27.12.2014 Views

Voce Parrocchiale 2006 - Webdiocesi

Voce Parrocchiale 2006 - Webdiocesi

Voce Parrocchiale 2006 - Webdiocesi

SHOW MORE
SHOW LESS

Trasformi i suoi PDF in rivista online e aumenti il suo fatturato!

Ottimizzi le sue riviste online per SEO, utilizza backlink potenti e contenuti multimediali per aumentare la sua visibilità e il suo fatturato.

VOCE PARROCCHIALE<br />

APRILE <strong>2006</strong><br />

NUMERO UNICO<br />

33050 TEOR - Tel. 0432/779447<br />

Grafiche T&T - Rivignano (Ud)<br />

Carissimi, fortunatamente<br />

l’inverno sembra lasciarci ed<br />

il giorno che si allunga porta<br />

sempre la speranza di un<br />

tempo migliore.<br />

Quello che accade in questi<br />

mesi nel mondo forse può<br />

mettere inquietudine in tanti<br />

di noi, ma non è questo l’atteggiamento<br />

del cristiano. A<br />

tale proposito il mio pensiero<br />

va ad altri tempi, quelli nei<br />

quali uscendo dalla guerra<br />

erano ben altre le minacce e<br />

non meno gravi di quelle di<br />

oggi: la disoccupazione, la<br />

miseria, la fame, la necessità<br />

di emigrare.<br />

Ma su queste macerie la<br />

dove c’era un credente, là<br />

dove c’era un uomo o una<br />

donna di “buona volontà”, là<br />

è sempre rifiorita la bella stagione:<br />

quella della speranza.<br />

Oggi la Chiesa e di conseguenza<br />

anche le piccole<br />

Chiese, soffrono di abbandono<br />

delle pratiche religiose e<br />

della frequenza ai sacramenti.<br />

In poche parole ci si è<br />

aggrappati al tempo passato,<br />

senza preoccuparsi di vivere con intensità<br />

quello presente.<br />

Driolassa non è più fortunata di altre<br />

parrocchie, perché come altre parochie<br />

non c’è e non ci sarà più, negli anni a<br />

venire, un parroco residente. Ma biso-<br />

L’augurio dei Parroci<br />

APPROFITTATE DEL TEMPO DELLA QUARESIMA E DELLA PASQUA<br />

PER RITORNARE ALLA CHIESA<br />

Il gonfalone con l’immagine di San Marco, nella sua tradizionale iconografia<br />

di scrittore del Vangelo con il leone accostato.<br />

gna ringraziare il Signore perché perlomeno<br />

tutto quello che serve al bene dei<br />

fedeli c’è!<br />

Ma è indispensabile darsi da fare non<br />

per il bene comune ma per amore del<br />

Signore che desidera realizzare<br />

sempre insieme agli uomini<br />

tempi nuovi. E i tempi nuovi<br />

si raggiungono soltanto lì<br />

dove si vive nell’amore, nella<br />

giustizia, nella libertà dei figli.<br />

Ecco dunque la necessità di<br />

ritornare alla Chiesa e alla vita<br />

della Chiesa, perché è nella<br />

Chiesa che Dio ci chiama.<br />

L’augurio perciò che faccio<br />

a tutti, è quello di approfittare<br />

del tempo della Quaresima<br />

e della Pasqua come un<br />

dono prezioso e particolare<br />

che il Signore ci fa’.<br />

Per questo non è sufficiente<br />

piangere e lamentarsi<br />

delle cose che non vanno:<br />

bisogna avere il coraggio di<br />

donare se stessi e il proprio<br />

tempo, perché è quello il<br />

tempo in cui inizia la vera<br />

resurrezione di ogni cristiano.<br />

Guardando le prime<br />

gemme ed i primi fiori del<br />

disgelo, noi diciamo che è<br />

vicina la primavera, accorgiamoci<br />

dunque della prima<br />

gemma della bella stagione<br />

che il Signore mette nelle<br />

nostre mani, perché ognuno possa sentirsi<br />

felice, ma soprattutto di appartenere alla<br />

grande Famiglia di Dio.<br />

Con affetto, Buona Pasqua.<br />

I vostri Parroci Don Franco<br />

e Don Renato<br />

PROSSIME RICORRENZE:<br />

NEL 2007 RICORRERÀ IL 30° DI SACERDOZIO DI DON FRANCO FRACASSO<br />

ED IL 40° DI P. DOMENICO MENEGUZZI: L’APPUNTAMENTO È FISSATO PER IL PERDON DEL CARMINE 2007


2 DRIOLASSA<br />

ABBIAMO GODUTO IN QUESTI GIORNI DELLA SUA PRESENZA<br />

DURLASSE E DON REMO<br />

IL NOSTRO GRAZIE E IL NOSTRO RICORDO<br />

Questo ultimo scorcio di tempo, ha<br />

visto la permanenza in paese di don<br />

Remo Bigotto per un periodo di “forzato<br />

riposo”.<br />

Non succedeva ormai da anni di<br />

poter vantare la sua presenza in mezzo<br />

a noi per un così lungo periodo di<br />

tempo; questo fatto, oltre allo sprone<br />

del Consiglio Pastorale, mi ha spinto a<br />

buttare giù nero su bianco alcune considerazioni.<br />

Innanzi tutto esordisco dicendo<br />

che per chi non navighi grosso modo<br />

tra i 45 e sassantacinque anni, diffìcilmente<br />

potrà intuire quello che don<br />

Remo rappresenti per noi; tutti indistintamente<br />

abbiamo dei ricordi legati alla<br />

sua cara persona. Verso la fine degli<br />

anni “cinquanta” quando ormai don<br />

Giuseppe Monticoli considerata l’età,<br />

più che “il predi di Durlase” per noi era<br />

un padre o meglio un vecchio nonno:<br />

affettuoso e buono che ci sapeva incantare<br />

e rapire con quella sua favolosa<br />

storia sacra, don Remo ancora brillante<br />

seminarista, lo coadiuvava sopperendolo<br />

in quelle che erano le attività più<br />

“dinamiche”: il teatro con i più grandi<br />

(erano gli anni per intenderci di : Nello<br />

Botto, di Jacumin e Luciano Gaetan, di<br />

Pirinut e Bepo dalle Costanze, dello zio<br />

Rosano, di Attilio di Agnul casaro, di<br />

Gilberto, di Gione Bigot, di Roberto De<br />

Don Remo ringrazia per le numerose testimonianze di affetto della Comunità nativa<br />

di Driolassa.<br />

La targa ricordo come ringraziamento per don Remo nel ricordo dei 60 anni di fondazione<br />

della Cantoria e della Filodrammatica, per il sostegno spassionato profuso<br />

in tanti anni di genuino entusiasmo.<br />

Nobili, di Ado, di Pierino, di Dolfo<br />

Gabriel, di Marcello, di Giuliano, ecc.);<br />

mentre a noi “Aspiranti” ci proponeva<br />

fra l’altro delle favolose “caccia al tesoro”<br />

con dei percorsi impossibili dove il<br />

tesoro, una scattala di cioccolattini,<br />

poteva così venirsi a trovare anche nel<br />

bei mezzo della “boschetta dai omàrs”<br />

mentre tutto un reticolo di false piste, ci<br />

faceva battere a tappeto tutta la zona<br />

che va dai: “leóns” e attraverso la cortina<br />

fino al “tai”, battute di caccia che<br />

duravano interi pomeriggi. Lui era<br />

altresì allenatore ufficiale della compagine<br />

sportiva che tutti gli anni calava a<br />

Palazzolo per i “giochi del fanciullo”<br />

specialità corsa con i cerchi, corsa dei<br />

sacchi, ecc. tutte cose molto ruspanti. Il<br />

furgoncino che veniva usato come locomotore<br />

per il tragitto collettivo con<br />

tanto di marchio degli “sponsor” si fa<br />

per dire, era il carro e le “ciavale di Tin<br />

Susin alle briglie suo figlio Mariano<br />

provetto fantino.<br />

La sua ordinazione ed i conseguenti<br />

impegni, non gli impedirono di essere<br />

ancora in mezzo a noi “nel frattempo<br />

ormai adolescenti” come guida insostituibile<br />

sul palco della filodrammatica.<br />

Questo è stato un periodo che grosso<br />

modo va dalla inaugurazione della<br />

nuova sala voluta da don Giuseppe<br />

Sava (era il 1967) al 1977, un decennio<br />

favoloso; Don Remo cappellano nella<br />

parrocchia del “Villaggio del Sole” a<br />

Udine, due volte la settimana scendeva<br />

a Driolassa per le prove con il suo<br />

motorino sfidando tutte le intemperie, il<br />

più delle volte senza passare da casa per<br />

non impensierire i suoi.<br />

Nel 1969 Flavio acquistò una vecchia<br />

“fiat 600” verde petrolio un’autentica<br />

bomba e quando il tempo era parti-<br />

(segue a pagina 3)


DRIOLASSA<br />

DURLASSE E DON REMO<br />

3<br />

(dalla pagina precedente)<br />

colarmente inclemente, lo accompagnavamo<br />

noi al ritomo, forzando la sua<br />

volontà sempre restia e timorosa di<br />

disturbare. Altro campo privilegiato per<br />

don Remo fu la cantoria, sotto la guida<br />

di Pio Pitton con Giona all’organo e con<br />

la “direziono artistica” di don Remo, la<br />

nostra corale ebbe fra l’altro 1’onore di<br />

eseguire in “prima assoluta” la Santa<br />

Messa in friulano di don Oreste Rosso<br />

che ci faceva pervenire la musica mano<br />

a mano che la componeva.<br />

Lui si prodigava con ogni mezzo al<br />

fine di inculcarci lo spartito ed era<br />

costretto così a dividersi continuamente<br />

tra le vane voci: cantando prima con noi<br />

tenori, poi con i bassi, poi con i soprani<br />

e i contralti passando da una chiave<br />

all’altra come fosse la cosa più naturale<br />

del mondo. Era un vero spasso sentirlo<br />

pnma intonare da basso e poi da autentico<br />

falsettista sostenere i soprani nelle<br />

note più acute, fossimo stati m teatro<br />

avrebbe sicuramente infiammato il Loggione.<br />

Quando Pio fu costretto a lasciare<br />

la bacchetta. Lui ne prese le redini,<br />

dirigeva seduto sulla balconata dell’orchestra<br />

gesticolando vibrando tutto al<br />

suono dell’organo per imprimerci il giusto<br />

tempo, tenendoci invece con il fiato<br />

sospeso dandoci l’impressione che<br />

potesse cadere giù da un momento<br />

all’altro. Il settore maschile da allora è<br />

praticamente rimasto sguarnito... Fonso,<br />

Vanti, Danilo, Nino Susin, Santin Maur,<br />

lo zio Remo Battistutta: che vuoto!<br />

Carnevale <strong>2006</strong> a Driolassa.<br />

Un ricordo dei bei tempi andati per noi e per don Remo.<br />

Tutte le feste comandate erano<br />

buone per recarsi a Cinto. I più ora non<br />

ne avranno mai sentito parlare, allora<br />

invece una sorta di gemellaggio culinario<br />

bacchico legava Driolassa con Cinto<br />

Caomaggiore in quel di Venezia. Dalla<br />

notte dei tempi vigeva questa mitica tradizione,<br />

l’archetipo fondante fu suo fratello<br />

Duilio, noi “gavanei” purtroppo<br />

riuscimmo a cogliere solo gli ultimi<br />

bagliori crepuscolari di questi autentici<br />

simposi. Una parte fondamentale del<br />

“rito” consisteva nel canto delle “litanie”<br />

rivedute e corrette da Duilio e don<br />

Remo dove si decantava tra l’altro l’amore<br />

dei ‘santi padri’ verso il dolce nettare.<br />

Se poi il coro sotto il “la” di Vanti,<br />

veniva dirottato sul “ponte di perati” e<br />

appena allo stesso luccicavano gli<br />

occhi, prontamente don Remo intonava<br />

il “mazzolin di fiori” nella versione gregoriana,<br />

o “la Dosolina” per diradare e<br />

disperdere la cappa di struggente malinconia<br />

che puntualmente attanagliava il<br />

glorioso reduce.<br />

Da quando venne chiamato a reggere<br />

le sorti della parrocchia di Codroipo,<br />

gli venne a mancare materialmente il<br />

tempo da dedicare al suo amato paese,<br />

anche se per noi rimaneva e continua<br />

più che mai adesso, ad essere una presenza<br />

costante nei nostri cuori, infatti<br />

quando con un pretesto qualsiasi si fa<br />

capanello, immancabilmente il discorso<br />

va a finire su di Lui e i bei tempi.<br />

Per questo noi indistintamente sentiamo<br />

il dovere di ringraziarLa per il<br />

grande regalo che ci ha fatto con la sua<br />

presenza e per i bei ricordi che possiamo<br />

vantarci di portare dentro ai nostri<br />

cuori, indelebili, che nessuno ci potrà<br />

mai privare. Termino citando così a<br />

memoria, un piccolo passo di “Joseph<br />

Roth” dove più o meno asserisce che<br />

una persona non può essere autenticamente<br />

altruista eaperta al prossimo se<br />

non ha, oltre la bontà, una grande<br />

nobiltà d’animo e, aggiungo io: anche il<br />

suo sorriso don Remo, un autentico toccasana,<br />

contagioso, solare, ottimista...,<br />

buono.<br />

Mandi di Federico, dal C.P.P., di dut<br />

Durlase e ancie dai nostris emigranz<br />

spanduz in europe e oltre Oceano.


4 DRIOLASSA<br />

IL SAPORE DEL PAESE NATIVO<br />

IL RICORDO DI DON REMO,<br />

NEL “RIVIVERE GIORNI SERENI E TRANQUILLI NEL MIO PAESE”<br />

Certamente a tante persone capita ad<br />

un certo punto della vita, un imprevisto;<br />

un fatto che ti ferma, ti cambia prospettive,<br />

ti arresta i programmi. Quello che<br />

avevo predicato ad altri, si è verifìcato<br />

anche per me. Come se il Signore mi<br />

avesse detto: “Fino ad ora intendevi servirmi<br />

muovendoti, dandoti da fare; ora ti<br />

chiedo di fermarti, di servirmi accettando<br />

sofferenza, distacco, pazienza...”.<br />

E così, dopo qualche parentesi di<br />

riposo e di cura a Bassano, a Barbana e a<br />

Intra ( Varese ) – in tutto, un mese e<br />

mezzo - sono approdato qui a Driolassa,<br />

mio paese natale. Devo ammettere che,<br />

nonostante tutto, sono stato fortunato:<br />

perché i superiori mi hanno sollevato da<br />

preoccupazioni; i sacerdoti collaboratori<br />

si sono subito assunti, un po’ per ciascuno,<br />

gli impegni; ho la grande fortuna di<br />

essere accolto nella mia famiglia che<br />

sempre mi ha aiutato e ora mi sostiene<br />

con particolare cura; di essere accolto nel<br />

mio paese: tutte condizioni ottimali per<br />

rimettermi in salute. D’altra parte, in<br />

accordo con i superiori e il medico, ho<br />

lasciato, pur con tanta sofferenza, la Parrocchia<br />

e la vasta Forania di Codroipo. È<br />

stato da parte mia anche un gesto di<br />

rispetto verso una comunità così grande e<br />

in continua evoluzione.<br />

Da Natale ho incominciato a riprendere<br />

qualche piccolo servizio che Don<br />

Franco e Don Renato, in accordo con il<br />

Vicario Generale, mi propongono, sempre<br />

con tanta delicatezza e riconoscenza.<br />

E spero, se e appena i superiori me lo<br />

suggeriranno, di poter impegnarmi in un<br />

altro, adeguato servizio definitivo.<br />

Tutto questo mi ha dato e mi da modo<br />

di rivivere giorni sereni e tranquilli nel<br />

mio paese. Si usa dire: “Dove si nasce,<br />

ogni erba pasce”, e questo è profondamente<br />

vero. Non perché si batte in ritirata<br />

e ci si rassegna a tutto, ma per altre, ben<br />

più valide motivazioni: volti e luoghi che<br />

sono radicati in noi dall’infanzia, riemergono<br />

più vivi che mai. Ed è provvidenziale<br />

che i ricordi più spontanei sono<br />

quelli positivi, belli, che hanno contribuito<br />

alla nostra crescita umana e spirituale.<br />

Soprattutto qui respiro quel clima di<br />

simpatia e di stima con cui Driolassa ha<br />

accolto sempre i sacerdoti originari del<br />

paese. Me lo dicevano espressamente<br />

anni addietro Don Giacomo e Don Pietro<br />

per i tempi più o meno brevi che poterono<br />

trascorrere qui. Questo anch’io lo<br />

esperimento e ovviamente ne provo gratitudine<br />

e gioia ulteriore.<br />

Un ultimo accenno alla preghiera, per<br />

la quale mi posso permettere tempi non<br />

costretti da orari o da altre faccende: è<br />

un’esperienza che non lascio completamente<br />

al mio estro, come ad esempio la<br />

lettura, lo studio. Sento e vivo la preghiera<br />

come riconoscente comunione con<br />

tante persone di Codroipo, di Driolassa,<br />

di altri luoghi che mi accompagnano in<br />

qesti mesi con la loro preghiera. La sento<br />

e la vivo facilmente mediata da persone:<br />

le persone che stanno soffrendo in tante<br />

parti del mondo e anche qui; le persone<br />

che anni addietro vedevo impegnatissime<br />

nella loro famiglia e nel lavoro e ora,<br />

come me in un ritmo diverso di vita:<br />

“Venite a me voi tutti... e io vi ristorerò”.<br />

Don Remo<br />

Driolassa, 17 luglio 2005: Processione del “Perdon del Carmine” – Padre Gino Selvaggi (al centro:<br />

ha tenuto il triduo di preparazione al Perdon ed ha presieduto la Celebrazione Eucaristica),<br />

con don Franco (a sinistra) e don Jean Pierre (a destra) … mentre “uomini forti” sop…portano la<br />

cattedra della B.V. del Carmine.


DRIOLASSA<br />

5<br />

SI È FERMATO A DRIOLASSA PER TUTTA L’ESTATE<br />

INTERVISTA A DON JEAN PIERRE<br />

don Jean Pierre<br />

Abbiamo posto alcune domande a<br />

don Jean Pierre Dibelayi-Mulumba, che<br />

ha passato l’estate rendendo servizio<br />

nelle parrocchie della zona; l’intervista è<br />

stata realizzata con la collaborazione di<br />

Dilva e Alessandro Bernardis, i genitori<br />

adottivi di don Jean Pierre . Ricordiamo<br />

che, arrivato in Friuli, don Jean Pierre ha<br />

dimorato a Driolassa, presso i genitori<br />

adottivi ed è stato subito “utilizzato” dai<br />

Parroci per garantire almeno la Santa<br />

Messa domenicale in ogni Parrocchia,<br />

senza dover ricercare altri sacerdoti. Così<br />

abbiamo avuto modo di conoscerlo “a<br />

distanza” … ravvicinata, anche se - a<br />

causa delle difficoltà con la lingua …<br />

“friulana” - ha lasciato l’omelia al Diacono<br />

don Ottavio.<br />

Cominciamo a conoscerci: come si<br />

chiama dove è nato qual è la sua<br />

terra come ha passato la sua infanzia<br />

Mi chiamo Jean Pierre Dibelayi-<br />

Mulumba, sono nato a Kabue (Kasayi<br />

Occidental) nel Congo Democratico<br />

(Repubblica Democratica del Congo).<br />

Sono nato nella povertà più assoluta, di<br />

una terra povera dove mancava ogni<br />

genere di prima necessità, nella solitudine<br />

e lontano dai miei genitori. (Alessandro<br />

ci ha detto che la Mamma abita a<br />

1500 km, di distanza ed è riuscito ad<br />

incontrarsi con lei solo pochissime volte)<br />

Come mai è giunto in Friuli<br />

quali sono i legami che l’hanno portata<br />

fino a noi Come si trova nella<br />

nostra terra quali sono le differenze<br />

nel modo di vivere rispetto alla sua<br />

Africa<br />

Sono giunto in Friuli grazie alla<br />

generosità di una famiglia, che ha fatto<br />

per me una adozione a distanza. Col<br />

tempo questa famiglia ha desiderato<br />

conoscere “suo” figlio ed io ho voluto<br />

conoscere ed incontrare i “miei genitori”.<br />

In Friuli mi trovo bene soprattutto per<br />

l’accoglienza che è stata espressa nei<br />

miei confronti dalla Comunità e dai<br />

sacerdoti, don Franco e don Renato,<br />

della Forania di Rivignano. Le differenze<br />

che ho trovato sono tantissime: in Africa<br />

manca tutto! Ma mancano soprattutto i<br />

generi di prima necessità, in particolare<br />

il cibo per una regolare alimentazione, e<br />

le medicine ….<br />

Come è nata la sua vocazione<br />

quando è stato ordinato sacerdote<br />

come vive il suo sacerdozio<br />

Fin da piccolo avevo il desiderio di<br />

diventare sacerdote. Sono stato ordinato<br />

sacerdote il 31 agosto 2003. Vivo il mio<br />

sacerdozio molto bene dal punto di vista<br />

spirituale, ma con moltissime difficoltà<br />

per quanto riguarda la vita materiale:<br />

mancano i mezzi di trasporto e le vie di<br />

comunicazione, non c’è la luce, non ci<br />

sono neppure i soldi per acquistare le<br />

ostie per l’Eucaristia, il vino ed il necessario<br />

per la celebrazione della Messa.<br />

In che zona parrocchiale dell’Africa<br />

opera quanti e quali sono i suoi<br />

parrocchiani è vasta la sua parrocchia<br />

come riesce a contattare tutti, a<br />

seguire tutti, a dialogare con tutti Ha<br />

dei collaboratori<br />

La mia zona pastorale si trova nella<br />

Parrocchia di Tshimbulu, in provincia di<br />

Kananga. La città di Tshimbulu ha 350<br />

mila abitanti; i miei parrocchiani sono<br />

circa 15 mila, suddivisi in trentatre villaggi<br />

che comprendono la Parrocchia di<br />

Notre Dame di Grâces (Madonna delle<br />

… e la sua “chiesa” … in costruzione.<br />

Grazie). Riesco a contattare e seguire<br />

tutti i miei parrocchiani, visitando uno ad<br />

uno i villaggi con la bicicletta, dove le<br />

strade me lo permettono, ma per la maggior<br />

parte a piedi, perché le strade sono<br />

impercorribili. In ogni villaggio ho un<br />

collaboratore laico, a cui i parrocchiani<br />

fanno riferimento e che mi aiuta nel servizio<br />

pastorale.<br />

Nella nostra zona parrocchiale<br />

siamo abbastanza benestanti, tranquilli,<br />

con tutti i “servizi” civili, sociali,<br />

sanitari, religiosi, ecc., quali sono le<br />

necessità più urgenti nella sua Africa<br />

per la sua opera e per la sua missione<br />

Le necessità più urgenti della mia<br />

Africa sono il reperimento dei mezzi<br />

finanziari per la sopravvivenza e per<br />

completare alcune piccole chiese, che<br />

sono iniziate, … ma senza tetto e senza<br />

luce. Mi servirebbe anche un mezzo di<br />

trasporto adatto a percorrere le distanze<br />

da un villaggio all’altro: per le “strade”<br />

della zona il mezzo più adatto potrebbe<br />

essere una “moto da cross”. Ma prima di<br />

tutto c’è la necessità di aiutare tanti bambini<br />

orfani che muoiono di fame …<br />

Non gli abbiamo posto domande sul<br />

futuro. Al futuro ci pensa il Buon Dio e<br />

la Divina Provvidenza …, ma forse<br />

anche noi potremmo essere quelli che<br />

mettono a disposizione la propria mano<br />

all’azione del Buon Dio e della Divina<br />

Provvidenza.<br />

a cura di Valter


6<br />

DRIOLASSA<br />

SONO STATI TANTI I MOTIVI PER FESTEGGIARE IL<br />

25 APRILE 2005<br />

Il 25 aprile scorso è stata una giornata<br />

importante per la comunità di Driolassa. I<br />

motivi per festeggiare erano davvero<br />

numerosi: oltre alle tradizionali celebrazioni<br />

per il Patrono, S. Marco Evangelista,<br />

ricorrevano i 60 anni dalla fondazione<br />

della Cantoria e della Filodrammatica<br />

e i 45 anni di sacerdozio di monsignor<br />

Remo Bigotto (ricorrenza celebrata con<br />

qualche mese di ritardo, dato che l’anniversario<br />

cadeva a luglio 2004).<br />

Inoltre i numerosi fedeli che hanno<br />

partecipato alla S. Messa delle 10.30<br />

hanno avuto la lieta sorpresa di trovare<br />

ad accoglierli come celebrante dom Flavio<br />

Giovenale, Vescovo della diocesi di<br />

Abaetetuba, in Brasile, dove da anni è<br />

stato avviato il Progetto Crescita e Alfabetizzazione,<br />

iniziativa sostenuta da un<br />

nutrito gruppo di persone della nostra<br />

zona pastorale (in particolare di Rivignano<br />

e Teor). Lo accompagnava Padre<br />

Domenico Meneguzzi, che a lungo è<br />

stato missionario nella diocesi di don Flavio<br />

e che ha concelebrato la Messa, assieme<br />

al nostro don Franco, oltre che naturalmente<br />

al festeggiato, monsignor<br />

Remo. La celebrazione è stata intensa e<br />

partecipata: i numerosi fedeli sono stati<br />

subito conquistati dallo stile caloroso e<br />

informale di don Flavio, che prima di iniziare<br />

ha voluto stringere la mano al maggior<br />

numero possibile di persone. Il<br />

Vescovo nell’Omelia ha ricordato la figura<br />

di san Marco, le sue difficoltà e addirittura<br />

i contrasti con altre importanti personalità<br />

dei primi anni della Chiesa.<br />

Questo per ricordarci che se perfino i<br />

Santi hanno avuto i loro momenti critici,<br />

ma li hanno superati con l’aiuto del<br />

Signore, tanto più noi non dobbiamo scoraggiarci,<br />

ma seguendo il loro esempio<br />

dobbiamo reagire e non lasciarci andare<br />

allo sconforto. Emozionante il momento<br />

della Professione di Fede, proposto in<br />

modo particolare: dopo l’esempio di san<br />

Marco esposto nell’Omelia, il celebrante<br />

ha voluto far risaltare anche la testimonianza<br />

data da monsignor Remo nei suoi<br />

45 anni di sacerdozio. Così, invece della<br />

canonica recita del “Credo”, don Giovenale<br />

ne ha estrapolato alcune frasi, formulandole<br />

come affermazioni della fede<br />

professata da monsignor Remo e rivolgendole<br />

sotto forma di domanda all’assemblea,<br />

che, con la risposta “credo”, a<br />

sua volta confermava la propria fede.<br />

Alla fine della Messa la comunità di<br />

Driolassa ha voluto dimostrare a monsignor<br />

Remo la sua riconoscenza donandogli<br />

un piccolo presente, una targa commemorativa,<br />

oltre che del suo anniversario<br />

di sacerdozio, anche dei 60 anni della<br />

Cantoria e della Filodrammatica, gruppi<br />

San Marco, 25 aprile 2005 – Mons. Flavio Giovenale, vescovo di Abaetetuba presiede la Celebrazione<br />

Eucaristica; a fianco, concelebranti, sono mons. Remo Bigotto e P. Domenico Meneguzzi.<br />

Dopo la conclusione della celebrazione<br />

tutti i fedeli sono stati invitati a un rinfresco<br />

tenuto nel “Cenacolo” attiguo alla<br />

chiesa, che è stato solo l’inizio dei festegdi<br />

cui lui è stato sempre uno dei sostenitori<br />

più accesi, nonché una delle colonne<br />

portanti per lunghi anni.<br />

Ringraziando per questo omaggio,<br />

monsignor Remo ha ribadito ancora una<br />

volta il forte vincolo che lo lega a Driolassa,<br />

sottolineando come per lui il sacerdozio<br />

non sia un fatto individuale, ma<br />

qualcosa che appartiene a tutta la comunità<br />

nella quale la vocazione è nata e si è<br />

alimentata. Queste parole sono state l’ulteriore<br />

conferma del grande affetto che<br />

unisce monsignor Remo a Driolassa.<br />

giamenti, proseguiti poi con un pranzo a<br />

cui hanno partecipato circa 120 persone.<br />

Queste importanti occasioni di festa,<br />

vissute in stretta comunione tra tutti i<br />

fedeli, non devono essere momenti isolati,<br />

ma devono ricordarci come la nostra<br />

fede (e qui ci colleghiamo alle parole di<br />

monsignor Remo sul suo sacerdozio) non<br />

possa essere vissuta individualmente, isolandoci<br />

dagli altri, ma raggiunga la sua<br />

pienezza solo nella comunione con i fratelli<br />

e nella vita di comunità.


DRIOLASSA<br />

7<br />

La nostra “festa dei lustri” ci aiuta riflettere su<br />

LA FAMIGLIA<br />

La società occidentale nata dalla<br />

fusione di diverse culture (greca, romana,<br />

cristianesimo e germanesimo), ha dato<br />

vita ad una famiglia di tipo monogamico<br />

e prevalentemente paternale. Fino alla<br />

metà dell’Ottocento, gli studiosi di sociologia<br />

erano soliti indicare due “regole<br />

fondamentali” della famiglia: subordinazione<br />

della femmina al maschio e subordinazione<br />

dei giovani ai vecchi. Con la<br />

rivoluzione industriale la famiglia occidentale<br />

sprofonda in una grande crisi,<br />

dovuta al passaggio da una società prevalentemente<br />

agricola ad una società prevalentemente<br />

industriale. La partecipazione<br />

della donna all’attività lavorativa sottrae<br />

la sua “funzione primaria” alla famiglia<br />

di sposa e madre (spesso accompagnata<br />

da scarsa collaborazione da parte del consorte),<br />

mentre consente alla famiglia di<br />

tirare avanti, riducendo progressivamente<br />

l’importanza e la coesione ed accentuandone<br />

pertanto la crisi.<br />

Col passaggio dalla società agricola<br />

alla società industriale, avviene un mutamento<br />

nella struttura familiare, da famiglia<br />

“estesa” (con alto numero di componenti)<br />

a famiglia “nucleare” che nasce<br />

dalla coppia e si estende a pochi discendenti,<br />

la cui tendenza prevalente è di<br />

separare la sessualità dalla procreazione).<br />

Questo cambiamento implica la riduzione<br />

del numero medio dei componenti delle<br />

famiglie (che in Italia si aggira intomo a<br />

2,5) e conseguente aumento delle famiglie<br />

con un solo componente, quasi sempre<br />

anziani. Secondo alcuni sociologi, la<br />

riduzione della importanza della famiglia<br />

è testimoniata dalla diminuzione del<br />

numero di matrimoni, dall’aumento dei<br />

divorzi e delle separazioni legali. Ad<br />

ulteriore sostegno di ciò sostengono che<br />

“avviene uno spostamento delle funzioni<br />

della famiglia: se prima prevalevano le<br />

attività strumentali (lavoro, procreazione,<br />

educazione, assistenza), ora prevalgono<br />

le attività strumentali (sentimento, gratificazione<br />

personale, uso del tempo libero).<br />

Non più famiglia dedita al risparmio<br />

ed al lavoro incessante, ma permissiva<br />

alla soddisfazione soggettiva ed immediata,<br />

che produce anche insoddisfazione,<br />

solitudine e nevrosi. La famiglia un<br />

tempo aperta al sociale in quanto piccola<br />

società dentro la grande società diviene il<br />

rifugio dal sociale, il luogo separato dove<br />

si cercano momenti di ristoro e di evasione<br />

dal grigiore della vita pubblica. La<br />

famiglia, che prima era un’istituzione,<br />

diviene ora una società retta da leggi<br />

individualistiche, nella quale l’interesse<br />

dei singoli componenti prevale sul bene<br />

comune”. Dando una prima lettura a tutto<br />

ciò, emerge un quadro tragico e preoccupante<br />

della famiglia. La Chiesa ha istituito<br />

nella prima domenica dopo Natale la<br />

festa della Santa Famiglia, Don Giuseppe<br />

Sava una ventina di anni fa circa ha introdotto<br />

questa festa invitando le coppie dei<br />

vari lustri, il cui significato ha tutt’oggi<br />

una grande importanza, cioè sottolineare<br />

come in una piccola realtà come la nostra<br />

venga attribuita ancora (per fortuna!)<br />

importanza centrale al ruolo della famiglia<br />

in quanto è la prima scuola di socializzazione<br />

(prima nel tempo e per importanza),<br />

attribuisce ai suoi componenti<br />

identità e solidarietà, armonizza la<br />

dimensione individuale e quella sociale<br />

dei suoi componenti, ed è perciò che<br />

costituisce il luogo educativo per eccellenza,<br />

prima della scuola, insieme alla<br />

scuola, dopo la scuola. Driolassa sicuramente<br />

può ancora vantare nel ventesimo<br />

secolo la presenza di “fameis sanis”<br />

come si diceva una volta, dove i figli<br />

vengono cresciuti con i buoni principi<br />

che il tempo non ha modificato: educazione,<br />

solidarietà, rispetto.<br />

Dario Amoroso<br />

Festa della Santa Famiglia – 26 dicembre 2005 – Dopo la Santa Messa e la foto ricordo hanno raggiunto il Bar da Cristhian per un rinfresco, trascorrendo<br />

alcune ore in lieta armonia, raccontadosi il loro vissuto.


8 DRIOLASSA<br />

Una nuova riuscita iniziativa a Driolassa<br />

IL FALÒ DELL’EPIFANIA<br />

Su iniziativa di uno sparuto gruppo di<br />

genitori quest’anno si è organizzato il<br />

falò dell’epifania. Ci si è trovati a fine<br />

anno per la suddivisione dei compiti e il<br />

5 gennaio dopo la Santa Messa per la<br />

“benedizione della frutta”, nel campo<br />

sportivo abbiamo acceso il falò, preparato<br />

dai papà con i rotoloni di paglia donati<br />

da Tiziano Bemardis. Con estrema soddisfazione<br />

degli organizzatori, si è radunato<br />

quasi tutto il paese in una ricorrenza che<br />

da anni non veniva più proposta. Mentre<br />

il falò bruciava è arrivata addirittura la<br />

befana che ha portato un sacco pieno di<br />

dolcetti per la gioia di tutti i bimbi presenti.<br />

Non ci siamo fatti mancare una<br />

fetta della tradizionale “pinza”, un pezzo<br />

di pizza calda o una fetta di buon salame<br />

nostrano. La serata era particolarmente<br />

fredda ed il vin brulè che ha preparato il<br />

bravo Miloc Claudio ha riscaldato tutti i<br />

partecipanti. Alla fine, come in ogni festa<br />

che si rispetti, allietati dalla musica di<br />

Andrea Pizzali, tutti quelli che hanno<br />

voluto si sono fermati a mangiare un<br />

piatto di calda pastasciutta. Visto il successo<br />

ottenuto si pensa già di proporre<br />

altre occasioni di convivialità per tutto il<br />

Paese, riappropriandoci delle tradizioni<br />

che hanno contraddistinto la nostra piccola<br />

comunità negli anni passati.<br />

È una “bella” immagine della Befana o un’immagine della “bella” Befana Noi siamo come i<br />

bambini: guardiamo affascinati il falò e teniamo stretti i nostri “dolcetti”.<br />

ANNIVERSARI DI MATRIMONIO<br />

DARADIN FILADELFIO E VELIA 55 -<br />

NOZZE DI SMERALDO<br />

COMISSO LUIGI E AMAZILIA,<br />

DELLA BIANCA CESARE E<br />

MIRELLA 50 - NOZZE DI ORO<br />

BATTISTUTTA ROSANO E SILVANA<br />

40 - NOZZE DI RUBINO<br />

TONIZZO BRUNO E ERNESTINA 35-<br />

NOZZE DI CORALLO<br />

AMOROSO GIANCARLO E<br />

GABRIELLA, FANTIN ANTONIO<br />

E NICOLINA 30 - NOZZE DI<br />

PERLE<br />

GIULIO GIUSEPPE E ANTONILIA,<br />

MAIERON STEFANO E RINA 25 -<br />

NOZZE DI ARGENTO<br />

COMISSO SERGIO E SUSANNA,<br />

ZACCARIOTTO PAOLO E TERE-<br />

SA 20 - NOZZE DI PORCELLANA<br />

SELVAGGI GIANNI E DANIELA,<br />

TERMINI LUCIANO E BARBARA<br />

15 - NOZZE DI CRISTALLO<br />

MADE... ALL’ESTERO<br />

Pùc timp fa par modic presin<br />

un televsor o ai compràt<br />

e in cusine li sul frigo<br />

benin, benin lu ai instalàt<br />

“ Jimast “ ce marche ise<br />

dulà le ano fabricade<br />

Po’ ti lei un “ MADE IN URSS “<br />

Sul carton ca ere imbalade.<br />

Ai compràt li tazzinis<br />

di porcelane di che fine,<br />

volti il cui e sòt le marche...<br />

al’è scrit un “ MADE IN CINE “.<br />

Ai compràt par netà i peis<br />

un tapét coler maron,<br />

po’ti lei un” MADE IN INDIA”<br />

sót dispus in t’un cìanton.<br />

Ai cioì la boze pe aghe cialde<br />

par quant il frét ale tan grand,<br />

masot li da la mantie<br />

al’è scrit” MADE IN ENGLAND “.<br />

Ai compràt une sciarpute<br />

rose antìc grande eleganze<br />

ma la dongie lis piniis<br />

al’è scrit “ MADE IN FRANCE “.<br />

Ai compràt lis ciabatinis<br />

di velùt e corean,<br />

ma po’ sot in ta la suele<br />

a l’è scrit “ MADE IN JAPAN “.<br />

La me ciare negoziante<br />

mi ha regalai dai tavaiuz<br />

ma un “ MADE IN INDONESIA “<br />

al è scrit tai ciantonuz.<br />

Pe strade a passin machinaris<br />

CATEPILLARE “ FERGUSON”,<br />

ma si viôt in tè scriture<br />

che talian a no l’è il non.<br />

Si, si! Il comercio l’a di cori<br />

ma se tane ogez son import<br />

i nestris puars operaios<br />

e saran due disocupaz.<br />

Bruna Collovatti Durlase 2005/6<br />

BERNARDIS TIZIANO E FIDES,<br />

COMISSO FRANCO E ISELLA 10 -<br />

NOZZE DI STAGNO<br />

DOSE STEFANO E CRISTINA,<br />

DREAN MICHELE E MANUELA 5<br />

- NOZZE DI LEGNO<br />

Dopo la Santa Messa e la foto ricordo<br />

diverse coppie hanno raggiunto il Bar da<br />

Cristhian per un rinfresco, trascorrendo<br />

alcune ore in lieta armonia, raccontandosi<br />

il loro vissuto.


DRIOLASSA 9<br />

Nella piccola chiesa di Chiarmacis<br />

LA NOTTE DI NATALE<br />

COME IN UNA GRANDE FAMIGLIA<br />

Ormai anche le celebrazioni sacre<br />

devono seguire un proprio “turno”, come<br />

di fronte allo sportello della posta....<br />

Infatti già da un pò di anni, da quando<br />

purtroppo ci ha lasciati il nostro amatissimo<br />

parroco, abbiamo dovuto adeguarci<br />

ad avere un anno si e due no la messa<br />

della vigilia di Natale, perché purtroppo i<br />

parroci scarseggiano e le chiese e le<br />

comunità aumentano e hanno bisogno<br />

tutte, in egual modo, delle celebrazioni<br />

durante le festività e non solo.<br />

Quest’anno la messa della viglia di<br />

Natale è stata celebrata nella chiesa di<br />

Campomolle, ma si è anche celebrata<br />

una funzione, alle ore 20, presso la chiesetta<br />

di Chiarmacis per venire incontro a<br />

più esigenze, nello specifico: favorire il<br />

desiderio degli ex-abitanti di Chiarmacis<br />

sparsi nei paesi limitrofi, per le persone<br />

anziane, non potendo partecipare alla<br />

messa di mezanotte causa l’orario, per i<br />

pochi abitanti di Chiarmacis ed anche<br />

per la nostra comunità che non ha voluto<br />

rinunciare al tradizionale scambio di<br />

auguri tra compaesani nella festa religiosa<br />

che più avvicina la nostra comunità (<br />

dopo i festeggiamenti del Perdon con la<br />

classica cena). Come sempre, di fronte<br />

alle difficoltà, la nostra comunità si è<br />

resa subito disponibile per non perdersi<br />

questo importante avvenimento e con<br />

buona volontà e spirito di iniziativa di<br />

alcune persone del paese si è riusciti ad<br />

organizzare la messa della vigilia nella<br />

chiesetta di Chiarmacis.<br />

L’atmosfera che si respirava quella<br />

sera è indescrivibile, credo che se dovessi<br />

fare un paragone la paragonerei all’atmosfera<br />

che credo si respirasse nella<br />

stalla di Betlemme nella notte in cui è<br />

nato Gesù... spesso non servono grandi<br />

tappeti di raso, vesti regali, addobbi originali<br />

per rendere un luogo accogliente e<br />

adatto ad una cerimonia, a volte, come è<br />

successo a Chiarmacis quella sera, bastano<br />

due candele, una stella di natale rossa<br />

e un vecchio organo ancora funzionante<br />

per rendere tutto perfetto quasi irreale...<br />

Anche il parroco, proveniente da<br />

Udine, credo si sia accorto di questo,<br />

perché durante la predica ha chiaramente<br />

affermato di sentirsi all’intemo di una<br />

famiglia, una famiglia che raccolta in<br />

preghierasi riunisce per farsi gli auguri o<br />

semplicemente per stare assieme dopo<br />

aver ascoltato la parola di Dio ( spiegata<br />

dal sacerdote in maniera semplice ma<br />

diretta, ritornando al tempo di Gesù<br />

nato). Tutto è stato perfetto, perfino il<br />

brindisi fuori la chiesa, si chiacchierava,<br />

ci si raccontava le buone nuove, dei<br />

nipoti che crescono, dei figli che si sposano<br />

o delle persone che ci hanno lasciato:<br />

tutto in estrema armonia, quasi senza<br />

accorgersi del grande freddo della serata.<br />

(sottolinio il quasi perché credo molte<br />

persone, compresa me, sono arrivate a<br />

casa con i piedi IBERNATI ).<br />

È incredibile come, a volte, basta<br />

così poco per stare insieme per condividere<br />

un momento religioso così importante<br />

per tutte le persone che credono,<br />

ma non solo. Sarebbe bello che anche i<br />

bambini partecipassero un pò di più a<br />

questi momenti, secondo me molto educativi<br />

non solo dal punto di vista religioso<br />

ma anche umano, perché vedere con i<br />

propri occhi esperimentarlo sulla propria<br />

pelle quando una comunità, un gruppo di<br />

persone legate da vincoli più forti della<br />

parentala, ma dell’amicizia, della riconoscenza,<br />

dell’affetto si aiutano per raggiungere<br />

uno scopo comune, il bene di<br />

tutti, anche di quelli che non partecipano<br />

è un insegnamento che al giorno d’oggi è<br />

difficile trovare, nemmeno nelle scuole,<br />

un insegnamento che fa crescere i bambini<br />

con dei principi importanti per il<br />

loro futuro, ma anche per il loro benessere<br />

personale, per la loro serenità.<br />

Non bisogna assolutamente abbandonare<br />

le vecchie e buone abitudini della<br />

nostra comunità, anche se sono poche e<br />

spesso e volentieri è difficile farle rimanere<br />

vive nel tempo, occorre tener duro e<br />

impegnarsi senza indugi per il bene<br />

comune, per il bene della comunità, altrimenti<br />

basterà molto poco per perdersi,<br />

ognuno nella propria casa, nel proprio<br />

mondo. Far parte di una comunità vuol<br />

dire anche partecipare attivamente alla<br />

sua evoluzione, vuoi dire condividere<br />

gioie e dolori, non servono grandi sacrifici,<br />

ma piccoli gesti e tanto ottimismo...<br />

che, diciamolo, serve sempre al giorno<br />

d’oggi!!<br />

Anna Ceretti<br />

Nella piccola chiesetta di Chiarmacis mons. Rinaldo Fabris celebra la vigilia della Notte Santa<br />

di Natale (24 dicembre 2005).


10 DRIOLASSA<br />

AFDS SEZIONE DI TEOR<br />

UNA SEZIONE VIVA PIÙ CHE MAI<br />

A 47 ANNI DI VITA<br />

Nell’appena trascorso 2005 ha iniziato<br />

ad essere attivo il nuovo e appena rinnovato<br />

Consiglio direttivo della nostra<br />

Associazione Friulana Donatori di Sangue<br />

di Teor. A seguito delle votazioni e<br />

del rinnovo delle cariche infatti, sono<br />

stati così assegnati nominalmente i ruoli<br />

ai Consiglieri: il Presidente Maria Elena<br />

Mauro, il Vice Presidente Ermano<br />

Fabris, il Segretario Marco Scussolin, il<br />

Rappresentante dei donatori Bruno Di<br />

Lazzaro, il Cassiere Fabio Della Bianca,<br />

i Revisori del conto Rosano Battistutta e<br />

Moratti Romano e i Consiglieri Tiziano<br />

Bernardis, Pietro Collovati, Gianfranco<br />

Fontana, Fabrizio Mattiussi, Dante<br />

Mauro, Onorino Moratti, Mauro Pitton,<br />

Roberto Vida.<br />

Al suo 46° anno di età la sezione<br />

contava, al 31 dicembre 2004, 218 iscritti,<br />

di cui 156 maschi e 62 femmine. In<br />

particolare i donatori attivi e non attivi<br />

residenti nella frazione di Driolassa sono<br />

49, di cui 12 sono le donne. Già era stato<br />

ricordato nel nostro Bollettino parrocchiale<br />

nel febbraio 1999 che i soci fondatori<br />

nel 1959 erano 51!<br />

Il confronto fra i numeri appena<br />

esposti vuole essere indicativo di quanto<br />

sia cresciuta la coscienza del dono in<br />

quasi 50 anni di donatori e donazioni: ci<br />

sarà sempre qualcuno che pensa a questo<br />

prezioso dono di vita e lo vive come<br />

valore sociale e cristiano, per chi crede.<br />

Le donazioni effettuate nel 2004<br />

sono state 143, di cui 126 di sangue intero<br />

e 11 di plasma.<br />

Nel 2005 ci sono stati 14 nuovi<br />

donatori giovani, ma anche “meno giovani”,<br />

che hanno voluto contribuire ed<br />

arricchire quello che si propone di essere<br />

uno dei più grandi valori sociali.<br />

Ci auguriamo che per i prossimi anni<br />

i donatori della nostra sezione possano<br />

essere una buona risorsa anche per la<br />

piastrinoferesi, una nuova e recente tecnica<br />

di prelievo, selettiva nei confronti<br />

di un particolare componente del sangue,<br />

le piastrine appunto.<br />

La Sezione è presente sul territorio<br />

comunale in ambiti diversi che si concretizzano<br />

durante l’arco dell’anno a<br />

livello di sensibilizzazione al dono a<br />

partire dalle Scuole Elementari, di<br />

aggregazione con l’organizzazione dell’annuale<br />

festa del donatore, di educazione<br />

sociale con la proposta della serata<br />

sanitaria a tema, di coinvolgimento di<br />

nuovi donatori con la gestione di due<br />

giornate nell’arco dell’anno riservate a<br />

chi vuole donare il sangue per la prima<br />

volta. Il Consiglio direttivo rimane a<br />

disposizione per eventuali proposte,<br />

consigli e chiarimenti nella persona del<br />

Presidente che risponde al numero di<br />

telefono 338-5937798 e facilmente raggiungibile<br />

anche all’indirizzo mail caravella74@libero.it.<br />

Mandi!<br />

Il Presidente Maria Elena Mauro<br />

La festa del donatore a Campomolle: nella foto (a sinistra in primo piano) il Consigliere provinciale<br />

Roberto Disint, l’attuale presidente della sezione di Teor, Maria Elena Mauro, il Sindaco<br />

di Teor, Fabrizio Mattiussi, il Vice Presidente della Sezione di Teor, Ermanno Fabris.<br />

RUBRICA DEGLI EMIGRANTI<br />

È sempre una gioia ricevere notizie<br />

dai nostri compaesani sparsi per il<br />

mondo. Purtroppo ci arrivano anche le<br />

notizie tristi, di quando qualcuno ci<br />

lascia dopo una breve o lunga malattia<br />

o un decesso improviso. La lontananza<br />

non annulla il legame con chi per vari<br />

motivi vive lontano dal paese natio, (la<br />

gioia e i momenti tristi si condividono,<br />

con la solidarietà e la preghiera). Noi<br />

qui a Driolassa siamo ben felici di riabbracciarvi<br />

anche se la sosta si riduce a<br />

brevi periodi. Vigi Gabriel al à simpri<br />

un got di vin bon. Nel mese di luglio<br />

dopo la festa religiosa del Perdon dal<br />

Carmine c’è sempre la cena comunitaria<br />

e si passano alcune ore in lieta e<br />

festosa armonia, vi aspettiamo e mandi<br />

a tutti. Per informazioni o relazioni<br />

rimane l’indirizzo di Anetta Dose Via<br />

Nazionale Sud, 9 Driolassa 33050<br />

TEOR (UD) ITALIA TEL. 0432-<br />

779384 e-mail: ana12@libero.it


DRIOLASSA 11<br />

CON UNA NUOVA GESTIONE RIAPRE I BATTENTI IL VECCHIO<br />

BAR “DA TITE” IN “TA LE VILE” A DRIOLASSA CON CRISTHIAN<br />

INAUGURATO IL NUOVO LOCALE<br />

“SAN MARCO” VIN BAR<br />

Riapre i battenti il vecchio bar “Da<br />

Tite “ in piazza a Driolassa<br />

“…Spaccati di vita ormai improponibili<br />

e mentre osserviamo con malinconia<br />

le saracinesche del locale abbassate,<br />

le insegne pubblicitarie spente e nella<br />

nostra mente rivisitiamo immagini e<br />

ricordi di un periodo storico che ha<br />

accompagnato la nostra vita, sentitamente<br />

auguriamo “a Lidie e Tite une<br />

quiete e meritade pension…” Così concludeva,<br />

con questa nota malinconica,<br />

Gianni Selvaggi il suo articolo dedicato<br />

alla chiusura del bar “da Tite” nel bollettino<br />

parrocchiale del marzo del 2002.<br />

Oggi invece ho il piacere di raccontare<br />

un’altra storia, che in qualche modo ne è<br />

il proseguo di quella interrotta 4 anni<br />

orsono: il vecchio bar riapre i battenti<br />

grazie all’impegno e alla volontà di Cristhian<br />

Salvador, originario di Teor barista<br />

con alle spalle una grande esperienza<br />

(ha lavorato ultimamente al Contarena<br />

di Udine) e Somelier; che ha deciso di<br />

intraprendere questa nuova esperienza<br />

lavorativa. Tutto è cominciato verso la<br />

seconda metà del 2004 quando Cristhian<br />

decise di acquistare l’immobile a cui<br />

sono seguiti poi i faticosi lavori di<br />

ristrutturazione e ammodernamento. Ed<br />

eccoci qua, giunti all’8 ottobre del 2005<br />

ore 20.00, a continuare quella storia:<br />

oggi il bar riprende la sua antica funzione<br />

con un nuovo nome: “San Marco Vin<br />

Bar”, all’inaugurazione hanno partecipato<br />

moltissime persone, c’era l’intero<br />

paese di Driolassa e non solo, a sottolineare<br />

quanto l’intera comunità tenesse a<br />

questo locale che, come diceva molto<br />

bene Gianni tra le righe nell’altro articolo,<br />

non era solamente un comune esercizio<br />

commerciale.<br />

Oggi il S. Marco non è solo bar ma<br />

anche enoteca dove si possono degustare<br />

molte varietà di vini, dai più comuni a<br />

quelli più pregiati, provenienti da tutta<br />

Italia e non solo: Si può ad esempio<br />

conoscere la forza dei vini siciliani<br />

bevendo un “Nero d’ Avola “ oppure si<br />

può assaporare l’equilibrio di un vino<br />

Toscano come il “Chianti” stando comodamente<br />

seduti ai vari tavoli; ovviamente<br />

non possono mancare i vini nostrani<br />

come il Merlot, il Cabernet o il Tocai.<br />

Oltre ai vini vi è anche una vasta<br />

scelta di distillati che vanno dalle nostre<br />

Grappe fino ai più ricercati e pregiati<br />

Cognac e Armagnac francesi. Con tutto<br />

questo bere non poteva certamente mancare<br />

la Cucina, dove vengono preparati<br />

primi e secondi piatti cercando di tenere<br />

sempre un occhio sulle nostre tradizioni<br />

gastronomiche utilizzando ingredienti<br />

tipici della nostra arte culinaria: si possono<br />

assaggiare, ad esempio, piatti come<br />

“ Muset e Brovade”, “Bacalà e polente”<br />

o “ Bisat” a cui si aggiungono immancabilmente<br />

vari tipi di pasta, risotti e<br />

secondi. Ci sono poi…. Ma no, basta,<br />

non vi racconto più nulla se volete conoscere<br />

più da vicino la nuova attività non<br />

vi resta che andare a vederlo di persona<br />

e … bere ( con moderazione).<br />

In conclusione, prima di fare a Cristhian<br />

i migliori auguri e un grosso in<br />

bocca al lupo per la nuova attività,<br />

voglio rivolgere un pensiero a chi, forse<br />

più di ogni altro, ha incoraggiato e spronato<br />

Cristhian ad andare avanti anche<br />

quando i problemi erano grandi e difficili<br />

da sormontare: mi riferisco a Giovanna<br />

Comisso che purtroppo non ha potuto<br />

assistere al coronamento delle tante fatiche<br />

compiute dal figlio perché ci ha<br />

lasciati prematuramente il 25 Aprile del<br />

2005, portata via da un male incurabile<br />

lasciando in tutti noi un vuoto che ancora<br />

oggi è difficile da colmare. Ho letto<br />

da qualche parte che nella vita non<br />

siamo mai soli, abbiamo un angelo<br />

accanto che nei momenti più bui ci<br />

stringe forte tra le ali e il cuore e non ci<br />

lascia andare. Sono sicuro che da lassù<br />

continui a vegliare su di lui e lo aiuti,<br />

lo rimetti in piedi e gli fai vedere come<br />

si fa a volare quando le sue ali non si<br />

ricordano più come si fa. Ciao “zia Giovane”<br />

resterai per sempre nei nostri<br />

cuori.<br />

Adesso è proprio tutto, non posso<br />

che concludere con un: “In bocca al<br />

lupo Cristhian!”<br />

Francesco Clarotti<br />

L’interno del “San Marco Vin Bar” di Cristhian, nuovo locale giovane di Driolassa.


12 DRIOLASSA<br />

TRADIZIONALE GITA PELLEGRINAGGIO<br />

A CASTELMONTE<br />

II 2 giugno 2005 si è ripresa la bella<br />

tradizione di organizzare l’uscita in bicicletta.<br />

La realizzazione è stata curata dai<br />

giovani con la collaborazione dei pionieri<br />

che già dal 1975 organizzano questa<br />

giornata.<br />

Diario del giorno: Sveglia mattutina,<br />

alle 6.30 tutti i ciclisti sono pronti per la<br />

partenza, 80 km. li aspettano.<br />

La novità di questa occasione è l’entrata<br />

nel gruppo di amici dei paesi vicini,<br />

e l’onore di avere una donna nel gruppo,<br />

cogliamo l’occasione per dare a Teresa<br />

la ben venuta nella nostra comunità;<br />

complimenti al piccolo Filippo Selvaggi<br />

che a 11 anni ha avuto il grande coraggio<br />

di arrivare fino a Cividale e rientrare<br />

a Driolassa grazie anche all’aiuto morale<br />

ed a qualche spintarella (Filippo desidera<br />

precisare QUALCHE) avuta dai compagni<br />

di viaggio.<br />

L’arrivo alla salita di Castelmonte è<br />

avvenuta tranquillamente con varie soste<br />

ai ristori che i nostri promotori (grandi<br />

esperti ) hanno ritenuti necessari.<br />

La salita da Cividale al Santuario in<br />

bicilcetta è stata una conquista di pochi,<br />

ed il ritrovo generale di ciclisti, dal grupetto<br />

che ha fatto la camminata da piè<br />

del Monte e da coloro che sono saliti in<br />

macchina da Driolassa è avvenuta nel<br />

piazzale di Castelmonte, (circa 60) tutti<br />

insieme abbiamo partecipato alla Messa<br />

celebrata nel Santuario della Beata Vergine.<br />

Secondo voi poteva il gruppo di<br />

Driolassa rientrare subito<br />

Infatti sotto i pini al bel fresco i cuochi<br />

hanno preparato un succulento risto-<br />

Per l’attività di P. Gino Selvaggi<br />

RACCOLTA DEL FERRO<br />

La raccolta del ferro vecchio come<br />

ogni anno viene fatta nel mese di ottobre.<br />

Nel 2005 si è ricavato 500,00 (cinquecento).<br />

Sono stati destinati a P. Gino<br />

Selvaggi, ora Egli è inserito in una parrocchia<br />

a Bolzano e continua a sostenere<br />

nel Congo ex Zaire la promozione delle<br />

giovani aiutando le più povere a pagare i<br />

professori.<br />

Ci scrive che lo stipendio dei professori<br />

è di 5 euro al mese (cinque euro).<br />

Nella foto la fatica non si vede: è stata forse scattata prima della partenza No, no! sono proprio<br />

sopra il Monte Santo di Castelmonte: è il miracolo della gioia, della compagnia, della felicità<br />

di stare insieme che toglie qualsiasi segno della fatica.<br />

ro, e tutti insieme in gran armonia e con<br />

tante risate, abbiamo atteso l’ora per rincasare.<br />

Il rientro certo più faticoso, infatti<br />

Filippo non ne poteva più, ma il grande<br />

arrivo come solitario che il gruppo gli ha<br />

permesso, lo ha premiato per la grande<br />

fatica.<br />

La giornata si è conclusa consumando,<br />

nel nostro “Cenacolo”, tutto quanto<br />

di appettitibile era rimasto.<br />

La buona riuscita della giornata ripaga<br />

e soddisfa “il lavoro” di chi tra mille<br />

Nel ringraziare per l’offerta scrive: il piacere<br />

ed il favore che avete fatto a queste<br />

studentesse, voi che vivete in un ambiente<br />

di benessere lo potete appena immaginare.<br />

Vi dico semplicemente che avete<br />

aperto loro le porte di un futuro migliore.<br />

Ringrazio voi di tutto cuore in loro nome.<br />

La fatica del gruppo che ha lavorato<br />

viene premiata e siamo noi a dire grazie a<br />

P. Gino.<br />

impegni personali ha trovato il tempo<br />

per organizzare. È doveroso da parte dì<br />

tutti dire un grande grazie a coloro che si<br />

sono adoperati. Mandi! e arrivederci.<br />

Una del gruppo<br />

OFFERTE PER IL<br />

BOLLETTINO 2005<br />

Della Bianca Maria 20,00; Ronco<br />

Bruno 30,00; Di Lazzaro Pia 10,00;<br />

Castilione Daniela 20,00; Bigotto Luigia<br />

ved. Pitton 20,00; Bigotto Angelica<br />

ved. Castellani 10,00; Bigotto Giona<br />

50,00; Pitton Italia 20,00; Cristofoli<br />

Mario 40,00; De Nobile Anna Maria<br />

25,00; Bigotto Delfina 100,00; Ravacchi<br />

Patrizia 10,00; Di Lazzaro Mario<br />

10,00. Ci scusiamo con Zeriali Silvana<br />

ved. Mauro e Maria Mauro in Burba<br />

avevano offerto 20,00 euro ciascuna,<br />

anziché 10,00 come era stato scritto.<br />

OFFERTE <strong>2006</strong><br />

Mauro Maria Anna ved. Burba<br />

10,00; Dose Luciano 15,00; Mauro<br />

Arnaldo 10,00; Dunhaupt Giovanni<br />

Lauro 20,00; Comisso Teresa e Paola<br />

20,00.


DRIOLASSA 13<br />

DOVEROSO RENDICONTO ANNUALE<br />

IL BILANCIO DELLA PARROCCHIA<br />

ENTRATE<br />

Saldo iniziale attivo ...............93.986,38<br />

Offerte in chiesa ......................3.642,18<br />

(borse e cassette)<br />

candele........................................498,58<br />

Offerte per servizi....................3.642,76<br />

Matrim., funer., batt., ecc.)<br />

Attività parrocchiali.................7.043,35<br />

(Perdon, Bollettino, ecc.)<br />

Offerte (enti e privati)............. 2.790,36<br />

Interessi....................................1.094,52<br />

TOTALE ORDINARIE ......18.721,75<br />

Altre entrate:<br />

Collette varie ...........................1.052,00<br />

(infanzia, giornata missionaria seminario<br />

pane x amor di Dio, ecc.)<br />

TOTALE ENTRATE...........19.773,75<br />

TOTALE + SALDO ATT...113.760,13<br />

USCITE<br />

Imposte e tasse, assicuraz. .......1.111,28<br />

Spese di culto...........................4.347,60<br />

(candele, fiori, rimborsi, personale,<br />

ecc.)<br />

Gestionali.................................2.976,46<br />

(enel, gasolio, gas, acqua, ecc.)<br />

Attività.....................................5.167,97<br />

(bollettino offerte, ecc.)<br />

Remunerazioni............................348,00<br />

(quota ist .sost. clero)<br />

Manutenzioni...........................1.691,50<br />

Contributo attività.......................104,00<br />

Varie............................................789,01<br />

USCITE ORDINARIE........16.535,82<br />

Spese straordinarie...................4.492,40<br />

Altre uscite:<br />

Collette varie ...........................1.052,00<br />

(infanzia, giornata missionaria seminario<br />

pane per amor di Dio, ecc.)<br />

TOTALE USCITE...............22.080,22<br />

Saldo attivo............................91.679,91<br />

(differenza totali entrate e uscite a fine<br />

anno)<br />

70 ANNI DI VITA RELIGIOSA<br />

Suor Ambrogina Monticoli nipote del<br />

parroco Don Giuseppe, nel 2005 ha compiuto<br />

90 anni, nata nel 1915 a Rivis di<br />

Sedegliano. Per diversi periodi ha vissuto<br />

in canonica a Driolassa presso lo zio<br />

prete.<br />

Nel 1935 entra nella congregazione<br />

delle Ancelle della Carità di Brescia. Per<br />

tanti anni presta servizio presso l’Ospedale<br />

di Udine. Poi in vari periodi viene<br />

trasferita negli ospedali di San Daniele,<br />

Trieste, Chioggia. In seguito passa a prestare<br />

la sua opera nella casa di riposo di<br />

Cividale.<br />

L’ultimo suo impegno per diversi<br />

anni fu la casa anziani di Osoppo. In ogni<br />

dove ha prestato la sua opera, ha lasciato<br />

un indelebile ricordo in chi ha avuto<br />

modo di incontrarla.<br />

Ora dopo 70 anni di vita religiosa<br />

gode del meritato riposo presso la casa<br />

madre a Udine. Il nipote, Gilberto.<br />

Suor Ambrogina Monticoli in una foto recente<br />

e quando nel 1934 davanti al portone della<br />

Canonica acquistava il pesce dalla pescivendola<br />

Giovanna.<br />

Ancora il gruppo dei pedalatori di Castelmonte, che posano per una doverosa e completa foto ricordo. Quest’anno posso venire anch’io


14 DRIOLASSA<br />

PER L’ANNO 2005<br />

ANAGRAFE PARROCCHIALE<br />

NATI 2005<br />

Dose Michele, nato il 01/06/2005 figlio<br />

di Marino e Jacuzzi Sonia; Cressatti Matilde,<br />

nata il 02/07/2005 figlia di Massimo e<br />

Filiputti Deborah; Dreon Sara, nata il<br />

02/12/2005 figlia di Michele e Mattiussi<br />

Emanuela.<br />

BATTEZZATI 2005<br />

Del Frate Jennifer nata 15 dicembre<br />

2004 battezzata 10 luglio 2005 di Loris e<br />

Napolitano Anna residenti a Pocenia.<br />

CRESIMATI IL 12 GIUGNO 2005<br />

A RIVIGNANO<br />

BATTISTUTTA Giulia; BURBA<br />

Marco; RICCA Filippo.<br />

DEFUNTI<br />

Dose Lidia in Bigotto nata 10/10/1931<br />

deceduta a Parigi 27/03/2005 sepolta a<br />

Driolassa. Silvestri Erminio nato<br />

30/07/1910 deceduto a Rivignano<br />

27/03/2005 sepolto a Driolassa.<br />

Lucà Rosa (Rosetta) in Dose nata<br />

15/08/1937 deceduta 31/03/2005.<br />

Bigotto Marita Dema ved. Biason nata<br />

03/03/1920 deceduta a Latisana 09/04/2005<br />

sepolta a Driolassa.<br />

Comisso Giovanna in Salvador nata<br />

17/12/1952 deceduta a Latisana 25/04/05<br />

funerale a Driolassa sepolta a Teor.<br />

Pellegrin Carmela (Carmen) ved. Comisso<br />

nata l8/07/1916 deceduta 02/05/05 a Pesaro<br />

sepolta a Driolassa.<br />

Casotto Narcisa (Cisa) nata 17/07/1922<br />

deceduta a Udine 30/05/05 sepolta a Driolassa.<br />

Burba Romano (Pieri) nato 29/01/1928<br />

deceduto a Staranzano (GO). 06/08/05 ivi<br />

sepolto.<br />

Venturini Giovanni nato 05/02/1925 deceduto<br />

a Latisana 01/11/05 funerale a Driolassa<br />

sepolto a Teor .<br />

Diamante Antonio nato 01/09/1928 deceduto<br />

in Australia 09/11/05 .<br />

Mauro Emma ved. Stefanutto nata<br />

03/05/1922 deceduta Ospedale Latisana<br />

09/11/05 sepolta a Teor .<br />

Bigotto Firmina ved. Dunnhaupt nata<br />

20/01/1917 deceduta 17/12/05 a Latisana<br />

sepolta a Driolassa .<br />

Bigotto Aldo nato 22/01/1922 deceduto a<br />

Latisana 21/12/05 sepolto a Driolassa.<br />

Dose Emesto nato 18/03/1919 deceduto a<br />

Latisana 14/01/06 sepolto a Driolassa.<br />

Pilutti Maria in Dose nata 05/03/1934 deceduta<br />

a Mendoza - Argentina 12/02/06 ivi<br />

sepolta.<br />

Dose Giovanni (Vani) nato 19/07/1931<br />

deceduto a Mendoza - Argentina 23/02/06<br />

ivi sepolto.<br />

Battistutta Velia in Daradin nata 13/11/1930<br />

deceduta a Latisana 23/02/06 sepolta a<br />

Driolassa.<br />

I NOSTRI DEFUNTI<br />

una<br />

preghiera<br />

ed un<br />

ricordo<br />

Battistutta Velia<br />

in Daradin<br />

Bigotto Firmina<br />

ved. Dunnhaut<br />

Dose Ernesto<br />

Mauro Emma<br />

ved. Stefanutto<br />

Dose Giovanni e Pilutti Maria<br />

Bigotto Aldo<br />

Burba Romano<br />

(Pieri)<br />

Dose Lidia<br />

in Bigotto<br />

Pellegrini Carmela<br />

ved. Comisso<br />

Bigotto Derna<br />

ved. Biason<br />

Diamante Antonio<br />

Lucà Rosa in Dose<br />

(Rosetta)<br />

Venturini Giovanni<br />

IL CONSIGLIO PASTORALE PARROCCHIALE A CINQUE ANNI DALL’ASSENZA<br />

DI DON GIUSEPPE SAVA DESIDERA RICORDARLO CON UNA PUBBLICAZIONE<br />

CHE NE METTA IN RISALTO LA FIGURA E L’OPERA:<br />

SONO GRADITE FIN DA ORA IDEE, TESTIMONIANZE, ECC.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!