTI
I PRIMI<br />
D’ITALIA<br />
AL VIA LA 10ma<br />
E<strong>DI</strong>ZIONE <strong>DI</strong> UN<br />
EVENTO, UNICO NEL<br />
SUO GENERE,<br />
CAPACE <strong>DI</strong><br />
PROMUOVERE A 360°<br />
LA CULTURA DEL<br />
PRIMO PIATTO IN<br />
TAVOLA. PASTA DA<br />
TUTTE LE REGIONI,<br />
MA ANCHE RISO E<br />
ANTICHI CEREALI.<br />
24 SETTEMBRE,<br />
SERATA INAUGURALE<br />
A FESTEGGIARE IL DECENNALE,<br />
“i primi d’Italia” ci spiega Roberto Prosperi “che festeggia quest’anno il suo decimo<br />
compleanno, è una manifestazione unica, per genere, nell’intero contesto nazionale.<br />
Abbiamo raggiunto grandi traguardi ma vogliamo ancora crescere...vogliamo far sì che<br />
questo festival della gastronomia d’autore non sia semplicemente una, seppur straordinaria,<br />
parata di primi eccellenti ma diventi piena espressione di un’ Italia, quella dal dopoguerra ad<br />
oggi, che ha saputo prima risollevarsi dalla povertà anche grazie ad una cucina in cui il primo<br />
piatto rappresentava la principale, se non la unica, risorsa...e che successivamente ha “reso<br />
omaggio”ad essa ergendola a baluardo dell’italianità. “La pasta, una storia tutta italiana -<br />
memorie familiari di una rivincita sociale e la sfida dell’alimentazione mediterranea”, è in<br />
cinema), Federico Zampaglione (sezione musica). Dal 25 settembre si susseguiranno poi,<br />
giorno dopo giorno, i numerosissimi eventi legati all’arte e allo spettacolo e al loro incontro<br />
con il cibo. Certamente originali: il “Food Fashion” intrattenimento curato da Progetto<br />
Doshin che propone mini sfilate in programma nel centro di Foligno con modelle che<br />
indosseranno creazioni realizzate rigorosamente con la pasta; “Sculture di Pasta” presso il<br />
Chiostro di Palazzo Trinci dove si potranno ammirare le originali opere realizzate da<br />
Claudio De Stefano; “Di che pasta sei?” appuntamenti quotidiani con Benedetta Dossi per<br />
ritratti e caricature con la pasta protagonista realizzati presso Largo Carducci; “Style e<br />
Design” al Chiostro san Giacomo dove si potranno ammirare accessori, utensili e<br />
L’evento:<br />
SI CHIAMA "I PRIMI D'ITALIA" ED È IL<br />
FESTIVAL NAZIONALE DEI PRIMI PIATTI.<br />
PASTA, RISO, ZUPPE, GNOCCHI E<br />
POLENTA SONO I PROTAGONISTI<br />
ASSOLUTI DELLA MARATONA<br />
CULINARIA GIUNTA ALLA X E<strong>DI</strong>ZIONE,<br />
CHE AVRÀ LUOGO A FOLIGNO (PG)<br />
DAL25AL28SETTEMBRE.<br />
ORGANIZZATO COME <strong>DI</strong><br />
CONSUETO DALLA E.P.T.A . NELLA<br />
PERSONA DEL SUO PRESIDENTE<br />
ROBERTO PROSPERI, UNO<br />
STRAOR<strong>DI</strong>NARIO TALK SHOW LA<br />
CUI <strong>DI</strong>REZIONE ARTISTICA E’<br />
STATA AFFIDATA AL GRANDE<br />
MAESTRO VINCE TEMPERA, UNA<br />
VERA E PROPRIA AUTO<strong>RITA</strong>’ NEL<br />
CAMPO DELLA MUSICA,<br />
COA<strong>DI</strong>UVATO DA DUE FIGURE<br />
FEMMINILI <strong>DI</strong> SPICCO PER CIO’<br />
CHE CONCERNE LA<br />
REALIZZAZIONE <strong>DI</strong> EVENTI<br />
CULTURALI: CLAU<strong>DI</strong>A<br />
FERRARESI, PRESIDENTE<br />
DELL’ASSOCIAZIONE<br />
CA DJ’ AMIS ED ANGELA<br />
TAGLIABUE, FOTOREPORTER<br />
FRA LE PIU’AFFERMATE IN<br />
CAMPO NAZIONALE. PARATA <strong>DI</strong><br />
STELLE A A CONSACRARE UNA<br />
E<strong>DI</strong>ZIONE DAVVERO SPECIALE...<br />
SPECIALE COME I SUOI OSPITI, A<br />
COMINCIARE DAL GIORNALISTA<br />
AUTORE DE “IL GOLOSARIO”,<br />
PAOLO MASSOBRIO, AL QUALE<br />
E’ AFFIDATA LA CONDUZIONE<br />
DELLA SERATA E LA CONSEGNA<br />
DEL PRESTIGIOSO<br />
RICONOSCIMENTO “I PRIMI<br />
D’ITALIA”...A CORONARE UN<br />
RITUALE CHE, SIAMO CERTI,<br />
RIMARRA’ NELLA MENTE E NEL<br />
CUORE <strong>DI</strong> TUTTI...<br />
Servizio fotografico di Angela Tagliabue<br />
da sinistra Vince Tempera, Claudia Ferraresi e Paolo Massobrio<br />
effetti il tema dell’intrattenimento che accompagnerà idealmente gli ospiti attraverso la storia<br />
d’Italia..quella dei nostri nonni..quella dei nostri padri...in un excursus di incanti musicali<br />
rigorosamente eseguiti al pianoforte dal grandissimo maestro Vince Tempera, a cui è stata<br />
affidata la direzione artistica dell’evento. La serata di mercoledì 24, sarà di fatto il fiore<br />
all’occhiello di una parentesi in cui cultura e cucina si fonderanno per dar vita ad un’unica<br />
grande suggestione che si protrarrà fino a domenica 28”. una serata, quella di mercoledì alla<br />
quale parteciperanno anche, all’interno di un ricco carnet di rappresentanti istituzionali e di<br />
personalità di spicco del tessuto socio-economico nazionale, numerosi artisti, fra i quali:<br />
Lunetta Savino ed il compagno Paolo Bessegato i quali declameranno a mo’ di poesia testi di<br />
gustose ricette, Barbara Ronchi della Rocca, Fabio Testi, l’ indimenticabile Edoardo Vianello<br />
e Giampaolo Sodano. Nell’ambito della serata, in cui fra l’altro vi saranno delle parentesi di<br />
balletto su musiche napoletane proposti da Gloria Cavalli ed Enkel Zhuti, sarà conferito il<br />
premio “I Primi d’Italia”, annuale appuntamento con i personaggi “Primi” che si sono<br />
contraddistinti per la loro professione o per particolari attività nel corso dell’anno. I premiati<br />
2008 saranno: Edoardo Vianello (sezione spettacolo), Giancarlo Caselli (sezione sociale),<br />
Fabio Testi (sezione televisione), Lunetta Savino (sezione fiction), Claudia Gerini (sezione<br />
strumenti di cottura fra design e funzionalità. Tra i momentidi spettacolo e di<br />
intrattenimento pensati per il grande pubblico ricordiamo per la giornata di giovedì 25<br />
settembre lo spettacolo di cabaret “Zelig Reloaded” e per venerdì 26 settembre la<br />
proiezione de “I Primi al Cinema”, spezzoni di film cult con star alle prese con primi Piatti.<br />
Entrambi proposti alle ore 21.30 presso Largo Carducci. sabato 27 settembre ci saranno<br />
invece cinque appuntamenti a cui non mancare a partire dalle ore 15.00…si inizierà nel<br />
Villaggio dei Cubetti Montorsi con il “Cucina Show” con lo chef Marco Bistarelli, per poi<br />
proseguire, alle ore 18.00 presso Largo Carducci, con l’appuntamento “Il Riso – Scusate<br />
se è poco” e la “Premiazione Airone d’Argento” promosse dal Consorzio Tutela e Varietà<br />
Riso Tipico Italiano. Alle ore 20.30 l’Auditorium San Domenico ospiterà, in collaborazione<br />
con la Regione Marche, il Francesco Cafiso Jazz Duo, in Largo Carducci si terrà invece<br />
uno spettacolo di illusionismo con il Mago Marvik. Alle ore 21.30 il Chiostro San Giacomo<br />
ospiterà “Gourmet Musicali con Polimnia Ensemble” promosso dal Consorzio Tutela Vini di<br />
Montefalco e, gran finale domenica 28 settembre alle ore 16.00 con il “Cucina Show <strong>by</strong><br />
Montorsi”, ricette semplici e veloci di Anna Moroni.<br />
di Valeriana Mariani<br />
in alto:Claudia Ferraresi e il presidente Roberto Prosperi; nella foto in<br />
basso da destra:Vince Tempera, l’assessore Giorgio Carnevali, Massobrio<br />
e Roberto Prosperi in un momento della conferenza di presentazione.<br />
L' intero centro storico di Foligno ornato a<br />
festa, accoglierà degustazioni, lezioni di<br />
cucina, dimostrazioni di grandi chef ma<br />
anche momenti di cultura e di spettacolo di<br />
qualità. Protagonisti assoluti agnolotti,<br />
bucatini, capelli d'angelo, spaghetti, eliche,<br />
farfalle, ravioli, conchiglie, penne e<br />
orecchiette ma anche i prodotti<br />
agroalimentari necessari per la creazione di<br />
primi d'eccellenza. E tra gli appuntamenti alla<br />
scoperta della pasta spiccano i preziosi<br />
momenti culturali proposti dal “trio” Tempera,<br />
Ferraresi, Tagliabue; quelli pensati per i<br />
bambini e gli incontri didattici per gli<br />
appassionati del genere: i faccia a faccia con<br />
i grandi chef, le accademie del gusto e i<br />
master in primi piatti.<br />
www.donnaimpresa.com<br />
89
F.lliMARONI<br />
import_export<br />
anni’60<br />
oggi<br />
un’<br />
occasione<br />
per<br />
dimostrare<br />
l’eccellenza<br />
www.maronisrl.it<br />
VIA ROSSINI 41/43<br />
PEDASO (AP/FM) ITALY<br />
TEL. +39 0734 932055 - 56<br />
FAX +39 0734 937001<br />
MAIL: info@maronisrl.it<br />
VIA DEL LAVORO 5/B 36050 SOVIZZO(VI) ITALY WWW.TIMESCOLLECTIO.IT