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Cgil: dal web può venire nuova occupazione<br />

Ma la Sicilia è in ritardo su banda larga<br />

Nelle economie più sviluppate il web ha creato in media 2,6<br />

posti di lavoro per ognuno che ne andato in fumo. Nell’ambito<br />

delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione<br />

si stima che entro il 2015 nell’Ue potr<strong>anno</strong> crearsi 700<br />

mila posti di lavoro. L’Italia e soprattutto la Sicilia però non si sono<br />

ancora agganciate a questo treno, la seconda nonostante abbia<br />

avuto a disposizione i fondi della programmazione europea<br />

2007/2013. Lo sostiene la Cgil Sicilia che, mentre il governo italiano<br />

cerca di correre ai ripari con l’invio nei giorni scorsi a Bruxelles<br />

della propria strategia per la banda larga e ultralarga, chiede<br />

all’Esecutivo di Rosario Crocetta di “recuperare il tempo perduto<br />

con la vecchia programmazione Ue – dicono Mimma Argurio e<br />

Ferruccio Donato- agendo subito per cogliere le opportunità della<br />

programmazione Ue 2014/2020 e quelle che si aprir<strong>anno</strong> con l’avvio<br />

del piano del governo nazionale”.<br />

La Cgil chiede in proposito di istituire una “cabina di regia per sviluppare<br />

subito un piano regionale per la banda larga e ultralarga”.<br />

Solo a luglio, con ben due anni di ritardo, la regione ha firmato la<br />

convenzione con Infratel e ad agosto ha emanato il bando per<br />

usare i 70 milioni della programmazione 2007/2013 che sar<strong>anno</strong><br />

incrementati da un ulteriore 30% a carico dell’operatore che si aggiudicherà<br />

l’appalto”. “In questo caso- osservano Argurio e Donato-<br />

il governo Crocetta non può scaricare su altri un ritardo che<br />

è tutto suo, si dia piuttosto da fare per andare avanti”. Oltre a intervenire<br />

sulle aree a convenienza di mercato, secondo il sindacato,<br />

bisognerà sostenere lo sviluppo della banda larga e<br />

ultralarga anche in aree come quelle rurali, oggi a bassissima penetrazione,<br />

tantochè in queste zone si registrano solo un 2% di<br />

aziende informatizzate e solo 880 imprese agricole che sfruttano<br />

e- commerce.<br />

“Sul piano nazionale- dicono Argurio e Donato- uno studio dell’Osservatorio<br />

Polimi stima che con altri ritardi entro il 2020 sarà<br />

persa l’opportunità di generare 150 mila posti di lavoro in questo<br />

settore: per questo riteniamo che bisogna puntarci e accelerare le<br />

politiche ad esso rivolte”. Banda larga e ultralarga, rileva la Cgil, significa<br />

“dare al sistema economico e produttivo gli strumenti per<br />

potere fruire delle opportunità del mercato globale in termini di e-<br />

commerce, turismo, servizi all’impresa, alla scuola e per l’efficienza<br />

della pubblica amministrazione”. Una connettività superveloce<br />

a Internet garantirebbe, oltre al superamento del digital<br />

divide territoriale, quello del divario sociale.<br />

“Ci sono fasce della popolazione- affermano Argurio e Donatoche<br />

per disagio economico h<strong>anno</strong> difficoltà a connettersi a Internet.<br />

Eliminare questo divario deve essere uno dei compiti<br />

dello stato e delle regioni, mettendo in condizione la pubblica<br />

amministrazione e le imprese di mettere a disposizione gratuitamente<br />

la connessione, come ha di recente fatto il comune di<br />

Palermo.<br />

“In Calabria- osserva la Cgil, con un bando analogo a quello<br />

della Sicilia- sono già noti i nomi dei 223 comuni a fallimento di<br />

mercato dove sarà portata la banda larga. Se non si punta su<br />

settori che possono dare sviluppo e occupazione come si<br />

pensa di dare un futuro alla Sicilia? Chiediamo a tutte le forze<br />

sociali- concludono- di intervenire sull’argomento”.<br />

Dalla Regione sette milioni di euro ai GAL della Sicilia<br />

L'Assessore dell'Agricoltura Avv. Nino Caleca ha incontrato le<br />

rappresentanze dei GAL (Gruppi di Azione Locale) della Sicilia<br />

per assegnare loro fondi per poco più di sette milioni di<br />

euro da destinare alle attività istituzionali ed alle azioni di marketing<br />

territoriale.<br />

Si tratta di un provvedimento molto importante che porterà sul territorio<br />

una serie di risorse di cui destinatarie finali sar<strong>anno</strong> le piccole<br />

e medie aziende. “Grazie a questi fondi – ha dichiarato<br />

l'Assessore Nino Caleca - contiamo di dare una boccata di ossigeno<br />

all'economia locale ed attivare un meccanismo virtuoso di<br />

accelerazione della spesa. Le aziende siciliane devono sapere –<br />

ha sottolineato l'Assessore Caleca - che la Regione comprende il<br />

momento di particolare difficoltà economica in cui versano e si sta<br />

attivando con la massima celerità e con ogni mezzo per utilizzare<br />

tutte le risorse ancora disponibili del PSR”.<br />

La ripartizione delle somme è stata attuata sulla base di criteri<br />

oggettivi e trasparenti che h<strong>anno</strong> tenuto conto delle performance<br />

dei singoli GAL e della loro capacità di spesa. “Abbiamo<br />

cominciato ad introdurre – ha detto il Dirigente Generale D.ssa<br />

Sara Barresi – parametri legati alla meritocrazia anticipando, di<br />

fatto, quelle che sono le linee di indirizzo del prossimo PSR”. In<br />

occasione dell'incontro l'Assessore Caleca ha anticipato la volontà<br />

di ancorare tutti i provvedimenti di spesa che l'assessorato<br />

andrà ad assumere a rigidi controlli circa la destinazione finale<br />

delle risorse, trovando anche meccanismi premiali per le<br />

aziende e i GAL che utilizzer<strong>anno</strong> i rating di legalità.<br />

16 24novembre2014 a<strong>sud</strong>’<strong>europa</strong>

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