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La TOSCANA - Febbraio 2014

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Maria Luisa<br />

Salvini<br />

Un lessico pittorico che vive di suggestioni<br />

ereditate dalla storia dell’arte recente e che<br />

sorprende con i suoi picchi di originalità<br />

di Daniela Pronestì<br />

Senza titolo, 2013, tempera su tela<br />

<strong>La</strong> carriera artistica di Maria Luisa<br />

Salvini, pittrice torinese residente<br />

da molti anni a Firenze, è caratterizzata<br />

da un’iniziale adesione<br />

ai criteri del disegno ornamentale e dal<br />

successivo raggiungimento della piena libertà<br />

espressiva attraverso il colore, che, privato<br />

di ogni residuo oggettuale, diventa proiezione<br />

diretta e immediata dell’impeto ispirativo.<br />

Capita di frequente che la Salvini scelga<br />

di non dare un titolo ai propri lavori per non<br />

ingabbiarli nei limiti di una definizione e farli<br />

essere invece un’esplosione di emozioni che<br />

si rinnovano sotto lo sguardo dell’osservatore,<br />

che in questo modo può più facilmente<br />

subire la carica seduttiva del colore. Esplosione<br />

cromatica da cui non scaturisce una<br />

visione caotica e disordinata, ma il ritmo circolare<br />

di un vortice che sembra essere al<br />

contempo il fulcro da cui ogni cosa ha origine<br />

e il grande vuoto a cui tutto fa ritorno. Una<br />

dimensione vitalistica del colore dato per<br />

piccoli tocchi o per ampie stesure, acceso di<br />

netti contrasti o sfumato in graduali passaggi<br />

di tono, a volte intriso di luce fino alla trasparenza.<br />

In questo caso il gesto non è l’espressione<br />

diretta dell’emotività dell’artista,<br />

come insegna la pittura d’azione, ma è il tramite<br />

per far fluire le sue sensazioni sulla tela<br />

e tradurle in un’evocativa combinazione di<br />

colori. Oltre a dare libero sfogo alla propria<br />

sensibilità, la Salvini celebra l’intimo sodalizio<br />

tra musica e colore: ad ogni tinta corrisponde<br />

un suono, ad ogni segno tracciato dal<br />

pennello una delle voci di cui si compongono<br />

le sue sinfonie cromatiche. “Il colore è il tasto,<br />

l’occhio il martelletto, l’anima il pianoforte<br />

dalle molte corde”, scrive Kandinsky<br />

agli inizi del secolo scorso. Una lezione che<br />

ha cambiato il modo d’intendere il colore in<br />

pittura e ha creato i presupposti per la nascita<br />

dell’astrattismo. Memore di questa esperienza<br />

e delle altre che nel Novecento hanno<br />

profondamente trasformato non solo le tecniche<br />

e i contenuti ma la stessa concezione<br />

Sinfonia, 2005, tempera su tela<br />

dell’arte, Maria Luisa Salvini applica i colori<br />

su sfondi neutri la cui funzione è suggerire<br />

l’idea di uno spazio illimitato, che non è un<br />

vuoto, ma un insieme di aria e di luce in cui<br />

le linee ‘danzano’ formando elaborati arabeschi.<br />

<strong>La</strong> scelta del blu, per quanto disgiunto<br />

da ogni finalità descrittiva, sembra confermare<br />

il riferimento ai valori atmosferici e<br />

luministici ponendosi come un residuo di<br />

realtà di cui avvertiamo la presenza ma che<br />

non possiamo riconoscere. Diverso è il caso<br />

dei dipinti in cui i colori non si mescolano né<br />

Senza titolo, 2006, tempera su tela<br />

si sovrappongono ma convivono armonicamente<br />

sul supporto mantenendo ciascuno<br />

il proprio tono, la propria intensità.<br />

Un turbinoso movimento rotatorio li desta<br />

dall’immobilità e li trascina in un ritmo<br />

che è espressione di grande vitalità. Un<br />

lessico pittorico che vive di suggestioni<br />

ereditate dalla storia dell’arte recente e<br />

che però non manca di sorprenderci con i<br />

suoi picchi di originalità.<br />

Tra i prossimi appuntamenti espositivi di<br />

Maria Luisa Salvini si segnala la partecipazione<br />

alla mostra collettiva dei finalisti<br />

del XXXI Premio Firenze che si terrà da<br />

venerdì 31 gennaio al 7 febbraio in Palazzo<br />

Bastogi (Firenze, Via Cavour 18), sede<br />

del Consiglio Regionale della Toscana.<br />

Nata a Torino, insegnante di scuola<br />

media, vive e lavora a Firenze.<br />

Dimostrando una notevole disposizione<br />

al disegno si è impegnata, all’inizio,<br />

in questa arte rendendosi perfetta<br />

nel disegno di medaglioni, stemmi e festoni<br />

ornamentali. Ben presto però il suo fare<br />

artistico ha intrapreso un diverso orientamento,<br />

per esprimere la sua inquietudine<br />

interiore. Nella sua opera sono ben visibili<br />

gli echi di un’amorosa consuetudine con<br />

Klimt. Nessuna ora del giorno o della notte<br />

può programmare l’istante di grazia per<br />

far vibrare nella sfaccettatura della gioia o<br />

dell’angoscia, del sogno o della realtà,<br />

una particolare sensazione. Ha partecipato<br />

a numerose mostre, anche personali, in<br />

Italia e all’estero. Il suo lavoro è stato recensito<br />

nel volume Donne dell’Arte in Toscana<br />

2013 (ed. Masso delle Fate-Toscana<br />

Cultura).<br />

Nel 2013 ha preso parte alla rassegna di<br />

arte contemporanea Panorama Arti Visive,<br />

presso la Rotonda Barbetti di Porta al Prato<br />

a Firenze, ed ha partecipato al XXXI Premio<br />

Firenze, posizionandosi tra i finalisti della<br />

manifestazione.<br />

20 Maria Luisa Salvini

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