Inquinamento Elettromagnetico - Provincia di Viterbo
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10. - INQUINAMENTO ELETTROMAGNETICO<br />
Premessa e fonte dati<br />
L’enorme sviluppo degli impianti per le telecomunicazioni e delle apparecchiature elettriche nonché la<br />
loro <strong>di</strong>ffusione hanno alterato quelli che possono essere definiti campi elettromagnetici naturali.<br />
Si parla pertanto sempre più <strong>di</strong> inquinamento elettromagnetico. Ciò che però rende il problema <strong>di</strong> più<br />
<strong>di</strong>fficile <strong>di</strong>scussione è la mancanza <strong>di</strong> informazione sull’argomento e soprattutto su quelle che<br />
potrebbero essere le conseguenze sulla salute pubblica. Tale inquinamento che cresce inevitabilmente<br />
con i nuovi stili <strong>di</strong> vita che sempre più aumentano i consumi e l’uso <strong>di</strong> nuove apparecchiature, sembra<br />
non voler essere affrontato proprio perché “invisibile” e non scientificamente supportato da dati<br />
oggettivi in grado <strong>di</strong> categorizzarlo e caratterizzarlo. In realtà esiste una normativa <strong>di</strong> riferimento che<br />
però non può definirsi esaustiva e che appare ancora ben lontana dal garantire la sicurezza dei citta<strong>di</strong>ni.<br />
I campi elettromagnetici inquinanti sono generati sia in Bassa frequenza che in Alta frequenza, due<br />
milioni <strong>di</strong> volte superiori a quelli del fondo naturale. I campi a Bassa frequenza sono generati dagli<br />
elettrodotti, dai trasformatori e dagli elettrodomestici, i campi ad Alta frequenza dalle onde impiegate<br />
per le trasmissioni ra<strong>di</strong>otelevisive e per la telefonia mobile. Il settore relativo alla telefonia è forse<br />
quello maggiormente percepito come problema e possibile rischio dalla popolazione. In realtà è<br />
impensabile oggi negare l’uso <strong>di</strong> questi apparecchiature e forse anche limitarlo. E spesso il problema<br />
reale si scontra con la totale incoerenza dei citta<strong>di</strong>ni stessi che facendo aumentare la richiesta e<br />
<strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> tali apparecchiature, fanno il gioco dei gestori degli impianti per le telecomunicazioni<br />
oggi hanno praticamente carta bianca nell’istallazione <strong>di</strong> impianti ed antenne anche in prossimità dei<br />
condomini approfittando proprio della scarsa informazione<br />
Le onde elettromagnetiche con frequenza inferiore a 3.10 15 HZ sono ra<strong>di</strong>azioni non ionizzanti.<br />
Le sorgenti artificiali che si collocano in questo intervallo <strong>di</strong> frequenze sono molte. L’uso dei campi<br />
elettromagnetici ha consentito l’enorme sviluppo delle telecomunicazioni. Le <strong>di</strong>verse <strong>di</strong>scussioni fatte<br />
relativamente ai rischi che possono derivare dal cosiddetto inquinamento elettromagnetico sono<br />
aumentate negli ultimi anni insieme agli interrogativi relativi ai possibili rischi e effetti sulla salute<br />
della popolazione. Del resto in mancanza <strong>di</strong> una relazione tra causa - effetto in grado <strong>di</strong> chiarire le<br />
questioni legate agli effetti sulla salute pubblica, occorre rifarsi al principio <strong>di</strong> precauzione. Per questo<br />
motivo la normativa che regola e <strong>di</strong>sciplina il settore si è evoluta in tal senso prestando attenzione a<br />
che lo sviluppo tecnologico fosse coniugato con la tutela dell’ambiente e della salute della popolazione.<br />
La Raccomandazione n. 99/519/Ce viene pertanto in Italia recepita dalla Legge Quadro n.36/2001 e<br />
ampliata. Tramite il Dpcm 8/07/2003 le legge fissa i limiti <strong>di</strong> esposizione, attenzione e qualità per i<br />
campi elettrici e magnetici con frequenza 50HZ (elettrodotti) e nell’intervallo tra 100 kHz e 300 GhZ.<br />
La Tabella seguente riporta i <strong>di</strong>versi limiti<br />
Tab 10.1: Limiti <strong>di</strong> esposizione<br />
Tipo <strong>di</strong> limite Frequenza f (MHz) Intensità <strong>di</strong> campo<br />
elettrico E (V/m)<br />
Intensità <strong>di</strong> campo<br />
Magnetico H (A/m)<br />
Potenza per unità <strong>di</strong><br />
superficie S(w/M 2 )<br />
Limiti <strong>di</strong> esposizione 0,1≤ f ≤ 3 60 0,2 -<br />
Limiti <strong>di</strong> esposizione 3 < f ≤ 3000 20 0,005 1<br />
Limiti <strong>di</strong> esposizione 3000 < f ≤ 300000 40 0,01 4<br />
Valori <strong>di</strong> attenzione 0,1≤ f ≤ 300000 6 0,016 0,1 (3000≤ f ≤ 300000)<br />
Limiti <strong>di</strong> esposizione 0,1≤ f≤ 3 60 0,2 0,1 (3000≤ f ≤ 300000)<br />
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I limiti stabiliti non sono applicabili alle esposizioni professionali il cui ambito è regolato dal D.lgs<br />
81/08 e dal D.lgs 257/07 che recepisce la Direttiva 2004/40/CE e mo<strong>di</strong>fica il precedente D.lgs 626/94.<br />
Nel caso <strong>di</strong> esposizioni professionali i limiti sono più alti in quanto si fa riferimento ad effetti certi sulla<br />
salute e non possibili effetti a lungo temine.<br />
Tabella <strong>di</strong> sintesi dei principali in<strong>di</strong>catori<br />
INDICATORI STATO TENDENZA NEL TEMPO<br />
Numero delle sorgenti elettromagnetiche (P)<br />
<br />
In<strong>di</strong>catori<br />
10.1 - Numero delle sorgenti <strong>di</strong> inquinamento elettromagnetico<br />
Definizione dell’in<strong>di</strong>catore e metodologia <strong>di</strong> calcolo<br />
L’in<strong>di</strong>catore intende misurare la presenza sul territorio delle sorgenti <strong>di</strong> onde elettromagnetiche non<br />
ionizzanti quali le Stazioni Ra<strong>di</strong>o Base.<br />
Evidenze riscontrate<br />
Il dato fa riferimento alla pubblicazione Statistiche Ambientali 2008 dell’ISTAT su dati del Ministero<br />
delle Comunicazioni del 2007 e riporta le caratteristiche relative alle stazioni ra<strong>di</strong>o base e agli impianti<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione televisiva. Il dato provinciale è confrontabile con quello delle altre province del Lazio.<br />
Tab.10.2: Stazioni ra<strong>di</strong>o base per provincia<br />
Province Numero <strong>di</strong> siti Numero <strong>di</strong> settori<br />
antenna<br />
Densità <strong>di</strong> siti per<br />
1000 km2<br />
VITERBO 304 933 0,8 1,0<br />
RIETI 174 456 0,6 1,1<br />
ROMA 3162 11874 5,9 0,8<br />
LATINA 465 1676 2,1 0,9<br />
FROSINONE 299 940 0,9 0,6<br />
Fonte: Statistiche ambientali 2008 dati ISTAT<br />
Tab. 10.3: Impianti <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione televisiva per provincia<br />
Province Numero <strong>di</strong> impianti Di cui impianti<br />
<strong>di</strong>gitali<br />
Densità <strong>di</strong> siti per<br />
1000 km2<br />
VITERBO 53 10 0,1 0,2<br />
RIETI 231 9 0,8 1,5<br />
ROMA 503 263 0,9 0,1<br />
LATINA 221 28 1,0 0,4<br />
FROSINONE 266 39 0,8 0,5<br />
Fonte: Statistiche ambientali 2008 dati ISTAT<br />
Numero <strong>di</strong> siti per<br />
1000 abitanti<br />
Numero <strong>di</strong> impianti<br />
per 1000 abitanti<br />
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