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FREEDOM<br />

inchiesta<br />

savonesi nel mondo<br />

di Susanna Ciani Seren e Sonia Cosco<br />

ci siamo chiesti se anche nel resto<br />

d’Europa e del mondo ci siano<br />

difficoltà a trovare lavoro come<br />

da noi in Italia. Se sì quali siano<br />

le difficoltà che ci accomunano o<br />

che ci dividono dagli altri. Un’altra<br />

particolar<strong>it</strong>à della nostra inchiesta è che ci<br />

rivolgiamo al mondo del lavoro femminile, le<br />

cosiddette quote rosa. C’è discriminazione<br />

anche nel resto del mondo nei confronti<br />

del lavoro femminile Altra domanda a cui<br />

cerchiamo di rispondere: esistono lauree di<br />

serie A e lauree di serie B Un laureato in una<br />

materia umanistica (filosofia, comunicazione,<br />

lettere ecc.) in Italia ha molte difficoltà a trovare<br />

lavoro, succede questo anche in Europa<br />

Abbiamo cominciato con Londra e abbiamo rivolto<br />

tutte queste domande a quattro ragazze,<br />

due laureate in filosofia e due laureate in scienze<br />

della comunicazione, tutte quattro laureate<br />

all’Univers<strong>it</strong>à di Genova. Ebbene il quadro che<br />

ne emerge è clamoroso: a Londra infatti i curricula<br />

non richiedono né il sesso, né l’età, né<br />

mostrano interesse per le lauree. Nella cap<strong>it</strong>ale<br />

del Regno Un<strong>it</strong>o i posti di lavoro, mai in nero,<br />

perché la legge li punisce con gravi pene, vengono<br />

dati a chi, maschi o femmine che siano,<br />

abbia propensione a lavorare in team e sia in<br />

regola con le leggi inglesi (abbiano una tessera<br />

san<strong>it</strong>aria e aprano un conto in banca, pratiche<br />

facili da farsi burocraticamente). I contratti sono<br />

solo a tempo indeterminato e nelle aziende si<br />

insegna ad essere onesti coi clienti e coi compagni<br />

di lavoro. Un quadro idilliaco, troppo per<br />

lo scetticismo <strong>it</strong>aliano, questo quadro, però,<br />

viene confermato da tutte e quattro le persone<br />

che sono state intervistate in momenti diversi<br />

e non si conoscono. Unico neo: Londra è una<br />

c<strong>it</strong>tà molto cara. Ci si chiede dopo aver letto<br />

queste dichiarazioni se non sia possibile agire<br />

anche in Italia come in Gran Bretagna. La<br />

risposta è sì che si potrebbe perché le regole<br />

che si danno i londinesi sono semplici, elementari<br />

e di buon senso, <strong>qui</strong>ndi applicabili in<br />

qualunque paese, pur che ci sia la mental<strong>it</strong>à e<br />

volontà pol<strong>it</strong>ica di gire in questo senso. Invece<br />

sembra che l’Italia continui ad essere il paese<br />

delle grida manzoniane, visto le migliaia di tipologie<br />

di contratti, i distinguo tra sessi, tra le<br />

lauree, tra le età. Insomma noi mettiamo lacci<br />

e laccioli perché diffidiamo dell’onestà umana,<br />

siamo pronti a leggere le leggi per trovare l’inghippo<br />

per eluderle. Siamo un popolo indietro<br />

con la storia.<br />

16<br />

Nome: Alessandra<br />

Cognome: Milani<br />

Età: 26 anni<br />

Quando hai pensato per la prima volta di andare<br />

a studiare e lavorare fuori Italia<br />

L’idea di partire per andare all’estero mi ronzava<br />

da parecchio in testa finché, durante l’ultimo<br />

anno di univers<strong>it</strong>à, ho preso la decisione.<br />

Cosa fai nella v<strong>it</strong>a<br />

Ho studiato Scienze della Comunicazione in<br />

Italia e ora lavoro e vivo a Londra. Faccio l’assistente<br />

al montaggio in una casa di produzione<br />

televisiva. Mi occupo di programmi sportivi, ma<br />

a gennaio comincerò a lavorare per una serie<br />

televisiva sul mare del nord. In Italia trovare un<br />

lavoro simile è molto difficile, soprattutto perché<br />

molte programmazioni televisive sono importate<br />

dall’estero.<br />

Cosa ti offre Londra in più rispetto all’Italia in<br />

termini di opportun<strong>it</strong>à<br />

Qui a Londra vengono invest<strong>it</strong>e più risorse nei<br />

giovani, nelle arti, nella cultura. I ragazzi sono<br />

ab<strong>it</strong>uati a cominciare sub<strong>it</strong>o a lavorare. Vivo in<br />

una c<strong>it</strong>tà in costante movimento, piena di v<strong>it</strong>a e<br />

di fatti che si svolgono a una veloc<strong>it</strong>à impressionante<br />

e bisogna starci dietro. Qui a Londra<br />

conta la mer<strong>it</strong>ocrazia. Sui curricula non vengono<br />

chiesti l’età, la nazional<strong>it</strong>à e la foto, perché<br />

la decisione di chiamarti per un collo<strong>qui</strong>o od<br />

offrirti un lavoro si basa sulle tue conoscenze<br />

e abil<strong>it</strong>à.<br />

Il tuo futuro è <strong>qui</strong>ndi nella cap<strong>it</strong>ale del Regno<br />

Un<strong>it</strong>o<br />

Non saprei, per ora faccio progetti a breve distanza,<br />

poi si vedrà.<br />

Nome: Monica<br />

Cognome: Tagliabue<br />

Età: 25 anni<br />

Per una ragazza è più difficile organizzare e vivere<br />

un’esperienza di studio e lavoro all’estero<br />

No, assolutamente, almeno per quanto mi riguarda<br />

non è stato così. Io sono laureanda in Scienze<br />

della Comunicazione e sono stata in Francia, a<br />

Lione, per un anno tram<strong>it</strong>e il progetto Erasmus<br />

e poi ho vissuto a Londra per quattro mesi. Ora<br />

vivo <strong>qui</strong> in Italia ma quelle esperienze sono state<br />

per me importantissime, soprattutto vivere a<br />

Londra, visto che per lavoro utilizzo ogni giorno<br />

l’inglese.<br />

Quali sono, secondo te, le divers<strong>it</strong>à nella didattica<br />

tra l’univers<strong>it</strong>à <strong>it</strong>aliana e quella francese o inglese<br />

All’estero conta più la competenza pratica che<br />

lo studio astratto. Rispetto all’Italia viene dato<br />

maggiore spazio all’esperienza sul campo e infatti,<br />

per quanto la questione dei “cervelli in fuga”<br />

rappresenti per l’Italia una perd<strong>it</strong>a gravissima, r<strong>it</strong>engo<br />

che i ricercatori abbiano ragione ad andare<br />

in paesi che offrono loro maggiori opportun<strong>it</strong>à di<br />

cresc<strong>it</strong>a professionale ed economica.<br />

Raccontaci i preparativi del viaggio.<br />

È stato tutto molto improvviso, per entrambe le<br />

esperienze. Per vincere la borsa di studio Erasmus<br />

è necessario passare un test e io l’ho sostenuto<br />

un po’ per gioco, un po’ per una sfida<br />

personale. Una volta superato e presa la decisione<br />

di partire ho avviato le procedure burocratiche<br />

per l’iscrizione all’univers<strong>it</strong>à straniera e per la ricerca<br />

di quella che sarebbe stata la mia casa per<br />

un anno. Tutto questo tram<strong>it</strong>e la mia univers<strong>it</strong>à. Il<br />

resto è accaduto una volta arrivata a Lione, dalla<br />

scelta dei corsi all’apertura di un conto in banca<br />

(necessario in Francia per svolgere quasi tutte le<br />

pratiche), alla sottoscrizione di un’assicurazione,<br />

fino all’ac<strong>qui</strong>sto dei mobili per rendere più vivibile<br />

la mia esperienza.<br />

Perché non sei rimasta lì<br />

Non sono rimasta a Lione perché mi dovevo laureare<br />

in Italia. Per quanto riguarda Londra, non<br />

lo so, me lo chiedo spesso. Diciamo che è stata<br />

un scelta in parte dettata da motivi personali e in<br />

parte perché ho scelto di iscrivermi a un corso di<br />

laurea magistrale.<br />

Ti piacerebbe tornarci, ti piacerebbe lavorare<br />

all’estero<br />

Mi piacerebbe molto tornare a Londra per lavoro,<br />

ma non escluderei altre grandi c<strong>it</strong>tà all’estero. Per<br />

quanto riguarda Lione, in questo momento non ci<br />

tornerei per lavoro, anche se è una c<strong>it</strong>tà a misura<br />

d’uomo dove si sta molto bene.

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