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Febbraio - La Piazza

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Anno 2 - Numero 2 - <strong>Febbraio</strong> 2005<br />

Periodico dellAssociazione Culturale Albatros<br />

GIOVANI<br />

PROMESSE<br />

DELLO<br />

SPORT


“<strong>La</strong> <strong>Piazza</strong>”<br />

Periodico dell’Associazione Culturale Albatros<br />

Vicolo Giustini, n. 10<br />

00024 Castel Madama (Roma) - tel. 0774/449849<br />

Anno 2, n. 2 - <strong>Febbraio</strong> 2005<br />

Registrazione del Tribunale di Tivoli n. 4/2004 del 14/04/04<br />

Direttore Responsabile: Rino Sciarretta<br />

Capo Redazione: Carla Santolamazza<br />

Redazione: Enrico Cascini, Federico Chicca, Fausta<br />

Faccenna, Alberto Grelli, Ivano Moreschini, Paolo Muzi<br />

Fotografie: Ivano Chicca, Federico Chicca.<br />

Disegni: Gaia Bartolini, Alessandra Pucella<br />

Impaginazione: Salvatore De Angelis<br />

Collaboratori: Ramona Pompili, Massimo Todini, Gualtiero<br />

Todini, Amerina Paolacci, Francesco Chicca, Roberto Bussi,<br />

Alessandro Piacentini, Veronica Moro, Tullia Fabiani<br />

Stampato presso la tipografia Quaresima, via Empolitana<br />

km 3,400 - Castel Madama<br />

Tiratura: 1.200 copie<br />

ASSOCIAZIONE CULTURALE ALBATROS<br />

Presidente: Luigi Grelli<br />

Vice-Presidente: Ivano Moreschini<br />

Consiglio Direttivo:<br />

Federico Chicca, Enrico Grazia, Alberto Grelli, Elena<br />

Moreschini, Paolo Muzi, Ramona Pompili, Paolo Rogari<br />

Tesoriere: Ramona Pompili<br />

Revisore dei conti: Urbano Moreschini<br />

Chiuso in redazione il 10/02/2005<br />

SitoWeb: www.lapiazzacastelmadama.com<br />

E-mail: lapiazzacastelmadama@tiscali.it<br />

Ricordiamo ai gentili lettori che, chiunque volesse, può<br />

entrare a far parte della nostra associazione culturale.<br />

Per informazioni rivolgersi ad un qualsiasi membro del<br />

consiglio direttivo.<br />

LA REDAZIONE SI RIUNISCE TUTTI I LUNEDÌ<br />

DALLE ORE 18 ALLE 20


Sport<br />

3<br />

UNA STORIA DI SPORT<br />

di Paolo Muzi<br />

Il 9 Gennaio 2005 un nostro giovane e promettente concittadino,<br />

Domenico Salviani si è classificato primo nel Campionato Italiano Ciclocross di Rovato;<br />

come è ovvio la notizia della vittoria si è subito diffusa nel paese ed è diventata,<br />

almeno per qualche giorno, uno di quegli avvenimenti che, per il suo valore,<br />

costituisce argomento di accesa discussione nei bar e nella piazza.<br />

Il nostro giornale ha voluto incontrare questo ragazzo e la sua famiglia per coglierne<br />

le opinioni e saperne qualcosa di più circa speranze ed aspettative<br />

Domenico, hai solo 14 anni e già ti sei guadagnato<br />

una vittoria importante, puoi raccontarci<br />

come è nata questa tua passione e quando hai<br />

iniziato a compiere i “primi passi” nel ciclismo<br />

Domenico: come molti miei coetanei ho dato le<br />

mie prime pedalate da giovanissimo e se ricordo<br />

bene ho avuto la mia prima bici all’età di circa<br />

quattro anni, è stata la prima “compagna” di una<br />

lunga serie. Ricordo che percorsi con andamento<br />

incerto i primi metri sotto l’occhio vigile di mio<br />

padre ed oggi a distanza di anni lui è sempre lì che<br />

mi segue e mi consiglia. Abbiamo avuto la grande<br />

fortuna di condividere questa passione, un sentimento<br />

che è via via cresciuto con gli anni. Da allora<br />

ho percorso centinaia di chilometri, ma andare<br />

in bici è sempre un momento di evasione e di<br />

vero piacere: era un gioco allora ed è un divertimento<br />

ora.<br />

Puoi indicarci brevemente quali<br />

sono state le tappe della tua<br />

carriera e quali le vittorie sino ad<br />

ora ottenute<br />

Domenico: ho cominciato a prendere<br />

parte alle prime gare semi-agonistiche<br />

a partire dall’età di 6 anni e<br />

poi, gradualmente, ho iniziato a<br />

partecipare a competizioni più<br />

impegnative. Due anni fa ho<br />

compiuto un piccolo-grande<br />

balzo e sono passato a gare<br />

agonistiche su scala nazionale.<br />

In questa stagione ho partecipato<br />

ad una quarantina di<br />

gare ottenendo 5 importanti affermazioni:<br />

una nel Campionato<br />

Regionale, una nel Campionato<br />

Provinciale, una nell’Interregionale centrosud,<br />

una nel Campionato Italiano ed una nel<br />

Trofeo SelleItalia (una dura corsa a tappe con 5<br />

appuntamenti); poi è arrivata, in parte inaspettata,<br />

la vittoria nel Campionato Italiano Ciclocross<br />

di Rovato. Tutti questi risultati sono stati possibili<br />

anche grazie al prezioso sostegno dei tecnici<br />

Claudio Vettorel e Fausto Scotti, due persone dal<br />

grande valore umano e professionale che mi<br />

hanno seguito con cura, attenzione e pazienza e<br />

che per questo ringrazio.<br />

Molti lettori sono consapevoli del fatto che le<br />

affermazioni nello sport non vengono dal<br />

nulla ma che sono il frutto di sacrificio e<br />

passione. Tu senti di aver fatto delle<br />

rinunce<br />

Domenico: praticare un’attività a<br />

questi livelli comporta innanzitutto<br />

una sana ed equilibrata alimentazione.<br />

Proprio per questo devo<br />

stare attento a non mangiare alcuni<br />

alimenti particolarmente grassi o<br />

pesanti come ad esempio la<br />

crema, gli insaccati, le patatine, le<br />

bibite gassate ecc.<br />

Naturalmente il limitato tempo<br />

disponibile mi porta a programmare<br />

accuratamente ogni giorno<br />

della settimana, mentre il sabato<br />

che precede le gare (che in<br />

genere si svolgono di domenica)<br />

preferisco non fare tardi con<br />

gli amici e vado a dormire prima<br />

del solito per non dissipare preziose<br />

energie.<br />

Ma a parte questi aspetti secondari, non<br />

parlerei in generale né di rinunce né di veri e


4 Sport<br />

propri sacrifici, perchè faccio solo quello che<br />

mi sento di fare, anche se non nego che la<br />

mia attività sportiva comporta, inevitabilmente,<br />

anche delle auto-limitazioni.<br />

Papà Bruno: su questo aspetto ci tengo<br />

a dire che se un giorno Domenico<br />

vivesse l’attività sportiva come fonte<br />

di “sacrifici” e difficoltà o non vedessi<br />

più in lui quella passione e quella<br />

volontà che fino ad ora lo hanno<br />

spinto ad andare avanti, non esiterei<br />

un attimo a consigliargli di<br />

smettere. A differenza di altri<br />

genitori io ho sempre avuto come<br />

primo obiettivo quello di “allevare”<br />

un figlio e non di “costruire”<br />

un campione e proprio per questo<br />

desidero che oggi si parli di lui come<br />

di un ragazzo che si diverte e vive serenamente<br />

la sua adolescenza.<br />

Siamo certi che ti è richiesta una buona dose di<br />

impegno e continuità: quanto tempo dedichi<br />

agli allenamenti<br />

Domenico: penso che ogni attività sportiva praticata<br />

a livello agonistico richiede oltre che la semplice<br />

passione anche una buona dose di continuità,<br />

applicazione, convinzione e carattere.<br />

Riguardo al mio programma di allenamento<br />

occorre distinguere l’attività ciclistica vera e propria<br />

dalle attività sportive che definirei collaterali.<br />

Indipendentemente dalla stagione mi alleno per<br />

3 giorni a settimana; in ogni allenamento copro<br />

mediamente un percorso di 50 Km e grazie a mio<br />

padre che mi accompagna continuamente non<br />

sono mai costretto ad andare da solo.<br />

Poi per bilanciare tutte le ore passate curvo in bici<br />

e per sviluppare in modo armonico e proporzionato<br />

tutto il corpo faccio un po’ di palestra. Volendo<br />

quantificare il mio impegno quotidiano credo che<br />

questo sia pari a circa un’ora e mezza.<br />

Che cosa pensano i genitori di quello che è<br />

successo in questi giorni Cambierà la<br />

vita di Domenico e la vostra<br />

Indubbiamente siamo contenti per lui, perché<br />

con la vittoria ha ricompensato i suoi<br />

sforzi e la sua dedizione anche se per noi<br />

non è cambiato nulla e la nostra vita continuerà<br />

come inalterata; anche<br />

Domenico, che è un ragazzo con i<br />

piedi per terra, è consapevole che aver<br />

vinto una gara, per quanto importante,<br />

non fa di lui un campione poiché<br />

lunga è la strada da percorrere.<br />

Papà Bruno: per me che amo questo<br />

sport la sua vittoria ha un grande significato<br />

simbolico, perché è la prova tangibile<br />

che nel ciclismo si può vincere e si<br />

vince senza doping; proprio per questo<br />

spero che la sua affermazione sia di esempio<br />

e possa rappresentare una valida occasione per<br />

riavvicinare i giovani di Castel Madama a questo<br />

sport pulito.<br />

Domenico, in conclusione, te la senti di fare un<br />

bilancio e di dirci quali sono i tuoi programmi<br />

per il futuro<br />

Posso tranquillamente affermare che quest’ultima<br />

stagione è stata la migliore, non solo per i successi<br />

raggiunti ma anche per le soddisfazioni ottenute.<br />

Circa i miei programmi futuri non saprei dire molto,<br />

posso solo affermare che per me il futuro comincia<br />

già domenica prossima, nella gara di Vittorio Veneto<br />

cui prenderò parte, per il resto si vedrà.<br />

Conversando con Domenico ci siamo resi conto<br />

della sua grande serenità d’animo e del suo sano<br />

realismo; ci sentiamo per questo di rivolgergli un<br />

sincero in bocca al lupo, sicuri che saprà affrontare<br />

i tornanti della vita come ha fatto sino ad ora<br />

con quelli della strada: testa bassa e pedalare!


Politica<br />

5<br />

6 GIUGNO:<br />

Istituita la giornata della memoria a Castel Madama<br />

di Ivano Chicca<br />

Il Consiglio Comunale nella<br />

seduta del 27 gennaio ha approvato<br />

all’unanimità l’istituzione<br />

della “Giornata della Memoria”<br />

da tenersi ogni 6 giugno per<br />

ricordare l’eccidio di dodici<br />

civili, tra i quali tre Castellani:<br />

Piselli Decio, Amabili Giovanni<br />

e Piacentini Michele, fucilati a<br />

Colle Siccu dai Tedeschi per<br />

rappresaglia.<br />

<strong>La</strong> delibera prevede l’apposizione<br />

di una lapide ai Collicelli<br />

e promuove iniziative nel Paese<br />

e nelle scuole a memoria delle<br />

generazioni future.<br />

Alcuni infelici interventi di consiglieri<br />

del CentroDestra hanno<br />

evidenziato quanto fosse necessario<br />

istituire questa Giornata.<br />

Angelo Franco Scardala del<br />

Nuovo PSI ha dichiarato che gli<br />

sarebbe piaciuto conoscere le<br />

cause di quell’eccidio; gli ha<br />

risposto Angelo Piselli di AN<br />

informandolo che i tedeschi per<br />

proteggersi avevano emanato<br />

un bando in forza del quale per<br />

ogni soldato ucciso sarebbero<br />

stati fucilati dodici civili; misure,<br />

secondo Piselli, che normalmente<br />

adottano tutti gli eserciti<br />

invasori e appunto in quel caso<br />

era stato ucciso un motociclista<br />

tedesco. Altri come Luigi Piselli<br />

di AN hanno tentato di distogliere<br />

l’attenzione dal significato<br />

più profondo di questa<br />

Giornata tirando in ballo eccidi<br />

perpetrati da altre dittature,<br />

quasi a giustificare la normalità<br />

delle atrocità di cui si è macchiato<br />

il fascismo in Italia ed il<br />

nazismo in Germania.<br />

Non soddisfatti, hanno fatto un<br />

goffo tentativo di attribuire la<br />

responsabilità del massacro<br />

Il Consiglio Comunaele durante la votazione<br />

delle Fosse Ardeatine ai Partigiani<br />

asserendo che, se i partecipanti<br />

all’azione di via Rasella si<br />

fossero costituiti, quel massacro<br />

forse si sarebbe potuto evitare.<br />

Forse vale la pena ricordare che<br />

i Partigiani erano parte integrante<br />

di quell’esercito di liberazione,<br />

distinguendosi per<br />

innumerevoli atti di eroismo,<br />

tanto più significativi perché<br />

venivano da comuni cittadini<br />

trasformatisi in soldati nell’intento<br />

di riacquistare la libertà e<br />

la dignità di uomini.<br />

Siamo contenti che l’iniziativa<br />

di istituire <strong>La</strong> Giornata della<br />

Memoria, presa dalle pagine di<br />

questo giornale, sia giunta a<br />

buon fine. Lo spunto si ebbe<br />

dalla celebrazione del 25 Aprile<br />

nello scorso anno quando questa<br />

Amministrazione ha fatto di<br />

tutto per cercare di trasformare<br />

quella giornata in una sorta di<br />

festa delle Forze Armate. Anziché<br />

la Liberazione ha celebrato<br />

i caduti di Nassyria. Tutti gli<br />

Italiani si sentono addolorati per<br />

i militari caduti in Iraq, anche se<br />

la stragrande maggioranza non<br />

ha approvato e non approva<br />

l’intervento voluto dal Governo<br />

Berlusconi. Tutti ammiriamo i<br />

soldati morti nell’assolvimento<br />

del loro dovere, sicuramente<br />

loro erano nel giusto, non lo è<br />

chi ha deciso l’intervento in<br />

Iraq; tuttavia questi avvenimenti<br />

non hanno nulla a che vedere<br />

con la Festa della Liberazione.<br />

Fin da giugno 2004 gli articoli<br />

pubblicati da “<strong>La</strong> <strong>Piazza</strong>” hanno<br />

suscitato una grande commozione<br />

fra quanti hanno vissuto<br />

direttamente quei momenti e,<br />

dopo sessant’anni, hanno sentito<br />

il bisogno di trasmettere agli<br />

altri quelle tristi esperienze che<br />

li hanno profondamente segnati.<br />

Ad onor del vero, nonostante<br />

quanto scritto da altri giornali,<br />

sono stati i D.S. a raccogliere<br />

questa esigenza e, insieme a<br />

tutti i partiti del CentroSinistra,<br />

hanno preparato e presentato la<br />

proposta di delibera approvata<br />

dal Consiglio Comunale che<br />

istituisce questa giornata a<br />

Castel Madama.


6 Elezioni<br />

LA COMPAGINE DELLA GINESTRA<br />

È PRONTA<br />

di Enrico Grazia<br />

Il 3 e 4 aprile si vota anche per l’Università Agraria.<br />

Il Centro-Sinistra ha già pronta la lista, il candidato a Presidente è Eugenio Chicca<br />

È una squadra parzialmente rinnovata,<br />

quella con cui la ginestra<br />

è pronta a cimentarsi nella prossima<br />

tornata elettorale per il rinnovo<br />

del consiglio dell’Università<br />

Agraria di Castel Madama.<br />

Con largo anticipo rispetto alle<br />

possibili date elettorali, non è<br />

ancora certo se si voterà insieme<br />

alle regionali oppure con i<br />

referendum, sono stati scelti sia<br />

il candidato presidente nella<br />

persona di Eugenio Chicca<br />

attuale vicepresidente, sia i candidati<br />

consiglieri.<br />

Anche il programma abbozzato<br />

dagli attuali amministratori, all’insegna<br />

della continuità amministrativa<br />

ed emendato dai neocandidati,<br />

è pronto e può essere<br />

dato in stampa.<br />

C’è una punta di orgoglio nel<br />

presidente in carica, Michelluigi<br />

Rocchi, quando è invitato a<br />

sintetizzare le attività svolte in<br />

quasi quindici anni di direzione<br />

dell’ente. Sottolinea l’impegno<br />

continuo nella valorizzazione<br />

del territorio dell’agraria con i<br />

rimboschimenti, il miglioramento<br />

dei pascoli, la ristrutturazione<br />

del Casone e dei fontanili,<br />

i lavori dei cantieri scuola. Ma<br />

ci tiene ad evidenziare anche<br />

l’impegno costante ad ottenere i<br />

finanziamenti e le riscossioni<br />

delle fide per tenere in ordine i<br />

bilanci, facendoli crescere e non<br />

gravare sui cittadini castellani<br />

nell’offerta di spazi e strutture<br />

fruibili.<br />

Alla domanda di quale sia stata<br />

secondo lui, la migliore cosa<br />

I candidati della lista la Ginestra: da sinistra Moreschini Angelo, Frosini Maurizio, Rocchi<br />

Michelluigi ex presidente non ricandidato, Scardala Guido, Chicca Eugenio, Salvatori<br />

Massimo, Fabiani Maria, Tanfetti Gianfranco, Cappelletti Sergio, Salinetti Franco<br />

realizzata, risponde senza esitazioni:<br />

la gestione collegiale ed<br />

il rapporto costruttivo con<br />

l’opposizione, che hanno consentito<br />

all’ente un rapporto continuo<br />

e trasparente con le associazioni<br />

ed i cittadini di Castel<br />

Madama tutti. Il miglior plauso


Elezioni<br />

7<br />

per il presidente è stato senza<br />

dubbio il riconoscimento unanime<br />

della coalizione della sua<br />

ottima direzione.<br />

Il candidato alla presidenza<br />

Eugenio Chicca, visibilmente<br />

motivato, sembra aver trovato<br />

un rinnovato vigore giovanile,<br />

dimostrato sia nell’attenzione<br />

continua alla stesura del programma,<br />

sia nei contatti con<br />

partiti e candidati per preparare<br />

le condizioni migliori alla competizione<br />

elettorale.<br />

Vuole senz’altro dare continuità<br />

all’opera amministrativa di<br />

Rocchi, ma si avvertono già<br />

un’impostazione ed uno stile<br />

personale che sicuramente, in<br />

caso di vittoria, emergeranno<br />

in direzione originale e dinamica.<br />

Ascolta tutti con attenzione<br />

e risponde con sicurezza ai<br />

quesiti che gli pongono, insomma<br />

si avverte l’esperienza<br />

amministrativa che però non ha<br />

minimamente guastato l’entusiasmo<br />

e la voglia di fare. Ad<br />

Eugenio e ai candidati tutti<br />

rivolgiamo i migliori auguri.<br />

MODALITÀ PER LA PRENOTAZIONE DI SPAZI PER LA PUBBLICITÀ ELETTORALE<br />

SUL MENSILE “LA PIAZZA”<br />

AI SENSI DELL’ART. 7 DELLA LEGGE 22 FEBBRAIO 2000 N. 28 E SUCCESSIVE MODIFICHE<br />

• Tutti i candidati alle elezioni ragionali e comunali possono prenotare spazi per la pubblicità elettorale sul mensile “<strong>La</strong> <strong>Piazza</strong>” a partire<br />

dal 14 febbraio al 7 marzo 2005.<br />

• Le prenotazioni devono essere effettuate con un ordine firmato. Il materiale relativo allo spazio pubblicitario deve pervenire alla sede di<br />

“<strong>La</strong> <strong>Piazza</strong>” (Vicolo Giustini, 10, Castel Madama, telefono 0774 449849) almeno una settimana prima della pubblicazione.<br />

• Il costo dello spazio pubblicitario è di 40,00 Euro a modulo (cm 8,5 x 4,8) per ogni uscita.<br />

• Presso la sede de “<strong>La</strong> <strong>Piazza</strong>” è a disposizione dei candidati alle elezioni europee e comunali il regolamento contenente le condizioni<br />

praticate per l’accesso agli spazi pubblicitari.<br />

• <strong>La</strong> precedenza di pubblicazione, nell’eventualità di un eccessivo numero di richieste, sarà determinata dalla data riportata sull’ordine.<br />

00024 Castel Madama (Roma) - Vicolo Giustini, 10 - telefono 0774 449849<br />

IL CANDIDATO DEI DEMOCRATICI DI SINISTRA<br />

Carlo Lucherini, nato a Monterotondo il primo maggio del ’53 e<br />

residente nello stesso comune, si è laureato in Sociologia all’università<br />

<strong>La</strong> Sapienza. È iscritto al Pci dal 1974 e successivamente<br />

al Pds e ai Ds. Ha iniziato a fare politica a Monterotondo. Eletto<br />

consigliere comunale e poi assessore alla Sanità, Servizi sociali e<br />

Commercio nel 1975, è stato poi eletto sindaco della città nel<br />

1979 alla guida di una giunta di sinistra. Sempre rieletto, ha guidato<br />

il Comune per 20 anni, fino al 1999. Nel 1995 è stato eletto<br />

consigliere provinciale nel collegio Monterotondo-Fiano durante<br />

la presidenza Fregosi della Provincia, impegnandosi nella commissione<br />

Ambiente e Viabilità. Rieletto nel 1998 in questa consiliatura<br />

è stato vicepresidente della commissione Ambiente e<br />

vicepresidente dell’Unione regionale delle Province del <strong>La</strong>zio.<br />

Il candidato DS Carlo Lucherini


8 Elezioni<br />

LA REGIONE AL VOTO<br />

CON LE NUOVE LEGGI<br />

di Marco Moreschini<br />

Il 3 e 4 aprile prossimi si vota per le elezioni regionali.<br />

Sono nuovi lo Statuto e la legge regionale: vediamone il contenuto<br />

Il Governo ha deciso di accorpare<br />

con un decreto legge<br />

approvato il 28 gennaio 2005<br />

per motivi organizzativi ed economici<br />

al 3-4 aprile 2005 le elezioni<br />

per il rinnovo dei consigli<br />

regionali e di 929 consigli<br />

comunali. Qui a Castel Madama<br />

si va a votare invece per il Consiglio<br />

Regionale e per l’Università<br />

Agraria. Questa elezione<br />

avviene dopo che negli ultimi<br />

mesi lo stesso Presidente Storace<br />

ha promulgato lo Statuto<br />

della Regione <strong>La</strong>zio, che sostituisce<br />

quello del 1970 e dà<br />

attuazione alle revisioni costituzionali<br />

del 1999 e del 2001 e<br />

dopo che il Consiglio ha approvato<br />

la legge che regola le elezioni<br />

regionali ed i casi di ineleggibilità<br />

ed incompatibilità<br />

dei consiglieri regionali. Queste<br />

due leggi rappresentano i momenti<br />

fondamentali per il rinnovo<br />

dell’assetto istituzionale<br />

della Regione e per la creazione<br />

di una nuova dirigenza politica<br />

regionale.<br />

<strong>La</strong> legge statutaria n. 1 dell’11<br />

novembre del 2004 va ad applicare<br />

concretamente il dettato<br />

costituzionale, che all’art. 123<br />

prevede che ciascuna regione<br />

si doti di uno Statuto, che in<br />

armonia con la Costituzione, ne<br />

determina le funzioni di governo<br />

e i principi fondamentali di<br />

organizzazione e funzionamento.<br />

Lo stesso Statuto regola l’esercizio<br />

del diritto di iniziativa<br />

e del referendum su leggi e<br />

provvedimenti amministrativi<br />

della Regione e la pubblicazione<br />

delle leggi e dei regolamenti<br />

regionali. Nasce così uno strumento<br />

nuovo, a metà fra una<br />

Costituzione e uno Statuto di un<br />

ente locale. L’equiparazione degli<br />

enti costitutivi della Repubblica,<br />

cioè Stato, Regioni, Province<br />

e Comuni e il fatto che la<br />

competenza legislativa residuale<br />

viene affidata alle regioni e<br />

non allo Stato, rendono tale<br />

strumento fondamentale per la<br />

comprensione del federalismo<br />

dopo la riforma del 2001.<br />

Lo statuto della Regione <strong>La</strong>zio,<br />

approvato con legge regionale<br />

“rinforzata” votata per due volte<br />

a maggioranza assoluta, è stato<br />

stilato a cura dei presidenti<br />

emeriti della Corte Costituzionale<br />

Corasaniti e Baldassarre, e<br />

dall’ordinario alla Sapienza di


Elezioni<br />

9<br />

diritto pubblico Achille Chiappetti,<br />

e discusso sul modello<br />

della convenzione europea dalla<br />

apposita Commissione per le<br />

Riforme Istituzionali, presieduta<br />

dal consigliere DS Francesco<br />

De Angelis. Le principali novità<br />

sono queste: è stata scelta l’elezione<br />

diretta del Presidente<br />

della Regione, del resto già prevista<br />

dalla Legge Costituzionale<br />

1 del 1999 in via transitoria e<br />

resa facoltativa dall’art. 122<br />

della Costituzione, a cui si va a<br />

bilanciare un ruolo di maggior<br />

controllo del Consiglio e l’attribuzione<br />

espressa alla Giunta<br />

Regionale della potestà regolamentare<br />

sulle materie di competenza<br />

legislativa regionale. Il<br />

titolo primo è interamente dedicato<br />

ai principi fondamentali<br />

nel quale spiccano l’art. 3 in cui<br />

viene fatto proprio il Manifesto<br />

di Ventotene di Spinelli per<br />

un’Europa libera ed unita e<br />

l’art. 5 che va a definire Roma<br />

capitale, simbolo dell’unità d’Italia,<br />

centro del cattolicesimo<br />

fra cristiani e luogo di incontro<br />

fra culture diverse. Via via nei<br />

nove titoli vengono toccati tutti<br />

gli argomenti propri di una<br />

Costituzione: i rapporti con l’Unione<br />

Europea e la previsione di<br />

una legge comunitaria regionale,<br />

gli ambiti di autonomia, gli<br />

organi costituzionali e i loro<br />

compiti, l’organizzazione e l’attività<br />

amministrativa della Regione,<br />

gli istituti di democrazia<br />

diretta, con i tre referendum<br />

(abrogativo, consultivo, propositivo),<br />

gli organi di controllo e<br />

gli organi di raccordo istituzionale,<br />

di garanzia,<br />

di controllo e di consultazione.<br />

Fra questi in<br />

parallelo con la<br />

“statualizzazione”<br />

delle Regioni<br />

sono stati istituiti<br />

degli organi<br />

che ricordano<br />

corrispettivi a livello<br />

statale. Per<br />

esempio il Consiglio<br />

delle Autonomie<br />

locali, composto soprattutto<br />

da rappresentanti<br />

dei Comuni, che si esprime in<br />

merito alle proposte di legge di<br />

revisione dello Statuto, di conferimento<br />

agli enti locali di<br />

funzioni e dei rapporti interistituzionali,<br />

oltre alle leggi finanziarie<br />

e di bilancio.<br />

<strong>La</strong> legge n. 2 del 13 gennaio del<br />

2005, in applicazione dell’art.<br />

122 della Costituzione e della<br />

Legge quadro statale n. 165 del<br />

2004, va a regolamentare le elezioni<br />

regionali, stabilendo il<br />

numero dei consiglieri, già<br />

peraltro stabilito dallo Statuto e<br />

portato a 70. Cinquantasei consiglieri<br />

(l’80%) saranno eletti<br />

con il metodo proporzionale<br />

delle liste circoscrizionali provinciali.<br />

Quattordici consiglieri<br />

(il 20%) facenti parte del cosiddetto<br />

listino saranno eletti di<br />

diritto col sistema maggioritario,<br />

come premio di maggioranza<br />

della coalizione che vince. In<br />

questo listino la legge prevede<br />

di far rientrare almeno sette<br />

donne, che nel proporzionale<br />

non potranno essere meno di un<br />

terzo per ogni lista. Ed ancora,<br />

la quota rosa dovrà essere presente<br />

in almeno cinque assessorati<br />

su 16. L’opposizione di<br />

centro-sinistra ha fatto notare<br />

che se ai 14 consiglieri non<br />

eletti del listino si aggiungono i<br />

molteplici assessori esterni che<br />

il Presidente potrà nominare,<br />

una percentuale troppo alta di<br />

“non eletti” andrebbe a rappresentare<br />

le istanze della Comunità<br />

laziale. L’era della Costituzione<br />

Regionale è cominciata.<br />

A noi elettori l’onere di eleggere<br />

adeguati rappresentanti per<br />

questo ente rinvigorito dalle<br />

ultime riforme.<br />

I democratici di Sinistra di Castel Madama stanno organizzando un’iniziativa, prevista<br />

per il 21 marzo del 2005 alle ore 17,00, per presentare lo stato dell’arte dell’autonomia<br />

regionale e degli enti locali in Italia. Saranno presenti: Pietro Barrera, direttore generale<br />

della Provincia di Roma, che presenterà lo Statuto della regione e ci informerà sull’assolvimento<br />

della stessa del ruolo di guida delle autonomie locali. Interverrà il consigliere<br />

uscente Carlo Lucherini, candidato nel nostro collegio per i DS. Introdurrà e modererà il<br />

dibattito Marco Moreschini.


10 Amministrazione<br />

<strong>La</strong> maggioranza si ricompatta<br />

sulle zone agricole e industriali<br />

di Ivano Chicca<br />

Il 2 febbraio si è tenuto un corposo Consiglio<br />

Comunale che, se da un lato ha segnato la riconciliazione<br />

delle forze che compongono l’Amministrazione,<br />

dall’altro evidenzia come questa continui ad operare<br />

navigando a vista tant’è che il Sindaco ha preannunciato<br />

un ennesimo rimpasto. Operazione necessaria<br />

per riequilibrare gli incarichi dei consiglieri di maggioranza<br />

per meglio tenerli legati al carro.<br />

Dei tredici punti all’ordine del giorno ben dieci sono<br />

relativi a questioni urbanistiche. L’approccio a questa<br />

materia continua ad essere quello solito: si<br />

affrontano le questioni dei singoli senza avere un<br />

progetto complessivo. Si usano procedure al limite<br />

della legalità, senza curarsi di dettare modalità che<br />

valgano per tutti i cittadini che continuano ad essere<br />

trattati con disparità.<br />

Esempio significativo di questo modo di operare è<br />

l’approvazione del piano di coordinamento relativo<br />

alla zona A2 di Colle Murata. Con tale piano viene<br />

data la possibilità a tre o quattro cittadini di presentare<br />

delle lottizzazioni, mentre rimane da definire il problema<br />

nella sua interezza. Ci sono migliaia di cittadini<br />

che continuano a pagare l’ICI su terreni con destinazione<br />

A2 senza peraltro avere nessuna certezza che<br />

potranno mai realizzarvi qualcosa. <strong>La</strong> Legge Regionale<br />

dello scorso anno che definisce agricole tutte<br />

le zone esterne al centro abitato dà la possibilità ai<br />

Comuni di individuare a ridosso dello stesso delle aree<br />

di espansione edilizia nel limite massimo del 20% del<br />

centro urbano.Quando si deciderà questa Amministrazione<br />

a regolamentare tutti i 194 ettari di A2 presenti<br />

sul territorio Quando deciderà di individuare le<br />

zone di espansione cancellando quelle che non potranno<br />

mai svilupparsi Se lo facesse la maggioranza delle<br />

persone che hanno terreni in A2 potranno evitare di<br />

dover continuare a sborsare inutili pesanti balzelli.<br />

Nel merito della delibera i consiglieri di minoranza<br />

hanno votato contro perché, oltre ai motivi esposti,<br />

l’Amministrazione ha disatteso la prescrizione più<br />

importante della legge regionale quello di individuare,<br />

adottando un’apposita variante, la zona come di<br />

espansione.<br />

Il punto che, forse, ha caratterizzato più di tutti il<br />

Consiglio è stata l’approvazione definitiva della<br />

“lottizzazione Ficacci” in zona industriale. Questo<br />

punto ha avuto il voto favorevole dei D.S. mentre il<br />

resto della minoranza ha preferito uscire al momento<br />

del voto. Le motivazioni che hanno indotto i consiglieri<br />

ad uscire sono da ricercare nel fatto che la<br />

lottizzazione fa riferimento ad un piano quadro che<br />

eccede nei limiti territoriali il piano regolatore.<br />

I D.S., pur riconoscendo condivisibili le obiezioni<br />

del resto della minoranza e ritenendo senza alcun<br />

dubbio preferibile ricercare uno sviluppo programmato<br />

e ordinato, ad oltre trent’anni dall’approvazione<br />

della Zona Industriale non ritengono più possibile<br />

negare l’esercizio di giusti diritti ad un cittadino<br />

solo perché le Amministrazioni che si sono succedute<br />

non sono state in grado di fornire la zona di strumenti<br />

esecutivi.<br />

Inoltre la lottizzazione di Ficacci era stata già esaminata<br />

e valutata in seno al PRUSST Asse Tiburtino,<br />

proposto dalla precedente Amministrazione di<br />

CentroSinistra, e dichiarata conforme al piano regolatore,<br />

meritevole di ottenere i finanziamenti della<br />

Comunità Europea. Qualche volta la difesa estrema<br />

di un principio può divenire sterile se poi non si<br />

tiene conto che certe azioni hanno risvolti concreti<br />

che possono causare gravi danni nella vita reale. Per<br />

questi motivi è necessario sostenere chiunque dovesse<br />

proporre nuove iniziative purché conformi al<br />

piano regolatore.<br />

Gli angusti locali in cui è costretta ad operare l’azienda di Romeo Ficacci


Amministrazione<br />

11<br />

IL CONSIGLIO COMUNALE DEL 2 FEBBRAIO<br />

In altra parte del giornale approfondiamo alcuni aspetti del Consiglio Comunale del 2 febbraio, rinviando<br />

ai prossimi numeri per approfondimenti.<br />

È stata proposta la destinazione di un’area di fronte al verde pubblico come area adatta ad ospitare la<br />

Caserma dei Carabinieri: come già annunciato, l’Amministrazione in pratica rinuncia all’utilizzo della<br />

Scuola Sales come Caserma. L’opposizione ha<br />

votato contro la proposta, proponendo di tornare<br />

alla precedente destinazione dell’area vicina al<br />

Sales come Caserma.<br />

È stata approvato anche una schema di convenzione<br />

legato alla iniziativa dei PRUSST (Piani<br />

di recupero urbano e di sviluppo sostenibile).<br />

L’opposizione ha votato a favore, perché l’iniziativa<br />

dei PRUSST risale al periodo del centrosinistra.<br />

È stato inoltre approvato in via definitiva il Piano<br />

di lottizzazione in località Colle dell’Immagine,<br />

meglio conosciuto come lottizzazione Roma-Est,<br />

nel terreno già dei Padri Oblati. L’opposizione ha<br />

votato contro perché sulla questione sono in corso<br />

delle indagini della Magistratura, legate anche alla revoca del Piano di Zona della 167 che insiste sulla area<br />

vicina.<br />

È stato approvato nella stessa zona anche un altro Piano di Lottizzazione in località Fonte Santocco.<br />

L’opposizione si è espressa in modo contrario per gli stessi motivi del Piano su Colle dell’Immagine:<br />

infatti secondo l’opposizione viene utilizzata cubatura che invece è stata stralciata in modo sbagliato<br />

dalla zona 167.<br />

È stato anche approvato un atto d’indirizzo al Sindaco per un bando sulla diversa utilizzazione dei locali<br />

dell’Ex mattatoio, che si trovano lungo la strada che porta alla Stazione ferroviaria.<br />

Infine è stato approvato in via definitiva il Piano particolareggiato per il comparto urbano n. 5, in località<br />

Colle Fiorito, comprensivo della zona delle Colombelle, all’ingresso del paese.<br />

È stato inoltre votato all’unanimità un ordine del giorno proposto dalla maggioranza relativo all’adesione<br />

alla giornata del ricordo dei martiri delle Foibe. L’iniziativa è legata alla legge nazionale votata dal<br />

Parlamento su queste questioni, che anche in quella sede aveva visto una larga maggioranza.<br />

COMMISSIONE MENSA: ULTIMO ATTO<br />

Nella seduta del 27 gennaio il Consiglio Comunale<br />

di Castel Madama ha respinto la proposta di<br />

delibera presentata dalla minoranza di CentroSinistra<br />

per un nuovo regolamento della mensa scolastica. <strong>La</strong><br />

delibera prevedeva quale punto<br />

qualificante la reintroduzione della<br />

Commissione mensa così come è<br />

sempre esistita da quando funziona<br />

il servizio mensa nella<br />

scuola. <strong>La</strong> vicenda dimostra<br />

l’infondatezza dell’accusa<br />

da parte dell’Amministrazione<br />

nei confronti<br />

del Comitato dei<br />

Genitori di essersi fatto<br />

strumentalizzare dall’opposizione.<br />

Vista la presenza nutrita di genitori, l’Amministrazione,<br />

dopo alcuni sterili tentativi<br />

per dare l’impressione di essere disponibile<br />

a reintrodurre la Commissione mensa, alla<br />

proposta del Centro-Sinistra di rinviare la<br />

votazione del punto per concordare in<br />

Commissione consiliare su altre questioni<br />

trattate del regolamento in esame ed a parere<br />

della maggioranza da modificare, prima<br />

ha respinto la proposta di rinvio e poi ha<br />

votato contro la delibera bocciandola.<br />

Il fatto è perfettamente in linea con la mentalità<br />

e i sistemi che da sempre il Centro-<br />

Destra a Castel Madama e nel Paese mette in<br />

atto: la gente meno sa e meglio è; la partecipazione<br />

alla vita democratica più è limitata e<br />

meno fastidi ha chi ci amministra.


12 Il Paese in breve<br />

UNIVERSITÀ AGRARIA: VERO ENTE PUBBLICO<br />

Sabato 15 gennaio, presso la Sala Consiliare, si è tenuto un incontro pubblico sul tema “L’olio d’oliva nella<br />

gastronomia e nella salute”. Promotrice dell’iniziativa è stata l’Università Agraria di Castel Madama che ha<br />

chiamato a relazionare sull’argomento il Prof. Publio Viola, membro dell’Accademia Italiana della Cucina e<br />

dell’Accademia Nazionale dell’Olio. E’ intervenuto il Prof. Matteo Giannattasio, docente di biologia presso<br />

l’Università Federico II di Napoli, esperto di scienza della nutrizione e di coltivazioni biologiche e biodinamiche.<br />

Come si vede dalla foto, la sala gremita dimostra che l’iniziativa ha saputo dare una risposta ad un interesse<br />

diffuso fra i cittadini.<br />

Con le Amministrazioni di CentroSinistra guidate da Michelluigi Rocchi, l’Università Agraria è passata ad<br />

essere Ente che “regalava qualche paletto per la recinzione” ai suoi confinanti, a vero Ente Pubblico che gestisce<br />

a pieno titolo i beni della collettività salvaguardandoli, valorizzandoli e accrescendoli e che promuove iniziative<br />

per la diffusione di una cultura moderna dell’agricoltura e dei suoi prodotti.<br />

Carnevale Castellano foto Blow up - Carnevale Castellano foto Blow up -<br />

IL CARNEVALE CASTELLANO 2005<br />

CarnevaleCastellanofotoBlowup-CarnevaleCastellanofotoBlowup-CarnevaleCastellanofotoB<br />

CarnevaleCastellanofotoBlowup-CarnevaleCastellano foto Blow up - Carnevale Castellano foto Blow up - Carnevale Castellano foto Blow up -<br />

low up - Carnevale foto B


Salute<br />

13<br />

dal<br />

d i<br />

LIBERTÀ FUMO<br />

di Matilde Loffredo<br />

“Penso che la sigaretta abbia un gusto più intenso quand’è l’ultima.<br />

Anche le altre hanno un gusto speciale, ma meno intenso.<br />

L’ultima acquista il suo sapore dal sentimento della vittoria su se stesso<br />

e la speranza di un prossimo futuro di forza e di salute.” (Italo Svevo)<br />

Era ora. Dopo varie battaglie dal 10 gennaio si fa<br />

sul serio e non sarà più possibile fumare in tutti i<br />

luoghi aperti al pubblico così come prevede l’art.<br />

51 della legge n. 3 del 2003.<br />

Dopo la pubblicazione della Circolare Ministeriale<br />

e dell’accordo tra Stato e Regioni, l’impegno<br />

passa ora proprio alle Regioni che dovranno<br />

organizzarsi per rendere operativa ed efficace la<br />

normativa in parola.<br />

È nato a tal fine un tavolo di coordinamento tra le<br />

Regioni sul tabagismo per mettere assieme le<br />

esperienze comuni, per individuare le migliori<br />

modalità per far rispettare la legge, ma soprattutto<br />

per individuare le iniziative per dar vita a campagne<br />

d’informazione e di promozione.<br />

In questo quadro il Servizio Igiene Pubblica della<br />

nostra A.S.L ha voluto partecipare ad alcune iniziative<br />

per portare il suo contribuito per la migliore<br />

riuscita di una battaglia che è nell’interesse di<br />

tutti i cittadini.<br />

In collaborazione con il gruppo Profea del Cnesps,<br />

l’Istituto superiore di sanità e l’Università Tor<br />

Vergata di Roma, stiamo effettuando un’indagine<br />

che ha come titolo “Monitoraggio degli effetti<br />

della nuova legge che vieta il fumo nei locali pubblici”.<br />

L’indagine ha l’obiettivo di monitorare su<br />

tutto il territorio italiano gli effetti della legge sull’osservanza<br />

del divieto nei locali pubblici.<br />

Siamo certi che solo con una corretta e capillare<br />

informazione si possa convincere la gente ad uniformarsi<br />

a comportamenti che sono nell’interesse<br />

di tutti, fumatori e non fumatori.<br />

A tal proposito abbiamo deciso di monitorare,<br />

garantendone l’anonimato, un certo numero d’esercizi<br />

pubblici, offrendo agli stessi materiale e<br />

supporto tecnico.<br />

In una seconda fase verranno effettuati dei controlli<br />

per verificare il grado di percezione della<br />

nostra campagna informativa anche confrontandola<br />

con altri esercizi dove non abbiamo operato.<br />

Il nostro deve diventare un impegno costante, per<br />

una lotta non contro i fumatori ma, in positivo, per<br />

una forte mobilitazione volta ad offrire ad ognuno<br />

tutte le informazioni affinché possa decidere per la<br />

propria storia ma non anche per quella degli altri.


14 Attualità<br />

PICCOLI LADRI<br />

All’interno del progetto cinema, avviato nella nostra scuola<br />

già da anni, siamo andati a vedere il film “Piccoli ladri”<br />

della regista iraniana Marziyeh Meshkini, profondamente<br />

legata all’Afghanistan, paese martoriato, dove nonostante<br />

la fine della guerra e la perdita di potere dei talebani la<br />

realtà è ancora molto dura.<br />

Il film ambientato in una Kabul devastata dalla guerra, è<br />

realista ed è stato girato con persone comuni; i bambini del<br />

film sono afgani e vivono realmente ciò che il film racconta,<br />

le scene riescono a trasmettere sentimenti forti e la sensazione<br />

di vivere in quella disperazione.<br />

I protagonisti della storia sono due bambini, fratello e<br />

sorella, Zaed e Gol Ghoti.<br />

Loro si trovano da soli con un cane perché i genitori sono<br />

in prigione; la madre condannata per adulterio perché non<br />

essendo tornato il marito dalla guerra dopo cinque anni,<br />

per poter mantenere la famiglia si era risposata, il padre<br />

perché guerrigliero talebano.<br />

I bambini ogni notte dormono in prigione con la mamma<br />

mentre di giorno vanno nella discariche per raccogliere legna, carta o libri per venderli o scaldarsi.<br />

Un giorno però il direttore del carcere vieta a tutti i bambini di dormire all’interno insieme alle<br />

madri, così Zaed e Gol Ghoti rimangono completamente soli.<br />

Seguendo il consiglio di un ragazzo già evaso da prigione e più scaltro si recano al cinema a vedere<br />

un vecchio film italiano “<strong>La</strong>dri di biciclette” per imparare a rubare, e quindi essere arrestati e<br />

rivedere la propria madre.<br />

Dopo tanti tentativi Zaed riesce finalmente a rubare una bicicletta e ad andare in prigione, ma viene<br />

messo in una cella lontano dalla madre. Il film termina con la scena della bambina che bussa alla<br />

porta della prigione dicendo: «Sono la sorella del ladro di biciclette».<br />

È un film molto triste e fa capire come i bambini in Afghanistan sin da piccoli abbiano una vita<br />

molto dura; terribile anche la scena del combattimento tra cani addestrati.<br />

Colpisce anche il contrasto tra la povertà del popolo afgano e la superiorità della società americana,<br />

simboleggiata dagli aerei che in alcune scene solcano il cielo incuranti di ciò che accade su<br />

quella terra. <strong>La</strong> situazione di molti paesi del mondo è scandalosa e ingiusta e io vorrei poter far<br />

qualcosa, ma non so da dove cominciare.<br />

Certamente non possono essere le guerre a portare la giustizia e la pace nel mondo.<br />

Alice Zanoli II/B


Attualità<br />

15<br />

UNA SCELTA DIFFICILE<br />

UN PASSAGGIO IMPORTANTE NELLA VITA DEGLI ADOLESCENTI<br />

In questo periodo tutti i ragazzi delle classi terze hanno dovuto affrontare una decisione difficile:<br />

la scelta della scuola superiore, un passaggio importante nella vita degli adolescenti.<br />

Molto utile è stato l’aiuto fornito dai familiari che hanno cercato di capire le attitudini, gli interessi<br />

e le aspirazioni dei ragazzi per indirizzarli ad effettuare la scelta più adatta a loro.<br />

Importante è stato l’intervento della scuola che, tramite gli orientamenti svolti dai professori<br />

degli istituti superiori e la guida degli insegnanti di classe con il supporto dei test del Progetto<br />

“Orientamento”, ha aiutato i ragazzi ad avere una visione più chiara ed ampia dei diversi indirizzi<br />

di studio e ad effettuare una scelta consapevole.<br />

Abbastanza determinante è stato anche il ruolo degli amici che hanno rafforzato alcune scelte.<br />

Dalle domande di preiscrizione effettuate nel mese di gennaio è emerso che le scelte si sono<br />

orientate nel modo seguente:<br />

Il peso della cultura<br />

dal grafico risulta che poco<br />

meno della metà degli alunni<br />

ha scelto, l’Istituto Tecnico<br />

Commerciale e il Liceo<br />

Scientifico di Tivoli;<br />

sette alunni sono orientati per<br />

l’Istituto Tecnico Industriale;<br />

il Liceo Ginnasio, l’Istituto Professionale Olivieri e il Liceo Sociopsicotepagogico di Tivoli<br />

hanno avuto rispettivamente cinque iscrizioni; per il Rosmini e l’Istituto Italia di Tivoli sono<br />

state richieste due iscrizioni e le scuole rimanenti tra quelle elencate sono state scelte ognuna<br />

da un alunno.<br />

Il fatto che sette scuole siano state richieste rispettivamente da un solo alunno mette in evidenza<br />

la maturità degli studenti i quali hanno effettuato scelte personali, senza lasciarsi influenzare da<br />

quelle dei compagni. Alcuni di loro, per effettuare la scelta più idonea, si sono iscritti in scuole<br />

che li faranno allontanare di parecchi chilometri dal loro paese.<br />

Silvia Fagiani III/A


Ambiente<br />

17<br />

IL PARCO NATURALE REGIONALE<br />

DEI MONTI LUCRETILI<br />

di Maurizio Martucci<br />

Nel 2005 compie 15 anni di vita. Scopriamo le attività dell’Ente di gestione<br />

dell’area protetta, illustrate dal responsabile del settore comunicazione del parco<br />

Le montagne di Roma. <strong>La</strong> macchia<br />

verde alle porte della città<br />

Eterna, i cui rigogliosi colori si<br />

riescono a scorgere in lontananza<br />

fin dalla terrazza del Gianicolo.<br />

Stiamo parlando del<br />

Parco Naturale Regionale dei<br />

Monti Lucretili, oltre 18.000<br />

ettari di area protetta protagonisti<br />

di numerose attività interdisciplinari<br />

mirate alla salvaguardia<br />

ed allo sviluppo dell’esteso<br />

territorio compreso, nell’amministrazione<br />

di 13 diversi comuni,<br />

tra le Province di Roma e<br />

Rieti. Le attività spaziano dalla<br />

conservazione della natura all’educazione<br />

ambientale, dalla<br />

produzione di prodotti alimentari<br />

tipicamente locali allo sviluppo<br />

della ricettività turistica.<br />

Le risorse finanziarie che<br />

sostengono queste azioni, svolte<br />

dall’Ente gestore del Parco<br />

con sede a Palombara Sabina<br />

(Roma), attingono sia ai fondi<br />

della gestione ordinaria che<br />

straordinaria della Regione<br />

<strong>La</strong>zio, dalle Amministrazioni<br />

Provinciali romana e reatina,<br />

nonché dalle casse dello Stato e<br />

della Comunità Europea. Classificate<br />

nei rispettivi settori<br />

d’intervento, di seguito riassumiamo<br />

le principali azioni praticate<br />

nel Parco Naturale<br />

Regionale dei Monti Lucretili,<br />

molte delle quali intraprese<br />

in sinergia con i Comuni,<br />

i Centri Visita, le Pro Loco e le<br />

associazioni di volontariato<br />

operanti sul territorio.<br />

Conservazione della Natura<br />

Per quella che a ragion veduta<br />

viene considerata come una<br />

delle principali azioni intraprese<br />

nelle aree naturali protette, il<br />

Parco ha realizzato diversi progetti<br />

per il mantenimento della<br />

biodiversità, risorsa essenziale<br />

per la conservazione e<br />

lo sviluppo delle<br />

diverse specie che<br />

la vivono. È il<br />

caso del Monte<br />

Pellecchia, dove<br />

è stata praticata<br />

sia la reintroduzione<br />

di animali<br />

precedentemente<br />

presenti nel territorio<br />

come il capriolo,<br />

che il mantenimento<br />

in vita di popolazioni<br />

ritenute ad alto rischio come l’istrice.<br />

In via di ultimazione è<br />

una ricerca sui micromammiferi,<br />

realizzata in collaborazione<br />

con il Dipartimento di Biologia<br />

dell’Università di Roma “Tor<br />

Vergata”. Con l’Istituto Nazionale<br />

per la Fauna Selvatica è<br />

stata poi avviata una ricerca<br />

sulla Lepre italica e la Lepre<br />

europea. È poi in completamento<br />

il Piano di Assestamento<br />

Forestale del Parco, che ne permetterà<br />

la salvaguardia e la corretta<br />

gestione dei suoi boschi. In<br />

cantiere è invece la costruzione<br />

di un vivaio per la riproduzione<br />

di specie vegetali autoctone. In<br />

collaborazione con il Comune<br />

di Orvino e la Coop. Mella<br />

Bianca è stato creato il Centro<br />

di Educazione Ambientale e<br />

Formazione, Polo Didattico e<br />

Centro Studi Faunistici<br />

Ambientale del Parco con sede<br />

proprio ad Orvinio, che si sta<br />

occupando di studi sul lupo<br />

(ritornato di recente<br />

a “frequen-<br />

tare” i<br />

Lucretili) e<br />

di uno studio per la individuazione<br />

e creazione della rete ecologica<br />

locale. Nel 2003 è stata<br />

attivata la procedura dell’elaborazione<br />

del Regolamento e dei<br />

Piani di Gestione dei SIC (Sito<br />

Interesse Comunitario) e ZPS<br />

(Zona Protezione Speciale).<br />

Recuperi ambientali e storico<br />

architettonici<br />

Ultimato il recupero ambientale<br />

della ex cava CIDI (in località<br />

Monte Guardia nel Comune di<br />

Marcellina) e dell’antico borgo<br />

medioevale di Castiglione (Palombara<br />

Sabina), sono in fase di


18 Ambiente<br />

avvio i restauri di storiche chiese<br />

nei comuni di Marcellina,<br />

Monteflavio e Roccagiovine.<br />

Alcuni piccoli ma significativi<br />

interventi, come quelli dei fontanili<br />

e di aree pic-nic, sono stati<br />

realizzati dai ragazzi del Cantiere<br />

Scuola <strong>La</strong>voro del Parco. In<br />

corso di affidamento sono poi i<br />

lavori di riqualificazione del<br />

sito storico di Montefalco, nel<br />

Comune di Palombara Sabina.<br />

Attività agrosilvopastorali<br />

Le produzioni agricole del Parco<br />

sono sinonimo di qualità e<br />

genuinità, contraddistinte da<br />

sapori fragranti e gustosi. Coltivare<br />

con sapienza i terreni compresi<br />

nel Parco è la prerogativa<br />

per conservare inalterate le tradizioni<br />

enogastronomiche di<br />

una zona fertile e salubre. Denotano<br />

una natura protesa al futuro<br />

delle attività agrosilvipastorali<br />

del Parco Naturale Regionale<br />

dei Monti Lucretili, le numerose<br />

coltivazioni tipiche di olive,<br />

ciliegie, pesche, unite agli allevamenti<br />

- a volte anche semibradi<br />

- di cavalli e bovini, di ovini e<br />

caprini insieme ai piccoli allevamenti<br />

di laboriose api. Presso gli<br />

Escursionisti al Parco dei Lucretili<br />

stessi produttori, ed a volte<br />

anche nei Centri Visita, è possibile<br />

acquistare prodotti tipici<br />

come l’olio extravergine di<br />

oliva, il miele, pane e dolci di<br />

tradizione locale. Degno di nota<br />

il laboratorio artigianale per la<br />

produzione di vari tipi di pasta<br />

biologica di Licenza.<br />

Educazione ambientale<br />

È questo un campo che da<br />

diversi anni vede impegnati sia<br />

l’Ente Parco che le Scuole dei<br />

Comuni dell’area in una serie di<br />

azioni didattico educative. Per<br />

incrementarne l’azione, nel<br />

2003 l’Ente Parco ha istituito la<br />

Commissione di Studio per l’Educazione<br />

Ambientale, che sta<br />

collaborando con l’Agenzia<br />

Regionale per i Parchi (ARP)<br />

per il Programma GENS (Progetti<br />

Piccole Guide, Guide<br />

Esperte e I Ragazzi del Parco),<br />

rivolto in gran parte agli allievi<br />

delle scuole dell’obbligo dalla<br />

materna alle medie inferiori, e<br />

che vede un coinvolgimento di<br />

oltre 700 alunni i cui rappresentanti<br />

andranno a formare il<br />

cosiddetto “Consiglio del Parco<br />

dei ragazzi”. Ogni anno il Parco<br />

bandisce anche dei concorsi -<br />

denominati Sempreverde e Sensazioni<br />

in un Parco - rivolti sia<br />

agli alunni delle scuole presenti<br />

sul territorio che a quelli dei<br />

comuni limitrofi: un’iniziativa<br />

che li vede coinvolti in diverse<br />

manifestazioni a sfondo didattico-ambientale<br />

che ha riscosso<br />

un forte interesse tra la popolazione<br />

locale. A Montorio Romano<br />

è stato invece istituito il<br />

<strong>La</strong>boratorio Territoriale di Educazione<br />

Ambientale (Progetto<br />

<strong>La</strong>tbter Parchi) per la promozione<br />

di programmi informativi,<br />

educativi e formativi su natura<br />

ed ambiente rivolti tanto alla<br />

popolazione locale quanto agli<br />

stessi operatori dell’area naturale<br />

protetta, coinvolti in continui<br />

corsi di aggiornamento e qualificazione<br />

professionale. Nel<br />

Comune di Scandriglia sono<br />

invece terminati i lavori di sistemazione<br />

dei locali da adibire a<br />

Centro Studi.<br />

Escursionismo, attività ricreative<br />

e culturali<br />

I diversi ambienti del Parco permettono<br />

di effettuare escursioni<br />

di breve, media e lunga durata<br />

sia a piedi che in bicicletta e a<br />

cavallo, praticate generalmente<br />

da appassionati escursionisti<br />

locali e romani che nell’area<br />

protetta dei Lucretili trovano un<br />

ambiente ideale per le loro pratiche<br />

naturaliste. In collaborazione<br />

con il C.A.I. di Tivoli è<br />

stata realizzata la Rete dei Sentieri<br />

del Parco che conta 53 sentieri<br />

ufficiali in larga parte<br />

segnati e gabellati. Per consentirne<br />

una fruizione quanto più<br />

agevole, è in preparazione la<br />

nuova carta escursionistica del<br />

Parco. I 13 Centri Visita, dislocati<br />

uno per ciascun comune<br />

dell’area, si occupano di organizzare<br />

escursioni durante tutto<br />

il corso dell’anno e periodica-


Ambiente<br />

19<br />

mente sono soliti organizzare<br />

incontri, seminari e manifestazioni<br />

artistiche e sportive di<br />

grande interesse e richiamo.<br />

Ricezione Turistica<br />

All’interno del territorio e in<br />

zone limitrofe è possibile pernottare<br />

in alberghi, pensioni,<br />

bed&breakfast ed aziende agrituristiche.<br />

Numerosi sono i<br />

ristoranti, spesso caratteristici<br />

sia nell’arredamento interno<br />

che nei piatti, dove si possono<br />

gustare prodotti tipici del luogo<br />

e cucina tradizionale. Come se<br />

il tempo da queste parti si fosse<br />

d’incanto fermato, nei piccoli<br />

centri storici è facile imbattersi<br />

nel meticoloso lavoro di artigiani<br />

intenti alle antiche attività di<br />

ceramisti, cestai, restauratori di<br />

mobili antichi, ecc.<br />

Guardiaparco<br />

I Guardiaparco del Parco Naturale<br />

Regionale dei Monti<br />

Lucretili sono i protagonisti di<br />

numerose azioni come l’educazione<br />

ambientale, la gestione<br />

faunistica, la repressione di illeciti<br />

di reati ambientali e la lotta<br />

agli incendi. Per la sua particolare<br />

matrice, spiccatamente polifunzionale,<br />

il Guardiaparco può<br />

essere considerato come un vero<br />

e proprio specialista eclettico al<br />

servizio della conservazione<br />

delle aree protette. I 13 Guardiaparco<br />

sono operativi 7 giorni su<br />

7, week end compresi dove il<br />

flusso di turisti e visitatori è decisamente<br />

maggiore, ed hanno una<br />

turnazione giornaliera di 14 ore.<br />

Comunicazione<br />

<strong>La</strong> funzione dell’area comunicazione<br />

è principalmente quella<br />

di informare e comunicare<br />

all’esterno la cultura del Parco,<br />

divulgandone il linguaggio con<br />

strumenti appropriati. L’area è<br />

dotata di un proprio ufficio<br />

stampa delegato ai rapporti con<br />

le testate giornalistiche, radiofoniche<br />

e televisive. Il Parco<br />

all’inizio di settembre presenterà<br />

la sua nuova e rinnovata<br />

immagine, con il lancio del<br />

nuovo logo-marchio. A breve<br />

saranno disponibili nuovi<br />

strumenti di comunicazione<br />

anche multimediale come un<br />

rinnovato sito internet, un<br />

gioco interattivo ed una Newsletter.<br />

Sistemi informativi classici<br />

sono i depliant, le brochure<br />

ed una rivista quadrimestrale<br />

registrata con la testata Il<br />

Parco Racconta.<br />

Ufficio Tecnico<br />

L’Ufficio Tecnico del Parco si<br />

occupa degli aspetti legati alla<br />

cartografia, alla pianificazione<br />

del territorio, progettazione<br />

ambientale, al rilascio dei nullaosta<br />

riguardanti l’edilizia ed il<br />

taglio boschivo nonché i risarcimenti<br />

dei danni causati dalla<br />

fauna selvatica.<br />

PARCO NATURALE REGIONALE<br />

DEI MONTI LUCRETILI<br />

ISTITUITO CON LEGGE REGIONALE n. 41<br />

pubblicata nel n. 19 del Bollettino Ufficiale l’11 Luglio 1989<br />

Ente di Gestione P.zza Vittorio Veneto, 12<br />

Palombara Sabina (Rm) - Tel. 0774/637027<br />

Sito Internet: www.montilucretili.it<br />

E-mail: monti.lucretili@parchilazio.it<br />

I 13 Comuni del Parco e tel. dei Centri Visita<br />

(aperti Sabato e Domenica)<br />

Licenza 0774.46562<br />

Marcellina 0774.425076<br />

Monteflavio 0774.69084<br />

Montorio R. 0774.62259<br />

Moricone 0774.604129<br />

Orvinio 0765.92252<br />

Palombara Sabina 0774.634872<br />

Percile 0774.46020<br />

Poggio Moiano 0765.875011<br />

Roccagiovine 0774.498878<br />

San Polo 0774.416783<br />

Scandriglia 0765.878596<br />

Vicovaro 0774.499112<br />

LABTER <strong>Piazza</strong> del Comune n. 15, Montorio Romano<br />

Tel. 0774/641728;<br />

Sito Internet: web.tiscali.it/labtermontorio<br />

E-mail: labtermontorio@tiscali.it


20 Comunità Montana<br />

UN PROGETTO DONNA<br />

PER LE IMPRESE LOCALI<br />

di Alberto Grelli<br />

L’imprenditoria femminile ha bisogno di sostegno.<br />

<strong>La</strong> Comunità Montana di Tivoli vara un progetto per questo<br />

Gli anni recentemente trascorsi<br />

hanno visto variare molte caratteristiche<br />

del mercato del lavoro;<br />

sempre con più frequenza chi<br />

è senza occupazione viene sollecitato<br />

a percorrere la strada della<br />

creazione d’impresa. In tale<br />

contesto spesso si tende ad enfatizzare<br />

le opportunità offerte da<br />

interventi pubblici che sostengono<br />

le iniziative imprenditoriali<br />

intraprese da giovani, disoccupati<br />

e donne. Vista tale tendenza<br />

si corre il rischio di diffondere la<br />

convinzione che fare impresa sia<br />

un percorso facile ed agevole. È<br />

indiscutibile che la creazione<br />

d’impresa o di attività autonome<br />

sia uno dei mezzi principali per<br />

ampliare il mercato del lavoro,<br />

ma nel raggiungere tale risultato<br />

occorre che le donne e tutti coloro<br />

che hanno l’intenzione di<br />

avviare un attività imprenditoriale<br />

in forma autonoma siano<br />

adeguatamente informati e formati<br />

per affrontare una sfida difficile<br />

ed impegnativa. Questi<br />

costituiscono i presupposti posti<br />

alla base dell’iniziativa dal titolo<br />

“Azioni di informazione ed<br />

orientamento sull’imprenditoria<br />

femminile” organizzata dalla IX<br />

Comunità Montana di Tivoli<br />

con il finanziamento della Provincia<br />

di Roma ed in collaborazione<br />

con lo Studio Commerciale<br />

Professione Sviluppo.<br />

L’iniziativa si è svolta attraverso<br />

l’organizzazione di una serie di<br />

incontri, uno in ogni paese<br />

appartenente alla IX Comunità<br />

Montana, per la diffusione della<br />

cultura d’impresa, per la promozione<br />

della legge n. 215 del 25<br />

febbraio 1992 sull’imprenditoria<br />

femminile e di approfondimento<br />

dei principali strumenti di<br />

finanza agevolata, del marketing<br />

e dell’organizzazione aziendale.<br />

Gli incontri sono stati realizzati<br />

nel corso dell’anno 2004, affidando<br />

la responsabilità della<br />

promozione e pubblicizzazione<br />

dell’iniziativa agli Assessorati<br />

alle Attività Economiche e Produttive<br />

dei Comuni ospitanti il<br />

dibattito. Agli incontri è stata<br />

registrata una discreta affluenza<br />

e alcuni Comuni più interessati<br />

all’iniziativa, in deroga alle<br />

indicazioni progettuali, hanno<br />

chiesto la disponibilità dei professionisti<br />

esperti di finanza<br />

agevolata ad approfondire in<br />

appuntamenti successivi le<br />

tematiche di rilevante interesse<br />

emerse nei dibattiti svolti.<br />

In particolare l’interesse dei<br />

partecipanti e degli assessori<br />

degli enti ospitanti si è concentrato<br />

sul dibattito relativo alle<br />

caratteristiche di funzionamento<br />

degli strumenti di finanza<br />

agevolata, e sulle effettive pos-


Comunità Montana<br />

21<br />

sibilità di ottenimento dei contributi<br />

e di realizzazione dell’iniziativa<br />

imprenditoriale. Negli<br />

incontri è stato sottolineato<br />

come tra i principali elementi<br />

positivi della realizzazione dei<br />

progetti per la richiesta di finanziamenti<br />

agevolati, chiamati<br />

dagli esperti business plan, vi è<br />

la promozione della logica della<br />

programmazione: attraverso l’analisi<br />

del mercato di riferimento,<br />

la definizione degli obiettivi<br />

e l’elaborazione della strategia<br />

d’impresa.<br />

Alcuni Comuni visto l’interesse<br />

della materia, convinti dell’utilità<br />

sociale dell’iniziativa<br />

stanno lavorando all’organizzazione<br />

di strutture fisiche permanenti,<br />

quali uffici e sportelli,<br />

per la promozione della cultura<br />

d’impresa.<br />

Sta mutando il modo di fare<br />

impresa, i grandi cambiamenti<br />

quali la maggiore coesione economica<br />

e finanziaria all’interno<br />

della Comunità Europea stanno<br />

producendo effetti sui nostri territori<br />

e sulle nostre istituzioni,<br />

aumenta il numero delle attività<br />

svolte in forma autonoma che<br />

per il loro avvio usufruiscono<br />

degli strumenti di finanza agevolata<br />

e il tessuto imprenditoriale<br />

della IX Comunità Montana ne<br />

rappresenta un discreto risultato.<br />

CASTEL MADAMA:<br />

NUMERI UTILI<br />

Comune: 0774-45001<br />

Carabinieri: 0774-447002<br />

Vigili Urbani: 0774-447305<br />

Ospedale Tivoli: 0774-335086<br />

Farmacia: 0774-447001<br />

Vigili del Fuoco: 115<br />

Servizio Guardia Medica: 118<br />

Protezione Civile:<br />

0774-4500243<br />

SCHEDA TECNICA<br />

Legge n. 215 del 25 febbraio 1992<br />

Azioni a favore dell’imprenditoria femminile<br />

CHI<br />

Imprese individuali la cui titolare sia una donna;<br />

società cooperative o di persone costituite almeno per il 60%<br />

da donne;<br />

società di capitali partecipate da donne almeno per due terzi, e<br />

i cui organi di amministrazione siano costituiti da donne<br />

almeno per due terzi;<br />

imprese, consorzi d’imprese, associazioni, enti e società di<br />

promozione imprenditoriale anche a capitale misto pubblico<br />

privato, centro di formazione e ordini professionali che promuovono<br />

corsi di formazione imprenditoriale o servizi di<br />

assistenza e consulenza tecnica e manageriale riservati alle<br />

donne per almeno il 70%;<br />

settori ammissibili:<br />

industria, commercio, artigianato, agricoltura, turismo, servizi.<br />

PER COSA<br />

Le iniziative agevolabili riguardano:<br />

avvio di nuove attività;<br />

l’acquisizione di attività già esistenti;<br />

la realizzazione di progetti innovativi aziendali;<br />

l’acquisto di servizi reali;<br />

QUANTO<br />

Sono agevolabili le spese per:<br />

impianti generali;<br />

macchine ed attrezzature;<br />

automezzi;<br />

software, brevetti;<br />

opere murarie, spese di progettazione e direzione dei lavori;<br />

studi di fattibilità e piani d’impresa;<br />

L’agevolazione prevede un contributo secondo la regola “de<br />

minimis”, in tale regime è possibile conseguire la copertura del<br />

50% degli investimenti ammissibili, per un massimo di contributo<br />

pari a 100.000,00 Euro.


22 Vicovaro<br />

LA MEMORIA DEL DOLORE<br />

di Sofia di Giuseppe<br />

Una giornata della memoria con testimonianze, letture, proiezioni.<br />

Vicovaro ricorda Auschwitz<br />

Il 27 Gennaio 2005, giornata<br />

dedicata al ricordo, alle riflessioni,<br />

a tutto ciò che gli ebrei<br />

hanno patito e subito durante<br />

le persecuzioni da parte dei<br />

nazisti.<br />

A Vicovaro in questo giorno si<br />

sono riuniti donne, uomini,<br />

bambini e testimoni nel Centro<br />

Anziani “Don Angelo Francorsi”,<br />

grazie anche all’approvazione<br />

del presidente di questo centro<br />

Romeo Maugliani e alla<br />

serietà e solidarietà del sindaco<br />

Christian Cedric Thomas e dell’assessore<br />

alla cultura e politiche<br />

sociali Virginio Coccia.<br />

Hanno così messo in atto questa<br />

legge, che più di una legge credo<br />

che sia un dovere che ci spetti<br />

nei riguardi dei milioni di morti<br />

e sopravvissuti che il razzismo<br />

ha inciso nella storia umana.<br />

Alle ore 16.00 ha inizio il programma<br />

che è stato previsto per<br />

la “giornata della memoria”. Il<br />

<strong>La</strong> lettura di Alessandra Zibellini<br />

sindaco introduce gli argomenti<br />

e invita il pubblico ad una riflessione<br />

collettiva: non c’è un<br />

motivo plausibile per il quale<br />

sono stati uccisi ebrei, zingari,<br />

omosessuali e malati. Subito<br />

dopo prende la parola l’assessore<br />

Virginio Coccia che presenta<br />

un testimone che ha vissuto in<br />

parte l’orrore della guerra.<br />

Amedeo è ormai anziano, ma la<br />

sua mente ha ancora impressi lo<br />

strazio e la morte. Le sue parole<br />

sono travagliate, un pianto di<br />

ricordi, lacrime di paura… così<br />

inizia il suo racconto. Fu catturato<br />

subito, era uno dei soldati,<br />

lo portarono in Africa, attraversò<br />

la Tunisia in treno poi si fermarono<br />

in Algeria. Qui iniziò la<br />

sua lotta contro la morte, dopo<br />

due giorni furono imbarcati su<br />

quattro navi destinate o forse<br />

dirette ad affondare. Racconta<br />

che la prima stiva che portava<br />

900 uomini ha ceduto subito,<br />

ebbe il terrore di non poter più<br />

rivedere i suoi cari, il suo paese,<br />

la sua vita. I soccorsi non arrivavano,<br />

lo sconforto arrivò<br />

anche nel suo animo: è un miracolo<br />

che si trovi oggi a testimoniare<br />

per il suo paese.<br />

Dopo questa testimonianza e un<br />

caloroso applauso Virginio<br />

Coccia ha letto un testo composto<br />

da lui “Auschwitz, una storia<br />

da non dimenticare”. Spiegava<br />

il perché i tedeschi<br />

scelsero di costruire lì il campo<br />

di sterminio. Per due motivi<br />

principali: era un luogo poco<br />

popolato, era il punto di incontro<br />

di quattro linee ferroviarie.<br />

Svelava anche alcune atrocità e<br />

esperimenti sconosciuti a qualche<br />

persona. L’uomo infatti è<br />

una macchina di morte, sembra<br />

una contraddizione colui che<br />

procrea… distrugge.<br />

Mauro Maiorani subito dopo<br />

introduce la lettura che ha scelto<br />

Alessandra Zibellini e tradotta<br />

da lui stesso. Di seguito<br />

Marcello De Santis ha letto una<br />

sua poesia. Parla di una donna,<br />

o forse un fantasma, che tra i<br />

resti della povera gente uccisa<br />

nei campi di concentramento<br />

riprende le sue cose, i suoi<br />

ricordi, il suo essere. Dopo<br />

aver fatto ciò, comincia ad<br />

incamminarsi verso l’uscita di<br />

Auschwitz, nel bosco della<br />

libertà. Alla soglia del cancello,<br />

un tonfo, uno sparo. <strong>La</strong><br />

neve si sporca di nuovo di sangue<br />

e lei sale verso il cielo vicino<br />

a Dio che non fa distinzioni.<br />

Brani della poesia li riportiamo<br />

nel box.


Vicovaro<br />

23<br />

Si prosegue con un’altra lettura<br />

tratta dal libro di Primo Levi “Se<br />

questo è un uomo” letto da Francesca<br />

De Santis.<br />

In queste pagine sono presenti i<br />

sentimenti, le paure, il terrore<br />

dei prigionieri di Auschwitz. In<br />

quel luogo si annullava l’essere<br />

umano, si privavano gli ebrei di<br />

tutto, perfino del nome, erano<br />

ormai divenuti soltanto dei<br />

numeri.<br />

In seguito inizia una proiezione<br />

cinematografica “Ricordare” a<br />

cura della fondazione Nazionale<br />

ricordo e progresso. Vengono<br />

intervistati Piero Terracina,<br />

Giuliano Vassalli e Romano<br />

Gambini. Le immagini e le<br />

testimonianze personali ci colpiscono<br />

sempre di più perché<br />

nelle loro parole c’è la verità,<br />

conservano il pudore. Alcune<br />

cose preferiscono non dirle perché<br />

vanno oltre il diabolico.<br />

In conclusione la parola va ai<br />

partecipanti che esprimono il<br />

loro giudizio. C’è chi si oppone<br />

alla guerra di questi giorni, altri<br />

dicono di aiutare la popolazioni<br />

che sono nel dolore.<br />

Il Sindaco presenta Marcello De Santis per la lettura della poesia<br />

Si prospetta anche la partecipazione<br />

a riunioni organizzate per<br />

dare un aiuto ai paesi africani,<br />

israeliani…<br />

Nella sala del Centro Anziani<br />

sono stati allestiti anche alcuni<br />

cartelloni con documenti e una<br />

copia del giornale “la Stampa”<br />

del 1938.<br />

Alla fine il Sindaco e l’Assessore<br />

hanno ringraziato i partecipanti<br />

e i collaboratori che<br />

hanno operato per far riuscire<br />

al meglio “la giornata della<br />

memoria”. <strong>La</strong> finalità di tutto<br />

ciò era anche di invogliare e<br />

convincere la gente ad opporsi<br />

contro qualsiasi forma di violenza.<br />

In questo giorno di ricordi<br />

il silenzio pungente di un<br />

dolore collettivo si risveglia<br />

nelle vittime che hanno sporcato<br />

con il sangue il suolo di<br />

Auschwitz.<br />

Riprendo la valigia di cartone<br />

<strong>La</strong> riconosco tra le centinaia<br />

Ammucchiate la dentro<br />

Sciolgo lo spago che la tiene insieme<br />

E ci metto il mio vecchio spazzolino<br />

Il mio pettine d’osso le babbucce<br />

Del mio povero bimbo<br />

Che strapparono in pianto alle mie<br />

braccia<br />

(per non dimenticare il suo terrore<br />

che nello strazio lo portava via…)<br />

poi riprendo i miei denti (sono i miei)<br />

tra la massa gettata in quella stanza<br />

(poi anche i miei molari, quelli d’oro<br />

meno male che li ho ritrovati!)<br />

e sul naso riappoggio i vecchi occhiali<br />

raccolti tra la massa degli occhiali<br />

che tra le lenti lacrimano ancora…<br />

ARBEIT MACHT FREI<br />

(Il lavoro rende liberi, scritta all’ingresso di Auschwitz)<br />

ecco le scarpe unite dai miei lacci<br />

le calzo e mi proteggono dal gelo<br />

della neve e del ghiaccio<br />

metto alla meglio in testa i miei<br />

capelli<br />

(ma sono i miei tremante li raccolgo<br />

dal mucchio variegato…<br />

quante, quante sorelle, disgraziate!)<br />

e rassomiglio un poco a quel che ero<br />

quel giorno che dolente una tradotta<br />

mi spinse nell’inferno<br />

ove un filo di fumo ininterrotto<br />

dai comignoli scuri in quel casotto<br />

accompagnò nel campo la mia morte<br />

che imparavo a conoscere<br />

che imparava a conoscermi<br />

tra mille disperati e disperate…<br />

<strong>La</strong>ggiù verdeggia ancora la betulla<br />

Che di notte nel vento mi richiama…<br />

Vado con passo lento traballante<br />

Nella triste miseria dei ricordi<br />

Inseguendo a ritroso quel binario<br />

Che guarda al bosco della libertà…<br />

Ma sulla porta aperta<br />

Ove ride di scherno<br />

Come allora: arbeit macht frei<br />

Una raffica esplode un’altra volta<br />

Da una torretta vuota…<br />

E fa ricadere nella neve<br />

Che s’arrossa di sangue un’altra volta<br />

Il numero scavato sul mio braccio…<br />

Sarò coi miei fratelli<br />

<strong>La</strong>ssù oltre le nuvole<br />

Oltre i cieli dei cieli<br />

Ove pietoso misericordioso<br />

Il dio supremo di cristiani e ebrei<br />

Non farà divisioni come ad Auschwitz<br />

Marcello De Santis


24 Vicovaro<br />

UN ANNO DI CULTURA<br />

intervista a cura di Veronica Moro<br />

L’assessore Virginio Coccia illustra i programmi del Comune per il 2005.<br />

<strong>La</strong> nuova sede della biblioteca, Marcantonio Sabellico ed altro ancora<br />

Virginio Coccia non è solo l’attuale Assessore alla<br />

cultura di Vicovaro. Diplomato al Conservatorio<br />

di Musica S. Cecilia di Roma nel 1979, Maestro e<br />

tra i fondatori della banda musicale “Gioacchino<br />

Rossini” di Vicovaro, insegnante di musica presso<br />

la Scuola Media “ Emilio Segrè” di Tivoli, è da<br />

sempre uno degli animatori della vita culturale del<br />

suo paese.<br />

Lo abbiamo intervistato per sapere quali sono i<br />

programmi che vuole proporre per il 2005 al<br />

Comune che lo vede Assessore, sia per la cultura<br />

che per i servizi sociali.<br />

Quali sono i principali interventi in campo culturale<br />

che il Comune sta preparando per il 2005<br />

Ci sono alcuni obiettivi a cui tengo in modo particolare.<br />

Un obiettivo che mi ero posto di raggiungere<br />

fin dall’inizio era il recupero dell’affresco e<br />

icone del Sabellico. Ecco oggi posso dire che questo<br />

si sta avverando. Inoltre, penso al pieno recupero<br />

del patrimonio culturale della chiesa di<br />

S.Sabino, che ha un interesse di rilievo storico<br />

molto significativo per il nostro paese. Oppure alla<br />

Biblioteca comunale “Marcantonio Sabellico”. Al<br />

continuo sostegno, a cominciare dall’ampliamento<br />

dell’orario di apertura pomeridiano, compreso il<br />

sabato. Rispetto alla Biblioteca, tra qualche giorno<br />

potremo finalmente inaugurare la nuova sede.<br />

Completamente restaurata, grazie ad un contributo<br />

regionale su proposta del Consigliere Lucherini.<br />

L’Assessore Virginio Coccia consegna un premio<br />

<strong>La</strong> sede si trova all’ultimo piano del vecchio<br />

palazzo comunale. Finalmente un luogo adatto per<br />

una Biblioteca, con una bibliotecaria, spazi per i<br />

bambini ed i ragazzi, nuovi arredi, postazioni<br />

internet, e la possibilità di svolgere attività aggiuntive,<br />

per fare in modo che la biblioteca divenga<br />

davvero un luogo di incontro per i giovani e non<br />

solo. Tra le attività proposte: corsi di lingua (inglese<br />

e francese), di giornalismo, fotografia, pittura,<br />

guida all’ascolto, di artigianato locale( disegno su<br />

vetro, sassi, bambole).


Vicovaro<br />

25<br />

Un altro progetto che voglio segnalare è quello<br />

della valorizzazione del percorso delle strade di<br />

pellegrinaggio. Il Comune capofila del progetto è<br />

la città di Asti (Piemonte), insieme alla Regione<br />

<strong>La</strong>zio, e ad altre istituzioni di nazionalità polacche<br />

e spagnole. È un progetto europeo che si<br />

chiama “Le Rotonde del Santo Sepolcro: un itinerario<br />

europeo”. Questo progetto, se finanziato,<br />

ci permetterà di recuperare la Chiesa del Santo<br />

Sepolcro.<br />

Come procede l’attività di valorizzazione del<br />

grande umanista originario di Vicovaro,<br />

Marcantonio Sabellico<br />

Alla fine dello scorso anno abbiamo assegnato ad<br />

una cooperativa, della quale è Presidente la<br />

Docente universitaria dott.ssa Maria Luisa<br />

Angrisani, una importante opera di ricerca di<br />

archivio sui documenti di Marcantonio Sabellico.<br />

Il lavoro prevede l’immissione in rete, sul nostro<br />

sito, di tutte le opere del Sabellico tradotte, che<br />

spero possa vedere la luce entro quest’anno.<br />

Inoltre, continua l’impegno con il dott. Giovanni<br />

Rita che, oltre al libro ultimamente presentato sul<br />

Sabellico, sta svolgendo una ricerca sulle poesie<br />

scritte dal nostro illustre cittadino.Volevo anche<br />

dire che la validità del nostro lavoro di valorizzazione<br />

dell’umanista Marcantonio Sabellico è stata<br />

riconosciuta, già da qualche anno, ma in questo in<br />

modo più significativo, nella legge di bilancio<br />

regionale e molto probabilmente anche in quello<br />

provinciale. Infatti, grazie ad un emendamento<br />

del consigliere regionale Carlo Lucherini, la<br />

Regione <strong>La</strong>zio ha destinato 45.000,00 euro del<br />

nuovo bilancio per proseguire nell’attività di<br />

valorizzazione e promozione della conoscenza<br />

del nostro letterato. Mi sembra che l’entità della<br />

cifra testimoni anche la validità del lavoro che<br />

stiamo svolgendo.<br />

<strong>La</strong> nuova idea di quest’anno sul Sabellico è quella<br />

di istituire un Centro Studi “Sabellico”, e un<br />

laboratorio teatrale a sostegno dalla scuola di teatro<br />

locale.<br />

Cercheremo anche quest’anno di proporre concerti<br />

rivolti alla conoscenza ed alla valorizzazione dei<br />

musicisti locali e dei paesi vicini. Inoltre tenteremo<br />

di utilizzare di più i documenti recuperati<br />

dell’Archivio Storico per favorire la conoscenza<br />

della storia di Vicovaro. Penso ad una apertura settimanale<br />

per consultare l’archivio e ad una pubblicazione<br />

di carattere culturale sulla storia, i personaggi,<br />

i luoghi del nostro paese.<br />

Avete in mente forme di collaborazione con la<br />

scuola<br />

Il rapporto con la Scuola è fondamentale per un<br />

Assessorato come quello alla cultura. Tra gli<br />

obiettivi che da qualche anno, nella continua ricerca<br />

di collaborazione, ci siamo prefissati di raggiungere<br />

è quello di istituire il Consiglio<br />

Comunale delle ragazze e dei ragazzi di Vicovaro.<br />

Una delle iniziative che ha avuto più successo in<br />

questi anni è stata l’istituzione della borsa di studio<br />

“Marcantonio Sabellico”, che proporremo per<br />

il sesto anno consecutivo. Ogni anno, tutti i ragazzi<br />

della scuola dell’obbligo di Vicovaro, che all’esame<br />

di licenza media, conseguono un Ottimo giudizio,<br />

ricevono un premio in denaro.<br />

Quest’anno vorrei anche provare a promuovere la<br />

partecipazione dei ragazzi della scuola elementare<br />

e media al recupero di avvenimenti, testimonianze<br />

e racconti, da inserire in un libro.<br />

Tutto questo ovviamente sarà accompagnato dal<br />

tradizionale sostegno alle iniziative sociali, educative,<br />

turistiche e sportive della scuola.<br />

Le numerose associazioni di Vicovaro proporranno<br />

anch’esse le loro iniziative. Come pensi<br />

di organizzare i programmi quest’anno<br />

L’idea è quella di predisporre dei modelli di<br />

domanda, in cui sia contenuto un programma, un<br />

progetto dell’iniziativa, con i costi da affrontare.<br />

Saranno ovviamente privilegiate le richieste che<br />

abbiano un riconosciuto valore di interesse culturale,<br />

sociale, storico e ricreativo. Tutto questo confluirà,<br />

come sempre, in un calendario che cercherà<br />

di coordinare la vita culturale del paese.<br />

Ci sono altre iniziative culturali in cantiere


26 Cultura<br />

L’ANIENE:<br />

STORIA DI UN FIUME<br />

di Italo Tacchia<br />

Visto da Castel Madama, più che un fiume sembra quasi un rigagnolo,<br />

eppure un tempo il suo aspetto era imponente e la sua presenza ha condizionato<br />

decisamente la storia e la cultura del nostro territorio.<br />

Gli antichi Equi estendevano il loro dominio da Avezzano fino ai confini<br />

dell’attuale territorio di Castel Madama e i romani erano (e sono)<br />

particolarmente interessati a questa valle<br />

(prima parte)<br />

Spesso ci fermiamo ad osservare<br />

l’Aniene che scorre; lo osserviamo<br />

lungo le sue sponde o magari<br />

dall’alto di uno dei monti che<br />

circondano la valle e proviamo<br />

un senso di piacere per il solo<br />

fatto che c’è, che esiste. Forse<br />

perché siamo consapevoli che la<br />

bellezza di questa valle è dovuta<br />

proprio al suo fiume, che nei<br />

millenni ha modellato il territorio<br />

offrendocelo così com’è ora.<br />

Ma forse c’è dell’altro: una specie<br />

di senso arcaico delle cose,<br />

una percezione della vita e delle<br />

sue origini, perché è proprio dall’acqua<br />

che la vita ha avuto inizio<br />

e si è sviluppata.<br />

Ovunque, le grandi civiltà sono<br />

sorte e sono cresciute in riva ai<br />

grandi corsi d’acqua e allo stesso<br />

modo la civiltà degli Equi,<br />

fatte le dovute proporzioni, non<br />

deve essere stata da meno.<br />

Tutti ormai sappiamo che lungo<br />

un corso d’acqua s’instaura un<br />

ecosistema molto vario dove,<br />

attraverso la catena alimentare<br />

e la simbiosi, si sviluppano una<br />

gran varietà di specie vegetali<br />

ed animali: per quei tempi,<br />

l’ideale per un insediamento<br />

umano. <strong>La</strong> nostra valle deve<br />

essere apparsa come un vero<br />

paradiso ai primi visitatori,<br />

migliaia di anni fa e doveva<br />

essere anche un po’ diversa da<br />

come la vediamo oggi.<br />

Come tutti gli importanti fiumi,<br />

si riporta un episodio tra storia e<br />

leggenda:<br />

novecento anni prima che Roma<br />

venisse fondata, giungevano<br />

presso Polistefano, che fu l’antico<br />

nome di Tivoli, tre figli del<br />

generale Evandro, principe<br />

greco, venuto alla conquista<br />

dell’Italia.<br />

Catillo, uno dei tre fratelli, portava<br />

con sé in groppa al cavallo<br />

Salia la bellissima figlia del re<br />

etrusco Anio, che aveva fatta<br />

prigioniera… In prossimità del<br />

fiume Aniene, a quel tempo<br />

chiamato Parenzio… si accorsero<br />

di essere inseguiti dal re<br />

etrusco Anio, alla testa di un<br />

grosso contingente di soldati,<br />

che intendeva a tutti i costi liberare<br />

la propria figlia. Nonostante<br />

il fiume in quel punto avesse<br />

un fondale molto alto, Catillo<br />

Tiburto e Corace decisero di<br />

attraversarlo a cavallo. Corace<br />

annegò insieme ai cavalli, mentre<br />

i due superstiti riuscirono a<br />

Affresco che riproduce l’episodio del re Anio mentre viene travolto dalle acque, sito in un<br />

palazzo del 1600 in Tivoli.


Cultura<br />

27<br />

guadagnare la sponda opposta<br />

nuotando, con grande fatica<br />

sostenendo Salia. Subito dopo<br />

anche il re etrusco affrontò spericolatamente<br />

le forti acque del<br />

fiume, ma fu immediatamente<br />

sopraffatto… Giunti sulla riva<br />

opposta, Tiburto preferì sostare,<br />

mentre Catillo … proseguì con<br />

il dolce bottino di guerra fino<br />

sul monte che da lui prese il<br />

nome. Giunto sulla sommità…<br />

udì un grande fragore proveniente<br />

dal fiume e accompagnato<br />

da tuoni e lampi riaffiorò<br />

l’ombra del re Anio che teso<br />

verso la figlia con un braccio,<br />

riuscì a toccarla e a farla scomparire<br />

nel nulla… Tiburto impose<br />

al monte il nome del fratello<br />

Catillo e a ricordo del re Anio<br />

chiamò il fiume Parenzio col<br />

nome di Aniene (1).<br />

Una sostanziale trasformazione<br />

della Valle deve essere avvenuta<br />

nell’arco di tempo che va dal<br />

272 a.C. al 52 d.C., periodo in<br />

cui i romani costruirono i quattro<br />

acquedotti Anio Vetus, Claudio,<br />

Marcio e Anio Novus. Questi<br />

acquedotti rifornivano Roma<br />

di ben 8,5 mc d’acqua al secondo,<br />

circa il 75% del fabbisogno<br />

totale: un vero fiume di acque<br />

limpide, sottratte per lo più<br />

direttamente dall’Aniene nella<br />

zona che va da Agosta a S. Cosimato<br />

ed in parte dalle sorgenti<br />

intorno, che in ogni modo sarebbero<br />

confluite nel fiume (2).<br />

Comunque, ad un certo punto,<br />

sembra che il fiume si sia voluto<br />

vendicare dello stravolgimento<br />

subito: nel 105 d.C. straripò,<br />

provocando una enorme<br />

inondazione sulla città di Tivoli,<br />

portando morte e distruzione.<br />

Così la racconta Plinio<br />

Secondo in un’epistola<br />

diretta a Minucio<br />

Macrino:<br />

L’Aniene, il più<br />

delizioso dei fiumi,<br />

conosciuto per le ville<br />

sulle sue sponde, dopo<br />

aver sradicato e<br />

travolte selve per le<br />

quali scorreva, spianato<br />

alture ed ostruito il suo<br />

corso per la massa di<br />

detriti, si abbatte, alla<br />

ricerca di un varco, sulle<br />

abitazioni che incontra sommergendole<br />

e distruggendole…<br />

il turbine della corrente cancella<br />

le opere umane…(3).<br />

(Da allora i tiburtini costruirono<br />

le loro case 10 metri più<br />

in alto).<br />

È evidente che originariamente<br />

la portata dell’Aniene doveva<br />

essere almeno il doppio rispetto<br />

ad oggi. Il territorio intorno, lo<br />

definiremo oggi una “zona<br />

umida” per via delle innumerevoli<br />

sorgenti, pozze e piccoli<br />

corsi d’acqua (“rii”), attualmente<br />

reggimentati dall’attività<br />

umana, ma all’epoca doveva<br />

essere una grossa palude (“pantanu”),<br />

acque chiare e pulite per<br />

cui la vita vegetale e animale<br />

doveva essere ricchissima. <strong>La</strong><br />

fauna ittica, non solo nel corso<br />

principale, era<br />

rappresentata da<br />

moltissime specie<br />

di pesci e<br />

crostacei, mentre<br />

dai monti e<br />

dalle colline circostanti<br />

un gran<br />

numero di grossi<br />

mammiferi,<br />

tra i quali gli<br />

orsi e i cervi, per<br />

Affresco sito in Villa d’Este,<br />

che riproduce lo stesso episodio<br />

non trascurare gli aironi, le<br />

cicogne e i rapaci che volteggiavano<br />

nel cielo, traevano nutrimento<br />

da queste presenze.<br />

Da questo scenario, vista la ricchezza<br />

che il territorio offriva<br />

loro, si dovrebbe dedurre che<br />

gli Equi, in particolare quelli<br />

stanziatisi lungo il corso del<br />

fiume (la tribù degli aniensi),<br />

fossero un popolo di abili cacciatori<br />

e pescatori e di conseguenza<br />

abili guerrieri, al punto<br />

che i romani impiegarono circa<br />

300 anni per sottometterli.<br />

Infatti Virgilio li descriveva<br />

come: “orrida gente… avvezza<br />

a cacciar le fiere… arar con<br />

l’armi indosso” (4).<br />

Questa doppia indole, evidenziata<br />

da Virgilio, quella del cacciatore<br />

e quella dell’agricoltore,<br />

potrebbe sembrare un po’ contraddittoria,<br />

ma forse trova una<br />

sufficiente spiegazione in un<br />

ritrovamento: quello della<br />

necropoli di Casal Civitella nei<br />

pressi di Riofreddo.


28 Roviano<br />

LA STORIA DI ROVIANO<br />

NEL SUO CASTELLO<br />

di Ivano Moreschini e Carla Santolamazza<br />

Roviano è un comune che conta<br />

circa 1300 abitanti, situato su<br />

una collinetta di 523 metri, e si<br />

trova a 58 chilometri da Roma,<br />

sulla Via Tiburtina, di fronte ad<br />

Anticoli Corrado. Le origini del<br />

paese sono legate alla popolazione<br />

italica degli Equi, insediata<br />

in una vasta zona che<br />

comprendeva l’alta Valle dell’Aniene.<br />

Sembra però che nel<br />

304 avanti Cristo Roviano sia<br />

stata conquistata dai Romani,<br />

ed il nome del paese si fa infatti<br />

risalire alla famiglia romana<br />

dei Rubri.<br />

Per seguire le vicende del<br />

Castello nei secoli rinviamo<br />

all’articolo successivo.<br />

Nel 1902 il castello fu acquistato<br />

da Marcantonio Brancaccio,<br />

esponente della nobile famiglia<br />

napoletana che, vantando vari<br />

cardinali, si trasferì a Roma nell’ottocento,<br />

per stare più vicino<br />

alla corte Papale. Il Palazzo<br />

romano della famiglia Brancaccio<br />

si trova all’inizio di Via<br />

Merulana, ed è un tipico esempio<br />

di realizzazione dell’età<br />

umbertina. Ospita adesso il<br />

famoso teatro Politeama Brancaccio,<br />

nonché il Museo Nazionale<br />

di Arte Orientale, ed ha un<br />

magnifico parco interno, espropriato<br />

nel 1932-34.<br />

Nel 1979 il Castello diviene di<br />

proprietà del Comune, ed adesso<br />

ospita il museo della civiltà<br />

Contadina della Valle dell’Aniene,<br />

fiore all’occhiello del Comune<br />

di Roviano ed importante<br />

punto di riferimento culturale<br />

per tutta la Valle. Nelle varie<br />

sale sono esposti reperti dedicati<br />

alla religiosità, ai saperi artigiani,<br />

alla cultura dei minatori, alla<br />

pastorizia, all’agricoltura nei<br />

suoi diversi aspetti. Lo stesso<br />

castello è parte della visita al<br />

Museo, che gli dedica una sezione<br />

nella sua parte più suggestiva,<br />

la torre, dove è custodito<br />

anche un plastico che ricostruisce<br />

il borgo medievale.<br />

Così, tra le persistenze di antiche<br />

nobiltà e le acquisizioni dei<br />

Comuni, anche Roviano testimonia<br />

come questi piccoli paesi<br />

ridefiniscono spesso la propria<br />

identità intorno alla funzione del<br />

Castello. Del resto, è proprio<br />

intorno alla fortificazione difensiva<br />

dell’alto medioevo che si<br />

giustifica la nascita di insediamenti<br />

umani, che diventano pian<br />

piano piccole comunità con una<br />

loro storia. E non si può fare a<br />

Palazzo Brancaccio a Roma<br />

meno di notare che quando il<br />

Comune acquisice la proprietà<br />

del palazzo baronale, il paese<br />

intero partecipa alla rinascita<br />

sociale del palazzo stesso.<br />

Piantina del Museo della Civiltà Contadina nel piano terra del castello


Roviano<br />

29<br />

Il cortile del Castello di Roviano<br />

Il castello nei secoli<br />

di Carla Santolamazza<br />

no delle mura si svolge il lavoro<br />

dei campi e qui vivono i servi<br />

della gleba in capanne, pronti a<br />

rifugiarsi nel castello in caso di<br />

attacco nemico.<br />

Fra il X e l’XI secolo anche la<br />

Valle dell’Aniene è interessata<br />

al fenomeno dell’incastellamento,<br />

nascita di centri fortificati<br />

sulle alture che sostituiscono<br />

gli insediamenti sparsi sul<br />

Nel Medioevo nasce il castello,<br />

dal latino castellum, derivato da<br />

castrum, accampamento permenente<br />

e complesso di costruzioni<br />

a carattere difensivo, dimora<br />

del feudatario e della sua famiglia,<br />

della piccola corte e dei<br />

servi.<br />

Generalmente sorge su un’altura<br />

ed è caratterizzato dalla presenza<br />

di una torre maestra di<br />

avvistamento posta lungo le<br />

mura fortificate. All’interno<br />

della fortificazione si svolge la<br />

vita del signorotto e della sua<br />

corte, sono presenti anche botteghe<br />

artigiane per la produzione<br />

dei manufatti necessari per le<br />

esigenze del castello. All’esterterritorio<br />

dei secoli precedenti.<br />

Promotore di questa trasformazione<br />

è l’Abbazia di Subiaco.<br />

<strong>La</strong> costruzione a Roviano del<br />

castello (Roviano è menzionato<br />

nel Regesto Sublacense come<br />

castellum nel 997) non è<br />

improvvisa, ma preceduta da un<br />

intenso processo di colonizzazione<br />

di terre scarsamente lavorate<br />

dalle popolazioni locali.<br />

Per favorire questo processo<br />

vengono offerte ai contadini<br />

condizioni vantaggiose tra cui<br />

la dotazione di abitazioni nel<br />

castro e un pezzo di terra da<br />

lavorare autonomamente. All’inizio<br />

il castello sorge come<br />

rocca fortificata, ma nel corso<br />

dei secoli subisce ampliamenti e<br />

rifacimenti notevoli ad opera<br />

delle famiglie che si sono succedute<br />

nella proprietà. Il nucleo<br />

più antico è a pianta pentagonale<br />

con ampia corte selciata. Nel<br />

XIII secolo i Colonna si impadroniscono<br />

del castello e ne<br />

sono i principali feudatari fino<br />

alla metà del quattrocento. Iniziano<br />

le prime trasformazioni:<br />

le due torri a sud-ovest del<br />

castrum sono collegate con un<br />

corpo centrale. Nel XVI secolo<br />

il castello viene saccheggiato<br />

e demolite le torri innalzate<br />

dagli Orsini e dai Farnese, poi<br />

ricostruite dai Colonna che<br />

aggiungono all’impianto iniziale<br />

un blocco di rappresentanza<br />

a nord-est, lo scalone e gli<br />

ambienti a sud. Nel XVIII secolo<br />

i Barberini Colonna di Sciarra<br />

ricostruiscono le mura della<br />

torre e ampliano la zona di servizi<br />

e quella abitata a sud-est.<br />

Nei primi dell’ottocento sempre<br />

i Barberini Colonna di Sciarra<br />

sistemano l’attuale pozzo marmoreo<br />

nella corte interna del<br />

palazzo. Nel corso del secolo ad<br />

opera del principe Camillo<br />

Massimo sono realizzati numerosi<br />

lavori di restauro tra cui: la<br />

collocazione di finestre bifore,<br />

l’innalzamento e merlatura<br />

della torre, la ricostruzione e<br />

collegamento di Porta Scaramuccia<br />

al castello, la merlatura<br />

del muro di cinta del giardino<br />

pensile e la decorazione delle<br />

sale interne con paesaggi agresti<br />

a tempera. L’ingresso con portale<br />

gotico e arco a sesto acuto è<br />

sormontato dallo stemma in terracotta<br />

dei Massimo.<br />

Ai primi del novecento il castello<br />

diventa proprietà della famiglia<br />

Brancaccio che avvia<br />

importanti lavori di restauro, di<br />

arredo e decorativi. Dal 1979 è<br />

proprietà comunale.<br />

Oggi cantine e granai restaurati<br />

ospitano mostre permanenti e<br />

mostre di pittura e fotografia. Di<br />

particolare rilievo alcuni affreschi<br />

cinquecenteschi del ciclo<br />

“Giuditta e Oloferne” conservati<br />

nell’ex-cappella.


Sport<br />

31<br />

Rallenta l’Empolum in trasferta<br />

di Ivano Moreschini<br />

Il campionato interregionale di nuoto Uisp arriva<br />

a Civita Castellana, e l’Empolum mantiene con<br />

qualche difficoltà il suo primato in classifica.<br />

L’Empolum, che comunque resiste al primo posto,<br />

è penalizzato dalle assenze, per l’influenza o per<br />

impegni diversi dei nuotatori.<br />

Alla gara del 16 gennaio erano interessate le sole<br />

categorie di esordienti A e B , maschile e femminile,<br />

vale a dire bambini e bambine nati negli anni<br />

1992-1996. Un ottimo risultato di gara ottiene<br />

invece la squadra di Terni, Team Uisp TR, che<br />

totalizza nel complesso ben 204 punti, mentre<br />

l’Empolum in questo caso è solo quarto con 123<br />

punti.<br />

Ma andiamo a vedere le prestazioni degli atleti<br />

dell’Empolum: negli esordienti B femminili buoni<br />

piazzamenti per Proietti Rella Paola, Giammei<br />

Francesca e Lenci Ludovica, rispettivamente<br />

quarta, quinta e sesta nei 50 dorso. Inoltre Proietti<br />

Rella Paola è anche settima nei 50 stile.<br />

Sempre negli esordienti B femmine, Natalucci<br />

Alice giunge terza nei 50 farfalla, e la stessa atleta<br />

arriva quinta nei 100 misti, davanti a Giammei<br />

Francesca sesta, con Cenci Ludovica squalificata.<br />

Gli esordienti B maschi vedono Mariotti Nicola<br />

buon quarto nei 50 dorso, gara nella quale purtroppo<br />

è stato squalificato Moreschini Iacopo per un<br />

errore nella virata. Gli stessi atleti hanno gareggiato<br />

nei 50 stile, con Moreschini settimo e Mariotti<br />

ottavo, insieme anche a Mattei Daniele, undicesimo.<br />

Mattei Daniele ottiene inoltre un buon quarto<br />

posto nei 50<br />

rana.<br />

Negli esordienti<br />

A femmine<br />

spicca<br />

il terzo posto<br />

Una veduta di Civita Castellana<br />

di Maurizi<br />

Roberta nei<br />

100 rana, con<br />

Angeloni<br />

Chiara ottava.<br />

Zarelli Silvia<br />

invece<br />

chiude quinta<br />

nei 100 farfalla, e quarta nei 100 misti, gara che<br />

vede Angeloni Chiara settima e Maurizi Roberta<br />

squalificata.<br />

Negli esordienti A maschi, Onorati Pietro è terzo<br />

nei 100 dorso, con Ciccotti David quinto, mentre<br />

Duma Federico giunge quarto nei 100 farfalla e<br />

Falcioni Federico settimo nei 100 rana.<br />

Un ottimo risultato lo ottiene Cocchieri Simone,<br />

secondo nei 100 stile, gara che vede Duma<br />

Federico quarto e Falcioni Federico al 21° posto.<br />

Cocchieri Simone replica l’ottima prestazione<br />

giungendo secondo nei 100 misti, con Onorati<br />

Pietro quinto.<br />

Nelle staffette l’Empolum è quinta nella 4x100<br />

mista A femmine, e terza nella stessa gara per gli<br />

A maschi.<br />

Il prossimo appuntamento è a Terni, il 6 marzo<br />

prossimo, solo per gli esordienti C.<br />

CLASSIFICA DOPO LA TERZA GIORNATA<br />

Un momento della gara a Civita Castellana<br />

SQUADRA<br />

PUNTI<br />

1) EMPOLUM 658<br />

2) TEAM UISP TERNI 618<br />

3) UISP ORTE 509<br />

4) C.N. MONTALTO DI CASTRO 366<br />

5) UISP MONTEROTONDO 211<br />

6) FUTURA CIVITA CASTELLANA 205<br />

7) C.S.MEZZALUNA-MENTANA 182<br />

8) UISP ORVIETO 78


32 Sport<br />

LA GINNASTICA A CASTEL MADAMA...<br />

CHE PASSIONE!<br />

di Tonia Rocchi<br />

<strong>La</strong> ginnastica artistica esiste a<br />

Castel Madama da ormai venti<br />

anni; era infatti il 1984 quando<br />

Enrico Ruggeri e Nicoletta Porcheddu<br />

formarono il primo<br />

gruppo di ginnasti che si cimentavano<br />

in uno sport fino ad allora<br />

sconosciuto per il paese.<br />

Nessuno avrebbe mai pensato<br />

che questa disciplina crescesse<br />

così tanto da divenire per le<br />

famiglie ed i bambini un punto<br />

di riferimento stabile. Ciò è<br />

dovuto sicuramente alla volontà<br />

e alla professionalità degli istruttori<br />

che hanno saputo imporre<br />

all’attenzione dei giovani uno<br />

sport nuovo e alternativo al calcio<br />

che poteva soddisfare anche<br />

le esigenze del mondo giovanile<br />

femminile che a Castel Madama<br />

non aveva molte altre possibilità<br />

di esprimersi.<br />

Nei primi anni l’attività si è svolta<br />

presso la palestra della scuola<br />

elementare nell’orario extra scolastico<br />

e con l’attrezzatura minima,<br />

nonostante questo però il<br />

numero degli allievi è cresciuto<br />

in modo progressivo tanto da<br />

convincere gli istruttori a darsi<br />

una veste più organizzata.<br />

È cominciata, quindi, la collaborazione<br />

con l’Associazione<br />

Sportiva Castel Madama grazie<br />

ad un gruppo di dirigenti guidati<br />

dall’attuale presidente del settore<br />

ginnastica Valeriano Scrocca.<br />

Da questo momento l’attività è<br />

stata potenziata sia da un punto<br />

di vista tecnico, con l’ingresso<br />

di due figure altamente qualificate,<br />

Cinzia Delisi e Enzo<br />

Cifarelli, sia da un punto di<br />

vista delle strutture, avendo<br />

avuto l’opportunità di utilizzare<br />

la nuova palestra della scuola<br />

media, che degli strumenti didattici,<br />

con l’acquisto di attrezzi<br />

necessari per espletare al meglio<br />

la disciplina; e inoltre alcuni<br />

genitori sono entrati a far<br />

parte del direttivo dell’A.S.<br />

Il settore ginnastica si è iscritto<br />

alla F.G.I. (Federazione Ginnastica<br />

Italia), che ci ha permesso<br />

di partecipare alle competizioni<br />

Esibizione del gruppo agonistico di Castel Madama,<br />

alla festa internazionale svoltasi in Finlandia


Sport<br />

33<br />

Gruppo agonistico delle ginnaste di Castel Madama<br />

provinciali, regionali e nazionali<br />

e alle manifestazioni anche a<br />

carattere internazionale.<br />

In queste competizioni i nostri<br />

ginnasti hanno sempre raggiunto<br />

posizioni considerevoli classificandosi<br />

spesso ai primi<br />

posti. Una grande soddisfazione<br />

ci è venuta dalla partecipazione<br />

alle feste internazionali della<br />

ginnastica svoltesi nel 2001 in<br />

Austria e nel 2004 in Finlandia,<br />

e all’invito ad Oudeenarde,<br />

paese del Belgio gemellato con<br />

Castel Madama, in occasione di<br />

un evento dedicato all’Italia.<br />

<strong>La</strong> presenza a tali manifestazioni<br />

si è resa possibile grazie<br />

al contributo economico delle<br />

famiglie e dell’Associazione<br />

Sportiva e all’impegno degli<br />

istruttori e dei ginnasti. Per i<br />

nostri ragazzi confrontarsi con<br />

migliaia di giovani di altra cultura<br />

e altra nazionalità, e vivere<br />

con loro momenti sportivi ma<br />

anche festosi, è stata un’esperienza<br />

altamente formativa e di<br />

crescita.<br />

Come non parlare poi del saggio<br />

di fine anno che è divenuto<br />

ormai un appuntamento irrinunciabile,<br />

non solo per le famiglie<br />

dei ginnasti ma anche per<br />

tutto il paese e segna l’inizio<br />

dell’“estate castellana”. In questa<br />

occasione più di 120 ginnasti<br />

si esibiscono davanti ad un<br />

pubblico numerosissimo in<br />

modo sempre più colorato e<br />

creativo, lavorando intorno ad<br />

un tema che cambia ogni anno.<br />

Questo momento rappresenta il<br />

culmine di un anno di attività<br />

intensa ed è anche l’occasione<br />

per tutti di avvicinarsi alla ginnastica<br />

in modo piacevole.<br />

Ci auspichiamo che l’attenzione<br />

e l’interesse intorno a questa<br />

attività si mantengano vivi e<br />

costanti, in modo che essa possa<br />

esprimersi al meglio e rappresentare<br />

un motivo di soddisfazione<br />

per la nostra comunità.


34 Tradizioni popolari<br />

GIOCHI E GIOCATTOLI<br />

selezione ed elaborazione del testo a cura di Gualtiero Todini<br />

Dalla tesi sulle "Tradizioni Popolari a Castel Madama” di Vittorio Todini (parte prima)<br />

Giochi dei piccolissimi<br />

“Vistu è j’occhiu beju”<br />

<strong>La</strong> mamma dice:<br />

“Vistu è j’occhiu beju<br />

(toccando una palpebra),<br />

vistu è ju frateju<br />

(toccando l’altra),<br />

vesta è la chiesola<br />

(toccando le labbra),<br />

visti so’ i fraticej<br />

(toccando i dentini),<br />

vesta è la campanella che fa:<br />

din-don, din-don, din-don”<br />

(afferrando il naso col pollice e l’indice,<br />

lo scuote leggermente)<br />

“Bella piazza”<br />

<strong>La</strong> madre, o chi per lei, carezza la palma della<br />

mano del bambino e dice:<br />

“Bella piazza, bella piazza;<br />

c’è passata ’na pecora pazza:<br />

vistu l’ha vista<br />

(toccando il pollice del bambino),<br />

vistu l’ha ammazzata<br />

(toccando l’indice),<br />

vistu l’ha scortecata<br />

(toccando il medio),<br />

vistu l’ha messa a còce<br />

(toccando l’anulare),<br />

vistu è itu a caccià a beve e candu è revinutu<br />

su,’n cià trovatu gnente, gnente, gnente”<br />

(toccando il mignolo<br />

lo scuote ripetutamente)


Tradizioni popolari<br />

35<br />

Giochi dei piccoli<br />

“Vola, piccione”<br />

Il più grande del gruppo tiene aperto e capovolto il palmo della mano, in modo che sotto di esso gli<br />

altri possano puntare l’indice; poi comincia a dire: “Vola... vola... vola” e all’improvviso aggiunge,<br />

chiudendo la mano, o il nome di un animale che ha le ali o quello di un animale che non le ha: nel<br />

primo caso hanno sbagliato coloro che sono rimasti col dito sotto il palmo della mano, nel secondo<br />

caso invece coloro che lo hanno tolto. Ad ogni sbaglio, per poter partecipare ancora al gioco, è<br />

necessario consegnare un pegno (un fazzoletto, un pettinino, una medaglietta e simili): quando si è<br />

raccolto un buon numero di pegni, chi dirige il gioco, prendendoli e mostrandoli uno ad uno, dice:<br />

“pinciu, pinciu: de chi è stu beju pinciu” (pinciu è un oggetto che penzola); e il proprietario risponde:<br />

“ju meju”; al che l’altro replica: “fa la pinitenza che te dico io”. Comunemente si è obbligati o a<br />

strisciare la lingua su di un muro, su una porta...; o a camminare per un determinato tratto di strada<br />

su un piede solo (“a cianghetta”); o ad avvicinarsi al primo che passa e rivolgergli determinate parole,<br />

che spesso sono un insulto bello e buono: in quest’ultimo caso, a scanso di qualche ceffone, si<br />

aggiunge subito “è pinitenza”, spiegando così il proprio ardire e chiedendo – contemporaneamente<br />

ed indirettamente – scusa.<br />

“<strong>La</strong> pizzarda” (la trottolina)<br />

I bambini più piccoli, che non sanno ancora adoperare la trottola comune (ju pìccuru), vengono accontentati<br />

con un surrogato: si prende un comune rocchetto di legno (di quelli attorno ai quali è avvolto il<br />

filo), se ne taglia una estremità e nel foro esistente al centro si infila un pezzettino di legno debitamente<br />

arrotondato e appuntito; prendendo poi la parte superiore tra pollice e medio, si dà un colpo e la “pizzarda”<br />

gira.<br />

“Taratabbassuca” (intraducibile)<br />

Il gioco si svolge generalmente tra due bambini,<br />

che siedono uno di fronte all’altro.<br />

Uno di essi appoggia il capo sulle gambe<br />

dell’altro, che gli batte la mano sulla schiena<br />

al ritmo di questa filastrocca:<br />

“Taratabbassuca,<br />

la suca deju papa: ()<br />

cante corna tè la crapa”<br />

Si continua così, ripetendo ogni volta il<br />

numero non indovinato, finché l’altro non<br />

riesce a dire il numero esatto.<br />

Questo gioco, come facilmente si comprende,<br />

è basato essenzialmente sulla lealtà dei due<br />

bambini.


36 Rubrica<br />

PIACERE DI...VINO<br />

di Marco Moreschini<br />

Rubrica redatta da allievi del Corso Ais e sommeliers della delegazione Ais di Tivoli<br />

Cominciamo da questo numero una nuova rubrica<br />

su <strong>La</strong> <strong>Piazza</strong> che vedrà a turno coinvolti gli oramai<br />

copiosi cultori del vino di Castel Madama, sommelier<br />

ed aspiranti tali dell’AIS (Associazione<br />

Italiana Sommelier), con lo scopo di illustrare i<br />

concetti di base di viticoltura ed enologia e presentare<br />

di volta in volta un vino per le tavole dei<br />

castellani. Collaboreranno Ivo Bussi, barman di<br />

riconosciuta esperienza, Enrico Grazia in questa<br />

sua insolita veste e altri che vorranno scrivere “di<br />

vino” per la <strong>Piazza</strong>.<br />

Questa volta vi presentiamo il Sagrantino di<br />

Montefalco, traendo spunto dalla degustazione di<br />

vini di quella zona svoltasi il giorno dell’Epifania<br />

organizzata dal Presidente della delegazione di<br />

Tivoli dell’Ais Giovanni Ciotti.<br />

Il Sagrantino (il suo nome deriva dal fatto che veniva<br />

bevuto durante la messa per il sacrificio ecumenico),<br />

ottenuto dal vitigno locale con lo stesso nome,<br />

fu introdotto nel Medioevo dall’Asia Minore da<br />

alcuni dei primi francescani in Umbria nella zona tra<br />

Montefalco e Bevagna in provincia di Perugia. Ha<br />

conseguito la DOC nel 1979 ed in seguito la DOCG<br />

nel 1992. In purezza lo stesso Sagrantino viene vinificato<br />

come vino secco oppure come passito che si<br />

ottiene tramite la raccolta di uve in stato di avanzata<br />

maturazione, successivamente appassite per circa<br />

due mesi su graticci e poi vinificate.<br />

Il Sagrantino secco, è un vino rosso granato con<br />

velature rubine, che colpisce per il suo corpo e l’astringenza<br />

dei suoi robusti tannini, il suo grado<br />

alcolico, mai inferiore ai 13,5°, che si combina con<br />

il suo carattere nel complesso asciutto ed armonico.<br />

Tutto ciò associato a sensazioni olfattive che<br />

ricordano la frutta rossa matura (mora di rovo), e le<br />

spezie, oltre alla delicata presenza del legno da barrique,<br />

la botticella di rovere di 225 litri dove lo<br />

stesso invecchia per un anno e mezzo, prima di terminare<br />

per almeno altri 12 mesi il suo affinamento<br />

in bottiglia. Si serve a 18°, 20°, dà il massimo dopo<br />

7 anni dalla vendemmia e si abbina a buoni piatti<br />

strutturati e speziati, robusti, formaggi stagionati,<br />

cacciagione ed arrosti.<br />

<strong>La</strong> versione passita, che ha un’alcolicità di almeno<br />

14°, che dovrebbe ricordare i vini dolci siciliani,<br />

sorprende invece per la tannicità e quindi l’astringenza<br />

che è caratteristica peculiare del vitigno<br />

Una bottiglia di Sagrantino di Montefalco<br />

umbro. Lo stesso può invecchiare per 8-10 anni<br />

senza perdere le proprie caratteristiche, si può<br />

consumare con pasticceria secca (“tisichelle, amaretti<br />

e biscuttuzzi vari”), oppure, come gli sherry e<br />

i passiti, lo si consuma fuori pasto come vino da<br />

meditazione. Non è vietato comunque accostarlo a<br />

formaggi stagionati o arrosti.<br />

Le cantine che hanno fatto la storia del Sagrantino<br />

sono la Arnaldo Caprai, che lo ha elevato a fama<br />

internazionale da semplice vino regionale, e la<br />

Antonelli che ospita spesso fra i suoi casali allegre<br />

comitive di visitatori. Altri vini noti della zona<br />

sono il Montefalco Rosso, misto fra Sangiovese e<br />

Sagrantino e il Grechetto, bianco sempre ottenuto<br />

da un vitigno dell’area. Da ricordare che la penultima<br />

settimana di settembre si svolge ogni anno a<br />

Montefalco la Settimana Enologica, occasione per<br />

tour cultural-gastronomici, per scoprire i segreti<br />

del Sagrantino, della sua vinificazione e della sua<br />

terra e per riempire cantina e dispensa di prodotti<br />

locali di assoluto pregio.


amascheramaschmaschera maschera<br />

Cultura<br />

37<br />

Origini e Significato del CARNEVALE<br />

di Veronica Moro<br />

Curiosità sulla sua nascita e sul significato sociale di una antichissima festa<br />

<strong>La</strong> parola “carnevale” non ha ancora un’etimologia<br />

ben definita: potrebbe derivare dal latino<br />

“Carnem-levare” espressione con cui nel Medioevo<br />

si indicava la prescrizione ecclesiastica di<br />

astenersi dal mangiare carne a partire dal primo<br />

giorno di Quaresima (e quindi dal giorno successivo<br />

alla fine del Carnevale). Altre fonti ci riportano<br />

nell’antica Roma, dove si svolgevano delle<br />

feste chiamate “Carnalia” che, per alcuni aspetti,<br />

erano vicine al nostro carnevale.<br />

Infatti sembra che siano stati proprio i romani a<br />

porre le basi di questa festa tradizionale, soprattutto<br />

per l’uso delle maschere e il gioco di scambiarsi<br />

gli abituali ruoli sociali.<br />

Ricordiamo le Baccanali, festeggiamenti in<br />

onore di Bacco che prevedevano l’uso di maschere<br />

e manifestazioni danzanti tra fiumi di vino; poi<br />

la festa di Cerere e Proserpina che si svolgeva<br />

di notte: giovani e anziani, nobili e plebei si univano<br />

nel ritmo dei festeggiamenti senza alcuna<br />

distinzione. In marzo e in dicembre era la volta<br />

dei Saturnali, le feste sacre a Saturno (padre<br />

degli dei) che si svolgevano nell’arco di sette<br />

giorni, durante i quali gli schiavi diventavano<br />

padroni e viceversa. Infine, di non minore importanza,<br />

erano i Lupercali, feste in ricordo della<br />

lupa che allattò Romolo e Remo che simboleggiavano<br />

la fecondità.<br />

Tuttavia le prime testimonianze documentarie del<br />

Carnevale risalgono ad epoca medievale e parlano<br />

di una festa caratterizzata da uno sregolato godimento<br />

di cibi, bevande e piaceri sensuali in associazione<br />

al sovvertimento dei ruoli sociali.<br />

Questi festeggiamenti culminavano con il processo,<br />

la condanna e la morte di un fantoccio che rappresentava<br />

il capro espiatorio dei mali dell’anno<br />

passato: la sua fine violenta costituiva un augurio<br />

per il nuovo anno in corso.<br />

<strong>La</strong> nascita e il significato della maschera<br />

Le maschere con molta probabilità risalgono al<br />

paleolitico quando gli stregoni, durante i riti, avevano<br />

bisogno di nascondere la propria identità per<br />

entrare in contatto con le potenze sconosciute e<br />

trascendenti. Si pensava, infatti, che lo spirito<br />

risiedesse nel volto e per accogliere un altro spirito<br />

fosse necessario indossare un volto artificiale<br />

come protezione.<br />

Presso i greci troviamo altre tracce dell’uso della<br />

maschera durante le feste in onore di Dioniso, da<br />

cui ebbe inizio proprio l’attività teatrale: non si<br />

recitava mai senza la maschera.<br />

Molto più tardi si aggiunse l’elemento del gioco<br />

tra il “credere” e il “far credere”, del travestimento<br />

come scherzo e derisione più o meno bonaria.<br />

Infine in molti scrittori del ’900, a partire da<br />

Pirandello, la maschera assume una valenza ancora<br />

più profonda: ciascuno di noi ha più maschere<br />

che indossa nelle diverse situazioni della vita e più<br />

parti da recitare.<br />

Non dobbiamo dimenticare che in latino “persona”<br />

significava proprio maschera: quasi a voler<br />

sottolineare quanto il travestimento e il mostrarsi<br />

in modi differenti sia qualcosa di profondamente<br />

radicato nell’anima umana.<br />

era maschera maschera maschera maschera maschera maschera maschera maschera maschera maschera maschera masche-<br />

“<strong>La</strong> maschera è la più perfetta visualizzazione della nostra duplice esistenza, del giorno e della<br />

notte, della veglia e del sonno, della vita e della morte, il volto vivo e il volto rigido. L’aspetto<br />

sostanzialmente immobile e immutabile della maschera – il volto che vive senza vivere – indica<br />

che una delle sue connotazioni più forti e originali è sempre stata la morte” (Sorell).<br />

maschera maschera maschera maschera maschera maschera maschera maschera maschera maschera maschera mascher


38 Cinema<br />

IL PROFETA ELIA<br />

VISTO DA PAULO COELHO<br />

di Federico Chicca<br />

Lo scrittore brasiliano con il suo libro “<strong>La</strong> Quinta Montagna” parla della vita<br />

attraverso il racconto di un uomo semplice che dovrà prendere decisioni molto importanti.<br />

<strong>La</strong> Quinta Montagna è lo splendido racconto della<br />

vita del profeta Elia vista dallo scrittore Paulo<br />

Coelho.<br />

<strong>La</strong> crudele e bellissima principessa Jezabel vuole<br />

imporre a Israele il culto del dio Baal uccidendo<br />

tutti i profeti che non vogliono convertirsi. Elia<br />

avvertito da un angelo del Signore scappa da Israele<br />

e giunge nella città di Akbar, dove gli abitanti del<br />

luogo adorano gli dei della Quinta Montagna. Qui<br />

come promesso dal Signore conosce una vedova<br />

che lo ospita e di cui si innamora. Seppur inizialmente<br />

mal accettato dai cittadini di Akbar, Elia<br />

riesce a ricostruire una propria vita nella piccola<br />

città fino ad essere pian piano accettato da tutta la<br />

popolazione. Ma un giorno Akbar viene attaccata<br />

dagli Assiri, e nella battaglia che il profeta aveva in<br />

tutti i modi cercato di evitare invitando il governatore<br />

della città a negoziare la pace, perde la compagna.<br />

Il dolore è immenso, Elia non riesce a capire il<br />

perché di questa tragedia nonostante abbia sempre<br />

servito il Signore con fedeltà. Indignato con il suo<br />

Dio lo sfida a ricostruire la città che Lui ha distrutto.<br />

In questo duello Elia recupera la voglia di vivere,<br />

il perdono e la benedizione di Dio che gli concede<br />

il ritorno in patria come liberatore dal regime<br />

tirannico della principessa Jezabel.<br />

<strong>La</strong> bravura dello scrittore brasiliano sta nel raccontare<br />

la storia del profeta da un altro punto di vista<br />

rispetto a quello che conosciamo. Se infatti nella<br />

Bibbia Elia rappresenta soltanto uno dei tanti profeti<br />

di cui si serve il Signore per mostrare la sua potenza<br />

e gloria agli uomini, nel libro la presenza<br />

dell’Onnipotente funge soltanto da contorno alla storia.<br />

Paulo Coelho vuole parlare della vita, e lo fa<br />

attraverso un uomo come tanti, l’uomo Elia.<br />

Nel suo doloroso viaggio il giovane profeta troverà il<br />

suo riscatto proprio davanti all’evento più doloroso<br />

della sua vita, la morte della donna amata. Il signore<br />

vuole sfidarlo a rispondere al perché si afferri cosi<br />

morbosamente a una esistenza tanto corta e piena di<br />

dolori, quale fosse il significato della sua lotta. Qui<br />

Elia si trova a dover scegliere: o uniformarsi alle<br />

situazioni come fanno i codardi aspettando che la<br />

situazione torni rapidamente allo stato precedente<br />

delle cose o scegliere di essere coraggiosi e, a costo di<br />

grandi sofferenze interiori, lasciarsi tutto alle spalle e<br />

guardare al futuro. Elia sceglierà la seconda strada<br />

cambiando addirittura il suo nome in Liberazione<br />

(come fece Giacobbe che sfidò il signore e venne<br />

rinominato Israele). Una scelta coraggiosa fatta da un<br />

uomo tutt’altro che coraggioso. Particolarmente bello<br />

il monologo di Elia quando dice che i bambini riescono<br />

a giocare e a sorridere anche davanti agli eventi più<br />

dolorosi perché non hanno una storia dietro di loro da<br />

commiserare, ma hanno davanti ad essi l’intera esistenza<br />

da assaporare.<br />

Coelho con questo libro ci sfida a sfidare la vita.

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