filosofia - Confesercenti Modena
filosofia - Confesercenti Modena
filosofia - Confesercenti Modena
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PREZZO DI COPERTINA 0,50 €<br />
E D I Z I O N E S P E C I A L E P E R R I C O R D A R E O T T O B R E R O S A<br />
N°7<br />
2009 MO D E N A<br />
Un pieno di<br />
<strong>filosofia</strong><br />
Spedizione in A. P. art. 2 comma 20/B Legge 662/96, filiale di <strong>Modena</strong><br />
Solo posti in<br />
piedi per il<br />
festival del<br />
sapere<br />
In c h I e s ta<br />
Festival dell’entusiasmo<br />
sI s t e M a cO n f e s e r c e n t I<br />
“Patto per attraversare la crisi”<br />
gI O Va n I c O r r I s P O n D e n t I D a l M O n D O<br />
Praga-<strong>Modena</strong> andata e ritorno<br />
bI a n c O & ne r O<br />
Cucina e <strong>filosofia</strong>...<br />
Pr O ta g O n I s t I<br />
Il mondo dall’alto dei pattini<br />
Ob l ò<br />
Alt, c’e’ la pizza a qudretti!<br />
tr a g l I s c a f fa l I<br />
Storie bestiali
ZERO SPACCATO!<br />
ZeroNet il conto corrente online di BPER<br />
Messaggio pubblicitario con finalità promozionali. Per tutte le condizioni contrattuali si rinvia ai fogli informativi a disposizione della clientela presso ogni filiale della Banca o sul sito web www.bper.it - novembre 2008<br />
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TU T T O CO N F E S E R C E N T I<br />
PE R I O D I C O M E N S I L E<br />
D I CO N F E S E R C E N T I MO D E N A<br />
Una copertina speciale quella che Tutto <strong>Confesercenti</strong> ha voluto<br />
per ricordare “Ottobre Rosa”, l’iniziativa che per tutto il mese<br />
porta nella nostra provincia la campagna di sensibilizzazione e<br />
prevenzione contro il tumore al seno.<br />
www.ausl.mo.it<br />
04<br />
Inchiesta<br />
Festival dell’entusiasmo<br />
RE D A Z I O N E:<br />
Via Santi n. 8, 41123 <strong>Modena</strong><br />
Tel. 059.892.611, Fax 059.826.969<br />
www.confesercentimodena.it<br />
DI R E T T O R E R E S P O N S A B I L E:<br />
Antonio Pignatiello<br />
IN R E D A Z I O N E:<br />
Fabiana Forni, Barbara Mazzini,<br />
Antonio Pignatiello, Filippo Pederzini,<br />
Katerina Helceletova, Francesco Baraldi.<br />
FO T O C O P E R T I N A:<br />
ph©baracchi-campanini<br />
FO T O G R A F I E:<br />
Archivio <strong>Confesercenti</strong>, Archivio Nevent<br />
06<br />
08<br />
10<br />
14<br />
16<br />
18<br />
Sistema <strong>Confesercenti</strong><br />
“Patto per attraversare la crisi”<br />
Giovani corrispondenti dal mondo<br />
Praga-<strong>Modena</strong> andata e ritorno<br />
Bianco & Nero<br />
Cucina e <strong>filosofia</strong> ....<br />
Protagonisti<br />
Il mondo dall’alto dei pattini<br />
Oblò<br />
Alt, c’e’ la pizza a qudretti!<br />
Tra gli scaffali<br />
Storie bestiali<br />
GR A F I C A:<br />
Debora Beltrame<br />
PR O G E T T O ED I T O R I A L E:<br />
Nevent Srl - via Giardini 456/C - 41124<br />
<strong>Modena</strong><br />
Tel. 059.29.29.413 - fax 059.29.20.320<br />
info@nevent.it - www.nevent.it<br />
SE G R E T E R I A D I R E D A Z I O N E:<br />
Fabiana Forni<br />
tel. 059.29.29.413, info@nevent.it<br />
STA M PA :<br />
Nuovagrafi ca - Carpi<br />
Aut. Trib. Mo. N 1642 del 10.07.02<br />
Spedizione in A. P. art. 2 comma 20/B<br />
Legge 662/96, fi liale di <strong>Modena</strong><br />
PE R I N S E R Z I O N I PU B B L I C I TA R I E:<br />
<strong>Confesercenti</strong> <strong>Modena</strong><br />
Tel. 059.29.29.413<br />
uffi ciostampa@confesercentimodena.it<br />
TUTTI INSIEME FILOSOFICAMENTE<br />
Quando è la cultura a smuovere l’economia<br />
Comunità.<br />
Non solo un tema, un titolo, una parola attorno alla quale declinare<br />
i diversi appuntamenti dell’iniziativa: non solo questo, ma un vero<br />
e proprio inno a non abbandonare la vocazione originaria di una<br />
rassegna che da anni regala molto alla nostra città. Un incitamento<br />
a lasciarsi alle spalle polemiche e veleni che hanno rischiato di<br />
rovinare qualcosa di prezioso, un invito non solo a ripartire ma a<br />
ritrovare quella unità di intenti e di obiettivi necessaria a creare<br />
una rassegna che fi n dal suo esordio ha avuto il pregio di unire<br />
in modo innovativo ed effi cace cultura, promozione del territorio<br />
e gastronomia.<br />
La comunità del Festival della Filosofi a è anche quella degli<br />
operatori del commercio, del turismo e della ristorazione che<br />
vivono intensamente la tre giorni tinta di rosso e bianco che<br />
invade <strong>Modena</strong>, Carpi e Sassuolo, e per la quale quest’anno<br />
l’iniziativa fi losofi ca rappresentava un’attesa occasione di verifi ca<br />
nonché una gradita boccata d’ossigeno. Momento importante<br />
per tutto il territorio, il Festival travolge più o meno indirettamente<br />
ogni aspetto della vita sociale ed economica ed è in particolare<br />
a questo secondo aspetto che rivolgiamo la nostra attenzione in<br />
questo numero: non per fare bilanci od esprimere giudizi, quanto<br />
piuttosto analizzare le diverse sfaccettature di come un evento<br />
culturale abbia la forza di trasformarsi in qualcosa di diverso,<br />
qualcosa di più, in una risorsa economica.<br />
In questi mesi l’aspetto economico continua a permeare<br />
ogni sfumatura della vita quotidiana e si moltiplicano le azioni<br />
indirizzate a rendere il traghettamento fuori dalla crisi il meno<br />
diffi cile possibile. Per tamponare la situazione esistente e<br />
lanciare basi per il futuro la Regione ha messo a punto una serie<br />
di interventi ed iniziative per attraversare la crisi ma soprattutto<br />
per farsi trovare ai nastri dei partenza della risalita.<br />
s O M M a r I O<br />
3
a cura di Francesco Baraldi<br />
I n c h I e s t a<br />
4<br />
Il Festival della Filosofi a di quest’anno, record<br />
nelle presenze, si è dimostrato eccezionale anche<br />
nell’entusiasmo e nella soddisfazione del pubblico. I “big”<br />
del pensiero contemporaneo, da Massimo Cacciari, a<br />
Vandana Shiva, a Stefano Rodotà hanno fatto registrare<br />
Festival<br />
dell’entusiasmo<br />
Breve viaggio tra chi ha<br />
vissuto in prima persona<br />
il Festival della Filosofia<br />
2009<br />
il tutto esaurito in Piazza Grande, in ciascuno dei tre<br />
giorni della kermesse. Abbiamo voluto approfondire le<br />
sensazioni dei partecipanti,<br />
“Tante persone provenienti dalle regioni circostanti,<br />
Toscana e Veneto su tutte, ma anche tanti turisti<br />
tedeschi, inglesi e spagnoli” questo il quadro dipinto<br />
dai volontari nei punti informativi dislocati alla stazione<br />
ferroviaria e di fronte alla Fondazione San Carlo. Tanti<br />
giovani soprattutto. Ragazzi e Ragazze hanno affollato<br />
i portici, le piazze, assiepati sui gradini delle chiese e<br />
dei palazzi prima, dopo e durante le lezioni, tutti dotati<br />
di gadget di ordinanza, maglietta o borsetta rossa con<br />
annessa citazione. “ E’ un’occasione per rifl ettere su temi<br />
che non vengono mai affrontati a scuola o in televisione”,<br />
così ci dicono alcuni studenti e aggiungono: “Non<br />
capita tutti i giorni di trovare qualcuno capace di parlare<br />
veramente.”.<br />
Incontriamo sotto un portico una coppia toscana,<br />
entrambi professori di Liceo: “Veniamo a <strong>Modena</strong> ogni<br />
anno , sin dal 2001. E’ un’occasione unica per ascoltare<br />
rifl essioni importanti.”, e aggiungono, “anche perché<br />
oggigiorno siamo circondati solamente da banalità e<br />
tanto chiasso”. Più avanti lungo la strada una ragazza<br />
trascina il suo trolley e stringe con soddisfazione un<br />
volume nell’altra mano: “E’ l’ultimo scritto di Stefano<br />
Rodotà, appena autografato dall’autore! Sono molto<br />
soddisfatta della conferenza appena conclusa, e anche<br />
di averlo potuto incontrare di persona.” “La valigia”.<br />
“Sono una ricercatrice all’Università di Bolzano, scappo<br />
a prendere il treno!”.<br />
Incrociamo volti sorridenti, piccoli capannelli di amici che<br />
continuano a discutere tra loro al termine delle conferenze.<br />
Ne interroghiamo alcuni: “Noi siamo di <strong>Modena</strong>. Veniamo<br />
spesso quando ci sono queste iniziative. E’ bello vedere<br />
il centro così affollato. Peccato solo per la pioggia.”<br />
Ma non tutti la pensano allo stesso modo: “Pioggia,<br />
disagi Macché, non abbiamo mai venduto così tanti<br />
ombrelli!” Queste le parole dei gestori di un chiosco<br />
in Piazza XX Settembre, che aggiungono: “E’ passata<br />
davvero molta gente già da venerdì pomeriggio, gli affari<br />
sono andati molto bene.” Quest’opinione non è isolata.<br />
I commercianti del Centro Storico infatti si dicono per lo<br />
più soddisfatti di questa tre giorni di festival: il grande<br />
affl usso di pubblico ha mantenuto vivo il cuore della<br />
città. Il sabato sera, per il cosiddetto “Tiratardi”, alcuni<br />
esercizi commerciali hanno tenuto le serrande aperte<br />
ben oltre il solito orario di chiusura; minore invece la<br />
percentuale di negozi aperti nella giornata di domenica.<br />
Ristoratori e albergatori sono tra le categorie che hanno<br />
maggiormente goduto di questi benefi ci. “Se ci fosse una<br />
manifestazione di questo tipo a settimana sarei sistemato<br />
per la pensione”, scherza il proprietario di un bar di via<br />
Castellaro, mentre un ristoratore di via Taglio commenta:
a cura di Francesco Baraldi<br />
“L’idea dei menù filosofici è importante perché fornisce<br />
ai turisti una mappa dei ristoranti della città. Una buona<br />
pubblicità.”. Nella sola <strong>Modena</strong>, infatti, ben 35 locali<br />
convenzionati offrono menù tematici, elaborati dal<br />
filosofo Tullio Gregory.<br />
Un’altra nota positiva è rappresentata da librerie ed<br />
edicole. Il pubblico del Festival, generalmente con un<br />
alto livello di scolarizzazione, compra assiduamente i<br />
quotidiani e riempie le librerie, dove ovviamente vanno<br />
a ruba i testi degli stessi autori invitati a tenere le<br />
conferenze. Anche gli operatori agli stand con i gadget<br />
del Festival e della libreria Feltrinelli, convenzionata per<br />
la vendita delle paginette, dichiarano un tutto esaurito<br />
senza precedenti.<br />
A conclusione di questo breve viaggio, ci affidiamo alle<br />
parole di una negoziante di via Emilia Centro, che tira<br />
le somme dell’intera iniziativa e rilancia: “Partendo dal<br />
successo di questi giorni, penso si debba lavorare per<br />
dare continuità.<br />
Con iniziative simili si può rilanciare il turismo nella<br />
nostra città, e portare nuovo ossigeno a tutti quanti. Ce<br />
n’è davvero bisogno.”.<br />
Filosofia: un bilancio positivo per <strong>Confesercenti</strong><br />
“Operatori soddisfatti. Per il 2010, bene<br />
l’aggiunta di un giorno: più opportunità”<br />
“I risultati raggiunti indicano la via anche per gli altri eventi. Nella programmazione, importante<br />
coinvolgere le associazioni di categoria”<br />
Archiviato il Festival della Filosofia sono i bilanci e le riflessioni a scendere in campo. Se un importante<br />
riconoscimento va al Consorzio del festival che al debutto ha centrato il traguardo delle oltre 150 mila presenze,<br />
la manifestazione per <strong>Confesercenti</strong> <strong>Modena</strong> si conferma un punto fermo nella valorizzazione della città, come<br />
nello sviluppo economico di tutte le categorie del commercio e in particolare dei pubblici esercizi.<br />
“Ci troviamo in accordo con quanto ha affermato l’assessore alla Cultura del Comune di <strong>Modena</strong> Roberto Alperoli<br />
che la formula del Festival è sicuramente da esportare ad altri eventi in modo da promuoverli anche al di fuori<br />
della singola realtà modenese - dichiara Mario Bugani, neopresidente provinciale di Fiepet <strong>Confesercenti</strong> <strong>Modena</strong><br />
– Non possiamo poi fare a meno che condividere l’idea di allungare il festival, magari già dal prossimo anno di<br />
un giorno: aumenterebbe le opportunità per tutti gli operatori del commercio. La base da cui partire sono i positivi<br />
riscontri ottenuti nel corso della tre giorni, con incrementi nei pubblici esercizi per quello che riguarda i consumi<br />
anche del 30-40%, rispetto ai normali fine settimana. Sul fronte dei ristoratori inoltre oltre al successo ottenuto<br />
dai menù filosofici motivo di sicura attrazione, si è riscontrata anche un’ampia richiesta di piatti tradizionali, segno<br />
che <strong>Modena</strong> a tavola riscontra ugualmente il favore del pubblico”.<br />
Una boccata d’ossigeno per il settore dunque come del resto per il commercio più in generale. Sono stati tanti<br />
infatti anche gli esercenti che hanno approfittato dell’opportunità offerta dal Festival per tenere aperte le loro<br />
attività anche di domenica. “La ricaduta che la manifestazione ha avuto a trecentosessanta gradi – afferma Guido<br />
Sirri, presidente <strong>Confesercenti</strong> area <strong>Modena</strong> - è la dimostrazione che il lavoro sinergico di tutti i soggetti interessati<br />
ha contribuito a rendere appetibile e a promuovere direttamente il centro storico, la città e il territorio. Se questa<br />
dunque è la via da seguire e i risultati lo dimostrano, occorre trovare una continuità nella programmazione in cui<br />
il coinvolgimento delle associazioni di categoria sia sempre costante”.<br />
I n c h i e s t a<br />
5
a cura di Fabiana Forni<br />
s I s t e M a cO n f e s e r c e n t I<br />
6<br />
FARSI<br />
GRANDI<br />
PER I<br />
PICCOLI<br />
“Patto per<br />
attraversare<br />
la<br />
crisi”<br />
Un patto per attraversare la crisi, evitare i licenziamenti<br />
e dare risposte ai lavoratori delle piccolissime imprese<br />
fi no ad oggi esclusi dalla tutela degli ammortizzatori<br />
sociali. Sono i termini principali dell’accordo siglato<br />
lo scorso maggio che ha visto Regione Emilia-<br />
Romagna, istituzioni locali, organizzazioni sindacali<br />
e associazioni imprenditoriali unirsi e collaborare<br />
nell’interesse dei lavoratori, per fornire soluzioni<br />
alternative ai licenziamenti.<br />
Accordo regione e banche per finanziamenti<br />
Sono 248 i progetti complessivamente fi nanziati con<br />
35 milioni di euro dalla Regione, progetti dedicati in<br />
particolare all’innovazione che renderanno possibili<br />
392 assunzioni di nuovi ricercatori. Inoltre a partire<br />
da gennaio 50 i milioni di euro saranno messi a<br />
disposizione per sostenere gli investimenti produttivi<br />
delle imprese, e altri 30 per fi nanziare progetti di<br />
riorganizzazione e informatizzazione delle PMI.<br />
Il sostegno ci sarà anche per quelle imprese che<br />
vogliono rinnovarsi avendo anche una particolare<br />
attenzione all’ambiente e al risparmio energetico,<br />
risorsa che sempre più uniscE vantaggi economici a<br />
quelli di tipo sociale e ambientale.<br />
L’accordo, prevede infatti la sospensione dei debiti<br />
delle piccole e medie imprese verso il sistema creditizio<br />
con il blocco per 12 mesi del pagamento della quota<br />
capitale delle rate di mutuo, del pagamento della quota<br />
capitale implicita nei cambi di leasing immobiliare e<br />
mobiliare e l’allungamento a 270 giorni delle scadenze<br />
del credito a breve termine per sostenere le esigenze di<br />
cassa con riferimento alle operazioni di anticipazione<br />
su crediti certi ed esigibili.<br />
Persone al centro<br />
Tra i provvedimenti presi dal Governo per fronteggiare<br />
la crisi spicca anche la norma che estende l’uso degli<br />
ammortizzatori sociali in deroga a quelle categorie
a cura di Fabiana Forni<br />
di lavoratori di imprese rimaste fi no ad ora escluse. Il<br />
provvedimento è retroattivo a partire dal 1 gennaio<br />
2009, per i lavoratori dipendenti a tempo determinato e<br />
indeterminato, apprendisti e lavoratori somministrati (ex<br />
interinali) impiegati in imprese con meno di 15 dipendenti<br />
che operano nei settori di servizi, commercio, artigianato<br />
e delle cooperative. Grazie a questo accordo anche<br />
lavoratori licenziati o sospesi possono contare sull’80%<br />
della retribuzione, ma soprattutto accedere alle molte<br />
possibilità di formazione messe a disposizione dalla<br />
Regione e dagli enti di formazione.<br />
Per i lavoratori infatti la formazione rappresenta una leva<br />
strategica in ogni situazione, e si rivela una ulteriore risorsa<br />
per contrastare la crisi: ad ogni lavoratore licenziato o<br />
sospeso verranno per questo presentati interventi mirati<br />
di orientamento volti ad individuare azione personalizzate<br />
per l’aggiornamento di competenze già possedute o<br />
all’acquisizione di nuove. Il duplice scopo è quello di<br />
sostenere i lavoratori in diffi coltà in questo momento, e<br />
di fornire strumenti per essere competitivi sul mercato<br />
del lavoro una volta usciti dalla crisi. Sono previsti<br />
quasi 100 milioni di investimento per la formazione: un<br />
fondo di 2,8 milioni di euro in assegni individuali che<br />
possono ammontare fi no a 5 mila euro, per permettere<br />
l’assegnazione di voucher per frequentare i corsi di<br />
formazione previsti dal “Catalogo interregionale di alta<br />
formazione”. Catalogo che offre a persone occupate e<br />
non, in tutta la Regione, la possibilità di accedere ad un<br />
vasta offerta formativa.<br />
Intanto a partire da settembre verranno avviati 98 nuovi<br />
percorsi di istruzione e formazione tecnica superiore e<br />
formazione professionale superiore con alcune importanti<br />
novità, come quelli per diventare tecnico superiore per<br />
l’ambiente, l’energia e la sicurezza in azienda, ma anche<br />
nel settore turistico e nella gestione dei progetti edili a<br />
risparmio energetico.<br />
Ammontano invece a 5 milioni le risorse stanziate per<br />
creare il Fondo Sociale Europeo, per i giovani che<br />
vogliono creare nuove imprese e sviluppare progetti di<br />
ricerca industriale e trasferimento tecnologico.<br />
• 520 milioni per la tutela di lavoratori e imprese<br />
• 155milioni per fi nanziare ricerca e innovazione tecnologica<br />
• 114 milioni per qualifi care competenze e formazione di chi rimane disoccupato e attenzione ai giovani<br />
• 6 milioni per famiglie diffi coltà<br />
• no ticket per cassa integrati ed esenzione farmaci fascia C<br />
COSA DEVE FARE L’IMPRESA<br />
Con l’assistenza dell’Associazione di categoria <strong>Confesercenti</strong> raggiungere in azienda un accordo con le<br />
rappresentanze sindacali pianifi cando nei tempi e nelle modalità la riduzione di orario di lavoro per uno o<br />
più lavoratori dipendenti ; successivamente <strong>Confesercenti</strong> provvede ad inviare alla Regione la richiesta di<br />
“esame congiunto” utile alla concessione del provvedimento autorizzativo.<br />
Durante l’iter , l’Inps, su richiesta dell’azienda, provvede comunque ad anticipare il trattamento di cassa<br />
integrazione ai lavoratori. La cassa integrazione in deroga e l’ indennità di mobilità possono avere durata<br />
massima di 6 mesi con possibile proroga per altri 6 mesi.<br />
In presenza di sospensioni di attività lavorativa per uno o più dipendenti, l’Inps interviene riconoscendo<br />
l’80% della retribuzione persa unitamente all’Ente Bilaterale di categoria.<br />
Per conoscere procedure e modalità di accesso è possibile consultare il sito<br />
www.emiliaromagnalavoro.it o scrivere a : info@confesercentimodena.it<br />
s I s t e M a cO n f e s e r c e n t I<br />
7
a cura di Katerina Helceletova<br />
Praga-<strong>Modena</strong><br />
andata e ritorno<br />
g I O V a n I c O r r I s P O n D e n t I D a l M O n D O<br />
8<br />
Lavoro e burocrazia nostrani visti con occhi stranieri<br />
A <strong>Modena</strong> vivo ormai da tre anni, e praticamente da quando troverei mai nella posizione del cittadino straniero.<br />
sono arrivata lavoro per la cooperativa Mediagroup98, Essendo straniera ho dovuto affrontare diverse difficoltà,<br />
svolgendo soprattutto la mansione di centralinista e pur come cittadina comunitaria, soprattutto sul fronte<br />
receptionist presso Grandi Salumifici Italiani.<br />
burocratico. Per primo ho dovuto naturalmente cercare<br />
Quello che mi portò in Italia non era il desiderio di migliorare un lavoro. A parte i soliti giornali e annunci online volevo<br />
la mia situazione economica, se potessi tornare indietro registrarmi al Centro per l’impiego, ma questo non è stato<br />
forse non ripeterei tutte le scelte che ho fatto ma non possibile perché per registrarmi dovevo avere il permesso<br />
rimpiango niente. Grazie alle decisioni prese in passato o la carta di soggiorno e in Questura mi è stato detto che<br />
in questi anni ho avuto modo di vivere esperienze molto non era necessario fin quando non avessi trovato un<br />
preziose.<br />
lavoro. Una volta finalmente ottenuto un lavoro ho dovuto<br />
Negli anni vissuti qui non ho notato tantissime differenze richiedere la carta di soggiorno anche se ricevevo ogni<br />
tra la vita quotidiana di <strong>Modena</strong> e Praga, la mia città di volta informazioni contrastanti… la cosa mi è sembrata<br />
origine. Ovviamente se fossi rimasta a casa, avrei la abbastanza strana, quasi che il tutto dipendesse da chi era<br />
mia famiglia accanto e soprattutto starei nell’ambiente in di turno allo sportello. Il fatto era che se mi fosse mancato<br />
cui sono cresciuta. Certo a <strong>Modena</strong> ci sono alcune cose anche solo un documento, magari neanche elencato nella<br />
completamente diverse, soprattutto perché a Praga non mi lista della Questura, e allo sportello me l’avessero chiesto
a cura di Katerina Helceletova<br />
la mia domanda non sarebbe stata accettata e quindi problema è che la mia laurea mi serve ben poco qui visto<br />
avrei dovuto rifare tutto. Procurarmi i documenti mancanti, l’indirizzo di studio. Anche in Repubblica Ceca non sarebbe<br />
tornare l’indomani alle 6 di mattina per riuscire a prendere il facilissimo perché tante aziende cercano persone giovani,<br />
numero alle 8 quando apre la Questura, dopodiché sperare appena laureate ma con esperienza, un tipo di preparazione<br />
di concludere il tutto in mattinata con l’accettazione della che sembra un controsenso. Parlando del lavoro si arriva<br />
domanda.<br />
anche al costo della vita e qui devo dire che è più o meno<br />
Dopo aver superato il primo scoglio burocratico non uguale. Piuttosto che i prezzi, che a Praga sono più bassi<br />
resta che aspettare…un’attesa piuttosto lunga poiché per rispetto a quelli a <strong>Modena</strong>, bisogna considerare il rapporto<br />
ricevere la mia carta di soggiorno ci sono voluti ben 5 mesi tra questi e lo stipendio medio. Guardando la questione da<br />
(dall’autunno del 2006 alla primavera del 2007)! A questa questo aspetto, direi che vivere qui non mi dà un grande<br />
attesa inoltre era legata anche l’impossibilità di aprire un vantaggio a parte i periodi di ferie passati a Praga.<br />
conto corrente perché, pur avendo un contratto di lavoro e Una cosa che trovo fino ad ora piuttosto scomoda a <strong>Modena</strong><br />
la conferma della richiesta della carta di soggiorno, senza sono i mezzi pubblici ed il loro funzionamento. A Praga non<br />
quest’ultima non si poteva fare. In più in banca non volevano ero mai abituata a dover utilizzare mezzi propri, per andare<br />
cambiare nemmeno l’assegno del mio primo stipendio a scuola o lavoro e per raggiungere le zone in periferia mi<br />
perché non avevo la carta d’identità italiana o il passaporto servivo dei mezzi pubblici: qui avere una macchina diventa<br />
straniero, documenti peraltro assolutamente non necessari una necessità senza la quale uno ha delle difficoltà perfino<br />
per il mio soggiorno in Italia.<br />
a trovare un impiego, ed è una realtà ancora più difficile<br />
Con tutto questo se dicessi che da noi non esiste la cui abituarsi considerando la opposte dimensioni delle due<br />
burocrazia sarebbe una bugia, ma credo che a complicare città.<br />
le cose in Italia sia soprattutto una gran confusione e poca Guardare ad una paese che non è il proprio e raccontare<br />
chiarezza, molta dispersione e non solo nei confronti degli la propria esperienza non è mai facile, ma nonostante tutto<br />
stranieri ma degli stessi cittadini italiani. In Repubblica a <strong>Modena</strong> non ho incontrato solo delle difficoltà: certe cose<br />
Ceca le informazioni esatte e corrette si ricevono negli rimangono comunque più impresse di altre, in fondo sono<br />
uffici o consultando il sito internet, in modo più diretto e i momenti così che fanno crescere e maturare e perciò<br />
senza rimandi a sportelli diversi. E, particolare non piccolo, me li ricordo meglio. Mi trovo bene qui, ho un lavoro che<br />
le scadenze per l’emissione dei documenti vengono mi soddisfa, mi sono creata il mio ambiente, trovato degli<br />
rigorosamente osservate.<br />
amici e direi di essere in una situazione abbastanza stabile.<br />
Considerando le opportunità lavorative può apparire E quando mi sento priva di forza per proseguire penso a<br />
curioso, ma devo dire che mi troverei probabilmente in una una frase che mi ha detto un’amica tempo fa: “un sentiero<br />
posizione più favorevole se fossi rimasta a Praga. Oggi con senza ostacoli non porta da nessuna parte,” la stessa che<br />
la crisi la situazione è più o meno uguale dappertutto, ma il mi ha aiutato a trovare l’amore della mia vita.<br />
IL C O R R I S P O N D E N T E D E L M E S E<br />
Cambiare prospettiva si sa,<br />
aiuta a conoscersi meglio: è<br />
quello che ci invita a fare la<br />
corrispondente di questo mese,<br />
trasformandoci da osservatori a<br />
osservati.<br />
Nome:<br />
Cognome:<br />
Università:<br />
Età:<br />
Katerina<br />
Helceletova<br />
Università Silesiana di Opava<br />
28<br />
g I O V a n I c O r r I s P O n D e n t I D a l M O n D O<br />
9
a cura di Fabiana Forni<br />
I MENU’ FILOSOFICI:<br />
UN FORTE IMPATTO SULLA<br />
CITTA’ CHE PORTA GRANDI<br />
VANTAGGI ALLA RISTORAZIONE<br />
LOCALE, INIZIATIVA DA<br />
INCREMENTARE<br />
b I a n c O e ne r O<br />
10<br />
“Due anni fa quando aprimmo lo facemmo<br />
apposta una settimana prima del Festival per poter<br />
partecipare, ci era parsa da subito una buona<br />
occasione di promozione del territorio e della città alla<br />
quale volevamo prendere parte e ne abbiamo avuto<br />
conferma.” E’ con queste parole piene di entusiasmo<br />
che Dania, una dei titolari di FUSORARI, ricorda<br />
l’anno in cui il locale di Piazzale Torti ha deciso di<br />
aderire alle proposte gastronomiche del Festival della<br />
Filosofi a. “La partecipazione porta risultati evidenti,<br />
abbiamo il doppio di clienti rispetto ai soliti weekend e<br />
la maggior parte vengono la domenica, il che è molto<br />
signifi cativo visto che è solitamente la giornata meno<br />
movimentata nel programma del festival. Questo<br />
aspetto diventa molto importante per noi, che siamo<br />
si in centro ma in una zona non frequentatissima e<br />
che non ospita gli eventi del festival –racconta Dania-<br />
Quest’anno a differenza delle edizioni precedenti<br />
proponevano solo ed esclusivamente il menù<br />
fi losofi co senza accompagnarlo all’offerta del nostro consueto menù, e nonostante questo abbiamo avuto un fl usso<br />
di gente superiore alle attese. Vista la nostra posizione, sappiamo che chi è venuto a provare il menù da noi ha fatto<br />
una scelta precisa, è venuto a cercare noi in modo specifi co.” Un successo dunque per FUSORARI me non solo<br />
“L’iniziativa dei menù fi losofi ci dimostra che i modi per valorizzare il centro ci sono, gli eventi culturali si integrano<br />
con la città e bisogna lavorare per dare ancora più potere e risalto a queste manifestazioni. La città è piena nel<br />
weekend della festa e tutti gli esercizi commerciali ne ottengono una grande visibilità –un punto di partenza e non di<br />
arrivo secondo lo staff di FUSORARI, che ritiene si debba fare di più- Le persone che vengono da fuori <strong>Modena</strong> nel<br />
weekend del festival, diffi cilmente tornano a visitare una città che turisticamente ha poca attrattiva.”
a cura di Fabiana Forni<br />
CUCINA E FILOSOFIA:<br />
“UN’INIZIATIVA INTELLIGENTE<br />
MA POCO COMPRESA CHE<br />
CI ALLONTANAVA DALLA<br />
NOSTRA VOCAZIONE DI<br />
RISTORAZIONE”<br />
Una questione di identità, preservare nelle scelte<br />
originarie e portare avanti la propria personale<br />
tradizione: per Massimiliano Telloli, chef dello Stallo<br />
del Pomodoro, la scelta di abbandonare dopo un anno<br />
l’iniziativa dei menù fi losofi ci sta in fondo in questo,<br />
nel voler mantenere la direzione intrapresa all’inizio<br />
della propria avventura nella ristorazione.<br />
Entrato nella squadra dei cuochi fi losofi nel 2003, lo<br />
Stallo del pomodoro ha fatto marcia indietro dopo un<br />
anno ma non per mancanza di fi ducia nell’iniziativa.<br />
“Quando decidemmo di partecipare la scelta fu dettata<br />
dal fatto che l’idea si presentava come qualcosa<br />
di diverso e originale, un tipo di proposta che si<br />
accostava alla nostra linea –racconta Massimiliano-<br />
Noi proponiamo una cucina creativa ed elaborata,<br />
le tradizioni gastronomiche del nostro territorio sono<br />
presenti nel nostro menù ma il nostro impegno è<br />
proporlo in modi meno consueti. In un certo senso<br />
aderire al Festival della Filosofi a si era rivelato un<br />
modo di “negare” noi stessi, proporre un menù a base di tortellini, tagliatelle e bolliti in un certo era come andare<br />
controtendenza.”<br />
“L’anno della nostra partecipazione nonostante avessimo molte tavoli prenotati apposta per il festival la maggior<br />
parte dei clienti una volta qui sceglieva dal nostro consueto menù alla carta. L’idea del menù fi losofi co è certamente<br />
una bella iniziativa, un modo perfetto di coniugare l’evento con la cucina, ma nella pratica i menù fi losofi ci vengono<br />
scelti soprattutto a pranzo mentre a cena i clienti si orientano verso la normale offerta e questo ridimensiona lo spirito<br />
dell’iniziativa. L’evento è certamente positivo per la città, e anche non partecipando direttamente ne risentiamo<br />
positivamente.”<br />
b I a n c O e ne r O<br />
11
a cura di Fabiana Forni<br />
CUCINA E FILOSOFIA:<br />
“UN’INIZIATIVA INTELLIGENTE<br />
MA POCO COMPRESA CHE<br />
CI ALLONTANAVA DALLA<br />
NOSTRA VOCAZIONE DI<br />
RISTORAZIONE”<br />
Una questione di identità, preservare nelle scelte<br />
originarie e portare avanti la propria personale<br />
tradizione: per Massimiliano Telloli, chef dello Stallo<br />
del Pomodoro, la scelta di abbandonare dopo un anno<br />
l’iniziativa dei menù fi losofi ci sta in fondo in questo,<br />
nel voler mantenere la direzione intrapresa all’inizio<br />
della propria avventura nella ristorazione.<br />
Entrato nella squadra dei cuochi fi losofi nel 2003, lo<br />
Stallo del pomodoro ha fatto marcia indietro dopo un<br />
anno ma non per mancanza di fi ducia nell’iniziativa.<br />
“Quando decidemmo di partecipare la scelta fu dettata<br />
dal fatto che l’idea si presentava come qualcosa<br />
di diverso e originale, un tipo di proposta che si<br />
accostava alla nostra linea –racconta Massimiliano-<br />
Noi proponiamo una cucina creativa ed elaborata,<br />
le tradizioni gastronomiche del nostro territorio sono<br />
presenti nel nostro menù ma il nostro impegno è<br />
proporlo in modi meno consueti. In un certo senso<br />
aderire al Festival della Filosofi a si era rivelato un<br />
modo di “negare” noi stessi, proporre un menù a base di tortellini, tagliatelle e bolliti in un certo era come andare<br />
controtendenza.”<br />
“L’anno della nostra partecipazione nonostante avessimo molte tavoli prenotati apposta per il festival la maggior<br />
parte dei clienti una volta qui sceglieva dal nostro consueto menù alla carta. L’idea del menù fi losofi co è certamente<br />
una bella iniziativa, un modo perfetto di coniugare l’evento con la cucina, ma nella pratica i menù fi losofi ci vengono<br />
scelti soprattutto a pranzo mentre a cena i clienti si orientano verso la normale offerta e questo ridimensiona lo spirito<br />
dell’iniziativa. L’evento è certamente positivo per la città, e anche non partecipando direttamente ne risentiamo<br />
positivamente.”<br />
b I a n c O e ne r O<br />
11
Questo messaggio ha finalità pubblicitarie. Unipol raccomanda di leggere la nota informativa, corredata dai documenti integrativi, il regolamento e le<br />
condizioni generali di contratto prima della sottoscrizione.
a cura di Filippo Pederzini<br />
IL MONDO DALL’<br />
GABRIELE GASPARINI<br />
“DO IL MASSIMO SE MANGIO<br />
GNOCCO E TIGELLE. PATTINARE<br />
SENZA MIA SORELLA NON SE NE<br />
PARLA”<br />
P r O t a g O n I s t I<br />
14<br />
“Una cena a base di gnocco e crescentine, prima di ogni gara, mi aiuta a dare<br />
il massimo”. Quasi un gesto scaramantico per Gabriele Gasparini, Campione<br />
del Mondo di pattinaggio artistico, questo rito consuetudinario che ha sempre<br />
preceduto la partenza di ogni competizione agonistica sia nazionale che<br />
internazionale. E c’è da pensare che sia stato così anche in occasione dei<br />
Campionati del Mondo come dei World Games i recenti giochi che hanno<br />
confermato sia lui che la sorella ai vertici del pattinaggio mondiale, “Come li avrei<br />
vinti senza una cena benaugurale”, ribadisce scherzando ricordando comunque<br />
l’emozione che precedeva ogni gara fin da quando era ragazzo. Chiaramente<br />
non è da tutti vincere un campionato del mondo, a maggior ragione sui pattini<br />
a rotelle e fare il bis ad un solo anno di distanza. “E’ una bellissima ricompensa<br />
dopo anni di sacrifici” e la notorietà a questo punto è doppiamente meritata. Forse<br />
Gabriele Gasparini, oggi impiegato al comune di Castelnuovo, non pensava di<br />
arrivare così in alto volteggiando sui pattini. Quand’era bambino aveva cominciato<br />
a schettinare in un parcheggio poco distante da casa finendo qualche tempo<br />
dopo a giocare ad hockey. Il destino però lo mise a danzare in coppia con la<br />
sorella, rivelando quella complementarietà ideale, che ha contribuito da subito<br />
a far macinare loro vittorie in ambito locale, ad affermali in quello nazionale col<br />
passare degli anni, e a proiettarli nell’olimpo dello sport a livello mondiale. “Siamo<br />
la seconda coppia Italiana che centra questo prestigioso traguardo in 50 anni di<br />
pattinaggio artistico” - dice riferendosi al mondiale 2008, anno coronato anche<br />
dal primato ottenuto in ambito nazionale col<br />
titolo italiano – E pensare che non eravamo<br />
nemmeno tra i favoriti”, condizione che si<br />
è ripetuta quest’anno nell’ambito dei World<br />
Games. “Ma le gare sono andate bene<br />
nonostante la forte concorrenza: c’era il<br />
meglio del pattinaggio mondiale ma siamo riusciti, grazie alla determinazione<br />
a riaffermaci leader nella Danza”. L’emozione impagabile di un titolo mondiale,<br />
come ricorda Gabriele, va ben oltre al “bravo che al solito segue un secondo o<br />
un terzo classificato. “Non è facile infatti gareggiare a livelli così elevati e trovare<br />
ogni volta quella motivazione fondamentale per fare meglio degli altri”. Oggi<br />
Gabriele continua a ad allenarsi per tre ore al giorno, ma con la sorella ha deciso<br />
di rinunciare alle competizioni agonistiche. “Ci dedicheremo solo a spettacoli ed<br />
esibizioni. Sempre noi due in coppia e nonostante in passato ci siano stati motivi<br />
Gabriele Gasparini: campione anche di contrasto o di incomprensione, prontamente superati oggi posso dire cdi<br />
mondiale di pattinaggio artistico<br />
non poter pensare al pattinaggio senza di lei”.
a cura di Filippo Pederzini<br />
ALTO DEI PATTINI<br />
ENRICA GASPARINI<br />
“NON C’E’ VITTORIA SENZA<br />
SPIRITO DI SACRIFICIO, LO<br />
INSEGNO ANCHE AI BAMBINI.<br />
MIO FRATELLO UNA VOLTA<br />
LITIGAVAMO…”<br />
“Una vittoria mondiale rimane per sempre, a maggior ragione se poi la si<br />
riesce a trasmettere a chi ti sta intorno. Non esiste l’impossibile, esiste invece<br />
l’impegno concreto e la volontà di provarci, ogni volta”. Enrica Gasparini, che<br />
nella vita di tutti i giorni fa la maestra non ha dubbi. È campionessa mondiale,<br />
insieme al fratello Gabriele, di pattinaggio artistico: esperienza che integra con<br />
l’insegnamento di ogni giorno, rivolto ai suoi alunni: “Li educo alla bellezza<br />
della vittoria che non è mai tale se non c’è un forte spirito di sacrifi cio e rinunce<br />
dietro”. Ripensa volentieri a quei giorni: “A scuola forse i festeggiamenti più<br />
belli: ad accogliermi un mare di fi ori da parte di tutti gli alunni. Quanto a <strong>Modena</strong>,<br />
la città ci ha sempre sostenuto”. Non nasconde però l’emozione di essere<br />
arrivata in cima al mondo su un paio di pattini a rotelle: “Sono state due vittorie<br />
– Mondiale e World Games – che defi nirei senza dubbio di doppio valore. Un<br />
trionfo che oltre per noi stessi, vale anche per lo sport che pratichiamo da<br />
sempre purtroppo defi nito minore. Forse perché non ha a un forte successo<br />
di pubblico Sono dell’idea che non ci siano sport minori, quando da parte di<br />
chi li pratica c’è il massimo dell’impegno”. Una ragione che spinge Enrica a<br />
voler ribadire di come questo primato rappresenta una volta di pià una sorta<br />
di “medaglia a spicchi” perché assolutamente da condividere: “Con i genitori<br />
che hanno sempre creduto in noi, con la nostra allenatrice che ci ha sempre<br />
spronato a fare di più e meglio, con chi ci ha sempre sostenuto nonostante<br />
tutto, con mio fratello…”. Aspetto che le<br />
fa ripensare a quando erano ragazzini e<br />
litigavano in allenamento, mentre adesso:<br />
“Abbiamo imparato a confrontarci sui<br />
problemi in maniera costruttiva: ci ha<br />
permesso di vincere tante battaglie”,<br />
come le ultime le più importanti a livello<br />
agonistico, nell’anno precisa, della condizione migliore ma di certo non tra i favoriti<br />
al titolo mondiale. “Sono una profonda assertrice che la meritocrazia alla fi ne<br />
paga. Se si vuol arrivare il prezzo è quello delle rinunce: nel lavoro, nello studio,<br />
nel tempo libero, anche agli amici molte volte bisogna dire di no. Ognuno di noi è<br />
frutto di ciò che è stato il suo vissuto, e questo oltre all’insegnamento normale è<br />
quello che trasmetto ai miei alunni ai quali insegno a no0n arrendersi mai”. Oggi<br />
Enrica continua gli allenamenti perché nel suo futuro sono in programma tanti<br />
Enrica Gasparini: campionessa<br />
spettacoli di pattinaggio come quello di <strong>Modena</strong> del 19 dicembre prossimo; non<br />
nello sport e testimonial per<br />
rinuncia a fare sport in generale e alla buona tavola, anche lei come il fratello, la campagna di prevenzione “<br />
“Ma con un occhio di riguardo in più”, scherza.<br />
Ottobre Rosa “<br />
P r O t a g O n I s t I<br />
15
a cura di Filippo Pederzini<br />
ALT, C’E’ LA PIZZA<br />
A Q UA D R E T T I!<br />
Alt in Piazza Mazzini<br />
DI PADRE IN FIGLIO, LA FAMIGLIA BUGANI<br />
GUIDA LA STORICA PIZZERIA DI PIAZZA MAZZINI:<br />
TRENTACINQUE ANNI ALL’OMBRA DELLA<br />
GHIRLANDINA E IN COMPAGNIA DI MOZZARELLA E<br />
POMODORO. DI ASSOLUTA QUALITA’<br />
O b l ò<br />
16<br />
“Una bianca e una rossa” e Oscar, quasi un’istituzione<br />
in piazza Mazzini abbinava le due pizzette servendole<br />
nel caratteristico cartoccio di carta. Oggi Oscar non c’è<br />
più e il ritornello che si sentiva fi no a qualche anno fa è<br />
un po’ passato in secondo piano. La pizza così come il<br />
profumo però sono rimasti quelli di sempre, solo il nome<br />
è cambiato: si è accorciato e dal 1996 si è trasformato<br />
in ALT!<br />
Storica attività del centro storico modenese al suo<br />
comando c’è ancora oggi, come era in origine la famiglia<br />
Bugani che da oltre trent’anni continua nell’impresa<br />
di fare, tagliare e vendere pizza a tutti coloro che la<br />
scelgono per un pranzo veloce, uno spuntino o solo<br />
per il piacere di gustarsela. Alt, che per la maggioranza<br />
dei frequentatori rimane noto ancora come Altero, ha<br />
resistito alle mode e ai cambiamenti, guardando dalle<br />
sue vetrine l’evoluzione di <strong>Modena</strong>. In altri termini è<br />
rimasto un punto di riferimento per il centro storico e non<br />
solo, anche grazie alla qualità che ha sempre espresso;<br />
prerogativa che gli ha consentito di crescere ulteriormente
a cura di Filippo Pederzini<br />
e sprovincializzarsi.<br />
Oggi infatti Alt, conta altri tre punti vendita: uno in via<br />
Emilia Centro all’altezza di piazza San Biagio, uno a<br />
Carpi presso il centro commerciale Il Borgogioioso e<br />
uno a Ferrara all’interno de Il Castello, un altro centro<br />
commerciale. Fermarsi Mario Bugani, insieme al fratello<br />
Fabio hanno continuato sulle orme del padre, che aprì lo<br />
storico negozio di Piazza Mazzini oltre trenta anni fa e<br />
nelle loro intenzioni non c’è certamente quella fermarsi.<br />
“Tra i prossimi obbiettivi vorremmo aprire un altro<br />
punto vendita nel centro storico di Carpi mentre stiamo<br />
seriamente considerando anche l’opportunità di aprirne<br />
uno a Reggio Emilia”.<br />
Un successo che si è consolidato nel corso degli anni<br />
non solo per la qualità espressa nella pizza ma anche<br />
per gli ingredienti: “Gli stessi di sempre - confermano<br />
i fratelli Bugani - che si rinnovano nella medesima<br />
ricetta. Per la farina come per la mozzarella, i fornitori<br />
sono quelli con cui aveva iniziato nostro padre e oggi<br />
più che mai impegnati nella ricerca dei prodotti italiani<br />
migliori per qualità. Solo la mozzarella è in parte mutata<br />
ma in meglio: quella che utilizziamo proviene dal latte<br />
di raccolta del parmigiano reggiano e la resa qualitativa<br />
sulla pizza è di gran lunga migliore di un tempo”.<br />
Le tipologie di pizza offerte sono sei: dalla spianata a<br />
quella con cipolla, salsiccia, prosciutto ecc., passando<br />
per quelle che come una volta, seguitano andare per la<br />
maggiore, la bianca e la rossa. “Quest’ultima continua ad<br />
essere molto richiesta soprattutto a <strong>Modena</strong> – pare vada<br />
meno negli altri posti ricorda Mario Bugani – quanto allo<br />
storico binomio ormai è prerogativa di chi era giovane<br />
una volta. Sono quei signori che oggi si aggirano sulla<br />
cinquantina a preferirlo, mentre il target del consumatore<br />
tipo pur essendoci una clientela a 360° è cambiato: si<br />
mangia meno e molti si accontentano anche di una sola,<br />
più o meno condita. Tanti poi gli studenti che ne hanno<br />
fatto un punto di riferimento, complice i prezzi modici,<br />
mentre tra i clienti non mancano gli stranieri, filippini e<br />
cinesi in primis”.<br />
Non solo il consumatore, è mutato anche chi la pizza<br />
la fa ogni giorno. “E’ sempre più difficile trovare giovani<br />
italiani disposti a questo mestiere – afferma Mario Bugani<br />
- quindi ci orientiamo verso gli stranieri che dimostrano<br />
volontà e voglia di fare”.<br />
In piazza Mazzini ad esempio tra i pizzaioli c’è un<br />
orientale, cosa che fa dire a qualche anziano modenese<br />
“A ghè i cines chi fan la pizza…”. A proposito di Cina,<br />
Bugani non nasconde che tempo fa gli era stata<br />
avanzata una proposta di aprire una pizzeria Alt nella<br />
“Terra del dragone”: “Troppo lontano – dice scherzando<br />
- al momento pensiamo a traguardi più vicini come i<br />
35 anni della nostra attività. Chi l’avrebbe mai detto”,<br />
lasciando intravedere per il prossimo anno una pizzata<br />
da capogiro.<br />
O b l ò<br />
17
a cura della biblioteca Delfini<br />
Storie bestiali<br />
La biblioteca Delfini cura la rubrica di segnalazioni librarie “Tra gli scaffali” proponendo ogni<br />
mese quattro libri collegati da un filo (il genere, il tema, l’occasione).<br />
ACKERLEY JOE RANDOLPH,<br />
IL MIO CANE TULIP,<br />
VOLAND 2005<br />
Lo scrittore inglese Ackerley<br />
non avrebbe mai immaginato<br />
di diventare un amante dei cani<br />
fino a quando, ormai avanti<br />
con gli anni, incontra Tulip, una<br />
femmina di pastore tedesco.<br />
L’uomo si affeziona alla<br />
cagnetta, scoprendo con lei il<br />
rapporto ideale, cercato invano<br />
per anni. Questo è il racconto<br />
di sedici anni di vita condivisa e<br />
una profonda riflessione sul precario equilibrio alla base di<br />
ogni legame affettivo.<br />
ALLAN VICKY,<br />
OCCHI DI GATTO,<br />
RIZZOLI 2001<br />
Psicologa per gatti, amica degli<br />
animali più che degli esseri<br />
umani, Milla vive sola, con<br />
un cane e il gatto Tibbs. Un<br />
giorno anche nella vita di Milla<br />
sembra entrare l’uomo giusto:<br />
è Josh, affascinante dentista.<br />
I due si piacciono e iniziano a<br />
vivere insieme. Subito dopo<br />
Milla adotta un gatto randagio,<br />
Purrl. Piccoli segni inquietanti<br />
si insinuano nella felice routine dei protagonisti. In un<br />
crescendo di tensione, la commedia brillante lascia il<br />
posto ad un horror sottile.<br />
T r a g l i s c a f f a l i<br />
18<br />
LOE ERLAND,<br />
DOPPLER VITA CON L’ALCE,<br />
IPERBOREA 2007<br />
In aperta ribellione contro “quel<br />
disgustoso benessere norvegese<br />
che ci rende la popolazione più<br />
simpatica e al tempo stesso più<br />
egoista del mondo”, Andreas<br />
Doppler, padre di famiglia e<br />
professionista esemplare, decide<br />
di trasferirsi in una tenda in un<br />
bosco, poco lontano dalla fin troppo<br />
confortevole casa dove vivono la<br />
moglie e i figli, alla periferia di Oslo,<br />
con lo scopo di “non fare nulla” e di<br />
“annoiarsi fino a sentirsi felice”. Qui uccide un alce per non<br />
morire di fame, ma poi ne addomestica il cucciolo, Bongo,<br />
suo inseparabile amico e compagno di avventura.<br />
SMITH JOSEPH,<br />
IL LUPO,<br />
BOMPIANI 2009<br />
Il romanzo ci fa entrare nella<br />
mente e nella vita di un cucciolo<br />
di lupo: solo, come sono soli i<br />
predatori, nella foresta ostile.<br />
Per lui il mondo si divide in<br />
cacciatori e prede, e l’animale<br />
che sfugge alle sue zanne<br />
potrà un giorno trasformarsi<br />
in pericolo. Solo un essere,<br />
d’un tratto, sembra sottrarsi a<br />
questa regola, una volpe. Non<br />
sembra pericolosa, non è appetibile. Ma proprio adesso<br />
il lupo va incontro al rischio estremo. L’autore offre un<br />
impietoso ritratto del genere umano, nello specchio della<br />
vita animale.<br />
Per informazioni contattare il sito www.comune.modena.it/biblioteche
Brilli Brilli come<br />
una lucciol<br />
Brilli comeuna lucciola!!!<br />
una lucciola!!!<br />
Cultura, sport, spettacolo ed economia per la prevenzione del tumore al seno<br />
Uscivo da un inverno freddo ed una primavera<br />
poco allegra: chemioterapia, radioterapia, raggi<br />
X, scintigrafia ossea, ecc ecc., tutto questo<br />
dopo una quadrantectomia al seno. Non mi<br />
voglio soffermare sui momenti bui di quel periodo,<br />
ma su quelli in cui ho iniziato a vedere uno<br />
spiraglio di luce e ho ricominciato a sorridere<br />
grazie all’amore dei miei familiari e all’aiuto morale<br />
di Angolo. In casa i miei cari ci scherzavano<br />
spesso sulle radiazioni a cui mi ero ripetutamente<br />
sottoposta, spegnevano tutte le luci e mi dicevano:<br />
“ Guarda, basti tu, brilli come una lucciola!!!!”<br />
E, a dire la verità, io mi sentivo per davvero<br />
un po’ radioattiva: forse è per questo che poi<br />
è successo quello che è successo. È sempre<br />
stata mia abitudine, anche prima dell’intervento,<br />
fare un po’ di moto, cose leggere, giusto per<br />
non arrugginire ed avevo appena ripreso le mie<br />
attività motorie, dopo la pausa della malattia e<br />
delle cure, tra l’altro le terapie mi avevano lasciato<br />
qualche chilo di troppo! Ero appena rientrata<br />
dal lavoro, era una bella serata e così<br />
decido di mettermi in tuta e di fare una corsetta<br />
nel parco. Un po’ di corsa, un po’ di passo,<br />
un po’ di ginnastica e poi ritorno a casa. Il viso<br />
rosso come un peperone e un caldo terribile,<br />
mi svesto velocemente, butto tutto in lavatrice,<br />
e mi rilasso, completamente immersa nella vasca<br />
da bagno piena di acqua…. Dopo cena,<br />
mi viene in mente che devo stendere le cose<br />
Storia vera, tratta dal libro “ ...libere di vivere!”<br />
di Maria Grazia Russomanno<br />
Fotografi e di Roberto Pagliani<br />
Editrice A.M.O.<br />
Associazione Malati Oncologici Onlus<br />
Per informazioni sulle iniziative<br />
www.ausl.mo.it/ricordatidite<br />
tracce.com<br />
messe in lavatrice qualche ora prima, vado per<br />
aprire l’oblò e vedo tutti gli indumenti brillare di<br />
luce intermittente. “ Elena, Claudio, correte! Ho<br />
davvero il sudore radioattivo!!! ” In una frazione<br />
di secondo abbiamo fatto mille pensieri. Io,<br />
dopo lo spavento, pensavo ad un loro scherzo<br />
e loro, sapendo di non aver fatto niente, erano<br />
sgomenti. Bene, apro l’oblò, comincio a svuotare<br />
la lavatrice e, insieme ai vestiti che mi ero<br />
tolta, esce anche un bracciale fl uorescente a<br />
luce intermittente che indosso la sera durante<br />
la corsa per essere visibile. Non vi dico le risate<br />
che ci siamo fatti, dopo!!! Ci sono tante cose,<br />
dopo il cancro, che ti lasciano un segno indelebile:<br />
quando salgo i gradini dell’ospedale sento<br />
il sapore e l’odore della chemio, l’acqua naturale<br />
mi ricorda il ghiaccio che mettevo in bocca<br />
durante la terapia ed ora bevo solo acqua frizzante.<br />
Ma c’è qualcosa che ora assaporo con<br />
molto più entusiasmo: vivere la vita anche nelle<br />
sue più piccole cose.
LA SERENITÀ<br />
SI COSTRUISCE<br />
GIORNO PER GIORNO<br />
con MODENASSISTENZA<br />
MODENASSISTENZA<br />
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