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In copertina: L’inventore del frisbee Fred Morrison (1920-2010) Elaborazione grafica: Marilena Benini due parole 3/10 gagarin n. 1 gagarin © Mensile di cultura e società EDITORE: Associazione culturale Gonzo Viale IV Novembre, 50 48018 FAENZA (RA) DOMICILIO REDAZIONE: Via Galvani 18 48018 FAENZA (RA) Tel. 339.1228409 Fax. 0546.622372 gagarin@gagarin-magazine.it IMPIANTI: Litoservice S.R.L. via Giovanni Agnelli 11, 42016 GUASTALLA (RE) REGISTRAZIONE: Registrata presso il Tribunale di Ravenna n°1342 del 12 novembre 2009 DIRETTORE EDITORIALE: Angela Maria Farina DIRETTORE RESPONSABILE: Stefania Mazzotti PARTNER SOSTENITORI: Banca di Romagna Bronson Produzioni Diennea Clandestino Strade Blu PARTNER TECNICI e20romagna.it Fabbrica Accademia perduta REDAZIONE: Antonio Gramentieri Alessandro Ancarani Roberto Pozzi Maria Pia Timo Paolo Martini Alice Lombardi Luigi Bertaccini Roberto Ossani Claudia Casali Stefano Tedioli Angela Anzalone Pietro Piva Martino Chieffo Luigi Cicognani Giorgio Melandri Ilaria Piazza Heriz Bhody Anam Aranc.ina Marco Boccaccini Matteo Valtancoli Matteo Banzola Lorenzo Donati Claudio Cavallaro GRAFICA: Marilena Benini IMPAGINAZIONE: Alessandro Ancarani Crisi culturale o cultura anticrisi I tic della redazione Ecco il numero 1. Forse non siamo ancora perfettamente in orbita, nel senso che non stiamo ancora viaggiando per inerzia, ma i motori sono accesi e i meccanismi si stanno perfezionando. Questo è sicuramente il momento più emozionante, quello di prova, dell’epifania creativa. Da questo momento <strong>Gagarin</strong> uscirà ogni prima settimana del mese. A forza di ripeterlo è diventato un mantra: stampato in 20mila copie <strong>Gagarin</strong> è distribuito da Bologna a Rimini nei punti dove si produce e si propone cultura di qualità. La nostra avventura parte in pieno periodo di crisi. In antitesi ai luoghi comuni, proprio in questo momento difficile, crediamo che la cultura possa essere una delle poche vie di uscita. Perché cultura è sinonimo di qualità, innovazione e creatività. Perché le Arti ci indicano la strada della qualità del vivere, della fiducia in un futuro sostenibile. Durante i molti incontri di questi mesi e le migliaia di parole lette e ascoltate una frase è rimasta in memoria. «Per uscire da questa crisi è necessario puntare sull’innovazione». L’ha detta un economista: Gilberto Serravalle, docente di economia politica all’Università di Parma. Economista non ortodosso, si occupa di sviluppo locale e ultimamente ha sviluppato una teoria sui rapporti tra innovazione e sviluppo e tra innovazione e conflitto. La sua è una teoria in apparenza semplice, ma che a spiegarla con i numeri diventa complessa. Sostiene qualcosa che ci piace molto e cioè che la ricerca, per produrre sviluppo, non debba scendere a compromessi. «L’innovazione produce necessariamente conflitto tra le parti, (tra vecchio e nuovo e tra i ricercatori stessi, ndr) richiede che ciascuna parte porti fino in fondo le proprie visioni, identità, interessi, senza rinunciarvi sulla base di rinunce delle altre parti». Senza perderci troppe in filosofie, <strong>Gagarin</strong> vuole essere lo specchio di questo mondo e parte attiva di questo dibattito. Moltiplicare i punti di vista e farsi guida sul territorio delle esperienze che propongono il nuovo, la qualità, la sostenibilità e nuovi stili di vita. E raccontarlo con uno stile divertente, più vicino al racconto e alla letteratura Per ora siamo stati travolti da una valanga di commenti entusiasti. Ringraziamo tutti, in particolare quelli che si sono fatti avanti per darci una mano. Buona lettura. STEFANIA MAZZOTTI Stefania Mazzotti in qualsiasi luogo si trovi, se vede uno sportello aperto, non può resistere all’irrefrenabile desiderio di chiuderlo. Antonio Gramentieri, quando pensa al tic, pensa a Tic-Tac-Toe di Booker T and the Mg’s. Da Soul Dressing, catalogo Stax. Il meglio della musica nera, con quel pò di beat sixties a far scuotere le anche. Roberto Pozzi non crede di avere particolari tic, ma ogni volta che rientra in casa accende il televideo: pagina 103, pagina 201, pagina 260. Non sempre nell’ordine. Angelo Farina fa una questione di Stato anche sulla semplice scelta di un tic... Alessandro Ancarani, sia la gradinata di Trinità dei Monti o il tunnel di San Siro, non percorre scale o corridoi se alle sue spalle c’è qualcuno. Il «Vada pure» è tanto più caloroso quanto più sono numerosi i soggetti in coda. Alice Lombardi non può resistere dal differenziare ossessivamente qualsiasi tipo di rifiuto le capiti per le mani. Paolo Martini quand’è seduto e sovrappensiero, muove le gambe. Ciò innervosisce madri, fidanzate e amici di lungo corso. M. Pia Timo: Io le unghie delle mani le lascio crescere libere, poi un giorno che sono nervosa me le mangio tutte in una volta sola. Quelle dei piedi, invece, no. Giorgio Melandri odia il dentifricio, una menta invadente agli orari sbagliati, se va bene... musica arte gusto teatro libri shopping bimbi cinema 5