You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
PRESSMAGAZINE
bimestrale di moda attualità costume
bellezza benessere cucina arredamento
Edizioni Epydemia n. 1 Anno II marzo/aprile 2009
€1, 90
INCHIESTA
Festival di Sanremo,
e poi...
Donne, liguri, a Londra
FREECARe
Speciale
intolleranze alimentari
FREETASTE
Punte, spine e baccelli
Le nostre verdure di stagione
Interviste
Claudio Mistrangelo
Libereso
Guglielmi
Carlo Lucarelli
SPECIALE MODA
SPECIALE
ARREDAMENTO
OFFROAD IMPORT,
concessionario SUZUKI
in Albissola Marina,
è installatore ufficiale
di impianti GPL
su ogni tipologia di automobili
sia nuove che usate.
Concessionaria Suzuki per Savona e provincia
Via Barile, 6
Zona Grana
ALBISSOLA MARINA
Tel. 019 2076403-2
IL GPL è ECONOMICO:
risparmio del 40% sul costo al litro
del carburante. Il costo dell’impianto si
ammortizza in brevissimo tempo con il
risparmio del carburante.
Il GPL è ECOLOGICO:
basse emissioni di CO2 e di inquinanti
Il GPL è PRATICO:
con l’impianto GPL si può circolare
sempre anche in situazione di limitazione
del traffico, in periodo di targhe alterne
e nelle zone verdi di molte città.
L’EDITORIALE
di Felice Rossello
Questo è il primo numero di Free del 2009. Poiché con l’anno nuovo si
dice ci voglia una vita nuova, eccovi la nostra novità: siamo anche in edicola.
Abbiamo preso questa decisione per avere una maggiore visibilità,
perché crediamo che la rivista abbia qualcosa da dire alla città e alle province
liguri. Vogliamo mettere la nostra esperienza professionale al servizio
della provincia. Abbiamo lavorato per tanti anni in Italia e all’estero facendo
TV e pubblicità, ora raggiunta un’età definita sinodale, siamo tornati a Savona
e ci mettiamo a disposizione con molta umiltà della nostra città. Chi
vorrà ascoltarci lo potrà fare comprando Free in edicola. Sennò,
amici come prima.
Auguri a tutti, anche a noi, che siamo da quest’anno anche on line con
i numeri della rivista arretrati e l’elenco dei nostri inserzionisti, con le loro
pagine pubblicate. Il nostro indirizzo per collegarvi è www.freepressmagazine.it
In questo numero vi segnaliamo un’inchiesta sull’indotto economico
prodotto dal Festival di Sanremo. Abbiamo chiesto quanto guadagno
porta a Sanremo, ai suoi commercianti, albergatori e ristoratori la settimana
del festival, insomma sempre di palanche si tratta, che però questa
volta vanno nelle tasche di chi lavora nell’ombra e non al chiaro davanti
alle telecamere come l’antipatico (almeno a me) Bonolis. Sempre in rapporto
alla città dei Fiori vi proponiamo l’intervista a Libereso Guglielmi,
il giardiniere di Mario Calvino, padre di Italo. Libereso non è solo un
giardiniere particolare, è un filosofo! Per lui la coltivazione è simbolo del
modo di vivere degli uomini e di un amore per la natura.
Proseguono le nostre interviste a specialisti del settore medico per approfondire
temi importanti come la celiachia e l’intolleranza alimentare,
per capire come diagnosticarle e quali terapie seguire. Abbiamo insomma
raccolto articoli per tutti i gusti: per chi ama il glamour la nostra Fashion
Victim consiglia dove trovare boutique che si ispirano allo stile delle grandi
firme e personalizzano i capi. In Freespace, il negozio Nabiche di Savona vi
propone complementi per arredare un’antica villa sulle alture di Noli,
ristrutturata secondo le moderne esigenze di chi vuole una seconda casa
al mare. Per prepararci al merendino di Pasquetta e assaporare i gusti
primaverili che spuntano nel nostro orto, ritroviamo in Freetaste i protagonisti
della stagione: fave, carciofi e asparagi. Agli amanti dello sport, non
quello milionario e falso del calcio, ma quello un po’ più ruspante e ancora
vero, è dedicata l’intervista a Claudio Mistrangelo, vero guru della pallanuoto
savonese e nazionale. Che altro Oroscopo e Facebook, secondo
i canoni di una rivista che vuol portare in Liguria un’aria globale e locale
insieme, con una grafica elegante.
1
SOMMARIO
n° 1 Anno II marzo/aprile 2009
www.freepressmagazine.it
editoriale p. 1
FREEDOM
Vieni avanti creativo
Obama e Social Network p. 4
inchiesta
Sanremo, e poi... p. 8
Savonesi all’Estero p. 16
Economia
Sapere scientifico e industria p. 20
FREEglam
Fashion victim
Stile e tocchi glam p. 24
servizio moda
Maglieria da Mare p. 26
Porto di Moda p. 30
Tessuto Nobile p. 34
freecare
speciale prevenzione
Celiachia e intolleranze p. 42
dieta
Piramide alimentare p. 45
2
freepress magazine
N. 1 Anno II Marzo/Aprile 2009
prodotto ideato e realizzato dal gruppo
Epydémia srl
Autorizzazione del Tribunale di Savona
n. 586 del 2007 Registro Periodici
Direttore Responsabile
Tiziana Casapietra
coordinamento della redazione
Felice Rossello
responsabile marketing
Anna Re
Redazione
Elisa Maiorino, Susanna Ciani Seren
responsabile new business
Laura Bacchetta
GRAFICA e impaginazione
Giorgia Gaggero
Foto e servizi
Giorgia Gaggero, Fulvio Rosso
Hanno collaborato a questo
numero
Susy Cappiello, Carla Lertola, Francesca
Ronchi, Claudio Valentinetti, Pia Waldthaler,
Alessandro Ponte, Sonia Cosco,
Francesco Servetto, Marco Vagnozzi e gli
studenti della Facoltà di Scienze della Comunicazione
dell’Università degli Studi di
Genova, sede di Savona.
freeland
televisione
Il programma è servito p. 46
interviste
Carlo Lucarelli p. 51
Claudio Mistrangelo p. 54
freetaste
verdure
Punte, spine e baccelli p. 56
ricette
Vino e farinata p. 62
cibo
Il curry p. 63
scuola di cucina
La pasta fresca ripiena p. 64
freespace
Interni
Pensieri positivi p. 65
Portare la luce p. 70
freepills
animali
Cosa bolle in ciotola p. 75
storie
Libereso Guglielmi p. 77
oroscopo p. 80
Stampa
EmmeK
Fino Mornasco - Como
Distribuzione
Editores
editores@tiscali.it
Concessionaria per la vendita di spazi
pubblicitari
Savona: Epydémia srl tel/fax 019.26.47.25
Genova: Gruppo Solivo tel 010.246.77.15
Redazione
Epydémia srl – Via A. Magliotto, 2
Palazzina Branca – Campus Universitario
17100 Savona - tel/fax 019.26.47.25
redazione@freepressmagazine.it
Vi propone
le essenze esclusive
dei grandi profumieri
inglesi e francesi
e le ultime novità
dal mondo
Hello Kitty
Rue de Grenelle
Via M aestri d’A scia 19 - 17019 M arina di Varazze (SV ) - Tel. +39 019 9354397
Dal 20 gennaio 2009 gli Stati Uniti
d’America hanno insediato il loro
nuovo Presidente. Barak Hussein
Obama ha preso il posto di
George W. Bush alla Casa Bianca. Del primo
Presidente di colore americano tutti hanno detto
tutto. A me, però, una notizia ha colpito più
delle altre: è apparsa il 5 dicembre del 2008, su
La Stampa di Torino in ottava pagina, con il titolo:
“La rivoluzione di Obama parte dai
lavori verdi.” È la seconda volta che parlo di
lui in questa rubrica, non perché creda che
sia un uomo della Provvidenza capace di risolvere
da solo i mali del mondo. In periodo
di crisi è facile e anche un po’ vigliacco affidarsi
a qualcuno che risolva le cose, ma
una cosa è certa: Obama non agisce
da solo. Uno staff di persone collabora
con lui e fornisce molte idee
nuove a chi di noi le vuol recepire.
Sentite questa riportata dall’articolo
che ho citato: Thomas Daschle,
ministro della sanità del
nuovo governo, crea un gruppo
di 10.000 persone che
aveva manifestato interesse
a partecipare alla riforma
sanitaria, tra queste
ne seleziona 1.000 attraverso
il web.
Come è avvenuta la
selezione Due rappresentanti
del team
di Obama hanno preparato
sul sito www.
change.gov un filmato
di 63 secondi ponendo
la domanda: “Che cosa ti
preoccupa di più del sistema
sanitario nazionale” I
messaggi inviati sono stati monitorati
e ne sono stati selezionati
1.000 che fossero portatori di idee innovative.
Gli autori di questi suggerimenti
collaboreranno al rinnovamento
obama
e
social
network
di Felice Rossello
La riforma sanitaria
americana
proposta su Internet
vieni avanti creativo
della legge sanitaria. Ma il social network del
nuovo Presidente USA non si limita solo a questo.
Un altro responsabile del web, David Plouffe,
ha reclutato più di 4 milioni di persone che
non solo hanno contribuito economicamente
alla campagna presidenziale, ma saranno
chiamati anche a fornire al governo idee su
come affrontare i temi politici di maggiore interesse.
Il metodo utilizzato è interessante e
dobbiamo perciò, io credo, prenderlo in considerazione.
Penso che la globalizzazione abbia
degli aspetti assai positivi. Esiste una globalizzazione
“cattiva” che internazionalizza e rende
unico il modello di sviluppo economico, per cui
gli USA si sentono in dovere di attaccare l’Iraq
perché paese non democratico, o Israele
bombarda i palestinesi perché Hamas, il “cattivo”,
governa; ma esiste anche un internazionalizzazione
“buona” che ci permette di conoscere
modelli di sviluppo, usi o consumi diversi
dai nostri e migliori o comunque da prendere
in considerazione, soprattutto per la nostra
regione che sta cambiando modello di
sviluppo. Compito della comunicazione
è quello di portare a conoscenza
delle persone questi
esempi. Questa rubrica di Free,
vuol contribuire a informare sui
nuovi sviluppi che la società
globale propone e che possono
essere recepiti anche
in un angolo del mondo
come la Liguria. Il social
network proposto dallo
staff del presidente USA,
è un motivo di riflessione
per tutte le persone che
siano disposte a capire che
la globalizzazione può avere
anche su di noi un impatto
positivo e per tutti quelli che
vedano in internet non solo un
modo per contattare siti porno,
ma anche per internazionalizzare la
nostra vita.
FREEDOM
6DARSENA
SAVONA 7
FREEDOM
8
inchiesta
la dei città fiori
di Susanna Ciani Seren
sanremo, e poi...
Destagionalizzare
e creare nuovi
format turistici
per attirare pubblico
nella nostra Regione
tutto l’anno
Sanremo città dei fiori, del
Festival, del Casinò: Sanremo,
comunque, città dell’effimero,
anomala, in una
Regione puritana come la Liguria. Ma
quanto contribuisce questo effimero
all’indotto della città Con questa
inchiesta vogliamo verificare il guadagno
dei commercianti, degli alberghi,
delle infrastrutture. Abbiamo scelto il
Festival, perché lo riteniamo e, non solo
noi, punto di partenza per parlare di
una strategia economica e turistica
adottata dall’amministrazione regionale
per differenziare le offerte nell’arco
dell’anno e attirare nuovi visitatori
grazie a eventi e percorsi appositamente
studiati. Si parla infatti di destagionalizzazione,
di sfruttare le risorse del
territorio oltre gli usuali periodi tipicamente
vacanzieri, come quello estivo.
Si vogliono quindi creare delle manifestazioni
correlate a grandi eventi previsti
annualmente e dal successo consolidato
Questa strategia regionale si pone
come obiettivo di intercettare soggiorni
in week-end lunghi e vacanze brevi ripetute,
promuovendo le iniziative anche
all’estero, senza ovviamente dimenti-
care la clientela italiana. Cosa c’entra
con questo il Festival della Canzone
Italiana C’entra perché questo evento
crea una parentesi di mondanità di
interesse mediatico nazionale perché,
inoltre, attira artisti di livello internazionale.
C’entra perché per una settimana
la nazione parla della città dei fiori e per
traslato della Liguria. C’entra perché la
città, sotto ai riflettori, deve fornire servizi
logistici e di intrattenimento per turisti
e addetti ai lavori, sfruttando questa
occasione come biglietto da visita da
mostrare a un pubblico molto ampio.
L’intento, infatti, è di far “assaggiare”
ai curiosi o appassionati che sostano
per un pomeriggio o per qualche giorno
quanto Sanremo e questa parte di riviera
possono offrire al di là dell’aspetto più
conosciuto, ovvero quello estivo fatto di
mare e spiaggia. Destagionalizzare
quindi significa vivere la costa anche
senza “fare il bagno”, prendendo
parte a iniziative culturali o sportive, riscoprendo
aspetti e opportunità del territorio
spesso trascurati. Ma il Festival
può essere un esempio non solo di destagionalizzazione,
in quanto si svolge
in un momento tipicamente di “bassa”
stagione qual è il mese di febbraio per
la riviera, ma anche per il suo essere un
format di offerta turistica che coniuga
un grande evento con attività collaterali
su iniziativa di altre città e associazioni,
istituzioni, privati. Come accade in
tv, quando un format ha successo viene
replicato e declinato in altre forme.
Allo stesso modo, quindi, per distribuire
uniformemente l’offerta turistica tutto
l’anno è necessario prendere spunto
da un tale evento di risonanza nazionale
per riproporre altrettante iniziative in
ambiti differenti, quali possono essere,
ad esempio, appuntamenti come Slow
Fish o il Mondo Mare Festival. Ai nostri
intervistati abbiamo chiesto come viene
gestito il Festival dagli addetti ai lavori
e vissuto dai turisti, rimane un grande
dubbio su come mantenere l’attenzione
sulla città anche quando si
spengono le luci dell’ Ariston. Il format
organizzativo, quindi, grazie al successo
raccontato nelle pagine che seguono,
deve essere potenziato, ripetuto
e adattato anche nei mesi successivi
per rendere Sanremo e la costa ligure
un polo di attrazione culturale, sportivo,
ambientale oltre che balneare.
Intervista al
dott. Donato Di Ponziano -
Presidente del Casinò
di Marco Vagnozzi
Vi sono sinergie tra gli eventi del Festival
e la notissima casa da gioco
sanremese, da cui deriva un trend
molto positivo, in termini di
entrate, per lo stesso Casinò
e per l’intera città rivierasca.
Dottor Di Ponziano, può dirci che
legame si è prodotto nel tempo tra
la kermesse canora e l’attività del
Casinò
Dal lontano 29 gennaio 1951,
quando l’emittente radiofonica
nazionale trasmise la prima serata
del Festival della Canzone Italiana,
la manifestazione ha legato la sua
storia e la sua evoluzione al Casinò
di Sanremo, che l’ospitò sino al 1976,
in un connubio particolarmente accattivante
tra azzardo e canzonette.
Così, quando la kermesse canora, per ragioni
logistiche, si spostò al Teatro Ariston, la
casa da gioco rimase la location preferita per
gli eventi collaterali, accogliendo nella settimana
festivaliera centinaia di visitatori. Il Festival ha
quindi tutt’oggi un impatto fortemente positivo,
in termini di pubblico e quindi di incassi, per le
vostre diverse attività (giochi, teatro, bar e ristoranti).
Questo può essere importante, in un periodo
non esattamente felice a livello economico
Certamente. Negli anni, con il consolidarsi
del Festival a livello internazionale, Sanremo
e il Casinò hanno goduto della magia
che sa creare questo evento mediatico
e artistico. Nei giorni del Festival,
la città, infatti, cambia ritmo e viene immersa
in un turbinio caotico e festante, mentre il
Casinò vede tornare tutti suoi migliori clienti
che per tradizione seguono le serate canore.
Questo è uno dei momenti dell’anno per noi più
favorevoli, il periodo più mondano, che riporta la
città ai fasti del passato, con ricadute positive su
tutti i comparti della città e del comprensorio. Il
Festival va vissuto come un patrimonio imprescindibile
di Sanremo e come tale va fruito in tutte
le sue componenti, per offrire il massimo della
visibilità a tutti i quartieri della città e il più
grande ritorno economico e mediatico sulla
casa da gioco.
Ci tolga un’ultima curiosità: quale target di
giocatori accorre prevalentemente al Casinò
nella settimana del Festival C’è una
forte presenza di personaggi famosi legati
all’evento in questione
Nel periodo immediatamente precedente,
ma soprattutto nella settimana del
Festival, arrivano in città molti dei nostri
giocatori vip, per cui sia i giochi tradizionali
che le slot machines registrano
ingressi davvero interessanti, che si
traducono per noi in ottimi incassi.
INTERVISTA AD ANDREA DI BALDASSARRE,
Pres. Consorzio esercizi di P.zza Bresca, Sanremo
In tempo di crisi economica è sempre bene sottolineare gli
eventi e le iniziative che reagiscono in maniera positiva
al clima di pessimismo, offrendo un esempio positivo di
imprenditorialità anche per altre realtà che soffrono delle
stesse problematiche. Parliamo con Andrea di Baldassarre,
presidente del consorzio degli esercizi di P.zza
Bresca di Sanremo, cuore della mondanità del periodo
festivaliero.
“Abbiamo bisogno di una boccata d’ossigeno: la crisi c’è
ma non riguarda solo il Festival”. Ogni anno, infatti, si parla
del calo degli ascolti che mettono in pericolo la realizzazione
della manifestazione ma, come ci spiegano anche
gli altri intervistati, il Festival per Sanremo rappresenta
un’opportunità di rilancio turistico e rendita commerciale.
“La città e piazza Bresca hanno bisogno del Festival
perché richiama numerosissime persone, come addetti ai
lavori, artisti e turisti. La crisi economica sembra essere
temporaneamente ‘sospesa’, i cittadini partecipano
attivamente e con gioia alla manifestazione e agli eventi
collaterali organizzati per vivere il Festival al di là del palco
dell’Ariston.”
Atmosfera coinvolgente ed esercizi commerciali al servizio
dei turisti sono gli ingredienti fondamentali per un consorzio
che ogni anno riconferma la propria capacità attrattiva.
“L’organizzazione degli esercizi di Piazza Bresca è autonoma,
ma collabora anche con il Comune. Invitiamo gli
artisti a suonare, sono venuti ad esempio Alex Britti e
Renato Zero, per avvicinarli al loro pubblico e offrire concerti
gratuiti e in un’atmosfera meno “istituzionale”. Queste
iniziative garantiscono un ritorno economico “Certo,
le nostre attività sono una vetrina non solo per il periodo
festivaliero in cui le prenotazioni si riconfermano di anno
in anno, ma costituiscono anche un’ottima pubblicità per
la stagione estiva.”
9
inchiesta
FREEDOM
INTERVISTA DOTT.SSA CLAUDIA LOLLI
PRESidentessa FEDERALBERGHI SANREMO
Abbiamo parlato con chi si occupa della gestione e organizzazione
delle manifestazioni correlate alla gara canora, ora ci
rivolgiamo alla dott.ssa Claudia Lolli, presidente di Federalberghi
di Sanremo per capire come rispondono le strutture
ricettive all’arrivo degli addetti ai lavori e dei turisti. “Sicuramente
il Festival è una boccata d’ossigeno per l’economia
sanremese, anche se sussiste un problema: l’evento porta
lavoro ma, a fronte del battage pubblicitario e dell’attenzione
ad esso rivolta da tutti i massa media, non
corrisponde un successivo riscontro economico. Non
si riesce infatti a prolungare l’attenzione e l’interesse verso la
città per attirare il turismo anche nei mesi successivi.” Perché
le persone che partecipano all’evento non visitano la città
anche negli altri periodi “Manca la continuità, una gestione
che mantenga tutto l’anno l’attenzione sulla città e che
comunichi le sue potenzialità attrattive. Si dovrebbe sfruttare
meglio l’immagine di Sanremo creata durante il Festival che,
altrimenti, rimane una vetrina mediatica fine a se stessa.”
Chi viene in città in quella settimana “Soprattutto gli ospiti
e gli addetti ai lavori, solo una piccola parte è costituita da
turisti e coloro che vogliono assistere allo spettacolo perché
è molto difficile reperire i biglietti.” Quale potrebbe essere
una soluzione a questa difficoltà nell’attrarre visite tutto l’anno
“Bisognerebbe analizzare più approfonditamente le reali
cause e le conseguenti azioni da mettere in atto. Sicuramente
mancano le sinergie tra le categorie necessarie a
pianificare un progetto comune e soprattutto la mentalità
dell’accoglienza: come del resto in tutta la Liguria
di Ponente, ogni iniziativa è vissuta come un fastidio ed è
assente la percezione del turismo come risorsa.”
INTERVISTA A ROMEO GIACON,
PRESIDENTE
CONFCOMMERCIO SANREMO
10
Per delineare un quadro più preciso
dell’indotto economico sanremese derivante
dal Festival della canzone italiana, ci
siamo rivolti a Romeo Giacon, presidente
della Confcommercio della città. “Durante
il periodo del Festival, l’incremento è
dato principalmente dalle attività ricettive
dei pubblici esercizi come ristoranti, locali
di svago, casinò e giochi tradizionali.
Gli acquisti nei negozi registrano aumenti
significativi solo nei weekend
precedenti e successivi alla manifestazione,
negli altri giorni gli incassi
rimangono pressoché invariati.” La gara
canora si svolge in 5 serate, ma cosa accade
durante il giorno e nell’arco di tempo
impiegato per il suo allestimento “Diverse
associazioni, sponsor e anche singoli
imprenditori della città organizzano eventi
correlati al Festival, come spettacoli musicali,
mostre, dibattiti, che animano la città
24 ore al giorno”.
Come viene vissuta la crisi economica
che oggi riguarda ogni ambito della vita
quotidiana “Fortunatamente, Sanremo
durante il Festival soffre meno della crisi
perché attrae molto pubblico, essendo
più facilmente raggiungibile dalle zone limitrofe
come Francia, Piemonte e Levante
Ligure. È più viva, c’è voglia di evadere,
di godere di una ventata di leggerezza
che crea una parentesi nella routine di
ogni giorno.” La città, quindi, si trasforma
per l’evento o riesce a mantenere lo stesso
livello di attrazione turistica “Il Festival
è una promozione a lungo termine
determinata dal successo dell’integrazione
tra gestione delle attività
collaterali e dell’accoglienza. La città
deve vivere l’evento a 360 gradi e rappresentare
un palcoscenico oltre il teatro Ariston”.
Come vivono i cittadini sanremesi
la manifestazione “In un primo momento
la snobbavano, non le davano importanza
e la vivevano quasi con fastidio. Con il
tempo hanno imparato a capirne l’importanza,
tanto da farlo diventare un evento
intoccabile e un motivo d’orgoglio. La città,
infatti, è conosciuta nel mondo grazie
al Festival e l’economia di Sanremo ne
trae indiscutibili benefici”.
di Felice Rossello
INTERVISTA ai jollyroger
Robin Manzini, diplomato al Liceo Classico Chiabrera di Savona,
chitarra voce e compositore. Giorgio Bolognino, bagnino,
laureato in filosofia all’Università di Genova, batteria e percussioni.
Giovanni Tiglio operaio nella cartiera del Pero a Varazze,
laureando all’Università di Genova in Filosofia, chitarra.
Emanuele Delfino specializzando in infettivologia all’università
di Genova, basso e controvoce. Sono i Jollyroger, savonesi
vincitori del Sanremo rock nel 2005 e nel 2006. Li incontro in
un bar di Savona e beviamo caffè e cedrata (poi dicono che i
giovani si drogano!). Sono ragazzi colti, con loro parlo di filosofia
e di metrica. “Cantiamo un rock molto british, ma le
canzoni le scrivo in italiano, sia perché sono destinate a
un pubblico italiano, sia perché sebbene l’inglese è molto più
facile per la metrica musicale, il vocabolario italiano è molto più
ricco di significati e sfumature rispetto a quello inglese, quindi
è più stimolante sul piano creativo”- mi dice Robin Manzini e io
non posso fare a meno di pensare che il ragazzo ha carattere.
Perché Jollyroger “Perché così si chiama la bandiera dei pirati,
quella di Capitan Uncino in Peter Pan. Ci piaceva un nome
che ci facesse schierare dalla parte dei cattivi e fosse di
facile presa.” Mi dice Giorgio. “Anche se la scelta è nata un
po’ per caso, all’ultimo momento, prima di un provino!” “Sanremo
rock si chiama così perché nasce da una delle tante manifestazioni
collaterali del Festival, ma poi cambia sede perché
l’attuale patron della manifestazione Fabio Ciacci, dopo i fatti
di corruzione e tangenti legati al Festival, ha deciso di prendere
le distanze da Sanremo. Noi abbiamo vinto e partecipato alle
serate finali: nel 2005 a Ravenna al palazzetto De Andrè, non
in onore di Fabrizio De Andrè, come pensavamo con emozione
noi, ma all’architetto che lo ha costruito che si chiama anche
lui De Andrè. Nel 2006 invece la finale si è tenuta a Faenza”.
Cosa vi ha portato la premiazione “Cosa ci è venuto in tasca
da questa vittoria – è Robin Manzini che parla - Non certo
danaro, una targa, anzi due, perché l’abbiamo vinto due volte,
un contratto con un management di Roma che ci inciderà un
CD di nostre canzoni. Non possiamo certo dirci ancora professionisti
della canzone, dobbiamo lavorare per mantenerci
questo hobby, “ Io filosofo – è Bolognino che parla – faccio il
bagnino d’estate. Che c’entra con la filosofia Niente, oggi si
prendono i lavori che vengono.” “Io sono per ora disoccupato
– rincara Robin – e mi piacerebbe essere forse giornalista
sportivo, nonché cantante.” “L’unico che ha un lavoro per cui
studia è Emanuele, perché anche Tiglio malgrado la prossima
laurea in filosofia è operaio in una cartiera.” Parliamo anche di
altro: delle major discografiche, del circuito indipendente, di
quanti pescecani ci siano in questo ambiente, ma soprattutto
del relativismo in filosofia. Giorgio in questo è veramente preparato,
parola di docente.
11
INTERVISTA ai margot
margot
I Margot li conosco grazie al loro manager
Luca Freccero che risponde, via mail,
ad alcune mie domande. Da lui so che il
controcorrente rispetto ai prezzi medi della
musica “legale” abbiamo scelto di proporre
il nostro lavoro ad un prezzo molto
di Felice Rossello
stato quindi per loro un onore partecipare
alle selezioni. Un gruppo veramente pop,
se per pop si intende piacere e portare
complesso nasce tra Savona ed Albisola
da quattro amici. Oggi ne fanno parte ancora
tre di quelli che hanno iniziato la loro
avventura musicale dieci anni fa. “Non disdegniamo
di definire il nostro genere
pop-rock melodico - mi scrive Freccero
- il termine pop viene spesso etichettato
con un’accezione negativa, di prodotto
qualitativamente scadente, e diversi gruppi
evidentemente pop, quasi in soggezione,
hanno qualche remora a definirsi tali;
ma noi non condividiamo questa lettura.”
Quanti cd avete all’attivo chiedo nella mia
mail “Abbiamo da due mesi pubblicato
il nostro secondo cd, ‘Sesto Senso’,
completamente autoprodotto ed in
vendita nei negozi a Genova, Savona ed
in digitale sulla piattaforma I-Tunes. Questo
lavoro segue a distanza di un anno il
nostro primo cd-demo. Andando un po’
basso (5 euro) con la precisa intenzione di
giungere all’orecchio di più ascoltatori
possibili.” Hanno partecipato alla selezioni
del Festival di Sanremo, poichè
invitati dalla casa discografica di Genova
Maya che ha prodotto il loro CD. Senza
raccomandazioni, cosa che capita più
spesso di quanto le persone non pensino.
A volte i raccomandati invece di essere
tali – dico io che ho partecipato più volte
a provini - sono più bravi di quelli che si
lamentano di essere stati scartati perché
non avevano “santi in Paradiso”. A una mia
domanda, cattiva in verità, che sosteneva
che quando ero giovane io, negli anni 70
dico, partecipare a Sanremo non era segno
di buona musica mi hanno dato una
risposta al passo coi tempi e cioè che per
chi fa musica Sanremo rappresenta una
buona vetrina per essere conosciuti. E’
la musica al maggior numero possibile di
persone. “Ovviamente siamo già in saletta
a lavorare sui pezzi nuovi, in quanto oggi
più che mai a un gruppo con ambizione
sono richieste continue conferme.” I Margot
hanno partecipato al web contest del
Festival di Sanremo 2009. Selezionati
con un altro centinaio di partecipanti, la
loro canzone era ascoltabile sul sito della
manifestazione canora e la poteva anche
televotare con un sms al costo di 0,75 €.
Il voto a pagamento ha penalizzato i
gruppi di case discografiche minori
e indipendenti poiché hanno ottenuto
meno visibilità e investimenti economici rispetto
ai “colleghi” dipendenti delle majors
del settore. Il gruppo savonese, quindi,
esce abbastanza deluso dall’esperienza
ma conta comunque di riproporsi l’anno
prossimo con una nuova canzone.
12
pubbliredazionale
RIFUGIO MELEZÈ
Loc. Pian Meleze (1812m)
12020 BELLINO
Valle Varaita (CN)
Tel. e Fax 0175 95338
Cell. 346 6079802
iamo raggiungibili in auto e con 54 posti letto
e fino a 60 coperti per il ristoro, vi aspettiamo
tutto l’anno. Il rifugio è l’ideale punto di partenza
per ogni tipo di escursione, dalle pas-
Sseggiate estive ai più impegnativi trekking. In inverno offriamo
numerose possibilità di divertirsi, con sci di fondo,
d’alpinismo o semplicemente noleggiando le “ciaspole”
per avventurarsi in un paesaggio unico. È inoltre possibile
prenotare la consulenza di guide alpine, accompagnatori
naturalistici e maestri di sci di fondo. La vicinanza alla famosa
ferrata di Rocca Senghi aumenta anche la varietà di
svago con la possibilità di affittare da noi il kit da ferrata.
Venite a trovarci. Paola e Bruno
voglia di
montagna
LO SCOIATTOLO
Via Pia, 92r
17100 SAVONA
Tel. e Fax 019 851551
Cell. 338 6931783
loscoiattolosavona@alice.it
a
nche in riva al mare potete trovare tutto quello
che serve per la montagna. Il negozio Lo
Scoiattolo, nel centro storico di Savona è infatti
specializzato in abbigliamento da escursionismo
e da alpinismo con la possibilità di scegliere tra
una vasta gamma di attrezzatura tecnica e da campeggio.
Le consulenze di Federica (soccorso alpino) e di Marco
(accompagnatore di escursionismo) saranno a vostra disposizione
per ogni tipo di consiglio per un eventuale acquisto
o per l’organizzazione di gite. Grazie alla nostra
esperienza vi consiglieremo come organizzare ad esempio
gite con le ciaspole, escursioni, uscite in ferrata e uscite di
arrampicata sportiva. Potete trovare tutto quello che serve
per l’outdoor rappresentato da marche di attrezzatura
e abbigliamento come Ferrino, The North Face, Haglofs,
Montura, Lowe Alpine, Petzl, Camp. Per scarpe, scarponi
e scarpette da arrampicata troverete La Sportiva, Asolo,
Meindl e Scarpa. A tutti coloro che sono appassionati
come noi della montagna e per i soci CAI, GES, FIE ecc...
sarà applicato uno sconto del 10% su quasi tutto il materiale
disponibile in negozio.
Vi aspettiamo. Federica e Marco
13
Il Centro Commerciale
di Savona ha appena festeggiato i suoi
13 anni e ripercorre con noi la sua storia
attraverso concorsi a premi,
iniziative benefiche e promozioni
che garantiscono ai clienti
uno shopping conveniente
e un passatempo divertente.
BUON
COMPLEANNO a
“IL GABBIANO”!
Quanti chilometri avranno percorso
i carrelli del centro commerciale
“Il Gabbiano” in 13 anni Quanti
di noi hanno fatto almeno una
volta la spesa nell’Ipermercato Quanti regali
abbiamo comprato all’interno della galleria
commerciale Sicuramente perdete il conto.
In 13 anni “Il Gabbiano” è diventato un punto
di riferimento per i nostri acquisti grazie alla
sua facile raggiungibilità e varietà dell’offerta
dei prodotti. Inoltre, le frequenti promozioni,
la capacità di adeguare le strategie commerciali
alle più o meno difficili fasi economiche e
le iniziative per intrattenere e informare i propri
clienti, rendono questo centro un luogo per lo
shopping e per trascorre un po’ di tempo in
piacevole compagnia (vedi Free Press Magazine
n°1/08).
LE cifre del gabbiano in 13 anni
• 650-700 persone mediamente impiegate
in un anno, più il personale dell’indotto
come servizi di pulizia e sicurezza.
• Oltre 200 aziende nazionali e locali si sono
alternate nella gestione dei negozi della
galleria commerciale.
• Circa 100 aziende all’anno sono ospitate
con i loro stand espositivi e promozionali.
• Non meno di 40 associazioni benefiche
all’anno trovano spazio per comunicare le
loro inziative.
• Circa un paio sono i concorsi svolti in un
anno, una ventina dall’apertura del centro.
• Fatturato totale e annuale: 130.000.000€
nel 2008 (260.000.000.000 Lire circa),
nei 13 anni si calcola un incasso intorno
a 1.500.000.000€ (3.000.000.000.000
Lire circa).
• 5-6.000.000 di visitatori all’anno percorrono
la galleria e visitano l’ipermercato.
14
• Nel 2008 su www.ilgabbianoonline.com
sono state viste 300.000 pagine da circa
61.000 utenti.
• 4.800.000 files (immagini, offerte, ecc…)
sono stati scaricati dal sito.
pubbliredazionale
gabbiano online
Oggi tutto passa attraverso internet e per questo
motivo “Il Gabbiano” ha scelto di rimanere
al passo coi tempi stabilendo un contatto diretto
con i suoi clienti anche grazie alla rete. Il
sito www.ilgabbianoonline.com è tra i più visitati
della provincia perché offre un costante aggiornamento
delle offerte promosse all’ipermercato
Coop e delle iniziative della galleria dei negozi.
La pagina in cui è possibili scaricare il depliant
delle offerte, infatti, è la più “cliccata” con i suoi
55.000.000 contatti nel 2008.
concorsi a confronto,
vince “il gabbiano”!
Dal 10 al 30 novembre 2008 si è svolto il concorso
a premi “Buono, buona, buonissimi”,
con il quale, in base all’importo della spesa effettuata
nell’ipermercato, sono state distribuite
delle cartoline, per partecipare a un concorso
che spartiva il montepremi fra i clienti e tre associazioni
benefiche. L’iniziativa è stata particolarmente
apprezzata proprio per questo
duplice obiettivo che ha coinvolto direttamente
i partecipanti: prima di verificare la vincita presso
gli appositi terminali collocati all’interno del
centro commerciale, ai concorrenti era richiesto
di scegliere fra tre associazioni a cui destinare
un montepremi. Con più di 150.000 cartoline
distribuite, il concorso ha raccolto un grande
consenso e distribuito numerosissimi premi in
denaro e prodotti alimentari.
Corso Ricci 203r
17100 Savona
tel. 019 84061
aperto tutte le domeniche
Tali risultati dovrebbero suscitare interesse
anche a livello nazionale ma così non è stato.
Il Sole 24ore, infatti, il 19 Novembre 2008 ha
dedicato un ampio spazio al concorso svoltosi
presso il centro commerciale “I Gigli” di Firenze
che con 120 negozi e una superficie quasi doppia
rispetto a “Il Gabbiano”, ha raccolto “solo”
75.000 cartoline. Le motivazioni per cui il quotidiano
abbia scelto di complimentarsi con il centro
fiorentino possono essere le più svariate e
non è questa la sede per discuterle. Al Direttore
de “Il Gabbiano” Lorenzo Pastorino interessa
solo rendere nota la proporzione tra il bacino di
utenza cittadino e la notevole risposta commerciale
tra i clienti, sottolineando come il successo
del concorso sia stato determinato dalla scelta
di distribuire tanti premi di piccola portata unita
a un’iniziativa benefica.
15
FREEDOM
inchiesta
savonesi nel mondo
di Susanna Ciani Seren e Sonia Cosco
ci siamo chiesti se anche nel resto
d’Europa e del mondo ci siano
difficoltà a trovare lavoro come
da noi in Italia. Se sì quali siano
le difficoltà che ci accomunano o
che ci dividono dagli altri. Un’altra
particolarità della nostra inchiesta è che ci
rivolgiamo al mondo del lavoro femminile, le
cosiddette quote rosa. C’è discriminazione
anche nel resto del mondo nei confronti
del lavoro femminile Altra domanda a cui
cerchiamo di rispondere: esistono lauree di
serie A e lauree di serie B Un laureato in una
materia umanistica (filosofia, comunicazione,
lettere ecc.) in Italia ha molte difficoltà a trovare
lavoro, succede questo anche in Europa
Abbiamo cominciato con Londra e abbiamo rivolto
tutte queste domande a quattro ragazze,
due laureate in filosofia e due laureate in scienze
della comunicazione, tutte quattro laureate
all’Università di Genova. Ebbene il quadro che
ne emerge è clamoroso: a Londra infatti i curricula
non richiedono né il sesso, né l’età, né
mostrano interesse per le lauree. Nella capitale
del Regno Unito i posti di lavoro, mai in nero,
perché la legge li punisce con gravi pene, vengono
dati a chi, maschi o femmine che siano,
abbia propensione a lavorare in team e sia in
regola con le leggi inglesi (abbiano una tessera
sanitaria e aprano un conto in banca, pratiche
facili da farsi burocraticamente). I contratti sono
solo a tempo indeterminato e nelle aziende si
insegna ad essere onesti coi clienti e coi compagni
di lavoro. Un quadro idilliaco, troppo per
lo scetticismo italiano, questo quadro, però,
viene confermato da tutte e quattro le persone
che sono state intervistate in momenti diversi
e non si conoscono. Unico neo: Londra è una
città molto cara. Ci si chiede dopo aver letto
queste dichiarazioni se non sia possibile agire
anche in Italia come in Gran Bretagna. La
risposta è sì che si potrebbe perché le regole
che si danno i londinesi sono semplici, elementari
e di buon senso, quindi applicabili in
qualunque paese, pur che ci sia la mentalità e
volontà politica di gire in questo senso. Invece
sembra che l’Italia continui ad essere il paese
delle grida manzoniane, visto le migliaia di tipologie
di contratti, i distinguo tra sessi, tra le
lauree, tra le età. Insomma noi mettiamo lacci
e laccioli perché diffidiamo dell’onestà umana,
siamo pronti a leggere le leggi per trovare l’inghippo
per eluderle. Siamo un popolo indietro
con la storia.
16
Nome: Alessandra
Cognome: Milani
Età: 26 anni
Quando hai pensato per la prima volta di andare
a studiare e lavorare fuori Italia
L’idea di partire per andare all’estero mi ronzava
da parecchio in testa finché, durante l’ultimo
anno di università, ho preso la decisione.
Cosa fai nella vita
Ho studiato Scienze della Comunicazione in
Italia e ora lavoro e vivo a Londra. Faccio l’assistente
al montaggio in una casa di produzione
televisiva. Mi occupo di programmi sportivi, ma
a gennaio comincerò a lavorare per una serie
televisiva sul mare del nord. In Italia trovare un
lavoro simile è molto difficile, soprattutto perché
molte programmazioni televisive sono importate
dall’estero.
Cosa ti offre Londra in più rispetto all’Italia in
termini di opportunità
Qui a Londra vengono investite più risorse nei
giovani, nelle arti, nella cultura. I ragazzi sono
abituati a cominciare subito a lavorare. Vivo in
una città in costante movimento, piena di vita e
di fatti che si svolgono a una velocità impressionante
e bisogna starci dietro. Qui a Londra
conta la meritocrazia. Sui curricula non vengono
chiesti l’età, la nazionalità e la foto, perché
la decisione di chiamarti per un colloquio od
offrirti un lavoro si basa sulle tue conoscenze
e abilità.
Il tuo futuro è quindi nella capitale del Regno
Unito
Non saprei, per ora faccio progetti a breve distanza,
poi si vedrà.
Nome: Monica
Cognome: Tagliabue
Età: 25 anni
Per una ragazza è più difficile organizzare e vivere
un’esperienza di studio e lavoro all’estero
No, assolutamente, almeno per quanto mi riguarda
non è stato così. Io sono laureanda in Scienze
della Comunicazione e sono stata in Francia, a
Lione, per un anno tramite il progetto Erasmus
e poi ho vissuto a Londra per quattro mesi. Ora
vivo qui in Italia ma quelle esperienze sono state
per me importantissime, soprattutto vivere a
Londra, visto che per lavoro utilizzo ogni giorno
l’inglese.
Quali sono, secondo te, le diversità nella didattica
tra l’università italiana e quella francese o inglese
All’estero conta più la competenza pratica che
lo studio astratto. Rispetto all’Italia viene dato
maggiore spazio all’esperienza sul campo e infatti,
per quanto la questione dei “cervelli in fuga”
rappresenti per l’Italia una perdita gravissima, ritengo
che i ricercatori abbiano ragione ad andare
in paesi che offrono loro maggiori opportunità di
crescita professionale ed economica.
Raccontaci i preparativi del viaggio.
È stato tutto molto improvviso, per entrambe le
esperienze. Per vincere la borsa di studio Erasmus
è necessario passare un test e io l’ho sostenuto
un po’ per gioco, un po’ per una sfida
personale. Una volta superato e presa la decisione
di partire ho avviato le procedure burocratiche
per l’iscrizione all’università straniera e per la ricerca
di quella che sarebbe stata la mia casa per
un anno. Tutto questo tramite la mia università. Il
resto è accaduto una volta arrivata a Lione, dalla
scelta dei corsi all’apertura di un conto in banca
(necessario in Francia per svolgere quasi tutte le
pratiche), alla sottoscrizione di un’assicurazione,
fino all’acquisto dei mobili per rendere più vivibile
la mia esperienza.
Perché non sei rimasta lì
Non sono rimasta a Lione perché mi dovevo laureare
in Italia. Per quanto riguarda Londra, non
lo so, me lo chiedo spesso. Diciamo che è stata
un scelta in parte dettata da motivi personali e in
parte perché ho scelto di iscrivermi a un corso di
laurea magistrale.
Ti piacerebbe tornarci, ti piacerebbe lavorare
all’estero
Mi piacerebbe molto tornare a Londra per lavoro,
ma non escluderei altre grandi città all’estero. Per
quanto riguarda Lione, in questo momento non ci
tornerei per lavoro, anche se è una città a misura
d’uomo dove si sta molto bene.
Nome: Francesca
Cognome: Codispoti
età: 27
Che studi hai fatto in Italia e quando hai deciso
di partire
Mi sono laureata in filosofia nel 2005 a Genova
e sono partita per Londra tre mesi dopo la laurea.
Avevo già preso in considerazione l’ipotesi
di trasferirmi all’estero già qualche mese prima
della laurea, anche se inizialmente pensavo di
andare ad Edimburgo.
Perché hai preso questa decisione
Durante gli studi ho capito che la laurea in filosofia
non mi avrebbe aperto molte possibilità in
termini lavorativi. Se hai talento come artista/
pensatore magari puoi cercare di intraprendere
una carriera “intellettuale”, altrimenti si passano
i mesi a mandare curriculum e ci si accontenta
di uno stage. Ero curiosa di imparare una nuova
lingua, conoscere gente diversa e di mettermi
in gioco. Sicuramente quando sono arrivata
a Londra non avevo la più pallida idea di quale
lavoro avrei trovato. Sapevo solo che se non
avessi trovato lavoro entro due settimane sarei
dovuta tornare a casa.
Quali sono le opportunità lavorative che offre
una città come Londra rispetto all’Italia
Sono maggiormente valutati il talento e l’intraprendenza.
È bello poter contare sulle proprie
capacità e considerarle una garanzia di successo.
In termini di lavoro, le differenze con
l’Italia sono molte: per esempio, lavorare in
nero è molto difficile (l’unica volta che mi hanno
offerto di lavorare in nero era in un ristorante
italiano). In tutti i posti in cui ho lavorato ho firmato
un contratto a tempo indeterminato, da
ristoranti a bar e adesso in un ufficio. In Italia
c’è il problema delle morti sul lavoro, qui sono
persino eccessivamente fissati con l’health and
safety, ovvero la salute e sicurezza sul posto
di lavoro.
Perché hai deciso di rimanere Non ti manca
l’Italia, la tua famiglia
Quando sono arrivata a Londra avevo le idee
poco chiare. Durante il primo anno ogni mese
continuavo a dire ai miei genitori “ancora 3 mesi
poi torno in Italia”. Dopo un anno ho iniziato a
raccogliere i primi frutti: mi sono ambientata
nella città, il mio inglese era abbastanza fluente
da permettermi di comunicare concetti più
profondi da condividere con altre persone, ho
fatto amicizie che mi hanno permesso di avere
accesso diretto alla cultura britannica e quindi
di capire molto meglio il contesto in cui vivo. Ho
deciso di rimanere quando ho capito i meccanismi
londinesi e le possibilità che la città offre.
Adesso che ho raggiunto in parte quello che
volevo, cioè un lavoro che mi soddisfa e che mi
permette di allargare l’orizzonte dei miei sogni,
i motivi principali per cui sono ancora a Londra
sono due: l’amore e un percorso professionale
ancora da finire. Naturalmente mi manca l’Italia,
in particolare la famiglia, gli amici, il cibo
e l’estate. Ma il bilancio è sempre a favore di
Londra. E poi alla malinconia ci si abitua.
Come vedi il tuo futuro Pensi di tornare o rimanere
all’estero
Non vorrei tornare definitivamente in Italia, se
non quando andrò in pensione. Trovo limitativo
passare tutta la vita nello stesso posto, ma
questa è una mia opinione. Se potessi vorrei
trascorrere qualche anno in diverse città, come
New York, Parigi e Tokio. La realtà è che per
motivi familiari c’è in programma di tornare in
Italia tra un paio d’anni, probabilmente a Milano.
Quali sono le competenze che contano all’estero
in campo lavorativo (rispetto all’Italia) in base
alla tua esperienza
Motivazione, onestà, personalità, esperienza,
risultati professionali, “getting things done”
(fare le cose in tempo), capacità di collaborare
in un team. Non ci si aspetta che i neolaureati
abbiano esperienze professionali particolari.
Conoscere le persone giuste nella maggior
parte dei casi è irrilevante. Chiedere a una donna
durante un colloquio se ha intenzione di formare
una famiglia è illegale, così come chiedere
l’età. Prendiamo il mio esempio: ho lavorato
due anni nei ristoranti, più sei mesi di master
in gestione delle risorse umane. Uno di questi
ristoranti era nello stesso edificio di una multinazionale
di servizi alle imprese, dalla revisione
contabile alla consulenza fiscale. Un giorno,
quasi per caso o per esasperazione, decido di
fare domanda (su internet) per un posto come
“neolaureata” (dopo 2 anni e mezzo dalla laurea!)
in quell’azienda. Il posto era di consulenza
fiscale sui redditi dei dirigenti. Niente a che fare
con la filosofia o con la ristorazione. Nei cinque
colloqui che ho sostenuto ho dovuto dimostrare
di possedere competenze basate sull’esperienza,
dallo studio, ai viaggi, ai lavori svolti.
Sono stata assunta ma se fossi stata ancora in
Italia, per ottenere lo stesso posto nella stessa
azienda, occorre essere fresca di laurea a pieni
voti in economia, ingegneria o giurisprudenza
e conoscere perfettamente l’inglese. Quanti
talenti in Italia sono limitati nelle loro possibilità
lavorative dalle scelte portate avanti in campo
accademico
17
Nome: fEDERICA
Cognome: GAUDINO
età: 27 anni
Dove e per quanto tempo hai lavorato all’estero
3 mesi e mezzo a Londra e circa 4 a Nantes, in
Francia. A Londra ho lavorato come barista per
The Salt House, un pub di Abbey Road, e per
l’agenzia Absolute Hospitality dove collaboravo
all’organizzazione di diversi eventi come
concerti, serate di gala, corse di cavalli, partite
di calcio, rappresentazioni teatrali (O2 Arena,
Emirates Stadium, Royal Albert Hall, Shakespeare
Teatre, Natural History Museum, London
Aquarium, Battersea Park Arena etc.); ho
ricoperto diversi ruoli come cameriera,barista,
guardarobiera o addetta alla VIP area. A Nantes
ho lavorato sui traghetti della Corsica Ferries
che attraversano il Canale della Manica.
Perchè hai deciso di trasferirti all’estero
Per provare nuove esperienze, mettermi alla
prova, perché penso che in Italia i giovani non
abbiano alcuna possibilità di crescita e che non
si vada avanti per meritocrazia.
C’è differenza di trattamento tra uomini e donne
Assolutamente no.
Quali competenze sono maggiormente richieste
Dipende dal lavoro che si cerca ma in Inghilterra
è richiesta soprattutto una buona capacità di
lavoro di squadra.
Hai riscontrato maggiore facilità nel trovare lavoro
In Inghilterra sicuramente si. Nonostante ci vogliano
diversi documenti, conti bancari e tesserino
sanitario inglese, il lavoro si trova con
molta facilità. Ovviamente, per lavori di livello
più elevato, si possono trovare maggiori difficoltà.
In Francia direi che la situazione è simile
alla nostra.
Perchè hai deciso di tornare
In Francia mi è terminato il contratto e poi il
luogo non mi entusiasmava: Nantes è in Bretagna
e il clima non è per niente gradevole.
Da Londra sono andata via per diversi motivi,
personali ed economici perché la città è molto
costosa.
Secondo queste tue esperienze, quale differenza
hai riscontrato in termini di opportunità,
guadagno e crescita professionale rispetto a
qui
Da quando ho terminato le scuole superiori
ho avuto occasione di lavorare all’estero o
comunque a contatto con l’estero e per questo
ritengo che l’Italia sia un paese drammaticamente
molto indietro rispetto ad altri paesi,
anche se sicuramente abbiamo molti aspetti
positivi rispetto al resto d’Europa e anche del
Mondo. A Nantes, ad esempio, ho riscontrato
un ambiente lavorativo più aperto dove uomini
e donne possono svolgere gli stessi mestieri
senza essere giudicati e con le stesse identiche
possibilità di crescita. Ma, nonostante ciò,
non ci ritornerei assolutamente in quanto molto
simile all’Italia.Di Londra ne posso solo parlare
bene. È un paese che tutela soprattutto i suoi
cittadini, dall’istruzione alla sanità. Per chi arriva
da altri paesi, integrarsi può sembrare difficile,
perché per lavorare ti viene richiesto il NIN (National
Insurance Number) che è come il nostro
tesserino sanitario, che ti garantisce assistenza
in numerosissime evenienze. Inoltre, è necessario
aprire un conto bancario in qualsiasi
banca, senza dover pagare nulla e con la possibilità
di aggiungere, con un importo minimo al
mese, delle assicurazioni sul furto, ad esempio
dell’Ipod. I mezzi di trasporto funzionano perfettamente
e non sono mai in ritardo. L’ordine
in qualsiasi ambito è di notevole importanza, ad
esempio si fa la coda per salire su un autobus, i
ragazzini fino ai 14 anni non pagano i mezzi di
trasporto; per entrare in molte zone della città
con la macchina si paga obbligatoriamente
una tassa di 8 sterline al giorno per abbassare
il rischio di traffico e di inquinamento, si chiama
Council Tax ed è simile all’Eco Pass di Milano. I
locali che hanno un dehor dopo le 23 sono obbligati
a far rientrare i propri clienti proprio per
questo motivo perché la polizia può multare chi
beve alcolici in strada. Tutto questo può sembrare
non significare nulla con l’argomento,
invece credo che questa gestione porti ad un
ordine e a un funzionamento tale del sistema
che anche il lavoro ne beneficia: ad esempio, in
Italia i mezzi non funzionano e usarli per andare
a lavorare rappresenta spesso un disagio, per
non considerare come vengono trattati i beni
comuni. Le possibilità di lavoro sono più elevate,
non esiste lavorare in nero perché si rischia
la galera. Un ragazzo di 25 anni può tranquillamente
trovarsi a capo di un’azienda perché,
se ritenuto valido, viene premiato. La persona
è valutata in base alle proprie esperienze, tanto
che spesso nel Cv vogliono solo sapere quali
esperienze abbiamo avuto
Perché sei tornata in Italia
Esclusivamente per motivi affettivi e sono sicura
che se un domani mi si riproponesse l’occasione
andrei via di nuovo.
18
Lilas Rose
Via Caboto, 45R
(angolo via untoria)
17100 Savona
Tel. 019 814785
Una nuova concezione del lusso nel
cuore di Savona per prendersi cura di sé in
un ambiente raffinato, squisitamente
retrò. Un angolo di Ville Lumiere, le
fragranze di un giardino
di notte in uno spazio dove la profumeria
artistica di un tempo si coniuga al senso
contemporaneo della moda e della
bellezza, intesa come la più personale
espressione di sé. Per intellettuali, ragazze
dinamiche, signori eleganti e ragazzi moderni
nasce la boutique Lilas Rose, dove
trovare profumi assolutamente unici, creme
per viso e corpo dagli
aromi delicati, bagno schiuma seducenti
per valorizzare ogni tipo di allure.
Entrando, potrebbe aleggiare musica
jazz o classica: chiudete gli occhi
per un attimo, riapriteli e percepirete accordi
di meravigliose fragranze, che come note
musicali daranno colore allo spazio attorno a
voi. Perché Lilas Rose è luogo
d’arte, di cultura, d’incontro
dove la dinamicità della vita moderna
si sospende per riscoprire e soddisfare le esigenze
più vere e profonde di ciascuno di noi.
19
FREEDOM
economia
SAPERE
SCIENTIFICO
E INDUSTRIA
A SAVONA
Viviamo in un mondo immerso
nella tecnologia,
qualsiasi nostra attività
sembra impensabile senza
un supporto informatico o elettronico.
I giovani, in particolare, sono i
maggiori esperti e utilizzatori di questi
strumenti ma, allo stesso tempo,
specialmente nella nostra provincia,
sembrano non optare per percorsi di
studio tecnici o scientifici. Come si
spiega questa contraddizione
Attualmente, i livelli di benessere
dei Paesi vengono calcolati in
base al progresso scientifico e
alla diffusione della conoscenza e
delle nuove tecnologie. L’Italia, sulla
base dell’indagine PISA pubblicata
nel 2007 e promossa dall’OCSE per
accertare le competenze dei quindicenni
scolarizzati, si è collocata al
37° posto su 57 Paesi presi in esame
e terzultima nella classifica europea.
Questo esito negativo impone una riflessione
a livello nazionale da capire
e interpretare anche nella sua traduzione
locale.
Savona, ad esempio, ha investito nel suo
Campus Universitario e parteciperà all’attuazione
del Programma Regionale di
sviluppo e sostegno all’Università, alla
ricerca, all’innovazione e al trasferimento
tecnologico previsto dalla programmazione
comunitaria 2007-2013, che
punta in modo rilevante su ricerca e innovazione.
L’Unione Industriali della Provincia di Savona,
nel 2008, ha pertanto investito risorse
in una ricerca, realizzata da un’équipe
dell’Università di Genova, Facoltà di Scienze
della Formazione, che si prefigge di tracciare
un quadro degli atteggiamenti, orientamenti
e comportamenti dei savonesi nei
confronti della scienza e della tecnologia,
ponendo particolare attenzione ai legami
dei cittadini con le attività produttive e con
gli orientamenti scolastici e professionali.
La ricerca è stata svolta su di un campione
rappresentativo di residenti della Provincia
di Savona nella fascia di età compresa tra
i 18 e i 64 anni. Come è anche emerso
da precedenti indagini, pubblicate anche
sulla nostra rivista (vedi Free n° 2 e
3/2008), i giovani savonesi hanno una
visione parziale o distorta della realtà
produttiva e delle effettive opportunità
di impiego presenti sul loro territorio.
Nella loro visione, esiste una sorta
di dicotomia tra due tipologie di lavoro:
quella industriale e quella del settore
terziario, specialmente legata al turismo,
in grado di influenzare notevolmente la
scelta del percorso di studi.
Il settore del turismo, in primo luogo, è
inteso come un “fatto sociale totale”, in
quanto innesca dinamiche lavorative che
si ripercuotono su diversi ambiti delle attività
di una comunità: culturale, economico,
sociale, cognitivo.
I dati emersi dalle analisi condotte mettono
in luce un atteggiamento piuttosto
singolare: abituati a convivere con i turisti
e ad agire per i turisti, i savonesi sembrano
aver mutuato da questi la percezione
del loro territorio, sembrano viversi
come “turisti a casa propria”, mostrando
di sentirsi in parte stranieri o visitatori
della propria terra.
L’utilità del turismo è soprattutto legata
alla produzione di reddito nelle
attività commerciali e immobiliari e
questa visibilità dei suoi effetti economici
viene considerato, da molte persone
anche non direttamente impegnate nel
settore, come fonte di reddito superiore
all’industria. Inoltre, in tale settore è anche
apprezzata la precarietà. Il turismo
infatti, offre spesso forme di occupazione
stagionali e precarie, rendendo
apparentemente stabili molte figure di
transizione, come la casalinga che oc-
20
Come mai i giovani savonesi
non vengono attirati dalle
scuole tecniche
o dalle facoltà scientifiche
Perchè la connessione
tra scienza, tecnologia
e industria dalle nostre parti
non appare sempre così chiara
21
Al quesito
“Se ci fosse la disponibilità di
un’area vasta
abita
nella zona in cui
cosa sarebbe meglio costruire”
Le risposte prevalenti sono
un centro sportivo (42%)
e un parco pubblico (36%);
mentre solo al terzo posto
troviamo un centro di
ricerca
ad alta tecnologia (34%),
peraltro seguito da
un albergo
o un residence
e da un parcheggio.
Anche il parco
divertimenti supera
una moderna area
industriale (16%).
casionalmente fa la cameriera o la commessa, lo studente che
trascorre la stagione come bagnino e poi continua gli studi, il lavoratore
dipendente a tempo indeterminato o il pensionato che
in estate si dedicano ad attività legate al turismo. Se debitamente
distribuiti e integrati nel corso dell’anno, i settori caratterizzati
da stagionalità e precarietà, vengono percepiti
come fonte di stabilità. Le scuole scelte per poter accedere a
questo settore saranno di impronta umanista, nelle quali non si
apprende un mestiere specifico ma si acquisiscono strumenti,
ad esempio la conoscenza delle lingue straniere, da utilizzare in
differenti ambiti lavorativi. L’industria, al contrario, risulta essere
ancora lontana dall’interesse comune o, forse, meno visibile.
Di conseguenza, le scuole tecniche in cui si dovrebbero formare
i futuri impiegati e imprenditori del settore, vengono penalizzate
da una concezione errata delle possibilità di inserimento lavorativo
e crescita professionale. Si ritiene infatti che il mondo
dell’industria sia rimasto alla sua versione ottocentesca
con la catena di montaggio e i ritmi alienanti, restituendo
inevitabilmente un’immagine negativa, antiquata e poco interessante.
È anche difficile, talvolta, comprendere cosa producano
alcune grandi imprese sul territorio: si tratta di realtà, magari
di grande prestigio, ma rivolte a un pubblico settoriale, formato
spesso da altrettante aziende, prive di un marchio riconoscibile
nella grande distribuzione. In una società dei consumi come la
nostra, questa caratteristica rende difficile la percezione della
realtà industriale del territorio. Le opportunità per un rilancio
del settore industriale possono essere fornite proprio dalla
scienza e dalla tecnologia e, di conseguenza, dalla rivalutazione
delle scuole tecnico-professionali. Lo sviluppo scientifico,
infatti, viene visto in modo molto positivo e potrebbe diventare
un ponte tra l’industria, la scuola e la percezione del territorio.
Eppure le facoltà scientifiche e gli stessi istituti tecnici vengono
consigliati con maggior frequenza di quanto non siano effettivamente
scelti, la tecnologia viene vista con favore soprattutto
quando si traduce in beni di consumo innovativi e in servizi alla
persona, molto meno come componente qualificante del tessuto
produttivo locale.
Tra gli intervistati sono i giovani a risultare i più interessati allo
sviluppo delle capacità produttive e culturali della provincia, i
primi a considerare proprio la scienza e la tecnologia come fattori
capaci di aumentare la ricchezza del territorio e di migliorare
la qualità della vita. L’industria, pertanto, dovrebbe puntare
sulla comunicazione delle sue reali dimensioni e funzioni
per attrarre nuovi e giovani talenti e, attraverso la scienza
e la tecnologia, mostrare la capacità di generare ricchezza.
Ai giovani sarà così offerta l’opportunità di restare nella loro
terra per rendere provincia di Savona un’areacompetitiva oltre
che gradevole, in cui trovare senso e conferire valore alle proprie
esperienze di vita.
22
libri giusti per tutti i gusti
POTETE TROVARE QUESTE PROPOSTE DA:
LIBRERIA MACRAME’
REMAINDERS - LIBRI RARI
SCONTI DAL 30% AL 50%
Via Manzoni, 46
17100 - Savona
TEL. 019/7700066
23
Avete girato tutti i negozi a nere un risultato glam e non omologato.
cui siete affezionate, avete Voglio perciò suggerirvi gli indirizzi di
spulciato fra i saldi alla ricerca
di un buon affare – e propongono una moda originale, anche
alcune “botteghe” dove giovani stiliste
quest’anno, volendo, non mancavano a prezzi accessibili.
le occasioni visto che molti negozianti “Lo Spaventapasseri” vende vestiti e
hanno optato per lo sconto del 50%- ma accessori nel centro storico di Genova,
non siete ancora soddisfatte, o meglio in via Luccoli 86r e propone pezzi unici o
non ne potete più delle solite cose viste parte di collezioni limitate. Gli abiti sono
e riviste. Infatti, se avete notato, gli stilisti
lanciano le mode proponendo capi dall’aria un po’ antica, ma sapientemen-
ottenuti con tessuti e materiali naturali
di abbigliamento sempre più economicamente
inaccessibili, che vengono poi Qui trovate cappottini di tweed, gonne
te tagliati e arricchiti con decorazioni.
scimmiottati da tanti marchi di medio dalle forme e volumi delle nuvole, tailleur
livello (e anche qui i prezzi a volte non con giacche minimaliste guarnite da piccole
applicazioni e gonne con bordo in
scherzano) o decisamente copiati dalle
grandi catene. Ormai in qualunque città contrasto, abiti lunghi con ampie gonne
andiate trovate sempre le stesse cose, leggermente goffrate. I prezzi oscillano
per cui se si vuole essere un po’ originali tra i 60 e i 100 euro, con qualche cappotto
che raggiunge anche i 200 euro.
ed esprimere una propria personalità,
non è facile e ci vuole una buona arte da Ad Albissola Marina, in Via Repetto, 39
certosini per scegliere abiti e accessori ci sono le “Due mosche bianche” piccolo
atelier di una coppia di giovani da mescolare sapientemente per otte-
stili-
Stile
e tocchi
Glam!
fashion
victim
24
consigli dalla
ste che propongono una moda giovane
e fresca, con particolare attenzione al
bon ton. Inoltre, se avete esigenze particolari
o da tempo sognate un abito che
non riuscite a trovare, loro possono realizzarlo.
Da non trascurare le maglie e i
cappottini, confezionati in un laboratorio
a cui le ragazze si appoggiano.
A Genova, invece, in Via di Porta Soprana
49r, da poco più di un mese, ha aperto
“N° 1”, un piccolo negozio dove trovate
abiti creati e realizzati direttamente dal
titolare, oppure abiti già confezionati che
poi dipinge o modifica. Divertenti i tubini
neri su cui sono dipinte delle Audrey
Hepburn così come le gonne decisamente
gioiose e fresche, com’è peraltro
il negozio. Anche qui i prezzi sono assolutamente
sostenibili, tutta la merce è
venduta fra i 40 e gli 80 euro e vi assicuro
che vale la pena fare una capatina.
Infine, a Savona non potete mancare a
quello che ormai è un must, ovvero il negozio
dal gusto un po’ francese e retrò di
“Puella” in Via Pia 50r dove la designer
Barbara Barbantini espone le sue creazioni,
spesso nate recuperando e personalizzando
oggetti. Ogni anno vengono
realizzate delle mini collezioni dove ciascun
capo è diverso dall’altro per colore
o scelta di stoffa. Oltre agli abiti vengono
create borse, bijoux e t-shirt resi unici e
preziosi anche grazie ad accostamenti
insoliti, dettagli inaspettati nonché interventi
pittorici o serigrafici ed ovviamente
tutti rigorosamente realizzati a mano.
Le creazioni di Barbara Barbantini sono
state anche pubblicate da importanti
testate di giornali femminili e vendute in
importanti negozi di Milano e Torino.
freeglam
di Alfonsine
Lo pseudonimo
Alfonsine nasconde
una fashion victim
nata e cresciuta
in una famiglia
di cultori della moda.
L’anonimato è
indispensabile
per garantire la
neutralità delle
scelte e
l’incondizionata
espressione di preferenze
e consigli per
chi segue
i dettami glam,
con particolare
attenzione al
rapporto
qualità-prezzo
sul territorio.
25
BEATRICE INDOSSA:
Canotta bianca in cotone incrociata.
Smanicato in lino sabbia con fiocco e ampio
collo.
Gonna in lino sabbia con inserti triangolari
delimitati da piccole rouche.
SCARPA:
Ballerina 011 in camoscio sabbia con fiore
sovraposto.
26
maglieria
da
freeglam
mare
Servizio fotografico
Giorgia Gaggero
“
Il laboratorio di maglieria che ha confezionato
questi capi si trova a Savona,
nell’unica sede di Via XX Settembre 69r.
La titolare, Carla Quaglia, da 27 anni
crea capi di alto livello qualitativo e di
grande personalità. Ogni singolo dettaglio
è attentamente studiato: la scelta
dei materiali, la tecnica di produzione, le
accurate rifiniture. Capi classici, anche
su misura, per donna, uomo e bambino,
in cashmere, lana merinos, lino, cotone,
seta e mischie pregiate. Troverete un’ampia
scelta di modelli di maglie, abiti, cappotti,
accessori e altro per gli abbinamenti
più funzionali e originali. Capi esclusivi per
chi desidera possedere qualcosa di unico
e irripetibile.
MAGLIERIA & CASHMERE
Carla Quaglia - L’ Orso Bruno
Via XX Settembre, 69/71 r
17100 Savona
tel. 019 811766
cell. 335 6567551
www.carlaquaglia.it
Specialisti in calzature tecniche e calzature
moda per ogni età; vasto assortimento
di articoli flebologia, riabilitazione e sanitari.
Consulenza tecnica e professionalità.
MASTER ORTOPEDIA di Carrara Luisa & C.
Via XX Settembre, 65/67r
17100 Savona
tel. 019 8485780
fax. 019 8386130
Per le acconciature si ringrazia:
I COMPLICI
Corso Mazzini
17011 Albisola Superiore (SV)
tel. 019 4002047
Per la location si ringrazia:
Caffè - Ristorante Barbanera
c/o Darsena di Savona
BEATRICE INDOSSA:
Smanicato tubolare
con collo ad anello
in lino fiammato.
Mantella “tonda”
a coste larghe orizzontali
in lino fiammato.
Cintura in pelle traforata.
Gonna nera a godé
in cotone e viscosa.
SCARPA:
Ballerina 012
camoscio/cocco nero.
27
BEATRICE INDOSSA:
Abito in seta fiammata naturale:
corpino a coste trattenuto da piccola coulisse.
Stola traforata in cotone verde.
SCARPA:
Ballerina 010 in vitello verde oliva.
Tutte le collane sono pezzi unici in ceramica Raku.
28
freeglam
porto
di
moda
Servizio
i
l progetto del Porto Turistico
di Imperia si inserisce in
un contesto già caratterizzato
dalla presenza di opere portuali:
il bacino storico di Porto Maurizio,
sede di attività mercantili dimesse e
approdo per la pesca professionale, e
i più recenti riempimenti a mare che individuano
il futuro bacino di S. Lazzaro.
Le opere a mare esistenti saranno quasi
interamente conservate e integrate con
nuove strutture che andranno a formare
due bacini interni separati dalla banchina
dello Yacht Club, l’attuale Molo Corto.
Una nuova area portuale, un water-front
che ridipingerà uno dei tratti di costa più
suggestivi del Mediterraneo, una visione
e un sogno finalmente realizzabile per
Imperia. La città delle tradizioni marinare
avrà il suo porto concepito con un
progetto ardito, forte, affascinante alla
vista e funzionale alla nautica moderna.
La struttura si candida a diventare uno dei
più grandi scali turistici del Mediterraneo,
disposto armoniosamente a C come ad
abbracciare la costa, riqualificherà dal
punto di vista urbanistico e geomorfologico
l’area compresa fra il molo Salvo e la
foce del Rio Baitè.
La parola d’ordine è qualità e servizi di
alto livello.
• circa 1.300 posti barca
• 4.817 mq di cantieri nautici
• oltre 847 mq di locali dedicati alle attività
artigianali e ai servizi diportistico
portuali
• 7.955 a destinazione d’uso commerciale
• 112 residenze
30
fotografico
Fulvio Rosso
Il progetto sarà terminato entro Giugno
2010.
Gli obiettivi di quest’iniziativa, che nel
prossimo triennio cambierà il volto del
territorio, sono tradotti nelle opere e nei
servizi previsti dal progetto:
• rilanciare qualitativamente il turismo
ed attrarne nuovi flussi;
• sviluppare tutto il settore della nautica
e della cantieristica ad esso collegata,
apportare benefici e ricadute
positive sulle attività commerciali e
sull’indotto, attivare nuove professionalità
e opportunità di lavoro;
• fornire una nuova modalità di approccio
con il territorio e di fruizione
dei servizi a tutti gli abitanti della provincia
di Imperia. Il porto di una città,
di tutti e per tutti coloro che vorranno
credere in un’idea.
Porto di Imperia S.p.A.
Via San Lazzaro, 8
18100 Imperia
Direzione & Amministrazione
tel. 0183/62679
fax 0183/62112
Ormeggiatori
tel. - fax 0183/60977
info@portodimperia.it
www.portodimperia.it
BEATRICE INDOSSA:
Smanicato tubolare con collo ad anello in
fiammato.
Mantella “tonda” a coste larghe orizzontali in
fiammato.
Cintura in pelle traforata.
Gonna nera a godé in cotone e viscosa.
SCARPA:
Ballerina 012 camoscio/cocco nero.
lino
lino
MARTINA INDOSSA:
Caftano di seta di Colomba Leddi,
tessuto e disegno esclusivo
31
MARTINA INDOSSA:
Tuta in cotone con ricami a mano di Song
Boutique del Borgo
V. San Rocco, 6
Finale Ligure (SV)
Tel. 019 693455
MARTINA INDOSSA:
Abito di cotone Hache
Sandali minorchine Virreina
freeglam
tessuto Nobile
Tessuti pregiati
e sartoria personalizzata
per uno stile senza tempo
34
La sartoria confeziona abiti dalla linea attualissima
dal classico allo sportivo con un occhio di
riguardo all’abito delle grandi occasioni. Riconosciuta
in Italia e all’estero la tradizione continua
con l’attenzione e la cura di sempre alle
nuove linee di tendenza. Capi esclusivamente
realizzati a mano, con tessuti di pregio.
SARTORIA NOBILE
Via Rossi, 24
Finale Ligure (SV)
35
Coprispalle 43€
Vestitino 42€
Pantaloncino 22,90€ Calzine 6€
Abiti in puro cotone
collezione clayeux
primavera/estate 2009
Trovate i capi da:
Clayeux
Piazza Beato Jacopo Da Varagine, 8
17019 Varazze (SV)
Tel. 019 97724
Abbigliamento e accessori
bambini 0-12 anni
vasto assortimento marchi
MiLlerighe baby
Calzine 6€
Camicia 33,90€
Golfino 48,90€
36
Pantaloni 25€
fashion collage
Ciabattina mare Just Cavalli
41, 50€
T-shirt girocollo
Roberto Cavalli
70€
Top nero a spalline
incrociate con strass di
Taglia42
149€
Pantalone palazzo
di Taglia 42
89€
Trovate i capi da:
Bermuda rigato Just Cavalli
con logo in pelle
su taschino posteriore
129€
linea sartoriale uomo
daniele denti e tolegno
per la donna
sottomarino, anis, chloè,
euforia e roberto cavalli
Abbigliamento uomo e donna
Via E. Accame, 6
17027 Pietra Ligure (SV)
Tel. 019 2210053
Top in seta plissettato
fantasia fiorata di Taglia 42
99€
37
Shopping a savona
Top in seta “Aniye By”
€ 117,00
Anis
Chanel con onice sfaccettato e argento rosato
€ 260,00
lA piazzetta
Sacca tessuto reversibile
margherite “sorelle d’Italia”
€ 110,00
simonetta d.
38
Sandalo Vernice nera o bianca fondo
sughero
€ 169,00
In via pia, centro simonetta del passeggio d. e dello shopping savonese, il negozio Anis
ti propone con cortese simpatia capi casual, jeanseria ed attuale eleganza,
rivolta a ragazzze e donne che amano personalizzare la moda e il proprio
stile.”
Anis
di Bacigalupo Giuliana
Via Pia 17R - Savona
019 8401388
Anis
Pantalone morbido in viscosa “Guardaroba”
€ 138,00
Anello con diamanti e motivo fantasia
€ 3.530,00
lA piazzetta
Via Pia, 17R
Via Paleocapa, 25R
Via Pia, 44R
17100 - Savona
17100 - Savona
17100 - Savona
Tel. 019 8401388
Tel. 019 802359
Tel. 019 8485478
post it
la scuola su misura
i nostri corsi
Potete trovare questi corsi da:
Licei - Periti
Dirigente di comunità
Geometra - Magistrali
Economo Dietista - Ragioneri
Operatori Impresa Turistica
Gestione Aziendale - Servizi Sociali
Nautico - Grafico Pubblicitario
The Old School
Via Montenotte, 16
17100 Savona
Tel. 019 820532
vieni a recuperare da noi
i tuoi debiti scolastici!!!
i nostri Servizi
Corsi per chi lavora
Corsi propedeutici
Assistenza didattica continua
Orari differenziati
Corsi individuali e collettivi
i nostri Servizi
I nostri servizi
Assistenza agli esami
Corsi diurni, pomeridiani, serali
Assistenza per l’esecuzione
dei compiti
Orientamento scolastico
Corsi monografici
la nostra mission
La serietà del nostro lavoro, per
garantire una scuola aperta ad
ogni tipo di esigenza, con programmi
personalizzati, in grado di
sviluppare le capacità gestionali
ed intellettive di ogni studente
39
SAVONA, GENOVA, IMPERIA
E I LORO GRUPPI
SU “FEISBUC”
di Susanna Ciani Seren
“
Sei su facebook” Quante volte vi
è stato chiesto o l’avete domandato
Oggi sembra impossibile non
avere un account sul social network
più cliccato e discusso degli ultimi tempi.
Favorevoli o contrari, accaniti frequentatori
o visitatori occasionali, prima o poi
tutti abbiamo sbirciato in questo mondo
“virtuale”, per curiosità o per una sorta di
forza d’inerzia mossa da un tamtam mediatico
che oggi utilizza Facebook per gli
usi più diversi.
Potevamo mancare Ovviamente no e
quindi Free Press Magazine ha creato
il suo profilo, richiesto e ottenuto i
contatti di tutti i suoi collaboratori e amici
e sta quotidianamente accrescendo la
propria presenza, suscitando curiosità
e proponendo dibattiti. Vogliamo, infatti,
attraverso la rete, raccogliere le vostre
impressioni e suggerimenti, per migliorare
il nostro lavoro e rendervi
un servizio utile e divertente. Per capire,
quindi, l’“umore” dei rivieraschi su
“fb”, abbiamo cercato Savona, Genova
o Imperia e scoperto che le tre province
hanno molti gruppi dedicati, appartenenti
a scuole, associazioni, istituzioni, gruppi
sportivi, oppure che nascono da iniziative
personali o di una cerchia di amici che
condividono interessi e opinioni e vogliono
raccogliere adesioni, scambiare confronti.
Alcuni sono puramente goliardici, altri
chiedono sostegno per iniziative, come se
fosse una raccolta firme di un referendum,
altri ancora sono un evidente pretesto per
attirare l’attenzione e nuovi contatti.
I più curiosi Per quanto riguarda Savona,
segnaliamo il gruppo dedicato a chi
ha frequentato l’ITIS, in cui è possibile
leggere un elenco dettagliato di comportamenti
tipici dell’alunno “modello”, i fan
del “briosciaro”, tappa fondamentale per
chi vive la notte, oppure il gruppo di “quelli
che anche a 90 anni faranno le vasche a
Savona”.
Genova è rappresentata da gruppi quali
“noi che conosciamo la Fiumara a memoria”
o “sei genovese se…” in cui si elenca
l’abc del “genovese doc” con tutte le
sue sventure e nevrosi accompagnate
dall’orgoglio tipico della “Superba”. C’è
anche chi lancia una proposta: “Aboliamo
il ponte sullo stretto e facciamone uno da
Genova a Porto Torres”. Purtroppo non è
specificato il quorum di contatti da raggiungere
per concretizzare la mozione…
Anche Imperia usa il social network per
scopi di interesse pubblico, come il gruppo
“Spegnamo il semaforo davanti al catasto
di Imperia”, o di mantenimento di
rituali collettivi come “Quelli che fanno 80
giri sotto i portici perché Imperia è piccola”.
Un ultimo gruppo ci ha incuriosito: “Vogliamo
feisbuc in dialetto genovese!” che
con i suoi quasi 1.400 contatti manifesta
un desiderio piuttosto insolito per una rete
internazionale, ma a noi piace per questo,
perché è molto “Free”: viviamo in una rete
di contatti internazionali ma parliamo locale!
Aggiungi FreePress tra i tuoi contatti!
40
IL CINEMA TECNOCOMODO
Regione Torre Pernice (Polo 90)
Albenga (SV) Tel. 0182 590 342
6 sale 1200 poltrone reclinabili
il massimo della qualità tecnologica
per la visione dei film
attrezzatissimo snack-bar
due sale dedicate all’ organizzazione
di meeting E videoconferenze
Ampio parcheggio
PrenotazioNE TELEFONICA
Su www.multiplexalbenga.it:
consulta la
programmazione dei film
trova link a siti dedicati
al mondo del cinema
41
FREECARE
speciale prevenzione
INTERVISTA AL PROF. GIORGIO ME-
NARDO, DIRETTORE U. O. MEDICINA
E GASTROENTEROLOGIA OSPEDA-
LE SAN PAOLO ASL 2 SAVONA.
Cosa si intende per “celiachia” e quali
sono le sue caratteristiche peculiari
Secondo una tendenza condivisa in tutto
il mondo, soprattutto da parte di coloro
che ne sono affetti, per celiachia si intende
non una malattia, ma un’intolleranza al
glutine di origine genetica. Se non viene
riconosciuta o se non viene seguita una
dieta appropriata, priva di alimenti quali
il frumento, la segale e l’orzo che contengono
il glutine (vedi box), si possono
verificare effetti collaterali di diversa gravità.
La celiachia si definisce intolleranza
(vedi box) perché se il paziente evita
questi cibi, la malattia è come se non ci
fosse. Un tempo si parlava di morbo celiaco
perché coloro i quali ne erano affetti,
specialmente i bambini, arrivavano anche
a morirne. Questa intolleranza è una reazione
allergica al glutine e riguarda l’1%
della popolazione.
Come si scatena la reazione allergica
Durante la digestione, i villi intestinali si
occupano dell’assimilazione delle componenti
nutritive degli alimenti ingeriti. Se
l’individuo è allergico al glutine e produce
anticorpi contro questa sostanza, allora
i suoi villi verranno distrutti perché contengono
glutine che hanno assorbito dal
cibo.
42
celiachia e
intolleranze
alimentari
Esistono differenti gravità del quadro clinico
Si, e dipendono dall’estensione della malattia.
Se nell’intestino tenue, che misura
sette-otto metri, vengono distrutti tutti i villi
o la maggior parte di essi, il paziente pur
nutrendosi non assorbe nessun alimento,
ha una grave diarrea e continua a deperire
fino a morire. Fortunatamente, la maggior
parte dei casi attuali la disfunzione completa
dei villi è circoscritta a una parte limitata
di questi sette-otto metri, normalmente
nella parte più vicina allo stomaco. Una
delle prime conseguenze che inducono a
diagnosticare la malattia è il malassorbimento
di ferro con conseguente anemia
sideropenia (vedi box). Sono soprattutto
le donne a lamentare questo problema,
perché hanno maggiore occasione di
diagnosticare un’anemia manifestata dalle
normali perdite del ciclo mestruale, o
in gravidanza, periodo che comporta un
notevole dispendio di ferro e, non ultimo,
perché sono maggiormente attente alla
propria salute. Statisticamente i due terzi
dei pazienti sono donne, ma essendo la
celiachia un’intolleranza genetica è equamente
distribuita tra i due sessi.
Quali sono le sue conseguenze
Trattandosi di un malassorbimento di alimenti
essenziali per il nostro organismo
insorgono altre carenze quali, ad esempio,
l’osteoporosi precoce anche nei
bambini, perché l’intestino non assimila il
calcio o gli oligoelementi (vedi box), che
Glutine: è una sostanza lipoproteica originata dall’unione, in presenza di acqua, di due tipi di proteine
presenti principalmente nel tessuto vegetale del frutto dei cereali: le gladine e le glutenine.
intolleranze alimentari: sono considerate allergie non allergiche le reazioni allergiche
sono sempre dovute a meccanismi immunologici e non dipendenti dalla dose assunta, quelle da intolleranza
sono dovute a deficit enzimatici.
anemia sideropenica: è causata da mancanza di ferro nell’organismo. I sintomi principali
sono pallore, astenia, dispnea, tachicardia, angina da sforzo e soffio sistolico, ma possono manifestarsi
anche ragadi, fragilità di unghie e capelli e la cosiddetta “triade di Plummer-Vinson”,una comparsa contemporanea
di alcune patologie quali glossite e disfagia.
oligoelementi: sostanze come zinco magnesio e rame che servono all’organismo in dosi piccolissime
e che vengono misurate in microgrammi, il cui apporto attraverso una corretta alimentazione
è fondamentale.
transaminasi: sono una sotto-classe di enzimi che intervengono nella transaminazione, nella
trasformazione cioè di un aminoacido in un altro.
anticorpi transglutaminasi: sono sostanze prodotte dall’organismo con funzione di
difesa assenti nei soggetti “sani”. La loro presenza, invece, significa che il sistema immunitario è predisposto
per attaccare il glutine.
anticorpi antiendomisio: sono autoanticorpi (cioè caratteristici delle malattie autoimmuni)
prodotti dal sistema immunitario nei confronti della mucosa intestinale dello stesso organismo che è
affetto dalla malattia
Iga: sono un particolare tipo di immunoglobuline, ovvero proteine del sangue meglio note come anticorpi,
prodotte dalle mucose dell’apparato digerente e respiratorio.
malattie autoimmuni: sono un gruppo di patologie causate dall’alterazione del sistema
immunitario, che reagisce contro i tessuti dell’organismo stesso.
dermatite erpetiforme: è un’eruzione cutanea estremamente pruriginosa che si manifesta
nel 90% dei casi su gomiti e avambracci.
Il Servizio Sanitario Nazionale, sin dal 1982, eroga gratuitamente gli alimenti dietetici privi di glutine a favore
delle persone affette da celiachia. I tetti di spesa, suddivisi per fasce di età e sesso, sono stati stabiliti
per la prima volta dal Decreto ministeriale 8 giugno 2001 e in seguito confermati dal Decreto Ministeriale
4 maggio 2006 che ha ribadito una copertura pari a 140€ al mese per gli uomini e a 99€ per le donne.
Alcune Regioni hanno integrato la somma, parificando il tetto tra i due sessi. Per i bambini
le tariffe sono di 45€ (fino a un anno di età), 62€ (fino a 3 anni e mezzo) e 94€ (fino a 10 anni).
Il D.M. 8 giugno 2001 ha inoltre istituito il Registro Nazionale dei prodotti destinati a un’alimentazione
particolare erogati nelle singole regioni a carico del Servizio Sanitario Nazionale, le cui modalità erogative
sono stabilite dalle Regioni.
si ritiene siano responsabili di forme di
demenza e di epilessia occipitale tipiche
della celiachia nei casi più gravi. Altre possibili
caratteristiche dell’intolleranza sono
la bassa statura, l’alterazione dello smalto
dei denti, alcuni problemi cardiaci, l’alopecia,
l’alterazioni delle transaminasi (vedi
box) che vengono scambiate per epatiti
croniche, gravi problemi nella vita riproduttiva,
specie nelle donne. Talvolta si arriva
alla diagnosi dell’intolleranza a causa di
aborti nel primo trimestre che non si spiegano
con patologie dell’apparato genitale.
(La celiachia è considerata una patologia
multiforme, tanto che nella più autorevole
rivista medica del mondo, il New England
Journal of Medicine, è apparso un articolo
dal titolo “Come maneggiare questo camaleonte”.)
Quali sono gli esami necessari per diagnosticarla
Quando si sospetta una celiachia è necessario
effettuare un esame del sangue
attraverso il quale si ricercano gli anticorpi
antitransglutaminasi o gli anticorpi antiendomisio
(vedi box). Naturalmente questi
esami del sangue devono essere preceduti
da una dosaggio delle IgA totali (immunoglobuline,
vedi box), perché se il paziente
non ha le IgA nel sangue, e succede
al nel 3-5% dei celiaci, gli esami risultano
falsamente negativi, ovvero non rivelano
la presenza di alcun tipo di anticorpo. Se
gli esami del sangue risultano positivi non
bisogna assolutamente mettersi a dieta,
poiché la diagnosi si ottiene solo con la
biopsia digiunale, ossia una gastroscopia
tramite la quale vengono prelevate piccole
parti di intestino tenue e osservate al
microscopio per vedere se sono presenti
i villi. Se così fosse, potrebbe trattarsi di
celiachia cosiddetta latente, cioè con gli
esami positivi ma senza il danno intestinale,
per la quale non è necessario mettersi
a dieta. Oltre agli esami di laboratorio
VIAGGIARE E DIVERTIRSI SENZA RINUNCE
Per chi soffre di celiachia spesso è difficile trovare ristoranti e strutture di accoglienza che prevedano nei
menu cibi e bevande senza glutine. Fortunatamente, grazie alla crescente informazione sulla malattia,
molti esercizi pubblici si stanno sensibilizzando sull’argomento, adeguando le preparazione degli alimenti
a queste esigenze e, soprattutto, dando indicazioni dettagliate sugli ingredienti impiegati. Per chi
volesse maggiori informazioni sulla malattia, ricette, indicazioni su quali locali prevedono specifici menu
per celiaci, consigliamo di visitare il sito www.celiachia.it e www.liguria.celiachia.it.
ASSOCIAZIONE ITALIANA CELIACHIA
Nata nel 1979, l’associazione ha sede a Genova e ha come obiettivo la promozione dell’assistenza ai
celiaci, alle loro famiglie e sensibilizzare le strutture politiche, amministrative e sanitarie.
L’associazione ha anche ottenuto la distribuzione gratuita dei prodotti senza glutine per i celiaci diagnosticati
dal sistema sanitario nazionale. Grazie al progetto “Alimentazione fuori casa”, l’AIC vuole formare
ristoratori, gelaterie, bed&breakfast e pub alla preparazione e alla distribuzione di cibi senza glutine.
L’ALLARGENE C’È MA NON SI VEDE…
Un allergene è una sostanza che può provocare una reazione allergica. Si definisce “occulto” quando
è un ingrediente di alimenti in cui non si pensa che venga impiegato. Gli esempi più comuni sono la
lecitina di soia, utilizzata come emulsionanate, o la gelatina di pesce, contenuta nelle guarnizioni per
i dolci.
e alla conferma istologica, esiste un test
genetico per verificare se la persona ha
i geni per diventare celiaco. Questi geni,
però, sono presenti nel 30% della popolazione
totale in Italia, ma solo una persona
su cento diventerà celiaco. Rilevare la loro
presenza permette di indagare all’interno
della famiglia del paziente celiaco, poiché
l’incidenza della malattia nella famiglia di
un paziente celiaco è del 10-20%. L’assenza
di questo patrimonio genetico determina
con certezza che l’individuo non
diventerà celiaco, evitando così di sottoporsi
a esami periodici. Esistono patologie
correlate
Esiste una variante cutanea, la dermatite
erpetiforme, che si manifesta normalmente
con lesioni dermatologiche su gomiti
e natiche. Un buon dermatologo la riconosce
facendo la biopsia sulla pelle delle
zone interessate. La cura, anche in questo
caso è la dieta, che, se osservata, attentamente
porta alla guarigione. Inoltre, circa
un terzo dei pazienti celiaci, se non segue
la dieta, incorre nell’arco della propria
esistenza a diverse malattie autoimmuni
(vedi box), le più frequenti delle quali sono
le tiroiditi autoimmuni con conseguente
ipotiroidismo, più raramente con ipertiroidismo.
Più si ritarda la diagnosi, più alta è
la possibilità che il paziente sviluppi una
malattia autoimmune.
Quale terapia è necessario seguire
La terapia è una sola e consiste nell’evitare
frumento, segale ed orzo. L’avena è di
fatto proibita nonostante la sua non tossicità,
poiché coltivata nei campi secondo
tecniche di rotazione con altri cereali che
non escludono la contaminazione. Ottenere
un’avena commerciale pura è quindi
praticamente impossibile. Per osservare
attentamente questa dieta bisogna essere
sempre attenti, poiché i cibi incriminati
sono molto diffusi: l’orzo, ad esempio, è
nascosto nella birra e nel whiskey. Bisogna
prestare molta attenzione all’etichetta
degli alimenti che oggi, grazie all’Associazione
Italiana Celiachia, possono ottenere
la certificazione di alimento privo di glutine,
il cui logo è una spiga di grano barrata
sul modello del cartello di divieto di sosta.
Nel caso in cui si cucini una pizza o un
altro cibo preparato con farina priva di
glutine è fondamentale che la cottura avvenga
in un forno all’interno del quale non
siano stati precedentemente cotti cibi con
glutine, poiché sarebbe certa la contaminazione.
Ugualmente, qualora si cuocia
la pasta in una pentola a parte, anche lo
scolapasta dovrà essere utilizzato solo
per quel tipo di alimento privo di glutine.
In Italia come si agevolano i celiaci, con-
43
siderando che nella nostra dieta molti alimenti
contengono glutine
Perseguire una dieta priva di glutine è facilmente
possibile, anche se la cucina italiana
utilizza vari alimenti in cui esso è presente.
Per questo motivo l’Italia è l’unico Paese
in cui i celiaci hanno diritto a un assegno
spendibile nelle farmacie per acquistare
alimenti privi di glutine. Savona, in particolare,
si distingue per quel che concerne il
ruolo del glutine nelle cerimonie religiose:
una quindicina di anni fa l’allora Vescovo
Monsignor Lafranconi si occupò per primo
di chi era affetto da questo tipo di intolleranza,
permettendo di ricevere la comunione
solo col vino; oggi sono disponibili
ostie prodotte in Germania senza glutine,
cosicché il sacramento possa essere somministrato
anche ai celiaci.
Quando è possibile guarire
La guarigione si ottiene dopo sei mesi
dall’inizio della dieta. Naturalmente il celiaco
rimarrà intollerante al glutine tutta la
vita, per cui basterà mangiare alimenti con
glutine una sola volta perché si ripresentino
i sintomi. Esistono studi a livello sperimentale,
quali una vaccinazione contro alcuni
amminoacidi presenti nel glutine, e uno,
in fase piuttosto avanzata di elaborazione
che si svolge all’Università di Baltimora negli
Stati Uniti, basato su una molecola in
grado di bloccare con una vera e propria
barriera la zonulina, proteina che trasporta
il glutine attraverso la parete dell’intestino.
A quando risale la scoperta della celiachia
Già nel 100 a.C. Areteo di Cappadocia
parla di bambini col ventre gonfio che morivano
per una diarrea cronica, ma bisogna
aspettare il 1888 per la prima ipotesi del
ruolo della dieta a opera di Samuel Gee. La
scoperta scientifica si attribuisce a un pediatra
olandese, Dicke, che sovrintendeva
a vari asili in tempo di guerra. Tra i suoi
pazienti c’erano bambini che prima della
guerra avevano sofferto di diarrea profusa
con feci piene di grassi, per poi migliorare
sorprendentemente, durante il conflitto,
quando si nutrivano di radici di papavero,
essendo il pane introvabile. Successivamente
sono tornati a stare male e ad avere
una grave diarrea quando hanno iniziato a
consumare gli aiuti umanitari degli alleati,
che consistevano principalmente in farina
di grano. Nel ’51, durante un convegno
negli Stati Uniti, Dicke illustrò la sua teoria
della patologia correlata alla variazione
dell’alimentazione, dapprima raccogliendo
derisione, in seguito ricevendo riconoscenza.
(Un tempo diagnosticare la celiachia
era piuttosto complicato a causa della
difficoltà nell’effettuare esami, ma dagli anni
’70, grazie alle moderne tecniche di biopsia,
in breve tempo si ottengono diagnosi
precise.)
Esiste una legislazione che tutela il consumatore
nel riconoscimento e nell’acquisto di
prodotti specificatamente preparati
Con il disegno di legge n°697-b approvato
il 15 giugno 2005 il Parlamento italiano ha
steso alcune norme finalizzate alla tutela del
celiaco e al suo inserimento sociale. La celiachia
viene riconosciuta come malattia sociale
che necessita di una diagnosi precoce
e di una prevenzione, così some la dermatite
erpetiforme (vedi box) ad essa correlata;
è altresì necessario migliorare le modalità di
cura agevolando l’inserimento del celiaco
nelle attività scolastiche, sportive e lavorative
attraverso un accesso equo e sicuro ai
servizi di ristorazione, intensificando l’educazione
sanitaria sulla malattia, provvedendo
alla preparazione e all’aggiornamento
professionali del personale sanitario e predisponendo
gli opportuni strumenti di ricerca.
Per quel che concerne la copertura finanziaria
dell’attuazione della legge sono stati
stanziati 3.760.000 euro annui al cui monitoraggio
provvede direttamente il Ministero
dell’Economia e delle Finanze.
a cura della dott.ssa Pia Waldthaler, dietista
e della dott.ssa Carla Lertola, medico specialista in scienze dell’alimentazione
Almeno una volta nella vita, per questioni
di linea o di salute, abbiamo pensato di
prestare maggiore attenzione all’alimentazione,
a cui abbinare anche un’adeguata
attività fisica. Da dove iniziare Per
seguire una dieta equilibrata occorre innanzitutto
conoscere le proprietà nutritive
e le tipologie di cibi a nostra disposizione,
in modo da sceglierne le giuste quantità
e abbinamenti. Per questo scopo, nel
1992 il Dipartimento dell’Agricoltura degli
Stati Uniti ha elaborato la prima “piramide
alimentare” ovvero uno schema in cui
si posizionano gli alimenti divisi per valore
nutrizionale. Alla base della piramide troviamo
i cibi che possono essere assunti
con più frequenza, come acqua, frutta,
verdure e fibre, poi carboidrati, proteine,
dieta
piramide alimentare
latte e derivati, olio e burro, vino e birra e,
arrivando al vertice, si posizionano quelli
consigliati solo occasionalmente come
i dolci. È importante sottolineare che la
piramide alimentare è solo un punto di riferimento
per l’alimentazione, rappresenta
un consiglio per la maggioranza delle
persone ma deve essere personalizzata
in base alle singole esigenze. La validità di
questa indicazione molto generica si annulla
nel momento in cui insorgono malattie
o sussistono condizioni particolari
come per chi pratica sport a livello agonistico.
La strutturazione della piramide
è inoltre periodicamente aggiornata in
base all’evoluzione delle abitudini alimentari,
influenzate da una grande varietà e
disponibilità di cibo a cui spesso non corrisponde
un’adeguata attività fisica.
Da ciò derivano anche numerose patologie
come l’obesità, malattie metaboliche,
cardiovascolari e cancro. Per questo motivo,
l’ultima versione della piramide formulata
nel 2005 ha introdotto il parametro
dell’attività fisica, una “terza dimensione”
da integrare alla dieta per raggiungere
un giusto equilibrio tra ciò che si assume
con l’alimentazione e ciò che si consuma
con il movimento fisico. Inoltre, più attività
si svolge, più la “base” della piramide
si allarga, consentendo quindi di consumare
quantità maggiore di cibo. La piramide
alimentare è formulata anche nelle
variante giornaliera e settimanale in cui si
indica più dettagliatamente il rapporto tra
apporto nutrizionale e attività fisica.
FREEcare
ATTIVITà FISICA
DOLci: non dovrebbero essere consumato tutti i giorni per l’elevato apporto di grassi e calorie.
VINO E BIRRA: da consumarsi con parsimonia non sono indicati per tutti.
OLIO E BURRO: i lipidi sono fondamentali per l’apporto energetico ma anche per le vitamine
liposolubili. È importante non esagerare con le quantità ed è meglio preferire quelli vegetali.
LATTE E DERIVAti: devono essere consumati più volte, non solo durante i pasti,
perché sono importanti per l’apporto di proteine e di calcio.
CARNE PESCE UOVA LEGUMI: alimenti che contengono proteine ad alto valore
biologico, ovvero più facilmente disponibili per il nostro corpo. Si consiglia di scegliere
tagli magri, variandoli spesso. Il pesce è meglio sceglierlo “azzurro”, mentre
le uova possono essere mangiate solo 1 o 2 volte alla settimana. Non bisogna
trascurare nella dieta i legumi, da alternare alla carne, e associare ai cereali.
CARBOIDRAti: devono essere presenti in ogni pasto della giornata poiché
hanno la funzione di fornire energia.
FRUTTA E VERDURA: si consiglia di scegliere frutta fresca di stagione
e preferibilmente italiana, per assicurarsi il massimo delle vitamine.
ACQUA: 1 litro e mezzo al giorno distribuito nella giornata,
l’acqua è la bevanda da preferire in assoluto e non dovrebbe
essere sostituita da altre bevande zuccherine.
45
è mera esecuzione ma ingrediente fondamentale
per qualsiasi ricetta.
Durante le festività, in particolare, questo
fenomeno raggiunge l’apice: anche
il televisore ingrassa, al telecomando si
alzano i trigliceridi. In qualsiasi momento
si parla di pranzi, cene, merende,
aperitivi, ogni istante della giornata può
essere rimpinzato di dolci e golosità,
appena sfornate o frutto di un sapiente
“riciclo” o, meglio, reinterpretazione
che faccia passare sotto le più fantasiose
spoglie il classico panettone.
Perché tutto questo L’Italia è famosa
nel mondo per le 3 F: fashion (moda),
forniture (arredamento) e food (cibo).
Per quale motivo le prime due categorie
non si spartiscono equamente il
palinsesto, insegnando a montare, dipingere,
assemblare mobili o a tagliare,
cucire, ricamare stoffe ispirandosi
ai nostri più famosi stilisti Nelle logiche
della programmazione televisiva,
bisogna tenere conto di chi acquista
gli spazi pubblicitari, fonte primaria di
sostentamento di tutte le emittenti, private
e pubbliche. Gli inserzionisti del
settore alimentare hanno una maggiore
capacità e anche interesse a investire,
perché raggiungono un pubblico generalista
reclamizzando prodotti di largo
consumo e, possono misurare in tempi
relativamente brevi l’efficacia della cotelevisione
FREELAND
il programma è servito
di Susanna Ciani Seren
Perché la cucina
invade tutti i
generi televisivi
in qualsiasi ora
della giornata
vi ricordate il vecchio ricettario
della nonna, gelosamente
custodito da vostra madre,
che ve ne ha concesso
la consultazione solo dopo tanto tempo
di bassa manovalanza in cucina (leggi:
pelare patate, lavare l’insalata…) e
aver dimostrato di saper stare ai fornelli
per più di un’ora, senza dare fuoco alla
casa La raccolta delle ricette tramandante
attraverso le generazioni, spesso
sporcata da olio e farina, racchiudeva
anche l’esperienza, i tentativi, le modifiche
sperimentate negli anni, storie
di pranzi in famiglia e di feste con gli
amici.
Ebbene, oggi si assiste a uno strano
fenomeno che ci tenta in ogni momento
e situazione: la cucina, infatti, intesa
nel senso esteso che va dagli alimenti
agli strumenti per trasformarli e ai luoghi
dove utilizzarli, è passata dall’antico
focolare domestico a ogni mezzo
di comunicazione. Ci si alza al mattino
e davanti alla tv, tra caffè e biscotti, si
prendono appunti su come legare l’arrosto;
sull’autobus si sbircia su una rivista
la ricetta proposta dal divo di turno, si
rientra a pranzo e in venti minuti improvvisiamo
una “Prova del cuoco”, sintonizzandoci
sulle cucine di Rai 1, in cerca di
qualche ispirazione gastronomica cotta e
mangiata. In qualsiasi ora della giornata
siamo tentati da piatti succulenti, ricette
etniche di paesi forse nemmeno segnati
sull’atlante, che utilizzano alimenti introvabili
anche su internet, perché in quei
paesi non esiste l’e-commerce ma forse
solo il baratto.
Profumi e sapori si fondono, le calorie si
moltiplicano e chef improvvisati passano
dal non saper se è nato prima l’uovo o il
tegamino al cimentarsi in elaboratissime
paste al forno o glasse reali per dolci degni
di Nonna Papera.
Forse la risposta è la più semplice:
l’uomo attraverso il cibo sopravvive, si
evolve, socializza, condivide e tramanda
esperienze e tradizioni sempre uguali o
con piccole varianti. Noi italiani, popolo
di poeti e navigatori, siamo creativi,
amiamo ri-produrre, ovvero rielaborare
costantemente tutto ciò su cui interveniamo,
aggiungere quel tocco di personalità
o territorialità che riconducano
immediatamente a chi ha preparato il
piatto, dimostrando che la passione non
46
municazione. Le altre due categorie tipicamente
italiane, moda e arredamento,
non hanno lo stesso potenziale bacino
di clienti e di declinazione televisiva,
quindi sono meno motivate a investire e,
di conseguenza, non creano una produzione
e domanda di programmi specificamente
dedicati.
La cucina si espande, oltre che in tv, anche
in un business multimediale su tutti
i canali di comunicazione e nelle nuovissime
piattaforme tecnologiche si traduce
in giochi interattivi in cui mamme
e bambini si sfidano all’ultimo colpo di
sac à poche (ad esempio con la consolle
portatile del Nintendo DS o la Nintendo
Wii). Il pubblico interessato alla gastronomia
catodica, infatti, è vastissimo e
unisce tutte le fasce di età, costituendo
un preziosissimo bacino di potenziali
acquirenti.
Scavando sotto l’aspetto folkloristico e
godereccio delle succulenti ricette presentate
in tv, si trova una logica commerciale
per cui più si allettano gli spettatori,
più li si trasforma in consumatori
che acquistano i prodotti per cucinare.
Sotto questa ottica la razione di maccheroni
ha meno gusto
Non ci pensate, perché trovare un ambito
avulso dal business economico è praticamente
impossibile, quindi godetevi
ogni piatto e divertitevi a sperimentare
ricette nuove e insolite, ricordandovi che
la cucina italiana resta sempre la migliore,
anche televisivamente parlando!
47
carlo lucarelli
di Alessandro Ponte
Scrivere è
raccontare una storia
con le parole
più belle
che si conoscono
Se fosse nato da un’invenzione
di Alberto Bevilacqua
sarebbe stato tra i protagonisti
del film “I tre volti della
paura”, il narratore forse, che con il suo
stile inconfondibile avrebbe raccontato
la cronaca avvolta dal mistero e che,
appunto, stimola la paura. Ma questo
personaggio non è firmato dalla penna
di Alberto Bevilacqua, si chiama Carlo
Lucarelli, come lui è nato a Parma, ed
è, come Bevilacqua, scrittore di gialli
noir, autore e conduttore televisivo e
radiofonico, regista, diventato famoso
al grande pubblico per la fortunata
serie andata in onda su RAI2 “Blu
Notte Misteri Italiani” dove raccontava
alcuni fatti di cronaca rimasti tutt’oggi
misteriosi. Scrivere, che sia un libro o
una storia da portare in televisione, per
Carlo Lucarelli, significa raccontare una
storia che gli piace, nel miglior modo
possibile e con le parole più belle che
sa.
Da cosa nasce la sua passione per il giallo
Da una parte c’è una passione tecnica,
mi piacciono da sempre i racconti e i
film noir, adoro Scerbanenco, mi piacciono
i film francesi del genere che vedevo
da ragazzo, poi, che domande, il
mistero affascina tutti. Si può discutere
che uno abbia poi la voglia o meno di
analizzarlo, un mistero, ma tutti ne vengono
affascinati.
La passione che l’ha portata a scrivere
romanzi gialli è la stessa che l’ha portata
ad analizzare e raccontare in tv i misteri
italiani
La passione è la stessa ma non avevo
pensato di andare in televisione. Erano
alcuni anni che il palinsesto RAI aveva
perso una bella trasmissione giornalistica
come “Telefono Giallo”, condotta da
Corrado Augias, e a fine anni ‘90 a Carlo
Freccero venne in mente di riproporre
una trasmissione simile e me la propose.
In realtà sarebbe stata simile solo
per metà, l’altra metà decidemmo che
somigliasse alla trasmissione Pickwich
di Alessandro Baricco , dove ogni settimana
lo scrittore raccontava un libro,
che era ciò che sapevo fare meglio.
Nacque così “Blu Notte misteri italiani”.
Nell’organizzazione del programma prettamente
televisivo, tra i tanti casi di cronaca
ancora oggi misteriosi, in che modo
ha scelto di raccontare quelli di cui ha
parlato
Di fronte a un caso di cronaca, la logica
seguita per raccontarlo era molto semplice:
prima di tutto doveva essere un
caso con molto materiale a disposizione,
utile a facilitarne il racconto, doveva
essere abbastanza misterioso e, infine,
doveva essere raccontabile da me. Non
tutti i racconti, infatti, si adattavano al
mio modo di narrare o alla mia vena
narrativa.
Secondo questa logica, il caso del Moby
Prince, il traghetto della Moby Lines arso
personaggi
completamente in rada a Livorno nel
1991 portandosi con se 140 uomini tra
equipaggio e passeggeri e il famoso caso
di Cogne sono differenti.
Certo, la sciagura e il disastro del Moby
Prince ha tutti gli ingredienti del caso
che fa pensare, anche male, e di cui
parlerei, ma è in atto il secondo processo
e un’altra caratteristica dei racconti
che porto in televisione è che non siano
ancora al vaglio della giustizia. Il caso
di Cogne invece, pur essendo forse un
mistero, non è raccontabile dalla mia
sensibilità di autore. Non mi piacciono
le storie dove a morire sono i bambini.
Molto appassionante è stata la vicenda
legata ai delitti di Alleghe che lei ha raccontato
anni fa; La famiglia Da Tos, proprietaria
dell’albergo Centrale, tra gli anni
trenta e gli anni quaranta si era resa protagonista
dell’uccisione di quattro persone,
una cameriera, la moglie di uno dei figli
del proprietario dell’albergo e una coppia
che viveva nel paese. Solo negli anni sessanta,
grazie alla caparbietà di un giovane
giornalista e di un giovanissimo brigadiere
dei Carabinieri è stata fatta luce su quelle
che al secolo passarono come “Le morti
del lago”. I misteri ambientati molti anni fa
sono diversi, più affascinanti, dei misteri
di oggi
Non c’è nulla di diverso da una vicenda
di cronaca del passato ad una di oggi.
Certamente sono cambiati i metodi ma
un mistero resta un mistero. Un racconto
di molti anni fa, ambientato nella
storia passata, è arricchito dal “fascino
dell’esotico”, ossia dal fascino che una
storia acquisisce quando è lontana nel
tempo, tutto qui.
FREELAND
51
arlo
La forza narrativa dei suoi racconti portati
in televisione, sia in “Blu Notte” che in “Milonga
Station”, altro programma in cui lei
raccontava grandi classici della narrativa,
non perde di intensità nemmeno in radio
che, a differenza della televisione, non è
supportata dalle immagini. Come riesce
in questo
Il segreto è la narrativa stessa. Racconto
fatti diversi nello stesso modo. Quando
queste storie funzionano vuol dire che si
attengono a quello che sono. Cambiano
tra un tramite come la televisione e la
radio i punti di forza dei mezzi, in radio
un secondo di silenzio è più forte che in
televisione ad esempio. Poi io faccio la
cosa che so fare meglio cioè raccontare
una storia ed è sempre la stessa cosa,
in radio come in televisione.
Lei, oltre che scrittore e autore, è regista
di diverse produzioni teatrali tra le quali “
Tenco a tempo di tango”. Può raccontare
com’è nata l’idea
È nata da un gruppo di musicisti che ha
arrangiato le canzoni di Tenco col Tango.
Sembra un gioco di parole ma è semplicemente
quello che hanno fatto. Io ho
poi messo la narrazione, ho analizzato
la vita del cantautore partendo dalla sua
morte misteriosa, ricostruendo un’indagine
sull’anima del poeta. Alla fine è risultato
un vero e proprio musical.
Dopo 42 anni dalla morte di Tenco, il festival
di Sanremo quest’anno ha reso omaggio
ai cantautori nel più alto significato del
termine (quelli che dopo la notte di Tenco
appunto non hanno più partecipato alla
kermesse canora,) facendo esibire la PFM
che ha cantato Fabrizio De Andrè. Cosa
ne pensa Il festival si apre finalmente ai
52ucarelli
cantautori o i cantautori si aprono al festival
Prima di tutto credo sia stata una cosa
molto bella e, paradossalmente, un
omaggio a De Andrè, che ha un reper-
torio di una decina di anni fa, è servito
per svecchiare il festival. Il contesto però
è musicale e all’interno di esso i nostri
cantautori sono perfetti. Sarebbe bello
che Bonolis, l’anno prossimo, facesse
proprio un omaggio a Tenco.
Cambiando argomento, leggevo su RomaNoir,
su internet, una recensione riguardante
una storia molto misteriosa accaduta
in un paesino vicino Genova: Bargagli.
Lei conosce la storia di Bargagli Ne ho
sentito parlare, mi accenni qualcosa…
Pare che dopo la guerra i partigiani abbiano
stipulato alcuni accordi tra di loro
per la gestione del territorio, dei capi di
bestiame e delle terre. Qualcosa in questi
accordi andò male e, dopo cinquant’anni,
uno od alcuni di loro decisero di vendicarsi
ed uccisero i rivali. La Magistratura
non potè reperire gli elementi per
formulare accuse precise su nessuno.
Beh, non la ricordavo ma posso dire che
mi ha messo la curiosità di andarmi subito
a documentare.
Lucarelli, nell’immaginario collettivo, è
un uomo alto, robusto, col pizzetto e vestito
con un completo nero; giacca, pantaloni,
camicia e scarpe neri. Se fosse un
film ricorderebbe le avventure dei fratelli
Blues: i Blues Brothers! Ma parlando di
storie che in qualche modo fanno paura
non riesco ad evitare l’accostamento col
famosissimo fumetto di Tiziano Sclavi
che racconta le avventure dell’indagatore
dell’incubo Dylan Dog. In pratica, lei e
Dylan Dog avete un armadio molto simile,
molti cambi ma tutti uguali…
Ridendo mi dice in effetti ho un armadio
piuttosto monotono… si alla Dylan Dog!
Prima di salutarci, in che mondo, secondo
l’immaginario collettivo che suscitiamo,
definirebbe un ligure
Questa è una domanda non facile. Prima
di tutto io ho fatto il militare in Liguria,
ad Albenga, ed ho imparato a conviverci
nel modo più strano che solo il militare
può dare: vivere in un posto dove non
vuoi stare, ma ci devi stare. Mi verrebbe
da rispondere come dalle mie parti si farebbe,
ossia “quelli son diversi da me..”
però esordirei scrivendo che il ligure è
sicuramente un mistero di contraddizioni
affascinanti. Per descrivere poi quante
e quali siano queste contraddizioni, beh,
bisognerebbe scrivere tutto il resto del
libro.
Nell’immagine
Cornelio Bizzarro,
personaggio a cui Carlo
Lucarelli ha prestato l’immagine
per un fumetto disegnato da Giuseppe
Di Bernardo. Edito dalla Star Comics.
53
FREELAND
personaggi
di Felice Rossello
claudio mistrangelo
La tv di oggi secondo
Intervista all’allenatore
della squadra di pallanuoto
Rari Nantes Savona
forse non tutti sanno che Claudio
Mistrangelo, il guru della
pallanuoto savonese, ha insegnato
lettere alle scuole superiori
sino al 2001. Lo incontriamo a
Luceto, Albisola, nella sede provvisoria
della squadra Rari Nantes.
“Poi, quando un giorno hanno parlato,
in un Consiglio professori, dell´intervallo
scolastico come di un fatto metafisico e
io fremevo perché ero in ritardo e avevo
un allenamento da sostenere, ho capito
che era giunto il tempo di mollare.
Gestire gli impegni scolastici e sportivi
era diventato troppo difficile, quindi
ho riscattato gli anni che mi mancavano
per raggiungere la pensione come
insegnante e oggi faccio l´allenatore a
tempo pieno!”
Claudio è in forma, sebbene lui affermi
che l´unica attività fisica che svolge è
quella di azionare e fermare il cronometro.
Il primo argomento che affrontiamo riguarda
l´incarico conferito dalla FIN
(Federazione Italiana Nuoto), proposto
anche all´allenatore della Pro Recco
Pino Porzio, per il rinnovamento della
comunicazione della Nazionale di Pal-
lanuoto.
“In Italia non esiste un coordinamento
tra gli istruttori per organizzare meeting
semestrali o annuali in cui si discutano
le nuove tecniche di allenamento e tutto
quello che riguarda l´aggiornamento di
uno sport che ha bisogno di comunicare
per redensi più visibile e comprensibile.
Quest’ultimo aspetto è molto importante
perché richiamerebbe anche più
iscritti alle sezioni giovanili. Il nostro è
uno sport di nicchia che resterà probabilmente
tale, ma che deve sforzarsi per
farsi conoscere. A Roma ne abbiamo
parlato e speriamo che a questa riunione
ne seguano altre.”
Gli chiedo perché non abbia mai accettato
la Nazionale.
“Con la Nazionale ho avuto dei colloqui
seri un paio di volte, ma io sono uomo
di club. Mi piace quello che stiamo costruendo
qui a Luceto, nell’attesa della
copertura della piscina in Corso Colombo
a Savona, e preferisco procedere in
questa esperienza. ”
“Ti piacerebbe essere il Fergusson della
pallanuoto” chiedo io, per fare un
54
nome famoso ai calciofili, dal momento
che Fergusson è il patron fac totum del
Manchester United.
“Sì, più o meno, anche se, come vedete,
stiamo facendo questa intervista in
un luogo poco idoneo, in mezzo ai distributori
di bibite e di caffè. Non siamo
a Dubrovnik in Croazia, dove c´è il migliore
impianto di pallanuoto: 4000 posti
e servizi di accoglienza avanzatissimi.
Lì abbiamo partecipato alla Final Four
di Coppa Len, con presenti tutte le autorità
cittadine e i rappresentanti delle
squadre ospitate. Tutti tranne quelli savonesi,
non abbiamo portato nemmeno
un chinotto! È per questo che, l´anno
scorso, alla presentazione della squadra
ho esternato la mia insoddisfazione alle
autorità savonesi che, credo, abbiano
recepito il mio sfogo. Quest’anno, infatti,
l´amministrazione comunale avrà una
compartecipazione con la nostra società.”
“La Rari è l´unica società sportiva savonese
che ha rilievo nazionale”
“Certo, è per questo che spero che vengano
mantenute anche le promesse.” E
la piscina
“La piscina, è come quando una fidanzata
ti dice che ha bisogno di un
periodo di riflessione! Ci speri, ma non
sei fiducioso… I lavori dovrebbero ricominciare
al più presto, e noi, come dei
bravi fidanzati, aspettiamo. Dobbiamo
ringraziare l´amministrazione di Albisola
Superiore che ci ospita a Luceto e ci
permette di continuare l´attività, però, lo
spostamento della sede da Corso Colombo
a qui ci ha un po’ penalizzato: le
iscrizioni alle giovanili sono diminuite,
perché questa sede è meno centrale rispetto
a quella di Savona.”
I giovani savonesi mostrano interesse
verso questo sport
“Decisamente sì, oggi la nostra prima
squadra conta 10 giocatori savonesi su
una rosa di 15 elementi. I giocatori, se
possiamo, ce li formiamo in casa!”
Come del resto fa il Manchester United,
ed è per questo che ho definito Claudio
Mistrangelo il Fergusson savonese.
Oggi anche le squadre italiane di calcio
sono ritornate a incrementare le sezioni
giovanili. In tempi di deficit economici,
conviene spendere nei “vivai” formati
dai giovani locali. Costano meno!
55
punte,
spine
e baccelli
di Francesca Ronchi
aria di primavera, finalmente!
Scuotiamoci di dosso
l’inverno, salutiamo con
gratitudine quelle verdure
che per tutto l’inverno ci hanno rifornito
con generosità vitamine e sali minerali
preziosi, ma che ormai, per dirla tutta,
ci sono venute un po’ a noia… e via,
cestino alla mano (niente sacchetti di
plastica, per carità!) verso i rinfrescanti
mercati dove le primizie costosissime
di un mese fa sono diventate le padrone
della scena, e vanno raggiungendo
prezzi normali.
Carciofi, of corse, asparagi, e fave (per
i piselli pazientiamo ancora un po’) ci
aiuteranno a ritrovare l’appetito e a depurarci
con gusto, preparandoci ai doni
generosi dell’estate. Avete mai fatto
caso a come la natura fornisca, attraverso
i suoi prodotti stagionali, i
nutrienti giusti nella stagione giusta
Giornate più lunghe, temperature più
miti ci invogliano ad abbandonare il letargo
invernale, per scrollarci di dosso
tossine e colorito spento. Così nei nostri
orti, dai fruttivendoli e poi sulla tavola,
si trovano ora tanti prodotti ricchi di vitamine
e sostanze depurative, nutrienti
ma leggeri, semplici da cucinare. Tra i
tanti, ne abbiamo scelti tre, apprezzati
dai buongustai, per cui la nostra regione
è rinomata. Cercheremo di presentarveli
nel migliore dei modi, come vecchi
amici ai quali teniamo per la loro affidabilità.
L’ASPARAGO
Vero beniamino dei salutisti e degli
amanti della buona tavola, e noto, anche
se con alterne fortune, sin dall’antichità,
è l’asparago
(Asparagus
officinalis)
di cui
si mangiano
i turioni,
giovani germogli
con squame fogliari
rudimentali, ricchi di
vitamine del gruppo
A, C, e del
gruppo B,
oltre che di fosforo, calcio, magnesio,
potassio e fibre. Dotato di spiccate proprietà
diuretiche, in quanto composto al
95% di acqua, ha effetti benefici sui reni
e la pelle; conta pochissime kilocalorie
per 100 grammi: solo 25. Molto diffuso
soprattutto nell’Italia del Nord, con
varietà tipiche sempre più spesso
soggette a riconoscimenti e tutele,
tra cui, famosissimo da questo punto
di vista, il nostro asparago violetto di
Albenga che ha ottenuto il
presidio Slow Food.
L’ortaggio si
r a c c o g lie
proprio tra
metà marzo
e al più tardi
i primi di giugno,
è una verdura
molto tenera,
che si avvantaggia
di nessuna o di una
brevissima cottura: è al
suo meglio consumato
al vapore o addirittura
crudo in pinzimonio.
Il suo alto costo,
se paragonato
a quello di
56
verdure
Aria di primavera e
voglia di freschezza,
ecco gli ortaggi principi
della cucina di stagione
e del cestino per il pic-nic.
altri prodotti di stagione, è dovuto alla
ristrettezza dell’area di produzione e alla
coltivazione manuale, favorendone il sapore,
molto fruttato e un po’ amarognolo,
simile a quello del grano maturo. Altre
varietà presentano i turioni verdi, più o
meno scuri, o addirittura bianchi, se in
fase di crescita sono stati riparati dalla
luce del sole. La coltivazione dell’asparago
avviene in asparagiaie dal suolo
ben drenato, senza ristagni di umidità,
che iniziano a produrre dopo 2 – 3 anni
dalla semina e continuano per i successivi
10 – 15, compensando la lunga attesa
iniziale. Una volta raccolti, gli asparagi
vengono commercializzati in mazzi,
che devono presentarsi sodi e turgidi; se
non si utilizzano subito è buona abitudine
immergerne i gambi in acqua, come
si fa per i fiori, in modo da evitare che
avvizziscano. Per cuocerli, dopo averli
mondati della base troppo legnosa e lavati,
la ricetta tradizionale prevede di
immergerne la base in acqua bollente
salata, in modo che le punte, più fragili,
non siano a diretto contatto con
l’acqua bollente. Come per quasi tutte
le verdure sarebbe comunque preferibile
cuocerli semplicemente al vapore,
per non perdere i valori nutrizionali. Qui
da noi in Liguria è sicuramente preferibile
condire gli asparagi con olio, invece
che con burro, e per completare il pasto
e soddisfare allo stesso tempo gola
e salute, invece di accompagnarlo con il
tradizionale uovo fritto, provate un uovo
fresco in camicia, leggero e saporito.
Per pranzi più impegnativi, gli asparagi
possono essere trasformati in raffinate
creme e soufflés.
FREEtaste
57
LA FAVA
Parliamo adesso di un’altra beniamina
delle nostre tavole primaverili, la croccante
fava (Faba vicia maior) che sgranocchiamo
perlopiù con fette di salame
e scaglie di pecorino. Ricche di proteine
(5,2 grammi per 100 grammi da
fresca e ben 27,2 grammi da secca) di
fibre, vitamine (A, B, C, K, E, PP) e sali
minerali, poco calorica (37 Kilocalorie
per 100 grammi da fresca) le fave devono
presentare i baccelli ben turgidi,
lucidi e senza macchie, e rompersi con
un bello schiocco. Nota e apprezzata
sin dall’antichità, anche se spesso
associata al mondo dell’aldilà, tanto
che i romani la consumavano tradizionalmente
nei festini funebri e nelle
feste lemunari (feste dei morti dell’Antica
Roma), la fava, è di origine asiatica, e
di popolazione in popolazione ha compiuto
un lungo cammino fino alle nostre
regioni.Abituati a consumarle crude,
spesso ci dimentichiamo che le fave
fresche possono essere anche cotte, in
numerose preparazioni in cui vengono
solitamente aromatizzate con santoreggia
o maggiorana, che ne esaltano il
sapore. Il famoso gastronomo francesse
Brillat – Savarin (1755 – 1826) era solito
sostenere che tale abbinamento era
“le manger des dieux” il cibo degli dei,
e in effetti, se vi proverete e sbollentare
un certo numero di fave, a sbucciarle
e pestarle in un mortaio con poco aglio
e pecorino e abbondante maggiorana,
sarete sfiorati dallo stesso pensiero. La
deliziosa cremina verde, che sembra un
parto della nouvelle cuisine, ma che è in
realtà una ricetta ligure antica, si spalma
sul pane, serve a condire la pasta e,
udite udite, può essere servita con un
fragrante agnello arrosto… se non siete
vegetariani, e se siete più golosi che teneri
di cuore.
58
IL CARCIOFO
Altro fiore all’occhiello dell’orticoltura
della nostra regione è il carciofo (Cynara
cardunculus scolymus), anch’esso assai
diffuso nella piana di Albenga di cui si
mangiano i capolini. L’aspetto “bellicoso”,
dovuto alle spine, che caratterizzano
soprattutto le varietà prodotte in
Liguria e Sardegna, non farebbe affatto
sospettare che ci troviamo di fronte a teneri
boccioli. Va detto che la pianta del
carciofo è assai spettacolare ed è un’ottima
idea (come dimostrano tanti raffinatissimi
orti – giardini moderni) usarla
anche a scopo decorativo, unendo
l’utile al dilettevole, svecchiando un po’
l’aspetto compassato dei nostri giardini.
Molto ricco di acqua, carboidrati e fibre,
il carciofo apporta anche quantità interessanti
di sodio, potassio, fosforo e calcio,
vitamina B1 e B3, ed è anche poco
calorico (38 kilocalorie per 100 grammi).
Benefico per il fegato perché stimola la
secrezione biliare, contrasta la presenza
di colesterolo nel sangue. L’attività
depurativa a livello biliare ed epatico
si manifesta anche sulle affezioni della
cute, su artriti e reumatismi. Il suo ridotto
apporto calorico e la sua ricchezza di
fibre lo individuano come un buon amico
delle diete dimagranti. Tra le tante varietà
diffuse nelle diverse regioni d’Italia
(oltre alla Liguria, Sardegna, Toscana e
Lazio) con ognuna i propri determinatissimi
estimatori, ve ne è una, qui in Liguria,
sconosciuta ai più perché ormai coltivata
solo da poche famiglie a Perinaldo
nell’Imperiese, diventata oggetto di un
Presidio Slow Food. A differenza del
resto della produzione della nostra regione,
il carciofo di Perinaldo è senza
spine, e caratterizzato da un bel color
violetto. La leggenda vuole che esso sia
stato introdotto a Perinaldo niente meno
che da Napoleone Bonaparte durante
la campagna d’Italia del 1796. Di certo
il carciofo è una di quelle verdure che ci
accomunano ai nostri cugini d’Oltralpe,
soprattutto a quelli che, abitando nelle
regioni confinanti, condividono con noi
moltissimi usi culinari.
Anche il carciofo, come l’asparago, si
avvantaggia di cotture brevi, che ne preservino
la fragranza e la croccantezza;
se particolarmente teneri, i carciofi crudi
in pinzimonio o in insalata, sono imbattibili.
Essi sono l’ingrediente principale
della torta Pasqualina, diffusissima sulle
tavole liguri in questo periodo dell’anno,
quando gli effetti benefici della primavera
si fanno sentire anche sulla produzione
di latte (elaborato in quagliata o ricotta) e
di uova, che concorrono alla produzione
di questa pietanza.
59
ALBENGA
Via Venezia 1 (Zona Mare)
Tel 0182 55 40 96
GENOVA
Via Porta Soprana 17R
Tel 010 25 14 056
CAGNES SUR MER
Cité Marchande 1 Rue de la Poste
Tel +33 066 57 83 254
www.mondocaffe.net
Attorno
a una tazzina
ruotano
scoperte
e incontri,
gusto e cultura
Bere il caffè è un gesto quotidiano
che nasconde un mondo di sapori, aromi,
ricerca, tecnica. Attorno a una tazzina
ruotano scoperte e incontri, consumati
nel rapido gesto di un sorso o
assaporati fino all’ultima goccia.
Ma sappiamo realmente cosa stiamo
bevendo Se ci informiamo sulla provenienza
di carne, frutta e verdura, perché
non conoscere la qualità e l’origine del
chicco di caffè, capendo anche la diffe-
renza tra i diversi processi di produzione
della bevanda
Grazie all’esperienza trentennale nel
settore, Roberto Giammusso e sua
moglie Nadia Cavalleri, vi accolgono
nel loro “MondoCaffè” per un viaggio
che coniuga prodotti di terre lontane con
la tecnologia italiana.
Mondocaffè si è affermato come un
punto di riferimento per gli amanti del
caffè per la vasta gamma di assortimen-
to di prodotti e macchine di aziende leader
nel settore come: sistema Lavazza
(Modo Mio, Blue, Espresso Point), Bialetti,
Nestlè Dolce Gusto, Iperespresso
di Illy, Termozeta Espresso Cup, Ariete
Capricci.
Mondo caffè vi offre anche caffè di “altromercato”,
ovvero un mix di prodotti
provenienti dal commercio equo e solidale
dell’America Latina e della varietà
Africana più pregiata. La bevanda otte-
60
pubbliredazionale
CONFEZIONI DI CESTI
SU MISURA e
CONSEGNA A DOMICILIO
SOSTENIAMO IL COMITATO
PER IL TELEFONO AZZURRO
non solo caffè...
nuta è corposa e aromatica, con retrogusti
fruttati e di cioccolato. Inoltre, troverete
caffè monorigine pregiatissimi quali:
“jamaica blue mountain”, “hawai captain
cook”, “santos pergamino” e “kopi luwak”
famoso per il suo particolarissimo mix di
cacao, rabarbaro, erbe aromatiche, con
un retrogusto forte e persistente.
Avrete a disposizione un servizio
completo, dalla vendita, all’assistenza,
alla locazione gratuita di una vastissima
gamma di macchine per fare il
caffè da utilizzare con caffè in chicchi,
macinato, in cialde di diverse fragranze
e capsule tra le migliori marche presenti
sul mercato. Inoltre potrete anche ammirare
la collezione completa di tazzine Illy
Caffè.
Mondocaffè vi propone una ricca gamma
di cioccolato “finissimo” della ditta
toscana Slitti, di Monsummano Terme,
per accompagnare le vostre degustazioni
con un dolce alleato. Per accontentare
anche i golosi del “salato”, è possibile
trovare un vasto assortimento di prodotti
dell’antico frantoio Sommariva di
Albenga.
Chi ha qualche minuto in più può approfittate
dell’angolo di lettura presente
nel negozio, in cui potete gustare un
caffè sfogliando libri che ne illustrano le
diverse declinazioni nelle culture di tutto
il mondo.
61
Icetta
500g farina di grano tenero, un litro e mezzo
di acqua, mezzo bicchiere di olio, sale
e pepe.
Porre in un recipiente la farina di grano
tenero e aggiungere lentamente l’acqua,
mescolando in continuazione per non
creare grumi. Aggiungere il sale e lasciare
riposare per almeno 4 ore. Togliere la
schiuma che si crea in superficie e mescolare
nuovamente l’impasto. Ungere una
teglia di rame stagnato con l’olio e versarvi
l’impasto raggiungendo uno spessore non
superiore ai 4-5 mm, rimestandolo fino al
completo assorbimento dell’olio. Preparare
il forno accendendo il fuoco con fascine
di ulivo, nocciolo o faggio perché è
legna che non scoppietta. Il fuoco, infatti,
deve ardere in fiamma e il calore interno
al forno deve raggiungere i 200° ed essepubbliredazionale
FREEtaste
VINO E FARINATA
Il fornaio, fuochista, tra sciami di scintille, continuatore di una antica tradizione
fatta di rustica elementare semplicità,
ha tenuto ferma la sopravvivenza della locale farinata contro l’invadente globalizzante pizza.
(Emilia Mauti, Figure caratteristiche di casa nostra. L’attizza scintille)
I
niziamo un viaggio nella storia e
nei sapori di uno dei locali più
storici di Savona, “Vino e farinata”.
Il suo generoso titolare Giorgio
del Grande ci racconterà i
segreti delle sue ricette e gli aneddoti più
curiosi accaduti nel suo ristorante.
62
Vino e Farinata
di Giorgio Del Grande
via Pia 15 r
17100 Savona
Osteria con cucina e vendita farinata.
Cucina casalinga di piatti tipici liguri.
È gradita la prenotazione.
Chiuso domenica e lunedì.
re uniforme. Sulla superficie della pastella
che cuoce si creano delle bolle a causa
dell’evaporazione dell’acqua; per questo
motivo occorre ruotare frequentemente il
tegame per rendere la cottura omogenea.
Il completamento della cottura è determinato
dalla cessazione della formazione di
bolle e dalla doratura uniforme del preparato.
Servire a fette con una spolverata di
pepe.
VARIANTI AMMESSE
La farinata bianca ha un gusto delicato e
fragrante, che ben si sposa con erbe aromatiche
come rosmarino o salvia, o con
salsiccia sminuzzata, novellame di sarda,
baccalà, carciofi e cipolle affettate, formaggio
in pasta filante, mescolati alla pastella
o aggiunti a fine cottura.
FREEtaste
cibo
IL CURRY
I
l termine curry è europeo e deriva da “cari” che in tamil, lingua
indiana, significa salsa o zuppa.
I coloni inglesi hanno acquisito questo termine nel loro lessico
per indicare una mistura di spezie.
In base alla tipologia e proporzione tra le componenti, si otterrà una
variante “mild” mediamente piccante, o “sweet” molto piccante, nonostante
“sweet” correntemente significhi “dolce”.
La formulazione classica del curry comprende: pepe nero, cumino,
coriandolo, cannella, curcuma, ma anche chiodi di garofano, zenzero,
noce moscata, fieno greco e peperoncino.
di Monica Faccioli
pubbliredazionale
RISOTTO ALLA PARMIGIANA CON
ARAGOSTA E CURRY
Ingredienti per 4 persone
2 aragoste di circa 6 hg ciascuna
1 mela
1 scalogno
Curry mild
½ hg di riso a persona
Burro, parmigiano, prosecco o champagne.
© copywright Studio Lomax: www.playstyle.tv
Cucinate un risotto al parmigiano soffriggendo uno scalogno, unendo il
riso e cuocendolo con brodo vegetale preparato a parte e un bicchiere
di prosecco. A fine cottura, mantecate con burro e parmigiano.
Per preparare l’aragosta al curry: soffriggete in una padella uno scalogno
e una mela tagliata a dadini. Aggiungete le aragoste divise a metà,
il curry e bagnate con il brodo, aggiungendo un po’ di sale.
Presentazione del piatto: mettere il riso in una formina e capovolgerlo
subito nel mezzo del piatto, togliere l’aragosta dal carapace e metterla
vicino al riso con il curry preparato.
Puoi trovare queste
e altre gustose ricette al
RISTORANTE MOLO VECCHIO
di Monica Faccioli
Via Baglietto 8R – Zona porto
17100 Savona
Tel. 019 854219
Fax 019 811487
molovecchio.playrestaurant.tv
63
FREEtaste
scuola di cucina
LA TECNICA:
LA PASTA FRESCA
RIPIENA “MODERNA”
Questa tecnica utilizza molti
tuorli, perché consentono di
ottenere sfoglie sottilissime
grazie all’elevata percentuale
di lecitina in essi contenuta, che rende
l’impasto più estensibile.
Nonostante la pasta sia ricca di tuorli,
tirandola molto sottile, la percentuale
di uova a porzione diminuisce. Altro
punto chiave della mia tecnica è non
mettere sale nell’impasto, poiché trattiene
l’acqua e, quindi, non permette al
glutine di interagire bene con l’acqua
stessa dell’impasto, lasciando la massa
più rigida e più resistente alla stesura.
Inoltre, troppo sale comprometterebbe
la sofficità delle uova perché ne rompe
la struttura molecolare e, dopo la cottura,
farà risultare la pasta, dura e tenace,
mentre la caratteristica della pasta
ripiena, soprattutto sui bordi dove si
congiunge, deve essere la morbidezza.
Non dimentichiamoci, comunque, che
la sapidità della pasta è determinata dal
sale sciolto nell’acqua di cottura.
PER PREPARARe
LA PASTA: dopo aver amalgamato e impastato
gli ingredienti, farla riposare avvolta
nella pellicola trasparente in frigo
per almeno mezz’ora.
IL RIPIENO: frullare finemente il pesce
con il pane bagnato nel latte e aggiustare
di sale e pepe.
I RAVIOLI: stendere la pasta in sfoglie
sottili, farcire e chiudere i ravioli secondo
la forma desiderata.
64
la pasta
fresca
dello Chef Samuele
Importante: il “contorno” o la “cornice”
dei ripieni.
Il raviolo, ad esempio, deve essere chiuso
solo dopo aver fatto uscire tutta l’aria
dal suo interno e aver pressato accuratamente
il bordo attorno al ripieno. Ciò
è necessario affinché i ravioli affondino
nell’acqua cuocendo da entrambi i lati
mentre, se galleggiassero, la cottura risulterebbe
parziale. Inoltre, i bordi vanno
fissati senza usare l’albume ma solo con
il tuorlo, anche diluito con latte. Questo
perché Provate a pensare a cosa accade
a una lama di un coltello quando
tagliate un uovo sodo: l’albume reagisce
come un pezzo di gomma, rimbalza,
mentre il tuorlo crea un attrito. La stessa
cosa accade con la pasta: il calore
dell’acqua fa gonfiare fino a quasi respingere
i lembi uniti con l’albume, mentre il
tuorlo li salda.
Un’ultima notizia poco conosciuta ma
utile per la cottura: quando i ravioli (o
anche gli gnocchi e gli altri tipi di pasta
fresca) vengono a galla dall’acqua di cottura,
non significa sempre che siano cotti.
Galleggiano, infatti, perché le bollicine
che si generano nella bollitura li trascina”
verso l’alto. Quindi… assaggiate bene
prima di scolare!
IL SUGO: pulire i carciofi e affettarli sottilmente.
Rosolarli nell’olio ben caldo
con lo spicchio d’aglio; appena iniziano
a dorarsi, unire i pomodori pachino tagliati
a cubetti e aggiungere un pizzico
di sale.
Bollire i ravioli in abbondante acqua salata,
scolarli e saltarli nel sugo, unendo
quindi maggiorana, prezzemolo e poco
olio extra vergine crudo.
RAVIOLI DI OMBRINA
AL SUGO DI CARCIOFI
INGREDIENTI PER 6 PERSONE
PER IL RIPIENO DEI RAVIOLI
500g di ombrina pulita
5 fette di pancarrè bagnate nel latte
Sale e pepe q.b.
PER LA PASTA DEI RAVIOLI
500g di farina 00
1 uovo intero
10 tuorli d’uovo
PER IL SUGO
4 carciofi
1 acciuga sotto sale ben lavata
1 ciuffetto di maggiorana tritato
1 ciuffetto di prezzemolo tritato
Olio e sale q.b.
1 spicchio d’aglio
3hg di pomodori pachino
Via Colombo, 18
Albisola Superiore (SV)
tel. 019 488342
cell. 348 8332690
ristorantedasem@yahoo.it
nella prossima
lezione di cucina
impareremo un piatto
a base di pasta fresca pensato
per i vegetariani o per chi è
intollerante
a uovo e/o latte.
pubbliredazionale
interni
FREESPACE
pensieri positivi
d i F r a n c e s c a R o n c h i
- linea Lotus tavolo Plaza
65
- linea Lotus
I
mmaginiamo di abitare in una
grande città del Nord, dove l’inverno
è uggioso, i cieli spesso
più grigi che azzurri, le vie congestionate,
la gente frettolosa, il tempo
libero fagocitato da mille impegni e contrattempi.
Non bastano le migliorie apportate
negli ultimi anni, le mostre, i cinema,
i teatri; di verde ce ne è poco, l’aria
è quello che è. È ora di partire; il mare a
portata di mano è quello accogliente di
casa nostra, la promessa di una vita più
semplice, ritmi rilassati, pochi impegni e
tanto tempo a disposizione per lasciar
correre il pensiero e lo sguardo. È lo scenario
perfetto per un piccolo buen retiro,
pensato per brevi periodi di vacanza nei
primi tempi, e per soggiorni più lunghi
quando arriverà il tempo agognato della
pensione.
Sulle alture di Noli, una palazzina in fase
di ristrutturazione, che guarda i boschi
e gli orti in fiore dell’entroterra, ma con
un occhio anche al mare come presenza
rassicurante, offre diverse soluzioni adatte
a chi cerca l’evasione con un occhio
alla sua vita futura. Il verde che la circonda,
il paesaggio tra mare e terra sono
garanzia di riposo e tranquillità; non resta
che scegliere. L’abbiamo fatto noi per voi,
lasciando il cuore in due appartamenti di
dimensioni contenute, quelle giuste per
intenderci, ma articolati entrambi su due
piani; corredati l’uno da un giardino, e l’altro
da un bel terrazzo. L’arredamento che
vi proponiamo può essere funzionale per
entrambi, vista anche la grande modularità
offerte dalle soluzioni.
Sovvertendo un po’ le regole dell’arredamento
e quelle del buon senso, cominciamo
ad arredare lo spazio esterno di questi
alloggi: la nostra scelta è giustificata dal
desiderio di luce, aria, profumi, ma anche
dalla bellezza dei mobili scelti. Non si
può non innamorarsi di questi arredi per
esterni così innovativi, lontani dalla vecchia
plastica bianca che fa tanto campeggio.
Guardateli in queste pagine, e ci darete
ragione: quanto sono proprio belle queste
poltrone e questi divani della Varaschin,
eleganti e pratici nella loro struttura di alluminio
rivestita di fibra sintetica intrecciata
Non ingialliscono, non si scrostano, hanno
cuscini sfoderabili, con fodere di tessuti
tecnici. Resta l’imbarazzo di scegliere
il colore: tra i quattro disponibili, è meglio
la tonalità naturale, più mimetizzabile, o un
rinfrescante bianco che non teme macchie
o ingiallimenti Nella vasta gamma di
questa ditta innovativa abbiamo individuato
le sedute “Lotus” da abbinare al
tavolo “Plaza”, di alluminio verniciato
di bianco con piano a doghe, che non
teme confronti.
Dopo esserci assicurati uno spazio accogliente
all’aria aperta, pensiamo alla
cucina: in previsione di futuri soggiorni
sempre più lunghi, non limitiamoci a un
triste angolo cottura con due piastre
elettriche. Scegliamo invece una bella
cucina componibile con tutti i crismi,
senza esagerare (per evitare di trascorrere
le vacanze tra i fornelli!) ma senza
privarci dei comfort necessari (non si
possono mangiare solo insalate). La
“Alea” di Varenna, che si può ormai considerare
un classico di questa azienda
fiore all’occhiello del made in Italy, soddisferà
le nostre aspettative, unendo a
tecnologia, praticità, comfort e una durata
imbattibile nel tempo. Di linee rigorose
e pulite, offre una gamma di tinte
naturali e primarie, abbinate ad acciaio
e vetro satinato o lucido, e ci permette
scelte efficaci ed esteticamente funzionali,
perfette per spazi contenuti.
Nel soggiorno due pezzi essenziali: un
66
Varenna - cucina Alea
mobile contenitore, a parete, assolve egregiamente
al compito di mantenere tutto
in ordine regalando vivacità all’ambiente
grazie alla gamma di colori a disposizione
e alla scomponibilità delle forme. La
Lago propone infatti il sistema modulare
“36e8” che a partire da un elemento da
36,8 cm per 36,8 cm permette di creare
innumerevoli segmenti di lunghezze diverse.
Una trentina di colori e finiture diverse
permette di dare sfogo alla fantasia e
all’allegria; l’alternanza di legno laccato e
vetro lucido dei frontali aumenta la luminosità.
Il divano prescelto è “Groundpiece” di
Flexform, una seduta ormai storica la cui
solidità, robustezza, versatilità e durata nel
tempo sembrano suggerite già dal nome.
Imbattibile per popolarità, “Groundpiece”,
disegnato da Citterio, è pensato per essere
estremamente modulabile, e adattarsi
così a piccoli come a grandi spazi, a esigenze
e usi diversi. Dotato di una struttura
di metallo con imbottiture di poliuretano
stampato, arricchite da morbidi cuscini di
piuma, resi indeformabili da un’anima che
recupera la forma dopo lo schiacciamento,
unisce la comodità alla possibilità di
scegliere braccioli o schienale a libreria,
in modo da avere un posto comodo e a
portata di mano per radunare le letture
estive. Bastano pochi altri elementi per
completare un’abitazione
di questo
genere, e tra questi
abbiamo scelto, per
l’assoluta piacevolezza
e novità, le
camere per bambini
e ragazzi prodotte
dalla Tumidei. In vista
dei nipotini che
in futuro movimenteranno
le vacanze
dei nonni, questi
arredi della linea “Tiramolla”
(un nome
davvero azzeccato)
permettono di aumentare
lo spazio a
disposizione sfruttandolo
intelligentemente
con letti,
mensole, scrivanie, cassetti e armadi che
si incastrano genialmente. Sotto ai letti,
ad esempio, trovano spazio cassetti e
ante che nascondono un guardaroba; il
letto estraibile per l’amichetto di passag-
Lago - sistema modulare 36e8
67
agno
armadi
bagno
soggiorno e cottura
piano terreno
cottura
camera
soggiorno
camera
ingresso
bagno
soppalco
primo piano
primo piano
gio trova posto tanto sotto la pedana rialzata che ospita scrivania
e libreria, quanto sotto al letto principale, sopraelevato grazie a
solidi supporti quadrangolari. Anche in questo caso, una vasta
gamma di colori abbinati al bianco permettono di sciogliere le redini
della fantasia. La Tumidei ha come punto di onore l’obiettivo
di accontentare il cliente che ha esigenze particolari di arredo,
ma anche del rispetto dell’ambiente e del cliente nella scelta dei
materiali e dei componenti, con certificazioni ISO e OHSAS, che
garantiscono design, qualità e sicurezza.
Infine, per dividere la zona giorno da quella notte, o semplicemente
per isolare una parte del soggiorno o della camera da letto, merita
68
Flexform - divano Groundpiece
POTETE TROVARE QUESTI PRODOTTI DA:
‘nabiche’ di Antona
AMBIENTI
di Antona Luca e C. Snc
- Via Santa Maria Maggiore 3r
Savona
- Via Giusti 11r Savona
Tel. e Fax 019 84 85 390
Mail: ambienti@tele2.it
attenzione un elemento che, nella sua estrema
semplicità e quasi negazione, è contemporaneamente
strutturale e decorativo. Una
porta scorrevole “Velaria” di Rimadesio, che si
nota, è il caso di dirlo, per la sua “assenza”
separa senza estraniare, grazie all’assenza di
una struttura evidente, ottenuta grazie all’uso
di vetri temprati super – garantiti, e all’uso di
agganci incassati (là dove sia possibile intervenire
sull’architettura) o a soffitto. A terra si
avranno solo due fermi, e quindi nessun antiestetico
binario che rischia di far inciampare.
Anche in questo caso, il grande ventaglio di
proposte permette di adattarla a qualsiasi ambiente,
giocando con la finitura dei vetri e con
la possibilità di averla su misura.
Nel campo dell’arredamento contemporaneo
italiano la fantasia e la tecnica di alleano per
soddisfare ogni possibile necessità, architettonica
e di uso, permettendo a un’unica abitazione
di essere al contempo prima e seconda
casa, garantendo gusto e qualità nel tempo,
per investire a lungo termine che con la loro
affidabilità non passeranno neanche di moda.
Rimadesio - porta scorrevole Velaria
Tumidei - Camere per bambini Tiramolla
FONDOCASA Affiliato A. & A s.r.l
L’immobile è un esclusiva delle agenzie di:
Noli - Via Colombo, 4
tel. 019.74.99.034
noli@fondocasa.it
Spotorno - Via Mazzini, 13
tel. 019.74.15.002 s
potorno@fondocasa.it
69
interni
FREESPACE
portare la luce
dove occorre
di Sonia Barlassina
‘nabiche’ di Antona
AMBIENTI
di Antona Luca e C. Snc
- Via Santa Maria Maggiore 3r
Savona
- Via Giusti 11r Savona
Tel. e Fax 019 84 85 390
Mail: ambienti@tele2.it
Riuscire a portare la luce dove
realmente serve, risulta a volte
molto difficile. Ciò accade
perchè spesso durante le ristrutturazioni
non vengono eseguiti studi
precisi sull’illuminazione degli ambienti.
Per questo motivo capita che la scelta
delle lampade non sia basata sui gusti
personali, ma sia condizionata dal posizionamento
dei punti luce previsti dall’impianto
elettrico. Per illuminare in maniera
adeguata e uniforme un ambiente e,
soprattutto, per gestire al meglio i costi
energetici è fondamentale avere più punti
luce dislocati nelle diverse zone della
casa; esistono sistemi di illuminazione
che consentono svariate possibilità e ci
permettono di dare libero sfogo alla nostra
creatività.
70
USARE CONSAPEVOLMENTE
L’ENERGIA PER RISPARMIARE
Illuminare correttamente gli angoli che ci
interessano è fondamentale anche per risparmiare
energia: basti pensare che per
ottenere la giusta luce su un tavolo, invece
di posizionare la fonte di luce sul soffitto
si può utilizzare una sorgente appesa a
70cm di distanza dal tavolo, consumando
fino a 9 volte meno energia!
SICUREZZA NELL’UTILIZZO DI
CORRENTE A 12VOLT E RISPET-
TO DI ARCHITETTURE E OPERE
D’ARTE ASSICURATO
Il sistema di luci “Album” che vediamo nella
foto si chiama “Radiale” ed è a bassissima
tensione (12 volt), quindi estremamente
sicuro in qualunque ambiente, anche
sopra a una piscina. Il “Radiale” prevede
un elemento centrale, di cui esistono più
versioni, dal quale si irradiano nelle direzioni
desiderate i cavetti a treccia che alimentano
e sospendono i corpi luminosi.
Tali cavetti necessitano, per il fissaggio, di
un piccolissimo nottolino che si inserisce
anche in contesti particolari come travi in
legno o affreschi che non possono essere
in alcun modo danneggiati da tasselli o altre
sovrastrutture “invasive”.
Nel momento della scelta dei corpi illuminanti
per arredare gli ambienti entra
in gioco la creatività, poiché ne esistono
svariati tipi con le forme più originali e con
prestazioni diverse riguardo al tipo di luce
prodotta.
La “leggerezza” e la versatilità di questo
sistema lo rende davvero unico non solo
per chi ha esigenze dettate dalle architetture
dei propri ambienti ma anche per chi
vuole dare un tocco di originalità e colore
alla propria casa.
post it
BABY DESIGN
Potete trovare questi prodotti da:
‘nabiche’ di Antona
AMBIENTI
di Antona Luca e C. Snc
- Via Santa Maria Maggiore 3r
Savona
- Via Giusti 11r Savona
Tel. e Fax 019 84 85 390
Mail: ambienti@tele2.it
seggiolone
bloom ‘fresco’
seggiolone di design
in 11 colori + 2 colori di struttura...
dalla nascita sino a 36Kg
Con la particolare inclinazione,
le ruote nascoste, il pistone per la
regolazione in altezza si può utilizzare
come sdraietta, seggiolone ed
infine sedia.
Esiste in due versioni :
altezza tavolo ed altezza penisola-snack.
A partire da euro 350,00.
POLTRONA - LETTO
HUGGY di LAGO
Un materasso avvolto come la cialda
di un cono gelato infilato in una
piccola base cilindrica in legno.
Sfilando la base il materasso si srotola e
diventa letto, la base é un comodino...
a partire da euro 910,00.
71
da oltre quarant’anni l’agroalimentare delle colline
finalesi trova qui la sua vetrina d’eccellenza. La
qualità e l’originalità del prodotto , frutta, verdura,
olio extravergine formaggi e molto altro, abbinati
all’esperienza e alla professionalità della famiglia
Sambarino, fanno di questo angolo verde una
tappa imperdibile per i buongustai.
Alimentari Sambarino - Via dell’Annunziata 19
ntrato ormai a far parte della ristorazione d’eccellenza
in Liguria il ristorante ospita nelle antiche e
confortevoli sale la più significativa e innovativa
cucina della tradizione ligure e finalese cogliendone
la peculiarità ed esaltando la tipicità delle
materie prime strettamente legate al territorio.
Ristorante Ai Torchi - Via dell’Annunziata 12
n modo di lini finissimi di tessuti per arredo e corredi
ricamati ripropongono in un’atmosfera d’altri
tempi una tradizione che trova nella modernità
degli accostamenti il giusto punto d’ incontro per
una perfetta ed esigente padrona di casa.
L’Annunziata - Via dell’Annunziata 13
unto di ritrovo e fulcro del piccolo borgo, il bar con
l’adiacente gelateria, è crocevia quasi obbligato di
quanti arrivano a Finalborgo tutto l’anno. Una sosta
per un ottimo caffè o un’eccellente gelato artigianale
e si è pronti a ripartire alla scoperta del
borgo medievale.
Bar Centrale - Via Torcelli 28
er gli amanti della mountain bike, un appuntamento
imperdibile si trova tutto quanto di nuovo
e originale il mercato di questo sport possa offrire
sapientemente guidati nelle scelte ci si potrà attrezzare
di tutto punto, pronti per affrontare gli
splendidi percorsi che l’entroterra finalese offre
ad esperti e principianti.
Riviera Outdoor - P.zza Garibaldi 18
72
a le volte di un’antica dimora si apre un’esperienza
letteraria significativa: letture per tutti e di
ogni genere sapientemente indirizzate e proposte
nei titoli più significativi del panorama editoriale,
con puntuale precisione sui bestseller e sulle novità
letterarie.
Libreria Come un romanzo - P.zza San Biagio 3
ffacciato sulla tranquilla piazzetta prospiciente
San Biagio, un locale accogliente per una calda
ed invitante sosta nei mesi più freddi e un fresco
momento di relax per gustare nella penombra
estiva le proposte più fresche e dissetanti.
Burgum Finarii Caffè - P.zza San Biagio 1
n’atmosfera d’altri tempi per un’accogliente ristorante
che ripropone la cucina ligure nelle sue
ricette che più esalta coi prodotti del territorio
come nelle “osterie” di un tempo qui si privilegia
qualità e gusto, in piatti apparentemente semplici,
ma di grande tradizione.
Osteria ai Cuattru Cantu - Via Torcelli 22
na giovane signora dinamica, che non rinuncia
all’eleganza, trova in questo accogliente negozio,
una scelta particolarmente accurata, tra le proposte
moda di grandi firme dell’abbigliamento nazionale
ed internazionale. Capi che in ogni stagione,
si distinguono per la ricercatezza dei tessuti
e la cura dei particolari.
Borgo - Via San Rocco 6
n’antica piazza lontana dai rumori della vita moderna,
immersa nel silenzio del tempo che scorre
sugli antichi palazzi è la perfetta cornice al ristorante
dal fresco dehor e dalle accoglienti salette
interne. Dove la cucina richiama le antiche ricette
delle case di Liguria per momenti di intenso piacere
anche per i palati più esigenti.
Trattoria Invexendu - P.zza del Tribunale 1
73
DA COSTA LOW COST.
LA QUALITÀ È SCONTATA.
arredare DA costa.
per passione e per calcolo. Fino al 30 luglio 09.
ALBISSOLA MARINA
luci, tendaggi, complementi, porte,
arredo bagni, nuove tendenze
Corso Bigliati, 116 r
Tel.019.487670
ALBISOLA SUPERIORE
proposte cucine, zona giorno,
zona notte, imbottiti
Via del Cantau, 12 a
Tel.019.480248
74
www.dacostadesign.it
Intervista a
libereso GUglielmi
Il giardiniere
di
Italo Calvino
di Felice Rossello
tadino del mondo, comunque sono nato
a Bordighera e mio padre era anarchico,
non s’è mai messo la camicia nera e mi ha
insegnato a stonare le canzoni patriottiche
che ci facevano cantare a scuola”.
Libereso convinse suo figlio, bancario, ad
abbandonare il posto di lavoro per andare
in giro per il mondo con lui. Esempio che
farebbe tremare vene e polsi a un genitore
borghese, ma lui non lo è.
Mi mostra un avogado alto quattro metri e
più: “Quell’avogado lì, l’ha portato in Italia
Mario Calvino e guarda com’è cresciuto!”
La voce di Libereso cambia mentre
mi racconta di quando Calvino tornò dal
Centro America e riempì Sanremo di piante
tropicali: “La speculazione edilizia degli
anni ’60 e ‘70 ha privato Sanremo dei suoi
giardini. Qui ogni casa aveva il suo giardino
con almeno un avogado che dava frutti
enormi e buoni. Negli anni ‘60 Sanremo
ha scelto la speculazione e tutti questi alberi
sono spariti, un patrimonio botanico
sacrificato al cemento.”
Poi passa a indicarmi un’erba preistorica:
“la mangiavano i dinosauri!” e mi fa
assaggiare strane erbe selvatiche, buonissime
in verità, mi sciorina nomi in latino,
ci sono piante e fiori di tutto il mondo
l’una a fianco all’altra, le une sulle altre.
Le lascia crescere spontaneamente e le
concima con la spazzatura che avanza in
casa, con le foglie che cadono. “Nessun
concime chimico, tutto ecologico. Per far
crescere le piante e per capire qual è l’huci
sono dei giorni e delle persone
che creano preoccupazione
sulla situazione dell’uomo
e sul suo futuro, ce ne sono
altre che permettono invece un ottimismo
tale da farti sentire bene. Grazie a Libereso
Guglielmi mi sono sentito riconciliato
con l’uomo e col mondo.
Libereso è un uomo bello nel senso morale
del termine. Non è solo il giardiniere
di Mario Calvino, padre di Italo, è maestro
di vita!
Mi riceve nel suo piccolissimo giardino, a
San Remo, con migliaia di piante provenienti
da tutto il mondo, alcune delle quali
erano state portate da Mario Calvino dal
Centro America dov’era stato per lavoro
negli anni ‘20, per sfuggire al regime
politico italiano che si stava avviando al
fascismo.
La prima lezione di vita me la dà presentandomi
queste piante che nascono l’una
sopra l’altra in maniera caotica, o meglio
ecologica. “Se anche gli uomini vivessero
gli uni accanto agli altri senza chiedersi
da dove provengano e aiutandosi reciprocamente
come queste piante cinesi,
australiane, messicane, non ci sarebbero
guerre.” Quando gli chiedo dove è nato
mi guarda quasi con disprezzo: “Sono citstorie
mus in cui vivono, è necessario conoscere
la geografia ambientale, anche se spesso
le piante si adattano con mutazioni loro”.
Darwin non è esistito invano! In questo
flusso di coscienza in cui parla soprattutto
lui perché io sto a sentire affascinato, mi
dà anche qualche notizia su Italo Calvino,
nato nel 1923 e più vecchio di lui di due
anni. “Il visconte dimezzato era ispirato
a suo zio, caratterizzato da una doppia
personalità: prima lo invitava a mangiare i
frutti dell’orto e poi lo sgridava, mostrando
la sua parte buona e quella cattiva!”
La mia visita sta per finire. Il tempo ancora
di illustrarmi i suoi appunti sulle piante e
i sui disegni che sono bellissimi, di dedicarmi
il suo libro di ricette, di conoscere
la moglie e la sua seconda nipotina di tre
mesi e prima di riritornare al traffico urbano
e alla Liguria della speculazione edilizia.
FREEpills
75
FREEpills
animali
Cosa bolle in
ciotola
gTesto di Marco Balli (tratto da www.animaliastore.com)
li indicatori della buona salute
del cane o del gatto che non sempre, garantisce una comprovata co del mangime, al contrario, le farine di
la notorietà commerciale delle marche, offrono una garanzia sul valore biologi-
possono essere monitorati qualità. Esistono marche che attraverso la carne possono abbassarlo notevolmente.
Uno degli indicatori più semplici, quotidianamente da chi non ricerca e l’innovazione e per emergere in
agli
è esperto di animali sono: pelo, pelle e
feci. L’alimentazione gioca un ruolo fondamentale
fin dai primi giorni di vita:
pensate all’ultimo cucciolo di nidiata che
rimane più minuto o al fratellino “dominante”
che appare più robusto. Il latte
materno contiene tutte le sostanze per
rafforzare l’organismo e le difese immunitarie
del cucciolo e, al momento dello
svezzamento, va sostituito con un alimento
più digeribile. È possibile scegliere
tra l’alimentazione casalinga o industriale,
ovvero i cosiddetti mangimi come
croccantini e scatolette. È difficile sapere
quante proteine vegetali e animali, carboidrati,
grassi, sono contenuti in un etto
di cibo preparato in casa e, soprattutto,
se il preparato casalingo sia adeguato
alle esigenze metaboliche del nostro
“amico”. I mangimi, se di alta qualità, offrono
maggiori garanzie per una nutrizione
più completa. Bisogna ricordare che
un settore in forte espansione come questo,
formulano e/o producono mangimi di
alta qualità a un prezzo ragionevolmente
abbordabile. Forse risparmiano sui costi
della pubblicità Alcuni produttori “storici”,
per mantenere alti livelli qualitativi
dei propri mangimi, non si sono assoggettate
alle leggi economiche della grande
distribuzione. La scelta dei mangimi
deve essere orientata verso la qualità
degli ingredienti usati, fondamentale per
determinare il loro valore biologico, l’attenzione
prestata nelle fasi della lavorazione
e le credenziali sulla formula. Non è
importante quante proteine contenga un
mangime, ma quanto sia alto il loro valore
biologico. Facciamo un esempio: la suola
di una scarpa di cuoio è sicuramente
ricca di proteine animali, ma povere di
valore biologico (provate ad assaggiarne
un pezzo e fateci sapere se l’avete digerita
bene!). La carne fresca o disidratata
occhi degli inesperti, è la percentuale di
ceneri presenti in un mangime: più sono
presenti sottoprodotti, più alte saranno le
ceneri. Questo discorso non è valido per
le farine di pesce, soprattutto per quello
di mare (e non di allevamento), poiché,
per loro natura, hanno un valore biologico
molto alto. Ecco perché più è alta la
qualità dei mangimi, minore è la quantità
di somministrazione giornaliera per avere
un’uguale resa energetica. In questi casi
si ha solo l’impressione di spendere di
più ma, conti alla mano, la spesa risulta
equivalente. Quanto detto può valere per
tutte le età del nostro animale. Esistono
mangimi specifici per ogni fase della sua
vita. In particolare, per i cuccioli e per i
senior, se si usano mangimi di alta qualità,
non è necessario l’uso di costosi integratori
alimentari poiché sono completi
di tutti gli elementi necessari al suo benessere.
76
PARIGI
PRAGA
AMALFI
VULCANO
HOFF
ASIATIDES
PRESENTINE
TOY WATCH
KARE-DESIGN
NAPKIN COLLECTION
COMPLEMENTI D’ARREDO
Via Campana, 41
17019 Varazze (SV)
Tel. 019 9399288
77
oroscopo APRILE 2009 di Claudio Valentinetti
ARIETE
(21/3-20/4)
La vostra vita sociale riprenderà alla grande ed ancora
una volta sarete la calamita indispensabile per
eventi sociali e lavorativi. Il progetto che vi ronza in
testa da parecchio tempo può essere realizzato
senza rischiare tracolli finanziari. La donna Ariete
vorrà bruciare i tempi sia in amore che in altre faccende
che le stanno a cuore: a fine mese, con
l’aiuto di Mercurio, saranno accontentate.
TORO
(21/4-20/5)
Gli ostacoli planetari si vanno affievolendo con il
passare dei giorni e la fine di Marzo vi vedrà sulla
cresta dell’onda. Anche se in amore i dubbi, causati
dalle ultime delusioni, si fanno sentire siete già pronti
per nuove avventure sentimentali. Che belli i casini
amorosi del vostro segno: no toro, no party.
GEMELLI
(21/5-21/6)
Le vostre pulsioni aggressive non si tengono più a
freno. Sarete delle molle pronte a scattare con l’arma
tipica dei segni d’aria: la parola. Sarete ipercritici
e permalosi con tutti e non risparmierete a nessuno
la “lavata di testa”. Le ragazze corrono il rischio di
eccedere nelle maldicenze anche se sono molto
carine quando sparlano degli altri. In amore favorite
le singles che non avranno nessuna inibizione verbale
a conoscere chi gli piace veramente.
CANCRO
(22/6-22/7)
La quadratura di Venere porta troppa tensione
Benissimo, finalmente le girls del segno, deluse e
bellissime abbandoneranno i sentimenti penitenziali
e si concederanno alla passione senza sé e senza
ma. Per quanto riguarda il lavoro non è ancora
arrivato il momento della riscossa ma questo non
giustifica la solita sequela di paranoie lamentose. Mi
viene un dubbio: sarà mica una tattica, una diabolica
strategia.
LEONE
(23/7-23/8)
Nella classifica zodiacale state rimontando posizioni
a passo di carica e vi lasciate alle spalle la zona
retrocessione ma non montatevi la testa perché le
difficoltà legate alla quotidianità rimangono. Dedicatevi
alle piccole questioni lavorative e casalinghe che
avete trascurato ultimamente: lo so, è come vedere
Napoleone che passa l’aspirapolvere con le pattine
ma tant’è serve anche questo.
VERGINE
(24/8-22/9)
A volte l’insoddisfazione fa capolino anche dalle
vostre parti. Più che dati oggettivi si tratta di autocritica
perché vi rendete conto di certi attendismi di
troppo, soprattutto in amore. Negli affari, invece, va
tutto bene e saprete cogliere i lati positivi della crisi,
ovvero la capacità di sfruttare alcune difficoltà altrui
per ottenere migliori condizioni per se.
BILANCIA
(23/9-22/10)
Il business è in cima ai vostri pensieri ma non dovete
strafare nell’impegno lavorativo per non incorrere
in eccessi da stress. In amore è necessario dire
sempre di sì al partner e lasciare nel dimenticatoio
tutte le manie organizzative e di comando all’interno
della coppia.
SCORPIONE
(23/10 – 22/11)
Vi sentirete, in particolare la prima decade, come
quei cani che dopo mesi di catena vengono liberati
dal crudele padrone. Molto bene l’entusiasmo ma
state attenti a non fare imprudenze perché il rischio
di fare la “frittata” è altissimo. Intuizioni fulminanti in
arrivo: non fatele ripartire subito ma focalizzate l’idea
con la lucidità mentale dei tempi migliori.
SAGITTARIO
(23/11-21/12)
Per la prima decade importanti novità nelle questioni
di cuore grazie al trigono di Venere. Anche sul
lavoro, per tutte le decadi, ci potrebbero essere
delle novità assai positive concernenti le prospettive
a medio termine. I problemi nascono dall’entrata in
quadratura di Marte con il conseguente nervosismo
di cui farà le spese l’innocente partner oppure il parente
più prossimo.
CAPRICORNO
(22/12-20 /1)
Vi sentirete svogliati e languidi, persi in fantasticherie
che non fanno onore alla vostra proverbiale razionalità.
Questo sentimento così insolito porterà dei leggeri
sensi di colpa da combattere con una buona
carica di rinnovata sensualità: qualche trasgressione
extra-coppia non può farvi che bene.
ACQUARIO
(21/1-19/2)
Le monete che avete sotterrato nel campo dei
miracoli si stanno moltiplicando. Era ora! Il vostro
ottimismo vi condurrà alla vittoria sicura nell’arco di
poco tempo. Anche in amore il periodo si presenta
caliente, forse troppo, e qualcuno di voi può abbandonare
la prudenza necessaria per evitare equivoci
e casini vari. Singles della seconda decade strepitosi:
alla carica.
PESCI
(20/2-20/3)
Marzo rappresenta una svolta per la carica energetica
dei Pesci. Dopo un inverno di implosioni emotive
la primavera vi troverà esplosivi nella dimensione fisica.
Dunque, a partire da fine mese, vi dedicherete
al benessere del corpo attraverso lo sport e le cure
estetiche con la certezza che se non si sta bene
nella fisicità difficilmente si può pensare positivo.
Dove il gusto incontra l’eleganza
Cene raffinate dove la tradizione della cucina toscana
si coniuga con la selezione delle etichette più prestigiose
di una cantina internazionale e una scelta di distillati esclusivi
93.54.462 348.38.05.525