Campo De Fiori Rivista
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2 <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
SOMMARIO<br />
Editoriale:<br />
Lettera aperta al Ministro dell’Istruzione................3<br />
L’intervista:<br />
SIMONA MOLINARI E’<br />
“LA FELICITA’” .........4-5<br />
Mai fidarsi di chi dispensa consigli senza<br />
rifletterci troppo..............................................6<br />
A TONI SERVILLO IL<br />
XIV FESCENNINO<br />
D’ORO DEDICATO A<br />
VINCENZO CERAMI....7<br />
ESTATE ROMANA 2013....................................8<br />
Roma che se n’è andata:<br />
Santa Maria in Cosmedin.<br />
La Bocca della Verità.....................................10-11<br />
Suonare Suonare:<br />
Osanna & Banco del Mutuo Soccorso..............12-13<br />
Non chiamateli anti-Google!.........................14<br />
Per vivere il periodo estivo con serenità,<br />
ascoltando bene!............................................15<br />
Una “Fabrica di ricordi”:<br />
Serenata con fuga.............................................16<br />
Pannolini a metà prezzo!...............................17<br />
Ecologia e ambiente:<br />
Il <strong>De</strong>creto del fare non mi convince... soprattutto<br />
sui problemi ambientali......................................18<br />
Autori Ebook. La nuova casa editrice<br />
on line.............................................................20<br />
La commissione invalidi civili della ASL<br />
non è depositaria della verità........................21<br />
Può finire il tempo?.......................................22<br />
L’Angolo del Piacere:<br />
La cultura e la storia del Sigaro...........................23<br />
Come eravamo:<br />
Mario “Gallina” - Mario Corteselli.........................24<br />
Il Grand Tour: antiche esperienze di giovani<br />
rampolli..........................................................25<br />
Ass. Artistica IUNA:<br />
L’opera d’arte di Omero Ammannato...................26<br />
Cine Parade:<br />
Non lo so ancora...............................................27<br />
Se il conflitto non ci fosse stato. Niente<br />
guerra per Coppi e Bartali........................28-29<br />
La storia della Roma - Civita Castellana -<br />
Viterbo............................................................30<br />
Per una storia di Piazza San Clemente:<br />
19 Aprile 1949................................................31<br />
Abbronzare ... Mangiando... .........................32<br />
FINNEGANS WAKE<br />
Intervista al gruppo<br />
muscale italiano che ama<br />
suonare la musica<br />
irlandese................34-35<br />
Le auto della nostra infanzia. Fiat 500/A<br />
“Topolino” 569 cc - 1936 .........................36-37<br />
Il centro sociale di Civita Castellana.............38<br />
Nel cuore........................................................38<br />
Il Fumetto:<br />
Manga Bomber..................................................39<br />
LA ZANZARA IMPERTINENTE .......................39<br />
Un tempo era... Bassanello............................40<br />
ANPS sezione di Fabrica di Roma.<br />
26 anni ricchi di belle iniziative....................41<br />
Le proposte editoriali di <strong>Campo</strong> de’ fiori......42<br />
I nostri amici..................................................44<br />
Roma com’era................................................45<br />
News................................................46-47-48-49<br />
MESSAGGI.................................................50-51<br />
Agenda.......................................................52-53<br />
Album dei ricordi....................54-55-56-57-58-59<br />
Annunci gratuiti........................................60-61<br />
Oroscopo........................................................62<br />
Selezione offerte immobiliari ..................63-64<br />
Foto di copertina di Giorgio Biagiola<br />
I NOSTRI RECAPITI UTILI<br />
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<strong>Campo</strong> <strong>De</strong> <strong>Fiori</strong> <strong>Rivista</strong>
<strong>Campo</strong> de’ fiori 3<br />
LETTERA APERTA AL MINISTRO DELL’ISTRUZIONE,<br />
DELL’UNIVERSITA’ E DELLA RICERCA.<br />
AI LETTORI DELLE UNIVERSITA’ ITALIANE (piccole e grandi)<br />
Inizierò con una domanda: “Se al giorno d’oggi vivesse tra noi un altro Galileo Galilei, un Einstein, un Kant, un S. Agostino,<br />
quale sarebbe il suo destino?” Io, sulla base dell’esperienza che ho accumulato, credo di poter rispondere così:<br />
- verrebbe sistematicamente ignorato;<br />
- non troverebbe alcuna casa editrice disposta a pubblicare i suoi lavori;<br />
- verrebbe attaccato e sminuito sistematicamente e da più parti;<br />
- verrebbe espulso dalle accademie (ammesso che sia riuscito ad entrarvi);<br />
- verrebbe perseguitato dai pubblici poteri.<br />
In poche parole, al giorno d’oggi e nella nostra società, una persona del calibro di quelle citate, verrebbe emarginata. Capita puntualmente.<br />
E mi domando: quali sono allora i progressi fatti dall’uomo se cade sempre negli stessi errori? Che cosa insegna la<br />
di Sandro Anselmi<br />
storia? E a chi? L’emarginazione o la marginalizzazione delle menti più acute e feconde reca un grave danno per la società tutta.<br />
Impedisce alle nuove idee di rigenerare il tessuto sociale rinnovandolo. Impedisce il progresso culturale e scientifico. Grave colpa hanno le università<br />
in tutto questo. Già perché possiamo ammettere che l’uomo della strada, l’uomo comune, possa anche dire “non so che farmene delle idee di Galilei,<br />
di Kant, di S. Agostino”, ma gli uomini di cultura dovrebbero sapere quali ricadute abbiano le idee buone, giuste e vere sulla intera collettività. E dovrebbero<br />
accoglierle con slancio. O almeno prestare ad esse la giusta attenzione. È di questi giorni un discorso del Presidente della Repubblica ove dice<br />
che bisogna prestare attenzione alla cultura e rilanciarla. Ma anche i suoi appelli, non di rado, cadono nel vuoto. Già in passato e con lo stesso risultato,<br />
menti fervide come Luigi Einaudi hanno propugnato l’importanza della cultura, asserendo che essa è il miglior investimento per uno Stato.<br />
Qualcuno mi vorrà argomentare che almeno oggi, questi personaggi non rischiano il processo per eresia, l’indice<br />
o, come Giordano Bruno, il rogo. Al che risponderei: “Che cos’è l’emarginazione sistematica? La mancanza<br />
di riconoscimenti. Uno stipendio da maniscalco. L’impossibilità di farsi una famiglia… Non è forse tutto<br />
questo un lento processo, un indice, un rogo?”<br />
Aprite le università, riformatele. Riformate i criteri di reclutamento dei docenti. Vigano la ricerca svolta e documentata<br />
e il merito, quali unici criteri per l’ingresso in esse e per la permanenza. Già, perché “se trattate così<br />
il legno verde, che ne farete del secco?”. Questa affermazione evangelica vale per tutti, credenti e non credenti.
4<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
SIMONA MOLINARI È “LA FELICITÁ"<br />
Dopo il successo di Sanremo 2013, le si prospetta un’estate ricca di appuntamenti<br />
Dopo il successo della partecipazione<br />
al Festival di Sanremo,<br />
Simona Molinari è richiestissima<br />
per i concerti dal vivo e sicuramente<br />
l'estate 2013 la vedrà<br />
come protagonista.<br />
La incontriamo a Roma nel fantastico scenario<br />
di Villa Ada nell'ambito della manifestazione<br />
"Roma incontra il mondo". Ancora<br />
non è calata la sera e lei ci viene incontro<br />
nel retro palco con quel sorriso straordinario<br />
che l'ha sempre contraddistinta. Napoletana,<br />
trasferitasi a L'Aquila, ma cittadina del<br />
mondo: infatti Simona, scoperta<br />
la passione del canto fin<br />
dall'età di 8 anni, ha esplorato<br />
anche i mondi confinanti<br />
quali teatro e musical<br />
interpretando tra l'altro<br />
"Jekyll & Hyde" nel 2007 a<br />
cui è molto legata tanto da<br />
cantare "Dr. JeKyll & Mr.<br />
Hide" un brano di Sanremo<br />
scritto da Lelio Luttazzi,<br />
brano che ha dato il titolo<br />
al suo 4° ed ultimo cd.<br />
La Tua prima partecipazione al Festival<br />
di Sanremo risale al 2009 quando<br />
fu proprio Bonolis a volerti nella categoria<br />
Proposte.<br />
“...Quell'anno presentai il brano Egocentrica,<br />
la prima canzone scritta da me che<br />
da quel giorno mi ha portato tanta fortuna<br />
facendomi ricevere molti premi con partecipazioni<br />
a numerosi festival e facendomi<br />
conoscere anche al mondo jazzistico".<br />
E poi?<br />
"Anche il secondo disco era improntato sul<br />
jazz mentre per il terzo e quarto ho dirottato<br />
proprio sull' elettro-swing e quest'estate<br />
porteremo in tournee questo genere<br />
così particolare ma che sta piacendo molto<br />
e mi regala molte soddisfazioni".<br />
Ma come è nato questo genere?<br />
"<strong>De</strong>vo dire che ad un certo punto ho messo<br />
insieme tutto quello che mi piaceva : lo<br />
swing prima di tutto che volevo lo as-
coltassero le nuove generazioni... io sono<br />
entrata in contatto con questo genere<br />
tramite i vinili di mia nonna ed oggi vorrei<br />
riportare tramite l'elettronica ai giovani<br />
quella musica".<br />
Da Egocentrica a La Felicità, a Sanremo<br />
si è notata la tua gioia nel proporre<br />
quel brano insieme a Peter<br />
Cincotti...<br />
"A volte il Jazz è visto un po’ come una musica<br />
di elite od una musica lenta, in realtà<br />
c'è invece questa parte del jazz che è nata<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
per far ballare la gente e farla divertire<br />
ed io volevo proprio che la canzone<br />
di Sanremo in questo<br />
momento storico portasse divertimento."<br />
Hai partecipato al Concertone<br />
tutto femminile<br />
dedicato alla ricostruzione del<br />
L'Aquila, cosa ricordi di quel periodo?<br />
"Il momento più strano della mia<br />
vita, difficile ma costruttivo : da una<br />
parte c'era il dopo Sanremo, tanti<br />
impegni nuovi e dall'altra c'era<br />
questo grande dramma che vivevo<br />
attraverso i miei genitori che in quei<br />
momenti abitavano in tendopoli, e<br />
devo dire che anche lì ero sdoppiata<br />
come Dr. JeKyll & Mr. Hide ho imparato<br />
che l'istinto di sopravvivenza<br />
dell'uomo è più forte di ogni cosa e<br />
la vita è più forte di qualsiasi morte e quindi<br />
l'uomo riesce sempre a sopravvivere..."<br />
E' arrivata l'estate che ti vedrà protagonista...<br />
"Un’ estate piena che devo incorniciare perché<br />
farò dei palchi che ho sempre sognato<br />
e sono veramente gratificata in quanto tutto<br />
quello che ho fatto mi ha portato a suonare<br />
davanti a tanta gente che conosce e canta<br />
con me le mie canzoni e penso questa sia<br />
la cosa più bella del mondo".<br />
Dopo "Egocentrica" (2009), "Croce e<br />
<strong>De</strong>lizia" (2010) e "Tua" (2011) con il<br />
quarto album "Dr. Jekyll Mr. Hide" Simona<br />
Molinari sembra aver raggiunto<br />
quella maturità artistica che porterà lei<br />
ed il suo genere preferito, l'elettroswing,<br />
ad essere conosciuti in tutto il<br />
mondo arrivando anche a tanti giovani<br />
che mai avevano conosciuto lo swing e<br />
quei tempi lontani.<br />
Sandro Alessi<br />
5<br />
PER ASCOLTARE LINTERVISTA INTEGRALE A SIMONA MOLINARI VAI SU<br />
http://www.spreaker.com/user/4565553/simona_molinari
6<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Mai fidarsi di chi dispensa<br />
consigli senza rifletterci troppo<br />
Sabato 4 Agosto a Soriano nel Cimino la presentazione del libro Non dite alla mamma<br />
che faccio la segretaria, della giornalista <strong>De</strong>bora Attanasio<br />
Questo potrebbe essere oggi il<br />
motto di <strong>De</strong>bora Attanasio, che<br />
per tanto tempo si è sentita<br />
dire da amici e parenti che doveva<br />
lasciare quel posto di<br />
lavoro prima di rovinarsi la reputazione.<br />
Ma facciamo un passo indietro.<br />
Siamo nel 1992 e <strong>De</strong>bora, ventenne romana<br />
squattrinata e disoccupata, si incaponisce a<br />
voler comprare una casa nella provincia di<br />
Viterbo, che ama dai tempi in cui vi trascorreva<br />
le vacanze da bambina. Il mutuo le<br />
viene concesso miracolosamente, <strong>De</strong>bora<br />
trasloca dalla Capitale, ma la rate cominciano<br />
a incalzare da subito. La ragazza inizia<br />
un giro di colloqui di lavoro dove riceve solo<br />
proposte ridicole, spesso anche maliziose.<br />
Quando un imprenditore a piazzale Flaminio,<br />
a metà colloquio, chiude la porta dell’ufficio<br />
e si cala i pantaloni davanti a lei,<br />
<strong>De</strong>bora decide di provare anche l’ultimo<br />
degli appuntamenti in lista, quello in<br />
un’agenzia porno. Tanto, peggio di quello<br />
Da sx: Riccardo Schicchi, padron delle luci<br />
rosse all’italiana, la giovanissima segretaria<br />
<strong>De</strong>bora Attanasio e la pornostar Moana Pozzi<br />
che ha già visto e rifiutato, cosa potrà mai<br />
accaderle? Si trova così faccia a faccia con<br />
Riccardo Schicchi, il patron delle luci rosse<br />
all’italiana creatore di Cicciolina, Moana<br />
Pozzi e, più avanti, di Eva Henger. Rigorosamente<br />
dandole del lei, Schicchi le fa le<br />
domande di rito - «Che studi ha fatto, signorina?<br />
Che lingue parla?» - poi la attira<br />
in una stanzetta e chiude la porta. «Ci risiamo»,<br />
pensa <strong>De</strong>bora indispettita. Invece,<br />
quello che di lì a un minuto sarebbe diventato<br />
il suo capo, apre la finestra e lascia entrare<br />
ventidue gatti persiani che si<br />
accalcano intorno alle sue gambe in cerca<br />
di carezze. Il test finale consisteva solo nel<br />
valutare l’amore della candidata per gli animali,<br />
un requisito che Schicchi riteneva fondamentale.<br />
<strong>De</strong>bora rimarrà a lavorare in quell’ufficio<br />
strampalato per nove anni che descrive<br />
come «I più divertenti e liberi della mia<br />
vita». Fa di tutto, nutre di quaglie il pitone<br />
aziendale, consola le stelline innamorate, risponde<br />
alle lettere dei fan, ma mai le viene<br />
chiesto di spogliarsi, perché come le dice un<br />
giorno Schicchi stesso «È più facile trovare<br />
una pornostar che una brava segretaria».<br />
In breve, il suo capo si rivela<br />
essere quello che nel modo di dire comune<br />
viene definito “un brav’uomo”, corretto nei<br />
pagamenti e con un indole da folletto sempre<br />
pronto allo scherzo. «Soprattutto», ricorda<br />
Attanasio, «non si prendeva mai sul<br />
serio, nonostante da fuori lo immaginassero<br />
come un potente ed efficientissimo manager».<br />
Come tutte le cose belle, anche<br />
quell’avventura ebbe una fine nove anni<br />
dopo, a causa dei tanti problemi legali e di<br />
salute a cui Schicchi è andato incontro con<br />
incoscienza. Ma i due non hanno mai reciso<br />
il legame.<br />
Tre anni fa <strong>De</strong>bora Attanasio, ormai giornalista<br />
trapiantata a Milano, ha ritirato fuori gli<br />
undici diari scritti meticolosamente in quel<br />
periodo «Perché sapevo di vivere qualcosa<br />
di speciale e non volevo dimenticare nulla»,<br />
e inizia a tradurre tutto in un libro straordinario,<br />
comico, imprevedibile, che smonta (e<br />
sbugiarda un po’) l’immaginario collettivo<br />
dell’hard core rendendolo per quello che è:<br />
un grande circo sgangherato dove si rideva<br />
tanto e si lavorava molto, e dove ci si voleva<br />
tutti bene come in una famigliola allargata<br />
e disfunzionale.<br />
Alla fine dello scorso maggio <strong>De</strong>bora ha<br />
pubblicato il suo memoriale col titolo Non<br />
dite alla mamma che faccio la segretaria<br />
(Sperling & Kupfer) facendo gridare al miracolo<br />
testate come Vanity Fair, Marie Claire,<br />
Il Fatto quotidiano, la gazzetta dello sport,<br />
Cosmopolitan, Gioia e tante altre. Da allora,<br />
l’autrice è in tour come una rockstar nelle<br />
librerie di tutta Italia per incontrare i lettori,<br />
e il 4 agosto sarà a Soriano nel Cimino,<br />
(citato in un passaggio del libro), dove verrà<br />
intervistata alle 18 nella sala consiliare dal<br />
sindaco Fabio Menicacci (Piazza Umberto I,<br />
28).<br />
Paolo Bombara
Foto di Mario Santoro<br />
A TONI SERVILLO<br />
IL XIV FESCENNINO D’ORO<br />
DEDICATO A VINCENZO CERAMI<br />
Sul palco, Venerdì 19 Luglio, insieme al Maestro Nicola Piovani, anche il regista Paolo Taviani<br />
Da sx: il Sindaco di Corchiano<br />
Bengasi Battisti, la condutrice Norma<br />
Martelli e il Presidente dell’Ass.<br />
Arnies Onlus Geltrude Profili.<br />
Da sx: il Maestro Nicola Piovani, l’attore Toni Servillo, il regista<br />
Paolo Taviani e la conduttrice Norma Martelli, al momento della<br />
Un temporale pomeridiano, di<br />
quelli a cui questa estate 2013<br />
ci ha, ormai, abituati, aveva gettato<br />
incertezza sulla XIV edizione<br />
dell’atteso Premio<br />
Fescennino d’oro, istituito nel 2000 dal Comune<br />
di Corchiano e dal Maestro Nicola Piovani,<br />
originario del piccolo borgo della<br />
Tuscia. La pioggia, caduta fino ad un paio<br />
d’ore prima, ha causato un lieve ritardo sull’inizio<br />
della serata ed ha sicuramente scoraggiato<br />
tanti possibili spettatori che hanno<br />
rinunciato, però, ad una piacevole ed esclusiva<br />
serata di musica firmata Nicola Piovani.<br />
“Viaggi di Ulisse”, questo il titolo del concerto<br />
mitologico per strumenti e voci registrate<br />
scritto e diretto dal Premio Oscar, che<br />
ha voluto musicare uno dei racconti più antichi<br />
e più noti della letteratura mondiale,<br />
approfondendo la figura dell’eroe mitologico<br />
Ulisse, a cui Manara a voluto dare il volto<br />
del regista Pier Paolo Pasolini. Un Fescennino<br />
d’oro ombrato, purtroppo, dalla recentissima<br />
scomparsa del Maestro Vincenzo<br />
Cerami, a cui è stata doverosamente dedicata<br />
questa edizione, e<br />
che tante volte, in questi<br />
quattordici anni, aveva<br />
calcato le tavole di quel<br />
palco, in qualità di membro<br />
della giuria del premio.<br />
“La storia del<br />
Fescennino d’oro è<br />
anche la storia di Vincenzo<br />
Cerami”, così ha<br />
detto il Sindaco Bengasi<br />
Battisti ricordandolo affettuosamente.<br />
Anche<br />
l’ospite d’onore della serata,<br />
il grande attore italiano<br />
Toni Servillo, al<br />
quale è stato assegnato<br />
questo Fescennino 2013,<br />
ha voluto rendere omaggio<br />
all’amico scomparso,<br />
leggendo con tutta la sua bravura di attore<br />
di grande esperienza teatrale e cinematografica,<br />
un brano tratto da “La gente” dello<br />
scrittore e sceneggiatore Cerami. Proprio<br />
nel pomeriggio si sono svolti i funerali nella<br />
chiesa degli artisti di Piazza del<br />
Popolo a Roma, a cui hanno partecipato<br />
anche lo stesso Piovani<br />
e Norma Martelli, presentatrice<br />
dello spettacolo, che dopo l’ultimo<br />
addio commosso all’amico,<br />
si sono precipitati a Corchiano<br />
per la serata in programma. Presentato<br />
al pubblico da un bellissimo<br />
video che ha brevemente<br />
ripercorso la sua carriera di arti-<br />
consegna del Premio.<br />
sta internazionale, con alcuni spezzoni tratti<br />
dai film più importanti ai quali ha partecipato,<br />
non da ultimo Gomorra ed il recente<br />
La grande bellezza, attualmente nelle sale<br />
cinematografiche italiane, Toni Servillo è<br />
stato premiato dal regista Paolo Taviani,<br />
anche lui membro della giuria del premio,<br />
che si è rivolto all’attore definendolo uno di<br />
quegli “in più” che il teatro italiano ogni<br />
tanto regala e che nella sua lunga carriera<br />
ha avuto l’onore di conoscere. Nonostante<br />
il tempo poco favorevole, la quattordicesima<br />
edizione del Fescennino d’oro si è dimostrata,<br />
ancora una volta, una serata non<br />
solo di grande spettacolo, ma anche e soprattutto<br />
di grande cultura, grazie alla musica<br />
inconfondibile del maestro Piovani, che<br />
ci ha tuffato in un passato ancora moderno!<br />
Ermelinda Benedetti
8<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
ESTATE ROMANA 2013<br />
Tantissimi gli appuntamenti offerti dal Comune<br />
ai romani che restano nella capitale<br />
Ormai votate al risparmio le manifestazioni<br />
dell’ estate romana<br />
non si fermano ma fa bene il<br />
Comune a regalare ai tantissimi<br />
romani che restano nella città<br />
eterna serate così belle. Iniziamo a ricordarvi<br />
di una tra le più longeve: “All’ Ombra<br />
del Colosseo”, giunta ormai al 25° anno,<br />
la classica rassegna di comicità e cabaret<br />
in scena fino all’ 8 settembre<br />
vedrà sul palco Antonio Giuliani, Dario<br />
Cassini, Pablo&Pedro, Enzo Salvi e<br />
Mariano D’Angelo, Dado, Luciano<br />
Lembo e tantissimi altri artisti provenienti<br />
da Zelig. Atmosfera particolare come ormai<br />
da 10 stagioni si può provare nello scenario<br />
del Giardino degli Aranci dove quest’anno<br />
il Maestro Paolo Gatti presenta<br />
“All’ Osteria dei Magnaccioni“ insieme<br />
ad un nutrito cast di attori divagando sulle<br />
tradizioni della Roma di una volta fino al 1<br />
Settembre ricordando che sempre nell’ambito<br />
della manifestazione è inserita la “I<br />
Rassegna di Teatro/Varietà“ presentando<br />
tutti i lunedì testi inediti e giovani attori<br />
ed autori quali “Grazie Le Faremo<br />
Sapere...” di e con Marco Zadra, “E’ Tutto<br />
Femmina!... O Quasi!” con Tommaso Zevola,<br />
Monica Cetti e Paola Russo, “Napoli<br />
E’ ‘Na Parola” con Marco Simeoli, Giuseppe<br />
Auletta e Andrea Bianchi e “Sketc ce<br />
Frega” con Francesca Milani e Danilo <strong>De</strong><br />
Santis. Fino al 18 Agosto potremmo tornare<br />
indietro nel tempo recandoci a “Roma Vintage“<br />
di Parco San Sebastiano<br />
giunta alla V edizione contenitore<br />
di rappresentanze teatrali, concerti<br />
dal vivo, mostre e discoteca tutto<br />
rigorosamente dedicato al passato.<br />
Da segnalare i concerti di David<br />
Knopfler, Brusco, Maurizio Solieri...<br />
Il “Gay Village“ è giunto invece<br />
alla 12 edizione e dopo il record di<br />
oltre trecentomila visitatori dell’anno<br />
scorso, ospitato nel parco<br />
del Ninfeo all’Eur terminerà il 14<br />
Settembre ed ospiterà tra gli altri<br />
Virginia Raffaele, Lina Wertmuller,<br />
Paolo Ruffini, Renzo<br />
Rubino e Paola Turci. Terminiamo<br />
le nostre segnalazioni<br />
quest’anno trasferendoci sul litorale<br />
laziale e precisamente a Cerenova<br />
dove da alcuni anni l’imprenditore<br />
Giuseppe Grando investe nel “Gran<br />
Caffè Tirreno” portando il meglio del divertimento<br />
e della musica anni 60. Arriveranno<br />
Jimmy Fontana, Mal e Wilma<br />
Goich oltre a numerose serate comiche<br />
(Filippo Roma, il moralizzatore direttamente<br />
da Le Jene il 16 agosto) ed altre dedicate<br />
al ballo ed al karaoke.<br />
Buona Estate a tutti !<br />
Sandro Alessi
10 <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Roma che se n’è andata: luoghi, figure, personaggi<br />
Santa Maria in Cosmedin<br />
La Bocca della Verità<br />
di Riccardo<br />
Consoli<br />
In sponda destra del<br />
Tevere, sull’antica<br />
area del Velabro, un<br />
luogo in cui la sua<br />
famiglia aveva<br />
grandi possedimenti, Papa<br />
Gregorio I Magno, 590 -<br />
604, all’inizio del VII secolo,<br />
fece edificare una<br />
prima piccola chiesa.<br />
Verso la fine del secolo successivo, Adriano<br />
I, 772 - 795, volle ricostruirla all’interno<br />
della struttura di quella che era stata l’antica<br />
sede della “Statio Annonae”, istituzione che<br />
curava la distribuzione gratuita di cibo alla<br />
cittadinanza romana, della quale, incorporò<br />
alcuni muri e il Colonnato. A lavori ultimati<br />
la chiesa, già ricca di splendide decorazioni,<br />
fu affidata alle cure di una colonia di monaci<br />
greci che si erano rifugiati a Roma stabilendosi<br />
su questa sponda del Tevere e, proprio<br />
da questi monaci, la chiesa prese il nome di<br />
Santa Maria in Schola Graeca, per diventare,<br />
successivamente, Santa Maria in Cosmedin,<br />
dal greco “kosmidion”, termine<br />
riferito allo splendore delle decorazioni.<br />
Altri Pontefici contribuirono a modificare e<br />
abbellire questa chiesa: Nicolò I, 858 - 867,<br />
aggiunse Sagrestia e Oratorio; Gelasio II,<br />
Giovanni Caetani, 1118- 1119, fece riparare<br />
i danni subiti dalla struttura, cento anni<br />
prima, a seguito dell’invasione dei Normanni<br />
di Roberto il Guiscardo; Callisto II,<br />
Guido di Borgogna, 1119 - 1124, realizzò il<br />
Portico e, sei secoli dopo, nel 1718, su progetto<br />
di Giuseppe Sardi, fu nuovamente restaurata<br />
con la trasformazione dello stile<br />
romanico in rococò, ma nel 1899, Giovanni<br />
Battista Giovenale, la riportò al suo aspetto<br />
originario che la struttura, ancora oggi, conserva;<br />
nel 1715, Clemente XI, Giovanni<br />
Francesco Albani, 1700 - 1721, fece risistemare<br />
la zona ed erigere la fontana dei Tritoni,<br />
che ancor oggi si trova davanti la<br />
chiesa. In questo luogo furono eletti al Soglio<br />
Pontificio Gelasio II, Celestino III, Giacinto<br />
Bobone, 1191 - 1198 nonché<br />
l’antipapa Benedetto XIII, Pietro de Luna,<br />
1394 - 1423.<br />
L’attuale facciata è costituita da<br />
un Portico ad arcate, sovrastato<br />
da finestre, sulla destra<br />
il Campanile romanico a<br />
sette piani, uno dei più<br />
belli di Roma, sotto il<br />
Portico, sulla sinistra,<br />
la celeberrima “Bocca<br />
della Verità”, un “mascherone”<br />
in marmo<br />
che, fin dal 1485, cominciò<br />
ad essere<br />
identificato con l’attuale<br />
nome. Originariamente<br />
collocato<br />
all’esterno della<br />
chiesa, fu spostato<br />
sotto il portico in occasione<br />
dei lavori di restauro<br />
eseguiti nel 1631,<br />
per volere di Urbano VIII,<br />
Maffeo Barberini, 1623 - 1644.<br />
Davanti a questo “mascherone”,<br />
lunghe file di turisti e non solo, attendono il<br />
proprio turno per farsi fotografare con una<br />
mano dentro la<br />
fessura. Giuseppe Gioachino Belli, nel sonetto<br />
dal titolo “La Bbocca de la Verità”,<br />
scriveva:<br />
In d’una cchiesa sopra a ‘na piazzetta<br />
un po’ ppiú ssù dde Piazza Montanara<br />
pe la strada che pporta a la Salara,<br />
c’è in nell’entrà una cosa benedetta<br />
Pe ttutta Roma cuant’è llarga e stretta<br />
nun poterai trovà ccosa ppiú rrara.<br />
È una faccia de pietra che tt’impara<br />
chi ha ddetta la bbuscía, chi nnu l’ha<br />
ddetta.<br />
S’io mo a sta faccia, c’ha la bbocca uperta,<br />
je sce metto una mano, e nu la strigne,<br />
la verità dda mé ttiella pe ccerta.<br />
Ma ssi fficca la mano uno in buscía,<br />
èssi sicuro che a ttirà nné a spigne<br />
cuella mano che llí nnun viè ppiú vvia.<br />
Come ricordato in altra occasione, Piazza<br />
Montanara non esiste più essendo stata<br />
spazzata via dalle demolizioni degli anni<br />
Trenta e dei primissimi anni quaranta del<br />
Novecento per consentire la realizzazione<br />
della c.d. “Via del Mare”, ma esiste ancora<br />
oggi l’antico “mascherone” in marmo “… E’<br />
una faccia de pietra che tt’impara / chi ha<br />
ddetta la bbuscía, chi nnu l’ha ddetta…” fissato<br />
a una delle pareti sotto il portico della<br />
chiesa di Santa Maria in Cosmedin.<br />
Un volto barbuto con occhi, naso e bocca<br />
forati per fare defluire l’acqua, al quale, nel<br />
corso di secoli, si sono date diverse inter-
<strong>Campo</strong> de’ fiori 11<br />
pretazioni, alternativamente, è stato: il volto<br />
di Giove, quello del dio Oceano, un Oracolo<br />
piuttosto che un Fauno.<br />
Sembrerebbe che nell’antica Roma questo<br />
“mascherone” non fosse altro che un semplice<br />
tombino, a quell’epoca, infatti, i tombini<br />
riportavano molto spesso l’effigie di una<br />
divinità fluviale che aveva lo scopo dichiarato<br />
di “inghiottire” l’acqua piovana.<br />
Quel che è certo è che questo “mascherone”<br />
a tutti noto come “Bocca della verità”,<br />
gode di una fama tanto antica, quanto leggendaria,<br />
si presume, infatti, che in epoca<br />
medioevale, una guida per pellegrini gli attribuisse<br />
il potere di pronunciare oracoli.<br />
Diceva quella guida: “Ad sanctam Mariam in<br />
Fontana, templum Fauni; quod simulacrum<br />
locutum est Iuliano et decepit eum” -<br />
“Presso la chiesa di Santa Maria in Fontana<br />
si trova il tempio di Fauno; tale simulacro<br />
parlò a Giuliano e lo ingannò”.<br />
Sempre nel Medioevo si fece strada un’altra<br />
leggenda secondo cui, tale Virgilio Grammatico,<br />
un erudito del VI secolo, con fama di<br />
praticare la magia, avesse fatto costruire la<br />
“Bocca della verità” ad uso di quei mariti e,<br />
naturalmente di quelle mogli, che nutrivano<br />
Vacanze romane<br />
dubbi sulla fedeltà del proprio coniuge.<br />
Una ulteriore leggenda che circolava nei<br />
racconti popolari, citava una donna infedele<br />
che, condotta dal marito sospettoso alla<br />
“Bocca della Verità” per essere sottoposta<br />
alla “prova”, riuscì a salvare la sua mano<br />
grazie ad un’astuzia, la donna incriminata si<br />
accordò, infatti, con il suo amante e questi,<br />
il giorno della “prova”, si fece trovare sul<br />
posto fingendosi fuori di senno e l’abbracciò<br />
davanti a tutti. La donna, al momento in cui<br />
infilò la sua mano nella “Bocca”, poté giurare<br />
di essere stata abbracciata in vita sua<br />
soltanto da suo marito e, naturalmente, da<br />
quel folle che tutti avevano potuto vedere.<br />
In tal modo, avendo detto la verità, benché<br />
colpevole di adulterio, la donna riuscì a ritirare<br />
indenne la sua mano dalla tremenda<br />
“Bocca”.<br />
Categorico, a tale riguardo il Belli che, nel<br />
sonetto sopra ricordato afferma: “… S’io mo<br />
a sta faccia, c’ha la bbocca uperta, / je sce<br />
metto una mano, e nu la strigne, / la verità<br />
dda mé ttiella pe ccerta./ Ma ssi fficca la<br />
mano uno in buscía, / èssi sicuro che a ttirà<br />
nné a spigne / cuella mano che llí nnun viè<br />
ppiú vvia … “; appartenendo tale affermazione<br />
al poeta di Roma, converrai con me<br />
che non possiamo nutrire alcun dubbio in<br />
proposito.<br />
Leggenda o realtà che sia, le lunghe file di<br />
turisti, che pazientemente attendono per<br />
poter essere fotografati con la mano nella<br />
“magica bocca”, attestano quale curiosità e<br />
interesse essa incuta nell’immaginario dei<br />
molti viaggiatori.<br />
Naturalmente, la “Bocca della verità” non<br />
poteva sfuggire al cinema. Correva l’anno<br />
1953, quando il regista William Wyler, girava<br />
a Roma il film “Vacanze romane”, protagonisti:<br />
Gregory Peck e Audrey Hepburn,<br />
due indimenticabili attori. Il film racconta la<br />
storia di una principessa di uno Stato non<br />
meglio identificato che, sfinita dalla serie di<br />
obblighi che il suo ruolo le impone, una<br />
notte decide di fuggire iniziando a vagabondare<br />
per Roma. Sfinita si addormenta in una<br />
strada dove viene trovata da un giornalista<br />
statunitense che lavora per un’agenzia di<br />
stampa il quale, credendola ubriaca, non ha<br />
il coraggio di lasciarla da sola e la porta a<br />
casa sua.<br />
Il mattino seguente scopre la vera identità<br />
della giovane che ha ospitato e capisce che,<br />
inaspettatamente, gli si è presentata l’opportunità<br />
di scrivere un articolo sensazionale,<br />
un grande scoop, si direbbe oggi.<br />
La principessa, intanto gira per le strade<br />
della città comportandosi come una normale<br />
turista; si lascia trasportare dai suoni<br />
e dai rumori, in un mercato acquista un paio<br />
di sandali, compra un gelato, decide di entrare<br />
da un parrucchiere per farsi accorciare<br />
i capelli e quando, stanca, siede sulle scalinate<br />
di Piazza di Spagna, il giornalista finge<br />
di incontrarla per caso. I due giovani iniziano<br />
a parlare e decidono di fare un giro in<br />
Vespa, la principessa fuma la sua prima sigaretta,<br />
visita il Colosseo e, naturalmente la<br />
“Bocca della verità” un luogo che, da allora,<br />
anche grazie a questo film, è entrato a far<br />
parte dell’immaginario turistico, perchè,<br />
come dice il Belli: “… Pe ttutta Roma<br />
cuant’è llarga e stretta / nun poterai trovà<br />
ccosa ppiú rrara..”
12<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
di Carlo<br />
Cattani<br />
OSANNA & BANCO DEL MUTUO SOCCORSO<br />
Cavea Auditorium Parco <strong>De</strong>lla Musica /Lunedì 24 giugno 2013<br />
Tutti insieme ……progressivamente !<br />
mezzanotte di un giorno feriale<br />
e sui viali del LungoTevere<br />
c’è traffico di “runners”, tra loro,<br />
E’la<br />
probabilmente, studenti universitari<br />
che svagano la mente e tonificano la<br />
muscolatura “acciaccata” dalle lunghe sessioni<br />
di studio diurno, dedicandosi a del<br />
sano jogging nel “cuore” della Città Eterna,<br />
in questa notte di inizio estate sferzata da<br />
un fresco venticello … e vorrei aggregarmi,<br />
stare al loro passo …tum... tump... tum...<br />
tump…. ma devo spingere sull’acceleratore<br />
della mia “car” …vroomm… vroommm...<br />
perché si è fatto tardi e domani si timbra!<br />
Con la radio accesa cerco di fronteggiare<br />
le avanguardie del sonno, gli sbadigli…<br />
aahhhhh…, ma, a quest’ora, la programmazione<br />
è, perlopiù, loro alleata, con musica<br />
e parole che “gently & softly”…<br />
abbassano le palpebre ….sss rrrr ssss rrrr…<br />
attento all’albero!!!! Sono di ritorno da<br />
una bella serata di musica che ha visto protagonisti<br />
nello spazio all’aperto della Cavea<br />
dell’Auditorium “Parco della Musica”, due<br />
formazioni che nei primi anni settanta con<br />
le loro produzioni discografiche hanno fortemente<br />
contribuito ad affermare nel<br />
mondo e a consegnare alla storia il rock<br />
progressivo “made in Italy” gli OSANNA e<br />
il Banco <strong>De</strong>l Mutuo Soccorso! I concerti<br />
delle due band erano inseriti nel più ampio<br />
programma del progetto culturale “Per voi<br />
giovani”, una rassegna di musica, cinema,<br />
ascolti, immagini fotografiche, dibattiti, centrata,<br />
sin dal titolo, su di una storica trasmissione<br />
radiofonica diffusa dal secondo<br />
canale radio della RAI nel decennio 1966-<br />
1976, con gli scopi, per quei tempi coraggiosi,<br />
di diffondere, dalle onde medie di<br />
Radio Due Rai, musica rock “dal mondo”,<br />
accompagnata dalle parole di personaggi<br />
del calibro di Renzo Arbore, Paolo Giaccio,<br />
Carlo Massarini, Mario Luzzatto Fegiz, solo<br />
per citare quelli più presenti nel nostro immaginario<br />
collettivo, voci che, nel corso di<br />
quel decennio, si alternarono a quelle di<br />
altre conduttori provenienti dal mondo<br />
della musica e del giornalismo. Nel manipolo<br />
degli animatori di quella storica trasmissione<br />
c’era anche Claudio Rocchi,<br />
musicista milanese, membro degli Stormy<br />
Six e autore di alcuni pregevoli album solistici,<br />
scomparso proprio alla vigilia di questa<br />
manifestazione di cui era uno degli ideatori.<br />
Alle 21.05, quando le mani della notte sono<br />
ormai ben stese sulla città,fanno il loro ingresso<br />
sul palco gli Osanna, band Napoletana<br />
costituitasi nel 1971 qui condotta da<br />
Lino Vairetti, il leader ed unico elemento<br />
della formazione delle origini. Vairetti, voce<br />
e chitarra, è al centro del palco, ha l’ovale<br />
del viso dipinto di bianco e i suoi occhi si<br />
perdono all’interno di gocce di colore nero<br />
e rosso, un make up, il suo, portato nel<br />
segno della continuità con il look teatrale<br />
mostrato dai volti degli Osanna della line up<br />
storica. <strong>De</strong>lla folta capigliatura dei ’70 non<br />
c’è più traccia ma la verve e la tenuta in<br />
scena di Lino Vairetti, nonostante gli anni<br />
trascorsi, tengono duro! Sul fondo della<br />
scena, in alto, c’è uno schermo sul quale
sono proiettate immagini “vintage”<br />
di Claudio Rocchi e l’apertura del concerto<br />
è affidata proprio ad un ricordo<br />
musicale di questo artista con l’esecuzione,<br />
molto partecipata, da parte degli Osanna di<br />
uno dei suoi brani più noti, “La realtà non<br />
esiste”, una ballad contenuta nel lp di Rocchi<br />
“Volo Magico N° 1” del 1971; alla fine<br />
del brano, Lino annuncia: …<br />
ed un lungo scrosciante applauso si leva<br />
dalle gradinate e ci sono ancora le parole di<br />
Vairetti a marcare il commiato al musicista<br />
scomparso: Qualche istante per riprendersi e riprenderci<br />
e si parte in quarta con la performance<br />
degli Osanna, che infilano un<br />
grintosissimo meedley di tre brani, ”Animale<br />
senza respiro-Mirror train e Taka<br />
boom” , una sequenza che ”arroventa” in<br />
pochi minuti i tanti presenti sulle gradinate.<br />
Vicino a me siede un signore …tornato ragazzotto<br />
per l’occasione … che “batte il<br />
tempo” con piedi e mani , canta e incita a<br />
pieni polmoni i musicisti …temo per lui l’infarto…<br />
ma… tranquilli… sopravviverà e troverà<br />
il tempo di raccontarmi di aver visto<br />
gli Osanna e il Banco nel 72 al Pop Festival<br />
di Villa Pamphilj …lui aveva 16 anni e i suoi<br />
sono ricordi precisi …senza incertezza... e<br />
son trascorsi oltre 40 anni da quell’evento<br />
… è un fiume in piena di aneddoti ...peggio…un<br />
vulcano in eruzione …e, sarà il venticello<br />
che sferza leggero la cavea... ma, a<br />
me, i suoi occhi paiono “luccicare”!... La<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
performance è tirata tra ritmi hard rock, chitarre<br />
serrate, suoni di tastiere tipiche degli<br />
anni settanta, linee di basso articolate e ficcanti<br />
assoli di fiati “pendenti” dalle labbra<br />
del mitico David Jackson, si proprio lui, il<br />
sessantaseienne… ma sembra più “pressato”<br />
dagli anni… ex Van <strong>De</strong>r Graaf Generator,<br />
che spesso raggiunge gli Osanna su<br />
qualche palco per ripercorrere con il sax o<br />
il flauto, quelle parti ”fiatistiche” presenti<br />
largamente nel repertorio Osanna e originariamente<br />
affidate a Elio D’Anna. C’è spazio<br />
per altri classici del gruppo che,<br />
immancabilmente ricevono l’ovazione ai<br />
primi accordi da parte dei più… ”anzianianotti”<br />
tra noi… e c’è la ribalta anche per<br />
Gianni Leone, ex di un altro storico gruppo<br />
prog Italiano, ”Il balletto di bronzo”, già sodale<br />
di Vairetti in una formazione pre-<br />
Osanna, i “Città frontale”, che si scatena e<br />
dimena come al suo solito, picchiando e<br />
strusciando le tastiere “vintage”, inguainato<br />
in un vestito di pelle nera e avvolto da un<br />
foulard rosso che in più di un’occasione si<br />
impiglierà nella paletta della chitarra del suo<br />
vicino di palco. Davvero 45 minuti strascinanti<br />
… Osanna eh Osanna eh!<br />
Qualora voleste<br />
conoscere meglio gli Osanna e i loro dintorni<br />
,acquistate il libro scritto dal giornalista<br />
Carmine Aymone, pubblicato nel 2001 per<br />
le edizioni Afraka e dal titolo “Osanna –<br />
Naples in the world”. Ma torniamo alla<br />
serata, dove, in pochi minuti, i tecnici, con<br />
velocità e perizia da formichine operose, riconfigurano<br />
il palco per le esigenze tecniche<br />
del Banco <strong>De</strong>l Mutuo Soccorso. E’ tutto<br />
pronto per l’avvio del secondo set e dallo<br />
schermo posto in alto in fondo alla scena<br />
parte il video di “Imago Mundi” un brano<br />
scritto di recente dalla coppia Di Giacomo-<br />
Nocenzi che vede la partecipazione alla<br />
voce e in video anche di Franco Battiato.<br />
Questo pezzo è incluso in “Darwin!”, un<br />
progetto discografico pubblicato dalla Sony<br />
e previsto in doppio CD e triplo vinile, contenente<br />
l’album “Darwin”del 1972 re-mixato<br />
e rimasterizzato, più la registrazione<br />
integrale di un concerto del 2012 svoltosi<br />
all’Anfiteatro Romano di Cassino proprio<br />
per festeggiare i 40 anni dalla pubblicazione<br />
di quell’album e, ancora, contenente un libretto<br />
di 32 pagine con la storia del disco e<br />
foto inedite del gruppo in quel periodo. Termina<br />
il video e salgono lentamente sul<br />
palco Vittorio Nocenzi e (mooolto lentamente)<br />
Francesco Di Giacomo che accolti<br />
13<br />
da un lungo, caloroso applauso ed affettuosi<br />
incitamenti, si dilungano nei saluti sul<br />
fronte della scena mentre il resto della band<br />
si predispone dietro i rispettivi strumenti.<br />
Alle 22.00 inizia il viaggio nel mondo musicale<br />
del “Banco” con l’esecuzione di brani<br />
storici tratti da ”Darwin” del 1972, “Io sono<br />
nato libero” del 1973, ”B.M.S.” del 1972, alternandosi<br />
le composizioni musicali caratterizzate<br />
dagli intensi interventi vocali<br />
dell’ancor strepitoso “Big” Francesco Di Giacomo<br />
ad esecuzione di pezzi con lunghi momenti<br />
strumentali dove dominano le tastiere<br />
di Vittorio Nocenzi. L’acme della performance<br />
si raggiunge verso la metà del concerto<br />
quando Di Giacomo invita Rodolfo<br />
Maltese ad unirsi alla band sul palco e il<br />
chitarrista storico del “Banco”, un grande<br />
della chitarra, che ha diradato l’attività concertistica<br />
per motivi di salute, avvolto da un<br />
fragoroso applauso della Cavea, imbraccia<br />
la sua chitarra nera per dare il proprio contributo<br />
qua e là al resto del programma<br />
musicale della serata. Sono sforate abbondantemente<br />
le 23 ma il ”Banco” è richiesto<br />
fragorosamente in scena per deliziarci ancora<br />
con un frammento della sua arte…<br />
Nocenzi attraversa di corsa il palco e raggiunge<br />
le sue tastiere, rimette la bandana<br />
antisudore e si parte per “R.I.P.-Requiescant<br />
in pacem”… e la Cavea rischia il crollo<br />
per le vibrazioni generate dall’entusiasmo di<br />
tutti noi! Finale di concerto con la band<br />
immersa in una strameritata “standing<br />
ovation”… direttamente dal cuore del<br />
migliaio di intervenuti!<br />
Carlo Cattani©words&pics-Luglio2013
14<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Non chiamateli anti-Google!<br />
Non tutte le informazioni si possono trovare solo sul buon vecchio motore di ricerca,<br />
ne sono nati anche di nuovi<br />
di Patrizia<br />
Caprioli<br />
Qualche anno<br />
fa avevo<br />
scritto più di<br />
un articolo<br />
s u l l ’ a r g o -<br />
mento di come utilizzare<br />
al meglio il motore di<br />
ricerca Google e sulla presenza<br />
in rete di altre risorse<br />
simile a questo che<br />
potevano essere utilizzate per la ricerca di<br />
risorse specifiche! Oggi c’è un aggiornamento<br />
in atto riguardante questi sistemi automatici<br />
che partendo da determinate<br />
parole chiavi consentono di trovare le relative<br />
informazioni presenti in Rete! Per domare<br />
la mole sterminata delle informazioni<br />
presenti in rete, si calcola che ad oggi siano<br />
presenti 600 milioni di siti e circa 3 miliardi<br />
di pagine web, alcuni specialisti<br />
dell’Information Tecnology hanno sfidato il<br />
buon vecchio Google ed hanno realizzato a<br />
loro volta sistemi di recupero di risorse in<br />
rete. Con il risultato che oggi davvero si può<br />
dire: non è tutto su Google!<br />
Il primo motore di ricerca di cui vogliamo<br />
scrivere è quello sviluppato da un ricercatore<br />
italiano, Renato Soru, che ha realizzato<br />
Istella, che si legge come si visualizza e<br />
non aistella ( http://www.istella.it/ ), la cui<br />
particolarità sta nel fatto che gli utenti possono<br />
incrementare le informazioni presenti<br />
nel sistema con l’immissione di loro dati e<br />
risorse, e lo stesso possono fare istituzioni<br />
ed enti che inseriscono archivi digitalizzati<br />
non presenti sul web. In effetti si presenta<br />
diviso in tre menu ben distinti: Ricerca,<br />
Contribuisci e Condividi!<br />
Quag ( http://www.quag.com/ ) è un motore<br />
di ricerca che ha come particolarità<br />
quella di metterci in contatto con altri utenti<br />
che hanno effettuato le nostre stesse ricerche<br />
e che hanno quindi gli stessi nostri interessi<br />
relativi a determinate tematiche o<br />
argomenti, ma le pagine non si presentano<br />
solo come una lunga lista di links, c’è condivisione<br />
ed interazione, naturalmente nel<br />
rispetto della privacy! L’home page si presenta<br />
con uno spazio per immettere le nostre<br />
ricerche e sotto una serie di spazi con<br />
le ricerche effettuate dagli altri utenti dove<br />
noi possiamo rispondere se abbiamo la soluzione<br />
giusta per loro e lo stesso può accadere<br />
con le nostre ricerche che vengono<br />
messe in relazione con le ricerche e risposte<br />
degli altri internauti del motore di ricerca!<br />
Volunia ( http://www.volunia.com/ ) restituisce<br />
come risultato di ricerca una pagina<br />
che si presenta sotto forma di un vero<br />
e proprio social network e dove si può effettuare<br />
la ricerca nel Web, per Immagini,<br />
Video, News, Documenti e Persone!<br />
Qwant ( http://www.qwant.com/ ) è<br />
tutto in francese, creato da francesi e si presenta<br />
con una grafica innovativa e molto<br />
caotica, quando andate ad effettuare la ricerca<br />
i risultati non si presentano sotto<br />
forma di un semplice elenco ma in una<br />
prima fila sotto forma di una serie di immagini<br />
e video, al di sotto del quale c’è una divisione<br />
in più gruppi relativi rispettivamente<br />
a Web, Live, Social e Shopping, tanto per<br />
gradire! Provare per credere!<br />
Insomma, dopo queste breve carrellata<br />
possiamo dire che oggi le informazioni sono<br />
soprattutto condivisione, c’è tanta fratellanza<br />
nello scambiarsi informazioni a livello<br />
mondiale e forse questo potrebbe rappresentare<br />
l’inizio di una nuova e sana generazione<br />
di essere umani!<br />
Buona ricerca con risultati a tutti!
<strong>Campo</strong> de’ fiori 15<br />
Per vivere il periodo estivo<br />
con serenità, ascoltando bene!<br />
del Dott.<br />
Stefano<br />
Tomassetti<br />
Dopo tanta<br />
pioggia e<br />
freddo finalmente<br />
l’estate<br />
sembra arrivata<br />
e con la bella stagione<br />
anche il caldo<br />
che a volte è fastidioso<br />
più del<br />
freddo.<br />
L’estate porta<br />
a stare fuori la sera a parlare<br />
con gli amici in piazza, per le<br />
strade, e a partecipare alle<br />
bellissime feste che si organizzano<br />
nelle varie cittadine.<br />
Sono momenti che si aspettano<br />
e che si ripetono ogni<br />
anno con gioia perché molte<br />
volte significano rivedere<br />
amici e parenti che vivono in<br />
altri.<br />
Queste serate più lunghe fatte di<br />
conversazioni e risate però non<br />
sempre sono così piacevoli per i<br />
deboli di udito.<br />
Quando si soffre di difficoltà uditive<br />
ci si sente sempre un po’<br />
isolati, come in una bolla, esclusi<br />
e dopo un po’ ci si estranea dagli<br />
altri con dispiacere di tutti.<br />
È qui che allora si rimpiange di<br />
non aver provveduto, magari utilizzando<br />
quei nuovi apparecchi<br />
acustici di cui si parla tanto e che<br />
qualche nostro amico o conoscente<br />
già usa.<br />
Come spesso avete letto in questo giornale<br />
e in questi articoli mi sforzo di spiegare<br />
che sentire meglio è possibile, che le<br />
persone soddisfatte dell’acquisto di<br />
apparecchi acustici, secondo una ricerca<br />
nazionale, sono il 90%.<br />
Ma allora quali sono i motivi che ancora<br />
oggi fanno dubitare dall’utilizzare una soluzione<br />
per l’udito - per chi ne avesse bisogno<br />
- che consenta di vivere meglio e con più<br />
serenità?<br />
I nuovi apparecchi<br />
acustici sono<br />
invisibili e possono<br />
essere acquistate in<br />
piccole rate.<br />
Perchè aspettare?<br />
Fate un semplice<br />
controllo gratuito.<br />
Vivere meglio si<br />
può...<br />
Spesso si dice che uno dei fattori<br />
di non utilizzo degli apparecchi<br />
acustici sia il costo.<br />
Al riguardo, secondo una recente<br />
indagine internazionale,<br />
il prezzo non è certo il primo<br />
fattore del mancato adattamento<br />
degli apparecchi acustici,<br />
semmai è al<br />
settimo/ottavo posto. Prima ci<br />
sono: la negazione di aver<br />
bisogno di apparecchio acustico, il fattore<br />
estetico e la paura che qualcuno<br />
noti che portiamo qualcosa all’orecchio,<br />
e il timore che questo dispositivo<br />
dia fastidio.<br />
In realtà oggi tutte queste difficoltà non ci<br />
sono più.<br />
I nuovi apparecchi acustici sono piccolissimi<br />
e praticamente invisibili, sono<br />
facili da usare, riescono a controllare che il<br />
rumore non sia mai forte, non fischiano, si<br />
regolano automaticamente, e si collegano<br />
al telefono cellulare e alla televisione;<br />
insomma sono dei veri gioielli tecnologici.<br />
E il prezzo? Non è un vero<br />
problema. L’acquisto da<br />
noi può essere eseguito<br />
senza finanziaria e con<br />
piccole rate alla portata<br />
di tutti anche in 24<br />
mesi.<br />
Inoltre nel periodo estivo è<br />
particolarmente vantaggioso<br />
perché stiamo attuando<br />
particolari sconti e<br />
agevolazioni di cui vale la<br />
pena approfittare.<br />
La qualità dei nostri apparecchi<br />
è altissima. Infatti sono<br />
scelti tra le migliori marche mondiali<br />
produttrici che ci consente sempre di<br />
avere le ultime novità in termini di estetica<br />
e nuovi ritrovati con una assistenza sia in<br />
Italia sia in tutto il mondo.<br />
Il nostro servizio di assistenza e controllo<br />
è continuo per stare vicino a chi ha<br />
bisogno di maggiore attenzione per sfruttare<br />
al massimo il potenziale uditivo che è<br />
rimasto.<br />
Vivere meglio dipende dall’agire, dal coraggio<br />
e dal non rassegnarsi alle difficoltà.<br />
Sentire bene è possibile e tornare a partecipare<br />
pienamente si può.<br />
E allora perché non provate a fissare una visita<br />
chiamando uno dei nostri centri ai numeri<br />
di telefono in basso ora?<br />
Forza non ve ne pentirete e la visita è gratuita!
16 <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Una “Fabrica” di ricordi<br />
Personaggi, storie ed immagini di Fabrica di Roma<br />
Serenata con fuga<br />
di Sandro<br />
Anselmi<br />
Erano calde le<br />
sere d’estate<br />
quando le stelle,<br />
a migliaia, trapuntavano<br />
il<br />
cielo, e la luna d’argento<br />
faceva capolino da dietro<br />
la collina. Le cicale frinivano<br />
all’infinito, unisone.<br />
La brezza lieve accarezzava<br />
le foglie tremule e la pelle arsa dal<br />
sole. I vecchi, seduti in circolo davanti agli<br />
usci di casa, ricordavano le cose passate e,<br />
intorno alle 22:30 massimo, si ritiravano per<br />
riposare. Anche le ragazze, che erano uscite<br />
per una passeggiata e avevano approfittato<br />
dell’oscurità per scambiarsi qualche abbraccio<br />
con il loro amoroso, a quell’ora dovevano,<br />
loro malgrado, rientrare. Molte erano<br />
all’ora le ragazze di Roma che d’estate venivano<br />
a villeggiare con le loro famiglie a<br />
Fabrica e, fra queste, ce n’era una particolarmente<br />
timida e riservata della quale s’era<br />
perdutamente innamorato un mio amico.<br />
Piccola ma carina, non aveva praticamente<br />
amiche, ed usciva soltanto con i genitori. La<br />
madre, a lei simile di fattezze e statura, doveva<br />
essere completamente<br />
sottomessa al marito che, invece,<br />
era alto e robusto.<br />
L’uomo doveva aver superato<br />
di poco la quarantina e, al suo<br />
aspetto imponente, s’accompagnava<br />
una voce stentorea,<br />
che incuteva soggezione.<br />
Quella sera Giorgio, questo<br />
era il nome del mio amico,<br />
aveva organizzato una serenata<br />
per dichiarare il suo<br />
amore ad Angela (così si chiamava<br />
la giovane) e, per l’amicizia<br />
che ci legava e per la<br />
mia passione nel canto, mi<br />
aveva invitato a fare la serenata<br />
alla sua bella. S’erano<br />
aggregati a noi anche quattro<br />
o cinque amici, con i quali<br />
c’eravamo, così, appostati vicino<br />
alle finestre della camera<br />
da letto di Angela. La casa<br />
era su alla Rocca e non era<br />
stato difficile mimetizzarsi<br />
negli anfratti di quei vicoli<br />
storici.<br />
Alla fine dei dodici rintocchi<br />
della campana dell’orologio<br />
del Comune, iniziavo con la mia chitarra ad<br />
intonare, per primi, i successi del omento,<br />
adatti ad una serenata, come “La prima<br />
cosa bella e Chitarra suona più piano, brani<br />
di successo del melodico Nicola Di Bari. Seguiva,<br />
poi, nel mio repertorio da serenate,<br />
qualcosa di più ricercato come Nina, si voi<br />
dormite e Il cielo è una coperta ricamata.<br />
Quest’ultimo brano lo avevo imparato ascoltando<br />
un vecchietto del paese che strimpellava<br />
la chitarra, certo “Giuvanni de<br />
Carminella”. Finivo sempre con una brevissima<br />
canzone, che ha me piaceva tanto e<br />
che immaginavo arrivasse dritta al cuore<br />
dell’amata, e diceva: “buonanotte mio amor<br />
– buenas noces tanti sogni – non scordarti<br />
mai di me – amore senza fine”.<br />
Era andato tutto bene. Io ero soddisfatto<br />
dell’esecuzione e gli amici si congratulavano<br />
con me sotto voce, mentre aspettavamo, se<br />
non un applauso, che almeno<br />
si schiudesse, anche per<br />
poco, la finestra dell’amata,<br />
che immaginavamo commossa<br />
e contenta… Si udì, invece,<br />
quel vocione del padre<br />
che riprendeva la figlia e le<br />
intimava di andare a letto, poi, d’improvviso,<br />
si aprì la porta di casa e l’uomo, che<br />
evidentemente non aveva gradito la sorpresa,<br />
s’avviò, così com’era vestito, in pantaloncini<br />
e canottiera, verso di noi. A quel<br />
punto, come sincronizzati, ci precipitammo<br />
tutti giù verso la piazza, fin dove, per fortuna,<br />
l’uomo non se l a sentì di seguirci. Ci<br />
sciogliemmo in una risata isterica e liberatoria,<br />
ma solo allora mi accorsi di aver lascito<br />
su la chitarra, per la fretta e per la<br />
paura. Fortunatamente la nonna di Angela,<br />
che sicuramente intercesse in nostro favore,<br />
la salvò e me la restituì il giorno dopo.<br />
Solo alla fine dell’estate il padre di Angela<br />
si convinse della sincerità dei sentimenti e<br />
della serietà di Giorgio ed i due innamorati<br />
poterono finalmente iniziare a frequentarsi.<br />
In cielo c’è ‘na coperta ricamata,<br />
la luna co’ le stelle fa la spia.<br />
Io so’ venuto a fa’ ‘sta serenata<br />
co’ li strumenti e co’ la compagnia.<br />
Dormi dormi angelo mio<br />
non so che sia sento un so che.<br />
C’avrei ‘na smania d’averti accanto<br />
angelo santo falla dormi’.<br />
Co’ i suoi capelli sparsi sul cuscino<br />
mi sembra di vedere un angiolino.<br />
La sua boccuccia rosa addormentata<br />
accompagna con un sussurro ‘sta serenata.<br />
Dormi dormi angelo mio<br />
non so che sia sento un so che.<br />
C’avrei ‘na smania d’averti accanto<br />
angelo santo falla dormi’.<br />
La mia versione dell’antica serenata “Il cielo è una coperta<br />
ricamata”, di un anonimo romano,<br />
da me appresa da “Giuvanni de Carminella”.
<strong>Campo</strong> de’ fiori 17<br />
PANNOLINI A META’ PREZZO!<br />
A Civita Castellana apre “Bimbobimba.it”, il primo rivenditore ufficiale del Lazio Nord<br />
dei pannolini Pillo, che offrono ottima qualità ad un prezzo imbattibile.<br />
In questo periodo di crisi la parola<br />
d’ordine è diventata RISPAMIO, RI-<br />
SPARMIO, RISPARMIO, ma non per<br />
poter fare poi chissà cosa, ma semplicemente<br />
per cercare di arrivare a<br />
fine mese. Ci sono alcuni prodotti, però, sui<br />
quali non si può risparmiare, come ad<br />
esempio quelli che riguardano i più piccini.<br />
E ci capita spesso di sentir dire da giovani<br />
coppie, da poco diventate genitori, quanto<br />
sia costoso mantenere un figlio appena<br />
nato e quanti sacrifici in più si debbano fare<br />
per non fargli mancare nulla, ma, anzi, dargli<br />
il meglio. Oggi, però, è possibile coniugare<br />
l’irrinunciabile prerogativa della<br />
migliore qualità a quella, divenuta altrettanto<br />
irrinunciabile, del miglior prezzo, grazie<br />
alla nuova marca di pannolini Pillo,<br />
interamente prodotti in Italia, precisamente<br />
a Pero (Milano). I Pillo sono facilmente acquistabili<br />
in una neonata, è il caso di dirlo,<br />
attività commerciale di Civita Castellana,<br />
“Bimbobimba.it”, aperta da poco più di<br />
due mesi presso la Cittadella della salute, in<br />
Via F. Petrarca.<br />
A conti fatti, ogni singolo<br />
pannolino costa esattamente<br />
la metà di uno di<br />
quelli delle migliori marche.<br />
Allo stesso prezzo di<br />
una confezione dei più noti<br />
pannolini in circolazione sul<br />
mercato, è possibile avere il<br />
doppio della quantità di pannolini<br />
Pillo, clinicamente testati<br />
e realizzati con prodotti<br />
naturali ed anallergici. Perché<br />
continuare a spendere il doppio<br />
quando è possibile avere<br />
la stessa qualità alla metà del<br />
prezzo? Il segreto sta, ovviamente,<br />
anche nel fatto che<br />
viene meno la trafila dei vari<br />
importatori e rivenditori. I<br />
pannolini Pillo, infatti, passano<br />
direttamente dalla fabbrica<br />
al negozio e “Bimbo<br />
bimba.it” può vantare di essere<br />
il primo rivenditore ufficiale<br />
ed esclusivo per tutto il<br />
Lazio Nord.<br />
Ma da “Bimbobimba.it” è<br />
anche possibile trovare tutto<br />
l’occorrente per bambini<br />
da 0 a 6 anni. Ottime sono<br />
le offerte su passeggini e carrozzine.<br />
“Bimbo bimba” offre<br />
anche la possibilità di prenotare liste di<br />
nascita e di battesimo. Un’attività che<br />
vuole veramente aiutare le giovani mamme<br />
ed i giovani papà ad affrontare la crisi senza<br />
trascurare l’importanza della qualità, indispensabile<br />
soprattutto per i più piccini!<br />
Prossimamente sarà attiva anche la vendita<br />
on –line sul sito www.bimbobimba.it.<br />
Ermelinda Benedetti
18<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Ecologia e Ambiente<br />
Il decreto del fare, non mi convince...<br />
soprattutto sui problemi ambientali<br />
Chi inquina non<br />
dovrà più pagare?<br />
Si manda<br />
forse a farsi benedire<br />
il principio<br />
su cui si fonda la<br />
politica dell’ Unione europea<br />
in materia ambien-<br />
di Giovanni<br />
Francola tale, con il decreto così<br />
detto “del fare” che a<br />
breve sarà all’esame del Parlamento?<br />
Ad allarmare molte associazioni ambientaliste<br />
e non solo, è larticolo 41, una norma<br />
di modifica del Testo Unico dell’Ambiente<br />
(decreto legislativo 152/2006), con conseguenze<br />
preoccupanti in<br />
materia di bonifiche di<br />
siti contaminati, nei<br />
casi in cui le acque di<br />
falda contaminate determinano<br />
una situazione<br />
di rischio<br />
sanitario – recita l’articolo<br />
41 del decreto del<br />
fare, che sostituisce l’<br />
articolo 243 del T. U<br />
dell’Ambiente – oltre<br />
Stando all’articolo 41<br />
del <strong>De</strong>creto del fare, di<br />
fronte ad un elevato<br />
rischio sanitario le<br />
esigenze economiche di<br />
una azienda (che ha<br />
inquinato e contaminato<br />
immense risorse naturali)<br />
vengono prima di<br />
ogni altra cosa.<br />
all’eliminazione della<br />
fonte di contaminazione<br />
“ove possibile ed<br />
economicamente sostenibile”,<br />
si dovranno adottare misure per<br />
attenuare la diffusione della contamina-<br />
zione.<br />
In poche parole, se l’azienda<br />
coinvolta non possiede risorse<br />
economiche per bonificare<br />
il sito, basterà<br />
un’autocertificazione per dimostrare<br />
l’indigenza? Si ridurrà<br />
il tutto, semplicemente<br />
limitandosi alla diffusione<br />
della contaminazione, senza<br />
operare per eliminare del<br />
tutto il rischio sanitario?<br />
Come dire se non è possibile<br />
eliminare, occorre ridurre.<br />
Con questo nuovo articolo,<br />
l’azienda può<br />
anche scegliere<br />
un’altra<br />
strada economicamente<br />
sostenibile,<br />
quella del trattamento delle<br />
acque di falda contaminate,<br />
depurarle, emungerle e<br />
reimmetterle “nello stesso<br />
acquifero da cui sono state<br />
emunte? Non mancano<br />
certo interrogativi di questo<br />
nuovo decreto. Insomma “si<br />
interviene sui sintomi e non<br />
sulla cura della malattia”.<br />
Il pericolo maggiore è nel<br />
fatto che di fronte ad un elevato rischio sanitario<br />
le esigenze economiche di una<br />
azienda (che ha inquinato e contaminato<br />
immense risorse naturali) vengono prima di<br />
ogni altra cosa.<br />
Ritengo che applicare questa norma si<br />
avrebbe su tutto il territorio nazionale un<br />
impatto devastante, sono molti i siti inquinati,<br />
basta pensare a Taranto, Priolo, Bussi,<br />
Marghera, ma sono più di quattromila i siti<br />
contaminati e altri quindicimila quelli potenzialmente<br />
inquinati, come è possibile<br />
pensare che chi li ha ridotti in quello stato,<br />
potrebbe non essere più costretto a bonificarli?
20<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Autori Ebook.<br />
La nuova casa editrice on line<br />
Fondata da Stefania Natalino, ha uno staff tutto al femminile under 35 anni<br />
Siamo ormai immersi in un realtà<br />
multitecnologica, dove l’on-line ha<br />
semplificato e, soprattutto, velocizzato<br />
molte delle nostre vecchie<br />
abitudini. In internet si può trovare<br />
tutto o quasi, e l’e-commerce negli ultimi<br />
anni è cresciuto in maniera<br />
esponenziale. Nemmeno l’editoria, ovviamente,<br />
poteva essere esentata dal fare i<br />
conti con questo nuovo stile di vita ed all’acquisto<br />
on line della carta stampata si è<br />
affiancata, negli ultimi tempi, la pubblicazione<br />
di e-book, libri elettronici da sfogliare<br />
su pc, tablet e smartphone. Proprio di questo<br />
si occupa la neo casa editrice on line<br />
fondata da Stefania Natalino, Autori Ebook,<br />
presentata al pubblico venerdì 12 Luglio al<br />
Parco della Musica di Roma, in occasione<br />
del Fringe Festival di Roma, dedicato a tutte<br />
le donne che ogni giorno instancabilmente<br />
vivono con coraggio la propria vita. Lo staff<br />
della giovane casa editrice è, infatti, composto<br />
da sole donne under 35, giovani ragazze<br />
che si affacciano al mondo del lavoro<br />
con entusiasmo. Abbiamo rivolto qualche<br />
breve domanda alla trentenne romana Stefania<br />
Natalino,fondatrice dell’Autori Ebook<br />
ed impegnata a promuovere la sua lodevole<br />
iniziativa.<br />
Come è nata questa<br />
idea?<br />
È nata dalla fusione<br />
della passione per il<br />
leggere e per il viaggiare.<br />
Qualche giorno<br />
prima della partenza<br />
per un mio viaggio in<br />
Cina, infatti, mentre<br />
preparavo le mie valige,<br />
mi sono trovata a<br />
dover scegliere tra<br />
quattro libri da portare<br />
con me. Non potevo<br />
portarli tutti e la scelta<br />
non è stata facile.<br />
Pensavo: “E se questo<br />
poi non mi piace? Non<br />
mi coinvolge?”. Quando sono arrivati a Pechino<br />
mi sono resa conto che tutti, grandi e<br />
piccoli, leggevano in metropolitana, sul<br />
treno, sull’autobus, al bar grazie a tablet e<br />
smartphone. Potevano leggere ovunque<br />
senza dover scegliere tra quattro libri!<br />
Quando è stata fondata effettivamente<br />
la casa editrice?<br />
Nel Gennaio del 2013.<br />
Qual è l’obiettivo?<br />
L’obiettivo è quello di mettere in evidenza<br />
inediti ed esordienti di qualità e portarli all’estero,<br />
traducendo e vendendo online il<br />
libro italiano. Opere di scrittori inglesi e<br />
americani hanno conquistato le top ten dei<br />
libri più venduti nel mondo…. perché non<br />
può succedere anche ad un autore italiano?<br />
Per il momento sicuramente abbiamo voglia<br />
di investire sugli scrittori esordienti.<br />
Come selezionate le opere sulle quali<br />
si decide di puntare?<br />
Attraverso il concorso “Uno nessuno centomila...<br />
Autori 2013”. Vincitore di questa<br />
prima edizione, che si è svolta all’inizio di<br />
quest’anno, è stato il libro di Giancarlo Bufacchi,<br />
“Il trio Lescano e il mistero del<br />
gatto”, che dall’8 Luglio sarà distribuito sul<br />
sito della casa editrice (autoriebook.com) e<br />
su tantissime piattaforme di vendita online,<br />
come Amazon Kindle Store, Apple IBook<br />
Store, IBS, La Feltrinelli, Libreria Rizzoli,<br />
Book Republic e Webster.<br />
Che libro è questo di Bufacchi?<br />
“Il trio Lescano e il mistero del gatto” è un<br />
giallo facile e leggero da cui si potrebbe tirar<br />
fuori anche una sceneggiatura. Al centro del<br />
racconto vi è un uomo deluso, strano, preoccupato<br />
per la moglie, donna dal carattere<br />
forte, ricca e di 20 anni più giovane di lui,<br />
che è, invece, un debole, un uomo che non<br />
guida la sua vita e che si ritroverà a fare i<br />
conti con un piccolo mistero: delle telefonate<br />
anonime che stravolgeranno la sua<br />
monotona vita quotidiana.<br />
Qual è, secondo lei, la differenza tra<br />
l’e-book ed il libro stampato?<br />
L’e-book è il futuro e può arrivare davvero<br />
in tutte le case del mondo, ma sono convinta<br />
che non riuscirà mai a cancellare la<br />
carta stampata!<br />
Facciamo un grosso in bocca al lupo alla Natalino<br />
ed a tutto il suo splendido team rosa<br />
e rifacendoci a quest’ultima affermazione<br />
dell’editrice e concordiamo sul fatto che e-<br />
book ed i libri tradizionali continueranno a<br />
convivere ancora per molto tempo, proprio<br />
come segno tangibile di coesistenza tra generazioni<br />
oramai abituate a consuetudini diverse<br />
fra loro.<br />
Ermelinda Benedetti
<strong>Campo</strong> de’ fiori 21<br />
La commissione invalidi civili della ASL<br />
non è depositaria della verità<br />
Leggi a tutela del cittadino che regolano le controversie legali e medicolegali<br />
del Prof.<br />
Sergio<br />
Funicello<br />
dell’Avv.<br />
Margherita<br />
Corriere<br />
La concessione dell’invalidità civile è<br />
regolamentata da una serie di leggi<br />
a tutela del cittadino e della comunità,<br />
permettendo una valutazione<br />
precisa e severa da parte delle<br />
commissioni senza tralasciare la possibilità<br />
di ricorso da parte del periziato.<br />
Dopo aver visto in un precedente articolo la<br />
via per ottenere la visita per eventuale riconoscimento<br />
dello status di invalido civile,<br />
vediamo, maggiormente dal punto di vista<br />
legale e medico legale, di analizzare la controversia<br />
o le controversie.<br />
La commissione invalidi civili della ASL<br />
(come quella dal me presieduta) non è la<br />
depositaria della verità e come essa, non lo<br />
è quella dell’INPS (di verifica) potendo il cittadino<br />
ricorrere ampiamente ovviamente<br />
contro l’INPS, essendo di secondo grado<br />
anche laddove i giudizi della prima e della<br />
seconda commissione non dovessero essere<br />
in accordo tra loro.<br />
L’ art. 38, comma 1, del d.l. 6 luglio 2011,<br />
n. 98, convertito con modifiche nella legge<br />
15 luglio 2011, n. 111, ha inserito nel codice<br />
di procedura civile l’art. 445-bis, che prevede,<br />
quale condizione di procedibilità nelle<br />
controversie in materia di invalidità civile,<br />
cecità civile, sordità civile, handicap e disabilità,<br />
nonché di pensione di inabilità e di<br />
assegno di invalidità, disciplinati dalla legge<br />
12 giugno 1984, n. 222, l’esperimento di un<br />
accertamento tecnico preventivo obbligatorio.<br />
Tale disposizione è entrata in vigore dal<br />
primo gennaio 2012.<br />
Attualmente, pertanto, colui che vuole<br />
agire in giudizio per il riconoscimento dei<br />
propri diritti in materia di invalidità civile,<br />
cecità civile, sordità civile, handicap e disabilità,<br />
nonché di pensione di inabilità e di<br />
assegno di invalidità, deve preliminarmente<br />
proporre, ai sensi dell’art. 445 bis c.p.c .,<br />
davanti al Tribunale del Lavoro nel cui circondario<br />
risiede, istanza di accertamento<br />
tecnico per la verifica delle condizioni sanitarie<br />
legittimanti la pretesa fatta valere.<br />
L’espletamento dell’accertamento tecnico<br />
preventivo obbligatorio costituisce condizione<br />
di procedibilità della domanda proposta<br />
ed è rilevabile, come indica l’avv.<br />
Margherita Corriere, su istanza di parte o<br />
d’ufficio, a pena di decadenza, non oltre la<br />
prima udienza. Il giudice del lavoro, allorché<br />
rilevi che lo stesso non è stato promosso<br />
ovvero che è iniziato e non si è<br />
concluso, assegna alle parti il termine di<br />
quindici giorni per la presentazione della relativa<br />
istanza o per il relativo compimento.<br />
Al procedimento si applica l’articolo 696 bis<br />
c.p.c. inerente la consulenza tecnica preventiva<br />
ai fini della composizione della lite,<br />
in quanto compatibile, nonché le disposizioni<br />
che regolano l’accertamento peritale<br />
di cui all’art. 195 c.p.c. e all’art. 10 co. 6 bis,<br />
del d.l. 30 settembre 2005 n. 203, come<br />
convertito dalla l. 2 dicembre 2005 n. 248.<br />
Il magistrato, ultimate le operazioni di consulenza,<br />
con decreto comunicato alle parti,<br />
fissa un termine perentorio non superiore a<br />
trenta giorni, entro il quale le medesime<br />
devono dichiarare, con atto scritto<br />
depositato in cancelleria, se intendono contestare<br />
le conclusioni del consulente tecnico<br />
d’ufficio.<br />
In mancanza di contestazione, il giudice,<br />
se non intende procedere ex articolo 196<br />
c.p.c. (rinnovazione della c.t.u. o sostituzione<br />
del consulente), entro 30 giorni dalla<br />
scadenza del termine di cui sopra, con decreto<br />
pronunciato fuori udienza, omologa<br />
l’accertamento del requisito sanitario secondo<br />
le risultanze indicate nella relazione<br />
del consulente tecnico dell’ufficio, provvedendo<br />
sulle spese.<br />
Il decreto, non impugnabile né modificabile,<br />
è notificato agli enti competenti, che provvedono,<br />
dopo la verifica di tutti gli ulteriori<br />
requisiti previsti dalla normativa vigente, al<br />
pagamento delle relative prestazioni, entro<br />
120 giorni.<br />
Nei casi di disaccordo, la parte, che abbia<br />
dichiarato di contestare le conclusioni del<br />
consulente tecnico dell’ufficio, deve depositare,<br />
presso la cancelleria del giudice di cui<br />
al comma primo, entro il termine perentorio<br />
di trenta giorni dalla formulazione della dichiarazione<br />
di dissenso, il ricorso introduttivo<br />
del giudizio, specificando, a pena di<br />
inammissibilità, i motivi della contestazione.<br />
Ricordiamo che la sentenza che definisce<br />
tale giudizio è inappellabile.
22 <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Può finire il tempo?<br />
Scomparendo l’uomo cesserebbe anche l’idea stessa del tempo,<br />
giacchè nessuno potrebbe più misurarlo né significarlo<br />
del Prof.<br />
Massimo<br />
Marsicola<br />
Tutte le cose che<br />
hanno un’origine<br />
hanno necessariamente<br />
anche una fine.<br />
Ma la domanda circa la<br />
possibilità che il tempo finisca<br />
ha un sapore diverso<br />
dal momento che il tempo<br />
è una dimensione immateriale<br />
che accompagna la<br />
materia. Per potersi intendere, almeno in<br />
parte, data la complessità della questione,<br />
è necessario svolgere un preliminare ragionamento.<br />
Se “un oggetto” non è presente non ha uno<br />
spazio e non è nello spazio. I fisici direbbero<br />
semplicemente che “non c’è”. Il “non c’è” significa<br />
che l’oggetto non è presente nel<br />
mondo fisico insieme agli altri, non ha<br />
una forma, non ha sostanza, non<br />
occupa uno spazio, non ha un<br />
tempo suo proprio, non è nel<br />
tempo. Il che significa ancora<br />
che l’oggetto non ha una sua<br />
struttura atomica, né chimico<br />
molecolare; non ha una funzione<br />
né una finalità. L’oggetto<br />
semplicemente non c’è. Di che<br />
stiamo parlando, allora? <strong>De</strong>l fatto<br />
che dal non esserci potrebbe passare<br />
all’esserci. Si perché l’oggetto<br />
può comparire. Un oggetto inesistente<br />
potrebbe, ad un certo punto,<br />
passare all’esistenza. Passare dalla non<br />
consistenza alla consistenza; dalla non-temporalità<br />
alla temporalità; dalla non-struttura<br />
alla struttura, dall’immaterialità alla materialità.<br />
“Il passare” è frutto di un atto creativo<br />
dell’uomo. La prima sedia, prima di<br />
esser tale, semplicemente non era. Ma ad<br />
un certo punto, preso il materiale e lavorato<br />
secondo un’idea, l’uomo l’ha portata dall’inesistenza<br />
all’esistenza. Dalla non tempo-<br />
ralità alla temporalità, dall’immaterialità<br />
dell’idea alla materialità dell’ente finito. Ma<br />
dov’era la sedia prima di diventare sedia?<br />
Era, dopo essere stata concepita, nella<br />
mente dell’uomo presente come idea. Ora,<br />
poichè è passata dall’immaterialità dell’idea<br />
alla materialità, si può dire che ‘prima di<br />
passare’, la sedia, rigorosamente, non<br />
fosse? Ed ancora: come idea, era nel tempo<br />
o non vi era ancora? Questo paragone mi<br />
era necessario per suggerire al lettore che<br />
poiché anche l’uomo è capace di creare<br />
qualche cosa che prima non c’èra, è del<br />
tutto plausibile supporre l’esistenza di Dio<br />
creatore, anch’Egli, evidentemente, capace<br />
di creare.<br />
E’ l’uomo infatti ad esser fatto ad immagine<br />
e somiglianza di Dio e non il contrario. Ma<br />
detto ciò, torniamo alla domanda iniziale:<br />
“Dov’è un oggetto qualsiasi prima della sua<br />
comparsa nel mondo fisico?” E’, come idea,<br />
nella mente di Dio. Lì, ha già un tempo suo<br />
proprio? No. Vive nell’Eterno presente. Acquisisce<br />
il tempo, che diventa anche un suo<br />
limite, solo nel momento in cui diviene “oggetto<br />
fisico”; passa cioè dalla dimensione<br />
metafisica alla dimensione fisica: acquisisce<br />
un tempo suo proprio ed è posto nel tempo<br />
dal momento in cui viene alla presenza nel<br />
mondo fisico, come ‘una cosa’ accanto alle<br />
altre.<br />
Ma c’è un’altra questione che dev’essere<br />
considerata: “ ha senso parlare di tempo<br />
fintantoché c’è qualcuno in grado di misurarlo;<br />
qualcuno per il quale il tempo riveste<br />
importanza ed ha significato”. La dimensione<br />
temporale è legata all’esistente, ma<br />
ancor più si lega alla possibilità di dare un<br />
senso all’esistente, senso che prende corpo<br />
a partire dalla funzione ordinatrice cui la<br />
temporalità dà luogo.<br />
Adesso, alla luce di queste considerazioni,<br />
potremo tentare di rispondere alla domanda:<br />
“il tempo è destinato a finire?”<br />
Si, il tempo può finire qualora<br />
non ci fossero più i fenomeni. Ma<br />
poiché i fenomeni potranno continuare<br />
ad essere anche senza la<br />
presenza dell’uomo, il tempo sparisce<br />
se sparisce colui per il quale il<br />
tempo è significativo. E poiché s’interroga<br />
sul tempo soltanto l’uomo<br />
(almeno da quello che si sa), scomparendo<br />
l’uomo cesserebbe anche<br />
l’idea stessa del tempo giacchè nessuno<br />
potrebbe più misurarlo né significarlo<br />
né localmente né a livello cosmico<br />
generale. La questione del tempo interessa<br />
l’uomo perché riguarda l’uomo. Se scompare<br />
l’uomo scompare anche la questione.<br />
Si, ma il tempo dove va a finire? Nelle singolarità,<br />
nei buchi neri - come ipotizzano alcuni<br />
fisici? - Oppure torna alla sua origine,<br />
a Colui cioè che è la matrice di tutte le cose,<br />
all’Eterno, il cui significato, è bene qui ricordarlo,<br />
è “Colui che ha in sé tutto il tempo”.<br />
Visita il nostro sito<br />
www.campodefiori.biz
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
L’Angolo del Piacere<br />
La cultura e la storia del Sigaro<br />
23<br />
Anche oggi il signor<br />
Fabio ci<br />
permetterà di<br />
proseguire, grazie<br />
alla sua<br />
esperienza ed alle sue conoscenze,<br />
il nostro viaggio<br />
Fabio Ventura nell’affascinante mondo<br />
del sigaro, portandoci all’interno<br />
delle manifatture. Terminata l’operazione<br />
del raccolto, tutte le foglie vengono<br />
trasportate nelle case del tabacco (tipica<br />
casa fatta di canne e paglia), dove, infilate<br />
a due a due e appese su delle rastrelliere<br />
che mano a mano si alzano progressivamente<br />
verso la parte superiore della casa<br />
del tabacco, vengono mantenute ad una<br />
costante ventilazione, luce e a variazioni naturali<br />
di temperatura ed umidità (per la durata<br />
di 25 giorni).<br />
Completato l’affinamento delle foglie, i contadini<br />
vendono il tabacco alla Empresa de<br />
Acopio y Beneficio del Tabaco. Le foglie<br />
ormai secche sono legate a mazzi chiamati<br />
gavillas, e collocate in pile coperte da tele,<br />
segue un processo naturale di fermentazione,<br />
essenziale per eliminare le sostanze<br />
ammoniacali e ridurre l’acidità, il catrame e<br />
la nicotina (circa 30 giorni).<br />
Le foglie vengono classificate in foglie di rivestimento<br />
per la capa, inumidite ed essiccate<br />
per una maggiore manipolazione, e<br />
suddivise in più di cinquanta categorie distinte,<br />
per assicurare che solo le migliori avvolgeranno<br />
un HABANO. Quelle impiegate<br />
per il ripieno, tripa e capote, si raggruppano<br />
in tre categorie principali, ligero, raccolte<br />
dalla parte superiore della pianta, che<br />
hanno maggior forza, seco, raccolte dal<br />
centro della pianta, hanno un buon aroma<br />
ed una media forza e volado, raccolte nella<br />
parte inferiore della pianta, di minor forza.<br />
Selezionate, tutte le foglie vengono imballate<br />
nella juta e lasciate invecchiare, come<br />
il migliore dei vini.<br />
Le foglie da fascia subiranno una sola fermentazione<br />
in quanto più fini e delicate,<br />
mentre le foglie da ripieno saranno prima<br />
scostolate (despalillo), operazione che toglie<br />
la venatura centrale della foglia, e poi<br />
sottoposte ad una seconda fermentazione.<br />
Le pile sono alte ed il tempo di fermentazione<br />
è più lungo, la temperatura di fermentazione<br />
deve essere controllata con<br />
attenzione e quando risulterà troppo alta,<br />
bisognerà riordinare le pile in modo che i<br />
mazzi che si trovano sotto arrivino in superficie<br />
e viceversa.<br />
Tutto il fogliame viene confezionato in pacchi<br />
chiamati tercio, fatti di juta e corteccia<br />
di palma reale, su di essi si applica un etichetta<br />
che riporta informazioni sulla misura<br />
della foglia, sull’anno di raccolta e la data di<br />
imballaggio. Il tempo ha realizzato il suo<br />
compito e la foglia è ormai pronta per essere<br />
lavorata per confezionare HABANO.<br />
Gli Habanos, costruiti interamente a mano,<br />
con tripa formata da foglie intere (tripa<br />
larga), ma ne esistono anche di fatti a mano<br />
con tripa corta, ossia con spezzature di foglie<br />
nel ripieno, e tipi meccanizzati (importante<br />
conoscere le differenze produttive per<br />
definirne le qualità).<br />
Per i prodotti nobili, costruiti a mano, il<br />
compito primario spetta al LIGADOR, colui<br />
che crea la ricetta necessaria per dare vita<br />
ad un sigaro, rispettando tradizione ed<br />
aromi caratteristici di quel determinato marchio.<br />
Egli consegna ai TORCEDOS le quantità<br />
e le qualità esatte per il<br />
confezionamento di un marchio e formato<br />
specifico. Sul loro banco di lavoro è presente<br />
una tavoletta di legno, due taglierine,<br />
una ghigliottina, una bottiglia di colla vegetale<br />
naturale senza sapore e colore, il cepo<br />
(per verificare la larghezza del sigaro) e,<br />
cosa più importante, l’abilità delle loro mani.<br />
Per iniziare il TORCEDOS pone davanti a se,<br />
due o tre mezze foglie per la sottofascia o<br />
capote, raggruppa sapientemente le foglie<br />
per il ripieno e le piega a fisarmonica, mettendo<br />
al centro il ligero che conferirà al sigaro<br />
forza e linearità nella combustione,<br />
crea poi il cilindro, arrotolando la tripa nel<br />
capote e mettendolo in compressione in<br />
uno stampo per dare al sigaro la forma desiderata.<br />
Dopo circa trenta minuti ai cilindri<br />
viene applicata la foglia da fascia, fase<br />
molto delicata che determina la raffinatezza<br />
estetica del sigaro. Un buon TORCEDOS in<br />
un giorno, può preparare tra i 60 e i 150 sigari,<br />
a seconda della misura e della complessità<br />
della forma.<br />
Molteplici sono i controlli di qualità, tra cui<br />
la prova peso, la prova campione, la prova<br />
tiraggio, da specifico macchinario ed infine<br />
la prova degustativa, effettuata da degustatori<br />
professionisti.<br />
Prima di collocare i sigari nelle scatole è necessario<br />
farli riposare in armadi di cedro, più<br />
tempo restano in questo luogo, migliore<br />
sarà il risultato. Prima dell’inscatolamento i<br />
prodotti vengono suddivisi per colorazione,<br />
in quanto in ogni scatola dovrà esser presente<br />
una sola tonalità di colore. Successiva<br />
operazione è l’applicazione dell’anilla, di ciò<br />
se ne occupa una donna, che ha il nome di<br />
ANILLADORA.<br />
Cuba fu la prima nazione ad introdurre la<br />
classica scatola di sigari, le originali decorazioni<br />
sono tutte collocate a mano e prima di<br />
chiudere la scatola c’è sempre un controllo<br />
da parte del REVISOR. Ogni scatola deve<br />
essere provvista del sigillo di garanzia della<br />
Repubblica Cubana, del sigillo degli importatori<br />
locali e del sigillo di <strong>De</strong>nominazione<br />
d’Origine Controllata. Sul fondo della scatola<br />
deve essere stampata a caldo la sigla<br />
HECHO EN CUBA e TOTALMENTE A MANO<br />
(per i sigari a tripa larga fatti a mano), inoltre<br />
deve essere presente una sigla che ne<br />
identifica la fabbrica, il mese e l’anno di produzione.<br />
Una delle caratteristiche degli HA-<br />
BANO, è quella di avere una vastissima<br />
gamma di scelte tra le 33 marche con più<br />
di 240 formati differenti. DIFFIDATE DALLE<br />
IMITAZIONI!!!<br />
L’argomento del prossimo incontro tratterà<br />
dei sigari caraibici extra CUBA.<br />
“L AMORE E’ COME UN SIGARO:<br />
SE SI SPEGNE, LO PUOI<br />
RIACCENDERE, MA NON HA PIU’<br />
LO STESSO SAPORE”<br />
Il fumo nuoce gravemente alla<br />
salute, i minori non devono fumare.<br />
AVVISO IMPORTANTE<br />
APERTURA DEL<br />
CIGAR CLUB<br />
BACCO&TABACCO<br />
CREATO PER UNIRE APPASSIONATI<br />
ED AMICI DEL LENTO FUMO E DEI DI<br />
STILLATI D’ECCELLENZA.<br />
PER INFO:RIVOLGERSI ALLA TABAC<br />
CHERIA 2000 IDEE<br />
FB:TABACCHERIADUEMILAIDEE<br />
EMAIL:fabioventura@libero.it
24<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Come eravamo<br />
Mario “Gallina” - Mario Corteselli<br />
di Alessandro<br />
Soli<br />
Mi trovo un po’<br />
in difficoltà<br />
nel parlare di<br />
questo nostro<br />
concittadino<br />
Mario Corteselli, che<br />
ci ha lasciato poco tempo<br />
fa, perchè oltre ai sentimenti<br />
di puro campanilismo,<br />
ci legava una<br />
profonda amicizia. E’ stato per anni l’araldo<br />
del Carnevale civitonico, lo ricordo in piazza<br />
Matteotti negli anni ‘60 aprire appunto il<br />
carnevale, con tanto di pergamena e vestito<br />
per l’occasione, annunciare ai civitonici quel<br />
periodo di feste e bagordi, che da sempre<br />
hanno caratterizzato la nostra cittadina.<br />
Personaggio poliedrico che spaziava dal carnevale,<br />
all’azione cattolica, colonna dell’UNITALSI,<br />
per quarant’anni ha<br />
accompagnato i malati a Loreto con il treno<br />
bianco, poeta, scrittore e ricercatore nella<br />
città che lo ha accolto nella seconda parte<br />
della sua vita: Tarquinia. I ricordi sono tanti,<br />
a cominciare dalla sua partecipazione a<br />
Campanile sera fine anni ’50, (programma<br />
ideato da Enzo Tortora che si svolgeva sulle<br />
piazze d’Italia), quando appunto in piazza<br />
Matteotti, Mario imitò con movenze impeccabili<br />
una “gallina”, forse il suo soprannome<br />
venne coniato in quella occasione. Io ero<br />
piccolo, ma ricordo benissimo quella serata<br />
con i civitonici protagonisti del programma,<br />
oltre a Mario c’era Magario Nesta con i suoi<br />
giochi di equilibrismo. Quella sera un altro<br />
civitonico si mise in luce, quel Gianfranco<br />
Pistola che vinse nella rubrica<br />
“L’oggetto misterioso”, rispondendo<br />
esattamente al presentatore<br />
Silvio Noto. Ma<br />
torniamo a Mario, dipendente<br />
dell’Ufficio delle imposte ,<br />
venne trasferito a Tarquinia,<br />
dove si ambientò subito, grazie<br />
al suo carattere, gioviale e un<br />
po’ burlone, che lo ha contraddistinto<br />
per tutta la sua vita.<br />
Tornava spesso a Civita a trovare i suoi parenti,<br />
a ritrovare le sue radici, ma soprattutto<br />
ritornava a Carnevale, quando,<br />
qualche volta, tornava a mascherarsi e si<br />
mischiava tra i gruppi, con la speranza di<br />
rinverdire gli antichi fasti di questa manifestazione.<br />
Come dicevo sopra, Tarquinia divenne<br />
la sua seconda Civita, e nel 1993<br />
Civita Castellana - anni ‘50. I ragazzi dell’Azione Cattolica.<br />
Da sx: Libero Cicconi, Mario Corteselli, Alberico Tomei,<br />
Domenico Ruggeri.<br />
pubblicò con Antonio Pardi, sotto l’egida del<br />
comune stesso, “Memorie istoriche della<br />
città di Corneto” e “ I personaggi delle memorie<br />
istoriche della città di Corneto”.<br />
Quando andavo a Tarquinia, almeno una<br />
volta a settimana, lo vedevo costantemente,<br />
perché abitava nel palazzo accanto<br />
a mia figlia, allora era uno scambiarsi di ricordi<br />
e buone nuove, gli consegnavo la<br />
copia del “<strong>Campo</strong> de <strong>Fiori</strong>” (che lo rendeva<br />
felice perché ritrovava la sua Civita, specialmente<br />
nelle vecchie foto), sempre preciso,<br />
forbito nel parlare, con in testa<br />
l’aggraziata coppola, e al braccio l’immancabile<br />
borsello anni ’60.<br />
Fin da giovane in Mario, ho visto sempre la<br />
figura di un celebre personaggio televisivo,<br />
quel Gianluigi Mariannini campione di Lascia<br />
o raddoppia, esperto di moda e di bon ton:<br />
stessa barba, stessi modi, stessa saccenza.<br />
La sua scomparsa pochi mesi fa, ha lasciato<br />
in me un senso di scoramento, ed ogni volta<br />
che tornerò a Tarquinia, passando in quell’androne,<br />
udendo dei passi, non potrò far<br />
a meno di voltarmi, e magari rivederlo come<br />
in un miraggio, mentre recita le filastrocche<br />
del suo “Anghingò”.
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
25<br />
Il Grand Tour:<br />
antiche esperienze di giovani rampolli<br />
di Fabiana<br />
Poleggi<br />
finalmente<br />
la<br />
bella stagione<br />
e con<br />
E’arrivata<br />
essa la voglia<br />
di partire in vacanza,<br />
ma i nostri tour come li conosciamo<br />
noi, quelli che ci<br />
propongono le agenzie di<br />
viaggi, hanno un’origine<br />
antica e precisamente ci giungono dal Gran<br />
Tour il “ grande giro” che prese piede nell’aristocrazia<br />
inglese del XXVII° secolo.<br />
Quando i ragazzi di buona famiglia raggiungevano<br />
l’età giusta (intorno ai venti anni),<br />
era d’obbligo che completassero la loro<br />
istruzione con un viaggio che li portasse a<br />
conoscere la politica, la cultura, l’arte e le<br />
antichità dei paesi europei, dove potevano<br />
anche liberasi del loro comportamento grossolano<br />
imparando la raffinatezza e il savoirfaire.<br />
Il Tour non durava meno di due anni,<br />
così i giovani rampolli facoltosi si organizzavano<br />
portandosi dietro un precettore, alcuni<br />
domestici e naturalmente una scorta armata<br />
per difendersi dai numerosi assalti dei<br />
predoni che avrebbero potuto incontrare<br />
lungo la strada, poi il bagaglio comprendeva<br />
oltre i vestiti e gli effetti personali anche generi<br />
alimentari, letti e tende da campo per<br />
sopperire all’eventuale mancanza di alberghi.<br />
Il Tour toccava naturalmente la Francia che<br />
rappresentava all’epoca il vertice dello stile<br />
e della sofisticazione, qui i giovani inglesi<br />
imparavano i comportamenti raffinati che li<br />
avrebbero distinti poi nei salotti della Gran<br />
Bretagna. A Parigi sotto l’occhio attento dei<br />
tutori, aiutati dai valletti, il primo passo im-<br />
Johann Wolfgang Von Goethe - 1775<br />
portante dei giovani inglesi era quello<br />
di rifornirsi di un nuovo guardaroba<br />
completamente francese, così rimessi<br />
a nuovo erano pronti per essere introdotti<br />
nell’alta società francese. Dopo<br />
Parigi, le altre città della Francia inserite<br />
nel tour erano Digione, Lione e<br />
Marsiglia. Subito dopo si passava in<br />
Italia con la visita dei suoi tanti monumenti,<br />
Firenze, Venezia e ovviamente<br />
Roma antica che divenne la<br />
meta più popolare da visitare. Durante<br />
il viaggio i giovani acquistavano,<br />
secondo le loro possibilità, numerose<br />
opere d’arte e di antiquariato, compravano<br />
quadri di paesaggi da riportare<br />
in patria, un po’ come facciamo<br />
oggi con le cartoline, i più facoltosi si<br />
facevano ritrarre da uno dei pittori più<br />
in vista al momento con alle spalle<br />
una qualche bella veduta italiana, a ricordo<br />
del viaggio come noi facciamo<br />
oggi con le foto. Passavano il tempo<br />
studiando e facendo acquisti, gli studenti<br />
d’arte imparavano dalle nostre<br />
architetture, gli stili e gli antichi modelli<br />
dei grandi artisti italiani. Tra le<br />
altre città da visitare c’erano anche<br />
Pompei ed Ercolano che erano state<br />
recentemente riscoperte. Anche la Grecia e<br />
le sue antichità era una delle mete più ambite<br />
del Gran Tour.<br />
E’ inutile dire che durante questi viaggi i ragazzi<br />
facevano anche altri tipi di esperienze,<br />
diciamo pure che la loro conoscenza amorosa<br />
e sessuale veniva inclusa nelle tante<br />
esperienze da riportare in patria e che andava<br />
ad arricchire il loro curriculum quando<br />
in seguito avrebbero dovuto scegliere una<br />
sposa, l’aver avuto altre esperienza infatti<br />
costituiva una garanzia di successo in<br />
campo sessuale.<br />
L’espressione Grand Tour, sembra aver fatto<br />
la sua comparsa sulla guida “The Voyage of<br />
Italy” di Richard Lassels, edita nel 1670, ed<br />
i tanti libri che parlarono di questi affascinanti<br />
viaggi come “Coryat’s Crudities” il<br />
grande successo di Thomas Coryat, scatenarono<br />
una vera e propria mania per questo<br />
viaggio. Durante il XIX secolo, la maggior<br />
parte dei giovani istruiti fecero il Grand Tour.<br />
Più tardi, divenne alla moda anche per le<br />
donne giovani, un viaggio in Italia con la<br />
zia nubile in qualità di chaperon faceva<br />
parte della formazione della signora d’alto<br />
ceto. Al Grand Tour, specie verso l’Italia,<br />
non erano estranei i giovani degli altri paesi<br />
europei, come la Germania e la Francia.<br />
Anche Johann Wolfgang von Goethe effettuò<br />
il suo Grand Tour in Italia<br />
dal 1786 al 1788 di cui scrisse nel suo famoso<br />
diario di viaggio: “Viaggio in Italia”<br />
Preparazione del Grand Tour” dell’artista tedesco<br />
Emil Brack 1860-1905.<br />
passando anche per Civita Castellana prima<br />
di giungere a Roma e descrivendola così:<br />
“Appena passato il ponte, ci si trova su un<br />
suolo vulcanico, che può essere sia di vera<br />
lava sia di minerale più antico, trasformato<br />
per calcinazione e fusione. Si sale lungo le<br />
pendici di un monte che si direbbe di lava<br />
grigia; vi si trovano parecchi cristalli bianchi<br />
granatiformi. La strada che dal termine<br />
della salita conduce a Civita Castellana è<br />
della medesima pietra, resa ben liscia dal<br />
passaggio delle ruote; la città è costruita su<br />
tufo vulcanico, nel quale m’è parso di ravvisare<br />
cenere, pomice e frammenti di lava.<br />
Bellissima la vista del castello: il monte Soratte<br />
una massa calcarea che probabilmente<br />
fà parte della catena appenninica, si<br />
erge solitario e pittoresco, le zone vulcaniche<br />
sono molto più basse degli Appennini e<br />
solo i corsi d’acqua, scorrendo impetuosi, le<br />
hanno incise creando rilievi e dirupi in forme<br />
stupendamente plastiche, roccioni a precipizio<br />
e un paesaggio tutto discontinuità e<br />
fratture. Dunque, domani sera a Roma! Non<br />
riesco ancora a crederci e se questo mio<br />
voto sarà appagato, che cosa potrei desiderare<br />
ancora? Null’ altro, penso, che approdare<br />
felicemente a casa con la mia barca<br />
piena di faggiani e ritrovarvi tutti i miei<br />
amici sani, lieti e ben disposti.”<br />
Una descrizione sublime e romantica che attraverso<br />
il tempo ci ha riportato le emozioni<br />
di un antico viaggiatore del Grand Tour.
26<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Associazione Artistica Ivna<br />
L’OPERA D’ARTE DI<br />
OMERO AMMANNATO<br />
della Prof. ssa<br />
Maria Cristina<br />
Bigarelli<br />
alla “Scuola” di suoi amici muratori, dall’Accademia<br />
alla Fonderia, la stessa dove fa<br />
fondere una scultura per il cimitero dopo la<br />
morte del fratello Piero. Interessante l’affermazione<br />
“filosofica”, che per Omero Ammannato<br />
è al pari di una norma di vita, del<br />
rapporto tra arte visiva e musica grazie al<br />
quale si possono raggiungere le Dimensioni<br />
e l’Armonia, che legano i volumi e le linee<br />
costituenti l’Opera, come fosse uno spartito.<br />
L’Armonia deve essere tale, da provocare<br />
emozione all’osservatore, come la<br />
buona musica la provoca nell’ascoltatore, ci<br />
istruisce il Maestro d’Arte. Numerose sono<br />
le opere di diverse espressioni che possiamo<br />
ammirare e davanti alle quali possiamo<br />
emozionarci. Uno degli esempi<br />
eccelsi dei suoi splendidi lavori è l’Altare situato<br />
nella cattedrale di Ischia di Castro. Si<br />
tratta della sua prima e ultima opera, cosi<br />
grande, in pietra di Travertino, scolpito interamente<br />
a mano, senza l’utilizzo di mar-<br />
Omero Ammannato<br />
intraprende<br />
la<br />
sua formazione<br />
e il suo<br />
percorso come esperienza<br />
personale già nella scuola<br />
dell’obbligo che per lui,<br />
come per molti, in quel<br />
periodo consisteva nella<br />
scuola d’arte ceramica,<br />
parificata alla terza media. Frequenta il<br />
Liceo Artistico, nel quale ha studiato anche<br />
suo fratello Piero. <strong>De</strong>ciderà successivamente<br />
di trasferirsi all’Istituto d’Arte di Civita<br />
Castellana, evitando il viaggio<br />
quotidiano verso la Capitale. Consegue il Diploma,<br />
si iscrive all’Accademia di Belle Arti<br />
di Roma. Sicuramente alla sua formazione<br />
hanno contribuito periodi di lavoro presso<br />
una fabbrica di piastrelle decorate a mano,<br />
sita a Prima Porta in provincia di Roma ed<br />
anche le sue attività lavorative presso gli<br />
studi di artisti, quali Meli Salvatore, ceramista<br />
e scultore, che aveva lo studio sulla<br />
via Appia presso Brooks Mel, anch’egli ceramista<br />
e scultore il cui studio d’Arte era<br />
ubicato a Via Margutta. Si impegna a produrre<br />
e a creare nello studio di ceramica di<br />
Paolelli di Roma per conto terzi , diretto<br />
dall’esperto ceramista “Leonida”. La formazione<br />
ha avuto ulteriore sviluppo nel seguire<br />
suo fratello Piero, il quale si dedica<br />
per tutta la vita all’Arte pittorica, raggiungendo<br />
notevoli traguardi. In questi ambiti si<br />
specializza e approfondisce la tecnica del<br />
marmo, del bronzo, del cemento armato<br />
(dato il costo notevole della fusione), della<br />
formatura in gesso, spaziando dall’Istituto<br />
telli o scalpelli pneumatici.<br />
Gli stessi scalpelli sono costruiti<br />
in loco, nella fucina<br />
di un fabbro locale, che gli<br />
ha dato la rigorosa e fondamentale<br />
assistenza tecnica.<br />
L’Altare è scolpito su<br />
un monoblocco del peso di<br />
13,50 tonnellate provenienti<br />
dalla locale cava di<br />
travertino. Il bozzetto in<br />
gesso viene presentato<br />
alla Curia Vescovile di Montefiascone,<br />
da cui dipende<br />
l’ Arcipretura di Ischia di<br />
Castro e successivamente<br />
alla soddisfazione espressa<br />
per tale proposta scultorea, il monoblocco<br />
viene collocato nel Duomo e lì scolpito. L’incarico<br />
di eseguire il lavoro viene dato da<br />
S.E. mons. LUIGI BOCCADORO all’epoca<br />
Vescovo di Montefiascone ed il promotore<br />
di quest’ opera è l’Arciprete di Ischia di Castro,<br />
Don Antonio Papacchini che segue<br />
con cura la realizzazione dell’Opera per tutti<br />
i sei mesi impiegati da Ammannato fino<br />
alla conclusione della stessa nel giugno del<br />
1963. L’Altare rappresenta la Redenzione<br />
dell’umanità dal peccato originale. Il titolo<br />
“ la Redenzione”, infatti, vede al centro la<br />
crocefissione con ai lati Mosè che presenta<br />
le tavole della legge verso cui tende l’umanità,<br />
incarnata da Adamo ed Eva, dall’altra<br />
parte la Madonna che supportata dalla<br />
Chiesa aiuta la stessa ad avvicinarsi alla<br />
salvezza. “La Redenzione” di Ammannato<br />
è ancora oggi inevitabilmente contemporanea,<br />
sia nella fattura,che nel suo profondo<br />
significato umano e spirituale.
<strong>Campo</strong> de’ fiori 27<br />
di Catello<br />
Masullo<br />
Levanto, mese di settembre: nel parcheggio<br />
dell’ ospedale, Giulia, una giovane<br />
donna, attraversa sovrappensiero<br />
e viene lievemente investita dall’auto condotta<br />
dall’80enne Ettore, il quale si offre subito di soccorrerla,<br />
e, dopo il rifiuto, almeno di accompagnarla. Giulia accetta<br />
un passaggio alla stazione ferroviaria, dove scopre,<br />
però, che i treni della giornata sono sospesi e che è costretta<br />
a restare sino al giorno dopo. D’altra parte sarebbe comunque<br />
dovuta tornare per ritirare un referto molto importante,<br />
per dirimere i dubbi dei medici sui suoi sintomi, che potrebbero essere la desiderata<br />
gravidanza, oppure una tragica menopausa precoce. Anche Ettore<br />
aspetta dei risultati di analisi cliniche determinanti per la sua salute. Spontaneamente<br />
i due si ritrovano a trascorrere assieme la giornata, e l’attesa...…<br />
Opera prima di Fabiana Sargentini. Che si era distinta come pluripremiata<br />
documentarista. Dopo la laurea in Lettere (Storia e Critica del Cinema) con<br />
una tesi su Robert Altman, inizia a lavorare come assistente e aiuto regia nel<br />
cinema e nella pubblicità. Dal 1994 inizia a girare vari cortometraggi e documentari<br />
sia musicali che d’arte. Nel 1998 partecipa al Sacher Festival di Nanni<br />
Moretti con il cortometraggio in Super8 “Se perdo te”, racconto tragicomico e<br />
autobiografico della fine di una storia d’amore. Da allora ha realizzato altri<br />
cortometraggi e documentari musicali e d’arte per canali satellitari. Il documentario<br />
“Sono incinta” (presentato per la prima volta al Torino Film Festival<br />
2003), ha vinto il Bellaria Film Festival 2004 ed è stato mandato in onda in<br />
DOC3 (RaiTre). Il successivo “Di madre in figlia” (presentato al Torino Film<br />
Festival e al Festival dei Popoli 2004) ha vinto nel 2005 Sguardi Altrove Festival<br />
di Cinema Femminile a Milano e il Bellaria Film Festival. Proprio al festival di<br />
Bellaria, nel 2004, fa l’incontro che ha dato origine a questo suo film d’esordio.<br />
Con Morando Morandini , il celeberrimo critico cinematografico, che di quella<br />
edizione era direttore. Morandini ebbe una bella impressione del modo di fare<br />
cinema della vincitrice del festival e diede luogo con la stessa una fitta corrispondenza<br />
epistolare. Fino a proporre alla Sargentini di scrivere assieme un<br />
film. Dopo pochi giorni di riflessioni, la giovane regista concluse che non poteva<br />
che raccontare la storia del loro incontro. Di una giovane donna con un<br />
uomo maturo. Mandò a Morandini una mezza pagina. Morandini aggiunse<br />
qualcosa e gliela rispedì. E così via è cresciuto questo film. Con la complicità<br />
di una scrittura a sei mani, essendosi aggiunto alla regista ed al grande critico<br />
anche Carlo Pizzati. Per una gestazione piuttosto lunga, circa 6 anni per la<br />
scrittura. Un film riuscito. Con atmosfere intimiste. Doppiamente crepuscolari.<br />
Il protagonista maschile per età. La protagonista femminile per l’incombente<br />
menopausa precoce. Tutto giocato nello strepitoso duetto di due grandi interpreti.<br />
L’inossidabile e vitale Giulio Brogi e la deliziosa e sempre più brava<br />
Donatella Finocchiaro. Qualche piccola sbavatura nei passaggi logici (come<br />
ad esempio lei che ha il costume sotto il vestito e se lo porta per tutto il giorno<br />
dopo aver fatto il bagno a mare e lui che lascia che sia lei a pagare la spesa<br />
al supermercato) è ampiamente perdonata dalla cura pregevole della messa<br />
in scena. Dalle inquadrature talentuose dei primi piani ravvicinatissimi, ai dettagli<br />
di sole calzature nel lungo incipit. E dalla pregevole scansione del film,<br />
realizzato mediante bellissimi acquarelli che si materializzano sullo schermo,<br />
ad anticipare la scena, quasi uno story board nel tempo reale della proiezione,<br />
che esprime al meglio la magia e la poeticità della sospensione temporale di<br />
questa giornata settembrina. Il film, nonostante abbia ben figurato al recente<br />
festival di Pesaro, non ha ancora trovato una distribuzione italiana, e rischia<br />
di andare ad ingrossare il novero dei film italiani invisibili. Un vero peccato.<br />
Curiosità: i notevoli acquarelli sono realizzati da Luca Padroni, compagno<br />
nella vita di Fabiana Sargentini, padre del loro ragazzino, che ha sorpreso,<br />
messo in apprensione ed infine inorridito Nanni Moretti, quando ha rischiato<br />
di sfiorare lo schermo del suo Sacher, mentre lo stesso intervistava la regista<br />
sul palco, dopo la prima romana alla nota manifestazione di opere prime italiane<br />
“Bimbi Belli”. L’intervento risolutivo del padre pittore, che ha portato via<br />
il recalcitrante bimbo, ha impedito il materializzarsi di una incipiente “sindrome<br />
di Erode…” che stava per scatenarsi nel noto regista, operatore culturale e<br />
mecenate romano…<br />
Non lo so ancora<br />
TITOLO: NON LO SO ANCORA<br />
REGIA: Fabiana Sargentini<br />
INTERPRETI PRINCIPALI:<br />
Giulio Brogi - Donatella Finocchiaro - Orietta Notari<br />
Alessandra Frabetti - Pierluigi Pasino<br />
ORIGINE: ITALIA<br />
PRODUZIONE: MARCO LEDDA E GIANLUCA ARCOPINTO<br />
PER SETTEMBRINI FILMS<br />
DURATA: 80’<br />
SOGGETTO: COMMEDIA AGRODOLCE E CREPUSCOLARE<br />
FRASI DAL CINEMA: “Non si preoccupi, signora, la vita è<br />
troppo breve per viverla di paure!<br />
Grazie per la sensibilità!”. (il medico, fuori campo, e Donatella<br />
Finocchiaro).<br />
“Quanti anni ha?<br />
Non ne ho più. Li ho finiti!”. (Donatella Finocchiaro e Giulio<br />
Brogi).<br />
“Non c’ero mai. Tutto accadeva in mia assenza.<br />
Lei era uno di quei padri trasparenti in technicolor!”. (Giulio<br />
Brogi e Donatella Finocchiaro).<br />
“Non so chiedere aiuto. È che ho sempre paura che se<br />
chiedo aiuto a qualcuno, qualcuno che amo, magari l’aiuto<br />
te lo da . ma poi se ne va. Come ha fatto mio padre quando<br />
ero piccola!”. (Donatella Finocchiaro a Giulio Brogi).<br />
“Dicono che le lacrime delle donne siano segno di fragilità.<br />
Io dico che sono un segno di forza.<br />
E allora io sono fortissima!”. (Giulio Brogi e Donatella Finocchiaro).<br />
“L’heure entre le chien et le loup.<br />
Che significa?<br />
I francesi chiamano così il momento del tramonto : l’ora tra<br />
il cane ed il lupo!”. (Giulio Brogi e Donatella Finocchiaro).(è<br />
l’equivalente italiano di “tra il lusco ed il brusco”, dal latino<br />
“luscus”, che è guercio, cieco + brusco nel senso di oscuro.<br />
La versione francese, peraltro già presente nel tardo latino,<br />
si riferisce ad una condizione di luminosità incerta in cui è<br />
difficile distinguere un cane da un lupo, ndr.)<br />
VALUTAZIONE SINTETICA (in decimi) 7<br />
Leggenda:<br />
CAPOLAVORO ****quattro stelle: equivalente in decimi: 10<br />
DA NON PERDERE ***tre stelle : equivalente in decimi: 8<br />
DISCRETO ** due stelle : equivalente in decimi: 6<br />
DA EVITARE *una stella: equivalente in decimi: insufficiente:<br />
meno di 6
NIENTE GUERRA PER<br />
28<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Se il conflitto no<br />
Nessun appassionato<br />
di ciclismo<br />
d’una<br />
certa età non<br />
avrà pensato,<br />
almeno per una volta nella<br />
sua vita, a quanti successi<br />
di Secondiano avrebbero conseguito<br />
Zeroli<br />
Coppi e Bartali se non ci<br />
fosse stata la seconda<br />
guerra mondiale. L’ esercizio è retorico, lo<br />
so bene, trasuda nostalgia, regala nient’altro<br />
che effimeri trionfi, induce a facili risolini<br />
di supponenza, ma a me è piaciuto tentarlo<br />
e, con buona pace di chi ci riderà su, voglio<br />
provare a spiegarlo a chi avrà la pazienza di<br />
seguire il filo onirico della mia “passionale<br />
razionalità”. Siamo dunque nel 1940 con<br />
Coppi che ha appena conquistato il suo<br />
primo Giro d’ Italia e con Bartali che<br />
schiuma rabbia e medita di andarsi a prendere<br />
la rivincita in terra di Francia. Al Tour<br />
“Ginettaccio” ha sostanzialmente due avversari<br />
che gli contrasteranno il passo: il<br />
francese René Vietto (classe 1914, la stessa<br />
di Bartali) e lo spagnolo Julian Berrendero<br />
(1912) scalatore dalle notevoli capacità e<br />
già vincitore della classifica del Gran Premio<br />
della Montagna nel Tour del ’36. Coppi è ovviamente<br />
assente per via della sua giovanissima<br />
età; per quest’anno gli dovrà<br />
bastare di aver assaporato la gioia della vittoria<br />
nel Giro d’ Italia. Bartali si aggiudica<br />
pertanto il Tour del 1940, superando nell’<br />
ordine proprio il beniamino locale Vietto e<br />
l’ iberico Berrendero. Ma a questo punto<br />
una domanda sorgerà spontanea: chi sono<br />
all’inizio degli anni ’40 i ciclisti più forti in circolazione?<br />
Cercherò di rispondere facendo<br />
innanzitutto un elenco dei ciclisti migliori divisi<br />
per nazionalità. Cominciamo da casa<br />
nostra. In Italia abbiamo: Gino Bartali(14)<br />
Fausto Coppi(19) Fiorenzo Magni (20) Mario<br />
Vicini (13) Ezio Cecchi (13) Giordano Cottur<br />
(14) Vito Ortelli (21) Enrico Mollo (13) Aldo<br />
Ronconi (18) Salvatore Crippa (14) Severino<br />
Canavesi (11) Giovanni Valetti (13) Adolfo<br />
Leoni (17) Alfredo Martini (21) Olimpio Bizzi<br />
(16). Passiamo ora ai francesi: René<br />
Vietto(14) Victor Cosson (15) Jean Robic<br />
(21) Pierre Brambilla (19) Edouard Fachleitner<br />
(21) Guy Lapebie (16) Lucien Teissère<br />
(19). Più numerosi sono i belgi. Abbiamo:<br />
Stan Ockers (20) Romain Maes (13) Sylvère<br />
Maes (09) Lucien Vlaeminck (14) Alberic<br />
Schotte (19) Félicien Vervaecke (07) Achiel<br />
Buysse (18)Désiré Keteleer (20) Gustaaf<br />
<strong>De</strong>loor (13) Marcel Kint (14) Georges Claes<br />
(20) Richard <strong>De</strong>poorter (15). Pochi gli svizzeri<br />
di un certo livello, se si fa eccezione per<br />
Ferdy Kubler (19); gli altri sono : Leo Am-<br />
Fausto Coppi<br />
berg (12) Hans Knecht (10) e Paul Egli (11).<br />
Si riduce a due la pattuglia d’un certo peso<br />
degli spagnoli. C’è il già citato Julian Berrendero<br />
(12) e Dalmacio Langarica (19). Di<br />
nessuna consistenza la rappresentanza a livello<br />
internazionale di olandesi, tedeschi ,<br />
inglesi e portoghesi. Occorre a questo<br />
punto notare come non siano presenti in<br />
questo elenco avversari storici di Bartali e<br />
Coppi come Hugo Koblet, Louison Bobet e<br />
Rik Van Steenbergen ma la spiegazione è<br />
semplice: essi sono troppo giovani in quel<br />
periodo di tempo, essendo lo svizzero e il<br />
francese del ’25 ed il belga del ’24. Sono ancora<br />
troppo giovani gli spagnoli Ruiz(25) e<br />
Lorono (26), il belga Impanis (25) e lo svizzero<br />
Schar (26). La nostra storia può dunque<br />
riprendere dal 1941, non senza però<br />
prima precisare che dalle mie analisi previsionali<br />
ho inserito soltanto i nomi dei possibili<br />
protagonisti delle sole due grandi corse<br />
a tappe : il Tour de France e il Giro d’Italia.<br />
Sarebbe ancora più impossibile voler ipotizzare<br />
vincitori e piazzati nelle grandi classiche<br />
internazionali, come ad esempio la<br />
Sanremo o la Roubaix. E a questo proposito<br />
c’è da rilevare come le cosiddette “ classiche-monumento”<br />
di oggi non corrispondano<br />
a quelle dell’ epoca di Coppi e Bartali, perché<br />
non si spiegherebbe altrimenti come lo<br />
stesso Fausto non abbia mai partecipato al<br />
Giro delle Fiandre, una sola volta alla Freccia<br />
Vallone (ha vinto nel ’50) e una sola<br />
volta alla Liegi(ritiro per una caduta). Di<br />
fatto in quegli anni rivestivano una grande<br />
importanza le classiche italiane, come il Giro<br />
dell’Appennino, la Tre Valli Varesine, il Giro<br />
del Piemonte, della Toscana e perfino la<br />
Roma- Napoli- Roma che si correva in parte<br />
dietro motori. Sulla Vuelta di Spagna occorre<br />
essere molto chiari. A quei tempi non<br />
valeva nulla ed oltretutto veniva disputata<br />
a singhiozzo. <strong>De</strong>buttò nel 1935 e si corse<br />
anche l’anno successivo ma si fermò per<br />
quattro anni in coincidenza con la guerra<br />
civile, riprese nel biennio ’41-’42, ma si<br />
Gino Bartali<br />
fermò ancora nel ’43 e nel ’44 per poi arrivare<br />
al ’48. Non si corse nel ’49 e per altri<br />
quattro anni dal ’51 al ’54. Riprese regolarmente<br />
con cadenza annuale soltanto dal<br />
1955. Ecco perché mi fa rabbia quando<br />
sento dire che soltanto tre atleti( Hynault,<br />
Merckx e Gimondi) hanno vinto le tre grandi<br />
corse a tappe… Ma lasciamo perdere e ritorniamo<br />
piuttosto nel mio stravagante<br />
sogno. Nel 1941 Gino Bartali è letteralmente<br />
scatenato. JACQUES Goddet gli ha<br />
appena detto che lui sarà il più grande della<br />
storia del Tour ed il toscano che cosa fa?<br />
Comincia col vincere il Giro, profittando di<br />
un improvviso calo di forma del suo giovane<br />
rivale Fausto Coppi e della superiorità palesata<br />
sulle grandi montagne nei confronti dei<br />
belgi Sylvère Maes e Félicien Vervaecke. I<br />
due fiamminghi non sono tanto teneri da<br />
domare. Il primo ha già vinto due Tours,<br />
con nove vittorie di tappa e vestendo per<br />
ben 26 giorni la maglia gialla, il secondo,<br />
scalatore puro, si è imposto per due volte<br />
nella classifica del Tour quale miglior scalatore,<br />
imponendosi anche in sei tappe. Al<br />
Tour del ’41 Ginettaccio appare letteralmente<br />
scatenato e domina la classifica finale<br />
vincendo con oltre dieci minuti sul<br />
francese Victor Cosson, un passista già<br />
giunto terzo al Tour del ’38, mentre è ancora<br />
terzo l’inossidabile belga Vervaecke.Il<br />
1941 è dunque ricordato come l’anno in cui<br />
un ciclista, cioè Bartali, sia riuscito a conquistare<br />
per la prima volta nella storia e la<br />
maglia rosa e quella gialla nello stesso<br />
anno. L’ anno successivo un ritrovato Fausto<br />
Coppi, al pieno d’una rivalità con Bartali che<br />
spacca in due la penisola, ormai nella maturità<br />
dei suoi 23 anni, vince il Giro superando<br />
proprio Bartali ed il talentuoso belga<br />
Sylvère Maes che all’età di 33 anni è ancora<br />
in grado di dire la sua in una grande corsa<br />
a tappe. Al tour del ’42 l’armata “italienne”<br />
è inarrestabile. Vince Coppi ancora su Bartali,<br />
mentre al terzo posto troviamo Ezio<br />
Cecchi “lo scopino di Monsummano”, abile
n ci fosse stato<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori 29<br />
R COPPI E BARTALI<br />
Julian Berrendero<br />
René Vietto<br />
scalatore, già secondo al Giro del ’38 e sempre<br />
ben piazzato nella grande corsa italiana.<br />
Il 1943 non è un buon anno per gli italiani.<br />
Lo svizzero Ferdy Kubler, che ha vestito la<br />
maglia gialla che ha la stessa età di Coppi,<br />
vince il Giro su Giovanni Valetti, già vincitore<br />
dei Giri del ’38 e del ’39 ed in grado di<br />
contrastare, soprattutto in salita, il forte<br />
corridore elvetico. Al terzo posto si affaccia<br />
sulla ribalta internazionale Fiorenzo Magni,<br />
discesista provetto, buon passista e discreto<br />
cronomen. Il Tour ’43 torna dopo qualche<br />
anno a parlare francese perché René Vietto,<br />
tenace scalatore-passista che ha già vinto<br />
otto tappe al Tour e che ha vestito la maglia<br />
gialla per ben otto giorni nel 1939, riesce a<br />
frenare le ambizioni di Bartali, comunque<br />
indomito fino a Parigi, mentre al terzo posto<br />
troviamo uno sgraziato scalatore, appena<br />
ventiduenne che si chiama Jean Robic.<br />
L’anno successivo segna la consacrazione di<br />
Fiorenzo Magni che supera all’ultimo tuffo<br />
il sorprendente svizzero Hans Knecht, vincitore<br />
sei anni prima d’un campionato mondiale<br />
dilettanti su strada, ottimo passista e<br />
buon sprinter. Un belga, Stan Ockers si<br />
piazza al terzo posto dopo aver vinto tre<br />
tappe. Nella “Grande Boucle” Fausto Coppi<br />
non ha rivali e sia Kubler che Schotte giungono<br />
a distanze siderali dall’ormai consacrato<br />
“Campionissimo”. Il 1945 certifica la<br />
indiscussa caratura internazionale dei nostri<br />
campioni. Il Giro lo vince Coppi su Bartali<br />
e Magni, mentre il Tour e appannaggio<br />
Félicien Vervaecke<br />
d’un Bartali dominatore assoluto della montagna<br />
ed in grado di mettere tra se e Kubler,<br />
ancora secondo un ampio margine di minuti.<br />
Sulla parte bassa del podio di Parigi si<br />
posiziona il belga Ockers, mai domo anche<br />
se poco competitivo sulle grandi salite. Il<br />
Giro del ’46 non è un sogno giacché Bartali<br />
ha realmente superato Coppi, mentre le<br />
braccia di Morfeo mi riprendono per qualche<br />
istante con il Tour vinto da un Coppi desideroso<br />
di rivalsa, sul belga Schotte ed il redivivo<br />
francese René Vietto, ormai al<br />
classico canto del cigno. E a proposito di<br />
Vietto, ricorderete come il transalpino sia<br />
nato lo stesso anno di Gino Bartali, ma a<br />
marcare la differenza tra i due c’è da rilevare<br />
che Vietto si ritirò appena passata la<br />
guerra mentre Bartali iniziò proprio dal<br />
primo dopoguerra la sua titanica battaglia<br />
con Coppi. Nel ’46 il toscano aveva infatti<br />
già 32 anni, guarda caso la stessa età di<br />
Eddy Merckx e di Bernard Hynault, quando<br />
i due campioni decisero di attaccare la biciletta<br />
al classico chiodo…La grandezza di<br />
Bartali è davvero incommensurabile e nella<br />
sua leggendaria ed interminabile sfida con<br />
Coppi certamente il peso dell’età ha giocato<br />
negativamente solo per lui. Comunque ora<br />
che siamo arrivati al termine di questa “carrellata<br />
onirica” io credo che di una cosa si<br />
possa essere certissimi e che cioè, senza la<br />
guerra, Bartali e Coppi avrebbero profittato<br />
d’un quinquennio senza grandissimi avversari<br />
sul proscenio internazionale. Non sarebbero<br />
certamente stati i vari Vietto, i<br />
Robic, gli Ockers, i Maes, i Kubler ad impedire<br />
ai due nostri fuoriclasse di fare incetta<br />
di Giri e di Tours e magari anche di cogliere<br />
affermazioni in certe classiche belghe e<br />
francesi e (soltanto per Coppi) di aggiungere<br />
altri titoli mondiali di inseguimento su<br />
pista. Ma sarebbe viceversa da superficiali<br />
non considerare che se la guerra non ci<br />
fosse stata davvero difficilmente Bartali<br />
avrebbe potuto vincere il Tour anche nel ’48<br />
dieci anni dopo la sua prima affermazione<br />
nella “Grande Boucle” e anche Coppi probabilmente<br />
non avrebbe vinto il Giro del ’53,<br />
tredici anni dopo il suo esordio vittorioso del<br />
1940. Ipotesi sicuramente, giacché senza il<br />
grande conflitto mondiale le carriere dei due<br />
assi italiani non sarebbero potute durare,<br />
come sono invece durate nella realtà, ben<br />
venti anni. Ma è fantastico poter pensare<br />
che Fausto Coppi avrebbe potuto vincere 7<br />
Giri d’Italia e 5 Tours de France e Gino Bartali<br />
4 Giri e 5 Tours…Tra i due si inserirebbero<br />
in una ipotetica classifica senza tempo<br />
Eddy Merckx con 5 Giri e 5 Tours e Bernard<br />
Hynault con 3 Giri e 5 Tours. Dalla voce mitica<br />
di Mario Ferretti sarebbe davvero incredibile<br />
poter udire (con il cognome detto<br />
prima del nome, come ascoltavo alla radio<br />
da bambino) questo ordine d’arrivo : 1°<br />
Coppi Fausto 2° Merckx Eddy 3° Bartali<br />
Gino 4° Hynault Bernard… Nel sogno si ha,<br />
talvolta, la possibilità di evocare tante belle<br />
e commoventi verità.
30 <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
LA STORIA DELLA ROMA -<br />
CIVITA CASTELLANA - VITERBO<br />
Civita Castellana. Anni ‘40. La tramvia passava per via V. Ferretti. In questa cartolina originale dell’archivio del Sig. Roberto Felicetti, si vede bene<br />
il vecchio Ospedale Andosilla sulla sinistra, ed un piccolo, ma ben curato, giardino nell’edificio di fronte, oggi attuale sede delle scuole elementari.<br />
di Francesca<br />
Pelinga<br />
... continua dal numero 104<br />
Nel 1928 la<br />
S.R.F.N. presentò<br />
il progetto<br />
definitivo<br />
per l’adozione<br />
delle scartamento ordinario<br />
sull’intera linea e nel<br />
1930 ci fu l’autorizzazione<br />
per l’esecuzione dei lavori di allargamento<br />
della sede stradale. Con l’entrata dell’Italia<br />
in guerra, vennero emanate le norme da rispettare<br />
in caso di allarme aereo e impartite<br />
disposizioni in merito alla riduzione dell’illuminazione<br />
sui treni e nelle stazioni.<br />
Generi alimentari e abbigliamento furono<br />
razionati e fu quindi abolita la distribuzione<br />
di divise al personale che si ridussero al solo<br />
berretto, ci fu il divieto di allontanarsi dal<br />
posto di lavoro in caso di incursione aerea<br />
e i treni in arrivo a Viterbo si dovevano fermare<br />
a Bagnaia, ritenuta più sicura.<br />
Venne poi disposta la militarizzazione di<br />
tutto il personale della ferrovia ad eccezione<br />
delle donne e dei minori di 17 anni: lo stato<br />
di militarizzazione era quello di indossare un<br />
bracciale azzurro.<br />
Il servizio era comunque assicurato, ma nel<br />
1944, data la scarzezza dei carburati, le<br />
corse furono ridotte a solo tre giorni la settimana.<br />
Ai soldati tedeschi, su alcuni treni,<br />
venivano riservati otto posti in prima classe<br />
e quattordici in classe terza.<br />
A causa dei bombardamenti aerei nel 1944<br />
e delle distruzioni effettuate dalle truppe tedesche,<br />
la linea ferroviaria subì notevoli<br />
danni: i fabbricati di Civita e l’officina di Catalano<br />
furono distrutti.<br />
Nel 1946 fu dato l’avvio alla loro ricostruzione.<br />
Nel 1953 fu inaugurata la nuova stazione<br />
di Viterbo poiché nel 1944 i ripetuti<br />
bombardamenti aerei avevano raso al suolo<br />
il fabbricato, erano stati feriti cinque agenti<br />
e la signora della biglietteria era stata colpita<br />
a morte sul posto di lavoro.<br />
La ferrovia ha compiuto un secolo di vita e,<br />
nonostante tutti gli interventi di ammodernamento,<br />
dimostra abbastanza gli anni che<br />
ha.<br />
Molti di noi, me compresa, hanno dei ricordi<br />
bellissimi legati al tempo della scuola<br />
quando, per andarvi, prendevamo il treno.<br />
Purtroppo, poi, lo sviluppo dell’automobile<br />
ha relegato il servizio ferroviario a funzioni<br />
secondarie condannandolo ad un lento declino.
<strong>Campo</strong> de’ fiori 31<br />
PER UNA STORIA DI PIAZZA<br />
DI SAN CLEMENTE: 19 APRILE 1949.<br />
del Prof. Architetto Enea Cisbani<br />
... continua dal numero 103<br />
Nel 1957 l’amministrazione comunale<br />
guidata dal Sindaco e<br />
Senatore Enrico MINIO, dà<br />
l’avvio ad una serie di importanti<br />
opere pubbliche – illuminazione<br />
stradale, rifacimento delle principali<br />
arterie cittadine, fognature, acqua potabile<br />
nelle abitazioni, scuole rurali e scuola media<br />
- che modificheranno totalmente l’immagine<br />
urbanistica della città, tra cui i Bagni Pubblici<br />
in largo Cavour, al piano terra del palazzo<br />
comunale e in piazza di San Clemente,<br />
quest’ultimo demolito verso la fine degli<br />
anni’80.<br />
In quel periodo non tutte le abitazioni del<br />
centro storico disponevano del servizio igienico<br />
e non tutti i locali pubblici allora esistenti<br />
erano dotati del bagno.<br />
Oggi tutte le abitazioni del centro antico dispongono<br />
del locale igienico e come da normativa<br />
vigente tutti i locali commerciali ne<br />
sono provvisti, quale requisito fondamentale<br />
per ottenere il permesso di agibilità e<br />
l’autorizzazione per la vendita al consumo.<br />
Il 18 febbraio 1957 la ditta incaricata dei lavori,<br />
nelle operazioni di scavo del manufatto<br />
- in quanto totalmente interrato e con terrazzo<br />
superiore al livello della piazza a<br />
quota +50 cm. - rinviene un ossario e numerosi<br />
resti scheletrici: praticamente un Cimitero,<br />
legato alla presenza nella piazza,<br />
anche se non più officiata dal 1833, della<br />
chiesa di San Clemente.<br />
Alcuni bambini, per gioco, prendono alcune<br />
ossa e le portano in Cattedrale a Don Gino<br />
CONTI, allora Vicario Parroco, il quale relaziona<br />
immediatamente l’accaduto al Vescovo<br />
Mons. Roberto MASSIMILIANI.<br />
Il giorno seguente, il Vescovo scrive una circostanziata<br />
lettera circa l’accaduto sia alla<br />
Prefettura di Viterbo che alle Belle Arti di<br />
Roma.<br />
E’ anche l’avvio ad una nutrita serie di lettere<br />
tra lo stesso Vescovo e il Senatore<br />
Minio.<br />
Mons. Roberto Massimiliani ed Enrico Minio:<br />
due titaniche e gloriose figure della storia<br />
moderna di Civita Castellana.<br />
Diversi per formazione culturale e politica:<br />
Mons. Massimiliani si forma a Roma nell’importante<br />
Collegio Capranica, successivamente<br />
nell’Università Gregoriana e infine<br />
parroco di San Gregorio e insegnante di Religione<br />
nell’Istituto Industriale “Montani” di<br />
Fermo, mentre Minio, essenzialmente<br />
un’autodidatta, è dapprima operaio e poi attivista<br />
politico negli anni ’30 nelle file del<br />
Partito Comunista d’Italia dopo la scissione<br />
di Livorno del 1921.<br />
Un elemento li accomuna: entrambi gli zii<br />
paterni erano Monsignori.<br />
Mons. Massimiliani aveva una zio Vescovo a<br />
Falerone, mentre Enrico Minio era il nipote<br />
di Mons. Filippo MINIO, Rettore per 25<br />
anni del Seminario Vescovile di Civita Castellana<br />
e poi del Seminario Romano.<br />
Oggi, a livello locale, i rapporti tra potere civile<br />
e religioso sono improntati alla cordialità<br />
e al reciproco rispetto, ma nel 1957 – in<br />
piena guerra fredda – con la città roccaforte<br />
del Partito Comunista Italiano e dominata<br />
dal Sindaco Minio, ogni avvenimento è motivo<br />
di contrasto e aspra lotta politica.<br />
Il Vescovo Massimiliani invia a Minio due lettere:<br />
la prima del 20 febbraio e la seconda<br />
del 4 marzo 1957.<br />
Nella lettera del 4 marzo 1957, leggiamo:<br />
On. Sig. Sindaco di Civita Castellana, rispondo<br />
alla sua del 2 scorso, mandatami a<br />
mano, circa i lavori della piazza San Clemente<br />
per i quali avevo scritto la mia del 20<br />
febbraio: Ella si lagna della mia lettera perché<br />
ho scritto che si sta facendo un cesso a<br />
Civita C., nella piazza di San Clemente,<br />
senza riguardi a sentimenti di pietà e religione<br />
e mi accusa di ingiuria e calunnia: ciò<br />
che io chiami Cesso, ella più sotto Gabinetto,<br />
il che se io comprendo qualcosa del<br />
suo italiano, è l’equivalente; ma senza voler<br />
discutere sulla parola, è certo che ivi si costruisce<br />
un gabinetto di decenza. Nella mia<br />
lettera, più che a parlare a mio nome, io mi<br />
feci eco delle lamentele e proteste della popolazione<br />
del quartiere e del Clero, che vivamente<br />
disapprovano quella iniziativa. E la<br />
pregavo di desistere. Il motivo: perché nello<br />
scavare era stato rinvenuto un cimitero.<br />
Erano state rinvenute molte ossa umane:<br />
tombe e un ossario. Difatti ivi era l’antica<br />
chiesa di San Clemente ed è noto che nelle<br />
chiese o presso di esse, per molti secoli, si<br />
sono seppelliti i morti. Come Lei osa dire<br />
che non vi era cimitero, né tombe, né ossario?Ragazzi<br />
che giocavano con le ossa<br />
umane sono giunti fino alla Cattedrale e il<br />
Parroco venne a notificarmi la cosa. Per<br />
questo mi recai la mattina dopo sul posto.<br />
Ov’è la calunnia? Ov’è l’ingiuria?Fare un gabinetto<br />
di decenza lì, a me e non a me solo,<br />
è sembrato atto che offende sentimenti di<br />
pietà e religione. Ella si lagna che io avrei<br />
preso e conservato verso l’Amministrazione<br />
Comunale una posizione di ostilità, malgrado<br />
quanto si è fatto per il benessere del<br />
paese e il progresso. Quando Ella nell’aprile<br />
1953, il 22 precisamente, in pubblica piazza<br />
si permise di dire che manifestazioni religiose<br />
onorate anche della presenza di un<br />
Cardinale erano manifestazioni politiche, le<br />
disapprovò e giunse a boicottarle, fu quella<br />
una manifestazione di rispetto e deferenza<br />
verso la mia persona? Giacchè mi preme<br />
dire che io non sono qui per me e la mia privata<br />
persona: io sono qui a rappresentare<br />
la Chiesa...<br />
... continua sul prossimo numero<br />
ERRATA CORRIGE<br />
Sul precedente numero di <strong>Campo</strong> de fiori (104, Giugno 2013), nellarticolo del Prof. Enea Cisbani,<br />
a pagina 31, è stato erroneamente riportato il nome dellartista Viola Cima in luogo di VIOLA<br />
CARABELLI. Ci scusiamo con la protagonista dellequivoco per quanto accaduto e con tutti<br />
i nostri lettori che hanno prontamente segnalato lerrore. Abbiamo immediatamente cercato<br />
di porre rimedio al fatto, pubblicando correttamente sul notro sito www.campodefiori.biz, larticolo<br />
con il cognome corretto.Chiediamo nuovamente venia a tutti.
32<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
ABBRONZARE… MANGIANDO…<br />
Si può, grazie alle vitamine antiossidanti che si trovano in frutta e<br />
verdura, ma non solo! Scoprite quali... per avere una abbronzatura facile e duratura!<br />
di Josiane<br />
Marchand<br />
Naturopata<br />
Non c’è solo un<br />
bel cappellino,<br />
una<br />
buona crema<br />
abbronzante<br />
e quant’altro per proteggersi<br />
dal sole e dai …colpi<br />
di sole! Potete abbronzarvi<br />
senza rischi con l’alimentazione,<br />
un certo tipo<br />
di alimentazione, che aiuterà<br />
la vostra pelle a resistere al meglio al<br />
sole cocente e che la preparerà ad acquistare<br />
un colore invidiabile.<br />
E’ ovvio che occorre prediligere i buoni alimenti<br />
…<br />
Allora, fate il pieno di anti ossidanti! Voi<br />
sapete che i raggi ultravioletti del sole vi<br />
fanno abbronzare attivando la produzione<br />
di melanina, ma nello stesso momento attivano<br />
lo sviluppo dei radicali liberi proprio<br />
all’interno delle cellule della pelle. Da qui,<br />
un invecchiamento accelerato di quest’ultima<br />
e il rischio di cancro della pelle.<br />
Ma se consumate abbastanza vitamine<br />
antiossidanti: A, C e E, la vera arma contro<br />
i danni dei radicali liberi, siete a posto.<br />
Aumentando anche l’apporto di selenio,<br />
altro antiossidante molto efficace e rinforzando<br />
il consumo di beta-carotene e pro-vitamina<br />
A, la vostra pelle resisterà meglio ai<br />
raggi solari e comincerà a colorarsi leggermente<br />
senza danni!<br />
Dove trovare le vitamine pro-sole?<br />
Vitamina C e Beta-carotene in frutta e<br />
verdura fresche dell’estate. Consumatele<br />
preferibilmente crudi o sotto forma di succhi,<br />
per avere un valore vitaminico ottimale.<br />
Le migliori fonti di Vit. C: fragole, peperoni,<br />
crescione, pomodori.<br />
Per il beta-carotene: il mango, albicocche,<br />
melone, carote, pesche gialle, spinaci,<br />
crescione, anguria.<br />
Per la Vitamina A: fegato, uovo (tuorlo)<br />
pesce grasso, burro e formaggi.<br />
Per la Vitamina E: oli vegetali (girasole e<br />
mais) da utilizzare per cucinare e per condire.<br />
Presente anche nelle mandorle e le<br />
nocciole (perfette per l’aperitivo) e le verdure<br />
fresche.<br />
Il Selenio: crostacei, frutti di mare, e i<br />
pesci, ma anche nei funghi, aglio e cipolla<br />
e nei cereali integrali.<br />
Attenzione al finocchio e al sedano: contengono<br />
psoraleni che sensibilizzano la pelle e<br />
favoriscono i colpi di sole!<br />
Dovete pensare anche ad idratare la vostra<br />
pelle dall’interno. Come? Bevendo!<br />
Quando ci si espone regolarmente al sole,<br />
gli acidi grassi della membrana cellulare cutanea<br />
vengono aggrediti e distrutti. La pelle<br />
perde morbidezza e si disidrata. Allora? Bevete,<br />
bevete, fino ad arrivare ad una idratazione<br />
sufficiente dell’organismo. Apportate<br />
all’organismo anche sufficienti corpi<br />
grassi come l’olio vegetale e pesci ricchi in<br />
acidi grassi essenziali alfa-linoleici della famiglia<br />
degli Omega-3.<br />
L’acqua è la migliore bevanda. La più adatta<br />
per reidratare, soprattutto quando fa caldo.<br />
Acqua liscia o gassata, di rubinetto e in bottiglia,<br />
naturale o aromatizzata ma non zuccherata,<br />
da bere ben fresca (ma non<br />
ghiacciata!) Berne almeno 1 litro al<br />
giorno, senza aspettare di avere sete.<br />
Se volete sapere come reintegrare l’acido<br />
alfa-linoleico, sappiate che da 1 a 2 cucchiai<br />
da minestra di olio di noce, di colza o di soia<br />
con una porzione di pesce grasso (salmone,<br />
sardine, tono, maccarello) vi basteranno. Gli<br />
altri oli vegetali, le noci, l’avocado, i germi<br />
di grano possono completare l’apporto così<br />
come le verdure “ a foglie” come spinaci,<br />
crescione, cavoli…<br />
Ricordate però che tabacco e alcool sono i<br />
nemici della buona salute della pelle: la rendono<br />
fragile e spenta. Non dimenticate che<br />
l’alcool porta calorie… Se ne consumerete<br />
troppo, rischiate di non poter più indossare<br />
il vostro costume già nel bel mezzo delle vostre<br />
vacanze! Ricordatevi di aver cura di<br />
voi...sempre
Foto Antoneta
34<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Finnegans Wake<br />
Intervista al gruppo musicale italiano che ama suonare la musica irlandese<br />
L<br />
Whistle, il Bouzouki e l’Armonica a bocca».<br />
Mirko:« Io ho preso lezioni base di chitarra,<br />
anzi colgo l’occasione per ringraziare pubblicamente<br />
il mio maestro Fabrizio Mancini,<br />
detto “Marietto”, che mi ha fatto innamorare<br />
di questo strumento e del “metal estremo”,<br />
negli ultimi tempi, sono migliorato tecnicamente<br />
e questo grazie al fatto che sono entrato<br />
nel gruppo e per non farmi mancare<br />
nulla, canto!».<br />
Marta frequenta il conservatorio, Gabriele è<br />
diplomato in clarinetto, l’altro Paolo studia<br />
da autodidatta e suona musica Irlandese<br />
con alcune delle band più importanti del<br />
Centro Italia e anche dell’estero.<br />
Da come ho potuto finora capire, il vostro<br />
è un genere molto particolare,<br />
avete molto seguito?<br />
Paolo:« In generale, quando suoniamo,<br />
siamo apprezzati, anche se possiamo dire<br />
che la nostra musica è un po’ di nicchia»,<br />
interviene Jacopo:« Confermo ciò che dice<br />
Paolo, la differenza però la fa l’ambiente in<br />
cui suoni, un conto è girare per i locali, un<br />
altro è partecipare ad eventi importanti<br />
come i Festival di Guidonia, Montelago e<br />
Casperia dove ci sono molti gruppi che arrivano<br />
da tutto il mondo».<br />
Mirko:« Concordo anche io sul genere di<br />
nicchia, non ci sono molti gruppi che fanno<br />
questo genere di musica! Per la nostra<br />
esperienza possiamo però dire che essere<br />
ragazzi, fa sì che la nostra musica venga apa<br />
Via prosegue senza fine<br />
Lungi dall’uscio dal quale parte.<br />
Ora la Via è fuggita avanti,<br />
<strong>De</strong>vo inseguirla ad ogni costo<br />
Rincorrendola con i piedi alati<br />
Sin all’incrocio con una più larga<br />
Dove si uniscono piste e sentieri.<br />
E poi dove andrò? Nessuno lo sa.<br />
di<br />
Letizia Chilelli<br />
(J.R.R. TOLKIEN, Il Signore degli Anelli)<br />
del collezionista,<br />
la<br />
rubrica che<br />
sono solita curare<br />
sulle pa-<br />
L’angolo<br />
gine di questa rivista, in<br />
questo incontro estivo lascia<br />
merletti e naftalina in<br />
soffitta per vestirsi, di<br />
Verde!<br />
Verde come la meravigliosa Irlanda che ci<br />
viene descritta e “raccontata” dai Finnegans<br />
Wake, un gruppo composto da 6 ragazzi<br />
che suonano musica folk irlandese, tradizionale<br />
e acustica.<br />
Ho scelto di aprire questo nostro appuntamento<br />
con i versi raccontati da Frodo, protagonista<br />
de “Il Signore degli Anelli”, poiché<br />
è proprio questa l’atmosfera che si respira<br />
incontrando Paolo, Jacopo e Mirko, tre dei<br />
sei componenti di questo gruppo così speciale<br />
nel loro genere. La loro può essere<br />
considerata una piccola “Compagnia dell’Anello”soprattutto<br />
per quanto riguarda la<br />
loro amicizia e le atmosfere che evocano<br />
con la loro musica.<br />
Come è nato questo gruppo?<br />
Paolo, il “saggio” del gruppo ci racconta che<br />
tutto nasce 5/6 anni fa da lui, appunto,<br />
chitarrista, da un altro ragazzo,<br />
Francesco (che ora non fa<br />
più parte del gruppo), appassionato<br />
di letteratura Irlandese e da<br />
Jacopo, violinista; il nome del<br />
gruppo, deriva dall’opera più famosa<br />
di Joyce ma evoca anche<br />
una canzone comica irlandese in<br />
cui viene raccontata la storia di un<br />
tizio che ubriaco, durante il suo<br />
turno di lavoro, cade da una impalcatura<br />
di un palazzo, tutti credono<br />
che sia morto, ma lui grazie<br />
ad alcune gocce di whisky che gli<br />
cadono sul viso mentre è deposto<br />
nella bara, si risveglia durante la<br />
veglia per il suo funerale.<br />
Da qualche anno fa parte di questo<br />
gruppo anche Mirko, come elemento di<br />
supporto alla chitarra, che ricorda così il suo<br />
“esordio”:« Ho ascoltato un po’ di canzoni<br />
da Jacopo, il quale mi ha proposto di andare<br />
a vedere le loro prove e di provare a fare<br />
musica e così, quasi senza volerlo, ho iniziato<br />
questo cammino!». Recentemente alla<br />
“Compagnia” si sono uniti un altro Paolo<br />
che suona il Bodhran e il Cajon, Marta che<br />
suona il contrabbasso e Gabriele che suona<br />
il flauto traverso Irlandese e il Tin Whistle.<br />
Dove reperite testi e musiche?<br />
«Le musiche ed i testi sono di origine remota<br />
e non hanno autori, anche se quello<br />
che proponiamo noi oggi è una rivisitazione<br />
di musiche che si suonavano negli Anni Sessanta».<br />
Suonate molti strumenti “inconsueti”,<br />
quali studi avete fatto, musicalmente<br />
parlando?<br />
Paolo:« Io suono la Mandola e sto cominciando<br />
lo studio del Banjo da autodidatta,<br />
ho preso lezioni di chitarra e non nascondo<br />
che faccio molta fatica poiché sono mancino<br />
e quindi, spesso trovo parecchia difficoltà a<br />
reperire gli strumenti, che sono pensati,<br />
quasi sempre, per i destrorsi».<br />
Jacopo:« Suono il violino da quando sono<br />
bambino, sto imparando a suonare il Tin
<strong>Campo</strong> de’ fiori 35<br />
prezzata anche dai giovani<br />
che, curiosi, vengono volentieri<br />
a sentirci per la<br />
prima volta e che poi ci<br />
chiedono dove potranno di<br />
nuovo venire a vederci;<br />
non nascondiamo però che<br />
il piacere di ascoltarci è<br />
condiviso da persone di<br />
ogni età, ed è bello vedere<br />
la gente che ci ascolta con<br />
interesse, partecipando,<br />
anche se non capisce i testi<br />
delle canzoni a causa della<br />
lingua!».<br />
Avete un sito o una pagina<br />
facebook dove è possibile seguirvi?<br />
«Abbiamo la nostra pagina Facebook:<br />
https://www.facebook.com/finneganswakeirishmusic<br />
e un profilo su Youtube:<br />
http://www.youtube.com/channel/UC5px2h<br />
pT0T7dDWVJaSA1O8A».<br />
Ora un pochino di pubblicità: perché i<br />
nostri lettori dovrebbero venire ad<br />
ascoltarvi?<br />
Jacopo:« Per ascoltare la musica! Perché<br />
suoniamo musica allegra e divertente, abbiamo<br />
una buona carica, tanto entusiasmo<br />
e non per ultimo i ragazzi della nostra età<br />
hanno la possibilità di venire a vedere e<br />
sentire strumenti che non si vedono e non<br />
si sentono tutti i giorni!».<br />
Paolo:« Possiamo dire che la nostra musica<br />
è diversa dal panorama che c’è in giro ed è<br />
proprio per questo che ci accontentiamo di<br />
fare qualche serata in meno, ma non vogliamo<br />
essere uguali a nessuno!». Mirko:«<br />
Per passare una serata in allegria, con una<br />
musica che ti prende subito come sottofondo!».<br />
Parlando con voi traspare che tra di<br />
voi c’è anche una bella amicizia, cosa<br />
apprezzate l’uno dell’altro?<br />
Paolo:« Di Jacopo apprezzo una la sua sincerità,<br />
anche se a volte essere troppo diretto<br />
diventa un difetto! E poi è eclettico e<br />
disponibile. Mirko è caparbio, infatti anche<br />
se suona da poco, si è buttato a capofitto<br />
in questo progetto; anche di lui apprezzo la<br />
sincerità. Mi faccio portavoce di Jacopo e<br />
Mirko anche per ciò che apprezziamo di Gabriele,<br />
molto preparato ed un vero avventuriero,<br />
che si è dedicato anima e corpo al<br />
nostro gruppo anche con tutte le difficoltà<br />
logistiche che può incontrare una persona<br />
che non vive nel tuo stesso paese, infatti lui<br />
è di Roma; e di Marta che si è inserita con<br />
molta facilità nel gruppo. Paolo è disponibile<br />
e ci ha aperto al genere (ci fa da coach) ha<br />
molta pazienza ed è una persona che anche<br />
se ha suonato davanti a pubblici vasti non<br />
si è montato la testa».<br />
Jacopo:« Paolo, il saggio, ha un carattere<br />
mite e funge spesso da mediatore, riesce a<br />
mitigare anche le situazioni più spigolose,<br />
ha molta esperienza, è la persona a cui<br />
diamo più retta! Mirko, anche essendo l’ultimo<br />
arrivato, come abbiamo già detto ha<br />
puntato molto sul gruppo».<br />
Mirko:« Con Paolo, il saggio, mi trovo bene<br />
anche se lo conosco da poco, apprezzo<br />
molto il suo carattere! Con Jacopo ci “sopportiamo”<br />
da tanto tempo! Ho sempre apprezzato<br />
la sua sincerità e il fatto che mi ha<br />
chiesto di entrare nel gruppo».<br />
Jacopo:« Tengo a precisare<br />
che ci frequentiamo anche<br />
quando non suoniamo, non<br />
amiamo la discoteca, preferiamo<br />
vederci in ambienti<br />
più intimi come i pub , le<br />
enoteche e spesso ci portiamo<br />
dietro gli strumenti<br />
con i quali “accompagniamo”<br />
le nostre serate».<br />
Progetti futuri?<br />
Paolo:« Incidere demo e<br />
fare pezzi nostri».<br />
Mirko:« Migliorare sempre<br />
di più l’esecuzione dei pezzi<br />
in modo da avvicinarsi al modo di suonare<br />
degli Irlandesi, soprattutto per quello che<br />
mi riguarda nel suonare la chitarra e poi c’è<br />
il sogno di poter un giorno suonare in Irlanda».<br />
Siete nell’ “angolo del collezionista”,<br />
la domanda viene da se, collezionate<br />
qualcosa?<br />
Paolo:« Colleziono vinili, mi piacciono la<br />
musica anni ’70 e i cantautori italiani».<br />
Jacopo:« Adoro e colleziono libri»<br />
Mirko:« Colleziono le locandine delle nostre<br />
serate».<br />
Ragazzi, siamo in chiusura, c’è qualcuno<br />
che volete ringraziare pubblicamente?<br />
Mirko:« Tutte le persone che ci supportano<br />
durante le nostre serate».<br />
Jacopo:« I nostri amici che ormai ci chiedono<br />
di loro spontanea volontà, quando potranno<br />
risentirci, mentre prima eravamo noi<br />
a dover “sponsorizzare” le nostre serate!».<br />
Paolo:« Gli Shire, un gruppo di Roma che<br />
suona musica Irlandese, una vera e propria<br />
guida per noi!».<br />
Lasciamo quindi Paolo, Jacopo, Mirko,<br />
Marta, Gabriele e Paolo sulla Via descritta<br />
da Frodo in apertura, con l’augurio più<br />
grande di uno splendido futuro ricco di successi!
36 <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
LE AUTO DELLA NOSTRA INFANZIA<br />
Fiat 500/A “Topolino” 569 cc - 1936<br />
Questa piccola<br />
automobile<br />
fu progettata<br />
da un allora,<br />
giovane ma<br />
già apprezzato<br />
ingegnere della Fiat:<br />
di Arnaldo Ricci l’ing. Dante Giacosa (lo<br />
arnaldo_ric @yahoo.it stesso ingegnere che<br />
vent’anni dopo progettò<br />
la nuova Fiat 500, centrando finalmente<br />
l’obiettivo della motorizzazione di massa).<br />
Le autorità di quei tempi, avevano già tentato<br />
di far costruire alla Fiat un’ auto di<br />
massa (nel 1932 con la Balilla) come scritto<br />
negli articoli precedenti; il prezzo di vendita<br />
però, fece fallire l’intenzione di dare un’auto<br />
alla maggioranza degli italiani! Nel 1936 con<br />
la 500/A Topolino si tentò di nuovo; sulla<br />
falsa riga di quello che l’Ing. Porsche stava<br />
realizzando in Germania (alcuni storici affermano<br />
che erano i tedeschi che stavano<br />
copiando gli italiani!). Infatti l’Ing. Porche<br />
realizzò quanto richiesto dal Reich; la famosa<br />
Maggiolino del 1936, la quale venne<br />
messa in vendita a 1000 marchi che corrispondeva<br />
a 5 stipendi medi di un operaio<br />
specializzato tedesco.<br />
Anche il governo italiano di allora (considerando<br />
fra l’altro la capacità produttiva della<br />
Fiat, di gran lunga inferiore alla Porsche,<br />
che la materia prima non la doveva importare!)<br />
chiese alla Fiat di contenere il costo<br />
della Topolino entro le 5.000 lire! (circa 12<br />
stipendi medi di un operaio italiano di quei<br />
tempi ). La direzione della Fiat convocò tutti<br />
i suoi progettisti più bravi per discutere il<br />
problema; dopo mesi di discussioni e riunioni,<br />
alla fine l’incarico di capo progetto fu<br />
assegnato al giovanissimo Ing. Dante Giacosa.<br />
Giacosa sapeva che doveva risparmiare su<br />
tutto! E trovò delle geniali soluzioni, per eliminare<br />
alcune parti meccaniche nonchè<br />
della carrozzeria; fra l’altro eliminò da questa<br />
vetturetta, sia la pompa dell’acqua che<br />
quella dell’olio. Il radiatore venne posizionato<br />
al di sopra del motore, consentendo la<br />
circolazione dell’acqua con il principio del<br />
termosifone, l’acqua fredda va in basso e<br />
quella calda in alto; la lubrificazione venne<br />
ottenuta invece per sbattimento dell’olio,<br />
senza la necessità di avere una pompa; i<br />
posti dell’abitacolo compreso il conducente<br />
ridotti a due.<br />
Anche nella realizzazione del telaio vennero<br />
ottenute semplificazioni impiegando meno<br />
materiale possibile.<br />
1938 - L’ing. Dante Giacosa appoggiato<br />
ad una Topolino<br />
Quando il 15 giugno del 1936 fu presentata<br />
al salone di Torino la Fiat 500/A chiamata<br />
anche Topolino, essa costava al pubblico<br />
ben 9.800 lire! (26 stipendi medi di un operaio<br />
di allora!) circa il doppio di quanto avevano<br />
richiesto le autorità governative. La<br />
motorizzazione di massa auspicata in Italia,<br />
non fu raggiunta neanche questa volta! Comunque<br />
anche se ancora lontana, si stava<br />
lentamente avvicinando.<br />
Questa vetturetta era però adatta solo a<br />
brevi viaggi, la sua affidabilità era di lunga<br />
inferiore alla Balilla e sui lunghi percorsi in<br />
salita era soggetta irrimediabilmente a surriscaldamento,<br />
considerando la non perfetta<br />
lubrificazione e raffreddamento del motore.<br />
La Topolino fu acquistata anche dalle forze<br />
armate che la impiegarono solo in percorsi<br />
cittadini; essa non fu costruita in versione<br />
militare proprio per la sua scarsa affidabilità<br />
in percorsi fuori strada.<br />
Allo scoppio della 2° guerra mondiale, la<br />
produzione della Topolino iniziò a rallentare,<br />
fino a fermarsi completamente dopo i disastrosi<br />
bombardamenti di Torino; inoltre ovviamente,<br />
la capacità produttiva della Fiat<br />
nonché dell’Alfa Romeo e della Lancia, fu<br />
maggiormente concentrata verso autocarri,<br />
aerei ed armamenti in genere!<br />
Nel 1948, a tre anni dalla fine della guerra,<br />
riprese con slancio la produzione automobilistica;<br />
fu realizzata anche la versione familiare<br />
della Topolino, il cui nome ufficiale<br />
era Fiat 500/B ma da tutti chiamata Giardiniera<br />
a 4 posti, con le portiere in legno.<br />
Questa vettura familiare ebbe molto successo<br />
per l’aumentato spazio interno disponibile.<br />
Fiat 500/B chiamata Giardiniera<br />
Una Fiat 500/A presso l’officina <strong>Campo</strong>ni<br />
di Civita Castellana nel 1950<br />
(la foto è stata messa gentilmente<br />
a disposizione dalla famiglia <strong>Campo</strong>ni)
Cartelli pubblicitari della Fiat 500/ C presso<br />
autoricambi <strong>Campo</strong>ni a Civita Castellana<br />
nel 1950 (la foto è stata messa gentilmente<br />
a disposizione dalla famiglia <strong>Campo</strong>ni)<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori 37<br />
Questa Nuova Topolino<br />
ebbe un notevole successo,<br />
anche perché furono<br />
introdotti<br />
accorgimenti meccanici al<br />
motore che ne aumentarono<br />
notevolmente l’affidabilità<br />
rispetto alla versione<br />
precedente. Anche la<br />
500/C fu costruita in versione<br />
familiare chiamata<br />
sempre Giardiniera ma alcuni<br />
la chiamarono Giardinetta;<br />
al momento di<br />
presentazione al salone di<br />
Torino, essa costava al<br />
pubblico circa 750.000 lire.<br />
Nel 1952 terminò la produzione della Giardinetta<br />
con portiere in legno ed iniziò quella<br />
con portiere metalliche.<br />
La produzione della Topolino nata nel 1936<br />
e modificata negli anni successivi rimase in<br />
essere fino al 1954 (ben 18 anni); quando<br />
essa terminò, ne erano state prodotte circa<br />
500.000 unità (comprese tutte le versioni)…<br />
Si stava profilando la motorizzazione di<br />
massa!<br />
La 500/A nonché la B, rimasero in produzione<br />
fino al 1949; in questo stesso anno la<br />
Fiat rivoluzionò completamente il progetto,<br />
modificando radicalmente lo stile ed il design.<br />
Esattamente nel marzo del 1949<br />
venne presentata al pubblico la cosidetta<br />
Nuova Topolino con nome ufficiale Fiat<br />
500/C.<br />
Fiat 500/C del 1949 Nuova Topolino<br />
Fiat 500/C Giardiniera del 1950<br />
portiere in legno<br />
Fiat 500/C<br />
del 1952<br />
Giardiniera<br />
con portiere<br />
metalliche<br />
Civita Castellana 1950 – alcune Topolino<br />
posteggiate in Piazza Matteotti<br />
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38<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Il centro sociale di Civita Castellana<br />
Tante opportunità per i soci, nel cuore della cittadina...<br />
Da qualche<br />
mese, sto frequentando<br />
il<br />
centro sociale<br />
anziani di Civita<br />
Castellana, sito proprio<br />
in piazza Matteotti,<br />
di Sergio Piano detta anche Piazza del Comune,<br />
in pieno centro storico.<br />
La struttura comprende al piano terra una<br />
sala adibita a bar, due stanze ed un bagno,<br />
oltre a due magazzini per il deposito delle<br />
merci. Al piano superiore si accede tramite<br />
una scala posta tra l’ingresso ed il bar, che<br />
immette in un grandissimo salone con<br />
bagno annesso, dove troviamo anche un<br />
piccolo ufficio che funge da segreteria.<br />
Naturalmente il mio giudizio non può che<br />
essere positivo, perché oltre alle varie attività<br />
che si svolgono nel centro, come giochi<br />
di carte e tombolate varie, per le signore, il<br />
Presidente Arnaldo Picchetto ed i suoi collaboratori,<br />
hanno stipulato delle convenzioni<br />
con molte ditte locali che<br />
propongono sconti interessanti per tutti i<br />
soci tesserati.<br />
Il programma delle attività per il 2013 è<br />
molto ricco e prevede anche corsi di ginna-<br />
stica dolce (presso il centro) e di acqua gym<br />
(presso la piscina comunale).<br />
Dal 24 Gennaio sono iniziati i sei incontri salute<br />
con medici specialisti in cardiologia,<br />
urologia, neurologia, ortopedia, alimentazione,<br />
psicologia e oncologia.<br />
E’ stato attivato anche il corso di informatica<br />
- posta elettronica e facebook.<br />
L’8 Marzo (festa della donna) è stato organizzato<br />
un bellissimo prando al ristorante<br />
per festeggiare degnamente tutte le iscritteil<br />
pranzo al ristorante. Ad Aprile si è svolta<br />
una seguitissima estemporanea di pittura.<br />
Tra Maggio e Giugno, invece, i soci hanno<br />
avuto l’opportunità di spostarsi con varie<br />
gite e soggiorni, tra cui quello marino, sia<br />
in Italia che all’estero.Nel mese di Agosto si<br />
svolgerà la cena di fine estate e nel mese<br />
di Settembre ci sarà una gita di fine estate<br />
con tour in Sicilia o in Puglia. Ad Ottobre ancora<br />
una gita di un giorno in una località da<br />
stabilire e l’8 Dicembre cena sociale in un<br />
ristorante del posto.<br />
Come potete vedere tantissime iniziative<br />
per i soci e non solo! <strong>De</strong>vo riconoscere che<br />
sono rimasto piacevolmente sorpreso dai<br />
tanti riguardi che il presidente Arnaldo Picchetto<br />
ed il suo staff riservano ai soci ma<br />
anche a tutte quelle persone che, anche se<br />
non soci, frequentano il centro.<br />
<strong>De</strong>vo inoltre dire che mi ha colpito molto<br />
l’integrazione di diverse nazionalità con culture<br />
e religioni diverse.<br />
Un altro degli aspetti positivi di questo centro<br />
sono la professionalità, la disponibilità,<br />
la simpatia delle due bariste che si alternano<br />
nel servire i soci e tutti i clienti.<br />
Tirando le somme, insomma, questa mia<br />
esperienza presso il centro anziani di Civita<br />
Castellana è più che positiva, anche se tutto<br />
può essere migliorato, ma siamo sulla<br />
buona strada.<br />
N e l c u o r e<br />
I familiari<br />
ringraziano<br />
di cuore<br />
tutti coloro<br />
che si<br />
sono uniti<br />
al dolore<br />
per la<br />
scomparsa del proprio caro<br />
Franco e che hanno contribuito<br />
generosamente alla raccolta di<br />
fondi devoluta dai familiari stessi<br />
allAssociazione Italiana Ricerca<br />
Cancro.<br />
Franco Simoni<br />
n. 22.7.1935 - m. 31.5.2013
<strong>Campo</strong> de’ fiori 39<br />
“Il Fumetto”<br />
LETTERATURA PER IMMAGINI CHE EMOZIONA<br />
MANGA BOMBER di Kazuhiko Shimamoto<br />
edito da Starcomics – 13 volumi, conclusa<br />
Il mestiere più pericoloso del mondo? Disegnare fumetti in<br />
Giappone! Assolutamente sconsigliato vecchi barbogi, musi<br />
lunghi e a chiunque sia privo di ironia: MANGA BOMBER – IL<br />
PENNINO DI FUOCO racconta le pazzesche vicende di un autore<br />
di manga che combatte la sua battaglia contro date di<br />
consegna impossibili, famelici redattori, editori assassini, cacciatori<br />
di autografi, rivali che ne insidiano la popolarità, massacranti fiere<br />
di<br />
del fumetto e, non ultimo, parenti e collaboratori! A completare il<br />
Daniele Vessella tutto, in fondo a ogni volume, i consigli per imparare le migliori tecniche<br />
di disegno e sceneggiatura! Sicché volevate diventare fumettisti,<br />
eh? Ah ah ah! Avrete modo di ripensarci! (Trama tratta dal sito dell’editore).<br />
Esilarante e demenziale. Una commedia parodiata all’ennesima potenza. Il protagonista<br />
sembra uno di quei piloti alla guida di un robottone degli anni 70-80 e non si può<br />
che patteggiare per lui nel seguire le sue (dis)avventure per portare a termine un numero<br />
di un manga. È una guerra da vincere ad ogni costo, se si vuol sopravvivere nel<br />
mondo dei fumetti. Ogni volume di quest’opera racconta un aneddoto che porta alla<br />
creazione di un manga, esasperando i toni della demenzialità, ma anche nelle scene<br />
più assurde c’è un fondo di verità e questo fa riflettere il lettore sul fatto che la vita di<br />
un fumettista non è così semplice, come molti pensano. Per chi volesse conoscere<br />
come passa le giornate un fumettista, facendosi due risate, questo manga fa per voi.<br />
Lascio l’indirizzo del mio blog: http://danielevessella.blogspot.com/<br />
ZZZZZZZZZZZZ<br />
ZZZZZ..............<br />
LA ZANZARA<br />
IMPERTINENTE<br />
Buone<br />
vacanze
40 <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Un tempo era ... Bassanello<br />
Nostalgie di un modo di vivere ormai scomparso<br />
di Piero<br />
Mecocci<br />
La vita nel piccolo<br />
paese di Vasanello,<br />
quando io<br />
ero ancora piccolo,<br />
era segnata<br />
da piccole ed usuali abitudini<br />
che cadenzavano le<br />
stagioni e gli anni.<br />
Le campane suonavano<br />
tutti i giorni, al vespro, dei<br />
lenti rintocchi solo per avvertire gli stanchi<br />
contadini che la loro giornata lavorativa era<br />
terminata e che potevano raccogliere i loro<br />
arnesi, caricarli sul somaro o sul cavallo, ma<br />
solo per quelli che se lo potevano permettere,<br />
e tornare lentamente a casa. A parte<br />
le domeniche pomeriggio, dove nelle sere<br />
d’estate si andava a ballare nel pergolato<br />
dietro al bar di Torquato ed al suono della<br />
fisarmonica, c’erano i giorni di festa, ma<br />
erano pochi: il Natale, la Pasqua e la festa<br />
di S. Lanno, ma in quei giorni sì che si era<br />
tutti uniti. La mattina non ci si alzava molto<br />
più tardi del solito, solo mezz’ora dopo l’ora<br />
abituale, perché non c’era l’abitudine a restare<br />
nel letto dopo le sei del mattino d’inverno<br />
e dopo le cinque d’estate. Si resisteva<br />
(con il materasso fatto con le scorze delle<br />
pannocchie) quei trenta minuti in più , ma<br />
era per lo più un “dovere” e valeva quel piccolo<br />
sacrificio, altrimenti che giorno di festa<br />
era!<br />
All’inizio della primavera i prati si vestivano<br />
di papaveri rossi e di margheritine bianche<br />
che, con l’erba folta del prato, formavano<br />
una bandiera tricolore. Era un bello spettacolo<br />
e credo che i Vasanellesi ne andavano<br />
fieri perché sicuramente erano i prati più<br />
belli del circondario, sicuramente più festosi<br />
di quelli di Orte. Non poteva che essere così<br />
perché quello, che poi sarebbe stato chiamato<br />
anche il paese dei balocchi, cominciava<br />
a nascere all’insaputa di tutti, ed era<br />
normale, perché l’indole festaiola era già insita<br />
anche nel paesaggio. I girasoli lo testimoniavano,<br />
sorridevano e si riposavano di<br />
notte per essere poi splendenti durante il<br />
giorno molto assolato e così cocente da<br />
creare delle crespe nel terreno arido. E sì,<br />
asciutto perché i pozzi erano solo piovani e<br />
se non pioveva da un mese, si prosciugavano<br />
perché, nonostante il parlarne tutte le<br />
sere in piazza invocando San Lanno ed il<br />
vice San Rocco, la pioggia quando non gradiva<br />
di arrivare non c’era verso di farla atterrare,<br />
non come oggi che giunge<br />
regolarmente, potenza del benessere!<br />
La giornata iniziava dal mattino presto che<br />
principiava con una robusta colazione formata<br />
dai residui della cena della sera prima.<br />
Ma che non era avanzata, perché la nonna<br />
Vasanello 1958 - 1959. Archivio fotografico Giuseppe Purchiaroni.<br />
aveva cucinato abbondantemente poiché<br />
doveva essere sufficiente anche per la colazione<br />
del mattino. La colazione era una<br />
cosa seria, non come quella di oggi, fatta di<br />
cappuccino che sa tanto di chiericato, e del<br />
cornetto asciutto ed indigeribile. Era costituita<br />
della pasta asciutta all’uovo e rigorosamente<br />
fatta in casa, sempre al ragù, e<br />
con una robusta fetta di pane; o dalla minestra<br />
con i quadrucci che si erano riposati<br />
nel tegame di coccio nella vecchia madia.<br />
Poi un bolo (tazzone per i cittadini) colmo<br />
di latte cremoso che era stato munto la sera<br />
prima (non pietosamente scremato o reso<br />
non intollerante come si usa oggi) e con un<br />
po’ di orzo che era chiamato caffè per tacito<br />
accordo. Si sistemava il pane nel latte e si<br />
usava il cucchiaio da minestra perché i cucchiaini,<br />
quelli detti da caffè, erano roba da<br />
città, la gente di campagna aveva la bocca<br />
grande e affamata.<br />
Alla fine della colazione si svuotava della<br />
mollica la mezza pagnotta di pane casareccio<br />
e si riempiva con il cibo disponibile, e<br />
questo era il pranzo che sarebbe stato consumato<br />
in campagna al rintocco del mezzogiorno<br />
che giungeva dalla chiesa di Santa<br />
Maria.<br />
Quando cresceva il grano era già segno di<br />
festa, perché le spighe nuotavano nell’aria<br />
e suonavano una musica da violino, ma così<br />
dolce e sottile che la poteva ascoltare solo<br />
chi aveva seminato a che avrebbe provato<br />
la gioia del raccolto. La raccolta era la vera<br />
festa, era sempre abbondante, i carri trainati<br />
dai buoi, procedevano lenti ma con un<br />
passo costante, non una spiga di grano poteva<br />
essere sprecata, tutta la fatica era su<br />
quei carri. Dopo la macina, la farina doveva<br />
essere portata dal fornaio Gianmaria che<br />
per tutto l’anno, giornalmente, ci aveva<br />
dato il pane segnandone la quantità sul<br />
quaderno di colore grigio, fidandosi di noi e<br />
del buon raccolto. C’era molta festa nell’aria<br />
e tutti aspettavano il pranzo, all’aperto nel<br />
campo, con l’arrivo delle donne che recavano<br />
enormi cesti sulla testa in perfetto<br />
equilibrio e grandi boccioni di vino. Non<br />
aveva importanza se faceva molto caldo<br />
perché quel vinello fresco ed anche troppo<br />
abbondante ripagava di tanta fatica e ritemprava<br />
le membra. Anche gli uccelli avevano<br />
la loro parte di cibo, per ringraziarli di aver<br />
lasciato crescere il grano senza consumarne<br />
troppo. Gli spaventapasseri andavano riposti<br />
nel deposito degli attrezzi per entrare nel<br />
meritato letargo e per ritornare efficienti<br />
nella primavera successiva. Quando nel<br />
cielo c’erano le nuvole, queste assumevano<br />
delle forme precise: visi di persone, animali<br />
di campagna, prodotti campestri. Restavano<br />
solo per poco perché poi si mettevano in<br />
cammino ed in fila, dirigendosi nei paesi vicini<br />
per farsi ammirare anche dagli abitanti,<br />
poiché ne avevano anche diritto. Se il buon<br />
Dio, pressato anche da Don Mario, non<br />
avesse concesso finanche a loro qualche<br />
specchio di bellezza, credo che probabilmente<br />
sarebbero diventati miscredenti.<br />
... continua sul prossimo numero
<strong>Campo</strong> de’ fiori 41<br />
ANPS sezione di Fabrica di Roma,<br />
26 anni ricchi di belle iniziative<br />
Fabrica di Roma - Rappresentanti croati e della Polizia di Stato italiana, davanti al monumento<br />
di San Michele. Tra loro Donato Fersini, Consiliere Nazionale dell’ANPS.<br />
La cittadina di Fabrica di Roma<br />
vanta una assai attiva sezione locale<br />
dell’Associazione Nazionale<br />
della Polizia di Stato, che ha festeggiato,<br />
quest’anno, il suo XXVI<br />
anniversario. La sezione, intitolata al Prefetto<br />
Vincenzo Parisi, infatti, è stata fondata<br />
il 24 Maggio del 1987, per volontà di alcuni<br />
ex poliziotti fabrichesi. La sua sede iniziale<br />
era sita in Via San Rocco e venne, poi, spostata<br />
in quella attuale, grazie a Nicola Caparucci,<br />
che mise a disposizione un locale<br />
di sua proprietà in quella che è stata, conseguentemente,<br />
nominata Via Lanari Scravaglieri,<br />
due ex poliziotti uccisi dalle Brigate<br />
Rosse a Roma il 14 Febbraio del 1986.<br />
La sezione, grazie al suo Presidente Mariano<br />
Mariani, al Segretario Massimo Ricci ed a<br />
tutti i membri del direttivo, soprattutto negli<br />
ultimi anni, ha promosso una serie di iniziative<br />
molto importanti, rivolte, in particolar<br />
modo, agli alunni delle scuole elementari e<br />
medie di Fabrica di Roma. Tra il 13 e 14<br />
Febbraio di quest’anno, ad esempio, circa<br />
cento studenti hanno avuto la possibilità di<br />
visitare il museo delle auto della Polizia di<br />
Stato. I ragazzi sono stati accompagnati<br />
dagli autobus della Polizia stessa in Via Arcadia<br />
a Roma, dove il personale del museo<br />
ha illustrato loro i mezzi vecchi e nuovi del<br />
corpo militare. I giovani sono rimasti particolarmente<br />
affascinati dalla Ferrari nera guidata<br />
dal poliziotto Spadafora, che al volante<br />
di quell’auto riuscì ad arrestare, in maniera<br />
rocambolesca, un ladruncolo fuggito in<br />
moto, attraversando i vicoli intorno a Piazza<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori. Nelle due giornate del 5 e<br />
7 Marzo, invece, presso l’aula magna della<br />
scuola media locale, è stata organizzata, a<br />
cura dell’Ispettore Pietro Corinti della Questura<br />
di Viterbo, un’interessante lezione<br />
sulla legalità, in cui è stata focalizzata l’attenzione<br />
sul fenomeno del bullismo nelle<br />
scuole. A distanza di una settimana, nello<br />
stesso luogo, si è tenuta una conferenza<br />
sul Codice della strada per gli alunni delle<br />
classi III medie, argomento nel quale si<br />
sono cimentati anche gli alunni delle classi<br />
II elementari, che hanno messo in pratica<br />
le regole del codice attraverso un percorso<br />
stradale disegnato su di un tappeto in<br />
p.v.c.. Idea molto originale che è stata riproposta<br />
dalla Polizia di Stato anche nell’ultima<br />
edizione di Caffeina Cultura a<br />
Viterbo. Di grande interesse per i ragazzi<br />
delle scuole di Fabrica di Roma è stata, inoltre,<br />
la visita all’Istituto di Polizia reparto cinofilo<br />
di Nettuno e alla Polizia marittima di<br />
Anzio, a cui è stato legato un piccolo concorso,<br />
attraverso il quale sono stati premiati<br />
i tre temi che hanno saputo meglio raccontare<br />
questa esperienza. Ai vincitori<br />
Mirko Cencelli, Alice Bobini<br />
e Alessandro Culotta è<br />
stato assegnato dalla sezione<br />
ANPS di Fabrica di Roma un<br />
piccolo riconoscimento in denaro.<br />
Nella prima settimana di Giugno,<br />
la sezione è solita festeggiare<br />
l’anniversario della<br />
fondazione, per il quale vengono<br />
proposte varie iniziative.<br />
Quest’anno gli ex poliziotti fabrichesi<br />
si sono gemellati con<br />
la Polizia di Stato della Croazia,<br />
grazie all’arrivo di una delegazione<br />
di Funzionari croati, ed<br />
hanno allestito una mostra<br />
delle divise storiche della Polizia<br />
di Stato, nel salone parrocchiale,<br />
che ha riscosso grande<br />
successo. Anche per questa<br />
occasione, un occhio di riguardo<br />
è rivolto ai più giovani,<br />
con l’ormai consueto Trofeo di<br />
Calcio Agenti Lanari Scravaglieri,<br />
una quadrangolare patrocinata<br />
dal Presidente della<br />
Repubblica.<br />
Un plauso ed un incoraggiamento<br />
vanno a tutti i membri<br />
della sezione ANPS di Fabrica<br />
di Roma, per quanto sono riusciti<br />
a fare e per quanto faranno<br />
in futuro, perché siamo<br />
certi che con il loro impegno<br />
organizzeranno ancora tante belle iniziative.<br />
Da parte loro un ringraziamento sentito è<br />
rivolto alla Questura di Viterbo, all’Amministrazione<br />
Comunale di Fabrica di Roma ed<br />
alla Polizia di Stradale, che li affiancano e li<br />
<strong>De</strong>legazione croata presso il Comune di Fabrica di Roma.<br />
Da sx: Mariano Mariani, Presidente della sezione ANPS di<br />
Fabrica di Roma, Maria Rosaria Parisi, moglie del Prefetto<br />
a cui è intitolata la sezione e Massimo Ricci, Segretario della<br />
sezione.<br />
sostengono nella realizzazione dei loro progetti.<br />
Ermelinda Benedetti
42<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
LE PROPOSTE EDITORIALI DELLE COLLANE DI CAMPO DE’ FIORI<br />
ARRIVA “LA PORTA DEL FUTURO”<br />
Così si chiude la trilogia di Massimo Marsicola<br />
Questo libro contiene idee innovative, di svolta. Sono tenuti a conoscerle<br />
tutti coloro che hanno a cuore il futuro e che vorranno dare il loro contributo<br />
all’edificazione di una nuova civiltà.<br />
Si tratta di una filosofia che dopo aver interpretato la realtà nella quale viviamo,<br />
indica la strada universale da percorrere per uscire da ogni tipo di crisi.<br />
Vostro a soli 5,00 - Info e prenotazioni 0761.513117 - info@campodefiori.biz<br />
IDENTITA’ E VALORE<br />
IL SECONDO TASSELLO DELLA TRILOGIA DEL<br />
PROF. MARSICOLA<br />
Perché si nientifica? Perché si sminuisce? Perché si tende sempre a sottovalutare<br />
quello che l’altro pensa, dice o fa? Perché vogliamo apparire più intelligenti, più ricchi,<br />
più importanti ed influenti degli altri? Prima risposta: “perché nonostante gli sforzi che<br />
ciascuno fa, non approda che difficilmente a un’idea dell’intero”. Stabilire le motivazioni<br />
di questi comportamenti che, peraltro, sono assai diffusi, almeno nel nostro Paese, è<br />
certamente propedeutico al discorso che ho voluto affrontare e svolgere, ma è anche<br />
decisivo per aiutare tutti e ciascuno a fare il punto della situazione. La prima cosa che<br />
mi viene da rispondere a tutte le domande che sopra ho posto è la seguente: si vuole<br />
apparire quel che non si è perché si teme comunque di essere inadeguati....<br />
SOLO 1 <br />
Un dialogo filosofico-politico sulla crisi, che può anche essere<br />
rappresentato a teatro (commedia in atto unico).<br />
Il primo di una serie di discorsi volti a dare un nuovo impulso al<br />
dibattito culturale nel nostro Paese, giusto viatico per una ripresa in ogni<br />
campo e settore produttivo.Utile per chi avesse a cuore un reale<br />
rinnovamento della Politica e delle Istituzioni.<br />
OMAGGIO<br />
Il bullismo. Come riconoscerlo e combatterlo<br />
è un libro unico nel suo genere.<br />
Un manuale guida per cercare di arginare questo male dilagante!<br />
E’ possibile averne una copia acquistandolo nelle librerie della zona, nelle edicole<br />
o presso la nostra redazione. Potete anche ordinarlo versando l’importo di<br />
10.00,<br />
sul c/c postale n. 42315580, intestato ad Associazione Accademia Internazionale<br />
d’Italia. E’ un’occasione da non perdere, soprattutto per gli insegnanti, che<br />
possono inserirlo nel P.O.F. d’Istituto e nella programmazione educativa annuale<br />
del docente, ma anche per i genitori e per tutti gli educatori sociali.
44 <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
BELLA nata a Maggio 2012... Salvata dalla<br />
catena quando ancora era piccola, non<br />
riusciva a camminare, non sapeva giocare,<br />
era terrorizzata... Adesso è una cagna<br />
allegra e socievole, educata e ubbidiente e<br />
come vera amica da la zampa, naturalmente<br />
vaccinata, sterilizzata e avrà<br />
microchip. Taglia media, 16 kg. T<br />
el. 0761.574291 Franco o 393.3120915<br />
Tania. Attualmente si trova a Ferrara in<br />
stallo (in zona non c’era posto!).Negativa<br />
a leishmania. Da tre mesi sta in gabbia e aspetta... ASPETTA!!!!!!<br />
LEON MASCHIO INCROCIO<br />
MAREMMANO di pochi mesi....<br />
Questo sguardo racconta un<br />
MONDO, un mondo fatto di<br />
privazione, di NON carezze. Il<br />
non conoscere una palla con<br />
cui giocare o cibo “buono” da<br />
mangiare. Dopo la segnalazione<br />
alle Autorità Competenti<br />
sono stati recuperati. Sono in un recinto di fortuna, certo<br />
sono quattro pali infilati in un terreno e una cuccia usata.<br />
Non li lasciamo marcire lì! Si affidano con regolare preaffido,<br />
firma moduli di adozione e OBBLIGO alla sterilizzazione.<br />
Per info e adozione Anna 347/6113511<br />
AMBER FEMMINA INCROCIO<br />
MAREMMANO<br />
Amber e Leon TRE mesi e una<br />
paura che dura da una vita!!<br />
Sono stati trovati legati ad un<br />
palo della luce nelle campagne di<br />
MAGLIANO SABINA. Il loro de<br />
stino?? Nella migliore delle ipo<br />
tesi a guardia delle pecore. Attualmente sono in un recinto di<br />
fortuna, certo sono quattro pali infilati in un terreno e una cuc<br />
cia usata. Ma per loro inizia la VITA , quella vita che ogni essere<br />
senziente ha diritto di avere. Si affidano con regolare preaffido ,<br />
firma moduli di adozione e OBBLIGO alla sterilizzazione. Per<br />
info e adozione Anna Garrioli 347/6113511<br />
Siamo una “famiglia” di<br />
taglia piccola piccola:<br />
Mamma Lady (quella<br />
bianca) Papà Balù lo York,<br />
e Nanetto il loro figlioletto...Presto<br />
non avremo<br />
più una casa e il canile è<br />
impensabile...Siamo abituati<br />
agli umani e vogliamo anche noi una famiglia<br />
DEFINITIVA. Certo non pretendiamo di essere adottati<br />
insieme...Siamo in provincia di Viterbo. 339.1123663<br />
Tolti da chi voleva<br />
privarli della vita!<br />
Mamma maremmana<br />
con la<br />
zampa anteriore<br />
sinistra amputata<br />
ospitata gentilmente da un signore in un casale, tra<br />
poco avranno 40 giorni... Futura taglia medio-grande.<br />
Fabrica di Roma. Federica 327.6645195<br />
ROMA<br />
Lei è Asia 5 anni. Boxer PURA...<br />
dolcissima!!<br />
SANA e socievole con TUTTI.<br />
NON sappiamo come va con i gatti.<br />
Per info<br />
Valeria 333/2123282<br />
GRAZIE!
<strong>Campo</strong> de’ fiori 45<br />
Roma com’era<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Roma. Primi del ‘900.<br />
Una veduta di Piazza Madama prima che venissero demoliti i palazzi sullo sfondo a destra.<br />
Il nuovo assetto ha concesso una ben più ampia visione della chiesa di Sant’Andrea della Valle,<br />
di cui, da questa prospettiva, all’epoca, si poteva scorgere solo la cupola.
46<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
WS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS<br />
Scuola materna Collodi: primo impianto fotovoltaico in funzione<br />
Civita Castellana ha il primo impianto fotovoltaico pubblico. Con l’allaccio alla rete<br />
Enel è entrato ufficialmente in funzione, infatti, l’impianto fotovoltaico della scuola<br />
materna “Collodi” della potenza di 20 KW, il primo vero impianto pubblico del Comune<br />
di Civita Castellana dopo quello sperimentale del “Sole a Scuola”: una pensilina presso<br />
la media Dante Alighieri della potenza di 1,38 KW. Il fotovoltaico della Collodi fa parte<br />
di un progetto che coinvolge ulteriori due scuole: elementare “Gianni Rodari” e media<br />
“Dante Alighieri”. Anche su questi edifici i lavori sono in fase di completamento.<br />
Gli impianti sono stati finanziati con fondi del POR FESR Lazio 2007/2013 e finalizzati<br />
all’attivazione di un “programma di interventi” nel campo delle energie rinnovabili,<br />
con caratteristiche di omogeneità nella realizzazione e accomunati dalla finalità di migliorare l’ efficienza energetica degli edifici scolastici.<br />
La soluzione scelta, segue due principi fondamentali: il primo è quello di non operare stravolgimenti architettonici prospettici dell’immobile;<br />
mentre il secondo opera una drastica soluzione di nuova copertura, in questo caso anche fotovoltaica, che vada a coprire e proteggere<br />
definitivamente il solaio. Il bando pubblico ha previsto un cofinanziamento pari all’ 80% da parte di Sviluppo Lazio mentre l’amministrazione<br />
comunale ha coperto il 20% residuo. Il progetto esecutivo è stato approvato ad ottobre 2012 ed appaltato a novembre 2012 alla<br />
Ingegneria Solare srl di Fabrica di Roma con un ribasso del 15%.<br />
LE MAJORETTES DI FABRICA DI ROMA AL 3° RADUNO BANDISTICO<br />
CITTA’ DI MENTANA<br />
Un’esperienza di sfilata importante e ricca di emozioni: questo il<br />
positivo bilancio per il Gruppo Folcloristico Majorettes di Fabrica di<br />
Roma dopo la recente trasferta a Mentana, in provincia di Roma.<br />
Domenica 23 giugno, infatti, il gruppo di ragazze fabrichesi ha partecipato<br />
con successo al 3° raduno Bandistico città di Mentana. All’iniziativa,<br />
patrocinata dal comune di Mentana – Ass. alla Cultura e<br />
dalla locale Associazione Bandistica, hanno aderito numerose bande<br />
musicali accompagnate dalle coreografiche esibizioni di Majorettes.<br />
Per il giovane gruppo folcloristico, formato solamente un anno fa<br />
per volere dell’Amministrazione Comunale di Fabrica di Roma, l’esibizione<br />
di Mentana è stata<br />
un’importante occasione<br />
per acquisire tecniche e migliorare il coordinamento dei movimenti. “E’ stato bellissimo – commenta<br />
una majorettes fabrichese – perché abbiamo potuto confrontarci con altri gruppi che<br />
hanno esperienza di sfilate nazionali e internazionali. All’inizio della passerella per vie cittadine<br />
eravamo composte ed eleganti ma anche emozionate: il calore e gli applausi del pubblico alle<br />
nostre coreografie presentate in piazza Carlo Alberto Dalla Chiesa, ci ha reso particolarmente<br />
felici e soddisfatte. <strong>De</strong>sidero ringraziare – termina la ragazza – il Sindaco Mario Scarnati e il<br />
Cons. Gianni Celeste che hanno fondato e sostengono questa nostra attività di sport e spettacolo”.<br />
Il raduno bandistico “Città di Mentana”, dopo le esibizioni delle Bande Musicali e dei gruppi<br />
Majorettes, è terminato a tarda serata sulle emozionanti note dell’inno di Mameli eseguito dalla<br />
Fanfara Bersaglieri in Congedo “M.O. Fascetti” di Guidonia Montecelio.<br />
La pittura telepatica di Pietro Sarandrea varca l’ oceano<br />
Il giorno 7 Luglio, presso il centro culturale ‘“CASA BIANCA’’ a Bracciano, diretto dal musicista Roland<br />
Ricaurte e da sua moglie Katerina Peric, l’artista Pietro Sarandrea si è cimentato in una nuova strabiliante<br />
performance di pittura telepatica, questa volta a distanza. Si è infatti collegato via internet con una sua<br />
amica Irene Mirci, nell’ Ohio, in America, che attraverso la web cam poteva comunicare in tempo reale<br />
(nonostante le 5 ore di differenza del fuso orario). Con un grande schermo collegato al computer le<br />
persone presenti potevano vedere e sentire la conversazione e una postazione per la pittura era stata<br />
collocata al centro della sala. Dopo la connessione e un breve dialogo Pietro chiede alla sua amica di<br />
concentrasi su una immagine di suo gradimento, contemporaneamente comincia a dipingere al centro<br />
della sala con una tranquilla musica di sottofondo, dello stesso Roland Ricaurte, e con il pubblico che<br />
assisteva all’evento. Dopo circa 30 minuti Pietro Sarandrea finisce il quadro e inizia tramite web cam la<br />
nuova comunicazione con la sua amica in America, dalla quale si deduce che il quadro dipinto altro non<br />
è che il momento psicologico che Irene stava vivendo. La comunicazione continua tramite chat (era caduta la linea web cam), Pietro e<br />
Irene cominciano a scriversi, domande e risposte che si susseguono fino a giungere ad una soluzione finale. Posso così concludere che<br />
l’artista Pietro Sarandrea non smette mai di regalarci nuove e sensazionali prove del suo talento.<br />
Dott. Paola Lamonica<br />
8.000 per le nuove attvità commerciali del centro storico di Civita Castellana<br />
La giunta comunale di Civita Castellana ha confermato anche per l’anno 2013 il contributo da destinare a nuove attività nel centro storico,<br />
aperte da giovani sotto ai 35 anni. Le domande per un contributo economico per nuove attività economiche nel settore “pubblico esercizio<br />
per la somministrazione di alimenti e bevande, cocktails- aperitivi- caffetteria- sala da tè, nonché nella attività di pinacoteca, negozio di souvenir<br />
di artigianato locale” con localizzazione nel centro storico si possono presentare fino al 31 luglio. Possono partecipare persone fisiche, società<br />
e cooperative, fermo restando che sia i soggetti fisici che quelli componenti una società o una cooperativa abbiano una età anagrafica compresa<br />
tra i 18 e i 35 anni e che risiedano nel Comune di Civita Castellana. L’attività può assumere, tra le altre, le seguenti denominazioni: ristorante,<br />
trattoria, osteria con cucina, esercizi con cucina tipica laziale, pizzerie, bar gastronomici, bar-caffè, bar pasticceria, bar gelateria, cremeria, creperia,<br />
wine bar, birrerie, pub, enoteche, caffetterie, sala da the, picanoteca, negozio di souvenir di artigianato locale. La domanda dovrà pervenire<br />
in busta chiusa e sigillata all’Ufficio Protocollo generale ubicato in Via SS. Marciano e Giovanni 4/6. Sul sito è pubblicata come d’uso <strong>De</strong>liberazione<br />
di Giunta Comunale n. 142 del 27.05.2013, con cui la giunta comunale ha approvato l’iniziativa anche per il corrente anno, si trova nella sezione<br />
albo pretorio.
<strong>Campo</strong> de’ fiori 47<br />
S NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS<br />
“CUCCIO’ E LA PIETRA FILOSOFALE” - PRESENTATO A RONCIGLIONE<br />
IL ROMANZO DI ROBERTO RAGONE<br />
Sabato 22 giugno, alle ore 17,30, a Ronciglione, nella suggestiva cornice<br />
del Palazzo delle Maestranze, Presenti il sindaco Giovagnoli e gli assessori<br />
alla Cultura Sangiorgi e al Turismo Troncarelli, si è tenuta la presentazione<br />
al pubblico del romanzo di Roberto Ragone, dal titolo ‘Cucciò e la Pietra<br />
Filosofale’ , editore Meligrana. L’autore, affiancato da Silvano Boldrini, presidente<br />
del Centro Ricerche e Studi che ha patrocinato l’evento, e dalla<br />
bravissima Stefania Marcelli, che ha letto alcuni passi scelti, ha raccontato<br />
la genesi della storia di Cucciò, un adolescente che si trova a fare una<br />
scelta di vita che lo trasformerà e gli consentirà, in età avanzata, di diventare<br />
lui stesso guida spirituale di altri. “Ma insomma, cosa c’è di te nel<br />
romanzo?” è stato chiesto all’autore. “Tutto” ha risposto questi “E’ il racconto<br />
della mia vita parallela, quella che ognuno di noi vive per sottrarsi<br />
alle cure della vita quotidiana e contingente, per non rimanerne soffocato.<br />
Da sx l'autore Roberto Ragone, Silvano Boldrini,<br />
Stefania Marcelli<br />
Naturalmente è narrata in modo allegorico. Lo strano è che mi sono reso conto a posteriori del fatto che raccontando la storia di Cucciò,<br />
una storia di fantasia, in realtà avevo raccontato la mia storia, e che Cucciò ero io.”<br />
Ragone ha precisato che non bisogna confondere questa Pietra Filosofale con quella di racconti magici da cui l’autore rifugge.<br />
“Non esiste una magia buona e una cattiva” dice Ragone “La magia, per la sua genesi, è tutta cattiva, ed è un inganno volerla trasformare<br />
in gioco. La festa di Halloween, per esempio, deriva dalla celebrazione, ogni anno in quei giorni, di un sabba infernale, in cui ‘dolcetto o<br />
scherzetto’ era in realtà ‘dammi o ti lancio una fattura’. Dalla storia di Cucciò sarà presto tratta la sceneggiatura di un lavoro teatrale indirizzato<br />
ai bambini. Il libro è disponibile nelle librerie o in versione e-book on line.<br />
UNA PALA D’ALTARE DI ANNIBALE CARRACCI NELLA CHIESA DELLA<br />
MADONNA DELLA CONSOLAZIONE A CAPRAROLA<br />
La scoperta ad opera di due storici locali, Esposito e Passini. In un’intervista a Claudio Strinati tutte le fasi del lavoro<br />
Una pala d’altare di Annibale Carracci della fine del Cinquecento nella chiesa della Madonna della<br />
Consolazione a Caprarola (VT). L’eccezionale scoperta è stata fatta da Gennaro Esposito e Luciano<br />
Passini, due storici locali che, seguiti dal professor Claudio Strinati - uno degli storici dell’arte più importanti<br />
d’Italia ed esperto del Carracci - hanno approfondito gli studi fino ad arrivare allo straordinario<br />
risultato. Lo stesso Strinati, tra l’altro, ha pubblicato un’intervista ad Esposito e Passini sul sito specializzato<br />
News-art.it (http://www.news-art.it/news/una-nuova-pala-d-altare-di-annibale-carracci.htm) in<br />
cui i due rivelano alcuni degli aspetti più salienti emersi durante lo studio del dipinto. Si tratta di una<br />
pala d’altare che rappresenta un episodio poco noto della vita di San Francesco: quello detto del Perdono<br />
di Assisi. Al centro del dipinto è raffigurato San Francesco in ginocchio, accompagnato da un angelo<br />
mentre implora Cristo, apparsogli insieme alla Madonna, affinché conceda le indulgenze ai<br />
pellegrini che si fossero recati a visitare la Porziuncola. La scena è collocata in uno splendido paesaggio.<br />
Il dipinto seppur integro, versa in precarie condizioni conservative; sotto uno strato di sporco e vernici<br />
ossidate si percepiscono tuttavia gli splendidi toni della pittura carraccesca. Annibale Carracci, nato a<br />
Bologna nel 1560 e morto a Roma nel 1609, iniziò la sua carriera proprio a Bologna lavorando insieme<br />
al fratello Agostino e al cugino Ludovico creando la famosa Accademia degli Incamminati. Furono suoi<br />
allievi artisti del calibro di Guido Reni, Francesco Albani, Domenichino. Si trasferì a Roma nel 1595 chiamato<br />
da uno dei più potenti mecenati dell’epoca: il cardinale Odoardo Farnese, a cui rimase legato nel bene e nel male fino al termine<br />
della sua vita. Ci ha lasciato una delle opere più importanti e maestose della pittura italiana: la famosa decorazione della volta della<br />
Galleria di Palazzo Farnese a Roma, opera che si colloca in scia ai capolavori del Rinascimento italiano di Raffaello e Michelangelo e che<br />
costituirà un punto saldo per lo sviluppo del nuovo classicismo seicentesco. Carracci rappresentò uno dei riferimenti più importanti per<br />
la cultura pittorica del Seicento in Italia insieme a Caravaggio, con il quale imbastirà un dialogo a distanza caratterizzato, pur nella diversa<br />
cultura pittorica, da reciproci rimandi. Sepolto al Pantheon, fu definito, già subito dopo la sua morte, “il nuovo Raffaello”, pittore accanto<br />
al quale volle essere sepolto. Esposito e Passini, mentre studiavano i dipinti della chiesa al fine di ultimare la monografia sull’artista maceratese<br />
Giuseppe Bastiani, anche lui pittore di corte di Odoardo Farnese (l’opera è in corso di pubblicazione) si erano resi conto di<br />
essere di fronte ad un’opera eccezionale e avevano ipotizzato che potesse trattarsi di un dipinto di Annibale Carracci, ma non essendo<br />
in possesso della prova regina in grado di confermare tale ipotesi, si erano astenuti dal rendere pubblica la loro tesi. Finalmente, circa<br />
un anno fa, presso il museo del Louvre, Esposito ha ritrovato il disegno della pala, attribuito proprio ad Annibale Carracci. I due hanno<br />
inoltre manifestato l’intenzione di presentare pubblicamente, probabilmente a luglio, l’opera e le conclusioni a cui sono giunti nel corso<br />
del loro lavoro, presso il Palazzo Farnese di Caprarola, in occasione di uno specifico evento appositamente organizzato. Questa scoperta<br />
testimonia ancora un a volta la ricchezza del territorio e nello specifico di Caprarola, per certi aspetti ancora da esplorare, in grado di riservare<br />
grosse soddisfazioni a chi ha il coraggio di rischiare nell’affrontare lo studio di settori del patrimonio ancora inesplorati.<br />
Civita Castellana. Contributi per neo mamme: fino a 300 al mese per sei mesi.<br />
Il Comune di Civita Castellana aderisce alla misura sperimentale introdotta dalla Legge sulla riforma del mercato del lavoro, al fine di sostenere<br />
la genitorialità. Per questo l’asilo nido comunale è stato iscritto nell’elenco delle strutture eroganti servizi per l’infanzia istituito dall’INPS.<br />
L’Inps pubblica, sul sito www.inps.it, un bando nel quale sono stabiliti tempi e modalità di presentazione della domanda da parte<br />
delle lavoratrici madri, e tutte le informazioni relative alla procedura concorsuale. La presentazione delle domande sarà consentita<br />
dalle ore 11:00 del giorno 1 luglio 2013 fino al giorno 10 luglio 2013. La domanda va presentata all’INPS in modo esclusivo attraverso<br />
il canale WEB servizi telematici accessibili direttamente dal cittadino tramite PIN attraverso il portale dell’Istituto (www.inps.it) attraverso<br />
il seguente percorso: Al servizio del cittadino – Autenticazione con PIN – Invio domande di prestazioni a sostegno del reddito –<br />
Voucher o contributo per l’acquisto dei servizi per l’infanzia. L’Inps redigerà una graduatoria delle lavoratrici ammesse. La graduatoria è definita<br />
tenendo conto dell’ISEE con ordine di priorità per i nuclei familiari con ISEE di valore inferiore e, a parità di ISEE, secondo l’ordine di<br />
presentazione della domanda.
48<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NE<br />
Comuni Ricicloni 2013. 10 Comuni nel Lazio superano il 65% di differenziata.<br />
Bene i piccoli centri, nessun capoluogo laziale e Roma ferma al 24%. Menzione speciale per 3 comuni laziali “Rifiuti Free”<br />
Sono Castelnuovo di Porto (VT), Oriolo Romano (RM), Sermoneta (LT), Gallese (VT), Alatri (FR),<br />
Nepi (VT), Allumiere (RM), Cave (RM), Canepina (VT) e <strong>Campo</strong>dimele (LT) i Comuni Ricicloni 2013<br />
di Legambiente, quelli che nel 2012 hanno superato il 65% di raccolta differenziata. Non c’è nessun<br />
capoluogo nel Lazio e nel centro Italia che abbia raggiunto questa soglia, richiesta per legge entro il 2012.<br />
Roma altra grande assente, rimane ferma al 24%. Riconoscimento speciale per Castelnuovo di Porto, Oriolo<br />
Romano e Sermoneta che si aggiudicano anche il nuovo prezioso titolo di questa XX edizione come comuni “Rifiuti<br />
Free”, per essere riusciti a ridurre di circa il 90% la quantità di rifiuti da smaltire. Cresce lentamente nel<br />
Lazio il numero dei ricicloni, che passa da 6 a 10 Comuni che hanno intrapreso una corretta gestione dei rifiuti. <strong>De</strong>i 378 Comuni totali, rappresentano<br />
appena il 2,6% ma sono in crescita di un +1,06% rispetto allo scorso anno. Sono i piccoli e medi comuni a tenere alto il valore<br />
nel Lazio, con metà dei comuni che è sotto i 5.000 abitanti, 8 su 10 sotto i 10.000 e tutti comunque sotto i 30.000 abitanti. Tra i comuni<br />
del Centro Italia sopra i 10.000 abitanti che hanno intrapreso una corretta gestione dei rifiuti troviamo Alatri, new entry<br />
di quest’anno, al 14° posto nazionale con una percentuale di raccolta differenziata pari al 65,7% e un indice di buona gestione<br />
-non legato solo alla differenziata, ma l’azione a tutto campo nella gestione dei rifiuti, dalla produzione, a riduzione e riciclo- di 54,07 punti.<br />
Due posizioni più in basso troviamo Cave, il secondo comune laziale nella classifica, con una differenziata che raggiunge il 66% e un<br />
indice pari a 52,49. Castelnuovo di Porto, già incoronato il migliore della Provincia di Roma nell’edizione locale del premio,<br />
occupa la seconda posizione fra i comuni del Centro Italia con meno di 10.000 abitanti con il 79,3% di differenziata e un<br />
indice di buona gestione di 70,27. In 8° posizione Oriolo Romano che differenzia il 72,4% dei rifiuti e ha un indice pari a 67,68. Sermoneta<br />
si piazza in decima posizione con una differenziata dell’81,3% e con un indice di 63,64, seguita da Gallese (22° posto) che raccoglie<br />
in maniera differenziata il 67,5% dei materiali dopo il consumo e ha un indice di 58,39. Nepi al 35° posto, raggiunge quota 65,4% di differenziata<br />
e ha un indice di 53,90. Allumiere ha raccolta differenziata pari al 65,4% e indice 53,63. Infine al 41° posto troviamo Canepina<br />
con differenziata pari a 62,2% e un indice di 51,62 e subito dopo <strong>Campo</strong>dimele con differenziata al 66,2% e indice di 51,10.<br />
La Goletta dei Laghi sul Lago di Vico<br />
Stato di salute del LagoFaggeta, bonifiche e alga rossa: tre battaglie da vincere.<br />
Lasciare integro il patrimonio naturale che circonda le sponde del Lago di Vico, preservarne la biodiversità, mettere<br />
in campo azioni per ridurre il livello di eutrofizzazione delle acque, monitorarne la qualità ed effettuare i necessari<br />
interventi di bonifica del territorio. Sono queste le tre priorità ambientali evidenziate oggi a Caprarola da<br />
Goletta dei Laghi, la campagna di Legambiente, realizzata con il contributo di Coou e Novamont e per le tappe<br />
romane con il contributo della Provincia di Roma. I rappresentanti del cigno azzurro hanno fatto il punto sullo<br />
stato di salute del bacino lacustre, coinvolgendo volontari, istituzioni e cittadini in una giornata ricca di iniziative.<br />
“Già dal 2006, da quando si è iniziato l’iter per l’approvazione del dibattuto Piano di Gestione e Assestamento Forestale di tutti i boschi all’interno<br />
della caldera del Lago di Vico, siamo stati in molti a farci avanti contro qualsiasi intervento che andasse ad impattare l’integrità<br />
del patrimonio boschivo – dichiara Roberto Scacchi, direttore di Legambiente Lazio. E’ prioritario puntare su una tutela sostenibile, per<br />
tanto ci fa ben sperare l’impegno preso da un gruppo di consiglieri regionali al fine di evitare operazioni che possano in qualsiasi modo<br />
compromettere questo prezioso presidio di biodiversità.” Un’ulteriore criticità per il Lago di Vico è rappresentata dalla presenza nello specchio<br />
d’acqua della temuta alga rossa, o alga tossica, che costituisce un pericolo per la salute dell’ecosistema del lago ed un potenziale<br />
rischio per quella degli abitanti. A tal riguardo, dei significativi passi avanti sono stati fatti grazie all’approvazione dei novi PUA, Piani Urbani<br />
Agricoli, grazie ai quali si è riuscito a minimizzare l’uso dei fertilizzanti nei terreni adiacenti al Lago, riducendo così l’apporto si sostanze<br />
chimiche che aumentano il processo di eutrofizzazione e di conseguenza la presenza delle alghe. Se per il momento quest’ultimo problema<br />
sembra essere contenuto, rimane aperta la spinosa questione delle bonifiche del territorio, che ha sollevato numerose polemiche. Al lago<br />
di Vico c’era infatti uno dei più importanti bunker-laboratorio dove, nel corso dell’ultima guerra, il regime fascista aveva concentrato<br />
le ricerche sugli ordigni NBC, (Nucleare, Batteriologico, Chimico) mettendo in piedi un magazzino per materiale di difesa.<br />
Passati più di sessanta anni, nel marzo 2010, un documento del Centro Tecnico Logistico Interforze NBC del Ministero della Difesa, attestava<br />
ancora “la presenza di masse metalliche e non metalliche”, ma anche che in un paio di campioni di terreno si riscontrava la presenza di<br />
livelli di arsenico superiori ai valori di Concentrazione Soglia di Contaminazione. Lanciamo un appello al Ministero della Difesa, alla Prefettura<br />
e all’ARPAL, affinché si forniscano in tempi brevi informazioni certe sullo stato di avanzamento delle operazioni di monitoraggio e bonifica,<br />
rispetto ai progetti poco trasparenti, iniziati e non portati a termine che fino ad oggi sono stati condotti senza l’opportuna comunicazione<br />
alla cittadinanza.”<br />
FLASH MOB E ZUMBA PER LE VIE DI CIVITA CASTELLANA<br />
Impazza la moda dello zumba ed anche quella dei flash mob. Che c’è<br />
di meglio, allora, se non unire le due cose? Ci hanno pensato le Zin<br />
(Zumba instructor network) Eleonora Comite, Jeannette Andrea Righi,<br />
Silvia Agostini, Norma Mariani, Federica Lupino e Cristina Antonaci,<br />
che sabato 6 Luglio, al Parco Ivan Rossi di Civita Castellana hanno improvvisato<br />
un flash mob contro l’abbandono estivo degli animali domestici,<br />
problema<br />
che, purtroppo, si<br />
ripropone ogni<br />
anno. Subito dopo<br />
il flash mob, il<br />
gruppo di giovani istruttrici di zona si è spostato nel centro storico della cittadina, in<br />
Corso Bruno Buozzi, dove si erano appena aperte le porte della lunghissima ed affollata<br />
notte bianca. Su di un palco, messo completamente a loro disposizione, hanno animato<br />
la serata con una lezione aperta di zumba. Tanti i curiosi che, divertiti, si sono fermati<br />
a guardare la ragazze in preda all’euforia che la zumba infonde.<br />
E.B.<br />
Foto di Giorgio Biagiola
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEWS NEW<br />
IV° MEMORIAL OSVALDO PROSPERI. COMITE SPORT SI CONFERMA CAMPIONE<br />
Domenica 14 luglio presso la palestra comunale di Corchiano si è concluso il<br />
IV° MEMORIAL OSVALDO PROSPERI. Vincitrice del torneo per il secondo anno<br />
consecutivo è il COMITE SPORT ,squadra ben attrezzata ma soprattutto affiatata,<br />
che ha dimostrato di adeguarsi a qualsiasi situazione. Le sette squadre<br />
partecipanti sono state divise in due gironi. Le prime due di ogni girone sono<br />
approdate alle semifinali. Il COMITE SPORT, arrivata prima nel girone B, superando<br />
per 7 a 2 QUELLI DEL MERCOLEDI, arrivati secondi nel girone A,<br />
mentre l’altra finalista, TRUCK SERVICE, arrivata seconda nel girone B, ha<br />
prevalso sulla MASA GROP con un sofferto 3 a 2. Le perdenti delle semifinale,<br />
MASA GROUP e QUELLI DEL MERCOLEDI, hanno disputato la finale per il 3°<br />
e 4° posto, terminata 7 a 1 in favore della MASA GROUP; mentre TRUCK<br />
SERVICE e COMITE SPORT si sono affrontate per il 1° e 2° posto. E’ stata<br />
una finale intensa, dove non sono mancati momenti di tensione, con il risultato<br />
sempre in bilico. Solo a 10 minuti dalla fine, grazie al goal di AZIZ, la<br />
Il Comite Sport, vincitore del torneo e la famiglia di Osvaldo<br />
LA LIBRERIA DELLA LOGGIA DI S. TOMMASO A PIAZZA DELLA MORTE, VITERBO<br />
A Viterbo, nel cuore del caratteristico quartiere di S. Pellegrino – lo scenario che si offre al turista<br />
o al passante curioso appare irreale nella sua bellezza e autenticità, quasi una scenografia da film<br />
gotico – sono da poco approdati Enza e Claudio, giovane coppia romana, già esperti librai, con una<br />
iniziativa tanto lodevole quanto coraggiosa. Aprire una libreria di questi tempi, un negozio che<br />
vende cultura a tutto tondo, è di sicuro una iniziativa controcorrente. Particolare è anche la scelta<br />
della sede, in Piazza della Morte, nello stesso edificio in cui aveva il suo indirizzo la Confraternita<br />
della Buona Morte. Nell’ambito dell’attività si inquadrano attività collaterali, volte a creare movimento<br />
di interesse letterario e culturale in genere. Il 6 di luglio, in concomitanza con la manifestazione<br />
di Caffeina, è stato presentato al pubblico il libro di Marco Guglielmi - eclettico artista e<br />
coniatore viterbese – ‘Ecce Agnus <strong>De</strong>i. Ho trovato il Santo Graal’, pubblicato da Albatros – Il Filo.<br />
Durante la presentazione, l’autore, con l’ausilio di diapositive, ha potuto svolgere un ampio excursus<br />
Da sx a dx l’artista Marco Guglielmi,<br />
relativo alla sua fatica letteraria. Guglielmi non è nuovo a fatiche del genere, avendo già pubblicato<br />
Claudio Bombelli e la moglie Enza.<br />
un interessante fantaromanzo dal titolo ‘La Panata di S. Rosa’, vincitore del primo Concorso Letterario indetto dalla Casa Editrice Archeoares<br />
di Viterbo. Dal 12 al 18 luglio, in libreria, nell’ambito delle varie iniziative culturali che si svilupperanno in modo complementare alla vendita<br />
di libri, mostra delle opere fotografiche di Filippo Patrese.<br />
Roberto Ragone<br />
49<br />
squadra COMITE SPORT ha prevalso sugli avversari. Al triplice fischio è cominciata<br />
la festa. Le squadre partecipanti sono state premiate dalla famiglia<br />
di Osvaldo Prosperi, alla quale vanno i più sinceri ringraziamenti per il sostegno dato all’organizzazione. Riconoscimenti extra sono stati assegnati<br />
a Igor Giurato, capocannoniere ed a Federico Angeletti, miglior giocatore, entrambi della MASA GROUP, la quale si è aggiudicata<br />
anche il premio fairplay. A Michael Boccia, del TRUCK SERVICE, è andato il premio di miglior portiere.<br />
Una serata emozionante che ha voluto tener vivo il ricordo di un ragazzo che purtroppo la morte ha strappato prematuramente al nostro<br />
affettoi…. Grazie a tutti i partecipanti e a tutte le persone che hanno contribuito allo svolgimento della manifestazione.<br />
Massimo Benedetti<br />
Paternesi inaugura il Civitafestival 2013. Tripudio per Lina Sastri e Giovanni<br />
Tommaso con il Consonanti quartet.<br />
Ha avuto inizio ufficialmente il venticinquesimo Civitafestival, la manifestazione artistica di<br />
maggior rilievo della bassa Tuscia, con la vernice della mostra di Alessio Paternesi. Nella<br />
Cappella Papale del Forte Sangallo di Civita Castellana erano presenti per l’inaugurazione<br />
oltre al noto artista Paternesi, la direttrice del Museo, dott.ssa Marinella <strong>De</strong> Lucia, il direttore<br />
artistico del Civitafestival, Fabio Galadini, l’assessore Giancarlo Contessa e il sindaco,<br />
Gianluca Angelelli. All’inaugurazione della mostra molti presenti che hanno voluto omaggiare<br />
l’artista nato a Civita Castellana. La direttrice del Forte Sangallo, dott.ssa <strong>De</strong> Lucia<br />
ha espresso la sua soddisfazione per il fatto che anche il Museo Archeologico dell’Agro Falisco<br />
abbia iniziato a proporre un’offerta più ampia ospitando mostre come quelle di Giorgi<br />
e Paternesi. La mostra inaugurata giovedì 11 luglio sarà aperta tutti i giorni, escluso il lunedì,<br />
dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18 presso il Forte Sangallo. Una piazza Duomo gremita ha fatto da cornice alla splendida interpretazione<br />
di Lina Sastri nel suo recital “Appunti di viaggio” per la serata di apertura del Civitafestival<br />
2013. Nella sua esibizione in prima nazionale Lina Sastri ha raccontato la sua vita di attrice, autrice<br />
e cantante attraverso le canzoni e i personaggi interpretati nel corso della sua carriera.<br />
Dopo il grande jazz di Giovanni Tommaso con il Consonanti quartet di venerdì 12 alle 21,30<br />
in Piazza Matteotti, il Civitafestival si apre all’Open Space nella serata di sabato 13 luglio.<br />
A partire dalle 21 il festival entra nelle vie e nelle piazze con lo spirito della street music:<br />
Titubanda, Refectory Brass Band e Funkallisto sono le street band di area romana, che meglio<br />
rappresentano il panorama nazionale di questo genere, che si esibiranno nelle vie e piazze del centro<br />
storico. Il repertorio va dal funky, alla musica balcanica, alla klezmer, alla musica di tradizione romana.<br />
Domenica 14 luglio, in piazza del Duomo la lezione- spettacolo “Le Cattive Strade”, scritta<br />
e interpretata da Giulio Casale e Andrea Scanzi. In cento minuti, si è ripercorsa la carriera di<br />
Fabrizio <strong>De</strong> André. Scanzi, giornalista e scrittore, ha raccontato gli snodi del percorso artistico del<br />
poeta e cantautore ligure. Alla sua narrazione si sono alternate le interpretazioni del cantautore e attore<br />
Giulio Casale, capace di personalizzare - con rispetto ed eclettismo – il repertorio di Faber.<br />
Gli appuntamenti proseguono fino al 27 Luglio, tutti da non perdere.
50 <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
LA REDAZIONE DI CAMPO DE FIORI SI ASSOCIA A TUTTI GLI AUGURI!!!<br />
Il 31 Luglio compio<br />
50 anni...<br />
Orgogliosissima di<br />
festeggiare questa<br />
data con amici e parenti<br />
e condividerla con<br />
voi miei compaesani...<br />
Il giorno 7 Giugno ho<br />
ricevuto il Sacramento<br />
del Battesimo, accompagnata<br />
dai miei genitori, i<br />
padrini, i nonni, gli zii ed<br />
il mio cuginetto<br />
Alexandru Catalin<br />
Tantissimi auguri alla classe 1953 di Civita Castellana che ha festeggiato i suoi splendidi 60 anni.<br />
Claudio Chiodi, Ettore Racioppa, Erminio Magnanti, Vasco Menichelli, Silvano Giuliani,<br />
Angelo Castellucci, Alberto Cossio, Marco Granatelli, Claudio Bruziches, Vittorio Tronti,<br />
Franco Manzorin, Ivo Angeletti, Tonina Piermaria, Ornella Ricci, Andreina Sciarrini, Rosanna<br />
<strong>De</strong>l Priore, Luciana Valeriani, Fabrizio Maiolati, Ilia Melone, Danilo Alessandrini, Maria Rita<br />
Scardocci, Lucia Valentini, Ivana Soli, Marcella Colopardi, Stefania Mariani, Paola Mezzanotte,<br />
Franco Finesi, Nanda Smargiassi, Tonino Parroccini, Mario Piatesi, Carlo Gioacchini, Rossana Di<br />
Niccola, Angelo Basilotta, Sandro Tribolati, Gianna Coracci, Mauro Chiodi, Rita Cirioni,<br />
Maria Mancini, Viviana Bravini, Nando Carvetti, Patrizia Filippetti.<br />
Alla piccola Marta che il<br />
22 Luglio compie 5 anni,<br />
un forte abbraccio e<br />
tantissimi auguri dai<br />
nonni Tonino e Lilla e dal<br />
cuginetto Flavio.<br />
Tanti auguri per il suo<br />
primo compleanno alla<br />
piccola Ginevra... da<br />
mamma Silvia, papà<br />
Patrizio, dai nonni e da<br />
tutti gli zii... con tanto,<br />
tanto affetto.<br />
INVIATE I VOSTRI MESSAG<br />
AL NOSTRO INDIRIZZO DI POSTA ELET
<strong>Campo</strong> de’ fiori 51<br />
Buon compleanno al<br />
nostro piccolo<br />
angioletto Sau<br />
Matia Nicola. Che tu<br />
possa crescere sano<br />
e forte, con tanto<br />
amore, come quello<br />
che hanno i genitori<br />
per te... Auguri da<br />
mamma e papà<br />
Auguri alla mia Sister<br />
Samanta che il 13 Agosto<br />
compie 22 anni!<br />
Ti voglio bene!<br />
Nadia<br />
Lei è la mia<br />
splendida nipotina<br />
di 4 anni e mezzo:<br />
uno dei più bei<br />
regali che la vita<br />
mi ha donato...<br />
Tantissimi auguri al piccolo<br />
Valerio Papini, che il<br />
10 Agosto compie 2 anni!!! Dalla<br />
mamma Sonia, il papà Aldo, i<br />
nonni, gli zii e tutta la redazione di <strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Tanti auguri di buon anniversario<br />
al mio grande<br />
amore Palmiro da Tatiana<br />
Tanti auguri a<br />
Manuela Petroni<br />
che compie gli anni<br />
il 24 Agosto<br />
da Antonietta,<br />
Tania, Luana,<br />
Daniel ed David<br />
Tanti auguri a Tiziano<br />
che il 13 Luglio ha compiuto<br />
3 anni, dalla mamma, il papà, i<br />
nonni e i cuginetti.<br />
A Emma Pisani che il<br />
17 Luglio<br />
ha compiuto 3 anni.<br />
Tanti auguri dai nonni,<br />
gli zii, e da mamma e<br />
papà<br />
Tantissimi<br />
auguri alla<br />
piccola Giulia<br />
Morelli che il<br />
4 Agosto<br />
festeggia il<br />
suo primo<br />
compleanno!<br />
Con affetto<br />
zia Flavia, e i<br />
nonni<br />
Costanza e<br />
Giancarlo<br />
GGI DAUGURI SPECIALI<br />
TTRONICA info@campodefiori.biz!<br />
Tantissimi<br />
auguri di<br />
buon<br />
compleanno<br />
a Flavia<br />
Cascioli che<br />
l’11 Agosto<br />
compie 23<br />
anni.<br />
Un caloroso<br />
abbraccio dal fidanzato Cristian e<br />
dai suoi suoceri Silvano e Paola.
52<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
AGENDA<br />
Tutti gli appuntamenti più importanti
<strong>Campo</strong> de’ fiori 53<br />
AGENDA<br />
Tutti gli appuntamenti più importanti<br />
Centro Donna Comunale Bracciano: a settembre nuove attività<br />
La segreteria del Centro Donna comunale di Bracciano chiuderà il 9 Luglio per riaprire a settembre. Anche quest’anno sono state molteplici<br />
le attività svolte all’interno del Centro che, definitivamente, ha la sua sede in Piazza Mazzini,5 al secondo piano nell’aula intitolata a Giuliana<br />
Serano vignettista e collaboratrice del Centro, recentemente scomparsa e dove all’interno è stata allestita una mostra permanente dei suoi<br />
disegni. La collaborazione tra l’Associazione Pandora e la Banca del Tempo Trova il Tempo è stata proficua: 236 ore di attività formative, culturali,<br />
informative e di consulenza da Gennaio 2013 a Giugno 2013,più 60 ore di attività linguistica proposte dal Comitato di Gemellaggio per<br />
i propri associati. In particolare è stata attivata una biblioteca permanente per i soci della Banca del Tempo e postazioni internet utilizzabili<br />
su richiesta. La struttura aprirà nuovamente i suoi battenti a settembre con il nuovo programma che sarà consultabile dopo la metà di settembre<br />
sul sito del Comune e sul sito dell’Associazione Pandora. L’Associazione di donne Pandora onlus ringrazia tutte le volontarie e le professioniste.
Album de<br />
54<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Civita Castellana. Squadra di Rugby - anni 1976/’77.<br />
In piedi da sx: Sanna, Cimarra, ..., Scopetti, Scatolini, Alessandrini, Carluccio, Cipriani, Meloni, Rossetti, Caon.<br />
In basso da sx: Rossi, Orizio, Di Niccola, Angeletti, Mancini, <strong>De</strong> Antonis, Belfi, Romano.
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
55<br />
ei ricordi<br />
2 3<br />
4<br />
1<br />
5<br />
11<br />
6 7<br />
8<br />
9<br />
10<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Civita Castellana. Anno 1961. Scuola elementare - classe I.<br />
1. Antonio Matteucci, 2. Marco Basili, 3. Giuseppe Rossetti, 4. Giancarlo Contessa, 5. Franco Morselli, 6. Antonio Mossi,<br />
7. ... Gorini, 8. ... Costantini, 9. ... Menichelli, 10. Sergio Tontoni, 11. Sandro Andreucci. Foto del Sig. Franco Morselli.<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Civita Castellana. Anno 1965. Squadra di calcio di don Giacomo Pulcini.<br />
In piedi da sx: Marco Millozzi, ..., Danilo Manocchio, Marco Fasoli, Ermanno Giordani, Piero Dobboloni.<br />
In basso da sx: Claudio Placidi, ... Fiorani, Roberto Mancini (Guaiolino), Domenico Pressi (Beccacciò), Domenico Gemma (Mego).
Album de<br />
56<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Fabrica di Roma. Anni ‘50 - Pranzo di matrimonio presso il Ristorante 5 Stelle di Fabrica.<br />
Si riconoscono da sinistra: Lucia Anetrini, Piramo Scorcella, Vittoria Bedini, Domenico Ceccarelli, Vinicio Francola.<br />
Foto dalla Sig.ra Ornella Scorcella,<br />
L’Album dei ricordi fa rivivere ogni mese<br />
tante belle emozioni del passato!<br />
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vi verranno immediatamente restituite.
<strong>Campo</strong> de’ fiori 57<br />
ei ricordi<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Fabrica di Roma. Cresima di Massimo Ricci. Anno 1961. Da sx: Dante Ricci, Luigi Ricci, Marisa Ianni, Sante Ricci,<br />
Elide Stefanucci, Giuseppa Tabacchini, Marinella Stefanucci, Roberto Stefanucci, Pierino Stefanucci, don Mario Mastrocola.<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Fabrica di Roma. Anno 1935. Scolaresca in divisa da Balilla con il maestro Luigi Lotti.<br />
Francesco Pancotti è il primo da sinistra nella seconda fila.
58<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Album de<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Carbognano,<br />
anno 1911.<br />
Cesare e Regina<br />
Nardocci con i figli<br />
Emerenziana<br />
(Mirina)<br />
Filippo, Abbondio,<br />
Silio (Tarquinio),<br />
Ennio, e Quirino<br />
Foto della Sig.ra<br />
Verena Baldassi.<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Carbognano. Piazza S. Filippo. 1962. Foto scattata durante le riprese del film “Gli eroi del doppio gioco” di Camillo Mastrocinque.
<strong>Campo</strong> de’ fiori 59<br />
ei ricordi<br />
Civitavecchia.<br />
Anni ‘60.<br />
Corchianesi in gita.<br />
Foto del Sig.<br />
Prospero Prosperi.<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Corchiano.<br />
Anni ‘70. Da sx: Giovanna Ridolfi e Maria Nardone<br />
sulla mitica Vespa Piaggio.
60<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
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62<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
Oroscopo di Agosto<br />
by<br />
Cosmo<br />
Ariete Il mese annuncia<br />
folate di novità, forse un<br />
matrimonio, una promozione,<br />
un nuovo amore.<br />
Chissà! Non ci sono ostacoli<br />
o barriere insormontabili ma solo discese<br />
dalle alte vette. Il periodo in salita è<br />
finito, le stelle sono dalla tua parte. Coraggio,<br />
la fortuna aiuta gli audaci!<br />
Toro Un vertice di emozioni<br />
contrastanti ti fa<br />
oscillare. Questo è il mese<br />
della passione incontrollata,<br />
dell’estate che<br />
esplode e porta calore, vigore<br />
ed energia fisica anche per un pigrone<br />
come te! Una bella corsetta sulla spiaggia<br />
di prima mattina è un vero toccasana!<br />
Nuovi incontri in vista.<br />
Gemelli Un agosto capriccioso,<br />
ti fa dondolare su e<br />
giù. Ami le altalene o preferisci<br />
i cavalli a dondolo<br />
dell’infanzia?<br />
Sei in balia delle tempeste<br />
ormonali, un amore non corrisposto o semplicemente<br />
una bella sbronza.<br />
Suvvia, capita a tutti di perdere la testa talvolta!<br />
Cerca di dimostrare tutte le qualità<br />
in campo lavorativo... i successi arriveranno<br />
presto.<br />
Cancro Un mese carico di<br />
romanticismo, di tenera<br />
complicità, di un nuovo<br />
amore finalmente. Un’amicizia<br />
si trasforma in un<br />
sentimento più forte. Coraggio! Buttatevi<br />
se non volete perdere l’occasione di una<br />
brillante vita di coppia. Al calar del sole non<br />
sono sole le lucciole che sfavillano nella<br />
notte.<br />
Leone Estate, caldo, sole,<br />
mare…Il tuo sguardo felino<br />
si perde nel suo! Finalmente<br />
l’amore vero dopo<br />
una lunghissima attesa?<br />
Prima però devi fare i conti con il<br />
passato che ancora ti intristisce. Ma il libro<br />
della vita ti attende con un nuovo capitolo.<br />
Il sole ti riscalda finalmente dopo un anno<br />
di duro lavoro.<br />
Vergine Ti fai rincorrere<br />
e non ti fermi mai. Una<br />
breve sosta a volte è necessaria<br />
per riflettere e<br />
fare il punto della situazione.<br />
Forse la persona che ti rincorre è migliore<br />
di quello che appare, a volte<br />
l’apparenza inganna. Se cerchi la verità il<br />
cristallo di rocca può portare la luce nei tuoi<br />
pensieri e guidare il tuo cammino.<br />
Bilancia Il profumo della<br />
lavanda ti circonda e ti<br />
porta verso lidi lontani. Il<br />
cuore non cessa di battere<br />
per l’ultimo indimenticato<br />
amore. Forse è<br />
giunto il momento di guardare avanti e<br />
pensare al futuro con più ottimismo. Si presenteranno<br />
opportunità di lavoro da valorizzare,<br />
mentre tutti sono in vacanza.<br />
Scorpione Forse ti ci<br />
vuole una bella doccia<br />
fredda per sbollire la<br />
passione incontrollata.<br />
Agosto, il mese delle vacanze<br />
al mare in campeggio<br />
o nelle rinfrescanti vette alpine. Non<br />
badare troppo però vicini di ombrellone, la<br />
gelosia è una brutta malattia. Negli affari<br />
rimanda a settembre, con la mente fresca<br />
si pensa meglio.<br />
Sagittario Attendi prima<br />
di colpire con il tuo languido<br />
sguardo un nuovo<br />
amore. Il sole d’agosto a<br />
volte fa prendere degli abbagli.<br />
Lontano dal lavoro<br />
finalmente respiri aria nuova. Se sei sposato,<br />
una vacanza al mare con i bimbi ci voleva<br />
proprio anche se in compagnia della<br />
suocera. Cerca quindi di tener lontano i<br />
battibecchi famigliari.<br />
Capricorno Forse è il caso<br />
di far decidere al partner<br />
quest’anno dove andare in<br />
vacanza. Per alleggerire la<br />
tensione accumulata durante<br />
l’anno una settimana<br />
in una romantica baita di montagna o in un<br />
rilassante centro termale potrebbe essere<br />
ideale. Attenti ad emicrania e gambe gonfie.<br />
Acquario Gli screzi con il<br />
partner si sono appianati<br />
per ora. E’ tempo di pensare<br />
al futuro e programmare<br />
un nuovo lavoro per<br />
l’autunno, una trasferta o un trasloco. Una<br />
gita al lago può decidere le sorti di un<br />
nuovo amore o rinsaldare le coppie spente<br />
riaccendendo il fuoco della passione.<br />
Pesci Un amore dimenticato<br />
o un’amica d’infanzia<br />
con qualche segreto da<br />
svelare bussano alla tua<br />
porta. Sei sempre stato<br />
molto romantico, non dimenticare<br />
però che a volte l’empatia può<br />
essere pericolosa. Qualcuno potrebbe approfittare<br />
della tua gentilezza. Cerca quindi<br />
di valutare attentamente la situazione.<br />
Buone vacanze a tutti i nostri lettori<br />
Foto di Paolo Antonini<br />
dalla redazione di<br />
<strong>Campo</strong> de’ fiori...<br />
Arrivederci<br />
a Settembre
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<strong>Campo</strong> de’ fiori<br />
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