SPECIALE Trasporto e riduzione CO2 - Corrente - Gse
SPECIALE Trasporto e riduzione CO2 - Corrente - Gse
SPECIALE Trasporto e riduzione CO2 - Corrente - Gse
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
forum<br />
Nel settore del gas le cose<br />
non vanno meglio<br />
Sul settore del gas cambiano i termini, ma non i risultati. La<br />
liberalizzazione è partita nel 2003, ma restano molti nodi<br />
da sciogliere. Su questo settore il Governo è recentemente<br />
intervenuto decretando il passaggio di Snam Rete Gas alla<br />
Cassa Depositi e Prestiti, nell’ottica di liberalizzare il settore<br />
e di eliminare il “conflitto d’interessi” di Eni, allo stesso<br />
tempo produttore-distributore, ma anche controllore della<br />
rete attraverso Snam. Questo servirà davvero a migliorare<br />
il mercato e ad abbassare i prezzi delle bollette? Tabarelli<br />
parla di “architetture finanziarie che possono far contenta<br />
l’alta finanza, ma non credo che il consumatore possa<br />
essere contento dell’indebolimento dei nostri principali<br />
importatori, Russia, Algeria, Olanda”. Per il presidente<br />
di Nomisma Energia, infatti, indebolendo Eni attraverso<br />
l’operazione Snam s’indeboliscono anche i principali fornitori<br />
di metano, con la conseguenza che “non ci saranno benefici<br />
dal punto di vista dei prezzi. Oggi ci salviamo per il fatto che,<br />
purtroppo, a causa della crisi, c’è un calo della domanda del<br />
gas e quindi un calo del prezzo”. Se il mercato oggi è più<br />
“competitivo”, conclude Tabarelli, “non è tanto per l’assetto<br />
del mercato stesso (separazione Snam), quanto perché è<br />
crollata la domanda e c’è più offerta”. A fare da sfondo a<br />
questo quadro, c’è sempre il problema del costo del barile e<br />
dell’assenza di alternative vere al metano. Almeno in Italia.<br />
“Il problema è a monte e riguarda l’approvvigionamento<br />
dell’energia. In Italia i consumatori pagano speculazione<br />
e destrutturazione delle reti distributive e la mancanza di<br />
rigassificatori. Il gas che Usa e Canada vendono a Giappone<br />
e Cina costa pochissimo all’estrazione e se fosse possibile<br />
trasportarlo in Italia e lavorarlo in adeguati rigassificatori,<br />
anche agli italiani costerebbe almeno il 30% in meno di<br />
quel che lo paga il nostro paese e l’Europa in generale”,<br />
ammonisce il Presidente del Codacons Rienzi.<br />
E pochi cambiano fornitore<br />
di elettricità e gas<br />
Alla fine, come anticipato, sia che si parli del gas, che di<br />
elettricità, resta un quadro a tinte fosche sul quale la nebbia<br />
stenta a diradarsi. E a farne le spese sono sempre i consumatori<br />
finali, se è vero che, come sottolinea Tabarelli, “da quando<br />
nel 1999 è partita la liberalizzazione nel settore elettrico, le<br />
bollette sono aumentate del 30%”. Ma allora come mai non si<br />
cambia operatore? Per Rienzi “i consumatori hanno capito che<br />
se passano da un operatore all’altro l’unica cosa che per loro<br />
cambierà è l’intestazione della bolletta. Diversi studi hanno<br />
dimostrato che chi ha scelto di cambiare operatore non ha<br />
riscontrato alcun vantaggio economico, anzi spesso l’importo<br />
della bolletta è aumentato”. E al di là delle molte truffe che<br />
in questi tempi sono proliferate resta il punto insormontabile:<br />
con un prezzo della bolletta formato da costi fissi per circa il<br />
60%, gli operatori hanno ben poco margine per effettuare<br />
proposte vantaggiose. Ed è così che si chiude il cerchio: poca<br />
flessibilità sull’approvvigionamento, mix energetico limitato,<br />
problemi sulla rete, nodi strutturali come quelli degli oneri<br />
generali di sistema e pochi operatori in campo per una fetta di<br />
torta troppo piccola. E a pagare sempre il cliente finale.<br />
Prezzo del gas a uso domestico (tasse incluse)<br />
Prezzo medio per 100 kWh secondo semestre 2011<br />
moneta corrente in euro in PPA<br />
cambio dei prezzi 2° semestre<br />
2011 2° semestre 2010 in %<br />
Euro area 7.1 7.1 - 11.0<br />
Belgio 7.3 7.3 6.5 21.0<br />
Bulgaria 9.2 4.7 10.1 9.5<br />
Repubblica Ceca 147.8 6.0 8.1 15.0<br />
Danimarca 80.8 10.9 7.9 0.0<br />
Germania 6.4 6.4 6.1 12.1<br />
Estonia 4.4 4.4 6.3 9.0<br />
Irlanda 6.2 6.2 5.7 17.3<br />
Grecia*** nd nd nd nd<br />
Spagna 5.4 5.4 5.8 0.0<br />
Francia 6.5 6.5 5.7 12.3<br />
Italia 8.8 8.8 8.4 11.2<br />
Cipro*** nd nd nd nd<br />
Lettonia 3.2 4.8 6.9 11.8<br />
Lituania 18.6 5.4 8.8 19.1<br />
Lussemburgo 5.8 5.8 4.8 22.4<br />
Ungheria 1647.6 5.7 9.7 6.7<br />
Malta*** nd nd nd nd<br />
Olanda 7.4 7.4 6.8 3.8<br />
Austria 7.2 7.2 6.5 19.8<br />
Polonia 21.5 5.0 8.7 6.5<br />
Portogallo 7.4 7.4 8.9 17.1<br />
Romania 11.9 2.8 5.4 -0.1<br />
Slovenia 7.9 7.9 9.6 17.7<br />
Slovacchia 5.1 5.1 7.5 14.8<br />
Finlandia*** nd nd nd nd<br />
Svezia 106.3 11.7 9.1 7.7<br />
Regno Unito 4.5 5.2 5.2 27.2<br />
Croazia 27.8 3.7 5.5 0.1<br />
Turchia 7.2p 2.9p 5.4p 9.4p<br />
Bosnia Erzegovina 10.5 5.4 nd 19.8<br />
* Il prezzo dell'uso del gas si riferisce a un consumo tra 5600 e 56000 kWh<br />
** Prezzo basato sulla moneta corrente<br />
*** Grecia, Cipro e Finlandia non hanno un importante mercato del gas nell'uso domestico, per cui non vengono riportati i prezzi<br />
- non applicabile<br />
p temporaneo<br />
nd dati non disponibili<br />
Fonte: Eurostat<br />
Elementi 27<br />
Elementi 27<br />
22<br />
23