Â·VII CENSIMENTO GENERALE DELLA POPOLAZIONE - Istat

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*14 Prosp. 3. - PRESENTE DAL 1920 AL 1930. (Confronti inurna.rionlilli) EVOLUZIONE DELLA POPOLAZIONE PoPOt.AZlONBI1Iil~B ClBNSITA lN PIilÒSSIMtt!', f/IBt)LI ANNI INClll!:· MBNTO STATI 1920 1930 MlmIO Data ~ Migliaia (·1 DatlLl Migliaia (') ANNUO % ABtt. ITALIA . t9~J, 37.974 {C) 1931 41. 177 (C) 0,87 FRANCIA • 1921 3S·798(C) 1931 4I.427(C) 0,65 GERMANIA .1920 62.077(V) 1930 64. 294(f1) 0,35 GlilAN BRETAGNA .1921 42· 769 (C) 1931 44. 791 (C) 0,47 POLONIA 1921 27. 201 (C) 1931 32. 133 (C) t,68 U.R.S.S. (parte europea) 1926 II6.041 (C) 1930 127. 030 (V) 2,29 GIAPPONE (prop. detto) J918 58.oS7(C) 1930 6.f:. 450 (C) 0,87 STATI UNITI . .1920 I05·7U(C) 193° 122.775 (C) I,47 (.) (C) = 'ceI18lmeato; fV) - valutazione. Dalle' cifre suddette si rileva che, in confronto agli Stati extra europei, la rata media annua di incremento della popolazione italiana nel periodo 19zo~1930 ,è inferiore a quella degli Stati Uniti ed \lguale a quella del Giappone. Fra gli Stati europei, l'Italia presenta una rata d'ineremento che è superata soltanto dall'U.R.S.S. e dalla Polonia. 4.;' P ...... ne ........ te • popolazione .... te ............... te.- (Cft. il VoI. I, Relazion~ preliminare, da pago 28 a pago 35). 5 ... p..,. .....".. te .,.Iomerata e 8~"" p ......... aoc:eatr_ .,. Ceatd. - I dati riguardanti la popolazione in agglomerata e sparsa (nei COIl\parti~ menti, nelle Ripàrtizioni geografiche, nel Regno, nelle Zone agrarie e nelle Regioni altimetriche), pubbli cati a pago 36-38 della citata Relazione preliminare, vennero determinati sulla base delle prime indicazioni fornite dai Comuni (stato di sezione definitivo, modo 7) che risultarono, in un successivo esame, informate a criteri diversi da Comune a Comune, e, talvolta, contrari alle istruzioni dell'Istituto. Com,e venne avvertito in detto Volume, l'Istituto Centrale di Statistica, anche per venire incontro al desiderio espresso dai geografi, ritenne necessario addivenire ad una esatta individua~ione di tutti i ({ centri» e al calcolo della relativa popolazione, valendosi della collaborazione di un'apposita Commissione di studio e di un certo numero di geografi particolarmente competenti delle diverse "zone del Regno. In massima, si è riconosciuto il carattere di' centro a quegli abitati che possedevano, alla data del censimento, almeno un luogo di raccolta - costituito da una chiesa, periodicamente offidata, una scuola, una stazione ferroviaria o tramviaria, un ufficio pubblico, servizi automobilistici, negozi, ecc. - ove sogliono concorrere gli abitanti dei luoghi vicini per ragioni di culto, d'istruzione, di affari, ecc. Tali aggregati, quindi, rappresentano un nucleo di vita organizzata socialmente, caratterizzato dalla. presenza di servizi pubblici e privati o dallo scambio di prestazioni. La popolazione accentrata, cosi determinata, differisce, pertanto, da quella agglomerata pubbli,... cata nel VoI. I. L'elenco dei centri e la rispettiva popolazione sono pubblicati nel VoI. VII, al quale si rinvia. 6. .. ClasaHicazioM dei Com.... aecoaclo ,'ba ,..... ......... e la .. perfteie .. popo .... .... ciel eo.a.ai. - (Cfr. il Vol. I, Relazione 1>1'15- #imjna'~1 da pago 39 a pago 49). Per quanto èoncerne la distribuzione della popolazione secondo l'importanza demografica dei Comuni, ai quali essà appartiene, è opportuno dare, relativamente al 1931, una rappresentazione grafica delfeD,om,eno; sono stati a tal fine tracciati i Piagram,mi areali del GraJ. I. Nel primo di essi è stato indicato l'ammontare della popola~ione presente mediante l'area di un quadrato. diviso in striscìe di altezze proporzionali alle popolazioni appartenenti alle diverse categorie di Comuni classificati per importanza demografica, ~econdo le ÙlPicazioni poste a margine. Anche le ~ree di tali striscie risultano, perciò, proporzionali alle parti della popolàzione rispettivamente contenute in quelle categorie di Comuni. L'altro diagramma è più idoneo a mostrare che la distribuzione considerata segue una certa regor larità, ed è costituito ,da una serie di rettangoli, dei quali le basi sono proporzionali ai numeri dei Comuni appartenenti ai diversi gradi di importanza demografica e le altezze alle popolazioni me ... die dei Comuni di ciascun grado. Anche le aree. di siffatti rettangoli sono pertanto proporzionali alle popol;,:tzioni contenute nelle varie' categorie di· Comuni; ma il profilo segnato dai lati superiori d(d diversi rettangoli, che si avvicina molto ad un arco di iperbole, offre una regolarità di andamento che sarebbe suscettibile di una appropriata espressione
Capitolo II. - Popolazione e .ua distrilluzioue tOPOlflatlca: B) Importauza demograt\ca, superftcle e altimetria dei Comuni *15 analitica (I) e che non risultava dalla prima forma di rappresentazione grafica. I. - DISTRIBUZIONE DELLA POPOLAZIONE SECONDO L'IMPORTANZA DEMOGRAFICA DEI COMUNI. NEI COMUNI CON ABITANTt. POPQLUIQNE MEDIA ,.3.930 I pale causa di tali disparità. Il prospetto mostra anche che, in cifra tonda, quasi una metà della popolazione (MF, M, F) appartiene ai Comuni aventi meno di IO.OOO abitanti e poco più di un quarto a quelli aventi da IO.OOO a 49.999 abitanti, mentre il resto è diviso in parti non molto disuguali tra loro nelle altre tre categorie di Comuni, delle quali 1'ultima, cioè quella dei Comuni con popolazione non inferiore ai 500.000 abitanti, assorbe quasi un decimo della popolazione. ~ 48gg8~~ "10000 •• :: 1~~ ;: ,,20000 " .. ., .. o lO " 6000 " " 5000 .. " 4000 " " 1000 .. " 2000 .. AIOoo " 35000 30000 25000 20000 15000 Prosp. 4. - DISTRIBUZIONE PERCENTUALE DELLA POPOLAZIONE PRESENTE E RAPPORTO DI MASCOLINITÀ NELLE VARIE CATEGORIE DI COMUNI. NUMERO M CATEGORIE PER DI COMUNI DEI MF M F 1000 COMUNI F Fino a 9.999 ab . 6.634 49,4 49:
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