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Campo De Fiori Rivista

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2 <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

SOMMARIO<br />

Editoriale:<br />

Lettera aperta al Ministro dell’Istruzione................3<br />

L’intervista:<br />

SIMONA MOLINARI E’<br />

“LA FELICITA’” .........4-5<br />

Mai fidarsi di chi dispensa consigli senza<br />

rifletterci troppo..............................................6<br />

A TONI SERVILLO IL<br />

XIV FESCENNINO<br />

D’ORO DEDICATO A<br />

VINCENZO CERAMI....7<br />

ESTATE ROMANA 2013....................................8<br />

Roma che se n’è andata:<br />

Santa Maria in Cosmedin.<br />

La Bocca della Verità.....................................10-11<br />

Suonare Suonare:<br />

Osanna & Banco del Mutuo Soccorso..............12-13<br />

Non chiamateli anti-Google!.........................14<br />

Per vivere il periodo estivo con serenità,<br />

ascoltando bene!............................................15<br />

Una “Fabrica di ricordi”:<br />

Serenata con fuga.............................................16<br />

Pannolini a metà prezzo!...............................17<br />

Ecologia e ambiente:<br />

Il <strong>De</strong>creto del fare non mi convince... soprattutto<br />

sui problemi ambientali......................................18<br />

Autori Ebook. La nuova casa editrice<br />

on line.............................................................20<br />

La commissione invalidi civili della ASL<br />

non è depositaria della verità........................21<br />

Può finire il tempo?.......................................22<br />

L’Angolo del Piacere:<br />

La cultura e la storia del Sigaro...........................23<br />

Come eravamo:<br />

Mario “Gallina” - Mario Corteselli.........................24<br />

Il Grand Tour: antiche esperienze di giovani<br />

rampolli..........................................................25<br />

Ass. Artistica IUNA:<br />

L’opera d’arte di Omero Ammannato...................26<br />

Cine Parade:<br />

Non lo so ancora...............................................27<br />

Se il conflitto non ci fosse stato. Niente<br />

guerra per Coppi e Bartali........................28-29<br />

La storia della Roma - Civita Castellana -<br />

Viterbo............................................................30<br />

Per una storia di Piazza San Clemente:<br />

19 Aprile 1949................................................31<br />

Abbronzare ... Mangiando... .........................32<br />

FINNEGANS WAKE<br />

Intervista al gruppo<br />

muscale italiano che ama<br />

suonare la musica<br />

irlandese................34-35<br />

Le auto della nostra infanzia. Fiat 500/A<br />

“Topolino” 569 cc - 1936 .........................36-37<br />

Il centro sociale di Civita Castellana.............38<br />

Nel cuore........................................................38<br />

Il Fumetto:<br />

Manga Bomber..................................................39<br />

LA ZANZARA IMPERTINENTE .......................39<br />

Un tempo era... Bassanello............................40<br />

ANPS sezione di Fabrica di Roma.<br />

26 anni ricchi di belle iniziative....................41<br />

Le proposte editoriali di <strong>Campo</strong> de’ fiori......42<br />

I nostri amici..................................................44<br />

Roma com’era................................................45<br />

News................................................46-47-48-49<br />

MESSAGGI.................................................50-51<br />

Agenda.......................................................52-53<br />

Album dei ricordi....................54-55-56-57-58-59<br />

Annunci gratuiti........................................60-61<br />

Oroscopo........................................................62<br />

Selezione offerte immobiliari ..................63-64<br />

Foto di copertina di Giorgio Biagiola<br />

I NOSTRI RECAPITI UTILI<br />

SEDE OPERATIVA: PIAZZA DELLA LIBERAZIONE, 2 - CIVITA CASTELLANA (VT)<br />

TEL/FAX 0761.513117 - info@campodefiori.biz<br />

SEDE RAPPRESENTATIVA: VIALE MAZZINI, 140 - ROMA<br />

INFO PUBBLICITA’: 0761.513117 - info@campodefiori.biz<br />

www.campodefiori.biz -<br />

<strong>Campo</strong> <strong>De</strong> <strong>Fiori</strong> <strong>Rivista</strong>


<strong>Campo</strong> de’ fiori 3<br />

LETTERA APERTA AL MINISTRO DELL’ISTRUZIONE,<br />

DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA.<br />

AI LETTORI DELLE UNIVERSITA’ ITALIANE (piccole e grandi)<br />

Inizierò con una domanda: “Se al giorno d’oggi vivesse tra noi un altro Galileo Galilei, un Einstein, un Kant, un S. Agostino,<br />

quale sarebbe il suo destino?” Io, sulla base dell’esperienza che ho accumulato, credo di poter rispondere così:<br />

- verrebbe sistematicamente ignorato;<br />

- non troverebbe alcuna casa editrice disposta a pubblicare i suoi lavori;<br />

- verrebbe attaccato e sminuito sistematicamente e da più parti;<br />

- verrebbe espulso dalle accademie (ammesso che sia riuscito ad entrarvi);<br />

- verrebbe perseguitato dai pubblici poteri.<br />

In poche parole, al giorno d’oggi e nella nostra società, una persona del calibro di quelle citate, verrebbe emarginata. Capita puntualmente.<br />

E mi domando: quali sono allora i progressi fatti dall’uomo se cade sempre negli stessi errori? Che cosa insegna la<br />

di Sandro Anselmi<br />

storia? E a chi? L’emarginazione o la marginalizzazione delle menti più acute e feconde reca un grave danno per la società tutta.<br />

Impedisce alle nuove idee di rigenerare il tessuto sociale rinnovandolo. Impedisce il progresso culturale e scientifico. Grave colpa hanno le università<br />

in tutto questo. Già perché possiamo ammettere che l’uomo della strada, l’uomo comune, possa anche dire “non so che farmene delle idee di Galilei,<br />

di Kant, di S. Agostino”, ma gli uomini di cultura dovrebbero sapere quali ricadute abbiano le idee buone, giuste e vere sulla intera collettività. E dovrebbero<br />

accoglierle con slancio. O almeno prestare ad esse la giusta attenzione. È di questi giorni un discorso del Presidente della Repubblica ove dice<br />

che bisogna prestare attenzione alla cultura e rilanciarla. Ma anche i suoi appelli, non di rado, cadono nel vuoto. Già in passato e con lo stesso risultato,<br />

menti fervide come Luigi Einaudi hanno propugnato l’importanza della cultura, asserendo che essa è il miglior investimento per uno Stato.<br />

Qualcuno mi vorrà argomentare che almeno oggi, questi personaggi non rischiano il processo per eresia, l’indice<br />

o, come Giordano Bruno, il rogo. Al che risponderei: “Che cos’è l’emarginazione sistematica? La mancanza<br />

di riconoscimenti. Uno stipendio da maniscalco. L’impossibilità di farsi una famiglia… Non è forse tutto<br />

questo un lento processo, un indice, un rogo?”<br />

Aprite le università, riformatele. Riformate i criteri di reclutamento dei docenti. Vigano la ricerca svolta e documentata<br />

e il merito, quali unici criteri per l’ingresso in esse e per la permanenza. Già, perché “se trattate così<br />

il legno verde, che ne farete del secco?”. Questa affermazione evangelica vale per tutti, credenti e non credenti.


4<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

SIMONA MOLINARI È “LA FELICITÁ"<br />

Dopo il successo di Sanremo 2013, le si prospetta un’estate ricca di appuntamenti<br />

Dopo il successo della partecipazione<br />

al Festival di Sanremo,<br />

Simona Molinari è richiestissima<br />

per i concerti dal vivo e sicuramente<br />

l'estate 2013 la vedrà<br />

come protagonista.<br />

La incontriamo a Roma nel fantastico scenario<br />

di Villa Ada nell'ambito della manifestazione<br />

"Roma incontra il mondo". Ancora<br />

non è calata la sera e lei ci viene incontro<br />

nel retro palco con quel sorriso straordinario<br />

che l'ha sempre contraddistinta. Napoletana,<br />

trasferitasi a L'Aquila, ma cittadina del<br />

mondo: infatti Simona, scoperta<br />

la passione del canto fin<br />

dall'età di 8 anni, ha esplorato<br />

anche i mondi confinanti<br />

quali teatro e musical<br />

interpretando tra l'altro<br />

"Jekyll & Hyde" nel 2007 a<br />

cui è molto legata tanto da<br />

cantare "Dr. JeKyll & Mr.<br />

Hide" un brano di Sanremo<br />

scritto da Lelio Luttazzi,<br />

brano che ha dato il titolo<br />

al suo 4° ed ultimo cd.<br />

La Tua prima partecipazione al Festival<br />

di Sanremo risale al 2009 quando<br />

fu proprio Bonolis a volerti nella categoria<br />

Proposte.<br />

“...Quell'anno presentai il brano Egocentrica,<br />

la prima canzone scritta da me che<br />

da quel giorno mi ha portato tanta fortuna<br />

facendomi ricevere molti premi con partecipazioni<br />

a numerosi festival e facendomi<br />

conoscere anche al mondo jazzistico".<br />

E poi?<br />

"Anche il secondo disco era improntato sul<br />

jazz mentre per il terzo e quarto ho dirottato<br />

proprio sull' elettro-swing e quest'estate<br />

porteremo in tournee questo genere<br />

così particolare ma che sta piacendo molto<br />

e mi regala molte soddisfazioni".<br />

Ma come è nato questo genere?<br />

"<strong>De</strong>vo dire che ad un certo punto ho messo<br />

insieme tutto quello che mi piaceva : lo<br />

swing prima di tutto che volevo lo as-


coltassero le nuove generazioni... io sono<br />

entrata in contatto con questo genere<br />

tramite i vinili di mia nonna ed oggi vorrei<br />

riportare tramite l'elettronica ai giovani<br />

quella musica".<br />

Da Egocentrica a La Felicità, a Sanremo<br />

si è notata la tua gioia nel proporre<br />

quel brano insieme a Peter<br />

Cincotti...<br />

"A volte il Jazz è visto un po’ come una musica<br />

di elite od una musica lenta, in realtà<br />

c'è invece questa parte del jazz che è nata<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

per far ballare la gente e farla divertire<br />

ed io volevo proprio che la canzone<br />

di Sanremo in questo<br />

momento storico portasse divertimento."<br />

Hai partecipato al Concertone<br />

tutto femminile<br />

dedicato alla ricostruzione del<br />

L'Aquila, cosa ricordi di quel periodo?<br />

"Il momento più strano della mia<br />

vita, difficile ma costruttivo : da una<br />

parte c'era il dopo Sanremo, tanti<br />

impegni nuovi e dall'altra c'era<br />

questo grande dramma che vivevo<br />

attraverso i miei genitori che in quei<br />

momenti abitavano in tendopoli, e<br />

devo dire che anche lì ero sdoppiata<br />

come Dr. JeKyll & Mr. Hide ho imparato<br />

che l'istinto di sopravvivenza<br />

dell'uomo è più forte di ogni cosa e<br />

la vita è più forte di qualsiasi morte e quindi<br />

l'uomo riesce sempre a sopravvivere..."<br />

E' arrivata l'estate che ti vedrà protagonista...<br />

"Un’ estate piena che devo incorniciare perché<br />

farò dei palchi che ho sempre sognato<br />

e sono veramente gratificata in quanto tutto<br />

quello che ho fatto mi ha portato a suonare<br />

davanti a tanta gente che conosce e canta<br />

con me le mie canzoni e penso questa sia<br />

la cosa più bella del mondo".<br />

Dopo "Egocentrica" (2009), "Croce e<br />

<strong>De</strong>lizia" (2010) e "Tua" (2011) con il<br />

quarto album "Dr. Jekyll Mr. Hide" Simona<br />

Molinari sembra aver raggiunto<br />

quella maturità artistica che porterà lei<br />

ed il suo genere preferito, l'elettroswing,<br />

ad essere conosciuti in tutto il<br />

mondo arrivando anche a tanti giovani<br />

che mai avevano conosciuto lo swing e<br />

quei tempi lontani.<br />

Sandro Alessi<br />

5<br />

PER ASCOLTARE LINTERVISTA INTEGRALE A SIMONA MOLINARI VAI SU<br />

http://www.spreaker.com/user/4565553/simona_molinari


6<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Mai fidarsi di chi dispensa<br />

consigli senza rifletterci troppo<br />

Sabato 4 Agosto a Soriano nel Cimino la presentazione del libro Non dite alla mamma<br />

che faccio la segretaria, della giornalista <strong>De</strong>bora Attanasio<br />

Questo potrebbe essere oggi il<br />

motto di <strong>De</strong>bora Attanasio, che<br />

per tanto tempo si è sentita<br />

dire da amici e parenti che doveva<br />

lasciare quel posto di<br />

lavoro prima di rovinarsi la reputazione.<br />

Ma facciamo un passo indietro.<br />

Siamo nel 1992 e <strong>De</strong>bora, ventenne romana<br />

squattrinata e disoccupata, si incaponisce a<br />

voler comprare una casa nella provincia di<br />

Viterbo, che ama dai tempi in cui vi trascorreva<br />

le vacanze da bambina. Il mutuo le<br />

viene concesso miracolosamente, <strong>De</strong>bora<br />

trasloca dalla Capitale, ma la rate cominciano<br />

a incalzare da subito. La ragazza inizia<br />

un giro di colloqui di lavoro dove riceve solo<br />

proposte ridicole, spesso anche maliziose.<br />

Quando un imprenditore a piazzale Flaminio,<br />

a metà colloquio, chiude la porta dell’ufficio<br />

e si cala i pantaloni davanti a lei,<br />

<strong>De</strong>bora decide di provare anche l’ultimo<br />

degli appuntamenti in lista, quello in<br />

un’agenzia porno. Tanto, peggio di quello<br />

Da sx: Riccardo Schicchi, padron delle luci<br />

rosse all’italiana, la giovanissima segretaria<br />

<strong>De</strong>bora Attanasio e la pornostar Moana Pozzi<br />

che ha già visto e rifiutato, cosa potrà mai<br />

accaderle? Si trova così faccia a faccia con<br />

Riccardo Schicchi, il patron delle luci rosse<br />

all’italiana creatore di Cicciolina, Moana<br />

Pozzi e, più avanti, di Eva Henger. Rigorosamente<br />

dandole del lei, Schicchi le fa le<br />

domande di rito - «Che studi ha fatto, signorina?<br />

Che lingue parla?» - poi la attira<br />

in una stanzetta e chiude la porta. «Ci risiamo»,<br />

pensa <strong>De</strong>bora indispettita. Invece,<br />

quello che di lì a un minuto sarebbe diventato<br />

il suo capo, apre la finestra e lascia entrare<br />

ventidue gatti persiani che si<br />

accalcano intorno alle sue gambe in cerca<br />

di carezze. Il test finale consisteva solo nel<br />

valutare l’amore della candidata per gli animali,<br />

un requisito che Schicchi riteneva fondamentale.<br />

<strong>De</strong>bora rimarrà a lavorare in quell’ufficio<br />

strampalato per nove anni che descrive<br />

come «I più divertenti e liberi della mia<br />

vita». Fa di tutto, nutre di quaglie il pitone<br />

aziendale, consola le stelline innamorate, risponde<br />

alle lettere dei fan, ma mai le viene<br />

chiesto di spogliarsi, perché come le dice un<br />

giorno Schicchi stesso «È più facile trovare<br />

una pornostar che una brava segretaria».<br />

In breve, il suo capo si rivela<br />

essere quello che nel modo di dire comune<br />

viene definito “un brav’uomo”, corretto nei<br />

pagamenti e con un indole da folletto sempre<br />

pronto allo scherzo. «Soprattutto», ricorda<br />

Attanasio, «non si prendeva mai sul<br />

serio, nonostante da fuori lo immaginassero<br />

come un potente ed efficientissimo manager».<br />

Come tutte le cose belle, anche<br />

quell’avventura ebbe una fine nove anni<br />

dopo, a causa dei tanti problemi legali e di<br />

salute a cui Schicchi è andato incontro con<br />

incoscienza. Ma i due non hanno mai reciso<br />

il legame.<br />

Tre anni fa <strong>De</strong>bora Attanasio, ormai giornalista<br />

trapiantata a Milano, ha ritirato fuori gli<br />

undici diari scritti meticolosamente in quel<br />

periodo «Perché sapevo di vivere qualcosa<br />

di speciale e non volevo dimenticare nulla»,<br />

e inizia a tradurre tutto in un libro straordinario,<br />

comico, imprevedibile, che smonta (e<br />

sbugiarda un po’) l’immaginario collettivo<br />

dell’hard core rendendolo per quello che è:<br />

un grande circo sgangherato dove si rideva<br />

tanto e si lavorava molto, e dove ci si voleva<br />

tutti bene come in una famigliola allargata<br />

e disfunzionale.<br />

Alla fine dello scorso maggio <strong>De</strong>bora ha<br />

pubblicato il suo memoriale col titolo Non<br />

dite alla mamma che faccio la segretaria<br />

(Sperling & Kupfer) facendo gridare al miracolo<br />

testate come Vanity Fair, Marie Claire,<br />

Il Fatto quotidiano, la gazzetta dello sport,<br />

Cosmopolitan, Gioia e tante altre. Da allora,<br />

l’autrice è in tour come una rockstar nelle<br />

librerie di tutta Italia per incontrare i lettori,<br />

e il 4 agosto sarà a Soriano nel Cimino,<br />

(citato in un passaggio del libro), dove verrà<br />

intervistata alle 18 nella sala consiliare dal<br />

sindaco Fabio Menicacci (Piazza Umberto I,<br />

28).<br />

Paolo Bombara


Foto di Mario Santoro<br />

A TONI SERVILLO<br />

IL XIV FESCENNINO D’ORO<br />

DEDICATO A VINCENZO CERAMI<br />

Sul palco, Venerdì 19 Luglio, insieme al Maestro Nicola Piovani, anche il regista Paolo Taviani<br />

Da sx: il Sindaco di Corchiano<br />

Bengasi Battisti, la condutrice Norma<br />

Martelli e il Presidente dell’Ass.<br />

Arnies Onlus Geltrude Profili.<br />

Da sx: il Maestro Nicola Piovani, l’attore Toni Servillo, il regista<br />

Paolo Taviani e la conduttrice Norma Martelli, al momento della<br />

Un temporale pomeridiano, di<br />

quelli a cui questa estate 2013<br />

ci ha, ormai, abituati, aveva gettato<br />

incertezza sulla XIV edizione<br />

dell’atteso Premio<br />

Fescennino d’oro, istituito nel 2000 dal Comune<br />

di Corchiano e dal Maestro Nicola Piovani,<br />

originario del piccolo borgo della<br />

Tuscia. La pioggia, caduta fino ad un paio<br />

d’ore prima, ha causato un lieve ritardo sull’inizio<br />

della serata ed ha sicuramente scoraggiato<br />

tanti possibili spettatori che hanno<br />

rinunciato, però, ad una piacevole ed esclusiva<br />

serata di musica firmata Nicola Piovani.<br />

“Viaggi di Ulisse”, questo il titolo del concerto<br />

mitologico per strumenti e voci registrate<br />

scritto e diretto dal Premio Oscar, che<br />

ha voluto musicare uno dei racconti più antichi<br />

e più noti della letteratura mondiale,<br />

approfondendo la figura dell’eroe mitologico<br />

Ulisse, a cui Manara a voluto dare il volto<br />

del regista Pier Paolo Pasolini. Un Fescennino<br />

d’oro ombrato, purtroppo, dalla recentissima<br />

scomparsa del Maestro Vincenzo<br />

Cerami, a cui è stata doverosamente dedicata<br />

questa edizione, e<br />

che tante volte, in questi<br />

quattordici anni, aveva<br />

calcato le tavole di quel<br />

palco, in qualità di membro<br />

della giuria del premio.<br />

“La storia del<br />

Fescennino d’oro è<br />

anche la storia di Vincenzo<br />

Cerami”, così ha<br />

detto il Sindaco Bengasi<br />

Battisti ricordandolo affettuosamente.<br />

Anche<br />

l’ospite d’onore della serata,<br />

il grande attore italiano<br />

Toni Servillo, al<br />

quale è stato assegnato<br />

questo Fescennino 2013,<br />

ha voluto rendere omaggio<br />

all’amico scomparso,<br />

leggendo con tutta la sua bravura di attore<br />

di grande esperienza teatrale e cinematografica,<br />

un brano tratto da “La gente” dello<br />

scrittore e sceneggiatore Cerami. Proprio<br />

nel pomeriggio si sono svolti i funerali nella<br />

chiesa degli artisti di Piazza del<br />

Popolo a Roma, a cui hanno partecipato<br />

anche lo stesso Piovani<br />

e Norma Martelli, presentatrice<br />

dello spettacolo, che dopo l’ultimo<br />

addio commosso all’amico,<br />

si sono precipitati a Corchiano<br />

per la serata in programma. Presentato<br />

al pubblico da un bellissimo<br />

video che ha brevemente<br />

ripercorso la sua carriera di arti-<br />

consegna del Premio.<br />

sta internazionale, con alcuni spezzoni tratti<br />

dai film più importanti ai quali ha partecipato,<br />

non da ultimo Gomorra ed il recente<br />

La grande bellezza, attualmente nelle sale<br />

cinematografiche italiane, Toni Servillo è<br />

stato premiato dal regista Paolo Taviani,<br />

anche lui membro della giuria del premio,<br />

che si è rivolto all’attore definendolo uno di<br />

quegli “in più” che il teatro italiano ogni<br />

tanto regala e che nella sua lunga carriera<br />

ha avuto l’onore di conoscere. Nonostante<br />

il tempo poco favorevole, la quattordicesima<br />

edizione del Fescennino d’oro si è dimostrata,<br />

ancora una volta, una serata non<br />

solo di grande spettacolo, ma anche e soprattutto<br />

di grande cultura, grazie alla musica<br />

inconfondibile del maestro Piovani, che<br />

ci ha tuffato in un passato ancora moderno!<br />

Ermelinda Benedetti


8<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

ESTATE ROMANA 2013<br />

Tantissimi gli appuntamenti offerti dal Comune<br />

ai romani che restano nella capitale<br />

Ormai votate al risparmio le manifestazioni<br />

dell’ estate romana<br />

non si fermano ma fa bene il<br />

Comune a regalare ai tantissimi<br />

romani che restano nella città<br />

eterna serate così belle. Iniziamo a ricordarvi<br />

di una tra le più longeve: “All’ Ombra<br />

del Colosseo”, giunta ormai al 25° anno,<br />

la classica rassegna di comicità e cabaret<br />

in scena fino all’ 8 settembre<br />

vedrà sul palco Antonio Giuliani, Dario<br />

Cassini, Pablo&Pedro, Enzo Salvi e<br />

Mariano D’Angelo, Dado, Luciano<br />

Lembo e tantissimi altri artisti provenienti<br />

da Zelig. Atmosfera particolare come ormai<br />

da 10 stagioni si può provare nello scenario<br />

del Giardino degli Aranci dove quest’anno<br />

il Maestro Paolo Gatti presenta<br />

“All’ Osteria dei Magnaccioni“ insieme<br />

ad un nutrito cast di attori divagando sulle<br />

tradizioni della Roma di una volta fino al 1<br />

Settembre ricordando che sempre nell’ambito<br />

della manifestazione è inserita la “I<br />

Rassegna di Teatro/Varietà“ presentando<br />

tutti i lunedì testi inediti e giovani attori<br />

ed autori quali “Grazie Le Faremo<br />

Sapere...” di e con Marco Zadra, “E’ Tutto<br />

Femmina!... O Quasi!” con Tommaso Zevola,<br />

Monica Cetti e Paola Russo, “Napoli<br />

E’ ‘Na Parola” con Marco Simeoli, Giuseppe<br />

Auletta e Andrea Bianchi e “Sketc ce<br />

Frega” con Francesca Milani e Danilo <strong>De</strong><br />

Santis. Fino al 18 Agosto potremmo tornare<br />

indietro nel tempo recandoci a “Roma Vintage“<br />

di Parco San Sebastiano<br />

giunta alla V edizione contenitore<br />

di rappresentanze teatrali, concerti<br />

dal vivo, mostre e discoteca tutto<br />

rigorosamente dedicato al passato.<br />

Da segnalare i concerti di David<br />

Knopfler, Brusco, Maurizio Solieri...<br />

Il “Gay Village“ è giunto invece<br />

alla 12 edizione e dopo il record di<br />

oltre trecentomila visitatori dell’anno<br />

scorso, ospitato nel parco<br />

del Ninfeo all’Eur terminerà il 14<br />

Settembre ed ospiterà tra gli altri<br />

Virginia Raffaele, Lina Wertmuller,<br />

Paolo Ruffini, Renzo<br />

Rubino e Paola Turci. Terminiamo<br />

le nostre segnalazioni<br />

quest’anno trasferendoci sul litorale<br />

laziale e precisamente a Cerenova<br />

dove da alcuni anni l’imprenditore<br />

Giuseppe Grando investe nel “Gran<br />

Caffè Tirreno” portando il meglio del divertimento<br />

e della musica anni 60. Arriveranno<br />

Jimmy Fontana, Mal e Wilma<br />

Goich oltre a numerose serate comiche<br />

(Filippo Roma, il moralizzatore direttamente<br />

da Le Jene il 16 agosto) ed altre dedicate<br />

al ballo ed al karaoke.<br />

Buona Estate a tutti !<br />

Sandro Alessi


10 <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Roma che se n’è andata: luoghi, figure, personaggi<br />

Santa Maria in Cosmedin<br />

La Bocca della Verità<br />

di Riccardo<br />

Consoli<br />

In sponda destra del<br />

Tevere, sull’antica<br />

area del Velabro, un<br />

luogo in cui la sua<br />

famiglia aveva<br />

grandi possedimenti, Papa<br />

Gregorio I Magno, 590 -<br />

604, all’inizio del VII secolo,<br />

fece edificare una<br />

prima piccola chiesa.<br />

Verso la fine del secolo successivo, Adriano<br />

I, 772 - 795, volle ricostruirla all’interno<br />

della struttura di quella che era stata l’antica<br />

sede della “Statio Annonae”, istituzione che<br />

curava la distribuzione gratuita di cibo alla<br />

cittadinanza romana, della quale, incorporò<br />

alcuni muri e il Colonnato. A lavori ultimati<br />

la chiesa, già ricca di splendide decorazioni,<br />

fu affidata alle cure di una colonia di monaci<br />

greci che si erano rifugiati a Roma stabilendosi<br />

su questa sponda del Tevere e, proprio<br />

da questi monaci, la chiesa prese il nome di<br />

Santa Maria in Schola Graeca, per diventare,<br />

successivamente, Santa Maria in Cosmedin,<br />

dal greco “kosmidion”, termine<br />

riferito allo splendore delle decorazioni.<br />

Altri Pontefici contribuirono a modificare e<br />

abbellire questa chiesa: Nicolò I, 858 - 867,<br />

aggiunse Sagrestia e Oratorio; Gelasio II,<br />

Giovanni Caetani, 1118- 1119, fece riparare<br />

i danni subiti dalla struttura, cento anni<br />

prima, a seguito dell’invasione dei Normanni<br />

di Roberto il Guiscardo; Callisto II,<br />

Guido di Borgogna, 1119 - 1124, realizzò il<br />

Portico e, sei secoli dopo, nel 1718, su progetto<br />

di Giuseppe Sardi, fu nuovamente restaurata<br />

con la trasformazione dello stile<br />

romanico in rococò, ma nel 1899, Giovanni<br />

Battista Giovenale, la riportò al suo aspetto<br />

originario che la struttura, ancora oggi, conserva;<br />

nel 1715, Clemente XI, Giovanni<br />

Francesco Albani, 1700 - 1721, fece risistemare<br />

la zona ed erigere la fontana dei Tritoni,<br />

che ancor oggi si trova davanti la<br />

chiesa. In questo luogo furono eletti al Soglio<br />

Pontificio Gelasio II, Celestino III, Giacinto<br />

Bobone, 1191 - 1198 nonché<br />

l’antipapa Benedetto XIII, Pietro de Luna,<br />

1394 - 1423.<br />

L’attuale facciata è costituita da<br />

un Portico ad arcate, sovrastato<br />

da finestre, sulla destra<br />

il Campanile romanico a<br />

sette piani, uno dei più<br />

belli di Roma, sotto il<br />

Portico, sulla sinistra,<br />

la celeberrima “Bocca<br />

della Verità”, un “mascherone”<br />

in marmo<br />

che, fin dal 1485, cominciò<br />

ad essere<br />

identificato con l’attuale<br />

nome. Originariamente<br />

collocato<br />

all’esterno della<br />

chiesa, fu spostato<br />

sotto il portico in occasione<br />

dei lavori di restauro<br />

eseguiti nel 1631,<br />

per volere di Urbano VIII,<br />

Maffeo Barberini, 1623 - 1644.<br />

Davanti a questo “mascherone”,<br />

lunghe file di turisti e non solo, attendono il<br />

proprio turno per farsi fotografare con una<br />

mano dentro la<br />

fessura. Giuseppe Gioachino Belli, nel sonetto<br />

dal titolo “La Bbocca de la Verità”,<br />

scriveva:<br />

In d’una cchiesa sopra a ‘na piazzetta<br />

un po’ ppiú ssù dde Piazza Montanara<br />

pe la strada che pporta a la Salara,<br />

c’è in nell’entrà una cosa benedetta<br />

Pe ttutta Roma cuant’è llarga e stretta<br />

nun poterai trovà ccosa ppiú rrara.<br />

È una faccia de pietra che tt’impara<br />

chi ha ddetta la bbuscía, chi nnu l’ha<br />

ddetta.<br />

S’io mo a sta faccia, c’ha la bbocca uperta,<br />

je sce metto una mano, e nu la strigne,<br />

la verità dda mé ttiella pe ccerta.<br />

Ma ssi fficca la mano uno in buscía,<br />

èssi sicuro che a ttirà nné a spigne<br />

cuella mano che llí nnun viè ppiú vvia.<br />

Come ricordato in altra occasione, Piazza<br />

Montanara non esiste più essendo stata<br />

spazzata via dalle demolizioni degli anni<br />

Trenta e dei primissimi anni quaranta del<br />

Novecento per consentire la realizzazione<br />

della c.d. “Via del Mare”, ma esiste ancora<br />

oggi l’antico “mascherone” in marmo “… E’<br />

una faccia de pietra che tt’impara / chi ha<br />

ddetta la bbuscía, chi nnu l’ha ddetta…” fissato<br />

a una delle pareti sotto il portico della<br />

chiesa di Santa Maria in Cosmedin.<br />

Un volto barbuto con occhi, naso e bocca<br />

forati per fare defluire l’acqua, al quale, nel<br />

corso di secoli, si sono date diverse inter-


<strong>Campo</strong> de’ fiori 11<br />

pretazioni, alternativamente, è stato: il volto<br />

di Giove, quello del dio Oceano, un Oracolo<br />

piuttosto che un Fauno.<br />

Sembrerebbe che nell’antica Roma questo<br />

“mascherone” non fosse altro che un semplice<br />

tombino, a quell’epoca, infatti, i tombini<br />

riportavano molto spesso l’effigie di una<br />

divinità fluviale che aveva lo scopo dichiarato<br />

di “inghiottire” l’acqua piovana.<br />

Quel che è certo è che questo “mascherone”<br />

a tutti noto come “Bocca della verità”,<br />

gode di una fama tanto antica, quanto leggendaria,<br />

si presume, infatti, che in epoca<br />

medioevale, una guida per pellegrini gli attribuisse<br />

il potere di pronunciare oracoli.<br />

Diceva quella guida: “Ad sanctam Mariam in<br />

Fontana, templum Fauni; quod simulacrum<br />

locutum est Iuliano et decepit eum” -<br />

“Presso la chiesa di Santa Maria in Fontana<br />

si trova il tempio di Fauno; tale simulacro<br />

parlò a Giuliano e lo ingannò”.<br />

Sempre nel Medioevo si fece strada un’altra<br />

leggenda secondo cui, tale Virgilio Grammatico,<br />

un erudito del VI secolo, con fama di<br />

praticare la magia, avesse fatto costruire la<br />

“Bocca della verità” ad uso di quei mariti e,<br />

naturalmente di quelle mogli, che nutrivano<br />

Vacanze romane<br />

dubbi sulla fedeltà del proprio coniuge.<br />

Una ulteriore leggenda che circolava nei<br />

racconti popolari, citava una donna infedele<br />

che, condotta dal marito sospettoso alla<br />

“Bocca della Verità” per essere sottoposta<br />

alla “prova”, riuscì a salvare la sua mano<br />

grazie ad un’astuzia, la donna incriminata si<br />

accordò, infatti, con il suo amante e questi,<br />

il giorno della “prova”, si fece trovare sul<br />

posto fingendosi fuori di senno e l’abbracciò<br />

davanti a tutti. La donna, al momento in cui<br />

infilò la sua mano nella “Bocca”, poté giurare<br />

di essere stata abbracciata in vita sua<br />

soltanto da suo marito e, naturalmente, da<br />

quel folle che tutti avevano potuto vedere.<br />

In tal modo, avendo detto la verità, benché<br />

colpevole di adulterio, la donna riuscì a ritirare<br />

indenne la sua mano dalla tremenda<br />

“Bocca”.<br />

Categorico, a tale riguardo il Belli che, nel<br />

sonetto sopra ricordato afferma: “… S’io mo<br />

a sta faccia, c’ha la bbocca uperta, / je sce<br />

metto una mano, e nu la strigne, / la verità<br />

dda mé ttiella pe ccerta./ Ma ssi fficca la<br />

mano uno in buscía, / èssi sicuro che a ttirà<br />

nné a spigne / cuella mano che llí nnun viè<br />

ppiú vvia … “; appartenendo tale affermazione<br />

al poeta di Roma, converrai con me<br />

che non possiamo nutrire alcun dubbio in<br />

proposito.<br />

Leggenda o realtà che sia, le lunghe file di<br />

turisti, che pazientemente attendono per<br />

poter essere fotografati con la mano nella<br />

“magica bocca”, attestano quale curiosità e<br />

interesse essa incuta nell’immaginario dei<br />

molti viaggiatori.<br />

Naturalmente, la “Bocca della verità” non<br />

poteva sfuggire al cinema. Correva l’anno<br />

1953, quando il regista William Wyler, girava<br />

a Roma il film “Vacanze romane”, protagonisti:<br />

Gregory Peck e Audrey Hepburn,<br />

due indimenticabili attori. Il film racconta la<br />

storia di una principessa di uno Stato non<br />

meglio identificato che, sfinita dalla serie di<br />

obblighi che il suo ruolo le impone, una<br />

notte decide di fuggire iniziando a vagabondare<br />

per Roma. Sfinita si addormenta in una<br />

strada dove viene trovata da un giornalista<br />

statunitense che lavora per un’agenzia di<br />

stampa il quale, credendola ubriaca, non ha<br />

il coraggio di lasciarla da sola e la porta a<br />

casa sua.<br />

Il mattino seguente scopre la vera identità<br />

della giovane che ha ospitato e capisce che,<br />

inaspettatamente, gli si è presentata l’opportunità<br />

di scrivere un articolo sensazionale,<br />

un grande scoop, si direbbe oggi.<br />

La principessa, intanto gira per le strade<br />

della città comportandosi come una normale<br />

turista; si lascia trasportare dai suoni<br />

e dai rumori, in un mercato acquista un paio<br />

di sandali, compra un gelato, decide di entrare<br />

da un parrucchiere per farsi accorciare<br />

i capelli e quando, stanca, siede sulle scalinate<br />

di Piazza di Spagna, il giornalista finge<br />

di incontrarla per caso. I due giovani iniziano<br />

a parlare e decidono di fare un giro in<br />

Vespa, la principessa fuma la sua prima sigaretta,<br />

visita il Colosseo e, naturalmente la<br />

“Bocca della verità” un luogo che, da allora,<br />

anche grazie a questo film, è entrato a far<br />

parte dell’immaginario turistico, perchè,<br />

come dice il Belli: “… Pe ttutta Roma<br />

cuant’è llarga e stretta / nun poterai trovà<br />

ccosa ppiú rrara..”


12<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

di Carlo<br />

Cattani<br />

OSANNA & BANCO DEL MUTUO SOCCORSO<br />

Cavea Auditorium Parco <strong>De</strong>lla Musica /Lunedì 24 giugno 2013<br />

Tutti insieme ……progressivamente !<br />

mezzanotte di un giorno feriale<br />

e sui viali del LungoTevere<br />

c’è traffico di “runners”, tra loro,<br />

E’la<br />

probabilmente, studenti universitari<br />

che svagano la mente e tonificano la<br />

muscolatura “acciaccata” dalle lunghe sessioni<br />

di studio diurno, dedicandosi a del<br />

sano jogging nel “cuore” della Città Eterna,<br />

in questa notte di inizio estate sferzata da<br />

un fresco venticello … e vorrei aggregarmi,<br />

stare al loro passo …tum... tump... tum...<br />

tump…. ma devo spingere sull’acceleratore<br />

della mia “car” …vroomm… vroommm...<br />

perché si è fatto tardi e domani si timbra!<br />

Con la radio accesa cerco di fronteggiare<br />

le avanguardie del sonno, gli sbadigli…<br />

aahhhhh…, ma, a quest’ora, la programmazione<br />

è, perlopiù, loro alleata, con musica<br />

e parole che “gently & softly”…<br />

abbassano le palpebre ….sss rrrr ssss rrrr…<br />

attento all’albero!!!! Sono di ritorno da<br />

una bella serata di musica che ha visto protagonisti<br />

nello spazio all’aperto della Cavea<br />

dell’Auditorium “Parco della Musica”, due<br />

formazioni che nei primi anni settanta con<br />

le loro produzioni discografiche hanno fortemente<br />

contribuito ad affermare nel<br />

mondo e a consegnare alla storia il rock<br />

progressivo “made in Italy” gli OSANNA e<br />

il Banco <strong>De</strong>l Mutuo Soccorso! I concerti<br />

delle due band erano inseriti nel più ampio<br />

programma del progetto culturale “Per voi<br />

giovani”, una rassegna di musica, cinema,<br />

ascolti, immagini fotografiche, dibattiti, centrata,<br />

sin dal titolo, su di una storica trasmissione<br />

radiofonica diffusa dal secondo<br />

canale radio della RAI nel decennio 1966-<br />

1976, con gli scopi, per quei tempi coraggiosi,<br />

di diffondere, dalle onde medie di<br />

Radio Due Rai, musica rock “dal mondo”,<br />

accompagnata dalle parole di personaggi<br />

del calibro di Renzo Arbore, Paolo Giaccio,<br />

Carlo Massarini, Mario Luzzatto Fegiz, solo<br />

per citare quelli più presenti nel nostro immaginario<br />

collettivo, voci che, nel corso di<br />

quel decennio, si alternarono a quelle di<br />

altre conduttori provenienti dal mondo<br />

della musica e del giornalismo. Nel manipolo<br />

degli animatori di quella storica trasmissione<br />

c’era anche Claudio Rocchi,<br />

musicista milanese, membro degli Stormy<br />

Six e autore di alcuni pregevoli album solistici,<br />

scomparso proprio alla vigilia di questa<br />

manifestazione di cui era uno degli ideatori.<br />

Alle 21.05, quando le mani della notte sono<br />

ormai ben stese sulla città,fanno il loro ingresso<br />

sul palco gli Osanna, band Napoletana<br />

costituitasi nel 1971 qui condotta da<br />

Lino Vairetti, il leader ed unico elemento<br />

della formazione delle origini. Vairetti, voce<br />

e chitarra, è al centro del palco, ha l’ovale<br />

del viso dipinto di bianco e i suoi occhi si<br />

perdono all’interno di gocce di colore nero<br />

e rosso, un make up, il suo, portato nel<br />

segno della continuità con il look teatrale<br />

mostrato dai volti degli Osanna della line up<br />

storica. <strong>De</strong>lla folta capigliatura dei ’70 non<br />

c’è più traccia ma la verve e la tenuta in<br />

scena di Lino Vairetti, nonostante gli anni<br />

trascorsi, tengono duro! Sul fondo della<br />

scena, in alto, c’è uno schermo sul quale


sono proiettate immagini “vintage”<br />

di Claudio Rocchi e l’apertura del concerto<br />

è affidata proprio ad un ricordo<br />

musicale di questo artista con l’esecuzione,<br />

molto partecipata, da parte degli Osanna di<br />

uno dei suoi brani più noti, “La realtà non<br />

esiste”, una ballad contenuta nel lp di Rocchi<br />

“Volo Magico N° 1” del 1971; alla fine<br />

del brano, Lino annuncia: …<br />

ed un lungo scrosciante applauso si leva<br />

dalle gradinate e ci sono ancora le parole di<br />

Vairetti a marcare il commiato al musicista<br />

scomparso: Qualche istante per riprendersi e riprenderci<br />

e si parte in quarta con la performance<br />

degli Osanna, che infilano un<br />

grintosissimo meedley di tre brani, ”Animale<br />

senza respiro-Mirror train e Taka<br />

boom” , una sequenza che ”arroventa” in<br />

pochi minuti i tanti presenti sulle gradinate.<br />

Vicino a me siede un signore …tornato ragazzotto<br />

per l’occasione … che “batte il<br />

tempo” con piedi e mani , canta e incita a<br />

pieni polmoni i musicisti …temo per lui l’infarto…<br />

ma… tranquilli… sopravviverà e troverà<br />

il tempo di raccontarmi di aver visto<br />

gli Osanna e il Banco nel 72 al Pop Festival<br />

di Villa Pamphilj …lui aveva 16 anni e i suoi<br />

sono ricordi precisi …senza incertezza... e<br />

son trascorsi oltre 40 anni da quell’evento<br />

… è un fiume in piena di aneddoti ...peggio…un<br />

vulcano in eruzione …e, sarà il venticello<br />

che sferza leggero la cavea... ma, a<br />

me, i suoi occhi paiono “luccicare”!... La<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

performance è tirata tra ritmi hard rock, chitarre<br />

serrate, suoni di tastiere tipiche degli<br />

anni settanta, linee di basso articolate e ficcanti<br />

assoli di fiati “pendenti” dalle labbra<br />

del mitico David Jackson, si proprio lui, il<br />

sessantaseienne… ma sembra più “pressato”<br />

dagli anni… ex Van <strong>De</strong>r Graaf Generator,<br />

che spesso raggiunge gli Osanna su<br />

qualche palco per ripercorrere con il sax o<br />

il flauto, quelle parti ”fiatistiche” presenti<br />

largamente nel repertorio Osanna e originariamente<br />

affidate a Elio D’Anna. C’è spazio<br />

per altri classici del gruppo che,<br />

immancabilmente ricevono l’ovazione ai<br />

primi accordi da parte dei più… ”anzianianotti”<br />

tra noi… e c’è la ribalta anche per<br />

Gianni Leone, ex di un altro storico gruppo<br />

prog Italiano, ”Il balletto di bronzo”, già sodale<br />

di Vairetti in una formazione pre-<br />

Osanna, i “Città frontale”, che si scatena e<br />

dimena come al suo solito, picchiando e<br />

strusciando le tastiere “vintage”, inguainato<br />

in un vestito di pelle nera e avvolto da un<br />

foulard rosso che in più di un’occasione si<br />

impiglierà nella paletta della chitarra del suo<br />

vicino di palco. Davvero 45 minuti strascinanti<br />

… Osanna eh Osanna eh!<br />

Qualora voleste<br />

conoscere meglio gli Osanna e i loro dintorni<br />

,acquistate il libro scritto dal giornalista<br />

Carmine Aymone, pubblicato nel 2001 per<br />

le edizioni Afraka e dal titolo “Osanna –<br />

Naples in the world”. Ma torniamo alla<br />

serata, dove, in pochi minuti, i tecnici, con<br />

velocità e perizia da formichine operose, riconfigurano<br />

il palco per le esigenze tecniche<br />

del Banco <strong>De</strong>l Mutuo Soccorso. E’ tutto<br />

pronto per l’avvio del secondo set e dallo<br />

schermo posto in alto in fondo alla scena<br />

parte il video di “Imago Mundi” un brano<br />

scritto di recente dalla coppia Di Giacomo-<br />

Nocenzi che vede la partecipazione alla<br />

voce e in video anche di Franco Battiato.<br />

Questo pezzo è incluso in “Darwin!”, un<br />

progetto discografico pubblicato dalla Sony<br />

e previsto in doppio CD e triplo vinile, contenente<br />

l’album “Darwin”del 1972 re-mixato<br />

e rimasterizzato, più la registrazione<br />

integrale di un concerto del 2012 svoltosi<br />

all’Anfiteatro Romano di Cassino proprio<br />

per festeggiare i 40 anni dalla pubblicazione<br />

di quell’album e, ancora, contenente un libretto<br />

di 32 pagine con la storia del disco e<br />

foto inedite del gruppo in quel periodo. Termina<br />

il video e salgono lentamente sul<br />

palco Vittorio Nocenzi e (mooolto lentamente)<br />

Francesco Di Giacomo che accolti<br />

13<br />

da un lungo, caloroso applauso ed affettuosi<br />

incitamenti, si dilungano nei saluti sul<br />

fronte della scena mentre il resto della band<br />

si predispone dietro i rispettivi strumenti.<br />

Alle 22.00 inizia il viaggio nel mondo musicale<br />

del “Banco” con l’esecuzione di brani<br />

storici tratti da ”Darwin” del 1972, “Io sono<br />

nato libero” del 1973, ”B.M.S.” del 1972, alternandosi<br />

le composizioni musicali caratterizzate<br />

dagli intensi interventi vocali<br />

dell’ancor strepitoso “Big” Francesco Di Giacomo<br />

ad esecuzione di pezzi con lunghi momenti<br />

strumentali dove dominano le tastiere<br />

di Vittorio Nocenzi. L’acme della performance<br />

si raggiunge verso la metà del concerto<br />

quando Di Giacomo invita Rodolfo<br />

Maltese ad unirsi alla band sul palco e il<br />

chitarrista storico del “Banco”, un grande<br />

della chitarra, che ha diradato l’attività concertistica<br />

per motivi di salute, avvolto da un<br />

fragoroso applauso della Cavea, imbraccia<br />

la sua chitarra nera per dare il proprio contributo<br />

qua e là al resto del programma<br />

musicale della serata. Sono sforate abbondantemente<br />

le 23 ma il ”Banco” è richiesto<br />

fragorosamente in scena per deliziarci ancora<br />

con un frammento della sua arte…<br />

Nocenzi attraversa di corsa il palco e raggiunge<br />

le sue tastiere, rimette la bandana<br />

antisudore e si parte per “R.I.P.-Requiescant<br />

in pacem”… e la Cavea rischia il crollo<br />

per le vibrazioni generate dall’entusiasmo di<br />

tutti noi! Finale di concerto con la band<br />

immersa in una strameritata “standing<br />

ovation”… direttamente dal cuore del<br />

migliaio di intervenuti!<br />

Carlo Cattani©words&pics-Luglio2013


14<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Non chiamateli anti-Google!<br />

Non tutte le informazioni si possono trovare solo sul buon vecchio motore di ricerca,<br />

ne sono nati anche di nuovi<br />

di Patrizia<br />

Caprioli<br />

Qualche anno<br />

fa avevo<br />

scritto più di<br />

un articolo<br />

s u l l ’ a r g o -<br />

mento di come utilizzare<br />

al meglio il motore di<br />

ricerca Google e sulla presenza<br />

in rete di altre risorse<br />

simile a questo che<br />

potevano essere utilizzate per la ricerca di<br />

risorse specifiche! Oggi c’è un aggiornamento<br />

in atto riguardante questi sistemi automatici<br />

che partendo da determinate<br />

parole chiavi consentono di trovare le relative<br />

informazioni presenti in Rete! Per domare<br />

la mole sterminata delle informazioni<br />

presenti in rete, si calcola che ad oggi siano<br />

presenti 600 milioni di siti e circa 3 miliardi<br />

di pagine web, alcuni specialisti<br />

dell’Information Tecnology hanno sfidato il<br />

buon vecchio Google ed hanno realizzato a<br />

loro volta sistemi di recupero di risorse in<br />

rete. Con il risultato che oggi davvero si può<br />

dire: non è tutto su Google!<br />

Il primo motore di ricerca di cui vogliamo<br />

scrivere è quello sviluppato da un ricercatore<br />

italiano, Renato Soru, che ha realizzato<br />

Istella, che si legge come si visualizza e<br />

non aistella ( http://www.istella.it/ ), la cui<br />

particolarità sta nel fatto che gli utenti possono<br />

incrementare le informazioni presenti<br />

nel sistema con l’immissione di loro dati e<br />

risorse, e lo stesso possono fare istituzioni<br />

ed enti che inseriscono archivi digitalizzati<br />

non presenti sul web. In effetti si presenta<br />

diviso in tre menu ben distinti: Ricerca,<br />

Contribuisci e Condividi!<br />

Quag ( http://www.quag.com/ ) è un motore<br />

di ricerca che ha come particolarità<br />

quella di metterci in contatto con altri utenti<br />

che hanno effettuato le nostre stesse ricerche<br />

e che hanno quindi gli stessi nostri interessi<br />

relativi a determinate tematiche o<br />

argomenti, ma le pagine non si presentano<br />

solo come una lunga lista di links, c’è condivisione<br />

ed interazione, naturalmente nel<br />

rispetto della privacy! L’home page si presenta<br />

con uno spazio per immettere le nostre<br />

ricerche e sotto una serie di spazi con<br />

le ricerche effettuate dagli altri utenti dove<br />

noi possiamo rispondere se abbiamo la soluzione<br />

giusta per loro e lo stesso può accadere<br />

con le nostre ricerche che vengono<br />

messe in relazione con le ricerche e risposte<br />

degli altri internauti del motore di ricerca!<br />

Volunia ( http://www.volunia.com/ ) restituisce<br />

come risultato di ricerca una pagina<br />

che si presenta sotto forma di un vero<br />

e proprio social network e dove si può effettuare<br />

la ricerca nel Web, per Immagini,<br />

Video, News, Documenti e Persone!<br />

Qwant ( http://www.qwant.com/ ) è<br />

tutto in francese, creato da francesi e si presenta<br />

con una grafica innovativa e molto<br />

caotica, quando andate ad effettuare la ricerca<br />

i risultati non si presentano sotto<br />

forma di un semplice elenco ma in una<br />

prima fila sotto forma di una serie di immagini<br />

e video, al di sotto del quale c’è una divisione<br />

in più gruppi relativi rispettivamente<br />

a Web, Live, Social e Shopping, tanto per<br />

gradire! Provare per credere!<br />

Insomma, dopo queste breve carrellata<br />

possiamo dire che oggi le informazioni sono<br />

soprattutto condivisione, c’è tanta fratellanza<br />

nello scambiarsi informazioni a livello<br />

mondiale e forse questo potrebbe rappresentare<br />

l’inizio di una nuova e sana generazione<br />

di essere umani!<br />

Buona ricerca con risultati a tutti!


<strong>Campo</strong> de’ fiori 15<br />

Per vivere il periodo estivo<br />

con serenità, ascoltando bene!<br />

del Dott.<br />

Stefano<br />

Tomassetti<br />

Dopo tanta<br />

pioggia e<br />

freddo finalmente<br />

l’estate<br />

sembra arrivata<br />

e con la bella stagione<br />

anche il caldo<br />

che a volte è fastidioso<br />

più del<br />

freddo.<br />

L’estate porta<br />

a stare fuori la sera a parlare<br />

con gli amici in piazza, per le<br />

strade, e a partecipare alle<br />

bellissime feste che si organizzano<br />

nelle varie cittadine.<br />

Sono momenti che si aspettano<br />

e che si ripetono ogni<br />

anno con gioia perché molte<br />

volte significano rivedere<br />

amici e parenti che vivono in<br />

altri.<br />

Queste serate più lunghe fatte di<br />

conversazioni e risate però non<br />

sempre sono così piacevoli per i<br />

deboli di udito.<br />

Quando si soffre di difficoltà uditive<br />

ci si sente sempre un po’<br />

isolati, come in una bolla, esclusi<br />

e dopo un po’ ci si estranea dagli<br />

altri con dispiacere di tutti.<br />

È qui che allora si rimpiange di<br />

non aver provveduto, magari utilizzando<br />

quei nuovi apparecchi<br />

acustici di cui si parla tanto e che<br />

qualche nostro amico o conoscente<br />

già usa.<br />

Come spesso avete letto in questo giornale<br />

e in questi articoli mi sforzo di spiegare<br />

che sentire meglio è possibile, che le<br />

persone soddisfatte dell’acquisto di<br />

apparecchi acustici, secondo una ricerca<br />

nazionale, sono il 90%.<br />

Ma allora quali sono i motivi che ancora<br />

oggi fanno dubitare dall’utilizzare una soluzione<br />

per l’udito - per chi ne avesse bisogno<br />

- che consenta di vivere meglio e con più<br />

serenità?<br />

I nuovi apparecchi<br />

acustici sono<br />

invisibili e possono<br />

essere acquistate in<br />

piccole rate.<br />

Perchè aspettare?<br />

Fate un semplice<br />

controllo gratuito.<br />

Vivere meglio si<br />

può...<br />

Spesso si dice che uno dei fattori<br />

di non utilizzo degli apparecchi<br />

acustici sia il costo.<br />

Al riguardo, secondo una recente<br />

indagine internazionale,<br />

il prezzo non è certo il primo<br />

fattore del mancato adattamento<br />

degli apparecchi acustici,<br />

semmai è al<br />

settimo/ottavo posto. Prima ci<br />

sono: la negazione di aver<br />

bisogno di apparecchio acustico, il fattore<br />

estetico e la paura che qualcuno<br />

noti che portiamo qualcosa all’orecchio,<br />

e il timore che questo dispositivo<br />

dia fastidio.<br />

In realtà oggi tutte queste difficoltà non ci<br />

sono più.<br />

I nuovi apparecchi acustici sono piccolissimi<br />

e praticamente invisibili, sono<br />

facili da usare, riescono a controllare che il<br />

rumore non sia mai forte, non fischiano, si<br />

regolano automaticamente, e si collegano<br />

al telefono cellulare e alla televisione;<br />

insomma sono dei veri gioielli tecnologici.<br />

E il prezzo? Non è un vero<br />

problema. L’acquisto da<br />

noi può essere eseguito<br />

senza finanziaria e con<br />

piccole rate alla portata<br />

di tutti anche in 24<br />

mesi.<br />

Inoltre nel periodo estivo è<br />

particolarmente vantaggioso<br />

perché stiamo attuando<br />

particolari sconti e<br />

agevolazioni di cui vale la<br />

pena approfittare.<br />

La qualità dei nostri apparecchi<br />

è altissima. Infatti sono<br />

scelti tra le migliori marche mondiali<br />

produttrici che ci consente sempre di<br />

avere le ultime novità in termini di estetica<br />

e nuovi ritrovati con una assistenza sia in<br />

Italia sia in tutto il mondo.<br />

Il nostro servizio di assistenza e controllo<br />

è continuo per stare vicino a chi ha<br />

bisogno di maggiore attenzione per sfruttare<br />

al massimo il potenziale uditivo che è<br />

rimasto.<br />

Vivere meglio dipende dall’agire, dal coraggio<br />

e dal non rassegnarsi alle difficoltà.<br />

Sentire bene è possibile e tornare a partecipare<br />

pienamente si può.<br />

E allora perché non provate a fissare una visita<br />

chiamando uno dei nostri centri ai numeri<br />

di telefono in basso ora?<br />

Forza non ve ne pentirete e la visita è gratuita!


16 <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Una “Fabrica” di ricordi<br />

Personaggi, storie ed immagini di Fabrica di Roma<br />

Serenata con fuga<br />

di Sandro<br />

Anselmi<br />

Erano calde le<br />

sere d’estate<br />

quando le stelle,<br />

a migliaia, trapuntavano<br />

il<br />

cielo, e la luna d’argento<br />

faceva capolino da dietro<br />

la collina. Le cicale frinivano<br />

all’infinito, unisone.<br />

La brezza lieve accarezzava<br />

le foglie tremule e la pelle arsa dal<br />

sole. I vecchi, seduti in circolo davanti agli<br />

usci di casa, ricordavano le cose passate e,<br />

intorno alle 22:30 massimo, si ritiravano per<br />

riposare. Anche le ragazze, che erano uscite<br />

per una passeggiata e avevano approfittato<br />

dell’oscurità per scambiarsi qualche abbraccio<br />

con il loro amoroso, a quell’ora dovevano,<br />

loro malgrado, rientrare. Molte erano<br />

all’ora le ragazze di Roma che d’estate venivano<br />

a villeggiare con le loro famiglie a<br />

Fabrica e, fra queste, ce n’era una particolarmente<br />

timida e riservata della quale s’era<br />

perdutamente innamorato un mio amico.<br />

Piccola ma carina, non aveva praticamente<br />

amiche, ed usciva soltanto con i genitori. La<br />

madre, a lei simile di fattezze e statura, doveva<br />

essere completamente<br />

sottomessa al marito che, invece,<br />

era alto e robusto.<br />

L’uomo doveva aver superato<br />

di poco la quarantina e, al suo<br />

aspetto imponente, s’accompagnava<br />

una voce stentorea,<br />

che incuteva soggezione.<br />

Quella sera Giorgio, questo<br />

era il nome del mio amico,<br />

aveva organizzato una serenata<br />

per dichiarare il suo<br />

amore ad Angela (così si chiamava<br />

la giovane) e, per l’amicizia<br />

che ci legava e per la<br />

mia passione nel canto, mi<br />

aveva invitato a fare la serenata<br />

alla sua bella. S’erano<br />

aggregati a noi anche quattro<br />

o cinque amici, con i quali<br />

c’eravamo, così, appostati vicino<br />

alle finestre della camera<br />

da letto di Angela. La casa<br />

era su alla Rocca e non era<br />

stato difficile mimetizzarsi<br />

negli anfratti di quei vicoli<br />

storici.<br />

Alla fine dei dodici rintocchi<br />

della campana dell’orologio<br />

del Comune, iniziavo con la mia chitarra ad<br />

intonare, per primi, i successi del omento,<br />

adatti ad una serenata, come “La prima<br />

cosa bella e Chitarra suona più piano, brani<br />

di successo del melodico Nicola Di Bari. Seguiva,<br />

poi, nel mio repertorio da serenate,<br />

qualcosa di più ricercato come Nina, si voi<br />

dormite e Il cielo è una coperta ricamata.<br />

Quest’ultimo brano lo avevo imparato ascoltando<br />

un vecchietto del paese che strimpellava<br />

la chitarra, certo “Giuvanni de<br />

Carminella”. Finivo sempre con una brevissima<br />

canzone, che ha me piaceva tanto e<br />

che immaginavo arrivasse dritta al cuore<br />

dell’amata, e diceva: “buonanotte mio amor<br />

– buenas noces tanti sogni – non scordarti<br />

mai di me – amore senza fine”.<br />

Era andato tutto bene. Io ero soddisfatto<br />

dell’esecuzione e gli amici si congratulavano<br />

con me sotto voce, mentre aspettavamo, se<br />

non un applauso, che almeno<br />

si schiudesse, anche per<br />

poco, la finestra dell’amata,<br />

che immaginavamo commossa<br />

e contenta… Si udì, invece,<br />

quel vocione del padre<br />

che riprendeva la figlia e le<br />

intimava di andare a letto, poi, d’improvviso,<br />

si aprì la porta di casa e l’uomo, che<br />

evidentemente non aveva gradito la sorpresa,<br />

s’avviò, così com’era vestito, in pantaloncini<br />

e canottiera, verso di noi. A quel<br />

punto, come sincronizzati, ci precipitammo<br />

tutti giù verso la piazza, fin dove, per fortuna,<br />

l’uomo non se l a sentì di seguirci. Ci<br />

sciogliemmo in una risata isterica e liberatoria,<br />

ma solo allora mi accorsi di aver lascito<br />

su la chitarra, per la fretta e per la<br />

paura. Fortunatamente la nonna di Angela,<br />

che sicuramente intercesse in nostro favore,<br />

la salvò e me la restituì il giorno dopo.<br />

Solo alla fine dell’estate il padre di Angela<br />

si convinse della sincerità dei sentimenti e<br />

della serietà di Giorgio ed i due innamorati<br />

poterono finalmente iniziare a frequentarsi.<br />

In cielo c’è ‘na coperta ricamata,<br />

la luna co’ le stelle fa la spia.<br />

Io so’ venuto a fa’ ‘sta serenata<br />

co’ li strumenti e co’ la compagnia.<br />

Dormi dormi angelo mio<br />

non so che sia sento un so che.<br />

C’avrei ‘na smania d’averti accanto<br />

angelo santo falla dormi’.<br />

Co’ i suoi capelli sparsi sul cuscino<br />

mi sembra di vedere un angiolino.<br />

La sua boccuccia rosa addormentata<br />

accompagna con un sussurro ‘sta serenata.<br />

Dormi dormi angelo mio<br />

non so che sia sento un so che.<br />

C’avrei ‘na smania d’averti accanto<br />

angelo santo falla dormi’.<br />

La mia versione dell’antica serenata “Il cielo è una coperta<br />

ricamata”, di un anonimo romano,<br />

da me appresa da “Giuvanni de Carminella”.


<strong>Campo</strong> de’ fiori 17<br />

PANNOLINI A META’ PREZZO!<br />

A Civita Castellana apre “Bimbobimba.it”, il primo rivenditore ufficiale del Lazio Nord<br />

dei pannolini Pillo, che offrono ottima qualità ad un prezzo imbattibile.<br />

In questo periodo di crisi la parola<br />

d’ordine è diventata RISPAMIO, RI-<br />

SPARMIO, RISPARMIO, ma non per<br />

poter fare poi chissà cosa, ma semplicemente<br />

per cercare di arrivare a<br />

fine mese. Ci sono alcuni prodotti, però, sui<br />

quali non si può risparmiare, come ad<br />

esempio quelli che riguardano i più piccini.<br />

E ci capita spesso di sentir dire da giovani<br />

coppie, da poco diventate genitori, quanto<br />

sia costoso mantenere un figlio appena<br />

nato e quanti sacrifici in più si debbano fare<br />

per non fargli mancare nulla, ma, anzi, dargli<br />

il meglio. Oggi, però, è possibile coniugare<br />

l’irrinunciabile prerogativa della<br />

migliore qualità a quella, divenuta altrettanto<br />

irrinunciabile, del miglior prezzo, grazie<br />

alla nuova marca di pannolini Pillo,<br />

interamente prodotti in Italia, precisamente<br />

a Pero (Milano). I Pillo sono facilmente acquistabili<br />

in una neonata, è il caso di dirlo,<br />

attività commerciale di Civita Castellana,<br />

“Bimbobimba.it”, aperta da poco più di<br />

due mesi presso la Cittadella della salute, in<br />

Via F. Petrarca.<br />

A conti fatti, ogni singolo<br />

pannolino costa esattamente<br />

la metà di uno di<br />

quelli delle migliori marche.<br />

Allo stesso prezzo di<br />

una confezione dei più noti<br />

pannolini in circolazione sul<br />

mercato, è possibile avere il<br />

doppio della quantità di pannolini<br />

Pillo, clinicamente testati<br />

e realizzati con prodotti<br />

naturali ed anallergici. Perché<br />

continuare a spendere il doppio<br />

quando è possibile avere<br />

la stessa qualità alla metà del<br />

prezzo? Il segreto sta, ovviamente,<br />

anche nel fatto che<br />

viene meno la trafila dei vari<br />

importatori e rivenditori. I<br />

pannolini Pillo, infatti, passano<br />

direttamente dalla fabbrica<br />

al negozio e “Bimbo<br />

bimba.it” può vantare di essere<br />

il primo rivenditore ufficiale<br />

ed esclusivo per tutto il<br />

Lazio Nord.<br />

Ma da “Bimbobimba.it” è<br />

anche possibile trovare tutto<br />

l’occorrente per bambini<br />

da 0 a 6 anni. Ottime sono<br />

le offerte su passeggini e carrozzine.<br />

“Bimbo bimba” offre<br />

anche la possibilità di prenotare liste di<br />

nascita e di battesimo. Un’attività che<br />

vuole veramente aiutare le giovani mamme<br />

ed i giovani papà ad affrontare la crisi senza<br />

trascurare l’importanza della qualità, indispensabile<br />

soprattutto per i più piccini!<br />

Prossimamente sarà attiva anche la vendita<br />

on –line sul sito www.bimbobimba.it.<br />

Ermelinda Benedetti


18<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Ecologia e Ambiente<br />

Il decreto del fare, non mi convince...<br />

soprattutto sui problemi ambientali<br />

Chi inquina non<br />

dovrà più pagare?<br />

Si manda<br />

forse a farsi benedire<br />

il principio<br />

su cui si fonda la<br />

politica dell’ Unione europea<br />

in materia ambien-<br />

di Giovanni<br />

Francola tale, con il decreto così<br />

detto “del fare” che a<br />

breve sarà all’esame del Parlamento?<br />

Ad allarmare molte associazioni ambientaliste<br />

e non solo, è larticolo 41, una norma<br />

di modifica del Testo Unico dell’Ambiente<br />

(decreto legislativo 152/2006), con conseguenze<br />

preoccupanti in<br />

materia di bonifiche di<br />

siti contaminati, nei<br />

casi in cui le acque di<br />

falda contaminate determinano<br />

una situazione<br />

di rischio<br />

sanitario – recita l’articolo<br />

41 del decreto del<br />

fare, che sostituisce l’<br />

articolo 243 del T. U<br />

dell’Ambiente – oltre<br />

Stando all’articolo 41<br />

del <strong>De</strong>creto del fare, di<br />

fronte ad un elevato<br />

rischio sanitario le<br />

esigenze economiche di<br />

una azienda (che ha<br />

inquinato e contaminato<br />

immense risorse naturali)<br />

vengono prima di<br />

ogni altra cosa.<br />

all’eliminazione della<br />

fonte di contaminazione<br />

“ove possibile ed<br />

economicamente sostenibile”,<br />

si dovranno adottare misure per<br />

attenuare la diffusione della contamina-<br />

zione.<br />

In poche parole, se l’azienda<br />

coinvolta non possiede risorse<br />

economiche per bonificare<br />

il sito, basterà<br />

un’autocertificazione per dimostrare<br />

l’indigenza? Si ridurrà<br />

il tutto, semplicemente<br />

limitandosi alla diffusione<br />

della contaminazione, senza<br />

operare per eliminare del<br />

tutto il rischio sanitario?<br />

Come dire se non è possibile<br />

eliminare, occorre ridurre.<br />

Con questo nuovo articolo,<br />

l’azienda può<br />

anche scegliere<br />

un’altra<br />

strada economicamente<br />

sostenibile,<br />

quella del trattamento delle<br />

acque di falda contaminate,<br />

depurarle, emungerle e<br />

reimmetterle “nello stesso<br />

acquifero da cui sono state<br />

emunte? Non mancano<br />

certo interrogativi di questo<br />

nuovo decreto. Insomma “si<br />

interviene sui sintomi e non<br />

sulla cura della malattia”.<br />

Il pericolo maggiore è nel<br />

fatto che di fronte ad un elevato rischio sanitario<br />

le esigenze economiche di una<br />

azienda (che ha inquinato e contaminato<br />

immense risorse naturali) vengono prima di<br />

ogni altra cosa.<br />

Ritengo che applicare questa norma si<br />

avrebbe su tutto il territorio nazionale un<br />

impatto devastante, sono molti i siti inquinati,<br />

basta pensare a Taranto, Priolo, Bussi,<br />

Marghera, ma sono più di quattromila i siti<br />

contaminati e altri quindicimila quelli potenzialmente<br />

inquinati, come è possibile<br />

pensare che chi li ha ridotti in quello stato,<br />

potrebbe non essere più costretto a bonificarli?


20<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Autori Ebook.<br />

La nuova casa editrice on line<br />

Fondata da Stefania Natalino, ha uno staff tutto al femminile under 35 anni<br />

Siamo ormai immersi in un realtà<br />

multitecnologica, dove l’on-line ha<br />

semplificato e, soprattutto, velocizzato<br />

molte delle nostre vecchie<br />

abitudini. In internet si può trovare<br />

tutto o quasi, e l’e-commerce negli ultimi<br />

anni è cresciuto in maniera<br />

esponenziale. Nemmeno l’editoria, ovviamente,<br />

poteva essere esentata dal fare i<br />

conti con questo nuovo stile di vita ed all’acquisto<br />

on line della carta stampata si è<br />

affiancata, negli ultimi tempi, la pubblicazione<br />

di e-book, libri elettronici da sfogliare<br />

su pc, tablet e smartphone. Proprio di questo<br />

si occupa la neo casa editrice on line<br />

fondata da Stefania Natalino, Autori Ebook,<br />

presentata al pubblico venerdì 12 Luglio al<br />

Parco della Musica di Roma, in occasione<br />

del Fringe Festival di Roma, dedicato a tutte<br />

le donne che ogni giorno instancabilmente<br />

vivono con coraggio la propria vita. Lo staff<br />

della giovane casa editrice è, infatti, composto<br />

da sole donne under 35, giovani ragazze<br />

che si affacciano al mondo del lavoro<br />

con entusiasmo. Abbiamo rivolto qualche<br />

breve domanda alla trentenne romana Stefania<br />

Natalino,fondatrice dell’Autori Ebook<br />

ed impegnata a promuovere la sua lodevole<br />

iniziativa.<br />

Come è nata questa<br />

idea?<br />

È nata dalla fusione<br />

della passione per il<br />

leggere e per il viaggiare.<br />

Qualche giorno<br />

prima della partenza<br />

per un mio viaggio in<br />

Cina, infatti, mentre<br />

preparavo le mie valige,<br />

mi sono trovata a<br />

dover scegliere tra<br />

quattro libri da portare<br />

con me. Non potevo<br />

portarli tutti e la scelta<br />

non è stata facile.<br />

Pensavo: “E se questo<br />

poi non mi piace? Non<br />

mi coinvolge?”. Quando sono arrivati a Pechino<br />

mi sono resa conto che tutti, grandi e<br />

piccoli, leggevano in metropolitana, sul<br />

treno, sull’autobus, al bar grazie a tablet e<br />

smartphone. Potevano leggere ovunque<br />

senza dover scegliere tra quattro libri!<br />

Quando è stata fondata effettivamente<br />

la casa editrice?<br />

Nel Gennaio del 2013.<br />

Qual è l’obiettivo?<br />

L’obiettivo è quello di mettere in evidenza<br />

inediti ed esordienti di qualità e portarli all’estero,<br />

traducendo e vendendo online il<br />

libro italiano. Opere di scrittori inglesi e<br />

americani hanno conquistato le top ten dei<br />

libri più venduti nel mondo…. perché non<br />

può succedere anche ad un autore italiano?<br />

Per il momento sicuramente abbiamo voglia<br />

di investire sugli scrittori esordienti.<br />

Come selezionate le opere sulle quali<br />

si decide di puntare?<br />

Attraverso il concorso “Uno nessuno centomila...<br />

Autori 2013”. Vincitore di questa<br />

prima edizione, che si è svolta all’inizio di<br />

quest’anno, è stato il libro di Giancarlo Bufacchi,<br />

“Il trio Lescano e il mistero del<br />

gatto”, che dall’8 Luglio sarà distribuito sul<br />

sito della casa editrice (autoriebook.com) e<br />

su tantissime piattaforme di vendita online,<br />

come Amazon Kindle Store, Apple IBook<br />

Store, IBS, La Feltrinelli, Libreria Rizzoli,<br />

Book Republic e Webster.<br />

Che libro è questo di Bufacchi?<br />

“Il trio Lescano e il mistero del gatto” è un<br />

giallo facile e leggero da cui si potrebbe tirar<br />

fuori anche una sceneggiatura. Al centro del<br />

racconto vi è un uomo deluso, strano, preoccupato<br />

per la moglie, donna dal carattere<br />

forte, ricca e di 20 anni più giovane di lui,<br />

che è, invece, un debole, un uomo che non<br />

guida la sua vita e che si ritroverà a fare i<br />

conti con un piccolo mistero: delle telefonate<br />

anonime che stravolgeranno la sua<br />

monotona vita quotidiana.<br />

Qual è, secondo lei, la differenza tra<br />

l’e-book ed il libro stampato?<br />

L’e-book è il futuro e può arrivare davvero<br />

in tutte le case del mondo, ma sono convinta<br />

che non riuscirà mai a cancellare la<br />

carta stampata!<br />

Facciamo un grosso in bocca al lupo alla Natalino<br />

ed a tutto il suo splendido team rosa<br />

e rifacendoci a quest’ultima affermazione<br />

dell’editrice e concordiamo sul fatto che e-<br />

book ed i libri tradizionali continueranno a<br />

convivere ancora per molto tempo, proprio<br />

come segno tangibile di coesistenza tra generazioni<br />

oramai abituate a consuetudini diverse<br />

fra loro.<br />

Ermelinda Benedetti


<strong>Campo</strong> de’ fiori 21<br />

La commissione invalidi civili della ASL<br />

non è depositaria della verità<br />

Leggi a tutela del cittadino che regolano le controversie legali e medicolegali<br />

del Prof.<br />

Sergio<br />

Funicello<br />

dell’Avv.<br />

Margherita<br />

Corriere<br />

La concessione dell’invalidità civile è<br />

regolamentata da una serie di leggi<br />

a tutela del cittadino e della comunità,<br />

permettendo una valutazione<br />

precisa e severa da parte delle<br />

commissioni senza tralasciare la possibilità<br />

di ricorso da parte del periziato.<br />

Dopo aver visto in un precedente articolo la<br />

via per ottenere la visita per eventuale riconoscimento<br />

dello status di invalido civile,<br />

vediamo, maggiormente dal punto di vista<br />

legale e medico legale, di analizzare la controversia<br />

o le controversie.<br />

La commissione invalidi civili della ASL<br />

(come quella dal me presieduta) non è la<br />

depositaria della verità e come essa, non lo<br />

è quella dell’INPS (di verifica) potendo il cittadino<br />

ricorrere ampiamente ovviamente<br />

contro l’INPS, essendo di secondo grado<br />

anche laddove i giudizi della prima e della<br />

seconda commissione non dovessero essere<br />

in accordo tra loro.<br />

L’ art. 38, comma 1, del d.l. 6 luglio 2011,<br />

n. 98, convertito con modifiche nella legge<br />

15 luglio 2011, n. 111, ha inserito nel codice<br />

di procedura civile l’art. 445-bis, che prevede,<br />

quale condizione di procedibilità nelle<br />

controversie in materia di invalidità civile,<br />

cecità civile, sordità civile, handicap e disabilità,<br />

nonché di pensione di inabilità e di<br />

assegno di invalidità, disciplinati dalla legge<br />

12 giugno 1984, n. 222, l’esperimento di un<br />

accertamento tecnico preventivo obbligatorio.<br />

Tale disposizione è entrata in vigore dal<br />

primo gennaio 2012.<br />

Attualmente, pertanto, colui che vuole<br />

agire in giudizio per il riconoscimento dei<br />

propri diritti in materia di invalidità civile,<br />

cecità civile, sordità civile, handicap e disabilità,<br />

nonché di pensione di inabilità e di<br />

assegno di invalidità, deve preliminarmente<br />

proporre, ai sensi dell’art. 445 bis c.p.c .,<br />

davanti al Tribunale del Lavoro nel cui circondario<br />

risiede, istanza di accertamento<br />

tecnico per la verifica delle condizioni sanitarie<br />

legittimanti la pretesa fatta valere.<br />

L’espletamento dell’accertamento tecnico<br />

preventivo obbligatorio costituisce condizione<br />

di procedibilità della domanda proposta<br />

ed è rilevabile, come indica l’avv.<br />

Margherita Corriere, su istanza di parte o<br />

d’ufficio, a pena di decadenza, non oltre la<br />

prima udienza. Il giudice del lavoro, allorché<br />

rilevi che lo stesso non è stato promosso<br />

ovvero che è iniziato e non si è<br />

concluso, assegna alle parti il termine di<br />

quindici giorni per la presentazione della relativa<br />

istanza o per il relativo compimento.<br />

Al procedimento si applica l’articolo 696 bis<br />

c.p.c. inerente la consulenza tecnica preventiva<br />

ai fini della composizione della lite,<br />

in quanto compatibile, nonché le disposizioni<br />

che regolano l’accertamento peritale<br />

di cui all’art. 195 c.p.c. e all’art. 10 co. 6 bis,<br />

del d.l. 30 settembre 2005 n. 203, come<br />

convertito dalla l. 2 dicembre 2005 n. 248.<br />

Il magistrato, ultimate le operazioni di consulenza,<br />

con decreto comunicato alle parti,<br />

fissa un termine perentorio non superiore a<br />

trenta giorni, entro il quale le medesime<br />

devono dichiarare, con atto scritto<br />

depositato in cancelleria, se intendono contestare<br />

le conclusioni del consulente tecnico<br />

d’ufficio.<br />

In mancanza di contestazione, il giudice,<br />

se non intende procedere ex articolo 196<br />

c.p.c. (rinnovazione della c.t.u. o sostituzione<br />

del consulente), entro 30 giorni dalla<br />

scadenza del termine di cui sopra, con decreto<br />

pronunciato fuori udienza, omologa<br />

l’accertamento del requisito sanitario secondo<br />

le risultanze indicate nella relazione<br />

del consulente tecnico dell’ufficio, provvedendo<br />

sulle spese.<br />

Il decreto, non impugnabile né modificabile,<br />

è notificato agli enti competenti, che provvedono,<br />

dopo la verifica di tutti gli ulteriori<br />

requisiti previsti dalla normativa vigente, al<br />

pagamento delle relative prestazioni, entro<br />

120 giorni.<br />

Nei casi di disaccordo, la parte, che abbia<br />

dichiarato di contestare le conclusioni del<br />

consulente tecnico dell’ufficio, deve depositare,<br />

presso la cancelleria del giudice di cui<br />

al comma primo, entro il termine perentorio<br />

di trenta giorni dalla formulazione della dichiarazione<br />

di dissenso, il ricorso introduttivo<br />

del giudizio, specificando, a pena di<br />

inammissibilità, i motivi della contestazione.<br />

Ricordiamo che la sentenza che definisce<br />

tale giudizio è inappellabile.


22 <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Può finire il tempo?<br />

Scomparendo l’uomo cesserebbe anche l’idea stessa del tempo,<br />

giacchè nessuno potrebbe più misurarlo né significarlo<br />

del Prof.<br />

Massimo<br />

Marsicola<br />

Tutte le cose che<br />

hanno un’origine<br />

hanno necessariamente<br />

anche una fine.<br />

Ma la domanda circa la<br />

possibilità che il tempo finisca<br />

ha un sapore diverso<br />

dal momento che il tempo<br />

è una dimensione immateriale<br />

che accompagna la<br />

materia. Per potersi intendere, almeno in<br />

parte, data la complessità della questione,<br />

è necessario svolgere un preliminare ragionamento.<br />

Se “un oggetto” non è presente non ha uno<br />

spazio e non è nello spazio. I fisici direbbero<br />

semplicemente che “non c’è”. Il “non c’è” significa<br />

che l’oggetto non è presente nel<br />

mondo fisico insieme agli altri, non ha<br />

una forma, non ha sostanza, non<br />

occupa uno spazio, non ha un<br />

tempo suo proprio, non è nel<br />

tempo. Il che significa ancora<br />

che l’oggetto non ha una sua<br />

struttura atomica, né chimico<br />

molecolare; non ha una funzione<br />

né una finalità. L’oggetto<br />

semplicemente non c’è. Di che<br />

stiamo parlando, allora? <strong>De</strong>l fatto<br />

che dal non esserci potrebbe passare<br />

all’esserci. Si perché l’oggetto<br />

può comparire. Un oggetto inesistente<br />

potrebbe, ad un certo punto,<br />

passare all’esistenza. Passare dalla non<br />

consistenza alla consistenza; dalla non-temporalità<br />

alla temporalità; dalla non-struttura<br />

alla struttura, dall’immaterialità alla materialità.<br />

“Il passare” è frutto di un atto creativo<br />

dell’uomo. La prima sedia, prima di<br />

esser tale, semplicemente non era. Ma ad<br />

un certo punto, preso il materiale e lavorato<br />

secondo un’idea, l’uomo l’ha portata dall’inesistenza<br />

all’esistenza. Dalla non tempo-<br />

ralità alla temporalità, dall’immaterialità<br />

dell’idea alla materialità dell’ente finito. Ma<br />

dov’era la sedia prima di diventare sedia?<br />

Era, dopo essere stata concepita, nella<br />

mente dell’uomo presente come idea. Ora,<br />

poichè è passata dall’immaterialità dell’idea<br />

alla materialità, si può dire che ‘prima di<br />

passare’, la sedia, rigorosamente, non<br />

fosse? Ed ancora: come idea, era nel tempo<br />

o non vi era ancora? Questo paragone mi<br />

era necessario per suggerire al lettore che<br />

poiché anche l’uomo è capace di creare<br />

qualche cosa che prima non c’èra, è del<br />

tutto plausibile supporre l’esistenza di Dio<br />

creatore, anch’Egli, evidentemente, capace<br />

di creare.<br />

E’ l’uomo infatti ad esser fatto ad immagine<br />

e somiglianza di Dio e non il contrario. Ma<br />

detto ciò, torniamo alla domanda iniziale:<br />

“Dov’è un oggetto qualsiasi prima della sua<br />

comparsa nel mondo fisico?” E’, come idea,<br />

nella mente di Dio. Lì, ha già un tempo suo<br />

proprio? No. Vive nell’Eterno presente. Acquisisce<br />

il tempo, che diventa anche un suo<br />

limite, solo nel momento in cui diviene “oggetto<br />

fisico”; passa cioè dalla dimensione<br />

metafisica alla dimensione fisica: acquisisce<br />

un tempo suo proprio ed è posto nel tempo<br />

dal momento in cui viene alla presenza nel<br />

mondo fisico, come ‘una cosa’ accanto alle<br />

altre.<br />

Ma c’è un’altra questione che dev’essere<br />

considerata: “ ha senso parlare di tempo<br />

fintantoché c’è qualcuno in grado di misurarlo;<br />

qualcuno per il quale il tempo riveste<br />

importanza ed ha significato”. La dimensione<br />

temporale è legata all’esistente, ma<br />

ancor più si lega alla possibilità di dare un<br />

senso all’esistente, senso che prende corpo<br />

a partire dalla funzione ordinatrice cui la<br />

temporalità dà luogo.<br />

Adesso, alla luce di queste considerazioni,<br />

potremo tentare di rispondere alla domanda:<br />

“il tempo è destinato a finire?”<br />

Si, il tempo può finire qualora<br />

non ci fossero più i fenomeni. Ma<br />

poiché i fenomeni potranno continuare<br />

ad essere anche senza la<br />

presenza dell’uomo, il tempo sparisce<br />

se sparisce colui per il quale il<br />

tempo è significativo. E poiché s’interroga<br />

sul tempo soltanto l’uomo<br />

(almeno da quello che si sa), scomparendo<br />

l’uomo cesserebbe anche<br />

l’idea stessa del tempo giacchè nessuno<br />

potrebbe più misurarlo né significarlo<br />

né localmente né a livello cosmico<br />

generale. La questione del tempo interessa<br />

l’uomo perché riguarda l’uomo. Se scompare<br />

l’uomo scompare anche la questione.<br />

Si, ma il tempo dove va a finire? Nelle singolarità,<br />

nei buchi neri - come ipotizzano alcuni<br />

fisici? - Oppure torna alla sua origine,<br />

a Colui cioè che è la matrice di tutte le cose,<br />

all’Eterno, il cui significato, è bene qui ricordarlo,<br />

è “Colui che ha in sé tutto il tempo”.<br />

Visita il nostro sito<br />

www.campodefiori.biz


<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

L’Angolo del Piacere<br />

La cultura e la storia del Sigaro<br />

23<br />

Anche oggi il signor<br />

Fabio ci<br />

permetterà di<br />

proseguire, grazie<br />

alla sua<br />

esperienza ed alle sue conoscenze,<br />

il nostro viaggio<br />

Fabio Ventura nell’affascinante mondo<br />

del sigaro, portandoci all’interno<br />

delle manifatture. Terminata l’operazione<br />

del raccolto, tutte le foglie vengono<br />

trasportate nelle case del tabacco (tipica<br />

casa fatta di canne e paglia), dove, infilate<br />

a due a due e appese su delle rastrelliere<br />

che mano a mano si alzano progressivamente<br />

verso la parte superiore della casa<br />

del tabacco, vengono mantenute ad una<br />

costante ventilazione, luce e a variazioni naturali<br />

di temperatura ed umidità (per la durata<br />

di 25 giorni).<br />

Completato l’affinamento delle foglie, i contadini<br />

vendono il tabacco alla Empresa de<br />

Acopio y Beneficio del Tabaco. Le foglie<br />

ormai secche sono legate a mazzi chiamati<br />

gavillas, e collocate in pile coperte da tele,<br />

segue un processo naturale di fermentazione,<br />

essenziale per eliminare le sostanze<br />

ammoniacali e ridurre l’acidità, il catrame e<br />

la nicotina (circa 30 giorni).<br />

Le foglie vengono classificate in foglie di rivestimento<br />

per la capa, inumidite ed essiccate<br />

per una maggiore manipolazione, e<br />

suddivise in più di cinquanta categorie distinte,<br />

per assicurare che solo le migliori avvolgeranno<br />

un HABANO. Quelle impiegate<br />

per il ripieno, tripa e capote, si raggruppano<br />

in tre categorie principali, ligero, raccolte<br />

dalla parte superiore della pianta, che<br />

hanno maggior forza, seco, raccolte dal<br />

centro della pianta, hanno un buon aroma<br />

ed una media forza e volado, raccolte nella<br />

parte inferiore della pianta, di minor forza.<br />

Selezionate, tutte le foglie vengono imballate<br />

nella juta e lasciate invecchiare, come<br />

il migliore dei vini.<br />

Le foglie da fascia subiranno una sola fermentazione<br />

in quanto più fini e delicate,<br />

mentre le foglie da ripieno saranno prima<br />

scostolate (despalillo), operazione che toglie<br />

la venatura centrale della foglia, e poi<br />

sottoposte ad una seconda fermentazione.<br />

Le pile sono alte ed il tempo di fermentazione<br />

è più lungo, la temperatura di fermentazione<br />

deve essere controllata con<br />

attenzione e quando risulterà troppo alta,<br />

bisognerà riordinare le pile in modo che i<br />

mazzi che si trovano sotto arrivino in superficie<br />

e viceversa.<br />

Tutto il fogliame viene confezionato in pacchi<br />

chiamati tercio, fatti di juta e corteccia<br />

di palma reale, su di essi si applica un etichetta<br />

che riporta informazioni sulla misura<br />

della foglia, sull’anno di raccolta e la data di<br />

imballaggio. Il tempo ha realizzato il suo<br />

compito e la foglia è ormai pronta per essere<br />

lavorata per confezionare HABANO.<br />

Gli Habanos, costruiti interamente a mano,<br />

con tripa formata da foglie intere (tripa<br />

larga), ma ne esistono anche di fatti a mano<br />

con tripa corta, ossia con spezzature di foglie<br />

nel ripieno, e tipi meccanizzati (importante<br />

conoscere le differenze produttive per<br />

definirne le qualità).<br />

Per i prodotti nobili, costruiti a mano, il<br />

compito primario spetta al LIGADOR, colui<br />

che crea la ricetta necessaria per dare vita<br />

ad un sigaro, rispettando tradizione ed<br />

aromi caratteristici di quel determinato marchio.<br />

Egli consegna ai TORCEDOS le quantità<br />

e le qualità esatte per il<br />

confezionamento di un marchio e formato<br />

specifico. Sul loro banco di lavoro è presente<br />

una tavoletta di legno, due taglierine,<br />

una ghigliottina, una bottiglia di colla vegetale<br />

naturale senza sapore e colore, il cepo<br />

(per verificare la larghezza del sigaro) e,<br />

cosa più importante, l’abilità delle loro mani.<br />

Per iniziare il TORCEDOS pone davanti a se,<br />

due o tre mezze foglie per la sottofascia o<br />

capote, raggruppa sapientemente le foglie<br />

per il ripieno e le piega a fisarmonica, mettendo<br />

al centro il ligero che conferirà al sigaro<br />

forza e linearità nella combustione,<br />

crea poi il cilindro, arrotolando la tripa nel<br />

capote e mettendolo in compressione in<br />

uno stampo per dare al sigaro la forma desiderata.<br />

Dopo circa trenta minuti ai cilindri<br />

viene applicata la foglia da fascia, fase<br />

molto delicata che determina la raffinatezza<br />

estetica del sigaro. Un buon TORCEDOS in<br />

un giorno, può preparare tra i 60 e i 150 sigari,<br />

a seconda della misura e della complessità<br />

della forma.<br />

Molteplici sono i controlli di qualità, tra cui<br />

la prova peso, la prova campione, la prova<br />

tiraggio, da specifico macchinario ed infine<br />

la prova degustativa, effettuata da degustatori<br />

professionisti.<br />

Prima di collocare i sigari nelle scatole è necessario<br />

farli riposare in armadi di cedro, più<br />

tempo restano in questo luogo, migliore<br />

sarà il risultato. Prima dell’inscatolamento i<br />

prodotti vengono suddivisi per colorazione,<br />

in quanto in ogni scatola dovrà esser presente<br />

una sola tonalità di colore. Successiva<br />

operazione è l’applicazione dell’anilla, di ciò<br />

se ne occupa una donna, che ha il nome di<br />

ANILLADORA.<br />

Cuba fu la prima nazione ad introdurre la<br />

classica scatola di sigari, le originali decorazioni<br />

sono tutte collocate a mano e prima di<br />

chiudere la scatola c’è sempre un controllo<br />

da parte del REVISOR. Ogni scatola deve<br />

essere provvista del sigillo di garanzia della<br />

Repubblica Cubana, del sigillo degli importatori<br />

locali e del sigillo di <strong>De</strong>nominazione<br />

d’Origine Controllata. Sul fondo della scatola<br />

deve essere stampata a caldo la sigla<br />

HECHO EN CUBA e TOTALMENTE A MANO<br />

(per i sigari a tripa larga fatti a mano), inoltre<br />

deve essere presente una sigla che ne<br />

identifica la fabbrica, il mese e l’anno di produzione.<br />

Una delle caratteristiche degli HA-<br />

BANO, è quella di avere una vastissima<br />

gamma di scelte tra le 33 marche con più<br />

di 240 formati differenti. DIFFIDATE DALLE<br />

IMITAZIONI!!!<br />

L’argomento del prossimo incontro tratterà<br />

dei sigari caraibici extra CUBA.<br />

“L AMORE E’ COME UN SIGARO:<br />

SE SI SPEGNE, LO PUOI<br />

RIACCENDERE, MA NON HA PIU’<br />

LO STESSO SAPORE”<br />

Il fumo nuoce gravemente alla<br />

salute, i minori non devono fumare.<br />

AVVISO IMPORTANTE<br />

APERTURA DEL<br />

CIGAR CLUB<br />

BACCO&TABACCO<br />

CREATO PER UNIRE APPASSIONATI<br />

ED AMICI DEL LENTO FUMO E DEI DI<br />

STILLATI D’ECCELLENZA.<br />

PER INFO:RIVOLGERSI ALLA TABAC<br />

CHERIA 2000 IDEE<br />

FB:TABACCHERIADUEMILAIDEE<br />

EMAIL:fabioventura@libero.it


24<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Come eravamo<br />

Mario “Gallina” - Mario Corteselli<br />

di Alessandro<br />

Soli<br />

Mi trovo un po’<br />

in difficoltà<br />

nel parlare di<br />

questo nostro<br />

concittadino<br />

Mario Corteselli, che<br />

ci ha lasciato poco tempo<br />

fa, perchè oltre ai sentimenti<br />

di puro campanilismo,<br />

ci legava una<br />

profonda amicizia. E’ stato per anni l’araldo<br />

del Carnevale civitonico, lo ricordo in piazza<br />

Matteotti negli anni ‘60 aprire appunto il<br />

carnevale, con tanto di pergamena e vestito<br />

per l’occasione, annunciare ai civitonici quel<br />

periodo di feste e bagordi, che da sempre<br />

hanno caratterizzato la nostra cittadina.<br />

Personaggio poliedrico che spaziava dal carnevale,<br />

all’azione cattolica, colonna dell’UNITALSI,<br />

per quarant’anni ha<br />

accompagnato i malati a Loreto con il treno<br />

bianco, poeta, scrittore e ricercatore nella<br />

città che lo ha accolto nella seconda parte<br />

della sua vita: Tarquinia. I ricordi sono tanti,<br />

a cominciare dalla sua partecipazione a<br />

Campanile sera fine anni ’50, (programma<br />

ideato da Enzo Tortora che si svolgeva sulle<br />

piazze d’Italia), quando appunto in piazza<br />

Matteotti, Mario imitò con movenze impeccabili<br />

una “gallina”, forse il suo soprannome<br />

venne coniato in quella occasione. Io ero<br />

piccolo, ma ricordo benissimo quella serata<br />

con i civitonici protagonisti del programma,<br />

oltre a Mario c’era Magario Nesta con i suoi<br />

giochi di equilibrismo. Quella sera un altro<br />

civitonico si mise in luce, quel Gianfranco<br />

Pistola che vinse nella rubrica<br />

“L’oggetto misterioso”, rispondendo<br />

esattamente al presentatore<br />

Silvio Noto. Ma<br />

torniamo a Mario, dipendente<br />

dell’Ufficio delle imposte ,<br />

venne trasferito a Tarquinia,<br />

dove si ambientò subito, grazie<br />

al suo carattere, gioviale e un<br />

po’ burlone, che lo ha contraddistinto<br />

per tutta la sua vita.<br />

Tornava spesso a Civita a trovare i suoi parenti,<br />

a ritrovare le sue radici, ma soprattutto<br />

ritornava a Carnevale, quando,<br />

qualche volta, tornava a mascherarsi e si<br />

mischiava tra i gruppi, con la speranza di<br />

rinverdire gli antichi fasti di questa manifestazione.<br />

Come dicevo sopra, Tarquinia divenne<br />

la sua seconda Civita, e nel 1993<br />

Civita Castellana - anni ‘50. I ragazzi dell’Azione Cattolica.<br />

Da sx: Libero Cicconi, Mario Corteselli, Alberico Tomei,<br />

Domenico Ruggeri.<br />

pubblicò con Antonio Pardi, sotto l’egida del<br />

comune stesso, “Memorie istoriche della<br />

città di Corneto” e “ I personaggi delle memorie<br />

istoriche della città di Corneto”.<br />

Quando andavo a Tarquinia, almeno una<br />

volta a settimana, lo vedevo costantemente,<br />

perché abitava nel palazzo accanto<br />

a mia figlia, allora era uno scambiarsi di ricordi<br />

e buone nuove, gli consegnavo la<br />

copia del “<strong>Campo</strong> de <strong>Fiori</strong>” (che lo rendeva<br />

felice perché ritrovava la sua Civita, specialmente<br />

nelle vecchie foto), sempre preciso,<br />

forbito nel parlare, con in testa<br />

l’aggraziata coppola, e al braccio l’immancabile<br />

borsello anni ’60.<br />

Fin da giovane in Mario, ho visto sempre la<br />

figura di un celebre personaggio televisivo,<br />

quel Gianluigi Mariannini campione di Lascia<br />

o raddoppia, esperto di moda e di bon ton:<br />

stessa barba, stessi modi, stessa saccenza.<br />

La sua scomparsa pochi mesi fa, ha lasciato<br />

in me un senso di scoramento, ed ogni volta<br />

che tornerò a Tarquinia, passando in quell’androne,<br />

udendo dei passi, non potrò far<br />

a meno di voltarmi, e magari rivederlo come<br />

in un miraggio, mentre recita le filastrocche<br />

del suo “Anghingò”.


<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

25<br />

Il Grand Tour:<br />

antiche esperienze di giovani rampolli<br />

di Fabiana<br />

Poleggi<br />

finalmente<br />

la<br />

bella stagione<br />

e con<br />

E’arrivata<br />

essa la voglia<br />

di partire in vacanza,<br />

ma i nostri tour come li conosciamo<br />

noi, quelli che ci<br />

propongono le agenzie di<br />

viaggi, hanno un’origine<br />

antica e precisamente ci giungono dal Gran<br />

Tour il “ grande giro” che prese piede nell’aristocrazia<br />

inglese del XXVII° secolo.<br />

Quando i ragazzi di buona famiglia raggiungevano<br />

l’età giusta (intorno ai venti anni),<br />

era d’obbligo che completassero la loro<br />

istruzione con un viaggio che li portasse a<br />

conoscere la politica, la cultura, l’arte e le<br />

antichità dei paesi europei, dove potevano<br />

anche liberasi del loro comportamento grossolano<br />

imparando la raffinatezza e il savoirfaire.<br />

Il Tour non durava meno di due anni,<br />

così i giovani rampolli facoltosi si organizzavano<br />

portandosi dietro un precettore, alcuni<br />

domestici e naturalmente una scorta armata<br />

per difendersi dai numerosi assalti dei<br />

predoni che avrebbero potuto incontrare<br />

lungo la strada, poi il bagaglio comprendeva<br />

oltre i vestiti e gli effetti personali anche generi<br />

alimentari, letti e tende da campo per<br />

sopperire all’eventuale mancanza di alberghi.<br />

Il Tour toccava naturalmente la Francia che<br />

rappresentava all’epoca il vertice dello stile<br />

e della sofisticazione, qui i giovani inglesi<br />

imparavano i comportamenti raffinati che li<br />

avrebbero distinti poi nei salotti della Gran<br />

Bretagna. A Parigi sotto l’occhio attento dei<br />

tutori, aiutati dai valletti, il primo passo im-<br />

Johann Wolfgang Von Goethe - 1775<br />

portante dei giovani inglesi era quello<br />

di rifornirsi di un nuovo guardaroba<br />

completamente francese, così rimessi<br />

a nuovo erano pronti per essere introdotti<br />

nell’alta società francese. Dopo<br />

Parigi, le altre città della Francia inserite<br />

nel tour erano Digione, Lione e<br />

Marsiglia. Subito dopo si passava in<br />

Italia con la visita dei suoi tanti monumenti,<br />

Firenze, Venezia e ovviamente<br />

Roma antica che divenne la<br />

meta più popolare da visitare. Durante<br />

il viaggio i giovani acquistavano,<br />

secondo le loro possibilità, numerose<br />

opere d’arte e di antiquariato, compravano<br />

quadri di paesaggi da riportare<br />

in patria, un po’ come facciamo<br />

oggi con le cartoline, i più facoltosi si<br />

facevano ritrarre da uno dei pittori più<br />

in vista al momento con alle spalle<br />

una qualche bella veduta italiana, a ricordo<br />

del viaggio come noi facciamo<br />

oggi con le foto. Passavano il tempo<br />

studiando e facendo acquisti, gli studenti<br />

d’arte imparavano dalle nostre<br />

architetture, gli stili e gli antichi modelli<br />

dei grandi artisti italiani. Tra le<br />

altre città da visitare c’erano anche<br />

Pompei ed Ercolano che erano state<br />

recentemente riscoperte. Anche la Grecia e<br />

le sue antichità era una delle mete più ambite<br />

del Gran Tour.<br />

E’ inutile dire che durante questi viaggi i ragazzi<br />

facevano anche altri tipi di esperienze,<br />

diciamo pure che la loro conoscenza amorosa<br />

e sessuale veniva inclusa nelle tante<br />

esperienze da riportare in patria e che andava<br />

ad arricchire il loro curriculum quando<br />

in seguito avrebbero dovuto scegliere una<br />

sposa, l’aver avuto altre esperienza infatti<br />

costituiva una garanzia di successo in<br />

campo sessuale.<br />

L’espressione Grand Tour, sembra aver fatto<br />

la sua comparsa sulla guida “The Voyage of<br />

Italy” di Richard Lassels, edita nel 1670, ed<br />

i tanti libri che parlarono di questi affascinanti<br />

viaggi come “Coryat’s Crudities” il<br />

grande successo di Thomas Coryat, scatenarono<br />

una vera e propria mania per questo<br />

viaggio. Durante il XIX secolo, la maggior<br />

parte dei giovani istruiti fecero il Grand Tour.<br />

Più tardi, divenne alla moda anche per le<br />

donne giovani, un viaggio in Italia con la<br />

zia nubile in qualità di chaperon faceva<br />

parte della formazione della signora d’alto<br />

ceto. Al Grand Tour, specie verso l’Italia,<br />

non erano estranei i giovani degli altri paesi<br />

europei, come la Germania e la Francia.<br />

Anche Johann Wolfgang von Goethe effettuò<br />

il suo Grand Tour in Italia<br />

dal 1786 al 1788 di cui scrisse nel suo famoso<br />

diario di viaggio: “Viaggio in Italia”<br />

Preparazione del Grand Tour” dell’artista tedesco<br />

Emil Brack 1860-1905.<br />

passando anche per Civita Castellana prima<br />

di giungere a Roma e descrivendola così:<br />

“Appena passato il ponte, ci si trova su un<br />

suolo vulcanico, che può essere sia di vera<br />

lava sia di minerale più antico, trasformato<br />

per calcinazione e fusione. Si sale lungo le<br />

pendici di un monte che si direbbe di lava<br />

grigia; vi si trovano parecchi cristalli bianchi<br />

granatiformi. La strada che dal termine<br />

della salita conduce a Civita Castellana è<br />

della medesima pietra, resa ben liscia dal<br />

passaggio delle ruote; la città è costruita su<br />

tufo vulcanico, nel quale m’è parso di ravvisare<br />

cenere, pomice e frammenti di lava.<br />

Bellissima la vista del castello: il monte Soratte<br />

una massa calcarea che probabilmente<br />

fà parte della catena appenninica, si<br />

erge solitario e pittoresco, le zone vulcaniche<br />

sono molto più basse degli Appennini e<br />

solo i corsi d’acqua, scorrendo impetuosi, le<br />

hanno incise creando rilievi e dirupi in forme<br />

stupendamente plastiche, roccioni a precipizio<br />

e un paesaggio tutto discontinuità e<br />

fratture. Dunque, domani sera a Roma! Non<br />

riesco ancora a crederci e se questo mio<br />

voto sarà appagato, che cosa potrei desiderare<br />

ancora? Null’ altro, penso, che approdare<br />

felicemente a casa con la mia barca<br />

piena di faggiani e ritrovarvi tutti i miei<br />

amici sani, lieti e ben disposti.”<br />

Una descrizione sublime e romantica che attraverso<br />

il tempo ci ha riportato le emozioni<br />

di un antico viaggiatore del Grand Tour.


26<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Associazione Artistica Ivna<br />

L’OPERA D’ARTE DI<br />

OMERO AMMANNATO<br />

della Prof. ssa<br />

Maria Cristina<br />

Bigarelli<br />

alla “Scuola” di suoi amici muratori, dall’Accademia<br />

alla Fonderia, la stessa dove fa<br />

fondere una scultura per il cimitero dopo la<br />

morte del fratello Piero. Interessante l’affermazione<br />

“filosofica”, che per Omero Ammannato<br />

è al pari di una norma di vita, del<br />

rapporto tra arte visiva e musica grazie al<br />

quale si possono raggiungere le Dimensioni<br />

e l’Armonia, che legano i volumi e le linee<br />

costituenti l’Opera, come fosse uno spartito.<br />

L’Armonia deve essere tale, da provocare<br />

emozione all’osservatore, come la<br />

buona musica la provoca nell’ascoltatore, ci<br />

istruisce il Maestro d’Arte. Numerose sono<br />

le opere di diverse espressioni che possiamo<br />

ammirare e davanti alle quali possiamo<br />

emozionarci. Uno degli esempi<br />

eccelsi dei suoi splendidi lavori è l’Altare situato<br />

nella cattedrale di Ischia di Castro. Si<br />

tratta della sua prima e ultima opera, cosi<br />

grande, in pietra di Travertino, scolpito interamente<br />

a mano, senza l’utilizzo di mar-<br />

Omero Ammannato<br />

intraprende<br />

la<br />

sua formazione<br />

e il suo<br />

percorso come esperienza<br />

personale già nella scuola<br />

dell’obbligo che per lui,<br />

come per molti, in quel<br />

periodo consisteva nella<br />

scuola d’arte ceramica,<br />

parificata alla terza media. Frequenta il<br />

Liceo Artistico, nel quale ha studiato anche<br />

suo fratello Piero. <strong>De</strong>ciderà successivamente<br />

di trasferirsi all’Istituto d’Arte di Civita<br />

Castellana, evitando il viaggio<br />

quotidiano verso la Capitale. Consegue il Diploma,<br />

si iscrive all’Accademia di Belle Arti<br />

di Roma. Sicuramente alla sua formazione<br />

hanno contribuito periodi di lavoro presso<br />

una fabbrica di piastrelle decorate a mano,<br />

sita a Prima Porta in provincia di Roma ed<br />

anche le sue attività lavorative presso gli<br />

studi di artisti, quali Meli Salvatore, ceramista<br />

e scultore, che aveva lo studio sulla<br />

via Appia presso Brooks Mel, anch’egli ceramista<br />

e scultore il cui studio d’Arte era<br />

ubicato a Via Margutta. Si impegna a produrre<br />

e a creare nello studio di ceramica di<br />

Paolelli di Roma per conto terzi , diretto<br />

dall’esperto ceramista “Leonida”. La formazione<br />

ha avuto ulteriore sviluppo nel seguire<br />

suo fratello Piero, il quale si dedica<br />

per tutta la vita all’Arte pittorica, raggiungendo<br />

notevoli traguardi. In questi ambiti si<br />

specializza e approfondisce la tecnica del<br />

marmo, del bronzo, del cemento armato<br />

(dato il costo notevole della fusione), della<br />

formatura in gesso, spaziando dall’Istituto<br />

telli o scalpelli pneumatici.<br />

Gli stessi scalpelli sono costruiti<br />

in loco, nella fucina<br />

di un fabbro locale, che gli<br />

ha dato la rigorosa e fondamentale<br />

assistenza tecnica.<br />

L’Altare è scolpito su<br />

un monoblocco del peso di<br />

13,50 tonnellate provenienti<br />

dalla locale cava di<br />

travertino. Il bozzetto in<br />

gesso viene presentato<br />

alla Curia Vescovile di Montefiascone,<br />

da cui dipende<br />

l’ Arcipretura di Ischia di<br />

Castro e successivamente<br />

alla soddisfazione espressa<br />

per tale proposta scultorea, il monoblocco<br />

viene collocato nel Duomo e lì scolpito. L’incarico<br />

di eseguire il lavoro viene dato da<br />

S.E. mons. LUIGI BOCCADORO all’epoca<br />

Vescovo di Montefiascone ed il promotore<br />

di quest’ opera è l’Arciprete di Ischia di Castro,<br />

Don Antonio Papacchini che segue<br />

con cura la realizzazione dell’Opera per tutti<br />

i sei mesi impiegati da Ammannato fino<br />

alla conclusione della stessa nel giugno del<br />

1963. L’Altare rappresenta la Redenzione<br />

dell’umanità dal peccato originale. Il titolo<br />

“ la Redenzione”, infatti, vede al centro la<br />

crocefissione con ai lati Mosè che presenta<br />

le tavole della legge verso cui tende l’umanità,<br />

incarnata da Adamo ed Eva, dall’altra<br />

parte la Madonna che supportata dalla<br />

Chiesa aiuta la stessa ad avvicinarsi alla<br />

salvezza. “La Redenzione” di Ammannato<br />

è ancora oggi inevitabilmente contemporanea,<br />

sia nella fattura,che nel suo profondo<br />

significato umano e spirituale.


<strong>Campo</strong> de’ fiori 27<br />

di Catello<br />

Masullo<br />

Levanto, mese di settembre: nel parcheggio<br />

dell’ ospedale, Giulia, una giovane<br />

donna, attraversa sovrappensiero<br />

e viene lievemente investita dall’auto condotta<br />

dall’80enne Ettore, il quale si offre subito di soccorrerla,<br />

e, dopo il rifiuto, almeno di accompagnarla. Giulia accetta<br />

un passaggio alla stazione ferroviaria, dove scopre,<br />

però, che i treni della giornata sono sospesi e che è costretta<br />

a restare sino al giorno dopo. D’altra parte sarebbe comunque<br />

dovuta tornare per ritirare un referto molto importante,<br />

per dirimere i dubbi dei medici sui suoi sintomi, che potrebbero essere la desiderata<br />

gravidanza, oppure una tragica menopausa precoce. Anche Ettore<br />

aspetta dei risultati di analisi cliniche determinanti per la sua salute. Spontaneamente<br />

i due si ritrovano a trascorrere assieme la giornata, e l’attesa...…<br />

Opera prima di Fabiana Sargentini. Che si era distinta come pluripremiata<br />

documentarista. Dopo la laurea in Lettere (Storia e Critica del Cinema) con<br />

una tesi su Robert Altman, inizia a lavorare come assistente e aiuto regia nel<br />

cinema e nella pubblicità. Dal 1994 inizia a girare vari cortometraggi e documentari<br />

sia musicali che d’arte. Nel 1998 partecipa al Sacher Festival di Nanni<br />

Moretti con il cortometraggio in Super8 “Se perdo te”, racconto tragicomico e<br />

autobiografico della fine di una storia d’amore. Da allora ha realizzato altri<br />

cortometraggi e documentari musicali e d’arte per canali satellitari. Il documentario<br />

“Sono incinta” (presentato per la prima volta al Torino Film Festival<br />

2003), ha vinto il Bellaria Film Festival 2004 ed è stato mandato in onda in<br />

DOC3 (RaiTre). Il successivo “Di madre in figlia” (presentato al Torino Film<br />

Festival e al Festival dei Popoli 2004) ha vinto nel 2005 Sguardi Altrove Festival<br />

di Cinema Femminile a Milano e il Bellaria Film Festival. Proprio al festival di<br />

Bellaria, nel 2004, fa l’incontro che ha dato origine a questo suo film d’esordio.<br />

Con Morando Morandini , il celeberrimo critico cinematografico, che di quella<br />

edizione era direttore. Morandini ebbe una bella impressione del modo di fare<br />

cinema della vincitrice del festival e diede luogo con la stessa una fitta corrispondenza<br />

epistolare. Fino a proporre alla Sargentini di scrivere assieme un<br />

film. Dopo pochi giorni di riflessioni, la giovane regista concluse che non poteva<br />

che raccontare la storia del loro incontro. Di una giovane donna con un<br />

uomo maturo. Mandò a Morandini una mezza pagina. Morandini aggiunse<br />

qualcosa e gliela rispedì. E così via è cresciuto questo film. Con la complicità<br />

di una scrittura a sei mani, essendosi aggiunto alla regista ed al grande critico<br />

anche Carlo Pizzati. Per una gestazione piuttosto lunga, circa 6 anni per la<br />

scrittura. Un film riuscito. Con atmosfere intimiste. Doppiamente crepuscolari.<br />

Il protagonista maschile per età. La protagonista femminile per l’incombente<br />

menopausa precoce. Tutto giocato nello strepitoso duetto di due grandi interpreti.<br />

L’inossidabile e vitale Giulio Brogi e la deliziosa e sempre più brava<br />

Donatella Finocchiaro. Qualche piccola sbavatura nei passaggi logici (come<br />

ad esempio lei che ha il costume sotto il vestito e se lo porta per tutto il giorno<br />

dopo aver fatto il bagno a mare e lui che lascia che sia lei a pagare la spesa<br />

al supermercato) è ampiamente perdonata dalla cura pregevole della messa<br />

in scena. Dalle inquadrature talentuose dei primi piani ravvicinatissimi, ai dettagli<br />

di sole calzature nel lungo incipit. E dalla pregevole scansione del film,<br />

realizzato mediante bellissimi acquarelli che si materializzano sullo schermo,<br />

ad anticipare la scena, quasi uno story board nel tempo reale della proiezione,<br />

che esprime al meglio la magia e la poeticità della sospensione temporale di<br />

questa giornata settembrina. Il film, nonostante abbia ben figurato al recente<br />

festival di Pesaro, non ha ancora trovato una distribuzione italiana, e rischia<br />

di andare ad ingrossare il novero dei film italiani invisibili. Un vero peccato.<br />

Curiosità: i notevoli acquarelli sono realizzati da Luca Padroni, compagno<br />

nella vita di Fabiana Sargentini, padre del loro ragazzino, che ha sorpreso,<br />

messo in apprensione ed infine inorridito Nanni Moretti, quando ha rischiato<br />

di sfiorare lo schermo del suo Sacher, mentre lo stesso intervistava la regista<br />

sul palco, dopo la prima romana alla nota manifestazione di opere prime italiane<br />

“Bimbi Belli”. L’intervento risolutivo del padre pittore, che ha portato via<br />

il recalcitrante bimbo, ha impedito il materializzarsi di una incipiente “sindrome<br />

di Erode…” che stava per scatenarsi nel noto regista, operatore culturale e<br />

mecenate romano…<br />

Non lo so ancora<br />

TITOLO: NON LO SO ANCORA<br />

REGIA: Fabiana Sargentini<br />

INTERPRETI PRINCIPALI:<br />

Giulio Brogi - Donatella Finocchiaro - Orietta Notari<br />

Alessandra Frabetti - Pierluigi Pasino<br />

ORIGINE: ITALIA<br />

PRODUZIONE: MARCO LEDDA E GIANLUCA ARCOPINTO<br />

PER SETTEMBRINI FILMS<br />

DURATA: 80’<br />

SOGGETTO: COMMEDIA AGRODOLCE E CREPUSCOLARE<br />

FRASI DAL CINEMA: “Non si preoccupi, signora, la vita è<br />

troppo breve per viverla di paure!<br />

Grazie per la sensibilità!”. (il medico, fuori campo, e Donatella<br />

Finocchiaro).<br />

“Quanti anni ha?<br />

Non ne ho più. Li ho finiti!”. (Donatella Finocchiaro e Giulio<br />

Brogi).<br />

“Non c’ero mai. Tutto accadeva in mia assenza.<br />

Lei era uno di quei padri trasparenti in technicolor!”. (Giulio<br />

Brogi e Donatella Finocchiaro).<br />

“Non so chiedere aiuto. È che ho sempre paura che se<br />

chiedo aiuto a qualcuno, qualcuno che amo, magari l’aiuto<br />

te lo da . ma poi se ne va. Come ha fatto mio padre quando<br />

ero piccola!”. (Donatella Finocchiaro a Giulio Brogi).<br />

“Dicono che le lacrime delle donne siano segno di fragilità.<br />

Io dico che sono un segno di forza.<br />

E allora io sono fortissima!”. (Giulio Brogi e Donatella Finocchiaro).<br />

“L’heure entre le chien et le loup.<br />

Che significa?<br />

I francesi chiamano così il momento del tramonto : l’ora tra<br />

il cane ed il lupo!”. (Giulio Brogi e Donatella Finocchiaro).(è<br />

l’equivalente italiano di “tra il lusco ed il brusco”, dal latino<br />

“luscus”, che è guercio, cieco + brusco nel senso di oscuro.<br />

La versione francese, peraltro già presente nel tardo latino,<br />

si riferisce ad una condizione di luminosità incerta in cui è<br />

difficile distinguere un cane da un lupo, ndr.)<br />

VALUTAZIONE SINTETICA (in decimi) 7<br />

Leggenda:<br />

CAPOLAVORO ****quattro stelle: equivalente in decimi: 10<br />

DA NON PERDERE ***tre stelle : equivalente in decimi: 8<br />

DISCRETO ** due stelle : equivalente in decimi: 6<br />

DA EVITARE *una stella: equivalente in decimi: insufficiente:<br />

meno di 6


NIENTE GUERRA PER<br />

28<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Se il conflitto no<br />

Nessun appassionato<br />

di ciclismo<br />

d’una<br />

certa età non<br />

avrà pensato,<br />

almeno per una volta nella<br />

sua vita, a quanti successi<br />

di Secondiano avrebbero conseguito<br />

Zeroli<br />

Coppi e Bartali se non ci<br />

fosse stata la seconda<br />

guerra mondiale. L’ esercizio è retorico, lo<br />

so bene, trasuda nostalgia, regala nient’altro<br />

che effimeri trionfi, induce a facili risolini<br />

di supponenza, ma a me è piaciuto tentarlo<br />

e, con buona pace di chi ci riderà su, voglio<br />

provare a spiegarlo a chi avrà la pazienza di<br />

seguire il filo onirico della mia “passionale<br />

razionalità”. Siamo dunque nel 1940 con<br />

Coppi che ha appena conquistato il suo<br />

primo Giro d’ Italia e con Bartali che<br />

schiuma rabbia e medita di andarsi a prendere<br />

la rivincita in terra di Francia. Al Tour<br />

“Ginettaccio” ha sostanzialmente due avversari<br />

che gli contrasteranno il passo: il<br />

francese René Vietto (classe 1914, la stessa<br />

di Bartali) e lo spagnolo Julian Berrendero<br />

(1912) scalatore dalle notevoli capacità e<br />

già vincitore della classifica del Gran Premio<br />

della Montagna nel Tour del ’36. Coppi è ovviamente<br />

assente per via della sua giovanissima<br />

età; per quest’anno gli dovrà<br />

bastare di aver assaporato la gioia della vittoria<br />

nel Giro d’ Italia. Bartali si aggiudica<br />

pertanto il Tour del 1940, superando nell’<br />

ordine proprio il beniamino locale Vietto e<br />

l’ iberico Berrendero. Ma a questo punto<br />

una domanda sorgerà spontanea: chi sono<br />

all’inizio degli anni ’40 i ciclisti più forti in circolazione?<br />

Cercherò di rispondere facendo<br />

innanzitutto un elenco dei ciclisti migliori divisi<br />

per nazionalità. Cominciamo da casa<br />

nostra. In Italia abbiamo: Gino Bartali(14)<br />

Fausto Coppi(19) Fiorenzo Magni (20) Mario<br />

Vicini (13) Ezio Cecchi (13) Giordano Cottur<br />

(14) Vito Ortelli (21) Enrico Mollo (13) Aldo<br />

Ronconi (18) Salvatore Crippa (14) Severino<br />

Canavesi (11) Giovanni Valetti (13) Adolfo<br />

Leoni (17) Alfredo Martini (21) Olimpio Bizzi<br />

(16). Passiamo ora ai francesi: René<br />

Vietto(14) Victor Cosson (15) Jean Robic<br />

(21) Pierre Brambilla (19) Edouard Fachleitner<br />

(21) Guy Lapebie (16) Lucien Teissère<br />

(19). Più numerosi sono i belgi. Abbiamo:<br />

Stan Ockers (20) Romain Maes (13) Sylvère<br />

Maes (09) Lucien Vlaeminck (14) Alberic<br />

Schotte (19) Félicien Vervaecke (07) Achiel<br />

Buysse (18)Désiré Keteleer (20) Gustaaf<br />

<strong>De</strong>loor (13) Marcel Kint (14) Georges Claes<br />

(20) Richard <strong>De</strong>poorter (15). Pochi gli svizzeri<br />

di un certo livello, se si fa eccezione per<br />

Ferdy Kubler (19); gli altri sono : Leo Am-<br />

Fausto Coppi<br />

berg (12) Hans Knecht (10) e Paul Egli (11).<br />

Si riduce a due la pattuglia d’un certo peso<br />

degli spagnoli. C’è il già citato Julian Berrendero<br />

(12) e Dalmacio Langarica (19). Di<br />

nessuna consistenza la rappresentanza a livello<br />

internazionale di olandesi, tedeschi ,<br />

inglesi e portoghesi. Occorre a questo<br />

punto notare come non siano presenti in<br />

questo elenco avversari storici di Bartali e<br />

Coppi come Hugo Koblet, Louison Bobet e<br />

Rik Van Steenbergen ma la spiegazione è<br />

semplice: essi sono troppo giovani in quel<br />

periodo di tempo, essendo lo svizzero e il<br />

francese del ’25 ed il belga del ’24. Sono ancora<br />

troppo giovani gli spagnoli Ruiz(25) e<br />

Lorono (26), il belga Impanis (25) e lo svizzero<br />

Schar (26). La nostra storia può dunque<br />

riprendere dal 1941, non senza però<br />

prima precisare che dalle mie analisi previsionali<br />

ho inserito soltanto i nomi dei possibili<br />

protagonisti delle sole due grandi corse<br />

a tappe : il Tour de France e il Giro d’Italia.<br />

Sarebbe ancora più impossibile voler ipotizzare<br />

vincitori e piazzati nelle grandi classiche<br />

internazionali, come ad esempio la<br />

Sanremo o la Roubaix. E a questo proposito<br />

c’è da rilevare come le cosiddette “ classiche-monumento”<br />

di oggi non corrispondano<br />

a quelle dell’ epoca di Coppi e Bartali, perché<br />

non si spiegherebbe altrimenti come lo<br />

stesso Fausto non abbia mai partecipato al<br />

Giro delle Fiandre, una sola volta alla Freccia<br />

Vallone (ha vinto nel ’50) e una sola<br />

volta alla Liegi(ritiro per una caduta). Di<br />

fatto in quegli anni rivestivano una grande<br />

importanza le classiche italiane, come il Giro<br />

dell’Appennino, la Tre Valli Varesine, il Giro<br />

del Piemonte, della Toscana e perfino la<br />

Roma- Napoli- Roma che si correva in parte<br />

dietro motori. Sulla Vuelta di Spagna occorre<br />

essere molto chiari. A quei tempi non<br />

valeva nulla ed oltretutto veniva disputata<br />

a singhiozzo. <strong>De</strong>buttò nel 1935 e si corse<br />

anche l’anno successivo ma si fermò per<br />

quattro anni in coincidenza con la guerra<br />

civile, riprese nel biennio ’41-’42, ma si<br />

Gino Bartali<br />

fermò ancora nel ’43 e nel ’44 per poi arrivare<br />

al ’48. Non si corse nel ’49 e per altri<br />

quattro anni dal ’51 al ’54. Riprese regolarmente<br />

con cadenza annuale soltanto dal<br />

1955. Ecco perché mi fa rabbia quando<br />

sento dire che soltanto tre atleti( Hynault,<br />

Merckx e Gimondi) hanno vinto le tre grandi<br />

corse a tappe… Ma lasciamo perdere e ritorniamo<br />

piuttosto nel mio stravagante<br />

sogno. Nel 1941 Gino Bartali è letteralmente<br />

scatenato. JACQUES Goddet gli ha<br />

appena detto che lui sarà il più grande della<br />

storia del Tour ed il toscano che cosa fa?<br />

Comincia col vincere il Giro, profittando di<br />

un improvviso calo di forma del suo giovane<br />

rivale Fausto Coppi e della superiorità palesata<br />

sulle grandi montagne nei confronti dei<br />

belgi Sylvère Maes e Félicien Vervaecke. I<br />

due fiamminghi non sono tanto teneri da<br />

domare. Il primo ha già vinto due Tours,<br />

con nove vittorie di tappa e vestendo per<br />

ben 26 giorni la maglia gialla, il secondo,<br />

scalatore puro, si è imposto per due volte<br />

nella classifica del Tour quale miglior scalatore,<br />

imponendosi anche in sei tappe. Al<br />

Tour del ’41 Ginettaccio appare letteralmente<br />

scatenato e domina la classifica finale<br />

vincendo con oltre dieci minuti sul<br />

francese Victor Cosson, un passista già<br />

giunto terzo al Tour del ’38, mentre è ancora<br />

terzo l’inossidabile belga Vervaecke.Il<br />

1941 è dunque ricordato come l’anno in cui<br />

un ciclista, cioè Bartali, sia riuscito a conquistare<br />

per la prima volta nella storia e la<br />

maglia rosa e quella gialla nello stesso<br />

anno. L’ anno successivo un ritrovato Fausto<br />

Coppi, al pieno d’una rivalità con Bartali che<br />

spacca in due la penisola, ormai nella maturità<br />

dei suoi 23 anni, vince il Giro superando<br />

proprio Bartali ed il talentuoso belga<br />

Sylvère Maes che all’età di 33 anni è ancora<br />

in grado di dire la sua in una grande corsa<br />

a tappe. Al tour del ’42 l’armata “italienne”<br />

è inarrestabile. Vince Coppi ancora su Bartali,<br />

mentre al terzo posto troviamo Ezio<br />

Cecchi “lo scopino di Monsummano”, abile


n ci fosse stato<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori 29<br />

R COPPI E BARTALI<br />

Julian Berrendero<br />

René Vietto<br />

scalatore, già secondo al Giro del ’38 e sempre<br />

ben piazzato nella grande corsa italiana.<br />

Il 1943 non è un buon anno per gli italiani.<br />

Lo svizzero Ferdy Kubler, che ha vestito la<br />

maglia gialla che ha la stessa età di Coppi,<br />

vince il Giro su Giovanni Valetti, già vincitore<br />

dei Giri del ’38 e del ’39 ed in grado di<br />

contrastare, soprattutto in salita, il forte<br />

corridore elvetico. Al terzo posto si affaccia<br />

sulla ribalta internazionale Fiorenzo Magni,<br />

discesista provetto, buon passista e discreto<br />

cronomen. Il Tour ’43 torna dopo qualche<br />

anno a parlare francese perché René Vietto,<br />

tenace scalatore-passista che ha già vinto<br />

otto tappe al Tour e che ha vestito la maglia<br />

gialla per ben otto giorni nel 1939, riesce a<br />

frenare le ambizioni di Bartali, comunque<br />

indomito fino a Parigi, mentre al terzo posto<br />

troviamo uno sgraziato scalatore, appena<br />

ventiduenne che si chiama Jean Robic.<br />

L’anno successivo segna la consacrazione di<br />

Fiorenzo Magni che supera all’ultimo tuffo<br />

il sorprendente svizzero Hans Knecht, vincitore<br />

sei anni prima d’un campionato mondiale<br />

dilettanti su strada, ottimo passista e<br />

buon sprinter. Un belga, Stan Ockers si<br />

piazza al terzo posto dopo aver vinto tre<br />

tappe. Nella “Grande Boucle” Fausto Coppi<br />

non ha rivali e sia Kubler che Schotte giungono<br />

a distanze siderali dall’ormai consacrato<br />

“Campionissimo”. Il 1945 certifica la<br />

indiscussa caratura internazionale dei nostri<br />

campioni. Il Giro lo vince Coppi su Bartali<br />

e Magni, mentre il Tour e appannaggio<br />

Félicien Vervaecke<br />

d’un Bartali dominatore assoluto della montagna<br />

ed in grado di mettere tra se e Kubler,<br />

ancora secondo un ampio margine di minuti.<br />

Sulla parte bassa del podio di Parigi si<br />

posiziona il belga Ockers, mai domo anche<br />

se poco competitivo sulle grandi salite. Il<br />

Giro del ’46 non è un sogno giacché Bartali<br />

ha realmente superato Coppi, mentre le<br />

braccia di Morfeo mi riprendono per qualche<br />

istante con il Tour vinto da un Coppi desideroso<br />

di rivalsa, sul belga Schotte ed il redivivo<br />

francese René Vietto, ormai al<br />

classico canto del cigno. E a proposito di<br />

Vietto, ricorderete come il transalpino sia<br />

nato lo stesso anno di Gino Bartali, ma a<br />

marcare la differenza tra i due c’è da rilevare<br />

che Vietto si ritirò appena passata la<br />

guerra mentre Bartali iniziò proprio dal<br />

primo dopoguerra la sua titanica battaglia<br />

con Coppi. Nel ’46 il toscano aveva infatti<br />

già 32 anni, guarda caso la stessa età di<br />

Eddy Merckx e di Bernard Hynault, quando<br />

i due campioni decisero di attaccare la biciletta<br />

al classico chiodo…La grandezza di<br />

Bartali è davvero incommensurabile e nella<br />

sua leggendaria ed interminabile sfida con<br />

Coppi certamente il peso dell’età ha giocato<br />

negativamente solo per lui. Comunque ora<br />

che siamo arrivati al termine di questa “carrellata<br />

onirica” io credo che di una cosa si<br />

possa essere certissimi e che cioè, senza la<br />

guerra, Bartali e Coppi avrebbero profittato<br />

d’un quinquennio senza grandissimi avversari<br />

sul proscenio internazionale. Non sarebbero<br />

certamente stati i vari Vietto, i<br />

Robic, gli Ockers, i Maes, i Kubler ad impedire<br />

ai due nostri fuoriclasse di fare incetta<br />

di Giri e di Tours e magari anche di cogliere<br />

affermazioni in certe classiche belghe e<br />

francesi e (soltanto per Coppi) di aggiungere<br />

altri titoli mondiali di inseguimento su<br />

pista. Ma sarebbe viceversa da superficiali<br />

non considerare che se la guerra non ci<br />

fosse stata davvero difficilmente Bartali<br />

avrebbe potuto vincere il Tour anche nel ’48<br />

dieci anni dopo la sua prima affermazione<br />

nella “Grande Boucle” e anche Coppi probabilmente<br />

non avrebbe vinto il Giro del ’53,<br />

tredici anni dopo il suo esordio vittorioso del<br />

1940. Ipotesi sicuramente, giacché senza il<br />

grande conflitto mondiale le carriere dei due<br />

assi italiani non sarebbero potute durare,<br />

come sono invece durate nella realtà, ben<br />

venti anni. Ma è fantastico poter pensare<br />

che Fausto Coppi avrebbe potuto vincere 7<br />

Giri d’Italia e 5 Tours de France e Gino Bartali<br />

4 Giri e 5 Tours…Tra i due si inserirebbero<br />

in una ipotetica classifica senza tempo<br />

Eddy Merckx con 5 Giri e 5 Tours e Bernard<br />

Hynault con 3 Giri e 5 Tours. Dalla voce mitica<br />

di Mario Ferretti sarebbe davvero incredibile<br />

poter udire (con il cognome detto<br />

prima del nome, come ascoltavo alla radio<br />

da bambino) questo ordine d’arrivo : 1°<br />

Coppi Fausto 2° Merckx Eddy 3° Bartali<br />

Gino 4° Hynault Bernard… Nel sogno si ha,<br />

talvolta, la possibilità di evocare tante belle<br />

e commoventi verità.


30 <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

LA STORIA DELLA ROMA -<br />

CIVITA CASTELLANA - VITERBO<br />

Civita Castellana. Anni ‘40. La tramvia passava per via V. Ferretti. In questa cartolina originale dell’archivio del Sig. Roberto Felicetti, si vede bene<br />

il vecchio Ospedale Andosilla sulla sinistra, ed un piccolo, ma ben curato, giardino nell’edificio di fronte, oggi attuale sede delle scuole elementari.<br />

di Francesca<br />

Pelinga<br />

... continua dal numero 104<br />

Nel 1928 la<br />

S.R.F.N. presentò<br />

il progetto<br />

definitivo<br />

per l’adozione<br />

delle scartamento ordinario<br />

sull’intera linea e nel<br />

1930 ci fu l’autorizzazione<br />

per l’esecuzione dei lavori di allargamento<br />

della sede stradale. Con l’entrata dell’Italia<br />

in guerra, vennero emanate le norme da rispettare<br />

in caso di allarme aereo e impartite<br />

disposizioni in merito alla riduzione dell’illuminazione<br />

sui treni e nelle stazioni.<br />

Generi alimentari e abbigliamento furono<br />

razionati e fu quindi abolita la distribuzione<br />

di divise al personale che si ridussero al solo<br />

berretto, ci fu il divieto di allontanarsi dal<br />

posto di lavoro in caso di incursione aerea<br />

e i treni in arrivo a Viterbo si dovevano fermare<br />

a Bagnaia, ritenuta più sicura.<br />

Venne poi disposta la militarizzazione di<br />

tutto il personale della ferrovia ad eccezione<br />

delle donne e dei minori di 17 anni: lo stato<br />

di militarizzazione era quello di indossare un<br />

bracciale azzurro.<br />

Il servizio era comunque assicurato, ma nel<br />

1944, data la scarzezza dei carburati, le<br />

corse furono ridotte a solo tre giorni la settimana.<br />

Ai soldati tedeschi, su alcuni treni,<br />

venivano riservati otto posti in prima classe<br />

e quattordici in classe terza.<br />

A causa dei bombardamenti aerei nel 1944<br />

e delle distruzioni effettuate dalle truppe tedesche,<br />

la linea ferroviaria subì notevoli<br />

danni: i fabbricati di Civita e l’officina di Catalano<br />

furono distrutti.<br />

Nel 1946 fu dato l’avvio alla loro ricostruzione.<br />

Nel 1953 fu inaugurata la nuova stazione<br />

di Viterbo poiché nel 1944 i ripetuti<br />

bombardamenti aerei avevano raso al suolo<br />

il fabbricato, erano stati feriti cinque agenti<br />

e la signora della biglietteria era stata colpita<br />

a morte sul posto di lavoro.<br />

La ferrovia ha compiuto un secolo di vita e,<br />

nonostante tutti gli interventi di ammodernamento,<br />

dimostra abbastanza gli anni che<br />

ha.<br />

Molti di noi, me compresa, hanno dei ricordi<br />

bellissimi legati al tempo della scuola<br />

quando, per andarvi, prendevamo il treno.<br />

Purtroppo, poi, lo sviluppo dell’automobile<br />

ha relegato il servizio ferroviario a funzioni<br />

secondarie condannandolo ad un lento declino.


<strong>Campo</strong> de’ fiori 31<br />

PER UNA STORIA DI PIAZZA<br />

DI SAN CLEMENTE: 19 APRILE 1949.<br />

del Prof. Architetto Enea Cisbani<br />

... continua dal numero 103<br />

Nel 1957 l’amministrazione comunale<br />

guidata dal Sindaco e<br />

Senatore Enrico MINIO, dà<br />

l’avvio ad una serie di importanti<br />

opere pubbliche – illuminazione<br />

stradale, rifacimento delle principali<br />

arterie cittadine, fognature, acqua potabile<br />

nelle abitazioni, scuole rurali e scuola media<br />

- che modificheranno totalmente l’immagine<br />

urbanistica della città, tra cui i Bagni Pubblici<br />

in largo Cavour, al piano terra del palazzo<br />

comunale e in piazza di San Clemente,<br />

quest’ultimo demolito verso la fine degli<br />

anni’80.<br />

In quel periodo non tutte le abitazioni del<br />

centro storico disponevano del servizio igienico<br />

e non tutti i locali pubblici allora esistenti<br />

erano dotati del bagno.<br />

Oggi tutte le abitazioni del centro antico dispongono<br />

del locale igienico e come da normativa<br />

vigente tutti i locali commerciali ne<br />

sono provvisti, quale requisito fondamentale<br />

per ottenere il permesso di agibilità e<br />

l’autorizzazione per la vendita al consumo.<br />

Il 18 febbraio 1957 la ditta incaricata dei lavori,<br />

nelle operazioni di scavo del manufatto<br />

- in quanto totalmente interrato e con terrazzo<br />

superiore al livello della piazza a<br />

quota +50 cm. - rinviene un ossario e numerosi<br />

resti scheletrici: praticamente un Cimitero,<br />

legato alla presenza nella piazza,<br />

anche se non più officiata dal 1833, della<br />

chiesa di San Clemente.<br />

Alcuni bambini, per gioco, prendono alcune<br />

ossa e le portano in Cattedrale a Don Gino<br />

CONTI, allora Vicario Parroco, il quale relaziona<br />

immediatamente l’accaduto al Vescovo<br />

Mons. Roberto MASSIMILIANI.<br />

Il giorno seguente, il Vescovo scrive una circostanziata<br />

lettera circa l’accaduto sia alla<br />

Prefettura di Viterbo che alle Belle Arti di<br />

Roma.<br />

E’ anche l’avvio ad una nutrita serie di lettere<br />

tra lo stesso Vescovo e il Senatore<br />

Minio.<br />

Mons. Roberto Massimiliani ed Enrico Minio:<br />

due titaniche e gloriose figure della storia<br />

moderna di Civita Castellana.<br />

Diversi per formazione culturale e politica:<br />

Mons. Massimiliani si forma a Roma nell’importante<br />

Collegio Capranica, successivamente<br />

nell’Università Gregoriana e infine<br />

parroco di San Gregorio e insegnante di Religione<br />

nell’Istituto Industriale “Montani” di<br />

Fermo, mentre Minio, essenzialmente<br />

un’autodidatta, è dapprima operaio e poi attivista<br />

politico negli anni ’30 nelle file del<br />

Partito Comunista d’Italia dopo la scissione<br />

di Livorno del 1921.<br />

Un elemento li accomuna: entrambi gli zii<br />

paterni erano Monsignori.<br />

Mons. Massimiliani aveva una zio Vescovo a<br />

Falerone, mentre Enrico Minio era il nipote<br />

di Mons. Filippo MINIO, Rettore per 25<br />

anni del Seminario Vescovile di Civita Castellana<br />

e poi del Seminario Romano.<br />

Oggi, a livello locale, i rapporti tra potere civile<br />

e religioso sono improntati alla cordialità<br />

e al reciproco rispetto, ma nel 1957 – in<br />

piena guerra fredda – con la città roccaforte<br />

del Partito Comunista Italiano e dominata<br />

dal Sindaco Minio, ogni avvenimento è motivo<br />

di contrasto e aspra lotta politica.<br />

Il Vescovo Massimiliani invia a Minio due lettere:<br />

la prima del 20 febbraio e la seconda<br />

del 4 marzo 1957.<br />

Nella lettera del 4 marzo 1957, leggiamo:<br />

On. Sig. Sindaco di Civita Castellana, rispondo<br />

alla sua del 2 scorso, mandatami a<br />

mano, circa i lavori della piazza San Clemente<br />

per i quali avevo scritto la mia del 20<br />

febbraio: Ella si lagna della mia lettera perché<br />

ho scritto che si sta facendo un cesso a<br />

Civita C., nella piazza di San Clemente,<br />

senza riguardi a sentimenti di pietà e religione<br />

e mi accusa di ingiuria e calunnia: ciò<br />

che io chiami Cesso, ella più sotto Gabinetto,<br />

il che se io comprendo qualcosa del<br />

suo italiano, è l’equivalente; ma senza voler<br />

discutere sulla parola, è certo che ivi si costruisce<br />

un gabinetto di decenza. Nella mia<br />

lettera, più che a parlare a mio nome, io mi<br />

feci eco delle lamentele e proteste della popolazione<br />

del quartiere e del Clero, che vivamente<br />

disapprovano quella iniziativa. E la<br />

pregavo di desistere. Il motivo: perché nello<br />

scavare era stato rinvenuto un cimitero.<br />

Erano state rinvenute molte ossa umane:<br />

tombe e un ossario. Difatti ivi era l’antica<br />

chiesa di San Clemente ed è noto che nelle<br />

chiese o presso di esse, per molti secoli, si<br />

sono seppelliti i morti. Come Lei osa dire<br />

che non vi era cimitero, né tombe, né ossario?Ragazzi<br />

che giocavano con le ossa<br />

umane sono giunti fino alla Cattedrale e il<br />

Parroco venne a notificarmi la cosa. Per<br />

questo mi recai la mattina dopo sul posto.<br />

Ov’è la calunnia? Ov’è l’ingiuria?Fare un gabinetto<br />

di decenza lì, a me e non a me solo,<br />

è sembrato atto che offende sentimenti di<br />

pietà e religione. Ella si lagna che io avrei<br />

preso e conservato verso l’Amministrazione<br />

Comunale una posizione di ostilità, malgrado<br />

quanto si è fatto per il benessere del<br />

paese e il progresso. Quando Ella nell’aprile<br />

1953, il 22 precisamente, in pubblica piazza<br />

si permise di dire che manifestazioni religiose<br />

onorate anche della presenza di un<br />

Cardinale erano manifestazioni politiche, le<br />

disapprovò e giunse a boicottarle, fu quella<br />

una manifestazione di rispetto e deferenza<br />

verso la mia persona? Giacchè mi preme<br />

dire che io non sono qui per me e la mia privata<br />

persona: io sono qui a rappresentare<br />

la Chiesa...<br />

... continua sul prossimo numero<br />

ERRATA CORRIGE<br />

Sul precedente numero di <strong>Campo</strong> de fiori (104, Giugno 2013), nellarticolo del Prof. Enea Cisbani,<br />

a pagina 31, è stato erroneamente riportato il nome dellartista Viola Cima in luogo di VIOLA<br />

CARABELLI. Ci scusiamo con la protagonista dellequivoco per quanto accaduto e con tutti<br />

i nostri lettori che hanno prontamente segnalato lerrore. Abbiamo immediatamente cercato<br />

di porre rimedio al fatto, pubblicando correttamente sul notro sito www.campodefiori.biz, larticolo<br />

con il cognome corretto.Chiediamo nuovamente venia a tutti.


32<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

ABBRONZARE… MANGIANDO…<br />

Si può, grazie alle vitamine antiossidanti che si trovano in frutta e<br />

verdura, ma non solo! Scoprite quali... per avere una abbronzatura facile e duratura!<br />

di Josiane<br />

Marchand<br />

Naturopata<br />

Non c’è solo un<br />

bel cappellino,<br />

una<br />

buona crema<br />

abbronzante<br />

e quant’altro per proteggersi<br />

dal sole e dai …colpi<br />

di sole! Potete abbronzarvi<br />

senza rischi con l’alimentazione,<br />

un certo tipo<br />

di alimentazione, che aiuterà<br />

la vostra pelle a resistere al meglio al<br />

sole cocente e che la preparerà ad acquistare<br />

un colore invidiabile.<br />

E’ ovvio che occorre prediligere i buoni alimenti<br />

…<br />

Allora, fate il pieno di anti ossidanti! Voi<br />

sapete che i raggi ultravioletti del sole vi<br />

fanno abbronzare attivando la produzione<br />

di melanina, ma nello stesso momento attivano<br />

lo sviluppo dei radicali liberi proprio<br />

all’interno delle cellule della pelle. Da qui,<br />

un invecchiamento accelerato di quest’ultima<br />

e il rischio di cancro della pelle.<br />

Ma se consumate abbastanza vitamine<br />

antiossidanti: A, C e E, la vera arma contro<br />

i danni dei radicali liberi, siete a posto.<br />

Aumentando anche l’apporto di selenio,<br />

altro antiossidante molto efficace e rinforzando<br />

il consumo di beta-carotene e pro-vitamina<br />

A, la vostra pelle resisterà meglio ai<br />

raggi solari e comincerà a colorarsi leggermente<br />

senza danni!<br />

Dove trovare le vitamine pro-sole?<br />

Vitamina C e Beta-carotene in frutta e<br />

verdura fresche dell’estate. Consumatele<br />

preferibilmente crudi o sotto forma di succhi,<br />

per avere un valore vitaminico ottimale.<br />

Le migliori fonti di Vit. C: fragole, peperoni,<br />

crescione, pomodori.<br />

Per il beta-carotene: il mango, albicocche,<br />

melone, carote, pesche gialle, spinaci,<br />

crescione, anguria.<br />

Per la Vitamina A: fegato, uovo (tuorlo)<br />

pesce grasso, burro e formaggi.<br />

Per la Vitamina E: oli vegetali (girasole e<br />

mais) da utilizzare per cucinare e per condire.<br />

Presente anche nelle mandorle e le<br />

nocciole (perfette per l’aperitivo) e le verdure<br />

fresche.<br />

Il Selenio: crostacei, frutti di mare, e i<br />

pesci, ma anche nei funghi, aglio e cipolla<br />

e nei cereali integrali.<br />

Attenzione al finocchio e al sedano: contengono<br />

psoraleni che sensibilizzano la pelle e<br />

favoriscono i colpi di sole!<br />

Dovete pensare anche ad idratare la vostra<br />

pelle dall’interno. Come? Bevendo!<br />

Quando ci si espone regolarmente al sole,<br />

gli acidi grassi della membrana cellulare cutanea<br />

vengono aggrediti e distrutti. La pelle<br />

perde morbidezza e si disidrata. Allora? Bevete,<br />

bevete, fino ad arrivare ad una idratazione<br />

sufficiente dell’organismo. Apportate<br />

all’organismo anche sufficienti corpi<br />

grassi come l’olio vegetale e pesci ricchi in<br />

acidi grassi essenziali alfa-linoleici della famiglia<br />

degli Omega-3.<br />

L’acqua è la migliore bevanda. La più adatta<br />

per reidratare, soprattutto quando fa caldo.<br />

Acqua liscia o gassata, di rubinetto e in bottiglia,<br />

naturale o aromatizzata ma non zuccherata,<br />

da bere ben fresca (ma non<br />

ghiacciata!) Berne almeno 1 litro al<br />

giorno, senza aspettare di avere sete.<br />

Se volete sapere come reintegrare l’acido<br />

alfa-linoleico, sappiate che da 1 a 2 cucchiai<br />

da minestra di olio di noce, di colza o di soia<br />

con una porzione di pesce grasso (salmone,<br />

sardine, tono, maccarello) vi basteranno. Gli<br />

altri oli vegetali, le noci, l’avocado, i germi<br />

di grano possono completare l’apporto così<br />

come le verdure “ a foglie” come spinaci,<br />

crescione, cavoli…<br />

Ricordate però che tabacco e alcool sono i<br />

nemici della buona salute della pelle: la rendono<br />

fragile e spenta. Non dimenticate che<br />

l’alcool porta calorie… Se ne consumerete<br />

troppo, rischiate di non poter più indossare<br />

il vostro costume già nel bel mezzo delle vostre<br />

vacanze! Ricordatevi di aver cura di<br />

voi...sempre


Foto Antoneta


34<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Finnegans Wake<br />

Intervista al gruppo musicale italiano che ama suonare la musica irlandese<br />

L<br />

Whistle, il Bouzouki e l’Armonica a bocca».<br />

Mirko:« Io ho preso lezioni base di chitarra,<br />

anzi colgo l’occasione per ringraziare pubblicamente<br />

il mio maestro Fabrizio Mancini,<br />

detto “Marietto”, che mi ha fatto innamorare<br />

di questo strumento e del “metal estremo”,<br />

negli ultimi tempi, sono migliorato tecnicamente<br />

e questo grazie al fatto che sono entrato<br />

nel gruppo e per non farmi mancare<br />

nulla, canto!».<br />

Marta frequenta il conservatorio, Gabriele è<br />

diplomato in clarinetto, l’altro Paolo studia<br />

da autodidatta e suona musica Irlandese<br />

con alcune delle band più importanti del<br />

Centro Italia e anche dell’estero.<br />

Da come ho potuto finora capire, il vostro<br />

è un genere molto particolare,<br />

avete molto seguito?<br />

Paolo:« In generale, quando suoniamo,<br />

siamo apprezzati, anche se possiamo dire<br />

che la nostra musica è un po’ di nicchia»,<br />

interviene Jacopo:« Confermo ciò che dice<br />

Paolo, la differenza però la fa l’ambiente in<br />

cui suoni, un conto è girare per i locali, un<br />

altro è partecipare ad eventi importanti<br />

come i Festival di Guidonia, Montelago e<br />

Casperia dove ci sono molti gruppi che arrivano<br />

da tutto il mondo».<br />

Mirko:« Concordo anche io sul genere di<br />

nicchia, non ci sono molti gruppi che fanno<br />

questo genere di musica! Per la nostra<br />

esperienza possiamo però dire che essere<br />

ragazzi, fa sì che la nostra musica venga apa<br />

Via prosegue senza fine<br />

Lungi dall’uscio dal quale parte.<br />

Ora la Via è fuggita avanti,<br />

<strong>De</strong>vo inseguirla ad ogni costo<br />

Rincorrendola con i piedi alati<br />

Sin all’incrocio con una più larga<br />

Dove si uniscono piste e sentieri.<br />

E poi dove andrò? Nessuno lo sa.<br />

di<br />

Letizia Chilelli<br />

(J.R.R. TOLKIEN, Il Signore degli Anelli)<br />

del collezionista,<br />

la<br />

rubrica che<br />

sono solita curare<br />

sulle pa-<br />

L’angolo<br />

gine di questa rivista, in<br />

questo incontro estivo lascia<br />

merletti e naftalina in<br />

soffitta per vestirsi, di<br />

Verde!<br />

Verde come la meravigliosa Irlanda che ci<br />

viene descritta e “raccontata” dai Finnegans<br />

Wake, un gruppo composto da 6 ragazzi<br />

che suonano musica folk irlandese, tradizionale<br />

e acustica.<br />

Ho scelto di aprire questo nostro appuntamento<br />

con i versi raccontati da Frodo, protagonista<br />

de “Il Signore degli Anelli”, poiché<br />

è proprio questa l’atmosfera che si respira<br />

incontrando Paolo, Jacopo e Mirko, tre dei<br />

sei componenti di questo gruppo così speciale<br />

nel loro genere. La loro può essere<br />

considerata una piccola “Compagnia dell’Anello”soprattutto<br />

per quanto riguarda la<br />

loro amicizia e le atmosfere che evocano<br />

con la loro musica.<br />

Come è nato questo gruppo?<br />

Paolo, il “saggio” del gruppo ci racconta che<br />

tutto nasce 5/6 anni fa da lui, appunto,<br />

chitarrista, da un altro ragazzo,<br />

Francesco (che ora non fa<br />

più parte del gruppo), appassionato<br />

di letteratura Irlandese e da<br />

Jacopo, violinista; il nome del<br />

gruppo, deriva dall’opera più famosa<br />

di Joyce ma evoca anche<br />

una canzone comica irlandese in<br />

cui viene raccontata la storia di un<br />

tizio che ubriaco, durante il suo<br />

turno di lavoro, cade da una impalcatura<br />

di un palazzo, tutti credono<br />

che sia morto, ma lui grazie<br />

ad alcune gocce di whisky che gli<br />

cadono sul viso mentre è deposto<br />

nella bara, si risveglia durante la<br />

veglia per il suo funerale.<br />

Da qualche anno fa parte di questo<br />

gruppo anche Mirko, come elemento di<br />

supporto alla chitarra, che ricorda così il suo<br />

“esordio”:« Ho ascoltato un po’ di canzoni<br />

da Jacopo, il quale mi ha proposto di andare<br />

a vedere le loro prove e di provare a fare<br />

musica e così, quasi senza volerlo, ho iniziato<br />

questo cammino!». Recentemente alla<br />

“Compagnia” si sono uniti un altro Paolo<br />

che suona il Bodhran e il Cajon, Marta che<br />

suona il contrabbasso e Gabriele che suona<br />

il flauto traverso Irlandese e il Tin Whistle.<br />

Dove reperite testi e musiche?<br />

«Le musiche ed i testi sono di origine remota<br />

e non hanno autori, anche se quello<br />

che proponiamo noi oggi è una rivisitazione<br />

di musiche che si suonavano negli Anni Sessanta».<br />

Suonate molti strumenti “inconsueti”,<br />

quali studi avete fatto, musicalmente<br />

parlando?<br />

Paolo:« Io suono la Mandola e sto cominciando<br />

lo studio del Banjo da autodidatta,<br />

ho preso lezioni di chitarra e non nascondo<br />

che faccio molta fatica poiché sono mancino<br />

e quindi, spesso trovo parecchia difficoltà a<br />

reperire gli strumenti, che sono pensati,<br />

quasi sempre, per i destrorsi».<br />

Jacopo:« Suono il violino da quando sono<br />

bambino, sto imparando a suonare il Tin


<strong>Campo</strong> de’ fiori 35<br />

prezzata anche dai giovani<br />

che, curiosi, vengono volentieri<br />

a sentirci per la<br />

prima volta e che poi ci<br />

chiedono dove potranno di<br />

nuovo venire a vederci;<br />

non nascondiamo però che<br />

il piacere di ascoltarci è<br />

condiviso da persone di<br />

ogni età, ed è bello vedere<br />

la gente che ci ascolta con<br />

interesse, partecipando,<br />

anche se non capisce i testi<br />

delle canzoni a causa della<br />

lingua!».<br />

Avete un sito o una pagina<br />

facebook dove è possibile seguirvi?<br />

«Abbiamo la nostra pagina Facebook:<br />

https://www.facebook.com/finneganswakeirishmusic<br />

e un profilo su Youtube:<br />

http://www.youtube.com/channel/UC5px2h<br />

pT0T7dDWVJaSA1O8A».<br />

Ora un pochino di pubblicità: perché i<br />

nostri lettori dovrebbero venire ad<br />

ascoltarvi?<br />

Jacopo:« Per ascoltare la musica! Perché<br />

suoniamo musica allegra e divertente, abbiamo<br />

una buona carica, tanto entusiasmo<br />

e non per ultimo i ragazzi della nostra età<br />

hanno la possibilità di venire a vedere e<br />

sentire strumenti che non si vedono e non<br />

si sentono tutti i giorni!».<br />

Paolo:« Possiamo dire che la nostra musica<br />

è diversa dal panorama che c’è in giro ed è<br />

proprio per questo che ci accontentiamo di<br />

fare qualche serata in meno, ma non vogliamo<br />

essere uguali a nessuno!». Mirko:«<br />

Per passare una serata in allegria, con una<br />

musica che ti prende subito come sottofondo!».<br />

Parlando con voi traspare che tra di<br />

voi c’è anche una bella amicizia, cosa<br />

apprezzate l’uno dell’altro?<br />

Paolo:« Di Jacopo apprezzo una la sua sincerità,<br />

anche se a volte essere troppo diretto<br />

diventa un difetto! E poi è eclettico e<br />

disponibile. Mirko è caparbio, infatti anche<br />

se suona da poco, si è buttato a capofitto<br />

in questo progetto; anche di lui apprezzo la<br />

sincerità. Mi faccio portavoce di Jacopo e<br />

Mirko anche per ciò che apprezziamo di Gabriele,<br />

molto preparato ed un vero avventuriero,<br />

che si è dedicato anima e corpo al<br />

nostro gruppo anche con tutte le difficoltà<br />

logistiche che può incontrare una persona<br />

che non vive nel tuo stesso paese, infatti lui<br />

è di Roma; e di Marta che si è inserita con<br />

molta facilità nel gruppo. Paolo è disponibile<br />

e ci ha aperto al genere (ci fa da coach) ha<br />

molta pazienza ed è una persona che anche<br />

se ha suonato davanti a pubblici vasti non<br />

si è montato la testa».<br />

Jacopo:« Paolo, il saggio, ha un carattere<br />

mite e funge spesso da mediatore, riesce a<br />

mitigare anche le situazioni più spigolose,<br />

ha molta esperienza, è la persona a cui<br />

diamo più retta! Mirko, anche essendo l’ultimo<br />

arrivato, come abbiamo già detto ha<br />

puntato molto sul gruppo».<br />

Mirko:« Con Paolo, il saggio, mi trovo bene<br />

anche se lo conosco da poco, apprezzo<br />

molto il suo carattere! Con Jacopo ci “sopportiamo”<br />

da tanto tempo! Ho sempre apprezzato<br />

la sua sincerità e il fatto che mi ha<br />

chiesto di entrare nel gruppo».<br />

Jacopo:« Tengo a precisare<br />

che ci frequentiamo anche<br />

quando non suoniamo, non<br />

amiamo la discoteca, preferiamo<br />

vederci in ambienti<br />

più intimi come i pub , le<br />

enoteche e spesso ci portiamo<br />

dietro gli strumenti<br />

con i quali “accompagniamo”<br />

le nostre serate».<br />

Progetti futuri?<br />

Paolo:« Incidere demo e<br />

fare pezzi nostri».<br />

Mirko:« Migliorare sempre<br />

di più l’esecuzione dei pezzi<br />

in modo da avvicinarsi al modo di suonare<br />

degli Irlandesi, soprattutto per quello che<br />

mi riguarda nel suonare la chitarra e poi c’è<br />

il sogno di poter un giorno suonare in Irlanda».<br />

Siete nell’ “angolo del collezionista”,<br />

la domanda viene da se, collezionate<br />

qualcosa?<br />

Paolo:« Colleziono vinili, mi piacciono la<br />

musica anni ’70 e i cantautori italiani».<br />

Jacopo:« Adoro e colleziono libri»<br />

Mirko:« Colleziono le locandine delle nostre<br />

serate».<br />

Ragazzi, siamo in chiusura, c’è qualcuno<br />

che volete ringraziare pubblicamente?<br />

Mirko:« Tutte le persone che ci supportano<br />

durante le nostre serate».<br />

Jacopo:« I nostri amici che ormai ci chiedono<br />

di loro spontanea volontà, quando potranno<br />

risentirci, mentre prima eravamo noi<br />

a dover “sponsorizzare” le nostre serate!».<br />

Paolo:« Gli Shire, un gruppo di Roma che<br />

suona musica Irlandese, una vera e propria<br />

guida per noi!».<br />

Lasciamo quindi Paolo, Jacopo, Mirko,<br />

Marta, Gabriele e Paolo sulla Via descritta<br />

da Frodo in apertura, con l’augurio più<br />

grande di uno splendido futuro ricco di successi!


36 <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

LE AUTO DELLA NOSTRA INFANZIA<br />

Fiat 500/A “Topolino” 569 cc - 1936<br />

Questa piccola<br />

automobile<br />

fu progettata<br />

da un allora,<br />

giovane ma<br />

già apprezzato<br />

ingegnere della Fiat:<br />

di Arnaldo Ricci l’ing. Dante Giacosa (lo<br />

arnaldo_ric @yahoo.it stesso ingegnere che<br />

vent’anni dopo progettò<br />

la nuova Fiat 500, centrando finalmente<br />

l’obiettivo della motorizzazione di massa).<br />

Le autorità di quei tempi, avevano già tentato<br />

di far costruire alla Fiat un’ auto di<br />

massa (nel 1932 con la Balilla) come scritto<br />

negli articoli precedenti; il prezzo di vendita<br />

però, fece fallire l’intenzione di dare un’auto<br />

alla maggioranza degli italiani! Nel 1936 con<br />

la 500/A Topolino si tentò di nuovo; sulla<br />

falsa riga di quello che l’Ing. Porsche stava<br />

realizzando in Germania (alcuni storici affermano<br />

che erano i tedeschi che stavano<br />

copiando gli italiani!). Infatti l’Ing. Porche<br />

realizzò quanto richiesto dal Reich; la famosa<br />

Maggiolino del 1936, la quale venne<br />

messa in vendita a 1000 marchi che corrispondeva<br />

a 5 stipendi medi di un operaio<br />

specializzato tedesco.<br />

Anche il governo italiano di allora (considerando<br />

fra l’altro la capacità produttiva della<br />

Fiat, di gran lunga inferiore alla Porsche,<br />

che la materia prima non la doveva importare!)<br />

chiese alla Fiat di contenere il costo<br />

della Topolino entro le 5.000 lire! (circa 12<br />

stipendi medi di un operaio italiano di quei<br />

tempi ). La direzione della Fiat convocò tutti<br />

i suoi progettisti più bravi per discutere il<br />

problema; dopo mesi di discussioni e riunioni,<br />

alla fine l’incarico di capo progetto fu<br />

assegnato al giovanissimo Ing. Dante Giacosa.<br />

Giacosa sapeva che doveva risparmiare su<br />

tutto! E trovò delle geniali soluzioni, per eliminare<br />

alcune parti meccaniche nonchè<br />

della carrozzeria; fra l’altro eliminò da questa<br />

vetturetta, sia la pompa dell’acqua che<br />

quella dell’olio. Il radiatore venne posizionato<br />

al di sopra del motore, consentendo la<br />

circolazione dell’acqua con il principio del<br />

termosifone, l’acqua fredda va in basso e<br />

quella calda in alto; la lubrificazione venne<br />

ottenuta invece per sbattimento dell’olio,<br />

senza la necessità di avere una pompa; i<br />

posti dell’abitacolo compreso il conducente<br />

ridotti a due.<br />

Anche nella realizzazione del telaio vennero<br />

ottenute semplificazioni impiegando meno<br />

materiale possibile.<br />

1938 - L’ing. Dante Giacosa appoggiato<br />

ad una Topolino<br />

Quando il 15 giugno del 1936 fu presentata<br />

al salone di Torino la Fiat 500/A chiamata<br />

anche Topolino, essa costava al pubblico<br />

ben 9.800 lire! (26 stipendi medi di un operaio<br />

di allora!) circa il doppio di quanto avevano<br />

richiesto le autorità governative. La<br />

motorizzazione di massa auspicata in Italia,<br />

non fu raggiunta neanche questa volta! Comunque<br />

anche se ancora lontana, si stava<br />

lentamente avvicinando.<br />

Questa vetturetta era però adatta solo a<br />

brevi viaggi, la sua affidabilità era di lunga<br />

inferiore alla Balilla e sui lunghi percorsi in<br />

salita era soggetta irrimediabilmente a surriscaldamento,<br />

considerando la non perfetta<br />

lubrificazione e raffreddamento del motore.<br />

La Topolino fu acquistata anche dalle forze<br />

armate che la impiegarono solo in percorsi<br />

cittadini; essa non fu costruita in versione<br />

militare proprio per la sua scarsa affidabilità<br />

in percorsi fuori strada.<br />

Allo scoppio della 2° guerra mondiale, la<br />

produzione della Topolino iniziò a rallentare,<br />

fino a fermarsi completamente dopo i disastrosi<br />

bombardamenti di Torino; inoltre ovviamente,<br />

la capacità produttiva della Fiat<br />

nonché dell’Alfa Romeo e della Lancia, fu<br />

maggiormente concentrata verso autocarri,<br />

aerei ed armamenti in genere!<br />

Nel 1948, a tre anni dalla fine della guerra,<br />

riprese con slancio la produzione automobilistica;<br />

fu realizzata anche la versione familiare<br />

della Topolino, il cui nome ufficiale<br />

era Fiat 500/B ma da tutti chiamata Giardiniera<br />

a 4 posti, con le portiere in legno.<br />

Questa vettura familiare ebbe molto successo<br />

per l’aumentato spazio interno disponibile.<br />

Fiat 500/B chiamata Giardiniera<br />

Una Fiat 500/A presso l’officina <strong>Campo</strong>ni<br />

di Civita Castellana nel 1950<br />

(la foto è stata messa gentilmente<br />

a disposizione dalla famiglia <strong>Campo</strong>ni)


Cartelli pubblicitari della Fiat 500/ C presso<br />

autoricambi <strong>Campo</strong>ni a Civita Castellana<br />

nel 1950 (la foto è stata messa gentilmente<br />

a disposizione dalla famiglia <strong>Campo</strong>ni)<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori 37<br />

Questa Nuova Topolino<br />

ebbe un notevole successo,<br />

anche perché furono<br />

introdotti<br />

accorgimenti meccanici al<br />

motore che ne aumentarono<br />

notevolmente l’affidabilità<br />

rispetto alla versione<br />

precedente. Anche la<br />

500/C fu costruita in versione<br />

familiare chiamata<br />

sempre Giardiniera ma alcuni<br />

la chiamarono Giardinetta;<br />

al momento di<br />

presentazione al salone di<br />

Torino, essa costava al<br />

pubblico circa 750.000 lire.<br />

Nel 1952 terminò la produzione della Giardinetta<br />

con portiere in legno ed iniziò quella<br />

con portiere metalliche.<br />

La produzione della Topolino nata nel 1936<br />

e modificata negli anni successivi rimase in<br />

essere fino al 1954 (ben 18 anni); quando<br />

essa terminò, ne erano state prodotte circa<br />

500.000 unità (comprese tutte le versioni)…<br />

Si stava profilando la motorizzazione di<br />

massa!<br />

La 500/A nonché la B, rimasero in produzione<br />

fino al 1949; in questo stesso anno la<br />

Fiat rivoluzionò completamente il progetto,<br />

modificando radicalmente lo stile ed il design.<br />

Esattamente nel marzo del 1949<br />

venne presentata al pubblico la cosidetta<br />

Nuova Topolino con nome ufficiale Fiat<br />

500/C.<br />

Fiat 500/C del 1949 Nuova Topolino<br />

Fiat 500/C Giardiniera del 1950<br />

portiere in legno<br />

Fiat 500/C<br />

del 1952<br />

Giardiniera<br />

con portiere<br />

metalliche<br />

Civita Castellana 1950 – alcune Topolino<br />

posteggiate in Piazza Matteotti<br />

<strong>Campo</strong> de fiori è su<br />

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novità della rivista<br />

che ami di più...<br />

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38<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Il centro sociale di Civita Castellana<br />

Tante opportunità per i soci, nel cuore della cittadina...<br />

Da qualche<br />

mese, sto frequentando<br />

il<br />

centro sociale<br />

anziani di Civita<br />

Castellana, sito proprio<br />

in piazza Matteotti,<br />

di Sergio Piano detta anche Piazza del Comune,<br />

in pieno centro storico.<br />

La struttura comprende al piano terra una<br />

sala adibita a bar, due stanze ed un bagno,<br />

oltre a due magazzini per il deposito delle<br />

merci. Al piano superiore si accede tramite<br />

una scala posta tra l’ingresso ed il bar, che<br />

immette in un grandissimo salone con<br />

bagno annesso, dove troviamo anche un<br />

piccolo ufficio che funge da segreteria.<br />

Naturalmente il mio giudizio non può che<br />

essere positivo, perché oltre alle varie attività<br />

che si svolgono nel centro, come giochi<br />

di carte e tombolate varie, per le signore, il<br />

Presidente Arnaldo Picchetto ed i suoi collaboratori,<br />

hanno stipulato delle convenzioni<br />

con molte ditte locali che<br />

propongono sconti interessanti per tutti i<br />

soci tesserati.<br />

Il programma delle attività per il 2013 è<br />

molto ricco e prevede anche corsi di ginna-<br />

stica dolce (presso il centro) e di acqua gym<br />

(presso la piscina comunale).<br />

Dal 24 Gennaio sono iniziati i sei incontri salute<br />

con medici specialisti in cardiologia,<br />

urologia, neurologia, ortopedia, alimentazione,<br />

psicologia e oncologia.<br />

E’ stato attivato anche il corso di informatica<br />

- posta elettronica e facebook.<br />

L’8 Marzo (festa della donna) è stato organizzato<br />

un bellissimo prando al ristorante<br />

per festeggiare degnamente tutte le iscritteil<br />

pranzo al ristorante. Ad Aprile si è svolta<br />

una seguitissima estemporanea di pittura.<br />

Tra Maggio e Giugno, invece, i soci hanno<br />

avuto l’opportunità di spostarsi con varie<br />

gite e soggiorni, tra cui quello marino, sia<br />

in Italia che all’estero.Nel mese di Agosto si<br />

svolgerà la cena di fine estate e nel mese<br />

di Settembre ci sarà una gita di fine estate<br />

con tour in Sicilia o in Puglia. Ad Ottobre ancora<br />

una gita di un giorno in una località da<br />

stabilire e l’8 Dicembre cena sociale in un<br />

ristorante del posto.<br />

Come potete vedere tantissime iniziative<br />

per i soci e non solo! <strong>De</strong>vo riconoscere che<br />

sono rimasto piacevolmente sorpreso dai<br />

tanti riguardi che il presidente Arnaldo Picchetto<br />

ed il suo staff riservano ai soci ma<br />

anche a tutte quelle persone che, anche se<br />

non soci, frequentano il centro.<br />

<strong>De</strong>vo inoltre dire che mi ha colpito molto<br />

l’integrazione di diverse nazionalità con culture<br />

e religioni diverse.<br />

Un altro degli aspetti positivi di questo centro<br />

sono la professionalità, la disponibilità,<br />

la simpatia delle due bariste che si alternano<br />

nel servire i soci e tutti i clienti.<br />

Tirando le somme, insomma, questa mia<br />

esperienza presso il centro anziani di Civita<br />

Castellana è più che positiva, anche se tutto<br />

può essere migliorato, ma siamo sulla<br />

buona strada.<br />

N e l c u o r e<br />

I familiari<br />

ringraziano<br />

di cuore<br />

tutti coloro<br />

che si<br />

sono uniti<br />

al dolore<br />

per la<br />

scomparsa del proprio caro<br />

Franco e che hanno contribuito<br />

generosamente alla raccolta di<br />

fondi devoluta dai familiari stessi<br />

allAssociazione Italiana Ricerca<br />

Cancro.<br />

Franco Simoni<br />

n. 22.7.1935 - m. 31.5.2013


<strong>Campo</strong> de’ fiori 39<br />

“Il Fumetto”<br />

LETTERATURA PER IMMAGINI CHE EMOZIONA<br />

MANGA BOMBER di Kazuhiko Shimamoto<br />

edito da Starcomics – 13 volumi, conclusa<br />

Il mestiere più pericoloso del mondo? Disegnare fumetti in<br />

Giappone! Assolutamente sconsigliato vecchi barbogi, musi<br />

lunghi e a chiunque sia privo di ironia: MANGA BOMBER – IL<br />

PENNINO DI FUOCO racconta le pazzesche vicende di un autore<br />

di manga che combatte la sua battaglia contro date di<br />

consegna impossibili, famelici redattori, editori assassini, cacciatori<br />

di autografi, rivali che ne insidiano la popolarità, massacranti fiere<br />

di<br />

del fumetto e, non ultimo, parenti e collaboratori! A completare il<br />

Daniele Vessella tutto, in fondo a ogni volume, i consigli per imparare le migliori tecniche<br />

di disegno e sceneggiatura! Sicché volevate diventare fumettisti,<br />

eh? Ah ah ah! Avrete modo di ripensarci! (Trama tratta dal sito dell’editore).<br />

Esilarante e demenziale. Una commedia parodiata all’ennesima potenza. Il protagonista<br />

sembra uno di quei piloti alla guida di un robottone degli anni 70-80 e non si può<br />

che patteggiare per lui nel seguire le sue (dis)avventure per portare a termine un numero<br />

di un manga. È una guerra da vincere ad ogni costo, se si vuol sopravvivere nel<br />

mondo dei fumetti. Ogni volume di quest’opera racconta un aneddoto che porta alla<br />

creazione di un manga, esasperando i toni della demenzialità, ma anche nelle scene<br />

più assurde c’è un fondo di verità e questo fa riflettere il lettore sul fatto che la vita di<br />

un fumettista non è così semplice, come molti pensano. Per chi volesse conoscere<br />

come passa le giornate un fumettista, facendosi due risate, questo manga fa per voi.<br />

Lascio l’indirizzo del mio blog: http://danielevessella.blogspot.com/<br />

ZZZZZZZZZZZZ<br />

ZZZZZ..............<br />

LA ZANZARA<br />

IMPERTINENTE<br />

Buone<br />

vacanze


40 <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Un tempo era ... Bassanello<br />

Nostalgie di un modo di vivere ormai scomparso<br />

di Piero<br />

Mecocci<br />

La vita nel piccolo<br />

paese di Vasanello,<br />

quando io<br />

ero ancora piccolo,<br />

era segnata<br />

da piccole ed usuali abitudini<br />

che cadenzavano le<br />

stagioni e gli anni.<br />

Le campane suonavano<br />

tutti i giorni, al vespro, dei<br />

lenti rintocchi solo per avvertire gli stanchi<br />

contadini che la loro giornata lavorativa era<br />

terminata e che potevano raccogliere i loro<br />

arnesi, caricarli sul somaro o sul cavallo, ma<br />

solo per quelli che se lo potevano permettere,<br />

e tornare lentamente a casa. A parte<br />

le domeniche pomeriggio, dove nelle sere<br />

d’estate si andava a ballare nel pergolato<br />

dietro al bar di Torquato ed al suono della<br />

fisarmonica, c’erano i giorni di festa, ma<br />

erano pochi: il Natale, la Pasqua e la festa<br />

di S. Lanno, ma in quei giorni sì che si era<br />

tutti uniti. La mattina non ci si alzava molto<br />

più tardi del solito, solo mezz’ora dopo l’ora<br />

abituale, perché non c’era l’abitudine a restare<br />

nel letto dopo le sei del mattino d’inverno<br />

e dopo le cinque d’estate. Si resisteva<br />

(con il materasso fatto con le scorze delle<br />

pannocchie) quei trenta minuti in più , ma<br />

era per lo più un “dovere” e valeva quel piccolo<br />

sacrificio, altrimenti che giorno di festa<br />

era!<br />

All’inizio della primavera i prati si vestivano<br />

di papaveri rossi e di margheritine bianche<br />

che, con l’erba folta del prato, formavano<br />

una bandiera tricolore. Era un bello spettacolo<br />

e credo che i Vasanellesi ne andavano<br />

fieri perché sicuramente erano i prati più<br />

belli del circondario, sicuramente più festosi<br />

di quelli di Orte. Non poteva che essere così<br />

perché quello, che poi sarebbe stato chiamato<br />

anche il paese dei balocchi, cominciava<br />

a nascere all’insaputa di tutti, ed era<br />

normale, perché l’indole festaiola era già insita<br />

anche nel paesaggio. I girasoli lo testimoniavano,<br />

sorridevano e si riposavano di<br />

notte per essere poi splendenti durante il<br />

giorno molto assolato e così cocente da<br />

creare delle crespe nel terreno arido. E sì,<br />

asciutto perché i pozzi erano solo piovani e<br />

se non pioveva da un mese, si prosciugavano<br />

perché, nonostante il parlarne tutte le<br />

sere in piazza invocando San Lanno ed il<br />

vice San Rocco, la pioggia quando non gradiva<br />

di arrivare non c’era verso di farla atterrare,<br />

non come oggi che giunge<br />

regolarmente, potenza del benessere!<br />

La giornata iniziava dal mattino presto che<br />

principiava con una robusta colazione formata<br />

dai residui della cena della sera prima.<br />

Ma che non era avanzata, perché la nonna<br />

Vasanello 1958 - 1959. Archivio fotografico Giuseppe Purchiaroni.<br />

aveva cucinato abbondantemente poiché<br />

doveva essere sufficiente anche per la colazione<br />

del mattino. La colazione era una<br />

cosa seria, non come quella di oggi, fatta di<br />

cappuccino che sa tanto di chiericato, e del<br />

cornetto asciutto ed indigeribile. Era costituita<br />

della pasta asciutta all’uovo e rigorosamente<br />

fatta in casa, sempre al ragù, e<br />

con una robusta fetta di pane; o dalla minestra<br />

con i quadrucci che si erano riposati<br />

nel tegame di coccio nella vecchia madia.<br />

Poi un bolo (tazzone per i cittadini) colmo<br />

di latte cremoso che era stato munto la sera<br />

prima (non pietosamente scremato o reso<br />

non intollerante come si usa oggi) e con un<br />

po’ di orzo che era chiamato caffè per tacito<br />

accordo. Si sistemava il pane nel latte e si<br />

usava il cucchiaio da minestra perché i cucchiaini,<br />

quelli detti da caffè, erano roba da<br />

città, la gente di campagna aveva la bocca<br />

grande e affamata.<br />

Alla fine della colazione si svuotava della<br />

mollica la mezza pagnotta di pane casareccio<br />

e si riempiva con il cibo disponibile, e<br />

questo era il pranzo che sarebbe stato consumato<br />

in campagna al rintocco del mezzogiorno<br />

che giungeva dalla chiesa di Santa<br />

Maria.<br />

Quando cresceva il grano era già segno di<br />

festa, perché le spighe nuotavano nell’aria<br />

e suonavano una musica da violino, ma così<br />

dolce e sottile che la poteva ascoltare solo<br />

chi aveva seminato a che avrebbe provato<br />

la gioia del raccolto. La raccolta era la vera<br />

festa, era sempre abbondante, i carri trainati<br />

dai buoi, procedevano lenti ma con un<br />

passo costante, non una spiga di grano poteva<br />

essere sprecata, tutta la fatica era su<br />

quei carri. Dopo la macina, la farina doveva<br />

essere portata dal fornaio Gianmaria che<br />

per tutto l’anno, giornalmente, ci aveva<br />

dato il pane segnandone la quantità sul<br />

quaderno di colore grigio, fidandosi di noi e<br />

del buon raccolto. C’era molta festa nell’aria<br />

e tutti aspettavano il pranzo, all’aperto nel<br />

campo, con l’arrivo delle donne che recavano<br />

enormi cesti sulla testa in perfetto<br />

equilibrio e grandi boccioni di vino. Non<br />

aveva importanza se faceva molto caldo<br />

perché quel vinello fresco ed anche troppo<br />

abbondante ripagava di tanta fatica e ritemprava<br />

le membra. Anche gli uccelli avevano<br />

la loro parte di cibo, per ringraziarli di aver<br />

lasciato crescere il grano senza consumarne<br />

troppo. Gli spaventapasseri andavano riposti<br />

nel deposito degli attrezzi per entrare nel<br />

meritato letargo e per ritornare efficienti<br />

nella primavera successiva. Quando nel<br />

cielo c’erano le nuvole, queste assumevano<br />

delle forme precise: visi di persone, animali<br />

di campagna, prodotti campestri. Restavano<br />

solo per poco perché poi si mettevano in<br />

cammino ed in fila, dirigendosi nei paesi vicini<br />

per farsi ammirare anche dagli abitanti,<br />

poiché ne avevano anche diritto. Se il buon<br />

Dio, pressato anche da Don Mario, non<br />

avesse concesso finanche a loro qualche<br />

specchio di bellezza, credo che probabilmente<br />

sarebbero diventati miscredenti.<br />

... continua sul prossimo numero


<strong>Campo</strong> de’ fiori 41<br />

ANPS sezione di Fabrica di Roma,<br />

26 anni ricchi di belle iniziative<br />

Fabrica di Roma - Rappresentanti croati e della Polizia di Stato italiana, davanti al monumento<br />

di San Michele. Tra loro Donato Fersini, Consiliere Nazionale dell’ANPS.<br />

La cittadina di Fabrica di Roma<br />

vanta una assai attiva sezione locale<br />

dell’Associazione Nazionale<br />

della Polizia di Stato, che ha festeggiato,<br />

quest’anno, il suo XXVI<br />

anniversario. La sezione, intitolata al Prefetto<br />

Vincenzo Parisi, infatti, è stata fondata<br />

il 24 Maggio del 1987, per volontà di alcuni<br />

ex poliziotti fabrichesi. La sua sede iniziale<br />

era sita in Via San Rocco e venne, poi, spostata<br />

in quella attuale, grazie a Nicola Caparucci,<br />

che mise a disposizione un locale<br />

di sua proprietà in quella che è stata, conseguentemente,<br />

nominata Via Lanari Scravaglieri,<br />

due ex poliziotti uccisi dalle Brigate<br />

Rosse a Roma il 14 Febbraio del 1986.<br />

La sezione, grazie al suo Presidente Mariano<br />

Mariani, al Segretario Massimo Ricci ed a<br />

tutti i membri del direttivo, soprattutto negli<br />

ultimi anni, ha promosso una serie di iniziative<br />

molto importanti, rivolte, in particolar<br />

modo, agli alunni delle scuole elementari e<br />

medie di Fabrica di Roma. Tra il 13 e 14<br />

Febbraio di quest’anno, ad esempio, circa<br />

cento studenti hanno avuto la possibilità di<br />

visitare il museo delle auto della Polizia di<br />

Stato. I ragazzi sono stati accompagnati<br />

dagli autobus della Polizia stessa in Via Arcadia<br />

a Roma, dove il personale del museo<br />

ha illustrato loro i mezzi vecchi e nuovi del<br />

corpo militare. I giovani sono rimasti particolarmente<br />

affascinati dalla Ferrari nera guidata<br />

dal poliziotto Spadafora, che al volante<br />

di quell’auto riuscì ad arrestare, in maniera<br />

rocambolesca, un ladruncolo fuggito in<br />

moto, attraversando i vicoli intorno a Piazza<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori. Nelle due giornate del 5 e<br />

7 Marzo, invece, presso l’aula magna della<br />

scuola media locale, è stata organizzata, a<br />

cura dell’Ispettore Pietro Corinti della Questura<br />

di Viterbo, un’interessante lezione<br />

sulla legalità, in cui è stata focalizzata l’attenzione<br />

sul fenomeno del bullismo nelle<br />

scuole. A distanza di una settimana, nello<br />

stesso luogo, si è tenuta una conferenza<br />

sul Codice della strada per gli alunni delle<br />

classi III medie, argomento nel quale si<br />

sono cimentati anche gli alunni delle classi<br />

II elementari, che hanno messo in pratica<br />

le regole del codice attraverso un percorso<br />

stradale disegnato su di un tappeto in<br />

p.v.c.. Idea molto originale che è stata riproposta<br />

dalla Polizia di Stato anche nell’ultima<br />

edizione di Caffeina Cultura a<br />

Viterbo. Di grande interesse per i ragazzi<br />

delle scuole di Fabrica di Roma è stata, inoltre,<br />

la visita all’Istituto di Polizia reparto cinofilo<br />

di Nettuno e alla Polizia marittima di<br />

Anzio, a cui è stato legato un piccolo concorso,<br />

attraverso il quale sono stati premiati<br />

i tre temi che hanno saputo meglio raccontare<br />

questa esperienza. Ai vincitori<br />

Mirko Cencelli, Alice Bobini<br />

e Alessandro Culotta è<br />

stato assegnato dalla sezione<br />

ANPS di Fabrica di Roma un<br />

piccolo riconoscimento in denaro.<br />

Nella prima settimana di Giugno,<br />

la sezione è solita festeggiare<br />

l’anniversario della<br />

fondazione, per il quale vengono<br />

proposte varie iniziative.<br />

Quest’anno gli ex poliziotti fabrichesi<br />

si sono gemellati con<br />

la Polizia di Stato della Croazia,<br />

grazie all’arrivo di una delegazione<br />

di Funzionari croati, ed<br />

hanno allestito una mostra<br />

delle divise storiche della Polizia<br />

di Stato, nel salone parrocchiale,<br />

che ha riscosso grande<br />

successo. Anche per questa<br />

occasione, un occhio di riguardo<br />

è rivolto ai più giovani,<br />

con l’ormai consueto Trofeo di<br />

Calcio Agenti Lanari Scravaglieri,<br />

una quadrangolare patrocinata<br />

dal Presidente della<br />

Repubblica.<br />

Un plauso ed un incoraggiamento<br />

vanno a tutti i membri<br />

della sezione ANPS di Fabrica<br />

di Roma, per quanto sono riusciti<br />

a fare e per quanto faranno<br />

in futuro, perché siamo<br />

certi che con il loro impegno<br />

organizzeranno ancora tante belle iniziative.<br />

Da parte loro un ringraziamento sentito è<br />

rivolto alla Questura di Viterbo, all’Amministrazione<br />

Comunale di Fabrica di Roma ed<br />

alla Polizia di Stradale, che li affiancano e li<br />

<strong>De</strong>legazione croata presso il Comune di Fabrica di Roma.<br />

Da sx: Mariano Mariani, Presidente della sezione ANPS di<br />

Fabrica di Roma, Maria Rosaria Parisi, moglie del Prefetto<br />

a cui è intitolata la sezione e Massimo Ricci, Segretario della<br />

sezione.<br />

sostengono nella realizzazione dei loro progetti.<br />

Ermelinda Benedetti


42<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

LE PROPOSTE EDITORIALI DELLE COLLANE DI CAMPO DE’ FIORI<br />

ARRIVA “LA PORTA DEL FUTURO”<br />

Così si chiude la trilogia di Massimo Marsicola<br />

Questo libro contiene idee innovative, di svolta. Sono tenuti a conoscerle<br />

tutti coloro che hanno a cuore il futuro e che vorranno dare il loro contributo<br />

all’edificazione di una nuova civiltà.<br />

Si tratta di una filosofia che dopo aver interpretato la realtà nella quale viviamo,<br />

indica la strada universale da percorrere per uscire da ogni tipo di crisi.<br />

Vostro a soli 5,00 - Info e prenotazioni 0761.513117 - info@campodefiori.biz<br />

IDENTITA’ E VALORE<br />

IL SECONDO TASSELLO DELLA TRILOGIA DEL<br />

PROF. MARSICOLA<br />

Perché si nientifica? Perché si sminuisce? Perché si tende sempre a sottovalutare<br />

quello che l’altro pensa, dice o fa? Perché vogliamo apparire più intelligenti, più ricchi,<br />

più importanti ed influenti degli altri? Prima risposta: “perché nonostante gli sforzi che<br />

ciascuno fa, non approda che difficilmente a un’idea dell’intero”. Stabilire le motivazioni<br />

di questi comportamenti che, peraltro, sono assai diffusi, almeno nel nostro Paese, è<br />

certamente propedeutico al discorso che ho voluto affrontare e svolgere, ma è anche<br />

decisivo per aiutare tutti e ciascuno a fare il punto della situazione. La prima cosa che<br />

mi viene da rispondere a tutte le domande che sopra ho posto è la seguente: si vuole<br />

apparire quel che non si è perché si teme comunque di essere inadeguati....<br />

SOLO 1 <br />

Un dialogo filosofico-politico sulla crisi, che può anche essere<br />

rappresentato a teatro (commedia in atto unico).<br />

Il primo di una serie di discorsi volti a dare un nuovo impulso al<br />

dibattito culturale nel nostro Paese, giusto viatico per una ripresa in ogni<br />

campo e settore produttivo.Utile per chi avesse a cuore un reale<br />

rinnovamento della Politica e delle Istituzioni.<br />

OMAGGIO<br />

Il bullismo. Come riconoscerlo e combatterlo<br />

è un libro unico nel suo genere.<br />

Un manuale guida per cercare di arginare questo male dilagante!<br />

E’ possibile averne una copia acquistandolo nelle librerie della zona, nelle edicole<br />

o presso la nostra redazione. Potete anche ordinarlo versando l’importo di<br />

10.00,<br />

sul c/c postale n. 42315580, intestato ad Associazione Accademia Internazionale<br />

d’Italia. E’ un’occasione da non perdere, soprattutto per gli insegnanti, che<br />

possono inserirlo nel P.O.F. d’Istituto e nella programmazione educativa annuale<br />

del docente, ma anche per i genitori e per tutti gli educatori sociali.


44 <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

BELLA nata a Maggio 2012... Salvata dalla<br />

catena quando ancora era piccola, non<br />

riusciva a camminare, non sapeva giocare,<br />

era terrorizzata... Adesso è una cagna<br />

allegra e socievole, educata e ubbidiente e<br />

come vera amica da la zampa, naturalmente<br />

vaccinata, sterilizzata e avrà<br />

microchip. Taglia media, 16 kg. T<br />

el. 0761.574291 Franco o 393.3120915<br />

Tania. Attualmente si trova a Ferrara in<br />

stallo (in zona non c’era posto!).Negativa<br />

a leishmania. Da tre mesi sta in gabbia e aspetta... ASPETTA!!!!!!<br />

LEON MASCHIO INCROCIO<br />

MAREMMANO di pochi mesi....<br />

Questo sguardo racconta un<br />

MONDO, un mondo fatto di<br />

privazione, di NON carezze. Il<br />

non conoscere una palla con<br />

cui giocare o cibo “buono” da<br />

mangiare. Dopo la segnalazione<br />

alle Autorità Competenti<br />

sono stati recuperati. Sono in un recinto di fortuna, certo<br />

sono quattro pali infilati in un terreno e una cuccia usata.<br />

Non li lasciamo marcire lì! Si affidano con regolare preaffido,<br />

firma moduli di adozione e OBBLIGO alla sterilizzazione.<br />

Per info e adozione Anna 347/6113511<br />

AMBER FEMMINA INCROCIO<br />

MAREMMANO<br />

Amber e Leon TRE mesi e una<br />

paura che dura da una vita!!<br />

Sono stati trovati legati ad un<br />

palo della luce nelle campagne di<br />

MAGLIANO SABINA. Il loro de<br />

stino?? Nella migliore delle ipo<br />

tesi a guardia delle pecore. Attualmente sono in un recinto di<br />

fortuna, certo sono quattro pali infilati in un terreno e una cuc<br />

cia usata. Ma per loro inizia la VITA , quella vita che ogni essere<br />

senziente ha diritto di avere. Si affidano con regolare preaffido ,<br />

firma moduli di adozione e OBBLIGO alla sterilizzazione. Per<br />

info e adozione Anna Garrioli 347/6113511<br />

Siamo una “famiglia” di<br />

taglia piccola piccola:<br />

Mamma Lady (quella<br />

bianca) Papà Balù lo York,<br />

e Nanetto il loro figlioletto...Presto<br />

non avremo<br />

più una casa e il canile è<br />

impensabile...Siamo abituati<br />

agli umani e vogliamo anche noi una famiglia<br />

DEFINITIVA. Certo non pretendiamo di essere adottati<br />

insieme...Siamo in provincia di Viterbo. 339.1123663<br />

Tolti da chi voleva<br />

privarli della vita!<br />

Mamma maremmana<br />

con la<br />

zampa anteriore<br />

sinistra amputata<br />

ospitata gentilmente da un signore in un casale, tra<br />

poco avranno 40 giorni... Futura taglia medio-grande.<br />

Fabrica di Roma. Federica 327.6645195<br />

ROMA<br />

Lei è Asia 5 anni. Boxer PURA...<br />

dolcissima!!<br />

SANA e socievole con TUTTI.<br />

NON sappiamo come va con i gatti.<br />

Per info<br />

Valeria 333/2123282<br />

GRAZIE!


<strong>Campo</strong> de’ fiori 45<br />

Roma com’era<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Roma. Primi del ‘900.<br />

Una veduta di Piazza Madama prima che venissero demoliti i palazzi sullo sfondo a destra.<br />

Il nuovo assetto ha concesso una ben più ampia visione della chiesa di Sant’Andrea della Valle,<br />

di cui, da questa prospettiva, all’epoca, si poteva scorgere solo la cupola.


46<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

WS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS<br />

Scuola materna Collodi: primo impianto fotovoltaico in funzione<br />

Civita Castellana ha il primo impianto fotovoltaico pubblico. Con l’allaccio alla rete<br />

Enel è entrato ufficialmente in funzione, infatti, l’impianto fotovoltaico della scuola<br />

materna “Collodi” della potenza di 20 KW, il primo vero impianto pubblico del Comune<br />

di Civita Castellana dopo quello sperimentale del “Sole a Scuola”: una pensilina presso<br />

la media Dante Alighieri della potenza di 1,38 KW. Il fotovoltaico della Collodi fa parte<br />

di un progetto che coinvolge ulteriori due scuole: elementare “Gianni Rodari” e media<br />

“Dante Alighieri”. Anche su questi edifici i lavori sono in fase di completamento.<br />

Gli impianti sono stati finanziati con fondi del POR FESR Lazio 2007/2013 e finalizzati<br />

all’attivazione di un “programma di interventi” nel campo delle energie rinnovabili,<br />

con caratteristiche di omogeneità nella realizzazione e accomunati dalla finalità di migliorare l’ efficienza energetica degli edifici scolastici.<br />

La soluzione scelta, segue due principi fondamentali: il primo è quello di non operare stravolgimenti architettonici prospettici dell’immobile;<br />

mentre il secondo opera una drastica soluzione di nuova copertura, in questo caso anche fotovoltaica, che vada a coprire e proteggere<br />

definitivamente il solaio. Il bando pubblico ha previsto un cofinanziamento pari all’ 80% da parte di Sviluppo Lazio mentre l’amministrazione<br />

comunale ha coperto il 20% residuo. Il progetto esecutivo è stato approvato ad ottobre 2012 ed appaltato a novembre 2012 alla<br />

Ingegneria Solare srl di Fabrica di Roma con un ribasso del 15%.<br />

LE MAJORETTES DI FABRICA DI ROMA AL 3° RADUNO BANDISTICO<br />

CITTA’ DI MENTANA<br />

Un’esperienza di sfilata importante e ricca di emozioni: questo il<br />

positivo bilancio per il Gruppo Folcloristico Majorettes di Fabrica di<br />

Roma dopo la recente trasferta a Mentana, in provincia di Roma.<br />

Domenica 23 giugno, infatti, il gruppo di ragazze fabrichesi ha partecipato<br />

con successo al 3° raduno Bandistico città di Mentana. All’iniziativa,<br />

patrocinata dal comune di Mentana – Ass. alla Cultura e<br />

dalla locale Associazione Bandistica, hanno aderito numerose bande<br />

musicali accompagnate dalle coreografiche esibizioni di Majorettes.<br />

Per il giovane gruppo folcloristico, formato solamente un anno fa<br />

per volere dell’Amministrazione Comunale di Fabrica di Roma, l’esibizione<br />

di Mentana è stata<br />

un’importante occasione<br />

per acquisire tecniche e migliorare il coordinamento dei movimenti. “E’ stato bellissimo – commenta<br />

una majorettes fabrichese – perché abbiamo potuto confrontarci con altri gruppi che<br />

hanno esperienza di sfilate nazionali e internazionali. All’inizio della passerella per vie cittadine<br />

eravamo composte ed eleganti ma anche emozionate: il calore e gli applausi del pubblico alle<br />

nostre coreografie presentate in piazza Carlo Alberto Dalla Chiesa, ci ha reso particolarmente<br />

felici e soddisfatte. <strong>De</strong>sidero ringraziare – termina la ragazza – il Sindaco Mario Scarnati e il<br />

Cons. Gianni Celeste che hanno fondato e sostengono questa nostra attività di sport e spettacolo”.<br />

Il raduno bandistico “Città di Mentana”, dopo le esibizioni delle Bande Musicali e dei gruppi<br />

Majorettes, è terminato a tarda serata sulle emozionanti note dell’inno di Mameli eseguito dalla<br />

Fanfara Bersaglieri in Congedo “M.O. Fascetti” di Guidonia Montecelio.<br />

La pittura telepatica di Pietro Sarandrea varca l’ oceano<br />

Il giorno 7 Luglio, presso il centro culturale ‘“CASA BIANCA’’ a Bracciano, diretto dal musicista Roland<br />

Ricaurte e da sua moglie Katerina Peric, l’artista Pietro Sarandrea si è cimentato in una nuova strabiliante<br />

performance di pittura telepatica, questa volta a distanza. Si è infatti collegato via internet con una sua<br />

amica Irene Mirci, nell’ Ohio, in America, che attraverso la web cam poteva comunicare in tempo reale<br />

(nonostante le 5 ore di differenza del fuso orario). Con un grande schermo collegato al computer le<br />

persone presenti potevano vedere e sentire la conversazione e una postazione per la pittura era stata<br />

collocata al centro della sala. Dopo la connessione e un breve dialogo Pietro chiede alla sua amica di<br />

concentrasi su una immagine di suo gradimento, contemporaneamente comincia a dipingere al centro<br />

della sala con una tranquilla musica di sottofondo, dello stesso Roland Ricaurte, e con il pubblico che<br />

assisteva all’evento. Dopo circa 30 minuti Pietro Sarandrea finisce il quadro e inizia tramite web cam la<br />

nuova comunicazione con la sua amica in America, dalla quale si deduce che il quadro dipinto altro non<br />

è che il momento psicologico che Irene stava vivendo. La comunicazione continua tramite chat (era caduta la linea web cam), Pietro e<br />

Irene cominciano a scriversi, domande e risposte che si susseguono fino a giungere ad una soluzione finale. Posso così concludere che<br />

l’artista Pietro Sarandrea non smette mai di regalarci nuove e sensazionali prove del suo talento.<br />

Dott. Paola Lamonica<br />

8.000 per le nuove attvità commerciali del centro storico di Civita Castellana<br />

La giunta comunale di Civita Castellana ha confermato anche per l’anno 2013 il contributo da destinare a nuove attività nel centro storico,<br />

aperte da giovani sotto ai 35 anni. Le domande per un contributo economico per nuove attività economiche nel settore “pubblico esercizio<br />

per la somministrazione di alimenti e bevande, cocktails- aperitivi- caffetteria- sala da tè, nonché nella attività di pinacoteca, negozio di souvenir<br />

di artigianato locale” con localizzazione nel centro storico si possono presentare fino al 31 luglio. Possono partecipare persone fisiche, società<br />

e cooperative, fermo restando che sia i soggetti fisici che quelli componenti una società o una cooperativa abbiano una età anagrafica compresa<br />

tra i 18 e i 35 anni e che risiedano nel Comune di Civita Castellana. L’attività può assumere, tra le altre, le seguenti denominazioni: ristorante,<br />

trattoria, osteria con cucina, esercizi con cucina tipica laziale, pizzerie, bar gastronomici, bar-caffè, bar pasticceria, bar gelateria, cremeria, creperia,<br />

wine bar, birrerie, pub, enoteche, caffetterie, sala da the, picanoteca, negozio di souvenir di artigianato locale. La domanda dovrà pervenire<br />

in busta chiusa e sigillata all’Ufficio Protocollo generale ubicato in Via SS. Marciano e Giovanni 4/6. Sul sito è pubblicata come d’uso <strong>De</strong>liberazione<br />

di Giunta Comunale n. 142 del 27.05.2013, con cui la giunta comunale ha approvato l’iniziativa anche per il corrente anno, si trova nella sezione<br />

albo pretorio.


<strong>Campo</strong> de’ fiori 47<br />

S NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS<br />

“CUCCIO’ E LA PIETRA FILOSOFALE” - PRESENTATO A RONCIGLIONE<br />

IL ROMANZO DI ROBERTO RAGONE<br />

Sabato 22 giugno, alle ore 17,30, a Ronciglione, nella suggestiva cornice<br />

del Palazzo delle Maestranze, Presenti il sindaco Giovagnoli e gli assessori<br />

alla Cultura Sangiorgi e al Turismo Troncarelli, si è tenuta la presentazione<br />

al pubblico del romanzo di Roberto Ragone, dal titolo ‘Cucciò e la Pietra<br />

Filosofale’ , editore Meligrana. L’autore, affiancato da Silvano Boldrini, presidente<br />

del Centro Ricerche e Studi che ha patrocinato l’evento, e dalla<br />

bravissima Stefania Marcelli, che ha letto alcuni passi scelti, ha raccontato<br />

la genesi della storia di Cucciò, un adolescente che si trova a fare una<br />

scelta di vita che lo trasformerà e gli consentirà, in età avanzata, di diventare<br />

lui stesso guida spirituale di altri. “Ma insomma, cosa c’è di te nel<br />

romanzo?” è stato chiesto all’autore. “Tutto” ha risposto questi “E’ il racconto<br />

della mia vita parallela, quella che ognuno di noi vive per sottrarsi<br />

alle cure della vita quotidiana e contingente, per non rimanerne soffocato.<br />

Da sx l'autore Roberto Ragone, Silvano Boldrini,<br />

Stefania Marcelli<br />

Naturalmente è narrata in modo allegorico. Lo strano è che mi sono reso conto a posteriori del fatto che raccontando la storia di Cucciò,<br />

una storia di fantasia, in realtà avevo raccontato la mia storia, e che Cucciò ero io.”<br />

Ragone ha precisato che non bisogna confondere questa Pietra Filosofale con quella di racconti magici da cui l’autore rifugge.<br />

“Non esiste una magia buona e una cattiva” dice Ragone “La magia, per la sua genesi, è tutta cattiva, ed è un inganno volerla trasformare<br />

in gioco. La festa di Halloween, per esempio, deriva dalla celebrazione, ogni anno in quei giorni, di un sabba infernale, in cui ‘dolcetto o<br />

scherzetto’ era in realtà ‘dammi o ti lancio una fattura’. Dalla storia di Cucciò sarà presto tratta la sceneggiatura di un lavoro teatrale indirizzato<br />

ai bambini. Il libro è disponibile nelle librerie o in versione e-book on line.<br />

UNA PALA D’ALTARE DI ANNIBALE CARRACCI NELLA CHIESA DELLA<br />

MADONNA DELLA CONSOLAZIONE A CAPRAROLA<br />

La scoperta ad opera di due storici locali, Esposito e Passini. In un’intervista a Claudio Strinati tutte le fasi del lavoro<br />

Una pala d’altare di Annibale Carracci della fine del Cinquecento nella chiesa della Madonna della<br />

Consolazione a Caprarola (VT). L’eccezionale scoperta è stata fatta da Gennaro Esposito e Luciano<br />

Passini, due storici locali che, seguiti dal professor Claudio Strinati - uno degli storici dell’arte più importanti<br />

d’Italia ed esperto del Carracci - hanno approfondito gli studi fino ad arrivare allo straordinario<br />

risultato. Lo stesso Strinati, tra l’altro, ha pubblicato un’intervista ad Esposito e Passini sul sito specializzato<br />

News-art.it (http://www.news-art.it/news/una-nuova-pala-d-altare-di-annibale-carracci.htm) in<br />

cui i due rivelano alcuni degli aspetti più salienti emersi durante lo studio del dipinto. Si tratta di una<br />

pala d’altare che rappresenta un episodio poco noto della vita di San Francesco: quello detto del Perdono<br />

di Assisi. Al centro del dipinto è raffigurato San Francesco in ginocchio, accompagnato da un angelo<br />

mentre implora Cristo, apparsogli insieme alla Madonna, affinché conceda le indulgenze ai<br />

pellegrini che si fossero recati a visitare la Porziuncola. La scena è collocata in uno splendido paesaggio.<br />

Il dipinto seppur integro, versa in precarie condizioni conservative; sotto uno strato di sporco e vernici<br />

ossidate si percepiscono tuttavia gli splendidi toni della pittura carraccesca. Annibale Carracci, nato a<br />

Bologna nel 1560 e morto a Roma nel 1609, iniziò la sua carriera proprio a Bologna lavorando insieme<br />

al fratello Agostino e al cugino Ludovico creando la famosa Accademia degli Incamminati. Furono suoi<br />

allievi artisti del calibro di Guido Reni, Francesco Albani, Domenichino. Si trasferì a Roma nel 1595 chiamato<br />

da uno dei più potenti mecenati dell’epoca: il cardinale Odoardo Farnese, a cui rimase legato nel bene e nel male fino al termine<br />

della sua vita. Ci ha lasciato una delle opere più importanti e maestose della pittura italiana: la famosa decorazione della volta della<br />

Galleria di Palazzo Farnese a Roma, opera che si colloca in scia ai capolavori del Rinascimento italiano di Raffaello e Michelangelo e che<br />

costituirà un punto saldo per lo sviluppo del nuovo classicismo seicentesco. Carracci rappresentò uno dei riferimenti più importanti per<br />

la cultura pittorica del Seicento in Italia insieme a Caravaggio, con il quale imbastirà un dialogo a distanza caratterizzato, pur nella diversa<br />

cultura pittorica, da reciproci rimandi. Sepolto al Pantheon, fu definito, già subito dopo la sua morte, “il nuovo Raffaello”, pittore accanto<br />

al quale volle essere sepolto. Esposito e Passini, mentre studiavano i dipinti della chiesa al fine di ultimare la monografia sull’artista maceratese<br />

Giuseppe Bastiani, anche lui pittore di corte di Odoardo Farnese (l’opera è in corso di pubblicazione) si erano resi conto di<br />

essere di fronte ad un’opera eccezionale e avevano ipotizzato che potesse trattarsi di un dipinto di Annibale Carracci, ma non essendo<br />

in possesso della prova regina in grado di confermare tale ipotesi, si erano astenuti dal rendere pubblica la loro tesi. Finalmente, circa<br />

un anno fa, presso il museo del Louvre, Esposito ha ritrovato il disegno della pala, attribuito proprio ad Annibale Carracci. I due hanno<br />

inoltre manifestato l’intenzione di presentare pubblicamente, probabilmente a luglio, l’opera e le conclusioni a cui sono giunti nel corso<br />

del loro lavoro, presso il Palazzo Farnese di Caprarola, in occasione di uno specifico evento appositamente organizzato. Questa scoperta<br />

testimonia ancora un a volta la ricchezza del territorio e nello specifico di Caprarola, per certi aspetti ancora da esplorare, in grado di riservare<br />

grosse soddisfazioni a chi ha il coraggio di rischiare nell’affrontare lo studio di settori del patrimonio ancora inesplorati.<br />

Civita Castellana. Contributi per neo mamme: fino a 300 al mese per sei mesi.<br />

Il Comune di Civita Castellana aderisce alla misura sperimentale introdotta dalla Legge sulla riforma del mercato del lavoro, al fine di sostenere<br />

la genitorialità. Per questo l’asilo nido comunale è stato iscritto nell’elenco delle strutture eroganti servizi per l’infanzia istituito dall’INPS.<br />

L’Inps pubblica, sul sito www.inps.it, un bando nel quale sono stabiliti tempi e modalità di presentazione della domanda da parte<br />

delle lavoratrici madri, e tutte le informazioni relative alla procedura concorsuale. La presentazione delle domande sarà consentita<br />

dalle ore 11:00 del giorno 1 luglio 2013 fino al giorno 10 luglio 2013. La domanda va presentata all’INPS in modo esclusivo attraverso<br />

il canale WEB servizi telematici accessibili direttamente dal cittadino tramite PIN attraverso il portale dell’Istituto (www.inps.it) attraverso<br />

il seguente percorso: Al servizio del cittadino – Autenticazione con PIN – Invio domande di prestazioni a sostegno del reddito –<br />

Voucher o contributo per l’acquisto dei servizi per l’infanzia. L’Inps redigerà una graduatoria delle lavoratrici ammesse. La graduatoria è definita<br />

tenendo conto dell’ISEE con ordine di priorità per i nuclei familiari con ISEE di valore inferiore e, a parità di ISEE, secondo l’ordine di<br />

presentazione della domanda.


48<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NE<br />

Comuni Ricicloni 2013. 10 Comuni nel Lazio superano il 65% di differenziata.<br />

Bene i piccoli centri, nessun capoluogo laziale e Roma ferma al 24%. Menzione speciale per 3 comuni laziali “Rifiuti Free”<br />

Sono Castelnuovo di Porto (VT), Oriolo Romano (RM), Sermoneta (LT), Gallese (VT), Alatri (FR),<br />

Nepi (VT), Allumiere (RM), Cave (RM), Canepina (VT) e <strong>Campo</strong>dimele (LT) i Comuni Ricicloni 2013<br />

di Legambiente, quelli che nel 2012 hanno superato il 65% di raccolta differenziata. Non c’è nessun<br />

capoluogo nel Lazio e nel centro Italia che abbia raggiunto questa soglia, richiesta per legge entro il 2012.<br />

Roma altra grande assente, rimane ferma al 24%. Riconoscimento speciale per Castelnuovo di Porto, Oriolo<br />

Romano e Sermoneta che si aggiudicano anche il nuovo prezioso titolo di questa XX edizione come comuni “Rifiuti<br />

Free”, per essere riusciti a ridurre di circa il 90% la quantità di rifiuti da smaltire. Cresce lentamente nel<br />

Lazio il numero dei ricicloni, che passa da 6 a 10 Comuni che hanno intrapreso una corretta gestione dei rifiuti. <strong>De</strong>i 378 Comuni totali, rappresentano<br />

appena il 2,6% ma sono in crescita di un +1,06% rispetto allo scorso anno. Sono i piccoli e medi comuni a tenere alto il valore<br />

nel Lazio, con metà dei comuni che è sotto i 5.000 abitanti, 8 su 10 sotto i 10.000 e tutti comunque sotto i 30.000 abitanti. Tra i comuni<br />

del Centro Italia sopra i 10.000 abitanti che hanno intrapreso una corretta gestione dei rifiuti troviamo Alatri, new entry<br />

di quest’anno, al 14° posto nazionale con una percentuale di raccolta differenziata pari al 65,7% e un indice di buona gestione<br />

-non legato solo alla differenziata, ma l’azione a tutto campo nella gestione dei rifiuti, dalla produzione, a riduzione e riciclo- di 54,07 punti.<br />

Due posizioni più in basso troviamo Cave, il secondo comune laziale nella classifica, con una differenziata che raggiunge il 66% e un<br />

indice pari a 52,49. Castelnuovo di Porto, già incoronato il migliore della Provincia di Roma nell’edizione locale del premio,<br />

occupa la seconda posizione fra i comuni del Centro Italia con meno di 10.000 abitanti con il 79,3% di differenziata e un<br />

indice di buona gestione di 70,27. In 8° posizione Oriolo Romano che differenzia il 72,4% dei rifiuti e ha un indice pari a 67,68. Sermoneta<br />

si piazza in decima posizione con una differenziata dell’81,3% e con un indice di 63,64, seguita da Gallese (22° posto) che raccoglie<br />

in maniera differenziata il 67,5% dei materiali dopo il consumo e ha un indice di 58,39. Nepi al 35° posto, raggiunge quota 65,4% di differenziata<br />

e ha un indice di 53,90. Allumiere ha raccolta differenziata pari al 65,4% e indice 53,63. Infine al 41° posto troviamo Canepina<br />

con differenziata pari a 62,2% e un indice di 51,62 e subito dopo <strong>Campo</strong>dimele con differenziata al 66,2% e indice di 51,10.<br />

La Goletta dei Laghi sul Lago di Vico<br />

Stato di salute del LagoFaggeta, bonifiche e alga rossa: tre battaglie da vincere.<br />

Lasciare integro il patrimonio naturale che circonda le sponde del Lago di Vico, preservarne la biodiversità, mettere<br />

in campo azioni per ridurre il livello di eutrofizzazione delle acque, monitorarne la qualità ed effettuare i necessari<br />

interventi di bonifica del territorio. Sono queste le tre priorità ambientali evidenziate oggi a Caprarola da<br />

Goletta dei Laghi, la campagna di Legambiente, realizzata con il contributo di Coou e Novamont e per le tappe<br />

romane con il contributo della Provincia di Roma. I rappresentanti del cigno azzurro hanno fatto il punto sullo<br />

stato di salute del bacino lacustre, coinvolgendo volontari, istituzioni e cittadini in una giornata ricca di iniziative.<br />

“Già dal 2006, da quando si è iniziato l’iter per l’approvazione del dibattuto Piano di Gestione e Assestamento Forestale di tutti i boschi all’interno<br />

della caldera del Lago di Vico, siamo stati in molti a farci avanti contro qualsiasi intervento che andasse ad impattare l’integrità<br />

del patrimonio boschivo – dichiara Roberto Scacchi, direttore di Legambiente Lazio. E’ prioritario puntare su una tutela sostenibile, per<br />

tanto ci fa ben sperare l’impegno preso da un gruppo di consiglieri regionali al fine di evitare operazioni che possano in qualsiasi modo<br />

compromettere questo prezioso presidio di biodiversità.” Un’ulteriore criticità per il Lago di Vico è rappresentata dalla presenza nello specchio<br />

d’acqua della temuta alga rossa, o alga tossica, che costituisce un pericolo per la salute dell’ecosistema del lago ed un potenziale<br />

rischio per quella degli abitanti. A tal riguardo, dei significativi passi avanti sono stati fatti grazie all’approvazione dei novi PUA, Piani Urbani<br />

Agricoli, grazie ai quali si è riuscito a minimizzare l’uso dei fertilizzanti nei terreni adiacenti al Lago, riducendo così l’apporto si sostanze<br />

chimiche che aumentano il processo di eutrofizzazione e di conseguenza la presenza delle alghe. Se per il momento quest’ultimo problema<br />

sembra essere contenuto, rimane aperta la spinosa questione delle bonifiche del territorio, che ha sollevato numerose polemiche. Al lago<br />

di Vico c’era infatti uno dei più importanti bunker-laboratorio dove, nel corso dell’ultima guerra, il regime fascista aveva concentrato<br />

le ricerche sugli ordigni NBC, (Nucleare, Batteriologico, Chimico) mettendo in piedi un magazzino per materiale di difesa.<br />

Passati più di sessanta anni, nel marzo 2010, un documento del Centro Tecnico Logistico Interforze NBC del Ministero della Difesa, attestava<br />

ancora “la presenza di masse metalliche e non metalliche”, ma anche che in un paio di campioni di terreno si riscontrava la presenza di<br />

livelli di arsenico superiori ai valori di Concentrazione Soglia di Contaminazione. Lanciamo un appello al Ministero della Difesa, alla Prefettura<br />

e all’ARPAL, affinché si forniscano in tempi brevi informazioni certe sullo stato di avanzamento delle operazioni di monitoraggio e bonifica,<br />

rispetto ai progetti poco trasparenti, iniziati e non portati a termine che fino ad oggi sono stati condotti senza l’opportuna comunicazione<br />

alla cittadinanza.”<br />

FLASH MOB E ZUMBA PER LE VIE DI CIVITA CASTELLANA<br />

Impazza la moda dello zumba ed anche quella dei flash mob. Che c’è<br />

di meglio, allora, se non unire le due cose? Ci hanno pensato le Zin<br />

(Zumba instructor network) Eleonora Comite, Jeannette Andrea Righi,<br />

Silvia Agostini, Norma Mariani, Federica Lupino e Cristina Antonaci,<br />

che sabato 6 Luglio, al Parco Ivan Rossi di Civita Castellana hanno improvvisato<br />

un flash mob contro l’abbandono estivo degli animali domestici,<br />

problema<br />

che, purtroppo, si<br />

ripropone ogni<br />

anno. Subito dopo<br />

il flash mob, il<br />

gruppo di giovani istruttrici di zona si è spostato nel centro storico della cittadina, in<br />

Corso Bruno Buozzi, dove si erano appena aperte le porte della lunghissima ed affollata<br />

notte bianca. Su di un palco, messo completamente a loro disposizione, hanno animato<br />

la serata con una lezione aperta di zumba. Tanti i curiosi che, divertiti, si sono fermati<br />

a guardare la ragazze in preda all’euforia che la zumba infonde.<br />

E.B.<br />

Foto di Giorgio Biagiola


<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEW<br />

IV° MEMORIAL OSVALDO PROSPERI. COMITE SPORT SI CONFERMA CAMPIONE<br />

Domenica 14 luglio presso la palestra comunale di Corchiano si è concluso il<br />

IV° MEMORIAL OSVALDO PROSPERI. Vincitrice del torneo per il secondo anno<br />

consecutivo è il COMITE SPORT ,squadra ben attrezzata ma soprattutto affiatata,<br />

che ha dimostrato di adeguarsi a qualsiasi situazione. Le sette squadre<br />

partecipanti sono state divise in due gironi. Le prime due di ogni girone sono<br />

approdate alle semifinali. Il COMITE SPORT, arrivata prima nel girone B, superando<br />

per 7 a 2 QUELLI DEL MERCOLEDI, arrivati secondi nel girone A,<br />

mentre l’altra finalista, TRUCK SERVICE, arrivata seconda nel girone B, ha<br />

prevalso sulla MASA GROP con un sofferto 3 a 2. Le perdenti delle semifinale,<br />

MASA GROUP e QUELLI DEL MERCOLEDI, hanno disputato la finale per il 3°<br />

e 4° posto, terminata 7 a 1 in favore della MASA GROUP; mentre TRUCK<br />

SERVICE e COMITE SPORT si sono affrontate per il 1° e 2° posto. E’ stata<br />

una finale intensa, dove non sono mancati momenti di tensione, con il risultato<br />

sempre in bilico. Solo a 10 minuti dalla fine, grazie al goal di AZIZ, la<br />

Il Comite Sport, vincitore del torneo e la famiglia di Osvaldo<br />

LA LIBRERIA DELLA LOGGIA DI S. TOMMASO A PIAZZA DELLA MORTE, VITERBO<br />

A Viterbo, nel cuore del caratteristico quartiere di S. Pellegrino – lo scenario che si offre al turista<br />

o al passante curioso appare irreale nella sua bellezza e autenticità, quasi una scenografia da film<br />

gotico – sono da poco approdati Enza e Claudio, giovane coppia romana, già esperti librai, con una<br />

iniziativa tanto lodevole quanto coraggiosa. Aprire una libreria di questi tempi, un negozio che<br />

vende cultura a tutto tondo, è di sicuro una iniziativa controcorrente. Particolare è anche la scelta<br />

della sede, in Piazza della Morte, nello stesso edificio in cui aveva il suo indirizzo la Confraternita<br />

della Buona Morte. Nell’ambito dell’attività si inquadrano attività collaterali, volte a creare movimento<br />

di interesse letterario e culturale in genere. Il 6 di luglio, in concomitanza con la manifestazione<br />

di Caffeina, è stato presentato al pubblico il libro di Marco Guglielmi - eclettico artista e<br />

coniatore viterbese – ‘Ecce Agnus <strong>De</strong>i. Ho trovato il Santo Graal’, pubblicato da Albatros – Il Filo.<br />

Durante la presentazione, l’autore, con l’ausilio di diapositive, ha potuto svolgere un ampio excursus<br />

Da sx a dx l’artista Marco Guglielmi,<br />

relativo alla sua fatica letteraria. Guglielmi non è nuovo a fatiche del genere, avendo già pubblicato<br />

Claudio Bombelli e la moglie Enza.<br />

un interessante fantaromanzo dal titolo ‘La Panata di S. Rosa’, vincitore del primo Concorso Letterario indetto dalla Casa Editrice Archeoares<br />

di Viterbo. Dal 12 al 18 luglio, in libreria, nell’ambito delle varie iniziative culturali che si svilupperanno in modo complementare alla vendita<br />

di libri, mostra delle opere fotografiche di Filippo Patrese.<br />

Roberto Ragone<br />

49<br />

squadra COMITE SPORT ha prevalso sugli avversari. Al triplice fischio è cominciata<br />

la festa. Le squadre partecipanti sono state premiate dalla famiglia<br />

di Osvaldo Prosperi, alla quale vanno i più sinceri ringraziamenti per il sostegno dato all’organizzazione. Riconoscimenti extra sono stati assegnati<br />

a Igor Giurato, capocannoniere ed a Federico Angeletti, miglior giocatore, entrambi della MASA GROUP, la quale si è aggiudicata<br />

anche il premio fairplay. A Michael Boccia, del TRUCK SERVICE, è andato il premio di miglior portiere.<br />

Una serata emozionante che ha voluto tener vivo il ricordo di un ragazzo che purtroppo la morte ha strappato prematuramente al nostro<br />

affettoi…. Grazie a tutti i partecipanti e a tutte le persone che hanno contribuito allo svolgimento della manifestazione.<br />

Massimo Benedetti<br />

Paternesi inaugura il Civitafestival 2013. Tripudio per Lina Sastri e Giovanni<br />

Tommaso con il Consonanti quartet.<br />

Ha avuto inizio ufficialmente il venticinquesimo Civitafestival, la manifestazione artistica di<br />

maggior rilievo della bassa Tuscia, con la vernice della mostra di Alessio Paternesi. Nella<br />

Cappella Papale del Forte Sangallo di Civita Castellana erano presenti per l’inaugurazione<br />

oltre al noto artista Paternesi, la direttrice del Museo, dott.ssa Marinella <strong>De</strong> Lucia, il direttore<br />

artistico del Civitafestival, Fabio Galadini, l’assessore Giancarlo Contessa e il sindaco,<br />

Gianluca Angelelli. All’inaugurazione della mostra molti presenti che hanno voluto omaggiare<br />

l’artista nato a Civita Castellana. La direttrice del Forte Sangallo, dott.ssa <strong>De</strong> Lucia<br />

ha espresso la sua soddisfazione per il fatto che anche il Museo Archeologico dell’Agro Falisco<br />

abbia iniziato a proporre un’offerta più ampia ospitando mostre come quelle di Giorgi<br />

e Paternesi. La mostra inaugurata giovedì 11 luglio sarà aperta tutti i giorni, escluso il lunedì,<br />

dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18 presso il Forte Sangallo. Una piazza Duomo gremita ha fatto da cornice alla splendida interpretazione<br />

di Lina Sastri nel suo recital “Appunti di viaggio” per la serata di apertura del Civitafestival<br />

2013. Nella sua esibizione in prima nazionale Lina Sastri ha raccontato la sua vita di attrice, autrice<br />

e cantante attraverso le canzoni e i personaggi interpretati nel corso della sua carriera.<br />

Dopo il grande jazz di Giovanni Tommaso con il Consonanti quartet di venerdì 12 alle 21,30<br />

in Piazza Matteotti, il Civitafestival si apre all’Open Space nella serata di sabato 13 luglio.<br />

A partire dalle 21 il festival entra nelle vie e nelle piazze con lo spirito della street music:<br />

Titubanda, Refectory Brass Band e Funkallisto sono le street band di area romana, che meglio<br />

rappresentano il panorama nazionale di questo genere, che si esibiranno nelle vie e piazze del centro<br />

storico. Il repertorio va dal funky, alla musica balcanica, alla klezmer, alla musica di tradizione romana.<br />

Domenica 14 luglio, in piazza del Duomo la lezione- spettacolo “Le Cattive Strade”, scritta<br />

e interpretata da Giulio Casale e Andrea Scanzi. In cento minuti, si è ripercorsa la carriera di<br />

Fabrizio <strong>De</strong> André. Scanzi, giornalista e scrittore, ha raccontato gli snodi del percorso artistico del<br />

poeta e cantautore ligure. Alla sua narrazione si sono alternate le interpretazioni del cantautore e attore<br />

Giulio Casale, capace di personalizzare - con rispetto ed eclettismo – il repertorio di Faber.<br />

Gli appuntamenti proseguono fino al 27 Luglio, tutti da non perdere.


50 <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

LA REDAZIONE DI CAMPO DE FIORI SI ASSOCIA A TUTTI GLI AUGURI!!!<br />

Il 31 Luglio compio<br />

50 anni...<br />

Orgogliosissima di<br />

festeggiare questa<br />

data con amici e parenti<br />

e condividerla con<br />

voi miei compaesani...<br />

Il giorno 7 Giugno ho<br />

ricevuto il Sacramento<br />

del Battesimo, accompagnata<br />

dai miei genitori, i<br />

padrini, i nonni, gli zii ed<br />

il mio cuginetto<br />

Alexandru Catalin<br />

Tantissimi auguri alla classe 1953 di Civita Castellana che ha festeggiato i suoi splendidi 60 anni.<br />

Claudio Chiodi, Ettore Racioppa, Erminio Magnanti, Vasco Menichelli, Silvano Giuliani,<br />

Angelo Castellucci, Alberto Cossio, Marco Granatelli, Claudio Bruziches, Vittorio Tronti,<br />

Franco Manzorin, Ivo Angeletti, Tonina Piermaria, Ornella Ricci, Andreina Sciarrini, Rosanna<br />

<strong>De</strong>l Priore, Luciana Valeriani, Fabrizio Maiolati, Ilia Melone, Danilo Alessandrini, Maria Rita<br />

Scardocci, Lucia Valentini, Ivana Soli, Marcella Colopardi, Stefania Mariani, Paola Mezzanotte,<br />

Franco Finesi, Nanda Smargiassi, Tonino Parroccini, Mario Piatesi, Carlo Gioacchini, Rossana Di<br />

Niccola, Angelo Basilotta, Sandro Tribolati, Gianna Coracci, Mauro Chiodi, Rita Cirioni,<br />

Maria Mancini, Viviana Bravini, Nando Carvetti, Patrizia Filippetti.<br />

Alla piccola Marta che il<br />

22 Luglio compie 5 anni,<br />

un forte abbraccio e<br />

tantissimi auguri dai<br />

nonni Tonino e Lilla e dal<br />

cuginetto Flavio.<br />

Tanti auguri per il suo<br />

primo compleanno alla<br />

piccola Ginevra... da<br />

mamma Silvia, papà<br />

Patrizio, dai nonni e da<br />

tutti gli zii... con tanto,<br />

tanto affetto.<br />

INVIATE I VOSTRI MESSAG<br />

AL NOSTRO INDIRIZZO DI POSTA ELET


<strong>Campo</strong> de’ fiori 51<br />

Buon compleanno al<br />

nostro piccolo<br />

angioletto Sau<br />

Matia Nicola. Che tu<br />

possa crescere sano<br />

e forte, con tanto<br />

amore, come quello<br />

che hanno i genitori<br />

per te... Auguri da<br />

mamma e papà<br />

Auguri alla mia Sister<br />

Samanta che il 13 Agosto<br />

compie 22 anni!<br />

Ti voglio bene!<br />

Nadia<br />

Lei è la mia<br />

splendida nipotina<br />

di 4 anni e mezzo:<br />

uno dei più bei<br />

regali che la vita<br />

mi ha donato...<br />

Tantissimi auguri al piccolo<br />

Valerio Papini, che il<br />

10 Agosto compie 2 anni!!! Dalla<br />

mamma Sonia, il papà Aldo, i<br />

nonni, gli zii e tutta la redazione di <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Tanti auguri di buon anniversario<br />

al mio grande<br />

amore Palmiro da Tatiana<br />

Tanti auguri a<br />

Manuela Petroni<br />

che compie gli anni<br />

il 24 Agosto<br />

da Antonietta,<br />

Tania, Luana,<br />

Daniel ed David<br />

Tanti auguri a Tiziano<br />

che il 13 Luglio ha compiuto<br />

3 anni, dalla mamma, il papà, i<br />

nonni e i cuginetti.<br />

A Emma Pisani che il<br />

17 Luglio<br />

ha compiuto 3 anni.<br />

Tanti auguri dai nonni,<br />

gli zii, e da mamma e<br />

papà<br />

Tantissimi<br />

auguri alla<br />

piccola Giulia<br />

Morelli che il<br />

4 Agosto<br />

festeggia il<br />

suo primo<br />

compleanno!<br />

Con affetto<br />

zia Flavia, e i<br />

nonni<br />

Costanza e<br />

Giancarlo<br />

GGI DAUGURI SPECIALI<br />

TTRONICA info@campodefiori.biz!<br />

Tantissimi<br />

auguri di<br />

buon<br />

compleanno<br />

a Flavia<br />

Cascioli che<br />

l’11 Agosto<br />

compie 23<br />

anni.<br />

Un caloroso<br />

abbraccio dal fidanzato Cristian e<br />

dai suoi suoceri Silvano e Paola.


52<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

AGENDA<br />

Tutti gli appuntamenti più importanti


<strong>Campo</strong> de’ fiori 53<br />

AGENDA<br />

Tutti gli appuntamenti più importanti<br />

Centro Donna Comunale Bracciano: a settembre nuove attività<br />

La segreteria del Centro Donna comunale di Bracciano chiuderà il 9 Luglio per riaprire a settembre. Anche quest’anno sono state molteplici<br />

le attività svolte all’interno del Centro che, definitivamente, ha la sua sede in Piazza Mazzini,5 al secondo piano nell’aula intitolata a Giuliana<br />

Serano vignettista e collaboratrice del Centro, recentemente scomparsa e dove all’interno è stata allestita una mostra permanente dei suoi<br />

disegni. La collaborazione tra l’Associazione Pandora e la Banca del Tempo Trova il Tempo è stata proficua: 236 ore di attività formative, culturali,<br />

informative e di consulenza da Gennaio 2013 a Giugno 2013,più 60 ore di attività linguistica proposte dal Comitato di Gemellaggio per<br />

i propri associati. In particolare è stata attivata una biblioteca permanente per i soci della Banca del Tempo e postazioni internet utilizzabili<br />

su richiesta. La struttura aprirà nuovamente i suoi battenti a settembre con il nuovo programma che sarà consultabile dopo la metà di settembre<br />

sul sito del Comune e sul sito dell’Associazione Pandora. L’Associazione di donne Pandora onlus ringrazia tutte le volontarie e le professioniste.


Album de<br />

54<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Civita Castellana. Squadra di Rugby - anni 1976/’77.<br />

In piedi da sx: Sanna, Cimarra, ..., Scopetti, Scatolini, Alessandrini, Carluccio, Cipriani, Meloni, Rossetti, Caon.<br />

In basso da sx: Rossi, Orizio, Di Niccola, Angeletti, Mancini, <strong>De</strong> Antonis, Belfi, Romano.


<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

55<br />

ei ricordi<br />

2 3<br />

4<br />

1<br />

5<br />

11<br />

6 7<br />

8<br />

9<br />

10<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Civita Castellana. Anno 1961. Scuola elementare - classe I.<br />

1. Antonio Matteucci, 2. Marco Basili, 3. Giuseppe Rossetti, 4. Giancarlo Contessa, 5. Franco Morselli, 6. Antonio Mossi,<br />

7. ... Gorini, 8. ... Costantini, 9. ... Menichelli, 10. Sergio Tontoni, 11. Sandro Andreucci. Foto del Sig. Franco Morselli.<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Civita Castellana. Anno 1965. Squadra di calcio di don Giacomo Pulcini.<br />

In piedi da sx: Marco Millozzi, ..., Danilo Manocchio, Marco Fasoli, Ermanno Giordani, Piero Dobboloni.<br />

In basso da sx: Claudio Placidi, ... Fiorani, Roberto Mancini (Guaiolino), Domenico Pressi (Beccacciò), Domenico Gemma (Mego).


Album de<br />

56<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Fabrica di Roma. Anni ‘50 - Pranzo di matrimonio presso il Ristorante 5 Stelle di Fabrica.<br />

Si riconoscono da sinistra: Lucia Anetrini, Piramo Scorcella, Vittoria Bedini, Domenico Ceccarelli, Vinicio Francola.<br />

Foto dalla Sig.ra Ornella Scorcella,<br />

L’Album dei ricordi fa rivivere ogni mese<br />

tante belle emozioni del passato!<br />

Buone<br />

vacanze!<br />

Inviateci le vostro vecchie foto allindirizzo<br />

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oppure recapitatele presso la nostra redazione in<br />

Piazza della Liberazione, 2 a Civita Castellana,<br />

vi verranno immediatamente restituite.


<strong>Campo</strong> de’ fiori 57<br />

ei ricordi<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Fabrica di Roma. Cresima di Massimo Ricci. Anno 1961. Da sx: Dante Ricci, Luigi Ricci, Marisa Ianni, Sante Ricci,<br />

Elide Stefanucci, Giuseppa Tabacchini, Marinella Stefanucci, Roberto Stefanucci, Pierino Stefanucci, don Mario Mastrocola.<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Fabrica di Roma. Anno 1935. Scolaresca in divisa da Balilla con il maestro Luigi Lotti.<br />

Francesco Pancotti è il primo da sinistra nella seconda fila.


58<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Album de<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Carbognano,<br />

anno 1911.<br />

Cesare e Regina<br />

Nardocci con i figli<br />

Emerenziana<br />

(Mirina)<br />

Filippo, Abbondio,<br />

Silio (Tarquinio),<br />

Ennio, e Quirino<br />

Foto della Sig.ra<br />

Verena Baldassi.<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Carbognano. Piazza S. Filippo. 1962. Foto scattata durante le riprese del film “Gli eroi del doppio gioco” di Camillo Mastrocinque.


<strong>Campo</strong> de’ fiori 59<br />

ei ricordi<br />

Civitavecchia.<br />

Anni ‘60.<br />

Corchianesi in gita.<br />

Foto del Sig.<br />

Prospero Prosperi.<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Corchiano.<br />

Anni ‘70. Da sx: Giovanna Ridolfi e Maria Nardone<br />

sulla mitica Vespa Piaggio.


60<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

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62<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

Oroscopo di Agosto<br />

by<br />

Cosmo<br />

Ariete Il mese annuncia<br />

folate di novità, forse un<br />

matrimonio, una promozione,<br />

un nuovo amore.<br />

Chissà! Non ci sono ostacoli<br />

o barriere insormontabili ma solo discese<br />

dalle alte vette. Il periodo in salita è<br />

finito, le stelle sono dalla tua parte. Coraggio,<br />

la fortuna aiuta gli audaci!<br />

Toro Un vertice di emozioni<br />

contrastanti ti fa<br />

oscillare. Questo è il mese<br />

della passione incontrollata,<br />

dell’estate che<br />

esplode e porta calore, vigore<br />

ed energia fisica anche per un pigrone<br />

come te! Una bella corsetta sulla spiaggia<br />

di prima mattina è un vero toccasana!<br />

Nuovi incontri in vista.<br />

Gemelli Un agosto capriccioso,<br />

ti fa dondolare su e<br />

giù. Ami le altalene o preferisci<br />

i cavalli a dondolo<br />

dell’infanzia?<br />

Sei in balia delle tempeste<br />

ormonali, un amore non corrisposto o semplicemente<br />

una bella sbronza.<br />

Suvvia, capita a tutti di perdere la testa talvolta!<br />

Cerca di dimostrare tutte le qualità<br />

in campo lavorativo... i successi arriveranno<br />

presto.<br />

Cancro Un mese carico di<br />

romanticismo, di tenera<br />

complicità, di un nuovo<br />

amore finalmente. Un’amicizia<br />

si trasforma in un<br />

sentimento più forte. Coraggio! Buttatevi<br />

se non volete perdere l’occasione di una<br />

brillante vita di coppia. Al calar del sole non<br />

sono sole le lucciole che sfavillano nella<br />

notte.<br />

Leone Estate, caldo, sole,<br />

mare…Il tuo sguardo felino<br />

si perde nel suo! Finalmente<br />

l’amore vero dopo<br />

una lunghissima attesa?<br />

Prima però devi fare i conti con il<br />

passato che ancora ti intristisce. Ma il libro<br />

della vita ti attende con un nuovo capitolo.<br />

Il sole ti riscalda finalmente dopo un anno<br />

di duro lavoro.<br />

Vergine Ti fai rincorrere<br />

e non ti fermi mai. Una<br />

breve sosta a volte è necessaria<br />

per riflettere e<br />

fare il punto della situazione.<br />

Forse la persona che ti rincorre è migliore<br />

di quello che appare, a volte<br />

l’apparenza inganna. Se cerchi la verità il<br />

cristallo di rocca può portare la luce nei tuoi<br />

pensieri e guidare il tuo cammino.<br />

Bilancia Il profumo della<br />

lavanda ti circonda e ti<br />

porta verso lidi lontani. Il<br />

cuore non cessa di battere<br />

per l’ultimo indimenticato<br />

amore. Forse è<br />

giunto il momento di guardare avanti e<br />

pensare al futuro con più ottimismo. Si presenteranno<br />

opportunità di lavoro da valorizzare,<br />

mentre tutti sono in vacanza.<br />

Scorpione Forse ti ci<br />

vuole una bella doccia<br />

fredda per sbollire la<br />

passione incontrollata.<br />

Agosto, il mese delle vacanze<br />

al mare in campeggio<br />

o nelle rinfrescanti vette alpine. Non<br />

badare troppo però vicini di ombrellone, la<br />

gelosia è una brutta malattia. Negli affari<br />

rimanda a settembre, con la mente fresca<br />

si pensa meglio.<br />

Sagittario Attendi prima<br />

di colpire con il tuo languido<br />

sguardo un nuovo<br />

amore. Il sole d’agosto a<br />

volte fa prendere degli abbagli.<br />

Lontano dal lavoro<br />

finalmente respiri aria nuova. Se sei sposato,<br />

una vacanza al mare con i bimbi ci voleva<br />

proprio anche se in compagnia della<br />

suocera. Cerca quindi di tener lontano i<br />

battibecchi famigliari.<br />

Capricorno Forse è il caso<br />

di far decidere al partner<br />

quest’anno dove andare in<br />

vacanza. Per alleggerire la<br />

tensione accumulata durante<br />

l’anno una settimana<br />

in una romantica baita di montagna o in un<br />

rilassante centro termale potrebbe essere<br />

ideale. Attenti ad emicrania e gambe gonfie.<br />

Acquario Gli screzi con il<br />

partner si sono appianati<br />

per ora. E’ tempo di pensare<br />

al futuro e programmare<br />

un nuovo lavoro per<br />

l’autunno, una trasferta o un trasloco. Una<br />

gita al lago può decidere le sorti di un<br />

nuovo amore o rinsaldare le coppie spente<br />

riaccendendo il fuoco della passione.<br />

Pesci Un amore dimenticato<br />

o un’amica d’infanzia<br />

con qualche segreto da<br />

svelare bussano alla tua<br />

porta. Sei sempre stato<br />

molto romantico, non dimenticare<br />

però che a volte l’empatia può<br />

essere pericolosa. Qualcuno potrebbe approfittare<br />

della tua gentilezza. Cerca quindi<br />

di valutare attentamente la situazione.<br />

Buone vacanze a tutti i nostri lettori<br />

Foto di Paolo Antonini<br />

dalla redazione di<br />

<strong>Campo</strong> de’ fiori...<br />

Arrivederci<br />

a Settembre


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<strong>Campo</strong> de’ fiori è distribuito a Civita Castellana, Corchiano, Fabrica di Roma, Vignanello, Vallerano,<br />

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<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />

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