Artisti della Valdisieve e del Valdarno Superiore
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Daniela Fontanazza<br />
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong><br />
<strong>Valdisieve</strong> e<br />
<strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong><br />
<strong>Superiore</strong>
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong><br />
<strong>Valdisieve</strong> e<br />
<strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong><br />
<strong>Superiore</strong><br />
A cura di<br />
Daniela Fontanazza<br />
con la collaborazione di<br />
lucia raveggi<br />
e<br />
chiara scali
COLLANA<br />
<strong>Artisti</strong> in Toscana<br />
11<br />
Diretta da<br />
FABRIZIO BORGHINI<br />
Con il contributo di<br />
Villa<br />
Gisella<br />
FIRENZE<br />
Il volume è stato realizzato da<br />
Iª edizione settembre 2014<br />
ISBN 978-88-6039-323-4<br />
Tutti i diritti riservati<br />
© Copyright Associazione Toscana Cultura<br />
e Masso <strong>del</strong>le Fate Edizioni<br />
Masso <strong>del</strong>le Fate Edizioni<br />
Via Cavalcanti, 9 - 50058 Signa (FI)<br />
www.masso<strong>del</strong>lefate.it<br />
Finito di stampare nel mese di settembre 2014<br />
presso la Nova Arti Grafiche<br />
Via Cavalcanti, 9/D - 50058 Signa (FI)<br />
Tel. 055 8734952 - fax 055 875713<br />
In copertina:<br />
Masaccio, Trittico di San Giovenale, 1422, Museo Masaccio d’Arte Sacra, Cascia di Reggello (FI)<br />
Nel retro di copertina:<br />
Il Ponte Mediceo di Pontassieve (foto Marco Quinti)
Con grande piacere saluto la realizzazione<br />
di questo libro che racchiude<br />
artisti <strong>del</strong> territorio <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
e <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong>. Una pubblicazione<br />
che rappresenta una vetrina per<br />
tanti artisti locali che avremo il piacere di ospitare<br />
nell’interessante e ricca collettiva <strong>del</strong> polo<br />
espositivo di Casa Rossa.<br />
Molti di loro hanno un forte legame con questo<br />
territorio; sono tanti i nomi qui presenti<br />
che a Pontassieve hanno esposto e tanti quelli<br />
che a vario titolo hanno collaborato o collaborano<br />
ancora con l’amministrazione aiutandoci<br />
nell’importante e difficile compito di<br />
diffondere e promuovere cultura. Con i tratti<br />
che li distinguono, con le loro specifiche tecniche<br />
e peculiarità, ognuno di loro ha lasciato<br />
un segno e scelto questo territorio come fonte<br />
di ispirazione, come luogo dove esprimere<br />
la propria creatività, oltre che dove vivere la<br />
quotidianità. A tutti loro va il mio augurio perché<br />
possano continuare a regalare emozioni e<br />
che queste siano trasmesse sempre ad un<br />
pubblico più vasto perché la cultura arricchisce<br />
la nostra anima, aggiunge valore alla nostra<br />
vita, ci rende più consapevoli. Per questo,<br />
come amministratori, abbiamo il dovere di<br />
sostenere l’arte e la cultura, crediamo nel lavoro<br />
e nella passione di chi fa dono <strong><strong>del</strong>la</strong> sua<br />
arte, facendo scoprire diversità, sfumature e<br />
suggestioni, che ci fanno crescere e ci arricchiscono<br />
come persone.<br />
Monica Marini<br />
Sindaco <strong>del</strong> Comune di Pontassieve<br />
La <strong>Valdisieve</strong> e il <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
sono aree geograficamente vicine e<br />
affini sotto molti punti di vista: si presentano<br />
come conche naturali create<br />
dallo scorrere di un corso d’acqua, il Sieve<br />
nel primo caso e l’Arno nel secondo. I due<br />
fiumi confluiscono a Pontassieve, luogo fisico<br />
di incontro tra le acque, e in questa occasione,<br />
anche spazio ideale dove convergono le<br />
esperienze artistiche e culturali dei due territori.<br />
Entrambe le valli sono caratterizzate da<br />
una suggestiva commistione di elementi naturalistici<br />
e dalla presenza <strong><strong>del</strong>la</strong> sapiente<br />
mano <strong>del</strong>l’uomo che nei secoli ha dato vita a<br />
paesaggi unici, veri quadri di vita. È così che<br />
l’occhio si perde in campagne ricche di oliveti,<br />
vigneti, querce, cipressi, piccoli torrenti, ville<br />
padronali, case coloniche, castelli, tabernacoli<br />
e antiche pievi.<br />
Numerose sono le tracce di una storia che ha<br />
visto la <strong>Valdisieve</strong> e il <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong> protagonisti,<br />
durante il Basso Medioevo, dei contrasti<br />
tra i grandi e piccoli feudatari e l’ambizione<br />
espansionistica di Firenze. La graduale<br />
acquisizione da parte <strong><strong>del</strong>la</strong> città ha influenzato<br />
le sorti e legato a sé le vicende <strong>del</strong>le vallate,<br />
favorendone nei secoli la crescita ma allo stesso<br />
tempo non impedendone lo sviluppo di<br />
una specifica e originale produzione artistica<br />
e culturale. Proprio da tali terre gli artisti presenti<br />
in questo volume hanno tratto la loro<br />
ispirazione, la loro linfa vitale per esprimere la<br />
propria arte e comunicarla agli altri.<br />
Daniela Fontanazza<br />
Storica <strong>del</strong>l’arte
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Patrizia Bacarelli<br />
Cell. 393 5138274<br />
info@patriziabacarelli.it<br />
È Luce, olio su tela, cm. 40x50<br />
Patrizia Bacarelli è nata a Firenze il 31 ottobre<br />
1953. I suoi primi approcci con la pittura risalgono<br />
agli anni degli studi giovanili trascorsi in<br />
alcuni collegi di Fiesole e Settignano. Su sollecitazione<br />
<strong>del</strong> fratello gemello Massimo, pittore successivamente<br />
destinato ad imporsi in Germania, si impegna<br />
nella riproduzione di capolavori <strong>del</strong>l’amato Van Gogh<br />
tratti da libri d’arte. Fino al 1968 Patrizia protrae fin<br />
dopo l’orario scolastico l’impegno nei confronti <strong><strong>del</strong>la</strong><br />
pittura dipingendo la sera e nei fine settimana trascorsi<br />
a casa.<br />
Nel 1969 inizia a lavorare alla Ceramica Mas di Giolli<br />
a Sesto Fiorentino e vi rimane per vent’anni; infatti,<br />
dopo la nascita <strong>del</strong> primogenito Lorenzo nel 1989 e<br />
successivamente <strong><strong>del</strong>la</strong> secondogenita Margherita,<br />
abbandona la ceramica per accudire i due figli, anche<br />
se continua a dipingere e ad approfondire la studio<br />
<strong><strong>del</strong>la</strong> storia <strong>del</strong>l’arte che tanto l’appassiona. Su sollecitazione<br />
di alcuni amici artisti quali Luca Alinari ed<br />
Eugenio Miccini e spronata dal confronto con il fratello<br />
gemello Massimo, decide di esporre per la prima<br />
volta nel 1995.<br />
Dopo il debutto intensifica la frequentazione <strong>del</strong>l’ambiente<br />
artistico, esponendo anche con Osvaldo Curandai<br />
e Piero Maffessoli in arte Malipiero, e dà continuità<br />
all’attività espositiva partecipando a rassegne e<br />
premi a Lastra a Signa, Firenze, Rignano sull’Arno,<br />
Prato, Roma, Pontassieve, Pontedera. In particolare,<br />
4
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Patrizia Bacarelli<br />
Micia, olio su tela, cm. 35x50<br />
ottengono un ottimo riscontro di pubblico e l’interesse<br />
<strong><strong>del</strong>la</strong> critica le personali tenute nella sala consiliare<br />
<strong>del</strong> Comune di Rignano nel 1998, quella al Palazzo<br />
Datini di Prato nel 2000, quella all’Associazione Fate<br />
di Firenze nel 2002 e quella <strong>del</strong> maggio 2010 nella<br />
Biblioteca Comunale di Pontassieve voluta dall’assessore<br />
alla Cultura Alessandro Sarti da sempre estimatore<br />
<strong><strong>del</strong>la</strong> pittrice.<br />
Fra i riconoscimenti ricevuti, da menzionare il 1° premio<br />
rappresentanza al Città di Lastra (1995), il 7°<br />
premio al concorso “Una fontana per la piazza”<br />
(1998), il 3° premio alla XXV edizione <strong>del</strong> Premio Italia<br />
per le Arti Visive (2010) a Capraia Fiorentina e il 1°<br />
premio a Certaldo.<br />
Attualmente Patrizia vive sulle colline di Rignano<br />
sull’Arno dove realizza, nel verde e nel silenzio, le sue<br />
opere che presentano temi ricorrenti come quello <strong>del</strong><br />
paesaggio toscano, ricco di colori anche se venato da<br />
una crepuscolare malinconia, le nature morte, le marine<br />
e il suo contesto familiare al quale ha dedicato<br />
una serie di ritratti dei figli. Parallelamente si dedica<br />
anche alla lavorazione artistica <strong>del</strong> legno in stile fiorentino.<br />
Fabrizio Borghini<br />
5
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Patrizia Bacarelli<br />
Giaggioli a Moriano, olio su tela, cm. 50x70<br />
Tranci d’uva a Moriano, olio su tela cm. 25x35<br />
6
Massimo Barcariol<br />
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Cell. 392 9199069<br />
massimo@barcariol.it - www.barcariol.it<br />
La preghiera <strong>del</strong> ragazzo mormone, esposizione manuale,<br />
bianco e nero nativo<br />
Massimo Barcariol nasce a Firenze l’8 febbraio<br />
<strong>del</strong> 1959 da genitori istriani e all’età di cinque<br />
anni si trasferisce con la famiglia a Pontassieve<br />
dove attualmente risiede.<br />
Informatico “per mestiere” è attratto da tutto ciò che<br />
attiene alla sfera umanistica, in particolare si appassiona<br />
e studia la letteratura e le arti figurative <strong>del</strong> Novecento:<br />
la fotografia rientra a pieno titolo in questo<br />
suo percorso, attraversata a volte da grande passione<br />
come da periodi di quiescenza.<br />
Ha pubblicato due raccolte fotografiche: “La prova<br />
<strong>del</strong>l’ottico” nel 2007 e “L’osservatorio” nel 2008, oltre<br />
a due propri calenbooks, ai calendari 2009 e 2010<br />
per la Società di Nuoto Sincronizzato Rari Nantes Florentia,<br />
ed ai cataloghi per le mostre “Istantanea” ed<br />
“Aqua”. Ha esposto nel 2009 a Pontassieve con la<br />
personale fotografica “Poesia <strong>del</strong>l’immagine”<br />
nell’ambito dei “Percorsi d’Arte in Biblioteca”.<br />
Sempre nel 2009 e con la stessa mostra ha esposto al<br />
Wine Bar Ristorante Carpe Diem di Pontassieve in una<br />
lunga personale durata alcuni mesi.<br />
A dicembre <strong>del</strong>lo stesso anno vince il primo premio<br />
Fiorino d’oro per le arti visive alla XXVII edizione <strong>del</strong><br />
Croce umana, esposizione manuale, colore<br />
Premio Firenze con la fotografia “lrene nel paese <strong>del</strong>le<br />
meraviglie”.<br />
Si aggiudica nel 2010 il Premio Mostra alla XXV edizione<br />
<strong>del</strong> Premio Italia per le arti visive con la fotografia<br />
“Lunatiche”.<br />
A giugno 2010 espone in una personale al locale Babalè<br />
nel Parco costiero <strong><strong>del</strong>la</strong> Sterpaia – Piombino.<br />
A settembre <strong>del</strong>lo stesso anno presenta, presso il locale<br />
“Toscani da sempre”, la nuova mostra “Istantanea”<br />
e a ottobre 2010 espone in una personale alla<br />
mostra d’arte contemporanea degli artisti vincitori<br />
<strong>del</strong> Premio Italia per le arti visive 2010 ‘’Viaggio nel<br />
contemporaneo” nella Casa Museo Machiavelli a<br />
Sant’Andrea in Percussina.<br />
Nello stesso mese è presente, insieme alla Galleria<br />
d’Arte il Can<strong>del</strong>aio, alla XlI Mostra Mercato “Immagina<br />
Arte in Fiera” di Reggio Emilia, con la raccolta<br />
“Aqua”. A luglio 2011 partecipa alla mostra d’arte<br />
7
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Massimo Barcariol<br />
Salto nel Tempo, doppia esposizione manuale colore e bianco e nero, rielaborata<br />
con Adobe PS6<br />
contemporanea di Pitigliano, ottenendo un’ottima<br />
critica da parte <strong><strong>del</strong>la</strong> giuria popolare. Nello stesso periodo<br />
espone alla mostra d’arte contemporanea di<br />
Abbadia San Salvatore. Nei mesi di luglio, agosto e<br />
settembre <strong>del</strong> 2011 espone anche al Gruppo Vela<br />
L.N.I di Follonica. Nell’ottobre <strong>del</strong>lo stesso anno presenta<br />
tre fotografie a Rovereto, Contemporary Art<br />
House sulla tematica “Parole, suoni, immagini, rumori...<br />
futuristi, nel terzo millennio, Viaggio nel Contemporaneo”.<br />
Negli anni successivi continua ad esporre<br />
in varie città italiane riscuotendo sempre unanime<br />
consenso ed apprezzamento.<br />
Cura e gestisce il proprio sito internet www.barcariol.it.<br />
Pubblica anche sui siti specialistici dedicati al mondo<br />
fotografico.<br />
“Incontrando Massimo Barcariol si comprende subito<br />
come la fotografia sia una forma d’arte e non un<br />
mero strumento documentaristico o di reportage.<br />
Ogni sua mostra è un nuovo e diverso “viaggio” che<br />
si compone di immagini tratte dal suo ricco repertorio<br />
sullo spazio, sia esso naturalistico o urbano, sull’uomo,<br />
soggetto antropologico o simbolico.<br />
L’artista ogni volta ci guida attraverso “incontri” a riflettere<br />
su temi importanti e magari discordanti; la<br />
guerra, il gioco, la morte, la vita, la realtà e l’illusione,<br />
la spiritualità e la cultura.<br />
Nella percezione emotiva che Barcariol ci offre <strong>del</strong><br />
reale è spesso chiave <strong><strong>del</strong>la</strong> sua ricerca trovare quella<br />
dimensione che appartiene all’infanzia, alla sua disincantata<br />
positività sempre disposta ad accogliere contraddizioni<br />
e diversità come valore per comporre una<br />
visione più ampia e libera <strong>del</strong> mondo.<br />
Grazie a questo suo atteggiamento convivono infatti<br />
nei suoi lavori poesia ed ironia e la fotografia diviene<br />
mezzo espressivo non necessariamente vincolato<br />
all’oggettività ma si fa rappresentazione di un’idea,<br />
narrazione.<br />
È nel suo stile non limitarsi a cogliere l’attimo bensì<br />
sperimentare anche una riqualificazione <strong>del</strong>l’immagine,<br />
talvolta intervenendo sulla scena come nell’allestimento<br />
di un “set”, altrove sapientemente accendendo<br />
di colore un elemento espressivo su una<br />
stampa in bianconero o ancora elaborando il soggetto<br />
con suggestioni di rilievo materico.<br />
Ecco perché col suo sguardo l’artista supera il ritratto<br />
oggettivo <strong><strong>del</strong>la</strong> realtà e ce ne restituisce la magica<br />
trasformazione al “filtro” <strong><strong>del</strong>la</strong> sua appassionata<br />
correzione”.<br />
Roberta Fiorini<br />
Critico d’arte<br />
8
Mauro Baroncini<br />
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Cell. 348 9172065 - maurobaroncini@yahoo.it<br />
Blog: maurobaroncinipittore.blospot.com<br />
Arpeggiando, 2014, olio su tela, cm. 70x100<br />
Nato a Pontassieve il 13 giugno 1944 vive a Firenze<br />
ed opera a Dicomano. Ha frequentato<br />
l’Istituto Statale d’Arte di Firenze; già membro<br />
<strong>del</strong> GADA negli anni Settanta, oggi socio <strong>del</strong> gruppo<br />
Dalle Terre di Giotto e <strong>del</strong>l’Angelico. La pittura di<br />
Mauro Baroncini esalta il particolare, evidenzia l’inquadratura<br />
passando da un soggetto all’altro con<br />
estrema facilità. È possible seguire il percorso artistico<br />
di Mauro attraverso i social network e visionando i<br />
numerosi video <strong>del</strong>le sue mostre presenti su youtube.<br />
“Fe<strong>del</strong>e alla miglior tradizione figurativa italiana, di<br />
costruire e coltivare la pratica pittorica sulle solide<br />
basi <strong>del</strong> disegno e <strong>del</strong>lo studio <strong>del</strong> vero, Mauro Baroncini<br />
ci mostra al contempo come l’entusiasmo e la<br />
passione per l’arte abbia continuamente arricchito il<br />
suo percorso. Non si è fermato ai risultati pur edificanti<br />
raggiunti nel ritrarre con contorni più vividi <strong><strong>del</strong>la</strong><br />
realtà i suoi paesaggi, le nature morte; è andato oltre<br />
e si è rimesso in gioco affrontando il difficile tema<br />
<strong><strong>del</strong>la</strong> figura umana. Le sue opere ora argomentano<br />
non solo col realismo di scene o di nudi o di volti, né<br />
solo con la bellezza, ma si qualificano ed impongono<br />
per un loro peculiare carattere, forte, dirompente,<br />
carico di energia ed abilmente sostenuto da un tessuto<br />
pittorico che unisce alla plasticità gli scontri emozionali<br />
di luce e d’ombra”.<br />
Roberta Fiorini<br />
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<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Leticia Berriel<br />
Via Castellana, 24 - 50064 Incisa in Val d’Arno (FI)<br />
letiberri@gmail.com<br />
Farfalla bianca, 2013, acrilico su tela, cm. 50x50<br />
Nasce in Uruguay il 23 febbraio 1974. Fin da<br />
bambina manifesta tutta la sua passione e interesse<br />
per il disegno e la pittura che cresce<br />
insieme a lei.<br />
Frequenta l’Accademia <strong>del</strong>le Belle Arti nel suo paese<br />
d’origine, ma sempre guidata dalla sua ricerca interiore<br />
e da un forte desiderio di rendere concreti i suoi<br />
ideali viaggia in diverse occasioni in Italia.<br />
Nel 2000 si trasferisce in Toscana. “Approda” nella<br />
valle <strong>del</strong>l’Arno che farà da culla ai suoi sogni e a un<br />
forte desiderio di “ricerca” nel “generare” artisticamente.<br />
Incontra in questi anni “l’essenzialità” che<br />
voleva esprimere nei suoi dipinti. Troverà in Toscana<br />
l’ispirazione più sincera, traendola dalla terra, dalla<br />
luce, dall’aria, dalla nebbia, dai colori e dalle sfumature<br />
<strong><strong>del</strong>la</strong> civiltà che la circonda. La sua pittura vuole arrivare<br />
al profondo <strong>del</strong>lo spirito; entrare dolcemente,<br />
aprendo porte, dando sollievo, guarendo ferite.<br />
La sua Natura è fresca come un balsamo, che dopo<br />
aver dato sollievo, ravviva lo spirito…Come un profumo<br />
che si spande dentro. Le sue nature morte sono<br />
pennellate di colori caldi, trasparenze che rivelano<br />
storie, linee chiare che si compongono in una danza<br />
di tonalità che si abbracciano.<br />
La sua pittura esprime spazialità aperte e perciò la sua<br />
pittura si completa con chi la guarda, con chi la osserva…Con<br />
chi la fa sua.<br />
10
Francesco Beccastrini<br />
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Studio: Monteloro - 50065 Pontassieve (FI)<br />
francescobeccastrini@gmail.com<br />
Marina d’inverno, 2013, olio su cartone pressato, cm. 60x40<br />
Francesco Beccastrini, nato a Fiesole, ha iniziato a<br />
disegnare e dipingere fin da giovanissimo. La<br />
sua attività espositiva inizia negli anni Settanta;<br />
si è intensificata poi nel corso <strong>del</strong> tempo partecipando<br />
a diverse manifestazioni, mostre personali, collettive,<br />
fiere e premi, ottenendo vari riconoscimenti. La<br />
sua pittura ha varcato anche i confini nazionali e le<br />
sue opere si possono trovare in Francia, Germania e<br />
negli Stati Uniti.<br />
Ha scritto di lui il professor Carlo Pedretti: “[…] ha ripercorso<br />
come d’istinto le esperienze impressioniste a<br />
livello di necessità spirituale e mediate, se non giustificate,<br />
dall’esempio dei Macchiaioli, anch’essi attenti<br />
alla lezione di Leonardo. Ed è così che Beccastrini ha<br />
conosciuto la seduzione <strong>del</strong> colore, si è entusiasmato<br />
alla poetica <strong>del</strong> territorio e <strong>del</strong>le sue tradizioni rurali,<br />
ed è pervenuto, pure d’istinto, si direbbe, a una svolta<br />
che lo riporta ai fondamenti teorici <strong>del</strong> paesaggio formulati<br />
due secoli fa da Alexander Cozens […]”.<br />
11
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Daniela Bencivenni<br />
Via di Monteloro, 30b - 50065 Pontassieve (FI)<br />
Cell. 349 0756279 - dbencivenni@yahoo.it<br />
Incontro con la Pace, 2012, olio su tela, cm. 50x70<br />
Daniela Bencivenni, fiorentina, da sempre interessata<br />
alla pittura, segue da alcuni anni i corsi<br />
<strong>del</strong> pittore Nazareno Malinconi. Ricercatrice<br />
etnobotanica (erborista-antropologa) predilige soggetti<br />
relativi all’ambiente in cui vive: i paesaggi e le<br />
piante che li caratterizzano.<br />
Intensa l’attività espositiva degli ultimi anni attraverso<br />
le iniziative di Gadarte (associazione di artisti fiorentini<br />
con una propria galleria): partecipa a numerose<br />
manifestazioni ed espone in mostre personali e collettive<br />
a Firenze, Pontassieve, Montespertoli, Viareggio<br />
e Parigi.<br />
Nel 2013 riceve a Parigi il Premio Le Marais, partecipa<br />
al volume Donne <strong>del</strong>l’Arte in Toscana - Firenze e alcuni<br />
suoi dipinti sono pubblicati sulla rivista Effetto Arte-Palermo.<br />
Sempre nello stesso anno è inserita nel<br />
DIAC Dizionario d’Arte Contemporanea-Bologna.<br />
Alcune sue opere si trovano presso collezioni private<br />
a San Francisco, negli Stati Uniti.<br />
“La realtà <strong><strong>del</strong>la</strong> sua opera ha un suggestivo potere<br />
evocativo che viene trasmesso dalla chiara narrazione<br />
figurativa <strong>del</strong> paesaggio. L’ordine e i colori tenui<br />
<strong>del</strong>l’immagine infondono serenità all’osservatore,<br />
che viene proiettato in un paesaggio caldo e accogliente.<br />
La capacità artistica e comunicativa di Daniela<br />
Bencivenni, viene fuori dalla realtà espressiva e dalla<br />
consistenza <strong>del</strong> paesaggio...”<br />
Simona Giurintano<br />
12
Bianco Bianchi snc<br />
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Via Lisbona, 4e - 50065 Pontassieve (FI) - Tel. 055 8314509<br />
bianchiscagliola@alice.it - www.biancobianchi.com<br />
Lavorazione e restauro di tavoli<br />
e pannelli in scagliola<br />
Nel laboratorio “Bianco Bianchi”, attivo sin dagli<br />
anni Sessanta prima a Firenze e poi a Pontassieve,<br />
i figli Alessandro e Elisabetta spinti dalla<br />
stessa passione <strong>del</strong> padre e da un costante spirito di<br />
ricerca, coadiuvati da validi collaboratori, realizzano<br />
manufatti di scagliola, di tradizionale o di moderna<br />
ispirazione, secondo le più genuine tecniche artigianali:<br />
si realizzano con grande cura i disegni, si preparano<br />
i supporti di marmo o di ”muro”, si incidono i piani, si<br />
scelgono i colori da inserire negli intarsi secondo il decoro<br />
prescelto, fino alla fase finale <strong><strong>del</strong>la</strong> lucidatura.<br />
Il Laboratorio Bianco Bianchi, produce tavoli, pannelli,<br />
quadri, bordure, oggettistica e vari elementi di arredo.<br />
Le tavole vengono realizzate in diverse dimensioni<br />
e forme e commissionate alla “bottega” da ogni parte<br />
<strong>del</strong> mondo.<br />
Lavoriamo anche in collaborazione con importanti<br />
architetti realizzando decorazioni da interni e una vasta<br />
gamma di manufatti da inserire in arredamenti<br />
antichi e moderni, progettiamo ed eseguiamo opere<br />
“personalizzate” e rispondenti alle esigenze <strong>del</strong>l’arredo<br />
cui sono destinate.<br />
La tecnica, l’esperienza, la capacità creativa, l’abilità<br />
nel disegno, la raffinata eleganza degli ornati e l’armoniosa,<br />
equilibrata scelta dei colori, oltre alla meticolosità<br />
<strong>del</strong>l’esecuzione fanno <strong>del</strong>le opere in scagliola<br />
dei Bianchi, “pezzi unici”, documenti di un’arte che si<br />
perpetua fino ai nostri giorni.<br />
Il laboratorio si dedica da sempre anche all’attività di<br />
restauro, lavorando con Soprintendenze, musei, collezionisti<br />
e antiquari.<br />
Pannello in marmo con intarsi policromi, disegno IRIS,<br />
cm. 138x80<br />
13
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Adriano Bolognesi<br />
Via le Balze di Vespignano, 137 - 50039 Vicchio (FI)<br />
Tel. 055 844539 - Cell. 338 4085129 - bolognesia@teletu.it<br />
Vecchio molino <strong>del</strong>l’Arno, olio su tela, cm. 40x60<br />
Adriano Bolognesi è nato il 2/6/1950 a Vicchio<br />
(FI) dove vive e lavora.<br />
Autodidatta ha iniziato a dipingere nel 1981;<br />
in seguito decide di perfezionarsi seguendo dei corsi<br />
privati. Attualmente è membro <strong>del</strong> direttivo <strong>del</strong>l’Associazione<br />
Dalle Terre di Giotto e <strong>del</strong>l’Angelico.<br />
Predilige il paesaggio e la natura morta con tendenza<br />
al figurativo dipingendo dal vero.<br />
“In un mondo che sembra abbia perso ormai la bussola<br />
<strong>del</strong> tempo, così purtroppo anche nel nostro piccolo<br />
mondo dove la luna calante si sposa al sole sorgente<br />
con l’immutabile arco <strong><strong>del</strong>la</strong> vita, fortunatamente ci<br />
sono uomini che ancora resistono o meglio cercano in<br />
qualsiasi maniera di opporsi a questo incombente degrado,<br />
per difendere quello che la natura così troppo<br />
calpestata e violentata ci ha offerto per secoli.<br />
E questi uomini, con tanta passione e naturalezza,<br />
muovendosi in largo e in lungo ci fanno rivivere con<br />
garbo, rispetto e semplicità quello che il Creato ha<br />
ancora la forza di offrirci, poiché ha vissuto e quindi<br />
conosciuto un mondo, segnatamente quello rurale e<br />
contadino, dove niente era fuori posto e niente era<br />
lasciato al caso.<br />
La luminosa e corposa tavolozza di Adriano Bolognesi<br />
ci riporta a queste sensazioni e non può esser diversamente,<br />
nella tradizione figurativa; l’uomo è al centro<br />
<strong><strong>del</strong>la</strong> vita e tutto ruota intorno a lui .<br />
Sulle tele di Adriano Bolognesi c’è il bello, il pulito, c’è<br />
insomma nei colori e nei toni, sulla sua iconografia<br />
integrale il Creato: e di questi tempi non è poco, grazie<br />
appunto a chi difende e rispetta quello che è stato<br />
l’evolversi <strong><strong>del</strong>la</strong> natura e <strong><strong>del</strong>la</strong> vita.<br />
Qualche volta anche una semplice tela può dare una<br />
preziosa e profonda testimonianza”.<br />
Aldo Giovannini<br />
14
Marco Bonechi<br />
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
www.marcobonechi.com<br />
atelier@marcobonechi.com<br />
Il labirinto, 2013, olio su tela, cm. 90x90<br />
Marco Bonechi vive con la moglie Franca da<br />
oltre quarant’anni sulle colline <strong>del</strong> Chianti<br />
a Figline Incisa <strong>Valdarno</strong>, in provincia di Firenze.<br />
Le sue prime opere, dipinti ad olio risalenti alla<br />
prima metà degli anni Sessanta, interpretano la poesia<br />
dei casali e dei castelli <strong><strong>del</strong>la</strong> campagna toscana. In<br />
questo contesto e in questi luoghi l’artista realizza la<br />
sua casa ed il suo studio secondo i propri canoni artistici<br />
e poetici di quel momento.<br />
Successivamente Marco e Franca iniziano un percorso<br />
sperimentativo, l’uno nell’incisione e l’altra nelle tecniche<br />
di stampa.<br />
Gli ottimi risultati consentono a Marco Bonechi di<br />
proporsi con successo al mercato nazionale ed internazionale<br />
con opere che ritraggono vedute di città e<br />
paesaggi ideali.<br />
Nello stesso periodo l’artista realizza numerose opere<br />
in ceramica e in bronzo. Soprattutto le sculture, nate<br />
da un attento design, conoscono l’uso di molteplici<br />
materiali di pregio.<br />
Le recenti importanti personali, in spazi museali storici,<br />
hanno raccolto le più significative interpretazioni<br />
pittoriche e scultoree <strong>del</strong>le “città ideali” e <strong>del</strong>le “visioni<br />
fantastiche”.<br />
15
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Arcangela Bruni<br />
Cell. 339 8384668<br />
arcangela.bruni@alice.it<br />
Mi chiamo Arcangela Bruni e sono nata il 5<br />
agosto <strong>del</strong> 1956 a Firenze, dove ho vissuto<br />
fino al 1993.<br />
Mi sono trasferita a Le Sieci e dopo qualche anno ho<br />
conosciuto il mio Maestro d’Arte Francesca Vannini e<br />
con lei ho iniziato a “pasticciare” con le tempere a<br />
olio. È stato e lo è ancora un bel percorso.<br />
Uso spesso le dita per dipingere, divertendomi a miscelare<br />
i colori.<br />
Cipresso in fuga, olio su tela, cm. 25x30<br />
Pare-normale, olio su tela, cm. 50x70<br />
16
Silvano Caldini<br />
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Studio: tel. 055 8307477 - Cell. 339 8824740<br />
s.caldini@libero.it<br />
Corpo femminile in movimento, 1992, legno di olivo,<br />
h. cm. 150<br />
Madonna col Bambino, 2000, legno di cirmolo,<br />
cm. 50x45<br />
Silvano Caldini nasce a Firenze il 5/4/1948 e studia<br />
per quattro anni arti grafiche all’Istituto Statale<br />
d’Arte di Firenze. Nel frattempo, grazie agli<br />
stimoli <strong>del</strong> professor Marcello Guasti, comincia ad<br />
appassionarsi alla scultura, che diventerà la sua<br />
espressione artistica per eccellenza. Si dedica quindi<br />
alle arti plastiche, eseguendo opere in materiali diversi<br />
quali pietra, marmo, legno, alabastro, bronzo, e<br />
resina, partecipando a mostre in Firenze, Bologna,<br />
Milano, ricevendo riconoscimenti e premi fra cui il<br />
Fiorino d’Oro per la scultura nel 2009. Esegue ritratti<br />
ma ciò che lo interessa è l’espressione <strong>del</strong> corpo umano<br />
in movimento: le rotondità <strong>del</strong>le forme femminili<br />
nello splendore <strong><strong>del</strong>la</strong> loro potenza di vita, la forza maschile<br />
colta nella tensione muscolare. Dal 2005 frequenta<br />
l’Accademia di Belle Arti di Firenze sezione<br />
Scuola Libera <strong>del</strong> Nudo. Frequenta anche lo studio<br />
privato <strong>del</strong> professor Vincenzo Ventimiglia, insegnante<br />
di scultura all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Fa<br />
parte <strong>del</strong>l’Associazione culturale Ardengo Soffici.<br />
17
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Silvano Caldini<br />
Emma, 2009, legno di cirmolo, h. cm. 100<br />
18
Massimo Cantini<br />
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Via Tanzini, 2/B - 50065 Pontassieve (FI) - Cell. 347 4079383<br />
massimocantini46@gmail.com - www.massimocantini.it<br />
Una mela per Eva, olio su tela, cm. 100x100<br />
Massimo Cantini è nato a Pontassieve (FI) nel<br />
1946: ha quindi vissuto gli anni postbellici<br />
<strong><strong>del</strong>la</strong> ricostruzione, respirato l’aria nuova<br />
che soffiava prepotentemente dal resto d’Europa. Infatti,<br />
anche Cantini, come altri giovani artisti fiorentini,<br />
nei primi anni Settanta cominciò a gravitare alla<br />
Galleria Inquadrature (nel 1973 fece parte, con la<br />
Galleria, <strong>del</strong> gruppo “Come pittura”). Poi, nel 1979,<br />
insieme agli artisti Del Testa, Fusi, Nigiani, firmò il manifesto<br />
“Foto di gruppo”, presentato da Pier Carlo<br />
Santini. Il suo lavoro si è collocato fin dall’inizio entro<br />
la tematica <strong>del</strong> rapporto tra l’immagine derivata dalla<br />
natura e il rigore compositivo, l’incasellatura geometrica<br />
che non lascia scampo.<br />
La figura è spesso “accolta” o forse, quasi “inserita”<br />
in un paesaggio memore degli scorci “ideali” <strong>del</strong> Manierismo.<br />
Cantini non cerca di suscitare l’emozione,<br />
ma punta all’effetto straniante, che replica il disagio<br />
dei nostri tempi, in cui tutto guarda e niente si può<br />
toccare. Affinando la propria tecnica e le tematiche,<br />
Cantini ha intrapreso un nutrito percorso espositivo<br />
in Italia e all’estero (Parigi, S. Genis Laval, Biarritz, Waterbury<br />
USA, Damasco e Vienna): decine di mostre,<br />
allestite in spazi pubblici e privati, a Firenze, Pontassieve,<br />
Prato, Arezzo, Montevarchi, La Spezia, Massa,<br />
Grosseto, Perugia, Roma, Catanzaro, Cagliari, Como,<br />
Modena, Mantova, Napoli, Palermo, Brescia. Nel<br />
1981 Renzo Biasion lo ha segnalato nel Catalogo Bolaffi.<br />
Nel 1987 viene scelto per illustrare la campagna<br />
pubblicitaria Ray-Ban. Ha realizzato, nel 2002, una<br />
cartella litografica commissionata dal Credito Cooperativo<br />
di Pontassieve. Cinque anni dopo ha dipinto il<br />
Palio di Torrita di Siena, e il Comune di Pontassieve ha<br />
acquistato due grandi dipinti, adesso posti nella Sala<br />
Consiliare <strong>del</strong> Comune stesso.<br />
È presente nel volume “Storia <strong>del</strong>l’arte italiana <strong>del</strong><br />
Novecento” a cura di Giorgio Di Genova.<br />
Testimonianze critiche<br />
G. Benignetti - L. Bernardi - L. Bertacchini - R. Biasion<br />
- A. Bueno - P. Castellucci - J. Chabanon - E. Crispolti<br />
- A. David - G. Faccenda - G. Di Genova - R. Federici<br />
- R. Forni - G. Grassi - M. Greco - J. Hart - R. Margonari<br />
- C. Marsan - D. Micacchi - R. Molinà - F. Napoli<br />
- E. Natali - A. Nocentini - T. Paloscia - D. Pasquali - G.<br />
Pedicini - U. Piscopo - M. Portalupi - G. Ruggeri - P.C.<br />
Santini - D. Tiezzi - M. Venturoli - F. Veronesi.<br />
19
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Fernando Cardenas Barrera<br />
Cell. 389 1505387<br />
fecarbar@hotmail.com<br />
Atmosfera marina, olio su tela, cm. 110x90<br />
La nostra idea è considerare la pittura<br />
come uno strumento per trasmettere<br />
concetti, emozioni o sentimenti, rivalutando<br />
l’esperienza visiva e lasciandosi trasportare<br />
dalla pittura in una dimensione spazio<br />
temporale in cui si ritrova l’essenza stessa <strong><strong>del</strong>la</strong><br />
natura. Attraverso l’energia creativa entriamo<br />
in contatto con l’armonia <strong>del</strong> fluido cosmico<br />
che, con l’aiuto <strong><strong>del</strong>la</strong> pittura, ci fa evolvere<br />
fino ad arrivare alla bellezza <strong>del</strong>le cose immateriali.<br />
Infatti l’aspetto esterno <strong>del</strong>le cose, in<br />
altre parole l’apparenza, ci impedisce di avere<br />
un contatto profondo con la realtà che ci circonda<br />
(non si tratta di un discorso religioso,<br />
ma di un approccio alla vita che deve avere in<br />
sè qualcosa di spirituale). La pittura ci permette<br />
di trasmettere quella sensibilità <strong><strong>del</strong>la</strong> natura<br />
che è invisibile agli occhi e che si mostra soltanto<br />
a chi sia in grado di riconoscere e apprezzare<br />
la bellezza <strong><strong>del</strong>la</strong> vita. L’universo illumina<br />
tutti gli esseri viventi senza alcuna<br />
eccezione e tutti possiamo elevare il nostro<br />
essere se solo riusciamo ad entrare in sintonia<br />
con la natura, senza affanni ma con semplicità.<br />
Non occorre contrapporsi allo stile di vita<br />
moderno, ma è sufficiente ritagliarsi degli spazi<br />
di contemplazione in cui ritrovarsi con se<br />
stessi. Queste opere aprono la strada a nuove<br />
e antiche formule di convivenza come in un<br />
percorso sciamanico, ricordandoci che all’origine<br />
<strong>del</strong>l’universo e di ogni forma vivente ci<br />
sono l’amore e l’armonia.<br />
“Fernando Cardenas: il pittore <strong>del</strong> mare, come<br />
lui stesso ama definirsi. Un incontro, quello<br />
con il mare, avvenuto diversi anni fa nel suo<br />
paese di origine, sulla costa caraibica. All’epoca<br />
immergersi nei fondali marini significava<br />
per lui riappropriarsi di un elemento, l’acqua,<br />
in cui il grande mistero <strong><strong>del</strong>la</strong> vita ha avuto origine.<br />
Il mare, con le sue profondità, è anche<br />
un archetipo <strong>del</strong>l’inconscio, cioè di quella parte<br />
di noi in cui è più difficile arrivare perché rimane<br />
sotto il livello <strong><strong>del</strong>la</strong> coscienza. Nella poesia<br />
“L’uomo e il mare” Charles Bau<strong>del</strong>aire paragona<br />
l’insondabilità <strong>del</strong>l’animo umano alla profondità degli abissi<br />
marini; un’affinità che rende l’uomo e il mare tanto nemici, e<br />
quindi pronti a scontrarsi, quanto fratelli perché entrambi gelosi<br />
custodi dei loro segreti, <strong>del</strong>le loro intime certezze.<br />
Per Fernando Cardenas il mare è uno spazio cosmico in cui<br />
immergersi per conoscere se stessi più nel profondo. Nel<br />
mare non c’è più alcuna distanza tra noi e le cose: un’esperienza<br />
attraverso cui scopriamo di essere parte di un tutto.<br />
“Ciò che si trova nel creato - scrive il poeta libanese Kahlil<br />
Gibran - esiste anche dentro di te, e tutto ciò che hai dentro<br />
esiste nel creato. Non vi è alcun confine tra noi e le cose più<br />
vicine, ma ciò che è più importante, la distanza non è sufficiente<br />
a separarci dalle cose più lontane. Ogni cosa, dalla più<br />
bassa alla più sublime, dalla più piccola alla più grande, esiste<br />
dentro il tuo essere, senza differenze. Nell’atomo si possono<br />
trovare tutti gli elementi <strong><strong>del</strong>la</strong> terra. La goccia d’acqua contiene<br />
tutti i segreti degli oceani. In un moto <strong><strong>del</strong>la</strong> mente si<br />
trovano tutti i moti di tutte le leggi <strong>del</strong>l’esistenza”.<br />
I suoi dipinti sono un invito a lasciarci avvolgere dal silenzio e<br />
dalla luce <strong>del</strong> mare per ristabilire l’armonia che ci lega non<br />
solo ai nostri simili ma anche alle altre creature viventi. Un<br />
concetto espresso a livello pittorico rappresentando branchi<br />
di pesci che si muovono nella stessa direzione non per inerzia<br />
e per pigrizia, ma perché tutti guidati da quell’amore che,<br />
come scrive Dante Alighieri in conclusione <strong><strong>del</strong>la</strong> terza cantica<br />
<strong><strong>del</strong>la</strong> Divina Commedia, ‘move il sole e le altre stelle’.”<br />
20
Paolo Catelani<br />
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Via Viacce, 8 - Località Girone - 50061 Compiobbi (FI)<br />
Tel. 055 691548 - Cell. 338 3675140<br />
Venezia, 2012, olio su tela, cm. 35x50<br />
Nasce a Firenze nel 1943. Nell’anno 1960 si avvicina<br />
alla pittura per passione ed inizialmente<br />
è seguito dal maestro G. Mazzon.<br />
Con il pittore Marcuzzi ha collaborato a dipingere,<br />
per una casa editrice inglese, una collana di quadretti<br />
commemorativi <strong><strong>del</strong>la</strong> storia dei francobolli di quel<br />
paese. Lascia la pittura e il disegno nel 1969.<br />
Stimolato fortemente dalla figlia Beatrice, il 15 luglio<br />
2007, dipinge un nuovo quadro.<br />
Predilige rappresentare la natura, la campagna e<br />
quant’altro lo ispiri.<br />
Espone con l’Associazione G. Mazzon, l’Associazione<br />
<strong>Artisti</strong> Fiesolani, con il C.N.A. Arte e occasionalmente<br />
con l’Associazione Toscana Cultura. Alcune sue opere<br />
sono esposte ad Antella presso il Teatro Comunale, ad<br />
Ellera, a Compiobbi, al Ristorante Le Lance, a Cellai,<br />
presso la Galleria Pio Fedi a Firenze, alla Sala <strong>del</strong> Basolato<br />
a Fiesole, alla Biennale <strong>del</strong>l’Acquerello a Levizzano<br />
(MO), alla Saletta “Spiga d’Argento” di Montagnana<br />
Val di Pesa - Montespertoli.<br />
21
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Sara Cenci<br />
Cell. 380 6873766<br />
saracenci4@yahoo.it<br />
Arbutus unedo “Corbezzolo”, 2013<br />
acquerello su carta, cm. 48x37. Famiglia <strong>del</strong>le Ericaceae, arbusto di<br />
macchia mediterranea<br />
Nata a Roma nel 1975 risiede a Reggello (FI) dal<br />
2004 col marito e i suoi quattro figli.<br />
L’amore per la natura e la passione per i colori<br />
le hanno fatto scoprire da alcuni anni l’acquerello botanico<br />
a cui si dedica con entusiasmo da autodidatta<br />
frequentando corsi attinenti.<br />
Ama rappresentare e valorizzare in particolare le sfumature<br />
e i dettagli dei fiori e dei frutti.<br />
L’acquerello botanico è caratterizzato da una fe<strong>del</strong>e<br />
rappresentazione dal vero <strong>del</strong> Regno Vegetale, in un<br />
armonico equilibrio tra ricerca estetica e rigore scientifico.<br />
È una tecnica che ha radici antichissime (I secolo<br />
d.C.). Oltre a funzioni decorative, questo genere<br />
pittorico ebbe fin dagli albori anche scopi scientifici e<br />
illustrativi, in particolare al servizio <strong><strong>del</strong>la</strong> medicina.<br />
22
Alessandro Chelini<br />
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Spedaletto, 47 - 50067 Rignano sull’Arno (FI)<br />
Cell. 329 1123897 - alessandro1944@gmail.com<br />
Cavalli al lavoro, olio su tavola, cm. 69x100<br />
Senese per nascita e per cultura, stregato fin<br />
dall’infanzia dalla pittura <strong>del</strong> Trecento senese:<br />
Simone Martini, Duccio, i Lorenzetti etc. ed in<br />
seguito dalla pittura fiamminga, riproduce da sempre<br />
i grandi <strong>del</strong> passato studiandoli minuziosamente e<br />
cercando di interpretarne soprattutto lo spirito.<br />
Autodidatta per scelta, vive nella campagna fiorentina<br />
coltivando l’amore per la natura e per la tradizione<br />
senese dipingendo cavalli al lavoro e barberi <strong>del</strong> Palio<br />
ricercando le tecniche artigiane antiche.<br />
Avvicinatosi in modo particolare alle opere fiamminghe:<br />
Bosch, Peter Bruegel il Vecchio etc., ha sviluppato<br />
un interesse ed un amore particolare per Vermeer<br />
ed esegue con passione copie di celebri artisti, in particolare<br />
Caravaggio, Van Gogh, gli Impressionisti ed i<br />
Macchiaioli.<br />
Ha partecipato con discreto successo alle ultime tre<br />
edizioni <strong><strong>del</strong>la</strong> Mostra Collettiva Nazionale “Falsi d’Autore”<br />
a Stia ed ha tenuto una personale nei mesi di<br />
marzo-giugno 2012 presso lo Studio Longo Bellesi in<br />
Firenze.<br />
Ha partecipato inoltre nel maggio 2014 alla mostra<br />
itinerante di pittura allestita nella sede <strong><strong>del</strong>la</strong> Regione<br />
Toscana, con il patrocinio <strong><strong>del</strong>la</strong> stessa, a Palazzo Bastogi<br />
in via Cavour a Firenze.<br />
23
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Alessandro Chelini<br />
Madre e figlia, olio su tavola, cm. 62x62<br />
24
Paola Lucrezia Cioncolini<br />
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Cell. 338 7936891<br />
paolacioncolini@gmail.com - www.facebook.com/paola.cioncolini<br />
Natura 1, olio e acrilico su tela, cm. 185x150<br />
Paola Lucrezia Cioncolini, insegnante di Disegno<br />
e Storia <strong>del</strong>l’Arte, si è sempre interessata all’arte<br />
contemporanea nelle sue varie espressioni,<br />
ai linguaggi interdipendenti, alla ricerca artistica basata<br />
sulla continua sperimentazione. Come creatrice<br />
ha partecipato ad eventi, mostre collettive e personali<br />
in Italia, Francia e Germania.<br />
È fondatrice e presidente di Montevarchi Arte, una<br />
<strong>del</strong>le associazioni culturali più attive nella valle<br />
<strong>del</strong>l’Arno. Curatrice di numerose mostre nel territorio<br />
di Montevarchi, è stata curatrice assistente <strong>del</strong> progetto<br />
“Acqua Contemporanea” nel 2013.<br />
25
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Roberto Cipollone (Ciro)<br />
La Bottega di Ciro: via Montelfi, 8 - 50064 Loc. Loppiano - Incisa in Val d’Arno (FI)<br />
Tel. 055 8339703 - info@labottegadiciro.it - www.labottegadiciro.it<br />
Anghiari, maggio 2014, cm. 76x33x9 (LxHxP)<br />
Nato a Pescara nel 1947, Roberto Cipollone<br />
(Ciro) ancora bambino, trascorre i suoi giorni<br />
intorno alla fonderia artigianale <strong>del</strong> padre. Guidato<br />
da un profondo amore per la natura e insieme da<br />
una tensione spirituale verso il Bello, egli cerca di cogliere<br />
fin da giovanissimo ogni occasione per esprimere<br />
questo suo essere attraverso piccoli manufatti, tele,<br />
disegni o incisioni. La sua città lo vede ben presto partecipe<br />
<strong>del</strong>le varie iniziative artistiche. Nel 1970 è in<br />
Olanda dove vi rimane per sei anni lavorando come<br />
operaio. Dirà in seguito commentando quel periodo:<br />
“Facevo diecimila viti al giorno. Un lavoro molto monotono.<br />
L’aspetto creativo era sacrificato. È stato un<br />
distaccarmi dall’arte. Questo ha acuito il mio desiderio<br />
di vedere cose belle”.<br />
In questo periodo conosce e frequenta un orefice che<br />
è anche scultore. Trova così nei ritagli di tempo la possibilità<br />
di creare con lui oggetti d’arte.<br />
“Portavo a Joop Falke qualcosa di ciò che veniva scartato,<br />
perché fuori misura o presentava qualche piccolo<br />
difetto”.<br />
Dal 1977 è a Loppiano, nei pressi di Firenze, dove<br />
tutt’ora vive e lavora. Qui apre nel 1982 “La bottega<br />
di Ciro”, un laboratorio artistico di stampo medioevale.<br />
Vi si trovano inusitati accostamenti e vi si riscopre<br />
la poesia che può essere racchiusa in un vecchio oggetto<br />
rotto ed arrugginito che, riabilitato, parla di<br />
passato e presente, <strong><strong>del</strong>la</strong> nobiltà <strong><strong>del</strong>la</strong> vita umana anche<br />
nei suoi aspetti più umili e dimenticati.<br />
Dal 1982 realizza numerose mostre personali in Italia,<br />
Germania, Svizzera, Austria, Belgio e Lussemburgo.<br />
Dal 1991 gli vengono commissionati lavori di arredo<br />
sacro e interventi di recupero d’ambiente, sia in Italia<br />
che all’estero. Ovunque la sua arte materica è stata<br />
apprezzata per il senso di semplicità, bellezza e umanità<br />
che riesce a comunicare da una realtà che può<br />
apparire dimenticata e trascurata.<br />
Ciro nel suo laboratorio<br />
26
Carlo Ciucchi (Picchio)<br />
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Tel. 055 8385060 - Cell. 338 5253569<br />
carlociucchi@tiscali.it - web.tiscali.it/carlociucchi<br />
Carlo Ciucchi in arte “Picchio” è nato il<br />
31/08/1955 a Dicomano (FI), paese in<br />
cui ancora oggi vive e lavora, nello studio-abitazione<br />
<strong><strong>del</strong>la</strong> frazione Dicomano Campagna<br />
3b, località “Le Vigne”. I primi segni<br />
<strong><strong>del</strong>la</strong> vocazione per la pittura li ha manifestati<br />
fino dalle scuole elementari e medie, quando<br />
vinse alcune mostre scolastiche. Del 1968 è la<br />
scritta “Bravo Carlino continua!!! Il pittore<br />
Paolo Galli” con cui l’artista e amico e compaesano<br />
incita e incoraggia il giovanissimo<br />
pittore Picchio. Si è diplomato nel 1977 presso<br />
la Scuola Statale d’Arte di Porta Romana a Firenze,<br />
nella sezione di Decorazione Pittorica.<br />
Nel 1978 si è iscritto all’Accademia di Belle<br />
Arti di Firenze nella sezione Pittura con il professor<br />
Silvio Loffredo, nello stesso anno ha<br />
frequentato sempre all’Accademia di Belle<br />
Arti la “Scuola Libera”. Ha frequentato gli<br />
studi dei maestri Silvestro Pistolesi e Alfio Rapisardi;<br />
con quest’ultimo ha fatto anche esperienza<br />
nell’arte <strong><strong>del</strong>la</strong> scultura. Ha conosciuto il<br />
professor Armando Nocentini che in più occasioni<br />
ha espresso lodevoli giudizi sulla pittura<br />
di Carlo Ciucchi “Picchio”, fino a presentarlo<br />
al pittore Ennio Cocchi con il quale ebbe una<br />
breve ma positiva esperienza nello studio<br />
<strong>del</strong>l’Antella (Fi). Ha avuto buoni consigli dai<br />
pittori Armando Grazzini e Luciano Ori, positivi<br />
giudizi e preziosi consigli li ha ricevuti<br />
anche dal maestro Pietro Annigoni che lo ha<br />
sempre incitato a dipingere dal vero. “Il vero<br />
nutre, il vero è una fonte continua di ispirazione”.<br />
Con queste parole il maestro Annigoni<br />
ha incoraggiato “Picchio”, giovane pittore,<br />
a intraprendere la difficile quanto appassionante<br />
pittura dal vero. Dal 1972 ad oggi ha<br />
partecipato a innumerevoli mostre collettive di<br />
pittura. Numerose le esposizioni personali in<br />
Italia e all’estero. I suoi quadri si trovano in<br />
importanti collezioni private in Germania, Argentina<br />
e negli Stati Uniti. Negli ultimi anni ha<br />
eseguito importanti pitture murali e affreschi.<br />
Altissimo, olio su tela, cm. 70x100<br />
Panorama Mugello, olio su tavola, cm. 125x172<br />
Hanno parlato e scritto di “Picchio”<br />
Pittore Osman De Scolari, Prof. Silvio Loffredo, Prof. Giuliano<br />
Romoli, Prof. Franca Nesi, Prof. Domenico Viggiano, Prof.<br />
Demo Veronese, Pittore Dino Migliorini, Prof. Aldo Giovannini,<br />
Prof. Stefano Benedetti, Prof. Antonio Berti, Prof. Piero<br />
Poggiali, Prof. Tommaso Paloscia, Prof. Elvio Natali, Prof. Gastone<br />
Breddo, Prof. Dino Pasquali, Prof. Daniela Pronestì.<br />
La lunga tradizione <strong><strong>del</strong>la</strong> pittura di paesaggio ci ha insegnato<br />
a considerare la natura come soggetto autonomo da cui scaturisce<br />
un’esperienza che è insieme spirituale ed estetica. Il<br />
costituirsi <strong>del</strong> paesaggio come “figura”, ovvero tema unico<br />
27
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Carlo Ciucchi (Picchio)<br />
Sieve in controluce, olio su tavola, cm. 160x200<br />
Sieve al tramonto, olio su cartone telato, cm. 25x25<br />
<strong><strong>del</strong>la</strong> rappresentazione visiva, prevede che le emozioni<br />
siano lo strumento attraverso cui dare vita ad un’interpretazione<br />
soggettiva <strong>del</strong> mondo naturale, un’immersione<br />
dei sensi e <strong>del</strong>lo spirito nel mistero <strong><strong>del</strong>la</strong><br />
realtà che ci circonda. Realizzati en plein air, i paesaggi<br />
di Carlo Ciucchi, in arte Picchio, reinterpretano e<br />
attualizzano le caratteristiche di un genere pittorico<br />
che ancora oggi conserva la capacità di richiamare la<br />
nostra attenzione sulla bellezza che la natura ci riserva<br />
e che spesso però sfugge ad uno sguardo disattento.<br />
Una bellezza che Picchio ha imparato ad apprezzare<br />
fin dall’infanzia trascorsa tra le colline mugellane,<br />
che sono state e continuano ad essere protagoniste<br />
assolute <strong>del</strong> suo repertorio espressivo. Il genius loci ha<br />
influito sulle sue scelte artistiche a tal punto che nemmeno<br />
gli anni <strong><strong>del</strong>la</strong> formazione accademica, ai quali<br />
risale l’apprendimento <strong>del</strong>le tecniche <strong>del</strong>l’affresco e la<br />
scultura di segno astratto, sono bastati ad allontanarlo<br />
dal naturalismo e dal bisogno di trarre dal ‘vero’,<br />
dall’osservazione non mediata <strong>del</strong>le cose, l’essenza<br />
viva <strong><strong>del</strong>la</strong> sua ispirazione. Il fatto d’intendere la pittura<br />
come espressione di un contatto diretto con la natura<br />
non gli impedisce di riconoscere e celebrare il valore<br />
culturale <strong>del</strong> paesaggio toscano, in cui sono impresse<br />
le impronte <strong><strong>del</strong>la</strong> storia e <strong>del</strong>l’ingegno umano. Non si<br />
è mai soltanto spettatori al cospetto di uno scenario<br />
naturale, specie se questo, oltre a stimolare le corde<br />
più intime <strong><strong>del</strong>la</strong> nostra sensibilità, ci porta l’eco di un<br />
passato che con rispetto e sapiente intuito estetico ha<br />
mo<strong><strong>del</strong>la</strong>to il paesaggio per venire incontro alle esigenze<br />
<strong>del</strong>l’uomo. La natura è storia, sembra dirci Picchio,<br />
così com’è memoria collettiva e individuale.<br />
Collettiva perché con la trasposizione pittorica l’artista<br />
preserva per sempre l’aspetto di un luogo che il<br />
tempo o l’intervento umano potrebbero irrimediabilmente<br />
mutare; individuale perché i suoi scorci paesaggistici<br />
raccontano di una familiarità maturata negli<br />
anni, ripercorrendo più volte, e sempre con<br />
rinnovata curiosità, le stesse mete. Ritrarre la natura è<br />
per lui come immortalare il volto di una persona a cui<br />
è legato da un affetto antico e che di quadro in quadro<br />
gli appare sotto una nuova luce. A volte il suo<br />
sguardo si allunga in profondità per abbandonarsi<br />
dolcemente alla vastità di uno spazio che la sola visione<br />
pittorica non può contenere - l’orizzonte è una<br />
striscia di luce che si estende a perdita d’occhio dietro<br />
le colline -, altre volte, invece, si muove con curiosità<br />
tra le distese di verde, le rocce e i ruscelli, come rapito<br />
dal fluire innarrestabile dei fenomeni naturali. In entrambi<br />
i casi, la pennellata è leggera, intrisa di luce,<br />
guidata dalla necessità di fermare velocemente sulla<br />
tela le impressioni che arrivano all’occhio e che da qui<br />
si calano nelle profondità <strong>del</strong> sentimento. Un dialogo<br />
con il paesaggio che non conosce soste o variazioni,<br />
ma che trapassa di opera in opera per comporre<br />
un’unica grandiosa immagine <strong><strong>del</strong>la</strong> natura.<br />
Daniela Pronestì<br />
28
Silvana Cipriani<br />
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Tel. 055 4215719<br />
silvana.cipriani@gmail.com<br />
La can<strong>del</strong>a, olio su cartoncino telato, cm. 30x40<br />
Natura morta, olio su masonite, cm. 50x40<br />
Da Firenze, ove è nata, si trasferisce a Sesto Fiorentino<br />
nel 1970; dilettante e autodidatta,<br />
dagli anni Ottanta dipinge e scrive poesie per<br />
passione. Ha partecipato a varie mostre collettive e<br />
realizzato esposizioni personali, ottenendo riconoscimenti<br />
sia nella pittura che nella poesia.<br />
Successivamente si è aggiunto un nuovo interesse<br />
che ha portato alla realizzazione <strong>del</strong> libro “Per grazia<br />
ricevuta” sul Santuario <strong><strong>del</strong>la</strong> Madonna dei Fossi, ricerca<br />
storica su di una robbiana datata 1510-20, pubblicazione<br />
presentata nel 2012 presso la Pieve di San<br />
Bartolomeo a Pomino - Rufina (edizione Servizio Editoriale<br />
Fiesolano).<br />
29
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Silvana Cipriani<br />
Pace, pastelli a cera su sughero, cm. 78x48<br />
Mostre collettive e personali<br />
1987 San Niccolò (FI)<br />
1988 San Niccolò (FI)<br />
1989 San Niccolò (FI)<br />
1989 Ardengo Soffici (Rignano sull’Arno)<br />
1990 Festa di Primavera (Sesto Fiorentino)<br />
1990 Pescetti (Sesto Fiorentino)<br />
1991 S.A.P Firenze e AICS sestese<br />
1991 Pescetti (Sesto Fiorentino)<br />
1992 Personale presso la Biblioteca Pubblica di Sesto<br />
Fiorentino<br />
1992 Pescetti (Sesto Fiorentino)<br />
1993 Pescetti (Sesto Fiorentino)<br />
1994 Pescetti (Sesto Fiorentino) – Naif pittura<br />
1997 Personale presso il Caffè Piansa Firenze<br />
1998 Riviera degli Etruschi – astratto<br />
1999 Fenalc (Livorno)<br />
1999 Personale presso il Caffè Le Logge (Greve in<br />
Chianti)<br />
1999 Pescetti (Sesto Fiorentino)<br />
2000 Antonio Berti (Sesto Fiorentino)<br />
2010 Pescetti (Sesto Fiorentino)<br />
2011 Pescetti (Sesto Fiorentino)<br />
30
Donato Cocca<br />
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Via XXIV Maggio, 62 - 52025 Montevarchi (AR)<br />
Cell. 339 6513430 - 333 2347178 - donacocca@hotmail.com<br />
Bassa marea, acquerello, cm. 60x50<br />
Donato Cocca nasce a Figline <strong>Valdarno</strong> nel<br />
1953; persegue da sempre la sua passione per<br />
l’arte, ora dedicandosi al disegno e alla pittura,<br />
ora realizzando sculture in diversi materiali (terracotta,<br />
pietra, acciaio, rame, cristallo).<br />
Dal 1997 inizia la propria attività con mostre personali<br />
e collettive: negli ultimi anni si segnalano le personali<br />
di Torre <strong>del</strong> Lago Puccini (Lucca); Pieve a Presciano<br />
(Arezzo); primo premio per la scultura al “39° Cardo<br />
d’Argento” (Gadarte - Firenze); partecipazione alla<br />
“19ª Rassegna internazionale <strong>del</strong> Presepe” all’Arena<br />
di Verona; colletiva a Kitzingen (Germania) e numerose<br />
presenze alle “Biennali d’Arte Presepiale” curate<br />
dall’Associazione Culturale “Natale nel Mondo” di<br />
San Giovanni <strong>Valdarno</strong> (Arezzo).<br />
“Nell’opera di Donato Cocca si notano continue allusioni<br />
alle sfere <strong>del</strong> magico e <strong>del</strong> fiabesco che s’intrecciano<br />
ad un elogio esemplificato <strong>del</strong> comportamento<br />
virtuoso.<br />
Nella sua produzione scultorea abilmente accosta<br />
materiali diversi come il cristallo, la terracotta, l’acciaio,<br />
la pietra. Materiali anche teoricamente contrastanti<br />
fra loro per intrinseche qualità, trasparenze ed<br />
L’attesa, olio su tela, cm. 40x60<br />
impenetrabilità, durezza e malleabilità, brillantezza e<br />
opacità. Da qui un sapore evocativo che pervade anche<br />
la sua pittura, accentuatamente simbolica, laddove<br />
vi riecheggia come un accorato intimismo, seppure<br />
circondati come siamo (ci dice l’autore nei suoi soggetti)<br />
da tracce provenienti dal mondo fuori <strong><strong>del</strong>la</strong> nostra<br />
ristrettezza umana: è il caso dei fiori posti in primo<br />
piano nel quadro intitolato “L’attesa”.<br />
Tutto, comunque, espresso secondo sensazioni ed<br />
idee immediate, istintive, pur seguendo un’elaborazione<br />
mentale precisa, frutto di una cultura e di un<br />
sentire schietto che lo porta ad utilizzare forme espressive<br />
comuni. Vi è un uso continuo ed espressivo <strong>del</strong><br />
linguaggio popolare e nello stesso tempo un sapore di<br />
antico rappresentare che deriva da una sorta di memoria<br />
individuale che in tal modo affiora in lui.<br />
L’espressività immediata coinvolge emotivamente sul<br />
piano comunicativo anche se il linguaggio pittorico e<br />
scultoreo si rende più complesso. Ma è uno sviluppo<br />
31
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Donato Cocca<br />
Riflesso, pietra, acciaio e cristallo, cm. 60x70<br />
Eterno presente, acciaio inox e cristallo,<br />
altezza cm. 550 x larghezza cm. 440 x profondità<br />
cm. 80. Collocazione: Altare Maggiore <strong><strong>del</strong>la</strong> chiesa<br />
di Sant’Andrea Corsini in Montevarchi (Arezzo)<br />
effettuato sul piano artigianale come sapiente capacità<br />
di fare e di elaborare, come a coordinare fra loro<br />
diversità solo apparentemente inconciliabili. Affiora<br />
così anche un atteggiamento rivolto al mondo circostante<br />
che definire pervaso di religiosità forse è eccessivo,<br />
ma è certo connotato da un non troppo vago<br />
senso <strong>del</strong> sacro, aspetto che poi costantemente è<br />
presente nell’opera <strong>del</strong>l’artista toscano.<br />
L’entusiasmo che Donato Cocca mostra nel proprio<br />
lavoro artistico, è diretta espressione <strong><strong>del</strong>la</strong> sua ‘innocenza<br />
percettiva’ nel cogliere la società intorno, <strong>del</strong><br />
suo continuo attendere di ricevere una gratificazione<br />
personale ed affettiva e al proprio aprirsi ad essa”.<br />
Federico Napoli<br />
32
Christian Coviello<br />
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Cell. 392 2269228<br />
chriscov@gmail.com<br />
Bullet in the head, acrilico e pastello ad olio, cm. 120x100<br />
Man vs society, tecnica acrilico e pastello ad olio,<br />
cm. 70x100<br />
Christian Coviello nasce a Bressanone (BZ) trentasei<br />
anni fa; è un artista autodidatta che dipinge<br />
da quasi vent’anni. Approda in Toscana<br />
dopo varie esperienze in Europa, in particolare in Germania,<br />
Svizzera e Olanda; viene notato da Antonio<br />
Davide e successivamente inizia a collaborare con Paola<br />
Cioncolini e l’associazione Montevarchi Arte fino ad<br />
allestire la sua prima personale quest’anno a febbraio.<br />
Le sue opere si trovano in molte collezioni private.<br />
Ha parlato di lui anche lo storico Eraldo Di Vita dedicandogli<br />
una critica intitolata “La danza dei colori di<br />
Christian Coviello” reperibile sul sito webartmagazine.<br />
33
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Renzo Del Lungo<br />
Piazza Ghiberti, 13 - 50060 Pelago (FI)<br />
Tel. 055 8326636 - 333 3080225 - <strong>del</strong>lungo.renzo@gmail.com<br />
Renzo Del Lungo nasce a Firenze nel 1942. Dopo<br />
un continuo vagare per tutti i continenti, approda<br />
nelle regioni polari, dove subisce il fascino<br />
irresistibile <strong>del</strong> silenzio dei ghiacciai e <strong><strong>del</strong>la</strong> maestosità<br />
<strong>del</strong> paesaggio, tanto da farne i soggetti incontrastati<br />
dei suoi dipinti, in cui domina la natura scevra dalla<br />
mano <strong>del</strong>l’uomo. Ha al suo attivo numerose mostre<br />
personali tra l’Italia (Firenze, Lecce, Crotone, Madesimo,<br />
Livigno, Como, Sondrio) e l’estero (Parigi, Montecarlo,<br />
Zurigo, Caracas, Lugano, Losanna, Bruxelles),<br />
confortate da largo plauso di critica e di pubblico sia<br />
in Europa che nelle due Americhe. Hanno scritto di<br />
lui, tra gli altri: M. Dezzi Bardeschi, A. Polesella, A.<br />
Cotti, A. Aschei, A. Molteni, P. Frattini. Articoli e recensioni<br />
critiche che lo riguardano sono state pubblicate<br />
sui quotidiani La Nazione, Il Giornale (Varese), Il<br />
Corriere di Firenze, Il Giornale d’Italia, Agorà (Zurigo),<br />
Paris Match, L’Osservatore Romano, La Gazzetta <strong>del</strong><br />
Popolo e sulle riviste di settore Eco d’Arte Moderna,<br />
Gallery, AD, Il Narciso, Firme Nostre. Tra gli appuntamenti<br />
espositivi più recenti, si ricordano quelli realizzati<br />
nel 2010 presso Palazzo Panciatichi, sede <strong>del</strong><br />
Consiglio regionale <strong><strong>del</strong>la</strong> Toscana, e nel 2012 presso<br />
lo show room Cieffe in via Baccio da Montelupo a<br />
Firenze.<br />
“Fare <strong><strong>del</strong>la</strong> pittura un’oasi di pace e silenzio, una dimensione<br />
confortante e luminosa che parli all’anima<br />
attraverso gli occhi: questo il pensiero che nasce in chi<br />
osserva i dipinti di Renzo Del Lungo, pittore fiorentino<br />
che si distingue nel panorama artistico toscano per i<br />
suoi paesaggi rarefatti e senza tempo. Come sia giunto<br />
a una tale raffinatezza espressiva e originalità di<br />
contenuti lo spiega lui stesso, quando racconta che i<br />
tanti viaggi fatti intorno al mondo gli hanno permesso<br />
di conoscere la bellezza di luoghi lontani dalle calde<br />
e variopinte atmosfere mediterranee, ma capaci,<br />
nondimeno, di toccare le corde più intime <strong>del</strong> sentimento.<br />
Non sorprende che la luce bianca e le monocromie<br />
<strong>del</strong> paesaggio polare abbiano risvegliato in lui<br />
la consapevolezza emotiva <strong>del</strong>l’infinità e <strong><strong>del</strong>la</strong> potenza<br />
irresistibile <strong><strong>del</strong>la</strong> natura, come accade ogni qual<br />
volta l’essere umano abbia il coraggio di guardare in<br />
faccia la sua finitezza e scoprirsi “umano troppo<br />
34
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Renzo Del Lungo<br />
umano” al cospetto di forze che mettono a dura prova<br />
la sua arroganza. Vengono in mente, a tal proposito,<br />
i versi di Aleksandr Blok: ”Prendi la tua barca, salpa<br />
verso il polo fra mura di ghiaccio, e in silenzio oblìa<br />
come l’uomo ama, lotta e muore solo: dimentica il<br />
paese <strong>del</strong>l’umana follia”. Predisporsi all’ascolto <strong>del</strong><br />
silenzio significa, quindi, essere presenti a se stessi,<br />
capaci di raggiungere la quiete interiore come bisogno<br />
primario <strong><strong>del</strong>la</strong> natura umana, mettere un freno ai<br />
ritmi feroci e insostenibili che sempre più trascinano<br />
le nostre esistenze nel baratro <strong>del</strong>l’insignificanza e <strong>del</strong><br />
nonsenso. Un’esperienza che riempie e che non si<br />
può dimenticare perché stravolge il modo d’intendere<br />
la vita e di guardare alle cose. Anche per questo Del<br />
Lungo ha scelto di farne il nucleo ispirativo <strong>del</strong> suo<br />
immaginario pittorico, in cui trovano spazio, oltre alle<br />
immancabili distese ghiacciate e agli orizzonti sottili e<br />
tersi dei paesaggi innevati, le bellezze <strong>del</strong> territorio<br />
toscano riprodotte non in maniera realistica, ma trasfigurate<br />
in una sintesi cromatica di grande eleganza<br />
e potenza espressiva. Se il bianco e l’azzurro, declinato<br />
in tutte le sue varianti di tono, sono i colori che<br />
imperano nelle visioni polari e che invitano a immergersi<br />
in un’atmosfera in cui tutto è pace e tranquillità<br />
e in cui anche il rigore compositivo si addolcisce per<br />
dare voce al sentimento, i marroni e i rossi riscaldano<br />
la tavolozza negli scorci di terra toscana, per farsi interpreti<br />
<strong>del</strong>l’amore che da sempre lo lega a questa<br />
regione e alla sua antica storia. In entrambi i casi, l’impostazione<br />
pittorica è insieme solida ed equilibrata,<br />
con una sapiente distribuzione <strong>del</strong>le pennellate, spesso<br />
povere di materia per lasciare spazio agli effetti di<br />
trasparenza e alle velature, e <strong><strong>del</strong>la</strong> luce, che cancella<br />
le ombre per far risplendere ancora di più i colori. Eppure,<br />
contrariamente a quanto si potrebbe pensare,<br />
l’attività creativa di Del Lungo non si lega alle soluzioni<br />
stilistiche e formali <strong>del</strong> paesaggismo toscano, ma<br />
propone un’originale alternativa al quadro “di maniera”<br />
spezzando il racconto in più episodi o associando<br />
ai valori di superficie elementi “altri” - pagine<br />
di libri, piatti rotti, frammenti di oggetti reperiti nel<br />
quotidiano - la cui funzione è accentuare il contrasto<br />
tra il frastuono <strong>del</strong> mondo, il suo disordine insulso, e<br />
l’armonia <strong>del</strong>le forme naturali. Lo stesso può dirsi <strong>del</strong>le<br />
ceramiche, il cui registro decorativo fa eco alle immagini<br />
dipinte su tela riassumendole in <strong>del</strong>iziose miniature<br />
che fotograno la realtà con grande<br />
accuratezza e attenzione certosina nella resa dei dettagli.<br />
In controtendenza con l’autoreferenzialità di<br />
molti linguaggi artistici contemporanei, Renzo Del<br />
Lungo riporta la pittura alla sua missione etica, convinto<br />
com’è che fare arte non voglia dire disperdersi<br />
in mille rivoli di senso, ma andare dritto al punto, mirare<br />
al cuore <strong>del</strong>l’uomo”.<br />
Daniela Pronestì<br />
35
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Angela Del Sarto<br />
Via di Castagneto, 15 - 50064 Figline Incisa <strong>Valdarno</strong> (FI)<br />
Tel. 055 8337883 - Cell. 339 6747256 - angelagaos@gmail.com<br />
Ibis Nero, visione <strong><strong>del</strong>la</strong> soglia ecoline a pennello e pennino su carta,<br />
cm. 51x42<br />
Il visibile e l’invisibile<br />
“ Il percorso che Angela compie nelle sue opere si<br />
apre sulla concretezza <strong><strong>del</strong>la</strong> creatura protagonista<br />
che spicca al primo sguardo e, colorata, domina il<br />
panorama.<br />
Avvicinarsi ai suoi “ritratti” significa entrare nel mito,<br />
nel sogno, in una favola che ci intriga, in una ripetizione<br />
mantrica sempre più sottile e rarefatta. Ci<br />
apriamo all’invisibile ed il sotterraneo appare, dejà vu<br />
di ciò che è sempre stato lì. Voi che guardate l’opera<br />
ne vedrete anche il limite, io vi ho scorto soprattutto<br />
l’infinito”.<br />
Maria Grazia Toti<br />
Filosofa, insegnate di yoga, mindfullness counselor<br />
...e soprattutto amica<br />
36
Candida Maria Duarte<br />
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
www.candyduarte.com<br />
info@candyduarte.com<br />
I Colori <strong><strong>del</strong>la</strong> Vita, tecnica mista, cm. 30x30<br />
“Nella notte, nel buio <strong><strong>del</strong>la</strong> vita, tutto si amplifica.<br />
Ma, nell’oscurità, basta una piccola fiammella che squarcia il nero.<br />
Le realtà iniziano a prendere forma, la paura svanisce e si apre la porta <strong><strong>del</strong>la</strong> speranza”<br />
Anche l’arte può essere e può procurare benessere<br />
sia per chi la genera che per chi la osserva<br />
o ne gode, inserendola nell’ambiente in cui si<br />
vive. La mia esperienza si inserisce, anche se inconsapevolmente,<br />
in quest’ambito.<br />
Dopo la malattia e la morte <strong>del</strong> mio primo figlio, il<br />
dolore e la tristezza mi hanno invaso per tanto tempo,<br />
finchè un giorno, come se mi fossi svegliata da un<br />
lungo sonno, ho sentito il desiderio di poter esprimere<br />
la gioia, la vita, perché non volevo vivere come se<br />
fossi morta con lui. Convinta che lui è vivo nell’eternità,<br />
ho cominciato a dipingere quadri, adottando diverse<br />
tecniche e materiali.<br />
Dopo alcune sperimentazioni, ho trovato questa forma<br />
espressiva che sento più congeniale alla mia esperienza...<br />
Colori, sabbia, trame di tessuti, materiali naturali<br />
e accessori, un insieme di forme e colori diversi<br />
che si esprimono sempre in un’armonia visibile e trasmettono<br />
un senso di gioia e di pace.<br />
Sono nata in Argentina il 23 novembre <strong>del</strong> 1975.<br />
La mia famiglia è stata sempre molto creativa; sono<br />
cresciuta fra artigiani e artisti: sarte, grafici, scultori,<br />
fumettisti e architetti convivono dentro di me.<br />
Nel 2000 ho finito i miei studi presso l’Universidad<br />
Catolica de Asunción in Paraguay col titolo di Disegnatrice<br />
Grafica. Dal 2004 abito a Firenze.<br />
37
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Sandra Ferroni<br />
Via Garibaldi, 36 - 50068 Rufina (FI) - Tel. 328 4718292<br />
sandra.ferroni@yahoo.it - www.sandraferroni.com<br />
Dea marina, ceramica, h. cm. 60<br />
Sandra Ferroni nasce a Rignano sull’Arno ed inizia<br />
giovanissima il proprio percorso artistico in<br />
un laboratorio artigiano di ceramica nel quale,<br />
dopo una lunga esperienza, scopre il proprio talento<br />
e la propria creatività.<br />
Successivamente si diploma come Grafica Pubblicitaria‚<br />
mentre la sua capacità pittorica e creativa è riconosciuta<br />
in più di una occasione.<br />
Frequenta corsi di restauro su tela‚ su vetro e su stoffa‚<br />
non tralasciando l’affresco ed affinando la propria<br />
manualità nel lavoro <strong><strong>del</strong>la</strong> creta.<br />
Fra le proprie esperienze figura anche il fiore all’occhiello<br />
<strong>del</strong> restauro <strong>del</strong> settecentesco altare ligneo<br />
<strong><strong>del</strong>la</strong> chiesa spagnola di Chacas in Perù.<br />
Le ceramiche di Sandra, creazioni uniche, esaltano lo<br />
spirito creativo, la fantasia, il gusto e la sensibilità di<br />
questa artista artigiana, le cui opere sono da tempo<br />
rintracciabili ovunque si spinga la ricerca <strong>del</strong> bello.<br />
Adesso, all’apice di un percorso artistico che l’ha vista<br />
sempre alla ricerca di nuove esperienze creative, si accinge<br />
ad affrontare con umiltà e la serenità di sempre<br />
il giudizio <strong>del</strong> pubblico che manifesterà le proprie sensazioni<br />
nell’osservare le sue tele e le sue maioliche.<br />
38
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Sandra Ferroni<br />
Il Giardino <strong>del</strong>l’Eden, tecnica mista su tessuto di damasco, cm. 80x100<br />
39
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Luciana Gabellini<br />
Cell. 339 6208888<br />
gabellinil@yahoo.it<br />
Neve, 2009, incisione a ceramolle, cm. 24x17<br />
Luciana Gabellini, nata a Borgo San Lorenzo e<br />
residente a Figline <strong>Valdarno</strong> (FI), ha frequentato<br />
il Liceo <strong>Artisti</strong>co e conseguito il diploma in Pittura<br />
presso l’Accademia di Belle Arti di Firenze. Ha poi<br />
concluso con successo, sempre presso l’Accademia,<br />
un corso sperimentale in Arte <strong><strong>del</strong>la</strong> Incisione e <strong><strong>del</strong>la</strong><br />
Stampa.<br />
Ha partecipato a mostre personali e collettive e attualmente<br />
frequenta l’Università <strong>del</strong>l’Età Libera di Firenze<br />
nei corsi di Incisione e Mo<strong><strong>del</strong>la</strong>to.<br />
40
Vered Gamliel<br />
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Cell. 328 3538235 - Tel. 055 8354151<br />
www.gamliel.vered.name - vered.gamliel@aruba.it<br />
Nata in Israele il 10/09/1970, attualmente vive e<br />
lavora in Toscana. Dal 1991 al 1996 frequenta<br />
la Ritveld Academie di Amsterdam. Nel 1996<br />
vince una borsa di studio <strong>del</strong> governo israeliano per<br />
artisti meritevoli. Dal 1998 al 2000 insegna Elaborazione<br />
Stampa e Serigrafia presso l’Accademia di Belle<br />
Arti “Avni” a Jaffa, Pittura e Disegno alla Scuola <strong>Superiore</strong><br />
“Alon Junior” di Holon e al Neve Eliezer Centro<br />
Comunità Culturale di Tel Aviv, realizza le stampe<br />
nello studio “Romi Shaked” - Rishon Le Zion. Vince<br />
una borsa di studio <strong>del</strong> Ministero per Studi <strong>Artisti</strong>ci in<br />
Italia e frequenta il corso di Scenografia presso l’Accademia<br />
di Belle Arti di Firenze. Nel 2001 realizza la<br />
scenografia per la messa in scena di “Sogno di una<br />
notte di mezza estate” di William Shakespeare, nella<br />
rassegna degli Eventi Estate <strong>del</strong> comune di Firenze<br />
presso il Museo ed il parco Stibbert con la regia di<br />
Stefano Massini.<br />
Dal 2002 espone in mostre collettive e personali in<br />
Italia.<br />
Principali mostre:<br />
1996 Ritveld Accademia Amsterdam singolo espositore:<br />
pittura e stampa<br />
1997 Popolos galleria Tel Aviv singolo espositore:<br />
pittura<br />
- La casa degli <strong>Artisti</strong> Jerusalem: pittura e stampa (collettiva)<br />
- Il teatro di Gerusalemme: pittura e stampa<br />
2002 Daniele Ugolini Contemporanea, “Middle<br />
Class” Firenze, singolo espositore: pittura<br />
- Biennale di contemporanea di Porto Ercole<br />
- Daniele Ugolini contemporanea “Mi Art” Milano<br />
2003 Body language Galleria Beukers, Rotterdam,<br />
Olanda (collettiva) a cura di Maurizio Sciaccaluga<br />
2004 “20x20” Galleria Ibiscus (collettiva), Studio<br />
Nuova Figurazione, Ragusa<br />
- Lilith, “L’aspetto femminile <strong><strong>del</strong>la</strong> creazione” (collettiva),<br />
Museo Tuscolano <strong><strong>del</strong>la</strong> scuderia di Palazzo Aldobrandini,<br />
Frascati, Roma<br />
- Mostra Personale Galleria Ibiscus, Ragusa a cura di<br />
Farah, 2008, olio su keffia su tela, cm. 70x50<br />
Maurizio Sciaccaluga<br />
- “Gamliel-Janson-Ortona-Sesia” Galleria Ibiscus Ragusa<br />
- Mostra Personale Agheiro Arte contemporanea, Lavagna<br />
(GE)<br />
- Il Corpo <strong>del</strong>l’anima, Galleria Ibiscus, Ragusa (collettiva)<br />
a cura di Maurizio Sciaccaluga<br />
2005 “Paintspotting” Le ultime frontiere <strong><strong>del</strong>la</strong> pittura<br />
(collettiva), Galleria Allegretti contemporanea, Torino<br />
2008 “My sisters and I” mostra personale di pittura,<br />
Comune di Londa<br />
2011 “Rosa canina e Amiche” mostra personale di<br />
pittura, Centro visite Castagno d’Andrea (Fi)<br />
2014 “Pelle su Tela” mostra personale di pittura, alla<br />
Biblioteca Comunale di Pontassieve.<br />
41
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Rolando Gheri<br />
Via S. Michele, 1 - 50064 Figline e Incisa <strong>Valdarno</strong> (FI)<br />
Tel. 055 8330177 - Cell. 329 4236726<br />
Il cavallino, acquerello su carta, cm. 30x22<br />
Rolando Gheri nasce a Firenze nel 1951 e attualmente<br />
vive e lavora a Incisa <strong>Valdarno</strong>.<br />
Ha partecipato a numerose mostre e pur riscuotendo<br />
lusinghieri ed incoraggianti consensi, non<br />
le ritiene il suo habitat naturale.<br />
Si è classificato ai primi posti nella Mostra Nazionale<br />
<strong>del</strong>l’Umorismo di Siena, in quella internazionale<br />
<strong>del</strong>l’Umorismo Sportivo di Ancona ed altre di non minor<br />
spessore.<br />
Ha prestato i suoi pennelli per la rivista Pescare, per il<br />
giornale Satirikon di Ancona, per Metropoli Firenze e<br />
Telelibera Firenze.<br />
Ha illustrato numerosi libri di fiabe tra cui “Pinocchio”<br />
per Pugliese Editore, i libri a fumetti dai titoli<br />
“Firenze e il suo gioco <strong>del</strong> calcio”, “Lo scoppio <strong>del</strong><br />
carro a Firenze”, “Siena e il suo Palio” sempre per<br />
Pugliese Editore. Ha lavorato come grafico all’Enel.<br />
Adesso dipinge perlopiù a tempera su legni antichi e<br />
acquerello su encausto pur non disdegnando terracotta,<br />
cartapesta, scultura su legno e pietra.<br />
42
Monica Giarrè<br />
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Corso Tintori, 7 - 50122 Firenze<br />
Tel. 055 245014 - Cell. 339 3929022 - monicagiarre@alice.it<br />
Sguardi (dal coro degli angeli), 2013, acrilico e olio su tela,<br />
cm. 100x120<br />
Monica Giarrè nasce a Tosi, ai limiti <strong><strong>del</strong>la</strong> Foresta<br />
Vallombrosana dove trascorre l’infanzia<br />
e l’adolescenza. A Firenze, dopo aver compiuto<br />
studi ad indirizzo artistico e musicale, prosegue<br />
la sua formazione (è allieva di Giuseppe Leo e di Paolo<br />
Frosecchi) avvertendo l’esigenza di perfezionare ed<br />
evolvere uno stile che le permetta di esprimere il proprio<br />
sentire con un linguaggio rispondente ed incisivo.<br />
La prima fase pittorica rivela un prorompente impulso<br />
creativo: è come la fuoriuscita di una energia troppo a<br />
lungo contenuta che finalmente esplode scaturendo<br />
in vibranti e luminose cromie. Attinge ispirazione dal<br />
territorio in cui è nata ed al quale è profondamente<br />
legata, invade le tele <strong>del</strong> colore e <strong>del</strong>le sensazioni di un<br />
paesaggio ricco di boschi, colline, sentieri e sorgenti.<br />
Della natura ama dipingere i fiori: attenendosi inizialmente<br />
ad un figurativo tradizionale, Monica Giarrè rispetta<br />
le forme, al tempo stesso si avvale di uno stile<br />
gioioso ed espressionista che mostra tutta la sua tensione<br />
verso una resa istintiva, libera ed emozionale. Da<br />
subito si riconosce un raffinato senso estetico che verrà<br />
mantenuto anche quando, dopo una continua ed<br />
incessante sperimentazione, passerà, attraverso una<br />
fase intermedia, dai paesaggi alle nature morte. Avvicendando<br />
ai pennelli le spatole, abbandonerà l’aspetto<br />
più materico, ma non trascurerà il disegno <strong>del</strong>ineando<br />
sempre più gli spazi con precise campiture.<br />
Nel continuare a svelare il suo mondo pittorico Monica<br />
Giarrè prosegue dunque nell’evoluzione di un linguaggio<br />
che si fa più essenziale; risentendo di influssi<br />
cubisti, in particolare <strong><strong>del</strong>la</strong> pittura di Braque, la pittrice<br />
arriva a creare forme geometriche semplici, sottopone<br />
la tela ad una scomposizione, la seziona e ricompone<br />
in una sorta di gioco-studio fino ad ottenere la perfet-<br />
43
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Monica Giarrè<br />
Monica Giarrè con Tobia e Oliver a<br />
casa a Tosi<br />
ta riuscita degli incastri.<br />
Come i cubisti,<br />
non perde mai la riconoscibilità<br />
<strong>del</strong>l’oggetto,<br />
semmai, consapevole<br />
<strong><strong>del</strong>la</strong> finitezza<br />
<strong>del</strong>le cose, tende a ridurne<br />
la presenza concentrando<br />
la sua attenzione<br />
sulla figura<br />
femminile che pone al<br />
centro <strong>del</strong> suo mondo<br />
in un intento di “narrazione”<br />
autobiografica<br />
ed intimista. I colori<br />
vedono insiemi sempre<br />
più decisi dalle variazioni<br />
timbriche e<br />
tonali forti e contrastanti: i bianchi risaltano sullo sfondo nero;<br />
il verde, il blù, l’amaranto e l’oro vengono accostati in maniera<br />
armonica ed elegante.<br />
Nell’ultima fase i contenuti appartengono sempre più alla sfera<br />
spirituale ed affettiva. Si definisce così il passaggio dalla vanità<br />
seppur attraente <strong><strong>del</strong>la</strong> forma ad uno spazio puro in cui ritratto<br />
psicologico, sentimenti e sensibilità hanno una parte<br />
preminente; in questo transito tra l’effimero e la dimensione<br />
interiore <strong>del</strong>l’essere, vengono a collocarsi le tenere figure <strong>del</strong><br />
cane e <strong>del</strong> gatto così care alla pittrice e degli angeli, preziose<br />
presenze sulle tele.<br />
Monica Giarrè è pervenuta nell’arco di un lungo percorso di<br />
trasformazione ad una forma pittorica di grande forza espressiva<br />
ed emozionale, dotata ormai di uno stile facilmente riconoscibile<br />
riesce a trasmettere la sua visione <strong>del</strong>l’arte intesa<br />
come sintesi di pensiero e ricerca, di astrazione e figurazione,<br />
di raffinatezza e luminosità. Vive e lavora a Firenze nel suo<br />
studio ed abitazione in Corso dei Tintori.<br />
Eleonora d’Aquino<br />
Mostre<br />
2001<br />
Personale “L’idea e il colore” al Palagio di Parte Guelfa a Firenze<br />
Personale a Villa Montalvo a Firenze<br />
Collettiva “Il Mare” al Centro Espositivo Costa Fiorita a Castiglioncello<br />
(Livorno)<br />
Galleria Le Lac, Lugano<br />
2002<br />
Personale a Galleria Mentana di Firenze<br />
Collettiva La Pasqua, al Centro Congressi Convitto <strong><strong>del</strong>la</strong> Calza a<br />
Tobia, 2012, acrilico e olio su tela, cm. 80x120<br />
Firenze<br />
Collettiva allestita alla Saletta Boccuzzi di Firenze<br />
dall’Antica Compagnia <strong>del</strong> Paiolo<br />
Free Trade, Centro d’Arte San Vidal a Venezia<br />
Palagio di Parte Guelfa a Firenze<br />
Centro d’Arte Puccini a Firenze<br />
“Donne in Arte”, Villa Strozzi, Firenze<br />
2003<br />
Personale alla Galleria La Tartaruga a Roma<br />
Collettiva alla Rotonda di Livorno<br />
Collettiva alla Galleria Mentana di Firenze<br />
Collettiva all’Antica Compagnia <strong>del</strong> Paiolo<br />
8 marzo al femminile, Palagio di Parte Guelfa,<br />
Firenze<br />
“Un quadro per la vita” Palazzo Vecchio, Firenze<br />
2004<br />
Collettiva di pittura, Galleria Mentana di Firenze<br />
2005<br />
Arte 2005, Galleria Mentana, Firenze<br />
2006<br />
Collettiva alla Galleria Frosecchi di Firenze ”Mini<br />
Strenna d’autore”<br />
“Situazione in rosso”, Teatro Romano, Fiesole<br />
44
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Monica Giarrè<br />
Collettiva, “Nudo e dintorni”, Galleria Mentana, Firenze<br />
Collettiva, “Valori di continuità”, Galleria Mentana,<br />
Firenze<br />
2007<br />
Collettiva “Trepiùtre” alla Galleria Frosecchi di Firenze<br />
Mostra Mercato d’Arte Moderna e Contemporanea<br />
di Firenze Stand Galleria Frosecchi<br />
Collettiva “Strenna d’autore” alla Galleria Frosecchi<br />
di Firenze<br />
Artefiera di Reggio Emilia, Stand Galleria Frosecchi<br />
Collettiva Opere su carta, Galleria Mentana Firenze<br />
2008<br />
Arte Fiera Genova 2008 Personale Stand Galleria<br />
d’Arte Frosecchi<br />
Collettiva “Figure Fiori Frutta” alla Galleria Frosecchi<br />
di Firenze<br />
Esposizione “La visione <strong>del</strong> Pensiero” al Ristorante<br />
Garbo a Firenze<br />
Collettiva “Donna” alla Galleria Frosecchi di Firenze<br />
2010<br />
Personale “Interno” al Ristorante Garbo a Firenze<br />
Personale a La Buchetta Caffè in Palazzo Bardi a Firenze<br />
Artistrada Mostra d’arte contemporanea in via dei<br />
Neri a Firenze<br />
2011<br />
Rassegna itinerante “50 pittori toscani per 50 cantanti<br />
toscani”<br />
VIII Rassegna “Il sacro nell’arte” Basilica <strong><strong>del</strong>la</strong> SS.<br />
Annunziata a Firenze “Il Cantico dei Cantici”<br />
Manifestazione “Libera Fantasia” Galleria Mentana<br />
a Firenze<br />
Collettiva presso l’Antica Compagnia <strong>del</strong> Paiolo a<br />
Firenze<br />
Collettiva al Consiglio Regionale <strong><strong>del</strong>la</strong> Toscana, Firenze<br />
Collettiva alla Galleria Mentana, Firenze<br />
2012<br />
“Donne, angeli e miti” Sala Costantini Museo Archeologico<br />
di Fiesole<br />
Espone le sue opere in mostra permanente alla Galleria<br />
<strong>del</strong> Teatro Romano di Fiesole<br />
Esposizione presso il Loggiato <strong>del</strong> Museo Nazionale<br />
<strong><strong>del</strong>la</strong> fotografia Alinari a Firenze<br />
Mostra Mercato Arte Expo di Arezzo<br />
“Art Spring”, Mostra Collettiva presso il Museo <strong>del</strong><br />
L’attesa, 2013, acrilico su tela, cm. 120x100<br />
Calcio di Firenze, Galleria <strong>del</strong> Teatro Romano di Fiesole<br />
“L’arte di presentare Arte” presso Il Salviatino Hotel a Fiesole<br />
Collettiva CNA Arte, Galleria Pio Fedi Firenze<br />
2013<br />
“Il Coro degli Angeli” Art Gallery Il Cesello, Firenze<br />
Volterra in Cornice, rassegna d’arte contemporanea<br />
Mostra Collettiva Celebrazioni Vespucciane, “Il viaggio” Palazzo<br />
Comunale Pontassieve (Fi)<br />
Vin-Art 2013, Mostra Collettiva, Fiesole<br />
Mostra Collettiva Gruppo Donatello “Presepe in piazza”<br />
Firenze<br />
Personale “Percorsi” Gruppo Donatello, Firenze<br />
2014<br />
Concorso Pittorico per il Bicentenario <strong>del</strong>l’Arma dei Carabinieri<br />
al Basolato di Fiesole<br />
“Guarda Firenze” Passeggiata turistica, sportiva a Firenze,<br />
Mostra Collettiva <strong>del</strong> Gruppo Donatello a Palazzo Medici<br />
Riccardi, Firenze<br />
Premi<br />
Ha ottenuto riconoscimenti nell’ambito <strong>del</strong> Premio Calindri<br />
(2001), <strong>del</strong> Premio Firenze (2001), <strong>del</strong> Premio Italia (2002)<br />
ed il Premio Arte in Toscana (2012),<br />
Del suo lavoro hanno scritto:<br />
Luciano Artusi, Ugo Barlozzetti, Prof. Patrizio Borella, Fabrizio<br />
Borghini, Lia Bronzi, Sauro Cavallini, Carlo Cinelli, Eleonora<br />
d’Aquino, Vittorio Esposito, Vera Giammacci, Giuseppe<br />
Leo, Pier Francesco Listri, Samanta Monco, Nicola Nuti,<br />
Tommaso Paloscia, Sonia Salsi, Rodolfo Tommasi, Ferruccio<br />
Ulivi, Daniela Pronestì, Giulia Ballerini.<br />
45
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Miriam Gragnoli<br />
Tel. 339 1525201<br />
sergio.pescioli@libero.it<br />
Girasoli, acrilico e olio su tela, cm. 135x50<br />
Marciana Marina, acrilico e olio su tela, cm. 45x90<br />
Mi chiamo Miriam Gragnoli, sono nata nel<br />
<strong>Valdarno</strong>, esattamente a Montevarchi.<br />
Per me dipingere è stata una vera passione<br />
sin da piccola ed oggi, per migliorarmi, sono iscritta<br />
ad un’associazione di pittori.<br />
Ritraggo gli antichi paesi che trovo viaggiando per la<br />
Toscana e sono affascinata dai paesaggi <strong><strong>del</strong>la</strong> mia regione,<br />
ma soprattutto amo tantissimo i fiori. Credo<br />
che i fiori, con le loro varietà e caratteristiche, siano<br />
tra i migliori soggetti da dipingere e ammirare.<br />
Ho esposto i miei quadri a mostre nel grossetano, nel<br />
senese e in vari paesi in provincia di Firenze, che hanno<br />
suscitato molto interesse nel pubblico.<br />
Questo mi ha spronato a continuare con maggiore<br />
convinzione.<br />
Ho partecipato anche ad estemporanee di pittura, da<br />
sola e con <strong>del</strong>le associazioni di pittori.<br />
Attualmente vivo a San Francesco nel comune di Pelago.<br />
46
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Miriam Gragnoli<br />
Cane Lupo, acrilico e olio su tela, cm. 50x35<br />
Veliero in alto mare, acrilico su tela, cm. 90x40<br />
47
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Enrico Guerri<br />
Cell. 338 3577739 - info@enricoguerriphotography.com - www.enricoguerriphotography.com<br />
https://www.facebook.com/EnricoGuerriPhotographer - http://www.flickr.com/photos/enrylion/collections/<br />
Sono un fotografo freelance da quattro anni, ed<br />
in ogni lavoro che svolgo cerco di fornire il mio<br />
supporto fotografico con due precise intenzioni:<br />
ritrarre la realtà in modo oggettivo senza rinunciare<br />
a fornirne una impronta personale, e cercare di<br />
sviluppare attraverso le immagini sensazioni ed emozioni<br />
da far provare anche a chi non era presente<br />
all’evento ritratto. Il mio scopo è cercare di portare la<br />
partecipazione attiva nella creazione <strong>del</strong> legame tra la<br />
percezione visiva <strong>del</strong>le immagini e l’evento ritratto, e<br />
ciò portando al “tocco” di sensazioni ed emozioni.<br />
Tutto avviene attraverso la ricerca di dettagli, inquadrature,<br />
sguardi, persone, e racconti di storie.<br />
I miei generi fotografici spaziano tra varie tipologie:<br />
- dibattiti e riunioni (politici/culturali/etc...)<br />
Installazione di Mimmo Paladino in Piazza Santa<br />
Croce a Firenze, “Florence 2012”<br />
- fotografia street (quella che possiamo fare carpendo<br />
piccoli particolari e dettagli che ci circondano o che ci<br />
colpiscono quando andiamo in giro)<br />
- mezzi di soccorso (vigili <strong>del</strong> fuoco, ambulanze, elisoccorso)<br />
- live music (concerti di band emergenti e/o artisti/<br />
band <strong>del</strong> panorama nazionale ed internazionale)<br />
- eventi di cronaca (fotogiornalismo)<br />
- sport (scalate storiche, motociclismo)<br />
- matrimoni (dalla preparazione ai festeggiamenti<br />
conclusivi).<br />
Successivamente agli scatti fotografici, gestisco ed<br />
elaboro in proprio le immagini fornendo la mia impronta<br />
al lavoro. L’elaborazione è un valido aiuto per<br />
attribuire maggiore importanza a dettagli che potrebbero<br />
non risaltare in una immagine nuda e cruda,<br />
nonché sfruttare quello che la fotografia è, ovvero un<br />
“gioco precario di equilibri fra luci ed ombre”.<br />
48
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Enrico Guerri<br />
Scarpe rosse in Piazza Santa<br />
Croce a Firenze contro la<br />
violenza sulle donne<br />
Sbandieratori in Piazza <strong>del</strong> Duomo a Firenze in occasione <strong><strong>del</strong>la</strong> “Cavalcata dei Magi”<br />
49
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Verena Guerrini<br />
Loc. Camprenna, 8 - 50066 Reggello (FI) - Tel. 055 8667511 - Cell. 340 7581911<br />
Negozio: Via Matteo Palmieri, 27/r - 50122 Firenze - Tel. 055 242038 - verenaguerrini@gmail.com<br />
Donna stelle gialle pesce, acrilico su tela, cm. 100x80<br />
Mascherina, acrilico su tela, cm. 100x80<br />
Artista autodidatta (dopo due anni di studio<br />
all’Accademia di Firenze), Verena si presenta<br />
come una donna dolce ed estroversa, piena di<br />
vissuto ed emozioni, come i suoi quadri <strong>del</strong> resto.<br />
Predilige nelle sue opere i volti umani, soprattutto<br />
donne dalle vaporose chiome ad onde, questo perché,<br />
come la stessa pittrice tiene a sottolineare, le<br />
donne sono il suo soggetto preferito in quanto più<br />
vicine al suo animo.<br />
Il tratto è deciso, i colori acrilici brillanti e la linea nera<br />
è doppia e semplice. Si ispira ai grandi maestri quali<br />
Matisse, Gauguin, Paul Klee, Renoir, Monet, Andy<br />
Warhol e Cézanne.<br />
Parallelamente alla sua attività di pittura, Verena crea<br />
personalmente gioielli di bigotteria che espone e vende<br />
nel suo negozio a Firenze e per questo può essere<br />
considerata un’artista a tutto tondo.<br />
Dall’anno 2000 numerose sono le esposizioni di pittura<br />
in ristoranti e bar fiorentini, si segnala poi nel<br />
2001 la mostra nel convento agostiniano di San Donato<br />
di Scarlino (Grosseto) con l’Associazione Culturale<br />
il Magazzino; realizza in seguito il manifesto per<br />
il Festival <strong><strong>del</strong>la</strong> Musica di Pitigliano per conto <strong>del</strong>l’Associazione<br />
Culturale Ad occhi chiusi, nel 2010 crea<br />
cartoline distribuite e vendute in diverse cartolerie nel<br />
centro storico di Firenze. Tra le ultime esposizioni si<br />
ricorda una personale presso il Teatro Excelsior di Reggello<br />
nel 2013.<br />
50
Emilio Ingenito<br />
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Corso G. Matteotti, 46 - 10121 Torino / Loc. Martigliano, 52038 Sestino (AR)<br />
Cell. 335 477532 - ingenito.emilio@gmail.com - www.ilterzoocchiophoto.it<br />
Riflesso, 2011<br />
Tappeto urbano, 2011<br />
Emilio Ingenito è nato nel 1956, vive a Torino e in<br />
località Martigliano a Sestino (AR). Si è laureato<br />
con una tesi storico-fotografica sull’Archeologia<br />
Industriale nel Canavese. Il suo interesse per la<br />
fotografia risale agli anni giovanili, inizi degli anni Settanta.<br />
Per lui la fotografia è il mezzo con cui colleziona pezzi<br />
di mondo, di fatto la sua ricerca fotografica spazia<br />
dal paesaggio al ritratto, dal reportage ad una fotografia<br />
più concettuale. Ultimamente il suo interesse è<br />
nella rappresentazione <strong>del</strong>l’uomo nel paesaggio e<br />
negli spazi urbani.<br />
Nel 1995 ha fondato il gruppo di ricerca Il Terzo Occhio<br />
photography, con cui progetta lavori tematici,<br />
pubblicazioni, calendari, videoproiezioni e organizza<br />
mostre. Principali esposizioni in Italia: Torino, Milano,<br />
Firenze, Genova, Bologna, Padova, Alessandria, Cuneo,<br />
Foiano <strong><strong>del</strong>la</strong> Chiana, Spoleto, Pontassieve e Sassocorvaro<br />
e all’estero, Berlino, Lille, Nizza e Biot. Molte<br />
sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e<br />
private.<br />
51
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Emilio Ingenito<br />
Bar Italia, 2010<br />
Pubblicazioni<br />
1998 - VideoVisioni - Provincia di Torino<br />
1999 - Atlante - A. Avogadro di Torino<br />
1999 - S.S.20 - R.N.204 una strada in Europa - Edizioni<br />
L’ <strong>Artisti</strong>ca Savigliano<br />
2001 - I Torinesi tra secondo e terzo millennio - Edizioni<br />
Angolo Manzoni<br />
2003 - Arcipelago <strong>del</strong>le memorie - Fondazione Italiana<br />
per la Fotografia<br />
2005 - Atlante 1805 - 2005 - A. Avogadro di Torino<br />
2005 - Piemonte - Natura Olimpica tra spirito e materia<br />
- Regione Piemonte<br />
2007 - I portici di Torino - Daniela Piazza Editore<br />
2009 - Un salotto all’aperto - Città di Torino<br />
2009 - I Dormienti - Ages Grafiche<br />
Le foto presentate in queste due pagine fanno parte <strong>del</strong> progetto:<br />
TRICOLORE<br />
52
Furio Innocenti<br />
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Via Scopeti,138 - 50068 Rufina (FI)<br />
Cell. 345 0828913 - info@furioarte.com - www.furioarte.com<br />
Filari a mare, 2012, olio su tavola, cm. 85x120<br />
“Quando dipingo il tempo vola e supera quello che sto facendo”<br />
Furio Innocenti<br />
Artista “ nel ventre di sua madre prima ancora di<br />
nascere” viene al mondo il 30 dicembre 1956<br />
a Rufina dove vive. Lavora a Firenze, ma appena<br />
può si rifugia nella sua marroneta, un bosco di<br />
castagni, nel Mugello, terra di Giotto e <strong>del</strong> Beato Angelico,<br />
e là, a contatto con la natura, protagonista di<br />
molte sue opere, trova la maggiore ispirazione.<br />
È interessato ad ogni forma espressiva - ha scritto,<br />
infatti, canzoni, poesie e testi teatrali - ma trova nella<br />
pittura forse il mezzo più immediato per comunicare<br />
con il mondo.<br />
Ha esposto in varie collettive a Firenze, San Gimignano,<br />
Volterra, Roma, Parigi raccogliendo sempre l’ampio<br />
consenso <strong>del</strong> pubblico.<br />
Vincitore sia al XXV Premio Italia 2010 che al XXIX<br />
Premio Firenze 2011, ha ricevuto premi e menzioni<br />
speciali in vari concorsi in Toscana.<br />
53
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Furio Innocenti<br />
Dentro all’accampamento, 2011, olio su tavola, cm. 107x162<br />
“Artista sensibile e raffinato, è stato definito il cantore <strong>del</strong> magnetismo misterioso e suggestivo”<br />
Faustina Tori<br />
54
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Furio Innocenti<br />
La tundra, 2006, olio su tavola, cm. 125x73<br />
Polvere di stelline, 2012, olio su tavola, cm. 100x55<br />
“La pittura di Innocenti è legata al suo nome, è furiosa. È anche metaforica perché non si ispira alla natura<br />
ma ad un’idea <strong><strong>del</strong>la</strong> natura. Intrigano i suoi colori squillantemente parlanti, come i rossi clamorosi…”<br />
Pierfrancesco Listri<br />
55
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Furio Innocenti<br />
Pesci volanti, 2002, olio su tela, cm. 90x100, collezione privata<br />
“Il cantore che ci conduce ai confini <strong><strong>del</strong>la</strong> realtà attraverso una<br />
profonda immaginazione. Le sue opere sono “Nuove” c’è il sapore<br />
<strong><strong>del</strong>la</strong> prima volta […]<br />
Quest’artista non copia la realtà, ma si affida ad un suo alfabeto<br />
simbolico. Crea immagini allusive, colpisce con l’efficacia <strong>del</strong>le intuizioni…”<br />
Nella Guelfi<br />
Anoressia, 2009, olio su tela, cm. 30x90,<br />
collezione privata<br />
56
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Furio Innocenti<br />
3° omaggio a Vincent Van Gogh, 2009, olio su tavola di legno, cm. 60x165<br />
“Innocenti celebra i 120 anni <strong>del</strong> capolavoro di Van<br />
Gogh, accostandolo con estremo rispetto e suggerendone<br />
una rilettura originale. Superando la sfida di<br />
un’identificazione piatta e inutilmente replicante <strong>del</strong><br />
Campo di grano con corvi, ha assorbito, da artista<br />
sensibile qual è, la corposità materica dei colori ed il<br />
turgore esasperato <strong><strong>del</strong>la</strong> pennellata. La sua rivisitazione<br />
rispetta la violenza cromatica <strong>del</strong> testamento spirituale<br />
di Van Gogh, ma ne ribalta gli esiti […] Il cielo di<br />
Van Gogh era un mare notturno in tempesta nel quale<br />
il pittore sprofondava tragicamente, qui è invece il<br />
campo di grano a dominare la scena con la sua luce<br />
abbagliante che propone una possibilità di speranza.<br />
Anche la strada che con il suo percorso spezzato alludeva<br />
a illusioni irrimediabili e a sconfitte definitive,<br />
qui diventa un’opportunità con <strong>del</strong>le prospettive da<br />
trovare. L’elegia danzante dei colori, riproposta da<br />
Innocenti con responsabile puntualità, riassume angoscia<br />
e solitudine, ma li sublima in una luce unitaria<br />
che restituisce dignità alla vita <strong>del</strong>l’uomo e fa <strong>del</strong><br />
“nuovo” quadro un messaggio vibrante di sostegno<br />
alla condizione umana.”<br />
Gianni Lattes<br />
57
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Kevo (Claudio Cavallini)<br />
Cell. 335 7027082<br />
kevo-firenze@tiscali.it - www.kevo-firenze.it<br />
Nato a Firenze, risiede a Sieci (Pontassieve -<br />
FI) e si dedica alla scultura dal 2003, prediligendo<br />
come materiale il legno che elabora<br />
dal blocco intero senza nessun assemblaggio.<br />
Ha affrontato diverse tematiche: dal figurativo di<br />
carattere primitivo-etnico, al realismo simbolico,<br />
maturando infine una sua personalissima ed originale<br />
sintesi <strong><strong>del</strong>la</strong> forma alla cui espressività essenziale<br />
contribuiscono talvolta anche il colore ed<br />
elementi di metallo. Presente in rassegne, fiere e<br />
premi d’arte, ha tenuto numerose personali a Firenze<br />
e provincia, Arezzo, Pisa, Bologna, Bratislava,<br />
di particolare rilievo quelle nel 2012 alla Sala<br />
<strong>del</strong>le Eroine <strong>del</strong> comune di Pontassieve, al Museo<br />
<strong><strong>del</strong>la</strong> Casa di Giotto a Vicchio, al Museo Etrusco di<br />
Dicomano e al Museo <strong>del</strong> Duomo di Viterbo. Tre<br />
volte finalista nel Premio Firenze nel 2012 si aggiudica<br />
Il Fiorino d’Argento con la scultura “Nefertiti”<br />
e nel 2013 è medaglia di Bronzo con la<br />
scultura “Lo Squalo”. Nel maggio <strong>del</strong> 2013, a<br />
coronamento <strong>del</strong> suo percorso espositivo, allestisce<br />
una bellissima mostra personale nell’importante<br />
Museo di Storia Naturale <strong><strong>del</strong>la</strong> Specola a Firenze.<br />
Lo aspettiamo nel prossimo futuro per verificare<br />
ulteriori evoluzioni <strong><strong>del</strong>la</strong> sua arte.<br />
Roberta Fiorini<br />
Madre con bambino, scultura a togliere, pino rosso e metalli,<br />
h. cm. 90<br />
58
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Kevo (Claudio Cavallini)<br />
Il navigatore, scultura a togliere, abete e metalli, h. cm. 100<br />
59
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Maria Grazia Lissona<br />
Via Upia di Sotto, 80 - Loc. Canova - 50066 Reggello (FI)<br />
Tel. 055 8656806 - Cell. 340 6756315 - 346 3684114 - mglissona@gmail.com<br />
Iris, olio su tela, cm. 70x100<br />
Nata a Firenze, Maria Grazia Lissona studia all’Istituto<br />
d’Arte <strong><strong>del</strong>la</strong> sua città, conseguendo il<br />
diploma di Maestro d’Arte e quello di Magistero<br />
d’Arte. Successivamente si abilita nell’insegnamento<br />
di Disegno e Storia <strong>del</strong>l’Arte. Matura una notevole<br />
esperienza nel campo <strong><strong>del</strong>la</strong> grafica lavorando in alcuni<br />
laboratori artigiani <strong><strong>del</strong>la</strong> zona. In seguito si diploma in<br />
Pittura all’Accademia di Belle Arti di Firenze sotto la<br />
guida <strong>del</strong> prof. Silvio Loffredo. Per diversi anni insegna<br />
nella Scuola Media di Pontassieve. Sono numerose le<br />
partecipazioni a mostre ed iniziative artistiche organizzate<br />
nel corso degli anni. Tra le ultime si ricordano le<br />
mostre personali presso la Sala Bonci a Montevarchi<br />
(AR), nel Palazzo Comunale a Castelfranco (anno<br />
2009) e alla Filanda di Loro Ciuffenna (AR) nel 2010.<br />
Realizza poi due personali di acquerelli presso l’ufficio<br />
turistico <strong>del</strong> Saltino- Vallombrosa (FI) e alla Badia di<br />
San Salvatore a Soffena di Castelfranco (AR); nel 2011<br />
partecipa alla Florence Biennale presso la Fortezza da<br />
Basso di Firenze nell’ambito <strong><strong>del</strong>la</strong> manifestazione Arte<br />
per la Ricerca Fiorgen Onlus. Attualmente collabora in<br />
qualità di disegnatrice al periodico semestrale «Corrispondenza»,<br />
pubblicato dalla diocesi di Fiesole.<br />
“Nella pittura <strong>del</strong>l’artista si possono riconoscere due<br />
anime, corrispondenti ai due generi principali <strong><strong>del</strong>la</strong> sua<br />
produzione artistica: una morbida sensuosità di sapore<br />
post-impressionista nelle nature morte e un’incisività<br />
cromatica e segnica quasi espressionista nei ritratti e<br />
negli studi di figura. Il trait d’union di queste due apparentemente<br />
divergenti modalità espressive risiede<br />
nella partenza dal dato naturale - vegetale o umano -<br />
riletto e reinterpretato in maniera assolutamente personale:<br />
il vero di una natura non rappresentata con<br />
fotografica obiettività, ma scelta e colta nella sua dimensione<br />
emozionale. Nelle nature morte <strong><strong>del</strong>la</strong> pittrice<br />
appare frequentemente l’Iris, fiore che per la sua<br />
leggera sinuosità, per il naturale andamento curvilineo<br />
e le tenere note cromatiche dei carnosi petali, ben si<br />
presta ad una accentuazione <strong>del</strong>le strutture formali<br />
che vengono sottolineate per mezzo di vibranti pennellate<br />
di contorno, a volte soltanto accennate ma mai<br />
lasciate al caso, e un sapiente uso di colori puri, brillanti,<br />
che sfumano a tratti in irreali e sognanti cromie. Un<br />
simile tema naturalistico è svolto con pari efficacia in<br />
una serie di opere di piccolo e medio formato realizzate<br />
ad acquerello, tecnica che l’artista padroneggia con<br />
grazia squisita. Contestualmente all’attività pittorica,<br />
l’artista si dedica alla decorazione di mobili e arredi,<br />
dove ancora una volta la natura è il dato di partenza<br />
sia per la definizione di eleganti, sintetici e sobri motivi<br />
ornamentali fitomorfi, sia per arditi sfondamenti trompe<br />
l’œil <strong><strong>del</strong>la</strong> superficie decorata.”<br />
Andrea di Nardo<br />
60
Livia Livi<br />
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Cell. 340 1434249<br />
(Sogno) sciame cosmico, olio su tela, cm. 120x150<br />
Fin dagli anni Sessanta Livia espone in numerose<br />
mostre collettive e personali sul territorio<br />
toscano, riscuotendo sempre l’apprezzamento<br />
<strong>del</strong> pubblico e <strong><strong>del</strong>la</strong> critica. Dal 1987 è<br />
ammessa alla Società <strong>del</strong>le Belle Arti, Circolo degli<br />
<strong>Artisti</strong> di Dante a Firenze, dove tuttora presenta le<br />
sue opere. Tra le esposizioni personali si ricordano<br />
quelle a Firenze presso la Casa di Dante e a Siena,<br />
dove varie volte presenta le sue opere al Museo<br />
<strong>del</strong>l’Opera <strong>del</strong> Duomo e nella cripta <strong><strong>del</strong>la</strong> Basilica<br />
di San Domenico; in ultimo nel 2014 realizza una<br />
personale alla Sala <strong>del</strong>le Eroine <strong>del</strong> comune di<br />
Pontassieve (FI).<br />
“L’attività di Livia Livi inizia prestissimo con quadri a olio,<br />
grafica a puntinismo, bianco-nero, acquerello e con sculture<br />
in gesso e poi in stucco colorato a olio. L’artista è autodidatta<br />
e, partendo dall’esperienza degli Impressionisti,<br />
dei Macchiaioli e <strong>del</strong>l’espressionismo di Van Gogh, elabora<br />
una poetica personalissima in cui Natura e Uomo, rappresentati<br />
con dinamicità cromatica racchiusa in “macchie”<br />
e volumi, sono collocati in una aurale Età <strong>del</strong>l’Oro, in<br />
una arcaica purezza.<br />
L’esperienza <strong><strong>del</strong>la</strong> grafica iniziata verso il 1980 segna un<br />
punto di arrivo - partenza nelle recherce <strong>del</strong>l’artista. La<br />
tecnica dei “puntini” si evolverà nell’uso dei “frammenti”<br />
di roccia <strong>del</strong> mosaico livico. L’esperienza <strong>del</strong> lavoro a<br />
olio consoliderà e porterà a ricercare nelle “pietre naturali”<br />
un nuovo mezzo di espressività cromatica.”<br />
Mary Feroci Manescalchi<br />
61
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Livia Livi<br />
Isolda, Mosaico Livico,<br />
cm. 51x131<br />
“In pochi forse si sono soffermati<br />
ad osservare le pietre <strong>del</strong> fiume,<br />
Livia invece con amore e dedizione<br />
ne è naturalmente attratta, le<br />
ha guardate, cercate, scelte con<br />
cura e portate nel suo studio, nel<br />
suo mondo. Qui le pietre sono diventate<br />
sia fonte di ispirazione<br />
per alcune opere che materiale<br />
“vivo” per la realizzazione dei<br />
suoi eccezionali mosaici, che riproducono<br />
fe<strong>del</strong>mente dipinti ad<br />
olio realizzati dalla stessa artista.<br />
Ciò che rende uniche le opere<br />
musive di Livia, dal cui nome è<br />
nata la dicitura di Mosaico Livico,<br />
Marisa, Mosaico Livico,<br />
cm. 60x120<br />
è la filosofia che accompagna tutto<br />
il processo creativo che si compie<br />
come un rituale iniziando<br />
dalla scelta <strong>del</strong> materiale litico ed<br />
arrivando al risultato finale di eccezionale<br />
qualità artistica. Una<br />
volta trovate, le pietre abbandonano<br />
la loro naturale collocazione,<br />
vengono poi spaccate a metà<br />
perdendo anche l’originaria conformazione,<br />
svelano la loro nudità<br />
rivelando ciò che ognuno di noi<br />
ha di più intimo, la propria anima,<br />
l’anima <strong><strong>del</strong>la</strong> pietra, il cuore nascosto<br />
incredibilmente ricco di<br />
venature e tonalità inaspettate.<br />
Il materiale viene poi ridotto in piccoli<br />
frammenti irregolari, che andranno<br />
a comporre il mosaico così,<br />
in un continuo atto d’amore la pietra<br />
torna a nuovo uso, a un nuovo<br />
fine, quello <strong>del</strong> creare figure, sogni,<br />
impersonare colori, luci e immagini.<br />
Come in un ciclo naturale<br />
dove nulla si crea ma tutto si trasforma<br />
e prende nuova vita sotto<br />
forme diverse.<br />
Nelle ultime grandi tele ad olio le<br />
pietre ritornano ad essere protagoniste:<br />
queste paiono fluttuare<br />
nell’etere, come in un turbine cosmico<br />
in una visione <strong><strong>del</strong>la</strong> creazione<br />
<strong>del</strong>l’universo che scaturisce proprio<br />
dalla pietra.<br />
La pietra come metafora <strong>del</strong>l’uomo,<br />
dura da scalfire così come una<br />
corazza ma che al proprio interno<br />
nasconde un’anima ricca di sfumature,<br />
sembra inerte sul greto <strong>del</strong><br />
fiume tuttavia è pronta a brillare<br />
nell’acqua a seconda <strong><strong>del</strong>la</strong> luce:<br />
bisogna solo avere pazienza e saper<br />
osservare per conoscere e apprezzarne<br />
il carattere”.<br />
Daniela Fontanazza<br />
62
Susan Luppino<br />
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Località San Michele, 2 - 50064 Incisa <strong>Valdarno</strong> (FI)<br />
Tel. 055 8330133 - Cell. 340 3767469 - sluppino45@yahoo.com - www.susanluppino.com<br />
Susan Luppino nasce a New York nel 1945. A<br />
sedici anni frequenta l’Art Center a Lima;<br />
ciò rappresenta l’inizio di un’educazione artistica<br />
più completa. È nel Perù che per la prima<br />
volta ha la possibilità di vivere una cultura diversa<br />
da quella americana. Nel 1964-65 per il Junior<br />
Year Abroad si trasferisce a Firenze e all’Accademia<br />
<strong>del</strong>le Belle Arti segue alcuni corsi fra cui quello<br />
di Scultura. Nel 1966 consegue il Bachelor of<br />
Art con indirizzo scultura alla American University<br />
di Washington D.C. e nella stessa città riceve l’incarico<br />
di insegnamento alla Alice Deal Junior High<br />
School. Nel 1972 espone le sue opere alla Watergate<br />
Gallery di Washington D.C., dal 1973 al<br />
1975 si trasferisce col marito e le due figlie in Calabria<br />
dove esegue anche alcuni ritratti. Nel 1975<br />
rientra a Firenze alternando al soggiorno fiorentino<br />
viaggi in Italia, negli Stati Uniti ed in altri paesi.<br />
Con l’opera “Double Dutch” (il primo lavoro in<br />
bronzo, venduto alla poetessa Nikki Giovanni) le<br />
viene dedicata la copertina <strong>del</strong> volume commemorativo<br />
<strong>del</strong> venticinquesimo anniversario<br />
<strong>del</strong>l’attività <strong>del</strong> James Weldon Johnson Housing<br />
Development in New York. Nel 1977 ha la sua<br />
prima mostra personale alla Galleria Davanzati di<br />
Firenze. Nel 1978 sottoscrive un contratto con la<br />
Zenith Gallery di Washington D.C. Dal 1977 le<br />
sue opere vengono esposte in molti paesi e diventano<br />
proprietà di moltissimi collezionisti privati e<br />
di istituzioni pubbliche. Nel 1986 a Palmi (Reggio<br />
Calabria) viene inaugurato il monumento a San<br />
Francesco posto in una piazza dominante lo<br />
Stretto di Messina. Il tema prevalente <strong>del</strong>le sue<br />
opere è la figura umana nelle sue molteplici<br />
Donna con piante, terracotta, h. cm. 38x30<br />
espressioni. Di lei hanno scritto: Pietro Aloise, Dario Bellezza,<br />
Giuseppe Blefari, Giancarlo Brilli, Antonio Carannante,<br />
Franco di Carlo, Marco Fagioli, Marzia Galardini,<br />
Nikki Giovanni, Dante Maffia, Lara Maffia, Carlo Mannocci,<br />
Gennaro Mercogliano, Carmelo Mezzasalma, Eugenio<br />
Nastasi, Gabriella Nocentini, Gaetana Pace, Dino<br />
Pasquali, Gino Rago, Gianpaolo Rugarli, Giuseppe Saffioti,<br />
Paolo Sfogli, Pino Trebisacce, ecc.<br />
63
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Mario Magherini<br />
Cell. 329 7480764<br />
info@mariomagherini.it - www.mariomagherini.it<br />
Paesaggio toscano, tecnica mista di acrilico e olio su tavola,<br />
cm. 40x50<br />
Pittore <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> con quarant’anni<br />
di attività pittorica alle spalle e varie<br />
esposizioni personali in tre continenti<br />
diversi, tra le più importanti in Italia si ricorda<br />
quella a Firenze presso il Consiglio Regionale<br />
<strong><strong>del</strong>la</strong> Toscana. Si sono occupati di lui il quotidiano<br />
La Nazione, la rivista australiana Educations<br />
ed i canali televisivi Rai3, canali d’arte<br />
<strong><strong>del</strong>la</strong> piattaforma satellitare.<br />
Parco <strong>del</strong>l’Uccellina, tecnica mista di acrilico e olio su tavola, cm. 190x100<br />
64
Maristella Marsana<br />
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Cell. 328 1587003<br />
maristellamarsana@yahoo.it<br />
Eccolo all’orizzonte<br />
il grande occhio <strong><strong>del</strong>la</strong> terra dai mille sguardi…<br />
Silenzioso ma imponente, sovrasta la natura<br />
che immobile lo ammira lasciandosi scaldare<br />
e quasi addomesticare…<br />
Giunge il tramonto che conferisce l’ultimo tocco<br />
di colore alle calde giornate estive ove l’afa,<br />
lo scirocco e il rumore <strong>del</strong> mare lasciano il posto<br />
alla quiete serale…<br />
Elementi contrastanti di una natura che si<br />
trasforma dall’alba al tramonto… e con essa<br />
sopraggiungono.<br />
Schiamazzi, voci, silenzi:<br />
contraddizioni <strong><strong>del</strong>la</strong> mia amata terra<br />
Tramonto siciliano, tecnica mista, cm. 100x80<br />
Fabiola Marsana<br />
Nata in Sicilia, il 26 gennaio 1981, il suo amore<br />
per l’arte e la sua tenacia l’hanno spinta a<br />
compiere i suoi studi lontano da casa. Fin<br />
dall’adolescenza si trasferisce ad Arezzo, qui frequenta<br />
l’Istituto d’Arte Pier <strong><strong>del</strong>la</strong> Francesca dove ottiene il<br />
titolo di Maestro d’Arte e il diploma in Arte <strong><strong>del</strong>la</strong><br />
moda e <strong>del</strong> Costume Teatrale. Di seguito prosegue i<br />
suoi studi a Firenze come designer e stilista di moda.<br />
Ha partecipato a diverse mostre personali e collettive.<br />
Intraprende un lavoro creativo che intende tracciare<br />
un percorso di fusione tra arte e moda, proponendo<br />
un linguaggio personale fortemente espressivo.<br />
Questa sinergia conferirà alle opere una grande libertà<br />
artistica: tra armonie e dissonanze, contrasto di<br />
volumi e di colori, utilizzo di diverse tipologie di tessuti<br />
e materiali. “Le tele prima di essere dipinte vengono<br />
preparate in una prima fase che la stessa artista definisce<br />
di “texture iniziale”, cioè la superficie piana <strong><strong>del</strong>la</strong><br />
tela viene mo<strong><strong>del</strong>la</strong>ta e lavorata con <strong>del</strong>le paste particolari,<br />
creta e colle che conferiscono all’opera l’idea<br />
<strong>del</strong> bassorilievo”. Il quadro rappresentato nasce dall’idea<br />
di utilizzare materiali di recupero come pelle, plastica<br />
e conchiglie. Materiali che, anziché essere destinati<br />
alla discarica, continuano a vivere cambiando la<br />
loro destinazione d’uso e assumendo un ruolo di<br />
grande creatività. Piccoli panneggi di pelle si intrecciano<br />
nello spazio e formano le rotonde volumetrie<br />
<strong>del</strong> sole, che per le sue dimensioni, predomina sulla<br />
tela e con i suoi raggi, vuole raffigurare una “danza”<br />
dai colori caldi, echeggiando un tramonto siciliano.<br />
Nel paesaggio la natura viene rappresentata nella sua<br />
più intima essenza: il sole, il mare, la sabbia e le piante<br />
di fichi d’india. La linea d’orizzonte fluttua e si distorce<br />
come se la realtà apparente fosse descritta dal<br />
sogno di una terra magica.<br />
65
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Neda Mathis<br />
Tel. 0332 870792 - Cell. 340 6613794<br />
nada.mathis@hotmail.com<br />
Creola, olio su tela, cm. 50x50<br />
La pittrice Neda Mathis nasce a Figline <strong>Valdarno</strong> il<br />
10 marzo 1938.<br />
Seguendo le sue inclinazioni artistiche, inizia a<br />
studiare arte pittorica privatamente presso il collegio<br />
di Badia a Ripoli a Firenze e successivamente consegue<br />
il diploma di Istituto Magistrale.<br />
Nel 1963 si trasferisce a Milano e di seguito a Varese.<br />
Quest’ultimo trasferimento influirà molto sulla sua<br />
formazione artistica, senza però farle mai dimenticare<br />
le sue origini toscane.<br />
Frequenta lo Studio d’Arte <strong><strong>del</strong>la</strong> pittrice Mara Lorenzini<br />
allieva a sua volta presso l’Atelier <strong>del</strong> famoso pittore<br />
milanese Vittorio Emanuele.<br />
Nel corso di questo studio acquisisce profonde conoscenze<br />
sia dal punto di vista tecnico che emozionale,<br />
oltre alla condivisione di esperienze di stage e conferenze<br />
all’interno <strong>del</strong>lo studio d’arte con famosi pittori.<br />
Il suo stile di pittura rappresentativa viene realizzato<br />
con un <strong>del</strong>icato e paziente processo di velature successive<br />
ad olio, ovvero con pennellate ricche di legan-<br />
66
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Neda Mathis<br />
Donna con collana, olio su tela, cm. 60x80<br />
Nezha, olio su tela, cm. 60x80<br />
te e povere di colore fino ad ottenere, per trasparenza,<br />
la tonalità cromatica desiderata il tutto unito ad<br />
un sapiente uso dei colori acrilici sugli sfondi.<br />
Le esperienze di tecnica pittorica si evolvono successivamente<br />
in dipinti ad olio con spatola.<br />
Ha partecipato a numerose mostre personali e collettive<br />
con il circolo culturale di Varese (vedi www.artisticontemporanei.it).<br />
Dipinti, disegni e collage raccontano momenti di vita<br />
quotidiana e ricordi di viaggi, frammenti di memoria<br />
impreziositi da volti e paesaggi a lei cari come la campagna<br />
toscana ed il lago di Varese, emergenti dalle<br />
fonti autentiche dei sentimenti che alimentano le sue<br />
suggestioni creative.<br />
Il suo stile si può definire ”la rappresentazione <strong>del</strong>l’apparenza<br />
attivata dal sentimento <strong><strong>del</strong>la</strong> bellezza”.<br />
Vive e lavora a Varese.<br />
67
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Paola Meini<br />
Cell. 347 2304609<br />
arte.paola@alice.it<br />
Peonie, olio su tela, cm. 30x40<br />
Da sempre appassionata di pittura Paola Meini<br />
inizia a dipingere giovanissima. Innamorata<br />
<strong><strong>del</strong>la</strong> natura, i suoi soggetti sono soprattutto<br />
fiori e paesaggi toscani. Ha partecipato a numerose<br />
mostre ed estemporanee.<br />
68
Samanta Milanesi<br />
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Via Risorgimento, 36 - 50065 Sieci (FI)<br />
Tel. 055 8328308 - Cell. 333 7895345 - nikealata74@virgilio.it<br />
Manca qualcosa, tecnica mista olio, acrilico e bitume su tela,<br />
cm. 65x100<br />
Samanta nasce a Firenze nel 1974, si laurea con<br />
il massimo dei voti presso l’Accademia di Belle<br />
Arti di Firenze nel 2003, nella cattedra di Decorazione<br />
<strong>del</strong> professor Pacitti. Relatore <strong><strong>del</strong>la</strong> tesi, Amedeo<br />
Lanci.<br />
Frequenta poi un corso per operatori tecnici specializzati<br />
in calchi in gesso e duplicazioni organizzato dal<br />
C.E.D.T. (Centro Imprenditoriale <strong><strong>del</strong>la</strong> Toscana) in collaborazione<br />
con la Regione Toscana e l’Istituto d’Arte<br />
di Porta Romana di Firenze. Nel programma <strong>del</strong> corso,<br />
oltre alle lezioni di laboratorio, apprende nozioni di<br />
Storia <strong><strong>del</strong>la</strong> Conservazione e Tecniche di Restauro e<br />
chimica, con docenti <strong>del</strong>l’Opificio <strong>del</strong>le Pietre Dure,<br />
tra cui Annamaria Giusti.<br />
La prima mostra collettiva nel 2000, “Armonia nei<br />
Colori”. Nel novembre 2003 partecipa al primo concorso<br />
di Pittura Contemporanea e nel 2004 all’esposizione<br />
per esordienti “Amici di Amedeo Lanci”, presso<br />
l’Accademiarte, Accademia Musicale di Firenze.<br />
Da novembre 2006 realizza alcune esposizioni personali,<br />
l’anno successivo partecipa, presso la chiesa di S.<br />
Giovanni Battista a Remole, alla mostra collettiva<br />
“Arte sotto il campanile”, patrocinata <strong>del</strong> Comune di<br />
Pontassieve e presentata da don Luca Mazzinghi (docente<br />
presso la Facoltà Teologica <strong>del</strong>l’Italia centrale e<br />
il Pontificio Istituto Biblico di Roma).<br />
Nel 2008 espone con l’Associazione Culturale “Magnolia”<br />
di Fiorella Silvestri, ottenendo il Premio <strong><strong>del</strong>la</strong><br />
69
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Samanta Milanesi<br />
Cerca l’essenziale, olio e acrilico su tela, cm. 85x71<br />
critica; sempre nello stesso anno partecipa al Premio<br />
Italia per le arti visive XXIII edizione, Certaldo - Palazzo<br />
Pretorio, e effettua un’esposizione personale alla<br />
Galleria <strong>del</strong> Can<strong>del</strong>aio di Firenze in collaborazione<br />
con Eco d’arte moderna. Prende parte poi alla seconda<br />
edizione <strong>del</strong> concorso di poesia e pittura <strong>del</strong>l’Associazione<br />
il Fuligno (FI) ottenendo il Premio Pittura e il<br />
Premio <strong><strong>del</strong>la</strong> Giuria di Giovanni Battiloro.<br />
Nel 2011 partecipa alla Rassegna d’arte al Museo Archeologico<br />
di Gela (RG), presieduta dal Presidente<br />
generale <strong>del</strong>l’Accademia Giovanni Maggi di Roma, ex<br />
Direttore <strong>del</strong> Museo Archeologico di Gela oggi Sopraintendente<br />
ai BB.AA.CC. di Enna, il critico prof.<br />
Maria Teresa Prestigiacomo e Maria Ventura Presidente<br />
Regione Sicilia <strong>del</strong>l’Accademia Internazionale Città<br />
di Roma e il professor Salvatore Parlagreco docente e<br />
storico <strong>del</strong>l’arte. Nel 2013 espone poi nella mostra<br />
collettiva d’arte contemporanea “La luce e i colori<br />
<strong>del</strong>l’anima” concorrendo al Concorso premio Internazionale<br />
Barocco a Ragusa; a novembre <strong>del</strong>lo stesso<br />
anno prende parte alla Biennale di Malta presso il museo<br />
di Mgarr.<br />
70
Jacopo Nocentini<br />
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Cell. 340 0709987<br />
jacopo.nocentini@alice.it<br />
L’uccisione di Giulio Cesare, acquerello, cm. 5,8x10<br />
L’ultimo stadio <strong>del</strong>l’evoluzione umana, acquerello, cm. 20x10<br />
Jacopo Nocentini nasce l’8/12/1988 a Contea, piccola<br />
frazione in provincia di Firenze. Già dalla tenera<br />
età la passione per la pittura si fa sentire,<br />
forse perché fin dalla nascita Jacopo è sempre stato<br />
circondato da quadri, specialmente da quelli di suo<br />
nonno, che purtroppo non ha mai conosciuto. L’interesse<br />
per queste opere probabilmente alimenta nel<br />
tempo l’amore per la pittura e lo spirito di osservazione,<br />
perché guardando questi quadri e ricopiandoli,<br />
non si limitava a capirne la tecnica o la sfumatura ma<br />
cercava di individuare la personalità <strong>del</strong> nonno, come<br />
se fosse un modo alternativo per conoscerlo. Fin<br />
dall’infanzia dimostra un grande senso critico soprattutto<br />
nei confronti di se stesso. Come scuole superiori<br />
sceglie di intraprendere gli studi presso l’Istituto<br />
d’Arte di Firenze, nella sezione Arti Grafiche, dove nel<br />
2007 si diploma. Successivamente decide di continuare<br />
gli studi alla Scuola Internazionale di Comix<br />
indirizzo illustrazione. Per tre anni studia e lavora per<br />
mantenersi. Si diploma nel 2010. Dopo un anno circa<br />
conosce il maestro Carlo Ciucchi, in arte “Picchio”,<br />
che lo accoglie molto volentieri nel suo studio e lo<br />
incoraggia a coltivare la sua passione, oltretutto tra i<br />
due si instaura anche una bella amicizia. Frequentando<br />
lo studio <strong>del</strong> maestro ha l’opportunità di respirare<br />
l’arte, di imparare, di discutere di essa e anche di essere<br />
criticato e far tesoro di buoni consigli.<br />
È iscritto all’Associazione <strong>del</strong>le Terre di Giotto e<br />
<strong>del</strong>l’Angelico. Ha esposto le sue opere in varie mostre<br />
collettive. Ha partecipato all’ultima edizione <strong><strong>del</strong>la</strong><br />
mostra Pontevecchio a Dicomano (FI), dove ha riscosso<br />
una buona considerazione, pur essendo molto più<br />
giovane degli altri partecipanti. Presentato da Carlo<br />
Ciucchi Picchio è diventato “paiolante” nella prestigiosa<br />
Compagnia di Firenze.<br />
71
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Sonia Paladini<br />
Via <strong>del</strong> Bisenzio, 4 - Mercatale - 59100 Prato<br />
Cell. 392 8158158 - Tryllycampanellino@libero.it<br />
Trapppola in rilievo, olio su tavola, cm. 50x70<br />
Sonia Paladini nasce a Firenze nel 1971; ha vissuto<br />
nel Mugello fino all’età di 27 anni per poi<br />
trasferirsi nella provincia pratese. Ama da sempre<br />
dipingere e da quattro anni si è messa in gioco<br />
con passione e dedizione. Autodidatta, gli studi che<br />
ha intrapreso sono ben diversi da ciò che voleva realmente<br />
fare; si è iscritta alla scuola Leonardo ed ha<br />
sperimentato alcune tecniche come l’acquerello e<br />
l’incisione ma la materialità <strong>del</strong> colore ad olio è parte<br />
di sé, può esprimersi e liberarsi contemporaneamente<br />
di tutte le emozioni vissute. Ha alle spalle quattro personali<br />
tenute nella città di Prato e diverse collettive<br />
distribuite tra Prato, Galliano e Capannori, partecipa<br />
agli incontri mensili alla Taverna degli <strong>Artisti</strong> di Firenze<br />
esponendovi ogni volta un pezzo nuovo. Ha in programma<br />
per il prossimo anno una personale alle<br />
Giubbe Rosse di Firenze dove presenterà pezzi inediti,<br />
frutto di uno stile ed una ricerca interiore tra inconscio<br />
e sentimento.<br />
Da sottolineare le sue Trappole, come vediamo in<br />
foto, figura immaginaria molto personale che sta portando<br />
avanti da due anni per la quale è pronto il brevetto<br />
e nella quale si rispecchia totalmente essendone<br />
vittima e carnefice al tempo stesso, creatrice a lei legata<br />
come fosse imprigionata in essa stessa.<br />
72
Alessandro Parrini<br />
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Via <strong><strong>del</strong>la</strong> Costituzione, 6 - 50068 Rufina (FI)<br />
Cell. 335 7011043 - parrini49@interfre.it<br />
Paesaggio innevato, 2014, olio su tela, cm. 50x70<br />
Alessandro “<br />
ed io non ci conosciamo da molto<br />
tempo ma di certo ci siamo subito “riconosciuti”,<br />
perché è subito scattata una sintonia<br />
profonda di personalità e di identità di intenti.<br />
Noi crediamo fortemente che la dimensione estetica<br />
sia una dimensione imprescindibile per la formazione<br />
<strong><strong>del</strong>la</strong> persona e per questo mi piace sempre ricordare<br />
una famosissima frase di Dostojevski secondo<br />
la quale la bellezza salverà il mondo. La bellezza intesa<br />
ovviamente come dimensione di pienezza, come<br />
arricchimento <strong><strong>del</strong>la</strong> persona, come spazio <strong><strong>del</strong>la</strong> creatività<br />
e <strong>del</strong> gioco. Lo spazio ludico in cui, a differenza<br />
che nella vita, non necessariamente contano solo le<br />
cose utili, pragmatiche e profittevoli ma conta ciò che<br />
fa respirare l’anima e che ci consente di essere veramente<br />
liberi.<br />
È vero, l’artista è davvero un essere speciale, una persona<br />
con una dote in più, in grado di cogliere l’essenza<br />
<strong>del</strong>le cose e di renderla se non comprensibile, almeno<br />
capace di evocare sensazioni, emozioni,<br />
riflessioni… Ma gli artisti di oggi non vivono più isolati<br />
dal mondo nella loro torre d’avorio, vivono accanto<br />
a noi: sono i nostri vicini di casa, i nostri colleghi di<br />
lavoro, sono padri, madri, mogli, mariti…Sembra incredibile,<br />
ma è proprio così…Sarà perché hanno dovuto<br />
imparare che di sola Arte non si vive Sarà soprattutto<br />
il fatto che ogni artista, nel suo lungo<br />
percorso di ricerca, da qualsiasi punto abbia iniziato a<br />
scavare tra le pieghe <strong><strong>del</strong>la</strong> vita reale, giunge sempre a<br />
cogliere nelle cose circostanti e nel loro aspetto un’esperienza<br />
più intensa e intima.<br />
Ed Alessandro è questo, persona semplice e generosa<br />
73
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Alessandro Parrini<br />
caratterizzata da una profonda sensibilità per la<br />
natura, che ha messo il suo amore per la pittura a<br />
disposizione di tutte le persone affascinate, incuriosite<br />
ed interessate ad approfondire esperienze<br />
di bellezza.<br />
In questo contesto, grazie sempre ad Alessandro,<br />
è nata l’Associazione Cassiopea “Liberi <strong>Artisti</strong> <strong>del</strong><br />
Levante Fiorentino”, che compie quest’anno il sesto<br />
anno di vita, nella quale svolge il ruolo di “paziente”<br />
Maestro, di anima, di forza stimolatrice.<br />
La grande specificità <strong>del</strong> linguaggio pittorico di<br />
Alessandro si riferisce al movimento impressionista<br />
per l’uso <strong>del</strong> colore e <strong><strong>del</strong>la</strong> luce. Colore e luce<br />
sono gli elementi principali <strong><strong>del</strong>la</strong> visione: l’occhio<br />
umano percepisce inizialmente la luce e i colori,<br />
dopo di che, attraverso la sua capacità di elaborazione<br />
distingue le forme e lo spazio in cui sono<br />
collocate. Alessandro in questo è unico: nel rappresentare<br />
la bellezza ritraendo la vita <strong><strong>del</strong>la</strong> nostra<br />
epoca con un <strong>del</strong>icato realismo e con elementi<br />
chiave di una filosofia pittorica che sarà sempre<br />
amata da tutti”.<br />
Andrea Falugiani<br />
Presidente <strong>del</strong>l’Associazione Cassiopea<br />
“Liberi <strong>Artisti</strong> <strong>del</strong> Levante Fiorentino”<br />
Rosa, 2011, acquerello, cm. 35x50<br />
74
Liliana Pescioli<br />
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Via 1° Maggio, 32 - 50065 Rignano sull’Arno (FI)<br />
Cell. 333 4560726 - liliana.pescioli@hotmail.it<br />
Profumo di donna, olio su tela, cm. 40x30<br />
Agave a Nipozzano, olio su tela, cm. 40x60<br />
Liliana Pescioli nasce a Volognano (FI) dove trascorre<br />
gran parte <strong><strong>del</strong>la</strong> sua giovinezza. Inizia a<br />
disegnare in giovane età, usa matita e carta<br />
come fossero il prolungamento <strong>del</strong> suo sentire, poi si<br />
cimenta con i pennelli su tele, stoffe, quelli che sono i<br />
soggetti <strong><strong>del</strong>la</strong> vita di tutti i giorni: un volto di un amico<br />
o di un familiare, un paesaggio di campagna, un vicolo<br />
<strong>del</strong> suo paese.<br />
La passione per il disegno diventa poi una professione,<br />
per un certo periodo Liliana lavora come disegnatrice<br />
di moda in un’azienda di abbigliamento. Partecipa<br />
inoltre a varie mostre collettive e estemporanee di<br />
pittura in cui riscuote un ottimo successo.<br />
Dopo un periodo di silenzio artistico, Liliana decide di<br />
tornare con amore alla sua passione e quindi con la<br />
cassetta dei colori e i pennelli sotto il braccio, si consegna<br />
alla guida <strong>del</strong> maestro Roberto Smorti.<br />
Partecipa a varie manifestazioni artistiche e mostre<br />
collettive. Negli ultimi anni organizza esposizioni personali,<br />
tra queste si ricordano quella nel 2008 presso<br />
la Chiesa di San Michele a Volognano (FI), nel 2012 al<br />
Circolo ricreativo di Rosano (FI) e nell’anno 2013 al<br />
Bar Serafini di via Gioberti e al Ristorante Le Campane<br />
a Firenze.<br />
75
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Liliana Pescioli<br />
Matteo, olio su tela, cm. 40x50<br />
Pisa, Piazza dei Miracoli, olio su tela, cm. 40x50<br />
“Nei suoi dipinti riconosciamo quelli che sono i paesaggi<br />
<strong>del</strong>le nostre terre: le Gualchiere, la Pescaia<br />
<strong>del</strong>l’Arno, le campagne di Pelago, i vicoli di Raggioli e<br />
in particolare gli scorci <strong>del</strong> Castello di Volognano e di<br />
Torri, questi ultimi a lei particolarmente cari perché<br />
luoghi di ricordi <strong>del</strong>l’infanzia dove la memoria <strong>del</strong><br />
passato si fonde con i cambiamenti <strong>del</strong> presente.<br />
La pittura è per Liliana un modo di raccontare tracce<br />
di vita fatta di cose semplici, attraverso un linguaggio<br />
figurativo altrettanto semplice ma efficace che si<br />
esprime con pennellate veloci e colori vivi e brillanti.<br />
Al nostro occhio, spesso troppo frettoloso, si svelano<br />
così particolari inediti dei nostri paesaggi come un<br />
dettaglio di un muro, di un fiore o un tetto di una<br />
vecchia casa. La personalità artistica di Liliana non si<br />
ferma qui, è da sempre un’appassionata <strong><strong>del</strong>la</strong> scrittura,<br />
quindi scrive. Scrive poesie, libri, i suoi pensieri.<br />
Liliana scrive.”<br />
Daniela Fontanazza<br />
76
Gaetano Petrioli<br />
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Abitazione e studio: piazza Don Milani, 2 - 50065 Molino <strong>del</strong> Piano (FI)<br />
Tel. 055 8317787 - Cell. 339 5600283 - g.petrioli@alice.it<br />
Tramonto La Sterpaia, olio su tavola, cm. 20x25<br />
Gaetano Petrioli nasce a Pelago e vive a Molino<br />
<strong>del</strong> Piano, in provincia di Firenze.<br />
Da sempre appassionato di pittura inizia a<br />
dipingere dapprima come autodidatta, in seguito approfondisce<br />
la tecnica con la frequentazione di corsi<br />
specializzati. Ha partecipato a numerose estemporanee<br />
e rassegne collettive. Espone dai primi anni <strong>del</strong><br />
Duemila segnalandosi anche in premi nazionali di<br />
pittura.<br />
77
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Gaetano Petrioli<br />
“Nei suoi quadri è protagonista assoluto la natura:<br />
osservandoli è come entrare dentro a paesaggi<br />
immersi di luce dove traspare l’amore per la<br />
campagna.<br />
Qualunque siano i suoi soggetti: dai campi solcati<br />
da vigne colorate a spiagge che si dileguano<br />
all’orizzonte, per passare ai riflessi <strong><strong>del</strong>la</strong> neve in<br />
un bosco a quelli di un castello sulle acque <strong>del</strong><br />
fiume, il paesaggio resta quello tipico toscano e si<br />
dilata nella percezione di grandi spazi, sempre<br />
bagnati da una luce che spinge lo sguardo verso<br />
l’infinito. Ogni inquadratura diviene una finestra<br />
aperta su luoghi che possiamo riconoscere e allo<br />
stesso tempo assumono l’incanto di una visione<br />
idealizzante. La schiettezza <strong>del</strong>le immagini e la<br />
loro aderenza al vero sono arricchite da un’atmosfera<br />
che le rende tuttavia più vicine ad uno<br />
sguardo intimista più che realista”.<br />
Roberta Fiorini<br />
Sentiero in autunno, olio su tela, cm. 35x45<br />
Casolare, olio su tela, cm. 25x30<br />
78
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Gaetano Petrioli<br />
Chiesa di Fornello, olio su tela, cm. 50x40<br />
Campo con rotoli di paglia, olio su tela, cm. 30x80<br />
79
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Mariano Pinzauti<br />
mpinzauti@alice.it - info@marianopinzauti.it<br />
www.marianopinzauti.it<br />
Campagna d’autunno, olio su tavola, cm. 15x50<br />
Riflessi tra gli olivi, olio su tavola, cm. 15x50<br />
L’opera di Mariano Pinzauti è ispirata ad un realismo<br />
essenziale ed una osservazione coscienziosa<br />
<strong>del</strong>le infinite forme e caratteri <strong><strong>del</strong>la</strong> natura; i<br />
suoi soggetti rappresentano infatti una natura composita<br />
che è fatta di campi, casolari isolati, spiagge<br />
deserte, scorci di piccoli borghi illuminati dal sole,<br />
trovando in essi una giusta misura di stile e sentimento.<br />
Nei suoi orizzonti solitari traspare un forte senso di<br />
pacato equilibrio ed una confortante tranquillità,<br />
espressioni al contempo di raggiunta maturità artistica<br />
ed autentica serenità interiore.<br />
Le cose, egli le ritrae con tale amore che prendono<br />
uno stile: il suo.<br />
Mariano Pinzauti, in collaborazione con l’Associazione<br />
Fotografi <strong>del</strong> Levante Fiorentino, di cui è socio, nel<br />
periodo marzo/aprile 2014, ha esposto le proprie<br />
opere nella prestigiosa sede di Palazzo Medici Riccardi<br />
a Firenze.<br />
80
Paola Poggiali<br />
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Cell. 339 6122480<br />
paola.poggiali@inwind.it<br />
Capriolo, olio su cartone telato, cm. 20x30<br />
Veduta <strong><strong>del</strong>la</strong> Chiesa di S. Bartolomeo a Pomino, olio su cartone telato,<br />
cm. 20x30<br />
Paola Poggiali pittrice per passione fin da bambina,<br />
ha approfondito le conoscenze pittoriche<br />
frequentando dal 2008 lo studio artistico di<br />
Francesca Vannini “Decorazioni e Pitture”. Ha partecipato<br />
alla mostra “Arte sotto il campanile” nel 2008<br />
alle Sieci con il patrocinio <strong>del</strong> comune di Pontassieve<br />
ed ha esposto successivamente negli anni le proprie<br />
opere presso “Che Pacchia! Alimenti e vini” di<br />
Gabriele Pratesi in località Pomino.<br />
81
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Stefania Pratesi<br />
Via Ardengo Soffici, 2 - 50060 Leccio, Reggello (FI)<br />
Tel. 055 8657653 - pratesi.stefania@gmail.com<br />
Pinocchio in libreria, 1998, tecnica mista su sportello originale, cm. 125x56, collezione privata<br />
Stefania Pratesi è nata a Firenze e risiede a Leccio<br />
(FI). Si è diplomata in Scenografia e Pittura<br />
all’Accademia di Belle Arti di Firenze. Su commissione<br />
ha lavorato nel campo <strong><strong>del</strong>la</strong> pittura e <strong>del</strong><br />
restauro, attualmente è docente di Disegno e Storia<br />
<strong>del</strong>l’Arte. Ancora studentessa, nel 1987 entra a far<br />
parte <strong>del</strong> circolo artistico fiorentino Casa di Dante,<br />
partecipando alle esposizioni organizzate dall’associazione<br />
ed allestendovi la prima personale nel 1992.<br />
Dal 1994 un suo lavoro fa parte <strong><strong>del</strong>la</strong> rassegna internazionale<br />
itinerante di piccolo formato “Blocco per<br />
artisti”. Ancora nel 1994 è presente in tutte le edizioni<br />
<strong>del</strong> Premio Firenz e dal 1995 <strong>del</strong> Premio Italia per le<br />
Arti Visive e <strong><strong>del</strong>la</strong> Mostra Concorso Internazionale<br />
EtruriaArte a Venturina.<br />
Tra le più recenti esposizioni si ricordano nel 1996 la<br />
personale alla Casa di Dante a Firenze e la Fiera Vicenza<br />
Arte e, nel 1997, l’invito alla rassegna Top 20, alla<br />
Fortezza Nuova di Livorno, la Fiera Arte Expo 97, a<br />
Roma e la personale allestita nell’ambito <strong><strong>del</strong>la</strong> XXV<br />
Rassegna <strong>del</strong>l’olio extravergine di oliva di Reggello –<br />
Pratomagno a Reggello.<br />
Nel 1998 ottiene il secondo premio al 3° concorso<br />
AARS d’oro a Paestum, partecipa al 1° Premio di Pittura<br />
dal Vero Città di Trevi, organizzato dal “Trevi<br />
Flash Art Museum” presso Palazzo Lucarini di Perugia,<br />
in quest’ultimo luogo espone alla 1ª Biennale Internazionale<br />
d’Arte Contemporanea Trevi Flash Art<br />
82
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Stefania Pratesi<br />
Felicità, 1992, olio su tela, cm. 69x115<br />
Museum. Sempre nello stesso anno effettua una personale<br />
nell’ambito <strong><strong>del</strong>la</strong> XXIX Mostra Mercato “Toscanello<br />
d’oro” a Pontassieve, alla rassegna Firenze<br />
oggi - arte in galleria alla Casa di Dante a Firenze, alla<br />
rassegna Effetto Estensionismo nella Sala Comunale<br />
Ex Leopoldine a Firenze. Di rilievo l’inserimento nella<br />
cartella di grafica “Retouche”, edita da Il Can<strong>del</strong>aio<br />
Edizioni e presentata nella Sala Lorenzo di Palazzo<br />
Vecchio a Firenze. Prestigiosi, nel 1999, gli inviti a “Il<br />
vino nell’arte - Omaggio di 20 pittori fiorentini”, nella<br />
Sala <strong><strong>del</strong>la</strong> Scherma alla Fortezza da Basso di Firenze<br />
nell’ambito <strong><strong>del</strong>la</strong> 63° Mostra Internazionale <strong>del</strong>l’Artigianato<br />
e la partecipazione al I° Premio di Pittura<br />
“Città di Volterra”, Associazione ARS. Sempre nello<br />
stesso anno partecipa alla Biennale d’Arte “La Torre”<br />
a Pontassieve e alla mostra “Un fiume e le sue terre.<br />
Omaggio all’Arno di 200 pittori” presso Villa Caruso<br />
a Lastra a Signa; viene inserita in “Art Diary Italia<br />
1999” e nell’Archivio Storico di Consultazione<br />
<strong>del</strong>l’Arte Moderna e Contemporanea presso il Museo<br />
<strong>del</strong>le Arti, Palazzo Bandiera di Busto Arsizio (Varese).<br />
Nel 2000 viene premiata nel Salone dei Cinquecento,<br />
Palazzo Vecchio (FI) per il “XVIII Premio Firenze”, sezione<br />
Pittura e inserita nella relativa antologia <strong>del</strong> premio.<br />
Nel 2003 è invitata al Caffè Storico Letterario Giubbe<br />
Rosse per esporre alla mostra “<strong>Artisti</strong> ritraggono <strong>Artisti</strong>”<br />
a cura di Fiorenzo Smalzi.<br />
83
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Stefania Pratesi<br />
Trattato di pittura, 1995, olio su sportello originale, cm. 84x42<br />
84
Belinda Quercetini<br />
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Cell. 338 6366328<br />
belindaquercetini@gmail.com<br />
Cavallo, olio su tela, cm. 40x30<br />
Pittrice autodidatta. Nata a Firenze il 09/07/1970,<br />
attualmente vive a Rufina e lavora come educatrice<br />
in un Centro Riabilitativo per Disabili, presso<br />
Diacceto.<br />
Fa parte <strong>del</strong> gruppo “I pittori <strong>del</strong> Levante Fiorentino”.<br />
I suoi lavori non puntano alla perfezione ma cercano<br />
di trasmettere emotività interiore.<br />
Paesaggio africano, acrilico su tela, cm. 70x100<br />
85
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Gaetano Salmista<br />
Gaetano Salmista e Fonderia Art’ù di Gaetano Salmista - Via Aretina, 214 - 50061 Fiesole (FI)<br />
Laboratorio: via Boccaccio, 8A - 50012 Bagno a Ripoli (FI)<br />
Tel. 055 6461897 - Fax 055 646945 - Cell. 3384706475 - artusculture@libero.it - www.artusculture.com<br />
La Fonderia Art’ù<br />
Gaetano Salmista, nato a Firenze il 18 gennaio<br />
1968, vive e lavora nel comune di Fiesole.<br />
Frequenta gli studi dei più importanti scultori e<br />
pittori italiani che lo iniziano al mondo <strong>del</strong>l’arte; attualmente<br />
numerose <strong>del</strong>le sue opere, dipinti e sculture, fanno<br />
parte di collezioni pubbliche e private in Italia e all’estero.<br />
Nel contempo, dopo un periodo di apprendimento<br />
nella fonderia di famiglia, inizia collaborazioni con le<br />
più importanti fonderie italiane e straniere.<br />
Nel 1990 ha il privilegio di collaborare alla realizzazione<br />
<strong>del</strong>le copie <strong><strong>del</strong>la</strong> Porta <strong>del</strong> Paradiso <strong>del</strong> Battistero di Firenze.<br />
La fonderia Art’ù di Gaetano Salmista produce opere<br />
in bronzo e altri metalli oltre che in materiali di nuova<br />
concezione.<br />
Lo studio tecnico/artistico <strong><strong>del</strong>la</strong> fonderia è specializzato<br />
nell’assistenza a scultori e gallerie anche per organizzare<br />
eventi espositivi. Collabora con il comune di Fiesole, con<br />
l’Accademia di Belle Arti di Firenze e con l’Istituto Statale<br />
d’Arte di Firenze.<br />
In quest’ultimo Gaetano Salmista ha tenuto stage di Arte<br />
Fusoria (fusione a cera persa). È inoltre maestro di Scultura<br />
e Arte Fusoria alla Scuola d’arte Benvenuto Cellini di<br />
Vicchio <strong>del</strong> Mugello e ha insegnato scultura alla Florence<br />
Accademy of Art.<br />
L’invito, fusione a cera persa e lastra di bronzo<br />
saldata, h. cm. 60<br />
Nel 2009 gli è stato assegnato il premio Fiorino<br />
d’oro e nel 2010 il premio Incontri con l’Arte. Nel<br />
2012 è stata affidata ad Art’ù la riproduzione <strong>del</strong>le<br />
opere scultoree in bronzo e in marmo <strong><strong>del</strong>la</strong><br />
Fontana <strong>del</strong> Pescatore nel Giardino <strong>del</strong> Cavaliere,<br />
Boboli (Firenze), a scopo di restauro.<br />
Nel 2013 Gaetano Salmista ha avuto l’onore di poter<br />
partecipare ad un consulto tecnico/artistico<br />
con l’Opificio <strong>del</strong>le Pietre Dure sul Pulpito <strong><strong>del</strong>la</strong> Resurrezione<br />
di Donatello e sulla Porta Nord <strong>del</strong> Battistero<br />
<strong>del</strong> Ghiberti.<br />
86
Kayo Sato<br />
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
kayo@ip.kyusan-u.ac.jp<br />
Il Mare Adriatico: dall’alba al tramonto, 2014, opera eseguite con 8 licci in doppio tessitura, cm. 90×180<br />
Kayo Sato è nata nell 1972 a Fukuoka in Giappone.<br />
Nel 2006 si è laureata in PhD (Arte) presso<br />
l’Università di Kyushu Sangyo. Attualmente<br />
è docente presso l’Università Kyushu Sangyo a Fukuoka,<br />
alla Facoltà di Arte <strong>del</strong> Dipartimento di Arte tessile.<br />
Ha ricevuto numerosi premi dal 1995 nei concorsi di<br />
“Artigianato giapponese moderno” a Tokyo e Saga.<br />
Durante il 2013 e 2014 ha soggiornato a Firenze dove<br />
ha realizzato opere personali presso la Scuola di Arte<br />
SRISA (Santa Reparata International School of Art).<br />
Ha collaborato con l’artista Francesca Vannini presso<br />
lo studio artistico “www.decorazioni e pitture.it”.<br />
Alcune sue opere sono esposte presso la Galleria 360<br />
a Firenze e presso San Gregorio Art Gallery a Venezia.<br />
A giugno <strong>del</strong> 2014 realizza una mostra personale dal<br />
titolo: “Un abbraccio di filati e colore”, presso la Sala<br />
<strong>del</strong>le Eroine nel Palazzo Comunale di Pontassieve.<br />
87
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Roberto Smorti<br />
Studio: Via Paoletti, 12 - Villamagna - 50012 Bagno a Ripoli (FI)<br />
Tel. 055 6519169 - Cell. 366 4860305 - smortiroberto@libero.it - www.smortiroberto.it<br />
Toro e vacche maremmane, olio su tela, cm. 50x100<br />
Oggi corrono più di cinquant’anni dal primo<br />
quadro eseguito da Roberto Smorti, un tempo<br />
lungo alimentato da un’intensa produzione<br />
artistica caratterizzata da un’assoluta fe<strong>del</strong>tà ad<br />
una stessa arte, una pittura tradizionale legata essenzialmente<br />
ai valori <strong><strong>del</strong>la</strong> natura e basata sullo studio<br />
<strong><strong>del</strong>la</strong> luce e <strong>del</strong> colore.<br />
I lontani esordi artistici si compiono da autodidatta<br />
poi, sotto la guida <strong>del</strong> maestro Giuseppe Mazzon, Roberto<br />
inizia a dipingere en plein air imparando ad osservare<br />
i colori e a scoprire il vero valore <strong><strong>del</strong>la</strong> luce, instaurando<br />
così quel rapporto simbiotico con la natura<br />
e il paesaggio che ancora oggi alimenta la sua arte.<br />
Da subito la sua è una pittura di macchia, memore di<br />
una tradizione artistica toscana solo percepita ma mai<br />
studiata, Roberto infatti per lungo tempo rifugge<br />
l’osservazione e lo studio dei grandi <strong>del</strong> passato, così<br />
da poter elaborare uno stile personale al di là <strong>del</strong>le<br />
influenze esterne; solo dopo molti anni, racconta, deciderà<br />
di guardare alla pittura macchiaiola e di confrontarsi<br />
con essa.<br />
Roberto è fiorentino di nascita e toscano nel sangue,<br />
forte è il suo attaccamento alle radici, la terra toscana<br />
dove è cresciuto è la sua vera passione, un amore forte<br />
per una natura plasmata dalle mani <strong>del</strong>l’uomo:<br />
campi, borghi antichi, scorci di case coloniche, e ancora<br />
Firenze, la città dove è nato, ha trascorso la sua<br />
infanzia, e dove per molti anni ha condiviso uno studio<br />
di pittura. Proprio in quel vecchio appartamento<br />
vicino Sant’Ambrogio, che affettuosamente ama definire<br />
la “casaccia”, dove insieme ad altri artisti, in<br />
uno spirito fraterno ha respirato l’arte e la vera vita<br />
popolare fiorentina.<br />
La pittura è per Roberto una pura e vera esigenza di<br />
vita: ogni quadro è frutto di un attento lavoro di osservazione<br />
e rielaborazione <strong><strong>del</strong>la</strong> realtà. Dipingere è<br />
un’esperienza totalizzante: osservare la natura dal<br />
vero non solo con gli occhi ma guardando al di là di<br />
ciò che realmente appare, sentirne i profumi, coglierne<br />
gli odori, ascoltare i rumori degli animali e<br />
lasciarsi attraversare dal vento. Ogni sensazione percepita<br />
riempie poi la tela, viene trasformata dall’artista<br />
in colore e luce, una luce vibrante che agita le<br />
foglie degli alberi, che increspa l’acqua, accarezza le<br />
case creando inaspettati contrasti cromatici.<br />
Il dipinto nasce sempre all’aria aperta, è qui che viene<br />
abbozzato il disegno, successivamente distrutto dal<br />
pennello che velocemente cattura i colori e le forme,<br />
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<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Roberto Smorti<br />
I butteri, Maremma, olio su tela, cm. 70x100<br />
Bovi al lavoro, olio su tela, cm. 50x100<br />
in ultimo poi l’abile mano <strong>del</strong>l’artista lavora febbrilmente<br />
per ricambiare i contorni <strong>del</strong>le cose imprimendo sulla tela le<br />
sensazioni, le emozioni create dall’atmosfera <strong>del</strong> momento.<br />
Il quadro viene poi finito in studio, in quella piccola stanza<br />
affacciata sulle colline di Villamagna, dove il silenzio e la luce<br />
<strong>del</strong> sole attraversano i vetri <strong>del</strong>le finestre per accarezzare i<br />
pensieri <strong>del</strong>l’artista. Ciò che rimane è dunque l’essenza, la<br />
vera memoria <strong>del</strong> luogo, non più lo stesso paesaggio, ma<br />
tanti paesaggio e tanti colori visti e immagazzinati da quegli<br />
occhi che in molti anni hanno ricercato la bellezza. E’così<br />
che la luce non sarà più quella reale che ha accompagnato<br />
la giornata, ma la migliore colta dagli occhi <strong>del</strong>l’artista, rielaborata<br />
attraverso i profumi e le sensazioni percepite e riascoltate<br />
nel silenzio.<br />
La “macchia” costruisce e allo stesso tempo distrugge i profili<br />
<strong>del</strong> quadro, lasciandone il mistero, suggerendoci una visione<br />
personale <strong>del</strong>l’opera che può essere colta nella sua<br />
totalità solo se ci abbandoniamo ai nostri sensi, è una pittura<br />
che va accarezzata, annusata e ascoltata come una musica<br />
Un’esperienza importante nella vita di Roberto è stata l’insegnamento,<br />
in tutti questi anni in molti lo hanno seguito nelle<br />
sue uscite per le campagne, hanno ascoltato<br />
le sue parole, ne hanno imitato la sua pittura,<br />
rimanendone attratti. La sua non è stata una<br />
scuola nel vero e proprio senso <strong>del</strong> termine ma<br />
una condivisione di esperienze e suggestioni<br />
catturate e poi tradotte sulla tela, si apprende<br />
non a dipingere ma a sentire la natura, a saperla<br />
osservare e assorbirne le sensazioni, si impara<br />
a vedere i colori, coglierne le sfumature ma non<br />
a mescolarli. Lo scambio con gli allievi è reciproco,<br />
continuo, costruito su di un sentimento di<br />
sincera amicizia e stima.<br />
Ogni volta che dipinge è per l’artista come riscoprirsi<br />
fanciullo, perdersi in quel gioco che è<br />
la rivelazione <strong><strong>del</strong>la</strong> natura, il lasciarsi abbandonare<br />
al suo richiamo, con quegli occhi che solo<br />
i bambini nella loro ingenuità hanno, è per questo<br />
che ancora dopo tutti questi anni i suoi quadri<br />
ci appaiono veri, sinceri e freschi.<br />
Daniela Fontanazza<br />
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<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Andrea Stella<br />
andreastella@andreastella.com<br />
www.andreastella.com<br />
Sogno in un paese, tecnica mista, cm. 110x170<br />
Andrea Stella nasce a Firenze nel 1950 da famiglia<br />
di origine greca. Attualmente vive e lavora<br />
a Bibbiano nel comune di Pelago.<br />
La sua arte è figlia di due culture ed in essa si riassumono<br />
gli ori ed i colori greco-bizantini con le armonie<br />
<strong>del</strong> Rinascimento italiano.<br />
Studia così profondamente la “materia” che riesce ad<br />
ottenere da essa risultati straordinari, rendendo le sue<br />
opere uniche nella loro contemporaneità. Le sue neofigure<br />
inconfondibili ed asessuate vagano in mondi<br />
fantastici e giardini paradisiaci, in paesaggi arcaici che<br />
portano un respiro di rinascita.<br />
Opere che sembrano possedere una vita propria, che<br />
cambiano sotto gli occhi di chi guarda, ora mandando<br />
bagliori di luce, ora rifulgendo di calore dorato.<br />
L’artista è conosciuto ed apprezzato da molti anni negli<br />
Stati Uniti, ha effettuato mostre in Texas, New<br />
York, Louisiana, Hawaii, Colorado, Florida, California.<br />
Da qualche anno, in California a Carmel, bellissima<br />
città sull’oceano meta di turismo e di cultura, e a Palm<br />
Springs esistono sue mostre permanenti.<br />
Molti dei suoi collezionisti risiedono in America ed in<br />
varie città d’Europa.<br />
In Italia ha effettuato con ottimo successo di critica<br />
innumerevoli mostre organizzate da importanti gallerie<br />
d’arte.<br />
Fra le tante importanti performance è da ricordare<br />
l’ultima mostra “Canti e Incanti” svoltasi a Palazzo<br />
Medici Riccardi in Firenze nel giugno/luglio 2013.<br />
90
Sabrina Strampelli<br />
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Cell. 347 7310596<br />
Classico, olio su tela, cm. 100x50<br />
La magnifica coppia, olio su tela, cm. 30x40<br />
Sabrina Strampelli, dopo aver approfondito la sua<br />
conoscenza artistica frequentando corsi di pittura<br />
presso il laboratorio di Francesca Vannini, inizia,<br />
a partire dal 2010, a partecipare a rassegne d’arte;<br />
tra queste si ricorda: “L’arte sotto il campanile”.<br />
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<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Inge Valentini<br />
v-a-i@libero.it<br />
Dettaglio dalla serie “Migration”, cm. 70x50<br />
L’arte, quella che si sperimenta, si vive e si<br />
condivide è metamorfosi. La creatività - oltre<br />
ad essere un potenziale incredibile di rinnovamento<br />
e di ricerca continua - è soprattutto un<br />
bisogno innato <strong><strong>del</strong>la</strong> persona.<br />
Dettaglio dalla serie “Migration”, cm. 70x50<br />
92
Stefania Valentini<br />
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Studio: via di Cappello, 30/1 - Donnini - 50066 Reggello (FI)<br />
Tel. 055 860357 - Cell. 333 9173901 - stefaniavalentini@live.com - www.stefaniavalentini.com<br />
Diplomata nel 1987 presso l’Accademia<br />
<strong>del</strong>le Belle Arti di Firenze, Stefania<br />
da allora si dedica quasi<br />
esclusivamente alla pittura, realizzando<br />
anche grandi dipinti su parete e a trompel’oeil.<br />
Partecipa a numerose mostre collettive<br />
e personali riscuotendo sempre un ottimo<br />
successo <strong>del</strong> pubblico e <strong><strong>del</strong>la</strong> critica.<br />
Nel 2010 prende parte con alcune opere<br />
alla “Grand Exhibition of selected paintings<br />
of Chinese, Italian and International<br />
artists” presso l’International Convention<br />
Center di Shangai, per l’Expo mondiale<br />
2010. L’anno successivo gli stessi dipinti<br />
vengono esposti al Wison Art Center e alla<br />
New Pudong Library di Shangai. Tra le ultime<br />
mostre si ricordano nel 2013 e 2014<br />
due importanti personali entrambe curate<br />
da Daniela Fontanazza e presentate da<br />
Pierfrancesco Listri: la prima presso la Sala<br />
<strong>del</strong>le Colonne a Pontassieve e l’altra nei<br />
prestigiosi spazi di Palazzo Medici Riccardi<br />
a Firenze.<br />
“ [...] La pittura per Stefania richiede tempi<br />
lunghi di esecuzione, inizia con una prima<br />
indagine <strong>del</strong> dato naturale attraverso un<br />
elaborato disegno e su questo poi dipinge<br />
ad olio; il pennello così lavora con fatica sia<br />
sulle grandi campiture di colore che in maniera<br />
quasi lenticolare sui singoli elementi<br />
<strong>del</strong> quadro ricercando meticolosamente le<br />
gradazioni di luce e colore [...]<br />
L’insieme e il particolare per l’accuratezza<br />
<strong>del</strong>l’esecuzione, assumono pertanto nella<br />
pittura di Stefania la medesima importanza,<br />
la volontà è quella di riempire ogni<br />
spazio disponibile sulla tela, con un’esuberanza<br />
pittorica che si contrappone al<br />
carattere introverso e <strong>del</strong>icato <strong>del</strong>l’artista<br />
Ellebori e camelie, olio su tela, cm. 50x50<br />
[...] Nelle nature morte si riscontra una duplice e diversa ricerca<br />
nei fondali: completamente chiusi da raffinati e variopinti panneggi<br />
o, quasi per contrasto, aperti su paesaggi toscani di ampio<br />
respiro inseriti su vasti cieli che, per un effetto di sfondamento<br />
prospettico, sembrano continuare al di là <strong>del</strong> quadro.<br />
Natura quindi e artificio allo stesso tempo, osservazione <strong>del</strong> vero e<br />
creazione di “teatrini”, ovvero piccole scenografie composte dalla<br />
pittrice in studio, in cui i panneggi e i singoli elementi che andranno<br />
a comporre il quadro sono sapientemente accomodati [...]<br />
Come su un palcoscenico gli oggetti prendono vita e curiosamente<br />
lo spettatore è invogliato a spostare i tessuti <strong>del</strong>l’immaginario<br />
sipario per svelare cosa si nasconde dietro. [...] In un silenzio quasi<br />
sacro si inseriscono le sue composizioni ma la musica, compagna<br />
sincera di Stefania è presente emotivamente in ogni sua pennellata<br />
che facendo vibrare i colori sembra muovere gli eleganti panneggi<br />
<strong>del</strong>le figure e <strong>del</strong>le nature morte”.<br />
Daniela Fontanazza<br />
93
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Francesca Vannini<br />
Studio artistico: via <strong>del</strong>l’Agnolo, 29r - 50122 Firenze<br />
Cell. 338 8586705 - info@decorazioniepitture.it - www.decorazioniepitture.it<br />
Cappelli di paglia di Firenze, tempera su parete<br />
Porcellane, tempera su parete<br />
Francesca Vannini nata a Firenze nel 1977, dopo<br />
il diploma conseguito all’Accademia di Belle Arti<br />
in decorazione nel 2000, svolge la sua attività di<br />
Maestro d’Arte presso la sua bottega nel centro di<br />
Firenze.<br />
Realizza decorazioni appositamente studiate per ogni<br />
esigenza <strong>del</strong> committente, come le opere sopra citate<br />
che sono state dipinte presso l’Hotel Kraft a Firenze<br />
con effetto “trompe l’oeil”.<br />
Ogni pannello presente nei corridoi descrive qualcosa<br />
di curioso da sapere o di molto interessante, ma poco<br />
conosciuto da visitare nell’antica città, attraverso “disegni<br />
appuntati sulla bacheca”come se fossero stati<br />
fatti da un artista viaggiatore ospite nell’Hotel.<br />
Francesca, come Maestro d’Arte, inoltre insegna presso<br />
il suo studio a Firenze e alle Sieci (Pontassieve) ad<br />
italiani e stranieri che hanno il desiderio di imparare le<br />
antiche tecniche pittoriche e decorative di Firenze.<br />
94
Manuela Veri<br />
<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Via <strong>del</strong> Paretaio, 47 - 50065 Sieci - Pontassieve (FI)<br />
Cell. 338 2083722 - yma_nu@tiscali.it<br />
Olivo ciliegio, 2014, bronzo con base di travertino opalino, tecnica cera persa, h. cm. 38<br />
Architetto paesaggista, sta completando l’Accademia<br />
<strong>del</strong>le Belle Arti di Firenze. L’osservazione<br />
è un meccanismo utilizzato per cogliere<br />
le differenze. Sempre attenta a ciò che la circonda, ai<br />
cambiamenti in corso tra la natura e le sue forme,<br />
l’urbano e le sue relazioni. In questa fase l’arte figurativa<br />
viene utilizzata per la natura e l’astrattismo per la<br />
città. È certamente una frase banale scrivere che il<br />
mondo è unico ma gli ambienti sono diversi. Eppure<br />
l’elemento in comune, nello specifico l’essere umano,<br />
riesce a rendere sempre più piatto l’urbano. L’olivo,<br />
una pianta ricca di significati che ci ha accompagnato<br />
nella storia <strong><strong>del</strong>la</strong> vita <strong>del</strong> paese dove viviamo, trovo<br />
che abbia carattere, presenza, forza, capacità di adattamento,<br />
vita propria, per questo degna di essere rappresentata<br />
e ricordata.<br />
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<strong>Artisti</strong> <strong><strong>del</strong>la</strong> <strong>Valdisieve</strong> e <strong>del</strong> <strong>Valdarno</strong> <strong>Superiore</strong><br />
Silvia Vinci<br />
Tel. 333 9830725<br />
silviavinc@hotmail.it<br />
Aurora boreale, olio su tela, cm. 50x50<br />
Farfalla, olio su tela, cm. 35x50<br />
Silvia Vinci nasce a Fiesole nel 1961 e vive a Pontassieve<br />
a pochi chilometri dalla città di Firenze.<br />
L’arte che si respira in ogni angolo <strong>del</strong> territorio<br />
l’affascina da sempre e la inizia ad un percorso artistico<br />
vissuto con passionalità come si evince dalle sue<br />
ultime opere.<br />
È allieva <strong><strong>del</strong>la</strong> Maestra d’Arte Francesca Vannini che la<br />
stimola a rappresentare sulla tela la luce e l’essenza<br />
<strong>del</strong>le sue emozioni più belle; nelle sue opere i colori<br />
fanno da protagonisti con corposità o sfumature quasi<br />
velate.<br />
Dal 2006 partecipa a diverse mostre collettive quali:<br />
- esposizione di pittura “Arte sotto il Campanile”<br />
presso la Parrocchia di San Giovanni a Remole, Sieci<br />
(Firenze);<br />
- nel 2007 è finalista al “V Premio Internazionale Albatros”<br />
sez. arte con l’opera “Luce nei fiori d’estate”;<br />
- nel 2009 partecipa alla mostra <strong>del</strong> gruppo di pittori<br />
<strong><strong>del</strong>la</strong> località Sieci “L’Arte non ha età” nell’ambito dei<br />
percorsi d’arte presso la Biblioteca Comunale di Pontassieve<br />
(Fi).<br />
- Nel 2010 risulta vincitrice al “Premio Giovanni Paolo<br />
II” di Pompei con l’opera “Donna <strong>del</strong> sole e <strong>del</strong> vento”,<br />
ricevendo il 3° Premio speciale <strong><strong>del</strong>la</strong> presidenza;<br />
nello stesso anno espone le sue opere nell’ambito<br />
<strong>del</strong>l’evento “Ut pictura poesis” presso la sala Sette<br />
Santi a Firenze.<br />
- Nel 2011 partecipa alla collettiva “Il Sacro nell’Arte<br />
- Il Cantico dei Cantici” presso la SS. Annunziata con<br />
l’opera il “Profumo <strong>del</strong>l’Amore”;<br />
- nel 2012 e nel 2013 partecipa alle mostre <strong>del</strong> Maggio<br />
Salesiano.<br />
96
ISBN 978-88-6039-323-4<br />
E 15,00 (IVA inclusa)